Scola: nuova laicità in una società plurale

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10 SABATO 14 MARZO 2009 La crisi taglia gli spot. Rai: ora sacrifici ROMA. La crisi finanziaria è più grave del previsto, incide sugli introiti pubblicitari e la Rai è chiamata ad ulteriori sacrifìci. Pertanto occorre tagliare il budget di altri 60-70 milioni di euro nel 2009, che andranno ad aggiungersi ai 110 milioni già previsti quando a fine 2008 sono stati rifatti i conti di previsione dell'azienda radiotelevisiva pubblica. Lo afferma il direttore generale della Rai Claudio Cappon in una lettera inviata a tutti i dipendenti dell'azienda. Nella lettera si ricorda lo sforzo dei vertici aziendali, nonostante «la complessa fase di transizione del Cda», per continuare a garantire il ruolo di vertice della Rai nel panorama delle televisioni pubbliche europee, ma allo stesso tempo si chiede uno sforzo collettivo aziendale per affrontare la crisi. Sforzo che sarà necessario tradurre in «sacrifici personali» sugli straordinari, le trasferte, i premi e le maggiorazioni orarie. Sacrifici che dovranno essere sostenuti «anche dal sistema dell'indotto» e dalla varie strutture aziendali «con nuovi e più stringenti obiettivi di contenimento della spesa». Anche se, ha tenuto a sottolineare il dg giunto al termine del suo mandato, «la Rai affronta la crisi con una posizione finanziaria sana, una buona solidità patrimoniale e risultati economici equilibrati anche nel 2008». La Consulta «spiega» il caso Petroni ROMA. Il governo non può revocare il consigliere Rai di sua nomina senza il parere positivo della Commissione parlamentare di vigilanza. E quanto si legge nella sentenza della Corte Costituzionale, il cui dispositivo era stato reso noto il mese scorso, che accoglie il ricorso della stessa Vigilanza nei confronti dell'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa e del premier Romano Prodi. La vicenda riguarda il consigliere di amministrazione Angelo Maria Petroni, nominato dal ministero dell'Economia del precedente governo Berlusconi e revocato nel 2007 dal governo Prodi. Una vicenda tutta politica (cambiando il consigliere Petroni cambiava il colore della Quando Padoa Schioppa gli revocò l'incarico causò l'illegittima menomazione delle attribuzioni assegnate al Parlamento maggioranza nel Cda Rai), che si è trascinata per mesi e si è conclusa col reintegro di Petroni per via amministrativa. In sostanza la Consulta sostiene che la decisione di Padoa Schioppa determinò «una illegittima menomazione delle attribuzioni del Parlamento, il quale agisce, in questa materia, per il tramite della Vigilanza». Secondo la Corte, quindi, «non spettava al ministro dell'Economia, d'intesa col presidente del Consiglio, richiedere di votare nell'assemblea degli azionisti della Rai la revoca di un consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione». Un filtro, quello della Vigilanza, necessario per garantire «il controllo del Parlamento» ed evitare che la Rai «venga gestita dal governo in modo esclusivo e preponderante». Una motivazione che è stata accolta positivamente dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, dall'allora presidente della Vigilanza. Mario Landolfi e dall'ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, dal quale prende il nome la legge di riforma del sistema radiotelevisivo. Legge in base alla quale uno dei nove consiglieri del Cda Rai viene nominato dal ministero dell'Economia in qualità di azionista di maggioranza. Dalla sentenza, ha detto Romani, «esce confermata la bontà dell'impianto della Gasparri, ed emerge chiara la vantazione negativa dell'operato di Padoa Schioppa». Immediata la replica del capogruppo del Pd in Vigilanza Fabrizio Morri: «L esultanza è immotivata. La sentenza riguarda la revoca di