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RESOCONTO STENOGRAFICO 726. SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO INDI DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI E DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI INDICE RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1-117 PAG. Missioni ............................................................ 1 Presidente ..................................................... 1 Preavviso di votazioni elettroniche .............. 1 Presidente ..................................................... 1 (La seduta, sospesa alle 10,10, è ripresa alle 10,50) ............................................................. 1 PAG. Mozioni Fedriga ed altri n. 1-01231, Palaz- zotto ed altri n. 1-01465, Altieri ed altri n. 1-01466, Andrea Maestri ed altri n. 1- 01467, Santerini ed altri n. 1-01468, Dieni ed altri n. 1-01469, Brunetta ed altri n. 1- 01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 con- cernenti iniziative in materia di gestione dei flussi migratori, anche alla luce di recenti circolari del Ministero dell’interno (Seguito della discussione) ......................... 1 Presidente ..................................................... 1 Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare-NCD-Centristi per l’Italia: AP-NCD-CpI; Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA); Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; Civici e Innovatori: (CI); Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P; Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR; Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA; Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri; Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod; Misto-UDC: Misto-UDC.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

726.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

INDI

DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

E DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1-117

PAG.

Missioni ............................................................ 1

Presidente ..................................................... 1

Preavviso di votazioni elettroniche .............. 1

Presidente ..................................................... 1

(La seduta, sospesa alle 10,10, è ripresa alle10,50) ............................................................. 1

PAG.

Mozioni Fedriga ed altri n. 1-01231, Palaz-zotto ed altri n. 1-01465, Altieri ed altrin. 1-01466, Andrea Maestri ed altri n. 1-01467, Santerini ed altri n. 1-01468, Dienied altri n. 1-01469, Brunetta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 con-cernenti iniziative in materia di gestionedei flussi migratori, anche alla luce direcenti circolari del Ministero dell’interno(Seguito della discussione) ......................... 1

Presidente ..................................................... 1

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017

N. B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti”del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestualiverso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A).

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo dellaLibertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Area Popolare-NCD-Centristi per l’Italia: AP-NCD-CpI; SinistraItaliana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; Civici e Innovatori: (CI);Democrazia Solidale-Centro Democratico (DeS-CD); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto:Misto; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali perl’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI; Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P; Misto-Conservatori e Riformisti:Misto-CR; Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA; Misto-FARE! - Pri:Misto-FARE! - Pri; Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod; Misto-UDC: Misto-UDC.

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PAG.

(Parere del Governo) ....................................... 2

Presidente ..................................................... 2

Manzione Domenico, Sottosegretario diStato per l’Interno ....................................... 2, 4

Romano Francesco Saverio (SC-ALA CLP-MAIE) ............................................................ 4

(La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle11,15) ............................................................. 4

Presidente ..................................................... 4

Manzione Domenico, Sottosegretario diStato per l’Interno ....................................... 4

(Dichiarazioni di voto) .................................... 4

Presidente ..................................................... 4

Altieri Trifone (Misto-CR) .......................... 7

Binetti Paola (Misto-UDC) .......................... 5

Locatelli Pia Elda (Misto-PSI-PLI) ............ 5

Maestri Andrea (Misto-AL-P) .................... 6

Rampelli Fabio (FdI-AN) ........................... 8

Santerini Milena (DeS-CD) ........................ 10

Su un lutto del deputato Pierdomenico Mar-tino ................................................................ 12

Presidente ..................................................... 12

(Ripresa dichiarazioni di voto) ...................... 12

Presidente ..................................................... 12

Beni Paolo (PD) ........................................... 26

Di Stefano Manlio (M5S) ........................... 23

Menorello Domenico (CI) ........................... 14

Palazzotto Erasmo (SI-SEL) ...................... 19

Rabino Mariano (SC-ALA CLP-MAIE) ..... 12

Ravetto Laura (FI-PdL) .............................. 22

Simonetti Roberto (LNA) ........................... 16

(Votazioni) ......................................................... 28

Presidente ..................................................... 28

Manzione Domenico, Sottosegretario diStato per l’Interno ....................................... 31

Rampelli Fabio (FdI-AN) ........................... 31

Sull’ordine dei lavori ...................................... 32

Presidente ..................................................... 32

Caso Vincenzo (M5S) .................................. 35

Laffranco Pietro (FI-PdL) .......................... 35

Locatelli Pia Elda (Misto-PSI-PLI) ............ 32

Manzione Domenico, Sottosegretario diStato per l’Interno ....................................... 38

Melilli Fabio (PD) ........................................ 33

Monchiero Giovanni (CI) ............................ 37

Rampelli Fabio (FdI-AN) ........................... 36

Ricciatti Lara (SI-SEL) ............................... 32

Saltamartini Barbara (LNA) ...................... 34

Segoni Samuele (Misto-AL-P) .................... 37

PAG.

(La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle15) .................................................................. 38

Interrogazioni a risposta immediata (Svolgi-mento) ........................................................... 38

Presidente ..................................................... 38

(Gestione da parte della Protezione civile delledonazioni in favore delle popolazioni delCentro Italia colpite da eventi sismici –n. 3-02699) ................................................... 38

Presidente ..................................................... 38

Castelli Laura (M5S) ................................... 38, 40

Finocchiaro Anna, Ministra per i Rapporticon il Parlamento ........................................ 39

(Elementi ed iniziative in merito alle notizierelative all’ipotesi di una manovra corret-tiva a seguito di rilievi avanzati dalla Com-missione europea – n. 3-02700) ................ 40

Presidente ..................................................... 40

Brunetta Renato (FI-PdL) .......................... 40, 41

Finocchiaro Anna, Ministra per i Rapporticon il Parlamento ........................................ 41

(Iniziative volte a rafforzare la tutela degliasset strategici del nostro Paese – n. 3-02701) ............................................................ 42

Presidente ..................................................... 42

Finocchiaro Anna, Ministra per i Rapporticon il Parlamento ........................................ 42

Lupi Maurizio (AP-NCD-CpI) .................... 42, 43

(Iniziative di competenza in ordine alla vi-cenda del pilota Mario Ciancarella e allarestituzione al medesimo del grado e del-l’onore militare – n. 3-02702) ................... 44

Presidente ..................................................... 44

Fava Claudio (SI-SEL) ................................ 44

Pinotti Roberta, Ministra della Difesa ...... 44

(Elementi ed iniziative in merito agli sviluppidel contesto in cui operano i militari ita-liani nella regione libica della Tripolitana –n. 3-02703) ................................................... 45

Presidente ..................................................... 45

Pini Gianluca (LNA) ................................... 45, 46

Pinotti Roberta, Ministra della Difesa ...... 45

(Misure a favore del comparto agricolo inrelazione alla recente ondata di maltempo –n. 3-02704) ................................................... 46

Presidente ..................................................... 46

Martina Maurizio, Ministro delle Politicheagricole alimentari e forestali .................... 46

Murgia Bruno (FdI-AN) ............................. 46, 47

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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PAG.

(Iniziative normative in materia di riacquistodella cittadinanza italiana – n. 3-02705) . 47

Presidente ..................................................... 47

Alfano Angelino, Ministro degli Affari esterie della cooperazione internazionale ........... 48

Fitzgerald Nissoli Fucsia (DeS-CD) .......... 48, 49

(Linee di politica estera in relazione agliappuntamenti internazionali del 2017 –n. 3-02706) ................................................... 49

Presidente ..................................................... 49

Alfano Angelino, Ministro degli Affari esterie della cooperazione internazionale ........... 49

Quartapelle Procopio Lia (PD) .................. 50

Zampa Sandra (PD) .................................... 49

(Iniziative nei confronti delle autorità egizianeaffinché sia fatta piena luce sulla vicendadella scomparsa e della morte di GiulioRegeni – n. 3-02707) .................................. 50

Presidente ..................................................... 50

Alfano Angelino, Ministro degli Affari esterie della cooperazione internazionale ........... 51

Locatelli Pia Elda (Misto-PSI-PLI) ............ 51, 52

(Orientamenti del Governo in merito al com-pletamento dell’autostrada A33 Asti-Cuneo,anche in ordine ai cronoprogrammi com-parativi relativi ai tre tracciati allo studio –n. 3-02708) ................................................... 52

Presidente ..................................................... 52

Delrio Graziano, Ministro delle Infrastrut-ture e dei trasporti ...................................... 53

Rabino Mariano (SC-ALA CLP-MAIE) ..... 52, 54

(Iniziative di competenza, anche presso Tre-nitalia, al fine di includere il territoriodell’Umbria nel sistema dell’alta velocitàferroviaria – n. 3-02709) ........................... 54

Presidente ..................................................... 54

Delrio Graziano, Ministro delle Infrastrut-ture e dei trasporti ...................................... 54

Galgano Adriana (CI) ................................. 54, 55

(La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle16,35) ............................................................. 55

Missioni (Alla ripresa pomeridiana) ............ 55

Presidente ..................................................... 55

Sull’elezione dell’onorevole Tajani a Presi-dente del Parlamento europeo .................. 56

Presidente ..................................................... 56

Comunicazioni del Ministro della Giustiziasull’amministrazione della giustizia, aisensi dell’articolo 86 del regio decreto 30gennaio 1941, n. 12, come modificato dal-l’articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio2005, n. 150 ................................................. 56

Presidente ..................................................... 56

PAG.

(Intervento del Ministro della Giustizia) ...... 56

Presidente ..................................................... 56

Orlando Andrea, Ministro della Giustizia . 56

(Discussione) ..................................................... 63

Presidente ..................................................... 63

Baradello Maurizio (DeS-CD) .................... 74

Chiarelli Gianfranco Giovanni (Misto-CR) . 63

Colletti Andrea (M5S) ................................. 70

Ermini David (PD) ...................................... 79

Locatelli Pia Elda (Misto-PSI-PLI) ............ 78

Maestri Andrea (Misto-AL-P) .................... 68

Mazziotti Di Celso Andrea (CI) ................ 66

Molteni Nicola (LNA) ................................. 64

Sannicandro Arcangelo (SI-SEL) .............. 68

Sarro Carlo (FI-PdL) .................................. 76

(Annunzio di risoluzioni) ................................ 82

Presidente ..................................................... 82

(Replica e parere del Ministro della Giustizia) . 82

Presidente ..................................................... 82

Orlando Andrea, Ministro della Giustizia . 82

(Dichiarazioni di voto) .................................... 89

Presidente ..................................................... 89

Buttiglione Rocco (Misto-UDC) ................. 89

Chiarelli Gianfranco Giovanni (Misto-CR) . 90

Cirielli Edmondo (FdI-AN) ........................ 90

D’Alessandro Luca (SC-ALA CLP-MAIE) . 92

Dambruoso Stefano (CI) ............................. 95

Farina Daniele (SI-SEL) .......................... 102, 112

Ferraresi Vittorio (M5S) ............................. 106

Maestri Andrea (Misto-AL-P) .................... 89

Marotta Antonio (AP-NCD-CpI) ................ 100

Molteni Nicola (LNA) ................................. 97

Orlando Andrea, Ministro della Giustizia . 112

Sisto Francesco Paolo (FI-PdL) ............. 104, 112

Verini Walter (PD) ...................................... 109

(Votazioni) ......................................................... 112

Presidente ..................................................... 112

Interventi di fine seduta ................................ 114

Presidente ..................................................... 114

Arlotti Tiziano (PD) .................................... 114

Baldelli Simone (FI-PdL) ........................... 116

Cova Paolo (PD) .......................................... 115

D’Incecco Vittoria (PD) ............................... 114

Atti Parlamentari — III — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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PAG.

D’Uva Francesco (M5S) .............................. 115

Tofalo Angelo (M5S) ................................... 115

Zolezzi Alberto (M5S) ................................ 115

Organizzazione dei tempi per l’esame diproposte di legge ......................................... 116

Presidente ..................................................... 116

PAG.

Ordine del giorno della prossima seduta ... 116

Segnalazioni relative alle votazioni effettuatenel corso della seduta ................................ 117

Votazioni elettroniche (Schema) . Votazioni I-XXVI

N. B. I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sonopubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicatinell’Allegato B.

SEDUTA PRECEDENTE: N. 725 — MARTEDÌ 17 GENNAIO 2017

Atti Parlamentari — IV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTELUIGI DI MAIO

La seduta comincia alle 10,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito il deputato segretario a dare

lettura del processo verbale della sedutaprecedente.

RICCARDO FRACCARO, Segretario,legge il processo verbale della seduta diieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osserva-zioni, il processo verbale si intende ap-provato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Alfreider, Bindi, Boccia,Bonafede, Matteo Bragantini, Bratti,Bueno, Capelli, Carbone, Catania, Coppola,Dambruoso, Epifani, Ferranti, Fontanelli,Formisano, Galati, Garofani, Guerra, LaRussa, Lauricella, Locatelli, Losacco, Lupi,Mannino, Mazziotti Di Celso, Piepoli, Pi-sicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Rea-lacci, Rosato, Rossomando, Sanga, Schul-lian, Tabacci, Valeria Valente e Vignalisono in missione a decorrere dalla sedutaodierna.

I deputati in missione sono complessi-vamente centodieci, come risulta dall’e-lenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell’allegato A al re-soconto della seduta odierna (Ulteriori co-

municazioni all’Assemblea saranno pubbli-cate nell’allegato A al resoconto della se-duta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche(ore 10,09).

PRESIDENTE. Poiché nel corso dellaseduta potranno aver luogo votazioni me-diante procedimento elettronico, decor-rono da questo momento i termini dipreavviso di cinque e venti minuti previstidall’articolo 49, comma 5, del Regola-mento.

Sospendo pertanto la seduta che ri-prenderà alle 10,30.

La seduta, sospesa alle 10,10, è ripresaalle 10,50.

Seguito della discussione delle mozioniFedriga ed altri n. 1-01231, Palazzottoed altri n. 1-01465, Altieri ed altrin. 1-01466, Andrea Maestri ed altrin. 1-01467, Santerini ed altri n. 1-01468, Dieni ed altri n. 1-01469, Bru-netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli edaltri n. 1-01471 concernenti iniziativein materia di gestione dei flussi migra-tori, anche alla luce di recenti circolaridel Ministero dell’interno (ore 10,50).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recail seguito della discussione delle mozioniFedriga ed altri n. 1-01231, Palazzotto edaltri n. 1-01465, Altieri ed altri n. 1-01466, Andrea Maestri ed altri n. 1-01467(Nuova formulazione), Santerini ed altrin. 1-01468, Dieni ed altri n. 1-01469, Bru-netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli edaltri n. 1-01471 concernenti iniziative in

RESOCONTO STENOGRAFICO

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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materia di gestione dei flussi migratori,anche alla luce di recenti circolari delMinistero dell’interno (Vedi l’allegato A –Mozioni).

Avverto che, dopo la conclusione delladiscussione sulle linee generali, che haavuto luogo nella seduta di lunedì 16gennaio 2017, sono state presentate lemozioni Santerini ed altri n. 1-01468,Dieni ed altri n. 1-01469, Brunetta edaltri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471, nonché una nuova formulazionedella mozione Andrea Maestri ed altrin. 1-01467, che sono state già iscritteall’ordine del giorno.

Avverto altresì che sono state presen-tate le mozioni Francesco Saverio Romanoed altri n. 1-01472, Rosato, Lupi ed altrin. 1-01473, Monchiero ed altri n. 1-01474e una nuova formulazione della mozioneSanterini ed altri n. 1-01468 (Vedi l’alle-gato A – Mozioni). I relativi testi sono indistribuzione.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Il rappresentante delGoverno ha facoltà di intervenire, espri-mendo il parere sulle mozioni presentate.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Grazie, Presi-dente.

Mozione onorevole Fedriga e altri n. 1-01231: il Governo è contrario per quantoriguarda la premessa; è favorevole conriformulazione con riferimento al primoimpegno e la riformulazione dovrebbeconsistere nell’espunzione alla fine delleparole: « richiedenti asilo o altra forma ditutela internazionale »; favorevole al se-condo impegno, favorevole con riformula-zione al terzo impegno ossia sostituire laparola « trimestrale » con la parola « se-mestrale »; favorevole con riformulazioneal quarto impegno, dovrebbe essere ag-giunto: « salvo gravissime emergenze uma-nitarie »; favorevole con riformulazione alquinto impegno, con la stessa aggiunta cheho appena citato, quindi: « salvo gravis-sime esigenze umanitarie ».

Mozione onorevole Palazzotto e altrin. 1-01465: contrario alla premessa, favo-revole al primo impegno, favorevole alsecondo impegno, contrario al terzo im-pegno, favorevole con riformulazione alquarto impegno ossia espungere dalle pa-role « assumendo iniziative » fino alla fine;contrario al quinto impegno, contrario alsesto impegno, favorevole con riformula-zione al settimo impegno ossia espungerealla fine le parole da « a oggi » fino allafine del periodo; contrario all’ottavo im-pegno, contrario al nono impegno.

Mozione onorevole Altieri e altri n. 1-01466: nulla da osservare per quanto ri-guarda la premessa.

PRESIDENTE. Quindi favorevole ? Lapremessa.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Sì, grazie, Pre-sidente. Parere favorevole con riformula-zione sul primo impegno ossia espungerealla fine le parole da « con regole certe »fino alla fine del periodo; favorevole conriformulazione al secondo impegno ossiaespungere l’indicazione degli Stati riportatiin parentesi, ossia « Libia, Nigeria, Eritreae altri »; favorevole con riformulazione alterzo impegno ossia sostituire la parola« provenienza » con la parola « transito »;favorevole con riformulazione al quartoimpegno ossia espungere le seguenti pa-role: « anche avvalendosi della posizione dimembro non permanente del Consiglio disicurezza »; favorevole con riformulazioneal quinto impegno che dovrebbe esseresostituito nel seguente modo: « a valutarel’opportunità di incrementare le risorse adisposizione delle forze dell’ordine e degliapparati di sicurezza, al fine di implemen-tare l’attività di prevenzione delle infiltra-zioni terroristiche e di contrasto dei fe-nomeni di proselitismo jihadista »; favore-vole al sesto impegno.

Mozione onorevole Andrea Maestri edaltri n. 1-01467 (Nuova formulazione):contrario sulla premessa; contrario alprimo impegno; favorevole sul secondoimpegno; contrario sul terzo impegno;contrario sul quarto impegno; favorevole

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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sul quinto impegno; favorevole, con rifor-mulazione, sul sesto impegno, sostituendoalle parole: « ad assumere iniziative nor-mative per l’abolizione del cosiddetto reatodi clandestinità » l’espressione: « a valutareiniziative normative volte al superamentodell’articolo 10-bis »; settimo impegno con-trario; ottavo impegno contrario; nonoimpegno contrario; favorevole sul decimoimpegno.

Sulla mozione Santerini e altri n. 1-01468 (Nuova formulazione): il parere èfavorevole sulla premessa; favorevole sulprimo impegno; contrario sul secondo im-pegno; contrario sul terzo impegno; favo-revole, con riformulazione, su quello cheera il sesto impegno – ma a questo puntoè diventato, Presidente, il quarto – espun-gendo la parola: « sponsor ».

Sulla mozione Dieni ed altri n. 1-01469: nulla da osservare e, quindi, ilparere è favorevole sulla premessa; primoimpegno favorevole; contrario sul secondoimpegno; contrario sul terzo impegno;contrario sul quarto impegno; favorevolesul quinto impegno e contrario sul sestoimpegno.

Sulla mozione Brunetta ed altri n. 1-01470: il parere è contrario sulla pre-messa; contrario sul primo impegno; fa-vorevole, con riformulazione, sul secondoimpegno, che andrebbe sostituito con laseguente espressione: « a promuovere erilanciare accordi bilaterali con i Paesi diorigine per i rimpatri dei migranti irrego-lari, come premessa per prevenire le par-tenze dei migranti irregolari, stroncare leattività degli scafisti e facilitare le proce-dure di espulsione dei migranti irrego-lari »; favorevole, con riformulazione, sulterzo impegno: dopo le parole: « stipulareaccordi » espungere la parola: « econo-mici »; contrario sul quarto impegno; fa-vorevole sul quinto impegno; favorevole,con riformulazione, sul sesto impegno,espungendo dalle parole: « che permet-terà » fino alla fine del periodo; contrariosul settimo impegno; contrario sull’ottavoimpegno; favorevole, con riformulazione,sul nono impegno, che andrebbe così so-stituito: « avvalersi della presidenza ita-liana del G7 al fine di porre al centro

dell’agenda la questione dei rifugiati e deimigranti nell’obiettivo di affermare il prin-cipio della responsabilità condivisa dell’in-tera comunità internazionale e sottoline-ando l’esigenza di intervenire sulle causestrutturali del fenomeno, sia attraversol’impegno per la risoluzione dei conflitti ela stabilizzazione socio-economica, sia at-traverso la promozione di partenariati coni Paesi di origine e di transito, nello spiritodel Migration Compact, per gestire in ma-niera ordinata i fenomeni migratori etrasformare queste sfide in nuove oppor-tunità di sviluppo sostenibile »; contrariosul decimo impegno; favorevole sull’undi-cesimo e sul dodicesimo impegno; favore-vole, con riformulazione, sul tredicesimoimpegno, sopprimendo dalle parole: « pre-vedendo in particolare » fino alla fine;contrario sul quattordicesimo impegno; fa-vorevole sul quindicesimo impegno; favo-revole, con riformulazione, sul sedicesimoimpegno, che andrebbe così sostituito: « avalutare l’opportunità di adottare, nel ri-spetto dei vincoli di finanza pubblica,ulteriori iniziative per rafforzare le misurea tutela dei cittadini e degli stessi migranti,potenziando tutte le risorse, messe a di-sposizione dalle forze dell’ordine per fi-nanziare gli interventi e le operazioni disicurezza urbana e di controllo del terri-torio nazionale, volte alla gestione delfenomeno migratorio e alla prevenzione eal contrasto del terrorismo internazio-nale ».

Sulla mozione Rampelli ed altri n. 0-01471: il parere è favorevole sulla pre-messa; favorevole sul primo impegno; con-trario sul secondo impegno; favorevole sulterzo impegno; favorevole sul quarto im-pegno; favorevole, con riformulazione, sulquinto impegno, sostituendo integralmentel’espressione utilizzata con: « a valutarel’opportunità di assumere ulteriori inizia-tive di snellimento e di semplificazionedelle procedure di riconoscimento dellaprotezione internazionale »; contrario sulsesto impegno; contrario sul settimo im-pegno; contrario sull’ottavo impegno.

Adesso passiamo alla mozione France-sco Saverio Romano ed altri n. 1-01472. Ilparere è contrario sul primo impegno;

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favorevole sul secondo impegno, sul terzoimpegno e sul quarto impegno; favorevolealtresì sul quinto impegno; favorevole sulsesto impegno; favorevole sul settimo im-pegno; favorevole sull’ottavo impegno.Conclusivamente...

PRESIDENTE. Manca il parere sullapremessa.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Il parere èfavorevole sulla premessa. Conclusiva-mente, Presidente, a parte sul primo im-pegno, il parere del Governo è comples-sivamente e globalmente favorevole.

Sulla mozione Rosato, Lupi ed altrin. 1-01473: il parere è integralmente fa-vorevole...

PRESIDENTE. La mozione Rosato,Lupi ed altri n. 1-01473...

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. C’erano dei colleghi chechiedevano il nome dei presentatori dellamozione.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Presidente, sitratta della mozione Rosato, Lupi ed altrin. 1-01473, su cui il parere è integral-mente favorevole.

Sull’ultima mozione, la Monchiero edaltri n. 1-01474: il parere è favorevolesulla premessa; favorevole sul primo im-pegno; favorevole sul secondo impegno;favorevole sul terzo impegno; favorevolesul quarto impegno; favorevole, con mo-difica, sul quinto impegno, sopprimendodalle parole: « altresì prevedendo che lasospensione cautelare (...) » fino alla finedel periodo; contrario sul sesto impegno;favorevole, con riformulazione, sul settimoimpegno, sopprimendo dalle parole: « dopoil territorio » fino alla fine del periodo;favorevole sull’ottavo impegno.

Credo di avere finito, Presidente.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO.Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO.Presidente, mi scusi. Vorrei chiedere alsottosegretario se gentilmente può ripetereil parere sulla mozione a mia prima firman. 1-01472.

PRESIDENTE. Vedo che c’è bisogno diripetere alcuni pareri, perché ci sono ri-chieste da diversi deputati. Vogliamo so-spendere la seduta per cinque minuti, cioèil tempo che vi rileggete un attimo ipareri ? Va bene.

Sospendo la seduta, che riprenderà alleore 11,05.

La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle11,15.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Grazie, Presi-dente, è solo per precisare su due mozioniil parere del Governo. Segnatamente, lamozione Monchiero ed altri n. 1-01474,all’impegno numero sei, per il quale si fariferimento a organizzare il percorso diaccoglienza dei rifugiati in strutture dilimitate dimensioni, proporrei un parerefavorevole con riformulazione, fermandol’impegno esattamente a quello che hodetto, cioè l’impegno ad organizzare ilpercorso di accoglienza dei rifugiati instrutture di limitate dimensioni, punto, esoppressione di tutto il resto. Per quantoriguarda, invece, la mozione dell’onorevoleRampelli e altri, la n. 1-01471, il pareredel Governo, con riferimento al pream-bolo, è contrario.

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto.

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Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto la deputata Pia Elda Locatelli Neha facoltà.

PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signorPresidente. CIE in tutte le regioni: è statala notizia che ha accompagnato le primegiornate di lavoro del nuovo Ministrodell’interno. In tanti hanno forse pensatoche raddoppiare i CIE significasse raddop-piare le espulsioni. Sappiamo che non ècosì, perché le possibili soluzioni in temadi gestione dei flussi migratori sono moltopiù complesse, perché non ci sono solu-zioni semplici a dei problemi complicati.Trovo positivo che il nuovo Ministro del-l’interno abbia iniziato la sua attività an-dando a visitare i Paesi che si affaccianosul Mediterraneo; sappiamo, però, che nonsono quelli i Paesi di origine dei migranti.

La costa del Mediterraneo, in partico-lare quella libica, è sì partenza per latraversata, ma è soprattutto punto di ar-rivo di un lungo viaggio, ancor più peri-coloso della traversata, che pure ha vistomorire migliaia di persone in mare. Pareche nelle tasche di una di queste sia statatrovata una lettera scritta alla sua com-pagna. Ne riporto dei pezzi: « Per favore,non morire, io ce l’ho quasi fatta. Dopomesi e giorni di viaggio sono arrivato inLibia. Domani mi imbarco per l’Italia; semi salverò, ti prometto che farò tuttoquello che mi è possibile per trovare unlavoro e farti venire in Europa da me. Seleggerai questa lettera, io sarò salvo e noiavremo un futuro ».

L’autore si chiama Samir, un egizianodi vent’anni arrivato cadavere a Pozzallo.Sappiamo bene che la regola è garantireaccoglienza a chi ha titolo, essendo infles-sibili con chi non ha i requisiti per rima-nere nel nostro Paese, ma sfido chiunquea distinguere, senza sbagliare, nelle mi-gliaia di persone che arrivano, tra gliaventi e i non aventi diritto, visto che,come ha detto il Presidente Mattarella, sitratta di flussi sospinti da guerra, violenze,squilibri ambientali e sociali e ingiustizie.Dobbiamo accettare – per qualcuno vale il

termine rassegnarci – il fatto che questoproblema.

PRESIDENTE. Concluda.

PIA ELDA LOCATELLI. ...ci apparterràper anni e dovremo avere la pazienza cherichiedono le soluzioni difficili. Possiamo...

PRESIDENTE. Deve concludere.

PIA ELDA LOCATELLI. ...accoglierlitutti ? Ho finito. Certo che no ! Ma tentaredi ridurre le ingiustizie delle politichesemplificatrici è il minimo che possiamofare, e questo richiede sforzi immani elavoro sistematico per anni. Voteremo se-condo le indicazioni date dal Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la collega Binetti.Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Non è possibile par-lare di flussi migratori in Italia senza averpresente la più ampia e complessa pro-spettiva europea, che non sempre appareall’altezza della sua missione. Quest’annoricorderemo i sessant’anni del Trattato diRoma, dove prese vita un’Europa forte-mente impegnata a difendere la pace e losviluppo in un’ottica di reciproco scambioe sostegno sulla base delle comuni radiciculturali; un’Europa aperta e accoglienteverso i Paesi in via di sviluppo, coniniziative di cooperazione internazionale.Quell’Europa si è smarrita nei rivoli di unapproccio strettamente economico-finan-ziario che ha perseguito interessi più ditipo nazionalistico che non di comuneappartenenza. In una visione miope, ac-centuata dalla crisi economica, non c’èspazio, almeno non c’è lo spazio necessa-rio, per affrontare con serenità il tema deiflussi migratori ed offrire risposte a dirittiumani fondamentali a tutela della vita edella dignità della vita umana.

Proprio ieri il Presidente Mattarella adun’Europa che faceva i conti alla nostralegge di bilancio ha ricordato che la re-sponsabilità nei confronti delle migrazioni

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deve essere almeno pari alla responsabilitànei confronti dei nostri conti economici.

L’Europa delle persone deve precederel’Europa della contabilità ragionieristica, enon c’è dubbio che l’Italia, pur con i suoilimiti di vario tipo, sia il Paese che più emeglio ha fatto per farsi carico di bisognienormi, imprevisti e inarrestabili. Per que-sto, noi voteremo a favore di quelle mo-zioni che segnalano esplicitamente nonsoltanto misure di prevenzione attraversoaccordi bilaterali con i Paesi dell’Africa,ma soprattutto che riguardano misure diaccoglienza, di velocizzazione delle proce-dure di riconoscimento e di esplicite ini-ziative di riconoscimento alla dignità dellepersone che arrivano in Italia, perchéanche per loro, per esempio, come dicevail Ministro Minniti pochi giorni fa, lapresenza in Italia sia anche legata allaprospettiva e alla possibilità di lavorare. Èvero che c’è poco lavoro, però è anchevero che i bisogni sono tanti e si possonodavvero individuare, con creatività posi-tiva, le soluzioni migliori per tutti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega AndreaMaestri. Ne ha facoltà.

ANDREA MAESTRI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, noi di Alternativa Li-bera-Possibile sul tema dell’accoglienza deimigranti e dei richiedenti protezione in-ternazionale la pensiamo esattamentecome il Partito Democratico. Il PD del2009-2012, però, quando l’allora respon-sabile sicurezza definiva giustamente icentri di identificazione come dei campi diconcentramento, quando quel partito chie-deva di superare il diritto speciale dellostraniero e tornare a un sistema di espul-sione che sia coerente con la Costituzione.Oggi assistiamo ad una preoccupante cor-rispondenza d’amorosi sensi tra il PDrenziano e le posizioni della Lega.

L’annunciata riforma in senso restrit-tivo delle norme in materia di asilo ciconsegna la fotografia di un leghismosenza felpa, di una furbizia elettoralisticache si sostituisce a coraggio, rigore, intel-ligenza politica. Nella nostra mozione ab-

biamo indicato soluzioni concrete e pro-poste alternative, ma qui voglio tornare adenunciare con forza la condizione deiminori stranieri non accompagnati. Dalcampo di concentramento di Cona, dovesono trattenute in condizioni disumane1.400 persone, è partita una denuncia allaCorte europea dei diritti dell’uomo per iminori ivi presenti e non segnalati. Aspet-tiamo la risposta che entro il 19 gennaioil Governo italiano dovrà dare alla Corte.

È urgente riformare in modo radicale iltesto unico. È urgente superare le regole ele strutture dell’emergenza, e fare delloSPRAR il modello centrale di una buonaaccoglienza. È urgente abolire il reato diclandestinità, approvare finalmente lalegge sullo ius soli, rimuovere la riservaalla ratifica della Convenzione di Stra-sburgo del 1992 sul diritto di elettoratoattivo e passivo alle elezioni amministra-tive, promuovere l’istituzione del vistoumanitario comunitario e dei corridoiumanitari per colpire i trafficanti di esseriumani ed evitare che il Mediterraneo,ponte d’acqua tra popoli e culture, diventiil perenne sepolcro della speranza anne-gata, delle vite innocenti sacrificate sul-l’altare degli egoismi e dell’incapacità del-l’Europa.

Mentre noi siamo qui, in Aula, a con-durre questa battaglia, uno di noi, StefanoCatone, insieme all’associazione « Speran-za-Hope for children », è in Serbia, aBelgrado, a testimoniare il congelamentodei diritti umani, a verificare di personaquali siano i bisogni più urgenti dei ri-chiedenti asilo ammassati nei dintornidella vecchia stazione e come pianificareefficacemente gli aiuti. Ognuno di noiporta su di sé un pezzo di responsabilità,in quest’Aula e fuori. La costruzione dibanlieue giuridiche, di periferie dove vigeun diritto minore riservato agli stranieri,sono il primo passo verso le Molenbeekdove ostilità, radicalizzazione e frustra-zione possono nascere e svilupparsi tra idiritti negati e quelli riconosciuti solo ametà. Una buona accoglienza e regolerispettose dei diritti umani fondamentalisono una ricetta più efficace al bisogno disicurezza di ogni cittadino e sono il pa-

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rametro con cui possiamo oggi misurare illivello di civiltà del nostro Paese. Perquesto, voteremo contro le mozioni Fe-driga e affini e a favore delle mozioni cherispettano questi principi e valori fonda-mentali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega Altieri.Ne ha facoltà.

TRIFONE ALTIERI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, sottosegretario, il temadell’immigrazione è un tema centrale, im-portante, che va affrontato con la giustaattenzione e anche con la giusta serenità.I numeri sono spaventosi: nel solo anno2016 ci sono stati 180.000 sbarchi, signi-fica che 500 carrette del mare al giornoaffrontano il Mediterraneo. Nel nostroPaese sono arrivati 181.000 migranti, diquesti, 5.000 sono morti durante la tra-versata, 5.000 migranti sono morti neltentativo di raggiungere le nostre coste. Ilviaggio parte da molto lontano, può inte-ressare anche mesi, giorni, e in questi mesie giorni cambia a seconda di quanto sianodisposti a pagare i migranti. A chi ? Adorganizzazioni criminali e a organizza-zioni terroristiche. Il costo può arrivareanche a 6.000 o 7.000 dollari, a seconda didove partono e questo costo può esserepagato in denaro se ce l’hanno o in mesio anni di schiavitù. Sono utilizzati incampi, sono utilizzati in cantieri, per mesihanno a disposizione solo mezza fetta dipane al giorno come pasto. Questa è unasituazione che attiene a un’emergenzaumanitaria. In Libia addirittura si rac-conta che il pesce è diventato costosissimo,perché non ci sono più imbarcazioni di-sponibili ad andare a pesca, perché sonoutilizzate solo ed esclusivamente per que-sto business della criminalità, per questofenomeno della criminalità, che nel solo2016, nelle tratte dalla Libia verso l’Italiaavrà fruttato alle organizzazioni criminalicirca un miliardo di dollari. Allora, se noinon approfondiamo questo tema e non loanalizziamo come un fenomeno criminalecommettiamo un gravissimo errore perchéquesto è un fenomeno criminale. Il Go-

verno e l’Europa cosa hanno fatto inquesti anni per affrontarlo come un fe-nomeno criminale ? Assolutamente nulla,anzi indirettamente, sicuramente indiret-tamente, l’atteggiamento di grande aper-tura del nostro Paese ha finito per creareun’illusione in tanti uomini che sono mortidurante la traversata e sono arrivati nelnostro Paese in situazioni di grande dif-ficoltà. Ha finito per agevolare le organiz-zazioni criminali che fanno la tratta degliesseri umani. Se qualcuno di questi cri-minali ha visto i TG di ieri sera, i TGitaliani di ieri sera potrebbe utilizzarlicome spot per diffondere un modello, cheè quello di un’accoglienza senza se e senzama, che prevede, a fronte della schiavitù dimesi per pagare il viaggio, a fronte dellapericolosità e della morte che spesso ca-pita in quelle traversate, che cosa ? Lasicurezza – viene proposta – di un postodi lavoro, di un centro di accoglienza.Questo finisce per favorire i criminali,questo finisce per favorire quella tratta.Un modello del genere finisce per agevo-lare i criminali e creare invece in tantagente un’illusione che la porta a morire oa subire anni di schiavitù per fare quellatraversata.

Per queste ragioni, noi chiediamo alGoverno in questa mozione che l’atteggia-mento del nostro Paese cambi, che l’at-teggiamento del nostro Paese segua i mo-delli che nel mondo hanno avuto successonel trattare il fenomeno dei migranti.Quali sono questi modelli ? Sono essen-zialmente quelli che prevedono l’ingressonel nostro Paese esclusivamente per queimigranti che possono essere realmenteintegrati nel mondo del lavoro, con quan-tità e tipologie certe. Solo così noi of-friamo un messaggio serio e sereno, solo inquesta maniera noi integreremo davveroquesta gente, solo in questa maniera noinon creeremo una pericolosa illusione chefavorisce solo le organizzazioni criminalidella tratta degli esseri umani. Così, allostesso modo, signor sottosegretario, vannobloccate le navi per bloccare i morti nelMediterraneo. Non possiamo assistere insilenzio a 5.000 morti l’anno durante que-sta traversata.

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Dobbiamo richiedere con forza che lamissione Eunavfor Med arrivi alla fase tre,che prevede il contrasto di questi feno-meni sulle coste e nelle acque libiche. Solocosì potremo fermare le organizzazionicriminali, che ormai gestiscono i portidella Libia a proprio uso e consumo. È suquesto che noi dobbiamo intervenire eabbiamo il dovere di intervenire, perché –ripeto – questo è un fenomeno criminaleprima che sociale. I migranti non arrivanoda soli, ma arrivano portati qui da orga-nizzazioni criminali che fanno di questoun grande business anche per alimentareil terrorismo. Concludo, Presidente: nonsto nemmeno a ricordare – perché inquest’Aula l’abbiamo fatto tante volte –che tra quei tanti migranti ci sono oggi inItalia migliaia di quegli extracomunitariche sono nelle nostre carceri, di cui cen-tina sono attenzionati per terrorismo. E aquesti noi abbiamo consentito di arrivaretroppo facilmente e liberamente nel nostroPaese. È per questo che chiediamo alGoverno e ai colleghi della maggioranza diintervenire, tralasciando un’idea, ma arri-vando davvero a contenuti e sostanza chesiano quelli seri di contrastare un feno-meno che è prima di tutto criminale(Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega Ram-pelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente,colleghi deputati, rappresentante del Go-verno. Non è certamente la prima voltache ci troviamo qui a confrontarci suquesta, che inizialmente sembrava essereun’emergenza, e che oggi è qualcosa dimolto più delicato, strutturale, coinvol-gente e travolgente per l’Italia, per l’Eu-ropa e per le popolazioni africane. L’ar-gomento dei flussi migratori andrebbe anostro giudizio trattato con un briciolo diserietà, senza quella ipocrisia mista aideologia che ha contrassegnato le azionidei Governi precedenti e sembra volercontraddistinguere anche le azioni dell’at-tuale Governo Gentiloni. Agire senza ipo-

crisia significa certamente dare forma aisentimenti di solidarietà verso popolazionisfortunate, verso persone, famiglie, donne,bambini, adulti, anziani, che fuggono daguerre o vorrebbero fuggire da guerre epersecuzioni, significa cercare di interve-nire sul dramma della povertà, che èpreponderante rispetto ai flussi migratori,anche se voi, voi colleghi della sinistra, voirappresentanti del Governo, fate finta dinon rendervi conto di come stanno le cose.Lasciare da parte l’ipocrisia significa ca-pire fino in fondo che è molto più efficace– e quindi metterlo in cima all’agendadegli interventi del Governo italiano –intervenire in Africa, realizzare le condi-zioni dello sviluppo, migliorare la qualitàdella vita di quelle popolazioni, realizzarecase, scuole e ospedali, consentire chevenga rispettato il diritto alla vita e allasalute da parte di quelle centinaia dimigliaia di persone che fuggono dallapovertà, dalla miseria, dalla morte, manon dalle bombe, dalla morte per dispe-razione, per incuria, per ritardi tecnolo-gici, perché non c’è il diritto alla cura,perché non ci sono medicinali, perché nonci sono medici e chirurghi, perché non cisono infermieri, e noi non pensiamo, nonpossiamo pensare come voi, che aveteportato i paraocchi, di poter ospitare i 10milioni – è una cifra conclamata e stati-sticamente accertata – di africani chenell’anno in corso vorrebbero trasferirsi inEuropa, in Occidente attraverso la portadell’Italia, perché voi sapete che non èpossibile e non vi potete nascondere dietrol’ipocrisia. L’intervento per salvare le viteumane va fatto prima che buona parte diqueste vite umane finiscano nel fondo delMar Mediterraneo, la più grande fossacomune della storia contemporanea, di cuiportate la responsabilità, insieme agli sca-fisti, insieme ai trafficanti di uomini.

Se volete salvare le vite, dovete pren-dere il coraggio a due mani e portare gliinvestimenti in Africa, e strappare allapovertà e alla morte, alla miseria anchequelle persone che non hanno le risorsefisiche, che non hanno le risorse econo-miche per arrivare fino alle coste dellaLibia, e poi consegnarsi ai mercanti di

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morte. Perché non lo fate ? Perché ? Forsedeve essere la stessa ragione per la quale,sottosegretario, lei poco fa sulla nostramozione ha avuto l’impertinenza di di-chiararsi contrario all’ottavo impegno, chein buona sostanza – senza che glielo leggo,lei l’ha letto bene – chiede trasparenzanella gestione dei fondi e l’obbligo direndicontazione da parte di quegli enti equelle cooperative che lavorano sull’acco-glienza.

Ne abbiamo visitati tanti di centri,perché siamo persone a cui piace fare ilproprio lavoro non soltanto dietro le cartee alle scrivanie e alle Commissioni, maanche stando sul territorio: ne abbiamovisitati di centri d’accoglienza, più diquanto non abbiate fatto voi ! Quelli (hoascoltato la citazione di un collega pocofa) di Cona, o Conetta, e di Bagnoli diSopra, dove siamo stati con i colleghi diFratelli d’Italia, col collega Walter Riz-zetto, sono gestiti da Ecofficina: secondo lericostruzioni giornalistiche de Il Mattinodi Padova, questa cooperativa nel 2011fatturava 114.000 euro, nel 2014 2.369.000,nel 2015 10 milioni di euro ! Vi dovetevergognare ! Vi dovete vergognare, se nonsiete d’accordo sull’ottavo punto degli im-pegni citati dalla mozione di Fratelli d’I-talia, nella quale si chiede che i soldipubblici di tutti i cittadini italiani venganoutilizzati con l’obbligo della rendiconta-zione: perché non è possibile che si pos-sano totalizzare nel 2015 da parte di unacooperativa che opera in questo settore,che evidentemente sfrutta la disperazione,non è possibile che si arrivi a totalizzare450.000 euro di profitto, di utile dichia-rato, quando tre anni fa c’erano 114.000euro di traffico complessivo di risorse. C’èqualcosa che non funziona, e della qualevoi non vi volete occupare !

Allora un conto è fare l’intervento coni 4 miliardi; ma di più, perché ai 4 miliardiimpegnati per fronteggiare il fenomeno deiflussi migratori, cari colleghi, bisogna ag-giungere i costi della sicurezza, i costi deitribunali, i costi della sanità: non sono 4miliardi ! Bisogna aggiungerne altrettantisopra, per capire qual è il costo. E con 7-8miliardi, quante città potremmo costruire

in Africa ? Se è vero... La propaganda delleorganizzazioni internazionali ci dice chebastano due euro al mese per nutrire eistruire delle creature in Africa: alloraperché noi spendiamo quasi 8 miliardi dieuro ? Perché ? C’è un business, c’è uncomitato d’affari, c’è un finanziamentoillecito strisciante di cui la magistraturaprobabilmente si sta interessando: almenoqueste sono le notizie che abbiamo, e sucui forse si farà luce, chissà tra quanto;nel frattempo possono beatamente morire,le persone che partono dalle coste dellaLibia, perché non è evidentemente chiaroil principio che la prima questione che vaaffrontata è quella della tutela della vita,e questo significa fermare gli scafisti su-bito dopo che prendono il largo dalle costedella Libia stesse. Fermare, riportare in-dietro, fare un’azione di respingimento cheè innanzitutto a tutela della vita, e poiraccogliere le richieste di asilo politico,cioè di protezione internazionale.

Ieri ho sentito in televisione GennaroMigliore: un intervento patetico, pieno dibugie; un altro vostro sottosegretario diquesto Governo di bugiardi e di cialtroni !Egli diceva che non è vero che soltanto il5 per cento delle persone che fanno ri-chiesta su nostra proposta... Perché siamonoi italiani che chiediamo di avanzarerichiesta di protezione internazionale an-che a quegli immigrati che non fuggonodalle guerre !

Dice che non è vero che il 5 per centosoltanto ottiene il riconoscimento dellostatus di profugo, perché esistono anchealtre due forme di protezione: la prote-zione sussidiaria e la protezione umani-taria. Queste due forme di protezione, caricolleghi e caro rappresentante del Go-verno, sono delle deroghe rispetto al man-cato riconoscimento dello status di pro-fugo: è una legge tutta italiana che prevedeche temporaneamente, invece di riman-dare indietro le persone che non fuggonoda guerre e che non fuggono da persecu-zioni, le si possa continuare ad ospitarenelle nostre strutture... E poi che strut-ture ? Dei lager, in questo sono d’accordocol collega che mi ha preceduto. Deicapannoni in PVC dove si muore di freddo

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d’inverno e si muore di caldo d’estate: allafaccia dell’accoglienza ! E ci costano pure8 miliardi l’anno, queste strutture !

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FABIO RAMPELLI. Queste due forme(e vado a concludere, Presidente, la rin-grazio), la protezione sussidiaria e la pro-tezione umanitaria, intervengono sulle do-mande a cui è stata data risposta negativa,perché non si configurano le condizionidell’asilo politico.

Quindi è vero ed è confermato che soloil 5 per cento delle persone che vengonoqui fuggono da guerre e persecuzioni, e ioconfermo, anche se le norme del dirittointernazionale dicono altro, che noi dob-biamo essere assolutamente ospitali e ac-coglienti, e dare diritto di priorità aibambini e alle donne rispetto a coloro iquali hanno avuto la risposta positiva daparte delle commissioni prefettizie; matutti gli altri, i 500 mila immigrati cheavete fatto entrare in Italia in tre anni, eche non fuggono da guerre e non sonoprofughi, vanno rimpatriati nel diritto allasicurezza, al decoro e alle condizioni eco-nomiche e sociali conquistate fin qui dalpopolo italiano, e nel diritto di quellepopolazioni che stanno in Africa...

PRESIDENTE. Collega...

FABIO RAMPELLI. Concludo davvero.E che in Africa hanno il diritto di esseresoccorsi dall’Italia, dall’Europa e dall’Oc-cidente. In Africa (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazio-nale) !

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto la collega San-terini. Ne ha facoltà.

MILENA SANTERINI. Presidente, col-leghi, tutti convergiamo sull’idea che lemigrazioni siano un fenomeno globale, mapurtroppo le nostre politiche stentano adare risposte adeguate. Ci sono due ele-menti potenti dal punto di vista demogra-fico che creano questa situazione: da un

lato una spinta fortissima di popolazionigiovani, che cercano in tutti i modi diemigrare e che sono disponibili anche amorire di speranza; e dall’altro un invec-chiamento della popolazione soprattuttoin Europa, che ha bisogno di manodoperae di lavoro. Finché ci saranno questi dueelementi, questo fenomeno di carattereglobale rimarrà, e noi dobbiamo dotarci dipolitiche lungimiranti e sagge.

Io credo che finora l’Italia abbia svoltoun ruolo molto importante nel Mediterra-neo: è stato un Paese all’altezza della suaCostituzione e delle norme del dirittoeuropeo. Non sempre il resto dei Paesieuropei si è comportato nello stesso modo,e bene ha fatto il Presidente Mattarella achiedere lo stesso rigore sull’accoglienzadei migranti che chiede l’Europa sui pa-rametri economici da rispettare: per que-sto noi al Governo oggi chiediamo unpasso avanti, e non un passo indietro nellagestione dei fenomeni migratori, dei rifu-giati; un passo avanti che non vuol direaccoglienza indiscriminata, vuol dire peròuna maggiore capacità di leggere i feno-meni.

Certo, l’Europa non ci aiuta. Pensiamosoltanto alla relocation, che prosegue arilento, con diverse criticità: al 30 dicem-bre 2016 noi sappiamo che sono statiricollocati in altri Paesi europei 2.654richiedenti asilo su un totale di 39.600 chedovremmo ridistribuire entro il 2017.Ecco, c’è quindi chiaramente una resi-stenza, probabilmente, anzi io dico sicu-ramente, ottusa, a capire i nuovi fenomeniche stiamo affrontando.

In particolare, i richiedenti asilo. Sap-piamo tutti che abbiamo di fronte deiflussi misti: ci sono migranti e ci sonopersone che chiedono la protezione inter-nazionale. Questa particolare categoria,che ha uno statuto speciale dovuto allaConvenzione di Ginevra, ha avuto un for-tissimo cambiamento d’immagine; nonsolo di immagine, ma anche di sostanza !Non sono più quei perseguitati individuali,ma sono, oggi, vittime traumatizzate diconflitti, di instabilità politica e di cala-mità, sono perseguitati anonimamente, inpratica, quasi sempre per quello che sono,

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non per quello che hanno fatto; non è più,quindi, l’eroe politico che fugge dai regimi,penso al Cile, penso al Vietnam, ma sonomasse e, quindi, è un allargamento deltradizionale concerto di rifugiato verso cuinoi, come Europa e come Italia, nonammettiamo un forte debito politico. Perquesto si creano tante tensioni, perché nonabbiamo elaborato una legislazione ade-guata e, anzi, al contrario, appunto, ten-diamo soltanto a difendere i nostri confini.Per questo, di fronte a queste difficoltà,noi chiediamo, proprio come gruppo, De-mocrazia Solidale e Centro Democratico,di non stringere le maglie sulla conces-sione dell’asilo politico, ovvero di velociz-zare le procedure, di respingere o espel-lere chi non ne ha diritto, di ampliare, sepossibile, ancora, il numero delle Commis-sioni, ma di non vedere, tra l’altro, vani-ficata la possibilità di fare appello, qualorala domanda venisse respinta. Perché, tral’altro, si tratterebbe di una politica che, inpratica, potrebbe incorrere anche nel ri-schio di un’eventuale condanna da partedelle Corti di giustizia europea. Quindi,bene, tutto quello che sta facendo il Go-verno per intensificare il lavoro di rico-noscimento e, soprattutto, quello che vieneannunciato per facilitare i lavori social-mente utili, perché nessuno, in primis irichiedenti asilo, vuole stare sulle strade anon fare nulla; nessuno vuole questo, tuttivorrebbero essere impiegati e chiediamoanche che si intensifichi il lavoro di for-mazione linguistica e di formazione pro-fessionale, come già, per esempio, è statofatto e si comincia a fare, ad esempio, aMilano con la collaborazione non solo delcomune ma anche di tanti sponsor privati.

C’è poi il problema « accoglienza ». Losappiamo, tutti siamo d’accordo sul fattoche il sistema SPRAR, cioè quello cheprevede non solo un’accoglienza da partedei comuni, ma anche, appunto, un inter-vento ampio da tutti i punti di vista,quindi, non solo il letto e il mangiare, maanche la formazione e così via, sia ilmigliore; eppure, in questo momento, inItalia, solo il 13,5 per cento è ospitato nelsistema dei richiedenti asilo, il 77 percento è, come sappiamo, nei centri di

accoglienza straordinari, i CAS, che sononati come risposta emergenziale, poi sonodiventati un sistema parallelo, preponde-rante rispetto a quello, appunto, delloSPRAR che noi chiediamo di incentivare,potenziare e ampliare, perché la qualitàdei servizi dei CAS, lo sappiamo bene, èdisomogenea, mentre i centri dello SPRARhanno uno standard di qualità molto piùampio, hanno regole ben precise chehanno come scopo l’integrazione e, quindi,sono anche soggetti a una rendicontazioneeconomica che li rende meno esposti agliabusi che abbiamo visto in questo tempo.Il decreto governativo dell’agosto 2016 cheprevede che non siano più finanziati at-traverso i bandi periodici, ma continuati-vamente, è un passo avanti nella giustadirezione. È chiaro che gli incentivi aicomuni previsti dal Governo possono aiu-tare in questo senso l’azione di acco-glienza, perché pensiamo che soltanto1.800 comuni, sugli 8.000 e oltre comuniitaliani, hanno accolto e vanno, quindi,incoraggiati nel capire che non c’è nessunproblema nell’accogliere i rifugiati, i ri-chiedenti asilo, se supportati naturalmenteda una rete di protezione. Io vorrei ag-giungere qui: sfruttiamo meglio l’enormedisponibilità di tanti cittadini, da RefugeeWelcome a tante tante reti della Chiesa,delle associazioni, del no profit; c’è un’I-talia che ha capito la sfida e che non vuoleessere buonista, vuole accogliere in modoordinato, in modo saggio, in modo pru-dente, ma vuole accogliere.

Usiamo queste enormi risorse dellanostra società civile. Certo, andiamo in-contro anche a problemi di sicurezza,l’abbiamo detto e, quindi, le eventualimodifiche che potremmo fare alla moda-lità di iscrizione anagrafica dei richiedentiprotezione internazionale ci preoccupano.Lo diciamo al Governo, ci preoccupanoperché ? Perché, come sappiamo, la poli-tica della residenza è una politica che siassocia non solo al benessere della per-sona, ma anche alla sicurezza del territo-rio. Bene, non sono costi insostenibiliquelli a cui vanno incontro i comuniquando devono dare dei servizi che con-seguono all’iscrizione anagrafica e alla

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residenza; tra l’altro, la gran parte diquesti costi è sostenuta dallo stesso Mini-stero dell’interno, penso, per esempio, aibandi FAMI che sono bandi che hannofinanziamenti europei. Peraltro, togliere lapossibilità di iscrizione anagrafica po-trebbe creare anche un rischio dal puntodi vista della sicurezza, perché si potreb-bero rendere irreperibili, appunto, gli im-migrati.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MILENA SANTERINI. Quindi, noichiediamo di potenziare il sistemaSPRAR, di mantenere i diritti dei richie-denti asilo e, qualora, appunto il Governonon accetti questa nostra formulazione,comunque, chiediamo di votarla per partiseparate, proprio perché riteniamo chesia un suggerimento per un migliora-mento della politica del comune. Chiudo,dicendo che ci sono tanti canali, penso aicorridoi umanitari, legali per accogliere eper l’ingresso legale nel nostro Paese dipersone vulnerabili, ci è concesso, ci èpermesso in base alla normativa europea,anche su questo si sta sviluppando un’e-norme, bellissimo movimento di opinionee di aiuto; ebbene, anche su questo, noichiediamo al Governo di incentivare epromuovere questi canali e questi corri-doi umanitari dai Paesi da cui, in questomomento, i rifugiati, per forza, devonofuggire.

Su un lutto del deputatoPierdomenico Martino (ore 11,55).

PRESIDENTE. Comunico che il collegaPierdomenico Martino è stato colpito daun grave lutto: la perdita del padre.

La Presidenza della Camera ha fattopervenire al collega le espressioni della piùsentita partecipazione al suo dolore, chedesidero ora rinnovare anche a nomedell’intera Assemblea.

(Ripresa dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega Rabino.Ne ha facoltà.

Cambi microfono, per favore, perchéc’è uno strano rumore.

MARIANO RABINO. Ora credo fun-zioni, Presidente. Signor Presidente, signorsottosegretario, i dati relativi al 2016 con-fermano che il fenomeno dei flussi migra-tori ha assunto ormai carattere strutturalee che, perciò, necessita di risposte altret-tanto strutturali e non più emergenziali.Negli ultimi tre anni, l’Italia ha registratoun numero medio di sbarchi che sfiora le170.000 unità, con la punta massima rag-giunta proprio nel 2016 con 181.436 per-sone provenienti prevalentemente dall’A-frica occidentale che hanno raggiunto ilnostro Paese alla ricerca di un futuro mi-gliore. A rendere ancora più grave la situa-zione, è urgente la necessità di mettere incampo misure immediate ed efficaci e ilraddoppio del numero di migranti minorinon accompagnati, passato da 12.360 unitànel 2015 a 25.846 nel 2016. Mentre l’Italiaconta il record di sbarchi, l’Europa registrauna netta diminuzione nel 2016; infatti,hanno varcato i confini dell’Unione euro-pea poco più di 500.000 persone, menodella metà dell’anno precedente, un calodovuto alla drastica riduzione degli sbarchiin Grecia e ad un calo di oltre l’80 per centodei migranti provenienti dalle rotte balcani-che, nel primo caso, in conseguenza dell’ac-cordo tra l’Unione europea e la Turchia, nelsecondo, dell’inasprimento di controlli difrontiera, segno che il fenomeno è governa-bile, se tutti i soggetti parti in causa sonopronti a garantire volontà ed impegno.

Volontà ed impegno che ad oggi nonsono stati garantiti relativamente alla rottacentro-mediterranea, l’unica a mantenereuna tendenza in crescita.

Ecco il punto: il combinato dispostodell’inerzia dell’Unione europea, dell’irra-gionevolezza e inefficacia del regolamentodi Dublino III, l’irresponsabile atteggia-mento di alcuni Paesi europei, che hannodeciso unilateralmente di archiviare

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Schengen, annunciando la volontà di eri-gere un muro per bloccare gli arrivi – edire che proprio in quel Paese cominciò ilcrollo della cortina di ferro –, ha resol’Italia il terminale primo e spesso ultimodelle rotte migratorie. Il regolamento, sep-pur rivisto, conferma di avere limiti efalle; non viene data risposta all’esigenzadi compartecipazione tra gli Stati membri;si mantengono intatti gli elementi di cri-ticità, in particolare, il fatto che, in pre-senza di afflussi massicci di profughi, soloun numero limitato di Stati membri, quelliche alle frontiere esterne e di primoingresso si trovino a dover gestire la stra-grande maggioranza di richieste, e a ciò siaggiunge il corollario che fa derivare, dal-l’assenza del diritto dei beneficiari dellaprotezione internazionale di spostarsi daun Paese all’altro, la scelta dei migranti dirichiedere asilo non nel Paese di arrivo,ma nel Paese in cui intendono risiedere.Da questi flussi secondari è conseguito unincremento delle richieste nei Paesi non diprimo ingresso, fatto, questo, che ha spintoalcuni di questi Stati a reintrodurre con-trolli alle frontiere, sancendo il fallimentodel sistema di Schengen e l’individuazionedell’Italia quale unica via per l’Europa, permigliaia di persone che scappano dai loroPaesi di origine.

Ma da chi è composta questa mareaumana che si riversa sulle nostre coste ? Idati relativi all’esame delle domande diasilo – e anche su questo ci sarebbe dapuntualizzare, visti i tempi lunghissimi –ci dicono che intorno al 40 per cento deirichiedenti ha avuto diritto ad una qualcheforma di protezione, sia essa umanitaria,sussidiaria, o lo status di rifugiato, mentrela restante parte, quindi, è da annoveraretra i migranti economici. Quale che sia laloro categorizzazione, resta il fatto che aquesti dovrà essere intimata l’uscita dalterritorio nazionale entro sette giorni: uto-pistico pensare che ciò avvenga. Per questacategoria di migranti non è prevista alcunaforma di assistenza materiale, vengonosemplicemente accompagnati alle stazioniper agevolare la ripartenza con un preve-dibile elevatissimo tasso di inottempe-ranza. I migranti cui è stato intimato

l’abbandono del territorio nazionale e irichiedenti asilo cui è stato rifiutato ilriconoscimento vanno, quindi, a costituireuna particolare numerosa categoria carat-terizzata da uno status di illegalità, chepreclude loro di svolgere, neppure se of-ferta, una qualsiasi regolare attività lavo-rativa. Decine di migliaia di persone che,nella migliore delle ipotesi, per sopravvi-vere saranno costrette a ricorrere a formedi lavoro nero e a subire condizioni disfruttamento. È questo che vogliamo ?

Che fare dunque ? C’è chi dice chel’alternativa è respingerli prima, addirit-tura in mare.

Un fenomeno, quello dell’immigrazione,che la politica ha il compito di affrontarecon decisione, realismo, buonsenso e uma-nità – sì, umanità –, perché le immaginidei migranti in fila, sotto la neve, per unpo’ di cibo in una stazione dismessa diBelgrado, le frequenti notizie di uomini,donne e bambini che tentano la traversatadel Mediterraneo e lì vi trovano la mortenon può e non deve lasciare indifferenti.Ciò non significa essere buonisti o esserecomplici di quello che è e resta un crimineodioso e aberrante.

Il gruppo di Scelta Civica-ALA per laCostituente Liberale e Popolare voteràtutte le mozioni che contengono i nostridieci punti irrinunciabili. Noi vogliamo cheil Governo si impegni a creare un sistemastandard di accoglienza controllata e vigi-lata, che ponga fine alle politiche emer-genziali troppe volte messe in campo.

Noi vogliamo che il Governo assumainiziative a livello europeo per il supera-mento del regolamento di Dublino, a fa-vore di un nuovo sistema comunitario diasilo, che riveda i criteri generali – inparticolar modo, la consequenzialità traStato di arrivo ed esame della richiesta diasilo –, favorisca i programmi di ricollo-cazione e reinsediamento, istituisca unmeccanismo europeo di ammissione perfini umanitari, che preveda l’individua-zione di canali di arrivo in Europa legalie sicuri, che favorisca, per coloro chehanno diritto alla permanenza nei Paesieuropei, il ricongiungimento familiare.

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Noi vogliamo che il Governo si impegnia mettere in campo politiche di contrastoall’immigrazione clandestina, che non pre-vedano i respingimenti in mare, praticapericolosa e disumana, ma che allo stessotempo rendano effettivi i rimpatri deimigranti che non hanno diritto alla pro-tezione internazionale.

Noi chiediamo al Governo di proseguirenel lavoro diplomatico e di collaborazionecon i Paesi di origine e transito dei mi-granti, per giungere ad accordi atti ascongiurare nuove partenze. Vogliamo cheil Governo si impegni per attivarsi in sedeeuropea, affinché l’accordo sulla redistri-buzione di profughi tra i vari Paesi del-l’Unione europea, raggiunto nel corso del2016, sia effettivamente rispettato.

Chiediamo altresì al Governo di assu-mere iniziative per incentivare la coope-razione del maggior numero di comuniitaliani, affinché si rendano disponibili, inproporzione alla loro dimensione, alla loropopolazione, alla precedente presenza dirichiedenti asilo, ad accogliere i migrantiper garantire una più equa distribuzionesul territorio nazionale.

Chiediamo altresì al Governo di adot-tare politiche di integrazione per richie-denti asilo e rifugiati attraverso l’istitu-zione di corsi di italiano obbligatori, invista di una loro fuoriuscita dal circuitodell’accoglienza, così come forme di inse-rimento nel lavoro, soprattutto con l’espe-rimento di stage aziendali e il tentativo dilavori socialmente utili.

Chiediamo al Governo di adottare ini-ziative finalizzate al rispetto dei tempi perl’esame delle richieste di protezione inter-nazionale.

Chiediamo altresì al Governo – e dob-biamo sottolineare che questa richiesta èarrivata, in particolare, dall’onorevole En-rico Zanetti – affinché ci sia l’impegno adifferenziare le forme di accoglienza traquella concernente i nuclei familiari, per iquali è logica e fisiologica l’accoglienzadiffusa in contesti abitativi, e quella con-cernente i gruppi composti da soli uomini,per i quali è logica e fisiologica l’acco-glienza in strutture dedicate ed avulse daltessuto urbano.

Infine chiediamo al Governo di ripri-stinare strutture idonee a garantire che,nelle more della relativa identificazione,venga impedita la libera circolazione sulterritorio italiano di cittadini stranieri nonidentificati. Grazie per l’attenzione (Ap-plausi dei deputati del gruppo Scelta Civi-ca-ALA per la Costituente Liberale e Popo-lare-MAIE).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare perdichiarazione di voto il deputato Meno-rello. Ne ha facoltà.

DOMENICO MENORELLO. Signor Pre-sidente, signor sottosegretario, onorevolicolleghi, le mozioni che discutiamo e gliaccurati dati documentati in numerosiinterventi dimostrano, se mai ce ne fossestato bisogno, che il tema dei flussi mi-gratori si impone come una delle princi-pali, se non come la principale questionedell’agenda politica, così che noi siamoinnanzitutto chiamati a una scelta di me-todo, di atteggiamento.

Rifiutare di vedere una montagna da-vanti a noi, alta quanto 176.554 migrantiche, secondo il Ministero dell’interno, sa-rebbero entrati nel nostro Paese nel 2016,o lasciarsi interrogare sino in fondo daquesto imponente fattore dalla realtà ? È,cioè, più ragionevole e interessante pre-tendere di spianare questa nuova enormecima o imparare a scalarla ?

Sia ben chiaro: dobbiamo farci inter-rogare da tutti i dati del reale, anche daitimori, dalle reazioni, dalla – diciamolopure – paura che esiste e, purtroppo,cresce fra la nostra gente.

Perché questa paura ? Come mai inaltre epoche della storia del nostro popolole presenze straniere non sono state av-vertite, innanzitutto, come un pericolo ?Nell’Università di Padova, in cui ho stu-diato, ammiravamo, passeggiando, il ma-gnifico cortile antico di fine Quattrocento,decorato con gli stemmi di centinaia ecentinaia di comunità di studenti, venutida terre non italiane, lontane, comunitàscolpite ed esibite in affreschi, che dicono,anzi, dell’orgoglio di una città e di unacomunità allora ospitale. Ma non solo lastoria ci soccorre.

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Accanto a tanti fallimenti della convi-venza e dell’accoglienza, letti nelle crona-che di questi anni, possiamo accorgerci, eguardare nelle nostre regioni, anche deimolti esempi di integrazione positivi, incui la paura ha fatto spazio all’immede-simazione, alla comprensione, a una fat-tiva integrazione.

Dove sta l’origine di una divaricazionetanto marcata tra queste due possibilità ?Senza alcuna pretesa di esaustività,osiamo dire che, se l’impatto con l’altronon è un incontro umano, questo altronon è percepito come un bene, ma comeun’insidia. Come favorire, allora, la dina-mica dell’incontro nei nostri territori ?Come combattere quelle insidie che osta-colano l’espressione degli uomini, sianoessi profughi spaventati da atrocità subite,viste o minacciate, o siano essi italiani,spaventati da una dimensione di convi-venza ancora ignota ?

Dalle risposte a queste domande deri-vano le scelte concrete sul piano dell’a-zione del Governo e del legislatore, chemeritoriamente contraddistinguono nume-rose mozioni di tanti gruppi parlamentarinonché, per quanto se ne conosca dalleanticipazioni giornalistiche, anche trattidelle linee programmatiche che il MinistroMinniti presenterà – influenza permet-tendo – alla I Commissione questo pome-riggio.

