SEMINARIO 1 IL FUND RAISING NELLE ATTIVITA’ DELLO …...• L’ingombrante presenza - nel mercato...
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© Massimo Coen Cagli Fund-raising.it. Vietata la riproduzione e la diffusione senza l'autorizzazione dell'autore
(Fondi POR Sardegna 2000-2006, Asse II - Misura 2.3 - Azione 2.3.b)
SEMINARI INNOVASPETTACOLO MONIT
SEMINARIO 1IL FUND RAISING NELLE ATTIVITA’ DELLO SPETTACOLO
Cagliari, Oristano, 17 - 18 febbraio 2008
Massimo Coen Cagli
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OBIETTIVI DELLA LEZIONE
1. comprendere il significato del fund raising e le conseguenze di una sua applicazione nel contesto organizzativo degli enti locali e di quelli privati
2. Definire l'insieme delle attività di studio, analisi, progettazione e implementazione di un piano strategico di fund raising
3. Acquisire conoscenze di base sui mercati di riferimentodel fund raising e sulle principali modalità tecniche di raccolta.
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SPONSORIZZAZIONIFestival della Letteratura di MantovaSant’Arcangelo dei teatri
INVESTIMENTI SOCIALIAccademia Santa Cecilia di Roma
FILANTROPISMO DI IMPRESAEnergia per la cultura
DONAZIONI INDIVIDUALIAssociazione Amici del Teatro del Maggio FiorentinoFilofestival MantovaFondazione Teatri di Reggio Emilia
SI FA GIA' FUND RAISING PER LO SPETTACOLO
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PUNTI DI FORZA/1
• L’attenzione del pubblico verso la cultura, e la costante crescita della domanda culturale in Italia.
• Il dinamismo degli enti locali nel campo della cultura che in modo crescente investono programmi e risorse nello sviluppo di attività culturali innovando, seppure parzialmente, la propria cultura gestionale
• Una grande fertilità del settore non profit e sociale dove operano non meno di 40.000 organizzazioni culturali, artistiche,ecc. che esprimono una progettualità in grado di innovare costantemente l’offerta culturale
FUND RAISING E CULTURA
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PUNTI DI FORZA/2
• Il farsi strada in modo prepotente di una cultura della responsabilità sociale di impresa che tende, seppure in modo dialettico, a dare uno spazio nuovo alla cultura in quanto fattore di sviluppo della comunità e non solo come bene “elitario”
• Un moderato rilancio di politiche di incentivazione ad investimenti nel campo della cultura (defiscalizzazione delle donazioni, nuove fonti di finanziamento quali il 5 per mille, ecc.)
• L’affermarsi nella opinione pubblica di una titolarità e di una legittimazione sociale degli enti culturali a fare fund raising(se non altro come risposta alla crisi economica del welfare)
FUND RAISING E CULTURA
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CRITICITA’/1
• La mancanza di un politica pubblica di sensibilizzazione, promozione, incentivazione del fund raising per la cultura(se da un lato lo stato taglia drasticamente gli investimenti per la cultura dall’altro non fa nulla per creare “un ambiente favorevole”che faciliti l’accesso ai fondi privati da parte degli enti culturali)
• La mancanza di una mentalità e di una cultura imprenditoriale moderna nella gestione degli enti culturali, soprattutto nei gruppi dirigenti
• La enorme frammentazione degli enti che sono in larga parte piccoli e piccolissimi (il settore delle organizzazioni non profit cosìcome quello degli enti pubblici per il 90% è costituito da piccoli enti,) con conseguente difficoltà di accesso ai mercati rilevanti delle sponsorizzazioni
FUND RAISING E CULTURA
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CRITICITA’/2
• La ancora scarsa rilevanza conferita alla cultura nei programmi di responsabilità sociale di impresa in Italia
• L’ingombrante presenza - nel mercato dei fondi privati per la cultura - del patrimonio monumentale, che attrae la maggioranza dei finanziamenti a scapito di progetti e attivitàculturali, anche come conseguenza di una vecchia cultura del mecenatismo (restauro monumenti, finanziamento ad istituti ed enti per la loro esistenza e non per i loro progetti, ecc.).
FUND RAISING E CULTURA
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QUALE E’ IL RUOLO DEL FUND RAISING NELLE STRATEGIE ECONOMICHE?
IL CASO DI UN FESTIVALIL SOSTEGNO DELLEATTIVITA’ (ARTISTI E OPERE DA FRUIRE)
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
MERCATO PRIVATO
MERCATO PUBBLICO
MERCATO INDIVIDUI
ORG.NE CULTURALE
ATTUAZIONEPOLITICHE
COMUNIC.PUBBLICITA’
BENE/SERVIZIO
FINANZADERIVATA
PAGAMENTOSERVIZI
BOTTEGHINO
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QUALE E’ IL RUOLO DEL FUND RAISING NELLE STRATEGIE ECONOMICHE?
IL CASO DI UN FESTIVALIL SOSTEGNO DELLAMISSION (CULTURA PER I BAMBINI, PROMO-ZIONE TERRITORIO, SPETTACOLO DI QUALITA’PER LA COMUNITA’)
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
MERCATO PRIVATO
MERCATO PUBBLICO
MERCATO INDIVIDUI
ORG.NE CULTURALE
SVILUPPO
OPPORTUN.SVILUPPO
SODDISFAZ.BISOGNI
FINANZASTRAORDIN.
INVESTIMENT.SOCIALE
SOSTEGNOLIBERALE
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DUE LIVELLI: LA MISSIONE E IL SERVIZIO (EVENTO, O ALTRO)DUE VALORI: SOCIALE (PLUS-VALORE) E COMMERCIALE O DI SERVIZIO
QUALE E’ L’IDENTITA’ECONOMICA DEL VOSTRO ENTE? E COME SI PUO’RAPPORTARE CON I 3 MERCATI?
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
FUND RAISING E SOSTENIBILITA’DELLA CULTURA
MERCATO PRIVATO
MERCATO PUBBLICO
MERCATO INDIVIDUI
ORG.NE CULTURALE
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IL RUOLO STRATEGICO DEL FUND RAISINGIL RUOLO STRATEGICO DEL FUND RAISING
MERCATO PRIVATO
MERCATO PUBBLICO
MERCATO INDIVIDUI
ORG.NE CULTURALE
IL FUND RAISING E’ LEGATO AL PLUS VALORE DELLE ATTIVITA’
QUINDI BISOGNA FAR VEDERE IL PLUS VALORE E SE NON C’E’ BISOGNA CREARLO
PER
APRIRE NUOVI MERCATI
OTTENERE DI PIU’ DAI VECCHI MERCATI
CON NUOVI SCAMBI
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IL RUOLO STRATEGICO DEL FUND RAISINGIL RUOLO STRATEGICO DEL FUND RAISING
COSA SCAMBIAMO CON I TRE INTERLOCUTORI?
