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  • 7/30/2019 Scrivere Storie che funzionano

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    Scrivere Storie che funzionano: lo schema a 'tre-atti'

    Par t e I

    Scrivere storie un arte che qualcuno ha paragonato allopera divina. Essere cio in

    grado di creare un m ondo nel quale situazioni e personaggi possono essere m anovratisenza limiti di sorta, secondo solo la nostra volont e i nostr i desideri. Un m estiere

    affascinante, quindi, e proprio per questo estr emam ente difficile. E il rischio quello diperdersi e di non trovare pi la strada che conduce alla fine della storia. Che quellopoi che vogliamo raccontare.

    Lo schema a t re att i nasce con la dramm aturgia greca e si sviluppa sopratt ut to

    allinterno di opere letterarie che prevedono una rappresentazione dram m atica dellastoria di cui si intende parlare ( in part icolare cinem a e teatro). Tuttavia anche nellanarrat iva, specie nella letteratur a moderna e in quella pi propriam ente dazione, ha

    trovato ampia applicazione, fornendo uno strumento utile come linea guida per lo

    scrittore.

    Se linserimento di una storia allinterno di una struttura fissa potrebbe risultarelimitativa e riduttiva, tuttavia importante conoscere almeno gli aspetti principali

    dello schem a per due ragioni: la prima che questo strum ento collaudato pu essereutile specie per chi si avvicina alla scritt ura creativa come m odello per evit are di

    perdersi lungo la via. I n secondo luogo conoscerne la strut tur a e le regole pu esserela base proprio per superare le regole stesse e andare oltre.

    La creazione della storia, in effetti, nasce da unidea centrale che pu esseresviluppata in base a diverse modalit e che variano in base alla sensibilit di ogni

    singolo autore. Accanto a scrittori e sceneggiatori che lavorano dimpulso, ne esistonoaltri che schematizzano nel dettaglio le varie com ponenti e part i della storia prim a di

    svilupparla.Mentr e il secondo m etodo estr emam ente ut ile specie per chi non ha moltaconfidenza con la scritt ura creativa aiutando a non perdersi nella storia e a non

    rit rovarsi con situazioni stanche e che portano in stallo la storia stessa, il prim o purrichiedendo una grande abilit e capacit di gestione dei personaggi e delle situazioni, in grado di produrre le opere pi or iginali e coinvolgenti.

    Di seguito spiegher le linee principali che perm ett ono di costruire una strut tur a non

    rigida che possa essere utilizzata come impalcatura per qualunque storia. Esistono

    comunque diversi manuali e libri che spiegano a fondo il three-act plot o three-actparadigm specie nella bibliografia angloamericana (essendo il met odo norm almenteinsegnato nelle scuole di sceneggiatura statunitensi) ai quali rimando per una lett urapi approfondita del problema.

    (Gli esempi utilizzati per comprendere meglio i vari passaggi della struttura sarannotratti soprattutto da storie scritte per il cinema, in quanto pi esplicativi e in linea dimassima pi noti)

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    Com e nasce e s i sv i luppa un a s to r ia

    Prima di cominciare utile domandare a se stessi due cose:1. Perch sto scrivendo questa storia?2. Perch a qualcuno dovrebbe leggere questa storia?

    Ricorda: tu non stai scrivendo a te stesso. Avrai un pubblico con le sue aspettative ele sue esigenze. Lidea in qualche modo di scrivere qualche cosa che vorresti leggereanche tu.

