SEDUTA ANTIMERIDIANA DI GIOVEDÌ 14 LUGLIO 196...

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Atti Parlamentari 15909 — Camera dei Deputat i III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 196 0 CCCXIX . SEDUTA ANTIMERIDIANA DI GIOVEDÌ 14 LUGLIO 196 0 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSS I IND I DEL PRESIDENTE LEON E INDICE PAG . Disegni di legge : (Deferimento a Commissione) 1591 0 (Presentazione) 1592 1 (Trasmissione dal Senato) 1591 0 Disegno di legge (Discussione) : Variazioni allo stato di previsione del - l ' entrata, a quelli della spesa di di - versi Ministeri ed ai bilanci di am- ministrazioni autonome per l'eser- cizio finanziario 1959-60 (2276) 1591 1 PRESIDENTE 1591 1 VICENTINI, Relatore 1591 1 TAVIANI, Ministro delle finanze 1591 2 Disegno di legge (Seguito della discus- sione) : Stato di previsione della spesa del Mini- stero dell'agricoltura e delle forest e per l ' esercizio finanziario dal 10 lu - glio 1960 al 30 giugno 1961 (1976) 1591 2 PRESIDENTE 15912, 1495 1 MICELI, Relatore di minoranza . . . 1591 2 PUGLIESE, Relatore per la maggioranza 1592 1 15954 PAG . VALORI 1595 1 CACCIATORE 1595 2 PUCCI ERNESTO 1595 4 LA PENNA 1595 4 DI GIANNANTONIO 1595 6 Proposte di legge : (Annunzio) 1590 9 (Approvazione in Commissione) 1595 7 (Deferimento a Commissione) 1591 0 Domanda di autorizzazione a proceder e in giudizio (Annunzio) 1591 0 Provvedimenti concernenti ammini- strazioni locali (Annunzio) 1591 0 Risposte scritte ad interrogazioni (An- nunzio) 1591 1 Sull'ordine dei lavori : PRESIDENTE 1595 7 Verifica di poteri 1595 7 La seduta comincia alle 10,30 . TOGNONI, Segretario, legge il process o verbale della seduta antimeridiana del 12 lugli o 1960 . (È approvato) . Annunzio di proposte di legge . PRESIDENTE . Sono state presentat e proposte di legge dai deputati : BASILE : « Modifica della legge 4 april e 1952, n . 218, sui pensionati dell'I .N .P .S . » (2341) ; foreste 15927, 15949 , 15953 , SCARPA . . . 15948 , GRIFONE . . . . . . GERMANI . . . . . . MAGNO . . . . . . BARDINI . . . . . . GoMEZ D'AYALA . . . . . . RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delle 15952 15954 15952 15950 15950 15950 1595 1 1595 1 ANGRISANI 1595 1 SPECIALE 1595 1

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Atti Parlamentari

— 15909 —

Camera dei Deputat i

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

CCCXIX.

SEDUTA ANTIMERIDIANA DI GIOVEDÌ 14 LUGLIO 196 0

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSSI

IND I

DEL PRESIDENTE LEONE

INDICEPAG .

Disegni di legge :

(Deferimento a Commissione) 1591 0

(Presentazione) 1592 1

(Trasmissione dal Senato) 1591 0

Disegno di legge (Discussione) :

Variazioni allo stato di previsione del-l 'entrata, a quelli della spesa di di -versi Ministeri ed ai bilanci di am-ministrazioni autonome per l'eser-cizio finanziario 1959-60 (2276) 1591 1

PRESIDENTE 1591 1VICENTINI, Relatore 1591 1TAVIANI, Ministro delle finanze 1591 2

Disegno di legge (Seguito della discus-sione) :

Stato di previsione della spesa del Mini-stero dell'agricoltura e delle forest eper l ' esercizio finanziario dal 10 lu -glio 1960 al 30 giugno 1961 (1976) 1591 2

PRESIDENTE 15912, 1495 1MICELI, Relatore di minoranza . . . 15912PUGLIESE, Relatore per la maggioranza 1592 1

15954

PAG .

VALORI 1595 1CACCIATORE 1595 2PUCCI ERNESTO 1595 4LA PENNA 15954DI GIANNANTONIO 1595 6

Proposte di legge :

(Annunzio) 1590 9

(Approvazione in Commissione)

1595 7

(Deferimento a Commissione) 1591 0

Domanda di autorizzazione a procederein giudizio (Annunzio) 1591 0

Provvedimenti concernenti ammini-strazioni locali (Annunzio) 1591 0

Risposte scritte ad interrogazioni (An-nunzio) 1591 1

Sull'ordine dei lavori :

PRESIDENTE 1595 7

Verifica di poteri 1595 7

La seduta comincia alle 10,30 .

TOGNONI, Segretario, legge il process overbale della seduta antimeridiana del 12 lugli o1960 .

(È approvato) .

Annunzio di proposte di legge.

PRESIDENTE. Sono state presentat eproposte di legge dai deputati :

BASILE : « Modifica della legge 4 april e1952, n. 218, sui pensionati dell'I .N .P.S . »(2341) ;

foreste 15927, 15949 ,15953 ,

SCARPA .

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. 15948 ,GRIFONE .

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. .

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GERMANI .

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MAGNO .

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BARDINI .

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GoMEZ D'AYALA .

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RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delle1595215954159521595015950159501595 11595 1

ANGRISANI 1595 1SPECIALE 1595 1

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Camera cílei Deputali

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

MINELLA MOLINARI ANGIOLA ed altri : « Mo-difiche ed integrazioni alla legge 13 marzo1958, n . 246, concernenti miglioramenti de ltrattamento previdenziale delle ostetriche »(2342) .

Saranno stampate e distribuite . La prima ,avendo il proponente rinunciato allo svolgi-mento, sarà trasmessa alla Commissione com-petente, , con riserva di stabilirne la sede ; del-l'altra, che importa onere finanziario, saràfissata in seguito la data di svolgimento .

Trasmissione dal Senato .

PRESIDENTE . Il Senato ha trasmessoi seguenti disegni di legge :

« Provvidenze a favore della società mine-raria carbonifera sarda (Già approvato dal -la V Commissione della Camera e modificat oda quella V Commissione) (1785-B) ;

« Assegnazione di contributi straordinar iall'associazione nazionale dei finanzieri i ncongedo » (Approvato da quella V Commis-sione) (2338) ;

« Convalidazione del decreto del President edella Repubblica 25 febbraio 1960, n . 144, ema-nato ai sensi dell'articolo 42 del regio decreto18 novembre 1923, n . 2440, sull'amministra-zione del patrimonio e sulla contabilità gene-rale dello Stato, per prelevamento dal fond odi riserva per le spese impreviste dell'eserci-zio finanziario 1959-60 » (Approvato da quellaV Commissione) (2339) ;

« Convalidazione del decreto del President edella Repubblica 6 marzo 1960, n . 238, ema-nato ai sensi dell'articolo 42 del regio decret o18 novembre 1923, n . 2440, sull'amministra-zione del patrimonio e sulla contabilità gene-rale dello Stato, per prelevamento dal fond odi riserva per le spese impreviste dell'eser-cizio finanziario 1959-60 » (Approvato da quel-la V Commissione) (2340) .

Saranno stampati, distribuiti e trasmessi :il primo, alla Commissione che già lo haavuto in esame, nella stessa sede ; gli altrialle Commissioni competenti, con riserva d istabilirne la sede .

Deferimento a Commissioni .

PRESIDENTE. Sciogliendo la riserva ,ritengo che il seguente provvedimento poss aessere deferito alla VII Commissione (Difesa) ,in sede legislativa, con il parere della V edella VI Commissione :

Varianti alla legge 12 novembre 1955 ,n. 1137, sull'avanzamento degli ufficiali del -

l'esercito, della marina e dell'aeronautica esuccessive modificazioni, alla legge 6 marzo1938 . n . 247, sulla costituzione e ordinament odei reparti elicotteri dell'esercito e della ma-rina e alla legge 15 dicembre 1959, n . 1089 ,sullo stato ed avanzamento degli ufficiali dell aguardia di finanza » (2312) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Le seguenti proposte di legge sono deferitealla VIII Commissione (Istruzione), in sede re -ferente :

1P oDERARO ed altri : « Istituzione dell'uni-versità degli studi in Calabria » (Urgenza )(1923) (Con parere della V Commissione) ;

REALE GIUSEPPE ed altri : « Istituzione del -l'università degli studi della Calabria » (Ur-genza) (2016) (Con parere della V Commis-sione) ;

Senatori TIRASASSI ed altri : « Ammission edei diplomati degli istituti tecnici alle fa-coltà universitarie » (Approvato dalla VI Com-missione del Senato) (2321) .

Annunzio di una domandadi autorizzazione a procedere in giudizio .

PRESIDENTE. Il ministro di grazia egiustizia ha trasmesso una domanda d iautorizzazione a procedere in giudizio contr oil deputato Bonfantini, per i reati di cui agliarticoli : a) 624 e 61, n . 11, del codice penal e(furto aggravato) ; b) 494 del codice penal e(sostituzione di persona) ; c) 476, 482, 485 ,491, 81 capoverso, del codice penale (falsit àmateriale continuata commessa da privatoin titoli di credito) ; d) 640, 81 capoverso,del codice penale (truffa continuata) (Doc .II, n. 205) .

Sarà stampata, distribuita e trasmess aalla Giunta competente .

Annunzio di provvedimenticoncernenti amministrazioni locali .

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno ,in adempimento di quanto prescritto dal -l'articolo 323 del testo unico della leggecomunale e provinciale, approvato con regi odecreto 4 febbraio 1915,n . 148, ha comunicatogli estremi dei decreti del Presidente dellaRepubblica emanati nel secondo trimestr edel 1960 relativi allo scioglimento dei consigl icomunali di Cisternino (Brindisi) : Cittanova

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(Reggio Calabria); Copertino (Lecce) ; Bo-marzo (Viterbo) .

Il ministro dell'interno ha comunicato ,inoltre, ai sensi dell'articolo 103 del regiodecreto 30 dicembre 1923, n . 2839, gli estremidel decreto prefettizio concernente la prorogadella gestione straordinaria del consigli ocomunale di Carinola (Caserta) .

I documenti predetti sono depositati i nsegreteria a disposizione dei deputati .

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono pervenute rispostescritte ad interrogazioni . Saranno pubblicat ein allegato al resoconto stenografico dellaseduta odierna .

Discussione del disegno di legge: Variazioniallo stato di previsione dell'entrata, a quellidella spesa di diversi ministeri ed ai bilancidi amministrazioni autonome per l'esercizi ofinanziario 1959-60 (2276) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge: Varia-zioni allo stato di previsione dell'entrata ,a quelli della spesa di diversi ministeri edai bilanci di amministrazioni autonome perl'esercizio finanziario 1959-60 .

Como la Camera ricorda, la Commissioneè stata autorizzata a riferire oralmente . I lrelatore, onorevole Vicentini, ha facoltà d isvolgere la sua relazione .

VICENTINI, Relatore . Il disegno di leggesi concreta in due variazioni : una maggioreentrata di 133 miliardi e 567 milioni e un amaggiore spesa di 106.820 .000.000 di lire .

Le variazioni, per quanto riguarda l'en-trata, si riferiscono principalmente alle plu-svalenze accertate in conseguenza del decret olegge 28 gennaio 1960, convertito nella legge3 marzo 1960, n . 184, in virtù del quale son ostate rivalutate le riserve auree presso l aBanca d'Italia .

Come gli onorevoli colleghi ricordano ,a partire dal 27 dicembre 1958, data a cuirisalgono i provvedimenti relativi alla con-vertibilità adottati da molti paesi, fra iquali l'Italia, l'Ufficio italiano dei cambi s iè obbligato a comperare il dollaro degl iStati Uniti d'America al prezzo minimo d ilire 620,50 ed a venderlo al prezzo massim odi lire 629,50; la media fra questi due limit icorrisponde a lire 625 per dollaro .

In base al prezzo dell'oro risultante dallaparità aurea del dollaro, riferito a tale media,

è pertanto stato fissato in lire 703,29739 6il valore in lire italiane di un grammo di orofino .

In conseguenza di tale operazione le plu-svalenze sono state accertate in 62.748,8milioni di lire .

Le altre entrate riguardano, per citarele principali : i saldi concernenti gli istitut idi emissione per proventi che ammontano acirca 19 miliardi; avanzo di gestione dell'am-ministrazione autonoma dei monopoli di Sta-to per circa 6 miliardi ; quote degli utili dell agestione della Cassa depositi e prestiti devo-lute al tesoro dello Stato per 5 miliard ie 800 milioni ed altre minori che risultan oelencate a pagina 3 della relazione allegat aal disegno di legge .

Per quanto riguarda la spesa, per lapubblica istruzione si ha una maggioreassegnazione di 4 miliardi 315 milioni percontributi alle scuole tecniche e 2 miliardiper contributi da erogare a favore dei gabi-netti scientifici universitari . Al Ministerodel lavoro e della previdenza sociale son oattribuiti 5 miliardi per maggiori contributi a icorsi di addestramento professionale . Il restodelle variazioni riguarda il completamentodi maggiori spese dovute per lavori straor-dinari, per sussidi, insomma per tutti ivari capitoli che gli onorevoli colleghi tro-vano elencati nel disegno di legge e chequindi mi dispenso dal leggere .

Per quanto riguarda l'entrata – ed èquesta la ragione per la quale la Commission ebilancio deve osservare la validità della co-pertura delle maggiori spese – devo affer-mare che tutti i maggiori cespiti di entrat acorrispondono effettivamente all'accertamen-to delle entrate rispetto alle previsioni iniziali .In un commento che mensilmente ho l'onoredi mandare ai colleghi della Commission ebilancio, è anticipata la dimostrazione dellafondatezza delle maggiori previsioni di im-posta . Cito per tutte soltanto una di quest eposte rivalutate : dogane e diritti marittimi ,dove abbiamo notato, al 31 maggio scorso ,l'accertamento di una maggiore entrata d i21 miliardi rispetto a quella prevista pe rl'identico periodo . Lo stesso dicasi per le al-tre voci, che sono state tutte controllate .

Per queste ragioni raccomando alla Ca-mera l'approvazione del disegno di legge .

PRESIDENTE . Dichiaro aperta la di-scussione generale .

Non essendovi iscritti a parlare, la di -chiaro chiusa .

Il Governo ha dichiarazioni da fare ?

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Camera dei beputatt

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.TAVIANI, Ministro del tesoro . La rela-zione che accompagna il disegno di leggee quella orale dell'onorevole Vicentini sonochiare ed esaurienti, ed è inutile aggiun-gere parola .

PRESIDENTE. Si dia lettura degli ar-ticoli del disegno di legge e delle tabell eallegate, che, non essendo stati presentat iemendamenti, porrò successivamente in vo-tazione .

TOGNONI, Segretario, legge . (V . stam-pato n . 2276) .

(Sono approvati tutti gli articoli e le tabelle) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge sarà.votato a scrutinio segreto in altra seduta .

Seguito della discussione del bilancio del

Ministero dell'agricoltura e delle foreste (1976) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione del bilancio de lMinistero dell 'agricoltura e delle foreste .

Come la Camera ricorda, nella sedutapomeridiana dell'8 luglio 1960 è stata chiusala discussione generale .

Ha facoltà di parlare l ' onorevole Miceli ,relatore di minoranza .

MICELI, Relatore di minoranza . SignorPresidente, onorevoli colleghi, la relazione dimaggioranza e la discussione in aula del bi-lancio in esame non hanno portato elementinuovi che possano indurre a modificare quan-to, a nome del partito comunista, ebbi l'onoredi esporre e nella Commissione e nella rela-zione di minoranza .

Anche quest'anno, infatti, puntualmente ,la relazione di maggioranza (e in ciò fumm ofacili profeti) ha fatto sfoggio di dati e d itabelle per i quali alcuni oratori hanno mani-festato il loro compiacimento e il loro ap-prezzamento. Al di là di questa ormai con-suetudinaria messa in vetrina della produzion estatistica agraria del nostro paese . . .

BONINO . Meglio in vetrina che in can-tina .

MICELI, Relatore di minoranza . . . .nes-suno sforzo, a nostro parere, si è voluto far eper analizzare le cause effettive della cris iagricola, le sue manifestazioni, i rimedi valid ia risolverla .

Dei ventitrè interventi nella discussion egenerale grande importanza e rilievo, a no-stro parere, hanno avuto quelli che in questaaula hanno portato la espressione delle sof-ferenze, delle lotte, delle prospettive dei prin-cipali protagonisti della nostra agricoltura :

dei mezzadri, dei braccianti, dei coltivatori ,degli assegnatari, dei contadini del Mezzo -giorno . 1±: mancata però nella discussion egenerale su tali argomenti la voce del grupp odi maggioranza relativa, che pur ha unacerta influenza sulle grandi masse agricole ,influenza che è notevole su alcune categorie .La democrazia cristiana, infatti, ha nellesue file deputati che sono stati eletti con ivoti dei braccianti, dei mezzadri e dei conta-dini, deputati che, nella discussione del bilan-cio dell'agricoltura, avrebbero dovuto portarel'espressione diretta di queste esigenze e d iqueste prospettive .

Viceversa, i rappresentanti del gruppo d imaggioranza relativa (e sembra strana lacontraddizione) hanno preso la parola per . . .rimanere muti su questi temi della discus-sione. Coloro che hanno parlato si sono ac-comunati in genere ai deputati della destra ,portando in quest'aula le tradizionali gere-miadi settoriali, infiorate, come di conve-nienza, da elogi per l'opera e per le inten-zioni del Governo e proponendo soluzioni deltutto contingenti e talvolta conservatrici eregressive .

Sulla esistenza della crisi agricola impli-citi ed espliciti, ma unanimi, sono stati iconsensi .

Il relatore per la maggioranza, passandodalla Commissione all'aula, è ricorso per defi-nire la crisi agricola a termini più gentilizi :mentre in Commissione aveva parlato di « pe-santezza del settore della nostra agricoltura »in aula ha parlato di « illanguidimento dell aspinta verso l'alto reddito per cui l'agricol-tura non trova il suo equilibrio e perde sem-pre terreno » .

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .È la stessa cosa .

MICELI, Relatore di minoranza . Certo, no isappiamo quello che ciò vuol dire, per quant onon abbiamo parlato di termini, di espressione

GERMANI, Presidente della Commissione .Questo è avvenuto a seguito della discussion ein Commissione .

MICELI, Relatore di minoranza . Se avess ericordato il contenuto degli ordini del giorn odiscussi in Commissione, il relatore per la mag -gioranza avrebbe dovuto usare qui in aul atermini più crudi e non più rosei per definir el'attuale crisi .

Già da molti interventi qui in aula si èriconosciuto in modo esplicito che quest acrisi ha un carattere strutturale . Una taleammissione è fatta anche da deputati dell adestra sebbene alla parola « strutturale »questi oratori abbiano inteso attribuire i signi-

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ficati più strani, secondo il più aggiornat ovocabolario dell'agricoltura italiana inaugu-rato dal Governo .

Per individuare le manifestazioni più sa-lienti della crisi, si è parlato (e ne abbiam oparlato anche noi) di diminuzione complessivadel reddito netto nell'agricoltura . Il relatoree gli oratóri di maggioranza si sono fermati aquesta constatazione . Anche noi abbiamoaffermato questo, abbiamo detto che quest adiminuzione, ai costi attuali, è del 3,50 percento, mentre il relatore la valuta al 2,20 pe rcento. Siccome ancora non c'è una definitiv arilevazione lo scarto non impressiona .

Ma fatta questa constatazione di fattonulla si è rivelato sulla crisi . Diminuzione d ireddito complessivo, questo vuol dire poc oo nulla. Occorre vedere su quali categori equesta diminuzione ha inciso o come ha in-ciso . Noi abbiamo rilevato la diminuzione d ireddito netto in agricoltura, ma siamo an-dati all'analisi di fondo delle conseguenze d iquesta diminuzione . Non ci siamo fermati all acifra globale del 2,2 per cento o del 3,50 percento . Siccome abbiamo premesso che l'agri-coltura italiana non è uniforme, che in Itali anon abbiamo proprietà delle stesse classi di-mensionali, non abbiamo aziende della stessaconsistenza, la diminuzione di reddito no npuò ripartirsi equamente, ma in modo spere-quato e qualitivamente diverso .

Quando si constata, soltanto la diminu-zione del reddito netto, in agricoltura quest oserve a giustificare gli agrari nella loro ri-chiesta di maggiori contributi governativi edi massime esenzioni dalle imposte e dai con-tributi .

Occorre vedere come si ripartisce quest adiminuzione e quali effetti produce . Questadiminuzione (ed io l'ho accennato nella rela-zione di minoranza) è rilevata in misura me -dia, e come in tutte le medie occorre indagaresulla natura e l'entità delle componenti .Una di queste componenti è la rendita fon -diaria, l'altro è il profitto capitalistico . Oraqueste componenti in genere non solo no nsono diminuite, ma sono aumentate . Specienella valle padana vi sono attualmente gross eaziende agrarie capitalistiche in condizion idi produrre quasi a prezzi internazionali .Per queste aziende la componente « diminu-zione del reddito » non ha alcun valore nem-meno minimo. Vi è per esse inversione, dire-mo, sul fenomeno . Per queste aziende c' èstato un aumento di reddito . Per la gran part edelle medie e piccole aziende agricole italian einvece si è avuta una diminuzione di redditodi notevole entità, tale che, «mediato » con

l'aumento di reddito sopraddetto, porta aduna diminuzione complessiva del 2,2 o del 3,5 0per cento . Ecco perché l'indagine non sipuò fermare alla diminuzione complessiva d ireddito se non ci si vuoi prestare all'interessedelle grandi imprese capitalistiche in agricoltu -ra della grossa proprietà fondiaria .

Che ci sia stata una diminuzione vera -mente paurosa di reddito per le piccole azi-ende è ben visibile e trova conferma nel feno-meno della fuga dalle campagne . Specialmen-te nell'alta collina e nella montagna quest ariduzione di reddito è arrivata al limite di rot-tura, il reddito cioè non copre più le spesedel sostentamento familiare .

Nella indagine sulle cause della crisi la re-lazione di maggioranza si è fermata alla su-perficie . Ha addotto come principale caus adella crisi la pressione fiscale, che noi pure ab -biamo denunciato . Questa a nostro parerenon è la causa unica nè prepoderante, e d'altrocanto gli effetti di tale pressione sono divers ie qualche volta opposti .

Sappiamo tutti come è istituito ed aggior-nato in Italia il catasto terreni e con qual icriteri di classe è congegnata in Italia la im-posizione agraria . Perciò quando noi parlia-mo di pressione fiscale in agricoltura, ci rife-riamo all'insostenibile peso che grava sull epiccole e medie aziende agricole . Ma non aquesto possiamo fermarci .

Nel ricercare le cause della crisi la relazio-ne di maggioranza fa spesso riferimento aicosti di distribuzione. Questo punto è statoanche da noi segnalato, ma non è determi-nante. Altre cause di fondo della crisi non ap-paiono nella relazione di maggioranza . Se po iconsideriamo gli interventi dei deputati dimaggioranza, non solo non troviamo in pro -sito alcun elemento di chiarificazione, m adobbiamo notare una maggiore confusione .L'onorevole Del Giudice, per esempio, h adetto che le cause della crisi si possono sin-tetizzare nell 'attuale squilibrio del reddit oagricolo rispetto a quello delle altre attivit àeconomiche . Ma questa non è la causa dell acrisi, è soltanto la sua più evidente manife-stazione. Chi voglia dimostrare che in agri -coltura è in atto una crisi, paragona i reddit iindustriali ai redditi agricoli e si accorge allo-ra che tra i due tipi di reddito vi è una for-bice, la quale sempre più va aprendosi . Manon possiamo dire che questa è la causa ,bensì che è la percezione statistica, cioè un adelle manifestazioni della crisi .

Non essendo stato portato in aula alcunargomento nuovo che possa indurci a cambiar eidea, dobbiamo confermare che le cause

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fondamentali della crisi sono appunto quelleche noi abbiamo denunziato nella nostra re-lazione. La prima causa va ricercata nellarendita fondiaria . L 'abbiamo già affermatonella nostra relazione e lo ripetiamo in que-sta sede. Si cerca di avvallare e di diffon-dere la convinzione che l'Italia sia ormai i lpaese della piccola proprietà, coltivatrice ono, polverizzata o accorpata, vitale od indissesto, ma sempre di gran lunga preva-lente sugli altri tipi . Si afferma che la grand eproprietà fondiaria sia sparita . _Nella mia re-lazione ho riferito i dati della distribuzionedella proprietà fondiaria in Italia pubblicatinel 1956 dall'Istituto nazionale di economi aagraria. Da questi dati si rileva che su21 .572 .951 ettari di proprietà di privati ,6 .340 .270 ettari appartengono a grossi pro-prietari (37.628) mentre 7 .243 .248 ettari ap-partengono a piccoli e piccolissimi proprietar i(8 .243 .333) . Il 33,7 per cento delle superfic iè distribuito tra il 93 per cento delle partit ementre il 30 per cento della superfice è con-centrata nello 0,38 delle partite . Un appuntosi è fatto da qualcuno a questa osservazione :che in esse si parla di proprietari, mentr enella rilevazione I . N. E . A . si parla di par-tite catastali .' Questa giusta osservazione ,semmai, rafforza la nostra constatazione d iuna fortissima concentrazione fondiaria esi-stente ancora in Italia . Infatti, un unico pro-prietario può avere intestate diverse partite .per cui può darsi che il numero dei gross iproprietari fondiari sia anche minore de i37.628 citati in quanto in qualcuno di essipossono concentrarsi e fondersi diverse par-tite .

Con ostinazione degna di miglior causa ,il relatore insiste nell 'affermare che i dati dame citati nella relazione non sono attuali, per -ché si riferiscono a rilevamenti fatti primadella riforma (1947) . Sono perciò costretto daquesta tribuna a smentire ufficialmente, espero definitivamente, questo persistente esintomatico rifiuto del relatore di maggio-ranza ad accettare la realtà . Leggo pertant oil testo della pubblicazione I . N. E . A . 1956sulla « Distribuzione della proprietà fondiari ain Italia » pagina 299 : « Dal 1948 ad oggi(1955) la dinamica fondiaria è stata attivis-sima ed ha aperto . . . una profonda trasforma-zione nella distribuzione della proprietà .. . .Volendo tradurre in cifre questa mutat afisionomia della distribuzione delle terre s iritiene non del tutto imprudente tentare laseguente valutazione» (e qui si riporta l atabella con la situazione del 1947 e del 195 5dalla quale ultima ho rilevato i dati esposti) .

Perciò la concentrazione fondiaria da m e(e dall'I . N. E. A.) documentata è quella po-steriore e non anteriore alla dinamica fondia-ria degli ultimi anni .

La presenza e la concentrazione dell agrande proprietà fondiaria non mancano d iprodurre i loro effetti . Il primo di quest ieffetti, non smentito, è la pesantezza – e qu iil termine del relatore può essere appropriato ,sebbene diversamente applicato – della ren-dita fondiaria nei confronti del reddito glo-bale netto della nostra agricoltura . L'annua-rio I . N. E . A . 1959 – il relatore di maggio-ranza ha confessato di essere perplesso sull efonti e sui modi di rilevazione dell'I . N. E. A . ,ma noi non possiamo adottare rilevazioni d ialtra origine e dobbiamo basarci sui dat iche l ' I . N. E . A . fornisce – rivela che in Itali anell'annata 1958 la rendita fondiaria haprelevato 477 miliardi 500 milioni dei 2.655,8miliardi di prodotto agricolo netto, raggiun-gendo la percentuale del 19 per cento al-l'incirca. Non ci impressiona un siffatt oprelevamento del 19 per cento ? Dovrebbeinvece impressionarci e molto. Infatti, mentresi fa ogni sforzo per ridurre i costi di produ-zione, per aumentare la produttività – anzi ,sembra che attualmente il toccasana debb aessere la massima spinta verso la produtti-vità, cioè verso la produzione al più bass ocosto – ci rassegniamo a cristallizzare u n19 per cento di prelevamento dal redditonetto dell'agricoltura a favore della rendit afondiaria .

Il primo effetto della rendita fondiariaè quello di un assorbimento, per noi insoste-nibile nell'attuale momento, di una part edel prodotto netto dell'agricoltura .

Una seconda conseguenza della presenz adella grossa proprietà fondiaria è il man-tenimento di contratti agrari che ripetuta -mente e da diversi settori sono denunciat icome arretrati ed antisociali . Nel Mezzo-giorno tali contratti assumono le caratteri-stiche di sopravvivenze feudali . Ma in tuttaItalia attualmente questi contratti assumon oun aspetto nuovo, diventano un ostacoloallo sviluppo e alla trasformazione dell anostra agricoltura, cioè le forme di contratt otradizionali (colonia parziaria, affitto, com-partecipazione e mezzadria) ritardano, di -storcono, e qualche volta rendono impossibil equelle trasformazioni che tutti invocano comeindispensabili per il rinnovamento agrario .Con gli attuali contratti sull'azienda vivon odue e qualche volta tre persone: proprietàfondiaria, azienda capitalistica, lavoratori ,compartecipanti, mezzadri o coloni . 2 evi-

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dente in tali condizioni che nessuna seri atrasformazione può essere effettuata senzaintaccare gli interessi di qualcuno dei con -viventi sul fondo: quindi o non si fannole trasformazioni o sono frutto di compro -messo . Perciò i contratti costituiscono i nquesto momento il pericolo maggiore nonsolo per gli interessi dei lavoratori e deicoltivatori, ma agli effetti dello svilupp odella. nostra agricoltura . Ho richiamato nel-la relazione (e qui lo ricordo) la posizione pre-sa dalle « Acli » nei confronti di uno dei con-tratti che, secondo la letteratura agrariacorrente, non dovrebbe definirsi il peggiore ,il contratto di mezzadria. Le « Acli » hann odetto e scritto che, mentre si parla di pian overde, non si pensa di modificare questotipo di contratto che è di per sé ostacoloalla trasformazione e allo sviluppo agricolo .

