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…dipendendo ordinariamente dall’educazione la condotta di tutta la vita

(S. Maddalena)

a.s. 2018-2019 a.s.2019-2020 a.s. 2020-2021

Scuola Primaria

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PREAMBOLO

ll Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) descritto nel presente documento è progettato, redatto e condiviso ai sensi dell'art. 3 del Regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 sostituito dall'art.1, comma 14 della legge n° 107 del 2015.

“...l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei sapere delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle realtà locali.” (art.1, comma 1, Legge n° 107 del 2015)

Per questo, il PTOF è il documento fondamentale costitutivo dell'identità educativa, culturale e progettuale dell'istituzione scolastica, della quale esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa. La rilevazione dei bisogni del territorio, la loro analisi, la programmazione dell'offerta in applicazione dei requisiti cogenti indicati dal legislatore, la progettazione condivisa con gli stakeholders, l'erogazione del servizio, il suo monitoraggio in una prospettiva di continuo miglioramento che attinga anche dal Rapporto di Autovalutazione sono i processi che in-formano il PTOF e ne fanno “la carta d'identità” della scuola.

Nell'anno scolastico 2018/2019, l'Istituto “Barbara Melzi” delle Figlie della Carità Canossiane, comprende al suo interno i seguenti ordini e gradi di scuola:

- una scuola dell'Infanzia;

- una scuola Primaria;

- una scuola Secondaria di Primo Grado;

Tre scuole Secondarie di Secondo Grado:

- Liceo delle scienze umane;

- Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale,

- Istituto professionale Servizi per la sanità e l’Assistenza sociale.

Complessivamente, sono circa 800 le famiglie che ogni giorno affidano i loro figli all'Istituto; con loro si instaura un rapporto di reciprocità e fiducia finalizzato a far crescere le ragazze e i ragazzi sia sul versante scolastico, sia su quello educativo.

Per questo il PTOF è costituito da una parte comune a tutti gli ordini e gradi di scuola e da una parte diversificata a seconda del grado di scuola (infanzia, primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado); l'indice posto all'inizio dei documenti esplicita la scansione di questi punti e permette di individuare gli elementi ricorrenti e quelli puntuali, i processi trasversali e quelli longitudinali all'interno dell'organizzazione scolastica.

Nel mese di settembre verrà allegata la programmazione analitica dell’anno scolastico che inizia. Tale allegato è da considerarsi parte integrante del PTOF.

Il PTOF, in applicazione del comma 14 dell'art.1 della Legge 107/2015, è elaborato dai vari Organi collegiali dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Direttore di plesso in collaborazione con i tre coordinatori delle attività formative ed educative. Gli indirizzi del Piano sono stati condivisi con la componente genitori e studenti dei Consigli d'Istituto, il Consiglio di Plesso (caratteristica organizzativa della Scuola Paritaria) lo ha approvato. Il Piano può essere rivisto annualmente.

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INDICE

PRIMA PARTE

L'ISTITUTO “BARBARA MELZI” DELLE FIGLIE DELLA CARITA' CANOSSIANE DI LEGNANO

1. IL SOGGETTO FORMATIVO

1.1 Una presenza storica

1.2 Una presenza che educa

1.3 Una presenza unitaria

1.4 I processi e i servizi di supporto all'attività formativa

2. IL TERRITORIO E I SUOI BISOGNI

2.1 Coordinate socio-economiche

2.2 Il networking e gli share-holders

2.3 La formazione continua del personale

3. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO TRIENNALE

3.1 Il Rapporto di Auto Valutazione 2018

3.1.1 Priorità e traguardi

3.1.2 Processi e obiettivi

SECONDA PARTE

L'OFFERTA FORMATIVA PER IL TRIENNIO 2018-2020 DELLA SCUOLA PRIMARIA

1. LA SCUOLA PRIMARIA

2. ORGANIGRAMMA

3. INFRASTRUTTURE PER LA DIDATTICA E IL TEMPO LIBERO

4. ORARIO CURRICOLARE

5. PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA E IL SUO PERCORSO

6. PATTO EDUCATIVO SCUOLA FAMIGLIA

7. METODOLOGIA

8. VALUTAZIONE

8.1 Valutazione del comportamento

9. PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI

9.1 Diritto allo studio per un’educazione inclusiva

9.2 Valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali

9.3 Assistenza domiciliare

10. PROGETTI

11. USCITE DIDATTICHE E VISITE GUIDATE

12. ATTIVITA’ EXTRA CURRICOLARI

13. ATTUAZIONE DEL PTOF TRIENNALE E ORGANISMI COINVOLTI

14. DALL'AUTOVALUTAZIONE AL PIANO DI MIGLIORAMENTO

ALLEGATO: Percorso formativo per gli a.s. 2018/2019 – 2019/2020 – 2020/2021

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PRIMA PARTE

L’ISTITUTO “BARBARA MELZI” DELLE FIGLIE DELLA CARITA' CANOSSIANE DI LEGNANO

1. IL SOGGETTO FORMATIVO

La presenza dell'Istituto “Barbara Melzi” a Legnano ha segnato in modo profondo il territorio in quanto intere generazioni di giovani hanno potuto ricevere una formazione professionale e un'educazione di senso che hanno permesso loro non solo di affrontare i problemi concreti di ogni giorno, ma di accogliere con maturità le sfide educative e culturali che, in quasi 170 anni di presenza, hanno caratterizzato la storia di queste terre, il profilo del nostro popolo. Per questo, per comprendere l'offerta formativa dell'Istituto “Barbara Melzi” delle Figlie della carità canossiane, occorre partire da una sintetica descrizione di questo luogo antico e autentico, con le radici, colme di gratitudine, nella tradizione e lo sguardo, carico di speranza, rivolto al futuro.

1.1 Una presenza storica

Correva l'anno 1849, quando Barbara, figlia del conte Francesco Melzi, prendeva i voti per diventare suora canossiana. Il padre subordinava il proprio consenso alla monacazione della figlia ad una condizione: che le opere buone compiute dalle Canossiane presso via della Chiusa in Milano si estendessero anche alle campagne ed in particolare ai suoi coloni di Legnanello. Così, nel 1850 Francesco Melzi donava alcuni stabili siti in Legnanello alla figlia Barbara per fondare “una casa per le figlie della Carità, intenta specialmente alla educazione ed alla istruzione religiosa e civile delle fanciulle povere del contado”. Al momento della sua attivazione, avvenuta nello stesso 1850, la scuola per ragazze, fortemente voluta dal conte Francesco Melzi, contava solamente 10 alunne a cui venivano insegnati i primi rudimenti della lettura, della scrittura e, naturalmente, il catechismo. Rapidamente il loro numero sarebbe andato aumentando: nel 1860 le fanciulle iscritte erano 120! Ma le diserzioni, oggi parleremmo di abbandono scolastico, erano molte e, spesso, la popolazione studentesca finiva per dimezzarsi nel corso dello stesso anno! Nel 1861 la scuola di Legnanello si completava con l’istituzione dell’asilo e della Scuola Normale per la preparazione delle maestre destinate all’insegnamento nei comuni rurali. Infatti, dopo i 12 anni, quando terminava l’obbligo scolastico, le alunne più intelligenti e volonterose che non avevano necessità di mettersi subito a guadagnare, andando a lavorare in campagna o nelle filande frequentavano il corso. Il territorio legnanese offriva molte possibilità di lavoro e tante erano le giovani che vi accorrevano per prestare la propria mano d'opera; così, a metà degli anni '90 nasce la scuola per forestiere” con lo scopo di accogliere le fanciulle del contado circostante Legnano. La scuola invernale era essenzialmente una scuola di lavoro: nei mesi durante i quali le filande erano chiuse o le ragazze non erano oberate dai lavori della campagna, venivano insegnati loro il cucito, il rammendo, la confezione di indumenti, il ricamo, che era la maggior attrattiva per queste ragazze perché indispensabile per formare il corredo. Accanto alle esercitazioni pratiche, venivano anche impartite nozioni di religione per favorire la comprensione del messaggio evangelico come autentico stile di vita. Ma l’opera educativa della contessa Melzi e delle sue consorelle non si limitava all’istituzione di scuole in cui insegnare i rudimenti della lettura e della scrittura o i lavori femminili; fin dal 1850 era stato istituito un oratorio per fanciulle, seguito poco dopo da un’analoga istituzione rivolta alle donne sposate e alle madri. Oggi lo chiameremmo sportello di consulenza psicologica, forse consultorio, forse, più semplicemente, un luogo di aggregazione per donne giovani e sposate in cui condividere gioie e dolori, timori e sogni. Ecco, questi sono i primi passi all'origine delle nostre scuole: un nobile che vuole che i propri lavoratori ricevano le cure morali e materiali delle madri canossiane, una scuola professionale per migliorare le condizioni di vita delle ragazze del territorio, l'istruzione per le forestiere che non sapevano né leggere, né scrivere, un luogo di condivisione per chi, in quei tempi, non era né ascoltato, né considerato! Siamo nella seconda metà dell'800, ma i bisogni intercettati sembrano gli stessi di oggi! Le periferie di oggi sono molto simili a quelle di un tempo; forse più complesse, ma sempre rivelano la fragilità della condizione umana e le sue profonde domande di senso!

