Settembre 2015

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 9/2015 anno 58° TRENTINI nel MONDO Volti sorridenti fra i partecipanti alla prima «Cena trentina» organizzata dal Circolo trentino di Venda Nova (Espirito Santo-Brasile) Foto di Leandro Fidelis

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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di settembre 2015

Transcript of Settembre 2015

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 9/2015anno 58°

TRENTINI nel

MONDO

Volti sorridenti fra i partecipanti alla prima «Cena trentina» organizzata dal Circolo trentino di Venda Nova (Espirito Santo-Brasile)

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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

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EDITORIALE

LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE, DELLE PERSONE E DELLE COSE È IN PERICOLO?

Al convegno che la Trentini nel Mondo organizza ogni anno assieme ad EZA (Europäisches Zentrum für Arbeitnehmersfra-gen) erano presenti 14 nazioni europee, mentre all’assemblea UNAIE (Unione Italiana delle Associazioni degli Emigranti) che si è svolta come di consueto in apertura dei lavori, erano rappresentate 24 Associazioni italiane. Basterebbe questo per decretare il successo di questa iniziativa, ma il vero valore di questo appuntamento consiste nella qualità degli interventi, nello spessore delle relazioni e nella vivacità del dibattito. Forse è per questo che, a parte i saluti della città di Trento portati dall’assessore comunale Italo Gilmozzi, della presenza della Consultrice di maggioranza della Provincia, consigliera Lucia Maestri e del senatore Franco Panizza, i politici in generale si sono tenuti ben lontani.

Avrebbero magari potuto ascoltare alcuni concetti che gli avrebbero consentito di ampliare una visione che andasse un po’ oltre le mura del «palazzo» o delle insulse beghe di partito.

Il convegno che si è svolto a Trento ha trattato infatti un argomento decisamente attuale come la mobilità dei lavoratori, sviluppando in particolare due concetti strettamente correlati tra di loro: l’emigrazione (nel senso più ampio del termine) e le frontiere (con tutte le limitazioni che esse comportano).

Di queste questioni la Trentini nel Mondo se n’è occupata fi n dalla sua fondazione avvenuta oltre mezzo secolo fa, inter-venendo sui principali aspetti legati alla solidarietà sociale e sui temi connessi all’assistenza dei migranti in situazioni di bi-sogno, ma operando anche come strumento di consolidamento delle relazioni di solidarietà con partner italiani e dei diversi continenti, in modo da favorire un più giusto ed equo rapporto tra i popoli.

Oggi però, in tempo di globa-lizzazione economica, di estre-ma rapidità di movimento e di istantaneità delle comunicazio-ni, il sistema della mobilità ha

subito una tale evoluzione che si rischia di non saper più stare al passo con i tempi. Per questo motivo è necessario che chi si occupa di questi temi in maniera specialistica (come i governi e le istituzioni locali e nazionali) o volontaristicamente ( come è il caso - ad esempio - delle Associazioni come la Trentini nel Mondo) compiano un ulte-riore sforzo di comprensione e di interpretazione dei velocissimi mutamenti in atto.

Non è più possibile infatti con-tinuare a sostenere paradigmi ormai inadeguati, così come non è vantaggioso per nessuno andare avanti con schemi ob-soleti perché, oltre a sprecare energie e tempo prezioso, non si potranno raggiungere gli scopi prefi ssati. Per questo dobbiamo sforzarci di capire - noi stessi prima di tutto - i cambiamenti che stanno trasformando la società, per poter conseguentemente elaborare ed adeguare le nostre

attività alle esigenze dei nuovi emigranti o degli «emigranti a metà», come sono stati defi niti i transfrontalieri nel titolo del convegno EZA-Unaie.

Non è diffi cile accorgersi infatti di come stiano mutando veloce-mente le condizioni di chi lascia la casa, gli amici e le abitudini consuete (e volendo enfatizzare si potrebbe anche aggiungere «chi lascia la patria») per cercare altrove un lavoro che manca o per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità. Così come non è diffi cile accorgersi di come la realtà dell’emigrazione di un tempo e la mobilità attuale si sia qualitativamente differen-ziata, pur mantenendo immutato l’aspetto più drammaticamente emozionale.

In questo campo c’è ancora molto da fare perché, se la tec-nologia da una parte e le norme internazionali dall’altra hanno fatto fare notevoli passi avanti nel campo della mobilità delle persone, rimangono pur sempre scoperti questi aspetti «umani» che la scienza tecnologica e le regole governative non possono risolvere.

Dobbiamo sforzarci di capire e adattare conseguentemente i necessari sistemi d’intervento perché, se anche varcare oggi le linee di confi ne (quelle europee in particolare diventa sempre più facile dal punto di vista con-creto, rimangono immutati alcuni problemi «storici».

Prendiamo ad esempio la co-noscenza di una lingua stranie-ra, che vede purtroppo l’Italia decisamente arretrata, rispetto a molti altri Paesi dell’Unione, ma prendiamo anche i problemi rela-tivi ad un’insuffi ciente presenza di punti informativi sul territorio, o l’eccesso di burocrazia nel campo giuridico/amministrativo, o ancora le incertezze interpreta-

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande,B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè,P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri,G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. Zorzi Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 30,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 9 SETTEMBRE 2015Stampato l’11 novembre 2015

In copertina: volti sorridenti alla «Cena trentina» del Circolo di Venda Nova.

PresidenteAlberto Tafner

DirettoreAnna Lanfranchi

Si stanno rialzando i muri e rinforzando gli steccati

SOMMARIOPagine 2-3AGENDA

Pagine 4-5GEMELLAGGIO

VALLAGARINA-OAXACA

Pagine 6-7ATTUALITÀ

Pagine 8-11GENTE E FATTI

Pagine 12-13PRESENTATO A ROMAIL «RAPPORTO ITALIANI

NEL MONDO»

Pagine 14 -18CIRCOLI

(Buenos Aires, Venda Nova,Dortmund, Carmelo)

Pagina 19 VISITE IN SEDE

Pagina 20 IN MEMORIA

Pagina 21EDITORIA

Pagine 22-23DALLE VALLI

Pagina 24ABBONAMENTI

La Trentini nel Mondo continua ad impegnarsiper cercare delle soluzioni ai tanti egoismi economici e ai tanti sbarramenti ideologici

che continuano a frenare un futuro più equo, più solidale, più libero e più vivibile per tutti

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AGENDA

I «frontalieri», emigranti a metàIn Europa sono circa un milione

e duecentomila i «frontalieri», cioè i lavoratori che, pur mante-nendo la residenza nel paese di origine, svolgono la loro attività all’interno di un altro paese. Il lavoro dipendente frontaliero, o transfrontaliero o pendolare rappresenta quindi oggi una realtà socioeconomica del mercato del lavoro europeo non più trascura-bile. Secondo dati dell’Unione Europea del 2011 i frontalieri producono redditi per un ammon-tare di circa 47 miliardi di Euro all’anno.

Svizzera, Lussemburgo e Ger-mania sono le principali mete dei fl ussi di frontalieri, che hanno origine soprattutto da Francia Germania e Belgio.

Per quanto riguarda specifi ca-mente l’Italia, nel Nord del paese si spostano oltrepassando un con-

fi ne di Stato per motivi di lavoro circa 84.000 persone, un numero crescente ed incentivato anche dalla crisi economica perdurante ormai da oltre sette anni.

Nel Nord Est e nel Nord Ovest italiano esistono poi circa 16.000 lavoratori e lavoratrici transfron-talieri in entrata, che provengono dalla Slovenia, dalla Croazia, dall’Austria e dalla Francia (e anche da San Marino).

Pur senza essere emigranti nel senso più tradizionale del termine, i lavoratori transfronta-lieri presentano caratteristiche, problematiche e necessità in parte simili a quelle tipiche del

lavoratore straniero: problemi di integrazione, confronto con altri modelli culturali e sociali, ricono-scimento del percorso formativo e dei titoli di lavoro, diverso trattamento economico, fi scale e previdenziale, scontro con pre-giudizi e luoghi comuni, richiesta di competenze linguistiche ed esigenza di avere consapevolezza dei diritti e doveri e delle norme giuridiche del paese ospitante.

Tutti questi temi sono stati al centro del convegno internazio-nale «Emigranti a metà. Frontiere permeabili e mobilità dei lavora-tori» che si è svolto fra il 23 e il 24 ottobre a Mattarello (Trento).

IL TEMA È STATO AL CENTRO DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DA EZA E DA UNAIE CHE SI È SVOLTO IL 23 E 24 OTTOBRE

I relatori sono stati esperti, studiosi, sindacalisti, rappresen-tati dei lavoratori provenienti da diversi paesi europei.

Il convegno è stato organiz-zato, con il contributo fi nanzia-rio della Commissione Euro-pea, dall’Associazione Trentini nel Mondo onlus, dall’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrazione Emigrazione) e dei movimenti europei per il dialogo sociale iscritti all’EZA (Europäisches Zentrum für Ar-beitnehmersfragen).

E proprio uno dei vice presiden-ti dell’EZA, il polacco Józef Mo-zolewski, uno dei responsabili del sindacato Solidarnosc, ha aperto i lavoro con il suo saluto (foto in alto a sinistra).

Nel prossimo numero, riferire-mo ampiamente sui contenuti del convegno.

CONTINUA DA PAG. 1

tive di alcune leggi e norme che regolano la mobilità dei lavoratori .

Rendersi conto, capire e interpretare è dunque un’esigenza dalla quale non si può prescindere, tanto più di fronte alla velocità sempre maggiore con cui si succedono gli eventi. Sembrava, ad esempio, che con il passare degli anni le sbarre delle frontiere fossero destinate ad aprirsi sempre di più, ma

oggi vediamo invece che si stanno rialzando i muri e si stanno rinforzando gli steccati: sia quelli concreti e materiali che quelli psico-

logici e culturali.Non si può far fi nta di non vedere come tutto

questo possa avere gravi conseguenze sulla libera circolazione delle idee, delle persone e delle cose e per questo motivo la Trentini nel Mondo continua ad impegnarsi per cercare delle soluzioni ai tanti egoismi economici e ai tanti sbarramenti ideologici che continuano a frenare un futuro più equo, più solidale, più libero e più vivibile per tutti.

Alberto Tafner

Si stanno rialzando i muri e rinforzando gli steccati

sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840e-mail: [email protected] / sito internet: www.trentininelmondo.it

In Europa sono circa 1.200.000 i lavoratori che, pur mantenendo la residenza nel paese di origine,

svolgono la loro attività in un altro paese

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AGENDA

Entusiasmo, calore, coinvolgi-mento emotivo, voglia di condi-visione, hanno accompagnato le tappe della trasferta in Brasile del presidente e del vice presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Cesare Ciola, che dal 12 al 18 ottobre hanno partecipato alle iniziative promosse dai Cir-coli trentini per commemorare il 140° anniversario dell’emi-grazione verso il grande paese

sudamericano.Rio Grande

do Sul, Santa Catari-

na e San Paolo sono stati i tre stati toccati durante il viaggio, al quale ha partecipato anche l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan (ripartito per l’Ita-lia prima del trasferimento nello stato di San Paolo).

Molti gli appuntamenti previsti dal programma di viaggio, fra i quali (giovedì 15 ottobre), la santa messa solenne celebrata da mons. Bressan, affiancato dal vescovo di Blumenau Rafael Biernaski e da una dozzina di sacerdoti, nel Santuario di Santa Paulina a Vigolo (Nova Trento - Santa Catarina). Una messa

per ricordare i 150 anni

dalla nascita di Amabile Lucia Visintainer, la prima santa tren-tina - brasiliana, nata in Trentino a Vigolo Vattaro ed emigrata in Brasile con la famiglia all’età di 10 anni. Prima di concludere la concelebrazione l’arcivescovo ha benedetto una statua di San Vigilio, donata al Santuario come segno di vicinanza con la chiesa trentina.

L’agenda della delegazione trentina prevedeva incontri con i

Circoli e le autorità locali a Bento Gonçalves, Taiò, Rodeio, Gaspar, Nova Trento, Florianopolis e Piracicaba.

Nel prossimo numero del gior-nale ci sarà un ampio reportage, che ripercorrerà e descriverà le varie tappe della trasferta, che ha confermato la vivacità e la dinamicità delle comunità tren-tine del Brasile, che svolgono un importante ruolo sociale e

sono protagoniste della vita pubblica e culturale delle

località nelle quali si trovano.

