SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI … · Dati aggiornati al 31/12/2015 sito ASL...
Transcript of SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI … · Dati aggiornati al 31/12/2015 sito ASL...
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI
IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI TORINO
2) Codice di accreditamento:
R01-NZ00346
3) Albo e classe d’iscrizione:
Regione Piemonte Prima classe
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
AL SERVIZIO DELLA SALUTE!
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica
Settore: ASSISTENZA Area: 1 -ANZIANI 12- DISAGIO ADULTI
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale
entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il Servizio Civile e la CITTA’ METROPOLITANA DI TOR INO La legge 64/2001 ha permesso alla Provincia di Torino, ora Città Metropolitana di Torino, di dare valore progettuale al bisogno di un inserimento di nuove e giovani risorse all’interno degli enti locali, attraverso la forma del “Servizio Civile Nazionale”. A tal fine la Provincia di Torino si è accreditata come Ente di prima classe per: a) promuovere e favorire lo sviluppo delle Politiche giovanili sul territorio, sostenendo gli Enti locali nella gestione dei progetti di servizio civile; b) definire una strategia di Servizio Civile degli Enti locali comune e condivisa, che sapesse progettare servizi utili ai giovani e al territorio, e realizzasse criteri omogenei di qualità e strumenti efficaci di controllo e monitoraggio dell’attività; c) far convergere sull’attività le migliori Risorse umane disponibili quali selettori, formatori e progettisti senza che l’intero staff di progetto dovesse essere a carico del singolo ente. In un’ottica di promozione del sistema Servizio Civile e di creazione di sinergie significative con altri territori regionali la Provincia di Torino, ora Città Metropolitana di Torino, ha siglato accordi con Enti delle province di Biella e di Alessandria. La figura del Responsabile Locale di Ente Accreditato (RLEA) nel processo di valutazione: Ogni RLEA rappresenta l’interfaccia per i volontari e per questo ha il compito di contestualizzare il servizio di ciascun volontario, facendo emergere cioè quali siano i compiti del volontario, il ruolo all’interno del progetto, le mansioni richieste. Questo esercizio aiuta il volontario a porsi in un contesto definito, chiarendo e differenziando le proprie attese e aspirazioni da ciò che è effettivamente chiamato a fare. Il sistema di coordinamento e supporto agli RLEA è stato accreditato con il Sistema di Monitoraggio e Valutazione nel 2009 e confermato nel 2013. Tale sistema è stato codificato basandosi sulla positiva esperienza del Sistema di Tutoraggio, applicata fino al bando straordinario di Aprile 2010. Il sistema di coordinamento degli RLEA è stato sperimentato con successo nei progetti dei bandi dal 2010 al 2016. DESCRIZIONE E DATI DEL CONTESTO TERRITORIALE L’ASL TO3 è un’Azienda territoriale di circa 590.000 residenti distribuiti su un territorio
comprendente 109 Comuni suddivisi in nove Distretti, per complessivi 2.950 Kmq,
caratterizzato da forti differenziazioni collegate a realtà sociali articolate (dalle aree della prima
cintura metropolitana a forte concentrazione abitativa a quelle di estrema montagna a
scarsissima densità abitativa).
L’ASL TO3 si avvale della collaborazione di 4.025 unità di personale dipendente.
Nel territorio di competenza dell'ASL TO 3 sono presenti i seguenti Enti Gestori dei servizi Socio
Assistenziali, con cui i servizi aziendali si interfacciano nella gestione di attività, progettualità ed
interventi socio-sanitari, secondo gli accordi di programma previsti dalla normativa vigente:
1) CISSA: comuni di Pianezza, Venaria Reale, Alpignano, Druento, San Gillio, La Cassa,
Givoletto, Valdellatorre;
2) CIDIS: comuni di Orbassano, Piossasco, Beinasco, Rivalta, Bruino, Volvera;
3) CONISA: comuni della Valle di Susa;
4) CISA: comuni di Rivoli, Rosta, Villarbasse;
5) CISAP: comuni di Collegno e Grugliasco;
6) Comunità Montana Val Sangone: comuni di Giaveno, Trana, Sangano, Reano;
7) CISS: Pinerolo e comuni limitrofi, Val Pellice;
8) Unione dei Comuni Valli Chisone e Germanasca.
Ambito territoriale ASL TO3
POPOLAZIONE Riepilogo popolazione ASL TO3
Totale popolazione ex ASL 10 135.267 Totale popolazione ex ASL 5 362.330 Totale popolazione ex ASL 6 87.770
TOTALE POPOLAZIONE ASL TO 3 585.367
Dati aggiornati al 31/12/2015 sito ASL ww.aslto3.piemonte.it
Il Piano di organizzazione dell’ASL TO 3 declinato dall’Atto Aziendale delibera n° 1919 del 19 ottobre 2015 prevede il seguente organigramma
All’interno di tale organizzazione operano 2 Ospedali Riuniti (Rivoli e Pinerolo) con circa 690
posti letto complessivi distribuiti su 5 sedi ospedaliere. La riconversione di tre piccoli ospedali ha
portato alla creazione in tali sedi di un CAP (Centro di Assistenza Primaria) e di tre strutture con
un totale di 65 posti letto di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria, forma innovativa di
assistenza residenziale territoriale per post acuti. Gli Ospedali Riuniti hanno autonomia gestionale
e generalmente strutture organizzative autonome sul singolo Presidio; in alcuni casi sono presenti
strutture con responsabilità apicale su più Presidi.
• Ospedali Riuniti di Pinerolo: 2 sedi ospedaliere (Pinerolo e Pomaretto) per complessivi 300
P.L., in cui sono presenti tutte le specialità di base oltre ad alcune specialità mediche e
chirurgiche; l’area di acuzie è concentrata presso la Sede di Pinerolo in cui è presente un DEA
di primo livello; nella sede di Pomaretto è concentrata l’Area Postacuzie (Lungodegenza e
Recupero e Riabilitazione Funzionale oltre all’Oncologia). Il Presidio ospedaliero di Torre
Pellice, facente parte fino al 01/01/2014 degli OO.RR. di Pinerolo, è stato convertito in
struttura territoriale di Continuità Assistenziale ad alta valenza sanitaria con una dotazione di
20 posti letto.
• Ospedali Riuniti di Rivoli: 3 sedi ospedaliere (Rivoli, Susa e Venaria) per complessivi 386
P.L., in cui sono presenti tutte le specialità di base oltre ad alcune specialità mediche e
chirurgiche. E’ presente un DEA di primo livello presso la sede ospedaliera di Rivoli mentre
nelle altre sedi sono presenti Pronto Soccorso 24 h o Punti di Primo Intervento 12 h. Il
30/06/2013 il presidio ospedaliero di Avigliana, facente parte degli OO.RR. di Rivoli, è stato
convertito in Centro di Assistenza Primaria; rimane ancora un’unità autonoma di Day
Surgery, dipendente dal Day Surgery multispecialistico di Rivoli, dove vengono effettuati
interventi di DS di Oculistica. Sempre nel presidio ospedaliero di Avigliana a inizio 2015
sono stati aperti 10 posti letto di Continuità Assistenziale ad alta valenza sanitaria. Il
16/12/2013 il presidio ospedaliero di Giaveno è stato convertito in struttura territoriale di
Continuità Assistenziale ad alta valenza sanitaria con una dotazione di 30 posti letto.
Sul territorio aziendale è presente anche l’A.S.O.U. San Luigi di Orbassano con cui sono stati
avviati numerosi progetti di integrazione delle attività.
Dipartimento di Salute Mentale
Il Dipartimento di salute mentale (DSM) è l'insieme delle strutture e dei servizi che hanno il
compito di farsi carico della domanda legata alla cura, all'assistenza e alla tutela della salute
mentale nell'ambito del territorio definito dall'Azienda sanitaria locale (ASL).
Il DSM interaziendale dell'ASL TO3, è composto da tre S.C. (strutture complesse) territoriali
relative ai servizi psichiatrici presenti nei vari distretti dell'Asl, dalle S.S. (strutture semplici)
ospedaliere, SPDC (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura) di Rivoli e di Pinerolo e dall'S.C.
SPDC dell'ASO San Luigi Gonzaga. Da tre anni è in atto una convenzione tra le due Aziende
affinché la OU San Luigi Gonzaga svolga la funzione ospedaliera SPDC per ricoveri volontari ed
obbligatori dei pazienti residenti nei distretti di Orbassano e Collegno.
Alle S.C. dell'ASL TO3 afferisce la S.S. osservatorio epidemiologico regionale salute mentale
che svolge servizi di interesse regionale (DGR 26-1653 del 29/6/2015; 26-2048 del 1/9/2015).
Le Strutture complesse sono evidenziate nell'organigramma che segue. Si precisa che la prevista
S.S. REMS Barocchio non è ad oggi operativa. Il Centro di Salute Mentale (CSM) è il centro di
primo riferimento per i cittadini con disagio psichico. Coordina nell’ambito territoriale tutti gli
interventi di prevenzione, cura, riabilitazione dei cittadini che presentano patologie psichiatriche.
Al CSM fa capo un’équipe multiprofessionale costituita almeno da uno psichiatra, uno psicologo,
un assistente sociale e un infermiere professionale.
Strutture del DSM
Strutture complesse “Psichiatria area Pinerolo, Val Pellice e Valli Chisone e Germanasca”
1. S.S. SPDC Pinerolo; 2. C.S.M. Pinerolo; 3. C.S.M. Torre Pellice; 4. C.S.M. Villar Perosa.
Strutture complesse “Psichiatria area Rivoli – Giaveno – Venaria – Susa”
1. S.S. SPDC Rivoli; 2. C.S.M. Rivoli; 3. C.S.M. Susa; 4. C.S.M. Avigliana-Giaveno; 5. C.S.M. Venaria-Pianezza;
Strutture complesse “Psichiatria area Collegno – Orbassano”
1. S.S. SPDC AOU San Luigi Gonzaga; 2. C.S.M. Collegno-Grugliasco; 3. C.S.M. Orbassano.
A regime (dopo il 2017) le strutture del dipartimento di salute mentale interaziendale saranno le seguenti:
S.C. “Psichiatria area Nord” con S.S. “SPDC Pinerolo”;
S.C. “Psichiatria area Sud” con S.S. “SPDC Rivoli”;
S.C. SPDC AOU Sal Luigi Gonzaga con specifici accordi funzionali, oltre a svolgere la funzione ospedaliera svolgerà anche l'assistenza psichiatrica territoriale nel distretto di Orbassano. Dipartimento “Patologia delle dipendenze”
Il Dipartimento si occupa di presidiare su tutto il territorio dell’ASL TO3 l’area dei disturbi
additivi correlati a:
1) consumo problematico di sostanze psicoattive legali ed illegali
2) comportamenti additivi problematici sine substantia – dipendenze comportamentali
Il presidio si esplica attraverso interventi diretti nei confronti dei soggetti affetti da manifestazioni
patologiche derivanti dai suddetti comportamenti e della loro rete relazionale consistenti in
diagnosi, cura e riabilitazione sui versanti biologico-somatico, pedagogico, psicologico,
relazionale e sociale.
Si attua, inoltre, tramite interventi di promozione della salute sulla popolazione generale, su
collettività selezionate e su popolazioni bersaglio.
Il Dipartimento è costituito attualmente dalle seguenti Strutture Complesse Servizi per le
Tossicodipendenze:
− “Dora Riparia” (Distretti di Collegno, Rivoli, Venaria e Valle di Susa)
− “Sangone” (Distretti di Orbassano e Giaveno)
− “Pinerolo”(Distretti di Pinerolo, Torre Pellice e Valli Chisone e Germanasca)
Elenco (aggiornato al 2016) delle strutture del Dipartimento “Patologia delle dipendenze” Le Strutture della S.C. Ser.T. “Dora Riparia” : Strutture ambulatoriali
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Collegno)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Rivoli)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Valle di Susa: sedi di Avigliana, Susa, Oulx)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Venaria)
• Servizio per le Dipendenze Comportamentali “Spazio Altrove” (Collegno)
Strutture di pronta accoglienza
• Unità di sopravvivenza notturna “Endurance” – Rivoli, specializzata a “valenza
dipartimentale”
• Drop In “PuntOFermo” - Collegno
Strutture residenziali
• Comunità Terapeutica specialistica “Lucignolo & Co.” - Rivoli, specializzata a “valenza
dipartimentale”
• Modulo “Il Ridosso” Programmi brevi di tregua e sollievo
• Modulo “Bisogna saper perdere” Disturbo da gioco d'azzardo
• Modulo “Abitare X Abitarsi” Gruppo appartamento
Le Strutture della S.C. Ser.T. “Sangone”:
Strutture ambulatoriali
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Orbassano: sedi di Orbassano e Beinasco)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Giaveno)
• Struttura ambulatoriale di alcologia (Beinasco, sovradistrettuale)
Strutture residenziali
• Casa Alloggio di Convivenza guidata per persone affette da AIDS “Casa verde” - Volvera,
specializzata a “valenza dipartimentale”
Le Strutture della S.C. Ser.T. “Pinerolo”:
Strutture ambulatoriali
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Pinerolo)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Torre Pellice)
• Struttura ambulatoriale di Distretto (Pomaretto)
Strutture diurne
• Centro Diurno “Mistral” Pinerolo, specializzata a “valenza dipartimentale”
L’assistenza a pazienti con problemi di dipendenza è erogata in 12 ambulatori Ser.T.
S.C. APISS (Attività Progetti Integrati socio sanitari ) di Pinerolo L’A.P.I.S.S. è prevista nel Piano di Organizzazione Aziendale 2008/2010 approvato con
deliberazione dell’ASL TO3 n. 1058 del 18 settembre 2008 avente ad oggetto “Atto aziendale
dell’ASL TO3 ex art. 3, comma 1 bis del D.Lgs 502/1992 e s.m.i. e piano di organizzazione
aziendale – Presa d’atto dell’attività di verifica espletata dalla Regione Piemonte ed adempimento
conseguenti. Approvazione testo definitivo e s.m.i”.
La S.C. A.P.I.S.S.; ad essa sono attribuite le seguenti
Funzioni
o Coordinamento di programmi di attività socio sanitarie integrate in collaborazione con le
altre strutture dipartimentali e distrettuali;
o Predisposizione delle convenzioni in materia di L.E.A.;
o Monitoraggio interventi in tutta l’area socio sanitaria con organizzazione di banca dati e
produzione dei report generali di attività aziendale;
o Tutela materno infantile: attività sociale nei servizi consultoriali e servizi collegati
o Attività sociali in cure domiciliari;
o Assicurazione del necessario raccordo ospedale territorio nell’offerta di servizi integrati;
o Organizzazione dell’UVG in collaborazione con le strutture aziendali interessate;
o Predisposizione convenzioni con le strutture residenziali per non autosufficienti in
collaborazione con i distretti;
o Rapporti con il volontariato;
o Collaborazione con la S.T.C.C. in continuità assistenziale residenziale;
o Collaborazione con S.C. Medicina Legale per commissioni invalidi;
o Sviluppo progetti di miglioramento e sperimentazione nell’area della non autosufficienza
(pazienti complessi, domiciliarità, “presidi aperti”).
Ufficio Tutele dell'ASL TO3 L'Ufficio Tutele ASL TO 3 è il servizio fornito dall'Azienda preposto alla gestione delle misure di
protezione assegnate all'Azienda Sanitaria sul territorio di riferimento e si occupa, su mandato del
Tribunale di Torino – Giudice Tutelare, delle persone affette da patologie psichiche e/o da
dipendenza. L'Ufficio Tutele afferisce alla S.S. Legale, inserita a sua volta nella S.C. Contenzioso
e Patrimoniale.
Le persone sottoposte a misura di protezione sono generalmente utenti dei Servizi di Salute
Mentale e/o dei Servizi per le Dipendenze i quali, a causa delle patologie dalle quali sono affetti,
presentano importanti difficoltà nella gestione della quotidianità, in particolare per quanto
riguarda gli aspetti economico-patrimoniali.
L'area territoriale di riferimento è costituita dall'intero territorio dell'ASL TO 3. L'Ufficio Tutele,
infatti, opera trasversalmente su tutto il territorio collaborando sulle singole situazioni con i
servizi specialistici i quali mantengono la titolarità del progetto complessivo concordato con la
persona.
L'organico dell'ufficio è costituito da 3 Assistenti Sociali ed 1 Assistente Amministrativa, tutti a
tempo pieno.
Motivazione progetto La salute è un diritto fondamentale dell’individuo, la cui tutela è garantita dalla Costituzione.
Da tale assunto discende il dovere, a livello istituzionale ed individuale, di promuovere azioni
finalizzate alla sua conservazione. A tal fine, è dovere della comunità organizzarsi per far fronte a
problemi individuali e collettivi, spesso determinati o aggravati da carenze sociali.
I processi di globalizzazione economica tendono a rendere universali anche i problemi sanitari e
sociali.
Con l’iniziativa “Salute 21” l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2000, ha preso atto che
sensibili risultati nella tutela della salute esigono un impegno diretto delle istituzioni e del mondo
politico.
Le singole decisioni assunte in ambito socio-sanitario possono avere pesanti ripercussioni sul
bene salute e condizionare il buon esito della tutela di tale diritto per l’intera comunità di
riferimento.
Al fine di intraprendere percorsi virtuosi è, pertanto, essenziale partire da una visione generale
delle problematiche socio-sanitarie per cercare le soluzioni più opportune allo scopo di tutelare la
salute dei cittadini per giungere, infine, ad una gestione oculata dei costi che deve coinvolgere, in
una consapevole condivisione degli obiettivi, tutti i livelli decisionali a ciò preposti.
Conseguentemente, il Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2012-2015 pone come obiettivo
prioritario del servizio sanitario piemontese non solo quello della promozione “della salute dei
cittadini”, ma, in un’accezione più lungimirante, quello della promozione del “benessere e della
salute dei cittadini e delle comunità”. Risulta opportuno, pertanto, che il Servizio Sanitario
Regionale (SSR) assuma anche il ruolo di facilitatore di una strategia di coordinamento tra le
diverse istituzioni e di integrazione degli indirizzi delle politiche intersettoriali, al fine di
orientare, positivamente ed in maniera sinergica, i determinanti della salute e del benessere, in
conformità alle direttive della Carta di Tallinn (2008).
L’efficacia del Piano, pertanto, è strettamente correlata alla capacità dei diversi soggetti
istituzionali, tra i quali gli enti locali, di cooperare e di trasformare operativamente gli indirizzi in
esso riportati. Sono molteplici le grandi sfide assistenziali che condizionano le scelte di
programmazione regionale, prime tra tutte quelle riguardanti i problemi di assistenza socio-
sanitaria connessi alla non autosufficienza, l’elevata presenza di anziani e grandi anziani, la
disponibilità di terapie e diagnosi ad alto costo indirizzate a specifici bacini di assistiti. Esse, oltre
a richiedere un’efficace integrazione delle politiche, degli indirizzi e degli interventi da parte delle
diverse aree del welfare, necessitano anche di un sistema coeso che porti alla convergenza dei
finanziamenti, provenienti dai diversi settori coinvolti, su obiettivi ed ambiti tematici condivisi e
ben definiti.
In un periodo in cui aumenta la complessità sociale, si stanno modificando la struttura e le
dinamiche delle famiglie, la crisi economica ha ricadute negative sul benessere della popolazione,
è aumentata la disoccupazione e spesso i rapporti di lavoro sono improntati a flessibilità e
precarietà, sono cresciuti i nuclei in emergenza abitativa a seguito di sfratto.
Le famiglie presentano bisogni non solo derivanti da situazioni di disagio conclamato, ma anche
da difficoltà maggiori ad assolvere ai compiti di cura, educazione, solidarietà nei confronti dei
familiari. E’ cresciuta la multi problematicità delle persone che si rivolgono ai servizi sanitari e
socio-sanitari e che vengono prese in carico: le storie di vita sono sempre più
complesse e si caratterizzano spesso per la presenza di patologie socio-sanitarie di non facile
soluzione che coinvolgono tutta la famiglia.
E’ in costante aumento il numero di famiglie giovani colpite da malattia tumorale a cui spesso
corrisponde una difficoltà da parte dei familiari di far fronte all’assistenza del malato per gli
impegni lavorativi e di accudimento dei figli minori. La contrazione delle risorse non può far
venire meno il rispetto della dignità delle persone e dei loro diritti. Occorre riconoscere e
potenziare tutte le azioni volte stimolare i cittadini ad essere protagonisti dei loro percorsi di vita.
