SENATO DELLAREPUBBLICA · sperata volontà wuna rottura colpassato giunta perfino...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 137a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO GIOVEDì 2 GIUGNO 1977 (Antimerldiana) Presidenza del vice presidente CARRARO 1 indi del vice presidente VALORI DISEGNI DI LEGGE Discussione: «Norme interpretative e modificative del- la legge 20 dicembre 1974, n. 684, sulla ri- strutturazione dei servizi marittimi di pre- minente interesse nazionale}} (679): BASADONNA (DN-CD) . . . . CROLLALANZA (Misto-MSI-DN) FEDERICI (PCI) FOSSA (PSI) ...... Discussione e approvazione: «Modifiche alla legge 26 luglio 1973, n. 438, concernente: Nuovo ordinamento dell'Ente autonomo "Biennale di Venezia")} (644), INDICE d'iniziativa dei deputati Picchioni ed altri; Mariotti ed altri; De Michelis ed altri (Ap- provato dalla 8a Commissione permanente della Camera dei deputati): Pago 6002 6008 6012 6004 GUTTUSO (PCI) LONGO (DC) NENCIONI (DN-CD) PEDINI, ministro dei bientali ROMANÒ (Sin. Ind.) SARTI (DC) · ZITO (PSI), relatore beni culturali e am- N. B. .~ L'asterisco indica che il testo del di- scorso non è. stato rèstituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4 Pago 5988 5983 5986 5999 5987 5991 5995

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

137a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDì 2 GIUGNO 1977(Antimerldiana)

Presidenza del vice presidente CARRARO 1

indi del vice presidente VALORI

DISEGNI DI LEGGE

Discussione:

«Norme interpretative e modificative del-la legge 20 dicembre 1974, n. 684, sulla ri-strutturazione dei servizi marittimi di pre-minente interesse nazionale}} (679):

BASADONNA(DN-CD) . . . .CROLLALANZA (Misto-MSI-DN)FEDERICI (PCI)FOSSA (PSI) ......

Discussione e approvazione:

«Modifiche alla legge 26 luglio 1973, n. 438,concernente: Nuovo ordinamento dell'Enteautonomo "Biennale di Venezia")} (644),

INDICE

d'iniziativa dei deputati Picchioni ed altri;Mariotti ed altri; De Michelis ed altri (Ap-provato dalla 8a Commissione permanentedella Camera dei deputati):

Pago 6002600860126004

GUTTUSO (PCI)

LONGO (DC)NENCIONI (DN-CD)PEDINI, ministro dei

bientaliROMANÒ (Sin. Ind.)

SARTI (DC)

· ZITO (PSI), relatore

beni culturali e am-

N. B. .~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è. stato rèstituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

Pago 598859835986

5999598759915995

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5983 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSE2.iBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente C A R R A R O

P RES I D E N T E. La seduta è aper~ta (ore 10).

Onorevoli colleghi, piace constatare ~ perla comune rHlessione ~ che, quale contTi~buto alla ripresa economica, questo giornoanniversario de1la soelta ,repubblicana daquest'anno è djventato lavorativo, .essendositrasferita la fesHvità nazionale alla prossi~ma domenica.

Si dia lettura del processo verbale.

P A C I N I, segretario, dà lettura ddprocesso verbale della seduta antirneridiatllldel giorno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è appvovato.

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

{{ Modifiche alla legge 26 luglio 1973, n. 438,concernente: Nuovo ordinamento dell'En-te autonomo "Biennale di Venezia" » (644),d'iniziativa dei deputati Picchioni ed altri;Mariotti ed altri; De Michelis ed altri(Approvato dalla 8a Commissione perma-nente della Camera dei deputati)

P RES J D E N T E. L'ovdine ,del gior-no reca la iliiScussione del disegno di legge:« ModÌ!fiche alla ,legge 26 luglio 1973, n. 438,concernente: Nuovo .ordinamento dell'Enteautonomo "Biennale di Venezia" », d'iniz1RLiva dei deputati Piochioni" Tantalo, Bianco,Giordano, Bold-vi'll, Zucconi, Santuz, Fusaro,RooelH; Madotti, Di Giesi, Bandiera, MoroDina; De Michelis, Pellicani, krfè, BartoccI,Cacciapi, Raidoh, Tessa:ri Alessandro, Tira-boschi, Villar.i, già approvato daJla 8a Com~missione permanente della Camera dei de..putati.

Dichiaro apert:a la dÌ!soussione generale.È iscritto a parlare H senatore Longo. Ne

ha facoltà.

L O N GO. Signor Presidente, onorevoleMinistro, onorevoli senatori, a distanza diquasi quattro amni dall'approvazione delnuovo statuto de1l:a Biennale di Vene~ia il~en.ato nprende in mano quel testo per in-iegrarlo e per apportare }e modifiche chequesta breve e tormentata esperienza ha sug-gerito. Il dibattito in quest'Aula avvienementre non sono ancora sopite asppe pole-miche che hanno messo 'in disoussione nonsol.o talune imiziative ma l'esistenza dellastessa istituzione: eppure, si tratta ,w unente che ambienti qualiJfica1Jidi tutta il mon-do apprezzano e ci invidiano.

Alla fine deUe manifestazioni del 1976 11comitato intemamonale dei musei, massimoorgano rappresentativo dei musei d',arte mo-derna di tutto il mondo, così si esprimeva:«Questa manifestazione ~ la Biennale ~

unica nel campo dell'arte e del pensiel10 con~temporaneo, assicura non soltanto dI presti-gi,o dell'Italia nel mondo attua:1e ma la pe-11ennità di un'iniziativa che ha permesso aimaggiori artisti di essere ,conosoiuti in tut-to il mondo da quasi un secolo a questa par-te »; giudizi, come 'si vede, netti ma che ri-sultano ancor più significativi se si conside-ra che provengono da oper.atori oulturali,storici dell'arte, da addetti ai lavavi insom-ma, che non ignorano le vicissitudini dellaBiennale, le sue Irealizzazioni, le polemicheche essa ha suscitato, le critiche cui è sta1asottoposta, gli erDori da essa compiuti.

Errori sono ,stati compiuti, a mio giudizio,soprattutto nei pr1mi due anni dall'appro-vaziane del nuovo statuto, forse per le in.:-vitabili difficoltà del primo avvio, per l'esa~sperata volontà w una rottura col passatogiunta perfino all'iconoclastÌico -rifiuto del-

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SenatO' della Repubblica VI I Legislatura~ 5984 ~

2 GIUGNO' 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. REsacaNTO STENOGRAFICO'

l'utilizza .del1e sedi della mostra del dnemae dei Giardini, per l'eccessiva e pressachéesclusiva caratterizzazione paH1Jica delle m<~-nifestazioni, per una abbondante dose di cl.;-lllagogia che ha portata alla sua frui:zJiancun' élite di segno contrario a quella del pas-sato. Accanto a questi ,1ni,ziali er,rori nO'n sipossono però nan registrare i fatti pOSliti-vi>: la nuova Biennale, nella sua prima 'sor-t~ta internazionale nel settore delle arti vi-si,ve, .con una seDie di mostre realizzate nel1976 ai Giardini, a San Marco, a San GioI1gio,ano. Giudec.ca, aHe Zattere e a Co.' ,Pesare,ha ,registrato più di 700.000 presenze supe-rando in assoluto i traguardi raggiunti inpassato. Nè va 50tta.ciuto il fatta che essasia ,stata visi,tata da 1.600 giornalisti italian:e stranieri ed abbia suscitato oltre 7.000 ar-ticoli e note informati've. Questo ritorno inqualche misura al passato, a per meglio dI-re alla città, alla sua v,enezianità ed interna-zionalità, ne ha niso11evata le fartune.

Venezianità e internazianalità: due termi-ni che non sono antitetid, ma che al oantra-da si ,campenetrana a v-kenda, se è veroche Venezia appartiene idealmente al man-da intera. A chiusura di un me mO'l'abile con-vegnO' internazianale sul problema di Vene-zia, indetta dal camune nel 1962, Diego Vale-ri casì si esprimeva: «L'Aretina, in una let-tera famO'sa del suo "Siar compare T1zia-na", disse una valta che Venezia è fatta dimateria artificiata, oioè di s.astanza magica.Io direi ~ aggiungeva 11 Valeri ~ più va-

lentieri che essa è fatta di materia poetica ».In questa venezi:a:nirtà va vista la Biennale;essa non è un carpa estraneo a Venezia, marappresenta un'attivhà congeniale alla na-tura, alla stalI'ia, alla oaratter.istica, vorreidire aU'anima di Venezia. Lo stesso benef1cioche deriva all'ecanomia deLla città ha unasua impranta particalare perché proviene daun flussO' turistica singalare, di un turismO'qualificata, nan ba:nale, attenta, turismO' chediviene cultill"a insamma.

La Biennale quindi è tra le ar-gan1zzazioniinternazionali 'che registranO' successi, sotta-limòati anche in autorevali dacumenti di fan-te straniera, che attestana .come essa abbiamostrata con ev~denza nel 1976 di vivere U'lmomentO' di v.e.ra benessere. Sì, è vero, ci

sano state le vad contra~ie; si sono ,scate.nate le polemicbe che hannO' tesa a solle-va're dubbi e a far nascere sospetti. Ma quan-do mai la Bienn.a:Ie nella sua ,Lunga e presti-giosa staria non ha sallevato polemiche? Pra-prio per il « nuova» ohe ha portato nelcam.pO' ddle arti figurative, e non solo ,in quel-la, la Biennale è stata sempre 'segna di con-traddizione, mO'mento di rottura tra le modecorrenti, intuizione del nuavo che d1ffli.cil-meme trova accaglienza tra i cantempora-nei. Le storie e le cronistarie delle Biennali,anche se non molto numerase, sono là adi:re che la vi,cenda dd questa i.stitu:zJÌO'neèstata accompagnata, dal lontano 1895 adcJggi, da una serie ininterratta di accese bat-tagHe tra artJisti e critici, una fonte inesau-sta di polemiche che ham1Ja coinvalta l'opi-niane pubblica, il Parlamenta, i consigli ca-munali, talvolta anche le autorità religiose.

Già la prima Biennale ha avuto nella ste~,-sa Venezia un ,sua controaltare, una speciedi antibiennale. Anohe in seguito, gli artistinon compresi nelle liste degli ,invitati dava-nO' fila da torcere ai responsabm di .alloraimmdando la città di manifesti che recla-mizzavana la « mostra degli artisti 'rifiutatidalla Biennale », La stessa amministrazionecomUillale che aveva inventato la Biennalenominava i responsabili, Hnanziav.a le sueiniz:iJatlive,creava ai Cà 'Pesaro, in concami~tanza eon l'esposizione ai Giardini, una ras~segna periadica 'in polemica costante con lescelte della Biennale

La piÙ autorevole Divi:sta della bor,ghesiaintellettuale del passata, « La nuava antola-gia », all'epoca della prima Biennale, annO'.tava che « il pubblica dinanzi ad a1cuni qua.~dri di un'apparenza molto singolare, era pre-so da stupalre, damandandosi come mai ladireziane ,della mastra avesse potuto accet.tadi ». In realtà la Biennale ha av:uta unsignificata ben diverso da quella rappresen.tata dalle di,spute, daHe disoussioni e dalJelatte che l'hanno accompagnata per tantianni. L'immagine che critici e starici ci re-stituiscono della Biennale è qudla di unaistituziane culturale internazianale che, nel-

I" castante e talvolta tarmentata ricerca arotistica, ha lasciato un segno p,rofonda inventi luswi di storia eurapea e mandiale,

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5985 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

per ar.rivare, ana soglia degli anni '80, aIlt'nuove propost,e nel campo della grafica, del~l architettura, deLla fotografia, del cinema,del teatro e della musica.

Si tratta -di un nuovo ruolo definito nellalegge 26 lugliQ 1973, n. 438, cioè quello di«promuovere attività permrunenti e di orga~nizzare manifestazioni internazionali meren..tI a1la dooumentazione, la conoscenza, la cri~tka, la ricerca e la spedmentazione nel cam-po delle arti )}.

Ma se già nel 1972 vennero spesi un mi.liardo e 800 mHioni, era evidente che, siaper la svalutazione monetaria, sia per i nuovicompiti che la legge del 1973 le assegnava, ifondi messi a disposizione non potevano es-sere sufficienti.

Nel 1976 il problema del rifinanziamentonon venl1e risolto e si provvide provv1sOlria-mente con l'erogazione di un contributo ag-giunt'i,vo di 1.500 miLioni di lire. Detto ,rifi-nanziamento è consentito dal di5'egno dilegge al nostro esame che prevede, peraltro,aloune modifiohe aHa statuto, tese ad otte~nere un miglior funzionamento dell'ente.

Molto opportuna mi sembra la sostituzio~ne dell'articolo 10 della legge n. 438 con l'aI~ticolo 1 del presente disegno ,di legge. FO['~se è :stato per una svi,sta d:ellegi:slatore chenella legge del 1973 si è previsto un invitodiretto e personale del consiglio direttivaagli autori. Era infatti inevitabile che taleforma di invito avrebbe cozzato contro ildato di fatto della proprietà dei vari pa-diglioni dei slingoli Stati, i quali a\'rebberorivendicato tI diritto di intervento sulla scel-ta degli aatisti .ospitati ,in casa propria. Casì.infatti, è stato, e penso che l'articolo 1 rap~presenti un onorevole compromesso che puòavviare a questo inconveniente.

Frutto certamente di questi primi tre annidi esperienza sono le opportl1iThemodificheapportate al vecohio articolato COJl l'artioolo 2 del presente di-segno di regge. Mi, rifè-risoo .in pa;rtieo.lare all'istituzione di un co-mitato ,eseoutirva che renderà certamente p:Ùagile e spedita la gestione dell'ente ed aHaprevi:sione deUa validità delle sedute de]consiglio direttiva, dn seconda convocazione, con la presenza non dei due terzi, di

sempre difficile realizzazioI1le, ma deLla mag.gioranza dei componenti.

Cons,i.clero parimenti opportuna la prescrJ-zione che una quota parte del bilancio an~nuale sia destinata all'attività permanente ealle iniziative pelr il decen.tramento. COillse~guentemente mi pare sia da lri.tenere Clongruol'aumento del contJ1ihuto annuale a ilire 3miliardi previsto dall'articolo 6. Va ricorda~io, infatti, che ,la Biennale dispone per oradi 42 dipendenti in pianta stabile e di at.trettanto persan:a.lie avventizio. Basti solopensa<re che una de],le attività pel1IIlanenti.l'archivio storieo delle arti contemporanee,per il suo funzionamento (direzione, r.iceoca,sohedatura del materiale, distribuzione) habisogno di almena 21 pe:rsone. L'ordine digrandezza della spesa per 11funzionamentodegli altri ,settori, della tradizionale sededei Giardini per .ogni tornata biennale e de~gli altri servizi è facilmente intuibile.

Ritengo, quindi, che il contributo annualecomplessivo di 3 miliardi di lire trovL 'Pie~na giustificazione.

A questo riconasci,mento del Parlamento,'Ye, came mi auguro, anche il Senato daràil suo vato fav:orevole, corrisponderà ~ nèsono certo ~ l'impegno del presidente e delconsiglio dirett1va ad att'llaire un program~ma che sia al.l'altezza del prestigia e dellafama che la BieIlJnaleancora ,gode nel mondo.

Con tutta £ranchezza ,dirò che ho cO!llside~rata e considero eooess,ivamente prudente,comunque diverso dal passato, anche se mol~to respansabile, l'atteggiamento del presi~dente deLla Biennale di non assumere aLcunimpegno programmatico ,per il futuro fin~chè questa disegno di legge non sia defini~tlvamente appravato.

Certo, sarebbe fuor di luogo ed irr1spetto..so dell'autonomia dell'ente condizionare ]aconoessione del contributo all'esecuzio.ne diun determinato programma. Spetta, semmai,alla -presidenza mantenere ~1i impegm mo-ra.Ii che si è assunta oon l'opinione pubbli-ca nazionale ed internazionale. Mi riferiscoin particolare all'idea annunciata della ras~segna sul dissenso nei paesi dell'E-st euro-peo a proposi,l'o della quale, senza entrarenella polemica che del resto ho svolto i.naltra sede, mi basterà dire con Vittaria Stra~

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Senato della Repubblica ~ 5986 ~ VII Legislatura

2 GIUGNO1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

da che « se la Biennale neLJ.e,sue ultime edi-zioni si era rinnovata, stabilendo un rappor-to tra dooumentazione art1strca ed interven-to politico, era coerente ed inevitabile ch~affrontasse anche il tema del di'ssenso neipaesi den'Est europeo ». Aggiungerò che so-lo '1n questo, anche per l'aI1l1lo in corso, nonpuò e non deve esaurirsi l'attività della Bien-nale.

Se, come mi auguro, anche il Senato da-rà voto favorevole al disegno di legge n. 644,la Biennale avrà i mezzi finanziari e quindida possibilità di dare attuazione ad un pro-gramma .che non deluda le grM1di attesèdeLl'opinione pUibblica na7.i.iOnaleed intema-z:onale e, se mi oonsentite, a'l1'Chedella cittàdi. Venezia. (Applausi dal centro).

P RES I :D E N T E. t!. isoritto a par-lare il senatore Nencioni. Ne ha facoltà.

N E N C ION I. I11ustJre ,Piresidente, si-gnor Ministro, onorevoli colleghi, ci trovia-mo ancora di fronte ad UIll disegno di leggeche dal punto di vista fopmale propone dellemodifiche dello statuto. Sono dell'opiJnionedel reIatore nel dke che, a parte una mo-difica sostanziale dovuta alla £unzionalitàdel comitato direttivo, .l,ea1tre ,sono del tut-to marginali. Che oosa è allora .che praticJ.-mente ci vede riuniti questa mattma di £ron-te a questo importante tema della Bilenmaledi Venezia? I1 tema è importante sotto variprofili, e drco subito che abbiamo combat-tuto e ,cantinueremo a combattere una dt:.-terminata attività che prende ,spunto dallacosiddetta Biennale di Vene:z;ia per obiettividi carattere ftnanziario, di clientela, che nOIlhanno nulla a che vedere il1è eon la prOirIlO-zione della cultura, che era la tradizionalefunzione di questo ente, nè con <il turismointer:nazionale, apportatore di valuta esteraper quel tanto di flussi valutari ohe .interes-sano Ila nostra situazione economica sem-pre più disastrata

Questo disegno di legge propooe modifi.che alla famosa legge 26 luglio 1973, n. 438;dico famosa perchè è stata preceduta e se-guita in Parlamento da polemiche ~nohe ro-venti che hanno avuto poi la loro espressio-ne concreta nello stent~to funzionamento di

questo istituto. Parlo di stentato fUJtlziona-mento perchè la BiennaJe di Venezia, dopogli incidenti precedenti e susseguenti al1973, incidenti anche di carattere mocale perun malinteso senso di libertà di espres,sioone e di organizzazione, .si è tradotta pratica-mente in una serie disarticolata di mani-festazioni che non rispondono \l1.èhanno risposto ad UIlla linea st~ategica che avessequella funzione di cui ho parlato pI'Iima, cio~la promozione della cultura. Poi ci sono sta-te prese di posizioni di.rette essenzialmentenon tanto ai contenuti (SI è pa,nlato moltodi dedicare al {(dissenso» l'attività dellaBiennale), ma soprattutto c'è stata una pre-sa di posizione del presidente della Bien-nale di Venezia (sociaHsta) dovuta al finan-z1amento, quindi jJ ri'catto dei 3 miliardi cheoggi tranquiLlamente il Senato dovrebbedare.

