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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI CAGLIARI 2) Codice di accreditamento:NZ03599 3) Albo e classe di iscrizione: REGIONE SARDEGNA 3°

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO

DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

PROVINCIA DI CAGLIARI

2) Codice di accreditamento:NZ03599

3) Albo e classe di iscrizione: REGIONE SARDEGNA 3°

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CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

MAGHINO IL CUCCHIAINO

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: ASSISTENZAArea Intervento: MINORICodifica A 02

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Gli asili nido pubblici rivestono grande rilevanza sociale in quanto, servizi per l'infanzia accessibili e di buona qualità, contribuiscono a conciliare in modo rilevante vita familiare e lavorativa e quindi a promuovere una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e migliorare la qualità della vita delle famiglie. La disponibilità di servizi per l'infanzia può fornire una risposta importante ai tassi di natalità decrescenti, abbassando il costo della gravidanza in termini di prospettive di carriera sul mercato del lavoro. Ma i servizi per la prima infanzia vanno letti anche secondo una prospettiva pedagogica e sociale, in base alla quale essi non rappresentano più solo una soluzione per la custodia e la cura del bambino, ma piuttosto un contributo al suo sviluppo ed alla sua integrazione socio economica.

Dati di riferimento dell’area di intervento e territoriali Come ci dice l'Atlante demografico della Città di Cagliari, redatto dal Comune nel 20 Il sulla base dei dati dell'ultimo censimento, la crescita naturale della popolazione della provincia di Cagliari è in continuo, seppur altalenante, calo arrivando nel 2011 a - 4,08, con un tasso di natalità di 5,88.La fascia di età tra i O e 2 anni, quella maggiormente interessata ai servizi nido, comprende 2960 bambini (95 % in meno rispetto al 200l e l' l,89 % della popolazione cagliaritana). Tra le cause della bassa natalità, al primo posto oltre a motivi generali di carattere economico e di insicurezza sul futuro personale, anche la carenza di strutture educative di accoglienza sebbene considerate di maggiore importanza in quanto necessario supporto alla fase di primo "distacco" del bambino dai genitori e per il suo sviluppo evolutivo. Tale carenza nell' area cagliaritana è un dato ormai storico e consolidato come dimostrano le ricerche e le rivendicazioni delle famiglie e il sempre alto numero di domande presentate alle Amministrazioni Comunali dell'area intorno al capoluogo. Di tali richieste gran parte sono destinate ad essere dirottate verso strutture private, gravando sensibilmente sui bilanci familiari e, spesso, sui risultati educativi dei bambini.

Offerta di servizi presente nell'area di riferimentoUn'indagine nazionale di Cittadinanza Attiva ci dice che nel complesso la città di Cagliari

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si pone al di sotto la media nazionale (146) per quanto riguarda il rapporto copertura / potenziale utenza al 13,6 % in quanto la somma dei posti disponibili negli asili non arriva a 600 su una potenziale domanda di oltre 3 mila bambini. Di gran lunga sotto la media anche l'indice di flessibilità oraria negli orari di apertura degli asili nido comunali e convenzionati che non va mail oltre le 16 pomeridiane. Paradossalmente la città è in testa invece nella classifica per numero di educatori: oltre il 90 % nel rapporto 1/100 utenti dovuto al gran numero di diplomati e laureati provenienti dagli studi dell' educazione, l'assistenza e la formazione. Cagliari si attesta comunque tra le 10 città italiane meno care nella spesa media (133 euro) a carico delle famiglie. In città esistono 5 asili comunali e 21 asili convenzionati gestiti da privati, tutti con limitazioni per quanto riguarda le età dei bambini e gli orari di chiusura che non vanno oltre le 16.

STRUTTURE COMUNALINidi d'infanzia comunali età 3 /36 mesi

1. La Baia dei Delfini, Via Schiavazzi, orario: 7.45 - 15.00 2. La Filastrocca, Via Watt - Pirri, orario: 7.45 - 15.00 3. Il Girasole, Via Crespellani, orario: 7.45 - 15.00 4. Il Mondo dei Piccoli, Piazza Pitagora, orario: 7.30 - 16.00 5. L'erbavoglio, Via Premuda, orario: 7.30 - 16.00

STRUTTURE CONVENZIONATE

Nidi d'infanzia età 3/17 mesi e 12/17 mesi, Orario: 7.30 - 16.00 1. L'Accademia dei Piccoli, Via Valsugana 2, dai 3 ai 17 mesi 2. Il Birichino, Via Ticino 13, dai 12 ai 17 mesi 3. L'Infantes, Via Rossini 64, dai 12 ai 17 mesi 4. Il Regno delle Favole, Via Newton, dai 3 ai 17 mesi 5. Crescere Insieme - I Pini, a Monsignor Cogoni, i 12 ai 17 mesi 6. Istituto Sacro Cuore, Via Macomer 29, dai 3 ai 17 mesi 7. Bim Bum Bimbo, Via Nuoro lO, dai 3 ai 17 mesi 8. Il Vascello Volante, Via Alziator 29, dai 3 ai 17 mesi 9. Baby in Giardino, Via Lanusei 27, dai 12 ai 17 mesi 10. Piccole Meraviglie, Via Percalli, dai 3 ai 17 mesi

SEZIONI SPERIMENTALI ETÀ 18/36 MESI, Orario: 7.30 - 16.001. Madonna del Carmine, Via Malta 28 2. Marina e Stampace, Via Baylle 76 3. San Giuseppe, Via San Giorgio 6 4. Carlo Felice, Via San Giacomo 111 5. Medaglia Miracolosa, Piazza Medaglia Miracolosa 6. Infanzia Lieta, Via Lai 20 7. Umberto e Margherita, Via Martini 17 8. Buon Pastore, Via San Benedetto 7 9. Istituto Sacro Cuore, Via Macomer 10. Baby Club, Via Ponchielli 27 11. Il Pulcini, Via Is Mirrionis 84

E' in via sperimentale, a cura del Comune di Cagliari, il Servizio in contesto domiciliare, ovvero il Micronido a domicilio, ma esclusivamente per l'età dai 3 ai 17 mesi. E' un

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servizio con le caratteristiche pedagogico/curricolari dell' asilo nido, ma in gruppi di 3 o 4 bambini. Si svolge in civili abitazioni messe a disposizione dai genitori interessati e quindi in un ambiente familiare e domestico. Consente al bambino un'esperienza strutturata ricca di stimoli, in un ambiente familiare attraverso l'interazione con l'educatore ed altri bambini. Le famiglie che intendono usufruire del servizio si accordano fra di loro su orari e domicilio. Il servizio garantisce solo 6 ore giornaliere ma con orari flessibili concordati con le famiglie per 5 giorni alla settimana. L'Asilo Nido dell' Amministrazione Provinciale di Cagliari è riconosciuto come struttura di eccellenza nell' ambito di quelle di accoglienza ed educative per i minori da O a 3 anni come dimostrano le domande di ammissione che annualmente pervengono (82 nel 2012). L'attuale struttura è stata ereditata dal Brefotrofio del disciolto Ente OMNI. Resta traccia di tale vocazione assistenziale nella priorità dell' accoglienza, prevista nel vigente Regolamento del Nido, a favore dei minori non riconosciuti o di minori riconosciuti ma privi di un nucleo familiare definito e in condizioni di disagio economico. Vengono altresì accolti con preferenza, in conformità alle vigenti normative, i minori portatori di handicap e i figli di cittadini stranieri in regola con le norme in materia di permesso di soggiorno. Dal 2004 il Nido opera come Nido Aziendale per i figli dei dipendenti, quantificati nell' A.S. in corso in 20 unità lasciando il resto dei posti disponibili, circa 40, alle necessità del territorio. La struttura ospita oggi 60 minori, seguiti da personale professionalmente qualificato e in numero rispettoso del rapporto educatore/minori stabilito nel vigente Piano Socio Assistenziale predisposto dalla Regione Sardegna: 1 a 4 per i lattanti (fino a 18 mesi) ed 1 a 8 per i divezzi (fino a tre anni). Per i portatori di handicap il rapporto viene deciso di volta in volta, tenendo conto delle indicazioni della struttura sanitaria curante. Nell'anno scolastico 2012/2013 sono stati accolti 6 bambini portatori di handicap di cui 6 con un rapporto educatore-bambino 1: 1 e 1 bambino in rapporto 1:3. Il rapporto numerico adottato rispetto ai bambini normodotati è inferiore rispetto a quello previsto dalla legge regionale e dal regolamento di attuazione in modo da garantire la sostituzione del personale in caso di assenze grazie all' apporto delle colleghe assegnate alla stessa sezione. I minori figli di immigrati ammessi al Nido sono 6. L'ingresso all'Asilo Nido è subordinato all'inserimento in una graduatoria, redatta annualmente in base a criteri che privilegiano le famiglie che lavorano in condizioni di pendolarità da/verso Cagliari o che risiedono in Comuni privi di Asili Nido. Gli utenti partecipano alle spese di gestione con una retta mensile. La contribuzione è rapportata al reddito del nucleo familiare, calcolato secondo i parametri ISEE. E' prevista la totale esenzione per le famiglie che versano in situazioni di particolare disagio economico e non potrebbero altrimenti usufruire di altre strutture né pubbliche né private. In base al personale a disposizione, il servizio ordinario può essere garantito esclusivamente al mattino; orario ritenuto insoddisfacente dai genitori costretti a orari lavorativi pomeridiani. L'utenza è rappresentata per la quasi totalità da genitori lavoratori e, anche per l'assenza di una rete parentale, è diffusa la richiesta di un ampliamento dell'orario di accoglienza dei minori in orario pomeridiano. Sin dal 2007, con il progetto Più Tempo per i bambini, l'inserimento dei volontari del servizio civile ha consentito complessivamente a 88 bambini di partecipare alle attività pomeridiane del Nido garantendo l'estensione dell'orario di apertura.