Quanto proponiamo viene riassunto intre punti. In primo luogo, le insidie aipericoli oggettivi vanno innanzitutto elimi-nate sul piano delle politiche della sicu-rezza, estirpando in radice i germi dell’in-tegralismo e del fanatismo violento. Unincontro, poi, fra italiani e migranti im-plica che i profughi abbiano i requisiti perpoter stare legittimamente nel nostro Pa-ese e che davvero siano persone che cer-cano pace e libertà fuggendo da contestiviolenti o illiberali. Dunque, per converso,si deve procedere – e lo hanno già dettoin molti – con determinazione nell’orga-nizzare più efficacemente i rimpatri di chinon ha titolo o di chi, come i cosiddetti« Dublinanti », ricevuto un diniego in uno

Stato comunitario, viene strumentalmentein Italia per presentare una secondaistanza.

Si tratta dunque, come si chiede neiprimi tre punti della mozione presentatadal gruppo Civici e Innovatori, innanzi-tutto di operare in sede europea e conmolti Paesi di origine per una piena ap-plicazione del cosiddetto Migration Com-pact, già proposto al Presidente e allaCommissione europea lo scorso aprile epositivamente testimoniato dall’attuazionedei patti conclusi con alcuni Paesi africani,quali l’Etiopia, il Mali, il Niger, la Nigeria,il Senegal.

In secondo luogo, se guardiamo dav-vero all’anelito di libertà di tanti migranti,non possiamo non offrire loro la stradamaestra per affermare la dignità di ognipersona, strada che la nostra cultura,italiana e occidentale, ha individuato nel-l’educazione, nella cultura e nel lavoro.Dunque – ed è il punto n. 4 della nostramozione –, le strutture di accoglienzadevono essere concepite non appena comeluogo di riparo e sopravvivenza fisici, maanche come avvio di percorsi di cono-scenza della lingua e della cultura italiane,nonché di operosità e di formazione aprospettive occupazionali. Se i migrantirimangono inoperosi, senza, cioè, che sipercepisca una benché minima loro utilità,alimentiamo un ovvio risentimento popo-lare e, soprattutto, frustriamo negli stessirifugiati quel desiderio che li ha portati adaffrontare tanti rischi per un orizzontemigliore.

Se poi non vi è almeno l’abbrivio perpotersi orientare nel mondo del lavoro,troppo spesso succede che chi ha ottenutolo status per rimanere in Italia ed esce dalcentro di accoglienza è destinato alla men-dicanza, offerto alle tentazioni dell’illega-lità. Senza una prospettiva di lavoro icentri di accoglienza si trasformerannoparadossalmente in fabbriche di barboni.Non possiamo accettare questo esito. Perquesto i percorsi di accoglienza vanno aborigine concepiti assieme a iniziative sulpiano della formazione culturale e profes-sionale, ad impegni riguardanti i lavorisocialmente utili durante la permanenza

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nei centri, nonché a ipotesi per ricerche dioccupazioni successive all’acquisizionedello status di rifugiato o simili. Anzi,questa emergenza è davvero l’occasioneper riformare tout court l’efficacia dellepolitiche attive sul lavoro, a lungo pena-lizzate anche dallo stallo caratterizzante leprovince italiane ed ora oggetto della mis-sione della nuova agenzia.

Si tratta di nuove politiche del lavoro dicui hanno bisogno anche i cittadini italianie il Paese in quanto tale, se è vero, comedicono i recentissimi dati Istat, che vi sonoregioni, ad esempio il Friuli-Venezia Giu-lia, in cui la popolazione attiva è ormai lametà di quella inattiva, il che dimostraquanto vi sia necessità di persone attiva-mente impiegate per evitare il baratroverso cui corre il sistema di welfare ita-liano.

Terzo e ultimo punto. Dalle necessità diassicurare adeguati standard di sicurezzae dalla volontà di politiche di accoglienzapiù attente alle prospettive formative elavorative discendono i corollari descrittiai punti da 5 a 8 della nostra mozione.

Ben vengano, innanzitutto, strutturecon capienza ridotta, come anticipato eprospettato dal Ministro dell’interno. Sitratta, poi, di affrontare quel fenomenoper cui un gran numero di profughi ri-mane e permane in una situazione diindefinitezza nelle strutture per troppotempo, in quanto i procedimenti per rac-cogliere le istanze a vario titolo formulatesono ancora troppo dilatati, così che serveuna disciplina che accorci le tempistichemedie, anche aumentando le commissionipreposte alla valutazione.

Peraltro, dopo i dinieghi, che riguar-dano in media oltre il 40 per cento delledomande, i migranti permangono impro-priamente nelle strutture per effetto deisistematici ricorsi giurisdizionali, che ven-gono quasi sempre pretestuosamente pro-posti – sono 15 mila nel 2016 – e per iquali va dunque prevista una tempisticaminore, anche evitando il fenomeno del-l’automatica concessione della misura cau-telare.

Da ultimo, serve un colpo di reni nellascelta dei gestori, privilegiando le proget-

tualità per l’integrazione sociale e le ca-pacità di interrelazione con il territoriosecondo criteri che sono già previsti nel-l’articolo 112 del nuovo codice degli ap-palti.

Secondariamente, ma non come impor-tanza, i troppi episodi negativi, anche giàcitati in quest’Aula, che hanno tristementeportato agli onori della cronaca tantegestioni, anche nel Nord e nel Triveneto,impongono una più severa applicazionedelle inammissibilità previste anche dal-l’articolo 80 del codice degli appalti, cosìprecludendo a soggetti non in possesso diadeguati requisiti morali la partecipazionealle procedure di assegnazione (e ci spiaceche il Governo non abbia raccolto questaindicazione).

Sono proposte di piccoli passi per chi,come noi, vuole con determinazione sca-lare questa affascinante montagna, cosìche il gruppo dei Civici e Innovatori èfavorevole sulle mozioni che propongonocontributi in tal senso (Applausi dei depu-tati del gruppo Civici e Innovatori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega Ro-berto Simonetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presi-dente. Presidente, il vero dato politico deldibattito odierno è che l’immigrazione statornando e torna ad essere di moda inquesto Parlamento, la soluzione dell’im-migrazione e dell’invasione, perché questamozione nasce dal fatto che la Lega Nord,nove mesi fa, presentò alla Presidenza –chiaramente non a lei, all’altra Presidente– una mozione che diceva, chiaro e tondo,che il Governo stava sfasciando il Paeseattraverso un’invasione incontrollata, doponove mesi, dopo aver mandato a casa unMinistro incapace, che proprio per le sueincapacità è stato rimosso ed è statopromosso. Questo in Italia è tipico:quando uno non è capace di fare il suolavoro, lo si promuove per toglierselo dallescatole (Applausi dei deputati del gruppoLega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Questo avviene proprioquando non c’è più neanche il Presidente

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del Consiglio, che ha promosso tutte que-ste inefficienze nel campo dell’immigra-zione, in una situazione che è completa-mente cambiata, perché è cambiato ilmondo: ha vinto la Brexit, ha vinto Trump,è cambiato il mondo, non c’è più quellavoglia di globalizzazione, stanno tornandoi confini, stanno tornando le identità,stanno tornando quei sentimenti di sovra-nità e di identità soprattutto. E, quindi,tutto l’arco costituzionale si converte alleghismo, si converte a tutte le politicheche la Lega, da sola, in solitaria e criticatada tutti, ha portato avanti da anni (Ap-plausi dei deputati del gruppo Lega Nord eAutonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini– Commenti del deputato Fiano).

PRESIDENTE. Collega Fiano.

ROBERTO SIMONETTI. Ci avete datodei razzisti e degli xenofobi, ci avete in-sultato come dei cani e, oggi, il PartitoDemocratico viene qui – e sarebbe statointeressante avere qui Minniti nel dibattitodel plenum della Camera e non in unaCommissione, forse, quasi segreta; Minnitidoveva venire ad ascoltare il dibattitosull’immigrazione – e propone quasi lestesse soluzioni che la Lega, da sola e dasempre, ha portato in dote al Paese: leespulsioni subito, immediate. Però, voiavete tolto 90 milioni dal Fondo rimpatrie li avete messi nel Fondo accoglienza(Applausi dei deputati del gruppo Lega Norde Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Sal-vini).

L’avete fatto voi con il voto probabil-mente anche degli amici di Forza Italia,che fortunatamente pian pianino stannoritornando sulle posizioni del GovernoBerlusconi, quando, però, il Ministro cheteneva la politica dell’emigrazione eradella Lega Nord, il Ministro Maroni.Quando c’eravamo noi al Governo i 37mila sbarchi del Governo Prodi nel 2008scesero con gli accordi e con i respingi-menti e soprattutto con quel sentimentopolitico che faceva sì che gli scafisti aves-sero il terrore di fare gli scafisti. Non c’erail tam tam « venite in Italia, perché si stabene e vi diamo 35 euro al giorno, tele-

fonino, vitto, alloggio e, probabilmente,anche altre cose alla sera ». Vi sono stati9.500 sbarchi con Maroni nel 2009, 4.400nel 2010; con voi sono aumentati espo-nenzialmente: 160 mila nel 2014, 170 milanel 2015, 181 mila nel 2016. In tre anni,550 mila arrivi, dei quali solo il 5 percento ottiene lo status di rifugiato. Poi,ovviamente, tutti gli altri, quella che havoluto Prodi, l’umanitaria; solo i fessiitaliani hanno dato l’umanitaria a chiviene qua a prenderci in giro, perché sonomigranti economici e non sono altro checlandestini, caro sottosegretario (Applausidei deputati del gruppo Lega Nord e Auto-nomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

Voi date il diritto di rimanere sulnostro territorio, quindi in Europa, in-sieme alla loro famiglia, a dei clandestini,a tutti coloro che entrano illegalmente inItalia, entrano illegalmente nel nostro ter-ritorio, tanto che chi ottiene lo status dirifugiato sono solo 15 mila unità, pari al3 per cento di chi richiede, perché poi quitutti parlano di numeri, parlano di acco-glienza caritatevole. Sta di fatto che, delle550 mila persone che arrivano, solo 290mila chiedono il riconoscimento dello sta-tus. Quindi, ne mancano già 260 milaall’appello, che nessuno sa dove sianoandati a finire, nessuno sa dove sianoandate a finire queste persone. E all’in-terno, appunto, di tutti questi sbarchi, chiabbiamo ? Abbiamo l’aguzzino somalo chestuprava all’interno di quella specie dilager in Libia. Abbiamo terroristi, abbiamodelinquenti, abbiamo tutta gente che fannouscire dalle loro carceri e mandano qui,« andate là che tanto lì, addirittura, vifanno fare il ricongiungimento familiareattraverso l’opzione dell’umanitaria », chenoi vi chiediamo fortemente di cancellarecome legge, perché solo l’Italia ha questaparticolarità. Gli altri hanno il dirittod’asilo, la sussidiaria, e noi pure l’umani-taria, perché, ovviamente, paga Pantalonee siamo tutti più buoni.

I CIE: avete detto sempre che erano deicampi di concentramento; adesso li pro-ponete voi, fortunatamente, perché nonsono dei campi di concentramento, masono effettivamente la via maestra per le

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espulsioni (Applausi dei deputati del gruppoLega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Chiaro è, però, chedovete portare di nuovo la permanenzanei CIE dai 90 giorni, tre mesi, ai diciottomesi di quando c’eravamo noi al Governo,perché, altrimenti, la burocrazia tipicaitaliana, non padana, italiana, tipica, diallungare il brodo, per farli poi rimaneresul territorio, fa sì che tre mesi non sonosufficienti, e pertanto questi rimangonosul nostro territorio, perché non possonoessere espulsi. Così voi avete quindi fattonel 2005, decreto legislativo n. 142, per cuiavete portato quindi l’accoglienza dai CIEai CAS, centri di accoglienza straordinaria,nei quali si sono infilati le cooperativerosse, le cooperative bianche, tutte carita-tevoli.

Sta di fatto, però, che si intascano 3miliardi all’anno di fondi pubblici (Ap-plausi dei deputati del gruppo Lega Nord eAutonomie-Lega dei Popoli-Noi con Sal-vini) e non mettiamo i soldi per la povertànazionale, per i nostri concittadini chenon hanno la possibilità di un sussidio,non hanno la possibilità di aiuto, tanto cheil disegno di legge sulla povertà, che ab-biamo dibattuto fortemente in quest’Aula,è fermo da un anno e mezzo al Senato,perché voi dei poveri italiani ve ne fregatetotalmente, ve ne fregate totalmente (Ap-plausi dei deputati del gruppo Lega Nord eAutonomie-Lega dei Popoli-Noi con Sal-vini) ! Centri di accoglienza straordinaria,dicevo, che fanno dei bandi, partecipano aibandi delle prefetture. Basta dare ai pre-fetti, a questa burocrazia pelosa, la ge-stione dell’immigrazione; devono pren-derla in mano gli eletti, in modo tale che,se sbagliano, vengono mandati a casa.

Non dei prefetti che, per risolvere illoro problema interno, burocratico, di su-bordinazione al Ministro, vanno a seque-strare i beni pubblici e mettono gli immi-grati nelle proprietà private senza il con-senso dei proprietari (Applausi dei deputatidel gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini). Questo è unesproprio che voi, lei, sottosegretario, oggifarà votare a quest’Aula, perché noi chie-diamo nella nostra mozione di evitare

l’esproprio dei beni immobili privati, e leiquesto non lo accetta, perché, implicita-mente, il piano Minniti sull’immigrazioneprevedrà l’esproprio dei beni dei privati, equesta è la discriminante vera fra lanostra mozione e tutte quelle pagliacciateche dite voi (Applausi dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini).

Pagliacciate perché non siete credibili,perché sono tre anni che dite, fate e votatel’esatto contrario di quello che proponeteoggi con le vostre mozioni, tutti, dal Mo-Vimento 5 Stelle al Partito Democratico, inparte Forza Italia (Applausi dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini).

Gli unici coerenti sono quelli di SEL, exSEL, Sinistra. Loro sono coerenti: sono afavore del mondialismo, della globalizza-zione delle persone. Loro sono favorevoli,lo erano stati e lo sono anche oggi con lemozioni. Non condividiamo, ma almeno lacoerenza la premiamo e la sottolineiamo.Quindi, avete portato a un’invasione. Leiparla di straordinarietà, ma cosa c’è di piùstraordinario di avere un Mediterraneoche oramai, purtroppo, è davvero un ci-mitero, il più grande cimitero dell’Occi-dente. Voi i controlli li dovete fare dal-l’altra parte del Mediterraneo, non sullenostre coste. Gli hotspot devono esserefatti nel Nord Africa. Quando il Governova a chiedere aiuto, attraverso gli accordiinternazionali, agli Stati del Nord Africa,non deve solo chiedere il respingimento ela possibilità di fare l’espatrio, ma devechiedere di fare là, assieme alla comunitàeuropea, i controlli e le richieste d’asilo,così qui arrivano solo quelli che ne hannodiritto, e quindi tutti i migranti economicise ne ritornano a casa loro e, al massimo,l’Unione europea dovrà aiutarli, ma a casaloro, non qua, sul nostro territorio; tral’altro, l’Unione europea proprio non liaiuta, perché tutti i fondi che il Paesemette sono tutti fondi che provengonodalle tasse dei cittadini italiani.

Quindi, una difesa dei confini che devetornare. Non possiamo utilizzare la nostraMarina per andare a prenderli o farciinvadere. È un’assurdità che neanche un

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pazzo potrebbe creare, neanche in un filmdi fantascienza sarebbe mai stato previstoche l’esercito di un Paese venisse utilizzatoper fare invadere il Paese a cui questo siriferisce. Quindi, il grado di giudizio:quando lo diceva la Lega, un grado digiudizio contro i respingimenti di asilo, lodiceva la Lega ed era impossibile; adessolo dice il Partito Democratico e va bene.Gli LSU: questa è un’altra grande diffe-renza. Voi utilizzate questo, che è unospecchietto per le allodole per tutta lagente incazzata – mi scusi, Presidente – avedere tutte queste persone che...

PRESIDENTE. Collega !

ROBERTO SIMONETTI...girano perstrada senza far nulla. Allora il Governodice « va bene, gli facciamo fare un po’ dilavoro socialmente utile », togliendolo, difatto, ai nostri concittadini che sono in-digenti. Quei lavori socialmente utili primaagli italiani, prima ai padani, e dopo a chiarriva (Applausi dei deputati del gruppoLega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini), perché questo significasostanzialmente un cavallo di Troia perdare l’umanitaria, per creare una nuovainvasione legalizzata, e poi, ovviamente,come capita da sempre, ogni LSU dovràessere stabilizzato, e pertanto sarà as-sunto. Quindi, una netta e chiara diffe-renza sostanziale fra chi, come la LegaNord, da sempre è coerente con le proprieidee contro un’immigrazione che è un’in-vasione e contro la clandestinità, noncontro i veri rifugiati, e invece, qui, unteatrino della politica, che, per saltare sulcarro dei vincitori, che è quel carro diTrump che è il carro di coloro che vo-gliono la difesa dei confini, ecco che siappellano a questo sentimento diffuso didifesa della nostra identità e fanno dellemozioni che noi troviamo ridicole proprioperché provengono da persone che non sisono dimostrate affidabili (Applausi deideputati del gruppo Lega Nord e Autono-mie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini –Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega Alli,che non è in Aula.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il collega Palazzotto. Ne ha facoltà.

ERASMO PALAZZOTTO. Grazie, signorPresidente. Penso che noi abbiamo il do-vere, oggi, in quest’Aula, di provare adaffrontare la questione che riguarda lemigrazioni anche un po’ fuori dal dibattitoideologico e da una campagna elettoraleinfinita in cui è finito il tema delle mi-grazioni. E, allora, vorrei partire proprioda un termine più volte usato in questodibattito: emergenza. L’emergenza è qual-cosa di imprevisto e di improvviso; invece,il fenomeno che ci troviamo davanti è unfenomeno strutturale ed ampiamente pre-vedibile. Strutturale perché riguarda lecondizioni di vita in buona parte delpianeta e ampiamente prevedibile perchéa quelle condizioni hanno contribuito lescelte di politica estera di Governi occi-dentali europei, compreso il nostro.

Lo dico perché, quando si parla dellaLibia, troppo spesso ci si dimentica qualisiano le nostre responsabilità, come lenostre responsabilità rispetto alla crisisiriana e mediorientale, da cui oggi arrivain prevalenza il flusso migratorio piùgrande.

E poi dovremmo provare a riportare undato e un principio di realtà su quelli chesono i numeri di questo fenomeno. Inumeri ci dicono che questo fenomeno èassolutamente governabile e sostenibileper un’istituzione come l’Unione europea,di cui fanno parte 27 Paesi, tra cui le piùgrandi economie del pianeta e circa 500milioni di abitanti. Noi ci siamo trovati inquesti anni a dovere far fronte a pocomeno di 2 milioni di profughi, a fronte diuna crisi siriana che, solo nei Paesi limi-trofi, ha prodotto numeri di gran lungasuperiori, anche in rapporto alle economiee alle popolazioni che vivono in quei Paesi.

Penso al Libano, che oggi ha uno deicarichi più importanti rispetto al dovere diaccogliere chi fugge da una guerra (par-liamo di oltre un milione di profughi su unPaese che ha una popolazione di poco più

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di 4 milioni di abitanti); penso alla Gior-dania, dove in questo momento ci sono ipiù grandi campi profughi dell’UNHCRper fare fronte all’emergenza umanitariasiriana; penso alla Turchia, che ospitaquasi 3 milioni di rifugiati, di profughi,con cui noi abbiamo stretto un accordoper sigillare le frontiere, senza monitorareneanche quale sia il livello degli standarddei diritti in quel Paese.

Allora, vorrei guardare un attimo, in-vece, alla drammatizzazione di questo fe-nomeno che sta facendo l’Europa e che èil punto più importante rispetto a quellache poi è la crescita di movimenti popu-listi, ma più in generale di un sentimentodi xenofobia e di paura che attraversa oggile popolazioni europee. La drammatizza-zione ci propone oggi una catastrofe uma-nitaria che è sotto gli occhi di tutti. Il MarMediterraneo è diventato la più grandefossa comune del pianeta. Parliamo negliultimi dieci anni di circa 20.000 morti;sono i numeri di una guerra, non sono inumeri di incidenti di percorso. Oppurepotremmo guardare a quella che in questomomento è l’immagine più vergognosa diquesta Europa, a quello che sta accadendoin questi giorni a Belgrado, in Serbia. Leimmagini di quegli uomini, di quelle donnee di quei bambini in fila per cercare diottenere un pasto caldo, una coperta, sottola neve, asserragliati davanti al confineblindato di un’Europa che non fa niente,neanche sul piano umanitario, credo sianole immagini di una condanna senza ap-pello che noi avremo davanti al tribunaledella storia.

Qualcuno, oggi, forse anche il Ministrodegli interni italiano o quello degli esteri,dovrebbe spiegarci perché non partonoconvogli di aiuti umanitari per aiutarequegli uomini e quelle donne al gelo alconfine dell’Ungheria (Applausi dei depu-tati del gruppo Sinistra Italiana-SinistraEcologia Libertà). Qualcuno ci deve spie-gare perché questo carico è stato conse-gnato solo alla Serbia, che, con i mezzi cheha a disposizione, ha lasciato aperti iconfini e sta predisponendo i centri diaccoglienza e di emergenza per far fronte

a questa glaciazione su cui si stannocongelando anche i valori di questa Eu-ropa.

Oppure dovremmo parlare di comel’Europa ha deciso di gestire questo feno-meno, di come ha deciso non di gover-narlo, ma di drammatizzarlo. E a che cosaserve questa drammatizzazione ? Le fron-tiere mobili che ha costruito l’Europahanno un non so che di ipocrita; lo dicoanche rispetto alle missioni di salvataggioin mare, che tanto hanno fatto, ma cherischiano oggi di essere trasformate an-cora una volta nei documenti dell’Unioneeuropea, nell’istituzione della Guardia co-stiera europea, in meccanismi di controlloe di protezione, di difesa delle frontiere,come se, a cercare di valicare quellefrontiere, ci fosse un pericoloso nemico enon un’umanità disperata in cerca di sal-vezza. Ecco lo voglio dire: questo modellodi difesa delle frontiere è un modelloassolutamente ipocrita, ma anche disfun-zionale.

L’Europa spende nel suo bilancio 7miliardi di euro per far fronte all’emer-genza migratoria. Di questi 7 miliardi il 60per cento è impiegato nelle agenzie diprotezione delle frontiere, nei grandi ufficiburocratici di Frontex e non, invece, neldispositivo di accoglienza e di soccorso.Dobbiamo dirlo, soprattutto quando Fron-tex, un’agenzia europea, si permette diaccusare le organizzazioni umanitarie, chein questi anni hanno sostituito il compitodelle istituzioni nel ruolo di salvataggio divite umane nel Mediterraneo, di essere incombutta con gli scafisti semplicementeperché vanno a salvare le vite umane aqualsiasi condizione, perché quello è unprecetto universale.

Questa gestione del fenomeno migrato-rio dell’Europa pone dei problemi sulpiano morale, li pone rispetto alle propo-ste di questo Governo, in linea con lepolitiche europee, di costruire accordi bi-laterali e multilaterali per la gestione deiflussi migratori con Governi, con dittature,che non rispettano i diritti umani e chespesso sono la fonte, sono il motivo el’origine di quei flussi migratori.

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Penso agli accordi che l’Unione europeaha sottoscritto con la Turchia, Paese il cuiscivolamento verso la dittatura è testimo-niato dalla continua violazione dei dirittiumani che in quel Paese ci viene prospet-tata ogni giorno dalle immagini dei tele-giornali, dalle condanne a 142 anni deileader dell’opposizione presenti in Parla-mento, dalle immagini drammatiche chequalcuno non vuole guardare dei campiprofughi a ridosso della Siria, che sonodiventati i campi di addestramento delterrorismo jihadista, con la complicità delPaese Turchia.

Penso all’Egitto, che il nostro Paese,dopo il caso di Giulio Regeni, continua aconsiderare un Paese sicuro, tanto cheancora è in vigore un accordo di riam-missione per cui ragazzi egiziani, che fug-gono da una delle peggiori dittature che inquesto momento si affaccia sul Mediter-raneo, vengono rispediti in mano a tortu-ratori. Questo è quello che fa il nostroPaese oggi.

E penso al Sudan, con cui il nostroCapo della polizia, su mandato dell’alloraMinistro dell’interno Alfano, ad agostodell’anno scorso, ha firmato un protocolloper la gestione dei flussi migratori, con cuinoi abbiamo fornito mezzi al Governosudanese, che li ha prontamente passatialle milizie Janjaweed, che sono tra ipeggiori criminali che esistono sulla facciadella terra, a partire dal Presidente delSudan Al-Bashir, che è l’unico che puòvantare due condanne della Corte penaleinternazionale per crimini contro l’uma-nità e genocidio.

E pone un tema sul piano moraleanche rispetto al nostro sistema d’acco-glienza, al business della disperazione; unsistema in cui sono violati sistematica-mente i diritti umani, a partire daglihotspot dove, in violazione della nostraCostituzione, oltre che degli accordi inter-nazionali e della legislazione internazio-nale, il nostro Paese compie costantementeuna violazione dei diritti umani. Penso altrattenimento, senza nessuna autorizza-zione di un giudice. Quel trattenimento èillegale e le autorità italiane stanno vio-lando la Costituzione. Penso al sistema dei

CIE, per il quale più volte l’Italia è statacondannata rispetto alle violazioni dei di-ritti umani e che il Partito Democratico siera impegnato a chiudere durante la cam-pagna elettorale e che, invece, stanno là,esattamente come sta là il reato di immi-grazione clandestina.

Penso al business della disperazione,costruito attorno ai grandi centri, al CARAdi Mineo e alla vicenda di Conetta. Ri-spetto al CARA di Mineo mi permetteretedi dire che è scandaloso che questo Par-lamento, che ha istituito una Commissioned’inchiesta, dopo oltre un anno di lavoro,non sia riuscito ancora ad esprimere unarelazione su che cosa è accaduto in questianni nel più grande buco nero dell’acco-glienza europea, dove un appalto da oltre60 milioni di euro l’anno è stato erogato aditte coinvolte in ben tre indagini giudi-ziarie, in ben tre provvedimenti di trediverse procure, senza nessun controlloeffettuato né dal Ministero dell’interno, nédalle prefetture, né dagli organi preposti,con la complicità dei partiti che oggisiedono al Governo.

Ecco, chiudo, Presidente, dicendo che anoi oggi spetta una grande responsabilità,che è quella di ricondurre questo dibattitoal principio di realtà. Oggi io mi trovod’accordo coi colleghi della Lega: la Legaha vinto questa partita, perché oggi intutte le mozioni della maggioranza i prin-cipi della Lega stanno scritti nero subianco, e il programma che oggi questoGoverno sulle migrazioni sta applicando...

PRESIDENTE. Collega, deve conclu-dere.

ERASMO PALAZZOTTO. ...è lo stessoche Maroni aveva applicato nel 2008, contanto di rapporti bilaterali anche con laLibia. Su questo bisogna discutere oggi, enon su altro (Applausi dei deputati delgruppo Sinistra Italiana-Sinistra EcologiaLibertà) !

PRESIDENTE. La ringrazio. Adesso laparola di nuovo al collega Alli: vediamo seè rientrato... No. Ha chiesto allora diparlare per dichiarazione di voto la collegaRavetto. Ne ha facoltà.

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LAURA RAVETTO. Presidente, onore-voli colleghi, signor sottosegretario, se vo-gliamo guardare al futuro dobbiamo averbene a mente il bilancio di una gestionefallimentare del fenomeno migratorio, chein infinite circostanze e sedi abbiamodenunciato. Se vogliamo guardare avantidobbiamo avere la serietà di accantonareil buonismo e non condonare gli errori,errori che – dispiace ricordarlo – sonodrammaticamente quantificabili: con i Go-verni di sinistra sono approdati sulle no-stre coste e sui nostri territori, nelle nostrecittà 544.938 migranti. Se vogliamo guar-dare al domani con più forza dobbiamodire con altrettanta fermezza che l’acco-glienza di per sé, da sola non è un valore,ma lo è soltanto se associata alla legalità:garantire ai cittadini che il rispetto delleregole viene prima di tutto è la prioritàche uno Stato libero e democratico devedarsi; perché se è vero che il profugo hadiritto all’accoglienza, è altrettanto veroche lo Stato ha il dovere di rimpatriare gliirregolari, di distinguere tra chi arriva quisenza averne diritto e chi invece ha dirittoad una protezione piena che è giustoriconoscere. E come lo stesso Minniti haaffermato, una seria politica di accoglienzaha come presupposto una seria politica dirimpatri.

Oggi potremo analizzare e discutere lecause che hanno portato l’Italia a diven-tare la meta prediletta di irregolari e leconseguenze di una governance emergen-ziale della questione migratoria, ma credoche il primo compito di chi siede inquest’Aula sia di scrivere il futuro e nondi processare il passato. E allora, se è veroche non intendiamo condonare gli erroridi ieri, è anche vero che non siamo tantomasochisti da ignorare l’opportunità che sipresenta oggi; e visto che, come dicevo,non sono qui a fare la contabilità deglierrori del Governo che vi ha preceduto néa tracciare il manifesto di quello che miauguro succederà, voglio dire che ForzaItalia è qui a votare ciò che sarà fattonell’interesse esclusivo della nazione e deisuoi cittadini.

Non nascondiamo che da donne e uo-mini liberi e liberali abbiamo apprezzato

il coraggio con cui il Ministro Minniti hainfranto un tabù della sua parte politica,quello della sicurezza; e non nascondiamoneppure che, al netto delle diversità dimetodo e di merito che distinguono lanostra visione dalla vostra visione, oggisiamo finalmente qui a discutere alcunidei punti su cui Forza Italia ha insistito eha operato per anni e durante i suoiGoverni. Il fatto che sia il Ministro Minnitisia la sua coalizione si apprestino a votarealcuni di quei punti su cui noi per tantianni abbiamo insistito, non la conside-riamo una vittoria di Forza Italia, madell’Italia: è una vittoria dell’Italia se an-che la sinistra comprende che la sicurezzaè una priorità assoluta.

E allora, per venire a ciò che concre-tamente abbiamo chiesto al Governo at-traverso la nostra mozione, ci aspettiamol’attuazione di alcune poche direttivemolto chiare. La prima: rivedere e limitareil riconoscimento del diritto alla prote-zione internazionale ai casi strettamenteprevisti dal nostro diritto costituzionale edalle normative comunitarie e internazio-nali, e secondo standard e procedure co-muni a tutti i Paesi. Signor sottosegretario,in Italia abbiamo un unicum giuridico: laprotezione umanitaria. Tutti gli altri Paesieuropei hanno il diritto di asilo e laprotezione sussidiaria: solo in Italia ab-biamo la protezione umanitaria accordataal 42 per cento dei casi. Chiediamo chevenga ripensato questo sistema: il princi-pio deve essere che chi può essere protettoin Italia deve poter essere protetto anchein Europa.

Promuovere accordi bilaterali, nellacontinuità della stagione della diplomaziadell’amicizia avviata dal Governo Berlu-sconi; porre in essere la fase tre dellamissione Eunavfor Med, che permetterà dicontrastare i barconi nelle acque territo-riali libiche, contrastando più efficace-mente il traffico di esseri umani. Signorsottosegretario, Eunavfor Med è nata conquesto scopo, di bloccare i trafficanti da-vanti alle coste libiche; ad oggi si è rivelataperò un’operazione di soccorso in mare,che è un’azione meritevole ma che non èlo scopo di Eunavfor Med.

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Non è che se smette Eunavfor Med nonsi fa più il soccorso in mare: il soccorso inmare è doveroso in base a regole inter-nazionali vigenti al di là di questa mis-sione ! O questa missione è portata nellafase tre, oppure questa missione dovràessere interrotta.

Creare nei tribunali delle sezioni spe-cializzate che si occupino in manieraesclusiva e celere di immigrazione, e sa-lutiamo con favore la volontà del MinistroMinniti di eliminare dei gradi di giudizio.Ridurre i tempi di esame delle richieste diprotezione, aumentando il numero deipunti di verifica delle domande attraversol’istituzione di una commissione pressoogni prefettura ed ufficio territoriale delGoverno, e prevedere l’assenza di limitinella previsione delle sezioni. Sottosegre-tario, lei su questo punto, che è il puntotredicesimo della nostra mozione, ha datoparere contrario: la invito a fare unariflessione ulteriore, perché anche nellamozione del PD c’è questo punto, e lei hadato un parere favorevole. Se non hocompreso male c’è una discrasia, e lechiedo quindi un’ulteriore riflessione.

Accettiamo dunque le sue riformula-zioni, e voteremo nel merito e senza unpregiudizio o un atteggiamento ideologicole mozioni degli altri gruppi. Attendiamoperò di conoscere nei dettagli la rivaluta-zione della gestione del fenomeno migra-torio anticipata dal Ministro dell’interno.In particolare mi chiedo adesso: che nepensa il Ministro Minniti della dichiara-zione odierna del Ministro Orlando sullanecessità di abolire il reato di immigra-zione ? Chi veramente detta la linea al-l’interno del Governo sui temi dell’immi-grazione ? Speriamo che quanto affermatodal Ministro Minniti non si trasformi, enon per causa sua, nell’ennesimo inter-vento spot per rispondere all’opinionepubblica e alle polemiche politiche, invista magari di elezioni anticipate; e con-fidiamo che l’apertura di credito di ForzaItalia, condizionata ai fatti, non sia vani-ficata (Applausi dei deputati del gruppoForza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlu-sconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega ManlioDi Stefano. Ne ha facoltà.

MANLIO DI STEFANO. Presidente, se-condo l’UNHCR sono 65 i milioni di per-sone che in questo momento si stannomuovendo in cerca di una soluzione mi-gliore per la propria vita: 24 migranti alminuto. Soltanto in Italia, e questi sonodati del Ministero dell’interno, al 30 di-cembre sono arrivate 181 mila persone,con un incremento del 18 per cento ri-spetto allo stesso periodo nel 2015. Difronte ad una situazione di questo tipo –che è inutile chiamare emergenza o ca-sualità: si parla di un fenomeno duraturoe naturale, quello delle migrazioni umane– l’unica cosa che ha saputo fare l’Europa,della quale avete avuto anche la Presi-denza nel semestre europeo, è stata unaccordo con la Turchia, che ha ottenutoun solo risultato: bloccare la direzionebalcanica delle migrazioni, per portarlasostanzialmente di nuovo nel Mediterra-neo e quindi in Italia. Non a caso la rottabalcanica ha diminuito il numero di mi-granti, e la rotta invece mediterranea lo haaumentato. Quindi sostanzialmente avetefatto un accordo, che oltre a essere sba-gliato nel merito, nel diritto internazionalee nel diritto umano, perché fatto con undittatore di fatto che non rispetta nessuntipo di diritto internazionale, ha ancheriportato in Italia e nel Mediterraneo ilmaggior flusso di migranti: questo è ilsuccesso che ha avuto l’Europa, dellaquale avete tenuto anche la Presidenza persei mesi !

Per il resto, quello che abbiamo visto ètotalmente il nulla, assolutamente nulla. Inquest’Aula, da questo scranno, presi laparola il 18 dicembre 2014, quando pre-sentammo la prima di questa inutile seriedi mozioni sulla gestione flussi migratori.Quel giorno il Partito Democratico, in-sieme a tutti gli altri gruppi parlamentari,approvò la nostra mozione, quella delMoVimento 5 Stelle, che parlava di alcunecose ben chiare: parlava di ridistribuzionedei migranti, di quote, parlava di gestionedelle note ministeriali sulla gestione dei

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centri di accoglienza, dei CIE, dei CARA,degli SPRAR. Dettavamo una linea chenon era né politica né strumentale, ma erarisolutiva del problema, quantomeno perle parti che si potevano risolvere, quelleinterne al nostro Paese. Ce la approvaste,quel giorno, probabilmente per vergogna,per i 300 morti in mare che vi erano statirecentemente a Lampedusa, o per la ver-gogna che avevate di Mafia Capitale: sap-piamo soltanto però che, a distanza di dueanni, io mi sono rialzato oggi a prenderequesto microfono, e ci stiamo raccontandoesattamente le stesse cose, perché nullaavete saputo fare in due anni di Governo(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle). E poi ci dite che ilproblema è la Costituzione: il problemasiete voi e la vostra incapacità, semmai !

Quello che mi chiedo allora è: sieteincapaci soltanto di farvi rispettare, o èuna questione di incapacità di merito ? No,perché le soluzioni, come vi dicevo, ci sonotutte. Il meccanismo delle ripartizioni: neavete parlato anche voi in sede europea.Siete usciti dagli uffici a colloquio con laMerkel dicendo che avevate ottenuto larisposta: la risposta a cosa ?

Alle nostre problematiche sicuramenteno, tant’è che le ripartizioni sono fallitetotalmente, su tutta la linea: non abbiamosaputo rimandare nessun migrante neglialtri 27 Paesi dell’Unione europea. Nonsiete stati nemmeno in grado di portareavanti alcune tematiche, tipo il supera-mento dell’Accordo di Dublino, neanchedurante il semestre europeo, cosa che, tral’altro, fa parte proprio della vostra dia-lettica, dei vostri argomenti, quando nor-malmente ne parlate a favore di teleca-mera. La cosa disgustosa, però, lasciatemidire, di questo dibattito, anche oggi, è checontinuate con la strumentalizzazione po-litica, da una parte e dall’altra. La miasensazione è che, senza un argomentoidentitario come l’immigrazione, alcunipartiti non esisterebbero; continuate conla retorica del: dobbiamo accogliere tutti,ma continuate anche con la retorica del:dobbiamo investire sui CIE, Maroni hafatto bene in passato..., ma, scusatemi, ilreato di clandestinità, la legge Bossi-Fini,

di chi sono se non vostre (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?Le avete fatte voi quando eravate al Go-verno e non parlatemi del fatto che si sonoridotti i flussi migratori, perché l’unicomodo con cui li avete ridotti è l’accordocon Gheddafi che li metteva nei lager neldeserto e quella non è certamente unasoluzione possibile.

Diciamo un’altra cosa, è giusto parlaredi accordi multilaterali, lo abbiamo fattopiù volte anche noi, gli accordi multilate-rali sono l’unico modo che abbiamo perrimandare i non aventi diritto a casa loro,ma perché non li avete fatti, ancora ?Perché non avete peso politico, accettatelo,non siete in grado di stare nei tavoli giustia contare qualcosa e non siete in gradoperché l’unica che conta, in questo mo-mento, è la Merkel, alla quale avete datotutta la vostra disponibilità e che poi cirisponde con un taglio di 3,4 miliardi sullalegge di stabilità che ci porterà a dovertagliare ancora sui diritti dei cittadiniitaliani. Questa è la vostra politica !

Ora sentiamo parlare di lavori social-mente utili; i lavori socialmente utili do-vreste farli voi, ogni tanto, perché i lavorisocialmente utili dati ai migranti signifi-cano due cose: primo, abbassare il costodel lavoro e portare ancora di più in crisila nostra economia; secondo, significa cheavete accettato consapevolmente o incon-sapevolmente il principio per il quale unmigrante debba stare diciotto mesi inattesa di sapere se ha diritto o se non cel’ha, perché se il migrante avesse unperiodo di due mesi, come richiede laCommissione europea, quei due mesi sa-rebbero il minimo necessario per fargliimparare una lingua, per avviarlo ad unpercorso di instradamento al lavoro, percercare di dargli un’identità italiana, in-vece voi cosa volete fare ? Metterli a la-vorare; quindi, avete capito perfettamenteche con la vostra gestione li terremosempre a non fare nulla per diciotto mesi;questo è fallimentare all’origine del con-cetto stesso. Noi abbiamo fatto una pro-posta molto chiara, da due anni a questaparte: assumere 15.000 giovani, formatigratuitamente grazie all’UNHCR, alla

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Croce Rossa, agli istituti specializzati, chepossano incrementare le commissioni ter-ritoriali e portare il tempo di accoglienza,ovvero di richiesta di asilo, dai 18 mesiattuali ai due mesi, come dovrebbe esseresecondo l’indicazione della Commissioneeuropea. Perché non lo fate ? Perché, l’u-nica cosa che noi abbiamo chiara – daqueste vostre risposte di oggi, nonché dalleparole di Minniti in questi ultimi giorni ingiro per il mondo – è soltanto una; aveteun solo interesse: riattivare la vostra man-giatoia legata ai CIE, ai CARA e all’acco-glienza che ci ha già descritto « mafiacapitale » e dove con le vostre cooperative,quelle di sinistra come quelle di destra –e vorrei avere qui Alfano per parlargli delCARA di Mineo – avete mangiato per annie vi hanno anche beccato con le mani nelsacco (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle). Questo è l’unico in-teresse che avete. Per non parlare delfallimento totale delle politiche estere. Ioho avuto ieri Alfano in Commissione; dabrividi, Alfano da brividi, il Ministro degliesteri ! Tra l’altro, facciamogli anche unapplauso, perché domani andrà a ricor-dare Craxi in Tunisia, siamo molto felici diquesto, tra l’altro è in linea perfettamentecon la sua idea di politica. Proprio Alfanoche è venuto ancora a parlare di soluzionisulla Libia, sulla Siria, questioni che nonconosce e non conosce o, meglio, non puòconoscere, perché non ha le mani libere diagire. In Libia prima baciavate le mani aGheddafi, dopodiché li avete bombardati,ora volete essere i mediatori per unarisoluzione del conflitto, utilizzando al-Sarraj, uomo che è riconosciuto dall’ONU,ma da nessun altro in Libia ! Volete dav-vero risolvere la questione libica ? Abbiateil coraggio di prendere in mano la que-stione, mettendo al tavolo gli attori real-mente riconosciuti in Libia che non sonocertamente quelli dell’ONU, non sono cer-tamente quegli inviati che mandiamo a200.000 euro al mese a non fare nulla, masono, ad esempio, gli altri attori politici, letribù che in Libia, oggi, si dividono vera-mente il territorio e che controllano ipozzi di petrolio, toglietevi una volta tantodagli occhi l’interesse soltanto economico e

risolviamo davvero uno dei problemi cheha causato la grande fetta dei flussi mi-gratori che abbiamo: Libia e Siria. Allora,andiamo un attimo alle proposte, le ab-biamo fatte anche oggi, sapendo che tantole prenderete, magari ce le approvereteanche, ma per voi sono irrealizzabili.

Abbiamo parlato chiaramente di supe-rare Dublino 3, un accordo folle che avetesiglato tutti, ve lo ribadisco anche oggi,perché il primo è stato siglato quandoc’era ancora Andreotti, votato dalla DC, ilsecondo lo avete firmato sotto il GovernoBerlusconi, in alleanza con la Lega Nord,e il terzo lo avete firmato come PartitoDemocratico durante il mandato di Lettae oggi parlate di superarlo, lo avete fir-mato voi ! Quanto meno è schizofrenia,questa. Occorre istituire un’agenzia inter-nazionale per gestire le richieste dei ri-chiedenti asilo direttamente nei territori dipartenza e transito, laddove possibile; unmonitoraggio centrale delle strutture diaccoglienza, bisogna puntare, necessaria-mente, all’accoglienza diffusa, ovverosmetterla con questi grandi centri, comeMineo, 4000 richiedenti a fronte dei 5000abitanti, smetterla con queste situazioniingestibili e puntare a una piccola gestionediffusa sul territorio, come quella degliSPRAR, l’unico successo che in Italia,davvero, si riesce ad avere. Tuttavia, bi-sogna controllarli, altrimenti saranno sem-pre la stessa mangiatoia in mano ai pochiprivati con i quali fate grandi affari.Occorre abbandonare la logica dei CIE;ma io veramente mi chiedo: cosa vi suc-cede quando vi sedete su quegli scranni ?Perché Minniti nel 2009 parlava di CIEcome prigioni e un abominio, ora i CIEsono la sua soluzione (Applausi dei depu-tati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ol’avete rapito o l’hanno rapito gli alieni.Poi abbiamo parlato chiaramente dellagestione del lavoro in cambio dell’acco-glienza, siete semplicemente fuori di testa;il diritto non può essere barattabile, ècome dire: vai a scuola gratuitamente, main cambio del fatto che i tuoi genitorivadano a lavorare con i lavori socialmenteutili. Un diritto è un diritto, non è acqui-sibile e contrattabile.

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In questi mesi avete fallito tutto, vihanno bocciato qualsiasi cosa, dalla ri-forma costituzionale alla riforma Madia,passando per le banche popolari. Nonsiete in grado, è inutile girarci intorno, perquesto riteniamo questa giornata di vota-zioni sulle mozioni totalmente inutile.L’abbiamo fatta nel 2014, l’abbiamo fattanel 2015, oggi, siete di nuovo qua, spe-rando di ripulirvi la coscienza. Qualunquecosa sarà approvata, non sarete in gradodi realizzarla; per questo noi ci asterremosu tutte le proposte presentate oggi, perchéla strada ve l’abbiamo già tracciata dueanni fa, quando eravamo inesperti, e oggine parlate anche voi senza riuscire arealizzarla, non servono altre chiacchiere,serve solo capacità politica e voi nonl’avete (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto il collega PaoloBeni. Ne ha facoltà.

PAOLO BENI. Grazie, Presidente. Oggi,affrontiamo un tema importante, forse,come nessun altro, il paradigma dellecontraddizioni di questa fase, il banco diprova della nostra capacità di conviverecoi processi epocali di trasformazione chesono in atto. Un tema che merita, chemeriterebbe un confronto serio, invece,abbiamo sentito ancora che spesso vienepiegato a forzature ideologiche o svilito inpolemiche strumentali. Bisognerebbe pe-sare di più le parole, colleghi, evitare didire falsità, dire le cose come stanno, peresempio, bisognerebbe dire al collega Si-monetti che non c’è nessuna invasione nelnostro Paese (Commenti dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini), è inutile insistere.

PRESIDENTE. Colleghi, lasciamo espri-mere il collega Beni.

PAOLO BENI. Al contrario, la presenzadegli immigrati, in Italia, è ormai unarealtà consolidata, parlo dei 5 milioni diregolari, l’8 per cento della popolazione, il10 per cento degli iscritti alle scuole del-

l’obbligo, una componente importante cheproduce il 9 per cento del PIL. Poi, c’è ilfenomeno delle migliaia di rifugiati chearrivano sulle nostre coste; sì, un pro-blema che ci tocca in minima parte, tral’altro, se è vero che nel mondo sono 60milioni le persone in fuga da guerre epersecuzioni, si tratta di un drammaenorme che chiama la responsabilità del-l’intera comunità internazionale, degliStati, dei Governi. L’Europa ne è piena-mente investita e l’Italia che è la portad’Europa nel Mediterraneo è in primalinea, è evidente, questo è il problema cheproduce nel Paese disagi, paure, certo, maun conto è limitarsi ad assecondare questepaure, magari perché ciò crea consenso,altro è cercare di gestire il problema,conciliando la solidarietà, il rispetto deidiritti e della dignità dei migranti con lasicurezza del territorio e dei cittadiniitaliani. Questo è l’approccio equilibrato,lungimirante con cui il nostro Governo haaffrontato l’aumento esponenziale deiflussi che c’è stato in questi tre anni,lasciandosi alle spalle la logica che solo nel2011, questo va detto, di fronte a flussiben più modesti, aveva indotto il MinistroMaroni a decretare lo stato di emergenza,producendo obbrobri come quello delCARA di Mineo che è l’esempio di cosanon dovrebbe essere un centro d’acco-glienza. Allora, non accettiamo lezioni,colleghi della Lega, da chi non ha saputogestire quando aveva responsabilità di go-verno (Commenti dei deputati del gruppoLega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)...

PRESIDENTE. Colleghi, per favore; perfavore, colleghi...

PAOLO BENI. E ha prodotto la sana-toria che c’è stata nel nostro Paese (Com-menti di deputati del gruppo Lega Nord eAutonomie-Lega dei Popoli-Noi con Sal-vini)...

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, col-lega Invernizzi !

PAOLO BENI. Ci siamo detti una cosamolto semplice: mai più ammassare i

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migranti in grandi centri da migliaia diposti, che sono invivibili e lesivi delladignità, che creano allarme sociale e pro-blemi di sicurezza, che si prestano aopacità di gestione e anche a vere eproprie infiltrazioni malavitose. Con l’in-tesa del 2014, in Conferenza Stato-regioni,abbiamo scelto di andare verso un sistemadi accoglienza diffuso nel Paese, piccolinuclei di immigrati ospitati nelle comunitàlocali. Scelta confermata oggi dal recenteaccordo fra il Ministro dell’interno el’ANCI per una ripartizione dei migrantifra i comuni proporzionata al numero diabitanti.

Il decreto n. 142 del 2015 individuacome modalità ordinaria di accoglienza ilsistema SPRAR, gestito dall’ANCI e dalMinistero dell’interno, una rete di progetti,promossi dai comuni con gli enti del terzosettore, che offre evidenti garanzie di qua-lità, per il coinvolgimento attivo delle co-munità locali, per i servizi utili all’inte-grazione; un modello virtuoso, che noirivendichiamo con orgoglio, pur consape-voli che siamo ancora lontani da unagestione ottimale del problema, per varimotivi. Ne indico quattro.

Il primo è che, di fronte all’intensifi-carsi degli arrivi, i progetti SPRAR nonriescono a far fronte all’esigenza di sem-pre nuovi posti. Lo Stato li garantisce,allora, ricorrendo a centri straordinari,che però spesso presentano criticità, sulpiano delle caratteristiche degli spazi,della qualità dei servizi, della stessa affi-dabilità di alcuni enti gestori.

Un elemento di criticità è anche l’ec-cessiva lunghezza dell’iter di esame delledomande di protezione internazionale daparte delle commissioni e, soprattutto neicasi di diniego, per il successivo protrarsidel ricorso giurisdizionale. È chiaro chetutto questo, stante l’incremento degli ar-rivi, finisce per ingolfare il sistema.

C’è poi la difficoltà a garantire l’effet-tivo rimpatrio di quanti hanno avuto unprovvedimento di espulsione o diniego, acausa della mancata collaborazione dimolti Paesi di origine e dell’assenza diaccordi bilaterali di riammissione.

Infine, la scarsa collaborazione dell’Eu-ropa. Nonostante i significativi riconosci-menti ottenuti dal nostro Governo perun’assunzione di responsabilità dell’UEnella crisi migratoria, sul piano operativola procedura di relocation è sostanzial-mente ferma, la trattativa sulle modifichedel Regolamento di Dublino langue, men-tre altri Stati sospendono gli accordi dilibera circolazione di Schengen.

Ecco, questo in estrema sintesi è ilquadro realistico. Noi non ci nascondiamoi problemi, ma rivendichiamo i meriti diquanto si è fatto. Il Governo ha scelto lastrada giusta per gestire con buon sensol’emergenza migratoria, con umanità, nelrispetto dei diritti, e su quella strada devecontinuare. Questa sfida, guardate, saràvinta solo se ciascuno farà la propriaparte.

Per questo, con la nostra mozione, noichiediamo al Governo di perseverare nellavoro in seno alle istituzioni europee, peraffermare politiche comuni di asilo e mo-dificare il regolamento di Dublino. Auspi-chiamo l’ampliamento del sistema diffusodi accoglienza in Italia con una più fortecollaborazione fra tutti i livelli istituzio-nali. Chiediamo al Governo di varare stru-menti utili a incentivare l’impegno deicomuni in tal senso, in particolare negliSPRAR, nonché per favorire l’impiego deirichiedenti asilo in attività positive per lecomunità – non c’entrano nulla i lavorisocialmente utili – che li accolgono efunzionali alla loro integrazione. Chie-diamo che il Governo intervenga anchecon misure d’urgenza, per snellire le pro-cedure dell’asilo, potenziando le commis-sioni, le sedi giudiziarie coinvolte, anchesemplificando l’iter del ricorso giurisdizio-nale. Chiediamo iniziative tese ad assicu-rare, nel rispetto delle garanzie costituzio-nali, la reale esecuzione dei rimpatri, va-lutando il superamento del reato di in-gresso irregolare, rendendo gli attualisistemi di trattenimento più efficaci ai finidelle procedure di espulsione. Chiediamoal Governo di estendere e rafforzare gliaccordi bilaterali di riammissione, i par-tenariati di cooperazione internazionale,allo scopo di ridurre i flussi migratori e

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creare opportunità di crescita e di svi-luppo nei Paesi di origine dei migranti.Chiediamo di definire, infine, standarduniformi per la gestione dei centri, lemodalità di affidamento, la tipologia deiservizi da offrire, la trasparenza delleprocedure di verifica e di controllo. Sonotutte cose che si possono fare, che miglio-reranno l’efficacia e la sostenibilità del-l’accoglienza.

Ciò che invece non si può fare èarretrare di fronte alle difficoltà, è venirmeno al dovere di solidarietà che abbiamonei confronti di chi arriva e ci chiedeaiuto, un venir meno e tradire l’aspettativadi legalità e di sicurezza dei nostri con-cittadini. Ciò che non si può fare è soffiaresu paure, che sono legittime, per istigarespinte xenofobe, che legittime non sono,anzi, sono veleno per la convivenza e perla nostra democrazia.

Vorrei tranquillizzare i colleghi dellaLega. Non ci avete convertito alle vostreteorie, non abbiamo cambiato idea, nonpreoccupatevi, non abbiamo sposato levostre politiche, perché per noi l’orizzontein cui continuare a lavorare resta quelloche tiene insieme legalità e sicurezza, masolidarietà e accoglienza, che guarda allacostruzione di una società aperta e coesa,in cui diritti e doveri si fondano sulla paridignità di tutti i suoi componenti.

Questo è l’orizzonte in cui vogliamocontinuare a lavorare. Per questo e sullabase di questi intendimenti, noi voteremola nostra mozione, ma voteremo favore-volmente anche a tutti gli impegni conte-nuti nelle altre mozioni che siano coerenticon questa impostazione. Grazie (Applausidei deputati del gruppo Partito Democra-tico).

PRESIDENTE. Sono così esaurite ledichiarazioni di voto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Come da prassi, le mozioni saranno

poste in votazioni per le parti non assor-bite e non precluse dalle votazioni prece-denti.

Avverto che i presentatori della mo-zione Fedriga ed altri n. 1-01231 nonhanno accettato le riformulazioni propostedal Governo e pertanto il parere deveintendersi contrario alla mozione nella suainterezza.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneFedriga ed altri n. 1-01231, su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 1).

Passiamo alla votazione della mozionePalazzotto ed altri n. 1-01465.

Avverto che i presentatori non hannoaccettato le riformulazioni proposte dalGoverno e contestualmente hanno chiestola votazione per parti separate, nel sensodi votare le parti su cui il Governo haespresso parere contrario distintamente daquelle su cui il Governo ha espresso pa-rere favorevole.

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozionePalazzotto ed altri n. 1-01465, ad ecce-zione dei capoversi primo e secondo deldispositivo. Il parere del Governo è con-trario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 2).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozionePalazzotto ed altri n. 1-01465, limitata-mente ai capoversi primo e secondo deldispositivo, su cui il Governo ha espressoparere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

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La Camera approva (Vedi votazionen. 3).

Passiamo alla votazione della mozioneAltieri ed altri n. 1-01466. Avverto che ipresentatori hanno accettato le riformu-lazioni proposte dal Governo relative aicapoversi secondo, quarto e quinto deldispositivo e contestualmente hanno chie-sto la votazione per parti separate, nelsenso di votare dapprima la mozione nellasua interezza, ad eccezione dei capoversiprimo e terzo del dispositivo, su cui ilparere del Governo è favorevole, e aseguire i capoversi primo e terzo deldispositivo, su cui il parere del Governo ècontrario.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneAltieri ed altri n. 1-01466, come riformu-lata su richiesta del Governo e per quantonon assorbita dalle votazioni precedenti,ad eccezione dei capoversi primo e terzodel dispositivo. Il parere del Governo èfavorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 4).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneAltieri ed altri n. 1-01466, limitatamenteai capoversi primo e terzo del dispositivo,su cui il Governo ha espresso parerecontrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 5).

Passiamo alla votazione della mozioneAndrea Maestri ed altri n. 1-01467 (Nuovaformulazione). Avverto che i presentatorihanno accettato la riformulazione propo-sta dal Governo relativa al capoverso sesto

del dispositivo e contestualmente hannochiesto la votazione per parti separate, nelsenso di votare le parti su cui il Governoha espresso parere contrario distintamenteda quelle su cui il Governo ha espressoparere favorevole.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneAndrea Maestri ed altri n. 1-01467 (Nuovaformulazione), limitatamente alla premessae ai capoversi primo, terzo, quarto, set-timo, ottavo e nono del dispositivo, su cuiil Governo ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 6).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneAndrea Maestri ed altri n. 1-01467 (Nuovaformulazione), limitatamente ai capoversisecondo, quinto, sesto e decimo del dispo-sitivo, come riformulati su richiesta delGoverno e per quanto non assorbiti dallevotazioni precedenti. Il Governo haespresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 7).

Passiamo alla votazione della mozioneSanterini ed altri n. 1-01468 (Nuova for-mulazione). Avverto che i presentatorihanno accettato la riformulazione propo-sta dal Governo relativa al capoversoquarto del dispositivo e contestualmentehanno chiesto la votazione per parti se-parate, nel senso di votare le parti su cuiil Governo ha espresso parere favorevoledistintamente da quelle su cui il Governoha espresso parere contrario.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozione

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Santerini ed altri n. 1-01468 (Nuova for-mulazione), limitatamente alla premessa eai capoversi primo e quarto del disposi-tivo, come riformulati su richiesta delGoverno e per quanto non assorbiti dallevotazioni precedenti, su cui il Governo haespresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 8).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneSanterini ed altri n. 1-01468 (Nuova for-mulazione), limitatamente ai capoversi se-condo e terzo del dispositivo, su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 9).

Passiamo alla votazione della mozioneDieni ed altri n. 1-01469. Avverto che ipresentatori hanno chiesto la votazioneper parti separate, nel senso di votare leparti su cui il Governo ha espresso parerefavorevole distintamente da quelle su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneDieni ed altri n. 1-01469, limitatamentealla premessa e ai capoversi primo equinto del dispositivo, per quanto nonassorbiti dalle votazioni precedenti, su cuiil Governo ha espresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 10).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneDieni ed altri n. 1-01469, limitatamente aicapoversi secondo, terzo, quarto e sestodel dispositivo, su cui il Governo haespresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 11).

Passiamo alla votazione della mozioneBrunetta ed altri n. 1-01470. Avverto chei presentatori hanno accettato le riformu-lazioni proposte dal Governo relative aicapoversi secondo, terzo, sesto, nono, tre-dicesimo e sedicesimo del dispositivo, econtestualmente hanno chiesto la vota-zione per parti separate, nel senso divotare le parti su cui il Governo haespresso parere contrario distintamente daquelle su cui il Governo ha espresso pa-rere favorevole.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneBrunetta ed altri n. 1-01470, limitata-mente alla premessa e ai capoversi primo,quarto, settimo, ottavo, decimo e quattor-dicesimo del dispositivo, su cui il Governoha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 12).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneBrunetta ed altri n. 1-01470, limitata-mente ai capoversi secondo, terzo, quinto,sesto, nono, undicesimo, dodicesimo, tre-dicesimo, quindicesimo e sedicesimo deldispositivo, come riformulati su richiestadel Governo e per quanto non assorbitidalle votazioni precedenti, su cui il Go-verno ha espresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

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Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 13).

Passiamo alla votazione della mozioneRampelli ed altri n. 1-01471. Avverto chei presentatori non hanno accettato le ri-formulazioni proposte dal Governo e con-testualmente hanno chiesto la votazioneper parti separate.

FABIO RAMPELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo ?

FABIO RAMPELLI. Brevemente, soloper capire: sull’impegno ottavo, su cui hochiesto una modifica del parere da partedel Governo, se c’era stata una diversavalutazione, visto che parliamo solo dellatrasparenza nella gestione dei fondi e dellarendicontazione.

PRESIDENTE. È contrario.

FABIO RAMPELLI. Siccome il sottose-gretario aveva detto che ci voleva pensare,che lo voleva leggere, non so. Ha dato ilparere contrario sull’obbligo di rendicon-tazione da parte delle cooperative nellagestione dei fondi dei cittadini, giusto ?

PRESIDENTE. La parola al Governo.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Grazie, Presi-dente. Solo per confermare il parere con-trario, perché è esattamente quello che ilGoverno sta già facendo (Proteste del de-putato Rampelli).

PRESIDENTE. Collega Rampelli ! Col-lega Rampelli, la richiamo all’ordine ! Col-lega Rampelli !

Avverto, quindi, che i presentatori nonhanno accettato le riformulazioni propostedal Governo e contestualmente hannochiesto la votazione per parti separate, nelsenso di votare le parti su cui il Governoha espresso parere contrario distintamenteda quelle su cui il Governo ha espressoparere favorevole.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneRampelli ed altri n. 1-01471, limitata-mente alla premessa e ai capoversi se-condo, quinto, sesto, settimo e ottavo deldispositivo, su cui il Governo ha espressoparere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 14).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneRampelli ed altri n. 1-01471, limitata-mente ai capoversi primo, terzo e quartodel dispositivo, per quanto non assorbitidalle votazioni precedenti, su cui il Go-verno ha espresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 15).

Passiamo alla votazione della mozioneFrancesco Saverio Romano ed altri n. 1-01472. Avverto che, avendo i presentatoriaccettato la riformulazione concernentel’espunzione del primo capoverso del di-spositivo, il parere del Governo è favore-vole alla mozione nella sua interezza.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneFrancesco Saverio Romano ed altri n. 1-01472, come riformulata su richiesta delGoverno e per quanto non assorbita dallevotazioni precedenti, su cui il Governo haespresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 16).

Atti Parlamentari — 31 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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Passiamo alla votazione della mozioneRosato, Lupi ed altri n. 1-01473.

Avverto che ne è stata chiesta la vota-zione per parti separate, nel senso divotare dapprima la premessa congiunta-mente ai capoversi primo e nono deldispositivo, su cui il Governo ha espressoparere favorevole, e a seguire i restanticapoversi del dispositivo, su cui il Governoha espresso parere favorevole.

Passiamo ai voti.Indìco la votazione nominale, mediante

procedimento elettronico, sulla mozioneRosato, Lupi ed altri 1-01473, limitata-mente alla premessa e ai capoversi 1o e 9o,per quanto non assorbiti dalle votazioniprecedenti, su cui il Governo ha espressoparere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 17).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneRosato, Lupi ed altri 1-01473, limitata-mente ai capoversi 2o, 3o, 4o, 5o, 6o, 7o, 8o,10o e 11o per quanto non assorbiti dallevotazioni precedenti, su cui il Governo haespresso parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 18).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla mozioneMonchiero ed altri 1-01474, come rifor-mulata su richiesta del Governo, perquanto non assorbita dalle votazioni pre-cedenti, su cui il Governo ha espressoparere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazionen. 19).

Sull’ordine dei lavori (ore 13,30).

PIA ELDA LOCATELLI. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. A che titolo ?

PIA ELDA LOCATELLI. Sull’ordine deilavori o forse a titolo personale perchévolevo esprimere tutto il mio sdegno e mipermetto di dire anche la mia rabbia neiconfronti dell’intervento del deputato DiStefano, quando ha censurato il compor-tamento...

PRESIDENTE. Ma questo non è unintervento sull’ordine dei lavori.

PIA ELDA LOCATELLI. Ma volevoesprimere il mio sdegno per le parole cheha detto Di Stefano...

PRESIDENTE. No, collega, no. A fineseduta, magari. Questo non è un inter-vento che si configura come ordine deilavori o altro. È un’opinione e per quellaci sono gli interventi di fine seduta. Cisono degli interventi richiesti sul tema delsisma in centro Italia e, siccome è un’e-mergenza in corso, ho deciso di permet-tere ai deputati di intervenire su questoargomento in questo momento.

LARA RICCIATTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LARA RICCIATTI. Grazie, signor Pre-sidente. Il sito dell’INGV da questa mat-tina è pressoché un bollettino di guerra. Ilterremoto continua a scuotere l’Italia cen-trale, si sta abbassando e abbiamo vistoche anche la regione Abruzzo ha trematotanto questa mattina. Non devo raccontarein termini numerici la cifra delle scosseperché alcune le abbiamo sentite anchequi all’interno di quest’Aula. In mezzo al

Atti Parlamentari — 32 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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terremoto che continua a scuotere e amietere la paura c’è anche l’incubo chenon è più un disagio della neve.

La stragrande maggioranza delle zonecolpite dai sismi precedenti è sotto oltredue metri di neve, signor Presidente. C’èun treno fermo a San Ginesio, con oltre 60persone all’interno che non riesce ad an-dare avanti e le persone chiuse all’internodi quel treno non riescono ad uscireperché fuori la neve è oltre il metro emezzo e raggiunge i due metri. La Prote-zione civile sta portando a queste personedei kit di sopravvivenza. I sindaci dellezone colpite dal sisma chiedono un inter-vento forte dell’esercito e quindi attraversolei, signor Presidente, vorrei che passassequesto messaggio, soprattutto alla Ministradella difesa, affinché arrivino immediata-mente nelle zone colpite dal sisma l’eser-cito, con le turbine, e che non si commet-tano degli errori stupidi, signor Presidente,come a Pieve Torina, in cui hanno man-dato al sindaco la motopala, ma nonhanno rifornito quella motopala delle ca-tene (sono catene particolari di mezzimolto pesanti). Bisogna permettere imme-diatamente di liberare queste zone, cheanche oggi hanno tremato, dagli oltre 2metri di neve, altrimenti i soccorsi nonriescono ad arrivare, signor Presidente, edi fatto noi rischiamo di isolare comple-tamente quelle zone colpite dal sisma. Unafollia. Non sappiamo se ci sono stati dannisemplicemente perché non siamo nellecondizioni di verificare, di arrivare inquelle zone colpite dal sisma.

Allora, signor Presidente, due appellivoglio rivolgerle. Il primo immediata-mente, di contattare la Ministra Pinottiaffinché rediga e immagini un piano im-mediato di invio dell’esercito con mezzi estrutture nelle zone terremotate e, dall’al-tra, questo sì, che si continui ad aiutare laProtezione civile perché vediamo che lefaglie si stanno allargando, le scossestanno continuando e questa mattina difatto, signor Presidente, noi abbiamo as-sistito in termini di sisma ad un bollettinodi guerra (Applausi dei deputati del gruppoSinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Ovviamente la Presi-denza si farà carico di trasmettere alGoverno le richieste dei vostri interventi.