Il ruolo degli operatori sociali e sanitari assume, conseguentemente, particolare importanza per
favorire percorsi di autonomia e capacità degli individui di assumere le proprie responsabilità, per
promuovere e sostenere i legami fra le persone, le famiglie e la comunità.
Diventa pertanto strategico il maggiore coinvolgimento dei cittadini e della comunità locale
rispetto alle problematiche del territorio; lo stretto coordinamento e l’integrazione di tutte le
istituzioni locali e delle forze sociali in una logica di sistema integrato di welfare: sono necessarie
politiche abitative, lavorative che si integrino con quelle della salute e del sociale in senso ampio.
E’ conseguentemente indispensabile la collaborazione per l’adozione di misure volte a prevenire
e/o fronteggiare le situazioni di disagio prestando particolare attenzione ai nuclei con soggetti
fragili ed in presenza di minori.
In materia di politiche per la tutela dei minori e della genitorialità è utile porre l’attenzione alla
famiglia mettendola al centro delle politiche sociali e sanitarie, le quali devono prevedere
interventi comuni, unitari e complessivi a sostegno delle responsabilità familiari.
Occorre, poi, mantenere elevata l’attenzione specifica verso i bambini, gli adolescenti e i giovani,
considerando anche le nuove forme di disagio che s’impongono con forza e secondo un’ottica
unitaria ed integrata, che dalla promozione e dalla prevenzione muove sino al trattamento.
Ciò significa che i Servizi pubblici, il terzo settore ed il volontariato sono chiamati a realizzare
progetti ed interventi concertati per sviluppare unitariamente, in una prospettiva di promozione e
prevenzione, interventi di informazione e di sostegno, facilitando le persone nella ricerca delle
risposte più adeguate ai loro bisogni, nel loro contesto di vita.
L’attuale sistema sociale, caratterizzato da numerosi attori pubblici e del non profit che
collaborano alla produzione, alla gestione ed all’offerta di beni e servizi, ha la necessità di
generare efficaci sinergie mediante un lavoro col territorio, che presuppone la capacità di “stare in
rete” e l’assunzione di un’ottica orientata allo sviluppo di comunità.
Nell’ambito delle politiche per la tutela della salute è necessario dare continuità agli attuali
servizi, interventi e progetti, garantendo agli stessi una buona qualità sia sul versante
“professionale” che “umano”.
Nel settore delle politiche per gli anziani è necessario considerare l’invecchiamento della
popolazione, l’allungamento della vita media, l’aumento delle persone in situazione di non
autosufficienza, con conseguente incremento della richiesta di servizi socio sanitari, oltre che i
cambiamenti della struttura e delle dinamiche delle famiglie, con un progressivo aumento degli
anziani soli o di coppie di anziani soli e di anziani ultrasessantacinquenni che accudiscono anziani
ultraottantenni.
Inoltre, l’aumento dell’età pensionabile ha una ricaduta sulle attività di cura familiari in quanto i
figli non sempre riescono a farsi carico dell’assistenza ai congiunti anziani.
L’offerta di servizi di sostegno deve riconoscere e valorizzare il diritto di scelta e di
autodeterminazione degli interessati (anziani e familiari), sostenendo l’uso di risorse proprie,
della rete familiare e della società.
Diventa, pertanto, strategico, in concertazione con gli Enti Gestori dei Servizi Sociali del
territorio, ripensare ai modelli di assistenza, prevedendo sostegno appropriato ai bisogni
differenziati in relazione alle diverse fasi della vita, in stretta collaborazione con le reti sociali e
della comunità locale che andrebbe maggiormente responsabilizzata sul tema della solidarietà e
sulla vicinanza nei confronti di anziani fragili. Questo anche in relazione alla contrazione delle
risorse disponibili per i servizi socio sanitari in favore degli anziani non autosufficienti, con
conseguente rischio che le persone più fragili e prive di un’adeguata rete di supporto possano
subire ricoveri ospedalieri impropri in assenza di idonee risposte ai bisogni assistenziali.
Area intervento del progetto e indicatori dell'analisi del contesto territoriale Il presente progetto di Servizio Civile verrà implementato nell'ASL TO 3 nell'ambito dei Servizi
afferenti alle due macro Aree di intervento Anziani e Disagio Adulti e precisamente nelle seguenti
sedi:
Area Anziani
Ospedale di Rivoli
S.C. APISS (Attività Progetti Integrati Socio Sanitari ) di Pinerolo
Area Disagio Adulti
SerD : sedi di Collegno, Rivoli, Orbassano e Pinerolo;
C.S.M. sedi di Collegno, Rivoli, Avigliana, Pinerolo e Torre Pellice
Ufficio Tutele di Collegno AREA Anziani: Il fenomeno dell’invecchiamento L’invecchiamento della popolazione deve esser eletto all’interno di un quadro di fenomeni socio
demografici più ampi, quali il decrescente tasso di natalità e mortalità, la più elevata aspettativa di
vita, con aumento dell’età media, l’aumento dell’indice di vecchiaia e del rapporto popolazione
anziana/popolazione adulta.
La conoscenza dell’invecchiamento è fondamentale per conoscere il bisogno di servizi,
programmare interventi e definire le priorità strategiche. Tale fenomeno determina per l’azienda
sanitaria la necessità di rispondere ad un duplice incremento di domanda:
- richiesta di servizi socio-assistenziali, sia a livello residenziale che domiciliare (fenomeno
accentuato dal numero di anziani che vivono soli)
- richiesta di servizi per il trattamento di patologie croniche collegate all’età.
Nella categoria anziani sono ricompresi:
- autosufficienti
- non autosufficienti
- anziani che vivono soli a casa
- anziani con alta morbilità
- anziani ricoverati in istituti.
Il concetto di autosufficienza è difficile da definire e, di conseguenza, da misurare, avendo molte
sfaccettature: la non autosufficienza può essere, infatti, legata a motivi di salute o dovuta alla
scarsa accessibilità a servizi e strutture, ma anche a motivi economici e abitativi, che incidono in
ugual misura sulla domanda di servizi assistenziali da parte della popolazione anziana.
In ambito sanitario quando ci si riferisce ad “anziani cronici non autosufficienti” si fa riferimento
alla non autosufficienza legata a motivi psico-fisici di salute.
Tali problemi non sono sempre e necessariamente legati a patologie croniche ma possono anche
essere legati a problematiche a grave disagio sociale; quest’ultime hanno una ricaduta importante
sugli aspetti sanitari e sui servizi sanitari:dimissioni difficili, accessi ripetuti in DEA, accessi
impropri ai servizi sanitari.
Tot Pop. pop >=65 pop <65
POPOLAZIONE DA UFF ANAGRAFE DEI COMUNI
AL 31.12.2015
pop
>=65 pop <65
COLLEGNO
87.889
21.936 25,0% 65.953 75,0%
RIVOLI
57.216
14.942 26,1% 42.274 73,9%
ORBASSANO
97.295
22.152 22,8% 75.143 77,2%
GIAVENO
30.054
7.251 24,1% 22.803 75,9%
SUSA
89.876
21.574 24,0% 68.302 76,0%
VENARIA
87.770
20.017 22,8% 67.753 77,2%
PINEROLO
92.292
22.531 24,4% 69.761 75,6%
VAL PELLICE
23.303
6.262 26,9% 17.041 73,1%
VAL CHISONE
19.672
5.448 27,7% 14.224 72,3%
ASL TO3
585.367
142.113 24,3% 443.254 75,7%
In applicazione dell’Atto Aziendale è in corso una riorganizzazione che porterà l’accorpamento di alcuni territori e i distretti da 9 diventeranno 5. La tabella sottostante riporta il dato popolazione dei nuovi distretti
NUOVI DISTRETTI
DISTRETTO POPOLAZIONE pop
>=65 pop <65
Distretto Area Metropolitana
Centro 145.105
36.878 25,4% 108.227 74,6%
Distretto Area Metropolitana Sud 97.295
22.152 22,8% 75.143 77,2%
Distretto ValSusa e Val Sangone 119.930
28.825 24,0% 91.105 76,0%
Distretto Area Metropolitana Nord 87.770
20.017 22,8% 67.753 77,2%
Distretto Pinerolese 135.267
34.241 25,3% 101.026 74,7%
ASL TO3 585.367
142.113 24,3% 443.254 75,7%
Come si evince dai dati l’Azienda registra un tasso molto elevato di anziani che richiedono
un’organizzazione di servizi parcellizzata su tutto il territorio con necessità di prestazioni sanitarie
e socio-sanitarie diversificate e personalizzate in risposta a bisogni e esigenze sempre più
complesse.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la continuità delle cure uno degli indicatori più
sensibili del buon funzionamento di un Servizio Sanitario, perché esprime la capacità del Sistema
sanitario di presidiare con efficacia le varie tappe del percorso di cura e assistenza.
La continuità assistenziale rappresenta, quindi, un obiettivo ed insieme una strategia per
migliorare la qualità dell’assistenza e per rispondere in modo appropriato ai problemi clinici, alle
complessità organizzative e alle difficoltà umane poste, in particolare, dai pazienti cronici, che
devono essere curati anche per lunghi periodi.
Normative
DGR n. 72-14420 del 20 dicembre 2004 “Percorso di Continuità Assistenziale per anziani
ultra65enni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad
anziano non autosufficiente”.
Con la DGR n. 13 -1439 del 28 gennaio 2011 “Criteri di appropriatezza organizzativa, clinico
gestionale per le attività di recupero e rieducazione funzionali di III, II e I livello e per le attività
di lungodegenza e definizione della funzione extraospedaliera di continuità assistenziale a valenza
sanitaria” la Giunta Regionale ha approvato i criteri per la realizzazione dell’area di attività
extraospedaliera di continuità assistenziale a valenza sanitaria.
Il ricorso a tale funzione ha determinato l’attivazione di specifici percorsi organizzati in stretta continuità
tra l’area ospedaliera e quella territoriale, nell’ottica della realizzazione di un “ponte” tra le diverse fasi del
percorso di cura del cittadino in applicazione della DG R n. 27-3628 del 28 marzo 2012 “Attuazione
Piano di rientro - D.G.R. n. 44-1615 del 28.2.2011 e s.m.i. - La rete territoriale:criteri e modalità per il
miglioramento dell'appropriatezza e presa in carico territoriale”.
Con la DGR n. 6-5519 del 14 marzo 2013 “Programmazione sanitaria regionale. Interventi di
revisione della rete ospedaliera piemontese, in applicazione della DCR n. 167-14087 del 3 aprile
2012” successivamente modificata ed integrata con DGR 7, n. 30-3016 del 7 marzo 2016, sono
state individuate i setting di cura nei quali sarebbe stato possibile attivare nuclei con posti letti
dedicati alla specifica funzione Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (CAVS).
L’integrazione fra Ospedale e Territorio e tra Servizi Sanitari e Sociali è indispensabile per gli
anziani e i soggetti definiti fragili; più che interventi specifici e settoriali, è indispensabile siano
previsti dei “percorsi di cura” che garantiscano l’effettiva “presa in carico globale”; ed è
evidente che ciò sia realizzabile attraverso l’attivazione ed il reale funzionamento di tutta la rete
dei servizi sociosanitari, con particolare attenzione all’efficienza non solo di ciascun Servizio, ma
anche delle “cerniere” di collegamento.
Tale percorso è da considerarsi, inoltre, un tassello di snodo all'interno di una rete di servizi
efficiente ed efficace che garantisce percorsi di cura e assistenza atti a favorire in ogni momento il
miglior livello di autonomia possibile al fine di evitare percorsi di cronicizzazione che precludano
la possibilità di recupero dell'autonomia.
Ciò presuppone la centralità della persona e la risposta appropriata per le sue esigenze socio-
sanitarie e assistenziali
Premesso che la presa in carico del cittadino non può essere interrotta da un sistema di rinvio alla
valutazione di altri servizi, ma deve essere immediata e consequenziale, il Percorso di Continuità
Assistenziale si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi:
- un’uniformità metodologica di comportamento organizzativo,
- una diversificazione della risposta correlata al bisogno.
Il Percorso deve essere appropriato rispetto ai bisogni identificati, prevedendo il ricorso ad uno o
più tipi di intervento nel tempo, fra di loro articolati, nell’ottica di ottenere il massimo del
recupero possibile dopo la perdita funzionale derivante da malattia acuta, rallentare il
peggioramento della disabilità o della progressione della malattia cronica, mantenere significative
relazioni interpersonali per evitare isolamento ed emarginazione.
La rete attraverso la quale si sviluppa il Percorso, garantendo al paziente l’integrazione dei servizi
sociali e sanitari, comprende:
- Pronto Soccorso;
- Reparti ospedalieri;
- Medici Medicina Generale
- CAVS (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria)
- Strutture residenziali R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistenziale ) e semiresidenziali,
(Centri Diurni Integrati o Alzheimer);
- Ospedali di Comunità;
- Alloggi supportati,
- Strutture dedicate alla riabilitazione e alla lungodegenza .
- Domicilio con rete parentale o Care Giver (persona di riferimento al progetto di cura );
- Cure Domiciliari;
L’ASLTO3 con delibera n° 25 del 9/01/2013 “Istituzione del percorso di continuità assistenziale Ospedale-Territorio” ha definito il percorso assistenziale e con delibera n°232 del 8/3/2016, ha istituito i Nuclei Distrettuali di Continuità delle Cure in applicazione della DGR 27–3628 del 28/3/2012”. I nuclei di continuità delle cure sono così composti: NOCC Rivoli: 3 Coordinatori infermieristici e 1 Assistente Sociale part time
NOCC Pinerolo: 2 Coordinatori Infermieristici e 1 Assistente Sociale part time NDCC di Rivoli: 1 Coordinatore Infermieristico, 6 Infermieri NDCC Torre Pellice: 2 Infermieri, 1 Assistente Sociale part time APISS S.C. ATTIVITA’ PROGETTI INTEGRATI SOCIO-SA NITARI Sede Pinerolo Descrizione del contesto locale di interesse del progetto
Nell’ambito dell’APISS viene svolta l’attività della continuità assistenziale distrettuale dell’Area
Pinerolese che comprende tre distretti: Pinerolo, Val Pellice e Val Chisone e Germanasca.
Il Nucleo Distrettuale di Continuità delle Cure è composto da 1 medico, 2 infermieri, 1 Assistente
Sociale che a seguito della segnalazione del Nucleo Ospedaliero di Continuità delle cure
dell’Ospedali riuniti di Pinerolo prende in carico la situazione e dispone il progetto
individualizzato; gli operatori del NDCC attivano inoltre la rete territoriale, servizi sociali
territoriali per l’attivazione delle procedure UVG (Unità Valutazione Geriatrica) o UMVD (Unità
Multidimensionale Valutazione Disabilità) al fine del progetto definitivo qualora permanga la non
autosufficienza.
L’organizzazione della Continuità Assistenziale prevede il seguente percorso:
OSPEDALI RIVOLI Gli Ospedali Riuniti di Rivoli comprendono 3 sedi ospedaliere Rivoli, Susa e Venaria per
complessivi 386 P.L., in cui sono presenti tutte le specialità di base oltre ad alcune specialità
mediche e chirurgiche hanno una dotazione complessiva di 386 P.L. per un bacino di utenza di
circa 450.000 abitanti corrispondente al territorio dei Distretti di Collegno, Rivoli, Orbassano,
Giaveno, Susa e Venaria. Le specialità presenti e i posti letto sono riepilogati nella tabella
sottostante.
Il Presidio Ospedaliero di Rivoli è sede di Dea di primo livello con apertura 24h/24h e con circa
57.000 accessi l’anno; a Susa è presente un Pronto Soccorso con apertura 24h e Giaveno e
Venaria hanno un Punto di Primo Intervento, per un totale di 86.000 accessi l’anno.
I ricoveri annui dei Presidi Riuniti di Rivoli e di Pinerolo sono stati nel 2014 circa 26.000, di cui
11.000 presso il presidio ospedaliero di Rivoli e 11.400 presso il presidio ospedaliero di Pinerolo.
Sono stati effettuati circa 12.700 interventi chirurgici nel 2014.
N. INTERVENTI 2014
P.O. PINEROLO 5.818
P.O. RIVOLI 3.388
P.O. AVIGLIANA 2.110
P.O. SUSA 1.374
TOTALE 12.690
CONTINUITÀ ASSISTENZIALE Nell'anno 2015 sono stati esaminati e presi in carico dal Nucleo Ospedaliero Continuità delle
Cure del Presidio ospedaliero di Rivoli 2361 casi.
La fascia d'età che maggiormente fruisce del servizio si conferma, come negli anni passati, essere
quella relativa a soggetti di età compresa fra gli 80 e gli 85 anni (553 persone), seguiti dagli utenti
nella fascia d'età compresa tra 86 e 90 anni (488 persone).
Fasce di età Valore %
< 65 7,92
>= 65 <=75 18,08
> 75 <=80 19,19
> 80 <=85 23,42
> 85 <=90 20,67
> 90 10,72
Totale 100
187
427
453
553
488
253
Fasce di età
< 65
>= 65 <=75
> 75 <=80
> 80 <=85
> 85 <=90
> 90
Nel grafico che segue sono riportati in dettaglio i reparti da cui sono pervenute le richieste di cui
sopra
In questi ultimi due anni si è registrato un trend in salita rispetto ai ricoveri per deterioramento
organico, fenomeno questo riconducibile all'elevato numero di assistiti nella fascia d'età over 80,
che in questi ultimi due anni ha superato il 50% della popolazione afferita al servizio scrivente.
Dati di Continuità Assistenziale effettuati dal Nucleo Distrettuale di Torre Pellice (Area Pinerolese) - anno 2015
SEGNALAZIONI (Pervenute dal NOCC Ospedale di Pinerolo)
Segnalazioni Distretto
PINEROLO VAL CHISONE
VAL PELLICE
NON RESIDENTI
Totale annuale
Totale 300 53 101 0 454
Cardio
Chirurgia
DEA
Medicina
Orto
Neuro
Altri reparti
altro
0 200 400 600 800 1000 1200 1400
86
94
113
1308
443
223
91
3
Reparto di provenienza
SEGNALAZIONI REPARTI
7
2224
108
2
105
10
60
13
2
15
5 6
11
58
6
0
20
40
60
80
100
120
Totale annuale
dea
cardiologia
chirurgia
ortopedia
ginecologia
medicina
nefrologia
neurologia
psichiatria
otorinolaringoiatria
LD Pomaretto
Rivoli
RRF Pomaretto
San Luigi
Altri ospedali
domicilio
ANNO 2015 TOT 45452; 11%
59; 13%
182; 41%
161; 35%
<65
65-74
75-84
>=85
PROGETTO INDIVIDUATO COME RISPOSTA AL N.O.C.C.
ANNO 2015
TOT 417
idoneità CAVS di Torre Pellice 248
CLASSI DI ETA' ANNO 2015 Classi di età
Totale annuale
<65 52 65-74 59 75-84 182 >=85 161
454
idoneità CAVS di Giaveno 8
altri CAVS 3 . non idoneità per CAVS ricoverati in strutture RSA 60
idoneità per percorso domiciliare 98 N° 37 soggetti hanno seguito percorsi diversi: 28 ricoveri in Lungodegenza e riabilitazione, 6
deceduti prima della dimissione, 3 persone segnalate ai servizi sociali territoriali
CONTINUITÀ ASSISTENZIALE A VALENZA SANITARIA (CAVS)
I Presidi Ospedalieri di Giaveno e Torre Pellice sono stati convertiti a fine 2013/inizio 2014 in
strutture territoriali con posti letto di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria, forma
innovativa di assistenza territoriale post ricovero per l’accoglienza dei pazienti più fragili che,
dopo la fase acuta dell’ospedalizzazione, abbiano ancora necessità di essere assistiti prima del
rientro al domicilio. A inizio 2015 sono stati attivati ulteriori 15 posti letto CAVS nella struttura
di Avigliana.
Dati anno 2015- Struttura Semplice Controllo di Gestione
STRUTTURA Data
attivazione
Posti letto Giornate erogate
nel 2015
Giaveno
Avigliana
16/12/2013
Marzo 2015
30
16
9684 3362
Torre Pellice 02/01/2014 20 6502
INDICATORI DELL’ANALISI DI CONTESTO TERRITORIALE AREA ANZIANI
Oltre agli interventi previsti in dimissione dall’Ospedale la normativa prevede interventi rivolti agli anziani >65 non autosufficienti o < 65 che hanno patologie assimilabili per le quali è necessario attivare il percorso di Unità di Valutazione Geriatrica (ultima normativa DGR 14/2013) L’UVG prevede una domanda di valutazione geriatrica a cui fa seguito una visita effettuata dai componenti delle UVG distrettuali (composte da 1 geriatra, 1 Assistente Sociale, 1 infermiera e 1 amministrativa) che effettua una valutazione socio-sanitaria. La Commissione UVG propone, in base alle necessità del soggetto un progetto individualizzato che può prevedere:
• Ricovero struttura residenziale RSA • Servizi al domicilio (lungoassistenza) • Centro diurno Integrato • Centro Diurno Alzheimer Per i malati oncologi a fine vita è previsto l’Hospice, cure domiciliari con attivazione di interventi di assistenza in cure palliative.
