Scuol@3 · 2019. 6. 14. · Il progetto, promosso dai docenti di strumento e di educazione...

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Scuol @ Tre ... il bottino per News Scuol@ 3.0 GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L. DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO -PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI Il fondo Il rivoluzionario metodo di De Feo affascina e incanta gli alunni della Primaria RESOCONTO DI UN SECONDO MERAVIGLIOSO ANNO INSIEME AMBASCIATORI DI BUONE PRATICHE PER L’AMBIENTE n altro anno scolastico giunge al termine! E' per me il secondo anno di ser- vizio in questo Istituto e, sin dall’inizio ho ritenuto di fondamentale importanza instau- rare un dialogo aperto, propositivo e costruttivo con tutte le componenti della comunità scolastica e con i vari stakeholder del territorio. Per poter meglio conoscere la realtà scolastica e sociale ho dato ampio spazio all’ac- coglienza e all’ascolto per individua- re gli obiettivi prioritari da stabilire, con l’intento, al tempo stesso, di coinvolgere la comunità professiona- le nella condivisione della mission e nel raggiungimento della vision. Questo meraviglioso giornalino redatto dal mio Animatore digitale - che ha ottenuto ben 3 premi - si con- figura, come uno strumento di comu- nicazione ma anche come un valido mezzo di rendicontazione attraverso cui divulgare le scelte effettuate, le attività svolte e i risultati ottenuti. Le attività che hanno caratterizzato il percorso educativo-didattico degli alunni dei tre segmenti possono essere così raggruppate: percorsi di insegnamento - apprendimento valu- tabili sia con gli esiti degli apprendi- menti, sia con il soddisfacimento che gli alunni hanno tratto da particolari attività, grazie al quale si è innescato un processo di feedback positivo tra motivazione e apprendimento; la for- mazione in servizio dei docenti, soprattutto alla luce dell’attuale nor- mativa che prevede, tra l’altro, la formazione delle competenze digitali all’interno del Piano Nazionale della Scuola Digitale (PNSD), pilastro fon- damentale della Legge 107/2015, nonché lo sviluppo della professiona- lità docente quale espressione delle personali competenze disciplinari, relazionali e didattiche finalizzate alla realizzazione di un curricolo ver- ticale significativo e condiviso; la par- tecipazione a 6 PON e un POR - a cura dell’animatore digitale prof.ssa Maria Rosa Casparriello - di cui uno autorizzato e gli altri in attesa di valutazione dal Miur; la progettua- lità della scuola e le attività realizza- te per l’ampliamento dell’offerta for- mativa rivolta agli alunni dei tre seg- menti scolastici, attraverso lo svolgi- mento di quanto previsto nel PTOF, nonché la partecipazione a concorsi nazionali, regionali e provinciali che hanno portato i nostri alunni a con- frontarsi con nuove esperienze, ad incontrare esperti e personaggi di indiscusso spessore umano e cultura- le. Gli alunni hanno, infatti, parteci- pato attivamente a concorsi e mani- festazioni scolastiche. L’organizzazione di molti convegni come quelli sui grandi temi dell’Ambiente (Greenopoli e M’Illumino di meno) del Bullismo/Legalità, della Lettura hanno riscosso enorme consenso. Non dimentichiamo le più importanti manifestazioni: “Il bacio azzurro”, l'incontro con l’autore Elliott, le cin- que giornate della Legalità. Sono tutti progetti che hanno creato momenti di riflessione rendendo gli studenti parte attiva della comunità e cittadini consapevoli. Alla stessa stregua dell'attività musicale, cano- ra, artistica, espressivo-corporea, tutte concretizzatesi nelle varie forme, dalla scuola, ai laboratori di artigianato di ceramica, alle perfor- mances di espressività corporea, e confluite a fine anno solare in recite natalizie e a fine anno scolastico in una “kermesse” durata diversi giorni, vista la parcellizzazione territoriale dell’istituto. Quest’anno è stata organizzata una manifestazione con- clusiva al chiostro del convento di Taurasi coinvolto tutti gli alunni del- l’istituto. Il progetto, promosso dai docenti di strumento e di educazione musicale, ha realizzato quanto volu- to fortemente da me: la costituzione dell’orchestra e del coro dell’istituto nonché l’ulteriore avvici- namento tra genitori, alunni e docenti. Si è crea- ta una relazione autentica e fattiva con le famiglie per la trasmissione di informazioni riguardanti il vissuto di ogni alunno, la conoscenza del suo back- ground affettivo e sociale, per la realizzazione di un patto di corresponsabilità educativa che superi la mera definizione data al documento cartaceo per rappresen- tare un vero strumento di intesa e di collaborazione scuola-famiglia. Di fondamentale importanza anche l’a- pertura al territorio, in primis con coloro che, a vario titolo, hanno volu- to sostenere con il personale contri- buto l’attività progettuale della scuo- la, con i titolari di attività presenti sul territorio e, soprattutto, con le cin- que Amministrazioni comunali, con le quali la scuola ha interloquito costantemente in un’ottica di colla- borazione e di reciproca fiducia. Importanti inoltre sono stati anche la partecipazione attiva a reti di scuola, lo scambio e la cooperazione tra isti- tuti scolastici presenti sia sul territo- rio, che al di fuori di esso e la sotto- scrizione di accordi di collaborazione siglati con le Associazioni presenti sul territorio, come quello firmato con l’Associazione “Zollo” con la quale si è collaborato per il primo concorso delle orchestre scolastiche rivolto agli istituti ad indirizzo musicale. In conclusione, sento di poter esprimere la mia personale soddisfazione per l’andamento di questo mio secondo anno di dirigenza scolastica, alla quale voglio aggiungere il mio senti- mento di sincera gratitudine al mio staff e all’intero corpodocente dell’i- stituto che collabora attivamente alle numerose iniziative intraprese. Un grazie di cuore a tutti i docenti per l’impegno professionale, la fidu- cia dimostrata, la disponibilità, il sostegno. Voglio ringraziare, infine, tutti i genitori, coloro che sono stati eletti come rappresentanti di classe e all’interno degli Organi Collegiali per la partecipazione e la disponibilità mostrate. In particolar modo, deside- ro esternare i miei ringraziamenti a tutti i componenti del Consiglio d’isti- tuto per la disponibilità al dialogo che hanno sempre dimostrato, il che ha reso possibile il confronto e piace- vole il clima di rispetto e di serenità che si è instaurato. Insomma, anche quest 'anno posso tranquillamente affemare che la nostra è una “Buona Scuola” senza il timore di essere smentita! *Dirigente scolastico Due imperativi: condivi- sione e sostenibilità. Ne hanno parlato gli alunni delle classi quinte della Primaria del “Di Prisco” con il prof. Giovanni De Feo dell'Università degli Studi di Salerno, ideatore e coordinatore del pro- getto “Greenopoli”. “Abbiamo imparato nuove cose sull'ambien- te, sull'acqua, sull'educa- zione ambientale ma non ci siamo affatti annoiati – hanno osservato gli alun- ni -. Il professore De Feo ci ha spiegato cose molto importanti in modo molto coinvolgente. Per esempio per parlarci dell'acqua in quanto risorsa fondamentale per il Pianeta, abbiamo can- tanto al ritmo di rap una canzone molto bella che ci è rimasta impressa, faceva pressappoco così: sciacqua sciacqua, ma stai attento all’acqua - Sciacqua sciacqua sciac- Ancora riconoscimenti per il trimestrale del “Di Prisco” Ancora due ricoscimenti arrivano per il nostro giornalino scolastico, frutto del lavoro di docenti e alunni che numero dopo numero offrono alla pubblicazio- ne le loro riflessioni, i loro disegni, le loro ricerche. Dopo il premio giunto dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti, News Scuol@ 3.0 è stato premiato anche a Manocalzati – Premio Carmine Scianguetta – e dall'Istituto “Guarini” di Mirabella Eclano. Questi Si è tenuto il 12 maggio scor- so il “1° Concorso Nazionale per Orchestre Scolastiche”, organizzato dall’Associazione Fontanarosa Comunità “Prof. Giuseppe Zollo”, in collaborazione con l'Istituto comprensivo “Di Prisco” e con la Pro loco. L'evento era rivolto alle scuole seconda- rie di I grado ad indirizzo musicale. “Nell'ottica delle best practice – hanno sotto- lineato i rappresentanti del- l'associazione “Zollo” e la dirigente scolastica De Donno – abbiamo condiviso questo progetto consoli- dando la rete virtuosa già creata tra scuola e associa- zioni. Intendiamo dare con questa azione un nuovo impulso alla coesione socia- le, favorendo l'apertura della Istituzione scolastica e, più in generale, del terri- torio ad un nuovo apporto di esperienze, di conoscen- ze, di confronto e aggrega- zione tra giovani musicisti provenienti da diverse realtà scolastiche” – ha aggiunto il Presidente del sodalizio, dott. Di Blasi. Sei le orchestre scolastiche che si sono iscritte al concorso: orchestra scolastica di Lioni - Av, orchestra scolastica di Mercogliano - Av, orchestra scolastica di Deliceto - Fg, orchestra scolastica di Campagna – Sa, orchestra scolastica di Cava dei Tirreni – Sa, orchestra scolastica di Cervino- Ce. E sempre nell'ambito di questa manifestazione, l’Istituto “Di Prisco” ha voluto dare un segno tangi- bile della continuità tra stu- denti, ex studenti e territo- rio realizzando – sotto la sapiente guida del prof. Mustone - un meraviglioso “murales” in un punto molto in vista del paese di Fontanarosa. “Il murales e il concorso – ha concluso De Donno -, così come le altre attività che quotidianamen- te svolgiamo a scuola, sono l'esempio di come il nostro istituto riesca a diventare un fab lab di creatività, un'au- tentica fucina in cui, le espe- rienze tra grandi e piccoli studenti si incontrano e si fondono innescando pro- cessi moltiplicativi che fog- giano menti, ingegni, talen- ti”. ulteriori ricoscimenti ci spingono a fare sempre meglio, consapevoli che anno dopo anno il nostro giornalino cresce sempre di più. Tutto questo è motivo di orgo- glio per il nostro Istituto, diviso in 5 plessi ma unito in una sola anima e questo trime- strale rappresenta la testimonianza vivida del- l'importanza che tutte le componenti della scuola dedicano alla sua reda- zione e pubblicazione. Prof.ssa Casparriello qua, ma usa poca acqua, Goccia dopo goccia, tu puoi svuotare il mare - proprio per questo, il tuo gesto può contare”. A distanza di tempo dalla mattina di studio, tenuto- si al Museo civico di Fontanarosa, l'entusia- smo tra gli alunni della “Di Prisco” si tocca anco- ra con mano – segno che il medoto Greenopoli ha lasciato ancora una volta il segno. Qualcuno s'improvvisa green rapper, qualcun altro discute delle buone pratiche da seguire per preservare l'ambiente e tutti ma proprio tutti sono diventati ambascia- tori di buone pratiche per l'ambiente. L'evento, cui hanno preso parte tutti gli alunni dei plessi di Paternopoli, Sant'Angelo All'Esca, Luogosano, Fontanarosa e Taurasi si è svolto il 17 maggio scor- so. 3.0 ANTONELLA DE DONNO* U News Numero 6 GIUGNO 2017 a cura della prof.ssa Maria Rosa Casparriello Greenopoli infiamma i cuori Talenti in scena a Fontanarosa

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Tre ... il bottino per News Scuol@ 3.0

GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L. DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO -PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI

Il fondo Il rivoluzionario metodo di De Feo affascina e incanta gli alunni della Primaria

RESOCONTO DI UN SECONDO MERAVIGLIOSO ANNO

INSIEME

AMBASCIATORI DI BUONE PRATICHE PER L’AMBIENTE

n altro anno scolasticogiunge al termine! E' perme il secondo anno di ser-vizio in questo Istituto e,sin dall’inizio ho ritenuto

di fondamentale importanza instau-rare un dialogo aperto, propositivo ecostruttivo con tutte le componentidella comunità scolastica e con i varistakeholder del territorio. Per potermeglio conoscere la realtà scolasticae sociale ho dato ampio spazio all’ac-coglienza e all’ascolto per individua-re gli obiettivi prioritari da stabilire,con l’intento, al tempo stesso, dicoinvolgere la comunità professiona-le nella condivisione della mission enel raggiungimento della vision.Questo meraviglioso giornalinoredatto dal mio Animatore digitale -che ha ottenuto ben 3 premi - si con-figura, come uno strumento di comu-

nicazione ma anche come un validomezzo di rendicontazione attraversocui divulgare le scelte effettuate, leattività svolte e i risultati ottenuti. Leattività che hanno caratterizzato ilpercorso educativo-didattico deglialunni dei tre segmenti possonoessere così raggruppate: percorsi diinsegnamento - apprendimento valu-tabili sia con gli esiti degli apprendi-menti, sia con il soddisfacimento chegli alunni hanno tratto da particolariattività, grazie al quale si è innescatoun processo di feedback positivo tramotivazione e apprendimento; la for-mazione in servizio dei docenti,soprattutto alla luce dell’attuale nor-mativa che prevede, tra l’altro, laformazione delle competenze digitaliall’interno del Piano Nazionale dellaScuola Digitale (PNSD), pilastro fon-damentale della Legge 107/2015,nonché lo sviluppo della professiona-lità docente quale espressione dellepersonali competenze disciplinari,relazionali e didattiche finalizzatealla realizzazione di un curricolo ver-ticale significativo e condiviso; la par-tecipazione a 6 PON e un POR - acura dell’animatore digitale prof.ssaMaria Rosa Casparriello - di cui unoautorizzato e gli altri in attesa divalutazione dal Miur; la progettua-lità della scuola e le attività realizza-te per l’ampliamento dell’offerta for-mativa rivolta agli alunni dei tre seg-menti scolastici, attraverso lo svolgi-mento di quanto previsto nel PTOF,nonché la partecipazione a concorsinazionali, regionali e provinciali chehanno portato i nostri alunni a con-frontarsi con nuove esperienze, adincontrare esperti e personaggi diindiscusso spessore umano e cultura-le. Gli alunni hanno, infatti, parteci-pato attivamente a concorsi e mani-festazioni scolastiche.L’organizzazione di molti convegnicome quelli sui grandi temidell’Ambiente (Greenopoli eM’Illumino di meno) delBullismo/Legalità, della Letturahanno riscosso enorme consenso.Non dimentichiamo le più importantimanifestazioni: “Il bacio azzurro”,l'incontro con l’autore Elliott, le cin-

