Secondo Circolo Didattico di Solofra Dirigente … · balli tratti dal musical Notre Dame de Paris:...

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Secondo Circolo Didattico di SolofraSecondo Circolo Didattico di SolofraSecondo Circolo Didattico di SolofraSecondo Circolo Didattico di SolofraSecondo Circolo Didattico di SolofraDirigente ScolasticoDirigente ScolasticoDirigente ScolasticoDirigente ScolasticoDirigente Scolastico

Dr Dr Dr Dr Dr. Antonella Ambr. Antonella Ambr. Antonella Ambr. Antonella Ambr. Antonella Ambrosoneosoneosoneosoneosoneredazioneredazioneredazioneredazioneredazione

alunni ed insegnantialunni ed insegnantialunni ed insegnantialunni ed insegnantialunni ed insegnanticoordinamentocoordinamentocoordinamentocoordinamentocoordinamento

Nellina Spina, Giuseppe GalassoNellina Spina, Giuseppe GalassoNellina Spina, Giuseppe GalassoNellina Spina, Giuseppe GalassoNellina Spina, Giuseppe Galassoimpaimpaimpaimpaimpaginazioneginazioneginazioneginazioneginazione

Giuseppe GalassoGiuseppe GalassoGiuseppe GalassoGiuseppe GalassoGiuseppe Galassodisegno di copertinadisegno di copertinadisegno di copertinadisegno di copertinadisegno di copertina

Rossella BrunoRossella BrunoRossella BrunoRossella BrunoRossella Bruno

Studio di Radiologia medicaStudio di Radiologia medicaStudio di Radiologia medicaStudio di Radiologia medicaStudio di Radiologia medicaEcogEcogEcogEcogEcogrrrrrafafafafafia e Tia e Tia e Tia e Tia e Terererererapia Fapia Fapia Fapia Fapia Fisica del doisica del doisica del doisica del doisica del dottttttttttororororore Pe Pe Pe Pe Pasqasqasqasqasquale Vuale Vuale Vuale Vuale Volinoolinoolinoolinoolino

VVVVVia Ammiria Ammiria Ammiria Ammiria Ammiragagagagaglio Rlio Rlio Rlio Rlio Ronca, 1onca, 1onca, 1onca, 1onca, 13 3 3 3 3 AAAAAvvvvvellino - tellino - tellino - tellino - tellino - tel. 0825 35859el. 0825 35859el. 0825 35859el. 0825 35859el. 0825 35859

CONCORSI MI GUARDO INTORNO

INIZIATIVE ESPRESSIVITÀ

IN GITA ATTIVITÀ DIDATTICHE

PROGETTO CONTINUITÀ GIOCHI E PASSATEMPI

Abbiamo ricevuto ilsecondo premio peril miglior giornalino.

pagina 3

La manifestazione aPalazzo Orsini el’esame Trinity.

pagine 4 e 9

A Napoli esull’altopiano delLaceno

pagine 5 - 7

Il nostro torneo diBasket

pagina 8

Parliamo di Karate,Don Marco, puffi,natura e diritti.

pagine 10 - 14

La nostra recita: Ilgobbo di NotreDame.

pagina 15

Filastrocche eracconti realizzati inclasse.

pagine 16 - 18

Giochi e passatempiper non annoiarsimai.

pagina 19

Gli alunni di classe quarta diSant’Agata Irpina si sono ispirati alle quattrostagioni di Arcimboldo per realizzare questiquattro grandi disegni. I quadri originali sonocustoditi presso il Museo del Louvre a Parigi,ad eccezione della Primavera, esposta pressola Real Academia de San Fernando a Madrid.

Stagioni appetitoseStagioni appetitoseStagioni appetitoseStagioni appetitoseStagioni appetitosecon Arcimboldocon Arcimboldocon Arcimboldocon Arcimboldocon Arcimboldo

Concorsi

Un grande Un grande Un grande Un grande Un grande SuccessoSuccessoSuccessoSuccessoSuccesso!!!!!a cura della IV A di Cappuccini

oi alunni delle classi IV e V di Cappuccini,venerdì 23 maggio siamo andati a Manocalzati perritirare il premio per il miglior giornalino scolastico.La nostra scuola aveva difatti partecipato alconcorso Carmine Scianguetta per la selezione dimigliori giornalini scolastici d’Italia. All’internodella manifestazione di Manocalzati c’era lapossibilità di esibirsi in canti e balli: una appostitagiuria avrebbe premiato le migliori esibizioni. Anchenoi abbiamo partecipato proponendo due balli trattidal nostro spettacolo di fine anno.

In attesa della nostra esibizione, abbiamovisitato Manocalzati. La guida ci ha raccontato leleggende dell’origine del nome di questo paese. Laprima narrava che tempo fa in un tempio vivevauna dea di nome Manunzia, da cui il paese presenome. La seconda narrava che in una roccia erastata trovata una mano inguantata e questa manodiventò il simbolo del paese.

Alle 10:00 siamo andati alle scuole medie doveabbiamo ascoltato dei ragazzi che parlavano dellaraccolta differenziata e dell’Ecofesta. C’era ancheuna vasta esposizione di lavori fatti dai bambini dellescuole elementari. Alcuni avevano decorato delletazzine e delle bottiglie. Altri avevano realizzatomanufatti in terracotta.

Alle 11:15 siamo andati ad esibirci con dueballi tratti dal musical Notre Dame de Paris: La festadei folli e La cavalcatura. Durante l’esibizione siamostati bravissimi. Abbiamo animato la manifestazionecon un primo ballo molto vivace e coinvolgente econ un secondo ballo meno movimentato ma moltosimpatico. La giuria è rimasta entusiasta della nostraesibizione, al punto da conferire al nostro spettacoloben 138 su 140!

Nella stessa mattinata si sono esibiti gruppiprovenienti da varie parti d’Italia. Dei bambinisiciliani hanno cantato e mimato il canto delpescatore che si sveglia all’alba per andare in mare.

Anche quest’anno abbiamo partecipato alla selezionenazionale per il miglior giornalino scolastico.Ed abbiamo conquistato due volte il secondo premio.

Un gruppo di Somma Vesuviana ha eseguito laparanza, ossia il ballo folcloristico tipico di moltezone della Campania. Ma i più bravi sono stati senzadubbio gli sbandieratori e le majorettes della cittàdi Sora. Per il loro spettacolo siamo dovuti andaretutti fuori, nel cortile esterno della scuola. Lì lemajorettes hanno sfilato seguendo il ritmo di unfischietto e gli sbandieratori hanno fatto volare inalto le loro bandiere più volte. Nonostante il vento,i giovani studenti di Sora non hanno fatto caderemai le bandiere a terra; ed è per questo lorospettacolo che si sono aggiudicati il primo postocome migliore esibizione! A noi è toccato il secondoposto, siamo comunque orgogliosi del risultatoraggiunto!!!

Secondo posto anche per il nostro giornalinoscolastico. Il primo premio è stato assegnato a duescuole: la Frezzotti di Latina e la Direzione Didatticadi Roccella Ionica (Rc). Il secondo a noi e ad unascuola di Cento, in provincia di Ferrara.

