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CARITAS DIOCESI
CASERTA
SEZIONE 6
La Caritas Diocesana Di Caserta
1) Storia della Caritas diocesana.
Autobiografia di un sogno: “Per una
Chiesa in Ascolto”
2) Organizzazione e Programmazione
3) Servizi diocesani e progetto Policoro
4) Area Immigrazione
2
“Caritas Diocesana”
No ai «cristiani da salotto», «educati», ma senza «fervore apostolico», chiediamo allo Spirito
Santo «che ci dia la grazia di dare fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la
grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali…. Sarebbe auspicabile realizzare una
riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per
tutti………….
Nella crisi finanziaria mondiale ha giocato un ruolo «la volontà di potenza e di possesso»
che «è diventata senza limiti». «Dietro a questo atteggiamento si nasconde il rifiuto dell'etica, il
rifiuto di Dio. Proprio come la solidarietà l'etica dà fastidio».
«Oggi l'essere umano é considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi
gettare: una deriva che si riscontra a livello individuale e sociale e che viene favorita……..Il
denaro deve servire e non governare…….Il Papa ama tutti, ricchi e poveri …….ma il Papa ha il
dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo.
Il Papa esorta alla solidarietà disinteressata e a un ritorno dell'etica in favore dell'uomo
nella realtà finanziaria ed economica…………..Non possiamo essere cristiani 'part time'.
Cerchiamo di vivere la nostra fede in ogni momento, ogni giorno». È in pericolo l'uomo. Una
Chiesa senza carità non esiste.
Papa Francesco
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“La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del
“si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli
obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazio-
ne dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a
tradursi in mera fantasia.“
“EVANGELII NUNZIANTI” , par 33– Esortazione Apostolica, Papa Francesco.
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A) Il perché di una scelta
Solitamente, i momenti di svolta nella crescita di talune realtà sociali o nella vita di alcune
persone, hanno spesso una data, e la nostra è quella del natale 2006, allorquando, in seguito alla
prematura dipartita di Don Peppino Errico, all’epoca direttore della Caritas Diocesana, il Vescovo
Nogaro ebbe la felice intuizione di consegnare la nomina di nuovo “Direttore della Caritas” a Don
Giorgio Quici, parroco della parrocchia Madonna del Carmine e San Giovanni Bosco.
Mai scelta fu più felice nel coniugare la persona giusta, nel momento giusto. E non a caso
dico nel “momento giusto”, perché, proprio nelle settimane precedenti, nella nostra parrocchia,
avevamo avviato una riflessione, sul nostro ruolo nella chiesa come laici in merito alle attività che
eravamo soliti condurre e su quali dovessero essere le nostre responsabilità, invece, nei confronti
delle innumerevoli condizioni di disagio presenti nel nostro territorio parrocchiale.
In particolare, era pensabile continuare ad impegnare energie e risorse in attività
ritualistiche o aggregative, per quanto lodevoli ed ignorare a pochi passi dalla chiesa la presenza
di persone o famiglie in sofferenza? Era possibile che un’intera comunità dovesse restare
indifferente, girare il capo dall’altra parte? Dove era l’impegno dei laici, inclusi i vari gruppi
parrocchiali nel fare fronte a tali sofferenze? Quante volte ci eravamo occupati, nella
programmazione all’interno dei nostri consigli pastorali, delle povertà presenti nel nostro
territorio? e quali le risposte “organizzate” messe in cantiere, che non fossero quelle della solita
distribuzione di pacchi alimentari o dell’impegno di alcuni singoli, come il Diacono o della buona
volontà del Parroco?
In definitiva, la sensazione era quella di trovarsi in presenza di due mondi paralleli, che pur
condividendo lo stesso tempo e lo stesso spazio, non comunicavano.
1) STORIA DELLA CARITAS DIOCESANA
Autobiografia di un sogno:
“Per una Chiesa in Ascolto”.
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B) Alle radici della Caritas diocesana di Caserta
Si giunse, così, alla determinazione di cominciare ad approfondire seriamente il tema della
Carità e delle procedure organizzative da adottare e con quali strumenti. Il primo passo,
evidentemente, fu quello di mettersi a studiare i documenti ecclesiali specifici, scaricati da internet e
di avviare, nel contempo, i contatti con Caritas Italiana. Fu così che ìniziammo a seguire un corso di
formazione di base di due anni per “Equipe Diocesana”, quindi altri due anni di formazione
permanente, presso la sede nazionale di Caritas Italiana a Roma.
La necessità di recuperare il senso della Carità nel nostro territorio, dunque, si tradusse in un
progetto, che Don Giorgio volle definire “Per una Chiesa in ascolto”, ovverossia l’elaborazione di
una nostra proposta formativa “per operatori laici Caritas”, rivolta alle parrocchie di Caserta. Era
l’avvio del “Laboratorio Diocesano Formazione per la promozione ed accompagnamento delle
Caritas parrocchiali”, primo strumento pastorale di Caritas Italiana, che vide la luce nella diocesi di
Caserta. I contenuti del corso formativo dell’epoca, poi riproposto con ulteriori aggiornamenti negli
anni successivi, riguardavano, in estrema sintesi:
a) Una sezione “teologica”, inerente la riscoperta del significato più autentico da attribuire
alla carità, secondo i documenti della C.E.I. del Concilio Vaticano II°. Al centro, la conversione da
una carità di tipo “distributivo” ed assistenziale, ad una carità intesa come “prossimità” e
“condivisione” del bisogno dell’altro, che coinvolgesse l’intera comunità parrocchiale.
b) La promozione dei tre strumenti pastorali di Caritas Italiana: “i Centri di Ascolto”, il
“Laboratorio per la promozione e l’accompagnamento delle Caritas Parrocchiali”, “l’Osservatorio
delle Povertà e delle Risorse”.
c) Una metodologia di lavoro comune, con funzione prevalentemente pedagogica,
“insegnare ad Essere, a saper Essere, a saper Fare e saper Far Fare” ed un’impostazione in termini di
elaborazione progettuale delle eventuali iniziative, ad es. su come operare un’efficace “lettura” del
proprio territorio di appartenenza e come intercettare le aree di disagio ed indigenza.
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d) La cura dell’Ascolto, senza limitarsi all’accoglimento della prima richiesta, quella più
immediata, ma capace di aprirsi alla relazione con l’altro, alla condivisione delle sue problematiche
(“imparare ad abitare il bisogno dell’altro”) ed in grado, nei limiti del possibile, di definire dei
percorsi personalizzati di “uscita dal bisogno”, sulla base delle priorità emerse.
e) La gestione dei conflitti interpersonali, finalizzata alla “crescita” dei gruppi di lavoro, in
modo da operare in armonia ed unità di intenti.
Tale proposta formativa, avviata nel gennaio 2007, fino al settembre 2008, trovò accoglienza
in step formativi successivi e previo assenso dei rispettivi parroci, in otto parrocchie: Madonna del
Carmine (P.co Aranci), San Clemente, S.Gennaro e Giuseppe (Falciano), S. Bartolomeo (Pco
Cerasola), SS. Nome di Maria (Puccianiello), Maria SS Immacolata (Maddaloni), Sant’Antonio
(Centro), San Pietro in Cattedra (Centro). La conclusione dei corsi con la consegna degli attestati,
venne celebrata dal Padre Vescovo Nogaro. Seguirono una serie di incontri interparrocchiali, che
gettarono le basi per la istituzione del coordinamento dei CdA, cui faremo cenno più avanti.
Nel contempo si era andata costituendo la prima Equipe diocesana, “l’Osservatorio delle
Povertà e delle Risorse”, che avviò, da subito, una ricognizione sulle risorse formali (istituzionali)
ed informali (professionalità) presenti sul territorio, da mettere a disposizione dei C.d.A., il gruppo
della “Promozione Umana”, che attivò, il “credito della speranza”, promosso dalla C.E.I., oltre a
svariate iniziative (es. autofinanziamento cittadino a favore delle famiglie indigenti, attraverso la
consegna di salvadanai alla gran parte degli esercizi commerciali della città, di concerto con tutte le
organizzazioni di categoria), infine, vi fu l’accorpamento alla Caritas Diocesana, dello “sportello
del lavoro”, già operativo da tempo presso la curia.
Il 2008 fu un anno intenso: consolidamento dei rapporti con i vari CdA, accompagnamento
in molteplici situazioni di disagio familiare (anche attraverso canali attivati con le istituzioni, specie
l’assessorato alle politiche sociali), partecipazione attiva all’avvio della raccolta differenziata (per
sei mesi fu effettuata nelle parrocchie SS Nome di Maria, Madonna del Carmine, Ns. Signora di
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Lourdes), un progetto di accompagnamento di alcune famiglie Rom (scuola, sanità, alloggio), in
sinergia con alcune associazioni.
Ad ottobre, venne illustrato, nella sede della Provincia di Caserta, “il Dossier delle Povertà
della regione Campania e sull’immigrazione”, presenti i sindaci dei comuni delle provincia e le
autorità locali, illustrato dal referente regionale.
Il 30 novembre, venne organizzato il 1° convegno diocesano della Caritas di Caserta,
presso il salone Sant’Augusto in curia, con la partecipazione del responsabile nazionale per la
Formazione di Caritas Italiana, Don Salvatore Ferdinandi, per una verifica organizzativa del
progetto “Per una chiesa in Ascolto” .
Il 22 aprile 2009, la Diocesi di Caserta ebbe la delega, dalla regione Campania, per seguire la
ricostruzione post terremoto e le attività di animazione nel territorio della provincia dell’Aquila,
assieme alla delegazione del Triveneto, nell’ambito della mobilitazione nazionale di tutte le Caritas
regionali, voluta da Caritas Italiana. Tale attività si concluse il 30 settembre 2010.
Ad ottobre, il nuovo Corso di Formazione semestrale per “Operatori Caritas”, venne svolto presso
l’Istituto di Scienze Religiose, quale materia di insegnamento facoltativa.
Da questo corso furono avviati i CdA delle parrocchie di Ns. Signora di Lourdes, San
Vitaliano, S. Michele Arcangelo (Cattedrale), Buon Pastore.
Purtroppo, nel novembre del 2009, gli imperscrutabili disegni del Signore, si abbatterono
come una mannaia, sul percorso che stavamo faticosamente, ma con entusiasmo ed impegno
portando avanti, sottoforma della più funesta delle diagnosi che colpì il Direttore Don Giorgio
Quici, fino al decesso avvenuto il 27 settembre del 2010.
