PROGETTO BRIBANO a.s.2005/ 2006 settembre 2005 settembre 2005.
Settembre 2006
-
Upload
apsppergine-apsppergine -
Category
Documents
-
view
227 -
download
6
description
Transcript of Settembre 2006
Nei primi giorni del mese di agosto la nostra Casa di Riposo ha vissuto dei mo-menti di forte commozione. Suor Ermelinda, la nostra Madre Superiora, ha deciso di lasciare il proprio incarico dopo 19 anni di servizio a fa-vore degli Ospiti e dell’Istituzione. Dopo il saluto degli Ospiti, del Personale, dei Famigliari e del mon-do del volontariato, il giorno 1 agosto è stata celebrata presso la cappel-la di via Pive una Messa di rin-graziamento alla quale ha par-tecipato anche una rappre-
sentanza del Consiglio Par-rocchiale di cui faceva parte.
E’ questa per noi l’occasione per ringraziare nuovamente Suor Ermelin-da per tutto l’amore che ha saputo donare agli Ospiti, al Personale e alla Casa di Riposo S. Spirito.
numero 2 — anno XXIII – redatto a cura della CASA DI RIPOSO S. SPIRITO — FONDAZIONE MONTEL — PERGINE — SETTEMBRE
… benvenuta Suor Antonia
Da sinistra il Vicepresidente, Suor Ermelinda e il Direttore
Giuseppe Prati, in rappresentanza degli Ospiti, consegna targa ricordo a Suor Ermelinda
Anna Sartori, in rappresentanza dei dipendenti, saluta Suor Ermelinda
Grazie Suor Ermelinda ... In questo numero:
Cento Candeline per Caterina 3
Angolo della poesia 4
Filastrocche 6
Confidenzialmente ... 7
La mia avventura 9
Un lustro in Casa di Riposo 10
L’angolo della ricetta 11
Le campane dei Masetti 12
Estate 2006 - diario 14
Il Servizio Animazione 17
Quelle della ginnastica … 18
Il corpo umano 19
Anca se ... 21
Finalmente in 10! 22
L’ECOL’ECO DELLA CASA DI RIPOSODELLA CASA DI RIPOSO
L’Eco della Casa di Riposo
IL DIRETTORE
- dott. Giovanni Bertoldi -
2
Da sinistra la Madre Provinciale, Suor Antonia e Suor Graziella.
ll giorno 8 agosto è arrivata Suor Antonia, nuova Madre Superiora. Nell’augurarLe buon lavoro, cogliamo l’occasione per rin-graziare le Ancelle della Carità per la stima e la fiducia accordataci e per la disponibilità a sostituire, crediamo egregiamente, Suor Ermelinda con Suor Antonia.
Diciannove anni sono un periodo piuttosto lungo nella vita delle persone, e tanti sono gli anni trascorsi dalla Rev.da Madre Suor Ermelinda a servizio della Casa di Riposo S. Spirito e degli Ospiti qui ricoverati. Molti di noi sono qui da molto meno tempo e, nonostante questo, abbiamo vissuto dei notevoli cambiamenti che hanno generato in noi delle aspettative positive, ma anche delle paure e delle difficoltà nell’accettarli. Possiamo solo provare ad immaginare, aiutati anche dai ricordi raccontati dagli Ospiti e dagli operatori che sono qui da molto tempo, quanti e quali siano stati i cambiamenti superati dalla nostra Madre Ermelinda, affrontati sempre con determinazione e la volontà di esserci ad aiuto e servizio di tutti noi con pazienza, umiltà e carità. Non vorremmo ora dilungarci in elogi che non sarebbero in sintonia con il carattere schivo della Madre Ermelinda, ma vorremmo Le giungesse il nostro grazie di cuore.
Con questa occasione vorremmo porgere il benvenuto alla nuova Madre Suor Antonia che abbiamo avuto modo di conoscere sia fuori dalla Casa di Riposo (gita ad Alberè), sia nei reparti dove passa ad augurarci il buon giorno tutti i giorni. Anche a Lei anticipiamo il nostro grazie per quanto saprà donarci e le auguriamo che possa trovarsi bene con tutti noi e che questo nuovo incarico Le sia motivo di soddisfazione e gioia.
GLI OSPITI
Settembre 2006 3
PERGINE. Attorniata da due fratelli, da nipoti, pronipoti, amici del circolo anziani e conoscenti,
Caterina Ambrosi, nata ai Cialini di Piazze di Bedollo, è stata festeggiata alla Casa di Riposo S. Spirito nel giorno del 100º compleanno. Davvero significativa la presenza di suoi concittadini, che
hanno voluto condividere il traguardo del secolo di vita. Guidata dal sindaco Narciso Svaldi, dal vice Paolo Zadra e dall’assessore alla politiche sociali Giuliano Casagranda, il gruppo di concittadini di
Bedollo ha donato a Caterina alcuni mazzi di fiori, mentre il sindaco ha consegnato alla centenaria un
quadro raffigurante il paese di Piazze.