    Pr im o , l o s to ry concep t

    Lo story concept lidea complessiva che sintetizza in poche parole la storia stessa. lo scopo della storia, quello cio che rende tale storia diversa da tutte le altre. Iltema della storia se vogliamo, che in genere viene sintetizzato in una sola linea ditesto. Alcuni esempi molto semplici e banali per chiarire meglio il concetto:Amleto Il futuro re di Danimarca cercando luomo che uccise suo padre, trov se

    stesso.Jurassic Park Cosa succederebbe se i dinosauri tornassero nel XX secolo?Peter Pan Il ragazzo che vol via in unisola fantastica, perch non voleva diventareuomo.Se ti stai accingendo a scrivere per il cinema questa parte estremamente importanteperch potrebbe essere anche lunica cosa che il produttore legger prima dicestinarla.Per questa ragione importante trovare una frase che suoni molto bene: il lettoredeve essere colpito da essa e stimolato ad andare avanti.Quando si tratta di un romanzo o un racconto ad essere scritto, tuttavia, non fondamentale tradurre in parole lo story concept, se non al momento in cui esso vienepresentato a un editore.In verit spesso lidea attorno a cui si sviluppa un romanzo un colpo di fulmine:citando Stephen King, lidea per il suo La Tempesta del Secolo nacque dallidea di unuomo con un berretto di lana seduto con le gambe al petto allinterno di una cella. Onel sul romanzo Misery lo scrittore Paul Sheldon trova lidea per il suo ultimoromanzo nel vedere un ragazzino che esce da una via con un cane al guinzaglio.

    Secondo . Cat egor ia .

    Che genere di opera stai andando a scrivere? umoristica, una tragedia, un mystery,una storia di fantasia? In linea di massima si ha gi unidea di massima quando siinizia a lavorare a un progetto e gi allinterno dello story concept implicita ladirezione che la storia dovr prendere. In ogni caso un romanzo pu cambiare moltevolte prima di arrivare alla fine, e una storia che nasce drammatica, per esempio,potrebbe avere dei risvolti comici al suo interno.Per questa ragione una buona regola sarebbe chiedersi: cosa sta per accadere? Cisar un lieto fine? O tutti sono destinati a morire?Sapere in anticipo il genere chiaramente daiuto ma, ovviamente non esistono storieche sono o bianche o nere. Sono le sfumature che rendono interessante la storiastessa (pensare alla scena degli elmetti in Salvate il soldato Ryan di StevenSpielberg, in cui viene inserito un momento decisamente comico allinterno di unasequenza fortemente drammatica).

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    Terzo . Personagg i e am bien t az ione.

    Come ho accennato prima sono persuaso che gli autori di maggior talento non

    seguono mai un vero e proprio schema quando lavorano. Lidea quella che se sei ingrado di creare dei buoni personaggi di cui devi per conoscere tutto (cos comeconosci te stesso o il tuo migliore amico), comprese le piccole sfumature del carattereo i suoi piccoli difetti, la storia verrebbe da s senza che insorgano problemi.Ci sono autori che cominciano con unidea generale, quindi inseriscono i loropersonaggi in un ambiente fisso e poi semplicemente si limitano ad osservare quelloche loro fanno. Tali autori non usano mai un schema. Chiaramente se questo potrebbeessere il modo migliore per creare un romanzo buono e originale, il rischio che si corre quello di scrivere centinaia di pagine nelle quali di fatto non accade niente. Come inuna lista di eventi che non conducono da nessuna parte.Per questa ragione, intraprendere questa strada pericoloso e bisogna essere molto

    abili per fare questo.Ad ogni buon conto i personaggi sono forse la parte pi importante della storia. Lorohanno una propria personalit, i loro sentimenti, il loro modo essere e di porsi neiconfronti del mondo. Come autore devi pensare a loro come a persone reali. E comeho detto, importante che tu conosca pressoch tutto di loro.Esistono autori, soprattutto nel cinema che non scrivono una singola parola prima disapere precisamente quello che i loro personaggi fanno, quello che loro pensano, eogni dettaglio della loro personalit o del loro passato. Anche quello che il lettore o lospettatore non sapr mai perch non gli verr mai detto: quale era la loro mediaquando andavano a scuola, per quale partito hanno votato durante le ultime elezioni,il loro piatto favorito, quando stata la prima volta hanno baciato una ragazza, o