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Destinatari e beneficiari del progettoDestinatari principali del progetto sono quindi i bambini e le famiglie. Alla specifica richiesta, contenuta in un questionario somministrato annualmente alle famiglie che fanno richiesta di ingresso al nido della Provincia di Cagliari, se fossero interessati all'orario prolungato, o a rientri pomeridiani, il 34 %, delle famiglie, pari a oltre 20 bambini, ha risposto positivamente. Scopo del progetto è di conseguenza garantire, grazie all'apporto dei 4 volontari richiesti, ad almeno 16 bambini (nel rispetto della proporzione 1:4 educatore/bambino), della fascia di età da 1 a 3 anni, di partecipare alle attività pomeridiane del progetto educativo Maghino il Cucchiaino. Il progetto riveste particolare interesse nei giovani aspiranti volontari considerato il numero di domande di partecipazione al servizio civile volontario che, per questo progetto, annualmente sfiora le 100 domande di partecipazione al servizio civile. Il progetto consente infatti di poter coinvolgere un numero assai vario di competenze e professionalità giovanili di cui il territorio è ricco in quanto consente la partecipazione sia dei diplomati nelle diverse discipline sociali che di laureati in quelle pedagogiche e psicologiche.

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto Maghino il cucchiaino intende promuovere la formazione della personalità del bambino dai 3 ai 36 mesi, con la prospettiva di formare soggetti liberi, responsabili e attivamente partecipi alla vita sociale. Essa persegue sia l'acquisizione di capacità e competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia un'equilibrata maturazione e organizzazione delle competenze e delle componenti affettive, sociali, cognitive e morali della personalità di ogni individuo. La determinazione di tali finalità deriva dalla visione del bambino come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti, l'ambiente che lo circonda e la cultura, consentendo gli di raggiungere traguardi di sviluppo in ordine di identità ed autonomia, in sintonia con valori quali la libertà, il rispetto di sé e degli altri, la solidarietà, la giustizia e l'impegno ad agire per il bene comune. Obiettivi generali:

1. Tutelare il diritto dei minori a intraprendere un percorso formativo e sociale individuando e contrastando condizioni di disagio, abbandono, esclusione sociale dovute a situazioni familiari e/o ambientali;

2. Favorire un armonico sviluppo psico-fisico del bambino; 3. Maturare un atteggiamento di solidarietà, rendendosi disponibili verso ciò che è

"altro da noi"; 4. Promuovere lo spirito di esplorazione e di creatività dei bambini; 5. Creare le condizioni per maggiori opportunità per il tempo libero delle famiglie

(conciliazione tra tempi di lavoro e familiare).

L'obiettivo è quindi dato dalla necessità che al percorso educativo del bambino nonsiano frapposti ostacoli di carattere logistico dovuto ai tempi e alle condizioni familiari come anche alla disponibilità di risorse umane dell'Ente, estendendo l'orario di accoglienza dei minori al fine di garantire i seguenti Obiettivi specifici:

1. Soddisfare la richiesta delle famiglie di apertura del Nido anche nella fascia 2. pomeridiana; 3. Incremento delle attività nell' orario esteso di apertura del nido per 16 bambini; 4. Incremento incontri di sostegno alla genitorialità a favore dei genitori

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impossibilitati in orario antimeridiano.

Per il raggiungimento di tali obiettivi l'azione programmatica è stata individuata nella realizzazione del progetto didattico-educativo Maghino il Cucchiaino con cuisi intende offrire al bambino la possibilità di acquisire ed esercitare abilità percettive -motorie- manipolative -cognitive, stimolare la curiosità, scoprire nuovi sapori per incoraggiare ad assaggiare cibi nuovi o proposti in modo originale e creativo.

I risultati attesi dalla realizzazione del progetto didattico-educativo sono: a) Conoscere gli alimenti e saperli classificare in relazione alle loro qualità e

proprietà;b) Esprimere preferenze e gusti; c) Acquisire norme di comportamenti corretti a tavola; d) Conoscere i piatti tipici di diverse realtà geografiche e culturali; e) Riflettere sulle abitudini alimentari per una crescita sana;

f) Scoprire gli alimenti più utilizzati per i vari pasti della giornata da noi e dalla nostra famiglia;

g) Confrontare abitudini alimentari diverse in rapporto con il tempo; h) Sperimentare la preparazione di un alimento; i) Scoprire la funzione del frigorifero; j) Interagire con gli altri per raggiungere uno scopo; k) Seguire i ritmi della natura: semina - germinazione - crescita; l) Sperimentare la trasformazione di un prodotto: grano- farina; m) Discriminare attraverso la percezione olfattiva o gustativa.

Obiettivi rivolti ai volontari:Gli obiettivi del progetto rivolti ai volontari riguardano:

1. l'apprendimento di metodologie per lo svolgimento di attività ludico educative con minori fino a tre anni;

2. sviluppo di capacità di programmazione educativo - didattica; 3. apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo

finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura delle problematiche inerenti l'educazione dei minori;

4. acquisire le competenze necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all'inserimento attivo nel mondo del lavoro;

5. stimolare la crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di auto stima e di capacità di confronto, attraverso l'integrazione e l'interazione con la realtà lavorativa d'equipe e di su servizio pubblico;

6. coinvolgere i giovani, attraverso l'esperienza del servizio civile, in attività di solidarietà e cittadinanza attiva.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

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8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le azioni del progetto possono essere così riassunte: Routines La giornata dell'asilo è organizzata in una serie di momenti (routines) che si ripetono nell'arco della giornata in maniera costante e ricorrente, prevalentemente legati ai bisogni elementari del bambino: il pasto, il cambio, il sonno, le cure igieniche, etc. La ripetizione offre ai bambini la possibilità di ritrovarsi in contenitori, temporali e spaziali, noti e rassicuranti. La prima routine è quella dell'ingresso in asilo. Particolarmente importante in quanto cerniera tra Nido e casa, nido e famiglia a cui si presta particolare attenzione. Si tratta, infatti, per il bambino di un momento delicato e significativo dal punto di vista emozionai e e psicologico perché i bambini a questa età non sono ancora in grado di rappresentarsi nel tempo l'esatta successione degli avvenimenti e non riescono quindi ad elaborare l'idea dell'allontanamento momentaneo dalla figura di riferimento. Per questo motivo al momento dell'accoglienza il saluto e i brevi scambi di informazione che l'educatore rivolge al bambino e ai genitori sono importanti perché permettono una permanenza positiva e tranquilla. La seconda routine è quella della merenda durante la quale i bambini condividono pane e frutta con i compagni. La terza routine è relativa al momento delle attività in cui vengono curati tutti gli aspetti educativi ma soprattutto didattici. La fase successiva riguarda il pranzo che favorisce sia l'esperienza manipolativa del cibo, in quanto toccare gli alimenti con le mani, passarli fra le dita, portarli alla bocca permette al bambino di avere un rapporto più sereno con il cibo, sia l'autonomia personale in quanto ai bambini viene insegnato come impugnare le posate, portarsi correttamente il bicchiere alla bocca. Si avvia il piccolo verso una corretta educazione alimentare non solo dal punto di vista della dieta necessaria alla crescita fisiologica ma anche come stimolo per la comunicazione. Stare seduti attorno ad un tavolo insieme ai coetanei e agli adulti scambiandosi sguardi, parole, giochi è un momento prezioso per la socializzazione e la conoscenza dell'altro. La routine relativa al sonno è personalizzata in quanto tiene conto delle necessità e delle abitudini di CIascun bambino. Ogni bambino ha un modo personale di addormentarsi e tempi diversi per svegliarsi, e ognuno va rispettato. Se il piccolo si sente "al sicuro", l'ambiente e le coccole lo predispongono al rilassamento. Un'altra routine importante è rappresentata dal cambio e della pulizia personale del bambino che si ripete più volte nell'arco della giornata e avviene con particolare attenzione perché coinvolge sul piano comunicativo e relazionale il bambino e l'adulto. Inoltre il bambino sperimenta una vasta gamma di sensazioni tattili olfattive direttamente legate alla conoscenza del proprio corpo. Infine l’ultima routine è quella dell’'uscita che segna la chiusura del rapporto quotidiano con il nido e il ricongiungimento con i propri familiari. In questa fase conclusiva è importante dare al genitore una comunicazione completa e dettagliata sulla giornata del bambino al nido: come si è comportato dopo il distacco, quali attività sono state svolte e in che modo il bambino ha partecipato, se ha mangiato, notizie sui bisogni fisiologici ed eventuali notizie particolari. Programmazione Tutte le attività dell'Asilo sono programmate dall'equipe psico-pedagogica. Una programmazione di carattere generale stabilisce, a grandi linee, il tipo di intervento, le modalità e i tempi con cui si intende procedere; l'intervento quotidiano, invece, è previsto dall' èquipe in una programmazione più specifica, che tiene conto delle esigenze