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N

Un momento dell’esibizione dei bambini di classe quarta

e quinta di Cappuccini.

SolofraSolofraSolofraSolofraSolofra:::::arte, cultura, tradizioniarte, cultura, tradizioniarte, cultura, tradizioniarte, cultura, tradizioniarte, cultura, tradizioni

ella splendida cornice di Palazzo Orsini haavuto luogo la manifestazione conclusiva del progettolettura, dedicato quest’anno alla scoperta della cittàdi Napoli ma anche alle bellezze ed ai tesori culturalidi Solofra.

Il progetto, intitolato L’officina dei lettori, haprevisto diversi incontri in biblioteca e la lettura deltesto Partenope magica: miti e leggende della Napoli antica,scritto dalla professoressa Clara Barbara Manacorda.

Gli alunni di classe quarta e quinta hanno lettoed approfondito il testo di questa professoressanapoletana oramai in pensione, hanno effettuato nelmese di Aprile una gita scolastica seguendo lo stessopercorso che il libro, pagina dopo pagina, disegnavatra le vie di Napoli ed infine hanno incontrato l’autriceper porle diverse domande.

La curiosità degli alunni è stata grande el’autrice del libro ha parlato di sé e del suo libro concordiale simpatia. Ha raccontato di aver scoperto sinda piccola che la città di Napoli era ricca di miti eleggende, giacché in famiglia le raccontavano di stranipersonaggi come il Monaciello e la bella ‘Mbriana, madi aver anche letto molto sull’argomento trascorrendolunghe giornate nella Biblioteca Nazionale di Napoli.Dopo aver raccolto tanto materiale ha scritto ilsimpatico testo che tutti i bambinipresenti hanno letto nel corso diquest’anno scolastico. Hadichiarato però di non essereaffatto superstiziosa e quindi dinon essersi fatta influenzare dallealchimie e dalle strane leggendeche caratterizzano la culturapopolare napoletana!

In suo omaggio, gli alunnidi Cappuccini hanno ballato sullenote della canzone A città ‘ePullecenella, mentre quelli dellaquarta A di Fratta hanno volutoregalarle un momento dell’arte

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N

Presentato a Palazzo Orsini il libro che concludeil progetto lettura, dedicato alla scoperta dellebellezze di Napoli ma anche di Solofra.

Iniziative

solofrana raccontandole in una breve scena recitatachi era Francesco Guarini e quali quadri ha lasciatonella Collegiata di San Michele.

In questa occasione la nostra scuola ha volutopresentare anche un importante lavoro realizzatodagli stessi alunni presenti alla manifestazione:parallelamente alla lettura delle tradizioni napoletanequesti ragazzi si sono dedicati alla scoperta deglielementi caratterizzanti della cultura solofrana, legataalla storia delle chiese locali, alla vita ed alle operedei pittori che qui hanno lavorato ed alle varietradizioni religiose, gastronomiche e familiari.

Dalle ricerche effettuate è nato un opuscolointitolato Solofra: arte, cultura, tradizioni, presentatonella stessa mattinata. L’intero lavoro è statorealizzato con il sostegno dell’AmministrazioneComunale e del Centro Studi di Storia Locale pressola Biblioteca di Solofra.

L’opuscolo, strutturato come una breve guidaturistica, racconta della Collegiata di San Michele edei suoi tesori artistici, narra di Francesco Guarini edella sua pittura, ricorda gli antichi mestieri dellebotteghe solofrane. Ripercorre inoltre i momentisalienti delle tradizioni culinarie, dedicando un belcapitolo alla figura della donna nella società solofrana.

In occasione di questi dueparticolari momenti, legati allacittà di Napoli ed a quella diSolofra, sono intervenuti ladirettrice della nostra scuola, ilsindaco di Solofra, gli assessori allacultura ed all’istruzione,rappresentanti dell’associazioneLegambiente e del Centro Studi diStoria Locale.Un ringraziamento particolare vaal vice sindaco Michele Vignola edalla professoressa Mimma De Maioper il contributo che hanno dato aquesta iniziativa.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 10.000.000.000.000.00 - Arrivo a Bagnoli IrBagnoli IrBagnoli IrBagnoli IrBagnoli Irpinopinopinopinopino,

cittadina di circa 3.500 abitanti.

Ci attendevano sul posto due giovani

guide che ci hanno accompagnato a visitare

il centro storico del paese.

Il primo monumento è stato la chiesa

e il monastero di San DomenicoSan DomenicoSan DomenicoSan DomenicoSan Domenico con il

caratteristico e maestoso campanile dalla

struttura architettonica unica, infatti è per

due piani quadrangolare, mentre la parte

superiore è ottagonale.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 10.300.300.300.300.30 - Seconda tappa: la TTTTTorororororrrrrreeeee

dell’orologiodell’orologiodell’orologiodell’orologiodell’orologio, sul lato ovest è presente

una suggestiva pianta di CarpineCarpineCarpineCarpineCarpine esistente

dal 1700, sorta nel muro.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 111111.00.00.00.00.00 - Terza tappa: la ChiesaChiesaChiesaChiesaChiesa

Madre Collegiata S. Maria AssuntaMadre Collegiata S. Maria AssuntaMadre Collegiata S. Maria AssuntaMadre Collegiata S. Maria AssuntaMadre Collegiata S. Maria Assunta. Il

vero gioiello della chiesa è il Coro ligneo,

un bellissimo lavoro d’intaglio che

rappresenta nelle colonnine degli stalli in

altorilievo le scene del Vecchio Testamento

a partire dalla Genesi.

Sul Coro s’innalza maestoso l’organo,

un’opera grandiosa di artisti locali. La visita

si è conclusa con il Castello Normanno-Castello Normanno-Castello Normanno-Castello Normanno-Castello Normanno-

SvevoSvevoSvevoSvevoSvevo.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 111111.30.30.30.30.30 - AltAltAltAltAltopiano del Lacenoopiano del Lacenoopiano del Lacenoopiano del Lacenoopiano del Laceno.

Visita al vivaio forestale.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 13.003.003.003.003.00 - Pranzo al ristorante LaLaLaLaLa

BaitaBaitaBaitaBaitaBaita.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 15.005.005.005.005.00 - Al parco giochi

LacenolandiaLacenolandiaLacenolandiaLacenolandiaLacenolandia.

OOOOORERERERERE 1 1 1 1 16.306.306.306.306.30 - Ritorno a casa.

In gita

Una splendidaUna splendidaUna splendidaUna splendidaUna splendidagiornatagiornatagiornatagiornatagiornataa cura della III B di Sant’Agata Irpina

Gli alunni di terza sono andati alla scopertadi Bagnoli Irpino e dell’Altopiano del Laceno.

E cco l’itinerario della nostra gita.

MMMMMETETETETETAAAAA: Bagnoli Irpino, Altopiano Laceno.