3) Una nuova fase
Nel mese di ottobre del 2010, il nuovo Vescovo conferì a Don Antonello Giannotti, all’epoca
parroco della parrocchia S.S. Nome di Maria, l’incarico di Direttore della Caritas Diocesana e
qualche mese più tardi, di Vicario diocesano della Carità. L’11 ottobre 2010, presso la sala
multimediale della Parrocchia S.S. Nome di Maria, venne presentato a S.E. il Vescovo ed al nuovo
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direttore, l’assetto organizzativo della Caritas Diocesana e del progetto “Per una Chiesa in Ascolto”.
Non vi è dubbio che l’avvento del Vicario della Carità, Don Antonello, abbia contribuito in modo
sostanziale, al rilancio del progetto, alimentando l’ambizioso obiettivo di creare un CdA in ogni
parrocchia o l’istituzione di CdA interparrocchiali, nelle cinque foranie della Diocesi, in
corresponsabilità con i parroci.
Nel gennaio 2011, gli incontri di formazione, furono organizzati in ciascuna delle cinque
foranie, in step successivi con consegna degli attestati il tre luglio 2011, nell’ambito della
celebrazione per la chiusura dell’anno pastorale, presieduta da S.E. il Vescovo. Al corso
parteciparono nuovi operatori che andarono ad integrare organici di CdA già esistenti ed operatori
di parrocchie che costituirono nuovi CdA. Complessivamente 20, tra i C.d.A. operativi e quelli in
via di organizzazione.
Dal 26 al 29 settembre, venne celebrato il convegno “Vedo vivere la Chiesa per un
cristianesimo ecclesiale e solidale”, voluto da Monsignor P. Farina. Il terzo giorno, in tre diverse
parrocchie, si confrontarono le esperienze dei tre ambiti ecclesiali: Liturgia, Evangelizzazione e
Carità, ciascuno dei quali approntò un documento conclusivo, che definì il piano pastorale per i
prossimi cinque anni. In modo particolare, nell’ambito del gruppo di studio sulla Carità, che si
svolse presso la parrocchia S.S. Nome di Maria, il 28 settembre, venne riportato e discusso da
quattro relatori, il lavoro comune svolto dai C.d.A. delle parrocchie e già condiviso in tre incontri
collegiali preparatori al convegno, sui seguenti temi di riflessione:
1) Vangelo della Carità: principio ispiratore di una nuova coscienza morale
nell’impegno sociale e politico.
2) Amore preferenziale per i poveri espresso nelle opere di misericordia.
3) L’Orizzonte planetario della solidarietà, della pace e della salvaguardia del creato.
4) L’immigrazione.
Al di là del valore dei contenuti, l’aspetto positivo di quest’esperienza, fu la scelta del metodo
di lavoro adottato, che privilegiò il coinvolgimento della base. Chiedemmo ad ogni CdA ed ai
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gruppi Caritas delle parrocchie interessate, di svolgere una riflessione su ciascuno degli ambiti
indicati e di tradurlo in altrettanti documenti, che alcuni operatori della Caritas Diocesana
aggregarono, prima di sottoporli nuovamente all’attenzione dell’assemblea, per stilare una sintesi
conclusiva condivisa.
Il 7 febbraio 2012, la Caritas Diocesana, di concerto con le diocesi limitrofe (Alife-Caiazzo,
Aversa, Capua, Sessa Aurunca, Teano-Calvi), presso la sede della Provincia di Caserta, organizzò
la presentazione del “Dossier delle povertà” per la regione Campania, illustrato dai referenti
regionali, in presenza di buona parte degli amministratori comunali della provincia.
Dal mese di ottobre, al mese di marzo 2013, venne svolto un nuovo corso di formazione di
12 incontri, per “Operatori Caritas dei CdA”. Nel frattempo, l’ampia articolazione dei CdA nei
cinque territori foraniali, impose un rivisitazione e potenziamento dell’organizzazione diocesana.
Vennero introdotte forme di coordinamento foraniale, con un responsabile per ciascuna
forania, cui furono affiancati due operatori, che seguissero l’andamento dei rispettivi CdA e, nel
contempo, attivassero tavoli interparrocchiali, per l’avvio di iniziative specifiche nei vari territori.
Il 06 marzo, fu inaugurata la nuova sede della Caritas Diocesana, in via S. Carlino, presso i
locali della Chiesa di Montevergine. Nello stesso mese vedeva la luce il Centro di ascolto
Diocesano.
L’ 11 giugno 2013, venne svolto il primo incontro di “Formazione Permanente”, per operatori
dei CdA, che avevano già aderito alla “Formazione di Base”, condotto dalla scuola di Counseling e
Psicoterapia, SIPGI di Torre Annunziata, sul tema de “l’Ascolto e l’avvio della relazione con
l’altro”, presso la Biblioteca della curia. Un’intera giornata dedicata a lezioni frontali e laboratori
didattici. Un secondo incontro fu replicato il mese successivo per quanti non riuscirono a
presenziare il precedente, presso la parrocchia “S.S. Nome di Maria”.
Nel corso dell’ultimo anno pastorale (settembre 2013 - giugno 2014), le attività della Caritas
diocesana si sono avvalse dell’inserimento di tre operatori del servizio civile. A seguire le attività
principali:
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- tre incontri mensili di “riflessione teologica sulla Carità”, tenuti da Mons. Nogaro, nelle foranie
di Centro, Nord-Est e Maddaloni,
- consolidamento dei servizi diocesani, più avanti descritti, in modo particolare nelle prassi di
supporto alle famiglie seguite dal CdA diocesano,
- riorganizzazione della struttura di via Mondo del Banco alimentare diocesano, con
l’inserimento di locali per docce e, verosimilmente, alcuni posti letto di prima ospitalità (in fase
di attuazione),
- azioni di accompagnamento alle persone “senza fissa dimora”,
- ricerca di forme di occupazione ad opera dello “sportello promozione lavoro”,
- attività di sostegno ai vari C.d.A., specie nell’apprendimento dell’uso dell’Ospoweb (vedi in
seguito) e nell’erogazione delle liberalità previste dal progetto “Per una Chiesa in Ascolto”
finanziato da Caritas Italiana,
- attività di coordinamento delle cinque foranie, attraverso incontri bi-trimestrali e conseguenti
azioni nei rispettivi territori,
- allestimento sitoweb,
- contributo all’organizzazione a Caserta della manifestazione sui “roghi tossici”, che ha visto la
partecipazione di oltre 20.000 persone,
- nuovo percorso di formazione per operatori Caritas (gennaio-marzo 2014),
- 1° corso di formazione di quattro incontri presso la Diocesi di Alife-Caiazzo,
- Attività area immigrazione dirette e coordinate dal gruppo di lavoro di Gian luca Castaldi.
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Alla fine del percorso fin qui delineato, è bene sottolineare come la nascita e
l’accompagnamento dei CdA parrocchiali sia avvenuto con il concorso di quei parroci, che si sono
resi disponibili ad inviare laici, ma anche alcuni diaconi, agli incontri di formazione.
Il contributo di buona parte di essi è risultato prezioso nel consentire la nascita dei CdA
parrocchiali. Tuttavia si deve all’avvento di Mons. Farina (2009) ed all’impegno del nuovo Vicario
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della carità Don Antonello Giannotti, l’anno successivo, l’ipotesi di un maggiore coinvolgimento
dei presbiteri nell’assetto organizzativo diocesano della carità, a partire dall’istituzione dei
“triamunera”. Alla creazione dei Vicari della Liturgia, Evangelizzazione e Carità diocesani, si
affiancarono i Vicari in ciascuna forania ed ai rispettivi collegi presbiteriali venne richiesto di
nominare i responsabili dei tre settori.
Allo stato, in qualità di Vicari foraniali, sono in carica: Fra’ Angelo Piscopo, per la Forania
Centro, Don Saverio Russo per la Forania Maddaloni (in attesa di possibili evoluzioni, causa il
suo passaggio ad una parrocchia di un’altra forania), Don Nicola Lombardi, per la Forania Nord-
Est, Don Gianni Vella per la Forania di Marcianise, Don Vincenzo Bruno per la Forania
Caserta Vecchia. Nel corso dei mesi a seguire venivano indicati, come referenti della Carità i
presbiteri Padre Giovanni Soddu, per la Forania di Maddaloni, di recente Fra’ Pierangelo
Marchi, affiancato dal Diacono Raffaele Santamaria per la Forania di Nord-Est. Tutt’ora restano
scoperte, le foranie di Centro, Marcianise e Caserta Vecchia.
Nel contempo, di concerto tra S.E. il Vescovo ed il Vicario della Carità diocesano, si ritenne
di istituire un percorso formativo per sacerdoti, attraverso incontri mensili, a partire dal 29/10/2013,
in merito all’impostazione organizzativa di Caritas Italiana, presieduti dal responsabile nazionale
della formazione, Don Salvatore Ferdinandi.
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2) ORGANIZZAZIONE E PROGRAMMAZIONE CARITAS DIOCESANA
Il responsabile della Caritas Diocesana, è il Vicario della Carità, Don Antonello Giannotti,
che presiede e coordina gli Uffici Diocesani afferenti alla Carità (“Pastorale sociale del Lavoro”,
“Salvaguardia del Creato”, “Pastorale sanitaria”, “Pastorale carceraria”, etc.). Suo vice, nell’ambito
della Caritas, è Domenico Iannascoli. L’organizzazione, inoltre, prevede, per ciascuna forania, un
responsabile presbitero, per l’ambito della Carità, nominato dai rispettivi Vicari foraniali. Allo stato
è presente nella forania di Maddaloni: Padre Giovanni Soddu e per la forania Nord-Est: Padre
Pierangelo Marchi. Gli organismi operativi della Caritas Diocesana, sono i seguenti:
1) EQUIPE
L’Equipe svolge un lavoro di coordinamento tra i vari ambiti della Caritas Diocesana. In essa
afferiscono i responsabili di settore, incluso il CdA Diocesano, oltre ai Coordinatori Foraniali.
A) SEGRETERIA. Coordinatore: Danilo Zenga - dipendente Caritas
1) Archivio (un responsabile): sistemazione materiale cartaceo ed informatico sulla
documentazione della Caritas diocesana, la custodia di una copia delle “schede utenti” dei CdA.
2) Supporto alle attività di Equipe (un responsabile): organizzazione incontri, convocazione
componenti, divulgazione/recezione notizie parroci, coordinatori e referenti Caritas, associazioni ed
istituzioni, altre Caritas diocesane, livelli regionale e nazionale. Gli operatori saranno chiamati,
inoltre, a curare le relazioni esterne, attraverso la telefonia mobile o fissa, le corrispondenze postali
in entrata ed in uscita, secondo le modalità tradizionali o via web.
3) Promozione Ospoweb ed inserimento schede. Allestimento rete computer dei CdA.