Cento candeline per Caterina
Un altro quadro le è stato donato da Flora Andreatta, presidente del circolo anziani,
presente in forze alla festa. Caterina è la prima di otto fratelli e in gioventù, hanno riferito Albino e
Lina, gli unici fratelli viventi, ha contribuito ad allevarli. Sempre molto disponibile, ha lavorato in
casa, coltivato la campagna e gestito a Piazze anche il Bar dei Perei. La festa, allietata dalla
fisarmonica di Luciano, si è conclusa con il taglio della torta, presenti il Presidente del Consiglio di Amministrazione Maurizio Mattivi e il Direttore
Giovanni Bertoldi.
Fernando Valcanover (da “Il Trentino”)
Nò ghè gnent de pù bel che la mè val,
no ghè nè penèi nè pittori
che saveria copiar i so colori.
Primavera tiepida, tut quel verdesin
del prà, dei boschi entorno,
nà bianca margheritina
en bucaneve, na viola
nate al prim sol dela mattina.
Istà, concerti de oseleti
de acqua ciacerela en quela rozata
Autun
Le foie zalde en téra,
che el vent el porta via;
l’alber tut despoià
el fà malinconia ...
No ghé pù l’ombra verda,
no ‘l veden pù sfiorir;
adéss vén l’inverno ...
e ormai el con morir!
... ma nò no el morirà
sotto la scòrza nera
ghé scont nà vita nòva,
la torna en primavera!
e tanti fiori, come se na fata
se divertissa a n’piturar!
Autun, boschi tuti sfumadi
de colori che no se pol spiegar.
Rondole che se asia per nar via,
stagion de fruti e de malinconia …
Inverno, fret, bruma, giaz,
adess è sparì fiori e colori;
sol la nef bianca, come querta
sora la val, lizera …
e noi che spetan nà nòva primavera!
Poesie dialettali tratte dal “quaderno”
della signora Lidia Roat Tecilla
La mè val
Da destra la sig.ra Lidia con il marito e la figlia
L’Eco della Casa di Riposo 4
Dai gropi de ‘na zòca
soda e dura
de na nogara vècia, ormai desmentegada,
gò scavà fòr, dropando ‘n scalpelòt
montagne, qualche baita
e tuta la so zent en la valada:
‘na nona col zeston
che porta ‘l fen en stala,
en nono con la pipa e col capèl
sentà su la banchetta ‘l polsa i òsi,
en po’ pu ‘n la ‘na vaca con vedèl …
i bòci ‘l dì de festa i se diverte
i core col baston e ‘l sercio ‘n man
en de la piaza granda del paes
i fa deventar mat el capelan.
La zòca che pareva ormai segnada
a scaldar fora i muri de ‘na casa
è deventà ‘n spetacol de amirar,
enluminà col temp da la so rasa.
Da ‘na zòca
di Massimo Dorigoni Poeta dialettale, pluripremiato in concorsi nazionali
Settembre 2006 5
Gennaio mette hai monti la parrucca.
Febbraio grandi e piccoli imbacucca.
Marzo libera il sol di prigionia.
Aprile dei bei colori orna la via.
Maggio vive tra musiche ed uccelli.
Giugno coglie i bei frutti appesi ai ramoscelli.
Luglio falcia le messi al sol leone.
Agosto avaro ansando le ripone.
Settembre dei bei grappoli rubini.
Ottobre dei bei colori riempie i tini.
Novembre mucchi aridi di foglie.
Dicembre ammazza l’anno e lo sotterra.
C’è la Delina che semina il grano, volta la carta che c’è il villano,
c’è il villano che zappa la terra, volta la carta che c’è la guerra,
c’è la guerra con cento soldati, volta la carta ci sono gli ammalati,
ci sono gli ammalati con tanto dolore, volta la carta che c’è il dottore,
c’è il dottore che fa le ricette, volta la carta che c’è gente,
c’è la gente che passa per via, volta la carta che c’è Lucia,
c’è Lucia che fila il lino, volta la carta che c’è l’arlecchino,
c’è l’arlecchino che salta e balla, volta la carta che c’è una farfalla,
c’è una farfalla che vola sui fiori, volta la carta che si sono i signori,
ci sono i signore che vanno a passeggio, volta la carta che c’è un galletto,
c’è un galletto che fa chicchirichì, volta la carta e tutto è finì.
Dai ricordi di Amelia Eccher
Filastrocche
L’Eco della Casa di Riposo 6
Conoscevo da lungo tempo l ’ambiente della Casa di Riposo S. Spirito dove per diciotto anni era stata ospitata la mia zia Sira, deceduta nel 2004 all ’età di 104 anni, e già da allora avevo potuto constatare l ’efficienza delle strutture e dell ’organizzazione della Fondazione.
