SENATODELLAREPUBBLICA · 2011-03-15 · sivadi Gruppo parlamentalre eneanche a difendere una...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 382a SEDUTA RESOCONTO PUBBLICA STENOGRAFICO MARTEDì 28 GENNAIO 1975 (Pomeridiana) Presidenza del Presidente SPAGNOLLI, indi del Vice Presidente SPATARO e del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia INDICE DISEGNI DI LEGGE Seguito della discussione: «Einanz1amenta della legge 3 dicembre 1971, n. 1102, recante narme per la sviluppa della montagna» (1586), d'iniziativa del se-- natore Artia1i e di altri senatari; «Finanziamento delle Comunità montane istituite con legge 3 dicembre 1971, n. 1102 » (1692), d'iniziativa del senatore Mazzali e di altri senatori; « Provvedimenti straardinari a favore della montagna» (1800), d'ini2Jiativa del senatore Buccini e di altri senatari. (Relazione orale) : ARTIOLI Pago 18243 CACCHIOLI o 18248 * FELICI, Sottosegretario di Stato per l'agri~ coltura e le foreste ... .. .. .. 18263 Discussioni, f. 1384. LICINI . . . . . MAZZOLI, relatore PÌSTOLESE ' ROSSI Dante Pago 18256 . 18258 . 18252 . 18250 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI Annunzia ....... 18264, 18265 Per lo svolgimento: PRESIDENTE . 18263, 18264 '*' CIPOLLA .... 18263 DE SANCTIS . ... 18264 '*' FELICI, Sottosegretario' di Stato per l'agri~ coltura e le foreste . . . .. ..... 18264 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di~ scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

382a SEDUTA

RESOCONTO

PUBBLICA

STENOGRAFICO

MARTEDì 28 GENNAIO 1975(Pomeridiana)

Presidenza del Presidente SPAGNOLLI,

indi del Vice Presidente SPATARO

e del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Seguito della discussione:

«Einanz1amenta della legge 3 dicembre1971, n. 1102, recante narme per la sviluppadella montagna» (1586), d'iniziativa del se--natore Artia1i e di altri senatari;

«Finanziamento delle Comunità montaneistituite con legge 3 dicembre 1971, n. 1102 »

(1692), d'iniziativa del senatore Mazzali edi altri senatori;

« Provvedimenti straardinari a favore dellamontagna» (1800), d'ini2Jiativa del senatoreBuccini e di altri senatari. (Relazioneorale) :

ARTIOLI Pago 18243CACCHIOLI o 18248

* FELICI, Sottosegretario di Stato per l'agri~coltura e le foreste . . . . . . . . . 18263

Discussioni, f. 1384.

LICINI . . . . .MAZZOLI, relatore

PÌSTOLESE '

ROSSI Dante

Pago 18256. 18258. 18252. 18250

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzia . . . . . . . 18264, 18265

Per lo svolgimento:

PRESIDENTE . 18263, 18264

'*'CIPOLLA . . . . 18263DE SANCTIS . . . . 18264

'*'FELICI, Sottosegretario' di Stato per l'agri~coltura e le foreste . . . . . . . . . . 18264

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di~scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

Senato della Repubblica ~ 18243 ~ VI Legislatura

28 GENNAIO1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Presidenza del Presidente SPAGNOLLI

P RES I D E N T E. La seduta è aper-ta (ore 17).

Si dia lettura del processo v,erbale.

V E N A N Z E T T I, Segretario, dàlettura del processo verbale della seduta del22 gennaio.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è apipir'Ovato.

Nel corso della seduta potll"anIlO essereeffettuate votaziOIli mediam.te procedimeIltoelettronico.

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

« Finanziamento della legge 3 dicembre 1971, .n. 1102, recante norme per lo sviluppodella montagna» (1586), d'iniziativa delsenatore Artioli e di altri senatori;

({ Finanziamento delle Comunità montaneistituite con legge 3 dicembre 1971, nu-mero 1102» (1692), d'iniziativa del sena-tore MazzoIi e di altri senatori;

({ Provvedimenti straordinari a favore dellamontagna» (1800), d'iniziativa del sena-tore Buccini e di altri senatori (Relazioneorale)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca ~l seguito deLla di'soussione dei dise-gni di :legge: ({ HIlaIlziamento ddla legge 3dicembre 1971, 111.1102, recante IlOirme perlo svilUlPPo de:lla mOIltagn.a », d'iniziativa delsenatore Artioli e di altd seIlatori; ({ Finan-ziamento delle ComuIlità montane istituitecon legge 3 dicembre 1971, Il. 1102 », d'iIlizia-tiva del senatore Mazzoli e di altri ,senatori;

({ Provvedimenti s1Jraol'diIlMlia favore dellamOIltagna », d'iIliizirutiva del seIlatore Bucci-Ilii e di alt!ri senatOlri.

E isoritto a parllare il senatore Artioli. Neha facoltà.

A R T I O L I. SigIlor Presidente, onore-vole Irappresentante del Govermo, onorevoHcolleghi, l'esigenza di un adeguato ,r1finanzia-mento della legge 1102 del 1971, reCaIlte nuo-ve norme per lo sviluppo deLla montagIla,risponde ad UIIlaserie di esigenze di enormeportata: SOIlO esigeIlze di oI'dine politico,economico, sociale. Si .tratta in primo ,luogodi ['iaffermare i1 vallore ,politico della leggeche ,il Parlamento ita,liaIlo varò nel 1971;infatti, sebbeIle siano stati pochi gli an.ni adisposizioIle delle genti della montagIla perfare uso della legge, causa il colpevole ritardodel Governo nel non ,ripartire e destinare ifondi pl'eVJisti dalla legge stessa, neUa man-cata applicazione dell'articolo 16, .talvoltaanche per l'in.seIls~bi:liJtà politica di qualcheregione, il provvedimento oui facevo riferi-mento non ha taJrdato tuttavia a rivelaretutta la sua carica democratica e iIlnovativa.

Si è trattato e si 'tratta per la pI1ima voLtanella storia del nostro paese di chiamaredirettamente ,ed in prima rpersona le gentideUa montagna all'esercizio de1I'auto~gover-no; si è trattato e si tratta di toglierle dallaindiffereIlza, dalla rassegnaZJioIle, da :una vi-sione campanilistica e localistica dei pro-blemi 'economici, sOc1alli e culturali in cuisi tJrovano, per la seoolare marginaLizzaZlioll1eda ogni processo evolutivo che è stata loroimposta dalle classi domiIlanti.

Non a caso, se facciamo eoceziOIle di que1~le zone d~l paese dove la montagna è diven-tata, per ragionistmtegiche 'e r1ogistiche, ]]Iellagrande lotta di liberazione nazionale, zonadi aspri combattimenti che hanno visto ila

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partecipazione dketta di ,tutta la popolazio-ne contro i naz!i~ti e i fascisti, se facciamoastrazione da questo periodo luminoso, dob-biamo rilevare che 1e popalaziani montanenon solo non hanno partecipato ai grandi mo-ti rivoluziona,ri detla nostra storia ma nonmancano, persino episodi, come quello del-l'epO'ca napaleonica ad esempio, an cui Ie po,-polazioni deN' Appenninoemilliano eranoschierate con le forze feudali, contro le for-ze della rivoLuzione demooratica borghese.

La legge 1102 chiama ad amministrare lenostre comuni,tà mont,me oiJ:1ca12.000 con-sliglielri comunali in rappresentanza di cilrca4.000 oomuni CIlasslificati montani; li chia-ma a confrontarsi in modo dialettica essen-do un caITSiiglieresu tre mppresentante delleminoranze nei consigili comunitari e moltiesecutivi dei consigli comWllitari sono com-posti, senza ingius,tificat1i campromessli macon Uilla giusta visiane unitaria, da rapp,re-sentanze di maggioranza e di minoranza. Lecomunità montane ,laddove sono operanti ~

e come vedremo la sono in gran parte delterrHomio ~ iIlon solo nell' elaborazlione deiloro piani di sviluppo superano, senza com-primere l'autonomia comunale, ,la visionecampanilistica, ma hanno compreso che nonè suf£i'oiente la sola visione comunita,ria pea:-la soluzione dei rproblem[ montani e da talevi,sione eoco nascere i cdUegamenti con lerestanti zone della provincia e della regione:creSiOein ronda la coscienza che, senza l'ap-porto dilretto ed unitalrio deHe forze dellamontagna, la montagna stessa non esce dalproprio lisolamento, ma OIresce anche ,la co-sdenza che le forze della montagna non vin-cono la loro battaglLia se non si collegano alrestante movi~mento regionale e nazionaleohe ,lotta contlro gli squilibri teI1ritoria:li, set-tariali, sociali ,del nostro paese.

Queste nuove e ,fresche energie politiche,rappresentate dagllli ammini,s,tratOlri delle .co-munità montane, hanno bi1sogno quindi diessere samette ed aiutate nella loro primaesperienza; forse vanno viste in esse le pre-messe per le future aggregazioni comuna-li, oggi troppo polverizzate nelle monta-gne d'Italia, e probabilmente anche le pre-messe per ,11futuro aggregarsi dei comproo-

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sOlri tra .comUilli anche nelle zone non mon-tane del nostro paese. Sotto questo promoil rifinanziamento ,deI,la legge, e soprattuttO'la sua entità, sono determinanti al fine dellacrescita di una cascienza partecipativa dibase alla prognlJmmazione demooratlica dellosviluppo economic.o del nastro paese.

Spetta quindi al PaI11amento italiano e aquelle forze politiche democratkhe che es-so esprime risanzionare con gli impegni fi-nanziari necessari ,la validità e quindi la can-tinuiltà deitla legge 1102, senza indulgere trop-po nel tempo come da qualche parte si iln-tenderebbe fare, quando si parla dell'esigen-za di camhiare questo o queLl'articolo deLlalegge.

Noi :riteniamo che la 1102 risponda piie-namente alle eSligenze CUlifacevo ,riferimentopac' anzi. Quando parliamo degli squilibrieconomki, territol1iali e socialli del nostropaese pensiamo all'agricoltura, al Mezzo-giorno, aLla montagna. La ,legge suLla mon-tagina di cui ,ai stiamo aocupando può con-corrrere in modo significativo alla lotta con-tiro questi squiLibri. Va r,icoirdato infatti cheil 52 per cento del ,terdtorio nazionale èorganizzato mediante le comunità montane;che buana parte di questo ,territorio interessail Mezzogiorno d'Iltallia; che neLle zone alas~sifi,cate montane l'economia prevalente èquella agricola. Si comprende ill significatoed il valore ohe la legge sulla montagna as-sume al fine dellosVliluppo eq'l1i11ibratodelilanostra economia.

Signor PI'esidente, .onorevoli ooiHeghi,quandoirl 14 marzo del 1974 i!l Gruppo co-munista al quale ho l'onore di appartenerepresentò la proposta di legge n. 1586 colsea mio giudizio queste esigen:zJe.Non proposenessuna madifica aLla 1102, ad eccezione delsuo rifinanziamento, che doveva avere carat-tere pluriennale (cinque anni), non eSSel'einferiore a 100 mHiardi all'anno, aumentan-dolo di ben 70 milia:rdi annui circa rispettoallo Sitanziamento de1l'ultima anno di opera-tlività deUa legge .stessa (il 1974). Pel1chè lap~opasta di tale aumento apparootementeelevato rispetto alle condiz,ioni ben note del}bilancio dello Stato? Non solo per l'aumentadei costi determinato dal fenomeno in£lat-

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tivo in atto. Partivamo e pallDiailllo dal'le ag-gravate condizioni, fin questli anni, dell'am-biente economico~sociale della montagna ita-liana. II di\ssesto idrogealogico del suolo, Cartl-sato daiHa mancanza di rnvestlimenti pubbli-ci, è continuato paurasamente con quellaproporzione commisurata all'incuria, talchèoggi, ed ogni giorno di inerzia ulteriore, ilcosto della difesa del suolo è incalcolabilerispetto a quello che sarebbe stato se fosseprevalsa una politica diversa verso la mon~tagna.

Intanto per le popolazioni montane, aUequali, come recita il punto c) dell'articolo 2

de'lla legge 1102, occorreva riconoscere lafunziane di servizio che svolgono a presidiodel terri,torio, continuava ,invece l'esodo for~zoso che ben conosciamo. Nella mia solaregione, l'Emilia~Romagna, che è regionedove .ra morntagna non è f'ra le p1ìù povered'Itallia, nel solo decennio 1961-71 abbiamoquesti dati: nel '61 l'agricoltura montanacantava in quella regione 99.164addettà.; nel1971 taH addetti scendono a 47.211 di cuioltlre il 60 per cento in età superiore ai55 anni. La popolaZJione attliva nel suo com-plesso passa da 187.070 Ulnità a 138.000 COI)]un saldo negativo quindi di quasi 50.0001IDi~tà. Altlro che ga,ranzia e rioonoscimento del-le funzioni di presidio del territorio, pro,.messo aJJle popolazioni montane! I dati sta-tistici, onorevoli colleghi, si fermano al 1971,

ma non ,la realtà. Si provi a lriflettere sul

fatto che l'economia prevalente in montagnaè quella agricola e che all'intermo di quella

economia prevaile Ila pratica zootecnica. Sirifletta sulla crisi zootecnica che ha investi-to negli ultimi tre anni il paese e nOon si tar-derà a scoprire l'aumenta dell'esOldo e l'im-

poverimento ulteriore del tessuto ,economico

montano. ScopI1Ì1remo allora senza fatica al-

cuna che i 5 milioni di ettari di terra in.

colta salranm.o ubicati in gran parte in mon-

tagna, sott<ratt:i awla pratica zootecnica, non

acquisiti al bosco e quindi destinati ad ac-

crescere il dissesto idrogeolOlgko.

Questa, onor,evoli colleghi, bisogna dirIo,

~ coLpa grave dei governi che si sono su c-ceduti, è colpa del partito di maggior,anza !l'e.

lativa, anzi per esso, secondo noi, è duplicecolpa se si ha riguardo al fatto che è propriodalla montagna che la Democrazia oristianaha sempre tratto malte delle sue fortuneelettorali: e, come si sa, colleghi della Demo-crazia oristiana, tlradire le attese, le speran-ze, le aspirazioni di un amico è cosa sullaquale insiÌst,ere oltre il limite diventa anchepericoloso.

È da ques,te valutazioni, signor Presidentee onorevoli colleghi, che deriva l'esigenza diandare ad impegni ben più cospicui versola montagna italiana.

Nel corso della discussiO'ne ndla 9a Com-missione questi argomenti sono emersi daquasi tutti i Gruppi politici, anche se l'impo-staZJione delle varie proposte di legge chesono andate fondendosi nel testo che oggi èal nostro esame era diversa ed è da questadiversità iniziale che IProbabiÙ:IIlente esconoi limitli contenuti, come vedremo, anche neltesto aggetto dell dibattito odierno. Nellaproposta n. 1692 d'iniziativa dei cO'lleghiMazzoli ed ailtri, della DemO'crazia cristia-na, troviamo la proposta di I1ifinanziamentonella cifra di 100 miliardi per il solo 1975,lrusciando aJ Governo it oompito di provve-dere ai successivi .finanziamenti inrela~io-ne alle realtà emergenti dai rpiani di svilup-po deLle comunHà e alla disponibilità del bi-lancio dello Stato. Da una tale impoS'tazioneemergono, come è evidente, l'inaccettabilesfiducia nelll'a~ione dene oomunità mO'ntanee un'alt]1ettanto inaccettabille tesi, quella cioèdi collegare il rifinanziamento alle disponibi-lità del bilancio, il che signi,£ica nella pratica,come il passato insegna, destÌinare alla mon-

, tagna le bridOlle residue quando queste 're-stano. Nella proposta di !legge n. 1800 d'i'11JÌ-ziativa dei colleghi Buooini ed altri, delGruppO' del partito socialista italiano, erap]1evisto un finanziamento Hmitato al bien-nio 1975-76 dell',impoI1to di 40 milriairdi an-nui, di cui ,solamente 25 annui erano desti-nati direttamente alle comunità, rÌilrresto sa-rebbe stato utilizzato dalllo Stato per lamontagna.