B) COMUNICAZIONE. Coordinatore: L. Fasano. Sito Web: D. Savasta e G. Petraccaro
1) Procedure di allestimento del sito e successiva gestione ( responsabile del sito web).
2) Rapporti con la stampa o Tv, indicando le testate o le tv che possono ospitare iniziative Caritas
e relative modalità di approccio, nonché possibile attivazione di canali di divulgazione in
proprio delle stesse iniziative.
C) ECONOMATO. Coordinatore: Don Pellino. Operatore: D. Zenga
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D) LABORATORIO FORMAZIONE. Coordinatore: D. Iannascoli
1) Conduzione attività formative e laboratoriali nell’ambito della “Formazione di Base”, con
cadenza annuale.
2) Coordinamento e promozione attività di “Formazione Permanente”, condotte da una Società
di “Psicoterapia a Counseling”, con cadenza semestrale o annuale.
3) Survisione attività CdA parrocchiali.
4) Survisione incontri foraniali (con i referenti CdA singole foranie, frequenza bi-trimestrale).
5) Affiancamento ai coordinatori nelle attività foraniali.
6) Sinergia con i vari ambiti della Caritas.
E) OSSERVATORIO POVERTA’ E RISORSE. Coordinatore: F. Porzio
1) Inserimento in rete delle risorse presenti nel territorio diocesano.
2) Inserimento schede utenti provenienti dai CdA.
3) Elaborazione progettuale sulla base dei dati emersi.
F) PROMOZIONE UMANA. Coordinatore: P. Campana
1) Coordinamento gruppo che segue il Credito della Speranza (vedi “servizi diocesani”)
2) Iniziative specifiche sul territorio legate al settore in oggetto.
G) PROMOZIONE LAVORO. Coordinatore: V. Riccobono (vedi servizi diocesani)
H) IMMIGRAZIONE. Coordinatore: G. Castaldi
2) COORDINAMENTO FORANIALE
Le attività di coordinamento foraniale, che vengono programmate con cadenza bi-trimestrale
in ciascuna forania, si prefigge il compito di promuovere i rispettivi tavoli di confronto tra i Centri
di Ascolto in rete. L’intento, oltre che verificare l’andamento delle attività dei rispettivi C.d.A., è
quello di organizzare servizi foraniali, razionalizzandone l’impiego. E’ un cantiere, evidentemente,
costantemente aperto ed in via di aggiornamento. Allo stato, tra i servizi avviati, con riferimento, ad
es. al servizio “mensa”, vi è da segnalare una mensa già operativa ed un’altra in via di allestimento
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nella Forania di Maddaloni, un’altra, presso la “Tenda di Abramo” per le forania di Nord-Est e
recentemente aperta anche ad ospiti provenienti dalla Forania di Centro. Diversi e distribuiti in più
parrocchie per forania, i “Centri di distribuzione abiti”, “poliambulatori medici” e servizi di
“assistenza legale” in tre foranie su cinque, così come i banchi di distribuzione alimentare. La
struttura organizzativa, prevede un coordinatore per forania, coadiuvato da uno o due collaboratori
(frequenza incontri di verifica mensile dei coordinatori).
Funzioni:
1) Convocazione e conduzione incontri foraniali con i referenti CdA delle singole foranie,
frequenza bi-trimestrale).
2) Attivazione e coordinamento “tavoli” interparrocchiali, per la progettazione e programmazione
delle attività foraniali sul territorio.
3) Promozione azioni di “gemellaggio” tra Cda parrocchiali già avviati e quelli in via di
formazione, con finalità di “accompagnamento”.
4) Individuazione e “messa in rete” di servizi alla persona, a disposizione dei C.d.A. della
forania, razionalizzandone l’utilizzo.
3) REFERENTI C.d.A.
Funzioni:
1) Coordinamento operatori del C.d.A., nelle attività di ascolto e nei servizi di prossimità.
2) Promozione iniziative di “pastorale integrata” all’interno di ciascuna parrocchia.
3) Coinvolgimento della comunità parrocchiale nelle azioni di sensibilizzazione e supporto alle
famiglie in condizioni di bisogno.
4) Applicazione sistema informatico Ospoweb, nella compilazione della “scheda utente” (vedi
oltre.
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ORGANIG RAMMA CARITAS DIOCESANA
Centri di Ascolto Forania Marcianise
Ref.: Don A. Augusto
Centri di Ascolto Forania Maddaloni
Ref.:Don M. Santonastaso
Centri di Ascolto Forania Centro Ref.: A. Quici
Centri di Ascolto Forania Nord-Est Ref.: U.Tuscolano
Centri di Ascolto For. Cas.Vecchia Ref.:R.Monaco
Laboratorio Formazione
Ref.: M.Iannascoli
Economato
Ref.: Pellino
“Promozione Lavoro”
Ref.: V. Riccobono
Promozione Umana
Ref.: P.campana
Comunicazione/Sito Web Ref.: L. Fasano
D. Savasta
Immigrazione
Ref.: G. Castaldi
O.P.R. Ref.:
F. Porzio
EQUIPE
Vicedirettore:
D. IANNASCOLI
Segreteria: D.Zenga
Centro di Ascolto
Diocesano: M.Manna.
Il VICARIO DIOCESANO
DELLA CARITA’:
DON ANTONELLO GIANNOTTI
PRESIDENTE:
S.E. IL VESCOVO
Mons. GIOVANNI
D’ALISE
Al servizio delle persone in condizioni di disagio
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OPERATORI DIOCESANI CARITAS
AMBITI OPERATORI
EQUIPE Danilo Zenga (segreteria)
Franco Porzio (O.P.R.)
Mattia Manna (CdA dioces)
P. Campana (cred. speranza)
Luca Fasano (comunicaz.)
Dario Savasta,
G. Petraccaro (sito web)
Veronica Riccobono
(promozione lavoro)
Gian.Castaldi (immigrazione)
Coordinatori Foraniali
(cinque componenti)
M. Iannascoli
(vicedirettore)
SEGRETERIA Danilo Zenga
Maddalena Esposito Annamaria Quici
COMUNICAZ. Luca Fasano Dario Savasta
COORDINAT.
FORANIALI
Nord-Est: Ugo. Tuscolano
Marcianise: Alessandro
Augusto (diacono)
Centro: Annamaria Quici
Casertavecchia: Rosaria
Monaco
Maddaloni: Michele
Santonastaso (diacono)
COADIUTORI
FORANIE
Centro: Mario Librera
(diacono) ,Mario izzo
Casertavecchia: da nominare
Maddaloni: Antonio Farina,
Antimo Suppa
Marcianise: Giuseppe
Montebuglio, Marianna
Giuliano
COMPONENTI C.d.A. DIOCESANO E REFERENTI C.d.A. PARROCCHIALI
CdA DIOCESANO
E SERVIZI DI
PROSSIMITA’
Mattia Manna
Annamaria Quici
Adriana Iannone
Pasquale Melluso
Adele Amelio
Maddalena Esposito
Nicola Picazio
Annam. Antonucci
Annamaria Fontana
Rosa Zitiello
Silvana Gargiulo
Enzo Giugliano
Ugo Zampella
Vittoria Letizia
Teresa Bambace
CdA
PARROCCHIALI
Centro
CATTEDRALE
Bucci M. Rosaria S. VITALIANO
Pomatico Annamaria CdA Ucraino:
Oksana kuzminska
SS. N. DI MARIA Mario
Librera (diacono) N.S. DI LOURDES
Ievoli Annamaria S. P. IN CATTEDRA
Vanna Corrado
GESU’ B. PASTORE Francesco De Luca
SAN BENEDETTO
in attesa referente
Nord-Est
A S. CLEMENTE
Casella Giuseppe S. G.E E GENNARO
Natale Gaetano M. DEL CARMINE
Raffaele Santamaria (diacono)
S. BARTOLOMEO
Tuscolano Ugo S. ST.PROTOMART.
In attesa di referente
S. LORENZO MART.
(CASOLLA): Mario Izzo
S. MARIA ASSUNTA
(MEZZANO):
Enza Guida
SANT’AUGUSTO
Don Sergio Ursomando
Maddaloni
S. M. M.D. CHIESA
Antonio Farina M. SS.IMMACOLATA
Caterina Bencivenga S. P. APOSTOLO
Maddalena Tedesco
S. MARGHERITA Antonio
Caturano CORPUS DOMINI
Antimo Suppa SAN MARTINO
Amilcare Difato
S.SOFIA
Rosanna Merola
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Marcianise
S. GIULIANO MART.
(MARCIANISE):
Aless. Augusto (Diacono)
S.SIMEONE PROF.
(MARCIANISE):
Antonietta Maietta
S. ANDREA APOST.
(CAPODRISE):
Gennaro Zarrillo
N.S. S.RA DI FATIMA
(MARCIANISE):
Marianna Giuliano
SS. SALVATORE
(RECALE):
Angela Santangelo
M.IMMACOLATA
(CAPODRISE):
Maria Merola
S. M. ASSUNTA Don
(RECALE)
Michele Tagliafierro(Diacono)
S. M. DEGLI ANGELI
(S. Nicola la Strada)
Alfonso Tiscione (Diacono)
Caserta Vecchia S.SIMEONE PROFETA
(SALA):
Carolina Foglia
S.VINC. MARTIRE
(BRIANO)
Ida Roccasalva
S.M. DELLE GRAZIE
(VACCHERIA)
Maria Rivetti
IMMIGRAZIONE Gianluca Castaldi
PRESTITO
SPERANZA
Pasquale Campana
Danilo Zenga
PROMOZIONE
LAVORO
Veronica Riccobono
SPORTELLO
AGEVOLAZIONI
TRIBUTI
COMUNALI
Vincenzo Fiano
Domenico Callipo
PROSSIMITA’ PER
I “SENZA FISSA
DIMORA”
Annamaria Antonino
Franco Porzio
Giovanni Martone
Paola Orabona
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COORDINAMENTO FORANIE E RETI DEI CdA DISTRIBUITI PER FORANIE
(inclusivi dei CdA di nuova costituzione dopo il corso di formazione 2014)
Legenda: Fondo celeste parrocchie già in rete, con scritta chiara quelle che hanno inviato
operatori al corso 2014, in nero quelle che non hanno mandato operatori.
Fondo rosso, parrocchie ex – novo che hanno inviato operatori per costituire C.d.A.