MMMMMEZZOEZZOEZZOEZZOEZZO DIDIDIDIDI TRASPORTRASPORTRASPORTRASPORTRASPORTTTTTOOOOO: autobus

AAAAACCCCCCCCCCOMPOMPOMPOMPOMPAAAAAGNGNGNGNGNAAAAATTTTTORIORIORIORIORI: le insegnanti

PPPPPERCORSOERCORSOERCORSOERCORSOERCORSO:

- Ore 9:00: partenza dalla scuola- Ore 10:00: arrivo a Bagnoli Iirpino- Ore 10:30: visita a monumenti e chiese di Bagnoli- Ore 11:30: Altopiano del Laceno

SSSSSCCCCCOPOOPOOPOOPOOPO DELLDELLDELLDELLDELLAAAAA GITGITGITGITGITAAAAA: Approfondire gli aspetti

geografici studiati. Distinguere in un paesaggio glielementi fisici da quelli antropici.

Progetto Lingua inglese nella scuola dell’Infanzia.Giuseppina, anni 5 - plesso di Fratta

PPPPPiccoli protaiccoli protaiccoli protaiccoli protaiccoli protagonistigonistigonistigonistigonisti

Alla scoperta diAlla scoperta diAlla scoperta diAlla scoperta diAlla scoperta diNapoliNapoliNapoliNapoliNapolia cura della V A di Fratta

ravamo tutti emozionati per il viaggio diistruzione del ventuno aprile a Napoli per visitareparte dei luoghi leggendari del libro “Partenopemagica: miti e leggende della Napoli antica” diBarbara Manacorda dell’associazione napoletanaMani e Vulcani. Finalmente è arrivato il giorno.Ancora nel pullman abbiamo adocchiato la chiesadi Santa Maria del Porto, con il suo forte rossopompeiano.

La prima tappa è stata Castel dell’Ovo,chiamato così per via della leggenda che lega Virgilioal castello, prima era chiamato Castello Marino.

La leggenda narra che Virgilio fece prendereil primo uovo deposto da una gallina e lo imprigionòin una brocca di vetro e questa in una gabbia postain una stanza segreta del castello. Il mito vuole chefino a quando l’uovo non si fosse rotto, il castellosarebbe rimasto stabile sul mare.

Da questo castello furono rivolti i cannoniverso la Napoli ribelle durante la rivolta diMasaniello.

In seguito siamo andati nella piazza piùgrande di Napoli, piazza del Plebiscito, di fronte al

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In gita

ECronaca di una gita speciale.

Palazzo Reale, poi ci siamo diretti a Castel Nuovo.Quest’ultimo aveva delle particolarità un po’inquietanti; abbiamo visitato una chiesa con unasola navata e varie statue religiose come unaMadonna giovane ed una adulta. In seguito siamoentrati nella bellissima cappella reale, piccola eornata di quadri. È arrivato il momento diraccontare una cosa che ci ha stupito... La perfidaGiovanna usava gettare nei sotterranei i suoi amantie gli ex fidanzati che si riducevano dopo la morte ascheletri che sono arrivati sino a noi; li abbiamovisti attraverso un pavimento di plexigass sotto cuisi trovava una botola profonda chissà quanto... nonsi vedeva il fondo!

Abbiamo visitato la sala delle armi delMaschio Angioino, simboleggiato da un elmogigante, oggi sede del Consiglio Comunale.

All’uscita siamo andati a mangiare in un parcopieno di piccioni, i giardini del Palazzo Reale. Cisiamo poi diretti alla Cappella di Sansevero doveabbiamo visto il magnifico Cristo Velato. Al centrodella cappella e tutt’intorno c’erano delle bellissimesculture, tra cui il padre del principe avvolto in unarete, che rappresentava il peccato, e la madre, mortagiovane, avvolta in un velo rappresentante lapudicizia.

Scusate se non vi racconto i particolari dellemacchine anatomiche, mi hanno inquietatoparecchio, si vedevano le interiora! In seguito siamoandati al Duomo e a San Gregorio Armeno, lafamosa strada dei presepi e dei pastori, doveabbiamo visto anche la statuina di Totò.

Sulla strada del ritorno al pullman abbiamomangiato il gelato presso la famosa gelateria Lascimmia. Infine abbiamo visitato la chiesa del GesùNuovo con la tomba di San Giuseppe Moscati. Alleore diciannove siamo partiti per Solofra.

Che magnifica esperienza!Giuliano

Il Corpo di Napoli

Tutti in ascolto della guida.

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Il Il Il Il Il Cristo VelatoCristo VelatoCristo VelatoCristo VelatoCristo Velatoa cura della IV A di Fratta

T

«Viaggiar«Viaggiar«Viaggiar«Viaggiar«Viaggiare per sce per sce per sce per sce per scopriropriropriropriroprire il mondo»e il mondo»e il mondo»e il mondo»e il mondo»

Che emozione visitarela Cappella di Sansevero a Napoli!

ra tutte le bellezze di Napoli che abbiamovisto nel viaggio di istruzione dello scorso aprile, lacosa che ci ha colpito di più è stata il Cristo Velato.

Il Cristo Velato è una scultura marmorea diGiuseppe Sammartino, conservata nella CappellaSansevero, edificio situato in via Francesco DeSanctis a Napoli. L’opera fu realizzata nel1753 ed èconsiderata uno dei maggiori capolavori dellascultura mondiale ed è meta di migliaia di visitatoriogni anno.

Si racconta che lo scrittore Antonio Canovatentò di acquistare l’opera e si dichiarò disposto adare dieci anni della sua vita pur di essere l’autoredi un simile capolavoro.

L’opera rappresenta il volto esamine delRedentore avvolto nella Sacra Sindone. Questo velo,tutto piegoline, risulta talmente leggero eall’apparenza così intriso del sudore della morte,che sembrava aderire al corpo, mostrandone iminimi particolari, come la contrattura del voltosfigurato dalle sofferenze, le membra martoriate,l’incavo del ventre denutrito, la piaga del costato ele lacerazioni delle mani e dei piedi.

La statua del Sammarino è certo l’opera piùfamosa della scultura napoletana.

Il disegno è di Vittorio.

Castel dell’OvoCastel dell’OvoCastel dell’OvoCastel dell’OvoCastel dell’OvoCastel dell’Ovo sorge imponente

sull’isolotto roccioso di Megaride, costituitoda due faraglioni uniti tra di loro da ungrande arco naturale.

Sotto il Castello, si adagia il BorgoMarinaro ed il suo porticciolo, con le bassecasette, i ristoranti ed capannoni per leimbarcazioni. Un breve ponte congiungel’isolotto a via Partenope, che porta il nomedella leggendaria sirena della città di Napoli:è una delle strade più belle, da cui lo sguardopuò abbracciare l’intero arco del Golfo.

Al suo posto, fino alla finedell’Ottocento, vi era un lungo banco di tufoemergente dal mare chiamato Chiatamone, dicui ora resta l’omonima strada.

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a cura della V A di Cappuccini

gni anno le classi quinte partecipano alprogetto Continuità che serve a facilitare l’ingressodegli alunni nella scuola secondaria di primogrado, quest’anno partecipiamo anche noipraticando uno sport bellissimo: il mini basket.

Ogni mese abbiamo effettuato delle lezionicon un esperto di mini basket di nome TobiaGallucci . Ci siamo riuniti al palazzetto dello sportdi Solofra, lì Tobia ci ha insegnato molte cose e cisiamo divertiti molto. La lezione che ci è piaciutadi più è stata l’ultima, nella quale ci siamo allenatinei passaggi e ci è sembrato di essere come i miticiWildcats, la squadra di High School Musical, tuttipensavamo di essere Troy o Gabriella e altripersonaggi del musical.