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Così, con questa costante attenzione al territorio e ai suoi bisogni, nel 1945 viene inaugurata la Scuola media (Scuola secondaria di I grado) e l'anno successivo l'Istituto magistrale che, insieme alla Scuola magistrale, formerà intere generazioni di maestre della scuola dell'infanzia e della scuola primaria dell’Altomilanese.

Attualmente gli indirizzi di studio paritari attivati nell'Istituto sono:

Scuola Anno di attivazione Parità Coordinatore 2018_2019

Scuola dell'infanzia 1950 2000/2001 Robecchi Genoveffa

Scuola primaria 1850 1947 (parifica) Bosotti Marzia

Scuola secondaria di I grado a.s. 1945/1946 a.s. 2000/2001 Merlo Flavio

Liceo scienze umane Dal Liceo socio psicopedagogico (Brocca) già

Istituto magistrale

a.s. 2010/2011 Merlo Flavio

Liceo scienze umane opzione

economico sociale

Nuovo indirizzo

(Riforma Gelmini)

a.s. 2010/2011

a.s 2010/2011 Merlo Flavio

Istituto professionale Servizi per la

sanità e l’Assistenza sociale

(D.Lgs 162/2017)

Dall’Istituto professionale tecnico servizi socio-

sanitari,già progetto Egeria tecnico dei Servizi sociali

a.s 2010/2011 Merlo Flavio

1.2 Una presenza che educa

La formazione della persona è l'obiettivo che la scuola persegue, non da sola, ma attraverso il suo specifico che è la trasmissione alle nuove generazioni della ricchezza della tradizione. La formazione integrale della persona attraverso l'apprendimento si declina in tre azioni: distinguere, valutare e ordinare.

Distinguere. Occorre imparare a distinguere tra i dati (la realtà), i significati (cosa mi suggerisce la realtà), il senso (verso quale direzione mi portano i dati e le informazioni?) La scuola deve aiutare il ragazzo e il bambino a leggere la realtà e a comprenderla; questo accade nell'ora di lezione, ma investe naturalmente tutta la comunità scolastica.

Valutare. Valutare in che mondo si vorrebbe vivere, a quali valori dedicarsi e, di conseguenza, a quali regole aderire per poter raggiungere per sé e per gli al tri questi orizzonti di significato.

Ordinare. Ordinare quanto appreso nella propria vita e nei propri rapporti. In questo processo di dare ordine all'esistenza si armonizzano intelligenza e cuore, affetti e razionalità, sentimento e ragione; in questo modo, il ragazzo diventa riconoscibile a sé e agli altri.

Questa formazione della persona, queste azioni che si intersecano e generano il giovane adulto attingono forza e autenticità dalla dottrina della Chiesa cattolica e dal carisma canossiano. La donna e l'uomo sono fatti ad immagine e somiglianza di Dio e Dio stesso ha abbracciato la natura dell'uomo facendosi carne. Questo fatto in-forma l'esistenza di ciascuno e, di conseguenza, lo sguardo verso chi ci sta accanto. Una comunità di apprendimento che fa memoria di questo sa che l'educazione è la più importante delle messi, accoglie chiunque con simpatia, affronta le fragilità senza timore, non censura alcun aspetto dell'esistenza perché tutto è già stato abbracciato dal Verbo.

1.3 Una presenza unitaria

Consapevoli di questa storia e del compito a cui siamo chiamati, sappiamo che la scuola è una comunità di apprendimento in cui le risorse devono essere coordinate al meglio affinché sia possibile l'evento educativo. L'organizzazione è una leva educativa, non è solo un insieme di questioni burocratiche; una buona organizzazione favorisce il progetto educativo, una cattiva organizzazione lo affossa. Nello schema sono rappresentati gli organi volitivi delle singole scuole e della Comunità religiosa; insieme, essi danno vita al Consiglio di plesso.

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Accanto e insieme a questi organi volitivi, la vita dell'istituto prevede luoghi e momenti di condivisione formali così come previsto dalla normativa vigente quali il Collegio docenti, i Consigli di classe o sezione e altre forme di aggregazione per i docenti, Consiglio di Istituto e Assemblee di classe o sezione per i genitori e consiglio di interclasse specifico per la primaria, consiglio di intersezione specifico per l’infanzia e, per le superiori, Assemblee di classe e di Istituto per i ragazzi.

I momenti collegiali per i docenti sono rivolti al docente come persona e come professionista nella convinzione che si può essere maestri solo se si è discepoli, si può insegnare la propria disciplina solo si è disponibili a dialogare con le altre discipline perché l'orizzonte di senso dell'apprendimento non sia frammentato, ma unitario e la prospettiva di azione all'interno dell'organizzazione non sia particolaristica, ma olistica. La collegialità, pertanto, non è manifestazione di un pensiero comune, ma espressione di un ordine comune tra adulti (cfr. par. 1.2) impegnati a proporre ai ragazzi e ai bambini ciò che più li ha interessati nella giovinezza, ciò che hanno studiato e ora propongono con competenza e passione alle generazioni più giovani.

Il Consiglio di Istituto – uno per ciascun grado di scuola - è l'organo a cui partecipano i rappresentanti dei genitori (per le scuole secondarie di secondo grado, anche i rappresentati dei ragazzi) nominati tra quelli eletti nelle assemblee di classe o di sezione. I rappresentati dei genitori restano in carica massimo tre anni e comunque non oltre l'iscrizione del figlio presso l'Istituto; quelli degli studenti restano in carica un anno, ma il loro mandato può essere rinnovato.

Il Consiglio d'Istituto collabora con gli altri organi delle singole scuole al fine di arricchire la progettualità formativa ed educativa e condivide le linee guida sulla base delle quali il Collegio dei Docenti elabora il PTOF. Viene convocato almeno due volte all'anno.

Le Assemblee dei genitori interessano le famiglie di una medesima classe o sezione e rendono operativa la collaborazione tra docenti e insegnanti.

Accanto a questi momenti formali di condivisione, l'Istituto propone occasioni informali alle famiglie e ai docenti per confrontarsi su tematiche trasversali, ascoltare testimonianze, condividere momenti di convivialità ed opportunità di crescita personale e comunitaria.

Ogni grado di scuola predispone un Regolamento che disciplina la vita scolastica. L'iscrizione alla scuola implica l'adesione ai contenuti del Regolamento, che è reso disponibile in qualsiasi momento a tutti coloro che ne fanno richiesta e viene puntualmente distribuito all'inizio del primo anno di frequenza.

Legale rappresentante

m. Anna Galimberti

Direttore di plesso

m. Maria Angela Ravasio

Coordinatore Scuola Infanzia

m. G. Robecchi

Vice coordinatore Infanzia

ins. Arianna Gatti

Coordinatore Scuola Primaria

ins. Marzia Bosotti

Vice coordinatore Primaria

m.Renata Borghi

Coordinatore Scuole Secondarie

prof. Flavio Merlo

Vice coordinatore Secondaria I

grado prof. Monica Clavenna

Vice coordinatore Secondaria II grado

prof. Franca Farioli

Superiora comunità

m. Natalina Mossini

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1.4 I processi e i servizi comuni di supporto all'attività formativa

L'unitarietà dell'istituto in termini organizzativi si riverbera anche in alcuni processi/servizi comuni e nella condivisione di numerosi spazi. Sono comuni a tutti i gradi e ordini di scuola i seguenti processi/servizi:

- la gestione della sicurezza affidata ad un fornitore esterno che monitora il processo e attiva puntualmente la Direzione dell’Istituto sulla base di quanto richiesto dalle normative e da eventuali ispezioni degli organi preposti;

- la comunicazione web d'Istituto (www.istitutobarbaramelzi.it );

- la raccolta delle iscrizioni e delle manifestazioni di interesse (fa eccezione la scuola dell’infanzia che segue le procedure previste dall’Amministrazione comunale),

- l'amministrazione, la contabilità e la gestione del personale;

- la segreteria didattica, i cui orari di apertura al pubblico sono esposti in bacheca e comunicati tramite sito web. Per la scuola dell’infanzia in corrispondenza degli orari di ingresso (mattina) e di uscita dei bambini (dalle 15.30);

- lo sportello Dote scuola per fornire assistenza alle famiglie che chiedono supporto per la compilazione della domanda;

- il servizio di portineria attivo dalle 7.30 alle 17.30;

- il servizio di pulizia e il servizio mensa affidati al medesimo soggetto esterno;

- la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile.

Sono spazi condivisibili il campo sportivo e l'area recintata all'aperto, la palestra, la sala conferenze “Bakhita”, i laboratori di scienze, informatica e di lingue e il teatro.

Numerose sono le occasioni in cui alcuni spazi dell'Istituto vengono messi a disposizione per iniziative proposte e gestite da soggetti esterni. In particolare, il teatro è spesso sede di eventi organizzati da soggetti operanti sul territorio e con cui la scuola collabora in un clima di reciprocità (in particolare, deve essere menzionata la collaborazione con “La Famiglia legnanese”).

2. IL TERRITORIO E I SUOI BISOGNI

La descrizione del soggetto formativo deve essere contestualizzata all'interno del territorio in cui opera. Le nostre scuole accolgono quasi 800 studenti, dai piccoli della scuola dell'infanzia ai giovani delle scuole superiori; mentre l'utenza più giovane proviene in prevalenza dalla città di Legnano e dai paesi immediatamente limitrofi, i ragazzi dei Licei e dell'Istituto professionale provengono complessivamente da oltre 40 diverse località che vanno dal Ticino a Saronno, da Gallarate a Milano. Un bacino di utenza ampio che attraversa più province e rivela una reputazione ampia e diffusa.