VALORI SOCIALI Integrazione socialeSviluppo del capitale cognitivo
VALORI ECONOMICI Marketing territorialeOpportunità commerciali
VALORI POLITICI Qualificazione delle politiche pubbliche
VALORI RELAZIONALI Aumento del capitale socialeGestione degli stakeholders
SODDISFAZIONE DI Crescita personaleBISOGNI E DESIDERI Gestione tempo libero
Acculturazione/formazione
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• Porre al centro del finanziamento la propria mission sociale piuttosto che le semplici iniziative
• Essere in grado di produrre valore aggiunto (in termini sociali) della cultura (e del singolo spettacolo) che giustifichi il ricorso a fonti di finanziamento diverse da quelle pubbliche (in genere legate ai costi di gestione o di realizzazione delle iniziative e fondate sulle risorse raccolte attraverso il sistema fiscale)
• Essere in grado di produrre impatti sociali, culturali ed economici positivi sulla comunità che rappresenta per i finanziatori privati e i donatori individuali il vero “ritorno” atteso
• Essere in grado di lavorare in partnership costruendo sistemi di relazioni e collaborazioni tra pubblico, privato e non profit
• Aprirsi ad una cultura manageriale moderna orientata all’investimento e allo sviluppo piuttosto che alla mera gestione dell’esistente.
LA SFIDA DEL FUND RAISING PER LA CULTURA
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MINIMALISTACARITA’ E FILANTROPISMO
CENTRATO SULDONATORE
MASSIMALISTAMARKETING ORIENTED
CENTRATO SULLE TECNICHE
STRATEGICOINVESTIMENTI SOCIALI
CENTRATO SULLA MISSION
L'EVOLUZIONE DEL FUND RAISING
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IL FUND RAISING E'UNA ATTIVITÁ STRATEGICA DI
REPERIMENTO DI RISORSE FINANZIARIE
VOLTA A GARANTIRE NEL TEMPO LA SOSTENIBILITÁ DI UNA CAUSA SOCIALE (PROGETTO) E DELLA AZIONE
COLLETTIVA ORGANIZZATA NECESSARIA A PERSEGUIRLA,
E A PROMUOVERE IL SUO SVILUPPO COSTANTE
AFFERMANDO LA PROPRIA IDENTITÁ (“VERITA’”) SOCIALE VERSO UNA MOLTEPLICITA' DI
INTERLOCUTORI
DEFINIZIONE DI FUND RAISING
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• Finanziare Servizi e strutture (es: una compagnia teatrale, uno stabile,ecc.)
• Sostenere Singoli progetti, iniziative ed eventi (non solo tradizionali ma anche innovativi)
• Investire attraverso PartnershipPubblico-Privato-Non profit (es: Festival periodico, Distretto Culturale o Sistema di Teatri, ecc.)
TRE TIPOLOGIE DI FUND RAISING PER GLI ENTI CULTURALI
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
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IL CICLO DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
1 - AVVIO DEL FUND RAISING ("START UP")
• definizione del case statement
• individuazione e superamento degli ostacoli e delle resistenze interne
• coinvolgimento dell'organizzazione (dirigenza, staff, volontari)
1 - AVVIO DEL FUND RAISING ("START UP")
• definizione del case statement
• individuazione e superamento degli ostacoli e delle resistenze interne
• coinvolgimento dell'organizzazione (dirigenza, staff, volontari)
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LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
2 - ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
• SWOT (Strenght, Weakness, Opportunity, Threats) analisys
• analisi della composizione dei fondi
2 - ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
• SWOT (Strenght, Weakness, Opportunity, Threats) analisys
• analisi della composizione dei fondi
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LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
3 - ANALISI DELL'AMBIENTE
• SWOT e PEST (Political, Sociological, Economical e Technological) analisys
• analisi dei soggetti e dei mercati pubblici e privati
• definizione della costituency e metodo LAI (Linkage, Ability, Interest)
3 - ANALISI DELL'AMBIENTE
• SWOT e PEST (Political, Sociological, Economical e Technological) analisys
• analisi dei soggetti e dei mercati pubblici e privati
• definizione della costituency e metodo LAI (Linkage, Ability, Interest)
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LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO4 - PROGETTAZIONE E
PIANIFICAZIONE
• definizione del piano di fund raising
• progettazione delle singole attività
• scelta degli strumenti di raccolta fondi (contatto diretto, mailing, sponsorizzazioni, convenzioni, ecc.)
• piano di comunicazione
4 - PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
• definizione del piano di fund raising
• progettazione delle singole attività
• scelta degli strumenti di raccolta fondi (contatto diretto, mailing, sponsorizzazioni, convenzioni, ecc.)
• piano di comunicazione
LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
5 - MESSA IN OPERA • formazione dello staff
• monitoraggio e management
• internalizzazione/esterna-lizzazione dei servizi di fund raising
• gestione degli aspetti finanziari, contabili e fiscali
5 - MESSA IN OPERA • formazione dello staff
• monitoraggio e management
• internalizzazione/esterna-lizzazione dei servizi di fund raising
• gestione degli aspetti finanziari, contabili e fiscali
LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO
6 - VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
• valutazione economica
• valutazione del potenziale
• Fidelizzazione
• rinnovo e incremento
6 - VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
• valutazione economica
• valutazione del potenziale
• Fidelizzazione
• rinnovo e incremento
LE FASI DEL FUND RAISING
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
1AVVIO DEL FUND RAISING (start up)
ANALISI DELL’AMBIENTE
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE
MESSA IN OPERA
VALUTAZIONE E GESTIONE DEGLI ESITI
REVISIONE DEL CICLO7 - REVISIONE DEL CICLO
la valutazione complessiva di un ciclo di fund raising dàluogo anche alla revisione di alcuni suoi presupposti, revisione che coincide con l'inizio di un nuovo ciclo
7 - REVISIONE DEL CICLO
la valutazione complessiva di un ciclo di fund raising dàluogo anche alla revisione di alcuni suoi presupposti, revisione che coincide con l'inizio di un nuovo ciclo
LE FASI DEL FUND RAISING
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NON ESISTE UN UNICO MODELLO DI FUND RAISING
MA DIFFERENTI MODELLI, BASATI SULLE CARATTERISTICHE DI UNA
ORGANIZZAZIONEE DEI MERCATI AI QUALI FA RIFERIMENTO
IN ALTRI TERMINI:
“SE LA TUA ORGANIZZAZIONE NON ASSOMIGLIA AL TEATRO LA SCALA O AL FAI NON DEVI ADOTTARE IL LORO
