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C C omprensiamoci omprensiamoci mail: [email protected] Tel: 0825 675092 website: www.icmanocalzati.edu.it ISTITUTO COMPRENSIVO DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A V Anno XIX FONDATO NELLANNO 2001 MAGGIO 2019 L’editoriale Gli uomini, da millenni, guardando le stelle, provano meraviglia, gioia, stupore. Attratti dalla bellezza e dal mistero degli astri, hanno cercato di comprendere cosa fosse quella spet- tacolare manifestazione di grandezza, quale ne fosse l'origine, ricercando in essa un ordine, una presenza superiore, un fine, una spiega- zione alle più semplici domande esistenziali. Il desiderio di conoscenza stesso, dice Aristo- tele, nasce nell’uomo quando questi rivolge gli occhi verso il cielo. La meraviglia è all’origine della filosofia, della scienza, del mito e della poesia. Gli antichi agricoltori guardavano le stelle per sapere quando seminare, i viaggiatori per orientarsi. In realtà, gli uomini hanno sem- pre saputo di fare parte dell’universo. “Siamo figli delle stelle”, cantava Alan Sorrenti nel lon- tano 1977 e quarant’anni dopo un team di astrofisici dimostrava che quasi la metà del no- stro corpo ha origine cosmica. Siamo tutti figli dell’evoluzione delle stelle e, quindi, siamo davvero tutti fratelli”, spiegava Margherita Hack, che invitava a vivere in pace, a tolle- rare e ad apprezzare le differenze, a rigettare con forza ogni forma di violenza e soprattutto, la guerra. Ma “Per aspera ad astra”, dicevano i latini, a voler significare che la via della virtù e della gloria è irta di difficoltà, che dobbiamo essere pronti ad affrontare la fatica, le sfide, gli ostacoli. È compito di ogni società sostenere i giovani nel percorso delle loro aspirazioni, fino alla realizzazione di un progetto di vita fondato sulla cura di sé, degli altri e delle “cose” del mondo. La comunità educante deve formare uomini e cittadini consapevoli, autonomi e re- sponsabili, orientare i giovani in un contesto di- namico di confronto e di solidarietà. I processi di globalizzazione in cui siamo immersi ren- dono la formazione dell’uomo e del cittadino un compito sempre più complesso. I futuri cit- tadini devono essere in grado di comprendere l’evoluzione del processo di crescita dell’inter- connessione e dell’interdipendenza tra i diversi Paesi e popoli e l’azione delle forze che uni- scono il mondo a una velocità accelerata, al fine di poter affrontare le relative sfide e per coglierne le opportunità. In questi nuovi sce- nari, secondo le Indicazioni Nazionali del 2012, è compito della scuola promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, dare risposte a una do- manda che comprende, insieme, l’apprendi- mento e “il saper stare al mondo”, mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quoti- diana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. L’As- semblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015 ha approvato all’unanimità l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il programma d’azione richiede un forte coinvolgimento di tutti i Paesi perché si realizzi un sogno di cam- biamento per l’intera umanità: “Il mondo che immaginiamo è un mondo dove vige il rispetto universale per i diritti dell’uomo e della sua di- gnità, per lo stato di diritto, per la giustizia, l’uguaglianza e la non-discriminazione. Un mondo in cui ogni bambino può crescere lon- tano da violenza e sfruttamento, in cui ogni donna può godere di una totale uguaglianza di genere e in cui tutte le barriere all’emancipa- zione vengano abbattute. Un mondo giusto, equo, tollerante, aperto e socialmente inclusivo che soddisfi anche i bisogni dei più vulnerabili” Le stelle, ancora oggi, accendono i nostri sogni e indicano il percorso. Sta a noi sollevare lo sguardo e seguirle. La dirigente Prof.ssa Carmela Satalino “Figli delle stelle... una bussola per la vita” XIX EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO: “C. SCIANGUETTA” La manifestazione de” Il miglior giornale C. Scianguetta” è arri- vata alla sua XIX edizione. “Figli delle stelle...una bussola per la vita. Dai desideri fino alla realizzazione di un progetto di vita fondato sulla cura di sé, degli altri e delle cose del mondo”. Tematica impegnativa ma anche molto affascinante per- chè mette in relazione gli esseri viventi e quindi l’uomo con il pulviscolo stellare originato da esplosioni di stelle vecchie. Un team di astrofisici coordinati dalla Northwestern University di Evan- ston (Illinois) è arrivato alla con- clusione che quasi la metà del nostro corpo ha origine cosmica. Ognuno di noi, guardando le stelle esprime un dediderio. Ma cosa sono i desideri? Secondo l’etimologia “desideri” deriva, dal latino “de-sidera”, che signi- fica “mancanza di stelle”. E il de- siderio più grande, che l’uomo ricerca, è la felicità. Una felicità autentica, stabile, duratura e solo quando l’uomo è felice sembra confondersi con il cielo, perché il cielo della sua vita è reso bello, proprio da quelle stelle che man- cavano. L’elaborato che meglio ha inter- pretato la tematica di quest’anno è stato realizzato dagli alunni delle classi IV e V della scuola Primaria di Arcella. Il disegno riproduce una “sfera armillare”, modello della sfera celeste risa- lente agli antichi Greci, al cui centro era tipicamente posta la Terra ed è usato per mostrare il movimento delle stelle attorno ad essa. Nelle intenzioni dei bam- bini, al centro del loro Universo c’è la speranza che l’uomo, fi- glio di quelle stelle che gli ruo- tano intorno, trovi, anche attraverso la scuola, i corretti punti di riferimento e armonizzi i suoi progetti di vita con l’equi- librio del Cosmo. “Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d’affari erano dell’oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte.” – Il Piccolo Principe, A.de Saint Exwpery. Fin dall’antichità, l’uomo ha sempre os- servato le stelle, affascinato ed incurio- sito dalla loro calda e velata luce, dalla loro mistica natura. Ognuno le ha analiz- zate in modo diverso: come una guida, come delle semplici luci, come dei pro- blemi da risolvere, come possibilità di guadagno. Noi, quest’anno abbiamo guardato le stelle con Dante, in partico- lare nella “Divina Commedia”, e siamo rimasti colpiti da quanto ne fosse esperto. Nell’opera, esse hanno un posto di ri- lievo, tanto che questa parola, “stelle” chiude ciascuna delle tre cantiche, ma i riferimenti cominciano già al principio del viaggio, quando, nel Canto I, smar- rito nella selva oscura, Dante è confor- tato dall’intravedere il Sole che sorge accompagnato dalla benaugurante co- stellazione dell’Ariete, la stessa presente nel cielo al momento della creazione di Adamo, che gli dà modo di “bene spe- rare” di riuscire a superare l’ostacolo della fiera dalla “gaetta pelle”. Dante uti- lizza l’astronomia per definire il tempo in cui si è svolto il suo viaggio, mediante le posizioni o i movimenti delle stelle. I versi di carattere astronomico sono pre- senti principalmente nel Purgatorio e nel Paradiso. Nel Purgatorio, utilizza l’astro- nomia anche in versione allegorica, men- ziona il pianeta Venere, la costellazione dei Pesci e indica quattro stelle non me- glio precisate, che i critici hanno inter- pretato come rappresentanti le quattro virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, For- tezza e Temperanza; più avanti altre “tre facelle” che sarebbero le tre virtù teolo- gali: fede, speranza e carità, tutte diret- trici necessarie all’uomo per il suo cammino verso il bene. Nel Paradiso, i riferimenti agli astri, si moltiplicano e l’uso dell’astronomia segue la struttura e la rappresentazione cosmologica geo- centrica di Tolomeo. Le stelle, come os- serva il critico letterario Attilio Momigliano, sono la meta di Dante e per questo motivo ricorrono nel verso finale di ogni cantica della Divina Commedia; la sua non è solo «pura simmetria, ma espressione del motivo ideale che corre attraverso il poema e lo innalza costante- mente verso la meta». “L’amor che move il sole e l’altre stelle” con questo verso Dante racchiude il significato dell'intera opera, di Dio, dell'universo, del fatto che l'amore è il meccanismo del mondo e di tutta la vita. Il viaggio dantesco è il viag- gio dell’uomo dal centro della terra, l’In- ferno, verso il cielo e la Luce divina e anche se ormai sappiamo che al centro del nostro cosmo si trova il Sole il mes- saggio dantesco non perde la sua forza e il suo valore. L’uomo, il sole e le altre stelle Classe II Secondaria Manocalzati Dai desideri al progetto di vita Aria, acqua, terra e fuoco A. Albanese classe I Sec. Candida Classe II Sec. Candida Classe III Sec. Manocalzati

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MAGGIO 2019 Comprensiamoci 1

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Anno XIX FONDATO NELL’ANNO 2001 MAGGIO 2019

L’ e d i t o r i a l e

Gli uomini, da millenni, guardando le stelle,provano meraviglia, gioia, stupore. Attrattidalla bellezza e dal mistero degli astri, hannocercato di comprendere cosa fosse quella spet-tacolare manifestazione di grandezza, quale nefosse l'origine, ricercando in essa un ordine,una presenza superiore, un fine, una spiega-zione alle più semplici domande esistenziali.Il desiderio di conoscenza stesso, dice Aristo-tele, nasce nell’uomo quando questi rivolge gliocchi verso il cielo. La meraviglia è all’originedella filosofia, della scienza, del mito e dellapoesia. Gli antichi agricoltori guardavano lestelle per sapere quando seminare, i viaggiatoriper orientarsi. In realtà, gli uomini hanno sem-pre saputo di fare parte dell’universo. “Siamofigli delle stelle”, cantava Alan Sorrenti nel lon-tano 1977 e quarant’anni dopo un team diastrofisici dimostrava che quasi la metà del no-stro corpo ha origine cosmica. Siamo tutti figlidell’evoluzione delle stelle e, quindi, siamodavvero tutti fratelli”, spiegava MargheritaHack, che invitava a vivere in pace, a tolle-rare e ad apprezzare le differenze, a rigettarecon forza ogni forma di violenza e soprattutto,la guerra. Ma “Per aspera ad astra”, dicevano ilatini, a voler significare che la via della virtù edella gloria è irta di difficoltà, che dobbiamoessere pronti ad affrontare la fatica, le sfide, gliostacoli. È compito di ogni società sostenere igiovani nel percorso delle loro aspirazioni, finoalla realizzazione di un progetto di vita fondatosulla cura di sé, degli altri e delle “cose” delmondo. La comunità educante deve formareuomini e cittadini consapevoli, autonomi e re-sponsabili, orientare i giovani in un contesto di-namico di confronto e di solidarietà. I processidi globalizzazione in cui siamo immersi ren-dono la formazione dell’uomo e del cittadinoun compito sempre più complesso. I futuri cit-tadini devono essere in grado di comprenderel’evoluzione del processo di crescita dell’inter-connessione e dell’interdipendenza tra i diversiPaesi e popoli e l’azione delle forze che uni-scono il mondo a una velocità accelerata, alfine di poter affrontare le relative sfide e percoglierne le opportunità. In questi nuovi sce-nari, secondo le Indicazioni Nazionali del2012, è compito della scuola promuovere lacapacità degli studenti di dare senso alla varietàdelle loro esperienze, dare risposte a una do-manda che comprende, insieme, l’apprendi-mento e “il saper stare al mondo”, mettere inrelazione la complessità di modi radicalmentenuovi di apprendimento con un’opera quoti-diana di guida, attenta al metodo, ai nuovimedia e alla ricerca multi-dimensionale. L’As-semblea generale dell’ONU il 25 settembre2015 ha approvato all’unanimità l’Agenda2030 per lo sviluppo sostenibile. Il programmad’azione richiede un forte coinvolgimento ditutti i Paesi perché si realizzi un sogno di cam-biamento per l’intera umanità: “Il mondo cheimmaginiamo è un mondo dove vige il rispettouniversale per i diritti dell’uomo e della sua di-gnità, per lo stato di diritto, per la giustizia,l’uguaglianza e la non-discriminazione. Unmondo in cui ogni bambino può crescere lon-tano da violenza e sfruttamento, in cui ognidonna può godere di una totale uguaglianza digenere e in cui tutte le barriere all’emancipa-zione vengano abbattute. Un mondo giusto,equo, tollerante, aperto e socialmente inclusivoche soddisfi anche i bisogni dei più vulnerabili”Le stelle, ancora oggi, accendono i nostri sognie indicano il percorso. Sta a noi sollevare losguardo e seguirle.

La dirigente Prof.ssa Carmela Satalino

“Figli delle stelle...una bussola per la vita”

XIX EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO: “C. SCIANGUETTA”

La manifestazione de” Il migliorgiornale C. Scianguetta” è arri-vata alla sua XIX edizione.“Figli delle stelle...una bussolaper la vita. Dai desideri fino allarealizzazione di un progetto divita fondato sulla cura di sé,degli altri e delle cose delmondo”. Tematica impegnativama anche molto affascinante per-chè mette in relazione gli esseriviventi e quindi l’uomo con ilpulviscolo stellare originato daesplosioni di stelle vecchie. Unteam di astrofisici coordinati dallaNorthwestern University di Evan-ston (Illinois) è arrivato alla con-clusione che quasi la metà delnostro corpo ha origine cosmica.Ognuno di noi, guardando lestelle esprime un dediderio. Macosa sono i desideri? Secondol’etimologia “desideri” deriva,dal latino “de-sidera”, che signi-fica “mancanza di stelle”. E il de-siderio più grande, che l’uomoricerca, è la felicità. Una felicità

autentica, stabile, duratura e soloquando l’uomo è felice sembraconfondersi con il cielo, perchéil cielo della sua vita è reso bello,proprio da quelle stelle che man-cavano.L’elaborato che meglio ha inter-pretato la tematica di quest’annoè stato realizzato dagli alunnidelle classi IV e V della scuolaPrimaria di Arcella. Il disegnoriproduce una “sfera armillare”,modello della sfera celeste risa-lente agli antichi Greci, al cuicentro era tipicamente posta laTerra ed è usato per mostrare ilmovimento delle stelle attorno adessa. Nelle intenzioni dei bam-bini, al centro del loro Universoc’è la speranza che l’uomo, fi-glio di quelle stelle che gli ruo-tano intorno, trovi, ancheattraverso la scuola, i correttipunti di riferimento e armonizzii suoi progetti di vita con l’equi-librio del Cosmo.

“Gli uomini hanno delle stelle che nonsono le stesse. Per gli uni, quelli cheviaggiano, le stelle sono guide. Per altrinon sono che delle piccole luci. Per altri,che sono dei sapienti, sono dei problemi.Per il mio uomo d’affari erano dell’oro.Ma tutte queste stelle stanno zitte.” – IlPiccolo Principe, A.de Saint Exwpery.Fin dall’antichità, l’uomo ha sempre os-servato le stelle, affascinato ed incurio-sito dalla loro calda e velata luce, dallaloro mistica natura. Ognuno le ha analiz-zate in modo diverso: come una guida,come delle semplici luci, come dei pro-blemi da risolvere, come possibilità diguadagno. Noi, quest’anno abbiamoguardato le stelle con Dante, in partico-lare nella “Divina Commedia”, e siamorimasti colpiti da quanto ne fosse esperto.Nell’opera, esse hanno un posto di ri-lievo, tanto che questa parola, “stelle”chiude ciascuna delle tre cantiche, ma iriferimenti cominciano già al principiodel viaggio, quando, nel Canto I, smar-rito nella selva oscura, Dante è confor-tato dall’intravedere il Sole che sorgeaccompagnato dalla benaugurante co-stellazione dell’Ariete, la stessa presentenel cielo al momento della creazione di

Adamo, che gli dà modo di “bene spe-rare” di riuscire a superare l’ostacolodella fiera dalla “gaetta pelle”. Dante uti-lizza l’astronomia per definire il tempoin cui si è svolto il suo viaggio, mediantele posizioni o i movimenti delle stelle. Iversi di carattere astronomico sono pre-senti principalmente nel Purgatorio e nelParadiso. Nel Purgatorio, utilizza l’astro-

nomia anche in versione allegorica, men-ziona il pianeta Venere, la costellazionedei Pesci e indica quattro stelle non me-glio precisate, che i critici hanno inter-pretato come rappresentanti le quattro

virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, For-tezza e Temperanza; più avanti altre “trefacelle” che sarebbero le tre virtù teolo-gali: fede, speranza e carità, tutte diret-trici necessarie all’uomo per il suocammino verso il bene. Nel Paradiso, iriferimenti agli astri, si moltiplicano el’uso dell’astronomia segue la struttura ela rappresentazione cosmologica geo-centrica di Tolomeo. Le stelle, come os-serva il critico letterario AttilioMomigliano, sono la meta di Dante e perquesto motivo ricorrono nel verso finaledi ogni cantica della Divina Commedia;la sua non è solo «pura simmetria, maespressione del motivo ideale che correattraverso il poema e lo innalza costante-mente verso la meta». “L’amor che moveil sole e l’altre stelle” con questo versoDante racchiude il significato dell'interaopera, di Dio, dell'universo, del fatto chel'amore è il meccanismo del mondo e ditutta la vita. Il viaggio dantesco è il viag-gio dell’uomo dal centro della terra, l’In-ferno, verso il cielo e la Luce divina eanche se ormai sappiamo che al centrodel nostro cosmo si trova il Sole il mes-saggio dantesco non perde la sua forza eil suo valore.

L’uomo, il sole e le altre stelleClasse II Secondaria Manocalzati

Dai desideri al progetto di vita

Aria, acqua, terra e fuocoA.Albanese classe I Sec. CandidaClasse II Sec. Candida Classe III Sec. Manocalzati

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Figl i delle s tel le2 Comprensiamoci MAGGIO 2019

G l o b a l s t a r sUn dono p e r l a v i t a d a re g a l a re a ch i s i ama

Classi IV-V Primaria Parolise

Sui libri di scuola una stella è unosferoide luminoso di plasma chegenera energia nel proprio nucleoattraverso processi di fusione nu-cleare, per alcuni è molto di più.È la guida che ha permesso di sol-care i mari, l’ispirazione perun’opera d’arte, un palcoscenicoin cui giurarsi amore eterno. IlPiccolo Principe afferma che lestelle sono illuminate affinchéognuno, un giorno, possa trovarela sua. Global stars dà la possibi-lità di ricercare la stella che si de-

sidera regalare a chi si ama, èun luminosissimo astro perso-nale. Nasce da un progetto nel1991 negli Stati Uniti in colla-borazione con la telefonia. Sitratta di un sistema di satelliti inorbita terrestre. I primi satellitifurono lanciati nel 1998 daun’agenzia spaziale russa, suc-cessivamente furono lanciati sa-telliti di seconda generazione. Isatelliti permettono di osservarela stella che si decide di rega-lare. Con questo sistema vienescelta la stella che verrà battez-zata con il nome della personacara a cui sarà regalata. Nel

pacchetto stella è presente un cer-tificato ufficiale che riporta ilnome assegnato alla stella. Unamappa celeste attraverso le coor-dinate dà la possibilità di indivi-duare la posizione precisa dellastella. Le stelle si dividono in: su-pergiganti, giganti e nane. Pos-sono essere: azzurre, bianche,gialle, arancione, rosse. L’unioneastronomica internazionale divideil cielo in 88 costellazioni uffi-ciali con confini precisi, basate

principalmente sulla tradizionedell’antica Grecia, tramandate at-traverso il Medioevo. Le 88 co-stellazioni si dividono in tregruppi:-12 costellazioni dello zodiacoche si trovano lungo l’eclittica evengono percorse dal Sole nelsuo moto apparente sulla voltaceleste durante l’anno;-38 costellazioni elencate da To-lomeo nel suo Almagesto;-38 costellazioni definite in epocamoderna negli spazi vuoti tra lecostellazioni tolemaiche enell’emisfero meridionale, menoluminose e più difficili da osser-vare.Inoltre si dividono in base allaloro posizione nel cielo:-18 costellazioni boreali (setten-trionali);-34 costellazioni equatoriali;-36 costellazioni australi (meri-dionali).In mezzo a un cielo ricoperto distelle, è bello sapere che lì, in unpunto preciso, ci sia la “propriabuona stella”.

Innomedella “Stella”

Classi I-II-III Scuola Primaria Parolise

Quest’anno, in occasione dellagiornata della memoria, ab-biamo studiato il significatodella stella di David, simbolodella religione ebraica. È unastella a sei punte, formata dal-l’intreccio di due triangoli edesprime l’unione del Cielo edella Terra, l’incontro tra Dio el’uomo. Questo simbolo rappre-senta da sempre per gli Ebrei laguida e la protezione da parte diDio. Secondo alcuni studiosianche i Magi venuti a Betlemmeper adorare il bambino Gesù se-guirono la luce della stella diDavid, cercando in Israele coluiche sarebbe stato il re delle na-zioni. E proprio a conclusionedella giornata della memoria ab-biamo visto il film animato: “LaStella di Andra e Tati”. Il car-toon narra, con la delicatezzadegli occhi di due bambine ladurezza di un’esperienza or-renda, le leggi razziali, la depor-tazione, i campi diconcentramento, l’allontana-

mento dai propri cari, il marchiosul braccio, i traumi della pri-gionia, gli esperimenti medici,la fame. È proprio in nome diquesta “Stella”, che rappresentail simbolo della fede e dell’ap-partenenza del popolo ebraico,che le due bambine protagonistesopportano le ingiustizie e lesofferenze inflitte dai nazisti, masarà la “buona Stella” che nono-stante tutto, darà alle due sorel-line la possibilità diriabbracciare i loro genitori.

La guida e la protezione di Dio

Le stelle e i desideriClasse V Primaria San Potito Ultra

“Vorrei che…” “Stella cadente,aiutami a realizzare il mio desi-derio!”. Sicuramente molti di noi,intenti a guardare il cielo stellatoavranno pronunciato o pensatoqueste frasi. Quante speranze na-scoste, quanti desideri abbiamocustodito gelosamente nel nostrocuore, sotto il fantastico scenariodella volta celeste, nella magicanotte di San Lorenzo. L'umanitàtutta, nel corso dei secoli, si è ri-volta a quel miracolo di bellezza emistero, Sole, Luna e Astri, chehanno avuto forte influsso sulpensiero di personaggi illustri:“C'era una stella che danzava esotto quella sono nata” (WilliamShakespeare). “Mi domando -

disse – se le stelle sono illumi-nate perché ognuno un giornopossa trovare la sua” (dal“Piccolo Principe” di Antoinede Saint Euspery).“Quando non sarai più partedi me, ritaglierai dal tuo ri-cordo tante piccole stelle, al-lora il cielo sarà così belloche tutto il mondo si innamo-rerà della notte” (“Romeo eGiulietta” di William Shake-speare). Ma non è necessarioripercorrere la storia per ren-derci conto di quale influenzahanno gli astri sul pensiero

degli uomini. C’è chi le ha addi-rittura trasformate in musica! Inostri genitori ricordano, senzaombra di dubbio, Alan Sorrenticon “Figli delle stelle, una can-zone allegra e coinvolgente, forsela prima che viene in mentequando si parla di Stelle”. Liga-bue in “Niente paura”, canta “Edanche le stelle cadono, alcune siafuori che dentro, per un desiderioche esprimi te ne rimangono fuorialtri cento”. Bennato consiglia:Seconda stella a destra, questo èil cammino… e poi dritto fino almattino” e forse… cercare con losguardo la “Seconda stella a de-stra” per trovare “L’isola che nonc'è” è stato e sarà il sogno di tutti!

Noi bambini di 5° quest’anno, inscienze, abbiamo studiato il si-stema solare. Abbiamo esplo-rato l’affascinante mondo deipianeti e abbiamo appreso che lamaggior parte di essi è inabita-bile perché sono troppo caldi otroppo freddi. Alla fine del per-corso dell’unità di apprendi-mento, abbiamo pensato dicostruire il plastico di un plane-tario.Ognuno di noi ha compratodelle palle di polistirolo di variedimensioni, che abbiamo di-pinto: Sara ha colorato Giove, ilpianeta più grande con 16 satel-liti, Desiré ha colorato la Terra,Marco ha colorato Nettuno eMercurio,Gaia ha co-l o r a t oMarte, ilp i a n e t arosso e Ve-nere. Ange-lica harealizzato ilSole, Emilysi è interes-

sata di Saturno e Urano. Ave-vano vari colori, come giallo earancione , blu e azzurro e moltialtri. Per renderli più simili aglioriginali abbiamo utilizzato letempere che permettevano dicreare delle sfumature. Poi, ab-biamo disegnato su un cartel-lone tutti i pianeti come base,abbiamo infilato dei lunghi stuz-zicadenti all’interno di ogni pia-neta e li abbiamo incollati sulcartellone. Dopo aver assem-blato tutti i pezzi, sembrava dav-vero reale!Ci siamo divertiti molto, questaesperienza ci ha uniti ancor dipiù perché abbiamo collaboratocome una vera squadra!