FABIO MELILLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO MELILLI. Presidente, la ringra-zio. Siamo tutti naturalmente in allarmeper questa vicenda che sembra non finiremai. Vorrei semplicemente dire, per aversentito anche i sindaci della zona, almenodella mia regione, che ci sono condizionidavvero difficili. Dice giustamente il sin-daco di Amatrice che in questo momentol’elemento più preoccupante è la neve,addirittura più delle scosse, quindi c’è unisolamento delle frazioni. Abbiamo letto eringraziamo naturalmente il Presidente delConsiglio, che ha attivato il Ministro delladifesa ed è giusto ed è opportuno chel’Esercito sia mobilitato al massimo, con lestrutture e i mezzi che nemmeno la Pro-tezione civile in questo caso ha a dispo-sizione. Le aziende del luogo sono natu-ralmente a disposizione, quindi si attivinocon straordinarietà tutte le condizioni – soche il Governo lo sta facendo – perliberare le frazioni, gli uomini e le donneche sono bloccati dentro le case. Abbiamouna condizione che ha colpito ormai leteste dei nostri cittadini, c’è scoramento,c’è avvilimento, ci sono comunità intereche stanno nelle piazze con metri di nevee quindi sono certo che il Governo faràtutto il possibile per dare una mano incondizioni davvero drammatiche. Io mipermetto, Presidente, di ringraziare chi stalavorando perché credo sia la cosa piùgiusta (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico). Sono, come sempre,l’Italia migliore gli uomini e le donne diquelle comunità, sono gli uomini e ledonne della Protezione civile, che sono giàsul posto per la drammaticità degli eventi.Oggi è stata sgombrata addirittura – midicono – la sede del Dicomac, della stessadirezione controllo di Rieti e questo dà ilsenso del timore che si sta ingenerando; lenostre scuole sono naturalmente statetutte evacuate, c’è un tema anche di con-

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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forto e di solidarietà, perché, se arriva lapaura – e sta arrivando – in quellecomunità, quelle comunità non le rico-struiremo mai più e questo credo sia unsenso di solidarietà che il Parlamento deveesprimere. Faremo tutto quello che è pos-sibile – sono convinto – al di là delleposizioni politiche e credo che questigiorni saranno ancora più difficili, maquesto è un Paese che ce la può fareperché grande è la forza delle nostrestrutture e della solidarietà dei nostriuomini e delle nostre donne (Applausi deideputati del gruppo Partito Democratico).

BARBARA SALTAMARTINI. Chiedo diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI. Grazie,Presidente. È ovvio che in questo momentoinnanzitutto il pensiero va alle popolazionicolpite dal terremoto, che abbiamo visi-tato: alcuni di noi sono stati anche lì perdue giorni; va ai tanti che stanno lavo-rando e che stanno portando aiuti preziosialle popolazioni colpite.

Prima il collega Melilli lo diceva, ricor-dava l’appello del sindaco Pirozzi, il sin-daco di Amatrice che è diventato un po’ ilsindaco-simbolo di questo sisma dramma-tico, che dal 24 agosto ininterrottamentesta colpendo il centro Italia: l’emergenzain questo momento non è il sisma, perchéquello che purtroppo sta continuando adaccadere nelle zone rosse, ahimè, ed eragià molto debilitato il patrimonio immo-biliare, artistico, era già ampiamente di-strutto, purtroppo; l’emergenza è la neve.E la neve non è arrivata oggi con il sisma,e lo voglio dire al Presidente per il suotramite affinché egli si faccia portavoceagli organi di Governo: la neve in questezone è arrivata da giorni ! Sono giorni chealcune frazioni dei comuni colpiti dalsisma sono totalmente irraggiungibili.Sono giorni che in alcuni comuni colpitidal sisma non c’è energia elettrica: ossia cisono realtà che per il problema neve e perl’assenza di energia elettrica, purtroppo,sono abbandonate a loro stesse. E allora è

giusto che oggi il Governo si mobiliti,anche rispetto agli ulteriori appelli chenascono e che sono giunti dai nostri sin-daci affinché si mobiliti definitivamenteuna mole di persone necessarie e di mezzinecessari per affrontare anche l’emer-genza neve.

Certo mi sarei aspettata che la nostracabina di regia, rispetto al problema dellaneve che è oggi il più grave, come stannodicendo i nostri sindaci, si fosse mossa unpo’ prima: che stava arrivando una nevi-cata imprevista come mai da sessant’annia questa parte non l’abbiamo scopertostamattina, lo sapevamo da giorni. Perchéla cabina di regia non ha messo subito incampo tutte le iniziative necessarie perevitare che oggi, con una nuova scossa disisma, noi ci trovassimo ad affrontareancora il tema dell’emergenza ? Ma questanon è più emergenza: questo ormai èquotidianità ! Dal 24 agosto queste popo-lazioni colpite dal sisma nella quotidianitàvivono una difficoltà inimmaginabile, adoggi ancor più aggravata dai fattori cli-matici.

Allora io la prego, Presidente: noi ab-biamo bisogno dell’esercito, indubbia-mente adesso, e di maggiori forze umanee di mezzi utili, soprattutto, perché nonabbiamo bisogno più di spazzaneve, ab-biamo bisogno di turbine per far sì che lagente possa uscire di casa e riaccedere.Oggi, con il sisma di oggi, in alcune zone,specialmente dell’epicentro – parlo diMontereale e dei comuni vicino a L’Aquila–, la situazione è così drammatica che lagente vorrebbe scappare dalla paura, enon riesce a scappare perché è bloccatadalla neve; ed è bloccata dalla neve da duegiorni, non da questa mattina. Perché inquelle zone non si è voluto intervenireprima ?

Allora forse sarebbe il caso che questacabina di regia ascoltasse i sindaci.Quando siamo andati a vivere due giorninella comunità colpita dal sisma e ab-biamo parlato con i sindaci, ci è statodetto chiaramente che la priorità è affi-dare a loro, che soltanto loro sanno ef-fettivamente cosa serve e quando serve.Mobilitare le forze di aiuto e di sostegno

Atti Parlamentari — 34 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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alle popolazioni: manca ancora un coor-dinamento, e non è possibile che il com-missario Curcio ci dica oggi « la Pinotti ciha detto che ci manda l’esercito ». L’eser-cito doveva arrivare tre giorni fa in questiluoghi, non deve arrivare oggi !

PRESIDENTE. La invito a concludere.

BARBARA SALTAMARTINI. Allora ba-sta gestire le situazioni in emergenza !Questa è quotidianità, ormai; il Governo echi di dovere, Curcio e a scendere, lo devecapire: serve subito e in modo costanteuna regia, affinché non si ritrovi tra unasettimana, magari con una nuova scossa, adirci « mandiamo l’esercito ». L’esercitodoveva già arrivare: quei sindaci e quellepopolazioni stavano già aspettando dagiorni che tutto ciò arrivasse. Purtropponon è successo.

PRESIDENTE. Grazie.

BARBARA SALTAMARTINI. Per for-tuna non ci sono feriti, per fortuna non cisono persone che hanno perso la vita, perfortuna; però mi permetta, Presidente, emi taccio: basta affrontare questa situa-zione come se fosse una situazione diemergenza. Non è così (Applausi dei de-putati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) !

VINCENZO CASO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZO CASO. Presidente, innanzi-tutto a nome del mio gruppo parlamentarevoglio esprimere un po’ di sgomento per letre scosse ancora di oggi, sempre nellestesse zone colpite nei mesi precedenti.

Presidente, evitiamo di fare polemiche,perché anche il mio gruppo parlamentareha continuamente lavorato su tale que-stione e sta cercando di proporre sempredelle soluzioni; però innanzitutto ci augu-riamo che il Governo faccia il propriolavoro, e che il Ministro Pinotti si attivi perinviare maggiori forze e maggiori mezzisoprattutto in quelle zone. Oggi fortuna-

tamente non ci sono state vittime, però èovvio che in quelle zone, per quelle per-sone ogni scossa è un nuovo danno psi-cologico, perché è come ripartire da zeroad ogni scossa, è come rivivere di nuovoquelle situazioni. E quindi, Presidente, èovvio che la neve ha peggiorato ulterior-mente la situazione, e mi permetta di direche se i terremoti non sono prevedibili laneve sì: su questo ci permettiamo di direche non si è lavorato benissimo. Chie-diamo quindi veramente al Governo difare il possibile; chiediamo inoltre, perchéper quanto ci risulta ancora non è statofatto, lo sblocco dei fondi del decreto-leggecosiddetto terremoto, che sembra sianoancora bloccati; chiediamo che si verifichieffettivamente come questi soldi vengonospesi, perché neanche un euro deve esseresprecato: quei soldi devono essere spesi edevono essere spesi bene soprattutto, per-ché dobbiamo dare la vicinanza in questomodo a quelle popolazioni. Per favore,non le lasciamo sole: da parte di tutto ilgruppo parlamentare del MoVimento 5Stelle chiediamo questo (Applausi dei de-putati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PIETRO LAFFRANCO. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIETRO LAFFRANCO. Presidente, gra-zie per aver immaginato questo, sia pureirrituale, breve giro di interventi su questaennesima situazione.

Voglio intanto esprimere la vicinanzadel gruppo di Forza Italia alle popolazionidelle zone colpite da questo ennesimosciame sismico; il ringraziamento natural-mente a tutti coloro che si stanno adope-rando in tutti i modi; e voglio dire che oggiperò non è il momento della polemica,perché credo che sia il momento dellasolidarietà e della vicinanza per questasituazione drammatica da ogni punto divista: psicologico, economico, personaleper ciascuno di coloro che vivono inqueste zone – tra l’altro una buona partedelle quali colpita anche dall’emergenzamaltempo, che da più giorni sta flagel-lando quelle zone.

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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Ciò che però voglio dire da un punto divista politico – fermo restando che espri-mersi nel dettaglio su ciò che di nuovo èavvenuto mi pare fuori luogo, perchésiamo tutti in possesso di notizie fram-mentarie –, è che al contrario io ritengo,e formulo a nome del gruppo questarichiesta al Governo, sia opportuno im-maginare in tempi stretti un’informativadel Governo su tutta la vicenda. Questoperché ? Perché si tratta di capire beneesattamente che cosa sta continuando asuccedere; ma può essere anche l’occa-sione, Presidente, per fare il punto, adistanza di diversi mesi dagli eventi e daiprovvedimenti che sono stati varati. Loripeto, non ho intenzione di fare polemicae non la farò; però siccome ci sono coseche stanno funzionando, ma ci sono anchecose che non stanno funzionando pernulla, allora penso che bene ha fatto lei adarci la parola, probabilmente ci dob-biamo contenere per non dire cose im-precise e per non suscitare nuovi allarmi,ma abbiamo la necessità ed urgenza –usiamo i termini dei requisiti dei decreti-legge – di una informativa puntuale daparte del Governo su ciò che è successonelle ultime ore, ma anche su ciò che ingenerale sta succedendo, su ciò che fun-ziona, e noi poi ci permetteremo di direanche ciò che a nostro avviso, e non èpoco, non sta funzionando nell’affrontarel’emergenza terremoto, e anche l’emer-genza maltempo (Applausi dei deputati delgruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

FABIO RAMPELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI. Presidente, colle-ghi, purtroppo ci troviamo ancora unavolta a discutere a poche ore di distanzada un’ulteriore scossa di terremoto, checolpisce il centro Italia, un centro Italiache si sta letteralmente spaccando a metà;che è flagellato in questo caso non solo dalsisma, ma come è già stato detto daicolleghi che mi hanno preceduto, dal mal-tempo.

Neanche io voglio fare polemica, e ladisponibilità alla collaborazione è statadata da tutti in tempi davvero non so-spetti.

Anzi, approfitto dell’occasione per ag-giungere alla richiesta avanzata poco fadal collega Laffranco di un’informativaurgente del Governo al riguardo, che è unacosa giusta, sacrosanta, magari, la convo-cazione, ove possibile, da parte del Presi-dente del Consiglio di un tavolo interisti-tuzionale per cercare anche di diventareoperativi, per coinvolgere le forze d’oppo-sizione nella fase concreta, perché pertante cose che stanno funzionando, ce nesono molte che, invece, non funzionano,non stanno funzionando. Infatti, non civoleva esattamente una scienza infusa percapire e prevedere che ci sarebbe stataquesta ondata di maltempo e se si bloc-cano le Ferrovie dello Stato, se ci sono deiblackout di sedici ore, per cui si rimanesenza energia con il maltempo in zoneterremotate per sedici ore, se c’è, in buonasostanza, l’isolamento anche dal punto divista delle telecomunicazioni, io penso chequalcosa non stia funzionando, perchétutto questo poteva e doveva essere pre-visto.

Se l’Esercito giunge questa mane congli spazzaneve, io stamattina avrei preso laparola – poi, è arrivata la scossa diterremoto e, quindi, ho evitato di chiederla– per capire che cosa stesse accadendo,perché la notizia che è venuta ieri è chela via Salaria, che è la principale via dicollegamento tra le province interessatedal sisma, è bloccata. Ci sono intere fra-zioni che da oltre ventiquattro ore sonobloccate, ci sono famiglie che sono bloc-cate nelle roulotte non dal terremoto, dallaneve. Ripeto: dalla neve. Possibile che siarrivi a questo punto ?

Anche io mi unisco ai ringraziamentiassoluti rispetto alla generosità di coloro iquali stanno lavorando – chi per mestieree chi per volontariato e per generositàdisinteressata –, però, c’è qualcosa chenon funziona nella cabina di regia, se siarriva, comunque, nel pieno inverno, anon prevedere, anzi a non chiedere, chiedoscusa, perché questo avrebbe dovuto e

Atti Parlamentari — 36 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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potuto fare il Governo. Abbiamo appro-vato mozioni che andavano in questa di-rezione: lo ha fatto ? È inadempiente ilGoverno o sono inadempienti l’ENEL chenon ha fatto il controllo preventivo ri-spetto alle sue linee ? O non è statoefficiente tutto il meccanismo dei gestoridi telefonia fissa e mobile, la Telecom,Tim, piuttosto che Vodafone ? Qualcunoha chiesto a questi signori di provvedereimmediatamente al potenziamento dellelinee di comunicazione ? Mi pare di no, sequeste terre, queste popolazioni sono iso-late o sono state isolate per ore, talvolta,anche per intere giornate.

Qualcuno ha mandato un’informativa aFerrovie dello Stato per chiedere un sup-plemento di attenzione, dal momento chequelle terre sono flagellate da eventi ca-tastrofici e non ci si poteva permettere illusso di aggiungere ad una disgrazia un’al-tra disgrazia ? Lo ha fatto il Governo ?Quindi, sono inadempienti coloro i qualisono stati raggiunti da queste richiesteoppure sono Trenitalia, i gestori di tele-fonia, l’ENEL e l’Esercito a non averprovveduto ? Penso che le popolazioni – econcludo – interessate abbiano diritto disapere che cosa non ha funzionato, perchél’inverno è ancora lungo e non ci si puòpiù permettere il lusso di distrazioni disorta. Questo è l’appello che io le conse-gno, Presidente, nella speranza che leipossa interpellare il Governo affinchépossa dare conto delle richieste che sonostate fatte pervenire in questa discussione.La ringrazio per averla inaugurata.

SAMUELE SEGONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per treminuti.

SAMUELE SEGONI. Grazie, Presi-dente. Io non mi soffermerò sulle scosse diterremoto e sulla neve che sta mettendo inginocchio e flagellando le popolazioni delcentro Italia: io volevo soltanto rilevareche, molto spesso, le risposte che gli am-ministratori locali, i politici e la Protezionecivile stessa sono chiamati a dare sonofarraginose, sono ostacolate proprio dal

groviglio normativo, burocratico e ammi-nistrativo che avvolge tutta la gestionedella risposta di protezione civile ad eventicome questo. E in tal senso c’è una cosache noi parlamentari potremmo fare: quialla Camera, già dal settembre 2015, èstata approvata una proposta di legge diriordino del sistema della Protezione ci-vile, proprio per renderla più efficiente eper evitare che la stratificazione norma-tiva, che in più di dieci anni si è, appunto,stratificata su questo tema, potesse esseresbloccata e potesse essere creato un qual-cosa che è snellito, perché siamo passatidal paradosso che una volta la Protezionecivile aveva mezzi straordinari per gestirel’ordinario, alla situazione attuale dovedeve operare in regime ordinario ancheper far fronte a eventi straordinari comequesti.

Quindi, una risposta la Camera l’ha giàdata con queste proposte di legge, una è amia prima firma, ma ce ne sono anchealtre di altri gruppi politici che sono stateapprovate in un testo unificato dalla Ca-mera – per non dire sfondoni, vado aleggere qui, sul sito – il 23 settembre 2015.Quindi, stiamo aspettando la seconda let-tura al Senato e la mia proposta è che...

PRESIDENTE. Concluda.

SAMUELE SEGONI. Sì, vado a conclu-dere con questa proposta: la Presidenzapotrebbe invitare la Presidenza del Senatoad accelerare i lavori del Senato in talsenso, per arrivare all’approvazione diquesta proposta di legge, che potrebbeaiutare.

Il nostro impegno è soprattutto quellodi fare delle leggi, ci siamo muovendo inquesto senso e potrebbe essere utile chie-dere un’accelerazione.

GIOVANNI MONCHIERO. Chiedo diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI MONCHIERO. Presidente,intanto credo che non sia il caso diaggiungere nulla a quello che hanno già

Atti Parlamentari — 37 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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detto i colleghi. Vorrei, però, fare mia laproposta del collega Laffranco. Credo cheper cementare ulteriormente l’unione, chein questo momento ci deve essere, fraquest’Aula e il Governo, per evitare chequalcuno di noi sia tentato di ricorrere alsempiterno « nevica, Governo ladro », in-somma credo che sia molto opportuno chevenga in Aula il Ministro competente ariferire e a darci le notizie più urgenti.

Suggerirei anche l’audizione del re-sponsabile della Protezione civile e delcommissario Errani nelle Commissionicompetenti, proprio per evitare che lapressione mediatica venga a minare lafiducia che tutti noi, invece, dobbiamoavere in entrambe queste figure; fiduciache, mi pare, si siano anche meritataampiamente, lavorando alacremente emolto bene sul terreno. Proprio per que-sto, credo che sia molto opportuno chevengano sentiti nelle Commissioni compe-tenti.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO MANZIONE, Sottosegreta-rio di Stato per l’Interno. Solo per ringra-ziare, Presidente, per ringraziare lei per-sonalmente, per ringraziare tutti gli ono-revoli che sono intervenuti e per ringra-ziare l’Aula nel suo complesso, per almenotre buone ragioni: la prima è di essereriuscita a bandire, in un terreno umana-mente così dolente in questo momento,ogni cedimento all’aspetto polemico, tantopiù di polemica politica; il secondo motivoè per aver espresso la doverosa solidarietàe la vicinanza umana alle popolazioni chesono colpite, oltre che dal sisma, anchedagli eventi atmosferici, che ne stannoveramente inginocchiando le capacità direazione: solidarietà alla quale, ovvia-mente, il Governo si associa; terzo motivoper i ringraziamenti ai quali ancora unavolta il Governo si associa: a tutte le forzedell’ordine, ai Vigili del fuoco e a tutti ivolontari che in questo momento cercano

di dare una mano in quelle zone. Ovvia-mente sarà mia cura, rispetto alle criticitàche sono state evidenziate, rappresentarlea chi di competenza del Governo in ma-niera che possa provvedere.

PRESIDENTE. A questo punto so-spendo la seduta, che riprenderà alle ore15 con lo svolgimento delle interrogazionia risposta immediata.

La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresaalle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEROBERTO GIACHETTI

Svolgimento di interrogazionia risposta immediata.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di interrogazioni a rispostaimmediata, alle quali risponderanno laMinistra per i rapporti con il parlamento,la Ministra della difesa, il Ministro dellepolitiche agricole, alimentari e forestali, ilMinistro degli affari esteri e della coope-razione internazionale e il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti.

(Gestione da parte della Protezione civiledelle donazioni in favore delle popolazionidel Centro Italia colpite da eventi sismici

– n. 3-02699)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima in-terrogazione all’ordine del giorno Castellied altri n. 3-02699 (Vedi l’allegato A –Interrogazioni a risposta immediata).

Chiedo all’onorevole Castelli se intendaillustrare, per un minuto, la sua interro-gazione o se si riservi di intervenire insede di replica.

LAURA CASTELLI. Grazie, Presidente.Dal sito della Protezione civile appren-diamo dei denari raccolti, grazie alla so-lidarietà degli italiani, per far fronte al-l’emergenza terremoto per le popolazioni

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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colpite. Siamo qui, con questo questiontime, a chiedere come saranno utilizzatiquesti 28 milioni, perché il sito dellaProtezione civile dà qualche indicazionerispetto al fatto che saranno utilizzati soloa chiusura della raccolta e dopo l’istitu-zione di un comitato dei garanti ma, vistoche la situazione è sempre più emergen-ziale, vogliamo sapere se il Governo è aconoscenza di questo ritardo di utilizzodei fondi.

PRESIDENTE. La Ministra per i rap-porti con il Parlamento, Anna Finocchiaro,ha facoltà di rispondere.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per iRapporti con il Parlamento. Grazie, Presi-dente. Prima di rispondere agli onorevoliinterroganti, riguardo alle nuove scosse diterremoto che si sono verificate stamat-tina, voglio esprimere, a nome del Go-verno, ogni solidarietà agli abitanti dellezone colpite, peraltro in gravi difficoltà inragione delle abbondanti nevicate deigiorni scorsi, e assicurare la piena atten-zione e il completo impegno del Governo.Tuttavia, voglio particolarmente ringra-ziare tutti coloro che hanno già così ge-nerosamente contribuito, con le loro do-nazioni, ad affrontare l’opera della rico-struzione.

La raccolta dei fondi da parte delDipartimento della protezione civile è di-sciplinata da un protocollo di intesa pre-esistente agli eventi sismici richiamati da-gli interroganti, approvato con decreto delcapo del Dipartimento della protezionecivile n. 3903 del 17 ottobre 2014, tra ilsuddetto Dipartimento e gli operatori dellatelefonia e della comunicazione che vihanno aderito senza fini di lucro. Inparticolare, gli operatori aderenti all’ini-ziativa si sono impegnati a versare lesomme raccolte mediante bonifico banca-rio in favore del Dipartimento sul contoinfruttifero aperto presso la Tesoreria cen-trale dello Stato. Il protocollo, che è di-sponibile sul sito del Dipartimento dellaprotezione civile nella sezione « ammini-strazione trasparente », stabilisce che lesomme donate non possono in alcun modo

costituire beneficio finanziario per gli ope-ratori della telefonia.

Sulla base di tale protocollo gli inter-venti in favore della popolazione colpitavengono proposti dalle regioni interessatemediante la predisposizione di un pianogenerale dei danni subiti da sottoporre,tramite il medesimo Dipartimento dellaprotezione civile, a un comitato di garanticomposto da membri la cui partecipazioneonorifica è di indiscussa moralità e indi-pendenza. Compito del comitato, in par-ticolare, è verificare che le somme sianoutilizzate nel rispetto dei principi di effi-cacia, trasparenza ed economicità, fermirestando i controlli previsti dalla norma-tiva vigente sulle risorse in questione, datoil loro utilizzo in regime di contabilitàpubblica.

Ciò posto, evidenzio che, a seguito del-l’evento sismico del 24 agosto 2016, che hacolpito il territorio del Centro Italia, èstato attivato il numero solidale 45500 peril periodo dal 24 agosto al 9 ottobre 2016e sono stati raccolti 15.083.594 euro. Ilnumero solidale è stato riattivato, a se-guito degli eventi sismici del 26 e 30ottobre 2016, per il periodo dal 30 ottobreal 30 novembre 2016 e la raccolta è statapari a 4.425.466 euro. La terza attivazionedel numero solidale 45500 per il periododal 31 dicembre 2016 al 14 febbraio 2017è stata condivisa dal Dipartimento con ilcommissario straordinario del Governoper la ricostruzione nelle zone del CentroItalia, onorevole Vasco Errani, il quale hamanifestato l’intendimento di finalizzaredetta campagna di raccolta fondi allaricostruzione delle scuole nelle aree col-pite. Al 17 gennaio 2017 sono stati raccolti1.520.546 euro.

Ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge17 ottobre 2016, n. 189, convertito, conmodificazioni, nella legge n. 299 del 2016,le donazioni raccolte tramite il numerosolidale nonché i versamenti sul contocorrente bancario attivato dal Diparti-mento della protezione civile la cui ge-stione segue gli stessi criteri e modalità dicui al protocollo citato – i quali ad oggisono pari a 8.018.745,77 euro – conflui-

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scono nella contabilità speciale intestata alcommissario straordinario aperta pressola Tesoreria dello Stato.

Al termine della raccolta delle dona-zioni, che è tuttora in atto, le sommesaranno trasferite ai fini della realizza-zione di interventi...

PRESIDENTE. Concluda.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per iRapporti con il Parlamento. ... per laricostruzione e per la ripresa – e hoconcluso – dei territori colpiti da eventisismici. Ovviamente, il commissario infor-merà il comitato dei garanti. Quindi, èesclusa ogni utilizzazione per fini emer-genziali.

PRESIDENTE. L’onorevole Castelli hafacoltà di replicare.

LAURA CASTELLI. Ministra, mi scusima anch’io potevo leggere, insieme ai mieicolleghi, lo stesso comunicato stampa dacui ha tratto questa risposta. A noi sembrache ci sia una grande emergenza, che ci siaun continuo di scosse, ancora questa mat-tina, e che lo Stato arrivi sempre ultimo,che questo Governo arrivi sempre ultimo.Allora, vogliamo dire a che cosa servonoesattamente le persone che stiamo conti-nuando a incontrare giorno dopo giorno ?Cose banali: rimborsi e aiuti per lo spo-stamento dei pendolari per raggiungere ilposto di lavoro e le proprie città, il po-tenziamento dei progetti per il sostegnopsicologico delle persone coinvolte perchésa, Ministra, la depressione non aspettamica le vostre scadenze. Si aspetta un’im-plementazione delle attività di coinvolgi-mento, perché sa quanto è difficile inquesto momento stare sui luoghi del ter-remoto e pensare a cose diverse rispettoalla fine che hanno fatto molte attività emolte vite. Questo è molto complicato.

Allora, in questo momento l’unica pa-rola dovrebbe essere « velocità », la velocitànell’utilizzare i soldi che la grande soli-darietà degli italiani ha messo a disposi-zione delle persone colpite e questo, in-vece, non accade. Non accade perché avete

i protocolli. Allora, a fronte di protocollinoi vi chiediamo interventi immediati, an-che perché lei ha citato la Tesoreria e laRagioneria. Allora le comunico, Ministra, ele chiedo la cortesia di accelerare lo spo-stamento di denaro da un ministero al-l’altro. Oltre allo stanziamento è necessa-ria la liquidità di questi fondi, che sianoimmediatamente utilizzati sui territori,perché se lei prende il « decreto terre-moto » scoprirà che molti di quei soldi,quelli destinati al 2016 (quindi anno finitoe concluso), sono ancora fermi. Abbiamouna quantità abbastanza grande di denariche arrivano dalle donazioni, più i soldiche voi avete messo in questo decreto, eabbiamo una situazione di stallo, unasituazione di stallo che è visibile agli occhidi tutti: basta andare su quei territori percapire che cosa c’è.

Ministra, le ribadisco che la solidarietàdegli italiani non può essere fermata dalleistituzioni che si trovano sempre ad ope-rare in ritardo.

(Elementi ed iniziative in merito alle no-tizie relative all’ipotesi di una manovracorrettiva a seguito di rilievi avanzatidalla Commissione europea – n. 3-02700)

PRESIDENTE. L’onorevole Brunetta hafacoltà, per un minuto, di illustrare la suainterrogazione n. 3-02700 (Vedi l’allegato A– Interrogazioni a risposta immediata).

RENATO BRUNETTA. Signor Presi-dente, signora Ministro, non è mai ele-gante dire « l’avevamo detto » o « avevamoragione noi », ma in questo caso le dueaffermazioni inevitabilmente si sommano:l’avevamo detto e avevamo ragione noi. Lalettera è arrivata e ci ingiunge di fare unamanovra correttiva di 3,4 miliardi di euroe di avere una risposta precisa dal Go-verno entro questo mese. Padoan non sacosa fare, farfuglia, nega la realtà, ed è lostesso Padoan che fino a poche settimanefa diceva che non ci sarebbe stata nessunamanovra correttiva.

Le chiedo cosa ha intenzione di fare ilGoverno. Manovra correttiva ? Aumental’IVA, aumenta le accise, aumenta le tasse

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sulla casa, oppure si straccia la letteradella UE e si incorre nella procedura diinfrazione ? Ce lo dica il Governo, che gliitaliani vogliono saperlo.

PRESIDENTE. La Ministra per i rap-porti con il Parlamento, Anna Finocchiaro,ha facoltà di rispondere per tre minuti.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per iRapporti con il Parlamento. Grazie, Presi-dente. Rispondo al quesito posto daglionorevoli interroganti sulla base degli ele-menti forniti dal Ministro Padoan, che è inmissione all’estero. La lettera, alla qualefanno riferimento gli onorevoli interro-ganti, è arrivata ieri a firma di Dom-brovskis, che è il Vicepresidente dellaCommissione europea, come è noto, e diPierre Moscovici, Commissario per gli af-fari economici e monetari, fiscalità eunione doganale. Il Vicepresidente e ilCommissario ricordano le regole europee,segnatamente quelle relative al debito.

Nella lettera si ricorda, inoltre, la va-lutazione positiva data, l’anno scorso, delladinamica del debito pubblico italiano, allaluce dei fattori rilevanti sostenuti dal Go-verno, che riguardavano precipuamentel’attuazione di un ampio programma diriforme strutturali volte a sostenere lacrescita e condizioni economiche caratte-rizzate da un livello di inflazione moltobasso e tale da rendere particolarmenteimpegnativa la riduzione del debito.

Coerentemente con le posizioniespresse alla fine del 2016 dalla stessaCommissione europea e dall’Eurogruppo,si illustra la valutazione espressa dallaCommissione all’epoca e si ribadisce l’av-vio di un altro rapporto sul rispetto dellaregola del debito. Il Vicepresidente e ilcommissario notano per il 2017 una di-scrasia tra la valutazione della Commis-sione e le valutazioni del Governo, pariallo 0,2 del PIL, nel processo di consoli-damento.

In linea con quanto previsto dalla di-sciplina europea e analogamente a quantoavvenuto la primavera scorsa, il Governoitaliano illustrerà in una propria relazionealla Commissione europea i fattori rile-

vanti che giustificano la traiettoria delrapporto debito-PIL presentata nell’ultimodocumento programmatico di bilancio.

Ricordo che lo scorso anno la Com-missione europea e poi l’eurogruppo rico-nobbero la validità degli argomenti ita-liani, valutando quindi la dinamica delrapporto tra debito pubblico e prodottointerno lordo coerente con la normativaeuropea. Il Governo è convinto che taliargomenti siano almeno altrettanto validioggi, in un contesto di perdurante e, percerti versi, accresciuta incertezza a livelloeuropeo e internazionale e di inflazioneche persiste da troppo tempo a livellieccessivamente bassi. Grazie a una stra-tegia di politica economica volta consoli-dare gradualmente le finanze pubbliche e,al contempo, a rilanciare la crescita, ilrapporto tra debito pubblico e PIL si èsostanzialmente stabilizzato. È un risul-tato straordinario, alla luce della reces-sione che si è rivelata più severa di quelladegli anni Trenta e confrontandolo con ladinamica del debito degli altri Paesi del-l’eurozona.

Il risultato sarebbe migliore se il tassodi inflazione si fosse mosso in linea conl’obiettivo della Banca centrale e l’incer-tezza del quadro internazionale non fossecosì marcata, rallentando il piano di pri-vatizzazione. In ogni caso, sono eventifuori dalla portata del Governo italiano e,pertanto, riteniamo che il sentiero delrapporto debito-PIL sia coerente con leregole europee.

La linea del Governo sul processo diconsolidamento è volta a coniugare lariduzione del deficit e del debito con ilrilancio di crescita e occupazione e suquesto abbiamo a volte un punto di vistadiverso dalla Commissione e da alcuninostri partner. In ogni caso, il Governo ècostantemente in contatto con la Commis-sione europea per trovare il migliore equi-librio.

PRESIDENTE. L’onorevole Brunetta hafacoltà di replicare per due minuti.

RENATO BRUNETTA. Grazie, signoraMinistra, non posso essere soddisfatto da

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questa sua risposta, molto didascalica emolto continuista. Le chiedo continuità odiscontinuità ? Vede, non è vero quello chelei ci ha detto. Il debito è aumentato, ildeficit è aumentato, la disoccupazione èaumentata e siamo devianti rispetto aisentieri di coerenza con gli obiettivi eu-ropei. Mille giorni di Renzi questo hannoprodotto e adesso producono anche unaminaccia vera e reale di procedura diinfrazione, 3,4 miliardi.

La continuità in questo campo è unelemento di veleno, è un pozzo avvelenato.Io vi chiedo discontinuità nella politicaeconomica. Mi rendo conto che è moltodifficile per un Ministro, lo stesso Ministroè Jekyll e Mr. Hyde. Mr. Hyde, quellocattivo, che è l’autore delle politiche eco-nomiche dei mille giorni di Renzi, do-vrebbe essere il buon dottor Jekyll. Maquesto come è possibile ? È possibile conl’azione collegiale del Governo, con lavolontà del Presidente Gentiloni.

Discontinuità: io chiedo questo al Go-verno, ma questa sua risposta non è unsegnale di discontinuità, signora Ministra,anzi, è continuare a dire le solite cose. Sefosse venuto qui il Ministro Padoan,avrebbe detto le stesse cose.

La continuità: con la continuità noiandiamo a picco, a fondo, anche perché ilFondo monetario internazionale ci ha ap-pena detto che la crescita in questo anno,nel 2017, e nel prossimo sarà più bassa delprevisto e quindi aumenterà il debito,aumenterà il deficit, aumenterà la disoc-cupazione e crollerà la credibilità delnostro Paese.

Volete la discontinuità ? Avete unagrande occasione e il Parlamento è dispo-nibile ad ascoltarvi. Volete la continuità ?Andrete a sbattere. Grazie, signora Mini-stra.

(Iniziative volte a rafforzare la tuteladegli asset strategici del nostro Paese

– n. 3-02701)

PRESIDENTE. L’onorevole Lupi ha fa-coltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02701 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

MAURIZIO LUPI. Grazie, signor Presi-dente e signor Ministro. La nostra inter-rogazione, anche per chi ci sta ascoltandoda casa, è molto semplice, ma riguardauna questione vitale per l’intero Paese eper lo sviluppo del peso industriale che ilnostro Paese può avere.

Da una parte, chiediamo al Governocome, dopo le grandi discussioni sullevicende Mediaset-Vivendi, acquisizione diParmalat, eccetera, il Governo intendaeventualmente rafforzare i poteri messi adisposizione e già previsti dalle leggi pergarantire il controllo sugli asset strategici.Dall’altra, c’è una notizia che ci preoccupaancora di più – e ho concluso – cheriguarda uno di questi asset strategici, cheè fondamentale, ossia Assicurazioni Gene-rali. Voci che si rincorrono di acquisizioneda parte sempre di Francia-Axa delleassicurazioni Generali ci preoccupano e,quindi, vorremmo informazioni in questosenso. Grazie della cortesia, Presidente.

PRESIDENTE. La Ministra per i rap-porti con il Parlamento, Anna Finocchiaro,ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per iRapporti con il Parlamento. Grazie, Presi-dente. Rispondo agli onorevoli interrogantisulla base degli elementi fornitimi dalMinistro Calenda, che è in missione all’e-stero.

Il Governo ritiene di valenza strategica,ai fini della crescita del sistema Paese,l’attrazione degli investimenti esteri, rite-nendo, tuttavia, che detti investimenti deb-bano essere realizzati in un quadro chegarantisca la tutela degli interessi e degliasset strategici economici nazionali. L’in-tento del Governo non è, dunque, la difesadell’italianità della proprietà delle im-prese, ma la permanenza sul suolo nazio-nale di asset produttivi, competenze e postidi lavoro.

Nel caso Vivendi-Mediaset il Governoha dato una valutazione fortemente nega-tiva delle modalità, giudicate opache, concui questa operazione è stata portataavanti. Su questo specifico tema il Go-verno sta valutando l’opportunità di intro-

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durre una regolamentazione che incre-menti gli obblighi di trasparenza a caricodegli acquirenti, esaminando anche le nor-mative vigenti in altri Paesi e nell’OCSE.

Si rappresenta, inoltre, che l’attenzionesulle vicende evidenziate dall’onorevole in-terrogante è massima anche a legislazionevigente, la quale, come è noto, prevede laprimaria competenza delle Autorità indi-pendenti interessate nel caso concreto,quindi l’Agcom, la Consob e l’Antitrust. Atal proposito, la vicenda Mediaset-Vivendiè stata oggetto dell’attenzione dell’Agcom,che il 21 dicembre scorso ha aperto, aisensi dell’articolo 43, comma 11, delTUSMAR, del testo unico sui servizi dimedia audiovisivi e radiofonici, un’istrut-toria tesa a verificare la sussistenza dieventuali violazioni delle norme del pre-detto testo unico. Tale istruttoria è attual-mente in corso e, data la molteplicità degliaspetti tecnici giuridici e di mercato daanalizzare, l’Agcom prevede di concluderlaentro il termine di 120 giorni, eventual-mente prorogabili di altri 60.

Sulla paventata acquisizione di Gene-rali da parte della francese Axa, al di làdelle possibilità di intervento da partedelle competenti autorità indipendenti, vaevidenziata anche la competenza dell’I-VASS, ai sensi del codice delle assicura-zioni private. In particolare, l’articolo 69prevede specifici obblighi di comunica-zione nei confronti dell’IVASS per chiun-que intenda divenire titolare di una par-tecipazione di controllo o qualificata e perle variazioni rilevanti. L’articolo 68 delmedesimo codice prevede un provvedi-mento autorizzatorio, nell’ambito delquale deve essere verificata la sussistenzadi condizioni atte a garantire una gestionesana e prudente dell’impresa di assicura-zione o di riassicurazione, valutando laqualità del potenziale acquirente e la so-lidità finanziaria del progetto di acquisi-zione. Ciò anche in relazione ai possibilieffetti dell’operazione sulla protezione de-gli assicurati e dell’impresa interessata,sulla base di specifici criteri di vigilanza.

PRESIDENTE. L’onorevole Lupi ha fa-coltà di replicare, per due minuti.

MAURIZIO LUPI. Grazie, signor Presi-dente. Parto dalla fine della risposta delMinistro.

Non era un puntiglio chiedere notizieriguardo alle paventate notizie di acquisi-zione da parte di Axa delle Generali. Loricordo a tutti: Generali è il terzo gruppoindustriale italiano, non è solo presentenel mondo assicurativo, ma, partendo dalmondo assicurativo, ha 113 miliardi difatturato e controlla – lo sappiamo tutti –le grandi partecipazioni e scheletri indu-striali, spine dorsali industriali del nostroPaese. Quindi, la preoccupazione, che se-gnaliamo e che è stata recepita dal Go-verno, è ovviamente quella.

Certamente l’attrazione degli investi-menti è la forza dell’Italia, siamo in unmercato globale, ma altrettanto la tuteladegli asset strategici è la forza del nostroPaese.

Accogliamo con piacere la notizia chesul tema Mediaset-Vivendi si sta proce-dendo ad una regolamentazione ulteriore,per rafforzare a proposito un tema nonindifferente, che è quello delle comunica-zioni. Diciamo, però, altresì che, è acca-duta la stessa cosa riguardo all’attrazionedegli investimenti in Francia, dove recen-temente Fincantieri ha acquisito un can-tiere navale fondamentale per lo sviluppoe per la promozione di Fincantieri nelmondo: diventerebbe, con l’acquisizione diquesto cantiere – lo dico a chi ci ascolta–, potrebbe diventare il primo player nelmondo. Bene: non è che il Governo fran-cese è stato a guardare e ha detto « vival’attrazione degli investimenti ». È imme-diatamente intervenuto e ha posto clau-sole, in quella acquisizione, di partecipa-zione dello stesso Governo francese !

Io sono, allora, per l’attrazione degliinvestimenti, la nostra forza e il nostrogruppo – e concludo, Presidente – sonoper la libera... Noi siamo liberali e quindil’impresa è la forza del Paese ed è la forzadell’Europa; ma contemporaneamente nonabbiamo l’anello al naso: ci sono degliasset che sono fondamentali e l’Italia,come sta facendo il Governo, nel rispettodelle regole europee, deve ovviamente farela propria parte, non per fare la voce

Atti Parlamentari — 43 — Camera dei Deputati

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grossa, ma per difendere quello che noisiamo e quello che è il futuro di tutti noi.Generali è da mettere sotto attenzione,perché riteniamo che questa preoccupa-zione ci debba essere.

(Iniziative di competenza in ordine allavicenda del pilota Mario Ciancarella ealla restituzione al medesimo del grado e

dell’onore militare – n. 3-02702)

PRESIDENTE. L’onorevole Fava ha fa-coltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02702 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

CLAUDIO FAVA. Signor Presidente, ladomanda che rivolgo al Ministro, anche anome del collega Mattiello, che è quiaccanto a me, riguarda il destino delcapitano Ciancarella e l’intenzione, chequesto Governo ha già manifestato, direstituirgli onore e gradi, reintegrandolonelle Forze armate dalle quali è statoespulso con un provvedimento di radia-zione, che, ricordiamo, è stato consideratodal tribunale civile di Firenze un falso, unfalso clamoroso: parliamo di un decretopresidenziale nel quale sarebbe stata fal-sificata la firma del Presidente della Re-pubblica Sandro Pertini, per mettere atacere un testimone particolarmente at-tento e particolarmente scomodo dei fattiche riguardano la strage di Ustica.

Vorremmo sapere se quel provvedi-mento annunciato ha avuto seguito.

PRESIDENTE. La Ministra della difesa,Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere,per tre minuti.

ROBERTA PINOTTI, Ministra della Di-fesa. Presidente, come espresso dall’ono-revole interrogante, e anche come conte-nuto nell’interrogazione, stiamo parlandodi una questione che risale al 1983 e cheha avuto un grande eco mediatico ed unaserie di azioni legali. Ovviamente la Difesanon entra nel merito tecnico della vicenda

di tutti questi anni, né gli interroganti lochiedono, ma rispondo alla questione spe-cifica che mi è stata posta.

Sono ovviamente interessata a rimuo-vere qualsiasi ostacolo, qualora ci fosse,per il perseguimento della giustizia: laDifesa, quale organo istituzionale, in casodi contenzioso, non può che perseguirefini di giustizia e correttezza. Per questomotivo, ed in merito al quesito, non esi-stono ostacoli ad una corretta valutazionedella documentazione che, in data 12ottobre 2016, l’avvocato del signor Cian-carella ha fatto pervenire al Ministerodella difesa. A dimostrazione di ciò, indata 16 novembre 2016, la Direzione ge-nerale del personale militare, cui competel’azione amministrativa in merito allaquale si riferiva l’interrogante, ha chiestoall’avvocatura distrettuale di Firenze ele-menti caratterizzanti la vicenda proces-suale, al fine di valutare compiutamentegli atti e le conseguenti determinazioni inmerito. Di questo passo, di cui qui riferi-sco, è stata fornita informazione in data17 novembre 2016 all’avvocato di parte.

Sarà mia cura seguire con attenzioneche tutto quanto è corretto da un punto divista della giustizia e di quanto competeall’Amministrazione della difesa sia ese-guito con estrema accuratezza.

PRESIDENTE. L’onorevole Fava ha fa-coltà di replicare, per due minuti.

CLAUDIO FAVA. Signora Ministra,sono preoccupato e non sono soddisfatto,perché a Dreyfus fu restituito l’onore,dopo la radiazione, 12 anni dopo: quisiamo di fronte a 33 anni, e ad un decretoin cui è stata falsificata la firma delPresidente della Repubblica !

E nel momento in cui il tribunale civileafferma e accerta questa falsificazione,credo che il dovere di questo Governo edella Ministra della difesa sia immediata-mente restituire 33 anni di onore e dignità,che sono stati violati nei confronti diquesto signore. Anche perché parliamo diun ufficiale la cui funzione, il cui ruolonelle investigazioni a proposito di Usticahanno rivestito un significato particolare,

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se pensiamo al numero incredibilmentealto e incredibilmente preoccupante ditestimoni che sono stati eliminati da que-sta indagine in modo quantomeno biz-zarro: ci sono più di dieci morti sospette,tra suicidi e incidenti automobilistici oincidenti aerei. Il capitano Ciancarella èvivo, ma è stato cacciato via dall’Aeronau-tica.

Io mi auguro che ci sia la concretezzadi un intervento della Ministra, che non silimiti a dire « la stiamo seguendo conparticolare attenzione ». Dopo 33 anni,signora Ministra, non esiste particolareattenzione: esiste il dovere di restituirepiena dignità e piena verità a quello che èaccaduto 33 anni fa.

(Elementi ed iniziative in merito aglisviluppi del contesto in cui operano imilitari italiani nella regione libica della

Tripolitana – n. 3-02703)

PRESIDENTE. L’onorevole Pini ha fa-coltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02703 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

GIANLUCA PINI. Presidente, veloce-mente, richiamando il contenuto delle pre-messe della nostra interrogazione, la si-tuazione in Libia, dopo la decisione del-l’ONU di cercare di sostenere il tentativo– a nostro avviso, maldestro, ma non è laprima volta che lo definiamo così in que-st’Aula – di Serraj di cercare di creare unGoverno di unità nazionale, al quale ilGoverno italiano si è subito prodigato perdare una mano, sembra già miseramentefallito, sia dall’indebolimento delle forzeappunto del Governo di Serraj, sia ancheinvece dalla presa di forza di al Ghwell eda un contestuale supporto di Haftar.Quindi sono venute meno, a nostro avviso,le condizioni politiche per garantire lasicurezza delle truppe che abbiamo inviatoe anche del personale diplomatico e chie-diamo al Governo quali misure intendaadottare per garantire la sicurezza sia delpersonale militare che di quello civilepresenti in Libia.

PRESIDENTE. La Ministra della difesa,Roberta Pinotti, ha facoltà di rispondere,per tre minuti.

ROBERTA PINOTTI, Ministra della Di-fesa. Sulle questioni sollevate con il pre-sente atto ho avuto modo di riferire ancheal Senato in sede di question time il 6ottobre, quando comunicai, come ripeto,qui alla Camera, che il nostro contingentein Libia avrebbe contemplato, oltre allacomponente sanitaria e a quella del sup-porto logistico, una terza aliquota dedicataalla protezione del personale impiegato.

Quando si opera in aree di crisi, lasicurezza del proprio personale rappre-senta una delle priorità: nelle normaliattività di pianificazione è sempre inclusae prevista una o più ipotesi di evacuazionedi emergenza. In linea con ciò, pur con-sapevoli che esistono ancora molte fragi-lità all’interno della compagine governa-tiva libica (e in questi giorni si sono ancheaccresciute, ma ricordo che, per quello cheriguarda il riconoscimento del GovernoSarraj, esso non è un riconoscimento chefa l’Italia: è un riconoscimento che è fattodalla comunità internazionale, ad oggiquesta è la situazione); ma, tenendo contodella situazione complicata, fa parte delsistema di sicurezza del contingente ita-liano la disponibilità di un C-27J e di unanave di « Mare sicuro » prospiciente lecoste della Libia, impiegabili in caso didifficoltà per contribuire con rapidità aportare in sicurezza il nostro personale,sia civile che militare, sia in caso dievacuazione sanitaria di urgenza che diemergenza particolare.

Come ben comprenderanno gli onore-voli interroganti, i dettagli tecnici dei pianidi contingenza predisposti a tutela delnostro personale in Libia sono, per loronatura, altamente riservati e non è possi-bile divulgarne i contenuti, pena il deca-dimento della loro efficacia; naturalmenteci auguriamo che non ci sia il bisogno diattuarli.

Le recenti vicende – su questo vorreirassicurare gli interroganti, che giusta-mente hanno una preoccupazione per ilnostro personale in Libia – non hanno

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coinvolto in alcun modo il personale delcontingente italiano, che per ora sta ope-rando tranquillamente e senza alcuna dif-ficoltà.

Infine, sottolineo che il Dicastero e iopersonalmente seguiamo con grande at-tenzione l’evolversi della situazione.

PRESIDENTE. L’onorevole GianlucaPini ha facoltà di replicare, per due mi-nuti.

GIANLUCA PINI. Presidente, Ministra,non avevamo nessun intento polemico, maveramente la nostra è una preoccupazione,che si accresce ogni giorno, per la tutela ela sicurezza del contingente militare, maanche per il personale dell’ospedale dacampo che abbiamo a Misurata.

Ciò, proprio perché l’accresciuta forzadell’alleanza fra la parte cirenaica e laparte che controlla Sirte mette chiara-mente a rischio questo avamposto a Mi-surata.

Quindi, siamo contenti e ci diciamosoddisfatti del fatto che ci sia stato con-fermato – come doveva essere, però nes-suno ne aveva mai parlato, quindi cisentivamo legittimati a farlo – un piano disicurezza adeguato per far sì che non cisiano vittime fra il personale che noiabbiamo mandato; non siamo invece con-tenti del fatto che lei richiami una rispostadel 6 ottobre, perché dal 6 ottobre ad oggi,onestamente, al di là del supporto inter-nazionale che Sarraj ha avuto... (Com-menti della Ministra Pinotti). Sì, al di là delsupporto internazionale che ha avuto, lasituazione è drammaticamente mutata.Questo ce lo dicono non solo i nostri ufficipreposti – chiamiamoli così – a dareinformazioni più o meno delicate e più omeno riservate, ma ce lo dicono, pur-troppo, anche tutti i vari giornalisti che, arischio della loro vita, stanno tenendomonitorata la situazione e ci informano.

Quindi, auspichiamo veramente la mas-sima attenzione, perché una scena comequella che ha subito a Bengasi, per inca-pacità, l’amministrazione Obama attra-verso la Clinton, non la vorremmo rive-dere a nostre spese (Applausi dei deputati

del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini).

(Misure a favore del comparto agricolo inrelazione alla recente ondata di maltempo

– n. 3-02704)

PRESIDENTE. L’onorevole Murgia hafacoltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02704 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

BRUNO MURGIA. Grazie, signor Pre-sidente. Signor Ministro, la ringrazio diessere qui, sarò sintetico per un problemamolto concreto. Un miliardo di euro è lacifra che le associazioni di categoriahanno quantificato per i danni al sistemaagricolo dovuti al maltempo di questigiorni. Si parla di tonnellate di latte but-tate via, di consegne di altri prodottialimentari che vengono perse, come frutta,verdura e carne. C’è poi l’altro problema,per esempio, legato all’evento sismico distamattina, di allevatori isolati, che nonpossono, tra l’altro, raggiungere i proprianimali.

PRESIDENTE. Concluda.

BRUNO MURGIA. Arrivo subito allaconclusione. Chiedo quali sono le iniziativeche sta prendendo il suo Ministero, se nonè il caso di avere delle risorse straordi-narie, come la questione sui rimborsi, e senon si pensa, per esempio, allo stato dicalamità naturale.

PRESIDENTE. Il Ministro delle Politi-che agricole alimentari e forestali, Mauri-zio Martina, ha facoltà di rispondere, pertre minuti.

MAURIZIO MARTINA, Ministro dellePolitiche agricole alimentari e forestali.Presidente, onorevoli deputati, noi stiamoovviamente seguendo con grande, grandeattenzione e massimo impegno, innanzi-tutto l’evoluzione degli interventi e dellasituazione, proprio nelle aree del CentroItalia, nelle aree del terremoto, anche di

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queste ultime scosse, che ovviamentehanno preoccupato e devono in assolutorafforzare tutti gli interventi che sono statipredisposti e che si stanno espletando.Sono ancora ore delicate. Posso assicurarequi il massimo impegno da parte di tuttele istituzioni, a ogni livello, che stannoconvergendo, facendo squadra, e stannolavorando in particolare in quell’area.

È da fine agosto che ovviamente stiamolavorando sugli interventi di sostegno, inparticolare al sistema agricolo allevatorialedi quei territori, situazione per nientesemplice. Abbiamo attivato due decreti-legge d’urgenza dentro i quali riconosce-rete alcuni strumenti e alcune innovazioninecessarie ad accompagnare questa situa-zione molto delicata. Abbiamo cercato diconiugare al massimo trasparenza dellaspesa pubblica e massima semplificazionedelle procedure.

C’è ancora tantissimo da fare, bisognaassolutamente accelerare su diversi fronti;stiamo lavorando con le regioni anche perquesto, per ottimizzare i tempi. In parti-colare, con il commissario straordinariodel Governo abbiamo autorizzato anche lapossibilità che le singole imprese danneg-giate possano acquistare e realizzare di-rettamente le opere necessarie per il ri-covero e l’alimentazione, in particolare perla zootecnia e ovviamente la gestione dellemandrie e degli animali. Questo lavoro vaassolutamente implementato e rafforzatoanche in queste ore e nei prossimi giorni.Sono procedure – lo voglio dire – maiautorizzate in precedenza, mai testate inprecedenza, che rendono possibile accele-rare ed accorciare i tempi di molto.

A queste misure abbiamo accompa-gnato anche alcuni interventi di sostegnodiretto agli allevatori e agli agricoltori. Inparticolare, qui voglio ricordare che ab-biamo già impostato un intervento da 24milioni di euro, che andrà direttamentealle aziende agricole; abbiamo erogatotutti gli anticipi PAC e stiamo erogandouna parte consistente degli anticipi PSR.

L’ultimo secondo è per dire che, ac-canto a questo, stiamo lavorando, ovvia-mente, anche sull’emergenza maltemponelle regioni del Sud. Stiamo accanto alle

regioni – in particolare in questa fase –nel lavoro di ricognizione per la possibilitàdelle dichiarazioni di stato di calamità.

Voglio anche dire che stiamo lavorandoper consentire l’accesso alle risorse delFondo di solidarietà nazionale anche alleimprese che hanno subito danni per eventiassicurabili: ad oggi, in presenza di unacoltura assicurabile, non potremmo atti-vare il Fondo di solidarietà; ma stiamoallargando le maglie, quindi la possibilitàdi poter lavorare anche sul Fondo disolidarietà.

PRESIDENTE. Concluda, Ministro.

MAURIZIO MARTINA, Ministro dellePolitiche agricole alimentari e forestali.Concludo con una battuta, dicendo checertamente siamo molto attenti – e quiassicuro il nostro impegno – anche sultema dell’aumento delle risorse del Fondostesso.

PRESIDENTE. L’onorevole Murgia hafacoltà di replicare, per due minuti.

BRUNO MURGIA. Presidente, sarò sin-tetico, questa volta. La ringrazio, signorMinistro, so che lei è una persona seria. Ilsenso di questa interrogazione non erapolemico, però, come Fratelli d’Italia, nelledovute Commissioni e negli spazi cheavremo, valuteremo l’azione del Governo,proprio perché il nostro interesse va so-prattutto al mondo delle campagne, almondo dell’allevamento, quindi ci bat-tiamo per un’economia che è la spinadorsale dell’Italia. Per cui, se ci dovesseroessere risorse straordinarie o comunqueprocedure burocratiche un po’ più sem-plici, in questa nostra Italia, saremmosicuramente a dare un plauso.

(Iniziative normative in materia diriacquisto della cittadinanza italiana

– n. 3-02705)

PRESIDENTE. L’onorevole FitzgeraldNissoli ha facoltà di illustrare la sua

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interrogazione n. 3-02705 (Vedi l’allegato A– Interrogazioni a risposta immediata), perun minuto.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Presi-dente, signor Ministro, pongo di nuovo allasua attenzione la questione del riacquistodella cittadinanza da parte di italiani chel’hanno perduta recandosi all’estero. ComeMinistro dell’interno – lo ricorderà sicu-ramente – mi aveva mostrato ampia di-sponibilità, pur facendomi notare alcuniostacoli che venivano dal Ministero degliaffari esteri. Si tratta di permettere a chiè nato in Italia, e che magari ha fatto pureil servizio militare, di riacquistare la cit-tadinanza, quindi di riconoscere anche sulpiano giuridico quello che di fatto giàsono, cioè italiani.

Sono orgogliosi di essere italiani, sonoitaliani come me e come lei, non possiamoabbandonarli. La politica deve essere ingrado di ascoltare la loro voce, quella diitaliani che hanno dovuto lasciare la no-stra terra per guadagnarsi da vivere al-trove, facendoci onore e diffondendo lanostra cultura nel mondo. Sono parte delnostro sistema Paese, della nostra storia edella nostra identità, come noi della loro.

Dunque, le chiedo, signor Ministro, seintravede per loro la possibilità di recarsipresso il consolato per ottenere la citta-dinanza senza il soggiorno di un anno inItalia.

PRESIDENTE. Il Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale,Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere,per tre minuti.

ANGELINO ALFANO, Ministro degli Af-fari esteri e della cooperazione internazio-nale. Presidente, ringrazio l’onorevoleFitzgerald Nissoli, che ha ragione: miaveva già posto lo stesso quesito da Mi-nistro dell’interno, dunque è un quesitoche mi accompagna a prescindere dallafunzione.

Sono qui a ribadire tutta l’attenzionedel Governo su questa materia e siamodisponibili ad approfondirla, valutandocontemporaneamente gli aspetti problema-

tici che questa questione pone. Ne dicoessenzialmente due. Il primo: i limiti tem-porali. Se si introducesse la possibilità diriacquisto della cittadinanza italiana senzaspecificare alcun limite temporale, chiun-que potrebbe fare domanda di riacquisto,anche coloro che si sono trasferiti all’e-stero da molti anni e hanno conseguente-mente affievolito, se non addirittura perso,i legami con il nostro Paese.

Poi c’è l’altra questione, il secondoproblema, la seconda criticità, cioè l’inde-terminatezza dei destinatari dell’interventonormativo e dunque la difficoltà di calco-lare gli oneri finanziari. Il classico tema dicopertura è aggravato dall’incertezza delcalcolo della platea, perché i potenzialibeneficiari che allo stato posseggono lasola cittadinanza straniera e che conse-guentemente non sono oggetto di alcunaforma di censimento da parte delle nostrerappresentanze diplomatiche o consolari,sono quelli che rappresentano l’oggettodella questione, i protagonisti di questaquestione.

La regolamentazione della cittadinanzadeve, come dire, in definitiva chiarire cosasi intenda per « cittadino », quali siano glielementi costitutivi della cittadinanza intermini di diritti e di doveri e dunque unatrattazione del solo istituto dello iure san-guinis, se limitata ad interventi per am-pliarne il possesso senza chiarirne i limitie i requisiti in termini di legame con ilPaese, rischierebbe di portare allo svili-mento del concetto stesso di cittadinanzain base al mero possesso del passaporto.Tutto ciò premesso, ribadisco la disponi-bilità della Farnesina, della nostra strut-tura, che ovviamente ho consultato primadi venire qui a rispondere a questa inter-rogazione, ad approfondire la questionesottoposta dall’onorevole Nissoli sia perl’attenzione che i nostri connazionali al-l’estero meritano sia per il rispetto dicoloro che si sentono legati al nostroPaese.

PRESIDENTE. L’onorevole FitzgeraldNissoli ha facoltà di replicare per dueminuti.

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FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Gra-zie, signor Ministro. Sono sufficientementesoddisfatta della sua risposta perché hopercepito anche questa volta la sua sen-sibilità sul tema. Si tratta di un’esigenzadiffusa da parte della comunità italiananel mondo, un’esigenza etica e civica checi interroga sul significato di cittadinanzae ci fa ripercorrere la nostra storia, che cichiama a definire il nostro essere Paese ecomunità in un mondo globalizzato. Ècomprensibile la volontà di capire megliole implicazioni del rilascio della cittadi-nanza a chi italiano di fatto non lo è piùe perciò bisogna impegnarsi anche suquesta strada per rispondere meglio adun’esigenza morale e di ricerca della no-stra identità. Quindi, se bisogna fare unaricerca, come chiedeva lei, sul numero dichi ha perduto la cittadinanza recandosiall’estero, ebbene facciamola. Troviamo,signor Ministro, la soluzione a questoproblema che attanaglia il mondo dell’e-migrazione ponendo anche dei limiti tem-porali, come diceva lei, alla trasmissionedella cittadinanza. Gli italiani all’esterosono una risorsa – lo dicono tutti, l’hadetto lei stesso nel suo video di saluto –poi però questi buoni propositi speriamoche non rimangano così, che non svani-scano al vento. L’esigenza di vedere rico-nosciute le proprie origini non cambia,come non cambia l’amore per l’Italia, esarebbe un vero e proprio peccato nonascoltarla. In giro per il mondo troviamoitaliani senza cittadinanza che sono orgo-gliosi di definirsi italiani, orgogliosi delleproprie origini che esprimono anche at-traverso l’appartenenza a varie realtà as-sociative, che sono entusiasti di celebrarei vari Italian heritage month. Portano nelmondo la cultura italiana e il made in Italye poi non possono nemmeno definirsiitaliani. È una questione che va affrontatada subito con i passi necessari e va af-frontata seriamente e speriamo una voltaper tutte. Per davvero confido e sentoquesta volta che lei ci aiuterà, signorMinistro, e quindi la ringrazio e sono certache non deluderà i nostri amici italiani nelmondo che anche in questo momento cistanno seguendo via streaming.

PRESIDENTE. Ricordo a tutti colleghiil Regolamento della Camera. OnorevoleRampelli...

(Linee di politica estera in relazione agliappuntamenti internazionali del 2017

– n. 3-02706)

PRESIDENTE. L’onorevole Zampa hafacoltà di illustrare l’interrogazione Quar-tapelle ed altri n. 3-02706 (Vedi l’allegato A– Interrogazioni a risposta immediata), dicui è cofirmataria per un minuto.

SANDRA ZAMPA. Grazie, Presidente.Signor Ministro, è noto che il 2017 siannuncia per l’Italia come un anno par-ticolarmente impegnativo per la diploma-zia italiana e per il Ministero che lei hal’onore di dirigere. Dal gennaio al 31dicembre 2017 noi siederemo come mem-bro non permanente del Consiglio di si-curezza delle Nazioni Unite insieme aPaesi come la Svezia, la Bolivia, l’Etiopia,il Kazakistan – l’elenco è lungo – e che inquesto contesto ci troveremo a gestiredossier particolarmente delicati come ilcontrasto al Daesh in Siria e il processo dipacificazione nazionale in Iraq; al tempostesso si annuncia, come noto anche que-sto, il G7 a Taormina in maggio e poiancora l’OSCE dove presiederemo ilgruppo di contatto sul Mediterraneo. Ilnostro desiderio è comprendere qualisiano le priorità che il Governo italianoinserirà tra le sue conclusioni.

PRESIDENTE. Il Ministro degli affariesteri e la cooperazione internazionale,Angelino Alfano, ha facoltà di rispondereper tre minuti.

ANGELINO ALFANO, Ministro degli Af-fari esteri e della cooperazione internazio-nale. Grazie davvero, onorevole Zampa,perché l’illustrazione della sua domandadi fatto fa sintesi del nostro anno 2017. Hagià lei tracciato quello che ci aspetta nel2017 dunque non ripercorrerò il senso

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della sua introduzione perché rendechiaro l’impegno e anche la sfida a giocarequesto anno da protagonisti.

Un Paese che ospita il sessantesimoanniversario dei Trattati di Roma, chepresiede il G7, che siede al Consiglio disicurezza dell’ONU, che si prepara a pre-siedere l’OSCE e nel frattempo presiede ilgruppo di contatto dell’organismo per lasicurezza e la cooperazione in Europa ogioca da protagonista oppure finisce pernon rendere questo anno all’altezza delleaspettative anche del mondo nei nostriconfronti. Credo che noi abbiamo davantiun anno particolarmente complesso ancheper due transizioni parecchio importanti:una, quella tra il precedente ed il nuovoSegretario generale delle Nazioni Unite,l’altra tra i due Presidenti degli Stati Uniti,l’uscente e l’entrante, che dopodomani siinsedierà e, al tempo stesso, abbiamo vis-suto già dallo scenario siriano una capa-cità di iniziativa di altri attori protagonistinello scacchiere globale – mi riferisco inquesto caso a Putin – di avanzare eprendere posizioni, con i quali il resto delmondo sta facendo i conti. Se dovessisintetizzare il senso di ciò che intendorispondere, direi che noi giocheremo daprotagonisti in Italia ma soprattutto in-sieme all’Europa nei confronti del restodel mondo se non lasceremo spazi vuotiesattamente nei luoghi che la storia e lageografia ci assegnano come nostri luoghivocazionali. In primo luogo mi riferisco alMediterraneo e alla questione libica. Senoi non assumeremo una iniziativa ulte-riore rispetto a quella che c’è stata fin quiprobabilmente qualcun altro lo farà alnostro posto. Finito il question time, mirecherò immediatamente alla Farnesinadove incontrerò l’inviato speciale per laLibia, Kobler, proprio per affrontare ul-teriormente le questioni che riguardano laLibia ma non dobbiamo avere solo unapproccio che guarda a sud perché c’è unaltro aspetto importante della nostra po-litica estera in questo anno che è ilprocesso dei Balcani. A Trieste, a luglio,abbiamo deciso di ospitare un verticeperché quel nostro approccio sul Mediter-raneo non è solo rivolto al sud ma anche

dal lato balcanico. Si tratta di sfide im-portanti. Credo che le circostanze dellastoria pongono l’Italia di fronte ad unagrande e bella occasione e noi faremo ditutto per non perderla.

PRESIDENTE. L’onorevole QuartapelleProcopio ha facoltà di replicare per dueminuti.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Gra-zie, signor Ministro, credo che la suarisposta sia stata molto soddisfacente neldare conto delle tante complessità deldossier di questo anno 2017, un anno chepensiamo corra qualche rischio di essereun anno di disordine ma che può invecetrasformarsi in un anno in cui si ricosti-tuisce un nuovo ordine globale di cui sisente molto bisogno e che sarà certamenteun anno importante per la politica esteraitaliana ed è importante che i cittadinianche che ci seguono, che seguono ilquestion time, capiscano le tante sfide cheabbiamo davanti a noi. L’Italia in questoanno ha un compito importante in conti-nuità con quanto fatto negli ultimi anni.Noi non abbiamo mai avuto paura dimetterci a disposizione nel cercare solu-zioni globali alle sfide di oggi e la suarisposta testimonia ancora una volta comesiamo a disposizione per trovare e tesserequel filo globale di cui si sente molto ilbisogno. In particolare lei accennava altema della Libia e del Mediterraneo chesono certamente priorità sentite da tuttinelle angosce e nelle speranze e poi più ingenerale sul tema dell’Europa che è illuogo dove si decide davvero il nostrofuturo. Quindi grazie e buon lavoro.

(Iniziative nei confronti delle autoritàegiziane affinché sia fatta piena luce sullavicenda della scomparsa e della morte di

Giulio Regeni – n. 3-02707)

PRESIDENTE. Passiamo all’interroga-zione all’ordine del giorno Locatelli n. 3-02707 (Vedi l’allegato A – Interrogazioni arisposta immediata).

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Chiedo all’onorevole Locatelli se in-tenda illustrare la sua interrogazione perun minuto o se si riservi di intervenire insede di replica.

PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signorPresidente. Signor Ministro, non credo sianecessario raccontare la tragedia di GiulioRegeni: la conosciamo bene nella suadrammaticità. Ad un anno di distanza ilGoverno egiziano e lo stesso PresidenteAl-Sisi continuano a negare ogni respon-sabilità e lasciano intendere che al mas-simo si sarebbe trattato di un criminecompiuto da non meglio identificati servizideviati per colpire sia la credibilità del-l’Egitto sul piano internazionale sia i rap-porti con l’Italia. La collaborazione deinostri inquirenti con la magistratura egi-ziana è stata fin qui a singhiozzo e nonper nostra volontà. Le chiediamo, signorMinistro, quali siano le iniziative del Go-verno italiano nei confronti delle autoritàdell’Egitto affinché sia fatta luce sullacircostanza della orribile morte di GiulioRegeni. In particolare, le chiediamo se nonritenga di riconsiderare la scelta di richia-mare il nostro ambasciatore a Il Cairo.Allora, era stata giustamente accolta...

PRESIDENTE. Concluda.

PIA ELDA LOCATELLI. ... la richiestadella famiglia di allontanare il nostroambasciatore. Era un passo necessario.Dopo un anno, le chiediamo se non sia ilcaso di riconsiderarlo, perché l’ambascia-tore possa incalzare le autorità per arri-vare alla verità.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale,Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere,per tre minuti.

ANGELINO ALFANO, Ministro degli Af-fari esteri e della cooperazione internazio-nale. Grazie onorevole Locatelli, era leipresente anche ieri, in Commissione estericongiunta tra Camera e Senato, nella cir-costanza in cui abbiamo insieme rivolto unpensiero commosso a Giulio Regeni ed è

un pensiero e un ricordo commosso chevogliamo ribadire in quest’Aula proprio inquesti giorni, a cavallo tra i due anniver-sari, cioè quello della sua tragica scom-parsa e quello del ritrovamento del corpodel nostro giovane ricercatore.

Abbiamo credo fatto anche qualchegesto, mi riferisco come Paese, perché nonè di competenza e responsabilità del Go-verno in questo caso, come l’iniziativapromossa qui alla Camera per il prossimo3 febbraio, tra gli altri dal collegio delmondo unito di Duino, perché verrannolanciate in quell’occasione delle borse distudio intitolate a Giulio Regeni e checonsentiranno a dei giovani studenti egi-ziani di studiare al collegio di cui lo stessoGiulio è stato allievo.

Non credo che possa esserci tributomigliore alla sua memoria e all’esemplarelezione di compostezza e dignità chehanno dato i suoi genitori in questi lunghie dolorosi mesi.

Sul piano della ricerca della verità,permettetemi di dire in quest’Aula lestesse parole che ha pronunciato il Presi-dente del Consiglio Gentiloni nella suaveste di Ministro degli Esteri, ossia cifermeremo soltanto quando troveremo laverità, quella vera e non quella di comodo.

Questa nostra ricerca della verità con-tinuerà a seguire la strada della fermezzae della richiesta di cooperazione e vorreirassicurare sul fatto che questo sforzo perarrivare alla verità continuerà con lastessa determinazione che c’è stata fin quie devo dire che ultimamente si sono vistidei segnali di cooperazione molto utili daparte dell’Egitto, in particolare mi riferiscoalla collaborazione tra la procura di Romae la Procura Generale del Cairo, che staproducendo alcuni significativi risultati emi riferisco al fatto che già l’8 e il 9settembre scorso si era svolto un incontrotra i magistrati italiani ed egiziani definitoproficuo dalla stessa Procura di Roma.

E poi nel successivo incontro, che si èsvolto lo scorso 7 dicembre, la delegazioneegiziana ha consegnato – e cito il comu-nicato stampa congiunto delle due Procure– tutta la documentazione richiesta dallaprocura di Roma con la rogatoria di

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settembre scorso e il verbale delle dichia-razioni rese dal capo dei sindacati indi-pendenti degli ambulanti del Cairo, da cuiemerge come lo stesso abbia spontanea-mente riferito alla polizia dei contatti dalui avuti con Giulio Regeni fino al 22gennaio 2016 e un video dell’incontroavvenuto ai primi di gennaio tra Regeni eil capo dei sindacati indipendenti degliambulanti del Cairo, realizzato da que-st’ultimo.

Prendiamo anche atto dell’impegnoespresso dal Procuratore Generale dellaRepubblica Araba d’Egitto, Sadek, ai fa-miliari di Giulio, a non chiudere le inda-gini finché non saranno arrestati i respon-sabili.

C’è una parte che riguarda anche qual-che considerazione che ci rivolge l’onore-vole Locatelli, relativamente al ritorno del-l’ambasciatore al Cairo: è materia sotto lanostra attenzione, parecchio delicata, dicui ovviamente continuerò a parlare con ilPresidente del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. L’onorevole Locatelli hafacoltà di replicare, per due minuti.

PIA ELDA LOCATELLI. La ringraziosignor Ministro, ovviamente non mi aspet-tavo che lei fosse pronto a comunicarci ladecisione relativa al rientro dell’ambascia-tore in sede oppure a continuare a trat-tenerlo in Italia: sono decisioni complesse,difficili e delicate, quindi accetto la rispo-sta che lei mi ha dato rispetto al consi-derare questa proposta che ho avanzato edi rivalutarla insieme al suo predecessore,attualmente Presidente del Consiglio, per-ché vede, comunque noi dobbiamo conti-nuare a cercare la verità, perché non lesembra strana la reticenza dei professoridi Cambridge, in particolare della profes-soressa che lo seguiva nella ricerca suisindacati egiziani ?

Si sono tutti rifiutati di incontrare imagistrati italiani, tutti, addirittura la tu-tor è sparita, non sappiamo dove sia, cosìcome è strano che questo MohammedAbdallah, rappresentante dei sindacati in-dipendenti, abbia aspettato tanto a rac-contare la sua verità.

Ecco allora la richiesta che le abbiamofatto in modo specifico sull’ambasciatore,proprio per tentare di arrivare, primo, aconoscere la verità, quella vera, come hadetto lei, e ad assicurare i responsabili,anche se fossero figure istituzionali, per-ché noi vogliamo ripristinare delle rela-zioni corrette e rispettose reciproche e lerelazioni rispettose devono essere relazioniveritiere.

E poi mi consenta, nel dire che accettoe sono soddisfatta della sua risposta, mipermetta di spiegare, soprattutto alla fa-miglia di Giulio Regeni, che il nostrosuggerimento di inviare l’ambasciatore alCairo, nominato da non molto, il dottorCantini, non è una mancanza di solida-rietà nei confronti della famiglia o percompiacere il Governo egiziano, ma alcontrario come strumento per pungolaremeglio le autorità egiziane per arrivarefinalmente alla verità, quella vera.

(Orientamenti del Governo in merito alcompletamento dell’autostrada A33 Asti-Cuneo, anche in ordine ai cronopro-grammi comparativi relativi ai tre trac-

ciati allo studio – n. 3-02708)

PRESIDENTE. L’onorevole Rabino hafacoltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02708 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

MARIANO RABINO. Grazie Presidente.Signor Ministro, lei conosce benissimo lavicenda annosissima dell’autostrada A33Asti-Cuneo: lei stesso, qualche tempo fa,l’ha definita l’ennesima incompiuta.

Naturalmente lei sa che si attendono idue lotti mancanti in corrispondenza dellacittà di Alba, che renderebbero la stessatotalmente percorribile e fruibile da unnumero di veicoli certamente superiore aquello attuale, che oggi risulta ovviamentescarso rispetto alle attese del concessiona-rio, proprio a causa dell’incompiutezzadell’infrastruttura.

Lei sa anche bene che il tracciatomancante dovrà inoltre collegare l’auto-strada al costruendo ospedale di Verduno,che servirà i cittadini dell’area.

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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E allora le chiedo davvero, rispettoanche ad impegni che lei aveva assunto indata 26 ottobre, con i colleghi Monchiero,poi sono presenti e si sono sempre inte-ressati al tema anche i colleghi Taricco eGribaudo, davvero le chiedo se le tresoluzioni, con i relativi cronoprogrammi,sono state vagliate dai tecnici del Mini-stero, se lo siano state o meno, delleinfrastrutture e dei trasporti e quali sianogli orientamenti del Governo in merito alcompletamento di questa autostrada.

PRESIDENTE. Il Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, Graziano Delrio,ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

GRAZIANO DELRIO, Ministro delle In-frastrutture e dei trasporti. Grazie Presi-dente e grazie onorevole Rabino, appuntonoi abbiamo fatto la valutazione, come delresto abbiamo fatto su altre opere cheerano bloccate e non definite (cito pertutte la Valdastico, il Passante di Bologna,la Tirrenica, la stessa Salerno-Reggio Ca-labria era stata oggetto di project review)e lo abbiamo fatto comparando le solu-zioni che erano a disposizione, già studiateda tempo per questa opera, che cosìimportante è per quel territorio, ma nonsolo per quel territorio, per tutto il Pie-monte credo.

Come lei sa erano tre le ipotesi: ilprogetto originario, con la galleria a dop-pio fornice, il progetto monofornice, ilprogetto con la soluzione progettuale an-che esterna (anche questa è stata unasoluzione proposta a suo tempo).

Ne abbiamo parlato con la regionePiemonte, abbiamo fatto analisi prelimi-nari anche dal punto di vista ambientale epaesaggistico e tutte e tre non presentanocontroindicazioni assolute, sebbeneognuna di queste, a gradi differenti, dovràessere analizzata sotto una strettissimavalutazione di tipo ambientale e di soste-nibilità paesaggistica, anche.

La prima ipotesi ha un costo di quasi700 milioni di euro, ha una durata dilavori di 53 mesi (la galleria a doppiofornice, quella originale) ed ha un com-pletamento previsto entro il secondo tri-mestre del 2021, diciamo.

La seconda ipotesi, la galleria mono-fornice, che abbiamo cercato di studiareper rendere sostenibile e vera l’ipotesi dicostruire questo pezzo di autostrada, costa533 milioni (stiamo sempre parlando dianalisi diciamo non definitive, su progettiesecutivi ovviamente), ha una durata deilavori di 48 mesi e potrà essere completataentro il quarto trimestre del 2021, perchéha bisogno di una nuova procedura diVIA, a differenza della precedente.

La terza ipotesi, quella esterna allagalleria, ha un costo molto minore, di 300milioni di euro circa, ha una durata deilavori minore, essendo più semplici i la-vori, di 37 mesi e potrebbe essere prontaentro il terzo trimestre del 2020; anche inquesta ipotesi è necessario comunque fareuna valutazione VIA sul pezzo in varianterispetto al progetto originale.

Va anche detto, per completezza, cheognuna di queste ipotesi porta con séaumenti tariffari conseguenti a secondadella spesa: come lei sa, noi retribuiamogli aumenti tariffari a seconda degli inve-stimenti eseguiti. Nella prima ipotesi, cheappunto ha quel costo, sarebbe un au-mento dell’8 per cento per 6 anni, quindiquasi il 50 per cento nell’arco dei 6 anni,nell’arco del PEF, nella seconda del 7 percento e nella terza del 3 e mezzo per centoper 6 anni.

Quindi, la soluzione numero 3 a noiappare una soluzione da riprendere inconsiderazione, da discutere con il terri-torio e da valutare insieme, ovviamenteconservando attenzione al fatto che, ri-sparmiando soldi sull’esecuzione dell’o-pera, si ha anche più garanzia che le operedi compensazione dei comuni potrannorealmente essere eseguite. Ovviamente, vafatta una valutazione molto più approfon-dita, ma credo che, insieme all’orienta-mento che ha il Ministero di unire il piùpossibile i concessionari e di unire gareper unire concessioni, credo che questastrada che stiamo intraprendendo potràrendere finalmente ragionevole e serio ilprogetto di completare l’autostrada Asti-Cuneo.

Atti Parlamentari — 53 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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PRESIDENTE. L’onorevole Rabino hafacoltà di replicare per due minuti.

MARIANO RABINO. Signor Ministro,la ringrazio per l’esaustività della risposta,che dà conto di un lavoro fatto dal suodicastero e da lei stesso. Nessuno ha maimesso in discussione il suo impegno, il suogarbo, la sua determinazione nell’approc-ciare questo tema. La invitiamo, però, aduna risolutività maggiore: abbiamo biso-gno di arrivare ad una decisione; come hadetto bene lei, questa decisione deve essereanche concordata con gli enti locali. Al-lora, io la invito, in modo davvero pres-sante e deciso, a venire nel nostro terri-torio e a concordare con le istituzionilocali, le forze sociali, economiche, i cit-tadini, la decisione, e, sulla base di unadecisione, un impegno forte, assoluto, de-terminato, per far partire questi benedettilavori. C’è il tema dell’ospedale, ma c’è unpiù generale tema di credibilità delle isti-tuzioni.

Le dico, signor Ministro, che questa èuna di quelle vicende, al di là di tante altrequestioni, che finiscono per alimentare ildiscredito delle istituzioni e finiscono peralimentare anche l’antipolitica, l’inconclu-denza delle pubbliche amministrazioni, iGoverni, i ministri che si succedono. Io lainvito davvero, nelle prossime settimane, anome di tutto il territorio, a venire inLanghe e Roero, a venire in provincia diCuneo, e con la provincia, con le ammi-nistrazioni interessate, definire la solu-zione progettuale migliore, e poi, con ilconcessionario, condividere una decisionee l’apertura dei cantieri, che non può piùessere in alcun modo rimandata.

(Iniziative di competenza, anche pressoTrenitalia, al fine di includere il territoriodell’Umbria nel sistema dell’alta velocità

ferroviaria – n. 3-02709)

PRESIDENTE. L’onorevole Galgano hafacoltà di illustrare la sua interrogazionen. 3-02709 (Vedi l’allegato A – Interroga-zioni a risposta immediata), per un minuto.

ADRIANA GALGANO. Grazie, Presi-dente. Buongiorno, Ministro Delrio: comelei sa, la regione dell’Umbria è una dellepiù penalizzate sotto il profilo del tra-sporto ferroviario. Questo provoca dannialla qualità della vita delle persone, allanostra economia, alla nostra università eal nostro turismo, che rappresenta unadelle fonti di produzione di reddito dellanostra regione più importante. In questoscenario, il collegamento all’alta velocitàper noi è strategico e vitale, e c’è unasoluzione immediata. La soluzione è an-ticipare l’alta velocità, che parte daArezzo, nelle stazioni di Perugia o Foligno,e anche, ovviamente, il rientro di questaalta velocità. Questo ci consentirebbe dicollegarci al Nord in poco più di tre ore,a Milano e, insomma, in tutto il Nord.Quindi, noi le chiediamo cosa intenda fareil Governo per facilitare questa soluzionee, in generale, favorire l’alta velocità inUmbria.

PRESIDENTE. Il Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, Graziano Delrio,ha facoltà di rispondere per tre minuti.

GRAZIANO DELRIO, Ministro delle In-frastrutture e dei trasporti. Grazie Presi-dente, grazie onorevole. In merito allasituazione del trasporto ferroviario in Um-bria, di cui abbiamo già discusso su suasollecitazione, necessita certamente di mi-gliori e più completi collegamenti alla reteAV nazionale. Abbiamo anche cercato dipotenziare e di assistere le ferrovie con-cesse umbre, come lei sa, con Rfi, quindiper prendere a carico e rendere interope-rabile la rete. Quindi, c’è un progettocomplessivo di miglioramento del tra-sporto regionale, ma lei oggi pone il pro-blema dei collegamenti rispetto agli hubprincipali e le città principali italiane.

Attualmente sono garantiti questi col-legamenti da due coppie di intercity daPerugia su Roma, che sono inserite nelcontratto di servizio 2017-2026, una cop-pia di treni intercity Roma-Firenze, viaTerontola, una coppia di intercity Terni-Milano e due coppie di intercity Roma-Ancona, via Foligno, Spoleto e Terni, e poi

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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con i collegamenti Freccialink che lei ri-corda e conosce.

Condivido, però, che il collegamentodell’alta velocità abbia un interesse stra-tegico anche per l’Umbria, sia verso Mi-lano e il Nord del Paese, sia verso Napoli,in direzione Sud, e quindi è importanteche venga fatto uno studio serio sullapossibilità di istituire questo collegamentoin direzione Milano, a partire, per esem-pio, dalla direzione Milano.

Ovviamente, voglio ricordare – lo ri-cordo perché lo abbiamo fatto anche nelmomento che abbiamo messo il Freccia-rossa su Bari o su Lecce – che abbiamosempre detto che questi sono servizi amercato. Le imprese operano in un settoredi aperta concorrenza, le due impresesono Trenitalia e NTV, e quindi senz’altrole convocheremo per cercare di capire chetipo di influenza e che tipo di impattopossa avere nelle loro programmazioniuna nuova programmazione rispetto, ap-punto, a Perugia, per ridurre notevolmentei tempi di percorrenza. Si potrebbe co-munque e in ogni caso discutere conTrenitalia anche sull’ipotesi di attestare ilcollegamento e il Frecciarossa su Perugiadirettamente. Quindi, ci sono delle piste dilavoro; le affronteremo anche con la col-laborazione della regione, come abbiamofatto in Basilicata, dove abbiamo messo unFrecciarossa Taranto-Roma che in parte ècontribuito, essendo questi servizi a mer-cato, anche da contributi regionali.

PRESIDENTE. L’onorevole Galgano hafacoltà di replicare per due minuti.

ADRIANA GALGANO. Grazie, MinistroDelrio, per la sua risposta, che ci fa bensperare. Le chiedo di fare il possibile perfare questa verifica il più velocemente.Avevo paura che lei mi dicesse di poten-ziare i Freccialink e io le dico che, mentreero in coda a Perugia dietro a un Frec-cialink, che è un autobus, dicevo chedobbiamo veramente lavorare per poten-ziare il trasporto ferroviario e non perintasare ulteriormente il traffico della cittàe, in generale, dell’Umbria. Le faccio al-cune considerazioni: sono andata a Arezzo

e ho fatto la prova per vedere. Il trenoArezzo può essere riempito, nel senso –sarò esplicita – che era mezzo vuoto.Quindi, il farlo anticipare a Perugiaavrebbe anche una motivazione, come hadetto lei, di mercato, perché, anticipandolodi 60 chilometri, noi porteremmo nuovotraffico.

Quindi, dal momento che questa solu-zione, che noi prospettiamo, per l’Umbriaè strategica, ridurrebbe l’inquinamento epotrebbe rivelarsi anche economicamenteconveniente, perché riempiamo il treno,aiutiamo a riempire il treno, la pregoveramente, agisca velocemente nell’inte-resse della nostra regione e della suaeconomia, che in questo momento è gra-vemente provata da tanti fattori.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svol-gimento delle interrogazioni a rispostaimmediata.

Sospendo la seduta, che riprenderà alleore 16,30 con le comunicazioni del Mini-stro della giustizia sull’amministrazionedella giustizia.

La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresaalle 16,35.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTELAURA BOLDRINI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del Regola-mento, i deputati Alfreider, Stella Bianchi,Boccia, Michele Bordo, Matteo Bragantini,Bratti, Brunetta, Caparini, Capelli, Ca-stiello, Cirielli, Dambruoso, De Menech, DiGioia, Epifani, Fedriga, Ferrara, Garofani,Gelli, Giorgis, Lorenzo Guerini, Locatelli,Mannino, Mazziotti Di Celso, Merlo,Palma, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Rea-lacci, Rosato, Sanga, Sani, Schullian, Spe-ranza, Tofalo, Valeria Valente, Vignaroli eVillecco Calipari sono in missione a de-correre dalla ripresa pomeridiana dellaseduta.

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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I deputati in missione sono complessi-vamente centodiciannove, come risultadall’elenco depositato presso la Presidenzae che sarà pubblicato nell’allegato A alresoconto della seduta odierna.

Sull’elezione dell’onorevole Tajania Presidente del Parlamento europeo.

PRESIDENTE. Cari colleghi e care col-leghe, come sapete, ieri, Antonio Tajani èstato eletto Presidente del Parlamento eu-ropeo (Applausi). Questa è la prima voltache un italiano è chiamato a ricoprirequesta prestigiosa carica da quando, nel1979, quindi parliamo di trentotto anni fa,il Parlamento europeo è eletto diretta-mente dai cittadini. Si tratta per il nostroPaese di un grande risultato e io ho giàfatto pervenire al Presidente Tajani lefelicitazioni mie personali, ma anchequelle di tutta la Camera dei deputati.

Comunicazioni del Ministro della Giustiziasull’amministrazione della giustizia, aisensi dell’articolo 86 del regio decreto 30gennaio 1941, n. 12, come modificatodall’articolo 2, comma 29, della legge 25luglio 2005, n. 150 (ore 16,38).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala discussione sulle comunicazioni del Mi-nistro della Giustizia sull’amministrazionedella giustizia, ai sensi dell’articolo 86 delregio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, comemodificato dall’articolo 2, comma 29, dellalegge 25 luglio 2005, n. 150.

La ripartizione dei tempi riservati alladiscussione è pubblicata nel calendario(vedi calendario).

(Intervento del Ministro della Giustizia)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare ilMinistro della Giustizia, Andrea Orlando.

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. Signora Presidentessa, onorevolicolleghi, mi perdonerete se questa rela-

zione non affronterà tutti i campi delfunzionamento della giurisdizione. Ho de-positato, presso la Presidenza, le statisti-che che offrono un quadro del funziona-mento del servizio giustizia, voglio, però,qui, indicare quelli che ritengo i principalipunti critici del sistema, come li stiamoaffrontando e con quali risultati.

Il più rilevante riguarda la forza con laquale la globalizzazione impatta sugli or-dinamenti nazionali. Vi è uno scarto im-pressionante fra l’ampiezza di questi fe-nomeni e gli strumenti di cui disponiamoper misurarci con essi. Almeno altrettantogrande è lo scarto tra questi problemi e laconsapevolezza che c’è nell’opinione pub-blica e nella discussione del Paese; sicontinuano a reiterare schermaglie e adagitare stereotipi di altre stagioni; il ri-schio è che rimaniamo a fare la guardia aun bidone che si svuota progressivamente.Sempre più si governa, su scala comuni-taria e internazionale, tramite conven-zioni, accordi intergovernativi, meccanismidecisionali fondati sulla condivisione deipoteri, da cui finiscono col dipendere lestesse caratteristiche del diritto interno.Qui, a mio avviso, si gioca la credibilità ditutte le giurisdizioni nazionali. Crescono,infatti, i profili internazionali del conten-zioso civile che sempre più cerca di sot-trarsi alle maglie della giurisdizione pub-blico statuale, cresce la criminalità tran-sfrontaliera in ambiti quali il terrorismo, iltraffico di stupefacenti e di armi, la trattadi esseri umani, il traffico di migranti, lacriminalità informatica, la contraffazione.La risposta a questi fenomeni non può piùessere soltanto nazionale; per questo ab-biamo sostenuto con forza, nei mesi scorsi,il progetto di istituzione della Procuraeuropea, con un alto livello di indipen-denza...

PRESIDENTE. Scusate colleghi, per fa-vore, potete abbassare il tono della voce ?

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. ... che potesse avere in prospet-tiva competenza anche in materia di ter-rorismo e criminalità organizzata. Finora,hanno prevalso le preoccupazioni miopi

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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degli Stati che non rinunciano alle prero-gative dei sistemi nazionali.

Abbiamo assistito a un progressivosvuotamento di mezzi e di fini di questoprogetto, non abbiamo dunque sostenuto iltesto proposto dalla Presidenza slovacca,pur rimanendo convinti che la Procuraeuropea abbia un altissimo potenziale. Ilrafforzamento della cooperazione giudi-ziaria è comunque la priorità; la norma-tiva europea prevede già importanti stru-menti, primo fra tutti il mandato d’arrestoeuropeo, entrato nella pratica quotidianadi molti Stati. Altri fondamentali stru-menti non erano stati ancora accolti dalnostro ordinamento. Nel corso dell’ultimoanno il Governo ha colmato finalmentequesto gap, recependo fondamentali deci-sioni quadro, come quella sulle squadreinvestigative comuni, quella sul blocco esequestro dei beni, quella sul reciprocoriconoscimento delle decisioni pronunciatein assenza dell’interessato, alcune di esserisalgono addirittura a quindici anni fa.Nell’ambito del negoziato sulla nuova di-rettiva antiterrorismo, abbiamo sostenutola necessità di un potenziamento delloscambio di informazioni tra gli Stati mem-bri con Eurojust ed Europol. Nonostantel’opposizione di molti Stati dell’Unione, lanostra linea ha trovato un riconoscimentoimportante nell’Europarlamento ed è statarecepita nel testo finale della direttiva cheverrà a breve adottata. Il 2016 ha segnatoanche un potenziamento della coopera-zione bilaterale con i Paesi extra UEappartenenti ad aree strategiche per ilcontrasto al terrorismo, al crimine orga-nizzato, al traffico clandestino di esseriumani, alla corruzione. Il numero deinegoziati conclusi dal Ministero durantel’ultimo triennio è superiore di oltre ildoppio al triennio precedente, con unasignificativa estensione dell’area di coope-razione. Ancora in tema di cooperazionesono pronti i decreti attuativi della delegaper la riforma del libro undicesimo delcodice di procedura penale e per l’attua-zione dell’ordine di indagine europeo.Cambieranno, così profondamente leforme della cooperazione giudiziaria, as-

sicurando rapidità, semplicità, efficienzadelle procedure, in un rafforzato quadrodi garanzia.

Sul fronte del contrasto alla radicaliz-zazione islamista, promuoviamo pro-grammi europei volti a migliorare la co-noscenza dei canali di reclutamento dellereti terroristiche. C’è una nuova atten-zione, in questo senso, all’uso della reteche è sicuramente uno straordinario vei-colo di conoscenze e informazioni, maproprio per questo deve crescere nei pro-fili di responsabilità da parte di tutti isoggetti che su di essa operano. Insomma,in attesa di tangibili, ma purtroppo tut-t’altro che scontati progressi nel rafforza-mento della rete sovranazionale della giu-risdizione e di quella europea, possiamodire di aver utilizzato tutti gli strumenti adisposizione, sia di carattere normativo siadi carattere politico, per sviluppare lacooperazione giudiziaria. Nessuno puòrimproverare all’Italia di essersi sottrattaalla richiesta di collaborazione nel perse-guimento di crimini da parte di altri Paesi,anche quando questo è avvenuto in modounilaterale. È giusto chiedersi se il sistemagiuridico italiano sia in grado di reggerel’urto di così profonde trasformazioni del-l’arena globale, pur pagando, come si èdetto, inevitabilmente i limiti sempre piùangusti della dimensione nazionale; l’im-pianto costituzionale, a mio avviso, conti-nua ad offrire un’importante tutela deidiritti fondamentali; contrariamente a sug-gestioni esterofile che spesso emergonoanche in casa nostra, il nostro Paese vieneapprezzato per l’equilibrio raggiunto traesigenze di sicurezza e difesa delle garan-zie costituzionali, laddove in altri Statihanno adottato strategie che si sono tra-dotte in una brusca limitazione dei dirittidei cittadini. Lo stesso si dica per l’obiet-tivo di mantenere e garantire la posizionedi autonomia e indipendenza della magi-stratura, l’obbligatorietà dell’azione pe-nale, le previsioni normative sull’appelloche offrono, tuttora, una protezione giu-ridica importante ai diritti dei cittadini.Sorto storicamente per contenere le pre-varicazioni del potere esecutivo, questorobusto quadro giuridico istituzionale rap-

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presenta oggi un argine contro le perico-lose derive populiste che insidiano i livellidi civiltà giuridica toccati dal nostro Paese.Fare giustizia non può mai significarericercare consenso; semmai, c’è da chie-dersi se abbia ancora un qualche senso lacosiddetta pluralità delle giurisdizioni o senon sia quanto meno necessario intra-prendere un percorso di coordinamentotra esse, anche a Costituzione invariata,partendo, almeno, da una armonizzazionedei sistemi disciplinari delle magistrature.Un sistema di garanzie così articolato habisogno di un adeguato sostegno organiz-zativo e di una costante ricerca di equi-librio tra domanda e offerta di giustizia. Ilrapporto tra cittadini e cause continua adessere in Italia elevato.

In parte è un fenomeno generale, ca-ratteristico delle società del capitalismoavanzato, in parte dipende dalla stessacrisi economica, che amplifica il ricorsoalla giustizia, e in parte è legato allatradizione e allo spirito pubblico litigiosodel Paese.

In ambito penale, si è assistito ad unacostante dilatazione del numero dei reatiprevisti dalla legge, spesso conseguenza diun utilizzo puramente propagandistico esimbolico dell’azione legislativa, secondoun’equazione, rivelatasi nel tempo total-mente infondata, per cui a più reati equi-varrebbe più sicurezza.

In realtà, l’incertezza del quadro degliilleciti e la conseguente irrazionalità delsistema hanno indebolito la capacità re-pressiva e, come si è detto, è aumentato ilnumero dei procedimenti. A ciò va ag-giunta la tendenza di molti Paesi, com-preso il nostro, in passato per fortuna, adaffrontare con interventi penali problemidi carattere sociale, come quello delladroga, dell’immigrazione, persino della po-vertà.

I dati mostrano i progressi, però, delsistema giudiziario italiano, con numerisensibilmente avvicinatisi alla media euro-pea. Un’inversione di tendenza evidenziataanche nei rapporti internazionali, dovel’Italia è valutata positivamente per l’am-pia disponibilità di sistemi di risoluzione

alternativa delle controversie, su cui inquesti anni abbiamo molto investito anchecon significativi incentivi.

Nel mese di giugno del 2013, le causecivili erano 5 milioni e 200 mila, al 30giugno 2016, il totale al netto dell’attivitàdel giudice tutelare è sceso a 3 milioni e800 mila e prevedo che, per la fine diquesto anno, di quello appena concluso, idati confermeranno questa tendenza. Ri-mane stabile la pendenza degli affari civilipresso i tribunali per i minorenni, mentretutti gli altri uffici mostrano un decre-mento di circa il 5 per cento, con la solaeccezione della Corte di cassazione, chevede la sua pendenza crescere, nell’ultimoanno, del 3,2 per cento. Nel 2016 lemediazioni civili sono state 196.247, più 10per cento rispetto al 2015, ma se siconsidera l’insieme totale delle forme diADR, allora i tentativi nel 2016 sono staticirca 366 mila. Sul versante penale, ilnumero complessivo dei procedimentipendenti presso gli uffici giudiziari è ca-lato nel 2016 del 7 per cento, attestandosia 3.229.284 procedimenti.

Siamo intervenuti, per questo, conun’attività di riduzione del ricorso al di-ritto penale, abbiamo rivisto le incrimina-zioni penali secondo effettivi criteri dioffensività, introducendo la causa di nonpunibilità per particolare tenuità del fatto.Se ne parlava da tempo e noi lo abbiamofatto, tra le polemiche pretestuose e gliagitatori di paure infondate. Abbiamo de-penalizzato alcune fattispecie criminoseormai prive di apprezzabile disvalore pe-nale; altre fattispecie sono state, invece,derubricate a illeciti, puniti con sanzionipecuniarie civili, restituendo effettività al-l’intervento sanzionatorio.

Un’importante misura ha riguardato ilrito di Cassazione, appesantito da un ar-retrato ingente. I dati CEPEJ mostranoche, mentre il tasso di impugnazione inappello è allineato alla media europea,non così avviene per la Suprema corte,gravata oggi da circa 30 mila nuovi pro-cedimenti. Ecco perché occorreva predi-sporre più modelli di processo di Cassa-zione. La riforma appena varata offrestrumenti più agili per abbattere la mole

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dei giudizi pendenti e salvare la vitalefunzione di nomofilachia della Corte.

Non basta, però, scrivere nuove regole,occorre uno sforzo prolungato dal latodell’offerta di giustizia, rivolta rafforza-mento organizzativo, sulle carenze del per-sonale amministrativo, sulle scoperturedegli organici magistratuali, sulla necessitàdi innalzare il livello dell’infrastruttura-zione tecnologica, sulla sicurezza dei luo-ghi dove si amministra la giustizia. E possoaffermare che le risposte date in questianni sono state di gran lunga più ampie epiù efficaci di quanto si sia fatto neidecenni passati. Un solo dato: le risorseaggiuntive recuperate in questi anni sonostate oltre un miliardo e 700 milioni,destinate al rafforzamento di interventistrutturali per l’organizzazione degli uffici.Nuove risorse sono state, inoltre, conte-nute nella legge di bilancio nel 2017.

E a proposito di risorse e di maggioreefficienza, voglio sottolineare che, per laprima volta dopo anni, il cosiddetto ’debitoPinto’, quello derivato appunto dalla leggePinto sulla irragionevole durata del pro-cesso, diminuisce al 31 luglio 2016 di quasi100 milioni di euro. Sul fronte, invece,delle spese di funzionamento degli ufficigiudiziari, una stima del tutto prudenzialeporta a evidenza una riduzione dei costidei servizi a seguito del passaggio di talispese dai comuni al Ministero di circa unterzo.

Il processo civile telematico ha costi-tuito una tappa fondamentale del miglio-ramento del sistema giustizia nel suo com-plesso: esso è oggi a pieno regime ecostituisce un’eccellenza del nostro Paese,come del resto ci viene riconosciuto alivello internazionale. La spinta ad un’am-pia digitalizzazione, però, prosegue: è par-tito il Sistema informativo della cognizionepenale, presupposto necessario per prose-guire nel processo penale telematico. Unosforzo è stato profuso per la sicurezza deisistemi informatici, questione oggi al cen-tro del dibattito nazionale ed internazio-nale.

Sin dal 2014, uno dei miei principaliimpegni è stato diretto a contenere levacanze degli organici del personale am-

ministrativo. Una nuova politica di assun-zioni ha portato ad appostare risorse perun ingresso, con varie procedure, a 4000nuove unità; 1100 sono, invece, le unità iningresso nei ranghi della magistratura.Dopo anni di oblio abbiamo avviato unapolitica di assunzioni, di riqualificazione edi valorizzazione del personale, seppure inuna ristrettezza di disponibilità di risorse.

Abbiamo varato la riforma della magi-stratura onoraria, da troppo tempo riman-data, che rappresenta il primo interventoorganico in materia, con la creazione diuno statuto unico. È poi da evidenziarel’impegno ad assicurare agli uffici giudi-ziari un adeguato supporto anche attra-verso l’opera dei tirocinanti: ne sono en-trati negli uffici per il processo 1150quest’anno e abbiamo deciso di prolun-garli per il prossimo anno; a questo nu-mero vanno aggiunti quasi 3 mila tiroci-nanti ex articolo 73. Più di 1500 sono statele mobilità da altri rami della pubblicaamministrazione verso le cancellerie.

Abbiamo, inoltre, firmato tre protocollid’intesa con Lazio, Emilia Romagna eVeneto, per l’assegnazione temporanea delpersonale delle regioni presso gli ufficigiudiziari dei rispettivi distretti. Altri pro-tocolli sono in fase di definizione con lealtre regioni. In questo contesto voglio,infine, menzionare la revisione dellepiante organiche degli uffici di primogrado, che completa il percorso avviatocon la revisione della geografia giudiziaria.Abbiamo superato una fotografia del Paeseche risaliva a cinquant’anni fa, a un’Italia,sotto il profilo civile, sociale, demograficoe, quindi, anche rispetto ai fenomeni cri-minali e al contenzioso, profondamentediversa da quella di oggi.

È difficile davvero da credere che unsistema abbia potuto proseguire ed andareavanti, nonostante tutto, mantenendo esat-tamente le stesse piante organiche del1950 nella distribuzione sul territorio. Unsistema così articolato non vive, però,soltanto di risorse, ma anche di delicatiequilibri, frutto di complesse relazioni trasoggetti, il cui compito è quello di garan-

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tire l’autonomia del sistema, l’armonia e lastretta applicazione del principio di lega-lità.

La nostra azione è stata rivolta a ga-rantire che i controllori siano sottoposti adaltri controllori, rispondenti soltanto allalegge, nella piena garanzia della separa-zione dei poteri. Questa vigilanza deveessere tanto più stringente, tempestiva edefficace, in quanto riguarda poteri ingrado di incidere in modo fortissimo etalvolta persino irreparabile sulla vita deicittadini. Sono temi su cui deve proseguireil confronto con le riflessioni avviate dagliorgani di autogoverno della magistratura.

Per quanto riguarda l’attività di ispe-zione, è stata rivolta molto meno rispettoal passato a verifiche di irregolarità for-male e piuttosto a lesione dei diritti dellepersone o a comportamenti che gettanodiscredito sulla magistratura o, infine, vio-lano le regole del funzionamento degliuffici.

Il Ministero, poi, si è dotato di unmoderno sistema statistico, che, oltre aconsentire di monitorare in dettaglio l’an-damento delle pendenze, permette di fon-dare le valutazioni sulla base della misu-razione dei risultati e delle performancedegli uffici. Auspico che il Consiglio supe-riore della magistratura, nella sua auto-nomia, naturalmente, voglia sempre piùaffidarsi a simili criteri nell’individuazionedelle figure di vertice degli uffici: indivi-duazione che deve senz’altro procederecon maggiore speditezza rispetto a quantoavviene oggi.

Noi abbiamo agito, inoltre, sempre intema di trasparenza, per riformare l’A-genzia dei beni confiscati in vista di unasua migliore organizzazione, con piùchiare modalità di assegnazione e una piùrigorosa attività di gestione. E la stessapreoccupazione di trasparenza e rigore èstata alla base della direttiva ministerialeriguardante i rapporti tra giustizia mino-rile, il privato sociale e le comunità diaccoglienza. L’intervento si è reso neces-sario all’emergere di inaccettabili disparitàdi prezzo per l’erogazione dei servizi nel-l’accoglienza dei minori.

Sempre nella direzione della traspa-renza, avevo menzionato l’avvio di unportale unico nazionale delle vendite, ra-dicalmente innovativo, un marketplaceunico per la pubblicazione e la messa invendita dei beni mobili e immobili sotto-posti a tutte le procedure concorsualipendenti sul territorio nazionale. È unaconquista in termini di contrasto all’ille-galità e alla corruzione, ma anche unprimo stadio di un progetto riformatorepiù ampio che mira a sbloccare un’enormemassa creditoria, stimata, ad oggi, a circa200 miliardi di euro.

La prossima tappa si realizzerà entrogiugno con l’istituzione del registro deicrediti in atto con la collaborazione dellaBanca d’Italia e del Ministero dell’econo-mia e delle finanze. Grazie a questo nuovostrumento, nel mercato, si potranno co-noscere in tempo reale le effettive condi-zioni di realizzabilità dei crediti delleimprese. Sarà così possibile passare all’ul-tima tappa, che mira ad assegnare aicrediti ammessi al riparto un valore mo-netario immediatamente spendibile intutte le procedure concorsuali, immet-tendo ricchezza laddove oggi le lungagginidelle procedure di liquidazione impoveri-scono il tessuto produttivo, oltre a pro-durre inaccettabili aree di opacità.

Il Parlamento è attualmente impegnatocon il disegno di legge delega sulla crisi diimpresa, che contiene importanti misuredi semplificazione ed efficientamento delleprocedure concorsuali. È un cambio dipasso anche culturale nella gestione dellacrisi di impresa, un intervento assai attesoche può incidere positivamente sulla com-petitività del Paese. Approvare questalegge, così come quella sul processo civile,che è in discussione in Parlamento, signi-ficherebbe dare sistematicità all’interventoriformista che, sino a qui, si è largamenterealizzato avvalendosi di strumenti ammi-nistrativi e di interventi normativi diffusi.

In materia penale è all’esame del Se-nato il disegno di legge di iniziativa go-vernativa che prospetta un intervento ri-formatore a largo raggio ispirato a intentidi politica criminale diretti non esclusiva-mente a risultati deflattivi. È una misura

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importante di cui ho spesso sollecitatol’approvazione e che ritengo sia un errorenon approvare, come è già stato un errorenon approvarla prima.

Sul delicato tema della prescrizione,che ha suscitato le più vivaci discussioni,anche in quest’Aula, credo si sia pervenutiad un punto di equilibrio fra l’esigenza diassicurare alla giurisdizione tempi congruiallo svolgimento delle attività di accerta-mento dei fatti di reato e quella di ga-rantire la ragionevole durata del processo,conservando alla prescrizione la sua fun-zione di stimolo ad una definizione deiprocessi penali in tempi non troppo estesi.Si tratta di un intervento incisivo apprez-zato dal GRECO, il Gruppo di Stati controla corruzione del Consiglio d’Europa, chene ha auspicato la rapida approvazione,dando atto, comunque, dei progressi rea-lizzati dall’Italia con la nuova normativasu questo tema, in particolare, con gliinterventi sul falso in bilancio e sull’auto-riciclaggio.

Vorrei aggiungere un dato che ho avutosoltanto pochi minuti fa e non ho potutofornire al Senato su questo punto: spessosi è discusso – perché la discussione sullagiustizia ho scoperto in questi anni è unadiscussione che si basa su fotografie vec-chie, mentre la realtà cambia costante-mente –, sono anni che discutiamo delfatto che i cosiddetti colletti bianchi nonvengono mai puniti e non scontano maiuna pena. Il dato di oggi è che in carcerestanno oggi 789 persone condannate perreati contro la pubblica amministrazione.Quando ci siamo insediati – è un indiceche a me non mi esalta particolarmente –,erano meno di 200.

Su un altro punto voglio soffermarmibrevemente, cioè sul tema delle intercet-tazioni prive di rilevanza penale. Ho moltoapprezzato le circolari diramate da alcuneprocure, che invitano ad una maggioresorvegliatezza: credo che vadano nella di-rezione giusta. Noto, e spero di non esseresmentito dei fatti, che la diffusione diquesti dati è quantitativamente diminuita,ma qui la legge dei grandi numeri nonvale, perché è colpita dalla diffusioneimpropria. Non ritengo, tuttavia, che que-

ste circolari siano sufficienti, perché ri-tengo che la tutela di un singolo cittadinonon possa essere assegnata alla casualità,cioè al fatto che il procuratore abbiaemanato o meno una circolare nel terri-torio che riguarda quel cittadino. Perquesto ritengo che sia necessario un in-tervento normativo secondo le linee delladelega che il Parlamento è chiamato adapprovare nell’ambito della riforma pe-nale.

Sempre più stretti incroci tra crimina-lità organizzata e circuiti finanziari cihanno spinto a proporre un’iniziativanuova, volta, per un verso, a ripensare aglistrumenti per un efficace contrasto allemafie, molto cambiate rispetto a pochianni fa, soprattutto sul versante delleillecite accumulazioni di ricchezza, maanche, peraltro, a riallacciare la rispostapubblica e civile ai fenomeni mafiosi.

Ho deciso, infatti, di avviare gli Statigenerali della lotta alla criminalità orga-nizzata, con l’obiettivo di rifondare leragioni stesse di un impegno al quale nonsono legate soltanto le sorti di alcuneregioni, ma del Paese intero. Abbiamobisogno di nuove indagini conoscitive,nuove acquisizioni teoriche, abbiamo bi-sogno di formulare nuove proposte, maanche di sollecitare nuove energie, sottra-endoci a stereotipi che spesso continuanoa pesare nel dibattito che riguarda questotema. Gli Stati generali dovranno servire aquesto.

La soluzione dell’emergenza carceraria,all’indomani della sentenza Torreggiani,ha costituito una delle priorità del miomandato. Al 31 dicembre 2016, la popo-lazione carceraria è composta da 54.653unità: ancora superiore, complessiva-mente, alla capacità regolamentare degliistituti penitenziari, peraltro accresciuta inquesti stessi anni di circa 4 mila unità. Lapopolazione carceraria è diminuita dicirca 10 mila unità in tre anni: importanteè il nuovo e più maturo equilibrio delrapporto fra presenza carceraria ed ese-cuzione penale esterna, ormai quasi pari-tario.

Rieducazione e reinserimento socialesono legati essenzialmente al potenzia-

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mento delle misure alternative al carcere.I risultati non sono ancora del tutto sod-disfacenti, ma non lo saranno se nonriusciremo a cambiare l’approccio com-plessivo, le stesse fondamenta culturali delsistema penitenziario.

Per favorire questo percorso, la positivaesperienza intrapresa con gli Stati generalidell’esecuzione penale ha costituito unabase di elaborazione preziosa. L’amplia-mento dei presupposti per l’accesso allemisure alternative, l’introduzione dell’isti-tuto della messa alla prova per gli adultie la crescita di sanzioni alternative alcarcere, come quella del lavoro di pub-blica utilità, il definitivo superamento degliospedali psichiatrici giudiziari impongonoun’azione amministrativa mirata a co-struire un sistema di probation ampio edeffettivo che ponga l’Italia al pari di tuttii maggiori Paesi europei, che trovano inquesto settore uno strumento fondamen-tale di esecuzione della pena.

I risultati che ho sin qui presentatosono il frutto di una disponibilità ed unacollaborazione molto ampie. Voglio, per-tanto, ringraziare tutti i soggetti coinvoltinel sistema della giustizia: la magistratura,l’Avvocatura, che credo possa salutare consoddisfazione il completamento del per-corso di attuazione della riforma forense,il Corpo di polizia penitenziaria, che rin-grazio particolarmente per la dedizione ela professionalità, tutto il personale im-piegato nel servizio giustizia, ma, in par-ticolare, il personale amministrativo che,in questi anni, ha sopportato il peso deivuoti di organico e dell’aumento dei cari-chi e, naturalmente, questo Parlamento ele Commissioni, che hanno svolto un la-voro assai proficuo su tante materie.

Signora Presidentessa, onorevoli colle-ghi, in questi anni abbiamo agito peruscire da emergenze vere, quale quellacarceraria e quella dell’arretrato civile;abbiamo inciso sull’organizzazione dellagiustizia, abbiamo inteso favorire un climapiù disteso. Oggi, sento di poter rivendi-care i progressi significativi realizzati sulversante di alcuni fondamentali diritti e dipoter rappresentare con convinzione i va-lori per i quali abbiamo operato: al valore

dell’effettiva eguaglianza nella laicità èispirata la legge sulle unioni civili, il cuipercorso di attuazione si è concluso: ab-biamo ora una legge che per il nostroPaese rappresenta una svolta di civiltà.

Al valore della tutela delle personedeboli è orientata la legge sull’assistenza dipersone con disabilità grave prive delsostegno familiare. La stessa legge intro-duce, per la prima volta, finalmente, nelnostro ordinamento, un sistema generaliz-zato di indennizzo delle vittime di reatiintenzionali violenti. Anche questo credoche sia un importante segno di civiltà: lafigura della vittima è, spesso, evocata perchiedere inasprimenti delle pene, ma, ca-sualmente, nel nostro Paese non esistevauno statuto di tutela delle vittime. Come loè la legge che colpisce l’odioso fenomenodel caporalato approvata lo scorso anno,fenomeno che ferisce la dignità e il valoredella persona che lavora.

Anche in tema di accoglienza e dirittod’asilo è nostro dovere salvaguardare legaranzie fondamentali. Il disegno di leggeal vaglio del Governo promuove, anzitutto,la specializzazione dell’organo giurisdizio-nale come un elemento decisivo per l’ac-celerazione dei procedimenti e intervienesul tema delle impugnazioni, facendo te-soro delle esperienze europee più efficaci.Voglio precisare che la soluzione propostaè conforme al modello internazionale digiusto processo ed è pienamente in lineacon i principi espressi dalla Corte europeadei diritti dell’uomo. La nuova normativacredo possa essere l’occasione per supe-rare il reato di immigrazione clandestinaper ragioni che ho già avuto modo dirichiamare e in più occasioni.

Infine, in vista della prossima « Gior-nata della memoria », voglio ricordare lalegge n. 115 sui crimini contro l’umanità,che contiene anche il reato di negazioni-smo.

Credo che l’impegno debba proseguirecon l’approvazione del reato di torturaattualmente in discussione in Parlamento(Applausi).

Quando parliamo d’Europa – quandone parliamo come una comunità di vita,per usare le parole del Presidente Matta-

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rella, a cui rivolgo il più deferente saluto– parliamo di questi lavori, e anche, nondimentichiamolo, della tragica storia cheha portato alla loro affermazione. Europasignifica diritto, significa insieme costru-zione di presidi a difesa della centralitàdella persona e riconoscimento di fonda-mentali esigenze ai bisogni individuali esociali. Nell’avviarmi alla conclusione, vo-glio assicurare che terrò in massimo contole valutazione di ogni forza politica; datutte mi aspetto un concorso concretosull’insieme dei problemi che abbiamodavanti. Ritengo che la gran parte delleconquiste degli scorsi anni, come di quelleche auspico per il futuro, sia dovuta alsuperamento di una logica di astratta epregiudiziale contrapposizione. Non in-dulgo all’ottimismo, ma nemmeno al suocontrario, rinunciando a delineare i per-corsi possibili. Ma i provvedimenti di ri-forma funzionano se le loro ragioni met-tono radici nell’habitat sociale, civile eculturale del Paese, che va difeso non solodagli attentati alla sicurezza e alla libertà,ma anche dalle troppo aspre disparità cherischiano di spaccarlo. Uno dei maggioristudiosi contemporanei del diritto e delloStato, Ronald Dworkin, ha scritto: L’u-guale rispetto è la virtù sovrana dellacomunità politica – se manca, il Governoè soltanto tirannia – ma quando la ric-chezza di una nazione è distribuita inmodo fortemente disuguale, come lo èattualmente la ricchezza di nazioni anchemolto prospere, allora il suo uguale ri-spetto appare sospetto.

Ecco, se vogliamo riconoscere ai nostriconcittadini, nelle forme del diritto e nell’e-sercizio della giurisdizione, l’uguale rispettoche è a loro dovuto, dobbiamo agire perchénon sia fortemente diseguale la ricchezzadella nazione. Se sapremo farlo – e ovun-que sapremo farlo –, là il servizio dellagiustizia sarà più efficiente, più autorevolee in definitiva più giusto (Applausi).

(Discussione)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la di-scussione sulle comunicazioni del Ministrodella giustizia.

È iscritto a parlare il deputato Gian-franco Chiarelli. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO GIOVANNI CHIA-RELLI. Presidente, affrontare il tema dellagiustizia con un intervento di pochissimiminuti è ragionevolmente improponibile.Tuttavia, non ho difficoltà a sintetizzare ilnostro pensiero, dei Conservatori e Rifor-misti, atteso che la relazione del MinistroOrlando, a cui, in ogni caso, da semprericonosco correttezza e apertura al con-fronto, nei fatti non aggiunge nulla ri-spetto a quanto più volte ascoltato dalGoverno, e soprattutto non segnala alcunreale progresso in termini di migliora-mento dell’offerta di giustizia.

Comprendo il tentativo del Ministro diminimizzare i tanti problemi che conti-nuano ad essere irrisolti, provando a fareun confronto non proponibile con gli altriPaesi europei e aggrappandosi alla globa-lizzazione del sistema, ma ritengo che lesue parole non riusciranno a convincere icittadini che, ogni giorno, devono fare iconti con un sistema giudiziario a dir pococarente. In qualità di professionista nonposso che segnalarle che, in realtà, nono-stante i tanti provvedimenti licenziati negliultimi anni, il pianeta giustizia sia ancorain una condizione di assoluta precarietà,che penalizza tutti – operatori, giudici,utenza – e in particolare gli avvocati, cheancora aspettano che ci sia il provvedi-mento sull’equo compenso inerente allaloro attività.

Il Ministro parla di equilibrio raggiuntosulla prescrizione, laddove noi continu-iamo a sostenere che la soluzione ai tempibiblici dei processi non sia l’allungamentodalla prescrizione ma la dotazione dellenecessarie risorse e una diversa organiz-zazione. Ammette che sulle intercettazioniserve una norma, ma vorremmo che, oltread affermarlo, passasse ai fatti. Nulla diconcreto viene detto in tema di sovraffol-lamento delle carceri, che è un problemaancora annoso, nonostante ci siano statedelle depenalizzazioni. C’è ancora opacitànella gestione del fenomeno migratorio, inriferimento agli aspetti che attengono aireati commessi. Mi pare chiaro che l’unico

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obiettivo del Governo sia l’abolizione delreato di immigrazione clandestina.

Attendiamo ancora che si dica qualcosadi chiaro e netto, soprattutto di buon-senso, in tema di legittima difesa. Hoindicato su alcuni punti, su cui ritengovada approfondito il dibattito, che pur-troppo, con l’attuale sistema che regola-menta i lavori parlamentari è assoluta-mente impossibile neppure avviare. Inconclusione, potrei dire – e posso dire –che si tratta di una relazione che definiscoscontata, quanto non corrispondente neicontenuti alla realtà dei fatti.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente.Ministro, l’ha presa un po’ alla larga. Iocredo che gli effetti della globalizzazioneabbiano prodotto danni e disastri. Credoche la sfida del futuro, invece, sia quelladi recuperare quello che lei chiama le« derive populiste ». No, le derive populistesono recupero della sovranità (Applausi deideputati del gruppo Lega Nord e Autono-mie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini); re-cupero della sovranità in modo particolaresu alcuni temi, perché se è vero, Ministro,che alcuni fenomeni, come il fenomenodell’immigrazione e il terrorismo – inter-nazionale e islamico, si è dimenticato didire – sono fenomeni globali, le risposte,è vero, dovrebbero essere globali, ma lerisposte globali a questi fenomeni globali,come quello dell’immigrazione e del ter-rorismo, sono state totalmente insuffi-cienti, anzi sono state risposte dannose.Quindi, se la risposta non è globale – enon è stata globale –, e la risposta europeaè stata insufficiente, drammaticamente in-sufficiente, è inevitabile che le rispostenazionalistiche o sovranistiche sono le uni-che risposte possibili per poter affrontareproblemi di così ampia portata, che pur-troppo toccano anche il nostro Paese.

Sovranità significa poter determinare ilproprio futuro, potersi prendere la consa-pevolezza di poter determinare il propriodestino. E io apprezzo quegli esponentipolitici (la Le Pen, Salvini ed altri) che

hanno lanciato un guanto di sfida a questaEuropa, che hanno lanciato un guanto disfida al politicamente corretto, che hannolanciato un guanto di sfida alle politiche ataglia unica, che hanno lanciato un guantodi sfida al pensiero unico. Credo che inquesto momento serva recuperare, daparte degli Stati nazionali, la possibilità dipoter decidere, anche sul tema della giu-stizia. Sarebbe drammatico – e saràdrammatico – se anche sul tema dellagiustizia ci sarà una cessione di sovranitàdel nostro Paese, perché credo che lapatria del diritto – come è il nostro Paese– abbia il diritto e la possibilità di darerisposte concrete al tema della giustizia.

Ministro, credo che, dopo cinque anniche la sinistra governa il Paese, dobbiamochiederci – lo dobbiamo fare fuori dalPaese – se il sistema giustizia nel nostroPaese è un sistema oggi migliore o peg-giore rispetto a cinque anni fa. Io credoche il sistema giustizia, oggi, sia enorme-mente peggiore rispetto a cinque anni fa,per questo bolliamo di totale fallimento levostre politiche sul tema della giustizia.Ministro, lei prima ricordava la granderiforma del processo penale: quella è unariforma morta, è una riforma su un bi-nario morto, perché è oltre un anno cheil Senato sta discutendo di questa riforma,importante e necessaria, ma per divisioneall’interno della maggioranza, per divi-sione all’intero dal Governo, per divisionitra maggioranza e Governo, questa ri-forma non arriva in porto. E quandoparliamo di grande riforma della giustiziapenale, parliamo ovviamente di alcunitemi: il tema delle tutele, il tema dellegaranzie, il tema della prescrizione, iltema delle intercettazioni telefoniche, iltema delle pene. Ministro, le ricordo cheoggi c’è un grande tema, in questo Paese– il quale non è agitato o mosso dagliagitatori delle paure –, che è il tema dellasicurezza strettamente legato al tema dellagiustizia (Applausi dei deputati del gruppoLega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

Ministro, non so in che Paese vive lei,ma io vivo in un Paese dove i cittadininormali vorrebbero vivere normalmente

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all’interno della propria abitazione, sen-tendosi sicuri e liberi. Oggi i cittadiniitaliani neanche all’interno della propriacasa sono sicuri e liberi, quindi credo chedelle risposte vadano date. Le risposte nonsono le depenalizzazioni, non sono gliindulti mascherati, non sono gli svuota-carceri, non sono le particolari tenuità delfatto, cioè normative che garantisconol’impunità per legge. Puoi tranquillamentecommettere un reato, tanto in questoPaese nessuno paga per le proprie colpe !Guardate che – quando un criminalecommette un reato e non sconta la propriapena in carcere – c’è un principio che staalla base di ogni società civile e di dirittocivile, che è il principio della certezzadella pena: sbagli e paghi la pena fino infondo ! Voi questo principio l’avete pur-troppo fatto saltare.

Ministro, lo rivendico: sul reato di im-migrazione clandestina si metta d’accordocol Ministro Minniti, perché il MinistroOrlando dice che il reato d’immigrazioneclandestina va abolito, il Ministro Minnitidice che il reato di immigrazione clande-stina va modificato. Per me e per noi ilreato di immigrazione clandestina non vané abolito né modificato: il reato di im-migrazione clandestina va semplicementeapplicato, come viene applicato in tutti iPaesi del mondo (Applausi dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini). Ma è possibile chein tutti i Paesi che hanno un livello didemocrazia e di civiltà accettabile il reatodi immigrazione clandestina esiste e solonel nostro Paese il reato di immigrazioneclandestina non viene applicato ? Migrareillegalmente non è un diritto: migrareillegalmente è un reato (Applausi dei de-putati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Entrarein un Paese senza permesso e senza au-torizzazioni e soggiornare nel Paese senzapermesso e senza autorizzazioni è unreato grave che va ovviamente perseguito.E quindi noi vogliamo che il reato ri-manga, noi vogliamo che il reato vengaapplicato: quando governavamo noi il re-

ato c’era, il reato funzionava; quandogovernate voi, il reato c’è e non funziona.Chiedetevi probabilmente perché.

Le carceri, Ministro: oggi lei ha ricor-dato che abbiamo 55.000 detenuti. Sta-mattina al Senato si è vantato del fatto che10.000 detenuti sono stati rimessi in li-bertà. Avete affrontato il sovraffollamentodelle carceri mettendo in libertà 10.000detenuti. Chiedete ai cittadini onesti sesono contenti, oggi, di avere 10.000 crimi-nali non in galera, ma liberi sui territori,per poter commettere nuovi reati. Su55.000 detenuti, Ministro, il 34 per cento,cioè 18.600, sono stranieri: un terzo dicoloro i quali commettono reati nel nostroPaese sono stranieri. E di questi 18.000detenuti, 12.000 sono islamici, sono mu-sulmani. Di questi 12.000 musulmani,7.500 praticano in maniera concreta lareligione islamica, 375 sono radicalizzatiin modo particolare e hanno una partico-lare propensione all’islamismo più fonda-mentalista. Le chiedo, Ministro, tenutoconto che il fondamentalismo islamico siradica anche e in modo particolare per ilweb, sul web, all’interno delle moschee, maanche all’interno delle carceri, mi chiedo,Ministro, lei non ha detto assolutamenteniente su cosa intendete fare.

Lei ha ricordato la polizia penitenzia-ria: avete trattato la polizia penitenziariacome una polizia di serie B. Oggi noiabbiamo una carenza di organico all’in-terno delle carceri sulla polizia peniten-ziaria di circa 6.000 unità: investite sullapolizia penitenziaria. Vi siete occupati percinque anni solo di criminali e delinquenti,solo della salvaguardia dei diritti di cri-minali e delinquenti, vi siete dimenticatidei diritti delle persone offese, vi sietedimenticati dei diritti delle vittime deireati e questa è evidentemente una graveresponsabilità.

Ministro, c’è un tema che a noi staparticolarmente a cuore, legato al temadella sicurezza: il tema della legittimadifesa. Noi abbiamo portato il dibattitosulla legittima difesa – mi avvio a con-cludere e lo riprenderò dopo, Presidente–, voi lo avete affossato, non avete avutoil coraggio in quest’Aula, di fronte al

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popolo, di fronte ai cittadini, di affrontarein maniera seria il tema della legittimadifesa. Un cittadino perbene e onesto ha ilsacrosanto diritto di vivere all’internodella propria abitazione in sicurezza elibertà: difendere il domicilio, difendere lapropria incolumità, difendersi da un ladroe da un criminale anche e in modoparticolare all’interno della propria abita-zione non può mai essere considerato unreato, ma è un sacrosanto diritto di ognicittadino italiano, Ministro (Applausi deideputati del gruppo Lega Nord e Autono-mie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). Ri-flettete su quello che avete fatto, perchéprobabilmente il popolo italiano in questomomento vi toglierebbe la fiducia anchesul tema giustizia (Applausi dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Gra-zie, Presidente. Signor Ministro, onorevolicolleghi, voglio ringraziare il Ministro perla relazione e anche per l’attività svolta,perché indubbiamente alcuni risultati sonostati citati. Penso soprattutto a quello sulprocesso civile, che è un risultato moltosignificativo: ne sentiremo parlare poco,perché è un risultato molto importante e,quindi, difficile da contestare.

Siccome sono stati toccati moltissimiargomenti, parlerò solo di tre o quattroaspetti che stanno particolarmente a cuorea me e al mio gruppo. Il primo: si èparlato, il Ministro ha parlato, del temadel terrorismo e del connesso tema delweb. Sono temi importanti, sui quali ilnostro gruppo, e in particolare StefanoQuintarelli, ha presentato e presenteràproposte, appunto relative al web.

Vorrei toccare un argomento. Il Mini-stro in varie occasioni ha parlato di in-terventi relativi all’odio sul web e ai pe-ricoli che questo presenta. Io sono con-vinto che si debba intervenire, convintoche si debba fare qualcosa, ma vorrei direche non sono d’accordo con chi oggi parladi interventi di controllo dei contenuti.

Credo che sia una responsabilità di chigestisce la rete quella di monitorare quelloche succede, magari di limitare la diffu-sione di determinati argomenti, ma, se nonci sono reati (e noi abbiano dei reati diterrorismo e il reato di diffamazione chesono reati già sanzionati e controllati e cheprevedono già misure per l’eliminazionedei messaggi), tutto il resto – tocco unargomento non penale come, ad esempio,quello delle bufale di cui tanto si è parlato– non può essere oggetto di decisioni di unsoggetto terzo, perché quel soggetto terzodeve essere a sua volta controllato e sirischia di entrare in un tema di libertà dimanifestazione del pensiero che nel nostroPaese, giustamente, è particolarmente tu-telata e io avrei una qualche paura adaffidare a qualcuno il controllo di ciò chesul web è vero o non è vero.

Un secondo argomento, sul quale hoparticolarmente apprezzato l’interventodel Ministro, è quello sul tema della plu-ralità delle giurisdizioni. È un tema – leiha detto – da affrontare anche a Costi-tuzione vigente: io credo che sia il mo-mento di un dibattito importante anchesulle norme costituzionali che riguardanoquesto argomento, perché il problemadella distinzione tra giurisdizione civile eamministrativa è un problema gravissimoper la crescita di questo Paese, perché laqualità della giustizia civile può miglio-rare, la qualità dell’amministrativa puòsicuramente migliorare, ma moltissimevolte, soprattutto le nostre imprese, sitrovano in difficoltà proprio per la diffe-renziazione e le incertezze che caratteriz-zano il nostro sistema dal punto di vistadella giurisdizione. Quindi credo che siasicuramente utile farlo a Costituzione vi-gente, ma sia importante aprire un dibat-tito su questo tema.

Un altro aspetto importante che è statotoccato è quello della prescrizione. Noiabbiamo presentato una proposta di leggemolto simile in alcune parti a quella delGoverno circa la sospensione del periododi prescrizione in appello e in Cassazione.Pensiamo però ancora, come già pensa-vamo quando è stata presentata la pro-

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posta di legge, che il tema da toccare e dagestire sia quello delle indagini prelimi-nari.

Nella proposta di legge in materia pe-nale ci sono disposizioni su questo tema ecredo che esso dovrà essere coordinatocon interventi che hanno a che fare con laresponsabilità disciplinare dei magistratirelativa proprio alla gestione delle indaginipreliminari, perché troppo spesso accade– molte volte i reati si prescrivono e altrevolte no – che la gestione delle indaginipreliminari sia fatta senza un’adeguataconsiderazione dei diritti dell’indagato.

Per quel che riguarda il processo pe-nale in genere, ho sentito il collega Mol-teni. Devo dire che trovo abbastanzastrana la contestazione dell’introduzionedel principio della non punibilità per par-ticolare tenuità del fatto, che è statointrodotto da parte di un partito chesostiene – a mio modo di vedere, giusta-mente, il Ministro non è d’accordo –l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azionepenale. Il principio è esattamente lo stesso:è quello di attribuire al giudice la valuta-zione se un determinato reato che è pu-nibile non debba essere perseguito o pu-nito per la particolare tenuità del fatto. Èchiaro che si sposta il momento decisio-nale e, per questo, io sono favorevoleall’abolizione dell’obbligatorietà dell’a-zione penale, perché lì si evita propriol’indagine. In questo caso la decisione delgiudice arriva alla fine, ma l’esito è lostesso: un reato è stato commesso o po-trebbe essere commesso e il giudice decidealla fine di non intervenire, perché,quando non c’è l’obbligatorietà dell’azionepenale, la decisione del giudice di nonpartire sulla denuncia, in alcuni casi, èperché pensa che non ci sia reato, maquasi sempre è perché ritiene, negli ordi-namenti in cui questo è previsto, che quelreato non sia così grave da meritare un’in-dagine, un processo ed eventualmente unacondanna.

Quindi, trovo che sia contraddittorioquesto: è chiaro che la norma sulla par-ticolare tenuità del fatto richiede un la-voro serio da parte dei magistrati, che

dovranno applicarlo soltanto quando ci siala tenuità del fatto all’esito del procedi-mento.

Chiudo sul tema dei procedimenti inmateria migratoria: noi abbiamo discussooggi le mozioni riguardanti l’immigrazionee nella nostra mozione c’era un unicopunto che il Governo non ha accettato eriguardava l’introduzione di una valuta-zione concreta di fumus sul provvedi-mento cautelare di sospensione dell’espul-sione.

Si può discutere di questo, ma sicura-mente una cosa importante è quella diaccelerare il più possibile la prima deci-sione, soprattutto nei casi in cui è evidentel’infondatezza o comunque la probabileinfondatezza della domanda.

Giustamente il Ministro ha parlato deldisegno di legge che prevede e che do-vrebbe prevedere l’introduzione di sezionispecializzate: è uno dei passi. Credo cheanche sulla sospensione in sede di appellosi debba discutere, perché è un altro deitemi importanti, ma sicuramente quellodell’accelerazione dei processi, partendodall’accelerazione dei lavori delle Commis-sioni prima ancora che si arrivi al prov-vedimento, è un tema fondamentale per ilnostro sistema, che va gestito, quello sì,internamente, nel senso che su questiaspetti vi è un tema di giustizia interna.

