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1 1 Mag, un writer SE IO FACCIO PROGETTI DIO RIDE 01. ESTERNO NOTTE strada di città sono in tre che camminano veloci. G:gi, H:hor, M:mag affrettano il passo svoltando l'angolo, si guardano indietro come se fossero inseguiti, attraversano una piazza entrano in un vicolo, lì al buio c'è un ragazzo che si intravede solo per la luce tenue che produce il suo computer portatile, li stava aspettando, si chiama Seon. Parlano della serata, una ragazza esce dal buio e porta alcune torce elettriche in una borsa, un sacco con dei panini. Seon chiede un codice identificativo: codice G, H, M pronunciando ciascuno la lettera in inglese a voce bassa gi eic em SEON conferma: TAG corretti tutti e tre si dispongono attorno a Seon e osservano il monitor del computer, scorrono le immagini di alcuni murales, graffiti S: graphitein, state a sentire: in remoto si danno da fare, abbiamo 10 secondi, ci mandano le ultime regole per il concorso G: di che si tratta?

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Mag, un writer

SE IO FACCIO PROGETTI DIO RIDE

01. ESTERNO NOTTE strada di città sono in tre che camminano veloci. G:gi, H:hor, M:mag affrettano il passo svoltando l'angolo, si guardano indietro come se fossero inseguiti, attraversano una piazza entrano in un vicolo, lì al buio c'è un ragazzo che si intravede solo per la luce tenue che produce il suo computer portatile, li stava aspettando, si chiama Seon. Parlano della serata, una ragazza esce dal buio e porta alcune torce elettriche in una borsa, un sacco con dei panini. Seon chiede un codice identificativo: codice G, H, M pronunciando ciascuno la lettera in inglese a voce bassa gi eic em SEON conferma: TAG corretti tutti e tre si dispongono attorno a Seon e osservano il monitor del computer, scorrono le immagini di alcuni murales, graffiti S: graphitein, state a sentire: in remoto si danno da fare, abbiamo 10 secondi, ci mandano le ultime regole per il concorso G: di che si tratta?

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H: il solito.. G: sta arrivando un toy? H: ma no (accenna con il capo all’arrivo di qualcuno dal buio), dark lady.. dal fondo emerge una splendida ragazza con un vestito attillato, sembra preparata per uscire, si scopre il petto e inizia una danza con una matita fluorescente, come un laser. Poi apre il barattolo di vernice e si cosparge il seno di colore… M.: timing S: questa sera c'è il vostro esame, 2 ore per l'ending compresa l'introduzione R: la ragazza sta scrivendo con il petto su una carta in terra S: ojorduy avete 2 ore, compreso lo scavalcamento della postazione telecamere 02. ESTERNO GIORNO Il padre di M, Gherardo rivive un ricordo.. un uomo sulla sessantina ha in mano una fotocamera digitale, fotografa con precisione un grafitto sul murales della stazione della metro..il posto è esattamente quello della scena precedente, lo si capisce da alcune analogie visive. 03. INTERNO CASA l'uomo si siede in salotto di un appartamento, con un videoproiettore proietta sulle pareti di casa alcuni graffiti in fotografia poi passano le immagini di un bambino, di un ragazzo, di un ragazzo con l'aerografo l'uomo prende l'aerografo e inizia a spruzzare i muri sui quali è proiettata la pittura, si riconosce il viso di mag, M 03. ESTERNO STRADA NOTTE

