Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 16 del 27 Aprile 2015...

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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 16 del 27 Aprile 2015 Sanità Uno stato d’incoscienza da trauma cranico pag.4 www.liberoreporter.it S i è svolto a Viagrande (CT) il XVIII Congresso della Sezione Regionale Siciliana di Andrologia con il seguente titolo: “La Multidisciplinarietà in Andrologia: dalla Convergenza di Sapere sull’Uomo al Benessere della Coppia”. La missione pri- maria dell’Andrologia è di favorire lo studio, la ricerca e lo scambio culturale tra la classe medica, le professioni sanitarie, i cultori della materia ed i professionisti interessati a tale finalità. Le novità non sono mancate e il delicato tema dell’inferti- lità maschile è stato affrontato adeguatamente. Il corso ha permesso agli specialisti di confrontarsi sugli aspetti clinici e prognostici peculiari dell’evoluzione andrologica e delle dinamiche di coppia. Ciò ha permesso di suggerire modelli di gestione clinica appropriati alla complessità dei quadri che emergono. pag. 2 Salute e Benessere La buona alimentazione è un ricordo del passato. Prevalgono merendine e pizzette tra i giovani pag.3 www.nellattesa.it Salute e Benessere L’educazione posturale, una colonna portante dell’attività motoria pag.6 Sanità La carie, scopriamo come prevenirla pag.5

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Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 16 del 27 Aprile 2015

SanitàUno stato d’incoscienza da trauma cranicopag.4

www.liberoreporter.it

Si è svolto a Viagrande (CT) il XVIII Congresso della Sezione Regionale Siciliana di Andrologia con il seguente titolo: “La Multidisciplinarietà in Andrologia: dalla Convergenza di Sapere sull’Uomo al Benessere della Coppia”. La missione pri-maria dell’Andrologia è di favorire lo studio, la ricerca e lo scambio culturale

tra la classe medica, le professioni sanitarie, i cultori della materia ed i professionisti interessati a tale finalità. Le novità non sono mancate e il delicato tema dell’inferti-lità maschile è stato affrontato adeguatamente. Il corso ha permesso agli specialisti di confrontarsi sugli aspetti clinici e prognostici peculiari dell’evoluzione andrologica e delle dinamiche di coppia. Ciò ha permesso di suggerire modelli di gestione clinica appropriati alla complessità dei quadri che emergono.

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Salute e BenessereLa buona alimentazione è un ricordo del passato. Prevalgono merendine e pizzette tra i giovanipag.3

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Salute e BenessereL’educazione posturale, una colonna portante dell’attività motoriapag.6

SanitàLa carie, scopriamo come prevenirlapag.5

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Andrologia, la chiave del successo è la multidisciplinarietà

La Multidisciplinarietà è l’elemento distintivo che l’Andrologo vuole esaltare con il fine di ar-

ricchire gli operatori sanitari che intendano favorire un più elevato livello di salute gene-rale, riproduttiva e sessuale dell’uomo e della coppia, in tutte le sue età. La collabo-razione multidisciplinare, in-fatti, rappresenta la strada più facile da percorrere per rispondere alle esigenze dei pazienti, sia da un punto di vista sociale che prettamen-te andrologico, per esaltarne interesse e soluzioni. Il Corso ha, dunque, rappresentato un momento d’incontro e di con-fronto sugli aspetti clinici e prognostici peculiari dell’evo-luzione andrologica e delle di-namiche di coppia, suggeren-do modelli di gestione clinica appropriati alla complessità dei quadri che si evidenziano. La prima sessione ha focaliz-zato l’attenzione sulle prin-cipali problematiche sessuali disfunzionali maschili (disfun-zione erettile ed eiaculazione precoce). Queste sono state affrontate dalle basi etiopato-genetiche e neuroendocrine, integrandole con un approc-cio mirato di tipo psico-ses-suologico. Esistono, infatti, differenti armi terapeutiche da potere utilizzare per la soluzione delle diverse pato-logie disfunzionali. Tuttavia, quanto emerge è la necessità