Ricordo ancora una volta al collegadella Lega: la giustizia è l’unico argomentosul quale la sovranità è totale, nel sensoche facciamo tutto da soli su tutti questiargomenti, ma il tema è esattamente l’op-posto; è uno di quei temi nei quali servi-rebbe un coordinamento, perché il famosodiscorso dei dublinanti ha un collega-mento su questo, così come la procuraeuropea.

Quindi, sostenere che in giustizia non sidebba lavorare bene sui procedimenti,cosa che noi abbiamo sempre sostenuto,delle volte anche contestando qualcheazione del Governo su questi temi dell’ac-coglienza e delle procedure sui migranti,ma che non si debba o che quasi sia unproblema il coordinamento internazionale,credo sia contro i fatti, perché alcuni deiproblemi di gestione di questi fenomeni

Atti Parlamentari — 67 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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derivano proprio dallo scarso coordina-mento e che sia anche contro la storia,perché su tutte queste vicende, di fatto, lacollaborazione tutti cercano di farla alivello giudiziario, salvo che poi, quando siarriva a livello politico, non si riesce amettere insieme una decisione coordinata.

Io auspico che quella decisione coor-dinata ci sia, anche se è evidente che noidobbiamo fare da soli e bene la gestionedella giustizia su questi argomenti, perchéè indubbio che in questi anni, se c’è unsettore in cui questo è stato un problema,è stato proprio quello della gestione deiprocedimenti sui provvedimenti di espul-sione (Applausi dei deputati del gruppoCivici e Innovatori).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Maestri. Ne ha facoltà.

ANDREA MAESTRI. Grazie, Presi-dente, onorevoli colleghi, mi perdoni, si-gnor Ministro: « signora Presidentessa »non si può proprio sentire, almeno lalingua italiana in quest’Aula – lo dico conleggerezza – cerchiamo di salvaguardarla.

Nei pochissimi minuti a disposizione,vorrei portare all’attenzione dell’Aula lacondizione della magistratura onoraria(GOT, VPO, giudici di pace) nel nostroPaese: introdotti in origine con funzione dimera supplenza dei magistrati togati, difronte alla crescente domanda di giustiziae alle carenze degli organici, i magistrationorari oggi scongiurano, con il loro la-voro quotidiano, l’implosione del sistemagiudiziario e ne costituiscono uno dei muriportanti.

Ai giudici onorari di tribunale sonoattribuite, in via esclusiva, intere materie esono assegnati veri e propri ruoli.

I vice procuratori onorari svolgono lefunzioni di pubblici ministeri, nel 98 percento delle udienze davanti al tribunalepenale monocratico e nel 100 per centodelle udienze penali davanti ai giudici dipace.

Nel settore civile, GOT e giudici di pacecoprono almeno il 40 per cento dellagiurisdizione.

Si tratta di magistrati professionali, manon trattati né riconosciuti come tali.

Il Governo italiano li ha classificati difronte alla CEPEJ, la Commissione perl’efficienza della giustizia del Consigliod’Europa, come no professional e con lalegge delega n. 57 del 2016 ne ha fatto deilavoratori precari, privi di tutele previden-ziali, indennità di malattia, maternità, fe-rie, con una retribuzione in parte varia-bile, a cottimo e differita.

Il Movimento 6 luglio e il comitatoArticolo 10 hanno denunciato la situazioneche ho appena descritto alla Commissioneeuropea e vi sono numerosi contenziosipendenti, di singoli magistrati onorari,davanti ai giudici del lavoro.

Le chiediamo, signor Ministro, nell’e-sercizio della delega, di correggere la rottaed evitare contenziosi e procedure di in-frazione.

Si tratta di essere giusti coi lavoratoria cui chiediamo di amministrare la giu-stizia.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. SignoraPresidente, egregi colleghi e signor Mini-stro, ella ha esordito dicendo che il tempoa disposizione non le consentiva di esa-minare tutte le problematiche del pianetagiustizia, per cui si è soffermato su alcunecriticità da lei particolarmente avvertite.

Altrettanto saremo costretti a fare noi– abbiamo appena nove minuti, comegruppo – per affrontare queste problema-tiche e allora ci concentriamo su alcunipunti essenziali.

Tra le criticità che ella ha elencato,purtroppo, non compare la criticità delprocesso del lavoro e previdenziale, cioè inItalia ci sono milioni di lavoratori e sonomilioni coloro i quali accedono a chiederegiustizia al magistrato del lavoro e per loroè prevista una particolare procedura, chefu introdotta in Italia nel 1973 e che fumolto efficace; per tanti anni i lavoratorierano, come dire, soddisfatti di quantol’ordinamento aveva apprestato per loro: igiudizi si svolgevano gratuitamente, si svol-gevano oralmente e si svolgevano in tempibrevi.

Atti Parlamentari — 68 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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A distanza di alcuni decenni, anche ilprocesso del lavoro è naufragato nellapalude che ha caratterizzato e che carat-terizza ancora il processo civile.

Su questo lei non ha detto neanche unaparola e mi dispiace dirlo; noi che ab-biamo sempre apprezzato la cifra cultu-rale dei suoi interventi, ma mi dispiacedire che questo è molto rivelatore di unaposizione che non va affatto e non puòessere sottaciuta.

Evidentemente il mondo del lavoro nonfa parte del panorama di questo Governo,come non lo era soprattutto anche deiGoverni precedenti, a cominciare dall’ul-timo e a finire anche dagli altri (Letta,Monti e Berlusconi).

Le riforme in materia, che sono statefatte in questi anni, hanno colpito esclu-sivamente quelle che erano le caratteristi-che e i sistemi di efficienza del sistema delprocesso del lavoro. La gratuità è scom-parsa e ha reso sempre più difficile acce-dere al sistema giustizia non soltanto peri cittadini in genere, ma per i lavoratori inparticolare.

La concentrazione dei tempi non esistepiù: il processo del lavoro è un processoche si svolge con i tempi biblici di unprocesso civile normale.

Non solo, ma la gravità è data dal fattoche il processo del lavoro, così comeintrodotto nel 1973, è stato sempre rite-nuto, non soltanto in Italia, ma anchefuori e comunque è ritenuto da noi, ilmodello da seguire per l’amministrazionedella giustizia, da tutti i giuristi, da tutti iprocessualisti, è ritenuto tale e spesso si ècercato di introdurlo anche per altre ma-terie, come in materia di locazione oanche per altre materie ancora, in materiaagraria.

Però, alla fine, tutto impatta con ilproblema – si dice – delle risorse, dellerisorse materiali e delle risorse umane. Eanche qui noi non ci stiamo, non ci stiamoperché è indubitabile che alcuni sforzi ilsuo Ministero ha fatto in questa direzione,però siamo ben lontani, ben lontani dal-l’adozione di strumenti, come dire, riso-lutivi, perché venire in quest’Aula ognianno e dire che ho fatto un concorso

oppure ho introdotto un certo numero diposti in organico in più o ho copertoalcuni posti in organico è, sì, un fattoapprezzabile, però, come dire, il ritmo chesi mantiene ci porterà a risolvere questoproblema in tempi altrettanto biblici.

E, come è stato ricordato dal collegaprecedente, non dimentichiamo che tuttoil pianeta giustizia si mantiene in piediperché ci sono i giudici cosiddetti volon-tari, che ormai volontari non lo sono più– ne abbiamo parlato l’anno scorso, neabbiamo parlato in occasione della disci-plina dei giudici di pace – e quelle cheerano le richieste di quei numerosi, nu-merosissimi operatori, non sono state af-fatto prese in considerazione, perché nonsono più i giudici onorari di una volta.

Io, per la mia età, ho conosciuto ivicepretori onorari, i quali, indubbia-mente, erano dei professionisti, moltospesso laureati in legge oppure avvocati, iquali svolgevano effettivamente quell’atti-vità gratuitamente, volontaristicamente, eavevano comunque una professione dallaquale trarre il reddito per il sostentamentodi se stessi e della propria famiglia. Maoggi le competenze dei magistrati onorari– uso questa formula generale per ricom-prenderli tutti – sono così ampie, sonocosì assorbenti della vita di una persona,che, ripeto, non li si può più trattare cosìcome si poteva trattare un vicepretoreonorario quarant’anni fa.

Ora, non ripeto quanto è stato giàdetto, e quindi in questa materia bisognaritornare – tornando alla materia delprocesso del lavoro – alla gratuità, perchéaltrimenti disattendiamo un precetto co-stituzionale, bisogna ritornare alla concen-trazione, dotando il tribunale degli stru-menti necessari, e al principio della ora-lità.

Lei mi dirà, a questo punto, che peralcuni aspetti la competenza del Ministeronon esiste, perché è competenza del Con-siglio superiore della magistratura inter-venire sui magistrati, sulla cultura deimagistrati. Purtroppo, devo darne atto, lanuova generazione di magistrati considerala materia del lavoro così come considerala materia della cambiale, quindi senza

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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alcuna distinzione, e questo la dice lungasulla mutazione genetica culturale che inItalia c’è stata a livello generale, e quindi,quando dico a livello generale, dico anchea livello di avvocatura e dico anche alivello di magistrati.

Ora, c’è un altro aspetto, velocemente,che voglio toccare. Lei ha detto parolegiuste quando ha citato i provvedimentidella introduzione delle cause di non pu-nibilità per i fatti di tenue disvalore, dialcune depenalizzazioni, della introdu-zione di alcuni illeciti amministrativi lad-dove prima erano illeciti penali, però èanche vero, e lo dicemmo già l’annoscorso, che, mentre da un lato lei professaun’ottima dottrina, tant’è vero che io e ilcompagno Farina abbiamo applaudito allesue ultime parole, è chiaro, però la prassi– sarà per colpa non so di chi, dellamaggioranza, certamente –, altre vicendela portano in tutt’altra direzione.

Se noi oggi acquistiamo un codice pe-nale nuovissimo, un’ultima edizione, noivediamo che gli articoli del codice penalenon sono più quelli di una volta, maavremo il 600, il 601, il 601-bis, il 602-bis,ter, quater, quinquies, sexies, septies, e viadiscorrendo. Questo che cosa significa ?Che mentre – mi si consenta – si predicain un modo, poi si opera in un altro modo,perché la quantità di reati che stiamoinventando in questa legislatura è impres-sionante. Promisi a me stesso, ma non l’hoancora fatto, di fare l’elencazione di tuttele fattispecie penali che abbiamo intro-dotto.

Ora, si dice da parte dei cultori dellamateria che la sanzione penale non puòessere soltanto quella detentiva, ma cisono altri tipi di sanzione penale, ma suquesto versante non si procede con ladovuta concretezza. Non solo, ma soprat-tutto l’anno scorso le dicemmo – si par-lava allora del processo del lavoro – diintervenire sul Ministro del lavoro perchérimuovesse le cause di tale contenzioso.

Adesso le dico che la stessa cosa av-viene... per esempio, la legge sul capora-lato: lì abbiamo introdotto pene pesanti,fattispecie penali dai labili contorni, per-ché c’è anche questo aspetto di questa

legislazione penale in questi anni, e poiavete rigettato la nostra proposta di in-trodurre il collocamento obbligatorio inmateria almeno di agricoltura, che potevaimpedire che quel fenomeno si diffondessecosì come oggi è diffuso. Affidare allanorma penale – questo è un problema piùgenerale – la soluzione di problemi sociali,lei ha detto, è una strada che non si puòpercorrere, è una strada fallace. Ora, que-sto accade nel campo del processo dellavoro e previdenziale, questo accade, peresempio, nella lotta al caporalato.

In merito all’affidare ai pm la soluzionedel problema, la sanzione penale c’è sem-pre stata sul caporalato, ma adesso l’ab-biamo portata a difesa del monopolioprivato della intermediazione, perché ab-biamo sostituito al collocamento pubblico,al monopolio pubblico dell’avviamento allavoro, il monopolio privato delle agenzieinterinali; abbiamo aumentato le pene ecosì ci siamo messi l’animo in pace.

Credo che anche per il 603-bis, cosìcome è fallita la precedente riforma del2011, se non si incide su ciò che sta primadella fattispecie penale, anche questa ri-forma finirà nel nulla.

Per cui, ripeto, pur dando atto diquanto è stato da lei fatto e comunquedegli sforzi che lei fa, la invito a incideresulla sua maggioranza perché le consentadi dare attuazione ai suoi principi conmaggiore efficacia e con maggiore deter-minazione (Applausi dei deputati delgruppo Sinistra Italiana-Sinistra EcologiaLibertà).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI. Allora, io misono letto la sua relazione, quella depo-sitata al Senato, e le vorrei indicare anchequalche refuso di quella relazione. Giàqualche settimana fa, anzi, forse era qual-che mese, lei se ne uscì con una intervistain cui l’occhiello diceva: « I processi diprimo grado durano meno di un anno ».Ora, forse in qualche altro pianeta succe-deva questo, però lo vedo scritto anche inquesta relazione. C’è scritto che la durata

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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media di un procedimento di primo grado,contenzioso e non contenzioso, si è atte-stata in 375 giorni. Vorrei chiedere, peresempio, a coloro che hanno scritto questarelazione quale sia un procedimento noncontenzioso di primo grado, perché, saràche io non ne conosco l’esistenza, maesiste anche un procedimento non conten-zioso di secondo grado ?

Capisce che, quando ci inventiamo lestatistiche per farci belli, per far vedereche qualcosa funziona, poi, però, andandoad analizzare le statistiche, scopriamo cheè insomma una truffa semantica ?

Le faccio anche questo esempio: so chenelle vostre statistiche, per così dire, cimettete quello che viene chiamato il ri-corso per decreto ingiuntivo, per cui, inrealtà, ci vogliono mediamente 37 giorni.Ma quello, in realtà, non è un procedi-mento contenzioso di primo grado, perchénon esiste una sorta di appello; esistel’opposizione, che fa avviare un procedi-mento contenzioso di primo grado.

Allora, vorrei dire, magari anche aglistatistici che lavorano presso il suo Mini-stero, che, quando andate a elaborarequeste statistiche, perché i dati devonoessere anche elaborati, e quando andate ascrivere queste cose dentro le relazioni, difar comprendere che non siamo tutti gior-nalisti o addetti stampa, per cui qualunquestupidaggine viene detta noi la riportiamo,ma siamo anche giuristi, che ci leggiamo lestatistiche, ci leggiamo anche il codice diprocedura civile, ogni tanto, e capiamoquando viene detta una bugia o, per me-glio dire, una stupidaggine e quando vienedetta la verità.

E, quindi, gradirei che facesse arrivarequesta mia glossa, possiamo dire, a coluiche ha redatto questo documento, perchéevidentemente pare nemmeno laureato ingiurisprudenza. Ma io parlerò soprattuttodel processo civile: lei, nella relazione,Ministro, parla dei meccanismi deflattivifinalizzati alla riduzione dei flussi in en-trata; in parole povere, come evitare che lagente faccia causa, possiamo dire così,semplicemente, e avete trovato un modomolto semplice: aumentando le tasse perchi vuole intraprendere un processo. Ora,

in un precedente decreto la cosiddettatassa sulla giustizia, io la chiamo, ovvero ilcontributo unificato, è aumentata del 20per cento. Stranamente, tra il 2013 e il2015 le cause in entrata sono diminuite,guarda caso, del 20 per cento.

Ora, basterebbe fare un esame di mi-croeconomia per capire che è ovvio che,quando un servizio costa di più, eviden-temente poi la domanda è minore, perchénon tutti si possono permettere quel ser-vizio, e quindi non si può farsi belli quidavanti, in quest’Aula, dicendo che il con-tenzioso è diminuito: e ci credo, aveteaumentato le tasse sul contenzioso ! CaroMinistro, non tutti i cittadini sono cosìricchi da potersi permettere una causafuffa, come quella dell’avvocato VenerandoMonello, come cavolo si chiamava, sulricorso fuffa della Raggi, in cui è statopure condannato a 20 mila euro di speselegali.

Purtroppo i cittadini non sono cosìricchi. I cittadini normali neanche ven-gono finanziati dal PD per fare delle causefuffa e, quindi, un cittadino che si senteleso in un proprio diritto, quando la tuteladi questo diritto costa troppo, semplice-mente non fa una causa. C’era un serviziodi qualche mese fa del TG3, in cui sidiceva che un milione e mezzo di personeaveva rinunciato a tutelare i propri dirittiperché, primo, costava troppo, secondo, itempi erano troppo lunghi. Ora io, since-ramente, bearmi del fatto che un milionee mezzo di cittadini rinunci alla tutela deipropri diritti, non lo farei mai, perchéquesto, in realtà, è un fallimento dellapolitica di giustizia; far sì che i cittadininon possano più tutelarsi. Ma, d’altrocanto, le do anche un suggerimento gra-tuito per come migliorare o come defla-zionare – come viene detto adesso, conquesti termini innovativi – i flussi inentrata della giustizia civile.

Allora, secondo me, se lei aumentassedel 70 per cento il contributo unificato,prevedo che le cause diminuirebbero del70 per cento. Ora, non le do le statistiche,perché non sono né uno statistico né unmatematico, ma questa è una mia opi-nione, suffragata solo dalla mia opinione e

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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neanche dai fatti. Spero vivamente non laprenda in considerazione; però, vorrei an-che capire, da lei, perché nella relazioneparla di mille nuovi magistrati inseriti neltriennio 2014-2017. Ora, a parte che met-terci l’annualità 2017, quando siamo agennaio 2017 mi sembra un po’ così, peròcapiamo che l’oroscopo va sempre bene,stiamo al suo gioco; a questo punto, vistoche voi avete inserito mille nuovi magi-strati, vorrei sapere da lei quanti magi-strati sono anche andati in pensione du-rante questo triennio; vorrei sapere, inquesto triennio e anche nel futuro anno2017, che è appena iniziato, quanti magi-strati sono andati in pensione o andrannoin pensione. Perché, vede, il problema delturnover in magistratura, come nelle altredinamiche del lavoro pubblico, non è soloquello di inserire magistrati, perché se leiin un anno inserisce 300 magistrati, manel medesimo anno vanno in pensione 400magistrati, in realtà, il saldo non è posi-tivo, è semplicemente negativo. Allora, ri-cordo anche che avete previsto la prorogaattraverso un decreto-legge solo per alcunimagistrati, guarda caso quelli che dove-vano anche decidere per le carriere deimagistrati dentro le procure della Repub-blica e dei tribunali, come Canzio, adesempio. Ora, voi, da un lato, dite: ab-biamo messo mille nuovi magistrati, dal-l’altro, peccato che attualmente manchino1.252 magistrati nella pianta organica delMinistero della giustizia, lo ripeto, 1.252; acausa della mancata proroga dei pensio-namenti, secondo alcuni sono tipo 250, hovisto altre statistiche, ma purtroppo ilMinistero della giustizia non dà questestatistiche nel proprio sito, che senso ha,in un momento in cui mancano 1.200magistrati, mandare in pensione altri 250/300 magistrati ? Ora, un Ministro chevoglia davvero fare qualcosa di positivodovrebbe perlomeno dire: scusate, io sto incarenza di organico, non ha nessun sensoche io mandi in pensione dei magistrati,facciamo prima i concorsi, togliamo questacarenza di organico e solo successiva-mente, giustamente, diminuiamo l’età pen-sionabile per i magistrati. Ed è questo ilproblema vostro e di questo Governo, fate

dei ragionamenti di tipo ragionieristico odi interesse specifico per fare le nomine inmagistratura, senza ragionare nel medio elungo periodo e questo è un mancatoragionamento nel medio e lungo periodo,Ministro Orlando, e vorrei che si rendesseconto che è questo mancato ragionamentonel medio periodo – a parte, secondo me,l’incostituzionalità manifesta di questanorma – che provoca problemi all’internodella giustizia penale e civile, non altro.Lei non si rende conto, nell’organizzazionee nella legislazione, in realtà, quanto po-trebbe fare questo Parlamento e quantopotrebbe fare il Governo, altro che modi-ficare il codice di procedura civile. Glielodico da avvocato: modificare il codice diprocedura civile o fare una nuova enne-sima riforma del codice di procedura civilenon serve a niente se non a creare dannia tutto il sistema giustizia.

E glielo dico proprio perché al Senatoc’è il disegno di legge delega, che è passatoalla Camera e che spero venga bloccato abaeterno al Senato, di una ennesima ri-forma della giustizia civile. Io da operatoredel diritto le dico che non ce n’è assolu-tamente bisogno, c’è bisogno di piccoliaggiustamenti, di piccoli aggiustamenti chese potessimo lavorare in santa pace, senzaascoltare Renzi o le dinamiche comunica-tivo-elettorali del vostro Governo, li po-tremmo fare tranquillamente, perché, perfortuna, grosse preclusioni di tipo politicosulla giustizia civile non credo ci possanoessere, perché almeno noi del MoVimento5 Stelle vorremmo semplicemente aggiu-stare le cose che non funzionano e nonaggravare le cose che funzionano. Quindi,io, in questo caso, spero, a differenza dellalegge sulla tortura che voi bloccate da dueanni in Senato, che la legge sulla riformadel processo civile venga bloccata defini-tivamente.

Anche su altri punti vorrei intervenire.È ritornata qui alla Camera, dopo dellepiccole modifiche, la legge sulla responsa-bilità medica. Ora, io vorrei che, magari,gli uffici del Ministero guardassero un po’più a fondo quello che c’è scritto nellalegge sulla responsabilità medica, perché cisono alcuni obbrobri giuridici che ho

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paura davvero che possano diventarelegge, dopo una votazione, magari, moltoveloce in Commissione sanità o affarisociali e qui in Parlamento. Faccia visio-nare, visto che non è passata minima-mente dalla Commissione giustizia né dalMinistero della giustizia, quella legge e lafaccia verificare magari da qualcuno che sioccupa di questa materia, non dalla partedelle assicurazioni, magari, ma dalla parte,anche, delle vittime di malasanità.

Un ultimo punto è quello sulla leggeprofessionale forense. Ora, ricordo il per-durare della crisi economica, ormai sononove anni che perdura, la lunghezza deiprocessi e i minimi previdenziali che, adesempio, tutti gli avvocati soprattuttoquelli più giovani sono costretti a pagare,noi in questo anno, soprattutto, anno emezzo, abbiamo visto migliaia di cancel-lazioni dagli albi di avvocati perché non cela facevano più ad andare avanti. Quandosi cancella un libero professionista è sem-pre una sconfitta, perché un libero pro-fessionista non incide sulle casse delloStato, anzi, teoricamente un libero pro-fessionista dà un surplus alle casse delloStato, non dà una rendita e, quindi, forse,Ministro, dopo un passaggio di Capodannodi quella legge, sarebbe ora che questoParlamento si prefigurasse un’innovazionedi quella legge, un’innovazione, però, abeneficio dei piccoli avvocati, non deigrandi studi legali come avete fatto con ivari decreti legislativi o decreti ministe-riali, tipo quello sullo specialista che, poi,puntualmente vengono cassati dal TAR odal Consiglio di Stato. Perché, quando ilMinistero, puntualmente, fa un decretoministeriale che viene, puntualmente, boc-ciato dal TAR o dal Consiglio di Stato, iomagari mi aspetterei che quei magistrati oquei funzionari che lavorano al Ministerovenissero licenziati seduta stante, perchévuol dire semplicemente che sono degliincompetenti, che non sanno fare il lavoroper cui sono pagati. Facciamocela unadomanda se tutti i suoi decreti ministerialivengono bocciati, signor Ministro; ce lavogliamo fare quella domanda sulla qua-lità dei consulenti che ci sono dentro alMinistero, tale da farsi bocciare tutti i

decreti ? Ce la vogliamo fare, oppure no,oppure passa in cavalleria tutto quanto,perché tanto siamo in Italia e, quindi, nonc’è nessuna sanzione politica, ma nem-meno disciplinare, all’interno del Mini-stero della giustizia ?

Come ultima cosa, lei nelle varie inter-viste, ne ha parlato anche il collega Maz-ziotti, ha parlato della censura che sivorrebbe fare a Internet per le cosiddettebufale. Ora, quando si parla di censura inun Paese democratico, io inizierei semprea preoccuparmi, perché la deriva è semprenegativa quando si parla di censura; d’al-tro canto mi sembra assurdo che si parlidi censura, ma solo su Internet. Perché,allora, non parla di censura, magari, diquei giornali che fanno delle bufale unostato quotidiano ?

Ad esempio, lei, Ministro, ha fattoun’intervista sul L’Unità, che è nota di-spensatrice di cavolate scritte su quelgiornale. Ora, per fortuna, forse fallirà(Applausi dei deputati del gruppo MoVi-mento 5 Stelle) e, quindi, diciamo che icittadini italiani sono un pochino più evo-luti di coloro che dirigono o scrivono suL’Unità e, quindi, hanno già decretato,magari, la fine di quel libercolo, sempli-cemente perché non era un quotidiano maera una sorta di Topolino fatto, però, dagiornalisti professionisti.

Ora, però, da Ministro della giustizia,mi vergognerei sempre a parlare di cen-sura o di come veicolare le notizie, anchele bufale. Perché, in realtà, vede, dal miopunto di vista, Ministro, culturalmenteanche il fatto che ci siano le bufale, inrete, sui quotidiani, in televisione ad esem-pio, basta guardare, non so, il TG1, oanche altri TG della RAI, ormai Orfeosecondo me è un noto dispensatore dibufale, ora, in realtà, anche una bufalaaiuta, secondo me, la crescita culturaledella persona, la aiuta quando si rendeconto che quella è una bufala. In realtà, èun meccanismo in cui la persona migliorateoricamente, anche perché, grazie alcielo, Internet è così ampio che, quandoc’è una bufala, ci sono facilmente centoaltre persone che verificano che quella èuna bufala, diversamente da telegiornali

Atti Parlamentari — 73 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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come il TG1 in cui non c’è mai, magari, unTG1 della sera, che dice: scusate, quelloche abbiamo detto al TG1 dell’ora dipranzo era una bufala e ce ne scusiamo.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ANDREA COLLETTI. Quindi, magari,io fossi in lei, starei attento anche all’usodelle parole, ma soprattutto della sualegislazione (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlareMaurizio Baradello. Ne ha facoltà.

MAURIZIO BARADELLO. Grazie, Pre-sidente. Io non sono un luminare di dirittocome chi mi ha preceduto e, quindi, milimiterò a fare delle considerazioni gene-rali, che tentano anche di non irriderel’avversario politico, ma di commentare,come sono capace, le comunicazioni che ilMinistro ha fatto. Comunicazioni, sullostato della giustizia, al Parlamento, chesono uno dei momenti significativi dellerelazioni del Governo – non solo delMinistro, ma del Governo – al Parlamentostesso. È un atto che reca con sé duemessaggi chiari: quello della centralità delParlamento nell’ordinamento della Repub-blica e quello della centralità della giusti-zia nella vita e nelle istituzioni per icittadini.

Per Kelsen, uno dei massimi pensatorifilosofici del secolo scorso, al quale èlegato il pensiero nobile e l’intento nobilee programmatico di conseguire una cono-scenza del diritto non influenzata da giu-dizi di valore, la domanda « che cos’è lagiustizia ? » era un quesito anche più im-portante di quello posto 2000 anni fa daPonzio Pilato: « che cos’è la verità ? ». Ov-viamente Kelsen dà una risposta di rangofilosofico al suo quesito, che però ci dàanche uno spunto di riflessione interes-sante: la giustizia, infatti, è consideratauna qualità dell’ordinamento sociale, cheregola le relazioni reciproche tra gli uo-mini e soltanto subordinatamente essa èanche una virtù dell’uomo, cioè un uomoè giusto se il suo comportamento si con-

forma alle norme di un ordinamento so-ciale che si ritiene essere giusto. La giu-stizia, dunque, non è un valore assoluto,bensì un valore al quale tendere e proprioper questo Kelsen chiosa dicendo chel’aspirazione alla giustizia incarna l’eternaaspirazione degli uomini alla felicità, che èquello che a noi interessa molto. Sembre-rebbero chiacchiere astratte, un’introdu-zione un po’ così, quella che ho appenafatto, eppure, se riflettiamo, hanno un loropreciso fondamento ed è evidente anche inquello che oggi stiamo facendo in que-st’Aula.

I dati a consuntivo sull’amministra-zione della giustizia che il Guardasigilli ciha comunicato e le anticipazioni su quelliche serviranno – gli interventi relativiall’organizzazione e al funzionamento deiservizi relativi alla giustizia e sugli ordi-namenti, e i programmi legislativi delGoverno in materia di giustizia per l’annoin corso – non riferiscono l’immagine delmigliore dei mondi possibili, come è evi-dente, ma danno sicuramente un messag-gio positivo. Molto è stato fatto, ma tantorimane da fare, lo diceva il Ministrostesso.

C’è innanzitutto da dare atto, però, alMinistro di aver ben chiari quali sono imali endemici della giustizia in Italia, necito alcuni: l’organizzazione dei tribunali,eccellenti in alcuni luoghi e mediocri inaltri; i processi telematici autonomi, di-versi e incompleti, con enorme sperpero didenaro, ahimè; un personale anche ca-rente, male utilizzato; centinaia di prassidiverse a seconda dell’ufficio; giudici ec-cellenti e giudici mediocri come tribunali;abbiamo un legislatore che continua ascrivere malamente, alimentando così an-che contenziosi e lavoro per i tribunali;abbiamo un processo esecutivo tortuoso,lungo e incomprensibile, che avvantaggia idebitori e punisce i creditori.

Ecco, ma va riconosciuto al Ministroanche di essere intervenuto su alcuni deipunti più caldi in materia: la lentezza deiprocessi, il costo eccessivo della giustizia,la disuguaglianza dei trattamenti, non solo

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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sulla base di contingenze e, dunque, coninterventi spot, ma anche con azioni or-ganiche.

A due anni dall’avvio della cura delleriforme volute dal Ministro, tuttavia, lostato della salute della giustizia, quellacivile in particolare, pur migliorato, èancora precario, lo sottolineavano anchealcuni interventi precedenti; i processisono lenti, il personale amministrativo aranghi ridotti, arretrato in calo, ma cheresta consistente. Il tema tempo è, eviden-temente, un tema cardine nelle riflessioniche dovranno guidare le modifiche anchelegislative per i prossimi anni.

A partire dei tempi lunghi, che sono ilpunto dolente e gravido di conseguenze, lagiustizia lenta drena risorse, scoraggia an-che gli investimenti, anche quelli che de-vono riguardare l’estero e, nei fatti, frenaanche la ripresa. Servono in media quasitre anni per chiudere una lite in primogrado, secondo una fotografia scattata dalMinistero alla fine dello scorso anno. Sitratta di un dato medio, evidentemente,che sintetizza le performance molto varia-bili nelle varie sedi: vi sono i tribunalivirtuosi, a Rovereto, a Napoli nord, che hainiziato da poco, per carità, il processopuò durare meno di un anno; in altri – necito alcuni: Patti, Foggia, Vibo Valentia eMatera – si rischia di uscire anche dopocinque anni e più di lavoro.

Va sottolineato, però, che questi numerisi riferiscono solo ai procedimenti civili dicontenzioso puro in tribunale, che sono ipiù complessi, sono esclusi i fallimenti, leesecuzioni e le cause non contenziose,come le separazioni consensuali e quan-t’altro. In particolare, se si includono nel-l’analisi le cause non litigiose, i tempiscendono e il processo dura in media 470,450 giorni, e si avvicinano molto all’obiet-tivo che il Ministro Orlando ha annunciatodi aver quasi centrato nel breve periodo,ossia di chiudere in un anno.

I tempi lunghi, inoltre, non sono unaprerogativa dei tribunali: anche nelle Cortidi appello le cause civili durano in mediadue anni e dieci mesi, mentre in Cassa-zione si superano i tre anni. Ecco, il tematempo, la durata, è per noi uno dei temi

su cui bisogna lavorare, siamo lontanidagli obiettivi che ci danno anche le in-dicazioni europee e le Convenzioni euro-pee dei diritti dell’uomo.

C’è un secondo tema caldo che è quellodel personale: tra le cause dei cosiddetti« processi lumaca », i magistrati puntano ildito contro la carenza di personale am-ministrativo, che porta con sé udienzeridotte, notifiche bloccate, sportelli conorari a singhiozzo e aperture limitate equant’altro. In effetti, i buchi di personalesono ampi, ci sono delle sedi che hannonecessità di parecchio personale, ci sonodelle sedi che sono in esubero anche,mentre ci sono dei picchi: si parla deltribunale di Bolzano che si avvicina al 50per cento di vuoto di personale necessario.A soccorrere i dati, però, emerge che nonsempre i tribunali con meno personalesono anche i più lenti: tra le sedi con piùscoperture ci sono, infatti, molti tribunalidel nord, che in passato hanno persolavoratori diretti con le procedure di mo-bilità interna verso le regioni del sud, chemantengono la durata dei processi sotto lamedia nazionale; quindi è anche una que-stione di efficienza e di gestione dei tri-bunali.

La buona notizia per la giustizia civileè che l’arretrato continua a calare: sempreguardando solo al contenzioso puro intribunale, si è passati da 2,4 milioni diprocessi nel 2009 a meno di 1,6 nel 2015.Qualcuno parlava della riduzione dellalitigiosità: anche la parte più burocraticalegata alle cause, quella amministrativa deicosti, forse ha rallentato questa litigiositàe questo numero di cause in corso.

Il rapporto di fiducia con i cittadini èun punto fondamentale anche per quantoriguarda la giustizia penale, il cui stato disalute è gravato dall’incapacità del sistemadi offrire risposte alle domande di giusti-zia in tempi ragionevoli. Consapevoli dellacrisi di fiducia che investe oggi il sistemagiustizia presso l’opinione pubblica, ilgrande compito che attende tutti gli attoriistituzionali coinvolti è quello di conser-vare e far crescere la fiducia dei cittadinie della collettività.

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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In questo quadro, ci sembra assoluta-mente positiva l’attenzione riservata alproblema dell’emergenza carceri, che èstata sottolineata, così come ci sembraimportante l’attenzione rivolta – e vado achiudere – al tema dell’alleanza control’incitamento all’odio veicolato sulla rete:ne hanno parlato alcuni colleghi e avremomodo, anche nei prossimi interventi, diparlarne.

Per questo, Democrazia Solidale-CentroDemocratico valuta positivamente le mi-sure del Governo e preannuncio un votofavorevole alla risoluzione di maggioranzache verrà proposta (Applausi dei deputatidel gruppo Democrazia Solidale-Centro De-mocratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato Carlo Sarro. Ne ha facoltà.

CARLO SARRO. Grazie, onorevole Pre-sidente.

Signor Ministro, noi abbiamo ascoltatocon estrema attenzione le comunicazioniche lei ha reso sullo stato della giustizia,dell’amministrazione della giustizia e, poi-ché questa legislatura è al suo quarto annodi vita, adesso, indipendentemente dallasua durata, se giungerà o meno a scadenzanaturale, è possibile, essendo lei titolaredel Dicastero dall’inizio della legislatura,tracciare un primo bilancio almeno suquelli che sono i temi centrali di unaquestione – quella, appunto, della giustizia– che, per unanime apprezzamento, èritenuta vitale e centrale per quanto con-cerne l’andamento complessivo del nostrosistema non solo economico, delle rela-zioni sociali, quindi, nell’interesse generaledel Paese.

Noi, con grande senso di equilibrio e dimisura, conduciamo un’analisi comples-siva sul lavoro che è stato svolto nel corsodi questo quadriennio e partiamo dai datiche lei ha riferito nella sua relazione, inparticolar modo, dal tema principale, cheè quello, appunto, della condizione carce-raria nel nostro Paese e dai dati che lei ciha ricordato.

I 54.653 detenuti al 31 dicembre del2016 rappresentano ancora una soglia al-

tissima e, soprattutto, in questo numero,rispetto alla capienza regolamentare delleoltre 50 mila unità – quindi, con unaeccedenza di circa il 10 per cento –, noiabbiamo una presenza significativa di de-tenuti stranieri, che raggiungono la quotadi 18.610 e, quindi, costituiscono il 33 percento dell’attuale popolazione carceraria,rispetto alla quale non abbiamo ascoltatonel suo intervento un impegno, un indi-rizzo, un orientamento per quanto ri-guarda la connessione che esiste tra poli-tica carceraria e politica dei flussi migra-tori o, più in generale, del controllo diquesto fenomeno, ma, soprattutto e al di làdel fenomeno dei flussi migratori, cosa ilGoverno italiano intende fare a propositodi questa emergenza nell’emergenza. Se,cioè, si intende perseguire efficacemente lastrada degli accordi bilaterali soprattuttocon quei Paesi dai quali proviene la mag-gior parte delle persone che si trovano ogginelle carceri italiane e appartengono adaltra nazionalità e, quindi, consentire chela pena irrogata venga inflitta diretta-mente nel Paese di provenienza.

Questo come elemento non solo dialleggerimento complessivo della popola-zione carceraria e, quindi, di vantaggio perla condizione degli altri detenuti, perché siristabilirebbe un rapporto più equilibratotra popolazione carceraria e capienzacomplessiva dei nostri istituti, ma ancheperché questo potrebbe costituire unmodo per liberare risorse da destinareproprio al recupero e al reinserimento deidetenuti, dei carcerati.

Nell’ambito di questo tema non pos-siamo non fare un riferimento anche alproblema della custodia cautelare, attesoche, sempre per rimanere all’indicazionestatistica, sono 19.411 attualmente le per-sone trattenute in custodia cautelare,certo, con una diminuzione rispetto all’i-nizio di una legislatura di circa 6 milaunità: quindi, noi diamo atto di questirisultati dovuti anche alla legge votata dalParlamento, alla legge n. 47 del 2015. Mipreme sottolineare, essendo stato correla-tore di quel provvedimento, che si è trat-tata di una legge di iniziativa parlamen-tare, che, forse, doveva avere l’ambizione

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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di perseguire con maggiore determina-zione le finalità di contenimento dell’usodella custodia cautelare. Anche perchédevo dire che, come è emerso dalla rela-zione sul punto depositata qui in Parla-mento – perché ricordiamo che propriocon la legge n. 47 è stato istituito l’obbligodi informare annualmente il Parlamentosull’uso della custodia cautelare –, anchedalla lettura di quel documento, noi cirendiamo conto che il provvedimento do-veva essere, forse, anche più incisivo nellasua enunciazione, ma sicuramente occor-rerà intensificare i controlli e la vigilanzaper quanto riguarda l’applicazione diquelle disposizioni, perché, purtroppo, nonmancano i casi di un uso ancora distortodell’istituto della carcerazione preventiva el’assenza di qualsiasi meccanismo nondico strettamente sanzionatorio o diretta-mente sanzionatorio, ma, comunque, disegnalazione su questo tipo di fenomeni edi condizioni degenerative depotenziamolto la finalità anche di quell’interventolegislativo che pure noi giudichiamo posi-tivamente, tant’è che il testo di quel prov-vedimento è stato approvato anche con ilnostro voto favorevole.

Naturalmente, connesso sempre a que-sto rilievo e a questa osservazione, c’è iltema della responsabilità civile dei magi-strati: anche qui, un intervento c’è stato,un intervento anche per rispondere allacondanna della Corte di giustizia cheaveva rimarcato come il nostro Paese fossein ritardo anche su questo aspetto, peròdobbiamo registrare, ancora una volta, unprovvedimento sostanzialmente timido,parziale e, a nostro avviso, ancora deltutto insufficiente a garantire una tutelaeffettiva dei diritti dei cittadini e, quindi,la necessità anche di consentire, attraversouna effettiva configurazione di regime diresponsabilità, la possibilità di otteneredelle garanzie ulteriori sul corretto anda-mento complessivo della funzione, pur nelrispetto assoluto e sacro dell’autonomia edella indipendenza della magistratura, cherappresentano prerogative e requisiti chenon vanno confusi, poi, con aree di im-punità e di sostanziale irresponsabilità.

Non possiamo non avere anche unatteggiamento critico sulle iniziative pro-mosse in ambito di processo penale, nonsolo perché l’ambizioso progetto iniziale,così come più volte rappresentato e piùvolte enunciato in Parlamento, è andatovia via assottigliandosi perdendo pezzi perstrada, ma, laddove si è poi determinatauna riforma legislativa, come nel casodell’articolo 438 del codice di procedurapenale sul rito abbreviato, non possiamonon esprimere dei rilievi critici per quantoriguarda, anche qui, la sostanziale inido-neità o insufficienza a raggiungere l’obiet-tivo deflattivo che anche quella misura siproponeva, perché diventa inutile preve-dere diminuzioni di pena senza che questediminuzioni siano correlate alla determi-nazione di un limite certo rispetto almassimo edittale. Questo, di fatto, ha so-stanzialmente scoraggiato il ricorso a que-sto istituto alternativo, che avrebbe potutosicuramente dare un contributo impor-tante nella definizione complessiva deiprocessi, del rispetto del principio costi-tuzionale del giusto processo e della cele-rità anche nello svolgimento e nell’accer-tamento delle responsabilità, perché il ri-schio è che, così come congegnato e cosìcome contemplato, si traduca di fatto inuna riduzione della sfera di garanzie e ditutela della difesa del cittadino e nonconsegua, invece, quel risultato, che noiriteniamo assolutamente condivisibile, difinalità accertative sicuramente della re-sponsabilità personale, ma, in ogni caso,nel rispetto assoluto delle garanzie didifesa.

Sul tema della prescrizione, il nostrorilievo è fortemente critico, almeno conriferimento all’andamento che il provve-dimento sta assumendo nel dibattito nonsolo rispetto al testo licenziato da que-st’Aula, ma anche nel dibattito che si stasviluppando al Senato, dove si raggiungonoeffetti paradossali per cui possiamo averereati in particolar modo nel campo deireati contro la pubblica amministrazioneche andrebbero a prescriversi dopo oltre33 anni e, quindi, con una vanificazione diquella che è la funzione stessa della pena,dell’accertamento della responsabilità

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quando essa interviene a distanza di unlasso temporale così esteso, così largo, ma,soprattutto, perché l’accertamento delleresponsabilità e, comunque, il contrasto afenomeni gravi e preoccupanti, come pos-sono essere i fenomeni corruttivi o, co-munque, i fenomeni distorsivi dell’azionedella pubblica amministrazione vannoperseguiti, questi obiettivi di contrasto, condegli strumenti che non rappresentino,non si traducano, come dicevo prima,nella dilatazione assolutamente esageratadel processo, ma che, anzi, mirino adottenere il risultato repressivo in terminidi concentrazione e di immediatezza, peresempio, intervenendo su quelle parti delcodice di rito che, oggi, non segnano alcunlimite temporale.

Una volta che si è esaurita l’indagine,una volta che sono state comunicate anchele conclusioni dell’indagine, non vi è alcunlimite temporale per l’assunzione delladecisione definitiva in tema di eventualerinvio a giudizio, e quindi una delimita-zione temporale precisa anche di quellafase del processo, come molti autorevoliosservatori e studiosi della materia hannoosservato nel corso degli scorsi mesi,quando appunto il dibattito si è incentratosul tema del processo penale.

Lo stesso per il processo civile: c’è statoun intervento legislativo, in realtà dob-biamo dire che questo intervento poi si èsostanziato in una maxi delega con l’at-tribuzione di compiti all’Esecutivo, e al-cuni dei provvedimenti sono stati adottatidal Governo, manca comunque un corri-spondente incremento delle disponibilitàfinanziarie. C’è ancora il tema delle inter-cettazioni, c’è ancora il tema di fondodella separazione delle carriere dei magi-strati, ma resta il dato politico, che credosia, sul tema della giustizia, che occorreavere più coraggio per seguire delle ri-forme maggiori. E se, a nostro avviso, delleragioni del fallimento della riforma costi-tuzionale ci sono state, una di esse è stataanche perché quella riforma evitava diaffrontare proprio il tema della giustizia,che è ineludibile, e rappresenta, nell’a-genda politica ma non solo, anche rispettoalle esigenze effettive del Paese, un tema

prioritario. In questo scorcio di legislatura,attenderemo provvedimenti più efficaci edincisivi, da parte del Governo. E comeabbiamo fatto sinora, rispetto a quei prov-vedimenti che abbiamo ritenuto di condi-videre avremo un approccio assolutamenteobiettivo e responsabile, perché sappiamoche in questa materia, più di tutto, ciò chedeve prevalere è l’interesse e la tutela deicittadini (Applausi dei deputati del gruppoForza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlu-sconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare ladeputata Pia Locatelli. Ne ha facoltà.

PIA ELDA LOCATELLI. Signora Presi-dente, signor Ministro, nessuno può negareche in questa legislatura siano stati com-piuti molti importanti passi avanti in temadi giustizia, gliene diamo atto. Ricordo ladepenalizzazione di quarantuno reati,fatto positivo per noi socialisti, ma chepresenta qualche criticità: tra i quaran-tuno non c’è il reato di immigrazioneclandestina, un reato sbagliato e contro-producente, perché ingolfa i tribunali erende più difficili le espulsioni. La secondacriticità riguarda la depenalizzazione re-lativa all’interruzione di gravidanza instrutture non autorizzate. Va benissimo ladepenalizzazione, ma non va bene l’ina-sprimento delle multe, che, se prima eranodi 51 euro, ora vanno da 5.000 a 10.000euro. Chiediamo a lei, come abbiamo giàfatto con la Ministra Lorenzin, di cancel-lare o quanto meno attenuare l’inaspri-mento.

Tra le cose fatte, ricordo la riformacomplessiva della giustizia civile – se neparla poco perché è fatto positivo, di solitosi parla delle cose che non vanno, l’hasottolineato giustamente il collega Maz-ziotti Di Celso –, poi l’introduzione delprocesso amministrativo telematico e laprevisione di nuove figure di reato come letre fattispecie legate al terrorismo inter-nazionale che – lei ha sottolineato –mantengono in equilibrio diritti fonda-mentali e sicurezza, diversamente daquanto avviene in altri Paesi, anche a noivicini. Grazie alla sua opera è sensibil-

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mente migliorata la situazione del sovraf-follamento delle carceri: un passo avantima insufficiente. Come lei ben sa, non èsolo questione di metri quadrati ma anchedi qualità della vita dietro le sbarre, se sivuole che i detenuti diventino migliori dicome erano prima di perdere libertà; suquesto c’è ancora tanto da fare. Ci sono,però, segnali di miglioramento dell’effi-cienza del sistema giudiziario, ma il temadelle carcerazioni preventive rimaneaperto, così come resta da affrontare lariforma del CSM, dell’obbligatorietà del-l’azione penale, che è tale solo formal-mente, e la separazione delle funzioni dimagistratura inquirente e giudicante, chenoi socialisti chiediamo non da anni mada decenni. Infine, da presidente del co-mitato diritti umani della Commissioneesteri, colgo l’occasione per chiedere il suoaiuto, il suo supporto, tutto quello che leipuò fare, perché venga finalmente intro-dotto nel nostro ordinamento giudiziario ilreato di tortura, quanto mai necessario,come ha evidenziato il caso di StefanoCucchi, tornato ieri alla ribalta delle cro-nache. Il gruppo socialista voterà a favoredella risoluzione presentata dalla maggio-ranza.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare ildeputato David Ermini. Ne ha facoltà.

DAVID ERMINI. Signora Presidente,signor Ministro, i dati e la relazione cheoggi lei ha illustrato al Parlamento cidanno un quadro d’una giustizia che hafatto dei grossi passi avanti in questoperiodo. Ci dobbiamo tutti ricordare co-m’era il sistema della nostra giustizia inItalia quando noi siamo arrivati, e tuttidovrebbero ricordarsi il grande periodo diriforme che abbiamo iniziato, riforme chedevono andare avanti, che certamente pos-sono aver subito anche dei momenti distop per le discussioni che si hanno al-l’interno dei gruppi parlamentari, all’in-terno del Parlamento, all’interno dei duerami del Parlamento, quando le maggio-ranze che compongono il Governo sonosoprattutto di provenienze diverse, quindile discussioni che si fanno sono spesso

anche abbastanza lunghe. Però, nono-stante questo, siamo riusciti, in questoperiodo, signor Ministro, ad approvaredelle leggi che nessuno probabilmente sisarebbe mai aspettato che questo Governoe che questa maggioranza riuscissero adapprovare. Non parlo soltanto della leggesulle unioni civili, che hanno reso final-mente dignità al nostro Paese nel campodei diritti civili – una stagione quella deidiritti civili che l’Italia non ricordava,eravamo rimasti fermi agli anni Settanta–, ma voglio ricordare, fra le tante, nonsoltanto le leggi sugli ecoreati, ma la leggesul falso in bilancio, all’interno del « pac-chetto corruzione ».

Nessuno ci avrebbe scommesso. Ri-cordo che i giornalisti, all’epoca, mi dice-vano « non ce la farete », invece alla finece l’abbiamo fatta. Ci siamo impegnatimolto su questo, e credo, signor Ministro,che attraverso anche il suo Ministero, ilsuo mandato, lei abbia potuto dare un’in-dicazione e un forte sostegno anche allavoro del Parlamento. Queste riformehanno visto vari settori – alcune sonoancora in discussione, altre, come dicevo,sono state fatte –, ma se penso allagiustizia penale, che dovrà vedere il suocompletamento, per lo meno parziale, at-traverso l’approvazione del disegno dilegge che è giacente ormai da troppotempo al Senato – che spero, tutti noisperiamo, che possa essere approvato nelpiù breve tempo possibile –, voglio ricor-dare che abbiamo inserito delle norme cheservono certamente anche ai numeri chelei oggi ci ha dato: le norme che hannopermesso di avere un effetto deflattivo suiprocessi penali, la norma sulla tenuità delfatto, la norma sulla messa alla prova, lenorme che hanno portato alla depenaliz-zazione, che, vorrei sottolineare, ha ri-guardato esclusivamente quella miriade direati che avevano esclusivamente una san-zione di tipo pecuniario e che andavanoad ingolfare le scrivanie e gli uffici dipolizia giudiziaria e di magistrati, ren-dendo vane e probabilmente facendo an-che perder tempo rispetto a tantissimialtri processi importanti, su cui invecedeve essere posta l’attenzione.

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Importanti non vuol dire soltanto digrandi dimensioni, vuol dire anche cheriguardano le singole persone, perché unfurto o una truffa, per una singola per-sona, può essere importante, perché va atoccare la vita quotidiana, la vita dellafamiglia della singola persona, ed è giustoche si perda tempo su quello, che si lavorisu quello, che ci si impegni più tempopossibile, piuttosto magari che su reatibagatellari che poi, alla fine, dopo l’impe-gno di magistrati giudicanti, pubblici mi-nisteri, polizia giudiziaria, avvocati, can-cellieri ed uditori giudiziari, portavano alloStato soltanto una sanzione di 100 euro.Purtroppo abbiamo visto che su questodiscorso della depenalizzazione è statafatta anche molta demagogia e una pro-paganda addirittura sbagliata: ce ne siamosentite dire di tutte.

Io vorrei sottolineare che i decreti le-gislativi sulla depenalizzazione non hannoconsentito alcuna scarcerazione, che nes-sun condannato che avesse avuto una penadetentiva avesse alcun beneficio, contra-riamente, signor Ministro, alla ormai pur-troppo troppo vecchia legge ex Cirielli, lalegge sulla prescrizione, che noi non ab-biamo votato.

Quella sì che ha mandato al macerotanti processi, anche per pene gravi e cheavrebbero dovuto vedere persone invecescontare pene detentive. Ma vede io so chequesto può far male, lo so, ma questa è laverità perché si contestano leggi che so-stanzialmente depenalizzano multe e am-mende e, invece, non si parla delle leggiche invece sono andate a toccare moltiprocessi che, invece, avrebbero visto san-zioni molto, ma molto più gravi. Credo chein questo periodo, signor Ministro, nellavorare sotto l’aspetto del diritto penale enel lavorare anche nella parte del dirittocivile abbiamo iniziato profonde discus-sioni che hanno toccato molti settori. Ildiritto civile, la riforma del processo civile,è in questo momento ferma al Senato. Lediscussioni da fare sono molte, probabil-mente sono molto più ampie rispetto an-che a quelle che vengono toccate neldiritto penale e c’è un grande confronto.Tuttavia credo che noi possiamo lavorare

ancora su quello, per lo meno fino a chesarà in corso questa legislatura, perché ilrapporto con gli operatori del diritto,grazie anche alla sua attività e al suoimpegno, è veramente cambiato perchéabbiamo riaperto un colloquio con glioperatori, i magistrati, con gli avvocati cheè assolutamente costruttivo certamenteanche con distinzioni qualche volta com-prensibili, qualche volta meno comprensi-bili, qualche volta che ci hanno fattoriflettere, qualche volta che invece confer-mano quello che noi sosteniamo e cre-diamo possa essere sostenuto in manieratotale buona fede. C’è un aspetto impor-tante che vorrei sottolineare nel rapportocon gli operatori della giustizia: noi dob-biamo lavorare perché siano i giovani atrovare la loro soddisfazione nel far di-ventare la loro passione per il diritto illoro lavoro, che siano avvocati o che sianomagistrati. Oggi purtroppo le categoriepenalizzate sono i giovani anche nei ma-gistrati: infatti oggi per diventare magi-strato bisogna aspettare molte volte diavere oltre trent’anni e io credo che inveceun buon magistrato possa lavorare già daprima. Per questo dobbiamo – lo dico atutto il Parlamento – lavorare per avereuna legislazione che consenta subito dopola laurea – ripeto: subito dopo – diarrivare molto presto al concorso e fareimmediatamente il magistrato perché iragazzi di 25, 26, 27 anni in tutto il mondosi assumono le responsabilità ed è giustoche anche in Italia torni ad essere così.Come per gli avvocati: oggigiorno c’è lanecessità di dare una mano ai giovaniavvocati. Oggi sono tanti gli avvocati – èvero – per molte ragioni: non è questo ilmomento per discutere del numero degliavvocati. Però oggi i giovani sono quelliche soffrono, quelli che non riescono apagare il contributo unificato neanche perla loro pensione perché lavoro ce n’è pocoe quel poco che c’è è mal pagato e allora,sotto questo aspetto, so che lei si stamuovendo, tutto il gruppo del PartitoDemocratico lo sta facendo. Dobbiamocercare di dare una mano a questi giovani.Certamente conta anche la tutela di chivuole o no andare in pensione ma l’atteg-

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giamento di questo Parlamento deve essererivolto soprattutto ai giovani perché sonoloro che daranno il futuro a questa na-zione. Lei ha toccato molti aspetti, signorMinistro: l’aspetto, come dicevo prima,della deflazione dei processi. Lei ha datodelle cifre che sono molto importanti e inquesto periodo di studio e di attività cheabbiamo fatto in Parlamento abbiamo toc-cato anche l’aspetto delle giurisdizioni spe-ciali. Abbiamo affrontato nella riforma delprocesso civile la questione del tribunaleper i minorenni che dovrebbe essere su-perata attraverso la creazione di sezionispecializzate. Io sono firmatario insiemead altri colleghi del Partito Democraticoanche di una norma che consenta il su-peramento delle commissioni tributarieperché anche quelle possono diventaresezioni specializzate presso i tribunali. Cisono molte altre attività che si possonofare a Costituzione invariata e lo possiamofare nel tempo che adesso abbiamo difronte prima della scadenza del nostromandato. Lei ha toccato un altro aspetto,signor Ministro: i rapporti con l’Europa.

Abbiamo visto in questo periodoquanto sia necessaria e quanto sia stataimportante l’attività del Ministero dellagiustizia italiano nel sollecitare gli altriPaesi a coordinarsi per l’avere non sol-tanto le squadre di polizia ma per avereanche una Procura europea a cui tuttipossano rispondere perché è inutile con-tinuare a lavorare a compartimenti stagni.Io so che in un momento di populismo edi nazionalismo diventa difficile far capireagli Stati che forse mettere in discussioneuna piccola parte della loro sovranità perportare vantaggio alla sicurezza dei singolicittadini dei singoli Stati può essere fatto.È una discussione importante: facciamolainsieme perché è fondamentale che ci siaun’attività investigativa da parte dei ma-gistrati inquirenti che sia coordinata alivello europeo. Altrimenti avremo semprele lacune che abbiamo visto in questiperiodi anche purtroppo per fatti di cro-naca molto gravi come sono stati quellirelativi al terrorismo.

Nelle riforme che abbiamo fatto estiamo facendo ci sono alcuni aspetti im-

portanti. Tra poco arriverà qui in Aula lariforma sulla legge fallimentare: è unalegge che non va sui giornali, come magariquella sul processo penale quando par-liamo di prescrizione e di intercettazioni.Sulle intercettazioni voglio fare una pic-cola digressione e questo è un pensieroche riferiremo al Parlamento. Credo che ilragionamento sulle intercettazioni chestiamo facendo è di non toccarle: non letoccheremo naturalmente come strumentoinvestigativo. Credo e spero che le inter-cettazioni informatiche, di cui sentiamoparlare per fatti di cronaca in questoperiodo e che sono quelle più invadentiaddirittura delle intercettazioni ambientalie telefoniche, vorrei e spero che siano datein gestione esclusivamente alla polizia giu-diziaria perché credo che sia un passaggiodi civiltà per il nostro Paese. I cittadini sisentono garantiti dalla magistratura, dal-l’autorità giudiziaria, e dalla polizia giu-diziaria ed è corretto che questa garanziai cittadini se la sentono ancora addosso.

Dicevo della legge fallimentare chetocca interessi giganteschi. Ci sono datisulle insinuazioni al passivo nei vari fal-limenti che sono spaventose. Si parla didecine di milioni soltanto nei tribunali piùgrandi e ci sono i dati che abbiamorecentemente visto anche in un convegnodove ci dicono che l’erario nelle sue varieforme – INPS, IRPEF, IVA – soltanto altribunale di Milano conta oltre 10 milionidi insinuazioni al passivo. Questo vuol direche sono soldi di tutti che se ne vanno edè per questo che è importante la riformaperché andrà a toccare tutto il sistemaattraverso i cosiddetti sistemi di allertacioè l’imprenditore sarà avvisato prima,sarà accompagnato prima che si arrivi aquello che non si chiamerà più fallimentoma alla sua situazione di insolvenza,quando trascina non solo se stesso in unasituazione debitoria e di difficile risolu-zione ma addirittura vi trascina tutti icreditori e spesso i chirografi, cioè i for-nitori, i suoi colleghi imprenditori chesono quelli che rimangono nella tagliola eci rimettono spesso un sacco di soldi.

Pertanto, signor Ministro, il processopenale le leggi anticorruzione, gli ecoreati,

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l’autoriciclaggio, le unioni civili potreielencare moltissime riforme che abbiamofatto ma io a un certo punto voglio dire:guardate, le abbiamo fatte, sono lì, sono adisposizione dei nostri cittadini, ce ne sonoaltre che sono in corso, portiamole avantipiù che possiamo.

Infine c’è l’aspetto del personale che leicorrettamente ha indicato, di cui tutti sierano scordati. Quando il personale deitribunali diminuiva sembra che nessuno selo ricordasse. Adesso lei e noi abbiamoinnanzitutto già bandito il famoso con-corso ma ce n’è un altro nella legge distabilità e 4.000 persone, attraverso varimeccanismi, entreranno nelle nostre can-cellerie arrivando quasi non dico al 50 percento ma ad una buona percentuale perpoter coprire vuoti d’organico. Non è suf-ficiente ma siamo gli unici che l’abbiamofatto. E anche con i contatti attraversoquelli che sono i tirocinanti della giustiziacredo che abbiamo trovato una soluzioneper il concorso ma spero insomma che sipossa piano piano anche attraverso altriconcorsi riuscire a dare soddisfazione achi si è impegnato e ha messo la suapassione in questo lavoro.

Concludo, signora Presidente, auspican-domi e auspicando a nome del PartitoDemocratico che questo sistema della no-stra giustizia rimanga un sistema di lega-lità formale.

Oggi io ho paura quando sento i giu-stizialisti, quando sento invocare i tribu-nali del popolo, quando sento parlare digiustizie sommarie. Noi abbiamo paura diquella giustizia, noi vogliamo che il si-stema del nessuna pena senza nessunalegge permanga ancora, perché la forma,nel nostro sistema e nei sistemi democra-tici, la legalità formale è addirittura es-senziale. La legalità sostanziale lasciamolaalle dittature, lasciamola ai totalitarismi.Finché ci sarà il Partito Democratico, ilsistema di legalità formale in Italia ri-marrà (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscrittia parlare e pertanto dichiaro chiusa ladiscussione.

(Annunzio di risoluzioni)

PRESIDENTE. Avverto che sono statepresentate le risoluzioni Verini, Marotta,Dambruoso, Piepoli, Di Lello, Locatelli,Alfreider n. 6-00282, Ferraresi ed altrin. 6-00283, Rampelli ed altri n. 6-00284,Sarro e Sisto n. 6-00285, Daniele Farinaed altri n. 6-00286, Molteni e da altrin. 6-00287 e Pili n. 6-00288. I testi sono indistribuzione.

(Replica e pareredel Ministro della Giustizia)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare ilMinistro della Giustizia, Andrea Orlando,che esprimerà altresì il parere sulle riso-luzioni presentate.

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. Sì, subito: parere favorevolesulla risoluzione Verini ed altri n. 6-00282, contrario sulle altre risoluzioni.

Consentitemi, prima di questa brevereplica, di rivolgere un pensiero, nelgiorno in cui la terra è tornata a tremare,a tutte le popolazioni che sono colpite inquesto momento (Applausi), ai lavoratoridella giustizia di quelle regioni, di quellearee ed anche ai detenuti, che in questomomento sono ristretti e che credo vivanoquesto momento con particolare paura etensione.

Voglio dire subito, onorevole Molteni,anche per l’antica conoscenza che ci legae credo la reciproca stima, mi consentiràdi dire che ha mostrato un po’ la coda dipaglia, perché io non sommo il termine dipopulista al termine di sovranista: ci sonopopulisti non sovranisti e sovranisti nonpopulisti.

Il fatto che in alcuni casi, nel nostroPaese, questi termini si siano sommati èun elemento assolutamente accidentale.

Cerco di spiegarmi e non voglio attac-carmi ai massimi sistemi: nell’ambito dellagiustizia, essere populisti significa utiliz-zare il diritto penale come strumento dipropaganda e non guardare all’efficaciasanzionatoria del diritto penale e significa,

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faccio un esempio, pensare che un colpe-vole sia colpevole perché lo pensa lamaggioranza della comunità e non perchéci sono delle prove valutate dal giudice chevanno in questo senso.

Io continuo a pensare che invece nondebba essere la maggioranza a decidere,ma deve essere il giudizio sulla base delleprove.

Si può essere invece sovranisti in am-bito penale e in questo caso io non vedoun pericolo, vedo un elemento di ingenuità– mi si consentirà – di chi sostiene questaposizione, perché noi non potremo maisconfiggere, per esempio, il terrorismo in-ternazionale se rimarremo chiusi dentro legiurisdizioni nazionali (Applausi dei depu-tati del gruppo Partito Democratico), per-ché noi siamo colpiti come una cosa sola,l’Europa, ma ci difendiamo come Paesi traloro diversi e questo inevitabilmente creaquegli scarti nei quali i terroristi hannopotuto agire: mancanza di scambio diinformazioni, e mancanza di strumenti dicooperazione hanno consentito di allar-gare le maglie, nelle quali le centrali delterrore hanno potuto incidere e colpire ilnostro continente.

Ma vede, perché penso che sia ingenuaa questa impostazione ? Perché se sono difronte a un reato, per esempio, di carat-tere finanziario, del quale l’autore si trovain un Paese e il server che viene utilizzatoper veicolare quella truffa in un altro e lavittima in un altro ancora e magari labanca utilizzata è in un altro ancora, se iquattro Stati non si parlano e non trovanoun modo di un colpire uniti, semplice-mente quella vittima non avrà giustizia equesto non deriva da mie valutazioni dicarattere ideologico, ma dalla constata-zione del fatto che alcuni fenomeni, cheormai attentano alla sicurezza della nostracomunità e degli individui, prescindonototalmente dagli Stati nazionali.

Qui non si tratta di dividersi se i popoliabbiano o meno diritto a esprimersi con-tro il pensiero unico, che trovo anch’io inmolti casi stereotipato: si tratta di capirese costruiamo degli strumenti che, in que-sto momento storico, sono efficaci o nonlo sono.

Se ci chiudiamo nella dimensione na-zionale, rischiamo di avere strumenti che,ahimè, non lo sono.

Io non voglio la Procura europea per-ché afferisce a ideali europeisti, che pureio condivido, voglio la Procura europeaperché mi rendo conto che, se non avremola Procura europea, un certo tipo di reatinon saranno mai perseguiti e perché mirendo conto del fatto che, se nasce unacollaborazione tra polizie all’indomani de-gli attentati, se nasce una cooperazione traservizi all’indomani degli attentati, ma nonnasce anche una cooperazione che fa levasu un soggetto giurisdizionale, noi ri-schiamo di avere una deriva di Stato dipolizia, di sovrastato di Polizia a livelloeuropeo, perché rischiamo di avere sog-getti di polizia che non sono diretti daun’attività e controllati da un’attività giu-risdizionale.

Io vorrei che noi riflettessimo su que-sto, perché guardate che gran parte deldiscredito delle giurisdizioni nazionali, chenon sono più soltanto quella italiana oaltre, che sempre sono state indicate comeCenerentola, ma tutte oggi hanno un forteaffanno, deriva dal fatto che c’è uno scartotra la dimensione dell’attentato al senso disicurezza e che arriva dalla dimensioneglobale, e gli strumenti con i quali si è ingrado di agire, di intervenire e di rispon-dere a queste aggressioni.

Questo è il punto e vorrei che di questodiscutessimo di più, laicamente, senzaschermaglie e senza contrapposizioni, per-ché mi pare che questo sia il problema cherischia in prospettiva di incrinare la cre-dibilità delle giurisdizioni, tenendo contoche il diritto penale è rimasto ormail’unico strumento esclusivamente di mo-nopolio nazionale e questo non ha miglio-rato la sua capacità di incidere.

Io rifiuto il termine svuotacarceri, nonperché non ci fosse bisogno di svuotare lecarceri: è stato contestato il fatto che ci sitrova in una situazione ancora non sod-disfacente ed è assolutamente vero.

Vorrei ricordare e vorrei chiedere seera soddisfacente una situazione nellaquale c’erano 45.000 posti disponibili e

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67.000 detenuti. Se quella era una situa-zione migliore di questa, ho una difficoltàa valutare esattamente le situazioni.

Non voglio che si parli però di svuo-tacarceri per una ragione specifica, che èquesta: noi non abbiamo diminuito l’areadel controllo penale. Quando si è arrivatial massimo del sovraffollamento carcera-rio, le persone sottoposte a esecuzionepenale erano meno di quelle che sonosottoposte a esecuzione penale oggi. Cosavuol dire ? Vuol dire che abbiamo poten-ziato e aumentato le pene alternative. Nonè vero che qualcuno se n’è andato liberoincontrollato, come si racconta.