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Lo stesso uomo che abbiamo visto nella scena precedente avanza con in mano l'aerografo, si porta verso un autobus posteggiato distante, quasi isolato e si mette a dipingere su una fiancata. Arriva la polizia, una collutazione e l'uomo viene bloccato, da una volante scendono due poliziotti e l’uomo viene portato via 04. INTERNO CARCERE Una donna parla sottovoce ad un secondino, viene aperta una cella. La donna entra, aiuta l'uomo a vestirsi, riassetta la brandina, raccoglie ancora qualche straccio e se ne escono, passando per un anticamera e consegnando alcuni documenti. Vengono accompagnati da un poliziotto alla porta La donna è Dania, la mamma di M, l’uomo è Gherardo,il padre di M. 05. INTERNO CASA La donna si stende sul letto, non appena varcata la soglia di casa, appare stanca. L’uomo le si siede a fianco, gli mette la mano sulle spalle, si guardano in silenzio. Poi l'uomo va ad aprire la porta, hanno suonato. L’uomo appare di 14 anni più giovane di un anno (nell’alzarsi dal letto e andare verso la porta d’ingresso c’è un cambio temporale che si vede realizzarsi nel percorso, come un vestito che se ne va e uno che viene messo – passaggio in digitale) Entrano in tre, sono G, H e c’è anche M la donna rivolta al marito: non ti basta di imparare da loro e farlo qui in casa si scopre un intera parete graffitata per una parte come fosse una lavagna da riempire e scoprire continuamente. la donna esce dalla stanza compiendosi la metamorfosi temporale,

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( passa al tempo del ricordo del marito). In cucina e prepara un the per tutti G ed M si mettono subito al lavoro mentre H se ne sta a guardare, non approva. La donna cerca di avvicinarlo per confortarlo e chiedergli se ha qualcosa e se vuole qualcosa. la reazione di H è forte. CONTINUA Gherardo si è seduto in mezzo a G ed M e li guarda lavorare in religioso silenzio. il mondo dell'uomo tenente di polizia, ha smesso di portare la giacca e la cravatta ed a smesso di lavorare. Veste panni consunti, è sporco e trasandato, dall'incidente del figlio quando può tiene in mano una matita e disegna qualcosa su un pezzo di carta. il mondo della donna è un insegnante. molto bella e delicata. la perdita del figlio l'ha fatta impazzire, ma non lo dà a vedere a nessuno, tiene tutto dentro, ma alle volte si ha l'impressione che possa scoppiare come una pentola a pressione G,M,H sono solitari e si esprimono con la bomboletta. Partecipano ogni anno a questa competizione per il miglior "writer" indetta da una tv. non amano i riflettori. sono in collegamento con i writer dall'altra parte del globo. sfidano le istituzioni. H è innamorato di una ragazza che vuole che smetta o che dipinga solo quadri. Gi ha la passione di Chaplin, li fa vedere agli amici e porta, quando può, la bombetta di Chaplin

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06. INTERNO OSPEDALE (anni 70) una donna incinta viene portata in sala operatoria (si riconosce come Dania) un uomo segue la lettiga con in mano la flebo (si riconosce come Gherardo) entra in sala operatoria, è un'urgenza l'uomo viene fatto accomodare in una saletta. c'è tensione l'uomo è impaziente e guarda fuori dalla finestra. in strada c'è una rissa, alcuni punk si sono messi a dipingere un muro nel giardino dell'ospedale, arriva la polizia. l'uomo che guarda comincia una corsa e arriva al giardino. estrae un tesserino uomo: sono un tenente della polizia che succede?? un poliziotto è in terra è stato colpito da una bomboletta spray l'altro punk è scappato. il poliziotto comincia una corsa fino a riacciuffare il ragazzo che scappava, lo immobilizza a terra. sta per dargli un pugno in piena faccia, quando suona una ricetrasmittente. si, suo figlio è nato inquadratura dal basso della finestra dell'ospedale 07. INTERNO POLIZIA (anni 70) C'è in corso un interrogatorio dove il ragazzo si difende

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08. INTERNO OSPEDALE (anni 70) la donna grida di dolore, le ultime doglie 09. INTERNO POLIZIA (anni 70) il ragazzo grida perchè viene menato 10. INTERNO OSPEDALE (anni 70) il bambino nasce 11. INTERNO POLIZIA (anni 70) il punk grida, estrae la bomboletta e spruzza addosso al tenente lo spray colorato 12. INTERNO OSPEDALE (anni 70) il bimbo nasce e l'infermiera spruzza l'ossigeno in giro per la sala operatoria 13. ESTERNO GIORNO Gi ha estratto la bombetta e se l’è infilata, sta arrivando gente, lui si mette a ballare, fa un numero, quando ha finito si toglie il cappello per raccogliere qualche soldo. La manovra ha anche l’intenzione di sviare i passanti dalla nicchia dove sono rimasti Hor e Mag.