di una taylored therapy, una terapia cucita come un abito sartoriale sul paziente e sulla coppia, come modalità di ef-ficienza per la soluzione del problema. In un’epoca dove è facile trovare soluzioni nel web, nell’amico pluri-infor-mato, nei canali di acquisto paralleli (farmaci contraffatti pericolosi per la salute) o nel facile suggerimento in farma-cia (dove peraltro vige il divie-to di dispensare farmaci senza ricetta medica), il ruolo dello specialista andrologo si esalta nel “ritaglio” della terapia più adatta. La seconda sessione, interamente svolta dal grup-po degli endocrinologi, patri-monio culturale e propositivo della nostra Sezione Regiona-le, ha analizzato sotto diverse sfaccettature il tema dell’in-fertilità maschile. Quest’ul-timo stato annoverato come causa d’infertilità di coppia per quasi il 50%, ratificando ancora una volta la necessità del ruolo dell’Andrologo nella diagnosi e terapia delle coppie infertili, ancor prima che que-ste vadano incontro a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Lo speciali-sta, infatti, può identificare e curare quelle che da alcuni anni vanno sotto il nome di MAGI (Male Accessory Gland Infections), infezioni delle ghiandole accessorie genitali. Queste determinano altera-zioni della qualità del seme

con elevata frequenza, osta-colando gravidanze spontanee e spesso rendendo numerica-mente più bassi ed economi-camente dispendiosi i tenta-tivi di fecondazione assistita. L’esame seminologico, valida-mente eseguito da seminolo-gi con competenza specifica, evitando esami computeriz-zati non validabili WHO 2010, rappresenta, insieme alla vi-sita andrologica, l’approccio iniziale al maschio infertile. Ciò permette, poi, di instaura-re, se il caso, terapie ormonali specifiche alla stessa maniera di quanto un ginecologo ese-gue per stimolare una migliore produzione di ovociti. L’ultima sessione, infine, ha trattato le problematiche disfunzionali legate a situa-zioni organiche o iatrogene ed in particolare l’Induratio Penis Plastica (Malattia di La Peyronie) e la complicanza della disfunzione erettile, purtroppo spesso necessaria, nella asportazione del tu-more prostatico. Da diversi anni nell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello a Paler-mo si utilizza con successo la tecnica robot-assistita per la prostatectomia radicale. La magnificazione dell’immagi-ne tridimensionale permette all’operatore di identificare e cercare di risparmiare le benderelle neuro-vascolari deputate al mantenimento

della risposta erettile. Que-sto è realizzabile solo a patto di salvaguardare la completa eradicazione del tumore pro-statico. Durante il Congresso, si è fatto il punto sulle moda-lità di ripristino della funzione erettile, utilizzando farmaci erettogeni dispensati gratui-tamente, con apposita Nota se esiste la primaria indicazione, già in 16 regioni in Italia. Tra queste non figura attualmente la Sicilia, per cui si auspica, a breve, un incontro che possa sanare tale situazione. L’altra soluzione, l’impianto di pro-tesi peniena idraulica tricom-ponente, pur rappresentando un’eccellente soluzione per la ripresa della funzione eretti-le e validamente eseguita nei Centri di Riferimento presenti in Sicilia, viene di rado presa in considerazione. Ciò avviene alla luce dei costi di tale protesi che non sono adeguatamente remunerati dai DRG attuali, tema anche questo in revisione. Una ses-sione di Live Surgery e l’as-segnazione di un premio al miglior lavoro presentato han-no chiuso questo interessan-tissimo XVIII Congresso della Sezione Regionale Siciliana di Andrologia.

Dott. Emilio ItalianoCoordinatore Scientifico della Sezione Regionale

Siciliana di Andrologia

3Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE

La buona alimentazione è un ricordo del passatoPrevalgono merendine e pizzette tra i giovani

Con l’obiettivo di pro-muovere stili di vita sani e responsabili, il Treno Verde, che in

questi due mesi ha accolto a bordo delle sue quattro car-rozze oltre 35mila visitatori, ha promosso incontri, focus, degustazioni e laboratori. So-prattutto, ha proposto percor-si di educazione alimentare e ambientale con i circa 15mila studenti di ogni età che han-no preso parte alle attività promosse da Legambiente. Il progetto “Treno Verde verso Expo”, invece, è stato rea-lizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agri-cole Alimentari e Forestali, mirando ai temi dell’agricol-tura, dell’alimentazione, del-la biodiversità e degli stili di vita. Il tema di una corretta alimentazione è, ormai, desti-nato a diventare un elemento imprescindibile nei programmi didattici degli istituti italiani. Ciò è dimostrato anche dal sondaggio svolto dall’associa-zione in questi mesi, che ha

riguardato oltre 3 mila stu-denti. Cibi quali pizzette e merendine confezionate rap-presentano, infatti, ancora oltre l’80 per cento del cibo preferito per merenda nel-le nostre scuole, mentre solo poco più del 9 per cento degli intervistati mangia ad esempio un frutto. Anche a casa le abi-