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Sistema “Ospoweb 3” 1
L’Ospoweb è uno strumento che la Caritas Diocesana ha consegnato ai Centri di Ascolto in
rete, unitamente ad un portatile PC, al fine di sostenere in maniera più efficace, l’attività di raccolta
dati relativa alle persone in difficoltà, da parte dei Centri di ascolto (Cda) e degli Osservatori delle
Povertà e delle Risorse (OPR). Promosso da Caritas Italiana, a partire dagli anni ’90,
tale attività ha ricevuto uno sviluppo particolarmente significativo dal mese di aprile 2003, quando
Caritas Italiana ha diffuso il software OsPo3, in concomitanza con l’avvio del cosiddetto “Progetto
Rete”. L’intento era quello di migliorare il lavoro ordinario dei Cda e di favorire la realizzazione di
dossier diocesani, regionali e nazionali, sulle situazioni di povertà, utili sia alle attività in ambito
ecclesiale, che all’informazione e alla sensibilizzazione in ambito civile.
Attraverso questa procedura, sviluppata successivamente in ambiente web, è stato possibile
utilizzare al meglio un sistema di rilevazione dati relativo ai dati anagrafici degli utenti dei Cda,
alle loro principali caratteristiche, ai loro bisogni sociali, alle loro richieste e agli interventi
effettuati dagli operatori dei Cda, basato su codifiche omogenee su scala nazionale, sviluppato in
collaborazione con referenti indicati dalle Delegazioni regionali Caritas.
1 “OSPOWEB – Manuale operativo” di Caritas Italiana.
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PROGRAMMAZIONE CARITAS DIOCESANA ANNO PASTORALE 2013-2014
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1) Sensibilizzare sui temi inerenti la Carità, le comunità parrocchiali.
2) Educare gli operatori ad “Essere”, “Saper Essere”, “a Saper Fare” e “Saper Far Fare”,
finalizzati alla Promozione Umana, secondo i dettami di Caritas Italiana.
3) Dotare i CdA degli strumenti formativi ed operativi per sollevare le persone dalle condizioni
di indigenza e/o disagio esistenziale, attraverso l’elaborazione di progetti di “uscita dal bisogno”.
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N.
Si ribadisce la struttura organizzativa della Caritas Diocesana, che prevede: l’Equipe, un
Coordinamento Foraniale dei responsabili delle cinque foranie, coadiuvati da uno o più collaboratori;
il CdA diocesano; una Segreteria; il Laboratorio Formazione Caritas; l’Osservatorio delle Povertà e
delle Risorse; lo Sportello Promozione Lavoro; Comunicazione e Sito Web.
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Prosecuzione del Progetto “Per una Chiesa in Ascolto”, finanziato da Caritas Italiana per
l’anno 2013-2014. In particolare:
1) FORMAZIONE
PRESBITERI E DIACONI
Promosso dal Vicario della carità.
Da stabilire l’avvio del percorso
formativo.
Oggetto: organizzazione e
illustrazione degli strumenti
pastorali di Caritas Italiana, a
cura dei responsabili della
formazione di Caritas Italiana.
2) FORMAZIONE
IV° Corso di
formazione di base per
operatori Caritas e II°
Step di Formaz.
Permanente, previsti
nel I° semestre 2014
(attivazione nuovi
CdA ed integrazione
volontari nei CdA già
operativi). A cura del
Labor. Formazione
3) ACCOMPAGNAMENTO CdA
(già operativi).
Consistente in “richiami formativi
condotti in ciascuna parrocchia a cura
del “Laboratorio Formazione” e nella
verifica dei servizi operativi posti in
essere dai CdA e Caritas parrocchiali,
a cura dei coordinatori foraniali.
Periodo: ottobre-maggio.
4) ATTIVAZIONE TAVOLI
INTERPARROC. ed
INTRAFORANIALI
Già attivati in alcune foranie la
rete di servizi foraniali:
poliambulatori medici, assistenza
legale e psicologica, indagini
diagnostiche,etc. Coordinamento
a cura dei respons. foraniali.
Mirato all’elaborazione di
iniziative socio-assistenziali
condivise nei singoli territori
foraniali ed alla costituzione di
reti di servizi foraniali a
disposizione dei CdA di
appartenenza.
5) INFORMATIZ. CdA
OPERATIVI
In corso di
realizzazione, a cura
di Danilo Zenga.
Consegna dei P.C.
portatili ed
addestramento del
personale delegato da
ciascun CdA, per
l’inserimento dei dati
degli assistiti ed
elaborazione degli
stessi ai fini di studi
statistici sulle povertà
(OSPOWEB).
6) LIBERALITA
’ CdA
Supporto
economico ai
CdAdiocesano
e parrocchiali,
secondo criteri
di
corresponsabil
ità. In corso
l’erogazione.
7) SEDE CARITAS
DIOCESANA
Potenziamento della
struttura della
segreteria.
Servizi presenti:
CdA diocesano,
erogazione liberalità,
assegnazione pacchi
alimentari,
7) SPORTELLO
“PROMOZIONE LAVORO”.
Prosecuzione del gruppo di lavoro
coordinato da V. Riccobono, nel
potenziamento della rete tra privati,
enti, istituzioni, esercizi
commerciali che offrono
occupazione e le richieste di lavoro
provenienti dai Centri di Ascolto e
non.
8) OSSERVATORIO DELLE
POVERTA’ E DELLE RISORSE.
Prosecuzione nella raccolta dati
provenienti dai CdA e relativi alle
risorse formali ed informali
(rispettivamente di tipo associativo,
istituzionale, etc. o legate a
competenze professionali), da porre a
disposizione dei CdA, oltre che
contribuire a progettualità mirate,
nelle varie aree del bisogno. Va senza
dubbio migliorata la sinergia con le
parrocchie, nella segnalazione delle
risorse.
Responsabile: F.Porzio.
9) COMUNICAZ.
E SITO WEB
Servizio a mezzo
stampa e TV locali,
affianca le iniziative
della Car. Diocesana.
A cura di L. Fasano.
Approntato il sito della
Caritas Diocesana, in
corso di inserimento i dati
relativi
all’organizzazione ed alla
informazione sulle
prossime iniziative.
Resp.: D. Savasta.
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1) Prestito della Speranza: prosecuzione del lavoro del responsabile P. Campana, in merito
all’erogazione dei prestiti dal fondo CEI a famiglie bisognose, pur nella ineludibilità di
affiancargli dei collaboratori, essendo l’unico a svolgere tale servizio.
2) Mensa per i poveri forania di Centro: prosecuzione collaborazione con il parroco di San
Vitaliano per la costituzione di una mensa presso i locali forniti dal comune.
3) Struttura di accoglienza via Ponte Carolino (Maddaloni): ottenuta la donazione della struttura
alla Caritas Diocesana, si è in attesa di avviare studi di valutazione sul piano finanziario per i
lavori di ristrutturazione e di collocazione di servizi utili al territorio.
- Servizi di prossimità: - Prosecuzione assistenza alle persone senza fissa dimora e ricerca di
soluzioni di accoglienza e di servizi alla persona, a partire dalla dotazione di docce.
- Tamponamento emergenze: prosecuzione servizi di accompagnamento a persone e famiglie che
non trovano accoglienza presso le parrocchie, in modo particolare nell’assistenza sanitaria e
disbrigo di pratiche burocratiche. Vi sono impegnati Annamaria Antonino, Giovanni e Franco
Porzio.
4) Autofinanziamento: - Iniziative cittadine che coinvolgano soggetti pubblici e privati,
associazioni, enti, istituzioni, categorie economiche. – Giornate della Carità da promuovere
presso le parrocchie.
5) Convegno cittadino: in conclusione dell’anno pastorale. Oggetto: bilancio sulle attività svolte
dalla Caritas nell’anno pastorale.
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Si solleciteranno i responsabili di seguire una logica di tipo progettuale nell’impostare il lavoro dei
rispettivi settori, come ampiamente illustrato nei vari corsi di formazione.
In modo particolare, si chiederà loro di definire gli obiettivi in modo chiaro e realistico, chi fa cosa, i
tempi di realizzazione, le varie tappe intermedie e, soprattutto, di individuare gli strumenti di verifica
indispensabili per monitorare l’andamento dei lavori in corso, per apportare eventuali modifiche o
correzioni.
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METODOLOGIA DI LAVORO
Esempio di un “lavoro di verifica”, applicabile nelle “Attività di
Coordinamento” a qualunque livello (parrocchiale, foraniale, diocesano).
In questo caso, la “verifica” riguarda il lavoro dell’ Equipe per l’anno 2013 ed
effettuata nel mese di settembre.
--------------------------
(N.B.: Alcuni dei coordinatori foraniali indicati, sono stati avvicendati successivamente”)
AMBITO DESCRIZIONE PUNTI DI FORZA CRITICITA’
Formazione di
base
Responsabile
Mimmo
Iannascoli
Coinvolge operatori
parrocchiali
interessati:
a) ad attività di
ascolto e di relazione
mirate alla creazione
di nuovi CdA
parrocchiali o
all’integrazione con
gruppi già operativi
della propria
parrocchia,
b) alla istituzione di
Caritas parrocchiali.
12 incontri (ottob.-marzo
2012/2013) con 7 relatori + 1
testimonianza di prossimità, 45
adesioni in rappresentanza di 11
parrocchie.
Dall’analisi delle schede di
valutazione compilate, emerge
una soddisfazione complessiva
sulla qualità generale
dell’evento.
- L’assenza di un gruppo
dedicato (a parte una o
due persone della
segreteria):
difficoltà di selezionare
“operatori” realmente
disponibili ad uno studio
effettivo dei materiali
formativi di Caritas
Italiana.
- Carenza di momenti di
condivisione e
valutazione critica di tale
esperienza.
P.S. Quanto emerso da occasionali riflessioni con una parte dei componenti dell’Equipe vi è la sensazione
che non si creda fino in fondo alla centralità della formazione e che si tenda piuttosto a privilegiare una
prassi orientata verso una concezione essenzialmente operativa della Carità. Non posso escludere una
gestione ritenuta monopolizzante da parte del responsabile e quindi poco coinvolgente, anche se non è
mai emerso chiaramente nelle discussioni.
In definitiva, una gestione della formazione ancora troppo dipendente dal solo responsabile.
Formazione
Permanente
a)Semestrale,
suddivisa in due
sessioni ciascuna. E’
condotta da
professionisti.
Coinvolge operatori
che hanno già
partecipato alla
formazione di base.
b) Periodica, presso i
singoli CdA
parrocchiali
(“accompagnamento
all’ascolto”).
Il primo incontro (giugno e
luglio) ha riguardato tematiche
legate all’ascolto, con relazioni
frontali e laboratori
esperienziali.
Buona la partecipazione alle
due sessioni, suddivise per
foranie, che ha coinvolto 82
operatori dei CdA provenienti
da 25 parrocchie.
- Sostanziale assenza di
una struttura organizz.