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La gente se ne va proseguendo la camminata, G si ferma a guardare il corteo che scompare all’angolo. Parla a voce alta: l’esercizio non mi riesce mai, accidenti… Il trio si ricompone. Hor: graphitein, a che punto siamo? Gi: bene Mag: Si, va bene La ragazza: ricordatevi che quando avete finito con questa prova dobbiamo decidere per Giulien e Gabriella, vogliono sposarsi. Hor: rito abbreviato, <11, ha da piazza san babila> Mag: ma che succede Hor: (rivolto a Mag, che è il più piccolo ed è piuttosto spaventato): fai un’anteprima del tuo tag 31 per il tronchetto, su carta, per poterlo riprodurre sulle shirt dell’unione di Giulien e Gabriella; così Mag avrai doppia responsabilità, volare il tronchetto con il tag 31 e far felici i nostri piccio- n –cini. Gi sganasca in una risata frenetica Mag è sempre più spaventato. 14. INTERNO POLIZIA. PASSATO (anni 70) riunione tra ispettore, questore, un magistrato e due o tre persone importanti. viene proiettato un video parlano del fenomeno sociologico affrontato storicamente, dell'anarchia tenente questore un magistrato 1° persona 2° persona tenente: erano in due, ma nascosti c’erano anche gli altri, complici bombolette, quante ne abbiamo sequestrate, lo volete sapere signori: ebbene 200 tra quelle con la guarnizione …e quelle anti umidità

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vermiglione, blu di prussia, garza di alizarina, colori delicati anche per questi smidollati questore: signor questore cosa pensa che venga ripreso quando venerdì arriverà il capo dello stato e ci recheremo tutti a redipuglia, cosa pensa si inventino quelli lì..del nostro amico messaggero magistrato: ma signor questore,abbiamo fatto in modo che i cameraman possano transitare solo in una direzione e in quel preciso corridoio. E poi se non basta… Questore: se non basta.. 1° persona: se non basta calce bianca, imbianchiamo… tenente (sghignazzando): ne ho contate 15 solo bianche, forse bastano 2° persona (donna, una vecchia insegnante): possiamo chiamare GIGI 1° persona: GiGI e la sua squadra di imbianchini… un pomeriggio ed è fatta magistrato: e quel giornalista questore: ma chi, il Gianni Zamburlini? Magistrato: è capace di dire tutto in uno speciale, so che ha già fatto le riprese di tutti i muri della zona Questore: ma l’itinerario deve per forza seguire il quartiere paterno per poi muovere a redipuglia Magistrato: quel quartiere è stato indicato a roma, un mese fa quando facevano il briefing, lo ha suggerito il presidente stesso, pare abbia passato proprio là parte del suo soggiorno in Friuli durante la seconda guerra Tenente: ma allora è fatta, non c’è più niente da fare. 1° persona: allora imbianchiamo 2°persona (in coretto) imbianchiamo 1° persona: bisogna evitare il maggio del 68 2° persona (cambia in continuazione stazione radiofonica passando da una musica da argentina anni 50 alla disco music a trasmissione parlata con interventi su fatti di cronaca nera, ancora tango argentino) Questore: figuriamoci se arriva il fotografo della (marca anni 70) Tenente: Ma di chi parla, di Mascacci il famoso fotografo che ha fotografato Pasolini a Ostia 1°persona: ma cosa dice, l’ennesimo scandalo editoriale