tudini non sono delle migliori, perché la carne continua ad avere un peso troppo impor-tante nel menu settimanale dei ragazzi, a discapito di pe-

sce e verdura. Nel 75 per cen-to degli istituti presi in esame è attiva una mensa scolastica, ma soltanto nel 57 per cento dei casi sono consumati pro-dotti biologici o locali durante i pasti. Si tratta di numeri che rispecchiano tra l’altro i dati emersi dal XV rapporto Ecosi-stema Scuola di Legambiente,

relativi all’anno 2013. In questo caso, i dati stessi hanno riguardato le scuole, dell’infanzia, primarie e se-condarie di primo grado di

competenza dei Comuni capo-luogo italiani (per un totale di popolazione scolastica pari a 1.272.138). Rispetto ai servizi a disposi-zione delle scuole e alle buo-ne pratiche, infatti, i dati non offrono un quadro incorag-giante. A livello nazionale, le mense in cui vengono serviti pasti biologici sono il 75,4% . Le mense con pasti intera-mente biologici sono, invece, appena il 4,8 per cento a livel-lo nazionale mentre al centro si registra il dato più indicati-vo con l’11 per cento, mentre nord, sud e isole queste men-se non superano l’1 per cento. I pasti interamente biologici nelle scuole sono presenti solo nel 4,8% delle mense scolasti-che, quasi 4 punti sotto il dato dell’anno precedente e in calo di circa la metà rispetto a quattro anni prima (8,7 nel 2009), così come la media di prodotti biologici che si atte-sta al 53,7%.

Francesco Sanfilippo

SANITA’ 4www.nellattesa.it

I danni modesti delle cellule della corteccia cerebrale producono uno stato d’in-coscienza che dovrebbe es-

sere, per definizione, transi-torio, differenziandosi dal più grave stato comatoso. I segni che rilevano lo stato d’inco-scienza sono la difficoltà a comprendere le domande più semplici, l’incertezza o l’im-possibilità a rispondere a sem-plici domande (giorno, indiriz-zo di casa, data di nascita) la difficoltà o l’impossibilità ad eseguire manovre banali (es. toccarsi la punta del naso). Nel più grave stato comatoso la situazione cerebrale è più compromessa ed il paziente non avvertirà i rumori, non sarà in grado di rispondere o eseguire alcun ordine e, se toccato, non avrà alcuna rea-zione. Nel soccorrere tali pa-zienti è importantissima per la sopravvivenza la qualità e la conoscenza dell’aiuto che potrà e dovrà offrire il soc-corritore evitando errate ma-novre. Il traumatizzato dovrà sempre essere posto in una posizione che gli consenta di respirare liberamente e che permetta alla saliva, all’even-tuale vomito o al sangue che può raccogliersi in bocca di uscire all’esterno senza esse-re aspirato nei polmoni. Tale posizione, (detta posizione di sicurezza) va attuata, voltan-do il traumatizzato sul fianco (destro o sinistro) e ponendo gli arti (braccio e gamba), che non poggiano sul terreno, in posizione di flessione. In tal modo il ginocchio dell’arto che viene flesso poggia a terra

ancorando il bacino, mentre l’arto superiore dello stesso lato anch’esso flesso ancorerà le spalle. Si impedirà, così, che il paziente possa cadere prono (cioè piegato all’ingiù). Per far quanto suddetto il soccor-ritore, postosi al lato del pa-ziente, afferra con una mano gli indumenti che coprono la spalla e con l’altra, passando al di sotto del ginocchio più vicino, si appoggia su quello del lato opposto. Quindi, con movimento continuo ruota il corpo del traumatizzato fino a farlo poggiare su un fianco. La testa deve essere estesa per migliorare il passaggio dell’a-ria lungo le vie aeree superiori e la bocca dovrà stare aperta e rivolta verso terra per favo-rire il deflusso del vomito o del sangue evitando così che questi elementi ostruisca-no le vie aeree. La posizione di sicurezza, in conclusione, permette alla persona in sta-to di incoscienza di evitare la morte per soffocamento ed al soccorritore di abbandonare il paziente per un periodo bre-ve ma sufficiente per cercare aiuto per il ricovero urgente in ospedale. Lo stato d’inco-scienza ed il coma trovano la loro origine in un insulto che interessa le cellule cerebrali. Perché ciò avvenga è neces-sario che un qualsiasi trauma (pugno; colpo concentrato in un punto cranico per caduta o altro; etc.) raggiunga la sca-tola cranica con trasmissione dell’insulto al cervello, in par-ticolare alle cellule più super-ficiali della corteccia, respon-sabili della vita di relazione.