(Annamaria e Danilo
parzialmente nel primo
incontro, il solo
responsabile nel secondo).
- Assenza di un tutoraggio
specifico dei singoli CdA,
come programmato
inizialmente, per il venir
meno di persone
inizialmente disponibili, il
che non ha permesso la
formaz. permanente
periodica (punto b)
CdA Diocesano
Responsabile
Mattia Manna
Sorto nell’aprile 2013,
è composto da 8
operatori che si
alternano in quattro
turni settimanali.
Accoglie i bisognosi
provenienti da
parrocchie sprovviste
di CdA, talvolta anche
- Importante lo sforzo profuso
nell’arredo della logistica con
il lodevole contributo del
Sacrestano della chiesetta
attigua.
- Costante l’impegno degli
operatori, mediamente in linea
con lo stile dell’ascolto e
dell’accoglienza Caritas.
- Da completare il
percorso di crescita
nell’ascolto e
nell’assunzione di
responsabilità, specie di
taluni operatori, che porta
spesso a delegare a quelli
un po’ più esperti, i casi
più complessi.
23
di quelli afferenti da
parrocchie dotate di
CdA. Sovente si fa
carico anche di “casi”
extra diocesani.
Locali nella sede della
Caritas Diocesana.
Notevole l’affluenza (già oltre
300 le richieste di intervento),
con esperienze significative di
accompagnamento.
- Complessivamente positiva la
gestione organizzativa, con
luci ed ombre nelle dinamiche
interpersonali, poco mediate.
Nella distribuzione dei
“pacchi” a via Mondo, si
distingue per impegno il
responsabile.
- In attuazione incontri mensili
di confronto
sull’organizzazione del Centro.
- recente l’insediamento in
sede del pool di “avvocati di
strada”.
Il che conduce alla
necessità di prevedere
incontri formativi mirati
sulla gestione più idonea
delle situazioni di
bisogno, oltre che sulla
mediazione emotiva degli
stessi. Incontri non
ancora avviati.
- Scarsa utilizzazione
delle persone che si sono
rese disponibili per i
servizi di prossimità.
- Richiesta una maggiore
presenza del responsabile
nella gestione
complessiva.
Segreteria
Responsabile:
Danilo Zenga
Costituito nel maggio
2013
In corso di organizzazione. Vi
è la presenza parziale di
Danilo.
- Avviati i contatti con
Maddalena per mettere ordine
a tutta la documentazione
cartacea in nostro possesso sui
temi della carità.
- Efficace il contributo del
responsabile nella produzione
dei materiali utili alla
formazione di base.
- Difficoltà, da parte del
responsabile, nella
realizzazione del
programma complessivo
come da mansioni
assegnate a suo tempo.
-Es. Ancora non realizzata
una turnazione che
consenta una disponibilità
costante tra mattina e
pomeriggio al servizio del
territorio.
P.S.: Va segnalata una sovraesposizione di Danilo coinvolto in troppe funzioni ed in un affaccendamento
talvolta caotico: segreteria, ascolto, servizi di prossimità anche esterni al CdA diocesano, manutenzione
della sede, Ospoweb, a detrimento del ruolo prioritario di responsabile della segreteria.
Coordin.
foraniale.
Responsabile:
Mimmo
Iannascoli
(incontri
trimestrali)
For.
Casertavecchia
Responsabile:
Struttura centrale nel
progetto “Per una
Chiesa in Ascolto”.
Ha l’obiettivo di
coordinare i tavoli
interparrocchiali tesi
alla realizzazione dei
servizi in rete e
favorire sinergie
operative all’interno
delle singole foranie,
oltre a seguire le
attività dei CdA.
Inoltre è partita
l’assegnazione delle
liberalità (“brevi
manu”) prevista dal
progetto a favore dei
CdA parrocchiali e del
CdA diocsano.
Diversificati
Caserta Vecchia: in stand-by,
con segnali di ripresa del
tavolo interparrocchiale, con al
centro la parrocchia di S.
Simeone Profeta (Sala) ed
Diversificati
24
Ida Roccasalva
F. Nord-Est.
Responsabile:
Ugo Tuscolano
F. Maddaloni
Responsabile
Don Michele
Santonastaso
F. Marcianise
Responsabile
Giovanni
Scandurra
F. di Centro
Responsabile:
Don Mario
Librera
operatori provenienti da più
parrocchie. In avvio alcune
“risorse foraniali”, specie di
tipo medico.
Nord-est: Più o meno attivi i 4
CdA parrocchiali, con al centro
la p di S.Bartolomeo, la più
dinamica specie in termini di
servizi.
Frequenti gli incontri foraniali
e in via di decollo la rete di
servizi foraniali.
Efficace il contributo sia del
Vicario che del coordinatore
F.Maddaloni: 4 Cda
Parrocch.,sufficientemente
attivi nell’ascolto e
nell’erogazione di servizi. In
particolare da segnalare il
coinvolgimento attivo dei
rispettivi parroci.
F. Marcianise: operativi 4
CdA + 2 con ascolto gestito
dal parroco + 1 in via di
costituzione (S.Simeone
profeta). Efficace l’ascolto in
quelli operativi e di taluni
servizi assistenziali.
Discreta l’azione del
coordinatore anche se oberato
da impegni di altra natura.
Avviata la costituzione delle
reti di servizi.
F. Centro: 5 Cda operativi + 1
di recente riorganizzazione
(S.Pietro in Cattedra) specie in
virtù del contributo del gruppo
delle Vincenziane in tre di esse
(Catted., S.Vitaliano, NS Sig.
Lourdes). Efficace l’operato
nel Buon Pastore e SS Nome
di Maria.
Avviata l’attivazione dei
servizi di rete della forania, più
per iniziativa delle singole
parrocchie che per un’efficace
organizzazione “centrale”.
Meritorio l’impegno, in via di
completamento, delle risorse
parrocchiali da porre a
disposizione dei singoli CdA,
Nord-Est: Stentano a
partire i nuovi CdA di
Mezzano e Casolla,
prevista l’ipotesi di un CdA
interparrocchiale.
F. Maddaloni: dopo
iniziali difficoltà è partito
di buona lena, il tavolo
inter parrocchiale, per
l’avvio di iniziative
condivise, così come la
rete dei servizi,
prevalentemente erogati
da ciascuna parrocchia.
F. Marcianise: stenta il
decollo del tavolo
interparrocchiale
nell’organizzazione di
iniziative co-gestite.
F. Centro: buona la
volontà e la disponibilità
da parte dei referenti, così
come la rete dei servizi,
stentano a decollare
iniziative condivise sul
territorio.
25
portato avanti da Rosaria
Monaco.
Va sottolineata per tutti
i CdA, una difficoltà
nella consegna delle
schede utenti.
P.S.: Nel complesso le problematiche maggiori, emerse dall’impegno dei responsabili nella conduzione
tanto del CdA diocesano quanto delle singole foranie, riguardano prevalentemente:
a) la difficolta di lavorare secondo una logica progettuale (obiettivi, tempi, verifiche), per cui non è dato
sapere l’evoluzione del lavoro svolto nel corso del tempo, privilegiando obiettivi e risposte assistenziali
immediati, piuttosto che una programmazione di medio-lungo periodo.
b) la difficoltà nel seguire le attività dei Cda, attraverso visite periodiche alle parrocchie e nell’indire i
tavoli di iniziativa interparrocchiale, con l’eccezione della forania di Nord-Est ed in parte di quella di
Maddaloni, Inoltre appare carente l’azione di verifica delle attività di ascolto di ciascuna parrocchia,
nell’ambito della formazione permanente, per la mancanza di tutor diocesani.
Ancora insufficiente, infine, l’interlocuzione e le sinergie con i parroci, con alcune eccezioni (da ascrivere
ad una presenza ancora poco capillare della Caritas Diocesana).
Ospoweb
Responsabile
Danilo Zenga
Programma
informatizzato che
consente di porre in rete i
CdA parrocchiali, a
cominciare
dall’inserimento dei dati
contenuti nella scheda
specifica. Permette,
altresì, di raccogliere
informazioni utili sul tema
delle povertà, mirati
all’elaborazione di
progetti specifici in
prospettiva.
Nel frattempo è
stata consegnata in
cartaceo una scheda ai
vari CdA per un iniziale
screening socio-
economico, basato sui dati
estrapolati dalle schede
degli assistiti.
Il progetto finanziato da
Caritas Italiana “Per una
Chiesa in Ascolto”, ha
consentito di fornire un
portatile a ciascun CdA.
A tal proposito è già stato
fatto un incontro di
formazione con i referenti
dei CdA della Forania di
Centro.
In attesa di procedere ad
incontri con le altre
foranie.
Comunicaz.
Resp.sito web
Antonio Savasta
E Gianluca
Petraccaro
Rapporti con i
media
Responsabile
Luca Fasano
In via di allestimento il sito,
completato nella parte
generale. In corso di
inserimento i dati.Assidua
l’azione del responsabile
svolta con competenza.
Ricorrenti gli articoli,
specie sull’avvenire , in
merito alle attività della
Caritas, a testimoniare una
buona disponibilità
delresponsabile.
Parziale la consegna dei
materiali da parte dei vari
settori.
Auspicabile un maggiore
potenziamento delle
attività promozionali
presso le parrocchie,
anche attraverso altri
canali di comunicazione.
Il principale limite sono
gli svariati impegni del
responsabile.
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Osservatorio
diocesano
Povertà e
Risorse.
Responsabile
Franco Porzio
Ampia e variegata
l’offerta dei servizi presente
nel manuale diocesano.
Encomiabile l’impegno del
responsabile che si
distingue soprattutto per
l’accompagnamento
assiduo di casi spesso
difficili.
Da verificare la conferma
nella disponibilità delle
competenze specialistiche
offerte tempo addietro e
degli spazi di inserimento
nei rispettivi ambulatori.
-Va migliorata la
promozione del materiale
presso i CdA.
Allo stesso modo va
intensificata la consegna
da parte dei CdA delle
schede per seguire
l’andamento dei disagi
socio-economici nel
territorio diocesano.
Sportello
Promoz. lavoro
Responsabile:
Veronica
Riccobono.
Servizio ben condotto e
gestito autonomamente
dalla responsabile. In vista,
incontro con i parroci delle
parrocchie.
Promozione
Umana
Responsabile:
Pasquale
Campana.
Allo stato, è rappresentato
dal servizio legato al
“Prestito della speranza”.
Notevole l’impegno del
responsabile nel corso degli
ultimi anni sia in termini di
contatti con gli istituti
bancari, sia in forme
diversificate di supporto
agli utenti.