I Circoli trentini hanno celebratoil 140° di emigrazione in Brasile

Cesare Cornella ha lasciato il suo incarico di direttore dell’Uffi cio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento: dal 2 novembre è in pensione. Nato a San Lorenzo in Banale nel 1954, dove tuttora risiede, Cornella aveva iniziato il suo impegno presso il Servizio Emigrazione il 2 gennaio 2007.

Anche attraverso le colonne del giornale la Trentini nel mondo intende ribadire il suo apprezzamento per lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto sia il suo operato

Per Cesare Cornella è arrivato il momento della pensioneA FINE OTTOBRE HA LASCIATO IL SUO INCARICO DI DIRETTORE DELL’UFFICIO EMIGRAZIONE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

come direttore dell’Uffi cio Emigrazione sia il suo rapporto con l’Associazione. La Trentini nel mondo esprime anche stima e riconoscenza per l’attenzione e la sensibilità con le quali ha seguito le attività dell’Associazione e quelle dei Circoli trentini nel mondo.

Lo stesso giorno è andato in pensione anche Luciano Passerini, funzionario amministrativo dell’Uffi cio emi-grazione, che la Trentini nel mondo ringrazia e saluta con cordialità e affetto.

NEL PROSSIMO NUMERO DEL GIORNALE, UN AMPIO REPORTAGE SULLA TRASFERTA DELLA DELEGAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

Foto di gruppo nel centro di Ben-to Gonçalves, con alcuni Circoli trentini del Rio Grande do Sul. Il presidente Tafner è il primo a destra nella foto; il vice presidente Ciola, l’ulti-mo a sinistra. In cen-tro, mons. Bressan.

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Il gemellaggio fra la Comunità della Vallagarina e la città di Oaxaca de Juárez (Messico) è ormai cosa fatta.

Un anno è trascorso dalla ri-chiesta inoltrata alla Comunità lagarina dal Municipio dell’Eroi-ca città messicana, a seguito del convegno sull’illustre botanico e pedagogo Cassiano Conzatti. Un anno di intense relazioni epistolari intercorse fra i due enti istituzionali, con la mediazione della Società Museo Civico di Rovereto, inframmezzate da un viaggio interlocutorio delegato al sottoscritto.

Attori principali: la direttrice del Servizio affari esteri, Nora Ortíz Muro, sotto la supervisione del ministro del turismo Jaime Katz, su incarico del presidente municipale Javier Villacaña Jiménez; il responsabile del servizio affari generali, Danilo Gerola, su incarico del presidente Stefano Bisoffi , e il presidente della Società Museo Civico prof. Nello Fava. Relazioni epistolari che hanno prodotto un protocollo preventivo che, passato al vaglio del Ministero degli esteri della Repubblica messicana, è stato sottoscritto da entrambe le parti.

La dichiarazione d’intenti, fra due entità montane simili in quanto a orografi a del territorio e autogestione dello stesso e che presentano una spiccata diversità etnica e biologica, intende ab-bracciare svariati campi di colla-borazione, da quello strettamente culturale a quello amministrativo, da quello turistico a quello com-merciale.

Il momento istituzionale per la fi rma dell’accordo di gemellag-gio è stato fi ssato in due date al-tamente simboliche e rappresen-tative. Il 15 settembre a Oaxaca durante la ricorrenza del “Grito”,

ossia nel giorno della comme-morazione dell’indipendenza del Messico; il 21 settembre a Rovereto, presso la Campana dei caduti o, meglio, della Pace, nella giornata universale della pace che, per l’occasione, il gruppo di lavoro di Rovereto ha voluto dedicare al grande presidente messicano Benito Juárez.

IL VIAGGIO DELLADELEGAZIONE LAGARINA

La delegazione lagarina, com-posta dal presidente Stefano Bisoffi, dalla vice-presidente Enrica Zandonai, dal prof. Nello Fava e dal sottoscritto, è partita

dall’aeroporto di Venezia l’11 settembre, su invito del Muni-cipio oaxaqueño. Ad attenderci nella tiepida notte di Oaxaca, dopo venti ore di viaggio, Efrain, collaboratore del Servizio affari esteri, il quale ci ha accompagna-to all’hotel Casa de los Frailes.

Di buon mattino, con Nello Fava ci siamo presentati da Vit-toria Conzatti, che il 14 novembre compie 97 anni, per partecipare i saluti del Museo Civico e della Comunità e per invitarla uffi cial-mente alla fi rma del gemellaggio.

La mattinata è proseguita con la visita della delegazione allo splendido centro della capitale in stile coloniale andaluso. Condotta

magistralmente dal riconosciuto cronista locale, Rubén Vascon-celos, si è svolta fra la luminosa chiesa di Santo Domingo e la Cattedrale, passando per l’ex-convento di Santa Catalina de Siena, adibito a carcere femmini-le e recentemente ad hotel Quinta Real, per la facoltà di Architettura 5 de mayo della Universidad autónoma Benito Juárez, per il teatro primo novecentesco Ma-cedonio Alcalá, per la Capilla de Santa Ana, per la facoltà uma-nistica voluta da Benito Juárez, dove Cassiano Conzatti approntò il primo giardino botanico siste-matico, il Jardín Mociño, per concludere, dopo l’Alameda, ai Portales del Zocalo, il mero centro cittadino.

Nel pomeriggio Nora Ortíz ci ha accompagnato a conoscere il Museo Benito Juárez, sito nella prima casa che accolse come giovane servo il futuro presidente della Repubblica messicana. Quel presiedente illuminato che nel 1857 promulgò le Leggi di rifor-ma che cambiarono le sorti del popolo, assicurando, ad esempio, l’educazione gratuita per tutti e un’identità personale a mezzo del registro civile. Sua la famosa frase, del 1867, che campeggia in più luoghi a lui dedicati: «… che il popolo e il governo rispettino sempre i diritti di tutti, fra gli individui come fra le nazioni il rispetto al diritto altrui è la pace».

Da lì al Museo archeologico che presenta dei preziosi manu-fatti zapotechi e mixtechi che rappresentano la vita dei popoli preispanici che tuttora vivono le montagne dello Stato mesoameri-cano, conservando le loro lingue e gli usi e costumi.

Il 13 settembre è dedicato, dopo la visita d’obbligo, con colazione, da Vittoria Conzatti, ad un’escur-

Gemellaggio fra la Vallagarina e Oaxaca,accordo fi rmato in Messico e a Rovereto

ATTUALITÀ

Qui sopra, i protocolli del gemellaggio, in italiano e spagnolo, appena sotto-scritti. In alto a sinistra, la riunione solenne del Consiglio comunale di Oaxaca e a destra l’incontro per la consegna ai componenti della delegazione valla-garina degli attestati di «ospite d’onore».

L’atto è stato sottoscritto in due date altamente simboliche e rappresentative. Il 15 settembrea Oaxaca durante la ricorrenza del «Grito»,

giorno della commemorazione dell’indipendenza del Messico e il 21 settembre a Rovereto,

sul colle di Miravalle alla Campana dei Caduti, nella giornata universale della pace

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ATTUALITÀ

sione guidata ad alcuni luoghi di importanza archeologica, storica e naturalistica, vanto di Oaxaca.

Il giorno seguente, raggiunti dal presidente del Circolo trentino di Veracruz, don Rubén Conzatti, ci dedichiamo alla preparazione e alla traduzione degli interventi istituzionali per l’imminente giorno del gemellaggio.

Svegliati all’alba, alle 7 siamo già a casa di Victoria per accor-darci sulla sua presenza in Muni-cipio, quindi ci rechiamo, come ospiti d’onore, all’inaugurazione della nuova pavimentazione, con pista ciclabile, di una delle vie principali che portano dal Barrio Carmen Alto all’Alameda.

Si susseguono i discorsi del governatore dello Stato, del presidente municipale, dell’archi-tetto e della capo-circoscrizione e poi in corteo raggiungiamo il Palazzo municipale, dove è stata convocata una sessione speciale del consiglio comunale. Lì il presidente municipale Javier Villacaña consegna le chiavi d’argento della città al presidente Stefano Bisoffi e si passa alla firma ufficiale dell’accordo di gemellaggio, alla presenza di un folto pubblico.

L’etichetta non permette al presidente Bisoffi di intervenire verbalmente perché formalmente ciò avviene in un secondo mo-mento presso la Sala Morelos, con lo scambio di presenti e l’assegnazione dell’attestato di «Visitante distinguido» della città di Oaxaca alla vice-presidente Enrica Zandonai, al prof. Nello

Fava e al sottoscritto, nonché una targa speciale a Victoria Con-zatti, accompagnata dalla fi glia Elisabeth, dalla nuora Guadalupe con il fi glio Asmar, dalla nipote Emma Conzatti e da don Rubén Conzatti.

Il momento prosegue fi no alla festa del «Grito» che prevede il passaggio, per mano del presi-dente municipale, della bandiera della nazione dal Palazzo Mu-nicipale a quello del Governo, sfi lando per le affollate vie della

città. Affi data al governatore la bandiera viene dallo stesso esibita dal balcone prospicente la piazza centrale, mentre suona alcuni rintocchi di campana, al pubblico che grida a squarciagola “Viva México”, “Que viva México”, “Viva México”. Una pioggia di fettuccine colorate di rosso bianco e verde e dei roboanti e spettacolari fuochi d’artificio completano il tutto, mandando in visibilio i partecipanti. Momenti davvero emozionanti ancora più vivi in virtù dell’onore concesso-ci in tale ricorrenza. Il gemellag-gio nasce sotto i più vividi buoni auspici, e dalle espressioni che scorgo attorno a me pare che non sia il solo a pensarlo.

La visita della delegazione prosegue i due giorni successivi con la visita al Museo di Santo Domingo e con incontri con alti rappresentanti degli artigia-ni e dei ristoratori di Oaxaca. Personalmente rimango stupito dall’organizzazione cooperativa primordiale de “La Casa de las ar-

tesanías”, una mescola di società di mutuo soccorso e di cooperati-va di produzione, formata da 54 soci, che trae origine dalle leggi comunitarie di usos y costum-bres che regolano a tutt’oggi la convivenza popolare nelle aree montane. Un capitolo a parte che merita un approfondimento futuro per capire a fondo l’origine dei nostri usi civici.

A maggior ragione a seguito della visita, il penultimo giorno della nostra presenza in terra oaxaqueña, del paese originario di Benito Juárez, San Pablo Guelatao, sito nella Sierra Juárez, a circa 1.800 metri sul livello del mare. Usi e costumi, come ci spiegano i consiglieri nella sede comunale, che si fondano sui tre pilastri che sostengono i beni collettivi: il tequio – il lavoro volontario dovuto alla comunità, il trueque – il baratto, lo scambio e la guelaguetza - il dono reciproco.

Il 18 settembre, prima di fare le valigie e recarci all’aeroporto per il rientro, troviamo il tempo per andare a salutare l’arzilla Victoria Conzatti, con la promessa di rive-derci, ed Emma Conzatti.

Ringraziando per l’indimenti-cabile accoglienza riservataci dal presidente municipale Javier Vil-lacaña Jimenez, dai suoi assesso-ri, fra cui ricordiamo l’amabile regidora de cultura Rosa Silvia, e dall’efficiente e disponibile personale comunale, lascio alla prossima puntata la relazione sulla firma del gemellaggio e sulla breve presenza della folta delegazione oaxaqueña a Rove-reto. Renzo Tommasi

Qui sopra, la delegazione vallagarina, con due ospiti (da sinistra):Stefano Bisoffi, presidente della Comunità di Valle, il prof. Nello Fava, presidente della Società Museo Civico di Rovereto; don Rubén Conzatti, presidente del Circolo trentino di Veracruz; Enrica Zandonai, vice presidente della Comunità di Valle; lo storico dell’emigrazione trentina in Messico, Renzo Tommasi e Jaime Katz, ministro del Turismo di Oaxaca.A sinistra: il prof. Nello Fava con Victoria Conzatti, figlia di Cassiano Conzatti. In basso, le chiavi della città di Oaxaca consegnate a Stefano Bisoffi.

L’incontro nella «Casa de las artesanías».