Petroni. Le distorsioni della Gasparri restano». (R. Zan.) I VALORI E L'IMPEGNO li Patriarca è intervenuto ieri all'incontro del Pdl di Riva del Garda e ad aprile parlerà alla consulta delPUdc «La lettera del Papa è una lezione di umiltà anche per i politici» II cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia Scola: nuova laicità in una società plurale «I cattolici non si rassegnino cfflirrikvcmza» DAL NOSTRO INVIATO A RIVA DEL GARDA (TN) PAOLO VIANA _ _ a lettera del Papa è una ## B lezione di umiltà anche m m ^ B per i politici». Le pole- miche sul caso Williamson appro- dano a Riva del Garda, dove ieri si è aperta con una relazione del Pa- triarca di Venezia l'assemblea di Re- te Italia. Il cardinale Angelo Scola, chiamato dai cattolici del Pdl a ri- flettere sul rapporto tra Chiesa e po- litica, dopo aver ricordato la dichia- razione «di intenso affetto collegia- le» dei vescovi italiani, ha usato pa- role drammatiche per chiudere il ca- so: meditate tutti, ma soprattutto i politici, ha detto, sulla lettera di Be- nedetto XVI «che non si para dietro Intervento del cardinale di Venezia all'assemblea 4i Rete Italia del Pdl «Chi crede renda pubblicamente ragione della fecondità sociale della propria fede» ad un ruolo ma comunica se stesso. Tenete conto di cosa significa che un Papa si autoesponga in questi ter- mini». Tinte forti, insomma, per introdur- re una riflessione che e andata ben oltre l'ambito politico per investire il rapporto tra la Chiesa e la società «plurale», alle prese con il meticcia- to e con il rischio del «nuovo ridu- zionismo». In questo scenario, Sco- la ha rivendicato ai cristiani uno spa- zio - «l'Italia ha il vantaggio di avere una ricchezza di società civile, che altri Paesi europei non hanno, an- che se a qualcuno non piace perché al di là degli "ismi" del passato non è facile ascoltare il popolo» - e alla Chiesa un ruolo: «In una società plu- rale, tutti promuovano - ha chiesto - la configurazione di una sfera pub- blica plurale e religiosamente qua- lificata, in cui le religióni svolgano un ruolo di soggetto pubblico, ben separato dall'istituzione statuale e distinto dalla stessa società civile benché all'interno di essa». Insom- ma Stato, Chiesa e società distinte senza essere segregate. Quanto ai contenuti, ha parlato di una «nuova laicità» che «individua nella società civile plurale lo spazio in cui tutti i soggetti incessantemente racconta- nola loro esperienza, in vista di un riconoscimento reciproco». Scola ha esortato i cristiani a un nuo- vo impegno politico, «la nuova ge- nerazione» invocata dal Papa, Ta- cendo di questa nuova laicità la chia- ve del dialogo con il resto della so- cietà: «Una nuova laicità che parte dai beni spirituali e materiali che sia- mo chiamati a condividere con tut- ti, prima di affidarci alle procedure pattuite necessarie in uno stato di diritto per dirimere i conflitti, non certo eliminabili, anzi in una società plurale destinati a crescere». Quan- do le posizioni si divaricano, in- somma, invece di andare allo scon- tro in punta di diritto bisogna con- centrarsi sul contenuto, anche di- stinguendo tra i diritti «quali sono fondamentali, quali sono solo dirit- ti (e su questi quando è necessario si può chiedere un sacrificio) e qua- li sono solo diritti presunti». Inquadrate le regole della nuova lai- cità, il Patriarca ha indicato le forme concrete dell'impegno politico. Ar- chiviando il partito unico dei catto- lici, ha sottolineato che essi «non de- vono rassegnarsi all'irrilevanza» ma «concorrere al bene comune ren- dendo pubblicamente ragione del- la fecondità sociale della propria fe- de». L'obiettivo, ha indicato, e la «ri- cerca di un compromesso nobile, con il realismo di chi sa che non si da convivenza civile senza sacrifici». Insomma, «lo scopo