GRIFONE . Se ne è parlato anche in cam-po internazionale .

MICELI, Relatore di minoranza . 11 collegaGrifone mi suggerisce, ed è vero, che quest aosservazione è stata fatta anche in campo in-ternazionale da parte degli organi dirigent ieuropeistici .

Oltre che per queste ragioni la grand eproprietà fondiaria costituisce un serio osta -colo per alcuni tipi di investimento .

Ho citato nella relazione (e credo di nonessere stato smentito) quanto ha detto il pro fes -sor Scardacione a Bari, cioè che l'irrigazione ,che è da tutti citata come la prospettiva pi ùseria di sviluppo agrario, incontra un ostacol onon trascurabile nella presenza della renditafondiaria, per il fatto che tale rendita neiterreni asciutti ha un valore superiore ch enei terreni irrigui . Di questa funzione dellagrande proprietà fondiaria, particolarment enegativa nel momento attuale, nessuno de icolleghi di maggioranza ha parlato . Per con-tro, nel suo intervento, l'onorevole Dante si èlamentato del cattivo trattamento che si èfatto sinora alla grande proprietà fondiaria .In sostanza l 'onorevole Dante, rivolgendos iad alcuni colleghi del suo gruppo, ha detto :voi avete fatto una riforma fondiaria che èuna ingiustizia nei confronti della grand eproprietà fondiaria, perché voi non avet emesso nessun limite al settore patrimonial ein genere (industriale, commerciale, edilizio )ed avete discriminato il settore fondiariolimitandone l 'estensione ed il reddito . L'ono-revole Dante ha dimenticato in proposito i ldettame costituzionale e la diversa funzioneche nei confronti degli altri tipi di proprietàha la proprietà terriera e per la produzionenazionale e agli effetti sociali . In ogni caso

l'unica voce che dai banchi della maggioranz asi è levata sui problemi strutturali è stata un avoce di condanna per il poco che si è fatto i nmateria di riforma fondiaria . Non solo nonabbiamo avuto dalla maggioranza una solaparola che richiamasse l'attenzione su quest acausa fondamentale della nostra crisi agri -cola, la persistente grande proprietà fondiaria ,ma abbiamo avuto un significativo rimpianto ,che accomuna i deputati della democrazi acristiana alle destre rappresentate dagli ono-revoli Daniele, Bignardi e Cavaliere, per i llatifondo scorporato e di implicita condann aper quel poco che si è fatto in materia d iriforma fondiaria .

DANTE . Lo dicevo per altro titolo e pe raltro motivo .

MICELI, Relatore di minoranza. Purtropponon sono in grado di interpretare le sue in-tenzioni e debbo attenermi a quanto èriportato nel Resoconto sommari o

Fra le cause della nostra crisi abbiam oindicato nella relazione di minoranza (e ciònon è stato ripreso né dal relatore nè dagl iinterventi di maggioranza) la presenza delmonopolio e del capitale bancario . Che cosasignifica la presenza del monopolio in agri-coltura ? Significa che ormai nelle campagne ,accanto ai padroni tradizionali, il grosso pro-prietario e l ' impresa capitalista, vi è un terzopadrone, il monopolio . Questo monopolio èrappresentato dai produttori di concimi, d ianticrittogamici, di macchine, di sementi ,

eccetera . Questo monopolio è rappresentat odalla grande banca che annualmente prelev ai suoi utili certi e gravosi sulle anticipazion ie sui prestiti agrari . Con il tipo di svilup-po dell'agricoltura promosso dalla classe di-rigente e dal Governo questo padrone invi-sibile diventa sempre più potente e prelevauna fetta sempre più importante del redditodell ' agricoltura .

È ammissibile, onorevoli colleghi, che s enoi riconosciamo tutto questo – e lo ricono-sciamo aI punto che in Commissione agricol-tura qualche collega democristiano ha pro -posto di sbloccare i dazi sulle macchine ester eper poter richiamare alla ragione l'esosomonopolio nazionale dei produttori macchin e– e se noi concordiamo sulle esigenze di unosviluppo agricolo che preveda il moltipli-carsi dei mezzi tecnici nel processo agricolo ,trascuriamo di preoccuparci della presenza edell'incidenza del monopolio sul reddito dellanostra agricoltura ? Dei 550 miliardi preven-tivati in 5 anni per lo sviluppo dell 'agricol-tura, quanti ne saranno spesi in cemento, i nconcimi, in ferro, in macchine, ed in altri

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prodotti che vengono fabbricati e venduti i nin Italia in regime di monopolio ?

Quindi, nello stesso momento in cui c iproponiamo un massiccio investimento peruna determinata direttiva di sviluppo agri -colo, contemporaneamente e – direi – preli-minarmente ci dovremmo preoccupare de lcontrollo e della nazionalizzazione di alcun imonopoli, l'elettrico in prima linea . Ma diquesto non si parla nella relazione di mag-gioranza .

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Se ne parla !

MICELI, Relatore di minoranza . Vorre isbagliarmi, ma non si parla certo di naziona-lizzazioni e di controlli, si parla in termin idi denuncia sterile senza prospettive e senzaproposte . Si sa quante macchine, quanti con-cimi, quanti antiparassitari si vendono an-nualmente. Si possono in proposito citaretabelle e riprodurre diagrammi, ed il rela-tore di maggioranza è stato molto zelantein questa ricerca. Ma quali sono le conseguenz edi questa emorragia dall'agricoltura al mo-nopolio industriale ? Come tamponarla o darrestarla ?

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Quì non si tratta di questo .

MICELI, Relatore di minoranza . Questaè la questione di fondo, e non Ia propagandadietetica ed il censimento dei consumi chelei propone . Esiste poi la politica internaziona -le seguita dal Governo, che è un'altra dell ecause della nostra crisi agricola . Si tratta d iuna politica che vuoi limitare, serrare, rin-chiudere l'economia agricola italiana nelcerchio del mercato comune europeo subor-dinandola, oltre che al monopolio nostrano ,anche al monopolio straniero e ciò col paga-mento di un pedaggio particolarmente sen-sibile per le zone più depresse . Di questonon solo non si -parla nella relazione di mag-gioranza, ma v'è una parte della relazion enella quale si fa l 'esaltazione di una siffattapolitica. Noi sosteniamo che già gli effettidi questa politica si fanno sentire. Voi lonegate perché affermate che solo nel 195 9siamo arrivati al primo anno di applicazionedel trattato della Comunità economica europe ae che gli effetti ancora non si possono regi-strare. Ma è vero o no che voi stessi, con divers iprovvedimenti, come quello dei prezzi mi-nimi, avete dovuto tamponare delle situazion iinternazionali create da questa forma d iassociazione ?

È questa una politica che accelera i lnostro dissesto agricolo e che perciò deveessere discussa e mutata . Una osservazione

in proposito debbo fare all'onorevole ministro .Leggiamo sui giornali che il 18, 19 e 2 0luglio si terrà a Bruxelles il consiglio de iministri della Comunità. economica europea .In tale consiglio si tratteranno problemiimportanti e controversi quali l'ammission edella Grecia, delle Antille e dei territorid'oltremare ; l'approvazione o, perlomeno ,l'ulteriore delibazione del piano Mansholtcirca l'istituzione di mercati unici europei ;il problema del raccorciamento dei termini ,che si vorrebbero portare anche in agricolturaal 30 giugno 1967, escludendo da quest otermine il vino, l'unico prodotto agricolo pe ril quale forse a noi converrebbe un'accelera-zione di termini e per il quale invece s irimanda il termine finale al 1970 .

Non voglio discutere in questa sede suognuno di codesti temi . Ma non posso farea meno di chiedere : prima di decidere no nsentono il ministro dell'agricoltura ed i lGoverno, su problemi tanto importanti, i ldovere e l 'esigenza di consultare il Parlamento?Con che cosa va in tasca a Bruxelles il nostroministro dell'agricoltura ? Col parere de ifunzionari ministeriali o del fantomaticocomitato dell'agricoltura ? Ma queste son oquestioni fondamentalmente politiche cheinteressano la vita e l'avvenire di inter ecategorie agricole . Per esse la tecnica puòdare solo un ausilio ma non una risposta .O forse il Ministro porterà a Bruxelles i lcongiunto parere del conte Gaetani e dell'ono-revole Bonomi, illudendosi con ciò di ,averconciliato corporativisticamente interessi con-trastanti ?

Alla situazione di crisi, analizzata nellarelazione di minoranza, si oppone il mito de l« piano verde » . Anche il relatore di maggio-ranza non ha potuto sfuggire a questa sugge-stione e ha creduto di salvarsi la coscienzalimitando il numero delle cartelle nelle qual iha trattato di tale argomento . Egli affermatestualmente che a questa situazione il Gover-no intende porre rimedio attraverso il « pianoverde ».

Lasciamo stare l'aspettativa miracolistica ,non sappiamo quanto conveniente per la no-stra agricoltura, che si sta creando attorno a l« piano verde. » . Noi comunisti sosteniamooggi – come abbiamo sostenuto ieri – la neces-sità di una pianificazione degli investiment iin agricoltura in modo da produrre determi-nati effetti . Perché un investimento pianificat oin agricoltura di per se stesso non è un ri-medio. Bisogna vedere quali effetti ci si propo-ne di raggiungere e se l'investimento è efficac eo inefficace rispetto ad essi . Non si tratta del

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problema astratto di un piano di svilupp odell 'agricoltura. Se questo vuole esprimereuna esigenza pianificatrice siamo tutti d'ac-cordo; anzi, senza voler rivendicare question idi priorità su un problema così serio, siam ostati noi comunisti e socialisti a presentareper primi al Senato la proposta di legge Sereni -Milillo, in cui si propone un piano di investi -menti pubblici per conversioni in agricol-tura.

Lasciamo da parte le intenzioni e le decla-mazioni e vediamo a che cosa tende in realt àil « piano verde » .

Il « piano verde » non si propone certa-mente di modificare la struttura fondiariaitaliana. Infatti in esso non si parla di ri-forma fondiaria. Si parla di portare a « buonfine », cioè di seppellire con funerale di terzaclasse, la riforma iniziata . Per i pianificator igovernativi la nostra struttura fondiari adeve rimanere quella che è con la presenzadella grossa proprietà . Né si parla di riformacontrattuale . I contratti rimarranno quell iche sono. Se i sindacati ne avranno la capa-cità li modifichino con una libera trattativa !Il « piano verde » non si occupa nemmenodella presenza massiccia dei monopoli . Se s ivuole, si proponga al riguardo una legge aparte. E ciò sarà certamente possibile perché ,senza essercene accorti, abbiamo qui, nell anostra Camera, oltre al ministro Colombo ,altri avversari organici dei monopoli ne irappresentanti del partito liberale, in specienella persona dell'onorevole Malagodi . A quest icampioni è già affidata l'iniziativa antimo-nopolistica nel nostro Parlamento .

In sostanza nel « piano verde » Si stan-ziano ulteriori somme per il finanziament odi leggi esistenti, delle quali si citano dat ee numeri di promulgazione . Non è esagerat odire che sono più o meno finanziate tutt ele leggi agrarie esistenti eccetto la legg en . 31, l'unica che ha prodotto indiscussi effett ibenefici, specialmente per quanto riguarda l epiccole e medie aziende . Forse non si è volut ofinanziare questa legge perché ricorda unministro comunista, il collega Gullo . Ma conun po ' di buona volontà se ne potrebbe at-tribuire la paternità anche all'onorevol eSegni !

Si tratta in sostanza di un piano di nuovi omaggiori finanziamenti a leggi esistenti . La-sciamo stare la questione della discrezionalit àdel ministro nella distribuzione dei fondi .Domandiamoci piuttosto ' quali effetti hann oprodotto queste leggi che oggi ci si propon edi risuscitare o rinverdire con l'iniezione d i550 miliardi .

La prima delle leggi a cui si richiama i lpiano è il decreto 13 febbraio 1933, n . 215 ,la famosa legge fascista sulla bonifica inte-grale. Questa legge conta ormai circa trentaanni di applicazione, né si può affermare chead essa siano mancati i finanziamenti affluit icon copia e continuità inusitate . Non pos-siamo davvero affermare che questa leggeabbia determinato uno sviluppo dell'agricol-tura nella direzione democratica da noi de-siderata . Essa, anzi, ha prodotto uno svilupp oin senso opposto. La legge sulla bonifica ,infatti, in conseguenza degli stanziamenti acarico dello Stato e dei contributi dei pro-prietari per le opere obbligatorie e facolta-tive, si è tradotta in pratica in un aumentodel valore patrimoniale e quindi del reddit odella proprietà. Si potrebbe obiettare, com efanno i liberisti, che l'aumento del valoredella proprietà è anche un aumento di red-dito, che tale aumento va a vantaggio si adella grande sia della piccola impresa agraria .Ma la realtà è che la massima parte di quest iinvestimenti è andata ad aumentare il pa-trimonio e ad accrescere il reddito dellagrossa proprietà e della grande impresa agra -ria che controllavano e controllano i consorz idi- bonifica, strumenti, ed in definitiva arbitri ,dell'applicazione concreta della legge .

La legge di bonifica che si vorrebbe fi-nanziare è d'altronde in contrasto con l ospirito informatore della nostra Costituzione .Quando nel 1950 si discusse per la prima voltadella legge-stralcio di riforma agraria e dell alegge per la Sila, l'onorevole Segni ebbe arilevare che la linea sino a quel tempo se-guita nel settore della bonifica aveva in fond orafforzato la grande proprietà e la grossaimpresa e nello stesso tempo menomato edaggravato la soggezione della piccola pro-prietà e della piccola impresa . Ma con l'en-trata in vigore della Costituzione antifascistaoccorreva fare l'opposto : indebolire il po-tere della grande proprietà e della gross aimpresa, sostenere e sviluppare la piccol aproprietà e la piccola impresa. Per quest oera necessario realizzare una nuova linea ,quella della riforma . Si tratta di due line eche non solo non hanno alcun punto di con -tatto tra loro ma sono state sino a quest omomento obiettivamente antitetiche, com ericonobbe lo stesso ministro Segni quand oenunziò il proposito di andare verso la crea-zione e la valorizzazione della piccola pro-prietà e della piccola impresa attraverso unprogetto di riforma fondiaria generale, pre-sentato al Parlamento ed oggi dimenti-cato .

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Se ciò era vero in passato, onorevole mi-nistro, è ancor vero oggi . Ed è anche piùvero in questi primi giorni di luglio nei qual iella ha emanato quelle nuove disposizioniin materia di bonifica che confermano, ag-gravandole, le finalità della legge fascista, eche quindi danneggiano la nostra agricoltura .Nelle istruzioni ministeriali dei giorni scorsi ,infatti, ella dispone la concentrazione degl isforzi dove le opere di bonifica abbiano l aloro ragion d'essere in funzione delle possi-bilità produttive; ella aggiunge, onorevoleministro, che questo criterio produttivistic odeve prevalere sul « concetto sociale » (ch eper la verità non vi è mai stato) della bo-nifica .

Si rende conto, onorevole ministro, di ci òche significa concentrare gli sforzi in rapport oagli effetti produttivi ? Vuol dire soprattuttoconcentrare la bonifica in pianura, dato chenel sistema agricolo italiano in pianura aparità di sforzi è possibile il maggior risul-tato produttivo . Ma poiché la media e lapiccola proprietà sono nel nostro paese con-centrate in collina, con questo suo criterionoi veniamo a rafforzare la grande proprietà ,prevalente nella pianura .

Dal punto di vista della suddivision egeografica degli investimenti, è evidente cheancora una volta sarà sacrificato il mezzo -giorno d ' Italia, poiché nel meridione sonodi gran lunga prevalenti i terreni di collin ae di montagna: si pensi, ad esempio, allaCalabria, in cui i monti scendono quasi apicco sul mare, sicché nel catasto agrarioè sparita anche la denominazione di zon edi pianura per lasciar posto a quelle d icolle piano !

Quale sarà in Calabria l'effetto dell'ap-plicazione di queste intenzioni che voglionola concentrazione degli sforzi di bonificalà dove la bonifica ha degli effetti immedia-tamente produttivi ?

Questo per quanto riguarda le operepubbliche di bonifica . Ma nella legge di boni-fica (e molti colleghi democristiani la esaltanoper questo) sono anche previsti contribut iai privati, per miglioramenti da eseguirenei loro fondi nel quadro del piano di bo-nifica .

Onorevole ministro, noi abbiamo spess oaffermato che in genere sotto il manto del-l ' eguaglianza legislativa il maggiore assor-bimento dei fondi per contributi e mutu iavviene da parte delle grosse aziende. Nellamia relazione ho accennato in propositoalle utilizzazioni dei fondi di rotazione de-cennale dimostrando che la gran parte di

tali fondi è andata ai produttori macchin eFiat ed alle aziende di una certa consistenza .

Ma vi sono altre testimonianze valide .Noi sappiamo ad esempio che, specie per imutui, le piccole aziende non possono acce-dervi per mancanza di garanzie . Il mutuocon contributo dello Stato destinato all apiccola azienda resta a disposizione dell'isti-tuto finanziario che, dopo un certo tempo ,o lo utilizza a fini speculativi o lo dirottaverso grossi produttori .

Noi abbiamo denunciato spesso tale situa-zione ed abbiamo proposto che se ne teng aconto nelle leggi .

Ma la denuncia più pesante è venut ada un rappresentante dei coltivatori diretti ,dal collega democristiano Bolla . Nella sedutadella XI Commissione del 14 giugno, parlan-do a proposito della destinazione dei fond iper i mutui agrari, il collega Bolla diceva :« Parliamo ora dei mutui di migliorament ofondiario . . . . il mutuo viene concesso per300 o al massimo 400 mila lire ; somma ch eevidentemente serve per migliorare il terreno ,. . . Per quale motivo allora il mutuo non pu òessere garantito anche dai miglioramenti ch esaranno apportati al terreno e dal valorecomplessivo del terreno a miglioramenti ap-portati ? Vengo ai mutui per acquisto d imacchine . Si deve ammortizzare questo mu-tuo in cinque anni, non solo ma se per esem-pio io intendo acquistare una macchina de lvalore di 1 milione, al massimo mi danno500-600 mila lire e il resto lo devo aggiun-gere io; e non basta : vi è anche il fatto d iriservato dominio sulla macchina » .

E continuava l 'onorevole Bolla : « Un casosignificativo (e passiamo a un caso familiareche deve pur trovare ingresso in quest'aula)è capitato giorni fa ad un mio amico, il qual eha rilevato un podere che era del suocero ,e che ora è diventato di sua proprietà, dop oil pagamento di un'imposta di succession ecommissurata ad un valore di 3 milioni emezzo . Ebbene, non è bastato quel terrenopur così bene avviato e del valore accertatoattraverso la fissazione dell'imposta di suc-cessione: il mio amico ha dovuto rinun-ciare al mutuo per l'acquisto di una mac-china. Questo avviene però mentre si ve-rificano anche episodi molto diversi ; peresempio se un tizio qualsiasi, il quale di-sponga di centinaia di milioni di capitale ,chiede, anche se non ha bisogno, dei sold iche poi magari ridà allo Stato sotto form a– che so io ? – di prestito nazionale, ebbene ,quel tizio si vede consegnato nello spazi odi sole 24 ore il danaro che ha richiesto dagli

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stessi istituti di credito che si comportanocome sopra ho detto in altre circostanze » •

Ed ancora diceva l ' onorevole Bolla: « Mase si continuerà in questa maniera » (e cert onel suo futuro si riferiva al « piano verde » )« penso che tutto si tramuterà » « in una truff asolenne, perché invece che a vantaggio de ipiccoli lavoratori le provvidenze (del « pian overde ») costituiranno motivo di speculazioneper coloro che hanno bisogno di questi aiuti . . .Non concluderemo alcunché di positivo – cos ìfinisce – se non riusciremo prima a diminuireun po ' le pretese di questi istituti di credito .Permettetemi una volta tanto di essere ma-ligno: a parere mio questa è una losca e ver-gognosa speculazione » . Questo duro ed in -sospettabile giudizio, che viene da un colleg ademocristiano, può definirsi il vero consun-tivo di tutta la politica degli incentivi agri -coli sinora perseguita, e rappresenta il grid odi allarme per quanto avverrà col « pian overde » .

Ma vi è un altro strumento che lo stess o« piano verde » indica per lo sviluppo dellanostra agricoltura: la cooperazione . La trattoper ultimo non perché abbia scarsa impor-tanza .

Infatti, l 'agricoltura italiana, come l avediamo non solo noi comunisti, ma tutti idemocratici italiani che vogliono vedere ap-plicata la Costituzione, deve essere fondataquasi completamente sulla piccola impres acontadina e sulla cooperazione . E questa lademocratica prospettiva del nostro svilupp oagricolo . Sarebbe stato perciò logico che ne l« piano verde » un posto importante fosse ri-servato alla cooperazione . È ,certo che uncerto numero di miliardi figura nel piano de-stinato alla cooperazione . Ma di quale coope-razione parlate quando stanziate i 26 miliard iper impianti collettivi di lavorazione dei pro -dotti ? Lo sappiamo a quale cooperazione viriferite: vi riferite innanzitutto alla coopera-zione eversiva e protetta del tipo di quellache fa capo alla Federconsorzi .

Ora non è che non abbia enopoli la Feder-consorzi, e che abbia bisogno di altri fond iper ampliarli ed estenderli . Si tratta di ve-dere quale effetto abbiano raggiunto tal iimpianti, se abbiano contrastato la specula-zione degli impianti industriali privati o no nsi siano ad essa affiancati . Noi desideriam oinvece che venga potenziata la cooperazionelibera, volontaria, democratica, nella qual eogni uomo esprime un voto ed il consigli od 'amministrazione sia eletto dai soci e si aresponsabile rispetto ai soci di ogni suo atto .È questa la cooperazione che può contrastare

il passo alla speculazione privata e che no idovremmo migliorare, potenziare, estendere .

Invece, come se non bastasse la Federcon -sorzi, intendete introdurre un nuovo soggett ocooperativo nel « piano verde », il consorzi odi bonifica. Questi consorzi potranno fruir edei fondi per la costruzione di impianti d itrasformazione . Che cosa rimarrà alla ver acooperazione ?

La vera cooperazione, onorevole ministro ,è quella che voi avete sempre perseguitato :la cooperazione di Ravenna, contro la qual evoi avete proposto – e questo incredibile as-surdo è consacrato negli annali parlamentar i– una legge per espropriare i terreni ch eerano stati bonificati e redenti dal lavoro edal sacrifizio dei braccianti e che costitui-vano per tutti, anche per gli stranieri, unesempio ed un modello di tecnica avanzata edi produttività, e che voi avete assimilat oa quelli dei grossi proprietari assenteisti ,proponendone l'esproprio . E se questa pro-posta non è giunta a termine, ciò è stat oper l'opposizione recisa dei cooperatori e deidemocratici ed anche per qualche concessioneche voi avete imposto a favore dei gross iagrari assenteisti .

La vera cooperazione è quella che sorg espontanea tra i piccoli e medi produttorideIl'Emilia. È ad esempio quella della coope-rativa C. O. R. a Mezzano, della quale ella ,onorevole ministro, si è interessato, quellacooperativa ortofrutticola ravennate che solodopo due anni e mezzo da che gli impiant idi raccolta e di conservazione della frutt aerano stati costruiti e funzionanti, ha po-tuto avere – e non ha ancora riscosso – i lmutuo al quale aveva diritto in applicazion edella legge sul fondo di rotazione . Sfiorandola provocazione ed il ridicolo, nel tentativ odi negare o di ritardarne il mutuo, i funzio-nari del suo Ministero pretendevano da que-sta cooperativa i calcoli del cemento armat oper una struttura costruita con l'approva-zione del genio civile e dell ' ispettorato daun anno e mezzo ! Invece la cooperazione ch evi sta a cuore è quella della Federconsorzi ,di questo strumento di potere e di eversionecooperativa . Voi sapete infatti che la Fe-derconsorzi – e non solo per nostra asserzione –è divenuta uno Stato nello Stato . Non vi èbisogno di fare delle leggi, onorevole ministro ,in quanto la Federconsorzi fa essa le su eleggi e la Camera le ratifica .

Vi è stato, l'anno scorso, l'ammasso vo-lutario dell'olio affidato alla Federconsorzi .Credo che la relativa legge sia stata da poc oo debba essere ancora approvata dal Senato .

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Ciò nonostante la Federconsorzi ha già ese-guito l'ammasso . (Interruzione del deputat oZugno) . Il collega Zugno pretende che laFederconsorzi per questo sia lodata e rin-graziata . Ma si rende conto il collega Zugn odella gravità della sua interruzione ? LaFederconsorzi, senza attendere le leggi, f ai suoi affari ed il Parlamento serve solo aratificare il consuntivo ammaestrato dell espese ! A questo dovrebbe essere ridotto i lParlamento? Ed a che cosa dovrebbe ridur -si, su tale via, il Ministero dell'agricol-tura ?

Si parla da tempo di ammasso volontari odel grano . È stato annunciato un disegno dilegge che prevede un contributo di 2 mila lir eal quintale di grano ammassato, per le spes edi gestione . Ebbene, nonostante l'urgenz ae le nostre insistenze, questo disegno di leggeancora non è stato presentato al Parlamento .Perché ? Perché se ci fosse stato questoprovvedimento tutte le cooperative ed iconsorzi attrezzati per l'ammasso volontari odel grano avrebbero potuto effettuarlo te-nendo conto di tale contributo di 2 milalire al quintale . Invece, mantenendo la in -certezza di tale contributo si vogliono sco-raggiare cooperative e consorzi ad effettuarel 'ammasso . E ciò per riservare tutto il finan-ziamento alla Federconsorzi che, sicura de lfatto suo, cioè sicura che la legge sarà ema-nata come e quando ad essa conviene, e dessendo in grado di sopperire alle anticipa-zioni dovute, ha effettuato già l'ammasso .E l'onorevole Zugno pretenderebbe che an-che per questo alla Federconsorzi andasseroi nostri ringraziamenti . In fondo, il « pianoverde», la vostra politica agraria tendono a lattivizzare la produttività aziendale, a ren-dere più facile la cosiddetta competitivit àin campo internazionale. E su questa viaè l'onorevole Bignardi che ha ragione . Quand ovoi proponete questa politica, non potetedissimularvi che, allo stato attuale, con l apresente struttura fondiaria e contrattuale ,con la penetrazione monopolistica, con laazione della Federconsorzi, è prevalente lagrossa azienda agraria, specie se ubicata indeterminate zone .

In proposito diceva l'onorevole Bignardi ,molto conseguentemente, che bisogna accele-rare la concentrazione aziendale nelle zonericche. E per sottolineare le conseguenze ine-vitabili di un tale indirizzo, coniando u nnuovo vocabolo che potrà avere fortuna se i l« piano verde» dovrà attuarsi, così come vuol eil Governo, l'onorevole Bignardi ha detto chesi deve andare verso la « mar ginalizzazione »

delle zone povere e che questo secondo lui è iprogresso dell'agricoltura .

BIGNARDI . Ho detto che è fatale che s ivada verso questa direzione .

MICELI, Relatore di minoranza . Un feno-meno fatale, cioè un fenomeno al quale èvano opporsi . Forse per questo il Govern onon vuole opporsi a questa fatalità, anzi, èverso questo tipo di sviluppo agricolo che vuo-le andare. Ma è anche evidente che questotipo di sviluppo agricolo non è quello richiest odalla piccola e dalla media azienda agraria ,dalla cooperazione e dalle zone più depress edel Mezzogiorno e delle nostre isole .

Onorevoli colleghi, mi sono sforzato d idimostrare l'esistenza di una crisi struttural edella nostra agricoltura, di esaminarne l ecause, di analizzare l'inefficacia dei rimediproposti dal Governo per far fronte a que-sta crisi . Vi sono però alcune questioni im-mediate che ritengo saranno trattate in ap-positi ordini del giorno: la questione del -l'ammasso del grano, del grano duro, de lvino per le quali è necessario prendere prov-vedimenti tempestivi .

Un provvedimento di legge che s'impon esubito è quello per l'ammasso delle uve edei mosti dell'anno venturo Tale provvedi -mento servirà a tranquillizzare i vitivinicul-tori dissestati dalla crisi in atto . Grave è laprospettiva di consegna delle barbabietole eperciò bisogna garantirne il ritiro da part edegli zuccherifici .

Ma, tutti questi problemi presuppongonouna scelta, anzi, come l'onorevole Togliatt inel suo discorso dell'altro ieri precisava, unmutamento di indirizzo . Infatti, se noi loinvitassimo ad una scelta, questo Governo, ch eormai dobbiamo considerare assolutament eprovvisorio, potrebbe certamente affermar eche la sua scelta l'ha già fatta . Purtroppo, lascelta fatta dalla democrazia cristiana è lastessa di quella del Governo . Bisogna operareun cambiamento nella scelta già fatta, abban-donare la grossa proprietà, l'impresa agrari acapitalistica, i monopoli ed orientarsi realmen-te verso l'impresa contadina e le cooperazione .Bisogna fare in modo che si attui un pianodi sviluppo agricolo, ma che esso sia dirett oal potenziamento delle piccole proprietà ed im-prese, e che pertanto favorisca le riform afondiaria e le riforme contrattuali facendo s iche in definitiva la proprietà della terra si aattribuita a coloro che la lavorano .