Servizi erogati a seguito di valutazione socio-sanitaria di Unità di Valutazione Geriatria
ASL TO 3 - DATI LUNGOASSISTENZA ANZIANI > 65
DISTRETTO N. ANZIANI IN CARICO
N. ORE EROGATE SPESA ANNO 2015
SPESA MEDIA PER ANZIANO IN CARICO
POPOLAZIONE 31/12/15 ultra 65
COLLEGNO 20 2.825 27.725 1.386 21.936 RIVOLI 3 225 2.535 845 14.942 ORBASSANO 50 11.545 125.172 2.503 22.152 GIAVENO 27 3.615 32.535 1.205 7.251 SUSA 94 4.227 47.073 501 21.574 VENARIA 71 9.061 95.146 1.340 20.017 PINEROLO 119 8.361 87.707 737 22.531 VALCHISONE 23 2.234 46.914 2.040 5.448 VALPELLICE 12 1.166 18.617 1.551 6.262 TOTALE 419 43.259 483.424 12.109 142.113 I dati sono relativi all’erogazione di interventi attivati nell’anno 2015 dai distretti non ancora accorpati. Dati rilevati dalla S.S. Controllo di Gestione dell’ASL TO3
DATI POSTI LETTO RESIDENZIALI IN RSA (residen ze sanitarie assistenziali) Anno 2014 e 2015 - S.S. Controllo di Gestione dell’ASL TO3
DISTRETTI ANNO 2014 % ANNO 2015 COLLEGNO 235,92 1,13% 264 1,23% RIVOLI 166,33 1,16% 152 1,03% ORBASSANO 254,33 1,20% 289 1,32% GIAVENO 78,08 1,12% 87 1,22% SUSA 314,75 1,51% 283 1,33% VENARIA 215,75 1,15% 220 1,12% PINEROLO 262,25 1,20% 272 1,22% VAL PELLICE 83,67 1,34% 82 1,30% VAL CHISONE 68,92 1,26% 73 1,34% ASL 1.680 1,23% 1.722 1,23%
AREA DISAGIO ADULTI SERD: Descrizione del contesto locale di interesse del progetto L’assistenza a pazienti con problemi di dipendenza è erogata in 12 Ser.T.
MISSION La mission del DPD è quella di presidiare nel territorio dell’ASL TO3 l’area dei disturbi additivi
correlati a:
1) consumo problematico di sostanze psicoattive legali ed illegali
2) comportamenti additivi problematici sine substantia – dipendenze comportamentali
Il presidio si esplica attraverso interventi diretti nei confronti dei soggetti affetti da manifestazioni
patologiche derivanti dai suddetti comportamenti e della loro rete relazionale consistenti in
diagnosi, cura e riabilitazione sui versanti biologico-somatico, pedagogico, psicologico,
relazionale e sociale.
Si attua, inoltre, tramite interventi di promozione della salute sulla popolazione generale, su
collettività selezionate e su popolazioni bersaglio. L’attività è volta altresì ad incrementare, sui
temi di competenza, la cultura della salute e della prevenzione nei gruppi giovanili formali ed
informali, le iniziative di inclusione sociale dei soggetti svantaggiati nelle comunità locali, la
consapevolezza del proprio ruolo nei confronti del contrasto della patologia delle dipendenze
attraverso un’azione di stimolo nei confronti delle amministrazioni degli Enti Locali e dei loro
Enti strumentali.
Costituisce campo d’azione del D.P.D. anche la promozione della conoscenza sui temi della
patologia delle dipendenze di tutti gli attori dei normali percorsi di salute, dai cittadini agli
operatori della sanità, di base e specialistici.
ATTIVITA’ Ai sensi della D.G.R. 48-9094 del 2008 l’organizzazione dipartimentale deve rispondere sia alla
complessità che alla numerosità delle attività, delle organizzazioni che ne fanno parte e del
personale dedicato.
Le funzioni specialistiche proprie ed esclusive del Dipartimento sono quelle di diagnosi e cura del
comportamento additivo problematico (da sostanze psicoattive o sine substantia).
Per queste funzioni il Dipartimento si avvale di:
- strutture di pronta accoglienza
- strutture ambulatoriali
- strutture di ricovero
- strutture“intermedie”diurne o residenziali
Il Servizio Sanitario regionale garantisce alle persone con consumo problematico di sostanze
psicoattive legali ed illegali e comportamenti problematici additivi sine substantia, ivi incluse le
persone detenute o internate, la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un
programma terapeutico individualizzato che includa le prestazioni sanitarie specialistiche,
diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche, pedagogiche e sociali e riabilitative
previste dalle norme vigenti, ritenute necessarie e appropriate nelle seguenti aree di attività (in
adempimento al vigente D.P.C.M. sui Livelli Essenziali di Assistenza, in fase di revisione alla
data di approvazione del presente testo):
a) accoglienza;
b) valutazione diagnostica multidisciplinare;
c) valutazione dello stato di dipendenza;
d) certificazione di tossicodipendenza;
e) definizione, attuazione e verifica del programma terapeutico e riabilitativo personalizzato;
f) somministrazione di terapie farmacologiche specifiche, sostitutive, sintomatiche e antagoniste,
compreso il monitoraggio clinico e laboratoristico;
g) gestione delle problematiche mediche specialistiche;
h) interventi relativi alla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle patologie correlate
all’uso di sostanze;
i) colloqui psicologico-clinici;
j) colloqui di orientamento e sostegno alla famiglia;
k) interventi di riduzione del danno;
l) psicoterapia (individuale, di coppia, familiare, di gruppo);
m) trattamenti e interventi riabilitativi e socio-educativi finalizzati al recupero dell’autonomia
personale, sociale e lavorativa;
n) interventi di consulenza, sostegno per problematiche amministrative e legali e tutela (legale
ed economica) in collaborazione con istituzioni esterne (Uffici Giudiziari);
o) promozione di gruppi per soggetti affetti da dipendenza patologica;
p) promozione e gestione di gruppi per i familiari di soggetti affetti da dipendenza patologica;
q) consulenza specialistica e gestione della collaborazione con i reparti ospedalieri e gli altri
servizi distrettuali territoriali, semi-residenziali e residenziali;
r) collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta;
s) interventi terapeutici e riabilitativi nei confronti di soggetti detenuti o con misure alternative
alla detenzione, in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria;
t) interventi di presa in carico integrata tra più servizi nei confronti di soggetti “deboli”
(invalidi, doppie diagnosi “cronici”...) attraverso l'utilizzo di procedure e modalità già esistenti
(UMVD, IESA...);
u) stesura e realizzazione di progetti e interventi di promozione della salute e stili di vita salutari
e di prevenzione all'uso di sostanze rivolti alla popolazione.
VOLONTARIATO
Il Dipartimento, nell’ambito delle proprie attività, mantiene costanti rapporti con le associazioni
degli utenti e delle famiglie, attraverso iniziative finalizzate ad una reciproca consultazione circa
le problematiche inerenti l’assistenza erogata.
Modello 1 - U.1A - Assistenza distrettuale - Sert ( Attività)
Attività prodotta e acquistata a favore di persone con problemi di dipendenza (pesi, giornate, N° pres t. prodotte)
SERT DORA RIPARIA SERT SANGONE
SERT
PINEROLO DIPARTIMENTO
Numero Medio Numero Medio Numero Medio Numero Medio
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Voce Consuntivo 2015 Consuntivo 2015 Consuntivo 2015 Consuntivo 2015
N° utenti in carico 1.267,00 716,00 709,00 2.692,00
Tossicodipendenti 683,00 353,00 276,00 1.312,00
Alcoldipendenti 341,00 194,00 320,00 855,00
altre dipendenze 243,00 169,00 105,00 517,00
Detenuti (con problemi di dipendenza) 0,00 0,00 8,00 8,00
Numero Numero Numero Numero
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Consuntivo - Val. Comp.
Voce Consuntivo 2015 Consuntivo 2015 Consuntivo 2015 Consuntivo 2015
Assistenza territoriale semiresidenziale (n° giornate) – persone con problemi di dipendenza 3.837,00 0,00 1.655,00 5.492,00
STR semiresidenziale 8 ore die 12-C1 3.647,00 0,00 0,00 3.647,00
STR semiresidenziale breve 4 ore die 12-C2 190,00 0,00 1.463,00 1.653,00
Sperimentazioni (n° giornate) - di cui all'art.9 quinquies DGR 61-12251 del 28.09.2009 0,00 0,00 192,00 192,00
Assistenza territoriale residenziale (n° giornate) - persone con problemi di dipendenza 17.894,00 7.511,00 8.448,00 33.853,00
STR residenziale 12-A 7.897,00 2.486,00 3.162,00 13.545,00
STR alloggio reins 12-B1 1.005,00 0,00 0,00 1.005,00
STR alloggio reins HIV/AIDS 12-B2 0,00 730,00 0,00 730,00
STS Adulti 13-A 33,00 0,00 0,00 33,00
STS Bambini 13-A 0,00 0,00 0,00 0,00
STS Mamme pronta emergenza 13-A 184,00 0,00 623,00 807,00
STS Bambini pronta emergenza 13-A 0,00 0,00 0,00 0,00
STS Coppie (adulti e minori) 13-B 72,00 0,00 0,00 72,00
STS Minori 13-C 69,00 453,00 0,00 522,00
STS Minori pronta emergenza 13-C 0,00 0,00 0,00 0,00
STS Centro Crisi 13-D 2.297,00 148,00 175,00 2.620,00
STS Comorbilità 13-E 1.603,00 600,00 0,00 2.203,00
STS HIV/AIDS 13-F 383,00 2.201,00 688,00 3.272,00
SRLA residenziale 14-A 4.351,00 0,00 2.843,00 7.194,00
Gruppi appartamento 14-B 0,00 543,00 0,00 543,00
Sperimentazioni (n° giornate) - di cui all'art.9 quinquies DGR 61-12251 del 28.09.2009 0,00 350,00 957,00 1.307,00
Attività territoriale/ambulatoriale - persone con problemi di dipendenza 0,00 0,00 0,00
prestazioni da nomenclatore nazionale (pesi - flusso C) erogate dai Sert 0,00 0,00 0,00 0,00
N° somministrazione farmaci 38.005,00 18.050,00 21.124,00 77.179,00
N° raccolta campioni urine 10.512,00 3.250,00 5.666,00 19.428,00
N° altre prestazioni infermieristiche 4.239,00 900,00 4.263,00 9.402,00
N° passaggi servizi bassa soglia 4.610,00 0,00 640,00 5.250,00
N° certificazioni per mansioni a rischio 11,00 11,00 4,00 26,00
Attività indotte da residenti dell'ASL con problemi di dipendenza (pesi) 0,00 0,00 0,00 0,00
Prestazioni specifiche (pesi flusso C) erogate da altre strutture aziendali e/o da altre ASR 0,00 0,00 0,00 0,00
Attività territ./ prevenzione - persone con problemi di dipendenza 0,00 0,00 241,00 241,00
In strutture all'interno di CT(Comunità Terapeutiche) accreditate 0,00 0,00 180,00 180,00
N° pazienti - assistenza sanitaria rivolte a detenuti con problemi di dipendenza 0,00 0,00 61,00 61,00
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Descrizione del contesto locale di interesse del progetto.
Il DSM è dotato dei seguenti servizi:
• servizi per l'assistenza diurna: i Centri di Salute Mentale (CSM);
• servizi semiresidenziali: i Centri Diurni (CD);
• servizi residenziali: strutture residenziali (SR) distinte in residenze terapeutico-riabilitative
e socio-riabilitative;
• servizi ospedalieri: i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e i Day Hospital
(DH).
L'offerta assistenziale è completata dalle Cliniche universitarie e dalle case di cura private.
L’assistenza psichiatrica è erogata da 11 Centri di Salute Mentale.
MISSION
Il Centro di Salute Mentale (CSM) è il centro di primo riferimento per i cittadini con disagio
psichico. Coordina nell’ambito territoriale tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione
dei cittadini che presentano patologie psichiatriche.
Al Centro fa capo un’équipe multiprofessionale costituita almeno da uno psichiatra, uno
psicologo, un assistente sociale e un infermiere professionale.
Il CSM assicura i seguenti interventi:
• trattamenti psichiatrici e psicoterapie, interventi sociali, inserimenti dei pazienti in Centri
diurni Day hospital strutture residenziali, ricoveri;
• attività diagnostiche con visite psichiatriche, colloqui psicologici per la definizione di
appropriati programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi nell’ottica
dell’approccio integrato, con interventi ambulatoriali, domiciliari, di rete e residenziali
nella strategia della continuità terapeutica;
• attività di raccordo con i medici di medicina generale, per fornire consulenza psichiatrica e
per condurre, in collaborazione, progetti terapeutici e attività formativa. In alcuni CSM è
attiva anche una linea telefonica dedicata ai medici di famiglia per counselling, durante
l’orario di apertura;
• consulenza specialistica per i servizi “di confine” (alcolismo, tossicodipendenze ecc.),
nonché per le strutture residenziali per anziani e per disabili;
• attività di filtro ai ricoveri e di controllo della degenza nelle case di cura
neuropsichiatriche private accreditate, al fine di assicurare la continuità terapeutica;
• valutazione ai fini del miglioramento continuo della qualità delle pratiche e delle
procedure adottate;
• intese e accordi di programma con i Comuni per, tra l’altro, inserimenti lavorativi degli
utenti psichiatrici, affido etero-familiare ed assistenza domiciliare;
• collaborazione con Associazioni di volontariato, scuole, cooperative sociali e tutte le
agenzie della rete territoriale.
DATI ANNO 2015 S.S. Controllo di Gestione dell’ASL TO3
Numero
Consuntivo - Val. Comp.
Voce Consuntivo 2015
N° utenti in carico 8.911
di cui Centri diurni 297
di cui Day Hospital 0 N° giornate Centri diurni - Assistenza semiresidenz iale (DCR 357 / 97) - permanenza almeno 4 ore 12.712 N° giornate DH territoriali - Assistenza semireside nziale (DCR 357 / 97) - permanenza almeno 4 ore 0 N° giornate Centri diurni - Assistenza semiresidenz iale (DCR 357 / 97) - permanenza meno 4 ore 815 N° giornate DH territoriali - Assistenza semireside nziale (DCR 357 / 97) - permanenza meno 4 ore 0
Assistenza territoriale residenziale (n° CASI)
di cui n°casi inseriti nel periodo di rilevazi one 139
N°CASI dimessi nel periodo di rilevazione 124
Comunità protette di tipo A (DCR 357/97) 1
Comunità protette di tipo A (DCR 357/97) SRP1 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Centro di Terapia Pschiatriche (DCR 357/97) 0
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) 167
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) SRP2 Livello 1 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) SRP2 Livello 2 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Comunità alloggio (DCR 357/97 e SRP3 (DGR 30-1517 del 2015)) 38
Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) 308 Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 H24 (DGR 30-1517 del 03.06.2015) 0
Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 H12 (DGR 30/2015) 0
Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 fasce orarie (DGR 30/2015) 0
RSA Anziani non autosufficienti (DGR 45-42-48) 67
RAF Disabili di Tipo A e Tipo B (DGR 230/97) 51
Comorbilità psichiatrica 21
In struttura per salute mentale 11
In struttura per le dipendenze 10 N° Giornate Assistenza territoriale residenziale (D CR 357 / 97 e DGR 30-1517 del 03.06.2015) 193.635
Comunità protette di tipo A (DCR 357/97) 303
Comunità protette di tipo A (DCR 357/97) SRP1 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Centro di Terapia Pschiatriche (DCR 357/97)
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) 45.339
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) SRP2 Livello 1 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Comunità protette di tipo B (DCR 357/97) SRP2 Livello 2 (DGR 30-1517 del 2015) 0
Comunità alloggio (DCR 357/97 e SRP3 (DGR 30-1517 del 2015)) 12.598
Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) 93.834 Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 H24 (DGR 30-1517 del 03.06.2015) 0 Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 H12 (DGR 30-1517 del 03.06.2015) 0 Gruppi appartamento e progetti individuali (DCR 357/97) e SRP3 fasce orarie (DGR 30-1517 del 03.06.2015) 0
RSA Anziani non autosufficienti (DGR 45-42-48) 21.950
RAF Disabili di Tipo A e Tipo B (DGR 230/97) 15.757
Comorbilità psichiatrica 3.854
di cui in struttura per salute mentale 1.307
di cui in struttura per le dipendenze 2.547
N°CASI REMS (DGR 26-2048 del 01.09.2015) 6
di cui n°casi inseriti nel periodo di rilevaz ione 2
N°CASI dimessi nel periodo di rilevazione 2
N°Giornate REMS (DGR 26-2048 del 01.09.2015) 1.184
N°Utenti inseriti presso l'ex OPG di Castiglione de lle Stiviere 5
N° Pazienti che ricevono l'assegno terapeutico 269
N° Pazienti che benificiano delle borse lavoro 227
N° Pazienti in carico attivita territoriale/ambulat oriale ?persone con problemi_x000D_ psichiatrici 0
Attività territoriale/ambulatoriale (N° prest.) - p ersone con problemi psichiatrici 53.024
Prestazioni da nomenclatore nazionale (N° prestazio ni - flusso C) 36.697
Prestazioni da nomenclatore regionale (N° prestazio ni) 16.327
UFFICIO TUTELE
Descrizione del contesto locale di interesse del progetto.
L'Ufficio Tutele ASL TO 3 è l'unico servizio preposto alla gestione delle misure di protezione
assegnate all'Azienda Sanitaria sul territorio di riferimento e si occupa, su mandato del Tribunale
di Torino – Giudice Tutelare, delle persone affette da patologie psichiche e/o da dipendenza.
Il volontario svolgerà la propria attività presso la Struttura Semplice Legale – Ufficio Tutele
dell'ASL TO 3. L'Ufficio Tutele si occupa della gestione delle misure di protezione legale
(Tutele, Amministrazioni di Sostegno, Curatele) affidate all'ASL, nella persona del Legale
Rappresentante.
Attualmente l'Ufficio Tutele conta 187 misure di protezione in carico così distribuite: 88 tutele,
86 amministrazioni di sostegno, 13 curatele.
Le funzioni svolte dagli operatori dell'Ufficio Tutele possono essere così riassunte:
funzione specifica dell'Assistente Sociale è l'interazione con gli operatori dei servizi specialistici
nonché con gli utenti, i loro familiari e tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in tutte le fasi del
progetto individuale, al fine di individuare le modalità di gestione della misura di protezione più
rispondenti agli interessi della persona ed al progetto terapeutico concordato, per la definizione,
attuazione, monitoraggio, verifica e modifica del medesimo.
L'espletamento di tale funzione si declina operativamente nelle seguenti attività:
• colloqui con utenti e/o familiari, visite domiciliari
• incontri sul caso con operatori dei servizi, con altre figure della rete socio familiare, con
altre figure varie (ad es. padroni di casa, inquilini, datori di lavoro, direttori di banca, …),
volti alla definizione/rimodulazione del progetto individuale
• stesura di istanze quadro, di modifica del decreto, di esonero per il Giudice Tutelare
• contatti e gestione di procedure riguardanti i soggetti rappresentati con altri uffici
dell'autorità giudiziaria (UEPE, Magistrato di Sorveglianza, Giudice di pace, Procura,
...),
• contatti con tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nelle vicende delle persone
tutelate/amministrate (finanziarie, creditori vari, professionisti quali notai, avvocati,
geometri, commercialisti,...) al fine di definire le procedure da attuare per salvaguardarne
al meglio gli interessi (esempio: riscossione di eredità, successioni, assistenza legale,
perizie, pratiche fiscali, vendite di immobili, ...)