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individuali dei bambini e collettive del gruppo. Mensilmente la pedagogista e la psicologa incontrano le educatrici di ciascuna sezione per programmare le attività e per monitorare lo stato di benessere psicologico di ciascun bambino. Un altro incontro mensile tra educatrici e la psicologa e la pedagogista è rappresentato dal plenario, a cui partecipa tutto il personale del nido. In questa sede si organizzano eventi particolari o si discutono delle situazioni problematiche che si sono verificate durante l'erogazione del servizio. La pedagogista e la psicologa si occupano inoltre, per ciascun bambino della sezione Divezzi, della somministrazione delle prove e dell'elaborazione del conseguente profilo sulle abilità acquisite. Uno spazio è dedicato alle consulenze ai genitori i quali possono rivolgersi ali 'equipe per affrontare problemi legati alla genitorialità e/o conflitti di coppia. Bebèteca All'interno della struttura dell'Asilo Nido si trova una piccola biblioteca per bambini, la "Bebèteca", che offre un servizio prestito per i genitori e un valido supporto per l'attività didattica dell'asilo. In questo importante spazio sono presenti libri che affrontano differenti tematiche. Nella Bebèteca periodicamente vengono programmati degli interventi didattico-educativi che richiedono il supporto dei libri ed un ambiente raccolto: lo spazio della piccola biblioteca è strutturato al fine di favorire e promuovere nel bambino un rapporto positivo con il testo scritto. Attinente alle attività della Bebèteca è quella della produzione e documentazione del materiale didattico e delle esperienze. Spesso accade che molte esperienze ricche e significative finiscono per rimanere patrimonio del solo personale del singolo servizio, perdendo in questo modo il loro carattere potenziale di risorse per gli altri. La documentazione è un'attività di raccolta, sistematizzazione, elaborazione e diffusione di materiali relativi ad uno specifico contesto, esperienza e progetto che deve essere continua e sistematica. E' una risorsa informativa che consente di lasciare tracce leggibili delle programmazioni e dei progetti, di non smarrire il senso delle cose fatte per poterei ritornare sopra, per riflettere, per far conoscere agli altri ciò che si è fatto. E’ uno strumento di verifica per ri-progettare partendo dal percorso realizzato. La documentazione crea una memoria individuale, collettiva e istituzionale, contribuisce alla costruzione dell'identità del nido e concorre alla progettazione e alla realizzazione di interventi formativi; favorisce processi comunicativi sia all'interno dei servizi educativi che all'esterno (genitori, territorio, scuola). La documentazione del lavoro al nido acquista significato almeno a tre livelli:

1. a livello dei bambini che si riconoscono nel lavoro stesso; per questo a fine anno vengono consegnate a ciascun bambino la cartella con i lavori svolti e un Cl) rom in cui sono raggruppate le foto delle attività più significative, un diario, per la sezione Divezzi, per la comprensione del percorso educativo didattico svolto dal bambino nell'anno scolastico.

2. a livello degli educatori che accompagnano la loro storia con i bambini e i genitori con "materiale documentario" che permette una fruizione del contesto educati va anche in un momento successivo.

3. a livello degli utenti-genitori del servizio, perché permette loro di "conoscere" il livello di apprendimento raggiunto dai loro figli; per la sezione divezzi vengono redatti e consegnati a ciascun genitore i profili individuali relativi ai risultati delle prove per l'individuazione delle abilità di base.

Progetto didattico-educativo Maghino il Cucchiaino Il momento dell' alimentazione e del pranzo non è soltanto un' occasione per soddisfare un bisogno fisiologico, poiché il cibo e i rapporti con il cibo coinvolgono anche la sfera emotiva. Il comportamento alimentare dei bambini, infatti, è uno specchio delle relazioni

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che li legano agli adulti. Ecco perché il pranzo va preparato con molta attenzione, concretizzandosi in un rapporto a tre educatrice-bambino-cibo che deve essere fonte di piacere, di gratificazione, di reazione positiva con tutto ciò che li circonda. Il clima in cui si svolge il pranzo, il modo con cui il cibo viene presentato e servito, che può anche essere oggetto di attività ludiche, sono aspetti importanti che vanno curati con sensibilità e rispetto per le esigenze di ciascuno. I bambini potranno scoprire e toccare i vari ingredienti, rilevare le caratteristiche e le trasformazioni. Le favole offriranno lo spunto per introdurre il discorso sull'alimentazione e far riflettere i bambini sulle proprie abitudini alimentari e sull'importanza di nutrirsi in modo sano e equilibrato. Con vari alimenti realizzeremmo semplici ricette in sezione per sperimentare concretamente la creazione di piatti gradevoli. Contenuti e attività

Favole in tavola - Ascolto e rielaborazione grafica di fiabe ispirate agli alimenti: Il Cuoco Pappamondo, Panè e l'invenzione del Pane, Un granello di Riso, Tristano e il

dono dell' acqua; Io e il cibo - Espressione di gusti e preferenze attraverso conversazioni tematiche e

su schede operative. Giochi simbolici (Fare la spesa, apparecchiare, cucinare etc); Fuori e dentro al cibo - Esperienze di degustazione e preparazione di semplici

pietanze. Attività di distinzione e classificazione dei cibi in base a colori, consistenza, forme, sapori, aromi e principi nutritivi.

Viaggio nelle cucine del mondo - Rielaborazione grafico/ plastica di piatti tipici simulazione e rappresentazione dei comportamenti alimentari ritenuti corretti in ciascuna cultura.

Giocando con il cibo - Memorizzazione di filastrocche ed esecuzione di canti. Tempi Il progetto di massima sarà integrato da una fase di progettazione in cui vengono dettagliate le attività suddivise in trimestri: 1° trimestre - Incontri di sezione durante il primo mese le attività del nido saranno finalizzate all'accoglienza dei bambini e dei genitori e al loro inserimento al nido. Terminata questa prima e fondamentale fase, si procederà alla presentazione del personaggio dello sfondo integratore "Maghino il cucchiano", attraverso una rappresentazione teatrale. Nel mese di ottobre si presenteranno delle attività volte a sviluppare la percezione olfattiva e gustativa .- Incontri plenari verrà organizzata una festa con tutte le Sezione per la presentazione del personaggio Maghino il cucchiaino. - Incontri con esterni le attività didattiche saranno arricchite dal coinvolgimento di personale esterno al nido, come i nonni dei bambini frequentanti il servizio, la cuoca della cooperativa "La lanterna" e l'Ente Foreste della Regione Sardegna - Incontri con le educatrici incontri di formazione sulle tematiche relative all'adozione, di programmazione e di gestione delle dinamiche di gruppo - Incontri con i genitori si terrà un incontro per la presentazione del Piano dell'Offerta Formativa - incontri di rete verranno programmati degli incontri con le equipe medico- specialistiche che seguono i bambini portatori di handicap, al fine di approfondire la conoscenza dei minori e di definire gli obiettivi educativo-didattici 2° trimestre • Incontri di sezione Al fine di educare alla diversità si svolgeranno attività volte alla scoperta delle abitudini alimentari nelle diverse culture. Nel mese di gennaio si lavorerà