L'onorevole Borin, pur partendo da altripresupposti e giustificando le sue conclusion icon l'obbligata declamazione anticomunista ,sosteneva che la mezzadria è ormai un istituto

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maturo per trasformarsi in piccola proprietà .Ad onor del vero, a parole, questa opinione èstata espressa da molti esponenti del partitodi maggioranza relativa, quali l'onorevol eFanfani, l'onorevole Ferrari Aggradi, e moltodi recente, l'onorevole Segni .

A coloro i quali si oppongono a tale pas-saggio sostenendo che la piccola azienda ècostretta a produrre ad alto costo e perci òcondannata al fallimento, l ' onorevole Botti ri-cordava l'esempio di Cartigliano sul Brent a(Vicenza) . In questo comune, mediante il su ointeressamento e l'intervento dell'attuale mi-nistro dell'agricoltura, si è verificato, si apure in misura limitata, il passaggio dellaterra ai mezzadri che la lavoravano . L'ono-revole Borin ha affermato che questo primadi tutto ha significato che il mezzadro h aspezzato il suo giogo ed è diventato veramentelibero . È una affermazione questa che do-vrebbe mobilitare per il passaggio della terr aa chi la lavora non solo quelli che si inte-ressano dell'agricoltura, ma anche coloro chehanno a cuore la democrazia in un paesecome il nostro nel quale le campagne sonol'elemento più importante.

E circa la produttività e la vitalità dellenuove aziende di piccoli proprietari l'onorevol eBorin ha dichiarato che vi è stato un mi-glioramento notevole .

Nel piano di sviluppo agricolo non bi-sogna perciò fermarsi a finanziamenti indi-scriminati, ma occorre dirigerli verso questeforme di liberazione e accompagnarli con leriforme strutturali necessarie. Bisogna chela nostra politica agraria diventi non unostrumento per arricchire i grandi proprietar ie le grosse imprese, per rafforzare la « bono-miana », per rendere più potente la Feder-consorzi, per sviluppare la penetrazione de lmonopolio, ma una leva potente per lo svi-luppo della nostra agricoltura, che si preoc-cupi pertanto delle sorti dei braccianti, de icontadini e della cooperazione . Tale politicadi sviluppo deve essere collegata a una poli-tica generale mutata: ad una politica cheguardi alle classi lavoratrici come alle futureprotagoniste della direzione dello Stato e cheporti in questo modo al benessere e al pro-gresso tutto il nostro paese . (Vivi applausi asinistra — Congratulazioni) .

Presentazione di disegni di legge.

SPATARO, Ministro dell'interno . Chiedodi parlare per la presentazione di disegnidi legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SPATARO, Ministro dell'interno. Mi onoropresentare i disegni di legge:

« Modificazioni allo stato giuridico e al -l'ordinamento della carriera dei segretari co-munali e provinciali » ;

« Disposizioni sulle pubbliche affissioni esulla pubblicità affine » ;

« Modifiche agli articoli 24 e 25 della legge4 marzo 1952, n. 137, concernente l 'assistenza ,a favore dei profughi di guerra »;

« Assunzione diretta da parte dell' O .N. I . G .del servizio assistenza a favore dei mutilat ied invalidi per servizio » ;

« Istituzione della tabella organica degl ioperai permanenti dell'amministrazione civil edell'interno » .

PRESIDENTE. Do atto della presenta-zione di questi disegni di legge, che sarann ostampati, distribuiti e trasmessi alle Commis-sioni competenti, con riserva di stabilirne l asede .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole Pugliese, relatore per la maggioranza .

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Signor Presidente, onorevoli colleghi, essen-domi a lungo soffermato, mi auguro con suf-ficiente chiarezza, nella relazione scritta no nsoltanto a presentare tabelle, dati e cifre, com eha detto or ora l'onorevole Miceli, ma sull asituazione economica dell'agricoltura italiana ,sui problemi creati dalla attuazione del mer-cato comune, sull'andamento delle produzion ie avendo modestamente suggerito alcune in-dicazioni per il futuro, sarò nella replica bre-ve, anche perché compete non a me, ma a lministro di tracciare le linee programmatichedell'azione governativa .

L ' onorevole Colitto, che ringrazio, ha alungo trattato la situazione del suo Molise ,lamentando l'esodo delle famiglie dalle cam-pagne e la diminuzione del reddito già natu-ralmente basso, l 'eccessivo frazionamento del -la proprietà, la mancanza di strade rurali esuggerendo alcuni rimedi sui quali il relatorenon può che essere d'accordo, cioè una ri-conversione colturale e produttiva attraversola riduzione delle superfici coltivate a granoche andrebbero destinate preferibilment eall'incremento della zootecnia e alle coltureforaggere, una revisione generale degli estim icatastali (problema, questo, da più parti sol -levato) e provvedimenti particolari per gl iagricoltori danneggiati dalle ultime calamit àatmosferiche .

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Per quanto riguarda l 'auspicata costitu-zione di consorzi obbligatori tra produttori ,devo dire che riaffiora ad ogni discussione l avexata quaestio degli enti economici, a propo-sito dei quali bisogna riconoscere che a suotempo essi svolsero una certa loro funzion eper la tutela dei vari settori dell 'agricolturae per creare una situazione di armonia e d idistensione (nell'orbita del settore nel qual eagivano) tra proprietà, impresa e manodo-pera, legate allo sviluppo e all'espansione eco-nomica del settore .

Il problema, dicevo, ritorna ogni anno indiscussione e non v'è dubbio che i generos itentativi di libere associazioni non hanno fi-nora approdato a risultati concreti, forse pe rlo spirito individualista degli agricoltori o -forse per altre ragioni, per cui sarebbe pro-babilmente da riprendere una iniziativa legi-slativa tentata alcuni anni or sono, secondo l aquale, quando un cospicuo numero di pro-duttori di un dato settore si riunisce in liberaassociazione, gli altri debbano aderire . Certoche, nel quadro dell'economia agricola de lpaese, i produttori, a qualsiasi categoria ap-partengano, devono sentire il dovere, che coin-cide questa volta con il loro interesse, di asso-ciarsi, soprattutto pensando che oggi, e anco rpiù domani, è più importante preoccuppars idel vendere che del produrre .

Per quanto riguarda i danni apportati dallecalamità atmosferiche, è già in discussionedinanzi alla competente Commissione in sedelegislativa un opportuno disegno di legge bencongegnato che speriamo sia approvato inquesti giorni .

L'onorevole Bardini, dopo aver citato al-cuni dati sulla crisi dell'agricoltura italiana ,si è a lungo soffermato sul problema dell amezzadria, al quale ha accennato poco fal 'onorevole Miceli . Poiché su questo problemasi sono intrattenuti a lungo altri colleghi, in -tendo dire subito che, a mio avviso, il con -tratto di mezzadria è un istituto forse da ri-vedere e da ritoccare, ma non da distruggere .È un fatto che la mezzadria ha dimostrat onella presente congiuntura di essere ancorain grado di far fronte alle esigenze produtti-vistiche attuali in misura forse non minor edi quella delle altre forme di conduzione .

Sono stati ricordati dall'onorevole Bignard ii dati relativi all'incremento della produzion elorda vendibile per ettaro nel decennio 1948-1959, resi noti dall'I .N .E.A. In tale decennio ,nelle regioni a prevalenza mezzadrile del-l'Emilia, della .Toscana, dell'Umbria e dell eMarche, si è avuto un incremento della pro-duzione lorda vendibile per ettaro del 64 per

cento, mentre nello stesso periodo di tempol'incremento nazionale della produzione lordavendibile è stato del 47,3 per cento, né nell estesse regioni si è avuto un incremento mag-giore nelle altre forme di conduzione .

Un altro elemento che conforta la valuta-zione già data sull'istituto mezzadrile sta nelfatto che le regioni dove detto istituto è pre-valente registrano una maggiore utilizzazion erispetto alle altre dei capitali messi a dispo-sizione del piano dodecennale di rotazione .Ciò denota quindi la spinta produttivistica ch eanima la conduzione a mezzadria e deve ren-derci pensosi e cauti di fronte a tanti avven-tati giudizi che vengono espressi su tale isti-tuto e sulla sua possibilità di adeguarsi nell estrutture alle esigenze di una moderna agri -coltura .

Su questo problema si è d'altra parte sof-fermato il collega onorevole Borin per segna-lare che la regolamentazione dei contratt imezzadrili deve essere rinnovata non con un alegge, che sarebbe inadatta per la eccessivavarietà delle località, ma con una contratta-zione tra le parti interessate, che, stipulàtacapillarmente, potrebbe tener conto della va-rietà di esigenze dipendente dalle dimension idel fondo e dalla latitudine .

Comunque, non saremo noi ad ostacolarela fase di passaggio dal mezzadro al coltiva-tore diretto. Vi sono affermazioni di autore-voli uomini del nostro gruppo che stanno asignificare come noi intendiamo favorire enon ostacolare questo movimento .

Si è affermato da altri colleghi, sempr ea questo proposito, che nelle zone collinari edi montagna la mezzadria è in crisi . Credoche sia utile ricordare che in alcune zon ecollinari e di montagna è in stato di disagi onon l'istituto mezzadrile, ma l'agricoltur astessa .

L 'onorevole Avolio, nel suo interessante in-tervento, ha affermato che non è contrarioad una riduzione della popolazione agricola ,purché il fenomeno sia ordinato e program-mato. Credo che su questo concetto possiam oessere tutti d'accordo . Ma ha affermato altres ìche il permanere della grande proprietà ter-riera con la conseguente destinazione dellamaggior parte del reddito agricolo alla ren-dita fondiaria è la causa preminente dell acrisi della nostra agricoltura; concetto raffor-zato stamani dal discorso dell 'onorevole Mi-celi .

Siccome su questo tema si è soffermatopiù d'uno, ritengo necessario fare alcune affer-mazioni per chiarire la situazione a quest oproposito . Le cifre che sono state poste a fon-

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damento di questa affermazione risalgono no nal 1956 ma al 1948, perché l'indagine è stat arealizzata dall'U .N.S .E .A. in tale anno e pub-blicata dall'I .N .E .A. nel 1956 .

MICELI, Relatore di minoranza . Non èvero !

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .L vero, e dimostrabile . A prescindere dalfatto che le crisi economiche in tutti i settoriproduttivi sono talvolta più acute quando l aproduzione venga realizzata da piccole e pic-colissime aziende, è da ricordare che con idati pubblicati dall'I .N .E .A. nel 1956 ma ch esi riferiscono al 1948. . .

MICELI, Relatore di minoranza . No : « Legrandi linee dell'attuale distribuzione dell aproprietà » 1956.

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .. . .abbiamo la seguente distribuzione : pro-prietà, fino ad ettari 0,50, 53,9 per cento ; daettari 0,50 a 2,29,4 per cento ; da 2 a 5 ettari ,10,1 per cento; da 5 a 10 ettari, 3,5 per cento ;da 10 a 25 ettari, 2 per cento ; da 25 a 50 et -tari, 0,6 per cento .

In complesso la proprietà italiana fino adun massimo di 50 ettari rappresentava il 99, 5per cento delle unità fondiarie ed in termin idi superficie il 65 per cento dell'intero .

È da notare - è questo a mio modo di ve-dere il punto - che attraverso vendite libere ,scorpori, vendite semi forzose (piccola pro-prietà contadina) circa un milione e 500 mil aettari sono da allora stati prelevati dalle pro-prietà che superavano i 100 ettari per esseredestinate a costituire le nuove piccole aziendecreate nell'ambito della legge della piccol aproprietà contadina (ettari 857.633 a fine ann o1958) e delle leggi di riforma (ettari 610 .698 ,costituenti 46 .065 unità aziendali nel conti-nente, 45 .384 quote nello stesso continente ,16 .971 quote in Sicilia) . Mediamente, la su-perficie delle aziende create dai 610 .698 ettariscorporati ed assegnati è di 9,10. Di propor-zioni più modeste è la superficie media dell eaziende create nell'ambito delle provvidenz eper la piccola proprietà contadina .

Si può a questo proposito concludere ch enel quadro delle strutture fondiarie italian egli effetti delle leggi di scorporo, delle legg iper la piccola proprietà contadina, delle liber evendite, sono stati quelli di diminuire il nu-mero delle aziende che erano comprese nelleclassi di ampiezza di maggior rilievo (cio èda 50 a 100 ettari, da 100 a 200, da 200 a500, ecc .) .

Un passo avanti, pertanto, si è fatto, e l asituazione va continuando ad evolvere, n écredo che possa seriamente parlarsi di mor-

tificazione del risultato produttivo in rela-zione all'obbligo di corrispondere canoni com-prensivi di una quota di rendita fondiaria ,dato che le nostre strutture fondiarie son otalmente esigue da non giustificare simili di -scorsi . Se qualche caso esiste è di ordine mar-ginale .

Ma l'onorevole Avolio, insieme con altri ,ha affermato essere altro ostacolo all'ammo-dernamento ed allo sviluppo dell'agricoltura ,il fatto che sono ancora aperti i problemi de icontratti agrari, mentre l'onorevole Micel inella sua relazione ha attribuito una dell ecause della crisi in cui oggi si dibatte l'agri-coltura all'effetto determinato dalla presenz adella grande proprietà fondiaria su una sì-tuazione contrattuale incompatibile con le esi-genze di sviluppo dell'agricoltura . Ed ha atale proposito citato la relazione, e ripetut oalcuni dati risultanti dalla relazione dell aVIII Commissione del Senato dello scors oanno .

Su questo argomento chi parla ricorda d iavere fatto, nel lontano ormai anno 1949, i lprimo intervento alla Camera dei deputati sul -la legge di riforma dei contratti agrari, e d iaver modestamente collaborato alla formula-zione di quella legge, approvata in quell alegislatura dalla Camera e non approvat ainvece dal Senato della Repubblica ; legge ch eprendeva le sue mosse dagli articoli 42, 43e 44 della Costituzione, e si proponeva di dar eai rapporti sociali ed economici nel settoredell'agricoltura una disciplina permanente ,che trovasse il giusto componimento tra gl iinteressi che vi convergono . L'iter del disegn odi legge fu lungo e faticoso .

MICELI, Relatore di minoranza . Era fa-tale .

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Da parte nostra, desiderosi come eravamo ecome siamo di applicare la lettera della Co-stituzione e di interpretarne lo spirito, nell aII legislatura, riproponemmo il problema i nParlamento. Oggi, a distanza di anni, la si-tuazione nelle campagne si è andata gradual-mente modificando . La pressione umana sull aterra va così diminuendo da far accennar e- come è stato da alcuni oratori accennato ,a mio parere esageratamente - ad un esod oaddirittura pauroso dalle campagne. Pertantola mutata situazione deve indurci a conside-rare l'opportunità di riguardare il problem asotto una nuova luce .

Prendendo però i dati dell'onorevole Mi -celi sulle forme di conduzione, è da dire pri-ma di tutto che il calcolo che egli fa è errato ,come mi ero proposto di dimostrare detta-

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gliatamente ; ma vi rinunzio temendo di in-fastidire l 'Assemblea .

MICELI, Relatore di minoranza . Questa èl'affermazione ?

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Secondariamente, che le sue percentuali su-birebbero evidentemente variazioni profond equalora si dovessero considerare gli sposta-menti conseguenti alla formazione della pro-prietà contadina per effetto di trapassi dirett idi proprietà e della riforma agraria ; e cheinfine altre variazioni subirebbero qualorai famosi 21 milioni 800 mila ettari di super-ficie produttiva di cui parla l 'onorevole Mi-celi si considerassero depurati dei 6 milion idi ettari costituenti la superficie boschiva epascoliva .

L 'onorevole Avolio, richiamandosi d'altraparte a quanto è stato da molti affermato ,ha accennato alla necessità – sulla quale credoche tutti possiamo concordare – dell'aboli-zione di imposte fastidiose che incidono nega-tivamente sulla produzione . Su questo puntomi sono lungamente soffermato nella rela-zione, e non intendo ripetermi, prendend oatto che nel frattempo è intervenuto un oppor-tuno provvedimento governativo relativo all aabolizione dell'imposta sul bestiame . Su que-sta materia devo soltanto ribadire il concettodella eccessiva onerosità dei pesi imposti da -gli enti locali – comuni e province – per cu irichiamo ancora una volta la necessità di unpiù severo controllo degli organi di tutel aamministrativa sulle spese degli enti stessi ,e del passaggio di molti oneri, che oggi son odivenuti propri della collettività, a caric odello Stato .

Nel ringraziare l'onorevole Bonino dei suo ibenevoli apprezzamenti, devo dirgli che l'in-clusione nell'ordine del giorno della legg esulla nuova classifica degli oli di oliva, ch esarà in questi giorni discussa ed approvatadalla Camera . . .

MICELI, Relatore di minoranza . « In que-sti giorni » : quanta ironia !

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .L'intenzione vi è .

. . .ritengo possa tranquillizzarlo circa l epreoccupazioni manifestate sul grosso pro-blema delle frodi in questo settore, dato che ,una volta approvato tale disegno di legge dal-la Camera, il Senato procederà, con l'auspi-cata celerità, alla discussione ed approvazion edell'altro disegno di legge relativo alla re -pressione delle frodi .

D'altra parte va dato atto al servizio re -pressioni frodi del Ministero dell'agricolturae foreste del lodevolissimo lavoro svolto in

questi ultimi anni, del quale dati e cifre h oesposto nella relazione a cui mi richiamo .

Per quanto altro affermato dall 'onorevoleBonino, circa la politica granaria del Go-verno, per non ripetere quanto scritto nell arelazione, ricordo soltanto che attraverso l amanovra del grano di produzione nazional ee importato, il collocamento all'estero dell edisponibilità eccedenti del prodotto stesso, i lsostegno e lo sviluppo della produzione, rea-lizzando acquisti, vendite e permutazioni co ngli Stati esteri, regolando i piani distributiv idei cereali disponibili fra l ' industria molito-ria e della pastificazione, si è cercato di con-seguire nell'interesse dello Stato e della pro-duzione, la più conveniente gestione delle di-sponibilità . E tutto ciò sempre avendo di mirala tutela del consumatore, sia sotto l'aspett oqualitativo della produzione del pane, dell efarine e delle paste alimentari, sia avuto ri-guardo all'esigenza di assicurare la stabilit àdel mercato e dei prezzi relativi, contempe-rando, naturalmente, gli interessi della produ-zione con quelli del consumo .

L'onorevole Mattarelli si è soffermato an-che lui sulla situazione di disagio derivantein alcune zone collinari e pedemontane dellasua Romagna dalle ultime avversità atmosfe-riche e a tale proposito ricordo anche a lu iil provvedimento in corso di esame .

Mi associo alle parole che ha voluto pro-nunziare in quest'aula sull'opportunità, anz isulla necessità, di tranquillizzare i consuma-tori nei riguardi di una ingiustificata cam-pagna di stampa relativa all'uso degli estro -geni nella preparazione di mangimi destinat iagli allevamenti industriali dei polli .

È da dire a questo proposito che i consu-matori possono essere tranquilli in quant ol ' uso degli estrogeni non era e non è prati-cato dagli allevamenti del nostro paese .

L'onorevole Nanni si è a lungo soffermat osui problemi della montagna emiliana in par-ticolare e su quelli della montagna italianain generale, giungendo ad affermazioni ch enon possono essere assolutamente da noi con-divise . Egli infatti ha parlato di fuga caoticae disperata dalla montagna di lavoratori cuinon si può più assicurare un posto di la-voro altrove, ha affermato altresì che il Go-verno si è limitato fino ad ora ad intervent idi carattere paternalistico, lasciando il pro-blema insoluto, aggiungendo inoltre, pe ramore di polemica, che noi pensiamo all amontagna soltanto come ad una vigna eletto-rale. Quest'ultima affermazione però sta a in-dicare – a mio modo di vedere – che i mon-tanari si sono resi conto . invece . che se il

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problema della montagna ed anche di alcunezone pedemontane non può considerarsi com-pletamente risolto, è stato però da noi affron-tato con criterio di organicità in applicazionesoprattutto di quella legge n . 991 di cui chivi parla ebbe ad essere relatore in quest'aul anel luglio del 1952. Noi ci proponevamo allor adi agire sulla regione montana del nostropaese allo scopo non solo di mantenere e d iripristinare il manto boschivo, là dove è indi-spensabile, non solo di effettuare quelle siste-mazioni delle pendici che sono volta a volt anecessarie, non solo di procedere alle siste-mazioni idrauliche dei bacini montani, m asoprattutto allo scopo di intervenire con mez-zi dello Stato sull ' economia montana inca-pace, per la sua povertà, a prendere inizia-tive costose, rendendo così• l ' esistenza possi-bile in quelle zone dove, chi è rimasto aggrap-pato a quelle terre, è costretto, da un tropp obasso tenore di vita, a peggiorare le condi-zioni del luogo con l'agricoltura di rapina ,o a spostarsi a valle, appesantendo ancora d ipiù la già pesante situazione demografica del -le nostre zone di pianura . In base a quell alegge, contrariamente all'affermazione del -l 'onorevole Nanni e di altri colleghi di su aparte, possiamo già presentare un consuntivorilevante che si traduce per le opere pubblichein 13 miliardi e 287 milioni per viabilità dibonifiche e di servizio, in 4 miliardi e 232milioni per le sistemazioni idraulico-forestal ied agrarie, in 4 miliardi circa per l'irriga-zione, in 2 miliardi e 664 milioni per gl iacquedotti rurali, in un miliardo e 280 mi-lioni per gli impianti elettrici e telefonici, i nun miliardo 21 milioni per il migliorament odei pascoli e in 242 milioni per le telefe-riche, mentre per i mutui di migliorament oe per l'artigianato montano sono stati ero-gati 17 miliardi e per contributi per operedi miglioramento fondiario sono stati appro-vati fino ad oggi 178 .523 progetti per un im-porto di opere di 82 miliardi 641 milioni, co nun contributo concesso di 37 miliardi 850 mi-lioni . Rinvio naturalmente alla relazione l aanalisi delle varie voci . Ho voluto soltant oricordare quanto sopra perché non potevo la -sciare senza risposta un'affermazione - a mioparere - avventata e infondata .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONE

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .L'onorevole Del Giudice, che ringrazio cor-dialmente, nel tracciare un chiaro quadr odella situazione dell'agricoltura italiana d ioggi, ha opportunamente osservato la neces-

sità d'imporre una maggiore efficacia produt-tiva delle imprese attraverso un ponderato erazionale ammodernamento delle struttureaziendali, richiamando l'indispensabile inter-vento dei pubblici poteri non ritenendo suf-ficiente l'iniziativa privata. La Commission econcorda con la sua impostazione, come con-corda altresì con le sue osservazioni relativealla necessità di dare maggiore efficienza ailaboratori ed alle attrezzature del servizi orepressioni frodi, come concorda - infine -con le sue osservazioni relative alla necessitàdi sfruttare i progressi della genetica attra-verso la creazione di nuove varietà capaci d iuna più elevata produzione nel campo grana-rio, e con quelle relative al settore vitivini-colo, per il quale il relatore ha già nella rela-zione scritta indicato alcune vie da seguire pe rrendere meno preoccupante il futuro dell aviticultura italiana, che è parte tanto impor -tante nella economia agricola del paese, spe-cie del mezzogiorno d'Italia .

E mi meraviglio, pertanto, come l'onore-vole Daniele, che è tanto diligente, appassio-nato e capace cultore di questi problemi, abbi avoluto affermare di non avere trovato riferi-menti nella mia relazione al settore vitivini-colo, sul quale, invece, mi sono bene a lungosoffermato in tre pagine della relazione stes-sa, non soltanto descrivendo il quadro dellasituazione attuale, ma indicando modesta-mente quali iniziative possano essere preseper porvi rimedio .

L'onorevole Dante si è soffermato sulle in-cidenze passive, prima fra tutte il carico tri-butario, e mi richiamo a quanto già dettosopra .

L'onorevole Magnani, per amore di pole-mica, ha voluto affermare che dalle cifre edagli argomenti da me esposti nella rela-zione si appaleserebbe che tutto vada per i lmeglio. Questa affermazione (mi consenta i lcollega) è perfettamente contraria alla verità ,in quanto ritengo di avere responsabilment efatto un quadro obiettivo e tutt'altro che otti-mistico della situazione . Ma tutta l'imposta-zione del discorso dell'onorevole Magnani ètalmente viziata dalla passione di parte, cheritengo inutile sforzo il volerla, come sarebb efacilissimo, contraddire : e per quanto ri-guarda l'andamento dei salari, e per quantoriguarda i dati della occupazione e per quan-to riguarda il rispetto delle norme contrat-tuali .

MAGNANI . Può dire il contrario di quantoho affermato ?

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .Sì, con dati e cifre !

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Anche l'onorevole Macrelli si è soffermatosulla necessità di venire incontro alle azien-de della sua Romagna danneggiate dalle av-versità atmosferiche, ed anche a lui ricordoil provvedimento in corso di approvazione,così come mi richiamo a quanto detto per i lproblema degli oneri fiscali e previdenzial ida lui sollevato . Particolarmente per quest iultimi ritengo nella relazione di aver lumeg-giato a sufficienza la situazione attuale .

L'onorevole Cacciatore ha affermato che ,nelle condizioni in cui versa l 'agricoltura ita-liana, oggi, non si possono affrontare i pro-blemi nascenti dall'applicazione del mercatocomune, soffermandosi sull'esodo dalle cam-pagne che egli ha definito addirittura « con-tinuo e pauroso » con una visione eccessiva -mente pessimistica, aggiungendo, tra l'altro ,che il piano quinquennale di sviluppo non èaltro che un coacervo di provvedimenti di fi-nanziamento di leggi esistenti .

A proposito di questo esodo dalle cam-pagne, a proposito di questo alleggeriment odella pressione umana sulla terra, su cui molt isi sono soffermati, è bene dire una parol achiara. Noi riteniamo che la riduzione dell amanodopera investita nel settore dell'agri-coltura sia un dato positivo, tanto che un odegli obiettivi dello schema di sviluppo trac-ciato dal ministro Vanoni era appunto que-sto . Egli prevedeva per l'agricoltura una ri-duzione di persone occupate fra il 1954 e il1964 dal 41 al 33 per cento, mentre già nel1960 siamo a tale cifra, se non ad una cifr apiù bassa .

Ove questo dato si metta a confronto co nl'altro dato, veramente significativo, della di-minuzione della cifra dei disoccupati verifi-catasi quest'anno per la prima volta in m aniera sensibile, nel numero di 295 mila unità ,si può concludere dalla coincidenza dei duedati, e cioè riduzione degli addetti all'agri-coltura e riduzione della disoccupazione, i nun sostanziale miglioramento strutturale delsistema economico italiano . Giacché tutt isanno – ed è stato ricordato in questa discus-sione – che le nazioni più economicamenteavanzate presentano un modesto indice dioccupati nell 'agricoltura. Negli Stati Unitid'America siamo circa all '8,9 per cento. Egiacché è evidente che, se nel nostro paese l ariduzione degli addetti all 'agricoltura ha coin-ciso con la riduzione in senso assoluto re idisoccupati, ciò sta a significare che le altr eattività secondarie (industria) e terziari e(commercio, credito ed altro) li hanno gra-dualmente assorbiti .

A questi argomenti ha anche accennato,con più serie impostazioni, l'onorevole Bi-gnardi quando ha parlato della deruralizza-zione in atto nel nostro paese ed ha ricordat ogiustamente che la crisi dell'agricoltura ita-liana di oggi dipende da profonde mutazioniche intervengono con tempi accelerati che sol-tanto venti anni fa non sarebbero neppurestati concepiti .

Si vanno creando nuovi equilibri nel set-tore agricolo e, come l'onorevole Bignardi haricordato, e come io ritengo di avere dimo-strato nella relazione scritta, il fattore terr ava perdendo valore nel compendio degli in-vestimenti necessari, in quanto i capitali oc -correnti sono sempre più ingenti .

L'onorevole Bignardi si è anche soffermat osui problemi della mezzadria e della finanzalocale, sui quali ho già parlato in prece-denza .

Faccio mie le raccomandazioni rivolte dal -l'onorevole Breganze al Governo per quantoriguarda l 'opportunità di una revisione ditutta la disciplina degli usi civici e quelledell'onorevole Sponziello che ha segnalato seriinconvenienti che si verificano nel settore del-l'ippica ed irregolarità nel non chiaro giocodegli ippodromi. L' onorevole Sponziello halamentato che ogni anno riceve dal Governoassicurazioni al riguardo, assicurazioni cherimangono poi senza alcun risultato concreto .Il relatore si augura che l 'attuale ministrodell'agricoltura voglia questa volta smentir ela costante melanconica tradizione .

Per quanto riguarda le osservazioni del-l'onorevole Fornale, relative alla preoccupa-zione, sorgente del progetto Mansholt che pre-vede la riduzione ad otto anni del period otransitorio del M .E .C., mi richiamo a quantoho scritto nella relazione trattando dei pro-blemi del mercato comune inerenti al settor edell'agricoltura e soprattutto alle opinioni delConsiglio nazionale dell'economia e del la-voro da me trascritte nelle loro linee essen-ziali .

Ma l 'onorevole Fornale, e con lui l ' onore-vole Sangalli, hanno richiamato l'attenzion edel Governo sul settore lattiero-caseario, ch enon solo costituisce un elemento fondamen-tale dell'economia agricola, ma con i suo iprodotti, latte e carne, rappresenta l'indice d iuna agricoltura in progresso . A tale proposit oho ricordato nella relazione scritta quanto èstato fatto a protezione del settore e, concor-dando. sulla opportunità di una organizzazioneinterna sulla base delle condizioni minimesufficienti per una conveniente attrezzatur aproduttiva, ritengo che, per il settore zootec-

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nico, le finalità da perseguire siano : il mi-glioramento dei riproduttori, 1' intensificazionedei controlli funzionali, l ' incremento del ma-teriale selezionato, la razionalizzazione de ilocali di ricovero, lo sfruttamento delle risorseforaggere .

