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Riapre la chiesa Giovedì 19 giugno ore 21 Solennità del Corpus Domini Santa Messa presieduta dal Vescovo e Processione eucaristica presso la parrocchia del Corpus Domini a Carpi Agesci Verso la route nazionale Cammino di fede Una copia 2,00 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 24 - Anno 29º Domenica 22 giugno 2014 3 PAGINA SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI In caso di mancato recapito inviare al MO CDM per la restituzione al mittente previo pagamento resi Ospedale Il valore di un gesto Economia Più impresa meno politica Volontariato PAGINA 6/7 8 6 PAGINA PAGINA Agesci Vallalta Verso la route nazionale Riapre la chiesa 11 4 Lasciarsi trasformare uesta sera, ancora una volta, il Signore distribui- sce per noi il pane che è il suo Corpo, Lui si fa dono. E anche noi sperimentiamo la “solidarietà di Dio” con l’uomo, una solidarietà che mai si esauri- sce, una solidarietà che non finisce di stupirci: Dio si fa vicino a noi, nel sacrificio della Croce si abbassa entrando nel buio della morte per darci la sua vita, che vince il male, l’egoismo e la morte. Gesù anche questa sera si dona a noi nell’Eucaristia, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fa dura, gli ostacoli rallentano i nostri passi. E nell’Euca- ristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella del- l’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla. Chiediamoci allora questa sera, adorando il Cristo presente realmente nell’Eucaristia: mi lascio trasforma- re da Lui? Lascio che il Signore che si dona a me, mi guidi a uscire sempre di più dal mio piccolo recinto, a uscire e non aver paura di donare, di condividere, di amare Lui e gli altri? Papa Francesco – Solennità del Corpus Domini 2013 omeopatia • dietetica • erboristeria • dermocosmesi • prima infanzia 41012 carpi (mo) via roosvelt, 64 tel.059.687121 www.farmaciasoliani.it Dal Lunedì al Venerdì orario continuato 8.00 – 20.00 Tutti i Sabati orario continuato 8.30 – 19.30 Ospedale Il valore di un gesto PAGINE Economia Più impresa meno politica Un impegno concreto e costante Volontariato Un impegno concreto e costante Due carpigiani e il loro pellegrinaggio verso Santiago di Compostela. L’itinerario percorso interamente a piedi alla scoperta della fraternità e della preghiera Cammino di fede PAGINA Q

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Riaprela chiesa

Giovedì 19 giugno ore 21Solennità

del Corpus DominiSanta Messa presieduta dal Vescovo

e Processione eucaristica presso la parrocchiadel Corpus Domini a Carpi

Agesci

Verso la routenazionale

Cammino di fede

Una copia 2,00Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 24 - Anno 29ºDomenica 22 giugno 2014

3PAGINA

S E T T I M A N A L E D E L L A D I O C E S I D I C A R P I

In caso di mancato recapitoinviare al MO CDM

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AgesciVallalta

Verso la routenazionale

Riaprela chiesa 114

Lasciarsi trasformareuesta sera, ancora una volta, il Signore distribui-sce per noi il pane che è il suo Corpo, Lui si fadono. E anche noi sperimentiamo la “solidarietà

di Dio” con l’uomo, una solidarietà che mai si esauri-sce, una solidarietà che non finisce di stupirci: Dio si favicino a noi, nel sacrificio della Croce si abbassaentrando nel buio della morte per darci la sua vita, chevince il male, l’egoismo e la morte. Gesù anche questasera si dona a noi nell’Eucaristia, condivide il nostrostesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostienela nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fadura, gli ostacoli rallentano i nostri passi. E nell’Euca-ristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quelladel servizio, della condivisione, del dono, e quel pocoche abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventaricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella del-l’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla.Chiediamoci allora questa sera, adorando il Cristopresente realmente nell’Eucaristia: mi lascio trasforma-re da Lui? Lascio che il Signore che si dona a me, miguidi a uscire sempre di più dal mio piccolo recinto, auscire e non aver paura di donare, di condividere, diamare Lui e gli altri?

Papa Francesco – Solennità del Corpus Domini 2013

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Un impegnoconcreto e costante

Due carpigiani e il loropellegrinaggio verso Santiagodi Compostela. L’itinerariopercorso interamente a piedialla scoperta della fraternitàe della preghiera

Cammino di fede

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2 22 giugno '14

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Loda il Signore, GerusalemmeDomenica 22 giugnoLetture: Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1 Cor 10,16-17;Gv 6,51-58Anno A – IV Sett. Salterio

L’evangelista Matteo, Evangeliario di Ada (IX sec.)

In

Dal Vangelo secondo Giovanni

quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il panevivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questopane vivrà in eterno e il pane che io darò è la miacarne per la vita del mondo». Allora i Giudei si

misero a discutere aspramente fra loro: «Come puòcostui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disseloro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate lacarne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue,non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beveil mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterònell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e ilmio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne ebeve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come ilPadre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per ilPadre, così anche colui che mangia me vivrà per me.Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello chemangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo panevivrà in eterno».

La festa del Corpus Domi-ni esprime l’antico e radi-cato amore per l’Eucari-stia, per il corpo e il sanguedel Signore. La Chiesa ve-nera in quel pane e in quelvino il corpo e il sangue diGesù, perché ancora oggilo si possa incontrare. Po-tremmo aggiungere che inquel pane e in quel vinonon c’è il Signore presentein qualsiasi modo, vi è pre-sente come corpo “spezza-

to” e come sangue “versa-to”, ossia come colui chepassa tra gli uomini non con-servando se stesso, ma do-nando tutta la sua vita, sinoalla morte in croce, sino aquando dal suo cuore nonuscì “sangue ed acqua”. Nonrisparmiò nulla di se stesso.Nulla trattenne per sé, sinoalla fine. Quel corpo spez-zato e quel sangue versatosono di scandalo per ognu-no di noi e per il mondo,

abituati come siamo a vive-re per noi stessi e a trattene-re il più possibile della no-stra vita. Il pane e il vino,che più volte durante la san-ta liturgia ci vengono mo-strati, contrastano con l’amo-re per noi stessi, con l’atten-zione scrupolosa che abbia-mo per il nostro corpo, conla meticolosa cura che po-niamo per risparmiarci e perevitare impegni e fatica.Tuttavia, essi ci vengono

donati e continuano ad es-sere spezzati e versati pernoi, perché siamo liberatidalle nostre schiavitù, per-ché sia trasformata la nostradurezza, sgretolata la nostraavarizia, intaccato l’amoreper noi stessi. Il pane e ilvino, mentre ci strappanoda un mondo ripiegato in sestesso e condannato alla so-litudine, ci raccolgono as-sieme e ci trasformano nel-l’unico corpo di Cristo.

Ma dopo questo esame chimai di noi può avvicinar-si? Sappiamo bene quantosiamo deboli e peccatori,come cantiamo nel Salmo:“Riconosco la mia colpa eil mio peccato mi sta sem-pre dinanzi” (Sal 50,5). Mala liturgia ci viene incon-tro e mette sulle nostre lab-bra le parole ispirate a quelledel centurione: “O Signo-re, non sono degno di se-dere alla tua mensa, ma di’soltanto una parola ed iosarò salvato”. Di’ soltantouna parola: è la Parola delSignore che invita ad ac-costarsi e che rende degni,perché è una parola cheperdona e guarisce. Allatavola del Signore si giun-ge dopo l’ascolto della Pa-rola, dopo che il cuore èstato da essa purificato eriscaldato. C’è allora comeuna continuità tra il panedella Parola e il pane del-l’Eucaristia. E’ comeun’unica mensa in cui ilnutrimento è sempre lo stes-so: il Signore Gesù, fattosicibo per tutti.

MonsignorVincenzo Paglia

L’apostolo Paolo, ricono-scendo la ricchezza di que-sto mistero al quale parteci-piamo, con severità ammo-nisce di accostarsi con ti-more e tremore perché:“Chiunque in modo inde-gno mangia il pane o beve ilcalice del Signore sarà reodel corpo e del sangue delSignore. Ciascuno pertantoesamini se stesso e poi man-gi di questo pane e beva diquesto calice” (1 Cor 11,28).

Beato Angelico, Istituzione dell’Eucaristia(1441-42), Firenze, San Marco

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322 giugno '14

Benedetta Bellocchio

prima domanda posta adue pellegrini rientratidal Cammino diSantiago non poteva

che essere sui piedi. È così chescopro che ad Auro Po “fannomale” dopo quegli 800km epiù, mentre quelli di AndreaGalavotti (mi dice non senzaun briciolo di orgoglio) “sonoperfetti”. Due amici, in questocome in altro molto diversi,accomunati dal desiderio dipercorrere per intero, a piedi,l’itinerario che da Saint JeanPied de Port, in Francia, portaa Compostela nella cattedraleintitolata a San Giacomo Apo-stolo.Aspettare 15 anni per realiz-zare un desiderio, trovando unmese a disposizione – quelmaggio 2014 appena conclu-sosi – non è cosa da poco,soprattutto se si è in due, ma inquesto caso i sogni coincide-vano. “Scegliersi il compagnogiusto è importante” e così èstato, racconta Auro, 50 anni,della parrocchia di Sant’Agata,che prima di partire ha ricevu-to dal suo parroco la benedi-zione del pellegrino e il moni-to: “dovevo vivere questo pel-legrinaggio nella preghiera”.Un viaggio deciso un annoprima, per il quale Andrea si èallenato, ha perso 11 chili, “maall’ultimo momento ci sonostati problemi; sembrava chetutto dovesse saltare”, per lamalattia di un figlio col rico-vero in ospedale: “abbiamopensato di aspettare fino al-l’ultimo e le cose si sono siste-mate, posticipando il viaggiodi una settimana. Siamo pas-sati – osservano – dalla pauraalla gioia e questo ha dato unaspinta ulteriore”.A Saint Jean, ai piedi del ver-sante francese dei Pirenei etappa iniziale del “caminofrances”, itinerario più cono-sciuto tra i diversi possibili, sirespira un’atmosfera di attesa:il paesino pullula per la pre-senza di 400 pellegrinitrepidanti per le prime tappe,tra cui una durissima, 1200metri di dislivello in poco piùdi 20km”. Ma cosa si vive inquesti paesi sperduti? “Si re-spira un clima di fraternitàuniversale per la presenza dipersone da tutto il mondo –osserva Andrea –, ci si sentefratelli, anche in virtù, permolti, della stessa fede. Il cli-ma è semplice e familiare, sicondividono le tappe, le sostenegli ostelli e anche momenticome i pasti o la preghiera”.Certamente è questo uno degliaspetti più arricchenti del cam-mino, gli fa eco Auro, “purnella diversità delle motiva-

zioni che animano ciascunpellegrino – c’è chi viene perragioni religiose e chi peragonismo, chi per desiderio disolitudine chi per condividereun’esperienza forte – vi è lapossibilità di uno scambio fe-condo con le persone. Dal sem-plice augurio di ‘buon cammi-no’ a inizio giornata, si puògiungere a scoprirsi recipro-camente in un dialogo profon-do sulla propria vita”.Auro e Andrea hanno volutoviverlo nel modo più vicinoalla tradizione e alla motiva-zione, anche spirituale, che lianimava, seppure con sensibi-lità diverse. Hanno dormitonelle strutture gestite dalle par-rocchie e dai volontari, man-giato in modo frugale e parte-cipato alle catechesi e ai mo-menti di preghiera che soven-te venivano proposti negliostelli. “Ma lo stesso modo incui ci hanno accolto è stata pernoi una catechesi sull’acco-glienza”, osserva Auro nel rac-contare il supporto ricevuto inun momento di grande affati-camento fisico, “da quei vo-

lontari che nemmeno ti cono-scono ma vedono e accolgonoil tuo bisogno. Anche la soffe-renza, ci hanno spiegato, faparte del cammino”.La preghiera, vissuta sia a li-vello personale che comunita-rio, ha dato un forte contributopermettendo di approfondireil senso spirituale di questoviaggio. La natura, con la suabellezza silenziosa, aiuta a in-nalzare la lode al Creatore:“Non essendo molto abituatoa pregare – racconta Galavotti– sono partito con una grandecuriosità e mi sono avvicinatoprogressivamente alla liturgiadelle ore, al rosario, alla mes-sa. Così la preghiera, da di-mensione sconosciuta è diven-tata un incontro, un desiderioquotidiano”.Giorno dopo giorno il gruppodi chi cammina si compone esi disfa, ci sono tappe in soli-tudine e altre che scivolanovia tra chiacchiere leggere,salite durissime e la gioia de-gli arrivi coi piedi stanchi, ognisera. “Avvicinandomi allameta il sentimento era contra-

stante poiché sapevo che ilpellegrinaggio sarebbe termi-nato. Ma il Vescovo diSantiago, che ha voluto che aipellegrini italiani fosse propo-sta una particolare meditazio-ne, mi ha aperto gli occhi e miha fatto capire quale era lameta autentica e il motivovero” chiarisce Andrea, la pre-ghiera su quella che la tradi-zione indica come la tomba diSan Giacomo. “Un combatti-mento interiore”, quello degliultimi giorni, anche per Auro,che all’arrivo si scioglie in unabbraccio con il compagno,silenzioso e troppo intenso peressere raccontato: “siamo en-trati da un ingresso laterale,per recarci direttamente a pre-gare e ringraziare. Quest’an-no, abbiamo scoperto, ricor-rono anche gli 800 anni delpellegrinaggio fatto da SanFrancesco a Santiago, coinci-denza non cercata che ha ar-ricchito di senso il nostro cam-mino”.Il saluto coi pellegrini incon-trati lungo il viaggio, in unultimo intreccio, il ritiro della

compostela, il documento cheattesta il viaggio compiuto –ricordo prezioso insieme alla“credenziale” (nella foto) pie-na di timbri, una sorta di pas-saporto la cui firma impegna ilpellegrino al rispetto di un pre-ciso modo di vivere il Cammi-no – poi una breve visita aFinisterra, prima del rientro.E dopo? “Il rischio che tuttotorni come prima è presente,come accade in tutti i pellegri-naggi – commenta Andrea –ma questo è costato particola-re fatica, preparazione. Aven-do riscoperto la preghiera per-sonale mi sono riproposto dimantenere un certo stile, an-che in famiglia, nella miaquotidianità. E quando mi ac-corgerò di averne ancora biso-gno tornerò, il mio sogno è difare il cammino con mia mo-glie o con qualcuno dei mieifigli”. “Molte esperienze divita ci cambiano e un tale pel-legrinaggio è occasione im-portante. La fatica ti rimanedentro – osserva anche AuroPo – e proprio per questo quan-to sperimentato ci mette piùtempo a svanire. Si tratta cer-tamente di mettere a frutto lemotivazioni, i significati, ecome si sono consolidati lun-go il viaggio”.Il ritorno è anche un momentobello: se il filo coi propri carinon si è mai spezzato – nel-l’apprensione per il figlio rien-trato in ospedale, nel contattovia social network con parentie amici – il ritorno dopo unmese è anche commovente,perché la quotidianità della tuavita, le persone, iniziano amancarti. “Quelli che incontrite lo chiedono, ma non riescimai a raccontare tutto, è unracconto che riemerge apezzetti”, osserva Auro. “Infamiglia sapevano quanto citenessi e mi han chiesto se lemie aspettative fossero statesoddisfatte – conclude Andrea–. Ho avuto molto più di quan-to avrei pensato”.

Auro Po e Andrea Galavottihanno percorso a piedi gli 800kmdel Cammino di SantiagoLa

1800 sono gli edifici, siareligiosi che laici, diinteresse storico lungo ilpercorso visitato ognianno da più di 190milapellegrini, dichiarato nel1987 dal Consigliod’Europa come il primo“itinerario culturaleeuropeo”, cosa che hapermesso di finanziarne esegnalarne tappe e inizia-tive. Tutt’intorno, interecomunità vivono di questoturismo religioso, accoltosia dalle parrocchie lungoil percorso, ben organiz-zate con il volontariato olegate alla Confraternita,sia da soggetti municipalio privati. L’itinerario sisvolge quasi interamentesu sentieri, pochissimitratti sono su strada, iltutto ben segnalato,mantenuto integro daglistessi volontari che curanole diverse tappe.

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“Il cammino esteriore non èaltro che il riflesso di un cam-mino interiore. Il pellegrinoabbandona la vita di ognigiorno e si reca in un altroluogo per cercare di dareun senso a questaquotidianità, anche se ciòpuò sembrare un paradosso.Una volta che il cammino siè concluso, il pellegrino tor-na al proprio luogo di origi-ne, al posto in cui vive. Egliperò non è più lo stesso; si-curamente molte cose sonocambiate nel profondo delsuo cuore”.II° Congresso Mondiale di Pa-storale dei Pellegrinaggi e San-tuari (Santiago di Compostella,27-30 settembre 2010)

Copertina

Auro PoAndrea Galavotti

Passo dopo passo, fratelliPasso dopo passo, fratelli

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4 22 giugno '14

Alzatevi,porte antiche

Speciale parrocchia di

Vallalta

Virginia Panzani

chiesa parrocchiale diVallalta riaprirà al cultosabato 21 giugno alle17 nel corso della so-

lenne liturgia che saràconcelebrata dai Vescovimonsignor FrancescoCavina e monsignor DouglasRegattieri.Con impegno ed entusiasmola comunità è alle prese con ipreparativi in vista di questoimportante momento di fe-sta, che costituisce la primariapertura di una chiesa nelterritorio della Bassa appar-tenente alla diocesi di Carpi.Mentre un gruppo di volonta-ri si sta adoperando per com-pletare le pulizie e l’allesti-mento all’interno dell’edifi-cio, sono in programma alcu-ni momenti comunitari di pre-ghiera. “C’è grande attesa -osserva il parroco don CarloBellini - per poter finalmentevarcare, dopo due anni, l’in-gresso della casa del Signore.C’è però anche la consapevo-lezza di essere, per così dire,fortunati rispetto alle parroc-chie vicine perché la nostrachiesa è ormai recuperata egli altri ambienti, anche senon del tutto e con qualcheristrettezza, sono stati comun-que sempre utilizzati. Da que-sta consapevolezza è così natala volontà di aprirsi alle esi-genze di spazio da parte deglialtri, con modalità che stia-mo valutando, venendo co-munque incontro a chi è an-cora in difficoltà”.