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ATTUALITÀ

Giovedì 15 ottobre nell’Aula di Montecitorio, il Segretario Gene-rale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha partecipato alla cerimonia per il sessantesimo anniversario dell’a-desione dell’Italia alle Nazioni Unite. La cerimonia si è svolta alla presenza del Capo dello Stato, Mattarella, e ha avuto il suo culmine con il discorso dello stesso Ban Ki-Moon, preceduto dai Presidenti dei due rami del Parlamento e dal Presidente del Consiglio.

Quando nel suo intervento Ban Ki-moon ha citato «il grande sta-tista De Gasperi», i parlamentari si sono alzati in piedi.

«Le parole vibranti di Ban Ki-Moon - ha affermato l’on. Fucsia FitzGerald Nissoli (eletta in Nord e Centro America – Circoscrizio-ne estero) - che ha fotografato

Tanta gente, molti, moltissimi giovani, entusiasmo e calore hanno fatto da cornice il 5 ottobre scorso al Muse di Trento (foto in basso) all’ultimo appuntamento trentino della prima tappa del «Post Flight Tour» di Samantha Cristoforetti e dei suoi colleghi, l’americano Terry Virts della Nasa e il russo Anton Shkaplerov della Roscosmos.

L’incontro è stato introdotto dal direttore del Muse Michele Lanzinger. Sul palco, con il governatore Ugo Rossi e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, anche il presidente del Muse Marco Andreatta.

«Come trentini - ha affermato il governatore Ugo Rossi - possiamo essere orgogliosi di Samantha. Possiamo però anche ricordare quello che sta facendo il Trentino, una terra piccola ma ricca di persone laboriose e piene di entusiasmo. Come ha fatto Samantha, an-che il Trentino vuole realizzare il suo sogno rimanendo in presa diretta con il mondo. Speriamo che la sua esperienza sia di esem-

Omaggio del segretario dell’ONUa Degasperi e agli emigrati italiani

IL SUO DISCORSO A MONTECITORIO È STATO MOLTO APPREZZATO DALL’ON. FUCSIA NISSOLI

l’impegno costante dell’Italia per la pace ed elogiato gli sfor-zi fatti per aiutare i più deboli nella recente crisi umanitaria nel Mediterraneo, hanno toccato il

mio cuore soprattutto quando il Segretario Generale dell’ONU ha citato gli italiani emigrati ed i loro discendenti che hanno assun-to ruoli importanti nelle terre di

accoglienza dando un contributo rilevante allo sviluppo. Se questo è chiaro anche a chi è alla guida delle Nazioni Unite – ha concluso l’on. Nissoli – a maggior ragione dovrebbe essere evidente alla politica italiana che dovrebbe, di conseguenza, avere maggiore attenzione verso gli italiani all’e-stero, quale risorsa preziosa per il nostro Sistema-Paese».

pio e di stimolo per i giovani nelle scelte che dovranno fare nella vita».

I tre astronauti che si sono alternati nel raccontare la loro esperienza. Passeggiate spaziali, attività extraveicolare, lavoro nei laboratori, procedure di decompressione, preparazione delle missioni, test sul sangue e sul corpo, ma anche vita quotidiana e sensa-zioni personali hanno calamitato l’attenzione

del pubblico. «La stazione spaziale – ha affermato Samantha Cristoforetti – è l’unico luogo dove si possono fare esperimenti in microgravità. È importante poi, anche in vista di missioni più lunghe e impegnative, vedere gli effetti dell’assenza di gravità sul corpo umano. Nello spazio si fa gioco di squadra ed è importante arrivare preparati in tutto».

In orbita, è stato spiegato, si dorme in un sacco a pelo ma è importante anche fare molta attività sportiva per non perdere massa muscolare e ossea.

Prima dell’appuntamento al Muse, nella stessa giornata Samantha Cristoforetti ha ricevuto l’Aquila di San Venceslao dal gover-natore della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi (foto a centro pagina), ha parlato ad oltre ottocento studenti trentini, è stata ospite del Centro di Protonterapia e ha avuto un incontro in Rettorato con i rappresentanti di Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler.

L’abbraccio dei trentini a Samantha CristoforettiL’ASTRONAUTA ORIGINARIA DELLA VAL DI SOLE HA RICEVUTO DAL PRESIDENTE ROSSI ANCHE L’«AQUILA DI SAN VENCESLAO»

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ATTUALITÀ

L’Ambasciata Italiana di Ber-lino ha ospitato le elezioni per i sette consiglieri che rappresen-teranno la Germania nel nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Due sorprese: tutti gli eletti sono alla prima esperienza nel Consiglio Gene-rale e tre donne fanno parte della rappresentanza.

Gli eletti sono: Edith Pichler (Berlino), Simonetta Del Favero (Colonia), Isabella Parisi (Hanno-ver), Tony Mazzaro (Stoccarda), Vincenzo Mancuso (Francofor-te), Pino Maggio (Francoforte) e Paolo Brullo (Wolfsburg).

135 elettori, per i Com.It.Es e le Associazioni che operano in Germania, si sono presentati all’Ambasciata per eleggere i rap-presentanti degli italiani residenti nella Repubblica Federale Tede-sca. Dopo il benvenuto dell’Am-basciatore Pietro Benassi, il quale ha sottolineato l’importanza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, l’On. Laura Garavini, eletta per la Circoscrizione Estero - Europa, ha evidenziato l’impe-gno sociale, culturale e politico di chi vive all’estero.

La Commissione Elettorale, presieduta da Giuseppe Sciglia-no, Presidente del Com.It.Es di Hannover, ha diretto le diverse fasi di questa elezione con re-sponsabilità e passione.

Dopo le operazioni di voto, ter-minate con lo scrutinio e la pro-clamazione degli eletti, è seguita la presentazione degli stessi. Con

80 preferenze Edith Pichler può vantare il miglior risultato.

Responsabile della Delegazio-ne trentina di Berlino, nata a Bol-zano e cresciuta a Cles (Trento), dopo aver conseguito il dottorato presso la Freie Universität di Berlino, attualmente docente all’Università di Potsdam, Edith Pichler è una delle maggiori

studiose delle migrazioni e delle minoranze etniche. Collabora con il «Netzwerk Migration in Europa», il «Centro Altreita-lie» di Torino e l’Università La Sapienza di Roma. Diverse le pubblicazioni e i contributi, tra questi: «Junge Italiener zwischen Inklusion und Exklusion» (2010) e la recentissima «Un’indagine sulla situazione degli italiani a Berlino» in collaborazione con Oliver Schmidt (sondaggio pre-parato da Gaia Novati, in colla-borazione con un team del Com. It. Es berlinese), consultabile su http://www.comites-berlin.de/sondaggio/

Edith Pichler è membro del Com.It.Es di Berlino e presidente della commissione «Istruzione, Formazione e Cultura» (e teso-riera del comitato).

Auguriamo alla dottoressa Pi-chler che questo riconoscimento e incarico siano di sprone per la sua attività e per la minoranza italiana che vive e opera nell’area di lingua e cultura tedesca.

Dott. Luigi Rossi (Bochum)Coordinamento Circoli Trentini

della Germania

Edith Pichler durante una conferenza.

Edith Pichler è stata eletta nel nuovo CGIEin rappresentanza degli italiani in Germania

INSEGNA ALL’UNIVERSITÀ DI POTSDAM ED È LA RESPONSABILE DELLA DELEGAZIONE A BERLINO DELLA TRENTINI NEL MONDO

In Brasile, l’assemblea elettora-le per l’elezione dei tre rappresen-tanti brasiliani al CGIE - Consi-glio Generale degli Italiani all’E-stero - si è svolta il 26 settembre presso la sede dell’Ambasciata italiana a Brasilia (la capitale del Brasile).

L’Ambasciatore d’Italia, dotto-re Raffaele Trombetta, ha fatto il discorso di apertura dell’assem-blea. Erano presenti anche i de-putati italo-brasiliani Fabio Porta e Renata Bueno, e i Consoli dei consolati italiani di Porto Alegre e di Curitiba.

Poi è stato eletto il presidente dell’assemblea e sono cominciati i lavori. I candidati hanno presen-tato le loro proposte e gli elettori hanno votato.

Dopo la pausa pranzo, che è stato offerto dall’Ambasciata italiana, sono stati contati i voti ed è stato annunciato, dall’Am-basciatore, il risultato.

I consiglieri eletti che rappre-senterano il Brasile nel CGIE sono: Rita Giuseppina Blasioli Costa (San Paolo), Silvia Alciati (Belo Horizonte) e Cesare Villo-ne (Fortaleza).

Da segnalare che la comunità trentina brasiliana era presente a questo importante evento. Infatti,

hanno partecipato dell’assemblea elettorale anche alcuni rappresen-tanti dei Circoli trentini (nella foto, da sinistra): Maria Alice Gomes Margon (Circolo Trentino di Vitória - Espirito Santo), Elisa-beth Pavesi (Circolo Trentino di Blumenau -Santa Catarina), José Renato Margon (Circolo Trenti-

no di Vitória - Espirito Santo), Pedro Carraro (Circolo Trentino di Porto Alegre - Rio Grande do Sul), Elizete Bertollo (Circolo di Caxias do Sul e Coordinatrice dei circoli trentini di Rio Grande do Sul) e Andrey José Taffner Fra-ga (Circolo Trentino di Rio dos Cedros -Santa Catarina).

Trentini a Brasilia all’assemblea per il CGIE

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GENTE E FATTI

A 138 anni dalla partenza per il Brasile la famiglia Fontana si è riunita a Ronco

L’INCONTRO È AVVENUTO IN SETTEMBRE IN CONCOMITANZA CON LE CELEBRAZIONI PER LA SANTA PATRONA DEL PAESE

Correva l’anno 1877, quando come tante famiglie dell’allora impero austro-ungarico anche Giovanni Battista Fontana (dei Mori) e Angela Gobber lascia-rono il paesino di Ronco (attuale frazione del Comune di Canal San Bovo) per cercare la fortuna in Brasile. Giovanni Battista aveva 40 anni, Angela Gobber 29: con loro i fi gli Giovanni Giu-seppe (8 anni), Daniele (6), Felice Ernesto (4), Vigilio Adamo (2) e Maria Assunta, di appena 2 mesi.

A 138 anni di distanza, i di-scendenti hanno voluto ritrovarsi a Ronco, per riscoprire le radici assieme ai Fontana che sono rimasti a vivere quassù, nel bel villaggio che si incontra sulla strada che dalla verde Valle di Vanoi si inerpica sulla montagna per raggiungere Passo Brocon e Castello Tesino.

Dal 4 al 6 settembre sono stati accolti dall’intera comunità, dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale di Canal San Bovo con in prima persona il Sindaco Albert Rattin ed il suo Vice Re-nato Loss.

Giovanni Battista e Angela par-tirono dal porto di Genova per il Brasile, per stabilirsi a Garibaldi (allora Colonia Conte d’Eu, nel Rio Grande do Sul) dove venne loro assegnato il Lotto 40, prima Sezione, di 244.899 metri qua-drati. È stato il fi glio maggiore Giovanni Giuseppe il capostipite dei Fontana rientrati per qualche giorno in Trentino e che oggi sono sparsi in tutto in Brasile.

All’età di 23 anni, l’11 luglio 1891 nella Parrocchia di São Pedro di Garibaldi fu Padre Bar-tolomeo Tiecher - partito qualche anno prima da Caldonazzo per accompagnare gli emigranti - ad unirlo in matrimonio con Ange-lica Bolzoni (testimoni Giosué Bortolini e Felice Liberali).

Giovanni Giuseppe Fontana lasciò ai fratelli più giovani il terreno di famiglia, per stabilirsi con la moglie in un’altra colonia ad una trentina di chilometri di distanza, a Linha Alegre, allora Comune di Santa Tereza ed oggi Municipio di Muçum. Ebbero 11 fi gli: Maria, Oliva, João e José (morti per un’epidemia), Ceci-lia, João, José, Francisco, Julia,

Herminia e Joana. Il 18 aprile 1909 avvenne un

fatto criminoso: Giuseppe Fon-tana, al ritorno dalla chiesa di Santa Tereza dove aveva assistito alla messa, morì vittima di un agguato; anni dopo i fi gli vollero andare a fondo sulle cause della morte violenta e con sconcerto scoprirono che ad assassinarlo fu il consuocero.