Un lavoro stellareClasse V Primaria Parolise

Papa Francesco, durante la messa dell’Epi-fania, commentò così:- I Magi videro lastella perché alzarono gli occhi al cielo. Iosono d’accordo con lui. Infatti, oggi, ci ac-contentiamo di poco: basta la salute, qual-che soldo e un po’ di divertimento. Michiedo perché nessuno di noi oggi alzi gliocchi al cielo. Abbiamo smesso di sognare,desiderare di più, invece di lasciarci tra-sportare dalla vita come delle foglie secchemosse dal vento. Dobbiamo metter da partele paure e metterci in gioco, seguire la nostra stella cometa. So chemettersi in gioco è difficile, ma amici cari, facciamo come i Magi:alziamo gli occhi al cielo e andiamo avanti!

Alziamo gli occhi al cieloA. Abruzzese classe V Primaria Arcella

Una delle canzoni che celebrano le bellezze delcreato, e descrivono lo stupore e le meraviglie dichi le osserva, è “What a wonderful world”. Que-sta canzone fu pubblicata negli anni ’60.Fu scritta da Louis Armstrong e registrata a LasVegas. È stato il singolo più venduto nel 1968 nelRegno Unito ed è diventata un classico della mu-sica internazionale. Più che una canzone è una verae propria poesia. Descrive le bellezze che ci offrela natura: gli alberi verdi, le rose rosse, il germo-gliare dei fiori, i colori dell’arcobaleno, il cielo in-finito limpido con leggere nuvole bianche. Le notti

sono scure e sacre e i giorni sono radiosi e bene-detti grazie a Dio. I colori dell’arcobaleno sonomeravigliosi, luminosi e si riflettono sui volti dellepersone che camminano per strada. Gli amici sistringono la mano per far capire che si voglionobene. Sentendo i bambini piangere, l’autore pensatra sé e sé: “Che mondo magnifico!”Noi alunni della quinta di Parolise stiamo impa-rando a suonare questa meravigliosa canzone conil flauto, come prodotto finale del progetto di mu-sica, rispettando la tematica proposta per il Con-corso Nazionale “C. Scianguetta”.

What a wonderful worldClassi IV-V Primaria Parolise

Un anno fa, la Nasa ha iniziatouna missione per mandare unasonda nello spazio che dovevaraggiungere Marte. Questamissione si chiamava Insightche significa intuizione. Que-sta sonda era fornita, anche diuna telecamera per osservarecosa ci fosse sotto la pietrarossa di Marte. Gli scienziati,però, avevano dei dubbi circail suo arrivo. Più il tempo pas-sava, più l’angoscia aumen-tava, finché quel giorno,coloro che guardavano loschermo dissero:- Tutto ok!-Così iniziarono gli scavi. Lamissione non si è ancora con-clusa, però sono sicuro che tro-veranno cose moltointeressanti….. chissà, forse,anche, la casa di un marziano!

Alla scopertadi Marte

A.DiMeo classeV Prim.ArcellaAlla scoperta del s istema solare

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Figl i delle s tel leMAGGIO 2019 Comprensiamoci 3

“Si dice che non bisogna cercar di conoscere il diosupremo e tutto quanto l‘universo, né indagare cu-riosamente le cause, giacché v’è dell’empietà inquesto; ora a me pare che fare proprio il contrariodi questo che dicono, sia una cosa ben fatta.” (Pla-tone) L’astronomia fu una delle prime discipline asvilupparsi come scienza. Gli antichi filosofi di tra-dizione naturalistica pensavano che gli astri fosserocorpi più o meno simili a quelliche vediamo sulla Terra, pietreinfuocate o cose simili, e perquesto non si stupivano che ilmovimento di qualcuno di essiseguisse una traiettoria disordi-nata e imperfetta. Li interessavasemmai capire di quale materiaprecisamente fossero costituitigli astri, e che cosa ne determi-nasse il movimento. Per altri fi-losofi, come Platone, era invece inconcepibile chegli astri ritenuti di natura divina e perfetta potesseromuoversi irregolarmente, le irregolarità dovevanoessere un’ ingannevole apparenza. Ma come si pro-duceva tale apparenza? E quali erano invece i verimovimenti dei pianeti? Come era possibile spiegareil motivo delle irregolarità percepite dall’osserva-tore? Dall’epoca di Platone in poi, la risposta a que-ste domande fu il problema fondamentaledell’astronomia antica e medievale; anche la rivo-luzione astronomica di Copernico, che nel Cinque-cento rovesciò i principi dell’astronomiaprecedente, ponendo il Sole e non la Terra al centro

dell’universo, ebbe alla base il tentativo di rispon-dere al problema delle irregolarità osservate neimovimenti dei corpi celesti. Il termine cosmo de-riva dal greco kòsmos e significa in origine “or-dine”. A questo significato sono collegati quello didecoro esteriore (e quindi di ornamento, questo si-gnificato si conserva nell’italiano cosmesi, o co-smetico). Composto di kòsmos e logos, il termine

cosmologia designa in gene-rale le indagini di natura filo-sofica e scientifica aventi comeoggetto l’ordine dell’universo.L’astrologia è l’antichissimadisciplina che studia gli in-flussi astrali sulla vita umana.Da Copernico in poi, lo studiodell’universo ci ha rivelatodelle verità inaspettate. Oggil’astrofisica ha fatto passi da

gigante, l’uomo è andato sulla Luna e viaggia nellospazio. Noi ragazzi per addentrarci nei segreti del-l’Universo abbiamo iniziato a fare delle intervisteimpossibili, incontrando menti straordinarie a par-tire da Galileo Galilei fino ad arrivare a StephenHawking. La volta celeste ha sempre affascinatol’uomo, orientato i naviganti, stupito i viandanti,ispirato i poeti, gli scrittori e i pittori, ha sollecitatogli scienziati e ha avvicinato gli innamorati. Nonc’è persona al mondo che non si sia almeno unavolta stupita nel guardare le stelle, forse perchécome afferma Margherita Huck: “Noi siamo figlidelle stelle”, siamo fatti della stessa materia.

Astri erranti nel cosmo celesteCome è fatto e come funziona il cielo

Classe II Secondaria Montefredane"I have a dream" sono le famoseparole che pronunciò MartinLuter King, un personaggio chelottò per i diritti delle persone dicolore, durante un discorso in cuievocò il sogno di una società mi-gliore. Queste parole, tradotte initaliano, significano:" Io ho unsogno". Ma cos'è un sogno?"Il sogno, secondo noi bambinidella classequinta di Monte-fredane, è un de-siderio, è unqualcosa in cui sicrede e si spera direalizzare in fu-turo. I sogni sonola base di unapersona. Unsogno è comeuna pianta: severrà coltivatacon cura e pas-sione, diventeràun albero, che potrà essere più omeno maestoso a seconda diquanta cura ci si metta. I sogni diognuno di noi sono piccoli: di-ventare importanti, trovare unposto nella società, o sono piùgrandi, ma dipendono dagli altri,riguardano il mondo in generalee sono i più difficili, quasi im-possibili da realizzare. Tra i no-stri sogni più grandi c'è quello diun mondo in cui le persone nonconoscono più l'odio, non vo-gliono il potere, hanno cura del-l'ambiente, si aiutano a vicenda;dove l'amore, la pace, il rispettotra i popoli e la "diversità" siaconsiderato una ricchezza. Spe-

riamo in un futuro in cui siano ri-spettati i diritti di tutti e non solodi alcuni e in cui non esistano di-stinzioni di nessun tipo, ma tuttigli uomini siano uguali. La sto-ria ci insegna che tutto questo èdifficile da ottenere, ma i grandiuomini del passato hanno cre-duto nei loro sogni più grandi enon hanno avuto paura di urlarli

al mondo intero anchea costo della vita, spe-rando in un cambia-mento. Noi bambini diclasse quinta pensiamoe riteniamo che nonimporti quanto duro siarealizzare i nostrisogni, non importa sepuò sembrare che nonsi realizzeranno mai,nessuno ci può vietaredi continuare a so-gnare; al contrario, sesmettiamo di crederci,

allora i nostri sogni, piccoli ograndi che siano, davvero non di-venteranno mai una realtà.Ricordate: " La grandezza di unuomo dipende dalla caratura deisuoi sogni".Vi consigliamo di so-gnare per vivere bene, e vi pro-poniamo la nostra filastrocca:“Il sogno è un bisognoche ognuno di noi ha,se la testa ne è priva volare non sa,puoi averne uno o quanti ne vuoi,li custodisci, son tutti tuoi.Il sogno è un bisognoche ognuno di noi hanon farti scoraggiareda chi non ne ha”.

We have a dreamIl nostro futuro di sogni e desideri

Classe V Primaria Montefredane

Arricchirsi guardando le stelleQuando l’uomo primitivo guardò il cielo per la prima volta chie-dendosi chi avesse posto quelle bellissime stelle lassù, ebbe inizioil processo di conoscenza umana. I primi filosofi naturalisti, nel VII-VI sec. a.C., studiavano la natura, ricercandone l’archè, ossia il prin-cipio unificatore. Primo tra loro fu Talete. Si racconta che il filosofo,mentre osservava il cielo, fosse caduto in un pozzo e fosse statopreso in giro da una serva spiritosa, la quale disse che per guardareil cielo non guardava davanti ai suoi piedi.In realtà, Talete studiavail cielo per arricchire non solo la sua sapienza ma anche per far de-naro. Infatti, osservando le stelle, capì che ci sarebbe stato un rac-colto di olive abbondante. Cosìmise da parte una somma di de-naro, la investì e guadagnòmolto.Talete dimostrò che è facileper i filosofi essere ricchi, se lovogliono. Anche oggi le multi-nazionali, tra i loro manager, as-sumono dei filosofi, per unamigliore gestione dell’economia,perché come afferma Theodore Roosevelt: “Tieni gli occhi fissisulle stelle e i piedi per terra”.

Classe II Secondaria Montefredane

Siamo tutti polvere di stelleClasse I Secondaria CandidaSicuramente a tutti è capitato diosservare il cielo stellato e sen-tirsi infinitamente piccoli difronte a tale immensità. Secondol’astrofisica Margherita Hack “lanostra galassia è composta dacirca 400 miliardi di stelle e nel-

l’universo ci sono più di 100 mi-liardi di galassie”. Come nonstupirsi sotto questi innumerevolipiccoli puntini luminosi chehanno dimensioni e distanze di-verse, che sembrano così lontani,così misteriosi e affascinanti.Siamo piccoli, sì, forse insignifi-canti, ma nella nostra riflessionesul cielo stellato una frase che ciè piaciuta tanto è quella di An-toine de Saint-Exupéry, autore delPiccolo Principe, quando scrive:“Mi domando se le stelle sono il-luminate perché ognuno possa ungiorno trovare la sua”. Questa

frase per noi significa che le stellesono come una bussola, un si-stema di orientamento perl’uomo, infinitamente piccolo ep-pure essenziale.L’uomo ha sempre usato le stelleper orientarsi, pensiamo alla

stella Polare chefin dall’antichitàha guidato i ma-rinai e gli avven-turieri nei loroviaggi, ma tuttele stelle, nellaloro essenza,possono costi-tuire un orienta-mento, che èfondamenta leper la vita, per-ché ci aiuta nelle

scelte difficili e ci indica la viagiusta da intraprendere, ma solochi ha coraggio di sognare può ar-rivarci! Ed è qui che scienza epoesia si incontrano: se ci pen-siamo bene “Tutta la materia dicui siamo fatti noi l’hanno co-struita le stelle, siamo il risultatodi tutte le azioni nucleari avve-nute al loro interno, per cui noisiamo veramente figli dellestelle” dice Margherita Hack e,“la cosa più poetica che conoscodella fisica è: tu sei polvere distelle” rincara Lawrence Krauss.

Nel mondo dei miei sogni ilmio paese è senza inquina-mento e si respira solo tantapace. È proibita la violenza, lepersone sono tutte uguali, nes-suno viene messo da parte; nonci sono bulli e prepotenti, sequalcuno vuole una cosa dice:“Per favore!” e “Grazie!”. Nelmondo dei miei sogni c’è solopace e tranquillità, tutti si vo-gliono bene perché l’odio nonesiste. Non ci sono malattie enon ci sono persone povere;tutti i bambini hanno una casae una famiglia, hanno cibo,acqua e giochi. Il mondo deimiei sogni è pieno di colori: al-beri fioriti, prati pieni di fioriprofumati, farfalle colorate,animaletti, ruscelli limpidisenza pesci morti e il maresenza plastica. Vorrei tantopoter vivere con i miei amici inun mondo così bello.

Nel mondo deimiei sogni

Classe II Prim. Manocalzati

C’era una volta un’ingegnera che si preparava il caffè nello spazio. Samantha era il suo nome ed eraun’astronauta. Lei aveva studiato ingegneria meccanica e scienze aeronautiche. Dopo la laurea frequentòl’Accademia aeronautica, fu la migliore del corso e diventò il primo pilota di caccia donna dell’Aero-nautica militare italiana. Fece domanda all’Agenzia spaziale Europea per essere ammessa al programmaspaziale. Furono scelti solo sei piloti su ottomila candidati: Samantha era una di loro. La preparazionedurò due anni e fu particolarmente dura. Dovette imparare a nuotare sott’acqua con la sua tuta spazialee a parlare russo. Samantha è stata la terza donna europea a viaggiare nello spazio.L’11giugno 2015 dopo 199 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale è avvenuto il rientro sulla Terra.Ha predetto che la razza umana in futuro vivrà su più pianeti, quindi è importante sapere cosa accade alnostro corpo quando si trova nello spazio. Ha mangiato solo roba spremuta da un tubetto. La Mattel hadedicato una bambola Barbie a Samantha, nell’ intento di dare un modello femminile positivo cui ispi-rarsi. Ha dichiarato: “ Ricordatevi sempre che, se dovete scegliere tra una strada difficile e una facile,di solito quella difficile è molto più divertente”.

STRAORDINARIO VIAGGIO IN 3D

In una lezione d’arte abbiamo condotto un’esperienza di visualiz-zazione 3D del quadro di Van Gogh “La notte stellata”. Questa tec-nica consente di vivere in maniera emozionale l’arte. Si tratta diun’immersione virtuale nel quadro. È come se percorressimo lestrade del villaggio addormentato e sorvolassimo i tetti delle case,mentre un vortice di colori ci avvolge. Un cataclisma incombe: gliastri si muovono in manieraaccelerata. Intanto, una sen-sazione di compenetrazioneci assale, che si fa ancorapiù intima, entrando nellacamera dove l’artista ha vis-suto i suoi ultimi anni di vita.Le emozioni sono così fortial cospetto di quest’opera distraordinaria bellezza da re-starne turbati!

Classe III Secondaria Manocalzati

La notte stellataLa donna che desiderava volare più in altoClasse IV Primaria Candida

Page 4: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Il mondo che vorre i4 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Dal passato diverdure

Classe III Primaria Candida

In questo periodo se ne parlatanto, ma tutti gli alimenti checompriamo al supermercatosono racchiusi in un involucrodi plastica, il materiale che im-piega centinaia di anni per de-comporsi. I rifiuti hanno vitalunga, quasi eterna, i nostrimari e i nostri terreni sonosempre più inquinati, ecco per-ché gli studiosi hanno trovatoun rimedio in laboratorio. C’èun materiale che si ottiene coni rifiuti di cibo vegetale: mais,patate, verdure di scarto e, direcente, anche con il latte sca-duto. Questi prodotti naturalivengono uniti ad acqua distil-lata, glicerolo e colorante e con“il passato” ottenuto vengonorealizzati dei contenitori belli eresistenti. La bioplastica puòcontenere ogni genere di pro-dotto alimentare. I vantaggi diun contenitore biologico sonotanti, ma quello più importanteè lo smaltimento che avvieneattraverso la compostiera chelo trasforma in humus o terrafertile. Speriamo che la biopla-stica sia uno dei rimedi per ilnostro pianeta.

Inseguirò la plasticaClasse III Primaria CandidaLa maestra: “Buongiorno bam-bini, oggi testo informativo! Let-tura dal quotidiano laRepubblica”. Sfo-gliando le grandi pa-gine veniamo colpitida un articolo chetratta dell’argomentodella nostra UDA: lap l a s t i c a .Il titolo “Inseguirò laplastica” può sem-brare strano. La let-tura si è fattainteressante. AlexBellini, 40 anni,esploratore, atleta hadeciso di fare unlungo viaggio attra-verso i 10 fiumi almondo più inquinati dalla pla-stica. Tutto su un’imbarcazionefatta con materiali riciclati. Hastudiato e scoperto quanto la pla-stica stia facendo male agliOceani. Così ha scelto, per i fu-turi 3 anni, di “Seguire il per-corso di una bottiglietta”. Alexinizierà il suo viaggio in Asia,continente che ospita otto deifiumi più inquinati.Si sposterà a remi, a vela oppurtrascinato dalla corrente inse-guendo le bottiglie che galleg-giano. Documenterà le

condizioni di quei fiumi fino almare. Costruirà una barca divolta in volta, fiume per fiume.

Ognuna di questebarche sarà lo spec-chio delle abitudinidelle persone che vi-vono in questi posti.Ascolterà le storie ei problemi delGange, percorrerà ilNilo e il Niger inAfrica, affronterà lagrande isola di pla-stica, uno dei luoghidella sua impresachiamata “10 river 1ocean”. Alex diceche gli esploratorisono i primi ambien-

talisti e che bisogna creare unaconnessione tra l’uomo e l’am-biente. I milioni di tonnellate diplastica, che ogni anno dai fiumiarrivano in mare, sono un pro-blema che alle persone sembranon interessare. Navigando ifiumi vorrà capire il problema ericordare che non esiste un Pia-neta B. Alex vorrebbe aiutare lepersone a uscire da vite fatte digesti automatici, come quelli suirifiuti: buttare la plastica nelposto sbagliato.

IRPINIAMBIENTE A SCUOLA

Recupera, ricicla, riusaNoi alunni delle classi I, II e III,seguendo il tema dell’UDA diquest’anno: “NATURA-ARTI-STA”, abbiamo svolto un pro-getto sul riciclo dei rifiuti.Per ottenere un buon risultato cisiamo documentati sul dibattito eabbiamo appreso che la raccoltadifferenziata è molto importante,perché la Terra è come un bam-bino di cui dobbiamo prendercicura per non farlo ammalare. Ab-biamo appreso che bisogna inse-rire negli appositi contenitori ,oltre alla plastica, alla carta, aimetalli e al vetro, anche i farmaciscaduti, le pile e gli abiti usati.Nel nostro piccolo, possiamo riu-tilizzare più volte, per esempio, labusta della spesa, ridurre il piùpossibile gli imballaggi, com-prare detersivi alla spina, acqui-stare solo la merce di cui abbiamorealmente bisogno, evitando spre-chi. A tal proposito, abbiamo in-vitato a scuola un esperto diIRPINIAMBIENTE, il sig.BORIS AMBROSONE e, sem-pre attento a questo tema, è statopresente anche il sindaco di Paro-lise, il sig.ANGELO MA-RALLO. Ci hanno illustrato condei video le fasi del riciclo neidettagli e ci hanno dato consigli

utilissimi per essere, già alla no-stra età, cittadini attenti e consa-pevoli, al fine di trasmettere, poi,le conoscenze apprese alle nostrefamiglie. In particolare abbiamoappreso che anche gli oggetti dielettronica e gli elettrodomesticirotti o guasti (RAEE) vanno con-segnati al personale adatto chia-mando un numero verde.Infine, ab-biamo creatodei prodottisvolgendo deilavori digruppo: un car-tellone, unvaso di lattacon fiori di pla-stica, recupe-rando le bottiglie dell’acqua,

mascherinedi Carne-vale conmateriale diriciclo etanto altro.Insomma, èstata un’esperienzadivertentis-sima maanche tanto

istruttiva.

Classi I-II-III Primaria Parolise

Noi bambini della classe quinta diMontefredane pensiamo che dairifiuti si possono "creare", pla-smare, oggetti che (ri)tornano anuova vita. Viviamo in un mondodove l'economia, basata sui con-sumi e un benessere diffuso, le-gato al consumo facile, ha portatoun'emergenza ambientale: troppirifiuti. Per noi non è più sosteni-bile il modello del: PRENDI-PRODUCI-GETTA, ma lovogliamo sostituire con un altro,secondo noi, più valido e giusto:RIDUCI-RIUSA-RICICLA checonsentirà uno sviluppo nuovo,proficuo, che riduca gli sprechi.Noi bambini abbiamo pensato direcuperare alcuni rifiuti, cercandodi farli sopravvivere, strappandolial nulla, alla distruzione cui sonodestinati. Vogliamo mantenere unrapporto continuo con il rifiuto, loscarto, l'oggetto banale. Lo ab-biamo scelto e usato per la forma,il colore e il materiale. Lo ab-biamo guardato, selezionato e

considerato. I rifiuti sono moltis-simi e di varia natura nella societàodierna dei consumi e della pro-duzione industriale. Abbiamovisto a scuola con la nostra mae-stra che la società sta cambiando,è la fine della società rurale e na-turale dei piccoli paesi, come ilnostro. Usiamo sempre materialinuovi, deperibili e, secondo noi,poco vivi ed originali, tutti inserie, tutti uguali. Un giorno,ognuno di noi ha guardato alcunioggetti o materiali da buttare inmodo diverso... con gli occhidi un'artista... in erba.Ognuno di noi ha realizzatocon oggetti e materiali dagettare, quelle che la nostra

maestra ha definito: "Piccoleopere d'arte":quadretti, por-tapenne, sotto-vasi e tanti altribellissimi og-getti, dandosfogo alla no-stra fantasia ecreatività. Ab-biamo sbalor-dito e conquistato completamentela nostra insegnante con questeproduzioni strabilianti di "inesti-

mabile" va-lore. Ella siè compli-mentata conognuno dinoi per lagenialità el'abilità di-

mostrate in queste realizzazioni adir poco strabilianti. Le abbiamosistemate e disposte con maestriae gusto estetico nei vari punti del-l'aula che è diventata più acco-

gliente e ospitale, lenostre opere d'arte ralle-grano e ravvivano ogniangolo e piccolo spaziodella nostra aula. Se nonci credete...vi mostriamole foto. Guardate, ammi-

rate e sognate di poter trasformarei rifiuti in opere d'arte come ab-biamo fatto noi prendendo esem-pio anche da alcuni artisticontemporanei, realizzando dellevere e proprie produzioni alterna-tive.Vi auguriamobuon lavoroe... buon re-cupero dellamateria primanecessaria... irifiuti adatti.

Noi artisti dei rifiutiClasse V Primaria Montefredane

S.O.S. La Natura rispondeClasse II Secondaria ManocalzatiUno dei più grandi problemi della società di oggi è“L’INQUINAMENTO” che, durante il corso deisecoli è diventato la principale causa dei cambia-menti climatici, in particolare del “riscaldamentoglobale”. Durante gli ultimi anni si è rivelato im-portante migliorare la qualità dell’arianegli ambienti esterni e interni. Gra-zie alla seconda UDA, che riguardavail difficile rapporto tra l’uomo e la na-tura, siamo rimasti colpiti da come lanatura stessa offra all’uomo aiuto e ri-paro contro i suoi comportamenti sba-gliati. Molti studi, condotti in Italia ein altre parti del mondo, hanno dimo-strato come negli spazi aperti, giardinio strade cittadine, le piante contribui-scono a ridurre gli effetti dello smogassimilando monossido di carbonio,anidride solforosa, biossido d’azoto,polveri sottili e attenuando il rumoredel traffico. In particolare uno studio realizzato daricercatori americani, ha dimostrato come un vialealberato è capace di abbattere il 60% dello smogprodotto dalle auto che lo percorrono. Abbiamo stu-diato che le specie di piante più indicate per depu-rare l’aria in città sono: i platani, i tigli, i pini, leacacie, i cedri, i lecci, le palme e alberi da siepecome il lauro, il pitosforo e il ligustro. Negli spazichiusi, invece: case, uffici, scuole… l’aria è spesso

inquinata, non solo dal traffico, dagli impianti di ri-scaldamento e dall’industria, ma anche dalle so-stanze rilasciate da rivestimenti, mobili, computer,detersivi. Le piante più efficaci, che funzionanocome veri e propri filtri purificatori all’interno

sono: la dracena, il ficus benjamina,che riesce a neutralizzare il fumo e ilbenzene, la stella di Natale, la cosid-detta “lingua di Suocera” che è in gradodi filtrare e rendere inoffensiva la for-maldeide onnipresente dai prodotti perla pulizia alla carta igienica; ma anchela Gerbera che è una pianta da fiore ingrado di rimuovere la trielina, una so-stanza molto dannosa per le vie respi-ratorie che si sprigiona dagli indumentilavati a secco; poi ci sono l’aloe, il fi-lodendro, l’azalea, tutte piante chesiamo abituati a considerare solo un ab-bellimento, un regalo per la festa della

mamma, ma che invece sono estremamente utili.Ma la cosa più incredibile è che queste piante nonvengono affatto danneggiate dall’assorbimento ditali fattori inquinanti: essi vengono assimilati dallefoglie attraverso minuscole aperture dette stomi e,grazie ai processi del metabolismo vegetale, ven-gono accumulati in aree speciali nelle pareti cellu-lari e lì rimangono, senza causare problemi allepiante.