Qui proviamo a tracciare alcune coordinate di lettura di questo vasto territorio, rimandando al punto 2.4 una descrizione più puntuale della città di Legnano.

Dal punto di vista economico siamo in presenza di un contesto tradizionalmente benestante in cui la piccola e media impresa hanno caratterizzato il tessuto produttivo sostituendosi alle grandi aziende di un tempo, i cui edifici sono stati sovente recuperati e destinati ora al terziario tradizionale ora alle nuove imprese culturali.

La dimensione delle famiglie riflette la tendenza nazionale: raramente si arriva a due figli per coppia e l'età media della popolazione continua a crescere con tassi di anzianità che generano gravi conseguenze sulle reti di sostegno famigliare. Quest'ultime, purtroppo, si rivelano sempre più fragili e delicate: da un lato, si moltiplicano le separazioni e i divorzi, dall'altro i legami di fatto tendono a superare quelli formali e simbolici.

A fronte di questa fragilità che incide non poco sull'educazione delle giovani generazioni, il territorio presenta una società civile vivace e propositiva. Sono molte le organizzazioni di terzo settore che operano negli ambiti sociali e socio-sanitari: associazioni di volontariato e realtà no profit costellano il territorio che, generalmente, favorisce la sussidiarietà orizzontale e un sistema di welfare mix in cui Stato (enti locali), mercato e terzo settore collaborano fattivamente.

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Queste caratteristiche si riverberano nella vita dell'Istituto. Numerosi sono gli studenti che provengono da famiglie che hanno piccole imprese (ma non mancano le situazioni di sofferenza), tanti sono i casi di fragilità famigliare, vivaci i rapporti coni corpi intermedi della società civile.

2.1 Coordinate socio-economiche

Dal quadro di sintesi è possibile enucleare alcuni indicatori più contestualizzati che permettono di posizionare l'offerta formativa.

Nel 2016, a Legnano risiedono 60.259 persone (www.comuni-italiani.it), il reddito medio è di 18.651 euro, le famiglie sono 26.027, l'età media è di 44,5 anni con un indice di vecchiaia del 161,2%. Sono dati che confermano l'esistenza di famiglie in cui, malgrado un discreto benessere materiale, il ricambio generazionale è pressoché nullo: nel 2002, il numero medio di componenti per famiglie era di 2,48 persone, nel 2014 di 2,34, nel 2016 è 2,00!! Ne deriva che la crescita in valore assoluto della popolazione è da imputare a soggetti che provengono da “fuori”: la percentuale di stranieri è cresciuta dal 6,1% del 2005 all’11,5% del 2016 pari a 6.925 persone.

Secondo l'indice ESCS rilevato dall'Invalsi (a.s. 2016/2017) le famiglie dell'Istituto presentano un background “alto” e non si evidenziano situazioni di famiglie svantaggiate. Poco significativa in termini quantitativi, la presenza di studenti stranieri nei vari gradi e ordini di scuola.

2.2 Il networkinge gli share-holders

Oltre 160 anni di presenza nel territorio e per il territorio e una società civile particolarmente vivace in termini di generatività relazionale favoriscono l'azione di networking dell'Istituto.

Possiamo individuare tre livelli di networking: macro, che investe l'Istituto nella sua interezza (tutte le scuole), meso, che interessa le singole scuole (la Scuola primaria, il Liceo delle scienze umane…), micro, che insiste su progetti mirati per una o più classi.

La tabella che segue esplicita questi livelli descrivendo in modo sintetico i contenuti della rete di appartenenza:

Istituto Macro ENAC(Ente Nazionale Canossiano, costituito nel 1993 raccoglie oltre

90 realtà formative e ha lo scopo di promuovere un continuo

rinnovamento del progetto formativo canossiano)

FIDAE(Federazione Istituzioni Di Attività Educative)

Scuola dell'infanzia Meso FISM(Federazione Italiana Scuole Materne, associazione a cui

appartengono le scuole dell'infanzia paritarie di ispirazione cattolica)

Scuola primaria Micro Progetto “Eureka” in collaborazione con Finmeccanica e Associazione

Industriali Altomilanese (classi IV)

Scuola secondaria I grado Meso

Micro

Rete RELE’ (Rete Legnanese per l’Educazione)Coordinamento delle

scuole secondarie di primo grado per combattere la dispersione

scolastica e favorire il benessere dello studente preadolescente

Rete locale di scuole promossa dall'amministrazione comunale per

azioni di orientamento (classi III)

Scuola secondaria II grado Meso

Micro

Rete degli Istituti professionali con indirizzo Servizi per la Sanità e

l’Assistenza sociale

Rete locale di scuole promossa dall'amministrazione comunale per

azioni di orientamento in uscita (classi IV e V)

“Operazione carriere” in collaborazione con Rotary Club (classi IV e V)

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Le reti indicate in tabella, però, non sono esaustive delle relazioni attivate sul territorio in funzione di progetti puntuali, che, pur non configurandosi come rete cristallizzata, sono indicatori del capitale sociale dell'istituto.

In questo senso, al concetto di stake-holders, preferiamo quello di share-holders, ovvero non un confronto tra soggetti distinti che portano interessi particolari, ma un confronto, una collaborazione tra soggetti certamente diversi, ma che convergono nella realizzazione di beni relazionali che rendono più umana la società civile. Il fatto che oltre 50 soggetti tra enti pubblici, imprese profit e soggetti no profit collaborino con l'Istituto per la realizzazione delle esperienze di alternanza scuola lavoro non può essere confinato dentro i limiti dell'obbligo di legge o di un generico senso del dovere, ma è una risorsa relazionale per la scuola, per i soggetti ospitanti, e, soprattutto, per i ragazzi che fanno esperienza. La natura non commerciale dell'istituto trova nel capitale sociale che esso genera il riverbero più evidente, la prova validata della funzione pubblica della scuola paritaria

2.3 La formazione continua del personale

Dalla rilevazione dei bisogni, dal confronto con il territorio, dai requisiti cogenti del legislatore, dal carisma educativo e dai piani di miglioramento descritti nella seconda parte dei PTOF emerge una serie di suggestioni per la formazione continua del personale, che, in un'organizzazione unitaria deve essere pianificata in modo trasversale nel medio periodo individuando gli elementi comuni e quelli distintivi in un'ottica di significatività e sostenibilità. In particolare, per i prossimi due anni scolastici sono stati progettati i seguenti corsi di formazione:

A.S. 2018_2019 – Progettazione condivisa con ENAC, corsi finanziati Fonder

“I disturbi del linguaggio nelle scuole dell’infanzia e primaria: identificazione e prevenzione” – 10 ore per 10 operatori tra scuola dell’infanzia e scuola primaria

Nella definizione del Sistema di Classificazione Internazionale ICD-10 il Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) è “una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali”. Pertanto il disturbo del linguaggio rappresenta una condizione frequente nell’età prescolare e nella prima scolarità ed è considerato generalmente un disturbo transitorio dello sviluppo a prognosi favorevole. Competenze linguistiche adeguate sono le premesse fondamentali per un corretto procedere degli apprendimenti scolastici, in particolare della lettura e della scrittura: bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento hanno spesso nei disturbi del linguaggio la loro causa principale. Inoltre, le conoscenze scientifiche disponibili convergono nell’individuare nell’epoca prescolare -scuola dell’infanzia – e nei primi due anni della scuola primaria, il periodo sensibile per effettuare interventi di prevenzione primaria, in grado di correggere i rischi per lo sviluppo linguistico con interventi tempestivi.

Obiettivi specifici del progetto, nell’ottica di supportare gli insegnanti nell’individuazione e prevenzione dei DSL, sono: -Essere in grado di identificare precocemente i disturbi del linguaggio -Favorire la collaborazione tra professionalità diverse per l’individuazione e l’intervento mirato sui DSL -Acquisire e strutturare modalità didattiche e tecniche di intervento in sezione e/o singolarmente -Conoscere i riferimenti istituzionali per la condivisione specialistica di casi particolarmente problematici -Favorire un clima collaborativo con la famiglia di provenienza dell’alunno, supportando i genitori nella gestione del disturbo del linguaggio del loro figlio

“Accogliere le diversità: per una scuola inclusiva” – 10 ore per 15 operatori delle scuole secondarie di I e II grado

La complessità e l’eterogeneità delle attuali classi, in cui si trovano alunni diversamente abili (L.104/92), alunni con BES, alunni in condizione di svantaggio, dettano l’urgenza di adottare una didattica che sia attenta a tutti, che non lasci indietro nessuno, che conduca tutti gli alunni a raggiungere il successo formativo in modo inclusivo. Si avverte l’esigenza di un insegnamento di qualità, che sappia includere le differenze, valorizzandole. Con questo progetto si vuole promuovere una risposta competente ai vari bisogni e fornire alla scuola motivi di dinamismo per il cambiamento favorendo così anche una costante apertura verso il nuovo. Favorire la cultura dell’inclusione deve diventare l’obiettivo prioritario di una comunità scolastica, per condurre la maggior parte degli studenti al più alto livello possibile di apprendimento, mettendo ciascuno nella condizione di poter acquisire nuove conoscenze, capacità e competenze. Per questo si vuole mettere gli insegnanti nella condizione di garantire il successo scolastico di tutti gli studenti, riconoscendo di ciascuno i limiti e le risorse a disposizione, progettando e realizzando situazioni di insegnamento-apprendimento di qualità strutturate in funzione dell’alunno e regolate sulla base delle sue caratteristiche personali.