Il fi glio João il 4 febbraio 1929 a Santa Tereza sposò Rosa Teresa Gheno. Sempre alla ricerca di nuove terre lasciò le “terre vecie” e con la moglie si spostò ad Ere-chim, nel nord del Rio Grande do Sul, dove ebbero 4 fi gli: Dalva, Ovidio, Zelino e Onorio.

Ed è stato proprio quest’ultimo,

nato il 27 gennaio 1945 e che a 18 anni si trasferisce con il fratello Zelino a Pinhalzinho nell’ovest di Santa Catarina dove acquistano un mulino e tre anni dopo sposa Libera Suzin, a compiere assie-me alla fi glia Olivete un’attenta ricerca dei parenti, sia in Brasile che in Italia, dove ha potuto ab-bracciarli.

Qui nel Vanoi trova Alessio Fontana, che dopo aver fatto parte nel 2010 della delegazione di Ca-nal San Bovo che ha sottoscritto a Zortéa in Santa Catarina un patto di amicizia, assieme a Ser-gio Fontana ricostruisce l’albero genealogico di famiglia, rintrac-ciando così i Fontana di Ronco, del Brasile e della Germania,

dove passando per la Svizzera ed attraversando il Lago di Costanza era andato ad abitare un fratello di Giovanni Battista, così come un altro era emigrato negli USA, più precisamente nell’Ohio.

Il programma dei festeggia-menti è iniziato venerdì 4 set-tembre al teatro di Ronco con una serata culturale sull’emigrazione con Renzo Maria Grosselli, per continuare sabato 5 settembre con la visita alla chiesa, all’anti-co mulino ad acqua ed al Museo della grande guerra di Caoria, mentre una parte del gruppo si è recata a Taibon Agordino, da dove proveniva quel Noé Paganin che ha sposato una Fontana del Brasile.

Domenica 6 settembre si è svol-ta la parte più solenne, con la San-ta Messa celebrata da don Nicola Belli in italiano e portoghese, a cui hanno fatto seguito i saluti di benvenuto da parte del Sindaco di Canal San Bovo Albert Rattin, del rappresentante dei Bellunesi nel Mondo Angelo Paganin e del Vicepresidente della Trentini nel Mondo Cesare Ciola, davanti ai Fontana ed a tutti gli abitanti di Ronco emozionati per questo bel-lissimo rimpatrio. Dopo il pranzo comunitario, nel pomeriggio è seguita la processione solenne in onore della Natività di Maria, Patrona di Ronco. (c.c.)

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GENTE E FATTI

Coro CITAVI, molto attivo e applauditoI mesi di giugno e luglio sono

stati molto intensi per il il Coro CITAVI di Rio do Oeste (Coro degli Immigranti Trentini della Alta Vale di Itajaí - Santa Ca-tarina, Brasile). Il 21 giugno, in occasione della festa religiosa della santa patrona Nostra Si-gnora Consolata, il Coro ha ac-compagnato con il canto la Santa Messa Solenne. Al termine del rito religioso ha proposto anche alcune canzoni di montagna.

Il Coro si è esibito anche du-rante la Festa della Polenta (FE-POL), la festa italiana e trentina tradizionale di Rio do Oeste, che si è svolta dal 9 al 12 luglio, con la presenza di tutto il popolo trentino di Rio do Oeste e dei Circoli trentini della regione. Sono state fatte quattro polente, ognuna di mille chili. Tutta la comunità trentina della regione dell’Alta Valle d’Itajaí e anche dello Stato di Santa Catarina è venuta a mangiare la polenta e ad

Il Coro al Congresso medico a Rio do Sul (in alto) e nella chiesa Nostra Signo-ra Consolata, santa patrona di Rio do Oeste.

MARIA ANDREOLLI, DI BUENOS AIRES, HA PUBBLICATO «DE DUENDES Y GAVIOTAS» UN LIBRO DI RACCONTI PER L’INFANZIA

assistere alle esibizioni del Coro CITAVI e dei gruppi di danza popolare. Il programma della FEPOL prevedeva poi anche altre attività come il gioco della morra, gare di mountain bike e un variegato menù gastronomico con diversi tipi di cibi.

Questa nostra Festa della Po-lenta è entrata a far parte della tradizione dei nostri trentini e a Rio do Oeste si prepara ogni anno una delle polente più grandi del Brasile e del mondo. Il nostro pa-iolo può arrivare a contenere fi no a 1.500 chilogrammi di polenta.

Per questo e per tanti altri motivi la nostra festa è diventata vera-mente un avvenimento storico per tutti i Circoli e la comunità trentina.

Un altro appuntamento impor-tante per il nostro Coro c’è stato il 18 luglio nella regione di Apiuna, (Valle di Itajaí). Siamo stati invi-tati a cantare per una messa nella chiesa dedicata a Sant’Anna. Erano presenti anche altri cori della regione di Blumenau, Flo-rianopolis e dintorni. Anche qui abbiamo potuto vedere quanto sia importante l’attività del Coro CITAVI per diffondere la cultura italiana e soprattutto trentina.

Anche nei mesi precedenti il Coro è stato invitato ad esibirsi in diversi luoghi della nostra co-munità regionale. A Rio do Sul, per esempio, siamo stati ospiti dell’«Incontro di Cori» organiz-zato per la festa della Famiglia Trentina e dell’«Incontro dei Medici». Luiz Paterno

«Elfi e gabbiani» è il titolo di un libro di racconti per bambini che descrive la storia di una bambina che realizza un sogno: andare in vacanza al mare. L’autrice (nella foto qui sotto) è Maria Andreolli, fi glia del trentino

Rinaldo Andreolli, oriundo di Gazzadina, e socio del Circolo trentino di Buenos Aires.

La permanenza su una spiaggia assolata si trasforma nella grande avventura che va oltre l’esperienza onirica dei graziosi racconti po-polati da amici magici e animali sorprendenti che risvegliano la curiosità del lettore, accom-pagnandolo in questo luogo nuovo e pieno di sorprese, dove i valori principali sono le cose semplici, il paesaggio e il divertimento.

Lo scenario è il parco di Mar Chiquita, una piccola località balneare della provincia di Buenos Aires, in Argentina. Il piccolo paese, che si svela attraverso gli occhi della protago-nista, è un luogo agreste, popolato da animali esotici, dove vivere nel rispetto di tutte le meraviglie che ci sono donate dalla natura.

Con un vocabolario semplice l’autrice racconta storie attraenti, che comunicano al lettore l’importanza della famiglia nella trasmissione dei valori e dell’istruzione in libertà per far scoprire ai bambini il mondo che li circonda.

Vacanza al mare ricca di avventure e amici magiciper una bambina che scopre il mondo intorno a sé

Maria Andreolli con il figlio André, il marito Rubén e papà Rinaldo, alla Fiera del libro di Buenos Aires.

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GENTE E FATTI

In seicento alla riunione dei SantiniL’APPUNTAMENTO È STATO ORGANIZZATO DOMENICA 4 OTTOBRE A SÃO VALENTIM DO SUL (RIO GRANDE DO SUL - BRASILE)

Il 15 luglio scorso Paulo Henrique Chistè Silva, presidente del Circolo Trentino di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile), ha fatto visita alla Console d’Italia, Aurora Russi, a Belo Horizonte.

L’occasione è stata colta da Chistè per ringraziare personalmente la Console Aurora Russi per la sua attenzione nei confronti dei discendenti degli emigrati dal Trentino, nelle procedure per il ri-lascio dei passaporti in base alla legge 379/2000.

Chistè ha defi nito la Console una per-sona umana, molto gentile e disponibile

al contatto con le persone.«Nella mia veste di presidente del

Circolo Trentino di Ouro Fino - ha poi affermato Chistè - mi congratulo con la Console, che anche se il Consolato dispone di solo nove dipendenti, ga-rantisce un servizio di eccellenza agli italiani che vivono nello stato di Minas Gerais».

Paulo Henrique Chistè Silva ha invi-tato la Console a visitare il comune di Ouro Fino, che è distante 550 chilometri da Belo Horizonte, quando si svolgerà la prossima «Festa della Polenta».

Il grazie del Circolo di Ouro Finoad Aurora Russi, Console d’Italia

Domenica 4 ottobre 2015 a São Valentim do Sul, vicino a Caxias do Sul (Rio Grande do Sul - Bra-sile) circa seicento discendenti di Angelo Santini si sono ritrovati per un incontro conviviale ri-cordando la comune origine nel luogo dove iniziò la nuova vita di emigranti.

Angelo Santini, nato a Pergine nel 1834 e coniugato nel 1864 con Maria Pallaoro, nata a Co-stasavina nel 1839, con i figli Angelo Giovanni Battista (1867), Emilio (1869), Albino (1872) ed Enrica (1875) nel 1878 emigra-rono in Brasile, dove hanno dato origine a una numerosa discen-denza che nel 1978, in occasione della presentazione di un libro che parla della loro storia, aveva superato il migliaio di discenden-ti, esattamente 1062.

Amarildo Santini (nato nel 1964, figlio di Antonio e di Zulmira Antonia Mezzomo) ha chiesto ad Aldo Beber, con il quale è in contatto telematico, di poter avere fotografie della chiesa di Pergine dove sono stati battezzati il bisnonno Angelo e il

nonno Albino e Lino Beber ha at-tinto dal suo archivio fotografi co assecondando la richiesta.

Nella vecchia «casa de pedra»

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

della famiglia era stato allestito un autentico museo e nel salone della festa era stata allestita una mostra fotografi ca.

Il prossimo incontro è già pro-grammato per il 2017 a Lagoa Vermelha (Rio Grande do Sul).

Lino Beber

Qui sopra, il salone gremito di di-scendenti Santini. In basso a sinistra, sei discendenti hanno ricreato la fa-miglia del capostipite Angelo Santini con la moglie Maria Pallaoro, i figli Angelo G. Battista, Emilio, Albino ed Enrica. In basso a destra, una foto d’epoca con la famiglia «originale»: (seduti) Maria Pallaoro, Costanza Giordani con il primogenito Silvio, Angelo Santini. In piedi: Enrichetta, Emilio, Angelo G.Battista, Albino. Costanza Giordani è la moglie di Angelo G.Battista.

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GENTE E FATTI

Dall’Australia un saluto a tutti i trentini da Zio Vic,che ha sempre nel cuore la Paganella e le Dolomiti

IL VETERANO DEGLI EMIGRATI A SYDNEY IL 5 NOVEMBRE HA COMPIUTO NOVANTOTTO ANNI E GODE DI BUONA SALUTE

Il 5 novembre Vic Facchini di Sydney, veterano degli emigrati trentini in Australia, ha compiuto 98 anni. Qualche settimana prima del suo compleanno, Nadia Mar-chesini, di ritorno dall’Australia dove assieme al marito Luigi Ferone aveva fatto visita al fi glio Luca, ha portato in Associazione un biglietto con i saluti di «zio Vic», che pubblichiamo integral-mente sull’altra colonna a fi anco della foto, scattata davanti alla casa di Facchini insiema alla famiglia Ferone.

Come biglietto d’auguri Luca ha inviato a Vic una foto che li ritrae insieme, con il seguente messaggio: «Trentini nel mondo! Lo zio Vic ha 98 anni. Io ne ho 33. Insieme facciamo 131 anni di storia in Australia.

«Cara Associazione, colgo l’occasione dei signori Ferone che rientrano in Italia dopo una vacanza passata qui in Australia a Brisbane e a Sydney, per far sapere a tutti i trentini nel mondo che il vecchio zio Vic sta bene, è ancora autonomo e gode di buona salute.

Spesso sogno le Dolomiti e la Paganella, penso che sarà diffi ci-le tornare a trovarvi a Trento, gli anni sono 98 e il viaggio è lungo.

Mando un caloroso abbrac-cio a tutta la direzione della Trentini nel mondo, agli amici ex australiani e auguro buon proseguimento

Se te vedi i mei, saludeme i toi.

Il gruppo di danza popolare folk «Nea Tridentum» del Circolo Trentino di Nova Trento (Santa Catarina - Brasile) è stato l’ospite d’onore della settima edi-zione della manifestzione «Notte italiana», promossa lo scorso 3 ottobre dal Lions Club Celio Gascho di Camboriú (Santa Catarina - Brasile).

La manifestazione, alla quale hanno preso parte circa trecento persone, era una cena di benefi cenza organizzata in favore dell’associazione «Amore per Down», che ha bisogno di costruire una sede propria.