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affinché i bambini familiarizzino con la piramide alimentare e venga consolidata la conoscenza delle routines quotidiane legate all'alimentazione. A febbraio i minori verranno coinvolti in alcuni giochi con i cibi • Feste con i genitori Il Natale e il Carnevale saranno occasione per festeggiare e ritrovarsi con genitori e parenti Incontri con esterni saranno programmati degli incontri con i mediatori linguistico-culturali, la cuoca della cooperativa "La lanterna" e alcuni medici (dentisti e/o nutrizionisti) Incontri con le educatrici incontri di programmazione e di gestione delle dinamiche di gruppo 3 ° trimestre - Incontri di sezione l'arrivo della primavera permetterà di lavorare sui processi di trasformazione delle materie prime in alimenti. Nel mese di aprile i bambini lavoreranno al fine di realizzare delle sculture di cibo, mentre nel mese di maggio la programmazione si focalizzerà sulla raccolta differenziata - Incontri con esterni verranno invitati un apicoltore, la cuoca della cooperativa "La lanterna" e un operatore ambientale che svolgeranno delle attività con i bambini - Visite guidate per la sezione divezzi sarà programmata una visita guidata presso il Mercato civico di San Benedetto al fine di apprendere il funzionamento della compravendita e di consolidare le conoscenze acquisite durante le attività educati ve-didattiche. Inoltre verrà organizzata una gita scolastica che coinvolgerà anche i genitori • Incontri con le educatrici incontri di programmazione e di gestione delle dinamiche di gruppo 4° trimestre - Rappresentazione finale come atto conclusivo di un lavoro durato un intero anno scolastico verrà organizzata una festa che coinvolgerà tutti gli ospiti dell'asilo e le loro famiglie - Incontri con i genitori per la sezione divezzi si terrà un incontro per la consegna dei profili sulle competenze acquisite dai bambini - Incontri con le educatrici incontri di programmazione e di gestione delle dinamiche di gruppo

Si terranno dei contatti programmati con le famiglie per le consulenze volte alla risoluzione delle problematiche nella relazione o nella comunicazione espresse dal minore e rispetto alle dinamiche del nucleo familiare, in base alle esigenze dei genitori dei frequentanti l'asilo.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

L'Amministrazione Provinciale gestisce il servizio con le seguenti figure professionali : N. l Coordinatrice, Assistente di Infanzia N° l Funzionario Amministrativo N° 2 Coadiutori Amministrativi N°20 Educatrici professionali N° 4 Ausiliarie N° 1 Psicologa N° 1 Pedagogista N° 1 Pediatra N° 3 Cuochi N° 8 Tirocinanti in accordo con l'Università degli Studi di Cagliari.

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Al personale spetta il compito di assicurare la necessaria cura al proprio gruppo di bambini, dal punto di vista educativo ed igienico, mantenendo sempre uno stretto contatto con la famiglia. La figura dell' educatore, ruolo che i volontari del servizio civile assumeranno, è fondamentale in quanto favorisce e promuove il normale sviluppo psicofisico dei minori e, in costante collaborazione con la famiglia, il primo processo formativo e l'attività educati va, collaborando alla formulazione del piano di lavoro educativo, avvalendosi della necessaria consulenza dell'equipe psicopedagogica e del pediatra. Il rapporto educatore bambino è tendenzialmente pari ad l a 4 per i lattanti (fino a 18 mesi) ed l a 5 per i di vezzi (fino a tre anni). Per i portatori di handicap il rapporto viene deciso di volta in volta, tenendo conto delle indicazioni della struttura sanitaria curante. Tutti i cibi somministrati sono freschi di giornata e non riscaldati, una particolare cura è riservata alla qualità della materia prima utilizzata. Frutta e verdura provengono da coltivazioni biologiche. I servizi generali sono affidati ad una cooperativa esterna che garantisce l'igiene degli ambienti, svolge il servizio di lavanderia e collabora con gli educatori al momento del pasto.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progettoI volontari affiancheranno in toto le educatrici dell'Asilo in tutte le fasi (progettazione, organizzazione e gestione dell'attività) della Giornata all'Asilo, della Programmazione, del Progetto educativo-didattico, e della Bebèteca così come sopra descritte. Ad essi, nel contesto del proprio titolo di studio, delle pregresse esperienze, della formazione specifica che riceveranno e della supervisione e coordinamento dei responsabili dell' Asilo, viene riconosciuto a tutti gli effetti il ruolo di educatori. Le attività dei volontari consistono in: l. cura dei bambini secondo le modalità e i tempi indicati nelle attività di

routine della Giornata all' Asilo e in particolare quanto previsto

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orano pomeridiano;

2. partecipazione attiva alla Programmazione; 3. partecipazion

e alla realizzazio

ne de

Progetto

educativo Maghino

il Cucchiain

o compreso

l'organizzazione degli eventi, l'allestimento degli spazi e la predisposizione del materiale

4. utilizzo e

gestione della Bebèteca compreso elaborare

e/

archiviare i

materiali prodotti durante le attività o finalizzati ad essa.

Cronogramma attività

Azioni / Mesi I

2 3

4 5

6 7 8 9 IO

Il 12

Monitoraggio

X X X X X X X X X X X XForm. specifica

X X X X X X X X X X Form. generale

X Routines dell' Asilo Nido X X X X X X X X X X X XProgetto didattico-educativo

X X X X X X X X X XProgrammazione

X X X X X X X X X X X XBebèteca X X X X X X X X X X XProm. SCV X X X

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A tutela contro eventuali rischi, ai volontari in servizio la Provincia di Cagliari

estende la polizza assicurativa adottata per i propri dipendenti e collaboratori (sia Infortuni che Responsabilità Civile verso Terzi che verso i Dipendenti stessi) sottoscritta con la Compagnia UNIPOL che si aggiunge quindi alle Garanzie offerte dalla polizza assicurativa dell'Ufficio Nazionale del Servizio Civile.

Considerato che l'aiuto e l'educazione all'alimentazione è ricompresso tra le attività previste ai volontari la Provincia garantisce a proprie spese il pasto da consumarsi

presso la mensa dell' Asilo Nido.

49) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

0

10) Numero posti con vitto e alloggio:

4

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

0

12) Numero posti con solo vitto:

14000

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

5

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Stesura e consegna scheda presenze e attività monitoraggio mensile. Rispetto degli orari di servizio. Disponibilità all'orario elastico in occasione di eventuali attività programmate dall'Ente.

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di attuazione del

progetto

ComuneIndirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di

nascita

C.F.Cognome e nome

Data di

nascita

C.F.

1 Servizio Asilo Cagliari (Ca)

Via Cadello n.909121 Cagliari 655931 4 Carboni Carla 20/01/6

7CRBCRL67A60B354

R

AnnaDimartin

o3/3/60 DMRNNA60C43F205K

23456789111111111

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Per la promozione del presente progetto al fine di favorire la partecipazione e le domande di candidatura da parte dei giovani sono previsti:

1. comunicati stampa per editoria locale e mezzi radiotelevisivi;2. news via mail a enti e organizzazioni pubblici e privati; 3. informazione mediante circolari e locandine presso sportelli informativi (Informa

giovani, Comuni, Centri di Aggregazione, Scuole e Università) 4. comunicazioni attraverso il profilo dedicato sul soci al network Facebook

Il testo del progetto, inoltre, sarà reso pubblico e disponibile per tutta la durata del bando attraverso il sito web www.provincia.cagliari.it/serviziocivile.Complessivamente la promozione specifica del progetto è calcolata nell'ordine di 36 ore di attività.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

CRITERI UNSC

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Il Piano di monito raggio interno predisposto per la verifica delle attività del progetto utilizza quale strumento di report la rilevazione che i volontari mensilmente dovranno sottoporre all'OLP. Il report è composto da tre moduli. Il primo contenente la rilevazione delle presenze giornaliere e le ore di attività svolte dedotte dall'orario di entrata e di uscita dal servizio; il secondo il riepilogo delle ore distribuito settimanalmente con l'indicazione delle ore svolte nell'arco dell'intero mese, delle ore ancora da svolgere sulla base del monte ore, i giorni di permesso e di malattia goduti. Nel terzo modulo è richiesto al volontario di descrivere: il riepilogo delle attività svolte; le fasi e i contenuti della formazione (sia generale che specifica); le competenze a suo giudizio acquisite nell' espletamento delle attività; altre osservazioni da sottoporre all'attenzione dell'OLP.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI CARI T AS ITA L IANA NZ 01752

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

I candidati dovranno predisporre, come indicato negli allegati alla domanda di partecipazione, il proprio curriculum vitae, con formati standardizzati tipo Modello europeo di Curriculum Vitae, evidenziando in esso eventuali pregresse esperienze nel

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settore specifico del progetto così come esperienze di carattere sociale a cui abbiano preso attivamente parte. Nello specifico saranno considerati:

1. Attitudini e sensibilità personali riguardanti le problematiche socio educative; percorso di studio caratterizzato da discipline pedagogiche, psicologiche e sociali attinente al campo delle attività con lo scopo di arricchire il curriculum formativo personale e di usufruire di crediti formativi.