que giornate della Legalità. Sonotutti progetti che hanno creatomomenti di riflessione rendendo glistudenti parte attiva della comunitàe cittadini consapevoli. Alla stessastregua dell'attività musicale, cano-ra, artistica, espressivo-corporea,tutte concretizzatesi nelle varieforme, dalla scuola, ai laboratori diartigianato di ceramica, alle perfor-mances di espressività corporea, econfluite a fine anno solare in recitenatalizie e a fine anno scolastico inuna “kermesse” durata diversi giorni,vista la parcellizzazione territorialedell’istituto. Quest’anno è stataorganizzata una manifestazione con-clusiva al chiostro del convento diTaurasi coinvolto tutti gli alunni del-l’istituto. Il progetto, promosso daidocenti di strumento e di educazionemusicale, ha realizzato quanto volu-

to fortemente da me: lacostituzione dell’orchestrae del coro dell’ istitutononché l’ulteriore avvici-namento tra genitori,alunni e docenti. Si è crea-ta una relazione autenticae fattiva con le famiglieper la trasmissione diinformazioni riguardanti ilvissuto di ogni alunno, laconoscenza del suo back-ground affettivo e sociale,per la realizzazione di unpatto di corresponsabilitàeducativa che superi lamera definizione data al

documento cartaceo per rappresen-tare un vero strumento di intesa e dicollaborazione scuola-famiglia. Difondamentale importanza anche l’a-pertura al territorio, in primis concoloro che, a vario titolo, hanno volu-to sostenere con il personale contri-buto l’attività progettuale della scuo-la, con i titolari di attività presenti sulterritorio e, soprattutto, con le cin-que Amministrazioni comunali, con lequali la scuola ha interloquitocostantemente in un’ottica di colla-borazione e di reciproca fiducia.Importanti inoltre sono stati anche lapartecipazione attiva a reti di scuola,lo scambio e la cooperazione tra isti-tuti scolastici presenti sia sul territo-rio, che al di fuori di esso e la sotto-scrizione di accordi di collaborazionesiglati con le Associazioni presenti sulterritorio, come quello firmato conl’Associazione “Zollo” con la quale siè collaborato per il primo concorsodelle orchestre scolastiche rivoltoagli istituti ad indirizzo musicale. Inconclusione, sento di poter esprimerela mia personale soddisfazione perl’andamento di questo mio secondoanno di dirigenza scolastica, allaquale voglio aggiungere il mio senti-mento di sincera gratitudine al miostaff e all’intero corpodocente dell’i-stituto che collabora attivamentealle numerose iniziative intraprese.Un grazie di cuore a tutti i docentiper l’impegno professionale, la fidu-cia dimostrata, la disponibilità, ilsostegno. Voglio ringraziare, infine,tutti i genitori, coloro che sono statieletti come rappresentanti di classe eall’interno degli Organi Collegiali perla partecipazione e la disponibilitàmostrate. In particolar modo, deside-ro esternare i miei ringraziamenti atutti i componenti del Consiglio d’isti-tuto per la disponibilità al dialogoche hanno sempre dimostrato, il cheha reso possibile il confronto e piace-vole il clima di rispetto e di serenitàche si è instaurato. Insomma, anchequest 'anno posso tranquillamenteaffemare che la nostra è una “BuonaScuola” senza il timore di esseresmentita!

*Dirigente scolastico

Due imperat iv i : condiv i -sione e sostenibil ità. Nehanno parlato gl i alunnidel le c lass i quinte del laPrimaria del “Di Prisco”con i l prof. Giovanni DeFeo dell'Università degliStudi di Salerno, ideatoree coord inatore d e l pro-g e t t o “ G r e e n o p o l i ” .“ A b b i a m o i m p a r a t onuove cose sul l 'ambien-te, sull'acqua, sull'educa-zione ambientale ma nonci siamo affatti annoiati –hanno osservato gli alun-ni -. Il professore De Feoci ha spiegato cose moltoimportanti in modo moltocoinvolgente. Per esempio per parlarcid e l l ' a c q u a i n q u a n t orisorsa fondamentale peri l Pianeta, abbiamo can-tanto al ritmo di rap unacanzone molto bella chec i è r i m a s t a i m p r e s s a ,faceva pressappoco così:s c i a c q u a s c i a c q u a , m as t a i a t t e n t o a l l ’ a c q u a -Sciacqua sciacqua sciac-

Ancora riconoscimenti per il trimestrale del “Di Prisco”

Ancora due ricoscimentia r r i v a n o p e r i l n o s t r og i o r n a l i n o s c o l a s t i c o ,f r u t t o d e l l a v o r o d id o c e n t i e a l u n n i c h en u m e r o d o p o n u m e r ooffrono alla pubblicazio-n e l e l o r o r i f l e s s i o n i , il o r o d i s e g n i , l e l o r oricerche. Dopo il premiog i u n t o d a l l ' O r d i n eNazionale dei Giornalisti,News Scuol@ 3.0 è statop r e m i a t o a n c h e aM a n o c a l z a t i – P r e m i oCarmine Scianguetta – edall'Istituto “Guarini” diMirabella Eclano. Questi

Si è tenuto il 12 maggio scor-so il “1° Concorso Nazionaleper Orchestre Scolastiche”,organizzatodall’AssociazioneFontanarosa Comunità“Prof. Giuseppe Zollo”, incollaborazione con l'Istitutocomprensivo “Di Prisco” econ la Pro loco. L'evento erarivolto alle scuole seconda-rie di I grado ad indirizzomusicale. “Nell'ottica dellebest practice – hanno sotto-lineato i rappresentanti del-l'associazione “Zollo” e ladirigente scolastica DeDonno – abbiamo condivisoquesto progetto consoli-dando la rete virtuosa giàcreata tra scuola e associa-zioni. Intendiamo dare conquesta azione un nuovoimpulso alla coesione socia-le, favorendo l'aperturadella Istituzione scolasticae, più in generale, del terri-torio ad un nuovo apportodi esperienze, di conoscen-ze, di confronto e aggrega-zione tra giovani musicistiprovenienti da diverserealtà scolastiche” – haaggiunto il Presidente delsodalizio, dott. Di Blasi. Seile orchestre scolastiche che

si sono iscritte al concorso:orchestra scolastica di Lioni- Av, orchestra scolastica diMercogliano - Av, orchestrascolastica di Deliceto - Fg,orchestra scolastica diCampagna – Sa, orchestrascolastica di Cava dei Tirreni– Sa, orchestra scolastica diCervino- Ce. E sempre nell'ambito diquesta manifestazione,l’Istituto “Di Prisco” havoluto dare un segno tangi-bile della continuità tra stu-denti, ex studenti e territo-rio realizzando – sotto lasapiente guida del prof.Mustone - un meraviglioso“murales” in un puntomolto in vista del paese diFontanarosa. “Il murales e ilconcorso – ha concluso DeDonno -, così come le altreattività che quotidianamen-te svolgiamo a scuola, sonol'esempio di come il nostroistituto riesca a diventare unfab lab di creatività, un'au-tentica fucina in cui, le espe-rienze tra grandi e piccolistudenti si incontrano e sifondono innescando pro-cessi moltiplicativi che fog-giano menti, ingegni, talen-ti”.

ulter ior i r icoscimenti c ispingono a fare sempremeglio, consapevoli chea n n o d o p o a n n o i lnostro giornalino cresces e m p r e d i p i ù . Tu t t oquesto è motivo di orgo-g l i o p e r i l n o s t r oIstituto, diviso in 5 plessim a u n i t o i n u n a s o l aa n i m a e q u e s t o t r i m e -s t r a l e r a p p r e s e n t a l atestimonianza vivida del-l'importanza che tutte lecomponenti della scuoladedicano a l la sua reda-zione e pubblicazione.

Prof.ssa Casparriello

qua, ma usa poca acqua,G o c c i a d o p o g o c c i a , t up u o i s v u o t a r e i l m a r e -proprio per questo, il tuog e s t o p u ò c o n t a r e ” . Ad istanza d i tempo da l lamattina di studio, tenuto-s i a l M u s e o c i v i c o d iF o n t a n a r o s a , l ' e n t u s i a -s m o t r a g l i a l u n n i d e l l a“Di Prisco” si tocca anco-ra con mano – segno cheil medoto Greenopoli halasciato ancora una voltail segno. Q u a l c u n o s ' i m p r o v v i s ag r e e n r a p p e r , q u a l c u naltro discute delle buonep r a t i c h e d a s e g u i r e p e rpreservare l 'ambiente et u t t i m a p r o p r i o t u t t isono diventati ambascia-tori di buone pratiche perl'ambiente. L'evento, cuihanno preso parte tutt ig l i a l u n n i d e i p l e s s i d iPaternopoli, Sant'AngeloA l l ' E s c a , L u o g o s a n o ,Fontanarosa e Taurasi si èsvolto i l 17 maggio scor-so.

3.0ANTONELLA DE DONNO*

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GIUGNO 2

017

a c u r a d e l l a p r o f . s s a M a r i a R o s a C a s p a r r i e l l o

Greenopoli infiamma i cuori

Talenti in scena

a Fontanarosa

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Giovino, il sacrificio della vita per la pace

Si è svolta il 23 maggio aTaurasi la cerimonia di com-memorazione del 74° anni-versario della scomparsa delSottocapo Motorista Navale(Sommergibilista) AntonioGIOVINO, decorato di meda-glia di bronzo al valor milita-re, affondato sul sommergibi-le “Leonardo da Vinci”, nelleacque dell’Oceano Atlantico il23 maggio 1943. E' questa laquarta edizione della manife-stazione che viene promossadalla famiglia Giovino unita-mente all’Amministrazionecomunale, all’AssociazioneMarinai d’Italia e alla Scuola eogni anno alunni e docentipartecipano alla cerimoniaaffascinati dalle gesta eroichecompiute dal loro concittadi-no. Antonio Giovino lasciò ilsuo paese natio a solo 17 anniper arruolarsi nella MarinaMilitare, presso il Depositodei Corpi Reali EguipaggiMarittimi (C.R.E.M.) di LaSpezia per poi essere inviato

fregata Ness a nord –ovestdella Spagna. Al Comandante,Capitano di CorvettaGianfranco Gazzana, fu asse-gnata la Medaglia d’oro alValore Militare e a tutto l’e-quipaggio la Medaglia diBronzo al Valore Militare. Inricordo del sacrificio diAntonio Giovino e di tutto l’e-quipaggio del Da Vinci, nel2013, fu inaugurato nella villacomunale di Taurasi unMonumento alla memoria.Tutto si è svolto secondo ilprogramma: alle 10 c'è statol’assembramento di tutti ipartecipanti in via Municipiodove poco dopo, il Parrocodon Nicolino Di Stasio hacelebrato la messa presso laChiesa del SantissimoRosario. Successivamente ilcorteo si è diretto alla VillaComunale, dove è posto ilmonumento dedicato allamemoria Antonio Giovino,attraverso un percorso cheha toccato il Monumento ai

alle scuole C.R.E.M. di Pola(Istria Italiana) dove iniziò lasua preparazione tecnica pro-fessionale. Il 24 marzo 1942 sidiplomò Motorista Navale evenne ammesso alla ScuolaSommergibili acquisendo laspecializzazione diSommergibilista. Nell’agostodello stesso anno raggiunse ilComando del 1° GruppoSommergibili di Napoli doverestò sino al mese di dicem-bre dello stesso anno peressere poi trasferito alla basesommergibili dislocata aBordeaux, in Francia, e desti-nato al sommergibile L. DaVinci. L’ultima missione di talesommergibile, che avevacompiuto numerose impresenel Mediterraneo enell’Atlantico, ebbe inizio il 23febbraio 1943 ed Antonio viprese parte; la missione siconcluse tragicamente il 23maggio 1943 con il suo affon-damento ad opera del caccia-torpediniere Active e della

23 maggio, Taurasi commemora le gesta del suo eroe

2 Scuol@ 3.0News

Speciale Salute,Scuola e Istituzioni insieme

per la prevenzione

Caduti di tutte le guerre ed ilMonumento dedicato all’a-gente di P.S. Ciriaco Di Roma.In villa si è tenuta la cerimo-nia con l’Alza Bandiera, ladeposizione della Coronad’Alloro, l’esecuzione delsilenzio e la lettura della pre-ghiera del Marinaio. Alle 12 cisono stati gli interventi delpresidente dell’AssociazioneMarinai d’Italia Gruppo diAvellino Sabatino Esposito, diun rappresentante della fami-glia Giovino, del dirigentescolastico dott.ssa AntonellaDe Donno, della professores-sa Teresa Carfagna, del pro-fessore Giuseppe Martinielloin rappresentanzadell’Istituto d’IstruzioneSuperiore di Grottaminarda,del presidente NazionaleA.N.M.I., dell’autorità dellaMarina Militare presente, edel sindaco di TaurasiTommaso Cozzolino.Alunni della V Primaria -Taurasi.

