SEMINARIO FORMATIVO CON OPEN SPACE TECHNOLOGY … · PROGETTO AFRICA: AD OGNI BUDGET DELLA SALUTE...

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SEMINARIO FORMATIVO CON OPEN SPACE TECHNOLOGY SINTESI DEI RISULTATI DELLA GIORNATA 8 febbraio 2017 ore 9,00 - 18,00 Club Hotel Dante, Cervia (RA)

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SEMINARIO FORMATIVO CON OPEN SPACE TECHNOLOGY

SINTESI DEI RISULTATI DELLA GIORNATA

8 febbraio 2017ore 9,00 - 18,00

Club Hotel Dante, Cervia (RA)

QUALCHE DATO SULL’INCONTRO• PARTECIPANTI: 476 DI CUI 250

DIPENDENTI AZIENDA USL ROMAGNA

• IMPRESE SOCIALI / COOPERATIVE: 40

• ASSOCIAZIONI FAMIGLIARI: 11

• SINDACATI: CISL, CGIL, UIL CONFEDERALI

• AUSL DI: REGGIO EMILIA, PARMA, BOLOGNA, IMOLA, TORINO 4

• CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO DI RIMINI

• ASSESSORI, DIRIGENTI, OPERATORI DEI COMUNI DI: FORLI, CESENA, RAVENNA, RIMINI, CERVIA, RICCIONE, MISANO ADRIATICO, FAENZA, BAGNACAVALLO, SAVIGNANO SUL RUBICONE, RUSSI, LUGO, CESENATICO, GAMBETTOLA

• UNIONI DEI COMUNI DELLA: BASSA ROMAGNA, VALLE DEL SAVIO, RUBICONE MARE, ROMAGNA FAENTINA

• SESSIONI TEMATICHE: 19 TOTALI DI CUI 15 PROPOSTE DAGLI STESSI PARTECIPANTI

LA SESSIONE DI APERTURA

INTRODUZIONE AI LAVORI

INTRODUZIONE AI LAVORI

La sessione è stata coordinata da Massimo Ferrari.

Ha visto l’intervento di Michela Lucchi del Comune di Cervia, Mila Ferri di Regione Emilia Romagna, Marcello Tonini, Claudio Ravani, Roberto Bosio della AUSL Romagna.

Nella parte finale Gerardo de Luzenberger ha presentato il programma dei lavori, la metodologia Open Space, le modalità di svolgimento dei seminari del mattino e quelli del pomeriggio.

Segue una breve sintesi visiva degli argomenti trattati così come sviluppata da Monica Diari e Erika Samsa.

INTRODUZIONE AI LAVORI: SINTESI VISIVA

LE SESSIONI TEMATICHE DELLA MATTINA

IL PROGRAMMA DI CIASCUNA SESSIONE

• Introduzione ai lavori

• Relazione introduttiva

• Discussione in piccoli gruppi e domande al relatore, all’Amministratore ed al gruppo di lavoro

• Risposte alle domande

• Fine lavori

I partecipanti sono stati liberi di scegliere il gruppo in cui andare ed anche di cambiare seminario durante i lavori se lo avessero ritenuto opportuno.

LE SESSIONI TEMATICHE

1. APPROCCIO CLINICO E RIABILITATIVO NEL BUDGET DI SALUTE:

DETERMINANTI SOCIALI DELLA SALUTE MENTALE - Pietro Pellegrini -

Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche,

Azienda USL di Parma

2. PROGETTAZIONE PARTECIPATA E INTEGRATA NELLA

ELABORAZIONE DEI PTRI (PROGETTI TERAPEUTICI RIABILITATIVI

INDIVIDUALIZZATI) - Fabrizio Starace - Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, Patologiche Azienda USL di Modena

3. POLITICHE E PRATICHE DI INNOVAZIONE SOCIALE NEL WELFARE DI

COMUNITÀ - Angelo Righetti - Psichiatra, consulente e formatore

4. CAPACITÀ E POSSIBILITÀ DEL SISTEMA INTEGRATO PUBBLICO,

PRIVATO E DI COMUNITÀ DI ATTIVARE PROGETTI PERSONALIZZATI DI

RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE - Stefano Rambelli - Presidente

Cooperativa Sociale Generazioni - Patrizia Turci - Presidente Cooperativa Sociale Tragitti

1. APPROCCIO CLINICO E RIABILITATIVO NEL BUDGET DI SALUTE: DETERMINANTI

SOCIALI DELLA SALUTE MENTALEPietro Pellegrini - Direttore Dipartimento Salute Mentale

e Dipendenze Patologiche, Azienda USL di Parma

1. APPROCCIO CLINICO E RIABILITATIVO NEL BUDGET DI SALUTE: DETERMINANTI SOCIALI DELLA SALUTE MENTALE

Il seminario ha avuto come relatore Pietro Pellegrini - Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Azienda USL di Parma.