UN VIAGGIO LUNGO I FIUMI

Per noi ragazzi è difficile immaginare quanto le cose fos-sero diverse un tempo. Se domandi alle persone anziane,si ricorderanno, che quando erano piccole, l’aereo eral’avventura solo di qualche appassionato e sulle strade sivedevano solo pochi mezzi di trasporto. A quell’epoca,circa 60-70 anni fa, nessuno poteva immaginare che ungiorno l’uomo sarebbe stato capace di camminare sullaLuna o inviare satelliti nello spazio.VANTAGGI ESVANTAGGIDELLOSVILUPPONell’ultimo secolo la scienza e la tecnica si sono svi-luppate a una velocità incredibile: gli uomini nonhanno previsto che tutti questi progressi nei trasporti,nella produzione industriale, nell’agricoltura, avreb-bero avuto delle serie conseguenze per la nostra Terra.Con il tempo si è capito che il petrolio è in grado di farvolare gli aerei e di far circolare le automobili, ma allostesso tempo purtroppo inquina l’aria e il mare. Cisiamo resi conto che lo sfruttamento delle foreste, daun lato permette di fabbricare libri, porte, mobili, case,

baite, ma dall’altro fa scomparire piante e animali chevivono in quegli ambienti. Inoltre, la deforestazioneprovoca frane e smottamenti. È un problema che ri-guarda tutti; perciò è nata l'idea dello sviluppo soste-nibile: occorre trovare un equilibro tra i bisogni dellavita moderna e ciò che il nostro pianeta può sopportaresenza sprecare le risorse della Terra.I capi di Stato dei diversi Paesi si riuniscono per di-scuterne e stanno cercando di riparare agli errori com-messi ed evitare di aggravare la situazione per ilfuturo. Spetta a ciascuno di noi di salvare il nostro pia-neta, ma in che modo?•Riciclare i rifiuti•Non usare le auto, ma le bici o i mezzi pubblici•Non sporcare l’ambiente•Non sprecare l'acqua•Non sprecare l'elettricità•Installare pannelli solari•Evitare gli imballaggi, comprare sfuso.

Nel mondo che vorrei c’è un futuro miglioreClasse IV Primaria Candida

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Il mondo che vorre iMAGGIO 2019 Comprensiamoci 5

Water: a precious giftClassi I Sec. Manocalzati e Candida

Per rifiuto si intende qualunque og-getto che sia destinato ad esserebuttato. I rifiuti, in base alla loroorigine, vengono classificati in ri-fiuti urbani e speciali. Sono rifiutiurbani gli scarti domestici, l’im-mondizia, gli scarti giacenti sullestrade, sulle aree pubbliche e sullespiagge marittime e gli scarti vege-tali provenienti da giardini e parchi.Sono rifiuti speciali, invece, quelli

che derivano da lavorazioni indu-striali e artigianali, da attività com-merciali e di servizio, da attività direcupero e smaltimento di rifiuti ur-bani, da attività agricole, edili e sa-nitarie. Sono rifiuti pericolosi tuttiquelli che contengono al loro in-terno dosi elevate di sostanze peri-colose. La produzione dei rifiutinegli ultimi decenni è aumentata adismisura quindi è uno dei pro-blemi più urgenti da risolvere. In-nanzitutto, bisognerebbe ridurre laproduzione dei rifiuti per poi dimi-nuire l’inquinamento.Bisogna rispettare la regola delle4R: RIDUZIONE: Produrre menorifiutiRIUTILIZZO: Utilizzare più volteun materiale prima di gettarlo viaRACCOLTA DIFFERENZIATA:Separare correttamente i rifiuti egettarli nei contenitori giusti.RICICLO: Trasformare l’oggettoche non serve più al suo scopo ori-ginario.A queste si può aggiungere unaquinta R:RECUPERO: Valorizzare il rifiutoper ricavarne materia secondaria oenergia.

La regola del le 4RClasse I Secondaria Candida

Sfogliando la naturaClasse IV Primaria MontefredaneA conclusione della prima unitàdi apprendimento, “La Natura-Artista: la bellezza del creato”,gli alunni hanno prodotto unlibro a carattere interdisciplinare,raccogliendo tutte le attività rea-lizzate nelle discipline coinvolte.Si è partiti dalla descrizione delpaesaggio naturale, osservato daivari punti della nostra strutturascolastica, producendo rifles-sioni libere scaturite durante mo-menti di discussione e dicircle-time. L’osservazione haofferto la possibilità di cogliereelementi e momenti tipici dellastagione, come la vendemmia,divenuta oggetto di soluzione diproblemi aritmetici, di dia-grammi di flusso e di rappresen-tazioni grafiche di formegeometriche, nonché di uso fan-tasioso e realistico dei coloricaldi della stagione.Gli alunni sono stati guidati a co-

gliere la bellezza del creato, at-traverso il contributo dell’ecolo-gia e della teologia, fino adettagliarne gli aspetti musicali,attraverso l’ascolto di canti atema e la riproduzione dei rumoritipici di un bosco autunnale e gliaspetti motori, attraverso la di-scriminazione di movimenti ap-propriati (passeggiare, cantare,ecc.) e non appropriati (calpe-stare fiori, incidere cortecce, gri-dare). Abbiamo, inoltre,coniugato l’approccio esteticocon un approccio scientifico, at-traverso la conoscenza della fun-zione clorofilliana per capirel’importanza del verde come di-spensatore di ossigeno.Il percorso è risultato particolar-mente gradito agli alunni che,quotidianamente, avevano l’op-portunità di… sfogliare la naturae ammirarla!

In our Learning Units we talked about thenatural element of “the water”, its importance,its problems and what we can do to save it.The water is a natural element very impor-tant for the living beings. 60 to 75% of ourbody is made up of water so we shoulddrink at least 8 glasses of water a day. It ha-sn’t got colour, flavour and it doesn’tsmell. It can be: potable/not potable, sal-ted/sweet, liquid, solid and gaseous.The water is important for: watering plants,drinking, cooking, bathing, washing clo-thes.Water’s problemsToday’s problems are shortage of water andwater pollution. About shortage of waterone out of 7 people in the world still do nothave access to it. About water pollution itis caused by: natural disasters and humancauses.The effects of water pollution are:death of aquatic animals, disruption of food

chain, di-seases be-c a u s econtamina-ted water

carries disease: such as typhoid, cholera,gastroenteritis.What should we do to solve these pro-blems?We do not pollute water throwing waste inthe correct waste bin, save water closing thetap when is not in use and reuse the water.How can we save the planet? To reducepollution you have to follow 3 simple butvery important rule, so called "the rule ofthe 3 Rs":Reuse-Reduce-RecycleReduce means producing less rubbish. Anexample is to reduce packaging of products.

Reuse means usingsomething again andgiving things a se-cond life with creati-vity or repair it.

Recycling meansmaking somethingnew out of oldthings. Every timewe throw away so-mething we have to

pay attention to the recycling.

A favore della natura, della suadifesa e protezione lavorano tanteassociazioni. In Italia è presenteun corpo della Polizia di Stato chesi chiama CORPO FORESTALE,specializzato nella tutela della na-tura e si occupa di punire i reatid’incendio dei boschi, ma anchedell’abbandono degli animali ecommercio illecito di animaliesotici. Nel 1977 Wangari Maa-

thai, un’ambientalistaafricana ha fondato unmovimento, chiamato“Cintura verde”, che hapiantato finora circa 40milioni di alberi inAfrica.Greenpeace è un’orga-nizzazione che vuoleeducare i comporta-menti delle persone, conlo scopo di proteggere econservare l’ambiente

(green) e promuovere la pace(peace).IL WWF è un’istituzione che sioccupa con l’aiuto dei cittadini, diprotezione e conservazione dellanatura in tutto il mondo. Il suosimbolo è un panda: un bellis-simo animale a rischio di estin-zione. Ah dimenticavo!In inglesesi dice World Wildlife Fund chesignifica Fondo Mondiale per laNatura.

A favore della naturaClasse IV Primaria Candida Il consumo di cibi a km 0 sta di-

ventando una filosofia di vitache ha come finalità l'abbatti-mento delle filiere produttive.I prodotti a km 0 sono quelli chevengono coltivati nelle campa-gne, valorizzando l'alimento “lo-cale”, che è garantito dalproduttore nella sua genuinità, incontrapposizione all'alimento“globale”, a volte addiritturad’importazione, che potrebbeavere origini non adeguatamentecertificate. Sono prodotti subitodestinati alla vendita, sono mi-gliori perché più freschi, perchévengono commercializzati evenduti nella stessa zona di pro-duzione. L'idea di fondo è quelladi ridurre l'impatto ambientaleche il trasporto di un prodottocomporta, in particolare l'emis-sione di anidride carbonica cheincrementa l'inquinamento.

Un mondo di plastica

Unmondoakm0

Lanatura fa capricci

Classe II Sec. Manocalzati

Classe IV Primaria CandidaIERI: Il clima sulla Terra è cam-biato nel corso del tempo. All’ini-zio la Terra era una sferaincandescente, 10 mila anni fa ilnostro pianeta era ricoperto daghiacciai.OGGI: La temperatura è aumen-tata, i ghiacciai si stanno riti-rando. Sul nostro pianeta si staverificando il cambio del ritmodelle stagioni, si alternano periodidi forte siccità, a periodi di pioggeviolente. Inoltre, c’è stato un in-nalzamento della temperaturacausato dall’anidride carbonicaprodotta dagli scarichi, dai vei-coli, dai riscaldamenti, dalle in-dustrie e dai rifiuti bruciati.ICAMBIAMENTICLIMATICINel 1997 i rappresentanti di 180paesi si sono riuniti a Kyoto e sisono impegnati per rallentare icambiamenti climatici. Per rag-giungere questo scopo bisognausare le energie alternative chesfruttano gli elementi naturali:pale eoliche che producono ener-gia con la forza del vento; pan-nelli solari che sfruttano i raggidel sole; energia da biomasse,prodotta con gli scarti delle mate-rie naturali; energia marina checrea elettricità con le maree.

L’invenzionedella plasticafu salutatacome unagrande rivolu-zione per lacomodità, laleggerezza ela durata dei

prodotti di questa classe di mate-riali. Qualche anno dopo, ci siaccorse che oltre ai vantaggic’era anche un grosso svantag-gio: la bassa degradabilità delmateriale non più utilizzato, percui negli ultimi anni si è avutauna grande attenzione attorno alproblema del riciclaggio dellematerie plastiche. Purtroppo, ilriciclaggio non è sempre effi-ciente, per cui un po' di materialepassa nel ciclo dell’ acqua fi-nendo prima o poi in mare, doveun buon 30%, galleggia sulla su-perficie. Ogni anno si accumu-lano sulla superficie dei mari,all’incirca tre miliardi di tonnel-late di polimeri, la cui durata èstimata in centinaia di anni. Ènoto come i sacchetti di plasticaarrechino gravi danni ai mammi-feri marini, che non di rado muo-iono soffocati. Inoltre, i rifiuti

plastici si stanno raccogliendo inalcune zone a causa dell’azionedelle correnti marine. Il pro-blema è che se i rifiuti di originebiologica si biodegradano o as-sorbiti come cibo dagli organi-smi marini, la plastica, invece, sidisintegra in pezzi sempre piùpiccoli che galleggiano e, sic-come assomigliano agli animaliche compongono lo zooplancton,entrano nella dieta di pesci che sicibano di questa risorsa e di con-seguenza nell’intera catena ali-mentare. All’inquinamento daplastiche è attribuita la morte digiovani cetacei e non è raro tro-vare nel loro stomaco materieplastiche. Il problema è graveanche per gli esseri umani, datoche la pesca fornisce una buonaparte del nostro nutrimento. Pur-troppo, il problema si ingiganti-sce di anno in anno e lepossibilità di disinquinare glioceani dalla plastica sono ancorascarse. Le isole di plastica sonopresenti anche nel Mediterraneo,sono più piccole ma la concen-trazione è maggiore; per cuianche il Mare Nostrum si sta tra-sformando in una “zuppa” di pla-stica galleggiante.

Classe IV Primaria Arcella

Air: essential for lifeThis year in our Learning Units we tal-ked about the natural element of “theair”, its problems and what good beha-viour to adopt to help solve them. Airis a mixture of various gases: nitrogen,oxygen and carbon dioxide. Oxygen is in-dispensable for the life of plants, animalsand human: it allows the breathing ofevery living being. Nitrogen is necessaryto make oxygen breathable. Carbon dio-xide is also produced by the combustionof some materials: such as coal, oil andwood.Air pollution. Increasing industrial andenergy production, the burning of fossilfuel and the dramatic rise in traffic on ourroads have contributed to air pollution inour towns and cities.The principal effects of air pollution are:ozone depletion, greenhouse effect andacid rain.

Ozone deplation.Ozone Layer stopsthe Ultra VioletRays of the sunfrom entering in the

atmosphere. The Ozone Layer is beco-ming thinner and thinner, owing to pollu-ting substances. This causes: an increaseof UV Rays considered responsible ofskin cancer damages the photosynthesisof plants and causes a decrease in crops.Greenhouse effectThe gases in the atmo-sphere trap the heatfrom sun, causing anover-heating of theEarth end the drasticchange in the world’sclimate that will causemore typhoons, hurri-canes, floods and the melting of ice at thepoles.Acid Rain. It is a rain containing toxicchemicals. It destroys rain forests, causesthe acidification of the lakes and rivers,kills the living beings.

Classi I Sec. Manocalzati e Candida

Libro interdisciplinare sulla bellezza del creato

Page 6: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Il 2 aprile è la Giornata Mondiale dellaConsapevolezza sull’Autismo, istituitadall’O.N.U. dal 2007. I bambini dellascuola dell’infanzia di Manocalzati sonostati impegnati in alcune attività di sen-sibilizzazione sui temi dell’inclusione. Daquesta esperienza sono nate piccole ri-flessioni e un grande cartellone dovebambini, insegnanti e la nostra Dirigentehanno stampato, una accanto all’altra, leloro mani, per simboleggiare che l’in-clusione delle differenze si realizza at-traverso un lavoro di “squadra”. Illancio di palloncini che hanno tinto ilcielo di Manocalzati di BLU, colorescelto dall’O.N.U., ha chiuso questa emo-zionante esperienza e, in maniera deltutto casuale, i palloncini a forma dicuore, lanciati dai nostri 2 bimbi speciali,si sono incontrati nel cielo, uno accantoall’altro, esattamente al centro degli altripalloncini per ricordarci che: NONSONO UN MONDO A PARTE, MAPARTE DI QUESTO MONDO.

Vita della scuola6 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola dell ’Infanzia di Manocalzat i , Candida, S. Pot i to Ultra, Parol ise , Montefredane e Arcella

I contenuti dei racconti e ancor più le illustrazioni hanno incantato i bambini, suscitando in loro emozioni diverse. I bambini hanno toccato, annusato, sfogliato, raccontato ereinterpretato i libri ogni volta con entusiasmo e modalità diverse. Il progetto è stato animato dalla convinzione profonda di noi insegnanti che la lettura è un’esperienza moltopiacevole sia per l’adulto che per il bambino e aiuta a: creare l’abitudine all’ascolto, aumentare i tempi di attenzione, rafforzare il legame affettivo tra chi legge e chi ascolta,rassicurare, calmare e consolare. Il LIBRO come un compagno di giochi, che sarà poi sempre presente nelle sue attività quotidiane. Il percorso è stato un successo…ad ogni in-contro la domanda più ricorrente dei bambini è stata: “Maestra ne leggiamo un altro?”.

Ascoltare una storia per il bambino è molto importante perché per lui significa entrare in un mondo fantastico. Ogni bambino porta dentro di sé una grande ricchezza, un uni-verso fantastico senza limiti. La storia permette ai bambini di esprimere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i propri sentimenti, le proprie fantasie...L’offerta formativa, con il progetto “Libriamoci” si è ampliata, per quattro sabati, tra febbraio e marzo ci siamo ritrovati a scuola, maestre e bambini. Sono entrati a scuola tantilibri, solo per citarne alcuni: “Piccolo blu e piccolo giallo”; “Il camaleonte variopinto”; “Un mare di tristezza”; “Guizzino”; “Alice nelle figure”; “Tararì tararera”; “Storia inlingua Piripù per il puro piacere di raccontare storie ai Piripù Bibi”; “Prosciutto e uova verdi”; “Il gufo che aveva paura del buio”; “Un libro”; “Pezzettino”; “Il bruco mai sazio”;“Un pesce è un pesce”…e tanti altri ancora.

U n a s c u o l a . . .La meraviglia sta in quello che guardi? Oppure sta nei tuoi sguardi? Sta nelle cose che vedi e che tocchi? O nelle mani e

negli occhi? La meraviglia è vicino e lontano, è a metà strada fra il fiore e la mano.

Progetto “Libriamoci”

Candida Parolise

Montefredane S. Potito U.

S. Potito U.

Arcella

La nostra scuola per l ’aut ismo

Page 7: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 7Scuola dell ’Infanzia di Manocalzat i , Candida, S. Pot i to Ultra, Parol ise , Montefredane e Arcella

. . . m e r a v i g l i o s a

Durante questo viaggio, i bambini hanno imparato che, molto spesso, l’uomo assume dei comportamenti non corretti, diventando il nemico più pericoloso per il nostro pianeta.Da qui la perdita di un rapporto sereno, da “amici” con il mondo e la natura. I bambini, con la loro sensibilità hanno “sentito” la natura ferita e con la loro creatività hanno ela-borato delle strategie risolutive. Il nostro percorso si è concluso con l’ultima U.d. A. “Figli delle stelle” che ha condotto i nostri piccoli a farsi portavoce di un invito per tutti:il mondo è uno scrigno da scoprire, da godere, da rispettare e, solo attraverso la consapevolezza che tutti possiamo e dobbiamo essere partecipi e attivi, potrà essere sempre “amisura di tutti”.

Tematiche emotivamente e cognitivamente significative quelle delle quattro U.d. A. elaborate dagli alunni dei tre settori formativi del nostro Istituto Comprensivo: “Natura ar-tista”, “Uomo-natura: un rapporto difficile”, “Il mondo che vorrei” e “Figli delle stelle”. Tutti i bambini della scuola dell’Infanzia, attraverso una didattica laboratoriale, sonostati coinvolti in esperienze pratiche a tema: ascoltare, rielaborare, drammatizzare, esplorare, ritagliare, incollare, dipingere su argomenti sintetizzati a “misura” di bambino.L’esperienza diretta ha permesso a ciascuno di conoscere le cose, di entrare con il corpo e con i sensi dentro i fatti che solo così, potranno diventare patrimonio della propria co-noscenza. Le quattro U.d.A. hanno rappresentato una stupenda avventura nel mondo della natura che ci circonda, un viaggio che ha portato i bambini ad esplorare l’ambientecircostante, con le sue bellezze, i suoi colori per apprezzarne l’inestimabile valore.

Bambini art is t i

Gli occhi la spalmano sopra le cose e poi le trovano meravigliose. La meraviglia è un dono rotondo che va e ritorna franoi e il mondo.

Le nostre U.D.A.: “Sperimentare per conoscere”

Manocalzati Candida Manocalzati

S. PotitoU.

Candida

Manocalzati

Manocalzati

Montefredane

Arcella

S. Potito U

Parolise Manocalzati

Montefredane

Arcella

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Vita della scuola8 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola dell ’Infanzia di Manocalzat i , Candida, S. Pot i to Ultra, Parol ise , Montefredane e Arcella

NNoonn vvii ssiieettee mmiiccaa aaccccoorrttii ii ppaannttaalloonnii mmii vvaannnnoo ccoorrttii ee llaa mmaagglliiaa ccooll ppuullcciinnoonnoonn mmii ccoopprree ppiiùù iill ppaanncciinnoo;;

Cosa è successo? Cosa mi capita? Chi lo sa? Sono diventato grande, un po’ meno di un gigante!

Orsù amici, prendiamoci per mano e tutti insieme andiamo ...verso la scuolaPrimaria che ci aspetta perché di crescere ancora abbiamo fretta.

Arcella

Candida

Parolise

Manocalzati S. Potito Ultra

Montefredane

Page 9: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 9Scuola Primaria di Manocalzat i

Per le strade di Roma tutt i insieme appassionatamente

Un’esperienza singolare

Classe III

UNA VISITA AI VIGILI DEL FUOCO

Il 19 febbraio, siamo andati allacaserma dei Vigili del fuoco diAvellino dove siamo stati accolticordialmente dal Signor Car-mine, un vigile in pensione, checi ha fatto da guida. Il nome“pompiere” deriva dalla parola“pompa” che ancora oggi i vigiliusano per spegnere gli incendi.Si pensa che il loro servizio ri-salga addirittura all’incendiodell’Antica Roma, ai tempi del-l’imperatore Nerone. Abbiamovisto tanti automezzi con levarie attrezzature utilizzate perle emergenze. All’ingresso dellacaserma c’era un plastico moltobello che rappresentava la partestorica della città di Avellino eun piccolo museo storico doveerano esposti un estintore gi-gante, una vecchia pompa amano, una bicicletta, una mac-china da scrivere, alcune divise,elmetti, berretti, cinture e tantefoto. I vigili di Avellino hannoavuto una squadra di pallavoloche ha vinto vari campionati na-zionali. Al piano superiore, ab-biamo visitato la sala operativa,la palestra, la sala giochi e lasala conferenze dove abbiamovisto dei filmati sui pericoli checi sono in casa e gli oggetti chepossono provocare facilmenteun incendio, come le pentole in

cucina, l’albero di Natale e ad-dirittura il telefonino che spessoviene messo sotto carica durantela notte. Abbiamo visionato al-cuni filmati sugli interventi che ivigili hanno fatto all’Aquiladopo il terremoto del 2009, sal-vando la vita a molte persone se-polte sotto le macerie, conl’aiuto dei cani. Inoltre, il lorointervento è prezioso negli inci-denti stradali e nella messa in si-curezza di chiese e di altri edificipericolanti. Anche i vigili diAvellino hanno un cane: un la-brador di nome Sasha che stasempre con il suo padrone. Essisono veramente i nostri “angelicustodi”: lavorano con la testa econ il cuore, pronti a sacrificarela loro vita per salvare gli altri,come ha fatto un giovane vigiledi nome Generoso Iandolo che èmorto mentre svolgeva il suo la-voro; a lui è stata intitolata lanuova caserma.

Classe II A

Il nostro amico Ali Zain

I nostri angeli custodiLa capillarità

Nella nostra classe, a gennaio, è arrivato un nuovo compagno che sichiama Ali Zain. Ha otto anni e viene dal Pakistan. È basso di statura,è magro e la sua pelle è più scura della nostra; ha gli occhi grandi e icapelli neri e folti, un naso piccolo e leggermente schiacciato. Di so-lito indossa jeans e magliette con il cappuccio e scarpette da ginna-stica. A volte viene a scuola con gli occhiali da sole del suo papà edè così buffo che ci fa ridere tutti. La sua mamma è una donna bassinache indossa sempre vestiti lunghi e colorati che le coprono il capo. Èun bambino molto sveglio e simpatico, ma se non faquello che vuole lui, diventa monello e dispettoso.Quando è arrivato, l’unica parola che conosceva era“ciao”, però sta imparando velocemente la nostra lin-gua e riesce già a leggere e scrivere in corsivo. A me-renda non porta mai il panino con il salame o ilprosciutto perché nella sua religione è vietato man-giarlo, di solito mangia i salatini e la frutta. Ali giocacon tutti noi e in particolare con Osvaldo. Gli vogliamobene e siamo felici che faccia parte della nostra classe.

Come fa l’acqua a risalire dalleradici alle foglie?L’acqua risale attraverso dei tu-bicini sottilissimi.Le piante sfruttano questa ca-pacità, detta CAPILLARITA’,per portare l’acqua dalle radicialle foglie.Divertiamoci con la capillarità!1 Colora la figura a forma difiore 2 Piega i petali verso l’interno 3 Appoggia il fiore sull’acqua OsserviamoDopo alcuni istanti, i petali siaprono. Per effetto della capil-larità’ l’acqua penetra nellefibre della carta facendo aprirei petali.