Nella vita di ogni giorno il cer-vello è protetto da una sottile falda di liquido ( detto cefa-lo-rachidiano) che entro certi limiti ammortizza e protegge la massa cerebrale dagli urti. Tuttavia se tale protezione è neutralizzata da una eccessiva violenza del trauma, dall’in-gresso nella scatola cranica di corpi estranei (proiettili) o da frattura del tavolato os-seo cranico con penetrazione profonda di schegge ossee, il danno sarà tanto maggiore quanto più tessuto cerebrale verrà leso. Infine, anche senza la frattura cranica, la violenza di un urto trasmesso al tessuto cerebra-le può danneggiare indiretta-mente quest’ultimo. In questo caso, può ledersi la sottile membrana ricca di vasi san-guigni che avvolge il cervello (meninge), provocando una emorragia che, insinuandosi fra la rigida scatola cranica ed il cervello, sviluppa una compressione cerebrale con necessità, a volte di svuota-mento chirurgico. È, in realtà, difficile stabilire come evolverà un trauma cra-nico. È utile, comunque, sape-re che la perdita di coscienza

diviene significativa e grave quando perdura nel tempo perché indice di effettiva le-sione cerebrale. Una perdita di coscienza che si ripete dopo un intervallo di lucidità è un segno infausto perché presu-mibilmente legata ad edema o emorragia compressiva cere-brale. Inoltre, il vomito, dopo un trauma cranico, è indice d’insulto dei centri neurove-getativi e l’asimmetria delle pupille, facilmente costatabi-le ad occhio nudo, è un sicuro segno di compressione cere-brale, che si manifesta inizial-mente con una paralisi di uno dei nervi ottici. Il soccorritore, se si verificano nel traumatizzato i suddetti fenomeni, deve subito con-tattare i servizi d’emergenza (118 o altro) dopo aver mes-so in posizione di sicurezza il paziente. In questo caso, deve evitare sempre di tamponare eventuali secrezioni (sangue o altro) che fuoriescono dal naso o dalle orecchie (per di-sinserzione della membrana timpanica), in seguito a pre-sumibile frattura cranica

Dott. Giardina GaetanoMedico Chirurgo d’Urgenza

Uno stato d’incoscienza da trauma cranico

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La carie, scopriamo come prevenirla

Un’efficace terapia che prevenga la carie non può che partire dal-le condizioni generali

che la favoriscono. I rischi di carie sono vari, tra cui le al-terazioni del flusso salivare, la presenza di un’arcata dentaria disarmonica e le cattive abitu-dini alimentari. Le alterazioni del flusso salivare, sia quelle di tipo quantitativo (tra i 600 e i 700 ml al giorno) sia quelle di tipo qualitativo (PH, altera-zione delle concentrazioni dei componenti della saliva), han-no una funzione fondamenta-le. Infatti, la saliva combatte la carie tamponando l’acidità della bocca, e ha funzione sia microbicida sia immunitaria. Un’arcata dentaria disarmoni-ca (denti storti), facilita, inve-ce, la formazione della placca cariogena rendendone difficile la rimozione. La frequenza elevata di assunzione di zuc-cheri mantiene un pH della bocca acido, e la demineraliz-zazione è continua. Per preve-nire questo, occorre lavare i denti preferibilmente mezz’o-ra dopo ogni pasto, poiché nei primi minuti dopo l’assunzio-ne del cibo l’alto livello di acidità della bocca predispone ad una demineralizzazione su-perficiale che combinata allo spazzolamento può col tem-po causare erosioni chimiche. Una volta instaurato il proces-so carioso, ossia la formazio-ne di una cavità prima nello spessore dello smalto e poi in quello della dentina, esso continua senza sosta, fino ad arrivare alla polpa del dente. La polpa, come del resto tutti i tessuti dentari, non ha capa-cità riparative, per cui i danni, in assenza di cure, sono per-manenti. L’esposizione intrau-terina e al piombo durante i primi anni di vita promuove la carie dentaria, così come il cadmio può sostituirsi al cal-cio, favorendo la carie denta-ria. In alcuni casi, soprattutto nei denti maturi (con il tempo la dentina diventa meno per-meabile) e nelle persone an-ziane, il processo carioso può essere talmente lento da por-tare ad una parziale riminera-lizzazione del tessuto cariato, che assume un aspetto molto scuro. Così, si parla di “carie secca”, una volta considerata condizione stabile, in realtà a lentissima progressione. Que-sta condizione è virtualmen-te asintomatica può rimanere

