Serve o non serve questo benedetto areosol ?

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Come mai, direte voi, i bambini francesi o tedeschi non si ammalano durante l’inverno, non hanno anche loro la tosse, il raffreddore, l’asma? E come si curano? Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire che cosa è l’aerosol. La parola aerosol indica una mescolanza di aria e liquido sotto forma di goccioline microscopiche; questa mescolanza è generata da un piccolo compressore che la convoglia attraverso un tubicino dentro una mascherina; il liquido contiene uno o più farmaci, l’aspetto di questa “miscela” è quello di una nebbiolina. Respirando questa nebbiolina si consente al farmaco di arrivare direttamente sulla superficie interna dei bronchi: si accelera così la risposta terapeutica e si riducono le dosi efficaci fino a un decimo di quelle necessarie se il farmaco fosse somministrato per bocca; con la diminuzione della posologia diminuiscono anche gli effetti collaterali. Si capisce perciò come l’aerosol sia un sistema molto efficiente, rapido e sicuro per curare alcune patologie bronchiali. La terapia con l’aerosol è, come abbiamo detto, molto efficace, ma anche molto variabile a seconda dell’apparecchio che si usa, delle sue condizioni di efficienza e della tecnica con cui l’aerosol viene fatto. Per esempio molti genitori, per evitare che il bambino sia spaventato dal rumore o dall’applicazione della mascherina di silicone sul viso, hanno l’abitudine di fargli l’aerosol mentre dorme: peccato che così non si riesce a mandare il farmaco fino alla profondità dei bronchi e la terapia ha un’efficacia uguale a zero. Attenzione però, l’aerosol presenta tutti questi vantaggi nella terapia di alcune patologie bronchiali, ma non di tutti i disturbi dell’apparato respiratorio. Parlando di bambini, si può dire che la terapia aerosolica è “una bomba”, ma quasi esclusivamente nell’asma (o bronchite asmatica, o broncospasmo); in questo caso, infatti, è utile che il farmaco, broncodilatatore o antinfiammatorio, raggiunga velocemente i bronchi fino alle diramazioni più sottili dell’ “albero respiratorio” dove può agire in pochissimo tempo dando al bambino un sollievo quasi immediato. Non c’è solo l’aerosol fatto con l’apparecchio per curare l’asma, oggi esiste la possibilità di usare delle bombolette spray che nebulizzano in una frazione di secondo la stessa quantità di farmaco che l’apparecchio per l’aerosol manda nella mascherina in un quarto d’ora. Questo è un vantaggio enorme: l’occorrente per la cura sta comodamente in una tasca, non c’è bisogno di energia elettrica, la terapia dura un attimo e il bambino non si spaventa per il rumore. È per questo motivo che gli apparecchi per l’aerosol sono stati progressivamente abbandonati quasi dappertutto… eccetto che da noi in Italia. C’è da dire un’altra cosa: l’effetto clamoroso della terapia aerosolica nell’asma ha generato una fiducia così grande in questo tipo di cure da spingere moltissime famiglie e molti medici a utilizzare lo stesso strumento per la cura di altri disturbi che con l’asma non hanno nulla a che vedere: la semplice tosse, il raffreddore e il mal di orecchie, per esempio. Si è diffusa in maniera impressionante l’abitudine di usare in questi casi dei farmaci derivati dal cortisone, preziosi nel trattamento di alcune forme asmatiche più resistenti, ma la cui efficacia in caso di tosse, mal di gola e raffreddore è tutta da dimostrare. Può darsi che, in qualche caso, respirare una nebbiolina, anche soltanto composta da acqua, possa facilitare l’espulsione del catarro, ma lo stesso risultato si potrebbe ottenere bevendo in abbondanza e, nei bambini più grandi, usando uno sciroppo: tutte cose molto più pratiche di un lungo aerosol. Senza parlare del naso chiuso e del raffreddore comune, situazioni che neppure possono essere chiamate malattie, in cui l’effetto dell’aerosol è quasi sicuramente un’illusione. Ma il successo della macchinetta sembra inarrestabile: sarà l’effetto combinato del monotono ronzio, degli sbuffi di nebbia al lati della mascherina e dell’odore pungente di alcuni farmaci e di alcune miracolose acque termali, ma da noi l’aerosol di diffonde sempre più e così qualche volta capita di incontrare una famiglia che vive all’estero e che cade dalle nuvole: la macchinetta dell’aerosol? E chi l’ha mai vista! UN APPARECCHIO DA USARE CON ATTENZIONE Il diametro delle goccioline che compongono l’aerosol e quindi la loro capacità di raggiungere i bronchi più sottili (che poi sono quelli su cui è più necessario che il farmaco agisca) dipende dalle caratteristiche del compressore (il motore dell’apparecchio) e da quella dell’ampollina di plastica in cui viene caricato il farmaco stesso. Queste caratteristiche TRANSLATE FANS DEL VINILE WITH AND WITHIN È UN SOCIALNETWORK GLOBALE PER DONNE,PER M AM M E CHE SI REINVENTANO,CHE SI PROM UOVONO Sottoscrivi la newsletter: Sottoscrivi Delivered by FeedBurner Sottoscrivi i feed LETTORI FISSI I nostri lavoretti (74) I viaggi di Marco (8) La salute dei bambini (3) La scuola (16) Libri (4) Pensieri (19) Psicologia infantile (5) Ricordi (12) ARGOM ENTI POST