    quante volte si lavano le loro mani durante il giorno.Si pu scrivere un profilo del personaggio, la sua ragione dessere e gli obiettivi che ilpersonaggio si pone nella vita. I suoi sentimenti, le sue ambizioni, quello che lui temee quello che gli porta gioia. Chiaramente tutte queste informazioni devono rimaneresolo nella tua testa, ed evitare per una questione di stile di dichiararle apertamente(devono intuirsi al massimo, ma non essere spiegate. Cos come nessuna voce fuoricampo ci spiega se le perone che conosciamo nella nostra vita reale sono fatte in unmodo piuttosto che in un altro). Ma possedere questa conoscenze estremamenteutile nello svolgersi della storia, in quanto aiutano a prendere decisioni su ci che ilpersonaggio farebbe se posto davanti a un dato ostacolo o a una particolaresituazione. Come un buon regista devi sapere precisamente quello che il tuopersonaggio sta per fare, o che scelta lui prenderebbe se si trovasse nella necessit didoverne prendere una.Allo stesso tempo dovresti considerare lambientazione, il set, come se fosseanchesso un personaggio. Devi essere in grado di dipingere atmosfere, inserire ituoi personaggi in un ambiente reale e dettagliato nel quale loro agiranno. Propriocome farebbe un attore sul palcoscenico.Nella maggior parte delle storie scritte con la tecnica dei tre-atti, si pu identificare aquesto proposito un mondo definito ordinario, il luogo dove normalmente ilpersonaggio vive, lavora e ha la sua vita normale , e un mondo straordinario illuogo dove egli agir, che generalmente lontano miglia dalla sua vita normale. Unmondo che non necessariamente un luogo fisico. Nel Signore degli Anelli, peresempio Bilbo Baggins deve abbandonare il suo villaggio per cominciare un lungoviaggio: Hobbiville (che pure sarebbe un mondo fantastico di per s) e la vita normaleche conduceva l sono il suo mondo ordinario. Viceversa il viaggio stesso e la suamissione alla ricerca del drago e del tesoro costituiscono il mondo straordinario.

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    Allo stesso tempo in Indiana Jones il mondo ordinario potrebbero essere luniversite la stanza dove lui istruisce ai suoi studenti, mentre tutta la sua avventura il mondostraordinario. Situazione particolare, in verit che potrebbe essere letta anche alcontrario: luniversit potrebbe essere il suo mondo straordinario, la situazione in cuimeno riusciamo a figurarcelo, mentre lavventura la vita normale di questo

    personaggio, allinterno della quale esso ci appare pi naturale (non a caso il contrastotra queste due situazioni viene fortemente marcato sia nel primo che nel terzoepisodio della saga, con uno stacco improvviso tra un momento di azione frenetica incui Jones apertamente a suo agio, contro uno di staticit, alluniversit, dove ilprofessore appare in franco imbarazzo).In ogni caso, prima di iniziare a scrivere dovresti sapere almeno chi sono il tuo o i tuoipersonaggi principali, dove si trovano allinizio della storia e cosa sono essi in procintodi fare successivamente. Buona norma porre un obiettivo da raggiungere che spessosi rivela la vera sfida del personaggio con il mondo che si oppone ad esso. In buonaparte questo vuol dire che il protagonista, l dove esiste, risolver positivamente onegativamente la situazione di conflitto che generalmente il pretesto stesso della

