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Open publishing: choices, bolts and nuts Antonella De Robbio SciComm Master in Comunicazione delle Scienze Padova, 16 ottobre 2015 Aula Jappelli dell’Osservatorio Astronomico di Padova Hashtag per il live tweeting: #SciPar

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Open publishing:choices, bolts and nuts

Antonella De Robbio

SciCommMaster in Comunicazione delle Scienze

Padova, 16 ottobre 2015Aula Jappelli dell’Osservatorio Astronomico di Padova

Hashtag per il live tweeting: #SciPar 

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Una veloce panoramica• I paradossi del sistema attuale e il modello Open Access per una

scienza aperta• Scienza aperta come questione sociale: flussi di processo che

mutano• Significato di Open Publishing• Politiche editoriali in un mercato che si evolve: i modelli

economici • Open Access journals• Open Access monographs and textbooks• Le differenti vie dell’accesso aperto: verde, oro, rosso e nero• Trappole e tranelli tra editoria di vanità e editoria fraudolenta• La questione della qualità nei processi di peer-review• Gestione dei diritti: autori, editori, soggetti di mercato e utenti• Piattaforme tecnologiche e impatto bibliometrico

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• In primo luogo, la pubblicazione «aperta» aumenta la diffusione dei lavori di ricerca, aumentando l'impatto della ricerca (numero di citazioni, reputazione, visibilità, etc.).

• Consente un maggiore controllo del proprio lavoro, per esempio, distribuendo il lavoro a colleghi, studenti senza costi aggiuntivi, tramite una gestione consapevole dei diritti d’autore (copyright)

• Il Self-archiving permette al vostro lavoro di essere accessibile prima di essere ufficialmente pubblicato, aumentando le citazioni nel web 2,0

• Riduce i costi per gli studenti per accesso e fruizione di materiali didattici e di ricerca

Vantaggi per AutoriIstituzioneUtenti eCollettivitàPiccoli editori

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L’apertura della scienza nasce entro comunità di conoscenza informali come norma sociale

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• di non considerare i ricercatori come vittime del sistema perverso del publish or perish, ma come corresponsabili insieme ad editori e decisori istituzionali, con un grado di responsabilità maggiore per lo meno rispetto agli editori che non fanno altro che adattarsi alle richieste delle comunità scientifiche.

• Un atteggiamento vittimistico risulta una scusa per non fare nulla, quando sono proprio gli autori – soprattutto se accademicamente affermati – che, reagendo al sistema, potrebbero cominciare a cambiare le cose.

Cameron Neylon – sostenitore della scienza aperta – suggerisce nel suo blog 

Mancanza di comprensione del punto di vista degli altrihttp://cameronneylon.net/

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Open publishing or Open access publishing?

Pubblicare ad accesso aperto significa fornire contenuti gratuiti on-line per i lettori, tramite modelli finanziari che permettano nuove forme di distribuzioni digitali gratuite. Finora, la maggior parte dell’editoria ad accesso aperto si è focalizzata nel campo della riviste scientifiche, ma stanno emergendo esperienze di editoria Open Access per monografie e libri di testo.L’Open Access è un mezzo per fornire contenuti agli utenti, non un modello di business. Una varietà di modelli di business sono impiegati dagli editori che hanno adottato Open Access come una forma di distribuzione.

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Open Access: possiamo definirlo un modello?

• Pubblicare ad accesso aperto significa fornire contenuti gratuiti on-line per i lettori, supportando operazioni da modelli finanziari che permettono una distribuzione digitale gratuita. Va premesso che il concetto «gratuità» è diverso da «libero». 

• Il modello Open Access NON è un modello economico ma un modello di distribuzione

• Non possiamo parlare di modello economico unico per l’OA• Tra i due estremi – tradizionale e OA - vi possono essere differenti e

numerose variazioni pratiche e sperimentali. • Al momento attuale i modelli economici esistenti sono ancorati al

modello tradizionale a stampa in quanto il valore della catena è quello tipico del modello tradizionale.

• Per tale ragione ad oggi il modello Open Access «puro» ha avuto una penetrazione nel mercato che non supera il 15% nel settore dell’editoria scientifica.