Abbiamo deciso di fare quello chehanno fatto tutti gli altri Paesi europei:avere un’esecuzione penale che si realizzain carcere e un’esecuzione penale che sirealizza fuori dal carcere.

Quando ci siamo insediati, i detenutierano 4 e le persone sottoposte a esecu-zione penale 1, attualmente per ogni per-sona in carcere c’è una persona sottopostaa esecuzione penale esterna, come in In-ghilterra e come gran parte dei Paesi chehanno sperimentato da più tempo questatradizione, questa modalità di esecuzionedella pena, che non è la libertà, è un’altraforma di privazione della libertà, che peròha tassi di recidiva più bassi, costi per icontribuenti più contenuti e naturalmente,per reati di un certo tipo, un’efficaciasanzionatoria più significativa.

Dire carcere, carcere, carcere, senzaporsi il problema di che cosa produce ilcarcere, è un modo di non migliorare lasituazione, prima di tutto della sicurezzadella comunità. Infatti, se noi spendiamotre miliardi di euro e continuiamo adavere la recidiva più alta di Europa, dob-biamo trarre la conseguenza che il carcerediventa una scuola di specializzazione perla criminalità a spese dei contribuenti.Costruire un altro carcere, individualiz-zare il trattamento, non è un’azione dibuonismo: è una modalità mediante laquale le persone escono un po’ meglio dicome sono entrate, e questo non è inte-resse soltanto di quelle persone, ma èinteresse soprattutto di quelli che stanno

fuori e che stanno intorno. Hanno inte-resse al fatto che la comunità dei delin-quenti si riduca progressivamente.

È sfuggito un dato: nel corso di questimesi abbiamo iniziato a superare le mi-sure di carattere eccezionale, che nonabbiamo rinnovato, penso alla liberazioneanticipata speciale, perché riteniamo chequesta situazione vada fronteggiata conmisure di carattere fisiologico e non dicarattere eccezionale. Vorrei dire, però,che queste misure di carattere eccezionale,che io, tra l’altro, per una situazione diemergenza, ho condiviso, non sono stateper la prima volta istituite da questoGoverno o da quello che l’ha preceduto, eneppure da quelli che lo hanno precedutoancora, ma sono state introdotte per laprima volta da Governi di centrodestra(Commenti del deputato Molteni). Le mi-sure eccezionali sì !

E vedete, sento ripetere molte volte unacosa che io condivido totalmente, cioè che,per quanto possibile, i detenuti devonoscontare la pena nel loro Paese. C’è unproblema: che, quando mi sono insediatoal Ministero della giustizia, ho chiestoquale fosse la comunità più grossa pre-sente nelle carceri italiane. Era, all’epoca,la comunità marocchina, ma ho scopertoche al mio insediamento al Ministero nonesisteva un trattato per l’estradizione e peril trasferimento dei detenuti con il Ma-rocco. Allora vuol dire che ci sono statiquindici anni in cui si è detto « bisognarimandare i detenuti a casa », ma non si èfatto niente per realizzarlo (Applausi deideputati del gruppo Partito Democratico).Io questo trattato l’ho firmato, voi sietetestimoni del fatto che è complicato edifficile trasformare una firma in un trat-tato che abbia piena efficacia.

Quando questo Trattato avrà piena ef-ficacia, incominceremo a farlo funzionare,perché un conto è dirle le cose e un contoè farle; noi abbiamo iniziato a farle. Cosìcome io sono d’accordo sul fatto che laPolizia penitenziaria sia stata considerataun Corpo di polizia di serie B per mol-tissimo tempo. Anche qui, però, segnalo ilfatto che il Primo Ministro che ha propo-sto un riallineamento della carriera delle

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forze di Polizia penitenziaria alle altreforze di Polizia è il sottoscritto, così comefaccio notare, sperando che ci sia il so-stegno di tutte le forze che sono interve-nute in questo senso in Aula, che neldecreto « milleproroghe » c’è una misurache consentirà le assunzioni di nuoveunità di Polizia penitenziaria. Vorrei dareun dato a quest’Aula, perché io ho piùvolte sottolineato il fatto che il semplicesuperamento del sovraffollamento non si-gnifica la soluzione dei problemi delladetenzione e non significa neanche avereun carcere così come lo indica la Costi-tuzione.

Significa soltanto creare la precondi-zione perché questo avvenga, perché è deltutto evidente che un carcere sovraffollatoè un carcere dove non ci può essereindividualizzazione del trattamento; e peròqualche cosa di positivo, a parte la crescitadelle pene alternative, che credo sia unfatto positivo, sta avvenendo, se è verocome è vero che dallo scorso anno aquest’anno i detenuti tossicodipendenti as-segnati alle pene alternative al carceresono passati da 3.773 a 5.343. Su questosiamo tutti d’accordo, era anche un datocontenuto dalla legge Fini-Giovanardi: chiè tossicodipendente può scontare la penain comunità, deve farlo in comunità. Ilproblema è che questo è scritto sulla carta,ma non avveniva, e oggi inizia ad avvenire.

In questo senso voglio ancora ricordareun dato, per non nascondere le difficoltàche oggettivamente ci sono, che venivasottolineato dall’onorevole Sarro. Noi ab-biamo fatto una legge sulla custodia cau-telare, i numeri sono diminuiti, ma nonsono diminuiti quanto dovrebbero, e que-sto è dovuto a due fattori, perché poi neinumeri bisogna guardarci dentro. Questa èuna spia anche di un’altra cosa che vorreidire, ma i numeri della custodia cautelaresono alti perché sono aumentati gli arrestiper reati legati alla microcriminalità, icosiddetti reati di strada. Il fatto che iltema della custodia cautelare sia in qual-che modo passato nel dimenticatoio signi-fica un fatto: che riguarda sempre menopersone importanti e famose e di piùpersone di cui non si occupa generalmente

il dibattito pubblico. Perché questo nu-mero non cala ? Non perché queste per-sone non sempre avrebbero la possibilitàdi essere sottoposte a una misura caute-lare diversa dal carcere, ma perché lamisura principe che abbiamo introdottonella legge sono i domiciliari, e molti diquesti una casa non ce l’hanno. Quindi, ilgiudice si trova nella condizione di asse-gnare questa misura nell’impossibilità diassegnarne altre, producendo oggettiva-mente un’ingiustizia. Se il fatto che vienecontestato è lo stesso, quello che fa ladifferenza non può essere il fatto se haiuna casa o se non hai una casa. Stiamolavorando in questi giorni con alcuneorganizzazioni del volontariato cattolicoper provare a mettere una toppa su questopunto, ma oggettivamente questo è unlimite del sistema che non siamo riusciti asuperare.

Vorrei fare due brevi considerazionisulle questioni della rete. L’onorevole Col-letti mi ha accusato di volere la censura;non lo voglio annoiare con un mio lungoarticolo pubblicato da Il Foglio due giornifa, ma lo rassicuro sul fatto che la censuranon è neppure nell’anticamera del miocervello. Anche qui non voglio fare unadiscussione di carattere generale; facciouna discussione legata al senso pratico.Alcuni reati, che vanno perseguiti sullabase di leggi che già ci sono, non riescono,però, ad essere perseguiti adeguatamente etempestivamente sulla rete per ragionimolto semplici: perché la capacità viraledella rete è molto forte, perché la possi-bilità di rimuovere i contenuti sulla basedi un’indicazione della magistratura nonsempre si realizza, perché il vulnus che sirealizza con un contenuto di odio in modoimmediato e simultaneo non è sempreriparato dalla sanzione che poi arrivasuccessivamente, perché spesso ci sonoproblemi di giurisdizione, di competenza.

Noi non abbiamo chiesto ai provider disostituirsi allo Stato; abbiamo chiesto aiprovider – lo abbiamo fatto come Unioneeuropea, su sollecitazione dell’Italia e dellaGermania – di dare una mano a perse-guire quei reati, chiedendo una tempestiva

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rimozione dei contenuti che, sulla basedelle leggi nazionali, sono indicati comeilleciti, ma sulla base dei fatti concretirischiano di continuare a produrre i loroeffetti a prescindere dalle pronunce,quando arriveranno, della magistratura.Questo è quello che abbiamo chiesto aiprovider: come si vede, nessun tipo dicensura. Non ho mai pensato neanchelontanamente a interventi censori sul temadelle bufale, però qui una domanda lavoglio fare io: possiamo disinteressarci delfatto che alcune bufale sono funzionalialla creazione di leggende nere, che, a lorovolta, alimentano la propaganda d’odio ?

Ci sono notizie che vengono diffusesemplicemente per colpire minoranze, percolpire orientamenti sessuali, per colpireposizioni culturali. Non credo che in que-sto caso debba intervenire lo Stato, nonpuò intervenire lo Stato, ma non mi sentoneanche di dire, onorevole Colletti, che laleggenda dei Protocolli dei Savi di Sionabbia fatto bene al popolo ebraico (Ap-plausi dei deputati del gruppo Partito De-mocratico). E come possiamo fare, in qual-che modo, i conti con questo fatto ?

Possiamo provare a costruire una retetra i soggetti discriminati che li aiuti areagire a questo tipo di campagne didisinformazione.

Sì al conflitto tra opinioni che contienequesta dinamica, ma aiutiamo i più debolia evitare che chi con la forza della men-zogna li colpisce, li lesioni fortemente neiloro diritti e nelle loro aspettative e crei lecondizioni per una propaganda d’odio cheoggi è più forte rispetto al passato, perchéè istantanea, perché è immediata e perchécolpisce in un modo in cui è più difficiledifendersi rispetto al passato.

Sul tema del processo del lavoro inter-verremo in sede di approvazione del pro-cesso civile; non sono d’accordo con l’o-norevole Sannicandro quando ci rimpro-vera di non esserci occupati del tema dellavoro; credo che la questione del capo-ralato sia una questione importante, nonperché ha inasprito le pene per i caporali,ma perché ha responsabilizzato tutta lafiliera; oggi non paga soltanto l’interme-diatore illegittimo del lavoro, oggi, paga

anche chi utilizza quel lavoro, chi distri-buisce e vende i prodotti di quel lavoro.Perché non si può far finta che non si sada dove viene un prodotto, non si può farfinta – e parlo anche della grande distri-buzione – che non si sa che quel prodottoè realizzato attraverso forme di sfrutta-mento inaccettabili del lavoro. Noi ab-biamo detto questo con quella legge e iocredo che quel principio vada affermato edifeso, così come credo che vada affermatoe difeso un punto di vista che io difenderòfinché svolgerò questa funzione, che èquesto: io non credo che il reato diimmigrazione clandestina serva a colpireeffettivamente e a risolvere questo feno-meno (Applausi dei deputati dei gruppiPartito Democratico e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà). Sono contentoche questo punto di vista, l’idea di san-zionare penalmente chi fugge da una re-altà difficile, non abbia caratterizzato legrandi democrazie durante il fascismo,perché altrimenti molti nostri connazio-nali sarebbero stati condannati (Applausidei deputati dei gruppi Partito Democraticoe Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Li-bertà), ma voglio dire con molta nettezzache se mi metto anche dal punto di vistadi chi più di me ritiene una sciagural’immigrazione clandestina, l’immigrazionein generale, dico: mettiamoci intorno a untavolo e ragioniamo, chi viene in questoPaese e in qualche modo cerca, qui, ma-gari al di fuori delle regole, una forma diaggiramento della legge, non ha pauradell’ammenda che viene comminata allafine di tre gradi di giudizio, che vengono,tra l’altro, fatti tutti a carico dell’erario,perché quando si avvia un procedimentobisogna nominare l’avvocato d’ufficio checosta a tutti noi, per poi alla fine rivalersieventualmente su un’ammenda che do-vrebbe pagare uno che è stato condannatoa tornarsene a casa. Immaginate quanti diquesti hanno pagato e quanti pagheranno.Non è più giusto occuparsi del migliora-mento delle procedure amministrative peril rimpatrio, piuttosto che intasare i tri-bunali in modo inutile ? E passi se fossesoltanto inutile; non è soltanto inutile, èanche dannoso, perché ci hanno spiegato

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coloro che si occupano di contrasto altraffico internazionale di esseri umani, chequesto tipo di reato intralcia la possibilitàdi fare luce su quel tipo di reati, perché,essendo queste persone coimputate con glistessi che le hanno portate sul barcone,non possono testimoniare contro quelliche li hanno portati sul barcone; allora,Molteni, forse ci potremmo mettere d’ac-cordo se troviamo degli strumenti piùefficaci di questo, piuttosto che continuaread agitare delle bandiere che non riesconoa fronteggiare effettivamente ed efficace-mente questo fenomeno e che rischiano difare un favore soltanto a quelli che por-tano i barconi (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico) e questo iocredo non lo volessero neanche le personeche hanno introdotto il reato di immigra-zione clandestina (Commenti dei deputatiMolteni e Ferraresi).

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, perfavore, non è questo il modo, per favore.

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. Voglio passare a un argomentosul quale diversi interventi si sono tratte-nuti. Mi riferisco alla questione del pro-cesso civile. C’è una teoria che sta circo-lando e che circola da tempo che, a frontedi un miglioramento complessivo del con-tenzioso e la diminuzione conseguente del-l’arretrato, questo è dovuto al fatto cheabbiamo aumentato il contributo unifi-cato. Io invito a mettere insieme il graficodell’andamento del contributo unificato edell’andamento del contenzioso; vedreteche negli anni in cui il contributo unificatoè stato aumentato – poi vi dirò quanto –il contenzioso ha continuata a crescere, datre anni diminuisce e, ha ragione l’onore-vole Colletti, tre anni fa decidemmo unaumento del contributo unificato che noncompensò, però, la cancellazione della mi-nore entrata che si è realizzata per ilprocesso civile telematico, che prevedel’eliminazione di una serie di bolli chevenivano precedentemente pagati nellecancellerie. Quindi, noi abbiamo sostan-zialmente tenuto invariato quanto sichiede ai cittadini per la giustizia, ma il

contenzioso è diminuito ed è diminuitoperché, sì, questo sì, abbiamo introdottodegli strumenti che, in qualche modo,disincentivano delle forme di lite temera-ria. Viene detto: ma questa è una forma disacrificio di alcuni diritti importanti. Iocredo che ci sia il diritto, sicuramente, didifenderti da chi ti chiede di pagare undebito, ma ci sarà anche il diritto di chi èun creditore di avere i soldi che haprestato e credo che da questo punto divista mettersi soltanto da una parte siaabbastanza sbagliato, anche perché, se noiaccettassimo questa idea, secondo la qualeun sistema è efficiente quando ha uncontenzioso che cresce, ne dovremmotrarre la conseguenza che il sistema piùefficiente all’interno del Consiglio d’Eu-ropa è quello della Federazione russa.Ora, io non so cosa succeda nella Fede-razione russa, ma non credo che, onesta-mente, sia una giurisdizione che debbaessere il modello che noi seguiamo. Noisiamo allineati, a livello di contenzioso,esattamente, sulla Francia, oggi, però conun contributo dei cittadini che è più basso,perché è vero che noi abbiamo delle puntemolto alte in un ambito della giustizia chenon riguarda il mio Ministero, che è lagiustizia amministrativa, ma è altrettantovero che nella giustizia civile noi siamo ilPaese che copre, con il contributo unifi-cato, una delle quote più basse, in terminidi percentuali, a livello europeo. Quindi,questa teoria non sta in piedi, sta in piedipiuttosto un ragionamento secondo ilquale gli avvocati hanno iniziato ad uti-lizzare anche altri strumenti di risoluzionedel conflitto, si sono introdotte nuoveforme come l’arbitrato, la negoziazioneassistita e la mediazione e hanno inco-minciato a funzionare e poi c’è stato – iocredo – un significativo disincentivo, ap-punto, ad un utilizzo improprio del pro-cesso. Ha ragione l’onorevole Colletti,gliene ho dato atto alla fine del suointervento, le statistiche del Ministero met-tono insieme le mele con le pere, ma lofanno da quando queste statistiche esi-stono. Dentro il primo grado di giudizioc’è la volontaria giurisdizione e c’è ancheil primo grado di giudizio civile, io però vi

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dico questo: quello stesso indice, quando cisiamo insediati, diceva: 500, e oggi dice:370. Ora io non voglio dire che tutti iprocessi durano 370 giorni, sicuramente,però, mi sembra difficile sostenere che iprocessi si siano allungati. I processi sonopiù rapidi, perché il contenzioso è dimi-nuito, semplicemente questo. Perché lanostra macchina giudiziaria funziona aregime, funziona senza imballarsi attornoai 3 milioni e 600.000/700.000 procedi-menti l’anno. Questo è un dato che non hoquantificato io ma gli osservatori interna-zionali.

Io non so se la pensiamo nello stessomodo, onorevole Colletti, ma sono assolu-tamente convinto che quello che lei pro-pone, cioè di rivedere dopo qualche annol’attuazione e l’efficacia della legge fo-rense, è un’indicazione assolutamente giu-sta. Penso che un primo passo in questadirezione possa essere l’introduzione di unequo compenso, di una legge sull’equocompenso per gli avvocati, perché ritengoche si sia venuta a determinare una spe-requazione tra posizioni dominanti deicommittenti e professionisti la cui risolu-zione non può essere assegnata semplice-mente al mercato. Sono disponibile a unconfronto nel dettaglio e con la più ampiafacoltà di approfondire le questioni sullamagistratura onoraria.

Io credo che, però, se ci domandiamose la giustizia è meglio oggi o quattro ocinque anni fa, non so qual è il termineche è stato indicato, ci dobbiamo affidareai criteri e agli indicatori e ai misuratoriche sono stati seguiti nella storia dellagiustizia nel nostro Paese. Non è chepossiamo inventarci, siccome non ci piacevedere che la febbre è scesa, allora but-tiamo via il termometro e ce la misuriamocon una matita, dobbiamo continuare adusare sempre lo stesso termometro, iopenso. E se usiamo quel termometro, queltermometro ci dice questo: di un business,che è stata la nostra croce per molti anni,che ci metteva in fondo alle classifiche, intre anni ha riconosciuto una progressionedel nostro Paese di 42 posizioni, dueposizioni nell’ultimo anno.

Gli indicatori del sovraffollamento car-cerario sono diminuiti, come ho detto, mail sovraffollamento non è risolto. Il rap-porto Transparency, che indica la capacitàdi contrasto alla corruzione, ci mette alquinto posto nei Paesi OCSE, dopo l’ap-provazione della nuova legge per il con-trasto alla corruzione. Non tutto è statorisolto, ma se mi si chiede se stiamomeglio oggi o cinque anni fa, non possoche dire che stiamo meglio di cinque annifa.

E da questo punto di vista, proprioperché oggi gli indicatori ci riconosconoun progresso, vorrei dire una cosa chequesto Paese forse non poteva dire finchéveniva messo in fondo alle classifiche: ionon sono sicuro che la corruzione siamisurata adeguatamente e in modo ogget-tivo in Paesi in cui non esiste l’indipen-denza del pubblico ministero, non ne sonoaffatto sicuro, perché mi è capitato più diuna volta in sede internazionale di vedereche c’era una normativa di altri Paesi,anche europei, che era assolutamente piùavanti della nostra, e alla richiesta poi diquanti procedimenti aperti ci fossero perquel tipo di reato si scopriva che cen’erano tre o quattro.

Non so se la separazione delle carriere,l’autonomia del pubblico ministero valgain assoluto come migliore delle ipotesipossibili, io penso di sì, ma ne possiamodiscutere. Certo che, per contrastare ireati contro la pubblica amministrazione,questo fa la differenza rispetto ad altriPaesi, e io credo che questo lo dobbiamorivendicare con forza come un merito e unpunto di forza del nostro sistema.

Io, onorevole Ermini, la ringrazio dellesottolineature che lei ha fatto, credo comelei che il passo finale debba essere quellodell’approvazione del processo penale, ilcui stallo certo non è colpa delle opposi-zioni, ci sono state divisioni all’internodella maggioranza, valutazioni diverse ri-spetto all’opportunità di approvarlo omeno. Io credo che ora sia arrivato ilmomento di approvare quella misura perdare stabilità all’insieme delle cose cheabbiamo fatto insieme in questi anni e miauguro che, anche in termini di suggeri-

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menti, di indicazioni e di proposte, vengaun contributo anche dalle opposizioni perpercorrere questo miglio finale (Applausi).

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto il deputato Rocco Buttiglione. Neha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, si-gnora Presidente. Noi sosterremo l’azionedel Governo nell’ambito della magistra-tura. La sosterremo perché siamo convintidi alcune cose, non siamo convinti di tutto,signor Ministro, vediamo che ancora cisono molti problemi irrisolti, vediamo d’al-tro canto che qualcosa si comincia a fare.

Noi abbiamo apprezzato quello che leiha detto in materia di reato di immigra-zione clandestina, è un ostacolo a regola-mentare in modo efficace e ad agire inmodo efficace per ottenere l’integrazionerapida di quelli che hanno diritto di starein Italia, e chi ha diritto all’asilo ha dirittoanche all’integrazione, ed è anche un osta-colo a rimandare indietro tempestiva-mente quelli che indietro devono tornare.Lì, lei sa che noi pensiamo che la magi-stratura italiana non faccia abbastanza eche sia necessario istituire delle sezionispecializzate, le quali consentano di deci-dere rapidamente dei ricorsi contro ledecisioni delle commissioni.

Gran parte del problema nasce dalritardo con cui la magistratura italianarisponde a questi ricorsi, che sono in largamisura pretestuosi.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEROBERTO GIACHETTI (ore 19,10)

ROCCO BUTTIGLIONE. Sappiamo chebisogna provvedere all’approvazione dellariforma del processo penale, ci auguriamoche lo si faccia senza alcun complesso diinferiorità verso l’Associazione nazionalemagistrati, perché le difficoltà, signor Mi-

nistro, non sono nate solo da divisioniall’interno della maggioranza, sono natedal fatto che una parte preponderantedella maggioranza a volte non ha suffi-ciente indipendenza di giudizio rispettol’Associazione nazionale magistrati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole An-drea Maestri. Ne ha facoltà.

ANDREA MAESTRI. Grazie, Presi-dente. Non posso ringraziare il Ministro,perché non ha replicato minimamente allequestioni da me sollevate sul tema dellamagistratura onoraria. Ho apprezzato, tut-tavia, signor Ministro, il suo richiamo allaCostituzione, che tuttora in Italia assicural’autonomia e l’indipendenza della magi-stratura e l’obbligatorietà dell’azione pe-nale e che rappresenta un argine contro laderiva populista che insidia i livelli diciviltà giuridica toccati dal nostro Paese:un bel discorso, oggettivamente, che con-dividiamo totalmente, ma le chiediamo diessere coerente e conseguente.

E chiediamo, in particolare, di rendereeffettivi i diritti dei cittadini, demolendo oalmeno abbassando i muri che ne limitanol’accesso alla giustizia, con il contributounificato, ad esempio, di entità elevata eabnorme anche per la tutela dei dirittifondamentali. Anche il contributo unifi-cato sia proporzionale al reddito del ri-corrente, sia rimodulato con criteri diprogressività. Freni, signor Ministro, lafuga dalla giurisdizione, la riduzione delsistema giudiziario pubblico a un ruoloresiduale, a fronte di nuove sedi spessoprivatistiche ed esterne, di soluzione dellecontroversie, dove rischia di essere pre-miata sempre la parte economicamentepiù forte. C’è molto da fare per un Mini-stro giovane, volenteroso, di sinistra, cuivogliamo dare una minima apertura dicredito politico. Svolga con coraggio eautonomia il suo ruolo, corregga gli errorifatti e rimetta la Costituzione al centrodella sua iniziativa. Rimuova dalle secchein cui è bloccata la riforma del processopenale. Non ceda alla richiesta di costruireun diritto speciale minore per i richiedenti

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asilo con l’eliminazione del grado di ap-pello. Restituisca dignità alla magistraturaonoraria e si adoperi per i diritti degliultimi, per le vittime dei reati domestici eanche per le condizioni dei detenuti. Vi-gileremo con rigore e intransigenza perchéattraverso il sistema giustizia passa tantaparte dei diritti ancora inattuati dellanostra bella e preziosa Costituzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Chia-relli. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO GIOVANNI CHIA-RELLI. Grazie, Presidente. Ministro, io lainvidio per il tempo che lei ha a disposi-zione per poter illustrare quello che ri-guarda il tema giustizia, che è un temamolto caro. Le ho detto prima, durante ladiscussione generale, che apprezzo sia lasua correttezza, che l’apertura al con-fronto, dico però che adesso, dagli apprez-zamenti e dalle parole, bisogna passare aifatti. Quando lei dice – e io condivido –che bisogna dare dignità alla professione,in particolare a quella degli avvocati, parlae fa riferimento ad applicare l’equo com-penso. Esiste una proposta di legge, fattadal sottoscritto come firmatario insieme atutti i componenti dei Conservatori e Ri-formisti, insieme ad altre proposte sull’e-quo compenso, sempre presso la Commis-sione giustizia, quindi sarebbe sufficienteche il Governo desse impulso alla bravis-sima presidente Ferranti, affinché venissecalendarizzato, perché sarebbe anche unsegnale di fattualità rispetto a quello che,sostanzialmente, fino ad oggi ci siamodetti.

Posso dire che, sostanzialmente, anchela replica che lei ha fatto non ha modi-ficato di una virgola rispetto a quella cheera la nostra opinione, espressa in discus-sione generale. Attendiamo dei riscontripositivi, che possano andare sia nei reaticosì importanti come l’immigrazione, chead altro.

Il tempo a disposizione, purtroppo, nonmi consente, caro Presidente e caro Mi-nistro, di approfondire i singoli articoli,voglio solo dire che è apprezzabile quello

che lei dice, ossia che terrà in massimoconto le valutazioni di ogni forza politica;allo stato, però, il gruppo dei Conservatorie Riformisti si asterrà su queste proposte(Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ci-rielli. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI. Signor Presi-dente, colleghi, signor Ministro, Fratellid’Italia non è affatto soddisfatto del suointervento, ma, vede, soprattutto perché ilsuo intervento doveva essere un po’ unconsuntivo del suo lavoro.

Lei sa bene che in tante circostanze, inquesti anni, Fratelli d’Italia ha apprezzatonon soltanto i suoi modi, i suoi metodi, iltentativo caparbio, con poche risorse, dirisolvere i problemi organizzativi, ma an-che nel concreto, in qualche circostanza,ha apprezzato dei passi in avanti che purela sua azione in questi anni ha svolto,ovviamente, da uno sguardo complessivo.

Oggi, a distanza di ormai un impegnopluriennale da parte sua e, soprattutto, dacinque anni in cui il PD, di fatto, sostieneil Governo, anche in un periodo in cui leiera il responsabile nazionale del suo par-tito per il settore giustizia, credo chealcune linee programmatiche debbano,poi, corrispondere a giudizi concreti.

Peraltro, ascoltandola sia nella sua re-lazione che in replica, mi sono anche resoconto che, oggettivamente e conoscendolain perfetta buona fede, lei è molto influen-zato dalla sua visione ideologica dellagiustizia, della sicurezza. Gli accenni al-l’idea delle diseguaglianze sociali e allericchezze distribuite in malo modo comefonte e causa principale della delinquenza,combinate all’accenno – lei sa, noi siamosempre stati forti sostenitori della politicadi lotta e di contrasto alla corruzione –,all’idea della lotta al potere borghese deicolletti bianchi mi confermano che, pro-babilmente, lei non apprezza realmente lostato del Paese.

Tante volte, in questo Parlamento, horicordato una citazione: non sono solito

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farlo, ma mai come questa volta ha unsenso. Il primo codice della storia dell’u-manità, il codice Hammurabi, iniziava conuna locuzione: « In modo che il più fortenon possa sopraffare il più debole ». Al-lora, io innanzitutto le chiedo, a livello dicoscienza: lei pensa che dopo cinque annidi Governo del suo partito, in Italia, i piùdeboli non sono sopraffatti dai più forti ?Che le vittime dei reati vedono punitieffettivamente i delinquenti ? Che le vit-time dei reati sono sostenute dallo Stato,non soltanto punendo adeguatamente idelinquenti, ma, complessivamente, fa-cendo in modo che ci sia sicurezza ?Oppure, magari, per sposare da un altropunto di vista ciò che dice, è proprioconvinto che nel diritto civile, anche con leriforme messe in campo da lei, il piùpovero si possa difendere adeguatamentecontro il più ricco ? Io penso che, cono-scendo la sua onestà intellettuale, unariflessione su questo la debba fare.

Anche con riferimento al tema sulquale tante volte ci scontriamo – ma sulquale, spesso, penso che abbiamo la stessaanalisi – il tema delle carceri e dellaciviltà di un Paese, è evidente che lamisura della civiltà di un Paese si valutasoprattutto dal sistema carcerario: carceridisumane, dove i detenuti non contanonulla, dove vivono in condizioni brutali,senza nessuna politica reale rieducativa daparte dello Stato non portano nulla dibuono. Mi sembra non una cosa logica, misembra una cosa banale, eppure sappiamobenissimo qual è la condizione, nonostantele sue riforme, delle carceri italiane. L’u-nico motivo vero è che non si vuolemettere, appostare le risorse finanziareadeguate per tutto ciò: non si fa nulla persostenere gli organici, soprattutto, in or-dine a ciò che dovrebbe affiancare ildiscorso delle misure alternative. Se lemisure alternative fossero veramente unsostegno al detenuto che, magari, ha com-messo un reato lieve o anche a un dete-nuto che ha commesso un reato grave edè a fine pena e tu lo vuoi riaccompagnaread un reinserimento nella società, noisaremmo d’accordo, ma, oggettivamente,questo manca. Manca perché non ci sono

servizi sociali adeguati, manca perché nonci sono le figure adeguate in carcere,qualitativamente, nel senso che non ce nesono tante qualitativamente come do-vrebbe essere e, soprattutto, manca, ap-punto, questa quantità. Io mi rendo contoche i soldi che il suo Governo le ha messoa disposizione sono praticamente nulli emi rendo conto che quello che aveteritenuto più facile fare sono misure nonfinalizzate a rieducare il detenuto, ma afarlo uscire anticipatamente dalle carceri,perché le carceri sono sovraffollate.

Costa costruire nuove carceri, costaassumere nuovo personale, me ne rendoconto, ma, certamente, non è che si puòrisolvere il problema dell’inefficienza delloStato a contrastare la criminalità e a dareadeguate condizioni di vita ai detenutisemplicemente mettendoli in libertà omettendoli in libertà fittiziamente. Infatti,agli arresti domiciliari, in mancanza di unsistema adeguato di controllo – non sol-tanto i braccialetti, ma anche la quantitàdelle forze dell’ordine incredibile che bi-sognerebbe impiegare –, di fatto, ciò rendeil controllo difficile, tant’è, che lei do-vrebbe rendere conto in Parlamento delnumero dei reati commessi da personementre sono agli arresti domiciliari, men-tre sono in libertà vigilata, mentre sono inaffidamento in prova ai servizi sociali:allora, vedremo che, probabilmente, i nu-meri sono diversi e c’è meno da essereallegri del fatto che le misure alternative,in Italia, sono aumentate. Ecco perché noichiamiamo « svuota carceri » questi prov-vedimenti, perché non sono provvedimentimirati alla rieducazione o al reinserimentodei detenuti, altrimenti li avremmo accet-tati.

E uno degli strumenti principi dellarieducazione sarebbe la liberazione anti-cipata. Cioè, io ti dico: caro detenuto, nonse ti comporti regolarmente, se ti comportibene, se accetti di fare dei lavori social-mente utili, se accetti di sottoporti ad unprogramma di rieducazione, io ti do unosconto di pena. Invece no, voi anchequesto strumento, che già non funzionavabene, lo avete reso uno sconto di pena,perché, di fatto, la liberazione anticipata

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viene computata prima di iniziare la car-cerazione, serve ad impedire al delin-quente di andare in galera e serve, peresempio, a colui che ha ucciso la moglie –che, poi, come è accaduto qualche giornofa, aveva avuto quindici anni, ma pereffetto della liberazione anticipata, difatto, ne ha scontati dieci, più l’affida-mento in prova ai servizi sociali e quan-t’altro – di uccidere la seconda moglie.

Lo dico non perché voglio essere po-pulista o demagogico, come lei diceva, eneanche perché ricerco consenso. SignorMinistro, noi parliamo, perciò siamo par-lamentari, a nome del popolo: se il Go-verno fa cose che riteniamo sbagliate, nonè che dobbiamo stare zitti perché sonotemi delicati: quindi non si può parlaresulla sanità perché, altrimenti, si fa idemagoghi, non si può parlare della giu-stizia e della sicurezza. Noi diciamo quelloche pensiamo e, ovviamente, speriamo chele persone ci diano più forza in Parla-mento per poter cambiare le cose. Inquesto non penso che ci sia peccato, néveniale né mortale, ma semplicemente fac-ciamo il nostro dovere.

Anche sulla vicenda delle depenalizza-zioni, nessuno è tanto sciocco da dire cheper l’accattonaggio, piuttosto che per gliatti osceni in luogo pubblico, si andava ingalera, però sono reati che possono con-sentire a cominciare a mettere in rigapersone che deviano dalla retta via e daregli strumenti adeguati alle forze dell’or-dine per contrastarli. E, guarda caso, sonotutti reati commessi normalmente, in que-sta fase, proprio dagli stranieri.

Sull’immigrazione clandestina, il reato,noi ci battiamo certamente perché è ancheun simbolo, ma lei sa bene che, quando sivuole, si possono accelerare e prevederedelle procedure per la condanna, soprat-tutto, a contravvenzioni molto rapide. Stadi fatto che non è che voi governate dadue giorni e proponete di abrogare il reatodi immigrazione clandestina perché pen-sate che impedisca le espulsioni: perché inquesti tre anni non le avete fatte leespulsioni ? Avreste potuto mettere incampo un sistema adeguato, in tre anni,per espellere le persone – lei, Minniti, che

è stato sottosegretario all’interno e, oggi, fail Ministro – e, oggi, ci proponevate dicancellare il reato d’immigrazione clande-stina e, magari, saremmo stati d’accordo.

Invece, promettete – nella prossimalegislatura, penso – di espellere le personee, intanto, volete cancellare il reato diimmigrazione clandestina. È un segnalesbagliato, in un momento in cui sappiamoche non ci sono 500 mila persone, tantearrivate in tre anni ...

PRESIDENTE. Deve chiudere, onore-vole Cirielli, abbiamo passato il tempo.

EDMONDO CIRIELLI. Chiudo. Non cisono 500.000 persone che hanno diritto achiedere asilo, ma tantissime persone en-trate illegalmente. Potrei dire tanto, mapenso che nella sostanza mi sono spiegato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole LucaD’Alessandro. Ne ha facoltà.

LUCA D’ALESSANDRO. Presidente,onorevoli colleghi, signor Ministro, la suacomunicazione sull’amministrazione dellagiustizia ci dà la possibilità di fare unbilancio complessivo dell’operato del Go-verno sulla materia. Lo diciamo subito: siè fatto qualche passo avanti, qualche prov-vedimento è andato nella giusta direzione,ma il giudizio complessivo non può esseresufficiente, e per l’incompletezza nella de-scrizione di alcuni fenomeni, e per l’omis-sione di altre criticità, e ultimo, ma noncerto per importanza, per il mancato rag-giungimento di obiettivi minimi per unPaese civile.

Partiamo dal titolo: forse più che sul-l’amministrazione della giustizia, occorre-rebbe una comunicazione sullo stato disalute della giustizia. Diagnosi: alcune pa-tologie manifestatesi da anni non ancoracurate, altre affrontate con cure non suf-ficienti, altre ancora – troppo poche, pur-troppo – in via di guarigione. Prognosiriservata, con ampie possibilità di guari-gione se e solo se si agirà tempestivamenteed efficacemente, ad esempio sui tempidella giustizia. Lei, signor Ministro, ha

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rivendicato la diminuzione del carico giu-diziario civile – un dato certamente po-sitivo –, ma raggiunto prevalentementeattraverso ostacoli economici e formali cherappresentano deterrenti all’azione legale.È pur vero che, negli anni, i tribunali sonostati intasati da cause talvolta pretestuose,ma l’unica via era terrorizzare i cittadini ?E comunque, il rapporto tra numero dicittadini e causa intentate nel civile restatroppo alto. La mediazione obbligatoriasta funzionando, ma deve essere imple-mentata, perché pensare che i procedi-menti civili pendenti sono oltre 3,8 milionifa riflettere e capire quanto ancora ci siada fare. Ma troppi sono anche i procedi-menti penali in corso; anche qui, il dato cidice 3,2 milioni, nonostante le misuremesse in atto. La depenalizzazione dialcuni reati minori, risalente a poco più diun anno fa, è stato un provvedimentoindirizzato nella giusta direzione, avendocontribuito a ridurre la mole di lavoro:bene, ma non basta.

Ha evidenziato, signor Ministro, comesia migliorata la situazione carceraria, ri-vendicando il numero dei detenuti e l’au-mento della capienza, ma ho omesso didare le cifre più significative, quelle chepiù vanno ad incidere sulla qualità dellavita delle persone, le cifre relative all’esu-bero di detenuti rispetto alla capienzamassima e la percentuale di detenuti perposizione giuridica. Non le ha date lei, lericorderò io. Ebbene, al 31 dicembre, idetenuti nei 191 istituti penitenziari erano54.653, a fronte di una capienza di 50.228posti: uno scarto di oltre 4.000 unità, undato in coerenza con il passato. E ancora:dei 54.653 detenuti, 9.337 sono in attesa diprimo giudizio e 9.586 sono condannatinon in via definitiva, che tradotto significache un detenuto su tre è in carcere puressendoci la possibilità di una sua asso-luzione; ecco quindi emergere l’uso e l’a-buso della custodia cautelare, una misurache dovrebbe essere straordinaria ma chepurtroppo è ormai invalsa come prassi. Dastrumento eccezionale si è purtroppo tra-sformato in un anticipo di pena, chetroppo spesso ha dovuto però fare i conti

con assoluzioni e con conseguente richie-sta di risarcimento danni per ingiustadetenzione.

A ciò si ricollega naturalmente un altrotema da lei affrontato: la responsabilitàcivile dei giudici. Le faccio un nome,signor Ministro: Giuseppe Gullotta, è ilmuratore accusato e condannato per l’o-micidio di due carabinieri; ventidue annidi detenzione per un’accusa gravissima cipossono stare, peccato che quell’accusa siacaduta. Trentasei anni dopo l’inizio delcalvario per l’allora diciottenne Gullotta, ilproscioglimento quindi la richiesta di ri-sarcimento – 6,5 milioni, ben poco, afronte di una vita rovinata – che lo Statodovrà versare a Gullotta. Chi ha sbagliatocontribuirà al risarcimento ? Se sì, perquanto ? Sarebbe curioso saperlo, matemo che la risposta potrebbe non soddi-sfare le aspettative mie e di tanti italiani,almeno quei 20 milioni che votarono « sì »al referendum sulla responsabilità civiledei magistrati. Non solo. Nella sua rela-zione solo un breve passaggio è statodedicato al capitolo intercettazioni, peral-tro con la sua stessa ammissione che nonpossiamo più procedere con circolari delleprocure ma con interventi organici sullivello nazionale finalizzati ad arginarel’uso improprio. Sulle intercettazioni sideve arrivare a stabilire pene certe, nontanto per chi le pubblica ma per chi,ledendo i diritti degli indagati, le fa filtrareagli organi di informazione, mettendo an-che a repentaglio il regolare svolgimentodelle indagini e dei processi, provocando,tra l’altro, una gogna e una condannamediatica che non consentono possibilitàdi difendersi. E non una parola, signorMinistro, ha dedicato ad un punto stret-tamente correlato con il tema intercetta-zioni: il rapporto malato tra alcuni magi-strati di certe procure e certa stampa chesi palesa nel passaggio improprio ed in-formale di informazioni su atti e fattiprocessuali, che spesso porta a condannepreventive, almeno, ahimè, spesso solo dalpunto di vista dell’impatto mediatico.

A questo proposito, signor Ministro, unaltro appunto: comprendiamo l’imbarazzo,ma non una sola parola è stata spesa per

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tutti i casi di malagiustizia, laddove spessosi sono inseguiti i teoremi più importantisotto il profilo del clamore mediatico chedi quello dell’effettiva responsabilità pe-nale. E dire che il calendario degli ultimitredici mesi e alcuni articoli di stampa,che meritoriamente hanno affrontato iltema, hanno offerto lo spunto e la sintesidi tanti, troppi casi di proscioglimenti eassoluzioni giunti dopo che i protagonistierano stati sbattuti in prima pagina, conconseguenze sulla conservazione dei loroincarichi.

Qui bisognerebbe aprire un capitolo sulproblema, più volte ipocritamente tenutosottotraccia, ma purtroppo evidente e daaffrontare con coraggio, dello squilibriotra poteri dello Stato, da quando sono statieliminati i fondamentali contrappesi costi-tuzionali rappresentati dall’articolo 68della Costituzione, con il rischio chetroppo spesso una parte, per fortuna mi-noritaria, della magistratura si è trovata acondizionare l’attività politica con inchie-ste tanto eclatanti quanto fallimentari.Solo per citare alcuni esempi: assolti ipolitici coinvolti nell’inchiesta « Why Not »,cancellata la richiesta di rinvio a giudizioper Clemente Mastella, assolto Vasco Er-rani, prosciolto il dirigente del Ministerodelle infrastrutture il cui coinvolgimentonell’indagine aveva portato alle dimissionidell’allora Ministro Lupi, assolto IgnazioMarino, prosciolti alcuni politici coinvoltiin « Mafia Capitale », archiviata l’accusanei confronti dell’ex segretario campanodel PD, Stefano Graziano, condanna par-zialmente cancellata in Cassazione, in re-lazione al reato più grave per OttavianoDel Turco, e mi perdoneranno altre vit-time della cattiva giustizia che non hocitato perché sfuggite, data la moleenorme di inchieste finite nel nulla. Col-pevoli di essere innocenti, potremmo de-finirli, vittime di una gogna mediaticafiglia di un malcostume che si protrae datanti, troppi anni.

È il virus della mala giustizia, per citarele parole dell’ex deputata Ilaria Capua, lavirologa sbattuta in prima pagina da unnoto settimanale senza aver ricevuto no-tifiche da parte degli inquirenti; un’accusa

infamante rivelatasi poi infondata, chetuttavia ha spinto la nostra ex collega alasciare quest’Aula e il nostro Paese nelloscorso settembre. Qualcuno dovrà purchiedere scusa, nessuno quasi l’ha fatto, neprendiamo atto. E ancora, a che puntosiamo con la revisione dell’ordinamentodella magistratura, vera madre di tutte lebattaglie ? Glielo dico io: è a un puntomorto. Non nascondiamo che per noi ilcardine da seguire dovrebbe essere unachiara e netta separazione delle carriere.Dubitiamo che possa essere raggiunta intempo breve, ma continuiamo a confidarein una resipiscenza e in un affrancamentodelle pressioni di chi vede di cattivo occhiol’introduzione di un principio che do-vrebbe essere assodato: da una parte l’av-vocato dell’accusa, dall’altro l’avvocatodella difesa, in mezzo, equidistante, ilgiudice.

Signor Ministro, in questo interventoho deliberatamente omesso di soffermarmisu risultati positivi raggiunti durante il suomandato, non perché non li riconosca, maperché sarebbe stato pleonastico rispettoalla sua relazione. Ho preferito inveceevidenziare le lacune e le storture delnostro sistema giudiziario, nel tentativo disensibilizzare, qualora ce ne fosse bisogno,lei e il Governo, sulle migliorie che anostro avviso dovrebbero essere apportate.Misure di civiltà, in particolar modo, re-lativamente ai tempi della giustizia, allavergognosa situazione carceraria, all’abusodella custodia cautelare e delle intercetta-zioni. A questo proposito, il tentativo diallungare in modo abnorme i tempi dellaprescrizione appare come una provoca-zione e, allo stesso tempo, un modo permantenere sine die i cittadini nel trita-carne della macchina giudiziaria. Questoperché l’inefficienza di chi dovrebbe con-durre in tempi brevi i processi, invece diessere punita, viene premiata con la pos-sibilità di poter indagare praticamente atempo indeterminato, con buona pace dichi vorrebbe ottenere il prima possibile laverità giudiziaria.

Per chi viene condannato all’ergastolo,si dice « fine pena mai »; se dovesse essereriformata in tal senso la prescrizione,

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potremmo dire che per gli imputati siintroduce il principio « fine gogna mai ».Confidiamo che i nostri auspici siano in-terpretati da lei e dal Governo non comecritiche ma come sollecitazione ad impie-gare il tempo residuo per intervenire al-meno su alcuni di questi punti. Se ciòdovesse verificarsi, il nostro gruppo non sitirerà indietro. Abbiamo annunciato sindalla nascita di questo Governo che vote-remo i provvedimenti che ci convincono,ed è quello che faremo. Per queste ragioniannuncio che il gruppo di Scelta Civica-ALA si asterrà sulla risoluzione di mag-gioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Dam-bruoso. Ne ha facoltà.

STEFANO DAMBRUOSO. Presidente,ringrazio il Ministro per le informazioniche ci ha voluto dare. Noi del gruppoCivici e Innovatori, invece, diversamenteda Scelta Civica-ALA, riteniamo di soste-nere con convinzione la risoluzione che leici ha voluto nel dettaglio illustrare, e i varipassaggi che ha ritenuto di dover esplicareper informare adeguatamente l’Aula suirisultati ottenuti dal lavoro fatto senz’altrodal Ministro della giustizia, ma con unapartecipazione attenta di questo Parla-mento e del lavoro fatto in Commissionegiustizia.

Corrisponde assolutamente al vero – edè difficile che i numeri possano esseresmentiti – che la riduzione, non solo deicrimini ma soprattutto della cosiddettaemergenza carceraria, corrisponde esatta-mente, in termini numerici, a quelli che leici ha rappresentato. Passare da 64.000 a50.000 – meno 15.000 – vuol dire averriscontrato dei numeri che purtroppo laCorte europea dei diritti dell’uomo avevasollecitato al nostro Paese di rivisitare ecosì è stato fatto. Quindi un risultato chenoi non possiamo che apprezzare conassoluta convinzione dettata, prima ancorache da una vicinanza di progettualità po-litica, senz’altro dai numeri che ci dannola certezza matematica che quel risultatoè stato raggiunto.

Sui passaggi che lei ha fatto sullaimportante risposta che è stata data aquella che, va detto in tutta obiettività,non sempre viene vissuta come una prio-rità legislativa del nostro Paese che èquella legata al rischio fondamentalistache causa purtroppo una percezione diinsicurezza di cui dobbiamo rendere contocome delegati in questa sede da parte deicittadini che ci hanno votato. Ebbenequella emergenza è stata sostanzialmentemonitorata e c’è stata una risposta impor-tante con il decreto, cosiddetto « l’antiter-rorismo », successivo ai fatti di CharlieHebdo che hanno visto introdurre nelnostro Paese norme che sono senz’altrofiglie di un’emergenzialità che altri periodistorici non ci hanno indotto ad emanare.Ciononostante, sebbene fortunatamente ilnostro Paese non avesse conosciuto diret-tamente i fatti che hanno poi causatoun’emergenzialità globale europea, ebbeneil nostro Paese ha introdotto norme chericordo ogni volta che ho la possibilità dirammentare laddove vengo chiamato adinformare il pubblico di che cosa è statofatto in questo Paese. Ricordo, ad esempio,che oggi è possibile poter incriminare earrestare persone che potenzialmente nonsono neanche mai uscite di casa perché difronte al web si autoarruolano, si autoad-destrano, si auto-organizzano. Tutto que-sto vuol dire avere la consapevolezza nonsono ideologica, non solo populistica madel rischio concreto che purtroppo il con-testo europeo globale sta passando suquesto tema. Ed è di questo che noiprendiamo atto positivamente così comeprendiamo atto anche finalmente, come èstato ricordato, della definitiva approva-zione delle quattro Convenzioni legate alterrorismo che – mi piace ricordare –contengono tra l’altro, oltre all’importantedefinitiva approvazione del tema dellesquadre investigative comuni di cui si èparlato, anche tutto il tema della confiscadei beni e del sequestro precedente allaconfisca dei beni, proprio in materia de-stinata al finanziamento di attività terro-ristiche. Anche questo è un tema che erastato più volte pensato ma mai poi tra-dotto in normativa interna, così come

Atti Parlamentari — 95 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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quella sul terrorismo nucleare e quellasulla circolazione illegale di materiale ra-dioattivo. Tutte norme che in contestiinternazionali vengono trattate e che, tut-tavia, nel nostro Paese aspettavano unadefinitiva approvazione. Lavorando con-vinti sul progetto di questo Governo noisiamo riusciti ad introdurre tutto questo.Siamo in attesa – mi piace ricordarlo – ein questo senso sono sicuro che la sensi-bilità già dimostrata in termini proprio digestione politica di questo fenomeno lachiamerà ad essere parzialmente più at-tivo rispetto a quanto fino a oggi è potutoaccadere. È pendente nella Commissione Iuna proposta di legge Dambruoso-Man-ciulli sulla de-radicalizzazione che è l’altrogrande tema sul quale la sicurezza deicittadini potrà trovare un completamentoin termini di prevenzione rispetto al fe-nomeno del terrorismo. Ecco davverosiamo fermi in Commissione I e stiamolavorando per velocizzare. In tutto questocredo che davvero il Governo, che leirappresenta oggi, debba avere una sensi-bilità corrispondente a quella già dimo-strata negli altri settori che ho in prece-denza ricordato. Ma non posso neanchesottacere, perché nel nostro gruppo cisono persone che hanno una competenzamirata e specifica sul tema, che anche laratifica del Protocollo addizionale dellaConvenzione del Consiglio d’Europa sullacriminalità informatica è un altro fatto daannoverare tra i risultati assolutamenteimportanti di adeguamento della nostralegislazione alla legislazione non solo in-ternazionale ma soprattutto all’attualitàdelle necessità che, invece, le nostre strut-ture di prevenzione debbono possedere.

Così come anche, in materia di diffa-mazione, purtroppo al Senato è ancorapendente una proposta di legge che erastata condivisa in modo trasversale dallecomponenti della maggioranza governativae che, invece, purtroppo insieme a quellasull’hate speech è ancora pendente: anchequesto è un peccato che non si riesca atrovare una canalizzazione per velocizzarel’iter legislativo. Sono davvero tematicheimportanti con cui, ad esempio, avremmopotuto davvero dare risposte importanti a

temi che sono stati di volta in voltarichiamati di recente come quelli dellapericolosità dell’utilizzo del web allorchévengano emanati o vengano diffusi, ven-gono propalati veri e propri messaggi diodio, veri e propri messaggi di aggressivitànei confronti di altri. Peccato, ancora nonè stato fatto, ma abbiamo ancora il tempoper portare quelle proposte a termine alSenato. Parlando ancora di ulteriori obiet-tivi che potrebbero essere raggiunti, sem-pre al Senato si è bloccata l’importantis-sima riforma sulla prescrizione, che lei harichiamato, che davvero aveva trovato ungiusto punto di equilibrio, peraltro nonraggiunto facilmente e soprattutto rag-giunto dopo un lavoro intenso fatto inCommissione con l’audizione di tutti glioperatori giuridici coinvolti, gli avvocati ei magistrati. Ebbene anche la prescrizioneper ragioni purtroppo quasi esclusiva-mente politiche si è bloccata in Senato eanche questo rappresenta davvero un li-mite che questa legislatura avrebbe potutosuperare con maggiore convinzione.

Per quanto riguarda l’altro tema da leiaffrontato sulla giustizia civile occorresenz’altro valorizzare l’adozione di stru-menti efficaci per abbattere l’arretratoprocessuale che lei ha segnalato e cheeffettivamente è stato realizzato. Nellalegge n. 98 del 2013 ci sono misure perl’efficienza del sistema giudiziario e ladefinizione del contenzioso civile: ebbeneil Governo ha davvero ritenuto necessarioinserire in quelle disposizioni concernentila giustizia civile e purtroppo i suoi tempibiblici proprio la rapida definizione dellequestioni attinenti alla conflittualità giuri-dica sviluppatasi. Davvero questa rappre-senta un’importante materia che può re-stituire credibilità al nostro Paese richia-mando, così come si è spesso riflettuto,anche investimenti maggiori da parte diinvestitori internazionali. Sempre oggi inCommissione giustizia del Senato pur-troppo è ancora in corso l’esame delladelega al Governo recante: Disposizioniper l’efficienza del processo civile. Anchequesto rientra tra i temi che purtroppovediamo bloccati solo per difficoltà disintesi politica. È davvero un peccato.

Atti Parlamentari — 96 — Camera dei Deputati

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PRESIDENTE. La invito a concludere.

STEFANO DAMBRUOSO. Sto per con-cludere, ma non posso non ricordare an-che un tema che lei ha trattato: la giustiziaamministrativa, che ci ha fortemente sol-lecitato come gruppo di Civici e Innova-tori. Tra le altre misure su cui è utileriflettere vi è anche l’entrata a regime delprocesso telematico e del decreto legisla-tivo n. 50 del 2016 sull’aggiudicazione deicontratti di concessione e sugli appaltipubblici nonché per il riordino della di-sciplina vigente in materia di contrattipubblici relativi a lavori, servizi e forni-ture. Vorremmo segnalare l’opportunità diuna riduzione del contributo unificato oggitroppo oneroso. Ho voluto sintetizzarequanto ci siamo fatti carico di rappresen-tare anche da parte degli operatori dellagiustizia amministrativa che ci hanno dav-vero stimolato fortemente in questo senso.

PRESIDENTE. Deve concludere.

STEFANO DAMBRUOSO. Vado a con-cludere confermando la nostra convintaadesione ad un voto favorevole e di con-ferma della bontà dell’operato fatto finoad oggi dal Governo sulle materie che leiprima ci ha rappresentato (Applausi deideputati del gruppo Civici e Innovatori).

PRESIDENTE. Prima di dare la parolaall’onorevole Molteni, pregherei tutti, so-prattutto dove sono i capannelli, di ab-bassare il tono della voce, perché siamopochi e si sente molto bene.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Il problema è chesiamo pochi. Presidente, ovviamente ri-cambio al Ministro Orlando stima ed ami-cizia, anche perché oggettivamente credoche fare il Ministro della Giustizia inquesto Paese sia un mestiere abbastanzacomplicato e raccolgo subito l’invito però,Ministro, lei ha chiesto disponibilità ecollaborazione dove credo questa è possi-bile credo che c’è la volontà da parte ditutti di poterla dare.

Io chiedo subito una cosa al Ministrodella giustizia: quest’Aula, un anno emezzo fa – e guardo la presidente Fer-ranti con stima – ha approvato una pro-posta di legge, a prima firma dal sotto-scritto, del gruppo parlamentare dellaLega, votata, sposata e migliorata grazie allavoro della presidente Ferranti, sulla nonapplicabilità dell’abbreviato per alcuni re-ati di particolare gravità sociale.

Nasceva come non applicabilità dell’ab-breviato per i reati puniti con la penadell’ergastolo, l’abbiamo però mantenutoin modo sostanziale: non dare lo sconto dipena di un terzo per reati particolarmentegravi.

Cito un reato che è particolarmentecaro al Presidente della Camera Boldrini,che in questo momento non c’è e a cui mipiacerebbe qualcuno riportasse queste po-che parole: ebbene, la Camera, quasi al-l’unanimità, ripeto, grazie al lavoro e al-l’intelligenza e al buonsenso di tutte leforze politiche, ha votato questa propostadi legge, cioè per reati particolarmentegravi, tra cui ad esempio il femminicidio,non applicare lo sconto di diritto di unterzo. Credo sia una norma di assolutobuonsenso, credo una norma di giustiziasociale importante.

Quella norma è stata approvata, è an-data al Senato e la Commissione giustiziadel Senato ha imboscato questo proposta,ripeto, assolutamente intelligente e atteso,visto che, tra l’altro, oggi il Senato havotato una Commissione d’inchiesta sulfemminicidio. La Commissione giustiziadel Senato per un anno l’ha tenuta lì,questa proposta di legge.

Dopodiché, in maniera astuta e, credo,non disinteressata, purtroppo, questa pro-posta di legge è stata abbinata, insieme adaltre 40 proposte di legge, al disegno dilegge sulla modifica al codice penale; èstata abbinata ma non inserita. Cosa si-gnifica ? Significa che nel testo base diquella proposta di legge, nel testo basedella modifica della riforma del codicepenale, la nostra proposta di legge, votatadalla Camera, quindi nell’esercizio dellefunzioni della Camera, è sostanzialmentesparita, quindi non c’è più, non esiste più.

Atti Parlamentari — 97 — Camera dei Deputati

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Ripeto: è una proposta di legge utile,interessante e condivisa.

Ecco, io ho chiesto più volte alla Pre-sidente della Camera, evidentemente nel-l’esercizio delle funzioni della Camerastessa, di sollecitare il Senato affinchéquella proposta di legge ritornasse nellapropria autonomia dibattimentale e poi laCommissione giustizia del Senato deci-desse, in totale autonomia, se approvarlaoppure no, auspicando ovviamente unasua approvazione, perché ritengo che nelPaese, oggi e soprattutto in questi giorni,dove i casi di femminicidio stanno impe-rando in maniera indegna, possa tornare aessere dibattuto.

È una proposta di legge autonoma eindipendente, rispetto alla quale poi l’au-tonomia del Senato porterà a deciderecome muoversi.

Io so che anche il Ministro Costa èstato particolarmente interessato.

Ho scritto alla Presidente della Camera,la quale mi ha risposto in modo – utilizzoun termine non volgare – diplomatico,invitandomi eventualmente a presentare lanostra proposta di legge come eventualeemendamento, qualora il disegno di leggesulla modifica al codice penale ritornassealla Camera.

Morale, Ministro, io le chiedo, da com-ponente della Commissione giustizia e mifarebbe piacere se anche la presidenteFerranti mi segue in questa proposta:chiedete al Senato di disabbinare questaproposta di legge, in modo tale che laCommissione giustizia la possa affrontarein maniera autonoma, bocciandola, se siassumeranno questa grave responsabilitàdi fronte al Paese o, come mi auguro eauspico io, approvandola, perché credoche si farebbe un servizio importante alPaese.

È ai verbali e mi auguro che ci sia, daparte sua, una moral suasion o qualcosa dipiù, affinché su questa profonda ingiusti-zia e volgarità giuridica fatta dalla Com-missione giustizia del Senato, venga rista-bilito un minimo di dignità, nell’interessenon di Molteni o di Ferranti, ma delladignità di coloro i quali subiscono questireati efferati, rispetto ai quali garantire un

terzo di sconto di pena è una vergognainaccettabile. Detto questo, io mi auguroche il Ministro si possa fare soggettopartecipe per sollecitare in questa dire-zione.

Ministro, disponibilità totale, dopodi-ché, però, sul reato di immigrazione clan-destina, ce la dobbiamo raccontare giusta,nel senso che, allora, o il reato di immi-grazione clandestina è una sciocchezza equindi voi lo ritenete, come lei ha detto,inutile e probabilmente dannoso e, allora,lo cancellate e lei aveva la possibilità dicancellarlo: voglio ricordare che questaCamera ha votato, con il solo voto con-trario da parte della Lega, una delega alGoverno sulle misure alternative al car-cere, all’interno della quale era stata in-serita la possibilità di non depenalizzare,ma di cancellare, di radere al suolo ilreato di immigrazione clandestina.

Il Governo ha esercitato la delega, hafatto uno schema di decreto legislativo cheha mandato alla Commissione giustizia,dove la cancellazione del reato di immi-grazione clandestina non c’era, la Com-missione giustizia, col voto contrario daparte della Lega, ha detto « no, il reato diimmigrazione clandestina ci deve stare », ètornato lo schema di decreto legislativo inConsiglio dei ministri con la cancellazionedel reato di immigrazione clandestina e leiha ritenuto opportuno non cancellare ilreato di immigrazione clandestina, eviden-temente perché eravamo nel boom deglisbarchi – la popolazione non ha paura,attenzione, la gente non ha paura dell’im-migrazione, la gente è arrabbiata dallemodalità in cui viene gestita l’immigra-zione nel nostro Paese, per le profondedisuguaglianze sociali e la profonda discri-minazione che la gestione dell’immigra-zione sta creando oggi nel nostro Paese –e avete ritenuto, per non avere l’opinionepubblica contraria, di non cancellare ilreato di immigrazione clandestina.

Il dibattito di un anno e mezzo, can-cellare sì o cancellare no il reato d’immi-grazione clandestina, mentre altri Paesivanno nella direzione esattamente oppo-sta: voglio ricordare che il reato di immi-grazione clandestina c’è in Germania –

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che qualcuno di voi ama – e la Germaniaprevede addirittura il carcere per l’immi-grazione clandestina.

Morale, quel reato c’è, non è applicato,addirittura mi sento dire: « Eh no, maattenzione, perché il reato di immigra-zione clandestina costa ».

Ministro, lo ripeto: spostarsi illegal-mente o entrare illegalmente in un terri-torio non è un diritto. Uno entra in unterritorio, ha il sacrosanto diritto di po-tersi spostare, di poter entrare in unterritorio, lo fa con le autorizzazioni, sa-pendo che ci sono i diritti, ma ci sonoanche dei doveri.

Tu entri in un territorio, con i per-messi, con le giuste autorizzazioni, maimmigrare o migrare illegalmente in qua-lunque Paese al mondo è consideratoreato, così come è considerato reato per-manere in un territorio senza avere i giustipermessi.

Quindi, lo potevate cancellare e nonl’avete cancellato.

Idem per la legge Bossi-Fini, Ministro,la legge Bossi-Fini che è stata fatta nel2002: siamo nel 2017, sono passati 15anni.

Alla sinistra dico: non vi piace la leggeBossi-Fini ? Avete avuto 15 anni di tempoper poterla cancellare; se non l’avete maicancellata, probabilmente è perché queltipo di legge vi sta assolutamente bene.

Il reato di immigrazione clandestinanon intasa i tribunali, la competenza è delgiudice di pace; non intasa le carceri,proprio perché c’è una sanzione ammini-strativa con la sanzione accessoria dell’e-spulsione.

Non avete cancellato il reato di immi-grazione clandestina, non avete fatto –veniva ricordato prima – né espulsioni nétanto meno rimpatri.

Avete chiuso i CIE, avete azzerato ilFondo di espulsione, avete dimezzato il pe-riodo di trattenimento nei CIE, tant’è che èimpossibile fare l’espulsione, però questa èmateria credo del Ministro Minniti.

Quindi, sul reato di immigrazione clan-destina il suo collega ha detto oggi: « Guar-date che il reato di immigrazione clande-stina va modificato ».

Mettetevi d’accordo, parlatevi, perchéio credo che questo balletto di discussionereato sì-reato no faccia semplicementenon il bene del nostro Paese. Il nostroPaese ha bisogno di un serio reato d’im-migrazione clandestina, di un serio con-trasto all’immigrazione clandestina, di unaseria gestione dei flussi migratori in en-trata, cosa che sino ad oggi non è asso-lutamente accaduta.

Carceri, Ministro: io so benissimo, sa-pevo e so che c’è un problema di sovraf-follamento delle carceri e guardo anche ilPresidente attuale della Camera, che èmolto sensibile sul tema delle carceri.

Mi chiedo e le chiedo: i famosi 500milioni di euro del piano carceri delMinistro Alfano – che hanno anche ali-mentato alcune inchieste penali e, tral’altro, lei è stato uno dei primi a denun-ciare, credo, una cattiva o una mala ge-stione nella gestione di questi fondi, mezzomiliardo di euro – che fine hanno fatto ?

Perché io credo che il problema delsovraffollamento delle carceri possa edebba essere affrontato e risolto con unaseria politica di edilizia carceraria.

Citava l’accordo con il Marocco: bene,bravissimo. Le ricordo però che oggi, tra lapopolazione carceraria straniera, su54.000 i detenuti stranieri sono circa18.000, la nazionalità prima presente nellenostre carceri è esattamente la popola-zione marocchina.

Questo cosa significa ? Significa cheprobabilmente l’unico accordo che c’è nonfunziona e, se non funziona, credo chequalcosa debba essere evidentemente si-stemato.

Ricordava prima il collega il tema – hofinito ? Un minuto – il tema della radi-calizzazione all’interno delle carceri. I nu-meri sono drammatici: 375, lo ricordava ilMinistro Orlando, detenuti radicalizzatinon per reati legati al terrorismo – sonosolo fortunatamente 40 quelli legati alreato di terrorismo – che sono monitorati,segnalati e attenzionati. Un report che èstato trasmesso in questi giorni dice chesono circa 26 gli imam radicalizzati dete-nuti a fine pena, che nell’arco dei prossimianni usciranno dal carcere.

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Ministro, io credo che la vigilanza di-namica sia una sciocchezza, in modo par-ticolare con riferimento alla radicalizza-zione all’interno delle carceri. Credo chealtrettanto sia una sciocchezza – e Presi-dente vado a concludere – l’accordo cheavete sottoscritto con l’UCOII per portareall’interno delle carceri i cosiddetti imammoderati.

Io credo che non ci sia... Ministro, tral’altro l’UCOII è strettamente collegata allaFratellanza musulmana.

PRESIDENTE. No, no gli incisi, se nonon ce la facciamo, deve chiudere, ono-revole.

NICOLA MOLTENI. ... e quindi coloroi quali sono più radicalizzati, e chiudo.

Io credo che finché non ci sia un serioalbo degli imam, finché non ci sia un’i-dentificazione seria e non ci sia una for-mazione seria degli imam, e soprattuttofinché non avremo la sottoscrizione daparte dello Stato delle intese con quellecomunità islamiche, ovvero l’accettazionedi principi e valori della nostra Costitu-zione, portare degli imam in carcere credoche sia estremamente pericoloso.

PRESIDENTE. Deve concludere.

NICOLA MOLTENI. Su questo tema,Ministro, non ci ha assolutamente rispo-sto. Abbiamo presentato una nostra riso-luzione, quello è il programma politicodella Lega per andare a governare e af-frontare in maniera seria ed efficace ilproblema della giustizia nel nostro Paese,che voi non avete affrontato e men chemeno risolto (Applausi dei deputati delgruppo Lega Nord e Autonomie-Lega deiPopoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ma-rotta. Ne ha facoltà.

ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presi-dente. È un momento di bilancio, perchéè chiaro che la relazione rappresentaquello che si è fatto, e quello che si è fatto

dopo un certo numero di anni rappresentaanche un bilancio rispetto all’attivitàsvolta. Abbiamo vissuto questo periodo,che è stato contraddistinto da riformeimportanti per l’amministrazione dellagiustizia sui temi istituzionali, sui temiordinamentali e processuali. E devo dareatto a lei, Ministro, che, con la sua grandecapacità di sintesi e di tenere unito tuttoil mondo della giustizia e tutte le variecomponenti, dal personale ai sindacati allamagistratura, è stato capace nel passato,con l’aiuto di tutti, ma anche grazie allesue capacità, di varare una serie di prov-vedimenti. Ci auguriamo che lei vadaavanti in questa direzione e che porti atermine e si impegni al massimo, come ciimpegniamo noi forze politiche, per por-tare avanti tutti quei provvedimenti im-portantissimi, importantissimi, che sonofermi nelle Commissioni di Camera e Se-nato.