Se togliamo 1laudatores deLla BieI1l1laledi\',enezia, che rispondono praticamente adlIn'artifiiciosa valutazione, ad una vecchia,bolsa retorica, tutti possiamo vedere chela Biennale è ridotta praticamente ad unostraedo, ad un ,ool~brodo, e lo dico con lac..osdenzadi a£fermare una cosa che è sen-tita soprattutto da coloro che vivono a Ve-nezia, per Venezia, ed hanno una culturache si approfondisce nel solco del sign1fica-tO di questa rmagnilfica città (ecco ,la lreto-r:ca che tenta di ,r.ientrare daUa finestradopo che l'ho cacciata dalla porta), tutticoloro cioè che sentono e vivono in questoclima e che desidererebbero, come deside-riamo noi tutti cittadini italiani, che vera-mente sotto il profilo del1a diffusione, dellaproduzione della cultura in questo momen-to molto importante Venezia sia un farodi attrazione di turisti di tutto il mondo,cosa che non è di secondaria importanza,anzi è di primaria importanza: il richiamodelle correnti culturali di tutto il mondo.Ora io sono d'opinione che siamo di frontead un ricatto avente per obiettivo il cospi-cuo finanziamento di attività che sono rila-sciate, proprio dal1a modifica dello statutoche viene proposto, alla competenza e al1adisponibilità di un comitato che non è chia-ro nei suoi contenuti e a cui diamo anchela possibilità di essere molto più disinvolto

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Senato' della Repubblica VII Legislaturae:.~~~~~~~~~-~~

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2 GIUGNO 1977

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

nella sua composizione; attraverso questemodifiche dello statuto noi dobbiamo dare3 miliardi che praticamente siano una piat-taforma finanziaria per esperimenti di ca-rattere politico senza nessuna garanzia,senza che il Parlamento abbia discusso mi-nimamente sui contenuti di questa manife-stazione.

Ho letto cIOn molta attenzione la ,relazio-ne, ma l'unica cosa che non posso candid-dere è quella affermazione in base alla qualela questione dell' opportunità di modificheistituzionali del finanziamento e dei conte-nuti e della famosa crisi di cui si parla siaun fatto che 1110nè di competenza, anzi ~ va-

de retro! ~ de!!. Parlamento. No, onor,evoH

colleghi noi siamo contrari a questo disegnodi legge ps-rché ha un contenuto economicodi grande dimensione e come contropartitanon ha un contenuto di carattere culturaleperchè noi viviamo completamente al buio,affermu'1.do anche che tutto è di competenzadi questo comitato direttiva che praticamen-te dsponde ad una lottizzazione di caratte-re politicG senza alcuna garanzia sulla se-rietà delle ma:nifestazioni, senza alouna ga-ranzia che questa manifestazrrone, così cos10-sa per quanto concerne,il hiilancio dello Sta-to, sia in armonia con l'mteresse non solodella città di Venezia ma dell'intera comu-nità nazionale e che le correnti culturali ven-gano da tutto il mondo non solo a godereper la più i1l1tima conosoonza ,della città maa -nutrirsi spiritualmente dell'arte e del re-spiro storico 'che VenezÌ<a esprime. (Applau-si dalla destra).

P RES I D E N T E. È i'scritto a par-lare :iJlsenatore ROiillanò. Ne ha facoltà.

R O M A N Ù. Signor Presidente, faròsolo due brevi riflessioni. Ci sono in questoprovvedÌIhento due aspetti da coosiderare:11'PI1imo riguarda alcune l!1orme di compor-tamento degli organi direttivi della Bienna-le che ne correggono altre cootenute nellalegge di riforma di quattro anni fa. Questemnovazioni tendono ad attribrnre il proces-so di formazione delle decisiOiI1iad un orga-no esecutivo ristretto, sottraendo lo .1n parte

al consiglio direttiva che è un organo moltolargo ,e che si è rivelato nel corso di questiquattro anni una sede tro.ppo ampia ,e perstruttura pro.fondamente coruflittU811e. Ora,questa correzione v,a nel s.enso di una mag-giore 'razionalità di funzionamento e qu1ndimi trova consenziente. Però Msogna ancheaggiungere che è- una razionalità sola par-zialmente ri,acquistata, part<endo ,da una chia-ra irrazionaLità precedente di cui si potevaa mio avviso già allora .prevedere gli ineaTI'venienti e che quindi si poteva evitare.

Vale la pena qui, credo, di fare una pic-cola divagazione generale. Penso che anchequesto provvedimento non eviti il rischiodi voler regolamentare in modo oog,ente unaattiv.ità per definizione libera ed imprevedi-bile come è l'attività di cl1eazione culturale.Questo è un discol1s0 ohe si può ulterionmen-te allargare, volendo. Non mi ,ricordo qualenostro co.llega diceva l'alt~o giorno che unacaratteristica delle nostre leg~ è quella di50migliare a veri e propI'i rego.lamenti. Nonsono un giurilsta e ripeto questa ri,£lessionecosì come l'ho ascoltata. Ma mi pare chequesto nasconda una sfiducia pI'lOfonda incoloro che devono rispettare le leggi e appli.carle nei 100ro comportamenti quottdiani.Ora, in un caso come quello della Biermale, trattandosi di una istituzione culturale,i vincoLi regolamentari quanto. più sono ri-gidi tanto più ingabbÌ'ano la peculiare vita-li tà dell'organismo che per definizione o èin grado di ,i:nventa-rsi momento per mo-mento, risp~:mdendo alle più varie e impreve-dibili sollecitazione esterne, o non può fun-zionare.

Il secondo .aspetto del provvedimento èfinanziario e riguarda la decisione di aumen-tare da UinmiHardo a tre miliardi i:l contri-buto annuo dello Stato. È un aumento l'i.levante. Praticamente si triplica il contribu-to precedente. È rilevante soprattutto. 'se siti'ene conto del momento in cui viene deci-<;0, momento di, orisi economica grave e diango.sciosi problemi di 11Ì'strutturazione delnostro sistema produttivo con le conseguenze che tutti conosciamo ~ ne abb1a,mo par-lato fino alle due di ,stanotte ~ .suH'occupa-zione e sulla sicurezza stessa dei cittadini.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5988 ~

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

Ma mi permetto di dire ohe non è questala sostanza del problema. Il bilancio delnostro Stato può permettersi, credo, anco-m, di stanziare 3 miliaI'di per la sopravvi-venza e per lo sviluppo di una istituzione pre-stigiosa che nel corso di decenni ha datoalla vita di Venezia aooonti di 'rfsonanza in-ternazionale.

La ,sost:aJnzadel problema è il dopo e cio~~se questo sacrHicio che lo Stato compie sa-rà giustificato dai risultati. Il problema èse esso non è, come non deve essere, UI1modo di teneI'e in vita una pura e semplicestruttura burocmtica. Questo è un pericoloche dobbiamo tenere presente e asso.luta-mente evitare.

H dovere del Padamento è quello di ri-serva~si il giudizio sui risultati e la possi-b.ilità di ritoIinare 1n futuI10 suUe sue deci-sioni.

Credo che il vero discmso po.litico sul-l'attività cultUimle non è quello di assicura-re aHe forze pol1tiohe strumenti ,di control-lo ed eventualmente di censura. L'unico d,-scorso politico deve partire dalla consapevo-lezza che ogni istituzione, e a maggior ra-gione queUe ohe agiscono nel campo dellacultura, è una realtà storica; nasce e muo-re, se ne devono mettere in conto la na-scita, 10 sviluppo ed eventualmente la fine,le 100roregole nascono dal loro intermo. Bi-sogna sempre @u:ardarsi dalla tentazione direnderle esterne, tep.tazione che nasce nelmomento ÌIIlcui la fase della oreazione e del-lo 'Sviluppo è £inita e comincia quella dellaburocratizzazione.

Allora diciamolo chiaramente: il vero pro-blema di Venezia non sta qui, ~l vero pro-blema è Cannes. E lo dico senza neallich(~tentare eli approfondire il dilscorso, ma chiha seguìto in questi giorni le cronache chehanno riempito i nostri giornali su quellamanifestazione 'sa ,che cosa ,intendo dire. Tral'altro a Cannes i,l cinema italiano, con unfilm prodotto dalla telev1sione italiana, havinto la Palma d'oro. E proprio ooncludendcil mio lintervento, chiedo al Presidente chemi lasci cogliere l'occasione per congratular-rni con i colleghi deHa teLevisione per que-sta affermazione. Credo che questo ,sra il

2 GIUGNO 1977

tema vero e profondo dell'argomento chestliamo af£rontando.

P RES I D E N T E. t!. iscritto a parIa~re H senatore Guttuso. Ne ha facoltà.

GUT T USO. Onorevole Presidente,ono~evoìi coHeghi, la crisi in aui si è dibat-tuta la menna,le di VeneZll.'anon riguarda,come sappiamo, soltanto la questione finan-ziaria; una discussione sugli itndir.i~i di que-sta Biennale di passaggio si em aperta an~zitutto all'interno del comitato di,rettivo del-la Biennale ed in seguito era dilagata sullastampa in modo 'spesso defoITIlato ed inte-ressato. Le di,scussioni all'itntern.o del oonsi-glio direttiva, legittime e neces'Sairie, hannoriguardato e riguardano l'indi'rizzo genera-le, nel senso di definirme i .IÌlffii.11i e il tonoe di coordinare le varie ffiaJlli£estazioni, diJegolare H funzionamento. dell'ente, stabaJi-re le proporzioni tra la spesa e le varie Tea-lizzazioni.

Per la Biennale passata c'è stato un deficitche si aggira su un miLiardo e mezzo, unmiliardo e 600 milioni; anche questo non èsolo un problema finanziario. Discutere i!bilanoio significa anche discutere le scel1(;fatte, affrontare problemi di accento cultu-rale posto su questa o su queUa di,sci'plip3a scapito di, altire. Questo bilancio non è in-fatti da accettare ad occhi chiusa e non sitratterà, ripeto, di una dIscussione pretta-mente finanzia:ria.

:E evidente che il dibattito iÌinterno è mte-so a migliorare il funzionamento dell'ente,ad accrescerne la vitalità ed il potere di in-cidenza nel paesaggio della cultura mondia-k. Certamente, per quel che riguarda il fi-nanzramento, anche il Governo ha da direla sua, ma è necessario qui ribadiTe che, sespetta al Governo provvedere alla vita deltaBiennale con stanziarnen11i adeguati, tali stall-ziamen ti non possono in aLaun modo esserecondizionanti delle scelte e dei contenutIdelle manifestazioni sulle quali sol.o ,i,l con-siglio direttiva ha diritto di decidere in. pie-na autonomia. Consenti,re la vita della Bien.naIe significa arliahe e non secondariamen-t~ difendere :la <;ua autonomia di imposta-

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Sellato della Repubblico VII Legislatura~ 5989 ~

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMHLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

ziane culturale nei con£ronti di ogni im.ter-ferenza locale e centrale.

La Biennale <di Venezia, nella sua stariache possiamo nel suo IDs'Ìeme definire glo-riosa ~ 'e questa forse non è retO'rica, se-natore NencioTIIÌ ~ ha avuto i suoi alti ebassi, tuttavia anche nei suoi momenti me-na felici è stata ed è il luogo in cui ogmestate, in un prima tempo ogni due estati,confluiscono le esperienze di maggior novi-tà e interesse nelle varie discipline artisti.che ,realizzate in gran parte dei paesi delmondo. Questa g)I'ande ì'StÌ<tuzione artistkasi difende con la sua storia e non starò ioa rjfada nè a sottolineare i gralIldi avveni~menti culturali ospitati in più di una Bien-nalle, in passato, fino alla Biennale del 1976che è stata una Biennale duscita, una Bien-nale i cui contenuti culturaili sono statimolto chiari e molto limpidi. È stata fattauna serie di mostre di architettura storiche,di retrospettive ,importanti; è stata fattauna importantissima mostra sulla Spagnaohe ha elencato alcuni dei più importantipittori contemporalIlei spagnoli; è stata fat-ta la mostra attualità 1974-76 che è statauna grande lrassegna deille forze dell'artedella pittura e deLla scultura di ,tutto ilmondo. Questi non sono fatti culturaLi dasottovalutare.

Personalmente (se mi è peDmesSQ un rI-cordo personale) sono Legato alla Biennalec .l'ho seguita anche da attore ,in tutte lesue vicende. Ho esposto per la prima vol-ta alla Biennale quando. avevo 24 Mlilli e itempi erano molto diversi. Ricordo ohe noigiovani ci aggiravamo attorno ai tavolÌinlì delcaffè Flor1a1Il dove erano seduti i maestrIdi allora (Carrà, Casorati, Arturo Martini)sperando di poterei sedere, di poter paDIarecon loro, di poter essere notati, ed eranoIIlaestri con i quali peraltro nai eravamogià ionpolemica allora; eppure .Ii guardava-mo con nispetto e ci 'sentivamo affascinatidalla loro personalità.

Negli anni seguenti, durante .le polemiche,sorte neLle prime Biennali dell dopoguerra,con j col,leghi e i compagni abbiamo dàfe~so la Biennale dai pericoli che di volta involta si presentavano; dal pericolo di diven~tare una grossa sindacale, secondo una .in-

terpretaziQne illduttÌiva e schemaJtica di de-mocrazia formale, ma anche dal pericolo op~posto, da quelli che volevano fame ~ ed inparte ne hanno fatto ~ un oampo sperimen-tale, un campo di esperienze fondato suldisoonoscimento di ogni attività passata, daimpiantare su una tabula rasa.

La abbiamo ,difesa nine di recente quando, sull'onda delle grandi trasformazioni incorso delle esposiziani d'arte nel mondo(Biennale di Parigi, Documenta di Cassel ec-cetera), diventava un oogani1smo. che esten~deva il suo ventaglio in più di:rezioni; sem~pre tuttavia tenendo. fermo un prilndpio,un punto: che nessun allargamento dà in i-:tiative e di interessi avrebbe dovuto mette-re in ombra il suo carattere originaria, cheè quello di essere prima di tutto un'esposiZJione di opere d'arte, di confronto del la~vara degli artis,ti di tutto il mondo.

Erl'Ori ne sono stati fatti, anche gravi.La prima Biennale, d'Opo la 's~o1ta, ci appar-ve caotka e sconnessa. Si volle far troppoe a pagarne le spese fu il ~carattere fonda-mentale deNa mostra, di essere, cioè, unaesposizione d'arte, che, anzichè allargarsi edarricohirsi di altre a:tti,vità e 1niZJiative, ven~ne quasi dimentioato e messo da parte.

Abbiamo insistito perchè ,la Biennale tor-nas'Se ad articolarsi attorno a quello che es-sa è: una mostra d'arte. t:? stato detto checiò cQmporta il rischio di favori'me l'aspet-ta di mercato e che ciò era a'VV1enutoin pas-sato e sempre a 'sfavore degli artisti italk~ni. Questo è veTO. Si ricordi, per esempio,che il massimo premia &nternazio.na1e di unaBiennale (in questa momento. non ricordo.quale) ~u assegnato a un pittore argentino.Questo pittore, che avev<a avuto a Veneziail massimo riconoscimento internazionale delmomento, è oggi completamente scomparsoda:lla scena; non si sa più niente di ~ui,non interessa a nessuno, non ha lasciatonessun segt1!ito. E ciò era proprio nell'o.ndadi quel tipo di Biennale spe:dmentaTistafondata suJil.e mode seni'Ja nessun concretolegame tra esperimenti e proposte culturali.

Ma oggi il m~cato si serve di strumentiassai più spettacolari di un pum e sempH.ce confronto di valori affidata alla cr.itica

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Smato della Repubblica ~ 5990 ~

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VII Legislatura

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

d'arte professianale ed è ,stato detto che oe-gi si deve puntare di più a una posizianebasata sulle idee. Giusta, nai siamO' d'accar-do, però non hisagna dimenticare che 31iartisti non incol,lamo idee sulle tele o sui fo-gli: le idee scaturiscono dalle opere, dallapatenza, dalla verità con cui sono ,raffigura-te, rappresentate e presentate le cose; leidee ,si debbono passedere, devonO' esseresangue e linfa, e ciò rigua~da non solo chiproduce opere d'arte ma anche chi program.ma e decide gli indirizzi di, una grande ,espo-siziane.

Vorrei ora passare ad un'altra questionelegata a1la Biennale del 1977,intoI1llo allaquale si è fatto molto 'scalpore a vo.lte inmodo pretestuoso. C'è oggi in giro un tipodi intellettuale quotidiana, un tipo di ideo~logismo giornalistico che, am.zichè elaboraree nutriTe di significato alcuni co.ncetti chela realtà pone al cent,ro dell'attenzione gene-rale, fa di tutto per svuatarli di signilicato.per ridunre appunto i conoetti a teormini ma-gici, a parole magiche, che basta p,ronunda-re per sentiI'si aggiarnati sulla tematica at-tuale: parole come pluralismo,c.rec.entramen-to, dissenso corrono sulla bocca di tutti, mapochi si preoccupano di elaborarle, di pre-cisarIe, di qualificarIe nei significati cheesse assumono. volta a volta nelle differentisituazioni. È evidente che plumlismo ,signi-fica conFronto da pari a paI1i ma [)Jon si-gnifica certo rinunzia alla lotta delle idee, aldibattito, 'alla cascienza dialettica della real-tà; 'ed è evidente che decentrare non si'gni-fica disseminare per disseminare ma pTesup.pone 'anzituttO' un centro, un nudeo ideal~di cui si diparta il decentramento; presup.pone la studio di una ,razionale distribuzia-ne delle manifestazioni laddove queste ,pos-sano rendere di più, laddove esse si leghino.ai luoghi, al carattere, ,alle tmdizioni dei variquartieri delle varÌJe città, delle varie regiani.

Anche impartante ed attuale è il proble-ma del dissenso (anche questa è una paro-la che può essere usata come parola magi-ca) e il modo in oui venne pasta all'.inizio,devo dire ,attraverso interv.iste e non da documenti ufficiali della Biennale, lasciava adioto al sospetto che una .istituzione cultural~di grande prestigiO' internazionale si .offrisse

come sede di una .operazione propagandisti-ca e eLiostilità contro alcuni paesi che 'sem-pre hannO' partecipata alla Biennale, allar-gando e canfermanda il suo carattere inter-nazionale; sempre si era detto anzi che 1.1Biennale costituiva un PQnte tra diverse cul-ture, segnatamente fra aocidente ed arien-te, ed è evidente che un'errata àmpostazio-ne di un problema tanto seria ed attualecome quella del dissenso, anzichè ad unaiuto e ad un chiarimento, può portare adinterrompere il rapporto can un gruppo dipaesi che hanno una loro cultura e la cuicultura nan è solo quella del dissensO'.

Il tema che aggi è stata proposta non epiù quello generioo del dissenso. nei paesidell'Est ma è: prohlemi della cultura deldissenso, mettendo l'accento sulla parola cul-tura e collegando la parala dissensO' allaparola cultura. Abbiamo subita detta e scrit-ta, -in dichiarazioni del mio parHto e mie per-sonali, è emesso da dichiaraZJioni del comita--to ditrettivo della Biennale, che Ulna dJstitu-zione culturale può e deve apri.re un dibat-ti tO' che aiuti a camprendere lil ruolo dellacultura nelle di'V1erseformazioni economichee saCÌ<alie dunque chiarire in qual mO'da laautonomia della oultura possa e debba 'rea-lizzarsi in nuove sacietà f.ondate su un dise-gna di classe diverso dal iI1JOstTa;un seriodibattito in questa spirito di ohiarimento cheaiuti a capire ciò che di culturale hannoespresso i vari dissensi ~ dico piuttos.toi dissensi che il dissenso ~ Inei paeSii delmando sodaHsta: discutere, indagare la na-tura dei véllri dissensi, distinguere e p,recisa-re quanto queste. a quel dissenso contengadi difesa della libertà della oultura e dellaricerca e quanto invece non dipenda da al-tri fattori noOnculturaLi.

Del resta è nota che lil dissenlsa non è solodi coloro che sono usciti dai paesi sociali-sti, ma che una discussiane quanta menointerlocutoria si svaLga all':intema di que-sto a quel paese socialista dove altissimiscienziati opemna, lattano, risouatenda an-che notevoli cons,ensi per realizzare la lorolibertà di ricerca.