• La maggior parte delle pubblicazioni OA si riferisce al mondo STM e comunque ai periodici

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I modelli di business per ebook• sponsor pubblicitario (in varie forme), dalla vendita di spazi pubblicitari, anche con

banner posizionati sul sito o solo su alcuni capitoli o su parti del testo• sottoscrizioni di tipo collaborativo, prevede la partecipazione delle istituzioni

alla condivisione dei costi di produzione di un e-book o di una collezione di e-book• sovvenzioni incrociate, modello che prevede di finanziare le pubblicazioni OA dai

profitti derivanti dalle pubblicazioni non-OA, in una specie di variante del modello duale

• crowdfunding: processi di finanziamento dal basso che mobilitano persone e risorse • modello duale usato dalla maggior parte degli editori OA che prevede una versione

digitale e una Print on Demand (PoD)• open access temporaneo: offre accesso libero a un titolo o una collezione, ma solo

per un periodo limitato, scaduto il quale l’accesso diviene a pagamento, o in altri casi per brevi periodi entro l’anno. È un modello tipicamente per e-book

• modello con servizi a valore aggiunto: editoria emergente tipicamente rivolta ad autori di e-book con servizi digitali verso telefonia e dispositivi di delivery mobili.

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3374 Academic peer-reviewed books from 120 publishers

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Modelli per University Press• modello basato su una dotazione di budged a monte entro la

quale l’editore, solitamente una University Press, programma il suo catalogo annuale

• modello basato su sussidi istituzionali: è una variante del modello a dotazione, in quanto il sussidio accordato dall’istituzione può essere a parziale o intera copertura delle spese e/ diretto o indiretto in quanto può prevedere non solo l’erogazione di un finanziamento in danaro, ma facilities, fornitura di attrezzature, personale. È un modello usato non solo dalle University Press, ma anche dei Centri di Ricerca, delle biblioteche, delle società scientifiche, delle fondazioni, delle organizzazioni di vario tipo (profit e non-profit) e delle agenzie governative.

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Open Journal SystemsOpen Monograph PressOpen Conference SystemsOpen Harvester Systems

Piattaforme tecnologiche per editoria

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http://ec.europa.eu/research/science-society/pdf/scientific-publication-study_en.pdf

80% del mercato è in mano a una decina di grossi editori multinazionali

Drenaggio di finanziamenti dal pubblico a queste poche società private, con bilanci floridi nonostante la crisi e piani finanziari che dichiarano «utili» per il 30-40%

Le biblioteche delle università pagano oltre la metà dei loro budged ai tre oligopoli editoriali Elsevier, Springer e Wiley [vedi indagine 2006 UE]

Indagine 2006

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L’Incremento dei prezzi per accesso online ai periodici dei maggiori editori è stato negli ultimi sei anni pari al 145%, con alcuni periodici che sono arrivati a costare $40.000.

15,000 autori accademici si sono uniti all’iniziativa di Tim Gowers [sito Il Costo della Conoscenza] joined a boycott of Elsevier, per protestare contro l’editore olandese, multinazionale tra i 100 footsie che detiene un grossa fetta del mercato editoriale scientifico.FTSE 100 - acronimo di 'Financial Times Stock Exchange' - l’indice azionario delle 100 società più capitalizzate quotate al London Stock Exchange. (joint venture con il Financial Times)

Il sistema è assurdo e i costi insostenibili, la ricerca viene terribilmente danneggiata, dicono ad Harvard. Un anno di abbonamento a The Journal of Comparative Neurology è pari a 300 libri.

La risposta è l’Open Access, ma servono POLICY CHIARE. Per questo Harvard da anni ha adottato policy per l’OA per il controllo del copyright.

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Commercial Publishers and High Cost of Access

While students struggle to afford access to crucial journals, the largest publishers continue to make profit margins at and in excess of 30%

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Modello tradizionale basato su abbonamento2014 Annual Financial Report  Elsevier

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Le due vie dell’OAVia verde: autoarchiviazione in repository aperti a carattere istituzionale o disciplinare: l'autore deposita la versione (preprint, AAM o editoriale), in accordo con le clausole sottoscritte nel contratto editoriale

Via aurea: pubblicazione di articoli su riviste ad accesso aperto•garantiscono la peer review•adottano un modello economico improntato a criteri di liberalità: i testi sono accessibili liberamente e gratuitamente a tutti; •i costi di pubblicazione, quando richiesti, sono coperti da una quota versata dall'autore o dall'istituzione di appartenenza; DOAJ – Directory of Open Access Journals

300 italiane1/3 delle richieste viene respinto

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Cosa distingue la via verde dalla via aurea?

Developing the first Open Peer Review Module for Institutional Repositories

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Non è oro tutto quel che luccica!Attenzione alla via rossa: APC Article Processing Charge…

non è via gold ma si tratta di un modello economico messo in campo dagli editori tradizionali per rispondere alle recenti politiche OA del governo UK… riviste ibride: problema double dipping!