• partecipazione a commissioni UMVD/UVG per utenti in carico
• attività di consulenza ad operatori dei servizi territoriali
• supporto alle funzioni amministrative attraverso attività quali: deposito e ritiro di istanze
presso il Tribunale, aggiornamento del data base informatico, predisposizione della
documentazione necessaria per varie tipologie di pratiche amministrative, gestione della
cassa ufficio tutele
Le funzioni prettamente amministrative svolte dall'impiegata dell'ufficio tutele sono le seguenti
•••• attuazione di quanto predisposto dall'Assistente Sociale nell'istanza quadro e autorizzato
dal Giudice Tutelare: apertura conto corrente vincolato con eventuale richiesta di carta
prepagata, richiesta accredito pensione sul c/c vincolato, chiusura di eventuali altri
rapporti esistenti presso banche/poste e accredito della liquidità giacente sul c/c vincolato
•••• predisposizione delle disposizioni bancarie relative a: spese personali mensili tramite
bonifico alle strutture o autorizzazione al ritiro in contanti da parte dell'utente, spese
straordinarie su specifiche necessità (soggiorni, spese sanitarie, abbigliamento, attività
ricreative,...)
•••• consegna/ritiro delle pratiche bancarie presso istituiti bancari o uffici postali
•••• gestione delle utenze domestiche quali luce, gas, affitto, telefono, spese condominiali
ordinarie e straordinarie, riscaldamento tramite domiciliazione bancaria o pagamento
diretto delle bollette
•••• predisposizione di tutta la documentazione necessaria per la stesura dei rendiconti annuali:
raccolta di tutti gli estratti conto periodici dei singoli utenti, documentazione relativa a
investimenti (polizze, titoli di stato), saldo cassa contanti
•••• Gestione dell'equo indennizzo: prelievo dal conto corrente dell'utente e versamento sul
conto dell'ASL
•••• predisposizione della determina per il pagamento al commercialista di tutti i rendiconti
stilati annualmente e successiva effettuazione del pagamento tramite bonifico
•••• gestione diretta del denaro per specifiche necessità quali, ad esempio: pagamento di
bollette non domiciliabili su c/c, pagamento di parcelle professionisti per utenti che hanno
solo libretto di deposito, prelievi dai conti degli utenti per rimborso cassa (bolli,...),
versamenti di eventuali assegni, rimborsi, contanti derivanti da chiusura di altri rapporti
bancari/postali
•••• lavoro di segretariato: invio fax, protocollo documenti, gestione corrispondenza ufficio
tutele, predisposizione, gestione, archiviazione e aggiornamento dei dossier annuali di
ogni singolo utente contenenti tutta la documentazione cartacea relativa ai rapporti bancari
e dalle corrispondenti operazioni.
Una parte importante e delicata dell'attività in capo all'Ufficio Tutele è quella relativa alla
gestione economica e patrimoniale degli utenti. Al termine di ogni anno, infatti, il Tutore/A.So. è
tenuto a fornire al Giudice Tutelare un rendiconto scritto riportante le entrate e le uscite
economiche per ogni singolo soggetto, corredato delle relative pezze giustificative.
Inoltre è compito dell'ufficio occuparsi di tutte le incombenze burocratiche/amministrative in
capo agli utenti in carico, ivi compresi tutti i pagamenti relativi a tasse, utenze domestiche, canoni
di locazione, rette di comunità...
Ciò implica da un lato la necessità di individuare modalità organizzative che permettano di avere
un monitoraggio puntuale delle scadenze, dall'altro la necessità di avere costantemente sotto
controllo la situazione economica del soggetto (saldo del c/c bancario, previsione delle spese da
affrontare, monitoraggio di quelle già affrontate).
DATI 2015 : Ufficio Tutele 187 misure di protezione in carico così distribuite: 88 tutele, 86 amministrazioni di sostegno, 13
curatele.
Soggetti sottoposti a misure di protezione TOTALI 187 TUTELE 88 AMMINISTRAZIONI DI SOSTEGNO
86
CURATELE 13 Bisogni, problemi e nodi critici Analisi del problema che il progetto intende affrontare
Gli operatori che lavorano nei servizi descritti hanno riscontrato nel tempo bisogni a cui, nella
pratica di lavoro quotidiana non sempre riescono a rispondere pienamente e che riguardano, in
particolar modo, la creazione di un contesto accogliente e competente nel fornire informazioni e
sostegno nell’incontro tra la popolazione e l’Azienda Sanitaria, laddove più facilmente nascono
problemi di comunicazione e difficoltà nell’espressione dei bisogni e delle richieste. Soggetti
deboli, anziani, immigrati con difficoltà di comprensione della lingua, necessitano spesso di un
aiuto per orientarsi, usare correttamente i servizi disponibili e acquisire informazioni e
conoscenze per la protezione della propria e altrui salute.
L’analisi del contesto locale e le peculiarità positive consentono di mettere in luce anche elementi
che si connotano come bisogni, problemi e nodi critici, quali:
1. l’aumento della complessità delle situazioni e della fragilità delle famiglie richiede un
lavoro sociale e sanitario di sostegno alle progettualità individuali e collettive, con una
sempre maggiore attenzione all’accoglienza, che deve garantire un ascolto attivo e
competente, acquisire e rielaborare le informazioni, accogliere, sostenere ed
accompagnare, ma anche perseguire il massimo dell’autonomia della persona;
2. il contesto socio-economico si presenta sempre più complesso e problematico,
caratterizzato da un aumento delle situazioni di disagio e di vulnerabilità sociale che
coinvolgono un numero elevato di cittadini di ogni fascia d’età ed appartenenti a
nuclei familiari diversificati. Inoltre la grave crisi economica ha caratterizzato in modo
significativo il territorio consortile. Sono emersi da parte di nuclei familiari bisogni
non solo derivanti da situazioni di disagio conclamato, ma anche da nuove necessità e
nuove emergenze legate, tra l’altro, al riemergere di bisogni primari e dovute spesso
alla carenza di lavoro, alla mancanza di un reddito stabile, alla perdita di potere
d’acquisto. Molte famiglie appartenenti alla cosiddetta fascia delle nuove povertà sono
spesso incapaci di affrontare i cambiamenti, con conseguenti nuove forme di
insicurezza degli individui ed aumento dei conflitti e dell’intolleranza. E’ significativo
l’aumento del fenomeno di tali persone, che portano ai servizi un intreccio di problemi
non riconducibili ad un unico fattore di rischio e che richiedono un’elevata capacità di
ascolto e la messa in atto di nuove forme di sostegno;
3. le risorse disponibili risultano insufficienti rispetto alle richieste pervenute: la
significativa riduzione dei finanziamenti e l’incertezza delle quote assegnate, la
mancata definizione dei livelli essenziali di assistenza rende difficoltosa la
programmazione dei servizi con un respiro pluriennale;
4. l’organizzazione dei servizi necessita di continui aggiustamenti per rispondere in modo
più efficace ai nuovi bisogni di assistenza e, con riferimento all’Area Adulti e Anziani,
sarebbe necessario diversificare ed incrementare ulteriormente gli interventi con nuove
forme di sostegno ed accompagnamento delle persone particolarmente fragili;
5. il significativo aumento delle relazioni con le agenzie del territorio richiede agli
operatori un tempo ed una flessibilità maggiori per la cura della rete ed e
indispensabile un aggiornamento costante della banca dati delle risorse presenti per il
loro buon utilizzo;
6. il costante invecchiamento della popolazione, in particolare la crescita significativa
della fascia in generale ed in particolare di quella relativa ai “grandi anziani”, ha come
logica conseguenza una richiesta maggiore di interventi domiciliari o di inserimenti in
strutture adeguate, con esigenza di costante monitoraggio della situazione e
richiederebbe la messa in atto di nuove forme di assistenza in collaborazione con i
servizi sanitari;
7. l’organizzazione necessaria per garantire l’accesso ai servizi deve contestualmente
rispondere a differenti esigenze: quelle dei cittadini di orari ampi e differenziati e
quelle degli operatori di poter svolgere tutte le necessarie attività di “retro sportello”,
non meno importanti per assicurare un buon funzionamento dei servizi e l’erogazione
delle prestazioni, oltre che assicurare la sicurezza degli stessi, avvenendo quindi in
momenti in cui è garantita la compresenza di più dipendenti in servizio a fronte di
gruppi di lavoro dislocati nelle sedi consortili poco numerosi. Inoltre, l’accesso
telefonico, per mancanza di operatori con funzione esclusiva di centralinista, comporta
un intenso lavoro per fornire risposte alle richieste e per lo smistamento delle
telefonate;
8. la complessità sociale e la carenza di risorse richiede capacità e particolari attenzione
alla progettazione: sono utili ricerche analitiche, approfondimenti tematici con raccolta
di dati specifici che non sempre gli operatori presenti riescono a svolgere per
mancanza di tempo lavoro destinato; anche la rilevazione della soddisfazione dei
beneficiari di alcune tipologie di intervento necessitano di modalità di
somministrazione neutre, di tempi di elaborazione dei dati raccolti e di
pubblicizzazione dei risultati.
9. i cambiamenti comportano un aggiornamento continuo dei materiali per una corretta
ed adeguata informazione/pubblicizzazione alla popolazione del territorio,
nell’ottica della reale trasparenza delle attività della pubblica amministrazione.
Come si evince da quanto riportato le problematiche evidenziate sono multiple e complesse e
l’intervento dei Volontari di Servizio Civile si inserirà in tale contesto.
L’intervento dei volontari di Servizio Civile sarà un “valore aggiunto”, come già avvenuto con le
esperienze precedentemente svolte (RSA GIRASOLE). Si ritiene, infatti, che tale intervento sia
determinante per consentire all’ente, in particolare al Servizio Sociale, con particolare riferimento
al segretariato sociale, di meglio affrontare alcune delle criticità sopra evidenziate. Si prevede il
potenziamento ulteriore delle attività di ascolto e di accoglienza dei cittadini e di
accompagnamento alla fruizione di alcuni servizi. Inoltre con il supporto dei volontari potrà
aumentare il numero e la qualità dei rapporti con la rete territoriale, l’aggiornamento costante dei
dati, la realizzazione di specifiche rilevazioni di soddisfazione degli utenti e di raccolta ed
elaborazione di dati utili per una migliore programmazione dell’ente. I volontari si pongono
quindi come facilitatori di questo processo, partecipando anche al maggior successo di iniziative
di promozione della salute che al di là dell’evento pubblico in sé, richiedono un grande lavoro,
anche pratico, di preparazione e successivamente di analisi e sistematizzazione dei risultati, per
consentire nuove progettazioni mirate e rispondenti a reali esigenze. Inoltre il progressivo
impoverimento e la disgregazione delle reti famigliari rende maggiormente fragili ed esposte alla
vulnerabilità le persone con problematiche socio-sanitarie.
Anche per quanto riguarda gli interventi riabilitativi e di reinserimento sociale l’apporto del
volontario consente una maggiore accuratezza e personalizzazione nei progetti degli utenti, il
volontario non sostituisce l’operatore nei compiti e nelle responsabilità, ma ne amplia la portata e
l’impatto sul paziente, favorisce una maggiore espressione e partecipazione alle attività proposte,
agevola la graduale autonomia accompagnando man mano i soggetti più disagiati.
Per quanto riguarda i soggetti sottoposti a misura di protezione emerge la necessità di fornire
l’Ufficio Tutele di strumenti che consentono di avere un monitoraggio puntuale delle scadenze e
dall'altro la necessità di avere costantemente sotto controllo la situazione economica del soggetto
(saldo del c/c bancario, previsione delle spese da affrontare, monitoraggio di quelle già
affrontate). Gli estratti conto relativi ai conti correnti bancari dei singoli soggetti arrivano infatti
all'ufficio trimestralmente e sempre con notevole ritardo, non esistono data base informatizzati su
ogni singolo utente sui quali registrare in tempo reale le entrate e le uscite, mancano elenchi
strutturati relativi a specifiche attività quali un elenco
degli utenti inseriti in strutture residenziali con relative rette, un elenco delle proprietà
immobiliari con relativi emolumenti dovuti e scadenze. La predisposizione degli elenchi e degli
strumenti informatici permetterebbe invece una immediata fruibilità dei dati necessari con un
conseguente notevole miglioramento del servizio offerto al cittadino.
Tabella raccolta indicatori presenti nell’analisi del problema: Descrizione indicatore Misura Aumento degli accessi di casi multiproblematici e di fragilità sociale sulle due Aree di intervento
Si è registrato un aumento del 25% delle situazioni ad alta complessità socio-sanitaria
Aumento delle segnalazioni di anziani fragili al momento della dimissione ospedaliera (necessità di continuità assistenziale)
Si è registrato un aumento del 25% delle situazioni ad alta fragilità socio-sanitaria
Crescente aumento del disagio nella fascia dei giovani adulti
Si è registrato un aumento del 30% dei giovani adulti (15-30) situazioni ad alta complessità e grave compromissione in carico ai Ser.D.
Fonte dei dati: rilevazione effettuata su dati di attività interni ai Servizi relativi agli ultimi due anni (2014-2015) Destinatari e Beneficiari del progetto Destinatari diretti Vengono individuati quali destinatari potenziali del presente Progetto di Servizio Civile le
persone aventi i requisiti previsti all’art. 22 della Legge Regionale n. 1/2004, residenti o
domiciliati sul territorio aziendale, portatori di bisogno, richiedenti informazioni, orientamento
all’uso dei servizi ed interventi di pertinenza degli ambiti socio-assistenziale e socio-sanitario.
Nello specifico i destinatari diretti sono le persone che accedono, sia direttamente che
telefonicamente, ai servizi sanitari e socio-sanitari dell’ASL TO3. In particolare sono destinatari
della progettualità: le persone che presentano bisogni sanitari e socio-sanitari in particolare con
problematiche di alta complessità sanitaria e soggetti con problemi sanitari a forte disagio sociale:
anziani, disabili, tossicodipendenti, psichiatrici, soggetti affetti da patologie oncologiche, soggetti
sottoposti ad amministrazione di sostegno; le persone che necessitano di informazioni,
orientamento, accompagnamento ed aiuto; le famiglie con problematiche intricate, complesse e
multi sfaccettate, stranieri .
Tale accesso comporta anche lo svolgimento di una serie di attività di “retro sportello”, non
meno importanti per assicurare un buon funzionamento dei servizi e l’erogazione delle
prestazioni.
E’ altresì un’attività di rilievo l’informazione e la consulenza telefonica data sia ai pazienti sia
agli operatori che hanno in carico i soggetti sottoposti a Amministrazione di Sostegno.
Inoltre sono destinatari diretti i cittadini già in carico ai servizi sanitari aziendali per i quali si
prevede l’inserimento dei volontari di servizio civile nei progetti individualizzati concordati con i
diretti interessati, in particolare per queste persone si ipotizzano accompagnamenti all’uso delle
risorse e dei servizi.
I volontari si troveranno a collaborare ed interagire continuamente, nello svolgimento delle
diverse attività, con altri soggetti quali gli operatori coinvolti nella situazione, medici, infermieri,
psicologi, altri volontari, ecc.
Tutto ciò in assoluta e continua collaborazione con l’operatore referente per il territorio sul quale
si andrà ad operare, che svolgerà la funzione di O.L.P.
Tipologie Destinatari Descrizione problemi Situazione di partenza (dato o percentuale)
Persone anziane ricoverate e disabili in Ospedale o in CAVS
Anziani soli o con familiari non in grado di occuparsene , reperimento sistemazione post ospedaliera
25% del numero totale dei casi 2015
Persone <65° con problemi molteplici ricoverati in ospedale
Soggetti ad alta complessità socio-sanitaria che necessitano di interventi socio-sanitari in regime di continuità assistenziale
25% del numero totale dei casi 2015
Soggetti tossicodipendenti o alcooldipendenti
Soggetti multiproblematici con rete di riferimento assente o carente che necessitano di interventi sanitari e assistenziali di supporto all'autonomia nella gestione del quotidiano
25% del numero totale dei casi 2015
Soggetti con problematiche psichiatriche
Soggetti multiproblematici con rete di riferimento assente o carente che necessitano di interventi sanitari e assistenziali di supporto all'autonomia nella gestione del quotidiano
25% del numero totale dei casi 2015
Soggetti sottoposti a provvedimenti di tutela
Soggetti tutelati dall'ASL che necessitano di supporto nella gestione amministrativo-burocratica
N° totale 180
Beneficiari indiretti del progetto I soggetti che in primis beneficiano di tale progetto sono i familiari dei fruitori degli interventi.
Spesso, infatti, si rivolgono ai servizi i parenti dei diretti interessati, soprattutto quando i bisogni
afferiscono alla sfera della non autosufficienza, per richiedere orientamento ed informazioni o
interventi per i loro parenti. Familiari che vengono tenuti in considerazione anche in quanto non
richiedenti ma quali attori della rete di fronteggiamento che si attiva o deve essere attivata nei
confronti delle situazioni prese in carico.
La rete secondaria vede quali beneficiari della presente progettualità tutti gli attori della rete:
uffici dell’ASL, associazioni del territorio con le quali sono attive collaborazioni, in particolare i
volontari, gli operatori di altri enti ed istituzioni del territorio, con i quali sono attive
collaborazioni intense e pregnanti, gli operatori consortili, in particolare gli assistenti sociali, gli
operatori amministrativi ed i responsabili di Area.
La presenza del volontario rappresenta per l’Ente una risorsa e nello stesso tempo è anche il
beneficiario del progetto di volontariato in quanto il medesimo consente di:
• acquisire meta-competenze individuali quali: autoefficacia, autostima, flessibilità, presa di
coscienza e senso di responsabilità, problem solving, di lavoro per obiettivi, in gruppo, per
la collettività, ecc.;
• conoscere la realtà locale, quale mediatore tra i bisogni / richiesta dell’utenza e le modalità
di intervento dell’Ente;
• acquisire la consapevolezza della “dimensione sociale”, cioè del ruolo che il volontario
può rivestire sul e nel territorio, quale attore sociale;
• sviluppare relazioni positive con i soggetti dell’Ente, con i destinatari e con i
beneficiaridel progetto;
• aumentare la conoscenza in un settore che nei prossimi anni vedrà sviluppi significativi
con conseguente possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro.
Tipologie Beneficiari Descrizione problemi Situazione di partenza
(dato o percentuale) Familiari dei soggetti beneficiari del progetto
Mancata informazione sui servizi del territorio e sulle procedure da attivare per ottenere interventi
30% dei dati complessivi
Privato sociale e associazioni di volontariato
Mappatura incompleta delle risorse presenti sul territorio
20% delle risorse non attualmente presenti nell'elenco delle risorse del privato sociale
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Gli obiettivi generali del progetto sono stati individuati con i Direttori delle diverse Strutture
aziendali e con gli operatori dei servizi dove verranno inseriti i volontari e sono uguali per tutte
le aree e sedi;
Gli obiettivi specifici invece sono individuati sul settore di servizi (SerD; Salute Mentale, Tutele
e Anziani) a cui sono rivolti gli interventi e alla collocazione dei volontari.
I volontari di servizio Civile si inseriranno nelle singole equipe e saranno affiancati oltre
che dall’OLP dagli operatori (infermieri, medici, psicologi, assistenti sociali,
amministrativi) che lavorano nelle sedi ove sono inseriti. Dopo aver effettuato la formazione
generale e dopo un primo periodo si sperimenteranno in attività autonome, supervisionati dagli
OLP e per tutto quanto è possibile si metteranno in gioco in attività operative e formative che
contribuiscano all’aumento di conoscenze specifiche dell’ambito in cui svolgono il servizio
civile da un lato e dall’altro come aumento del proprio bagaglio personale esperienziale.