“Mamma, tu mi hai donato lavita e, a modo mio, io la donoa te... la prevenzione è vita”.Con questo incipit, l’Amos el’Istituto Comprensivo "L. DiPrisco", in collaborazione conl’Amministrazione Comunaledi Paternopoli e l’ASL diAvellino, hanno organizzatouna giornata di prevenzionepresso la sede dell’ex ScuolaPrimaria di Paternopoli il 13maggio scorso. L'iniziativa,partecipatissima e segnata daconnotazioni e ricadute posi-tive, è stata anche l'occasioneper trattare l'argomento congli alunni dei vari plessi chehanno effettuato ricerche sultumore al seno e sull'impor-tanza della prevenzione. Eccole loro riflessioni. “Il seno è costituito da uninsieme di ghiandole e tessu-to adiposo ed è posto tra lapelle e la parete del torace. Inrealtà non è una ghiandolasola, ma un insieme di strut-ture ghiandolari, chiamatelobuli, unite tra loro a forma-re un lobo. In un seno vi sonoda 15 a 20 lobi. Il latte giungeal capezzolo dai lobuli attra-verso piccoli tubi chiamatidotti galattofori (o lattiferi). Iltumore al seno è una malattiapotenzialmente grave se nonè individuata e curata pertempo. È dovuto alla moltipli-cazione incontrollata di alcu-ne cellule della ghiandolamammaria che si trasforma-no in cellule maligne. Ciòsignifica che hanno la capa-cità di staccarsi dal tessutoche le ha generate per inva-dere i tessuti circostanti e, coltempo, anche gli altri organidel corpo. In teoria si posso-no formare tumori da tutti itipi di tessuti del seno, ma ipiù frequenti nascono dallecellule ghiandolari (dai lobuli)o da quelle che formano laparete dei dotti. Ogni anno inItalia vengono diagnosticati48.000 nuovi casi: il tumoredel seno è il più frequente nelsesso femminile. Grazie,però, ai continui progressidella medicina e agli scree-ning per la diagnosi precoce,nonostante il continuoaumento dell'incidenza, di

derazioni del medico sullastoria personale di ognidonna. Nelle donne chehanno avuto una madre ouna sorella malata in generesi comincia prima, verso i 40-45 anni. In anni recenti ladiscussione sulla utilità dellamammografia (che individuamolti tumori, come i carcino-mi duttali in situ, che nonavrebbero probabilmentebisogno di trattamentiaggressivi) ha portato moltimedici a considerare la possi-bilità di suggerire età di esor-dio e frequenza della mam-mografia sulla base dellecaratteristiche della singolapaziente piuttosto che sullabase di linee guida e scree-ning uguali per tutte.L'ecografia è un esame moltoutile per esaminare il senogiovane, dato che in questocaso la mammografia non èadatta. Si consiglia di farviricorso, su suggerimento delmedico, in caso di comparsadi noduli. La risonanzamagnetica viene riservata aiseni molto densi o ai dubbidiagnostici, sebbene possaessere di grande aiuto in casispecifici. La visita: è buonaabitudine fare una visita delseno presso un ginecologo oun medico esperto almenouna volta l'anno, indipenden-temente dall'età.L'autopalpazione: è una tec-nica che consente alla donnadi individuare precocementeeventuali trasformazioni delproprio seno. La sua efficaciain termini di screening è peròmolto bassa: questo significache costituisce un di piùrispetto alla sola visita e allamammografia a partire dal-l'età consigliata, ma non puòsostituirle. I test genetici perla ricerca dei geni BRCA1 e 2,sono strumenti di prevenzio-ne utili in situazioni particola-ri, in cui lo studio della genea-logia di una persona eviden-zia specifiche caratteristichedi trasmissione della malattia.Prima di sottoporsi ai testgenetici è necessario rivolger-si a un genetista esperto checonfermerà o smentirà l'uti-lità dell'esame.”.

Tumore al seno,occhio ai sintomi

In genere le forme iniziali ditumore del seno non provo-cano dolore. Uno studioeffettuato su quasi milledonne con dolore al seno hadimostrato che solo lo 0,4% diesse aveva una lesione mali-gna, mentre nel 12,3% eranopresenti lesioni benigne(come le cisti) e nel resto deicasi non vi era alcuna lesione.Il dolore era provocato solodalle naturali variazioni degliormoni durante il ciclo. Dacercare, invece, sono glieventuali noduli palpabili oaddirittura visibili, anche se ingenere questi sono segni diuna forma tumorale già avan-zata e non di una forma iden-tificata in fase precoce, quan-

do è più facile da curare. Lametà dei casi di tumore delseno si presenta nel quadran-te superiore esterno dellamammella. Importantesegnalare al medico anchealterazioni del capezzolo (infuori o in dentro), perdite daun capezzolo solo (se la per-dita è bilaterale il più dellevolte la causa è ormonale),cambiamenti della pelle(aspetto a buccia d'arancialocalizzato) o della forma delseno. La maggior parte deitumori del seno, però, non dàsegno di sé e si vede solo conla mammografia (nella donnagiovane, tra i 30 e i 45 anni,con l'aiuto anche dell'ecogra-fia).

tumore del seno oggi simuore meno che in passato.Il rischio si modifica in rappor-to all’età: i tassi di incidenzaaumentano esponenzialmen-te fin verso i 50 anni, quindisubiscono una pausa, o addi-rittura una lieve diminuzione,per poi riprendere a crescere,ma con un tasso inferiore,dopo l’età della menopausa.Esiste una stretta correlazio-ne tra l’insorgenza del tumo-re mammario e gli ormonifemminili. La prima gravidan-za precoce e l’allattamento

riducono il rischio, cheaumenta per effetto dellaterapia ormonale sostitutivacon associazioni di estrogenie progestinici, in età perime-nopausale e in menopausa,se protratta per più di 5 anni. La mammografia è il metodoattualmente più efficace perla diagnosi precoce.Le Linee guida del Ministerodella salute suggeriscono dieseguire una mammografiaogni 2 anni, dai 50 ai 69 annidi età, ma la cadenza puòvariare a seconda delle consi-

La dieta preventiva

Diversi studi scientifici hannodimostrato l'utilità di unadieta particolare nella preven-zione delle ricadute del can-cro del seno in donne già col-pite. Ora si sta valutando l'uti-lità della stessa dieta nellaprevenzione primaria, ovveroin chi non ha ancora sviluppa-to la malattia. Alla base diquesta alimentazione c'è unapporto elevato di fitoestro-geni (ormoni vegetali similiagli estrogeni femminili chesono contenuti principalmen-te nella soia e nei suoi deriva-ti, ma anche nelle alghe, neisemi di lino, nel cavolo, neilegumi, nei frutti di bosco, neicereali integrali). Inoltrevanno limitati gli zuccheri raf-finati, che hanno l'effetto di

innalzare l'insulina nel sanguee quindi di indurre il diabete,a favore di zuccheri grezzi edi amidi. Ancora: si consigliadi consumare molte crucifere(rape, senape, rucola, cavol-fiore, cavolini di Bruxelles,ravanelli, cavolo) perché agi-scono in modo positivo neiconfronti del metabolismodegli ormoni. Infine è beneprivilegiare il pesce rispettoalle altre proteine animali,accompagnato da grandiquantità di fibre (attraverso ilconsumo di frutta, cereali,verdura, legumi). Da limitarel'apporto di latticini e uova,tenendo però d'occhio laquantità totale di calcio perprevenire l'osteoporosi.

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United Kingdomleaves the European Union

Brexit is the term used torefer to the UnitedKingdom’s decision to leavethe European Union (EU)and is a shortened version ofBritish Exit. On June 23, 2016,the UK decided to officiallysever ties with the EU. Thismonumental decision cameas the result of a referen-dum—or public vote ofnearly all citizens of votingage—in which more than 30million people voted. TheEuropean Union is a group of28 European countries thatare tied by an economic andpolitical alliance.This political understanding

led the way for the use ofthe euro (the currency usedin 19 EU countries) and per-mits citizens in the EU to tra-vel and settle across borderswithout a passport. The EU even employs itsown parliament and makesdecisions regarding thingslike trade, transportation,and environmental policy.The EU allows the countrieswithin it to function largelyas a single entity. It was ini-tially put in place to allow forthe free movement of peo-ple, goods, and money underwhat it termed a “singlemarket.” According to theBBC, the push to leave theEU was advocated mostly bythe UK Independence Partyand was not supported by

3Scuol@ 3.0News

tes itself from the EU, thesefees can be used to benefitthe UK. The ConservativeParty and the Prime Ministerwere strongly in favor ofremaining with the EU. As aresult of the decision todiscontinue its participationin the EU, the Prime Ministerhas made a public statementthat he will be relinquishinghis position. He believes that the countryneeds a leader with thesame goals as the majorityof the country. He has pro-mised a new PM will be inplace by early September.The argument against Brexit

the Prime Minister, DavidCameron. Members of theUK Independence Partyargued that Britain’s partici-pation in the EU was arestrictive element for thecountry. As one of the EU’s primaryinitiatives is free movementwithin the region the party’smain arguments centeredaround regaining bordercontrol and reclaiming busi-ness rights. In addition, sup-porters of Brexit cited thehigh EU membership fees asa negative aspect of partici-pation in the EU. It wasargued that if the UK separa-

Giochi matematici alla Bocconi,il racconto dell’esperienza

a Milano

Brexit

pertains mostly to the busi-ness benefits. The argumentis that the UK receives busi-ness benefits by being ableto participate in the singlemarket system establishedby the EU. In response to thecriticism against the openborders, proponents believethat the influx of immigrantshelps develop an eagerworkforce and fuels publicservice projects. Leaders infavor of staying also worryabout the political backlashthat could possibly resultfrom other countries whofavored staying with the EU.In addition, proponents of

remaining with the EU belie-ve that being part of a widercommunity of nations provi-des economic and culturalstrength, as well as an addi-tional element of security.While the decision marked ahuge statement for the UK,the referendum vote is notlegally binding. There are stillmany hurdles that must bedealt with before Brexit canbecome a reality. The UK isstill subject to the laws ofthe EU until Britain’s exitbecomes legal. In order forthe UK to make its breakofficial, the country needs toinvoke Article 50. It is unclear exactly what thisprocess will entail or howlong it will take as Britain isthe first countryto take its leave of the EU.

Once Article 50 has been for-mally invoked, the UK hastwo years to negotiate itsdeparture with the other member states.But according to the BBC,“Extricating the UK from theEU will be extremely com-plex, and the process coulddrag on longer than that,”Amidst the aftermath ofthis shocking referendumvote, there is great uncer-tainty as political leadersdecide what this means forthe UK. Great Britain,whether euro or non-euro, isstill an important state in

Europe, and not only it ispart of the EU that hasallowed Great Britain toremain isolated from impor-tant economic and geopoliti-cal decisions. Moreover, poli-tical uncertainties, althoughthe Conservative Partyremains the favorite to winas many seats as possible inparliament at the upcomingJune 8th elections, weigh onthe London Stock Exchange,which cuts more than a half-point to the buy. Early voting for Theresa Mayis the only solution to ensurestability in the UK. Theresa May, confirming thedelivery of Article 50 letterof notification, says "It's anhistoric moment, it does notgo back," "The best days areahead of us, after Brexit,"the British premier pointedout. "I chose to believe inGreat Britain," he said in hisspeech on Brexit's start, astep he called "historic" andhas indicated it as "an oppor-tunity" for the Kingdom: theopportunity to be "Stronger, fairer and moreunited." Aim: to be a great "global"

country. "Great Britain - hesaid - intends to ensure therights of EU citizens as soonas possible. Chiara Carrabs IIIB secondaria IgradoFontanarosa

Una esperienza che non saràdimenticatafacilmente pro-prio in virtù del forte spesso-re culturale e formativo chereca con sé. Stiamo parlandodella finale nazionale deiGiochi matematici che si ètenuta a Milano, in"Bocconi", lo scorso 13 mag-gio. A volare fino a Milanoricordiamo sono state DafneD’amato e Maria PinaBoccella che frequentano laseconda media nel plesso diPaternopoli (classificaterispettivamente al primo esecondo posto) LucaCarenza (seconda media diLuogosano - sesto posto) eAngela Iorio (prima media di

Paternopoli - undicesimoposto). Ecco come le nostrealunne raccontano la loroavventura: “Sabato 13Maggio 2017, ci siamo ritro-vate a Milano per partecipa-re alla Finali Nazionali deiGiochi Matematici “MatePristem” . Nella mattinataabbiamo fatto un breve giroturistico per la città. Poi alleore 12.30 ci siamo recateall’Università La Bocconisede dei giochi. Dopo averpranzato al buffet organizza-to nell’Università proprio inoccasione dell’evento, cisiamo recate nelle rispettiveclassi e abbiamo risposto aivari quesiti.

Successivamente una voltauscite dalle classi dove cihanno consegnato vari gad-get, tra cui una magliettacon su stampato il logo deigiochi matematici, ci siamoconfrontate sulle rispostedate. Più tardi ci siamo por-tate nella sala premiazionidove abbiamo conosciutoaltri ragazzi provenienti datutta Italia. Dopo aver ascol-tato i risultati e aver compre-so i nostri errori siamo torna-te in Hotel molto soddisfatteper l’esperienza vissuta.L’indomani mattina siamoripartite per tornare aPaternopoli. Maria Pina, Dafne, Angela

Imparare la storia a Roma

Finalmente, dopo mesi di atte-sa, è giunto il giorno della gitascolastica!!! Il 12 aprile le classiseconde dei diversi plessi delnostro Istituto sono partiteper Roma! Ad accompagnarcic’erano le professoresseLosco e De Prisco. Dopo quat-tro ore di viaggio siamo arriva-ti sul Lungotevere Marzio,dove ci attendeva la guida.Con lei ci siamo diretti verso ilPantheon, antico tempiopagano, e poi, sotto il solecocente e al passo velocedella guida, siamo giunti aPiazza Navona con la sua fon-tana dei Quattro Fiumi. Dopoaver fatto diverse foto digruppo, e con tutta quellastanchezza, abbiamo pensatobene di gustare un buon gela-to al fresco. Abbiamo quindiraggiunto Castel Sant’Angelo,che, però, non abbiamo visita-to, ma ha fatto da sfondo ad

altre nostre foto, al nostropranzo e ai nostri acquisti.Purtroppo la nostra pausapranzo non è durata molto,dopo è riiniziata la visita allanostra splendida capitale!Dopo una tappa all’Hard Rock,abbiamo raggiunto l’ingressodei Musei Vaticani e, dopo unpo’ di fila e i controlli con ilmetal detector, siamo entrati.All’ingresso ci sono state con-segnate delle radioline e degliauricolari per ascoltare laguida durante la visita dellediverse sale. Non tutte leradioline funzionavano otti-mamente, ma siamo riusciticomunque a comprendere lediverse spiegazioni, soprattut-to quelle che ci sono state for-nite sulla terrazza. Come ultimi momenti abbia-mo visitato la maestosaCappella Sistina, per molti dinoi è stata davvero interes-

sante, al contrario altri siaspettavano di più. Così, dopoesser entrati nella Basilica diSan Pietro e aver visto la Pietàdi Michelangelo, tutti insiemeci siamo affacciati a guardarela piazza, lo spettacolo erameraviglioso, quasi impossibi-le da raccontare, sicuramenteimpossibile da dimenticare!Infine, abbiamo raggiunto,dopo un’altra bella cammina-ta, il pullman. Il viaggio diritorno è stato molto coinvol-gente perché ci siamo diverti-ti con i ragazzi di Fontanarosae con tutti i professori chesono stati coinvolti in intervi-ste, karaoke e scherzi. Alle22.00 siamo rientrati aPaternopoli, stanchi ma felicidi aver vissuto questa giorna-ta intensa ed emozionante!