No.i partiamo dalla convinzione che il1Qncl debbanO' essere >limitazioni alla libertànel socialismo che vagliamO' castrutre; par-

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Senato della Repubbli..;,; ~ 5991 ~ VII Legislatura

2 GIUGNO1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTEIXOGRAFTCO

tiamo daU'idea che i limiti posti alla liber~tà sono contraddittori all' essenza stessa delsociaJlismo. Ci rendiamo tuttavi2. conto delsofferto percorso storico oompiuto per co~strui're nuove strutture eCOiIlomiche e so~ciali, nate da'l rovesciamento di struttureprecedenti e che lungo tale percorso ci so-no stati periodi, detti di necessità, difficilida sapportare per tutti fuori e delThtro ilmando socialista. Ma noi ci siamo avvia~ti a costruire un socialismo in cui non cisia spazio per « periodi di necessità» un so-oialismo in cui le forze della cultura .operi-no e cooperino alla costruzione di una so-cietà nuova nell'autonomia della loro ricerca.

Per condudere, .onorevole P,residente eonopevoli colleghd, penso che spetti al Par-lamento difendere la vita della Biennale,dade i mezzi per realizzare in modo auto-nomo e libero le sue !iniziative. Spetta perÒagH artisti, agli uomini di oultura italianae di altri paesi far sì che ,LeinizJiative sianofeconde c costruttive; spetta anche, ed 1:1primo luogo, a coloro che ,gestiscono laBiennale, p:residente e consiglio direttiva,di stabilire un contatto attivo, un colloquiùpermanente e costruttivo con tutte le forzeculturali italiane, con quelle sparse e stac-cate, alcune tndifferenti, altre osDili, perchècolLaborino alla vita di un istituto come laBieI1ll1aledi Vel11ezia.Occorre far sì pertantoche anche questa edizione 1977, forzatamen-te ridotta, abbia luogo e disponga di mezz'Ìadeguati riclOnfemnando il prinoipio di Contl~nuità, di non ~nteIìruziOil1etra un biennio el'altro per la vita del1e attività permanenti,per lo studio e l'elaborazione di future mi-Z'iatrlve.

In questo paese afflitto da tanti mali, inquesto paese che sembra trattenere la vitacon i denti, occorre che i problemi dellacultura non siano visti come una ,diversione,come un dovere di facciata, ma vengaJ:1o COl1~siderat!i testimonianza della fiducia in 1110istess.i, della nostra capacità di concentraree raccogliere 'e <Tilamdare ,le più interessantIesperienze nostre e straniere, Noi abbiamograVli problemi di conserva:mOiIle del nostropatrimonio artistico, di difesa deUe nostrecittà e Venezia è tTa queste. Ma 'sarebbe pro-fondamente errato vedere questi gravi pro-blemi con occhio conservatore, da guardiam

del passiìto. Il passato si difende vivendolonel pres;;;nte; lo si capisce attraverso ,la cul-tura vivente e nel confronto tra Je varie cul~tupe. (Aoplausi dall'estre-ma sinistra. COil~gratulazioni) .

P RES I D E N T E. E iscritto a ![>a'r-lare JJIsenatore Sarti. Ne !ha facoltà.

S A R T I. Signor Presidente, onorevolicolleghi, onorevolle Ministro, il col1lega Lon-go ha già antidpato molte deI.le :valutazioniche a nome del GrUlppo demaodsViano an~ch',io avrei voluto esprimere. Ciò a]leggeri~S'ce notevolmente il mio compito e lo riducealll'essenz.irule, oioè a dar ragione del votofavorevole democpistiano al prrovvedimentoche approviamo, IPerchè, senza vantare pri-mogeniture, è anche un po' oucina di casanostra, reca la firma di nostri colleghi depu~tati, si conoreta in un aumento di finan-ziamenti, da uno a 3 miliardi, per la cuicOlpertura senza falsa modestia Cln~do an-ch'oio personalmente di poter rivendicareuna paternità di ideazione.

Nella mia trascorsa esper,ienza di sotto-segretario alla Presidenza ded ConsigHo ~

come vede, onorevoile Presidente, certe espe-denze non trascorrono invano ~ ho sempreaUSipicato e preccmizzato il giorno in oui gHutili delle Ilotterie nazionali avrebbero avutouna destinazione meno dispersiva di quellarealizZJata in l]Jassato. Una parte di quegl,iutili ,infatti oggi va a coprir,e lÌ maggiorioneri de\lla Biennale. Che potessero fare unafine mi,gliore od anohe peggiore, conside-rata ,la fri'Volezza deHa loro oPigine, ce Jodkà il futuro. To stesso non saprei ancorase essere fiero o meno di questa travata;vedremo. Ma credo 1110nsia del tutto irri-tuale fopmulare !l'auspicio che, senza vincoliprecisi di tempi e di modi, i destinatari delcontributo, nemmeno troppo mdifferente,sentano :il dovere di forni,pe ,spiegazioni pre~cise su!1l'uso e suI.la destinazione deìl con-tributo 1110nsolo al GOiverno, ma anche alParlamento.

L::t comun.ità compie uno sforzo serio eha diritto a rprestazioni serie, degne dellaserietà di una istituzione culturale ohe comeha ricordato aJdesso con parole molt; signi-

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Senato della Repubblica VI I Legislatura~ 5992 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSFM1JLU. RESOCONTO STExOGR;\r;co

fkat1ve il iColl.legaGuUuso, ha buon nome,buon passato, buon credito, buon ascolto àna;mib.ito iiIlternazionalle.

Di questa istituzione, dopo Ile polemicheche nel paese hanno prec~c1uto questo di-battito, dkò poohe cos.e, onorevoli colleghi,spero r1spettose e chiare, atmeno nel miointendimento. Non è J'u1ti:mo Tildotto di unalibera oultUlra ass,ediata da oscud total1ita~rismi, come da tante 'Parti con ~'enfasi pro-pr.ia Idi certa stampa e di certi iIlotisti si èsubito com1ndato a panlare; ma per Ja spro~Viincializzazione deJlla nostra cul,tura, per lap.rolpda nat>u:mle attitudine al con£ronto conquel'lo che idi nuovo e ,di V1VOmuove ndlacultura del mondo, anche [a Biemlrule vene~ziana rappresenta uno stimolo, un contri-buto, un punto idi riferimento.

La nuava serie di edizioni, dhe ruppe conUIlla tradizione, senatore Guttuso, per lomeno oI1Jc1iiVagae comunque di diverso se~gno (la tmdizione IdeUe J'assegne mOil1dane,dei festival, dei premi), aveva un significatoohe mi pare ,del iI'esto il iI'ellatore, senatoreZito, ba ben spiegato nella sua sUlocinta, mainteressrunte lJ:1elazione.

Ho già eSlpresso ail col1ega Zito in sededi Commissione i.I mio apprezzamento perla sua relazione 'ohe, come si dice, gfli asso-miglia ndla sU'a serietà, nella sua m1sura,nella sua CÌiv;iJ1tà.Vorrei anohe aggiungere~ e non so se mi posso consi,derare, sena-tore Zito, autorizzato a t,anta ~ che forseessa gli assomig~ia anohe nell'i1lum1nismodel suo taglio. In realtà è stato radle ,tron~care nella comprensibile -konoo1astia di unmaggio nemmeno t~nto [on1:ano e per ef-fetto di s,1gnifka:t1ve letture marousiane lastagione .dei telefoni biandhi e degJJ spetta-coli consumistid. Ma suona aJLrneno ogget~tivamerrte ~Jfonico, senatore Romanò, vedereoggi ai£foHarsi sotto i pa10hi deJ,le giurie diCannes ed ottenere ipI'emi, peraJ1tro, mer.i~tati, :per cui anch'io mi voglio congratularecon i Villcitorl, i fratelli Tavia1.':~i,quegli stes-si ,mgilsti, o a1m,eno molti di quei If'egistich~ fl1i~OnOprotagonisti in lontane stagionidi .feroci 'contestazioni 'Contro Il'assetto diallora del1.a Biennale. Dopo l'età mondanaè venuta queìUa deli'austerità.

In Commis'sione ho a'vuto derIe asskuiI'a~zioni Iche, arrohe per i bene:f.id inElussi chene ,deriveranno all'economia /Veneziana, fin-segnamento ohe dovrebbe ,provenire daHastagione ,della mondanità non sarà dimen-ticato. In :proposito il senatore Zito mi haricor.dato ,le buone attitUidini mondane dcl-l'attuale 'Pres1dente che non sono certo im~pari a111a sua iSipiI'azione progressista.

In Commissione, signor Presidente, abbia~ma insieme evocato il nome di ,Proust, unacitazione che quando si parla di Veneziaè quasi obbll1gatoda, come il m Oidulo 1dea:ledel giusto r3iPporto, senatore Romanò, tmla ,cultura e la mon:danità. Ma i.o verrumentenon pretendevo tanto, non prendevo le ra~gioni della mcndanità, nè le prende il mioGmppo; se c'è stata lpo1emilOa,è stata a findi bene e!d è molto :importante dhe essa siplaohi qui dentro, signor 'Presidente, costrut-tivamente, ,nella di\gnità e nella grande, tiI'a-dizionale, :umMla misura del nostro Senato.

n nostro assenso è oggi ipiù sincero e m~gionato di quell'lo 'Che avremmo dato qua1chesettimana fa quando, fuori di qui, qualcuno

~ e tra questo quaLcuno anohe j,} sotto-scritto ~ ebbe a :lamooté\lre che la piocolar,ifolma deLla BiennaLe ~ la grande riformafu quella del 1973 ~. camminava ed i soldirunohe, ma dei programmi si ,sapeva e sicapiiVa mollto poco. Senza iprog,rammi que-sta v:keI1Jda deli1a BiennaLe a'V!1"ebbeEinitoper essere ipO'.coedifi.oante e ingenerare so-s'Petti odiosi, cOlme quello alle tutta la 1'i-fonma si riJducesse a depmoa:bi1i procedUlredi lotiizzazione tra i Ipartiti. III :relatore haben spiegato pewhè si è arrivati é\ld UiI1agiunta eseoutiva rarppresentat1va delle prin-dpali for~e lpolit1C'hee a un pres.1dent,e rieleg-gihille, mentre ipr1ma [lOll io em. Certo, sesiamo favorevoli aHa rieleggihulità, signifi-ca ,ohe le polemiohe non rei fanno venirmeno quell convincimento. ohe l'attuale pre~sidente è ben degno di essere rkomermato.Ma per quanto una tale esigenza sia stataproSipettata dalla stampa nazional,e comeur:.a condicio sine qua non per non arros-sire IdeI buon nome dellla oultura italiMlain Italia e aiU'estero, abhiamo ,guaI1dato piùlontano. Sj,gnorPiresildente, anche noi demo-cratici cr1stiani ci consider.iamo in qUaJ1cihy

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Senato della Repubblica . VII Legislatura~ 5993 ~

2 GIUGNO 1977c:::::===:

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

modo aiPlPartenenti a que1la ideale comunitàdegli « 3Ipoti » ohe i\1!I1bravo giornalista, nonMlcora tarlato ,dai suocess.ivi turbamenti,mi rifePÌs'Co a Giovanni AnsaLdo, descrivevain ,pagine non dimenticate della K<RivOllu~ZÌone lliberale» di Gobetti in tempi di fa~scisma montante; degli apoti, cioè di coloroche nOln la bevono. iNoi non beviamo acri~ti!camente lun'ciJdea ~ e credo che vi sianoapoti fortunatamente in tanti settori de[lasinistra, e ne dto !Ulna per tutti non quiipresente, J'onorevole Giorgio Amendola ~

non crediamo cihe basti co110loarsi a sinistraper essere tfacitori di oultura, nè beviamosenza reagire ,il nettare di un conformismomontante ohe è prima di tutto IUJlÙPOtecasemantka, un ter,rorismo del HnJguaggio,una di,storsione deLle parole.

Noi siallo portatori, anohe noi, anche lamia parte politka, di una cultura e di unastoria, peI'Cihè anohe noi veniamo da [01Il~tana, e la nostra vis.ione dell'uomo, deil'lasua dignità, ideI SlUOeterno destino è piùvasta della oultura rpreind:ustriale, resistenteaU'evoluzione, ,piropensa all' arroccamentoideoJogko (senatore ROImanò, cito sue pa~role di uno scritto mollto significativo e inte-ressante) nel aui schema una aultura mag~gioritaria ~ lo \riconosciamo ~ continua

a rappr,esentare secondo me ingiustamentela cos,iK1detta cultura cattolka. La nostradebolezza ~ e noi lo riconosdamo volen~tieri ~ è nella Is:proporzione tra il processodi S'viiluppo, governato in Itallia anche dallp3Jrtito cattolico, e le tnvoce mOllto limitate,trO'ppo limitate, ,lo rkonosciamo, Irimaste inesso :di cultura 'Cattolica. Ma la convinzioneeli esselre portatori di una oultura minorita~ria non 'Ci crea cOIffiiplessi di inferiorità,3JDzi ci stimola al confronto per dÌvi[i e sem~pre più impegnativi dialloghi con Je forzeemergenti e v.itali della oliltum e deUa vitai tali:ana.

E, appunto, la Bienna:l'e deve essere sededi IcolllEronti e non di egemonia, nel segnode]la 11bertà e del pilurruHs.mo, senato.re Gut-tuso. Si è detta che ~ veramente l'ha dettola collega ROOI Bonazzola nel dibattito. aheabbiamo avuto in Commissione ~ entrare

nel merito di questa importante istituzianeculturale signi:fi.oherebbe esercitare un con-

troll,lo, anzi rUnacensura, e si è evooata ~ doatto, non da parte della onorevdle coLlega ~

l'ombra di Zdanov fors.e !in rr1fer,imento al~1'infelke episodio che ha chiamato in causal'ambasciatore sorv.ieti:coe il nostro Governa;oppure in rel~ione a più anoestrali ricordidi rpolemiche di trent'anl1ii fa, che mteressa-rono e ancora interessano ~a sinistra cuhll1~l'aIe itaHana e non sOllo questa, e che chia-mano ancora in causa, ogni volta che iltema si diP'rorpone, nomi molto illustri comequelli di Elio Viittorini e anohe di PaIrnkoTogliatti. È una stor.ia da \rileggere, forseda r.is'Cr.Ì'vere,in questi giorni così impegna-tivi sotto tanti profili.

m punto di s3J1datura tra due wree oultu-raLi, la cattolica e la 1]beral-rlemocratica, aproposito della politi:ca oulturale è statoquesto: nan crediamo nè aHa pwrtiticizza-zione dema ou1tura, nè alJa sua strumenta-lizzazione. Una buona politi:ca è quelJa cheassicura a1l'arte contesti di Ubertà. È tuttodetto, e ci fa sorridere, tanto esso stridecon la coerenza della nostra linea, vederafìfaJociÌare ~ ma spero si sia trattato soladi IUn lapsus, onorevOlle Presidente, oppuredi giudizi malI 'fiferiti ~ 51 sos.petto di unsinldaJcato idi merito che questa parte poli-Hoa, la mia, vor.rebbe esercitar,e sulla Bien-nale, quasi un rii:catta che si è detto Ja miaparte formulerelbbe o a'V'rebbe formulato aprOipasito dell f.inanziamento: cioè noi alze-remmo H disco veJ1de per il f1nanziamentoaJlla sola condizione che i contenuti dei1laBiennale ci garantiscano il conseguimentodi un ben preciso obiettiiVo politico, cioètin obiettIva anticomunista. Chi dice questesdoccheLze fortunatamente non appartienea questa AssembJea; egli ignora nan soloi fatt'i ma anohe gli antefatti, cioè ignorala storia dell nostro movimento di cui sii ècontinuato la :ribadire, in altra sede, se mai!'indifferenza colpevoile ai plroblemi cultJU~l'alli, e il riHevo è ingiusto a meno che siÌintenda per Iproblema cultumle queTlo :reila~t1vo aLl'oocupa:z;ione del potere culturralledove non solo ~l mio partito ma la oulturacattoilirca è certamente pef/dente. Ma nes-suno ha mai eocetpito [a volontà di strumen-taHzzare iniziative culturali. Ripeto qui ciòche ho già avuto l'onore di diire [n Cam-

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5994 ~

2 GIUGNO 1977

"'~..~~~~.. ~

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA -RESCCONTO STENOGRAFICO

missione: non è daiI.la mia parte che è ve~nuta 1'iJdea di ,dedkare la presente edizionedella Biennale ail dissenso nei paesi del<1'Est.Que'~ndea è venuta da sinistra, fha rivendi~cata lIDi pare eiìfìiiOacemente lo stes'so rola-tore ed è stata inventata dai socialisti, efarebbe onore al,la sinistra e ai coHeghisociaìHsti se ci fosse dietro anche una seriaproposta oulturale, un'idea precisa del dis-senso iGei paesii dell'Est, una r-icognizioneampia ,deUe opere, deLle testimonianze, del-le presenze dei singoli artisti, dei smgoHuomini di cultura che si siano trQlVati peravv.entura lin contra:sto con J.l regime e daquesto si siano sentiti conculcati nella lorolibertà di eS\pressione.

Dopo av'er fatto questo riferimento devosubito dke, Iper onestà, che a molti degliiIllterrogativi che abbiamo affareiato nelcorso ddla polemica ohe precede questodibattito, nella stessa r.iunione di Coimm.i:s-sione, oggi si è in grado di dare una rispo-sta. Certo esiste un consiglio della Biennaleper dire se queste risposte saraIlJl10 positiveo negative: per quanto so e credo di pre-vedere ~ mi pare ohe ia senatore Guttusoabbia le stesse informazioni di ooi sonoanoh'io in possesso ~ Ja mia parte è ingrado, dapo avere rvalidamente cooperatocon le altDe forze politiche e cu1tUiraJ1iallaformulazione di un 'vero (pragetto, di dareoggi una Disposta positiva. Certo del r.itardocon cui questa risposta e tutte le ailtre ri-~poste arrif\Tano non può però essere datacoLpa ail Parlamento. Esso ha proceduto conencomiabitle celerità come se davvero lastorila '10 itIlicailzasse e noi ne siamo ilieti.Carne era stato a !più riJprese affermato invad settori del Parlamento, nes'sun ritardoparlamentare può essere però ftnvQ\Catoadalibi per la ma:ncata fOl1mullazione di p'l"o-grammi cui ora si sta fartunatamente ov-v,iando. tL'esemplare festival di SpQoleto, af-£i,dato all'estro, atla oreativ.ità, a:1Jlasensibi~Htà culturale e oiv.ile di iUomi111icome Gian-carlo M~notti e Romodo Val-li, dispone oggi,per fìare un -esempio soltanto, a venti giornida~la inaugurazione, di meno di un terzodei 600 miliond che sono necessari per farvivere questa preveldibii1mente splendiJda, aghlldicare ,dai programmi, ventesima edi-

zione; epipU['e la forza del volontariato edil vigare del suo autentico p1.Ulra!1ismocul-turale :10 f.anno già quasli perfetto sin neldettag\1do del SIUOimpianto organizzativo eprogrammatico.

A N il) iE R L I N I. Cinque volte in menadelila Biennale.

S A iR T I. Esatto, cinque volte in menodella Biennale. N.on sono i s01di ma le ideeohe mancano: è stata J'obiezione di fondoche abbiamo formulato in lUna certa fase,ora fartunatamente superata, della polemicache qui ,si conclude. Per fortuna :la nostraobiezione di ieri è sUJperata; si Javori sUllIeidee, non importa quali purché ci siano e£ruttifiohino. Questo era il senso della no-stra 'I1iserva che non si estende nè si è ma,iestesa alla biennalità delLa manifestazioneperohè anohe il s'ignore di LapaO:isse, ano-revoli coalegthi, sarebbe felice di apprendereche una Biennale si svoLge llIDa volta ognidue anni e che certo nOon per coLpa delSenato ,una >seria manilfestazione, centrataanche sul dissenso de1l'Est, ai sarà, forse,1'aIlJl10venturo.