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15. INTERNO CASA La madre: ma dov’è Mag Il padre: quando arriva, te lo dico io quel che succede.. La madre: si, si (rassegnata) Il padre: sentiamo della passione una buona volta La madre: quale passione Il padre: la mia Mag percorre la sala e senza badare nessuno si infila in una piccola stanza. Il padre: forza esci da lì La madre: piero Il padre (allontanando la moglie) esci da lì (aumenta il tono della voce e la sua intenzione comincia manifestare violenza) Mag: fa vedere una bomboletta di sbieco con la mano, da fuori si vede solo la bomboletta Il padre afferra il braccio di Mag e gli estrae a forza la bomboletta. Mag esce dal sottoscala e spruzza il contenuto di una seconda bomboletta addosso al padre Il padre afferra Mag violentemente girandolo su se stesso e lo scaraventa a terra La madre inizia ad urlare, dà una spinta all’uomo e lo fa cadere. Aiuta a sollevare Mag e apre la porta della camera. Chiude dentro il ragazzo. La soggettiva è del ragazzo da dentro la stanza, si sentono le urla del padre e della madre come in un bombardamento. Mag si spoglia, afferra due bombolette, si dipinge il corpo, apre la finestra e si sdraia sul cornicione, nudo con il corpo pieno di macchie colorate.

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Voce di un registratore acceso a volume alto questa è arte fatta in segreto per la gente. è arte che si suppone non debba esistere. è arte su soggetti seri messa dove tutti possano vederla. è un arte estremamente bella per mostrare quanto buone potrebbero essere le cose. Nel racconto biblico della torre di babele dio ci punì confondendo i nostri linguaggi. Negli anni 70 si è affermata negli usa la "graffiti art", movimento che voleva produrre un'arte di strada spontanea, rivoluzionaria e non commerciabile. Tra gli esponenti più famosi c'è Keith Haring, genio della grafica che cominciò proprio nelle metropolitane LASCIARE LA PROPRIA FIRMA NEI POSTI DIFFICILI, INACESSIBILI, RISCHIOSI. "..MA PRIMA DI INCARNARSI NELL'UOMO POST-GUTEMBERGHIANO CHE LA NOSTRA CONTEMPORANEITA' NON VEDE PIU' SOTTO LA VESTE NOMADE BENSI' NELLA DISPERSIONE POSSIBILE DEL PROPRIO IO ATTRAVERSO L'ESTENSIONE DELLA PROPRIA Entra la madre nella stanza, non trova Mag, vede la finestra aperta con le tende che svolazzano, si affaccia, mag si sta dipingendo il corpo sul cornicione La madre si mette ad urlare Entra il padre, si affaccia alla finestra raggelato Silenzio… Mag, Mag lo chiama sussurrando la voce La madre prende una bottiglia e la spacca in testa al marito Mag: quando faccio progetti Dio ride

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Arrivano i pompieri, la madre si affaccia all’altra finestra. I pompieri hanno steso il telone di protezione: Madre: Mag, Mag non lasciarmi, si inciampa nelle tende e sta per cadere Mag: quando faccio progetti…si butta nel vuoto…Dio ride, urlando - 16. INTERNO OSPEDALE Un medico in camice bianco sta parlando con Mag che è seduto su una poltroncina comoda, il medico fa vedere a Mag un video con delle aree colorate. Poi fa uscire Mag, rimane solo la mamma insieme al medico. Medico: ci potrebbe essere un problema alla vista, ha uno strano modo di percepire i colori. Quando aveva tre, quattro anni ha mai fatto confusione che so con gli oggetti, scambiandone uno di una forma con un altro, o le è mai capitato di notare un accenno di daltonismo. Mamma Mag: No dottore, aveva sempre una gran voglia di giocare con alcuni cubi colorati, li disponeva in cerchio accostandone i colori e dentro il cerchio, sulla carta, disegnava per ore intere. Medico: e quel cerchio di carta colorata che si porta in tasca. Mamma Mag: quello è per lui come il pane, lo estrae ogni qualvolta deve disegnare qualcosa. Mag non vede le cose come me e lei, le vede nei colori prima di tutto, poi dai colori ne dà il significato e secondo me attribuisce agli oggetti e al mondo esterno alcuni significati che altri potrebbero non capire, solo io lo conosco. Medico: si spieghi meglio signora Entra un infermiera ed interrompe la conversazione: mi scusi dottore, c’è un emergenza, deve venire su in reparto subito..