MODELLO”
3 - Il punto critico: ad ognuno il suo modello di fund raising
3 - Il punto critico: ad ognuno il suo modello di fund raising
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Fare una strategia di fund raising vuol dire analizzare le proprie caratteristiche e quelle dei mercati di riferimento per disegnare il
proprio modello di sostenibilità
3 - Il punto critico: ad ognuno il suo modello di fund raising
costruire la propria strategia di sostenibilità
3 - Il punto critico: ad ognuno il suo modello di fund raising
costruire la propria strategia di sostenibilità
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STRATEGIASTRATEGIA
Regole
Cultura sociale
Consuetudini
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Attività
Ambito di impegno
Cultura organizzativa
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FUND RAISING PER LA CULTURAFUND RAISING PER LA CULTURA
UNUN BISOGNO COMPLESSO:BISOGNO COMPLESSO:
- COSTRUIRE STRUTTURE- SOSTENERE INTERVENTI- TROVARE RISORSE AGGIUNTIVE AL BOTTEGHINO- FAVORIRE ACCESSO ALLA CULTURA- FAR NASCERE NUOVI TALENTI- POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE (MARKWTING
TERRITORIALE)- CREARE COESIONE SOCIALE- …………
NON E’ PENSABILE UNA SOLA FONTE DI NON E’ PENSABILE UNA SOLA FONTE DI FINANZIAMENTO E UN SOLO TIPO DI FUND FINANZIAMENTO E UN SOLO TIPO DI FUND RAISINGRAISING
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DIVERSI MERCATIDIVERSI MERCATI
• Non dipendere da una sola fonte di finanziamento• Operare verso differenti mercati e con differenti modalità• Ogni organizzazione ha il suo funding mix
CITTADINI
Quote per serviziDonazioniQuote associativeLasciti
AZIENDE
SponsorizzazioniIn danaroIn servizi
Donazioni
Investimenti socialiPartnership CompartecipazioneJoint venture
FONDAZIONI BANCARIE
GrantFinanziamento progetti
FONDI PUBBLICI
ProgettiConvenzioniPatrimonio
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LE 5 REGOLE D’ORO PER AVERE SUCCESSOLE 5 REGOLE D’ORO PER AVERE SUCCESSO
Per fare fund raising, chiedere soldi e’ la cosa più importante,
ma è l’ultima cosa da fare.Prima bisogna creare le condizioni giuste
1. RACCOGLIERE CONSENSO SULLA MISSIONE E SUL PROGETTO
2. CREARE E COLTIVARE RELAZIONI SOCIALI, UMANE, ISTITUZIONALI CON I NOSTRI POTENZIALI DONATORI
3. COMUNICARE E SENSIBILIZZARE: DIFFONDERE UNA NUOVA CULTURA DEL FILANTROPISMO
4. INVESTIRE SULLA CONOSCENZA E SULLA PROFESSIONALITA’
5. FARE IL PRIMO PASSO, COMUNQUE SIA
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CREARE CONSENSO SULLA MISSIONECREARE CONSENSO SULLA MISSIONE
I nostri donatori possono capire la nostra causa e la possono condividere.
Più la causa è condivisa, più le donazioni sono alte e durature nel tempo, perché si aderisce ad un progetto che diventa comune
Più la donazione è fatta solo come gesto caritatevole o mera opportunità commerciale più è occasionale
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CREARE RELAZIONI CREARE RELAZIONI
Per una organizzazione avere un capitale di relazioni vuol dire avere un il patrimonio di conoscenze, rapporti sociali, umani e di lavoro e il clima di fiducia nei suoi confronti che le permette di svilupparsi e di svolgere le proprie attività.
Il “capitale sociale” oggi vale più del capitale economico
Le donazioni viaggiano su canali relazionali: senza relazione non c’è donazione
La rete dei nostri dirigenti, volontari, operatori, ecc. è la base per creare una grande rete sociale di consenso attivo
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INVESTIRE IN PROFESSIONALITA’ E CONOSCENZA
INVESTIRE IN PROFESSIONALITA’ E CONOSCENZA
Siamo nella società della conoscenza. Per avere successo bisogna conoscere.
Dobbiamo conoscere e praticare la professionalità (non si può fare tutto in casa soprattutto se dobbiamo raccolgiere moti soldi)
Dobbiamo conoscere i nostri donatori e le loro motivazioni a donare
Dobbiamo conoscere i differenti mercati- perché si fanno le sponsorizzazioni?- perché le fondazioni danno soldi?- perché i cittadini danno soldi?
Chi conosce queste risposte, vince!
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FARE IL PRIMO PASSOFARE IL PRIMO PASSO
Se pensiamo a quanto è grande il nostro obiettivo di fund raising, ci accorgiamo che la nostra strada è molto lunga e difficile.
Ma come si fa a fare un percorso di 100 km?
Qualunque sia la risposta, la verità è che si parte facendo il primo passo.
Quindi:- organizzarsi (fare un gruppo di raccolta fondi)- prendere sul serio l’obiettivo con ottimismo e fiducia- non perdere tempo in chiacchiere: raccogliere soldi è la
cosa più importante per la nostra causa. Altrimenti è meglio che ci mettiamo a fare qualcos’altro
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CENTRALITA’ DELLO STATEMENT:ELEMENTI ESSENZIALI DELLA BUONA CAUSA
CENTRALITA’ DELLO STATEMENT:ELEMENTI ESSENZIALI DELLA BUONA CAUSA
VISIONVISION(è il modo di “vedere” la realtà; il p.d.v. generale;ma anche come la org.ne “si vede” nel futuro. Lavisione “illumina” la buona causa)
MISSIONMISSION(traguardo, causa generale di una organizzazione, fine ultimo)
OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI STRATEGICI (relativi a un piano di azione su larga scala e indispensabili per raggiungere la mission)
OBIETTIVI OPERATIVIOBIETTIVI OPERATIVI(relativi a scelte tattiche o solamente di tipo tecnico e necessari a mettere in opera le strategie)
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CHICHI DOBBIAMO/VOGLIAMO SERVIRE O SODDISFARE?
COSACOSA (QUALI BISOGNI, ESIGENZE, DOMANDE, ...) DOBBIAMO/VOGLIAMO SODDISFARE?
COMECOME (CON QUALI MODALITA' TECNICHE) DOBBIAMO/VOGLIAMO SODDISFAREQUESTI BISOGNI, ESIGENZE, DOMANDE, ...?
I TRE INTERROGATIVI DELLA BUONA CAUSA
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FATTIBILEFATTIBILE (REALISTICA, I CUI OBIETTIVI APPAIONORAGIONEVOLMENTE RAGGIUNGIBILI)
DISTINTIVADISTINTIVA (CHE HA ELEMENTI DI ACCENTUATA DISTINZIONE DALLE ALTRE BUONE CAUSE)
MOTIVANTEMOTIVANTE (CHE SPINGE A MOBILITARSI, A FARE UN ATTO DI DONAZIONE, OSSIA CHE HA UN IMPATTO IN QUANTO DIMOSTRA CHE E' “URGENTE O NECESSARIO FARE QUALCOSA PER....”)
I TRE FATTORI DI SUCCESSO DELLA BUONA CAUSA
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• BUONA CAUSA (MISSION, OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI)
• CONTESTO O QUADRO DI RIFERIMENTO
• ATTIVITA'
• STRUTTURAGRAMMA-ORGANIGRAMMA
• DESTINATARI DELLE ATTIVITA'
• FABBISOGNO (TECNICO, FINANZIARIO, ORGANIZZATIVO, DI PERSONALE, ECC.)