Classe II - Secondaria IgradoPaternopoli

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Caro giornalino ti scrivo ...riflessioni sulla lettura

La lettura è stata fondamen-tale nella mia vita e ogni per-sonaggio dei libri che holetto è dentro di me. È comese io avessi condiviso conognuno di questi personaggiun pezzo di vita e fosserodiventati parte di me. Infattinei personaggi mi immedesi-mo in modo esagerato, vivotutte le emozioni che provail protagonista e sono tristeper giorni anche dopo averfinito il libro per le disgrazieche gli sono capitate, perchéanche se il protagonista nonha mai vissuto quelle emo-zioni nella realtà, le ho vissu-te io al suo posto. Molti con-siderano la lettura una per-dita di tempo, altri un passa-tempo, ma per me, invece, èl’equivalente perfetto e ine-guagliabile di una nuovaesperienza, come se la stes-sa l’avessi vissuta in primapersona, come se fossi stataproprio io a viaggiare edesplorare nuovi luoghi, sep-pur solo con la mente, inmodo realistico. Comunquevoi leggete, leggete sempre,la lettura è un vostro amicoche vi fa da maestro neimomenti opportuni. E que-sto ve lo dice una persona

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miei passatempi preferiti,ma ero quasi obbligata damia madre, che quasi ognigiorno mi ripeteva che la let-tura era importante perchéallarga i saperi e altre cosedel genere. Allora, in estate,per la prima volta lessi“Dieci piccoli indiani”, unlibro molto bello, interessan-te e pieno di mistero. Daquel momento capì che lalettura era molto importan-te non solo perché amplia ipensieri e il lessico, ma io

che poco tempo fa nonsapeva nemmeno cosa fosseun libro ed ora riesce persi-no ad immedesimarsi neipersonaggi delle storie chelegge!Tu cosa ne pensi, caroGiornalino?Riesci ad immedesimarti neipersonaggi? il nostro rapporto con la let-tura…

Da piccola a me non piacevaleggere, non era uno dei

Dopo il progetto “Libriamoci”, gli alunni della II media di Paternopoli danno i loro suggerimenti

con la lettura mi rilasso, midiverto e mi allontano daiproblemi. Io devo ringraziare la pro-fessoressa Losco, perchémotivandomi a leggere miha aiutato a crescere, infat-ti ora sono più responsabi-le, autonoma e organizza-ta, sono tutto quello chevorrei essere! Dallo scorsoanno con la prima avventu-ra di “Libriamoci” mi sonoappassionata tanto alla let-tura e spero che questo

A conclusione di questosecondo anno di scuolamedia, ci piacerebbe fare unbilancio di questo percorsodi lettura che da due annistiamo svolgendo con la pro-fessoressa Losco. Dopo l’anno scolastico pre-cedente ricco di letture,impegni e manifestazioniabbiamo avuto un secondoanno con attività, impegni e

letture sempre varie, emo-zionanti e diversificate.Molteplici sono state le ini-ziative durante tutto l’arcodell’anno, queste le principa-li: “Libriamoci 2016”, #ioleg-goperchè, l’incontro con loscrittore Claudio Elliott, lapartecipazione alle letturenelle ore pomeridiane, la let-tura di diversi testi in classee a casa, l’adesione al

“Maggio dei Libri”. In particolare in questomese di Maggio abbiamoconcluso la lettura delmonologo “Novecento” diAlessandro Baricco, abbia-mo letto la fiaba moderna“Il bello addormentato” e“Il delitto di Lord ArthurSavile” di Oscar Wilde.Quest’ultima lettura ci hacoinvolto molto e dopoaverla conclusa ci siamo sfi-dati in un vero e proprio tor-neo di lettura. Ci siamo divisiin due gruppi, gli “0011” e “Ifantastici 11”, attraversocolpi di domande e risposteprecise e corrette il primogruppo ha battuto il secon-do.È stata comunque per tutti

una sfida avvincente edemozionante! Questo rac-conto di Oscar Wilde è statomolto divertente e coinvol-gente, soprattutto quando ilprotagonista doveva orga-nizzare gli omicidi, che poipuntualmente fallivano!Un ultimo pensiero lo dedi-chiamo alle nostre conside-razioni sul monologo“Novecento” di AlessandroBaricco, è stata una letturadavvero emozionante ecoinvolgente, particolar-mente commovente e dram-matica è stata la conclusio-ne. Molti di noi, suonandouno strumento musicale, sisono sentiti ancora più coin-volti emotivamente, è statobello sia leggere il testo, siavedere il film. Ora ci aspettano le vacanzeestive e già abbiamo tanteidee dei libri da leggere osulla spiaggia o sul divanooppure in montagna… l’importante è leggere sem-pre e ovunque! Classe II -Secondaria I grado

Paternopoli

Leggereche passione!

"Fair play" è un’espressio-ne che significa "giocoleale". Non si tratta di unaregola scritta, bensì di uncomportamento eticamen-te corretto da adottarenella pratica delle diversediscipline sportive. Fairplay significa rispettare leregole e l'avversario,accettare e riconoscere ipropri limiti, sapere che irisultati sportivi ottenutisono correlati all'impegnoprofuso.I valori della correttezzasportiva e della sana com-petizione ed il riconosci-mento del dovuto onore achi è stato più bravo sonoacquisizioni piuttostorecenti. È solonell’Ottocento che inInghilterra nasce il concet-to di fair play (“gioco cor-retto”), cioè una serie diregole dettate da un codi-ce che mette al primoposto il rispetto di se stes-si, degli altri e delle rego-le. Questo concetto, appli-cato inizialmente nellecompetizioni sportive, si èquindi diffuso (ma pur-troppo non sempre è statoapplicato) anche nei rap-porti sociali e in politica,perché il fair play è unmodo di pensare, non soloun modo di comportarsi. Èmolto di più che giocarenel rispetto delle regole,perché incorpora i concet-ti di amicizia, di rispettodegli altri e di spirito spor-tivo.Il regolamento del fairplay comincia con questeparole esatte:<<Lo sport èun' attività che mette sem-pre in competizione conaltri. Quando ci si opponeagli altri, tale competizio-ne non può essere separa-ta da una certa attitudine

morale. Si deve operare inun clima di lealtà e verità,nel rispetto totale e since-ro della persona e delleregole scritte, che espri-mono l' etica dellosport.>> Il fair play: è contrario all'imbroglio; disdegna le fur-bizie al limite della regola;rifiuta categoricamente ildoping, nella maniera piùassoluta; combatte lemolestie, gli abusi, la vio-lenza, il razzismo, lo sfrut-tamento, l' eccessiva com-mercializzazione e la cor-ruzione. Nel 1975 il C.I.F.P.(Comitato InternazionaleFair Play) pubblicò “LaCarta del Fair Play”, undocumento che racchiude-va i concetti fondamentalidel fair play. Questo docu-mento è un decalogointernazionale dei nobiliprincipi cui chiunque prati-chi lo sport dovrebbe ispi-rarsi. Qui di seguito i diecipunti su cui esso si fonda:fare di ogni incontro spor-tivo, indipendentementedalla posta e dalla impor-tanza della competizione,un momento privilegiato,

una specie di festa;conformarmi alle regole eallo spirito dello sport pra-ticato;rispettare i miei avversaricome me stesso;accettare le decisioni degliarbitri o dei giudici sporti-vi, sapendo che, come me,hanno diritto all'errore,ma fanno tutto il possibileper non commetterlo;evitare le cattiverie e leaggressioni nei miei atti, emie parole o miei scritti;non usare artifici o inganniper ottenere il successo;rimanere degno della vit-toria, così come nellasconfitta;aiutare chiunque con lamia presenza, la mia espe-rienza e la mia compren-sione;portare aiuto a ogni spor-tivo ferito o la cui vita siain pericolo;essere un vero ambascia-tore dello sport, aiutandoa far rispettare intorno ame i principi suddetti.

Michael Cappuccio IIIA -Secondaria IgradoFontanarosa

progetto continui per legenerazioni future per farappassionare tanti altriragazzi!VIVA LA LETTURA!

Da piccola io odiavo i libri,perché mi provocavano noia,perciò non ho mai coltivatoquesta passione. Ora so checosa vuol dire leggere e hodeciso di coltivare questapassione. Per me i libri nonsono solo parole stampatema sono dei veri e propriinsegnamenti di vita e consi-gli di vita per affrontarla almeglio.Tu, caro Giornalino, haiamato la lettura sin dall’in-fanzia?... noi vi consigliamo: Vorrei consigliare due autoriche io preferisco: Roald Dahle J. K. Rowling. Mi piaceRoald Dahl perché scrivecose fantastiche e ti fa vede-re un mondo che non esiste,ha scritto “Il GGG”, che stoleggendo in questo momen-to, e “La fabbrica di cioccola-to”, che ho già letto. Mipiace J. K. Rowling perché hascritto la saga di “HarryPotter” che io adoro!In questo anno scolastico

abbiamo letto tanti libricon la nostra professores-sa di italiano, i miei preferi-ti sono stati “Diario di unaschiappa” e “Il libro deiMates”, quest’ultimo mi èpiaciuto molto perché rac-conta la storia di quattroamici che si sono conosciu-ti grazie ad Internet e poisono diventati grandiamici. Questo libro mi hafatto capire il valore dell’a-micizia!

Mi piace molto leggere,quando sono triste leggoun libro comico, per ripren-dermi un po’, invece leggolibri fantastici o di avventu-ra quando voglio viaggiarecon la fantasia e conoscereposti nuovi che magari dagrande potrei anche visita-re. Tra i libri che consiglioc’è sicuramente “Il giro delmondo in 80 giorni”,romanzo avventuroso chemi ha colpito per i luoghidescritti e per la fantasiadell’autore!Tu, Giornalino, che generepreferisci?Classe II - SecondariaIgradoPaternopoli

A scuola di legalità: il fair play

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“Storia di un’Odissea del XXI secolo”

Storia vera di EnaiatollahAkbari, cioè il romanzo sipresenta come il raccontofatto da Enaiatollah allostesso Fabio Geda, l’autore,e Fabio ogni tanto intervie-ne, interrompe il raccontoper fare osservazioni,domande a Enaiatollah. Insintesi la storia può dirsiun’odissea contemporanea.In letteratura il modello èsempre quello di Omero, mastavolta il protagonistaparte senza sapere doveandare. Sa solo che non puòritornare in patria, un po’come Enea nell’Eneide, adifferenza di Ulisse, chenell’Odissea sa di voler ritor-nare in patria. Il viaggio diEnaiatollah inizia perché inAfghanistan la sua famigliaè minacciata dai talebani.Suo padre, camionista, haavuto un incidente in cui haperso la vita e il carico delcamion, di proprietà deitalebani. Enaiatollah è unhazarà, un bambino di(forse) nove o dieci anni,alto come una capra, e suamadre fa di tutto perchésuo figlio non rimanga inAfghanistan. Nel paese incui vive il nostro eroe italebani hanno preso ilpotere e gli hazarà vengonoperseguitati: Enaiat noncapisce come si possa odia-re altri solo perché sono diun’altra etnia, di un’altrareligione o di un’altra fazio-ne religiosa. I talebani inizia-no a perseguitare la famigliadi Enaiatollah e la mamma,per proteggerlo, decide diportarlo in Pakistan, aQuetta, dove lo abbandona.Prima di andarsene, fa pro-mettere al figlio tre cose:non rubare, non usare learmi e non drogarsi. La mat-tina seguente l mamma nonc’è più e Kakaraim, ilresponsabile, gli spiega chela madre è tornata in

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ognuno per come poteva,per fare il tetto o per chiu-dere le finestre in modo cheil vento non entrasse e sipotesse fare lezione anched'inverno, ma in realtà con-tro il vento non si era mairiusciti a fare granché: listrappava sempre, i teloniche usavamo. La scuolaaveva diverse classi, e c'eraanche un preside. I talebanihanno fatto uscire tutti,bambini e adulti. Ci hannoordinato di metterci in cer-chio, nel cortile, i bambinidavanti, perché eravamo piùbassi, e gli adulti dietro. Poi,al centro del cerchio hannofatto andare il maestro e ilpreside. Il preside stringevala stoffa della giacca comeper stracciarla, e piangeva esi voltava a destra e a sini-stra in cerca di qualcosa chenon trovava. Il maestro,invece, era silenzioso comesuo solito, le braccia lungo ifianchi e gli occhi aperti, marivolti dentro se stesso, lui

Afghanistan. A questopunto Enaiat incomincia araccontare a Fabio come sitrovava bene a Nava: vive-vano sicuramente in modoumile, ma non sapendocome si viveva in altre parti,erano felici di quello cheavevano, ad esempio delloyogurt che loro stessi pro-ducevano, e che era sicura-mente più buono e genuinodi quello che si può trovareal supermercato. Inoltre sidivertivano a giocare con unosso di capra a buzul-bazì, oa nascondino, o a costruireaquiloni. Il problema è che aun certo punto sono arriva-to i talebani anche a Nava.Passa poi a raccontare dicosa gli accadde quandoandava a scuola a Nava:“L'edificio scolastico eraspazioso e noi eravamotanti, forse più di duecento.Per costruirlo, anni prima,ogni genitore aveva datodiverse giornate di lavoro,