2. Preferibilmente possesso di un titolo di studio pertinente all' attività di educatore ovvero: Diploma di Scuola Media Superiore in Istituti Professionali in ambito socio assistenziale o Istituto Magistrale, Laurea in Scienza dell'Educazione, Pedagogia e Psicologia (titolo superiore rispetto alla qualifica professionale richiesta).

3. Pregresse esperienze di associazionismo e di volontariato preferibilmente nel settore di competenza del progetto.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Personale specifico coinvolto nel progetto e non attinente all'accreditamento

Sedi ed attrezzature specifiche Utenze dedicate Materiali informativi Pubblicizzazione SCN Formazione Spese viaggio Materiale di consumo finalizzati al progetto

TOTALE

€ € € € € € € €

70000,00 30000,00 400,00 1500,00 300,00 800,00 0,00

6000,00

109000,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

L'Asilo Nido è immerso in un'area verde, dotata di giochi e dove sono riservati diversi spazi per i bambini: una struttura in legno per far giocare liberamente i minori, un piccolo

orticello e un piccolo giardino per le attività didattiche dell 'asilo. L'area verde ospita una capretta e un pony, a cui i bambini portano da mangiare. Inoltre è presente un piccolo laghetto con cigni, anatre ed oche.

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N.2 Bagni del personale

4) 5) 6) N.3

Sala mensa dei bambini

Bebèteca

N.l

Sala Motoria

N. l

Sala mensa del personale

Lavanderia

SPAZI

DELL'ASILO

Sartoria N.2

Bagni bambini

Cucina

N.3

Camerette con culle

Giardino

N. l

Sala del Mare delle Meraviglie

N.3 Sala gioco

Tanto gli ambienti quanto le attività che vi si svolgono sono differenziati a seconda della fascia d'età del minore frequentante. L'asilo ha una capienza ricettiva di 60 bambini. Tanto gli ambienti quanto le attività che vi si svolgono sono differenziati a seconda della fascia d'età del minore frequentante: i bambini, infatti, vengono suddivisi in Lattanti (fino ai 18 mesi) e Divezzi (fino ai tre anni). La struttura e le risorse tecniche e strumentali dell' Asilo Nido della Provincia di Cagliari rispondono ai requisiti della Delibera RAS n° 28111 del 16 giugno 2009 in ottemperanza all'art. 43 della LR n° 23 del 25 dicembre 2005. I volontari parteciperanno alle quotidiane attività istituzionali dell'Ente ed avranno a disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici presenti nelle sedi di attuazione. In coerenza con gli obiettivi (box 7) e le modalità di attuazione (box 8) del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali ritenute necessarie ed adeguate per l'attuazione del progetto:

1. Struttura asilo nido (sala animazione, mensa, riposo così come sopra descritta) 2. Uffici e sala riunioni 3. Utenze telefoniche 4. Collegamento internet 5. N° 2 postazioni informatiche 6. N° l Stampante e scanner colore 7. N° l Fotocopiatore 8. N° l Video camera e videoproiettore 9. Attrezzature ludico-didattiche 10. Per i volontari N° 4 set attrezzature e vestiario individuali (tuta e scarpe ginniche,

camici, cancelleria) 11. N° 2 automezzi in dotazione dell'Ente

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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

SI, attraverso l'apposita Convenzione (n? 2446 del 18.01.2008) stipulata tra la Provincia di Cagliari e l'Università degli Studi di Cagliari che prevede, all'art. 2, previa valutazione del consiglio di classe, l'incremento di ulteriori crediti formativi oltre quelli riconosciuti per legge (V. ALLEGATO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

SI, attraverso l'apposita Convenzione (n? 2446 del 18.01.2008) stipulata tra la Provincia di Cagliari e l'Università degli Studi di Cagliari che prevede, all'art. 2, previa valutazione del consiglio di classe, l'incremento di ulteriori crediti formativi oltre quelli riconosciuti per legge (V. ALLEGATO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

28) SI, attraverso l'apposita Convenzione (n? 2446 del 18.01.2008) stipulata tra la Provincia di Cagliari e l'Università degli Studi di Cagliari che prevede, all'art. 2, previa valutazione del consiglio di classe, l'incremento di ulteriori crediti formativi oltre quelli riconosciuti per legge (V. ALLEGATO Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante I'espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del servizio l'ente rilascerà a richiesta un proprio Attestato di Partecipazione certificante il ruolo e le mansioni svolte nonché le competenze acquisite dal volontario. L'attestazione di quanto appreso si baserà sulla valutazione data dall'OLP riguardo il servizio svolto dal volontario e dai risultati emersi nel Piano di monitoraggio.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Cagliari, sede della provincia di Cagliari

30) Modalità di attuazione:

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La formazione generale dei volontari viene effettuata da Arci Servizio Civile Nazionale, attraverso il proprio staff nazionale di formazione con esperienza pluriennale dichiarata all'atto dell'accreditamento attraverso i modelli: - Mod. FORM - Mod. S/FORM

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

si AR C I S E RVIZIO C IVIL E N Z 00 3 45

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

I corsi di formazione prevedono: - lezioni frontali, letture, proiezione video e schede informative; - formazione a distanza -dinamiche non formali: incontri interattivi con coinvolgimento diretto dei partecipanti, training, giochi di ruolo, di cooperazione e di simulazione, giochi di conoscenza e di valutazione. La metodologia didattica utilizzata è sempre finalizzata al coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso l'utilizzazione di tecniche di simulazione comportamentale.

33) Contenuti della formazione:

La formazione dei volontari ha come obiettivo il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 1 della legge 64/2001: la formazione civica, sociale culturale e professionale dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all' interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in ambito no-profit. I contenuti della formazione generale, in coerenza con le "Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale", (determinazione Direttore UNSC del 4 aprile 2006) prevedono: Identità e finalità del SCN- la storia dell' obiezione di coscienza; - dal servizio civile alternativo al servizio militare al SCN; - identità del SCN. SCN e promozione della Pace - la nozione di difesa della Patria secondo la nostra Costituzione e la giurisprudenza costituzionale in materia di difesa della Patria e di SCN; - la difesa civile non armata e nonviolenta; - mediazione e gestione nonviolenta dei conflitti; - la nonviolenza; - l'educazione alla pace. La solidarietà e le forme di cittadinanza - il SCN, terzo settore e sussidiarietà; - il volontariato e I'associazionismo;

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- democrazia possibile e partecipata; - disagio e diversità; - meccanismi di marginalizzazione e identità attribuite. La protezione civile - prevenzione, conoscenza e difesa del territorio. La legge 64/01 e le normative di attuazione - normativa vigente e carta di impegno etico; - diritti e doveri del volontario e dell'ente accreditato; - presentazione dell' ente accreditato; - lavoro per progetti. Identità del gruppo - le relazioni di gruppo e nel gruppo; - la comunicazione violenta e la comunicazione ecologica; - la cooperazione nei gruppi. Ai fini della rendicontazione, richiesta dalle citate linee guida, verranno tenute 32 ore di formazione attraverso metodologie frontali e dinamiche non formali e ulteriori l0 ore attraverso formazione a distanza.

34) Durata:

La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore, questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Presso le sedi di attuazione di cui al punto 16.