non può esse- re la realizzazione della società per- fetta», per quanto, «operando in par- titi diversi, i laici cattolici dovranno praticare il decisivo principio di di- stinguere nell'unità». Ossia, «non dovranno perdere il senso della co- mune appartenenza ecclesiale e mostrare che in necessariis (ci vuo- le) unitas» E «in dubiis (quando so- no in gioco questioni di principio) libertas. In ogni caso non farà venir meno in omnibus càrìtas». La rifles- sione proseguirà il 24 aprile a Vi- cenza, dove il Patriarca parlerà alla consulta cattolica dell'Udc. IL CONVEGNO Oggi parla Formigoni Dopo gli "spunti" offerti dal cardinale Scola, I assemblea di Rete Italia a Riva del Garda affronta oggi e domani le geometrie politiche del nascituro Pdl. Due sono i nodi e riguardano la natura di quest'associazione di politici cattolici e la sua mission. Per quanto promossa da amministratori e parlamentari di estrazione "ciellina", Rete Italia ambisce ad essere più di una "corrente cattolica" in seno al Pdl. Il modello è quello del forum per politici cattolici e laici, con l'obiettivo dichiarato di influenzare l'agenda del nuovo partito. I contenuti sono quelli "storici ' di quest'area politica: sussidiarietà, bioetica, famiglia... Li richiamerà in mattinata il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e ne parlerà anche il ministro dei Welfare Maurizio Sacconi, ex socialista, amico di Marco Biagi, che non è l'unico ministro vicino a Rete Italia. Se per Franco Frattini, titolare degli Esteri, che si confronterà in serata con il vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro, si può parlare di una reciproca stima, è più forte la liaison tra quest'area e Mariastella Gelmini, ministro dell'istruzione e il Guardasigilli Angelino Alfano, che discuteranno di riforme con Raffaele Fitto, ministro delle Regioni, e il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Poco dopo, il videomessaggio di Berlusconi e le conclusioni ai Formigoni. Caso Battisti: il Brasile ora «raddoppia» Verso l'asilo per l'ex Nar Pierluigi Bragalia DA ROMA S e il Brasile non vuole ridare all'Italia il terrorista rosso Cesare Battisti non è per motivi politici. E per dimostrarlo il ministro della Giustizia Tarso Genro intenderebbe dare asilo anche all'ex Nar Pierluigi Bragaglia, detenuto da un anno a San Paolo, per il quale l'Italia ha già chiesto 1 estradizione. A indicare il nome dell'ex militante neofascista è il quotidiano O Globo che da un nome al terrorista nero indicato dal guardasigilli brasiliano l'altroieri alle due commissioni del Senato. Bragaglia, 50 anni, è stato arrestato il 5 luglio 2008 vicino San Paolo, dopo 26 anni di latitanza. Pochi giorni dopo l'Italia ne aveva chiesto l'estradizione al Supremo tribunale federale. Deve scontare 13 anni per banda armata, sequestro di persona, rapina, detenzione di armi. Genro dichiara di non avere «alcun pregiudizio» verso il governo italiano: non è lui a cercare di influire sul caso Battisti, come invece «sta cercando di fare» il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Abbiamo grande rispetto per la magistratura brasiliana - replica La Russa - ma non per la decisione presa in sede politica» dal ministro della Giustizia che lo considera «un rifugiato politico». I legali dell'ex terrorista intanto ne hanno chiesto la scarcerazione perché i suoi crimini sarebbero infatti prescritti. Ma il procuratore generale ha chiesto il «carcere preventivo» finquando il tribunale non si sarà pronunciato. (Lliv.) CESAREt ori ~* Staminali da placenta, esperti a Brescia: «Si va verso sperimentazioni cliniche» DAL NOSTRO INVIATO A BRESCIA ENRICO NEGROTTI B rescia è la culla della placenta. L'efficace im- magine che un congressista ha proposto al secondo Workshop internazionale sulle cel- lule staminali derivate dalla