LavoriPrima del terremoto, fra il2008 e il 2009, la chiesa erastata oggetto di un restauro econsolidamento, che ha con-sentito all’edificio di assor-bire le azioni sismiche nelmaggio 2012 e quindi di po-ter riparare i danni con inter-venti locali. Il progetto postterremoto è stato curato dagliingegneri Fausto e MarcoGandini e dall’architetto Sil-via Pongiluppi mentre i la-vori sono stati eseguiti dalladitta Buia Nereo srl di Parma.

La Regione Emilia Romagnaha finanziato i lavori per unimporto di 400 mila euro. Perquanto riguarda le volte, sonostati realizzati interventi di“scuci e cuci” - ovvero disostituzione dei conci non piùsolidali con l’apparecchiatu-ra muraria originale con ele-menti di recupero o nuovi ele-menti connessi con malta -,di consolidamento mediantemateriali compositifibrorinforzati a matricepolimerica (Frp) e rifacimen-to delle volte crollate conmattoni di foglio successiva-mente rinforzati sempre conFrp. Si è ripristinato l’appog-gio nelle travi lignee e nellecapriate con la realizzazionedi mensole metalliche e lestesse capriate sono state rin-forzate mediante l’inserimentodi piastre d’acciaio in corri-spondenza dei nodi. Nellemurature si sono inseriti ti-ranti metallici con funzionistrutturali di collegamento,contenimento, rinforzo, e con-solidamento, e si sono realiz-zate ammorsature angolaritramite scuci e cuci, tra laparete esterna sud a frontedella strada e i muri divisoridelle cappelle laterali. Lo scucie cuci è stato eseguito anchesulle lesioni del campanile,

insieme alla sostituzione deisolai e all’inserimento di unatralicciatura metallica, conprofili angolari in corrispon-denza degli spigoli interni dellatorre campanaria resa solida-le con la muratura e con lanuova fondazione per far sìche le eventuali sollecitazio-ni sismiche siano assorbiteintegralmente dalla strutturametallica stessa.

SicurezzaSe allo sguardo l’architetturasi presenta come prima, nellasostanza l’edificio esce dailavori ben diverso. “Alcuni -spiega don Bellini - hannoespresso timore a venire in

Riapre al culto la chiesa parrocchiale di Vallalta,la prima nel territorio della Bassa dopo il terremoto

La Alzatevi,porte antiche

chiesa, e questo è comprensi-bile visto che gli edifici chehanno maggiormente subitoil terremoto sono appunto lechiese e che forse ci si è abi-tuati a frequentare strutture eambienti provvisori che ispi-rano maggiore fiducia. Vor-rei però sottolineare che l’in-tervento di riparazione hapermesso di ottenere un con-sistente miglioramento sismi-co e che oggi l’edificio è si-curo”. Dunque, per rassicu-rare chi ancora nutre qualchetimore saranno disposti al-l’interno alcuni espositori chespiegano nel dettaglio i parti-colari tecnici dei lavori, cosìcome si sta preparando un’agi-le pubblicazione che illustrala storia della chiesa e il suopatrimonio artistico per fa-vorire una “riappropriazione”di questi spazi da parte dellacomunità. E proprio in questigiorni le opere d’arte vallaltesistanno rientrando dal centrodi raccolta e cantiere di primointervento del Palazzo Ducaledi Sassuolo. Fra queste anchela pala del XVIII secolo raffi-gurante Sant’Ignazio che tor-nerà sulla parete di fondodell’abside.

Con la diocesidi Cesena-SarsinaSu impulso di monsignorDouglas Regattieri, nativo diVallalta, è sorto all’indomanidel terremoto un legame diamicizia e di vicinanza con la

diocesi di Cesena-Sarsina, chesi è impegnata con diverseiniziative a raccogliere e adevolvere un importante con-tributo di solidarietà (250 milaeuro) a sostegno della par-rocchia. Contributo che in unprimo momento avrebbe do-vuto coprire le spese per lacostruzione di una chiesa prov-visoria ma che, dopo l’inseri-mento di Vallalta fra i primiundici progetti per la riaperturain diocesi finanziati dalla Re-gione Emilia Romagna, è sta-to destinato al recupero delcorpo degli edifici addossatosul lato destro della chiesa,fra cui l’ex teatrino - costostimato intorno ai 200 milaeuro - e delle opere artistiche.A testimonianza di questa sol-lecitudine fraterna per la co-munità di Vallalta, sarà pre-sente alla riapertura della chie-sa, oltre a monsignorRegattieri, anche una delega-zione della Chiesa cesenate.

Sabato 21 giugnoore 17

Solenne concelebrazioneper la riapertura

della chiesaparrocchiale di VallaltaPresiedono il Vescovo

di Carpi monsignorFrancesco Cavina,

e il Vescovo diCesena-Sarsina monsignor

Douglas Regattieri

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522 giugno '14

Nel segno della continuità

ferma del Fondo Anticrisi inaiuto alle famiglie e ai lavo-ratori del territorio colpiti dallacrisi occupazionale.La Fondazione ha inoltre fi-nanziato la costruzione di duemoderne strutture polifun-zionali di aggregazione so-ciale e produzione/fruizioneculturale a disposizione dellecomunità di Novi e di Soliera. Alla fine della conferenzastampa, piccolo colpo di sce-na: Schena, che ha ammessodi possedere sia “la superbiache l’incoscienza, ma questavolta ha prevalso l’incoscien-za, ci voleva troppa superbiaper pensare di sostituire intoto il presidente Ferrari”,dichiara che Attilio Bedocchiha rinunciato alla nomina inconsiglio d’amministrazione.Fino a qualche giorno primavoci accreditate lo davanocome vicepresidente dell’en-te guidato dall’ex sindaco diSoliera, poi qualcosa deveessere cambiato. Rimpiazza-re la sua professionalità e lasua probità non sarà facile.Tra l’altro era l’unico a rap-presentare il mondo econo-mico. Bedocchi, infatti, è sta-to apprezzato direttore di sededella Cassa di Risparmio diCarpi e da quando è in pen-sione è consulente diBlumarine. La persona giu-sta al posto giusto insomma,ma qualcosa non è andato peril verso giusto e lui ha lascia-to prima di cominciare. Nonci resta che sperare in unascelta del nuovo consiglieremeditata a dovere.

Annalisa Bonaretti

arà per togliersi di dossouna comprensibile ten-sione, sarà perché ini-ziare con una battuta

serve a catturare l’attenzionee un sorriso dei presenti, stadi fatto che alla sua primaconferenza stampa in qualitàdi presidente della Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Carpi,Giuseppe Schena, alla de-stra del presidente uscenteGianfedele Ferrari, se ne èuscito con un “ci sono duePapi, e adesso qui due presi-denti”. Il paragone non vuoleessere irriverente, ça va sansdire; prende subito la parolaFerrari che si definisce “ilpresidente passato”. Sarà an-che vero, ma i 13 anni passatialla guida della Fondazionehanno lasciato un segno pro-fondo.“In un contesto caratterizza-to da crescenti difficoltà so-ciali, la Fondazione ha rap-presentato un sostegno rile-vante e un’iniezione di fidu-cia alla tenuta e allo sviluppodel territorio – sottolineaFerrari -. Dovendo tirare lesomme della mia lunga espe-rienza come presidente, miconforta pensare ai tanti pro-getti che è stato possibile re-alizzare e al fatto che la Fon-dazione abbia sempre fatto lasua parte. Il rammarico nel

Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: presentato il bilancio 2013 e ilpassaggio di consegne tra il presidente uscente Ferrari e il neoeletto Schena

SI Fondi accantonati, atutela della futura attivitàdi erogazione, ammonta-no complessivamente a14.042.083 euro.

Nel segno della continuità

CronaCarpi

GiuseppeSchena

e GianfedeleFerrari

concludere questa avventurasi lega alle persone, dai con-siglieri alla struttura, con lequali ho avuto il piacere dilavorare e condividere mo-menti importanti. Sono sicu-ro che il nuovo presidente e ilnuovo consiglio di ammini-strazione, in questo momen-to economico-sociale diffici-le, condurranno la Fondazio-ne con grande dedizione edeterminazione, affinché pos-sa essere, sempre più, motoredi sviluppo per la nostra co-munità. Auguro al presidentebuon lavoro, ai due consiglibuona fortuna”

E’ poi la volta del segretariogenerale Enrico Bonasi pren-dere la parola e presentare ilbilancio d’esercizio dello scor-so anno. Al 31 dicembre 2013il patrimonio netto dell’enteera di 321.644.623,73 euro,aumentato di 2.398.394,62rispetto all’anno precedente.Bonasi spiega che, pur nelcontesto della perdurante cri-si economica, il bilancio del-la Fondazione ha nuovamen-te registrato una significativaattività di sostegno al territo-rio, grazie alla politica degliaccantonamenti condotta ne-gli anni e a una definizione

costante dell’asset allocationdel patrimonio finanziario, inrisposta alla pesante volatilitàdei mercati di riferimento.Le risorse a favore del terri-torio, nell’esercizio 2013, rag-giungono la somma di6.404.126 euro e privilegia-no interventi di carattere so-ciale, quale risposta al pro-trarsi della crisi economica eagli eventi sismici del mag-gio 2012. Gli aiuti alle neces-sità sociali del territorio am-montano infatti a 4.427.279euro, passando dal 55% nel2011 (67% nel 2012), al 70%del totale erogazioni.“I numeri presuppongono la-voro – osserva Bonasi -: la-voro svolto con grandecollegialità dei vari organi. Ilpresidente Ferrari è semprestato presente: in 13 anni sarà

mancato, forse, a due-tre riu-nioni. Era qui alle nove dimattino, tutte le mattine, finoalle 12.30. La porta del suoufficio era sempre aperta. Unringraziamento per la dedi-zione e la cortesia che il pre-sidente ci ha riservato in que-sti anni”. Dal bilancio di missioneemerge che la Fondazione CrCha definito come prioritari gliinterventi nei settori dell’istru-zione, con la costruzione dinuove strutture scolastiche,il consolidamento antisismicodi quelle esistenti e le attivitàdi qualificazione didattica;della salute pubblica, con ilpotenziamento delle struttu-re e delle attività dell’ospe-dale Ramazzini e del sociale,attraverso il sostegno alvolontariato locale e la con-

Si è insediato il 16 giugno, con una riunione presso la salaMori di Palazzo Pio, il Consiglio comunale di Carpi. Nell’oc-casione è stato eletto Davide Dalle Ave come presidentedell’assise, e sono stati nominati i capigruppo dei partiti.Paolo Gelli per il Pd, Cristian Rostovi per Nuovo CentroDestra-Fratelli d’Italia, Eros Andrea Gaddi per il Movi-mento 5Stelle, Giorgio Verrini per Carpi Futura e MassimoBarbi – e non il candidato sindaco Roberto Benatti – perForza Italia (con Lega e Carpi del Fare). Vicepresidente delconsiglio comunale scelto tra l’opposizione è Giorgio Verrini.Aprendo la seduta Bellelli ha presentato le sue lineeprogrammatiche, affidate ad una lunga relazione, invitando amantenere il dibattito consigliare sempre vicino ai cittadini,“alle loro preoccupazioni e alle loro speranze”. Lavoro esociale gli ambiti privilegiati, “ambizione” una delle parolechiave del suo discorso, insieme a partecipazione ed ascolto.Obiettivo operativo, maggiori sinergie tra i comuni vistoanche il superamento delle provincie.

CarpiEcco il nuovoconsiglio

GiorgioVerrini

Paolo Gelli

Cristian Rostovi

Massimo Barbi

Eros Gaddi

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6 22 giugno '14

“F

Dalle emergenze sisma e alluvione al sostegno delle start-up:questi i campi di intervento di “Fare bene”, associazione di volontariatoattiva a Carpi e collegata a Etimos Foundation

Tutto fa crescereLuigi Lamma

are bene”, un nome eun programma perun’associazione divolontariato che opera

in diversi contesti critici, comel’area del cratere del sismadel 2012, per sostenere efavorire le opportunità delmicrocredito. “Fare bene”,costitutitasi ufficialmente aPadova lo scorso anno, è pre-sieduta dal carpigiano FulvioFerrarini, ed è attiva anche aCarpi, in quanto al centrodell’area sismica, con duesportelli aperti presso le sedidi Lapam e della Cooperativail Mantello.

Ci spiega più precisamenteche cos’è Fare Bene?E’ un’associazione divolontariato che rientra nelledisposizioni della legge qua-dro 266 del 2001. Senza finedi lucro e con l’azione diret-ta, personale e gratuita deipropri aderenti, persegue finidi solidarietà attraverso larealizzazione di processi diinclusione sociale, lavorati-va e finanziaria e di promo-zione della cittadinanza so-ciale, con particolare atten-zione alle fasce più deboli esvantaggiate della popolazio-ne.

Chi sono i vostri partnerprincipali?Di fatto siamo impegnati arealizzare le stesse finalità diEtimos foundation, che sioccupa di finanza ed econo-mia sociale, e della Fonda-zione Zancan, attiva nel set-tore delle politiche sociali ededucative, dei sistemi delwelfare e dei servizi alla per-sona. Il tutto in stretta colla-borazione con Microcreditoper l’Italia che opera su tuttoil territorio nazionale ed oraanche nelle zone del crateresisma dell’Emilia Romagna.

Che cosa vi proponete, esat-tamente?Cerco di riassumere così:ascolto, assistenza e accom-pagnamento gratuiti a sog-getti esclusi dal sistema so-ciale e finanziario, anche conil ricorso al microcredito; for-

mazione per volontari e ope-ratori sociali che svolganoattività coordinata con quelladell’Associazione; attività diorientamento e formazioneprofessionale e all’auto-im-piego per i soggetti in diffi-coltà; sensibilizzazione suiproblemi dell’esclusione so-ciale e finanziaria e loro pa-tologia (sovra indebitamento,usura, eccetera). Le presta-zioni fornite dagli aderentisono a titolo gratuito. Le atti-vità degli aderenti sono in-compatibili con qualsiasi for-ma di lavoro subordinato eautonomo e con ogni altrorapporto di contenutopatrimoniale con l’associazio-ne.

Servizio assolutamente vo-lontario, dunque…Il valore del servizio volonta-rio porta ogni associato a re-alizzarsi nel “fare per gli al-tri”. E’ un impegno graduale,concreto, disinteressato, co-stante nell’accorgersi deglialtri, a mettersi al passo di chifa più fatica, sostenendo nel-la quotidianità iniziative di

equa ridistribuzione delle ri-sorse.

Come intervenite conMicrocredito per l’Italia?Microcredito per l’Italia siconfigura, per finalità opera-tive, come un’impresa socia-le, ed ha come socio unicoEtimos Foundation che è unafondazione di partecipazionealla quale aderiscono quasi300 organizzazioni, italianee straniere: istituzioni dimicrofinanza e cooperative diproduttori, associazioni, uni-

versità, scuole e istituti dipromozione sociale, coope-rative, botteghe del commer-cio equo, Ong, istituti di cre-dito, fondazioni, enti pubbli-ci e religiosi, enti di ricerca,associazioni (in Italia ed Eu-ropa).

Nella zona del sisma qui inEmilia come siete interve-nuti?Microcredito a partire dalgennaio 2013, è intervenutogarantendo circa 300 sogget-ti, tra imprese e famiglie, perun importo prossimo ai 6 mi-lioni di euro, in convenzionecon banche locali. Soprattut-to con la Banca Popolaredell’Emilia Romagna (che haerogato il 95% deifinanziamenti). I centrid’ascolto (a Carpi sono due)e i comitati di prevalutazionehanno esaminato più di 800casi (anche per semplice con-sulenza economico/finanzia-ria famigliare). L’attualeoperatività dei centri d’ascoltoha ampliato i criteri di sele-zione estendendo i potenzialiinterventi alle zone alluvio-nate ed alle start-up. Per que-sto Microcredito per l’Italia èun interlocutore importanteper le pubbliche amministra-zioni e le altre esperienze divolontariato del territorio. Intal senso ci permettiamo ri-volgere un appello ai mezzidi comunicazione, alle auto-rità ed ai responsabilidell’associazionismo localeper un più ampio e rinnovatospirito di collaborazione.

