DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Dall’Atto …€ DEGLI STUDI DI BERGAMO L’Atto Unico Europeo...
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Dipartimento di Giurisprudenza
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
Dall’Atto Unico Europeo
al Trattato di Lisbona
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I primi allargamenti
1973: Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda (9)
1981: Grecia (10)
1986: Spagna e Portogallo (12)
Gli allargamenti successivi
(1990: Unificazione della Germania)
1995: Austria, Finlandia e Svezia (15)
2004: Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria,
Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia
(25)
2007: Bulgaria e Romania (27)
2013: Croazia (28)
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L’Atto Unico Europeo
Lussemburgo, 17 febbraio 1986
Entrata in vigore: 1 luglio 1986
Rappresenta la prima modifica sostanziale del Trattato CEE.
Obiettivo: rilanciare il processo di costruzione europea al finedi portare a termine la realizzazione del mercato interno.
Art. 8A: la Comunità adotta misure finalizzate alla gradualecreazione del mercato interno entro il 31 Dicembre 1992.
Il mercato interno comprende un’area senza frontiere internenella quale la libera circolazione delle merci, delle persone,dei servizi e dei capitali è assicurata in conformità alledisposizioni del presente Trattato.
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Gli strumenti previsti dall’AUE
- Aumento dei casi in cui il Consiglio vota a maggioranzaqualificata (tutto ciò che riguarda il mercato interno adeccezione di: disposizioni fiscali, libera circolazionepersone, diritti dei lavoratori subordinati).
- Ampliamento poteri del Parlamento europeo:
- Parere conforme: il Consiglio non può deliberare se non c’èil parere conforme del PE;
- Procedura di cooperazione: il Consiglio deve deliberareall’unanimità in caso di opposizione del PE.
- Introduzione nuove politiche (ambientale, coesioneeconomico-sociale, impegno deli SM a consultarsi suquestione di politica estera con ricadute sulla sicurezzadegli SM).
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Il Trattato di Maastricht e l’Unione Europea
Maastricht, 7 febbraio 1992: firma
1 novembre 1993: entrata in vigore.
Con il Trattato di Maastricht risulta chiaramente sorpassato
l’obiettivo economico originale della Comunità - ossia la
realizzazione di un mercato comune - e si afferma la vocazione
politica attraverso la creazione dell’UNIONE EUROPEA.
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L’Unione europea
Il Trattato di Maastricht crea l’Unione europea. Non si
tratta di una nuova organizzazione internazionale che si
aggiunge alle Comunità europee o che le sostituisce.
L’Unione Europea è costituita da tre pilastri:
le Comunità europee (primo pilastro);
la politica estera e di sicurezza comune - PESC
(secondo pilastro);
la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari
interni – GAI (terzo pilastro).
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UNIONE
EUROPEA
Primo
Pilastro
CE +
EURATOM
Secondo
Pilastro
PESC
Terzo
Pilastro
GAI
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Il primo pilastro
Il primo pilastro è rappresentato dalle tre Comunità.
E’ retto dal c.d. metodo comunitario:
Iniziativa legislativa della Commissione
Voto a maggioranza in seno al Consiglio
Ruolo attivo del Parlamento europeo
Controllo giudiziario da parte della Corte di giustizia
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Il secondo pilastro
E’ costituito dalla Politica Estera e di Sicurezza Comune
(PESC).
E’ governato dal c.d. metodo intergovernativo. Le
principali caratteristiche di tale metodo sono:
Decisioni del Consiglio adottate generalmente
all’unanimità
Mero ruolo consultivo del Parlamento europeo
Minor ruolo della Corte di giustizia.
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Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC): comprendetutte le questioni relative alla sicurezza dell'Unione europea,ivi compresa la definizione a termine di una politica di difesacomune, che potrebbe successivamente condurre a una difesacomune.
i seguenti:
difesa dei valori comuni, degli interessi fondamentali edell'indipendenza dell'Unione;
rafforzamento della sicurezza dell'Unione e dei suoi Statimembri in tutte le sue forme;
mantenimento della pace e rafforzamento della sicurezzainternazionale, conformemente ai principi della Carta delleNazioni Unite;
promozione della cooperazione internazionale;
sviluppo e consolidamento della democrazia e dello Stato didiritto, nonché rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertàfondamentali.