placenta, ben delinea il ruolo di prima fila che il Centro di ricerca «Euge- nia Menni» di Brescia si èritagliatoin questo gene- re di studi nel corso degli ultimi anni. E Omelia Pa- rolini, direttrice del Centro che fa parte della Fon- dazione Poliambulanza, sottolinea i passi compiu- ti nella ricerca mondiale sulla cellule staminali nel tempo trascorso dal precedente workshop, che si svolse sempre a Brescia nel 2007: «Due anni fa il centro dell attenzione era trovare un terreno co- mune, definizioni e protocolli condivisi, e si stu- diava il potenziale delle cellu- le staminali tratte dalla pla- centa principalmente in vitto: fu una sorta di prima confe- renza di consenso tra i ricer- catori di tutto il mondo impe- gnati in questo campo di ri- cerca relativamente nuovo. Oggi che ci ritroviamo siamo un passo avanti: ci sono i pri- mi risultati delle sperimenta- zioni in vivo su animali e si guarda già a possibili speri- mentazioni cllniche. Noi ab- biamo trovato che nei topi le staminali della pla- centa riducono la fibrosi polmonare». Accanto a questi risultati, gli esperti riuniti a Brescia hanno un'altra convinzione: oltre che ragioni etiche, ci so- no ragioni scientifiche per preferire l'utilizzo di cel- lule staminali da tessuti adulti, quali sono le cellu- le della placenta. Ne sono convinti i rappresentanti dei numerosi gruppi di ricerca presenti al workshop, che ven- gono da tutto il mondo: non solo italiani, ma an- che da Stati Uniti, Cina, Germania, Svizzera, Au- stria, Regno Unito, Francia, Belgio, Israele, India. E lo dimostrano i lavori sulle diverse aree in cui si stanno studiando le possibili applicazioni delle Parolini (Poliambulanza): abbiamo verifìcato che nei topi queste cellule hanno l'effetto di ridurre la fibrosi polmonare II neurologo Usa Hess: approvato dalla Fda il primo trial di fase I per l'ictus staminali da placenta: malattie infiammatorie, neurologiche, cardiovascolari, epatiche, lesioni del midollo spinale. Ai possibili impieghi delle staminali da placenta nel- le malattie delfegato si dedicaStephenStromall'U- niversità di Pittsburgh (Stati Uniti) : «Sono facilmente reperibili e non presentano generano tumori come quelle embrionali». Il suo collaboratore, l'italiano Fabio Marenghi, aggiunge: «Crediamo che queste cellule arriveranno m clinica presto, prima delle cel- lule embrionali e delle Ips. Adesso lavoriamo alla differenziazione delle staminali della placenta per trasformarle in cellule del fegato. Ma sarà possibile usarle anche per testare farmaci». Aggiunge Francesco Alviano (che lavora al Diparti- mento di Embriologia all'Università di Bologna con Gian Paolo Bagnara) : «Dal punto di vista biologico, le cellule della placenta sono vicine a quelle embrionali per la loro origine. Hanno anche il vantaggio di essere facilmen- te disponibili e non hanno u- na maggiore efficienza delle cellule provenienti dagli adul- ti». Alle malattie neurologiche, e in particolare l'ictus, terza cau- sa di morte e principale causa di disabilità degli adulti nei Paesi sviluppati si dedica Da- vid Hess, direttore del Dipar- timento di neurologia alla facoltà di Medicina del- la Geòrgia (Stati Uniti). Di fronte all'assenza di trat- tamenti efficaci (c'è solo un prodotto biotecnologi- co, che però deve essere assunto nelle prime ore dopo la crisi), la via della medicina rigenerativa of- fre prospettive nuove: «Nessuno ha dato risalto al fatto che nel dicembre dello scorso anno la Food and Drug Administration ha dato il via libera al pri- mo studio clinico (di fase 1) per l'ictus con cellule staminali (brevettate) che verranno testate su sei pazienti». «E nessuno dice che la ricerca sulle cel- lule staminali embrionali, non ha ancora alcuna prospettiva terapeutica, e per ora rischia solo di il- ludere i pazienti». t