• CURRICULUM (STORIA, INIZIATIVE SVOLTE, SUCCESSI OTTENUTI, ECC.)
• SISTEMI DI VERIFICA DELLA QUALITA'
• MODALITA' DI REPERIMENTO E UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
INDICE TIPO DEL CASE STATEMENT
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1 - RACCOLTA DI MATERIALEdal quale trarre informazioni, dati, elementi della identità dell'organizzazione (materiale di propaganda e di presentazione, interviste ai dirigenti, articoli e servizi giornalistici che parlano della organizzazione, ecc.)
2 - ANALISI DEL MATERIALE RACCOLTO
3 - BRAINSTORMINGriflessione sui dati e loro elaborazione, coinvolgendo dirigenti, fund raiser, consulenti, volontari, ecc.
4 - REDAZIONE DI UN TESTO INTERMEDIO
5 - TEST-VERIFICA DEL CASE STATEMENTverso dirigenti, operatori, interlocutori, pubblico generalizzato
6 - MESSA A PUNTO
7 - REDAZIONE DI UN TESTO BASEfunzionale alla comunicazione
PROCEDURE PER LA MESSA A PUNTO DEL CASE STATEMENT
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6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING 6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING
DIREZIONECogenza istituzionaleAutoritàStrategieDecisioniRelazioni istituzionali…………
STAFFOperativitàStrutture organizzativeRisorse umaneTecnologie………..
AMBIENTE ESTERNORisorse economiche per le cause socialiIstanze e bisogni socialiConsensoCapitale sociale……..
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6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING 6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING
Comitato di raccolta fondiPresidenteConsiglio di AmministrazioneFundraiserVolontari e Soci della organizzazioneInterlocutori finanziari della Organizzazione (aziende, fondazioni, Pubbl. Amministrazione, ecc.)Soggetti intermediari (Capitale sociale della organizzazione)…………
Comitato di raccolta fondiPresidenteConsiglio di AmministrazioneFundraiserVolontari e Soci della organizzazioneInterlocutori finanziari della Organizzazione (aziende, fondazioni, Pubbl. Amministrazione, ecc.)Soggetti intermediari (Capitale sociale della organizzazione)…………
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6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING 6 - LA GOVERNANCE DEL FUND RAISING
Comitato di raccolta fondiPresidenteConsiglio di AmministrazioneFundraiserVolontari e Soci della organizzazioneInterlocutori finanziari della Organizzazione (aziende, fondazioni, Pubbl. Amministrazione, ecc.)Soggetti intermediari (Capitale sociale della organizzazione)………..
Comitato di raccolta fondiPresidenteConsiglio di AmministrazioneFundraiserVolontari e Soci della organizzazioneInterlocutori finanziari della Organizzazione (aziende, fondazioni, Pubbl. Amministrazione, ecc.)Soggetti intermediari (Capitale sociale della organizzazione)………..
Scopo:• Coinvolgere soggetti chiave sia
all’interno che all’esterno della organizzazione
• Aumentare il capitale sociale
• Creare un ambiente favorevole
• Moltiplicare le opportunità
• Condividere le responsabilità sul fund raising
• Aumentare le conoscenze e i kno-how
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONEANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
• LE ACQUISIZIONI,Che cosa ha ottenuto l’organizzazione per i suoi interlocutori (beneficiari; utenti, soci, partner, ecc.)In quale stato di sviluppo si trova l’organizzazioneQuale è il suo ruolo attuale nel contesto sociale
• LE POLITICHE,I programmi strategici relativi agli ambiti e ai temi propri
• LE ATTIVITÀ, L’EVENTOI servizi erogati, le iniziative svolte, i beni prodotti e scambiati con gli interlocutori-Programma-Contenuti (tematici e spettacolari)-Spazi/Luoghi
• I PUBBLICIUtenti, clienti (spettatori), beneficiari, sostenitori, volontari, dirigenti, consulenti, fornitori…tutti coloro che sono in relazione con la organizzazione
• IL SISTEMA DI COMUNICAZIONEMessaggio, mezzi/canali, destinantari, ecc.
• POSIZIONE ECONOMICO-FINANZIARIABilanci, crediti/debiti, costi/ricavi,
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ANALISI DELLA ORGANIZZAZIONEANALISI DELLA ORGANIZZAZIONE
LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI,Quantità, qualità, competenze, capacità, motivazioni
LE RISORSE TECNICHE E ORGANIZZATIVE,Macchinari, sedi; strutture, software, mezzi e strumenti di comunicazione, strutture e categorie di management
LE CARATTERISTICHE ISTITUZIONALI,Statuto, assetto giuridico,
LE CONFLITTUALITÀ,Conflitti interni edesterni tra cutlrue, posizioni politiche, professionalità, ecc.
FUND RAISING E MARKETINGQuantità e qualità di strumenti e attività già avviati
CULTURA ORGANIZZAZIONEFund raising, imprenditività, innovazione tecnologica, management, cooperazione, governance. ecc.