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Dottore si congeda dalla Mamma di Mag: signora, prenda un appuntamento per la settimana prossima ne dobbiamo parlare ancora di Mag. Mamma di Mag: va bene dottore, ma vada ora che l’aspettano. 17. ESTERNO GIORNO. CENTRO SOCIALE Entrano in un centro sociale alcuni uomini della polizia, un cane lupo. Adagiano alle pareti la decina di ragazzi che si trovano all’interno, tra i quali c’è anche Mag. Si riconosce poi il tenente della scena 14, entra, si accende una sigaretta: Portateli tutti al commissariato. 10 ore per i minorenni, la notte per tutti gli altri. Continuiamo con l’archivio digitale 18. INTERNO CASA. Il padre di Mag: quanto l’anno tenuto Mamma M: 10 ore padre M: Hai parlato con..con chi hai parlato (è agitato) Mamma M: Con il tenente Padre M: quel fottuto..questa storia deve finire altrimenti lo mando in svizzera, o a Belluno, credimi. Mag si è seduto dietro la porta, ha sentito il dialogo, si alza ed esce dalla porta piano preoccupandosi di non essere sentito. Scende con l’ascensore e si ritrova in strada.

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La soggettiva di Mag: comincia a camminare come se fosse un gatto, si alza e poi giù di nuovo a quattro zampe. Accende uno stereo portatile: in sottofondo le ultime notizie da kabul, una musica araba, musica da discoteca. Estrae il suo disco di colori, osserva il tram che passa, estrae veloce una fotocamera digitale piccola come una moneta, scatta alcune foto. Poi si avvicina ad un muro, estrae un foglio di carta, alcuni matite pastello, pennarelli e fa dei segni sulla carta in modo preciso. Poi riprende a camminare, sembra quasi ballare. Legge i cartelli stradali (gli appaiono come scritte in sequenza su fondi colorati), li riporta sulla carta, poi riprende, il mondo esterno gli appare fluido, colorato…ad un semaforo sorride ad una donna, il broncio di un uomo di colore viene riportato sulla carta. Prende nomi e colori dai cartelli pubblicitari, davanti ad una farmacia, davanti alla carrozzina di una donna, vicino ad un vecchio su una panchina..i cartelli dei taxi, metrò, autobus vengono trasfigurati, gli edifici, le porte,le finestre, tutto sembra trasformarsi in un colore, in un segno. Ogni volta, prima di tracciare, estrae il disco colorato e lo avvicina agli occhi… 19. ESTERNO GIORNO Mag viene schedato perché trovato a far parte di un centro sociale Mag non ha neanche 14 anni, si porta appresso un disco di carta sul quale sono stampati i colori dello spettro. Dice delle frasi apparentemente senza senso. Parla del Design, le cose intorno a lui le vede disegnate, progettate in continuazione, pensa che il writing sui muri condensi spontaneità, diversi linguaggi tra i quali quello musicale, e quello delle tradizioni orali più antiche, condensato in una lingua come quella dei gesti pittorici che ha delle affinità tra le varie culture.