Diamo atto al Gruppo del partito sociali-sta e a quello della democrazia cristiana diavere abbandonato in Commissione queste

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originarie impostaz~oni. Tale abbandono hape~messo di giungere al testo che oggi di-scutiamo. Così pure diamo atto al Governo

~ e non ho trovato t,raccia di questo neNarelazione del oollega Mazzoli ~ di aver ac-oettato, almeno così è stato detto in Commis-sione, la nostlra OIriginallia ,ilmpostaziane perquanto attiene al carattere pluriennale delprovvedimento. Questo 'nuovo testo, però,che è considerato dal Gruppo comuni,sta unabuona base di partenza, cOlme già abbiamodichiarato ,in Cammis,sione, non ci soddisfa.Lo l1espingeremo soprattutto qualora IiI Go-verno insistesse in uno ,stanziamento plurien-naIe di una cifra madestisSlima, come si èdetto. In quel caso lo respilI1geremmo per-chè non sarebbe che una inaccettabile beffaverso lie popolazioni montane. Diaiamo que.sto chiaramente e nell'aHel1maruo miteniamod'intellpretare correttamente fa posizionedell'UNCEM (l'organizzazione uni,taria deioamuni e degli enti montani) che da tempochi,ede un I1i1Hll1anziamentoquilnquennale di100 miliardi annui, quella espressa dalleregioni nell'inoontro degli assessori :regio-nali all'agricoltura, svoltosi a Perugia il 27maggio 1974, nanchè quella emersa dallaassemblea dei ,presidenti delle comunità ita-liane,svlOltasi pl'opI1ia qui a Roma il 28 giu-gno 1974.

Infine occorre ricordare che dì analogotenore sono le proposte di legge presentatesullo stesso al1gomento da aLcuni gruppi po-litici rulla Camera dei deputati. Siamo per-tanto, come gli onorevoli colleghi compren-dono, non a difendel1e una posi:zJione esclu-siva di Gruppo parlamentalre e neanche adifendere una semplice iLmpostazione origi-nania, ma a difendere le posizioni di un lar-go schieramento che a 'parole nessuno disco-nosce; ma nella pratica, quando si v~ene alnodo, diventa diffidle dvre di sì, anzi si pre-ferisce dire nì quando talvolta non ci si fer-ma al nOi.

GLi argomenti che vengono addotti sanodiverSli: diHi'OOIltà di hillancio deLlo Stato,non funzionalità di 'tutte le comunità monta-ne, <l'aprpoll1toche verrebbe ,aLla montagnadall'applkazione della quarta dilrettiva denaComunità economica europea ,sulla monta-

gna, l'apporto iChe vel1rebbe aLla montagnadalla -legge su'lla difesa del suolo di timmi-nente disousSliane in ,quest'Aula. Tut,ti que-sti argomenti mirano a ridUl1re l'impegnofinanziario.

Sono tutti ~ beninteso ~ argomenti legit-timi, ognuno dei quali però non regge a no-stiro giudiZJio, ad alcun confronto serio chenon sia quello di ria£fermare verso la monta-gna itaLiana la politica del passato; ed èquesto ohe noi vogliamo combattere.

Ognuno di noi comprende che ci sono dif-ficoltà ,eli bilaJllc1o; Sii tratta però di sceltepreoise e di priorità che vanno operate. Sinoa quando si ragiona aLla veochia maniera sigiunge a concludere che per la montagnaresta ,tanto e basta. Bisogna invece capovol-gere questo discorso se si vuole candurre ,labattag1iacont'ro gli squiLibri sociali e tel'ri-toriaLi.

Sulla pretesa inefficienza delle comUlllitàmontaJlle ooca:r:re fare una .considerazione. Lodico peI1chè è riecheggiato qui iJI discorsodella non 'funzionalità, 'Iiivolto particdlarmen-te aHe comunità montane del Mezzogiarnol'I ta1ia. Noi resrpingiamo questa tesi. Nongià che non riconasciamo che non c'è la fun-zionahtà 'necessaria; ma non si può scaricarela relativaresponsabi1ità sulle iComunità mon-tane: oocorre ditre che ad appena tre annidalla ,legge, :su 322 .comunità preVliste, nesono già costituite 260; altre 62 ,sono in fasedi costituzione, mentre a<ltre 'sono pronrtea condizione che qualche 'regione ~ come laSardegna ~ si deoida a varare la legge Ire-gionale a questo proposito.

Non è cosa da poco conto avere già otte-nuto questi ,risultati, lin appena tre anni(prima che la ,legge si sia messa in movi-mento ne sono passati due). Si può dire chenell'arco di 'U!ll anno e mezzo abbiamo quasiil 65-70 per -cento delle .comunità montanecostituite: è un 'grande fatto politico demo-cratico che deve essere valutato positivamen-te e di cui bisogna dar merito all'instanca-bile attività dell'Unione nazionale dei comu-ni e degli enti montani.

Per quanto, riguarda la qual1ta direttivacomunitada non mi soffermo a fare consi.deraz;ioni in 'quanto illnostro Gruppo porterà

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ancora qualche argomento a questo propo-sito (ed anche quakhe a!rgomento diverten~te). Esiste certamente una interdipendenzafra i due provvedimenti ~ direttiva comum.i~ta!ria e >rifinamziamentodella Il 02 ~ ma tale1nterdirpendenza è quella che le comunitàmontane debbono essere messe in condiZJio~ne di pOlter gestire l'applicazione deLla di~rettiva comunitaria. Diversamente, alle bri~dole che verrarmo dalla direttiva comuni~tada <siaggiungerebbe nnef£icada deLlo stru~mento che consenta di inquadrare quei prov~ved,imenti [lei piani di svilUiPPo dell'attivitàeconomica delle zone montane. Ma non misoffermo ulteriormente su questo argo-mento.

Quanto aLl'apporto che alla montagma de~Iliverebbe dalla legge sulla difesa del -sudlo,a paI1te il fatto che non è stata ancora ap~provata, torna qui l'argomentazione che hosvolto :prima nel senso che qualsiasi altroprovvedimento a favore della montagna pre~suppone l'esistenza, l'impegno e la funziona-lità deLle comunità montane. Del,resto guaia nOli -se pensassimo, come giustamente af-fermava il trelatore rstamane, che àJIrifìinam~ziamento della 1102 sia di per -sè ,sufficientea mettere m moto l'attiVlità economica deUamontagna. 'Si tratta invece, per la interdi~pendenza sempre esistente -fira strumenti emezzi, di garantire la funzionalità delle co-munità montane e di agire per garantirel'irntervento pubblico iln varie forme, ol1Jreall'applicazione della 1102.

Si~nOlr Presidente, onorevoli colleghi, ve~nendo al testo che stiamo discutendo, \riba~diamo la validità ddla nostra posiZJione ini~ziaile: rifilnamziamento dell'aIiticdlo 15 percinque anni per !'importo di 100 miliardiallI'anno. Ribadiamo la va!1idità dell'éllrticolo16, che non ha bi1sogno che di essere appli~cato, senza alcuna modifica. Infart:ti, chesenso ha dire che bisognerebbe vedere l' éIIr~ticolo 16? Io credo che bisognerebbe sem~plicement-e applicare questo a,rtiÌcolo e cheil Governo della :RJepubblica italiana abbia ildovere di attenersia:l<la <l'egge;non c'è da faI'ealtro. Perciò non c'è dubbio che, se accantoal rifinanziamento vi fosse l'operartività del-l'articolo 16, il discorso potI1ebbe anche cam~

biéllre; ma in céllrenZJadi OIperatiVlitàdi que~~l'a!rticolo non si può certamente tornare in-dieTIro rispetto al passato. Ribadiamo quindila vaHdiltà deLl'articolo 16 per queste Ira-gioni: nOln vediamo ancora, per quanto airiguaI1da, l'utilità di altre aggiunte .comequelle .contenute nei punti b) e c) dell'artico~lo 1. Siamo tUit-tavia disponibili alla ridu~ziorne ,della durata da 5 a 3 anni, a condi~ZJione che lo stallZJiamento sraelevato a 300miliardi. Fm tre anni séllrà possibile féllreun consUintivo più compiuto dell'esperienzain atto; fra tre anni, tra l'altro, vi sarà anchela fine di questa legislatura.

La ,pluriennaIrtà del,fi:iJnanzjiamento consen~tkà alle comunità di aocedere più agevol-mente ai mutui necessari con gli istitutipreposti, mettendo in movimento una liqui-dità superiore per la realizzazione dei pianidelle comunità stesse. La detrazione del 10per cento dalla somma tiOtale destinata diret~tamente alle comunità dai punti b) e c) del~l'articolo l, meJlJtre da un lato assottiglia ilfondo, dall'altr'O oonsist,e in una cifra tal~mente irrisori,éJ. -che, per i fini cui è desti-nata, non potrebbe mcidere. IiI nostro pa-rere ci porta a 'Sconsigliare ao scor:poro, -tan-to più che le opere 'Ì,ncompiute, come peresempio gli aggiornamenti dei prezzi, figu-rano sempre nei pian:i annuali stralcio dellecomunità.

D'altro canto bisognerebberif.Iettere ~

ed io per questo mi rivolgo a tutti i col~leghi ~ che vi è un altro elemento che nonsorIa sconsiglia lo scorporo ,dell 10 per centodellla somma, ma 'Probabilmente ne sugge~ri:sce la soppressione. Mi ,rilfel1iscoai provve~dimenti in corso di esame alla CommisSlioneaffari costituzionali in questo ramo del PaJr~lamento sulla legge~delega per il riordino del-la pubblica amministrazione, mi riferisco allaprQPosta n. 114 ed allure. In tale provvedi~mento nel testo predisposto dallla Commis~sione si dice allpunto b) dell'articolo 1 che:« IiI Govemo è delegato a t'rasferire alle -re~gioni .Ie funzioni degli enti pubblici nazio~naM ed mnteliregiOinaLiche operano nell'ambi~to delle materie devolute alle competenzeregionali ». Quindi Iperchè insi'stere con que~Sito codicillo .che male si coLlega éIInche ,alla

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impostazione che viene data ,dalla ,propostarichiamata? Non si vede come potremmo la-soiare i pun ti b) e c) dell' articolo 1 del testoche 'stiarrnodrscuteiI1do senza enJtrare in pa-lese contraddizione con il'altro provvedi-mento.

Si può, ,anzi si deve discutere della diffe-renziazione deLlo scaglionamento della spe-sa nell'arco del t,dennio, anche se nel 1975il minimo de{J.ileesigenze non può essere anostro giudizio inferiore ai 70 miHarcLi. In-frutti i 40 milliamdi proposti: rappresemereb-bero, in virtù del processO' inmattivo, unacifra di moho inferiore a quel,la in dQitazioneper l'annata decQirsa e nQinrappresenterebbe-

11'0'che un'assegnaziO'ne media per comunitàche si aggiI1erebbe intO'rnlOad appena 100 mi-Honi all'anno. Riflettiamo su questo fatto!QuestO' vorrebbe dire far morine di asfis<sia lieoQimunità,I'e quali hanno bisogno invece diessere tolte druLla posizione di difficoLtà inoui si trovano.

DegnO'di considerazione, invece, può esserel'articolo 2 del documento ohe ,stiamo discu-tendo, che fissa un l:imite del 5 'per oento perle spese di personale d'u£fiicio, anche se ilricorso al personale comandato, come lalegge prevede, non esimerebbe dagli onerirelativi ,le comunità. Gli a1tI1i enti PQissonosì comandare proprio personalle, ma chi lipaga è la comunJ1tà montana anche se, que-sto è vero, neLla e:laborazione e Iredazionedei piamti di ,sviluppo, si rpuò ricorrere a con.venzioni per dmcadchia termine con il per-sonale necessario. Questa questione come di-cevo oj può t,l'avare d'aocordo.

Per concludere, signor Presidente, onore-vole Sottosegretario, onorevoli colleghi, alGoverno in primo luogo ed al Parlamentospetta il compito di assicurare la crescita del-le autonomie locali tra cui emergono, per lepeculiarità che abbiamo richiamato, le co-munità mOlThtane,rpoichè è da tale crescitache deriva l'essenza stessa di una mispostanazionale alla crisi dello Stato. Ribadendola validità della Ileggesulla montagna, 'aIp-plicandone li contenuti con partticOilare riferi:mento a:ll'esigenza di rendere operante sinda ora l'articolo 16, dotando la legge stessadei £inanziamenti che la nostro parte richie-

de, si compie un atto politico di enorme va-lore. Il nostro atteggiamento, per le conslide-razioni che abbiamo svolto, 'sul voto a fa-vore o meno di quest'O provvedimento, di.penderà dall'atteggiamento che il Governo ela maggioranza che lo sostiene assumerannonel confronto delle posizioni che a nome delnostro Gruppo abbiamo inteso esporre. (Ap-plausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare lil senatore Caochioli. Ne ha facoltà.

C A C C H I O L I. Signor ~residente,onorevole Sottosegretario, onorevoli colle-ghi, l'approfondito dibattito che ha caratte-rizzato la disouslsione sui disegni di 'legge inesame e r,appropniata relazione orale delcollega Mazzoli che li ha illustrati non con-sentono lTiferimenti IGuOV1isu argomenti etemi che non siano già sté\Jti trattati. L'in-tervento che mi permetterò di esporre avràquindi per Qiggetto aloune rapide e sinte-tiche os'servazioni che riguardano sia alcuniprecedenti legiSllatiVliconcel1nenti provvdden-ze ed interventi a favore de:11ezone monta-ne, sia la portata e le finalità perseguite dalteSlto approvato in Commissione.

Non va oerto dimenticato che nel nostropaese il pdmo provvedimento fiirrmliz:lJatoadattuare una pollitica voLta ad afìfrontare i gl'a-Viiproblemi di natura socio-economica deHepopolazioni ,residenti nelle zone montane fui9pirato ed avviato dalla Democrozia om-s,tiana mediante la ,legge n. 991 del 1952.Con Itale provvedimento ill pr['oblema dellamontagna veniva cQinsiderato preminente nelcontesto della situazione sociale e nella 'real-tà economica nazionalé e la normativa chea questo prindpiÌo ,si ispimva mirava a fa-vorire e migliQimre lIe condiZJioni di vita del-le popolazioni di montagna.

Il quadro ,sociale ed eoonomico del tem-po in cui venne approvata queLla legge esi-geva una normativa che prevedesse linterven-ti destinati in prevalenza al settore agricolo.Tale visione particolare, che caratterizzò la991, -consentanea peraltro alla Irealltà in ooiessa ebbe vigore, fu -completata e ,resa piùolrganica dalla ,legge del 3 dicembre 1971,

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18249 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

n. 1102, recam:te per titolo,: «Nuave nanneper la sviluppa della montagna» d'illliziati~va del callega Mazzoli.

Can la citata Ilegge camice \le possibilitàdi 'intervento, furana estese a tutti i settariche caratterizzano, il cantesta sooiale ed eca-namica della montagna e saprattutta sanastati esailtati .la parteaipaziane ed il maladelle popalaziani 'residenti attraversa la ca-stituzione deLle comunità mantane che, de~limitate in zone amagenee dalle leggi regio-md<isu tutta il teI1ritaria montana, hanno, ilcompita dà !redigere e di attuare i Ipiam:idisviluppa intersettariali e plul1iennali.

Finalità primaria della legge n. 1102 è sta-ta il superamenta del disequi:Iibria ecana-mica tra le zane mantane e gli ailtri :terl1itorie, quindi, la canseguente possibilità di at-tUalre interventi diretti ad elevare il redditodelle popolazioni mantane a ilivelli non lin-feriari a quello goduta dalle restanti papala~zio>nidel paese.

H disegna di legge pn~posta dal relatoreed appravata dalla Commissione prevedenon soJa i nuavi fondi necessari a conser~vare !l'operaHvità ddla :legge 1102, in quantacon il 31 dicembre 1974 sii sono esauritetutte .le autorizzazioni di 'spesa, ma introdu-ce anche alcune sigJl!i,£kative innovazioni det-tate da riscantrate esigenze manifeSltatesidurante l'applicaZlione della legge ,stessa.

Da parte di alcuni oaHeghi,Siia in Commis-sione che in Aula, pur valutandosi positiva-mente il cuitel1ia pluriennale del finanziamen-to, adottata nel provvedimento" si sono Isal-levate abieziani e Iriserve in aI1dine aLla quan-titficazione dei tfinanziamenti dis[JanibriLi, iri-tenuti insufficienti ed inadeguati alle esigen-ze minime cantenute nei piani e nei pra-grammi già predisposti dalle camunità man-tane.

Senza ricarirere adaTgomenti, peraltroabiettivamente fondati, quaLi queLLi attinen-ti all'a grave situazione ecanomka che trava~glia il nostra paese ed alle conseguenti diffi-coltà di b~lancia, mi sembra daveroso pre-dsare che delle 324 camunÌità montane daistituirsi, ne sono state finora costituite 260ed i frinanziarmenti, per un ammontare di 86miliardi previsti dalla legge 1102, sona stati

Discussioni, f. 1385.

distribuiti nel seoondo semestre del 1974 percui le rrelative opere ,travieranno, concreta M-tuazione nel 1975.