Attenzione alla via nera: l’insidioso fenomeno dell’editoria predatoria che, strumentalizzando l’Open Access, mira a creare un mercato parallelo: si trovano così accomunati dall'etichetta "OA" modelli economici editoriali alle volte innovativi/interessanti, altre volte che rasentano la truffa.

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Attenzione al problemadel versioning!

via rossa!

via verdevia nera: editoria predatoria

via aurea

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Un migliaio di editori acconsentono all’uso del layout editoriale (PDF)di cui 932 senza condizioni!

41 editori italianidi cui 33 permettono OA

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Articolo chiuso entro il New England of MedicinePer il riuso serve autorizzazione a CCC

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La via rossa!

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quanto gratuito (costi)quanto aperto (copyright)•OA rappresenta oggi il 10%-20% di tutti gli articoli pubblicati•OA triplicherà il fatturato entro il 2017•author-paid, APC fonti di reddito + 32,8% nel 2013•Nonostante il trend positivo l’OA rappresenta solo 2,3% del fatturato globale dell’editoria scientifica

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• Nella comunicazione scientifica è fenomeno recente: author-pay stampa/pubblicazione di poche centinaia di copie, acquisto in anticipo di un numero determinato di copie.

• Nell’editoria accademica il meccanismo è subdolo e strumentalizza l’Open Access:– contatti personali di autori via mail da parte di– società di servizi editoriali che si configurano come for-profit

companies offrendo servizi personalizzati a – “categorie di autori accademici”, solitamente giovani

ricercatori, o dottorandi, solleticando il senso di autopromozione personale

• Si tratta di falso Open Access, editori che strumentalizzano l’OA e che operano attraverso forme di spam via mail, contattando autori, e agendo ai limiti dello scam.

• si stanno configurando modelli di impresa editoriali che pur presentando non poche ambiguità, creano scenari complessi che richiederebbero un monitoraggio in termini di qualità di tutto il processo, e non solo dei contenuti. Nuovi modelli economici emergenti?

Vanity Publishing: Scam or Spam?

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Non sempre l’editoria di vanità richiede pagamento, ma fa leva su altre dinamiche.  Usa modelli di business che non prevedono la peer review senza garantire qualità.Gli autori sono contattati via mail con forme di spam ai limiti dello scam. Questi editori - spesso affiliati con sede in altri paesi orientali -tentano di circuire giovani autori chiedendo loro le tesi di dottorato che già si trovano disponibili per venderle via rete e e lucrare su ignari utenti.La richiesta di cessione di diritti può comportare problemi successivi. Pubblicare con questi editori mette può compromettere la reputazione dell'autore.

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Anche nel vecchio modello esistono…

• Frode scientifica: presentazione di dati falsi– http://www.attentiallebufale.it/qualita/pillole.html

• Numerosi casi di falsi lavori generati da motori specializzati e accettati da peer-review di prestigiosi comitati scientifici di riviste o di convegni internazionali (es. SciGen MIT)

(caso paper fasullo a nome Rohollah Mosallahnezhad Cooperative, compact algorithms for randomized algorithms uscito in rivista Elsevier Applied Mathematics and Computation 2007)

• Ritrattazione di articoli che avevano passato il referaggio scientifico di comitati editoriali di rivista e società scientifica poi rimossi per questioni di «convenienza politica»

(caso Elsevier 11 settembre 2011 rimozione del paper dell’immunologo Arnaiz-Villena)

• Withdraw di articoli rimossi per plagio scoperto successivamente(caso nel 2003 Elsevier's Vanishing Act: To the Dismay of Scholars, the Publishing

Giant Quietly Purges Articles from Its Database)

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Peer review: revisione dei pari• Nell'ambito della comunicazione scientifica la selezione degli articoli

degni di pubblicazione avviene tramite revisione dei pari o paritaria (in inglese chiamata peer review), cioè una valutazione fatta da specialisti.

• La peer review, tipica del mondo accademico, implica l’impiego, da parte dell’organismo che esegue la valutazione, di valutatori esterni all’istituzione da valutare e, il giudizio dei pari, risulta tutt’oggi il più importante dei dati che permettono una valutazione significativa della qualità.

• La peer review nacque nel 1665 con le Philosophical transaction della Royal Society of London e fu scelta come meccanismo per l'allocazione delle risorse per il finanziamento alla ricerca nei Stati Uniti negli anni tra il quaranta e il cinquanta.