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10 SABATO14 MARZO 2009

La crisi taglia gli spot. Rai: ora sacrificiROMA. La crisi finanziaria èpiù grave del previsto, incidesugli introiti pubblicitari e laRai è chiamata ad ulteriorisacrifìci. Pertanto occorretagliare il budget di altri 60-70milioni di euro nel 2009, cheandranno ad aggiungersi ai 110milioni già previsti quando afine 2008 sono stati rifatti iconti di previsione dell'aziendaradiotelevisiva pubblica. Loafferma il direttore generaledella Rai Claudio Cappon inuna lettera inviata a tutti idipendenti dell'azienda. Nellalettera si ricorda lo sforzo deivertici aziendali, nonostante «lacomplessa fase di transizionedel Cda», per continuare agarantire il ruolo di verticedella Rai nel panorama delle

televisioni pubbliche europee,ma allo stesso tempo si chiedeuno sforzo collettivo aziendaleper affrontare la crisi. Sforzoche sarà necessario tradurre in«sacrifici personali» suglistraordinari, le trasferte, ipremi e le maggiorazioniorarie. Sacrifici che dovrannoessere sostenuti «anche dalsistema dell'indotto» e dallavarie strutture aziendali «connuovi e più stringenti obiettividi contenimento della spesa».Anche se, ha tenuto asottolineare il dg giunto altermine del suo mandato, «laRai affronta la crisi con unaposizione finanziaria sana, unabuona solidità patrimoniale erisultati economici equilibratianche nel 2008».

La Consulta «spiega» il caso PetroniROMA. Il governo non puòrevocare il consigliere Rai di suanomina senza il parere positivodella Commissioneparlamentare di vigilanza. Equanto si legge nella sentenzadella Corte Costituzionale, il cuidispositivo era stato reso notoil mese scorso, che accoglie ilricorso della stessa Vigilanza neiconfronti dell'allora ministrodell'Economia Tommaso PadoaSchioppa e del premier RomanoProdi. La vicenda riguarda ilconsigliere di amministrazioneAngelo Maria Petroni, nominatodal ministero dell'Economia delprecedente governo Berlusconie revocato nel 2007 dal governoProdi. Una vicenda tutta politica(cambiando il consiglierePetroni cambiava il colore della

Quando Padoa Schioppagli revocò l'incarico causòl'illegittima menomazionedelle attribuzioniassegnate al Parlamento

maggioranza nel Cda Rai), che siè trascinata per mesi e si èconclusa col reintegro diPetroni per via amministrativa.In sostanza la Consulta sostieneche la decisione di PadoaSchioppa determinò «unaillegittima menomazione delleattribuzioni del Parlamento, ilquale agisce, in questa materia,per il tramite della Vigilanza».Secondo la Corte, quindi, «non

spettava al ministrodell'Economia, d'intesa colpresidente del Consiglio,richiedere di votarenell'assemblea degli azionistidella Rai la revoca di unconsigliere di amministrazionein assenza di previadeliberazione adottata dallaCommissione». Un filtro, quellodella Vigilanza, necessario pergarantire «il controllo delParlamento» ed evitare che laRai «venga gestita dal governoin modo esclusivo epreponderante». Unamotivazione che è stata accoltapositivamente dalsottosegretario alleComunicazioni Paolo Romani,dall'allora presidente dellaVigilanza. Mario Landolfi e

dall'ex ministro delleComunicazioni MaurizioGasparri, dal quale prende ilnome la legge di riforma delsistema radiotelevisivo. Legge inbase alla quale uno dei noveconsiglieri del Cda Rai vienenominato dal ministerodell'Economia in qualità diazionista di maggioranza. Dallasentenza, ha detto Romani,«esce confermata la bontàdell'impianto della Gasparri, edemerge chiara la vantazionenegativa dell'operato di PadoaSchioppa». Immediata la replicadel capogruppo del Pd inVigilanza Fabrizio Morri:«L esultanza è immotivata. Lasentenza riguarda la revoca diPetroni. Le distorsioni dellaGasparri restano». (R. Zan.)