Le otto coreografi e proposte dal gruppo «Nea Tridentum» hanno rievocato la storia dell’immigra-zione e hanno suscitato l’ entusiasmo del pubblico e degli organizzatori.

Il gruppo ha anche preso parte alla «Tirolfest» che si è svolta dal 9 al 12 ottobre a Treze Tilias (Santa Catarina - Brasile).

Applausi a Camboriù per il gruppo «Nea Tridentum»

Emozionante giornata nel paese di origine degli aviInes Ciola, del Circolo trenti-no di Montevideo (Uruguay) in settembre ha avuto la pos-sibilità di visitare Caldonazzo, paese di origine dei suoi avi emigrati.Nelle foto (da sinistra) alcu-ni momenti significativi della giornata: in Parrocchia men-tre consulta i registri; davanti alla sede del Municipio con il primo cugino Attilio Ciola, incontrato per la prima volta; con il Sindaco di Caldonaz-zo Giorgio Schmidt, davanti al gonfalone del Comune; con Marina Eccher (assessore al turismo di Caldonazzo) e Cesare Ciola (vice presidente della Trentini nel mondo).

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DOCUM

Sono 4.636.647 i cittadini ita-liani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Re-sidenti all’Estero (AIRE) al 1° gennaio del 2015. L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2014 è di 154.532 iscrizioni, +3,3%. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.443.126) e per nascita (1.818.158).

Sono solo alcuni dati contenuti nel Rapporto «Italiani nel Mon-do» della Fondazione Migrantes presentato il 6 ottobre a Roma.

ADESSO SI EMIGRAANCHE DAL NORD ITALIA

Dalla lettura dei dati emerge che pur restando indiscutibilmen-te primaria l’origine meridionale di fl ussi, si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favo-re di quelli del Nord del Paese. Ciò consegue dal fatto che, negli ultimi anni, pur restando la Sicilia con 713.483 residenti la prima regione di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Ca-labria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in evidenza una marcata dinamicità delle regioni settentrionali, in particolare della Lombardia (+24 mila) e del Ve-neto (+15 mila).

Da gennaio a dicembre 2014, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 101.297 cittadini italiani, in prevalenza uomini (56,0%), celibi (59,1%), tra i 18-34 anni (35,8%), partiti principalmente dal Nord Italia per trasferirsi, soprattutto in Europa.

La crescita, in valore assolu-to, è di tutte le classi di età. In particolare: 62.797 sono in età lavorativa avendo tra i 18 e i 49 anni; i minori sono 20.145 e di

questi il 12,8% ha meno di 10 anni; hanno più di 65 anni 7.205 persone, di cui 685 hanno più di 85 anni. Tra questi ultimi il 54,2% sono donne.

500 PAGINE DIVISEIN CINQUE SEZIONI

All’edizione di quest’anno - di oltre 500 pagine - hanno collabo-rato 53 autori con 50 contributi ed approfondimenti dall’Italia e dall’estero. La pubblicazione conserva la struttura dell’anno precedente ed è suddivisa in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze con-temporanee; Speciale: Eventi e Mestieri; Allegati socio-statistici e bibliografi ci.

La mobilità di oggi viene ap-profondita nella terza sezione, dove vengono presi in conside-razione luoghi (Australia, Nuova Zelanda, Europa, l’Asia) e temi (i rientri/i non rientri, la rete), con l’obiettivo di indagare caratteri-stiche, modalità, peculiarità delle nuove forme di mobilità.

Nella sezione delle «Esperien-ze» viene inaugurato un nuovo appuntamento annuale dedicato a un testimone, ovvero a una particolare fi gura che si è distinta nel campo della mobilità italiana. Il protagonista di quest’anno è Don Noè Tamai, nato a Silea (Treviso) nel 1932, che ha de-dicato e continua a dedicare la sua vita ad aiutare ad acquisire la cittadinanza, agevolando la ricostruzione genealogica soprat-tutto rispetto alle richieste che giungono dall’America latina e dal Brasile in particolare.

La mobilità transnazionale, la condizione linguistica, il migrare nell’era digitale, la comunica-zione dell’emigrazione italiana e l’uso della lettera oggi sono, invece, i temi presenti nelle «Ri-fl essioni».

La quarta parte contiene gli «Speciali». Il primo è dedicato agli anniversari che ricorrono nel 2015: il centenario del primo confl itto mondiale (1915-2015) e quello del terremoto abruz-zese con epicentro nel Fucino; il cinquantenario della tragedia di Mattmark (agosto 1965) e quello dal Concilio Vaticano II (1962-1965)I.

La seconda e complessa sezio-ne, invece, raccoglie una serie di contributi dedicati ai mestieri che hanno fortemente caratterizzato l’italiano all’estero – il minato-re, il barbiere, il viticoltore, il ramaio, il vetraio, il gelatiere, il ristoratore, fino ad arrivare all’attualissimo calciatore e al fi ne specialista dell’arpista o del riquadratore – costruiti nell’ottica di attualizzazione della storia.

In un momento poco felice per l’Italia, in cui la recessione economica e la disoccupazione stentano ad allentare la loro

Nell’ultimo decennio (vedi grafi co a fi anco)la migrazione italiana è cresciuta notevolmente e si è passati dai 3.106.251 iscritti all’AIRE del 2006 ai 4.636.647 del 2015, registrando una crescitadel +49,3%.

I paesi che, nel mondo, accolgono le comunità di italiani più numerose sono quelli che mostrano anche le crescite più incisive nel decennio come

l’Argentina, la Germania e la Svizzera.Oltre a questi paesi è importante segnalare

che gli italiani, negli ultimi anni, si sono diretti prevalentemente in Spagna, Venezuela e, soprat-tutto dal 2013, in Irlanda, Cina ed Emirati Arabi complici, probabilmente, le competenze lavora-tive e linguistiche specifi catamente richieste da questi territori «emergenti».

La migrazione italiana nell’ultimo decennio:crescono i fl ussi e le mete di emigrazione

Presentato il «Rapporto italiani neSono circa cinque milioni gli i

a dicembre 2014 i cittadini ila loro residenza all’estero pe

Al volume, di oltre 500 pagiMigrantes» - hanno collabora

ed approfondimenti da

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MENTI

L’invito della Migrantesa dire con forza tre «no»

morsa sul Paese, il «Rapporto Ita-liani nel Mondo 2015» descrive il lavoratore italiano nel mondo, esempio di dedizione, sacrifi cio, professionalità e ingegno.

Pur partendo da mestieri del passato sorprende arrivare a conoscere personaggi tuttora viventi che quel lavoro lo hanno fatto, persone che continuano oggi a perpetrare alcune tradi-zioni artigianali, feste che ricor-dano un mestiere e che vengono organizzate annualmente per non dimenticare.Chiudono il «Rap-porto» gli allegati socio-statistici e la bibliografi a ragionata delle più recenti pubblicazioni dedicate all’emigrazione italiane.

UNA PRESENTAZIONECON ESPERTI E STUDIOSI

La presentazione del volume ha fornito lo spunto per una rifl essio-ne sul mondo dell’emigrazione, con il contributo di esperti e studiosi. Al saluto introduttivo di Mons. Guerino Di Tora, presi-dente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes e alla presentazione di Delfi na Licata, curatrice del Rap-porto Italiani nel Mondo, sono seguite alcune relazioni.

«Italiani nel mondo: demogra-fi a di un Paese in movimento» era il titolo di quella del prof. Alessandro Rosina, docente di Demografi a e Direttore L.S.A. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La professoressa Marina Timoteo, Direttore Alma-Laurea ha parlato di «La mobilità dei giovani italiani per studio e formazione». La professoressa Flavia Cristaldi, docente di Geo-grafi a delle Migrazioni dell’Uni-versità di Roma La Sapienza ha parlato di «Emigrazione dei me-stieri tra tradizione e modernità».

Prima della conclusioni di mons. Gian Carlo Perego, Diret-tore generale della Fondazione Migrantes, è intervenuto il sen. Claudio Micheloni, Presidente del Comitato per le Questioni de-gli Italiani all’estero del Senato.

L’incontro è stato moderato da Mimmo Muolo, giornalista di Avvenire.

Durante la presentazione, il Di-rettore di TV2000 Paolo Ruffi ni ha presentato il video del Rappor-to Italiani nel Mondo 2015.

el mondo» alla sua decima edizione

Come sempre, il «Rappor-to», che quest’anno giunge alla sua decima edizione, contiene anche alcune «pro-poste»: fra quelle pubblicate, una è intitolata «Le migra-zioni come storia e attualità del nostro Paese», che ripro-duciamo integralmente qui di seguito.

In questo momento l’Italia sta vivendo una nuova fase di partenze e arrivi: partenze di «migranti desideranti», italiani ma anche di immigrati in Italia, tutti alla ricerca di migliori e più appetibili condizioni di vita e di lavoro e l’arrivo di richiedenti protezione interna-zionale con progetti migratori il più delle volte fi nalizzati al Nord Europa e che transitano solamente nei nostri territori chiedendo, al Belpaese, lo sforzo del primo soccorso o l’asilo. Bisogna tenere ben presente questa nuova stagione della mobilità, un corso nuovo che determina numeri diversi e storie nuove.

A tal proposito, occorre con forza dire «no» a una sorta di strabismo che oggi si rischia di avere nella lettura dei feno-meni migratori tale per cui si legge con un occhio l’emigra-zione, dove viene fermamente affermata la tutela dei diritti, mentre dall’altro nel nostro Paese assistiamo ad un grave sfruttamento lavorativo degli immigrati.

Un secondo «no» è quello contro il ritorno dei naziona-lismi, con una grave pena-lizzazione dell’emigrazione italiana che signifi ca la non tutela dei nostri giovani che vanno all’estero.

Vi è poi, infi ne, il «no» ad una integrazione schiacciata sull’assimilazione, perché oggi è sempre più importante creare insieme una nuova forma di meticciato, per non perdere la ricchezza culturale di origine, per creare legami diversi,

arricchenti e realizzare forme nuove di scambi reciproci.

In una Italia che da sempre è terra di spostamenti, di saluti e di accoglienze, la gratitudine si dispiega non solo nell’effi cacia del soccorso prestato, ma nella capacità di solidarietà e di condivisione; la condivisione che annulla qualsiasi distanza tra il passato e il presente e che non porta a fare confronti, come recentemente invece sta sempre più spesso capitando in Italia.

Il confronto continuo, cioè, tra quando eravamo noi i mi-granti, quando sono stati gli italiani le vittime di naufragi e l’Italia che si trova in questi mesi a raccogliere corpi senza vita dal Mediterraneo o ad accogliere diverse centinaia di profughi piegati e terrorizzati dalla guerra, dai cambiamenti climatici e dalla fame.

Se la storia è davvero «ma-estra di vita», oggi un tale confronto non ha alcun senso ma potrebbe averlo solo se a partire da esso si tiene presente che il vero fine dell’andare avanti nella rifl essione sulle migrazioni, è riuscire a far sì che ci sia un giorno in cui la decisione di partire per ogni migrante derivi da una scelta e non da un obbligo.

In una Italia cheda sempre è terradi spostamenti,di salutie di accoglienze, la gratitudinesi dispiega non solo nell’effi caciadel soccorso prestato,ma nella capacità di solidarietà e di condivisione

UNA RIFLESSIONE SUL TEMA DELL’IMMIGRAZIONEitaliani all’estero. Da gennaio italiani che hanno trasferito

er espatrio sono stati 101.297.ne, edito dalla «Fondazione

ato 53 autori con 50 contributi all’Italia e dall’estero

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149 - 2015

CIRCOLI

Domenica 14 giugno il Circolo Trentino di Buenos Aires ha commemorato l’83º an-niversario della sua istituzione (fu fondato

il 25 maggio 1932).Alla festa hanno

partecipato anche rappresentanti dei Circoli “fratelli” di La Plata e Zárate e di tante altre istituzioni della collettività ita-liana.

Il menù della giorna-ta prevedeva, com’è tradizione, anche “po-lenta e crauti” un tipi-co piatto trentino.

Nel mese di maggio il Coro del Circolo, sotto la guida del maestro Guillermo Suar, ha organizzato un Raduno corale (foto a destra), al quale hanno partecipato anche il Coro Giuliano e il Coro Alpino di Buenos Aires.