Nella seconda parte del seminario i partecipanti hanno avuto modo di discutere le cose ascoltate e fare domande al relatore e agli altri esperti presenti.

La sessione è stata facilitata da Andrea Panzavolta. Andrea Moretti si è occupato di fare la sintesi visiva dei lavori.

1. APPROCCIO CLINICO E RIABILITATIVO NEL BUDGET DI SALUTE: DETERMINANTI SOCIALI DELLA SALUTE MENTALE

2. PROGETTAZIONE PARTECIPATA E INTEGRATA NELLA ELABORAZIONE DEI

PTRI (PROGETTI TERAPEUTICI RIABILITATIVI INDIVIDUALIZZATI)

Fabrizio Starace - Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Azienda USL di Modena

2. PROGETTAZIONE PARTECIPATA E INTEGRATA NELLA ELABORAZIONE DEI PTRI (PROGETTI TERAPEUTICI RIABILITATIVI INDIVIDUALIZZATI)

Il seminario ha avuto come relatore Fabrizio Starace - Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Azienda USL di Modena.

Nella seconda parte del seminario i partecipanti hanno avuto modo di discutere le cose ascoltate e fare domande al relatore e agli altri esperti presenti.

La sessione è stata facilitata da Agnese Bertello. Erika Samsa si è occupata di fare la sintesi visiva dei lavori.

2.

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3. POLITICHE E PRATICHE DI INNOVAZIONE SOCIALE NEL WELFARE DI COMUNITÀ

Angelo Righetti - Psichiatra, consulente e formatore

3. POLITICHE E PRATICHE DI INNOVAZIONE SOCIALE NEL WELFARE DI COMUNITÀ

Il seminario ha avuto come relatore Angelo Righetti - Psichiatra, consulente e formatore.

Nella seconda parte del seminario i partecipanti hanno avuto modo di discutere le cose ascoltate e fare domande al relatore e agli altri esperti presenti.

La sessione è stata facilitata da Stefania Lattuille. Monica Diari si è occupata di fare la sintesi visiva dei lavori.

3.

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4. CAPACITÀ E POSSIBILITÀ DEL SISTEMA

INTEGRATO PUBBLICO, PRIVATO E DI COMUNITÀ

DI ATTIVARE PROGETTI PERSONALIZZATI DI RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE

Stefano Rambelli - Presidente Cooperativa Sociale GenerazioniPatrizia Turci - Presidente Cooperativa Sociale Tragitti

4. CAPACITÀ E POSSIBILITÀ DEL SISTEMA INTEGRATO PUBBLICO, PRIVATO E DI COMUNITÀ DI ATTIVARE PROGETTI PERSONALIZZATI DI RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE

Il seminario ha avuto come relatori Stefano Rambelli - Presidente Cooperativa Sociale Generazioni e Patrizia Turci - Presidente Cooperativa Sociale Tragitti.

Nella seconda parte del seminario i partecipanti hanno avuto modo di discutere le cose ascoltate e fare domande al relatore e agli altri esperti presenti.

La sessione è stata facilitata da Erica Raimondi. Marielle Binken si è occupata di fare la sintesi visiva che segue dei lavori.

4.