silente molto a lungo, e sarà rilevabile solo con l’indagine radiografica che rileverà il ti-pico aspetto del granuloma periapicale (flogosi cronica), oppure per la sovrainfezio-ne del tessuto necrotico, con conseguente comparsa del quadro di parodontite apica-le acuta. L’unico specialista sanitario che in Italia ha il ti-tolo per eseguire terapie della carie è l’Odontoiatra regolar-mente iscritto all’albo degli Odontoiatri. La terapia della carie consiste nella rimozione del tessuto decalcificato e infetto, me-diante l’utilizzo di adeguati strumenti meccanici, manuali o dei moderni Laser e nel re-alizzare un adeguato restau-ro estetico e funzionale. La terapia della pulpite consiste nell’asportazione completa della polpa e del materiale infetto e necrotico, mediante strumentazione meccanica e accurata disinfezione. Si usa-no soluzioni di ipoclorito di sodio e la sigillatura dell’en-dodonto con un adeguato re-stauro del dente. Nel caso di dente giovane e con pulpite in fase iniziale si può eseguire, previa asportazione del tessu-to infetto e adeguata disinfe-zione della cavità, la tecnica di incappucciamento vitale. Si può usare una copertura per la polpa (principalmente con idrossido di calcio) al fine di riottenerne la guarigione sal-vaguardando la vitalità del dente. Questa tecnica è tut-tora fondamentale e richiede il monitoraggio del dente nel tempo e si utilizza per favori-re la formazione degli apici ra-dicolari. La prevenzione della carie è la migliore terapia e anche quella più economica. Un’igiene orale professionale è quella che si fa almeno due volte l’anno presso l’odonto-iatra. A questa, si accoppia un’accurata e costante igiene domiciliare quotidiana corret-tamente effettuata mediante l’ausilio di spazzolino da den-ti, dentifricio, filo interden-tale, scovolini idropulsore. Il fluoro ha la capacità di remi-neralizzare lo smalto dentale, formando la fluorapatite, so-stanza più resistente all’azio-ne degli acidi. Inoltre, blocca le vie metaboliche dei batteri responsabili della carie e ridu-ce l’adesività batterica sulle superfici dentarie. Bisogna comunque prestare partico-

lare attenzione all’utilizzo di questo elemento, poiché esso si trova in numerosi prodot-ti per l’igiene orale, gomme da masticare, anestetici, psi-cofarmaci e altro, oltre che ovviamente in natura. Se as-sunto senza attenzione entro la pubertà, infatti, è possibile incorrere in una fluorosi ossia una intossicazione da fluoro, provocando, quindi, danni ai denti, alle ossa ed al sistema nervoso. La fluorosi perviene se duran-te l’istogenesi dei tessuti duri del dente (fino ai 12 anni), l’assunzione di fluoro supera i 2 mg al giorno. Un utile pra-tica di prevenzione primaria è la sigillatura dei solchi dei primi molari in bambini di 7-8 anni, poiché è dimostrato che buona parte delle lesioni ca-riose si sviluppa proprio nei solchi presenti sulla superficie occlusale dei molari. Sigillando questi solchi con una resina fluida, si protegge il dente dall’attacco degli aci-di dei batteri. Grande importanza assume l’alimentazione, poiché biso-gna evitare i cibi ricchi di zuc-cheri semplici, quali glucosio e saccarosio, prediligendo i cibi ricchi di calcio come i lat-ticini, e di fibre come frutta, frutta secca, ortaggi e verdu-re. In generale, chi si alimenta con dieta proteica ha una mi-

nore incidenza di carie. Assumere durante la giornata acqua non gassata migliora la detersione dei denti, limita la formazione della placca, neutralizzando il PH orale e aumentando il flusso salivare. È bene evitare bibite gassate e zuccherate che forniscono alla placca batterica il substra-to per produrre gli acidi e la presenza della CO2 favorisce a lungo termine la formazione di erosioni dello smalto. Tra le bibite è preferibile as-sumere il thè senza zuccheri aggiunti che contiene fluoro, così come il cacao e il ciocco-lato fondente. Da bandire le merendine e i panini di farine bianche, poiché preparati con farine troppo raffinate ad alto contenuto di glucosio e so-prattutto rilasciano sostanze che aderiscono ai denti. Quando si assumono frutti o bevande con PH acido, agru-mi, spremute del loro succo o coca-cola ecc., tali sostanze tendono ad erodere lo smalto. In questo caso, bisogna evita-re di spazzolare immediata-mente i denti, limitandosi ad uno sciacquo con un collutorio o semplicemente con acqua, così da ridurre il tempo di con-tatto con il dente e ripristina-re rapidamente il PH orale.