Ora ho avuto la fortuna di essere io stessa ospite temporanea della Casa di Riposo, per la convalescenza e la riabilitazione dai postumi di numerose fratture che mi avevano lasciata in stato di invalidità la quasi metà del corpo. Va subito precisato che, a distanza di poche settima-ne, ho riacquistato la mobilità generale in forme che non mi avrei nemmeno sognato, grazie all ’efficienza del servizio di fisioterapia per il quale la mia riconoscenza va in particolare alla professionalità di Ines. Il soggiorno presso la Fondazione Montel è stato per me una preziosa esperienza e mi ha dato la possibilità di vedere dall ’interno la qualità della vita offerta agli ospiti, tanto da con-cludere che l ’istituzione di Pergine potrebbe diventare un modello per altre strutture simili, entro e fuori il Trentino. Premesso che tutto è perfettibile, anche ciò che è già buono, e che i risultati positivi raggiunti non esonerano dal dovere di continuare a progredire, nel dialogo e nel confronto con le parti interessate, devo concludere che il mio bilancio sulla struttura perginese è ampiamente positivo in tutti i gradi dell ’impianto istituzionale e dei servizi. Ho avuto la convinzione che un unico ed organico progetto funzionale leghi la presidenza alla direzione, al servizio medico, a quello infermieristico, a quello degli operatori ed ausiliari, agli animatori che costituiscono una specie di elemento trasversale di raccordo. Vorrei ringraziare personalmente tutti per la disponibilità, cominciando dal presidente arch. Mattivi e dal direttore dott. Bertoldi, e singolarmente tutto il personale per le numerose cure avute nei miei confronti, ma è impossibile farlo perché l ’elenco nominativo risulterebbe troppo lungo. Ricorderò solo alcu-ni che non escludono però altri dalla mia riconoscenza. Ho avuto ogni giorno il sorriso luminoso dell ’attivissima suor Pierina, ho goduto delle premure e dell ’amicizia dell ’infermiera Gabriella, ho scambiato interessanti idee con gli animatori Giovanna, Silvano e Giorgio, diversi fra di loro e per questo complementari nel venire incontro alle numerose esigenze degli ospiti. Non mi dilungo sull ’aspetto architettonico e abitativo della sede di via Marconi, sulle terrazze, le stanze, le sale di ritrovo che la rendono simile a un grande albergo, accogliente come se si fosse a casa propria. La cosa che più mi ha colpita – e che ho approfondito anche parlan-do con gli animatori – è la “qualità” del rapporto instaurato con gli ospiti, sempre visti come persone, qualunque sia il loro stato di salute, sempre rispettati nella loro umanità, aiutati e sol-lecitati a conservare gli interessi e l ’amore per la vita. Ho constatato anche alcune forme di deci-so miglioramento per le appropriate cure mediche, fisioterapiche e per l ’ambiente favorevole nel
Confidenzialmente ...
Settembre 2006 7
Noi, ospiti della Casa di Riposo S. Spirito di Pergine, siamo in un’ isola di pace. E’ pur vero che ognuno di noi ha i suoi malanni ed acciacchi, però siamo assistiti con tan-to amore e competenza mentre “fuori” c’ è il caos! Quei poveri immigrati che arrivano in Italia da tanto lontano e con immensi sacri-fici, non hanno casa né lavoro. Poi c’ è il sabato sera e i ragazzi vanno in discoteca e, quando escono, frastornati dal suono di una musica emessa a volumi altissimi e da qualche …”compressa” …… gettano alle ortiche la loro giovane vita con indifferenza … e i loro genitori si disperano! Poi le guerre …… quante lacrime vengono versate! Quanto odio occupa il posto dell’ amore che dovrebbe regnare nel mondo!
Lidia Carmi
Ospite di Via Pive
ridestare quanto assopito nella volontà e nel pensiero. In una casa di riposo, infatti, non è neces-saria soltanto la professionalità, ma anche una particolare predisposizione alla sensibilità uma-na, quasi una vocazione che porta a superare qualsiasi diaframma interposto fra assistente ed assistito. Se posso formulare un augurio per il futuro della Casa di Riposo S. Spirito – Fonda-zione Montel, è quello che l ’ottimo servizio diurno venga ampiamente conosciuto ed utilizzato in forma maggiore della presente, e che vengano attivate a vantaggio della comunità perginese le altre forme di servizio già progettate e quelle che potranno essere individuate sulla base delle po-sitive esperienze già ampiamente apprezzate.
Maria Garbari
Ospite di Via Marconi
L’Eco della Casa di Riposo 8
Il volontariato è un esperienza unica che tutti dovrebbero provare. Innanzi tutto credo che questo tipo di attività aiuti non solo gli altri ma anche se stessi; dedicando qualche ora alla settimana, riesci a rendere felici tante persone bisognose di cure ma soprattutto di affetto. In quel paio d’ore vivi in un mondo molto diverso che inizialmente ti spaventa ma che poi ti fa sentire orgogliosa e utile agli altri.
Il volontariato è aperto a tutte le persone interessate, che hanno voglia di dedicarsi ai nonni ospiti della Casa di Riposo.