• La peer review è nata assieme ai periodici scientifici e non è priva di critiche (vari progetti di perfezionamento): è un processo lento proprio perché deve essere accurata

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Peer review: revisione dei pari• L'anonimato e l'indipendenza

dei revisori hanno lo scopo di incoraggiare critiche aperte e scoraggiare la parzialità nelle decisioni sul finanziamento e la pubblicazione.

• Un altro problema della revisione paritaria è il costo, ma i revisori non vengono pagati

• Le agenzie di finanziamento usano questo metodo per selezionare le proposte ricevute e assegnare i finanziamenti alle ricerche.

• Costringe gli autori ad adeguarsi agli standard della loro disciplina.

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Con l'avvento del Web e dell'editoria digitale Open Access, il modello tradizionale è stato fortemente modificato: il meccanismo di revisione è diventato aperto, dialogico e meno autoreferenziale (valutazione aperta anche ai non accademici). Questo nuovo modello è in evoluzione e attualmente presenta aspetti controversi riguardo alla qualità del meccanismo di revisione

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Social Peer-review• Nella social peer review (o open peer-review) il controllo qualitativo viene

prevalentemente svolto dopo la pubblicazione (ex-post) attraverso strumenti digitali quali blog, wiki, social bookmarking websites. Ad esempio la rivista peer-reviewed PLoS ONE, nata nel 2006, è stata concepita come un grande contenitore di contenuti scientifici nel campo medico e consente ai lettori (previa registrazione) di esprimere in rete un voto per ogni singolo articolo pubblicato.

• PLos ONE riesce a completare la revisione/ accettazione di un nuovo articolo (non sperimentale) dopo solo 4 giorni dalla ricezione, accelerando la sua diffusione, arrivando a oltre 1000 visualizzazioni in 30 giorni! (Nota: per articoli che richiedono competenze che gli esperti interni non possiedono i tempi medi di peer review sono di alcuni mesi)

• Un esempio di social peer review è quello della piattaforma PaperCritic che consente a chiunque, previa registrazione, di commentare documenti scientifici http://www.papercritic.com/

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Are there alternatives to peer review?http://blogs.biomedcentral.com/bmcblog/2014/04/28/are-there-alternatives-to-peer-review/

• Open peer review• Avoiding re-review • Peer review of peer review • Decoupling peer review • Sharing peer reviews • Collaborative peer review• Crediting peer review • Mentoring peer review• Post-publication peer review

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La varietà di forme di Peer-reviewhttp://neurodojo.blogspot.it/2014/04/the-varieties-of-peer-review.html

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Quanto è attendibile la peer-review?

• La soggettività dei recensori non è eliminabile. • I revisori possono essere influenzati positivamente e

negativamente da diversi fattori estranei alla qualità del materiale da esaminare (studi critici del Journal of the American Medical Association e del BMJ).

• La discriminazione nella revisione paritaria esiste nella sopravvalutazione di autori noti o "protetti" da istituzioni prestigiose, ma anche nelle differenze geografiche o di sesso

• Possono esservi discriminazioni causate da un conflitto di interesse o da bias (distorsioni causata dal pregiudizio verso un punto di vista o un'ideologia o altre forme di bias).

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Gli abusi nella peer-review sono numerosi e rilevanti. Nel 1999 è stata fondato da un gruppo di redattori il COPE Committee on Publication Ethics): oltre 500 casi segnalati dal COPE.

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i 100 papers???

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http://scigendetection.imag.fr/main.php

120 papers h-index = 94

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Le buone prassi europee, guideMa non basta … Non è un compito facileServe un organo di controllo

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Uso di metriche ingannevoli (26): aziende che calcolano «fattori di impatto» contraffatti generando metriche che poi gli editori predatori utilizzano nei loro siti web per ingannare studiosi e giovani ricercatori inviando e-mail spam con informazione su metriche facendole passare per «legittime»

Riviste con siti fasulli (30): riviste fasulle per le quali qualcuno ha creato un sito web contraffatto, rubando l’identità di riviste note e strumentalizzando l’open access e il modello Author-pay.Siti web di riviste cartacee che non hanno corrispettivo digitale

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Criteri per individuare metriche “ingannevoli”

• Il sito web non è trasparente sulle metriche che usa e fornisce informazioni scarse sulla propria identità e ubicazione. Non è chiaro chi operi dietro al sito e quale sia la sua esperienza. Mancano inoltre informazioni economiche.