    storia, stravolgendo sostanzialmente la condizione di partenza e crescendo egli stessocome persona. A questo proposito la trattazione diventa complessa, e per tale ragionerimando a testi specializzati coloro che volessero approfondire largomento.Molte storie inoltre identificano alcuni personaggi cardine: un Eroe, cio il protagonistadella storia e quello con il quale ci si identifica, gli aiutanti delleroe, un Antagonista,gli aiutanti dell'antagonista, e degli altri personaggi che hanno un peso specificonelleconomia della storia e che sono stati nominati via via come il riflesso,linnamorato, e cos viaNon tutti questo personaggi sono necessari comunque e spesso specie in un testo dinarrativa non importante n utile la creazione di figure fortemente stereotipatequali quelle elencate. Cos come la stessa figura del protagonista pu, se si in gradodi gestire la storia, essere messa in discussione .Quello che importante che ogni personaggio abbia una sua funzione e un suo pesonella storia nella necessit di creare un equilibrio (o uno squilibrio, se questo quantosi vuole realizzare).Soprattutto non si possono usare i personaggi indiscriminatamente e quando ci siricorda di loro. Ognuno, infatti, fa le cose che lui pu fare o che farebbe in quelladeterminata situazione, seguendo il suo comportamento e il suo istinto naturale. Eognuno vede il mondo dal suo punto di vista, naturalmente, e anche di questo bisognatenere conto. anche importante, a questo riguardo, come si decide di narrare la storia: prima,secondo, terza persona e la forma verbale che si decide di usare: presente, passato,futuro. (le sceneggiature sono sempre scritte al presente e in terza persona).Fondamentale inoltre la decisione di cosa mostrare al pubblico o al lettore e cosa no,e soprattutto da che punto di vista viene rivisitata la storia: quello delleroe, del suoaiutante, dal punto di vista del narratore che a sua volta pu essere onniscienteoppure no. Anche perch non tutto quello che accade pu essere realmente utilealleconomia della storia, mente altre situazioni hanno bisogno di essere enfatizzate inmaniera calcata.E chiaramente di tutto ci bisogna tenere conto nel momento in cui si passadallideazione della storia e dalla delineazione della sua struttura, alla stesura finaledella stessa.

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    Pa r t e I I

    Qu a t t r o . I l t h r e e- a ct p l o t .

    Descrivere la teoria che sta dietro alla trama a tre atti richiederebbe un libro intero. In

    ogni modo le righe che seguiranno cercheranno di spiegare sinteticamente ed inmaniera chiara i punti pi importanti che devono essere tenuti presenti nel momentoin cui si scrive una storia. Anche perch, alla fine dei conti, la storia stessa che devefunzionare e non la struttura che pu o non pu esserci alle sue spalle.Nei film statunitensi in ogni caso abbastanza frequente trovare questo schema.Pressoch tutti i film pi popolari usano questa tecnica, l dove i romanzieridifficilmente la seguono cos severamente come gli scrittori dello schermo fanno.I Tre Atto sono:

    - Atto 1: INIZIO- Primo Punto di Attacco

    - Atto 2: SVILUPPO- Secondo Punto di Attacco- Atto 3: CONCLUSIONE

    I N I Z I O: In questa fase deve essere presentata la situazione complessiva cos comeappare. In particolare chi sono i personaggi e cosa fanno normalmente nella loro vitadi tutti i giorni (mondo ordinario), cos come il mondo in cui vivono e le eventualinecessit pi o meno manifeste dei personaggi stessi.Generalmente in questa parte leroe (il personaggio principale) ha un problema o unobiettivo che vorrebbe raggiungere. Potrebbe essere un desiderio segreto, unproblema con sua moglie, oppure qualcosa che non va con il suo lavoro. Una meta alla