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Serve o non serve questo benedetto aerosol?di Vincenzo Calia

Si avvicina la brutta stagione, riaprono le scuole e gli asili nido; le mamme solerti siaffrettano a rispolverare e mettere in piena efficienza l’apparecchio per l’aerosol, l’oggettopiù amato dalle famiglie italiane. Sì, avete letto bene, famiglie italiane perché questoapparecchio, che nelle nostre case non manca mai, si trova difficilmente in casa dei

francesi o dei tedeschi, per fare solo un esempio di paesi a noi vicini.Come mai, direte voi, i bambini francesi o tedeschi non si ammalano durante l’inverno, non hanno anche loro la tosse, ilraffreddore, l’asma? E come si curano?Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire che cosa è l’aerosol. La parola aerosol indica una mescolanza diaria e liquido sotto forma di goccioline microscopiche; questa mescolanza è generata da un piccolo compressore chela convoglia attraverso un tubicino dentro una mascherina; il liquido contiene uno o più farmaci, l’aspetto di questa“miscela” è quello di una nebbiolina. Respirando questa nebbiolina si consente al farmaco di arrivare direttamente sullasuperficie interna dei bronchi: si accelera così la risposta terapeutica e si riducono le dosi efficaci fino a un decimo diquelle necessarie se il farmaco fosse somministrato per bocca; con la diminuzione della posologia diminuiscono anchegli effetti collaterali. Si capisce perciò come l’aerosol sia un sistema molto efficiente, rapido e sicuro per curare alcunepatologie bronchiali. La terapia con l’aerosol è, come abbiamo detto, molto efficace, ma anche molto variabile a seconda dell’apparecchioche si usa, delle sue condizioni di efficienza e della tecnica con cui l’aerosol viene fatto. Per esempio molti genitori, perevitare che il bambino sia spaventato dal rumore o dall’applicazione della mascherina di silicone sul viso, hannol’abitudine di fargli l’aerosol mentre dorme: peccato che così non si riesce a mandare il farmaco fino alla profondità deibronchi e la terapia ha un’efficacia uguale a zero.