ESPERIMENTI DIVERTENTI

Il giorno 8 marzo 2019, noialunni di classe quinta siamo an-dati a Roma per una visita a pa-lazzo Madama, sede del Senato eal Colosseo.Partiti che era ancora buio, alle5:30 del mattino, siamo rientratialle 23:00, giornata molto fati-cosa ma allo stesso tempo moltointeressante.La visita a Palazzo Madama èstata suggestiva: sedersi in aula alposto dei Senatori ci ha vera-mente emozionato. Qui abbiamocapito come votano per unalegge. Hanno a disposizione tre

p u l -santi, ilp r i m oper vo-t a r e“ a s t e -

nuto”, il secondo per votare “si”e il terzo per votare “no”; per cuiogni senatore usa la parola A-SI-NO per ricordare la sequenza deipulsanti.Nel pomeriggio ci siamo spostatial Colosseo; nel percorso ab-b i a m ovisto iF o r iI m p e -riali e l’Al ta red e l l aPatria. Nel Colosseo siamo rimasti am-maliati dalla spiegazione dellaguida a riguardo della storia diquesto monumento.Con la menteabbiamo provato ad immaginarela lotta tra i gladiatori e le fiereoppure le persone che con un pol-

lice in su o in giù decidevano lasorte diu nuomo.Questaidea cis c o n -v o l g eancora!Non per ultimo, menzioniamo lasplendida Piazza Navona, lachiesa di Sant’Agnese e il Pan-theon che i nostri occhi meravi-gliati hanno potuto ammirare.

Classe V

Un teatrino a scuolaClasse IAmabile: il mio papà ha co-struito il teatrino dei burattinicon pezzi di legno, chiodi ecolla.Sara: tutti insieme abbiamo di-pinto il teatrino con i colori:rosso, giallo e verde.Andrea: la mia mamma ha cu-cito i vestiti dei burattini ed ioho scelto le stoffe.Pellegrino: abbiamo incollatogli occhi e i capelli di lana ai bu-rattini, colorato i visi e costruitoi nasi con il das.Sophia: i burattini sono fatti conle cucchiaie di legno, noi infi-liamo la mano sotto i vestiti e lifacciamo muovere.Luca: per l’Open Day abbiamoraccontato delle storie sul Nataleai nostri genitori e a Carnevaleci siamo divertiti a raccontare lastoria del fantasma Formaggino.Noemi: non ho vergognaquando racconto le storie, per-ché sono nascosta dietro la ten-dina.

Dalia: mi diverto a raccontare einventare le storie e il mio per-sonaggio preferito è la bambinacon i capelli di lana marroni.Morgan: ci sono nove perso-naggi: il re, la regina, la befana,i gemelli, il mago, il bambinonero, Cappuccetto Rosso e il pi-rata.La maestra: l’uso del teatrinoha aiutato gli alunni a svilupparela creatività, la comunicazioneinterpersonale, l’utilizzo di unlinguaggio verbale più chiaro ecorretto e il non “mostrarsi” inprima persona ha favorito l’au-tostima.

Classe III

Classe V

Lezione d’arte in lingua inglese

In questo anno scolastico le no-stre maestre hanno scelto di por-tarci in viaggio d’istruzionedurante l’inverno. Noi eravamoin pensiero per il freddo e laeventuale pioggia , ma la fortunaaiuta gli audaci e in tutte e due leuscite abbiamo avuto il sole comecompagno di viaggio. Il 23 gen-naio siamo andati a Monteverginein funicolare.Molti di noinon c’eranomai stati e, perquesto era-vamo moltoe m o z i o n a t i .L’attesa non ciha deluso, in-fatti il treninosale per lamontagna conuna forte pendenza, impiegandociappena sette minuti. Da lassù c’èun panorama spettacolare, si vedetutta la città di Avellino e le mon-tagne che la circondano. In cimac’era la neve e infatti, abbiamofatto una battaglia di palle di nevecon la maestra e dopo abbiamovisitato il Santuario. Eravamosoli e potevamo osservare tuttocon molta attenzione. È statoparticolare vedere Monteverginecon la neve e soprattutto viag-giare con un mezzo così insolitocome la funicolare.Dopo pochigiorni, sempre in pieno inverno,siamo andati a Napoli per una vi-

sita alla città e alle sue bellezze.Ci ha accompagnato la guida chead ogni monumento ci ha incu-riosito con le leggende o con par-ticolarità che spesso nessunoconosce. Così alla Cappella diSansevero con il Cristo Velato ele Macchine anatomiche siamorimasti a bocca aperta per l’incre-dibile storia del Signore del pa-

lazzo un po'mago e un po'artista cheaveva fatto rea-lizzare operetanto bellequanto partico-lari. Ci siamopoi recati alDuomo, con iltesoro e la sto-ria del Miracolo

di San Gennaro, al Gesù Nuovo,alla Chiesa di Santa Chiara e trai vicoli di San Gregorio Armeno.Per completare la bella espe-rienza abbiamo mangiato una gu-stosa pizza e festeggiato ilcompleanno a sorpresa del nostrocompagno Giuseppe. Per conclu-dere la giornata abbiamo fatto ungiro in Piazza Plebiscito meravi-gliosamente illuminata con gio-chi di luci colorate. Ci siamostancati molto, ma vedere tantibei monumenti in una sola gior-nata ci ha reso ancora più orgo-gliosi di appartenere allabellissima regione Campania.

Gite d’invernoClasse IV

Il giorno 21 marzo 2019, la classe quarta della Scuola Primaria diManocalzati ha sostenuto le prove della Semifinale nazionale deiGIOCHI MATEMATICI Junior organizzati dall’Università Bocconidi Milano. Con la maestra Pina Guarino ci siamo tanto allenati sia inclasse che on line a casa. È stato divertente e stimolante vederequanto la matematica può essere diversa e presa come un gioco cheti fa riflettere e trovare la soluzione a problemi che, con logica, ri-flessione e anche intuizione, sono alla portata di tutti. La classe, quelgiorno era agitata perché consapevole che sarebbe stata un’impresasuperare questa fase finale, però eravamo disposti a metterci in giocoe sfidare tanti altri bimbi italiani nelle otto domande che ci venivanoposte. Quando ci hanno consegnato i fogli è sceso un silenzio nel-l’aula, poi leggendo e rileggendo la consegna, i quesiti sono sembratipiù semplici. Avevamo a disposizione 90 minuti e alcuni li hannousati tutti. Questa sfida ci ha uniti per il raggiungimento dello stessoscopo e non importa se qualcuno o nessuno supererà la semifinale, èstato interessante ed emozionante partecipare. Infatti, non sappiamoancora i risultati ma speriamo che qualcuno di noi potrà andare a Mi-lano a sostenere la prova delle finali nazionali. In bocca al lupo!

Olimpiadi junior della matematicaClasse IV

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Vita della scuola10 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola Primaria di Candida

PIAZZA NAVONA: “LA FONTANA DEI QUATTRO FIUMI”

È rappresentato da una figura congli occhi bendati ad indicare chenon si conoscevano ancora le suesorgenti. Il leone e la palma sim-bolizzano l’Africa.

La statua del RIO DE LAPLATA, scolpita da FrancescoBaratta, su disegno del Bernini,di dimensioni gigantesche rap-presenta il grande continenteAmericano. Esprime sottomis-sione, perché questo continenteera stato da poco conquistato. Èraffigurato insieme a moneted’argento (di qui il nome di Riode la Plata, ovvero fiume d’ar-gento) perché i primi esploratorieuropei pensavano fosse la“porta” di immense ricchezze eperché questo colore ricorda latrasparenza luccicante delleacque. La mano alzata è come seci volesse dire che questo grandegigante guarda ad occidente,dove il sole muore e dove sta ilRio de la Plata, rimanendo abba-gliato dal tramonto.

È rappresentata da una figura ri-volta verso un cavallo e da fioriche richiamano le fertili terre eu-ropee.

Su una fitta scogliera che emergedalle acque, sorge la Fontana deiQuattro Fiumi (1648- 1651)Piazza Navona opera di Gian Lo-renzo Bernini.Quattro gigante-sche statue in marmo biancorappresentano le allegorie deiquattro principali fiumi dellaTerra, uno per ciascuno dei con-tinenti allora conosciuti.America Rio de la Plata Africa Il NiloAsia Il Gange Europa Il Danubio

Classe V

IL Rio de la Plata

GIORNATA DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLE VITTIME DI MAFIA

Incuriositi dalla parola Mafia, abbiamo svolto unaricerca; con le nostre domande, riflessioni e risposteabbiamo organizzato questa scenetta.

ROSSELLA: Bambini, sapete oggi che giorno è? GRETA: Sì, oggi 21 marzo, è la Giornata della Me-moria e dell'Impegno in ricordo delle vittime inno-centi delle mafie.GIUSEPPE: Ma che cosa sono le mafie?ROSSELLA: Le mafie sono delle organizzazionidi criminali che commettono azioni orribili pur didiventare ricchi e pensare ai loro scopi. GIUSEPPE: Ma che senso ha una giornata così?MILENA: Queste azioni portano spesso alla mortedi persone innocenti, perciò questa giornata è im-portantissima perché è dedicata a tutte le vittimedelle mafie… proprio tutte! Dai nomi più famosi atutte le semplici persone che si sono battute e sacri-ficate pur di combattere queste cattiverie terribili.GIUSEPPE: Si, ma perché parlarne a scuola?MICHELA: Perché il ruolo della scuola, già allanostra età, è fondamentale per capire e realizzareun’educazione alla LEGALITA’, alla RESPONSA-

BILITA’ , alla CITTADINANZA e al RISPETTO.ANTONIO: Amici… ora ricordo di aver sentitodire che la manifestazione di cui state parlando èpromossa tra l’altro da LIBERA .KAREN: E’ vero! Io ho sentito parlare anche di uncerto Don Peppino Diana, voi lo conoscete?IRMA: Sì, era un prete… ma di quelli rari! Semprecoraggioso e ostinato, non ha mai abbassato la testadi fronte a nulla!FRANCESCO: Aveva scritto un manifesto propriocontro le mafie che si intitola “Per amore del miopopolo” ed era d’intralcio alla camorra perché avevaospitato molti ragazzi nella sua chiesa, togliendolicosì dalla strada dove venivano sfruttati dalla mala-vita!GIOVANNA: Per questo motivo fu ucciso a soli36 anni… perché voleva portare la pace tra gli uo-mini, voleva aiutarli… ma gli uomini cattivi, i cri-minali, i mafiosi la pace non la vogliono.EMANUELE: Ecco cosa fanno le mafie: tolgono idiritti, la dignità, la libertà, la vita. Lo fanno ognigiorno, di nascosto, portando tanto dolore. Ma que-sto non è ciò che noi desideriamo, vero amici?Tutti: No! Noi vogliamo l’amore, la fratellanza!GRETA: Adesso ho capito perché questo giorno ècosì importante! Perché abbiamo bisogno di ricor-dare che le mafie hanno fatto e fanno ancora delmale, ma noi vogliamo che il nostro Paese sia pulitoe che il nostro futuro sia sicuro… quindi ricordiamo:TUTTI: Ciò che è dannoso nel mondo non sonogli uomini cattivi, ma il silenzio di quelli buoni!”(M.L. King)

Il silenzio di quelli buoni uccideClasse IV

I laboratori creativi Classi II- III

Libriamoci: storie fantast iche

Una visita al Colosseo

Lapbook in un click

Splendore barocco

Il Gange

Il Danubio

Il Nilo

Il Gange, fiume sacro e culla del-l’antica civiltà è rappresentato dauna figura in atteggiamento austerocon un remo per esaltare la naviga-bilità del fiume.

Classe V

Classe I

Classe V

Libriamoci Autunno

Festa degli alberi

Carnevale

La semina

Le vittime della mafia

Il paese che vorrei La piazza che vorrei

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Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 11Scuola Primaria di San Pot i to Ultra

Roma città eternaLa gita scolastica è, in assoluto,il momento più atteso daglialunni di ogni scuola. Diciamolopure: è la realizzazione dei tantisogni che popolano le menti deiragazzi! Noi quest'anno siamoandati a visitare Roma… la cittàpiù affascinante ď Italia, la cittàeterna, la Capitale! Non dimenti-cheremo mai questo viaggiod'istruzione né l’emozione pro-vata quando ci è stato comuni-c a t ol’itinerario,anche per-ché questoè il nostroultimo annodi scuolaprimaria. Ilgiorno 8m a r z osiamo arri-vati all' ora-rio previsto,al punto diritrovo, ac-compagnati dai nostri genitoriche, fino all'ultimo, ci hanno“rimpinzato” di raccomanda-zioni. Finalmente siamo saliti sulpullman: il viaggio è stato diver-tente, c'erano anche i compagnidelle classi quinte di Manocal-zati e Candida che noi già cono-sciamo e la gita è stata un'ottimaoccasione per rafforzare e appro-fondire la nostra amicizia. Arri-vati a Roma ci siamo direttiverso Piazza Navona per ammi-rare la Fontana dei QuattroFiumi, che rappresenta quattrocontinenti: Europa, Asia, Africae America. Davanti a questasplendida fontana c'è la chiesa diSant'Agnese in Agone. La chiesavenne edificata in onore di unaragazzina cristiana, Agnese,martirizzata all’età di 12 anni.

Successivamente ci siamo recatial Pantheon, grande e maestoso,che Michelangelo definì “operadi angeli o di uomini”. Infattiesso è un capolavoro di architet-tura e ingegneria. La visita al Se-nato della Repubblica è stata unaesperienza indimenticabile:quelle stanze, attraversate tantianni fa dalla Madama, Marghe-rita d' Austria, erano bellissime epoi… accomodarsi ai posti in cui

i Senatori lavorano ed esprimonole loro opinioni non ha prezzo!Infine abbiamo visitato l'Anfi-teatro Flavio, meglio conosciutocome Colosseo: abbiamo semprevisto quell'enorme struttura suilibri o in tv, ma vederla dal vivoè stata un’altra cosa. L'emozioneera tanta! Il Colosseo è situato alcentro di Roma e veniva usatoper gli spettacoli dei gladiatori eper altre manifestazioni pubbli-che. Quando siamo risaliti sulpullman per fare ritorno a casaeravamo tutti molto stanchi, matutti abbiamo pensato che è statauna giornata indimenticabile cheporteremo sempre con noi, comeuno dei ricordi più belli legatialla nostra classe e alla scuolaprimaria.

Classe VIn occasionedella mostra“Collezionodunque sono”abbiamo ef-fettuato unavisita alMuseo del

Lavoro presente nel nostro paese.Eravamo molto incuriositi perchéavremmo visto oggetti e arnesiche tanto tempo fa venivano usatiper lavorare e magari qualcunoera appartenuto anche ai nostrinonni. All’ingresso un “orologio”grandissimo ancora funzionante ela guida, il nonno di un nostrocompagno, ci ha spiegato che erain marmo con i numeri in ferrobattuto e che, molti anni fa, eraposizionato sopra il campaniledella Chiesa. Come per magiaquell’orologio che scandiva ilpassare delle ore è stato l’iniziodel nostro viaggio nel passato.Nella stanza successiva un’enorme “macchina per stamparegiornali” e una cassettiera moltoparticolare contenente tutte le let-tere dell’alfabeto. Le lettere eranoripetute tante volte ed erano digrandezza diversa, venivanousate per scrivere le parole checomponevano le frasi e che poisarebbero state stampate su carta,altro che computer! La nostra at-tenzione si è spostata su oggetti

davvero strani, in una vetrinatanti “pennini” che montati sucannucce di legno o su piumed’oca, venivano bagnati nell’in-chiostro e diventavano penne perscrivere, bisognava stare moltoattenti perché l’inchiostro spessosporcava i fogli e non c’era pos-sibilità di toglierlo, molto lon-tano dalle nostre cancellabili! Su

una pareteerano ap-pesi tantis-s i m i“ f u c i l i ” ,poi c’erauna “sediadel denti-sta”, un“ p i a t t o ”d a l l aforma par-ticolare e

la guida ci ha spiegato che l’usa-vano i barbieri, si poggiava sottoil mento e si faceva la barba aiclienti, più avanti un oggettostrano poggiato su un tavolo,sembravano ali giganti di una li-bellula, era uno “scacciamo-sche”, con il vento quelle “ali”si muovevano e le mosche si al-lontanavano. Siamo passati poiin un’altra stanza, c’erano ripro-duzioni in miniatura di tanti me-stieri e gli attrezzi che venivanousati dai vari artigiani, quelli del

calzolaio, delf a l e g n a m e ,macchine perfare la pasta,stupiti poi,nello scoprireche tantotempo fa c’eraanche chi cu-civa i piatti, sìproprio così, ipiatti rotti nonvenivano buttati ma cuciti. Al ter-mine del giro al Museo siamopassati in un’altra area dedicataalle collezioni, c’erano tantiBabbo Natale, bambole con testedi porcellana, scatole di latta cheavevano contenuto biscotti, scar-pette, cappelli, schede telefoni-che, palline con la neve,bottigliette di liquore, fino allesorprese Kinder. Una bellissimaesperienza che ci ha fatto ancheriflettere su come vivevano i no-stri nonni, e come viviamo noi, avolte senza renderci conto diquante cose abbiamo!

29 Ottobre 2018Questa mattina a scuola è venuto mio padre con lasua squadra del reparto mobile di Napoli. E’ ve-nuto a spiegare in cosa consiste il loro lavoro e pro-

prio lui ci hainsegnato l’im-portanza delle3R nella convi-venza civile:Rispetto per glialtri, Rispettoper se stessi,Responsabilitàdelle proprieazioni.Questo reparto

speciale interviene per mantenere l’ordine pub-blico durante le partite di calcio, gli scioperi e le

manifestazioni. Ci ha fattovedere un video e delle fotoper far capire quanto è diffi-cile questo lavoro. Poi unpoliziotto che si chiama An-tonio ha indossato una ma-schera, il giubbottoantiproiettile ed il casco, in-sieme agli stivali e alla tuta,per mostrarci tutte le attrez-zature che usano. Infine, sisono schierati in posizione battaglia per farci ca-pire come si fronteggia la folla. Bisogna essere ve-ramente preparati per fare tutto ciò!Infine, ci ha mostrato la foto del suo collega che èdeceduto durante la partita Palermo-Catania.L’avventura, però, non finisce qua perché ci aspet-tano presto a Napoli.

Classe IV

A SPASSO NEL TEMPO AL MUSEO DEL LAVORO

Ci siamo immersi nel fantasticomondo della civiltà di Lumer e siamoper incanto diventati agricoltori e ar-tigiani. Abbiamo raccolto semi diogni tipo e realizzato su tavolette diargilla i primi segni delle scritture.Con il das abbiamo modellato pic-cole forme su cui con un chiodo ab-biamo inciso i nostri nomi e alcunidisegni. Per custodire i semi ab-biamo poi realizzato anfore e scodel-line. Oltre ad una soddisfazione incredibile, siamo diventati per unpo’ di tempo maestri artigiani!

Una mattina con la Polizia di Stato

Una bella esperienza

Classe IV

Nel mondo di Lumer

Sabato 17 novembre siamo andatia visitare il frantoio “De Marco”.Ad aspettarci nonna Giuliana checi ha spiegato e mostrato i veripassaggi della trasformazionedelle olive in olio. Le olive arri-vate nelle cassette vengono scari-

cate, lavate, poi vanno sul nastrotrasportatore dove rotolano, sal-tano e vengono asciugate. Sonopronte per essere premute nellamolazza, finalmente l’oliva è di-ventata olio profumato e di coloreverde. Siamo stati davvero con-tenti di aver vissuto questa espe-rienza, ci siamo ritirati con unabottiglia di olio regalataci dallat a n t os i m p a -t i c an o n n aG i u -l i a n a .Ancoragraz ie!

Classe III

Classi II e IIIColleziono quindi sono

VIAGGIO D’ISTRUZIONE NELLA CAPITALE

Il 2 Aprile è stata la giornata internazionale del-l’autismo e noi della Scuola di SanPotito, insieme al comune abbiamodeciso di dedicare l’intera settimanaa questo tema. In questi giorni ab-biamo letto la storia di “Calimero edel suo amico speciale” che ci hafatto capire quali sono i bisogni diquesti bambini. Abbiamo scelto dellefrasi significative e fatto dei cartel-loni. Le insegnanti ed i bidelli hannoabbellito l’ingresso con palloncini efiori blu, perché ci hanno spiegatoche questo è il colore che rappresental’autismo: questi bambini sono tuttidiversi l’uno dall’altro, hanno cioètante sfumature proprio come questocolore.Oggi è il 5 Aprile e tutta la scuola èuscita in piazza per mostrare i lavori svolti. Qui ab-biamo incontrato le famiglie, la preside, il sindaco,l’assessore, il parroco e Rossana, la mamma diFelix, un ragazzo autistico di 24 anni che vive nelnostro paese. Hanno parlato la preside ed il sindaco

e poi è toccato parlare alla mamma di Felix, laquale ci ha raccontato di quando suo figlio fre-

quentava l’asilo e la scuola elemen-tare. I bambini dell’infanzia hannocantato “Amico vuol dire”, mentre laquinta ha letto dei bellissimi mes-saggi scritti su dei palloncini blu. Noie la terza abbiamo recitato delle poe-sie. Poi, in fila per due, abbiamo fattola “marcia blu” e siamo arrivati finoalla statua di Padre Pio dove glialunni della scuola hanno consegnatoal sindaco i lavori realizzati neigiorni scorsi. Siamo ritornati tutti inpiazza e abbiamo cantato “� tuttodentro te” mentre abbiamo formatoun grande girotondo a cui si sonouniti anche i nostri genitori. Infinesiamo andati in chiesa dove don An-tonio ci ha fatto un discorsetto e ab-

biamo visto un video sulla vita di Felix che allafine ci ha pure salutati. Questa esperienza è stataemozionante e soprattutto ci ha fatto capire che ibambini autistici sono come noi, vanno solo capitied aiutati col cuore e tanta pazienza.

Giornata internazionale dell’autismoClasse IV

Classe V

Page 12: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Vita della scuola12 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola Primaria di Parol ise

Noi di classe quarta, quest’anno abbiamo studiato tra i testi narra-tivi, il diario. La nostra maestra, perciò, ha pensato di creare un “dia-rio di classe”. È un diario che la maestra dà a ognuno di noi, a turno,ogni venerdì. Abbiamo imparato che il diario inizia con una data econ un saluto, all’inizio e alla fine. Dobbiamo descrivere un giornoa piacere della settimana trascorsa. Gli argomenti sono stati vari: unnostro amico ha descritto il giorno in cui è arrivato un nuovo com-pagno di classe, il nuovo arrivato ha scritto un po’ della sua vita,una di noi ha ricordato il giorno in cui ha ricevuto in regalo il suoadorato cane Brilla, altri hanno raccontato di giornate particolari ascuola. Insomma, siamo contenti di questa nuova esperienza che ciaiuta a crescere e ci aiuta ad esprimere tutte le nostre emozioni,ansie, paure, ma anche le gioie che a volte non riusciamo a dire avoce. Speriamo di continuarlo anche in quinta.

I l diario di c lasseF. Rizzo-A. Pirozzi classe IV

Via agli esperimentiLa scienza è sempre stata unamateria molto affascinante, manoi non ci siamo soffermati solosulle conoscenze apprese neilibri, abbiamo sperimentato conle nostre mani e i nostri occhi gliargomenti studiati.Noi di classe quarta abbiamofatto vari esperimenti, ma quelloche ci è rimasto più impresso èquello delle patate. Infatti,quando abbiamo studiato le partidella pianta: radice, fusto echioma, la maestra ha fatto por-tare a scuola una patata adognuno di noi. Qualcuno era as-sente, ma il nostro compagnoVincenzo, appassionato di agri-coltura e di allevamento, avevapensato anche a loro.Abbiamo appoggiato le patate inun bicchiere di plastica condegli stuzzicadenti per non farleaffondare, perché l’acqua do-veva arrivare fino a metà del tu-bero. Adesso, giorno per giornole controlliamo e ci stiamo ac-corgendo che producono dellepiccole radici sotto e delle pic-cole foglioline sopra. Infatti lamaestra ci voleva far capire chela patata si comporta come ilfusto di una pianta.Noi di quinta, invece, dopo averstudiato il corpo umano, ci

stiamo approcciando all’ENER-GIA.La maestra ha portato una giran-dola e ci siamo recati nel giar-dino della scuola, l’abbiamoinserita nel terreno, e ognuno dinoi ha versato sopra dell’acquacon un secchio. Ci siamo resiconto che più in alto mettevamoil secchio, più forte girava la gi-

randola e lo stesso valeva per laquantità d’acqua: più ne versa-vamo più velocemente girava.L’esperimento è servito per farcicapire che l’energia cineticacambia a seconda dell’altezza edella quantità, come l’esempiodella cascata.Noi speriamo di continuare asperimentare gli argomenti stu-diati in scienze, perché ci diver-tiamo, ma allo stesso tempo lifissiamo meglio nella nostramente.