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Il terzo pilastro
E’ costituito dalla cooperazione nel settore della giustiziae degli affari interni (GAI).
E’ governato dal c.d. metodo intergovernativo. Le
principali caratteristiche di tale metodo sono:
Decisioni del Consiglio adottate generalmente
all’unanimità
Mero ruolo consultivo del Parlamento europeo
Minor ruolo della Corte di giustizia.
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Cooperazione in materia di giustizia e affari interni
(GAI): gli SM decidono di considerare questioni di
interesse comune i seguenti settori:
1) la politica di asilo;
2) le norme che disciplinano l'attraversamento delle frontiere esterne
degli Stati membri da parte delle persone;
3) la politica d'immigrazione e la politica da seguire nei confronti dei
cittadini dei paesi terzi;
4) le condizioni di entrata e circolazione dei cittadini dei paesi terzi
nel territorio degli Stati membri;
5) le condizioni di soggiorno dei cittadini dei paesi terzi nel territorio
degli Stati membri, compresi il ricongiungimento delle famiglie e
l'accesso all'occupazione;
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6) la lotta contro l'immigrazione, il soggiorno e il lavoro
irregolari di cittadini dei paesi terzi nel territorio degli Stati
membri;
7) la lotta contro la tossicodipendenza;
8) la lotta contro la frode su scala internazionale;
9) la cooperazione giudiziaria in materia civile;
10) la cooperazione giudiziaria in materia penale;
11) la cooperazione doganale;
12) la cooperazione di polizia ai fini della prevenzione e della
lotta contro il terrorismo, il traffico illecito di droga e altre
forme gravi di criminalità internazionale, compresi, se
necessario, taluni aspetti di cooperazione doganale, in
connessione con l'organizzazione a livello dell'Unione di un
sistema di scambio di informazioni in seno ad un Ufficio
europeo di polizia (Europol).
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Le principali modifiche al Trattato CEE introdotte dal
Trattato di Maastricht
a) la denominazione della CEE;
b) l’instaurazione di nuove politiche comuni;
c) l’instaurazione dell’Unione Economica e Monetaria
(UEM);
d) l’introduzione della cittadinanza europea;
e) l’introduzione del principio di sussidiarietà;
f) l’introduzione di alcune modifiche a livello
istituzionale.
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Le nuove politiche introdotte dal Trattato UE
Il trattato UE instaura politiche comunitarie in sei nuovi
settori:
reti transeuropee;
politica industriale;
tutela dei consumatori;
istruzione e formazione professionale;
gioventù;
cultura.
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L’Unione Economica e Monetaria (UEM)
Il mercato unico viene completato dall’UEM.
L’UEM viene realizzata attraverso:
il coordinamento delle politiche economiche degli Stati
membri;
un sistema multilaterale di sorveglianza di tale
coordinamento;
rigidi vincoli finanziari e di bilancio;
la creazione di una moneta comune gestita dal Sistema
Europeo di banche Centrali (SEBC) costituito dalla BCE
e dalle banche centrali degli SM.
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La cittadinanza europea
La cittadinanza europea si aggiunge a quella nazionale.Ne consegue, pertanto, che colui che è cittadino di unoStato membro è anche cittadino europeo.
I cittadini europei sono titolari dei diritti riconosciuti dalTrattato e sono sottoposti ai doveri nello stesso previsti.Ad esempio: diritto di circolare e risiedere liberamente sul territorio degli Stati
membri;
diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni che si svolgono nelloStato membro di residenza alle stesse condizioni dei cittadini didetto Stato membro;
diritto di petizione al Parlamento europeo e al Mediatore europeo;
tutela diplomatica e consolare di uno SM diverso da quello diorigine negli Stati terzi in cui lo SM di cui è cittadino non èrappresentato.
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Il principio di sussidiarietà
Art. 3b TCE: La Comunità agisce nei limiti delle competenzeche le sono conferite e degli obiettivi che le sono assegnati dalpresente trattato.
Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza laComunità interviene, secondo il principio della sussidiarietà,soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione previstanon possono essere sufficientemente realizzati dagli Statimembri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o deglieffetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio alivello comunitario.