36) Modalità di attuazione:

In proprio presso l'Ente con formatori direttamente dipendenti o convenzionati dallo stesso.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Carla Carboni nata a Cagliari il 20/01/1967Maria Adele Meirani, nata a Cagliari il 13.09.1973 Milena Martini, nata a Cagliari il 29.11.1971

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38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Carla Carboni Pedagogista, Coordinatrice Asilo Nido Provincia di Cagliari Maria Adele Meirani, Pedagogista Asilo Nido Provincia di Cagliari Milena Martini, Psicologa Asilo Nido Provincia di Cagliari

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia soprattutto apprendimento dall'esperienza. Le metodologie utilizzate saranno: Lezione partecipata - consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le disparità di conoscenze teoriche; Lezione frontale - finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di base; Il lavoro di gruppo - permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l'autostima e la consapevolezza delle proprie capacità, stimola e crea lo "spirito di gruppo" Learning by doing - apprendere attraverso l'esecuzione dei compiti così come si resentano in una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui si simulano in modo realistico una serie di problemi decisionali ed operativi. Casi di studio - finalizzati a esemplificare le buone prassi.

40) Contenuti della formazione:

1 ° Modulo - 30 ore a cura di Carla Carboni: L'organizzazione del servizio Nido; Il progetto ;La gestione dei conflitti ;Il lavoro di rete ;Il lavoro di equipe; 2° Modulo - 30 ore a cura di Maria Adele Meirani: Strategie di interventi educativi; Metodologie didattiche; La relazione educativa ;Elementi di pedagogia ;3° Modulo - 30 ore a cura di Milena Martini: L'analisi dei bisogni (bambini, famiglie) ;Capacità e competenze comunicative ;Elementi di psicologia ;

41) Durata:

La durata complessiva della formazione specifica è di 90 ore, con un piano formativo di

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circa 20 giornate, anche questa è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il monitoraggio del piano di formazione specifica e generale, acquisito dall'Ente di 1 ° Classe Caritas, prevede: - Incontro con i volontari quale di "restituzione" verbale immediatamente successivo all'esperienza di formazione e follow-up con i formatori - analisi dei report pre-strutturati allegati al rilevamento mensile delle presenze dei volontari. E' prevista la compilazione di un questionario di verifica contenente: l. valutazione delle conoscenze acquisite nella formazione generale. 2.valutazione delle conoscenze acquisite nella formazione specifica. 3.valutazione del progetto e della sua realizzazione da parte del volontario. 4.valutazione dei precedenti contenuti da parte dell'esperto del monitoraggio.

Data

Il Responsabile legale dell’ente /

Firmat

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oNote esplicative per la redazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia. L’elaborato progettuale va redatto in maniera chiara, seguendo in modo puntuale la numerazione e la successione delle voci riportate nella scheda.

Ente1) Indicare l'Ente proponente il progetto. Per gli enti iscritti agli albi regionali o delle

Province autonome, in caso di co-progettazione, indicare prima l’ente proponente il progetto e poi gli altri enti intervenuti nella co-progettazione, specificando per questi ultimi il codice di iscrizione all’albo.

2) Indicare il codice di accreditamento dell’ente.3) Indicare l’albo di iscrizione, specificando se si tratta di albo nazionale, oppure regionale. In

questo ultimo caso necessita specificare l’albo della regione nella quale l’ente è iscritto. Infine specificare la classe di iscrizione.

Caratteristiche del progetto4) Indicare il titolo del progetto (es: Città solidale, Giochiamo insieme…).5) Indicare il Settore e l’area di intervento del progetto con relativa codifica, utilizzando i

codici dell’allegato 3. In caso di progetti articolati su più aree di intervento la codifica va effettuata tenendo presente l’area prevalente. E’ vietata la redazione di progetti per più settori. Di contro pur essendo consentita la redazione di progetti per più aree all’interno dello stesso settore, si consiglia, ai fini di una maggiore comprensione ed intelligibilità dei progetti stessi, di limitare al minimo le aree di intervento nell’ambito dello stesso progetto, soprattutto quando quest’ultimo è articolato su più ambiti territoriali diversi tra loro, anche se questa opzione dovesse comportare la redazione di un numero superiore di progetti.

6) Definire il contesto territoriale e dell’area di intervento entro il quale si realizza il progetto descrivendo la situazione di partenza (situazione data) sulla quale il progetto è destinato ad incidere, mediante pochi e sintetici indicatori. Il contesto è rappresentato dalla ristretta area territoriale di riferimento del progetto e dall’area di intervento dello stesso. E’ opportuno, quindi, evitare di riportare indicatori a livello nazionale ed internazionale o politiche generali di settore. Gli indicatori devono rappresentare in modo chiaro la realtà territoriale entro la quale è calato il progetto, con particolare riferimento all’area di intervento nella quale si vuole operare. In presenza di attività difficilmente misurabili attraverso indicatori numerici è possibile quantificare il numero degli interventi che si intendono realizzare nell’arco di tempo di durata del progetto, proponendone una accurata descrizione. Gli indicatori sono scelti dall’ente proponente il progetto. (Es.I Assistenza anziani in un comune: popolazione complessiva del comune, popolazione del comune con età superiore ai 65 anni, altri enti che già si occupano degli anziani nell’ambito territoriale prescelto; Es II Salvaguardia ambientale e prevenzione antincendio dei boschi: ettari di bosco dell’area territoriale di intervento, ettari di bosco che il progetto intende sottoporre a sorveglianza; frequenza degli incendi ed ettari di bosco distrutti negli ultimi 5 anni, altri enti che operano nello stesso campo; Es. III Salvaguardia beni artistici e storici: bacini archeologici, monumenti storici o artistici presenti nell’area, breve descrizione del loro valore artistico, storico o archeologico. Riferimenti ad eventuali lavori analoghi svolti negli anni precedenti sui beni in argomento presenti sul territorio e ad altri enti operanti nel settore nell’ambito territoriale interessato dal progetto). Individuare i destinatari diretti del progetto, cioè soggetti o beni pubblici/collettivi favoriti dalla realizzazione del progetto, quelli su cui l’intervento va ad incidere in maniera esplicita e mirata e che costituiscono il target del progetto. Normalmente il progetto ha effetto anche su altri soggetti che costituiscono i

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beneficiari favoriti indirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà territoriale e dell’area di intervento.

7) Descrizione degli obiettivi del progetto, tenendo presente la realtà descritta al precedente punto 6) ed utilizzando possibilmente gli stessi indicatori in modo da rendere comparabili i dati e le diverse situazioni all’inizio e alla fine del progetto. Si tratta di indicare in modo chiaro cosa si vuole fare (situazione di arrivo), con la realizzazione del progetto.

8) Effettuare una descrizione del progetto e degli ambiti di intervento tenendo presente il contesto e gli obiettivi descritti ai precedenti punti 6) e 7). In particolare occorre in primo luogo individuare le azioni e le coerenti attività da porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi fissati, ponendole anche in uno schema logico-temporale (diagramma di Gantt) il più accurato e dettagliato possibile, che si presti ad una facile azione di controllo concernente l’andamento delle attività stesse. In questo ambito devono necessariamente essere individuati il ruolo dei volontari e le specifiche attività che questi ultimi dovranno svolgere nell’ambito del progetto. Individuare, infine, tutte le risorse umane sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo necessarie all’espletamento delle attività previste dal progetto e per il raggiungimento degli obiettivi in precedenza fissati. Pertanto, necessita specificare non solo il numero delle risorse umane impegnate ma anche la professionalità delle stesse coerenti con le attività da svolgere. Non vanno inserite nel computo le figure dell’OLP, del RLEA, dei Formatori (per formazione generale e specifica), dei Selettori, degli Esperti del monitoraggio e della valutazione ed ogni altra figura prevista dal sistema del servizio civile nazionale relativa sia all’accreditamento, che alla realizzazione dei progetti.

9) Indicare il numero dei volontari richiesti per la realizzazione del progetto che non può essere superiore alle 50 e non inferiore alle 4 unità – due per i progetti di competenza delle regioni e delle province autonome - tenendo presente i precedenti punti 6), 7) e 8), in quanto la congruità del numero dei volontari richiesti è rapportata al contesto entro il quale si colloca il progetto, agli obiettivi fissati, alle azioni previste per la loro realizzazione. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione di almeno un volontario per sede, deve essere effettuata per ogni singola sede alla successiva voce 16 della scheda. E’ opportuno controllare che il numero dei volontari inserito nel box 9), coincida con la somma di quelli inseriti alla voce 16) della scheda progetto e con la somma dei box 10), 11) e 12). In caso di differente indicazione del numero dei volontari richiesti nelle diverse voci della scheda progetto (9 e 16) è ritenuto valido il totale indicato alla voce 16 del format progetto.

10) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura di vitto e alloggio e le modalità di fruizione di detti servizi. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione dovrà essere effettuata per ogni singola sede nell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie.