Classi IV-V

Anche per noi alunni di 5^, nelmese di dicembre, si è rinnovato

l’appuntamento annuale conil Concorso giornalistico in-titolato a Carlo Nazzaro,giunto alla sua quinta edi-zione. Si è svolto presso ilPalazzo De Francesco, doveabbiamo concorso con leclassi quinte dei plessi scola-stici di Chiusano San Dome-nico. Il tema su cui vertel’iniziativa è “Sud Protago-nista”, che vede coinvoltigiornalisti, cittadini e stu-denti di ogni ordine e grado.L’iniziativa nasce con la fi-nalità di riconoscere l’impe-gno di queste categorie citateche, con il loro lavoro, ri-chiamino l’attenzione versoil suddetto tema. L’argo-mento del tema o elaboratografico, questa volta, non hariguardato il territorio circo-stante in cui viviamo, con ri-flessioni sulle bellezze eproblematiche ambientali,sulle quali ci eravamo infor-mati e documentati, a scuolao anche semplicemente os-servando più con attenzionei nostri paesi intorno.

La traccia, invece, ci ha richiestodi motivare le nostre predilizionidi fronte alla ricca offerta di pro-

grammi che la televisione ci offrenell’arco dell’intera giornata.Dopo un po' di perplessità ini-ziali, abbiamo cominciato ad ab-bozzare idee e frasi sul foglio arighi timbrato e firmato, il nostroprimo e tipico “ foglio” da con-corso. Ognuno di noi si è imme-desimato nel proprio personaggioprediletto o nel proprio momentodi relax o di attesa del programmapreferito in tv. E così, pian piano,le parole sono venute fuori unadietro l’altra, giungendo alla con-clusione, forse in modo più sem-plice e creativo del previsto. Siamo rientrati a scuola soddi-sfatti dei nostri lavori e di avercondiviso insieme questa impor-tante esperienza, la prima, forse,di tante altre in futuro. La soddi-sfazione più grande, però, l’ab-biamo provata alla premiazionefinale: un’alunna della classe 5^di Parolise è risultata vincitricedel terzo premio in palio, con latarga di riconoscimento alla no-stra scuola. Al momento della premiazione, èstato svelato il nome di AngelicaCaporale. Felici e fieri abbiamo esultato e cisiamo stretti intorno a lei, orgo-gliosi della sua vittoria.

PREMIO GIORNALISTICO “CARLO NAZZARO”

Noi bambini di prima e seconda,quest’anno abbiamo svolto unlavoro sulle emozioni, infatti, ab-biamo scritto su un lenzuolobianco emozioni belle e bruttedella giornata, alcune anche sullamaestra e i compagni. Questo la-voro si svolgeva una volta a set-timana e, dopo aver scritto tutti,qualcuno di noi leggeva il pro-prio pensiero a tutta la classe: leemozioni principali eranoGIOIA, TRISTEZZA, RABBIAE PAURA. Con il tempo peròabbiamo “creato” nuove emo-zioni come: CORAGGIO, SPE-

RANZA E CALMA. Il giornoche leggevamo vinceva semprela GIOIA e l’UNIONE e la mae-stra il giorno dopo ci leggeva deiracconti adatti. Nel tempo di Av-vento abbiamo realizzato l’AL-BERO DELLE EMOZIONI, sucui ogni giorno ognuno di noiappendeva una faccina seguendol’emozione della giornata.Grazie a questi lavori abbiamoimparato ad esprimerci senzavergogna ed abbiamo scopertoche le emozioni danno colore esapore alla vita anche alla nostraetà.

Venuto da lontano

Classi I-II

Classe V

Classe V

Nel corso del progetto continuitàcon la Scuola Secondaria di 1°grado di Candida, ci siamo dedi-cati ad un laboratorio di scritturacreativa, che ci ha visti coinvoltidapprima nella scrittura di parolein poesia e successivamente nellarealizzazione di un calligramma.Durante il primo incontro con laprofessoressa di arte nel nostroplesso, ci siamo cimentati nellacomposizione di testi in versi li-beri. Dopo aver ascoltato unbrano di lettura sul valore dellaparola, molto poetico, l’inse-gnante ci ha invitato a rilassarciattraverso tecniche di respira-zione e rilassamento corporeo, af-finchè potessimo ascoltare ilsilenzio dentro di noi, le propriesensazioni e stati d’animo. Cosic-chè, ognuno di noi ha “acchiap-pato” la propria parola-dono,fonte di ispirazione per la poesia.

Alla parola scelta abbiamo appli-cato i cinque sensi e ci siamo la-sciati andare nell’esercizio dilibera associazione, mettendo in-sieme altre parole collegate, “digetto”, senza pensarci troppo, percostruire una serie di cinque frasi.Dalla parola dono come temacentrale della composizione eusando le frasi scritte, si è giuntialla scrittura della propria poesiain versi liberi e non necessaria-mente in rima. Con la lettura adalta voce, infine, abbiamo condi-viso le nostre composizioni.Nel secondo incontro, con glialunni della prima media a Can-dida, ci siamo divertiti a realiz-zare il calligramma associato allapoesia.È stata un’esperienza didattica di-versa dal solito, dinamica e sim-patica, ma soprattutto“liberamente” creativa.

La parola dono e i cinque sensi

Ciao, mi chiamo Josè Ivan evengo da Bogotà, la capitaledella Colombia. Ho avuto un’in-fanzia difficile e molto infelice.Sono stato in alcuni istituti sianel mio paese di origine, sia inItalia, con precisione a Monte-forte, dove però dopo alcunimesi la casa-famiglia ha chiusoe alla fine sono stato trasferito aParolise. Qui ho conosciuto altrepersone, però, ancora oggi sof-fro per la mancanza di alcunimiei vecchi amici. Tutti i ragazzidella casa famiglia mi hannoaccolto con tanto amore e leoperatrici sono straordinarie. Il9 Gennaio 2019 sono andato allascuola primaria di Parolise, dovetutti i compagni mi hanno can-tato “Ciao amico” e una bam-bina dell’infanzia mi ha messoal collo una medaglia con lascritta “Benvenuto a Parolise”;dopo siamo saliti al piano supe-

riore, dove ho conosciuto lamaestra e i gli altri compagni . Oggi, mi trovo molto bene conquesti nuovi amici e anche seprima o poi me ne andrò ringra-zierò sempre la scuola di DonMilani per avermi accolto contanto amore.

No i p ro t a g on i s t i

Josè-M. Sarno classe IV

L’albero delle emozioni

IL LABORATORIO DI SCIENZE

L’appuntamento annuale con la scrittura per una causa importante

Il laboratorio di scrittura creativa nel progetto “Continuità”

Page 13: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 13Scuola Primaria d i Montefredane

RACCONTO GIALLO SULLA NATURA ARTISTA

Noi alunni della classe quinta diMontefredane abbiamo pensatodi scrivere un racconto gialloche ha come protagonista la Na-tura Artista che viene derubatadei suoi tesori. Vi invitiamo aleggerlo per scoprire "chi " e "come" riuscirà a trovare l'arte-fice del reato. Buona lettura eocchio al colpevole, gli indizisono abbastanza evidenti, stu-diateli bene, se volete essere pic-coli detective.In Autunno, la Natura Artistaaveva prodotto i suoi gioielli ele sue pietre preziose da custo-dire gelosamente perché appar-tengono a tutti: uomini edanimali. Tutti ammiravano l'al-bero di castagne con le sue fo-glie d'oro, alcune cadevano ericoprivano il terreno circostantecon un mantello dorato. Nasco-sto tra due pini giganteschi, laNatura Artista aveva creato ilgioiello più bello: un albero condelle foglie rosse color rubino.Sparsi qua e là, sotto il maestosoalbero di noci, nascosti tra le fo-glie, la Natura Artista, aveva na-scosto altri suoi gioielli, questavolta li aveva sistemati in pic-coli cofanetti marroni: i gusci dinoci. All'improvviso la Natura

Artista dalle nuvole faceva ca-dere altri gioielli: gocce di piog-gia, preziose "acquemarine" etanta grandine, preziose "perle".Un giorno il detective GufoMaigret si accorse che la NaturaArtista era stata derubata: nelbosco mancavano i suoi preziosigioielli. Toccava a lui scoprire icolpevoli. Vicino all'albero, de-rubato delle foglie d'oro, c'eranonel fango delle strane impronte,il Gufo Maigret le seguì e vicinoa un buchetto, dove esse fini-vano, scorse una foglia. Avevatrovato il colpevole: il riccio; leaveva utilizzate per fare la suatana. Guardando in alto in unbuco nell'albero trovò qualchecofanetto-noci: le aveva rubatelo scoiattolo. Il detective andòdalla Natura Artista e le conse-gnò i colpevoli. Con sua grandemeraviglia la Natura Artista liassolse e li perdonò perché isuoi tesori appartengono a tuttele creature del mondo naturale.La Natura Artista è semprebuona e generosa con tutti,siamo noi uomini che, spesso, lafacciamo arrabbiare con i nostricattivi comportamenti e cau-siamo l'inquinamento e danni ir-reparabili.

In occasione della Giornatadella memoria, gli alunni sonostati coinvolti in un percorso diriflessione su quello che è statoil triste luogo di vita per tantepersone vittime della persecu-zione nazista: il campo. L’ideaha preso l’avvio dal discorsosulla bellezza del Creato che hacaratterizzato, sotto diverse an-golazioni, le unità di apprendi-mento del nostro Istituto. Si ègiunti così, nell’articolarsidelle attività che si arricchi-vano man mano di nuove co-noscenze, al riconoscimentoche la bellezza del Creato ècontinuamente messa in peri-colo dall’uomo che con le sueazioni, appunto, può anche tra-sformare un campo, primor-dialmente “fonte di vita”, in uncampo “fonte di morte". Delprimo abbiamo esaltato e rap-presentato graficamente l’ele-mento principale, vale a dire ifiori, e scritto una poesia acommento. Del secondo, in-vece, abbiamo selezionatobrevi passi di romanzi in cuifosse riportato il termine“campo” nella sua accezionenegativa, come “La notte”, “Ifiori non crescevano ad Au-schwitz” e “I figli dei nazisti”.Per tutti noi, è stata un’espe-rienza toccante e formativa.

ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI BAMBINI

Il Cantico delle creatureNoi alunni della classe quinta di Montefredane ab-biamo letto" Il Cantico delle Creature " che, secondonoi, è il più bell’ inno rivolto alla " Natura Artista" daparte di uno scrittore particolarmente importante pernoi cristiani, San Francesco. Il Santo patrono d'Italia,scrisse intorno al 1224 "Il Cantico delle Creature ", cheè tra le opere più antiche della Letteratura Italiana.Il Cantico delle CreatureAltissimu, onnipotente bon Signore,Tue so' le laude, la gloria et l'honore etomne benedictione.A Te solo Altissimo, se konfanoet nullo homo ' ene dignu te mentovare.Laudato sie, mi Signore con tucte le Tue Creature,specialmente messer lo frate Sole.San Francesco, al di là del significato religioso, nellasua opera ci riporta alle cose che sono veramente im-portanti e significative per tutti noi esseri umani: il ca-lore e la luce del sole, il nutrimento (la terra che nutre,ci dà il sostentamento), il gioco (iocundo cioè giocoso

è il fuoco).Dopo avercompreso il si-gnificato diqueste bellis-sime parole edel messaggiodi questaopera vera-mente unica, abbiamo fatto delle ricerche sulla nostralingua. La Lingua Italiana ha una storia lunga e glo-riosa, discende dal latino, che ha subito molti cambia-menti nel corso dei secoli: ci sono stati scambi lessicalicon altre lingue e culture, c'è ancora la presenza vivadei dialetti, le parole" difficili" perché specialistiche…"Il Cantico delle Creature " è un esempio di volgareitaliano degli inizi della nostra letteratura dove spic-cano alcune particolarità come l’uso della " K", cheoggi torna negli SMS, o la pronuncia "alla latina " delgruppo tio/ tia.

Il campo: fonte dimorte e di vita

Il furto dei tesori

GIORNATADELLA MEMORIA

Noi bambini della classe quintadi Montefredane il 28 gennaioabbiamo condiviso con gli alunnidella Scuola Secondaria di primogrado le nostre riflessioni sullaGiornata della Memoria. Neigiorni precedenti ci siamo docu-mentati con la nostra insegnantesugli avvenimenti del periodo inquestione, abbiamo letto le pa-gine più significative del Diariodi Anna Frank, la poesia diPrimo Levi "Se questo è unuomo", abbiamo ripercorso gliavvenimenti tragici e le angheriecommesse in quel periodo. Comeconclusione di questo percorsodidattico, abbiamo espresso escritto le nostre proposte e le no-stre aspettative per esorcizzarequeste atrocità e per realizzare unmondo migliore.Noi bambini della classe quintavogliamo abbattere definitiva-mente i cancelli con il filo spi-nato dei campi diconcentramento e di sterminio;pertanto proponiamo a tutti voi ilnostro “cancello della speranza”,dove mettiamo i fiori con le no-stre speranze, le nostre propostee il nostro augurio per un futuromigliore, affinché tutto ciò che èstato non succeda mai più.-Io penso che la “Giornata dellaMemoria” debba far capire chebisogna rispettarsi gli uni con glialtri e che non contano razza, lin-gua e religione.(Sofia)-Io appartengoall’unica razzache conosco,quella umana.(Patrizia)-“Quando tisenti infelice otriste prova aguardare fuorise il tempo èbello. Non dicoi palazzi o itetti, guarda il

cielo. Fino a quando senza paurapotrai guardare il cielo avrai lasicurezza di essere puro e che po-trai essere di nuovo felice.” (Car-mine)-Noi non rinunciamo a tutte lenostre speranze, perché nono-stante tutto quello che è statofatto da alcuni, continuiamo acredere nell’intima bontà del-l’uomo. (Giuseppe)-La memoria non è ciò che ricor-diamo, ma ciò che ci ricorda. Lamemoria è un presente che nonfinisce di passare. (Sergio)-Perdere il passato significa per-dere il futuro. (Olimpia)-Dimenticanza è sciagura, men-tre memoria è riscatto. (Nikol)-Il progresso dipende dalla capa-cità di ricordare …Coloro chenon sanno ricordare il passatosono condannati a ripeterlo. (Be-nito)-Voglio condividere con voi leparole di Papa Francesco: “ Au-schwitz grida il dolore di unasofferenza immane e invoca unfuturo di rispetto, pace e incon-tro tra i popoli.” (Rosita)-Vogliamo concludere con le pa-role significative dette da PrimoLevi: “ Se comprendere è impos-sibile, conoscere è necessario.”(Marco). La nostra voce sia il ri-cordo di quelle persone che ave-vano perso la dignità ma non lasperanza.

Classe V Classe V

Classi II-III-IV

Il Cancello della speranzaClasse V

C’è coding… nel mondo che vorreiIl percorso di coding ha ripropostoagli alunni alcune informazioni,relative alla cura dell’ambiente,ma in maniera particolarmentepiacevole. Si è partiti offrendo lorol’opportunità di trasformare infor-mazioni relative alla conoscenza e

allo scopo del pensiero computa-zionale, in un fumetto in cui unpersonaggio maschile ed uno fem-minile dialogavano sull’argo-mento. Dopodiché sono stati

impegnati nella risoluzione di dia-grammi di flusso nel rispetto dei“riquadri di selezione” e di per-corsi di coding, interpretando cor-rettamente alcuni simboli diprogrammazione. Gli alunnihanno affrontato, in questo modo,interessanti attività di problem sol-ving che andavano dalla scelta dicomportamenti virtuosi da tenerein spiaggia, alla possibilità di pro-gettare una passeggiata all’apertoin assenza di smog, fino all’esecu-zione grafica di un albero, deno-minato “Il re dell’ambiente”,codificando i simboli. Tutto que-sto per scoprire che, in un mondoche si vorrebbe realizzare, non sipuò fare più a meno di un approc-cio così coinvolgente e interes-sante per conoscerlo meglio!

Classe IV

Questa notte ho fatto un sogno esilarante:ero cittadino di un paese vivace e brillante.Pedalavo lungo strade illuminate,senza buche né mura imbrattate.La villa, piena di fiori,Ospitava giochi dai mille colori.Piscina, palazzetto e museo d'arte:tutto gratuito e perfettamente funzionante.Non c'era pericolo di attraversareperché le auto avevano un'area dove circolare.A ciascuno il suo spazio, zero conflitti,rispetto delle regole e dei diritti.Si tenevano comizi, assemblee, discussioni molto diverse da quelle che raccontano le televisioni.La comunità era unita in un grande girotondo:non un semplice paese, ma il centro del mio mondo.Quanto vorrei fosse tutto reale,una città condivisa e leale.Per adesso è un mio sogno,inventato e incantato,frutto di un'indigestione di cioccolato.

Il paese che vorrei Classe I

Sicuramente, l’attività che ha entusiasmato ilgruppo classe di seconda e terza in modo partico-lare riguarda il compito autentico conclusivo dellaunità di apprendimento dal titolo “Uomo e natura:un rapporto difficile”. Le molteplici informazioni,acquisite nelle diverse discipline coinvolte, sonoconfluite nella realizzazione di Riciclino, personag-gio creato con diversi materiali di riciclo, come lastoffa, il cilindro interno della carta da cucina, i bot-toni, la lana. La fantasia ha preso il volo lentamentenella scrittura di un dialogo tra Riciclino e la Na-tura. Attraverso tale dialogo, entrambi stabilivanoun rapporto di amicizia dove le caratteristiche del-l’uno incontravano le esigenze dell’altra, fino a ri-

conoscere che la Natura, anch’essa personificata inuna bella Dea “cartonata”, non può conservare ilsuo aspetto sano e incantevole senza un’azione co-stante e intelligente di riciclo. Una volta terminatoil dialogo, gli alunni lo hanno riscritto su un cartel-lone, corredato dai due protagonisti, ambedue fis-sati ai lati del cartellone con un filo di lana. Aguardia del cartellone, Riciclino e la dea Natura po-tevano così sugellare la loro amicizia con la consta-tazione finale della dea Natura “Vedo che i tuoimateriali sono tutti biodegradabili. Possiamo quindiessere amici!” Ma non era finita qui! Gli alunnierano tristi nel separarsi dal simpatico Riciclino, do-vendolo lasciare a scuola. Così, ognuno di loro haavuto il suo Riciclino personale!

Riciclino: l’amico che tutti vorrebberoClassi II - III Primaria Montefredane

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Vita della scuola14 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola Primaria di Arcella

Recuperare la memoria storica Con il termine “foibe” si indica lastrage ai danni della popolazioneitaliana della Venezia Giulia edella Dalmazia avvenuta dopo laseconda guerra mondiale. Il nomederiva da “cavità naturali” dovefurono gettati molti dei corpidelle vittime. Il 10 febbraio diogni anno, in Italia si comme-mora il “Giorno del ricordo” dellevittime delle foibe. La storia èuno strumento utile per ricordareun avvenimento triste e dolorosoper il popolo italiano ma cheserve come esempio da non se-guire per evitare che errori cosìdisumani possano non ripetersipiù. La Giornata Del Ricordo fuistituita solo il 30 Marzo 2004,dopo 61 anni, con la legge nu-mero 92 che dice: "Istituzionedel «Giorno del ricordo» in me-moria delle vittime delle foibe,

dell'esodo giuliano-dalmata, dellevicende del confine orientale econcessione di un riconoscimentoai congiunti degli infoibati". Finoad allora si era taciuto senza dareimportanza alle vittime italiane.Una simile catastrofe non può es-sere messa nel cassetto del di-menticatoio, non possiamo girarcidall’altra parte, facendo finta diniente. Come costruire un mondodi pace? Per creare un mondo dipace, come prima cosa bisognasempre ricordare e mai dimenti-care, si deve sconfiggere ogniforma di odio razziale, favorendol’inclusione nella società delprossimo o di chi è definito “di-verso”. L’unica razza che è pre-sente nel mondo è la razzaumana, tutti vi apparteniamo enessuno mai dovrebbe essere de-finito diverso perché “omoses-

suale” o perché ha un “colore dipelle” diverso dal nostro. Co-struire un mondo di pace però èdifficile dato che ci sono ancoraconcetti di superiorità di alcunerazze su altre ed è soprattutto perquesto che si generano le guerre.Oggi, le guerre esistono perchél’uomo non sa guardare altro cheal potere senza poi accorgersi chequello che provoca non è ric-chezza, ma dolore e sofferenza.Per creare la pace fra la gente, bi-sognerebbe mettere da parte learmi e la guerra sostituendoli conla parola e il dialogo, così da an-dare sempre d’accordo e vivereserenamente insieme. Se l’uomoha tanta forza per combattere lesue inutili battaglie, dovrebbeaverne anche per imparare a riap-pacificarsi.

Festa dell’accoglienzaL. Mauriello classe IV

Chi ha detto che la scuola devesoltanto imporci vecchi libri im-polverati e ore di ascolto silen-zioso? Oggi esistono metodi distudio alternativi. Quest’anno,infatti, grazie al progetto “Unascuola digitale”, usiamo il com-puter, con il quale impariamogiocando tutti insieme. Il com-puter ha la stessa utilità di unlibro, però ci coinvolge con isuoi suoni e colori, stimolandola nostra curiosità. La maestraalcune volte, sfoglia libri digitalie lasciatecelo dire: - È tuttaun’altra scuola!-. Siamo con-

vinti che sia un mezzo più at-tuale per studiare, più vicino alleesigenze della nostra genera-zione abituata alla tecnologia ealla multimedialità; a differenza,però, del telefonino o del gio-chino elettronico che rischianodi isolarci dagli altri, il compu-ter consente l’apprendimentocollettivo, favorisce la socializ-zazione e l’accettazione dellasconfitta se nei giochi di squadrasi perde. Bisognerebbe, allora,insistere perché si pensi a unanuova scuola dove vi sia “libertàdi interpretare il mondo e fanta-sia nell’apprendimento”.

Al di là del muro

Una scuola digitale

Classi IV - V

Classi III - IV - V Una mattinata di riflessione suun tema di grande attualità.Silenziosa e imponente presenzanel cuore della città di Avellino,l’ex carcere borbonico è uno deipiù importanti e affascinanticomplessi architet-tonici irpini. Il 25gennaio 2019, perricordare le vittimedel nazismo e delfascismo, con lemaestre lo ab-biamo visitato.Siamo stati accoltidalle guide e abbiamo cammi-nato tra i nuovi spazi che oggi lostanno trasformando in un dina-mico polo culturale. La guida ciha mostrato la struttura dell’excarcere, restaurata senza appor-tare modifiche. Appena si entraci si trova in un cortile che ser-viva ai carcerati per “prender

aria”. Poi, siamo passati a visi-tare gli spazi interni e la guida ciha mostrato le celle, i bagni e lecelle di isolamento, dove veni-vano rinchiusi i detenuti checommettevano reati molto gravi.

La penombra dei lo-cali rendeva ancordi più l’atmosferache doveva regnarequando il carcereera in vita. È statauna giornata che ciha fatto capire diquanto male l’uomo

è capace e quanta strada è statafatta verso la civiltà, e quanta sene deve ancora fare. Per questosiamo grate alle maestre peraverci fatto fare questa visita“particolare” ed anche per il cap-puccino che ci hanno offerto inuno dei bar di corso VittorioEmanuele. Grazie maestre!

12 settembre 2018Primo giorno di scuola “Festa

dell’accoglienza” per i piccolialunni della Scuola Primaria diArcella. Che emozione ab-biamo provato vedendo tantibambini pronti per il loro primogiorno di scuola! Appena vi ab-biamo visto, abbiamo capitodalla vostra espressione che era-vate dei bambini buoni e gentili

e donandovi i palloncini ne ab-biamo avuto la conferma conun sorriso. Ci avete fatto ricor-dare i momenti migliori di que-sti cinque anni … I vostri amicivi aiuteranno a farvi sentire si-curi e forti. I vostri occhi cihanno trasmesso moltapaura… proprio come se par-lassero! Abbiamo allungato lebraccia verso di voi e donan-dovi i palloncini dei graziosisorrisi si sono stampati sullavostra faccina! Con i compagniavete giocato e avete sprigio-nato la felicità che si nascon-deva dentro di voi. Dopo unpo’ abbiamo visto scendere

delle lacrimucce da un piccoloviso. Così è arrivata la mammache non riusciva a tranquilliz-zarlo. In quel momentoavremmo voluto dirti : “Lascuola è un luogo dove si impa-rano fantastiche cose. Ognunodi noi si deve impegnare. Miraccomando, dai il meglio di te!Buon anno scolastico piccoli!