“Nel mare ci sono i coccodrilli”, la recensione a cura della classe II di Luogosano

che, ricordo, aveva dei begliocchi che dispensavanobene tutt'intorno. Ba omidididar ragazzi, ha detto.Arrivederci.Gli hanno sparato. Davanti atutti. Da quel giorno la scuo-la è stata chiusa, ma la vita,senza scuola, è come lacenere.”A Quetta, inPakistan, ormai solo,Enaiatollah trova lavoro almercato come venditoreambulante,lavora nel sama-vat di Kakaraim, che lo sfrut-ta. Qui fa amicizia con ungruppo di ragazzini hazara,in particolar modo con Sufi,con il quale decide di partireper l'Iran, giacché la vita inPakistan è pericolosa e diffi-cile per la loro etnia.Enaiatollah e Sufi si affidanoa un trafficante di clandesti-ni e partono per l'Iran conaltre persone. Viaggiano suun furgone tutti ammassati.Enaiat con Sufi programmadi andare in Iran. Da allora inpoi continua a progettare diandarsene da un posto, epoi da un altro. Egli effetti-vamente vive in una condi-zione penosa e crede chespostandosi in un altropaese la sua situazionepossa migliorare, ma il piùdelle volte va a cacciarsi inuna condizione altrettantopenosa, spesso rischia dimorire o comunque diccapi-tare ancora peggio. Un traf-ficante di uomini conduceEnaiat dal Pakistan all’Iran, eEnaiat gli è grato, perché èvero che per quattro mesidovrà lavorare per lui, masenza quel trafficante diuomini lui non sarebbe mairiuscito a spostarsi in Iran. InIran Enaiatollah e Sufi vannoa lavorare in un cantiereedile e usano lo stipendiodei primi mesi per rimborsa-re i trafficanti. Nonostante illavoro sia faticoso,Enaiatollah si trova beneperché fa amicizia con gli

altri operai, tutti clandestini,e si sente parte di una gran-de famiglia. Tempo dopoSufi lascia il cantiere perandare a lavorare in unacava di pietre, in un'altracittà dell'Iran. Dopo qualchemese la polizia fa un'irruzio-ne al cantiere edile:Enaiatollah, essendo unimmigrato clandestino,viene rimpatriato. Il ragazzoriesce a tornare in Iran perpoi subire un altro tentativodi rimpatrio. In queste occa-sioni viene derubato e mal-trattato dalla polizia di con-fine, subendo anche attac-chi con armi da fuoco. Inquel momento decide dilasciare l'Iran e trasferirsi inTurchia. I poliziotti iranianinon perdevano mai occasio-ne di perquisire i sospetticlandestini, cercare di ripor-tarli inAfghanistan, nondopo averli prima derubati,o spediti in uno dei duefamigerati Centri di perma-nenza temporanea, cheassomigliano molto a deicampi di concentramento.Una prima volta con un pòdi soldi Enaiat era riuscito arientrare in Iran. Poi , grazieai soldi del suo datore dilavoro riesce a comprarsi unorologio, cosa che per lui èdavvero una grande conqui-sta. Quando i poliziotti glitolgono l’orologio, che perloro non vale nulla, stanco,decide che è arrivato ilmomento di partire.Il viaggio a piedi per attra-versare le montagne tra Irane Turchia dura circa unmese. I clandestini si muo-vono di notte, per evitare diessere visti dalla polizia; ilfreddo e le terribili condizio-ni del viaggio causanoparecchi morti. Passato ilconfine, i clandestini vengo-no caricati su un camion eportati a Istanbul.Il viaggio dura tre giorni eall'arrivo i migranti non rie-

scono più a muoversi, essen-do stati per troppo tempofermi nella stessa posizioneaccovacciata, tra la base delrimorchio - la base che reg-geva la ghiaia e le pietre - ela base del camion - dove eraattaccato il semiasse - nelquale c'era uno spazietto dicinquanta cm o poco più.Si ripropone ancora unavolta il rito dei trafficanti diuomini da pagare, del viag-gio in camion verso il nuovopaese, verso Istanbul, maquesta volta il viaggio èancora più tormentato.Enaiat è schiacciato all’inve-rosimile, nel doppio fondodel camion, dove è costrettoa stare insieme ad altre 70persone, per sottrarsi allavista delle forze dell’ordine,dal momento che loro sonoclandestini. In un parco di IstanbulEnaiat sopravvive, ma sirende conto che non puòrestare in un paese in cuinon riesce a trovare nean-che da lavorare.Enaiatollah rimane per unbreve periodo a Istanbul, poialcuni ragazzini afghanicome lui gli propongono dipartire per la Grecia in gom-mone. Non avendo mai vistoil mare in vita loro, i ragazzisono terrorizzati all'idea didoverlo attraversare.Hussein Alì, in particolare,teme che nel mare ci siano icoccodrilli.E’ proprio Enaiat prende ingiro l’amico che pensa chenel mare ci sono i coccodrilli:lui sa che si trovano solo neicorsi di acqua dolce.Anche questo viaggio si rive-la drammatico perché unodegli amici di Enaiatollahmuore annegato, infatti unanave era passata troppo vici-no al gommone e Liaqat èstato sbilanciato e sbalzatofuor. Vani sono stati i tenta-tivi di ritrovarlo in mare inseguito

Il primo problema daaffrontare a Lesbo perEnaiat è impedire che i poli-ziotti gli prendano leimpronte digitali, perché sache se avviene questo nonriuscirà mai più ad ottenereasilo politico in nessunostato europeo, sarà sempree solo un clandestino darimandare in patria. Così, quando Enaiat vienecatturato dai poliziotti fa ditutto (urlando e schiamaz-zando con il suo amico) peressere cacciato via dall’uffi-cio della polizia, pur di nonessere fermato lì per accer-tamenti, con il rischio cheprendano appunto leimpronte digitali.Dopo varieavventure, grazie all'aiuto diuna signora che lo soccorre,dandogli da mangiare e 50euro , sufficienti a pagare ilviaggio in traghetto per arri-vare ad Atene.Ad Ateneentra in contatto con un

mondo ancor più pericolo-so, la malavita presenti neiparchi e nei bassifondi; poiper un po’ di tempo riesce atrovare lavoro perché c’èbisogno di manodopera perle olimpiadi del 2004.Purtroppo una volta comin-ciate le olimpiadi , visto chenon c’è più lavoro, decide diemigrare in Italia. A quel punto decide di parti-re di nuovo e si nasconde inun traghetto di cui nonconosce la destinazione.Scopre di essere arrivato inItalia, precisamente aVenezia.Dopo numerosi spostamen-ti, raggiunge un suo amicoafghano a Torino, Payam,che gli fa conoscere un'assi-stente sociale. Sarà proprioquesta donna, Danila, adadottarlo. “…Quanto è bella Venezia.Tutta quell’acqua. Io hopensato: Mamma mia, sono

in paradiso.Ho incontrato un ragazzo elui ha capito che volevoandare a Roma: mi haaccompagnato alla stazionee mi ha fatto anche il bigliet-to. Ho pensato che forse eraun parente della nonnagreca: tanta gentilezza,secondo me, la si tramandasolo con l’esempio…”E’ noto che nella nostrasocietà prevale l’egoismo,eppure, malgrado tutto ,per una storia, per un passa-to che non siamo riusciti,per fortuna, a cancellare deltutto, siamo capaci anche diessere molto umani e acco-glienti.Enaiat, in Italia, inizia a stu-diare per imparare l'italianopoi si iscrive ad un corsoserale di una ScuolaSuperore Professionale peroperatori di servizi sociali,dove è aiutato anche da uninsegnante di sostegno. Ad

esempio la ASAI,Associazione Interculturaledi Torino e il CTP, centro ter-ritoriale permanente,“Parini” di Torino. Enaiat rie-sce a conseguire il diplomadi licenza media. L’ulteriore passo importan-

te per Enaiat è quello diottenere un permesso disoggiorno come rifugiatopolitico , che Enaiat riesce aprocurarsi, mentre la stessacosa non era riuscita a unsuo amico afghano. Il fun-zionario non fa altro se non

ripetere quello che moltipensano, cioè che Enaiatpotrebbe tornarsene al suopaese.Il caso ha voluto che in quel-l’ufficio ci fosse un quotidia-no con una notizia di unbambino afghano che avevagiustiziato un prigioniero,una presunta “spia”. Enaiatspiega che avrebbe potutoesser lui quel ragazzino.“…Mi sono seduto.Quello èil tuo interprete, hannodetto, indicando un ragazzovicino alla porta.Ho dettoche avrei preferito faresenza. Grazie. Parli bene l'italiano quindi,hanno detto.Ho rispostoche sì, lo parlavo abbastan-za bene. Ma non era soloquello. Se parli direttamen-te con le persone trasmettiun'emozione più intensa,anche se le parole sonoincerte e la cadenza è diver-sa; in ogni caso, il messag-

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gio che arriva assomiglia dipiù a quello che hai in testa,rispetto a quello che potreb-be ripetere un interprete - ono? - perché dalla bocca del-l'interprete non escono emo-zioni, escono parole, e leparole sono solo un guscio……”Quindi l’Afghanistan non eraproprio un paese normalecome pretendeva quel fun-zionario.Fu così che Enaiat ottenne ilpermesso di soggiorno. Geda: “Come si trova unposto per crescere Enaiat?Come lo si distingue da unaltro? ”Enaiat: “Lo riconosci perchénon ti viene voglia di andarevia. Certo, non perché siaperfetto. Non esistono postiperfetti. Ma esistono postidove, per lo meno, nessunocerca di farti del male”. Illibro si conclude con latelefonata di Enaiatollah allamadre, nella quale i due nonriescono a parlarsi a causadella forte emozione, nonessendosi sentiti e visti perotto anni: piange al telefonodopo aver detto per duevolte “ mamma”, percepen-do dall’altra parte della cor-

netta lo stesso turbamento,la stessa commozione. Lamamma non riesce a parlare,sopraffattadall’emozione.Quindi, solodopo aver ripreso la serenitànecessaria per la propriavita, solo allora, Enaiat, si dàda fare per comunicare consua madre, suo fratello e suasorella.Si chiude così ciclica-mente il romanzo, ripren-dendo il dialogo familiareinterrotto così bruscamenteotto anni prima. Solo allafine veniamo a sapere cheEnaiat ha 21 anni, quandoracconta la sua storia a Fabio( almeno 21 anni secondo laquestura), perché è la que-stura italiana che ha stabilitoquando è nato: il primo set-tembre. La cosa bella di que-sto libro è l’atteggiamento diFabio, che ha ascoltato e hariportato questa storia vera,NON HA CHIUSO IL CUORE,NON HA TAPPATO LE OREC-CHIE DI FRONTE ALLA VERI-TA’. Questo non è un“discorso” sugli immigraticlandestini, è la storia vera diun uomo come noi.Classe II - Secondaria IgradoLuogosano

Fabio Geda: ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’i pensieri degli studenti di Luogosano

Riflessioni

Fabio Geda è nato a Torino nel1972, città in cui vive tutt’ora.Dopo essersi laureato in Scienzedella comunicazione, ha scelto dicambiare ambito e dedicarsi aldisagio minorile in qualità di edu-catore, ben diversa da una posi-zione nella comunicazione azien-dale. Per dieci anni, quindi, halavorato come educatore pressoservizi sociali. Questa importanteesperienza, Geda l’ha riversatanella sua produzione letteraria,anche se questa non si presentimai come direttamente autobio-grafica. E così, a partire dalla suapubblicazione d’esordio, Per ilresto del viaggio ho sparato agliindiani, del 2007, Geda costruisceil percorso narrativo propriobasandosi sulla sua esperienzacon i ragazzi. Questa sua primaopera racconta di un ragazzinorumeno che attraversa l’Europaalla tenace ricerca del proprio

nonno, un artista di strada.Questo libro ha riscosso cosìtanto successo tra il pubblico daessere selezionato per la fasefinale del Premio Strega, in cui èstato giudicato come MigliorEsordio dalla redazione di RadioTre Fahrenheit. Lo stesso libro èstato tradotto per Francia,Germania e Romania. Nel 2008,per la stessa Instar, Geda pubbli-ca L’esatta sequenza dei gesti,un libro che gli varrà la vincitadel Premio Grinzane Cavour e delPremio dei Lettori di Lucca.Questo racconto è ambientato inuna comunità alloggio per mino-ri, in cui le vite dei due ospitiMarta e Corrado si incrocianocon quelle degli educatori Elisaed Ascanio. Nel 2010 arriva lavera consacrazione per il Gedascrittore, poiché il suo Nel mareci sono i coccodrilli (edito daBaldini Castoldi e Dalai), sfonda

le 400.000 copie vendute inItalia, mentre viene tradotto peraltri 28 paesi. Per via del suo con-tenuto, questo libro è stato lettonelle scuole, ne sono stati trattidiversi spettacoli teatrali ed èstato l’oggetto della registrazio-ne di un audiolibro, proclamatoLibro dell’Anno dagli ascoltatoridi RadioTre Fahrenheit. Con que-sto racconto, Geda è nuovamen-te entrato nell’elenco dei finalistidel Premio Strega. Il 2011 è l’annode La bellezza nonostante(Transeuropa). Il tema ruotasempre attorno a figure giovanie sfortunate, la sua storia è rac-contata da un toccante monolo-go di un maestro che ha insegna-to per trent’anni al carcere mino-rile Ferrante Aporti di Torino, conil duro obbiettivo di trasmettereun bagaglio di cultura e di spe-ranza. Nel tema intergenerazio-nale condito dalla memoria edalle incomprensioni familiari simuove L’estate alla fine del seco-lo, un racconto in cui Gedamescola sapientemente le variefasi della vita, dall’infanzia allavecchiaia, mettendo a confrontoun nipote che incontra per la

prima volta suo nonno, allonta-natosi per incomprensioni fami-liari e che porta con sé l’espe-rienza delle leggi razziali e dellaclandestinità vissute in primapersona durante la SecondaGuerra Mondiale. Nel mese di maggio del 2014, perla prestigiosa Einaudi, esce Se lavita che salvi è la tua, un roman-zo tanto denso quanto ricco diavventure, ma anche di interro-gativi e di riflessioni. Narra di uninsegnante precario che si avviaverso i quarant’anni e con unmatrimonio in crisi. Andrea, èquesto il nome del protagonista,sceglie la via della fuga. Semprenel 2014, ad ottobre, pubblicaper la collana AllaCarta di Edt(l’editore che pubblica in Italia leLonely Planet) un reportage inti-tolato Itadakimasu, avente comeoggetto la città di Tokyo. Nelmese di ottobre del 2015 inizia unprogetto per la pubblicazione diuna saga per ragazzi intitolataBerlin. Fabio Geda collabora con diversiquotidiani e settimanali naziona-li, oltre che con la Scuola Holdene il Salone del Libro di Torino.

Gedala biografia

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Iliade e Odissea a FumettiI ragazzi della IB dellascuola secondaria diIgrado di Fontanarosahanno voluto dare unpo’ di colore allo stu-dio dell’epica, tradu-cendo le tematicheemerse con un lin-guaggio diverso. La personalizzazionedel lavoro, la collabo-razione, la ricercacuriosa hanno datovita ad approfondi-menti vivaci e fanta-siosi.

7Scuol@ 3.0News

Dalla fantasia e dalla creatività degli alunni della IB di Fontanarosa

LE NOSTRE FIABEA conclusione dell’anno sco-lastico ,noi alunni dalla scuo-la di Luogosano per dare ilsaluto e augurare buonevacanze, abbiamo presenta-to uno spettacolo dal tito-lo”Le nostre fiabe”. I perso-naggi che abbiamo portatoin scena e che appartengonoall’infanzia di ognuno di noici hanno consentito di sogna-re, inventare e fantasticare.Con canti e balli abbiamo rie-vocato alcune delle fiabe piùnote : i bambini della scuoladell’infanzia insieme a quellidi prima e seconda primariahanno presentano la più clas-sica “ Biancaneve e i settenani”,mentre quelli di terza equarta “Cenerentola e IlPifferaio magico” infine ibambini della classe quinta“Pinocchio”. La scelta è rica-

duta su queste fiabe, dato illoro significato altamentesimbolico: il bene che trionfasul male, la necessità di spe-rare sempre in un futuromigliore, il rispetto delleregole e degli accordi e ilviaggio del singolo alla con-quista della sua umanità edignità.Tutti insieme abbia-mo salutato con la canzonesimbolo che recita nel ritor-nello: “non impediteci disognare ,le nostre fiabelasciate stare, non ci rubatela fantasia solo con quellavoliamo via” ,con la preghie-ra rivolta a tutti gli adulti diascoltare con attenzioni leparole di alto significato eforte valore.Con questonostro saluto vi auguriamobuone vacanze e arrivedercial prossimo anno.