Dott Andrea MortillaroMedico Odontoiatra

SALUTE E BENESSERE 6

L’affermazione di Ip-pocrate “Se potes-simo dare ad ogni individuo la giusta

quantità di nutrimento e di esercizio fisico, né troppo né poco, avremmo trovato la giu-sta strada per la salute”, fat-ta più di 2000 anni fa, è, tut-tora, di grandissima attualità. Muoversi e praticare attività motoria moderata e regolare, oggi, sono necessari, per non dire indispensabili, perché sono la soluzione più efficace per la lotta alle malattie le-gate alla sedentarietà. Queste sono il sovrappeso, l’iperten-sione, le malattie cardiocir-colatorie, il diabete di tipo 2, l’osteoporosi e le alterazioni del sistema muscolo-sche-letrico. Dagli studi condotti emerge, inoltre, che l’attività motoria, se praticata rego-larmente, ha effetti benefici anche sulle capacità cogniti-ve, sulla depressione e sulle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. È stato dimostrato che la se-dentarietà nei paesi indu-strializzati ha raggiunto pro-porzioni preoccupanti. Essa rappresenta uno dei problemi più gravi per la salute della popolazione, ed è in ordine d’importanza, il quarto fat-tore di rischio della mortalità precoce. È giusto, quindi che i media parlino moltissimo dei benefici dell’attività fisica a fini salutistici. Spesso, tuttavia, il tema è af-frontato in modo superficiale per non dire distorto, trascu-rando la giusta informazione affinché l’attività non diventi pericolosa o addirittura dan-nosa.

La gente si affida al fai da te, all’amico esperto, alla pale-stra più vicina o più economica o semplicemente alla moda, senza chiedersi il perché, il come, e il quanto dell’attività fisica. Gli aspetti più efficaci dell’attività motoria a fini sa-lutistici sono l’aspetto meta-bolico e l’aspetto posturale. Mentre sono universalmente riconosciuti i vantaggi meta-bolici indotti da una regolare attività aerobica, l’attività posturale, invece, è presa in considerazione solo quando si hanno problemi importanti al sistema muscolo scheletrico o alla postura in genere. In realtà l’educazione postu-rale è la colonna portante di qualunque attività motoria sia essa salutistica, ludica o spor-tiva. Tuttavia, sappiamo esatta-mente cosa s’intende per educazione posturale? È l’in-tervento educativo, l’azione formativa che abitua a com-prendere e a gestire la propria corporeità in maniera funzio-nale ed efficiente. È un modo di fare ginnastica in cui l’ap-proccio educativo valorizza le procedure proprie del proces-so cognitivo (comprensione, analisi, riflessione), che mette in primo piano l’interesse sul “come si fa”. L’obiettivo più importante è di riorganizzare l’assetto del corpo nelle diverse posture di base, sopratutto nella postura eretta e nel cammino. L’uomo in piedi deve adattar-si al peso, rimanere entro la base di appoggio per non ca-dere, programmare i suoi gesti per muoversi, per prendere, per dare e per creare. Si sa