Fides et LaborE’ un progetto di finanza sociale promos-so dalla Diocesi di Carpi per sostenerel’avvio di attività esercitabili nel territo-rio della Diocesi, promosse da giovani o dagiovani famiglie, che risultano escluse dal si-stema del credito bancario per ragioni connesse alla man-canza di garanzie o a situazioni di precarietà, ma cheintendono diventare economicamente autosufficienti einteragire nel tessuto sociale ed economico attraversol’esercizio di un’attività lavorativa autonoma nuova o giàesistente. Il prestito massimo previsto è di 10 mila euro, lamodalità di restituzione è personalizzata. Partner tecnicidel progetto sono Lapam e Banca Popolare dell’Emilia.Info: www.carpi.chiesacattolica.it

Avere CreditoE’ il progetto di microcredito promossodalla Fondazione Cassa di Risparmio diCarpi attraverso la Fondazione Casa delVolontariato ed ha come partner la Ban-ca Popolare dell’Emilia Romagna. Ave-re Credito prevede la concessioni di prestiti di piccolaentità (fino ad un massimo di 4 mila euro) a soggetti chenon hanno accesso ai finanziamenti bancari, perché nonsono in grado di offrire le garanzie che abitualmentevengono richieste per ricevere credito. può essere richiestoda cittadini italiani e stranieri con regolare permesso disoggiorno residenti nei Comuni di Carpi, Novi di Modenae Soliera con un reddito ISEE pari o inferiore a 30.000euro. Info: www.casavolontariato.org

Annalisa Bonaretti

ome previsto, è ValterCaiumi il nuovo presi-dente di Confindustria

Modena per un mandatoquadriennale, da qui al 2018.Nato a Carpi il 20 gennaio 1963,sposato e padre di tre figli,Caiumi è amministratore dele-gato del gruppo Emmegi diSoliera. Su 822 voti, 782 sonoandati a lui, una percentualemolto alta che conferma la scel-ta fatto l’aprile scorso quando ilparlamentino degli industrialimodenesi aveva votato a mag-gioranza assoluta – 35 voti su39 – Caiumi, in ballottaggio conil mirandolese ClaudioReggiani, l’altro candidatoemerso dalle consultazioni.All’assemblea di Confindustria,dopo i saluti e i ringraziamentidi rito, Caiumi ha parlato comeama fare, con chiarezza e quellalungimiranza che locontraddistingue.“Oggi – ha sostenuto ricordan-do il suo predecessore PietroFerrari – raccolgo un’ereditàdi grande valore ed è presente inme la consapevolezza della re-sponsabilità che questo incari-co comporta.Da oggi toccherà a me rappre-sentare la nostra realtà impren-ditoriale, sarà mio compito rac-coglierne e amplificarne le ne-cessità, ma sarà soprattutto miocompito agevolare la progetta-zione del futuro delle nostreimprese. Consentitemi di inter-pretare questo nuovo ruolo amodo mio, scombinando, ov-viamente in senso buono, i riti ele procedure istituzionali”.Una scelta precisa, che denotala volontà di Valter Caiumi dipresentarsi per quello che è, unimprenditore abbastanza fuorida quegli schemi a cui, in ambi-to locale, siamo abituati. Ed èun complimento.Il neopresidente ha presentatole sue idee “ragionando secon-do una macro suddivisione tem-porale scandita in tre fasi e perobiettivi portanti”. Ha afferma-to che il tratto distintivo del suomandato è “la capacità di pro-gettare il cambiamento”.Un cambiamento, un migliora-mento che dovrà riguardare siail fronte interno, per rendere piùinnovative le performance diConfindustria sia il versanteesterno, “politico”, per far sìche venga riconosciuto in ma-niera definitiva all’associazio-ne il ruolo fondamentale di

motore dello sviluppo.Caiumi ha illustrato il percorsoattraverso il paradigma tempo-rale del “prima”, del “durante”e del “dopo”.

Prima“E’ la fase di identificazionedel vissuto delle nostre impresenegli ultimi anni – hapuntualizzato Caiumi – ovvero,la crisi mondiale, la decrescitainfelice, la bassa produttività,la contrazione del manifatturie-ro, le avversità naturali”.

Durante“E’ la fase – ha precisato ilneopresidente – della progetta-zione e della realizzazione delprocesso di miglioramento cheporteremo avanti nel corso delmio mandato. I punti chiavesono: migliorare noi stessi; in-novare il sistema di rappresen-tanza delle imprese; la fusionedi Confindustria di Modena, diReggio Emilia e di Bologna; la‘manifattura intelligente’; l’Eu-ropa; il capitale umano; la ricer-ca e l’innovazione; l’interna-zionalizzazione; le infrastruttu-re; il rapporto con le istituzioni;e non ultima, l’etica”.

Dopo“Tutto quello che progettiamoora e che insieme a voi riuscire-mo a realizzare – ha annunciatoCaiumi – è propedeutico allafase successiva del mio manda-to. Consentitemi ora una fuga inavanti, una sorta di ‘ritorno alfuturo’. Lasciatemi immagina-re che tipo di associazione vor-rei consegnare a chi verrà dopodi me. Un’associazione più pro-iettata sui bisogni reali delleimprese e più presente sul terri-torio, sicuramente un’associa-zione più forte e più coesa. Masoprattutto un’associazione chesappia davvero offrire alle sueimprese gli strumenti per gesti-re il futuro in un contesto in cuiil fattore tempo è determinanteperché il nostro futuro è giàoggi. Ed è questa la ragione percui mi auguro di poterci al piùpresto chiamare ConfindustriaEmilia”.

Valter Caiumi, amministratore delegato delgruppo Emmegi, componente del Consiglio affarieconomici della Diocesi di Carpi, è il nuovopresidente di Confindustria Modena.Prioritaria la capacità di progettare il cambiamento

A modo mioEtimos Foundation è unafondazione di partecipazio-ne. Si propone comeincubatore di progetti e im-prese nell’ambito dellamicrofinanza e dell’inclu-sione finanziaria. Specializ-zato in micro finanza, oggiè attivo sia in ambiti postemergenza che come stru-mento di sviluppo e welfarein contesti segnati dalla cri-si economica e da fenomenidi disagio sociale.MxIT-Microcredito perl’Italia è nata nel 2011, hacome unico socio EtimosFoundation e si configuraper finalità operative comeimpresa sociale.Fare bene è un’associazio-ne di volontariato costituitaa Padova il 21 settembre2013.

CronaCarpi

C

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Valter Caiumi

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722 giugno '14CronaCarpi

Maria Luisa Caselli,carpigiana, avvocato da oltre10 anni in associazione, è ilnuovo direttore diConfagricoltura Modena.L’associazione modenese diConfagricoltura, dunque, di-venta la prima in Italia adavere una donna sia alla pre-sidenza che alla direzione.MariaLuisa Caselli è dal 2002in Confagricoltura Modena,prima come collaboratore di-rezione, poi come capoufficiopresso l’ufficio paghe di sedee, dal 2013, rientrata da unamaternità, come vicediretto-re. “Posso dire di essere natae cresciuta professionalmen-te qui – sottolinea Caselli – eche conosco molto bene ilmondo dell’agricoltura. Lepriorità che ci aspettano comeassociazione? Senza dubbiocontinueremo a chiedere disburocratizzare l’agricoltura,

un settore che, nonostanteabbia delle peculiarità estre-mamente caratterizzanti (adesempio è legato allastagionalità ed agli eventi at-mosferici), viene trattato sot-to il profilo della burocrazia edelle tasse alla stregua deglialtri settori, con evidentipenalizzazioni. Le aziendeagricole non possono essereconsiderate uguali alle altretipologie di imprese”.Caselli diventa direttore diuna struttura che conta 70 di-pendenti, una sede centrale enove uffici di zona: “I mieicolleghi sono la mia risorsaed il mio punto di forza, esolo grazie a loro sarò in gra-do di migliorare ulteriormen-te la struttura e renderla piùsolida di quanto già non sia –puntualizza Caselli -. C’è gran-de affiatamento tra direzionee presidenza, la conoscenza,la collaborazione e la giustasinergia tra me e la presiden-te è già consolidata. Siamo laprima Confagricoltura in Ita-lia con due donne alla guida?Speriamo sia di buon auspi-cio, di certo assicuriamo ilmassimo impegno per le im-prese associate del nostro ter-ritorio, così duramente colpi-to negli ultimi tempi da cata-strofi naturali”.

La carpigianaMaria Luisa Casellialla direzione diConfagricoltura Modena

“I

Grande successo della sfilata Blumarine alla Sala dei Marmi del MuseoEtnografico Russo di San Pietroburgo. Applausi per la collezione Autunno/Inverno 2014-2015 di Anna Molinari, ma anche le riflessioni di GianguidoTarabini sui mercati internazionali e sul Belpaese

Dalla Russia con passioneAnnalisa Bonaretti

rapporti tra Russia eUcraina potrebberoportare a un inaspri-mento delle sanzioni

economiche. La Russia è, pernoi, un partner commercialefondamentale”, se ne esce così,con queste affermazioni sin-cere e vere, Anna Molinarialla conferenza stampa a SanPietroburgo per l’evento ElleFashion Days Project. Ac-canto a lei il figlio GianguidoTarabini, amministratoreunico di Blufin, non fa unapiega perché condivide leconsiderazioni della madre.Le riprende a freddo al ritor-no a casa sottolineando che“agli americani non piacemolto essere criticati, ho an-che pensato che, per noi, avreb-be potuto esserci qualche pro-blema sul mercato Usa, macosì non è stato. Sta di fatto –precisa Tarabini – che gli StatiUniti con la Russia hanno unrapporto commerciale moltobasso rispetto al valore com-plessivo, ma per noi europeiè tutt’altro. I russi comperanomolto made in Italy sia a casaloro sia quando viaggiano;per noi sono una risorsa, lanostra situazione è molto di-versa rispetto a quella degliamericani. Bisogna stare at-tenti a chi ha le spalle piùlarghe di te. Adesso Putin eObama non si guardano piùnegli occhi per vedere chi è ilpiù forte e stanno tornandosui loro passi. Era ora, anchese le crisi nel mondo nonmancano, e penso all’Iraq.

Dalla Russia alla Cina. Renziè appena rientrato da unviaggio trionfale in Estre-mo Oriente. A Shanghai hainvitato gli imprenditori egli italiani tutti ‘ad averecoraggio e a impegnarsi acambiare’. Ha aggiunto che‘si deve fare di più per espor-tare’ e ha puntualizzato che‘chi delocalizza non è unfuggitivo. Meglio, va beneinternazionalizzare le im-prese per renderle globali’.L’interscambio Italia/Cinavale 33 miliardi di euro l’an-no, ma è sbilanciato: 23 perla Cina, 10 per l’Italia. Cosapuò fare la politica per age-volare l’impresa?I problemi sono tanti e diffi-cili da risolvere e non so seRenzi riuscirà a realizzare lesue bellissime promesse. Noisiamo soffocati dalle tasse,siamo soffocati dal costo dellavoro eccessivo, abbiamo unavaluta altissima per un Paesemesso come il nostro, un

mercato interno che continuaa soffrire. La mia aziendaancora resiste, non so ancoraper quanto. In Italia i dirittioccupano troppo spazio, idoveri molto meno; le altrenazioni sanno cosa sono i di-ritti, ma conoscono anche idoveri. Credo semplicemen-te che, nel nostro Paese, inodi siano arrivati al pettine.Se le cose non cambiano, leaziende o delocalizzano ochiudono. Lo vediamo ancheda noi. Molti, moltissimi mieicolleghi carpigiani produco-no all’estero.

Nel mondo c’è, sempre se-condo Renzi, ‘una fame for-tissima d’Italia’. Lo credeanche lei?E’ vero. Noi siamo amati quasiovunque. In Russia ci adora-no per il buon gusto, il sapervivere; anche gli americani ciamano. Non siamo amati, in-vece, in Europa dove siamoconsiderati terroni, cialtroni,la terra della mafia e delmandolino. Francia e Germa-nia soprattutto vedono pre-valentemente i nostri difettima i paesi, come le persone,hanno pregi e difetti. L’Italiaè una nazione che ha datotanto alla civiltà, al mondo.Adesso che è tempo di calcioe di mondiali, voglio fare unapiccola considerazione cheperò è significativa. Noi ab-biamo vinto quattro mondia-li, il Brasile cinque. Loro sonoun Paese sterminato, noi pic-colino. E, aggiungo, non va-liamo neanche un granchétatticamente. Però vinciamo.Quando c’è da metterci il cuo-re, noi ci siamo. Penso aimondiali del 1982 e a quellidel 2006: le nostre squadreerano tecnicamente inferiori,eppure il cuore ci ha fattovincere. E’ questo nostro latoche i tedeschi non ci perdona-no, ma... le alleanze con laGermania non ci portano bene.

Chiaro il ragionamento. Pas-siamo all’affaire Expo e alMose. Scandali su scandali,eppure c’è un’Italia pulitache produce e crea ricchez-za. Secondo lei il made inItaly andrebbe aiutato dipiù e portato ad esempio?Sì. Vede, c’è una ragione se

ci sono tante tangenti e iocredo che la troppa burocra-zia sia la madre della corru-zione. Burocratizzare tutto èanche un modo per creare ar-tificiosamente posti di lavoroinutili; vorrei si prendesseroad esempio i Paesi anglosas-soni: poche regole precise,da rispettare anche perché,là, c’è la certezza della pena.Tornando al made in Italy,alla moda soprattutto, preci-so che sta entrando troppopesantemente la mano sporcadella finanza. Non credo cisia corruzione, ma la finanzac’è e non è positivo. Si vendea un fondo che poi rivende aun altro fondo. E anche quaBlumarine resiste. Fino a quan-do, non so.

Riforme, è la parola sullabocca di tutti. Quali rifor-me per incrementare il Pil efar ripartire l’occupazione?Va sburocratizzato questoPaese, ma la vedo dura, c’èuna lobby di potere fortissi-ma. Va realizzata una rifor-ma sul lavoro, il fisco deveessere più giusto, chiaro eleggero. Aggiungo uno stopagli sprechi e sottolineo l’im-portanza di lasciare due soldiin tasca alla gente. Siamo tas-sati troppo e male, soldi ce nesono pochi e anche se aumen-ta l’imposizione fiscale, bi-sogna non dimenticare che il100% di zero è zero. In Italiaservono riforme, non procla-mi.

La crisi strutturale ha mo-dificato irreversibilmente i

modelli economici e socialicontagiando rapidamentel’economia reale. Mancan-za di occupazione e minoriopportunità per il futuro; ènecessaria una trasforma-zione radicale e ritengo chesolo un approccio innovati-vo possa offrire risposteadeguate. Quale il suo pen-siero?La realtà è complessa e vascrutata senza ipocrisia. Adesempio, c’è gente che nonlavora per comodità, gode diun certo benessere e non vuo-le rischiare, oppure c’è chinon si adatta a fare lavori piùumili rispetto alla prepara-zione che ha. C’è chi un lavo-ro non lo cerca nemmeno, maquesto non significa che intanti lo cerchino e, purtrop-po, non riescano a trovarlo.Poi ci sono le aziende chedelocalizzano, vanno via equindi non assumono. E mancala meritocrazia, perciò vienemeno la mobilità sul lavoro.L’Italia deve cambiare, devediventare un Paese come glialtri industrializzati dove illavoro puoi perderlo con fa-cilità ma poi ne trovi un altrocon altrettanta facilità. Parlocome imprenditore: io, unapersona in gamba, non lamanderei mai via e se rice-vesse offerte da altri farei ditutto per trattenerla. Siamoalle solite, qui da noi ci sonotanti diritti mentre i doverisono sempre degli altri.

Carpi deve connettersi coni “grandi sistemi” (la Re-gione, Milano, le più im-

portanti città europee). Chefare? Cosa si aspetta dallanuova amministrazione?Connettersi è fondamentale,da soli non si arriva da nessu-na parte. Francamente non socosa aspettarmi dalla nuovaamministrazione, ho conosciu-to personalmente il sindaco egli auguro il meglio possibi-le. La mia famiglia è impe-gnata in città con Blumarinema anche con il Touring chenon è solo un bene della fa-miglia Tarabini/Molinari. Unalbergo in centro è un servi-zio alla città, pensiamo soloalle partite di calcio, alle per-sone che arrivano ancora aCarpi e sanno di trovare unhotel storico, all’altezza del-le aspettative. Mi rendo con-to delle difficoltà che un’am-ministrazione deve affronta-re, soprattutto del carico bu-rocratico del post terremoto,ma anche loro devono saperedelle nostre difficoltà di im-prenditori e cittadini.

Recentemente avete cambia-to agenzia di comunicazio-ne: quanto conta la comu-nicazione nel vostro setto-re?Moltissimo, è un mondo chesi basa sulla comunicazione.Abbiamo cambiato perché eranecessario farlo: l’agenzia dipubbliche relazioni di primaera ben agganciata in Italiache fino a una manciata d’an-ni fa era il nostro mercato diriferimento. Adesso la situa-zione si è capovolta e il 70-80% del fatturato provienedall’estero. Il nuovo gruppoè strutturato con uffici in tut-to il mondo ed è adatto allenostre nuove esigenze. Nonnascondo che il cambiamen-to non è stato facile, mi affe-ziono alle persone con cuilavoro, ma adesso siamo tutticarichi: le novità portano nuo-ve energie e questo è uno deilati positivi del cambiamen-to.

Se gli imprenditori hanno ilcoraggio di cambiare – e aonor del vero lo fanno conti-nuamente per rimanere sulmercato – speriamo solo chela politica prenda esempio daloro. Così l’Italia tornerà afare l’Italia.