Obiettivi specifici del progetto risultano: - supportare gli insegnanti nel riconoscimento delle situazioni di svantaggio e di difficoltà degli alunni - sviluppare conoscenze utili al riconoscimento degli indicatori delle varie forme di bisogni educativi speciali - saper individuare strategie educativo-didattiche mirate e diversificate, che tengano conto non solo dei limiti, ma anche delle risorse di ciascun alunno - conoscere e utilizzare strumenti e metodologie didattiche atte a

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favorire gli apprendimenti e la partecipazione di tutti gli alunni in modo efficace - favorire un clima collaborativo con la famiglia dell’alunno in difficoltà

A. s. 2019_2020 – Progettazione condivisa con ENAC, in attesa di approvazione Fonder

“La scoperta di sé e dell’altro attraverso i linguaggi dell’arte e della musica” – 10 ore per 15 operatori tra scuola dell’infanzia e scuola primaria

“La progettazione didattica per competenze” – 10 ore per 15 operatori delle scuole secondarie di I e II grado con particolare attenzione peri Docenti interessati dalla riforma delle scuole professionali (D.Lgs 162/2017)

3. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO TRIENNALE

Il Piano di miglioramento triennale (D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80) descrive operativamente la rotta che l’Istituto vuole percorrere nel medio periodo alla luce delle finalità che sono state individuate come prioritarie. Il miglioramento, infatti, è tale solo se è frutto di un pensiero comune, di una lettura del reale (vision) che muove dall’identità di chi legge (mission). Le suggestioni iniziali sono offerte dal RAV pubblicato nel giugno 2018; in quella sede, grazie al lavoro del Nucleo Interno di Valutazione (NIL), sono state enucleate alcune tematiche che chiedono delle risposte in una prospettiva di miglioramento nel breve-medio periodo. Tali suggestioni sono state vagliate alla luce della policy di Istituto condivisa nell’ambito del Consiglio di plesso che può essere sintetizzata in tre punti:

- rafforzare la verticalità della proposta formativa ed educativa dell’Istituto progettando un curricolo d’Istituto che delinei le tappe di crescita dei ragazzi;

- attivare i processi e i servizi utili a migliorare la preparazione didattica degli studenti di ogni ordine e grado di scuola;

- attivare i processi e i servizi utili a formare ragazzi capaci di agire nel sociale in modo competente e personale.

Poiché il NIL è composto da rappresentanti di tutti i gradi di scuola, riteniamo opportuno riportare sinteticamente in questa parte comune a tutti i PTOF il Piano di miglioramento nella sua complessità; ciascun grado di scuola, nella seconda parte del proprio PTOF, riprenderà in modo sintetico i temi coerenti con la propria specifica proposta formativa.

Il Piano di miglioramento analitico, pur facendo parte integrante del PTOF, si configura come documento dotato di vita propria in quanto le fasi di progettazione e il loro monitoraggio cronologico richiedono la redazione di uno specifico strumento di lavoro

Qui, tuttavia, vengono innanzi tutto esplicitate anche possibili azioni di miglioramento strutturale che non saranno ulteriormente riprese nei singoli PTOF ma solo nel Piano di miglioramento generale.

3.1 Il Rapporto di Auto Valutazione 2018

Coerentemente con quanto previsto dal RAV distinguiamo tra Priorità e relativi Traguardi e Obiettivi di processo.

3.1.1 Priorità e traguardi

Le priorità' si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti e hanno un orizzonte temporale di lungo termine (tre anni).

Priorità Traguardo

Esiti degli studenti

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Migliorare i risultati ottenuti nella scuola secondaria di II grado nelle prove standardizzate INVALSI di matematica.

Avvicinarsi o raggiungere il livello medio italiano.

Competenze chiave europee Sviluppare le competenze linguistiche a livello curricolare in tutti i gradi di istruzione.

Ottenere almeno due certificazioni linguistiche. Inserire nella programmazione didattica insegnamenti e attività in lingua

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straniera in modo organico.

Sviluppare le competenze digitali a livello curricolare in tutti i gradi di istruzione.

Utilizzare a livello curricolare e in modo sistematico le tecnologie informatiche per la comunicazione (TIC) in ogni disciplina.

Risultati a distanza Ampliare le attività di orientamento per tutti gli ordini di studio. Progettare modalità per tracciare i percorsi scolastici in uscita.

Istituire un progetto per l'orientamento in tutto l'Istituto in collaborazione con le risorse professionali e aziendali del territorio.

3.1.2 Processi e obiettivi

Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo.

Area di processo Obiettivi di processo

Curricolo, progettazione e valutazione Favorire un progetto verticale che coinvolga tutti i gradi istruzione.

Formulare un progetto di valutazione delle competenze chiave definendone i criteri per ogni grado di istruzione.

Ambiente di apprendimento Migliorare la gestione e la strumentazione dei laboratori e delle aule specifiche per ogni disciplina presenti in tutta la scuola.***

Individuare nuovi spazi didattici per rispondere ai bisogni formativi degli alunni in ogni grado di istruzione.***

Incentivare l’utilizzo delle metodologie didattiche insieme alle nuove tecnologie.

Inclusione e differenziazione Costituire un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)

Continuità e orientamento Implementare un progetto di orientamento che preveda sia attività specifiche di conoscenza di sé sia incontri con figure professionali.

Per l’ASL, valorizzare le attività di alternanza in aula e incrementare gli incontri formativi con professionisti e aziende del territorio.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Proporre incontri formativi specifici per i docenti di ogni grado di istruzione, di tipo carismatico e per lo sviluppo delle competenze professionali.

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Ampliare e rafforzare gli accordi di rete e di collaborazione con gli enti territoriali.

*** L’obiettivo indicato implica investimenti significativi e non è realisticamente raggiungibile in un solo anno di tempo e deve essere monitorato su un periodo più lungo (tre anni)

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SECONDA PARTE

L'OFFERTA FORMATIVA PER IL TRIENNIO 2018_2020

1. LA SCUOLA PRIMARIA

La Scuola Primaria è il luogo dove le conoscenze si sviluppano progressivamente partendo dalle esperienze. E’

l’ambiente educativo di apprendimento, nel quale ogni fanciullo trova le occasioni per maturare progressivamente le

proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di

riflessione logico-critica e di studio individuale.

La scuola primaria ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni,

nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad

apprendere nei successivi gradi di istruzione e durante l’intero arco della vita, nella prospettiva del pieno sviluppo

della persona

La scuola primaria valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; pone particolare attenzione ai processi di

apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza e

promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

Promuove altresì quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo a

termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano.

Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteggiamenti che

violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita dove

sviluppare atteggiamenti positivi ed imparare a collaborare con altri.

La scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un

progetto educativo condiviso e continuo. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola

richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si

costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli.

Scuola è vivere e crescere insieme … perché nella nostra intenzionalità educativa il bambino è protagonista consapevole del proprio sapere, in un

comune processo di crescita che si avvale della relazione con l’adulto e con i pari, per arricchire ed ampliare la sua

esperienza, così che, con gioia, possa esclamare:

I grow up La nostra scuola definisce la sua identità ispirandosi ai valori evangelici e carismatici di S. Maddalena di Canossa,

Fondatrice dell’Istituto Canossiano. Pertanto intende porsi come ambiente educativo di apprendimento, che promuove e

favorisce negli alunni:

lo sviluppo dell’identità personale, umana e religiosa

l’acquisizione del senso di autostima

la conquista dell’autonomia

l’acquisizione di adeguati comportamenti sociali

l’organizzazione di adeguate conoscenze e competenze cognitive

lo sviluppo del pensiero divergente e del pensiero critico

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2. ORGANIGRAMMA SCUOLA PRIMARIA

PROCESSI REFERENTI

Continuità Insegnanti delle classi

prime e quinte

Sicurezza e infrastrutture Trunzo Caterina

Servizio mensa Borghi Madre Renata

Uscite didattiche Bonivardo Francesca

Segreteria Salvagno Zaira

Revisione del PTOF Bottini Ester – Vitali Jessica

Attività extracurriculari Ronda Cinzia

3. INFRASTRUTTURE PER LA DIDATTICA E IL TEMPO LIBERO

Aule per la didattica dotate di LIM

Laboratorio informatico

Aula musica e canto

Sala audiovisivi dotata di LIM

Aula insegnanti

Aula magna

2 refettori e cucina interna alla scuola

Palestra

Sale ricreazione

Ampio giardino per attività ludiche all’aperto

Campo sportivo

Coordinatore didattico Ins. Bosotti Marzia

Vice Ins. M. Borghi Renata

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4. ORARIO CURRICOLARE

Il Collegio Docenti adotta la scansione dell’anno scolastico quadrimestrale. La Scuola articola la sua attività dal lunedì

al venerdì per 27 ore settimanali.