Il 22 aprile è “La giornatamondiale della terra” istituitadall’eanu nel 1970, un mese edue giorni dopo l’equinozio diprimavera. Una giornata per la-vorare alla salvaguardia dellanatura del nostro pianeta messoin pericolo dalle attivitàumane. Alberi per la terra in-vita tutti a piantare nuovi alberiper rendere più verde il nostropianeta. L’obiettivo è di pian-tare per il 2020, 7,8 miliardi dinuovi alberi. Per la giornatadella terra sono state realizzatealcune bandiere che voglionoessere il simbolo di tutto il pia-neta, ma non è ancora statascelta quella definitiva, quindinoi alunni della classe terza diArcella abbiamo disegnato unabandiera per questa manifesta-zione. Il colore marrone rap-presenta la terra, le due tonalitàdi verde rappresentano la na-tura, in alto una luna crescente.

EARTH DAY

Noi alunni della 2^A e 3^A gui-dati dalla maestra Marianna,svolgiamo attività di Coding.. Ilpensiero computazionale (Co-ding) è uno strumento che aiutaa pensare, formulando strategieper la risoluzione di percorsi.Esso aiuta a sviluppare la capa-cità di risolvere problemi inmodo creativo, attraverso atti-

vità informatiche semplici edaccattivanti che la nostra mae-stra ci pro-pone. Questeattività cifanno impa-rare, diverten-doci e perquesto lesiamo grati.

Progettare il futuroClassi II - III

J. Pino classe IV

Alberi per la terraClasse III

Il paese che vorreiPer il paese che vorrei ecco cosa io farei:creerei un ambiente pulito, sano, non inquinato per l’ arrivo del nuovo nato. Gli donerei una casa decorosa e una famiglia amorosa; un lavoro alla mamma e al papàper assicurargli una certa stabilità. Poi pediatri, negozianti, vigili ed amiciper rendere i suoi giorni felici. E quando da casa questo bimbo uscirà all’ esterno, che strutture troverà?Una scuola adeguata? Una parrocchia accogliente?E il sorriso della gente? Domande, tante me ne so farema sono solo un bambino di scuola elementare.A scuola io ci vivo bene ricevo attenzioni a mani piene. È pulita, calda, accessoriatama come tutto può essere migliorata.Ad architetti ed ingegneri manderei i miei pensieri.Se attivo la fantasia li trasformo per magia, in immagini e luoghi reali dove imparare con metodi speciali. La scuola che vorrei così la disegnerei: aule, corridoi, luci, spazi, mense, cortili,tutto a misura di noi bambini!E un’aula tanto allargata da essere così strutturata: senza zaino posso stare perché in questa aula tutto posso trovare…

Classi II - III

Noi alunni, della classe se-conda di Arcella, abbiamo di-segnato un’isola ecologicaperché ci dobbiamo abituare afare una raccolta differenziatadi rifiuti per:- poter riutilizzare le materieprime e risparmiare le risorsenaturali;- diminuire i rifiuti che vannonelle discariche e negli incene-ritori;- ridurre l’inquinamento cau-sato da discariche e da incene-ritori;- risparmiare l’energia necessa-ria alla produzione della mate-ria prima;- risparmiare soldi.

L’isola ecologicaClasse II

Il mondo che vorremmoClasse V

Dalla carta alla cartapestaClasse I

Abbiamo strappato la carta in piccoli pezzi, l’abbiamo messa abagno in acqua calda per due giorni e frullata con il minipimer. Ab-biamo estratto la poltiglia dall’acqua e filtrata attraverso un setac-cio realizzato con una gruccia di ferro e dei collant. Dopo un giornola nostra carta riciclata era pronta.

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Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 15

Scuola Secondaria di Manocalzat i

A. Amendola Classe III

Classe II

CONVEGNO SULLE TEMATICHE AMBIENTALI

L’Ambiente che vorrei

L’ambiente in quattro Unità La Natura ArtistaNei primi mesi di quest’anno sco-lastico, abbiamo sviluppatoun’UDA sul tema: “Natura arti-sta”, che crea attraverso i suoiquattro elementi principali: acqua,aria, terra e fuoco. La nostra classe si è soffermataparticolarmente sull’elementoAria, che abbiamo conosciuto intutte le sue sfaccettature. Secondola tradizione antica, l’Aria è il se-condo elemento superiore, dopo ilFuoco, quello nel quale avvengonole trasformazioni che coinvolgonogli elementi inferiori, ossia l’Ac-qua e la Terra. L'aria è il punto diequilibrio tra principi contrappostie quindi il simbolo di neutralità traattivo e passivo, positivo e nega-tivo. Dal punto di vista scientificol’aria è una materia incolore, insa-pore e inodore che occupa tutto lospazio che trova a sua disposizioneed è ciò che ci permette di vivere.Nel tentativo di cogliere, percepire

e rendere visibile un elemento cosìapparentemente inconsistente, sep-pure essenziale, abbiamo provatoa costruire dei modellini con deimateriali “poveri” che riuscisseroin qualche modo a mostrare la suapresenza .A b b i a m orealizzatodei testipoetici, sce-gliendo laf o r m adell’haiku,un compo-n i m e n t oe s t r e m a -mente breve, di origini giapponesi:soli tre versi che restituissero laleggerezza e la misticità di questoelemento. Infine, con dei raccontici siamo introdotti per gradi nellaseconda UDA quella relativa al“difficile rapporto dell’uomo conl’aria”.

Il 30 marzo, con i plessi di Mon-tefredane e Candida, ci siamo re-cati al Centro Sociale di Paroliseper un convegno. L’argomentotrattato era l’inquinamentoe concludeva un percorsoche abbiamo sviluppatonelle prime tre unità di ap-prendimento di quest’anno.Ospite e relatore principaleera il Dottor Franco Mazzadell’associazione “Sal-viamo la valle del Sabato”.Per iniziare, la I di Mano-calzati, la II di Montefre-dane e la III di Candida, inrappresentanza dei treplessi, hanno presentato degli ela-borati svolti per le UDA “Natura-Artista”, “Uomo–Natura unrapporto difficile” e “Il mondoche vorrei”. In seguito, il presi-dente dell’associazione, il Dot-tore Mazza, ci ha parlatodell’impegno che ciascuno nelsuo piccolo può prendere per ri-spettare l’ambiente in cui vi-viamo e ci ha consigliato diprendere esempio da GretaThumberg, una ragazza svedesedi 15 anni che, dopo aver parlatoalla Conferenza delle Nazioni

Unite sui cambiamenti climatici,ormai ogni venerdì, sciopera da-vanti al suo parlamento control’inquinamento e lo spreco. Ecco,

questo atto è uno dei gesti piùgiusti che una ragazza di 15 annipossa compiere, perché non èsolo un gesto di rispetto verso ilnostro pianeta, ma anche un gestodi altruismo, poiché lei non in-tende salvare solo la sua vita, maanche quella di tutto il genereumano. Il dibattito è stato dav-vero molto educativo, incorag-giante e coinvolgente perché ilDottor Franco Mazza ci ha coin-volto chiedendoci anche di porglidelle domande e purtroppo nontutti siamo riusciti a intervenire

per quanti eravamo a proporci.Siamo rimasti affascinati dalleparole preziosissime del Dottoreanche se, su queste tematiche,

tante ne abbiamo sentite erisentite, ma non ci stan-cheremo mai di parlarneperché la gente prima o poidovrà capire che, se pen-sassimo un po’ meno aguadagnare e un po’ piùalla nostra salute, riusci-remmo a ridurre la percen-tuale di morti e anche adiminuire pian piano que-sta cupola grigia che si staformando attorno al nostro

Pianeta. Per concludere, il gruppomusicale “I Malamente” ci ha en-tusiasmati suonando alcune can-zoni tra le quali “Mo Basta” che èdedicata proprio all’impegno eco-logico dell’associazione “Sal-viamo la valle del Sabato”. Noi vorremo che la preoccupa-zione della nostra fine non ri-guardasse solo 50.000 persone su7.000.000.000, ma tutto il mondo,perché quando avranno abbattutol’ultimo albero e inquinato l’ul-timo fiume non avremo piùtempo per migliorare.

Classe II

Classe IQuest’anno abbiamo trattato latematica dell’ambiente, struttu-rate in 4UDA: NATURA-ARTISTA: l’acqua. UOMO – NATURA: un rapportodifficile.IL MONDO CHE VORREI: le 4R.FIGLI DELLE STELLE. Ci siamo organizzati in gruppi acasa e abbiamo sviluppato il pro-getto visionando il materialeproposto dagli insegnanti, conlavori di ricerca. Come pro-dotto finale abbiamo realiz-zato dei cartelloni e dei PowerPoint. In classe, i lavori digruppo sono stati visionati,commentati e assemblati perdare unicità al prodotto.L’unità che abbiamo trattatocon più entusiasmo è quelladelle 4 R, perché è un argo-mento più vicino a noi e allenostre abitudini quotidiane.Abbiamo appreso il vero sensodell’uso delle 4R( Ridurre, Riu-sare, Riciclare e Recuperare).Infine ci siamo divertiti con la no-stra creatività a progettare e rea-lizzare oggetti con materiale direcupero. Oltre ai lavori realizzati a casa, ascuola abbiamo commentato eapprofondito gli argomenti inquestione. Tra questi abbiamocommentato la storia di GretaThunberg, una ragazza svedesecon la sindrome di Asperger nata

il 3/01/2003ed ora sedi-cenne. Gretail 20 agosto2018 ha de-ciso di nonandare ascuola finoalle elezionilegis la t ive

perché voleva che il governo sve-dese riducesse le emissioni di ani-

dride carbonica ed è rimasta se-duta davanti al parlamento sve-dese, con questo cartello in mano:“skolstrejk for klimatet” (scio-pero scolastico per il clima). Laprotesta era nata in seguito aun’estate molto calda in Svezia,che aveva portato numerosi in-cendi. Dopo le lezioni, Greta hacontinuato la sua protesta sui so-

cial coniando lo slogan<FRIDAYFOR FUTURE> (venerdì per ilfuturo). Il primo ministro austra-liano Scott Marrison è dovuto in-tervenire ufficialmente perché laprotesta era diventata virale, chie-dendo agli studenti più impegnoscolastico e meno attivismo. Difronte a tutto ciò Greta dice 2cose: “Dovremmo essere più re-sponsabili del disastro che ab-biamo creato e dovremmoimpegnarci di più”.RIFLESSIONI CAMILLA: È proprio da qui, cheti viene la voglia di credere chelei sia la vera rivoluzione. Perquesto forse, varrebbe la pena dioccuparsi di più di lei e non deigilet gialli. Sicuramente le sueproteste sono sincere e importantiper il nostro futuro. SARAH: Greta è una ragazza datenere come punto di riferimento,visto il suo coraggio a parlare da-vanti a un ministro e a difendere il

mondo e l’ambiente.KAROL PIA: Greta è un esempiodi ragazza da ammirare e da imi-tare:”Imitiamola e renderemo ilnostro futuro migliore”.MICHELE: Greta ha ragione,siamo di fronte ad una minacciaesistenziale. Dobbiamo quindiprendere coscienza e fare qual-cosa al più presto per salvaguar-dare il nostro futuro.FEDERICA: Tutti dovremmoprendere esempio da lei perchéun mondo più pulito andrà a van-taggio della nostra salute.NOEMI: Greta ha avuto moltocoraggio ad esporre la propriaidea, senza farsi problemi. EMANUELA: Greta è la ragazzache tutti dovrebbero ricordare eprendere ad esempio. EDOARDO: Greta, con corag-gio, ha detto in pochi minutiquello che un politico non dice intanti anni.PIETRO: Greta ha fatto il primopasso per salvare il mondo.MARIO: Greta ha reso giovaneun problema vecchio. ALESSANDRO: SeguiamoGreta per un futuro migliore.MARIANTONIETTA: È suc-cesso un fatto straordinario: igrandi devono prendere esempioda noi giovani. SABINO: Solo Greta non basta,ora dobbiamo agire tutti.SIMONE: Se seguiamo Gretaavremo un mondo migliore e piùpulitoGIULIA: Voglio salvare anch’ioil mondo per poter odorare ancheda anziana i fiori del mio giar-dino. GRETA: Voglio contribuire an-ch’io a salvare il mondo.TUTTI: Grazie a questa tematicasviluppata, abbiamo ampliato lenostre conoscenze e migliorato lanostra coscienza civica.

Avere solo 16 anni e scegliere disalvare il mondo è una sfidaardua e colei che l’ha intrapresa èGreta Thunberg. Da piccola le èstata diagnosticata la sindrome diAsperger, ma nonostante ciò èriuscita ad abbattere le sue bar-riere ed essere vincitrice di sestessa. Oggi Greta è un’attivistasvedese che si è fatta promotricedi proteste, scioperi e marce perchiedere ai governi, politiche piùefficaci contro il riscaldamentoglobale. Il 28 agosto scorso si èseduta per la prima volta davantial parlamento svedese conl’obiettivo di convincere i poli-tici a ridurre le emissioni di car-bonio. Gli scioperi di Gretaparlano chiaro: il suo obiettivo ècoinvolgere il mondo a fermareil cambiamento climatico. Il 15dicembre dopo il suo discorso, aseguire il suo esempio sono mi-lioni di ragazzi che uniti hannodato vita alla fondazione “Fri-days For Future”. Ricordiamoanche il discorso di Greta sulpalco della CP24 che è potentequanto l’urlo dei ragazzi che rap-presenta. “Ho imparato che nonsi è mai troppo piccoli per fare la

differenza”, dice, portando ad unprofondo momento di riflessionesu quanto ancora si possa fare intempo a modificare le cose. “Voidite di amare i vostri figli sopraogni cosa, ma state rubando loroil futuro davanti ai loro occhi”.Sono queste le parole che hannoscosso il mondo intero per la lorocapacità di smuovere le personeriguardo i cambiamenti climaticie per le quali la giovane attivistaè stata candidata al Premio Nobelper la Pace. Greta non è affattosola e noi da abili sostenitoridobbiamo prendere il mano innostro futuro, non apparire unagenerazione dormiente e priva diiniziative ma contribuire al pro-gresso, a tenerci stretto il nostroPianeta che stiamo man mano di-struggendo e combattere per ciòche riteniamo giusto, indipen-dentemente dai risultati che po-tremmo ottenere ma con la forzadi poter gestire le situazioni e sa-perci rialzare a ogni battuta d’ar-resto. Ed è per questo chedovremmo fermarci a pensare:“Qualcosa la possiamo davverocambiare”.

Greta Thunberg

L’osservazione delle stelle fin dai tempi più antichi avveniva a oc-chio nudo. Furono gli antichi Greci che misero a punto l’astrolabio,un vero e proprio strumento artigianale utilizzato per localizzare gliastri. Uno strumento più semplice era il sestante e serviva a misurarel’altezza di una stella ed era particolarmente utile per la navigazione.Ma fu Galileo a utilizzare per la prima volta il cannocchiale, scopertoda un Olandese, grazie al quale, dedicandosi all’osservazione dellavolta celeste riuscì a visualizzare i crateri lunari e a scoprire i satel-liti di Giove. Le osservazioni astronomiche di Galileo misero in crisialcune certezze date dai sensi: ad esempio il numero di stelle, che peraltro si riteneva fossero immobili, era molto più grande di quello al-lora stimato. Galileo riconfermò la validità della concezione elio-centrica dell’Universo e fu consapevole che le sue scoperte erano incontrasto con la religione e per questo cercò un dialogo con la Chiesa,con la quale cercò di non contrapporsi, affermando che la religione ri-guarda chi ha creato l’Universo e la scienza si occupa dei meccani-smi che lo governano. La Chiesa, però, lo accusò di eresia ed egli fucostretto ad abiurare la tesi di Copernico. La sua condanna provocòuna frattura fra scienza e teologia che avrebbe caratterizzato l’età mo-derna. Galileo, poi, pose le basi per la scienza moderna per la qualela ricerca può arrivare a conoscere il mondo solo attraverso l’osser-vazione di un fenomeno, la formulazione di un’ipotesi, la verificacon la sperimentazione e infine l’elaborazione di una legge generale.

Galileo Galilei e la scienza moderna A. Amendola classe III

Un nuovo modo di lavorare per conoscere la natura e i suoi problemi

Scegl iere di salvare i l mondo

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Vita della scuola16 Comprensiamoci MAGGIO 2019

Scuola Secondaria di Candida

Sabato 30 marzo 2019, ci siamo recati presso il cen-tro sociale di Parolise per partecipare ad un “Con-vegno-dibattito” sull’ambiente. A questa giornatahanno partecipato tutte le classi secondarie di I°grado dell’istituto “Don Lorenzo Milani”; sono inol-tre intervenuti il dottor Franco Mazza e il sindaco diParolise Angelo Marallo. Ad introdurre il Convegnoè stato il professore Domenico Palladino che ha pre-sentato sia gli ospiti che il tema della giornata, ov-vero “La natura che vorrei”. Il primo a prendereparola è stato il Sindaco, che ci ha fatto riflettere po-nendo delle domande sull’ambiente e su quello chenoi dovremmo fare per preservarlo. Successiva-mente abbiamo partecipato anche noi al dibattito;una classe per plesso (la 1^ di Manocalzati, la 2^ diMontefredane e la 3^ di Candida), è andata adesporre i propri lavori preparati per le UDA previsteper questo anno scolastico. La I di Manocalzati haparlato delle 4R (Riciclo, Riduzione, Riuso, Recu-pero), scrivendo anche delle favole inerenti ad esse;inoltre hanno anche parlato del fenomeno dell’eu-trofizzazione che indica una condizione di ricchezzadi sostanze nutritive in un dato ambiente. La II diMontefredane ha realizzato un video, in cui i ragazzirecitavano “Il Cantico delle Creature “di San Fran-cesco D’Assisi. In seguito hanno mostrato uno stri-scione su cui c’era scritto: “Se vuoi una vita davverobella, scegli un’agricoltura a Km 0”. Noi della III diCandida abbiamo parlato delle tre UDA, soffer-mandoci sul concetto della “Natura creatrice” e sul-l’inquinamento del suolo realizzando una poesia, deiPower Point e dei cartelloni – slogan. Successiva-mente è intervenuto il dottor Franco Mazza, capodell’associazione “SALVIAMO LA VALLE DELSABATO”, che ci ha invitati a seguire l’esempio diGreta Thunberg. Proseguendo, ha parlato del “Fri-days For Future” (giornata scelta per sensibilizzarele coscienze sul futuro del nostro pianeta) svoltasianche ad Avellino. Attraverso il PowerPoint, il dot-tor Mazza ci ha invitato a ridurre i consumi. Essi sipossono sintetizzare attraverso 10 semplici re-gole:1.Piccoli accorgimenti nel ridurre acqua sonoimportanti ed essenziali; 2.Non sprecare il cibo ocomprarlo inutilmente; 3.Comprare cibo a kilometro0; 4. Si può condividere l’auto per gli spostamentibrevi (Sharing Economy); 5.Come sopracitato, con-dividere gli spostamenti aiuta a ridurre le emissioni;6.Spostarsi in treno aiuta a ridurre le emissioni ri-spetto all’aereo; 7.Se non ridurremo il consumodella plastica, secondo una statistica, entro il 2050 il

peso della plastica supererà il peso dei pesci;8.Usare lampadine a basso consumo evita lo sprecodi energia; 9.Utilizzare energie rinnovabili al postodi quelle esauribili; 10.Fare la raccolta differenziata:ad esempio, il riciclo della carta limita la deforestazione. Questo è un grafico che rappresenta la percentuale

dell’inquinamentocausato da rifiuti ditipo domestico e in-dustriale. Inoltre, perchiarire alcuni argo-menti discussi du-rante il dibattito,abbiamo posto delledomande. Alla fine

del “Convegno-dibattito”, si sono esibiti “I Mala-mente”, un gruppo folkloristico manocalzatese, cheattraverso la musica hanno coinvolto sia alunni cheprofessori. Questa giornata ci ha fatto comprendereancora di più che la Terra è inquinata quasi irrever-sibilmente. I grandi cambiamenti devono arrivaredai potenti della Terra; noi possiamo contribuire at-traverso piccole attenzioni nelle nostre abitudini divita. Del resto, ragazzi…noi avremo in consegna ilmondo…tuteliamolo meglio di quanto non sia statofatto fin qui!

Class III

Le UDA (Unita Didattiche DiApprendimento) sono percorsiformativi che portanoalla realizzazione di unprodotto e all’acquisi-zione di determinate co-noscenze, competenze eabilità. Durante que-st’anno anche noi ne ab-biamo trattate diverse.Relativamente alla terzaUDA, nella quale siparla del rapporto diffi-cile tra l’uomo e la na-tura, in cui quest’ultimaè sfruttata e tiranneggiata dal-l’indifferenza umana, abbiamorealizzato degli slogan pubblici-tari per sensibilizzare le personead utilizzare le energie rinnova-bili e per farne capire l’impor-tanza. Nel primo elaborato èpresente l’immagine del mondoalimentato da una pila costituitada energie rinnovabili. Nel se-condo abbiamo rappresentatouna persona che è rispettosa del-l’ambiente e invita gli altri a se-guire il suo esempio. Nel terzodisegno, è presente lo slogan “Il-luminatamente”: significa chedobbiamo muoverci in maniera“illuminata”: non solo parlare,ma agire per cambiare le cose.Bisogna “volare con i piedi aterra” e capire che la nostramente può volare in alto ed in-

seguire sogni che si realizze-ranno solo se saremo in grado di

mettere in pratica ibuoni propositi enon farli rimaneretali. Quindi ab-biamo rappresen-tato l’immagine diun mondo migliorecollegato ad un cer-vello che gli dà lavita utilizzandoenergie rinnovabili.Nell’ultimo dise-gno è rappresentata

una mongolfiera il cui pallone ècostituito da parole riguardantienergie “verdi” disposte a formadi spirale… intendiamo ribadireche, attraverso l’utilizzo delleenergie illimitate, approprian-dosi del concetto di dovere pro-fondo rispetto alla nostra amataTerra, non solo a parole ma coni fatti, le nuove generazioni po-tranno sperare di arrivare lon-tano, finoa l l es t e l l e …di cui, cia u g u -riamo, dipoter ri-m a n e r esempre ifigli pre-diletti!

Illuminata-mente

La natura che vorrei ritrovare

All’inizio del nostro percorso distudio di quest’anno abbiamo svi-luppato un’UDA dal titolo “Na-tura Artista” e, come tutte leclassi prime dell’istituto, ci siamosoffermati sull’elemento Acqua.Noi di Candida abbiamo studiatol’acqua sotto tutti i punti di vista:come elemento naturale, comefonte di ispirazione artistica,come elemento primordiale nellasua essenza… Con la fantasia abbiamo dipintol’acqua a modo nostro; abbiamo

realizzato tremodellini diambienti ac-quatici (illago, il fiumee il mare); abbiamo se-parato grafi-camente le

acque dalle terre; abbiamo pro-

dotto miti e leggende sulle formeche l’acqua prende e i fenomeni acui dà origine.Di seguito abbiamo scelto di con-dividere con i lettori di “Com-prensiamoci” due brevi miti, traquelli prodotti dai nostri compa-gni, sull’origine della neve:L’ORIGINE DELLA NEVE Molto tempo fa c’era un giganteche aveva il dominio sul mondointero. Era un mostrofatto di ghiaccio e sicomportava in modospietato con tutti.Zeus convocò un con-siglio degli dei per di-scutere cosa fare e allafine decretò: “Bisogna fermarloprima che arrivisull’Olimpo.”Scagliò il suo ful-mine e così generò uno strano fe-nomeno: il gigante, colpito, sidisgregò e caddero al suolo tantipiccoli fiocchi che gli uomini

chiamarono neve. Così, ognivolta che il gigante riaggrega lesue membra e diventa cattivo eminaccioso, Zeus scaglia uno deisuoi fulmini per difendere ilmondo e sulla terra… nevica.

Generoso PascucciIL RE DELLA NEVEUn tempo, in un lontano regnosolitario, viveva un re, nel suo ca-stello, in compagnia della moglie,della figlia e di un piccolo caneper loro compagnia. Il re decise difar sposare la figlia e, poco dopo,nacque un bambino. Il bambino,diventato grande, si annoiava inquel regno solitario e aveva vo-glia di vedere tutto il mondo.Partì per un lungo viaggio e in-contrò sul suo cammino una bellaragazza di cui si in-namorò. Purtroppo lafanciulla non lo ri-cambiava, così luifuggì sulle montagnepiù alte e cercò la so-litudine. Un giorno, dopo averraccolto delle margherite, comin-ciò a sfogliarle e a gettarne i pe-tali giù da un dirupo. Questipetali, ghiacciati, caddero al suoloin fiocchi formando la neve.