L'azione della Comunità non va al di là di quanto necessario peril raggiungimento degli obiettivi del presente trattato (c.d.principio di proporzionalità).
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Le modifiche istituzionali
- La Corte dei conti diviene un’istituzione comunitaria.
- Viene istituito il Comitato delle regioni.
- Vengono aumentati i poteri del PE ampliando i casi in cuisi applica la procedura del parere conforme e dellacooperazione.
- Viene introdotta la procedura di codecisione checonsente al PE, in taluni casi, di impedire l’approvazionedi un atto da parte del Consiglio.
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Il Trattato di Amsterdam
Firmato il 2 Ottobre 1997.
Entrato in vigore il 1 Maggio 1999.
Consapevole del fatto che con il passare del tempo l’Unioneeuropea doveva affrontare nuove sfide, il Trattato di Maastrichtaveva già previsto la revisione di alcune disposizioni.
Le nuove sfide che l’Unione europea deve affrontare sono:
• la globalizzazione delle economie;
• la lotta contro il terrorismo, la criminalità internazionale e iltraffico di stupefacenti;
• I problemi ecologici;
• le minacce alla salute pubblica.
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Le principali modifiche introdotte dal Trattato di
Amsterdam
La tutela dei diritti fondamentali
La cooperazione rafforzata
La comunitarizzazione del terzo pilastro
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La tutela dei diritti fondamentali
Il Trattato di Amsterdam modifica l’art. 6 TUE per
affermare espressamente che l’Unione si fonda sui
principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali e dello Stato di
diritto, principi che sono comuni agli Stati membri.
Su proposta di 1/3 degli Stati membri o della
Commissione, previo parere del P.E., il Consiglio,
deliberando all’unanimità può constatare l’esistenza di
una grave e persistente violazione di tali diritti e principi.
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La cooperazione rafforzata
Possibilità di instaurare forme di cooperazione alle quali
partecipano soltanto gli Stati membri che lo desiderano.
Deve essere autorizzata dal Consiglio ed aperta alla
partecipazione di tutti gli Stati che in qualsiasi momento
desiderino prenderne parte.
Deve rispettare i Trattati e non pregiudicare i diritti e le
competenze degli SM che non vi partecipano.
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Il Trattato di Nizza
Firmato il 26 Febbraio 2001.
Entrato in vigore il 1 Febbraio 2003
Non introduce modifiche sostanziali. Vengono piuttosto
introdotti aggiustamenti per adeguare il sistema
comunitario ai futuri allargamenti (dimensioni della
Commissione, cooperazioni rafforzate, ampliamento del
voto a maggioranza qualificata).
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Il Trattato di Roma che adotta una Costituzione
per l’Europa.
Firmato il 26 ottobre 2004.
Mai entrato in vigore a causa dei risultati negativi dei
referendum in Olanda e Francia
Metà trattato internazionale – Metà carta costituzionale
- Facoltà di recesso.
- Necessità della ratifica da parte di tutti gli SM
- 448 articoli
- Inserimento della carta dei diritti fondamentali dell’UE
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Molte critiche:
Fautori della Costituzione europea: manca l’esplicito
ripudio della guerra, il richiamo alle tradizioni giudaico-
cristiane dell’Europa, eccessiva lunghezza.
Contrari alla Costituzione: rifiuto della stessa idea di una
costituzione europea. Rifiuto dei simboli dell’Unione
europea.
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Il Trattato di Lisbona
Firmato il 13 Dicembre 2007.
Entrato in vigore il 1° dicembre 2009.
Art. 1, 2 TUE + Art. 1, 2 TFUE: l’Unione è fondata sul presente
trattato (i.e., il trattato sull’Unione europea come modificato dal
trattato di Lisbona) e sul trattato sul funzionamento dell’Unione
europea (i.e., ex trattato sulla Comunità europea).
Tali due trattati (TUE e TFUE) hanno il medesimo valore legale.
L’Unione si sostituisce e subentra alla Comunità europea.
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione non viene inserita
all’interno dei trattati, ma ne assume il medesimo rango,
diventando pertanto a tutti gli effetti una fonte di diritto primario.
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