DISCIPLINA ORE PER DISCIPLINA

Classi 1 – 2

ORE PER DISCIPLINA

Classi 3 – 4 – 5

Italiano 8 7

Storia 1 1

Ed. alla cittadinanza 1 1

Geografia 1 1

Matematica 7 7

Scienze 1 1

Tecnologia 1 1

Inglese 1 + 1 Madrelingua 2 + 1 Madrelingua

Arte 1 1

Musica 1 1

Ed. Fisica 1 1

Religione 2 2

FREQUENZA SCOLASTICA

27 ore

5 giorni + 3 rientri pomeridiani

ORARIO Antimeridiano 8.15 – 12.30 Pomeridiano 14.00 – 15.50

PRE - SCUOLA Orario 7.30 – 8.10

POST-SCUOLA Orario 15.50 – 17.30

RICREAZIONE Orario 13.15 – 14.00

DOPOSCUOLA Organizzato nei pomeriggi non obbligatori in orario scolastico

(14.00 – 15.50)

MENSA Possibilità di usufruire del servizio mensa (12.30 – 13.15)

RICEVIMENTO Secondo il calendario comunicato all’inizio dell’anno scolastico, affisso all’Albo della scuola e reperibile sul sito

SEGRETERIA Tutti i giorni 7.45 – 8.30 e venerdì pomeriggio 12.30 – 14.30

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5. IL PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA E IL SUO PERCORSO

L’istituto comprensivo, che riunisce scuola d’infanzia, primaria secondaria di primo e secondo grado, crea le condizioni

perché si affermi una scuola unitaria di base, che prenda in carico i bambini dall’età di tre anni e li guidi fino al termine

del ciclo di istruzione secondario e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un

unico percorso strutturante.

Il profilo che segue descrive le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della

cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del ciclo di istruzione primaria.

L’alunno:

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

Tali competenze, desunte dalle raccomandazioni del Parlamento Europeo, sono raggiungibili grazie alla piena

padronanza dei traguardi delle varie discipline, che sono caratterizzate da una forte complessità e da vaste aree di

connessione che rendono improponibili rigide separazioni.

Tali discipline sono aggregate in aree o assi di competenza, senza, comunque, dimenticare che esistono trasversalità e

interconnessioni più ampie che aiutano ad assicurare l’unitarietà del loro insegnamento.

ASSE DEI LINGUAGGI

L’asse dei linguaggi ha l’obiettivo di fare acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale; la conoscenza di almeno una lingua straniera; la conoscenza e la fruizione consapevole di molteplici forme espressive non verbali; un adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La padronanza della lingua italiana è premessa indispensabile all’esercizio consapevole e critico di ogni forma di comunicazione; è comune a tutti i contesti di apprendimento ed è obiettivo delle discipline afferenti ai quattro assi. Il possesso sicuro della lingua italiana è indispensabile per esprimersi, per comprendere e avere relazioni con gli altri, per far crescere la consapevolezza di sé e della realtà, per interagire adeguatamente in una pluralità di situazioni comunicative e per esercitare pienamente la cittadinanza. Le competenze comunicative in una lingua straniera facilitano, in contesti multiculturali, la mediazione e la comprensione delle altre culture; favoriscono la mobilità e le opportunità di studio e di lavoro.

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Le conoscenze fondamentali delle diverse forme di espressione e del patrimonio artistico e letterario sollecitano e promuovono l’attitudine al pensiero riflessivo e creativo, la sensibilità alla tutela e alla conservazione dei beni culturali e la coscienza del loro valore. La competenza digitale arricchisce le possibilità di accesso ai saperi, consente la realizzazione di percorsi individuali di apprendimento, la comunicazione interattiva e la personale espressione creativa. L’integrazione tra i diversi linguaggi costituisce strumento fondamentale per acquisire nuove conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo.

ASSE MATEMATICO

L’asse matematico ha l’obiettivo di far acquisire allo studente saperi e competenze che lo pongano nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo. La competenza matematica, che non si esaurisce nel sapere disciplinare e neppure riguarda soltanto gli ambiti operativi di riferimento, consiste nell’abilità di individuare e applicare le procedure che consentono di esprimere e affrontare situazioni problematiche attraverso linguaggi formalizzati. La competenza matematica comporta la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (dialettico e algoritmico) e di rappresentazione grafica e simbolica (formule, modelli, costrutti, grafici, carte), la capacità di comprendere ed esprimere adeguatamente informazioni qualitative e quantitative, di esplorare situazioni problematiche, di porsi e risolvere problemi, di progettare e costruire modelli di situazioni reali. Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione al termine dell’obbligo d’istruzione delle abilità necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione.

ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO

L’asse scientifico-tecnologico ha l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte integrante della sua formazione globale. Si tratta di un campo ampio e importante per l’acquisizione di metodi, concetti, atteggiamenti indispensabili ad interrogarsi, osservare e comprendere il mondo, per questo l’apprendimento centrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio assumono particolare rilievo. L’apprendimento dei saperi e delle competenze avviene per ipotesi e verifiche sperimentali, raccolta di dati, valutazione della loro pertinenza ad un dato ambito, formulazione di congetture in base ad essi, costruzioni di modelli; favorisce la capacità di analizzare fenomeni complessi nelle loro componenti fisiche, chimiche, biologiche. Le competenze dell’area scientifico-tecnologica, nel contribuire a fornire la base di lettura della realtà, diventano esse stesse strumento per l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. Esse concorrono a potenziare la capacità dello studente di operare scelte consapevoli ed autonome nei molteplici contesti, individuali e collettivi, della vita reale. Un aspetto di apprendimento importante da sottolineare è l’introduzione del pensiero computazionale, processo mentale che consente di risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici, pianificando una strategia di lavoro. Gli alunni, ove possibile, potranno essere introdotti ad alcuni linguaggi di programmazione (CODING) semplici che si prestano a sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti.

ASSE STORICO SOCIALE

L’apprendimento e lo studio della storia, attraverso “quadri di civiltà” permette di indagare come l’umanità, nel tempo e nello spazio, ha affrontato e risolto i problemi di convivenza, di organizzazione sociale, di difesa e di come è arrivata a sviluppare l’economia, la cultura, la tecnologia, le arti e la letteratura. Attraverso le differenze temporali e spaziali del passato, l’alunno comprende il presente, arrivando così a pianificare meglio le scelte future. Il senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, concorre alla sua educazione alla convivenza e all’esercizio attivo della cittadinanza. La partecipazione responsabile - come persona e cittadino - alla vita sociale permette di ampliare i suoi orizzonti culturali nella difesa della identità personale e nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.

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6. PATTO EDUCATIVO SCUOLA – FAMIGLIA

LA SCUOLA SI IMPEGNA A: I GENITORI SI IMPEGNANO A:

Educare al rispetto di sé e degli altri per

prevenire qualsiasi forma di pregiudizio ed

emarginazione;

elaborare un curricolo adeguato a soddisfare i

bisogni personali del bambino;

raggiungere uno standard elevato di lavoro e di

comportamento;

instaurare relazioni positive finalizzate allo

sviluppo del senso di responsabilità;

tenere informati i genitori sulle questioni

generali riguardanti la scuola e in particolare

sui progressi dei propri figli;

fornire ai vostri figli un ambiente sicuro e

sereno in modo da favorire lo “stare bene a

scuola”;

assicurare che i vostri figli raggiungano il

massimo del loro potenziale scolastico

all’interno della comunità scolastica;

prendere visione dei piani di evacuazione dei

locali e sensibilizzare gli alunni sulle tematiche

della sicurezza.

Assicurare che i propri figli: frequentino regolarmente la scuola, rispettino gli orari d’entrata, portino il materiale necessario;

informare la scuola di eventuali problemi o difficoltà che possano influenzare il rendimento o il comportamento del proprio figlio;

partecipare ai colloqui individuali fissati dalla

scuola e alle serate rivolte ai genitori;

interessarsi attivamente ad ogni aspetto della

vita scolastica del proprio figlio, prendendo

visione dei lavori svolti in classe e sostenendoli

nello svolgimento dei compiti a casa;

incoraggiare il bambino ad essere

indipendente e responsabile;

informarsi, in caso di assenza del proprio figlio,

sul lavoro svolto in classe;

essere reperibili in caso di urgenza di qualsiasi

natura.

7. METODOLOGIA

Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei,

estetici, etici, spirituali, religiosi ed è importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante

con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe

come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti e alla gestione degli inevitabili conflitti

indotti dalla socializzazione. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di

ottenere la partecipazione più ampia dei bambini a un progetto educativo condiviso. Ciò comporta la necessità da

parte dei docenti di confrontarsi con gli alunni per coinvolgerli in un percorso formativo del quale si sentano partecipi.

La metodologia di lavoro non sarà ancorata alla necessità di affrontare completamente tutti i contenuti, ma si sforzerà

di far “imparare ad imparare”, attraverso l’acquisizione di abilità e competenze che promuovano il pieno sviluppo

della persona. In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza,

promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.

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Le metodologie usate sono:

Lezione frontale - non è semplicemente intesa come la trasmissione di contenuti da parte dell’insegnante,

senza tener in considerazione gli stili di apprendimento e le caratteristiche peculiari di ogni alunno, in quanto

viene costantemente affiancata dall’uso delle nuove tecnologie e dall’attivazione di una comunicazione

circolare con gli alunni che assumono un ruolo più attivo nello scambio di idee.

Classi aperte – programmando per sezioni parallele, è abitudine far lavorare insieme entrambe le sezioni o

costruire gruppi misti per il potenziamento o il recupero di alcuni argomenti o concetti. In questo modo, non

solo si ha un arricchimento in termini di esperienze e conoscenze, ma anche una maggior socializzazione

dell’alunno che viene proiettato in un gruppo misto differente da quello di classe.