Va l1ilevato in altre che il finanziamentodispasto dal presente disegna di Jegge pertI triennia 1975-77 consentirà agli argam:i del-la comunità mantana, praprio per :il caratte-re pluriennale dell' erogaziane, di p["edispor-re programmi a media termine e, qUlÌJlidi,larealizzaZJione di adeguate e cansistenti aperee servizi e che a1t>rimterventi potranno, es~sere utilizzati eon la legge per la difesa delsuala e COin il recepimenta deLla specificadÌirettiva camunitaria per le zone disagiate,mentre ahue provvidenze deriveranno, siadallle dilrettive sulle strutture ,agricale, siadagli stanziamenti del fandaregianale.

Particalare rilievo, assume l'innavazionecontenuta nell'aI1ticaJa 1 dEjI disegna di leg-ge in esame l:dguaI1dante !'indicaziane di unappasÌita c3.lpitalo del bilancia di previsianedella Stato riferente si ai fandi previsti dalpresente provvedimento,. Ma anche Ja desti~nazione di una, Ise pure llimitata, percentua~le di finanziamento" dÌiretto a 'I1ifinanziareil «fonda unico}) e il «,fonda speaiale» ge-sltÌitadal Ministero dell'agricoltura e foreste,trae giusltificazione da una serie di motivriche assumano, lrillevanza lipùlitioa in un ma~mento cornie questo, caratterizzatO' dalla ne-cessità di un dlancio dell' econamia nazia~naIe.

In morntagnasona stati aVVliatiin passatanumerosi interventi di bonifica, i quali sonada chiudere o completare fin oI1dine aLla ["e-Vlisione dei prezzi, alla riparaziane dei: danniprovocarti da cause di forza maggiore, allamanutenzione straoI1dÌinaria di opere e alpagamentò di oneri cantrattuali di natmafiscale e contenZliosa.

Numerosi sono, inoltre, i oasi di lavari sa~spesi per l'aumentata casta dei materiali edei salari e malte o[Jere appaJtate non sonainiZJiate pel1chè sana in corsa pratiche dival1iaziane dei prezzi.

La mancata previsione di un rifinanzia-menta a Itale titala cagionerebbe certamenteun danna alla caHettiviltà, derivante dan'im-produttiviÌtà degli investimenti in opeI1e ri-maste incomplete, e causerebbe UITldeterio~

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18250 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ramenta dei ilavori già eseguiti, nanchè grevicanseguenze per le imprese, già in difficaltàper altre ragiani, che nan patrebbero fruiredelle carrespansianti deLle 'samme davute perla ,revisiane dei prezzi.

Ma anche la prevdsione di urnapercemualedi finanziamenta da destinarsi alle apere pub~bUche di interesse nazianale ed 1nterregianalecornisponde ad un positiva indi'rizza.

Tratt3Jsi, infatti, di opere previste nei pia~ni genemli di banifica montana, le qualitraggana validità dallla laro recLproca Ìinrte~gl'azione e dal canseguimenta, ,attraversa lalara prasecuziane e campletamento, di quel~la organicità che è indislprensab:i1e per nanmficiare l'utilità dei precedenti investimeruti.

Vavere, par, frssata Indl'alrticala 2 il pnin~cipria secanda il quale ,le co.munità mantanepossona utilizzare per le spese del persanalee di uffircia urna somma non superiare al 5per centa del finanziamenta a loro assegnatadalle regiani rappresenta un altra elementadi navità pal1ti.colarmente signifioativa.

Can tale impastaziane si è, evidentemente,intesa ,riconascere aLle camunità mantane ilpotere di dotal'si delle strutture indispensa~bilLi, evitanda però che esse 'rinuncina al rua~la che :la legge istitutiva Ilaro assegJ1a e ciaèdi enti di programmazione e di coordinamen~ta e ciò al £ine di destinare i fandi assegnatialla 'predispasiiziane e realizzaZJione di operee di servizi saciali.

Queste rapide consideraziani non hannacerta la pretesa di aver esaurita tutta laproblmnatica connessa alle 'alrticolate esi~genze della popalaziane mantana e le pI'a~spettive di sviiluppa dei ,loro teI1ritmi, mamirana più semplicemente a sat,tolineare al-cuni problemi affrontati e, a mia parere,pasitivamente risalti dal presente disegnadi legge.

Ma un aspetta, prima di concludere, chedesidera r,ichiamane, è la oonvelrgenza di im~postazione e di valutazione che si è manife~

stata in ordime ai cantenuti del pravvedimen~

ta da parte deLle forze 'palitiche di maggia~

ranza.

Nel dibattita, linfartJti, ,svaltasi a Livella diC.ommissione, tali forze hanno. apprafondito

28 GENNAIO 1975

ed elaborata i temi connessi al pcr:esente iprav~vedimenta, perseguenda il metoda di un sa~stanziale e pos:irtiva oonfranta con tutte lealtre farze palitliche, calrarbterizzata, però, dal~l'autasurffioienza deLle sceLte politiche con-co.rdate.

L'approvaziane del disegna di legge inesame rappcr:esenta una va:Lida rispasta aduna damanda palitica urgente ed articalata,

I che concorrerà, ndl'attesa ohe altri impm-tantipravvedimenti siana esaminati e ira-uificatidal Prurlamenta, a far proseguire nel-rl'aHuazjane di una p.o!llirticaper la mantagna,diretta aid elevare ill reddita e la dispanibilitàdei servini sociali ana sua po.palazione. (Ap-plausi dal centro).

P RES I D E N T E. :E.iscl1itta a par-lare ill seriatme Rassi Dante, Ne ha facaMà.

R O S S I D A N T E. Signalr ~resi-dente, signal' Sattasegretario, anarevali cal~leghi, il pravvedimenta sottopasta al nastraesame fa nascere (in ciascuna di noi la ten-ta~iane di spazirure oltre i ,canEini limitatis~simi del sua cantenuta, per sottoporre a da-verasa revisiane .la fuga starica dei gaver~ni de1la Demaorazia cristiana e dei suai al-leati da Itutti i p;rablemì deLl'agricoLtura ita-liana. Tuttavlia non cadrò in ques.ta tenta-zione, ravvisanda in ques.ta disegna di leggeindicazioni e arientamenti I~Ìitenuti validi an-che dalla mia parte politica; mi propangosolamente di mettere in risalta i limiti ele preaccupaZJiani che permalllgono in noi.Il provvedimenta è arrivata alla fine del suoiter dopa un pralungata bracaio di ferra traPrunlamenta .re Gaverna ~ insista nel s.otta-linea;re « Padrumenta )} came espressiane uni-t3lria dì una valantà camurne ~ per qUalllta

cancenne i tempi pragrrummatici e l'ent1tàdel £inanziamenta; il Gaverna ha msistita

can rirncomprensibi:le caparbietà per la utiliz-

zazione di 200 miliardi neB'area di un qum-quennia, anzichè di un triennio, came unani~

memente propasta.

La riserva da essa manitenuta, su quesitopunto, al mamento del voto finale della Com~

missione no.n sappiama aIllcora, nei ter:rrllini

Vl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18251 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO. STENaGRAFICa

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concreti, oame sarà sdal,ta in quest'Aula.Non sfuggirrà a nessuna la stramezza di taleco,mportamenta: infatti, menltre in tutte lesedi Tespansabili, a Itali I1itenute, deLla pali~ticaecono.mica (gavernative e nan gaverna-tive) si teo.;rizzano e si ipotizzano nell'agricol-tura e nell'edilizia i settori ahel'nativi e vin-oenti ddla crisi che travolge il paese, allorchèsi soende dai concetti ai fatti pratici ci trovia~ma immancabilmente di fronte a sistematioirifiuti. È questa una cantraddizione di fandache il Gaverna deve chiarire pakhè il man~cata chiarimento. aoarediterebbe, con ragia-ne, !'idea, della quale molti sana canvà.nti,che iil Gaverna parla epro.gramma senza ore-dere, esso per prima, aUe case che affeJ.'ma.

Ques\ta cantn\lddi:zJione si rÌ1flette :Uncanore~to. nella pOlchezza dei fandi messi a dispasi~mane (200 miliardi quando. cancOlrdemen te

28 GENNAIO 1975

si rutiene che ne o.ocomerebbe allmena il dap-pio) e nel tentativo. ddla laro diluizione in unquinquennio., che equivarnebbe all'annullarmento dei benefici sastanziali diJ1etti e indi~retti del provvedimento.: questo è il limitegrave che riscantriamo.; questa è la preoccu~paziane fo.ndata che mettiamo. in evidenza,

mentI'e quanto pvevista ai punti a), b) e c)delI'articalo 1 ci trava in linea di massimaconsellzienti anche se non entusiasti.

Giusta e necessafÌia mi sembra l'articola 2:siamo. d:nfatti ai primi passi di una nuavaesperienza aperta ai più contraddittaTi svi-luppi. Le camunità mo,ntane non sempre sa-na nate bene e ,di questa do.bbiama esserecoscienti; dill molti casi esse sona so,rte nanin base alla lo.gica di realtà ben definite, main base alla lagica profandamente sbagliata

di piccoli calcali di patere.

Presidenza del Vice Presidente SPATARO

(Segue R O S S I D A N T E). Pre~muni,rci perchè il peocato di anigine non sitrasfamni 'e nan Siimaltiplichi [in distarsionidi attività sembra a noi saggia precauziane.III .r.ischia è che a;nche questi nuavi OIrgani-smi ,si cOrJ"ompana e si trasformino. in sj)ru~menti di sattagaverno, ,di potere, di fava-reggiamento.

Dabbiama sterilizzaI1e fin dall'inizia, nel-l'a;mbi,ta dei Illostni poteri, J'humus nel qualepuò gel'mo.gliare questa maleJ1ba, per con~tdbuire a far sì ohe ~e camunità mantane,espressione operativa di interessi mvvicim.a-ti, passano. sempre coincidere con la pienaconoscenza, pro,grammaziane e ,realizzamanedelle opere di interesse coUettlivo, capacicioè norì sola di essere sensibili ai prab[emireaLi deLle popalazioni montane, ma di cam-biare ,il duro e avaro vol1ta deLla nastra mon-tagna e le <candiziani 'economiche, saoiali ecivili deLla sua gente.

Sappiamo altresì che tutta questa, anchese bene e ,seriamente fatta, non basterà: ilrischia che esse siano reLegate aLla stessoruolo, che hanno 'assunta in altri mo.mentie CÌivco.stanze, le borgate delle grandi cittàa le oittà dmmitOlfia è sempre presente.

Il discarsa quindi si a;prirebbe ai,rap,paiI"-ti complessivi tra comunità e comprensorioe ai <livelli del Iloro grado. di realistka inte-graziane ecanamica 'e sociaile, ma questo ciporterebbe trappa lontana. Fermiamoci per-tanto. qUli. IHudiamaci di considerare que-sta legge come un cambiamento. di ratta; econ questa illusiane annuncia il vota fa~varevole del Gruppo. della sinistra indi-pendente, a candiziane che il Gavernanon faaciau!lteriore opposizione alla sommastanziata e preViiSlta Illel provvedimento.

P RES I D E N T E. ,È iscrJtto a par~lare ,il senatore Pistolese. Ne ha facoltà.

Senato della Repubblico ~ 18252 ~

28 GENNAIO 1975

VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMRLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

P I S T O L E SE. Signor P,residente,onorevole Sottosegretario, onoa:-evoli colle-ghi, come ho avuta già occasione di dkein Cammissione agricoltura, il disegna dilegge ,in discussione, ,riguardante il finanzia-mento della legge n. 1102, .ci Lascia veraa:nen-te perplessi, addirittura freddi e distaccar i.Ripeto parole già dette in quanto mi sem-brano r:isipondere al concetto. di fondo chesto per eSlpri:mere.

Desidero dare atto al relatore, senatoreMazzo1i, dell'ampia r.e1azione orale fatta conla sua solita diligenza e competenza, ancheperchè eon molta anestà egli ha sollevatodUlbbi e perples.sità. Si è domandato se èveramente valida questa legge, se funzliana-no ve.ramente queste comunità montane, ilche è un fatto decisamente positivo perchèconferma per lo meno che i nostri dubbihanno radici reali e conoret,e.

Ho detto che ci lascia perplessi per unaserie infini,ta di ragiaClJJi,che oeI1cherò di il-lustrare in questo mio breve intervento, mache si ,inoentranO' tutte nel1a critica di ron-da che n.oi facciamo sia alla legge di .nifi.-nanziamento, sia alla legge n. 1102, e cioèche le comunità montl3Cne, istituite COn ladeUa legge, costituiscono una sovrastruttu-l'a avente soltanto f,inalità poHtiche e so-prattutto demagogiche, di,rette a fraziona.n~i poteri, i compiti, le funzioni delLo Stato.rendendo in ogni caso inefHoienti gli inter-venti, i programmi e soprattutto i finanzia-menti, sottoposti ad una pO'lverizzazione fa-tale in sede di ripartiziane e di assegnazio-ne ai vari enti.

Ho anticipato in tal modo la cnitica di,fondo che noi facciamo al disegno di leggeattuale e alla legge bas.e n. 1102, ma ~ co-

me ho detto ~ ,i problemi sO'no più vasti esi inquadrano. in una ser:ie di osserva~ianiche dimostrano quanto il nostro dibattito,giustamente proteso ad avere dal Governala maggio.re entità di finamiamento poss:'-bile, dÌiventi del tutto superato e privo diconsistenz;a di frO'nte alle cIiitiche ahe van-

no mosse alla legge istitutiva delle comunitàmontane. Forse tutti noi, pI1esi dal.l'ansiadi ottenere un maggior~ £inanziamento, diaccettare e di chiedere una soluz,ione plu-

riennaIe, come è stato ohiesto nel testo pre-parato daLla Commissione, abbiamo persodi visba Irealmente .il contenuto ,della leggen. 1102 che viene tanto osannata da ,p.artecomunista, e me ne rendo perfettamenteconto ,perahè è stato questo un modo perentrare nelLa partecipaz,i.one aI.la vita gover~nativa: con questa legge, infatti, i camuni-sti sono entrati ipraticamenteneHa gestionedel potere, (anche se <come minoranza neiconsigli di amministrazione e negli enti delleoomunità montane), perdendO' quella fun~ziO'ne di .opposiziane che hanno in Parla-mento almeno formalmente se non sostan~zialmente.

Vor.rei soffermarmi un momento suLla le"'-'"ge n. 1102 'Per~chè è bene rÌCordme a noi

stessi quali sono stati i teI1mini di questo di.-segno di legge. L'articolo le farticolo 2, ano-fievole SottosegI1etario, rivelano proprio Ilsistema che viene adottat.o oggi nel legife-rare, un sistema che aramai è invalso ne1-l'uso comune, quotidiano. Immaginate in-faUi una legge .ahe cominaia con l'artioo~ol indicando le finalità: «Le di'sposizioni del-la presente legge sono rivolte a promuo-vere la valorizzazione delle zone... ». L'ar-ticolo 2 ripete ancora finalità e mezzi:« Lapresente legge si propone di concorrere,nel quadro del1a prog.rammaz,ione economi-ca nazionale e regionale, aUa eliminazionedegli squilibri, si 'Propone di dotare ~ terri-tori montani con la istituzione eLiapwe pub-hliche e di bonifiche, sii pro.pone di sosten~-re attraverso opportuni incentivi, n"l qua-dro della nuova economia montana in~tegrata, le iniziative di natura economi-ca e così via, si propone di fornire allepOipola:zJioni ;residenti nelle zone montane,riconoscendo alle stesse la funzi.one di servi-zio che svolgono a presidio del territorio, tecondizioni e gli strumenti necessari per ml-gJ.iofaire le Iloro cO'ndizioni di vita; si !pro-pone di favorir,e la pI1eparaziane cultumle eprofessionale, si prO'pone direalizzalre gUinterventi suddetti attraverrso. i piani zo-nali ».

È una legge di propositi e di speranze.Noi abbiamo imparato, almeno nei lihrd di

Senato della Repubblica VI Legislatura~ 18253 ~

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO' STENaGRAFICa

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università e dai dacenti dell'e;poca, che l~leggi si devono calare nella ,realtà eon deiprecetti esatti e precisi. La ratio legis è ilsottOlfondo di una legge, è lo spirito ani-matore di una legge che può essere eviden.ziato aUraverso l'esame dei lavori p.repara-tori e della relaziorne, ma la legge dispone.Mi rivolgo ai colleghi rpenalisN e vedo quiJ'avvocato De Sanctis. VOI1rei vedere se, pòripotes.i, fosse precisato nel codice penale che,poichè la vita umana è un f>atto impartante,un ['atto sacro, ai viene da nia, è un fattoche va tutelata nella società ({ chiunqueuccide un uOlmo è punibile ». In sostanza lalegge « dispone» in maniera 'Precettiva, nons.i propone di fare delle cose: la legge di-spone, .coardina, predsa che questo sii puòfare, quest'ailtro non si può fare, quest'ai-tiro ancora sii può fare in quel determinal.omodo. Questa è la legge. Noi stiamo invecefacendO' del.Ie leggi programmatiche in cuienunciamo dei princìpi. demagogici senzanessuna attinenza alla realtà concreta.