Un’altra cosa che ci è piaciuta molto è statala staffetta che Tobia ci faceva fare dopo ogniallenamento, si tratta di un percorso ad ostacolicon cerchi, materassini, coni e assi da saltare chealla fine del percorso prevede un lancio verso ilcanestro. Con questo gioco abbiamo dimostratoche le femmine sono più forti dei maschi: liabbiamo battuti per tre canestri in più.

È stato tutto bellissimo e non vediamo l’oradi incontrare gli alunni di Fratta, Sant’Agata Irpinae del primo Circolo il 4 giugno al palazzetto dello

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Progetto Continuità

Il basket è uno sport che è natofondamentalmente dall’ingegno di un solouomo, James Naismith, professore diginnastica canadese. Nel 1891 Naismithlavorava presso la YMCA International TrainingSchool di Springfield, in Massachusetts. Glivenne chiesto di trovare uno sport che potessetenere in allenamento durante la stagioneinvernale i giocatori di baseball e football inalternativa agli esercizi di ginnastica.

Nacque così il 15 dicembre 1891 ilbasket, gioco regolato da solo tredici norme.Agli inizi fu usato un cesto di vimini per lepesche appeso alle estremità della palestra delcentro sportivo di Springfield e due squadredi nove giocatori. L’anno seguente fu coniatoil suo nome americano: basketball.

Lo sport divenne popolare negli StatiUniti in brevissimo tempo, cominciandosubito dopo a diffondersi in tutto il mondo.

Nel 1946 nacque negli USA la NationalBasketball Association (NBA), con lo scopo diorganizzare le squadre professionistiche erendere lo sport più popolare. Nel resto delmondo, la diffusione si incrementò con lanascita della Federazione InternazionalePallacanestro nel 1932.

Un po’ di storiaUn po’ di storiaUn po’ di storiaUn po’ di storiaUn po’ di storia

sport: vogliamo stare insieme, divertirci e, perchèno, batterli perché noi siamo i migliori!!!

Adriana,Wanda e Eugenia

In occasione del Progetto Continuità con lascuola media, abbiamo organizzato un torneo dibasket presso il Palazzetto dello Sport di Solofra.

Il torneo di Il torneo di Il torneo di Il torneo di Il torneo di BasketBasketBasketBasketBasket

Le alunne di Sant’agata Irpina che hanno sostenuto l’esame Trinity. 9

La primavera.Carmine, sezione B - plesso di S. Agata I.

PPPPPiccoli protaiccoli protaiccoli protaiccoli protaiccoli protagonistigonistigonistigonistigonisti

a cura della V A di Sant’Agata IrpinaEcco come abbiamo conquistatola Certificazione Europea del Trinity!

Il nostro esame Il nostro esame Il nostro esame Il nostro esame Il nostro esame TrinTrinTrinTrinTrinityityityityity

C ome ogni anno alcuni alunni di classe quintadel Secondo Circolo di Solofra hanno preso parteal corso Trinity, rientrando a scuola ogni mercoledì,ad iniziare dalla metà di marzo.

Anche noi della classe quinta di Sant’AgataIrpina siamo state scelte. Eravamo in cinque. Cisiamo incontrate, a scuola, con il nostro maestro diinglese Giuseppe per nove pomeriggi di seguito perprepararci all’esame. Durante questi nostri incontriabbiamo studiato, compilato delle schede, ripassatoil lessico, ma soprattutto abbiamo dialogato ininglese. Insomma abbiamo fatto tanti esercizi diconversazione.

Nell’ultimo pomeriggio abbiamo visto unvideo in cui un bambino sosteneva l’esame Trinity,così abbiamo potuto farci un’idea delle domandeche ci avrebbero potuto fare.

La mattina dell’esame eravamo emozionateper cui temevamo di sbagliare. Siamo partite versole 8:50 per andare alla scuola media FrancescoGuarini. Lì c’erano anche Carmine, Agata, Dalila eMaria, i ragazzi della quinta A di Frattaaccompagnati dalla maestra Adriana.

Pensavamo che ad interrogarci fosse unadonna invece c’era un professore madrelingua dinome Simon. La sala in cui si svolge l’esame eragrandissima: sembrava un tribunale, con al centroun’unica grande scrivania piena di carte etutt’intorno tante sedie. Mr. Simon ci ha rivoltodomande semplice, sui colori, le parti del corpo, inumeri e gli indumenti. Inoltre ci ha fatto fare lanostra descrizione fisica.

Che emozione parlare da sole con un inglese!E che soddisfazione saper rispondere in modocorretto!

Al termine dell’esame eravamo così contenteche avremmo voluto ritornare da Mr. Simon perchiedergli l’età e la città di provenienza. Ci divertivatanto l’idea di aver parlato con un insegnanteinglese. Alla fine, la maestra Adriana e il maestroGiuseppe ci hanno comperato un gelato ciascuno epoi con il pullman siamo tornate a scuola. È statauna bellissima esperienza e tutti noi abbiamo avutoun’ottima valutazione.

Iniziative

I ragazzi della V A di Fratta che hanno conseguito lacertificazione europea.

a cura della V A di Sant’Agata Irpina

Mi guardo intorno

AlbertoAlbertoAlbertoAlbertoAlberto, che bravo!!!, che bravo!!!, che bravo!!!, che bravo!!!, che bravo!!!

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enerdì 25 Aprile 2008 si sonosvolti presso la palestra comunale diAvellino la sessione degli esami federaliFIJLKAM dell’A.S.D. ShizokuKarate di Avellino, davanti allacommissione tecnica diretta dalM. Emilio Fotino, cintura nera 6°dan (Direttore Tecnico Regionale) egli assistenti AlessandroImbimbo e Antonella Tirone,entrambi cinture nere 4° dan(pluricampioni Italiani). In questasessione il piccolo Alberto hasostenuto brillantemente l’esameper la cintura 1° dan - nera da1° dan - nera da1° dan - nera da1° dan - nera da1° dan - nera dapalestrapalestrapalestrapalestrapalestra, superando l’esame con iseguenti voti: 8,28,28,28,28,2 - 8,08,08,08,08,0 - 8,8,8,8,8,11111 totale:24,3024,3024,3024,3024,30, giudizio: EccellenteEccellenteEccellenteEccellenteEccellente.

È un evento eccezionale perun bambino di questa età, in quantosolo il possesso di un elevato bagagliotecnico può dare questi risultati. È infatti moltoraro che bambini di questa età riescano araggiungere certi livelli se non con tanto sacrificioe spirito di abnegazione.

Il nostro compagno di classe è un piccolokarateca: cintura nera a soli 11 anni!

Alberto con la sorellina Filomena e con gli allievi ed i maestri della scuola Shizoku Karate di Avellino. In alto, la scheda di valutazioneche attesta il superamento dell’esame 1° dan - nera da palestra.