Didattica per problemi – proporre problemi, diversi da quelli “classici” matematici, agli alunni significa

concentrarsi non solo sul mero dato numerico, ma superarlo andando a coinvolgere aspetti emotivo-relazionali.

Gli alunni sono spinti a cercare soluzioni e spiegazioni ad un fenomeno osservato o ad una realtà esistente.

Come risultato finale, gli alunni sono anche gratificati nell’essere artefici della costruzione del proprio sapere, e

orgogliosi di aver capito i meccanismi risolutivi e logici che stanno alla base di ciò di cui stanno discutendo,

tanto da esser in grado di proporre soluzioni e spiegazioni in autonomia.

Lavori ricerca a piccoli gruppi – sono proposti agli alunni dalla classe terza in avanti. Dopo un’adeguata

preparazione al nuovo approccio, che comporta il dover, in qualche modo, esser autosufficienti, l’insegnante

propone argomenti che vengano trattati da piccoli gruppi di alunni e poi esposti in classe ai compagni anche

attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali.

Didattica laboratoriale – i laboratori sono proposti come un’attività complementare a quelle già esposte, sono

un’opportunità di arricchimento formativo. La loro finalità, infatti, consiste nell’apprendimento di percorsi

nuovi attraverso i quali rendere possibile il passaggio dalla conoscenza soggettiva ad una dimensione oggettiva.

In un simile contesto, il bambino sperimenta diversi linguaggi e trova l’ambiente adatto per partecipare

attivamente ed esprimersi liberamente.

ALUNNO

Protagonista del proprio

apprendimento

Il rispetto e la valorizzazione del mondo fantastico,

emotivo/affettivo del bambino

La valorizzazione di risorse, specificità,

diverse intelligenze e tempi di ciascuno

La guida dell’alunno al rispetto delle

regole di comportamento

La guida dell’alunno all’acquisizione di

specifiche competenze

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8. VALUTAZIONE

La piena attuazione di questo itinerario formativo non può prescindere dalla valutazione, concepita come un processo

che precede, accompagna e segue i percorsi curricolari attivando le azioni da intraprendere, regolando quelle avviate,

promuovendo il bilancio critico su quelle condotte a termine. Per questo assume una preminente funzione formativa,

di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. La valutazione è una

azione che si snoda per l’intero anno scolastico e che ha come fine costante la formazione dell’alunno.

Ai docenti sono richiesti fasi ben precise di valutazione per poter verificare e valutare la validità dei traguardi

assegnati, attraverso:

valutazione continua che consente di verificare ogni momento l’attività didattica in svolgimento e modificarla

se necessario

valutazione periodica che si preoccupa di verificare se sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati e regolare la

programmazione

valutazione complessiva che è un bilancio quadrimestrale che permette di cogliere le tendenze e di ricavarne

le indicazioni per il futuro.

E’ necessario, cioè organizzare attività e situazioni che consentano di avvicinarsi agli stili cognitivi degli allievi,

rendendo questi ultimi consapevoli degli itinerari da percorrere, permettendo a ciascuno di loro di diventare

protagonisti della propria formazione e facilitandone l’apprendimento. Diversi strumenti di lavoro verranno di volta in

volta selezionati per conseguire queste finalità. Allo stesso modo si sceglieranno opportunamente le prove adatte a

rappresentare le competenze che si vogliono far conseguire.

La nuova norma introdotta dal D.L. 137/2008 prevede il superamento del giudizio qualitativo espresso con un

aggettivo sintetico in favore del voto numerico, il problema è concordare sul significato da assegnare al voto affinché il

numero comunichi le stesse informazioni, onde facilitare il dialogo tra docenti, famiglie e alunni.

voto Misurazione (in relazione agli obiettivi cognitivi)

10 Conoscenze approfondite ed esaustive. Piena padronanza delle abilità e delle strumentalità nelle varie

discipline. Notevole capacità di rielaborazione e riflessione personale.

9 Conoscenze approfondite, chiarezza espositiva, piena capacità di rielaborare e organizzare collegamenti

fra saperi diversi.

8 Conoscenze approfondite, uso appropriato dei vari linguaggi, sicura capacità espositiva.

7 Conoscenze pertinenti, positiva padronanza delle abilità e strumentalità nelle varie discipline, capacità di

organizzare i contenuti appresi.

6 Conoscenze essenziali degli elementi basilari delle singole discipline, parziale padronanza delle abilità e

delle strumentalità di base, semplice capacità espositiva.

5 Conoscenze lacunose ed esposizione impropria, scarsa capacità di riconoscere e risolvere problemi

essenziali.

Il livello della sufficienza coincide con l’acquisizione delle conoscenze essenziali della disciplina.

Poiché la valutazione influisce sulla percezione di sé, sulla fiducia nelle proprie capacità, sulla stima di adulti e

coetanei, sulla motivazione allo studio, si usa solamente una votazione negativa.

Nella raccolta e registrazione dei dati i criteri da seguire sono le seguenti:

­ Annotazione degli esiti registrati, con riferimento agli obiettivi di apprendimento

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­ Non meno di tre registrazioni per disciplina a quadrimestre, ricavate da prove di vario tipo

­ Le registrazioni devono esser distribuite nell’arco temporale del quadrimestre

­ Tutte concorrono alla definizione del voto quadrimestrale

8.1 Valutazione del comportamento

Con gli articoli 8 e 11 del D. Lgs. 59/04 il comportamento diventa oggetto di valutazione ed affidato ai docenti responsabili delle classi, insieme alla valutazione degli apprendimenti.

Il comportamento non è da intendersi solo come rispetto delle norme e dei doveri, ma entrano in gioco anche altre disposizioni di tipo educativo che dicono di una partecipazione alla vita scolastica.

Per l’espressione del giudizio relativo al comportamento si considerano i seguenti criteri:

1. Rispetto delle regole della scuola

2. Disponibilità alle relazioni sociali

3. Partecipazione attiva alla vita scolastica

4. Responsabilità scolastica

GIUDIZIO INDICATORI E DESCRITTORI

OTTIMO

Completo rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative in ogni contesto. Partecipazione

attiva e propositiva. Atteggiamento di costante responsabilità.

DISTINTO

Rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative.

Partecipazione attiva. Atteggiamento di responsabilità.

BUONO

Parziale rispetto delle regole della scuola. Relazioni talora non corrette.

Partecipazione non sempre continua e attiva. Atteggiamento non sempre responsabile.

DISCRETO

Parziale rispetto delle regole della scuola. Relazioni poco corrette.

Partecipazione discontinua Atteggiamento poco responsabile.

SUFFICIENTE

Saltuario rispetto delle regole della scuola. Relazioni poco corrette e scarsamente rispettose in ogni contesto.

Partecipazione scarsa. Atteggiamento non responsabile.

INSUFFICIENTE

Non rispetto delle regole della scuola. Relazioni scorrette e non costruttive in ogni contesto.

Partecipazione assente. Atteggiamento irresponsabile e inadeguato alla vita scolastica.

Al termine dell’anno conclusivo, la scuola certifica i livelli di competenza raggiunti da ciascun alunno “al fine di sostenere

i processi di apprendimento, di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi” (art. 6 DPR 122/09)

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9. LA PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI

9.1 Diritto allo studio per un’educazione inclusiva

Le normative vigenti richiedono alla scuola la valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali. L’istituto

aderisce con convinzione ai principi di uguaglianza di tutti i cittadini e tiene a sottolineare che la parità di trattamento è,

insieme ai principi evangelici cui si ispira, uno dei motivi fondanti dell’azione pedagogico-didattica dei docenti per i quali

la diversità è una risorsa.

Pertanto essa accoglie tutti i bambini, sia quelli che presentano difficoltà di adattamento, per i quali costituisce

un’opportunità educativa rilevante, sia chi presenta una situazione di svantaggio sociale, sia chi ha doti particolari. La

differenziazione della proposta formativa la rende proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno: a tutti gli

alunni deve essere offerta la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, anche quando vanno oltre gli

standard dell’età e, in svariati campi, gli alunni mostrino capacità e doti di eccellenza in qualsivoglia ambito.

Per questo l’Istituto opera per:

EDUCARE AL TALENTO è giusto e doveroso porre in atto misure che consentano agli studenti di dare il meglio di sé, e di scoprire le proprie

potenzialità dimostrandole a se stessi ed ai compagni. E’ questa l’ottica in cui la nostra scuola individua e valorizza le

eccellenze, ovvero studenti ad alto e altissimo potenziale intellettivo e di talento verso i cui bisogni specifici adeguare le

strategie didattiche, attraverso la progettazione di piani educativi e di studio personalizzati e finalizzati alla maggior

comprensione della plusdotazione e degli aspetti ad essa legati (potenziale creativo, disaffezione scolastica) oppure con

attività differenziate o concorsi nei vari ambiti disciplinar

EDUCARE ALLA DIVERSITÀ La nostra scuola accoglie e cura gli alunni con bisogni educativi speciali. Ogni insegnante fa riferimento al Piano

annuale dell’inclusività ed a ogni altro documento o certificato prodotto a cura della famiglia dell’alunno, quindi al

piano didattico personalizzato

DIVERSITÀ NELLA SCUOLA

Soggetti diversamente

abili

Difficoltà di apprendimento

Svantaggio socio-culturale

Presenza di

stranieri

Alunni con potenziale elevato

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9.2 Valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali

La valutazione è totalmente individualizzata, gli insegnanti, nello stabilire voti e giudizi, fanno riferimento costante agli

obiettivi e ai criteri stabiliti nei Piani personalizzati propri di ogni alunno, tenendo altresì conto del livello di partenza

dell’alunno e dell’impegno mostrato, nella convinzione che valutare significa valorizzare.