Ho tredici anni ma nonostante la mia giovane età sono stata accolta molto bene sia dallo staff sia dagli anziani; questi ultimi mi sono stati di grande aiuto perché sono riusciti a mettermi a mio agio in qualsiasi mo-mento e situazione. Il mio ruolo era quello di accompagnare gli Ospiti alle varie attività organizzate durante la settimana, leggere il giornale, o sem-plicemente tenere loro un po’ di compagnia.
Sebbene la mia “avventura” sia stata piuttosto breve, credo che non sarà facile da dimenticare perché, senza ombra di dubbio, è stata un’esperienza che in qualche modo mi ha aiutata a crescere, a diventare più matura e responsabile.
Spero di poterla ripetere anche durante la prossima estate; ho avuto mo-do di conoscere molte persone, nonne che mi hanno raccontato, a loro mo-do, le loro storie e le loro vite.
Consiglio questa attività non solo a persone adulte, ma anche a giovani che come me hanno del tempo libero che vogliono impiegare in qualcosa di dav-vero utile.
Concludendo colgo l’occasione di ringraziare per la loro gentilezza e ospitalità gli animatori Silvano, Sonia, Cristina, Giorgio e Michela, gli in-fermieri, i volontari, il personale religioso e un caloroso abbraccio a tutti gli anziani Ospiti della Casa di Riposo.
Michelle
Volontaria al Servizio Animazione
“La mia avventura”
Michelle con Luigi e Silvia
Settembre 2006 9
Nicolussi Anzolon Edwige
Ospite di Via Marconi
Sono ormai trascorsi 5 anni da quando, con qualche timore, sono entrata a far parte del gruppo degli ospiti della Casa di Riposo S. Spirito e mi sembra quasi naturale fare un piccolo bilancio.
In questo periodo ho potuto notare, o meglio, vivere molti cambiamenti: il più appariscente è stato senza dubbio il trasloco dalla mia prima siste-mazione di Susà alla nuova sede di via Marconi. Ricordo come molte di noi dicevano che era fin troppo bella per delle persone anziane ma, appe-na giunte qui, ci siamo accorte come sia vero che è molto facile abituarsi al “meglio” …..
Nello stesso periodo dell’apertura della nuova Sede di via Marconi un altro significativo cambiamento ha segnato la storia della Casa di Riposo: il pensionamento del Direttore Sig. Beber Ezio e le dimissioni del Presi-dente Sig. Beber Dario, che ricordiamo con affetto e riconoscenza per quanto fatto per tutti noi, e l’entrata in carica del nuovo Presidente, Sig. Mattivi arch. Maurizio, ed il nuovo Direttore, Sig. Bertoldi dott. Giovanni, che sono stati designati a proseguire questi delicati ed impor-tanti incarichi. Da subito abbiamo potuto apprezzare la loro disponibilità anche nell’incontrarci non solo in momenti di festa, molto importanti, ma anche in occasioni di riunioni per spiegarci quanto sta accadendo nel pa-norama delle R.S.A.: trasformazione delle Case di Riposo da IPAB ad aziende di erogazione di servizi, nuovo sistema di calcolo dei parametri del personale, sistema di elezione del rappresentante degli Ospiti nel Consiglio di Amministrazione, progetto alimentazione, ecc…
Una parola anche per il personale di assistenza che si dimostra premuro-so, competente e disponibile nei nostri confronti anche per ascoltarci ed aiutarci a trovare soluzioni ai nostri piccoli e grandi problemi.
Per concludere posso sinceramente affermare che qui mi trovo molto bene e sento che questa è anche casa mia e vorrei augurare di cuore a tutti noi Ospiti della Casa di Riposo di poterci sempre sentire bene e a nostro agio per trascorrere serenamente la nostra vecchiaia (…… acciac-chi permettendo).
Un saluto affettuoso a tutti.
“Un lustro in Casa di
Riposo”
L’Eco della Casa di Riposo 10
Zanei Giulia
Ospite di Via Pive
Ingredienti:
1 vasetto di yogurt alla vaniglia
farina bianca (l’equivalente di 2 e 1/2 bicchierini di
yogurt)
zucchero (l’equivalente di 1 bicchierino di yogurt)
2 uova
1 bustina di lievito
1 bicchiere di latte
burro per imburrare la teglia
Preparazione:
In una terrina sbattere le uova con lo zucchero, fino ad
ottenere un composto liscio e cremoso. Aggiungere la
farina, la bustina di lievito amalgamando utilizzando un
cucchiaio fino a sciogliere eventuali grumi.
In una tortiera, precedentemente imburrata, disporre il
composto uniformemente, mettere nella fornasela
(stufa a legna) e cuocere per 45 minuti. A torta fredda
cospargere con zucchero a velo.
BUON APPETITO
Torta allo yogurt della zia Giulia
L’angolo della ricetta
Settembre 2006 11
Giorgio Oss Papot
Foto di Fruet Renzo “La campana”
La chiesa dei Masetti, dedicata a S. Antonio Abate che si festeggia il 17 gennaio, è stata costruita fra il 1913 e il 1929. Erano i tempi della prima guerra mondiale e la stessa venne usata dal Comando Militare e il terreno vicino per cimitero di guerra.