Il grosso problema è
nell’incremento delle
richieste, non sostenuto da
adeguato coinvolgimento
di altri operatori.
Temi per i quali si è chiesto l’intervento della Caritas Diocesana, alcuni afferibili alla Promozione Umana,
altri riconducibili ad altri Uffici Diocesani, sono rappresentati da:
- Progetto Policoro e Microcredito (Resp.: Don Nicola Lombardi): è stata avallata, su
disposizione del Vicario della carità, la presenza nella commissione per la valutazione dei progetti,
del vicedirettore e la richiesta di avviare un percorso di sensibilizzazione presso i CdA, sia in
termini di contribuzione al fondo diocesano, sia nel reperimento di famiglie che possono
usufruirne.
- Iniziative sociali, quali rivisitazione della regolamentazione comunale sulla Tares e
sensibilizzazione contro l’utilizzo dello Uttaro per sostanze tossiche (rispettivamente avanzate dal
comitato di V. Acquaviva e dal comitato delle associazioni).
- Strutture di ospitalità e/o mensa cittadina per i poveri, su iniziativa di Annamaria Antonino ed
Aldo Bulzoni.
- Richiesta, al momento informale, di collaborazione con l’AUSER, in vista di progetti comuni.
- Possibilità di avviare un progetto di “agricoltura sociale”, promosso dall’architetto Pasquale
Iaselli e sottoposto a Don Nicola Lombardi.
Gran parte di tali iniziative è rimasta ad uno stato embrionale proprio per la difficoltà di essere supportata
da un numero adeguato di operatori dotati delle necessarie motivazioni e competenze, ma soprattutto da
una figura apicale in grado di poterle coordinare. Allo stesso modo è risultata carente l’interlocuzione con
le istituzioni, che pure rientra tra le finalità essenziali di una Caritas Diocesana.
27
Dati provenienti dai C.d.A. dal 01/05/2013 al 06/05/2014
E’ bene precisare che tali dati risultano, allo stato, essere provvisori e non ancora omogenei.
Li abbiamo esplicitati solo per sottolineare le potenzialità operative, in termini di analisi statistica e
di possibili progettualità mirate, insite nel programma informatico “OSPOWEB”.
Le Criticità evidenziate, infatti, possono essere di vario genere: l’ampio numero di CdA, la
diffusione del programma OSPOWEB (poco più di un anno) relativamente recente, l’applicazione
ed informazione disomogenea dello stesso in parrocchie che si sono aggiunte progressivamente nel
corso dell’ultimo anno, i tempi diversificati per l’acquisizione dei collegamenti internet all’interno
di non poche parrocchie, l’incompletezza nella stesura di numerose schede (dunque da verificare)
per l’esperienza ancora limitata di taluni operatori, legata soprattutto ai tempi inevitabilmente
prolungati dell’attività di ascolto, richiesti dalla compilazione della scheda informatizzata. Da
segnalare, infine, l’inserimento ancora non effettuato di circa 300 schede provenienti dal C.d.A.
della Cattedrale, non ancora inserite da parte della segreteria Diocesana.
14 C.d.A. hanno inviato complessive 1.054 schede
BISOGNI per macrovoci PERCENT.(%) RICHIESTE per macrovoci PERCEN.(%)
CAS - Problematiche abitative 9 1,5 ASC – Ascolto 136 8,2
DEN - Detenzione e giustizia 2 0,3 BEN - Beni e Servizi materiali 1.370 82,5
DIP – Dipendenze 2 0,3 CON - Consulenza professionale 7 0,4
FAM - Problemi familiari 20 3,4 LAV – Lavoro 32 1,9
HAN - Handicap/disabilita' 16 2,7 ORI – Orientamento 1 0,1
IMM - Bisogni in migrazione/immigrazione
1 0,2 SAN - Sanità
22 1,3
IST - Problemi di istruzione 8 1,4 SCU - Scuola/Istruzione 3 0,2
OCC - Problemi di occupazione/lavoro 176 29,9 SOS - Sostegno Socio-assistenziale 1 0,1
POV - Povertà /problemi economici 311 52,9 SUS - Sussidi Economici 88 5,3
PRO - Altri problemi 6 1,0 Totale 1.660 100,0
SAL - Problemi di salute 35 6,0
Totale 588 100,0
28
Interventi - macrovoci Totale %
ALL – Alloggio 1 0,0 ORI – Orientamento 3 0,1
ASC – Ascolto 593 19,3 SAN - Sanità 11 0,4
BEN - Beni e Servizi materiali 2.335 76,0 SCU - Scuola/Istruzione 6 0,2
COI – Coinvolgimenti 4 0,1
SOS - Sostegno Socio-assistenziale
2 0,1
CON - Consulenza professionale
14 0,5 SUS - Sussidi Economici
87 2,8
LAV – Lavoro 15 0,5 Totale 3.071 100,0
Schede Totale %
Femminile 115 55,8
Maschile 91 44,2
Totale 206 100,0
Bisogni - macrovoci Totale %
CAS - Problematiche abitative 1 0,8
FAM - Problemi familiari 1 0,8
HAN - Handicap/disabilita' 2 1,7
OCC - Problemi di occupazione/lavoro 44 37,3
POV - Povertà /problemi economici 67 56,8
PRO - Altri problemi 1 0,8
SAL - Problemi di salute 2 1,7
Totale 118 100,0
Richieste - macrovoci Totale %
BEN - Beni e Servizi materiali 183 75,6
LAV - Lavoro 14 5,8
SAN - Sanità 16 6,6
SUS - Sussidi Economici 29 12,0
Totale 242 100,0
Interventi - macrovoci Totale %
ASC - Ascolto 187 39,0
BEN - Beni e Servizi materiali 272 56,8
SAN - Sanità 2 0,4
SUS - Sussidi Economici 18 3,8
Totale 479 100,0
C.d.A DIOCESANO
N.B.: da precisare che nel conteggio delle schede sono indicati i casi seguiti dal CdA, e non quelli provenienti da altre
parrocchie, che dopo l’ascolto sono stati affidati ai relativi referenti (circa 200 casi)
29
3) Servizi Diocesani
1) Credito della Speranza (responsabile Pasquale Campana)
La Caritas Diocesana, sta aderendo al progetto della CEI, che ha stanziato un fondo di
garanzia per elargire micro finanziamenti a famiglie in difficoltà, con l’impegno di restituzione a
tassi molto bassi. Gli operatori hanno contattato una serie di Banche, che avevano aderito al
progetto, avviato la fase istruttoria dei casi per la verifica dei requisiti necessari ed, una volta
accordate le somme, sostenevano le famiglie nel disbrigo delle pratiche burocratiche. Allo stato,
sono state seguite circa sessanta famiglie.
2) Assistenza Legale “avvocati di strada” (responsabile: Mario Aspromonte).
3) Sportello di consulenza, per le famiglie disagiate, nel pagamento dei tributi comunali
(responsabile: Vincenzo Fiano).
4) Servizio Promozione lavoro (responsabile: Veronica Riccobono)
Sede operativa presso la Chiesa del Buon Pastore. Ha lo scopo di aiutare la persone,
sostenendole nella ricerca di occupazione. L’iter di questo lavoro presenta non poche difficoltà e
necessita, non solo uno stile improntato all’ascolto ed alla accoglienza, ma anche modalità di
accompagnamento a tutela sia di chi trova occupazione, sia nei confronti di chi il lavoro lo offre
(specie nell’ambito dell’assistenza alle persone non autosufficienti) . In questi anni si sono
presentate oltre mille persone alla ricerca di un lavoro, in particolare, richiesta di assistenza
ammalati e/ o collaborazioni domestiche. Nell’insieme, il 60% dei casi è arrivato a soluzioni
definitive o temporanee. A seguire lo schema riassuntivo delle attività dal gennaio 2013 al maggio
2014:
Incontri – richieste – offerte 1700 ( circa )
Interventi e contatti 2500 ( circa )
Lavoro assegnato ( con interruzioni e riproposte) 60% ( 2013 ) 40% ( 2014)
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Tipologia di lavoro: Colf – badanti – baby sitter – OSA – giardiniere – rappresentanza – call center
– pulizia appartamenti - accompagnamento anziani – magazziniere – autista – assistenza diurna e
notturna.
Parrocchie: “ Buon Pastore “ come punto di incontro e reperibilità, ma sportello “itinerante” tra
le parrocchie comprese nella Diocesi di Caserta ed in talune occasioni, esterne alla diocesi.
Contatti: varie Caritas e Diocesi – istituzioni religiose e laiche –autorità – case di accoglienza e
case di riposo – aziende – esercizi commerciali – privati e chiunque possa offrire lavoro e aiuto.
I dati sono approssimativi ( forse anche in difetto ) vista la particolarità di un lavoro estremamente
va nrio e non comunemente quantificabile perché caratterizzato da cambiamenti continui per
interventi a favore di persone che si ripropongono con periodicità.
Servizi di Prossimità, verso i “senza fissa dimora” (responsabili: Annamaria Antonino, Franco
Porzio e collaboratori).
6) Altri servizi di prossimità diocesani
Inoltre, è bene precisare che nel corso di questi anni, sono state create, consolidate ed
accresciute, reti di collaborazioni in supporto ai CdA, verso chiunque versi in condizioni di
malessere e richieda assistenza e forme di accompagnamento di varia natura, da parte di figure
professionali che, a vario titolo, hanno offerto la propria disponibilità gratuita, nel venire incontro
alle esigenze di famiglie bisognose (medici, avvocati, dipendenti di vari enti, dell’Equitalia, di
Banche, dell’INPS, del Comune, etc.). Né è mancata la collaborazione di associazioni, in particolare
“Chiedilo alla Luna” della parrocchia di S. Bartolomeo, in modo particolare nella persona
dell’avvocato Marianna Pignata, impegnate, ognuna secondo la propria vocazione, nell’ambito del
disagio sociale. In questa azione si sono distinti gli operatori diocesani: Franco Porzio, Annamaria
Quici, Ugo Tuscolano, Danilo Zenga, Mattia Manna, solo per citarne alcuni. Significative, infine, le
sinergie realizzate con altre Diocesi, molte del Nord-Italia, nella soluzione di problematiche
specifiche.
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Progetto Policoro 2
Tra il variegato ventaglio delle sinergie della Caritas diocesana, con altri Uffici diocesani, va
doverosamente segnalata quella con la Pastorale del Lavoro, di cui il Progetto Policoro,
rappresenta una delle esperienze diocesane più significative, responsabile Don Nicola Lombardi,
Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Caserta, in quanto già gradito ospite nel corso di
formazione per operatori Caritas dello scorso anno.
Riportiamo, in estrema sintesi, i punti essenziali.