Noi ci impegniamo e ce la metteremotutta. Qual è il problema principale, afondo di tutte le relazioni, di cui bisognatener conto ? Un dato di fatto oggettivo: lalitigiosità nell’ultimo decennio è triplicata.Allora, noi dobbiamo cercare di dare unarisposta a questo fenomeno, perché è tri-plicata, perché è chiaro che, se questo è iltrend e noi dobbiamo correre appresso aquesto sistema di litigiosità italiana, tuttaitaliana, non basterà l’aumento del perso-nale, non basterà qualche magistrato inpiù, ma dobbiamo andare alla radice.

La litigiosità è aumentata perché tuttiricorrono alla giustizia, perché rappre-senta un sistema per venire meno a degliobblighi e a dei doveri che il cittadino ha,sia sul piano delle esecuzioni sia sul pianocivile. Se io devo pagare una certa cifra eso che questa cifra, grazie al sistema e allalentezza del sistema, la pagherò fra cinqueanni o sei anni, scelgo la via giudiziaria,che è la via che ingolfa il sistema.

E, allora, se questo è il problema, noidobbiamo cercare di capire che cosa farenel sistema civile e nel sistema penale, cheè la cosa più importante a cui fare rife-rimento.

Nel sistema civile com’è possibile inci-dere sulla litigiosità ? Riservando ai giudici

Atti Parlamentari — 100 — Camera dei Deputati

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solo i casi che necessitano realmente del-l’intervento del giudice. Ecco perché biso-gna cercare di privilegiare in manieraseria i riti alternativi o i riti a monte dellalite stessa, che sono – e lei, Ministro, lo hadetto – l’arbitrato, la mediazione, la ne-goziazione, ma dobbiamo intervenire di-cendo che il cittadino che sceglie questastrada, poi, non può scegliere anche quelladella lite giudiziaria, perché altrimentiappesantiamo il sistema, non lo rendiamopiù veloce e facile.

E, per quanto riguarda il sistema pe-nale, vorrei fare una riflessione insieme atutti voi, al di là delle valutazioni sullacarcerazione preventiva, su un’indaginepreliminare, che pure costituiscono unproblema che prima o poi dobbiamo af-frontare, e lo dobbiamo affrontare noi, lodeve affrontare il legislatore, non dob-biamo chiedere aiuto ad altri. Noi ab-biamo la responsabilità e il dovere di farlo.

Ma vorrei farvi una domanda, dicevo, emi aspetto una risposta: ma noi, che tantosalvaguardiamo la Costituzione e che ul-timamente abbiamo dato la possibilità aicittadini di esprimersi, e si sono espressicosì come è il risultato del referendum,siamo convinti veramente di aver attuatol’articolo 111 della Costituzione nella suainterezza, nella sua integrità, in quello chesi era posto il costituente ? Infatti, questoè il punto di partenza, perché, se siamoconvinti, allora vuol dire che sostanzial-mente il sistema dovrebbe funzionare. Seil sistema non funziona, vuol dire che là cisono degli interventi da fare, perché è veroche ci dobbiamo chiedere: è vero cheesiste il contraddittorio tra le parti nelprocesso ? Io me lo chiedo e ve lo chiedo:è vero che esiste il giudice terzo e impar-ziale ? È vero che esiste il processo fondatosulla oralità e l’immediatezza ? Ma come èpossibile rispondere che esiste, se sap-piamo bene che un’udienza viene fatta agennaio di quest’anno e l’udienza pros-sima, per lo stesso processo, verrà fatta frasei o sette mesi?

E, allora, era questo quello che voleval’intervento sul piano costituzionale delgiusto processo ? Allora, io vi dico: è cosìdifficile immaginare un intervento legisla-

tivo – e lo dico a lei, signor Ministro – ilquale dica e ponga all’ordine del giorno lapossibilità che, una volta che un processoinizi nei confronti di un imputato, quellostesso giudice può passare ad altro pro-cesso dopo che ha portato a termine quelprocesso ? Questo a che cosa porta ? Chia-ramente, a quell’altro principio costituzio-nale, che è la ragionevole durata delprocesso, rispetto al quale noi abbiamocercato sempre di dare un contributo,perché ci rendiamo conto che è possibileun giusto raccordo e un punto di sintesitra quella che è la valutazione rispetto alprocesso penale, che punta, soprattuttocon il piano di interventi legislativi, arenderlo più semplice e a renderne speditala celebrazione, però sempre tenendoconto delle garanzie degli indagati.

Questo è il binomio a cui dobbiamofare riferimento e rispetto al quale noichiediamo che ancora ci sia la possibilitàdi fare degli interventi legislativi che sianonella direzione veramente della lunghezzadel processo.

Qualche cosa la dobbiamo dire purecon riferimento alle intercettazioni e allaprescrizione: guardate, è gravissimo, per-ché sulle intercettazioni ci sono state lecircolari dei pubblici ministeri, dei capidegli uffici della procura. Il giudice si èsostituito al legislatore perché noi nonsiamo stati in grado, in un arco notevoledi tempo, di portare avanti un progettolegislativo che mettesse la parola finale suquesto che è un aspetto molto negativodella nostra vita. E, allora, è così difficile,mi chiedo e vi chiedo, trovare un giustoraccordo e un punto di sintesi tra lasegretezza delle indagini, la riservatezzadella vita privata e il diritto all’informa-zione, che, fra l’altro, sono tutti elementiche godono di garanzia costituzionale ? Ècosì difficile ? È impossibile trovarlo ? E,allora, o non c’è la volontà o lasciatemidire e pensare che, molto probabilmente,questo sistema delle intercettazioni, questoistituto delle intercettazioni, così com’è,che attacca la vita dell’essere umano e,delle volte, crea dei drammi veramente

Atti Parlamentari — 101 — Camera dei Deputati

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inaccettabili sul piano della vita sociale edella vita familiare, non c’è la volontà divolerlo affrontare.

E sulla prescrizione vorrei dire al Mi-nistro che egli nella relazione ha detto:bisogna trovare il giusto equilibrio tra laragionevole durata del processo ed esi-genze di assicurare tempi necessari alleattività di accertamento. Ma io vorrei dire:è vero, è giusto, è un lavoro, un percorsoche ci interessa, ma attenzione, attenzione,perché io sono preoccupato, perché l’equi-librio lo dovremmo trovare tra la ragio-nevole durata del processo, che è unprincipio costituzionale, e le esigenze delleattività dell’indagine della magistratura,che ha bisogno dei suoi tempi, che è unprincipio e un’attività che non ha niente ache vedere con la tutela costituzionale.

Noi siamo anche disposti a confron-tarci, ma attenzione, attenzione, perchéqui si parla di un principio tutelato co-stituzionalmente e di un principio che nonlo è. Un ultimo riferimento lo voglio farealle carceri, perché nella relazione delMinistro un passaggio importante non èstato evidenziato.

Qual è ? Quello che sono 43 mila idetenuti che hanno avuto accesso a penealternative al carcere. Guardate, è unnumero importante e rilevante.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ANTONIO MAROTTA. Cosa significarispetto all’anno precedente che erano28.000 ? Significa che il carcere deve in-tervenire dove è strettamente necessario,che non c’è nessun raccordo tra carcere esicurezza, anzi, e che il carcere, da questopunto di vista, ne prendiamo atto, stacercando di portare a termine quel pianodi reinserimento del detenuto nella vitasociale che rappresenta per la società unsistema che ci porta sicuramente a staretranquilli che nel momento in cui rientranell’attività lavorativa, e lo può fare già dadetenuto, non rappresenterà più un peri-colo per la società. Questo è quello che icittadini si aspettano da noi e su questarelazione, quindi, noi esprimiamo parerefavorevole (Applausi dei deputati del gruppoArea Popolare-NCD-Centristi per l’Italia).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ma-rotta, anche per la sintesi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Daniele Farina. Ne hafacoltà.

DANIELE FARINA. Grazie, Presidente,noi di Sinistra Italiana condividiamo l’ideache processi globali necessitino di risposteglobali, ovvero che sia necessario collocarela nostra giurisdizione in contesti piùampi. Tuttavia, per rimanere all’immaginedel Ministro, che è quella del bidone,mezzo pieno o mezzo vuoto che sia, ab-biamo, quindi, l’abitudine di tenere i piediper terra, ovvero nel bidone. Signor Mi-nistro, lei ha avuto buon gioco ad elencarei progressi del servizio giustizia nel con-tenzioso civile e penale o sulla situazionecarceraria. Noi li valutiamo buoni segnali,visto quanto meno il baratro nel qualeeravamo precipitati negli scorsi anni e nelquale, tuttavia, per molte cose, siamo an-cora. Posso anche dare una mano, ricor-dando anche io che, oltre ai dati dell’ul-timo triennio, in quel girone infernale cheerano e sono ancora le nostre carcericontavamo 68.000 detenuti, 68.000 pre-senze nel 2010 e, oggi, ne abbiamo, comeveniva enunciato, 54.700. Tuttavia, mi per-metto, qui, di aggiungere un non detto; hol’impressione, diciamo pure la semi cer-tezza, che in questo campo, oltre al fatto,dal Governo e dal Parlamento, molto piùha potuto la sentenza della Corte costitu-zionale del 2014 in materia di droghe. Poiva tenuto anche presente, mi permettoquesta notazione sempre sulle carceri, chela media, cioè le presenze non sono ilpunto e il punto reca nomi, il nome diLatina, di Lodi, di Brescia, di Catania e dialtre carceri dove l’Europa e, aggiungo io,la nostra Costituzione restano molto lon-tane ancora, visto il sovraffollamento. Noinon abbiamo fatto questo lavoro di incro-ciare la curva del contenzioso con la curvadel contributo unificato, però, l’esperienzaconcreta del cittadino che si avvicina alservizio giustizia è quella di un aumentodella difficoltà di accesso, realizzato, di-ciamo noi, direttamente, attraverso l’au-mento dell’importo del contributo unifi-

Atti Parlamentari — 102 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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cato, ma anche, indirettamente, ad esem-pio, attraverso la compressione delle tuteleintrodotte dalla cosiddetta legge Pinto o diquelle garantite dall’istituto del patrocinioa spese dello Stato. Questo conferma chei dati si possono leggere in molti modi. Lanostra potrà essere anche, come moltiaffermano una posizione ideologica, vistoche stiamo parlando di cose concrete,tuttavia questo eccesso nostro di scrupoloincrocia il fatto che ogni anno nel nostroPaese circa 7.000 persone vengono arre-state e poi giudicate innocenti.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Farina;colleghi, si sta alzando troppo il brusio,per favore abbassate la voce.

DANIELE FARINA. Quindi, diciamoche è un eccesso di scrupolo ben motivato.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Farina;colleghi !

DANIELE FARINA. Rileviamo il troppotimido intervento governativo su leggi perantonomasia inefficaci e criminogene,quali il testo unico sugli stupefacenti, nel-l’attuale formulazione, nonché quella checontinuiamo a chiamare Bossi-Fini, giu-stamente continuiamo a chiamare Bossi-Fini in tema di immigrazione, a cui sonostate fatte correzioni parziali; le droghe ele migrazioni hanno in comune il fatto diessere entrambi fenomeni che richiedereb-bero approcci diversi da quello penale. Aquesto proposito pensiamo che la legaliz-zazione della cannabis, oggetto di unadifficile iniziativa parlamentare, e dei suoiderivati, ovviamente, sarebbe misura ne-cessaria non solo per deflazionare ulte-riormente il sovraffollamento carcerario,ma anche per impostare una diversa po-litica relativa al consumo di stupefacenti ea nuove e più efficaci politiche di contra-sto alla criminalità organizzata nostrana einternazionale. Ma, qui, la timidezza èdiventata, quella del Governo, assenza.

Conveniamo con lei, signor Ministro,che il reato di immigrazione clandestinaavrebbe dovuto essere del tutto espuntodal nostro ordinamento, in quanto in con-

trasto con l’umanità e anche con la nostraCostituzione nonché controproducente ri-spetto alle finalità sbandierate, però, nonsempre ci è sembrato che l’azione delGoverno sia stata coerente con questadirezione, anzi. Tra l’altro, nella discus-sione attualmente in corso abbiamo labrutta premonizione che si rischi di muo-versi di nuovo a ritroso, cioè in senso,appunto, contrario. Rileviamo che la ri-vendicata riforma dell’istituto della pre-scrizione costa, a nostro avviso, di unamera dilatazione dei suoi tempi, destinataa sanare l’insostenibile lentezza della giu-stizia, con l’effetto di allungare sensibil-mente la durata dei processi e non, invece,di un intervento mirato ed efficace sulletipologie di reati che maggiormente hannodimostrato criticità rispetto all’interessedello Stato e alla relativa punibilità, qualiad esempio quelli contro la pubblica am-ministrazione nonché contro l’ambiente.La riforma della prescrizione incardinatain Parlamento è come quei treni cheperennemente in ritardo introducono unnuovo più lungo orario per sembrare pun-tuali; forse, apprezziamo lo sforzo ovvia-mente, ma se avessimo maggiormente col-mato gli 8 o 9 mila posti vacanti a tutti ilivelli della giurisdizione degli uffici giu-diziari avremmo ottenuto e otterremmoun miglior effetto. Del reato di tortura siè parlato, ne ha parlato anche lei, repu-tiamo intollerabile quanto accaduto inParlamento con il provvedimento che,come già è accaduto purtroppo in altrelegislature da numerosi decenni, giace or-mai inerte a segno della mancanza di unavolontà reale, di una reale volontà politicadi introdurlo.

Insomma, perché queste brevi nota-zioni ? L’idea che abbiamo noi è che siamoin presenza di un processo di riforma cheha molto rallentato. Tra i provvedimentiapprovati dalla Camera dei deputati equelli diventati leggi dello Stato c’è undelta assai importante; ricordo i dueestremi: la riforma del codice penale e diprocedura e sull’altro versante, appunto, ilreato di tortura. Essi giacciono al Senatocon il rischio del sonno eterno, ma qui,ringraziamo il Ministro per l’ammissione,

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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il bicameralismo non c’entra nulla,quanto, invece, i problemi della maggio-ranza e, dunque, coerentemente, gli impe-gni che chiediamo al Governo, nella nostrarisoluzione, negli annuali desiderata, sonoscritti dettagliatamente in calce e lì lilascio, perché in parte li ho citati, ripren-dono, insomma, quanto sintetizzato emolti altri punti che sono il frutto dellavoro parlamentare dell’anno passato inmateria di giustizia, ma spesso, devo dire,purtroppo, identici all’anno precedente e aquelli ancora più antichi.

Il fatto che il Ministro abbia espressoun parere contrario alla nostra risoluzioneci conferma in questa difficoltà, per cuivoteremo a favore della nostra risoluzione,di Sinistra Ecologia Libertà, e ci asterremosu quella di maggioranza, che mi sembraun riconoscimento di alcune cose chereputiamo fatte e vere (Applausi dei depu-tati del gruppo Sinistra Italiana-SinistraEcologia Libertà).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Da-niele Farina, anche per le condizioni in cuiha parlato.

Colleghi, vi pregherei un attimo diattenzione, abbiamo ancora tre interventi,sono le otto e un quarto, se continuaquesto brusio io sospendo la seduta eandiamo oltre, finché non è possibile con-sentire a tutti gli altri – a tutti gli altri !– oratori di parlare nelle stesse condizioniin cui hanno parlato gli altri (Commenti)...Sì, onorevole Sibilia, ha capito bene ! Èinaccettabile che, come si riempie l’Aula,la gente non riesca a parlare. Vi hoavvisato prima, così ci capiamo al volo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l’onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie,Presidente. È evidente che il tema dellagiustizia è un tema che sostanzialmente hapoche appartenenze, perché l’interesse diciascuno dei gruppi, di ciascuno dei par-lamentari, è quello di poter garantire, inun Paese che possa essere civile, la mas-sima efficienza e la massima ortodossia ditutte le riforme che riguardano il settoregiustizia. Da questo punto di vista non si

può negare che il Ministro Orlando sia unMinistro che cerca, comunque, il dialogo.È un Ministro che discute, un Ministro chenon si è risparmiato anche in ruoli diffi-cili, partecipando ad assemblee non sem-pre facili e di questo gli va dato atto.

È soprattutto nel suo discorso che ilMinistro ha pronunciato la parola Costi-tuzione: questo è un dato che noi regi-striamo favorevolmente e che ci induce,però, a chiedergli conto, poi, del richiamoai principi costituzionali nella differenzache c’è fra il predicare e il razzolare, e frail dire e il fare, cioè sostanzialmenteinvocare i principi costituzionali, che è undato assolutamente lodevole e prioritario,poi deve trovare non soltanto una realiz-zazione virtuale, ma una realizzazione, misi passi il calembour, virtuosa.

E se è, in qualche maniera, possibileche questa differenza, questo gap fra ilpredicato e il realizzato possa derivare,certamente, perché non è cambiato nienteda questo punto di vista, dagli ostacoli, chederivano per esempio da alcuni atteggia-menti dell’ANM, da alcuni atteggiamentiall’interno del Ministero, da alcuni atteg-giamenti anche dello stesso Parlamento, daalcuni problemi politici, questo però nonesime il Ministro da responsabilità che lochiamano, oggi, a rispondere del perchécerti provvedimenti non siano stati ancorarealizzati. E non vale l’ostacolo politico, amio avviso, per poter limitare il dirittodelle opposizioni di chiedergli ragione delritardo di determinate scelte importanti.

Se si può condividere il panorama suldiritto internazionale e sulla necessità disensibilità, sinergie e adeguamenti a quelloche ormai è un trend inevitabile del pro-cesso del diritto sostanziale e processuale,c’è un diritto che va aldilà delle nostreCamere, c’è un diritto che non soltanto èeuropeo, ma va addirittura oltre l’Europa,e questo è giusto che sia un elemento disensibilità, però, attenzione a non far sìche l’attenzione, scusate il bisticcio, alpanorama internazionale ci distragga daiproblemi di casa nostra, e mi riferiscoessenzialmente al tema immigrazione.Certo, sostenere la suggestiva tesi dellacopertura reciproca della posizione di co-

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indagati fra scafisti e immigrati clandestininon elimina il problema. È evidente che èindispensabile, come quando l’infiamma-zione è molto grave, utilizzare massiccedosi di cortisone, cioè non si può più,diciamo così, sotto l’egida di un preziosi-smo giuridico, ignorare che siamo difronte ad un problema che ha dei risvoltinormativi importanti, che non si opti peruna tutela penale. Io sinceramente hoqualche perplessità perché il diritto penalesostanzialmente consente un’agilità dicomportamenti e di scelte che certamenteil diritto amministrativo non ha nella suafaretra, perché è più farraginoso, esigeprovvedimenti motivati, sono impugnabili,hanno una serie di difficoltà, quindi ioresto perplesso sulla necessità di escluderea priori una forma di tutela penale, checonsente una rapidità di intervento, per-ché oggi noi siamo – e lo dico ancheripudiando talune certezze culturali dalpunto di vista giuridico – in uno stato diassoluta necessità.

E quando si è in stato di necessità, nonci si possono permettere delle di eccessivopreziosismo giuridico, che, pur giustificate,in questo momento mi sembra che cor-rano il rischio di – come si diceva ieri –fare arrivare la sanzione troppo tardirispetto al fatto illecito.

E quindi sull’immigrazione si richiedeun intervento pronto, un intervento im-mediato, che ci metta nelle condizioni diavere strumenti che garantiscano – e miriferisco soprattutto alle regioni del Mez-zogiorno, a cui io appartengo e di cui mipreoccupo in prima battuta – una facilitàdi interventi, che non mettano i sindaci deivari comuni non in difficoltà, di più,rispetto allo svolgimento fisiologico e or-todosso dei loro compiti istituzionali.

Ma, Ministro, al di là di questa neces-sità di intervento pronto sul tema dell’im-migrazione, restano i problemi chiamia-moli nazionali: problemi nazionali chehanno visto per troppo tempo una tecnicarandom nella individuazione delle fattispe-cie: fattispecie penali da strattonamenti digiacca, il diritto penale del consenso, miriferisco in particolare all’omicidio stra-dale, mi riferisco al tema del caporalato,

già sollevato, agli stessi reati ambientaliche hanno nella indeterminatezza dellefattispecie, provare per credere, perché poila giurisprudenza è quella che ci dicequanto tiene una normativa. Allora lagenericità di talune espressioni, che avreb-bero dovuto essere salvifiche sul piano latutela dell’ambiente, oggi cominciamo apagarla con dei provvedimenti incerti, chedebbono creare addirittura il diritto equando si crea il diritto penale, la fatti-specie che deve essere assistita dal prin-cipio di legalità e tassatività, voi capite chei principi costituzionali cominciano dav-vero a traballare.

Ora, per quanto riguarda il dirittopenale del consenso, si pensi, per esempio,anche allo stesso whistle-blowing, che è infieri ma vi dà l’idea di come si possastravolgere il diritto di difesa mediante unprivilegio assurdo dell’azione addiritturaanonima, un principio che ripudia, che èimpossibile da tollerare in qualsiasi ordi-namento che possa definirsi democratico,e mi auguro che questa sia una normativache possa avere una profondissima rifles-sione per non creare guasti ineguagliabilinell’ambito della pubblica amministra-zione.

Debbo passare necessariamente alla ri-forma del processo penale, una riformadel processo penale che ha due grandipatologie, su cui io mi auguro ci possaessere una riflessione: un processo senzaimputato, perché si tende a fare del pro-cesso un teatro di tecnici, ma sostanzial-mente nelle scelte di questa riforma scom-pare o corre il rischio di scomparire lapresenza dell’imputato, mediante una seriedi meccanismi che rendono, in qualchemodo, quasi inutile o superflua la suapartecipazione al dibattimento.

Penso che questo sia un errore, sia unerrore che non ha alcun tipo di giustifi-cazione, non rende il processo più econo-mico. Se noi dobbiamo andare sull’econo-mia dei processi ammazzando le garanzie,sbagliamo, perché il punto di riferimentodel processo è sempre e soltanto l’impu-tato, il cittadino, che non è colpevole finoa sentenza definitiva, che ha diritto ad unprocesso giusto, che ha diritto alla minima

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garanzia allorquando deve essere sottopo-sto al vaglio delle sue responsabilità, al-meno per come gli vengono contestate.

Allora, se è vero che siamo di fronte aduna depenalizzazione insufficiente e che leprime applicazioni del fatto di lieve te-nuità certamente non ci incoraggiano, an-che per le conseguenze che poi questo tipodi sentenza ha nell’ambito dei procedi-menti – e anche su questo sarebbe ne-cessaria una riflessione –, una riflessionepiù approfondita merita il tema dellaprescrizione. Io sono convinto, Ministro,che allungare i termini di prescrizioneallunga i processi, non c’è niente da fare,il risultato è inevitabile ! Io credo che cistiamo avviando, anche con quella riformadella responsabilità civile dei giudici ine-stricabile, è vero, abbiamo eliminato lafarraginosità di una condizione di proce-dibilità, praticamente, come posso dire,ostativa all’esercizio del diritto, ma ab-biamo complicato le ragioni del raggiun-gimento dell’obiettivo fino a renderlo im-possibile, ebbene, se questa è la tecnicadello scrivere le norme, noi ci avviamo, frala prescrizione che allunga in modo in-sensato e incostituzionale (l’articolo 111piange nella sua tomba), ad allungare itempi del processo mediante la prescri-zione. Ma stiamo scrivendo, illustre Mini-stro, una giustizia senza responsabilità, incui il processo non ha mai alcun tipo diresponsabilità: dal magistrato alle lungag-gini, noi scriviamo una causa di giustifi-cazione perenne ai ritardi che è assoluta-mente inestricabile.

Allora, se questa è la soluzione dellaprescrizione, io dico che « MPS » – magi-strati, personale, strutture –, questa è lasoluzione per evitare le lungaggini proces-suali: interventi strutturali, non interventisulle garanzie, perché qui si pensa di poterrisolvere i problemi demolendo le garan-zie. Allora, attaccare la presunzione di noncolpevolezza, ritardare ancora la riformadelle intercettazioni: qui c’è una condannamediatica. La presunzione di non colpe-volezza è scalfita non tanto dalla leggeSeverino, che pure merita, meriterà, miauguro, a livello europeo, una profondariflessione nella sua non retroattività: qui

ci sono le condanne mediatiche su cuibisogna intervenire, sono quelle che scal-fiscono la presunzione di non colpevo-lezza. Vogliamo intervenire puntualmenteper evitare condanne mediatiche senzacontraddittorio e che rimangano scritte inun diritto al non oblio ? Questa è la veraingiustizia e noi su questo non interve-niamo. Forza Italia ritiene che sia gravis-sima questa inerzia, che consente ancoracondanne mediatiche senza appello esenza contraddittorio.

Se questo è vero e se aggiungiamo lageografia giudiziaria, che è rimasta quellache è, se aggiungiamo il fallimento, mideve dare atto della mediazione...

PRESIDENTE. Deve concludere.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Ho finito.Se aggiungiamo che la custodia cautelareriformata è rimasta esattamente quellache era, io credo che si possa dire alMinistro Orlando, che ci piace il suoriferimento alla Costituzione, ci piace lasua sfiducia nel numero dei reati...

PRESIDENTE. Deve chiudere, onore-vole Sisto, siamo abbondantemente oltre.Deve proprio chiudere.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Ho finito.Ci piace la sua fermezza, noi ci asterremosulla sua risoluzione (Applausi dei deputatidel gruppo Forza Italia-Il Popolo dellaLibertà-Berlusconi Presidente)...

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sisto.Ha chiesto di parlare per dichiarazione

di voto l’onorevole Ferraresi. Ne ha fa-coltà.

VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presi-dente. Ministro, lei dice che il rafforza-mento della cooperazione giudiziaria èuna priorità. Lei non crede che sia prio-ritario portare i mafiosi che stanno brin-dando alla loro impunità dagli Stati extraUE, magari, in Italia a scontare la loropena (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle) ? E perché non hafatto nulla, visto che da ottobre ci siamo

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impegnati per una risoluzione proprio perquesto ? È da troppo tempo che la fannofranca questi soggetti. Lei parla del nostroPaese come di un Paese dove si riesce arispettare ed ottenere diritti fondamentalie previsioni costituzionali: allora, forse, leidimentica le pesanti condanne dell’Europain tema di tortura, di sovraffollamentocarcerario, per non parlare del G8 diGenova ? Lei si rende conto che il reato ditortura aspetta un iter che è partito dalluglio del 2013 ? Lei non si vergogna unminimo a pensare che ancora noi ri-schiamo di finire questa legislatura senzal’introduzione del reato di tortura nell’or-dinamento penale italiano (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

Ministro, lei dice che fare giustizia nonpuò mai significare ricerca del consenso. Eperché avete approvato in tutta velocitàleggi che la giurisprudenza tende a modi-ficare, perché, ovviamente, sono leggi chenon rispondono a criteri di semplicità etrasparenza o norme come l’omicidio stra-dale ? Le avete fatte in fretta e furia perrispondere proprio al consenso – il con-trario di quello che dice lei – e stannodando già dei problemi, perché, ovvia-mente, stiamo parlando di persone chefuggono piuttosto che rimanere lì, perchéla norma è scritta male. Allora, io credoche un attimo più di tempo se lo si possaprendere per queste cose. Tutta la vostralegislatura – la legislatura anche del suoex Premier, Matteo Renzi – è propriopassata da questo: ottenere il consenso conle proposte di legge e con i titoli. Proprioil contrario di quello che lei dice.

Per non parlare delle cialtronerie cheho sentito prima sul reato di immigrazioneclandestina. Stiamo parlando di un reatoinutile e che non porta un aumento deirimpatri degli immigrati clandestini. Ne haparlato cinque minuti. Ma, scusi, lo saquando è stata approvata la delega alGoverno per approvare questo tipo direato ? Nel 2013. Allora, visto che lei èMinistro adesso e ha governato insieme airappresentanti del suo Governo per treanni, cosa aspetta ? L’ultimo giorno di

legislatura per abolire questo reato ? Cosaaspetta (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle) ?

Stessa cosa per i procedimenti penali,che diminuiscono certo perché si garanti-sce anche la non punibilità per particolaretenuità del fatto (un provvedimento messoda voi). Il fatto che ci siano più risorse perla giustizia è falso: è falso perché, ovvia-mente, bisogna guardare i tagli che avetefatto in precedenza sul triennio, che sonopari a complessivi 75 milioni di euro, a cuivanno ad aggiungersi ulteriori 30 milionidi euro. Non guardiamo solo a quest’anno,ma anche agli altri anni.

Per non parlare del fatto che lei diceche grazie a voi il cosiddetto debito Pintodiminuisce, al 31 luglio del 2016, di quasi100 milioni di euro. Grazie: fare gli in-terventi come li fate voi, riesce un po’ atutti, nel senso che ostacolate l’accesso allaPinto con la legge di stabilità dell’annoscorso, confermata nella legge di stabilitàper il 2017 e, poi, ovviamente, dite che ildebito diminuisce. Grazie, è ovvio, ci rie-scono un po’ tutti a governare così, Mini-stro.

Anche con riferimento al Fondo per levittime dei reati violenti, avete rispostoall’Europa, ma avete creato un fondo cheè inaccessibile e garantisce un’estremadiseguaglianza, un’estrema mancanza diequità alle vittime che non riescono adaccedervi per dei criteri impossibili. Al-lora, metteteci mano, magari.

Lei dice che, sin dal 2014, uno dei suoiprincipali impegni è stato diretto a con-tenere le vacanze degli organici: certo, inparte le diamo anche ragione. Ma come ?Assumendo gente senza qualifica, assu-mendo barellieri al posto di cancellieri.Questo è il suo impegno ? Attingere aqualunque lista di nomi possibili giustoper riempire quel buco, Ministro ? Ma èserietà, secondo lei, questa ?

Lei dice che sulla prescrizione credeche si sia pervenuti ad un punto di equi-librio – cioè, tra voi, Verdini e Alfano, inpratica – tra l’esigenza di assicurare giu-risdizione e tempi congrui allo svolgimentodelle attività di accertamento di fatti direato e quella di garantire la ragionevole

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durata del processo. Ora, la ragionevoledurata del processo, diciamolo – andiamoun po’ a studiare – con la prescrizionenon c’entra assolutamente nulla. Lo diceanche Spangher che è uno che assoluta-mente non vorrebbe allungare la prescri-zione. Ma le volevo ricordare una cosa:prescrizione, l’approveremo entro la pausaestiva. Sa chi l’ha detto ? L’ha detto lei, il22 luglio del 2016, glielo ricordo. Maperché non chiede scusa per queste fan-donie che racconta e queste promesse chenon vanno mai in porto (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

Lei, Ministro, ha un sacco di priorità,pure quella della soluzione dell’emergenzacarceraria, che sembra andare alla grande,salvo un aumento ultimo che è sopravve-nuto. Lei ha risposto che questo aumento,Ministro – veramente è da ridere –, èdovuto al fatto che la polizia sta facendonumerose attività contro la criminalità ene mette dentro tanti. Sì, in effetti, il finedella polizia è cercare di arrestare i cri-minali e portarli in carcere.

Non so, forse, se questa è una cosa chele risulta così obsoleta. Ma non so se si èaccorto che dopo lo « svuota carceri » – iprovvedimenti che avete fatto –, i risultatinella diminuzione della popolazione car-ceraria derivano tanto da un suo risultato– e di questo di certo non ne sonocontento –, ma dalla Cancellieri che, conlo « svuota carceri » del 2013, con la libe-razione anticipata speciale, ha fatto crol-lare il numero dei detenuti, semplicementeperché li ha scarcerati. Ma dopo quell’e-vento, la popolazione carceraria è ritor-nata in aumento, un disastroso aumento,Ministro.

La capienza delle carceri è di 50.228posti: oggi, abbiamo 54.653 reclusi, più di2 mila unità rispetto all’anno scorso. Però,attenzione: la differenza non è di 4.425detenuti in soprannumero, ma, bensì, di8.757 detenuti in sovrannumero rispettoalla capienza. Perché ? Perché conside-rando che le statistiche del Ministeroomettono colpevolmente di citare i circa 4mila e passa posti non disponibili, perchéin fase di ristrutturazione e non utilizzatiper lavori in corso, si giunge ad un risul-

tato tremendo: ben 44.304 detenuti coin-volti nel sovraffollamento. Capito ? 44.304detenuti.

Le carceri sovraffollate in Italia sono130 su 193, rispetto alle 111 del 2015 e ciòrappresenta un vero e proprio fallimento,anche perché, Ministro, la sorveglianzadinamica, come l’avete applicata voi, det-tata dalla carenza di organico e dalle celleaperte, ha creato di fatto un sistemacriminogeno, nel quale criminalità orga-nizzata e radicalismo islamico rischiano diprendere il sopravvento sia nei confrontidella polizia penitenziaria, ristretta tra ilrischio della propria incolumità personalee la possibilità di incorrere in sanzionidisciplinari, sia per quei detenuti che cer-cano di recuperare, ma non riescono perquesta paura.

Tra l’altro, i numeri del sovraffolla-mento – ci tengo a precisarlo – dellecarceri attuali, del 31 dicembre del DAP,non sono ovviamente realistici. Perché ?Perché ogni anno le rilevazioni del 31dicembre, evidentemente, non compren-dono tutte le persone che sono in momen-taneo permesso. Infatti, se andiamo avedere il 30 novembre 2016, il risultato èche c’erano 55.251 detenuti: quindi, voimentite, sapendo di mentire, ovviamente.

Per quanto riguarda, invece, la poliziapenitenziaria, è al completo collasso nonin questo momento, ma anche guardandoagli anni che verranno. Ci sono 32.940agenti su un organico di 41.130 unità – tral’altro, al netto delle chiusure temporaneedelle carceri come Camerino –, con disa-stroso deficit di personale: 8.190 poliziotti,a cui voi state cercando di porre rimedio,in primis, con una deroga per l’addestra-mento della polizia stessa nel biennio disei mesi, cosa che non credo che comporti,certo, un valore in più per i nostri ragazzi,e col fatto che ancora non avete assuntogli idonei non vincitori dei concorsi dipolizia penitenziaria e i VFP4.

Voi avete inserito, Ministro, una derogaal « milleproroghe » – una deroga, nonun’assunzione in deroga –, avete assuntouna deroga nei confronti delle graduatorie,e i ragazzi si aspettano che quanto primamettiate definitivamente un punto sulla

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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loro assunzione, perché quella è una de-roga, non un’assunzione in deroga, che èuna cosa molto diversa.

Le condizioni dei detenuti – chi èdentro le carceri – sono tuttora indegneed incompatibili con il principio di riedu-cazione dettato dalla Costituzione. In que-sto quadro le ricordo che chi lavora incarcere – attenzione, un lavoro re-socia-lizzante, che non comporta mansione al-l’interno del carcere – è il 4,38 per centodella popolazione carceraria. Quindi, inquesto sistema, dove neanche la Corte dicassazione viene tenuta in considerazioneper quanto riguarda gli spazi dei letti e deimobili, abbiamo un tasso complessivo direcidiva che rimane ignoto. Lei ha dettoprima: « uno dei tassi più alti d’Europa »;ma dove l’ha preso questo dato ? Sa per-ché glielo chiedo ? Perché a una domandaspecifica di un giornalista, pochi mesi fa,lei non ha saputo rispondere. Lei non saqual è il tasso di recidiva presente nelnostro Paese (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle) !

Sul tema di sicurezza, invece, si evin-cono eclatanti evasioni registrate nellacasa di Rebibbia, perché ovviamente isistemi di sorveglianza nelle nostre carcerinon funzionano, i sistemi di antiscavalca-mento non funzionano o sono disattivati,mentre c’è una notevole preoccupazionemia – ma forse non sua, perché non l’hoproprio sentita nominare – per la possi-bilità di infiltrazione della criminalità or-ganizzata all’interno delle carceri, chemolto spesso comanda alcuni settori, ad-dirittura sui pasti che vengono dati indotazione; ce lo dicono i rappresentantidelle forze dell’ordine. Ha tentato di in-filtrarsi attraverso il concorso del 2016,ma sta tentando di infiltrare dei cellulario dei sistemi tecnologici all’interno dellecarceri stesse. Quanto ho, Presidente ?

PRESIDENTE. Otto secondi, però, sic-come siamo buoni, facciamo venti.

VITTORIO FERRARESI. Grazie. Mini-stro, lei ha detto che col suo avventoabbiamo più di 500 persone in più nellecarceri per reati contro la pubblica am-

ministrazione: mi piacerebbe che nel no-stro Paese avessimo la possibilità di fareun processo in due-tre anni e rinchiuderele persone, ma è evidente che – sorrideanche lei – non è possibile, quindi questinon sono meriti suoi; sono meriti di chi èvenuto prima, semmai, o delle forze del-l’ordine. Ministro, il nostro Paese è unPaese che secondo gli indici del 2016dell’OCSE – forse non li ha letti –, che cibacchetta per incentivi ad evadere e cor-ruzione, è un Paese che è agli ultimi postiper corruzione all’interno appunto deiPaesi civili. Se non facciamo qualcosa,Ministro, la sua frase di Dworkin nonpotrà mai essere applicata. L’uguaglianza,Ministro, è uguaglianza per i giudici, chein questo momento soffrono di una normaassolutamente discriminatoria e con man-canza di etica.

PRESIDENTE. Concluda, onorevoleFerraresi.

VITTORIO FERRARESI. Dei cittadini edei rappresentanti delle forze dell’ordine.Uguaglianza, Ministro, uguaglianza (Ap-plausi dei deputati del gruppo MoVimento5 Stelle) !

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l’onorevole Ve-rini. Ne ha facoltà.

WALTER VERINI. Presidente, noi ab-biamo apprezzato il tono e il contenutodella relazione al Parlamento del MinistroOrlando, perché, da un lato ha tracciatoun bilancio – lo ha fatto senza enfasi macon realismo – di un lavoro svolto daGoverno e Parlamento, e dall’altro lato haperò rappresentato anche questioni ancoraaperte che, anche in quest’ultima fasedella legislatura, potranno vederci impe-gnati, positivamente impegnati.

Voglio anch’io ribadire di avere moltoapprezzato innanzitutto il metodo che ilMinistro ha adoperato in questi anni, unmetodo di confronto con tutte le compo-nenti della giurisdizione: la magistratura,rispettandone rigorosamente l’autonomia el’indipendenza, il mondo dell’avvocatura, e

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poi anche quello del personale, delle can-cellerie, che adesso, tra l’altro, conosceràin maniera significativa ulteriori, necessariampliamenti per la cronica mancanza diorganici. Accennavo alla magistratura,però voglio dire subito, su un tema d’at-tualità, che proprio alla luce di questonuovo clima instaurato in questi anni, difine di uno scontro sbagliato tra politica emagistratura, troviamo discutibile, sba-gliata, la decisione di disertare la prossimacerimonia di inaugurazione dell’anno giu-diziario in Cassazione da parte dell’ANM.Una risposta fuori scala, rispetto alle que-stioni sollevate – i pensionamenti, gli or-ganici –, e ci auguriamo che possano, daqui al 26, esserci dei ripensamenti, anchealla luce della ribadita volontà di dialogoda parte del Governo. La relazione è stataampia, ha fornito dati, non opinioni oenunciazioni.

Ha fornito dei dati sull’abbassamentosignificativo, importante, dei procedimentidelle cause pendenti nel civile, per esem-pio, che dagli oltre 5 milioni del 2013 sonopassati a 3.700.000 di oggi, con un tempomedio di affari civili, per un tribunale, di367 giorni rispetto a quasi 550. Abbiamoscalato posizioni in questi anni, nel para-metro che misura la risoluzione dellecontroversie commerciali, e c’è un nuovosoggetto dell’ordinamento, come il nuovotribunale delle imprese, che ha risolto l’80per cento delle controversie in un anno.Siamo il primo Paese europeo ad avereinformatizzato integralmente il processocivile, e noi sappiamo quanto è importantequesto, non solo per una giustizia piùefficiente, per un processo civile di fatto enon soltanto di nome, ma anche perl’economia, per gli investimenti.

Sono risultati reali, però senza enfasi,perché, è vero, sono risultati ancora par-ziali, che attendono di essere completati,lo ricordava David Ermini. Qui siamoimpegnati, alla Camera, per concluderel’iter della riforma del diritto fallimentare,poi però – dobbiamo dirlo, dobbiamoribadirlo – ci aspettiamo che il Senatofaccia celermente il suo lavoro di comple-tamento di provvedimenti che la Cameragli ha inviato ormai da tempo. È stata

citata da tutti la riforma del processopenale, una riforma molto importante,questa Camera l’ha licenziata un anno emezzo fa. Una riforma strutturale, unariforma di sistema, che interviene incisi-vamente sui tempi del processo semplifi-cando il regime delle impugnazioni, disci-plina meglio la prescrizione, ridisegna poil’ordinamento penitenziario, sulla base an-che del lavoro importante svolto dagli statigenerali dell’esecuzione penale. Ci sonopoi strumenti per combattere più incisi-vamente la corruzione e per tenere in-sieme la durata ragionevole dei processi,che è un obiettivo, un obiettivo ancora nonraggiunto, anche però con l’obiettivo dievitare che una prescrizione troppo breveper certi gravi reati, come quelli dellacorruzione, possa impedire di arrivareneanche al primo grado di giudizio.

Poi c’è il tema delle intercettazioni, ladelega al Governo: le circolari delle pro-cure hanno tracciato una strada impor-tante, di cui si potrà tener conto, peròcredo che sia ormai maturo il tempo di undibattito serio, non propagandistico, suquesti temi; qualche eco c’è stata anchenel confronto di questo pomeriggio. Quelloche si deve evitare è evidentemente lapubblicazione di intercettazioni che nonabbiano alcuna rilevanza penale né dicontesto. Nessuno può pensare di metterebavagli, questo è evidente, il diritto all’in-formazione è una cosa importante, comenessuno ha mai pensato di limitare l’usodelle intercettazioni per le indagini e perl’acquisizione di prove, ma quello che sideve ribadire è il principio, anche e so-prattutto a difesa del cittadino comune,che, per intercettazioni o fatti che nonhanno alcun rilievo, nessuno può esserecondannato a un’esposizione mediaticaper la quale non c’è nessuna difesa.

Dicevo che è importante questo climanuovo su questi temi. Noi continuiamo apensare – lo dico sinceramente – che unodei problemi fondamentali dell’Italia siarappresentato dalla corruzione, dai cor-rotti, dai corruttori, e non certo dai ma-gistrati, che, del resto, esercitano ancheobbligatoriamente l’azione penale. Tutta-via, vogliamo riflettere seriamente su

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forme di protagonismo giudiziario legate ainchieste che hanno avuto grande impattomediatico e scarsa solidità giudiziaria ?Allora dobbiamo tenere insieme questi dueelementi: combattere incisivamente la cor-ruzione ma al tempo stesso ristabilireprincipi di civiltà e garantismo reale e nonpeloso. Voglio dire che ci fa piacere che aquesto approdo siano arrivati settori po-litici che invece sembravano usare soltantola giustizia sommaria e la ghigliottina.Penso, per esempio, al partito dei Cinque-stelle, che si facevano paladini di unapresunta purezza al grido di « onestà,onestà », salvo essere garantisti a correntealternata.

Allora noi vi diciamo che non si puòessere garantisti soltanto nei confronti deipropri esponenti, ormai numerosi, rag-giunti da avvisi di garanzia, e non si puòinfangare e bollare come colpevoli, a pre-scindere, gli avversari politici che sonoraggiunti dallo stesso avviso.

Allora, onorevole Ferraresi, lei ha in-vitato il Ministro a vergognarsi, ma non vivergognate un po’ di questo atteggiamentoveramente propagandistico, veramentevergognoso (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico). Infine, Mini-stro, apprezzo molto il suo richiamo al-l’approvazione di alcuni provvedimenti chesono al Senato, a partire dal penale. Siusino tutti i mezzi parlamentari possibili.Il precedente Governo aveva autorizzatoanche la posizione della fiducia: se neces-sario la si ponga, perché è maturo, èpossibile approvare quelle cose. Voglioavviarmi alla conclusione, Presidente.Nella relazione del Ministro, negli inter-venti – lo ricordava ora Ermini – veni-vano fatti esempi concreti di provvedi-menti approvati: saranno provvedimentiperfetti ? Probabilmente no, ma sono statiincisivi e non sono stati annunci. Penso atutti i provvedimenti che hanno riguardatogli ecoreati, il falso in bilancio, l’autorici-claggio, il voto di scambio-politico mafioso,la lotta alle mafie – anche il codiceantimafia e beni confiscati sono da ap-provare al Senato –, le unioni civili. Questisono fatti. Io la dico così: se un centesimodi queste cose che abbiamo fatto in questi

due anni, un centesimo di esse, venissefatto, se ci arriva, nei cinque anni dell’at-tuale sindaco di Roma, voi potreste esserecontenti. Ma purtroppo non farà un cen-tesimo, perché dimostra di essere inade-guata anche a gestire l’ordinaria ammini-strazione.

Infine il tema delle carceri: anche inquesto caso dobbiamo intenderci, e micolpisce profondamente il fatto che perusare le paure, le insicurezze di questotempo presente, si continui a non consi-derare importante il tema della pena comerecupero e come rieducazione. La penanon può essere vendetta, ed è giusto chechi ha sbagliato paghi, è giusto che chi hasbagliato vada in carcere oppure che sipossano trovare, come si è trovato, per-corsi alternativi, percorsi di messa allaprova, ma oggi dopo aver vinto sostanzial-mente la battaglia contro la vergogna delsovraffollamento, noi pensiamo che lasfida sia quella degli stati generali dell’e-secuzione penale, e qui, Molteni, credo cheanche tu, che sei anche avvocato, possadavvero convenire ragionevolmente che undetenuto che esce formato, dopo aver fattopercorsi di lavoro e di formazione, è unagaranzia per i cittadini, perché qui ab-biamo davvero le statistiche di recidiva.Chi esce con un mestiere in mano, recu-perato non torna a delinquere, non tornacompiere reati ma queste sono battaglie diciviltà.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Ve-rini.

WALTER VERINI. Ho finito davvero,Presidente. Voglio soffermarmi su un ul-timo concetto che riguarda il tema dellacooperazione giudiziaria. Penso che con ipassi in avanti compiuti dalla giustiziaitaliana in questi anni – passi in avantinon soluzioni definitive – noi siamo an-cora più in grado di dare una mano versola strada della cooperazione giudiziaria esovranazionale.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Ve-rini.

Atti Parlamentari — 111 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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WALTER VERINI. È una sfida impor-tante, il Ministro l’ha ricordata, ed ancheper questo motivo annuncio il voto afavore del Partito Democratico (Applausidei deputati del gruppo Partito Democra-tico).

PRESIDENTE. Sono così concluse ledichiarazioni di voto.

Prima di passare al voto, ha chiesto diintervenire il Ministro per un’ulterioreriformulazione. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. Chiedo di parlare. Alla luce delladiscussione, chiederei di rivedere i parerisulle risoluzioni Sarro ed altri n. 6-00285e Daniele Farina n. 6-0286. Per quantoriguarda la risoluzione Sarro ed altri n.6-00285, chiaramente il Governo esprimeparere contrario sulla premessa; parerefavorevole sul punto 1 del dispositivo pur-ché sia riformulato inserendo dopo leparole « necessarie a rendere » la parola« più »; parere favorevole sulla lettera a)nell’attuale formulazione; parere favore-vole sulla lettera b) purché sia riformulatasostituendo la parola « effettiva » con« progressiva »; parere favorevole sulla let-tera c); parere favorevole sulla lettera d)purché sia riformulato integralmente nelmodo seguente: « il superamento delle cri-ticità carcerarie anche mediante la revi-sione del sistema dell’esecuzione penale »;parere favorevole sulla lettera e) purchésia riformulato nel modo seguente: « conla predisposizione di riforme che garanti-scano la piena realizzazione del principiodel giusto processo con riferimento anchealla ragionevole durata del processo pe-nale, nonché della riforma del CSM chefavorisca un’azione della magistratura piùefficiente ed efficace nel pieno rispettodella legge ».

Il Governo esprime parere contrariosulle lettere f), g) e h); parere favorevolesulla lettera i) purché sia riformulatacome segue: « la realizzazione di una ri-forma delle disposizioni che riguardano leintercettazioni telefoniche ed ambientaliper porre fine a quella che rappresentauna grave violazione del diritto alla riser-

vatezza con particolare riferimento allotutela dei soggetti estranei al procedi-mento »; parere favorevole sulla lettera l);parere contrario sulla lettera m); parerefavorevole sulle lettere n) e q).

PRESIDENTE. Allora adesso io devosapere intanto dall’onorevole Sisto se ac-cetta la riformulazione.

FRANCESCO PAOLO SISTO. Sì, Presi-dente, accettiamo le riformulazioni dellarisoluzione Sarro n. 6-00285 e chiediamocomunque il voto separato sulle parti suicui è stato espresso parere contrario.

PRESIDENTE. Adesso la risoluzioneDaniele Farina n. 6-00286.

ANDREA ORLANDO, Ministro dellaGiustizia. Il Governo esprime favorevolesul punto 1, sul punto 2 e sul punto 3;favorevole sul punto 4 purché sia rifor-mulato sopprimendo la prima parte esostituendo « intervenendo » con « ad in-tervenire » e proseguendo poi come ora èscritto; parere favorevole sul punto 5;punto 6, punto 7; parere contrario sulpunto 8; parere favorevole sul punto 9;parere contrario sul punto 10 poichéestraneo alla materia; parere favorevolesul punto 11; parere contrario sul punto12.

PRESIDENTE. Onorevole Farina ?

DANIELE FARINA. Grazie, Presidente.Ringrazio il Ministro per lo sforzo, tutta-via, siccome c’è il parere contrario su unodegli aspetti che riteniamo importanti, nonuna riforma ma la rivoluzione del sistemapenale, cioè la legalizzazione della colti-vazione, lavorazione e vendita della can-nabis, non accettiamo la riformulazione eci teniamo il parere contrario su tutto,però ringraziamo il Ministro.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Atti Parlamentari — 112 — Camera dei Deputati

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Come da prassi, le risoluzioni sonoposte in votazione per le parti non assor-bite e non precluse dalle votazioni prece-denti. Indìco la votazione nominale me-diante procedimento elettronico sulla ri-soluzione Verini, Marotta, Dambruoso,Piepoli, Di Lello, Locatelli e Alfreider n. 6-00282 su cui il Governo ha espresso parerefavorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 20).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneFerraresi ed altri n. 6-00283, su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 21).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneRampelli ed altri n. 6-00284, su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 22).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneSarro e Sisto n. 6-00285, limitatamentealla premessa congiuntamente al primocapoverso, lettere f), g), h) ed m) deldispositivo, su cui il parere è contrario.Avete sentito che l’onorevole Sisto ha chie-sto la votazione per parti separate estiamo votando tutte le parti, quelle che honominato, su cui c’è il parere contrario delGoverno.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 23).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneSarro e Sisto n. 6-00285, per la restanteparte del dispositivo, come riformulata, sucui il Governo ha espresso parere favore-vole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera approva (Vedi votazione

n. 24).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneDaniele Farina ed altri n. 6-00286, su cuiil Governo ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 25).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzioneMolteni ed altri n. 6-00287, su cui ilGoverno ha espresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.La Camera respinge (Vedi votazione

n. 26).

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sulla risoluzionePili n. 6-00288, su cui il Governo haespresso parere contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Atti Parlamentari — 113 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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La Camera respinge (Vedi votazionen. 27).

Interventi di fine seduta (ore 21).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole D’Incecco. Ne ha facoltà.

VITTORIA D’INCECCO. Grazie, Presi-dente. Presidente, la situazione in Abruzzoè drammatica: all’emergenza neve, che hamesso in ginocchio la regione, si è aggiuntoil terremoto, avvertito in maniera moltoforte in varie regioni nel corso della mat-tinata.

Situazione veramente critica nell’aqui-lano, vicino all’epicentro, e nella provinciadi Teramo, dove ci sono 100 isolati perneve, paesi senza energia da quarantottoore.

Nel teramano il maltempo e le scosse diterremoto che continuano a susseguirsirendono i soccorsi più difficili, ci sonointeri paesi isolati e ci sono centinaia dirichieste di aiuto da parte di cittadinisenza luce da tre giorni e senza viveri, maanche di cittadini malati, che sono inlocalità isolate anche dagli ospedali.

La città di Teramo si è svuotata, crollisi sono verificati a Campotosto, Laringo ePoggio Cancelli, comuni dell’aquilano chesi trovano nella zona dell’epicentro dellescosse di stamani.

La gente ha scavato nella neve perscappare a causa della paura delle scosse.

Tante le richieste di soccorso: a Casti-glione Messer Raimondo, zia e nipote sonorimasti intrappolati per il crollo del tettodella legnaia; sono stati salvati dai Vigilidel Fuoco e portati in ospedale.

Situazione complicata per il maltempoanche nel chietino: a Chieti città, ieri sera,sono arrivati i militari dell’esercito.

Situazione piuttosto difficile anche nelpescarese: a causa dell’abbondante nevecaduta, i soccorritori hanno difficoltà araggiungere le zone da cui provengono lerichieste di intervento.

La situazione è drammatica in tuttal’area vestina: a Pescara città bisogna fare

i conti anche con l’esondazione del fiume,che sta creando grande preoccupazione.

PRESIDENTE. Concluda.

VITTORIA D’INCECCO. C’è poi il blackout elettrico che ha colpito migliaia diabruzzesi e che merita una spiegazione daparte di Enel e Terna, perché è assurdoche nel 2017 decine di migliaia di personepossano essere lasciate senza correnteelettrica per più di 40 ore.

PRESIDENTE. Deve concludere onore-vole D’Incecco.

VITTORIA D’INCECCO. Concludo: lamia terra sta vivendo ore drammatiche.

Il Governo si è già attivato ed ioringrazio il Ministro Pinotti, ma auspicoveramente un intervento più incisivo e miassocio a quello che hanno chiesto i mieicolleghi stamattina, nella seduta antimeri-diana (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Arlotti. Ne ha facoltà.

TIZIANO ARLOTTI. Grazie, Presidente,è scomparso il 27 dicembre, a 93 anni,l’avvocato Veniero Accreman, uno dei pro-tagonisti della vita politica, sociale e civiledella città di Rimini, del Parlamento, dellaResistenza. Ritengo doveroso commemo-rarlo in quest’Aula, in cui sedette comedeputato del Pci dal 1963 al 1976.

L’onorevole Accreman era appena ven-tenne quando compì la propria scelta dicampo contro il fascismo e aderì alla lottapartigiana, raccontata nell’autobiografia« Le pietre di Rimini », distinguendosi allaguida della propria squadra d’azione inRomagna. Fu sindaco di Rimini al terminedi un periodo travagliato per la vita am-ministrativa del comune. Fu presidentedell’Anpi e lo scorso 25 aprile fu insignitodella Medaglia d’Oro della Presidenzadella Repubblica.

La lucida intelligenza, la profonda cul-tura, l’impegno a difesa della causa dellagiustizia, l’amore per il diritto e la pas-

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sione politica hanno contraddistinto la suastoria personale, professionale e civile.

Quella di Veniero Accreman, come haricordato l’amico senatore Sergio Zavoli, èstata la bella storia di un vero protagoni-sta, i cui valori hanno contribuito allaricostruzione materiale e morale della suacittà e ad arricchire la vita sociale epolitica di Rimini e del nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Cova. Ne ha facoltà.

PAOLO COVA. Grazie, signor Presi-dente, nei giorni scorsi ho presentatoun’interrogazione al Ministro dello sportsul sistema del doping, di cui sollecito larisposta e ne approfitto per segnalare unarettifica a quanto avevo scritto e detto:riascoltando l’audizione del professor Ric-ciardi, volevo segnalare che indicava ildoping come causa dei tumori rari nell’etàgiovanile e delle morti improvvise semprenell’età giovanile.

Mi sembrava corretto fare questa ret-tifica, anche per rispetto nei confronti delprofessor Ricciardi.

ANGELO TOFALO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANGELO TOFALO. La Libia è sicu-rezza nazionale; lo è per il MoVimento 5Stelle, dovrebbe esserlo anche per il Go-verno. Sarebbe da stolti, da imprudenti,soprattutto alla luce degli ultimi avveni-menti e dello scenario che si è venuto adelineare, non prendere atto dell’ormaifallito tentativo dell’ONU. Tentativo, quellodi forzare dall’esterno la formazione o dispingere alla formazione di un nuovoGoverno di unità nazionale, che ha imbri-gliato l’Esecutivo, e quindi l’Italia, in unasituazione che ora vede il nostro Paeseall’angolo, e così, con esso, i nostri inte-ressi nazionali.

Lo scenario è complesso, ma è giunto ilmomento di sedersi ad un tavolo e parlarecon tutti gli interlocutori libici, prima chesia davvero troppo tardi. Ora sono matu-rate le condizioni per parlare di pace e

cooperazione, di adoperarsi per crearenuovi stabili equilibri in nome della so-vranità dei popoli e della storica amiciziatra il popolo libico e quello italiano. IlMoVimento 5 Stelle sulla Libia, per lasicurezza nazionale dell’Italia, è pronto finda subito ad ascoltare chiunque di quegliattori per provare a risolvere o, comun-que, migliorare una situazione divenutaormai troppo complessa e per noi tropposvantaggiosa. Il tempo è, ahimè, tiranno;bisogna fare presto per il futuro dell’Italia,delle nostre aziende strategiche, e quindidei nostri figli (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

FRANCESCO D’UVA. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO D’UVA. Grazie, Presi-dente. Faccio un sollecito di un atto ispet-tivo, l’interrogazione a risposta in Com-missione n. 5-10018, che fa seguito aun’altra interrogazione che avevo fattoaddirittura a febbraio, e riguarda lo scor-rimento di graduatoria per i corsi dilaurea a numero chiuso. Succede che,dopo l’immatricolazione, gli studenti allevolte rinunciano al proprio posto, lascianoil posto vacante. Ecco, è compito delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca fare in modo che quel postovenga assegnato a qualcun altro; pur-troppo, in questo momento, anche se gliuffici del Ministero mi risulta abbianolavorato, questa graduatoria ad oggi non èoperativa. Gli studenti stanno aspettandoed è il caso che quindi ci sia una rispostaal più presto a questa interrogazione e sirisolva il problema.

ALBERTO ZOLEZZI. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALBERTO ZOLEZZI. Il 17 ottobre 2016è stata evacuata la scuola elementare diMontichiari. Undici studenti sono statitrattenuti in ospedale per segni di intos-

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XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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sicazione delle vie aeree chiarissimi, di-spnea, mancanza di fiato, tosse e lacrima-zione. I sintomi erano da intossicazione daacido solfidrico. La mia interrogazione intal senso ricevette una risposta negativa.Secondo la ATS Lombardia e secondol’ARPA questo non era assolutamentevero. Da quelle parti, oltre ad esserci 21discariche, a mio parere si spandono an-che gessi di defecazione. L’inchiesta staportando alla luce che in effetti eranosparsi i gessi di defecazione affianco allascuola. Il decreto legislativo n. 75 del2010, all’allegato 3, deve essere abrogatoimmediatamente, perché c’è un rischiomortale per i cittadini e tanto più per glistudenti.

SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. La ringrazio, Pre-sidente Giachetti. A maggior ragione dopoun dibattito sul tema di giustizia, volevoricordare che nella giornata di domaniricorre il diciassettesimo anniversariodella morte di Bettino Craxi. Bettino Craxiè stato un esponente politico di grandis-sima importanza, un protagonista del so-cialismo per decenni, del socialismo ita-liano ed europeo. È stato segretario dipartito e Presidente del Consiglio. Si ap-prende dalle agenzie che forse il Ministrodegli affari esteri, Angelino Alfano, domanisi recherà ad Hammamet a rendere omag-gio alla commemorazione di questa figura.

Ecco, io credo che, dopo 17 anni, forsequesto Paese abbia un debito di chiarezzanei confronti della storia politica di que-st’uomo e della storia politica di quantinelle posizioni di quest’uomo si sono ri-conosciuti. Noi ancora non abbiamo chia-rito se questo è stato il capo dei ladri ouno statista internazionale. Io credo che

non possiamo più permetterci un’ambi-guità sulla storia di Bettino Craxi, sullastoria di una grossa parte della vita poli-tica italiana su cui ancora oggi pesa ungrande debito di verità e di onestà intel-lettuale.

Organizzazione dei tempiper l’esame di proposte di legge.

PRESIDENTE. Avverto che nell’allegatoA al resoconto stenografico della sedutaodierna sarà pubblicata l’organizzazionedei tempi per l’esame delle seguenti pro-poste di legge: n. 1178-A: Disposizioni perl’istituzione di ferrovie turistiche medianteil reimpiego di linee in disuso o in corsodi dismissione situate in aree di partico-lare pregio naturalistico o archeologico;n. 4113: Modifica alla legge 20 dicembre2012, n. 238, per il sostegno e la valoriz-zazione del Festival Verdi di Parma eBusseto e del Roma Europa Festival (Vedil’allegato A).

Sempre nell’allegato A al resocontostenografico della seduta odierna sarà al-tresì pubblicata la nuova organizzazionedei tempi per l’esame congiunto delleRelazioni sull’attività svolta dalla Commis-sione parlamentare di inchiesta sul rapi-mento e sulla morte di Aldo Moro (Doc.XXIII nn. 10 e 23) (Vedi l’allegato A).

Ordine del giornodella prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine delgiorno della prossima seduta:

Venerdì 20 gennaio 2017, alle 9,30:

Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 21,10.

Atti Parlamentari — 116 — Camera dei Deputati

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SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONIEFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni inordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elet-tronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Molea ha segnalato che haerroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 19 la deputata Argentin hasegnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 2 il deputato Rampi ha segnalato che non èriuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 13 il deputato Dal Moro ha segnalato che nonè riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 17 il deputato Totaro ha segnalato che haerroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nelle votazioni dalla n. 17 alla n. 19 i deputati Covello, Fami-glietti e Tartaglione hanno segnalato che non sono riusciti a votare;

nella votazione n. 18 il deputato De Mita ha segnalato che nonè riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione 21 la deputata Tartaglione ha segnalato che nonè riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione 27 il deputato Mazziotti Di Celso ha segnalato cheha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DOTT. RENZO DICKMANN

Licenziato per la stampa alle 22,25.

Atti Parlamentari — 117 — Camera dei Deputati

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PAGINA BIANCA

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VOTAZIONI QUALIFICATE

EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

1 Nom. Moz. Fedriga e a. n. 1-1231 457 387 70 194 74 313 79 Resp.

2 Nom. Moz. Palazzotto e a. n. 1-1465 pI 451 380 71 191 34 346 79 Resp.

3 Nom. Moz. Palazzotto e a. n. 1-1465 pII 457 352 105 177 314 38 79 Appr.

4 Nom. Moz. Altieri e a. n.1-1466 pI rif. 452 385 67 193 352 33 79 Appr.

5 Nom. Moz. Altieri e a. n. 1-1466 pII 458 386 72 194 69 317 78 Resp.

6 Nom. Moz.Maestri A. e a. 1-1467 n.f. pI 459 390 69 196 33 357 78 Resp.

7 Nom. Moz.Maestri A. e a.1-1467 n.f. pII 455 385 70 193 316 69 78 Appr.

8 Nom. Moz. Santerini e a. 1-1468 n.f. pI 461 380 81 191 307 73 78 Appr.

9 Nom. Moz.Santerini e a. 1-1468 n.f. pII 463 360 103 181 8 352 78 Resp.

10 Nom. Moz. Dieni e a. n. 1-1469 pI 460 391 69 196 353 38 78 Appr.

11 Nom. Moz. Dieni e a. n. 1-1469 pII 458 418 40 210 70 348 78 Resp.

12 Nom. Moz. Brunetta e a. n. 1-1470 pI 458 381 77 191 62 319 78 Resp.

13 Nom. Moz.Brunetta e a. 1-1470 pII rif. 453 381 72 191 347 34 78 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). -V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato inmissione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancatoil numero legale. - X = Non in carica.

Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contienefino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l’og-getto, il risultato e l’esito di ogni singola votazione.

Atti Parlamentari — Votazioni I — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

14 Nom. Moz. Rampelli e a. n. 1-1471 pI 452 386 66 194 74 312 77 Resp.

15 Nom. Moz. Rampelli e a. n. 1-1471 pII 455 383 72 192 350 33 77 Appr.

16 Nom. Moz. Romano F. e a. n.1-1472 rif. 454 342 112 172 281 61 77 Appr.

17 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1473 pI 454 385 69 193 283 102 77 Appr.