In merito alle osservazioni dell 'onorevoleCavaliere mi richiamo a quanto già detto eper quanto riguarda gli oneri tributari e perquanto riguarda i danni subiti dalla region epugliese per la quale, come per altre zone ,è in corso di approvazione il provvediment olegislativo .

L 'onorevole Caradonna ha ricordato all aCamera che la legge sui mercati generali no nha prodotto il risultato auspicato, e su que-sto il relatore è d'accordo, come è d'accord osul rilievo che l'onorevole Caradonna ha vo-luto fare sull'inconveniente della eccessiv apubblicità a favore del consumo dei tabacch iesteri, mentre nessuna pubblicità verrebb efatta per i tabacchi nazionali .

Ho già ricordato da principio l'intervent odell'onorevole Borin nei riguardi del problem adella mezzadria e dell ' agricoltura montan acosicché non mi resta che accennare all'inter-vento dell 'onorevole Prearo, il quale ha tr al'altro auspicato dal piano verde, di prossim adiscussione alla Camera, una spinta alla riso-luzione dei problemi più assillanti del settoredell'agricoltura .

A tale proposito e per concludere, non peranticipare una discussione che prossimamentesarà fatta in quest'aula, è bene dire subit oche il piano quinquennale di sviluppo no nrappresenta certamente il toccasana di tutt ii guai di cui l ' agricoltura è afflitta ; rappre-senta però, senza dubbio, uno stimolo ed u naiuto a che molte delle difficoltà nelle qual il'agricoltura oggi si dibatte possano esseresuperate, giacché se è vero che sono neldisegno di legge, di prossima discussione, ri-chiamati provvedimenti legislativi già esi-stenti, è pur vero non solo che essi sarann oopportunamente e notevolmente finanziati, masoprattutto coordinati organicamente per l aformazione ed il consolidamento di impreseefficienti e razionalmente organizzate, perl'incremento della produttività e della occupa-zione, per il miglioramento delle condizion idi vita e la elevazione dei redditi di lavorodelle popolazioni rurali, per un maggiorereddito dei capitali investiti e da investirenel settore agricolo, in vista soprattutto dellenuove situazioni create dall'applicazione delmercato comune .

Onorevoli colleghi, ritengo di non doveraggiungere altro . Ho modestamente, ma one -

stamente, tracciato nella relazione un quadrorealistico della situazione attuale dell'agricol-tura italiana che soffre, come ho detto, di un acrisi, dipendente da profonde mutazioni . Hoindicato quali sono, a mio modo di vedere ,le maggiori cause di disagio e mi sono sfor-zato, con l'esperienza che posso avere di que-ste cose, di dare alcuni suggerimenti : il mi-nistro certamente darà una risposta che corri-sponderà alle nostre attese per il futuro .

Io ritengo che gli agricoltori, a qualsias icategoria appartengano, possano guardare a dun avvenire più sereno grazie alla politica chenoi dobbiamo intraprendere e che deve pre-vedere : il miglioramento delle strutture del-I'economia agricola ; la riduzione dei costi d iproduzione dei principali settori ; la difesadelle produzioni sui mercati ; lo sfruttamentodi tutte le possibilità di irrigazione, onde con -sentire più elevati redditi ; una più accortapolitica fiscale, la quale deve lasciare agl iagricoltori una maggior quota del redditoprodotto .

Per tale politica, occorrono chiarezza d iprogrammi e decisioni di intenti . Ella, signorministro, ha dimostrato fino ad oggi di posse-dere l'una e l'altra, per cui la maggioranz adella Commissione, con tranquilla coscienza ,propone alla Camera di rinnovarle, con l'ap-provazione di questo bilancio, quella fiduci ache ella ha finora meritato e che certament emeriterà . (Vivi applausi al centro — Congra-tulazioni) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole ministro dell'agricoltura e delle foreste .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Signor Presidente, onorevoli colleghi ,mi sia concesso all'inizio di questa mia re -plica, la seconda che ho l'onore di svolgerein questa sede, di sottolineare ancora un avolta, e darne atto al Parlamento, l'atten-zione con cui i problemi dell'agricoltura ven-gono, particolarmente in questi ultimi anni ,seguiti ; ed esprimere la mia gratitudine e l amia sodisfazione per questa attenzione .

Gli interventi che, in Commissione ed inaula, si sono avuti nel corso del dibattito, son ola dimostrazione più chiara che il paese, edil Parlamento in primo luogo, seguono consollecita attenzione lo svolgersi delle vicendeagricole e propongono, con meditata cura ,i rimedi più efficaci .

Essi hanno messo me ed i miei valorosicollaboratori, i sottosegretari Sedati e Salar i(e mi sia lecito ancora ringraziare il sottose-gretario Mannironi, che per lungo tempo havalorosamente collaborato al mio fianco), ingrado di acquisire utili indicazioni, e mi con-

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sentono ora di esprimere la mia opinione su itemi che sono stati trattati e sui problem iche sono stati posti o affrontati nel cors odi questa discussione .

In questo spirito, un ringraziamento tutt oparticolare debbo porgere al relatore per lamaggioranza, onorevole Pugliese ; nella suarelazione, infatti, noi troviamo non solo u nquadro completo, direi quasi plastico, del-l'evoluzione dell'agricoltura italiana, dell asituazione, delle prospettive, degli interventisvolti, ma anche suggerimenti intelligenti epreziosi, quali ci possono venire dalla sua be nconosciuta competenza. Ed è in questo spi-rito che ringrazio i colleghi Colitto, Bardini ,Avolio, Bonino, Mattarelli, Nanni, Del Giu-dice, Daniele, Dante, Magnani, Macrelli, Cac-ciatore, Bignardi, Breganze, Sponziello, For-nale, Magno, Sangalli, Cavaliere, Caradonna ,Prearo e Borin, i quali, con vario atteg-giamento, hanno recato un contributo vera-mente utile o di suggerimenti positivi o d iparagone, comunque importante, della vali-dità o meno delle opinioni che regolano l anostra azione politica .

Onorevole Miceli, anche a lei, come rela-tore di minoranza, debbo un ringraziamento ;la sua relazione è insieme interessante pe ri suoi molto particolari criteri di valutazionee per le riflessioni che comporta circa l'obiet-tività degli stessi .

Alcuni degli onorevoli intervenuti hann ofatto esplicito riferimento a quel piano d isviluppo agricolo, che, predisposto e presen-tato dal precedente Governo, è stato ripropo-sto all'approvazione del Parlamento ed è orain discussione in sede di Commissione . Il do-veroso rispetto per questa Assemblea, l anecessità quindi di consentire il più ampi oesame, nel corso dell'iter parlamentare, dell ostesso piano, mi trattengono dal trattare dif-fusamente questo argomento .

Tuttavia, la diretta incidenza che essointende avere nello sviluppo dell'economi aagricola e l'unità inscindibile dei problemidi questa economia che il bilancio, da u nlato, ed il piano, dall'altro, intendono affron-tare, mi costringeranno a farvi qualche volt aallusione .

L'agricoltura non solo è un settore eco-nomico al cui sviluppo è legato il benesseredi larga parte della nostra popolazione, maè, in particolare, il settore economico piùesposto ai rischi di una economia di mer-cato, il settore che per le sue stesse carat-teristiche più difficilmente si adegua alla di-namica economica e che potrebbe diventarefattore di rallentamento per tutta l'economia

nazionale, se non si affrontano i vasti ecomplessi problemi che lo interessano .

La larga messe di dati con cui il relatoreonorevole Pugliese ha illustrato la situazionedella agricoltura ed in definitiva il disagio ,la crisi di adeguamento di questa pur bene -merita attività, mi esime da un'ulteriorelunga esposizione di cifre .

Devo subito dire che nessuno nega, purdando interpretazioni diverse alle cause e di-verse previsioni agli sbocchi, che l'agricol-tura in effetti sta attraversando una crisi .Ma non solo quella italiana : che, proprioper essere tra le meno protette, è quindi tr aquelle più corrispondenti a linee di svilupp opiù moderne, democratiche, collaborative .

Si tratta di una crisi storica dell'agricol-tura : crisi di trapasso sul terreno economic oper l'avvento dei grandi mercati interna-zionali e quindi dei grandi fenomeni concor-renziali che hanno definitivamente scaval-cato i tempi dell'economia agricola di auto -consumo; crisi di indirizzi colturali per l'esi-genza di tener dietro, con un ritmo che no npuò essere celere come quello della produ-zione industriale e dei trasporti, al rapidoevolversi e mutare dei consumi che segue i lprogresso civile ed economico ; crisi di capi-tali per la scarsa disponibilità di riserve ch el'agricoltura offre al fine di realizzare gl iaggiornamenti tecnici e meccanici che il pro-gresso della tecnica e della genetica com-porta; crisi di strutture, per l'evoluzione deirapporti d'impresa e per l'accresciuta co-scienza della propria dignità sociale ed ope-rativa che i prestatori d'opera dipendenti oassociati vanno acquisendo e per le modifi-cazioni profonde che la tecnica reca ai rap-porti tradizionali in via di superamento etaluni già superati ; crisi di strutture ancheper la sempre più prorompente caratterizza-zione dell'azienda agricola come impresa, di -mostrata anche dalla progressiva riduzionedella rendita fondiaria (come, del resto h adimostrato il relatore onorevole Pugliese) ;per la diffusione conseguente della proprietàdiretto-coltivatrice, spesso più esposta al ri-schio e comunque bisognosa di attrezzaturedi trasformazione e di vendita collettiva de iprodotti non ancora razionalmente diffuse .

Non ho difficoltà a riconoscere che in Ita-lia, specie nel Mezzogiorno, il ritardo nellosviluppo tecnico-economico-sociale rende pi ùgravi alcuni aspetti di questa crisi . Ma nonsi può, d'altronde, misconoscere che in tutt ii settori sopraelencati si è dato allo sviluppoed alla trasformazione agricola un impulsoparticolare .

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La vastità e la varietà dei problemi nonha certo consentito di portarli tutti a rapidarisoluzione : e la complessità della crisi nonrende facile indicarne i rimedi . La stessadiscussione che si svolge sul piano tecnico-scientifico rivela la profondità ma anche ladiversità e spesso la contraddittorietà de ipareri e dei rimedi suggeriti .

La realtà è, onorevoli colleghi, che è certopiù facile fare le diagnosi dei mali che nonadditarne i rimedi .

Mi sia quindi consentito mettere in evi-denza alcuni dati, in quanto è da essi ch etraggono spunto i nostri indirizzi . Sono datiche, naturalmente, non hanno tanto valorein senso assoluto, quanto come indicatori d itendenza .

Dal 1957 al 1959 contro un aumento dell equantità prodotte pari al 13,5 per cento, i lvalore della produzione lorda vendibile èaumentando dell'11,2 per cento. (La parte-cipazione dell'agricoltura alla formazione delreddito nazionale è nel contempo scesa da l22,5 per cento al 20,8 per cento) .

Negli stessi due anni si è verificato un ul-teriore incremento del 6 per cento nelle spes ee negli ammortamenti, che raggiunge orma iil 23 per cento del valore della produzionelorda vendibile . Il quale dato indica che l anostra agricoltura è in evoluzione, e di ciò v adata lode agli imprenditori agricoli, piccol ie grandi, ai loro collaboratori ed ai lavora -tori .

In conseguenza di ciò, per lo stesso pe-riodo, il prodotto netto del settore è passat oda 2 .469 a 2 .569 miliardi, con un incrementodel 4 per cento circa, mentre quello del 1959ha segnato, rispetto al 1958, un decrementodel 2,4 per cento . Ma è questa la vicenda del -l'economia agricola . Se, per esempio, le pro-duzioni granarie fossero state favorite dall astagione, il reddito si sarebbe accresciuto .

D'altro lato, la popolazione agricola attivadal 1951 al 1959 (assumo questi anni, i nquanto i dati che ad essi fanno riferimentohanno un largo margine di sicurezza) h aregistrato un decremento del 14 per cento ,passando da 8 milioni 700 mila a 7 milion i494 mila unità . Il reddito pro capite di essain definitiva ha registrato negli ultimi diec ianni un incremento del 44 per cento, pas-sando dalle 685 lire del 1951 a quasi 1 .000lire giornaliere del 1959 : esso rimane, quindi ,pari a circa il 55 per cento del reddito dell apopolazione attiva impiegata nelle altre at-tività .

Dobbiamo perciò obiettivamente regi-strare, negli ultimi dieci anni, notevoli mi-

glioramenti in senso assoluto, ma una posi-zione stazionaria se confrontata con l'anda-mento degli altri settori . E se quei miglio-ramenti assoluti, quelle estensioni all'agri-coltura dei benefici dello sviluppo economico ,conseguiti in così difficile ambiente, possonoessere per noi motivo di giustificata sodisfa-zione, essi devono d'altra parte indurre adun ancora più intenso sforzo per accrescerei risultati economici .

Non ci si deve per questo preoccupar edel minor contributo che il reddito agricolo ,pur in aumento, reca progressivamente allaformazione del reddito nazionale . Ha ragionea tal proposito l'onorevole Bignardi : è lastessa dinamica economica che lo comporta .Inf atti, il reddito di un settore altro non è ,in generale, se non il totale della spesa de iconsumatori verso di esso ; poiché con l'in-cremento del reddito il consumo si espandein misura proporzionalmente minore verso iprodotti agricoli, ne deriva che l'agricolturareca un contributo percentuale sempre mi-nore alla formazione del reddito nazionale .

Ma è l'equilibrio dei redditi con gli altr isettori nella produzione (lavoro, reddito e ca-pitale) che deve venir mantenuto o ristabi-lito; sono i fattori della produzione, il lavor oed il capitale, che debbono trovare in agri -coltura una remunerazione comparabile aquella degli analoghi fattori altrimenti im-piegati . E questa comparabilità attualmente ,bisogna pur riconoscerlo, non c'è .

L'obiettivo, nella prospettiva a più lung otermine, è, e rimane, e con sempre maggiorimpegno da parte nostra, il progressivo avvi-cinamento dei redditi . Al qual propositodebbo anche altresì rilevare, dalla stessa re-lazione dell'onorevole Pugliese — e desider osottolinearlo all'attenzione dell'onorevole Mi -celi, proprio in quanto ne vengono coinvoltii redditi delle aziende che lui definisce capi-talistiche — che, partendo bensì da basi spe-requate, i salari in agricoltura, rispetto al1938, sono aumentati di circa 100 volte ri-spetto ad un incremento dei salari industrial i

di 82 volte .Ma l 'andamento generale del reddito

agricolo e la sua distribuzione ci confermanol'esistenza di squilibri, distorsioni, strozza-ture, che ho avuto altre volte occasione diindicare .

Si tratta qui di rendere conto con qual icriteri e metodi e mezzi si ritiene di correg-gerli .

Prendendo le mosse dalla conoscenza dell etendenze dei consumi e dall'azione volta a dincrementarli, una tale politica si deve svi-

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luppare sui mercati, per aumentare il poteredi mercato degli agricoltori e stabilizzare iprezzi ; sulle produzioni, per facilitare le ri-conversioni colturali e ridurre i costi intern ied esterni; sulle strutture, per facilitare gl iequilibri aziendali e la realizzazione dell eopere necessarie agli ordinamenti colturali ;sulle infrastrutture, infine, e sul sistema so-ciale, per inserire sempre più l'agricolturanel contesto economico .

A questa visione globale ed articolata dellafunzione che ciascun settore svolge, il Mini-stero si è ispirato nel corso della sua azionepassata, coerentemente con gli impegni as-sunti proprio in questa sede, operando coni mezzi che aveva direttamente o indiret-tamente a disposizione. In questa visione cisforziamo di intensificare progressivamentela nostra politica nel settore del consumo .

E incominciamo dalla politica dei con-sumi, di quelli alimentari in specie . Il mioMinistero, onorevoli colleghi, ha impostatoquesta politica, secondo due linee ben defi-nite : una attività conoscitiva, in primo luogo ,dello stato delle tendenze e dei consumi ; econseguentemente un'attività di propagandae di razionalizzazione della dieta alimentare .

Coerentemente, del resto, con gli impegn iche assunsi in questa sede l'anno scorso ,abbiamo così messo a punto e dato inizi oa una serie di indagini pilota sulle tendenz edei consumi, facendo riferimento a tre pro -vince, Varese, Arezzo, Catanzaro, scelte i nfunzione della loro rappresentatività in ma-teria alimentare, e sulla base dei più rigo-rosi criteri scientifici e statistici, tratti in un aserie di riunioni con tecnici sia del mi oMinistero sia di istituti specializzati in que-sti tipi di indagini, l'analisi delle schededi rilevazione fornirà una conoscenza quant opiù possibile esatta, sotto i profili qualitativie quantitativi, dei consumi alimentari, dell aloro distribuzione per zone geografiche, perclassi di età, per categorie professionali edi reddito .

Ora si tratta della prima impostazione ,con carattere rigorosamente scientifico, e cor-relata ai problemi degli indirizzi produttiviche viene fatta e che fornirà gli elementi peruna estesa e sistematica indagine che con-sentirà di acquisire indicazioni costanti . Edè in questo intendimento appunto che lo stan-ziamento previsto per il settore dal pianodi sviluppo agricolo assume pertanto unaspetto di prevalente interesse ai fini dell anostra azione di orientamento sia della pro-duzione sia del consumo, sia sul mercato na-zionale sia sui mercati esteri .

Accanto e come sviluppo logico di questaattività — per così dire — conoscitiva, si èiniziato un nuovo ed impegnativo sforzo perassistere, tutelare ed educare in modo ade -guato la grande massa -dei consumatori .

I nostri consumi alimentari sono in con-tinuo progresso. Tra il 1957-58 e il 1958-59abbiamo avuto un incremento nel consum odello zucchero del 2,2 per cento e siamo a19 chilogrammi a persona; della carne, unincremento del 3 per cento e siamo a circ a25 chilogrammi a persona (non più dì dueanni fa potevamo annunciare che avevam otoccato il traguardo dei 20 chilogrammi) . Perle uova siamo a quasi 9 chilogrammi, per igrassi ormai a quasi 16, per il latte a 58.

E laddove i ritmi di aumento delle pro-duzioni non hanno tenuto testa ai ritmi d iaumento del consumo, là abbiamo dovutointegrare con le importazioni le nostre dispo-nibilità; tipico è il caso delle carni, per l equali la bilancia dei pagamenti ha registratoun passivo di 140 miliardi . Ma vi sono abi-tudini e propensioni che vanno sollecitate ,specie per i ceti più depressi della popola-zione .

Il dialogo fra i consumatori e lo Stato ègià iniziato e dovrà essere attivato facendouso dei più moderni mezzi di divulgazione ,con campagne per la diffusione dei singoliconsumi nei vari strati della popolazione enelle diverse regioni .

Una di queste campagne, del resto, ègià in corso di attuazione, quella per la dif-fusione del latte e prodotti derivati, dell aquale è stato incaricato il comitato italian olatte . Questa campagna è un esempio dellepossibilità che vi sono a proposito di orga-nizzazione dei produttori e di collegamentotra produttori e mercato. Una campagna d ieducazione alimentare si rivolge ad un pub-blico vastissimo e ha bisogno quindi di stru-menti efficaci e moderni; e si è messa in attotenendo presente l'esperienza, la tecnica dell epiù aggiornate campagne pubblicitarie . Sa-ranno raggiunte alla fine della campagna 25milioni di persone .

La campagna per il latte e i suoi derivat iha preso le mosse da un approfondito studiodi mercato alla cui realizzazione hanno col-laborato i rappresentanti delle categorie inte-ressate e da un sondaggio di opinioni ch eha consentito di accertare i pareri dei consu-matori nei confronti della qualità, della pre-sentazione, della distribuzione . La campagnasi è articolata attraverso tutti i principali epiù moderni veicoli di comunicazione .

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Il carattere educativo della campagna èstato garantito dall'impostazione scientific adei contenuti, convalidata dal parere di isti-tuti competenti e di eminenti personalità .

I primi risultati parziali, dal momento ch ela campagna è solo all'inizio, sono quant omai sodisfacenti . Si è riscontrato che il con-sumo del latte, nei mesi di aprile e maggi o1960, in proporzione a quelli del 1959, invec edi registrare la normale diminuzione stagio-nale, segna un incremento che va dal 5,8per cento di Milano al 6 per cento di Brescia ,al 7 per cento di Ancona, all'8 per cento diTorino e di Roma .

Noi pensiamo che questo successo costi-tuisca un valido argomento per persuaderei produttori ad una nuova e coraggiosa im-postazione dei sistemi di vendita e ad unaconcordia nell'organizzazione per settori d iproduzione.

La strada maestra, come ebbi occasion edi dire l'anno scorso al Senato, consiste ap-punto in questo : nella costituzione di coope-rative, di consorzi di agricoltori per la tra-sformazione e la vendita dei prodotti . Sonoquesti che possono inserirsi nella manovra ,appunto, dei mezzi di intervento sul mer-cato. Nell'utilizzazione della legge sui mer-cati all'ingrosso in primo luogo che, pur es-sendo modificata rispetto alla concezione ori-ginale, ancora rimane mezzo valido ed effi-cace in mano ad organizzazioni che ne sap-piano usufruire .

Nell'utilizzazione delle agevolazioni per l eattrezzature di mercato, in secondo luogo . Alqual proposito, nel corso degli ultimi eser-cizi e ancor più nel corso dell'ultimo anno ,si è con ogni mezzo facilitata la costituzion edi tali attrezzature, sviluppando altresì un aattività capillare di propaganda, e curand ola preparazione degli elementi che possonosvolgere efficace azione nella propulsione all acooperazione .

E così le 387 cantine sociali, i 645 caseific ie latterie, i 70 oleifici, gli 873 magazzini so-ciali per la conservazione del grano, i 163impianti ortofrutticoli e tutti gli altri im-pianti e attrezzature a carattere collettivo, peruna spesa totale di oltre 66 miliardi, chesono stati realizzati negli ultimi dieci ann icon i concorsi del mio Ministero, delle region iautonome, della Cassa per il mezzogiorno ,costituiscono ormai un considerevole patri-monio ed un'efficiente attrezzatura nelle manidegli agricoltori .

Voi dite che la Federconsorzi ed i consorz iagrari hanno fatto la parte del leone : ebbene ,per farvi un esempio, sappiate che, nell'ul-

timo decennio, su 646 caseifici e latterie rea-lizzati con l'intervento dello Stato, solo 5riguardavano la Federconsorzi . . .

MICELI, Relatore di minoranza. L'am-montare qual è stato ?

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . . . .e i consorzi agrari per un importodi 253 milioni su un totale di 11 miliardi e500 milioni .

MICELI, Relatore di minoranza . La Po-lenghi è compresa in questi dati ?

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . No, onorevole Miceli, perché la Po-lenghi, per sua informazione, non ha mai rice-vuto contributi dallo Stato . Inoltre su un to-tale di 387 cantine sociali la Federconsorzi h acostruito soltanto 33 impianti per 2 miliard ie 860 milioni contro un totale di 22 miliard ie 722 milioni di lire . Analogamente per gl ioleifici per i quali la Federconsorzi ed i con-sorzi hanno costruito, con l'intervento dell oStato, solo tre impianti su un totale di 70 edil relativo importo è stato di 121 milioni su untotale di 1 miliardo e 34 milioni . Mi pare chequesta sia una risposta eloquente .

Queste iniziative costituiscono, nel quadrodella maggiore possibile libertà di associa-zione che le pubbliche finalità ci consentono ,la condizione prima perché, attraverso un asuccessiva volontaria concentrazione, si poss agiungere ad una vera e propria organiz-zazione dei mercati rispondente alle neces-sità delle singole produzioni .

Che sono poi gli intenti per raggiungerei quali il piano di sviluppo prevede, oltrealla concessione di contributi per la costi-tuzione di impianti collettivi, anche l'inter-vento diretto del Ministero della agricolturaper la costituzione di impianti di interessenazionale da affidare in gestione ad enti edassociazioni di produttori, e la concessionedi contributi sia negli interessi sui prestit iper acconti agli agricoltori sia sulle spesecomplessive di gestione degli ammassi .

MICELI, Relatore di minoranza . Altroregalo alla Federconsorz i

RUMOR, tlWinistro dell'agricoltura e delleforeste . Questa strumentalità organizzativa ,normativa e finanziaria è, d'altra parte, l acondizione prima per inserirci nel quadro del -l'economia agricola europea secondo quell elinee di stabilizzazione dei mercati che gl iorgani istituzionali della C .E .E. delibererannodi adottare .

E se a più lunga scadenza sono questi gl iobiettivi da perseguire, noi ci rendiamo contoche la manovra dei prezzi si inserisce ne lquadro di una politica globale di settore,

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come strumento idoneo di incentivazione po-sitiva o negativa; nostra costante preoccupa-zione, pertanto, è di contemperare le esi-genze della riconversione, quelle del mer-cato e del consumo con le legittime aspetta-tive degli agricoltori, specie in un momentoin cui essi sono chiamati a un impegnativosforzo di riconversione degli ordinamenti col -turali e di adeguamento delle attrezzatureproduttive .

Mi sembra doveroso, a questo punto, sot-tolineare che, in coerenza con un orienta -mento annunciato in questa sede lo scors oanno, secondando richieste che sono state ri-petutamente fatte in questa Camera ed inuna nuova coscienza che si è venuta determi-nando nei produttori agricoli del nostro paese ,il Governo ha dato inizio ad una progressivasmobilitazione dell 'ammasso per contingentee previsto un progressivo contemporaneo am-pliamento dell'intervento dell'ammasso volon-tario . Mi sembra che ciò coincida con unaopportuna politica che restituisce ai produt-tori agricoli la responsabilità della difesa edel sostegno del loro prodotto e che consentecontemporaneamente di sorreggere ed aiutarequesta difesa secondo criteri economicamentepiù apprezzati .

Si tratta di un orientamento che segueun nuovo corso nella politica- di difesa deltuttora maggior prodotto dell'azienda agri-cola italiana. Ed è nello spirito della poli-tica della riconversione che ancora una volt adebbo ribadire che non si tratta di una bat-taglia contro il grano, ma di una politic aispirata dall'intendimento di realizzare pro-duzioni più redditizie e conseguenti trasfor-mazioni, laddove esse siano possibili e co-munque laddove il reddito della cerealicol-tura è tanto basso da essere decisamente an-tieconomico ; una politica fondata sulla previ-sione dell'imminente avvenire : i prezzi che s iandranno a realizzare nel mercato comune ela progressiva auspicabile modificazione dell escelte alimentari dei consumatori italiani .' ben vero che il raccolto di questo annoè, per eccezionali vicende atmosferiche ,scarso, ma nessuno deve d'altronde ignorar eche nel 1958, su una superficie solo del 4 pe rcento superiore, il raccolto è stato di granlunga sovrabbondante rispetto all'effettiv ofabbisogno e che pertanto la nostra attenzionedeve puntare, onorevole Bonino sulla medi adel fabbisogno nazionale .

BONINO. E se l'anno venturo si avrà d inuovo un raccolto di 75 milioni di quintali ?

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Voglio a questo punto assicurare

l'onorevole Bonino, che opportunamente sene preoccupava, che abbiamo regolarmenteincassato l'intero controvalore del grano ce-duto ed anche per quanto riguarda l 'Egitto, i lsolo paese al quale erano state concesse dila-zioni di pagamento, il credito è stato rilevat oda altro istituto che ha sodisf atto la gestione .

Per quanto riguarda la pasta alimentare ,onorevole Bonino, devo confermare che no nesiste, allo stato attuale delle conoscenze, l apossibilità di stabilire attraverso l'analisi de lprodotto finito la materia prima impiegat anella fabbricazione della pasta . Un criteri oindicato da un analista francese (il Marweff )è stato, proprio dallo stesso autore, ricono-sciuto impreciso ed improprio, come, del resto ,noi avevamo ritenuto. Comunque recente-mente ho provveduto, come già dissi, a no-minare una commissione composta da scien-ziati di chiara fama, che spero, attraverso un osforzo collegiale, possa pervenire a qualch epratico risultato .

Con i criteri ed i precisi limiti cui piùsopra ho accennato, i ritmi di riconversion eda noi previsti si rivelano aderenti alla realtà ;possiamo registrare nell'ultima annata unariduzione nell'area investita a frumenti tener idi 174 mila ettari e una parallela espansion enel settore zootecnico .

C'è d'altra parte la ripresa e stabilizza-zione dei prezzi del bestiame dopo l ' introdu-zione del prezzo minimo e, ciò nonostante ,il costante incremento delle importazioni —cui, del resto, già ho accennato — che sonosalite da 500 mila ad oltre 2 milioni di quin-tali, confermano la validità dei nostri inter -venti nel settore zootecnico .

La concessione di contributi per l'acquist odi sementi foraggiere e la realizzazione quantopiù rapida possibile dei programmi previst idalla legge straordinaria del 1956 hanno con-traddistinto quest'anno il nostro impegno alpotenziamento degli allevamenti .

E sono davvero grato all 'onorevole Micel iche, nel suo tetro pessimismo, offre uno spi-raglio per riconoscere il miglioramento deirapporti fondamentali della nostra agricol-tura : tra produzioni vegetali e produzioni ani -mali . Possiamo in effetti registrare un in-cremento di ben 200 mila ettari nelle forag-giere avvicendate nell'ultimo anno : di 400mila rispetto al '56 . Un incremento del 12,4per cento nell'ultimo anno per la produzion edella carne bovina. Un contributo del 36,8 pe rcento alla formazione della produzione lordavendibile agricola da parte dei prodotti di ori-gine animale .