La valutazione, per il suo valore formativo, deve essere espressa anche per le attività che sono eventualmente svolte

all’esterno della classe, in base a quanto stabilito nel PDP.

La valutazione è strettamente correlata al percorso individuale e non fa riferimento a standard né quantitativi né

qualitativi; inoltre deve essere finalizzata a mettere in evidenza il progresso dell’alunno. Tenuto conto che non è

possibile definire un’unica modalità di valutazione degli apprendimenti che possa valere come criterio generale

adattabile a tutte le situazioni previste dalla legge di riferimento, essa potrà essere:

Uguale a quella della classe;

In linea con quella della classe ma con criteri personalizzati;

Differenziata;

Mista.

OBIETTIVI

1. Facilitare l’inserimento degli studenti con bisogni educativi speciali, DSA e disabilità nella scuola e nella classe.

2. Adottare strategie di intervento specifiche per le problematiche individuali

3. Sensibilizzare docenti e alunni sul tema

4. Valorizzare le potenzialità e le capacità degli alunni

5. Saper motivare e non “massificare” chi, per dote, eccelle rispetto alla media della classe e permettere di coltivare

al meglio le proprie competenze

RIFERIMENTI NORMATIVI

- Legge 104/92 e modifiche legge 53/2000 e D.L. 151/2001

- Legge 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”

- Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi di apprendimento”

- Allegato DM 5669/2011 “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA”

- Direttiva ministeriale 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e

organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

- Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013

- D.L. 66/2017

METODI E STRUMENTI

- Accoglienza famiglie: colloqui preliminari con i genitori dei futuri alunni

- Stesura di Piani Didattici Personalizzati sulla base del modello adottato dall’Istituto, sulla base della

documentazione presentata dalla famiglia entro la fine di novembre o 30 giorni dalla consegna della

diagnosi.

- Corsi di aggiornamento per i docenti

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SPECIALISTI

A.S.L. o specialisti accreditati;

collaborano con la scuola e la famiglia nella stesura del PDP;

seguono gli alunni nelle terapie di recupero;

elaborano con la scuola strategie di intervento.

INSEGNANTI CURRICULARI

Adattano la programmazione con momenti di coinvolgimento adeguati alle esigenze degli alunni ;

creano un clima di cooperazione e responsabilità;

partecipano alla costruzione del PDP;

partecipano alla formazione.

FAMIGLIA

Fornisce notizie sull’alunno;

gestisce con la scuola le situazioni problematiche;

condivide con la scuola il processo di apprendimento dell’alunno;

compartecipa alla costruzione e realizzazione del PDP.

DOCUMENTAZIONE

Diagnosi Funzionale

Piano Didattico Personalizzato

COORDINATORE DIDATTICO

Gestisce le risorse orarie valutando le reali esigenze di ogni singolo caso;

promuove progetti di integrazione;

prende visione dei PDP

dialoga con le famiglie e le insegnanti al fine di trovare soluzioni, chiarimenti e confronti.

Alunni con Bisogni Educativi Speciali

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9.3 Assistenza domiciliare

L’istruzione domiciliare permette di garantire ad alunni che si trovino nell’impossibilità di recarsi a scuola per gravi

motivi di salute, il servizio di istruzione ed educazione. Il nostro istituto ritiene che tale servizio sia parte integrante del

processo terapeutico e non risponda semplicemente al diritto all’istruzione, sancito costituzionalmente.

Infatti l’istruzione domiciliare contribuisce al recupero psico-fisico degli alunni, tenendo il più possibile vivo il tessuto di

rapporti dell’alunno con il mondo scolastico e la rete di amicizie e relazioni instaurate. Il percorso è regolato dalla

Circolare Ministeriale n.60 del 16/07/2012 e successivi decreti attuativi.

Il servizio è predisposto per alunni che siano sottoposti a terapie tali da impedire la frequenza scolastica per un periodo

superiore ai 30 giorni

10. PROGETTI

La proposta didattica curricolare si completa con progetti articolati durante l’anno scolastico che possano arricchire ed

ampliare l’esperienza di apprendimento di ogni fanciullo. I progetti vengono predisposti collegialmente, allo scopo di

arricchire e personalizzare l’offerta formativa sulla base delle linee di indirizzo stilate nel presente documento. I progett i

sono il risultato di scelte ponderate che tengono in considerazione le caratteristiche e le esigenze della classe, le risorse

e la ricaduta didattica. Alla loro realizzazione possono anche collaborare enti esterni alla scuola.

Sono previsti incontri con le famiglie per presentare il percorso formativo della Scuola che ogni anno tratta un tema diverso, sviluppato in modo interdisciplinare.

Continuità

La continuità è una modalità didattica e relazionale che la scuola mette in atto durante tutto l’anno scolastico e nasce

dall’esigenza primaria di garantire al bambino il diritto di un percorso formativo, organico e completo.

Si programmano pertanto attività comuni per i bambini negli anni ponte (5-6 anni / 10-11 anni), per facilitare la

reciproca conoscenza e il raccordo con la Scuola di grado superiore.

Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria: incontri tra i “grandi” della Scuola dell’Infanzia e i bambini di classe 1 con

momenti ricreativi, ludici, sportivi ed attività laboratoriali.

Scuola Primaria – Scuola Secondaria di I Grado: percorsi legati a diverse discipline in base alla Programmazione

Educativa dei due ordini di scuola.

Accoglienza

Questa iniziativa nasce dalla necessità di creare le condizioni indispensabili per un positivo ingresso degli alunni nella

scuola primaria e di avviare la loro integrazione, già a partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, permettendo la

creazione di un buon clima relazionale. Il piano accoglienza è fondamentale per permettere all’alunno di conoscere a

fondo la nuova realtà nei suoi spazi, regole, tempi e di instaurare con le persone delle relazioni significative che gli

permettano di far emergere al meglio le proprie potenzialità. Per favorire l’inserimento dei bambini che, per la prima

volta frequenteranno la scuola primaria, vengono messe a punto una serie di attività al fine di aiutarli ad inserirsi

gradualmente e senza drammi nel nuovo ambiente.

Archeoscuola

Il museo Civico Sutermeister di Legnano propone differenti progetti didattici sulla ricostruzione, attraverso la

documentazione archeologica, della storia del territorio legnanese durante i periodi storici studiati nelle ultime tre classi,

ma comunque adattabili, in forma semplificata, anche agli alunni più piccoli. Le lezioni teoriche, che avverranno tramite

la proiezione di diapositive o l’uso di supporti multimediali, saranno completate da laboratori didattici che prevedono la

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manipolazione di diversi materiali e la produzione ad opera degli alunni di oggetti di vario genere. Le attività saranno

tenute da personale esperto in campo archeologico e didattico.

Metodo di studio

Per le classi terze si propone il progetto “Imparare ad imparare” per trasmettere ai bambini, attraverso schede ed

esercizi pratici, tecniche e strategie utili alla rielaborazione personale delle nozioni apprese. Le lezioni saranno tenute da

un esperto che guiderà i bambini a diventare autonomi, consapevoli e motivati nello studio.

In cammino con Gesù

Per tutte le classi si propone un percorso di riflessione su Dio Creatore e Padre, sulla vita di Gesù e sul riconoscimento

del significato cristiano del Natale e della Pasqua.

Educazione alla salute

Nell’ottica della formazione integrale del fanciullo, particolare cura viene posta anche a stili di vita che promuovano

comportamenti corretti e virtuosi nell’età matura, quindi viene posta particolare attenzione a:

educazione allo sport

Lo sport è un mezzo educativo importante, che offre un fondamentale contributo allo sviluppo globale del bambino. In

genere a scuola tempo ed energie sono dedicate esclusivamente alla sfera cognitiva, rimane comunque necessario

integrare tutte le dimensioni del suo essere (fisica, cognitiva, psico-sociale) per rispondere effettivamente ai suoi bisogni

reali. Lo sport ha la capacità di valorizzare varie caratteristiche (non solo fisiche) delle persone che lo praticano e suscita

attitudini valoriali e umane implicite in ognuno a livello naturale.

lotta al fumo

Per creare una generazione di non fumatori, la LILT promuove la prevenzione al tabagismo nelle scuole primarie con un

programma creato per catturare l'interesse dei ragazzi coinvolgendoli in un impegno personale attraverso l'uso del loro

stesso linguaggio.

Con l'obiettivo di ottimizzare gli interventi nelle scuole la LILT ha affiancato alle attività di prevenzione lo sviluppo di

nuove iniziative che privilegiano sempre di più il coinvolgimento attivo del bambino, valorizzandone la potenzialità delle

valenze emozionali, ludiche e fantasiose e potenziandone la fase di confronto a scuola, in sinergia con gli insegnanti.