Impresa Edile Lugli geom.Giuseppevia Martinelli 128 - Fossoli di Carpi - 059.669145 - 340.6094219 - [email protected]

Maria Luisa Caselli

Anna Molinarie Gianguido Tarabinia San Pietroburgo

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8 22 giugno '14

Un dono per la città

CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

anti insegnamenti e al-trettante soddisfazio-ni”, così sintetizza il

suo mandato triennale di pre-sidente Avo, AssociazioneVolontari Ospedalieri, IsaAldini, riconfermata recen-temente nella carica fino al2017. Quelli appena passatisono stati anni impegnativima ricchi e registrano la grandesoddisfazione di lavorare “inun gruppo piuttosto affiatato”.In ospedale la presenza deivolontari Avo è una costante.Sono una settantina ma arri-vano a circa ottanta con i ra-gazzi in stage; le donne in etàpensionabile sono in nettamaggioranza; con delicatez-za e premura avvicinano ma-lati e famigliari. L’impegno èaiutare i degenti a mangiare,ma c’è ben altro. Accoglien-za, vicinanza, empatia, insom-ma la capacità di dare confor-to con un sorriso, piccoli ge-sti, una parola e, spesso, in unsilenzio denso di dolce uma-nità.“La nostra – spiega Isa Aldini– è una scelta impegnativa:l’incontro costante con la fra-gilità, la malattia, la soffe-renza non è facile da gestire,ma desidero precisare che èmolto di più quello che rice-viamo di quello che diamo”.La conclusione di un manda-to e l’inizio di un altro è ilmomento ideale per tracciareun bilancio: da una parte gliobiettivi raggiunti, dall’altrai desideri da trasformare infatti. Un punto forte dell’as-sociazione e un “pallino” diIsa Aldini è la formazione,ma anche i giovani sono unpunto fermo. “In assoluto, perme, l’aspetto più significati-vo degli anni passati è stato ilcontatto con i giovani che par-tecipano all’attività associa-tiva con il Progetto Volo econ Le officine della solida-rietà. I giovani – sottolinea –sono quello a cui credo mag-giormente e sono talmente sti-molanti! A loro dico che ilvolontariato, l’Avo, sono unascuola di vita. In stage abbia-mo avuto più ragazzine diragazzi, quando ho dei ma-

schi li mando in Ortopediaper fargli vedere i traumatizzaticosì, dico loro, ‘andate piùpiano in motorino’. Per lo stagesono previste minimo 20 ore,ma c’è chi si ferma ben di più.A loro si aggiungono gli scoutsche sono con noi da ottobre aottobre. La loro presenza èfrutto del rapporto che abbia-mo da quattro-cinque anni conle parrocchie. Ho avuto lafortuna di essere presidenteproprio quando si è festeg-giato il 25° di attività del-l’Avo – ricorda Aldini - e se èvero che è stato un lavoro inpiù, è ancor più vero che èstata un’opportunità bellissi-ma”.Aldini sostiene di crederemolto alla collaborazione traassociazioni e, pur nella con-sapevolezza della complessi-tà, precisa “noi perseverere-mo”.Per il prossimo mandatol’obiettivo è triplice: consoli-dare, riuscire a preparare qual-cuno a diventare presidente,favorire il ricambio genera-zionale, in perfetta sintoniacon le indicazioni nazionali.I volontari Avo sono presentipraticamente in tutti i reparti:mancano Pediatria perché ibambini, grazie al cielo, nonsono mai lasciati soli anche

se Aldini vorrebbe “dei gio-vani che giocassero con i pic-coli ricoverati”; Ostetriciaperché “è difficile che unamamma, appena partorito, nonabbia nessuno”; Cardiologiaperché “i degenti stanno pocoe, di solito, sonoautosufficienti. Però – preci-sa la presidente rieletta – ilprimario, il dottor Cappelli,dice di volere una presenza lapiù costante possibile, anchesolo per parlare. Io dico sem-pre che, di fame, in ospedalenon si muore, di solitudine sì.Credo che lui la pensi comeme”. In Chirurgia e Urologiai volontari Avo vanno solo achiamata mentre garantisco-no la presenza in Medicina 1e 2, Neurologia, Lungo-degenza. Rari i passaggi inOncologia, ma i volontarivanno ovunque, Rianimazionecompresa, per gli auguri neiperiodi delle festività. Buonii rapporti con il personale siamedico che infermieristico.L’impegno per Isa e i suoivolontari è totalizzante,l’empatia con i degenti il puntodi arrivo – e spesso di parten-za -, ma per continuare a ope-rare in ospedale devono perforza di cose imparare a scher-marsi per non fare entraredentro il dolore e la sofferen-za che incontrano quotidia-namente. “Durante il servi-zio non dobbiamo portare

niente da casa, ma anche nientedall’ospedale a casa”, questonon ci stanchiamo mai di ri-petercelo. Però, quando ci sonodei giovani, si fatica molto anon lasciarsi coinvolgere. Queiragazzi avvicinati in corsiafai fatica a lasciarli lì”.I volontari Avo percorrono ilunghi corridoi ed entrano neireparti sempre in coppia, tuttii giorni della settimana, do-menica compresa, ma solo lamattina. “Almeno nel pome-riggio di festa – spiega Aldini– speriamo che i famigliariabbiano il tempo per i lorocari ospedalizzati”.Tra gli obiettivi del suo se-condo mandato, Isa spera diriuscire a organizzare le visi-te nelle strutture protette. Sonoandati alla Tenente Marchisubito dopo il terremoto, quan-do il Ramazzini è rimastochiuso. Una realtà, quella dellestrutture protette, che le èparticolarmente cara perchéè proprio lì, prima al Quadri-foglio poi al Carpine, che èiniziato il suo volontariato.“Andavo a trovare mia suo-cera – racconta -; con gli an-ziani ospiti si crea un rappor-to molto bello visto che siprolunga nel tempo. Nellestrutture protette succede unpo’ quello che accade in Dia-lisi dove trovi sempre le stes-se persone. Ed è questa conti-nuità che aiuta a creare unlegame”.Sono proprio i rapporti la veraricchezza dell’Avo: tra i vo-lontari, con il personaleospedaliero, con i famigliarie, naturalmente, con i malati.Sono loro il centro di tutto,perciò sia benedetto “chi avràdato loro anche solo unbicchier d’acqua fresca”. Pro-prio questo è stato il temadell’intervento di monsignorFrancesco Cavina a uno deitanti incontri formativi orga-nizzati dall’associazione. “Losentiamo molto vicino – con-clude Isa Aldini – un approdosicuro per ciascuno di noi”.

T

Isa Aldini riconfermata presidente Avo per il prossimo triennio

Quel bicchiere d’acqua fresca…

Maria Silvia Cabri

Tante le persone presenti sabato 14 giugno all’inaugurazionedella nuova sede dell’Avis in via Nuova Ponente che ospitaAvis e Aido locali. Donatori, rappresentanti di altre Avis,autorità civili e religiose. “Siamo una squadra lunga 61 anni- ha affermato il presidente Fabio Marani -. La ricerca di unanuova ‘casa’ è durata ben dieci anni, ma ora per la prima voltal’Avis ha una sede di sua proprietà”.“Questa struttura - ha proseguito - è un dono per tutta la città:non solo un centro di raccolta sangue, ma un punto diriferimento per la collettività”. Sul palco anche EugenioDavolio, presidente Aido Carpi, don Carlo Malavasi, inrappresentanza del vescovo monsignor Francesco Cavina,Giuseppe Schena, presidente della Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi, Claudio Vagnini, direttore del distrettosanitario di Carpi, che ha auspicato sinergie con l’ospedale,sull’esempio della recente casa della salute di Novi, Mauri-zio Pirazzoli, presidente Avis provinciale e Andrea Tieghi,presidente Avis regionale che ha consegnato un assegno di1250 euro donati da un benefattore. Presenti anche l’exsindaco Enrico Campedelli e il sindaco Alberto Bellelli,alla sua prima inaugurazione ufficiale: “la realizzazione diquesto progetto è simbolo della Carpi che vorrei: grintosa,determinata e vittoriosa”. In segno di riconoscenza per letante donazioni ricevute, sono state scoperte due targhe conincisi i nomi dei benefattori: imprenditori privati e tante Avis“consorelle”, che nel momento del terremoto si sono imme-diatamente attivate a favore di Carpi.450 mq di superficie, ampia sala prelievi con nove poltrone,quattro nuove macchine per il plasma di cui una reversibile,zona bar, zona bimbi. 5500 i prelievi effettuati nel 2013, conuna media di 20 al giorno. In totale l’operazione è costata430mila euro, nei quali rientrano anche i 65mila euro perl’acquisto del diritto di superficie fino al 2031, donati dall’Avisdi Brescia.

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Il vertice associativoIsa Aldini, presidente (econsigliere regionale);Rosanna Borali (anche nelcollegio regionale deiprobiviri) e Loretta Sironivicepresidenti; alla segre-teria Lauro Gasparini eMaria Teresa Gallo, que-st’ultima pure tesoriere.

6.365 le ore trascorse nel2013 accanto ai degenti delRamazzini; l’attività di se-greteria ha visto i volontariimpegnati per 638 ore. Ilturno del mattino va dalle10 alle 13.30; quello delpomeriggio dalle 16 alle 19.

“Quando vado neireparti con i giovani, glianziani si illuminano”.

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CronaCarpi

Maria Silvia Cabri

è concluso con la tradi-zionale festa di fine annoEro Straniero, il corsodi lingua e cultura ita-

liana rivolto agli immigrati adul-ti, che si è svolto da ottobre2013 a giugno 2014. Giunto alsuo quarto anno consecutivo diattività, il progetto di integra-zione è in crescita costante, siaper il numero delle personecoinvolte che per quello delleiniziative messe in campo.Quasi 500 ore di lezione, 182iscritti di 23 nazionalità diver-se, e 40 volontari coinvolti. “Perla stragrande maggioranza inostri alunni sono donne - spie-ga Francesca Rosselli, coordi-natrice del progetto -: 87,4% afronte del 12,6% di uomini. Undato importante in questo mo-mento storico: le donne sento-no sempre più l’esigenza di im-parare, e di integrarsi del nuovomondo in cui vivono”.Il progetto è nato come una“scommessa” di alcune asso-ciazioni di Carpi, Azione catto-lica, Unione donne italiane,Masci e Cooperativa sociale ilMantello, che hanno deciso diimpegnarsi per un obiettivocomune: favorire l’integrazio-ne tra stranieri e italiani e trastranieri stessi.“Oggi possiamo sicuramentedire che quella scommessa èstata vinta! Ero Straniero - pro-segue Francesca -, non è soloinsegnamento della lingua ita-liana ma anche trasmissione dicultura, storia, tradizioni. Du-rante ciascuna lezione non siimpara solo a leggere e a scri-vere, ma ci si conosce, ci siconfronta, si impara gli uni da-gli altri diventando, in questomodo, anche amici”.Un progetto interculturale, per-

ché fa incontrare italiani e stra-nieri e, da quest’anno, anchealcuni giovani stranieri da tem-po in Italia hanno tenuto dellelezioni. E’ intergenerazionale,perché gli allievi hanno etàmolto diverse tra loro e perchéi volontari coinvolti vanno da-gli studenti ai pensionati; infi-ne è un progetti interassociativo,in quanto ai quattro entifondatori se ne sono affiancatialtri, come il Comune, Fonda-zione Cassa di Risparmio diCarpi e Fondazione Casa delVolontariato, per un sostegnoanche economico.Otto i corsi di quest’anno, l’ul-timo aperto a Fossoli presso ilcircolo La Fontana, che hannoimpegnato 25 docenti, buonaparte di quei volontari che, conaltre 11 persone impegnate inattività di coordinamento e se-greteria e 6 in servizio di babysitting gratuito per i figli dellestudentesse, costituiscono lavera forza propulsiva del pro-getto. Tra le 23 nazionalità coin-volte, il più alto numero di par-tecipanti è quello formato daicittadini pakistani (31,5%), se-guiti dai marocchini (17,55).Più inferiori i corsisti ucraini(7,7%) e indiani (7%). Presenteal suo primo incontro pubblicoanche Milena Saina, assessoreall’immigrazione: “l’abbatti-mento delle barriere linguisti-che è importante; il futuro parteda qui”.“Tante le iniziative realizzatequest’anno – proseguono Zoe

Corradi, Mario Orlandi eMaurizio Truzzi, docenti vo-lontari –: due laboratori di rin-forzo linguistico presso gli Isti-tuti Vallauri e Meucci, un cor-so base di informatica in colla-borazione con l’Università Li-bera Età Natalia Ginzburg e unlaboratorio di autonarrazione”.Ogni anno inoltre viene svilup-pato un argomento culturalelegato al territorio: per questaedizione è stata scelta la vita diMamma Nina. A questo propo-sito, la festa di fine anno è stataorganizzata proprio nel giardi-no della Casa della Divina Prov-videnza. “Non ci fermiamo mai

La scialuppa che si deve ca-lare è l’abbraccio accoglienteai migranti: fuggono dall’in-tolleranza, dalla persecuzio-ne, dalla mancanza di futuro.Nessuno volga lo sguardo al-trove. La carità, che ci è te-stimoniata dalla generositàdi tanta gente, è il nostro modovivere e di interpretare la vita:in forza di questo dinami-smo, il Vangelo continuerà adiffondersi per attrazione.

Papa Francesco alla Cei

Si

Bilancio positivo per la quarta edizione di Ero Straniero,progetto linguistico e culturale per adulti immigrati

Integrazione è relazione

Dagli studenti le parole del cuore

“Mi sentoin famiglia”Accanto ai docenti e organizza-tori volontari di Ero Straniero,c’erano anche loro, i diretti pro-tagonisti, e hanno portato la lorotestimonianza.Inderjit Singh, 23 anni, origi-nario dell’India e AsmaaChaquir, 43 anni, del Marocco,hanno età e provenienze diver-se. Ma li accomuna un’esperienzaimportante, l’aver frequentato icorsi di Ero Straniero, e il pro-fondo senso di riconoscenza versoi promotori.“Sono in Italia da due anni emezzo - esordisce il giovaneSingh -, e sono molto grato alledocenti che con pazienza mihanno insegnatola lingua italia-na. Con loro mi sento come infamiglia. Ho studiato tanto, an-che a casa; ora lavoro come giar-diniere e riesco ad interagire con i miei datori di lavoro. Certo,quando mi parlano in dialetto faccio un po’ fatica, ma le mieinsegnanti hanno promesso che mi insegneranno anche quello!”.Trattiene con difficoltà le lacrime Chaquir Asmaa, accompa-gnata dalla sua bimba: “sono in Italia da 16 anni; ho tantodesiderato un progetto come questo, che mi consente di comu-nicare con le altre persone. Sono profondamente grata a tutti ivolontari per ciò che hanno fatto: per noi non è semplicementeapprendere l’italiano, è molto di più. Ho imparato la vostralingua, ma anche a fare le lasagne e i rosoni. Quando sono qui mimanca la mia famiglia, ma quando sono in Marocco, mi manca-no i miei amici italiani. Grazie di cuore”. M.S.C.

- conclude Francesca -: è natala testata giornalistica onlineEro Straniero Il Giornale: intal modo Ero Straniero è entra-to a far parte della Rete deiMedia Interculturali dell’EmiliaRomagna. Un nostro desiderio:creare un numero del giornalein una vera e propria redazio-ne”. Vi aspettiamo dunque!

InderjitSingh

AsmaaChaquir

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10 22 giugno '14

primo bilancio.

Quali sottolineature sul temasono emerse in maniera si-gnificativa lungo i diversimomenti formativi?Il professor Antonio Papiscaha messo in luce che l’ele-mento della fraternità sta dal-la parte dei doveri, il che si-gnifica che parlare di dirittidella persona umana va di

pari passo col dover farsi ca-rico della difesa dei diritti al-trui. Il teologo CarmeloTorcivia ha spinto il tema dellafraternità sulla strada dellariforma della Chiesa volutadal Concilio Vaticano II. LaChiesa, e noi in essa, devetener presente e riscoprire ilproprio essere “Popolo diDio”. Se il termine “comuni-tà” si può prestare a letture di

tipo esclusivo, la fraternità,per i cristiani, aggiunge pro-fondità teologica e spiritualeall’essere assieme, al farecomunità: abbiamo capito chela fraternità o è universale onon è – prosegue Pivetti –.Monsignor Giancarlo Peregoe il professor Ugo De Siervo,nell’incontro che si è svoltodomenica 15, hanno messo inluce che la storia della mo-dernità ha molto investito sullalibertà, poco invece, in con-creto, sull’uguaglianza, e quasiniente sulla fraternità. Dei treprincipi della rivoluzione fran-cese il più dimenticato è pro-prio quello dell’essere fratel-li, vero e proprio antidoto aduna cultura della

biamo avuto la riconferma chela nostra associazione devetenere sempre in tensione di-mensione parrocchiale,diocesana, nazionale... e in-ternazionale: solo all’internodi una comprensione di sécome popolo di Dio esteso alpiù ampio orizzonte eccle-siale possibile si può essereveramente incisivi nel picco-lo delle nostre realtà, senzaperdersi, senza sopravvalutarsio avvilirsi. Inoltre, l’idea, piùvolte ripresa dai relatori, che,secondo Papa Francesco, laChiesa non sia una sfera maun poliedro ci permette di te-nere insieme cammini perso-nali e di fede anche moltodiversi tra loro.

Che bilancio si può fare del-la festa, pensando alla par-tecipazione, alle iniziativesvolte, ecc?La festa è stata molto parteci-pata e ha visto un buon nume-ro di presenze, nonostante ilsecondo fine settimana siastato meno felice dal punto divista climatico. Ci ha impres-sionato positivamente la par-tecipazione costante alle con-ferenze e anche alle iniziati-ve infrasettimanali, che eraun po’ una scommessa. Ave-vamo come obiettivo non soloquello di riflettere sul temafraternità ma anche diriscoprire, dopo tempi post-sisma molto complicati, lagioia di stare assieme, di par-lare, di rivedere amici e dicenare e fare festa, e devodire che questo si è verifica-to.