Giovanni Paolo Cella

La natura art ista in tutte le sue manifestazioni

Le meraviglie dell’AcquaClasse I

Classe III

CONVEGNO-DIBATTITO SULL’INQUINAMENTO

S’i fossi vento andrei in un campoe veloce lo farei come un lampo.S’i fossi aria muoverei le foglieche tutte le bellezze raccoglie.S’i fossi vento volerei fino al solefacendo cento capriole.S’i fossi aria fresca della serasarei il respiro in questa notte nera.S’i fossi aria volerei come farfallePercorrendo questa grande valle.S’i fossi aria agiterei le piumeverso le onde di un meraviglioso fiume.S’i fossi aria spiegherei le ali dei gabbianiper farli volare lontani.S’i fossi aria farei ondeggiarecon vento sfrenatoun campo di grano dorato.S’i fossi aria farei volare una mongolfieragonfia, alta e fiera.S’i fossi aria farei librare un aquilonedai colori giallo e arancione.S’i fossi aria con soffio violentomanderei i capelli ricci al vento.S’i fossi aria pulitadarei origine ad una nuova vita.S’i fossi aria volerei nel cielopiù leggiadra di un candido velo.

AriaClasse II

L'oceano diventa sempre più la disca-rica della Terra: dai sacchetti di plasticaai pesticidi.La maggiore parte dei rifiutiinfatti, finisce in mare; anche le navi ele piattaforme petrolifere incidonomolto sull’ inquinamento delle acque. .Un enorme problema per le zone co-stiere è rappresentato dai deflussi deiconcimi impiegati nei campi, che attra-verso i fiumi vanno a finire nei mari.L'eccessiva concimazione favorisce lacrescita di alghe che consumano l'ossi-geno presente nell'acqua, provocando lamorte di molti esseri viventi marini. Ilproblema non si limita unicamente allezone costiere: quasi ogni essere viventeche popola i mari è contaminato da que-ste sostanze. Fino agli anni Settanta gli

oceani venivano considerati vere e pro-prie discariche. Si ipotizzava che glioceani fossero sufficientemente estesiper diluire le enormi quantità di so-stanze chimiche. In realtà le sostanze

tossiche nonsono mai scom-parse, anzi fannoritorno all'uomo,talvolta in formaconcentrata, tra-

mite la catena alimentare.In aiuto delmare sono arrivati gli scienziati di varieuniversità italiane che hanno creato unrobot subacqueo autonomo, FÒLAGA,che come un siluro, scende a più di 80metri di profondità e in grado di portaresott’acqua diversi sensori, che servono

a esplorare i fondali marini. Su questirobot sono stati installati dei modemacustici attraverso i quali parlano traloro; ed è molto importante, poiché, pereseguire la loro missione, devono coor-dinarsi affinché affrontino anche situa-zioni impreviste. Attraverso questirobot è possibile andare ad individuarerifiuti tossici di vario tipo, che sono na-scosti nei fondali marini da alghe edalla vegetazione; in base al sensoreacustico si riesce a individuare se l’og-getto avvistato è una roccia o un con-tainer di rifiuti. Ci auguriamo che iprogressi nel campo della robotica pos-sano, con il tempo, aiutarci a ripulire glioceani affinché si possa realizzare ilsogno di avere un ambiente pulito.

La scienza ci salveràS. Rigione Pisone - G. Bruno classe II Secondaria Candida

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Vita della scuolaMAGGIO 2019 Comprensiamoci 17

Scuola Secondaria di Montefredane

“Ci hanno parlato di questa cosachiamata cambiamenti climaticie ci hanno insegnato che sonouna seria minaccia per il nostrofuturo. Più imparavo sulla que-stione e più pensavo: se la situa-zione è così grave perché nondedichiamo tutto il nostro tempoa parlarne e cercare di risol-verla”? Un discorso semplice,che viene da una giovanissimastudentessa: lei si chiama GretaThunberg, ha 15 anni, è svedeseed è determinata come soltantopuò essere una ragazzina con-vinta di fare la cosa giusta. “Cosasuccederebbe se un milione dialunni saltasse la scuola e si riu-nisse nei parlamenti e municipi?”si è chiesta Greta su Twitter, se-guita per settimane in questa suaforma pacifica di protesta nonsolo dalla sua famiglia ma dacentinaia di ragazzi e ragazze. Lesue parole e il suo quotidiano im-pegno hanno fatto breccia: parti-colarmente emozionante è statoil suo intervento al Summit sulclima delle Nazioni Unite svol-tosi di recente in Polonia.Il 19/11/2018 Aurora, una bam-bina di 12 anni, si presenta allaprefettura di Caserta. In prefet-tura c’è il premier Conte insiemeai ministri Di Maio, Salvini,Costa, Bonafede, Trenta e Lezzi.

Aurora chiede il permesso e siavvicina al microfono: “Sono ve-nuta qui per chiedere aiuto, men-tre voi siete qui una mia amica diappena 12 anni è morta e questonon è giusto. Voi dovete farequalcosa per noi”. Aurora da 4anni combatte contro una bruttamalattia “il cancro”. Lei è moltocoraggiosa e determinata, nono-stante tutte le difficoltà è diven-tata la portavoce di tutte lepersone che soffrono nella “Terradei Fuochi”. Una ragazzina cheha avuto il coraggio di denun-ciare ancora una volta quello chesta avvenendo in questa partedella Campania. Ad Aurora èstato detto che il governo si im-pegnerà per mantenere la più dif-ficile delle promesse. Aurora,bambina malata di cancro, è sim-bolo della “Terra dei Fuochi” maè anche simbolo di una lotta quo-tidiana contro chi si vuole arric-chire sulla pelle della gente.Aurora è un nome bellissimo chepromette un nuovo giorno, mi-gliaia di persone aspettano perquesta terra violentata un nuovogiorno, come dice la canzone diRocco Hunt “NO JUORNOBUONO”. Greta e Aurora hannoavuto il coraggio di far sentire laloro voce, di chiedere aiuto peruna terra, e per tutta la TERRA.

“L’Aurora” della Terradei Fuochi

Classe III

Noi alunni della II e della III abbiamo lavorato aclassi aperte per la realizzazione della prima Uda.Abbiamo scoperto che il primo filosofo a indivi-duare nei quattro elementi l’origine di tutte le cose,fu Empedocle. Egli chiamò: l’aria, l’acqua, la terrae il fuoco, le quattro radici. Da quattro essenzecredo possan tutte le cose svilupparsi: da Fuoco,terra, aura e piova. Le quattro radici sono animateda due forze opposte: l’Amore e l’Odio, la primalega le cose, la seconda le separa. Secondo Empe-docle i nostri occhi percepiscono il mondo perchéanch’essi sono fatti di terra, aria, fuoco e acquacome tutto il resto della natura. Da Empedocle cisiamo poi soffermati sul Cantico di Frate Sole(1224). San Francesco invita a lodare il Signoreper tutte le opere da Lui create, chiamandole “fra-tello e sorella”: il sole, la luna, le stelle, il vento,

l’aria, l’acqua, la terra, il fuoco, il dolore e lamorte.Noi alunni delle due classi abbiamo recitato in-sieme in modo corale il Cantico e abbiamo realiz-zato un video. Questa prima esperienza è stata pernoi, molto significativa, oltre a lavorare in armoniaabbiamo capito l’importanza degli elementi dellanatura e del rispetto per essi. Le parole di San Fran-cesco sono veramente un insegnamento per l’uomodi tutti i tempi.

San Francesco, maestro di NaturaClasse II

Aaron, vive a Capo Horn, come tutte le mattine sisveglia alle prime luci dell’alba, nonostante nondebba andare a scuola, perché a Capo Horn oltre alfaro non c’è niente, tranne la piccola casetta rossadel guardiano, suo padre William. Aaron tutti igiorni si sveglia presto per ve-dere l’alba. Dopo averla ammi-rata va in una stanza del faro,accende il computer e si collegacon la scuola di Ushaia, alle9:00 ore di Capo Horn, e inizia afare lezione con i suoi compa-gni. Per i primi cinque anni discuola, Aaron ha avuto comemaestra sua madre, alla fine delquinto anno, una commissionesi era recata al faro per convali-dare il suo titolo di studio attra-verso un esame. Ora Aaron èiscritto regolarmente a scuola etutti i giorni frequenta online lelezioni.Dopo la scuola si siede sulgrande scoglio e controlla se ar-rivano imbarcazioni, egli lo fatutti i giorni perché spera che siavvicini qualcuno, in estate disolito arrivano tantissime imbar-cazioni e molto spesso si fermano a Capo Horn spe-dizioni di studiosi del clima, a volte arrivano anchegruppi di turisti condotti dalle guide per visitare que-sto punto abbastanza estremo della terra, ma unico.Aaron non soffre la solitudine, tuttavia gli manca unamico con cui giocare. I genitori conoscono benequesta esigenza e per il suo compleanno gli orga-nizzano una festa a sorpresa invitando tutti i suoicompagni di classe. I ragazzi erano felicissimi diandare a Capo Horn per loro è l’occasione per unagita fantastica. All’arrivo rimangono stupefatti perl’insolito paesaggio. La sera, per la festa, il faro

viene illuminato tutto, sia all’interno che all’esterno.I genitori di Aaron hanno preparato delle pietanzespeciali di pesce per i loro ospiti, che i ragazzi abi-tuati al cibo dei fast food trovarono insolite ma squi-site. Jessica, Tom, Annie e tutti gli altri della classe

hanno fatto una sorpresa ad Aaron,oltre ai loro piccoli regali, hannoportato dei fuochi d’artificio per fe-steggiare, Aaron è felicissimo! I ge-nitori si rendono conto di quantoegli sia felice e la sera stessa glipropongono di continuare gli studiin città. Troppe emozioni in un sologiorno, Aaron è disorientato, inde-ciso e ha quasi paura di fare unascelta. Egli è molto combattuto, maalla fine decide di andare in cittàperché l’amicizia con i suoi com-pagni è gratificante, anche se luiama molto stare con la sua fami-glia, tuttavia, ha bisogno anche diamici. Dopo qualche settimanaun’imbarcazione arriva a CapoHorn per portare Aaron ad Ushaia,dove subito si trova a suo agio coni ragazzi che già ha conosciuto.Tutte le sere Aaron comunica con isuoi genitori e racconta loro delle

sue esperienze e della giornata di scuola. Prima diaddormentarsi pensa alla bianca spuma del mare chesi muove sulle alte onde, ricorda il verso dei pin-guini sentito nelle sue uscite insieme al padre e nonvede l’ora di tornare al faro per le vacanze. Final-mente arriva l’estate e Aaron torna a Capo Horn, in-sieme al suo migliore amico George. Aaron eGeorge trascorrono vacanze meravigliose. Quel-l’estate Aaron prende una decisione: da grande di-venterà un oceanografo, studierà gli oceani permantenerli puliti come lui ha avuto la fortuna di ve-derli.

Il “dono” inquinatoClasse I Il 22 Marzo è la giornata mon-diale dell’acqua ossia il “WordlWater Day”, una ricorrenza isti-tuita dalle Nazioni Unite nel1992. Questo giorno serve persensibilizzare l’opinione pubblicamondiale sull’importanza, l’uso,l’abuso, lo spreco e la carenzadella più importante risorsa natu-rale e bene comune del mondo. L’accesso all’acqua dolce e pota-bile per tutti non è solo un pro-blema ma una vera e propriaemergenza. Basti pensare checirca un miliardo di esseri umaninon ha accesso a fonti di acquapotabile. Durante l’anno scola-stico abbiamo studiato e appro-fondito il tema dell’acqua sia

come dono sia dal punto di vistadel suo inquinamento nonché diuna sua protezione. Tutto ciò èstato affrontato attraverso quattro

unità didattiche che hanno contri-buto a sensibilizzare le nostre co-scienze verso il rispetto e laprotezione di un bene così pre-zioso che, purtroppo, non sempreè visto in questo modo.

Dopo che i nostri professorihanno fornito le indicazioni persvolgere i lavori, ci siamo messiall’opera divisi in gruppi, all’in-terno dei quali abbiamo applicatole nostre conoscenze e scopertonuove cose che ci hanno consen-tito di dare un nuovo valore e unnuovo significato all’acqua“fonte di vita”. I lavori prodottisono stati principalmente cartel-loni e uno scrapbook, una nuovamodalità di documentazione di unpercorso didattico realizzata conun approccio creativo, poco dif-fusa in Italia ma molto conosciutaall’Estero. È stato bello vederciinsieme a lavorare con passione econ spirito di collaborazione.

La terra del fuocoClasse II

DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA

GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUAINCONTRI CON MENTI STRAORDINARIE

Intervista a Margherita HackClasse IIINome?Margherita HackEtà?La stessa delle stelleCredente?Sì, nella scienzaQual è il suo lavoro?Sono un fisico che studia la na-tura dei corpi celestiCos’è che l’ha appossionatacosì tanto alle stelle? E checosa accomuna le stelle conl’uomo?Lo studio delle stelle si applicain tutti i campi della fisicaIn comune con le stelle ab-biamo parecchio perché tutta lamateria di cui siamo fatti noi èstata costruita dalle stelleTutti gli elementi dall’idrogenoall’uranio si sono formati nellestelle supernovae che, alla finedella lora vita, esplodono e sisparpagliano nell’ universoSiamo soli nell’universo?

Non siamo soli perché ci sonomilioni-miliardi di pianetinell’universo.Lei crede negli avvistamentidegli ufo?Non hanno senso perché le di-stanze sono enormi, la velocitàdella luce è insuperabile, quindiè impossibile.Che si verifichino, si tratta solodi fantascienza. Ci vorrebberomigliaia e migliaia di anni perpassare da un sistema solareall’altro.Quand’è che secondo lei cisarà la fine della terra?Il rischio c’è, ma tra cinque mi-liardi di anni, quando il sole in-comincerà a invecchiare edesploderà, il suo raggio lambiràl’orbita della terra e quindi fini-remo dentro al sole.Noi la ringraziamo molto.Grazie a voi ragazzi!

Page 18: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

Una bellissima e affascinante stellinaera innamorata di una fatina.La fatina la rifiutò e la stellina dal cielo si buttò.Diventò così una stella cadentedisperata ma sempre splendente.E incontrò sul suo camminouna solitaria e infelice apina.L’insetto le urlò: ”Sei sulla mia violettavai via in tutta fretta!”La stellina per farsi perdonareuna promessa le volle fare:“Ti lascio esprimereun desiderio per scusarmi”.“Voglio un amico di cui fidarmi!”rispose l’ape indispettitae volò via senza un saluto.Il giorno dopo si risvegliò e una nuova amicaaccanto a sé trovò:era la fedele stellina che tutta la notte le era stata vicina.Da allora se vedi una stella cadenteesprimi un desiderio erimarrai contento!

Di tut to un po’18 Comprensiamoci MAGGIO 2019

REDAZIONE

Prof.ssa Carmela Satalino

ResponsabiliAssunta Argenio

Annamaria AciernoValleverde Boccardi Angela ConcordiaKatia MoschellaiMarcella RocaEstera Villacci

Quanto sei discutibile E quanti ti hanno dedicato il loro inchiostroDavanti al tuo splendoreSi ferma il mio respiroQuattro sono i tuoi volti infinitii tuoi poteri E ogni parte di tePorta via con sé Quel frammento di tempo Che i miei occhi hanno dipinto

Cammino tra le foglie,Ascolto i suoni della natura e ne catturo gli odori.Faccio partire una canzone Alzo gli occhi al cielo.Intorno a me solo ricordi.Penso a momenti belli e brutti.Penso a chi mi è stato strappato Penso al perché lo è stato.Entrano nella tua vitati ci affezioni,ci vivi momenti indimenticabilie poi se ne vanno via.Ti lasciano senza preavviso,ed è qui che ti sorge una domanda.Perché?Perché far appassire un fioretanto bello?Ma forse quel fiore è germogliato da un’altra parte.Forse è quel fiore che mi dà ancorala Forza di andare avanti nonostante gli Ostacoli.È questa meravigliosa stagione chemi procura certe emozioni.D’autunno tutto diventa più scuro,come i miei pensieri.Le foglie cadono e lo faccio anch’io.Cado a pezzi.

Se tutti aprissero il cuoread ogni persona,allora ci sarebbeun mondo di pace.Se tutti fossero gentili e accoglientiallora ci sarebbeun mondo di pace.Se tutti fossero altruisti epronti ad aiutare il prossimo,allora ci sarebbeun mondo di pace.Se tutti fossero pronti ad amare il prossimo,a rispettarlo, a dirgli:- Ti voglio bene-,allora ci sarebbe un mondo di pace.Vorrei che tutti vivessero in un mondo di pace!

Arrivò quel giorno d’autunnoPortando con sé tante emozioniMeravigliose le foglie d’autunnoI loro colori rendonola natura favolosa.Quanti colori, quanti odori,quanti pensieri,Quante emozioni.Com’è stupenda la natura, ed è per questo che la amo.

Quel giorno d’autunnoS. De Benedictis classe III Sec. Manocalzati

Cammino tra le foglie

Un mondo di pace

La stella cadenteI contrasti della NaturaR. Peperone classe III Sec. Manocalzati

A. Abruzzese classe IV Prim. Arcella

Classe IVPrimaria ParoliseA.Amendola classe III Sec. Manocalzati

“Mille sfumature di te” è unapoesia scritta da noi ragazzi dellaIII A di Candida come prodottofinale della prima UDA intitolata“Natura Artista”.La poesia ha preso spunto dalleriflessioni nate dopo la lettura didiverse citazioni di vari autori ri-guardanti la natura. È diventata,poi una celebrazione del creato edelle sue mille sfumature: comemadre, come prigione, come vit-tima dell’uomo progressista.LA POESIAMILLE SFUMATURE DI TE«Ogni cosa che puoi immagi-nare, la Natura l’ha già creata»(Albert Einstein). «La Natura non è altro che unapoesia enigmatica.»(Michel Eyquem Montaigne). Tu sei…La terra…qualcosa con cui ci sisporca felicemente le mani e piedi.La terra…una madre

che ci dà la vita e ci protegge,che ci tiene nel suo grembo,rinchiusi, fisicamente limitatima con il pensiero oltre…Quell’oltre che la Natura nascondeEssa stessa, però, è diversa da come la vediamo;viene alterata da una malattia:l’uomo progressista!A cui la sua bellezza vera sfugge.Eppure, coriacea, con le sue infinite ditaEssa dona alla Terra molteplici aspetti,mille sfumature di colore,mille culture diverse;Ogni giorno nuove cose,Ogni giorno un nuovo fiore,Ogni giorno un nuovo sorriso.La Natura, coriacea, con le sue infinita dita, mi ha dato la Terra:sulla Terra io vivo, della Terra io mi nutro,alla Terra riandrò.

Mille sfumature di teClasse III Secondaria Candida

“Il mondo che vorrei”

Io vorrei un mondo diversoche sia più bello di quello di oggi.Vorrei un mondo pulitoanche un po' più colorito.Un mondo “ribellato” all’inquinamentoda avere così un cambiamento.Un mondo straordinarionon del tutto immaginario,dove la vita sia una strada pulitache ci circonda di pensieri bellie ci sorrida.Ma il mondo che vorreiè quello che sarei.Il mondo che vorrei è quello che direi.Il mondo che vorreiè quello che creerei.

A. Maccanico

Vorrei un mondo pieno di pacee che a tutti piace.Vorrei un mondo pieno d’amorecon bambini felici per ore.Vorrei un mondo con i vecchi valorie che non si ripetano dellaguerra i vecchi errori.Vorrei un mondo di amore e felicità,di rispetto e lealtà.Vorrei un mondo dove si seguonogli insegnamenti di Gesùe che le cose brutte non succedano più. S. Aquino

Classe I Sec. Montefredane

Il mondo che vorrei deve essere migliorepieno di affetto e di amore.Vorrei un mondo senza guerradove regni solo il Bene sulla terra.Vorrei un mondo pieno di allegriadove tristezza non ci sia.Questo è il mio mondo idealedove non si conosce il Male.Il mio mondo deve essere specialecollaborando per non inquinare.

A. Corrado

Il mondo che vorrei è pieno di fantasia.Il mondo che vorrei è allegria.Il mondo che vorreiè pieno di felicità.Il mondo che vorrei è un mondostupendo e pieno di magia.Il mondo che vorreiè pieno d’amore.Il mondo che vorrei è un mondo pulitosenza che l’uomo lo inquina.

S. Picone

Il mondo che vorrei è unmondo senza incidentidove i bambini siano sorridentiperché non è possibile che inquesto mondo meravigliosotutto sia diventato pericoloso.Tutti devono essere spensierati e felicie non solo nemici.Il mondo che vorrei non ha problemi,non ha veleni,non ha inquinamento, non ha smog, è pieno di risatee di bellezzae non di tristezza.

M. Gaita

Io vorrei un mondo bello, anche in inverno con l’ombrello,senza che per colpa dei nostri interventi,i pesci muoiano tutti quanti.Vorrei che nel mondo ci mettessimo il cuore,con cui esprimeretutto il nostro amore.Per tutto il mondo vorreila pace e l’orgoglio, che la fame sparisse eche la meraviglia gioisse.Vorrei che la pulizia vincesse,e che in tanti la imitassero.Il nostro comportamento dovrebbe migliorare in modo che l’inquinamento si potesse evitare.È bello essere ordinati per diventare diversi,così il mondo che vorrei nascerebbe da quello chenel mio piccolo darei.

A. Maccanico

AMICIZIAAmicizia sei a forma di cuore,bianco come una nuvola.Amicizia hai l’odore della dolcezza,sei una risata argentina.Sai di piccantello e croccantecome pane sfornato chedividiamo insieme.Amicizia sei morbidacome un lettodove lasciarsi andare e sempre accogliente.

D. Ferullo

TELEFONOTelefono sei rettangolare emolto ingombranteche neanche nella borsa posso metterti,telefono profumi di prima-vera come una magliaappena lavata,squilli sempre forte come il campanello di casahai un gusto amaro come il caffè.Telefono sei liscio come il diamante. S. D’AlelioAMICO

Amico bello, attento e carinodalle spalle largheAmico profumato come la rosaAmico rumoroso come unamacchina in motore chiacchieroneAmico dolce come lo zuccheroAmico soffice come un mate-rasso su cui mi posso lanciare ogni volta che voglio.

M. Sarno

GELATOTu, gelato sei colorato proprio come Arlecchino.Hai un suono croccante,sei freddo come il ghiaccio dell’Antartide,sei scioglievole,morbido comelo zucchero filato,profumato come le fragoledi quell’albero velato

E. PesaCARAMELLACaramella hai la forma di uncerchio come il mondo,sei profumosa come una rosa.Hai un suono dolce come una melodia appena suonata dalla mia chitarra.Sei dolce come la torta al cioccolatoappena sfornatama soprattutto sei gommosa edispettosa.

A.Caporale

MUROMuro sei giallo come il sole sai di cantina vecchia e sei duro come un albero.Muro silenzioso come la nottemuro con la polvere in bocca fai rumore quando crolli,amaro come il caffè.

G.Picardo

Parole in poesia

IL MIO PAPA’

Papà spero che ti stupiròdal tuo sguardo lo capirò.Se in questa poesia entreraitutto quanto capirai.Tu sei come un leonee non puoi avere un padrone;non ti acchiappa un cacciatore e delle parole sei l’inventore.Tu sei il padrone della giustiziae i problemi li affronti con furbizia.In estate facciamo tuffi che sono molto buffi.

In inverno giochiamo a nascondino e ho trovato un nascondigliomolto carino!Tu mi trasmetti felicitàe nelle scelte lasci libertà.Tu sei il mio papà molto affettuosoe sei molto scherzoso.Prepari buone cenee non per quelleti voglio tanto bene!

V. Ambrosone classe V Primaria Manocalzati

Classe V Primaria Parolise

Classe II Secondaria Manocalzati

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Di tut to un po’MAGGIO 2019 Comprensiamoci 19

Classe III Sec. Candida

Stellarium

Noi alunni della classe seconda loabbiamo scoperto in occasionedella settimana del libro e ve nevogliamo parlare. Antonio LaCava è un maestro che, come tuttii maestri, diceva sempre ai suoialunni:“Dovete leggere tantilibri”. I bambini rispondevanoche nel piccolo paese non c’erauna biblioteca, proprio come danoi, così non si leggeva molto.Ilmaestro capì che i bambini ave-vano ragione e pensò di risolvereil problema: quando si ritirò inpensione,con la sua Apecar tra-sformata in piccola libreria, co-minciò a girare nei piccoli paesi

vicini al suo, radunando bambini,donne e vecchietti che, al suonodi una bella marcetta, arrivavanofelici a guardare il bibliomoto-carro. Per i bambini tanti libri el’amore per la lettura, per gliadulti qualche curiosità e tantechiacchierate. Piacerebbe anche anoi poter vedere l’Apecar delmaestro Antonio, sicuramente sa-rebbe un evento eccezionale pertutto il paese. La maestra ha dettoche l’anno prossimo lo invite-remo nel nostro paese così,chissà, riusciremo a diventaretutti dei buoni lettori.