Area Anziani e Disagio Adulti
1. potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai
Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato
sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di
persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
2. potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il
reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
3. favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di
disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che
presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
4. creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo
dei dati necessari all'attività quotidiana.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
AREA DISAGIO ADULTI SERD Sedi: Collegno , Rivoli, Orbassano e Pinerolo Obiettivo generale 1) potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
1) Obiettivo specifico: garantire tempestivamente ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi Incremento della presenza di persone addette dello sportello
attualmente è presente una unità impiegata per funzioni
aumento del n° di persone compresenti nelle attività di
di accoglienza dell'utenza di accoglienza accoglienza durante l'apertura al pubblico su libero accesso per un miglioramento qualità di risposta
2) Obiettivo specifico: costruzione e realizzazione di materiale informativo ad uso interno (servizi e operatori) ed esterno (cittadini e fruitori dei servizi) Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate alla costruzione e realizzazione di materiale informativo
Necessità di aumentare l’attività di aggiornamento del materiale informativo già presente nei Servizi coinvolti nel presente progetto
Realizzazione di almeno 2 nuovi opuscoli informativi sui servizi offerti
3) Obiettivo specifico: provvedere all'accompagnamento fisico delle persone con problematiche di dipendenza presso presidi socio-sanitari al fine di favorire l’aumento del grado di benessere Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi potenziare la collaborazione con gli operatori professionali nelle attività di affiancamento, accompagnamento e supporto a domicilio degli utenti, nello svolgimento delle attività quotidiane (gestione casa, spesa) e nell’espletamento pratiche amministrative (riscossione pensione, accesso al servizio di patronato..)
difficoltà di soddisfare alcune necessità espresse dall’utenza relative ad attività quotidiane
N° 8 pazienti con cui il volontario stabilisce un rapporto di fiducia e realizza le attività di competenza previste dal progetto
4) Obiettivo specifico: collaborare con gli educatori del centro diurno al fine di realizzare un'offerta di attività/servizi orientati a persone con problematiche di disagio sociale Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate alla progettazione e realizzazione di attività presso il centro diurno
Attività ludico creative svolte nel centro diurno
Aumento di n° 3 attività
Obiettivo generale 2) : Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): effettuare un'attività di mappatura delle risorse territoriali al fine di
potenziare la banca dati già presente in Azienda Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate in affiancamenteo agli operatori per progetti per la ricerca e mappatura di risorse
Necessità di aggiornamento della banca dati e necessità di reperire nuove risorse
Banca dati in continuo aggiornamento e incremento della distribuzione delle risorse individuate
Obiettivo specifico 2): Costruzione di data base per area Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi Sistematizzazione delle risorse presenti sul territorio ASL TO3 per le aree individuate
Mancanza di un data base relativo alle risorse (comunità, associazioni, cooperative, strutture) nelle due aree
costruzione di data base per area
Obiettivo generale 3) : favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile
Obiettivo specifico 1): collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate alla progettazione e alla realizzazione di attività di sensibilizzazione sul territorio
Funzioni di competenza dei servizi che è stata contratta nel tempo in relazione all’aumento del n° casi
Seguire almeno un progetto in tutte le sue fasi
Obiettivo specifico 2): collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale Partecipazione alla organizzazione in affiancamento agli operatori di eventi (convegni, serate informative ecc)
Attività che attualmente risulta difficile conciliare con i ritmi lavorativi sull’utenza
Organizzazione di almeno due eventi
AREA DISAGIO ADULTI SALUTE MENTALE Sedi : Collegno , Rivoli, Avigliana , Pinerolo e Torre Pellice
Obiettivo generale 1) potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati
Obiettivo specifico 1): Sostegno all'abitare: potenziare la collaborazione con gli operatori professionali nelle attività di affiancamento, accompagnamento e supporto delle esigenze quotidiane, nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, accesso al servizio di patronato) Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi n. di pazienti affidati Funzioni di competenza
degli operatori dei servizi che è stata contratta nel tempo in relazione all’aumento del n° casi
N° 2 pazienti con cui il volontario stabilisce un rapporto di fiducia e realizza le attività di competenza previste dal progetto
Obiettivo specifico 2): nell’attività riabilitativa e risocializzante: collaborare ed affiancare gli operatori professionali nelle attività individuali e di gruppo (uscite, gite, soggiorni, attività varie) finalizzate a migliorare il tessuto sociale relazionale, affettivo, formativo e lavorativo tramite interventi volti all ’attivazione delle risorse del paziente stesso e della sua rete sociale Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi n. attività affidate Necessità di accompagnare i
soggetti in attività risocializzanti
N° 5 attività di competenza effettuate dal volontario in modo autonomo con la supervisione degli operatori
Obiettivo specifico 3):Aumentare il sostegno agli utenti inseriti nei progetti di reinserimento e riabilitazione sociale, che prevedono l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso strumenti di protezione occupandosi anche degli aspetti burocratici amministrativi. Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi
Numero utenti sostenuti Necessità di sviluppare progetti di reinserimento socio-riabilitativo per soggetti seguiti dai CSM
Sostenere almeno 8 progetti
Obiettivo generale 2) potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1) Produrre materiale informativo in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei CSM. Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi
n.depliant predisposti Mancanza di documentazione aggiornata da dare si cittadini o ai familiari
N° 5 (procedure area previdenziale: pensione di invalidità civile, inabilità lavorativa, vecchiaia anticipata, reversibilità, modello ISEE, RED, ICLAV, ICRIC; procedure misure di limitazione capacità giuridica; numeri utili associazioni volontariato)
Obiettivo generale 3) favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Dal PANSM (2015), dalle indicazioni nazionali e dalle Raccomandazioni regionali conseguenti emerge con forza la necessità di azioni rispetto alla prevenzione e lotta allo stigma.
Le indicazioni prevedono lo sviluppo di specifiche iniziative in ambito nazionale, regionale e locale, con impegno a coinvolgere in tutte le fasi i gruppi e le associazioni che operano per l’inclusione sociale e l’empowerment, attraverso: ricognizione della rete sociale e individuazione delle aree di disagio, sviluppo di collaborazioni con Dipartimento prevenzione e sanità pubblica, Distretti, Comuni, MMG e associazioni utenti e familiari della rete territoriale, collaborazione con le scuole. A tal fine si individuano tra gli obiettivi specifici:
Obiettivo specifico 1): Avviare la conoscenze sulle metodologie di programmazione e valutazione degli interventi di Educazione Alla Salute (EAS) Indicatore Situazione di partenza Misura partecipazione riunioni del gruppo aziendale di coordinamento per l’EAS
Assenza di partecipazioni mensili
partecipare almeno al 50% delle riunioni mensili di coordinamento
Obiettivo specifico 2): Avviare la collaborazione ad iniziative aziendali rivolte alla popolazione del territorio tese a promuovere una corretta informazione sulla salute Indicatore Situazione di partenza Misura n. iniziative Necessità di informare la
popolazione sul benessere e la salute mentale
almeno 2 iniziative (incontri, opuscoli informative…)
Obiettivo specifico 3) Avviare la partecipazione a progetti di promozione alla salute nelle scuole Indicatore Situazione di partenza Misura n. di progetti seguiti Assenza di iniziative volte
alle scuole Seguire almeno un progetto in tutte le sue fasi
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo specifico 1): Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei CSM data base per la gestione informazioni e risorse. Indicatore Situazione di partenza Misura n. data base predisposti Data base non aggiornati N° 1 Data Base
monitoraggio strutture residenziali (strumento a condivisione e compilazione di tutti gli AASS dell'azienda);
n° 1 Data Base monitoraggio scadenze amministrative (strumento gestito a livello di singole sedi);
n°1 Data Base ricognizione risorse territoriali (volontariato, associazionismo)
UFFICIO TUTELE Sedi : Collegno Il progetto di servizio civile in questa sede verterà soprattutto su due obiettivi generali il 1° e il 4°
Obiettivo generale 1) potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati ;
Obiettivo specifico 1): supporto agli operatori nello svolgimento delle procedure previste nell’Amministrazione di Sostegno Indicatore Situazione di partenza Misura potenziare la collaborazione con gli operatori professionali nelle attività di affiancamento, accompagnamento e supporto
N° 180 amministrati N° da 5 a 10 utenti per cui si supportano l’utenza in alcune pratiche burocratiche (consegna/ritiro delle
degli utenti nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, INPS, )
pratiche bancarie presso istituiti bancari o uffici postali)
Obiettivo generale 4): Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana
Obiettivo specifico 1): aggiornamento, implementazione di dati mancanti, riorganizzazione del data base in uso Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate al lavoro sul data base esistente
Data base da aggiornare e con alcuni dati mancanti/incompleti
Data base aggiornato e completo e più semplicemente fruibile
Obiettivo specifico 2): creazione di schede individualizzate su ogni singolo utente riportanti, in maniera sintetica e puntuale, i dati fondamentali e le informazioni economiche/patrimoniali più importanti Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate Solo uno degli operatori in
servizio utilizza una scheda simile che potrebbe essere un fac-simile da cui partire
Dotazione per tutti i casi in carico all'ufficio di schede informatizzate aggiornate
Obiettivo specifico 3): creazione di un elenco riportante tutti i soggetti inseriti in strutture residenziali con relativa indicazione degli importi dovuti a titolo di integrazione retta, relative modalità di pagamento e altri dati importanti Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate Assenza di un elenco Creazione dell'elenco
Obiettivo specifico 4): creazione di un elenco riportante le proprietà immobiliari in capo a ogni singolo utente con i relativi emolumenti dovuti e le scadenze Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate Assenza di un elenco Creazione dell'elenco
AREA ANZIANI Sedi Pinerolo e Rivoli
Obiettivo generale 1) potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati
Obiettivo specifico 1): garantire ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° soggetti anziani/ familiari accolti
L’accoglienza è effettuata dagli operatori dei nuclei di continuità assistenziale in Ospedale e sul territorio
Almeno n° 20 soggetti accolti dai volontari del servizio civile (anziani, familiari di pazienti ricoverati ) a cui sono state date informazioni sui servizi e procedure per attivazione interventi
Obiettivo specifico 2): facilitare i soggetti attraverso l’informazione e l’orientamento circa le procedure da attivare nell’espletamento di procedure amministrative per le attivazioni delle pratiche per l’Unità di Valutazione Geriatrica (domanda allo sportello unico di accoglienza) e per l’attivazione dell’Invalidità civile (accompagnamento al patronato) n. di pazienti affidati L’attivazione delle
procedure per l’invalidità civile e le domande per avere interventi finalizzati alla permanenza al domicilio o per la struttura residenziale presuppone la domanda di UVG presso gli sportelli di ogni distretto di residenza
N° 5 pazienti con cui il volontario si rapporta direttamente per facilitare l’attivazione delle procedure necessarie per le dimissioni dall’ospedale
Obiettivo specifico 3): affiancamento agli operatori dei DEA per l’accoglienza di soggetti anziani e loro familiari per fornire informazioni sui servizi territoriali Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi
N° di persone accolte in DEA Mancanza di volontari che affianchino il personale e nell’offerta di un servizio di accoglienza e informazioni al momento dell’accesso in DEA
Risultati attesi n° 30 di soggetti anziani o familiari ricevuti in DEA dai volontari del Servizio Civile
Obiettivo generale 2) : potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): Costruzione di data base per l’area anziani Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi Sistematizzazione delle risorse presenti sul territorio ASL TO3
Mancanza di un data base relativo alle risorse rivolte
costruzione di data base per l’area anziani
per l’ area anziani da inserire sul sito dell’ASL TO3
agli anziani (comunità, associazioni di volontariato, strutture residenziali, )
Obiettivo generale 3) favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Obiettivo specifico 1): collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione della popolazione Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi N° ore dedicate alla progettazione e alla realizzazione di attività di sensibilizzazione sul territorio
Riduzione delle iniziative per carenza di ore dedicate
Seguire almeno un progetto in tutte le sue fasi
Obiettivo specifico 2): collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi Partecipazione all’ organizzazione in affiancamento agli operatori di eventi (convegni, serate ecc)
Attività che attualmente risulta difficile conciliare con i ritmi lavorativi sull’utenza
Organizzazione di almeno due eventi
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana
Obiettivo specifico 1): Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dell’APISS uno strumento per la rilevazione dei dati dei NOCC e NDCC . Indicatore Situazione di partenza Risultati attesi Costruzione di strumento di rilevazione
Mancanza di uno strumento unico di rilevazione dati della continuità assistenziale
N° 1 data base di rilevazione dati NOCC –Rivoli-Pinerolo
n°1 data base rilevazione dati NDCC Rivoli – Pinerolo
8. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo
Le attività previste dal progetto saranno condotte nel rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106 e di quella relativa al settore cui si riferiscono.
8.1 ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DE GLI OBIETTIVI FASE PREPARATORIA: Attività preparatorie finalizzat e all’emersione dei bisogni relativi al progetto ed ai singoli interventi Il progetto sarà articolato in fasi dettagliate secondo le seguenti modalità: FASE PREPARATORIA Attività dell’ente titolare del progetto
34) Riunioni per definizione dei bisogni e degli obiettivi 35) Incontro per la definizione del progetto con lo staff dell’Ufficio Servizio Civile della Città
Metropolitana di Torino Attività di supporto e consulenza della Città Metropolitana di Torino
36) Incontri individualizzati con il referente della progettazione degli enti partner, al fine di rendere efficace, in relazione ai bisogni emersi, la singola progettazione esecutiva.
37) Durante gli incontri viene presentato e distribuito il materiale di supporto alla progettazione, realizzato e costantemente aggiornato dalla Città Metropolitana di Torino a partire dalle comunicazioni dell’Ufficio Servizio Civile della Regione Piemonte e dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
FASE 1: Accoglienza: inserimento e osservazione del l’organizzazione e inizio formazione generale e specifica Tempi di attuazione: 1° mese Avvio formazione specifica Avvio formazione generale I volontari parteciperanno ad un incontro di benvenuto a cura dell’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Città Metropolitana di Torino durante il quale riceveranno informazioni relative all’esperienza di Servizio Civile e al percorso di formazione generale.
FASE 2: Avvio al Servizio Civile : Tempi di attuazione: 1° mese Formazione generale I volontari verranno inseriti nei gruppi formativi e parteciperanno alla formazione generale per la durata di 42 ore suddivisa in 7 giornate formative secondo il programma articolato nel punto 33 della scheda. L’attività formativa ha la finalità di introdurre i volontari ai principi e alla conoscenza del sistema servizio civile e ad orientarli a vivere l’esperienza del servizio in un’ottica di cittadinanza attiva. ATTIVITÀ DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE: tempi di attuazione 10 mesi
Di seguito sono elencate le attività per ciascun obiettivo specifico e i tempi di massima per l’attuazione che possono variare a seconda delle richieste degli utenti, della partecipazione alle iniziative, delle esigenze del servizio e della programmazione generale: AREA DISAGIO ADULTI SERD Sedi : Collegno , Rivoli, Orbassano e Pinerolo
Obiettivo generale 1) potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati
Obiettivo specifico 1): garantire tempestivamente ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi Azioni Tempistiche Accoglienza dell'utenza (sia di persona che telefonica) e filtro delle richieste
Settimanale
Obiettivo specifico 2): costruzione e realizzazione di materiale informativo ad uso interno (servizi e operatori) ed esterno (cittadini e fruitori dei servizi) Azioni Tempistiche Visionare tutto il materiale documentale esistente in cartaceo e on line al fine di realizzare almeno due opuscoli informativi
A cadenza bimensile
Obiettivo specifico 3): provvedere, anche con una funzione di facilitatore delle relazioni tra le persone e la comunità di appartenenza, all'accompagnamento fisico delle persone con problematiche di dipendenza presso presidi socio-sanitari, contribuendo a favorire un aumento del loro grado di benessere Azioni Tempistiche Accompagnare l'utenza presso i vari presidi socio-sanitari su indicazione progettuale dell'operatore di riferimento
Trisettimanale
Obiettivo specifico 4): collaborare con gli educatori del centro diurno al fine di realizzare un'offerta di attività/servizi orientati a persone con problematiche di disagio sociale Azioni Tempistiche Collaborare alla gestione delle attività rivolte all'utenza del Centro Diurno previste
Trisettimanale (negli orari di apertura del Centro)
Obiettivo generale 2) potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): effettuare un'attività di mappatura al fine di potenziare la banca dati risorse già in uso presso l'Azienda Azioni Tempistiche ricerca e mappatura di risorse (strutture residenziali e semiresidenziali, cohousing, dormitori, servizi mensa, ecc)
A cadenza bimensile
Obiettivo specifico 2): costruzione di data base per area Azioni Tempistiche Aggiornare l'elenco delle risorse presenti sul territorio ASL TO3 per le aree individuate e realizzare un elenco informatico completo
A cadenza bimensile
Obiettivo generale 3) favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile
Obiettivo specifico 1): collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole
Azioni Tempistiche Seguire almeno un progetto di sensibilizzazione sul territorio in tutte le sue fasi
A cadenza bimensile
Obiettivo specifico 2 ): collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale
Azioni Tempistiche Preparazione materiale documentale per evento, partecipazione alle riunioni volte alla definizione organizzativa dell'evento e partecipazione all'evento
A cadenza semestrale
SALUTE MENTALE 8.1 Obiettivo generale 1) : potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
Obiettivo specifico 1) Sostegno all'abitare: potenziare la collaborazione con gli operatori professionali nelle attività di affiancamento, accompagnamento e supporto delle esigenze
quotidiane, nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, accesso al servizio di patronato)
Azioni Tempi
Affiancare il volontario del servizio civile affinché diventi autonomo nell’espletare le attività di supporto
Dal secondo all'undicesimo mese
Obiettivo specifico 2) Nell’attività riabilitativa e risocializzante: collaborare ed affiancare gli operatori professionali nelle attività individuali e di gruppo (uscite, gite, soggiorni, attività varie) finalizzate a migliorare il tessuto sociale relazionale, affettivo, formativo e lavorativo tramite interventi volti all’attivazione delle risorse del paziente stesso e della sua rete
Azioni Tempi
Inserire il volontario nelle attività individuali e di gruppo favorendo la socialità del paziente
Dal secondo all'undicesimo mese
Obiettivo specifico 3) Aumentare il sostegno agli utenti inseriti nei progetti di reinserimento e riabilitazione sociale, che prevedono l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso strumenti di protezione occupandosi anche degli aspetti burocratici amministrativi
Azioni Tempi
Inserire il volontario all’interno dei CSM e supportare gli operatori nell’espletamento degli aspetti burocratici amministrativi
Dal secondo all'undicesimo mese
Obiettivo Generale 2: Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1) Produrre materiale informativo in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei CSM.
Affiancare gli operatori nella produzione di opuscoli informativi mettendo a disposizione i materiali e i supporti informatici
Dal secondo all'undicesimo mese
Obiettivo generale 3: favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Obiettivo specifico 1) Avviare la conoscenze sulle metodologie di programmazione e valutazione degli interventi di Educazione Alla Salute (EAS)
Azioni Tempi
Far conoscere al volontario il materiale inerente agli interventi di educazione alla salute e partecipare alle riunioni di coordinamento per le E.A.S.
Dal terzo all'undicesimo mese
Obiettivo specifico 2) Avviare la collaborazione ad iniziative aziendali rivolte alla popolazione del territorio tese a promuovere una corretta informazione sulla salute
Azioni Tempi
Conoscenza del territorio al fine di collaborare con gli operatori per la creazione di iniziative
Dal terzo all'undicesimo mese
Obiettivo specifico 3) Avviare la partecipazione a progetti di promozione alla salute nelle scuole
Azioni Tempi
Contatti con le scuole finalizzati all’attivazione di un progetto
Dal terzo all'undicesimo mese
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo specifico 1) Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei CSM data base per la gestione informazioni e risorse.