Il Progetto Policoro, è presente da oltre dieci anni nella nostra Diocesi e venne promossa
dalla Conferenza Episcopale Italiana, per affrontare il problema della disoccupazione giovanile nel
Mezzogiorno.
Nella Diocesi di Caserta Progetto Policoro è partito ufficialmente il 1° Gennaio 2003, dopo
sei anni dal suo inizio a livello nazionale (dicembre 1995) ed è sorto grazie a S. E. Mons. Raffaele
Nogaro nell’ambito del Centro Pastorale Giovanile che ha messo subito a disposizione la struttura
logistica, la disponibilità economica e un giovane competente quale animatore di comunità.
In effetti la pastorale giovanile della Diocesi di Caserta ha seguito fin dal suo nascere Progetto
Policoro condividendone pienamente lo spirito e perseguendone gli stessi obiettivi: evangelizzare il
mondo del lavoro dei giovani mediante la formazione, i gesti concreti e i rapporti di reciprocità tra
le diocesi. Le altre pastorali diocesane, Caritas e Pastorale sociale e del lavoro, hanno anche loro
condiviso subito questo progetto comune affidando il tutorato al direttore del Centro Pastorale
Giovanile Sac. Nicola Lombardi. L’ente Diocesano ogni giorno si batte con le Istituzioni locali
affinché i giovani trovino sbocchi lavorativi concreti. E in questa direzione si sta muovendo già da
tempo impegnandosi e dando fiducia ai giovani, supportandoli attraverso piccoli contratti di lavoro.
Purtroppo manca una strategia comune per uscire dalla crisi e puntare su strumenti nuovi e
diversi rispetto a quelli a cui si era abituati in passato.
2 http://progettopolicoro.glauco.it/progannuale.
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Il compito fondamentale assunto dalla Diocesi è quello di educare i giovani alla
valorizzazione delle eccellenze e il potenziamento del sistema infrastrutturale, la cui insufficienza
attuale, penalizza in maniera troppo pesante la città. Per eccellenze non si riferisce solo agli
eccezionali prodotti enogastronomici di cui è ricca la terra, ma anche alle straordinarie risorse
paesaggistiche, culturali, artistiche, archeologiche e museali. Mons Nogaro in un incontro con i
giovani affermò: “Il “petrolio” dell’Italia che è il turismo, non viene sfruttato adeguatamente,
specialmente nel Mezzogiorno”.
Gli animatori di comunità sono stati la vera risorsa del Progetto Policoro a livello diocesano.
Ben sei giovani si sono avvicendati nell’animazione del territorio della Diocesi di Caserta per far
conoscere Progetto Policoro e mettersi a servizio del mondo giovanile.
Il primo grande gesto concreto di Progetto Policoro è il Centro Servizi “Giovani in lavoro”
che il primo animatore di comunità ha attivato fin dal suo nascere. Si tratta di uno sportello
informagiovani e di orientamento a lavoro aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì presso la sede
del Centro Pastorale Giovanile e ora presso l’ISSR “S.Pietro”. Lo sportello grazie alla disponibilità
e alla competenza dei diversi animatori di comunità ha accolto, informato, orientato migliaia di
giovani in questo decennio.
Tra le diverse iniziative di animazione del territorio, di ricerca e di formazione compiute in
questo decennio vanno ricordate:
1. presenza e informazioni dell’animatore di comunità circa la natura, i compiti
e le finalità del Progetto Policoro presso i Meeting dei giovani del Centro Pastorale
Giovanile, le diverse consulte di pastorale diocesana e foraniale, presso associazioni e
movimenti ecclesiali;
2. diversi corsi di formazione per giovani a livello diocesano e foraniale in
collaborazione con la filiera (CISL, Confcooperative, AC, ACLI, etc.);
3. ricerca sociologica “Giovani, lavoro, tempo libero e partecipazione” i cui
risultati sono consultabili in www.progettopolicoro.it;
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4. convegno diocesano “Nuove prospettive lavorative e strumenti di
finanziamento” con Inecoop e Concooperative;
5. centro servizi “Giovani in Lavoro” itinerante. Il tutor e l’animatore di
comunità incontrano ogni anno tutti i ragazzi delle classi V degli istituti superiori della
Diocesi di Caserta.
Da questa opera di accoglienza, di orientamento e di accompagnamento sono sorte le diverse
cooperative, società e ditte. Svariate e con finalità diversificate, le imprese che, in questo decennio,
sono state promosse e sostenute dalla Diocesi di Caserta a conferma della presenza del Progetto
Policoro come concreto volano di sviluppo imprenditoriale di matrice sociale sul territorio: da
Spazio Bianco di Mezzano, che gestisce una casa famiglia per minori a rischio, all'Istituto Opus
Angeli di Puccianiello, che offre servizi educativi alla prima infanzia, oltre ai servizi di
biblioteconomia della Biblioteca Diocesana di Caserta. Senza dimenticare la New Hope,
responsabile suor Rita Giaretta, realtà presente da quasi dieci anni sul territorio e che offre, con la
sartoria etnica, lavoro alle giovani donne strappate dalla strada, o altre “Don Bosco”, che si occupa
di formazione lavoro, “Saletta dell’Uva”, in ambito editoriale, “Orione”, con l’obiettivo di
affiancare le persone svantaggiate, nell’ambito dell’integrazione sociale, promuovendone la
formazione, l’educazione e l’inserimento nel mondo del lavoro”, le società “ElMa servizi e
costruzioni” e “Homo Viator”, impegnata nell’ambito del turismo religioso, la sanitaria “San
Nicola”, che vende prodotti sanitari e para-sanitari, etc.
Da un anno, infine, è attiva la costituzione del fondo di garanzia per il microcredito alle
giovani imprese.
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4) “Area Immigrazione”
L’area Immigrazione, è parte integrante della Caritas Diocesana, coordinata da Gianluca
Castaldi, che dal 2007 in poi, a seguito dell'emergenza sbarchi di quell'anno, ha cominciato ad
assumere un'importanza sempre più crescente all'interno dell'attività della diocesi.
Oltre all’accoglienza portata avanti sino al 2012 nella Tenda di Abramo, opera segno della diocesi,
si è provveduto infatti a organizzare, in collaborazione con altre associazioni, uno sportello di
assistenza legale per immigrati e rifugiati.
Lo sportello ha tutt’oggi un affluenza elevatissima; per esempio, dal 2008 al 2013 sono
passati dallo sportello oltre 12.000 immigrati e rifugiati, e ora possiamo dire di essere un punto di
riferimento importante per gli immigrati presenti sul nostro territorio. Questo lavoro negli anni ha
portato a vari impegni, e alla necessità di un’organizzazione dei servizi svolti all’interno di questa
Area.
1) Il mercoledì e il venerdì pomeriggio sono i giorni in cui gli immigrati possono presentarsi
allo sportello con i loro vari problemi, per lo più legati ai documenti o al lavoro. Gli altri giorni
sono dedicati al back office e alla risoluzioni dei problemi in dialogo con l’Ufficio Immigrazione
della Questura.
2) Il mercoledì pomeriggio viene anche gestito un meeting degli immigrati in cui vengono
esposte e discusse le varie problematiche. Il meeting conta più o meno dai 300 ai 400 immigrati a
settimana.
3) Un operatore della Caritas ha un numero di telefono interamente dedicato agli immigrati
che possono così usufruire di un servizio di call-center per eventuali emergenze.
4) Vengono organizzati incontri con le varie comunità straniere presenti sul territorio per
promuovere la autorganizzazione della loro presenza. La comunità dei senegalesi e dei ghanesi e dei
burkinabè, in particolar modo, hanno risposto positivamente a questo impegno. Oggi queste
comunità sono in grado di organizzare anche una prima accoglienza dei loro stessi connazionali. La
Caritas offre loro appoggio logistico e supporto con operatori.
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5) Si è organizzato anche un impegno di educazione nelle scuole sul tema
dell’immigrazione e dell’asilo, con testimonianze di immigrati e rifugiati che raccontano la loro
esperienza e spiegano la loro prospettiva.
6) Da due anni è attivo anche un servizio ambulatoriale per immigrati, in collaborazione con
il II Policlinico di Napoli.
Dal 2012, il nostro impegno nella lotta allo sfruttamento lavorativo della manodopera
straniera ha avuto la possibilità di essere integrato con un progetto “pilota” di Caritas Nazionale,
che da anni approvava i risultati da noi ottenuti. Il progetto si chiama “WORK OUT”, ed è centrato
sulla difesa legale di immigrati vittime di sfruttamento e violenze in ambito lavorativo, nonché della
presa in carico di casi che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ritiene
necessario mettere sotto Protezione Sociale. Il progetto si è concluso recentemente con ottimi
risultati: doveva riuscire nella difesa e presa in carico di 15 casi, ma è riuscito a seguirne oltre 68, di
cui alcuni conclusosi con sentenze esemplari, che hanno portato il progetto all’attenzione dei media
nazionali, dopo essere stato oggetto di un’intera puntata di Uno Mattina su Rai1, andata in onda nei
primi giorni di gennaio. Essendo stato il “Work Out” un progetto pilota terminato con grande
successo, dal 15 maggio Caritas Nazionale ha riproposto lo stesso progetto (denominato
PROGETTO PRESIDIO) in 10 altre Caritas locate in territori ad alto tasso di sfruttamento (Foggia,
Rosarno, Nardò, ecc…). Il progetto “WORK OUT”, scritto e gestito da noi, direttamente finanziato
con fondi straordinari della Conferenza Episcopale Italiana, è stato oggetto di plauso e interesse al
convegno di Caritas Internazionalis 2014.
Breve cronistoria
Tutto il lavoro svolto, negli anni, ci ha portato a grandissimi riconoscimenti.
Siamo divenuti membri effettivi della Consiglio Territoriale sull’Immigrazione presso la
Prefettura. Abbiamo tavoli di concertazione sia presso la Questura che presso la Prefettura.
Svolgiamo servizio di mediazione culturale e traduzione presso uffici della pubblica
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amministrazione (Procura della Repubblica, Questura, Prefettura, Comune, ASL, Agenzia delle
Entrate, CIA, Ufficio Annona) a Caserta e provincia.
Il nostro lavoro ha avuto un forte richiamo mediatico anche a livello nazionale, sia su stampa
che in televisione. Abbiamo partecipato, su La7, a una puntata dell’Infedele come esperti in materia
di immigrazione. Svariati articoli su stampa nazionale (Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Il
Mattino, Repubblica, etc.). In più occasioni sono stati fatti servizi sul nostro lavoro sulle reti RAI
(Storie di Vita, TG3¸ Rai Educational, Un mondo a colori, La Storia siamo noi, Uno Mattina ed
altri).