I VALORIE L'IMPEGNO

li Patriarca è intervenutoieri all'incontro del Pdldi Riva del Gardae ad aprile parlerà

alla consulta delPUdc«La lettera del Papaè una lezione di umiltàanche per i politici»

II cardinale Angelo Scola,Patriarca di Venezia

Scola: nuova laicitàin una società plurale«I cattolici non si rassegnino cfflirrikvcmza»DAL NOSTRO INVIATOA RIVA DEL GARDA (TN)PAOLO VIANA

_ _ • a lettera del Papa è una# # B lezione di umiltà anchemm ^ B per i politici». Le pole-

miche sul caso Williamson appro-dano a Riva del Garda, dove ieri si èaperta con una relazione del Pa-triarca di Venezia l'assemblea di Re-te Italia. Il cardinale Angelo Scola,chiamato dai cattolici del Pdl a ri-flettere sul rapporto tra Chiesa e po-litica, dopo aver ricordato la dichia-razione «di intenso affetto collegia-le» dei vescovi italiani, ha usato pa-role drammatiche per chiudere il ca-so: meditate tutti, ma soprattutto ipolitici, ha detto, sulla lettera di Be-nedetto XVI «che non si para dietro

Intervento del cardinaledi Venezia all'assemblea4i Rete Italia del Pdl«Chi crede rendapubblicamente ragionedella fecondità socialedella propria fede»

ad un ruolo ma comunica se stesso.Tenete conto di cosa significa che unPapa si autoesponga in questi ter-mini».Tinte forti, insomma, per introdur-re una riflessione che e andata benoltre l'ambito politico per investireil rapporto tra la Chiesa e la società«plurale», alle prese con il meticcia-to e con il rischio del «nuovo ridu-zionismo». In questo scenario, Sco-la ha rivendicato ai cristiani uno spa-zio - «l'Italia ha il vantaggio di avereuna ricchezza di società civile, chealtri Paesi europei non hanno, an-che se a qualcuno non piace perchéal di là degli "ismi" del passato nonè facile ascoltare il popolo» - e allaChiesa un ruolo: «In una società plu-rale, tutti promuovano - ha chiesto- la configurazione di una sfera pub-

blica plurale e religiosamente qua-lificata, in cui le religióni svolganoun ruolo di soggetto pubblico, benseparato dall'istituzione statuale edistinto dalla stessa società civilebenché all'interno di essa». Insom-ma Stato, Chiesa e società distintesenza essere segregate. Quanto aicontenuti, ha parlato di una «nuovalaicità» che «individua nella societàcivile plurale lo spazio in cui tutti isoggetti incessantemente racconta-nola loro esperienza, in vista di unriconoscimento reciproco».Scola ha esortato i cristiani a un nuo-vo impegno politico, «la nuova ge-nerazione» invocata dal Papa, Ta-cendo di questa nuova laicità la chia-ve del dialogo con il resto della so-cietà: «Una nuova laicità che partedai beni spirituali e materiali che sia-mo chiamati a condividere con tut-ti, prima di affidarci alle procedurepattuite necessarie in uno stato didiritto per dirimere i conflitti, noncerto eliminabili, anzi in una societàplurale destinati a crescere». Quan-do le posizioni si divaricano, in-somma, invece di andare allo scon-tro in punta di diritto bisogna con-centrarsi sul contenuto, anche di-stinguendo tra i diritti «quali sonofondamentali, quali sono solo dirit-ti (e su questi quando è necessariosi può chiedere un sacrificio) e qua-li sono solo diritti presunti».Inquadrate le regole della nuova lai-cità, il Patriarca ha indicato le formeconcrete dell'impegno politico. Ar-chiviando il partito unico dei catto-lici, ha sottolineato che essi «non de-vono rassegnarsi all'irrilevanza» ma«concorrere al bene comune ren-dendo pubblicamente ragione del-la fecondità sociale della propria fe-de». L'obiettivo, ha indicato, e la «ri-cerca di un compromesso nobile,con il realismo di chi sa che non sida convivenza civile senza sacrifici».Insomma, «lo scopo non può esse-re la realizzazione della società per-fetta», per quanto, «operando in par-titi diversi, i laici cattolici dovrannopraticare il decisivo principio di di-stinguere nell'unità». Ossia, «non

dovranno perdere il senso della co-mune appartenenza ecclesiale emostrare che in necessariis (ci vuo-le) unitas» E «in dubiis (quando so-no in gioco questioni di principio)libertas. In ogni caso non farà venirmeno in omnibus càrìtas». La rifles-sione proseguirà il 24 aprile a Vi-cenza, dove il Patriarca parlerà allaconsulta cattolica dell'Udc.