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I LAVORI DEL POMERIGGIO

1. PLENARIA DI AVVIO (14.00)

2. SESSIONI TEMATICHE PROPOSTE DAI PARTECIPANTI (15.00)

3. PANORAMICA DEI RISULTATI DELLE SESSIONI (16.45)

4. CONCLUSIONI (17.15)

5. QUESTIONARI ECM (17.45)

6. FINE LAVORI (18.00)

LE SESSIONI TEMATICHE DEL POMERIGGIO

BREVE SINTESI DELLA DISCUSSIONE

• Un approccio diverso alla gestione degli incontri

• Lo spirito del coffee break

• Le persone discutono di ciò che gli interessa con chi condivide l’interesse per la discussione

• Passione e responsabilità

• Micro-organizzazione di scopo

LA METODOLOGIA OPEN SPACE

COME FUNZIONA UN OPEN SPACE

LE SESSIONI SONO PROPOSTE DAI PARTECIPANTI

QUATTRO PRINCIPI• Chiunque venga è la persona giusta• Qualsiasi cosa accada è l’unica che possiamo avere• Quando comincia è il momento giusto• Quando è finita è finita

LA LEGGE DEI DUE PIEDIIn qualsiasi momento vi troverete in una situazione che non ritenete interessante, avete due piedi e siete calorosamente invitati ad utilizzarli per fare qualcosa di più utile.

INDICE SESSIONI TEMATICHE

1. TIROCINI DI INCLUSIONE SOCIALE E INSERIMENTO LAVORATIVO2. LA “RETE”3. BUDGET DELLA SALUTE GIOVANI 14-154. PROGETTO AFRICA: AD OGNI BUDGET DELLA SALUTE ACCOPPIARE UN PARI BUDGET IN

AFRICA CON LO 0,8% DELL’INVESTIMENTO5. COME OVVIARE ALLA DOMANDA SEMPRE PIÙ FREQUENTE DEL BUDGET DI SALUTE CHE È IN

NETTO CONTRASTO CON L’OFFERTA DELLE RISORSE6. CRITICITÀ DA AFFRONTARE DA DOMANI PER IL B.d.S.7. COME RENDERE OPERATIVO IL B.d.S.8. RENDERE COGENTE L’ATTUAZIONE DEGLI INDIRIZZI E DELLA METODOLOGIA DEL B.d.S.9. ESPERIENZE DI B.d.S. E IPOTESI DI REALIZZAZIONE10. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E B.d.S.11. B.D.S. E PAZIENTI GIUDIZIARI12. B.D.S. : CHI FA COSA, FORMAZIONE……COME CAMBIA IL RUOLO DELLA COOP. 13. BUDGET DI SALUTE NELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE.14. QUALI STRATEGIE SI POSSONO UTILIZZARE PER I PAZIENTI CHE NON NE VOGLIONO SAPERE

DEL PROGETTO?15. PROCESSO O STRUMENTO

BREVE SINTESI DELLA DISCUSSIONE

SESSIONI TEMATICHE

1. TIROCINI DI INCLUSIONE SOCIALE E INSERIMENTO LAVORATIVO

• Le realtà territoriali sono varie• Difficoltà di inserimento lavorativo• L’importanza del lavoro per la realizzazione della persona è sottovalutata• Timore dello sfruttamento (€ 200 per 100 h, cioè € 10 per 5 h lavorative al giorno e senza

contributi)• Precarietà: mancanza di sbocco in campo lavorativo• Settore su cui investire (attesa Legge 14 del 2015)

ReferenteFloriana D’Errico

Hanno partecipatoMankini, Del Bianco, Costantini, Sammarini, Nanni, Zoccoli, Fantini

2. LA “RETE”Criticità:

• Attivazione reti informali per risorse altre• Solitudine dell’operatore sociale• Persone escluse e loro coinvolgimento• Difficoltà di relazione con reti formali e

scambio• Diverse attitudini al rischio

Buone prassi:

• Housing first• Welfare dell’aggancio• Proposte: dal bds deve nascere nuova politica di

welfare dal basso • Cambiamento nel modo di lavorare di tutti• Cambiamento mentalità partecipanti/operatori• Continuità dei percorsi per evitare fallimenti• Comitato di UVM e lavoro operatori• Obiettivo per gli EELL è mantenere la rete• Capacità di mediazione alta su Budget di Salute e

comitato di distretto• Formazione attiva a livello centrale (RER)

ReferenteAntonio Buzzi

Hanno partecipatoEnrico, Daniela, Emma, Pierdino, Gianluca, Luisa, Valeria (Asl), Elisabetta, Claudia, Jessica, Kim (EE.LL), Daniela, Elisabetta, Marcella, Monica, Dora (Coop.soc)

3. BUDGET DELLA SALUTE GIOVANI 14-15

La discussione:• Servizi/percorsi per i giovaniCaratteristiche specifiche:• Evolutività della psicologia• Accesso informale• Lavoro per intensità (stepped care)• Centralità approccio psicosociale• Interventi per i famigliari

Proposte:• definizione dei luoghi di integrazione del

“sanitario”• UVM per 14 – 25 per servizi sociali e rete• Formazione professionale

ReferenteMichele Sanza

Hanno partecipatoEnrico Savoia CSM (Fo), Giovanna Latino Sert (Fo), Daniela Marangoni Csm (Ra), Paola Avveduti Sert (Ra), Cinzia Rovera, Rachele Mammi (programma PS), Vito Nellucci Csm (Fo), Cinzia Palagi Sert, M.A. Bombardi Sert (Fo), Simona Roviti S.Sociali (Fo), SimtimiCsm (Lugo di Romagna), Maccolimi Csm (Ra), Nicoletta

4. PROGETTO AFRICA: AD OGNI BUDGET DELLA SALUTE ACCOPPIARE UN PARI BUDGET IN AFRICA CON LO 0,8% DELL’INVESTIMENTO

• Formazione diffusa: interoggettiva e economica delle persone• Partire dal desiderio delle persone• Teorema: ”mal che vada, va bene” Break Even• Nicchia di economia sociale• Soci sovventori (solitudine legami) – Autonomia - dipendenza emancipativa

ReferenteAngelo Righetti

Hanno partecipatoCSM Cesena (Giannuzzi, Vigherani), DP Ravenna (Meonte), CSM Forlì (Ramoscelli)

5. COME OVVIARE ALLA DOMANDA SEMPRE PIÙ FREQUENTE DEL BUDGET DI SALUTE CHE È IN NETTO CONTRASTO CON L’OFFERTA DELLE RISORSE

• Discussione sull’integrazione nel territorio dell’utente con enfasi attribuito allo strumento U.V.M.• Proponiamo di chiamare a presiedere l’organismo U.V.M. tutti i soggetti referenti delle risorse utili

all’affermazione dell’utente sul territorio di appartenenza.

ReferenteSilvia

Hanno partecipatoResponsabile Centro Diurno, Dottori (riabilitazione, responsabile Csm Cesena, infermieri Asl, servizi sociali di varie zone)

6. CRITICITÀ DA AFFRONTARE DA DOMANI PER IL B.d.S

È stata condivisa da tutti la necessità di:

• accrescere la cultura per mettere al centro la persona;

• coinvolgere tutte le parti nella coprogettazione

Referente

M.Cellini

7. COME RENDERE OPERATIVO IL B.D.S.

Richiesta aiuto (volontari – collaborazione) ma non riusciamo a capire concretamente quali possono essere i percorsi, quindi chiediamo una formazione integrata sugli aspetti procedurali a partire da casi sperimentali – formazione gruppo di lavoro

ReferentePaola Monaco

Hanno partecipatoM. Poletti, L. Valli, A. Parma, V. Vannoni, R. Gollinucci, C. Fabbri, M. Pratelli, F. Gennari, P. Cavalli

8. RENDERE COGENTE L'ATTUAZIONE DEGLI INDIRIZZI E DELLA METODOLOGIA DEL B.d.S.

• Presenza strutturata di tutti gli attori del B.d.S., in particolare Terzo Settore nelle sedi di programmazione e valutazione degli esiti

• Ruolo specifico dell'associazionismo nel monitoraggio e valutazione (quali sedi e modalità di condivisione (priorità di lavoro nei CUFO)

• Etica e responsabilità professionale nella evidenziazione delle carenze• Semplificazione, documentazione (sistema informativo)

ReferenteEnzo Morgagni, Nevio Chiarini

Hanno partecipato(13+16)

9. ESPERIENZE DI B.d.S. E IPOTESI DI REALIZZAZIONE

Procedure chiare ed esplicite per:• Gestione e tavolo degli attori coinvolti nel PTRI• Produzione condivisa della scheda progettuale? Informatizzata?• Criteri per l'individuazione dei referenti del PTRI• Come rappresentare in termini economici il BDS?