tutti che stare in piedi immo-bili, in stazione eretta, richie-de un importante controllo del sistema tonico posturale e si sa anche che è un sistema che si autoregola e si auto adatta. Ogni scompenso prolungato nel tempo determina un nuovo modello di equilibrio distonico che influenza negativamente la qualità della postura, altera inconsapevolmente lo schema corporeo, e abbassa il livello di benessere. Che lo schema corporeo con il tempo si mo-difica, si altera, è una realtà, poiché è sufficiente guardarsi attorno e osservare la gente come sta in piedi, come cam-mina, come si muove. Questo schema corporeo (cioè la con-sapevolezza dell’io corporeo, la capacità di riconoscere l’ubicazione del nostro corpo nello spazio e nel tempo, e la sua delimitazione periferica rispetto all’ambiente) si co-mincia a strutturare nell’uomo fin dalla nascita con l’uso vivo del proprio corpo nell’ambien-te esterno. Il bambino, interagendo con la forza di gravità, conquista, nei primi due anni di vita, il controllo posturale di tutto il corpo in piedi (la postura eretta), e un vasto repertorio di movimenti (il proprio baga-glio motorio). Questo bagaglio costituisce la sua alfabetizza-zione motoria, la sua ragnate-la su cui costruire le più com-plesse attività funzionali. La finalità dell’educazione po-sturale è, dunque, di favorire il ripristino globale di questo schema corporeo di base se-condo un modello il più vicino possibile al modello ideale. Tale modello implica che le parti del corpo, testa-collo-to-race-bacino sono bilanciati l’uno sull’altro, gli arti infe-riori sono ben radicati a terra,

gli arti superiori liberi per la prensione e la manipolazione. Lontano, però, da qualunque forma di platonismo somati-co, il modello ideale è quello che ci consente di stare eretti senza sforzo, e senza stato di conflitto con il campo gravi-tazionale della terra. Questo modello ci permette e di usa-re il nostro corpo senza com-primere e danneggiare le ossa e le articolazioni, lasciando i muscoli della dinamica liberi per il movimento. La postura eretta è l’indica-tore di qualità dello stato di salute di ogni individuo. L’uo-mo non è una macchina, né un computer per cui qualunque intervento che determina un cambiamento della sua po-stura mediante l’adozione di specifici ausili (byte, plantare propriocettivo, correzione vi-siva ecc.), deve essere vissuto e non subito dal soggetto. Questi deve essere messo in condizioni di rielaborare il suo schema corporeo confrontan-do sensazioni, posizioni, nuo-ve strategie posturali con le vecchie, attraverso un proces-so di apprendimento. Qualunque sia il metodo e la tecnica usati, un training di educazione posturale deve contenere alcuni elementi in-dispensabili. Questi sono una presa di co-scienza del corpo e dei suoi meccanismi motori, una rica-pitolazione dello sviluppo pri-mario, l’addestramento alla stabilizzazione statica e dina-mica del tronco, la consapevo-lezza di ciò che si fa e come si fa, e la trasferibilità del gesto appreso nelle attività quoti-diane.

Lidia mazzolaChinesiologo UNC

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NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANONeurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appunta-mento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337Email: [email protected]

PSICOLOGIADOTT.SSA CATERINA D’ANNAPsicologa - Psicoterapeuta. Psicologia - Psicoterapia del bambino, dell’adolescen-te e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204

Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected]. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di AstiProf. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa)Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia CervelloDr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O.Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di PartinicoDr. Gabriele Viani, Medico Specialista in RadiologiaDr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabeteA.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinformanell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa)Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesaPer abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected]

settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O.Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006

SALUTE E BENESSERE

Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

La salute nel piatto

Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826

Il bizzarro titolo è una sfi-da che vogliamo lanciare ai nostri lettori con l’obiettivo di rianimare la tavola degli

italiani con un profondo signi-ficato salutistico. Parliamo di buona alimentazione e sana cucina, alimenti a “KM 0”.Oggi mangiar sano è più com-plicato di quanto si possa im-maginare, basta pensare alle difficoltà di reperire le ma-terie prime non contaminate, l’acquisto di prodotti genuini garantiti e a buon prezzo di-venta sempre più complicato. Causa il “cattivo” stile di vita che oggi giorno la maggior par-te della nostra società vive.I tempi sono cambiati, la so-cietà oggi vive una realtà mol-to più caotica, spesso soggetta a orari di lavoro ambigui, lo-cation distanti dalla propria residenza e quindi costretti a mangiare “cibo spazzatura”, considerando il fatto che il tempo che rimane per prepa-rare un buon piatto è diventa-to davvero esiguo. Il mercato del cibo facile, non aiuta di certo, anzi ci da ragione di so-

stenere questa evidenza. I fast-food esistevano prima? I cibi di strada o street food continuano si a sopravvivere, ma sono diventate eccezioni o nicchie, non considerabili nel-la massa. Siamo nell’era dei McDonald, pizza a pranzo, cena e cola-zione, cheeseburger, patatine fritte, cartocci e tante altre frivolerie. La teoria espressa sopra non esula il 65% degli italiani che si “dice anziani”, infatti tra chi cerca di arro-tondare perchè con la pensio-ne non sopravvive e chi svolge la mansione di nonno a tempo pieno il concetto non cambia. Lo stile di vita è fondamentale per un’alimentazione corretta