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Ma esiste — come giustamente ha notatol 'onorevole Sangalli — tra carne e latte un rap-porto di complementarietà ed è per quest oche, mentre i prezzi della carne non hann orichiesto interventi straordinari, mentre l'an-damento generale del mercato lattiero-caseari oè stato sodisfacente, abbiamo reso di nuov ooperante, nel febbraio scorso, il prezzo mi-nimo del burro .

E' recente l'allarme sorto per gli alleva -menti dei suini grassi ; non voglio qui dilun-garmi sulle cause . Noi, comunque, siamointervenuti con alcuni noti provvedimenti e– da ultimo – con un provvedimento di tempo-ranea sospensione delle importazioni .

Ed infine ancora, recentissimo, un altr oallarme per il settore avicolo in cui, conse-guentemente all 'auspicato provvedimento ch eproibisce l ' introduzione nei mangimi di so -stanze estrogene, si è verificato, soprattuttosui mercati settentrionali, un nuovo allonta-namento del consumo . Ma si tratta di unapsicosi, di un timore completamente ingiu-stificato . Il provvedimento, infatti, non è statorepressivo, ma preventivo ; nei mangimi adot-tati nei nostri allevamenti, onorevole Matta-relli, non vengono usate sostanze estrogene ,il cui uso si trova ancora allo stato sperimen-tale .

Si tratta, pertanto, di un allarme ingiu-stificato che reca però gravissimi danni a lmercato di un prodotto sano, che fa onor ealla nostra agricoltura e alle sue applicazion irazionali ed industrializzate . Vorrei, proprioda questo banco, rivolgere un caldo appelloalla stampa. Non certo perchè si abbandon ila meritoria denuncia delle frodi e delle spe-culazioni . Anzi sono, queste campagne d istampa, un valido aiuto anche per l'azione d igoverno. Ma, prima di gettarsi su piste tant odannose per la sana produzione — come i nquesto caso -- occorre approfondire i ter-mini reali ed esatti dei problemi, per non ar-recare un inutile allarme fra i consumator ie un danno spesso irreparabile a settori gi àtanto fragili della nostra produzione .

Onorevoli colleghi, credo che una inten-sificazione ulteriore di interventi nel settor etecnico dovrà caratterizzare i prossimi anni :la predisposizione di programmi organici d irisanamento, miglioramento e sviluppo su bas eambientale e la loro esecuzione potranno co-stituire la felice occasione di incontro e di col-laborazione, auguro quanto più feconda, tr al 'amministrazione dell'agricoltura, le organiz-zazioni dei produttori agricoli ed i serviz iveterinari che costituiscono un corpo tanto

benemerito per la sanità e lo sviluppo dell azootecnia italiana .

Né voglio dilungarmi sul vasto settore deiprodotti ortofrutticoli . Lusinghieri general-mente i risultati produttivi, favorevoli leesportazioni per le quantità, meno per i prezzi .Ma debbo qui ripetere ciò che affermai l'ann oscorso : dobbiamo agire con criteri moderni esempre più aderenti alla natura dei mercat iesteri, standardizzando produzione e presen-tazione, orientando le produzioni in funzion edegli ambienti che permettono la più vastagamma di calendari di maturazione, adot-tando sistemi nuovi di coltivazione . Vi stiamolavorando. Ma è necessario che non si ripe-tano lamentele da parte degli acquirenti ester icirca la qualità dei nostri prodotti ; anche que-st'anno per alcuni prodotti ne abbiamo avute .

Onorevole Bonino, ella ha fatto riferi-mento alle frodi nel settore oleario . Sui si-stemi scientifici e tecnici di rilevazione, sull epossibilità di sorveglianza e di repressione fudiscusso a lungo, ed anche con approfonditacompentenza, allorchè il Senato approvò ildisegno di legge sulla nuova classificazion edegli oli che ancora una volta mi auguro siadi imminente discussione alla Camera .

GERMANI, Presidente della Commissione .Sarebbe ora, onorevole ministro .

MICELI, Relatore di minoranza . Ma chi èche non lo vuole ?

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Comunque, in attesa che il provvedi-mento possa divenire operante ed integrato ,come è da noi stato sollecitato, anche agli ef-fetti operativi, da quello che prevede l'istitu-zione dell'imposta di fabbricazione e la conse-guente sorveglianza sulle raffinerie e suglistabilimenti, è stato continuo, da parte delMinistero dell'agricoltura, lo sforzo per perfe-zionare i mezzi di indagine e per intensifi-care la vigilanza .

Proprio nello specifico settore, su 9.802sopraluoghi effettuati nel 1959, abbiamo pre-sentato 1.855 denunce . Ma per questo, com eper tutti gli altri prodotti, sono frequenti l einfrazioni di natura formale .

All'onorevole Bonino desidero inoltre as-sicurare che il provvedimento relativo all adenaturazione dei saponi suscettibili di es-sere utilizzati per la produzione di acid igrassi e la trasformazione in oli alimentari èstato emanato fino dal 28 giugno scorso suconformi proposte del Ministero dell'agri-coltura. E' stato mantenuto in vigore l'ob-bligo della denaturazione per quei prodott idestinati all'uso industriale, che, in seguit oall ' abolizione del dazio, non presentavano più

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differenze fiscali in relazione all'uso (semi d ilino e di soya) ; sono stati inaspriti i controll isulla denaturazione degli oli di sansa im-portati per uso industriale ed è stata applicatauna cauzione di lire 150 al chilogrammo sul -l'olio di oliva e sull'olio contenuto nelle sanse ,introdotti in transito per via terrestre .

Vi è poi un altro settore verso il qualeparticolarmente attiva è la nostra vigilanza :quello vitivinicolo, onorevole Del Giudice .Noi abbiamo curato, nel passato, la legisla-zione intesa ad assicurarci strumenti efficac idi azione; abbiamo compiuto, nel corso de l1959, ben 18.422 sopraluoghi e abbiamo pre-sentato 1 .905 denunce .

Ma la crisi del settore è di- più vasta eprofonda natura e presenta, direi, aspetti d icronicità ; nel 1959, come nel 1958, avemmovendemmie abbondanti ma qualitativament escadenti . Nell'aprile scorso sulla falsariga del -l'anno passato, allo scopo' di evitare che s igiungesse al nuovo raccolto con pesanti dispo-nibilità di scorta, abbiamo promosso l'emana-zione del decreto che esenta fino al 98 pe rcento, con opportune graduazioni, l'impost adi fabbricazione sulla distillazione ; ne è deri-vata una ripresa delle contrattazioni ed unalleggerimento nelle scorte . Non c'è dubbioche in alcune regioni d'Italia, specie nellePuglie, la situazione presenta ancora carat-teri di pesantezza, ma non ritengo — in baseai dati in mio possesso — che essa present igli aspetti di pericolosità degli anni scorsi .Il Ministero, comunque, segue e sorveglia l asituazione cercando di alleggerirla con i mezz idi cui dispone. La riduzione dell'imposta d iconsumo inoltre, che sarà definitivamente sop-pressa nel 1962, comincia ad avere qualch efavorevole ripercussione sui prezzi al minut oe quindi sul consumo, potrà agire soprattutt oquale fattore eliminatorio delle sofisticazioni .

Ma per dare un assetto definitivo al com-plesso problema vitivinicolo è necessario disci-plinare economicamente e tecnicamente l'in-tero settore . Detti a suo tempo l'annuncio cheabbiamo in fase di avanzata elaborazione i re-lativi provvedimenti ; sono pronti, potrebber oessere anche presentati ; ma, prima, è oppor-tuno che gli interessati possano esprimer eapertamente il loro giudizio ; la divergenzadelle opinioni e degli interessi non deve ral-lentare poi i lavori del Parlamento e le espe-rienze fatte nelle precedenti legislature ci in-ducono a ricercare prima il più largo con-senso, perchè non si arenino poi, in fase di di-scussione, i provvedimenti proposti .

D'altra parte, proprio nella scorsa setti-mana, in una serie di riunioni con esperti e

con rappresentanti di organizzazioni, abbiamomesso a punto il disegno di legge sulle de-nominazioni di origine, cui ha dato un utilecontributo il disegno presentato al Senato dal -l'onorevole Desana, e si è iniziato, e termi-nerà prestissimo, l'esame dell'altro disegno d ilegge sulla disciplina della produzione de imosti, vini ed aceti .

Un cenno particolare merita il settore bie-ticolo, quel settore, cioè, nel quale noi dimo-streremmo sudditanza alle baronie e sogge-zione ai monopoli .

Nella realtà, laddove le produzioni ecce-zionali dell'anno passato, conseguenti anch ead eccessivi investimenti di superfici, im-plicavano, per l'industria trasformatrice, ilformarsi di forti eccedenze, l'azione del Go-verno, ed in particolare quella del Ministerodell'agricoltura, ha valso a far ritirare l'in-tero quantitativo di bietole, risolvendo cosìfavorevolmente una situazione che si presen-tava alla produzione assai pesante ; sicchè l eaziende agricole non solo hanno beneficiatodell'abbondante raccolto, ma anche dell'ele-vato grado polarimetrico .

E quando non si è riusciti a raggiungere u naccordo tra industriali e produttori sul limitedi superficie da investire, quest'anno è in-tervenuto un decreto ministeriale, espressa -mente richiesto dalla legge votata lo scors oanno in Parlamento, che ha fissato in 23 0mila l'ettarato da investire e in 72 milionidi quintali le bietole da passare alla trasfor-mazione . Ora è ben noto che l'ettarato èstato fissato, con decisione del collega Co-lombo e mia, proprio perchè gli industrial isaccariferi non hanno voluto aderire a tal eproposta accolta invece dall'organizzazioneunitaria dei bieticoltori e che il quintalato èdato da una media di oltre 314 quintali ad et -taro; il che rappresenta, nella considerazionedelle rese regionali, un limite ragionevolmentevicino al raccolto prevedibile ; e tali misuresono state fissate scontando i provvediment iche avrebbero recato un'incidenza sensibile al-l'imposta di fabbricazione e sui costi di tra-sformazione ; ma anche scontando questi prov-vedimenti, le misure fissate rappresentano u natto di coraggio solo che si pensi che, in se-guito all'abbondante raccolto dello scorsoanno, vi sono scorte di zucchero intorno ai 6milioni di quintali di cui solo 2 come scorteordinarie — per assorbire le quali in un annobisognerebbe ipotizzare una quasi decuplica-zione dell'incremento del consumo annuo ve-rificatosi fin qui ; il che, in verità, è miracol oche non crediamo possa realizzare neanchela diminuzione di prezzo ; su essi però con-

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tiamo per una sensibile espansione del con-sumo popolare dello zucchero .

Questo tanto più se si tiene conto delfatto che saranno avviate a trasformazione l ebietole derivanti da semina autunnale, su pre-notazione avvenuta prima della emanazionedel decreto, e di operare, nell'ambito del de-creto, compensazioni rispetto a province ov esi siano verificate semine inferiori all'etta-rato previsto .

Il tutto senza tener conto che la bietola hasempre più impieghi economici anche peraltre destinazioni .

Mi sia consentito, a conclusione, di affer-mare una volta per sempre che è una distor-sione ridicola e non onesta della verità par-lare di collusione con gli industriali saccari-feri . Il decreto sulla coltivazione e le ridu-zioni apportate al prezzo a carico solo dell atrasformazione — il primo emanato per ri-spettare un mandato affidatoci dalla legge ,le altre per rispondere ad una esigenza lar-gamente sentita — hanno come beneficiar iesclusivi i produttori agricoli e i consumator iitaliani .

Onorevoli colleghi, i nostri interventi su igrandi settori della produzione non solo s imuovono nel quadro obiettivo delle esigenz einterne, ma tengono ben presenti le prospet-tive di inserimento nell'area agricola europea ,le necessarie conseguenze sul piano delle or-ganizzazioni, delle produzioni e dei costi ch equesto inserimento comporta .

Al qual proposito è nota la nostra posi-zione in materia di politica agricola comune .D ' altra parte alcune remore e riserve sononaturalmente imposte dal fatto che nulla v iè ancora oggi di deciso, in quanto le definitiveproposte sono state presentate solo venerd ìscorso al Consiglio dei ministri .

Tali proposte dovranno essere ora valu-tate e adottate dal Consiglio dei ministri se-condo una procedura che nelle prime due fasi ,a giusta tutela di tutti gli interessi, preved eche le decisioni vengano assunte all'unani-mità, prevede cioè il diritto di veto .

Con quasi certezza le attuali proposte dipolitica agricola comune prima dì essere pres ein esame dal Consiglio dei ministri sarannopassate al vaglio di un comitato speciale, i ncui saranno rappresentati esponenti qualifi-cati dei ministeri di agricoltura dei sei paesi .

Ecco perchè io ritengo prematuro, onore-vole Cattani, soffermarsi dettagliatamente suquanto il progetto Mansholt prevede per isingoli settori .

Ciò non mi esime, per altro, dall'affermar eche, mentre le proposte Mansholt sono state

esaminate settore per settore, in stretta col-laborazione con tutte le categorie interessat ee le nostre esigenze vengono sostenute in tutt ele sedi opportune, esiste un più generale im-pegno di difesa da parte del Governo .

Il nostro impegno si è manifestato ancherecentemente, onorevole Caradonna, nel cors odelle trattative per l'accordo di associazion efra la Comunità e la Grecia .

La nostra agricoltura, infatti, è particolar-mente sensibile alle produzioni greche, alcunedelle quali assumono carattere concorrenzial erispetto alle nostre .

Dopo lunghe e laboriose trattative e con-trasti spesso vivaci, molte nostre tesi sonostate accolte per quel che si riferisce al re-gime doganale esterno . Abbiamo ottenuto daz idel 20 per cento per l'olio non vergine — ch eè quello che fa maggior concorrenza all anostra produzione — e del 17 per cento per i lvergine ; per i formaggi abbiamo ottenuto daz idel 23 per cento, mentre per il vino i daz ispecifici concordati in tariffa esterna sono d inostra piena sodisfazione e garantiscono unaeffettiva protezione del prodotto . ,

Nel quadro poi della smobilitazione dell etariffe interne, abbiamo ottenuto l'abbrevia-zione delle date di smobilitazione dei dazi sol oper i prodotti non liberati . Nessun accelera-mento dunque per i nostri principali pro-dotti .

In definitiva, in materia di politica agri -cola comune, abbiamo sempre espresso la no-stra avversione a sistemi troppo rigidi di pro-tezione dei mercati interni che possano da unlato isolare il mercato comunitario — in con-trasto con la spinta di liberalizzazione agricolache si va sempre più accentuando — e pro-vocare ritorsioni da parte dei paesi terzi, dal -l'altro annullare l'effetto stimolante della con-correnza sul progresso agricolo .

Onorevoli colleghi, da prima ancora chepredisponessimo un piano di sviluppo, è statonostro impegno sforzarci di liberare la nostraagricoltura dalle sue antiche debolezze a crearepiù idonee condizioni di concorrenza .

Ed è proprio in questa visione che il mioMinistero ha svolto, con particolare intensitànell'ultimo periodo, un'azione di continui .pressione, di efficace persuasione e di felic irisultati su questioni che investono limitata -mente la sua competenza, in quanto estern aall'agricoltura, ed impegnano invece appienole responsabilità di altri settori dell'ammi-nistrazione, di tutto il Governo .

Intendo riferirmi a quelle impalcature fi-scali, a quei costi esterni per i quali, spero ,ci si vorrà dare atto del raggiungimento d iconcreti obiettivi . Questi obiettivi sono : nel

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settore della riduzione dei prezzi al minuto ,dell'espansione dei consumi, l'abolizione del -l'imposta di consumo sul vino, ai cui effettiho già fatto cenno; la riduzione dell'impost adi fabbricazione dello zucchero .

Nel settore dei costi di produzione, l'aboli-zione delle addizionali sui redditi agrari, ch ecomporta un minor onere di 11 miliardi ; l'abo-lizione, approvata recentemente dal Consigli odei ministri, dell'imposta sul bestiame, cherappresentava un duplicato e rallentava l osviluppo zootecnico . Ed ancora debbo citaregli sgravi disposti per le aziende alluvionate ,le facilitazioni previste dal piano di svilupp oper le aziende contadine di nuova costitu-zione. Devo, anzi, dare atto ai colleghi di Go-verno e particolarmente ai titolari del bi-lancio, del tesoro e delle finanze della lorovolonterosa e coraggiosa collaborazione .

Siamo tutti convinti che in una fase diespansione economica i cui benefici stentan oa verificarsi nel settore dell'economia agri-cola mentre i redditi degli altri settori sonoin fase di crescenza, per compiere atto di giu-stizia e ad accelerare i tempi di espansion edei redditi anche in questo campo, proprionel settore fiscale si provveda a sistematic ie progressivi alleggerimenti a favore dell'agri-coltura liberandola da gravami rispondenti avecchi e superati indirizzi di prelievo fiscale .E in tal senso ci sembra giusto rilevare chestiamo mantenendo gli impegni e secondandoantiche e legittime attese dei produttori agri-coli italiani .

E ancora per procedere lungo la strad adei minori costi esterni di produzione, de iminori esborsi, abbiamo posto allo studi opresso il C .I .P., e, dati i risultati positivi ,penso si possa arrivare ad un'ulteriore ridu-zione dei prezzi dei concimi chimici, i quali ,come ho già avuto occasione di affermare i nCommissione, sono i più bassi fra quelli pra-ticati nei paesi del M .E.C. Infatti i prezz irispettivamente per Italia, Belgio, Francia ,Germania e Olanda sono i seguenti :

Solfato ammonico 165.024, 182.609 ,192 .536, 183.546, 159 .730 ;

Nitrato ammonico 140 .634, 184 .337 ,186 .944, 187.853, 156 .933 ;

Nitrato di calcio 202.129, 226 .226, 246 .246 ,222 .007, 198 .387 ;

Calciocianamide 229 .546, 267 .929, 250 .562 ,213.246, 259 .615 ;

Perfosfato minerale 109.555, 117.712 ,131 .740, 134 .244, 113 .834 ;

Scorie Thomas 92 .105, 77 .066, 66 .536 ,90 .882, 88 .337 .

È intanto del 30 giugno la riduzione d i200 lire nel costo del petrolio per usi agricoli ,riduzione che fa seguito a quella già inter -venuta di 200 lire nel costo del gasolio .

Ho già detto, onorevole Miceli, che la no-stra è una crisi di assetto delle strutture agri -cole : ma liberare la nostra agricoltura da iceppi antichi e ancestrali non è problema ch esi risolva col puro e semplice cambio dell aproprietà dei mezzi di produzione, secondola sua ricetta buona per tutti i mali . Non s itratta oggi soltanto di corrispondere alla fam edi terra, ma di sodisfare soprattutto la fam edi redditività ; ecco perché abbiamo indiriz-zato la nostra azione, per combattere tuttiquegli impedimenti strutturali che ostacolan olo sviluppo e la crescita della redditività . Eprima ancora del M.E.C ., prima ancora delpiano di sviluppo, è stata impostata la poli-tica delle conversioni colturali come sforz oconcreto volto ad ottenere non soltanto pro-duzioni in equilibrio col consumo, ma entit àproduttive, aziende vitali che sfruttino inte-gralmente, ma economicamente, nella pro-spettiva dei grandi fenomeni sociali, le pos-sibilità e le risorse dei singoli ambienti edelle loro vocazioni naturali .

Le indagini sulle conversioni condotte asuo tempo dal Ministero, le stesse risultanzedel convegno di castel Sant'Angelo, che avet efatto bene a ricordare, ci hanno confermatoil nostro scetticismo sull'esistenza di una for-mula unica che sia valida ed efficace in tuttala penisola; una stessa politica strutturale nonpuò avere successo ovunque, nè può essereovunque attuata . Essa si muove, onorevoleAvolio, distinguendo le varie produzioni aseconda della loro convenienza economica, levarie zone a seconda della loro suscettività ,le varie imprese a seconda della loro produt-tività relativa; favorendo quelle iniziative equelle strutture che avranno in futuro vita-lità economica, ma promuovendo, insieme ,il ridimensionamento o il riordinamento an-che fondiario di quelle che sono statiche ein fase di decadenza . Non quindi la doppiapolitica della polpa e dell'osso .

In questa prospettiva abbiamo dato u npreciso orientamento alla politica degli inve-stimenti, facendo anzitutto uno sforzo con-siderevole per il reperimento e l ' impiego deicapitali — i fondi del prestito e la loro desti -nazione di cui parlerò ve lo dimostrano — eindirizzando la nostra politica sociale versol'ottenimento di un migliore equilibrio umanonelle aziende, con lo sviluppo della produt-tività del lavoro, e dei rapporti in cui il lavor osi trova con gli altri fenomeni produttivi .

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

Manovrando i contributi in conto capi -tale per i miglioramenti fondiari secondo am-bienti e priorità di opere, si è data prece-denza ad opere di rapida realizzazione i nzone a particolari condizioni di depressione ;precedenza a quelle determinatrici di vital esviluppo produttivo e di occupazione stabile ,e tra queste, precedenza a quelle intonate all apolitica di riconversione colturale e di svi-luppo zootecnico, di sviluppo delle organiz-zazioni cooperative e della proprietà con-tadina. I risultati si dimostrano positivi .

Dal 1° gennaio 1959 al 31 maggio 1960,sono stati concessi contributi in conto capital eper un importo di 20 miliardi e 800 milion idi lire ; essi hanno permesso l'esecuzione diopere di miglioramento fondiario compor-tanti un investimento complessivo pari a 5 8miliardi circa .

Di tali investimenti, in particolare per i45 miliardi di opere finanziate per la legge215, circa il 60 per cento è stato destinatoad opere produttivistiche e di sostegno allericonversioni, il 30 per cento agli edifici ru-rali e il 10 per cento ad opere interaziendali .Ben il 67,2 per cento è andato alle piccoleaziende e diretto-coltivatrici, il 23,2 per cent oalle medie aziende, e il 9,6 per cento all egrandi aziende .

Quanto alla ripartizione territoriale, tal iinvestimenti sono andati in ragione di 23 mi-liardi all 'Italia settentrionale ; 11,5 all'Italiacentrale ; il alla meridionale ed isole, cioètutto quello che è stato richiesto al Minister odell ' agricoltura ; ma nei territori del Mez-zogiorno ha operato in misura preminentela Cassa, la quale ha approvato nello stessoperiodo opere per un importo complessiv odi 44 miliardi e 700 milioni .

Dal che è dimostrato il carattere integra-tivo e straordinario dell ' intervento dellaCassa che non è certamente sostitutivo ; prin-cipio riaffermato, onorevole Cacciatore, nelpiano di sviluppo che prevede la destinazion edel 40 per cento degli investimenti in favoredell'Italia meridionale e insulare .

Ci tengo a ricordare all 'onorevole Valori ,che lo scorso anno esprimeva il dubbio chel'utilizzo dei fondi del prestito fosse fatt oin modo equo — nel senso di venire incontr oalla richiesta dei piccoli imprenditori e col-tivatori diretti —, che i dati stanno a docu-mentare come l'effettiva distribuzione deifondi ha risposto all'impegno da me assunt oin Parlamento in tal senso . Infatti ben il 72, 6per cento dei fondi del prestito nazionale pe rmiglioramenti fondiari è stato concesso adaziende diretto-coltivatrici . E vorrei a questo

punto che — se pur v'è una radice dibuona fede — si smettesse una buona voltal'ostinata insistenza sullo slogan non veri-tiero dei fondi dello Stato che vanno a finirenelle tasche dei più provveduti .

A proposito di miglioramenti fondiar idevo altresì rispondere alla domanda chem'è stata fatta da taluno circa la legge sul -l'obbligo dei miglioramenti . Mi permetto d ifare osservare che la ho richiesta ed incorag-giata avendone parlato dal mio banco d ideputato fin dall'epoca del Governo Fanfani .Nella mia qualità di ministro del Gabinett oSegni lo schema fu da me presentato al Con-siglio dei ministri congiuntamente al pianodi sviluppo, dopo che ne ebbi annunciatole linee fondamentali nel discorso al bilanciodello scorso anno . La crisi tosto sopraggiuntaimpedì al Governo di esaminarla .

Che la questione sia stata accantonata perragioni di comodo, onorevole Bardini, è sem-plicemente una sua non dimostrata insinua-zione : la stessa relazione al piano di svilupp one sostiene la necessità . A coloro i quali obiet-tano che la legge andava inserita nel contestodel piano di sviluppo, o che chiedono in essola risoluzione di altri problemi, che per laloro complessità e unità tecnico-giuridica esi-gono provvedimenti legislativi appositi e asè stanti, mi preme ricordare che non si pu òfare del piano una specie di codice rurale ,inflazionandolo così da renderne ancora piùlento e impacciato l'iter parlamentare e co-munque farraginoso, ed elusivo delle sue pro-prie ben delimitate finalità .

Si tratta invece di far riprendere al prov-vedimento sui miglioramenti obbligatori l'ite ral punto in cui — alla vigilia della crisi —era giunto ; nè vedo quale esterna fantasticatadifficoltà vi osti, quando ormai intorno a lcriterio dei miglioramenti obbligatori si è ac-cesa sì una disputa, ma non se ne contestala sostanziale validità di natura economic ae sociale .

Altro strumento della politica migliora-taria che è stato largamente utilizzato in que-sti anni si è rivelato il credito agrario, pe rìl quale l'esposizione degli agricoltori ha or-mai raggiunto i 455 miliardi dì fronte ai 19 1del 1954, di cui però 195 riguardano opera-zioni di esercizio e 255 operazioni di miglio-ramento a lungo termine .

Ma, onorevole Avolio, è estremamentedifficile esprimere un giudizio basandoci sol -tanto sull'aspetto quantitativo del problema ,mentre profondamente differenziate sono l econdizioni di redditività degli investiment iche dal credito vengono sollecitati .

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 196 0

Se le situazioni di disagio finanziario, ch enon consentono agli operatori di sodisfare l eobbligazioni assunte, riguardano difetto d iesercizio aziendale, a superarle non può cer-tamente soccorrere l'attività creditizia : se sitratta invece di calamità o di avversità sta-gionali, causa spesso di indebitamento o d iinsolvenza creditizia, noi opponiamo un va-lido e nuovo strumento .

È il disegno di legge sulle calamità e av-versità stagionali, recentemente approvatodal Consiglio dei ministri, che non serve sol -tanto ad alleviare le situazioni di pesantezz agià insorte in alcune regioni, ma medianteil rateizzo dei mutui e gli sgravi fiscali tend ea configurarsi come uno strumento di auto-matico scatto nelle zone colpite, subito dop ol'accertamento del danno e non a distanz adi anni dall'evento calamitoso, come spess oè avvenuto in occasione di disastri passati .

Si tratta anche in questo campo d'un prov-vedimento organico, onorevole Mattarelli, ef-fettivamente innovatore nei criteri e nell eprocedure, che potrà fornire la base di u ntesto permanente che regoli in modo efficacela materia .

Si sa che mentre i miglioramenti fondiar isono prevalentemente destinati alle aziendepiù bisognose, il credito si rivolge, soprat-tutto, alle aziende che abbiano già superat ouna prima fase di adattamento . Ciò provocasperequazioni che non sono un mistero, n èio ho interesse a nasconderle, perché ciò con-ferma la necessità di riformare la strut-tura del credito in modo da evitare che ess odiventi privilegio di pochi . Ove le vicend epolitiche non lo avessero impedito, credo ch eil progetto per la riforma del credito agrari o— già elaborato, secondo gli impegni da meassunti lo scorso anno, da un'apposita com-missione di esperti, in termini di un disegn odi legge — avrebbe percorso un più celer ecammino. Ma già il piano di sviluppo oper auna prima riforma stabilendo un tasso d iinteresse fisso e moderato, una migliore faci-lità di accesso ed un radicale snelliment odella procedura .

Ed è proprio il credito agevolato che hapermesso alla nostra agricoltura di risalir ei livelli di meccanizzazione che tanto l adistanziavano dalle agricolture straniere e d icostituirsi un parco macchine che, per rife-rirci ai soli trattori, ha superato le 240 .000unità .

Secondo una recente pubblicazione fon -data su dati accertati, il nostro parco moto-ristico è aumentato nel 1959 dell'11,7 percento rispetto al 1958 . Per evitare i dannosi

effetti di uno sviluppo indiscriminato, il Mi-nistero sta ora operando affinché la meccaniz-zazione segua una ordinata e razionale pro-grammazione locale di impiego che si rife-risca alle zone, agli ambienti, alle possibilitàe alle prospettive di reddito delle singoleaziende .

Lasciamo andare, onorevole Miceli, l'ame-nità della nuova battaglia del grano che l aFiat condurrebbe contro l'albero nelle zonedi riforma allo scopo di vendere più mac-chine. Ma come si fa a portare in una rela-zione un concetto così grettamente categorial ecome quello che guarda con diffidenza all ameccanizzazione perché essa costituirebbe unindiretto vantaggio dell ' industria ? È un con-cetto questo suo, onorevole Miceli, che an-drebbe divulgato tra i lavoratori industrial idella sua parte che ne rimarrebbero certo edi-ficati, ma che non può essere accettato, melo consenta, neanche dal più sprovveduto la-voratore della terra . Perché se questo è i lcriterio che la ispira nel preferire gli incen-tivi alla irrigazione, non le sembra che perquesta via si corra il pericolo di arricchir el'industria cementiera, con la diffusione dell ecanalette prefabbricate ?

Ed è ancora nel quadro delle facilitazionifinanziarie e creditizie che è andato assu-mendo rilievo — correlativamente, del resto ,alle stesse mie enunciazioni dell'anno pas-sato — lo sviluppo dell'irrigazione .