    quale vorrebbe tendere. O solo qualche cosa che potrebbe dare un significato alla suavita, o migliorare le sue condizioni generali.Questa situazione quella che comunemente viene denominata conflitto.In realt esistono spesso due linee di narrazione in cui dietro il conflitto evidente,quello che viene mostrato, si nasconde un conflitto pi profondo e nascosto che deveessere risolto in concomitanza con quello palese. In Home Alone di Chriss Columbus,per esempio, il problema evidente per Kevin quello di vivere senza i suoi genitori esconfiggere i ladri che vogliono entrare in casa. Quello sommerso il fatto che egli da sempre considerato il buono a nulla della casa. Alla fine del film entrambi iconflitti verranno risolti.In una sceneggiatura questa parte generalmente dura 20-25 minuti (20% dellalunghezza totale). In un romanzo potrebbe durare da poche pagine sino a cento e pi,oppure essere del tutto assente. Dipende in ogni caso dalle necessit del singolo casoe dalla storia stessa. E in definitiva (come tutto del resto) da quello che lautore vuoleraccontare e in che modo lo vuole esprimere.Qualche altro esempio per chiarire meglio il concetto sullessenza del primo atto: inJurassic Park di Steven Spielberg, Alan Grant un paleontologo. Egli sta lavorandosu un sito di scavi, cos come normalmente fa ogni giorno (il suo mondo ordinario).Egli vorrebbe sapere come i dinosauri realmente vivevano e si comportavano quandoesistevano ancora sul pianeta Terra. Contemporaneamente egli possiede un forteproblema di soldi per poter seguire le sue ricerche, in quanto i finanziatori in questafase della storia scarseggiano. Dallaltro lato Ian Malcom solo un esperto dimatematica e di sistemi complessi. Esiste inoltre un conflitto sommerso: Grant nonsopporta i bambini, cos come probabilmente lidea stessa della famiglia.In Rocky, il protagonista vive nella strada, tenta di trovare un modo per penetrare ilcuore di Adriana e lotta per pochi dollari nei club privati. Ha una casa povera e

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    trascorre la maggior parte della sua vita nella strada. Sostanzialmente si pu dire cheegli non ha futuro.In Explorers di Joe Dante, Ben un ragazzo che ha una passione per lo spazio e chevive la sua normale vita in un piccolo paesino degli Stati Uniti. In Suore in Fuga diJonathan Lynn, i due protagonisti sono due gangster che sono stanchi della propria

    vita malavitosa, routinaria e inconcludente.PRI MO PUNTO DI ATTACCO: improvvisamente nella storia qualche cosa accade. Unevento che cambia improvvisamente il mondo ordinario del personaggio, e stravolgecompletamente le sue aspettative e le sua situazione attuale. Il protagonista spintoin una situazione nuova che rinnova radicalmente la sua vita di ogni giorno e quellopotrebbe dare una risposta alle sue domande nascoste, proiettandolo senza piet nelsuo mondo straordinario (cio quello nel quale normalmente non si troverebbe adagire). Generalmente richiede il 2-3% della storia.In Rocky, il personaggio principale scelto per una sfida per il titolo mondiale. inJurassic Park inizialmente Alan Grant chiamato su unisola del Sudamerica,

    successivamente egli scopre che dinosauri vivono di nuovo. Il punto di attacco realetuttavia, il collasso dei computer che porta a uno stato di squilibrio: adesso chiaroche i personaggi devono lottare per rimanere vivi, cosa che sino a qualche minutoprima era del tutto scontata. C stata una svolta drammatica a improvvisa al filologico della storia, che rimarr su questa piega sino a quando il conflitto non si avvieralla conclusione.Nel film di Denny de Vito La guerra dei Roses, Michael Douglas ha un attacco dicuore (che poi risulta essere in realt una indigestione).In Jack di Francis Ford Coppola, Jack un bambino di dieci anni con laspetto dauomo, entra per la prima volta nella classe della scuola elementare. In Misery, PaulSheldon scopre che Annie, la donna che lo salv dal suo incidente di macchina inrealt una folle (fino a quello punto egli era sicuro che lei fosse soltanto la sua pigrande ammiratrice).In Thelma & Louise di Ridley Scott, Louise uccide luomo nel parcheggio del countryclub (a questo proposito curioso sottolineare come alcuni autori descrivono questofilm premio oscar per la sceneggiatura nel 1992 come un esempio classico dischema a tre atti, l dove altri ne parlano come la sua chiara eccezione).