Ora rvengo a!ù.'ultimo punto ohe è anche :illpiù delilcato e ohiedo scusa ai coilleghi diav,er/li ilmpegnati per tanto 'tempo. So beneohe questo non è l'oggetto del presente di.battito. L'ha detto bene .n collega Longo ('vi si è riferito iJ senatore Guttuso con pa-mIe che. al di fuori ,di Qognipiaggeria, 10Otnorano altamente e che mi auguro possanoessere seilliPre pronunciate e attuate nellastor.ia £utura del nostro paese.

Qua'leihe coNega socialista in passato. s.i èanzi aiddkittJura Idaluto, si è stUJp1to dellatenuità della r:isposta demooratico-cI1istianaama proposta Idi orientare così l'odi-erna edd-zione della BiennaJle veneziana. Forse inquesto ~ consenti temi questa sola mali.gnità; ne a!bbiamo fatte mo!lte di più nel'Oal1SOideùla !polemica e SipociaLmente !in Com-missione ~ la vOlOazione della oultura mar-Xiista ~ ma lo dioo con :gra.I1iderispetto ~ siri¥ella egemonica davvero nel vOtler copriretutti gli s.pazi, persino quelli de!ll'anticomu-nismo. Noi oi siamo preaocupati proprio dinon scoprire, senatore Guttuso, il fianco alla

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5995 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

stmmentalizzazjione perchè saQJiPiall110ohe visono altri terreni su cui si può fare, con spi-rito di convilVenza e con correttezza, del~l'antÌComunismo.

Quando poniamo dI problema idei diritticivili anche a1l'intemo dei pa~si sociusti,sappiamo bene di pensare cose, se ho bencaipito le parole che abbialIllo poc'anzi aSICol.tato, certo non dissimjJ1i da qudle che ['11cos0Ìenza ed arr1'ohecon ajperte di>ohiarazionipensano molti colleghi della Slinilstra italia~na ed europea. Quel minimo di informat1vacultrural1e lCÙ1eoi è comune ci dÌiCelVae ci dicele diHkoltà ~ €lOCO fa nostra preOiOOOlpa-

zione ~ di dare adeguata dignità di ['a1ppre~

sentaz!Ìone ad una oultum, quella dell dis-senso all'Est ~ so di essere ,in questo fian~oheggiato da una dilohiarazione pubblica diAlberto Moravia ~ che ha Ulna partenza no-toria e Ipalese neWaVla11!guaI1diarussa deglianni '30 ma poi 'si dnsabbia came un im.mensa t1i'UlffiesoUerraneo nelle secche diuna testimonianza quasi catarcombale di cuiè di&ifidle perawire [o spessore ault'l1'raJe.A chi è più i,mormato di me su questecose ~ e certo in quest'Aula vi sono 001-leghi idi molto più iiJ))fOlil11aH~ dico che si

tratta, per quanto riguarda questa edizionedella Bienna'le, di una scommessa suggesti-va: evocare ciò che è tanto difficilmenteelVOIcabile;lUna scommessa che io 'Vorrei per~dere non per smania amticomuniÌsta ma per-chè credo andh'io, orediamo tutti all'attJUa~lità di un inter,rogati<vo ohe è queUo con cuiil 29 settembTe 1945 Eilio Vitrorini apriva ilprimo numero del «Politecnico », un inter-rogativo ohe aocora oggi mi sembra di at~tuaHtà; 110<parafraso grosso modo: «vi sonoragioni dell mafX!ismo o de1ndeaUsmo o delcattolkismo ,che si oppongano aUa tra:sfor~mazione ,della 'Oultura in una culltura capacedi ,lottare contro la soiìferetllZa? ».

È capitato in questi giorni anche a me,come credo a mQllti col1eghi di Ì'utte le !partipdHt10he 'ohe hanno .analoghe o maggioriresrponsabiilità 'culturali o anohe di ['elazioniinternazionali, di incontrare la signora Sha-ra'vsky, Ja mogLie russa ed ebrea di Illn ma-tematiJco ebreo me è .stata invitata a lasciareiJ paese sovietico e il marito il giorno stessodeHe nozze e che ora teme angosciata per

la vita stessa del marito, che è un esponenteappunto Idel dissenso ma che ha la sventuradi essere di minor nome dei Sakharov, deiSo1gen1ÌtSlÌtll,dei Buk{)IV,sky.

Ci sono dellle cose ahe ~l pianto disperatodi una donna Slpiega 'Più di tanti atteggia-menti ['ecitativi, di tante f,ilosofie salottieresul dissenso. Ecco dove paventiamo la re-tarin, la recitati'Vità, lo strumentaHsmo,cioè gli atteggialIllenti barocchi lin cui spessopurtroppo in Italia ci riesce di trasformareanohe le tmgeidie più serie.

Ed è iprc>tpl1ioperchè riteniamo il dissensonel mondo e non solo aJll'Est una tragediae non un vezzo, ne auspichiamo unar3\pipresentazione ouJlturale ohe sia nel sensoespresso quasi trent'anni fa dalla felice fra~se di EHo Vittorini.

,Per questo i seri <propositi e gli onestidilV1ÌSlamentiche ,sono maturati neNe ultdmeore ci rass:i<curano, ci 1nduoono a questoassenso, a ,gual1dare con !fiducia a questoconlfronto idi cultura, a questa sana ooca-sione dialettica, a questa opportunità ooonae seria di aroriJOch.imentoUIl11ano.

Ho auspkato deli periodici r,esoconti e deicontro1li, non rpeochè ahbia delle preoccUlpa~zioni contabili ~ lI10n ,sospettatemi .di tanta

mediocrità ~ ma perohè iLediffilOÌ/li congi>un-

ture del paese imrpongono all'ohe in questomodesto settore di onorare Ila serietà delleprocedure e sOiprattutto degLi impegni ou1-turali as'sunti. Ruskin ha scritto che i ,pec-cati commessi a VenezÌla, cioè in un con-testo d'arte e di naÌlUJra così incomparabil-mente suggestivo, sarebbero meno perdona~bili. È 'un'eSipressione su oui si sono spessoarrovellati gLi st,udiosi di estetka ai quaJ..ipurtroppo non appartengo. Essa però ha unsenso preciso aocihe per noi; sarebhe j,II1per~dOnlabiI.e davv'ero ddludere ill sostatllZioso in-vestimento di fiducia che ci apprestiamoa ;realizzare votando la (presente legge. (Ap-plausi dal centro. Congratulazioni).

P RES I D E tN T E. D:i:ohiaro chiiusala dislcussione generale.

Ha facoltà di parilare iJ re1atore.

* Z I T O, relatore. Onorevole Presi<dente,onorevole Ministro, onQrevoli colleghi, con~

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 5996 ~

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEl\IBLEA- REsocm~T0 5TENCGHH<i...;';

fesso il mio grarn;cle 1mbarazzo neI rep!icarea degli ;j.nterventi così impegnati e .di cosìalto .Hve1lo come quelli che abbiamo ascoJ-tato questa mattina. Il mio compito saràforse d:ìad1itato dal fatto che si è verifi,oata,almeno così mi !pare, una sostanzia1le COll-cordanza sul disegno di legge che è Of-getto del nostro dibattito. Questa concor-danza nO!Ilè espressione di una convergenzamomentanea, essendo a noi pel'Venf\.lto, co-me è noto, Idalla Camera jJldisegno di leggedopo esseIie ,stato .awrovato da f\.llllarghis-simo schieramento di forze ed esserudocistata all'ooe in rpreo.edenza iUIllanotevole ana-logia tra d vari dis'egn:i di legge che sonostati runifii:cati aI momento del,l'esame nelol'al-tro ramo deil 'PG\Jrlamento. Credo quindi chequesta sostanziale convergenza ci !porteràaJll'aip!provazione del disegno di Qegge che èurgente.

Sono anohe deU'arvv1so che il Litartdo nel-raplprovazione a:bib.ia a'VUto una inf.1uenzasui programmi della Biennale per il 1977.I\l senatore Sarti ha espresso dI timore chetlaIe ,rital1do possa .essere stato iUlnasorta diaHbi per una non completa de£inizioale deiprogrammi. Certo non sottoval1uto la diffi-coltà di -clclin'ir,e nei dettagH i programmiper quest'anno, vorrei !però che non Sii di-mentÌlCass'ero Je di:ffkoltà che da Biennale ha1ocontrato l'anno passato per av,er elabo-rato ,dei progmmmi ed aver !preso degU im-pegni iConta'l1do su un con'tributo da partedel:Io Stato che poi si è rivelato inferiorea quello ohe era lecito prevedere s.uHa basedei disegllli di Jegge ip'res'entati. COilTI'UJlquenon .mi pare che questo sia run !problema digran1d.e vi[evanza.

,n disegno di Jegge al illOstro esame con.tiene dene modifiche altlo statuto sulle quaJJ.imi palre che anche in questa sede ci sia unasostanziale convergenza. È !prev;isto l'au-mento del contributo dello Stato da un mi.~iaI1doa 3 miliaI1di e [lon mi !pare che sianovenute obiezioni di fondo, anche se forsenelnntervento :di quallche ICdUega!poteva es-sere percepita /la necessità di mettere in ri~1Ìevo .l'ammontare verG\Jillente cospicuo delcont'ributo stesso, che tuttavia ri'teDJgo deb-ba essere messo in rapporto noo soltantoall'importanza ed al ruolo dellla Biennale,

2 GIUGNO 1977

alle sue moltep'lici attività, ma anche con ri-sultaVi istruttivi, rispetto ad altri impegnic!he .lo Stato aSS'llille nei confr.onti di allureisHtuzion:i 'CulturaJ.i. Basti pensare agili entildrid e al,le somme che questi assorbon0'nel nostro p3ese. Mi !pare, se non erro, cheil biilaa1!Clomedio de1l' ente iLiriJcosi aggirisui 6 :mrliaI1di, cioè eS1attG\Jill,enteì'l doipip!Ì.odi que\]..lodellla Biennale e credo con risul-tatti neIP..meno lontana:mente ijJruragonabdIi,tranne quaLche eocezione. Potremmo poifare rifer1mooto anche agili impegni di alt\renaL!ioni a noi IVi!cinein questo settore. Bastipensare (anohe se è Jontana da me fideadi !proporr'e qualche imTtaZJione de'l gJigan-tismo 'ohe Icaratterizza mdlto spesso respe-rienzadel.la sorel.Ia Fra:ncia) aIlle sommefavolose che S0iI10impegnate per .il centroPomp'idou. Mi sembra che si tratti di qual-cosa 'Come 30 mDI:i:G\Jroiannui p.er ila solagestione di qu.esto centro.

Onoifevole Presidente, onorevoli coI:leghi,ne~la relazione Iho insistito suil fatto che hi-sognava in una certa miSiUra tenere sepa-rata la questione dell'aumento dei contri-buti e dene mOldifiche istituzionaM ;rispettoaJ1Jlaquestione del :molo svolto da'lJla Bien-nale e deil contenuto ouluurale del.le !inizia-tive da essa svolte. Il ,senatore NenciOlIli diceohe Idobbiamo !parlare di queste cose; certonon penso che le due cose non siano stretta-mea1te legate. &itell'go che questa concordan-za che si è veI1IT.i:ca:tf\.in quest'Aula nOill sisG\Jrebbe ve1'1£i:cata se illon si fosse manÌ!f.e-stlato un giudizio IPos,itivo sostanzialmenteuna:nime sul wallo e suiUa funzione dellaBiennale di ViOOezia.Ma ~l giudizio che dob-biamo dare 'sul iI'Uolo e suJla funzione dell'laBien!Ilale :di Venezia non ha lliUillaa che farecon la !pretesa a 'Con il diritto deil Par[a-mento, e meno che mai di singole for7epOllitiche o di singoli parlamentari, di entra-re nell merito delle scelte che sono di com.petenza del consiglio direttivo della Bie.n~nalle. Certamente nessruno può far,e unaweilota di tellldenza che ~ ripeto ~ è dicompetenza soltanto del consiglio diretti.va della Bienna!le. All'che rispetto al temadiscusso in quest'Aula del dissenso nei paesidell'Est, credo che dobb.irumo ess'ere moltocauti nel senso che anche riguardo all'oppor-

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5997 ~

2 GIUGNO 1977

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSEìviBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAPICO

tunità di questo tema dobbiamo considerare11 lConstglio direttiva deLla 'Biennale comepienMI1ente Jegittimato a !pmndere delle de-cisioni. Certo rimame a noi ,il cOIIllpitO suc-cess1vo ,di valutare se l'importanza, certa-mente eClceZJiOlIlaledall punto di vista po[i-tico e morale, del dissenso nei paesi dell'Estsia anche notev,ole a eocezionalle suJl pianoculturale e sull piano estetÌiCo. Non sottova-luto certo i r:isohi di Qperazioni propagan-distÌIChe evocati da quaLohe co~lega anchestamattina. Tuttavia non bisogna dimenti-care, Idati d !prewdenH ,del1la Bienna,le, .lemani'restazioni deLla Spagna, [e manifesta-zioni del Cile e i rischi di segno oppostoche aVirebbe (potuto comportare un'apparen-za di rparziailità della Biel1JJ)(alerispetto aitemi deLla Ili'bertà in 1mtti ,i paesi del mondo.Ci sarebbe stato, r:itengo, ,l'analogo dschiose la BiennaJle non avesse deCliso coraggio-samente, a mio av:viso, di gUa'I1cLa'reLungoun orizzonte di 360 gralcLia quesH problemiche si pongono dei TaJpIpOlrtitra libertà eculltura. Certo la Bienna:le non ha 11compitodi fare del11eOIperazioni di propaganda, fas-se lpiure rpropaig3lnda di cose casì nobilli comela demo~razh e la libertà; a questi problemIdi ecceziOlnale ,r:Hevanza politka deve corri.~,pondere un contenuto a livello di cultura edi vaHdità estetica.

Comunque su queste questioni, vivace-mente dibattute nei mesi passati, mi pareche, dopo l'accordo di cui si è prurlato aillchein Aula recentemente raggiunto alil'iillteIì11(1della sottocomm1ssione ristretta, possiamodtscutere .eon meno calore di quanto abbiamo fatto nelle settimetne e nei mesi passati.

Il senatore Sartìi, dis'Dutendo con g,Tandeintelligenza e £inezza di tali probl1emi, hal'i'Chiamato Giovanni Ànsal1do e ,gli « apoti »:io sono meno esperto Idell senatore Sarti inquestioni deLla storia culturale del nostropaese, ma mi pare che AnsaMo ,m questosuo atteJgg[arnento avesse come coI.leghi altrinomi che hanno un 19iram..deposto ille!lla sto-ria 'OuJltUJ:1a1le itailiana, come ad esempioPrezzo:lini, e che apoti ,non fossere invecealtri nomi altrettanto imtportanti, cOlIlle adesempio Gobetti e Gramsci. Apoti Ansaldoe Prezzolini, ma ritengo che essi non si

Hmitassero soltanto a non beDla, essi illanhanno bevuto niente, nemmeillO 'le cose cheavrebbero dO'vuto here, come hanno fattoGabetti e Grarnsc.i. San lontano dall ritenereche jl senatore 'Sarti si vog;Ha coMocare daquesto punto di vista accanto ad Ansaldo ePrezzo lini e nOD a Gobetti, Gramsci e glialtri anche di parte sua che l'hanno bevutaed hanno partecipato in maniera impegnataaLle vicoode del illOStro paese in quegiLi anni.Sono skura ohe i1 sooatore Sarti vuo[e di,reche non bisogna mai 'cL1mentkare di eserci-tare anche e soprattutto a sinistra il /propriasenso e [e proplde faoo[tà critiche.

C'è poi un'altra wf£.ermazione del senatoreSarti che mi Ilascia un po' pel1plesso: .egliafferma dhe pare oi sia un certo illervosjsmada parte dei sociallisti per il fatto che nonabbiamo alOcettato immediatamente congrande entusiasmo 1a proposta 'Venuta dalpres.idente della Biennaile per una Biennalecentrata sul dissenso. 111,senatore Sarti afeferma che gli sembra singolare questa prete-sa egemonica del marxismo di vOller coprireanche lo spa:z;io delLl'antÌiComunismo. Già miandrebhe bene se la staDia ou1tura:Ie e po'li-tka deil nostro paes.e fosse caratterizzatasolo da questo biJpolarismo tra anticomuni-sma cattoiHco e di altro genere e comunismoo marxisiffio. Ritengo ci :sia per Jo menoun'ailtra componeillte ohe ha avuto Uilla suaimportanza, anche se purtro\p,po maggiorenel passato che nel presente, una cOltl1!p()-nenie poLitica e culItura le ~ que1la sociali-

sta ~ che si è oaratterizzata, naturahnentecon tutte [e zone d'ombra che J'evoLuzionede1la storia e de1Jla politka cOIIllIporta, nelsenso di esser'e SeIIlipre estremamente eri-tka nei comronti delil'esped,enza dei paesisovietid, dell'est, anche se questo non ci harkondotto a cadere neil campo opposto e ciha pemnesso iÌnv.ecedi mamtenere una nostraidentità lpolit1oa e oulturale.

n gilUldizio d'insi,eme che sullla Biennaleè stato dato daJlle varie parti, con [a solaeocezione del senatore Nendani, è abba~stGènza positivo. Certo, hallillo ragione i se-natori Longo e Guttuso qUa'I1IdoparIamo rlierrori .che ci sono stati nelle lull,time 'ireedizioni della Biennal,e, forse più neUe edi-zioni 1974 e 1975, ma anche nel1l'edizione

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5998 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

1976 ci sono stati degli errori; forse si èvo'tuto fare troppo e anche b stesso ipreSli~dente mi pare ri'Conosca i01 una deJ~I.esuerelazioni che si è avuta [a tendenza al gi~gantismo, ad intervenire dappertutto ed inmolte aree oulturali.

C'è un proverbio inglese ohe di,oe ohe c'èun solo modo di stare seduti e molti modiper aJildare avanti: ,Ia Biennaie non ha 'vo~1uto st3Jre seduta e l'andare avanti cQ[m~

Iporta dei risohi. n senatore Gutt'llSO had . l .. h I

3!ocennato la! un rISU' tato negatlvo: Cl'

a!parllato di un pittore che ha avuto il mas~I

sima p.remio e che poi è scomparso dallla !scena arNstka. Ma vorrei ricoI1dare al sena~ !tore Guttuso che questi incffidenti non si I

veriJfkano... iI

IIiIiI

III

GUT T USO. Non rigual1da certo l'ul~tima gestione della Biennale perohè quelpremio credo sia del 1966~68.

Z I T O, relatore. Comunque, se non hocapito male, ;tI senatore Guttuso metteva in

relazione questi ri'sdhi con il carattere ec~cessivaanente sperimootawistico che si ViUoledare a queste atNvità. Ripeto, ho una cono-scenza infinitamente jnferiore a que1la delsenatore Gutt'llSO in questo oampo, però ri~COl'do :che questi incidenti si soma ver1ficatitradizionalmente i01 manifestazioni ohe sicaratterizzaJVano non per ~l loro sperj,men~talismo, ma per il ,Ioro aocademismo. I pom~pieri sono scomparsi tutti, salvo poi ald es~sere oggetto di 'l'ievocazioni come quest'an~no ,in 'Oui si è avuto un certo ritorno diinteresse per i pompieri e il'art decò. Mipare però IOhe questi risohi siano per ,Iomeno altrettahto numerosi quando si pensadi sperimentalre e quando invece s,i mostra~no le cose che corrispondono a~la sensi.bilitàmedia di Ui11rerto periodo. A parte gH er~rari ed i l'ischi, credo non si debba ignorareohe ci sono state anohe pOllemiche e 'Oheinsomma la Biennale non Da:ocog11iela tota~li.tà dei consensi, specialmente in alcuni set-tori da parte degli autori, dei critici (pensoanche alle alrtli visive).