Infatti gli incentivi posti a disposizion edal mio Ministero hanno contribuito ad esten-dere, nel decorso esercizio, su circa 50 milaettari, l'irrigazione aziendale ; in particolarela legge sui laghetti collinari ha contribuit osempre nell'ultimo anno, mediante l'irriga-zione di circa 10 .0000 ettari, allo sviluppoproduttivo di nuove zone di collina . Ma, inparticolare, nel campo della irrigazione col-lettiva abbiamo assicurato il più stretto rap-porto fra opere pubbliche ed opere privatee quindi il più razionale sfruttamento di que icomplessi che — non solo nelle regioni me-ridionali, dove è in avanzato corso di realiz-zazione il piano irriguo della Cassa per i lmezzogiorno — caratterizzano l 'attuale azionedella bonifica .

I dati posti in luce dal relatore dimostranoquale sia stata nel corso degli anni recenti ,nel corso dell'ultimo anno, la spinta vers ole attività di bonifica .

Ma ai consorzi di bonifica, in funzion edella loro stessa natura che li rende quasi or-gani delegati da parte dei privati agricol-tori a svolgere attività che esulano dalle possi-

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1bilità degli stessi, si aprono, come in altre sed iho affermato, nuove ampie prospettive.

E debbo riconoscere che da parte di molticonsorzi di bonifica, e da parte delle stess erappresentanze, queste nuove funzioni sonostate recepite ; sono già in corso iniziativ eatte a fornire ai consorzi un maggior dina-mismo, ad estendere la loro sfera di attivitàai problemi connessi con i mercati, con l'as-sistenza tecnica intesa nel senso più lato .Opportunamente adeguati negli organismi enelle funzioni i consorzi potranno anche as-sumere compiti di propulsione nella stess apredisposizione di programmi organici di svi-luppo economico nazionale .

Nel contempo, onorevole Miceli, è in cors oquella trasformazione degli organi ammi-nistrativi che assicura una più adeguata rap-presentanza ai coltivatori : al qual propositonel mio precedente discorso al bilancio giàaccennai ai primi risultati che avevamo con -seguito in questo campo .

Posso oggi affermare che i consorzi chehanno approvato o hanno in corso di attua-zione i nuovi statuti sono già 130, mentreprosegue l'opera di riunione dei piccoli con-sorzi e il progressivo passaggio dei regimicommissariali all'amministrazione ordinaria .

Circa il loro grado di rappresentatività ,per farvi capire una volta per sempre quant onoi favoriamo la grande proprietà terriera ,vi leggerò i dati relativi a due consorzi sceltiin modo da rappresentare le zone d'Italia .

Nel consorzio della Piana di Venafro lapercentuale dei voti dei proprietari apparte-nenti alle prime tre classi di superficie (infe-riore ad un ettaro, di superficie media di 2ettari e di superficie media di 5 ettari, con unacontribuenza complessiva pari al 50 per centocirca del totale) raggiunge il 76,17 per cento ,mentre i proprietari con superfici superior iai 15 ettari -- anche essi con una contribuenz atotale di circa il 50 per cento — hanno sol oil 23 per cento dei voti .

Nel consorzio della Val di Chiana romanai proprietari appartenenti alle prime due class idi superficie (inferiore a 1 ettaro e di super-ficie media di 3 ettari) — con una contri-buenza pari ad un quinto del totale — hann ocirca il 41 per cento dei voti, mentre ne lconsorzio sud di Mantova, i consorziati appar-tenenti alle prime due classi (inferiore ad u nettaro e di superficie media di 4 ettari) —con una contribuenza del 33 per cento circ a— hanno una percentuale di voti pari al 6 3per cento .

Sono esempi che ho portato per dimo-strare come con l'applicazione dello statuto

tipo si possa escludere che la grande pro-prietà possa avere la prevalenza nei consorzidi bonifica, soprattutto se poi si considera ch eper le residue percentuali di ettarato la mag-giore aliquota va alla media proprietà ch evaria dai 5 ai 30 e 50 ettari a seconda dellesituazioni .

In molti casi poi è stato fissato dai rispet-tivi consorzi un limite alla possibilità di rap-presentanza di ogni singola proprietà, chenon può superare il 6 per cento del total edei voti, risultando quindi inferiore di fattoallo stesso limite previsto dallo statuto tipo .

Ma se l'opera della bonifica può sodisfar ele esigenze di sviluppo agricolo in alcunezone, e ci permette anche di prevedere quelloche potrà essere il loro assetto, in altre areesi chiede un più concreto e diretto interventodegli organi dello Stato .

Ed è questa la ragione della riforma e deisuoi attuali aspetti .

Non v'ha dubbio che essendo già in vi adi superamento la prima fase di colonizza-zione, cominci ora a svilupparsi nelle zonedi riforma quella ad essa cònseguente . Giàmolti passi avanti sono stati fatti ; esiste at-tualmente una rete in espansione di coope-rative e impianti industriali cui conferiscono ,ed è importante notarlo, non soltanto asse-gnatari, ma anche coltivatori diretti e per -sino proprietari espropriati .

Ogni anno che passa, più si rivela l'ef-ficienza dei risultati economici, oltreché so-ciali, della riforma. Ne abbiamo conferma dal-le cifre citate dal relatore per la maggioranza .Esse dimostrano che nelle zone di riforma me-diante intervento sulle strutture e l'introdu-zione di nuovi ordinamenti colturali si èattuata in anticipo la politica delle ricon-versioni . I cereali partecipano sempre menoalla formazione del reddito dell'impresa no-nostante l 'aumento delle rese unitarie men-tre si sviluppano progressivamente gli alle-vamenti e le colture industriali .

D'altra parte le aree contadine caratteriz-zate dalla monocoltura, dalla dispersione de lrisparmio, carenza degli investimenti, inesi-stenza del credito e che fornivano tradizional-mente forti stimoli all'esodo rurale hanno tro-vato quel sostegno infrastrutturale necessarioallo sviluppo delle risorse agricole e alla sta-bilità degli insediamenti .

Certo esistono alcuni fenomeni di esodoe di indebitamento, onorevole Cavaliere, l acui incidenza è comunque contenuta se la s icommisura alla vastità dell'opera di riforma .Sono fenomeni patologici collaterali al pro -cesso di sviluppo di talune aziende assegna-

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tarie; quelli relativi all'esodo possono esserericondotti a due fondamentali cause : da unaparte la naturale selezione di coloro che nonhanno attitudine o vocazione alla direzionedell'impresa autonoma e l'incremento natu-rale dei nuclei familiari ; quelli relativi all'in-debitamento, al processo di rapida espansioneeconomica dell'azienda e al progressivo mi-glioramento dei consumi e del tenore di vit adegli assegnatari . Vi contribuiscono inoltr ela trasformazione non ancora ultimata e l afase appena iniziata dello sviluppo coopera-tivistico .

Gli enti di riforma, quindi, dovrannocompletare la loro opera per aumentare l'ef-ficienza delle nuove strutture fondiarie e in-tensificare lo sforzo per estendere le orga-nizzazioni cooperativistiche idonee ad evitarei negativi effetti del frazionamento della pro-prietà, provvedere alla ricomposizione fon -diaria nelle zone eccessivamente frammen-tate e disperse, promuovere lo sviluppo e lavalorizzazione dei rispettivi comprensori .

Essendo in molte zone già iniziato questoprocesso di lievitazione, ed essendone — m ipare — sostanzialmente concordi tutte le partipolitiche, il loro riordinamento va affrontatocon la massima urgenza . Sono questi i motiv iche ci spingono a chiedere la possibilità diemanare leggi delegate, senza le quali forsefra due anni ci troveremo ancora a discuter edel modo migliore di utilizzare strutture chehanno una fondamentale ragione di esser eoggi prontamente finalizzate ed impiegate .

Onorevole Nanni, non posso accettare l'ac-cusa che noi perseguiamo un indiscriminat oabbandono delle montagne . Noi combattiam ola miseria della montagna, il misero campi-cello sulla nuda giogaia che non ha nessu nsignificato economico che è solo l'espressionedi quella miseria, la ragione vera dello spo-polamento dei nostri monti .

Abbiamo investito, grazie alla legge sull amontagna nel corso di quest'ultimo esercizi ofinanziario, circa 18 miliardi ; cosa che portaa 112 miliardi di investimenti complessivi .E queste somme, unitamente a quelle dell aCassa per il mezzogiorno, sono state usat eprevalentemente su tre ben definiti indirizzi ,che manifestano del resto sempre più la lor ovalidità. Intendo alludere al migliorament oe al potenziamento degli allevamenti zootec-nici, al miglioramento generale delle attrez-zature economiche e sociali, al consolida -mento e al rimboschimento delle pendici .

Onorevole Nanni, io credo che i risultat isiano sodisfacenti : come risulta dai dati citatidall'onorevole Pugliese; dall'inizio dell'appli-

cazione della legge, cioè dal 1952, si è pro -ceduto al miglioramento dei pascoli di mon-tagna per una superficie di circa 34 mil aettari ; un terzo circa di questa cifra è rife-rita ad attività dell'ultimo anno. Sono stat idati contributi per l'acquisto di 90 mila cap iselezionati di bestiame, di cui oltre 30 milabovini, in prevalenza della razza bruno-alpi-na ; sono state costruite stalle per complessiv i100 mila capi di bestiame e 420 caseifici e lat-terie sociali ; e, nel settore dei servizi 2 .000 chi-lometri di strade, 1 .200 chilometri di linee elet-triche e telefoniche, 4,200 acquedotti rurali .Si sono infine operati, anche con i fondi dell aCassa per il mezzogiorno, rimboschimenti suuna superficie di circa 300 mila ettari .

All'onorevole Colitto assicuro che il Mini-stero dell'agricoltura e delle foreste è già in-tervenuto in larghissima misura, nell'am-bito delle sue possibilità, per favorire leaziende danneggiate del Molise, e si propon edi applicarvi adeguatamente le norme dell alegge a favore delle zone colpite da calamitànaturali, non appena approvata dal Par-lamento .

Inoltre il Ministero, la Cassa per il mez-zogiorno, i consorzi di bonifica e le aziendespeciali consorziali, che svolgono la loro atti-vità su quasi tutto il territorio molisano ,hanno in corso di esecuzione imponenti pro-grammi riguardanti le sistemazioni, Ia via-bilità rurale per centinaia di chilometri, l'ir-rigazione, gli acquedotti ed elettrodotti rurali .

Per la montagna e l'alta collina forlivese ,onorevole Mattarelli, è già in corso un'inda-gine particolare per la revisione dei reddit idei poderi abbandonati e per i conseguent iprovvedimenti di sgravio .

Tutto questo dimostra, onorevoli colleghi ,la nostra volontà di redimere la montagnadalla sua secolare miseria, e dimostra altresìla validità economica della nostra politicamontana che tende a un migliore e più razio-nale sfruttamento delle risorse e a un con-trollo dell'esodo delle popolazioni .

E poiché ho sentito anche quest'anno, ne lcorso del dibattito, alludere al problemadello sfollamento della popolazione oltrechédalla montagna, anche dalle campagne, in-tendo sottolineare che non di esodo si pu òparlare, ma di aspetti e sviluppi della po-litica del pieno impiego che, come ho giàdetto, comporta una progressiva espansion edei settori industriali e commerciali .

Nel 1959, onorevole Magnani, la nostraeconomia ha creato 300 mila nuovi posti d ilavoro in attività extra-agricole; le leve chesi sono presentate al mercato del lavoro ven-

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gono calcolate in i50 mila unità ; di queste ,una parte è costituita di giovani rurali . Pos-siamo quindi affermare che una cospicua par -te dei nuovi posti è stata coperta da prove-nienti dall'agricoltura . E se teniamo pre-sente che fra le forze di lavoro migranti, icomponenti del nucleo familiare si ritiran odal mercato del lavoro qualora il capo fami-glia riceva un reddito sodisfacente e sicuro ,e che la popolazione con attività lavorativeoccasionali -- la cui presenza è prevalentetriste privilegio dell'agricoltura — è dimi-nuita in un anno di 460 mila unità, pos-siamo, credo, affermare — con molta ap-prossimazione al vero — che il processo mi-gratorio comporta una vera e propria sta-bilizzazione della società rurale .

Non ho difficoltà a riconoscere che esistonoanche da noi casi di esodo disordinato e privodi prospettive; ma essi sono dovuti prevalen-temente a situazioni locali o a fattori di na-tura psicologica, e non vanno assolutament egeneralizzati .

Dal canto nostro, fra le iniziative che intutti i campi abbiamo assunto per sollecitareun armonico sviluppo, cerchiamo di esten-dere le prospettive, di garantire le possibilitàdi assorbimento degli elementi che intendonoabbandonare l'agricoltura preparandoli e spe-cializzandoli mediante l ' istituzione in cam-pagna di corsi di addestramento e di qualifi-cazione industriale e commerciale . Del restosu queste attività, che comprendono più d i17 mila corsi di addestramento professionale ,già ha ampiamente riferito il collega Zac-cagnini al Senato; sono esse che costitui-scono un aspetto fondamentale dei piani re-gionali di sviluppo .

evidente che nel quadro delle compe-tenze del Ministero dell'agricoltura partico-lare cura dovrà essere data per assicurar ela preparazione professioale di coloro che ne lsettore stesso permangono .

Per questo uno dei cardini del piano, comedi ogni politica di sviluppo, rimane l'istru-zione e l'addestramento professionale de lmondo contadino specialmente di quello gio-vane . Tecniche, sperimentazioni, mezzi, mec-canizzazione rimarrebbero allo stato dell ecristallizzazioni accademiche o prerogative d iprivilegiati, se non ne vengono diffuse le co-noscenze tempestive e aggiornate ; ed altret-tanto fatale sarà l'allontanamento dall'agri-coltura delle leve giovanili ove esse non v iriconoscano — per diretta cognizione — isegni del moderno progresso .

A tal fine nel corso dell'esercizio finan-ziario scorso si sono svolti, nel quadro dell'as-

sistenza tecnica, 2 .366 corsi a cui hanno parte-cipato 52 .500 rurali ; 4.226 campi e prove di-mostrative ; oltre 6 mila conferenze e riunion idi propaganda; si sono diffuse pubblicazion itecniche per oltre I milione e mezzo di copie ,che insieme con i concorsi, i centri di adde-stramento, le analisi dei terreni, le gite d iistruzione hanno rappresentato un'attivit àsenza dubbio proficua, anche se ancora ina-deguata alle esigenze accresciute di assistere ,istruire, indirizzare gli operatori agricoli .

In particolare desidero sottolineare, sull ascorta dei lusinghieri risultati degli anni pre-cedenti, che abbiamo indetto un grande con -corso triennale per la produttività, il cui im-porto premi raggiunge il miliardo di lire .Esso è destinato al riordinamento produttiv odelle aziende agricole ; alle iniziative riguar-danti le cooperative e le associazioni dei pro-duttori, alle innovazioni tecniche suscetti-bili di determinare sensibile aumento dellaproduttività agricola. Con lo stesso decret oabbiamo promosso concorsi a gare annualiper lo sviluppo della meccanizzazione, pe rla sistemazione dei terreni, per l'organizza-zione della produzione e della vendita deiprodotti, e abbiamo previsto speciali sezioniper la giòventù rurale maschile e femminile .

Alla data di chiusura del concorso e cio èal 31 marzo del 1960, la partecipazione dell ecategorie è stata particolarmente sodisfa-cente . Al concorso triennale sono già iscritti8 .400 conduttori che rappresentano 5.942 pic-cole aziende, 1 .874 medie aziende, 584 grand iaziende, mentre 10.693 giovani, divisi nellesezioni maschile e femminile, si sono iscritt ialla prima gara provinciale per la gioventùrurale .

Certo, a stabilizzare la presenza operativadella popolazione rurale — nella giusta mi-sura economicamente propria — deve con-tribuire la definizione chiara dei rapporti giu-ridici e contrattuali . Senza che questo av-venga noi non possiamo giungere ad un sicuroassetto strutturale . per questo che il con-tratto di lavoro assume fisionomia di stru-mento nello sviluppo economico ed è per con -verso dal grado di sviluppo stesso largamentecondizionato ed influenzato .

Il suo discorso sui contratti, onorevoleBardini, stralciato da questo contesto, finisc eper essere astratto e apodittico. La situazione ,ne convengo, è variabile ed è non facile as-sunto stabilire il grado di quilibrio dei rap-porti fra la proprietà e l'impresa ; in alcunezone la rendita fondiaria è pressoché inesi-stente, in altre sperequata e a danno dell'im-presa. Ma è chiaro che ogni qualvolta il rap-

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porto fra proprietà ed impresa trova unadoppia serie di impedimenti giuridici ed eco-nomici tali da soffocare il corretto svilupp odell'azienda, la modificazione del rapportodeve sempre avvenire in senso favorevole all osviluppo della produttività e quindi dell'im-presa .

Questi sono i criteri che devono sovrain-tendere alla applicazione della legge sull'equ ocanone che si pone come mezzo atto al rag-giungimento di nuovi rapporti, mentre l astessa composizione delle commissioni m isembra sia atta ad assicurare la tutela del -l'impresa. Ma vi sono altri tipi di contratt oper i quali la legge erga omnes offre unastrada, quella sindacale, che è affidata all amaturità e al senso di responsabilità delle ca-tegorie . E come i salariati fissi sono riuscit ia darsi il loro contratto, così credo debba epossa avvenire anche per le altre categorie .

Onorevole Bardini, ella ed altri collegh ihanno posto il problema della mezzadria .Su questo terreno sono, a mio avviso, inop-portune tutte le pregiudiziali : non si deveconcepire cioè, concettualmente parlando, néla mezzadria un istituto di diritto divino, néun istituto, che in alcune situazioni dimen-sionali, economiche ed ambientali non poss asopravvivere alla inderogabile condizione chesi aggiorni .

BARDINI. Dunque uno deve andar via !RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delle

foreste . Vi sono zone cioè ove la mezzadriapuò rappresentare un tipo di conduzione chepuò sopravvivere e sono zone progredite oad alta suscettività, mentre vi sono zone dovenon è possibile che ciò possa avvenire .

Il mio Ministero ha iniziato un'indagineper puntualizzare e localizzare gli aspetti piùgravi e caratteristici del fenomeno. Io nonposso certo seguire il ponderoso progetto pre-sentato dai deputati comunisti in quanto, a ldi là di ogni altra considerazione, credo cheper far fronte a tutti gli oneri a cui verrebb echiamata, la Cassa per la proprietà conta-dina dovrebbe affrontare spese per una tal equantità di miliardi (acquisto, esproprio ,trasformazione, spese generali) che il nostr obilancio non consente certamente .

Senza considerare, onorevole Miceli, checome mezzo per ridurre i prezzi del mercat ofondiario, come ella propone non c'è davver omale e credo che i proprietari desiderosi d ivendere gliene sarebbero eternamente ricono-scenti .

Nelle zone ove l'impresa agricola assumequelle caratteristiche proprie del capitalism odinamico, e cioè in tutte le zone progredite

ed ad alta suscettività delle nostra Italia cen-trale, il problema della mezzadria può andarerivisto — ed è preferibile — in termini con-trattuali nel rispetto della autonomia dell eparti e della sfera sindacale .

Con senso di responsabilità sono stati con-cordemente sottoscritti i primi otto articol idel patto. Ora la vertenza mezzadrile si èarenata e il Governo, attraverso il congiuntointervento dei Ministeri del lavoro e dell'agri-coltura, ha inteso facilitare la ripresa del dia -logo interrotto, che ritengo possa sviluppars icon utili risultati facendo affidamento sull abuona volontà delle parti nell'interesse co-mune .

D'altro lato, quella indagine di cui il Mini-stero si è fatto promotore consentirà di indi-viduare ancora meglio gli ambienti in cu imaggiormente si richiede, per una defini-tiva e più moderna sistemazione la presenzasollecitatrice dello Stato . E io sono convintoche, nella linea delle più recenti tendenzestoriche non solo italiane ma anche europee ,in base alle nostre stesse ispirazioni politiche ,gli strumenti più idonei sono quelli che nor-malmente facilitano lo sviluppo della pro-prietà contadina e ai quali la nuova legge ,di cui dirò, fornirà i poteri necessari .

La nostra scelta in favore della proprietàcontadina, onorevoli colleghi, non risale aieri o ad oggi, ma è radicata in tutta lanostra antica tradizione politico-sociale . Edè veramente strano che una certa parte po-litica, che ha una concezione che contrad-dice questi principi, oggi venga a sollecitarenoi a rispettare questo che è un cardin edella nostra dottrina . (Applausi al centro) .

MICELI, Relatore di minoranza. Lo aveterinnegato nei fatti .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . I fatti dimostrano il contrario ; ma èlei, semmai, che si contraddice sostenendo lapiccola proprietà contadina, se è un buoncomunista !

Lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamosia nel favorire l'accesso alla proprietà, si anel selezionare a favore delle imprese con-tadine gli interventi che sollecitano la sua na-turale vocazione migliorataria, sia, recente-mente, nel creare, mediante gli interventi in-frastrutturali, tutte quelle possibilità che per-mettano di inserire il mondo contadino nelcircuito di commerci, di crediti, di scambi ,nelle organizzazioni e nella imprenditorialitàper indurlo ad uscire dal mondo tradizional edella marginalità e dell'autoconsumo .

MICELI, Relatore di minoranza. Ma stafallendo l'impresa contadina !

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RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Parole ed intenzioni sono semprebuone, ma inconcludenti, afferma l'onorevoleCacciatore . E perché non si possa pensareche il ministro dell'agricoltura voglia vera-mente risolvere i problemi con un cordialesorriso, che è soltanto un segno sincero d iumana simpatia, ricordiamo che i trasfe-rimenti di proprietà avvenuti dall'applica-zione delle varie leggi sulla proprietà conta -dina hanno già oltrepassato, al gennaio d iquest'anno, il milione di ettari ; ad essi vannoaggiunti i trasferimenti già ottenuti mediantele leggi di riforma e di bonifica e le leggiregionali, secondo cui poco meno di un altromilione di ettari è passato in mano ai conta-dini circa 2 milioni di ettari in un decenni odemocratico sono qualcosa di cui si può an-dare fieri ; senza violenze e senza sopraffa-zioni .

MICELI, Relatore di minoranza . I mort idi Melissa vi sono stati !

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . E non mi pare, onorevole Cacciatore ,che l'azione della Cassa abbia portato alrialzo del mercato fondiario, quando i valor imedi dei terreni acquistati dalla Cassa perla formazione della piccola proprietà conta-dina nel periodo 1948-1959 si rapportano a lire298.229 per ettaro, in confronto a lire 419

mila ad ettaro corrispondenti alla valutazionemedia per ettaro effettuata dall ' Istituto na-zionale di economia agraria .

MICELI, Relatore di minoranza . Il sotto-banco dove lo mette ?

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Accesso alla proprietà contadina, ri-composizione fondiaria e minima unità coltu-rale, cooperazione sono i punti fondamental iin cui si dovrà articolare la legge, che vor-rebbe quasi essere la « carta della proprietàcontadina », che il Ministero si appresta apreparare sulla base delle quasi pressochèconcluse indagini dell ' I .N .E .A., con la col-laborazione di studiosi ed economisti parti-colarmente esperti nella materia .

La proroga della legge sulla proprietà con-tadina permetterà frattanto di non sospender eil flusso delle agevolazioni fin qui concesse .

Se mi consentite una prima anticipazione ,dai dati dell'indagine I .N .E .A. appare che laframmentazione non assume nella residu aparte del paese, tranne che in alcune bencircoscritte aree, aspetti patologici .

Diversa e più complessa è la realtà dell apolverizzazione; anche per essa esistono situa-zioni non patologiche, per cui il fenomen orientra nei limiti della naturale fisiologia, sia

perché rispondente alle esigenze di partico-lari aspetti colturali (poderi ad alta inten-sività), sia perché — in definitiva assumend ogli aspetti caratteristici di alcune agricol-ture europee — sempre più si diffonde nell ezone industrializzate la tendenza ad inte-grare con attività e redditi dell'agricoltura ,attività e redditi di altri settori .

Esistono però zone, soprattutto nel Mez-zogiorno ed in montagna, in cui la polveriz-zazione si presenta con aspetti particolarmentegravi ed in cui quindi si prospetta la neces-cità di un'azione non solamente preventiv ama anche modificatrice delle attuali strut-ture .

La mia esposizione, pur così lunga — ene chiedo scusa ai colleghi — non sarebb ecompleta se non informassi la Camera d iquanto il Ministero ha fatto ed ha in corso d ielaborazione per corrispondere sul piano ope-rativo agli indirizzi enunciati che esigono unasempre più chiara definizione e distinzione deicompiti di programmazione, di coordina -mento, di erogazione, di controllo e di assi-stenza, peculiari della pubblica amministra-zione .

In una politica di sviluppo occorre che lafunzione consultiva e programmatica veng acoordinata ed esercitata da un organo cheoffra, per la sua stessa natura e composi-zione, la maggiore garanzia di obiettività econsapevole salvaguardia degli interessi eco-nomici e tecnici nell'attività di indagine, d iscoperta dei problemi, di organiche proposteper la loro soluzione, di elaborazione di pro -grammi.

Il disegno di legge, oggi già all'esame de iministeri della riforma burocratica e del te -soro, darà questi poteri, riordinandone strut-tura e funzioni, al Consiglio superiore del-l'agricoltura . Ad esso deve legarsi quella indi-spensabile collaborazione tra il mondo tecnic oe scientifico ed economico-sindacale ai divers ilivelli e secondo le rispettive competenze, se-condo una moderna e più aperta concezioneche finalizzi, nella prospettiva di svilupp odell'intera collettività agricola italiana, i rap-porti di classe, gli interessi delle singole ca-tegorie .

Ma giustamente deve essere rafforzato an-che il settore esecutivo dell'amministrazione ,onorevole Daniele : il disegno di legge sul-l'ampliamento e riordinamento dei quadr iorganici del Ministero, all'esame degli altr idicasteri interessati, già prevede l'istituzion epresso gli ispettorati compartimentali agrarie provinciali dell 'agricoltura delle divisioniamministrative, che contribuiranno a snellire

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le procedure e a liberare il personale tecnic oda mansioni burocratiche, mentre l'aumentodei ruoli organici del personale tecnico, ch edovrà ascendere ad oltre 1100 unità, consen-tirà di svolgere un'opera più intensa ed effi-cace di assistenza tecnica . Ciò mi metterà ingrado di moltiplicare le sezioni staccate degl iispettorati agrari .

Non si tratta quindi di un puro e semplic eaumento di organici, ma si tratta di crear ela struttura periferica più idonea, non soloa svolgere direttamente ma a guidare e con-trollare organizzazioni, enti e istituti pubblic ie privati che esercitano l'assistenza tecnica ;consentendo di raggiungere una maggiore ri-cettività ai problemi dello sviluppo agricol oe capacità di coordinamento e di controllo a ifini di una distribuzione della spesa, con-forme alla direttiva politica e tecnica di un asempre più affinata valutazione del rendi -mento economico e della qualificazione so-ciale degli investimenti .

Il provvedimento dovrà essere completat odal potenziamento dei servizi per la repres-sione delle frodi, dal riordinamento del set-tore dell ' alimentazione, e dall'aumento degl iorganici forestali per mettere il Ministerorapidamente in grado di aumentare il ritmo diintensità degli interventi nelle zone montane .

Con l'assistenza del Consiglio superior eho già definito intanto i principali criteri pe ril riordinamento della sperimentazione : essiprevedono la riforma degli ordinamenti, me-diante la creazione di istituti nazionali pergrandi settori di attività agricola e zootecnicaed il coordinamento della istruzione sperimen-tale agraria non trasformata .

Fermo restando quanto detto dei consorz idi bonifica e degli enti di riforma, il ministropotrà valersi della collaborazione di veri epropri enti ausiliari di sviluppo ; e non mi ri-ferisco soltanto agli enti economici esistenti ,ma alle libere organizzazioni dei produttori ,alle associazioni, ai consorzi, alle cooperative .Ad essi va rivolta, dunque, viva raccomanda-zione perchè non soltanto rafforzino le lor ovolontarie organizzazioni e moltiplichino l eloro iniziative, ma alimentino con esse l acrescita ed il rafforzamento di una democrazi asostanziale, che abbia precisi contenuti d iazione economica e sociale e costituisca unsaldo baluardo antimonopolistico ed antitota-litario .

Onorevole Miceli, giunto al termine dellamia esposizione, debbo respingere tutta l alinea di fondo della sua relazione : non tantoper il nero pessimismo che vi aleggia (ognun opuò vedere le cose secondo il suo tempera-

mento), ma per la volontà manifesta di defor-mare la realtà e le intenzioni . Una situazion ecome quella che lei rappresenta evidentement enon tiene conto di una realtà che nel fond ogoverna e muove tutti gli atti del potere ese-cutivo, non meno di quello legislativo che l iispira e li controlla : cioè la esistenza di unrapporto democratico nel nostro paese . La suaè la visione di una politica, non che commetteuna quantità più o meno rilevante di error ipur sempre ammissibile, ma che contrast asfacciatamente gli interessi e le aspirazion idella maggioranza contadina, che è fra l'al-tro una porzione rilevante del nostro elet-torato, e s'ispira solo ad uno zelo petulante eottuso nel servire gli interessi di chiuse eristrette caste minoritarie . Ma le pare pos-sibile, onorevole Miceli, che — a questi chiaridi luna — vi sia una maggioranza di Governotanto cieca agli interessi del vasto elettoratodi campagna, che vi sia soprattutto un elet-torato di campagna tanto sordo al proprio le-gittimo interesse da consentire una politic ache tanto clamorosamente lo contraddice ?Una mandria di fanatici calpestati e content iappare dalla sua relazione, dal suo quadro ,l'elettorato contadino che vota per noi ; il chedeforma, da una parte, il valore del suffragiouniversale, dall'altra, la capacità di scelta delmondo contadino e, nel complesso, la verità .