Il Coro si è presentato nel mese di agosto nella Chiesa «Nuestra Señora de la Magda-lena» (foto a sinistra), con i tipici canti di montagna e il suo repertorio folcloristico argentino e latinoamericano.

Nel mese di ottobre il Coro è stato invi-

La seconda domenica del mese, da marzo a dicembre, si organizza il pranzo trentino, dove offriamo diversi piatti tipici, dalla polenta e crauti, la polenta con cunèl, alla polenta e spezzatino.

L’ultimo giovedì del mese si realizza invece il tè culturale, curato da Ana María Serafini, riservato alle donne del Circolo durante il quale si propongono diversi argomenti di interesse (viaggi, cultura, storia, tradi-zione) e si condivide un tè «a la canasta». Delfi na Marta Turrina (foto a destra) ha tenuto una re-lazione sul Trentino.

Gli appuntamenti della seconda domenica e dell’ultimo giovedì del mese

Piccola fotocronaca dell’attività 2015del Circolo di Buenos Aires (Argentina)

Domenica14 giugno

si è festeggiato l’83°compleanno

tato dall’Associazione Italiana Brienza, della località di Villa Madero (Provincia di Buenos Aires).

Il Coro è stato protagonista in diverse manifestazioni culturali

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15 9 - 2015

CIRCOLI

Per quanto riguarda il Gruppo Giovani, la partecipa-zione all’evento “Buenos Aires Celebra Italia”, orga-nizzato dal Governo della Città Autonoma di Buenos Aires, è stata un vero successo.

I due gazebo, uno storico-culturale e l’altro gastrono-mico, sono stati al centro dell’attenzione dei visitatori, che si sono interessati nelle nostre tradizione e hanno voluto assaggiare la polenta e crauti, la polenta coi funghi, lo strudel di mele e la “grappa con la tredicina” preparata dal nostro consocio Rinaldo Andreolli, oltre al limoncello di suo fratello Luciano Andreolli.

Nel mese di settembre rappre-sentanti del Circolo Trentino, insieme al consultore della Pro-vincia Autonoma di Trento per l’Argentina Sud, Mariano Roca, sono stati convocati dall’Amba-sciatrice Teresa Cataldo per par-tecipare al pranzo di accoglienza della delegazione dell’AMSCI (Associazione Maestri Sciatori Italiani), che si era recata nella provincia di Tierra del Fuego per partecipare a una gara sciistica InterScii nel «Cerro Castor» della città di Ushuaia.

Mariano Roca, consultore della PAT, e Delfi na Turrina, segretaria del Circolo trentino di Buenos Aires, hanno potuto dare il benvenuto e dialogare con i membri trentini della delegazione, guidata dal pre-sidente Maurizio Bonelli.

In settembre, la presidente del Circolo, Gabriela Anzelini, ha poi partecipato al brindisi organizzato dall’Ambasciata e dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires nel centro fi eristico “Tecnópolis”, in occasione della mostra “Italia del Futuro”.

Il «Gruppo giovani» all’evento «Buenos Aires celebra Italia»

Il benvenuto in Ambasciata ai maestri sciatori italiani

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Per festeggiare i 24 anni di fondazione e per annunciare i componenti del nuovo direttivo che resterà in carica nel biennio 2015/16, il Circolo trentino di Venda Nova, nello stato di Espi-rito Santo (Brasile), il 29 agosto ha organizzato una cena tipica, alla quale hanno partecipato 120 persone, fra soci, autorità e cittadini in generale. Era presente anche il consultore per la Provin-cia di Trento, Elton Diego Stolf.

Questa prima «Cena Trentina» si è tenuta nel ristorante Dalla Ninna, nello stesso complesso dell’Alpes Hotel, pioniere nel tu-

CIRCOLI

In 120 alla prima «Cena trentirismo regionale e i cui proprietari sono di origine trentina. La serata è stata animata dalla musica ita-liana di Luciano ed Eliana, della banda musicale Toni Boni, che hanno mostrato il loro talento con un repertorio tradizionale.

Con il coordinamento di Rita e Maria Zanúncio Araújo (Ma-ria Rita Consultoria) e Gláucia Maria Feitoza Altoé, segretaria del Circolo trentino, il pranzo è stato interamente preparato da volontari dell’associazione italiana. Ci sono voluti tre mesi per organizzare tutto: fare la lista degli invitati, vendere i biglietti e

preparare i piatti.Come antipasto sono stati servi-

ti socol e salsiccia, accompagnati da tortei de patate. Dopo non potevano mancare i tradizionali canederli e a seguire gli invitati si sono deliziati con tortellini di spinaci e goulash con polenta ab-brustolita. E per concludere come dolce è stato servito un delizioso sorbetto alla nocciola con frutta rossa calda.

Nuovi progetti. Oltre che un’occasione per far conoscere le tradizioni trentine di Venda Nova, la prima edizione di que-sto pranzo è servita anche per

Qui sopra, il saluto del presidente del Circolo, Lázaro Trabach Boone. Qui a fianco, alcuni volti sorridenti durante la cena. Tutte le foto sono di Leandro Fidelis.

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CIRCOLI

na» del Circolo di Venda Novaannunciare i progetti del Circolo trentino per i prossimi due anni, progetti per i quali il neo elet-to presidente, Lázaro Trabach Boone, ha chiesto l’appoggio di tutti i soci.

«Intendo dare continuità al lavoro già consolidato dal pre-cedente direttivo, rafforzando la nostra presenza nella comunità», ha dichiarato Lázaro, discendente della famiglia Poli, di origine trentina.

Il consultore Elton Stolf ha rin-graziato per l’invito del Circolo di Venda Nova e ha offerto la sua collaborazione per i progetti

della comunità. Con l’occasione ha presentato il sito «Sobrenomes Italianos», da lui creato e che ha già censito più di settemila famiglie.

Oltre a Stolf erano presenti alla manifestazione il presidente del Circolo trentino di Vitória e membro del Comites, José Renato Margon; il responsabile delle pratiche di cittadinanza del Circolo trentino di Porto Alegre, José Rommano Giordani; il pre-sidente dell’Associazione Festa da Polenta- Afepol, Tarcísio Ca-liman, e il sindaco di Venda Nova do Imigrante, Dalton Perim.

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CIRCOLI

Anche quest’anno ci siamo ritrovati a Sundern nel verde Sauerland per disputare il quarto torneo di bocce, promosso dal Circolo trentino di Dortmund (Germania). Abbiamo iniziato il nostro incontro con una bella colazione all’ombra della pergola di uva fragola a casa dell’amico abruzzese Sandro e di sua moglie Mechtild. Dopo aver formato le coppie siamo quindi passati in giardino al campo da bocce.

Quest’anno le coppe messe

Il torneo di bocce del Circolo di Dortmundè stato vinto da Marzia Chiocchetti Monti

L’APPUNTAMENTO, ALLA SUA QUARTA EDIZIONE, SI CONFERMA UN’OTTIMA OCCASIONE PER RIUNIRE SOCI E SIMPATIZZANTI

come sempre a disposizione da Enrico Defrancesco (da Moena) sono andate ai primi tre classifi -cati: 1. Marzia Chiocchetti Monti (da Moena/Sorte), 2. Sandro Caccio (da L’Aquila, in nostro ospitante), 3. Massimo Savorini (da Ravenna, di passaggio a Dortmund, simpatizzante del Circolo).

Dopo cena, serata in allegria con canti, storie, barzellette, ecc..

Alcuni di noi hanno pernottato in zona e l’indomani abbiamo fat-

to una bella escursione arrivando al lago Sorpesee dove abbiamo fatto pic-nic con l’immancabile strudel.

Ci siamo quindi salutati e dati appuntamento per il tradizionale

Il 16 marzo il Circolo Trentino di Car-melo (Uruguay) ha celebrato il suo tre-dicesimo anniversario di fondazione, con una riunione alla quale hanno partecipato i soci, i quali hanno ognuno portato qual-cosa da mangiare (come salsicce e dessert) e da bere. L’incontro è servito anche per

parlare dell’attività da svolgere nel corso dell’anno, come l’organizzazione di diversi corsi: di italiano, di uncinetto, di maglia con due aghi, di macramè.

È stato proposto anche un nuovo corso di artigianato, per realizzare oggetti in vimini e con altre fi bre naturali.

È stata anche prevista una giornata di ritrovo da dedicare allo svago, nella quale i partecipanti possono cantare, giocare alla lotteria, raccontarsi le storie dei rispettivi antenati e, ovviamente, mangiare e bere qualcosa in compagnia.

Teresa Gazza Donatti

Decima candelina per il Circolo di Carmelo

[email protected] comunicare con la redazione del mensile:

incontro d’autunno con la casta-gnata il 22 novembre.

Un caro saluto agli amici tren-tini in Italia e nel mondo dal Circolo trentino di Dortmund.

Agnese (C.T. Dortmund)

Qui sopra, il gruppo in passeggiata al lago Sorpesee. Nell’altra foto (da sini-stra) il presidente del Circolo Lamberto Canal, i vincitori del torneo di bocce, Massimo Savorini, Marzia Chiocchetti Monti, Sandro Caccio e l’organizzatrice del torneo Agnese Merotto Canal.

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VISITE IN SEDE

Giorgio Visintin, dal Canada

Gerardo Lazzeri, dal MessicoGiorgio Visintin, è l’attuale

Presidente dell’ ICCO, Italian Chamber of Commerce di On-tario (la Camera di commercio italiana dell’Ontario), un’or-ganizzatione non-profit, il cui scopo e di promovere le relazioni culturali ed economiche fra Ca-nada e Italia.

Visintin è nato a Cavareno (Val di Non), luogo di nascita anche dei suoi genitori, Carmela Polli Visintin e Giuseppe Visintin. Suo padre Giuseppe e stato uno dei fondatori del Club Trentino di

Montreal (Canada).Durante un suo soggiorno in

Trentino la scorsa estate, ha fatto tappa anche alla sede della Trentini nel mondo, dove è stato accolto dal vice presidente Ce-sare Ciola.

In quella occasione Visintin avva dato la sua disponibilità ad effettuare un collegamento video dal Canada, durante il seminario formativo che dal 5 al 12 luglio ha riunito a Trento i Coordina-tori dei Circoli trentini. Collega-mento che poi è stato effettuato.

Santos Gerardo Lazzeri Me-nendez è il presidente del Cir-colo trentino di Citlaltepetl, in Messico.

Ingegnere informatico, do-cente universitario e grande giocatore di scacchi, Lazzeri ha approfi ttato di un impegno professionale in Europa per visitare la terra dei padri e salu-tare il personale della Trentini nel mondo.

Rosario Zampedri (prima a sinistra) del Circolo trentino di Chajarí e Cristian Zampedri (primo a destra), del Circolo trentino di Buenos Aires, insieme a Rosanna Barchiesi.

Jean Luc Perioli (terzo da destra nella foto) è stato per anni il pre-sidente del Circolo trentino della Lorena (Francia). È stato durante la sua presidenza che a Grumes, in Val di Cembra, è stato inaugurato il monumento all’emigrante, dedicato a coloro che andarono a lavorare nelle miniere della Lorena.

Jean Luc Perioli quest’estate è tornato in Trentino e ha fatto visita alla Trentini nel mondo, insieme a Pio Rizzolli (secondo da sinistra nella foto), esperto dell’emigrazione cembrana in Francia e in Cile.

Nella foto (da sinistra) ci sono Giada Degasperi, Pio Rizzolli, Sabina Corradini, Jean Luc Perioli, Rosanna Barchiesi e il vice direttore della Trentini nel mondo, Francesco Bocchetti.

Jean Luc Perioli, dalla Francia

José Rommano Conzatti Giordani,del Circolo di Porto Alegre (Brasile)

Come si intuisce dal suo cognome, ha origini in Vallagarina la fa-miglia di José Rommano Conzatti Giordani, socio del Circolo trentino di Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile). A dargli il benvenuto nella sede della Trentini nel mondo sono stati il presidente Alberto Tafner e il vice direttore, Francesco Bocchetti.

