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Seconda lezione

LA “CONDOTTA” EIL “NON TIRARE AL GUINZAGLIO”

di Serena GalleaniL’insegnamento a muoversi stando al nostro fianco, mantenendo la costante attenzione del cane.

Perché il cane “tira al guinzaglio” e come correggere questo sgradevole comportamento.

Numero 13 - Giugno 2008

www.continentalidaferma.it (Pagina 1 di 2)

RUBRICAD’EDUCAZIONEDI BASE

Il problema del cane che tira al guin-zaglio è uno dei più comuni che puòincontrare il proprietario di un cane,soprattutto se di grande taglia.Insegnare al nostro cane a passeg-giare tranquillamente al fianco eda prestarci attenzione quando glie-la chiediamo, è una delle cose piùimportanti che fin da cucciolo deveimparare.Questo potrebbe risparmiarci mol-to lavoro in futuro!!Per evitare che quando usciamo conlui la passeggiata diventi una tor-tura, è quindi importante mettere dasubito a punto la condotta al guin-zaglio.Specialmente se il cane è di tagliamedio/grande, molte persone opta-no per l’utilizzo di collari a stroz-zo; ma se questi non sono usati cor-rettamente ed integrati ad un pro-gramma di educazione mirato alloscopo, non portano alla risoluzionedel problema ma provocano sologrossi disagi al cane.La comprensione del lavoro saràsicuramente più semplice e piace-

vole per entrambi se integrata dallatecnica del “rinforzo positivo” (ov-vero il premio, come spiegato nellalezione precedente).

Concentriamo la nostra attenzionesu due fasi del lavoro:

1. la “condotta” vera e pro-pria, in cui cercheremo diavere il cane sotto control-lo nei momenti in cui ce nesia realmente bisogno: peresempio, attraversare unastrada, lasciar passare unviandante, incrociare un al-tro cane, ecc.

2. l’addestramento a “nontirare”. Per cani “tiratori”l’insegnamento alla condot-ta con il guinzaglio non èsufficiente ad indurre ilcane a non tirare più. Per-tanto è necessario un ulte-riore educazione mirata alloscopo.

La “condotta” è un esercizio checonsiste nell’insegnare al cane a

mantenere la posizione vicino a noidurante il movimento con varie an-dature (normale, di corsa, lenta).Iniziamo a lavorare con il cane incasa, dove non ci sono molte distra-zioni e dove sarà più disposto e piùfacilitato ad apprendere il nuovoesercizio.

Fase di lavoro:• chiediamo al cane di guar-

darci (vedi lezione prece-dente) e aiutiamolo a met-tersi al nostro fianco;

• stiamo fermi con lui in at-tenzione, diciamogli “bra-vo!” e rinforziamo con unbocconcino;

• sempre mentre ci guardafacciamo uno o due passi,rinforziamo mentre siamoin movimento e fermiamo-ci dicendo “bravo!” e poidiamogli il boccone;

• ripetiamo questa sequenzaaumentando ogni volta ilnumero di passi;

• quando il cane ha imparato

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L’esercizio dell’attenzione (Pagina 2 di 2)www.continentalidaferma.ita mantenere la posizionecorretta per almeno unaventina di passi, inseriremoil comando vocale “piede”(ognuno può scegliere chetipo di parola associare aquesto comportamento) pri-ma di partire;

• continuiamo ad allenare ilcane pronunciando il co-mando prima di partire eaumentando il numero dipassi e facendo dei cambia-menti di direzione. Inse-gniamogli a seguire il piùpossibile il nostro corpo;

• inseriamo poi un program-ma a rinforzi variabili: nonrinforziamo più ad ogniesercizio ma saltuariamen-te. Non dimentichiamociinvece di lodarlo ogni voltacon un bel “bravo!”.

Una volta raggiunto l’obbiettivo incasa, lavoriamo in giardino oppurein un posto non molto affollato, perpoi passare gradualmente a situa-zioni più distraenti fino a riuscire agestire il cane anche in condizionidecisamente difficili (mercato, ne-gozi, centro, ecc..).Il fatto di avere il cane in attenzio-ne su di noi e al nostro passo, aiute-rà a non essere di intralcio per gli

altri e ad infondere tranquillità nelcane.

Avendo ottenuto una buona “con-dotta”, passiamo ora all’addestra-mento specifico a “non tirare” alguinzaglio.Perché i cani tirano al guinza-glio?I cani tirano al guinzaglio perchévogliono arrivare ovunque stiamoandando il più in fretta possibile equindi esplorare, annusare tutto ciòche possono. Seguirli rappresentaper loro il premio migliore e se noiglielo consentiamo, premiamo invo-lontariamente questo comporta-mento.Se a nostra volta tiriamo il cane pertenerlo vicino a noi, otterremo solol’effetto contrario: il cane d’istintotirerà ancora più forte per allonta-narsi (facciamo una prova: se qual-cuno ci tira un braccio, il nostroistinto sarà quello di tirare dallaparte opposta per liberarci dalla pre-sa).Sarà corretto invece lavorare nelmodo seguente.

Fase di lavoro:• camminiamo con il cane al

fianco, tenendo il guinza-glio morbido, senza dargli

attenzione;• appena tira fermiamoci bru-

scamente;• giriamoci e camminiamo

dalla parte opposta;• dopo brevi ripetizioni avan-

ti e indietro il cane ci guar-derà e starà al nostro fian-co, diremo “bravo!” e rin-forziamo con un premio;

• cerchiamo di rinforzare nelmomento esatto in cui ilcane vi guarda.

Con questa tecnica il cane capiràche se tira non raggiungerà maiquello che vuole e che la passeg-giata non andrà avanti. In più asso-cerà il fatto che, stando vicino a noi,verrà premiato, lodato e raggiunge-rà comunque il suo obiettivo edu-catamente.La passeggiata è il momento piùbello in cui cane e padrone convi-vono un momento di interazione ecomunicazione molto forte.Se diventa uno stress per entrambila sottile linea di dialogo si inter-rompe e ritrovarla a volte può esse-re faticoso.È il lavoro più duro e lungo da farema ne vale la pena sia per noi cheper il nostro cane.La perseveranza verrà immancabil-mente premiata!