Presidenza del vice presidente V A L O R I

(Segue Z I T O, relatore). Mi pare qmn~di che oi sia questa sCellta progettruale deLlaBienna:1è' che venga contestata in favore diUil1a scelta più documentalle. Ci sono statepolemiche e ci sono state anche, ,ripeto,manifestazioni cinematognl:fiche. l,l senatoreRomanò ha detto che il vero problema diVeneZlia è Cannes, ohe del resto è stata rie-vooata anche daJI senatore Sarti. Penso siastato giusto da parte degli onorevoli colleghirichiamare Cannes, anche se ho avuto mododi dire in Commissione che Venezia vUQleessere una cosa completamente diversa daCannes. Tuttavia si pongono vari problemi.Iil senatore Sarti ha 'Parilato di questo olimadi austerità che regna a Venezia e che pro~babHmente è eocessivo. Potrei essere d'ac~corda: a VeneZlia ancora in UJIla certa mi~sura si 'vive nel clima creato negli anni deLlacontestazione; ci si veste in abiiti monacali

e quasi quasi si pretende che si abbia ilciboio sotto l'abito monacaO.e.

Ha fatto bene poi il senatore Sarti a par-la,re degli .autori itai1Jiani che si aHo/11ano aCannes. Mi ohiedo se questo non significhiohe i,l problema non sia tanto della Bien~naIe, quanto ~nvece IdeI mondo del cinemaitaliano. E sOIno 'd'aocordo con il senatoreSarti che ha voLuto mettere in most,ra que~ste contraddizioni, perohè questo clima diausterità de]la Biennalle mi pare sia dovutoanche alI ruOllo ed alle polemkhe che g1liautori italiani hanno eseroitato nei confrontidi Venezia, mentre poi vanno tranquiUa-mente a Ca:nnes. Mi pare che sia un pro-blema che fJià 1n Commissione illl senatoreMasullo ha esposto, riconoscendo che certa-mente ci ,sono allil'interno di quest'area, checulturalmente si può definire di sinistra,problemi ohe devono essere av,viaii a sol11-

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 5999 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Ziione, ma che, ripeto, toccano soltanto diS1riscio la Biennale.

Penso di non avere altre cose da dirç,onorevole Presidente e onorevoli coLleghi,ed esprimo soltanto la mia soddisfazio-ne per l'andamento del dibattito che mipare possa portare a concludere che questodisegno di legge che viene atteso dalla Bien-nale, ma non soltanto dalla Biennale, bensìda tutto il mondo artistico e culturale ita-Jiano ed anche internazionale, possa essererapidamente approvato nella seduta di sta-mane. (Applausi dalla sinistra e dal centro).

P RES 1 D E N T E. Ha facoltà di par-lare il Ministro ,dei bend culturali e am-bientaH.

P E D 1 N 'I, ministro dei beni culturalie ambientali. Signor P,residente, onorevolisenatori, ill Governo ha già espresso nell'al-tro <ram.odel Parlamento e durante tutto 10svolgimento del dibattito ill suo consensoconvinto a questa iniziativa parlamentareche nell testo sottoposto oggi al Senato rac-coglie de ,iniziaHve di più partiti.

Il Gave:l1llOraocomanda ,J'approvazione diquesta proposta di legge; la 'VtMutae, comeè stato giustamente detto dal senatore Sarti,la considera un investimento di fiducia.

IiI Go;y'erno ringrazia jjJ ,relatore e quantisono intervenuti in questo dibattuto (e misia consentito rum. ringraziam.ento partico-lare aI senatore Sarti ohe, neL1a sua espe-rienza di Sottosegretario allla PresMenza, hapotuto indicare ,la migliore COIpertura dispesa con lla utiLizzazione del fondo lotterie).

Il Governo, onorevoli senatori, è impegna-to a favoI1ire la rproseouzione de/ill'attivitàdeUa Biennale di Venezia, 'U!Iladelle istitu-zioni culturali italiane più prestigiose, chenel passato, pur non mancando dm.alounimomenti di aspetti nella sua attività dubi-tabili aooanto a 'queLli ampiamente positivi,ha conseguito ['isultati di ailto 'Valore oul-turale.

Il Governo conferma tale :impegno: nonentra però, onorevoli senatori, nel meritodelle attività deLl'istituzione, ne rispetta ~a

piena autonomia cu1lturale e di iIIldirizzo.Tuttavia, nel momento in cui un cospicuocontri:buto annuo 'Viene destinato ad essa,il Governo non può non auspicare con fer-mezm che rra Biennaile realizzi sempre piùprogrammi ed iÌniziative di alto 1i'VeLloarti./stÌ'co. Come d'altronde si giustificherebbe di-versamente, .onor,evole P.residente, un con~tributo finanziario della comunità nazionaleche è hen superiore a que1lo assegnato an-nualmente ad altI1i istituti di pur altdssNnorilievo sdentiHco e crullturale? Coo questalegge il contributo annuale per [a BiennaJledi:venta il triplo rispetta a queLlo assegnatoaLl'Accademia nazionale dei Lincei, mentreinn11IIlereiVoli is1Jituzioni cul1Jurarri S0l110indifficoltà perchè i contributi erogati d~ rnioMinistero sono 1mmutati rispetto agli anniprecedenti .(e oome' Ministro d~i beni cul-turali ani sia consentito esprimere il mmma-rÌ'co che non sia 'stato possibtile ottenerel'inserimento di un rappresentante del mioMinisterO' nel consiglio di amministrazionedella Biennale). Non mi può sfuggire però,signor P,resÌidente, anche J'importanza de[ilibattito che qui si è svOllto e del dliscoI'sodi estremo interesse oulturale da tutti avan-Ziato e particolarmente messo in [uce oogliinterventi dei senatod Sarti e Guttuso.

Vorrei <ricavare da questi di,scorsi lo sti-molo a soLlecitare tutti noi ad lUll più appro-fondito dibattito e ad una meditazione sultema dellla aultura dell nostro paese, noncl1èsul rravoro ohe tutti gli enti di oultoca ~ enon solamente (1a BieTIil1ale ~ s'VoLgono inquesto momento in condizioni di particolaridifficoltà. Forse il prO'ssimo bilancia deilMinistero dei beni ouJlturaili e ambientalipotrà essere La sede neilla quale approfon-dire le linee di un sistema e di IUngovernoche nOil1fa IpdIitica culturale, ma che fa pdill.-tioa per la cultura e che considera, comed'altronde qui è stato detto in riferimentoad un istituto particolare come [a Biennale,la p,oIlitica per la cultura un elemento fonda-mentale per una certezza del,la democrazia.(Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Passiamo ora al-l'esame degLi articoffii. Se ne dia lettura.

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VIl LegislaturaSwato della l~epubblica ~ 6000 ~

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEM.BLEri ~ RESOCONTO STENOG,{AFICù 2 GIUGNO' 1977

P A C I N I, segretario:

Art. 1.

L'articolo 10 della legge 26 luglio 1973, nu~mero 438, è sostituito dal.seguente:

« La partecipazione al'1emanifestazioOnidel.l'ente 'autonomo" La Bienna!te di VeneZJia'

avivene per inViÌ1:oIrivolto agli autoni dal Con-siglio direttiva. Ove questi la .ri'tengaoppor-tuna, concorda con i componenti organi deip?.esi stranieI1i le forme di callabaDazione daprev.edere nei programmi e nei regolamenti,di cui all'arNcola 2 e ail secondocamma,punto d) dell'articolo 9 della presente legge ».

(E approvato).

Art. 2.

Al ,primo comma lettera a) :dell'artlicalo 8delila legge 26 luglio 1973, n. 438, dopo ,le pa-role: «il sindaoo di Venezia », sono 'aggiuntele parole: «o un suo ,delegato ».

Dapo l'ultimo comma del'l'articolo 9 dellacitata legge, è aggiunto lil seguente comma:

« Ferme restandO' le competenz;e e ,le pre..ragativ.e del presidente, del vice preslidente edel segretar:io generale, il Consiglio direttI-va istituisce al suo int.emo, per l'esrpletamen1.0 degli aftari oorrenti, un comitato esectl~tivo, composto dal presidente, ,dal vi.ce pre~9idente e da tre .consigHer.i. Il segretar.10 ge-nerale parteoipa con voto consultivo al,le riu-nioni del comitatO' ».

II primo capoverso del primo comma del~l'articolo 12 della citata legge è sostituitodal seguente:

« I componenti il ConsigHo direttiva, lindi~cati nelle ,lettere da b) a g) del comma primodell'articolo 8, durano in carica un quadrien.nio e .possono immediatamente eSSeiI'eni.con-fermati limitatamente al quadriennio suc-cessivo ».

H primo C3!poverso del sesta .comma del-l'a,rticolo 13 delLa citata legge è sastituitlldal seguente:

« Le adunanze <del Consi~lli.a ,dJiretti.vo sonClvalide con la presenza in prima conv.acazio-ne dei due terzi de.i companenti e in secon-da co,nvocazione con quella della maggio~ranza del 'Componenti ».

(È approvato).

Art. 30

Al terzo comma, n. 2, dell'articolo 9 dellalegge 26 lug1i'O 1973, \Il. 438, d'Opo le parole:"p:rogrammate e svolte », ,sono aggiunte leparole: « : quota parte del bilancio annualedOVlrà esser,e destinata, sulla base di impe.~gni programmatid, all,l'attività permaTI!ooLee aUe inizi:atJive per 'Ìl decen.tramento ».

Dopo il seconda comma dell' arti.cdlo 13della citata legge è inserito il seguentecomma:

«Ogni anno, neHa fase preparatoria delp:rogramma deLle manifestazioni, Ii,lCOrlisligliochrettivo promuove 'lin incontro pubblicoa caratteJ:1e consultivo can Ie organizzaziomculturali, saoiali e politiche, interessate aisettori di attività della Biennale ».

A.J secondo comma, lettera e) dell'articolo9 della citata legge sono soppresse le parole:<,,nonchè da pubbliche riunioni promosse al-

meno una v'Olta l'MIno dall'ente stess'O ».

(E approvato).

Art.4.

All'artioolo 15 deHa legge 26 lugLiO' 1973n. 438, alla lettera b) del punto 1 del secondGcomma, le paral,e: «,uno dal Minlistro perla pubblica istruzione» SoOno'sastituite conIe seguenti: «uno ,dal Ministro per i beni cu!~turali ed ambien'talli ».

Alla lettera a) del punto 2 del comma so-pracitato, le parale: «U'ilO dal Ministro perla pubblica istruzione» sO[)jOsostituite con

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Senato della Repubblica VII Legislatura~6001~

2 GIUGNO 1977

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSC:\1BLEA- RESOCGN10 STENOCR'\FJC0

le- seguenti: «uno dal Ministro per ,i beniculturali e ambientali ».

(E approvato).

Art. S.

Al secondo comma deH'artico[o 18 deLlalegge 26 ,luglio 1973, n. 438, dopo le parole:«quattro anni e », è aggiunta la parola:« non ».

Dopo il terzo commadell'articolo 18 deLlacitata legge è inserito il seguente comma:

« I direttori sono tenuti ad assicurare una,loro continuativa ed adeguata presenza aVenezia» .

Al quarta COll'ma dell'articolo 18 deLla ci-tata legge, dopo la parola: «,esperti », sanoaggiunte le parole: {{ che hanno carattereconsultivo ».

(E approvato).

Art.6.

L'articolo 35 della legge 26 Luglio 1973,n. 438, è sostituito dal seguente:

({ Irl contributo annuo dello Stata per il fi-nanziamento deH'ente autanomo "La Bien-na1e di Venezia ", di cui agli articoli 5, pun-to b) e 35, primo e secondo comma, della,legge 26 luglio 1973, n. 438, è fissato con de-corI1enza daLl'anna 1977 in lire 3.000 mi<lionida iscriver-si in ragione di ,lire 1.000 milionie di lire 2.000 mi,lioni rispettivamente nelloStato di previsione della spesa del Ministerodel turisma e dello spettacolo ed in quellodel Min~stero per i beni oulturali e ambien-tali.

NeH'a:nzidetto contributo di lire 3.000 mi-lioni restano assorbiti il contributo di cuiaHa lettera g), punto 4), dell'articolo 45 ddlalegge 4 novembre 1965,n. 1213, nonchè qUell-lo di lire 120 miHoni prevÌ!sto daLlo stessoarticolo 45, lettera /1), della legge predetta;quello di lire 50 milioni, di cui al.l'articolo36 della legge 14 agosto 1967, n. 800, e quelladi lire 160 miJioni, di cui aH'articolo 1 del,lalegge 31 ottobre 1967, n. 1081.

La metà del contributo, di cui al primocomma, deve essere corrisposto entra il 31gennaio dell' esercizio oui si riferisce.

Con decreto del Ministro del tesoro, ema-nato su proposta del Ministro del turismo edel,lo spettacollo e del Ministro. per i benic111turaJlie ambientali, fermo restando l'im-porto annuo complessivo, possano operarsivariazioni compensative fra le somme neglistati di previsione della spesa dei Ministerianzidetti.

I contributi assegnati dalla Stato, daglienti localli e dagli enti pubblici non concor-rono a farmare 11reddito mob1liare dell'en-te autonomo "La Biennalle di Venezia" ».

(E appravata).

Art. 7.

A'lil'anere annuo di lire 2.000 milioni, de-rivanti daLl'aumento del contributo statale,di cui <liLl'articalo 6 della presente legge, sifa fronte, per l'anno finanziario 1977, me-diante una carrispondente ,atliquota deMemaggiari entrate che affluiscono aJl bilanciod~l1o Stato per effetto della legge 26 marzo1977, n. 105.

(E appravata).

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel 'suo comp[esso. Ohi Joarpprova è Ipr'egato ,di alz<lire [a mano.

2 approvato.

Discussione del disegno di legge:

{{ Nonne interpretative e modificative dellalegge 20 dicembre 1974, n. 684, sulla ri-strutturazione dei servizi marittimi dipreminente interesse nazionale» (679)

P RES I D E iN T E. L'ondine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:« Norme interpretative e modificative dellalegge 20 dicembre 1974, n. 684, sulla ristrut-turazÌone dei servizi marittimi di preminenteinteresse nazionale ».

Dichiaro aperta [a diSiOUssione generale.

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Senato della Repubblica VII Legislatura~ 6002 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

È iscritta a padare :iJlsenatore Basadan-na. Ne ha facoltà.

BAS A D O N N A. Signor Presidente,onorevoli col!leghi, mi limita a poche consi.deraziani per esprimere la fa'Vorevoile dispo-sizione dell GrUlplpa della demoorazia nazio-nale lIlei confranti del disegna di legge inesame, per jJI qUalle sana stati presentat.ialouni ernendamenti diretti aid aJOCeIltJUarnegli aspetti posittvi e a perfezionarne \la for~ma. Si tratta di IUn disegna di Ilegge chepresenta un lIlotevole mteresse, diretto adintegrare e miarire aLoune norme dd1la fan~damentale .legge 1Il.684 che regala la rìstrut~turazione delila f1latta di premiTI.ente interes~se nazionale, legge destinata saprattutta adalleviare tIe difficoltà ilnCxmtrate in sede ape-rativa.

Tra queste, 'Vanno annoverate le carenzedel nastro potenziale cantieristioo, !in grave:ritarda sul pdano competiti'Vo, no:n seIIIl!Preprovvista di sttìUtture ed O'I1ganizzaziO'niidO'.nee alle specifiche caratteristiche delle navida realizzare; l'esigenza di assicurare inquaJche mO'do la contestualità tra 'radiazio.ne di navi passeggeri ed immissione in eser~cizio di navi da carico per assicurare la sal~vCllguardia dei 1ive~1iOOOUJpazionali;18.neces.s.ità .di procedere can OIgni UI1genza aLl'orga-nizzaziane di nuove iinee per soodisfare mte-ressi ecanomici di carattere generale; fesi-genz.a di introourre lIl1igl1iaraanentlinegli in.centivi, che nan dessero però luogo ad onerif1nanziari aggiuntiNi e C!he soprattuttO' nondeterminasserO' situazioni pregiudizievO'ldper le !Ìirr1iprese(pri'Vate che operano nell set.tare. Questa pI"OIVVedimenta, malgrado laurgeJ11ja ooe ne ba caratterizzato a.a prmnafase tdeLl'iter lP8I1laiIIlent8lre,è stata oggettodi attento ed approfondita esame da 1'artedel rellatore, senatore GuSSO', e !della Corn.missdone di merito, ma ,in consllideraziO'nede~la 'COIIl1IPJessatematica che aIDfìrOlIltanelcampo. del])l'attirvÌ'tà marittima, è stato .op-portuno consentire che attr8IVeJ1sO'il dibat~titO' in AiU!lafùsse ad esso assilourato iil mag-giO'r contributo :possibile per il suo perfe.zionamento.