Matias PerliMatias Perli (secondo da sinistra), è il figlio di Gustavo Perli, presidente del Circolo trentino di Azul (Argentina). Quest’estate, insieme a Renato Perli e Antonia Passer, Matias ha fatto visi-ta alla Trentini nel mondo, accolto da Rosanna Barchiesi.Nel precedente numero del gior-nale avevamo pubblicato la stessa fotografia ma con una didascalia sbagliata: avevamo indicato Matias

Dall’Argentina

Bruna MoserBruna Moser (prima a sinistra)

ha portato all’Associazione i saluti di suo padre, Laercio, presidente del Circolo trentino di Florianopolis (Santa Catarina - Brasile).

come Gustavo. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori

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IN MEMORIA

Sono ormai passati cinque anni da quando ci ha lasciati.

Eppure il suo ricordo, il suo esempio e i suoi insegnamenti sono ancora vivi, impressi e radicati in tutti noi. Superato lo smarrimento per il distacco e la perdita di una persona così cara, vogliamo qui esprimere la nostra ammirazione per lei e il nostro ringraziamento a tutti coloro che le sono stati vicini in vita.

Quel sorriso dolce, benevolo e accattivante, quelle espres-sioni cariche di grande umanità con le quali reagiva nelle più diverse circostanze, vissute o apprese, quel carattere mite e al contempo forte e determinato e quella saggezza semplice ma profonda, maturata affrontando e superando sfi de e diffi coltà di una vita molto travagliata.

Al termine della prima guerra mondiale Romana Maule nasce ad Aldeno, in una famiglia di agricoltori. Conduce un’infanzia relativamente buona e riceve una salda formazione tradizionale. Ma poi sopravvengono, prima la grande crisi e poi la seconda guerra mondiale.

Quest’ultima la vede presso la sorella Anna, a Bolzano, località in cui nasce la sua adorata fi glia Armida. Dopo la fi ne della guerra e relative vicissitudini, nel 1947 emigra a Berna in Svizzera, dove si trova già la sorella Ancilla. Qui ha modo di esercitare ed esaltare le sue doti e il suo carattere.

Nonostante le immaginabili diffi coltà del lavoro di emigrante, riesce lentamente a guadagnarsi la stima e l’affetto di molti vici-

ni, italiani e fi nanche svizzeri. Non solo, riesce a trasmettere ad Armida, supportandola, la sua innata passione per lo studio e la cultura. Armida cresce e diventa una persona colta, ricercata e sti-mata anche dal mondo svizzero, nel quale si è formata.

A Berna Romana incontra non solo il respiro di una gran-de capitale del centro Europa, bensì anche e soprattutto un ambiente piuttosto severo ma in ultima analisi accogliente e benevolo verso le persone come lei. Insomma una società molto interessante. Col passare del tempo ambedue, Romana e Ar-mida, ne rimangono affascinate e plasmate fi no al punto di essere orgogliose di farne parte.

In occasione dei suoi rientri in Italia, Romana non esitava a riferire la grande emozione che provava quando al termine del viaggio di ritorno in Svizzera vedeva profilarsi da lontano la sagoma del “Muenster”, la

cattedrale di Berna. La stessa emozione provata da giovane quando ritornando ad Aldeno rivedeva svettare sul conoide di deiezione l’alto campanile della chiesa: il suo campanile.

Ma non è tutto. A Berna era stata ben presto accolta nella provvida comunità degli im-migrati trentini. Gruppo questo abbastanza attivo, organizzato e costituito da persone sensibili e motivate da un forte spirito di squadra e di solidarietà. Specie nel momento del bisogno. Insom-ma una grande famiglia.

Abbiamo avuto modo di con-statare tutto ciò in occasione di un doloroso e tragico evento: l’improvvisa morte di Armida nel 1984. Al suo annuncio, per decisione di tutti i familiari, una delegazione di tre nipoti si era precipitata a Berna per assistere ed essere vicini alla zia. Ma non arrivarono per primi. Erano stati preceduti appunto dal provvido intervento della famiglia trentina

Romana Maule, donna emigranteche ha superato sfi de e diffi coltà

NATA AD ALDENO ERA PARTITA PER LA SVIZZERA NEL 1947. I NIPOTI RICORDANO CON AMMIRAZIONE I SUOI INSEGNAMENTI

Enrica Ciccolini SantiniEnrica Ciccolini nata a Rallo (frazione di Tassullo,

in Val di Non) il 26 maggio 1920, è scomparsa il 28 febbraio scorso a Stockton (California - Stati Uniti). Era vedova di Davide Santini, deceduto nel 1977 e dopo la cerimonia funebre celebrata in forma stretta-mente privata, è stata sepolta nello stesso cimitero di San Yoaquin.

Ha lasciato il fi glio Dave e due sorelle che vivono a Tassullo: Ida Ciccolini e Bianca Ciccolini. La ricordano con affetto i nipoti Giovanni Tosolini, Mariagrazia Pa-squin e Alessandra Corradini, che nel 2005 le avevano fattio visita in California.

Pia Gabos ValentiniAll’età di 105 anni, il 6 maggio

scorso si è spenta Eleonor Pia Valentini, nata Gabos, socia del Circolo trentino di Chicago (Stati Uniti). Nata a Roswell (Ohio) era cresciuta a Cles. A diciotto anni ha fatto ritorno negli Stati Uniti dove si sposò con Angelo Valentini.

La piangono la fi glia Mary e il fi glio Lawrence, le nipoti Celeste, Susan e Laura, i pronipoti Victoria Pia, Andrew, Eric e Isabella Pia.

a Berna. Ma non è questo il pun-to. Fummo tutti profondamente colpiti dal calore, dall’intima partecipazione e dalla carica di umanità che arrivava perfino ad estendersi anche ai parenti, perché toccati dalla disgrazia e perché avevano appena affrontato un viaggio così precipitoso! Forse bisogna vivere per anni all’estero, lontani dal paese di origine per maturare sentimenti così nobili.

Romana soffrì moltissimo per la perdita della sua adorata fi glia. Tuttavia, grazie al suo forte carattere, riuscì a non farsi tra-volgere e a continuare a guardare positivamente avanti.

Dopo il pensionamento dal “Burger Spital” si era ancora oc-cupata presso la “Coop” di Berna, in un’attività più appagante e dalla quale continuava a trarre nuovi stimoli.

Alla fi ne, nel 1995 decise di rientrare ad Aldeno, al suo primo campanile. Qui ebbe modo di rea-lizzare nuovi obiettivi. Fra questi l’iscrizione all’università della terza età di Trento. Fronteggiò con fermezza e dignità la grave malattia che la colpì nel 2004 e fu toccante e signifi cativo per noi parenti constatare come an-cora una volta alcuni suoi amici della famiglia trentina di Berna, nel frattempo rientrati in patria, tornarono a farle visita e le furo-no vicini anche in quest’ultimo frangente.

Dal 2010 le spoglie mortali di Romana riposano in pace nel cimitero di Aldeno.

I nipotiche ancora la ricordano

Romana mentre spegne le candeline in occasione di un suo compleanno e, a fianco, con la figlia Armi-da durante un viaggio a Capri.

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EDITORIA

Quest’anno ricorre il cinquan-tesimo anniversario della tragedia di Mattmark, in Svizzera. Più volte su queste pagine abbiamo raccontato delle iniziative che si sono svolte nei mesi scorsi per commemorare la ricorrenza. Fra quelle promosse direttamente dalla Trentini nel mondo va ora inserita anche la presentazione il 2 ottobre a Sagron Mis - paese natale di due delle vittime - del libro «Morire a Mattmark - L’ul-tima tragedia dell’emigrazione italiana» (Donzelli Editore). All’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Comitato di zona Primiero Vanoi delle ACLI e con la Pro Loco di Sagron Mis, ha partecipato anche l’autore, Toni Ricciardi (foto in alto e a centro pagina).

Per iniziativa del Gruppo del Partito Democratico alla Ca-mera dei Deputati, il libro è stato presentato anche a Roma il 27 ottobre. Per manifestare concretamente l’attenzione che la Trentini nel mondo e l’Asso-ciazione Bellunesi nel mondo dedicano alla ricorrenza, le due associazioni hanno voluto essere presenti all’appuntamento roma-

no, esponendo i gonfaloni delle due Associazioni nella sala che ha ospitato la presentazione (foto in basso).

Il libro di Ricciardi offre una ricostruzione, attenta e documen-tata, di quanto avvenne.

A Mattmark non ci si fermava mai, si lavorava giorno e notte per costruire un’imponente diga capace di produrre l’energia ne-cessaria a un paese, la Svizzera, che stava vivendo una crescita economica senza precedenti.

Nel cantiere lavoravano più di

mille persone, in maggioranza straniere e provenienti soprattutto dalla provincia italiana. Ma il 30 agosto 1965, in pochi secondi, accadde l’irreparabile: «Niente rumore. Solo, un vento terribile e i miei compagni volavano come farfalle. Poi ci fu un gran boato, e la fi ne. Autocarri e bulldozer scaraventati lontano». A parlare è uno dei sopravvissuti intervistati nel libro, uno dei testimoni della valanga di più di 2 milioni di me-tri cubi di ghiaccio che seppellì 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani (cinque dei quali trentini).

Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura nella lunga e travagliata storia dell’e-migrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Inoltre, suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stra-nieri e svizzeri morivano l’uno a fi anco all’altro.

Nei giorni successivi si scavò senza sosta con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, fi gli. Ci vollero mesi per recuperare i resti dell’ultima sal-ma. Questa storia si concluse nel modo peggiore: i tempi dell’in-chiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere dell’accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l’instabilità del ghiacciaio fosse nota da seco-li. In appello andò anche peggio, con la conferma dell’assoluzione e la condanna dei familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali.

L’oblio nel quale è caduta la catastrofe fa parlare di Matt-mark come di una «Marcinelle dimenticata». Questo volume, a cinquant’anni di distanza, sfi da quell’oblio.

«Morire a Mattmark», un libro che documenta quello che avvenne cinquant’anni fa in Svizzera

La Trentini nel mondoha organizzato

un incontro con l’autorea Sagron Mis ed era

presente a Romaquando il volumeè stato presentato

alla Camera

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229 - 2015

DALLE VALLI

«Vogliamo essere un conte-nitore di umanità nella società liquida». Con queste parole Fausto Gardumi, presidente pro-vinciale delle Acli, ha concluso il suo intervento in occasione del settantesimo di fondazione del movimento. Al centro dei lavori della giornata conclusiva della manifestazione che si è svolta a Trento dal 16 al 18 ottobre, c’è stato il ricordo di una storia che affonda le sue radici nell’impe-gno per il lavoro, la democrazia e il vangelo così come testimo-niato dallo spettacolo messo in scena da Marco Livia e Antonello Pagotto.

A seguire gli interventi delle autorità che si sono inseriti a tutti gli effetti nel dibattito in corso nelle Acli circa la necessità di dare vita ad un processo di autori-forma e rilancio per rappresentare al meglio una società soggetta a radicali trasformazioni.

Il presidente del consiglio pro-vinciale Bruno Dorigatti ha sot-tolineato a riguardo la necessità che i corpi intermedi come le Acli assumano un ruolo di formazione e accompagnamento dei cittadini verso la politica per evitare le de-

rive populiste. Quella di Dorigatti è stata una chiamata a raccolta delle Acli anche per partecipare al tavolo relativo alla redazione del Terzo statuto di autonomia.

Paolo Biasiolli, vicesindaco di Trento, ha parlato delle Acli come sentinelle della solidarietà, mentre il presidente provinciale Gardumi ha prefi gurato un impe-gno dell’associazione sul versan-te dello sviluppo del territorio, del lavoro e dell’inclusione sociale.

Giorgio Fracalossi, presidente della Cooperazione trentina, ha rilanciato il tema della formazio-ne della società civile ricordando

la collaborazione che intercorre da anni fra Acli e Federazione, dalla quale è nata la Scuola di comunità. Insieme, ha rilevato Fracalossi, possiamo aiutare il Trentino a rafforzare lo spirito di partecipazione e di respon-sabilità.

Secondo il presidente nazionale Gianni Bottalico (nella foto) la forza delle Acli è nel sentirsi un soggetto popolare, radicato nei bisogni della propria gente ed in modo particolare nella classe lavoratrice. Il grande compito che abbiamo davanti, ha con-tinuato Bottalico, è quello di

dare voce e rappresentanza alle moltitudini popolari appartenenti alle generazioni di ieri e di oggi. Fondamentale, sottolinea il pre-sidente nazionale, è mantenere la capacità di lettura delle crisi per intercettare le domande dei più deboli per fornire adeguate risposte sia in termini di servizio alla persona, sia in termini di rappresentanza.