MICELI, Relatore di minoranza. Confer-ma la necessità di Bonomi !

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Come risulta dalla sua relazione, i lnostro onesto sforzo di ripresa non tanto h acercato di affrontare e vincere una crisi, qual eio l'ho descritta, di adeguamento e di cre-scenza, ma rappresenta piuttosto l'onda chetravolge e annienta i tre quarti dell'agricol-tura nazionale, al servizio — manco dirlo —della grande proprietà fondiaria e dei mo-nopoli .

Pur non essendo un candido dell'ottimi-smo, onorevole Miceli, credo fermamente —con le limitazioni che mi derivano dalleobiettive e naturali contraddizioni dello stessoambiente agricolo, dal mio temperamento edai mezzi non sempre sufficienti ad un'im-presa così impegnativa e così vasta — ch etutto il mio contesto risponda invece alla seri edei suoi interrogativi .

La nostra, non è una manovra per rinviar ei problemi o continuare a percorrere vecchi estrade e riesumare vecchi rimedi .

MICELI, Relatore di minoranza . Bonifica !RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delle

foreste . Ogni anno venite qui con uno slogandiverso

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Camera dei Deputat a

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

Il piano di sviluppo è lo sblocco di unprimo ragionamento politico che porta a lprogressivo rinnovo e adeguamento degl istrumenti di cui disponiamo e all'inaugura-zione di un metodo aggiornato di imposta-zione e di soluzione programmata lungo tutt ol'arco dei nostri problemi .

Questo ragionamento dovrà continuare asvilupparsi nella legislazione integrativa de lpiano — specie in materia di migliorament iobbligatori e di piccola proprietà contadin a— che ci consenta di operare alle radici di al -cune delle nostre più gravi difficoltà strut-turali, sollevando l'agricoltura dalla miseri adell'autarchia e dell ' autoconsumo, dalla pres-sione di una eccessiva popolazione rurale, da igravami della fiscalità e della residua purarendita fondiaria, superando la concezionearcaica e immobilistica della proprietà, e li-berando le forze di espansione dell'impresasingola o associata e proiettandola nella vi-sione del mercato, come fonte di maggior red-dito e di superiore civiltà .

Ma questo non può essere — e ne è l alimitazione più importante — obiettivo sol -tanto della politica agraria ; è obiettivo d iuna politica economica che seguendo le line edi un rinnovato schema di sviluppo dell'oc-cupazione e del reddito consenta all'agricol-tura una giusta partecipazione alla forma-zione del reddito e alla sua distribuzione .Sulla esigenza di inserire l'agricoltura in u ngenerale quadro di sviluppo economico de lpaese, non vi possono essere divergenze diopinione tra chi abbia una concezione mo-derna e una visione globale dei problemi d isviluppo .

E il piano quinquennale non vuole essereun intervento a sé stante o parziale rispett oad una impostazione di tal tipo, ma un con -tributo specifico e settoriale alla sua gene-rale evoluzione .

Ecco perché già da ora — per la plura-lità e la diversità delle nostre situazioni agri -cole — l'iniziativa del ministro Colombo su ipiani regionali di sviluppo troverà nell'ap-plicazione locale del nostro piano di svilupp ouna delle sue componenti principali .

Credo, onorevoli colleghi, che nello svol-gimento della politica che ho qui esposto s isiano andate chiarendo nel corso degli ultim itempi alcune linee di sviluppo che corrispon-dono alle esigenze di una agricoltura mo-derna, che facendo perno sulla . concezionedell'impresa, sul suo contenuto economic odi razionale redditività e sociale di equo rap-porto tra impresa e lavoro, emargini sempr epiù il carattere fondiario dell'economia agri-

cola e dia sempre più rilievo a quello produt-tivistico. E lungo questa linea che il mond ocontadino — assistito e incoraggiato dall oStato — può crescere in dignità sociale ed eco-nomica, come è postulato dalla inderogabil elegge della democrazia . Emerge altresì l'esi-genza che alla dimensione sempre più impe-gnativa del mercato, si faccia fronte con lostimolo e l'aiuto dello Stato, con una adeguat asolidarietà cooperativa che non è solo un ostrumento della moderna economia, poiché èanche essa una componente essenziale di un asocietà democratica .

Sono linee che potranno trovare nell'avve-nire un loro sviluppo ed un loro irrobusti-mento nella misura in cui tutto il mondoagricolo italian,-, , imprenditori e lavoratori —e il Parlamento e i governi con esso — riu-scirà a fare dell'antica passione per la terrail lievito di quella rinascita civile delle nostr ecampagne che è fondamento di vera pac esociale e di pacifico sviluppo democratico de lmondo contadino . (Vivi applausi al centro —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Passiamo agli ordini delgiorno . Se ne dia lettura.

TOGNONI, Segretario, legge :

La Camera ,considerato che tra le cause di fond o

che contribuiscono a mantenere depresse ein stato di permanente crisi l'azienda e laproprietà coltivatrice acquista sempre mag-giore rilievo l'azione di sfruttamento e di ver oe proprio saccheggio che i grandi grupp imonopolistici esercitano a danno dei conta-dini e nell'esigere prezzi elevati per i mezz itecnici (macchine, concimi, energia elettrica,ecc .), che i coltivatori acquistano e nell'im-porre bassi prezzi per i prodotti che i colti-vatori vendono ;

ritenuta la necessità che lo Stato in-tervenga attivamente a difesa dei contadini ,oppressi dai monopoli e dai loro agenti inse-diati alla direzione della Federconsorzi, co nuna politica che sottoponga a controllo e alimitazione il potere degli stessi monopoli, eciò nell'interesse non solo dei contadini edell'agricoltura ma dell'intera società na-zionale che dalla' riduzione dei costi in agri -coltura trarrebbe grandissimi vantaggi ,

impegna il Govern oad adottare intanto sollecitamente le misurepiù appropriate per:

a) ridurre il prezzo dei concimi e degl ianticrittogamici ;

b) ridurre il prezzo delle macchine agri -cole e degli altri mezzi tecnici per l'agricoltura ;

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1 .4 LUGLIO 1.960

c) ridurre le tariffe elettro-agricole;

d) liquidare ogni sorta di speculazionedi mercato onde attenuare il divario tra iprezzi alla produzione e i prezzi al con-sumo;

e) imporre alle industrie di trasforma-zione dei prodotti agricoli, e segnatament eagli industriali conservieri e a quelli del latte ,una più giusta rimunerazione dei prodott iagricoli .

GRIFONE, BARDINI, BIANCO, COLOMBI

ARTURO RAFFAELLO, COMPAGNONI ,

FERRARI FRANCESCO, FOGLIAllA, Go-MEZ D ' AYALA, MAGNO, MICELI, SPE-

CIALE .

La Camera ,

considerato che la superficie coltivat aa barbabietole è rimasta praticamente egual ea quella dell'annata agraria 1958-59 ;

che l 'imminente riduzione del prezzodello zucchero, determinando un aumento delconsumo, comporta la necessità di revocar eil decreto ministeriale del 26 gennaio 1960 ,

invita il ministro dell 'agricoltura

a predisporre le misure amministrative e le-gislative necessarie a garantire il ritiro ed i lpagamento sulla base del prezzo C.I .P., del-l'intera produzione bieticola .

SPALLONE, GRIFONE, MAGNO, MICELI ,

MONTANARI SILVANO, ROMAGNOLI ,

BOLDRINI, GOMEZ D ' AYALA, CAVAZ-

ZINI, BIGI, FERRARI FRANCESCO, AM-

BROSINI, GIORGI, DI PAOLANTONIO ,

MARIANI, PAOLUCCI, SCIORILLI BOR-

BELLI, PUCCI ANSELMO, ROFFI .

La Camera ,

ritenuta la necessità di difendere dall aspeculazione le piccole aziende agricole pro-duttrici di grano, costrette, dalla loro estrem adebolezza economica e dalle molte scadenzea cui debbono far fronte all'epoca del rac-colto, a svendere il grano eccedente il fab-bisogno familiare ed aziendale ;

ritenuta altresì la necessità di tener contodei persistenti cattivi raccolti che aumentan oil costo unitario di produzione ,

impegna il Governo

a predisporre d'urgenza i provvedimenti edi mezzi necessari per consentire ai contadini ,singoli e associati, di conferire all 'ammasso a

prezzi remunerativi, l'intero quantitativo d igrano prodotto detratto il fabbisogno fami-liare ed aziendale .

BIANCO, BIGI, COLOMBI ARTURO RAF-

FAELLO, MAGNO, CACCIATORE, GRI-

FONE, BARDINI, COMPAGNONI, FER-

RARI FRANCESCO, FOGLIAllA, GOMEZ

D ' AYALA, MICELI, SPECIALE, AMI-

CONI, AUDISIO, DI PAOLANTONIO ,

GIORGI, MONASTERIO, PIRASTU, PUC-CI ANSELMO, SPALLONE .

La Camera ,

rilevato che l'estensione e l'inaspriment odelle lotte mezzadrili attestano ancora un avolta la gravità delle condizioni di vita 8 dilavoro di centinaia di migliaia di famigli emezzadrili e il contrasto tra un contratto or-mai superato e le esigenze del progresso tec-nico, economico e sociale dell'agricoltura ;

mentre auspica che la categoria, oggi im-pegnata in una grande lotta contrattuale, rea-lizzi con la conquista di un nuovo patto co-lonico le sue giuste rivendicazioni ;

al fine di dare una positiva e conclusivarisposta alle più profonde aspirazioni dei mez-zadri e di creare le basi di un largo sviluppoproduttivo e civile delle zone a mezzadri aclassica,

impegna il Governo

a dare inizio e sviluppo ad una politica ch epromuova ed agevoli il trasferimento dellaproprietà della terra ai mezzadri, tenendoconto dei legittimi interessi dei piccoli e mediconcedenti a mezzadria .

BARDINI, COLOMBI ARTURO RAFFAELLO ,

GRIFONE, BECCASTRINI, BIANCO ,

BIGI, CAPONI, COMPAGNONI, FERRARI

FRANCESCO, FOGLIAllA, GIORGI, Go-MEZ D'AYALA, MAGNO, MAllONI ,

MICELI, PIRASTU, PUCCI ANSELMO ,

SANTARELLI EZIO, SPECIALE .

La Camera ,

considerata la necessità improrogabil edi assicurare ai coltivatori produttori di pomo -doro piena tutela contro la manovra dei prezzi ,la imposizione degli scarti, della classifica-zione del prodotto e delle tare, e contro ogn isorta di speculazione effettuata dagli indu-striali conservieri ,

impegna il Governoa predisporre :

la immediata convocazione dei rap-presentanti dei produttori e degli industriali

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III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

conservieri nelle singole province per ladeterminazione dei calendari di consegna ,delle modalità di stima del prodotto e valu-tazione delle percentuali di scarto, dell etare e del prezzo di cessione del prodotto perle singole qualità ;

in mancanza di accordi,la convocazionedel C .I .P . per le stesse determinazioni .

GOMEZ D ' AYALA, BARDINI, BIANCO, CO-LOMBI ARTURO RAFFAELLO, COMPA-GNONI, FERRARI FRANCESCO, Fo-GLIAllA, GRIFONE, MAGNO, MICELI ,SPECIALE, AMENDOLA PIETRO .

La Camera ,

considerata la persistente gravità dell asituazione dei produttori di grano duro ,

impegna il Governo :

a) a fissare un prezzo remunerativo de lgrano duro ;

b) ad aumentare il contingente di am-masso in modo da consentire ai coltivator idiretti e ai piccoli produttori di conferire l'in-tera produzione .

SPECIALE, FALETRA, LI CAUSI, MU -SOTTO, Russo SALVATORE, PELLE -GRINO, MOGLIACCI, DI BENEDETTO ,FAILLA, PIRASTU .

La Camera ,

considerato il peso e l'influenza sempr ecrescenti dell'intervento finanziario d'elio Stat onegli investimenti in agricoltura ,

impegna il Governo

a partire dall'esercizio finanziario 1960-61, arendere pubblici annualmente, in ogni pro-vincia, attraverso gli ispettorati dell'agricol-tura, i contributi e i sussidi sotto qualsias iforma erogati a norma delle leggi vigenti, co ni fondi stanziati dal Parlamento, ad agricol-tori, coltivatori diretti, mezzadri, cooperativeagricole, mediante la pubblicazione negli elen-chi nominativi delle persone, delle ditte, de-gli enti che ne hanno usufruito e l'indica-zione per ciascuno di essi delle somme con-cesse .

VALORI, CACCIATORE, CATTANI, AvoLlo ,AICARDI, PRINCIPE, PIGNI, ZURLINI ,ALBARELLO, GATTO VINCENZO .

La Camera ,

constatata la situazione eccezionalment egrave che, in conseguenza di avversità atmo-sferiche, si è creata fra una grande massa di

contadini produttori di cereali in vaste zonedel basso Molise, del Tavoliere e della Lu-cania, moltissimi dei quali hanno perdut ointeramente o quasi il raccolto ;

considerato che i produttori suddetti ,già gravemente provati da precedenti avver-sità e dalla crisi agraria, verrebbero a tro-varsi nell 'assoluta impossibilità di ripren-dersi, ove non si intervenisse concretamentein loro aiuto,

impegna il Govern o

a predisporre tempestivamente adeguati prov-vedimenti ed interventi per :

1°) il rinvio dei pagamenti e la sospen-sione degli atti esecutivi, da parte degli isti-tuti autorizzati al credito agrario, per tutt ii debiti scaduti o che andranno a scadere ne lcorso della corrente annata agraria ;

2°) la concessione di prestiti e mutu ia basso tasso di interesse e a lunga scadenza ,a favore dei piccoli e medi coltivatori ;

3°) la concessione di contributi a fondoperduto, in proporzione all ' entità del danno ,a tutti i coltivatori diretti e piccoli contadiniin genere, compresi i mezzadri e i comparte-cipanti ;

4°) la decurtazione dei canoni di af-fitto, la riduzione delle quote di riparto spet-tanti al concedente per i terreni a mezzadria ,la sospensione di ogni azione di escomio pe rmorosità ;

5°) l'assegnazione gratuita dei semi edei concimi per la prossima annata in favor edi tutti i coltivatori diretti e piccoli conta-dini danneggiati, compresi i mezzadri e icompartecipanti ;

6°) l'esenzione di tutti i piccoli e medicontadini dalle imposte, dalle sovraimposte ,e dai contributi di bonifica, con l'integrazion edei bilanci dei comuni e delle provincie ;

7°) l'accantonamento dei debiti degliassegnatari verso l ' ente di riforma di Puglia ,Lucania e Molise e dei debiti dei coloni del -1'O .N.C . verso tale ente, compresi quelli ri-guardanti le quote di ammortamento per i lriscatto del podere ;

8°) la concessione di aiuti particolar iai coltivatori diretti danneggiati, per il paga -mento dei contributi previdenziali e assisten-ziali .

AMICONI, MAGNO, BIANCO,

GRIFONE ,CONTE, KUNTZE, COLOMBI ARTURO ,MICELI, BARDINI, COMPAGNONI, SPE-CIALE, GOMEZ D'AYALA,

FERRARIFRANCESCO .

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

La Camera ,

rilevato che disagiate sono le condizion ieconomiche dei mezzadri, coloni e comparte-cipanti delle piccole aziende agricole ,

impegna il Governo

a predisporre un provvedimento legislativ oche esoneri detti lavoratori agricoli dall aquota dei contributi unificati nei casi in cuiil concedente non goda, a causa della com-plessiva maggiore estensione di terra di suaproprietà, delle esenzioni previste dalle vi-genti disposizioni legislative .

CACCIATORE, VALORI, CATTANI, AvoLIO ,PRINCIPE, AICARDI, DI NARDO, MI -

NASI, MENCHINELLI, GATTO VIN-CENZO .

La Camera ,

rilevato che non è stato possibile attra-verso, trattative dirette tra industriali conser-vieri e produttori di pomodoro fissare un giu-sto prezzo per tale prodotto ,

invita il Governo

a fissare, a mezzo dei competenti organi odi altri strumenti legislativi, i prezzi da va-lere per il pomodoro della corrente annataagraria, destinato all ' industria conserviera ,con riguardo alle varietà del prodotto ed allezone di produzione .

CACCIATORE, AvoLlo, PRINCIPE, VALORI ,CATTANI, AICARDI, DI NARDO, MI-

NASI, GATTO VINCENZO, MENCHI-NELLI .

PRESIDENTE. L'onorevole Amiconi egli altri firmatari mi hanno comunicato divoler ritirare il loro ordine del giorno, avend oil Governo presentato recentemente un di -segno di legge sulla materia oggetto del -l 'ordine del giorno stesso, relativamente all aquale vi è pure una proposta di legge dell ostesso onorevole Amiconi . Pertanto i firmatar isi riservano di presentare in sede di discus-sione di quei progetti di legge le istanzeindicate nell ' ordine del giorno .

SCARPA . Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà.SCARPA. Signor Presidente, prima ch e

l 'onorevole ministro si accinga ad esprimereil suo parere sugli ordini del giorno presentati ,desidero farle presente che, per un equivoco ,non ho ripresentato un mio ordine del giorno ,che reca anche la firma di altri colleghi delmio gruppo, respinto in Commissione da lministro . Tale ordine del giorno si trova a

pagina 73 dell 'allegato alla relazione checontiene la discussione avvenuta in Commis-sione .

PRESIDENTE. Prendo atto di questasua dichiarazione . Si dia dunque lettur aanche dell 'ordine del giorno presentato daglionorevoli Scarpa, Sellano, Leone Francesco ,Venegoni, Villa Giovanni Oreste, Montanar iSilvano e Borellini Gina .

TOGNONI, Segretario, legge :

« La Camera ,

constatato il pesante stato di crisi dell arisicoltura, con particolare gravità delle con -dizioni dei coltivatori diretti della risaia e deilavoratori agricoli subordinati, che, date l einadeguate condizioni di vita e la pressionedegli imprenditori, vengono di fatto espuls iin numero altissimo dal processo produttivo ;

preso atto delle nocive conseguenze del -l'ultima decisione dell'Ente nazionale risi, d iulteriore ridimensionamento della risaia, perla impossibilità di realizzare rapidamente l econseguenti conversioni colturali che ne de-rivano e addirittura per il fatto che vastesuperfici della zona di risaia piemontese elombarda sono costituite da terreni che nonconsentono altra coltura al di fuori di quell adel riso ;

indicato, come prova della involuzion eeconomica e della degradazione coltural eprovocate dalla negativa politica dell 'Enterisi, l'impressionante estendersi dei pioppeti insostituzione delle colture seminative irrigue ,

invita il Governo :a) a disporre la necessaria revisione de i

deliberati di ridimensionamento della risaia ,garantendo che tutto il riso prodotto nell 'an-nata agraria corrente verrà pagato ad u nunico prezzo di ammasso sufficientementeremunerativo ;

b) a promuovere le opportune misure d istimolo perché il trattamento economico, ilivelli di occupazione e la tutela previdenzial edei lavoratori agricoli subordinati, registrinocon urgenza concreti e sostanziali migliora -menti, atti a garantire che cessi la dispersion edella preziosa manodopera specializzata del -la risaia ;

c) a predisporre con urgenza le misurelegislative occorrenti ad una profonda riform adell 'Ente nazionale risi, garantendo che nell asua gestione sia rispecchiato il prevalente pes oche in zona di risaia hanno i coltivatori dirett ied i lavoratori agricoli subordinati, elimi-nando la sue pressioni vessatorie sui pro-duttori e prevedendo una progressiva masostanziale riduzione dei « diritti di contratto »

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d) ad organizzare, attraverso 1' Ente ris iriformato, un sistema di vendita controllat adel riso, sul mercato interno dell'intero terri-torio nazionale, con prezzi determinati dal -l'Ente risi stesso, a livelli che, potendo essereinferiori del 40 per cento a quelli della past aalimentare, assicurino una espansione delconsumo interno del riso, sufficiente ad as-sorbire l ' intero prodotto disponibile al di fuor idelle normali nostre esportazioni » .

PRESIDENTE. Qual è il parere del Go-verno sugli ordini del giorno presentati ?

RUMOR, Ministro dell 'agricoltura e dell eforeste . Per quanto riguarda l 'ordine del giornoGrifone, ho già detto in Commissione e ri-peto qui che non posso accettare la part eche va dalla dizione : « considerato che » all adizione: « impegna il Governo », e ciò perovvie ragioni . Posso invece accettare la se-conda parte solo come raccomandazionetrattandosi di materia non di competenz aesclusiva del Ministero dell 'agricoltura .

Non posso accettare l'ordine del giornoSpallone così come formulato, perché suonaincitamento alla violazione di un decreto .Ho dato però assicurazione formale in Com-missione all'onorevole Spallone sulla possi-bilità di intervento del mio Ministero e de lGoverno per quanto riguarda l 'assorbimentodelle bietole di semina autunnale .

MICELI, Relatore di minoranza . Ma i lrelatore onorevole Pugliese che ne pensa ?

PRESIDENTE. Onorevole Miceli, colgol'occasione per ricordare che funzione deirelatori non è quella di fare polemica, d irappresentare cioè un dato orientamento diparte, ma soltanto di riferire il pensiero dell aCommissione. Per nessun motivo il relatoredeve intervenire in materia di ordini de lgiorno, che costituiscono argomenti di dia -logo tra deputati e Governo .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Non posso accettare l 'ordine del giornoBianco perché l 'ammasso per contingente èstato già fissato e le relative norme son ostate già emanate. Devo dire però che d ifatto quanto è richiesto in questo ordine de lgiorno già avviene; cioè la piccola proprietàcoltivatrice viene tutelata adeguatamente e dè in grado di ammassare il grano di produ-zione eccedente il fabbisogno familiare . D'al-tra parte, sono stati già fissati i prezzi del-l 'ammasso.

Accetto come raccomandazione l'ordinedel giorno Bardini, precisando che già damolto tempo si è dato inizio ad una politic adi sviluppo della piccola proprietà contadina .Non credo di potere accettare una politica

discriminatoria che prevede l'immissione i nmodo parziale dei mezzadri nella piccolaproprietà contadina . Ritengo, invece, chequesto principio debba estendersi a tutt al'area dei lavoratori, dei salariati, dei com-partecipanti, eccetera .

Per quanto riguarda l'ordine del giorn oGomez D'Ayala, ne accetto esplicitamenteil primo punto . Non posso invece accettareil secondo punto per le ragioni già espost ein Commissione .

Non posso accettare l'ordine del giorn oSpeciale, perché il prezzo del grano duro èstato già fissato e, a mio avviso, è già abba-stanza remunerativo . Non è possibile inoltreaumentare il contingente di ammasso .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoValori, ho già detto in Commissione che ,per parte mia, non avrei alcuna ,difficoltàad accettarlo, ma un'ulteriore indaginecirca la possibilità legale di fare la pubblica-zione di cui all'ordine del giorno ha datoesito negativo .

VALORI . Ma il ministro Colombo lo ac-cettò a suo tempo .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Credo che il ministro Colombo l oabbia accettato in Commissione con lo stess ospirito con cui lo accettai io . Assicuro per òl'onorevole Valori, e spero che si accontenti ,che lo accetto come raccomandazione, co nl 'intenzione cioè di porre rapidamente all ostudio i mezzi amministrativi o legislativ iper poter risolvere il problema che ripropone .Per parte mia, non ho difficoltà a pubblicar ei dati, che comunque sono a disposizione .

Per il primo ordine del giorno Cacciatore ,relativo alla esenzione dei lavoratori agricol idalla quota dei contributi unificati, cred ovi sia preclusione, trattandosi di materiadi competenza del Ministero del tesoro .

CACCIATORE . La richiesta è diretta a lGoverno, non al ministro dell 'agricoltura .

PRESIDENTE. Onorevole Cacciatore, i lministro rappresenta qui il suo dicastero ,non è in grado di impegnare tutto il Governo .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Quanto al secondo ordine del giorn oCacciatore, circa i prezzi del pomodoro de-stinato all ' industria conserviera, non lo poss oaccettare per le ragioni che ho detto all'ono-revole Gomez; fra l 'altro per l 'inesattezzadella premessa, secondo cui non sarebb estato possibile, attraverso trattative direttetra industriali conservieri e produttori d ipomodoro, fissare un giusto prezzo. È quello ,invece, che cerchiamo di fare e che spe-

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riamo di concludere nel giro di qualchesettimana .

Per quanto riguarda l 'ordine del giornoScarpa, non posso contraddirmi con quell oche ho detto in Commissione e quindi nonlo accetto .

PRESIDENTE . Chiederò ora se, dopo l edichiarazioni del Governo, i presentatori in-sistono a che i loro ordini del giorno sianoposti in votazione .

Onorevole Grifone ?GRIFONE. Insisto .

GERMANI. Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.GERMANI. A nome del gruppo democri-

stiano, dichiaro che voteremo contro l 'or-dine del giorno per le motivazioni esposte dalministro, anche se sulle conclusioni saremmod'accordo .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l 'or-dine del giorno Grifone, non accettato da lGoverno :

« La Camera ,

considerato che tra le cause di fond oche contribuiscono a mantenere depresse ein stato di permanente crisi l'azienda e l aproprietà coltivatrice acquista sempre mag-giore rilievo l'azione di sfruttamento e di veroe proprio saccheggio che i grandi grupp imonopolistici esercitano a danno dei conta-dini e nell'esigere prezzi elevati per i mezz itecnici (macchine, concimi, energia elettrica ,ecc.), che i coltivatori acquistano e nell'im-porre bassi prezzi per i prodotti che i colti-vatori vendono ;

ritenuta la necessità che lo Stato in-tervenga attivamente a difesa dei contadini ,oppressi dai monopoli e dai loro agenti inse-diati alla direzione della Federconsorzi, co nuna politica che sottoponga a controllo e alimitazione il potere degli stessi monopoli, eciò nell ' interesse non solo dei contadini edell 'agricoltura ma dell'intera società na-zionale che dalla riduzione dei costi in agri -coltura trarrebbe grandissimi vantaggi ,

impegna il Governo

ad adottare intanto sollecitamente le misurepiù appropriate per :

a) ridurre il prezzo dei concimi e degl ianticrittogamici ;

b) ridurre il prezzo delle macchine agri -cole e degli altri mezzi tecnici per l 'agricoltura;

e) ridurre le tariffe elettro-agricole ;

d) liquidare ogni sorta di speculazionedi mercato onde attenuare il divario tra iprezzi alla produzione e i prezzi al consumo ;

e) imporre alle industrie di trasforma-zione dei prodotti agricoli, e segnatament eagli industriali conservieri e a quelli del latte ,una più giusta rimunerazione dei prodott iagricoli » .

(Non è approvato) .

Onorevole Grifone, insiste per l'ordine de lgiorno Spallone, di cui ella è cofirmatario ?

GRIFONE. Insisto .PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-

dine del giorno Spallone-Grifone, non accet-tato dal Governo :

« La Camera,

considerato che la superficie coltivataa barbabietole è rimasta praticamente egual ea quella dell'annata agraria 1958-59 ;

che l'imminente riduzione del prezzodello zucchero, determinando un aumento delconsumo, comporta la necessità di revocareil decreto ministeriale del 26 gennaio 1960 ,

invita il Ministro dell 'agricoltura,a predisporre le misure amministrative elegislative necessarie a garantire il ritir oed il pagamento sulla base del prezzo C .I .P . ,dell'intera produzione bieticola ».

(Non è approvato) .

Onorevole Magno, insiste per l'ordine de lgiorno Bianco, di cui ella è cofirmatario ?

MAGNO. Insisto .PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-

dine del giorno Bianco, non accettato da lGoverno :

« La Camera ,

ritenuta la necessità di difendere dall aspeculazione le piccole aziende agricole pro-duttrici di grano, costrette, dalla loro estrem adebolezza economica e dalle molte scadenz ea cui debbono far fronte all 'epoca del rac-colto, a svendere il grano eccedente il fab-bisogno familiare ed aziendale ;

ritenuta altresì la necessità di tenerconto dei persistenti cattivi raccolti che au -mentano il costo unitario di produzione ,

impegna il Governo

a predisporre d'urgenza i provvedimenti e di mezzi necessari per consentire ai contadini ,singoli e associati, di conferire all'ammasso, aprezzi remunerativi, l'intero quantitativo d igrano prodotto detratto il fabbisogno fami-liare ed aziendale ».

(Non è approvato) .

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Onorevole Bardini ?BARDINI . Prendo atto della dichiara-

zione del ministro e non insisto ; però vorre iche l'anno prossimo, quando discuteremo de lnuovo bilancio dell'agricoltura, non ci ritro-vassimo nelle stesse condizioni .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste . Me lo auguro anch'io .

PRESIDENTE . Onorevole Gomez D'Ayala ?GOMEZ D'AYALA. Non insisto . Se ho

ben compreso, il ministro ha dichiarato d iaccettare il mio ordine del giorno. Desideroperò invitare il ministro ad avere present eche alle trattative devono essere invitate apartecipare tutte le organizzazioni di cate-goria dei coltivatori diretti e dei produttoridi pomodoro, evitando le discriminazion iusate in qualche altra circostanza.

ANGRISANI . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà.ANGRISANI. Vorrei semplicemente chia-

rire una questione, perché questo del pomo -doro è un problema molto delicato . Il mini-stro ha dichiarato di accettare la prima part edeIl 'ordine del giorno Gomez d'Ayala in ma-niera esplicita ; però avrei voluto sentire ch ecosa avverrà dopo questo incontro tra l evarie rappresentanze, anche se l'esito nonsarà positivo, perché abbiamo esperienza i nproposito che questi incontri servono o a no nconcludere niente o ad assumere impegni ch enon vengono esattamente, mantenuti .

PRESIDENTE. Il problema che ella pon eè importante ; ma quali poteri ha il ministronei riguardi delle parti ?