I LIBRI HANNO MESSO LE RUOTE

La biblioteca itineranteClasse II Primaria Candida

Il PedibusClasse III Primaria CandidaIl nostro paese è Candida, è ba-ciato dal sole, l’aria è pulita etutt’intorno ci sono le verdi col-line con i bei filari che fanno dacornice. Però, anche per lestrade del bel paese, vanno evengono tante automobili spe-cialmente nell’orario scolastico.I papà frettolosi parcheggianodove possono, le mamme, in-vece, parcheggiano e si tratten-gono tranquillamente a parlarecon le amiche, il bus dellascuola Secondaria parcheggiadavanti al cancello, insommac’è un gran movimento, inqui-namento acustico e odori di car-buranti. Ci abbiamo pensato noia suggerire un’idea propriobella: il PEDIBUS. È uno scuo-labus per pedoni guidato da dueadulti a piedi, che viene utiliz-zato per andare a scuola già intante altre città e paesi. Fun-ziona così: i bambini “salgono”sul PEDIBUS la mattina al-l’orario stabilito, gli adulti sor-vegliano e guidano il gruppoche impara anche le regole del-l’educazione stradale. I bambinipossono parlare tra loro, ridere,divertirsi, essere più liberi e noncorrere come quando i genitorihanno fretta. Arrivano a scuolatutti insieme e all’uscita i con-ducenti, puntuali, ripartono peraccompagnare tutti a casa. Que-sta iniziativa a noi piace moltoperché oltre a lasciarci l’ariapulita ci permette di stare piùtempo insieme ai nostri compa-gni e amici.

La primavera, quest’anno, è arri-vata con una bellissima luna pienanel cielo. Per una sera siamo statitutti astronomi e, con il naso al-l’insù, abbiamo osservato quantofosse luminosa e grande la luna:una bellissima “superluna”!Si tratta di un evento che si verificasolo quando la luna è molto vicinaalla terra e nello stesso momento èanche luna piena. Chissà quando ciricapiterà di vederla così! Incurio-siti abbiamo letto delle varie fasidella luna e di quanto esse fosseroimportanti in passato per prevederele condizioni del tempo, per il la-voro dei contadini, decidere quandoseminare, potare e fare il raccolto, oanche per semplici credenze popo-lari. La vita era scandita dal ritmodelle stagioni e dall’osservazionedel cielo, è così che sono nati i pro-verbi, i modi di dire e le tradizionipopolari che fanno riferimento allaluna e alle stelle.Noi ci siamo divertiti a cercarli e atrovarne la spiegazione:•“Luna rossa, terra ‘mbosa” (se laluna appare rossa viene a piovere).•“La luna con l’anello non portatempo bello” (se la luna ha intorno unanello preannuncia pioggia o neve).•“Luna nera all’orizzonte vicina,pioggia con vento si avvicina”(quando la sera la luna è nascosta dallenuvole, preannuncia pioggia e vento).•“La luna di gennaio è la luna delvino” (a gennaio il vino è prontoper essere bevuto).•“Luna di grappoli a gennaio, lunadi racimoli a febbraio” (per aver unbuon raccolto, il contadino devepotare la vite a gennaio, se lo farà afebbraio raccoglierà solo qualchegrappolo).•“Con la luna di marzo cresce l’insa-latina” (bisogna aspettare la luna dimarzo per vedere l’insalata negli orti).•“Quando scema la luna, non semi-

nar cosa alcuna” (quando la luna ècalante non si semina).•“Luna mercurina, tutto il cielruina” (la luna che nasce di merco-ledì è segno di pioggia e tempeste).•“A luna scema non salare, a lunacrescente non tosare se vuoi rispar-miare” (quando la luna è calantenon si devono uccidere i maiali epreparare le carni con salatura edessiccazione perché si deteriorano,con la luna crescente non si ta-gliano i capelli perché ricresconovelocemente).•“Di luna al primo marte, si fannotutte l’arte” (se al primo martedì delmese c’è la luna piena, in agricoltura,si possono fare tutte le attività).•“Guardare il dito e non veder laluna” (vedere le cose piccole e nonquelle grandi).•“Far vedere la luna nel pozzo”( farcredere cose assurde, illudere).•“Avere la luna storta” (essere nervoso).•“Beni di fortuna, passano come laluna” (le ricchezze accumulate confortuna si consumano velocemente.•“Sbarcare il lunario” (cercare diarrangiarsi per vivere).•“Non c’è sabato santo al mondoche la luna non sia al tondo” (siavrà sempre la luna piena nella set-timana santa).•“Addò trase u sole, nun trase omiereche!”(dove entra il sole nonentra il medico perché si è semprein salute).•“Veder le stelle” (provare forte do-lore fisico).•“Dalle stelle alle stalle” (passaredalla ricchezza alla povertà).E per concludere auguriamo a cia-scuno di noi e ai nostri lettori diesser “nato sotto una buona stella”,o comunque “essere la buona stelladi qualcuno”, in ogni caso invi-tiamo tutti a “mirar alla luna, per-ché anche se la manchi atterrerai trale stelle”.

Sotto una buona stellaProverbi popolari sulla luna e sulle stelleClassi II e III Primaria San Potito Ultra

Io sono AriaCiao, sono Aria, credo sia inutile presentarmi penso che già mi cono-sciate. Oggi sono qui per raccontarvi la mia storia di quando potevo an-dare ovunque e occupare tutti gli spazi vuoti, ma non riuscivo mai adaverne uno mio. Questa ricerca di identità si è conclusa alla fine del-l’adolescenza, quando ho deciso di accettarmi come sono. Un giornoperò, mentre soffiavo sul mare, incontrai Acqua che mi presentò Fuocoe Terra. Con loro si strinse subito un rapporto di amicizia, eravamo an-cora ragazzi, non sapevamo cosa saremmo diventati, allora ci diverti-vamo a fare scherzi e prove di forza, per capire chi fosse il primo, il piùforte. Un giorno un essere crudele lanciò Acqua sopra Fuoco. C’è statoil panico, ma farlo riprendere è stato facile dato che fuoco si rianimasempre, così abbiamo capito chi fosse il primo.Intorno a lui decidemmo di formare un gruppo, “I 4 elementi” il cuicapo era Terra, dato che la più anziana era lei. Col tempo iniziammo ad avere tutti un ruolo preciso: io tenevo saldi alterreno gli uomini, Acqua li teneva freschi, Fuoco li scaldava e Terra lisorreggeva. Il nostro nome divenne famoso fino ad arrivare in tutto ilmondo. Con la nostra unione generiamo le cose.Io sono aria e so chi sono. Ora lo sapete anche voi!

Lorenzo MarsilioIl triste primato di AriaLa storia racconta che un giorno, i quattro elementi: fuoco, terra, aria eacqua, si riunirono per decretare chi fra di loro fosse il più importante.“Sono io il più importante, l’elemento purificatore e vivificatore, rac-chiudo in me il principio della vita, che scaturisce dalla mia energia”.Sosteneva il fuoco. “Dalla sorgente divento torrente, poi fiume, fino agiungere nel mare, oltrepassando gli ostacoli che incontro nel mio cam-mino, arrivando fino ad addentrarmi nelle profondità della terra. Sonoio il più importante.” Diceva, invece, l’acqua. “L’elemento più impor-tante sono sicuramente io, la terra: solida e rigogliosa, simboleggio lavita e la nutro.” L’aria, che non aveva ancora preso parola, propose:“Lasciamo decidere all’uomo chi di noi sia più importante, di quale ele-mento non riuscirebbe a fare a meno per vivere!” Così fu: il fuoco de-cise di non riscaldare più il pianeta, la terra decise di disgregarsi, l’acquadi non scorrere in superficie… ma l’uomo, grazie alla sua intelligenza,riusciva comunque a sopravvivere. A quel punto l’aria, taciturna e sag-gia, decise di agire. Il suo soffio forte ma soave, pungente ma delicato,scontroso ma romantico, che avvolgeva tutto il mondo si fermò. Il cielocadde, le piante appassirono e l’uomo morì. “Sono l’elemento intangibile, fonte di vita, rappresento il respiro co-smico, sono inosservabile, inafferrabile. Sono io l’elemento più impor-tante!” Decretò l’aria…ma a quel punto era rimasta sola.

Angela PagliucaRiflessioni di un uccelloPassando sui colli rivestiti di giallo, marrone e arancio ammiravo i per-sonaggi che l’aria si era divertita a creare. Il mio corpo cominciava araffreddarsi, ma il mio sangue ribolliva al ricordo della storia di quat-tro sorelle e la loro importanza nella nostra vita.Il loro padre le aveva chiamate Aria, Acqua, Terra e Fuoco, e a ciascunaaveva assegnato un compito. Le quattro sorelle erano diverse tra loro.Terra era la più responsabile, calma, equilibrata, severa e rispettosa, maguai a chi si metteva contro di lei! Fuoco era estremamente impulsiva,sleale ma contemporaneamente affettuosa. Le altre due sorelle entrambefredde e limpide erano inaccessibili. Ad Acqua piaceva giocare ed an-dare ovunque: la sua irruenza spesso non rispettava i limiti. Aria erauna ragazza spensierata, cui piaceva ergersi su ogni cosa, riempire disperanza ogni spazio impadronendosi delle sue caratteristiche. Nono-stante la loro diversità erano molto rispettate e benvolute da tutti. Conil passare del tempo, Terra cominciò a riempirsi di oggetti inutili chenon riusciva a smaltire, provocando la preoccupazione delle altre so-relle. Dopo una lunga discussione decisero di aspettare affidandosi allaclemenza degli uomini. Trascorsero gli autunni, ma nulla cambiò. Al-lora Fuoco perse la pazienza e, agendo da sé, con tutta la sua rabbia ini-ziò a bruciare la robaccia che si era ammonticchiata ovunquepeggiorando la situazione di Terra, ma soprattutto mettendo in pericoloAria che iniziò a sentirsi male e cambiare il suo colore. Acqua, testi-mone di tutto ciò, corse in aiuto delle sorelle in difficoltà, ma scatenòun litigio con Fuoco e alla fine lo spense con un getto furioso. Fuoco ri-mase in silenzio vedendo Terra riprendersi. Quello che sfuggì alle tresorelle erano le condizioni di Aria, che aveva assorbito tutte le conse-guenze dei loro litigi. Aria stava così male che iniziò a piangere, le suelacrime mutarono in una tempesta guarendola. Ma una pioggia acidacadde al suolo…Sembrerebbe che questa storia sia giunta al suo lietofine, ma lo scontro tra l’’uomo, Acqua e Fuoco non si placò mai. Quantoa te, Aria, adesso che ammiro il tuo spettacolo e assaporo la tua fre-schezza, mi sento leggero, grazie a te che sei respiro, sostanza e vita.

Greta Amendola

Racconti d’AriaClasse II Secondaria Manocalzati

Stellarium è un planetario vir-tuale realizzato tramite soft-ware che fornisce unarappresentazione dell’universoin tempo reale. Con Stellariumè possibile osservare oggettialla stregua dei grandi tele-scopi ma con il vantaggio che èpossibile eliminare l’atmosferaterrestre. Stellarium contieneuna vasta gamma di caratteri-stiche che lo rendono un plane-tario apprezzato nell'àmbitodella didattica astronomica.Tuttavia l'impossibilità distampare carte celesti unita adimprecisioni nel posiziona-mento dei corpi del sistema so-lare e alla mancanza di unsistema di ricerca automaticadei vari fenomeni astronomici,ne impediscono l'uso per scopiscientifici.CARATTERISTICHE-un potente zoom-controllo della data e dell'ora-proiezione del cielo per plane-tari-proiezione sferica-simulazione di inquinamentoluminoso-interfaccia grafica e controlloesteso dalla tastiera-controllo del telescopio-griglie equatoriali -scintillio stellare-stelle cadenti-simulazioni di eclissi (cono-scendone la data rilevabile daaltra fonte)-sfondi personalizzabili-proiezione sferica panoramica

"Dar voce alle famiglie, in occa-sione della giornata mondialedella consapevolezza dell'auti-smo, è il primo passo per l'inclu-sione sociale. È stata una giornata,anzi ben cinque giorni, di grande,immensa emozione. È stato fatto,in pochissimo tempo un grandelavoro di squadra, grande sinergiatra amministrazione, scuola e fa-miglia. È questa la strada giustache va intrapresa per fare infor-mazione. Grande sensibilità daparte di tutti i genitori e non, pre-senti sia in piazza che in Chiesa.Ringrazio ancora il sindaco, la di-rigente, le insegnanti, i bambinitutti che mi hanno davvero emo-zionata; ringrazio il nostro DonAntonio, unico, straordinario,sempre vicino ai più deboli. Rin-

grazio Ciretta e Luisa la cui sen-sibilità, ha mosso questa mac-china, creando un videomeraviglioso su Felix che ha fattoemozionare anche i banchi dellanostra chiesa. Spero che la mia te-stimonianza possa essere utile achi opera in questo campo!Grazie di cuore".

Rossana

L'inclusione passa per la consapevolezza

Per amore del mio popoloClasse III Primaria ManocalzatiVenticinque anni fa veniva ucciso Don Giuseppe Diana che tuttichiamavano semplicemente “Don Peppe”. Era il parroco di Casal diPrincipe, suo paese nativo, dove regnava il clan dei Casalesi, per-sone molto cattive, senza regole e senza rispetto degli altri, che uti-lizzavano perfino i ragazzini per spacciare droga o per altri crimini.Don Peppe cercò in tutti i modi di togliere i giovani dalla cattivastrada organizzando diverse attività ricreative oppure facendoli ade-rire al gruppo scout di Aversa di cui era assistente ecclesiastico. Ilgiorno di Natale del 1991 diffuse una lettera intitolata “Per amoredel mio popolo” in cui annunciava apertamente il suo impegno con-tro la criminalità. Parole che gli costarono la vita, infatti il 19 marzodel 1994, giorno del suo onomastico, venne brutalmente uccisomentre si preparava a celebrare la Santa Messa. Da allora, DonPeppe viene ricordato attraverso comitati e associazioni e soprat-tutto attraverso gli scout di tutta la regione Campania che in suoonore organizzano una marcia a cui partecipano anche gli scout diManocalzati.

Page 20: C MAGGIO omprensiamoci 1€¦ · C MAGGIO2019 Comprensiamoci 1 omprensiamoci mail:avic843004@istruzione.it Tel:0825675092 ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI”MANOCALZATI-A

PASTA AL POMODOROLa pasta al pomodoro è un sim-bolo della cucina italiana; ba-stano un po’ d’olio, uno spicchiod’aglio e il pomodoro. In tutto ilmondo tutti cercano di imitare lanostra pasta, ma non ci sono mairiusciti.

Si ringraziano le amministrazionidei Comuni di

Manocalzati, Candida, S. Potito Ultra, Parolise e

Montefredane per l’impegno e la disponibilità dimostrati.

Rebus “il mondo che vorrei… in due parole”

Classi II III IV- Primaria-Montefredane

Parlando di produzione e consumo a km0 nelle lezioni sui cibi francesi,abbiamo disputato una gara tra la gastronomia italiana e quella francese.Naturalmente l’Italia ha vinto sui primi piatti; sui secondi c’è stato unpareggio; sui dolci il sud non lo batte nessuno, ma la pasticceria franceseè la più famosa nel mondo…donc la rivalité entre France et Italie sejoue aux fourneaux et au resto. Ecco i piatti in gara da noi scelti:

CIBI ITALIANI VS CIBI FRANCESILes plats italiens vs les plats français

LA RATATOUILLELa ratatouille a une source dansle milieu pauvre. Les paysans deProvence préparaient à l’originece plat en utilisant les légumes deleur jardin et les couleurs du Sud:tomates, aubergines, courgettes,poivrons, oignons, ail et huiled’olive.

COQ À LA BIÈRECoq à la bière, ou plus simple-ment poulet à la bière est une re-cette qui, dans sa simplicité,saura vous surprendre par songoût et sa beauté du résultat: unpoulet doré et savoureux.

LA COTOLETTALa cotoletta è molto famosa inItalia ed è facile da cucinare. Perfarlo basta prendere una fetta dicarne, passarla nell'uovo e impa-narla per poi friggerla in padellao cuocerla al forno

I primi piatti

I secondi piatti

I dolciLES CRÊPES

La crêpe est un mets composéd'une très fine couche de pâtefaite à base de farine (principale-ment de blé ou de sarrasin) etd'œufs agglomérés à un liquide(lait, parfois mélangé à de l'eauou de la bière). Elle est générale-ment de forme ronde. La crêpeest cuite dans une crêpière ou unepoêle ordinaire), ou sur une pla-que chauffante. Elle se mangechaude ou froide, sucrée ou salée,comme plat principal ou commedessert et peut aussi être fourréeet gratinée au four.

LA PASTIERALa pastiera napoletana è undolce della cucina campana ti-pico del periodo pasquale. Haavuto il riconoscimento di pro-dotto agroalimentare tradizio-nale campano.È una torta dipasta frolla farcita con un impa-sto a base di ricotta, frutta can-dita, zucchero, uova e granobollito nel latte. La pasta è croc-cante mentre il ripieno è mor-bido. Nella ricetta classica siutilizza la cannella, i canditi,scorze d'arancia, vaniglia eacqua di fiori d'arancio.

La cucina francese ha il vantag-gio di essere raffinata: infatti sipuò gustare nei ristoranti dilusso. La raffinatezza della cu-cina francese non è sempre unvantaggio: infatti gli alimentihanno sapori particolari che nona tutti possono piacere.

La cucina italiana è molto sem-plice, piace a tutti, adulti e bam-bini; la dieta mediterranea èfamosa in tutto il mondo. Alcunipiatti della nostra cucina regio-nale della tradizione sono gustosima molto grassi e si possono gu-stare negli agriturismi.

Diamo una mano all’ambiente… ricicliamo la carta

Classe III Primaria Manocalzati

AcrosticoTi ospita da secoliE secoli, uomo! PerciòRispettala e Rendila sempreAbitabile con il tuo impegnoCalligrammmaPiccolo tesoroVellutato e variopintoTu profumi tantoe abbellisci i campiCon la bellezza dei tuoi petaliFilastroccaSe non stai più nella pelleDi mutarti in figlio delle stelleSappi che i passi da realizzareSono tutti da rispettarePrimo: Condividi e sii informatoSu ciò che protegge tutto il creatoSecondo: Differenzia i materialiUsando i cassonetti specialiTerzo: Scegli sempre di consigliarePannelli solari da installareDicendo a tutti che nella vitaC’è bisogno di energia pulitaQuesti passi ti condurrannoA migliorare di anno in annoPerché un figlio delle stellepuoi diventareSe oltre alla Terra riesci a guardare

Dalla terra al cielo…per diventare Figli

delle Stelle

Raddoppia l’ossigeno……………………… a guardia dell’ambienteViva le associazioni…………………… dimezza l’anidride carbonicaSìì fiero………………………………………col riciclo a menaditoDisegna un mondo più pulito……… se consumi prodotti a km zeroPreserviamo la natura………………sono gli anti-inquinanti miglioriPannelli solari e depuratori………… per una qualità di vita futura

Classe IV Primaria di Montefredane …teggi… l’….ente !Prima parola: (essere a favore di); (prima persona del presente in-dicativo del verbo amare)Seconda parola: (ambo al plurale)

Gioco linguistico “Il ladro delle vocali”Classe II Primaria MontefredaneSe/ d… …/…lla/ n…tur…/…n/p…nnell…/v…rd…/dip…ng…r…….’/…l q… … dr…/p… …’/ b…ll…7a ; 6e; 5i; 4o; 4u

Gioco linguistico “Gli slogan spezzati”Classe III Primaria Montefredane

Colora gl i spaziClassi II-III Primaria Candida

Classe II Secondaria Manocalzati

Sbocciano le tabellineClasse II Prim. Manocalzati

L’uomo della preistoria assomi-gliava a una scimmia e per so-pravvivere imparò a raccoglierebacche, larve, uova, radici, frutta etutto ciò che era commestibile.Ma, soprattutto, diventò abile ascheggiare la pietraper costruirsi armida difesa: cominciòa costruire asce perla caccia, punteruoliper tagliare e pulirele pelli degli ani-mali cacciati o perscavare nel terrenoalla ricerca di radici, altre pietrevenivano usate per macinare isemi. L’uomo primitivo imparò alavorare anche il legno. Costruìlance e frecce per catturare gli ani-mali, zattere per facilitare il suospostamento nelle acque deifiumi. Con la sua intelligenza im-parò a difendersi da qualsiasi ne-mico. Più tardi si organizzaronogruppi di almeno sei uomini percacciare animali più grandi come

mammut e bisonti per avere piùcibo per tutta la tribù. I cacciatori,un volta individuata la preda, cer-cavano di isolarla dal branco e laspingevano in un fossato con al-l’interno delle lance, oppure li im-

paurivano con ilfuoco, facendolirotolare dai cre-pacci. Gli uominiprimitivi si ripara-vano nelle cavernenaturali. o in ca-panne. Loro soffri-vano molto il

freddo e si coprivano con le pellidegli animali catturati. Capironol’importanza del fuoco, necessa-rio per la loro sopravvivenza. Sco-prirono che, sfregandointensamente due pietre, potevanoottenere delle scintille e in questomodo accesero il fuoco usandorami secchi e sterpi. La grandescoperta del fuoco, la costruzionedi armi e utensili migliorò le lorocondizioni di vita.

La caccia ai mammutClasse III Primaria Manocalzati

A conclusione del percorso lavorativo, siamo lieti di salutare il col-laboratore Valentino Bruno e le colleghe Alfonsina Cocozziello,Amalia Grossi, Gaetana Lenza, Maria Virginia Marena e Giu-seppina Sarno che hanno speso la loro vita per l’educazione e laformazione di generazioni di bambini e adolescenti, trasmettendovalori preziosi e fondamentali per la crescita di ognuno di loro. Viauguriamo di iniziare una nuova fase della vita dove potrete sce-gliere un cammino più rilassato ma sempre interessante e ricco dicuriosità ed emozioni. Dedicate più tempo a voi stessi e ai vostriinteressi vivendo tutte quelle esperienze finora messe da parte. Di-vertitevi e godete della vostra meritata libertà.

Recupera il tuo tempoLa redazione

Venerdì 15 marzo, per la prima volta, in tutto il mondo è stata cele-brata la prima giornata riguardante il clima. Sappiamo come negliultimi anni il clima sia cambiato. Basta guardare la televisione perrenderci conto dei disastri ambientali: alluvioni, tifoni, venti, ura-gani stanno modificando il territorio, ciò che non è successo in 150anni è avvenuto negli ultimi 50 anni. Anche noi, nella nostra scuolaabbiam discusso del riscaldamento globale, abbiamo capito perchéGreta Thunberg, ogni venerdì, si recava davanti al Parlamento sve-dese per far capire a tutti che l’inquinamento sta conducendo l’uma-nità verso la distruzione. Grazie a lei e ai suoi discorsi, molti ragazzihanno pensato di unirsi e scioperare contro l’inquinamento. Sonoscesi in piazza ragazzi di 187 paesi del mondo. Anche noi siamocon Greta e come lei diciamo che: “Non c’è più tempo da perdere!”se vogliamo salvare il nostro Pianeta.

Anche noi con GretaClasse IV Primaria San Potito U.

Giù i muriF. Ciampi classe V ArcellaPer me l’amicizia è fondamentale,però a volte si perde inutilmente.Ora vi racconto. In un caldo po-meriggio d’estate, ero a casa di unmio amico per giocare a pallone.Ad un certo punto abbiamo ini-ziato a calciare molto forte e ilmio amico ha colpito la testa diuna mia compagna presente sulposto. Si è scusato, ma poi ha ri-preso subito a giocare. Poi, hacolpito anche me ed io mi sonooffeso. L’ho invitato a prestarepiù attenzione, ma la sua reazioneè stata poco gradevole. Però, era ilmio migliore amico e, nonostantel’accaduto, l’ho perdonato parlan-dogli e tranquillizzandolo. Ho av-vicinato il mio mignolo al suo eabbiamo fatto pace. So che do-veva scusarsi lui, ma è sempremeglio far in modo che l’amicizianon si perda mai. Ho capito chebisogna sempre costruire ponti dipace anziché muri di guerra.