    SVI LUPPO: in questa fase la storia ha unevoluzione. Molti eventi stanno accadono,ma ognuno di essi aiuta la storia a andare in avanti, a indirizzarla verso la fine. Ognipasso spinge la storia verso la soluzione del conflitto, per quanto questo possa nonsempre essere evidente. Il personaggio cresce, diviene consapevole delle sue abilit edella natura del suo animo, e contemporaneamente di tutti i problemi che loallontanano dalla meta.Non necessariamente per si comprende come un evento che si verifichi possa esseresignificativo per la storia (alcune cose le si comprendono solo alla fine, in qualchemodo) e spesso sembra che ogni nuovo evento possa trasportare la storia lontano dallieto fine.In altre parole il personaggio si trova a dover affrontare numerosi ostacoli che sipongono tra il conflitto e la meta, ognuno dei quali spinge verso la direzione oppostaalla soluzione dello stesso, a volte sino a creare situazioni di chiaro imbarazzo chepossono sembrare del tutto negative nel svolgimento della trama.Nella parte media della storia il protagonista deve trovare il modo e la forza (spessointeriore) per superare questi ostacoli, e scoprire quindi il modo per arrivare allo

    scopo.In ogni modo importante studiare tutta le situazioni che potrebbero aiutare leroe avincere la propria battaglia. In una storia che parla di un processo, per esempio tutte

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    le prove che vengono scoperte dallavvocato per il suo cliente, tutti i testimoni che luiriesce a trovare, e come lui riesce a trovarli sono lessenza di questo atto. Cos comele prove che laltra parte potrebbe produrre, e che ogni volta possono portare lasoluzione della storia lontano dalle aspettative del pubblico.In Rocky o in Karate Kid (entrambi diretti da John G. Avildsen) questo atto si

    identifica con l'addestramento, e con la storia damore che fa da sfondo a questo. NelSignore degli Anelli, tutte le avventure attraverso le quale i personaggi vannoincontro.In Suore in fuga il secondo atto inizia nel momento in cui i due protagonisti sitravestono da suore e si conclude nel momento in cui essi vengono smascherati.Nel Negoziatore di F. Gary Gary, in cui palese la forte presenza dello schema a treatti, tutta la fase della trattativa con i prigionieri costituisce il secondo atto.In Billy Eliott e Full Monty, entrambe produzioni inglesi, durante lo svolgimento siha una brusca inversione di rotta nel momento in cui nel primo il padre di Billy scoprela sua passione per la danza, mentre nel secondo lintervento della polizia cherischia di compromettere non solo il progetto dei personaggi, quanto anche il rapporto

    familiare (gi precario per altro) del protagonista, e la possibilit di continuare a starecon suo figlio e la sua futura possibilit lavorativa (il conflitto di partenza era sia alivello familiare che economico, essendo quasi tutti i personaggi disoccupati e senzafuturo).

    SECOND O PUNTO DI ATTA CCO: simile a primo, questa fase del racconto, spezza losviluppo della storia e la proietta violentemente verso la sua soluzione. Quando tuttosembra essere perduto, cio, qualche cosa di improvviso e repentino arriva perrisolvere il problema. Il personaggio ora pu vedere chiaramente dove sta andando equali azioni sono indispensabili per arrivare in un modo o nellaltro meta.In Jurassick Park, Alan Grant raggiunge la base, dove i ragazzi (il bambino nelromanzo) possono riavviare il computer e arginare il problema principale. In unastoria con una processo, lavvocato trova la prova o il testimone certi o definitivi chegli danno la possibilit di vincere la causa (anche se naturalmente sar il verdettodella giuria a stabilire se la causa vinta realmente o meno). il caso per esempio diMio cugino Vincenzo, o di Presunto innocente.In Salvate il Soldato Ryan, i soldati comandati da Tom Hanks trovano un ragazzoche un buono amico di Ryan e che dice loro dove trovare la persona che stannocercando.Nel film Seven di David Fincher il serial killer decide di costituirsi alla centrale dipolizia dove Bred Pitt e Morgan Freeman lavorano. In Miss Doubtfire, Robin Williamsperde la maschera davanti a tutta la famiglia.Come il primo punto dattacco anche il secondo dura circa il 2-3% del totale.