Il saluto finale dei bambini della Primaria di Luogosano

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I bambini raccontano...

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Lavoro ideato dagli alunni della classe I Primaria di Fontanarosa

Storia del puledrino nero

Momenti di creatività e condivisione ... gli alunni di I di Fonatanarosa interpretano antiche ballate

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Giovedì 11 maggio noi bam-bini della classe 3 diLuogosano, andando afare la spesa al supermer-cato del nostro paese,abbiamo concluso un pro-getto dal titolo “spesaconsapevole” che ci havisti coinvolti con lenostre maestre, Edi dimatematica e Vitalina diScienze, durante gli ultimimesi di scuola.Il percorso è iniziato conla conoscenza della nostramoneta: l’euro.In classe abbiamo giocato

con le monete e le banco-note, come se fossimo almercato; imparando agestire i nostri soldi,abbiamo problematizzatosituazioni di vita realerisolvendole con le cono-scenze acquisite. La nostra maestra, inoltre,ci ha spiegato cosa vuoldire “risparmio”. Tante volte abbiamo vistoi nostri genitori soffermar-si su volantini di supermer-cati e dire: “ conviene que-sto piuttosto che quest’al-tro”, ma a dire il vero nonci siamo mai posti il pro-blema.Tante volte siamo andati afare la spesa con i nostrigenitori, ma l’unica cosache facevamo era metterenel carrello cose che ci

Obiettivo “Spesa consapevole”piacevano senza renderciconto né della spesa nèdella possibilità di unrisparmio economico edambientale. E' per questo motivo, chele nostre insegnanti hannoritenuto giusto portarci afare una un’esperienzadavvero unica: andare conil gruppo classe al super-mercato per effettuareuna piccola spesa. La proprietaria del Sigmadi Luogosano ci ha ospitatila mattina di giovedì 11maggio, facendoci ancheun regalo alla fine. Ognuno di noi, con i proprisoldi, ha acquistato cosefacendo attenzione alcosto, a non superare ilbudget a nostra disposi-zione ,a prendere prodotticon il minor impattoambientale (cioè menoimballaggi che poi diventa-no rifiuti), a fare compara-zioni tra prezzo e quan-tità: in parole povere aspendere consapevolmen-te.In quella situazione ci

siamo sentiti molto grandie responsabili mettendo inpratica ciò che abbiamostudiato.Non meno divertente,durante il nostro proget-to, è stato decidere diadottare nella nostra

comunità classe una nuovamoneta. Abbiamo fatto un' indagi-ne prima sul nome da darealla nostra valuta, poiun'ulteriore sui simboligrafici e sui tagli da mette-re in circolazione. Alla fineabbiamo raccolto tutte lenostre proposte e preso leseguenti decisioni: nomeChaz; simbolo: castellocon sole; tagli: come quel-li dell'euro tranne che peri cinque chaz che li abbia-mo preferiti in monetapiuttosto che in bancono-ta.Durante il nostro percorsoè emerso il problema deirifiuti. Non avevamo mai conside-rato che anche facendo laspesa potevamo evitare diprodurne di più. La nostramaestra di scienze, nelcorso dell’anno scolastico,ci ha spiegato la diversitàdei materiali, cosa sono irifiuti e come si possonoriciclare e smaltire. La gestione degli stessi èdiventata sempre più diffi-cile e quindi ognuno di noideve fare qualcosa conimpegno e spirito di colla-borazione. Noi bambini abbiamoimparato le regole della“R”.R: Riduzione

R: RiusoR: Riciclaggio o recuperodi materiaR: Recupero energeticoPer affrontare l’argomen-to la prima domanda che cisiamo posti è stata:Cosa sono i RIFIUTI e cosapossiamo fare noi nelnostro piccolo?I rifiuti sono i residui delleattività industriali artigia-nali, agricole e dei consu-mi dei cittadini nonché i

contenitori e le confezionidei vari beni di consumo.Noi possiamo allora : evi-tare di acquistare prodottimonoporzione, o usa egetta, controllare i mate-riali degli imballaggi, com-prare prodotti riciclabili-riutilizzare contenitori ebuste. Da ciò l’idea di costruire inclasse cestini, per diffe-renziare i nostri rifiuti,realizzare astucci per colo-

ri e contenitori portapenne con gli scarti dicarta e plastica dellenostre merende. Questi momenti educativivissuti comunemente cihanno arricchito cultural-mente e personalmente:una scuola così ci piace eci entusiasma.

Classe III PrimariaLuogosano

Si conclude al market di Luogosano l’interessante progetto proposto dalle insegnanti agli alunni della III Primaria

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Piccoli autori crescono...e scrivono componimenti

Laboratorio di scrittura creativa

Noi alunni dellaclasse quinta dopoaver svolto un lavo-ro di ricerca sugliusi, costumi e tradi-zioni del nostropaese in data 18-05-2017 unitamente allealtre classi dellaprimaria, abbiamoconcluso il percor-so di conoscenzadel territorio diappartenenza conla visita al MUSEODELL’ARTE CONTADINAdi Luogosano. Adesso, di seguito inchiave poetica alfine di far conosce-re e apprezzare lebellezze paesaggisti-che, culinarie e sto-riche di questoridente borgo ve loraccontiamo confoto, testi e compo-nimenti poetici loca-li.

LUOGOSANOPaese di case antiche emoderne con vicoli strettie pendenti e dalla partico-

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Il lavoro degli alunni della classe V Primaria di Luogosano sulle bellezze del loro paese

Un tesoro che non sapevamo di avere:il Museo di Luogosano

Visita al Museo

lare piazza centralesistemata su due livellicon una fontana cherichiama un antichissimo

lavatoio in memoria delpassato

Il museo della civiltà con-tadina di Luogosano esi-ste da pochi anni.L'artista Vito Ferrantevalente artigiano irpino,nel campo del ferro bat-tutto e appassionato ditutto ciò che ricorda ilpassato, lo gestisce conamore. Negli anniFerrante, ha raccoltooggetti abbandonatilungo il fiume Calore enei campi circostanti edinsieme ad altri repertidi proprietà dalla suafamiglia, con la maestriadi fabbro li ha rielaboratidonandogli un significatoe un’anima. Fino a pochianni fa questi oggettierano custoditi privata-mente e solo da quando ilComune gli ha concesso ilocali del centro sociale èpossibile ammirarli. Ipezzi esposti sono circa

mille. Si trova un pò ditutto: valigie di cartone,banco da falegname contutti gli attrezzi, la cucinacon tutte le pentole, variebottiglie, varie tipi di ser-rature e chiavi, attrezziagricoli e numerose fotoche ritraggono immaginidel paese e persone ditutte le età. La visita almuseo è stata molto inte-ressante perchè ha con-sentito attraverso glioggetti esposti di notare letrasformazioni dellasocietà negli anni. E’stato interessante ascol-tare la spiegazione delsignor Ferrante e dell’an-tico procedimento di pre-parazione del gelato: siconservava la neve in unpozzo, si scopriva in esta-te e si mischiava al succodi limone inserendo tuttoin uno stampo. All’epocanon c'erano i frigoriferi e i

cibi si conservavano nelledispense a muro e in talmodo si mantenevano piùfreschi. Molto particolareè stata la credenza dello“scazzamauriello” unognometto nascosto tra lemura domestiche chesecondo i detti antichi sipoggiava sulla panciadelle persone che abusa-vano di pasti piuttostopesanti credendo chequesta creatura si pog-giasse per dispetto sullaloro pancia, ma in realtànon era proprio così.Misteriose sono anche lemaschere che rappresen-tavano i mostri descrittidalle mamme per spaven-tare i figli affinchè non sicacciassero in posti peri-colosi. E' stata una bellis-sima esperienza, da ripe-tere altre cento volte.Gli alunni della classe 5^di Luogosano.

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Piccoli autori crescono,Ode a... Luogosano

Laboratorio di scrittura creativa

Il mio paeseIo vivo a Luogosanoun paese piccolinoe assai carinoin provincia di Avellino.C’è una fontana giù alla piazzadove si beve e si schiamazza.C’è la chiesa con le campaneche suonano di domenicae negli altri giorni della settimana.C’è un fiume di nome Caloree per noi Luogosanesi è un onore.Ci siamo noi, piccoli bambinie a tutti gli ospiti mandiamo bacini.

Michele Verderico classe seconda scuola Primaria Luogosano

Luogosano,Tu per me sei tanto bello,con palazzi, case,strade e chiesette.Per chi viene da lontano a visitarequeste bellezze le poteva solo immaginare.Di uliveti è circondatoe dal fiume Calore è attraversato.

Antonia Guarente classe seconda scuola Primaria Luogosano

IL MIO PAESINO Io vivo in un paesein provincia di Avellino.Il mio paese è piccolinoe assai carino.Sulla piazza principale c’è una chiesa maestralec’è anche una fontanacon l’acqua buona e sana.

Maria Lucia Di Gregorioclasse seconda scuola PrimariaLuogosano

Il mio paese

Ameno paesinoin provincia di Avellino

IL MIO PAESEIl mio paese su un colle è situato,per il buon vino e l’olio è rinomato.Nel passato fu tanto amatoper l’aria pura e salutaretutti i mali si potevan curare.Nel mio paese non ci sono castellima ci sono tante cose belle:chiese, ponti, fontane, cantinee se fame hai a mangiar ti puoi fermare.Alunni classe seconda Luogosano

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‘O Cossano

E’ bello Locossanopecchè è tranquillo e sano.Indo a sto paesence stanno tre chiesie.Quera principale è S. Maria MaggioreE S. Marcellino è lo protettore.Prima abbascio a Locossano nce steva nà ferroviae li creaturi iocavono pe la via.Li cossanisi songo bravi cristianima no co li paesani.Puro si stace poca gentesto paese è bello e accogliente.

Poesia in dialetto locale create dalla fantasia e creatività deglialunni della classe IV Primaria di Luogosano

Lucussano è no paese piccirillo,ma puro assai billillo.Sembe chino re criaturisembe chino re belli sciuri.Lo panoramo è spettacularee tanta gente fa nammurare.

Poesia in dialetto locale create dalla fantasiae creatività degli alunni della classe IVPrimaria di Luogosano

Quant’è belloLocossano

Indo sto paeseSe beve no fiasco re vino ogni mese.Quanno ea festa se enche la chiazzaE la gente reventa tutta pazzaRe gioia e serenità,siamo tutti na comunità.S’allucca e s’ abbotta re risate,pare ca ‘nge stann tanta fate.

Poesia in dialetto locale create dalla fantasia e creatività deglialunni della classe IV Primaria di Luogosano

PER CONOSCERE E RICORDARE

Giovedì 18 maggio alle ore9:00,noi bambini della scuolaprimaria di Luogosano,siamoandati al museo contadino delnostro paese per conosceregli usi e costumi dei nostriantenati. Attraverso oggettiantichi collezionati , riprodu-zioni e opere d’arte, realizzaticon materiali diversi e di riciclodal signor Vito Ferrante,abbiamo apprezzato e valoriz-zato il nostro passato e larealtà semplice di un tempoche va rispettata e custodita.Prima di addentrarci nelle sale,all’ingresso c’era una rappre-sentazione in legno di una lon-

tra, animale in via di estinzio-ne ,presente però nel nostrofiume Calore con 3-4 esempla-ri. Nella prima sala che abbia-mo visitato c’erano scultureche rappresentavano scene divita quotidiana come “ LoCunto” e “Il ritorno dalla cam-pagna” nonché personaggicome lo Scazzamauriello, laIanara e Marialonga che ave-vano lo scopo di inti morire ibambini e tenerli lontani daipericoli. Nelle sale successive,invece ,abbiamo visto gli arne-si di antichi mestieri come fab-bro, calzolaio, falegname eattrezzi del contadino. Ci

siamo appassionati a guarda-re vasellame e utensili deinostri nonni in disuso come: lafazzatora, i tianielli,la pigna-ta,il mortaio, la cecolatera, lostampino, lo ciciomo, lefascelle,la cofana, lo scanni-tiello, l’altarino, il ferro dastiro, il braciere, le valigie dicartone. E’stata una giornatache ci ha fatto rivivere e tuf-farci nel passato;ci ha indottoa riflettere sulle differenzedello stile di vita moderno,frenetico e tecnologico ,daquello dei nostri avi, genuinoe bucolico.Classe IV Primaria Luogosano

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Tutti attentic’è il compito in classe!