IL CONVEGNO

Oggi parla FormigoniDopo gli "spunti" offerti dal cardinaleScola, I assemblea di Rete Italia a Rivadel Garda affronta oggi e domani legeometrie politiche del nascituro Pdl.Due sono i nodi e riguardano lanatura di quest'associazione dipolitici cattolici e la sua mission. Perquanto promossa da amministratorie parlamentari di estrazione "ciellina",Rete Italia ambisce ad essere più diuna "corrente cattolica" in seno alPdl. Il modello è quello del forum perpolitici cattolici e laici, con l'obiettivodichiarato di influenzare l'agenda delnuovo partito. I contenuti sono quelli"storici ' di quest'area politica:sussidiarietà, bioetica, famiglia... Lirichiamerà in mattinata il governatoredella Lombardia Roberto Formigonie ne parlerà anche il ministro deiWelfare Maurizio Sacconi, exsocialista, amico di Marco Biagi, chenon è l'unico ministro vicino a ReteItalia. Se per Franco Frattini, titolaredegli Esteri, che si confronterà inserata con il vicepresidente delparlamento europeo Mario Mauro, sipuò parlare di una reciproca stima, èpiù forte la liaison tra quest'area eMariastella Gelmini, ministrodell'istruzione e il GuardasigilliAngelino Alfano, che discuteranno diriforme con Raffaele Fitto, ministrodelle Regioni, e il sindaco di RomaGianni Alemanno. Poco dopo, ilvideomessaggio di Berlusconi e leconclusioni ai Formigoni.

Caso Battisti: il Brasile ora «raddoppia»Verso l'asilo per l'ex Nar Pierluigi BragaliaDA ROMA

S e il Brasile non vuoleridare all'Italia ilterrorista rosso

Cesare Battisti non è permotivi politici. E perdimostrarlo il ministrodella Giustizia Tarso Genrointenderebbe dare asiloanche all'ex Nar PierluigiBragaglia, detenuto da unanno a San Paolo, per ilquale l'Italia ha già chiesto1 estradizione.A indicare il nome dell'exmilitante neofascista è ilquotidiano O Globo che daun nome al terrorista neroindicato dal guardasigilli

brasiliano l'altroieri alledue commissioni delSenato. Bragaglia, 50 anni,è stato arrestato il 5 luglio2008 vicino San Paolo,dopo 26 anni di latitanza.Pochi giorni dopo l'Italiane aveva chiestol'estradizione al Supremotribunale federale. Devescontare 13 anni per bandaarmata, sequestro dipersona, rapina,detenzione di armi. Genrodichiara di non avere«alcun pregiudizio» verso ilgoverno italiano: non è luia cercare di influire sul casoBattisti, come invece «stacercando di fare» il

ministro della DifesaIgnazio La Russa.«Abbiamo grande rispettoper la magistraturabrasiliana - replica LaRussa - ma non per ladecisione presa in sedepolitica» dal ministro dellaGiustizia che lo considera«un rifugiato politico». Ilegali dell'ex terroristaintanto ne hanno chiesto lascarcerazione perché i suoicrimini sarebbero infattiprescritti. Ma il procuratoregenerale ha chiesto il«carcere preventivo»finquando il tribunale nonsi sarà pronunciato.