e sopratutto sana.Superati tutti questi inconve-nienti resta la cosa più impor-tante, quella di saper prepa-rare un piatto, con ingredienti semplici, sani e non artefatti, perchè la nostra salute riven-dica ogni giorno tutela!Ecco da cosa parte la “Salu-te nel Piatto”, un concorso a premi, che mira a premiare tutti coloro che sanno cucina-re piatti semplici, buoni e da fare senza grandi complicazio-ni, ovviamente con un occhio di riguardo alle ricette tipiche delle periferie e delle provin-ce, dove la cultura del KM0, sopravvive.Come si partecipa?Inviando una ricetta (comple-ta di ingredienti e procedi-mento) o all’indirizzo di posta elettronica:[email protected] o compilando il form sul sito www.nellattesa.itUn nutrizionista e il nostro comitato scientifico, sceglie-ranno la ricetta della settima-na da pubblicare sul giornale “nell’attesa...”, inoltre le ri-

cette più votate sulla nostra pagina facebook andranno alla finalissima a fine anno. I premiati dalla rete (amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che voteranno la ricet-ta) a fine anno parteciperan-no alla serata organizzata da ANIO denominata “CUOCI CA TA RICRII” insieme a grandi nomi della cucina italiana in una serata di gala con fini so-ciali. La giuria fatta dal pub-blico partecipante e da chef, premieranno gli autori del “piatto sociale dell’anno”.Adesso partiamo e inviateci le vostre ricette tradizionali, semplici e buone e arricchia-mo il tavolo italiano di salute e bontà.

PRESIDIO OSPEDALIERO:Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S.Tel. 091.7804219email: [email protected]

PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecia-listico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Postura-li è una tessera del grande mosaico che compone il pro-getto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, dia-gnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insor-gere di complicanze, ortope-diche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato mu-scolo-scheletrico.

DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIOIl servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici struttu-rati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’asso-ciazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie dege-nerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici);

Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indica-zione prescrittiva di uno specialista.

ESAMI STRUMENTALIGli esami strumentali sono effettuati presso l’ambula-torio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervel-lo Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende:

Podoscanner (Podoscopia digitale)Permette di rilevare le infor-mazioni del piede sotto cari-co, analizzare la lunghezza dei due piedi e rilevare le eventuali asimmetrie podali-che.

Baropodometro ElettronicoPiattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plan-tari da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo (esame stabilome-trico), con e senza svincolo.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2

PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2

FormetricConsente di effettuare una rapida ed estesa scansione ot-tica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresen-tare graficamente numerose problematiche di natura clini-ca inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4

Densitometria DEXAIl sistema consente di calcola-re la densità ossea mediante i seguenti esami:• Lombare• Femorale• Protesica• Dual protesica• Avambraccio• Morfometria• Total body

Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare:PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi XCODICE MINISTERIALE: 88992 QUANTITA’: 2

PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X TotalBodyCODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1

VISITEOdontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano)

Fisiatrica PosturaleDiagnosi e cura dei paramor-fismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna verte-brale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri)

OrtopedicaDiagnosi e cura dell’osteopo-rosi. (Dott. V. Badagliacca)

DiabetologiaPrevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò)

PRENOTAZIONI VISITEGli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando il CUP Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello al numero: 800.178.060 o AL numero diretto dell’ANIO:091 7804219, o tramite mail inviandoci la richiesta al seguente indirizzo: [email protected];

A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari

L’ ANIO (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari) volge tutto il suo impe-gno al fine di dare una spalla forte e consapevole a quella fascia di cittadini disagiati da una complicanza ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua

famiglia, fortificando lo spazio di ascolto, la promozione di un servizio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, assistenza socio-sanitaria (invalidità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versando il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazione dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e organizzazioni non lucrative di utilità sociale”.

Servizio Ambulanza diurnoDimissioni Ospedaliere - Spostamenti in città o fuori

comune, Visite Mediche, Esami

Per info chiamare:Numero verde gratuito: 800.688.400Emergenze: 3289485124 e-mail: [email protected]

Si ringrazia la

SEDE NAZIONALE:Via Altofonte Malpasso, 453/R90126 PalermoSEDE OPERATIVA:Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermopresso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano TerraNumero Verde: 800.688.400Sito web: www.anio.itemail: [email protected] Fiscale: 97165330826