Alberto ha iniziato a praticare questadisciplina alla tenera età di circa 5 anni, sotto

la direzione tecnica del M. Fotino, e fin daiprimi approcci ha dimostrato di avere

una particolare predisposizioneper questo sport, vincendo perla sua categoria campionatiprovinciali, regionali e

nazionali. I genitori di Albertosono molto fieri di lui e lo

seguono costantemente in questosport con tanti sacrifici ma anche conle molteplici soddisfazioni che luiregala loro.

Nella sua famiglia non è il solo apraticare questa disciplina, il suopapa prima di lui ed anche la sua

sorellina Filomena di solo 7anni, che nella stessa sezioneha sostenuto e superatol’esame per cintura verde.Auguri Alberto, che tu

possa affrontare la vita conlo stesso spirito e grinta restando sempre ilbambino dolce e buono che sei.

V

Le stelle facevano a gara per trovare deglistrumenti e formare un gruppo musicale.

La stella Gelsomina prese la batteria, lostellone Osvaldo prese il flauto mentre la stellaMarinella prese la chitarra.

Venne fuori proprio una bella e dolceninnananna, che accompagnò nel sonno tuttequante le stelle del cielo.

Classe I A, plesso di Sant’Agata Irpina

Le stelle canterineLe stelle canterineLe stelle canterineLe stelle canterineLe stelle canterine

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«Osserv«Osserv«Osserv«Osserv«Osservo il mondo co il mondo co il mondo co il mondo co il mondo che mi che mi che mi che mi che mi ciririririrccccconda»onda»onda»onda»onda»

Che bella festa,Che bella festa,Che bella festa,Che bella festa,Che bella festa,Don MarcoDon MarcoDon MarcoDon MarcoDon Marco!!!!!a cura della IV A di Sant’Agata Irpina

l giorno 24 aprile 2008 il nostro sacerdotedon Marco Russo ha festeggiato il 25° anno disacerdozio.

Io ho partecipato a questo evento. Nellachiesa di Sant’Agata V. M. alle ore 18.30 si è svoltala cerimonia religiosa. La messa è stata presiedutada Sua Eccellenza Monsignore Gerardo Pierro,che ha elogiato il nostro parroco per il suo grandeimpegno sociale e i suoi sforzi per i fratelli più

I

In occasione dei venticinque anni di sacerdozio, la comunità di Sant’Agata Irpina haorganizzato una grande festa in onore di Don Marco Russo.

In una foto di qualche anno fa, Don Marco con ilSanto Padre Giovanni Paolo II.

sfortunati e per il suo cammino di fede. Nel corsodella cerimonia hanno preso la parola il sindacodi Solofra e successivamente il sindaco di Preturodi Montoro Inferiore, paese nativo di don Marco.

Era presente anche la sua famiglia: il papàSabato e la mamma Rita, il fratello Giuseppe, lacognata Lucia e la sua adorabile nipotina Rita. Lacerimonia è stata bella e commovente.

Dopo la cerimonia religiosa si è proseguitocon i festeggiamenti e l’apertura del buffet,preparato dai fedeli più vicini a Don Marco.

C’erano tante cose buone: panini, pizzette,rustici e dolci di ogni specie. La festa si èconclusa con l’apertura della torta, con sopradisegnato il numero ordinale 25°, poi lospumante e la foto con i parenti e tutti ifedeli presenti.

Infine c’è stato un applauso ed unringraziamento per il nostro Don Marco! Simone

a cura della V B di Fratta

a 50 anni ormai stupiscono gli occhi di noibambini. Sono gli ometti blu: i Puffi di cui sonostati prodotti ben 414 episodi nella serie televisivarealizzata in America negli anni ’80 da Hanna &Barbera e poi arrivata in Italia nel 1982.

Però dovete sapere che l’anno dinascita vero e proprio dei Puffi è il1958, quando apparvero sotto formadi fumetti creati dalla fantasia deldisegnatore belga PierreCulliford, in arte Peyo. Nel 1967il cinema trasmise il cartoneanimato in bianco e nero con iltitolo “Le avventure dei Puffi”;la tv fece il resto dei cartoni perfar continuare la serie e pensate, lestorie di questi simpatici personaggisono state tradotte in ben 25 lingue,compreso l’arabo.

Sono alti poco più di due mele gliometti con le calzamaglie e il cappello bianco,vivono in grandi funghi colorati e il loro villaggiosi chiama Pufflandia. Qui i Puffi giocano elavorano, si divertono, si riposano, ma soprattuttoinsieme lottano contro il perfido Gargamella e ilsuo gatto Birba. Sapete quanti sono i piccoli omettiblu? Sono 105, ognuno ha il suo fungo, la suapersonalità e il suo carattere che sono benrappresentati dal loro nome ( Golosone,Brontolone, Segugio, Forzuto…), ma tre personaggisono diversi: c’è il Grande Puffo, il più grande evecchio di tutti che inventa pozioni magiche e dàconsigli, il malefico Gargamella che minaccia laserenità del villaggio, Puffetta, creata dallo stessomago per portare confusione, ma trasformata dalGrande Puffo in una bella, bionda e simpaticapuffina senza mente, ma molto brava a “sbatterele ciglia” e a far innamorare tutti di lei.

Ma perché i Puffi hanno tutto questosuccesso? Perché vivono in un mondo che non

D

Nel mondo dipinto di blu i Puffifesteggiano cinquanta anni!

Mi guardo intorno

Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri PuffiPuffiPuffiPuffiPuffi!!!!!

invecchia mai e quindi non saranno mai fuorimoda. Essi vivono in un eterno presente; le lorostorie molto interessanti raccontano piccoli eventidi vita quotidiana dandoci saggi consigli di

comportamento. Nelle loro avventure aPufflandia emerge spesso lo scontro

tra il bene e il male, ma il messaggioper noi bambini è che con impegno

e solidarietà il bene riesce atrionfare sempre!

Ed ora cantiamo insiemeil ritornello della sigla televisiva:

“Chi siano non lo so,“Chi siano non lo so,“Chi siano non lo so,“Chi siano non lo so,“Chi siano non lo so,gli strani ometti blu,gli strani ometti blu,gli strani ometti blu,gli strani ometti blu,gli strani ometti blu,sono alti suppergiùsono alti suppergiùsono alti suppergiùsono alti suppergiùsono alti suppergiù

due mele e poco più”.due mele e poco più”.due mele e poco più”.due mele e poco più”.due mele e poco più”.

Benedetta, Luana,Viviana,Giuseppe, Gianmarco, Errico, Raffaele

Una curiositàUna curiositàUna curiositàUna curiositàUna curiosità

I Puffi sono noti in tutto il mondo; nel 2006sono stati utilizzati anche per decorare dellebustine di zucchero: un’occasione ghiotta per itanti collezionisti!

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a cura della V B di Fratta

n tutto il mondo ci sonomigliaia di piante in viad’estinzione, ma alcuni scienziatistanno cercando di salvarle.Hanno creato delle Banche delGermoplasma dove si conservano isemi e altro materiale genetico(spore, polline) delle specie arischio per poi riutilizzarle ungiorno garantendone lasopravvivenza.