Il programma mira a coinvolgere e sensibilizzare i bambini delle classi IV delle scuole primarie attraverso un percorso di

interiorizzazione progressiva che si fonda su teatralità, coinvolgimento diretto e multimedialità.

affettività

È un progetto dedicato alle classi quinte che ha lo scopo di approfondire e far comprendere i cambiamenti fisici e

psicologici che intervengono nel passaggio all’adolescenza. Sono lezioni di biologia specifiche sugli apparati riproduttori

maschili e femminili e incontri con una psicologa che aiuta a capire e a spiegare altri cambiamenti meno evidenti, ma

forse più sentiti dai fanciulli. Pur nell’ambito delle differenze che esistono anche all’interno della classe, costante è

l'attenzione per l'educazione alla parità tra sessi in applicazione del comma 16 dell'art.1 della Legge 107/2015

Scuola sicura

È importante conoscere e mettere in pratica semplici regole per muoversi in sicurezza nell’ambiente scolastico in caso

d’emergenza. Ecco, quindi, che viene organizzato per i bambini delle classi prime un divertente incontro in cui i fanciulli

di quinta mettono in scena semplici e divertenti situazioni, in cui si evidenziano gli effetti che comportamenti non

corretti possono avere durante un’evacuazione o un terremoto e, successivamente, mettono in mostra quali siano i

comportamenti corretti. In tal modo nell’occasione della prova di evacuazione i bambini sapranno come muoversi.

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Opera Domani

E’ un progetto dedicato alle classi quarte che ha l’obiettivo di avvicinare gli alunni della scuola dell’obbligo all’opera

lirica, patrimonio della cultura italiana e europea, dal quale i giovani rischiano di rimanere esclusi.

Libri insieme

Per promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura e fornire al bambino le competenze necessarie per

realizzare un rapporto attivo-creativo e costruttivo con il libro, sono proposti ai bambini delle classi dalla seconda alla

quinta testi adatti alla loro età e ai loro gusti che vengono letti, discussi e approfonditi in classe con l’insegnante di

italiano

Epsilon

Con l’aiuto di esperti il progetto si propone di far avvicinare i bambini alle scienze, eseguendo esperimenti con strumenti

di laboratori scientifici utilizzando un approccio ludico e fortemente improntato al “fare” dei fanciulli.

L'intento è quello di dimostrare che dall'osservazione delle azioni quotidiane si possono trovare spunti per discutere e

trattare di scienza. La condizione perché ciò avvenga consiste nell'interrogarsi sul problema cercando di trovare la

risposta opportuna.

I fanciulli osservano attentamente il fenomeno, formulano domande con l’obiettivo di trovare soluzioni, formulano

un’ipotesi, sperimentano quanto ipotizzato, infine traggono le conclusioni e formulano una teoria scientifica.

In itinere si proporranno progetti in base alle scelte didattiche e alla programmazione.

Filosofia

Filosofare con i bambini è un progetto in cui si cerca di impegnare gli alunni a porre le loro domande, a svilupparle ed a

riferirle al mondo, per poter raggiungere competenze logiche, etiche, estetiche e socio-affettive. È rivolto agli alunni

delle classi quarte e quinte; le insegnanti di classe collaboreranno con un insegnante facilitatore che sarà il responsabile

dei diversi laboratori che termineranno con un incontro presso l’Università Cattolica di Milano.

Teatro

Il progetto teatro permette al bambino di capire quando il corpo “è” e quando invece “gioca ad essere”, partendo dal

rapporto silenzio-ascolto si andranno ad esplorare, di conseguenza, i temi corpo/spazio, me stesso/gli altri e

realtà/finzione. È rivolto a tutte le classi ed è tenuto da un esperto che collaborerà con le insegnanti di classe.

11. USCITE DIDATTICHE E VISITE GUIDATE

La Scuola Primaria è aperta alle varie iniziative proposte dal territorio.

Le uscite didattiche e le visite sono decise in accordo con la programmazione didattico educativa delle varie classi e sono

proposte all’inizio dell’anno scolastico.

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12. ATTIVITÀ EXTRACURRICULARI

12. ATTIVITÀ EXTRACURRICULARI

Attività che si svolge nei pomeriggi non obbligatori e mira ad agevolare l’apprendimento e ad aiutare gli alunni

nello svolgimento dell’attività individuale assegnata dai docenti.

Chi usufruisce dello studio assistito deve portare con sé tutto l’occorrente per il corretto e completo svolgimento

dei compiti.

L’attività si svolge da settembre a giugno con il seguente orario: dalle 14.000 alle 15.50.

L’Istituto, in accordo con la scuola “Paganini”, propone dei corsi di musica sui diversi strumenti musicali che si

svolgeranno a scuola durante gli orari pomeridiani.

L’attività si svolge da ottobre a maggio.

La scuola propone per le classi quarte e quinte un laboratorio d’informatica per familiarizzare maggiormente con il computer e per acquisire nozioni base sull’utilizzo dei diversi programmi. L’attività si svolge da ottobre a gennaio.

In base alle analisi del fabbisogno e alle richieste, la scuola si riserva di proporre altri corsi extracurricolari.

Coinvolgere attivamente l’alunno nell’osservazione della realtà

stimolandolo a diversi livelli: cognitivo, operativo, emotivo e relazionale.

Guidare l’alunno all’arricchimento personale con approcci diversi al mondo dell’arte, della cultura, della scienza e della tecnica.

Accrescere ed approfondire le conoscenze acquisite precedentemente per potenziarle, ampliarle e consolidarle.

DOPOSCUOLA

CORSI DI MUSICA

CORSO D’INFORMATICA

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13. ATTUAZIONE DEL PTOF TRIENNALE E ORGANISMI COINVOLTI

14. DALL'AUTOVALUTAZIONE AL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Coerentemente con quanto descritto al punto 3 della prima parte del PTOF, qui vengono richiamati solo i contenuti del Piano di miglioramento coerenti con l’offerta formativa della scuola primaria distinguendo tra Priorità e Traguardi relativi ai risultati scolastici e Processi e Obiettivi.

Le priorità' si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti e hanno un orizzonte temporale di lungo termine (tre anni).

Priorità Traguardo

Esiti degli studenti

Competenze chiave europee Sviluppare le competenze linguistiche a livello curricolare in tutti i gradi di istruzione.

Ottenere almeno due certificazioni linguistiche. Inserire nella programmazione didattica insegnamenti e attività in lingua straniera in modo organico.

Sviluppare le competenze digitali a livello curricolare in tutti i gradi di istruzione.

Utilizzare a livello curricolare e in modo sistematico le tecnologie informatiche per la comunicazione (TIC) in ogni disciplina.

Risultati a distanza Ampliare le attività di orientamento per tutti gli ordini di studio. Progettare modalità per tracciare i percorsi scolastici in uscita.

Istituire un progetto per l'orientamento in tutto l'Istituto in collaborazione con le risorse professionali e aziendali del territorio.

SOGGETTI

OPERAZIONI

COORDINATORE DIDATTICO Predispone gli strumenti attuativi del PTOF.

COLLEGIO DOCENTI

Elabora, attua e verifica, per gli aspetti pedagogico-didattici, il piano dell’offerta

formativa tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle

associazioni dei genitori.

CONSIGLIO DI INTERCLASSE Definisce gli indirizzi generali per le attività della scuola.

Adotta il PTOF.

CONSIGLIO DI PLESSO Garantisce la significatività e sostenibilità del percorso scolastico.

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Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo.

Area di processo Obiettivi di processo

Curricolo, progettazione e valutazione Favorire un progetto verticale che coinvolga tutti i gradi istruzione.

Formulare un progetto di valutazione delle competenze chiave definendone i criteri per ogni grado di istruzione.

Ambiente di apprendimento Incentivare l’utilizzo delle metodologie didattiche insieme alle nuove tecnologie.

Inclusione e differenziazione Costituire un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)

Continuità e orientamento Implementare un progetto di orientamento che preveda sia attività specifiche di conoscenza di sé sia incontri con figure professionali.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Proporre incontri formativi specifici per i docenti di ogni grado di istruzione, di tipo carismatico e per lo sviluppo delle competenze professionali.

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Ampliare e rafforzare gli accordi di rete e di collaborazione con gli enti territoriali.

Le ragioni delle scelte

Priorità e traguardi

Nella scuola primaria le competenze chiave, a livello linguistico, vengono approfondite in orario curriculare grazie all’intervento di un esperto esterno. Ad oggi solo un numero ristretto di alunni consegue la certificazione della lingua inglese, ma, essendo il conseguimento un punto molto importante per il percorso di vita futura, sarebbe opportuno incrementare il numero di alunni che la consegue. Per quanto riguarda le competenze digitali l’obiettivo futuro sarebbe l’utilizzo di programmi che favoriscano lo sviluppo del pensiero computazionale (CODING) all’interno dell’orario curricolare in un’ottica trasversale e multidisciplinare. Processi e Obiettivi

Il miglioramento della strumentazione digitale comporterà una grossa possibilità da parte dei bambini di poter sviluppare e valorizzare al meglio le proprie capacità sia a livello individuale che di gruppo, favorendo così un processo più concreto riguardo l’inclusione.

Mai come oggi è fondamentale, dal punto di vista dell’orientamento, portare i bambini ad avere una maggiore conoscenza e consapevolezza di se stessi. Sarà necessario pertanto, per raggiungere questo obiettivo nei prossimi anni, potenziare e migliorare i progetti legati alla propria personalità. Ciò potrà essere realizzato con corsi formativi specifici per i docenti, oltre alla collaborazione con strutture e reti, esterne all’Istituto, grazie anche al contributo e alla consulenza di esperti in materia.

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