La formazione dei laici con-tinua, l’estate dell’Ac non èmai un tempo vuoto. Qualeil senso dei campi estivi?Abbiamo individuato un filoche può tenere insieme le tap-pe formative principali diquest’estate. Si tratta di unfilo logico, ma anche spiri-tuale: se alla festa abbiamoriflettuto sulla chiamata adessere fratelli per costruireun popolo - che è più delsemplice essere cittadini - aicampi approfondiremo il temadella pace sociale lasciando-ci guidare dai quattro pilastriche Papa Francesco ha indi-cato come principi correttiviin grado di realizzare giusti-zia e pace, nella storia e nelleculture di tutti gli uomini del-la terra. Posso anticipare chealla due giorni del 20 e 21settembre, infine, ci concen-treremo sul passo successi-vo, vale a dire la Chiesa “inuscita”, per programmare unnuovo anno pastorale in gra-do di mettere al centro dellenostre attività le cinque azio-ni che il Santo Padre indicaper una Chiesa “in missio-ne”. Sono quelle al numero24 di Evangelii Gaudium:“Prendere l’iniziativa, coin-volgersi, accompagnare,fruttificare e festeggiare!”.Dentro questi verbi c’è moltoper costruire un cammino fu-turo appassionante e coinvol-gente.

La festa dell’Azione cattolica occasionedi approfondimento ed esperienza concreta di fraternità

La sfida di tenere insiemeBenedetta Bellocchio

è conclusa, con gli in-contri per i ragazzidell’Acr e per i giova-

nissimi, con i giochi delleParrocchiadi, con gli ultimimomenti formativi e di pre-ghiera, la festa diocesana del-l’Azione cattolica. Spostataper il secondo anno a Cibenodi Carpi, ha visto la parteci-pazione di tanti soci e simpa-tizzanti, sia alle conferenzeche alle occasioni più di sva-go e di convivialità. Signifi-cativi i Vespri presieduti dalVescovo monsignor Fran-cesco Cavina nel primo finesettimana, così come la par-tecipazione viva dei sacerdo-ti domenica 15 giugno, allapreghiera e poi alla cena allaquale, per tradizione, l’asso-ciazione li invita per fare fe-sta insieme.I diversi incontri hanno per-messo di sviluppare, nelladiversità delle sottolineatureofferte dai relatori, un temacomplesso come quello dellafraternità letta come “antido-to alla globalizzazione del-l’indifferenza”, spaziandodall’aspetto civile e sociale aquello ecclesiale. Ma è statopossibile anche farne espe-rienza concreta vivendo as-sieme i vari momenti di festa,pensati per fasce di età maanche per ritrovarsi tutti comeassociazione e come Chiesa,osserva il presidente Alessan-dro Pivetti nel tracciare un

marginalizzazione e dello scar-to...

A quali sviluppi può aprirequesto percorso? Ci sonodelle attenzioni che comeAc è possibile cogliere, persostenere sempre meglio ilcammino dei laici e dellaChiesa locale?Un primo frutto della festa èsenza dubbio quello dellariscoperta di legami costitutiviche riceviamo e che fondanola nostra identità; in questosenso, la fraternità è ancoraprima dei diritti personali eper questo va difesa e fattacrescere: ne va della nostraidentità umana e cristiana. Dalpunto di vista ecclesiale, ab-

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1122 giugno '14

Strade di coraggio

I clan Agesci della Zona di Carpi si preparano all’importanteappuntamento della route nazionale di agostoVirginia Panzani

preannuncia specialel’estate per i rover e lescolte dell’Agesci. Al-l’inizio di agosto si terrà

infatti la route nazionale, cheporterà oltre 30 mila giovanidai 17 ai 21 anni, provenientida quasi 1.500 gruppi italia-ni, a riunirsi nel parco regio-nale di San Rossore (Pisa).All’iniziativa, che è giuntaalla terza edizione e che ac-coglierà anche 200 scout stra-nieri, hanno aderito nove clandella Zona di Carpi. “Dal 1 al6 agosto in tutte le regioniitaliane - spiega FedericaBorelli del gruppo Medolla1, incaricata di Zona per labranca rover e scolte (R/S) -si svolgeranno circa 450 campimobili, che confluiranno a SanRossore per il grande campofisso in programma dal 7 al10 agosto. I ragazzi cammi-neranno in ‘unità di forma-zione’, cioè in particolari routecostituite da due o più comu-nità provenienti dall’Italia edal mondo e vivranno espe-rienze di dialogo, di riflessio-ne, di confronto e di festa”.Diverse le modalità con cuiparteciperanno i clan dellaZona di Carpi. “Alcuni, cioèCarpi 2, Carpi 4, Rolo 1 eMedolla 1 - sottolinea Fede-rica Borelli - accoglierannoin loco altri clan di varie re-gioni italiane. Da qui parti-

Si

I clan Agesci della Zona di Carpi si preparano all’importanteappuntamento della route nazionale di agosto

aggiunge Prandi - i rappre-sentanti avranno infatti il com-pito di mettere a punto e distendere il testo definitivo econdiviso della Carta del co-raggio, che sarà letta durantela cerimonia conclusiva e saràl’impegno con cui i clan tor-neranno a casa, a servizio delloro territorio e del Paese”.La Carta del coraggio saràinfine consegnata dai rappre-sentanti nazionali dell’Agescialle istituzioni civili e reli-giose d’Italia.

L’incontro a FossoliQueste le unità di formazio-ne, composte dai clan dellaZona di Carpi e da quelli ospiti,che vivranno la route localeverso Bologna dal 1 al 6 ago-sto: Treviso 7, Livorno 3 eLivorno 10 con il Carpi 2della parrocchia di San Fran-cesco; San Niccolò di Celle 1(Perugia) con il Carpi 4 dellaparrocchia di Quartirolo;Roma 89, Cremona 3, Venafro4 (Isernia) con il Rolo 1;Ancona 1 e Genova 26 con ilMedolla 1. Carpi 2, Carpi 4 eRolo 1, insieme ai relativi clanospiti, faranno tappa a Fossolisabato 2 agosto. Qui si ter-ranno alcune attività comuni,in particolare presso l’ex cam-po, e una veglia serale. E’previsto inoltre l’incontro conil Vescovo monsignor Fran-cesco Cavina.

ranno per il campo mobile apiedi con cui, attraverso quat-tro diversi percorsi, giunge-ranno a Bologna, uno dei puntidi raccolta a livello regionalee di partenza dei mezzi ditrasporto per San Rossore. Iclan Carpi 1, Carpi 5, Carpi6, Mirandola 1 e Mirandola 2saranno invece ospitati in al-tre regioni”. Al centro dellaroute il tema del coraggio,

che già durante l’anno tutti iclan sono stati chiamati a trat-tare e a sperimentare attra-verso la forma tipica, per labranca R/S, del cosiddettocapitolo e la scelta di unadelle cinque “strade del co-raggio” proposte a livellonazionale (il coraggio di ama-re, di essere Chiesa, di esserecittadini, di farsi ultimi, diliberare il futuro). “I capitoli

dei clan ed in particolare leazioni di coraggio compiutesul territorio - spiega Stefa-no Prandi, capoclan del Carpi4 e incaricato di Zona per lacomunicazione - sono statipubblicati in tanti blog e rac-colti su un unico sito,stradedicoraggio.it. Questimateriali e ciò che i rover e lescolte hanno raccontato neiforum regionali sono serviti

come base per la stesura dellabozza di un documento cheprende il nome di Carta delcoraggio. La bozza sarà di-scussa nel corso delle routelocali per evidenziare even-tuali modifiche, idee e mo-zioni, di cui si faranno porta-voce a San Rossore i rappre-sentanti, o alfieri, scelti dallecomunità partecipanti a cia-scuna route. Al campo fisso -

Strade di coraggio

Agesci

San Giuseppe ArtigianoAgesci Carpi 3Costruttori di pace

Domenica 8 giugno, solennità di Pentecoste, il gruppo scoutCarpi 3 della parrocchia di San Giuseppe si è ritrovato per lamessa insieme alla comunità nel cortile dietro la Chiesa. DonLuca Baraldi, parroco e assistente del gruppo per il primoanno, ha celebrato sull’altare costruito in questi giorni dagliesploratori/guide del Reparto Benassi. Don Luca ha invitato i ragazzi a credere nella Pace e a invocarla

con la preghiera e nelle azioni quotidiane, così come il Papa ciha chiesto ed ha testimoniato in quello stesso giorno pregandocon i leader di Israele e dell’Autorità Nazionale Palestinese.Nella preghiera dei fedeli è stato ringraziato il Signore perl’anno appena trascorso, per le famiglie e per i capi, generosoesempio di servizio per la crescita dei ragazzi. E’ stato anchericordato come il 2014 sia l’anno del 45° anniversario di

fondazione del gruppo, avvenuta nel 1969. Dopo la celebrazione i ragazzi, capi e famiglie hanno condi-viso il momento della cena a conclusione dell’anno scout(anche se il bello dei campi arriverà tra qualche settimana!)e in seguito la Comunità Capi si è riunita per progettare lelinee educative future.

Matteo Casalgrandi

Nei giorni scorsi l’uscita “dei partenti” dei clanCarpi 1, Carpi 3 e Carpi 4, cioè dei ragazzi prossi-mi alla conclusione del percorso di clan, ha fattotappa presso l’ex campo di Fossoli e a Budrione.

Nei giorni scorsi l’uscita “dei partenti” dei clanCarpi 1, Carpi 3 e Carpi 4, cioè dei ragazzi prossi-mi alla conclusione del percorso di clan, ha fattotappa presso l’ex campo di Fossoli e a Budrione.

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12 22 giugno '14

La ditta CARPIFLEX vanta una tradizioneventennale nel campo della produzioneartigianale dei materassi a molle.Produce i propri materassi presso il pro-prio laboratorio adiacente al punto di ven-dita diretta utilizzando i migliori materialisia nella scelta di tessuti che nelle imbotti-ture.Carpiflex da oltre ventanni investe energienella ricerca di nuovi materiali, nella ricer-ca e sviluppo di sistemi letto in grado dimigliorare la qualità del riposo, attraversouna posizione anatomicamente corretta. Via Giovanni XXIII, 113 - 41012 CARPI (Modena) - Tel. 059 686985

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Rudi Accorsi (53 anni) ha scelto la sua giunta, e l’11 giugnoscorso si è svolto il primo consiglio comunale con il giura-mento. Sostanzialmente confermati gli assessori della prece-dente amministrazione, con l’eliminazione di uno e laredistribuzione delle deleghe. Il Sindaco le avrà in materia diurbanistica e ricostruzione, polizia municipale, personale eorganizzazione, agricoltura, politiche sociali e della salute,comunicazione e informazione. Assente giustificata, EleonoraZucchi, 30 anni, vicesindaco e assessore a scuola, rispettodell’ambiente e promozione del territorio, innovazione, nuo-ve tecnologie, reti informatiche. Dopo aver conosciuto i Fratidi Rio Saliceto, è infatti partita per una missione in CentroAfrica, subito prima delle elezioni, dove operano le suore

francescane missionariedel Verbo incarnato, chesono le stesse impegnatein parrocchia a SanPossidonio. Il suo rien-tro è previsto tra un paiodi mesi. Vasco Gherardi,54 anni tra pochi giorni,ha le deleghe su sicurez-za e protezione civile,lavori pubblici e arredourbano, commercio e at-tività produttive; CarloCasari, 64 anni, è asses-sore a sport, volontariatoe gemellaggio, bilancio.

B.B.

San PossidonioConfermati gli assessori, ma uno in meno

Foto di Antonella Cardone, sulpanaro.net

Atto vandalico a ConcordiaSulla targa a don GolinelliNella notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 giugno è stata distruttala targa dedicata a don Marino Golinelli. I frammenti sono statidepositati vicino ai bidoni dell’immondizia. Impossibile, vistala collocazione, che si sia trattato dell’urto involontario diun’auto. Trovare il colpevole sarà difficile; ma è già statacommissionata una nuova targa, che sarà presto riposizionata.

Mirandola Concordia

tratti di insediamento e svi-luppo della proposta di leggedella Giunta per la promo-zione degli investimenti(attrattività). Nel protocollosono racchiuse le intenzionidell’azienda e le possibilitàdi collaborazione con la reteregionale per l’alta tecnolo-gia (Aster, laboratori,tecnopoli, ivi compreso ilnuovo tecnopolobiomedicale di Mirandola).La domanda di TopconInfomobility sul bando re-gionale ‘Ricerca, innovazio-ne e crescita’ per uncofinanziamento di ricerca èstata accolta, per un contri-buto di 505.575 euro”.

C’era monsignor DouglasRegattieri, lunedì 16 giugnoa benedire la prima pietra delnuovo stabilimento che sor-gerà, nelle campagne traConcordia e Vallalta, ad ope-ra della Topcon, multinazio-nale giapponese del gruppoToshiba, un’azienda già pre-sente nel territorio. Un “polotecnologico d’avanguardiamondiale dei sistemi otticiapplicati alla meccatronicastradale e agricola”, così de-finisce il nuovo complesso ilSole24Ore, un investimentoda 60 milioni di euro in cin-que anni che dovrebbe porta-re 500 posti di lavoro, impie-gati su un’area stimata in 127mila mq con 33 mila mq diedifici.Presenti, oltre al presidente ead di Topcon PositioningSystem, Ray O’Connor, i ver-tici regionali e locali. Si trat-ta di un progetto, spieganodalla Regione, che “si inseri-sce nel solco del nuovo Pia-no regionale delle attivitàproduttive, tra politiche perl’innovazione e perl’attrattività territoriale”, ilcui avvio è frutto di un proto-collo siglato con l’assessora-to alle Attività produttive diGian Carlo Muzzarelli, orasindaco di Modena, che difatto “anticipa l’idea dei con-

A Concordia un polo d’avanguardiaLunedì 16 giugno posa della prima pietra

Rudi Accorsi

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1322 giugno '14

Il nuovo capitolo della mia vita

Si è conclusa con una giornata di festa la quinta edizione di “Natiper Vincere? 2014 - La famiglia allena alla vittoria?”, incentratasul tema della famiglia. Il 4 giugno la scuola primaria Da Vinciha ospitato vari eventi rientranti nelle iniziative della rassegna:gli alunni del comprensivo Carpi Due e delle altre scuolecittadine hanno potuto vedere e provare il basket in carrozzina,proposto dal Panathlon Modena, il karate dell’associazione“Diversamente Karate”, l’espressione corporea, presentata dal-l’associazione “Luna Latina” di Castellarano, le attivitàparalimpiche del Cip di Modena, e partecipare ai laboratoriproposti dalla Coop Scai di Carpi.Tutto nell’ottica di coinvolgere i ragazzi in attività “diverse” daquanto vivono quotidianamente.“Diverse le attività, perché diverse sono le persone che lepropongono - commenta Nelson Bova, presidente de Il TesoroNascosto, tra gli enti promotori -. Diverse per noi adulti, asso-lutamente ‘pari’ invece per i ragazzi. Proprio per questa ragioneriteniamo che iniziative come quelle proposte ogni anno da ‘Natiper Vincere?’ debbano avere come target privilegiato i piùpiccoli”.La giornata conclusiva ha visto anche la cerimonia di premiazionedei vincitori del concorso nazionale di racconti brevi e poesia“Nati per vincere – famiglia e disabilità”, nelle due sezioni adultie under 18.I primi classificati, cui è stato riconosciuto un buono dai 100euro da spendere in libri alla libreria Mondadori, sono: MorenaPaolini (poesia adulti), Christian Zugni (racconto adulti),Matteo Girolamodibari (poesia ragazzi) e Mihai AlexandruCruceru (racconto ragazzi).Le opere sono state valutate dal Servizio Accoglienza StudentiDisabili dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e dallagiuria composta dai docenti Elisabetta Genovese, referente alladisabilità, Giacomo Guaraldi ed Enrico Gilberti, responsabilidel servizio accoglienza studenti con disabilità. Guaraldi hapremiato i vincitori mentre l’attrice Pina Irace, che già avevaanimato l’attività “Letture al buio”, ha letto alcuni brani delleopere premiate.All’iniziativa hanno partecipato anche studenti ed insegnantidelle università americane del Kansas, del Missouri e del Texas,in visita in Italia grazie al progetto del Victoria Language andCulture. M.S.C.