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Legge i cartelli stradali come delle indicazioni per disegnare, come delle musiche che vengono interpretate, come i segni di una tribù aliena. Osserva le ombre che il sole crea con i cartelli stradali o con gli angoli delle case, con le automobili e qualsiasi altro oggetto. Ne contorna il perimetro dell’ombra con le dita, e come se volesse accarezzarla, vi ci gioca. I vestiti sono per lui qualcosa che ognuno dovrebbe farsi da solo, un segno da farsi addosso.. Ascolta i genitori fino a quanto non gli interessi. Vede dei segni nel modo di vestire del padre, nel modo di gesticolare della madre che alle volte non capisce. 20. INTERNO CENTRO SOCIALE H: Ma dov’è quel toy di Mag? G: bisogna ricomporre il nostro crew. H: Ma il bimbo non segue….mi pare G: già bisognerebbe dargli una strigliata.. H: Gli proponiamo il tronchetto.. G: tronchetto…no sei scemo, qui c’è un beef H: ok, gli darò le coordinate G: non farlo…troppo presto H: gli darò le coordinate..deve svezzarsi Eppoi ha carattere 21. INTERNO POMERIGGIO. CASA DI MAG Mag sta provando alcune bombolette Si collega ad internet e scarica la posta. Una mail che gli proviene da H: <“1—dom-‘’tag-)> M: già, domenica passa il pendolino Milano Roma Hai ragione H, ma io ci vado stasera, e voi non lo sapete

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Carica una sveglia sul comodino e la pone sulle 23 22. ESTERNO POMERIGGIO. Mag percorre la via che porta alla stazione dei treni, è vestito bene, osserva tutto, annota su un pocket alcuni segni Arrivato in stazione metro, scende e si avvicina agli ingressi dei magazzini. Entra vi percorre una parte della via e giunge vicino ad altro ingresso. Ci sono delle telecamere. Mag fa uno schizzo, si annota delle posizioni. Osserva l’arrivo di alcuni dipendenti della metro. Si muove con la circospezione di un rapinatore. Fa alcuni gesti, si mette in ginocchio. Sembra un rito. Un vecchietto da dietro gli si avvicina, cammina barcollando. Mag non lo vede. Il vecchietto giunge quasi vicino e tende una mano verso Mag. Mag si gira, non c’è nessuno. E’ come se si fosse avvicinato qualcuno a lui, ma ora non c’è nessuno. Mag termina il rito e si allontana in fretta. 23. ESTERNO GIORNO. INTERNO METRO Mag si avvicina alla zona che ha esplorato nella scena precedente. Ha indosso uno zainetto, le scarpe la roccia. E’ come se salisse in montagna. Si avvicina ad una porta. La apre con un passpartout. Entra in una zona che è simile ad un anticamera ed in fondo in uno slargo si intravedono alcuni treni. Prende da un astuccio una specie di telemetro e un puntatore che emette un raggio laser conico grigio, lo indirizza verso una telecamera che si trova in alto. Dispone il puntatore e lo lascia acceso. Ne estrae un secondo e lo accende sulla seconda telecamera. Avanza. Giunge al terzo. Avanza ma il puntatore cade. Mag si getta in terra e riprende la posizione del puntatore a carponi raddrizzandolo.

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Avanza ancora. Passa il primo binario, poi il secondo saltandoli con un balzo. Si infila dietro un vagone rispetto all’imboccatura. Non c’è neanche la luce dei lampioni. Dispone lo zaino. Estrae il materiale. Rumori. Si mette a terra. Silenzio Si sente il rumore di un fiume La prima bomboletta, Inizia a tracciare un segno. Il FILM è stato girato fino a questo punto in BIANCO/NERO Distinguiamo per la prima volta un colore, il colore rosso…a mano mano che la vernice si depone sulla parete del vagone. Poi una altro segno…un altro colore, il colore arancio Rumori Si butta in terra Il cuore gli va a mille Mag dopo aver creato le prime strisce di colore rosso, comincia con l’arancio, il giallo, l’azzurro, il verde per arrivare al porpora L’atto di tracciare dei segni di colore nel buio lo portano in uno stato di estasi – si isola da tutto il resto (il rumore e i suoni che si sentono nella scena aiutano a creare questo effetto) Dopo aver lavorato instancabilmente per una mezz’ora, si arretra e si siede. Estrae dal taschino una torcia elettrica, illumina alcune parti del treno.