11) Indicare il numero dei volontari richiesti che non usufruiscono di vitto e alloggio. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione deve essere effettuata per ogni singola sede nell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie.

12) Indicare il numero dei volontari richiesti che usufruiscono della fornitura del solo vitto e le modalità di fruizione di detto servizio, con riferimento alle attività previste per la realizzazione del progetto e all’orario giornaliero. Per i progetti articolati su più sedi di attuazione l’indicazione deve essere effettuata per ogni singola sede nell’ambito del procedimento di approvazione delle graduatorie.

13) Indicare il numero di ore di servizio settimanale dei volontari che non può essere inferiore alle 30 ore (orario rigido). In alternativa indicare il monte ore annuo delle ore di servizio che non può essere inferiore alle 1.400 ore (monte ore al netto delle giornate di permesso

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previste per i volontari). In quest’ultimo caso occorre precisare le ore settimanali obbligatorie che non possono essere inferiori a 12 ore (orario flessibile).

14) Specificare se il progetto si articola su 5 o 6 giorni di servizio a settimana. Detta indicazione deve essere fornita anche se si adotta il monte ore annuo. Si ricorda che in nessun caso è possibile articolare un progetto su un numero di giorni inferiore a 5.

15) Indicare eventuali condizioni e disponibilità richieste per l'espletamento del servizio (es: pernottamento, disponibilità a missioni o trasferimenti, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi…).

Caratteristiche organizzative16) Pur conservando la progressione numerica nell’ambito della scheda progetto, questa voce

è posta fuori dal format al fine di consentire la sua compilazione automatizzata nella parte relativa alle sedi di attuazione, che possono essere trasportate sullo schema direttamente dagli archivi del programma Helios. Pertanto, il predetto programma non prevede l’inserimento manuale delle sedi di attuazione. Ciò allo scopo di eliminare i controlli incrociati tra il supporto cartaceo, i dati inseriti in Helios ed il rispetto dei requisiti previsti dal decreto legislativo n. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La certezza che lo schema sia stato riempito correttamente utilizzando le procedure previste dal programma Helios è accertata tramite un codice di riconoscimento. L’invio dello schema senza il predetto codice non sarà preso in considerazione ed il progetto risulterà incompleto e quindi non ammesso alla valutazione di qualità. Premesso quanto sopra e che ogni riga rappresenta una sede di attuazione del progetto, indicare per ogni sede interessata: la sede di attuazione di progetto dell’ente presso il quale si realizza il progetto come

risulta indicata in fase di accreditamento. Il progetto può far capo sia a sedi alle dirette dipendenze dell’ente accreditato, che a sedi facenti capo ad enti associati, consorziati, federati o legati da vincoli canonico-pastorali o da accordi di partenariato a quello accreditato;

il comune di ubicazione delle sedi di progetto; l’indirizzo (via/piazza e numero civico) delle sedi di progetto; il codice identificativo assegnato alle sedi interessate in fase di accreditamento; il numero dei volontari richiesti per le singole sedi; il cognome, nome, data di nascita e codice fiscale degli Operatori Locali di Progetto

operanti sulle singole sedi. E’ fondamentale abbinare le singole sedi di progetto con i singoli OLP. Si ricorda che a seconda dei settori di intervento del progetto il rapporto OLP/N. dei volontari è pari a 1 OLP ogni 4 o 6 volontari. In caso di presenza di due o più operatori locali di progetto su una singola sede occorre inserire i nominativi ed i dati anagrafici richiesti senza cambiare riga. Fermo restando il rapporto OLP/numero dei volontari (1 a 4, oppure 1 a 6) uno specifico OLP può essere indicato per una singola sede di attuazione progetto e, avendone i requisiti, per progetti diversi, purché realizzati nella stessa sede. Al fine di evitare che due enti diversi immettano lo stesso nominativo con la conseguenza di dover respingere per intero o tagliare le sedi di entrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto del secondo inserimento dello stesso nominativo. I curricula degli OLP e le relative autocertificazioni devono pervenire, a pena di esclusione, obbligatoriamente in originale.

il codice fiscale, il cognome, nome e data di nascita degli eventuali Responsabili locali di ente accreditato. E’ indispensabile che i singoli Responsabili locali di ente accreditato siano abbinati alle singole sedi di progetto, anche se ciò comporta ripetere lo stesso nominativo su più sedi di progetto. Al fine di evitare che due enti diversi immettano lo stesso nominativo con la conseguenza di dover respingere per intero o tagliare le sedi di entrambi i progetti, il sistema avverte l’ente all’atto del secondo

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inserimento dello stesso nominativo. I curricula dei RLEA e le relative autocertificazioni devono pervenire, a pena di esclusione, obbligatoriamente in originale.

17) Indicare le eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale con particolare riferimento alla proposta di SCN prevista dal progetto in cui sono impiegati i giovani, in modo da collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i volontari prestano servizio. Specificare il numero di ore espressamente dedicato all’attività di sensibilizzazione.

18) Inserire: criteri autonomi di selezione proposti nel progetto e descrivere i criteri autonomi con i

quali si vuole effettuare la selezione dei volontari. Necessita, a tal fine, descrivere un sistema compiuto e coerente con le esigenze poste dall’attività del progetto, con l’indicazione non solo delle modalità (es. colloquio, test attitudinali), ma anche dei criteri di valutazione e della scala dei punteggi attribuibili. In ogni caso il meccanismo di valutazione, fermo restando le cause di esclusione previste dal presente prontuario, deve consentire l’attribuzione di un punteggio finale ad ogni singolo candidato. I predetti criteri di valutazione devono essere resi noti ai candidati, con adeguate forme di pubblicità, prima delle prove selettive. A questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora i criteri proposti risultino non idonei e funzionali alla formazione di una graduatoria l’Ufficio e le RPA limiteranno detta voce, dando il punteggio zero ed obbligando l’ente ad adottare i criteri di valutazione predisposti dall’Ufficio.

criteri UNSC, qualora l’ente intenda avvalersi dei criteri elaborati dall’Ufficio, definiti ed approvati con la determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno 2009, n.173. A tal fine basta richiamare la predetta determinazione, oppure non compilare la presente voce. Questa scelta per gli enti innanzi richiamati comporta l’attribuzione del punteggio zero nella relativa voce.

criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento per gli enti iscritti alla 1^ classe dell’albo nazionale e degli albi regionali e delle Province autonome Effettuare un semplice rinvio al sistema di selezione verificato dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento;

criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento e acquisiti da enti di 1^ classe per gli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio dai citati enti.

19) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la selezione dei volontari è previsto il ricorso a sistemi di selezione verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti accreditati alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quello della precedente voce 18.

20) Elaborare un piano di rilevazione interno, completo di strumenti e metodologie, incentrato sulla rilevazione periodica dell’andamento delle attività previste dal progetto (cosa funziona e cosa non funziona nel progetto). Gli enti iscritti alla 1^ classe e quelli iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio da enti di 1^ classe possono effettuare un semplice rinvio al sistema di monitoraggio verificato dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento. Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Qualora il piano

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proposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività previste, il progetto è escluso dalla valutazione di qualità. Il punteggio acquisibile per questa voce è non cumulabile con quello della successiva voce 21.

21) Specificare, inserendo SI nella casella, se per il monitoraggio dei progetti è previsto il ricorso a sistemi verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti accreditati alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quello della precedente voce 20 e della successiva voce 42.

22) Vanno indicati eventuali requisiti, oltre quelli previsti dalla legge 64 del 2001, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alla realizzazione del progetto; in tal caso, l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto. L’introduzione dei requisiti aggiuntivi (es: particolari titoli di studio e/o professionali, particolari abilità, possesso di patente auto, uso computer, lingue straniere…) deve essere adeguatamente motivata, esplicitandone le ragioni in relazione alle attività previste dal progetto. In nessun caso potrà prevedersi, tra i requisiti, la residenza in un determinato comune o regione. E’ consigliabile individuare requisiti facilmente verificabili attraverso certificazioni, come ad esempio i titoli di studio.

23) Indicare l’ammontare delle eventuali risorse finanziarie aggiuntive che l’ente intende destinare in modo specifico alla realizzazione del progetto. Si tratta di risorse finanziarie non riconducibili a quelle necessarie per l’espletamento delle normali attività dell’ente (spese postali, di segreteria, le quote di ammortamento delle macchine d’ufficio e le spese del personale non dedicato in modo specifico alla realizzazione del progetto) e a quelle impegnate dall’ente per far fronte agli obblighi imposti dall’accreditamento, ivi compresi quelli per il personale. Non possono inoltre essere valutati i costi sostenuti per la formazione generale dei volontari, che vengono coperti con il contributo corrisposto dall’Ufficio nazionale. In particolare, i costi evidenziati dovranno trovare riscontro in quanto indicato alla voce 25 (risorse tecniche e strumentali necessarie per la realizzazione del progetto) e nelle voci relative alla formazione specifica.