Se pO'i 'passiamo all'articolo 4 della leggen. 1102 del 1971 vediamo che si st'abilisoeche in ciascuna zona omogenea vengano isti-tuite, tra i comuni che in essa ricadono, liecomunità montane, enti di diritto pubblico.Vorrei che fosse presente l'onorevole La Mal-fa che tanto si lamenta dei 58.000 enti pub-blici ital.iani che agni anno chiedonO' dei fon-di integrati'vi !per sopperire ai 1011'0bÌilanciordinari. NOli abbiamo creato alttri 320 entipubblici che ogni annO' ci chiederanno deldenaro col risultato che v,edremo più avanti,anallzzando il merito della ,legge. Ora, ..:;equesto è il 'primo passo .ahe si può eVlidenzia-re dall'esame degli articoli della legge, dab.biamo poi vedere qual è la sostanza. Cio~dapo questa prima parte teorica, enuncia.tiva, di carattere demagogioo, si arriva allaparte dispositiva in cui si rp.rev,edono, comedicevo prima, i 320 ,enti pubblici. Tali entisono naturalmente differenziati tra di lorO':ognuno ha il proprio statuto ed ha la com-ipos.izione di un organo amministrativo cre::t~to in maniera ,diversa secondo la regione,toscana, romagnola,em:iJliana o in una zonaa iprevalenza democristiana. Secondo i casi,quindi, lo statuto assume detemninate oarat-teristiche: le maggima1Jze nelle comunità

sono determinate in una certa maniera, leminoranze possono partecipare alla gestio-ne di questo sottorpotere, di questo sotto-governo neUa maniera migliore possibile.I v'ari statuti vanno poi ooordinati con lealtre disposizioni per mantenere adeguatirapporti con gli altri enti operanti nel ter-ritoriO'. Ecco il confusie.nis:mo tipico dellanostra legislazione: creare una serie di entile cui funzioni e i cui dorveri si accavallano,si sovrappongono, si sostit11liscono, rper cuiin definitiva non si sa mai chi deve oipera-re in un determinato campo per attuare Jenorme di legge. Naturalmente negl,i organideliberanti abbiamo la partecipazione del-le minoranze, voluta dalla parte comunistaper entrare nella gestione del potere. Inol-tre le comunità montane, come dice l'arti-colo 4, pOSS0110provved~['e alla costituzio-ne di un propnio uffido o di un comitat.,)tecnico che, natumlmente, tutte le comunitàhanno costituito come primo passo dellaloro attività. Quindi una miriade di diIIliPie-gati, ampi uffiai e via dicendo. In sostanzaabbiamo creato semplioemente una serie dIsovrastrutture, ma alla monto.gna non è ar-rivato assolutamente niente in questi treanni.

Questa è la realtà del1e cose. Ma bisognarpoi tener conto che vi sono le Iregioni. Eccoun'altra cosa assurda. AbbÌiamo creato unoStato fraz,ionato attraveIiSO le Iregioni, ab-biamO' lasciato in piedi gli enti di sviluppo,oreiamo le comunità montane, cioè andia.ma a crea.re enti che potevano avere unaragia n d'essere in uno Stato centralizzatoma non hanno più ragion d'essere in unoStato che è già suddiviso in regioni. Così,attDaverso questi nuov,i statuti, i piani zonaE,i programmi di sviluppo economico e di svioluppo urbanistico, si coordina dl tutto COTIi vari progran1mi della regione e degli altdenti operanti nella zona. Immaginiamo quan-ti piani dovranno essere fatti, come si do-vranno integrare fra loro perchè siano ve.,ramente operanti!

Onorevole Sottosegretario, questo mi sem-bra uno dei 'punti cent'l'ali. Abbiamo !Unamiriade di enti con gli stessi compiti e conle stesse funzioni, un frazionamento di poteri

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18254 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

ed una ripartJizione molecolare dei fondi stan-ziati. Pensi che l'art1colo 5 p~evede che ifondi siano ripartiti dal CIPE tra le varieregioni in base al famoso articolo 13 sulla£iIllanza regionale. Poi le regioni devono ri-partd:re ancora gli affidamenti aHe siIl;goleoomunità montane, sia pure in base a cri-teri di programmazione nazionale (che nOlIesiste) alla supetrficie deà territori montani,al grado di dislsesto idrogeologico. Immagl- i

nate qUlanti coordinamenti occone faI'e!Le comunità montane con questi criteri

non hanno mai funzionato e non funzione-ranno mai. Ora, 'Per disoutere del rifinanzh-mento di questa Jegge, accorrerebbero deidati precisi; e lei, onorevole iI'appresentantedel Governo, non ce li ha forniti. Dobbiamoringraziare il senatore Segnana che Cl hafornito dei dati attraverso una sua comuni-cazione -inviata a tutti i componenti la Com-missione agricoltura e soprattutto per quan-to ci ha ripetuto questa mattina lin Aula nelsuo mirabile intervento di persona comlPe-tente, ma anche per la sua specifica qualitàdi presidente dell'Unione dei comuni e deglienti montani.

IJ senatore Segnana ci ha detto quello cheil Governo ha taciuto e cioè che sono statecostimite 260 comunità montane su 322 cheinteressano 2.938 comuni, che sono in fasedi costituzione ,altre 62 comunità montane,che le regioni hanno approvato oltre 200statuti e che quindi su 2'60 oomunità abbia-mo fatto 200 statuti. Qualcosa si è fatto,cominciamo a camminare: ma dopo tre an-ni, si r-ende conto?

Quello che è ,interessante, proprio perchèsi parla di una legge di rifinanziamento del-le comunità montane, è vedere -come sonostati utilizzati i fondi. Il senatore Segnanaci dice che, petI' quanto riguarda l'utilizzodei fondi .per rl'impm:to complessivo di 86 mi-liaJrdi del triennioprecedente, stanziati dal-la legge n. 1102, alla data odierna, Isono sta-ti i.:rnpep:nati soltanto 25 miliardi. QuindiC'Ìstiamo preocaupando di av.ere nuove som-me, ma non abbiamo ancora uHlizzato quel-le che erano state stanziate nel triennia pr~-cedente. In un momento in oui l'Italia versain notevoli difficoltà economiche e dI Gov.er-

no non sa dove rprendere le soma:ne necessa-rie, noi abbiamo del denaro accantonato chenon utilizziamo. Ma con il con.cetto dell6ra-zionamento dei poteri e delle associaZJioniognuno cer,ca di avere il massimo che puòotteneI1e, anche se pO'i non ,lo utilizzerà mai.

Il senatore Segnana ci dioe di 'più: .che ilfondo di 500 milioni accantonato dal Mini-stero per 11 pagamento degli interessi suimutui è r,imasto inutilizzato poichè nel trien-nia non vi sono stati mutui. Ora mi dOoman-do: questi sono dati interes,santissimi, madove sono quegli altri d~ti ancora più inte-ressanti e che potI1ebbero megHo illuminar-ci? In altri teI1mini: cosa hanno fatto [e co-munità montane e che cosa debbono fare inquesto momento?

Abbiamo. saputo che vi sono 200 statuti.Ma le comunità hanno 'Pr~paJrato i piani?Vi sono g}à dei programmi? Siamo pa,ssatiad una fase esecutiva tale che possa :rende-re necessario 10 stanziamento di ulteriorifondi per effettuare realmente delle opereo dobbiamo finanziare quest1i enti dn astra~-to solo perchè sono stati costituiti ed han~no bisogno di denaro per vivere, per p",g,aregli impiegati e quindi per soddisfare il cIien~telismo tipicamente locale? Sono stati fattidei bilanoi preventiv,i e èonsuntivi di que.Iloche hanno fatto e di quello che dehbonofare?

Tutti questi dati sono stati raggrUippati dalMinistero, perchè è il Ministero che devedivci se Q.ccoI'ITonoquesti fondi, Ìinbase a deiprogrammi preoisi, formulati attraverso le'regioni e da tutte le comunità montane? No'!abbiamo s",puto niente di tutto questo, ono-rèvole Sottosegretario, nè in COimmÌission~nè in Aula. Abbiamo dei dati che ci posso-no per lo meno far -ragionare con s,erietà ed1re che indubbiamente vi sono delle atti-Viità da cOimpiere e dei programmi concretida attuare? Indubbiamente dobbiamo dareil nostrocont'ributo affinchè queste cosepossano essere realizzate. Non sappiamoniente: sappiamo solo che la l-egge è sca-duta, che bisogna lt'ifinanziare qiueste oomu-nità montane, che nOin hanno. ancora utiliz-zato le somme stanziÌate nel precedente triell~nio. Chiediamo delle somme perciò, che, an-

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382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ REsacaNTa STENaGRAFICa

che Sè eleva te da 200 miliardi a 500 miliar~di, sarebbero Sempre insuffìcientil, perchèandrebbero divise tra le 332 comun:ità man~tane ohe sano state cr,eate.

Credo che, malgrado questi dati, ogni no~stro ragionamento per il finanziamento del~la legge sia veramente pleonastico e privodi .concretezza. Non si possono pretender~fondi in un momento di così pesante situa~zione ecanomica senza essere sicuri dellaconcreta possibilità di utillizzare i fondi perrealizzare le opere «eventual,mente» rplrevi~ste, ma non « in realtà» prreviste.

Vorrei fare però qualche altra considera~zione. Si è discusso in Commissione e !perla verità devo dare atto a tutti i componentidei vari Gruppi poliNd, dal senatolre RossiDoria, al senatare Zanon. del fatto che essihanno :richiamato l'att.:~nzione deUa Com-missione sUl?dli ahri tipi di intervento chesono attualmente allo studio nei due ramidel Parlamento: vi sono le direttive comu~nitarie, ad esempio, che ,influiranno certa~

mente per quanto riguarda l'agricolturamontana e vi sono le direttive comunita,riespecifiche per Ila montagna che sono allostrudio della Comunità eurapea e che prestodovranno essere convertite in legge dal Pac-lamento nazionale; vi sono le nor:me per ~éldifesa del suolo sul1e quaJi stanno lavorandO'da più di sei mesi le Commissioni congiun~te del Senato dei lavori rpubblki e de1l'agri~coltUlra ed anche queste norme incidono edintederiscano con le comunità montaneperchè prevedono interventi e incentivi ul~1eriori; c'è poi la politica regionale, il fon-do regionale per la Comunit~ elUropea cheha particolare interesse per le zone sottosvi~luppate e quindi per tutte le zane montane

che nel nostro paese sona decisamente sot~tosviluppate.

B RUG G E R. Nel Meridione!

P I S T O L E SE. Non soltanto nel Me~ridione, perchè nella cartina della Comuni-tà eumpea le zone sottosvilUippate, cioè dIdi sotto della media europea, comprendonO'anche alcuni punti della Lombardia; quindi

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tre quarti dell'Italia sono considerati zonesottosviluppate dal punto di vista del red~dito medio europeo.

Di vronte a tutte queste prospettive legi-slative, alla nuova impostazione per la tute-la della montagna e dell'economia montana,continui3Jmo ancora a gU3JIìd3lrea questo stru~mento ddla comunità montana come ad untoccasana, come se avessimo trovato vera~mente qualcosa di impOlTtantiss~mo. iPer laverità devo Tipetere che invece le comunitàmontane sano soltanto uno strUlffiento di pe-netrazione !politiea e costituiscono enti lPub~blici nei quali sono entrati a far parte inVlia nO'l1ma,le le minoranze che paliticamentedOVlrebbero esserne fUDlri e che invece sonoarrivate a gestire i,l potere. Ecco perchè j

coHeghi di prurte comuni~ta si battono Call

tanto interesse per la tutela delle comunitàmontane. Egregio senatore Del Pace, è unarealtà: voi avete raggiunto attraverso qUt~.ste comunità montane un notevole sucoessodi cui io, da avversa,rio politico, voglio daiTViatto e l'avete conseguito per la debolezzaddla maggioranza o peDchè la stessa non siè ,resa conto del grosso pericolo cui andavaincontro; però se ne accorgerà, come acca~drà per tutte le cose che andiamo dicendoma che fino ad oggi non ha voluto ascoltare.

Prima di concludere, vorrei semplicemen~te da,re un brevissimo sguardo al testo ela-borato dalla Sottocommissione. Su di essoc'è ben poco da diJre perehè prevede un fi~nanziamento Ipoliennale e noi siamo tuttid'accordo sulla necessità poBennale del fi~nanziamento, perchè se la legge n. 1102 pre-vede la possibilità di ottenere mutui da pa,r~te delle banche, degli istituti di credito, del-la Cassa depositi e ~restiti, è evidente chepiù allalrghiamo in IUn tempo ampio le IPO~.sibilità di finanziamenti, più è fadle avereanticipazioni attraverso gH istituti di cre-dito. Quindi d'élJccordo suna natura rpolien~naIe .del provvedimento, però non siamod'accordo sull'entità del finanziamento cheè del tutto irrisorio :per le ragioni di frazio~namento che abbiamo detto prima.

Quello però che veramente suscita una cer-ta curiosità, onorevole Sottosegretaria, semi consente, è che i,l 90 per cento ddle sam-

Senato della Repubblica ~ 18256 ~ VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

me stanziate viene attribuito alle comunitàmontane ed iJ 5 per cento solo al poveroGoverno. In pratka con questa legge le ire~gioni danno un finanziamento allo Statopari al 5 rper cento dello stanziamento. Re'1~detevi ,conto di come si sia capovolto il si-stema legislativo. E per di più il Governacon questa somma esigua dovrebbe pravve~dere addirittura alla si<;temazione idrogeo~logica. C'era poco fa in Ama il senatare Crol~lalanza che fremeva di ribelHone di £irontea questa enunciazione. Ma vi r,endete contodella enarmità delle spese necessarie per lasistemazione idrogeologica? E noi diamo al~lo Stato solo il 5 per cento. Questa lPerchèlo Stato non può essere escluso da questobanchetto, altrÌiITlenti il Ministero dell'agri~caltura sarebbe praticamentie un ministerosenza portafoglio, dato che tutto è assegnatoalle regiani. Il 'residuo 5 per cento viene poidestinato alle 'spese per il personale. Salr~una remora, ana sono convinto :ahe le speseper 11 personale direttamente o indi['etta~mente supereranno questo limite di .granIUIljga, come fino ad oggi hanno assOiI'lbitointeramente le spese delle camunità 1IIl0TI-tane.

Concludendo" noi abbiamo tutta la com-prensione per i prohlemi della montagna,ma nOn possi,amo condividere la politic3.del frazionamento, della sovrapposizione dicompiti e di poteri fra Stato e regione, traregione ed enti di sviluppo, tira vegiane p.comunità lIIlontana, tra queste ultime ed ivari comuni e province. Con questo frazio~namento nessuno sarà più in grado di assu~mere dirette responsabilità e non vi saran~no mai fondi su£ficienH per assicumre unserio e reale intervento a favare della mon~tagna. Per tutte queste ragioni, per l'ey,ro~nea impostazione di fondo della legge n. 1102,per Ila insufficienza del finanzia:mento, rperla mancanza di dati esatti ed .adeguata:men~te studiati ed apprafonditi, esprimiamo ungiudizio negativo sulla proposta di legge indiscussiOLl1e.(Applausi dall' estrema destra).

P RES I D E N T E . È iscdtto a rpar~lare il senatore Licini. Ne ha facoltà.

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L I C I N I. Signal' President,e, onorè~vale rappresentante del Governo, onorevolicolleghi, illmio sarà un intervento molto br~-ve, che ha IO'scopo principalmente di conte-stare quanto ho sentito dire dal collega chemi ha 'preceduta in merito alla legge n. 1102.Ma, prima di soffermarmi su questa legge,mi sia consentito rica:r;dare che la manta~gna è uno degli argomenti, con quello delMezzogiorno, che tarnano più di sovente nel-le nostre discussioni. Questo continuo dtor-no è indioe di due fatti fondamentali: anzi-tutto che se si continua a parlare di questiargomenti ~ nel caso specifko quello de:-la montagna ~ è evidente che il pimblemanon è risolto, ,in secondo Jruoga che moltevolte qiU~StOcontinruare a parlarne fin~s.ceper avere un aspetto retorico, con luoghicomuni, senza che mai si oonsideri il pro~Mema della montagna a fonda, nel quadrodella realtà economica,' prima ancora chesoci<lile ed umana.

Dico realtà economi:ca deNa montagna rper~chè bisogna rendersi conta che, senza unavalida difesa della montagna, si finisce eO!1il danneggiare la !pianura stessa. Nai nellenostre montagne abbiamo il ricardo di ciòche ha fatta la Repubblica veneta: il leonedi San Marco ha messo insieme un oom~plesso di opere che hanno, resistito al de-COll'SOdei secoli e che in molti casi costi~tui'scono ancora le strutture di difesa dellenastre montagne. E la Repubblica venetanon l'ha fatta evidentemente per la bellafaccia dei montanari, ma per una precisa po-litica, che era appunta querllla,di diif,enderela pianura, oreanda e oanservanda le strut~ture della montagna.