Di queste banche, sparse invari stati, la più importante si trovaa sud di Londra, ma ce ne sonomolte anche in diversi OrtiBotanici italiani. A Pavia, ilprofessor Graziano Rossi,insegnante di BotanicaAmbientale ed Applicata pressol’Università pavese, sta cercando disalvare alcune specie selvatichepreistoriche. Il suo laboratorio èuna stanza molto luminosacircondata da una serie difrigoriferi massicci che in realtàsono germinatoi nei quali si regolala temperatura del giorno e dellanotte. Egli “inganna” così alcunepiante convincendole di essere allaluce del sole e farle germogliarepiù velocemente.

Quando i semi iniziano aprodurre le prime foglioline, ilprofessore ne manda una parte adanalizzare per dimostrare chesono ancora vivi, mentre un’altraparte di essi viene lasciata neifreezer dove subiscono unprocesso di essiccamento. Qui

«Osserv«Osserv«Osserv«Osserv«Osservo il mondo co il mondo co il mondo co il mondo co il mondo che mi che mi che mi che mi che mi ciririririrccccconda»onda»onda»onda»onda»

I rimangono dai 15 ai 30 giorni aduna temperatura di 10-15 gradicentigradi. Poi vengono trasferitiin altri frigoriferi per 30-60 giorniad una temperatura di 0 e -5gradi, infine vengono depositatinelle Banche del Germoplasmae lasciati vivere vari anni ad unatemperatura di -20 gradi. È cosiche si assicura la sopravvivenzadelle piante destinate ascomparire, oltre che di quelladell’uomo.

Ma non tutti gliesperimenti si fanno neifrigoriferi. Rossi e la sua équipeinfatti hanno provato a farcrescere in semplici orti una dellecento piante italiane più a rischiodi estinzione: la Marsileaquadrifoglia, una felce distruttaper anni perché considerataun’infestante delle risaie, cheoggi però sopravvive in treminuscoli siti del pavese.

Allora, cosa succederebbese scoppiasse un’improvvisamalattia delle piante? Nientepaura! Ci penserebbero gliscienziati a ricominciare aselezionarle partendo dai loroprogenitori selvatici. Pertanto ilprof. Rossi ci invita a noncalpestare mai le piante,potrebbero essere “parenti”lontani di specie in viad’estinzione.

Gerarda, Anna Chiara, Francesca,Rosaria, Franci, Vincenzo, Francesco

La banca della La banca della La banca della La banca della La banca della NaturaNaturaNaturaNaturaNaturaNon solo gli animali, ma anche le piante sono inpericolo di estinzione! Gli scienziati ed i botanici sonoall’opera per salvarle con qualunque mezzo.

I vasiI vasiI vasiI vasiI vasi

Vasi, tecnica mista con pitturaa cera.

Sezione A, scuola dell’infanziadi Sant’Agata Irpina

a cura della III A di Sant’Agata Irpina

a Convenzione dei diritti dei bambini è undocumento scritto in arabo, cinese, inglese, francese,russo e spagnolo, composto da 54 articoli, tutti digrande valore, dove il bambino è considerato unsoggetto capace di esprimersi, di valutare e in certicasi di prendere decisioni responsabili.

Visto che lo spazio a nostra disposizione sullepagine del giornalino non è tanto, abbiamo scelto dipubblicare solo alcuni diritti, quelli cioè chemaggiormente ci hanno interessato e che hannoanimato le nostre discussioni.

ArArArArArt. 1t. 1t. 1t. 1t. 133333: Il bambino ha il diritto di esprimersiliberamente con la parola, lo scritto, il disegno, lastampa, ecc.

ArArArArArt. 1t. 1t. 1t. 1t. 166666: Il bambino deve essere rispettatonella sua vita privata.

ArArArArArt. 1t. 1t. 1t. 1t. 188888: I genitori devono curare l’educazionee lo sviluppo del bambino.

Art. 26:Art. 26:Art. 26:Art. 26:Art. 26: Ogni bambino deve essere assistito incaso di malattia.

ArArArArArt. 2t. 2t. 2t. 2t. 277777: Ogni bambino ha il diritto a viverebene.

L

I diritti dei I diritti dei I diritti dei I diritti dei I diritti dei bambinibambinibambinibambinibambini

rima di intraprendere il Progetto Lettura,

nessuno di noi sapeva che cosa fossero i diritti dei

bambini, nè tanto meno quali fossero.

Ora che a fine percorso abbiamo imparato a

conoscerli bene, vogliamo renderli chiari anche a

tutti gli altri bambini che come noi leggono e

partecipano alla stesura del giornalino scolastico.

È importante che i bambini conoscano i

propri diritti perché solo così è possibile aiutare

concretamente chi è in difficoltà e anche perché da

grandi si ricorderanno di rispettarli.

P

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Mi guardo intorno

In classe abbiamo scoperto che i nostri diritti sono tanti:abbiamo il diritto allo studio, alle cure mediche, al gioco e alvivere bene!

ArArArArArt. 3t. 3t. 3t. 3t. 311111: Il bambino ha il diritto di giocare edi sfogarsi.

Forza, allora, diventiamo tutti messaggeridei diritti dei bambini e diffondiamo le ideeintorno a noi!

Impariamo a difendere i bambini chevedono i loro diritti negati, pretendiamo chequesti diritti vengano rispettati dalle istituzioni edagli adulti. Tutti i bambini hanno diritto allafelicità!

«La Convenzione dei diritti dei bambini» è il titolo del librorealizzato dagli alunni di classe III A del plesso di Sant’AgataIrpina. Nella pagina, «L’albero dei diritti», disegno di Andrea.

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La nostra La nostra La nostra La nostra La nostra RecitaRecitaRecitaRecitaRecitaa cura della V A di Cappuccini

ella mia scuola quando finisce l’annoscolastico si fa sempre una recita di fine anno esono state sempre tutte belle ma questa di NotreDame de Paris per me è la più bella.

Non so spiegarvi il perché! Quando si fannole prove di ballo e drammatizzazione siamo quasitutti contenti, soprattutto io che recito la parte diEsmeralda (la protagonista). Ogni volta miemoziono tanto. La storia racconta l’amoreinfelice di Quasimodo, un campanaro storpio chevive isolato nella cattedrale di Notre Dame, perEsmeralda, una bella gitana che però non loricambia. Non comprende che Quasimodo è ilsolo ad amarla col cuore; invece Febo, l’altroprotagonista, conquista subito il cuore della bella

N

Ogni anno un’emozione nuova: quest’annomettiamo in scena il Gobbo di Notre Dame!

Espressività

gitana pur essendo un uomo superficiale e falso.Alla fine dopo tanti colpi di scena Esmeraldacomprende che quest’uomo così brutto egrossolano è invece una persona tenera e pienadi amore. Un amore che lo porterà a seguire ladonna che ama nella sventura e oltre la vitaterrena.

Non vedo l’ora di esibirmi con gli amici permostrare a tutti i genitori il lavoro che abbiamofatto, anche se so che a quel punto sarà terminatol’anno scolastico e dovrò salutare gli amici e lemaestre che in questi cinque anni mi hannoaccompagnato nelle situazioni più difficili.