In occasione della prima festa pa-tronale, “la sagra del 17 gennaio 1930” , è stata benedetta da Mons. Giacomo Regensburger, così come le due campane. Quella piccola detta anche della “tempesta” of-ferta dagli abitanti di Vignola e quella grande fusa con le offerte degli abitanti dei Masetti.
Dopo oltre 70 anni si è rotta la campana piccola e la sua voce è di-ventata stonata. Abbiamo incarica-to una ditta per la fusione di una nuova campana che è stata bene-detta dal decano don Remo Vanzet-ta il 18 gennaio 2004 dedicandola all’Annunciazione di Maria.
La vecchia campana, adattata ad ambone, ora la si può ammirare in tutta la sua bellezza in chiesa: da lei si annuncia la parola di Dio.
E’ veramente molto bella, riporta la data “1878”; vi sono raffigurati di-versi santi tra cui l’Annunciazione di Maria che è stata copiata e ri-portata sulla nuova.
Annunciazione di Maria: nome più giusto non si poteva dare; il suo suono può annunciare la gioia del Cristo Risorto, il dolore per la mor-te di un nostro fratello, il richiamo
ogni domenica a riunirci attorno all’altare per celebrare l’Eucarestia.
Da bambino assieme agli amici Ren-zo, Giulio ed Alfredo, suonavamo a distesa le campane la notte dei morti. Così si usava ma non ho mai capito il motivo, forse per ricorda-re i nostri cari ed accompagnarli nelle mani di Dio.
Negli intervalli mangiavamo le ca-stagne cotte al momento sul for-nello in sacrestia accompagnate dal vino novello dolce (el mòst). Quando si tornava a casa il paese era tutto al buio perché non c’era l’illuminazione pubblica; ci tenevamo tutti e quattro per mano dalla pau-ra proprio perché per diverse ore avevamo suonato per i morti, e la morte è nera come il buio della notte.
Mia mamma mi racconta che una notte di un lontano 2 novembre ho sognato che suonavo ancora le cam-pane e battevo le braccia sul letto. Penso sia stata la paura col contri-buto del vino dolce (el mòst).
Nel 2004, dopo la benedizione della campana, ho letto in chiesa una mia “poesia” dedicata alla nuova e alla vecchia campana.
Le campane dei Masetti
Giorgio Oss Papot
L’Eco della Casa di Riposo 12
Giorgio Oss Papot
Sona campana dei Maseti
sona per i siori e per i poreti,
el to rintoco allegro e rotondo
el fàga el giro del mondo.
Sona per i politici e i potenti
dighe che no volen guerre e lamenti,
ma pace e serenità
per tuta l’umanità.
Sona per le montagne così bele
per el sol la luna e le stele,
infondi gioia nel nostro cuor
per ringraziar nostro Signor.
Sona quando sarà l’ora, l’agonia
porta en Paradis l’anima en bòna compagnia,
metela nela gàida del nostro Creator
consola chi resta nel dolor.
Sona campana per tuti noi
per le mamme i papà e i nòsi fioi,
proteggi sempre la nòsa comunità
sona campana per l’eternità.
E ti vecia campanela
te sei rota come nà padella,
la to voze no l’ei pù en’tonada
zò dal campanil t’aven portada.
No te sentirò pù sonar
te sei propri bela làsete vardar,
dala to ciésa no te portan via
ghò le lagrime ai oci de nostalgia.
La nòsa campana
Foto di Fruet Renzo - ”La Chiesa dei Masetti”
Settembre 2006 13
Dopo ave
r visitat
o la bel
lissima
Chiesett
a
Tutti in
“sacres
tia” per
una pa
usa
ristoratr
ice
I fiori non si sono visti
ma il “Nettuno” ha fatto la sua bella figura
Estate 2006 - diario
25 MAGGIO - GITA A TRENTO IN FIORE
4 GIUGNO - FESTA PATRONALE DELLA CASA
15 GIUGNO - GITA A KAMAUS E MADONNA DELLA PACE
… nen tutti a disnar e per l’occasion daverzen ‘na boza de vin bòn
Dopo i discorsi e il ringraziamento alla nostra Luciana neo-pensionata …
L’Eco della Casa di Riposo 14
22 GIUGNO - PELLEGRINAGGIO - Santuario del Nevegal
13 LUGLIO - GITA IN VAL DEI MOCHENI
27 LUGLIO - GITA AL LAGO DI LAVARONE
Il tradizionale pellegrinaggio della Casa ci ha portato al Santuario del Nevegal
in quel di Belluno
Birreria Pedavena: e dopo aver pensato allo spirito
la giusta ricompensa anche alle stanche membra
Una meta molto gradita delle nostre gite è la Valle dei Mocheni, non solo per la comodità della vicinanza, ma anche per gli incantevoli paesaggi che si possono
ammirare. Quando è brutto tempo si dovrà lavorare d’immaginazione.
Un giretto in riva al lago rasserena gli animi e ci permette di essere così
sorridenti anche in posa per le foto.