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Il disegno si rivela… Spegne la torcia elettrica Si ritrae ancora, seduto… Vede il disegno interamente a colori comparire nel buio… Vede il treno che inizia a muoversi piano piano (i rumori aiutano ad evocare il transito) Lentamente il treno esce da quel magazzino Mag lo segue con lo sguardo Mag è seduto in una stazione Arriva il treno colorato, la folla lo guarda, ne ammira i colori Mag è seduto in un’altra stazione Parte un treno e la gente abbandona la concentrazione verso le azioni utili al muoversi, camminare, riferirsi ad una direzione di marcia e viene attratta dai colori Mag è seduto su un muro. Vede passare il treno colorato Si sente una voce dal sistema di altoparlanti della metro: questa è arte fatta in segreto per la gente. è arte che si suppone non debba esistere. è arte su soggetti seri messa dove tutti possano vederla. è un arte estremamente bella per mostrare quanto buone potrebbero essere le cose. Un rumore lo riporta alla realtà. C’è qualcuno oltre il secondo vagone. Si intravede un cono stretto di una luce bianca di una torcia elettrica. Mag rimane fermo, come steso in terra, con la faccia sul cemento del terrapieno, l’occhio riesce a seguire la traiettoria di quella luce. Sta avanzando nella sua direzione.

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Mag con una mano sistema alcuni dei barattoli nello zaino, prende solo quelli pieni, gli altri li deposita vicino alla rotaia. La luce della torcia avanza, attraversa le rotaie. Viene dalla sua parte. Mag, prende lo zaino e va, comincia una strisciata sul terrapieno in direzione della locomotiva. Alla locomotiva, l’unico punto coperto rispetto alla luce della torcia ci saranno una trentina di metri. Quando la torcia ha raggiunto la coda del treno, Mag si nasconde davanti al locomotore. La torcia è ferma alla coda del treno. Ora si è spenta. Buio. Silenzio di tomba. Mag prova paura. Si siede su terrapieno. Vede ancora per un attimo il treno partire nella sua immaginazione. Ora si accende una torcia dietro di lui 24. INTERNO METRO’. NOTTE Seon, H e G stanno arrivando al passaggio del magazzino. Indossano dei giubbotti mimetici e zaini piccoli allacciati in vita. Seon: Questo non significa avere palle, questo è solo go off Bastardo di un ragazzino H: tutto si concluderà fly G: Dai, dai che lo becchiamo, il problem è sempre la tensione dei binari Seon: Da dove è passato. H: fino al tronchetto per il tag 31 dedicato a Gulien e Gabriella G: Tu stronzo che avevi la pazza per dargli le coordinate Seon: siete due stronzi Corrono verso l’apertura che dà sui vagoni metro 25. INTERNO METRO’. NOTTE Si accendono le due torce, una incrociando l’altra Grida di uomini: fermo

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Non ti muovere. Mag si alza in piedi getta lo zainetto oltre le rotaie. Comincia a correre sul terrapieno. Le torce lo segnano solo per alcuni attimi come stroboscopiche. Si sentono gli affanni degli uomini e l’abbaiare di due cani che gli vanno contro. Mag cerca di saltare le rotaie. Il piede si incastra in mezzo in un filo d’acciaio. Si inciampa, il suo corpo comincia una serie di convulsioni Seon: Nooo Sopraggiungono H e G urlando Seon prende Mag per un braccio e comincia a scuotersi anche lui da scariche elettriche. Dall’altro lato i due poliziotti ferroviari hanno bloccato i cani e assistono alla scena. Seon è caduto sul terrapieno Gli è rimasto solo un brandello di zaino in mano. H e G lo soccorrono. Uno dei due poliziotti grida: non lo toccare Silenzio La scena prosegue senza audio Primi piani dei ragazzi, uno dopo l’altro e il treno che si illumina con il suo disegno. 26. ESTERNO METRO’. GIORNO Un uomo sulla sessantina, il padre di Mag, lo riconosciamo scappa nei corridoi della metropolitana inseguito da due poliziotti con i cani. Seon interviene per sviare la corsa dei poliziotti, Hor e Mag, ci sono altri ragazzi con loro affrontano i poliziotti, gettano delle reti sui cani e immobilizzano i poliziotti. L’uomo viene come salvato e portato in un centro sociale. E’ stato picchiato. Ridotto male accoglie abbracciandola la moglie, Dania.