Laboratorio di scrittura creativa: volare sulle ali della fantasia non è un reato

“Due e due quattro/quattro equattro otto/otto e ottofanno sedici…/Ripetete! diceil maestro/…”. Quanta veritàc’è nella poesia di Prévert!Specie alla fine dell’anno sco-lastico fatichiamo non poco astare concentrati ed ogniscusa è buona per distrarci:toc, toc… è il signor Alfonso,che ci consegna le fragole delProgetto “Frutta e verduranelle scuole”, perfettamentesigillate nella loro confezionetrasparente e pronte peressere gustate! Che delizia!Possiamo fare merenda conqualche minuto di anticipo?Analisi grammaticale alla lava-gna… oh, è finito il gesso!!!Chi va a prenderlo? Prova dievacuazione: tutti verso leuscite di emergenza per rag-giungere le aree predispostein cortile! Finalmente un po’d’aria! Scriviamo l’avvisourgente per i nostri genito-ri… è appena arrivato! C’è ilfotografo… usciamo in giar-dino per la foto di fine anno!!!Fermi tutti: riprendiamo…dove eravamo rimasti? Ah sì,l’analisi grammaticale allalavagna… «amai», voce delverbo amare, prima coniuga-zione, modo…, tempo… Insomma fare lo scolaro, oggicome ieri, non è cosa dapoco: è una bella gatta da

pelare! Persino la maestraTiziana, che qualche settima-na fa ci ha proposto lo studiodi questa poesia, ha dovutoconfessare che, quando eraun’alunna come noi, sentiva ilpeso di certe lezioni, durantele quali la sua insegnantespiegava argomenti difficilida “masticare” e, soprattut-to, da “digerire”. «Ed oraspieghiamo il modo congiun-tivo dei verbi…» Per piacereposso andare in bagno? È ladomanda che fa capolinoogni volta che in classe stacalando un silenzio di tomba! La maestra Enza ci sta gui-dando nel calcolo del perime-tro e dell’area delle figurepiane “…/Ma ecco l’uccello-lira/che passa nel cielo/…/…Salvami/gioca con me/uccel-lo!/…” Chi??? L’uccello-lira?Ma esiste veramente? E dovevive? Poi, a poco a poco, ilvolatile australiano dalle millevoci cattura anche noi! Dalsuo corpo non proprio aggra-ziato che sembra di color gri-gio elefante spuntano dellevariopinte e lunghe piumeche lui si diverte ad inarcaredalla coda verso la sua piccolatestolina. Ma forse è un lon-tano parente del nostro pavo-ne? “…/Allora l’uccello discen-de/e gioca con il bambino/…

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grafica, l’urlo della sirenadell’ambulanza!Fenomenale!!! “…/Quandofinirete di fare i pagliacci!/…”Confessano la loro evasioneanche Alena, che stava pen-sando a cosa fare nel pome-riggio, e Lorenzo, che avevain mente di scaricare dei gio-chi da usare sul suo telefoni-no. «Mi raccomando, oggi acasa studiate perché domanimattina svolgeremo il compi-to in classe» tuona la maestraTiziana, ma sappiamo che lofa solo per svegliare in noi ilsenso del dovere, che fa abotte con la voglia di giocare.«A seguire la verifica di gram-matica…» Emanuele rinunciacosì al consueto allenamentoal campetto dove si divertetanto a giocare a pallone;deve ripassare aggettivi epronomi! Maestra, non abbia-mo capito cosa significa: “…/e i muri della classe/tranquil-lamente crollano./E i vetridiventano sabbia/l’inchiostroritorna acqua/i banchi ritorna-no alberi/il gesso ridiventascoglio/la penna ridiventauccello”. E la maestra ripren-de a spiegare: «Bla, bla, bla…Tutto qui? Era così facile! Orasappiamo che volare sulle della fantasia non è un reato! Gli alunni della classe IV dellascuola primaria di Taurasi

/… Quattro e quattrootto/otto e otto fan sedici/esedici e sedici che fanno?/Niente fanno sedici e sedici/esoprattutto non fanno trenta-due/in ogni modo/se nevanno/…” E mentre la nostramaestra di matematica chiari-sce che la formula «base xaltezza» ci fornisce l’area delrettangolo, necessaria a risol-vere il problema, noi ci siamocompletamente lasciati anda-re… Luca pensa: ora chevado a casa mi faccio unadoccia, mi stendo sul letto emi addormento; Mike si sfor-za di trovare il modo di con-vincere sua madre a prenderein casa un cagnolino, vistoche suo padre è già d’accor-do; c’è chi sogna ad occhiaperti: Mariafrancesca vedegià il mare della Puglia doveogni anno va in vacanza con isuoi genitori; Chiara sperache il suo desiderio prima opoi si avveri: la nascita di unfratellino o di una sorellina! “…/…tutti i bambini/ascolta-no la sua canzone/…/ ascolta-no la musica/e otto e otto aloro volta se ne/vanno…”.L’uccello-lira è straordinario:riesce, dopo averli ascoltati ememorizzati, a riprodurreperfettamente suoni e rumo-ri: la motosega del boscaiolo,il “clic” della macchina foto-

La maestra ci ha dettoche quando leggiamo ostudiamo dobbiamo tene-re sempre accanto ilvocabolario. Esso è uncompagno di viaggio inse-parabile che ci aiuta viavia a conoscere le paroledella nostra lingua: lagrande famiglia del lessi-co. Noi siamo nati, stiamocrescendo, diventeremogiovani e poi adulti; glianni passeranno e arrive-remo purtroppo alla vec-chiaia; si può dire lo stes-so per le parole: ci sonoquelle nuove, che sonoappena nate (un bambinocome noi ha da pocoinventato il termine«petaloso»); altre hannouna bella età ma non ladimostrano perché sonousatissime ed inossidabili;altre ancora suonano pro-prio strane… e si dicono arcaiche, cioèsopravvivono anche senon godono di buona salu-te, escono poco di casa

(dal vocabolario) e non lepronuncia quasi più nes-suno.Ma com'è nato l’italiano?Sua madre è la lingualatina, quella parlata nel-l’antica Roma. C’è da dire che molteparole italiane derivanoanche dal greco antico;calligrafia, ad esempio, èuna di queste e significa«bella scrittura». Curatela calligrafia! E’ la raccomandazioneche le insegnanti ci fannoogni giorno. Ci hanno raccontato cheuna volta, quando si scri-veva con penna e cala-maio, a scuola c’erano leesercitazioni dedicateproprio alla bella scrittu-ra! Mah, sarà che l’uso esage-rato di telefonino e com-puter ci ha disabituatoalla scrittura in corsivo… certo è che la nostra mae-stra di Lingua Italiana citiene alla calligrafia edice che essa è da conside-

rare come un abito ele-gante e raffinato. Un tema dai bei contenu-ti scritto con trascuratez-za è come una bella perso-na vestita male! Alcune parole stranierevengono a trovarci, si fer-mano per un po’, fannoamicizia con le nostre epoi non se ne vanno più:restano, si ambientano edentrano a far parte dellanostra grande famiglia. Quali sono le parole stra-niere che usiamo più spes-so? Mentre Giulia prendeil gesso per annotarle allalavagna, Manuel suggeri-sce: «Scrivi you-tube!»Fanno seguito le propostedi Miriam, Simone,Francesca Pia e Andrea:yahoo, e-mail, mouse, ket-chup, yogurt, hamburger,hot-dog, cheesecake…,incalzati da Stefania,Marta, Jacopo e Sofia, cheindicano: shampoo, chat,coding, on-line, dark,hallo, rally, rock, trend,airbag, facebook, what-sapp, power-point, google,swimming, football… e quante altre!!! Un fiumein piena! Sono tutte inglesi; moltedi esse si riferiscono almondo della tecnologia,altre ai cibi che mangia-mo ogni giorno ed altreancora agli sport che pra-tichiamo… Ma nella grande famigliadella lingua italiana tro-viamo anche molte parolefrancesi, alcune di deri-vazione araba e…approfondiremo l’argo-mento e ne riparleremo!

Gli alunni della classe IVdella scuola primaria diTaurasi

DIMMI CHE LINGUA PARLI E TI DIRO’ CHI SEI…

IL PICCOLO PRINCIPE

A CURA DELLA CLASSE IIIPRIMARIA - FONTANAROSA

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Piccoli autori crescono...e scrivono poesie

Laboratorio di scrittura creativa

Nella giungla misteriosaogni animale si riposa.Striscia striscia il serpenteavanzando lentamente.Il gorilla dorme e mangiacon un cuscino sulla pancia.Le scimmiette dispettosecorrono e saltano festose.Eccolo là, il tapirosta russando come un ghiro!Il coccodrillo le fauci spalan-caal suon di una ninna nanna.

***Il moscone ronza ronzamentre balla la sua danza.

***La giraffa nella savanaha già indossato il pigiama.La gazzella si addormenta dopo aver mangiato lapolenta.

Occhio al dettaglio

Con il cannocchiale della fantasia vediamo che…

La giraffa ha il collo lungo lungo perché così riesce a mangiarele foglie dei grandi alberi; è di colore giallo e arancione. Haquattro zampe. L’elefante è grosso e pesante! Ha le orecchie grandi; le suezanne sono bianche; la proboscide e il suo corpo sono di coloregrigio. La sua coda è piccola piccola. L’ippopotamo è un grosso animale che vive nella palude; è gri-gio con quattro zampe; ha gli occhi piccoli. La zebra ha il corpo a strisce bianche e nere; è buona, non fadel male alle persone e neanche agli altri animali. Il coccodrillo ha gli occhi blu. Il suo corpo e le zampe sonoverdi. La sua bocca è grandissima con i denti affilati. Il gorilla ha il pelo marrone e gli occhi scuri. E’ un animalegrande e forte. Ha i piedi grandi. Il serpente è lungo lungo e non ha le zampe. Fa paura a noibambini ed anche a mamma e a nonna. La sua lingua è bifor-cuta; morde ed è velenoso! La scimmietta ha gli occhi di colore marrone, la pancia rosa ele orecchie rosa e marroni. Ha la coda lunga. La scimmietta èdispettosa e le piace scherzare: mangia le banane e poi butta lebucce per terra! Il cammello è un animale con due gobbe, è molto grande e haquattro zampe. Il suo pelo è di colore marrone. Vive nel deser-to. Beve l’acqua una volta ogni tanto. Sopporta il caldo! Il leone ha la criniera. I suoi occhi sono di colore azzurro. Haquattro zampe e la coda lunga. Ha i baffi. Il suo naso è roton-do. E’ un animale molto feroce! Il cavallo è un animale a quattro zampe. Ha la criniera. Lasua coda è lunga e morbida. Va al galoppo!

Gli alunni della classe I scuola primaria di Taurasi

UN DIVERTENTESAFARI

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“Filastrocche pazzerelle, a spasso con gli animali insieme ai bambini della I elementare di Taurasi

Sviluppare il pensiero com-putazionale non solo è sem-plicemente una direttivaministeriale, è piuttosto con-sentire ai nostri alunni diacquisire competenze daspendere nel società deglialgoritmi. E’ per questo chel’Istituto comprensivo hapromosso, per l’anno scola-stico 2016/2017, un progettorivolto alle scuole primarie esecondarie di tutti i plessi cheavesse come obiettivo l’eser-citazione allo sviluppo delleabilità a risolvere algoritmi equindi al pensiero computa-zionale. Tutti i bambini hannoaderito con grande entusia-smo lavorando senza sosta inquesto “nuovo mondo”.Nell’immagine a fianco unodei lavori prodotti dagli alun-ni della IIB primaria diFontanarosa

A scuola di Coding...piccoli programmatori crescono

Il rinoceronte e l’elefantefan sbadigli da gigante.La zebra bianca e nerava a letto con la dentiera.Nel deserto il cammellova in giro con l’ombrellocosì dal sole si riparama lo punge una zanzara.

***

Il moscone ronza ronzamentre balla la sua danza.

***

Gli animali da cortile son già pronti per dormire.La chioccia cova covasulla paglia le sue uova.Dorme e russa il coniglio,sognando carote sul giaci-glio.Il cavallo nella stallamangia il fieno e gioca a

palla.La pecora e la caprettabrucano l’erbetta.La mucca Carolinafa il bagno ogni mattina.

***Il moscone ronza ronzamentre balla la sua danza.

***Nella foresta indisturbatosonnecchia il leone corona-to;degli animali lui è il re,mette sempre la sveglia alletre.Adagiato tra le nocilo scoiattolo non sente levoci,son le voci dei bambiniche corrono allegri tra iciclamini.

Nel giardino il mio gattofa le fusa di soppiatto,Bob, il cane del vicino,schiaccia contento un pisoli-no.

***Il moscone ronza ronzamentre balla la sua danza.

***

Quando tutti dormonoprofondamentee tutt’intorno non si ode piùniente,solo i gabbiani vicino almarehanno ancora voglia di vola-re.

Gli alunni della classe IScuola PrimariaPlesso di Taurasi

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Occhio alla colazioneGli approfondimenti di Scienze

Secondo la maggiorparte dei dietologi edei nutrizionisti , laprima colazione è ilpasto più importantedella giornata quelloin cui si assumono glie lementi nutrit ivinecessari per le primeattività di ogni giorno.Noi che ogni mattinadobbiamo lavoraremeglio a scuola lo sap-piamo bene! Ma siamoproprio sicuri di sce-gliere gli alimenti giu-sti?

pastorizzato" che in veritànon è molto diverso dalprimo e anche questo èquasi sicuramente latte pro-dotto sul territorio naziona-le, dal momento che sononecessari tempi molto breviper la raccolta e lavorazio-ne del latte. Infine, sempre nella fami-glia dei pastorizzati, c’è ilsemplice "pastorizzato",che non può fregiarsi del-l'aggettivo "fresco" perchéla quantità di sieroproteinescende all'11%.Il latte a lunga conservazio-ne è ancora meno fresco econ caratteristiche organo-lettiche (sapore, odore,colore e consistenza) diqualità inferiore (anche seoggi i trattamenti termici

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Gli alunni della terza di Luogosano analizzano le nostre abitudini alimentari

Latte

vigenti consentono di aggiun-gere al cioccolato fino al 5% dioli tropicali, che ne rendonol'aspetto più brillante e impe-discono l'insorgenza di mac-chie bianche dovute alla risali-ta in superficie del burro dicacao, che è il grasso delcacao, con il quale si fa il cioc-colato bianco. Per fortunanon sono ammessi oli vegeta-li molto dannosi per la salutecome l'olio di cocco, l'olio dipalmisti e l'olio di dika, defini-ti da alcuni nutrizionisti i "kil-ler delle coronarie" perchécontengono alte percentualidi acido (acido laurico e acidomiristico), dannosissimi per learterie. E' assolutamente vie-tata anche l'aggiunta di grassianimali, ad eccezione di quelliricavati da latte. Queste sonole nuove regole. -La dizione "cioccolato puro"è riservata a quello non con-tenente oli tropicali o altrigrassi vegetali, che però pos-sono essere impiegati nelripieno del cioccolato, per

matori da un po’ di tempo,infatti le norme sul cioccolatosono uguali in tutta Europaperché l'Unione europea haimposto agli stati membri unadisciplina comune. Le norme

Alzi la mano chi non adora ilcioccolato! Sciolto nel latte,sotto forma di cioccolatini, auovo di pasqua, nelle meren-dine, in barrette, a gelato... echi più ne ha più ne metta. Ilcioccolato è la golosità pereccellenza e fin dagli antichiMaya gli impieghi della piantadi cacao si sono rivelati illimi-tati. Recentemente moltichef lo hanno riscoperto inabbinamenti singolari con lacarne, con il peperoncino,perfino sulla pasta! Ma sicura-mente i veri amanti del cioc-colato non potrebbero mairinunciare alla tradizionalebarretta di cioccolato fonden-te. Voi come lo preferite? Al

latte? Con le nocciole? Intazza? Anche per il cioccola-to, fate attenzione, perchésono state stabilite delleregole ben precise, a tuteladella produzione e dei consu-

Il latte è ancora il liquidoalimentare più bevuto dagliitaliani è l'elemento fonda-mentale per la crescita diogni ragazzo. Ma è impor-tante, anche qui, saperdistinguere, perché in com-mercio ce ne sono diversitipi. E' la differenza delle tempe-rature e dei tempi dellapastorizzazione (il riscalda-mento per interrompere iprocessi batterici) che fa ladifferenza di qualità dellatte confezionato. Il "latte fresco pastorizzatodi alta qualità", come dice iltermine stesso, è quellomigliore perché più deglialtri conserva le caratteri-stiche del latte crudo. Poi, c'è il "latte fresco

non producono più variazio-ni marcate),ma è molto comodo quan-

do non è disponibile il lattefresco, anche perché è con-tenuto il calcio, un mineraleindispensabile a tutte leetà, è lo stesso del lattepastorizzato. Inoltre, men-tre il latte pastorizzato vaconsumato entro pochigiorni, quello a lunga con-servazione dura qualchemese. Ce ne sono due tipi: il latteUHT (ultra high temperatu-re cioè temperatura moltoelevata) che è sottoposto aun trattamento termico piùspinto del pastorizzato, e illatte sterilizzato, che è unlatte UHT sottoposto a unsecondo trattamento termi-

Miele

come certamente sapete dalminuzioso lavoro delle apiche lo ricavano dal pollinedei fiori, è diventato moltoimportante fare attenzionealle caratteristiche ambien-tali ed ecologiche della zonadi provenienza: delle api cheraccolgono il polline in unazona inquinata produrrannoun miele inquinato.