18 Nom. Moz. Rosato e a. n.1-1473 pII 451 377 74 189 305 72 77 Appr.

19 Nom. Moz. Monchiero e a. n.1-1474 451 341 110 171 279 62 77 Appr.

20 Nom. Ris. Verini e a. 6-282 318 287 31 144 223 64 99 Appr.

21 Nom. Ris. Ferraresi e a. 6-283 320 284 36 143 54 230 99 Resp.

22 Nom. Ris. Rampelli e a. 6-284 316 265 51 133 25 240 99 Resp.

23 Nom. Ris. Sarro e a. 6-285 - I p. 318 298 20 150 24 274 99 Resp.

24 Nom. Ris. Sarro e a. 6-285 - II p. 315 305 10 153 246 59 100 Appr.

25 Nom. Ris. Farina D. e a. 6-286 320 264 56 133 26 238 98 Resp.

26 Nom. Ris. Molteni e a. 6-287 319 266 53 134 25 241 98 Resp.

INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27)

VotazioneO G G E T T O

RisultatoEsito

Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss

27 Nom. Ris. Pili 6-288 318 230 88 116 6 224 98 Resp.

Atti Parlamentari — Votazioni II — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

ABRIGNANI C C F F C C F F C F C C F

ADORNATO C C F F C C F F C F C C F

AGOSTINELLI A A A A A A A A A F F A A

AGOSTINI LUCIANO C C F F C C F F C F C C F

AGOSTINI ROBERTA C C F F C C F F C F C C F

AIELLO C C F F C C F F C F C C F

AIRAUDO

ALBANELLA C C F F C C F F C F C C F

ALBERTI A A A A A A A A A F F A A

ALBINI C C F F C C F F C F C C F

ALFANO ANGELINO M M M M M M M M M M M M M

ALFANO GIOACCHINO M M M M M M M M M M M M M

ALFREIDER C C F F C C F F C F C C F

ALLASIA F C C F F C C C C A C F F

ALLI

ALTIERI F C C F F C C C C C C F F

AMATO C C F F C C F F C F C C F

AMENDOLA

AMICI M M M M M M M M M M M M M

AMODDIO C C F F C C F F C F C C F

ANGELUCCI

ANTEZZA C C F F C C F F C F C C F

ANZALDI C C F F C C F F C F C C F

ARCHI

ARGENTIN

ARLOTTI C C F F C C F F C F C C F

ARTINI M M M M M M M M M M M M M

ASCANI C C F F C C F F C F C C F

ATTAGUILE F C C F F C C C C A C F F

BALDASSARRE C F F C C F F A A A A C C

BALDELLI F C A F F C C C C A A F F

BARADELLO C C F F C C F F F F C C F

BARBANTI C C F F C C F F C F C C F

BARETTA M M M M M M M M M M M M M

BARGERO C C F F C C F F C F C C F

BARONI A A A A A A A A A F F A A

BARUFFI C C F F C C F F C F C C F

BASILIO

BASSO C C F F C C F F C F C C F

BATTAGLIA C C F F C C F F C F C C F

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

BATTELLI A A A A A A A A A F F A A

BAZOLI C C F F C C F F C F C C F

BECATTINI C C F F C C F F C F C C F

BECHIS C F F C C F F A A A A C C

BELLANOVA M M M M M M M M M M M M M

BENAMATI C C F F C C F F C F C C F

BENEDETTI A A A A A A A A A F F A A

BENI C C F F C C F F C F C C F

BERGAMINI F C A F F C C C C A A F F

BERGONZI C C F F C C F F C F C C F

BERLINGHIERI C C F C C F F C F C C F

BERNARDO M M M M M M M M M M M M M

BERNINI MASSIMILIANO

BERNINI PAOLO A A A A A A A A A F F A A

BERRETTA C C F F C C F F C F C C

BERSANI C C F F C C F F C F C C F

BIANCHI DORINA M M M M M M M M M M M M M

BIANCHI NICOLA

BIANCHI STELLA C C F F C C F F C F C C F

BIANCOFIORE

BIANCONI F C C F F C C C C C C A A

BIASOTTI F C A F F C C C C A A F F

BINDI M M M M M M M M M M M M M

BINETTI C C F F C C F F C F C C F

BINI C C F F C C F F C F C C F

BIONDELLI M M M M M M M M M M M M M

BLAŽINA C C F F C C F F C F C C F

BOBBA M M M M M M M M M M M M M

BOCCADUTRI

BOCCI M M M M M M M M M M M M M

BOCCIA C C F F C C F F C F C C F

BOCCUZZI

BOLDRINI PAOLA C C F F C C F F C F C C F

BOLOGNESI C C F F C C F F C F C C F

BOMBASSEI C F

BONACCORSI C C F F C C F F C F C C F

BONAFEDE M M M M M M M M M M M M M

BONIFAZI M M M M M M M M M M M M M

BONOMO C C F F C C F F C F C C F

BORDO FRANCO C F F C C F F F A C C C C

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni III — Camera dei Deputati

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1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

BORDO MICHELE C C F F C C F F C F C C F

BORGHESE

BORGHESI F C C F F C C C C A C A F

BORGHI C C F F C C F F C F C C F

BORLETTI DELL’ACQUA M M M M M M M M M M M M M

BOSCHI M M M M M M M M M M M M M

BOSCO C C F F C C F F C F C C F

BOSSA

BOSSI F C C F F C C C C A C F F

BRAGA C C F F C C F F C F C C F

BRAGANTINI MATTEO F C A F A C A A C A C A F

BRAGANTINI PAOLA C C F F C F F C F C C F

BRAMBILLA M M M M M M M M M M M M M

BRANDOLIN C C F F C C F F C F C C F

BRATTI C C F F C C F F C F C C F

BRESCIA A A A A A A A A A F F A A

BRESSA M M M M M M M M M M M M M

BRIGNONE

BRUGNEROTTO A A A A A A A A A F F A A

BRUNETTA F C A F F C C C C A A F F

BRUNO C C F F C C F F C F C C F

BRUNO BOSSIO

BUENO M M M M M M M M M M M M M

BURTONE C C F F C C F F C F C C F

BUSIN F C F F C C C C A C C F

BUSINAROLO

BUSTO A A A A A A A A A F F A A

BUTTIGLIONE C C F F C C F F C F C C F

CALABRIA C C A A F F

CALABRO’ C C F F C C F F C F C C F

CAMANI C C F F C C F F C F C C F

CAMPANA C C F F C C F F C F C C F

CANCELLERI

CANI C C F C C F F C F C C F

CAON

CAPARINI F C C F F C C C C A C F F

CAPELLI C C C F C C F F F F C C F

CAPEZZONE F C C F F C C C C C C A A

CAPODICASA C C F F C C F F C F C C F

CAPONE C C F F C C F F C F C C F

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

CAPOZZOLO C C F F C C F F C F C C F

CARBONE M M M M M M M M M M M M M

CARDINALE C C F F C C F F C F C C F

CARELLA C C F F C C F F C F

CARFAGNA F A F F C C C C A A F F

CARIELLO A A A A A A A A A F F A A

CARINELLI A A A A A A A A A F F A A

CARLONI C C F F C C F F C F C C F

CARNEVALI C C F F C C F F C F C C F

CAROCCI C C F F C C F F C F C C F

CARRA C C F F C C F F C F C C F

CARRESCIA C C F F C C F F C F C C F

CARROZZA C C F F C C F F C F C C F

CARUSO

CASATI C C F F C C F F C F C C F

CASELLATO C C F F C C F F C F C C F

CASERO M M M M M M M M M M M M M

CASO M M M M M M M M M M M M M

CASSANO

CASTELLI A A A A A A A A F F A A

CASTIELLO F C C F F C C C C A C A F

CASTIGLIONE M M M M M M M M M M M M M

CASTRICONE

CATALANO C C F F C C F C F C C F

CATANIA M M M M M M M M M M M M M

CATANOSO GENOESE F C A F C C C C A C F F

CAUSI

CAUSIN M M M M M M M M M M M M M

CECCONI

CENNI C C F F C C F F C F C C F

CENSORE C C F F C C F F C F C C F

CENTEMERO F C A F F C C C C A A F F

CERA C C F F C C F F C F C C F

CESARO ANTIMO M M M M M M M M M M M M M

CESARO LUIGI F C A F F C C C C A A F F

CHAOUKI

CHIARELLI F C C F F C C C C C C F F

CHIMIENTI A A A A A A A A A F F A A

CICCHITTO M M M M M M M M M M M M M

CIMBRO C C F F C C F F C F C C F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni IV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 127: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

CIPRINI

CIRACI’ F A C F A A C A F

CIRIELLI F C C F F C C C C A C F F

CIVATI C F F C C F F A A A A C C

COCCIA C C F F C F C C F

COLANINNO C C F F C C F F C F C C F

COLLETTI A A A A A A A A A F F A A

COLONNESE M M M M M M M M M M M M M

COMINARDI

COMINELLI C C F F C C F F C F C C F

COPPOLA M M M M M M M M M M M M M

CORDA A A A A A A A A A F F A A

CORSARO F C C F F C C C C C C F F

COSCIA C C F F C C F F C F C C F

COSTA M M M M M M M M M M M M M

COSTANTINO

COVA C C F F C C F F C F C C F

COVELLO

COZZOLINO A A A A A A A A A F F A A

CRIMI’ C C F F C C F F C F C C F

CRIMI

CRIPPA A A A A A A A A A F F A A

CRIVELLARI C C F F C C F F C F C C F

CULOTTA C C F F C C F F C F C C F

CUOMO C C F F C C F F C F C C F

CUPERLO C C F F C C F F C F C C F

CURRO’ C C F F C C F C F C C F

DADONE A A A A A A A A A F F A A

DAGA A A A A A A A A A F F A A

D’AGOSTINO C C F F C C F F C F C C F

D’ALESSANDRO C C F F C C F F C F C C A

D’ALIA M M M M M M M M M M M M M

DALLAI C C F F C C F F C F C C F

DALL’OSSO A A A A A A A A A F F A A

DAL MORO C C F F C C F F C F C C C

D’AMBROSIO A A A A A A A A F F A A

DAMBRUOSO C C F F C C F F C F C C F

DAMIANO M M M M M M M M M M M M M

D’ARIENZO C C F C C F F C F C C F

D’ATTORRE C F F C C F F F A C C C C

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

DA VILLA A A A A A A A A A F F A A

DE GIROLAMO F C A F F C C C C A A F F

DEL BASSO DE CARO M M M M M M M M M M M M M

DEL GROSSO A A A A A A A A A F F A A

DELLAI M M M M M M M M M M M M M

DELL’ARINGA C C F F C C F F C F C C F

DELLA VALLE A A A A A A A A A F F A

DELL’ORCO A A A A A A A A A F F A A

DE LORENZIS A A A A A A A A A F F A A

DE MARIA C C F F C C F F C F C C F

DE MENECH C C F F C C F F C F C C F

DE MICHELI M M M M M M M M M M M M M

DE MITA C C F F C C F F C F C C F

DE ROSA

DI BATTISTA A A A A A A A A A F F A A

DI BENEDETTO A A A A A A A A A F F A A

DIENI A A A A A A A A A F F A A

DI GIOIA M M M M C C F F C F C C F

DI LELLO C C F F C C F F C F C C F

DI MAIO LUIGI T T T T T T T T T T T T T

DI MAIO MARCO C C F F C C F F C F C C F

D’INCA’ A A A A A A A A A F F A A

D’INCECCO C C F F C C F F C F C C F

DI SALVO C C F F C C F F C F C C F

DISTASO F C C F F C C C C C C F F

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO A A A A A A A A A F F A A

DI STEFANO MARCO C C F F C C F F C F C C F

DI VITA A A A A A A A A A F F A A

DONATI C C F F C C F F C F C C F

D’OTTAVIO C C F F C C F F C F C C F

DURANTI C F F C C F F F A C C C C

D’UVA A A A A A A A A A F F A A

EPIFANI C C F F C C F F C F C C F

ERMINI C C F F C C F F C F C C F

FABBRI C C F F C C F F C F C C F

FAENZI

FALCONE C C F F C C F F C F C

FAMIGLIETTI

FANTINATI A A A A A A A A A F F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni V — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 128: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

FANUCCI C C F F C C F F C F C C F

FARAONE M M M M M M M M M M M M M

FARINA DANIELE C F F C C F F A C C C C

FARINA GIANNI C C F F C C F F C F C C F

FASSINA C F F C C F F F A C C C C

FAUTTILLI

FAVA C F F C C F F F A C C C C

FEDI C C F F C C F F C F C C F

FEDRIGA F C C F F C C C C C C F F

FERRANTI M M M M M M M M M M M M M

FERRARA

FERRARESI A A A A A A A A A F F A A

FERRARI F F C C F F C F C C F

FERRO C C F F C C F F C F C C F

FIANO C C F F C C F F C F C C F

FICO M M M M M M M M M M M M M

FIORIO F C C F F C F C C F

FIORONI M M M M M M M M M M M M M

FITZGERALD NISSOLI C C F F C C F F F F C C F

FOLINO C F F C C F F F A C C C C

FONTANA CINZIA MARIA C C F F C C F F C F C C F

FONTANA GREGORIO M M M M M M M M M M M M M

FONTANELLI M M M M M M M M M M M M M

FORMISANO M M M M M M M M M M M M M

FOSSATI C C F F C C F F C F C C F

FRACCARO A A A A A A

FRAGOMELI C C F F C C F F C F C C F

FRANCESCHINI M M M M M M M M M M M M M

FRATOIANNI C F F C C F F F A C C C C

FREGOLENT C C F F C C F F C F C C F

FRUSONE A A A A A A A A A F F A A

FUCCI

FURNARI A A A A A A A A A F F A A

FUSILLI C C F F C C F F C F C C F

GADDA C C F F C C F F C F C C F

GAGNARLI A A A A A A A A A F F A A

GALATI M M M M M M M M M M M M M

GALGANO C C F F C C F F C F C C F

GALLI CARLO C F F C C F F F A C C C C

GALLI GIAMPAOLO C C F F C C F F C F C C F

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

GALLINELLA

GALLO LUIGI

GALLO RICCARDO F C A F F C C C C A A F F

GALPERTI C C F F C C F F C F C C F

GANDOLFI C C F F C C F F C F C C F

GARAVINI C C F F C C F F C F C C F

GARNERO SANTANCHE’ F C A F F C C C C C C F F

GAROFALO C C F F C C F F C F C C F

GAROFANI C C F F C C F F C F C C F

GASPARINI C C F F C C F F C F C C F

GEBHARD C C F F C C F F C F C C F

GELLI C C F F C C F F C F C C F

GELMINI F C A F F C C C C A A F F

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M M M M M M M M M M M M M

GHIZZONI C C F F C C F F C F C C F

GIACHETTI C C F F C C F F C F C C F

GIACOBBE C C F F C C F F C F C C F

GIACOMELLI M M M M M M M M M M M M M

GIACOMONI F C A F F C C C C A F F

GIAMMANCO F C A F F C C C C A C F F

GIGLI C C F F C C F F F F C C F

GINATO C C F F C C F F C F F

GINEFRA C C F F C C F F C F C C F

GINOBLE C C F F C C F F C F C C F

GIORDANO GIANCARLO C F F C C F F A C C C C

GIORDANO SILVIA A A A A A A A A A F F A A

GIORGETTI ALBERTO F C A F C C C C A A F

GIORGETTI GIANCARLO M M M M M M M M M M M M M

GIORGIS C C F F C C F F C F C C F

GITTI C C F F C C F F C F C C F

GIULIANI C C F F C C F F C F C C F

GIULIETTI C C F F C C F F C F C C F

GNECCHI C C F F C C F F C F C C F

GOZI M M M M M M M M M M M M M

GRANDE A A A A A A A A A F F A A

GRASSI C C F F C C F F C F C C F

GRECO C C F F C C F F C F C C F

GREGORI

GRIBAUDO C C F F C C F F C F C C F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 129: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

GRILLO A A A A A A A A F F A A

GRIMOLDI F C C F F C C C C A C C F

GUERINI GIUSEPPE C C F F C C F F C F C C F

GUERINI LORENZO

GUERRA M M M M M M M M M M M M M

GUIDESI

GULLO F C A F F C C C C A A F F

GUTGELD C C F F C C F F C F C C F

IACONO C C F F C C F F C F C C F

IANNUZZI CRISTIAN C F F C A F F A A A A C C

IANNUZZI TINO C C F F C C F F C F C C F

IMPEGNO C C F F C C F F C F C C F

INCERTI C C F F C C F F C F C C F

INVERNIZZI F C C F F C C C C A C C F

IORI C C F F C C F F C F C C F

KRONBICHLER C F F C C F F F A C C C C

L’ABBATE A A A A A A A A F F A A

LABRIOLA A A A A A A A A A F F A A

LACQUANITI C F F C C F F C F C C

LAFFRANCO F C A F F C C C C A A F F

LAFORGIA C C F F C C F F C F C C F

LAINATI C C F F C C F F C F C C A

LA MARCA C C F F C C F F C F C C F

LA RUSSA M M M M M M M M M M M M M

LATRONICO F C C F F C C C C C C F F

LATTUCA C C F F C C F F C F C C F

LAURICELLA M M M M M M M M M M M M M

LAVAGNO

LENZI C C F F C C F F C F C C

LEVA C C F F C C F F C F C C F

LIBRANDI C C F F C C F F C F C C F

LIUZZI A A A A A A A A A F F A A

LOCATELLI C C F F C C F F C F C C A

LODOLINI C C F F C C F F C F C C F

LOMBARDI A A A A A A A A A A F A A

LO MONTE C C F F C C F F C F

LONGO F C C F F C C C C A C F F

LOREFICE A A A A A A A A A F F A A

LORENZIN M M M M M M M M M M M M M

LOSACCO M M M M M M M M M M M M M

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

LOTTI M M M M M M M M M M M M M

LUPI M M M M M M M M M M M M M

LUPO A A A A A A A A A F F A A

MADIA M M M M M M M M M M M M M

MAESTRI ANDREA C F F C C F F A A A A C C

MAESTRI PATRIZIA C C F F C C F F C F C C F

MAGORNO C C F F C C F F C F C C F

MAIETTA

MALISANI C C F F C C F F C F C C F

MALPEZZI

MANCIULLI M M M M M M M M M M M M M

MANFREDI C C F F C C F F C F C C F

MANNINO A A A A A A A A A F F A A

MANTERO A A A A A A A A A F F A A

MANZI C C F F C C F F C F C C F

MARANTELLI C C F F C C F F C F C C F

MARAZZITI M M M M M M M M M M M M M

MARCHETTI

MARCHI C C F F C C F F C F C C F

MARCOLIN

MARCON C F F C C F F F A C C C C

MARGUERETTAZ C C F F C C F F C F C C F

MARIANI C C F F C C F F C F C C F

MARIANO C C F F C C F F C F C C F

MAROTTA C C F F C C F F C F C C F

MARROCU C C F F C C F F C F C C F

MARRONI

MARTELLA C C F F C C F F C F C C F

MARTELLI C F F C C F F F A C C C C

MARTI F C C F F C C C C C C F F

MARTINELLI

MARTINO ANTONIO M M M M M M M M M M M M M

MARTINO PIERDOMENICO

MARZANA A A A A A A A A A F F A A

MARZANO

MASSA

MATARRELLI C F F C C F F A A A A C C

MATARRESE

MATTIELLO C C F F C C F F C F C C F

MAURI C C F F C C F F C F C C F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 130: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

MAZZIOTTI DI CELSO C C F F C C F F C F C C F

MAZZOLI C C F F C C F F C F C C F

MELILLA C F F C C F F F A C C C C

MELILLI C C F F C C F F C F C C F

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO C C F F C C F F C F C C F

MENORELLO C C F F C C F F C F C A F

MERLO

META M M M M M M M M M M M M M

MICCOLI C C F F C C F F C F C C F

MICILLO

MIGLIORE M M M M M M M M M M M M M

MILANATO F C A F F C C C C A A F F

MINARDO C C F F C C F F C F C C F

MINNUCCI C C F F C C F F C F C C F

MIOTTO C C F F C C F F C F C C F

MISIANI C C F F C C F F C F C C F

MISURACA

MOGNATO C C F F C C F F C F C C F

MOLEA F F C C F F C F C C F

MOLTENI F C C F C C C C C F F

MONACO C C F F C C F F C F C C F

MONCHIERO C C F F C C F F C F C C F

MONGIELLO C C F F C C F F C F C C F

MONTRONI C C F F C C F F C F C C F

MORANI

MORASSUT C C F F C C F F C C C F

MORETTO C C F F C C F F C F C C F

MOSCATT C C F F C C F F C F C C F

MOTTOLA C C F F C C F F C F C C F

MUCCI M M M M M M M M M M M M M

MURA C C F F C C F F C F C C F

MURER C C F F C C F F C F C C F

MURGIA F F C F C C C C C A C F F

NACCARATO C C F F C C F F C F C C F

NARDI C C F F C C F F C F C C F

NARDUOLO C C F F C C F F C F C C F

NASTRI F C C F F C C F C A C F F

NESCI

NESI C C F F C C F F C F C C F

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

NICCHI C F F C C F F F A C C C C

NICOLETTI C C F F C C F F C F C C F

NUTI A A A A A A A A A F F A A

OCCHIUTO F C A F F C C C C A A F F

OLIARO C C F F C C F F C F C C F

OLIVERIO C C F F C C F F C F C C F

ORFINI

ORLANDO M M M M M M M M M M M M M

OTTOBRE C C F F C C F F C F C C F

PAGANI C C F F C C F F C F C C F

PAGANO F C C F F C C C C A C C F

PAGLIA C F F C C F F F A C C C C

PALAZZOTTO C F F C C F F F A C C C C

PALESE F C C F F C C C C C C F F

PALLADINO C C F F C C F F C F C C F

PALMA

PALMIERI F C A F F C C C C A A F F

PALMIZIO F C A F F C C C C A A F F

PANNARALE

PARENTELA A A A A A A A A F F A A

PARIS C C F F C C F F C F C C F

PARISI C C F F C C F F C F C C F

PARRINI C C F F C C F F C F C C F

PASTORELLI

PASTORINO C F F C C F F A A A A C C

PATRIARCA

PELILLO C C F F C C F F C F C C F

PELLEGRINO C F F C C F F F A C C C C

PELUFFO C C F F C C F F C F C C F

PES

PESCO

PETRAROLI A A A A A A A A A F F A

PETRENGA

PETRINI C C F F C C F F C F C C F

PIAZZONI

PICCHI F C F F C C C C A C A F

PICCIONE C C F F C C F F C F C C F

PICCOLI NARDELLI M M M M M M M M M M M M M

PICCOLO GIORGIO C C F F C C F F C F C C F

PICCOLO SALVATORE C C F F C C F F C C C F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni VIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 131: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

PICCONE

PIEPOLI M M M M M M M M M M M M M

PILI F C A F F C C C C A A F F

PILOZZI C C F F C C F F C F C C F

PINI GIANLUCA F C C F F C C C C A C C F

PINI GIUDITTA C C F F C C F F F F C C F

PINNA C C F F C C F F C F C C F

PIRAS C F F C C F F F A C C C C

PISANO A A A A A A A A A F F A A

PISICCHIO C C F F C C F F C F C C F

PISO F C F F F C C C C C C F F

PIZZOLANTE C C F F C C F F C F C C F

PLACIDO C F F C C F F A C C C C

PLANGGER C C F C C F F C F C C F

POLIDORI F C A F F C C C C A A F F

POLLASTRINI C C F F C C F F C F C C F

POLVERINI F C A F F C C C C A A F F

PORTA C C F F C C F F F F C C F

PORTAS M M M M M M M M M M M M M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO F C A F F F F C C A A F F

PREZIOSI C C F F C C F F C F C C F

PRINA C C F F C C F F C F C C F

PRODANI

QUARANTA C F F C C F F F A C C C C

QUARTAPELLE PROCOPIO C C F F C C F F C F C C F

QUINTARELLI C C F F C C F F C F C C F

RABINO C C F F C C F F C F C C F

RACITI

RAGOSTA C C F F C C F F C F C C F

RAMPELLI F C C F F C C C C A C F F

RAMPI C F F C C F F C F C C F

RAVETTO F C A F F C C C C A A F F

REALACCI C C F F C C F F C F C C F

RIBAUDO C C F F C C F F C F C C F

RICCIATTI C F F C C F F F A C C C C

RICHETTI C C F F C C F F C F C C F

RIGONI C C F F C C F F C F C C F

RIZZETTO F C C F F C C C C A C F F

RIZZO A A F F A A

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

ROCCELLA F C A F F C C C C A A F F

ROCCHI C C F F C C F F C F C C F

ROMANINI C C F F C C F F C F C C F

ROMANO ANDREA

ROMANO FRANCESCO SAVE. C C F F C C F F C F C C F

ROMANO PAOLO NICOLO’ A A A A A A A A F F A A

ROMELE F C A F F C C C C F A F F

RONDINI F C C F F C C C C A C C F

ROSATO M M M M M M M M M M M M M

ROSSI DOMENICO M M M M M M M M M M M M M

ROSSI PAOLO C C F F C C F F C F C C F

ROSSOMANDO M M M M M M M M M M M M M

ROSTAN C C F F C C F F C F C C F

ROSTELLATO C C F F C C F F C F C C F

ROTONDI F C A F F C C C C A C F F

ROTTA C C F F C C F F C F C C F

RUBINATO C C F F C C F F C F C C F

RUGHETTI M M M M M M M M M M M M M

RUOCCO

RUSSO F C A F F C C C C A A F F

SALTAMARTINI F C C F F C C C C A C F F

SAMMARCO C C F F C C F F C F C C F

SANGA C C F F C C F F C F C C F

SANI C C F F C C F F C F C C F

SANNA FRANCESCO C F F C C F F C F C C F

SANNA GIOVANNA C C F F C C F F C F C C F

SANNICANDRO C F F C C F F F A C C C C

SANTELLI

SANTERINI C C F F C C F F F F C C F

SARRO F C A F F C C C C A A F F

SARTI A A A A A A A A A F F A A

SAVINO ELVIRA F C A F F C C C A A F F

SAVINO SANDRA F C A F F C C C C A A F F

SBERNA C C F F C C F F F F C C F

SBROLLINI C C F F C C F F C F C C F

SCAGLIUSI A A A A A A A A A F F A

SCALFAROTTO M M M M M M M M M M M M M

SCANU M M M M M M M M M M M M M

SCHIRO’ C C F F C C F F C F C C F

SCHULLIAN C C F F C C F F C F C C F

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni IX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 132: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

SCOPELLITI C C F F C C F F C F C C F

SCOTTO M M M M M M M M M M M M M

SCUVERA C C F F C C F F C F C C F

SECCO F C C F F C C C C A C F F

SEGONI C F F C C F F A A A A C C

SENALDI C C F F C C F F C F C C F

SERENI C C F F C C F F C F C C F

SGAMBATO C C F F C C F F C F C C F

SIBILIA A A A A A A A A A F F A A

SIMONETTI F C C F F C C C C A C F F

SIMONI C C F F C C F F C F C C F

SISTO

SORIAL A A A A A A A A A F F A A

SOTTANELLI M M M M M M M M M M M M M

SPADONI A A A A A A A A A F F A A

SPERANZA C C F F C C F F C F C C F

SPESSOTTO A A A A A A A A A F F A A

SQUERI F C C F F C C C C C C F F

STUMPO C C F F C C F F C F C C F

TABACCI M M M M M M M M M M M M M

TACCONI C C F F C C F F C F C C F

TAGLIALATELA F C C F F C C C C A C F F

TANCREDI

TARANTO C C F F C C F F C F C C F

TARICCO C C F F C C F F C F C C F

TARTAGLIONE

TENTORI C C F F C C F F C F C C F

TERROSI C C F F C C F C C F C C F

TERZONI A A A A A A A A A F F A A

TIDEI M M M M M M M M M M M M M

TINAGLI

TOFALO A A A A A A A A A F F A A

TONINELLI A A A A A A A A A F F A A

TOTARO F C C F F C C C C A C F F

TRIPIEDI A A A A A A A A A F F A A

1 1 1 1DEPUTATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3

TULLO C C F F C C F F C F C C F

TURCO C F F C C F F A A A A C C

VACCA A A A A A A A A A F F A A

VACCARO

VALENTE SIMONE A A A A A A A A A F F A A

VALENTE VALERIA C C F F C C F F C F C C F

VALENTINI

VALIANTE C C F F C C F F C F C C

VALLASCAS A A A A A A A A A F F A A

VARGIU C C F F C C F F C F C A F

VAZIO C C F F C C F F C F C C F

VECCHIO

VELLA F C A F F C C C C A A F F

VELO M M M M M M M M M M M M M

VENITTELLI C C F F C C F F C F C C F

VENTRICELLI C C F F C C F F C F C C F

VERINI C C F F C C F F C F C C F

VEZZALI C C F F C C F F C F C C F

VICO C C F F C C F F C F C C F

VIGNALI M M M M M M M M M M M M M

VIGNAROLI

VILLAROSA A A A A A A A A A F F A A

VILLECCO CALIPARI C C F F C C F F C F C C F

VITO F C A F F C C C C A A F F

ZACCAGNINI C C F F C C F F C F C C F

ZAMPA C C F F C C F F C F C C F

ZAN C C F F C C F F C F C C F

ZANETTI C C F F C C F F C F C C F

ZANIN C C F F C C F F C F C C F

ZAPPULLA C C F F C C F F C F C C F

ZARATTI C F F C C F F A C C C C

ZARDINI C C F C C F F C F C C F

ZOGGIA C C F F C C F F C F C C F

ZOLEZZI

ELENCO N. 1 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13

Atti Parlamentari — Votazioni X — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

* * *

Page 133: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

ABRIGNANI F F F F F

ADORNATO C F F F F F

AGOSTINELLI A A A A A A

AGOSTINI LUCIANO C F F F F F F C C C F C C

AGOSTINI ROBERTA C F F F F F

AIELLO C F F F F F

AIRAUDO

ALBANELLA C F F F F F F C C C F C C

ALBERTI A A A A A A

ALBINI C F F F F F F C C C F C C

ALFANO ANGELINO M M M M M M M M M M M M M

ALFANO GIOACCHINO M M M M M M M M M M M M M

ALFREIDER C F F F F F F C C C F C C

ALLASIA F F C C C C

ALLI

ALTIERI F F A C C A A A F A A C F

AMATO C F F F F F F C C C F C C

AMENDOLA

AMICI M M M M M M M M M M M M M

AMODDIO C F F F F F F C C C F C C

ANGELUCCI

ANTEZZA C F F F F F F C C C F C C

ANZALDI C F F F F F F C C C F C C

ARCHI

ARGENTIN

ARLOTTI C F F F F F F C C C F C C

ARTINI M M M M M M M M M M M M M

ASCANI C F F F F F F C C C F C C

ATTAGUILE F F C C C C

BALDASSARRE C C C C C C

BALDELLI F F A C F A A C F F F F F

BARADELLO C A F F A F

BARBANTI C F F F F F F C C C F C C

BARETTA M M M M M M M M M M M M M

BARGERO C F F F F F

BARONI A A A A A A C F A C A A

BARUFFI C F F F F F F C C C F C C

BASILIO

BASSO C F F F F F F C C C F C C

BATTAGLIA C F F F F F F C C A F C A

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

BATTELLI A A A A A A C F F C C A A

BAZOLI C F F F F F F C C C F C C

BECATTINI C F F F F F F C C C F C C

BECHIS C C C C C C

BELLANOVA M M M M M M M M M M M M M

BENAMATI C F F F F F F C C C F C C

BENEDETTI A A A A A A

BENI C F F F F F F C C C F C C

BERGAMINI F F A C F A

BERGONZI C F F F F F F C C C F C C

BERLINGHIERI C F F F F F

BERNARDO M M M M M M M M M M M M M

BERNINI MASSIMILIANO

BERNINI PAOLO A A A A A A C F A C C A A

BERRETTA C F F F F F F C C C F C C

BERSANI C F F F F F

BIANCHI DORINA M M M M M M M M M M M M M

BIANCHI NICOLA

BIANCHI STELLA C F F F F F M M M M M M M

BIANCOFIORE

BIANCONI F F A C C C

BIASOTTI F F A C F A

BINDI M M M M M M M M M M M M M

BINETTI C F F F F F F C C C F C C

BINI C F F F F F F C C C F C C

BIONDELLI M M M M M M M M M M M M M

BLAŽINA C F F F F F F C C C F C C

BOBBA M M M M M M M M M M M M M

BOCCADUTRI

BOCCI M M M M M M M M M M M M M

BOCCIA C F F F F F M M M M M M M

BOCCUZZI

BOLDRINI PAOLA C F F F F F F C C C F C C

BOLOGNESI C F F F F F F C C C F C C

BOMBASSEI C F F F F F F C C C F C C

BONACCORSI C F F F F F F C C C C C

BONAFEDE M M M M M M M M M M M M M

BONIFAZI M M M M M M M M M M M M M

BONOMO C F F F F F F C C C F C C

BORDO FRANCO C C C C C C A A C F F F C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 134: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

BORDO MICHELE C F F F F F F C C C F C C

BORGHESE

BORGHESI F F C C C C C A F A C C F

BORGHI C F F F F F F C C C F C C

BORLETTI DELL’ACQUA M M M M M M M M M M M M M

BOSCHI M M M M M M M M M M M M M

BOSCO C F F F F F

BOSSA

BOSSI F F C C C C

BRAGA C F F F F F C C C F C C

BRAGANTINI MATTEO F F A F F F M M M M M M M

BRAGANTINI PAOLA C F F F F F F C C C F C C

BRAMBILLA M M M M M M M M M M M M M

BRANDOLIN C F F F F F F C C C F C C

BRATTI C F F F F F M M M M M M M

BRESCIA A A A A A A C F

BRESSA M M M M M M M M M M M M M

BRIGNONE

BRUGNEROTTO A A A A A

BRUNETTA F F A C A M M M M M M M

BRUNO C F F F F F F C C C F C C

BRUNO BOSSIO

BUENO M M M M M M M M M M M M M

BURTONE C F F F F F F C C C F C C

BUSIN F F C C C C

BUSINAROLO

BUSTO A A A A A A C F A C C A A

BUTTIGLIONE C F F F F F F C C C F C C

CALABRIA F F A C F A F F F F

CALABRO’ C F C F C

CAMANI C F F F F F F C C C F C C

CAMPANA C F F F F F F C C C F C

CANCELLERI

CANI C F F F F F F C C F C C

CAON

CAPARINI F F C C C C M M M M M M M

CAPELLI C F F F A F M M M M M M M

CAPEZZONE F F A C C A

CAPODICASA C F F F F F

CAPONE C F F F F F F C C C F C C

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

CAPOZZOLO F F F F C C C F C C

CARBONE M M M M M M M M M M M M M

CARDINALE C F F F F F F C C C F C C

CARELLA F C C C F C C

CARFAGNA F A C F A

CARIELLO A A A A A A C F A C C A A

CARINELLI A A A A A A C F A C C A A

CARLONI C F F F F F

CARNEVALI C F F F F F F C C C F C C

CAROCCI C F F F F F F C C C F C C

CARRA C F F F F F F C C C F C C

CARRESCIA C F F F F F F C C C F C C

CARROZZA C F F F F F F C C C F C C

CARUSO

CASATI C F F F F F F C C C F C C

CASELLATO C F F F F F F C C C F C C

CASERO M M M M M M M M M M M M M

CASO M M M M M M M M M M M M M

CASSANO

CASTELLI A A A A

CASTIELLO F F C C C C M M M M M M M

CASTIGLIONE M M M M M M M M M M M M M

CASTRICONE

CATALANO C F F F F F

CATANIA M M M M M M M M M M M M M

CATANOSO GENOESE F A C F A A A F F F F F

CAUSI F C C C F C C

CAUSIN M M M M M M M M M M M M M

CECCONI

CENNI C F F F F F F C C C F C C

CENSORE C F F F F F

CENTEMERO F F A C F A A C F F F F F

CERA C F F F F F

CESARO ANTIMO M M M M M M M M M M M M M

CESARO LUIGI F F A F F A

CHAOUKI

CHIARELLI F F C C C A A A F A A A F

CHIMIENTI A A A A A A

CICCHITTO M M M M M M M M M M M M M

CIMBRO C F F F F F F C C C F C C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 135: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

CIPRINI

CIRACI’ F A A C C A F A C C F

CIRIELLI F F C C C C C A F A A C F

CIVATI C C C C C C C A C C C F C

COCCIA C F F F F F F C C C F C C

COLANINNO C F F F F F F C C C F C C

COLLETTI A A A A A A C F A C C A A

COLONNESE M M M M M M M M M M M M M

COMINARDI

COMINELLI C F F F F F F C C C F C C

COPPOLA M M M M M M M M M M M M M

CORDA A A A A A A C F A C C A A

CORSARO F F A C C A

COSCIA C F F F F F F C C C F C C

COSTA M M M M M M M M M M M M M

COSTANTINO

COVA C F F F F F F C C C F C C

COVELLO F C C C F C C

COZZOLINO A A A A A A

CRIMI’ C F F F F F F C C C F C C

CRIMI

CRIPPA A A A A A C F A C C A A

CRIVELLARI C F F F F F F C C C F C C

CULOTTA C F F F F F F C C C F C C

CUOMO C F F F F F F C C C F C C

CUPERLO C F F F F F F C C C F C C

CURRO’ C F F F F F F C C C F C C

DADONE A A A A A A

DAGA A A A A A A C F A C C A A

D’AGOSTINO C F F F F F

D’ALESSANDRO C F F F F F

D’ALIA M M M M M M M M M M M M M

DALLAI C F F F F F F C C C F C C

DALL’OSSO A A A A A A

DAL MORO F F F F F F C C C F C C

D’AMBROSIO A A A A A A C F A C C A A

DAMBRUOSO C F F F F F F F C C F C C

DAMIANO M M M M M M M M M M M M M

D’ARIENZO C F F F F F F C C C F C C

D’ATTORRE C C C C C C A A C F F F C

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

DA VILLA A A A A A C F A C C A A

DE GIROLAMO F F A C F A

DEL BASSO DE CARO M M M M M M M M M M M M M

DEL GROSSO A A A A A A C F A C C A A

DELLAI M M M M M M M M M M M M M

DELL’ARINGA C F F F F F F C C C F C C

DELLA VALLE

DELL’ORCO A A A A A A C F A C C A A

DE LORENZIS A A A A A A C F A C C A A

DE MARIA C F F F F F F C C C F C C

DE MENECH C F F F F F F C C C F C C

DE MICHELI M M M M M M M M M M M M M

DE MITA C F F F F

DE ROSA

DI BATTISTA A A A A A A C F A C C A A

DI BENEDETTO A A A A A C F A C C A A

DIENI A A A A A A

DI GIOIA C F F F F F M M M M M M M

DI LELLO C F F F F F F C C C F C C

DI MAIO LUIGI T T T T T T M M M M M M M

DI MAIO MARCO C F F F F F F C C C F C C

D’INCA’ A A A A A A C F A C C A A

D’INCECCO C F F F F F F C C C F C C

DI SALVO C F F F F F F C C C F C C

DISTASO F F A C C A A A F A A C F

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO A A A A A A C F A C C A A

DI STEFANO MARCO C F F F F F

DI VITA A A A A A A C F A C C A A

DONATI C F F F F F F C C C F C C

D’OTTAVIO C F F F F F F C C C F C C

DURANTI C C C C C C A A C F F F C

D’UVA A A A A A A C F A C C A A

EPIFANI C F F F F F M M M M M M M

ERMINI C F F F F F F C C C F C C

FABBRI C F F F F F F C C C F C C

FAENZI

FALCONE F C C C F C C

FAMIGLIETTI F C C C F C C

FANTINATI A A A A A C F A C C A A

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 136: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

FANUCCI C F F F F F F C C C F C C

FARAONE M M M M M M M M M M M M M

FARINA DANIELE C C C C C C A A C F F F C

FARINA GIANNI C F F F F F F C C C C

FASSINA C C C C C C

FAUTTILLI

FAVA C C C C C C

FEDI C F F F F F F C C C F C C

FEDRIGA F F C C C C M M M M M M M

FERRANTI M M M M M M F C C C F C C

FERRARA M M M M M M M

FERRARESI A A A A A A C F A C C A A

FERRARI C F F F F F F C C C C C

FERRO C F F F F F F C C C F C C

FIANO C F F F F F F C C C F C C

FICO M M M M M M M M M M M M M

FIORIO C F F F F F F C C C F C C

FIORONI M M M M M M M M M M M M M

FITZGERALD NISSOLI C F F F A F F C C C F C C

FOLINO C C C C C C A A C F F F C

FONTANA CINZIA MARIA C F F F F F F C C C F C C

FONTANA GREGORIO M M M M M M M M M M M M M

FONTANELLI M M M M M M M M M M M M M

FORMISANO M M M M M M M M M M M M M

FOSSATI C F F F F F

FRACCARO

FRAGOMELI C F F F F F F C C C F C C

FRANCESCHINI M M M M M M M M M M M M M

FRATOIANNI C C C C C C A A C F F F C

FREGOLENT C F F F F F F C C C F C C

FRUSONE A A A A A

FUCCI A A F A A A F

FURNARI A A A A A A

FUSILLI C F F F F F F C C C F C C

GADDA C F F F F F F C C C F C C

GAGNARLI A A A A A A C F A C C A A

GALATI M M M M M M M M M M M M M

GALGANO C F F F F F

GALLI CARLO C C C C C C

GALLI GIAMPAOLO C F F F F F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

GALLINELLA A A C F A C C A A

GALLO LUIGI

GALLO RICCARDO F F F C C A

GALPERTI C F F F F F F C C C F C C

GANDOLFI C A F F F F F C C C F C C

GARAVINI C F F F F F F C C C F C C

GARNERO SANTANCHE’ F F C C C

GAROFALO C F F F F F

GAROFANI C F F F F F F C C C F C C

GASPARINI C F F F F F C C C F C C

GEBHARD C F F F F F F C C C F C C

GELLI C F F F F F M M M M M M M

GELMINI F F A C F A

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M M M M M M M M M M M M M

GHIZZONI C F F F F F F C C C F C C

GIACHETTI C F F F F F T T T T T T T

GIACOBBE C F F F F F F C C C F C C

GIACOMELLI M M M M M M M M M M M M M

GIACOMONI F F A C F A

GIAMMANCO F F C C F C

GIGLI C F F F A F

GINATO C F F F F F F C C C F C C

GINEFRA C F F F F F F C C C F C C

GINOBLE C F F F F F

GIORDANO GIANCARLO C C C C C C

GIORDANO SILVIA A A A A A A C F A C C A A

GIORGETTI ALBERTO F F A C F A A C F F F F A

GIORGETTI GIANCARLO M M M M M M M M M M M M M

GIORGIS C F F F F F F C C C F C C

GITTI C F F F F F

GIULIANI C F F F F F F C C C F C C

GIULIETTI C F F F F F F C C C F C C

GNECCHI C F F F F F F C C C F C C

GOZI M M M M M M M M M M M M M

GRANDE A A A A A A C F A C C A A

GRASSI C F F F F F F C C C F C C

GRECO C F F F F F

GREGORI

GRIBAUDO C F F F F F F C C C F C C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XIV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 137: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

GRILLO A A A A A A C F A C C A A

GRIMOLDI F F C C C C

GUERINI GIUSEPPE C F F F F F F C C C F C C

GUERINI LORENZO M M M M M M M

GUERRA M M M M M M M M M M M M M

GUIDESI

GULLO F F A C F A

GUTGELD C F F F F F C C C F C C

IACONO C F F F F F

IANNUZZI CRISTIAN C C A C C A C F A C C A C

IANNUZZI TINO C F F F F F F C C C F C C

IMPEGNO C F F F F F F C C C F C C

INCERTI C F F F F F F C C C F C C

INVERNIZZI F F C C C C

IORI C F F F F F

KRONBICHLER C C C C C C A A C F F F C

L’ABBATE A A A A A A C F A C C A A

LABRIOLA A A A A A A

LACQUANITI C F F F F F F C C C F C C

LAFFRANCO F F A C F A

LAFORGIA C F F F F F F C C C F C C

LAINATI C F F F F F

LA MARCA C F F F F F F C C C F C C

LA RUSSA M M M M M M M M M M M M M

LATRONICO F F C C C A A A F A A A F

LATTUCA C F F F F F F C C C F C C

LAURICELLA M M M M M M M M M M M M M

LAVAGNO

LENZI C F F F C C C F C C

LEVA C F F F F F F C C C F C C

LIBRANDI C F F F F F F C C C F C C

LIUZZI A A A A A A C F A C C A A

LOCATELLI C F F F F F F C C C F C C

LODOLINI C F F F F F F C C C F C C

LOMBARDI A A A A A A C F A C C A A

LO MONTE

LONGO F F A C F A

LOREFICE A A A A A A C F A C C A A

LORENZIN M M M M M M M M M M M M M

LOSACCO M M M M M M M M M M M M M

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

LOTTI M M M M M M M M M M M M M

LUPI M M M M M M M M M M M M M

LUPO A A A A C F A C C A A

MADIA M M M M M M M M M M M M M

MAESTRI ANDREA C C C C C C C A C C C F C

MAESTRI PATRIZIA C F F F F F F C C C F C C

MAGORNO C F F F F F F C C C F C C

MAIETTA

MALISANI C F F F F F F C C C F C C

MALPEZZI

MANCIULLI M M M M M M F C C C F C C

MANFREDI C F F F F F F C C C F C C

MANNINO A A A A A A C F A C C A A

MANTERO A A A A A A

MANZI C F F F F F F C C C F C C

MARANTELLI C F F F F F F C C C F C C

MARAZZITI M M M M M M M M M M M M M

MARCHETTI

MARCHI C F F F F F F C C C F C C

MARCOLIN

MARCON C C C C C C A A C F F F C

MARGUERETTAZ C F F F F F

MARIANI C F F F F F F C C C F C C

MARIANO C F F F F F F C C C F C C

MAROTTA C F F F F F

MARROCU C F F F F F

MARRONI

MARTELLA C F F F F F F C C C F C C

MARTELLI C C C C C C A A C F F F C

MARTI F F A C C A A A F A A C F

MARTINELLI

MARTINO ANTONIO M M M M M M M M M M M M M

MARTINO PIERDOMENICO

MARZANA A A A A A A C F A C C A A

MARZANO

MASSA F C C C F C C

MATARRELLI C C C C C C

MATARRESE F C C C F C C

MATTIELLO C F F F F F F C C C F C C

MAURI C F F F F F F C C C F C C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 138: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

MAZZIOTTI DI CELSO C F F F F F C C F C C

MAZZOLI C F F F F F F C C C F C C

MELILLA C C C C C C A A C F F F C

MELILLI C F F F F F F C C C F C C

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO C F F F F F

MENORELLO C F F F F F C C A F C C

MERLO M M M M M M M

META M M M M M M M M M M M M M

MICCOLI C F F F F F F C C C F C C

MICILLO

MIGLIORE M M M M M M F C C C F C C

MILANATO F F A C F A

MINARDO C F F F F F

MINNUCCI C F F F F F

MIOTTO C F F F F F F C C C F C C

MISIANI C F F F F F F C C C F C C

MISURACA F C C C F C C

MOGNATO C F F F F F F C C C F C C

MOLEA C F F F F F

MOLTENI F F C C C C C A F A C C F

MONACO C F F F F F F C C C F C C

MONCHIERO C F F F F F F C C C F C

MONGIELLO C F F F F F

MONTRONI C F F F F F F C C C F C C

MORANI F C C C F C C

MORASSUT C F F F F

MORETTO C F F F F F F C C C F C C

MOSCATT C F F F F F F C C C F C C

MOTTOLA C F F F F F

MUCCI M M M M M M M M M M M M M

MURA C F F F F F

MURER C F F F F F F C C C F C C

MURGIA F F C C C C A F A A C F

NACCARATO C F F F F F F C C C F C C

NARDI C F F F F F F C C C F C C

NARDUOLO C F F F F F

NASTRI F F C C C C

NESCI C F A C C A A

NESI C F F F F F

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

NICCHI C C C C C C

NICOLETTI C F F F F F F C C C F C C

NUTI A A A A A A C F A C C A A

OCCHIUTO F F A C F A A C F F F F F

OLIARO C F F F F F

OLIVERIO C F F F F F F C C C F C C

ORFINI

ORLANDO M M M M M M M M M M M M M

OTTOBRE C F F F F F

PAGANI C F F F F F F C C C F C C

PAGANO F F C C C

PAGLIA C C C C C C A A C F F F C

PALAZZOTTO C C C C C C

PALESE F F A C C A A A F A A A F

PALLADINO C F F F F F

PALMA M M M M M M M

PALMIERI F F A C F A

PALMIZIO F F A C F A

PANNARALE

PARENTELA A A A A A A C F A C C A A

PARIS C F F F F F F C C C C C

PARISI C F F F F F

PARRINI C F F F F F F C C C F C C

PASTORELLI

PASTORINO C C C C C C

PATRIARCA

PELILLO C F F F F F

PELLEGRINO C C C C C C A A C F F F C

PELUFFO C F F F F F C C C F C C

PES

PESCO

PETRAROLI A A A A A A F A C C A A

PETRENGA

PETRINI C F F F F F

PIAZZONI

PICCHI F F C C C C

PICCIONE C F F F F F F C C C F C C

PICCOLI NARDELLI M M M M M M M M M M M M M

PICCOLO GIORGIO C F F F F F F C C C F C C

PICCOLO SALVATORE C F F F F F F C C C F C C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

PICCONE

PIEPOLI M M M M M M M M M M M M M

PILI C A A A F A A

PILOZZI C F F F F F F C C C F C C

PINI GIANLUCA F F C C C C

PINI GIUDITTA C F F F F F F C C C F C C

PINNA C F F F F F F C C C F C C

PIRAS C C C C C C

PISANO A A A A A A

PISICCHIO C F F F F F M M M M M M M

PISO F F A C C C

PIZZOLANTE C F F F F F

PLACIDO C C C C C C

PLANGGER C F F F F C F C C C F C C

POLIDORI F F A C F A A C F F F F F

POLLASTRINI C F F F F F F C C C F C C

POLVERINI F F A C F A

PORTA C F F F F F F C C C F C C

PORTAS M M M M M M M M M M M M M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO F F A C A A C F F F F F

PREZIOSI C F F F F F F C C C F C C

PRINA C F F F F F F C C C F C C

PRODANI

QUARANTA C C C C C C A A C F F F C

QUARTAPELLE PROCOPIO C F F F F F F C C C F C C

QUINTARELLI C F F F F F F C C C F C C

RABINO C F F F F F

RACITI F C C C F C C

RAGOSTA C F F F F F F C C C F C C

RAMPELLI F F C C C C M M M M M M M

RAMPI C F F F F F F C C C F C C

RAVETTO F A C F A M M M M M M M

REALACCI C F F F F F M M M M M M M

RIBAUDO C F F F F F F C C C F C C

RICCIATTI C C C C C C A A C F F F C

RICHETTI C F F F F F F C C C F C C

RIGONI C F F F F F F C C C F C C

RIZZETTO F F C C C C C A F A A C F

RIZZO A A A A A C F A C C A A

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

ROCCELLA F F A C C C

ROCCHI C F F F F F F C C C F C C

ROMANINI C F F F F F F C C C F C C

ROMANO ANDREA

ROMANO FRANCESCO SAVE. C F F F F F

ROMANO PAOLO NICOLO’ A A A A A A C F A C C A A

ROMELE F F A C F A

RONDINI F F C C C C C A F A C C F

ROSATO C F F F F F F C C C F C C

ROSSI DOMENICO M M M M M M M M M M M M M

ROSSI PAOLO C F F F F F F C C C F C C

ROSSOMANDO M M M M M M F C C C F C C

ROSTAN C F F F F F F C C C F C C

ROSTELLATO C F F F F F F C C C F C C

ROTONDI F F A C F F

ROTTA C F F F F F F C C C F C C

RUBINATO C F F F F F F C C C F C C

RUGHETTI M M M M M M M M M M M M M

RUOCCO C F A C C A A

RUSSO F F A C F A

SALTAMARTINI F F C C C C C A C A C C F

SAMMARCO F F F F F F

SANGA C F F F F F F C C C F C C

SANI C F F F F F F C C C F C C

SANNA FRANCESCO C F F F F F F C C C F C C

SANNA GIOVANNA C F F F F F F C C C F C C

SANNICANDRO C C C C C C A A C F F F C

SANTELLI

SANTERINI C F F F A F

SARRO F F A C F A

SARTI A A A A A A C F A C C A A

SAVINO ELVIRA F F A C F A A A F A F C F

SAVINO SANDRA F F A C F A

SBERNA C A F F A F

SBROLLINI C F F F F F F C C C F C C

SCAGLIUSI A A A A A A C F A C C A A

SCALFAROTTO M M M M M M M M M M M M M

SCANU M M M M M M M M M M M M M

SCHIRO’ C F F F F F

SCHULLIAN M M M M M C C

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

SCOPELLITI C F F F F F

SCOTTO M M M M M M M M M M M M M

SCUVERA C F F F F F F C C C F C C

SECCO F F A C F A

SEGONI C C C C C C

SENALDI C F F F F F F C C C F C C

SERENI C F F F F F F C C C M C C

SGAMBATO C F F F F F C C C F C C

SIBILIA A A A A A A C F A C C A A

SIMONETTI F F C C C C C A F A C C F

SIMONI C F F F F F F C C C F C

SISTO A C F F F F F

SORIAL A A A A A A C F A C C A A

SOTTANELLI M M M M M M M M M M M M M

SPADONI A A A A A A C F A C C A A

SPERANZA C F F F F F M M M M M M M

SPESSOTTO A A A A A A C F A C C A A

SQUERI F F C C F C

STUMPO C F F F F F F C C C F C C

TABACCI M M M M M M M M M M M M M

TACCONI C F F F F F F C C C F C C

TAGLIALATELA F F C C C C

TANCREDI

TARANTO C F F F F F F C C C F C C

TARICCO C F F F F F F C C C F C C

TARTAGLIONE F C C C F C C

TENTORI C F F F F F F C C C F C C

TERROSI C F F F F F

TERZONI A A A A A A

TIDEI M M M M M M M M M M M M M

TINAGLI F C C C F C C

TOFALO A A A A A A M M M M M M M

TONINELLI A A A A A A

TOTARO F F C F C C

TRIPIEDI A A A A A A

1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2DEPUTATI 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6

TULLO C F F F F F

TURCO C C C C C C

VACCA A A A A A A C F

VACCARO

VALENTE SIMONE A A A A A A

VALENTE VALERIA C F F F F F F C C C F C C

VALENTINI

VALIANTE C F F F F F F C C C F C C

VALLASCAS A A A A A A C F A C C A A

VARGIU C F A A F F F C C C F C C

VAZIO C F F F F F F C C C F C C

VECCHIO

VELLA F F A C F A

VELO M M M M M M M M M M M M M

VENITTELLI C F F F F F

VENTRICELLI C F F F F F F C C C F C C

VERINI C F F F F F F C C C F C C

VEZZALI C F F F F F

VICO C F F F F F C F C C

VIGNALI M M M M M M M M M M M M M

VIGNAROLI M M M M M M M

VILLAROSA A A A A A

VILLECCO CALIPARI C F F F F F M M M M M M M

VITO F F A C F A

ZACCAGNINI C F F F F F F C C C F C C

ZAMPA C F F F F F F C C C F C C

ZAN C F F F F F F C C C F C C

ZANETTI C F F F F F

ZANIN C F F F F F F C C C F C C

ZAPPULLA C F F F F F F C C C F C C

ZARATTI C C C C C C

ZARDINI C F F F F F F C C C F C C

ZOGGIA C F F F F F F C C C F C C

ZOLEZZI C F A C C A A

ELENCO N. 2 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26

Atti Parlamentari — Votazioni XVIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

* * *

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2DEPUTATI 7

ABRIGNANI

ADORNATO

AGOSTINELLI

AGOSTINI LUCIANO C

AGOSTINI ROBERTA

AIELLO

AIRAUDO

ALBANELLA C

ALBERTI

ALBINI C

ALFANO ANGELINO M

ALFANO GIOACCHINO M

ALFREIDER C

ALLASIA

ALLI

ALTIERI A

AMATO C

AMENDOLA

AMICI M

AMODDIO C

ANGELUCCI

ANTEZZA C

ANZALDI C

ARCHI

ARGENTIN

ARLOTTI C

ARTINI M

ASCANI C

ATTAGUILE

BALDASSARRE

BALDELLI A

BARADELLO

BARBANTI C

BARETTA M

BARGERO

BARONI A

BARUFFI C

BASILIO

BASSO C

BATTAGLIA A

2DEPUTATI 7

BATTELLI A

BAZOLI C

BECATTINI C

BECHIS

BELLANOVA M

BENAMATI C

BENEDETTI

BENI C

BERGAMINI

BERGONZI C

BERLINGHIERI

BERNARDO M

BERNINI MASSIMILIANO

BERNINI PAOLO A

BERRETTA C

BERSANI

BIANCHI DORINA M

BIANCHI NICOLA

BIANCHI STELLA M

BIANCOFIORE

BIANCONI

BIASOTTI

BINDI M

BINETTI C

BINI C

BIONDELLI M

BLAŽINA C

BOBBA M

BOCCADUTRI

BOCCI M

BOCCIA M

BOCCUZZI

BOLDRINI PAOLA C

BOLOGNESI C

BOMBASSEI C

BONACCORSI C

BONAFEDE M

BONIFAZI M

BONOMO C

BORDO FRANCO A

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XIX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 142: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

2DEPUTATI 7

BORDO MICHELE C

BORGHESE

BORGHESI A

BORGHI C

BORLETTI DELL’ACQUA M

BOSCHI M

BOSCO

BOSSA

BOSSI

BRAGA C

BRAGANTINI MATTEO M

BRAGANTINI PAOLA C

BRAMBILLA M

BRANDOLIN C

BRATTI M

BRESCIA

BRESSA M

BRIGNONE

BRUGNEROTTO

BRUNETTA M

BRUNO C

BRUNO BOSSIO

BUENO M

BURTONE C

BUSIN

BUSINAROLO

BUSTO

BUTTIGLIONE C

CALABRIA A

CALABRO’

CAMANI C

CAMPANA C

CANCELLERI

CANI C

CAON

CAPARINI M

CAPELLI M

CAPEZZONE

CAPODICASA

CAPONE C

2DEPUTATI 7

CAPOZZOLO C

CARBONE M

CARDINALE C

CARELLA C

CARFAGNA

CARIELLO A

CARINELLI A

CARLONI

CARNEVALI C

CAROCCI C

CARRA C

CARRESCIA C

CARROZZA C

CARUSO

CASATI C

CASELLATO C

CASERO M

CASO M

CASSANO

CASTELLI

CASTIELLO M

CASTIGLIONE M

CASTRICONE

CATALANO

CATANIA M

CATANOSO GENOESE A

CAUSI C

CAUSIN M

CECCONI

CENNI C

CENSORE

CENTEMERO A

CERA

CESARO ANTIMO M

CESARO LUIGI

CHAOUKI

CHIARELLI A

CHIMIENTI

CICCHITTO M

CIMBRO C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XX — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 143: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

2DEPUTATI 7

CIPRINI

CIRACI’

CIRIELLI F

CIVATI C

COCCIA C

COLANINNO C

COLLETTI A

COLONNESE M

COMINARDI

COMINELLI C

COPPOLA M

CORDA A

CORSARO

COSCIA C

COSTA M

COSTANTINO

COVA C

COVELLO C

COZZOLINO

CRIMI’ C

CRIMI

CRIPPA A

CRIVELLARI C

CULOTTA C

CUOMO C

CUPERLO C

CURRO’ C

DADONE

DAGA A

D’AGOSTINO

D’ALESSANDRO

D’ALIA M

DALLAI C

DALL’OSSO

DAL MORO C

D’AMBROSIO A

DAMBRUOSO C

DAMIANO M

D’ARIENZO C

D’ATTORRE A

2DEPUTATI 7

DA VILLA A

DE GIROLAMO

DEL BASSO DE CARO M

DEL GROSSO A

DELLAI M

DELL’ARINGA C

DELLA VALLE

DELL’ORCO A

DE LORENZIS A

DE MARIA C

DE MENECH C

DE MICHELI M

DE MITA

DE ROSA

DI BATTISTA A

DI BENEDETTO A

DIENI

DI GIOIA M

DI LELLO C

DI MAIO LUIGI M

DI MAIO MARCO C

D’INCA’ A

D’INCECCO C

DI SALVO C

DISTASO A

DI STEFANO FABRIZIO

DI STEFANO MANLIO A

DI STEFANO MARCO

DI VITA A

DONATI C

D’OTTAVIO C

DURANTI A

D’UVA A

EPIFANI M

ERMINI C

FABBRI C

FAENZI

FALCONE C

FAMIGLIETTI C

FANTINATI A

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 144: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

2DEPUTATI 7

FANUCCI C

FARAONE M

FARINA DANIELE A

FARINA GIANNI C

FASSINA

FAUTTILLI

FAVA

FEDI C

FEDRIGA M

FERRANTI C

FERRARA M

FERRARESI A

FERRARI C

FERRO C

FIANO C

FICO M

FIORIO C

FIORONI M

FITZGERALD NISSOLI C

FOLINO A

FONTANA CINZIA MARIA C

FONTANA GREGORIO M

FONTANELLI M

FORMISANO M

FOSSATI

FRACCARO

FRAGOMELI C

FRANCESCHINI M

FRATOIANNI A

FREGOLENT C

FRUSONE

FUCCI A

FURNARI

FUSILLI C

GADDA C

GAGNARLI A

GALATI M

GALGANO

GALLI CARLO

GALLI GIAMPAOLO

2DEPUTATI 7

GALLINELLA A

GALLO LUIGI

GALLO RICCARDO

GALPERTI C

GANDOLFI C

GARAVINI C

GARNERO SANTANCHE’

GAROFALO

GAROFANI C

GASPARINI C

GEBHARD C

GELLI M

GELMINI

GENOVESE

GENTILONI SILVERI M

GHIZZONI C

GIACHETTI T

GIACOBBE C

GIACOMELLI M

GIACOMONI

GIAMMANCO

GIGLI

GINATO C

GINEFRA C

GINOBLE

GIORDANO GIANCARLO

GIORDANO SILVIA A

GIORGETTI ALBERTO A

GIORGETTI GIANCARLO M

GIORGIS C

GITTI

GIULIANI C

GIULIETTI C

GNECCHI C

GOZI M

GRANDE A

GRASSI C

GRECO

GREGORI

GRIBAUDO C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 145: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

2DEPUTATI 7

GRILLO A

GRIMOLDI

GUERINI GIUSEPPE C

GUERINI LORENZO M

GUERRA M

GUIDESI

GULLO

GUTGELD C

IACONO

IANNUZZI CRISTIAN A

IANNUZZI TINO C

IMPEGNO C

INCERTI C

INVERNIZZI

IORI

KRONBICHLER A

L’ABBATE A

LABRIOLA

LACQUANITI C

LAFFRANCO

LAFORGIA C

LAINATI

LA MARCA C

LA RUSSA M

LATRONICO A

LATTUCA C

LAURICELLA M

LAVAGNO

LENZI C

LEVA C

LIBRANDI C

LIUZZI A

LOCATELLI C

LODOLINI C

LOMBARDI A

LO MONTE

LONGO

LOREFICE A

LORENZIN M

LOSACCO M

2DEPUTATI 7

LOTTI M

LUPI M

LUPO A

MADIA M

MAESTRI ANDREA C

MAESTRI PATRIZIA C

MAGORNO C

MAIETTA

MALISANI C

MALPEZZI

MANCIULLI C

MANFREDI C

MANNINO A

MANTERO

MANZI C

MARANTELLI C

MARAZZITI M

MARCHETTI

MARCHI C

MARCOLIN

MARCON A

MARGUERETTAZ

MARIANI C

MARIANO C

MAROTTA

MARROCU

MARRONI

MARTELLA C

MARTELLI A

MARTI A

MARTINELLI

MARTINO ANTONIO M

MARTINO PIERDOMENICO

MARZANA A

MARZANO

MASSA C

MATARRELLI

MATARRESE C

MATTIELLO C

MAURI C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXIII — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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2DEPUTATI 7

MAZZIOTTI DI CELSO F

MAZZOLI C

MELILLA A

MELILLI C

MELONI GIORGIA

MELONI MARCO

MENORELLO C

MERLO M

META M

MICCOLI C

MICILLO

MIGLIORE C

MILANATO

MINARDO

MINNUCCI

MIOTTO C

MISIANI C

MISURACA C

MOGNATO C

MOLEA

MOLTENI A

MONACO C

MONCHIERO C

MONGIELLO

MONTRONI C

MORANI C

MORASSUT

MORETTO C

MOSCATT C

MOTTOLA

MUCCI M

MURA

MURER C

MURGIA F

NACCARATO C

NARDI C

NARDUOLO

NASTRI

NESCI A

NESI

2DEPUTATI 7

NICCHI

NICOLETTI C

NUTI A

OCCHIUTO A

OLIARO

OLIVERIO

ORFINI

ORLANDO M

OTTOBRE

PAGANI C

PAGANO

PAGLIA A

PALAZZOTTO

PALESE A

PALLADINO

PALMA M

PALMIERI

PALMIZIO

PANNARALE

PARENTELA A

PARIS C

PARISI

PARRINI C

PASTORELLI

PASTORINO

PATRIARCA

PELILLO

PELLEGRINO A

PELUFFO C

PES

PESCO

PETRAROLI A

PETRENGA

PETRINI

PIAZZONI

PICCHI

PICCIONE C

PICCOLI NARDELLI M

PICCOLO GIORGIO C

PICCOLO SALVATORE C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXIV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

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2DEPUTATI 7

PICCONE

PIEPOLI M

PILI F

PILOZZI C

PINI GIANLUCA

PINI GIUDITTA C

PINNA C

PIRAS

PISANO

PISICCHIO M

PISO

PIZZOLANTE

PLACIDO

PLANGGER C

POLIDORI A

POLLASTRINI C

POLVERINI

PORTA C

PORTAS M

PRATAVIERA

PRESTIGIACOMO A

PREZIOSI C

PRINA C

PRODANI

QUARANTA A

QUARTAPELLE PROCOPIO C

QUINTARELLI C

RABINO

RACITI C

RAGOSTA C

RAMPELLI M

RAMPI C

RAVETTO M

REALACCI M

RIBAUDO C

RICCIATTI A

RICHETTI C

RIGONI C

RIZZETTO F

RIZZO A

2DEPUTATI 7

ROCCELLA

ROCCHI C

ROMANINI C

ROMANO ANDREA

ROMANO FRANCESCO SAVE.

ROMANO PAOLO NICOLO’ A

ROMELE

RONDINI A

ROSATO C

ROSSI DOMENICO M

ROSSI PAOLO C

ROSSOMANDO C

ROSTAN C

ROSTELLATO C

ROTONDI

ROTTA C

RUBINATO C

RUGHETTI M

RUOCCO A

RUSSO

SALTAMARTINI A

SAMMARCO

SANGA C

SANI C

SANNA FRANCESCO C

SANNA GIOVANNA C

SANNICANDRO A

SANTELLI

SANTERINI

SARRO

SARTI A

SAVINO ELVIRA A

SAVINO SANDRA

SBERNA

SBROLLINI C

SCAGLIUSI A

SCALFAROTTO M

SCANU M

SCHIRO’

SCHULLIAN C

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXV — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726

Page 148: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed...netta ed altri n. 1-01470 e Rampelli ed altri n. 1-01471 concernenti iniziative in RESOCONTO

2DEPUTATI 7

SCOPELLITI

SCOTTO M

SCUVERA C

SECCO

SEGONI

SENALDI C

SERENI C

SGAMBATO C

SIBILIA A

SIMONETTI A

SIMONI C

SISTO A

SORIAL A

SOTTANELLI M

SPADONI A

SPERANZA M

SPESSOTTO A

SQUERI

STUMPO C

TABACCI M

TACCONI C

TAGLIALATELA

TANCREDI

TARANTO C

TARICCO C

TARTAGLIONE C

TENTORI C

TERROSI

TERZONI

TIDEI M

TINAGLI C

TOFALO M

TONINELLI

TOTARO

TRIPIEDI

2DEPUTATI 7

TULLO

TURCO

VACCA

VACCARO

VALENTE SIMONE

VALENTE VALERIA C

VALENTINI

VALIANTE C

VALLASCAS A

VARGIU F

VAZIO C

VECCHIO

VELLA

VELO M

VENITTELLI

VENTRICELLI C

VERINI C

VEZZALI

VICO C

VIGNALI M

VIGNAROLI M

VILLAROSA

VILLECCO CALIPARI M

VITO

ZACCAGNINI C

ZAMPA C

ZAN C

ZANETTI

ZANIN C

ZAPPULLA C

ZARATTI

ZARDINI C

ZOGGIA C

ZOLEZZI A

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*17STA0007320**17STA0007320*

ELENCO N. 3 DI 3 - VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 27

Atti Parlamentari — Votazioni XXVI — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 GENNAIO 2017 — N. 726