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• I MERCATI
• I PUBBLICIpubblici portatori di risorsepubblici "regolatori"pubblici "intermediari"pubblici "consumatori”
• LA COMPETIZIONEconcorrenza rispetto ai beni e ai servizi concorrenza rispetto al fund raising e ai mercaticoncorrenza geografica
• IL MACROAMBIENTEi trend socio-demografici, gli stili di vita e le abitudini i ruoli sociali, i trend economici e tecnologicii trend politici, la cultura, le idee e i valori
AREE DI INDAGINE DELL'AMBIENTE ESTERNO
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1 LE CD SPONSORIZZAZIONI SONO IN CRESCITA (1,5 MLD di euro nel 2004) SOPRATTUTTO NEL SETTORE DELL’UTILITA’ SOCIALE(+3%). IL SETTORE CULTURA NON CRESCE MA E’ ELEVATO (CIRCA 350-400 MIL. EURO)
2 LE LIBERALITA’ DELLE AZIENDE AMMONTANO NEL 2003 A 300 MIL. DI EURO (SOLO IL 25% DEL TOTALE DEFISCALIZZABILE)
3 IL NUMERO DELLE AZIENDE CHE INVESTE IN RESPONSABILITA’ SOCIALE SALE (70%) E LA MEDIA DI INVESTIMENTO ANNUO PER AZIENDA E’ IN CRESCITA (140.000 euro)
• Cultura ancora troppo marginale ma in crescita• Cultura/Sviluppo locale sociale ed economico
4 ANCHE LE PMI FANNO RESPONSABILITA’ SOCIALE
MERCATO DEI FONDI PRIVATIMERCATO DEI FONDI PRIVATI
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5 DECISION MAKING COMPLESSO MA PIU' RAPIDO DI QUELLO PUBBLICO
6 LE AZIENDE DA “BANCOMAT” A PARTNER DELLE INIZIATIVE
7 REQUISITI ESSENZIALI• Capacita' di analisi dei soggetti • Capacita' progettuale e impatto sulla realtà• Propensione alla comunicazione sociale e pubblica• Lavoro in partnership con le aziende
MERCATO DEI FONDI PRIVATIMERCATO DEI FONDI PRIVATI
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1 SEMBREREBBE ESSERE UN MERCATO IN LENTA E COSTANTE CRESCITA VALUTABILE INTORNO A 1,3 MLD DI EURO
2 RAPIDA OBSOLESCENZA DEI MEZZI DI RACCOLTA, SOPRATTUTO DEL MAILING, DELLE CAMPAGNE SULLA STAMPA E DEGLI EVENTI SETTACOLARI E SPORTIVI
3 STRATEGIE DI MANTENIMENTO PIU' CHE DI INCREMENTO DI DONATORI
4 UNA NUOVA PROSPETTIVA: IL FUND RAISING VIA INTERNET
5 REQUISITI ESSENZIALI• Conoscenza del profilo sociodemografico dei donatori e delle
motivazioni a donare• Capacità di contatto diretto e personalizzato• Predisposizione alla comunicazione interpersonale e alla informazione• La riconoscibilità della organizzazione (sia in ambito nazionale che
locale)• Conoscenze informatiche e apertura alla innovazione tecnologica
6 LE AGEVOLAZIONI FISCALI POTREBBERO INCREMENTARE IL MERCATO
MERCATO DELLE DONAZIONI
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NEL 2005 LE FONDAZIONI HANNO EROGATO 1.372 milioni di euro CON UN INCREMENTO DEL 10%RISPETTO AL 2004
I SETTORI NEI QUALI LE FONDAZIONI SONO PRESENTI IN MAGGIOR NUMERO SONO:
• ARTE (TUTTE LE 88 FONDAZIONI)• ATTIVITA’ E BENI CULTURALI E VOLONTARIATO (TUTTE LE 88
FONDAZIONI)• FILANTROPIA E BENEFICENZA (TUTTE LE 88 FONDAZIONI)• EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE (85)• SALUTE PUBBLICA (77)• RICERCA (61)• ASSISTENZA SOCIALE (67)
MERCATO DELLE FONDAZIONI BANCARIEMERCATO DELLE FONDAZIONI BANCARIE
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MERCATO DELLE FONDAZIONI BANCARIE
I BENEFICIARI
SOGGETTI PRIVATI 59,1% di cui:
•Associazioni (16,6%)•Fondazioni (11,1%)•Organizzazioni di volontariato (10,7%)•Cooperative sociali (2,0%)•Altri organismi privati (19,3%)
SOGGETTI PUBBLICI 40,9% di cui:
•Enti locali (23,2%)•Enti pubblici non territoriali -includono Scuole, Università, Strutture sanitarie, Istituti di accoglienza e beneficenza, ecc.-(15,5%)•Amministrazioni pubbliche centrali (1,6%)
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MERCATO DELLE FONDAZIONI BANCARIE
420 mil investiti
9.139 interventi
•Conservazione e restauro 155•Sostegno a produzioni artistiche 93,7•(+25% su 2004)•Musei e arti visive 52,4•Biblioteche, archivi ed editoria 7,6
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MERCATO DELLE FONDAZIONI BANCARIE
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DOMANDA E OFFERTAcontenutientità totale e delle singole transazioni
LE REGOLE DEI MERCATIFormaliInformali
I SOGGETTIcollettivi individuali (donatori/clienti)struttura/organico legami (network)economia/budget aspetti anagrafici-geograficiprogrammi/politiche aspetti sociograficibisogni (in termini di mktg) aspetti motivazionali soggettivil’agenda (urgenze) aspetti motivazionali sociali-relazionalile consuetudini sul mercato i bisogni (in termini di scambio) le regole/leggi disponibilità economicail potere interno willingness to pay (donate)i legami (network)
5 - COME ANALIZZARE I MERCATI5 - COME ANALIZZARE I MERCATI
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ANALISI DEI MERCATI:LE MODALITA’ DI FUND RAISING
ANALISI DEI MERCATI:LE MODALITA’ DI FUND RAISING
PRIVATO E FILANTORPIA (PERSONE GIURIDICHE)Aziende
Grandi donazioniPiccole donazioni occasionaliFornitura di servizi e di personale volontarioSponsorizzazioni, CRMFinanziamento su progetto Prelievo alla fonteVendita di servizi alla azienda
FondazioniPiccoli contributi “a pioggia”Grant (patrocinio con contributo)Gara su bandoInvestimenti (Joint venture)
INDIVIDUI (PERSONE FISICHE)Donazioni
Direct mailingContatto direttoTelemarketingInternetE-mailingCampagne sui mass mediaEventiQuote associativeLasciti e testamentiLotterie e simili
Vendita beni e serviziTariffe per servizi erogati al pubblicoVendita diretta di beni al pubblico (negozio, azienda)Vendita beni prodotti collaterali al fine istituzionale (editoria,
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TUTTI I SOGGETTI INDIVIDUALI, COLLETTIVI E SOCIALI
CHE, A DIVERSI LIVELLI E PER DIVERSI MOTIVI,
SONO COINVOLTI
NELL’ATTIVITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE,
COMPRESE ANCHE LE PERSONE E I
GRUPPI CHE NON INTRATTENGONO
RAPPORTI DI SCAMBIO DIRETTI CON L’ORGANIZZAZIONE
ANALISI DEI PUBBLICICOSA SONO GLI STAKEHOLDERS
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TIPOLOGIA DI PUBBLICI
Regolatori (organi
legislativi, amministrativi,
fisco…)
Portatori di risorse(donatori,
sponsors, fornitori, volontari,
dipendenti…)
Consumatori (utenti e
fruitori diretti e indiretti)
Intermediari (media, reti
commerciali e di professionisti..)
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Capacità finanziaria
Basso Alto
Basso A
lto
Interesse
IDENTIFICAZIONE DEGLI STAKEHOLDERS - CHIAVE
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INDIVIDUARE IL TARGET - SEGMENTARE I PUBBLICI
VALUTARE IL POTENZIALE DI FUND RAISING DEI PUBBLICI
•LEGAME CON L’ORGANIZZAZIONE O CON I SOGGETTI CHE VI OPERANO (FAMILIARE, SOCIALE, PROFESSIONALE, HANNO BENEFICIATO DEI SERVIZI, ECC.,)•INTERESSE (GRADO DI COINVOLGIMENTO E CONSENSO) VERSO LA CAUSA •DISPONIBILITÀ FINANZIARIA CHE PERMETTA DONAZIONI DI DIVERSA ENTITÀ
ALCUNE REGOLE GENERALI PER LADEFINIZIONE DEI TARGET DEL FUND RAISING
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STUDIARE LE MOTIVAZIONI DEL TARGET (PERCHE' DOVREBBERO SOSTENERCI ?)