Settembre 2006 15
9 AGOSTO - PRANZO IN ALBERE’
Iniziamo la giornata con la partecipazione alla S. Messa celebrata da don Marcello , che vogliamo
qui ringraziare per la disponibilità e cortesia dimostrata
Nell’attesa dell’ora del pranzo ci distraiamo con una partita a carte e 4 chiacchiere
Dopo il pranzo digestivo con musica e spazio ai nuovi artisti emergenti della zona (da sinistra ……,Maurizio, Aldo, Suor Graziella, Rodolfo,
Marco, Achille e Luigi
“Un particolare ringraziamento va al Gruppo Pastorale Pensionati e Anziani che lavorando instancabilmente,
anche quest’anno hanno donato a tutti Noi una giornata stupenda”
GRAZIE DI CUORE
Gli Ospiti
L’Eco della Casa di Riposo 16
LE CENE D’ESTATE
L’Amministrazione ringrazia i famigliari per la partecipazione alla cene di Via Pive e di Via Marconi e per le offerte raccolte in tale occasione (€ 405.00 alla cena di Via Marconi e € 190.00 alla cena di Via Pive). Si ricorda che tali somme di denaro verranno utilizzate per future attività di animazione collettiva.
IL PRESIDENTE - arch. Maurizio Mattivi -
... dal Servizio Animazione
Altri appuntamenti divenuti tradizione in Casa di Riposo sono le “Cene con i famigliari”, rese possibili anche dalla competenza e disponibilità del Servizio
Cucina guidato dallo Chef Renzo,
occasione per trascorrere una serata in compagnia dei propri cari, conoscere nuove persone, ascoltare della buona musica proposta da musicisti che di volta in
volta ci regalano un po’ del loro tempo
“L’estate sta finendo, un anno se ne va …” è il ritornello di una canzone di alcuni anni fa. Ad onor del vero, viste le temperature, sembra di essere già in autunno inoltrato, ma noi confidiamo in un settembre particolarmente mite così da poter effettuare le gite ancora in programma e le altre attività estive.
A tal proposito vogliamo qui ringraziare quanti a vario titolo con il loro aiuto e sostegno contribuiscono alla riuscita di tutte le attività organizzate.
Un saluto e un ringraziamento particolare giunga alla Rev.da Madre Suor Ermelinda ed un caloroso benvenuto alla Rev.da Madre Suor Antonia .
Buon fine estate a tutti.
Settembre 2006 17
“Quelle” della ginnastica di gruppo Beh! Intanto ci presentiamo: Simona, Sonia e Michela!! Chi siamo?? Anche se ormai ci conoscono tutti noi siamo “quelle” della ginnastica di gruppo di Via Pive. Simona, fisioterapista, fa lavorare gambe e braccia; Sonia e Michela dell’animazione ungono le rotelline della mente. Ma ovviamente gli attori principali del nostro spettacolo sono loro: Ci sono Pierina, Silvia, e Cesira sempre attente e carine Ci sono le Giselle: una l’è brontolona, preferisce andar a cavar patate invece che alzar i brazi, l’altra la ride sempre C’è Ines sempre perfetta, piena di entusiasmo e ricercatrice di sinonimi Lina è sempre pronta a contare per non farsi imbrogliare C’è Maria che no ghe ven el fià ma no la mola Iolanda e Pia dicono sempre: “Mi no son bona” Natale con il bastone dirige la situazione C’è Giuseppina che un po’ la stà, ma po’ la dis che lei stufa C’è Severina impegnatissima nonostante la gamba “zifolina” Adele e Luigi che zitti zitti fan le scarpe a tutti Aurelio el vol sempre saver perché Ci sono Corinna e Daria “le Furbone” che lavorano solo quando le si guarda Emilia che strucada in ascensore la dis: “Poco posto si tiene quando ci si vuol bene.” Paolina che cerca continuamente da magnar anziché laorar Ghè le Lidie: una che no la vol mai far fadiga, l’altra nonostante i zento anni sulle spalle la conta i birilli vegnudi zò Paolino, el pastor del gregge, sa sempre stupirci con la sua voglia di fare C’è Licia che non ama la ginnastica ma adora i birilli Ed Elisa che quando è in “vena” si scatena Giorgio è con il sorriso sempre pronto Ci sono Natalia e Teresina che anziché due braccia per una ne muovono uno per ciascuna Livio trova divertente anche l’esercizio meno avvincente C’è Elsa che coi birilli la fa un po’ fadiga ma la ciapa sempre ben la mira Gemma con gran velocità la risposta giusta sempre ti dà. Tutti impegnati per un’ora a settimana a dare il massimo! Esercizi per le braccia, le gambe, con la palla e i cerchi; i birilli, le macedonie, le città e i numeri; colori, fiori, nomi e somme. E ven for en gran gazer come questo articolo en po’ en talian e un po’ in dialetto (Ghe l’aven ensegnà anca ala fisio)
TUTTO, AIUTA A GIRAR BRAZI E RODELE Michela, Sonia e Simona
L’Eco della Casa di Riposo 18
... è formato al 70-80% di acqua, che è il veicolo fondamentale di trasporto e regolazione degli ele-menti indispensabili per la vita (proteine, zuccheri, grassi, sali mi-nerali…).
Il patrimonio idrico del no-stro corpo è regolato fondamental-mente da due elementi: il rene e una zona del cervello deputata al controllo della sete. Per assicurare un adeguato benessere alla nostra persona dobbiamo garantire un cor-retto bilancio idrico: l’acqua che viene assunta tramite le bevande e gli alimenti dovrà in seguito essere eliminata, sia attraverso il rene che attraverso le altre vie di escrezio-ne come l’intestino, il respiro e la sudorazione (si pensi che tramite questi tre meccanismi il corpo eli-mina circa un litro di liquidi al gior-no).
Nelle giornate più afose, in cui si suda molto e aumentano le perdite di liquidi (in alcuni casi si può superare il litro di “uscite” con il solo sudore), il rene si regola au-tomaticamente concentrando le uri-ne e diminuendo la quantità di liqui-di prodotti, in modo da tenere co-stante il bilancio idrico.
E’ chiaro che questo è un meccanismo compensatorio e che l’ideale sarebbe invece aumentare
l’introito di acqua e sali minerali in modo da permettere al rene di lavo-rare a “regime normale”.
Un adulto di 70 Kg dovrebbe in media assumere 2,5 litri di liquidi al giorno, di cui 1 l. tramite l’acqua contenuta negli alimenti e 1,5 l. tra-mite le bevande. Le patologie legate all’idratazione si possono sviluppare in due sensi: • se il rene non elimina adeguata-
mente l’acqua e gli elettroliti as-sorbiti, si avrà un accumulo di liquidi con manifestazioni fino ad arrivare all’edema periferico (gonfiore alle gambe) o polmona-re (difficoltà di respiro);
• se invece i liquidi introdotti non compensano le perdite (ad esem-pio a causa del caldo intenso, ma anche di alcuni stati patologici con febbre, vomito, diarrea…), si andrà incontro al fenomeno della disidratazione.
La disidratazione si può manifesta-re abbastanza frequentemente nell’anziano per tre motivi fonda-mentali: 1. la diminuzione del senso della
sete 2. la presenza di limitazioni fisiche
che non permettono all’anziano sia di esprimere i suoi bisogni che di avere libero accesso
Il corpo umano ...
Settembre 2006 19
all’acqua . 3. l’uso di farmaci (diuretici, lassa-
tivi, antiinfiammatori, …) fre-quentemente usati nelle più co-muni patologie geriatriche
E’ quindi evidente quanto sia fonda-mentale, specie nella stagione cal-da, controllare che tutti, in partico-lare le persone più fragili come i bambini e gli anziani, bevano a suf-ficienza. Vale la pena ricordare co-munque come in alcuni casi specifici (persone con malattie cardiache, problemi renali, epatopatie) la quantità di liquidi da introdurre va-da controllata e stabilita dal perso-nale sanitario.
La disidratazione causa sin-tomi e segni aspecifici e vaghi ed è difficile da individuare. Ci sono co-munque alcuni elementi, che posso-no aiutare nella diagnosi: la sec-chezza della pelle e delle mucose, la perdita di peso improvvisa, l’assopimento, l’alterazione di alcuni parametri ematici.
Anche per la disidratazione
come per molte altre patologie, la prevenzione rappresenta l’arma più efficace. Per questo motivo si è sempre chiesta l’attenta collabora-zione di tutto il personale di assi-stenza, infermieristico, di anima-zione, religioso, di volontariato nel-
la somministrazione dei liquidi (giri programmati ma anche idratazione con la distribuzione delle terapie, in concomitanza della fisioterapia, du-rante le attività ricreative…). Oltre al personale dipendente anche i pa-renti e gli assistenti degli ospiti sono spesso chiamati in prima per-sona ad aiutare in questo delicato e fondamentale compito.
In alcuni specifici casi è in-fine necessario integrare i liquidi assunti per bocca con della terapia infusoria (le flebo). La disidratazione è un evento peri-coloso che può portare a diversi problemi: ∗ peggioramento del funzionamen-
to dei reni con difficoltà di smal-timento delle scorie dell’organismo e di metabolizza-zione dei farmaci
∗ peggioramento dell’equilibrio o-meostatico corporeo
∗ maggiore suscettibilità alle infe-zioni
∗ fenomeni di confusione mentale con maggiore rischio di cadute
∗ … E’ fondamentale quindi impegnarsi a tutti i livelli ad agire sui quei fatto-ri che sono controllabili affinché l’incidenza di questo tipo di proble-ma sia ridotta al minimo possibile. IL MEDICO
Andrea dr. Moser
L’Eco della Casa di Riposo 20
ANCA SE ...
Anca se … l’era brut temp, la festa che doveven far al Pian del Gac, l’even fata l’istes; l’è stà propri nà gran festa, con le fisarmoniche che sonava, (en grazie ai nosi fisarmonicisti), le grandissssime torte dela Marina, la macedonia fresca e bona fata sol che mez’ora prima, el cafe de moka e tanta allegria. Anca se … sen divisi su do case aven fat festa al stes modo en tute e doe le case en tel stes moment. Anca se … la Marina no la g’ha pù nisuni en Casa de Riposo en tòc del so cor l’è ligà a tutti noi. Anca se … la è pasada, ricordantela come en moment bel.
C.F.O. COMITATO FAMIGLIARI OSPITI
Via Pive: Marcello e Paolo mostrano la torta
Via Marconi: Paolo e Marina con la maxi torta
La musica di “Ciaghi” fa da sottofondo alla festa
Settembre 2006 21
Nel mese di agosto al Centro Diurno sono arrivate 3 nuove Ospiti: Maria, Rita e Orsola, così adesso siamo un bel gruppo numeroso. Giochiamo spesso alla tombola, a carte, cantiamo le nostre canzoni preferite (La Ma-donnina, La Valsugana, la Montanara, …) e quando il tempo lo permette facciamo delle passeggiate fino al bocciodromo oppure andiamo a visitare la chiesa.
Nelle giornate più calde rimaniamo al fresco del nostro portico al-lestito con i nostri fiori di carta, api e coccinelle fatte dai nostri Ospiti.
Uno dei nostri passatempi preferiti è la lettura dei proverbi, come ad e-sempio quelli dei santi:
A San Matè l’oselador el salta en pè
Se piove de san Gal piove fin a Nadal
oppure quelli riguardanti i vari paesi della Valsugana:
Fin che gh’è l’orsa sulla Vigolana No sta a cavarte la maia de lana
L’aqua de l’ades la mena sabion,
el bon vin me conza ’l magon
Finalmente in 10!
IL CENTRO DIURNO
L’Eco della Casa di Riposo 22
La Casa di Riposo S. Spirito – Fondazione Montel di Pergine Valsugana già da alcuni anni ha sviluppato un sistema di gestione per la qualità fina-lizzato al miglioramento continuo dei propri servizi che l’ha portata all’ottenimento della certificazione di qualità ISO.
Per raggiungere tale obiettivo risulta fondamentale la collaborazione e il coinvolgimento degli Ospiti e dei loro Familiari; solo attraverso l’ascolto attento, puntuale e costante delle esigenze e delle aspettative dei propri “Clienti” è possibile fornire sempre un servizio soddisfacente.
SABATO 16 SETTEMBRE 2006SABATO 16 SETTEMBRE 2006 presso la Sala Polivalente della sede di Via Pivepresso la Sala Polivalente della sede di Via Pive
alle ore 09:30alle ore 09:30
ci sarà un incontro di presentazione e somministrazione del “Questionario di rilevazione della soddisfazione dei Clienti” anno 2006 della durata di circa 90 minuti.
Si auspica la massima partecipazione.
Questionario di rilevazione della soddisfazione dei Clienti
IL RESPONSABILE QUALITA’
Settembre 2006 23
data argomento
15 giugno 2006 ACCREDITAMENTO E QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARIE E SOCIO-ASSISTENZIALI
14 settembre 2006 L.R. 21 SETTEMBRE 2005 NR. 7
DALLE IPA ALLE AZIENDE PUBBLICHE DI SERVIZI ALLA PERSONA
12 ottobre 2006 LA TUTELA DELLA PRIVACY
16 novembre 2006 LA TUTELA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA IN ETÀ ANZIANA
14 dicembre 2006 LA FAMIGLIA QUALE RISORSA ATTIVA NEI SERVIZI ASSISTENZIALI
tavola rotonda
CURA REDAZIONALE, IMPOSTAZIONE GRAFICA E STAMPA A CURA DI Cristina Bolgia e Silvano Brol
SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO DATO IL LORO APPORTO
PER LA REALIZZAZIONE DEL PERIODICO
L’ECO
PERCORSO
FORM
ATIVO
INFO
RMATIVO
L’Amministrazione ha organizzato per il 2006 un
percorso formativo - informativo rivolto a Ospiti, Familiari, Volontari
e a tutti coloro che ne avessero interesse.
Il percorso si svolgerà presso la Sala polivalente di Via Pive alle ore 20:30.
Si ricorda che la partecipazione ai vari incontri è libera e senza nessun vincolo
per cui è possibile aderire solamente alle serate di proprio interesse.
CALENDARIO
14 SETTEMBRE 2006
L.R. 21 SETTEMBRE 2005 NR. 7 DALLE IPAB ALLE AZIENDE PUBBLICHE DI SERVIZI ALLA PERSONA
12 OTTOBRE 2006
LA TUTELA DELLA PRIVACY
16 NOVEMBRE 2006
LA TUTELA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA IN ETÀ ANZIANA
14 DICEMBRE 2006
LA FAMIGLIA QUALE RISORSA ATTIVA NEI SERVIZI ASSISTENZIALI (TAVOLA ROTONDA)