• L’inclusione delle riviste nella loro lista è a pagamento• I valori bibliometrici per la maggior parte delle riviste aumenta di anno in anno• La compagna usa Google Scholar come database di riferimento per il calcolo delle

metriche (Google Scholar non seleziona a priori, ma nel suo database sono indicizzati anche editori e periodici predatori)

• La metrica usa il termine “impact factor” nel nome.• La metodologia per il calcolo del valore è artificiosa, non poggia su basi scientifiche e

non è originale.• La compagnia esiste al solo scopo di guadagnare soldi da riviste di discutibile

reputazione e dubbia qualità, che dicono di usare la via aurea strumentalizzando l’OA• La compagnia viene pagata da editori predatori per assegnare a riviste discutibili alti

valori bibliometrici fasulli di modo da presentarle a ignari giovani studiosi come prestigiose di modo che si incrementino le sottomissioni di articoli e perciò i guadagni dell’editore predatore (che si spaccia per Gold)

• In alternative la compagnia è una copertura per editori esistenti e assegna valori bibliometrici fasulli ai propri periodici.

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Hijacked Journals

Falso Originale

Sito editoriale confuso e poco chiaroNon sono evidenti membri comitato Editoriale. Pre-views, PDF a pagamento

Evandero AgazziUniversità di [email protected]

CondirettoreMarco BuzzoniUniversità di [email protected]

Uso di marchi ingannevole

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http://www.internationalcardiologycongress.com/ora la pagina è stata rimossa

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5 mesi di inchiesta: risultati su Science Editoriale di Wei Yang Research Integrity in China

Science 29 November 2013 http://www.sciencemag.org/content/

342/6162/1035 http://www.sciencemag.org/content/

342/6162/1019.full

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Un ulteriore fenomeno inquietante• sta fiorendo un mercato nero cinese delle pubblicazioni

scientifiche • in 10 anni il numero degli studi made in China pubblicati ogni anno

sulle riviste internazionali è quintuplicato, passando da 40.000 a quasi 200.000– Da una parte ci sono ghostwriter e gruppi di ricerca disposti a

cedere i propri dati sperimentali. – Dall’altra ricercatori poco etici disposti a pagare fino a 26.000 $

(che recuperano grazie ai finanzimenti) per sottoscrivere un articolo  che poi viene pubblicato su prestigiose riviste con IF e coperte dai database citazionali

– In mezzo i broker, che attraverso blog e chat offrono un campionario di lavori belli e pronti a cui mancano solo le firme degli autori.

• Un reporter di Science ha finto di essere uno scienziato interessato a comprare una ricerca in via di pubblicazione sull’International Journal of Biochemistry & Cell Biology, una testata del gigante dell’editoria scientifica Elsevier. Dopo qualche settimana l’articolo è uscito realmente con la lista degli autori rimaneggiata.

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QOAM: Quality Open Access Markethttps://www.qoam.eu/

• Servizio innovativo e tecnologico per valutare la qualità del sistema peer-review di un periodico Open Access

• la comunità accademica fornisce le informazioni e si costruisce la classifica

• QOAM fornisce i mezzi tecnologici tramite un sistema ScoreCard

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6 requisiti da osservare per proporre una rivista a DOAJ9 ottobre, 2015 dal blog di Andrea Marchitelli

http://andreamarchitelli.it/actual/2015/10/09/doaj-criteri-selezione/

• I full text degli articoli devono essere tutti liberamente disponibili ad accesso aperto (no embargo)

• Una URL per ogni sito, un sito dedicato per ciascuna rivista

• Presenza di ISSN• Qualità della home page e struttura del sito• Direttore e comitato scientifico• Controllo di qualità e linee guida per gli autori

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Think. Check. Submit è una nuova iniziativa portata avanti da ALPSP, DOAJ, INASP,ISSN, LIBER, OASPA, STM, UKSG e da singoli editori, http://thinkchecksubmit.org/La sua finalità è fornire un elenco di indicatori di qualità che possono aiutare a identificare se una rivista è scientificamente di qualità per evitare di finire nelle trappole dei predatory publishers. Nasce a seguito di uno studio con dati e informazioni su riviste predatorie, in aumento (circa 8000) pubblicate prevalentemente Asia e Africa, paesi dai quali provengono anche 3/4 degli autori, dove vi è una forte pressione a pubblicare su riviste internazionali a cui non segue alcuna attività di controllo e di valutazione da parte delle istituzioni. Lo studio è consultabile "http://www.biomedcentral.com/1741-7015/13/230"

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