Affiancare l’operatore nella costruzione di Data Base per la gestione di informazione e risorse
Dal secondo all'undicesimo mese
UFFICIO TUTELE Sedi: Collegno
Obiettivo Generale 1) Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto
al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
Obiettivo Specifico 1): supporto agli operatori nello svolgimento delle procedure previste nell’Amministrazione di Sostegno
Azioni Tempi Affiancamento, accompagnamento e supporto degli utenti nell’espletamento di pratiche amministrative
settimanale
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo Specifico 1): aggiornamento, implementazione di dati mancanti, riorganizzazione del data base in uso
Azioni Tempi Verifica dei dati riportati sul data base in uso completamento dei dati mancanti;
L'attività richiederà un tempo che potrà andare dalla settimana 4 alla settimana 8/10
Obiettivo specifico 2) : creazione di schede individualizzate informatiche (cartella informatizzata access/excel) su ogni singolo utente riportanti, in maniera sintetica e puntuale, i dati fondamentali e le informazioni economiche/patrimoniali più importanti
Azioni Tempi Costruzione della cartella informatizzata Dal terzo mese al decimo
Trasferimento dei dati dalle cartelle cartacee a quelle informatiche
Dal terzo mese al decimo
Supporto agli operatori del servizio relativamente alla stesura della relazione sulle attività svolte e gli interventi attivati nel corso dell'anno
Ultimo mese di attività
Obiettivo specifico 3): supportare gli operatori (Assistenti Sociali ed amministrativa) nella creazione e nel caricamento dati relativi ad un elenco riportante tutti i soggetti inseriti in strutture residenziali con relativa indicazione degli importi dovuti a titolo di integrazione retta, relative modalità di pagamento e altri dati importanti
Azioni Tempi Creazione dell'elenco attraverso estrapolazione dei dati dalle cartelle precedentemente costruite (obiettivo specifico 2)
Dal quinto al decimo mese
Obiettivo specifico 4) : supportare gli operatori (Assistenti Sociali ed amministrativa) nella creazione e nel caricamento dati relativi ad un elenco riportante le proprietà immobiliari in capo a ogni singolo utente con i relativi emolumenti dovuti e le scadenze Azioni Tempi Creazione dell'elenco attraverso estrapolazione dei dati dalle cartelle precedentemente costruite (obiettivo specifico 2)
Dal quinto al decimo mese
Area anziani APISS
Obiettivo generale 1) : Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
Obiettivo specifico 1): garantire ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi Azioni Tempi
Accoglienza dell'utenza (sia di persona che telefonica) e fornitura informazioni
giornaliera
Obiettivo specifico2): facilitare i soggetti attraverso l’informazione e l’orientamento circa le procedure da attivare nell’espletamento di pratiche amministrative per le attivazioni delle pratiche per l’Unità di Valutazione Geriatrica (domanda allo sportello unico di accoglienza) e per l’attivazione dell’Invalidità civile (accompagnamento al patronato)
Azioni Tempi Orientamento e informazioni, consegna modulisticaai soggetti anziani e/o loro familiari per l’attivazione di procedure UVG, Invalidità Civile
Settimanale
Obiettivo specifico 3): affiancamento agli operatori dei DEA per l’accoglienza di soggetti anziani e loro familiari per fornire informazioni sui servizi territoriali
Azioni Tempi Accoglienza dell'utenza (sia di persona che Bisettimanale
telefonica) e fornitura informazioni
Obiettivo generale 2) Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): Costruzione di data base per l’area anziani
Azioni Tempi Costruzione del data base delle risorse 2 mesi
Obiettivo generale 3) favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Obiettivo specifico 1): collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione della popolazione
Azioni Tempi Programmazione e realizzazione di eventi / serate: predisporre i materiali divulgativi, pubblicizzazione
semestrale
Obiettivo specifico 2): collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale
Azioni Tempi Individuazione destinatari degli eventi, preparazione della sede , accoglienza dei partecipanti
2 volte l’anno
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo specifico 1): Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dell’APISS di uno strumento per la rilevazione dei dati dei NOCC e NDCC .
Azioni Tempi Costruzione di una griglia di rilevazione comune, ai 4 nuclei (NOCC/NDCC) e registrazione ed elaborazione dati sugli interventi di continuità assistenziale
Settimanale
Formazione generale
I volontari continueranno la formazione generale fino al completamento del percorso formativo, come previsto nel punto 30 della presente scheda progetto. Formazione specifica I volontari parteciperanno alla formazione specifica nei tempi e nelle modalità previste nei punti dal 35 al 40 della presente scheda progetto. Attività di monitoraggio Verranno attivate le azioni di monitoraggio del progetto e dell’attività formativa come da Sistema accreditato a ottobre 2013. Per quanto riguarda l'attività formativa si fa riferimento alle modalità previste nelle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale del 24 luglio 2013 e nella successiva Circolare sul Monitoraggio della formazione generale del 28 gennaio 2014. Tali attività coinvolgeranno l’operatore locale di progetto, i volontari e gli RLEA, al fine di rilevare e rielaborare in itinere l’andamento del percorso progettuale. CONCLUSIONE DEL SERVIZIO CIVILE: tempi di attuazion e: ultimo mese Nell’ultimo mese del servizio civile, oltre al completamento delle attività previste, sarà richiesto ai volontari una riflessione sull’esperienza svolta, sugli obiettivi raggiunti, sulle criticità e sulle proposte di miglioramento; in questa fase i volontari verranno accompagnati dall’OLP e dagli operatori del servizio. Oltre ad una verifica personale e soggettiva, si opererà anche una valutazione oggettiva che prenderà spunto dall’analisi degli indicatori forniti per accertare il raggiungimento degli obiettivi. Conclusione del monitoraggio Nell’ultimo periodo del servizio si concluderanno le procedure di rilevazione dati e monitoraggio dell’andamento progettuale. I dati raccolti verranno rielaborati da un punto di vista qualitativo e quantitativo. Si procederà alla restituzione dei contenuti emersi, utili ad una futura riprogettazione degli interventi, anche attraverso la redazione del Report annuale.
CRONOPROGRAMMA DEL PIANO DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE
DIAGRAMMA DI GANTT
Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Fase Accoglienza
X
Fase Formazione generale
X X X X X X X
Fase Formazione specifica
X X X X X X X
Fase Avvio X X
Fase 3)
Il servizio
Realizzazione delle attività come indicato al punto 8 e sottopunti
X X X X X X X X X X X
Monitoraggio X X X X
Fase 4) Conclusione
X
8.2 risorse umane complessive necessarie per l'espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Le figure professionali coinvolte nel progetto di servizio civile sono gli operatori presenti nei diversi servizi SerD, CSM,Tutele, Ospedali, Nuclei di Continuità Assistenziale ospedalieri e distrettuale che operano sulle due aree: Anziani e Disagio adulti, e in tutte le sedi aziendali individuate. Saranno altresì coinvolti nel presente progetto le associazioni di volontariato che collaborano costantemente con l’ASL TO3 nello svolgimento di alcune attività di competenza socio-sanitaria e che hanno un rapporto convenzionale con la stessa.
TIPOLOGIA RUOLO IN MERITO ALLE ATTIVITA’
N.
Assistenti sociali dipendenti ASL TO3 o convenzionati
Referenti dei progetti individuali delle persone seguite e coinvolte nel progetto
N° 30
Educatori Professionali dipendenti ASLTO3
Referenti dei progetti individuali delle persone seguite e coinvolte nel progetto
N° 20
Infermieri OSS
Coordinatori e Referenti dei progetti individuali delle persone seguite e coinvolte nel progetto
Da < 5 a > 20
Personale amministrativo dipendente
Supporto amministrativo N° 8
Psicologi Referenti dei progetti individuali delle persone seguite e coinvolte nel progetto
N° 10
Medici Ospedalieri e dei CAVS
Medici referenti dei progetti individuali delle persone seguite e coinvolte nel progetto
Da < 5 a > 20
Associazioni no profit: AVASS ANAPACA MAI SOLI LILA ACAT AMA
Sostegno nell'attuazione dei progetti
Da < 5 a > 50
8.3 ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Ruolo ed attività previste per i volontari area anziani disagio adulti
Pur trattandosi di servizi tra loro diversi per finalità e competenze, il ruolo dei volontari risulta
sempre di supporto alle attività degli operatori sia nel caso del rapporto diretto con i pazienti sia
nella parte organizzativa e di programmazione. Operando a contatto diretto con i pazienti, spesso
soggetti in difficoltà, devono avere capacità comunicative che permettano di entrare in una
relazione di aiuto, evitando l’eccessivo coinvolgimento. Gli spazi di autonomia vengono definiti
insieme agli operatori, all’interno del progetto specifico. Partecipano alle riunioni di équipe per
conoscere gli orientamenti, strategie e prassi di lavoro dei servizi in cui sono collocati e
contribuire all’analisi e discussione dei casi.
Contribuiscono ai processi valutativi con la raccolta e l’inserimento di dati.
DISAGIO ADULTI SER.D. Obiettivo generale 1) Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
Obiettivo specifico 1) :garantire tempestivamente ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi
Azioni Ruolo del volontario
Svolgere attività di accoglienza (sia con modalità di front office che di back office) dell'utenza che accede ai differenti presidi ambulatoriali Ser.D. durante l'orario di accesso pubblico
I volontari sono presenti in turno durante l'apertura ambulatoriale e si occupano di accogliere l'utenza (sia telefonicamente che in modo diretto),
Fornire informazioni legate alle differenti richieste dell'utenza (presenza o meno di operatori di riferimento, necessità di prendere appuntamento, richieste di varia natura amministrativo-burocratica (reperimento di modalità di accesso numeri di telefono di altri servizi, ecc)
I volontari forniscono indicazioni e informazioni all'utenza e/o familiari in merito alle loro richieste, utilizzando gli strumenti presenti nel servizio (agenda degli appuntamenti, postazioni informatiche per eventuali ricerche internet, accesso alla modulistica, telefono, mail...)
Obiettivo specifico 2): costruzione e realizzazione di materiale informativo ad uso interno (servizio e operatori) ed esterno (cittadini fruitori dei servizi)
Azioni Ruolo del volontario
Produrre materiale informativo in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei Ser.D.
Partecipano alle riunioni di progettazione affiancano gli operatori nella progettazione e nella gestione dei progetti, nella produzione dei materiali e anche attraverso la raccolta, analisi e valutazione dei dati e l’implementazione delle banche dati
Obiettivo specifico 3): provvedere all’accompagnamento fisico delle persone con
problematiche di dipendenza presso presidi socio-sanitari al fine di favorire l’aumento del grado di benessere
Azioni Ruolo del volontario
Accompagnare l'utenza presso i vari presidi socio-sanitari su indicazione progettuale dell'operatore di riferimento (utilizzando anche i mezzi di servizi dell'Ente)
I volontari, sulla base dei personali progetti individualizzati degli utenti, realizzano gli accompagnamenti inerenti la sfera sanitaria, relazionale e terapeutica (accompagnamenti per visite specialistiche, presso i vari servizi del territorio-ATC, CAF, uscite, gite, utilizzo ed organizzazione del tempo libero individuale) che hanno l’obiettivo di migliorare l’inserimento dell’utente nel tessuto sociale e il monitoraggio delle condizioni sanitarie.
Obiettivo specifico 4) : Collaborare con gli educatori del Centro Diurno al fine di realizzare un’offerta di attività/servizi orientati a persone con problematiche di disagio sociale
Azioni Ruolo del volontario
collaborare alla gestione delle attività ludico ricreative rivolte all'utenza del Centro Diurno
Il volontario affiancherà e collaborerà con gli operatori nello svolgimento delle attività del Centro diurno
Obiettivo generale 2): Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): effettuare un'attività di mappatura al fine di potenziare la banca dati risorse già in uso presso l'Azienda Azioni Ruolo del volontario ricerca e mappatura di risorse (strutture residenziali e semiresidenziali, co-housing, dormitori, servizi mensa, ecc) per completare il data base aziendale
Il volontario affiancherà gli operatori nella disposizione di materiale (questionario, file informatici ecc) volti a mappare le risorse territoriali
Obiettivo specifico 2): costruzione di data base per area Azioni Ruolo del volontario Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei Ser.D. un data base per la gestione informazioni e risorse.
I volontari partecipano alle riunioni di progettazione, alla produzione dei materiali e anche attraverso la raccolta, analisi e valutazione, dei dati e disposizione di un data base di tutte le risorse offerte dal territorio
Obiettivo generale 3) : favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Obiettivo specifico 3): Obiettivo specifico: collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole
Azioni Ruolo del volontario
Contattare le scuole e disporre progettazione di incontri con gli studenti informativi e di sensibilizzazione sulle tematiche delle dipendenze
Il volontario affiancherà e supporterà gli operatori nelle attività di progettazione e parteciperà agli incontri organizzati dal servizio
2) Obiettivo specifico: collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale
Azioni Ruolo del volontario
Programmazione, preparazione e attivazione di eventi (incontri, seminari, opuscoli ecc..) finalizzati a favorire la conoscenza dei servizi dell’ASL e del SerD
I volontari partecipano in qualità di supporto /o affiancamento agli operatori nelle iniziative rivolte alla popolazione (informazione, campagne, interventi) per organizzare attività di prevenzione nelle scuole
SALUTE MENTALE Obiettivo generale 1) Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati
Obiettivo specifico 1): Sostegno all'abitare: potenziare la collaborazione con gli operatori professionali nelle attività di affiancamento, accompagnamento e supporto delle esigenze quotidiane, nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, accesso al servizio di patronato)
Azioni Ruolo del volontario
Affiancamento, accompagnamento e supporto a domicilio degli utenti nello svolgimento delle attività quotidiane(gestione casa, spesa), e nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, accesso al servizio di patronato).
Il volontario su situazioni individuate dall’OLP effettuerà attività rivolte a persone che hanno bisogno di un sostegno non residenziale, A domicilio e di accompagnamento per piccole commissioni, pratiche, documenti, con pazienti che, in seguito a patologie o per età, hanno minori autonomie e scarse risorse
personali e familiari.
Obiettivo specifico 2): Nell’attività riabilitativ a e risocializzante: collaborare ed affiancare gli operatori professionali nelle attività individuali e di gruppo (uscite, gite, soggiorni, attività varie) finalizzate a migliorare il tessuto sociale relazionale, affettivo, formativo e lavorativo tramite interventi volti all’attivazione delle risorse del paziente stesso e della sua rete sociale.
Azioni Ruolo del volontario
Affiancamento e aiuto dell’utenza nello svolgimento dia lcune attività individuate nel progetto personalizzato o nelle attività di gruppo organizzate dagli operatori dei CSM
I volontari seguirano i progetti individuali e di gruppo dei CSM (attività psicomotoria, gruppi cucina, gruppi per il recupero delle abilità manuali, uscite, gite, soggiorni, utilizzo ed organizzazione del tempo libero individuale) che hanno l’obiettivo di migliorare l’inserimento dell’utente nel tessuto sociale, formativo e lavorativo tramite interventi volti all’attivazione di risorse proprie e della sua rete
Obiettivi specifico 3): Aumentare il sostegno agli utenti inseriti nei progetti di reinserimento e riabilitazione sociale, che prevedono l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso strumenti di protezione occupandosi anche degli aspetti burocratici amministrativi.
Progettazione e attivazione progetti di reinserimento sociale (inserimenti lavorativi o formativi) rivolti a pazienti dei CSM
I volontari possono essere impiegati in affiancamento all’operatore (educatore professionale e assistente sociale), nel monitoraggio dei progetti di inserimento lavorativo o formativo, in particolare per la parte riguardante la fase di preparazione dell’inserimento in azienda/scuola e le verifiche periodiche con il datore di lavoro
Obiettivo generale 2) Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo Specifico 1) : Produrre materiale informativo in collaborazione e con la supervisione degli operatori dei CSM.
Azioni Ruolo del volontario
Disposizione e preparazione di materiale informativo aggiornato circa le procedure previdenziali e servizi per cittadini
Partecipano alle riunioni di progettazione affiancano gli operatori nella progettazione e nella gestione dei progetti, nella produzione dei materiali e anche attraverso la raccolta,
analisi e valutazione dei dati e l’implementazione delle banche dati
Obiettivo generale 3) : favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabili
Obiettivo Specifico 1): Avviare la conoscenze sulle metodologie di programmazione e valutazione degli interventi di Educazione Alla Salute (EAS)
Azioni Ruolo del volontario
Inserire il volontario nel gruppo di Educazione alla Salute al fine di conoscere le metodologie di progettazione e valutazione
Partecipa alle riunioni di coordinamento del gruppo EAS
Obiettivo specifico 2): Avviare la collaborazione ad iniziative aziendali rivolte alla popolazione del territorio tese a promuovere una corretta informazione sulla salute
Azioni Ruolo del volontario
Conoscere le iniziative aziendale, conoscere il territorio e favorire la partecipazione del volontario alle iniziative
partecipano in qualità di supporto all’utenza e/o affiancamento agli operatori nelle iniziative rivolte alla popolazione (informazione, campagne, interventi) per l’uso dei servizi e per la promozione di stili di vita sani.
Obiettivo specifico 3): Avviare la partecipazione a progetti di promozione alla salute nelle scuole
Azioni Ruolo del volontario
Contattare le scuole e disporre progettazione di incontri con gli studenti informativi e di sensibilizzazione sulle tematiche delle dipendenze
partecipano in qualità di supporto affiancamento agli operatori nelle iniziative rivolte alle scuole (informazione, campagne, interventi) per l’uso dei servizi e per la promozione di stili di vita sani.
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aument o dell'efficienza nel reperimento/utili zzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo Specifico 1) :Predisporre in collaborazione con la supervisione degli operatori dei
CSM data base per la gestione e informazione risorse
Azioni Ruolo del volontario
Conoscere e aggiornare i data base per il monitoraggio delle strutture residenziali, sadenze amministrative e risorse territoriali
Prende visone dei data base esistenti, aggiorna e gestisce le informazioni in collaborazione e supervisione degli operatori
TUTELE
Obiettivo generale 1) Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati;
Obiettivo specifico 1 supporto agli operatori nello svolgimento delle procedure previste nell’Amministrazione di Sostegno Azioni Ruolo del volontario attività di affiancamento, accompagnamento e supporto degli utenti nell’espletamento di pratiche amministrative (pagamento bollette, INPS, patronati)
Il volontario su indicazioni dell’operatore provvederà a accompagnare l’utenza a svolgere alcune attività della vita quotidiana
Obiettivo generale 4) Creazione di strumenti informatici utili all'aument o dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo specifico 1) : aggiornamento, implementazione di dati mancanti, riorganizzazione del data base in uso Azioni Ruolo del volontario Verifica dei dati riportati sul data base in uso e completamento dei dati mancanti;
il volontario accederà alle cartelle cartacee di ogni soggetto e verificherà la completezza dei dati necessari riportati sul data base sotto la supervisione degli operatori
Obiettivo specifico 2): creazione di schede individualizzate informatiche (cartella informatizzata access/excel) su ogni singolo utente riportanti, in maniera sintetica e puntuale, i dati fondamentali e le informazioni economiche/patrimoniali più importanti Azioni Ruolo del volontario Costruzione della cartella informatizzata confronto con gli operatori circa i campi da
individuare e le relative informazione da inserire
Trasferimento dei dati dalle cartelle cartacee a quelle informatiche
Presa visione di ogni singola cartella cartacea di ciascun utente in carico ed inserimento dati sul nuovo data base informatico
Co-costruzione, insieme agli operatori del servizio, della relazione sulle attività svolte e gli interventi attivati nel corso dell'anno
Estrapolazione dei dati relativi all'utenza per la predisposizione del report
Obiettivo specifico 3): creazione di un elenco riportante tutti i soggetti inseriti in
strutture residenziali con relativa indicazione degli importi dovuti a titolo di integrazione retta, relative modalità di pagamento e altri dati importanti
Azioni Ruolo del volontario Individuazione della forma più idonea nella quale creare l'elenco (excell, access,...)
Confronti con gli operatori circa le necessità da soddisfare mediante la creazione dell'elenco
Creazione dell'elenco e caricamento dei dati Reperimento dei dati dalle cartelle cartacee e dai data base informatici già esistenti
Obiettivo specifico 4): creazione di un elenco riportante le proprietà immobiliari in capo a ogni singolo utente con i relativi emolumenti dovuti e le scadenze
Azioni Ruolo del volontario Individuazione della forma più idonea nella quale creare l'elenco (excell, access,...)
Confronti con gli operatori circa le necessità da soddisfare mediante la creazione dell'elenco
Creazione dell'elenco e caricamento dei dati Reperimento dei dati dalle cartelle cartacee e dai data base informatici già esistenti
AREA Anziani
APISS
Obiettivo generale 1) : Potenziare e migliorare l’ascolto attivo e l'accoglienza delle persone che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Socio-Sanitari dell'ASL mediante interventi di supporto al segretariato sociale anche assicurando l’accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse di persone fragili nell’ambito di progetti individualizzati
Obiettivo specifico 1): garantire ascolto, orientamento e informazione sull’offerta dei servizi Azioni Ruolo del volontario
Accoglienza dell'utenza (sia di persona che telefonica) e fornitura informazioni
Il volontario dedicherà del tempo per accogliere e fornire informazioni sui servizi territoriali rivolti agli anziani/disabili /situazioni a forte disagio sociale, e sulle procedure da intraprendere per l’attivazione di interventi socio-sanitari
Obiettivo specifico 2): facilitare i soggetti attraverso l’informazione e l’accompagnamento nell’espletamento di pratiche amministrative per le attivazioni delle procedure per l’Unità di Valutazione Geriatrica (domanda allo sportello unico di accoglienza) e per l’attivazione
dell’Invalidità civile (accompagnamento al patronato)
A Accompagnamento e sostegno nella preparazione della documentazione e attivazione pratiche
Il volontario orienterà i soggetti che presentano difficoltà a svolgere autonomamente le procedure di domanda di alcuni dei servizi offerti
Obiettivo specifico 3): affiancamento agli operatori dei DEA per l’accoglienza di soggetti anziani e loro familiari per fornire informazioni sui servizi territoriali Accoglienza dell'utenza (sia di persona che telefonica) e fornitura informazioni
Il volontario dedicherà del tempo per accogliere e fornire informazioni sui servizi territoriali rivolti agli anziani/disabili /situazioni a forte disagio sociale, e sulle procedure da intraprendere per l’attivazione di interventi socio-sanitari
Obiettivo generale 2 ) :Potenziare e migliorare la progettazione degli interventi rivolti all’utenza attraverso il reperimento di risorse differenziate, flessibili e adeguate ai bisogni rilevati
Obiettivo specifico 1): Costruzione di data base per l’area anziani
Azioni Ruolo del volontario
Costruzione del data base I volontari partecipano alle riunioni di progettazione, alla produzione dei materiali e anche attraverso la raccolta, analisi e valutazione, dei dati e l’implementazione del data base
Obiettivo generale 3) favorire lo sviluppo di una comunità locale sensibile rispetto alle problematiche legate di disagio ed in grado di attivarsi per un sostegno in favore di cittadini e di nuclei che presentano una condizione di vulnerabilità sociale.