ANGRISANI. Il ministro deve dirci qual imezzi saranno adottati perché gli impegn ieventualmente assunti siano mantenuti . Tra15 giorni inizierà la lavorazione industrialedel pomodoro, la cui produzione quest'ann oè stata favorevolissima, per cui i contadin isono in condizioni di debolezza nelle tratta-tive. Questa è una questione che interessa lenostre campagne. Ogni anno sono miliard iche vengono sottratti ai nostri contadini emandati in Inghilterra e in America .

Mi sono quindi rivolto al ministro perché ,specie quest'anno, dato che il prodotto è ab-bondantissimo, sia usata una particolare vi-gilanza. Gli industriali conservieri hanno gi àvenduto preliminarmente le casse di pelat ia 29 scellini : il che significa che prevedono d ipagare il pomodoro di sammarzano un mas-simo di 12 lire il chilo .

PRESIDENTE. Avrebbe dovuto fare unintervento sul bilancio, onorevole Agrisani .In questa sede ella non avrebbe dovuto nem-meno parlare, dal momento che l'ordine del

giorno non sarà votato. La prego, quindi, d iconcludere .

ANGRISANI. Ritengo di aver prospettatoun problema molto serio . Vi sarà un gravedanno per le industrie conserviere e per i con-tadini; ed il Ministero dell'agricoltura devesapere che tra pochi giorni, proprio in dipen-denza di questo problema, potranno aver luog omanifestazioni spiacevoli .

PRESIDENTE. Onorevole Speciale ?SPECIALE. Insisto .PRESIDENTE . Pongo in votazione l'or-

dine del giorno Speciale, non accettato dalGoverno :

« La Camera,

considerata la persistente gravità dell asituazione dei produttori di grano duro ,

impegna il Governo :

a) a fissare un prezzo remunerativo de lgrano duro ;

b) ad aumentare il contingente di am-masso in modo da consentire ai coltivator idiretti e ai piccoli produttori di conferire l'in-tera produzione » .

(Non è approvato) .

Onorevole Valori ?VALORI. Siccome la risposta del mini-

stro in aula è stata leggermente più sodisfa-cente di quella data in Commissione, vorre idomandargli se l'accettazione in Iinea gene-rale del principio possa indurlo ad accoglier el 'ordine del giorno modificato nel senso d isostituire alle parole « impegna il Govern oa partire dall'esercizio finanziario 1960-61a rendere pubblici annualmente . . . » le altre:« impegna il Governo a studiare i modi e leforme per rendere pubblici annualmente . . . » .Dato che esiste un ordine del giorno pres-soché analogo, che è stato accettato dal mi-nistro Colombo per quanto si riferisce all aindustria, ritengo che, per analogia e pe rnon usare due pesi e due misure, si poss aaccettare la nuova dizione da me proposta .

RUMOR, Ministro dell 'agricoltura e delleforeste . Non ho difficoltà ad accettare l'or -dine del giorno così modificato, se l'onorevol eValori ha la cortesia di trasformare « impegnail Governo » in « invita il Governo ».

VALORI. D'accordo .

PRESIDENTE. Resta allora inteso ch el'ordine del giorno Valori in questo senso econ la modifica proposta viene accettato da lGoverno .

Onorevole Cacciatore, insiste per la vo-tazione dei suoi ordini del giorno ?

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

CACCIATORE. Non insisto. Quanto alsecondo ordine del giorno, però, vorrei rivol-gere all'onorevole ministro due domande ,sicuro che egli mi risponderà con la sua not alealtà .

In Commissione, onorevole Rumor, ellaha detto che avrebbe convocato le parti e daggiunse che, in caso di esito negativo,avrebbe adottato determinati provvedimenti .Ora vorrei sapere da lei se ha convocato l eparti, quale è stato l'esito e, in caso di esit onegativo, quali provvedimenti intende adot-tare .

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e delleforeste . Posso dichiarare all'onorevole Caccia-tore che sono in corso anzitutto conversa-zioni con la parte industriale, che è eviden-temente quella che dovrebbe essere conver-tita. Nella prossima settimana dovrebbe ave rluogo un incontro tra le parti ; dopo di che ,come ho già detto, ritengo che la materi adebba venire una volta per sempre definita ,anche eventualmente attraverso un provve-dimento legislativo . Ho detto le ragioni percui non ritengo sufficiente il provvediment oC. I . P .

CACCIATORE . Praticamente, allora, pe rquest'anno non si farebbe niente . . .

RUMOR, Ministro dell 'agricoltura e dell eforeste . Dipende .

CACCIATORE. Ma ella potrebbe anchericorrrere ad un decreto, come fu fatto nel 1938.

RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell eforeste. In questo momento non sono in gradodi darle una risposta . Se un decreto mi foss econsentito dalla Costituzione, non avrei dif-ficoltà. Nel 1938 non vi era la Costituzione ,che temo non me lo consenta .

CACCIATORE. Anche oggi si può ricor-rere al decreto, salvo poi sottoporlo al Parla -mento .

PRESIDENTE. Onorevole Scarpa ?SCARPA. Insisto, signor Presidente.PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-

dine del giorno Scarpa, non accettato da lGoverno :

« La Camera,

constatato il pesante stato di crisidella risicoltura, con particolare gravità dell econdizioni dei coltivatori diretti della risai ae dei lavoratori agricoli subordinati, che ,date le inadeguate condizioni di vita e l apressione degli imprenditori, vengono di fatt oespulsi in numero altissimo dal process oproduttivo ;

preso atto delle nocive conseguenzedell'ultima decisione dell'Ente nazionale risi,

di ulteriore ridimensionamento della risaia ,per la impossibilità di realizzare rapidament ele conseguenti conversioni culturali che nederivano e addirittura per il fatto che vast esuperfici della zona di risaia piemontese elombarda sono costituite da terreni che no nconsentono altra coltura al di fuori di quell adel riso ;

indicato, come prova della involuzion eeconomica e della degradazione colturale pro-vocate dalla negativa politica dell ' Ente risi ,l'impressionante estendersi dei pioppeti i nsostituzione delle colture seminative irrigue ,

invita il Governo :

a) a disporre la necessaria revisione de ideliberati di ridimensionamento della risaia ,garantendo che tutto il riso prodotto nel -l'annata agraria corrente verrà pagato adun unico prezzo di ammasso sufficiente -

mente renumerativo ;b) a promuovere le opportune misure

di stimolo perché il trattamento economic oi livelli di occupazione e la tutela previden-ziale dei lavoratori agricoli subordinati, re-trgisino con urgenza concreti e sostanzialimiglioramenti, atti a garantire che cess i

la dispersione della preziosa manodopera spe-cializzata della risaia ;

c) a predisporre con urgenza le misur elegislative occorrenti ad una profonda ri-forma dell'Ente nazionale risi, garantend oche nella sua gestione sia rispecchiato i lprevalente peso che in zona di risaia hannoi coltivatori diretti ed i lavoratori agricol isubordinati, eliminando le sue pressioni ves-satorie sui produttori e prevedendo una pro-gressiva ma sostanziale riduzione dei « di-ritti di contratto »;

d) ad organizzare, attraverso l'Ent erisi riformato, un sistema di vendita control-lata del riso, sul mercato interno dell'inter oterritorio nazionale, con prezzi determinatidall'Ente risi stesso, a livelli che, potend oessere inferiori del 40 per cento a quelli

della pasta alimentare, assicurino una espan-sione del consumo del riso, sufficiente adassorbire l'intero prodotto disponibile al d i

fuori delle normali nostre esportazioni » .

(Non è approvato) .

È così esaurita la trattazione degli ordin idel giorno .

Si dia lettura dei capitoli dello stato d iprevisione della spesa del Ministero dellaagricoltura e foreste per l 'esercizio finan-ziario 1960-61, che, se non vi sono osserva-

zioni od emendamenti, si intenderanno ap-provati con la semplice lettura .

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Camera dei Deputat i

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

FRANZO, Segretario, legge . (V. stampat on. 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 1 a 11, su iquali non vi sono iscritti a parlare e non sonostati presentati emendamenti) .

Capitolo 12 . — Paghe ed altri assegni fissi ,compresi gli oneri previdenziali a carico del -l 'amministrazione, agli operai giornalier i(esclusi quelli forestali), assunti con contratt odi diritto privato (articolo 3 - ultimo comma - -della legge 26 febbraio 1952, n . 67 e articolo 14della legge 27 maggio 1959, n . 324), lire60 milioni .

PRESIDENTE. A questo capitolo laCommissione ha presentato un emendament odiretto ad aumentare di lire 27 milioni la cifr astanziata, riducendo di 9 milioni il capitolo 1 7e di lire 18 milioni il capitolo 30

Qual è il parere del Governo ?RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell e

foreste . Lo accetto .PRESIDENTE. Pongo in votazione i l

capitolo 12 emendato nel senso da me in -dicato .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V. stampato

n . 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 13 a 16 suiquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

Capitolo 17. — Indennità e rimbors odelle spese di trasporto per le missioni ne lterritorio nazionale escluse quelle compiut edal personale forestale e dell ' alimentazione ,lire 809 milioni .

PRESIDENTE. Per effetto dell'emenda-mento della Commissione, già approvato, alcapitolo 12, lo stanziamento del capitolo 17 èridotto a lire 800 milioni .

Pongo in votazione il capitolo 17 cos ìemendato .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V . stampato

n . 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 18 a 29 su iquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

Capitolo 30. — Fitto di locali per l'am-ministrazione centrale e per gli organi com-partimentali e provinciali - Riscaldamento,lire 400 milioni .

PRESIDENTE. Per-effetto dell'emenda-mento della Commissione, già approvato, alcapitolo 12, lo stanziamento del capitolo 30 èridotto a lire 382 milioni .

Pongo in votazione il capitolo 30 cos ìemendato .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V . stampat o

n . 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 1 a 69, suiquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

Capitolo 70. — Spese per provvediment iintesi a combattere le frodi nella prepara-zione e nel commercio di sostanze di us oagrario e di prodotti agrari e concorso adenti che danno opera alla repressione dell efrodi stesse (legge 26 settembre 1920, n . 1363 ,regio decreto-legge 15 ottobre 1925, n . 2033 ,convertito nella legge 18 marzo 1926, n . 562 esuccessive modificazioni), lire 500 milioni .

PRESIDENTE. A questo capitolo l aCommissione ha presentato un emendament ointeso a sostituirlo con il seguente :

« Contributi e spese per provvediment iintesi a combattere le frodi nella prepara-zione e nel commercio di sostanze di us oagrario e di prodotti agrari e concorso a denti che danno opera alla repressione dell efrodi stesse (legge 26 settembre 1920, n . 1363 ,regio decreto-legge 15 ottobre 1925, n . 2033,convertito nella legge 18 marzo 1926, n . 562e successive modificazioni) » .

Qual è il parere del Governo ?RUMOR, Ministro dell'agricoltura e fo-

reste . Lo accetto .PRESIDENTE. Pongo in votazione i l

capitolo 70 nel testo proposto dalla Com-missione .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V. stam-

pato n . 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 71 a 74 suiquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

Capitolo 75. — Paghe ed altri assegn ifissi, compresi gli oneri previdenziali a caric odell'amministrazione, agli operai giornalieri ,assunti con contratto di diritto privato per iservizi dell'economia montana e delle forest e(articolo 3 - ultimo comma - della legge 26

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

febbraio 1952, n. 67 e articolo 14 della legge27 maggio 1959, n . 324), lire 60 milioni .

PRESIDENTE. A questo capitolo gl ionorevoli Ernesto Pucci e Salutari hannopresentato un emendamento tendente a daumentare di lire 180 milioni la cifra stan-ziata, riducendo di 55 milioni il capitolo 91 ,di 75 milioni il capitolo 92 e di 50 milioni i lcapitolo 93.

L 'onorevole Ernesto Pucci ha facoltà diillustrare questo emendamento .

PUCCI ERNESTO. Vi rinunzio .PRESIDENTE. Qual è il parere della

Commissione

sull 'emendamento Ernest oPucci ?

PUGLIESE, Relatore per la maggioranza .La Commissione, nella sua maggioranza, èd'accordo, perché l'emendamento è dettatoda necessità funzionali .

PRESIDENTE . 11 Governo ?RUMOR, Ministro dell'agricoltura e dell e

foreste . L'accetto senz'altro .

PRESIDENTE. Pongo in votazione i lcapitolo 75 emendato nel senso proposto del -l 'onorevole Pucci .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V. stampato

n. 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 76 a 90 su iquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

Capitolo 91 . — Contributi, sussidi e spe-se per incoraggiamento alla silvicoltura e dalle piccole industrie forestali (regio decret o30 dicembre 1923, n . 3267, ed articolo 127 de lregio decreto 16 maggio 1926, n . 1126 e legge14 dicembre 1955, n . 1318), lire 550 milioni .

PRESIDENTE. Per effetto dell'emen-damento Ernesto Pucci, già approvato, alcapitolo 75, Io stanziamento del capitolo91 è ridotto a lire 495 milioni .

Pongo in votazione iI capitolo 91 cos ìemendato .

(È approvato) .

Si:prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge: capitolo 92 :

acquisto di terreni e spese di impianto edampliamento di vivai forestali, lire 200 mi-lioni .

PRESIDENTE . Per effetto dell'emenda-mento Ernesto Pucci, già approvato, al ca-pitolo 75, lo stanziamento del capitolo 92 èridotto a lire 125 milioni .

Pongo in votazione il capitolo 92 cos ìemendato .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO . Segretario, legge: capitolo 93:

spese per indennità di occupazione dei ter-reni compresi nei perimetri di rimboschiment oe per gli interventi nei lavori di cui all'articolo60 della legge 29 aprile 1949, n . 264, lire 600milioni .

PRESIDENTE . Per effetto dell'emen-damento Ernesto Pucci, già approvato, a lcapitolo 75, lo stanziamento del capitolo 93è ridotto a lire 550 milioni .

Pongo in votazione il capitolo 93 cosìemendato .

(È approvato) .

Si prosegua nella lettura dei capitoli .FRANZO, Segretario, legge . (V. Stam-

pato n. 1976) .

(Sono approvati i capitoli da 94 in poi suiquali non vi sono iscritti a parlare e non son ostati presentati emendamenti) .

PRESIDENTE. Si dia lettura dei riassunt iper titoli e per categorie dello stato di previ-sione della spesa del Ministero dell'agricol-tura e delle foreste per l'esercizio finanziari o1960-61, che, se non vi sono osservazioni o demendamenti, si intenderanno approvati co nla semplice lettura .

FRANZO, Segretario, legge . (V. stampaton. 1976) .

(La Camera approva i riassunti per titolie per categorie) .

PRESIDENTE. Passiamo agli articoli deldisegno di legge .

LA PENNA. Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .LA PENNA. Signor Presidente, onorevol i

colleghi, nel dichiarare il mio voto favorevol eal bilancio dell'agricoltura, desidero ringra-ziare l'onorevole Rumor per l 'attenzione de -dicata ai problemi e alle esigenze dell'agri-coltura della mia regione, il Molise, e peresprimere la speranza che il Ministero dell aagricoltura, attraverso i provvedimenti pre-disposti o attraverso interventi straordinari ,voglia al più presto venire incontro alle ca-tegorie agricole molisane, il cui disagio diffi-cilmente trova confronti nel paese .

Ella, onorevole ministro, non ignora lasituazione e conosce il Molise . dove è stato

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

diverse volte, ed anche di recente; ma iosono certo che la sua conoscenza dei pro-blemi agricoli del Molise è continuamenteaggiornata soprattutto per la presenza a lsuo fianco di un sottosegretario molisano, checertamente non le ha nascosto lo stato digrave crisi che si sta determinando, speci enella zona del basso Molise, per il pessimo e– sarebbe meglio dire – mancato raccolto de lgrano . Si tratta di 32 comuni per i qualil'ispettorato agrario giorni or sono ha rico-nosciuto delle percentuali di riduzioni chetoccano 1'80 per cento. Erano, però, questedelle previsioni, che, poi, purtroppo, son ostate notevolmente aggravate dalle constata-zioni che in questi giorni si vanno facendo .Difatti, l ' ispettorato agrario sta effettuand onuovi accertamenti che danno delle percen-tuali superiori all'80 e all '85 per cento d iriduzione del raccolto .

In tutto il basso Molise si stanno verifi-cando delle medie di resa per ettaro che no nridanno al coltivatore i quantitativi di gran oseminato . In diversi comuni come Termoli ,Campomarino, San Martino, Ururi, Rotello ,Santa Croce, centinaia di ettari sono abban-donati senza mietere perché il raccolto no nripagherebbe la spesa della mietitura .

È sintomatico il fatto che i trebbiator ipreferiscano non far lavorare le trebbie, per-ché gli aggi che si sono praticati per gli ann ipassati non sono remunerativi e quelli chesi dovrebbero applicare non possono esser epagati dai coltivatori .

Io non voglio leggere i dati fornitimi d atrebbiatori che hanno iniziato i lavori nellezone rivierasche. Mi preme, però, dire che ,dopo una giornata di lavoro, il compenso adaggio non copriva neanche un terzo dellespese sopportate .

A lei, onorevole ministro, sono certamentegià pervenuti la relazione del prefetto e del -l 'ispettorato agrario e gli ordini del giorn odelle associazioni politiche e sindacali e de iconvegni dei sindaci del basso Molise . L'in-conveniente lamentato per gli anni passat idelle notevoli discordanze fra i dati riferit idall ' ispettorato agrario e i dati denunziatidalle associazioni sindacali quest'anno no nsi è verificato . È che la crisi è divenuta tantograve, il raccolto tanto cattivo, la situazion eeconomica delle aziende agricole tanto di-sastrosa, tutto l 'ambiente tanto depresso epreoccupato, che anche i tecnici non hann opotuto nascondersi dietro dati prudenziali ,come è accaduto negli ultimi sei anni . L'at-tuale, infatti, è il settimo anno di pessim oraccolto per il basso Molise; non esiste zona

dell'intero territorio nazionale che abbiasubito una grave riduzione di redditi per uncosì lungo periodo . Altrove, sfortunatamente ,si saranno verificati ingentissimi danni pe rle alluvioni o altri sinistri ; ma l ' opera de igoverni, con i pronti interventi straordinari ,è sempre valsa a normalizzare la situazione ,ridando agli agricoltori la possibilità di rag-giungere discreti redditi negli anni futuri .Da noi il disastro dell 'agricoltura non èdovuto ad una causa violenta : lentamente ,ma progressivamente, per 7 anni i coltivator ihanno avuto dei redditi sempre più bassi :nei primi anni si sono toccate percentuali d iriduzione del 60-80 per cento di raccolto ,negli anni successivi si è imposto nel mod opiù drammatico il problema della ricostitu-zione dei capitali di conduzione, essendo ilraccolto quasi nullo .

Le cause di questo fenomeno sono ancorada individuarsi : v ' è qualche intuizione ditecnici, alcune opinioni di agricoltori, qual-che prudente, ma inadeguato sforzo di ri-cerca o qualche avventata ma inconcludent espiegazione . Per 7 anni, ad ogni primavera ,sembra che il raccolto si annunci buono ; poiarriva maggio e, col caldo, la rovina . Si diceche il terreno è malato, i semi non idonei ,la lavorazione non moderna, la concimazionenon scientifica. Può essere ; ma manca qua-lunque suggerimento atto a rimediare aquesta situazione .

Intanto, sul piano sociale, le conseguenzesono di una portata, direi, storica, perché, i ndipendenza diretta di tale crisi, emergonofenomeni che rivelano un rapido e profondomutamento della fisionomia sociale ed eco-nomica della zona. Il Molise è stato sempr etra le regioni che hanno avuto gli indici piùalti di emigrazione; ma oggi emigrano colti-vatori che abbandonano poderi anche di 5- 6ettari senza preoccuparsi di cercar un mez-zadro o un fittavolo . Questo è il sintomo piùrimarchevole di quell'esodo dalle campagneche non è un equilibrato e fisiologico e, per -tanto, auspicabile trasferimento ad altri set-tori economici delle unità che nell'agricoltur anon trovano un proficuo ed economico im-piego; che non è la conseguenza della mecca-nizzazione agricola; che non è il risultato dellamaggiore attrazione che esercitano sulla po-polazione attiva i più alti redditi delle attivit àsecondarie e terziarie ; ma è la conseguenza diuna situazione di grave crisi che ha investit ola nostra agricoltura e respinge i coltivatori ,non attrae i giovani, espelle i mezzadri, nonimpegna i braccianti, insomma tradisce ogn isforzo e ogni lavoro .

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Il 75 per cento della popolazione attiv amolisana è impiegata nell'agricoltura . È facil-mente intuibile quale complesso di problem isociali potranno scaturire da un incontrollatoe caotico trasferimento dei lavoratori dal -l 'uno all'altro dei settori di attività econo-miche. Perciò, onorevole ministro, da tutt oil Molise si è levato verso il suo Ministero l'ap-pello a voler adottare i provvedimenti adatt isia a porre rimedio alla crisi in atto, sia adapprestare i mezzi efficaci per avviare l'agri-coltura molisana verso la sua rinascita .

I provvedimenti immediati che il suo Mi-nistero, d 'accordo con quelli delle finanze edel lavoro, dovrebbe adottare senza ulterior eindugio, sono: la sospensione delle imposte ,delle tasse e delle supercontribuzioni comunalie provinciali ; la sospensione dei, contribut iunificati; la concessione di contributi per lecolture distrutte; reintegrando i capitali d iconduzione; la concessione di contributi pe ril rinnovo delle colture ; il rinvio delle scadenz edi tutte le obbligazioni col consorzio agrari oe con il Banco di Napoli .

Contemporaneamente si dovrebbe prov-vedere: alla concessione di un mutuo a lungascadenza e a basso tasso d'interesse e alla in-tegraione dei bilanci degli enti locali, al fin edi non rendere ancor più pesante e critica lasituazione finanziaria dei comuni, che nelbasso Molise sono tutti deficitari .

Ma se tutto ciò potrà far superare la cris iin atto, occorre, ed è facile comprendere ch equesto è l 'aspetto più importante, apprestareun programma di interventi che faccia di-menticare al più presto il periodo che, non sol oper la durata, ma anche per il grave disagi odell'agricoltura, può paragonarsi al period obiblico delle sette vacche magre . Oggi per i lMolise è necessario un piano di sviluppo dellaagricoltura, che preveda la mobilitazione ditutte le energie disponibili, per individuare l ecause della crisi, suggerire i rimedi, elaborareun programma di investimenti per bonificar eil terreno, rinnovare le colture, specializzar ele lavorazioni .

Prima ancora che una insufficienza dimezzi operativi, oggi si nota una carenza d istrumenti conoscitivi . Da noi i consorzi d ibonifica non funzionano e la causa di tal eassoluta inefficienza, secondo me, trova la su aorigine nei regimi commissariali che si suc-cedono da dieci anni circa . L'anno scorso,onorevole ministro, in occasione della discus-sione di questo stesso bilancio, ella mi died el'assicurazione che si sarebbe al più prestoproceduto alla convocazione dell'assembleadei soci per l'elezione democratica dei consigli

di amministrazione dei consorzi di Larino eTermoli . Gli agricoltori del basso Molise sen-tono tutta la mortificazione di questa man-canza di fiducia ed hanno più volte chiesto d ipoter amministrare responsabilmente e demo-craticamente essi stessi i loro interessi .

Un organismo si fa luce in tanta carenza edinefficienza di uffici ed enti che dovrebber ooperare a presidio dell'agricoltura: l'ente ri-forma. Esso opera in 14 comuni del bassoMolise e già da tempo si è imposto gli obiettiv ipropri di un ente di sviluppo, favorendo lanascita di attivit$, industriali connesse al -l ' agricoltura, incrementando la diffusione delmovimento cooperativistico, aiutando gl ioperatori agricoli a migliorare la conoscenzadei mercati e i processi della distribuzione .È necessario, onorevole ministro, impegnarel'ispettorato agrario, i consorzi di bonifica e ,soprattutto, l'ente riforma a costituire u ngruppo di lavoro formato di tecnici e funzio-nari opportunamente distaccati, i quali stu-dino un programma di interventi, aiutati, seè il caso, da quei tecnici di chiara fama che ,nel passato o recentemente, incaricati dall aCassa per il mezzogiorno o dalla provincia d istudiare i problemi particolari della bonifica odel piano regolatore della utilizzazione delleacque del Biferno, hanno avuto la opportu-nità di studiare le questioni generali dell'eco-nomia dell'intera regione . È stato più voltedetto che non si possono elaborare piani regio-nali se non sia stato prima programmato u npiano generale nazionale, in cui i particolar isi inquadrino . Ella, onorevole ministro, ha i lmerito di avere voluto ed elaborato il pian odi sviluppo dell'agricoltura italiana; vogliaraccogliere l'appello di una delle regioni piùdepresse d'Italia e promuovere l'elaborazion edel piano per la rinascita dell'agricolturamolisana . (Applausi al centro) .

DI GIANNANTONIO . Chiedo di parlar eper dichiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha .facoltà .

DI GIANNANTONIO. Nel dichiarare i lvoto favorevole al bilancio, come espressione ,tra l'altro, del mio plauso all 'opera del mini-stro Rumor, colgo l'occasione per pregarla ,onorevole ministro, di voler dedicare sempr emaggiori cure al settore particolare dell ' eco-nomia montana, destinata ad assumere sem-pre più rilevante importanza politica, social eed economica nella vita del paese .

La competente direzione generale, che èretta da un direttore di volitive ed appassio-nate capacità tecniche, ha bisogno ancora diun maggiore, convinto e decisivo potenzia-

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III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 LUGLIO 1960

mento di mezzi e di strumenti, a cominciar edal benemerito corpo forestale dello Stato .

Desidero aggiungere che l'azienda di Stat oper le foreste demaniali, che svolge una cos ìefficace opera redentiva nel settore silvo-pastorale, anch'esso di così alto valore sociale ,economico e turistico, ha aggiunto quest'an-no alle sue alte benemerenze quella vera-mente straordinaria della pubblicazione de itre magnifici e densi volumi che illustrano lastoria passata unitamente alle ampie pro-spettive future della vocazione forestale ezootecnica della montagna italiana .

In questo quadro e con riferimento all apiù ristretta zona regionale dell'Abruzzo, l aringrazio, onorevole ministro, per il suo pro -messo aiuto in favore del parco nazional ed ' Abruzzo e la prego di voler fare tutto i lpossibile affinché, sulla carta della distribu-zione dei complessi forestali del paese, un'al -tra zona di verde possa essere aggiunta i nAbruzzo dall ' intervento diretto dell'aziendaper le foreste demaniali, come premessa d iauspicabili futuri sviluppi . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Si dia lettura degli arti-coli del disegno di legge, che, non essendov iemendamenti, porrò successivamente in vo-tazione .

TOGNONI. Segretario, legge :

ART. 1 .

È autorizzato il pagamento delle spes eordinarie e straordinarie del Ministero dell aagricoltura e delle foreste, per l 'esercizio fi-nanziario dal 10 luglio 1960 al 30 giugno 1961 ,in conformità dello stato di previsione an-nesso alla presente legge .

(È approvato) .

ART. 2.

Il ministro del tesoro è autorizzato aripartire, con propri decreti, e su propost adel ministro dell 'agricoltura e delle foreste ,fra i capitoli dello stato di previsione dell aspesa del Ministero dell 'agricoltura e dell eforeste per l 'esercizio finanziario 1960-61 ,concernenti oneri di carattere generale, i lfondo inscritto al capitolo n . 123 del dettostato di previsione .

(È approvato) .

ART . 3 .

L+~ approvato il bilancio dell 'Azienda d iStato per le foreste de Ianiali per l'esercizi ofinanziario dal 10 luglio 1960 al 30 giugno1961, allegato al presente stato di previsione

a termine dell 'articolo 10 della legge 5 gen-naio 1933, n . 30.

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge saràvotato a scrutinio segreto in altra seduta .

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non v isono obiezioni, la seduta pomeridiana ini-zierà con la votazione segreta dei due disegn idi legge oggi esaminati .

(Così rimane stabilito) .

Di conseguenza la replica del President edel Consiglio alle interpellanze avrà inizi overso le 17,30 .

Verifica di poteri .

PRESIDENTE. Comunico che la Giuntadelle elezioni, nella seduta odierna, ha veri-ficato non essere contestabili le seguent ielezioni e, concorrendo negli eletti le qualit àrichieste dalla legge, le ha dichiarate valide :

Circoscrizione XXVII (Catanzaro-Cosen-za-Reggio Calabria) : Riccardo Misasi e PietroBuffone .

Do atto alla Giunta della sua comunica-zione e dichiaro convalidate queste elezioni .

Approvazioni in Commissione.

PRESIDENTE. Nella riunione di sta-mane in sede legislativa la XIV Commissione(Igiene e sanità) ha approvato i seguent iprovvedimenti :

COLITTo : « Modificazioni degli articoli 41 ,66 e 67 del testo unico delle leggi sanitarie ,approvato con regio decreto 27 luglio 1934 ,n . 1265 » (465), e

ERMINI e DE MARIA : « Modifiche degli ar-ticoli 41, 66 e 67 del testo unico delle legg isanitarie approvato con regio decreto 27 luglio1934, n . 1265 » (860), in un testo unificato econ il titolo : « Modificazioni degli articoli 41 ,66 e 67 del testo unico delle leggi sanitarie ,approvato con regio decreto 27 luglio 1934 ,n . 1265 » (465-860) ;

DEL GIUDICE e SCALIA : « Disciplina dell ebevande analcoliche vendute con denomina-zioni di fantasia » (1134), con modificazionì .

[La seduta termina alle 14 .

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONT IDott . VITTORIO FALZONE

TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI