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SPUNTI DIDATTICI - MARCONI E LE ONDE RADIO | 1 DI CHE COSA STIAMO PARLANDO? MARCONI E LE ONDE RADIO Guglielmo Marconi (1874 - 1937) inventore, imprenditore, politico, vince il Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Trascorre l’infanzia a Pontecchio,Villa Griffone, cittadina vicino a Bologna, dove svilup- pa le prime curiosità scientifiche e matura la sua grande scoperta, l’invenzione della radio. E’ proprio qui infatti che lo scienziato lancia da una finestra, tramite l’invenzione di un’antenna trasmittente, il primo segnale di telegrafia senza fili, nell’anno 1895, attraverso quella che diverrà poi “la collina della radio”. Forte delle sue scoperte e galvanizzato dalla prospettive (anche commerciali) che potevano aprirsi, nel 1897 fonda in Inghilterra la “Marconi’s wireless Telegraph Company”, non prima di aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto. Nel 1901 vengono trasmessi i primi segnali telegrafici senza fili tra la Cornovaglia (Gran Bretagna) e l’isola di Terra- nova (America settentrionale). Il 12 dicembre 1901 per mezzo di una cuffia e di un coherer vengono ricevuti i primi SOS attraverso l’Atlantico. Così Marconi, non ancora trentenne, è carico di gloria e il suo nome già famoso. Pochi anni dopo, i 706 super- stiti del noto disastro del TITANIC devono la salvezza alla radio e anche per questo l’Inghilterra insignisce Marconi del titolo di Sir, mentre l’Italia lo fa Senatore (1914) e Marchese (1929). Muore a Roma all’età di 63 anni dopo essere stato nominato dottore honoris causa dalle università di Bologna, di Oxford, di Cambridge, e di altre università italiane, senza dimenticare che all’Università di Roma è stato professore di radiocomunicazioni. LE ONDE RADIO sono radiazioni elettromagnetiche appartenenti allo spettro nella banda di frequenza compresa tra 0 e 300 GigaHertz. In fisica con il termine onda si indica una perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e nel- lo spazio, trasportando energia o quantità di moto senza comportare un associato spostamento della materia. Le onde possono propagarsi sia attraverso un materia- le, sia nel vuoto. I fenomeni ondulatori possono essere matematicamente descritti dall’equazione delle onde. Questa semplice equazione fornisce utili strumenti di anali- si di tutte le onde e spesso, come nel caso di una stringa vibrante, le sue soluzioni rap- presentano una prima approssimazione valida per piccole perturbazioni. La quantità di informazione che può essere trasportata da un segnale radio è proporzionale alla sua frequenza; per questo le frequenze minime usate nella radiotecnica per trasmet- tere la voce partono da qualche decina di KiloHertz. IVAN Di NOIA , ROMINA RANZATO, MIRCO TREVISAN, CRISTINA RANZATO, RAFFAELE PIZZATTI SERTORELLI. STORIE in CATTEDRA di e con

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SPUNTI DIDATTICI - MARCONI E LE ONDE RADIO | 1

DI CHE COSA STIAMO PARLANDO?

MARCONI E LE ONDE RADIO

Guglielmo Marconi (1874 - 1937) inventore, imprenditore, politico, vince il Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Trascorre l’infanzia a Pontecchio, Villa Griffone, cittadina vicino a Bologna, dove svilup-pa le prime curiosità scientifiche e matura la sua grande scoperta, l’invenzione della radio. E’ proprio qui infatti che lo scienziato lancia da una finestra, tramite l’invenzione di un’antenna trasmittente, il primo segnale di telegrafia senza fili, nell’anno 1895, attraverso quella che diverrà poi “la collina della radio”. Forte delle sue scoperte e galvanizzato dalla prospettive (anche commerciali) che potevano aprirsi, nel 1897 fonda in Inghilterra la “Marconi’s wireless Telegraph Company”, non prima di aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto. Nel 1901 vengono trasmessi i primi segnali telegrafici senza fili tra la Cornovaglia (Gran Bretagna) e l’isola di Terra-nova (America settentrionale). Il 12 dicembre 1901 per mezzo di una cuffia e di un coherer vengono ricevuti i primi SOS attraverso l’Atlantico. Così Marconi, non ancora trentenne, è carico di gloria e il suo nome già famoso. Pochi anni dopo, i 706 super-stiti del noto disastro del TITANIC devono la salvezza alla radio e anche per questo l’Inghilterra insignisce Marconi del titolo di Sir, mentre l’Italia lo fa Senatore (1914) e Marchese (1929). Muore a Roma all’età di 63 anni dopo essere stato nominato dottore honoris causa dalle università di Bologna, di Oxford, di Cambridge, e di altre università italiane, senza dimenticare che all’Università di Roma è stato professore di radiocomunicazioni.