Obiettivo specifico 1): collaborare alla progettazione e realizzazione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione della popolazione
Azioni Ruolo del volontario
Programmazione e realizzazione di eventi / serate: predisporre i materiali divulgativi, pubblicizzazione
Il volontario parteciperà con gli operatori alla preparazione degli eventi; predisporrà i volantini e il materiale finalizzato alla divulgazione alla popolazione;
Obiettivo specifico 2): collaborare alla messa in atto di eventi rivolti alla cittadinanza per favorire la conoscenza dei servizi e la partecipazione alla costruzione di reti di sostegno sociale Individuazione destinatari degli eventi, preparazione Su indicazione degli operatori farà la ricerca dei
della sede , accoglienza dei partecipanti soggetti destinatari degli eventi, collaborerà alla pubblicizzazione, presenzierà all’evento anche svolgendo attività di accoglienza dei partecipanti
Obiettivo generale 4): Creazione di strumenti informatici utili all'aumento dell'efficienza nel reperimento/utilizzo dei dati necessari all'attività quotidiana.
Obiettivo specifico 1) : Predisporre in collaborazione e con la supervisione degli operatori dell’APISS uno strumento per la rilevazione dei dati dei NOCC e NDCC .
Azioni Ruolo del volontario
Costruzione di una griglia di rilevazione comune, ai 4 nuclei (NOCC/NDCC) e trascrizione dati sugli interventi di continuità assistenziale
Il volontario affiancherà gli operatori alla costruzione di una griglia di rilevazione dati e alla trascrizione dei dati relativi alla continuità assistenziale
Attività dell'Ente di 1a Classe: Formazione generale I volontari verranno inseriti nei gruppi formativi e parteciperanno alla formazione generale per la durata di 42 ore suddivisa in 7 giornate formative secondo il programma articolato Nei punti dal 29 al 34 della scheda. Durante il percorso di Formazione Generale i Volontari avranno la possibilità di conoscere e confrontarsi con lo RLEA di riferimento. Attività di Monitoraggio Verranno attivate le azioni di monitoraggio del progetto e dell’attività formativa come da sistema accreditato. Tale attività coinvolgerà sia gli operatori locali di progetto che i volontari, al fine di rilevare e rielaborare in itinere l’andamento del percorso progettuale, insieme agli RLEA.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Area anziani N° 1 volontario presso la sede dell’Ospedale di Rivoli in strada Rivalta N.1 volontario presso la sede del Servizio Sociale stradale Fenestrelle 72 di Pinerolo Area Disagio Adulti N. 1 volontario Servizio Dipendenze Collegno via Martiri XXX Aprile N.1 volontario Servizio Dipendenze Beinasco via delle Fornaci 4 N.1 volontario Servizio Dipendenze Pinerolo via Castelfidardo 16
N.1 volontario Dipartimento di salute mentale Collegno viale Martiri XXX aprile N.1 volontario Centro di salute mentale via Piave 19 Rivoli N.1 volontario Centro di salute mentale Avigliana via Monte Pirchiriano, N.1 volontario Centro di salute mentale Pinerolo stradale Fenestrelle 72 N.1 volontario Centro di salute mentale Torre Pellice via Matteo Gay n. 1 Volontario Servizio Dipendenze Rivoli Piazza Togliatti 1 Bis N.1 volontario Ufficio Tutele Collegno via Martiri XXX aprile TOTALE VOLONTARI: n° 12
10) Numero posti con vitto e alloggio: n° 0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
n° 12
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo 1400 ore annue con un minimo di 12 ore settimanali
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : n° 5 giorni settimanali
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio In riferimento al complesso delle attività previste ed al ruolo individuato per i Volontari in Servizio Civile (riferimento ai punti 8.1 e 8.3 della scheda del progetto): 1) flessibilità oraria con disponibilità anche all’occasionale impegno in giorni festivi per partecipazione e accompagnamento a eventi, manifestazioni, attività che hanno luogo nelle festività e in orari serali; 2) attenersi al segreto d’ufficio relativamente alle informazioni relative alle persone di cui i giovani in Servizio Civile verranno a conoscenza nel corso dell’attività; 3) collaborazione con il personale del Servizio anche nell’espletamento di compiti diversificati che comunque possano servire ad un miglior raggiungimento degli obiettivi del progetto. Tali compiti saranno programmati e codificati nel Patto di Servizio redatto tra ciascun giovane in
Servizio Civile e l’Ente sede del presente progetto. 4) registrazione della presenza durante l’orario di servizio 5) utilizzo mezzi dell’ente per svolgere le attività previste di accompagnamento o di espletamento pratiche fuori sede
Requisiti obbligatori: I seguenti requisiti di scolarità e di formazione sono richiesti coerentemente alle attività del progetto (descritte al punto 8.1) ed al ruolo dei volontari (descritto al punto 8.3) Requisiti obbligatori: - diploma di scuola media superiore, si ritiene necessario questo requisito per le attività relative all’accoglienza e all’elaborazione dati e alla relazione con adulti in difficoltà.
- possesso di patente B, per la necessità di effettuare spostamenti ed accompagnamenti sul territorio anche mediante l’utilizzo delle auto di servizio.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
VEDI ALLEGATO BOX 16 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
A livello dell’Ente territoriale di Area Vasta (per un totale di 50 ore) Tutte le azioni di promozione verranno concertate e realizzate in collaborazione con:
8) l’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Città Metropolitana di Torino, 9) Gli Informagiovani 10) i Job Placement delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, 11) le Associazioni giovanili del territorio. 12) Europe Direct
La Città Metropolitana di Torino parteciperà ad incontri ed eventi informativi sul territorio organizzati in collaborazione con i Centri Giovani, gli Informagiovani, altre strutture territoriali e Europe Direct. Strumenti e Media: Sito web della Città Metropolitana di Torino: da cui sarà possibile scaricare il progetto completo e una sua scheda sintetica, oltre alle modalità per la partecipazione e gli allegati da compilare per i candidati. New media – social network: la grande diffusione degli strumenti del web 2.0 tra i giovani ne fanno uno strumento indispensabile per diffondere capillarmente informazioni anche istituzionali ed aprire nuovi canali comunicativi, capaci di coinvolgere centinaia di persone interessate. L'Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia di Torino, ora Città Metropolitana di Torino), fin
dalla fase di promozione per il 1° bando 2009 (luglio), si è dotato di una propria pagina su Facebook e Twitter (http://www.facebook.com/groups/87744143647/ e http://twitter.com/serviziocivile). Verrà inoltre indicata la pagina Facebook ufficiale dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile: http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Nazionale-per-il-Servizio-Civile/353868374653514 Manifesti e brochure informative: Pubblicazione delle schede sintetiche dei progetti e invio a: Università, Informagiovani, Europe Direct e URP. Card e Manifesti, realizzazione e diffusione di card e manifesti informativi, in collaborazione con l’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Città Metropolitana di Torino.
A livello locale
• Tipo attività: A cura dell’URP aziendale ASLTO3: sito e pubblicazioni ASL TO3 per dipendenti e cittadinanza, intranet ASL TO3, bacheche aziendali ASL TO3 giornali locali e mass media locali. 6 ore
• Tipo attività: manifesti e depliant da affiggere e diffondere presso sportelli informativi Comuni, Comunità Montane, informagiovani e informalavoro, luoghi di aggregazione giovanile del territorio, a cura degli operatori dei servizi coinvolti: 10 ore
• Pubblicazione dell'avvio della ricerca di volontari sul proprio sito internet: saranno pubblicati sul sito dell’ASLTO3 (www-aslto3.piemonte.it) la pubblicizzazione del servizio civile, il progetto, i riferimenti locali per avere informazioni o ulteriori approfondimenti. Si richiede inoltre la disponibilità a pubblicare le stesse informazioni nei siti dei comuni e dell'ASL T03: 4 ore
• Articoli sui giornali locali: si prevede di far pubblicare sul giornale settimanale locale n. 2 articoli: il primo di pubblicizzazione del servizio ed esplicitazione sintetica dei contenuti del progetto; Inoltre, si invierà un comunicato stampa ai due giornali locali che escono con cadenza mensile. Per questa attività si prevede n. 1,5 ore (elaborazione dell'articolo e avvio contatti con un giornalista dei giornali locali), n.1,5 ore per contatti con i giornali, n. 4 ore per contatti con i volontari e durata dell'intervista
Per un totale ore dell'attività di sensibilizzazione e promozione a livello locale di 27 ore Per un totale generale per la promozione del progetto di 77 ore
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si fa riferimento al Sistema di Selezione accreditato presso L'Ufficio Servizio Civile della Regione Piemonte 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Sistema di Monitoraggio accreditato e aggiornato a ottobre 2013 presso L'Ufficio Servizio Civile della Regione
Piemonte. In riferimento a quanto proposto nel Tavolo Tecnico Servizio Civile della Regione Piemonte (rif. Verbale Tavolo Tecnico del 5 Settembre 2013), la Città Metropolitana di Torino si impegna sperimentalmente ad integrare il proprio sistema accreditato con quanto dettagliato nelle seguenti tabelle:
Tabella 1
CONTENUTI STRUMENTI TEMPISTICHE MODALITA' DI COINVOLGIMENTO UFFICIO REGIONALE
Aggiornamento obiettivi Avvio progetti Ricadute/impatto sui destinatari e beneficiari Scheda di Monitoraggio Rilevazione trimestrale
Tutoraggio dei volontari Vedi tabella 2
Stesura Patto di Servizio e validazione con RLEA di riferimento Incontri individualizzati con RLEA
Fase di elaborazione e validazione Patto di Servizio: primi 3 mesi Incontri individualizzati: calendarizzabili nei 12 mesi di servizio
Coinvolgimento OLP
Raccolta dati e stesura Scheda di Monitoraggio
trimestrale
- Comunicazione tempestiva di eventuali scostamenti e delle ipotesi correttive - Proposte di visite ispettive condivise - Condivisione, eventuale riformulazione e validazione delle ipotesi correttive - Condivisione dell'elaborazione dati - invio/condivisione Rapporto Annuale UNSC (Ufficio Nazionale per il Servizio Civile)
Tabella 2: tutoraggio dei volontari
Tempistica Strumenti Soggetti coinvolti
Primo mese – avvio del singolo progetto
Presentazione Mailing-list Contatto telefonico
Primi 3 mesi di servizio Patto di Servizio
Durante i 12 mesi del singolo progetto
Incontri individuali/di gruppo per esigenze specifiche; Verbale degli incontri
Responsabili locali ente accreditato (RLEA) – Città Metropolitana di Torino; OLP e referenti Enti Partners
Entro i primi 6 mesi del singolo progetto
Raccordo con il Sistema di Formazione generale
Figure previste per i Sistemi di Monitoraggio e di Formazione generale
Volontari
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
I seguenti requisiti di scolarità e di formazione sono richiesti coerentemente alle attività del progetto (descritte al punto 8.1) ed al ruolo dei volontari (descritto al punto 8.3) Requisiti obbligatori:
•••• Diploma di scuola media superiore quinquennale. I progetti e le attività nelle quali saranno coinvolti i volontari richiedono il possesso di competenze abbinabili a quelle acquisite in percorsi di studi di scuola secondaria di secondo grado.
•••• Patente di guida B La patente è necessaria per svolgere le attività di accompagnamento
previste dal progetto.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:
A LIVELLO TERRITORIALE DELLA CITTA’ METROPOLITANA Dettaglio Costo a Volontario
Realizzazione di Manifesti e brochure informative Schede sintetiche dei progetti stampa e invio: Università, Informagiovani, Europe Direct Circondari della Città Metropolitana di Torino, URP, Enti partner. Card studio e realizzazione grafica, distribuzione
€ 400,00
A LIVELLO LOCALE DETTAGLIO Costo
Attività di promozione € 500,00
Materiale didattico formazione specifica € 500,00
Materiali laboratori e cancelleria utili allo svolgimento del progetto
€ 1.000,00
Formazione integrativa : partecipazione a corsi destinati ai dipendenti attinenti le finalità del progetto
€ 4.000,00
Costi generali (postazione di lavoro, computer, telefonia, internet ecc)
€ 2.500,00
Utilizzo auto per spostamenti necessari per lo svolgimento delle attività previste nel progetto
€ 3.500,00
Rimborso viaggi ai volontari per motivi di servizio, partecipazione alla formazione generali ed eventuali incontri con lo RLEA
€ 1.000,00
Totale € 13.000.000
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Partner no-profit Attività e risorse umane a
disposizione del progetto Attività di riferimento del progetto (rif. Punto 8.1 e 8.2)
AVASS ANAPACA
Supporto ai volontari nell’orientamento e conoscenza degli ospiti e del programma di attività; supporto durante le attività socio ricreative e di coloro-terapia Formazione dei volontari sul ruolo del volontario nelle realtà assistenziali e la costruzione di relazioni significative
facilitare i soggetti attraverso l’informazione e l’orientamento nell’espletamento di pratiche
ANAPACA AVASS
Affiancamento dei volontari all’ accompagnamento e sostegno nella preparazione della documentazione e attivazione pratiche,
Accompagnamento, trasporto, dell’utenza e sostegno nella preparazione della documentazione e attivazione pratiche
Associazione di volontariato MAI SOLI
Supporto ai volontari nell’accoglienza dell'utenza (sia di persona che telefonica) e fornitura informazioni Formazione dei volontari sul ruolo del volontariato nelle realtà assistenziali e la costruzione di relazioni significative
accoglienza durante l'apertura al pubblico su libero accesso per un miglioramento qualità di risposta
A.M.A . Affiancamento ai volontari nell’avviare le iniziative aziendali rivolte alla popolazione del territorio tese a promuovere una corretta informazione
Programmazione e realizzazione di eventi/ serate: predisporre i materiali divulgativi, pubblicizzazione
sull’Auto Mutuo Aiuto
LILA ACAT
Affiancamento e collaborazione con i volontari nelle attività individuali e di gruppo (uscite, gite, soggiorni, attività varie) finalizzate a migliorare il tessuto sociale relazionale, affettivo, formativo e lavorativo tramite interventi volti all’attivazione delle risorse del paziente stesso e della sua rete sociale.
Nell’attività riabilitativa e risocializzante: collaborare ed affiancare gli operatori professionali nelle attività individuali e di gruppo (uscite, gite, soggiorni, attività varie) finalizzate a migliorare il tessuto sociale relazionale, affettivo, formativo e lavorativo tramite interventi volti all’attivazione delle risorse del paziente stesso e della sua rete sociale.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Locali Attività (rif. Punti 8.1 e 35, 40) Uffici, reparti sale occupazionali, sale riunioni aule della formazione
-accoglienza durante l'apertura al pubblico su libero accesso per un miglioramento qualità di risposta - attività riabilitativa e risocializzante: - realizzazione di eventi / serate: predisporre i materiali divulgativi, pubblicizzazione
Attrezzature Attività (rif. Punti 8.1 e 35, 40) Computer, stampanti a colori, telefoni/fax, linee internet, proiettori, lavagna luminose, tabelloni
Tutte le attività di pertinenza del progetto
Automezzi Attività (rif. Punti 8.1 e 35, 40) Auto aziendali Accompagnamento, trasporto, dell’utenza e sostegno
nella preparazione della documentazione e attivazione pratiche
Materiali Attività (rif. Punti 8.1 e 35, 40) Materiale di cartoleria, penne, risme per stampanti, cartelloni,
tutte le attività di pertinenza del progetto
In riferimento ai punti 32 e 39 della scheda progetto: Dispense distribuite in occasione delle Formazione generale e della Formazione specifica.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti Il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Un iversità di Torino ha deliberato che lo svolgimento del servizio civile dia il diritto agli studenti iscritti ai corsi di studio dei quali è responsabile di richiedere il riconoscimento di 3 CFU - prot. n. 108102 del 20/09/2016– documento allegato: TIROCINI_Università_DCPS
27) Eventuali tirocini riconosciut: Tirocini effettuati nell’ambito dell’ASLTO3 da studenti dell’Università di Torino 28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae: La Provincia di Torino, ora Città Metropolitana di Torino, con propria Deliberazione n. 1168-385359/2005 del Settembre 2005, riconosce all’anno di servizio effettivamente prestato e certificato, lo stesso valore del servizio prestato presso un Ente pubblico. Si allega il testo della Deliberazione della Giunta Provinciale. Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione: Ai fini dell’organizzazione degli incontri di formazione così come descritti di seguito, la Città Metropolitana di Torino utilizzerà, oltre alle proprie sedi e in base alle necessità, anche sedi esterne afferenti agli Enti partner (si cita, ad esempio, la sede della Provincia di Biella). 30) Modalità di attuazione: La formazione è svolta in proprio presso l'ente, con Formatori accreditati della Città Metropolitana di Torino. In sintonia con quanto previsto dal paragrafo 2.4 delle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale di luglio 2013, si prevede di continuare a coinvolgere i Delegati Regionali dei volontari in servizio civile e/o ex-volontari in qualità di esperti e testimoni di forme di rappresentanza attiva e consapevole. Modalità già sperimentata nell'incontro dedicato al modulo “Prospettive Civil i” durante la formazione generale dei volontari avviati ad Aprile 2015 con il Bando Garanzia Giovani e con il bando ordinario successivo. Nell’arco dei primi 180 giorni di servizio i Volontari, organizzati in gruppi-classe, parteciperanno al corso di Formazione Generale, articolato in 7 giornate formative, per un totale di 14 moduli formativi. Ogni modulo formativo ha una durata media di tre ore; il corso ha una durata complessiva di 42 ore.
Ogni gruppo-classe fruirà, nell’arco del periodo considerato, delle attività formative, così come dettagliate, per quanto concerne i contenuti al punto 33 della presente scheda. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia utilizzata nella conduzione degli incontri di formazione generale è di tipo partecipativo; gli incontri sono proposti come occasione di incontro e confronto tra tutti i volontari che svolgono il Servizio Civile Nazionale presso i progetti della Città Metropolitana di Torino, organizzati secondo un sistema integrato formato da:
1. Lavori di gruppo, 2. Discussioni facilitate, 3. Simulazioni e role-playing, 4. Ricerca d’aula, 5. Lezioni frontali, 6. Sussidi disponibili sulla rete intranet dell’ente, 7. Dispense formative 8. Proiezione materiali audiovisivi a fini didattici
Nel complesso del percorso formativo le metodologie utilizzate sono misurabili nel 50% con lezione frontale e 50% con dinamiche non formali.
33) Contenuti della formazione: La formazione generale verterà sui seguenti temi:
• Analisi dell’immaginario sul servizio civile, le aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali dei volontari ai fini della creazione di un’identità di gruppo;
• Inquadramento storico dell’esperienza Servizio Civile, dall’obiezione di coscienza alla nascita del Servizio Civile Nazionale volontario
• Ruolo del Servizio Civile nel passare degli anni e dell’inquadramento legislativo: finalità condivise, motivazioni e differenze rispetto all’obiezione di coscienza
• Il sistema Servizio Civile Nazionale: la normativa di base ed i suoi collegamenti alla Carta Costituzionale, alla Carta di impegno etico del SCN e alla Dichiarazione universale dei diritti umani;
• Il sistema Servizio Civile Nazionale: i soggetti, le relazioni, i diritti e doveri di tutte le parti coinvolte
• Modalità di gestione dell’esperienza in generale: Carta di impegno etico, modalità di servizio, diritti e doveri del volontario e dell’Ente, condizioni assicurative, ferie, permessi, malattia, orario, compenso, eventuali benefit;
• Il ruolo del volontario in Servizio Civile all’interno della sede di attuazione, le interazioni possibili, condizioni organizzative specifiche, opportunità e criticità;
• Analisi dello strumento “Patto di servizio” tra volontario ed ente, come attenzione alla valorizzazione del ruolo del volontario nell’incontro con le esigenze dell’ente - simulazione di stesura dei singoli patti ad opera dei volontari
• Elementi di educazione civica: cittadinanza attiva attraverso la conoscenza delle istituzioni, dalla seconda parte della Costituzione italiana all’Unione Europea e le Nazioni Unite;
• Elementi di Difesa civile non armata e nonviolenta, elementi teorici tratti dalla ricerca per la pace e orientamento ad un’analisi dei conflitti in chiave nonviolenta;
• La trasformazione (o gestione) nonviolenta dei conflitti dal livello micro a quello macro: simulazioni in aula e casi storici;
• Elementi di protezione civile come modalità possibile per una cittadinanza attiva in difesa dell’ambiente e del territorio;
• Le ricadute del proprio servizio sul territorio in cui si è operato in termini di difesa civile non armata e non violenta;
• Orientamento all’analisi delle proprie competenze di partenza, elaborazione di strumenti di misurazione dell’acquisizione di nuove competenze nello svolgimento del servizio.