Maria Silvia Cabri

sono insegnanti che la-sciano un ricordo inde-lebile negli alunni e neicolleghi. Che piacesse o

meno la matematica, una cosa ècerta: nessuno studente potràmai dimenticare PatriziaCamurri, per 30 anni docentedi matematica all’Itis da Vinciandata in pensione con la fine diquesto anno scolastico. Unapersona piena di energia, sola-re, professionalmente prepara-ta e umanamente capace di cre-are coi suoi alunni un rapportoche andava al di là delle formu-le matematiche. “Ai miei stu-denti ripetevo sempre: ‘poteteanche non amare la matemati-ca, ma dovete imparare due cosefondamentali: l’educazione e ilrispetto per gli altri’”, esordisce.Tanti i ricordi, gli aneddoti, chela professoressa potrebbe rac-contare. A partire dalla sua scel-ta di studiare matematica al-l’università: “in realtà volevofare lingue, per questo mi sonoiscritta al liceo scientifico. Poi,dopo la maturità, il professorLando Degoli, vero e propriomito per tutti, ha suggerito amio padre di farmi studiare ma-tematica. Questa sua afferma-zione mi ha così lusingata eonorata, tanto era il rispetto che

Ci

Commozione e ricordi hanno accompagnato il pensionamentodi Patrizia Camurri, storica docente di matematica al Da Vinci di Carpi

avevo per lui, che ho seguito ilsuo consiglio!”. Parlando deisuoi colleghi, Camurri utilizzail termine “amici”. “La perditadella preside Maria Capone –racconta – mi ha profondamen-te toccata: mi sono resa contoche quando parlo di collabora-tori, colleghi, in realtà parlo diamici. Quindi non lascio la‘scuola’, perché gli amici non silasciano mai. Lascio solo l’in-

segnamento, gli alunni; non per-ché non provassi più entusia-smo, ma perché è giusto garan-tire il ricambio generazionale.E poi così potrò finalmente de-dicarmi alla mia famiglia!”.Grandi progetti attendono in-fatti l’insegnante: a inizio lu-glio suo marito, GaetanoRubbini, conosciuto sui ban-chi del liceo, conseguirà la suaseconda laurea, e a inizio set-

tembre insieme voleranno inCanada dalla loro figlia mag-giore, che sta per dare alla lucela loro prima nipotina. “E’ tuttocalibrato alla perfezione - pro-segue -. Dopo un 2013 cupo etriste, segnato dalla perdita del-la preside e di don LinoGalavotti, nostra guida spiri-tuale da sempre, questo 2014 èpieni di fuochi d’artificio!”. Ifesteggiamenti per il suopensionamento hanno convoltotutti: alunni, ex studenti, colle-ghi. Sabato 14 giugno presso laparrocchia di Limidi, il parrocoe insegnante don Antonio Dot-ti e altri cinquanta, tra colleghied ex colleghi, hanno organiz-zato un pranzo per ricordare ilpercorso fatto insieme. E lascuola, le mancherà? “E’ anco-ra troppo presto per dirlo – con-clude –. Ma chiudo questo im-portante capitolo della mia vitacon la coscienza serena, consa-pevole di avere sempre dato ilmassimo nel mio lavoro. Restadentro una grande ricchezza chesempre mi accompagnerà”. E atutti quelli che l’hanno cono-sciuta in questi anni resterà ilricordo di questa professoressaspumeggiante, “specializzata indolci”, come ricorda lei stessa,capace di donare sorrisi e deli-ziare ogni consiglio di classecon una torta sempre diversa…

La festa con i colleghi“Sempre così, a modo tuo, professoressa Patti”: così inizia lalettera di saluto che i colleghi dell’Itis hanno dedicato a PatriziaCamurri per la festa del suo pensionamento. Al tal fine, hannorielaborato ad hoc alcune canzoni: “A modo tuo”, un divertenterifacimento di “My Way” di Frank Sinatra, realizzato da VandaGambaiani, Nicoletta Borsari, Fabrizia Galli e AlessandroDallari, ha sottolineato con ironia la sua determinazione, e alcontempo il suo ruolo fondamentale nella organizzazione dellascuola, unito all’interesse umano e professionale per studenti ecolleghi. Poi è stata la volta di “Dalle un mattarello”, scritta daStefano Covezzi sulle note di “Datemi un martello”, che hamesso in luce le passioni della festeggiata: l’insegnamento e lacucina. Lo stesso tono, tra l’ironico e l’affettuoso, è stato usatoda Alberto Prandi, poeta ed ex-docente del Da Vinci che perl’occasione ha scritto l’“Ode a Patrizia”. A nome di tutti glistudenti, il cantante Stefano Cattini ha emozionato la docentecon la versione speciale di “My way”, diventata “Her way”.“Patrizia ha trattenuto a fatica le lacrime – conclude la vicepreside Simona Montorsi - e noi colleghi non dimenticheremole sue parole: ‘ho sentito intorno a me un affetto unico, che valetutti e trenta gli anni passati al Da Vinci. Grazie con tutta la vocedel cuore’”. M.S.C.

Copertina Speciale

ScuolaPremiati i vincitori del concorso nazionale“Nati per vincere – famiglia e disabilità”

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

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RIVALUTAZIONEPENSIONI e BONUS

nella piattaforma unitaria confederale

Prenderà avvio nei prossimi mesi in tutto il paese unaforte iniziativa confederale sui temi della previdenza edell’evasione fiscale.Secondo la piattaforma unitaria in corso di maggioredefinizione, è senz’altro necessario ripristinare l’equitàdel sistema previdenziale e vanno affrontati con urgenzai problemi legati alla tutela dei giovani e all’adeguatezzadelle pensioni anche per le future generazioni di pensio-nati; occorre risolvere il problema di decine di migliaiadi lavoratori e lavoratrici che hanno perso il lavoro e che,per effetto degli ultimi interventi sulle pensioni, si trova-no in situazioni di pesantissima incertezza rispetto almomento del pensionamento.Ma sarà necessario centralizzare anche la questione dellerivalutazioni delle pensioni; la tutela del potere d’acqui-sto delle pensioni è un principio fondamentale del nostrosistema previdenziale.L’attuale sistema di indicizzazione è insufficiente, oc-corre individuare meccanismi più idonei a compensare

adeguatamente la perdita di valore degli assegni pensionisticievitandone il progressivo impoverimento.Contemporaneamente è necessario raffinare gli strumentidi lotta all’evasione fiscale e le risorse recuperate devonoessere destinate alla riduzione dell’imposizione fiscale perlavoratori e pensionati e al sostegno delle politiche disviluppo.Sicuramente positiva l’introduzione del “Bonus” di 80euroche riteniamo debba essere reso “strutturale” anche per glianni a venire ed esteso ai pensionati, in ragione del fattoche le pensioni sono gravate da un prelievo fiscale esage-

rato e doppio rispetto alla media ocse.E’ purtroppo spaventoso il livello complessivo dell’eco-nomia sommersa e dell’evasione fiscale: circa 180mi-liardi di euro per la sola evasione fiscale conservano ilprimato assoluto del nostro Paese tra tutti i paesi del-l’Unione Europea e oltre; di conseguenza, le necessità dibilancio, determinano una inaccettabile, iniqua edingiustificata condizione di appesantimento fiscale chegrava in particolare su redditi da lavoro dipendente e dapensioni.Ne siamo consapevoli: è la solita questione, è il solitoritornello, ma siamo fiduciosi e veramente stiamo spe-rando che si possa intraprendere un cammino virtuosoche permetta al Paese di recuperare questa cifra enormeche permetterebbe, se recuperata, di destinare risorseagli investimenti, rilanciare lo sviluppo, ridurre signifi-cativamente le tasse che gravano sui cittadini, sulleimprese e, in particolare, sui lavoratori dipendenti epensionati.(Nota: il testo redatto riporta alcuni passaggi della piat-taforma nazionale unitaria)

Il Segretario Territoriale FNPLuigi Belluzzi

Al centro Patrizia Camurri circondata dai colleghi

Il nuovo capitolo della mia vita

Scuola d’infanzia Mamma NinaOkestate!

La Scuola d’infanzia “Mamma Nina”, a Fossoli di Carpi,organizza un mare di attività per tutti i bambini.Costi: 1 settimana 70 euro, 2 settimane 130 euro, 3 settima-ne 170 euro, 4 settimane 210 euro. Sconto 10% per i fratelli.Sono aperte le iscrizioni fino ad esaurimento postiInfo: [email protected] – 059 660630

Sentirsi tutti uguali

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14 22 giugno '14

Camilla Lugli

uesta storia inizia nel1994 con due apparentisconfitte e trova in que-ste settimane il suo –

ancora parziale e mai sconta-to – esito in una vittoria. Lesconfitte sono l’uccisione diun prete che per amore delsuo popolo non aveva taciu-to, don Peppe Diana, e lasfiducia al sindaco RenatoNatale, amico di don Peppe.La vittoria è quella ai ballot-taggi per le amministrative diCasal di Principe, che ha vi-sto tornare Renato Natale allaguida di una città da annicommissariata per infiltrazionidella camorra. Una vittoria,perché “la rivoluzione – di-ceva Paolo Borsellino – si fanelle piazze con il popolo,ma il cambiamento si fa den-tro la cabina elettorale con lamatita in mano. Quella mati-ta, più forte di qualsiasi arma,più pericolosa di una lupara epiù affilata di un coltello”.Cosa è successo in questivent’anni lo hanno racconta-to lo scorso 8 giugno a Carpidue cittadini campani, Fran-

Con Libera da Casal di Principe per raccontare la voglia di riscatto dalla malavita

Il sapore della legalità

Q

co e Simmaco, in occasionedell’incontro promosso dalPresidio Libera Peppe Tiziane da Bottega del Sole nel-l’ambito della rassegna TerraEqua, cui hanno partecipatoun centinaio di persone.Franco è un imprenditore,costretto nei primi anni di at-tività a tenere basso il profilodella sua azienda per non es-sere notato dai clan, fino aquando non arriva la richie-sta di pagare il pizzo. Francoe il suo socio denunciano,aprendo la strada ad arresti eindagini: “lo Stato ci ha pro-tetto”, è la sua conclusione.Un gesto, il suo, che ha dato ilcoraggio ad altri di denuncia-re.Simmaco è un assistente so-ciale: mosso dalle esigenzedei giovani disabili che in-contra nel suo lavoro, ha av-viato la cooperativa “Al di làdei sogni”, ottenendo in ge-stione un bene confiscato aMaiano di Sessa Aurunca.Ogni anno centinaia di gio-vani accorrono da tutta Italiaper conoscere la storia di Al-berto Varone, padre di fami-glia al quale è dedicato il bene

confiscato, ucciso perché ave-va scelto di non prestare lapropria attività al riciclaggiodei clan. In questo podere,come in tante altre terre con-fiscate, vengono coltivati iprodotti del marchio NuovoCommercio Organizzato.Vino, pane, mozzarelle, me-lanzane che Franco e Simmacohanno portato da Casal diPrincipe a Carpi con grandesoddisfazione e commozionedi tutti i presenti. Cibi chehanno il sapore della faticasana e onesta, del riscatto diun popolo, della vittoria a lun-go attesa.

Campo di Libera 2014È aperto il bando di parteci-pazione al campo 2014 per25 posti dal 20 al 26 luglio aMontebello Jonico in Calabria.Il Presidio di Libera “PeppeTizian” di Carpi, insieme alCoordinamento regionaleEmilia-Romagna di Libera,al Comune di Carpi e allaCasa del Volontariato di Carpi,promuovono un’esperienza divolontariato e impegno civi-le in un campo estivo di lavo-ro all’interno del progetto “i

luoghi dell’accoglienza soli-dale nei borghi dell’AreaGrecanica” della provincia diReggio Calabria.Il progetto mira a facilitare lamessa in rete di luoghi, asso-ciazioni e istituzioni per ilrafforzamento dell’accoglien-za solidale mediante lavalorizzazione dei beni con-fiscati alle mafie e a diffon-dere una cultura fondata sullagiustizia sociale che possacontrapporsi alla cultura del-la violenza, del privilegio edel ricatto, segno tangibiledel cambiamento da contrap-porsi alla “mafiosità materia-le e culturale” dilagante inquei territori. E’ prevista lapartecipazione alla marcia “Isentieri della Memoria a ri-cordo di Lollò Cartisano”, ilfotografo di Bovalino vitti-ma della violenza‘ndranghetista, che avrà luo-go a Pietra Cappa, nel cuoredell’Aspromonte.

Info: Libera Presidio “PeppeTizian” di Carpi – ref. Fran-cesca Notardonato -mail: [email protected]

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Multa a Porta ApertaPrezzo “troppo basso” perl’appartamento solidale?Il progetto di housing sociale, inizia-tiva nata dalla collaborazione traCaritas e Porta Aperta, volta alreperimento di appartamenti da met-tere a disposizione di famiglie senzaalloggio, impossibilitate ad accederealle case popolari, non in grado diaccedere al normale mercato immobiliare, va sui giornali.Non tanto, stavolta, per la bontà dell’iniziativa: anche Notiziepubblicizza la richiesta di appartamenti per questa finalitàcon un apposito box su ogni numero, nella speranza disollecitare qualche nuova adesione. Quanto per la multa,recapitata dall’Agenzia delle Entrate all’associazione che ligestisce – Porta Aperta, appunto – per aver acquistato “nelpieno e totale rispetto delle norme”, “attraverso una agenziaimmobiliare, davanti ad un notaio”, precisa l’ente, un appar-tamento a un prezzo giudicato troppo basso rispetto a quellominimo di mercato.Regolarissimo tutto il procedimento, ma non il prezzo pagatoper l’appartamento, che è “costato” a Porta Aperta unasanzione pecuniaria – e relative imposte - per una sommacomplessiva di 4.357,07 euro, scese poi a 3.129,58, regolar-mente pagate, dopo l’istanza di mediazione avviata tramiteavvocato.Senza mettere in dubbio il lavoro dei funzionari, “crediamosemplicemente che atteggiamenti di questo tipo – osservanoda Porta Aperta – costituiscano un maldestro disincentivo aiprogetti di ‘abitare sociale’, a fronte di un bisogno enorme dicase a basso (nel nostro caso nullo) prezzo. Di tale necessitàpuò essere chiesta ragione e prova ai servizi sociali delComune, ai centri di ascolto delle parrocchie, alla CroceRossa, a tutti coloro che incontrano quotidianamente fami-glie in difficoltà, economica e non solo. Di fronte a siffattaburocrazia – concludono – chi avrà ancora il coraggio di‘osare’?” . E’ indubbio che la questione vada presa in mano,magari anche dalla nuova amministrazione che tanto hapromesso di impegnarsi proprio sul versante “sociale”, pertrovare strade alternative, ma efficaci, per sostenere le cate-gorie più fragili.

B.B.4.770 tonnellate donate in un solo giorno durante la CollettaAlimentare Straordinaria organizzata dalla Fondazione BancoAlimentare Onlus in oltre 6 mila punti vendita in tutta Italia. Ilcibo donato verrà distribuito a 8.989 strutture caritative in tuttaItalia che assistono ogni giorno oltre 1.900.000 bisognosi. InEmilia Romagna sono stati coinvolti 564 punti vendita neiquali hanno operato circa 8 mila volontari con una raccolta di537 tonnellate di alimentari. Circa 19 tonnellate sono stateraccolte tra Carpi e l’Area Nord.“La Colletta Straordinaria di sabato 14 giugno – ha dichiaratoAndrea Giussani, presidente della fondazione Banco Alimen-tare - non poteva che avere una risposta straordinaria! Innanzituttoda parte di chi l’ha sostenuta nella faticosa e rapidissima

organizzazione: le persone che indossavano lietamente lapettorina gialla, come volontari della Colletta, erano più di60.000. Abbiamo visto una silenziosa ma entusiasta mobilita-zione per una Emergenza Alimentare troppo spesso ignorata:senza clamore, vi è un popolo che sviluppa generosità eoperosità, vedendo e rispondendo al bisogno di ogni giorno.Siamo certi che questa grande prova di realismo sarà recepitaanche dalle istituzioni, perché esse stesse, per le loro compe-tenze, sappiano velocemente superare ogni complessità buro-cratica al solo scopo di dare immediata attuazione ai Program-mi Italiano ed Europeo di aiuti alimentari, oggi ancor piùconsapevoli di una priorità nazionale che il gesto della CollettaStraordinaria ha indicato senza ombra di dubbio”.

Colletta alimentare di sabato 14 giugno - Un risultato straordinario

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1522 giugno '14

61 anni ho voluto in-traprendere una nuo-va avventura anziché

cercare a tutti i costi direinserirmi nel settore tessi-le dove è sempre più diffici-le ritrovare una dignitosaetica del lavoro”. La nuovaavventura di cui parla GianPaolo Camurri, sino a dueanni fa quadro di un’azien-da tessile e scrittore per pas-sione, è un impegno per pro-muovere la cultura e l’edi-toria cattolica con continui-tà e professionalità. A que-sto si aggiunge la collabora-zione con Notizie per dif-fondere e sostenere il setti-manale nelle parrocchie dellaDiocesi.

Da dove nasce questo inte-ressa per la cultura e l’edi-toria?All’origine c’è la mia pas-sione per la scrittura, sin daragazzo ho amato scrivere.Un giorno mia moglie miportò il bando di un premioper favole per bambini in-detto dalla FondazionePicentia di Ponte CaianoFaiano, Salerno. Ho parte-cipato e sono stato premia-to. Era il 1983. Ho parteci-pato con buoni risultati avari premi con racconti sin-goli e nel 2000 Racconti diPaese (Ibiskos Editore), èstato premiato, pubblicato epresentato alla Fiera del li-bro di Torino 2000. Poi nel2008 ho partecipato ad unaltro concorso letterario conMister campanello (Il Filo

editore), che ha raggiunto la4ª ristampa con circa duemilacopie vendute. Nel 2010 conCavelonte amore mio, altropremio indetto dalla casa edi-trice Centro Studi Tindaridi Patti Sicilia. Questo amo-re per lo scrivere mi ha ac-compagnato durante il miopercorso lavorativo, ero re-sponsabile di produzione equalità alla Silanco, e mi haaiutato nei momenti di sco-ramento come valvola di si-curezza per non ‘scoppiare’e ha funzionato.

Poi l’incontro con Itaca ePollycinolibri?Itaca Libri è una casa edi-trice cattolica di Castel Bo-lognese che mi ha invitato

nell’agosto scorso al Mee-ting dell’Amicizia a Rimini,dove gestisce lo spazio li-bri della manifestazione, perproporre il mio romanzoMister Campanello. Così ilmio sogno ha cominciato aprendere forma:Pollycinolibri. Ho presen-tato questo mio progettoanche al nostro Vescovomonsignor Cavina che miha incoraggiato, è stata laspinta definitiva per questaavventura convinto che soloattraverso i libri, la forma-zione, la cultura e nello spe-cifico quella cattolica, pos-siamo riemergere e far re-spirare aria nuova alla no-stra anima e alla nostramente.

Certo è una bella sfida pro-muovere la cultura oggi…Nel 2013 l’Istat ci dice checirca il 60% degli italianinon ha comprato neppureun libro nell’arco di un anno.Allora perché non portare ilibri tra la gente anziché at-tenderla in libreria? Questala scommessa conPollycinolibri. Tra la genteed in particolare, proponen-do cultura cattolica, tra la

Lasciato il lavoro Gian Paolo Camurri ha intrapreso una nuova avventura promuoverela cultura, stimolare la lettura, aiutare l’editoria cattolica ad uscire nelle piazze

I libri, quei sassolini bianchi…

Nel mese di giugno lo standdi Pollycino Libri sarà pre-sente alla sagra della par-rocchia del Corpus Domi-ni (20-22 giugno) e allaFesta più pazza del mondo(28-29 giugno).