Giovanna

Quest’anno, per il Progetto Lettura, abbiamo letto il Gobbo di Notre Dame cherappresenteremo con tutti i bambini della scuola elementare di Cappuccini a fine anno scolasticopresso il Centro Asi.

A noi è piaciuta molto la storia del Gobbo, che parla di amore e odio e si svolge a Parigi,capitale della Francia. I protagonisti sono Esmeralda la zingara, Quasimodo il campanaro, Feboil capitano delle guardie e l’arcidiacono della cattedrale Frollo. Tra disegni, questionari e balli cisiamo cimentati negli acrostici e ora ve ne proponiamo un paio.

QQQQQuando eri piccolo non eri tanto

UUUUUmano, ma avevi tanto

AAAAAmore nel tuo cuore, tu per Frollo

SSSSSei un mostro, però

IIIIIl

MMMMMostro in te

nOOOOOn esiste, non ascoltare l’arci-

DDDDDiacono, lui ti...

OOOOOdia.

Il gobbo di Notre DameIl gobbo di Notre DameIl gobbo di Notre DameIl gobbo di Notre DameIl gobbo di Notre Dame

QQQQQuasimodo piccino,

UUUUUu giorno sulle scale della chiesa ti trova Frollo

AAAAAvevi un grande cuore, ma il tuo corpo era mostruo-

SSSSSo. Frollo ti ha rinchiuso con le tue campane.

IIIIIl campanaro, un giorno, ha visto una bella zingara,

MMMMMa non riuscì a prendere il suo cuore.

OOOOOh, Quasimodo guardando Esmeralda...

DDDDDentro hai provato l’amore e con lei hai scelto di

mOOOOOrire!!!

a cura della II A di Cappuccini

Il parco del Il parco del Il parco del Il parco del Il parco del RispettoRispettoRispettoRispettoRispettoa cura della I A di Fratta

M

I bambini di classe prima hanno letto una bella storiache insegna il rispetto delle regole.

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Attività didattiche

Ecco alcune schede di verifica e di rinforzo eseguite dai bambini di cinque anni nell’ambito del progetto“Multimedialità nella scuola dell’infanzia”.

Gioco e imparo con il computerGioco e imparo con il computerGioco e imparo con il computerGioco e imparo con il computerGioco e imparo con il computera cura della scuola dell’infanzia di Fratta

TTTTTUTTIUTTIUTTIUTTIUTTI SULLASULLASULLASULLASULLA MONGOLFIERAMONGOLFIERAMONGOLFIERAMONGOLFIERAMONGOLFIERADELLDELLDELLDELLDELL’’’’’AMICIZIAAMICIZIAAMICIZIAAMICIZIAAMICIZIA

Benvenuti a bordo bambini!Tra poco partiremoe la città sorvoleremo.Vi porterò a vederepiù di cento meraviglie:parchi, strade e famigliedella magica città.Molte cose scoprirete,usanze nuove capiretee cibi strani assaggerete.Ma attenzione!Miei cari visitatorial ritorno da questo viaggiodovrete portare a tuttiun messaggio:rispetto amore e solidarietàsono la ricetta della felicità!

arco ha deciso un giorno di fare una passeggiata inmongolfiera. Dall’alto ha visto un grande parco, pieno di fioried ha deciso di andarlo a visitare.

All’ingresso del parco ha trovato un cartello con soprascritto Parco del rispetto. Che strano nome - pensa Marco -

chissà perché l’hanno chiamato così!Dopo qualche passo vede un chiosco con tanti

panini e una lunga fila di bambini. Marco scavalcala fila a gomitate per essere servito subito ma vienerimproverato dal barista. Con un filo di voce siscusa con tutti e si mette in coda alla fila.

In un campetto di calcio vede dei bimbi giocare: Marconon resiste e si lancia all’inseguimento della palla senza badare agli spintoni che dà aglialtri compagni ed alla polvere che solleva. Anche qui viene rimproverato. Ma non sa cheper giocare bisogna rispettare delle regole? Marco si mortifica e per questo i compagni glispiegano che è tutta una questione di rispetto.

Ora ha capito perché il parco si chiama così!

Filastrocche in Filastrocche in Filastrocche in Filastrocche in Filastrocche in rimarimarimarimarima

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a cura della III B di Fratta

Tante rime in allegria.

LLLLL’’’’’ANANANANANAAAAATRATRATRATRATRA

Stava un’anatra a far covatutta fiera alle sue uova,però un po’ s’era stufatadi restare accovacciata,tutto il tempo sulla pagliaa dormir e a far la maglia.Un bel giorno, prova e provasi dischiusero le uova.

GGGGGLILILILILI UOMINIUOMINIUOMINIUOMINIUOMINI DELLADELLADELLADELLADELLA PREISTORIAPREISTORIAPREISTORIAPREISTORIAPREISTORIA

Gli uomini della preistoriaabitavano in cavernesenza luce, nè lanterne.Costruivano armi per cacciarebisonti e mammut da gustare.Mangiavano radici amare,sapevano appena parlaresi riunivano intorno al fuocoe i più piccoli... inventavano un gioco.

EEEEESSSSSTTTTTAAAAATETETETETE

Se le cicale cantano sugli alberi del viale;se il frumento è diventato giallo e ha i grani duri;se i fiumi hanno appena una vena d’acqua;se le rondini vanno alte fino a scomparire nel cielo;se nel giardino sono fioriti i girasoli;se la fontana mette voglia di bere;se si sente il ronzio della trebbiatrice nelle aie;se per la pioggia, il cielo tuona e lampeggia;se il pastore sale con il gregge ai pascoli più altivuol dire che è giunta l’estate.

DDDDDINININININOOOOO EEEEE S S S S SAAAAAURURURURUROOOOO

Dino e Sauro brontolonison due lucertoloni,son gemelli, son fratelliimpossibili e ribelli.

Dino e Sauro nella forestahanno voglia di giocare,se fa caldo vanno al mare

si divertono a nuotare.Con gli amici in allegria

fanno giochi divertenti,ritornano sempre a casasoddisfatti e sorridenti.Dopo cena vanno a lettosi raccontano le storie,sbadigliandofan la nannatra le braccia della mamma.

Un mondoUn mondoUn mondoUn mondoUn mondopiù pulitopiù pulitopiù pulitopiù pulitopiù pulito

Se osserverete tuttele regole potreteavere, come ibambini di classeprima, il “diplomadel piccoloecologista”.

Classe I A,plesso di Cappuccini

«L«L«L«L«Leggeggeggeggeggo, penso, invo, penso, invo, penso, invo, penso, invo, penso, invento»ento»ento»ento»ento»

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Attività didattiche

La mia maestra diLa mia maestra diLa mia maestra diLa mia maestra diLa mia maestra dimatematicamatematicamatematicamatematicamatematicaa cura della III A di FrattaGli alunni di classe terza ci presentano laloro maestra di matematica.

G

Dolci saluti da...Dolci saluti da...Dolci saluti da...Dolci saluti da...Dolci saluti da...

Classe V B, plesso di Fratta

erarda è la mia maestra di matematica ed ha 44anni, lei è sposata ed ha due figlie, vive a Benevento ed ognimattina si sveglia molto presto per arrivare a scuola in orario,infatti è sempre molto puntuale. I suoi occhi sono marroncini,mentre i capelli sono un po’ ondulati e più scuri degli occhi.Ha un naso abbastanza sottile e le labbra non molto carnose.