Attenzione però, l’aerosol presenta tutti questi vantaggi nella terapia di alcune patologie bronchiali, ma non di tutti idisturbi dell’apparato respiratorio. Parlando di bambini, si può dire che la terapia aerosolica è “una bomba”, ma quasiesclusivamente nell’asma (o bronchite asmatica, o broncospasmo); in questo caso, infatti, è utile che il farmaco,broncodilatatore o antinfiammatorio, raggiunga velocemente i bronchi fino alle diramazioni più sottili dell’ “alberorespiratorio” dove può agire in pochissimo tempo dando al bambino un sollievo quasi immediato.Non c’è solo l’aerosol fatto con l’apparecchio per curare l’asma, oggi esiste la possibilità di usare delle bombolettespray che nebulizzano in una frazione di secondo la stessa quantità di farmaco che l’apparecchio per l’aerosol mandanella mascherina in un quarto d’ora. Questo è un vantaggio enorme: l’occorrente per la cura sta comodamente in unatasca, non c’è bisogno di energia elettrica, la terapia dura un attimo e il bambino non si spaventa per il rumore. È perquesto motivo che gli apparecchi per l’aerosol sono stati progressivamente abbandonati quasi dappertutto… eccettoche da noi in Italia. C’è da dire un’altra cosa: l’effetto clamoroso della terapia aerosolica nell’asma ha generato una fiducia così grande inquesto tipo di cure da spingere moltissime famiglie e molti medici a utilizzare lo stesso strumento per la cura di altridisturbi che con l’asma non hanno nulla a che vedere: la semplice tosse, il raffreddore e il mal di orecchie, per esempio.Si è diffusa in maniera impressionante l’abitudine di usare in questi casi dei farmaci derivati dal cortisone, preziosi neltrattamento di alcune forme asmatiche più resistenti, ma la cui efficacia in caso di tosse, mal di gola e raffreddore ètutta da dimostrare. Può darsi che, in qualche caso, respirare una nebbiolina, anche soltanto composta da acqua,possa facilitare l’espulsione del catarro, ma lo stesso risultato si potrebbe ottenere bevendo in abbondanza e, neibambini più grandi, usando uno sciroppo: tutte cose molto più pratiche di un lungo aerosol.Senza parlare del naso chiuso e del raffreddore comune, situazioni che neppure possono essere chiamate malattie, incui l’effetto dell’aerosol è quasi sicuramente un’illusione.Ma il successo della macchinetta sembra inarrestabile: sarà l’effetto combinato del monotono ronzio, degli sbuffi dinebbia al lati della mascherina e dell’odore pungente di alcuni farmaci e di alcune miracolose acque termali, ma da noil’aerosol di diffonde sempre più e così qualche volta capita di incontrare una famiglia che vive all’estero e che cade dallenuvole: la macchinetta dell’aerosol? E chi l’ha mai vista!

UN APPARECCHIO DA USARE CON ATTENZIONEIl diametro delle goccioline che compongono l’aerosol e quindi la loro capacità di raggiungere i bronchi più sottili (chepoi sono quelli su cui è più necessario che il farmaco agisca) dipende dalle caratteristiche del compressore (il motoredell’apparecchio) e da quella dell’ampollina di plastica in cui viene caricato il farmaco stesso. Queste caratteristiche

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Pubblicato da Daniela a 12:40 Etichette: La salute dei bambini

tecniche sono molto variabili da un apparecchio all’altro e tendono a cambiare nel tempo nello stesso apparecchio pereffetto dell’usura dei suoi componenti. Anche la quantità del farmaco che passa dall’ampolla alla “nebbiolina” che ilbambino respira è variabile; una parte del farmaco resta inutilizzata perché rimane attaccata alle pareti dell’ampollina,oppure si disperde nell’aria dalle fessure delle mascherine.

NON SEMPRE IL SILENZIO È D’OROUltrasuoni o compressore? Davanti a questa scelta molti non esitano a mettere mano al portafoglio e a scegliere i piùcostosi apparecchi a ultrasuoni perché, essendo silenziosi, spaventano meno il bambino. Peccato però che molti diquesti apparecchi producono la miracolosa nebbiolina, ma formata da goccioline che non sempre hanno la giustadimensione. Il risultato potrebbe essere una minore efficacia dei farmaci inalati.

DISTANZIATORILa sola bomboletta spray non è sufficiente per somministrare il farmaco ad un bambino: i più piccoli non sono capacidi inspirare nel momento esatto in cui lo spruzzo esce dalla bomboletta. Per questo fra la bocca e la bomboletta sipuò interporre un strumento che si chiama “distanziatore”: un tubo di plastica con un’entrata a cui si applica labomboletta e un’uscita a cui è fissata una mascherina da far aderire al viso. Schiacciando il pulsante dellabomboletta la dose di farmaco erogata dallo spray resta sospesa per aria all’interno del distanziatore e poi vieneinspirata attraverso la mascherina. Un sistema semplice e che funziona anche nei bambini di pochi mesi.

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