LE ONDE RADIO sono radiazioni elettromagnetiche appartenenti allo spettro nella banda di frequenza compresa tra 0 e 300 GigaHertz. In fisica con il termine onda si indica una perturbazione che nasce da una sorgente e si propaga nel tempo e nel-lo spazio, trasportando energia o quantità di moto senza comportare un associato spostamento della materia. Le onde possono propagarsi sia attraverso un materia-le, sia nel vuoto. I fenomeni ondulatori possono essere matematicamente descritti dall’equazione delle onde. Questa semplice equazione fornisce utili strumenti di anali-si di tutte le onde e spesso, come nel caso di una stringa vibrante, le sue soluzioni rap-presentano una prima approssimazione valida per piccole perturbazioni. La quantità di informazione che può essere trasportata da un segnale radio è proporzionale alla sua frequenza; per questo le frequenze minime usate nella radiotecnica per trasmet-tere la voce partono da qualche decina di KiloHertz.

IVAN Di NOIA , ROMINA RANZATO, MIRCO TREVISAN, CRISTINA RANZATO, RAFFAELE PIZZATTI SERTORELLI.

STORIE in CATTEDRA

di e con

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APPROFONDIMENTI

LA STORIA DELLA RADIO IN ITALIA

Il 6 Ottobre del 1924 nasce in Italia la prima trasmissione radiofonica, la voce è quella di Maria Luisa Boncompagni. Siamo agli inizi e il pubblico è composto da amatori interessati più alla novità tecnologica del radioascolto che ai programmi veri e propri.

Nel gennaio 1928 l’URI, Unione Radiofonica Italiana, diventa EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. L’evento segna il vero e proprio atto di nascita della radiofo-nia in Italia che inizia ad imporsi come mezzo di comunicazione di massa e che come tale verrà utilizzato dal regime. Lo scoppio della seconda guerra mondiale e l’ingresso dell’Italia il 10 giugno 1940, favoriscono il lancio definitivo della radio che era all’epoca il mezzo più potente e più veloce, soprattutto per le comunicazioni belliche. Passata la guerra, vengono ricostruiti gli impianti di diffusione e la radio che nel 1949 assume il nome di RAI (Radio Audizioni Italiane) inizia il suo periodo d’oro: il prezzo degli ap-parecchi scende vertiginosamente e la radio entra nelle case della maggioranza degli italiani. Nel 1951 viene trasmessa in diretta la prima edizione del Festival di Sanremo.

La radio avvia la sua programmazione giornaliera e notturna. L’invenzione dell’autora-dio e del transistor, trasformano la radio in un oggetto trasportabile ovunque e, negli anni del boom economico. Nel 1959 nasce Tutto il calcio minuto per minuto, una delle trasmissioni più popolari della radio italiana, tuttora in onda.

COME NE STIAMO PARLANDO?

Com’è possibile fare didattica attraverso il teatro? Quattro attori in un piccolo palcoscenico, simile al praticabile di Commedia dell’Arte, cercheranno di trasmettere non solo concetti ma soprattutto stimolare il desiderio di conoscenza. La banda mimante è uno stile recitativo d’invenzione contemporanea che richiama il linguaggio cinematografico e si basa quindi su competenze metalinguistiche molto usate e sfruttate dalle nuove generazioni.