PER COSA SI DANNO SOLDIPERCHE' SI DANNO SOLDI
INDIVIDUARE LO SCAMBIOCOSTI E BENEFICI
ADOTTARE UN APPROCCIO DI MARKETINGPUBBLICIPRODOTTOPREZZODISTRIBUZIONEPROMOZIONE
ALCUNE REGOLE GENERALI DEL PIANO DI FUND RAISING
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RELATIONSHIP FUND RAISING:IL POTERE DEI NETWORK
ORG
AMB
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RELATIONSHIP FUND RAISING:IL POTERE DEI NETWORK
ORG
AMB
RELIGIONE
PROFESSIONE
LAVORO
FAMIGLIA
HOBBY/
TEMPO LIBEROPOLITICA
??????
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1 - PER COSA CHIEDERE• LEGAME CON LA MISSION• STRATEGIA E PIANO ECONOMICO
2 - A CHI CHIEDERE?• SOCI O DONATORI GIA’ AQUISITI• PERSONE SIMILI AI SOCI E AI DONATORI• NUOVE PERSONE• QUALI TARGET? (LISTE CALDE, LISTE FREDDE)
3 - COSA SCAMBIARE• COSTI E BENEFICI MATERIALI E IMMATERIALI
4 - COME CHIEDERE• CON QUALE MODALITA’ E MEZZO ARRIVARE AL TARGET
5- QUANTO CHIEDERE• QUANTO VALE LA MIA BUONA CAUSA• ATTENZIONE AL RAPPORTO COSTO/RICAVI• IL MINIMO / VARIE ENTITA’
6 - IL MESSAGGIO• FORMALIZZARE LA NOSTRA PROPOSTA• PREPARARE IL MATERIALE
8 - FARE UN TEST
PROMUOVERE E GESTIRE LE DONAZIONIPROMUOVERE E GESTIRE LE DONAZIONI
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QUALI STRATEGIE?
ACQUISIZIONE, ESPANSIONE,FIDELIZZAZIONE,VALORIZZAZIONE
PER QUALI OBIETTIVI?
- GARANTIRE UN FONDO DI BASE PER LE ATTIVITA’- VARARE NUOVI PROGETTI/INIZIATIVE- AIUTARE IL BOTTEGHINO- SOSTENERE LE STRUTTURE (RESTAURO, ACQUISIZIONE, ….)
STRATEGIE E OBIETTIVI ECONOMICISTRATEGIE E OBIETTIVI ECONOMICI
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LA PIRAMIDE DEI DONATORILA PIRAMIDE DEI DONATORI
LASCITI E PATRIMONIO
GRANDI DONAZIONI
PICCOLE DONAZIONI PIANIFICATE
RINNOVO E INCREMENTO
PRIMA DONAZIONE/QUOTA ASSOCIATIVA
-
fred
do/c
aldo
++
entitàdonazione
-
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– Quote associative– Campagne di massa (straordinarie)
MODALITA’– Direct mailing– Contatto diretto– Telemarketing– Internet– E-mailing– Campagne di massa– Eventi– Lasciti e testamenti– Lotterie e simili
LE TECNICHE DI RACCOLTADONAZIONI E SOSTEGNI PER LA CULTURA
LE TECNICHE DI RACCOLTADONAZIONI E SOSTEGNI PER LA CULTURA
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10.2 ASSOCIAZIONE “AMICI DI……”10.2 ASSOCIAZIONE “AMICI DI……”
NECESSITA’ DI UNA MENTALITA’IMPRENDITICVA E UNA CULTURA DEL MARKETING
MISURAZIONE ESATTA DEI RISULTATI
CONCORRENZA CON ALTRE ORGANIZZAZIONI NELLO STESSO TERRITORIO
MASSIMA EFFICACIA DEL SISTEMA DI RELAZIONI
TEMPI DI RITORNO DEGLI INVESTIMENTI MEDIO-LUNGHI
L’ADESIONE ALLA CAUSA SOCIALE COINCIDE CON IL BENEFICIO “MATERIALE”
PUNTI DI DEBOLEZZA
ELEVATO IMPEGNO DI PERSONALE E STRUTTURE
PUNTI DI FORZA
CREARE UN PARCO STABILE DI DONATORI/SOSTENITORI
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STRATEGIA ECONOMICA IN PRATICASTRATEGIA ECONOMICA IN PRATICA
FONDAZIONE DEL TEATRO XY - 3 mil € anno
Piano economicoFinanziamento pubblico 50%Botteghino 30%Sponsor 15%Donazioni 5% = 150.000 €
Donatori platinum 10.000 x 5 = 50.000Donatori gold 5.000 x10 = 50.000Donatori sempl. 1.000 x50 = 50.000
Totale 100.000
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I TARGETI TARGET
LISTE CALDE (CHI HA GIA’ UN CONTATTO CON NOI)- PUBBLICHE RELAZIONI- BENEFICIARI/CLIENTI- BENEFICIARI INDIRETTI- SPONSOR- FORNITORI-
LISTE FREDDE-LEGAME POTENZIALE (LE NOSTRE AGENDINE)-INTERESSE ALLA CAUSA E ALLE ATTIVITA’-DISPONIBILITA’ ECONOMICA/VANTAGGIO ECONOMICO-PERSONE SIMILI ALLE LISTE CALDE
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COSA SCAMBIAMOCOSA SCAMBIAMO
BENEFICI MATERIALI (FACILMENTE MONETIZZABILI)-Sconto sul prezzo dei biglietti-Accesso ai locali del teatro-Serata di gala-Viaggi culturali-Accesso alla biblioteca-Gadget-……….