Tutti gli intervenuti hanno con-venuto sulla necessità che movi-menti come le Acli rafforzino il loro legame con la formazione e l’impegno civile per rilanciare la politica e l’autonomia trentina.

Dare voce e rappresentanza ai più debolirimane un compito primario delle ACLI

IL MOVIMENTO TRENTINO HA FESTEGGIATO DAL 16 AL 18 OTTOBRE IL SUO SETTANTESIMO ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE

Festa in quota per i 75 anni della Scuola Graffer«È stata una grande e partecipata festa con

protagonisti i numerosi allievi di tanti, tan-tissimi corsi da una parte e dall’altra alcune generazioni di istruttori e direttori dei corsi, nomi illustri dell’alpinismo trentino che non hanno mancato di offrire il loro tempo e la loro passione per trasmettere ai più giovani l’arte di arrampicare»: così il direttore della Scuola di alpinismo «Giorgio Graffer» ha commentato la celebrazione che il 27 settem-bre si è tenuta al Rifugio Giorgio Graffer sul Grostè in onore dei 75 anni della scuola di alpinismo intitolata all’alpinista accademi-co, capitano pilota Medaglia d’oro al Valor Militare Giorgio Graffer.

L’appuntamento ha riunito circa trecento persone tra alpinisti, allievi di ieri e di oggi, istruttori di una delle più antiche scuole di alpinismo italiane, nata 75 anni all’interno della Sezione Universitaria della SAT. Una festa aperta proprio da un ricordo di Giorgio Graffer affi dato a Riccardo Decarli, biblio-tecario della SAT e autore nel 2010 della più completa biografi a dell’audace pilota e alpinista.

Tra i personaggi dell’alpinismo trentino

saliti per l’occasione al rifugio sul Grostè, il presidente della SAT Claudio Bas-setti, del Soccorso Alpino Trentino Adriano Alimonta e delle Guide Alpine Martino Peterlongo e poi Cesare Mae-stri (nella foto qui a fi anco), più volte istruttore e direttore

negli anni ’50 dei corsi estivi di roccia nelle Dolomiti di Brenta. Da Firenze è invece venuto Giancarlo Dolfi , prima allievo e poi istruttore della Scuola insieme ad altri alpi-nisti fi orentini che nella metà degli anni ’50 e poi negli anni ’60 frequentavano la Graffer.

La storia e le principali vicende e trasforma-zioni della lunga storia di questa scuola sono state ripercorse da Mauro Degasperi e dall’at-tuale direttore della Scuola, Mauro Loss,

La manifestazione è stata accompagnata dalle canzoni di montagna eseguite dal Coro «Stella del Cornet» di Trento diretto dal mae-stro Luigi Forti. Sono oltre duemila gli allievi transitati dal 1985 a oggi, ai quali gli istruttori hanno trasmesso la passione per la montagna, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo di di formare nell’allievo una solida cultura della sicurezza.

Tra i principi di questa scuola, privilegiare la qualità piuttosto che la quantità puntando sulla didattica e sulla sicurezza a tutto vantag-gio degli allievi e del prestigio della Scuola. Una storia di passione dunque, ma anche di rispetto per la montagna e che si rinnova da 75 anni: una storia che continua.

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DALLE VALLI

L’apertura avvenne del giugno del 1965, sindaco Egidio Molinari, assessore alla pubblica istruzione Dario Mosaner; la sede era nella Rocca, in due ampie sale al primo piano, sul lato nord-est, di fronte a quelle che venivano utilizzate per le mostre del Museo civico; ma direttore e aiu-to bibliotecario erano al lavoro già dal 5 gennaio, a catalogare e timbrare gli oltre 1.700 volumi della dotazione libraria iniziale, compilando per ognuno la relativa scheda e appron-tando gli schedari.

Il «varo» fu accompa-gnato da un notevole en-tusiasmo, d’altronde della nuova biblioteca civica del Comune di Riva del Garda si discuteva da quasi dieci anni, e per realizzarla fu necessario superare diffi col-tà burocratiche e fi nanziarie non indifferenti.

I volumi erano suddivisi in due gruppi: il primo di 711 libri nuovi e il secondo costituito da 1.042 tra volumi e fascicoli, in massima parte antichi, provenienti da donazioni di privati all’allora Museo civico, affi dati alla biblioteca. Oltre ai volumi, a disposizione del lettori c’erano anche i due quotidiani locali, oltre e varie riviste.

L’apprezzamento del pubblico fu notevole, al punto che già nel corso del 1966 si rese ne-cessario un primo ampliamento. Nel 1971 un altro ampliamento consentì di disporre di altre due sale. Nel 1969 un’importante aggiunta: la fonoteca. Ai nove posti di ascolto degli

inizi, con la disponibilità di 587 dischi, si aggiunsero presto altri cinque posti di ascolto, e il numero di dischi fu progressivamente incrementato.

Solo nel 1969 si tenne la cerimonia d’inaugura-zione. Nel 1974 l’impor-tante avvicendamento alla direzione: Mario Crosina, direttore fi n dall’apertura, va in pensione e viene sostituito con Giuseppe Torboli. L’anno successivo un traguardo signifi cativo, quello dei 100 mila prestiti.

Nel 1991 la biblioteca di Riva del Garda si trasferi-sce in una sede provviso-ria fino al 2004, quando affronta l’ultimo trasloco,

destinazione palazzo Salvadori (nella foto di centro pagina). I volumi oggi sono circa 87 mila, con una sezione di antiquariato di circa 4.000 volumi.

I prestiti sono cresciuti in modo pressoché costante, e dai 7.393 del 1969 si è arrivati ai 47.094 dell’anno scorso. Anche la crescita degli utenti è stata costante: dai 2.606 del 2004 ai 4.537 del 2014.

Per celebrare il mezzo secolo di apertura al pubblico, è stata promossa la manifestazione «50 e oltre» (dal 17 ottobre al 21 novembre), con un cartellone di mostre e incontri, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Trentino, con la sezione Trentino-Alto Adige dell’Associazione Italiana Biblioteche, con la Fondazione Museo Storico del Trentino e con il Comune di Trichiana (BL).

Guido Zanella(Australia)

La biblioteca di Riva del Gardaè aperta al pubblico da 50 anni

Il 18 ottobre è stata inaugurata la nuova sede del Caseifi cio sociale di Sabbionara, fondato 104 anni fa. «Proprio nella circostanza del primo secolo di attività - ha ricordato il presidente Renzo Creazzi - aveva preso corpo l’idea di valutare la costruzione del nuovo caseifi cio nella consapevolezza che, la struttura a disposizione, non poteva darci futuro. Non volevamo perdere la storia, la tradizione, la qualità, la genuinità, la semplicità, la territorialità e la soddisfazione economica che, la nostra coopera-tiva, è riuscita a produrre ed esprimere in tutti questi

anni grazie alla lungimiranza, caparbietà e tenacia di tutti i soci e amministratori che si sono susseguiti in questi cento e più anni di vita».

Numerose le eccellenze casearie della sua pro-duzione. Tra le più conosciute e apprezzate (senza nulla togliere alle molte altre) quelle legate al Monte Baldo aviense: «Casat del Baldo» (nostrano prodotto con il latte di malga), «Affogato all’Enan-tio», «50e50» (misto di latte di capra e di mucca), «Grancapra» (formaggio caprino a pasta dura) e, naturalmente, il Trentingrana.

Inaugurata la nuova sede del Caseifi cio sociale di Sabbionara

«Nella lontana Australia, Guido Zanella ritira sempre con tanto pia-cere il giornale “Trentini nel mondo” dalla sua casella postale al n°2 del 43-47 di Cross Street»: con questo messaggio Guido Zanella - che si fi rma «un trentino nostalgico» - ci ha spedito la foto pubblicata qui sopra, in risposta all’«appello» lanciato ai nostri fedeli lettori nel numero 7 del giornale. Appello ad inviarci una foto nella quale si veda la rivista inserita in un contesto che documenta luogo di arrivo e destinatario della rivista.

Le foto stampate su carta vanno inviate a:

Trentini nel mondo, via Malfatti 21 - 38122 Trento (Italia)e quelle digitali all’indirizzo:

[email protected]

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COME FARE RICHIESTA PER DIVENTARE SOCI: il modulo da compilare è disponibile sul sito dell’Associazione www.trentininelmondo.it

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CALENDARIO2-11 ottobre

C.T. Venda Nova do Imigrante (BR): 37° Festa della Polenta

4 ottobreC.T. Villa Regina (AR): 5° incontro del ciclo “El Tango:

Historia y Pasión en los últimos 150 años”, in collaborazione con l’Agenzia consolare italiana

C.T. Buenos Aires (AR): partecipa con uno stand alla manifestazione “Buenos Aires celebra Italia”

6 ottobreC.T. Toronto (CA): primo incontro del gruppo femminile

7 ottobreC.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile

10 ottobreC.T. La Lorena (FR): Castagnata

10-12 ottobreC.T. Bento Gonçalves (BR): festeggiamenti dei 140 anni

dell’emigrazione tirolesa-italiana

10-11 ottobreA Colonia del Sacramento (UY): Incontro nazionale dei

Circoli trentini dell’Uruguay

11 ottobreC.T. Buenos Aires (AR): pranzo sociale

11-18 ottobreL’Associazione festeggia i 140 anni dell’emigrazione trentina-italiana in Brasile. Il 12 a Bento Gonçalves (RS), il 13 a Taiò

(SC), il 14 a Rodeio e Gaspar (SC), il15 a Nova Trento e Florianopolis (SC), il 17 a Piracicaba-Santa Olimpia (SP)

17 ottobreA Solvay (USA): incontro dei presidenti ITTONA

18 ottobreC.T. La Lorena (FR): pranzo sociale

C.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): 134° anniversario dell’emigrazione italiana e fondazione della Colonia

23 ottobreC.T.Jaragua do Sul (BR): cena tipica trentina

23-24 ottobreConvegno EZA sul tema: Emigranti a metà – Frontiere

permeabili e mobilità dei lavoratori

24 ottobreC.T. Toronto (CA): Cena d’autunno

25 ottobreC.T. Charleroi (BE): polentada d’autum

C.T. Zofingen (CH): Castagnata

30 ottobreC.T. Toronto (CA): cena a base di tortei di patate

31 ottobreC.T. Buenos Aires (AR): gita al “Tigre”

5 novembreC.T. Villa Regina (AR): inizio corsi di lingua italiana

5-8 novembreC.T. Cordoba (AR): partecipa al festival “una città tutti i

popoli”

6 novembreC.T. Zofingen (CH): Assemblea generale

C.T. Toronto (CA): castagnata in compagnia per ricordare i nostri defunti

7 novembreC.T. Liegi (BE):passeggiata d’autunno

7 - 8 novembreC.T. Santa Teresa (BR): organizza l’Incontro di Bande e cori

8 novembreC.T. Montevideo (UY): festa del ritrovo

C.T. Buenos Aires (AR): pranzo trentino con la presentazione da parte di Danilo Zatelli e Noemì Paulus

(Gruppo giovani di Trento) dei pittori trentini

11 novembreC.T. Denver – Colorado (USA): riunione mensile

14 novembreC.T. Liegi (BE): castagnata

21 novembreC.T. Montreal (CA): castagnata

C.T. Carmelo (UY): festa chiusura annuale attività del circolo

28 novembreC.T. Londra (GB): Festa danzante annuale

C.T. Toronto (CA): Festa dei cacciatori

C.T. La Lorena (FR): Festa anniversario del circolo

29 novembreCircolo ex emigrati trentini in Svizzera (IT): un pranzo

insieme

4-6 dicembreC.T. Agro Pontino (IT): 75° anniversario dell’insediamento

dei trentini dalla Bosnia nei comuni di Aprilia, Ardea e Pomezia

5, 6, 12 e 13 dicembreC.T. Piracicaba e C.T. Santa Olimpia (BR) organizzano i

“Mercadìn de Nadàl”

6 dicembreC.T. San Francisco (USA): festa di Natale

C.T. Toronto (CA): festa di Santa Claus

13 dicembreC.T. Charleroi (BE): pranzo dei pensionati

C.T. Denver – Colorado (USA): Festa di Natale

CT Como e Lecco (IT): scambio auguri di Natale e S. Lucia

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Foto

Ugo

Fan

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