L’obiettivo è catturare l’attenzione dei ragazzi in modo accattivante per predisporre l’amore per la ricerca, la scoperta, la bellezza e il piacere della lettura, del teatro, della cultura.

Con STORIE in CATTEDRA si vedranno quindi gli attori letteralmente “sopra la cattedra” scolastica che attraverso lo stile della pantomima e della narrazione raccon-teranno in pochi minuti l’approfondimento didattico proposto.

TESLA

Nikola Tesla (1856 – 1943)è stato un ingegnere elettrico, inventore e fisico serbo naturalizzato statunitense nel 1891.

È conosciuto per il suo lavoro rivoluzionario e i numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo (di cui è stato un geniale pioniere) tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi numerosi brevetti e il suo lavoro teorico formano, in particolare, la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (AC), compre-sa la distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata.

Non mancarono contestazioni riguardo ai brevetti di Tesla come ad esempio la pater-nità di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via etere, tramite onde radio, precedentemente attribuiti a Guglielmo Marconi.

A causa della sua personalità eccentrica e delle sue affermazioni talvolta apparente-mente bizzarre e incredibili, negli ultimi anni della sua vita Tesla fu ostracizzato e con-siderato una sorta di “scienziato pazzo” pur attribuendogli talora curiose anticipazioni di sviluppi scientifici successivi.

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

1. STORIA DELLA CANZONE

È negli anni intorno alla Grande Guerra che la canzone italiana si afferma con i caratteri che oggi conosciamo: scritta da autori noti, in lingua italiana, sempre più svincolata dai moduli operistici, semmai spesso scritta su ritmi da ballo. La produzione è ormai continua e la diffusione nazionale, soprattutto nelle città. Il luogo dove nasce questa nuova canzone è il tabarin e perciò è destinata alle classi agiate.

Al tabarin si esibiscono i primi cantanti, rigorosamente in abito da sera, cilindro e marsina per gli uomini, abito lungo e boa di pelliccia per le donne: Arman-do Gill (Come pioveva), Gino Franzi (Scettico blues, Lucciole vagabonde), Anna Fougez (Vipera, Abat-jour, Addio signora), Isa Bluette (Creola). I maggiori autori di canzoni degli anni venti furono E. A. Mario (Vipera, Balocchi e profumi) e la coppia Cherubini-Bixio (Il tango delle capinere, Violino tzigano, Mamma). Questi continuarono a scrivere canzoni di successo fino agli anni quaranta.

Le canzoni del tabarin descrivevano l’amore in termini cinici e crudi, in antitesi al perbenismo borghese e cattolico, talvolta terminando, tuttavia, con un colpo di scena moralistico e lagrimevole. Epigona di questo mondo può essere consi-derata Milly, che però saprà far propri i successivi sviluppi della canzone, tanto che alla fine di una lunga carriera, negli anni sessanta, canterà Brecht, Gaber e De André e si esibirà al fianco di Jannacci. Per completare il panorama canoro degli anni Venti, bisogna ricordare che questo fu il periodo d’oro dell’operetta italiana, e che le più celebri arie delle operette sono state spesso cantate da sole, come semplici canzoni.

SECONDA GUERRA MONDIALE

Mentre centinaia di libri vengono distrutti, uno doveva essere letto da tutti i tedeschi: Mein Kampf. Questo libro scritto da Hitler quando era in prigione, espone le sue teorie sull’antisemitismo, sull’antimarxismo, sulla xenofobia e sull’espansionismo del popolo ariano, teorie che saranno messe in pratica quando sarà al potere il 30 Gen-naio 1933. Durante l’Occupazione francese, Hitler crea il Propagandastaffel, lo squa-drone della propaganda, un servizio che controllava la pressa e l’edizione francese. Il Propagandastaffel censiva anche i libri proibiti. L’elenco Otto classificava le letture da promuovore e quelle da vietare.