24) Individuare i copromotori e partner che costituiscono la rete finalizzata ad una migliore realizzazione del progetto. Specificare il loro concreto apporto alla realizzazione dello stesso, allegando la documentazione dalla quale risulti il codice fiscale, gli impegni assunti a firma del loro legale rappresentante. Detto apporto, riferito esclusivamente alle concrete attività previste dal progetto, deve essere dettagliato e non generico e può riguardare tutte le fasi di realizzazione dello stesso ad esclusione della formazione (generale e specifica) e della certificazione delle competenze delle professionalità acquisibili, per le quali è già prevista l’attribuzione di specifici punteggi. I predetti enti in nessun caso possono essere sedi di attuazione dell’ente che presenta il progetto o di altri enti accreditati, né iscritti autonomamente all’albo nazionale, regionale o delle province autonome degli enti di servizio civile. Ai fini dell’attribuzione del punteggio possono ricoprire il ruolo di copromotore o partner gli enti non profit, le società profit e le Università.

25) Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla voce 8 della scheda.

Caratteristiche delle conoscenze acquisibili26) Indicare gli eventuali crediti formativi cui la partecipazione alla realizzazione del progetto

dà diritto, indicando l'Ente che riconosce i crediti ed allegare la copia degli accordi

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intervenuti in merito. Gli accordi per il riconoscimento dei crediti devono essere stipulati prima della presentazione del progetto. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e delle semplici promesse. Nel caso in cui l’Università riconosca genericamente l’attribuzione di crediti ai propri studenti impegnati nel servizio civile nazionale al di fuori di uno specifico accordo con l’ente, dovrà allegarsi una nota dell’Università che esplicitamente riconosca all’ente il beneficio per i propri volontari. Ai crediti formativi non è attribuito alcun punteggio in fase di esame, valutazione e selezione dei progetti.

27) Indicare gli eventuali tirocini riconosciuti ai giovani per la partecipazione alla realizzazione del progetto, specificando l'Ente che riconosce i tirocini ed allegare la copia degli accordi intervenuti in merito. Possono essere allegati accordi che riguardano tirocini necessari per poter accedere agli albi professionali, che danno luogo a crediti formativi, ovvero effettuati presso altri enti a tal uopo abilitati da leggi regionali. Gli accordi per il riconoscimento dei tirocini devono essere stipulati prima della presentazione del progetto e non essere sottoposti ad alcuna condizione di natura discrezionale. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e delle semplici promesse.

28) Specificare le competenze utili alla crescita professionale dei volontari acquisibili con la partecipazione alla realizzazione del progetto. Le predette competenze devono essere attinenti al progetto, certificate e riconosciute. Qualora l’ente che certifica e riconosce le competenze acquisite sia terzo rispetto a quello proponente il progetto, occorre e produrre copia degli appositi accordi, la cui stipula deve avvenire prima della presentazione del progetto. Pertanto, qualora i predetti accordi all’atto della presentazione del progetto non siano stati ancora perfezionati è opportuno non indicare nulla, attesa l’irrilevanza ai fini del progetto degli accordi in itinere e delle semplici promesse.

Formazione generale dei volontari29) Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da

quella di realizzazione del progetto.30) Specificare se la formazione è effettuata:

a) in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; b) in proprio, presso l’ente con servizi acquisiti da enti di servizio civile di 1^ classe;c) dalla Regione o Provincia autonoma, attraverso enti dotati di specifica professionalità

(per i soli enti iscritti alla 3^ e 4^ classe);scegliendo tra le opzioni innanzi previste ed indicare se si prevede l’intervento di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari.

31) Specificare, inserendo SI nella casella, se per la formazione dei volontari è previsto il ricorso a sistemi verificati dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento, in caso contrario inserire NO. Gli enti accreditati alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito da enti di 1^ classe il predetto servizio sono tenuti a specificare da quale ente lo stesso è stato acquisito. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quello delle successive voci 32 e 33.

32) Indicare le metodologie alla base del percorso formativo individuato per i volontari e le tecniche che si prevede di impiegare per attuarlo facendo riferimento alle Linee guida per la formazione generale dei volontari Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe, ovvero il servizio di formazione dalle Regioni e Province

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autonome. Il punteggio acquisibile per questa voce è non cumulabile con quello della precedente voce 31.

33) Specificare i contenuti della formazione generale dei volontari facendo riferimento alle Linee guida per la formazione generale dei volontari agli specifici settori di attività previsti dall’allegato 3, alle caratteristiche e all’ordinamento del servizio civile, ivi compresi i principi, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione di coscienza, alla difesa della Patria come diritto/dovere costituzionali con mezzi non violenti, ai diritti umani, alla carta etica del servizio civile nazionale, alle diverse forme di partecipazione attiva alla vita della società civile e all’ordinamento dell’ente proponente il progetto. Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe, ovvero il servizio di formazione dalle Regioni e Province autonome. Il punteggio acquisibile per questa voce è non cumulabile con quello della precedente voce 31.

34) Indicare la durata della formazione generale che complessivamente non può essere inferiore alle 30 ore e non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es. giorni, settimane, mesi). E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di formazione superiore alle 30. La formazione dei volontari è obbligatoria per cui l’assenza della stessa o anche una durata inferiore al minimo stabilito comporta l’esclusione del progetto.

Formazione specifica dei volontari35) Indicare la sede di realizzazione della formazione, la quale può essere anche diversa da

quella di realizzazione del progetto.36) Specificare se la formazione è effettuata:

in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; affidata ad enti di servizio civile di 1^ classe; affidata ad altri soggetti terzi;

scegliendo tra le opzioni innanzi previste.37) Indicare Cognome, Nome, luogo e data di nascita del/i formatore/i.38) Specificare, per le singole aree di intervento, qualora il progetto ne preveda più di una, le

competenze, i titoli e le esperienze del/i formatore/i cui è affidata la formazione specifica. Allegare i relativi curricula in originale e rilasciati nella forma dell’autocertificazione.

39) Indicare le metodologie alla base del percorso formativo per i volontari e le tecniche che saranno impiegate per attuarlo tra le quali non rientrano l’affiancamento e l’accompagnamento.

40) La formazione specifica dei volontari varia da progetto a progetto secondo il settore di intervento e le peculiari attività previste dai singoli progetti. Essa concerne tutte le conoscenze di carattere teorico pratico legate alla specifiche attività previste dal progetto e ritenute necessarie dall’ente per la realizzazione dello stesso.

41) Indicare la durata della formazione specifica che non può essere inferiore alle 50 ore, tenendo conto che la somma delle ore indicate con quelle previste per la formazione generale non può esse inferiore alle 80 ore e non può superare le 150. La durata, quindi, non può essere espressa con un indicatore diverso dalle ore (es. giorni, settimane, mesi). E’ attribuito un punteggio ulteriore per un numero di ore di formazione superiore alle 50. La formazione specifica dei volontari è obbligatoria per cui l’assenza della stessa, o una durata che, cumulata con le ore previste per la formazione generale, risulti inferiore al minimo stabilito di 80 ore comporta l’esclusione del progetto.

Altri elementi della formazione42) Approntare un piano di rilevazione interno completo di strumenti e metodologie adeguate,

incentrato sull’andamento e la verifica del percorso formativo predisposto, sulla valutazione

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periodica dell’apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché sulla crescita individuale dei volontari. Gli enti iscritti alla 1^ classe e quelli iscritti alla 3^ e 4^ classe che hanno acquisito il predetto servizio da enti di 1^ classe possono effettuare un semplice rinvio al sistema di monitoraggio presentato e verificato dall’Ufficio nazionale o dalle competenti Regioni e Province autonome in sede di accreditamento. Si precisa che a questa voce è attribuito un punteggio per i soli enti di 2^ classe e per quelli di 3^ e 4^ classe che non hanno acquisito il relativo sistema dagli enti di 1^ classe. Il punteggio acquisibile per questa voce non è cumulabile con quello della precedente voce 21. Qualora il piano proposto non risulti idoneo ai fini del rilevamento delle attività della formazione generale e specifica, il progetto è escluso dalla valutazione di qualità.