“A

ogni ambito dello scrivere:quindi dalla narrativa allasaggistica, dalla letteraturaall’educazione civile e reli-giosa, dalle mostre agli in-contri culturali. E così sia lacasa editrice come i propriscrittori sanno proporsi an-che al di fuori dai soliti ca-nali di distribuzione.

Cosa ti ha spinto a rimet-terti in gioco?Sono convinto che oggi,come chiede papaFrancesco, sia la Chiesa chela politica devono opporsiad una società nella quale ibisogni dell’altro lascianoindifferenti un numero troppogrande di uomini e donne econtribuire a formare per-sone capaci di guidare lasocietà verso un futuro digiustizia, che non trascura odimentica coloro che hannobisogno. Sono questi i moti-vi di fondo che sostengonoil mio impegno di credentee che ritengo trovino unapossibilità di attuazionen e l l ’ a v v e n t u r a d iPollycinoLibri. In questotempo che ci appare traboc-cante di emergenze di ognitipo ci risulta quasi impos-sibile comprendere che i li-bri sono i sassolini bianchiche ci aiuteranno a liberarequel desiderio di vivere cherisiede nell’anima di tutti.

L.L.

Vendesi terrenooggi agricolo, fronte strada a ridosso del

centro. Il lotto, di metri quadri 20.000, si trovain zona Quartirolo a Carpi e viene proposto al

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e la borsa da viaggio La quota non comprende: Bevande ai pasti non specificate – Mance ed extrapersonali – Facchinaggio – Tutto quanto non indicato sopra.

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(accompagnati da Don RobertoBianchini)

Einsiedeln abbazia benedettina con laMadonna Nera nel cuore della Svizzera,alla scoperta di luoghi ricchi di storia espiritualità. San Gallo maestoso com-

plesso monasteriale dichiarato patrimo-nio dell’Unesco.

gente nelle sagre, nelle fe-ste parrocchiali e di asso-ciazione ma anche nelle fe-ste di partito o negli iper-mercati, come avvenuto al-cune settimane fa alBorgogioioso di Carpi, pro-ponendo non solo i libri maanche gli strumenti di co-municazione che questa cul-tura sa produrre come il set-timanale Notizie, sia cartaceiche on line. Senza dimenti-care le mostre, bellissimequelle di Itaca che parlanodi arte, fede, educazione, for-mazione.

Pensi che ci sia adeguatospazio per scrittori e caseeditrici minori?E’ difficile questa domandaperché richiederebbe più ri-sposte. Le difficoltà nel ven-dere i libri porta le case mag-giori a proporre scrittori giànoti, quali calciatori, politi-ci, scienziati, cuochi famosioppure lanciare un RealityShow quale Masterpiece purdi riuscire a vendere qual-che copia in più. Fare inve-stimenti richiede risorse equeste poi devono ritorna-re. In questa situazione cre-do che la specializzazionepossa pagare. Il creare unanicchia può portare risultatibuoni. Itaca ne è un esem-pio. Infatti nello svilupparela propria mission, la cultu-ra cattolica, sa spaziare in

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16 22 giugno '14

Dalla Bolivia l’appello di suor Celestina Valieri a cui ha rispostola parrocchia di San Giuseppe Artigiano ma altri possono unirsi

a Bolivia, situata tra ilBrasile, Paraguay, Ar-gentina, Cile e Perù, si

appoggia sull’altopianoandino formatosi tra laCordigliera Occidentale e laCordigliera Orientale, com-prende i quattro maggiori ba-cini originati da queste mon-tagne di cui, molte cime supe-rano i 6000 metri dal livellodel mare, mentre, nella parteorientale è percorsa daun’area piana utilizzata dasecoli come corridoio princi-pale per attraversare il paese.Potosì, una città di 135 milaabitanti, situata a 4100 metridi altitudine, ai piedi del CerroRico nel sud-est della Bolivia,è famosa per le immense mi-niere d’argento e, nel 1987, èstata dichiarata Patrimoniodell’Unesco per i suoi monu-menti industriali earchitettonici. A settanta chi-lometri da Potosì si trova ilpaese di Puna con la missionedelle Suore della Carità doveopera suor Celestina Valieri.Lo scorso autunno aveva scrit-to al Centro Missionario chie-dendo di essere sostenuta perun progetto a favore dei bam-bini della sua missione.

Carissimi, sono a chiedervi unaiuto a favore dei bambini cheseguiamo nella nostra missio-ne di Puna, situata a 3420 metridi altezza, viviamo in un climasecco da aprile a novembre edumido per il resto dell’anno acausa delle piogge. Gli abitan-ti di Puna sono circa duemilapersone, la maggior parte mi-grano in Argentina o nelle cit-tà della stessa Bolivia per po-ter guadagnare qualcosa emantenere la famiglia che, nor-malmente è composta dai cin-que ai dieci figli. La condizio-ne di lavoro é piuttosto dura:tutti lavorano il loro pezzettodi terra piantando patate, fave,mais, e un poco di frumento. Illavoro è faticoso perché la ter-ra è secca e pietrosa, è neces-sario concimarla, innaffiarlacon sistemi rozzi facendo pas-sare l’acqua nei terreni conrigagnoli che partono dai fiu-mi. Gli aiutanti sono i buoi perarare, gli asini per caricare e lecapre per concimare e tutti la-vorano la terra, bambini, don-ne e uomini. Alle donne è datoil compito di seminare, a mano,perché loro possono feconda-re anche i semi posti nella ter-ra.

Il progetto per bambini eadolescentiNoi vediamo la necessità di

una formazione completa perbambini del doposcuola e laformazione a valori cristiani eumani, vediamo la necessitàdi formarli allasocializzazione, all’alimenta-zione, di educarli alla salute eall’igiene. Il salone multiusodove operiamo è molto preca-rio, quando piove l’acqua en-tra dentro perciò abbiamo lanecessita di riparare il tetto, ilcornicione, e cambiare le tu-bature dell’acqua. Per le varieattività abbiamo bisogno ditavoli, sedie, materiale scola-stico, libri e giochi didattici.Per aprire le menti di questibambini così soli abbiamopensato di organizzare una gitaeducativa per portarli a cono-scenza dei luoghi storici delpaese ed anche per condivide-re, con altri bambini, momentidi vita insieme. Inoltre, ognigiorno, offriamo a cinquanta-sessanta bambini una meren-

da a base di latte o tè con unpanino per integrare la loroscarsa alimentazione.Per realizzare questi progettiservono 500 euro per il mate-riale didattico, per laristrutturazione del salone euro1500, per la merenda 250 euro,250 per la gita scolastica e 500per l’evangelizzazione.Nel mese di ottobre abbiamopartecipato al CongressoDiocesano dell’Infanzia Mis-sionaria, il tema del congressoè stato “Bambino Potosino,ricevi e e condividi la tua fede”.I bambini erano duemila ve-nuti da tutte le parti della dio-cesi: è stato un momento diformazione molto bello e vali-do sia per il progresso socialee religioso dei bambini cheper una formazione missiona-ria solida. Vi ringrazio già daora per quello che potrete fare,con affetto.

suor Celestina Valieri

Tutti insieme a cena, sabato21 giugno, alle ore 20.30presso la Sala dellaPolisportiva di San Marinodi Carpi, per finanziare lamensa scolastica (comedor)nella missione di Huaraz inPerù dove opera suor AgneseLovera della Congregazio-ne Figlie Nostra Signora del-la Pietà. Questa iniziativa èun appuntamento fisso cheogni anno viene organizzatodalla dinamica LorenaMerzi, presidente dell’As-sociazione Amici del Perù,che ha nel cuore il volto deibambini e dei poveri che,grazie a questa mensa, hanno un pasto garantito ogni giorno. Lamissione di Huaraz a Monterrey, che si trova a 3200 metri dialtitudine tra le splendide Cordigliera Bianca e CordiglieraNera, dona al visitatore panorami mozzafiato ma se poi si volgelo sguardo alla gente del luogo, si scopre quanto dura e miserasia la vita di queste persone che sembrano esorcizzare tantedifficoltà con i loro tradizionali abiti multicolore. Suor Agneseha aperto, per le fasce più basse della popolazione un dispensarioed una mensa che ogni giorno sfama un’ottantina di bambini eduna trentina di adulti. Don Luca Baraldi, che è stato in visita loscorso anno, ricorda l’anziana donna che faceva otto chilometria piedi per andare a mangiare in questa mensa e si portava lasportina dove metteva il cibo anche per il marito invalido eallettato che l’attendeva a casa. Ecco perché è importante

partecipare a questa cena, peraiutare situazioni di questo ge-nere. Ma i bisogni non si ferma-no qui perché suor Agnese haaltri due progetti da sostenere, ilprimo è creare il doposcuolaper i bambini che frequentanole scuole elementari-medie:quando tornano nelle loro casenon c’è la luce e non riescono afare i compiti, dormono per ter-ra senza la cena. Il doposcuola,grazie alla presenza di due inse-gnanti stipendiate, permettereb-

be di fare i compiti, dei giochi formativi e di fare la merenda inmodo d’avere così una crescita adeguata. Il secondo è unprogetto di adozione a distanza rivolto a venticinque bambine-ragazzine che vanno dai tre ai sedici anni di età, sono orfaneoppure i genitori le hanno lasciate ai nonni o agli zii perché sisono trasferiti a Lima in cerca di lavoro oppure sono state toltea mamme che hanno talmente tanti figli che non sanno comefare a sfamarli. Sono ospitate in una casa-famiglia insieme acinque suore peruviane: ognuna di loro ha in carico cinquebambine con cui formano una “famiglia”. Ogni gruppofamigliare collabora nell’attività quotidiana che consiste nelcucinare, lavare stirare, studiare per poi ritrovarsi tutte insiemeper mangiare e per partecipare ai corsi di cucito e di artigianatoche permetterà loro, quando usciranno, di avere un lavoro permantenersi. L’adozione a distanza di una di queste bambinecosta duecento euro mentre per il doposcuola, che costa seicen-to euro all’anno, ogni offerta è utile. Di cose da fare ve ne sonotante perciò bisogna mettersi proprio all’opera…

M.G.

L

Dalla parrocchia di SanGiuseppe 3.116 euroAll’appello ha subito rispo-sto la parrocchia di San Giu-seppe Artigiano che attra-verso varie iniziative dal-l’Avvento alla Quaresima haraccolto 3.116 euro per ilprogetto di suor Celestinache subito ha inviato i suoiringraziamenti.

Carissimi Amici della par-rocchia di San Giuseppe, nonho parole per iniziare questalettera perchè, davvero ci hacommosso questa donazio-ne. La vostra generosità ciaiuta ad essere, a nostra vol-ta, generosi con gli altri edare gratuitamente. Con que-sta vostra generosità si rea-lizza “La moltiplicazione deipani” ed è vivere ciò cheGesù ci insegna: condivide-re ciò che si ha con i piùpoveri ed esclusi dal siste-ma mondiale. Presto ci met-teremo al lavoro per siste-mare il salone multiuso par-rocchiale affinché non pio-va più dentro ed i bambininon si bagnino più, poi com-preremo il materiale neces-sario. Vi manderò le foto deilavori fatti, ancora grazie daparte dei bambini, dei geni-tori, del sacerdote e di noisuore missionarie, Dio vi ri-compensi e vi benedica.

suor Celestina

L’ingresso della sala da ristrutturare

Detto e fatto

Cena di solidarietà

Insieme per il Perù

Per informazioni e donazionila sede dell’Associazione Onlus“Amici del Perù” si trova pressola Casa del Volontariato dellaFondazione CRC in VialePeruzzi, 22 a Carpi. L’ufficioè aperto al pubblico tutti i lu-nedì dalle 9 alle 12, referentedel progetto di adozione a di-stanza è la signora Lara Ghelfi328.7077979, per donazioniCCBancario IT 03 Y 0200823307 000100962945 pressoUnicredit di P.za Martiri, pertutte le informazioni LorenaMerzi 340 103 8852.

Il costo per partecipare allacena è di euro 15,00 ed ilmenù prevede maccheroncinial ragù al barolo, tigelle, sa-lumi, contorni, dolci, bevan-de. E’ obbligatoria la preno-tazione presso Lorena 340 1038852 o Dora 338 142 1127oppure con la mail:[email protected] en-tro venerdì sera 20 giugno.

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1722 giugno '14

Estate… a nuoto

Don Luigi - Napoli

Insieme.

Insieme ai poveri. Insieme ai dimenticati. Insieme alle vittime della camorra. Insieme ai detenuti. Insieme ai malati. Insieme agli anziani soli. Conto corrente postale n.57803009 - www.insiemeaisacerdoti.it

Segui la missione dei sacerdoti sulla pagina FB facebook.com/insiemeaisacerdoti

CEI Conferenza Episcopale ItalianaChiesa Cattolica

Sport

Estate… a nuotoAttualmente nella piscinacomunale di Carpi la vascaesterna è inagibile per la pre-senza del cantiere e viene uti-lizzata la vasca piccola inter-na, con apertura verso l’ester-no. Questa vasca viene utiliz-zata sia per i corsi di nuotocon corsie riservate durantela settimana, che per il pub-blico, al quale è riservato poil’uso nei giorni di sabato edomenica.Ricordiamo che l’avvio delnuovo impianto è previsto persettembre del 2015 e in quel-la data gli enti di promozioneche fino ad oggi hanno gesti-to le piscine Campedelli do-vranno lasciare spazio ad unnuovo gestore.

CorsiNonostante questo quadro diprecarietà il CSI di Carpi con-

tinua a proporre l’attività inacqua con i corsi rivolti atutti, da zero a cento anni.Nei mesi di giugno e luglio(fino al 24), nei pomeriggi dimartedì e giovedì, a partiredalle ore 16, CSI Nuoto orga-nizza corsi Baby e SuperBaby,Ragazzi, Giovani e Adulti checomprendono davvero tuttele categorie di età. In seratainoltre si svolgono i corsi diFitness con aquagym, bike etrekking.

NovitàLa Scuola Nuoto CSI ha inol-tre stipulato un accordo conExtrafit, centro di fitness e didiverse attività sito sulla Tan-genziale Losi, per gestire apartire da metà settembre lapiscina posta all’interno del-la struttura. Verranno propo-sti corsi di nuoto per bambini

e ragazzi a piccoli gruppi inun ambiente rimodernato eaccogliente, sempreavvalendosi della collaudataesperienza dei nostri istrutto-ri. Uno spazio questo indivi-duato per continuare a svol-gere quella attività che vedeil CSI protagonista da 40 annie che ha coinvolto diversegenerazioni di apprendistinuotatori, di agonisti e di chicerca il benessere in acqua.

Continua lentamente a prenderecorpo il Carpi che a partire dametà luglio ad Acqui Terme co-mincerà a preparare la secondastagione in Serie B. Sarà moltodiverso tuttavia da quello capacein questa stagione di racimolareper 59 punti e 10 vittorie esterne(secondo solo al Palermo per ren-dimento esterno), con tanti “gioielli” appetiti sul mer-cato e pronti a far le valigie e regalare alla societàbiancorossa una cospicua plusvalenza. E’ il caso diRiccardo Gagliolo pronto a dire si alla Sampdoria, diAntonio Di Gaudio ambìto dal Sassuolo e di GaetanoLetizia che tanto piace al Chievo. Dopo queste treillustri cessioni si potrà materialmente pensare a rico-struire una squadra che avrà nella zona del centrocampole variazioni meno rilevanti con Raffaele Bianco,Lorenzo Lollo, Filippo Porcari e Luca Bertoni giàconfermati. Tutti gli altri reparti saranno invece daricostruire quasi completamente: in porta si punteràsu un giovane talento (piace Provedel, classe ’94 delChievo) al quale verrà affiancato un estremo difenso-re esperto; in difesa con le conferme di Fabrizio Poli,Nicolò Sperotto, Simone Romagnoli e l’inserimentodel giovane e promettente Sabbione si andrà allaricerca di un centrale esperto e di due esterni giovani(piacciono Zampano e Bassoli sempre del Chievo).Ma il reparto che necessità più innesti è certamentequello avanzato con il solo Roberto Inglese sicurodella conferma e i vari Ardemagni, Mbakogu eSgrigna che rientreranno alle rispettive squadredetentrici dei loro cartellini. Ma prima di “aggredireil mercato” la prima mossa dovrà essere certamentequella legata alla scelta del nuovo allenatore: dopo larottura con Giuseppe Pillon e i tanti accostamenti adallenatori come Gautieri, Nicola e Mangia ad averlaspuntata parrebbe essere Domenico Toscano ex alle-natore della Ternana. E.B.