• Orientamento alla fruibilità di quanto appreso durante il Servizio Civile dopo la conclusione dell’esperienza;
• Esercitarsi a valutare e valorizzare le abilità acquisite, dall’autoanalisi delle competenze alla rappresentazione della propria esperienza nella futura ricerca del lavoro;
• Elementi essenziali della legislazione del lavoro. 34)Durata:
Numero ore di formazione previste: 42 ore di formazione generale organizzata a cura della Città Metropolitana di Torino.
Periodo considerato per l’erogazione della Formazio ne generale: entro e non oltre il
180° giorno dall’avvio dei progetti.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione Aule di formazione dell’ASL TO3 a Collegno via XXX aprile n° 30 Aule di Formazione dell’ASL TO3 a Pinerolo Via Fenestrelle 72 Pinerolo Sedi di svolgimento del Servizio Civile : Pinerolo Str.le Fenestrelle 72; Ospedale Rivoli , SerD : Collegno, Rivoli, Pinerolo, Beinasco; Centri di Salute Mentale : Collegno, Rivoli, Avigliana, Pinerolo e Torre Pellice
36) Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata da formatori dell’Azienda ASL TO3. E’ previsto che la formazione venga effettuata parimenti a tutti i volontari in quanto è opportuno che tutti i volontari, anche per un’acquisizione di conoscenze in qualità di cittadino, siano a conoscenza dell’organizzazione, dei servizi e degli interventi presenti nell’ASL e nei servizi socio-sanitari. Verranno individuati, oltre agli OLP, figure professionali, multidisciplinari, che operano nei diversi Servizi delle specifiche Aree del progetto e figure professionali che svolgono ruoli in strutture aziendali trasversali quali ad es. Promozione educazione alla Salute, e della struttura Prevenzione, protezione e Sicurezza.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Nome e Cognome Data e luogo di nascita Silvio Venuti 06/01/1955 Varmo (UD) Bruna Taricco 14/05/1955 Osasco (TO) Maurizio Torchio 27/07/1966 Torino Paola Sderci 18/06/1960 Torino Maria Beatrice Luzzi 12/12/1967 Torino Elena Tamietti 25/08/1961 Torino Marina Nicoletti 27/12/1962 Torino Eliana Ferrari 24/10/1961 Torino Nino Flesia 25/01/1970 San Piero Patti (ME) Monica Fassetta 05/04/1981 Pinerolo Devardo Daniela 08/03/1965 Torino Gandiglio Luca 17/06/1969 Torino Pini Daniele 23/09/1967 Torino Rocco Mercuri 30/12/1962 Neviano (LE) Vilma Buttolo 02/10/1964 Torino Sabrina Anzillotti 26/09/1973 Torino Palmigiano Carmela 22/01/1957 Pellezzano (SA) Grandis Teresa 18/11/1962 Torino Giorcelli Elvira 22/06/1961 Torino Stanga Ferruccio 14/02/1965 Torino Randone Attilio 23/07/1955 Torino Rosina Barbara 14/02/1971 Torino
Pane Carla 05/02/1966 Napoli Dal Fitto Anna Lisa 17/06/1968 Torino Callegaro Donatella 06/06/1966 Chivasso (TO) Sappè Rossella 24/08/1962 Pinerolo (TO)
38) Competenze specifiche del/i formatore/i
Nome e Cognome Competenze Modulo formativo (rif.
Colonna “n. / titolo” tabella del Punto 40)
Silvio Venuti Psichiatra, Neuropsichiatria Infantile, Direttore S.C. Servizio Territoriale Continuità delle Cure, Docente Universitario Scienze Infermieristiche
Modulo 1) Mission e organizzazione dell’A.S.L. TO3
Bruna Taricco Laurea Magistrale Servizio Sociale Responsabile Servizo Sociale ASL TO, coordinatore sociale commisione Unità di Valutazione Geriatrica, Referente Aziendale Rete Oncologica Regione Piemonte Val d’Aorsta
Modulo 1) Mission e organizzazione dell’A.S.L. TO3 Modulo 10) Il volontariato. Rapporti con l’ASL TO3 : ruolo e funzioni
Maurizio Torchio Direttore Struttura Semplice Sicurezza e Prevenzione
Mod.2 ) Prevenzione e sicurezza nell’esperienza di volontariato in sanità
Paola Sderci Laurea Magistrale Servizio Sociale Assistente Sociale Referente Area Disabilità, Tutela Maerno Infantile e Promozione della Salute
Modulo 3) L’integrazione socio-sanitaria e l’intervento di rete Modulo 10) Il volontariato. Rapporti con l’ASL TO3 : ruolo e funzioni
Maria Beatrice Luzzi Dirigente Medico STCC, Presidente Unità Valutazione Geriatrica Centrale e Distretto di Orbassano
Modulo 4) Area Anziani e soggetti fragili
Elena Tamietti Medico Geriatra , Responsabile Clinico Nucleo Distrettuale Continuità delle Cure e responsabile clinico del CAVS di Torre Pellice
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Marina Nicoletti Coordinatrice Infermieristica del Nucleo Distrettuale di Rivoli
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Eliana Ferrari Infermiera Nucleo distrettuale Torre Pellice, componemte Commissione UVG area pinerolese
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Nino Flesia Laurea Magistrale Servizio Sociale Assistente Sociale Ospedale di Rivoli, componente Nucleo Ospedaliero Continuità delle Cure
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Monica Fassetta Assistente Sociale componente Nucleo distrettuale Continuità delle Cure, componente Commissione UVG distretto pinerolo, Val Chisone e Val Pellice
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Devardo Daniela Assistente Sociale dell’Ufficio Tutele dell’ASL
Modulo 6) Le misure di protezione giuridica per persone affette da disturbi psichici o patologie delle dipendenze: Amministrazioni di Sostegno e Tutele assegnate all'azienda sanitaria"
Gandiglio Luca Laurea Servizio Sociale Assistente Sociale Ufficio Tutele , esperienza e competenza di lavoro presso Centro Salute Mentale di Rivoli
Modulo 6)
Pini Laurea Medicina e Chirurgia,specializzazione in Malattie Infettive; dirigente Medico SerD di Beinasco
Modulo 7) Disagio sociale Dipartimento Patologie delle Dipendenze : mission, prevenzione,organizzazionee servizi
Rocco Mercuri Laurea : Psicologia Dirigente con incarico di altissima specializzazione dal maggio 2010, svolgente attività psicodiagnostica, psicoterapeutica e di counseling
Modulo 7)
Wilma Buttolo Laurea Magistrale Servizio Sociale: Assistente Sociale Esperto SerD di Rivoli, esperto equipe “giocatori d’azzardo”,tutor tirocini
Modulo 7)
Università corso servizio sociale
Sabrina Anzillotti Laurea Magistrale Servizio Sociale : Assistente Sociale e laurea specialistica Sociologia: lavora al SerD di Beinasco ha esperienza nel campo delle dipendenze degli adolescenti
Modulo 7)
Carmela Palmigiano Laurea in Medicina e Chirurgia, responsabile ambulatorio SerD di Pinerolo, Referente dipartimentale area tematica alcoologia
Modulo 7)
Teresa Grandis Laurea Servizio Sociale Assistente Sociale SerD di Pinerolo, referente e esperta in inserimenti lavorativi e progetti riabilitativi
Modulo 7)
Elvira Giorcelli Diploma Infermiera Professionale; coordinatore infermieristico ambulatorio SerD Collegno
Modulo 7)
Ferruccio Stanga Laurea in Medicina e Chirurgia, Specializzazione in psichiatria, Laurea in Società e Culture Europee; Referente del Centro Salute Mentale di Orbassano, referente della residenziali supportate Gruppi appartamento.
Modulo 8) Disagio sociale Dipartimento Salute Mentale: mission, prevenzione,organizzazionee servizi
Randone Attilio Laurea Medicina e Chirurgia , Specialistica in Psichiatria; Psichiatra responsabile dei C.S.M. di Avigliana e Giaveno
Modulo 8)
Rosina Barbara Laurea Magistrale Servizio Sociale, Dottorato di ricerca in sociologia e ricerca metodologica, laurea in Sociologia , Assistente Sociale presso il Centro Salute Mentale di Rivoli
Modulo 8)
Pane Carla Diploma di Educatore Professionale ,; svolge attività di educatore professionale presso il CSM di Collegno
Modulo 8)
Dal Fitto Anna Lisa Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Porcessi
Modulo 8)
decisionali,Master biennale Infermiere Psichiatrico; Infermiere Centro Salute Mentale Pinerolo, competenze in attività riabilitative
Callegaro Donatella Diploma Inferimiere e diploma in Assistenza Psichiatrica ; infermiere Centro Salute Mentale Collegno, coordinatore Strutture residenzialità supportata per pazienti psichiatrici, componente Unità Forense
Modulo 8)
Sappè Rossella Educatrice SerD Torre Pellice e alla S.S. Promozione della Salute. Laurea in Pedagogia a indirizzi Psicologico
Modulo 9) La Promozione della Salute nei servizi sanitari
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia utilizzata durante il percorso formativo sarà di tipo interattivo e partecipativo, si prevedono:
• lezioni frontali • lavori di gruppo • role playing • discussioni in plenaria • brainstorming • studio individuale • osservazioni sul campo • visite documentative guidate • partecipazione a riunioni d’équipe e di progetto
• sperimentazione guidata sul campo finalizzata all’acquisizione di competenze tecniche, relazionali e di orientamento all’interno dell’organizzazione aziendale.
• supervisione delle attività svolte con gli utenti da parte degli operatori referenti
• colloquio di verifica sul percorso formativo con l’OLP
40) Contenuti della formazione:
Il percorso di formazione specifico prevede
• Modulo 1) “Mission e organizzazione dell’A.S.L. TO3”. finalizzato all’accoglienza dei
volontari realizzato dal Servizio Sociale Aziendale e da un direttore di con ’obiettivo di
far acquisire conoscenze in merito a normative, organizzazione e collocazione dei servizi
nei quali svolgeranno il servizio civile
• Modulo 2) Prevenzione e Sicurezza nello svolgimento delle attività di volontariato
• Modulo 3) Area socio-sanitaria L’integrazione socio-sanitaria e l’intervento di rete
• Modulo 4) Anziani e Soggetti Fragili:normative e progettualità Incontri sulla normativa
di riferimento dei diversi servizi
• Modulo 5) L’integrazione Ospedale /Territorio :Continuità assistenziale
• Modulo 6) Le misure di protezione giuridica per persone affette da disturbi psichici o
patologie delle dipendenze: Amministrazioni di Sostegno e Tutele assegnate all'azienda
sanitaria"
• Modulo 7) Disagio sociale Dipartimento Patologie delle Dipendenze : mission,
prevenzione,organizzazione,servizi
• Modulo 8) Disagio sociale Dipartimento Salute Mentale : mission,
prevenzione,organizzazione e servizi
• Modulo 9) La Promozione della Salute nei servizi sanitari
• Modulo 10) Il volontariato.Rapporti con l’ASL : ruolo e funzioni
• Incontri individuali dell’OLP per la programmazione/valutazione e supervisione del
percorso, in cui verrà verificato il livello di raggiungimento degli obiettivi, le impressioni
personali, gli aspetti positivi e le problematiche emerse durante lo svolgimento delle
attività.
E’ prevista inoltre la partecipazione a eventi formativi proposti per i dipendenti nel Piano di
Formazione Aziendale scelti all’interno delle seguenti aree tematiche:
• promozione ed educazione alla salute
• dipendenze patologiche
• salute mentale
• comunicazione e relazione
• competenze tecnologico-linguistiche
• prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e di cura.
41) Contenuti della formazione
n. / titolo (modulo formativo)
Contenuti Durata (espressa in ore)
Nome e Cognome formatore specifico
Modulo 1) Mission e Presentazione dell’Atto 3 ore Venuti Silvio
organizzazione dell’A.S.L. TO3
Aziendale, Carta dei Servizi, contesto territoriale e dislocazione dei servizi
Taricco Bruna
Funzioni del Servizio Sociale in Sanità : Verrà presentato il Servizio Sociale Aziendale , funzioni e competenze all’interno di un’azienda sanitaria e relazione con i servizi sociali e sanitari territoriali
3 ore Taricco Bruna
Mod.2 ) Prevenzione e sicurezza nell’esperienza di volontariato in sanità
Norme relative alla sicurezza, propedeutiche a tutte le attività e a tutti gli obiettivi del Progetto
3 ore Torchio Maurizio
Modulo 3) L’integrazione socio-sanitaria e l’intervento di rete
Conoscenza dei punti della rete territoriale: distretto socio-sanitario, servizi sociali territoriali e modalità di progettazione condivisa per la realizzazione di progetti di sostegno socio-sanitarie nell’ambito della Tutela Materno infantile e la disabilità
3 ore Sderci Paola
Modulo 4) Area Anziani e soggetti fragili
Conoscenza delle normative e loro applicazione per l’attivazione dii interventi rivolti agli anziani non autosufficienti punto di accoglienza socio-sanitaria , Unità di Valutazione Geriatrica
3 ore Maria Beatrice Luzzi
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
Conoscenze normative, obiettivi, modalità organizzative e risorse messe in campo nell’ASL TO3: CAVS e risorse territoriali
3 ore Elena Tamietti
Modulo 5)
Funzione dei nuclei distrettuali, regolamenti e ruolo infermieristico nella valutazione del progetto individualizzato del paziente Ruolo del Servizio Infermieristico nei Nuclei di Continuità delle Cure
3 ore Ferrari Eliana Nicoletti Marina
Modulo 5)
Ruolo dell’assistente sociale nella valutazione del progetto individualizzato del paziente in dimissione e attivazione della rete territoriale Ruolo del Servizio Sociale nei Nuclei di Continuità delle Cure
3 ore Flesia Nino Fassetta Monica
Modulo 6) Le misure di Conoscenza delle normativa e 3 ore Devardo Daniela
protezione giuridica per persone affette da disturbi psichici o patologie delle dipendenze: Amministrazioni di Sostegno e Tutele assegnate all'azienda sanitaria"
delle misure di protezione : Tutore, Amministrazione di Sostegno
Gandiglio Luca
Modulo 7) Disagio sociale Dipartimento Patologie delle Dipendenze : mission, prevenzione,organizzazionee servizi
Verranno forniti elementi sugli aspetti clinici, medici, psicologici della patologia della dipendenza , cura e trattamenti farmacologici
5 ore Rocco Mercuri Pini
Modulo7)
Come l'organizzazione persegue una mission: organizzazione dei servizi, l’èquipe, multiprofessionale
3 ore Wilma Buttolo
Modulo 7) Interventi e strategie operative tra compiti istituzionali, professionali e "nuove frontiere".
3 ore Sabrina Anzillotti
Modulo7) Elementi conoscitivi sul problema dell’alcooldipendenza e interventi terapeutici riabilitativi
2 ore Palmigiano
Modulo7) Comunicazione con la famiglia del paziente e rapporti con il volontariato
3 ore Grandis Teresa
Modulo7 Ruolo e specificità dell'Infermiere nell' Equipe multiprofessionale del Serd", i
2 ore Giorcelli Elvira
Modulo 8) Disagio sociale Dipartimento Salute Mentale: mission, prevenzione,organizzazionee servizi
Disagio Mentale: inquadramento diagnostico e terapeutico
3 ore Stanga Ferruccio
Modulo 8) L’aggressività del paziente psichiatrico e relazione d’aiuto
3 ore Randone Attilio
Modulo 8) L’équipe multiprofessionale : ruolo del Servizio Sociale , interventi a favore del reinserimento sociale
3 ore Rosina Barbara
Modulo 8) Interventi riabilitativi : dell’inserimento lavorativo e formativo , Pass
3 ore Pane Carla
Modulo 8 Risorse territoriali, inserimento 3 ore Dal Fitto Anna Lisa
sociale, rapporti con il volontariato
Modulo 8) Elementi conoscitivi sulla relazione col paziente e adesione al progetto terapeutico
3 ore Callegaro Donatella
Modulo 9) La Promozione della Salute nei servizi sanitari
Conoscenza delle tappe che hanno portato portato ad un'evoluzione culturale nell'approccio alla salute. Processi partecipativi e empowerment esemplificati in alcune esperienze e progetti realizzati o ancora in corso nella nostra azienda
4 ore Sappè Rossella
Modulo 10) Il volontariato. Rapporti con l’ASL TO3 : ruolo e funzioni
Il comitato di partecipazione, funzioni del volontariato, progetti e supporto a sostegno dei cittadini
2 ore Taricco Bruna
Modulo 10 Conoscenza dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto e funzione dell’empowerment del cittadino
3 ore Sderci Paola
n. / titolo Durata Modulo 1) “Mission e organizzazione dell’A.S.L. TO3”.
6 ore
Modulo2 ) Prevenzione e sicurezza nell’esperienza di volontariato in sanità
3 ore
Modulo 3) L’integrazione socio-sanitaria e l’intervento di rete
3 ore
Modulo 4) Area Anziani e soggetti fragili
3 ore
Modulo 5) Integrazione Ospedale/ Territorio: la Continuità Assistenziale
9ore
Modulo 6) Le misure di protezione giuridica per persone affette da disturbi psichici o patologie delle dipendenze:Amministrazioni di Sostegno e Tutele
3 ore
assegnate all'azienda sanitaria" Modulo 7) Disagio sociale Dipartimento Patologie delle Dipendenze : mission, prevenzione, organizzazione e servizi
18 ore
Modulo 8) Disagio sociale Dipartimento Salute Mentale : mission, prevenzione,organizzazione e servizi
18 ore
Modulo 9) La Promozione della Salute nei servizi sanitari
4 ore
Modulo 10) Il volontariato. Rapporti con l’ASL TO3 : ruolo e funzioni
5 ore
Totale ore 72
Al fine di favorire l'erogazione completa della formazione nelle modalità previste dal punto 39 a tutti i volontari, considerando eventuali giornate di recupero e/o volontari subentranti, nonché per facilitare la programmazione dei momenti di confronto con tutto il gruppo dei volontari e la programmazione di eventuali proposte formative che possono essere raccolte durante l'anno di servizio civile (convegni e seminari), si prevede di adottare le seguenti tempistiche (rif. Paragrafo a -Tempi di erogazione- del punto 5 -Formazione specifica- delle Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile di luglio 2013):
• Erogare il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; • Erogare il rimanente 30% entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Le modalità e gli strumenti di monitoraggio qui descritti fanno riferimento al Sistema di Monitoraggio e
Valutazione e al Sistema di Formazione accreditati a ottobre 2013.
Per la Formazione Generale:
Verifiche e strumenti utilizzati per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti:
• Questionario d’entrata su aspettative e informazione;
• Verifica in itinere dell’apprendimento del gruppo attraverso esercizi (parole chiave, localizzazione gerarchizzata o simbolizzata delle nozioni acquisite e degli stimoli emozionali, simulazioni, etc.);
• Verifica in itinere dell’apprendimento individuale attraverso apposito questionario o esercitazione; • Verifica finale della formazione (in seduta plenaria), rilevazione ed analisi.
Per la Formazione Specifica: Rilevazione delle ore di formazione specifica svolte, delle competenze acquisite e di positività e negatività,
tramite:
• Patto di servizio; • Confronto e comunicazione con RLEA su andamento anno di Servizio Civile e verifica-validazione
Patto di servizio (sezione dedicata alla Formazione specifica); • Scheda trimestrale di monitoraggio (a cura dell'OLP di riferimento); • Registro della formazione specifica.
Data,
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Claudia Trombotto