COIIl1e è stata O'SSel1Vato, l'urgenm. delpraVlVedimentù trO'va Slpliegazione innanzitut-

to nel tÌ/po di copertura prevista per [.a spesarelativa alJa trasfO'rmazio.ne rleille tre navidi linea (<< Ma:ocani»», « GaHlei» ed « Auso-nia ») destinate ai servizi turistici che è costi-tuita dalle sovvenziani previste dalla leggen. 684 per queste navi, che vengono sospese equindi si crendono dispo.nibili co.n la radiazio.ne dai servizi' passegger.i di linca di quelle iUlIll-tà, per cui quanto prima v1ene attuata taleoperaziOtl1e, più presto possano essere a¥viatii lavO'ri di trasf.orrnaziotI1e. Comunque, di tem-po .se ne è iPerouta non po.oo in precedenzaper giungere ad un'intesa tra le parti inte-ressate: sindaJCati dei lavO'ratori, ministericompetenti, quasi che alI Paplarrnento nonrestas.se altra compito che q'l1eHa di \ratifi.care l'aIOCar1dor-aggiUJIlto.,come è st,ata giu-stamente osservato neWla Commissione dimerito. Tira gli aspeUi più riJlevanti del dise-gna di Jegge, si deve giwdicare ipOsitivaiIIlen-te J'accoglimenta dell'aspitraziooe da tempoespressa dall'armamento. privata a svollgerecon ~a FiI1!IIlare un'att1vità cùngiunta nelsettore turistico, le ooi pros:pettÌiVe in que.sto momento si appalesalIlo alquanto favo.revolli. A tall fine l'integraziOlIle deill'artÌICo~]02 prevede la costituzione di sO'detà miste.al capitale la Finmare può partedpare in mi~,>ura nan inferiore al 30 per cento., e cF:>aMo sCQpa di favorire la castituzione diqueste .sacietà che possono garantire unagestiane caDldatta eon oriter.i eoonomki eso'llevare validarrnente da questi comp.iti [aFiI1!IIlare già ipesantemente impegnata in al-tri settario UlIl certo interesse per questoprovvedimentO' derivta daJ]l'eventuale appar~to. !di va!l:uta estera, dai ri£lesSIÌ favorevollisulla situazio:ne OOOl1!pazionaledei marittimie ld.aM'aJlleggerimentO'degli Oil1eru che com~porta il persO'nale rima.sto SelllZalavoro poi~Clhèo:eso esuberante rper [a ,md1azione deJllenavi passeggeri. Si parla di 1.500 unità chepO'trebbera trovare impiego neJ,l'atti,vità can-tieristioa cùn cOlIlseguente deourtaziùne de~gli oneri dello Stato per }'esodo agevoilatae Ja disponiibiilità retribuita dei marittlÌmi.Questa iniziativ:a nel settO/pe cracier.ist:koviene considerata can particùlare soddisfa-ziO'ne in quell. oellltri marittimi del Sud daiquaJli provenivano. in gran l11U1illeroi [avo-ratori destinati a costituire il personale di

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Senato della Repubblica ~ 6003 ~ VI! Legislatura

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

bordo delle unità passeggeri. La smob.iJ.ita~zione, ,si,a:pure ,graduale, della f,lotta di Statosebbene oocompagnata da aideguate prQ!V1Vi-denze a favore dei [avoratori non !poteva nona'Vere pesaiIlti conseguenze sui Jivelli ooou-paziana'1i di quei centri. Questa parte dcldisegno di [egge lJ:"elativa ailila oroc1eristica,se lIe proSipettive che ora si manifestano peril turismo Sii cOll1cretizzerarmo fav,orevol-ment'e, potrebbe dare l'avvio alla ripresa eassicurare [a continuità di un'apprezzatatradizione. Vi sono aspetti della legge, e pre-cisament'e que\l'li ,relativi alI contributo aNena'Vi dell'oomai famoso artrcolo 3, oggettodi critiJChe contrastanti e di incerte valuta-zioni ohe hanno ;influenzato atlliahe la discus~sione dell rpravv,eclimento nella Commissi<rne di merito; basti considerare gli emenda-menti presentati in un primo momento cheapri'Vano Ja strada a;d un onere diffi.cili:nentecontrol]labile e qudIU rpresentati successiva-mente, a volte addirittura polemid ed ispira-ti a criteri di severità che l'altra parte sonocoerenti con la Sipiruto deUa leg,ge s,uilla ri~struttJurazione. Secondo questa legge, comeè noto, ,per [a istituzione di nuavi seI'vizi peril trasporto merci sono p'revJsti un contributodi av:viamento pari ailla quota di ammorta-mento e di inv,estJimenta rellati'Vo aIl:l'1mpiegodi nuave navi per un rperiodo massima dicinque anni ed una savvenzione di esercizioper le linee esistenti che fassero momenta-neamente impass~bilitate a conseguire ['equi-librio eoanomiJca di gestione. Con la iI1Juavaleg,ge il contributa viene corrisposto anchenel casa in oui i[ S'eI'Vizio'Viene iTIJiziata Ti-correndo a naviglia appositamente nooeg-giata in attesa di rpater disrporre di mate-ria'le nautico. Bisogna riJconoSloore che si eradimastIiata mollta ottimismo a !ritenere Clhénan si sarehbe verifioata uno sfasamentotra .la radiazione delle navi passeggeri e Qaimmissione di nuave unità rispettandO' lacontestualità prevista da:1la legge. Si è infattiresa necessaria ricorrere a so[uzùoni prO'vvi~sarre con ntWVinaleggiate a SIOa£Onudo spe-cialmente per quelle linee di cui urge l'atti-v,azione per non per1dere rposizioni di mer~cato. 'PertaiIlto da norma .im.tegrati'Vaappareopportuna rperahè il processo di ristruttu-razione rpassa atWars'i can un minimo di

regolarità. A pmpositO' di questa concessio-ne non VI è mO'lto da obiettare perohè \Sihasoltanta 1a sostituzione del IOOntributa diavviamenta con ill 'Tim:borso del no[eg,gia perun !periodo di cinque anni anldhe se ipres.u~m:ibi1rnente il'dm!pO'rtodi ques.t'ultimo è al-quanto rpiù elevato ddl precedente. È aUSipi~cabile che queste condizioni: ,di favore nOiIldi.stolgano le società di navigazione dall'ardinare la castruziane di nuave navi rite.nenda più conve:niente ricarrere a noli,facendo addjrittura ricorso a navi stra-niere can conseguenze negative pe!T la na"stra bilancia, con lla giustificaziO'ne chenon è reperibile facilmente in Italia mate-riale nautica idanea. Lo stessa artica la 3della presente legge stabilisce che qualorail ricarsa a navi nO'leggiate sia determinatodalla impassibilità di effettuare la farnituradelle navi da parte dei cantieri nazianali,il cantributa di naleggia, entro il terminedi tre anni, va sO'mmata al cantributo diavviamenta per la durata di un lustro.

Il oontrasto di "!pareri registrato daIl Ire-latore in ,sede di discussione di merito sulcomplessa dell'articola 3 ~ ma debbO' rite-nere in maniera !particdlare IJ?'C!T questa con-cessiane ~ 10 ha indatta a rimettere all' As-semblea agni decisiane anche in attesa diinfarmaziani integrative sugli effetti dell'ar-ticala 3 da parte del Governa. Camunquequesta disrpaSli:ziionenon rispetta a miO' av-visO' Ja logioa della ristmtturaziO'ne che C011~sirdera il periO'dO' di cinque anni ail ilimitedi tempa necessario ipe!Til riordit1aJIIlentodtilla liilotta. ,I1I1Ifattidil contrilbuto di avvia-menta contenuto incmque anni per aNviareuna linea 1VÌeneritenutO' arnrpiamente suffi-ciente aid assiaurare lUII1adeguato equillibriodi gestiO'ne se il ser'Vizio è eoonOITJJÌCaim.entevalHdo. Raggiunto questo risultato il contri-buta ha assalto la sua funzione e dow-ebbeessere sospesO' per non diventare una elar-giziane.

È OVIVÌaahe quarrara questo !TÌ<sultatonanfasse raggiuntO' ,vuolldire che ['1mpresa nonè vaàida e alle può vù,vere sohaiIlta con l'au-silio di savvenzioni e quinidi è opportunasoprpri:mer1la a mena che nGn assolva fun~zioni di natevGle interesse generale.

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;:;:;Ilato della Repubblica VII Legislatura~ 6004 ~

2 GIUGNO 1977

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSEJ\.1BLEA - RESOCONTO STrNOGRAf1CC

Quind11'estensione del oOlIltributo aid ottoa:nm.i,sia pUl'e nei oasli !pr0visti da~la l~ge£a rperdel'e td contributo stesso ill caratteredi a1uto a:tl'a'V'Viamento e gli fa assumere,al1meno dopo cinque anni, quello di una rverae p:wrpria eilargizione.

Viene in tal modo snaturota ilia Jegge eviene ,riportata rra ristr,uttu:m,Zlione su]lastr,aida detl' assistenza che doveva Iritenersidefinitivamem.te superata perchè in contra-sto -con i rprindp.i di imprelliditoriaJlità aiquali rdo'Vlreibbe lisrpirarsi ['eserdzio deUaflotta IpUibbiHca.

Non solo, ma questi contributi non stret-tamente necessari, a prescindere che contra-stano col principio al quale tutti sono hnpe-gnati del contenimento della spesa pubblica,potrebbero rendere difficile l'attività dell'ar-mamento privato che costituisce circa 1'80per cento della flotta, con il quale invece vaallargata la collaborazione per fronteggiareassieme le gravi difficoltà del momento e lapesante concorrenza estera. Questo non si-gnifica che 'Doi non siamo ben coscienti del-la difficile situazione del gruppo che si tro-va a dover risolvere complessi probleminon solo di carattere generale ma anchedi ordine 'interno, come quelli relativi alpersonale esuberante e alla mancanza dellenorme di attuazione della 684.

A mio avviso però ~ concludendo ~ ri-

tengo che l'articolo 3 non dovrebbe com-prendere la ter.la concessione relativa alprolungamento ad otto anni del contributodi avviamento.

P RES I D E N T E. È isanitto a palf'lareil Isenatofle Fossa. Ne ha facoltà.

F O S SA. Onorevole Presridente, onore-vole Ministro, onorevoli coJleghi, la rHmi:ta.tezza del tempo nOIIl mi consente di trattarein occasione della diSlcusslione del disegnI)di legge n. 679 ~ pDOblemi deUa nostra mélJri~na mercantHe, oggi .così gravi e complessi,COin quella 'ampia ed appl'Ofondita indagineche essi meriterebbero.

Cercherò hrevemente di elencarJi 'COin hmassima conci'sione 'al fine di I1ichiaona'I'e i nparti.c.olare l'attenZ1:ÌJOne del Gover-no .e de,l-

l'onorevOlÌ'e Ministro qui pr.esente.

La discussione di questo disegno di leg.ge n. 679 riguardante norme interpretative emodificative della legge 20 dicembre 1974.n. 684, sulLa vistrutturazione dei servizi ma-rit.timi di preminente interesse nazionale, sisvolge in un momento di grave crisi di tuttoil settore marittimo nazionrale, dn particola-re dell'armamento pubblico e privato e delleattrezzature portuali.

Per la verità, onoJ:1evoliaol1eghi, :non è checl trovaamo oggi di fI'Onte ad un fatto !DJUOvo.ad un momento congiunturalmente negativo.Da aiIlni 'infatti, almeno da più di un decen.nio, la flotta italiana ha registrato una mÌJI10repa!l'tecipazione al trasporto marittimo naZ!Ìo-naIe delìle me:rci. Nel 1974 la bamdkra litalia~na trasportava solo il 20,6 per cento dellamerce che arrivava in Italia via mare men~tre nel 1962 la bandi,era itaJiana aveVia tra.sportatoiil 32,9 per oooto. Questo raffrontarivela in modo evidente una i\l1adegua:tezzacrescent~ della flOitta italia[)ja I1ispetto ,al tm-spOlrto marittimo mondrale delle merai, inmodo partkola:re del nostro paese. COll1se.guenza di questa driva'l'ÌCaziOlIl.etm l'aumentcdel trasporta marittimo e la diminuZJione de1-la bandiera italiana è stata l'aumento del di-savanzo deUa hilancia dei 1Il0li che nel 1962era di 9 miliardi 200 miliÌoni re nel 1974 di273 miliardi, per raggiungere il tetto nel1975 di 373 miliardi.

In sostanza, 11a:nostra flotta non è I1iuscitaad aSSOllverecompiutamentJe mI/ruolo di pro-mozione, spinta e sostegno dello sviluppo in-dustriale nazionale, sviluppo che ha profon-damente trasformato }',economia itaLianamettendo in crisi istituti, strutture produt-tive e sociali, squilibra:i1do, sia settorialmen-te sia terrÌto-rialmente, Ja ,condizione prece.dente di un'I tallia in prev;aJenza agnkO'la edarretrata. È sufficiem.t'eosservare: primo, chel'lncidenza della bandiera ita1Ì'aiIla nei traflì~ci marittimi è andata costantemente dimi-nuendo, per cui oggi si calcola che 'almenoil 70 per cento delle importazioni e CÌJrca11'80fer cento delle esporta7Jioni via mare sono effettuati da navi straniere (pur tenendo con-to del fenomeno cosiddetto delle bandiereombra); secondo, che sul piano occupazio-nale proprio !'insufficiente inoremento deltonnellaggio della flotta italiana non ha ga-rantito da diversi a:I1il1'iil mantenimento dI

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.senato della Repubbliu; ~ 6005 ~

2 GIUGNO 1977

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137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA" RESOCONTO STENOGRAFICO

livelli di occupazione tollerabHi; terzo, cheper la spinta delLo sviluppo toonologico, ilquele determina .il costante aumento. del ton-neHaggio medio, non è progredito il numerodelle nayi per ooi si è registrato :un calo con-tinuo ne~l'occupaman:e ,anohe :in rapporto S1aall'adozione di apparati automatizzati dimacchine e dil coperta, sia all'introduzione diteom.che e di modalità organizzative di tipoindustriale nella gestione ,armatoria:le le iututte le sue fasi: a ter.ra, nei porti ed in navigazione.

Sono oH'mai note, credo, le conseguenzenegative .di questo stato di oose e la com-plessità d.ei p[[1oblemi ohe nei OOIIlfronti del-l'economia italiana sorgOlI1ioe si sviluppam.oin funzione della criSli armatorÌla1e. U tra-sporto via mare infatti non tocca soltanto gliinteressli dei mairittimi e degli armatori, main un'economia come la nostra prevalente-mente ,industriale influenza più vaste catego-[-1edi lavoratori e di operatori. In via d~ettasono investiti i lavoratori e le attività por-tuali e c.a:ntieristilChe, in via indilretta d traflici marittimi oondimonano, sia pelI"i proible-mi eLicosto di tmsporto, sia per i .problemidi garanzia di :ri£oruimento di mater.ie pri-me alle nostre industrie, tutto il sistema in-dustria1e italiano. Si può rilevare altresì una&i,retta connessione che i traffici marittimi}laJnno con i problemi del commercio esteroc del turismo, per cui 11tema dello 'sviluppoe dell'ammodemamento tecnioo e gestionaleda parte deLla flotta ,italiana ,oostituisce ,cer-tament'e un t>ema di portata nazionale.

Questo investe anche i problemi della cantieristica ,in qUaJnto \l'ev.oLuzioJ1JCdei trafficimondiali aveva dndubbiamente portato, inanni anche recenti, a consideraI1e con .un .cer,io ottimisJI1o e perfino oon 'euforia lo sviluppo della cantieristica, pmducendo quell'ec-cesso di domanda e conseguente les.pansionedi capacItà p'roduttiva cUii.si poss.ono br ri~snlir,e .i gravi fenomeni di crisi Jill atto nelsettore.

O~gi dobbiamo cùllstatare che ci trovia~1110ad affrontare lLl1a,crisi ohe ha caratteri:;tiche non solo oongÌiUnturaliÌ, come in pas-sato, ma purt:roppo anche di carattere stlrut-turale. Infatti la crisi dei ,noli, ,la caduta deill(1domanda e quindi del carico di lavoro hannocertamente colpito tutti lÌ.paesi e:t1Jropeimet

in modo pa:rtioolare la nostra Ì!ndustria, percai sd richiede necessaJrLamenae la predispo-~:.zione di interventi legislatiVli urwmti 'a .sup-porto anche del settore contienistico.

È noto che tutti i paesi ,produttori assdsto-no direttamenve o i:ndill'etvamente, per motÌ'\.;occupazionali a economici, i caillti,eru navalI;1a2Jionali, motivo per 11quale la .scaJrsa ope-ratiV'ità o nnsuffici.enza dei provvedimem.tilegislativi povrebbero costituire un ulterioregrave handicap per la nostra industria. Perdi più, a mio giudi2'Jio, Ja situazione ,risultaaggravata per l'assenza di una politica glo-bale ed arganica della ca:n.tieristi>ca, politicache viceversa oggi è iJ risultato molte volte d]decisioni ,di programmi aziendali e di gruppoche si ignorano a vicenda e sovente sono .statiimprontat1i s.econdo errate previ1siond sull'an-damento della domanda \Ilaziona>lee interna-zionale.

Inoltre il Governo nan può continuare conla poLitica di aiuti indiscriminati, di provve-dimenti scoordionati o di emergenza a secon-da che la congiuntura ispiri ora l'una oral'a>ltra di tali decisioni. Aggiungiamo imoltrcche altpi .elementi negativi certamente ind-dono suìla cantieristica ;nazionale 'e mi rifè-risco alla graVie situazione eoonomica delnostro paese caratterizzata da un abnormeprocesso inflattivo, dall'altissimo :CIOStodtIdenaro e dai noti problemi del fattore lavOlI"o.relativi ai rendimenti e alla mobilità ~llamano d'opera.

Mi preme porre in evidenza (e richiamoqui l'attenzione del Governo) che siamo vicini[,Ha scadCiIlza deUa legge n. 278 del 1973 eche quindi l'Esecutivo e in modo particola-re i ministeri competenti devono predispor-re in tempo utHe misure di sostegno deJ1anostra navalmeccanica. Per !'immediato fu-turo, programmi di ,rloonvelI"sione della flotta oHnnnre e della Marina militaTe potrannoassicurare livelli produttivi ed oiccupazio-naB accettabili. Sono urgenti pelI"Òla predi-sposiziol1'e in tempo utile e .l'approvazione d'provvedimentJ organici di'retti ad assi.curareun adeguato carico di lavaro ed il oons.eguen-te ooHocamento deHa produzione navale.

,Mi sÌ:l OOlIlsentito ricordare ,ohe i provvedi-menti legislativi, soprattutto cIti natura eco-nomica e finai1ziaria, hanno validità soltantose la lairD attuazione risulti tempestiva ed

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Senato della Repubblica ~ 6006 ~ VIl Legislatura

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGR<\FICQ 2 GIUGNO 1977

automatica; rinvii o ritardi, pLlIrqualche vol-ta inevitabilli, possono vanificare gli .obiettivie provocare gravi danni eoonomici e fìn,an-zia'ri.

Fatte queste premesse di carattere gene-rale, per inquadrare il disegno di l<eggecheabbiamo stamane aH'esame del Senato, \~bene ricordare (come .peraltro ha già fattoin modo pregevole il relatore, senatore Gm-sa, in Cammissione) che il processo di ri-strutturazioa:re della flotta è pa;rtito dallalegge n. 684 de] 20 dicembre 1974. Il progettodi ,ristrutturazione che nai soaialisti abbia-mo allara approvato, in quanto ,ritenevamo eriteniama all'com oggi che sia un serio tenta-tivo di ristrutturaz&one e di TioonverSlÌont"pragrammata della nostra flotta (e vorrem-ma che anche in alltri settori e non soltantonella notta si pracedesse seconda una pro-g-rammalione come era prevista dalla legge11. 684) corne ben sapete prevedeva ,l'abban-dono in tre anmi del trasporto di linea pas.5eggeri ed dJ potenziamento e l'ammoderaa-mento del trasporto merci e di massa.

Il .disegno di Jegge ,in esame affronta duetemi; iJI primo ,riguarda l'impianto di un'at-tività .oracierism,ca, cam'em. previsto dalJalegge Il. 684, COlIlla costituzione di una SQ-cietà mista a capitale pubblico e privato:l altro modifica e interpreta alouni élJI'tioolidella 'legge n. 684, relativi al rapporto dellasacietà Finmare con lo Stato per quanto ri-guarda g1i oneri fioo:nzi:ar.i.

Dabbiamo subito dire che Le norme di at-tu:azione della legge n. 684, le quali dovevanoessere approvate entro :LI.primo gennaia de]1976, non sono ancora state emanate. Ri-cordiamo in questa occasione la morte delcompianta ministro Fabbri che certamente~ ce ne rendiamo conta ~ ha ritardato

l'approvazione di queste norme. B certo pe-rò che queste narme sarebbero servite co-me base per definire in mado più precisole canvenzioni tra la Stato e la Finmare.La mancanza deUa loro emanazione ha de-terminato un clima di incertezza nell'attivitàdella società FJnmare. B necessario quindi,onorevale Ministro, arrivare al più prestoad una definizione del problema corrispon-!dente agli impegni finora assunti dalle so-cietà sulla base di indicazioni soltanto di.carattere rninisteriale.

I problemi più lI1ileva.ntidelle norme di attuazione per i qua.li è indispensabile ottenen:~saruziani adeguate, sono quelli relativi agli.oneri fJnanziari e quelli della saluzione-pan-te. La legge n. 684, infatti, rÌ:oOlIloscevail [,1m-b0'rso degLi oneri finanziari ohe davevanosapportare le sacietà del gruppo Finmare;per quanto riguarda il passato il ritardatopagamento dei debiti da parte dello Stato, ela massa dei ;nuovi investimenti per Ila co.struziane di nuove navi ai nostri cantieri. Bi-sogna rioonoscere che in ambedue i oasi lesocietà del gruppo Finma.re hanno dovutarlcorrere a prestiti bancari a tassi ool'renti,can grave danno per i lara conti economici.Il problema è da definire al .più presto perq.uanto riguarda la misura del ['imborso egli oneri finanzJari sopportati in base alblegge n. 600 da parte anche della Fimn~re.Se questo non avviene, si determinerebberoforti perdite per le sacietà F:i.nma~e nell'ordi-ne di dec.ine di miliardi che, a mio giudizio,potrebbero f'alr saltare i bilanci delle stessesocietà.- Si è poi parlato di noleggi. Ricordiamo chele. soluz[OiIlJi~ponte sono nate aLla fine delprimo a'1no del pia.no di ristrutturaztane de]j 975, in un inoontTo .che avvenne al Ministero per una verifica sull'andamento ddpiana tra Minis,tera, Hnmare e sindacati. Aquesto proposito ci permettiamo di osserva-re che s'airebbe stato opportu[lo che il Palrla.mento allora avesse potuto insieme al Gover-no verificare lo stato di attuazione dopo ilprimo anno di I1istrutturazione della Hotta, equesto l'auspichiama per il futuro in quantosarà opportuna che si compiano verifichetra Governo e Parlamento per quanto 'riguar-da i nuovi programmi e i nuovi investimen-ti che si andr.anno a fare nel settore dellaflotta di Stato.

Per quanto riguarda il controverso ani-colo 3 relativo al rimborso dei noleggi daparte ddlo Stato saJrà bene ohiM'ire qualisono state le ragioni che hanno oostretto laFinmare a naleggiare 11 navi. Noi sociali-sti fin da allora, ma a:ron solo noi, anche icalleghi camunisti che su questo punto si SQ-no battuti come noi in mado fermo e deciso,abbiamo sostenuta che doveva esservi con-testualià. al fine di contenere la disaccu-paziOìl1e di migJiai:a di marittimi tra la l'a.

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Senato della Repubblica ~ 6007 ~ VII Legislatura

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

diazione deLle navi vecchie daluraspoI1to pas-5é:ggel'i e !'immissione delle nuove. Conside-rato che i nostri cantieri non erano in con.dizione di po.ter consegnare queste navi neitempi prestabiliti, per non perdere l trafficicommerciali, è stato necessario adire la pos-sibilità del noleggio di navi.

Nasce ora .il problema di chi deve pagareil costo del no[eggio. Per quanto ci riguarda,sappiamo che sono -state noleggiate Il navicon una spesa oomplessiva sui 49-50 m1liardi.Credo che sia opporDuna una sanatoria E:'quindi nell'articolo 3 deve essere previ'sto inmodo chiaro che il costo dei noleggi deve es-sere pagato dallo Stato, altrimenti la Fin-mare si troverebbe in gravi difficoltà. P\~rquanto concerne i~ futuro, 'riteniamo che ilcosto del noleggio debba essere esamina-to in modo anche più approfondito attra-verso le norme di attuazione ed è necessa-rio poi che il Parlamento discuta sull'op-portunità di dare o meno un contnibu-to di avviamento, per determinare in modopiù chiaro e preciso i programmi della ste<;-sa FÌ'nmare.

Per quanto riguarda le altre questioni, ri-confermo ciò che avevo già sostenuto inCommissione' mi rendo conto che vi SOlIlOdifficoltà. mi rendo conto che le società sivanno a costituire se le parti sono d'aocordoAvevo sostenuto che sarebbe oppor.tuno chela partecipazione azionaria da parte dellaFiJD.mare.fosse supedore al 50 per cento. L:\legge non lo esclude, anohe se sappiamo ch~le trattative 'sono già avviate ~ non vogliodire concLuse ~ e questo pel'me1:terebhe alla

Finmare di mantenere una sua presenza mag-g:iori>taria in un settore in cui la oompagniadi bandier.a italiana non può essere assolu.tamente assente in quanto nei prossimi anniprogrammi ben determinati e precisi pos-sono, nel settore deIrl'attiviià crocieristica,portare valuta al nostro paese. Ci preme an-che sottolineare che noi siamo d'acoordoper la costituzione di questa società perchèpotrà dare lavoro a 1500 marittimi, con ec-cedenza ancora di 2000 sui quali sarà oppor-tuno in altra ocoasione falre un discorso: in-fatti la disoccupazione tra i marittimi in zoone depresse del nostro paese ~ mi riferisco

a Torre riel Greco, Ercolano e ad alcune zonedella Sicilia ~ è un pmblema ehe va affron-tato con molta serietà, mettendo in condìzione i marittimi di trovare un altJro postodi lavoro a bordo delle n.ostre navi,.

Mi permetta, sign.or Ministro, prima diconcludere di affrontare ancora un tema chemi sembra deci'sivo per 1.0 sviluppo delldflotta e per l'attuazione del piano di ,ristrut-turazione della Finmare. È bene che ne par~liamo in temp.o utile al fine di determinareal più presto quei provvedimenti legislat1vicui accennavo. Essi riguardano in primoluogo il credito nava!le, che non funzi.ona (edanche questo arreca danni ec.onomici gravis-simi alle società del gruppo Finmare, e nonsoltanto ad esse, ma anche agli armatori p'ri-vati, perchè molte volte si fa presto a miti.care, come hanno fatto alouni senatori, j di-savanzi e Le passività, in quanto molte volte]e 1eggi che approviamo non vengono appli.cate o vengono ,ritardati i finanriamenti pre-visti) per l'insufficienza del fondo des.tinatoad esso e per il suo meccanismo. Perciò allevolte quando arriva, arriva un anno dopola oonsegna della nave e magari non al25 pel"cento come previsto. Perciò si ricorre &1credito ordinario oon i tassi di 1nteresse al20 - 21 per cent.o che gli 'i'stituti bancari fan-no pagare e ciò comp.orta interessi passi-vi molto pesanti e insoppoI1tabiLi che met-tono in gravi difficoltà finanziarie le societàarmatori ali pubbliche e private le quaH nonsono poì in grado di realizzalre alcuna seriaprogrammazione.

Perciò, signor Ministro, è necessario pre-dispo:n:1€:'al piÙ presto un provv'edime.nto am.ministrativo e uno legislativo per quanto ri-guarda il credito navalle in m.odo da assicu-rare: 1) la priorità assoluta alle 40 navi or-dinate dalla Finmare ai n.ostri cantieri;2) la determinazione di un tasso di riferi-mento più adeguato al mercato dei tassi;3) l'applicazione effettiva sul 70 per centodel costo finale de1rla nave, come è previ-sto che debba avvenire. Per quanto riguar-da il provvedimento ,legislativ.o, che va ap-provato al più prest.o, esso deve prevede-re un riHnanziamento più congruo del cre-dito navale, un maggiore automatismo nel-la determinazione del tasso di riferimen-

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Senato della Repubblica VI I Legislatura~ 6008 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

to, oggi annuale, rispetto all'andamen-to del mercato del denaro ed una deter-mmazione variabile anche del 'contI1ibutodello Stato, che è fissato nella misura dd6,50 per cento, come è vartabile il carico del-l'imp.resa a>rmatoriale, sia pubblica che pri.vata. La valutazione del prezzo della navesu cui applicare >ilcredito navale deve esserefatta in modo da raggiungere effettivamen.te, come era negli obiettivi dclJla legge, il 7f)per cento effettivo del suo costo finale.

Signor Ministro, credo che se il creditonavale continuerà a non funziOi!1are e se lenorme di attuazione della .legge n. 684 nondaranno soluzioni adeguate ci attendonotemp~ difficili sia per quanto riguarda le so-cietà del gruppo Finmare e deltl'armamentoprivato, sia per quanto Jjguarda l'occupazio-ne, nel campo non solo dei marittimi, maanche dei navalmeccanici. Ecco perchè lainvito, signor Ministro, ad esaminare con at-tenzione i problemi della nostra marinamercantile, che molte volte sono stati tlJ1a.scurati non so[o dal Governo ma anche dalPa'IÙamento e che fanno parte essenziale del-la vita del nostro pa>ese. Se non ci sarà unosviluppo della flotta, se non ai saranno mi-gUori attrezzature nei nostri porti, se nonci sarà un sostegno ,alla nostra cantieristica,non ci sarà ripresa eoonomica nel nostropaese ed avremo migliaia e migHaia di disoc-cupati nei prossimi mesi e nei prossimi an.ni con gravi danni aLla nostra economia na-zionale.

Ecco quindi il r.ichiamo ,al senso di respon-sabilità e all'impegno di tutti. Preannuncia-mo in conclusione il voto favorevo[e delGruppo socialista a questa legge con tuttele raccomandazioni, riserve e perplessità cheho esposto nel corso del mio intervento.(Applausi dalla sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareil senatore Crollalanza. Ne ha facoltà.

C R O L L A L A N Z A. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, il di-segno di legge che stiamo discutendo, n. 679,recante norme integrative e modificative del-la legge 20 dicembre 1974, fl. 684, sulla ri-strutturazione e riconversione dei servizi ma-

ritti mi della Finmare è conseguente alle sfa-sature che si sono verificate nel programmaprevisto, a suo tempo, dalla suddetta legge,sfasature in gran parte derivanti dal ritar-do con cui i cantieri navaJi stanno rea-lizzando le costruzioni che sono state lorocommesse per i nuovi compiti che le quat-tro compagnie di navigazione di preminenteinteresse nazionale devono svolgere.

Prima di passare al disegno di legge sot-toposto al nostro esame, ritengo opportunoricordare i motivi per i quali fu istituita asuo tempo la Finmare. Essi possono cosìriassumersi: gravi perdite subite dalla no-stra marina mercantile in conseguenza dellaprima guerra mondiale e quindi modesteproporzioni in cui essa si trovava di frontealle esigenze della nazione; insufficienza delleiniziative intraprese dall'armamento privato;notevole sproporzione nei confronti dellemarincrie estere divenute monopolizzatricidel nostro commercio di importazione e diesportazione; necessità di ridurre il forteesborso di valuta pregiata.

La Finmare assorbendo l'armamento di al-cune società di navigazione fondò quattrocompagnie: l'Italia, il Lloyd Triestino, laTirrenia e l'Adriatica. Mentre l'Italia e laTirrenia assorbirono gran parte dell'arma-mento libero di Genova e di Napoli, l'Adria-tica assorbì la società, Puglia, che ne costi-tuì il nuoleo più consistente ~ beneme-

rita per aver mantenuto per anni, duranteil periodo del dominio del Lloyd austriacoin Adriatico, i rapporti con le comunità ita-liane dell'altra sponda e con il MedJi.terra.neo ~ la San Marco di Venezia ed altre so-cietà secondarie; infine il Lloyd Triestinoassorbì i resti della flotta del Lloyd austria-co ed altre flotte minori.

Durante i primi anni di esercizio, le navidelle quattro compagnie esercenti i servizidi linea di preminente interesse nazionale,rinnovato in gran parte il naviglio, ebberonotevole sviJuppo e riuscirono anche a di-ventare, sulle linee atlantiche, competitivecon le flotte di al-tre nazioni', al punto tale daconquistare, nei traffici passeggeri con l'Ame-rica, il famoso «nastro azzurro}} che era

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Senato della Repubblica V I I Legislatura~ 6009 ~

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

stato per tanti anni dominio della marineriainglese.

Ai fini, però, delle gestioni le prime con-venzioni stipulate dallo Stato eon le quat-tro compagnie di navigazione non tardaronoa manifestare degli inconvenienti che appar-ve opportuno eliminare. Esse assicuravano,infatti, prescindendo dai risultati economici,il 4 per cento di dividendo al capitale sotto-scritto, non soltanto dall'IRI, ma in parteanche da privati. Tale sistema, se determi-nava una shuazione di tranquillità finanzia-ria all'iniziativa, nello svolgimento dei servizidi linea, nOD offriva garanzia di una gestio-ne economica.

Alla scadenza delle prime convenzioni sidovette provvedere quindi ad un diverso si-stema, che valse a correggere in gran parte!'inconveniente lamentato.

La concorrenza crescente, specialmentene'i lunghi percorsi, verificatasi in questi ul-timi anni da parte dei servizi aerei, ha suc-cessivamente imposto, in base alla legge 684,una sostanziale riconversione della flotta dipreminente interesse nazionale, risultandosuperati i criteri che avevano una ragiond'essere nel passato, ma che oramai nonavevano più alcuna giustificazione nei servi-zi di linea per navi-passeggeri specialmentenei servizi di collegamento con gli Stati Unitid'America.

È da aggiungere, però, che se la leggen. 684 ha dato un'opportuna riconversioneai servizi marittimi, non va dimenticato chemolto prima che essa fosse adottata si sonocommessi grossi errori, costruendo la « Raf-faello» e la « Michelangelo », le due navi am-miraglie che, anche quando viaggiavano apieno carico, data l'imponenza e l'eccezio-nalità dei servizi prestati, risultavano pesan-temente passive.

Si deve quindi prevalentemente a tali er-rori se lo Stato, anche se eon ritardo, hadovuto procedere alla riconversione e ri-strutturazione della suddetta flotta, ed è daattribuire in gran parte proprio alla costru-zione di tali navi, che hanno rappresentatoper vari anni il peso morto, se le passivitàdella Finmare hanno raggiunto cifre non piùsopportabili. A tali passività si sono poi ag-

giunte quelle derivanti dal costante ritardoda parte dello Stato nel pagamento delle sov-venzioni; ciò che ha costretto le società delgruppo a dover attingere al credito che nonda oggi ha raggiunto livelli elevatissimi.

Precisate tali Circostanze e chiariti i motiviche giustificano le modifiche che la legge indiscussione apporta ad integrazione di quel-la precedent~, devo aggiungere, per comple-tezza di informazione, che nel varare la 684non mancarono peraltro motivi di perples-sità perchè, con il disarmo delle due naviammiraglie e la successiva eliminazione deglialtri servizi passeggeri, si determinava unamassa notevole di disoccupati, che allorafu valutata in circa 5 mila un'ità, a cui sareb-be stato difficile assicurare una sollecita esicura rioccupazione. Fu questo uno dei mo-tivi per cui si ritenne, per cinque anni an-cora, poi ulteriormente ridotti a 3, di man-tenere in esercizio alcuni dei servizi pas-seggeri che erano destinati anch' essi a spa-rire.

Per le considerazioni anzidette l'articolo 1della legge n. 684 ha come finalità essen-iiale la ristrutturazione e la riconversionedella flotta della Finmare da servizi passeg-geri a servizi merci, ritenuti questi quantomai importanti per le esigenze della nazione,considerato che 1'80 per cento delle navi chetoccano i nostri porti nel commercio di im-portazione e di esportazione sono navi bat-tenti bandiera estera e quindi navi che peril loro noleggio determinano un esborso no-tevole di valuta. La legge 684 ha quindi que-sti obiettivi precisi: trasporto di merci dimassa, secche e liquide, in particolare peril rifornimento di industrie di base; traspor-to di merci di linea per le quali il Ministrodella marina mercantile è autorizzato a con-cedere apposite sovvenzioni per l'avviamen-to di nuovi servizi ritenuti utili o per ilmantenimento di linee per le quali si rico-nosce la momentanea inidone'ità a consegui-re l'equilibrio economico; collegamenti conle isole maggiori e minori mediante la con-cessione di sovvenzioni per la durata di 20anni; servizi passeggeri di prevalente inte-resse turistico; la gestione di una nave-scuo-la; la gestione stralcio dei servizi internazio-

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SenatO' della Repubblica ~ 6010 ~ VII Legislatura

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 2 GIUGNO 1977

nali passeggeri da ridursi, con la necessariagradualità, fino alla loro totale etiminazio-ne, da attuarsi entro tre anni dall'entrata invigore della legge.

Per il trasporto delle merci di massa lalegge prevede la costituzione di società mi-ste anche con capitale privato, nelle quali,però, la Finmare abbia una partecipazionenon 'inferiore al 51 per cento.

La legge 684 naturalmente ai fini dellariconversione della flotta Finmare prevedela contestualità tra disarmo di navi passeg-geri e immissione in servizio di nuove naviper il serviiio merci. Purtroppo, come è sta-to già accennato, i nostri cantieri, per cau-se che è da ritenere siano derivanti dallasituazione economica. generale del paese edalle restrizioni creditizie, sono venuti menoalla puntuale consegna delle commesse, pro-vocando un notevole ritardo rispetto ai pro-grammi.

In conseguenza di tale situazione si è resanecessaria ,la predisposizione del disegno dilegge 679, che stiamo discutendo, che, tra l'al-tro, prevede l'autorizzazione al noleggio dinavi esistenti sul mercato. Considerato inol-tre lo sviluppo crescente de'i servizi croci eri.stid, si è alfine inserita nel disegno di leggeuna disposizione, che noi invocammo, allorochè fu varata la legge 684, sostenendone laconvenienza, ma che non fu accolta dal mini.stro dell'epoca, stante l'orientamento del ti.tolare del Tesoro, onorevole La Malfa, asser.tore di una drastica, rapida cessazione diogni attività da parte della Finmare. Tale at-teggiamento influì naturalmente sulle deci.sioni che furono adottate, per me non oppor-tune, nel considerare superate non soltantole linee transoceaniche ma comunque tuttele linee passeggeri, che viceversa ritengo, sianei rapporti commerciali tra le due spondedell'Adriatico, s'ia verso alcune nazioni delMediterraneo, avevano ed avrebbero ancorauna funzione, se considerate non alla stre-gua soltanto di una gestione economica, maanche di convenienza politica.

Con l'attuale disegno di legge se rimaneferma la decisione deUa graduale abolizionedi tutti i servizi di linea passeggeri si con-sente però ~ come già prospettato ~ l'atti.

vità crocieristica ~ che assorbirà 1.500 ma-rittim'i disoccupati, su una attuale eccedenz"-di personale di 3.150 unità ~, ma tale attivi-tà, così come indicato dall'articolo 2 dellalegge 684, si svolgerà attraverso società mi-ste, con la limitazione a non più del 30 percento della partecipazione della Finmare. Ri-tengo al riguardo che sia un errore porrela Finmare in una situazione minoritariaper tali serviii, essendo convinto che i ser-vizi crocieristici sono destinati a sviluppar-si sempre più e a non essere passivi pro-prio in funzione dell'eliminazione delle lineepasseggeri.

Se è vero, infatti, che nei viaggi, per ac-corciare i tempi, si preferisce l'uso dell'aero-plano, è anche vero che non è sparito nelpopolo italiano il bisogno di godersi comesvago e riposo la vita del mare. È naturaleche s'ia così, ove si consideri che il paese ha8.000 chilometri di coste, e grandi tradizio-ni marinare. Lo sviluppo deUa marina velicae deUe altre att'ività nautiche in. genere di-mostra chiaramente che il popolo italianonon ha voltato le spalle al mare e, potendo.lo, trascorre volentieri una settimana in cro-ciera.

L'esercizio di tali servizi turistici sarà ef-fettuato dalle belle navi «Marconi », « Gali-lei », ed « Ausonia », opportunamente trasfor-mate, ed al costo si provvederà con i 18 mi.liardi che erano destinati al pagamento del-l'ultima annualità di sovvenzione per il 1977dei servizi di linea che queste navi dovevanoeffettuare.

Per quanto riguarda i traghetti, raccoman-do al Ministro di considerare la situazionequanto mai grave ed incresciosa che si de-termina in alcuni periodi dell'anno nei col-legamenti in particolare con la Sardegna. Ènoto che nei mesi di luglio ed agosto suUebanchine di Civitavecchia, ed in minor mi-sura di Genova, si ammassano centinaia diautomobili, che devono attendere diversigiorni per essere imbarcate, nonostante leprenotazioni. Di qui l'assoluto bisogno di di-sporre di altri tragbetti per normalizzare 'ilservizio.

Il discorso dei traghetti non vale però so-lo per le isole maggiori e per tragitti brevi;

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Senato della Repubblica ~ 6011 ~ VII Legislatura~~ ~-~~~~~~~~~~.~

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sono convinto che essi possano e debbanoavere una più vasta funzione, come è dimo-strato da alcune marinerie estere che, adesemp'io, congiungono alcuni porti del MarNero con quelli dell'Adriatico. I traghetti,in altri termini, possono assolvere anche fun-zioni a distanza, e non solo per i servizi pas-seggeri, ma anche per trasporto merci amezzo containers che, rappresentando unagrande evoluzione nel commercio maritti-mo, vanno sviluppandosi con ritmo crescente.

Sempre in tema di traghetti, onorevole Mi-nistro, devo comunicarle che, nei giorni scor-si, è stato firmato un documento tra 'il Go-verno del Montenegro e la regione Pugliache prevede, oltre all'incremento dei rapportidi buon vicinato, nel campo commerciale eculturale, tra l'Italia e la Jugoslavia, ancheun normale e sistematico servizio di collega-mento marittimo, per il trasporto di mercie di passeggeri tra la costa meridionale bal-canica e il Mezzogiorno d'Italia.