Il nostro lavoro di accoglienza e difesa legale degli immigrati in fuga da Rosarno a seguito
delle violenze sono state oggetto di un film-documentario, Il Sangue Verde di A.Segre, vincitore
nella sua categoria al Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2010 il nostro lavoro è
stato oggetto di un articolo sul Le Monde.
A seguito dell’emergenza sbarchi del 2008, siamo divenuti uno dei centri di accoglienza più
noti in Italia, segnalato dalle stesse autorità ai richiedenti asilo in uscita dai Centri di Prima
Accoglienza.
Dal 2008 abbiamo un tavolo presso il Dipartimento per le Libertà Civili e per l’Immigrazione
al Ministero degli Interni.
Nel 2009 la Caritas Nazionale ci invitò a presentare il lavoro di accoglienza della Tenda di
Abramo in ambito di immigrazione a Roma, di fronte a delegati delle Caritas di tutta Italia, come
modello funzionante da proporre su larga scala. Nello stesso anno, il Capo Dipartimento per le
Libertà Civili e per l’Immigrazione al Ministero degli Interni è venuto in visita ufficiale presso la
nostra struttura, a seguito degli ottimi risultati ottenuti nell’accoglienza dei richiedenti asilo.
Inoltre, abbiamo incontrato il Vice Presidente della Camera dei Deputati per un confronto
circa l’applicazione della normativa sull’immigrazione.
Nel 2010 siamo stati convocati personalmente dal Ministro degli Interni, R. Maroni, per un
confronto sulla questione immigrazione all’interno del piano straordinario per Caserta. Alcuni mesi
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dopo, il presidente di Caritas Italiana, vescovo di Lodi, ha inviato una delegazione della Caritas di
Lodi a Caserta presso la Tenda di Abramo per studiare il nostro approccio e il nostro metodo.
Sempre nel 2010, siamo stati convocati a deporre al Senato, presso la Commissione Straordinaria
per i Diritti Umani e siamo stati segnalati da Caritas Italiana a Caritas Austria per la realizzazione di
un progetto a lungo termine per la garanzia sull’etica di produzione dei prodotti agricoli provenienti
dal sud Italia.
Nel 2011 abbiamo ricevuto una visita ufficiale della Commissione per i Diritti Umani del
Senato, in missione straordinaria a Caserta.
Ancora nel 2011 abbiamo difeso e vinto quattro casi di sfruttamento lavorativo di
immigrazione clandestina, ottenendo il rilascio di permesso di soggiorno ex art.18. Questo ha
rappresentato un precedente su scala nazionale, in quanto non vi erano ancora stati casi con esito
positivo. A seguito di questo è stato firmato un protocollo di intesa direttamente con la Procura
della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la lotta allo sfruttamento di manodopera
straniera, ed è stato avviato il progetto pilota della CEI, “Work Out”, sopra descritto.
I nostri successi in ambito di rilascio di permessi di soggiorno ex art.18 hanno portato altre
Caritas a segnalarci per la soluzione di alcuni gravi casi avvenuti anche in altre parti d’Italia:
Rosarno, Brancaleone, Foggia, etc…
Sempre nel 2011 siamo stati invitati a tenere una giornata di formazione a Torino, presso
l’ASGI (Associazione Giuristi Italiani), sull’applicazione dell’art.18.
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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Giunti alla conclusione di questo percorso, desideriamo davvero, a nome dell’Equipe,
ringraziare tutti voi, per l’interesse e la partecipazione attiva che avete dimostrato in ciascuno degli
ot
DOCUMENTAZIONE CARITAS DIOCESANA
FORMAZIONE CARITAS ITALIANA 2006-2012
FORMAZIONE CARITAS DIOCESANA 2007-2014
CONVEGNI NAZIONALI/ DIOCESANI
IMMIGRAZIONE
DIMENSIONE
SOCIALE CARITA’
DOTTRINA SOCIALE CHIESA/ ENCICLICHE/
DOC.CARITAS ITALIANA
AREE TEMATICHE
POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE
SVILUPPO SOSTENIBILE E STILI DI VITA
STRUMENTI PASTORALI
COMUNICAZIONE
CARITAS DIOCESANA
C.d.A. DIOCESANO
INIZIATIVE TERRITORIO
INCONTRI SETTORI/
COORD. FORANIALI
OPERATORI DIOCESI/
ORGANIZZAZIONE
ARCHIVIO
FORMAZIONE
ASCOLTO E RELAZIONE LABORATORIO/
OSPOWEB
O.P.R./ OPERE SEGNO PROMOZIONE
UMANA
COUNSELING PROGETTO
POLICORO
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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Giunti alla fine di questo percorso, tracciato all’interno di ciascuno dei “Corsi di Formazione”
condotti in questi anni, mi piace concludere riportando alcune riflessioni condivise con i
partecipanti nelle ultime lezioni.
“……..Nostro auspicio è che ciascun gruppo di “ascolto” parrocchiale si senta parte di un
progetto comune e condiviso, all’interno di un percorso di “crescita” progressivo, sia pure nella
varietà dei tempi inevitabilmente diversi tra un gruppo e l’altro e nella consapevolezza delle
difficoltà e degli ostacoli che potrebbe incontrare lungo il cammino. Tuttavia non possiamo
esimerci, nel congedarci, di condividere con voi alcune considerazioni che, ci auguriamo, siano
occasione di riflessione all’interno delle vostre comunità.
In primo luogo, troviamo utile ribadire come il trasferimento dei contenuti trattati durante il
corso, all’interno delle vostre prassi operative, non deve mai essere sacrificato in nome
“dell’ organizzazione”, per quanto efficiente e funzionale possa essere, ma è bene sia ispirato alla
cura di una crescita spirituale individuale e di gruppo.
Tale esercizio, se attentamente coltivato, ci consentirà di esprimere al meglio il nostro servizio
verso i fratelli più disagiati con dedizione, tolleranza e spirito di sacrificio. Nel contempo, ci aiuterà
nel gestire al meglio le frustrazioni, gli insuccessi, le situazioni più difficili e ad imparare a
discernere le priorità.
L’acquisizione di una serena consapevolezza dei propri limiti e l’affidarsi a Cristo, riteniamo
possa rappresentare l’antidoto più efficace al rischio, sempre in agguato, di voler correre, strafare,
affaccendarsi, spesso a vuoto o nel voler trovare a tutti i costi e subito delle risposte.
Consentitemi, inoltre, una breve annotazione sulla necessità di riscoprire e coltivare il valore
dell’umiltà. Una delle problematiche, infatti, che più di frequente accade di osservare nelle
dinamiche presenti all’interno dei gruppi parrocchiali e, senza alcun dubbio, di ostacolo ad
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un’armoniosa “crescita” comune, è sicuramente la tentazione di cedere ad eccessi di protagonismo,
ad atteggiamenti individualistici nella ricerca di visibilità o di meriti personali, quasi la carità fosse
l’occasione per facili “carriere” nella Chiesa. Allo stesso modo, la tentazione di cedere alla
suggestione della facile critica o del giudizio. Da qui, il senso che dovrebbe assumere la necessità
di fermarsi, di raccogliersi in silenzio ed in preghiera, per riflettere attentamente su se stessi, per re-
imparare ad abitare oltre che il “bisogno dell’altro”, anche il proprio “Ego”.
Crediamo sia emerso con sufficiente chiarezza, la complessità della missione che la Chiesa,
intesa come comunità dei credenti, è chiamata a realizzare. Non vi è dubbio quanto questo impegno
sia difficile, forse utopistico. Ci vorrà tempo, questo è sicuro, sarà un percorso ricco di ostacoli,
questo è altrettanto certo, tuttavia è questa la sfida a cui siamo chiamati.
Il nostro, infatti, non è – non può essere – il tempo del disimpegno, del disinteresse, della
fuga o anche solo della sterile lamentela. Non lo permettono le concrete e spesso gravi
problematiche sociali che oggi attraversano le nostre città e il nostro Paese.
È il tempo di una nuova responsabilità, senza aspettare che siano solo gli altri, o le istituzioni,
a intervenire! Riascoltiamo, a questo proposito, quanto i Vescovi italiani scrivevano più di
vent’anni fa: «C’è innanzitutto da assicurare presenza. L’assenteismo, il rifugio nel privato, la
delega in bianco non sono leciti a nessuno, ma per i cristiani sono peccato di omissione».
Sono parole chiare, che suonano come salutare “provocazione” per la responsabilità di tutti e
di ciascuno. A queste, i Vescovi aggiungevano altre parole, ancora oggi pienamente attuali e che ci
indicano la strada concreta da seguire per assicurare la necessaria presenza: «Si deve ripartire dalle
realtà locali, dal territorio e si deve essere partecipi delle sorti della vita e dei problemi del comune,
delle circoscrizioni e del quartiere: la scuola, i servizi sanitari, l’assistenza, l’amministrazione
civica, la cultura locale.” 3
3 “La Chiesa italiana e le prospettive del Paese”, 33.
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E’ qui che la Carità ci inchioda alle nostre responsabilità, ci interroga, ci impone di scegliere.
Ne consegue, l’esigenza ineludibile di acquisire “uno spessore”, una consapevolezza nuova,
realmente capace di creare una coscienza collettiva sulla carità.
Una parola, infine, per ringraziare tutti gli operatori ed i parroci che ci hanno accolti nelle loro
chiese nei vari incontri di coordinamento, consentendoci di riscoprire tanta umanità ed operosità,
spesso svolta nel silenzio e lontana dai riflettori.
Abbiamo potuto constatare come, nonostante le difficoltà e la carenza di risorse economiche,
esista una Chiesa Viva, una chiesa dislocata nelle periferie, all’interno di frazioni, spesso non
semplici da raggiungere, talvolta al centro di territori degradati, abitata da un’umanità “frantumata”,
abbandonata dalle istituzioni, una Chiesa ancora unico punto di riferimento per i giovani, gli
anziani, le persone sole.
A queste realtà, crediamo, la Diocesi debba dare maggiore ascolto e debba dare più voce e
debba impegnarsi nella ricerca di soluzioni condivise, che non sono solo di ordine economico (per
quanto assolutamente avvertite), ma anche nella ricerca di maggiori spazi (es. utilizzo di strutture
ecclesiali abbandonate), di supporto nel sollecitare interventi delle istituzioni locali, nell’agevolare
forme di collaborazione tra parrocchie vicine. E’ nel segno di questo impegno e di una speranza
sempre viva, che auguriamo a tutti voi ed a noi stessi, gli auspici di un buon lavoro.”
LABORATORIO FORMAZIONE CARITAS DIOCESANA