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Sono visibilmente più vecchi e stanchi. La scena si svolge senza audio. 27. ESTERNO GIORNO Il padre di Mag sta dipingendo sui muri nei pressi di un negozio di lusso alla moda. Indossa le scarpe di ginnastica di suo figlio, indossa la stessa cuffia un po’ buffa che indossava Mag. Arriva un auto di grossa cilindrata. Scendono due uomini e una donna. La donna è isterica: io la sbatto in galera sa…Come si permette di oltraggiare l’intonaco perla Sbattilo via questo insetto e occhio alla polizia. Gherardo: la polizia sono io, cara signora e la spinge Uno dei due uomini dà un pugno a Gherardo che rotola a terra, l’altro prende una delle bombolette e la spruzza sulla faccia di Gherardo. 28. INTERNO CASA SERA Gherardo suona il campanello di casa sua. Dania apre la porta e lo abbraccia. L’uomo giunge fino in camera da letto, apre una scatola di fotografie.. Ci sono quelle degli anni 70 – di Mag, a scuola… 29. ESTERNO GIORNO Gherardo passeggia all’alba in una via della città accanto ai muri dipinti Ha un registratore con sé. Si sente la voce di MAg. Parla dei colori, della luce.. Passano tre ore ed è mattino: Gherardo si muove tra gli autobus, tra i passanti e fa gli stessi gesti di Mag.

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Parla con la gente, traccia dei segni 30. ESTERNO GIORNO. CENTRO SOCIALE scena finale

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Come è nata la sceneggiatura dal corriere della sera del 17 giugno 2002 WRITER è il nome di un ragazzino di Milano, un ragazzino che scrive sui murales, con due amici disegnava sulla carrozza della metro, l'ha ucciso una scarica da 750 volts si firmava KIERE questa era la sua prima volta nel tunnel IL FENOMENO il fenomeno è esploso a Milano alla fine degli anni ottanta. giovani con la bomboletta hanno cominciato a bombardare di vernice muri, carrozze del metrò o di treni e saracinesche. Milano è la città Italiana nella quale il fenomeno ha preso più piede I NUMERI quanti sono secondo il grafittaro più noto di Milano, il consigliere di rifondazione Davide Atomo Tinelli - gli appassionati di grafiti in città sono migliaia nel 98 erano state contate 120 crew, cioè gruppi di 10 persone. Ma molti sono quelli che agiscono da soli LE POLEMICHE

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Milano da anni combatte contro l'"imbrattamento" dei muri da parte dei vandali e ha istituito anche una taglia per chi li segnala. Guida la battaglia il vicesindaco Riccardo De corato ALTERNATIVE Diversi negozianti utilizzano i grafittari per disegnare a spray le loro serrande. Nel 2000 un gruppo di pubblicitari ne ha ingaggiato alcuni dei più noti per coprire le impalcature di un palazzo in costruzione in via De Amicis CULT - FILMS AMERICAN GRAFITTY LE ORIGINI ANNI 60 La parola "graffiti" viene dal greco "graphein", che significa scrivere. Ma il movimento dell'arte da strada, nato tra la fine degli anni 60 e i 70 negli Stati Uniti, non ha mai usato questa parola, preferendo quelle di aerosol art e di writer. scritte e disegni fatte con le bombolette spray erano usati come mezzo di espressione politico o artistico. LE PAROLE I writer si riuniscono in crew (gruppi) e fanno il bombing, ovvero il bombardamento di piece (abbreviazione di masterpiece, capolavoro) che poi firmano con le tag stilizzate