Oggigiorno, dopo la parentesi del periodofaseista, durante il quale la montagna si èdifesa da sè, mercè la sua miseria e con lasua m1seria che l'ha obbligata a salvaguar-dare ogni più piccalo ripara, a pOI1re in es-sere ogni a['tiHcio per coltivare e trarre ali-menti da ogni più piccolo aJ~pezza:mento,ciaè con un'auto difesa, ebbene dopo questoperiodo si sono avuti ,delle leggi e degli in~terventi che, o si sonO' basati su richiestesettoriali, quindi non programmate, 'O,quan~da hanno, vo'luta esslere generali, sono stati

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in ~ealtà generici e quindi disorganic:i nellaJoro genericità.

Infine è venuta la legge n. 1102, una rleggedi roui aggi stiamO' disoutenda il rifinanzia-menta, una legge che è stata 0'1' ma ariti-cata dal caUega che mi ha preceduta. Ebbe-ne, nai sacialisti siamO' canvinti che questalegge, pur can tutti i suai difetti e tutte lesue magagne, è ultravalida e ciò per unatriplice cansideraziane. InnanzitlUtta è unalegge demaoratica in quanta per la primavolta si assiste ad un arganisma nel qua-le vi è l'interventO' abbligatoria delle mino-ranze. Prima, infatti, avevamO' i saliti can-sarzi montani che, in poche parole, rappcr-e-sentavana la congrega di sindaci che nellamaggioranza relativa della 1011'0rappresen-tatività rappresentavanO', in reaLtà, sOrIaunaminaranza ,reale della tpapalazione delle zonemontane. Oggi, invece, la comunità monta-na, con l'obbligatoria presenza della mina-ranza, ha caratter,e demooratico e dà la pos-sibilità a tutta la camunità montana di es-sere espressa nel consi~lio della comunitàstessa. Inoltre è una legge ohe ha visionecamprensoriale peIichè finaLmente si è an-dati al di là del campanilismo del singa10comune, si è campresa la neoessità dellaindividuazione deLle zane omO'genee e si èdarto, attravèrrso il comprensorio, lo stru-mento di vita amministrativa nuova, quellavita amministrativa che adeguandasi ai tem-ipi supera il piocalo comune, parta :il cit-tadino del rpiccolo comune a sentirsi ugualea quello dei oomumi vioiniari in base alle co-muni necessità, alle comuni esigenze, ai co-muni bisogni ed alle comuni strutture, por-tandolo quindi a fandersi in una entità am-ministrativa che dovrebbe essere il nuo'Va,moderno, glrande comune di aggi. Inoltn~è una legge pragrammat'rice perchè alla ba-se di essa vi è la prOrgrammaziane econo-mica e saciale della camunità montana.

Ebbene, si dice che con queste camunitàsi è creato solo un ente che va ad aggiun-gersi agli aLtri. Questa critica patrebbe sem-brrure esatta ma non ,lo è; bisogna infattiesaminare il fanda del problema e cioè ri-levare che, per la 'Prima volta, con la co-

munità si tende a risolvere i problemi del-la mantagna non can interventi frammen-tarri, quali passano essere quelli dei singolicamuni nell'ambita del lorO' terrirtorio e quin-di disorganici, nè con interventi autoritarida parte di enti esterni che, malto spesso,non canoscono le esigenze dei singoli terri-tori montani, ma con l'interventO' diretto delcomprensoria, con l'intervento di 'lina zona,di lUna popolaziane che v]ve in una zanaamagenea e ohe rpertanto autoarmminist'ra lesue necessità e le sue rpassibilità e si fandecan esse. In questa fusiane è il crogiualanuava della vita amministrativa maderna.

'Pertanto dire ohe la legge n. 1102 nan èaltro che una sovrapposiziane, sirgn1fica real-mente nan averne campreso il s1gnirficatoed il valore. Può darrsi che in singale zone

~ alle quali forse si riferiva il callega chemi ha preceduta ~ le cos,e non vadano bene;

iO' dica che nelle nastre zone montane le,comunità hannO'iniziata il loro funzianamlen~

! tO' e se questa loro valontà di nuava vitai amministrativa, di nuova attività program-

matrice non è lrÌuscita ad andare molta ~~ldi là di quelle ,che sona le fasi iniziali, ciòè proprio cO'llegato ad un d~fetta che ho det-to esservi nella legge n. 1102:, cioè la ma'1-canza di una castanza di finanziarmenta.

È asstUrdo criticarre il fatta che nan si sanaspesi nemmeno i fondi iniziali della leggen. 1102; certamente, se si ha riguarda di unaprogrammazione, ,la quale vede i problemia media e a lungo termine, nO'n è 1P00ssibilèdare inizio conoreto all'a ,r,ealizzazione diquesta programmazione se nOn si ha davantiuna castanza di finanziamenti ohe ['enda af~frantabili i grandi problemi insiti nello svi-luppa, nella ,ristrutturaziane delle zone mon-tane.

EccO' pert'anto l'unica mia accenno erl-I tico nei canfronti della legge n. 1102, nei cO'n-

fronti della legislaziane che alla legge n. 1102! si collega: la mancanza ,di lUlla sicurezza del

damani, degli anni futuri, di mO'da che i pia-ni possano ess.ere non solo elaborati ma va-rati can sicurezza di realizzaziane, sia puregraduale.

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382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente

(Segue L I C I N I ). Oggigiorno, essen~do scaduta la legge n. 1102 con il finanzia~mento che .rinizialmente essa prevedeva, sitratta di coprir,e il vuoto che si apritrà conil 1975. Sarebbe ridicolo ed assurdo direche, per il faNo che alcune comunità mon-tane, fossero anche molte, o non sono statecostituite o non funzionano, si devono ca~stigare quelle comunità montane che sonostate regolarmente costituite, che funziona~no e ohe hanno dato avvio a quegli studi ea que'1le programmazioni che patiranno 'P0r~tare i loro ter;ritori ad una adeguata siste~mazione.

Quindi ~ e ho già finito questo mio bJ1e~ve intervento ~ nel mentre diamo aiPrpro~vazione al disegno di leglge in esame e auspi~chiamo, come si è fatto con gli ordini delgiorno, che sia dato corso da parte delloStato anche a quella fonma di finanziamen~to .che è rpr.evista nell'artkolo 16, ponia-mo come argomento base Ila neces,sità delhcostanza del fmanziamento a favme dellecomunità montane, onde i problemi dellamontagna possano esser,e risolti demoC!ra~ticamente da p3Jrte dell'ongano nuovo costi~tuito COn la legge n. 1102. (Applausi dallasinistra).

P RES I D E N T E. Nonessendovi altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus-sione general,e.

Ha facaltà di parlare l'onorevole relatore.

M A Z Z O L I, relatore. Avendo avutola possibilità di rpartecipa1re nella passataLegislatura allo studio ed alila ,elaborazionedella legge 1102 istitutiva delle comunitàmontane e av,endo potutO' continuare in unaricerca attenta e quasi sO'fFerta in Commis~sione l'individuazione dei modi più idoneiper intervenire a sopperire al disagio socialeed economioo delle popolazioni montane, nonmi era difficile prevedere quali sarebberostati i temi che, anche in questa discussione,

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ROMAGNOLI CARE'fTONI Tullia

sarebbero stati svolti dalle parti politiche equasi dagli stessi colleghi senatori. Ormaiil volto dei colleghi porta impressi pensieri,propositi, volontà, che per quanto riguardala montagna sono a stragrande maggioranzadi assiduità, di impegno. Mi spiaoe anzi chei numeroSli colleghi intervenuti in Commis~siO'ne non abbiano avuto modo di poter farsentire in Aula l'ansia di rinnO'vam.lento nellezone montane, anche attraverso lIe nuove iisti~tuzioni amministrative. I colleghi che hannoavuto la oortesia e la amabillità di ascalta["ela relazione che ho svolto questa mattinahanno notato che nOln ho considerato soloalcuni aspetti positivi (la soddisfazione delleregiani per l'approvaziO'ne.e l'applicazionedi quella che è stata la prima legge cornicedella passata legislatura), ma ho anche rac~colto critiche ed osservazioni che sono per~venute non solo dalla Commissione, ma al~tJ1esì dal paese, dai vari incontri e dallevarie riuniO'ni che si sono svolte.

Potrei quindi dire di rimettermi aHe osser~vazioni di risposta che, in pJ1evisione, avevo

datO' questa mattina nella relazione. Non mipal1rebbe COJ1retto però per gli inteliligentiinterventi che sono stati ,fatti dai colleghidella maggiO'ranza e deLl'oPPO'sizione, chehanno data oontributi diversi, ma in granpatrte positivi. Sono state fatte akune osseif~vazioni che meritano ult:erior.e rispasta. Leenucleerò molto Slinteticamente e mi per-donino i colleghi se non cito punto per puntoil laro nome, collegandolo al loro pensiero:enunciando il pensiero ne viene quasi diconseguenza la lara paternità.

Per quanto concerne il problema del fi~nanzliamento, è stato detto in chiave moltooritica che è inutille padaJ1e di finanziamento

'Per la montagna, e quindi anche per le co~munità montane, pel1chè non abbiamo cO'nesattezza i risultati deU'O'peratività che siè svolta in questi tre anni nelle zone mon~tane. H legis1atore nella passata Legislaturasi era reso conto che la Legge per la mOln-

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18259 ~

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

tagna aveva bisogno di ~lmeno tre periodi:un periada castituente per l'individuazionedene zane amagJenee e per l'elaborazione del-

l'O statut'O, un tempo di formazione degliamministratori, una fasle di operatività e diintervento.

Numerose oamunità montane non SOlIa so-no state costituite, ma sono entrate in fun-

ziO'ne e hanno incominciato a formulare i:l'Ora prO'grammi. Ormai sono giunte ancheagli interventi diretti. La camunità montananon è una istituzione provvisoria, ma deveesseDe configurata e vista come un ente dicoardinamento ,e di pragrammazione chesi svolge nel futuro e deve avere cert,ezzadi operatività nel tempo. È un istitl,lto demo~cratico di grande importanza ed è proprionella sua essenza di partecipazione dellepopolaziani delle zane mantane ai problemidel 1011'0'territO'rio che andiamo rioercando:le caratteristiche particolari ,ed essenzialidella demacrazia.

Malto spesso abbiamo sentita dire èhe gliinterventi dEJHa Cassa per ,il Mezwgiornoandavano dispersi perchè le popolazioni nonpartecipavana, nan venivano s,entite, non eradivett'amente quella gente che provvedeva;le leggi venivana imposte dall'alto, 6ccetera.AJdesso ci si rimpravera perchè è stato prav-vedut'O, a mia pareDe saggiamente da partedel Parlamenta, ad affrive anche al Mezzo-giorno la possibilità di aV'eve organismi ca:-paci di suggJerire, di intervenire, di prop'Or,l1efasi aperative. Quest'O è molt'O importante.

Il finanziamento che andiamo a dilsporl1eè un canfarta per ,le popOllazioni montaneche hanno così la oertezza di poter, anchenei prossimi anni, operare nelle l'Ora zonee nelLe loro terve.

Quant'e volte abbi'amo sentito dire: se,l'opera fosse stata vista sUlI posto, Se raves-sem fatta i locali, s,arebbe stata realizzatain alltm mado. Ora abbiamo dato alle papa-laziani di montagna la possibilità di dive unaloro pal'ala.

È stato affeIimato che il finanziament'Oper il 1975 è poco, è minaIie, fatti i rapporti,con il finanziamento che nel 1952 venne ap-plicato al1la 991. Può essere vero, ma O'coorreanche cO'nsiderare che le comunità montanee le popolazioni di montagna pO'ssono opera-

:re interventi non soltant'O suLla disponibi-lità finanziaria che vi,ene dal cap:iJtO'lo speci-fico, ma possono anche, se sono attivi e di~ligenti gli amministratori nel rapporto di-retta con le I1egioni ~ casa che non sarebbestato possibille cIOn i soli piooali comuni ~

richiamaDe altre opere ed é\llrt:rifinanziamenti.In Commissione abbiamo richiamato la

comprensione del GoveJ:1no perchè, neUa im-possibilità di aumentaI1e il finanziamentodei 40 miliardi sul bilancio del 1975, vagliaconsiderare per i prossimi anni, per il 1976e il 1977, un finanziamento che complessi-vamente, con l'O stanziamento di quest'anno,dia una somma di 200 mibardi. È un modoper non scaraggiare le comunità mantane,per non deludere le popolazioni e nello stessotempo per accelerare il processo di forma-zione, di meditazione, di demO'crazia che, senon sarà diretta, perchè tanto difficile, epur sempre una presa di cO~lsapevO'lezza daparte delila gente di montagna che non èfuori dell'O Stato, ma nelLo Stato, partecipedeMo Stato che oostruisce essa stessa. Questegenti spesso sono molt'O ilontane dai centridi patere, dane città. È stato detto che lecomunità montane sono centri di potere:ma che centri di potere! S'Ùno luoghi neiquali ci si può incontrare per poter studiarei m'Odi più idonei dei rapporti cOIn gli altrienti, con le !province e con ,le I1egi'Oni chespesso sono ,lontane centinaia di chilometri.Quest'O rapporta diventa intienessaI1lte sia sot~

t'Ù l'aspetto ammini'st'rativ'Ù sia sotto l'aspet-ta deU'aziane stessa delle p'Opolazioni di mon-tagna.

Qualcuna ha sostenuto in chiave pesan-temente critica che le comunità montanesono istituzioni dove si fa e si farà soltantodella demagogia, dove i partiti troveranno

l' oocasiane di scontrarsi o di fare compm-messi nan puliti e dove se ne combinerannodi tutte. Io non credo che soltanto il Centvo-Nord sia attenta è sensibile ai centr.i di po-tere e che vada esso solo a oercare il madodi impossessarsi dei punti chiave dove poli-ticamente si svolge ,la vita del paese. Noncredo che nel Meridi'Ùne non vi sia questasensibilità ai centri di !potene, perchè alloraparrebbe strano che nel Centro-Nord le co-munità siano state costituite, siano in gran

Senato de,zza Repubblicc ~ 18260 ~

28 GENNAIO 1975

VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMPLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

parte funzionanti (anche se certamentevi sono state delle discussioni) e nelCentro-Sud no. Questo dimostra proprioche non sona centri di potere, che sano (jentridi 'lavoro, di fatica e di costruzio[)Je. Luoghidi demagogia non oe ne sona, ,luoghi di can-fusiane palitica nan oe ne sona quando siconsiderano le camunità. Ci pÙ'tirà esserequella che oggi c'è un po'in tutti gili am-bienti amministrativi del nostro paese, unafisionomia che capita molto spesso di incon-trare: 1a tentaZJione e ill desiderio di ripeterei maduli, 1'e forme di discussione che sii svol-gonO' in Parlamento. Ma quesvo fenomenosi determina anche nel picoolo comune enon soltanto nelle comunità. Forse si è veri-ficato in forma un po' ,più accentuata nellecomunità, peI1chè vi è stato il momento costi-tuente led era logico che le parti politiche siconfrontassero. Uno statut'Ù è qualcosa cheva al di là della parte politica, della partedemocristiana, deHa palI1te camunista, deUaparve missina; è un atto che appartiene allepO'poI azioni e non soltanto al nostro partito.Quindi è giusto che si siano determinati unconfronto, un pensiero, una m,edi,tazione. Può

non doversi ritenere valida, come ho dettoquesta mattina, una discussione 'Puramente

e continuamente partitica sui temi della po-litica g,enerale, nazionale 'e internazional,e

nel momento amministrativa deIle oomunitàmontane. Ne siamo convinti anche Iperchèla correttezza e l'ordine con cui si svolgonola discussione e il rappÙ'rto politico in Par-Jamento non possÙ'no logicamente essere pre-senti in tutti gli ambi:enti amministrativi.Il Parlamento svolge una fUllZlione politico-legislativa; i comuni e le comunità dovreb-

bero occuparsi di problemi amminist:rativi.Ma purtroppo i,l I1ispetto delle competenze

è difficile nel nostro tempo. Per rimediareall',inconveniente l'unica azione vwHda è chei paI1titi si richiamino più fortemente allanatura amministrativa deUe istituzioni per

renderle operative in relazione aHe popo-lazioni montane e non ,in relazione alle pro~prie necessità di propaganda politica. Il miopartito, e ritengo anche i partiti che hannoa cuore le popolazioni di montagna, si com-portleranno certamente così.