Tale esigenza è emersa in conseguenza delfatto che la ferrovia che da Belgrado, ta-gliando la penisola balcanica, arrivava finoal confine del Montenegro, è stata di recen-te completata ed oggi ha il suo terminal nelporto di Bar, la vecchia Antivari, con laquale Bari e la Puglia avevano tradizionalirapporti economici. Il completamento di ta-le linea ferroviaria fino al porto di Bar, cheè di fronte a Bari, rende possibile, dopo unperiodo iniziale di traghetti, di collegare,mediante ferry-boats, il sistema ferroviariojugoslavo con quello italiano, in modo dapoter raccogliere non soltanto le merci pro-venienti o partenti, attraverso il Montenegro,dalla Jugoslavia; ma, considerato che a quel-la ferrovia trasversale si allacciano le lineeferroviarie provenienti dalla Bulgaria e dal-la Romania, praticamente si mira a collegareil traffico commerciale di varie naiioni del-la penisola balcanica con il Mezzogiorno diI talia, da Roma in giù, senza risalire, conmaggior costo, tutta la penisola balcanica perridiscendere poi lungo la nostra penisola nelMezzogiorno d'Italia.

Onorevole Ministro, il documento stipula-to a Bari tra il Governo del Montenegro perla Jugoslavia e la regione Puglia, è un ulte-

riore traguardo raggiunto da un problemache è stato già altra volta sottoposto all'at-tenzione dei ministri della marina mercan-tile e dei trasporti. Mi risulta che le Ferro-vie dello Stato hanno già svolto uno studio alriguardo. Esse sarebbero giunte alla conclu-sione che appare prematuro, finchè non sisviluppino i traffici, giungere senz' altro aiferry-boats, ma che viceversa sarebbe quantomai opportunò cominciare i servizi di colla-garnr;nto marittimo con traghetti, attrezzatiin modo idoneo per poter svolgere anche iltrasporto di containers. Gli accordi di buonavolontà per l'intensificazione dei traffici trala Puglia e la Jugoslavia dovrebbero una buo-na volta formare oggetto di vivo interessa-men to anche da parte del Ministero della ma-rina mercantile; prego perciò il ministroRuffini di prendere a cuore il problema, me t-tendo lo allo studio per un'adeguata realizza-zione.

Onorevole Ministro, come si può conclu-dere un intervento che riguarda la Marinamercantile, in un paese di gloriose ed inten-se tradizioni marinare, in un paese che haun vasto sviluppo di coste, in un paese ti-picamente mercantile come l'Italia, senzarivolgerle un conseguente auspicio? L'auspi-cio è che si cerch'i di potenziare sempre più,sia la flotta pubblica che quella privata, in-coraggiando il settore in tutti i modi, conpremi per il disarmo di navi vecchie, con con-tributi per la costruzione di navi nuove, conl'attrezzatura dei porti non più adeguati alleodierne esigenze dei traffici, con contributiai cantieri che si dibattono in notevoli dif-ficoltà sul campo competitivo con quelli delGiappone e del Nord Europa, moderniz-zandoli e rendendoli sempre più efficienti.

Il potenziamento della nostra flotta oltre-tutto significa anche notevole risparmio divalute pregiate, significa risalita della chinain cui siamo discesi di fronte alle varie ma-rinerie del monpo, significa ricondurre l'Ita-lia sul mare 'in condizioni degne del suo pas-sato e del suo avvenire. (Applausi).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Federici. Ne ha facoltà.

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Senato della Repubblica ~ 6012 ~

2 GIUGNO 1977

VII Legislatura

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

F E D E R I C I. Signor Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli colleghi, credo chesia molto opportuno, in questa sede, porreil problema della legge n. 679 con chiarezzae rigore, senza semplicism'i ma anche senzagonfiature di tipo politico che riteniamo nonaiutano a capire e a risolvere la questione.

Il mio Gruppo, fin dalla discussione inCommissione ha cercato d'i dare una inter-preta:zJione rigorosa e seria a questo disegnodi legge 679 e di restare fermamente coerentea questa impostazione.

:E. una legge ~ è stato già detto anche dalcollega Fossa in maniera chiara e precisa ~

nata come legge di interpretazione e di mo-difica alla legge 684, ed è questo un punto dipartenza preciso. Legge quest'ult'ima che ha imesso in moto fin dal 1974 un processo di

I

ristrutturazione dei servizi marittimi di pre- 1minente interesse nazionale. In particolaresi trattava e si tratta tuttora di regolamen-tare il punto d) dell'art'icolo 1 della legge 684per definire il modo 'in cui svolgere i ser-vizi passeggeri di prevalente interesse turi-stico.

Onorevole Ministro, mi permetterà a que-sto punto di aprire una piccola parentesi.Dobbiamo denunciare, dire e sollecitare chela legge 684, varata nel dicembre 1974, pre-vedeva entro un anno il regolamento di at-tuazione che è pronto, come dice il Mini-stro, e come abbiamo sentito ma che inquesto momento ancora non c'è.

R O SA, sottosegretario di Stato per lamarina mercantile. Non è un oggetto miste-rioso: c'è.

F E D E R I C I. Non è per fare unapolemica fine a se stessa, ma c'è un ritardosenza il quale forse 'il regolamento avrebbeevitando inutili polemiche; non solo quelle dioggi, ma anche tutte quelle che abbiamoavuto in questo periodo. Si sa che in unanazione in cui le cose non vanno troppobene dal punto di vista economico menotempo si perde, meglio è; meno polem'ichesi fanno, meglio è; meno polverone si su-scita, meglio è, soprattutto in questo campo.

Ora, noi, come Gruppo, vogliamo tenerestrettamente congiunto questo disegno di !

legge 679 con la legge 684, perchè non pos-siamo, come dicevo all'inizio, nè ripetere vec-chie storie, nè cogliere l'occasione per lan-ciare delle gonfiature magari di tipo scanda-listico che non reggono.

Quindi diciamo rapidissimamente, comedel resto hanno già fatto altri colleghi, checi rendiamo conto che i problemi che la 684sollevò all'epoca possono essere tutti ripresi,ma devono essere ripresi sulla base anchedi un giudizio che diamo della 684. Vogliodire cioè, per spiegarmi meglio, che la 684nacque, si sviluppò e fu approvata 'in un pe-riodo in cui si apriva una seria crisi econo-mica nel nostro paese, che tuttora continua;che questa stessa legge sollevò e fu causataperaltro da gravi problemi di ordine econo-mico marittimo e di ordine soCiale; che inquel periodo molte furono le polemiche egli scontri che videro nascere la 684; nelprosieguo di tempo avemmo serie e comples-se difficoltà nella stessa applicazione e na-turalmente abbiamo avuto anche problemidi gestione ~ parlo di gestione tecnica edamministrativa~. Dobbiamo anche dire percorrettezza che, se non andiamo errati, cisono perfino ancora in corso procedure giu-diziarie. Per quello che riguarda il nostroGruppo, noi, fin dall'inizio di questa legisla-tura, abbiamo posto questi problemi, tant'èvero che 1'8a Commissione, presente ancorail povero minist.ro Fabbri, svolse, su nostrarichiesta, un'audizione per un controllo suuna società della Finmare. Non si trattavadi un controllo limitato, ma con esso si vole-va aprire appunto alla discussione il proble-ma, che anche prima il collega Fossa hasollevato, di un controllo continuo.

Quali furono i punti in discussione (l'audi-zione fu fatta con i dirigenti della societàFinmare)? Si trattava da una parte dellaquestione del credito e delle operazioni ban-carie (ed in quel momento apprendemmoanche le oggettive difficoltà aziendali dellaFinmare che ci sono e che non possono es-sere dimenticate); dall'altra del problema diuna revisione seria di quello che fu motivodella tensione che si sviluppò nel paese, cioèil problema della contestualità tra il disarmodelle navi e le immissioni delle nuove uni-tà. Per parlarci chiaro, i nodi che erano pre-

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Senato della Repubblica ~ 6013 ~

2 GIUGNO 1977

VII Legislatura

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

senti erano i seguenti: da una parte comee quando l'azienda Finmare poteva utilizzareil credito dello Stato, se poteva utilizzarlo;dall'altra parte il problema dei noleggi per-chè certo c'era chi premeva, visto che lacontestualità non poteva avvenire, ovvero ilavoratori, per avere il posto di lavoro. Que-sti sono i problemi concreti, reali, seri.

In questo ambito si pose e si pone ancheil problema della cantieristica che, certo,non pensiamo di risolvere oggi, ma che vie-ne fortemente sottolineato, come diceva pri-ma il collega Fossa; si pongono inoltre laquestione dei noleggi e la questione dellasalvaguardia de'i livelli occupazionali.

Abbiamo anche compreso e comprendia-mo come questa seconda partita, non cioèil problema dell'attività crocieristica, invitas-se ad inserire nel disegno di legge 679 ilfamoso articolo 3. Non c'è alcun stuporeper il fatto che si sia approfittato ~ uso

questo termine in senso buono ~ per im-mettere nel disegno di legge 679, che tratta-va altra questione, come ho detto prima, cioèl'attività crocieristica, anche questi elementi.

Indubbiamente ciò ha creato delle situa-zioni nuove 'in quanto, sempre se il Mini-stro me lo concede, noi siamo stati in pre-senza della prima stesura governativa del-l'articolo 3; poi siamo stati in presenza diuna presentazione di emendamenti in Com-missione da parte del relatore che nella ma-niera p'iù assoluta non ci convincevano e cheanzi ci spaventavano, ed infine credo che eonogni probabilità siamo arrivati ad un puntodi mediazione se il Governo ha presentatoun emendamento o un rifacimento, credoanche con la collaborazione della Commis-sione 8a, in maniera da poter risolvere taleproblema.

Al di là di tutto questo, a questo puntonoi come Gruppo ci sentiamo di dare ungiudizio complessivo sul disegno di legge 679che è lo stesso giudizio che avevamo datosulla legge 684, cioè un giudizio posit'ivo per-chè comunque, al di là di questi problemiche schematicamente ho sintetizzato e suiquali potremmo discutere per ore, la 684 edanche il disegno di legge 679 restano ~

noi crediamo ~ un primo, serio tentativo

di un processo di riconversione nel no-stro paese. Questo non possiamo non diI'tloperchè così è, e non soltanto per il Governoe per le forze parlamentari che lo hannosostenuto, per i dirigenti della società pub-blica, ma anche perchè i lavoratori, in pri-mo luogo i marittimi, con molti sacrificisono andati decisamente in questa direzionee hanno pagato dei prezzi, ma hanno im-postato la difesa dei loro posti di lavoroin maniera nuova. Anche oggi, in mezzo atante difficoltà, ci rendiamo conto che essispingono in questa direzione. In secondoluogo, questo processo di riconversione nonrisponde solo agli interessi dei lavoratori,ma anche ad un interesse nazionale piÙ vasto,quello cioè della presenza dell'economia ma-rittima del nostro paese nel quadro generaledell' economia marittima mondiale.

Non voglio ripetere i dati già detti; in pro-posito però sarebbe bene che questi daticominciassero ad essere organizzati dal Mi-nistero (che oggi esiste e non esiste, comun-que non voglio parlarne qui adesso) perchè

, almeno essi possono aiutarci. Faccio pre-sente che il conto dei trasporti nazionali,guarda caso, non tratta del problema deltrasporto marittimo, mentre noi abbiamobisogno almeno di una ({

cassa» di dati checi a'iuti a capire per programmare.

Dicevo che in questa direzione si deve an-dare per !'interesse nazionale, e non soloper quello dei lavoratori, perchè oltre ai datiqui portati dal collega Fossa ce ne sono altrigravissimi. Per riferirmi solo al problemadella bilancia dei noli dei trasporti maritti-mi, devo dire che, a parte le Cifre in asso-luto, mi interessava riflettere su una que-stione. Nel nostro paese la sÌluazione dellabilancia dei trasporti marittimi registra que-sto andamento negli ultimi 25 anni: essaè stata negativa nei primi tre anni dopola guerra, positiva nei successivi sette annied è tornata negativa negli ultimi quindicianni in maniera progressiva. Quindi questaprecipitazione è ormai continua, permanen-te, e se non si provvede appare addiritturairreversibile.

L'altro dato che mi interessava sottolinea-re è che nel rapporto tra il risparmio di va-luta, il guadagno di valuta e le spese della

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Senato della Repubblica ~ 6014 ~ VII Legislatura

2 GIUGNO 1977137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nostra marineria all'estero, il conto è andatoprecip'itando in senso negativo tutti gli an~ni: l'ultimo dato del 1974 è stato di ~ 44,5miliardi. Al di là dei problemi del riforni~mento delle merci per il nostro paese, al dilà della presenza o meno di posti di lavoro,qui siamo di fronte ad una perdita secca,netta, continua, in termini abbastanza dram-matici per il paese. Qui entrano le grandiquestion'i economiche che stiamo discutendoin questi giorni.

Credo che, stabilito l'articolato così comeè venuto conformandosi anche con il lavorodella Commissione, sia interessante sottol'i~neare come questa legge tenda appunto adare una possibilità nuova d'intervento perun nuovo concetto dell'economia marittimae portuale nel paese, ma tuttavia non puòessere sufficiente. Voglio dire che questo di~segno di legge deve aprire il più rapidamentepossibile un discorso per quel che riguarda ilcredito navale. Questo lo diciamo per la can~tieristica, per la flotta pubblica ed ancheper la flotta privata; la legge deve ancherapidamente spingerci alla definizione di unariforma delle gestioni portuali e di un piano

d'i investimenti portuali nell'ambito, non dicodel piano nazionale dei trasporti di cui aspet~tiamo sempre la stesura, ma almeno nell'am-bito del quadro di riferimento che il Mini~stro ci ha presentato in quest'ultimo periodo.Non possiamo, insisto su questo mio con~cetto, trascurare questa partita, ma essadeve essere inserita totalmente all'interno deldisegno complessivo dei trasporti e de'i pro~cessi economici del paese, perchè due sonoi corni del problema: da una parte il pro-blema dei trasporti in generale e dall'altra ilproblema dell'economia nel suo complesso,per tutti i ,discorsi che prima facevamo.

Pertanto noi s'iamo d'accordo sul fattoche si vada a questo tipo di società miste.Certo questo ha aperto ed apre dei proble~mi non tanto di principio quanto di comeriusciremo a gestire queste società, di quan~ta intelligenza, rigore ed onestà la partepubblica vi porrà; ho detto anche intel-ligenza perchè i privati li conosciamo tut-ti anche noi, nome e cognome, e certonessuno vuoI fare della beneficienza. Questo

è un punto importante. In secondo luogo cisembra importante 'il fatto che andiamo aduna utilizzazione dell'esistente con le tra-sformazioni delle tre navi già in servizio nel-le rotte oceaniche e andiamo quindi ad un re~cupero che ci sembra interessante e intelli-gente nel senso che con i soldi che si perde-rebbero nel sovvenzionare l'attuale attivitàcon ogni probabilità dovremmo farcela a co-prire le spese totali della trasformazione. Maadesso non si tratta di dieci milioni in più,dieci m'i1ioni in meno, si tratta di capire ilsenso della questione. Siamo del parere cheresta comunque aperto questo problema enon è secondario l'aver detto: neLla misuranon inferiore al 30 per cento, perchè lascia-mo aperta la questione e per quello che ri-guarda il Governo ed il Parlamento e perquello che riguarda anche la contrattazioneche ci sarà nel prossimo futuro. Resta, comedicevo, l'articolo 3 per cui, come è stato dettodal relatore, in Commissione vi è stata quel~la discussione. Dobbiamo dire che no'i, co-me Gruppo, abbiamo proposto uno stralcio,non tanto l'eliminazione contro chissà qualiscandali, ma uno stralcio per avere eventual-mente il tempo di riflettere su questa tema-t'ica, che si collega ai problemi più generaliai quali io accennavo e che non ripeto, sta-bilendo eventualmente una sanatoria per leundici navi che comunque sono già statenoleggiate e che, come diceva bene il col-lega Fossa, hanno avuto comunque un'auto~rizzazione per il noleggio. Ricordiamo tuttile lettere dell'ex ministro Gioia a questo pro-posito. Ma anche qui non vorremmo sotto-porre la questione a processi scandalistici:il problema aveva anche l'altra faccia dellaimpossibilità della contestualità e quindi diuna pressione reale, vera, da parte dei lavo-ratori. Purtroppo questa esigenza della sana-toria ci pare che non sia una specie di re-galo a chissà quali follie; ci sembra un datodi fatto che in qualche modo siamo stati co-stretti tutt'i a recepire. Ripeto che avremmopreferito comunque la sanatoria e lo stralcioper il futuro. Certo, ci hanno fatto anche ra-gionare e pensare altre considerazioni; quel-la per esempio della difficoltà di stabilire che

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Senato della Repubblica ~ 6015 ~

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VII Legislatura

137a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nel giro di un mese, un mese e mezzo s'i po~tesse affrontare tutta questa problematica.Questo è un dato vero; reale, sebbene insi~stiamo perchè comunque ciò avvenga, al dilà del,la legge.

In secondo luogo abbiamo riflettuto consenso di responsabilità sul fatto .di non pro~vocare degli squilibri troppo forti, squilibriche peraltro già esistono, tra l'attività mar'i~nara e l'attività della cantieristica, nel sensodi non creare degli impicci e delle contrad~dizioni tali che ci mettessero in serie diffi~coltà e per il problema dei noleggi e per ilproblema delle nuove costruzioni.

Ci pare che il testo dell'articolo 3 che è sta~to presentato possa in qualche modo venireincontro a questa situazione ferma restandola nostra preferenza per lo stralcio. Sotto~lineo questo non per polemica ma per cor~rettezza di posizioni.

Infine credo che dobbiamo assolutamentesostenere con forza gli emendamenti chesono stati portati in Commissione all'ar~ticolo 6: il fatto cioè di non fissare sche~maticamente nè il numero di coloro che do~vranno fare i corsi di riqualificazione nè 'itempi, dicendo intanto che i corsi di riqua-lificazione sono fatti per tutto il personaleche li vuole frequentare e in secondo luogodando un mandato, una delega, come si dice,controllata dalle norme vigenti, al Governo...

R O SA, sottosegretario di Stato per lamarina mercantile. ... in armonia con lenorme vigenti...

F E D E R I C I. ... in armonia con lenorme vigenti, certo, quindi controllata, per~chè si stabil'iscano i periodi. È inutile chestabiliamo dei tempi fissi quando i corsipossono essere fatti in maniera articolata.

Sul resto mi pare che non ci sia necessitàdi dichiarazioni particolari. VI è soltanto, al-meno dal mio punto di vista, come ultimaconsiderazione quella di invitare il Governoe il Ministro presente a tener conto delleparentesi che abbiamo aperto in questo di~scorso, che sono parentesi di grosso peso edi grande valore sulle quali non abbiamo vo-luto naturalmente intessere demagogie o di~scorsi lunghi, ma dei seri e puntuali richia~mi. Se non si risolveranno le questioni gene-rali non faremo un buon lavoro neanche conla 684 e con il disegno di legge in esame, maveramente andremo incontro a situazioni diuna gravità estrema e tale che naturalmentesi riproporrebbero valutazioni sul senso diresponsabilità, che, per queLlo che ci riguar-da, crediamo qui un'altra volta di aver am-piamente dimostrato. (Applausi dall' estremasinistra) .

P RES I D E N T E. Rinvio il seguitodella discussione alla seduta pomeridiana.

Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pub~blica oggi, alle ore 17, con lo stesso ordinedel giorno.

La seduta è tolta (ore 13,10).

Dott. PAOLO NALDINI

ConsIglIere VIcano del ServIzio del resoconti parlamentan