Carpi Fc guarda avantiSi punta sui giovani

HandballAddio del capitanoFreme il mercato anche in casa HandballCarpi e a tenere banco è l’inaspettatoaddio del capitano Pablo Marrochi. Ilcentrale ventottenne italo-uruguayanodella Nazionale infatti si è accordato coni campioni di Lussemburgo del Bascarageallenati dall’Italiano Riccardo Trillinifirmando un biennale. Per nulla scorag-giato Claudio Cerchiari si sarebbe im-mediatamente “tuffato” alla ricerca di unsostituto che possa es-sere di gradimento altecnico DavideSerafini e allo stessotempo non faccia rim-piangere Marrochi. Inomi dei papabili perraccogliere il testimo-ne dell’ormai ex ca-pitano di Carpi sareb-bero quello del talen-to del Cologne classe’96 Nicola Riccardi(ambito da mezza Europa), o degli esper-ti Carrara, in questa stagione al CassanoMagnago, e Tumbarello. Tutti italianiinsomma non potendo la società carpigianaacquisire altri stranieri avendo utilizzatoil proprio “bonus” per confermare il terzinosinistro Hrvoje Tojcic. Intanto arriva laconferma ufficiale della prosecuzione delrapporto con Terraquilia come main spon-sor e allo stesso tempo l’annuncio delsostegno (sarà lo sponsor sociale dellasquadra) all’associazione onlus ForSteche da anni si prefigge l’obbiettivo diaiutare le famiglie che vivono il drammadi avere i figli affetti da malattie legate amalformazioni cardiache.

E.B.

Per informazioni ed iscrizio-ni rivolgersi presso la sededel Centro Sportivo ItalianoCasa del Volontariato viaPeruzzi 22, int. 41. Tel. 059/685402 - e-mail:[email protected] iscrizioni sono aperte an-che presso la Piscina comu-nale nei seguenti orari: mar-tedì e giovedì 16.15 – 21.15.

Centro Sportivo Italiano - Carpi, Casa del Volontariatovia Peruzzi 22, int. 41. Tel. 059/685402 - e-mail: [email protected]

Domenico Toscano

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18 22 giugno '14 Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

R

APPUNTAMENTI

Virginia Panzani

icorre domenica 22 giu-gno il 70° anniversariodell’uccisione nei pres-si di Fossoli (via dei

Grilli) di LeopoldoGasparotto, rappresentante dispicco dell’antifascismo mi-lanese, comandante delle Bri-gate Giustizia e Libertà dellaLombardia e medaglia d’oroal valor militare alla memoria.Fra le iniziative promosse dal-la Fondazione ex CampoFossoli, in concomitanza conil 70° dell’eccidio del Poligo-no di tiro di Cibeno (12 luglio1944), sabato 21 giugno alle21.30, presso il campo diFossoli, si terrà il reading“Dove sono le mie monta-gne?”, tratto dal Diario diLeopoldo Gasparotto, a curadel Teatro dell’Argine. Saràpresente alla serata il figlio diGasparotto, Pierluigi, da sem-pre impegnato a mantenereviva la memoria del padre, araccogliere le tante testimo-nianze che lo riguardano e,nello stesso tempo, a fare lucesui drammatici eventi di 70anni fa. Una memoria che perPierluigi Gasparotto affondale radici nei ricordi personali -alimentati anche da una riccadocumentazione fotografica eda filmati risalenti già ai suoiprimi mesi di vita - di un’in-fanzia gioiosa vissuta fino agliotto anni con un padre dallastraordinaria personalità. “Miopapà era un uomo generoso,retto, semplice, sportivo,amante della sua famiglia, dimia madre, e di me che ero illoro primo e, allora unico, fi-glio, perché mio fratello Giu-liano nacque l’8 marzo 1944in Svizzera - racconta PierluigiGasparotto -. Riversò sulla suafamiglia e su di me in partico-lare un torrente di amore cheera un’invenzione di ore tra-scorse insieme, fra iniziative,esplorazioni, viaggi, gite in

Nel 70° anniversario dell’uccisionedi Leopoldo Gasparotto il ricordo del figlio Pierluigi

Una straordinaria umanità

rimento grazie ad un attacco alconvoglio con l’aiuto di parti-giani esterni. Ci sono numero-si indizi in questo senso inaltrettanti diari e testimonian-ze, ad esempio quello diLodovico Belgioioso. C’era-no rapporti precisi con ItaloCortese, partigiano del grup-po della zona di Lecco, con ilquale furono mantenuti con-tatti durante tutto il periododella detenzione. Uno studioparallelo di questi documentifornirà risposte esaurienti.Molte infatti furono le fughedurante i trasferimenti. Unainiziativa di massa era ovvia-mente intollerabile e questospiega la reazione nazista.

Cosa si è scoperto sui re-sponsabili dell’uccisione di

suo padre e della strage diCibeno? Permangono tutto-ra zone d’ombra?Nell’immediato dopoguerra, aridosso dei fatti, una Commis-sione alleata condusse un’in-chiesta approfondita. C’è chisostiene che gli esecutori fu-rono individuati senza scam-po e la loro mancata punizionefu responsabilità della magi-stratura e della politica. E an-che della polemica che preferìl’indignazione al persegui-mento delle responsabilità.Appunto riguardo alla respon-sabilità della decisione di pro-cedere alle esecuzioni, com-presa la compilazione dellalista nominativa dei detenutida eliminare, una tesi sostieneche sia da attribuire al Coman-do generale delle SS a Verona,

l’unico competente ad una de-cisione del genere. Mio non-no, padre di Leopoldo, LuigiGasparotto, che fu ministrodella guerra, istituì una Com-missione per indagare, chia-mata appunto CommissioneGasparotto, e nel 1948 arrivòad un documento conclusivoredatto dal Colonnello deiCarabinieri Ugo Luca. Su tut-to ciò sta lavorando Pier Ga-briele Molari, figlio di Rino,uno dei caduti di Cibeno. E’necessario riprendere in manoquesti documenti, i più atten-dibili, perché i più vicini aifatti, e rileggerli, collegarli, eriproporli. Aggiungo cheCommissioni militari alleateindagarono su tutti i fatti veri-ficatisi nelle zone di compe-tenza e che i documenti sonostati desecretati dal presidenteamericano Clinton e attendo-no soltanto di essere analizza-ti, insieme con gli archivi del-le SS e della GNR (GuardiaNazionale Repubblicana, ndr).Ovviamente è un lavoro com-parativo lungo, metodico efaticoso, oltre che costoso, mache va fatto. Forse è addirittu-ra più importante raccogliere ifondi per affrontare queste in-dagini e inchieste che svilup-

pare un’altra ondata di indi-gnazione.

Qual è il valore del Diario diFossoli non solo come me-moria individuale ma anchecome fonte storica?E’ lo scritto breve di un uomorimasto isolato da tutto e datutti, ripetutamente torturato aSan Vittore e all’Hotel Reginaa Milano e a Verona, per estor-cergli le informazioni di cuiera in possesso, sorte comunea tanti altri carcerati, e che nonrivelò. Un uomo che arrivato aFossoli, in nemmeno due mesi,reimpara a osservare, a nota-re, ad apprezzare i rapportiumani, e così proprio tramitela scrittura, ricostruisce ericompone la sua personalità,sempre lavorando ad unariconquista di libertà, per sé eper i suoi amici e compagni dilotta. Tra le notazioni più com-moventi, quella che riguardal’arrivo al campo di un ragaz-zo di 14 anni da Firenze, solo,Marcello. E’ giugno inoltrato.“La baracca lo adotta”, si leg-ge sul diario. Sessantacinqueanni più tardi abbiamo ritro-vato questo ragazzo, èMarcello Martini, che fu poideportato in Germania, autoreanche lui di un libro di ricordiedito pochi mesi dopo il Dia-rio di mio padre. In quellanotazione Marcello si è rico-nosciuto, con incredibile emo-zione sua e nostra, a dimostra-zione che il diario è veritiero eche come tale è prezioso eserve, alla grande memoria ealle cose minute.

tenda, aria aperta, campagna,montagna, prati, scalate, scia-te. In questa passione per lamontagna, da scout e poi daalpinista ed esploratore, credoche fosse molto simile aOdoardo Focherini, cosìcome nell’amore per la fami-glia e il prossimo, e in partico-lare per i giovani. Pur nonconoscendosi (Focherini giun-se al campo di Fossoli il 5luglio 1944, ndr), condiviserouna situazione e un destinogravi, paralleli, simili seppurea distanza, segno che avevanoconvinzioni profonde e comu-ni”.

Tornando alle vicende stori-che, cosa sappiamo oggi dellegame fra l’uccisione di suopadre e l’eccidio di altri 67internati del campo diFossoli al poligono di tiro diCibeno?Lo sfoltimento del campo conla partenza di massa del 21giugno ‘44 per la Germania,l’eliminazione di mio padre il22 giugno, la strage di Cibenoil 12 luglio furono aspetti col-legati della reazione tedesca alprogetto di una fuga di massadal campo o attraverso unaribellione o durante un trasfe-

Uomini, nomi, memoriaSempre sabato 21 giugno,alle 19, presso l’ex Sina-goga di via Rovighi, pre-sentazione dell’edizione online del volume “Uomininomi memoria. Fossoli 12luglio 1944”, curata daCarla Bianchi, MetellaMontanari e Anna Ma-ria Ori. Interverranno leautrici. Ingresso libero.

Pierluigi Gasparotto

NOTTE IN BIBLIOTECASabato 21 giugnoCarpi - Biblioteca LoriaCome anticipazione alla Festadel racconto 2014, dalle 21 alle24 va in scena la Notte dei rac-conti in biblioteca con un’am-pia proposta di iniziative traletture, musica, fotografia e arte.Ingresso libero.Programma completo suwww.bibliotecaloria.it

LA FINANZA NON E’ UN GIOCOGiovedì 19 giugnoModena - Forum Guido Monzani (via Aristotele 33)A partire dalle 9 si terrà il convegno “Investire per bene - Lafinanza non è un gioco: istruzioni per l’uso” organizzato daBanca popolare dell’Emilia Romagna in collaborazione conEtica Sgr (Gruppo Banca Etica). Saranno trattate alcuneproblematiche controverse che riguardano l’attività del set-tore finanziario e bancario, affrontando in particolare iltema del gioco d’azzardo patologico. Sono previsti gliinterventi di numerosi relatori. Ingresso libero fino adesaurimento posti. Programma completo su www.eticasgr.itnella sezione news ed eventi.

OMAGGIOA TULLIO ROMANOGiovedì 19 giugnoCarpi - Cortile di San RoccoAlle 20.45 l’Orchestra di fiati del-l’istituto Vecchi-Tonelli, diretta dalmaestro Massimo Bergamini, siesibirà nel concerto dal titolo “Omag-gio a Tullio Romano”. Saranno ese-guiti in prima nazionale tre braniinediti su canzoni di Tullio Roma-

no composti e arrangiati dagli allievi della classe di compo-sizione del maestro Antonio Giacometti. Ingresso libero.

LA DAMA DELLA TORREGiovedì 19 giugnoCarpi - Palazzo dei Pio, Torre del-l’Uccelliera e Cortile del NinfeoRiparte l’iniziativa de “La damadella torre” che si tiene tutti i gio-vedì e venerdì fino al 29 agostodalle 21.30 alle 24. Uno spazio diincontro per bambini, ragazzi e adulticon una vasta scelta di giochi di

società per tutti, serate a tema, giochi di abilità, libri. Giovedì19 giugno serata inaugurale con laboratori e attività digiocoleria ed equilibrismo.

40° della Corale SavaniUn tripudio di musica e canto ha inondato il centro diCarpi per festeggiare il 40° di attività della CoraleSavani diretta da Giampaolo Violi, successore dellamaestra Luisa Cavazzoli. Nel pomeriggio di sabato 14giugno diverse corali si sono alternate esibendosi davan-ti alla saletta della Fondazione Cassa di Risparmio doveè allestita una mostra dedicata alla Corale Savani, poi inserata il grande concerto che si è svolto al CircoloGraziosi a causa del maltempo e non nella bella cornicedel chiostro di San Rocco.

Leopoldo Gasparotto

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1922 giugno '14

Il quotidianodei cattolici

Agenda

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La Tvdell’incontro

Digitale terrestre 28Sky Canale 140

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Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

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ParrocchiaCorpus Domini20-22 / 27-29 giugno

Torna l’estate e torna anche Cibeninfesta, l’appuntamentocon la buona cucina, la musica e l’intrattenimento con ilquale la parrocchia di Sant’Agata-Cibeno è solita accoglie-re la stagione estiva, aprendosi a tutto il quartiere e nonsolo. Sei sere di svago per incontrarsi e stare insieme, condecine e decine di volontari all’opera nei vari stand e tantagente di ogni età a godersi un po’ di frescura all’ombra delcampanile, gustando le prelibatezze gastronomiche.È questo il senso dell’evento, giunto alla quinta edizione, acarattere totalmente ricreativo, così come tutto incentratosulle celebrazioni religiose è la tradizionale sagra di settem-bre, dedicata a Maria Madre di Dio, che viceversa chiude leattività estive della parrocchia.Tra gli appuntamenti in programma a Cibeninfesta spiccaquello di sabato 21 giugno, che vede la presenza di Giaco-mo Celentano, figlio del più noto Adriano e che ha decisodi seguire le orme del padre intraprendendo la carrieraartistica, dando però alla stessa una accentuata caratterizza-zione religiosa. Nelle sue canzoni infatti sono numerosi iriferimenti alla propria esperienza di fede e sullo stessotema è incentrato anche il suo libro “La luce oltre il buio”,che verrà presentato nel corso della serata. Celentano siesibirà insieme alla moglie Katia Guccione nel corso de “Ilmio varietà”, presentato da Max Azzolini.Consueto spazio alla musica per gli amanti del rock con i

gruppi Blackadillacs (domenica 22 giugno), La Valigia diPetr Eisler e i Foolish Mind (venerdì 27) e, per accontentareanche gusti diversi, via alle danze sabato 28 giugno con ilD.J. Robby e i Guerzoni Boys, che coinvolgeranno il pub-blico con i loro balli latini, di gruppo e il classico ballo liscio.Altro atteso appuntamento è quello di chiusura, domenica29 giugno, con il musical “La Bussola Perduta” che lacompagnia Carpiscout proporrà a Cibeno, dopo aver giàraccolto grandi successi in giro per l’Italia.E a proposito di Italia, ovviamente non mancherà ilmaxischermo per seguire le partite della nazionale ai mon-diali.Lo sport sarà presente alla festa anche con il torneo dicalcetto metropolitano 3 contro 3 all’interno della CanonicArena, allestita per l’occasione e decisamente meno movi-mentato, ma non meno sentito, è l’immancabile torneo dibriscola, in programma venerdì 27.

C.C.Programma in allegato al giornale

Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Tel: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. Tel: 059 6325077

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Telefono: 059 686048

Curia VescovileSede e recapiti

via Trento Trieste 48/a a Carpi

Parrocchia di Sant’AgataCibeninfesta 20-29 giugno

BENEDIZIONIGiovedì 19 giugno il Vescovo si reca per la benedizione alle ore 17.30 presso la Cantinae il maglificio Bassoli.

DIOCESIGiovedì 19 giugno, solennità del Corpus Domini, alle ore 21 presso la chiesa del CorpusDomini il Vescovo presiede la messa. A seguire, processione ed adorazione eucaristica.Sabato 21 giugno alle ore 11 presso l’Istituto delle figlie della Provvidenza a SantaCroce il Vescovo incontra le religiose e i religiosi della Diocesi.Giovedì 26 giugno alle 10 a Quartirolo presiede l’incontro con i sacerdoti della Diocesi.

PARROCCHIESabato 21 giugno alle ore 17 monsignor Francesco Cavina presiede la celebrazione inoccasione della riapertura della chiesa parrocchiale di Vallalta. Domenica 22 giugnoalle 11, celebra le Cresime per la parrocchia di Tramuschio (a San Giovanni del Dosso);alle ore 17, Cresime a Cortile.Sabato 28 giugno alle 18.30 presiede la Messa a Sant’Antonio in Mercadello e visitala comunità parrocchiale.

INCONTRIVenerdì 27 giugno partecipa alla Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna aBologna.Sabato 28 giugno alle 12 presso la chiesa della Sagra presiede la Messa in occasionedella Festa più pazza del mondo organizzata da Comunione e liberazione

L’anniversario di don Gasperi

Nella parrocchia di Sant’Agata Cibeno verrà ricordato il 50°di sacerdozio di don Carlo Gasperi. Lunedì 30 giugno, alleore 20,30, sarà celebrata la messa di ringraziamento, nelcorso della quale verrà benedetta una nuova campana, donatadal parroco, che andrà ad arricchire l’attuale concerto diquattro campane posto sul campanile, così da rendere piùarmoniose e complete le melodie. Sulla nuova campanasaranno impresse le effigie di sant’Agata e del beato OdoardoFocherini.

Giugno mese di anniversari di ordinazioneIn festa con i nostri sacerdoti

28 giugno Don Benito Poltronieri (1953)Don Mario Ganzerla (1959)Don Rino Barbieri (1959)Don Callisto Cazzuoli (1959)Don Roberto Bianchini (1964)Don Carlo Gasperi (1964)Don Vico Allegretti (1980)

29 giugno Don Luciano Ferrari (1954)Don Nardino Burzacchini (1955)Don Gianpio Caleffi (1957)Don Francesco Cavazzuti (1958)Don Rino Bottecchi (1958)Don Gino Barbieri (1958)Don Carlo Truzzi (1964)Don Silvano Rettighieri (1964)Don William Ballerini (1966)Don Ivano Zanoni (1966)Don Carlo Malavasi (1967)Don Marino Mazzoli (1968)

*fonte Annuario diocesano 2008

L’Arcivescovodi Modena Lanfranchi

in ospedale

L’arcivescovo di Modena eNonantola monsignor AntonioLanfranchi è stato ricoverato alPoliclinico di Modena per unaserie di accertamenti clinici esuccessive terapie per il soprag-giungere di un problema di na-tura ematologica. E’ prevista unaprolungata degenza nel corsodella quale monsignor Lanfranchidovrà osservare assoluto ripo-so.Ci uniamo all’invito della co-munità diocesana modenese adaccompagnare l’Arcivescovo conla preghiera affinché il Signorefaccia riacquistare al più prestola piena salute al suo pastore.

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