È stato osservato che già la legge n. 991stabiliva aLcuni c11iteri di intervento validiper le zone montane. Ne siamo consapevolie avevo già affermato nella mia Delazioneche ,la legge n. 1102 è una oontinuazione,in tempi di'\éersi e in condizioni economichee sÙ'cialli mutate, delle f,inal.ità e dei princìpjcontenuti neIla legge n. 991. Nel dopoguerra,nel 1952, l'economia montana era prevalente-mente agricola e allÙ'ra si pensava ~ nè 11

legislatore poteva pI1evedere Ila grande diva-ricazione che si sarebbe determinata tra lezone montane e quelile di pianura ~ che laagricoltura potesse avere ancora, sia puresouto l'aspetto della modeI1na zootecnia, unafunzione di 'Sostegno del 'I1eddito neUe zone dimontagna. Ciò non è avvenuto: la divarica-zione è stata più ampia di quanvo qualsiasieconomista o qualsiasi poM<ticoavesse potutoprevedeve. Anche in quella legge c'era unconcetto che valle ,la pena di richiama:re ecioè che fossero necessade in montagna del-le forme associative di coordinamento. Sipensò ai oonsorzi di bonifica, che però vannooostituiti tra proprietari. Chi ha prat:ica dellezone di montagna sa che sono migiliaia emigliaia gli a:ppezzamenti che dovrebberoessere aggregati nei oonsorzi e che in unazona di una certa ampdezza, nei cui .confrontisi voglia svilluppare un ragionamento di pro-grammazione, 11 discorso diventa troppocompLesso e difficile se tenuto in terminiescluSiÌivamente privatistici.

Il catasto che si deve fare per il consorziQdi bonifica è talmente costoso che va ad as-sorbire, sia per impiegati che per tempo,tutto quello che si può dare per gli inter-venti nelle zone di montagna.

In molte zone di montagna, su ampi com-prensori, gli stessi consorzi di bonifica sonostati costlituiti dagli enti pubblici, che si sonosostituiti ai propI1iletari. Comunque la leggen. 1102 non abolisce i consorzi di bonifica,perchè all'interno della comunità montanaessi possono benissimo operare per finalitàspeoirfiche di natura agricola.

La 991 aveva prevalente significato agri-colo; :la 1102 ha ampliato la p:ropria visione.Il Pa::damento si è reso oonto che sostenendosoltanto l'agricoltura in montagna si distrug-geva e si soffocava l'agricoltura stessa e si

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cacciava la gente dalla mantagna. O vi èl'invegraziane di l'edditi che Vlenga dal tu-rismO', daMa piocola indust~ia e dall'artigia-nato O' l'agricaltura di montagna non sta inpiledi. Ecco il dramma che si è presentatocon la 1102 ed ecco pe:rchè abbiamo dovutopensare alla camunità come .ente compl1en-soriale che provvedesse anche agli interventidell'artigianatO', del turismo e della piocolaindustria, in mO'do che il bilancio familiarepotesse essere composto non soltanto daproventi dell'agricoltura, ma anche da quel-li delle attività svolte nel fondo valle, cosic-chè potesse essere tenuta aperta la piccolaazienda agricola,

Non è posibile pensare alle grandi aziendeagrioole in montagna poichè così caccerem-mo tutta la gente dalla montagna. Non èpossibHe: ecco la ragiolJJe per cui con lacamunità si pensò aH'ente comprensorialedi pragrammazione e di coordinamento. Cer-to, se i montanari suIl'equilibdo, sulla sem-plicità e sulla saggezza tradizionali facesseroprevale:re, nell'applicaziane della legge, il con-cetto di megalomania, nel senso di metterenei piani di svilup[Jo tutto quanto, di faredei programmi sballati, sarebbe un fattomolto grave; lo strumento che il Parlamen-

. to ha dato in mano alle popolazioni di mon- I

tagna sarebbe distrutto.

Ricordo che, quando il Parlamento fecela 1102, ebbe ad avverti're le popqlazioni dimantagna, che ne hanno pl1eso atto e si sonorese consapevoli, che anch'esse lerano chia-mate a parteoipare alla loro:rinascita e cheLe cose leavrebbeJ:1o davute fare con sa,ggez-za; noi speriamO' ed auspichiamo che cosìavvenga.

È stato fatto richiamo da più colrlreghi ~

dal senatore Segnana, dal.senatore Lepre, dalsenatore Buccini, dal slenatore Licini ~ al

finanziamentO' specifico di 40 milrialrdi perquest'anno e di 80 per l'anno IpJ1ossimo eper il successivo 1977. Si è detto che 10 rStan-

ziamento è sempre insufficiente; infatti, purnan volendo che qUleste mie parale venganointerpI1etate nel senso che i,l finanziamentonan varrà a niente, perchè invece a qualcheoosa di importante servirà, devo dire cheha molta molta più importanza Ila oastitu-

ziane di un ente che cooJ1dini lIe attività deicomuni e che abbia la erertezza di una facoltàdi programmaZJione ohe nO'n run fi,nanzila-mento immediato. La comuni,tà puòreperirepropri finanziamenti, nO'ila speriamo, sianella legge per la dirfesa del suolo. sia nellalegge che verrà votata Idal Parlamento per1'applicazione deHe narme oamunitarie.

Abbiramo invitato il Gov,erno a rispettarequanto è scritto nella legge 1102 e ad ap~plical1e l'articolo 16 di quella l:e:gge. Talearticolo è interessante. Non è detto che laapplicazione debba essere fatta in farmacoercitiva: ci sono disposizioni di ilegge chenon appart'erngono ana caratteristka dellacondanna a morte (o così o nilente), del det-tato impositivo, ma che possono significareun orilentamento del PaI1lamento al Governo,un dettato di tendenza in chiave dispositivaed operativa. È questo il pJ1ecetto dell'arti-colo 16: il Governo quando dispone inter~venti per alcuni settori, come il turismo ola viabilirtà, tenga presente in una oerta mi~sura, in ragione deLla Ipapolazione e deLlasL1:perficie ~ si è detto che la superficie

montana è pari al 52 per cento ~ anche leregioni montane. Si dirà che la programma-zione è stata abbandO'nata e che ormai nonse ne parla più; nelle nostre famiglie peròed anche nelle famiglie dei poveri contadinidi mantagna ,la benchè minima programma-zione c'è pUI1e. Non si va avanti come nelmedioevo; si deve avere perlomeno da palrtedello Stata un concetto di impastazion:e nonsoltanto annuale.

C'è appunto un ordine del giorno presen-tato dai colleghi Buccini, Licini ed altri cherichiama quesito principio, sul qualle sonod'accordo. L'articolo 16 fu steso da me perincarico della Commissiane :in cOlllaborazionecon il senatOI1e Rossi Doria, per cui non pos-so che esprimere pareI1e favoJ1evole.

È stata poi richiamata la necessità di me-glio defini:re ;Ja figura giuridica della camu-

nità. La legge 1102 dice che Sii tratta di unente di diritto pubblico; ne ha parlato ilcollega Segnana e lo ringrazio per questo

cennO'. L'aI1gomento deve ,oostituire motivodi ri£lessione perirl Senato, che ha avutosempr:e così a cuore i prabLemi della monta-

Senato della Repubblica ~ 18262 ~ VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

gna. Si parlò a lungo, soprattutto in Com-missiO'ne, di ciò, quando si definirono le ca-ratteristiche giuridiche della cO'munità. Qual-cuno pO'i negli interventi ha fatto richiamoad un periodo di necessaria riflessione nontanto sulla validità della oomunità, non tantosuLl'importanza deLla sua funzione nel fu-turo, quanto per vedere i modi più idoneiper sO'stenerJa nella sua attività.

Il senatore Buccini, faoendone cenno, diceche avremo modo di considerare anche lafigura giuridica con calma, senza predpi~taIie .le cose. Stamattina ho detto che ì'isti-tuto delle oomunità non può esauri,re la ri-fLessione del ParJamento sui problemi deÌilamontagna, nè può finire così la J.egislazionee che il Parlamento ha il do'Vere, secondoil dettato costituzionale, di aggiornarla inconformità alle esigenze che si determinanoneUe zone montane. Non sOilo ritengo chenon sia pOissibile ~ nè questa probabilmenteera !'.intenzione del senatOl1e Segnana quandone ha parlato ~ inseI'ire ndla legge unaqualche modifica che definisca la comunitàmontana come ente teI1ritoriale, ma giudicoche O'ocorJ1erà pensaI1ci bene anche nel fu-turo. La Costituzione dice che il territorionazionale è diviso in regioni, prorvinoe e co~muni. È necessaria quindi una modifica del-la Costituzione, ma in questo momento valela pena? A noi importa che la comunità as-suma una sua fisionomia e una suà carat-teristica, che esprima la gente di quel postoe addiritura l'ambiente, che abbia quindi unaforza di autonomia che t'emo che con unostretto dettame legiSllativo si vada a distrug-gere. La libertà ha dimensioni oosì ampieche OCCOJ1restave attenti anche a rdelimitarlee oostringeI11e. Comunque ne veI1rebbe dioonseguenza che, se delimitiamo il territorionazionale in comunità montane nelle zonemontane ed .in compJ1ensod nelle zone dipianura, dO'bbiamo pO'r1CÌil IprobIema delilaesistenza deLle province. Mi sembra quindiche la questione vada al di là dell'argomentooggi in discussione ed inv;esta un problemanon solo di legge comunale e provinciale,ma addirittura di funzionamento deLle i!sti~tuzioni amministrative sul territorio nazio~naIe. L'impor1:ante è che lIe oomunità mon-tane, oosì come è avvenuto in molte regioni,

abbiano a raccogliere l'anelito democraticoche esistJe nel paese, possano esprimere ialoro opinione e coordinare le iniziatiive.La comunità è stata istituita appunto perovviare alla dispersione, alla divaricazionedegli interventi. I piccoM comuni di monta-gna non avevano .la possibilità neanche dipreViedere e progettave ,le ope~eed i servizipubblici neoessari alla ,10m vita.

Qualcuno ha osservato che questa conoe-zione della Comunità appartiene forse piùad una mentalità alpina che ad una appen-ninica o insula:re. Non è del:tutto vero, per-chè tale mentalità lesiste anche nell'Appen-nino, particolarmente nel,]'Abruzzo e nel Mo-lise, dove cioè le montagne sorno più estlese.Ma quel che risulta vero è che l'azione com-prensoriale è necessaria su tuNo il territorionazionale, perchè giova anche ai poteri oen-trali ai quali giungono suggerimenti che pos-sono evitaI1e operazioni dispersive o addi-rittura sbagliate.

Ringrazio i colleghi che sono interv,enuti.Ritengo che la nostJra discussione, la nostraricerca, il nostro pensiero, da qualsiasi partesiano venuti, abbiano avuto come fine diprovvedere secondo il dettato oostituzionaleal progresso economico e sociale delle popo~laziO'ni di mO'ntagna. Confido che i:l Senato,pur avendo ,svolto una discussione moltoampia ed inte:ressante, vorrà approvare ildisegno di legge propO'sto dalla Commissio~ne, che si hmi ta al rifinanziamen to per untriennia deUa 1102, con la oonsapevolezzache in esso vi è l'ansia e la 'speranza di rin-novamento delle popolazioni montane.

Per quanto riguarda i due oJ:1dinidel giO'r-no presentati esprimo :pareI1e favorevO'le sul-l'ordine del giorno n. 2 in cui si invita il Go-verno a dare sollecita attuazione all'arti-colo 16 deUa legge del 3 dicembI1e 1971,n. 1102. ,Per quanto concerne l'ordine delgiO'~no n. 1 in cui si. sollecita l'attuazionedella carta della montagna, di cui all'arti-colo 14 della stessa legge n. 1102, sembraanche a me interessante che, andandosi acostituire nuovi organismi operativi neUezone di montagna e per tanti altri .interventi,sia opportuno dispone ddla carta dellamontagna. Ad ogni modo, su questo ultimo

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382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

ardine del giorno pensa che la campetenzaa rispondeve spetti più al Gaverno. (Applausidal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare l'anarevale Sattosegretario di Stata perl'agricaltura e le faresTIe.

* F E L I C I, Sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste. Vorrei fare una ri-cMesta alla Pres~denza. Il Governo, di fronteai numerosi interventi che s,i sono avuti e,di frante ad un pl10blema d'implicazionefinanziaria sul quaIe stiamO' ceI1cando unavia d'uscita onarevale ai fini risalutivi, te-nuta canta pO'i del fatta che soOnostati pre-sentati degli emendamenti di cui non ero acanoscenza, chiede il rinvio della discussio-ne onde effettuare la replica in altra seduta.

P RES I D E N T E. La Presidenza ac-cetta la richiesta avanzata dall'onorevaleSottosegretaria. Pel1tanta rinvio il seguitodella discussione alla prassima seduta.

Per Io svolgimento di una interpellanzae di interrogazioni

C I P O L L A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* C I P O L L A. Signor Presidente, è stMapresentata, da alcuni colleghi del mio Grup-po e da me, una interpellanza (2 -0373) con-cernente il problema della fissazione deiprezzi comunitari ed alcune altre misure chesono oggetto di trattativa in atto nella co-munità.

Come tutti sanno queste trattative sonaandate a vuata per ben due volte in quantoalla base ci sona Idei contrasti natevali. Laposta in giaco riguarda la nastra ecanO'miaagricola in mO'da di:mtta.

Per questi mativi noi, d'OpoOla discussionepreventiva avvenuta in Commissione agrioal-tura presente il ministro Marcara, c'eravamoriservati di presentare una strumentaJ1ego-lamentape adeguata per sV'olgepe un dibattitO'in Aula. Infatti riteniamO' che nan si tratti

saltanto di un prablema agriooLa, perchè perle implicazioni che comporta, riguarda,altre l'agricaltura, i l1esponsahili della poli-tica economica in generale, il Ministero delbilancio, i,l Ministem del tesO'ro, la hÌ11anciadei pagamenti e il Ministro J1espansabile deiproblemi nelativi alLe regioni per le impH-caziani che le misure che v,erranna adottatehanno per quanto riguarda la 'pO'ssibilitàdelle regioni stesse d'intervenire in agri-col tura.

Per tutta ciò abbiamO' pnesentata un'inter-pellanza che ha un valare se viene discussaprima del 10 febbraiO', data in cui 'ripren-dono le trattative a Bru~elles. Pertanto vor-remmO' pregare la Presidenza ed il Governa,rappresentato qui dal SattasegJ1etaria perl'agricoltura, di stabiline una data per laIdiscussiane di questa intevpellanza. Parlan-

dO' can altri col1eghi ho sentito che anchealtri Gruppi si appnestana a presentave ana-laghe interpeHanze, onde int,erveni<re nel di-

battitO' che certamente intenessa tutti.P1rega, quindi, la Presidenza ed il Gaverna

di valer fissaI1e la data per questa discus-siane tenendO' appunta pre1sente questaesi-genza: questo dibattito ha un valore se ef-fettuata prima del 10 fiebbmio. Debba dinea questa rigual'do che, a mÌia natizia e anotizia di chiunque abbia Sleguita la stam-pa italiana ed estera di questi giarni, in tuttigli altri parlamenti della camunità i ga-verni rispondanO', chi,edona, sollecitanO' leprese di pasizione da parte dei gruppi par-lamentari e del Parlamenta nel sua comples-sa per avere dal dibattitO' maggiar farzacantrattuale alI mO'menta della trattativa co~munitaria. Nan è quindi sOilo una richiestadi informazione la mia, ma è un atto pO'si-tiva e oastruttiva che abbiamO' valuta fàrepresentandO' l'interpellanza, 'per pramuavlereuna presa di posizione del SenatO' che mettail nastro Ministro nelLe migliari condizianiper trattare in sede di Camunità.

P RES I D E N T E. Onorevole SO'ttase.-gretaria, varrei pregarla di mettersi nellecondiziani di darei una rispasta per dama~ni, in moda che domani stessa passiamO' fis-sare la data della svalgimenta dell'interpel-lanza in aggetta.

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* F E L I C I, Sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste. Su questo argo~mento ef£ettivamente già in Commissioneerano state affacciate valutaz:ioni, specie suioontenuti; spero cQlmunque di poter dare unarisposta PQlsitiva entro il 10 di febbraio.

P RES I D E N T E. Onorevole Sottos:e.gretario, la Presidenza attende allora perdomani una risposta sulle disponibiilità deJGoverno.

DE SANCTISlaTe.

Domando di par-

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

D E S A N C T IS. Signor Presidente,:ill mio Gruppo ed io personalmente (con!'interrogazione 3 ~ 1476) abbiamo interroga~

to il Governo sui t.ragid fatti di EmpoliÈ inutile che sottQllinei la drammaticità, lagravità e la dlevanza dell'oggetto delle no~stre interrogazioni. Ci permettiamo di chie-deI1e alla PJ:1esidenza che voglia so1IecitaJ1eil Governo a presentaJ1si in Parlamento perdaDe risposta a queste in1JerI1ogazioni, chenon sono le sole perchè mi pare che anchealtre parti politiche abbÌlano a lQlro voltapresentato documenti deLlo stesso genere.