ReferenteEvangelista Mimmo

Hanno partecipato(15 partecipanti)

10. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E B.d.S. Contributi:• Prevenzione minori dai bisogni complessi? • Ci si aspettava che in questa giornata si partisse dalla discussione sui minori, quando “mettere a

sistema è più semplice”• “Durante noi il dopo di noi”• Presa in carico su tutto l'arco della vita/progetto di vita• Continuità assistenziale• Molte scelte personali e familiari future dipendono dalla fase iniziale (accettazione – trattamento

precoce)• Esperienza dell'NPIA di esempio per l'abitudine allo scambio e al “fare rete” (scuola – famiglia)• Qualità delle offerte territoriali in età evolutiva superiore (progettazione differente in momento di

transizione) • Necessità maggiore cura nei passaggi all'età adulta• Potenzialità della scuola in termini di risorse e opportunità abilitative• Per un reale reinserimento territoriale necessaria “mappatura” più specifica dei servizi offerti

dalla comunità• Nei momenti di “passaggio” importante coinvolgimento dei comuni e dell'intera equipe

multifunzionale (importate coinvolgimento operatore “che meglio conosce” l'utente)• Mancanza della Tutela Minore

Continua

10. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E B.d.S. (2)Proposte:• Applicabilità potenziale consolidamento

programma di cura – responsabilità sanitaria – e progetto di vita (responsabilità integrazione socio-sanitaria)

• Programmi abilitativi non sempre in un'ottica di spendibilità nel contesto (focus sulle finalità!) - raggiungimento obiettivi? Adeguatezza?

• Possibile responsabilizzare una comunità competente con l'obiettivo di far vivere tutti i bambini nel proprio contesto di vita?

• Sistematizzazione e formalizzazione buone prassi già esistenti - progetto di attività quotidiane (fare in modo che la vita abbia un senso)

• Ibridare i sistemi per ripensare la “RETE”

ReferenteGrittani

Hanno partecipatoGrilli, Dinoi, Semprini, Pesci, Alessandrini, Righi, Malrassi, Gaspari, Pellegrini, Vanicelli, Drei, Colonna, Fabbri, Maresi, Cooperativa San Vitale, Comune di Misano, Comune di Cattolica, Comune di Cesena/Rubicone, CSM di Ravenna-Forlì, DSM Parma, NPI Rivero, Servizio Sociale Varsrel Romagna, Faentonei, personale amministrativo ASL Romagna, Associazione ANFAS Forlì, Ravenna-Per una solidarietà fattiva, Direzione distretto Cesena e Rubicone

11. B.D.S. E PAZIENTI GIUDIZIARI

• Complessità nella collaborazione con il sistema giudiziario;• Equivoci diagnostici e diversi percorsi di cura;• Necessità di allocazione di risorse in tempi brevi, con difficoltà a programmare tali risorse;• Problematiche legate ai diritti di cittadinanza per pazienti, spesso extracomunitari, in uscita da

Rems.

ReferenteAlberto Amadei

Hanno partecipato55 persone

12. B.D.S. : CHI FA COSA, FORMAZIONE……COME CAMBIA IL RUOLO DELLA COOP. Dalla U.V.M. realtà locali diverse AUSL Romagna (con netta prevalenza area sanitaria / psichiatrica) alla progettazione U.V.M. (dal B.d.S. al P.A.R.I. – Accordo progetto riabilitativo integrato)

Più orizzontalità tra sanitario e sociale• Formazione sanitario psichiatrico • Integrazione istituzionale, professionale, gestionale, comunitario

• Formazione sociale • Servizi sociali,• Privato sociale, • Coop.

• Formazione trasversale

continua

12. B.D.S. : CHI FA COSA, FORMAZIONE……COME CAMBIA IL RUOLO DELLA COOP. (2)

• Co-progettazione• Sociale che attiva risorse gestionali e di

comunità (ruolo di facilitatore, ruolo di attivazione, ruolo di counseling,…..)

• Case manager / case management o care giver• Progetti di personalizzazione (di soggetti in

carico per “tempi infiniti”) (co-integrazione)• Il valore dell’ «accompagnamento» di chi ha

vissuto il problema adeguatamente formato Con presenza di prestazioni specialistiche in fasi specifiche del P.A.R.I. (Accordo progetto riabilitativo integrato)

ReferenteNoemi Cornacchia, Paolo Ugolini

Hanno partecipatoLuca Ballanti (Direz. Inf. DSM Cesena), Giulia Merendi (coop. Sole), Mauro Ramdi (Coop. Sole), Roberta Mazzoni (Dir. Distretto Ravenna), Paolo Ugolini (sociologo SERT Cesena), Arianna Bori (Resp. Servizi sociali Cervia), Bevelli Catia (Ass. soc. Servizio anziani Riccione), Bernacchia Laura (ass. soc. Servizio disabili Riccione), Oriana Solfanali (Coop. Soc. Cad Onlus), Monia Castagnoli (Coop. Soc. CadOnlus), Michaela Orioli (Coop. La Pieve), Cristina Ricci (Coop. La Pieve), Cristian Tamagnini (Coop. Cento Fiori-RN).