    FI NALE: Dal secondo punto dattacco in poi ora tutto appaia in modo chiaro, e lastoria va alla sua conclusione naturale. Il rimanente 20-30% della storia deve essereusato per descrivere come la storia si conclude. Questo anche se non necessariamenteil finale debba essere scontato.Qualche volta la fine e il secondo punto dattacco sono sovrapposti (in Karate Kid,Daniel usa il calcio speciale e vince il torneo, quindi il film si concludeimmediatamente. Un finale simile si ha in Over the Top).Generalmente tuttavia questo non accade. In Terminator 2, Highlander, Star

    Wars e numerosi film dazione la fine anticipata da una lunga sfida finale tra eroe eantagonista, il cui finale non scontato (potrebbero vincere sia luno che laltro), perquanto sia ovvio, perch c gi stato il secondo punto dattacco, che quella sequenza

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    chiuder inevitabilmente il film.In Terminetor 2 ad esempio tale sfida si snoda nella acciaieria. Prima che si arrivialla conclusione necessario un tempo lungo, ma nel momento stesso in cui ipersonaggi entrano nella fabbrica si sa gi la lotta finale cominciata. In It diStephen King i bambini vanno sotto la citt. In Indiana Jones e lultima crociata il

    terzo atto coincide con tutta la sequenza del tempio. Si sa gi che alla fine dellecaverna e delle tre prove ci sar o il Graal o la fine della storia.Cos come in Cenerentola ovvio che nel momento in cui il principe entra con lascarpina nella casa della ragazza ci sar a breve un finale. Il lettore lo sa e lo attende(nella fattispecie il bambino che il naturale destinatario della fiaba anticipa gi ilfinale e per questa ragione si sente appagato quando la storia si conclude come eglispera).In altre parole, nel momento in cui si entra nella fase finale si sa gi che in un modo onellaltro la storia si sta avviando alla conclusione.Questo chiaramente perch il secondo punto dattacco ha dato una direzione univocaalla storia, un punto di non-ritorno che porta inevitabilmente alla conclusione.

    Chiaramente dipende dallautore, poi se lo obbiettivo dei personaggi verr poiraggiunto o meno, e se i suoi sogni possano realizzarsi. In ogni modo, il conflitto allafine della storia risolto, e il protagonista si trova in una situazione differente daquella di partenza. A questo punto egli pu ritornare allinterno del suo mondoordinario o meno (come accade in Non ci resta che piangere di Troisi-Benigni), manon necessariamente questo mondo ordinario uguale al precedente (in True Lies diJames Cameron anche Jemie Lee Curtis diventa unagente segreto in un mondoordinario ristrutturato, dettato dalle situazioni che si sono create allinterno dellastoria).

    Cinque. Subp lo t , fo reshadow ing e i t re -a t t i ne l le s igno le scene.

    La maggior parte delle storie ha uno o pi subplots. Queste sono storie sotterraneeche vanno avanti accanto a quella principale, spesso in uno spazio o in un tempodiverso. Possono coinvolgere lo stesso personaggio principale o gli altri personaggipresenti nella storia, cos come possono influenzare la trama principale o meno.Limportanza di subplot, in ogni modo di creare quello che pu essere definita comeuna tridimensionalit della storia. Nel frattempo la storia va avanti, infatti, dallaltrolato del mondo, della strada o nella stanza accanto allazione qualche cosa staaccadendo. Se ci si dimentica di ci la narrazione pu diventare povera e falsa.In Titanic, paradossalmente la stessa storia del Titanic subplot della storia damoretra Jack e Rose, l dove in molti film dazione proprio la storia damore il plotsottostante.Nel Signore degli Anelli, dal momento che Tolkien ha creato un intero mondofantastico, i suplot, per quanto perfettamente incastrati tra loro, sono numerosissimi.Alcuni di questi aiutano la storia ad andare avanti, o semplicemente capire lambientein cui essa si svolge. Altri (Tom Bombadil, per esempio o tutte le storie che si trovanonelle canzoni scritte nel libro) sono solo storie che si svolgono o che si sono svolte incontemporanea, che danno una forte profondit al mondo fantastico rendendolo moltopi credibile e reale, ma che possono tranquillamente essere eliminate senza perquesto intaccare la storia (nel film di Peter Jackson, per esempio, Tom Bombadil nonviene nemmeno citato).

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    I Foreshadowing sono semi che lauore mette durante la storia e che aiuteranno allafine della stessa a risolvere il conflitto. Essi semplicemente crescono mentre la storianel mentre ha luogo, per ricomparire poi alla fine per fornire una risposta, o la chiavedi volta su cui tutta la storia si retta.Rivelazioni di Michael Crichton o il suo stesso Sollevante, per esempio, sono pieni

    di foreshadowing, che danno il senso di qualcosa lasciato in sospeso e che si rivelanoessere vitali e indispensabili per la soluzione del problema (come la segreteriatelefonica del primo di questi romanzi).Allo stesso modo i polizieschi e i gialli (Sherlok Holmes o i lavori di Agata Christie, peresempio), fanno ampio ricorso a questa tecnica per creare suspance e attesa.

    Lo schema a tre atti, non serve solo a alla strutturazione generale della storia maspesso viene utilizzato in ogni singolo atto della storia stessa. In altre parole, nelprimo Atto (inzio) si possono identificare un suo inizio, sviluppo, e una sua fine (checombacia con il primo punto dattacco).Allo stesso modo anche una singola scena allinterno di una sceneggiatura ha il suo

    inizio, il suo sviluppo e la sua conclusione, oltre la quale si pu passare alla scenasuccessiva. Tutto questo funziona, e d un senso alla storia, sebbene il rischio,ovviamente quello di creare un prodotto eccessivamente schematizzato estereotipato, oltre che prevedibile.

    Sei . Una no t a.

    appunto per questa ragione che questa struttura deve essere usata con leopportune cautele del caso. Essa funziona e molti autori la usano come kit dicostruzione di storie prefabbricate. Il problema che storie anche con story conceptmolto diversi possono apparire molto simili tra loro se luso dello schema finisce con ildiventare estremamente rigido.La cosa fondamentale ricordare che chi scrive la storia alla fine che detta le regoledel gioco, e che il mondo che si crea il proprio, nel quale si pu giocare a essere Dio,perch tutto pu andare secondo le nostre decisioni.In realt, questo non del tutto vero, in quanto se i personaggi sono stati creaticorrettamente ed effettivamente possiedono un proprio carattere e un proprio modo diagire che sia credibile e completo, essi finiscono con il possedere una propria volont,e nel corso della storia possono prendere decisioni e compiere azioni che non eranostate previste nel momento in cui la storia era stata pensata. Questo perch,inevitabilmente, un personaggio che timido e riservato difficilmente potr prendereuna situazione di petto e risolvere un problema con tali mezzi. Questo infatti sarebbenegato dalle verosimiglianza che si intende dare alla storia. Ragione per la qualelonnipotenza dellautore finisce in questo modo con lessere limitata.Cos paradossalmente eludendo ogni teoria e ogni schema basterebbe inserire ipersonaggi in una stanza e vedere come essi sono in grado di interagire tra loro inbase a quella che la loro personalit (e il consiglio, a questo punto, quello diosservare costantemente e senza sosta la realt che ci circonda e in che modo lepersone interagiscono tra di loro). Oppure si pu pianificare la storia in ogni dettaglio,usando la struttura in tre atti o qualunque altra struttura possa dare un significato allastoria.Come dire, tutto dipende da te. Tutto sta nel ricordare che la parola finale solo latua.