BurroGeneralmente usato conparsimonia e a volte demo-nizzato per il suo alto con-tenuto di grassi (minimo82%), il burro sta lentamen-te riconquistando popola-rità.Gli specialisti ne consigliano

un consumo non eccessivoma nemmeno troppo ridot-to, alternando all'olio extra-vergine d'oliva.Nonostante ciò che comu-nemente si crede, infatti, ilburro è meno calorico deglioli, non è idrogenato o otte-nuto chimicamente comemolte margarine ed è inol-tre ricco di fondamentalinutrienti come proteine dellatte e vitamina A.Il burro si ottiene per sepa-razione della parte grassadel latte.Può essere meccanica(panne di centrifuga) onaturale (panne di affiora-mento); possono essere uti-lizzate anche le panne dasiero provenienti da lavora-zioni casearie. Il processo tecnologico diproduzione del burro preve-de alcune fasi iniziali dedi-cate al trattamento dellamateria prima, cioè dellacrema. Prima di procedere alla bur-rificazione, la crema vienepastorizzata. Talvolta lamateria prima e il metododi lavorazione sono indicatie bisogna leggere attenta-mente le informazioni inetichetta. Va però conside-rato che non sempre è unafacile missione per il consu-matore comprendere laqualità del burro perchè ladenominazione "tradiziona-le" si usa anche per quelliottenuti dalle creme di lattedi affioramento.

co dopo essere stato chiusonel contenitore, per prolun-garne ulteriormente la con-servazione.

MarmellataUna volta s i chiamavacomunemente marmellata,quel la che facevano lenonne in casa per permette-re a tutt i i membri del lafamiglia di assumere le vita-mine della frutta anche inpieno inverno. Ora perlegge, si chiama confetturae, quando a questa dicituraviene affiancato il termine"extra", deve contenerealmeno il 45% di frutta. C'èpoi la confettura sempliceche deve contenere almenoil 35% di frutta. Il termine"marmellata" è ora riserva-to solo a quello di agrumi,che può essere fatta sempli-cemente con succo e scorzeoppure anche con la polpadi frutta. In ogni caso laquantità di frutta contenutanel prodotto non deve esse-re mai infer iore a l 20%.Infine, la "crema di marro-ni" (la distinzione commer-c ia le fra "marrone" e

"castagna domestica", piùpiccola e meno pregiata, èpiuttosto incerta) deve con-tenere almeno il 38% di frut-ta o "purea di marroni" .

Cioccolato

esempio nella crema.-Il cioccolato contenente olitropicali o grassi vegetalidiversi dal burro di cacaodeve riportare obbligatoria-mente la dizione "contienealtri grassi vegetali oltre alburro di cacao", ben visibile echiaramente leggibile.-I dolciumi, gelati e gli altriprodotti contenenti vari tipidi cioccolato seguono la disci-plina di quest'ultimo perquanto riguarda l'etichettatu-ra, nel senso che, per esem-pio, nell'elenco degli ingre-dienti non può essere men-zionato il "cioccolato" se noncontiene almeno il 35% dicacao.-Se nella denominazione ven-gono usati aggettivi chedanno al consumatore un’i-dea di maggiore qualità, lecaratteristiche devono esseremigliori: per esempio, il cioc-colato "finissimo" o "superio-re" deve avere almeno il 43per cento di cacao, anziché il35 per cento.

Ora anche il miele è "targa-to", perché sull'etichettadevono essere indicati ilPaese o i Paesi d'origine incui è stato raccolto.L'indicazione "miele italia-no" o di altra nazionalitàpuò essere accompagnatadalla regione di provenien-za, da una zona territoriale(per esempio, l’Irpinia) oaddirittura dal Comune,sempre a condizione chetutto il miele provengadalla zona indicata. Anche per il miele, derivato

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Camminare fa bene al cuoreGli approfondimenti di Scienze Motorie

Un ottimo modo per unapratica sportiva sana èquello di correreo praticareuna camminata veloce: fabene al cuore, ai polmoni,alle ossa, tonifica i muscoli,migliora la circolazione,combatte lo stresse ottimiz-za l’umore. Il cuore è unmuscolo con fibre che glipermettono di contrarsi epompare sangue. Quandolo si utilizza durante gliesercizi aerobici diventapiù efficiente e pompa piùsangue ad ogni battito delcuore. L’esercizio fisico,come camminare, aumentala capacità dei muscoli diprendere ossigeno dal san-gue. Un cuore efficientepuò pompare più sanguecon ogni battito del cuore edare più ossigeno ad altri

organi. L’ idea che la corsafacesse meglio rispetto aduna semplice passeggiataveloce, è stato fino ad oggiconvinzione di tutti. Ma aquanto pare le cose nonstarebbero esattamentecosì. A dimostrarlo sarebbestato uno studio condottoper sei anni su un campio-ne di più di 45.000 indivi-dui. Secondo quanto emer-so, pare che entrambi i tipidi sport abbasserebbero ilrischio di pressione alta,quello di colesterolo alto edi diabete. Camminareall’aperto poi allunga lavita, specie quando si èavanti con gli anni. Glianziani che si muovono,infatti , hanno un minorrischio di cadute, unmigliore stato cognitivo e

15Scuol@ 3.0News

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L’esercizio fisico fa bene e va praticato a tutte le età una diminuzione delrischio di malattie cardio-vascolari. Inoltre, standoall’aperto, l’esposizione alsole promuove la sintesidella vitamina D, un allea-to del calcio perché regolail suo metabolismo, quindiaiuta la crescita delle ossa efavorisce la loro resistenzae garantisce una ottimalemineralizzazione dei dentie delle ossa, inoltre, è ingrado, pare, di stimolare ilsistema immunitario.Nelle donne, soprattutto,durante i cambi di stagione,si manifestano sintomi distanchezza, ansia, umorebasso, irritabilità, scarsaconcentrazione e nervosi-smo. I l giusto rimedio èdato dallo sport. I disturbidi stagione sono legati alla

modificazione della quan-tità di luce, che inducecambiamenti a livello cere-brale. In questi casi è utileaumentare l’attività fisica:sport, camminate e corsefavoriscono il processo diadattamento dell’organi-smo. Si consiglia, quindi, dicamminare almeno 30minuti al giorno. Uno stiledi vita sedentario è tra iprincipali responsabili dinumerose malattie cardia-che. Camminare o correre èun’attività che fa bene, nonsoltanto al cuore ma anchea polmoni e arterie, miglio-rando la circolazione e larespirazione.

Simone De MaioClasse I A - Secondaria I°

Grado Luogosano

Progetto Sport di ... classeil racconto nelle immagini dei bambini

delle classi seconde Primaria di Fontanarosa

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Greenopoli, i bambini scrivono in rap

Dopo la giornata di studio con il professore De Feo, gli alunni della classe III Primaria presentano i loro lavori sull’ambiente

Se butti a terra la spazzatura ...

vuol dire che sei una persona che la

natura non la cura.

Hai capito che devi fare:Non inquinare!

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Differenziamo ... nel rispetto dell’ambientea cura degli alunni della IV Primaria di Fontanarosa

Laboratorio di creatività...

Gli alunni della classe IIA della Primariadi Fontanarosa presentano le loro opere

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A scuola di legalità...Cinque incontri sono stati tenuti in tutti i plessi dell’Istiututo a cura della prof.ssa D’Amato

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“Ci divertiamo creando”.... gli alunni della classe II A di Fontanarosa

condividono alcuni momenti di lavoro

I bambini della seconda B di Fontanarosa presentano il loro lavoro di ricerca fatto di cartelloni, poesie e semplici testi

Legalità, bullismo ecyberbullismo sonostati gli argomentiprincipe che hannocoinvolto gli alunnidei 5 plessi in altret-tante giornate dedica-te. Coinvolti, insieme agliinsegnanti e allaresponsabile dellalegalità prof.ssaD’Amato, i parroci dei5 comuni, psicologi,amministratori e forzedell’ordine.Nelle immagine difianco è riportato l’in-contro con gli alunnidel plesso diSant’Angelo all’Esca

Aspettando l’Estate...

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PON, una formazione di elevata qualitàL’Istituto comprensivo ha partecipato a sei avvisi PON

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I l P r o g r a m m a O p e r a t i v oN a z i o n a l e ( P O N ) d e lMinistero del l ’ Istruzione,d e l l ’ U n i v e r s i t à e d e l l aRicerca, intitolato “Per laS c u o l a - c o m p e t e n z e ea m b i e n t i p e r l ’ a p p r e n d i -m e n t o ” , f i n a n z i a t o d a iFondi Struttural i Europeicontiene le priorità strate-giche del settore istruzio-ne e ha una durata setten-n a l e , d a l 2 0 1 4 a l 2 0 2 0 .Punta a creare un sistemad'istruzione e di formazio-ne di elevata qualità, effi-cace ed equo offrendo alles c u o l e l ’ o p p o r t u n i t à d iaccedere a risorse comuni-tarie aggiuntive rispetto aq u e l l e g i à s t a b i l i t e d a l l a“Buona Scuola”. Duranteq u e s t ’ a n n o s c o l a s t i c o , i lnostro istituto comprensi-v o h a p a r t e c i p a t o a s e ib a n d i p r o p o s t i d a l M i u rpe r prom uov e re un ins e -gnamento di qual ità: Pon

TUTTI AL LAVORO INSIEME AGLI INSTANCABILIBAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI LUOGOSANO

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MENTE ALLENATA SOTTO L’OMBRELLONE ...I CRUCIVERBA DELLA PROF.SSA PEPE E DEI SUOI ALUNNI

Inclusione e lotta al disa-gio - finanziato per circa4 0 m i l a e u r o ; P o nC o m p e t e n z e d i B a s e -progettazione per 61milae u r o c i r c a ; P o nC o m p e t e n z e d i g i t a l i epensiero computazionale- p r o g e t t a z i o n e p e r2 5 m i l a e u r o ; P o nC i t t a d i n a n z e e u r o p e e -progettazione per 33milaeuro; P o n I m p r e n d i t o r i a l i t à -progettazione per 17milaeuro;Pon Competenze globali

- p r o g e t t a z i o n e 2 8 m i l aeuro;PoR Area a forte proces-

so migratorio - progetta-zione 6mila euro.I l PON “Per la scuola” èrivolto alle scuole dell’in-fanzia e alle scuole del I edel II ciclo di istruzione ditutto il territorio naziona-le . È art icolato in 4 ass i

b r a r e e c o m p e n s a r es i tuaz ioni d i svantaggiosocio-economico, in zonepart icolarmente disagia-te, nelle aree a rischio ei n q u e l l e p e r i f e r i c h e ,i n t e r v e n e n d o i n m o d omirato su gruppi di alunnic o n d i f f i c o l t à e b i s o g n ispecifici e quindi espostia m a g g i o r i r i s c h i d ia b b a n d o n o , m a a n c h ec o i n v o l g e n d o a l t r i s o g -gett i del terr i tor io: ent ipubblici e locali, associa-zioni, fondazioni, profes-sionisti. Così come previ-sto nel bando, la scuola siaprirà oltre i tempi classi-c i d e l l a d i d a t t i c a a g l ialunni e alle loro famiglie,p e r e s s e r e v i s s u t i d a iragazzi e dal quartiere i lpomeriggio, nei fine setti-mana, nei tempi di vacan-za, diventando spazio dicomunità.L’animatore digitale

Government, Open data eTr a s p a r e n z a , S i s t e m aNazionale di Valutazione,F o r m a z i o n e D i r i g e n t i eFunzionari).“ L ’ A s s e 4 - A s s i s t e n z at e c n i c a " è f i n a l i z z a t o am i g l i o r a r e l ’ a t t u a z i o n edel Programma attraver-so il rafforzamento dellacapacità d i gest ione deiFondi (Servizi di supportoa l l ’ a t t u a z i o n e ,Valutazione del program-m a , D i s s e m i n a z i o n e ,Pubbl ic i tà e informazio-n e ) . I P o n b a n d i t i d a lMinistero per l’anno sco-lastico appena trascorsof a n n o t u t t i r i f e r i m e n t oall ’asse 1. Al momento i l“Di Prisco” è stato valu-tato positivamente per ilp r o g e t t o r e l a t i v o a l l ' i n -c l u s i o n e s o c i a l e e a l l alotta al disagio. L'avvisosi poneva come obiettivoprimario quello di riequili-

re scolastiche e le dotazio-ni tecnologiche.“L’Asse 3 - Capacità istitu-zionale e amministrativa”riguarda i l rafforzamentodella capacità istituzionalee l a p r o m o z i o n e d iu n ’ A m m i n i s t r a z i o n eP u b b l i c a e f f i c i e n t e ( E -

c i a s c u n o c o n i p r o p r iobiettivi specifici:“ L ’ A s s e 1 - I s t r u z i o n e ”p u n t a a i n v e s t i r e n e l l ecompetenze, nell’ istruzio-ne e nell’apprendimento.“L’Asse 2 - Infrastrutturep e r l ’ i s t r u z i o n e ” m i r a apotenziare le infrastruttu-

Intanto, è stato già ammesso a finanziamento per quasi40mila euro il progetto presentato per l'inclusione

sociale e la lotta al disagio