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Staminali da placenta, esperti a Brescia:«Si va verso sperimentazioni cliniche»DAL NOSTRO INVIATO A BRESCIAENRICO NEGROTTI

Brescia è la culla della placenta. L'efficace im-magine che un congressista ha proposto alsecondo Workshop internazionale sulle cel-

lule staminali derivate dalla placenta, ben delineail ruolo di prima fila che il Centro di ricerca «Euge-nia Menni» di Brescia si è ritagliato in questo gene-re di studi nel corso degli ultimi anni. E Omelia Pa-rolini, direttrice del Centro che fa parte della Fon-dazione Poliambulanza, sottolinea i passi compiu-ti nella ricerca mondiale sulla cellule staminali neltempo trascorso dal precedente workshop, che sisvolse sempre a Brescia nel 2007: «Due anni fa ilcentro dell attenzione era trovare un terreno co-mune, definizioni e protocolli condivisi, e si stu-diava il potenziale delle cellu-le staminali tratte dalla pla-centa principalmente in vitto:fu una sorta di prima confe-renza di consenso tra i ricer-catori di tutto il mondo impe-gnati in questo campo di ri-cerca relativamente nuovo.Oggi che ci ritroviamo siamoun passo avanti: ci sono i pri-mi risultati delle sperimenta-zioni in vivo su animali e siguarda già a possibili speri-mentazioni cllniche. Noi ab-biamo trovato che nei topi le staminali della pla-centa riducono la fibrosi polmonare». Accanto aquesti risultati, gli esperti riuniti a Brescia hannoun'altra convinzione: oltre che ragioni etiche, ci so-no ragioni scientifiche per preferire l'utilizzo di cel-lule staminali da tessuti adulti, quali sono le cellu-le della placenta.

Ne sono convinti i rappresentanti dei numerosigruppi di ricerca presenti al workshop, che ven-gono da tutto il mondo: non solo italiani, ma an-che da Stati Uniti, Cina, Germania, Svizzera, Au-stria, Regno Unito, Francia, Belgio, Israele, India.E lo dimostrano i lavori sulle diverse aree in cui sistanno studiando le possibili applicazioni delle

Parolini (Poliambulanza):abbiamo verifìcato che nei topiqueste cellule hanno l'effettodi ridurre la fibrosi polmonareII neurologo Usa Hess:approvato dalla Fda il primotrial di fase I per l'ictus

staminali da placenta: malattie infiammatorie,neurologiche, cardiovascolari, epatiche, lesioni delmidollo spinale.Ai possibili impieghi delle staminali da placenta nel-le malattie delfegato si dedicaStephenStromall'U-niversità di Pittsburgh (Stati Uniti) : «Sono facilmentereperibili e non presentano generano tumori comequelle embrionali». Il suo collaboratore, l'italianoFabio Marenghi, aggiunge: «Crediamo che questecellule arriveranno m clinica presto, prima delle cel-lule embrionali e delle Ips. Adesso lavoriamo alladifferenziazione delle staminali della placenta pertrasformarle in cellule del fegato. Ma sarà possibileusarle anche per testare farmaci».Aggiunge Francesco Alviano (che lavora al Diparti-mento di Embriologia all'Università di Bologna conGian Paolo Bagnara) : «Dal punto di vista biologico,

le cellule della placenta sonovicine a quelle embrionali perla loro origine. Hanno anche ilvantaggio di essere facilmen-te disponibili e non hanno u-na maggiore efficienza dellecellule provenienti dagli adul-ti».Alle malattie neurologiche, ein particolare l'ictus, terza cau-sa di morte e principale causadi disabilità degli adulti neiPaesi sviluppati si dedica Da-vid Hess, direttore del Dipar-

timento di neurologia alla facoltà di Medicina del-la Geòrgia (Stati Uniti). Di fronte all'assenza di trat-tamenti efficaci (c'è solo un prodotto biotecnologi-co, che però deve essere assunto nelle prime oredopo la crisi), la via della medicina rigenerativa of-fre prospettive nuove: «Nessuno ha dato risalto alfatto che nel dicembre dello scorso anno la Foodand Drug Administration ha dato il via libera al pri-mo studio clinico (di fase 1) per l'ictus con cellulestaminali (brevettate) che verranno testate su seipazienti». «E nessuno dice che la ricerca sulle cel-lule staminali embrionali, non ha ancora alcunaprospettiva terapeutica, e per ora rischia solo di il-ludere i pazienti».

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