È alta circa un metro e sessanta e la sua corporatura èmolto gradevole, infatti è molto snella, slanciata e magra. Ellasi trucca moderatamente. La sua voce è abbastanza squillantee quando la facciamo innervosire è solita urlare perché amal’educazione e il silenzio e non apprezza i bambini che nonascoltano. Il suo sport preferito è il footing e non praticanessun’altra attività sportiva.

Lei non ama la carne e i dolci mentre impazzisce per ilpesce, la pizza e la pasta, ma preferibilmente con il sugo. Beveil caffè, ma solo se corto e amaro.

La mia maestra desidererebbe tantissimo viaggiare, macome ogni mamma mette al primo posto la sua famiglia,rinunciando a questo sogno. Ella pratica moderatamente loshopping, infatti quando esce di casa per andare in giro per inegozi compra solo cose utili come abitini per le sue figlie,gioielli non molto vistosi per lei, libri interessanti da leggeree cose utili per la sua casa. La maestra Gerarda veste in modoclassico anche se in qualcheoccasione ama indossare la tuta daginnastica.

È una persona molto ordinata,saggia e precisa, maniaca dell’ordinee della pulizia, infatti si innervosiscequando sporchiamo l’aula facendocadere le carte per terra.

La mia maestra è molto calmae paziente e per questo si dedicamolto al ricamo, le piace ancheprendere il sole.

Io le sono affezionato perchésento che anche lei mi vuole bene.

Mario

PPPPProgetto lrogetto lrogetto lrogetto lrogetto letturaetturaetturaetturaettura

Quest’anno abbiamoveramente capito quanto siaimportante leggere!

Classe III A,plesso di Cappuccini

Contenti siamose qua restiamo,tristi se ce ne andiamo.La scuola non vorremmo lasciare,le maestre ci dispiace abbandonare.Continuare bisogna nel cammino,non si può rimanere piccolino.Noi siamo come Peter Pan,crescere non vogliam.La scuola è un divertimento,vivila in ogni momento.Noi vogliamo protestare:- Non ce ne vogliamo andare!Siamo partiti piccini,siamo arrivati ragazzini.Ora sappiamo far tutto:scrivere, leggere, disegnare, giocare;ma forse abbiamo ancora da imparare.La scuola è un ridere, piangere, urlare,è la forza per continuare!È il nostro modo per salutarechi fin qui ci ha fatto arrivare.Volete sapere chi siamo?Allegri, simpatici, uniti,i mitici alunni di 5° Bche vi penseranno ogni dì!!!

1 -1 -1 -1 -1 - Vola da un fiore all’altro ed è variopinta.2 -2 -2 -2 -2 - Ha la proboscide.3 -3 -3 -3 -3 - Assomiglia al merluzzo e il suo nome finisce in ...ello.4 -4 -4 -4 -4 - Mammifero con il corpo ricoperto di aculei.5 -5 -5 -5 -5 - Ha quattro zampe ed abbaia.6 -6 -6 -6 -6 - È simile alla foca.7 -7 -7 -7 -7 - Roditore ghiotto di formaggio.88888 - È un rettile e porta in groppa il carapace.99999 - Ha la pelliccia candida.1111100000 - Vive nello stagno e ha la pelle verde.1111111111 - È carnivoro e goloso di miele.

a cura della III A di FrattaCompleta lo schema e scopri il nome dell’animalenascosto nella prima colonna: è un uccello.

Il cruciverba degli Il cruciverba degli Il cruciverba degli Il cruciverba degli Il cruciverba degli animalianimalianimalianimalianimali

Giochi e passatempi

L’esploratore giapponeseL’esploratore giapponeseL’esploratore giapponeseL’esploratore giapponeseL’esploratore giapponese

TTTTTrrrrraduci il moaduci il moaduci il moaduci il moaduci il motttttttttto delo delo delo delo delcoraggiosissimo esploratorecoraggiosissimo esploratorecoraggiosissimo esploratorecoraggiosissimo esploratorecoraggiosissimo esploratoregiapponese, giapponese, giapponese, giapponese, giapponese, aiutandoti conaiutandoti conaiutandoti conaiutandoti conaiutandoti coni simbolii simbolii simbolii simbolii simboli pr pr pr pr presenti sul fesenti sul fesenti sul fesenti sul fesenti sul fogogogogoglio.lio.lio.lio.lio.Attenzione, un gorilla inAttenzione, un gorilla inAttenzione, un gorilla inAttenzione, un gorilla inAttenzione, un gorilla invena di scherzi ha portatovena di scherzi ha portatovena di scherzi ha portatovena di scherzi ha portatovena di scherzi ha portatovia il pezzo mancante!via il pezzo mancante!via il pezzo mancante!via il pezzo mancante!via il pezzo mancante!

a cura di Teresa Ferraiuolo

Il bambino èIl bambino èIl bambino èIl bambino èIl bambino è

Vorrei approfittare del giornalino quale spazio aperto emomento di condivisione per dire alcuni affettuosi grazie.

Grazie ai colleghi e alle colleghe con cui ho lavorato, per laloro simpatia oltre che professionalità. Grazie a tutti i bambini ele bambine che durante l’attività didattica sono stati semprepronti a sostenere con un applauso, con un complimento ed unsorriso i successi dei compagni.

Ma un grazie speciale a tre alunni in particolare.Grazie a Luciano, perché mi ha ricordato che si può

insegnare anche giocando.Grazie a Errico, perché mi ha ricordato che “insegnare

significa far capire che qualcosa è possibile” e che quindi senzafiducia, motivazione ed entusiasmo non si arriva da nessunaparte.

E grazie ad un altro bambino di nome Luciano per mille emille motivi, per i suoi grandi occhi aperti e curiosi e perché miha ricordato che “invece il cento c’è”.

Il bambinoè fatto di cento.Il bambino hacento linguecento mani

cento pensiericento modi di pensaredi giocare e di parlarecento sempre centomodi di ascoltare

di stupire di amarecento allegrie

per cantare e capirecento mondida scoprire

cento mondida inventarecento mondida sognare.

Il bambino hacento lingue

(e poi cento cento cento)ma gliene rubano novantanove.

La scuola e la culturagli separano la testa dal corpo.

Gli dicono:di pensare senza mani

di fare senza testadi ascoltare e di non parlare

di capire senza allegriedi amare e di stupirsi

solo a Pasqua e a Natale.Gli dicono:

di scoprire il mondo che già c’èe di cento

gliene rubano novantanove.Gli dicono:

che il gioco e il lavorola realtà e la fantasia

la scienza e l’immaginazioneil cielo e la terra

la ragione e il sognosono cose

che non stanno insieme.Gli dicono insommache il cento non c’è.

Il bambino dice:invece il cento c’è.

Loris Malaguzzi

Invece il cento c’èInvece il cento c’èInvece il cento c’èInvece il cento c’èInvece il cento c’è

fatto di fatto di fatto di fatto di fatto di centocentocentocentocento!!!!!