C’era anche la Propaganda-Abteilung che attribuiva la carta alle case editrici e ai giornali francesi che erano favorevoli alla politica della Germania, anche se spesso gli uomini a capo delle redazioni e delle imprese della stampa francese erano scelti dal governo tedesco. Il comitato di censura rileggeva anche gli articoli prima della pubblicazione. Anche l’Italia è stata vittima di questa censura e propaganda. Infatti, alla radio si potevano ascoltare i discorsi del Duce o del Fuhrer, le marce ufficiali o le conversazioni sul razzismo. Le altre informazioni trasmesse erano controllate, quelle che erano opposte e nocive si evitavano ma quelle che erano in accordo col Regime erano autorizzate.

Lo stesso per la stampa, i fallimenti economici e le cronache nere erano censurate per mostrare il fascismo come il modello di governo più efficace, come un vero e proprio modello di pace e moralità . Questo controllo è stato possibile grazie all’ac-quisto delle maggiori testati giornalistiche tra il 1911 e il 1925 del partito fascista. Le prime ad essere asservite al regime sono Il Secolo, Il Resto del Carlino, Il Giornale d’Italia, La Nazione, Il Messagero. Nel 1925, cedevano anche Il Corriere della Sera e La Stampa. Come durante l’Occupazione francese, i direttori delle case editrici erano quasi sempre inseriti nel partito fascista. E come Hitler creò il Propagandastaffel, Mus-solini creò con il suo fratello Arnaldo, l’Ordine dei giornalisti, che più tardi diventerà il Ministero della Cultura Popolare. Questo Ministero aveva l’incarico di controllare ogni pubblicazione, scegliere il contenuto degli articoli, l’importanza dei titoli e la loro grandezza.

Anche i giornali per bambini avevano un ruolo importante in quanto anche lì si tro-vavano le teorie dell’ideologia fascista.

2. INVENTORE AUTODIDATTAMarconi ha condotto gran parte dei suoi studi senza l’accompagnamento accade-mico classico, vive in un periodo di enorme fermento scientifico ma sicuramente il motore che l’ha guidato a rivoluzionare il panorama tecnologico contempora-neo è stata la passione per fisica ed elettricità.

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3. L‘ERA DELLE TELECOMUNICAZIONI

Le telecomunicazioni sono uno dei settori trainanti della cosiddetta terza rivolu-zione industriale; offrono fondamentalmente tre tipi di servizio all’utente: FONIA cioè trasferimento di dati vocali in una comunicazione real-time tra due o più utenti; AUDIO - VIDEO real-time, (ad es. radio, televisione, videoconferenza); CO-MUNICAZIONE DATI cioè il trasferimento di dati non vocali, testuali (ad es. file) o audio-video non real-time tra due o più destinatari.

Oggi le telecomunicazioni sono molto diffuse e strumenti che consentono le co-municazioni a lunga distanza come la radio e la televisione sono comuni in tutto il mondo. Esiste poi anche un vasto insieme di reti che collegano tra loro dispositivi di ricetrasmissione, come le reti televisive e radiofoniche, la rete telefonica, le reti radiomobili cellulari, le reti di computer. La comunicazioni attraverso Internet, come la posta elettronica o la messaggistica istantanea sono un altro esempio di telecomunicazione. Le telecomunicazioni sono una parte importante dell’econo-mia mondiale e i ricavi dell’industria delle telecomunicazioni ammontano a circa il 3% del prodotto interno lordo (PIL) mondiale.

Dagli anni settanta l’utilizzo delle fibre ottiche ha notevolmente aumentato la banda disponibile per le comunicazioni intercontinentali nelle tratte di trasporto delle reti dati, contribuendo a rendere più rapido e ricco l’utilizzo di Internet. Inol-tre la televisione digitale ha consentito di ottenere trasmissioni ad alta definizione eliminando molti dei difetti delle trasmissioni analogiche.

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Egli ci ha insegnato che non solo i grandi studi teorici possono raggiungere me-ravigliosi risultati ma anche il senso pratico, l’intuizione e la passione possono guidarci verso orizzonti inesplorati. L’amore per la ricerca e la scoperta è stata per lui la chiave che ha aperto del porte di un nuovo futuro.