13. BUDGET DI SALUTE NELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE.

• Costituire un gruppo di lavoro aziendale per implementare ed adattare il modello del budget di salute ed il P.A.R.I. per i cittadini seguiti dall’U.O.D.P.

• Ridefinire la composizione dell’U.V.M. • Approfondimento giuridico ed amministrativo per individuare i fornitori dei progetti.• Coinvolgimento degli EE.LL. per definire politiche in linea con il budget di salute.

ReferenteDaniela Casalboni

Hanno partecipatoCinzia Grossi, Paola Mosconi, Cristina Montanari, Loredana Urbini, Rosaria Benericetti, Tamara Pandolfo, Franca Perroni, Simona Brunetti, Ragazzi, Grazia, Speranza, Pantieri, Martino, Gorini, Barchiey, Mariani, Greco, De Santis, Ceroni, Forlano, Messori, Manaresi, Olivoni, Pellegrini, Orioli, Ciavatta, Foschini, Staccioli.

14. QUALI STRATEGIE SI POSSONO UTILIZZARE PER I PAZIENTI CHE NON NE VOGLIONO SAPERE DEL PROGETTO? • Prima di fare il progetto è necessario agganciare il desiderio della persona. • Non sempre è facile, bisogna ASCOLTARE la persona, si possono utilizzare tecniche specifiche, è necessario

saper ascoltare anche i desideri di familiari ed operatori e bisogna essere disponibili a mettersi in discussione.

• Il progetto non è del servizio o della famiglia, ma è il PROGETTO DELLA PERSONA.• Gli ideatori del progetto devono essere la persona, il servizio, la famiglia ed il terzo settore, ognuno con le

proprie competenze. • Gli stessi attori devono attuare e monitorare il progetto.• Se il desiderio della persona appare irrealizzabile va comunque accolto e non messo in discussione,

occorre portare la persona, attraverso piccoli passi realizzabili, nella direzione del suo desiderio.

ReferenteAlessandra Fileni (CSM Rimini)

Hanno partecipatoAss. familiari Porte Aperte, Lucilla (fisiot.) Catia (C.P. Cesenatico), Silvia (C.P. Cesenatico inf.), Michela (psichiatra), Stefania (U.d,P, Comune di Riccione), Piera (Fam. Ravenna), Giacobbe (inf. Riccione), Fernanda (inf. ), Giuseppe (familiare), Alessandra (inf.) Giuliana (coord.), Emanuel (inf. Forli), Rino (Cesena), Stefania (inf. Forlì), Leonardo (G.A. Cesena), M.Cristina (A.S.RC.), Silvia ( A.S. RA), Giuseppina, Antonella.

15. PROCESSO O STRUMENTO • Relazione o risolvere i problemi.• Territorio siamo pronti?• Definizione del campo di intervento.• Sostenibilità persona territorio• Monitoraggio• Abbiamo preso troppo in carico le persone

ReferenteNevio Baruffi

Hanno partecipatoIvanka Vidovic, Cosimo Argentieri, Nobili, Teodorani, Calbi, Capannini, Uslenghi, Baraghini, ed altri.

LA SESSIONE PLENARIA CONCLUSIVA

SESSIONE CONCLUSIVA

La plenaria conclusiva è stata dedicata a raccogliere spunti e riflessioni da parte dei partecipanti sul lavoro svolto, discutere di come proseguire i lavori nei mesi futuri e delineare i prossimi appuntamenti nel campo della formazione e della progettazione degli interventi. Si è conclusa con gli interventi di Claudio Ravani e Marcello Tonini.

La sessione è stata facilitata da Gerardo de Luzenberger. Andrea Moretti si è occupato di fare la sintesi visiva dei contributi raccolti.

SESSIONE CONCLUSIVA