Insistiamo perchè il Governo, data l'emo~zione che il fatto ha suscitato, data la del:i~catezza dei problemi che il fatto pI1opone,sii presenti al Senato il più rapidamente eurgentemente possib:iJl,e per darci la rispostache stiamo invocando.

P RES I D E N T E Senatore DeSanctis, la Presidenza si darà ca:dco di pren-dere in proposito i necessari contatti oonil Governo.

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario a dare annunzio delle .interpel-lanze pervenute alla Presidenza.

A L BAR E L L O, Segretario:

CIPOLLA, COLAJANNI, CALAMANDREI,DEL PACE, LI VIGNI, ARTIOLI, BACIC-CHI, ZAVATTINI, FABBRINI. ~ Ai Ministri

del bilancio e della programmazione econo~mica, del tesoro e dBll' agricol.tura e delle fo-reste ed al Ministro senza portafoglio per leregioni. ~ Per conoscere:

1) a quanto ammontano i pagamenti ef-f,ettuati dal nostro Paese alla CEE a saldode1!ladifferenza fra Le spese ef£ettuate a fu-vore deLla nostra agricoltUira ed i contributidOVlutial FEOGA: in partkolare, si intendeSaiper:e a quanto ammonta il saldo negativoper il 1974 e se sono state effettuate previ-sioni per il 1975 in base al b~Janoio deLla Co-munità, ,r:ecentemente approvato, ed a!NepTO.poste di nuovi prezzi agri<ooH avanzate dal-la Commissione esecutiva;

2) qual!e 'azione il Governo italiano in-,tende svolgere a sailvaguardia, oltre che del-la nostra agricoltura, della nostr:a economiae d~Na nostra bilancia dei pagamenti, permodificare ,radicalmente Ja politica agrico-la di mercato: essa, da run lato, discrimina~e nostI1e espoTtazioni agricole (orto,fruttico.,le e vJ:ticole) e, dall'altro, ,oi oostringe a pa-gar,e ai costi più alti del mercato mondiale:i prodotti dell'aJllevamento che costituisco-no l'aliquota di gran lunga maggiore dellenostre importazioni 'alimentari. Rilevata Laesigenza di introdurre, a dif.esa del redditodei coltivatori, un effidente sistema d'~nte-g:mzione dir:etta ohe tenga conto delLe diver-sità esistenti tra le varie zone della Comu~nità, si chiede Sieil Governo ha V1aLutato,nelSIUOoompilesso, i rifleslsi degli aumenti deiprezzi proposti dallla Commilssione esecuti-va Sfulcosto deUa vita, sulla biilamcia dei pa-gamenti ,e dei nostri oonti di dare ed averecon il FEOGA, nonchè sull'effettirva loro effi-cacia nei confronti dei produttoxi agrko1iitaJliani;

3) quaLi iniziative il GOIv,ernOlitalianointende adottare per porre fine (specie dopole pTOIceoore iniziare dalla Commissione ese-cutiva di Bruxel.les contra le leggi regiona-li di Lazio, Lombardia, T,rentino, Puglie, To-scana, Sidlia, CaJlalbI1ia,Liguria e Campania

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18265 ~

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

a favore della zootecnia, in crisi, tra l'altro,a causa della politica comunitar1a) all'incre~dibile, e purtroppo finora toillerata, pretesadella burocrazia comunitaria di impedirel'ado~ione di misuI1e demooraticamente ela.barate in v;ista di situazioni particolari dicrisi e di deficienze ambientaJi e strutturali.

Sci chiede una risposta urgente, anche inoonsiderazione della prossima ripresa (il 10febb:raio 1975) delLe irattative lin sede co-munitaria sulla p:t1Oposta della Commissio-ne eseoutiva in materia di p,rezzi agricoli, dimontanti compensativi e di altri provvedi.menti connessi.

(2 - 0373)

ENDRICH. ~ Al Ministro dei beni cultu~rali e dell'ambiente. ~ Per sapere a quali cri~teri intenda informare la sua attività e qualiprovvedimenti concreti si proponga di adot~tare al fine di:

dare attuazione agli impegni assunti dalGoverno itaMano che ha firmato a Londra, il6

. maggio 1969, la Convenzione europea per laprotezione del patrimonio archeologico;

porre un argine al continuo trafuga~mento di opere arte;

assicurare agli italiani ed.agli stranierila possibilità di visitare i nostri musei, moltidei quali sono sempre chiusi.

(2 -0374)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito i,l senatoreSegretario a Idave annunzio delle interroga~zioni pervenute alla Presidenza.

A L BAR E L L O, Segretario:

CALAMANDREI, TERRACINI, DEL PACE,SGHERRI, FABBRINI, FUSI, TEDESCO TA~TO Giglia, MAiRSELLL ~ Al Ministro dell'in-terno. ~ Per sapere come sia potuto avvenireche una trama di terrOirismo fascista, qUallequella ohe ha portato al nefando duplice as-sassinio eLi Empolli, abbia potuto tessere le

sue criminose fila eversive, reclutare ed or-ganizzare i suoi accoliti, costituire e mante-nere i slUoicovi ed i SUOliarsenali, fino aperpetrare i suoi attentati attraverso varieplI'ovincie toscane, da Arezzo a Pistoia, a Luc-ca ad Empoli, senza che i servizi responsa-biH stiano stati in girado nè di individuarnetempestivamente l'esistenza, così da impedi-re lo ,svi1luppo delle sue mosse delittuose, nèdi aHrontarla con preparazione e mezzi ade~guati, tali da non esporre 'le forze dell' mdinealla sanguinosa sO[1pTesa in cui ad Empolisono cadute.

(3 ~ 1472)

ARIOSTO, BUZIO, GARA VELLI, BARBE-RA, PERITORE, TEDESCHI Franco. ~ AlPresidente del Consiglio dei ministri ed alMinistro dell'interno. ~ Per sapere ~ diTIrante al ripetersi di atti oriminosi da partedi estremisti eLidestra, ed 'in particolare al-l'ultimo che è tra i più esecrabHie che è co~stato la vita a due agenti di pubblica sicu~rezza, ed in ,rdazione allI'invito esplicito oO.n~tenuto nel messaggio di cordoglio del Presi-dente deLla Repubblica ed al'le dichiarazionidel Ministro dell'interno ~ che cosa intendefa:re e proporre, in concreto e subito, il Go.-vemo perchè, nei limiti del posslLbile umano,non si ripetano più tali gravissimi e sconvol-genti episodi.

(3.1473)

AVEZZANO COMES. ~ Al Ministro dellamarina mercantile. ~ Per COinoscere i m(}-tivi per i quali i marittimi di passagg10 nontrovano aHoggio presso la Casa del mari~naia di GenoVia.

Premesso che la Casa del marinaio, isti-tuzionalmente, ha il compito di assistere, aparticOilalri condizioni, tutti i marittimi che,per motivi di lavoro, si trovlano sul posto;

oonsiderato che da qua1ahe tempo è di-ventato sempre più difficile per i marittimitrovare l1iIlal,1Oiggio:presso la Casa del ma~rina:io e ,che altre oategorie trOVaiIlO,invece,con molta facilità alloggio ed asslilstenza,

l'interrogante chiede al Minis-vro dd. co-iIlosce:re chi gestisce la Casa del marinàio di

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18266 ........

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Genova, da ohi prende le direttive echi con~troUa che la gestione si,a condotta secondoi fì.ni istituzionali.

(3 ~ 1474)

NENCIONI, CROLLALANZA, TEDESCHIMario, PAZIENZA, ARTIERI, BASADONNA.BONINO, CAPUA, DE FAZIO, DE SANCTIS,DINARO, ENDRICH, FILETTI, FRANCO,GATTONI, LANFRÈ, LA RUSSA, LATANZA,MAJORANA, MARIANI, PECORINO, PEPE,PISANÙ, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCINANNINI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro dell'interno. ~ Conriferimento:

alla. continua, reiterata distruzione di se~di del MSI.Destra nazionale in Roma;

alla di1struzione, con bombe «molotov »,della sede del FUAN-CaraveLla avvenuta il25 gennaio 1975, durante U corteo di dimo-stranti ,comunisti (partito dall'Unive['sità escortato daUa polizia;

al mancato intervento delle forze del-l'ordine, culi.non è potuto 'sfuggire che,giÌun~to in via Siena, numerosi ,elementi si sonostaccati dal corteo ohe sostava sotto la sedeed hanno pToceduto alia distruzione dellasede stessa,

gli interroganti chiedono di conosceJ:1equali ,pI1Ovv1edimentiahbiano 'Preso per evi~ta:m ill dpeteI1si di simili atti ariminali dichiara marea poHtica rOheIsono ormai all'or~dine del giorno, eon grave ~esione, ohre chedelle norme penali, dei diritti che scaturi~scono dalla Cartacost'ituzionale.

(3 -1475)

DE SANCTIS. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed al Ministro dell'inter~no. ~ Oon dfemmento al feroce assassinioche ha stl'oncato la vita di due 'sottufificiailidi pubblica sicurezza a Empoli ed al feri~mento graVledi un terz:> agente, mentre pro-cedevano all'adempimento del loro dovere,l'interrogante, respingendo ogni illazione edogni aperta aocusa alla sua parte politica,chiede di conoscere, con urgenza, quali sia~no i 'risultati delle indagini e con quali soel~te il Governo intenda rprocedere per la piùrigorosa tutela dell'ordine pubblico.

(3 -1476)

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia. ~ AlPresidente del Consiglio dei ministri. ~ Perconoscere a che punto sia la preparazionedella partecipazione italiana ailla oelebrazio-ne dell'Anno della donna ,e per essere infor-mata deUe iniziativ'e che il Governo intendaprendere perchè la posizione del nostro Pae-se sia degnamente illustrata ed il nostrooontributo ,sciaragionato ed etfkace, sì daevitare gli errori e le carenze in cui si è in~corsi in precedenti, altrettanto importanti,occasioni.

(3 - 1477)

PACINI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro del tesoro. ~ Persapere se siano ra conoscenza:

che la presidenza nazionale rdell'ElIJ:ALha emesso un avviso d'asta 'Pubblica, discri~minatorio nei oonfronti deilil'Amrm~ni'strazio~ne comunale, per la vendita dei locaH di undrcolo rioreativo sito .in Borgo a Mozzano(Lucca);

che dettla decisione risulta essere stataadottata senza ohe sira stato tenuto conto delfatto rOhetale iIImlobile fu costruito nel 1925per volontà dei cittadini del comune di BOT~go a Mozzano, organizzati in società di mu-tuo soooorso, i quali prestarono gratuitamen~te la loro opera;

ohe lIraproprietà di taile immohiil,e fu tm-sferita netl 1938 dal comune all'Opera nazio-nale dopodavoro, con decisione dell podestàdell'epooa;

che ,la sede di tale dI'colo è l'unico postadi1sponibile per 10 IS1vol1gimentadelle attivitàsociali e culturali del capoluogo del citatocomune;

ohe la popolazione e ,l'Amministrazionecomunale respingono la decisione della pre-sidenza delil'ENAL e chiedono che ill comun'esia l'eintegrato nella propr.i'età.

Per sapere, inoltre, quali proVVledimentiintendrano adottare per consentirre H ritirodella delibera deUa presidenza dell'ENAL,ondepel'IIleuere a~l'ArnrIÌ:inistrazione comu-nale gli atti necessari per rientrare in posses.so dell'immobile sopracitato.

(3-1478)

SenatO' della Repubblica ~ 18267 ~ VI Legislatu r(l

382a SEDUTA (pO'merid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

NENCIONI, CROLLALANZA, TEDESCHIMario, 'PAZIENZA, ARTIERI, BASADONNA,BONINO, CAPUA, DE FAZIO, DE SANCTIS,DINARO, ENDRICH, FILETTI, FRANCO,GATTONI, LANFRÈ, LA RUSSA, LATANZA,MAJORANA, MARIANI, PECORINO, PEPE,PISANO, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCINANNINI. ~ Al Presidente del CO'nsiglio dei

ministri ed al Ministro dell'interno. ~Con riferimento al barbaro aSSaSSInIOdei due sottufficiali di pubblica sicurez-za Leanardo Fa1co e Giovanni CerravolO' ed rulgrave ferimenta deU'iapPullltaJta AI1turo Roccaad 'Opera di certo Mario Tuti, ,she gli abitualisciaoalli si a:fkettano a definilre, com ritmO'IDarte11ante, aLla radio, dllla tdevi1sione e sucerta stampa, con l'espress.ione gernerica « didestra», per ,la ()OlUsueta specullazione 'Controla Destra nazionale del tutto eSltranea a[ var~tice delLa delmquenza determinata da chi hadisarmato ,la legge ed i tutOlri del['orrdine,can una speculazione che ignora il giudiziodel magistratO' che ha dichiarata di non a:ve-re elementi sollidi per caUocare pOlliticamenteil brutale assassinio, dimentichi che ,la 'stessosindaco di EmIPoli, Mario Ass:irel1i, conamara Sltupore ha dkhiarato di iI1Jonaveremai natato Tuti icrnpegnato in discussiani po~Jitiche a sindacali, ,gli inteI1:roganti, depre-cando ill dima instauratosi in ItaLia, dove ter-roristi, banditi, criminali e pazzi morali sidedicano al tritalo, allile diSltruziani s.iSit,ema-tiche, alle devastazioni ed ai rapimenti, chie-dono di conoscere:

1) quali siano i risultati delle illldagi:n:ifinora compiute;

2) per l'ennesima volta, quali provvedi-menti concreti ed efficaci di prevenzione sia-no stati presi per liberare l'Italia dai crimina-li che impunemente, fino ad oggi, hanno agitocOIn la coscienza di non pagare aIJla società ildebi;ta dei lorra gesti.

(3 - 1479)

NENCIONI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'interno. ~

Can ri;£.er:imenta:

al dima instauratosi ndla città di Mi-lano e descritto con particolari anche su « HGiamale» del 26 gennaio 1975, oome come-

28 GENNAIO 1975

guenza diretta dell'intensificmsi della delin-quenza O'I1ganizzata, comUine e politica;

all'agguato tesa allI'onaI1evole Ballati sul-la ,porta di casa ,ed al fatto ,che, dinaMi alprefetto di Milano ed al oomandanlte dei ca-rabinieri, il ques,tore di Mi1lano, richiesto dimaggiore tutela, abbia apertamente dichia-rato di rn:0llaveI1e uomini a disposizione perfar fronte alll'ondata di delinquenza ohe siè scatenata,

l'intel'rogarute, che ha dovuto prendere at-to di un atteggirumelllta di rassegnazione e diresa incanoepibill'e in un Paese civile, chiededi conosoere, can urgenza:

se 1a manoanza di uamirn:i a Milano, ca-stantemente 'lamentata, corrispÒmda a veritàe, ~n tal caso, quali urgenti provvedimentisi intendano pI1endere per far tornare la ca-pitaJle 10mbaI1da, centim nevralgico delle in-dustrie e del cammeI1c1o,ad una situazionedi normalità;

se i respOllsab11i dell'ordine pubblico, facui tut,ela rrichiede comggia ed energia, sia-no o no 'aJH'al,tezzadei loro cOllnpi1ti,e, in ca-so negativo, se non si rit1enga, con sollecitu-dine (e magari con tutti gli onori), di sasti-tuirli, nan eSlsendo concepihHe in fatto dio:rdine pubbHco la rassegnazione.

(3 - 1480)

PIERACCINI, SIGNORI, ZUCCALÀ, CI-PELLINI, STIRATI, LICINI, ARF'È, AVEZ-ZANO COMES, BLaISE, CUCINELLI, SE-GRETO, TORTORA. ~ Al Presidente del

Cansiglio dei ministri ed al Ministro dell'in-terno. ~ Dinanzi al nuovo efferato crimineche ha stroncato la vita di due agenti di po-

I lizia e ferito un terza, che fa seguito, in To-scana, al.le violenze ed agli attentati neo-fascisti a Via1reggio, in Versilia, a Lucca,a Firenze, a Massa CaI1rara e ad Arezzo eche si congiunge con gli altri ,in tutta l'Italia,si chiede di conosoere che cosa il Governointenda fare per stroncare questa vasta tra-ma ev,ersiva e quali passi intenda compiereper recidere gli eventuali corllegamenti in-

~ternazionali di cui ha parlato la stampa.