BENEFICI IMMATERIALI (DIFFICILMENTE MONETIZZABILI)-Appartenenza sociale-Autostima-Altruismo (ad esempio sostenere giovani talenti)-Sviluppo sociale/culturale (dotazione di livello di una biblioteca)-Immagine-…………
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DIRETTE redemp. Rischi cond. Success.Punti di raccolta/sollecitazioni - + personaleLettera-email -- - investimento economAppello telefonico - + personaleEventi di fund raising + + organizz. Qualità spett.Riunioni + - personale e Cap. Soc.Vendita gadget + + Qualità prodotto
INDIRETTESito internet -- - comunicaz. (n. visite)Campagne su mass media -- + nome e comunicaz.SMS + - nome e comunicaz.Bussolotti - - cap. soc. e nomeNetwork fund raising ++ - cap. soc.Cause related marketing + + azienda partner, nome
LE PRINCIPALI MODALITÀLE PRINCIPALI MODALITÀ
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1) I BISOGNI CHE INTENDIAMO SODDISFARE, GLI OBIETTIVI E LE AZIONI
2) CHI SIAMO, COSA FACCIAMO, LE NOSTRE CREDENZIALI
3) IL BUDGET
4) LA LUNGHEZZA DELLA LETTERA
5) IL TIPO DI LINGUAGGIO
10.1 GLI ASPETTI-CHIAVE DELLA LETTERA10.1 GLI ASPETTI-CHIAVE DELLA LETTERA
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1) INDIVIDUARE I DESTINATARI GIUSTI• liste calde • liste fredde2) PREDISPORRE GLI INDIRIZZARI
il data base e gli items-chiave3) DEFINIRE IL MESSAGGIO• individuare i temi su cui incentrare la richiesta• sviluppare il concept• scegliere il tipo di comunicazione (rassicurante, aggressiva…)• Preparare gli strumenti di comunicazione (lettere, brochure, ecc.)4) DEFINIRE GLI ELEMENTI E LA FORMA DELL’ADESIONE• lettera o depliant• conto corrente per il versamento• coupon per la risposta (richiesta informazioni, segnalazione nuovi nominativi)• busta
10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI
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5) DEFINIRE GLI ASPETTI ECONOMICI• diverse entita’ di donazione• diverse fasce di donatori (amico, sostenitore, onorario)• modalità di versamento• condizioni dello scambio (abbonamento al notiziario, tessera, gadget)
6) CALCOLARE I COSTI E I RICAVI• costo totali e unitari• breack even point (costi totali/entità media della donazione)• redemption (bep/numero invii)
7) PREPARARE UN TEST DI VERIFICA• definizione degli obiettivi (controllo della percentuale di ritorni,
dell’entità media della donazione, dell’efficacia della richiesta)• analisi delle risposte• elaborazione di eventuali aggiustamenti
10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI
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10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI10.1 IL DIRECT MAILING - OPERAZIONI
8) GESTIRE L’INVIO
9) ANALIZZARE LE RISPOSTE• analisi delle caratteristiche socio-demografiche dei donatori• analisi dell’entità media delle donazioni
10) FIDELIZZAZIONE• ringraziamento (entro 2-3 giorni!)• gestione dello scambio (invio del materiale promesso)• richiesta di rinnovo della donazione al momento giusto
DA NON DIMENTICARE:
1. LE INFORMAZIONI SULLA DEDUCIBITA’ FISCALE2. LA CLAUSOLA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (D.Lgs
196/03)
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CAMPAGNA DI RACCOLTA DI FONDICAMPAGNA DI RACCOLTA DI FONDI
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CAMPAGNA DI RACCOLTA DI FONDICAMPAGNA DI RACCOLTA DI FONDI
ANALIZZIAMOLA INSIEME
Elementi essenziali per il successo
………….………….………….
Forse anche qualche criticità…..
………….………….………….
Questa pubblicità è affissa su tutti gli autobus e negli uffici postali
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PROMUOVERE E GESTIRE LE SPONSORIZZAZIONIOLTRE I LUOGHI COMUNI:
5 MODI DI INTENDERE LE SPONSORIZZAZIONI
PROMUOVERE E GESTIRE LE SPONSORIZZAZIONIOLTRE I LUOGHI COMUNI:
5 MODI DI INTENDERE LE SPONSORIZZAZIONI
pratica tesa a regolare e mettere sotto controllo le relazioni istituzionali e politiche
joint venture tra azienda e partner con l’intenzione di produrre effetti sul business e sui fattori che lo determinano (ideazione di prodotti, produzione, marketing, ecc.)
politica di immagine e pubblicità che ha fondamento nel appeal mediatico comunicativo delle iniziative da sponsorizzare
vantaggio fiscale, di bilancio e contabile
forma della Responsabilità sociale d’impresa (in tal caso si tende a chiamarla in modo diverso per creare una netta distinzione con le forme più tradizionali).
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LE TECNICHE DI CORPORATEFUND RAISING
Le tecniche sono numerose ma possonoessere distinte in tre grandi aree
DONAZIONI FILANTROPICHE:L’azienda fa una donazione per una causa sociale senza un ritorno diretto di interesse di tipo commerciale
SPONSORIZZAZIONITra l’azienda e la ONP o il progetto sociale, c’è un rapporto dimutuo beneficio di tipo commerciale o para-commerciale
INVESTIMENTI SOCIALIL’azienda è protagonista (autonomo o partner) di una “impresa” sociale con proprie risorse
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Donazioni filantropicheLIBERALITA’IN DANAROBENI E SERVIZITEMPO E PROFESSIONALITA’ DEI DIPENDENTI (SECONDEMENT)RACCOLTA FONDI TRA I DIPENDENTIREGALI DI NATALE
Sponsorizzazioni“LOGO”CORPORATE HOSPITALITY (TRADIZIONALE E AVANZATO)CAUSE RELATED MARKETINGLICENSING
InvestimentiCAPITALI E QUOTE SOCIALIPARTNERSHIP ANCHE COMMERCIALI
LE TECNICHE DI RACCOLTADI FONDI DALLE IMPRESE
LE TECNICHE DI RACCOLTADI FONDI DALLE IMPRESE
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LE SPONSORIZZAZIONI:LA DEFINIZIONE TRADIZIONALE
LE SPONSORIZZAZIONI:LA DEFINIZIONE TRADIZIONALE
E’ UN CONTRATTO ATIPICO CHE PREVEDE UNO SCAMBIO TRA DUE SOGGETTI TRA DANARO E PRESTAZIONI (DI MEZZO)
E’ UNA ATTIVITA’ DI IMPRESA COME LA PUBBLICITA’ O LA CONSULENZA E QUINDI NOI SIAMO DEI FORNITORI PER L’AZIENDA
L’AZIENDA COMPRA E QUINDI CONTROLLA LA QUALITA’ E I RISULTATI ANCHE SE NON PUO’ LEGARE IL PAGAMENTO AD ESSI (PERO’ PUO’ RECEDERE)
IN GENERE LA SPONSORIZZAZIONE E’ UN SERIVIZIO UTILEPROMUOVERE UNA AZIENDA E I SUOI PRODOTI E LA LORO IMMAGINE
NON E’ UGUALE ALLA PUBBLICITA’ PERCHE’ A DIFFERENZA DI QUESTA E’ PIU’ DIRETTA E PERSONALIZZATA E PERMETTE UN RUOLO ATTIVO DELLA AZIENDA
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LE SPONSORIZZAZIONI:LA DEFINIZIONE TRADIZIONALE
LE SPONSORIZZAZIONI:LA DEFINIZIONE TRADIZIONALE
DUE TIPI DI SPONSORIZZAZIONE
- IN DANARO (SOLDI IN CAMBIO DI VISIBILITA’ O ALTRO)
- IN SERVIZI (BENI O MEZZI A TITOLO NON ONEROSO INCAMBIO DI VISIBILITA’ O ALTRO)
A) SPONSOR TECNICI (ad es: Assicurazione, Trasporti)B) MEDIA SPONSOR (ad es: quotidiano locale, o TV)
LE FORME CLASSICHE- SPONSOR UNICO- MAIN SPONSOR- SPONSOR SEMPLICE- TITLE SPONSOR
ATTENZIONE ALLE SOMIGLIANZE CON SOCIO ONORARIO, SOSTENITORE, ECC. CHE INVECE E’ UN INVESTITORE/PARTNER
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ANALISI DELLA DOMANDA
ANALISI DELLA OFFERTA
INDIVIDUAZIONE DEI LINK
SCARTI SCARTI
OGGETTO SPONSORIZZABILE
ANALISI FATTIBILITA’
PROPOSTA TRATTATIVACONTRATTO
REALIZZAZIONE
FIDELIZZAZIONE
LA PROCEDURA DELLE SPONSORIZZAZIONILA PROCEDURA DELLE SPONSORIZZAZIONI
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• MISSIONE DELLA ORGANIZZAZIONE• OBIETTIVI DELLA INIZIATIVA• GLI AMBITI TEMATICI TOCCATI• I PUBBLICI COINVOLTI (TARGET)• I RUOLI SVOLTI DAI SOGGETTI COINVOLTI• LE ATTIVITA’ IN SENSO MATERIALE• LA COMUNICAZIONE• GLI IMPATTI (CAMBIAMENTI/BENEFICI)• I PARTNER DELLA INIZIATIVA• I NUMERI
ANALIZZARE LE INIZIATIVE DA SPONSORIZZARE
ANALIZZARE LE INIZIATIVE DA SPONSORIZZARE
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Un’azienda è un organismo economico complesso, composto da più individui, e più strutture guidate da un programma di azione comune il cui scopo principale è il profitto.
I tre elementi chiave di un’azienda:• I programmi e le strategie attraverso i quali
comunica, si posiziona, scambia beni, governa il rapporto con gli stakeholders
• Le persone e le strutture ognuna delle quali ha specifiche funzioni e poteri
• Le risorse e il budget che regolano il sistema di investimenti e di spesa dell’azienda
ANALIZZARE LE AZIENDEANALIZZARE LE AZIENDE
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1) PRODUCT LINK (LEGAMI DI PRODOTTO)
2) PRODUCT IMAGE LINK (LEGAMI CON L'IMMAGINE DEL PRODOTTO)
3) CORPORATE IMAGE LINK (LEGAMI CON L'IMMAGINE DELL'AZIENDA)
4) TARGET LINK (CLIENTI, POTENZIALI PARTNER-ALLEATI E ALTRI PUBBLICI IMPORTANTI PER L’AZIENDA)
5) HISTORIC LINK (LEGAME STORICO)
6) OPPOSED LINK (LEGAME OPPOSTO)
7) PERSONAL LINK (LEGAME PERSONALE)
8) GEOGRAPHIC LINK (LEGAME GEOGRAFICO-TERRITORIALE)
9) NO LINK (NESSUN LEGAME RICONOSCIUTO IN MODO SPECIFICO)
TIPOLOGIA DI LINK(DAL PUNTO DI VISTA DELL’AZIENDA)
TIPOLOGIA DI LINK(DAL PUNTO DI VISTA DELL’AZIENDA)
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I TEMPI DELLE SPONSORIZZAZIONII TEMPI DELLE SPONSORIZZAZIONI
TEMPO AZIENDE ORGANIZZAZIONEANNO 0GENNAIO-APRILE
Elaborazione delle lineeguida di investimento.Elaborazione del bilanciopreventivo per l'anno 1anche sulla base dei risultatidell'anno 0 e -1
Individuazione delle iniziativepreviste per l'anno 1 e degliinterlocutori a cui rivolgersi.Elaborazione dei documenti disponsorizzazione
ANNO 0MAGGIO-AGOSTO
Definizione degli investimentiInserimento in bilancio delleiniziative di sponsorizzazione
Invio dei documenti disponsorizzazione. Contatto congli interlocutori per illustrare leproposte e ricevere feedback esuggerimenti
ANNO 0SETTEMBRE-DICEMBRE
Definizione dei contratti espesa dei fondi
Individuazione di ulterioriproposte di sponsorizzazione dipiccola e media entità ofinalizzate a specificiinterlocutori
ANNO 1 Spesa dei fondi Invio delle proposte conprocedura di urgenza e relativetrattative
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PRESENTAZIONE DELLA INIZIATIVA• PRESENTAZIONE DELLA ORGANIZZAZIONE SUA MISSION• STORIA DELLA INIZIATIVA E RISULTATI OTTENUTI• IDEA DI BASE CONTENENTE LA DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’• PROGRAMMA OPERATIVO (TEMPI E MODALITA’)
PIANO DI COMUNICAZIONE• OBIETTIVI E LINEE DI COMUNICAZIONE• I PUBBLICI CONTATTATI DURANTE L’INIZIATIVA (PRIMARI E
SECONDARI)• STRUMENTI DI COMUNICAZIONE PROPRIA E ATTRAVERSO I
MEDIA• PIANO OPERATIVO (TEMPI/TARGET/MODALITA’)
OPPORTUNITA’ PER LE AZIENDE• VANTAGGI PER L’AZIENDA (non solo in termini pubblicitari)• LUOGHI E MODALITA’ DI PRESENZA DELLO SPONSOR• CATEGORIE DI SPONSORIZZAZIONE (UNICO, MAIN, TECNICO,
SEMPLICE, ECC.)• REGOLE
COSTI
IL DOCUMENTO DI SPONSORIZZAZIONEIL DOCUMENTO DI SPONSORIZZAZIONE
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MOTTI DEL FUND RAISINGMOTTI DEL FUND RAISING
PREGHIERA DEL FUNDRAISER. (Da un sito di una organizzazione di fund raising africana)
Un fundraiser stava in piedi di fronte alle porte del Paradiso basso, zoppo, vecchio e rugoso sul viso.Si ergeva di fronte all’uomo in possesso delle chiavi del suo
destinoa cui chiedeva ingresso nel Paradiso divino.
“Cosa hai fatto? - chiese San Pietro -per chiedere ammissione senza che io ti spedisca indietro?”Sono stato fundraiser oh Santo! e non l’ho fatto per poco,
bensì per tanto!”
Le porte del Paradiso si spalancaronole campane di San Pietro suonarono....“Entra e scegli uno strumento, prendi un mantello, tu hai già
avuto la tua dose di inferno!”
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MOTTI DEL FUND RAISINGMOTTI DEL FUND RAISING
SE VUOI COSTRUIRE UNA NAVENON CHIAMARE A RACCOLTA GLI UOMINIPER PROCURARE LA LEGNAE DISTRIBUIRE I COMPITI,
MA INSEGNA LOROLA NOSTALGIA DEL MAREAMPIO E INFINITO
A. De Saint-Exupérie
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MOTTI DEL FUND RAISINGMOTTI DEL FUND RAISING
L'uomo non vale per il suo denaro ma per il credito di cui gode"
(W.Churchill)
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MASSIMO COEN CAGLIVia Buccari, 1600195 ROMA06 [email protected]*www.scuolafundraising.it
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