(3 ~ 1481)

Senato della Repubblica ~ 18268 ~ VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

BRANCA, BONAZZI, ROSSI Dante, RO~MAGNOLl CARETTONI TUlllia, PARRI. ~

Al Ministro dell'interno. ~ In relazione ai1ragiai avvenimenti accaduti ad Empoli, chehanno causato la morte di clue agenti di puh-blica sicurezza ed lil fedmento di un terzo,si chiede di sapere:

come sia stato possibiLe ordinare l'es'e~cuzione del mandato di cattura senza pre~ventlivament'e assumere le cautele indispen-sabili, p:reviste daNe leggi Vlig,enti, nei con-franti del Tuti ohe, seppure .incensurata, eranoto come attivista di un'organizzazioneestremista di destra e come assiduo Dl1equell'tatore del local,e paLigono di ,tiro;

come mai, nDnostante :il prolifera're diorganismi di prevenzione del crimine, siastato oonsentito al Tuti di acoumulare unvero e proprio arsenale di armi di tI1po di-v,erso nelJa sua abitaz10ne;

se lil Tuti sia col1egato aduna vera ('propria centrale di eVel'SiDne' fascista, cheavrebbe messo in 'Opera molti degli aUentatldi oui è 'r.icca la cronaca in questi ultimitempi, e quali misure siano state adottateper aSS'1curare aHa giustizia um sì pe:doo.lo~so criminale.

(3 ~ 1482)

GATTON!. ~ Al Presidente del Consiglio

dei ministri. ~ (Già 4 - 3q21)

(3 - 1483)

CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI. ~

Al Presidente del Consiglio dei ministri edal Ministro dell'interno. ~ Can T,ifer1mento

aLl'assassi'nio dei due sottuffioia1i di pubbLicasicurezza Leonardo Faloo 'e Giovanni Cera~volo ed al ferimento ddl'appuntato Arturo

Rocca ad opera dell'estremista I1IeorfasclstaMario Tuti, gli irutermganti chiedono di co-noscere i risultati delle indagini in corso ed

i pra'VVedimenti del Governo peT stroncarele tmme ~ersive e porI1e tel'mine aUe ma-

nifestaz1Dni di Vliolenza, sempre più perico-

lose per l' ordii nato svilUiPPo dea Paese e laskurezza delle iSltituzioni demooratiche.

(3 - 1484)

Interrogazionicon richiesta di ri<;posta scritta

SCARPINO. ~ Al Ministro del lavoro e del~

la previdenza sociale. ~ Per conoscere se ill

MiniSltro è a conoscenza deLla preoccupantedisorgan:izzaziane dei servizi esistenti pressoJ'Ispettorato provinciale del lavoro di Catan-liarD, dove l'attuale dirigente, dottor Giusep-pe Foti, sin daH'assunzione della respansabi~lità deU'ufficio 'Stesso, anzichè uti[izzare inmodo razionale e responsabi'le i fUillzio!llJari,neU'interesse di una provincia che nel solomese di Dttobre 1974 ha 'registrato ben 8 in-fortUUIi mDvtalli s'UllJavorO', pre£erisree dedicar-si ad azioni di repI1essione anltisindacale, per-s,eguitando in modO' provocatorio i si11!dalcali~sti, ciò che orea, nel posto 'Stesso di ,lavocroe da parte dei ,lavoratori utenti, situazioni ditensione e di sfiducia nelnstitUltO'.

In particolare, di taLe comportamento hafatto ,le spese il segretario aziendale dellaCGIL, dottor Egidia Jacovino, ispet1tore prin-cipaIe III servizio pressa [o stesso ufficio. Ri-sulta, infatti, che ,IO'Jaoovino, stimato tra i

, lavoratori ddla prov:incia, in diver1se acca!Sio~ni si è prodigatO' oon proposte ed iniziativeper l'eliminazione del grave ,stato di di'sagioin cui versa ['Ispetli;orato dell 'lavorO', ma incambio ha 'rioevuto co[]tinui atti di imtimida-zione e di provocazione.

Non possono non ritenersi taH le ultimeirniziative di de'HO' diJriJgentJe, il qrua!lle, iJ112 di~cembre 1974, aMe OI1e 13,15, a condusionedella gio[1llata lav:orativa, con tona aperta-mente pI1ovooatorio, pretlendeva di imporreal,lO' J aCDvino di reoarsi a Vibo Valentia Ma~dna, dilstamte da Catan:ZJa;ro olt:re 70 chilo-metri, per :la ricevca di notizie che facilmen-tie si sarebbero potute avere per via telefo~nioa o comunque iIJIcrur1caIJIdoun funzionariache alle ore 14 si sarebbeI1ecato a VihO' Va~lentia. LO' Jacovino, ritenendo giustamenteiUegittimo l'ordine, amche pelt'chè non rice~vuto per iscritto, 'oome stabilito dal,l'articolo17 del dec:reto del Pìresidentle delJa Repubbli~ca 10 gennaio 1957, n. 3, si è rifiutato, rioe~

vendO' per queSito Il'ilrrogazione dreHa censura.AnCOlra, iJ 3 gennaio 1975, il predetto dilt'i-

gente ha preteso di interrogare,sotta forma

VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 18269 ~

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

inquisitaria ed aHa presenza di d~pendentidell'ufficio e di un appuntato dell'Arma deicarabinieri, lo Jacavino in merito ad un vo-lantino sindacale diffuso a cura delJa Federa-zione unitaria degli statali delila prrovincia diCatanzaro.

L'interrogante chiede di conosoere qualiprovvedimenti si intendano adottare per ri-pristinare la tranquiLlità nell'ufficio in que-stione, turbata continuamente da una seriedi episodi ,al cui centro è semplie il dottnrFati, e per revocare !'ingiusto prrovvedimentodisciplinawe che, nel momento in cui è il,legit- !

timo, suona offesa nei confronti della alasselavoratrioe di cui lo Jaoovino è rapprese,'1-tante.

(4 ~ 3929)

SCARPINO. ~ Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. ~ Premesso:

che, in favore del signor QuadracciaAmedeo da Marti:rano (Catanzaro), l,a Dire--zione >centrale di ragioneria dell'INPS haemesso l'assegno di lire 174.780, conforme-mente alle istruzioni d~lla Cassa svizzera dicompensazione, oon la data deI primo tri-mestre 1973, ImmeI10 d'ordine 167;

ohe i,l pagamentO' emesso dalla Cassasvizzera di compensazione è stato intesta-to per errore a Quadraccia Cieco Amedeo(22 ottO'bre 1951) invece che a QuadracciaAmedeo,

!'interrogante chiede un sollecito interven.to affinohè si proceda al ,riesame della pra-tica, correggendo l'errata intestazione, e siassicuri in tal modo ad un lavoratore emi-grato di entrare finalmente in possesso del-<!'importo succitato, peraltro accredHato damol,to t'empo

(4 -3930)

AVEZZkNO COMES. ~ Al Ministro de!-l'interno. ~ Per oonoscere gli 'eventuali prov-vedimenti che il suo Mini<;tero 'int,ende adot-tare per solledtare e snellire l'ite,r burocra-tico previsto per la concessione delle pen-siO'ni di invaHdità civile.

Premesso >chenotoriamente, 'ed .ormai isti-tuZ!ionalmente, un cittadino che !raggiungel'età pensionistica deve attendere, per il ri-

conoscimento di un SlUOdiritto, vari ,annisenza goder,e di l'eddito alcuno;

considerato:che gli inv,alidi oivili, riconosa~uti taU

daUe Commissioni mediche, pur non goden..do di reddito alcuno, sono inidonei a perofi-ouo lavoro;

che dalla data del rIconoscimento dellape:wentuaile pensiolllÌ,stica tcrasCOiDronolunghianni prima di poter ottenere la modesta pen-sione prevista daLla leg,ge;

che il decreto~legge 2 marzo 1974, n. 30(convertito nella legge 16 aprile 1974, n. 114)prevede, all'articolo 11, che le domande perla concessione delle provvidenze economi.che in favore dei mutilati ed invalidi civilis.iano corredate da una dichiarazione deMointeressato, redatta su un apposito moduLo,che, da pa,rte delle Prefetture competenti peJrterritorio, deve successivamente essere tra-~messa agli uffici finanz:ari competenti;

ohe detti famosi moduli informativi do--vevano essere approvati con decreto del Mi.nistro delle finanze daernanar,e entro il me-se di ottobre 1974;

che il citato articolo 11 conclude >che« . . . per le provvidenze da erogare ai sensidel presente decreto nel corso dell'anno 1974e fino a quando non sarà emanato ill decre-to di oui al primo comma, gli accertamentirelativi al possesso del r,eddito sono com-piuti in rdaz'ione aHe norme vigenti neLl'an-no 1973 »;

che tale nuova disciplina, chemzional-mente doveva trovare applicazione solo perle pratiche S'llcoes'sive aU',entrata in vigoredel citato decreto~legge n. 30, è stata inveoeestesa a tutte le pmtiche ohe da anni gia~cevano nelle Pref.ettul'e e ohe, pur essendocomplete come documentazione, non sonostate purtuttavia definite dai competenti Co-mitati provinciali;

che in tale maniera l'iter burocra'ticoper la definizione di tali pratiohe si aUun-ga e si complica ulteriormente, in quantola dichiarazione Sii riferisce all'anno 1974,mentre le pmtiohe stesse sono state inizia-te molti anni prima,

>l'interrogante chiede al Ministro se inten-de adottare provvedimenti /Urgenti onde fa-

Senato della Repubblica ~ 18270 ~ VI Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 28 GENNAIO 1975

vonire la definizione di tali pratiche relativea cittadini che, non certo per ,loro l'espon-sabilità, si tTovarno senza lavoI1o, senza Tled-dito e con un'invalidità permanente ohe monperrneNe 1011'0neppure runa prospet,tiva diattiv:ità lavorativa.

(4 - 3931)

MINNOCCI. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conosoere per quali ragioniil Governo non ha ancora presentato unprogetto di legge per la ratifica ed esecuzio-ne delle Convenzioni di Parigi e di Bru~elles,firmate nispettivamente il 29 luglio 1960 edil 31 gennaio 1963 (entrambe modificate daun ProtocoUo aggiuntivo, £Ìirmato a Parigi il28 gennaio 1964) sulla responsabilità civilenel campo dell'energia nuc1eaI1e.

L'interrogante rkhiama, in modo partieo-lare, l'attenzione del Ministro sul fatto cheil Doc. 655 del 2 dieembre 1974 dell'Assem-blea dell'Unione europea oocidentale (rela-zione dell'onorevole Small sullo stato deiprogrammi europei dell'energia nucleare) in-dica, alle pagine 8 e 9, lo stato delle mtifi-che deUe due Convenz.ioni e dei Protocolliaggiuntivi, precisando l'elenco dei Paesi chehanno già ratificato, fra i quali non figural'Italia.

Detto documento dOV1ràesseJ.1eapprovatodall'UEO nella prossima sessione del mag-gio 1975 e sarebbe particolarmente oppor~tuno che prima di allora ,la ,carente posdzioneitaliana attuale venisse modificata.

(4-3932)

FERRARI. ~ Al Ministro della pubblic.listruzione. ~ Per cO'noscere se non ritÌienenecessario impartire disposizioni agLi ufficicompet1enti 'Per chiaI1iI1einequivocabiJmentein che mis'l1lra devono ,eSSlerecompensate leore di Jezione eocedenti le 18 setNmanali ef-f,ettuate dai dooenti delle scuole medie ondeovviare ad errate interpretaziO'ni, attualmen-te in attO', nonO'st'ante quanto disposto, mol-to espLicitamente, dal quarto comma del-l'artioO'lo 88 del decreto.Jegge n. 417 del 31maggio 1974.

(4 - 3933)

VA!JJSEOCHI.~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri ed ai Ministri delle parteci-pazioni statali e del lavoro e della previdenzasociale. ~ Per conoscere se intendano pro~muovere i necessari e tempestivi interventifinanziari ed amministrativi atti ad impedirela cessazione delle attività del ootonificio« Fossati» in Sondrio.

Premesso che il predetto cotonificio rap~presenta di gran lunga la principale fonte dilavoro della città di ,Sondrio e del suo circon-dario ~ occupando circa 1.900 dipendenti ~

e che, conseguentemente, la sua eventualechiusura determinerebbe un irrimediabilestato di disoccupazione, non offrendo !'inte-ra provincia possibilità di lavoro in alterna-tiva, nè potendovisi parzialmente ovviarecon il ricorso alla tradizionale emigrazione,essa pure in fase di recessione;

rilevato ohe la grave situazione ",he si èandata determinando è causata dal fabbiso-gno finanziario della società, acuito dalle re-strizioni creditizie in atto, mentre le pro~spettive economiche della stessa si manife-stano ancora come positive;

atteso che l'unko concreto rimedio, ido-neo a salvare, con l'azienda, l'occupazione ditanti dipendenti e l'equilibrio socio-economi-co della città di Sondrio, non può essere at-tuato che attraverso !'intervento delle Par-tecipazioni statali,

l'interrogante chiede che sia sollecitamen-te interessato l'ente a partecipazione piùadatto allo scopo a voler studiare e ad assu~mere tutte le misure necessarie per garanti-re la continuazione dell'attività del cotoni-fido, la conservazione del posto ai lavoratorie la tranquillità della città di Sondrio.

(4-3934)

CANETTI. ~ Al Ministro del lavoro e della

previdenza sociale. ~ Per sapere quali ur-genti iniziative intende adottare per scon-giurare la minacciata chiusura delle aziende« Moreno-Carettieri~Gandolfo » e « Italcemen-ti)} di Imperia, chiusura ohe provocherebbe

la perdi,ta del posto di lavoro ad oltre 100operai, impiegati e dir,igenti dei due com~

plessi.

Senato della Repubblica ~ 18271 ~ VI Legislatura

28 GENNAIO 1975382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

L'interrogante fa presente che il licenzia-mento delle maestranze delle due aziende de-terminerebbe un altro duro colpo all'econo-mia della provincia, già pesantemente colpi.,.ta da recenti riduzioni di mano d'opera neisettori dell'industria, dell' edilizia, del turi-smo e della floricoltura, ,e dalla messa in cas-sa integrazione di centinaia di dipendenti diimprese locali.

(4 -3935)

BASADONNA, GATTONI, PISTOLE-SE,TANUCCI NANNINI. ~ Ai Ministri del la-VOriO e della previdenza sociale e dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato. ~Premesso ,che oontinua ad aggrava'rsi, in CO'll-seguenza della Irecessione economica in atto, I

la situazione oocupazionale neLla pIiOvinalanapoletana, come .gli intenIiOgamti haI1Ilo avu-to già occasione di rilevare in una rocenteinterpellanza sulll'argomento, e che le ten-sioni sociali t,endono ad acuirsd anche (per lamaIncata ,soluzione del p:roblema dei canti~-:ri di lavoro, dove trovano provvisoriamenteimpiego 6.000 disoccupati;

rilevato. che -l'azienda statunitenSle ({ Gene-raI instrument Europe », con stabilimentoa Giugliano, proseguendo neil suo program-ma di ridimensionamento p::mduttivo sugge-rito da valutazioni esclusivamente eoonomi--che, insensibile a qualsiasi oonsiderazionedi ~ natura sociatl'e ed ai reiterati interventidelle autorità locali, provinoiali e regionaliper un comportamento più 'rispondente allediffioo>ltà del momento, particolarmentedmmmat,i.ohe nel giuglianese, ha disposto ilHoenziam,ento di 134 operai,

gli :inte'rroganti chiedono di -conoscere

'

i-

quaH urgenti provvedimenti Sii intendanoadO'ttare, d'intesa oO'n la Rcegione Campama,

I

per Ila soluzione dei problemi sollevati dai li- Icenziamenti anzicletti.

(4-3936)

Ordine del giornoper la seduta di mercoledì 29 gennaio 1975

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, me rco-,lledì 29 gennaiO', a.lle OJ1e17, con il s.eguenteordine del giorno:

I. Seguito deUa discussione dei disegni dilegge:

ARTIOLl ed altri. ~ Finanz1amento del-la legge 3 dicembre 1971, TI. 1102, recantenOJ1me per la sviìlUlp'po della montagna(1586).

MAZZOLl ed rultri. ~ Finanziamento del-Ie Comunità mO'n tane istituite con legge3 dicembre 1971, TI. 1102 (1692).

BUCCINI ed aluri. ~ P:mvvedim.:mtistraordinari a favore della montagna (1800)(Relazione orale).

II. DisouSisione dei disegni di legge:

Deputati REALE OJ1onzo ed altri; CA-STELLI ed a:1tri; lOTTI Leonu1de ed alitri;BOZZI edatltni. ~ R1forma del diritto difamiglia (550) (Approvato dalla 4a Com-missione permanente della Camera dei de-putati).

FALCUCCI Franca. ~ Riforma dell «di-ritto di famiglia» (41).

BRANCA ed altri. ~ Canservazione de1lacittadin~a iit,aJliana da paJ1te della dO'nnache con'Ì!J1ae matrimoniO' con st'ra:niero(1595).

La seduta è talta (ore 19,05).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari