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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: UNPLI NAZIONALE 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ALLA RICERCA DEL PATRIMONIO PERDUTO- Fase 2 1^ NZ01922 NAZIONALE 1

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

UNPLI NAZIONALE

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

ALLA RICERCA DEL PATRIMONIO PERDUTO- Fase 2

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

D/04 PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE , TURISMO CULTURALE

1^

NZ01922

NAZIONALE

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6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Dopo un analisi dei tratti riguardanti le risorse storico-culturali, ambientali, e sociali del luogo si è voluto realizzare un progetto singolo, con lo scopo di integrare le diversità dei vari luoghi che rappresentano le Pro Loco di:

VALMONTONE - Pro Loco Capofila-

ANZIO

ARDEA

CAPRANICA PRENESTINA

CASTEL SAN PIETRO ROMANO

CECCHINA

GAVIGNANO

GENAZZANO

MONTECOMPATRI

NETTUNO

PALESTRINA

POMEZIA E COMUNE DI POMEZIA

SAN GREGORIO DA SASSOLA

TORVAIANICA

ZAGAROLO

Grazie all’unione in un solo progetto si presenta la possibilità di un miglior coordinamento per un fine comune, quello della valorizzazione del territorio.

VALMONTONE -Pro Loco Capofila-

La Pro Loco di Valmontone è stata scelta come capofila grazie alla sua azione di coordinamento del progetto, in quanto il presidente Ernesto Fanfoni è il Responsabile Regionale del Servizio Civile Unpli Lazio, nonché Consigliere Nazionale. Il Punto Informazioni di prossima istituzione che sarà posizionato all’uscita dell’autostrada e proprio all’ingresso della via che porta all’Outlet Factory Store, la Faschion District e il grande Parco Divertimenti (di prossima apertura), saranno poli turistici di rilievo e d’attrazione non indifferente, con capacità stimate di circa 50.000 / 70.000 presenze mensili di visitatori e quindi un punto d’informazione elevato.Dello stesso Punto Informazioni, potranno servirsi le Pro Loco del progetto stesso per avere una notevole divulgazione delle attività e manifestazioni.

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1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Valmontone, Regione Lazio, Provincia di RomaSuperficie 40,87 KmqAbitanti n. 13140Altezza 305mt/slm2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo Roma 42 KmCome arrivare:sia sulla strada statale Casilina;sia dall’Autostrada del Sole A1 – uscita “Valmontone”sia con la ferrovia Roma – Napoli ( via Cassino).

3) Cenni storiciLe sue origini sono incerte e confuse: alcuni sostengono che derivi dall’antica Labicum, colonia degli Albani, altri da Tolerium, colonia della Lega Latina, altri ancora da Vitelia, antica città del Lazio. Di certo sappiamo che Valmontone discende da un Municipio Romano della fine della Repubblica e ciò è testimoniato anche dai numerosi ritrovamenti effettuati nel suo territorio, alcuni conservati nell’atrio del Palazzo Doria Pamphily. Il nome Valmontone appare per la prima volta in un documento del 1139.Il suo territorio, per secoli, ha fatto parte del patrimonio della Chiesa ed affidato alla Basilica Lateranense. Nel 1207, Papa Innocenzo III decise di acquistarlo per la propria famiglia, i Conti. Nel 1575 la città passò agli Sforza e nel 1634 fu venduta a Taddeo Barberini, nipote di Papa Bonifacio VIII. Nel 1651 il feudo venne comprato dal Principe Don Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X. Periodo questo di maggiore splendore monumentale ed artistico per Valmontone. Nel 1817 il Principe Filippo Andrea Doria Pamphilj rinuncia ai diritti feudali e Valmontone diviene libero Comune. Nel 1843, per le sue benemerenze, la città è elevata al rango di Città dal Papà Gregorio XVI, monaco camaldolese. Nel 1870 diventa Comune d’Italia. Nel 1944 è quasi completamente distrutta dai bombardamenti aerei e nel 1968 è decorata con medaglia d’argento al valore civile. Nel 1987 si gemella con la città spagnola di Benifajò (Valencia).

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Il Palazzo Doria Pamphily del 1600 con gli affreschi del Preti, Cortese, Tassi,

Doughet, Mola, Cozza e sede del CIRPS (Centro Interuniversitario per la Ricerca sui Paesi in via di Sviluppo) e del Centro di Eccellenza per lo studio e la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Al pianoterra sono stati ricavati spazi espositivi e sale per conferenze.

La Chiesa S. Maria Maggiore con pitture del “Brandi, Ferri, Mattia Preti, ecc”. La Chiesa Madonna delle Grazie (detta di S. Antonio) Sec. “XI”Il Santuario della Madonna del Gonfalone “del 1700” - Il Convento di S. Angelo dei Frati Minori Osservanti, un tempo appartenuto ai Benedettini - Il Museo Archeologico - La BibliotecaLa tomba di origine paleo cristiana S. Ilario

5) Personaggi IllustriValmontone, nel passato, vuoi per il lustro ed importanza dei suoi Signori, Duchi o Principi, vuoi per la posizione geografica, vuoi per la bellezza dei monumenti, o per la salubrità dell’aria, è stata meta preferita di Papi, Regnanti, Santi e condottieri: Gregorio XI (1377), Urbano VI (1383), Carlo VIII, Re di Francia (1495), Innocenzo X (1652), San Leonardo da Porta Maurizio (1732), Federico I, Re

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di Prussia (1734), Carlo II Re delle due Sicilie (1744), Gregorio XVI (1843), Garibaldi (1849 e 1869), Pio IX (1850) ed ultimamente, solo di passaggio, Paolo VI (1966). Valmontone ha avuto, tra i suoi figli, personaggi illustri. Ricordiamo, tra gli altri: Giusto De’ Conti, poeta e giureconsulto (1379/1449), Mons. Pietro Antonio Luciani, Vescovo di Segni (1773/1844), Giuseppe Ballarati, giornalista e promotore di lotte contadine (1864/1919), Card. Oreste Giorgi, penitenziere Maggiore, (1856/1924).6) Economia Negli anni passati prevalentemente cittadina agricola. Attualmente il territorio di Valmontone è oggetto di grossi interventi infrastrutturali, di rilevanza nazionale: T.A.V., asse Stradale Valmontone-Cisterna, Polo Turistico integrato. In particolare il Polo Turistico Integrato, con l’Outlet Factory Store, la Fashion District S.p.A. Si possono gustare tutte le specialità della cucina romana e ciociara. Prodotti tipici: biscotti a pasta frolla-pizza di pasqua-pangiallo-biscotti con miele, noci e nocchie- crostate di vari tipi-ciambelle al vino-ciambelle scottolate-pane di Valmontone cotto a legna. Ancora fiorente l’attività artigianale con lavori in ferro battuto e legno.

7) Manifestazioni ed eventiManifestazioni ricorrenti: - Carnevale Valmontonese

- Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo - Festa della Pentecoste e Fiera - Festa di Santa Rita - San Giovanni sagra della Lumaca - Corpus Domini - Passeggiata ecologica in bicicletta - Festa di Sant’Anna - Estate Valmontonese - Festa del SS. Salvatore - Sagra degli gnocchi di patate - Festa Patronale di San Luigi Gonzaga e Fiera (ultima domenica di settembre) - Mostra permanente di presepi Artistici presso il Convento Sant’Angelo

- Presepe Vivente –

ANZIO

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di:Anzio, Regione Lazio, Provincia RomaSuperficie 4343 ha.Abitanti n. 36.952

Altezza 10 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo km.58Come arrivarci: Da Roma Eur strada statale 148 Pontina fino ad Aprilia km 43,7 e quindi al bivio si prende la statale 207 Nettunense che dopo km 15 conduce ad Anzio.Con il treno da Roma Termini la linea Roma – Campoleone – Anzio – Nettuno.

3) Cenni storiciL’origine di Anzio si perde nel tempo e nel mito. Alcune ipotesi storiche la collocano all’epoca della prima trasmigrazione greca , in tempi omerici. Altre suggestioni sono venute da chi ha voluto individuare nel figlio di Ulisse e della maga Circe , Anteo, il fondatore della città.

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I primi dati storicamente accertabili rivelano che quando nasce Roma , Anzio è già un porto dalle floride relazioni commerciali con Greci ed Etruschi.Le lontane origine volsce della cittadina, le alterne vicende con Roma antica, la gloria e le umiliazioni, le cadute e le resurrezioni che Anzio ha conosciuto nel corso del tempo sono tutte legate alla sua natura di città di mare. Grazie alla sua invidiabile posizione sul mare Anzio ha conosciuto momenti di opulenza e di splendore, ma per lo stesso motivo ha subito saccheggi e distruzioni che hanno cancellato la maggior parte delle vestigia del passato.Per secoli le sue acque e il suo territorio sono state teatro delle scorribande di Etruschi e Romani, Vandali e Saraceni. Un’inesauribile vitalità le ha premesso di rinascere , anche in tempi recenti. L’ultimo episodio storico vissuto da Anzio è stato lo sbarco delle truppe alleate del 22 gennaio 1944. Questo drammatico e fondamentale momento della liberazione dell’Italia lasciò segni e ferite.Oggi Anzio risulta essere meta turistica della città di Roma e non solo.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientaliTor Caldara, riserva naturale di 44 ettari situata tra Anzio e Lido di Lavinio, costituisce uno degli ultimi lembi delle migliaia di ettari di bosco che ricoprivano il Lazio fino all’inizio del 1900. La riserva custodisce un esempio di foresta mediterranea a prevalenza di sempreverdi: lecci, sugheri, erica arborea, corbezzolo; nelle zone più umide crescono ontani, pioppi tremuli, farnie. Le numerose sorgenti sulfuree sono dovute alla risalita di gas vulcanici dalle radici periferiche del vulcano laziale. Nella riserva si incontrano resti di costruzioni romane e la torre di avvistamento eretta nel 1560 a difesa delle incursioni saracene.La Villa Imperiale Certamente i più imponenti e famosi resti archeologici dell’antica Antium, conosciuti per la loro fama in tutto il mondo, sono quelli relativi alla grandiosa Villa Imperiale, che si estendeva lungo la fascia costiera, larga 80 metri a partire dalla punta di Capo d’Anzio e Via Furio Anziate, per più di 800 metri verso Ponente fino al Capo dell’Arco Muto.Il Porto NeronianoDalle fonti antiche, e precisamente dallo storico Svetonio Tranquillo, sappiamo che Nerone, tra le molte opere realizzate per la sua città natale, fece costruire ad Anzio anche un grandioso porto. La scelta del luogo di costruzione, fu obbligata dalla natura stessa che aveva già offerto, fin dalla preistoria, un porto naturale alle genti stanziate sul promontorio di Capo d’Anzio.

5) Personaggi IllustriPadre Francesco Lombardi, insigne storico, autore dell’erudita pubblicazione “Cenni storici di Anzio antico e moderno”, l’opera più aderente alla realtà storica dell’epoca nella quale viene illustrata la parte più vetusta della città.Cav. Giuseppe Polli che nel 1919 ebbe l’idea di costruire un grande edificio per ospitarvi una casa da gioco e tenervi manifestazioni di moda: il Paradiso sul mare, la cui progettazione fu affidata all’ing. Cesare Bazzani, uno dei maggiori protagonisti del Novecento artistico. Egli sosteneva che il trinomio TURISMO – CASINO’ – MODA erano gli elementi dai quali sorgeva la vera industria turistica.Papa Pio IX, nel 1847 decise di far erigere la nuova chiesa e che, nel 1956, sensibile alle istanze della popolazione, decretò l’istituzione del Comune di Anzio.

6) Economia Anzio, per la sua posizione geografica, trae dal mare una parte cospicua dei suoi mezzi di vita. La pesca per molti anni ha rappresentato la maggiore fonte di sostentamento per buona parte della sua popolazione. Al mattino le barche escono in mare per assicurarsi la sopravvivenza grazie al passaggio di orate, spigole, merluzzi e ricciole. Gastronomia: Pochi ingredienti, spesso anche “poveri”, per una gastronomia apprezzata in tutta Italia. La cucina di Anzio è semplicità unita alla fantasia, pesce fresco e genuinità delle materie

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prime che esaltano il pesce e consentono alle ricette anziani di essere tra le più rinomate.

7) Manifestazioni ed eventiDi notevole spessore, è l’impegno profuso per l’allestimento delle manifestazioni in favore del turista, specialmente con appuntamenti di musica leggera e di cabaret nelle piazze e stadi cittadini, come numerosi gli appuntamenti con gli autori nelle numerose librerie.Di interesse mondiale, la rituale competizione di Off Shore e la Regata Velica.

ARDEA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Ardea, Città d’arte, Regione Lazio, Provincia di Roma Superficie 50 KmqAbitanti n. 35.500 Altezza 27 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleSud di Roma, dalla quale dista Km. 28 percorrendo la S.S. 148 Pontina, con ben tre uscite a disposizione: la prima sulla Via Laurentina, la seconda su Via Nazareno Strampelli, la terza, e più immediata per il centro storico, sulla Via dei Rutuli. Altre vie di comunicazione, servite da bus navetta, sono le linee ferrate con le stazioni di Campoleone e Campo di Carne, entrambe nel territorio comunale di Aprilia.

3) Cenni storiciArdea è una città fortificata, una terra bagnata dal mare, quel mare che segna il destino di un'era, perché è proprio qui, tra questi sassi, che la storia e la leggenda fanno risalire le origini di Roma.Ardea era la città di Turno, re dei Rutuli, popolazione laziale dalle etrusche origini.Il muro di blocchi di tufo, che circondava la città, gli imponenti aggeri (lunghi ml. 600, larghi ml. 30 con un fossato di ml. 25), ci proiettano in un passato lontanissimo, ed è uno dei più grandi esempi di fortificazione arcaica in Italia. I Rutuli, abitanti di questa città erano il popolo che in quell'età (VI-VII sec.) era il più potente per le sue ricchezze. A testimonianza della grandezza della città vi sono i resti dei grandi templi arcaici e del porto alla foce dell'incastro. Dopo un periodo di guerre contro Roma, sotto Tarquinio il superbo, con la caduta della monarchia si attraversa una lunga e florida era di pace.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Molto importanti sono i siti archeologici del territorio, il porto dell’incastro con i suoi depositi e luoghi di scambio merci, l’ipogeo cristiano con affreschi ben conservati e di rara bellezza, gli imponenti Aggeri ed altre ingegnose opere di difesa dell’Acropoli, le mura ciclopiche per 600 ml ancora intatte e catalogate dall’Unicef patrimonio da salvare, la Basilica ed il Foro con annesse Terme nel pianoro della Civitavecchia, che con il Tempio del monte della Noce ed i resti di ville romane fanno da cornice al centro storico, ed offrono itinerari a tutto sesto. Non meno importanti sono altri monumenti medievali come il fontanile e la Chiesa di S. Marina con annessa cripta scavata nel tufo, la chiesa di San Pietro edificata su resti di antichi templi arcaici, e nelle vicinanze del Palazzo Sforza Cesarini del 1421 che lo comprarono dai Colonna e lo trasformarono in fortezza.Spostandoci verso il mare si osserva imponente e pomposa (come la chiamavano gli stessi pirati), la Torre di San Lorenzo, disegnata da Michelangelo ed edificata dai Caffarelli nel 1570 che per volere di Papa Pio V, costituiva insieme ad altre, un sistema di 14 torri di avvistamento per la salvaguardia delle coste laziali dalle scorrerie dei turchi.Attraversando circa tremila anni di storia, si può arrivare ai nostri giorni con la visita al Museo Manzù: una raccolta di oltre 400 opere del Maestro tra disegni, sculture e gioielli di incomparabile

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bellezza.

5) Personaggi Illustri Ecco il fiore all'occhiello che appartiene alla storia più recente di Ardea. Questa città è stata scelta da uno dei più grandi artisti del nostro tempo, come luogo d'ispirazione del genio creativo di Giacomo Manzù per accendere la propria potenza creativa.

Il museo raccoglie oltre 400 opere tra sculture, gioielli, incisioni e disegni. Attraverso un'osservazione diretta di questi prodotti di Giacomo Manzù, se ne apprezza la forza, la passione, l'incredibile capacità di penetrare l'animo umano.Il museo Manzù è aperto tutti i giorni e nei suoi giardini è deposta la salma del grande artista che dopo aver donato la raccolta allo Stato Italiano, ha espressamente dichiarato di voler essere tumulato nella terra che fu dei Rutuli. La Raccolta Manzù è un Museo satellite della Galleria Nazionale d'Arte Moderna ed è visitata da migliaia di turisti stranieri. Un artista come Manzù non a caso è vissuto in questa terra, a due passi dal mare. In quest'aria si respira storia e leggenda, anche se tante cose sono andate perdute, nell'aria resta la magia, la passione di una terra che ha ancora molto da raccontare. , nativo di Ardea, fu Papa per circa 30 giorni, nel 903, dopo la morte di Benedetto IV. Gli successe Papa Cristoforo. Eletto quando era sacerdote, il pontificato di Leone si svolse nel periodo più buio della storia papale. Venne deposto e assassinato, presumibilmente strangolato dallo stesso Cristoforo, che a sua volta venne giustiziato da Papa Sergio III nel 904.

6) Economia Ha esaurito le risorse economiche assorbite dall’edilizia residenziale e di tutto il suo indotto artigianale, ora rivolge la sua attenzione al settore turistico balneare e punta a far convergere gli sforzi verso il turismo culturale attraverso il potenziamento della fruibilità dei numerosi siti archeologici.

7) Manifestazioni ed eventiManifestazioni ardeatine rilevanti, sono: il palio delle Contrade, il Palio di Santa Marina, la “primavera” e “autunno” alla Landriana, mostra di giardinaggio, estate ardeatina con eventi di ogni tipo e le “Rassegne Concertistiche” natalizie.La maggior parte delle opere descritte, ed in special modo i siti archeologici, sono a tutt’oggi di difficile fruizione da parte del turista e della popolazione scolastica, circa l’80% della popolazione del territorio non ne conosce l’esistenza. Dalla trascurata attenzione rivolta al patrimonio culturale archeologico, artistico e monumentale, deriva un andamento turistico legato alla stagionalità e non alla stabilità di itinerari certi ed affidabili nel tempo.

CAPRANICA PRENESTINA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di: Caprinica Prenestina, Regione Lazio , Provincia Roma Superficie circa 13.000 ettari Abitanti n. 350Altezza 1.000mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradale

Distanza dal capoluogo Roma: 50 km circaCome arrivare:

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Da ROMA : Via Casilina o Via Prenestina fino a Palestrina e poi seguendo le indicazioni per Capranica o per GuadagnoloA mezzo CO.TRA.L: Dalla stazione Anagnina metro A/ oppure dalla stazione Ponte Mammolo metro B fino a Palestrina (Porta del Sole) e cambio per Capranica PrenestinaA1 Roma-Napoli, uscita S. Cesareo/ A1 Napoli-Roma, uscita Valmontone direzione Palestrina e poi seguendo le indicazioni per Capranica e GuadagnoloA24 Roma - L’Aquila, uscita Tivoli, direzione Palestrina-Capranica/ oppure uscita Castel Madama, direzione Pisoniano-San Vito Romano-Capranica

3) Cenni storiciDa alcuni documenti risulta che Capranica Prenestina fu fondata nell’800 d.C.da genti indicate, con termine latino, come “Gens Campanica”. Così potrebbe essersi generato il nome del borgo “Campanica”, successivamente trasformato in “Capranica”. In realtà la prima citazione storica del paese si riscontra in un documento del 1252, atto di divisione dei feudi tra i Colonnesi, secondo la quale Capranica Prenestina veniva assegnata alla famiglia Colonna, di cui rimase feudo fino al 1568. Successivamente il feudo passò alla famiglia Capranica cui subentrarono nel 1665 i Barberini. Dopo l’affermazione dell’autonomia comunale la storia di Capranica Prenestina s’intreccia con quella della frazione di Guadagnolo che, staccato dal comune di Poli, venne annesso al paese per rendere possibile il raggiungimento di un quorum di popolazione imposto da una legge dell’epoca.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Le origini storiche di Capranica appaiono ben documentate dalla solenne bellezza della Chiesa di Santa Maria Maddalena, dominata dall’elegante “cupolino” Bramantesco e testimoniate dal Palazzo Capranica, oggi Barberini. Sorto su antiche preesistenze medioevali, l’edificio presenta all’esterno un’architettura caratterizzata da una fitta tessitura in pietra calcarea bianca, rimasta intatta nonostante i numerosi interventi di ristrutturazione, fra i quali i più significativi hanno consentito il recupero dello storico salone comunale e la realizzazione del Museo Naturalistico dei Monti Prenestini. Concepito per operare come simbolo di una cultura ambientale finalizzata a coniugare la tutela dell’ambiente con l’attività di fruizione, le opere didattiche e la ricerca scientifica, esso costituisce un particolare esempio di sintesi fra arte e natura dei Monti Prenestini. Con i suoi castagneti, le sue vaste distese di abetaie e con i suoi boschi di faggi e querce, il territorio di Capranica Prenestina è dominato dal Monte Guadagnolo, ove, a circa 1.218 metri è arroccato il centro abitato più alto del Lazio, il paese di Guadagnolo. Qui, nel cuore dei Monti Prenestini, si può godere un panorama incomparabile che dai Monti Sabini, Simbruini ed Ernici, si estende fino all’Agro Romano e nelle giornate particolarmente limpide, raggiunge il mare. In questi luoghi giace come un’oasi di pace e tranquillità, il fascino spirituale del Santuario della Mentorella, edificato su uno sperone roccioso e caratterizzato da varietà botaniche così uniche da essere inserito nella carta regionale del Lazio fra gli ecosistemi da salvaguardare.

5) Personaggi Illustri N/A

6) Economia Principalmente rivolta al settore agricolo-montano (coltivazione di castagne, allevamento di equini e bovini allo stato brado). Specialità della cucina tipica “ Le Lane” caratteristica pasta a sfoglia maltagliata condita con sugo di castrato. Produzione di castagne secche (mosciarelle).

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7) Manifestazioni ed eventiFesta della titolare della chiesa parrocchiale S. Maria Maddalena (luglio), protettrice del paese; Festa del Santo Patrono S. Rocco (16 agosto); Sagra della caldarrosta (ottobre); Sagra della mosciarella (castagna secca) (novembre).Frazione di GUADAGNOLO: Festa di S. Giacomo, titolare della chiesa parrocchiale e protettore del paese; Fiaccolata per la festa del SS. Salvatore; Processione dell’”Inchinata”, con l’incontro tra la statua del SS. Salvatore e quella della Madonna, a mezzavia tra il paese e il Convento della Mentorella; Sagra della ricotta di pecora; Sagra dei Ciammaruchigli (lumachine).

CASTEL SAN PIETRO ROMANO

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di; Castel San Pietro Romano, Regione Lazio, Provincia RomaSuperficie 1.506KmqAbitanti n. 753Altezza 763mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza da Roma: Km 42Si giunge a Castel San Pietro Romano, da Roma:- per carrozzabile:percorrere Via Casilina o Via Prenestina fino a Palestrina, poi seguire la Via Pedemontana in direzione Castel San Pietro Romano.- con Autostrada: A1 uscita ai caselli San Cesareo o Valmontone, seguire le indicazioni per Palestrina, poi continuare in direzione Castel San Pietro Romano. A14 uscita al casello di Tivoli in direzione di Palestrina, poi continuare come sopra.- con autolinee CO.TRA.L: partenza dalla Stazione Anagnina - Metro A, cambio a Palestrina per Capranica.

3) Cenni storiciCastel San Pietro Romano, ridente paese che sorge sul Monte Ginestro a mt. 763 s.l.m., dista da Roma km. 43, ha circa 650 abitanti e si colloca nell'ambito di un territorio molto vasto che confina anche con la Capitale attraverso la propaggine di Castruccio; l'agglomerato storico mostra la struttura urbano-medievale del Borgo. Le sue origini sono remotissime: fin dal Paleolitico superiore, una tribù di aborigeni viveva su questo monte; quando la pianura sottostante fu bonificata, essi scesero e fondarono un altro villaggio che divenne poi la città di Preneste. Il paesino di Castel S. Pietro Romano deve il suo nome all'Apostolo Pietro che, secondo la leggenda, salì su questo monte per predicare il cristianesimo in contrapposizione al culto della Dea Fortuna Primigenia venerata nel sottostante santuario pagano. Secondo la tradizione locale fu lo stesso Costantino, primo imperatore cristiano, a denominarlo "Castrum Sancti Petri". L'epoca feudale alla fine del 1200 vide i Colonna protagonisti della storia locale. Il loro dominio fu avversato acerrimamente da papa Bonifacio VIII il quale, per contrastare il crescente potere della famiglia, mise a fuoco e fiamme l'intera zona. Soccombenti, i Colonna dovettero attendere la morte del pontefice, nel 1303, per essere reinseriti nel loro ruolo di feudatari dal suo successore, Benedetto IX. Le lotte e le incomprensioni con la chiesa continuarono tuttavia finché nel 1630 Francesco Colonna cedette il fondo a Carlo Barberini, fratello di papa Urbano VIII. Queste vicissitudini esposero Castel San Pietro ad un continuo ed inesorabile declino a contrastare il quale solo nel recente passato si è corso ai ripari attraverso la riscoperta e

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valorizzazione delle sue risorse naturali ed ambientali. Data l'altezza e la sua posizione geografica, da Castel San Pietro Romano si gode un panorama immenso e multiforme grazie alla molteplicità delle sue circostanze paesaggistiche: a Nord - il Monte Guadagnolo con tutte le creste dei Prenestini che lasciano intravedere le cime dei Simbruini; ad Est - la valle del Sacco; a Sud - i Lepini ed il mare di Fiumicino e Roma. Per queste sue singolari prerogative Castel San Pietro Romano è stato metaforicamente definito "un balcone sulla provincia di Roma".Nel Medio Evo vi soggiornò a lungo anche Jacopone da Todi, che a Castel S. Pietro compose alcune tra le sue opere più belle, compreso il famoso "Stabat Mater". Il Beato frate fu, poi, anche ospite delle galere della Rocca dei Colonna, dove trascorsero qualche tempo illustri personaggi quali S. Bernardo, vescovo dei Marsi, e Corradino di Svevia nel suo ultimo viaggio verso Napoli dove fu giustiziato. Il paese oggi si presenta ancora integro con la sua pavimentazione di sanpietrini di pietra locale, con le sue caratteristiche viuzze e piazzette che fecero innamorare, negli anni cinquanta, Vittorio De Sica che scelse Castel San Pietro Romano per alcuni tra i suoi film più importanti: "Pane, amore e fantasia" e "Pane, amore e gelosia" con V. De Sica e G. Lollobrigida; "I due marescialli" con Totò e De Sica. Sempre qui fu girato il film con Ugo Tognazzi "Il Federale".Come si è già detto, l' antica città di Praeneste era protetta da un'imponente fortificazione che si svolgeva lungo un tracciato quasi triangolare e che includeva tutto il versante meridionale di Monte Ginestro, salendo con due bracci convergenti fino alla sommità di Castel S. Pietro Romano, dove si saldava alla fortificazione dell'acropoli.I tratti più meridionali delle mura, pertinenti all'abitato, sono stati invece riferiti allo sviluppo urbano successivo al IV sec. a.C., quando si avvia la grandiosa sistemazione a terrazze della città, fino alla imponente ristrutturazione monumentale del II sec. a.C. Tuttavia la localizzazione dell'abitato protostorico e orientalizzante è ancora incerta, e la vetta di Monte Ginestro poteva rappresentare, come si è detto, solo l'acropoli con funzioni difensive e di avvistamento. Seguendo questa linea si è ipotizzato che la sommità del monte, insignificante dal punto di vista abitativo, svolgesse però, per la sua posizione di controllo territoriale e di ampia visuale, un ruolo legato alle pratiche religiose dell'augurium e dell'auspicium, tanto che doveva essere, come si è detto, la sede del santuario di Iuppiter, denominato Arcanus proprio dal termine arx. In tale ottica la cinta fortificata dell'area urbana e della sua acropoli potrebbero aver fatto parte di un unico progetto difensivo, databile già al VII e VI sec. a.C..La differenza di tecnica costruttiva fra le varie parti, che evidenzia una maggiore rozzezza nella zona dell'arce, è dovuta probabilmente alla necessità di adottare una tecnica più raffinata nelle zone più accessibili, mentre poteva essere sufficiente una struttura meno curata nei punti più difesi naturalmente. Questo sembra spiegare l'assenza, almeno attualmente, di mura lungo tutto il lato est dell'acropoli, dove il dirupo è talmente scosceso e inaccessibile da costituire, di per sé, una difesa sufficiente. Il versante occidentale del colle conserva per lo più intatto il tracciato del circuito murario. I blocchi di poligonale sono visibili solo in alcuni punti alla base del muro, mentre al di sopra si conserva il restauro medievale a blocchetti di calcare, probabilmente coevo all'edificazione della rocca. La zona intermedia fra l'acropoli e l'abitato, compresa all'interno delle mura, non era destinata ad insediamenti, ma doveva servire soltanto come area di pascolo, comunque ben difesa, che potesse garantire, in caso di assedio, il sostentamento del bestiame. In antico, la zona della rocca ospitava varie sorgenti le cui acque, captate, venivano imbrigliate e portate verso Palestrina in condotti di calcestruzzo idraulico, veri e propri acquedotti. Alcuni resti di questi sono stati rinvenuti nella valle della Cannucceta, nella valle del Formale, nonché in quella di Bulliga.

CECCHINA1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Albano Laziale , Regione Lazio, Provincia Roma Superficie 23,80Kmq

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Abitanti n. 34.584 circaAltezza 400 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo ROMA: Km 20Come arrivare: Da Roma all’uscita del GRA (Grande Raccordo Anulare) per Albano Laziale sulla via Appia, svincolo sulla Via Nettunense, inizia dal Km 8 al Km 6 e costituisce il raccordo diretto dei Castelli Romani con Anzio e Nettuno. Linea ferroviaria: Roma-Velletri.

3) Cenni storiciAlbano Laziale sorge sulle pendici dei Colli Albani, lungo il percorso della Via Appia. La storia vuole che il nome della città di Albano sia derivato direttamente da quello di Albalonga .Albano riporta orgogliosamente sullo stemma municipale la raffigurazione del più celebre dei miti sacri ai Latini e ad Albalonga: la scrofa bianca che allatta trenta porcellini (le trenta città della Lega Latina), simboli che vengono posti sotto un’antica quercia ai bordi del lago e del monte Albano, dove Giove Laziale aveva la sua sede e il suo tempio massimo.Le genti di questi abitati erano i “populi albenses” di Plinio.L’egemonia di Alba sui territori limitrofi, durò circa 3 secoli, fin quando nel mito s’innesta quello della fondazione di Roma: L’Ager Albanus ( con tale nome si intendeva, in epoca storica, tutto il territorio a ponente di monte Cavo e che, abbracciando tutto il lago Albano, si estendeva fino oltre la via Appia) divenne in età repubblicana e poi in epoca imperiale luogo di riposo e di svago, sede di ville dei massimi personaggi della vita pubblica dell’antica Roma.Con il V secolo si inizia per Albano, come per la maggior parte delle città prossime a Roma, una lunga serie di incursioni, assedi e distruzioni.Nella seconda metà del X secolo compaiono i Savelli nella storia di Albano, che ivi costruirono un castello e un palazzo baronale, attuale sede municipale, si cinse di mura di difesa e alte torri. La signoria dei Savelli su Albano ebbe termine nel 1696.A partire dalla fine del ‘600 e per tutto il secolo successivo si ebbe uno straordinario periodo di sviluppo dell’edilizia residenziale: il clero e la nobiltà romana costruirono ville e palazzi in Albano come mai era stato fatto prima. Una ventata barocca e poi tardo-barocca e rococò improntò l’architettura civile e sacra mutando spesso le facciate e gli interni di edifici molto antichi.È certo che nel XVIII secolo Albano fu uno dei centri più frequentati dei Castelli.Nel 1798 gli albanesi, dopo l’ingresso dei francesi in Roma e la proclamazione della repubblica romana, proclamarono a loro volta la sovranità popolare. Con Pio VII, nel 1814, fu ripristinato il governo pontificio.Con regio decreto del 17 Settembre 1872 la città assunse il nome di Albano Laziale per distinguerla dagli altri comuni aventi lo stesso nome. Nel 1894 fu inaugurato il tronco ferroviario che unisce Albano con Roma; si iniziano in questo momento le demolizioni che cambieranno volto alla città. Nel 1907 fu inaugurata la rete tranviaria che collegò Albano con Roma e i paesi limitrofi; in quell’occasione fu abbattuta la porta sull’Appia.Nel 1935 il Comune acquistò Villa Doria trasformandola in parco pubblico; sempre intorno a questi anni la frazione di Cecchina fu assegnata al Comune di Albano.

4) Manifestazioni ed eventiNon offre particolari attrazioni turistiche ma anima le stagioni dei residenti e non solo, con diverse manifestazioni: il Carnevale dei Bambini, Feste Patronali, la Cecchina Estate, Sagra del Mosto, addobbi natalizi per le vie.

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GAVIGNANO

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Gavignano, Regione Lazio, Provincia RomaSuperficie 1.489 KmqAbitanti n. 1.750Altezza 404 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleIl centro storico di Gavignano (RM) si trova a circa 53 chilometri da Roma.Da Roma: Autostrada del Sole A1 uscita Colleferro, proseguire direzione Segni-Carpineto sulla SS. Carpinetana – Da Napoli: A1 uscita Anagni-Fiuggi, proseguire direzione Stazione FF.SS. Anagni proseguire su S.P. 89/d Colli Garinelli direzione Segni-Gorga. Tramite FF.SS. stazioni di Colleferro-Segni Scalo o Anagni.Tramite autolinee COTRAL

3) Cenni storiciAlcuni storici ritengono tale centro di origine romana, forse fondato dal senatore Aulo Gabinio. Di sicuro, sottostante alla collina di Gavignano, vi era un importante sito romano, "Rossilli", oggi oggetto di campi di scavo di grande importanza. Il paese tuttavia ha le caratteristiche di un "castrum" (cfr. Gatto: Innocenzo III) con al centro un grande palazzo (ormai ritenuto con certezza casa natale di Innocenzo III) con le vie che formano cerchi concentrici e sono intersecate da una scalinata di accesso, ancora oggi conchiuse da vestigia di mura castellane e da due porte di ingresso. Il primo documento in nostro possesso in cui Gavignano è citato è del 1161. Nel medio evo (XI-XII sec.), epoca di cui si cominciano ad avere notizie certe di Gabinianum fu abitato dalla famiglia di Innocenzo III (quelli che successivamente verranno chiamati "Conti di Segni"). Il castello-residenza fu sicuramente in gran parte distrutto nel 1495 dalle milizie di Carlo VIII. Fu subito ricostruito e divenne residenza prediletta dei principi Aldobrandini, feudatari nei secoli successivi. Il castrum di Gavignano, nella sua struttura urbanistica è assai semplice: una cinta muraria a pianta trapezoidale con una punta rivolta verso la pianura; mastio a forma quadrangolare di notevole altezza, posto sul punto più elevato della parte esposta a nord.In genere la cinta muraria, attualmente, è costituita dalle stesse abitazioni che non di rado di elevano dalla collina con grandi contrafforti uniti da archi a tutto sesto. La porta "romana" è molto caratteristica e inglobata nelle costruzioni, la porta "napoletana" è invece a se stante e si apre su una lunga scalinata che conduce al santuario della Madonna delle grazie. Certamente Gavignano ha avuto una posizione strategica dal punto di vista politico-militare, in considerazione del fatto che domina un vastissimo tratto della valle del Sacco fino ai pre-appennini (oggi sono visibili ad occhio nudo dal castello oltre 50 paesi) e la fertilità delle terre sottostanti deve essere stata, nel corso dei secoli, oggetto di contesa e di conquista.Il sostanziale isolamento di Gavignano, non essendo attraversato da grandi vie di comunicazioni (anche se vicinissimo a tutte queste vie e attraversato ancor oggi da uno dei tratti più suggestivi della prima grande strada romana: la via consolare Latina) ha mantenuto sostanzialmente inalterata nei secoli la struttura urbanistica del sito. Tali caratteristiche sono distinguibili nettamente da ogni lato della pianura sottostante, dalla Valle del Sacco e dai Monti Lepini.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali,Il castello di Innocenzo III, oggi quasi completamente restaurato per l'utilizzo a fini ricettivi (con

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contributo obiettivo 5b fondi UE-Regione), contiene al suo interno una grande sala tipicamente medievale (con volte a vele ed altre a botte) ed altre sale in cui permangono, nelle lesene, nella centinatura, nel balcone, segni di una ristrutturazione rinascimentale (i soffitti del secondo piano sono a cassettoni).Un altro importante palazzo, il più bello dal punto artistico, è il palazzo "Trajetto" che trae il nome da un casato locale. Tale palazzo, tipicamente rinascimentale, ha all'interno sale affrescate da pittori della scuola romana, in particolare i fratelli Zuccari che contemporaneamente affrescavano, alla stessa "maniera" il palazzo Farnese a Roma. La qualità dei dipinti e lo stato della loro conservazione ha del miracoloso. Sottostante alla residenza vi si trova un piccolo giardino circondato da colonne e statue.Un altro palazzo di notevole fattura è il "palazzo Baiocchi" Anch'esso proprietà di conti del luogo. La struttura architettonica se ha all'esterno le caratteristiche dell' accastellamento di cui si diceva, è nella facciata che da' all'interno del centro storico, di uno stile squisito, opera davvero notevole del periodo post-rinascimentale. Anch'esso all'interno contiene affreschi molto interessanti anche se posteriori a quelli di palazzo Trajetto.La chiesa madre, Santa Maria Assunta, si trova nei pressi della "porta napoletana", è un bell'esempio di arte settecentesca e sicuramente un prolungamento di uno dei transetti della chiesa originaria. Al suo interno, oltre a dipinti seicenteschi di scuola romana e napoletana contiene ancora tracce dell'antico pavimento cosmatesco.Molte abitazioni conservano ancora oggi, sulla chiave di volta della centinatura della porta, uno stemma che rimanda agli antichi feudatari o alla tradizione delle confraternite o a temi araldici.Il pavimento dell'intero centro è di pietra bianca e vi sono molte scale di raccordo per raggiungere il palazzo centrale. Le piazzette conservano tutte l'antica struttura e si aprono in più parti lungo le strette vie non di rado sovrastate dalle arcate delle abitazioni.In una di queste piazzette si trova il palazzo Comunale, un tempo anche sede delle scuole.In via Dante si conservano in più punti resti di portali e finestre medievali, oltre al palazzo "Nardi", utilizzato per quasi l'intero secolo ad asilo infantile, mentre in via Regina Margherita sono conservati i palazzi delle famiglie che nei secoli scorsi godevano di maggiore reputazione.Oggi gran parte del centro, a causa delle divisioni, anzi delle polverizzazioni, delle proprietà, è disabitato, non essendo possibile per una famiglia normale vivere in abitazioni spesso ridotte a livello di monolocale. Gli abitanti ancora residenti sono poco più di 400 rispetto ai circa 1.700 che conta Gavignano (nei secoli passati il solo centro ne contava circa 1600). Le parti sottostanti delle abitazioni, adibite a cantine, sono particolarmente degradate, in quanto non più utilizzate. All'ingresso della piazzetta di S.Arca si trova un'antica meridiana e per tutto il paese possono notarsi "icone" votive, alcune di pregevole qualità artistica.Nel comune di Gavignano si trova la "Fonte Meo" le cui acque sono da secoli ritenute curative, i resti dell'Antica Abbazia di Rossilli e di un grande impianto termale romano oltre a tracce di sepolture neolitiche lungo la via Consolare Latina e nei pressi del fiume Sacco. Questo fiume segna i confini a nord-est del paese.

5) Personaggi Illustridegno di nota è Innocenzo III (lotario dei conti di segni) che è nato nel Castello sito nel centro storico del paese.

6) Economiaper quanto riguarda l'economia del paese, ricordando che lo stesso conta appena 1700 abitanti, la stessa ha carattere prevalentemente agricolo ( circa il 70% con allevamenti bovini e ovini). Non esistono infatti sul territorio industrie di alcun tipo, l'attività lavorativa viene svolta in prevalenza nelle industrie dei paesi confinanti quali Anagni e Colleferro, generando per questo un elevato pendolarismo. Molti abitanti prestano lavoro presso la capitale, usufruendo dei collegamenti ferroviari di Colleferro ed Anagni. Il paese, nel cui Centro Storico sono insediate circa 400 persone,

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vive particolare affollamento durante il periodo estivo.

7) Manifestazioni ed eventiEstate Gavignanese da inizio luglio a fine agosto: concerti serali nello scenario del Centro Storico, rappresentazioni teatrali, extemporanea di pittura, giochi popolari e tornei di calcetto maschili e femminili, corsa delle barozzette.Festa patronale di S. Rocco il 16 Agosto; Festa della Madonna delle Grazie il 3 ottobre e di S. Antonio Abate la prima domenica di luglio, nell’omonima contrada.Sagra dei Maccaruni ad inizio agosto e Sagra della Bruschetta a maggio.Durante l’anno, inoltre, si organizzano convegni e manifestazioni con l’intervento di studiosi di storia locale, in cui vengono presentate pubblicazioni o ricerche storiche, riscoperti antichi mestieri o approfondite situazioni ed eventi importanti della vita paesana trascorsa.Tra i prodotti tipici vanno ricordati i “maccaruni” (pasta fatta in casa e tagliata rigorosamente a mano) la “polenta nera” fatta con il sangue proveniente dalla mattazione dei maiali nel periodo invernale, le “pastorelle nere” dolci tipici delle festività paesane.

GENAZZANO

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune Gennazzano , Regione Lazio , Provincia Roma Superficie 33,04 KmqAbitanti n. 5512Altezza 374 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo Roma: km 48Come arrivare:da Roma, autostrada uscita ai caselli di Valmontone o di San Cesareo; Porta Maggiore prendendo la via Casilina o Prenestina; da Sud, autostrada uscita al casello di Valmontone; da Nord, autostrada Roma – L’Aquila con uscita al casello di Castel Madama

3) Cenni storiciLa denominazione di Genazzano ha origini incerte: secondo alcuni dal fatto che qui esisteva una villa della Gens Genucia (gente plebea), dalla quale abbiamo Fundus Genacianus o Predium Genacianum che troviamo poi scritto Zinazzanus, Zinzanus, Genazanus, Gennazzanus.Secondo altri il nome deriva dai giochi ginnici (Ginnasiano) che si tenevano in una villa imperiale, appartenuta ad Ottaviano Augusto e poi a Marco Aurelio, che sarebbe esistita in questo territorio presso l’attuale Convento di S. Pio. Secondo altri ancora, la denominazione deriva da Jani-Fanum, cioè da un tempio dedicato a Giano e costruito in Genazzano.Qualunque sia l’origine del nome, appare per la prima volta in un documento del 1022. Il periodo di maggior prestigio fu raggiunto dal paese a seguito dell’elezione a Pontefice di Oddone Colonna, che assunse il nome di Martino V e che sarebbe nato in uno dei palazzi più belli di Genazzano, nelle vicinanze del Castello Colonna.Nel 1503 un altro avvenimento storico nobilitava il nome di Genazzano: durante la guerra ispano- francese, alla quale parteciparono le truppe dei Colonna a Barletta, a causa di un insulto del Capitano francese Ciarle La Motte al valore dei cavalieri italiani, si decise di risolvere la questione facendo scontrare tredici cavalieri francesi e tredici cavalieri italiani.Tra gli italiani si distinse, per il suo coraggio, Giovanni Bracalone De Carlonibus detto

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“Brancaleone”, che visse e morì a Genazzano.Le radici prevalentemente agricole di Genazzano hanno continuato a mantenere viva la tradizione e l’identità popolare.La cucina “casereccia” dei ristoranti, trattorie e locande conquista il visitatore amante del buon vino e della buona tavola.Negli ultimi anni Genazzano si è unita ad altri paesi infioratori e attraverso questa collaborazione è nata “Infioritalia”, Associazione Nazionale Infiorate Artistiche, che si propone di collegare sotto il profilo culturale tutte le comunità italiane che possiedono, promuovono e valorizzano il patrimonio artistico delle infiorate.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Genazzano lega il suo nome non solo alle illustre presenze che lo hanno reso noto, ma anche al suo territorio d’alto valore naturalistico e alle sue numerose bellezze monumentali. Dal punto di vista strettamente ambientale il paese fa parte del settore orientale dell’area proposta a “Parco dei Monti Prenestini” ed è compreso nel bacino idrografico dell’alte valle del fiume Sacco.Questi, invece, i “tesori” artistici monumentali, testimonianza di un ricco passato:Il CASTELLO COLONNA, fondato nell’XI secolo nella zona più elevata dello sperone collinare come semplice insediamento difensivo; la CHIESA E CONVENTO DI SAN PIO, edificati nella metà dei secoli XV e XVII sopra i resti di una villa romana; chiesa di SAN NICOLA, risalente al XIII secolo, conserva una bellissima pavimentazione cosmatesca; chiesa di SAN GIOVANNI, situata sotto il Castello Colonna, conserva all’interno un fonte battesimale con quattrocentesca cupola lignea a base ottagonale con lanterna; Il PALAZZO APOLLONI, casa natia del Papa Martino V; PORTA ROMANA, cinta muraria merlata che nell’estremità meridionale chiude l’abitato; la chiesadella MADONNA DEL BUON CONSIGLIO, meta di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, custodisce l’immagine della Madonna con il Bambino, staccatasi prodigiosamente da una chiesa di Scutari d’Albania all’arrivo dei musulmani, ed apparsa mirocolasamente nel vespro del 25 aprile 1947; il PALAZZO BRANCALEONE, sulla via omonima, casa del celebre cavaliere Giovanni “Brancaleone”, uno dei tredici vittoriosi campioni d’armi alla “Disfida di Barletta”; la chiesa di SAN PAOLO APOSTOLO, risalente al XIII secolo, , con il bellissimo campanile romanico; PORTA SAN BIAGIO, antica porta di accesso al paese; il NINFEO BRAMANTESCO, fuori della cinta muraria, si ergono le membrature architettoniche del cosiddetto Ninfeo; chiesa di SANTA CROCE, conserva nelle pareti ricchi affreschi del XIII, XV e XVI secolo.Molto interessante il MUSEO D’ARTE SACRA, nella cripta del Santuario.Soddisfa ogni esigenza la fornitissima BIBLIOTECA COMUNALE, all’interno di alcune sale del ristrutturato Castello Colonna.

5) Personaggi IllustriOddone Colonna, eletto a Costanza papa Marino V (1417-1431); Marcantonio Colonna, condottiero dei cristiani che sconvissero i turchi di Alì Pascià; Prospero Colonna, comandante supremo delle armate imperiali di Carlo V; Giovanni Bracalone De Carlonibus detto Brancaleone, uno dei tredici cavalieri della Disfida di Barletta nel 1503; fra Mariano da Genazzano (1450-1494), predicatore emulo del Savonarola ; il Beato Stefano Bellesini (1774-1840), religioso agostiniano; Scipione Vannutelli (1834-1894), artista dalla straordinaria vitalità pittorica e vivacità coloristica e il non meno noto Cesare Caroselli (1847-1939), che affrescò varie chiese romane, fra le quali San Giovanni in Laterano, S. Maria in Traspontina , S. Maria in Cosmedin.

6) Economia Le radici prevalentemente agricole di Genazzano hanno continuato a mantenere viva la tradizione e l’identità popolare. Rinomati sono: gli gnocchi a coa de’ sorica, le fettuccine, i vari piatti di cacciagione, il coniglio alla cacciatora, e l’abbacchio; caratteristici sono i dolci: le barrachie, le

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paste di mandorla, le ciambelle col vino, le ciambelle con l’anice, i dolci natalizi; varie sono le qualità di vino: Martorelle, Bramantino, Ninfeo, Romanico, ecc.; anche se ridotta rispetto al passato, l’attività artigianale è ancora presente e passeggiando lungo il centro storico si possono ammirare attività artigianali e piccole botteghe che espongono oggetti il legno e ferro lavorati a mano.

7) Manifestazioni ed eventiIl paese nell’arco dell’anno è animato da molteplici feste e manifestazioni. Le più importanti sono: l a “Venuta della Madonna”, l’evento religioso più suggestivo che rievoca la prodigiosa apparizione dell’immagine della Madonna con il Bambino; il Palio di Brancaleone, rievocazione in costume del certame cavalleresco che vide 26 cavalieri, italiani e francesi, impegnati nella celebre disfida di Barletta; Infiorata e Processione del S. Cuore, una tappeto policromo lungo le vie del centro storico per oltre un chilometro e la tradizionale sfilata che rievoca scene del Vecchio e Nuovo Testamento; i festeggiamenti dell’8 settembre, a chiusura dei festeggiamenti estivi; la Sagra dell’Olio e del Vino Novello, in occasione della Festa di S. Nicola Patrono di Genazzano (6-8 dicembre).

MONTECOMPATRI

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Montecompatri, Regione Lazio, Provincia RomaSuperficie 24,38 KmqAbitanti n. 9.730Altezza 600 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal Capoluogo: 20km circa percorrendo la statale Tuscolana; la Capitale si può raggiungere in 15 minuti di autostrada Roma-Napoli. Come arrivare:Da Roma, 15km via Tuscolana fino a Frascati, proseguire per 7km la strada statale maremmana inferiore 216 fino a Monte Compatri.Da Roma, Grande Raccordo Anulare, 7km.autostrada Roma Napoli uscita Monte Porzio Catone, 3km via di Fontana Candida direzione Monte Porzio Catone, 2km statale 216 fino a Monte Compatri.Da Roma, Grande Raccordo Anulare,. 10km autostrada Roma Napoli uscita S.Cesareo, 4km strada statale 216 direzione Monte Compatri.Mezzi pubbliciDa Roma Terminal metro Anagnina, bus CO.TRA.L. diretto per Monte Compatri, ½h.Da Roma Stazione Termini linea ferroviaria Roma Cassino, stazione di Colle Mattia 20m., bus Monte Compatri 10m.Da Roma Termini treno locale per Frascati 20m , bus CO.TRA.L. per Monte Compatri 15m3)

3)Cenni storiciSorge sulla posizione della vetusta Labicum, a 600 m. slm con splendita veduta della antica valle Labicana, dei monti Prenestini e Simbruini, ottimo è il clima, fresco l’estate, fertilissime le sue campagne, eccellente il vino D.O.C. prodotto e diffuso a livello europeo. Ormai è accertato che questo rappresenti il sito dell’antichissima Labico, infatti, Virgilio ce ne parla nell’Eneide e descrive i Labicani con gli scudi dipinti ”Et SACRANAE ACES ET PICTA SCUTA LABICI”. Nel 255 di Roma, Labico fu occupata dai Volsci guidati da Coriolano; nel 337 i Labicani alleatiagli Equi mossero guerra contro Roma, ma questi furono sconfitti dal Dittatore Quinto Servilio

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Prisco “ OPPIDUM CORONA CIRCUMNATA SCALIS CAPTUM AC DIREPTUM EST”: la città circolare fu circondata e con le scale fu occupata e saccheggiata.Trascorrono i secoli le invasioni barbare danno il colpo finale all’abbandono della citta di Labico Quintanense per luoghi più sicuri e in posizioni strategiche, qui il ritorno alla vecchia sede della cittadella Labicana. Scompare il nome del vecchio Labico e appare quello di CASTRUM MONTIS COMPATRIS: è il 1090 molte sono le teorie circa l’etimologia del nome; il Vitale lo fa derivare da KUOMPOS che in dialetto Cretese significherebbe Eccelso. COMPITALIA da manifestazioni agresti religiose, COMPITUM crocevia di più strade, COMPATRES luogo dove si riunivano i Senatori per decidere, “SIMUL UNITI….. DELIBERATURI”. “MONS CUM PATRUUM” tesi che fa risalire Monte Compatri alla caduta di Tuscolo, altri da “MONS CONFRATRUUM” uguale monte dei Confratelli, altri “ROCAM CUM PETRIS”1, “ROCCA COMPATRI” 2. Senza dubbio Monte Compatri è la sede della antica Labico, Tuscolo ne aumenta la sua popolazione dopo la distruzione della citta Tuscolana avvenuta nel martedì di Pasqua del 1198.Senza dubbio Monte Compatri trae la sua etimologia dai ruderi che si trovavano sul sito della vecchia Labico “ROCHAM CUM PETRIS” abbandonata nel periodo in cui le città si insediarono sulle consolari (AD PLANITEM) per il commercio e le comunicazione con le altre città. Nel X - XI secolo fu dei TEOFILATTO dei CONTI DI TUSCOLO; poi degli ANNIBALDI i quali eressero la torre carceraria e tennero la cittadina fino al 1423.Poi dei COLONNA che tennero la cittadina dal 1423 fine al 1575 con periodi di interruzione in cui il feudo è stato tenuto dai BORGIA, 1501, dai CARAFA, 1556.L'affitto di Monte Compatri, fatto il 3 settembre 1560 da Marcantonio Il Colonna al Cardinale Luigi CORNARO, comprendeva non soltanto il godimento dei beni, ma anche l'esercizio dei diritti feudali e quindi la giurisdizione sopra quei vassalli. Infatti, il Cardinale Cornaro (della cospicua famiglia veneziana omonima) esercitò i diritti baronali sopra Monte Compatri, né mancano memorie della sua signoria nell'archivio municipale. Marcantonio Il Colonna era però oberato da debiti e deliberò di disfarsi del tutto del feudo di Monte Compatri. Il compratore, d'accordo col Cardinale Cornaro, fu trovato nella persona del ricco cardinale Marco Sitico Altemps, costruttore e proprietario della Villa Mondragone in Monte Porzio Catone, la più imponente del Lazio di epoca Barocca. Marco Sitico Altemps, di illustre famiglia di origine tedesca, aveva per lungo tempo condotto vita militare ed aveva un figlio. La stipulazione dell'atto di vendita fu fatta appunto a favore di Roberto Altemps, figlio del cardinale, ed avvenne il giorno 24 gennaio 1575 per il prezzo di scudi romani trentaquattro mila, ma il babbo cardinale ritenne la giurisdizione nei feudi. La presa di possesso del Castello di Monte Compatri da parte del cardinale Altemps avvenne l'Il maggio 1575 e fu fatta in forma solenne coll' intervento del cardinale Cornaro. Dobbiamo figurarci i due cardinali, in mantello corto, sopra cavalli con gualdrappe rosse, avvicinarsi al Castello seguiti dai familiari, dagli staffieri, dai valletti e da una scorta di birri. Ma anche gli Altemps dovevano cedere ad altri i loro feudi. Infatti Giovanni Angelo Altemps, sebbene avesse avuto i suoi feudi con vincolo fidecommissorio, ottenne di poteri i vendere per mezzo di un «motu proprio» pontificio. Così, con instrumento del 29 novembre 1613 in atti De Carolis, i feudi di Monte Compatri, Monte Porzio (detto anche San Gregorio), il Castello diruto della Molara e la villa tuscolana con Mondragone furono venduti al cardinale Scipione Borghese per il prezzo di scudi trecentomila. La breve parentesi dei Cornaro e la signoria degli Altemps durarono dunque circa un cinquantennio. Infine dei BORGHESE che eressero la città a Principato con bolla Papale del 1615 del Pontefice Paolo V, dominante i territori di Monte Porzio, Tuscolo, Molara e Pantano Borghese. Tennero la città fino agli inizi del secolo XIX, si deve a loro la costruzione dell’imponente palazzo Borghese che si staglia sulla piazza principale di Monte Compatri, intitolata a Marco Mastrofini, nonché l’ampliamento del Duomo 1615-1633, e la cinta più esterna del centro storico urbano del Comune.

1 Andrea Scoto 1647 in prove di stampe2 Gregorovius Tomo IV libro VIII

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Page 18: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI … · Web viewNel 1651 il feudo venne comprato dal Principe Don Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X. Periodo questo di maggiore splendore

(Allegato 1)

Nel 1815 Monte Compatri passò dai Borghese alla Comunità di Monte Compatri

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Biblioteca di Filosofia, unica per il suo genere in Italia “Centro per la Filosofia Italiana” diretta dal Prof. Pietro Ciaravolo;Biblioteca Comunale connessa alla rete comprensoriale;Duomo del XVII sec. (paragrafo 6.6.1.1)Convento di S.Silvestro XV sec. con annessa pinacoteca (paragrafo 6.6.1.2)Archivio storico comunale dal 1570Tra le opere di epoca Moderna si ricorda il periodo 1882-1887 con lo scavo nel tufo vulcanico della galleria dell’acquedotto di Carpinello, di 5,4km tra Monte Fiore (nella vicina Rocca Priora) e Monte Compatri, e la costruzione della prestigiosa fontana dell’Angelo, costituita dalla vasca in tufo vulcanico con al centro il genio alato dell’escavazione in bronzo.Sempre sul finire del XIX secolo l’opera di ampliamento della chiesa parrocchiale, ad opera dell’architetto Rainaldi, che assunse l’attuale forma Basilicare divenendo la chiesa più grande dei Castelli Romani.Nel 1917 abbiamo la costruzione della ferrovia che collegava Frascati a monte Compatri e da qui a San Cesareo, smantellata poi nel 1947.Negli anni ’20 abbiamo la istituzione della Fiera di Monte Compatri dedicata a San Giuseppe, ancor oggi effettuata ed arrivata alla 80a edizione.Negli anni ’30 la costituzione del consorzio idroelettrico fra i comuni di Monte Compatri e Rocca Priora, primo nucleo dell’attuale Consorzio Acquedotto Doganella (con l’inserimento dei comuni di Frascati, Monte Porzio e Grottaferrata).

5) Personaggi IllustriPersonaggi locali illustri del passato sono stati grandi personaggi come il filosofo Marco Mastrofini oppure Alessandro Moreschi che è stato una delle più importanti voci bianche della Cappella Sistina

6) Economia L’economia di Montecompatri nelle generazioni passate riguardava essenzialmente la coltivazione della vite, quindi la produzione del vino, dalla vendita di questo prodotto commercializzato prevalentemente nella capitale, le famiglie traevano il loro reddito. Oggi le nuove generazioni hanno abbandonato le campagne dando vita ad un pendolarismo indirizzati principalmente sulla Capitale. L’attività agricola si è concentrata in una intensa attività di pochi imprenditori, cantine, aziende agricole, puntando con tenacia ad una produzione di un prodotto di qualità; quasi una sfida, che in questi ultimi anni ha dato degli ottimi risultati.Oggi i vini prodotti nel nostro territorio si affacciano sui mercati pretendendo una posizione di rango.

7) Manifestazioni ed eventiI compatresi sentono molto gli eventi folkloristici, motivo di vanto e ritrovo epidermico di un senso di unità, come le varie rievocazioni storiche del periodo tardo rinascimentale-barocco del Principato di Monte Compatri che si estendeva anche ai Comuni limitrofi; nonché la fervente attività musicale del secolo scorso, che dalle molteplici strutture comunali e private, ha portato poi, per naturale unificazione, a guadagnarsi l’attenzione dello stesso Pontefice (Compatrum, la banda del Papa).Inoltre, le tradizioni caratterizzano immancabilmente questo antico paese medievale, a partire da quella di matrice religiosa, richiamate ai Santi come il patrono S.Giuseppe, a S.Antonio Abate, alla Venerata Madonna del Castagno provvida di grazie e meta di pellegrinaggi. Vanno annoverate le antiche attività svolte oggi quasi come allora, legate alla cultura contadina, come la raccolta e produzione olearia e quella vitivinicola.

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(Allegato 1)

Festa di S.Antonio Abate 17 Gennaio, tradizionale processione con la statua del Santo, benedizione degli animali, rappresentazione della vita di S.Antonio Abate con carri allegorici. S.Giuseppe Patrono 19 marzo, tradizionale processione della statua del Santo, produzione di frittele in piazza e carni salate.Fiera di S.Giuseppe, 1 maggio caratteristica fiera paesana” è in atto un tentativo di recupero delle antiche tradizioni della manifestazione.Sagra della Ciambella e vino, ultima settimana di giugno, promozione prodotti tipici locali, mostre ed intrattenimenti vari delle associazioni locali.Festa della Madonna della Molara, ultima settimana di Luglio presso la Frazione Molara, si svolge sul prato con processione, giochi popolari, prodotti enogastronomici locali, folclore bandistico.Cene propiziatorie alla sfida dei borghi, tutti i fine settimana di luglio, caratteristiche cene organizzate all’interno delle piazzette del paese prima della gara per il Palio dell’Assunta (Sfida dei Borghi).Solenne processione notturna in onore dell’ Assunta 14 agosto, il maggiore evento religioso e popolare, suggestivo e di grande partecipazione, il baldacchino con la Madonna viene trasportato dai fedeli in costume a spalla per le vie del paese. Rievocazione storica della presa di possesso del Principato da parte del Card. Scipione Borghese 10 agosto, rappresentazione dell’evento in costume storico e lettura della bolla Papale del Pontefice Paolo V, anno 1612.Sfida dei Borghi di Monte Compatri manifestazione in costume storico 15 agosto, i borghi si sfidano nei vari giochi per la vincita del palio dell’Assunta.Rassegna jazz ,ultima settimana di agosto, quarta edizione di musica Jazz con la partecipazione di noti gruppi nazionali ed internazionali.La Madonna del Castagno, prima settimana di settembre, festa campestre organizzata sul prato adiacente il convento di S.Silvestro e la Cappella della Madonna del Castagno, con tradizionali giochi popolari e cucina tipica sul prato. Pellegrinaggio tradizionale al monte Trinità SS. In Algido, prima settimana di settembre, con escursione al monte (710m) recitando il rosario e celebrazione Eucaristica nel Bosco, ritorno al piazzale del convento di S. Silvestro e ristoro a ciambelle e vino.Via dei Sapori settimana prima di Natale, allestimento di caratteristiche capanne lungo le vie del centro storico, percorso che riallaccia la manifestazione Presepe in Cantina, con assaggi di prodotti tipici locali.Presepe in cantina 23 dicembre 6 gennaio, presepi di varie tipologie realizzati nelle caratteristiche grotte delle cantine del paese. Manifestazione che oltre a conservare il valore del Natale, mette in evidenza la particolarità delle nostre cantine.

NETTUNO

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Nettuno , Regione Lazio , Provincia RomaSuperficie di 71.0 KmqAbitanti n. 40.000 circaAltezza 10 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo ROMA: Km 50Come arrivare: Da Roma all’uscita del GRA (Grande Raccordo Anulare) per Roma Sud, proseguire per l’uscita 26 in direzione Pontina s.s. uscita: Nettuno Campo Verde3)Cenni storiciSecondo una consolidata e suggestiva tradizione, il nucleo originario di Nettuno sarebbe la mitica Neptunia, antichissima città dedicata al dio del mare i cui presunti resti ancora affiorano, con la

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(Allegato 1)

bassa marea, nelle acque antistanti il forte Sangallo. Il territorio era popolato fin dal Paleolitico ed è verosimile che la romana Antium, almeno in età imperiale, si estendesse fino a comprendere questa parte del capo d'Anzio. Intorno al IX secolo, in seguito al definitibo abbandono del porto d'Anzio sempre più esposto alle incursioni saracene, la popolazione si concentrò sul promontorio dando vita all'insediamento medievale. Per diversi secoli la città di Nettuno rimase un modesto borgo che nonostante la sua posizione, viveva essenzialmente di agricoltura. Dopo il 1870, collegata con una ferrovia alla capitale, Nettuno si sviluppò rapidamente divenendo una rinomata stazione balneare. Tra il 1939 e il 1945 Nettuno fu unita ad Anzio in un unico comune con il nome di NETTUNIA. La II guerra mondiale sconvolse tragicamente la vita di questi luoghi, che in seguito allo sbarco alleato (22 gennaio 1944) subirono pesanti distruzioni. Da quegli eventi è riamsto comunque un legame particolare tra Nettuno e gli STATI UNITI D'AMERICA che qui vollero costruire il cimitero monumentale, dove riposano tutti i caduti americani della campagna militare che, dallo sbarco in Sicilia, portò alla liberazione di Roma. Nettuno, negli utlimi decenni ha subito una notevole trasformazione divenedo non solo una stazione balneare ma centro residenziale dell'area metropolitana di Roma.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali,Nettuno, vera perla del Tirreno, si specchia graziosa sulle acque azzurre del mare. Cittadina turistica che vanta una storia primitiva le cui civiltà sono rimaste pressochè impenetrabili alle ricerche antiche e moderne. La città è prossima ad ospitare più di 40.000 abitanti che nella stagione estiva si moltiplicano per l’afflusso di numerosi villeggianti.La città ha subito una notevole trasformazione in questi anni divenendo non più solo una stazione balneare ma centro residenziale dell’area metropolitana di Roma.Questo ha comportato una evoluzione del tessuto economico e culturale della città la cui popolazione è passata dalle occupazioni prevalentemente legate all’agricoltura all’occupazione nel settore terziario, con sviluppo dell’artigianato e del commercio vista la necessità di orientare le proprie energie investendo nella risorsa del mare e guardando al turismo quale occasione di ulteriore sviluppo economico.Nettuno essendo cittadina estremamente turistica offre molto ai suoi visitatori partendo dal Borgo Medievale che è certamente la parte più suggestiva della città tutta racchiusa nelle possenti mura, con vie strette ed ombrose che si alternano ad inattesi slarghi, su cui affacciano i severi palazzi delle potenti famiglie che dominarono su Nettuno. Inoltre, offre la Chiesa di San Francesco che si trova all’esterno del borgo medievale, nella piazza omonima, la Basilica di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti che è stata eretta nel 1970 sul luogo di un’antica chiesa dedicata a San Rocco. All’interno è custodita una statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino, oggetto di particolare devozione popolare. Secondo la tradizione la statua, proveniente dall’Inghilterra su una nave diretta a Napoli, giunse miracolosamente a Nettuno in seguito ad una tempesta. Da allora la Madonna delle Grazie è la protettrice di Nettuno e ancora oggi una grande processione in suo onore si tiene ogni anno nel primo sabato di Maggio.In una cripta sotterranea sono custodite le spoglie di Santa Maria Goretti. Particolarmente sentita da tutto il popolo nettunese e da una gran quantità di fedeli in tutto il mondo è la devozione per Maria Goretti. Il papa Pio XII la proclama Beata il 27 aprile 1947 e Santa il 24 giugno 1950, in piazza San Pietro, alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del primo ministro Alcide De Gasperi. Marietta, come familiarmente la chiamavano in casa, morì all’ospedale Fatebenefratelli di Nettuno il 6 luglio 1902, colpita a morte il giorno prima con quattordici coltellate dal vicino di casa Alessandro Serenelli, per aver voluto sottrarsi alle sue insidie. Aveva 11 anni, 9 mesi e 21 giorni.

5) Personaggi IllustriBruno Conti, giocatore della nazionale di calcio campione del mondo.

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(Allegato 1)

6)EconomiaL’economia della zona è basata prevalentemente sulla pesca e sul settore terziario, ma negli ultimi tempi il turismo sta dando un notevole impulso all’economia, si è specializzata la ricettività alberghiera e gli stabilimenti balneari sono sempre più moderni ed attrezzati la caratteristica

7) Manifestazioni ed eventiSANT'ANTONIO ABATE 17 gennaioFunzioni religiose nell'antica Chiesa di San Francesco.Domenica successiva: Benedizione degli animali, sfilata di bestiame e trattori, intrattenimenti popolari, estrazione del priore e delle doti.CARNEVALE NETTUNESE corso mascherato e carri allegorici Pasqua: Rappresentazione della Via Crucis VENERDI SANTO PREMIO CARUSO AprilePremiazione degli artisti che hanno diffuso la musica italiana nel mondo.FESTA PATRONALE primo sabato di maggio solenne processione dal Santuario alla Chiesa Madre di San Giovanni (Borgo Mediaevale)MEMORIAL DAY ultimo lunedi di maggio, presso il Sacrario e il Monumentale Cimitero di Guerra Americano alla presenza di autorità civili e militari si tiene una commovente commemorazione dei soldati statunitensi caduti in operazione di guerra durante la campagna d'Italia, dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma.ESTATE NETTUNESE PERIODO ESTIVOComprende una serie d'iniziative, volte a soddisfare le esigenze di svago dei numerosi turisti che si affollano sul litorale, e spesso richiama anche la popolazione dell’interland per la qualità degli spettacoli presentati.Maremusica estate rassegna nazionale canora per nuovi talenti, concerti in piazza, spettacoli teatrali c/o il Palazzetto dello Sport della città di Nettuno.FESTEGGIAMENTI SANT'ANNA 26 LUGLIO In Località Cretarossa balli, musica, fiera ed estrazione della lotteria. Spettacolo pirotecnico sul mare.FESTE DI FINE ANNO dal 20 dicembre all'8 gennaio.Nelle centralissime vie cittadine, riservate ai pedonui, i negozianti curano l'illuminazione e gli addobbi. Tradizionale abete natalizio in piazza Mazzini. A NATALE Presepe vivente al Borgo Medievale.

PALESTRINA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Palestrina, Regione Lazio , Provincia RomaSuperficie 4.685 KmqAbitanti n. 18.000Altezza 473 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo ROMA: Km. 38Come arrivare:Autostrada Roma –Napoli uscite San Cesareo o Valmontone direzione Palestrina;Autostrada Roma – L’Aquila uscita Tivoli;Da Roma SS. Casilina e SP Prenestina;Ferrovia Roma –Napoli via Cassino: stazione di Zagarolo;

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(Allegato 1)

Autolinee COTRAL da Roma (Anagnina) o Roma (Ponte Mammolo).

3) Cenni storiciLa città sulle pendici del Monte Ginestro da quasi tremilanni domina sulla campagna a sud-est di Roma. Da questa posizione controllava le vie di comunicazione tra nord (l’etruria) e il sud (la Campania) ricavandone ricchezza e potere. Fiorente prima di Roma partecipò alla Lega Latina contro l’emergente potere di Roma. Fu distrutta da Silla perché parteggiava per Mario, ma fu ricostruita dallo stesso e dai suoi veterani. PRAENESTE (antico nome di Palestrina) era sede del più maestoso tempio romano esistente dedicato alla Dea Fortuna Primigenia di cui oggi si possono visitare gli imponenti ruderi. Particolare rilevanza storica Palestrina l’ha ricoperta anche nel Medio Evo essendo feudo dal 970 con la Senatrice Stefania e da questa passò ai Colonna che lo tennero fino al 1630 vendendolo ai Barberini con tutte le vicende storiche che coinvolsero queste due casate. Palestrina è Sede Vescovile Suburbicaria tra le più antiche e importanti . Durante la seconda guerra mondiale subì pesanti bombardamenti che riportarono alla luce le strutture dell’antico Tempio.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali,Museo Archeologico Nazionale Prenestino ospitato nel Palazzo Barberini (Sec.XV) con il Mosaico del Nilo e il gruppo della Triade Capitolina; il Santuario della Fortuna Primigenia;Chiesa di Santa Rosalia, Seminario Vescovile; l’Erario Romano; Piazza Regina Margherita, Porte del Sole; Porta San Martino; Giardini del Principe, via del Sole (basolato romano); Propileo; cattedrale di Sant’Agapito; casa natale di Giovanni Pierluigi da Palestrina; Valle della Cannucceta, biotipo di area protetta; Fonte Ceciliana. Museo Diocesano .

5) Personaggi IllustriVerrio Flacco, Flavio Eliano, Persiano Rosa, Pierantonio Pietrini, Pierluigi da Palestrina, inoltre hanno soggiornato a Palestrina i fratelli Heinrich e Thomas Mann.

6) Economia L’economia della città e principalmente rivolta al settore terziario, commerciale ed artigianale

7) Manifestazioni ed eventiMusica Polifonica: due cicli primaverile ed autunnale, con la partecipazione di Cori Nazionali ed Internazionali;Maggio in Musica con musica da camera;Premio letterario Albatros;Presepio vivente e mostre dei Presepi nel mondo; Sant’Antonio con sfilata di cavalli e mezzi agricoli; Nel nome del Rock , tre giorni di musica con rassegna di gruppi internazionali, Estate Prenestina : sagra del Giglietto, Palio, manifestazioni musicali, teatrali , cinematografiche.

POMEZIA E COMUNE DI POMEZIA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Pomezia , Regione Lazio , Provincia RomaSuperficie di 87.34 KmqAbitanti n. 42.000

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(Allegato 1)

Altezza 108 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo ROMA: Km 30Come arrivareDa Roma strada statale Pontina uscita POMEZIA-Torvaianica

3) Cenni storici Pomezia è una delle 5 città fondate nell’Agro pontino negli anni ’30. Fondata nel 1938 venne inaugurata un anno dopo.Fa parte del territorio di Pomezia l’antica città di Lavinium oggi Pratica di Mare, fondata dal mitico Enea dopo aver peregrinato per tutto il Mediterraneo dopo la distruzione di Troia. Dal 1910 sono iniziati degli scavi archeologici ma solo di recente sono venuti alla luce il Santuario delle 13 are, l’Heroon di Enea (tomba), le terme, il tempio a Minerva recuperando moltissimo materiale votivo e statue che ha definito Lavinium il più importante centro di culto in età romana.Con l’avvento di Costantino, l’antica città venne occupata dai Benedettini che sull’acropoli costruirono un primo centro che venne chiamato Patrica, quindi Castrum Praticae fino ad assumere il nome di Pratica. Nel 1550 circa Pratica risultava in proprietà ai Caprinica e fu in quel periodo che uno sbarco di pirati Saraceni seminò lutti e rovine tra gli abitanti e ben 108 persone furono rapite e portate in schiavitù ad Algeri.Successivamente il borgo passo in proprietà ai Massimi che lo cedettero al nipote quindicenne di Papa Paolo VI Borghese e da allora il territorio ed il castello è rimasto proprietà della famiglia Borghese.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali,Pratica di mare: Antico borgo dalle origini medievali che ha subito nel corso dei secoli rifacimenti rinascimentali, mantenendo comunque intatto il suo caratteristico aspetto.Questo luogo sorge sull’antica LAVINIM, città fondata da Enea, ed i recenti scavi archeologici hanno portato alla luce il monumentale complesso delle 13 are, la tomba di enea, le terme, le ville, restituendo numerosissime statue in marmo e terracotta fra le quali la ormai famosa Minerva Tritonia. Tutto questo patrimonio può essere visitato con itinerari guidati organizzati dalla pro loco Pomezia.

5) Personaggi IllustriSituazione attuale Durante l’ultima guerra la torre del castello venne minata ed abbattuta dalle truppe tedesche in ritirata unitamente alla torre del Vajanico e alla torre municipale del palazzo comunale di Pomezia. Nel dopoguerra vennero fatte alcune riparazioni al Castello di Pratica ma non venne ricostruita la torre.Oggi il borgo rinascimentale è una testimonianza della vita contadina e castellana di quei tempi, ma l’attrazione maggiore è l’area archeologica che purtroppo insiste su proprietà dei Borghese ed è quindi reclusa alle visite. Recentemente è stato istituito nei pressi del Borgo un museo Comunale che è già aperto, anche se in fase di allestimento e che raccoglierà tutti i reperti rinvenuti durante gli scavi, notevole la profusione al suo interno, l’apporto della tecnologia per scopi didattici e divulgativi.

6) Economia L’economia della città è rivolta ai settori primario secondario e terziario deve il suo sviluppo industriale all’introduzione della Cassa per il Mezzogiorno.

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(Allegato 1)

7) Manifestazioni ed eventiGli eventi si svolgono durante tutto l’anno, maggiormente nel periodo Natalizio.

SAN GRAGORIO DA SASSOLA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di San Gregorio da Sassola, Regione Lazio, Provincia Roma Superficie di 35.0 KmqAbitanti n 1.445. Altezza 420m mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza da Roma 26,6 KmCome arrivare :venendo in auto da Tivoli , per la strada provinciale al tredicesimo chilometro ci si imbatta in un bivio che indica il paese di San Gregorio

3) Cenni storiciPrima dell’unificazione dell’Italia si chiamava semplicemente San Gregorio in memoria del papa Gregorio Magno (540 – 604) padrone del territorio. L’aggiunte “da Sassola” è motivata dal fatto che secondo il Kircher qui sorgeva Saxula, città degli Equi .Una piccola catacomba ai confini con il territorio tiburtino testimonia che nei secoli III e IV erano qui presenti dei Cristiani.In un documento del 984 si apprende che le terre del paesino attuale di San Gregorio erano ancora dei monaci di S. Andrea al Celio.Nel 1321 un abate simoniaco di S. Andrea al Celio alienò il feudo di S. Gregorio a favore della famiglia Colonna ; nel 1380 Petruccio Colonna l’occupò senza possibilità di recupero da parte del monastero di S. Andrea in Celio . Il papa Bonifacio IX ne convalidò l’occupazione. Nel 1439 il territorio di San Gregorio fu recuperato per la Chiesa dal Cardinale Vitalleschi ed il papa Eugenio IV ne decretò la donazione al conte Rainaldo o Rinaldo Orsini . Dopo diversi “passaggi” e vicessitudine negli anni, nel 1655 San Gregorio fu acquistato dal cardinale Pio di Savoia ; costui ripopolò il paese spopolato dalla peste , provvide alla costruzione del Borgo Pio ed alla nuova edificazione del convento e relativa chiesa di Santa Maria Nuova.La rivoluzione francese ebbe contraccolpi anche in San Gregorio; con la proclamazione della Repubblica Romana nel 1798 anche San Gregorio fu proclamato municipio libero.La situazione rimase difficile per molti anni sia quelli del primo Ottocento che quelli dell’impero napoleonico.Il 4 novembre 1867 i garibaldini giunsero al convento di Santa Maria Nuova e rubarono tutto ciò che poteva loro servire.Nel 1873 furono costruite le strade provinciale da San Gregorio a Tivoli e da San Gregorio a Casape.Il Castello di San Gregorio passo sotto diversi proprietari fino a che nel 1989 i principi Brancaccio non lo vendettero al Comune .

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali, Il nucleo medioevale di San Gregorio da Sassola è realizzato secondo il classico schema “ a fuso d’acropoli” con il Castello Baronale ( Castello Brancaccio) che ne fa da apice.Il castello Brancaccio , ricostruito sopra l’antico maniero dei Colonna, risale ad epoca medioevale

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(Allegato 1)

(secolo X) ; la sua costruzione, con le sue possenti mura, si innalza su uno sperone tufaceo ,che si distende in mezzo ad un vallone, sfruttato come muro perimetrale.Dopo aver visitato il Castello, sci si avvia lungo la strada maestra che porta a Piazza Montanara. Da piazza Montanara ci si inoltra nel caratteristico vicolo di San Giuseppe che si snoda sotto l’ampia mole posteriore del Castello per giungere in una piccola e graziosa piazzetta.Risalendo si giunge a piazza San Gregorio dove c’è la Chiesa Matrice.Seguitando si incontra la Chiesa di San Biagio , oggi conosciuta con il nome di Madonna delle Grazie dal dipinto che si trova sull’altare maggiore . Tornando sulla via maestra, si giunge al largo dove sorgeva l’antica Porta Peti .In luoghi isolati di San Gregorio ritroviamo numerosi resti di acquedotti imperiali e di ville romane

5) Personaggi Illustrin\a

6) Economia L’economia è prevalentemente agricola

7) Manifestazioni ed eventiLa Festa della Madonna della Cavata ( ultima domenica di agosto) è la festa più rappresentativa del paese ; in contemporanea si svolge la “sagra dell’oliva in salamoia” , importante prodotto dell’economia locale.Nel mese di maggio la Festa di Sant’Isidoro con la sagra della bistecca.Nel mese di Dicembre : Presepe vivente

TORVAJANICA

1) Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Pomezia, Regione Lazio, Provincia di RomaSuperficie 87.34 KmqAbitanti n. 15.000Altezza 02 mt/slm

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleDistanza dal capoluogo ROMA: Km 35Come arrivareDa Roma strada statale Pontina uscita POMEZIA-Torvaianica

3) Cenni storiciA guardia del litorale contro le incursioni dei Pirati Algerini si ergeva Torvaianica, detta anche Torre di Mezzania, che comunque non impedì nel 1588 lo sbarco dei pirati comandati da Assan Agà, i quali catturarono nel borgo di Pratica 103 persone di cui non si è saputo più nulla.Con le torri costiere, altre torri vennero costruite nell’entroterra e meravigliosa si erge nel centro della campagna romana Tor Maggiore, che malgrado la sua ferita causata da un fulmine, si erge superba ed incontrastata da secoli vicino alla bellissima torre-castello del Cerqueto.Situazione attualeTorvajanica si estende su 11 km di litorale.Consente durante la stagione estiva, la balneazione lungo tutto il suo territorio. Numerose le attività degli stabilimenti balneari, che movimentano la permanenza nelle spiagge attrezzate.

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(Allegato 1)

Molto articolata la stagione estiva con varie e dislocate attrazioni musicali che intrattengono il turista di tutte le età.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientaliLe dune: la duna costiera è l’estrema appendice della vasta area ambientale protetta che comprende il parco di Castel Fusano, la riserva presidenziale di Castel Porziano e la tenuta di Capocotta. L’area riveste un’importanza enorme sotto il profilo paesaggistico e naturalistico;Il sughereto: questo bosco di latifoglie sempreverdi alle porte di pomezia deve il suo nome alla copertura arborea di Quercus suber (la Sughera). Il sottobosco è composto da rovi, pero selvatico, biancospino, rovella, melo selvatico, mirto, graminacee e molti ibridi prodotto dell’isolamento.Pratica di mare: Antico borgo dalle origini medievali che ha subito nel corso dei secoli rifacimenti rinascimentali, mantenendo comunque intatto il suo caratteristico aspetto.Questo luogo sorge sull’antica LAVINIUM, città fondata da Enea, ed i recenti scavi archeologici hanno portato alla luce il monumentale complesso delle 13 are, la tomba di enea, le terme, le ville, restituendo numerosissime statue in marmo e terracotta fra le quali la ormai famosa Minerva Tritonia. Tutto questo patrimonio può essere visitato con itinerari guidati organizzati dalla pro loco Pomezia.C’è da aggiungere inoltre che il patrimonio culturale e le coste del territorio interessato, sono apprezzate e conosciute in modo concreto e approfondito solo da una minima parte della popolazione, specie regionale o nazionale.

6) Economia L’economia è prevalentemente rivolta al settore terziario ed al turismo balneare con particolare attrattiva del delfinario dello Zoo Marine appena aperto e destinato a far caratterizzare l’economia con connotazioni tipicamente turistiche.

7) Manifestazioni ed eventiGli eventi si svolgono durante tutto l’anno, maggiormente nel periodo Estivo e Natalizio

ZAGAROLO

1)Popolazione, Superficie, Altitudine slmComune di Zagarolo, Regione Lazio, Provincia di RomaSup.ha. 2842Abitanti 15.200Altitudine m 315 s.l.m.

2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradaleposta a Sud Est di Roma, dalla quale dista circa 30 km, alle pendici dei monti prenestini, gode diCollegamenti con Roma: Ferrovie dello Stato, antichi collegamenti con la capitale con la via Casilina, e la via Prenestina. Uscite autostradali A1, casello San Cesareo, A24 casello Tivoli.

3) Cenni storiciUn’arcaica tradizione vuole che Zagarolo tragga le sue origini dalla città preromana di Gabii, un’antica colonia latina degli albani, situata tra Roma e Preneste.Secondo le ipotesi dei maggiori storici, la collina dove sorge Zagarolo era il luogo dove vivevano e lavoravano i Sagarii (artigiani specializzati nella confezione di un indumento in uso nelle legioni romane: il Sagum). Nella metà del ‘500 la città, risorta ad opera dei Colonna, venne riconosciuta feudo di Vittoria Colonna che insieme al marito diede al territorio uno statuto.Ai Ludovisi va il merito di aver commissionato nel 1635 ad Andrea Carone, loro vassallo, un censimento

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(Allegato 1)

storico-economico del Ducato di Zagarolo.Il possesso del ducato da parte dei Ludovisi fu relativamente breve: dopo la morte del cardinale gli eredi non ebbero molto interesse a tenerlo tanto che il 26 giugno 1670 fu venduto a Giovanni battista Rospigliosi.I Rospigliosi si occuparono principalmente della ricostruzione del palazzo. Durante il possesso del feudo da parte dei Rospigliosi il palazzo fu sede di diversi avvenimenti e ospitò tra le sue mura personaggi illustri fra i quali Carlo VIII di Borbone.La famiglia Rospigliosi perse il potere feudale agli inizi del secolo XIX ma rimase proprietaria del palazzo il quale venne successivamente ereditato dalla principessa Pallavicini che lo vendette al comune nel 1979.

4) Beni culturali, artistici, storici, ambientali,Convento Santa Maria della Grazie: all’interno è posta un’immagine di madonna con bambino di autore ignoto. Degni di nota sono il portico e il chiostro del convento.Palazzo Rospigliosi: nel maggio 1606 vi fu ospitato il pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio che dipinse nel palazzo la Maddalena in Estasi e la Cena in Emmaus. Gli affreschi che decorano le sale sono opera di manieristi del ‘500 e sono attribuiti agli Zuccai, ad A. Tempesta ed a G. Bianchi detto il Bertone.Chiesa di San Pietro Apostolo: in stile barocco, fu progettata dall’architetto Michetti e realizzata tra il 1717 e il 1722. Portichetto di Via A. Fabrini dove era ubicata l’antica pesa pubblica locale.Piazza G. Marconi: la Piazza della scuola del Vignola, rispecchia il gusto tardo cinquecentesco. Chiesa di San Lorenzo Martire: conserva tele di buona fattura del Maratta ed altri. All’interno è conservato un trittico dipinto da A. Romano.Chiesa SS. Annunziata: all’interno tra i dipinti sono da segnalare la tela e gli ovali di Pietro da Cortona e le tele di M. del Forno (secolo XVI).Porta San Martino: edificata agli inizi del XVII secolo in onore della battaglia di Lepanto.Il tondo: è un ludus romano, uno dei pochi rimasti in Italia. Veniva utilizzato come palestra per i gladiatori e come piccolo anfiteatro per rappresentazioni di vario tipo.Museo Del Giocattolo inaugurato nel 2005 e gestito dalla Pro Loco.

5) Personaggi IllustriAppartenenti alle casate nobiliari che hanno dominato Zagarolo, i suoi personaggi sono delle Famiglie Colonna, Ludovisi e Rospigliosi.

6) Economiaprevalentemente agricola fino al recente dopoguerra, l’economia di Zagarolo va sempre più variegandosi con piccoli insediamenti industriali ed un forte sviluppo del terziario. Grazie anche alle grosse vie di comunicazione che lambiscono il territorio, sembra si stia sempre più muovendo verso l’intensificarsi del commercio.

7) Manifestazioni ed eventiManifestazioni ricorrenti:

Festa di San’antonio AbateFesteggiamenti per il CarnevaleFesta di Sant’antonio di PadovaSagra del tordo mattoFesta del Santo Patrono San Lorenzo MartireSagra dell’Uva e dei vini Tipici LocaliSettimana della Scuola – concorso nazionale di cori PolifoniciEstate a palazzo Rospigliosi

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(Allegato 1)

Stradarolo – festival Internazionale di artisti su Strada

SITUAZIONE ATTUALE

L’area di richiamo racchiude alcuni comuni della Provincia, a sud di Roma, situati nelle diverse zone del territorio, alcune balneari, altre nelle zone collinari e montane. L’aspetto che unifica queste aree è la presenza di beni culturali, architettonici e paesaggistiche nelle diverse tipologie. Il turismo nel periodo estivo è sviluppato maggiormente, rispetto, al periodo invernale, anche se potenzialmente i siti potrebbero sviluppare un maggior flusso turistico anche nella fase invernale, soprattutto con l’aiuto e il coordinamento di enti e associazioni che agiscono nel settore.Da un’indagine condotta con il metodo delle interviste dalle Pro Loco del progetto, è stato possibile rilevare sia i dati di flusso turistico, che la conoscenza della popolazione residente dei beni artistici, culturali, paesaggistici presenti nel territorio. A tal proposito si riporta quanto rilevato:Il progetto comprende le Pro Loco della provincia di Roma più precisamente la zona di Roma sud In considerazione dell’omogenea distribuzione sul territorio di emergenze culturali, ambientali, paesistiche. Attraverso sopralluoghi e ricerche sul territorio si presenta un quadro globale dove grande importanza è rivestita dal turismo.Il turismo marittimo è fonte di investimenti anche da parte delle amministrazioni che a volte collaborano con le Pro Loco per la buona riuscita degli avvenimenti programmati durante l’anno.

Le bellezze del luogo, che comprendono sia il patrimonio culturale artistico che quello naturalistico, non vengono esaltate al massimo, nonostante il grande potenziale, molti luoghi di grande interesse storico sono tuttora sconosciute al grande pubblico e alla popolazione residente che spesso ignora il patrimonio di cui è circondata.La zona vanta un percorso storico culturale di grande pregio, grazie ai molti monumenti dell’età romana e medievale ed i musei di grande valore artistico come la “Raccolta Manzù” e il museo Archeologico di Pratica Di Mare, il Museo dello Sbarco di Anzio e Nettuno, museo Archeologico di Albano Laziale, Museo Archeologico Di Palazzo Doria, Museo Nazionale, Museo Diocesano, Museo della Resistenza degli Undici Martiri.

I seguenti PUNTI di FORZA sono stati trattati tenendo in considerazione le risorse dell’intera zona territoriale comprendenti le Pro Loco interessate:

Notevole importanza di siti archeologici e monumenti dei vari periodi storici. Grande presenza di musei. La zona è in possesso di tutti i requisiti che permettono lo sviluppo di un turismo stagionale

legato soprattutto alla presenza di spiagge ed alle attività ad esso collegate. Significativa presenza di beni ambientali e paesaggistici. Percorsi culturali di grande valenza educativa. Standard di ricettività alberghiera che risponde in modo efficiente alle molteplici richieste di

mercato.

L’area necessita di un potenziamento per quanto riguarda l’apparato dell’informazione e comunicazione al pubblico. In virtù di queste necessità, il Progetto si pone come obiettivo quello di migliorare la presentazione di tali beni culturali ed ambientali, valorizzandone la condizione di fruibilità per i turisti ma anche, e soprattutto, per i residenti.

I seguenti PUNTI di DEBOLEZZA: sono stati trattati tenendo in considerazione le risorse dell’intera zona territoriale comprendenti le Pro Loco interessate:

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(Allegato 1)

mancanza di comunicazione e coordinamento tra i vari enti addetti allo sviluppo del territorio.

Scarsa fruibilità, causata dalle strade poco transitabili e con una elevato carico di traffico. Conoscenza parziale dei beni storico-artistici da parte dei residenti. scarsa conoscenza ed interesse per la cultura locale da parte dei cittadini. Disinteresse per il decadimento di alcuni beni Indifferenza delle amministrazioni per l’incremento e lo sviluppo del turismo Difficile fruizione di alcuni siti nel territorio. Scarso gestione e coordinamento delle strutture balneari, in alcune zone anche molto carenti

ed incompleti.

Traendo Spunto dai Punti di Debolezza del territorio, Le Pro Loco interessate al progetto , utilizzando i Volontari del Servizio Civile in servizio ed i soci dell’Associazione , con il coinvolgimento dei Partners, Ente territoriali, Associazione culturali e turistiche, hanno, attraverso una indagine, una ricerca puntuale e meticolosa , rilevato dati relativamente a : - conoscenza e fruibilità del patrimonio culturale da parte dei residenti ;

- conoscenza e fruibilità del patrimonio culturale da parte dei Non residenti ;- presenze dei turisti nell’ultimo triennio ;- carenze di catalogazione e materiale promozionale per i “beni” presenti nel territorio;- ricettività alberghiera .

7) Obiettivi del progetto:

Premessa

L’UNPLI è un organismo associativo che raccoglie e coordina le Associazioni Pro Loco su tutto il, territorio nazionale. I nostri soci sono tutti volontari, gente comune dalle professioni più diverse, che sceglie di offrire parte del suo tempo e delle sue energie (anche professionali) al lavoro dell’Unione e delle pro loco.Il Servizio civile volontario è stata una scelta forte e totalmente condivisa ed esso si è inserito nella nostra struttura organizzativa in modo dirompente e positivo tant’è che lo slogan “Il Servizio Civile una scelta che ti i cambia la vita” è stato adeguato con “ Il Servizio Civile, una scelta che cambia la vita tua e dell’Ente”.Esso ha permesso a tante piccole realtà (molte Pro Loco agiscono in terrori minuscoli e spesso disagiati) di misurarsi in ambito nazionale offrendo una concreta possibilità di svilupparsi e, soprattutto, di farlo all’interno di una progettazione che favorisce la cittadinanza attiva offrendo, in sintesi, la possibilità di crescere e di essere più efficaci sul territorio nella promozione dei valori dell’appartenenza, della solidarietà sociale, della cultura e delle tradizioni delle nostre popolazioni.

Obiettivi Generali

Il fine del seguente Progetto è quello di dare impulso, con il coinvolgimento di Enti, Associazioni, Operatori Turistici locali, alla conoscenza e alla fruizione dei beni culturali, artistici e paesaggistici del

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territorio da parte degli abitanti e dei, turisti, studiosi, nonché valorizzare e rendere trasferibili i risultati provenienti da un valido lavoro di ricerca, catalogazione e classificazione dei dati territoriali dei beni; Promuovere, altresì , unitamente agli Enti preposti ed alle Associazioni di categoria, il miglioramento quantitativo e qualitativo dell’offerta complessiva alberghiera e della ristorazione;Aggiornamento sugli atti normativi e/o regolamenti (nazionali, regionali e locali) riguardanti gli interventi a favore dei beni culturali e del turismo culturale anche con la previsione della realizzazione e gestione di un centro di informazione e documentazione;Sollecitare, con particolare riguardo ai centri “minori”, lo sviluppo di forme innovative ricettive, quali agriturismo, bed and breakfast, case per ferie, affittacamere, case rurali;Coinvolgimento dei cittadini nella conoscenza della realtà locale e delle problematiche connesse con le emergenze del territorio siano esse culturali, sociali, intellettive o relazionali;Raccogliere, selezionare ed eventualmente rielaborare materiale sulle tematiche indicate nel progetto;Aggiornamento del sito internet dell'associazione e collegamento con quello istituzionale dell’UNPLI SC (www.serviziocivileunpli.it) e dell’Ufficio (www.serviziocivile.it); Realizzazione di un ufficio stampa;Sviluppare il senso civico dell’appartenenza e della partecipazione attiva alla vita pubblica, sia essa sociale, culturale, economica e politica.

Quanto sopra svilupperà la culture ma soprattutto l’economia del luogo.

IN PARTICOLARE il progetto mira anche ad educare i giovani volontari alla Cittadinanza Attiva, inserirli in campagne di sensibilizzazione e in iniziative di educazione allo sviluppo su temi quali la tutela dei diritti, il superamento di problematiche generatrici di ingiustizia e disagio sociale e sviluppare il senso civico dell’appartenenza e della partecipazione attiva alla vita pubblica, sia essa sociale, culturale, economica e politica.Siamo fortemente convinti che il ruolo delle generazioni “più vecchie” debba essere quello di fornire occasioni alle più giovani per confrontarsi e sperimentare attività che possano portare alla realizzazione di una salda “etica della responsabilità” e costruire legami sociali ed umani con la propria gente e il proprio territorio e, di converso, far si che le generazioni “più vecchie” (noi), ricevano stimoli, idee e opzioni sul futuro e sul mondo in modo da essere più sereni sulle opportunità di un domani forse non migliore, ma sicuramente non peggiore di quanto si possa oggi temere.Quanto sopra darà certamente un notevole impulso alla crescita socio–culturale, ma soprattutto economica del territorio.

Obiettivi Specifici

Le azioni principali del Progetto saranno, nello specifico, tese a:

o effettuare una ricerca, catalogazione dei beni presenti sul territorio;o sensibilizzare i residenti , in particolare i giovani (anche attraverso la raccolta di testimonianze

degli “anziani”), nel riscoprire e valorizzare le risorse culturali, artistiche, paesaggistiche, artigianali, folcloristiche, gastronomiche;

o progettare e realizzare interventi di supporto alle diverse realtà coinvolte nel Progetto per favorirne una maggiore fruizione;

o favorire e supportare la realizzazione di eventi culturali;o operare a fianco delle pubbliche amministrazioni in termini d’attenzione alla problematiche

territoriali, coinvolgendo anche altre Associazioni e i singoli cittadini;

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o apertura di uno sportello informativo per i giovani e gli studenti in particolare;o coinvolgere le Scuole di ogni ordine e grado, attraverso visite, incontri, mostre, etc, al fine di

favorire l’interesse dei giovani e giovanissimi verso il proprio territorio, ma anche incrementare e fortificare il “senso di appartenenza” di ognuno verso la propria comunità prima, e quella regionale e nazionale poi;

Le azioni di cui sopra, come anche le attività riportate nel paragrafo 8.2 , sono state programmate in considerazione della Situazione di Partenza, cioè della realtà descritta al precedente paragrafo.

Nella fase di progettazione si è tenuto conto anche di alcuni “VINCOLI” dovuti a : - difficoltà burocratiche nella ricerca di “dati” , “autorizzazioni” ; - mancanza di fondi adeguati da parte degli Enti e/o privati proprietari di “beni” , da investire nella ristrutturazione o adeguata promozione; - difficoltà di coordinamento tra Enti pubblici, Associazioni e privati; - carenze di strutture turistico-ricettive; - emergenze e imprevisti vari;

In considerazione anche dei vincoli, delle difficoltà previste , l’Obiettivo finale del Progetto (il target del Progetto) , in termini numerici, potrà essere quello di elevare al massimo del 20% i dati di partenza; così come sinteticamente riportato nelle tabelle e grafici che seguono, in cui vengono comparati gli Indicatori Iniziali (riportati nel paragrafo precedente) con quelli di Arrivo.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi:

Il progetto vuole cercare di uniformare l’intervento di tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici locali, con la consapevolezza che quest'azione è mirata soprattutto verso quei beni che sono a rischio di abbandono, di degrado o di chiusura a causa di mancanza di personale.

L’azione di tutela e valorizzazione sarà possibile grazie all’utilizzazione delle risorse strumentali ed economiche che saranno messe a disposizione dalle Pro Loco e dall'UNPLI nelle sue varie articolazioni (Nazionale, Regionale, Provinciale e d’area) e grazie alle risorse umane, costituite dai volontari delle associazioni e quelli del servizio civile, che in tal modo contribuiranno alla difesa del patrimonio storico, artistico, archeologico, etnoantropologico e paesaggistico, che costituisce uno degli elementi fondanti dell’identità nazionale.

I volontari saranno impegnati (in base alle più immediate emergenze e/o necessità oggettive) in attività di ricerca, catalogazione, progettazione e gestione di un punto informativo di accoglienza e assistenza (peraltro previsto dalla Legge 29 Marzo 2001 n°135 e specificato nel DPCM 13 Settembre 2002 G.U. n°225 del 25/09/2002).

I volontari saranno utilizzati in tutti i settori del programma progettuale, in particolare dalla catalogazione, tutela e promozione culturale e dei beni artistici, architettonici, storici e ambientali alla divulgazione delle peculiarità dell’area sia attraverso l’elaborazione dei materiali di supporto ( guide, mostre tematiche,

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(Allegato 1)

collaborazione e gestione di visite guidate), sia attraverso l’attività di accoglienza e assistenza ai visitatori e soprattutto alle scuole del territorio, in piena collaborazione con i partner aderenti e le attività istituzionali delle Pro Loco, fortemente aggreganti, saranno rimarchevole banco di prova per la partecipazione attiva e consapevole alla vita sociale e politica della comunità di appartenenza di ognuna e, in senso più ampio, di quella dell’intero territorio su cui insiste il progetto.Il loro impiego non prevede inizialmente differenziazione di ruolo, ma resta facoltà dell’OLP coordinatore valutarne l’eventualità anche sulla base delle verifiche attitudinali e delle esigenze del volontario stesso.L’OLP, in particolare, non si limiterà solo ad accompagnarlo nello svolgimento delle sue attività, ma presterà attenzione particolare anche alla sua crescita personale ed al percorso formativo specifico avendo l’obiettivo generale di avere una risorsa in più non solo per l’oggi, per il nostro ente o per i nostri progetti, ma anche e soprattutto per la costruzione di un nuovo mondo, una nuova società; un mondo e una società possibilmente migliore. Le attività si sviluppano su tutto l’arco dell’anno, anche se i raccordi con le scuole e le visite guidate per gli alunni-studenti saranno effettuate prevalentemente nei periodi ottobre-novembre e febbraio- maggio in raccordo con il Piano dell’Offerta Formativa elaborato dai Collegi dei Docenti delle scuole locali..Per questo particolare impegno ed in considerazione che dal 1° Settembre già inizia l’attività organizzativa per l’anno scolastico successivo gli OLP e i formatori specifici con i responsabili a vario titolo (TUTOR, RLEA etc) avranno cura di avvicinare i dirigenti scolastici fin dal giugno 2008 e proporre una programmazione mirata all’ acquisizione di conoscenze e alla fruizione del proprio territorio da parte degli alunni studenti, nonché momenti di incontro, specie con le classi terminali delle istituzioni scolastiche di II° Grado, per una più approfondita e idonea conoscenza del Sevizio Civile e della funzione che esso mira a realizzare.

Il diagramma di Gantt sottoriportati afferisce a tutti i momenti dell’attività dei volontari e si sviluppa per tutta la durata del progetto/iniziativa. Per attività si intendono quegli aspetti operativi che denotano una certa omogeneità al loro interno, che possono essere definiti da un risultato/prodotto preciso, che hanno un arco temporale definibile e le cui risorse (fisiche e umane da impiegare siano chiaramente identificabili. Ad esempio, sono da considerarsi tali: gli incontri o i seminari; la progettazione di siti Internet; la preparazione di un corso di formazione; la realizzazione del corso stesso; le attività di disseminazione dei risultati; l'effettuazione di studi o ricerche, la predisposizione di una banca dati ecc.Le attività di gestione o di amministrazione che si effettuano in maniera costante durante tutta la durata del progetto/iniziativa, non sono state riportate in diagramma, ma è naturale che esse siano talmente continue ed importanti da essere presenti in tutte i momenti formativi e operativiE’ appena il caso di evidenziare che le fasi riportate sono contemporanee o comunque complementari tra loro e che per gli aspetti più rilevanti dell’attività progettuale vanno raccordate con gli istogrammi rappresentati negli Obiettivi Generali e Specifici di cu al punto 7.

8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazioneIl volontario, una volta acquisita la preparazione iniziale richiesta, sarà il punto di riferimento del programma di attività previsto dal progetto sia per gli utenti della singola comunità che per i partner ed assieme a tutti gli altri volontari impegnati nelle varie sedi del presente progetto fungeranno anche da

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collegamento per iniziative sovraccomunali, sviluppo di nuovi percorsi operativi e verifica dello stato di realizzazione delle attività progettuali.

Si prevedono le seguenti attività generaliCoadiuvati dall’ OLP, da esperti e dai membri dell’associazione si comincerà:

con il prendere contatto con il territorio nel quale si andrà ad operare, focalizzando punti di forza e punti di debolezza;

si procederà: con una fase cosiddetta “conoscitiva” che prevede l’individuazione, nonché la stesura di

schede contenenti notizie, dei beni culturali e dei beni paesaggistici –intesi secondo l’accezione prevista dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio: artistici - storici –archeologici – etnoantropologici e paesaggistici;

con una programmazione delle azioni da intraprendere per la valorizzazione dei suddetti beni e con una progettazione puntuale di tali azioni;

con l’organizzazione e la gestione delle azioni programmate nell’area interessata dal progetto;

con la diffusione e la promozione delle stesse sia nel contesto territoriale che al di fuori dello stesso mediante un piano di comunicazione appositamente predisposto (contatti con la stampa, la realizzazione di brochure e materiale multimediale);

con aggiornamento continuo dei siti internet delle Pro Loco, in più lingue, contenenti la mappa, il notiziario, gli appuntamenti, gli eventi;

con la digitalizzazione di documentazione d'archivio iconografica e non, di raccolte fotografiche, di manifesti e volantini in modo da permetterne una prima consultazione residenziale o a distanza ;

con l’avviare ed intensificare rapporti con la stampa, in particolare quella locale, per stimolare la conoscenza e la trattazione delle problematiche relative al disagio culturale, ambientale, intellettivo e relazionale, nonché la conoscenza delle iniziative assunte in questo campo dalla nostra Associazione, ma anche creare un collegamento continuo con la redazione del periodico nazionale dell’UNPLI “L’ARCOBALENO D’ITALIA “ .

con attività di supporto alla segreteria; con scambi culturali e momenti formativi a livello locale, provinciale e regionale; con lo sviluppo di contatti con le Istituzioni e le altre Associazioni che operano nell'area

significa assumersi l'incarico (prima con l’OLP o comunque con un formatore specifico) di interpellare gli organi (degli enti locali, provinciali o regionali) che si occupano della tutela e della promozione dei beni ambientali, storici, artistici, culturali e delle attività legate al turismo culturale, per migliorare l’iterazione tra Ente pubblico , Associazionismo non-profit e popolazione per sviluppare ed incrementare il senso di appartenenza e la cosiddetta “cittadinanza attiva”;

IN MANIERA PARTICOLARE SI EFFETTUERA’ :o Programmazione di itinerari turistici e naturalistici e relativa promozione mediante piano di

comunicazione (spazi pubblicitari su quotidiani, riviste, pubblicazioni, sito Internet, mass media e fruizione di volantini);

o Attività di guida presso particolari strutture sprovviste di personale qualificato;o Redazione di guide turistiche con testi dai contenuti approfonditi, affinché diventino uno

strumento utile a coloro che sono interessati a conoscere e a frequentare il ricco ed articolato patrimonio presente sul territorio. Le schede specifiche dedicate ai singoli luoghi e monumenti saranno corredate anche da notizie di carattere pratico (indirizzi, recapiti

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(Allegato 1)

telefonici, orari di apertura, indicazioni stradali, ristoranti, alberghi, agriturismo ecc.);o Progettazione (in caso di mancanza) di eventuale cartellonistica, da proporre poi per la

realizzazione e la messa in opera agli enti locali;o Valorizzazione di manifestazioni tradizionali per lo sviluppo turistico dell’area;o Progettazione, realizzazione e pubblicizzazione di eventi per creare un nuovo indotto

turistico nell’area.o Costruzione e promozione dei percorsi didattico formativi nelle scuole, far conoscere le

risorse dell’ambiente e il rispetto verso di esso.

Tutti gli interventi programmati, vedranno la partecipazione attiva in coordinamento con la sede Nazionale e diverse sedi periferiche (Regionali, Provinciali etc), al fine di rendere omogenei gli obiettivi e soprattutto finalizzati al progetto nel suo complesso.Il progetto, infine, nello sforzo continuo di rendere congrui attività che si andranno a realizzare e obiettivi finali, tenderà ad affermare il principio della coerenza delle azioni rispetto allo spirito finale del Servizio Civile: quello della cittadinanza attiva dei volontari all’interno della comunità in cui vivono ed operano.

8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente:

Schema risorse umane impiegate:

Responsabile Regionale

- Supplisce il Responsabile del Servizio Civile Nazionale, con cui si raccorda in via prioritaria, per situazioni di emergenza in attività connesse al Progetto ed ai Volontari ;

- Coordina i progetti della sua Regione, e le annesse attività ;- Assicura una omogeneità di intento in ambito Regionale ;- Verifica, con le altre figure professionali provinciali, lo stato dei Progetti, l’attività dei

Volontari ;- Collabora con il responsabile del Monitoraggio per la verifica periodica sullo stato di

attuazione dei Progetti .

Responsabile Locale Ente Accreditato

- Coordina le attività, i progetti della provincia in cui è coinvolto come “Responsabile” ;- Mantiene i rapporti con gli Enti ;- E’responsabile della gestione amministrativa ed organizzativa dei Progetti .

Tutor

- Rappresenta la figura di prima istanza per i Volontari ;- Facilita l’inserimento dei Volontari nell’Ente ;- Segue i Volontari durante il loro percorso formativo e lo svolgimento delle attività

previste dal Progetto ;- Svolge la supervisione delle attività realizzate in relazione a quelle programmate, in

continuo contatto con il Responsabile Locale Ente Accreditato; - Relaziona al R.L.E.A. sull’andamento delle attività, sul grado di soddisfazione dei

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(Allegato 1)

Volontari e sugli aspetti organizzativi che potrebbero influire negativamente sull’andamento del Progetto .

Responsabile del Monitoraggio

- Verifica e valuta, con cadenza quadrimestrale, l’efficacia e l’efficienza delle attività previste dal Progetto, proponendo eventuali accorgimenti migliorativi ;

- Controlla, periodicamente, l’operato dei Volontari ed il loro grado di apprendimento e soddisfazione .

Responsabile della Pro Loco/Associazione/Responsabile del Servizio del Comune

- Provvede al funzionamento ed alla gestione dell’Ufficio ;- Coordina le attività ed il corretto svolgimento del Progetto ;- Mantiene i rapporti e le relazioni con utenti / operatori .

Operatore Locale di Progetto (O.L.P.)

- Coordina, pianifica, controlla e valuta l’operato dei Volontari ;- Coordina il rapporto tra Istituzioni e le figure professionali coinvolte ;- E’ responsabile del corretto funzionamento ed esecuzione della attività ;- Si occupa della gestione finanziaria del Progetto ;- E’ il referente dei Volontari per le tematiche legate all’attuazione del Progetto ;- Segue da vicino i Volontari e la loro crescita professionale ;- Assicura la sua presenza in Sede per almeno n. 10 ore alla settimana e partecipa alle

attività connesse al Progetto .

Formatori Generali

- Trattasi di formatori UNPLI, riconosciuti dal Servizio Civile Nazionale, responsabili della formazione dei Volontari;

- Formatori degli Operatori Locali di Progetto ed altre figure professionali interessate al progetto stesso , così come specificato ai paragrafi 30-31-32-33-34 e 35 .

Formatori specifici

- Figure professionali scelte tra le risorse professionali del territorio che per abilità, cultura, disponibilità e impegno sociale si assumono volontariamente l’impegno di a trasferire ai giovani di SC le loro conoscenze e automotivazioni, ma anche e soprattutto individuate tra i formatori della Pro Loco e dell’UNPLI , affiancati anche da esperti messi a disposizione dai Partners , i quali effettuano la formazione di cui ai paragrafi 36 – 37 – 40 – 41 ;

- Hanno le competenze di cui al paragrafo 39 .

Volontari Servizio Civile

- giovani dai 18 ai 28 anni d’età. ;

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(Allegato 1)

- requisito minimo : diploma di maturità :- titoli preferenziali : pregressa esperienza nel mondo del volontariato alfabetizzazione informatica

conoscenza lingue straniere

TUTTE LE RISORSE UMANE DI CUI SOPRA SONO VOLONTARI DELL’ENTE E NON PERCEPISCONO NESSUNA RETRIBUZIONE AD ECCEZIONE DI RIMBORSI SPESE

RICHIESTI PER MISSIONI E/O PARTECIPAZIONI A STAGE FORMATIVI.

IL NUMERO DEI VOLONTARI, ESCLUSO QUELLI DI S.C., È DI 57 UNITÀ.

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Aspetti generali: I Volontari

- Sono i protagonisti del raggiungimento degli obiettivi progettuali; - Effettuano le attività di cui al punto 8.2);- Presentano all’O.L.P. , al termine dell’incarico, una Relazione finale sul Progetto

realizzato ed un questionario.

Programma particolareggiato :

Presentazione EnteNel momento della presa di servizio da parte dei Volontari, assicurati gli adempimenti previsti ( presa visione e firma “Contratto di Assicurazione” e “Carta Etica”, modulo “domicilio fiscale”, modello per apertura “libretto postale” ), il Presidente delle Pro Loco (o suo delegato ) e l’O.L.P. illustreranno l’Ente, il suo ruolo, competenze, strutture e attrezzature di cui dispone.

Fase propedeutica e prima formazioneNei giorni a seguire (fino al primo mese dall’assunzione), al fine di mettere in condizioni di conoscere in modo adeguato sia i contenuti del Progetto che le risorse a disposizione per la realizzazione ottimale, efficace ed efficiente del Servizio Civile Volontario, l’O.L.P. ed i formatori coinvolti informeranno i Volontari sui seguenti contenuti:

- Il Territorio cittadino ed il suo patrimonio artistico, storico, ambientale;- Attività della Pro Loco;- Presentazione del Progetto;

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(Allegato 1)

- L’O.L.P. ruolo e competenze;- I partner, le scuole e le Istituzioni che saranno coinvolte nelle attività progettuali.

Fase di servizio operativo Superate le fasi di “ambientamento”, i Volontari saranno affiancati da persone esperte (O.L.P., formatori, soci della Pro Loco, professionisti esterni…) che permetteranno loro di “imparare facendo” in modo da adempiere gli impegni della Carta Etica e permettere la massima valorizzazione delle risorse personali di ciascuno di loro.Nelle linee generali saranno impegnati per raggiungere i fini del progetto e, quindi, pienamente coinvolti nelle diverse fasi operative predette.

Opereranno prevalentemente all’interno della Sede dell’Ente, ma anche “esternamente” presso Enti Pubblici (Comune, Regione, Provincia, Comunità Montana, Camera di Commercio, Scuole….), Associazioni di Categoria e privati al fine di raccogliere informazioni, dati, e quant’altro utile per la realizzazione del Progetto.I Volontari incontreranno, altresì, professionisti, docenti ed esperti degli Enti Partners del Progetto al fine di realizzare insieme quelle iniziative concordate a monte e inserite nel Progetto stesso.

Per quanto attiene le manifestazioni e gli eventi si procederà ad una verifica delle programmazioni precedenti, individuando le opzioni migliorative o comunque integrative e finalizzando il tutto ad un idoneo coinvolgimento dei giovani prima e delle Istituzioni e delle Associazioni poi, non escludendo gli operatori economici. I giovani del servizio civile saranno un elemento necessario per il monitoraggio e la gestione delle problematiche individuate. Con il supporto soprattutto dell'Operatore Locale, svilupperanno incontri non solo con le figure responsabili della gestione o della proprietà dei beni e dei servizi oggetto di intervento, ma anche con gli Enti e le Associazioni. Il loro sarà un ruolo di rilevazione, raccolta ed analisi dei dati e, con un guidato uso di questionari o di interviste dirette, cercheranno di raccogliere idee, suggerimenti, disponibilità e tutto quanto occorrente per meglio realizzare gli obiettivi.

Formazione generale e formazione specificaEntro il primo quadrimestre si prevede di esaurire la fase di Formazione generale per i Volontari.La formazione specifica, unitamente ad altri momenti formativi e di tirocinio collegati alla realizzazione del Progetto, avverrà nel corso di tutto il servizio; la formazione, pertanto, sarà per il giovane un’attività continua e diffusa.

Piano di lavoroL’orario di servizio dei Volontari varierà a seconda dei casi e dipenderà dalle esigenze collegate alla realizzazione del Progetto e le attività connesse.L’impegno settimanale è articolato in 30 ore e non supererà le 35 ore su sei giorni di servizio.Il piano di lavoro medio, previsto per i volontari nel corso dell’anno, si articolerà come illustrato nella tabella che segue:

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(Allegato 1)

MonitoraggioIn linea di massima la valutazione dei risultati prefissati dal progetto avviene settimanalmente con la verifica del raggiungimento degli obiettivi precedentemente concordati con l’Operatore Locale di Progetto.Tuttavia, una verifica più approfondita del progetto nel suo insieme, la coerenza delle azioni con gli obiettivi individuati è prevista con cadenza trimestrale.

In questa fase l’Operatore Locale di Progetto incontra i Volontari assegnati per verificare il raggiungimento dei risultati prefissati dal progetto, gli esiti e le risposte dei soggetti coinvolti.Questo raffronto permette di individuare gli eventuale scostamenti, ricercare le cause, individuare le responsabilità e predisporre gli interventi correttivi.L’elemento determinante per questa analisi è il tempo: i report devono essere disponibili in qualsiasi momento, veloci e di facile lettura.Alla fine di ogni quadrimestre ogni volontario, con l’assistenza dell’OLP e del tutor di riferimento (se necessario) realizzerà una verifica delle attività svolte, evidenziando la congruità delle azioni con le linee progettuali e si trasmetterà la relazione con un’ apposita scheda al coordinamento nazionale come previsto dal Piano Nazionale.Detta relazione sarà verificata dai monitori che provvederanno ad effettuare verifiche degli obiettivi previsti e raggiunti e provvederanno a redigere idonea sintesi per progetto.

Verifica FinaleLa più puntuale attenzione prestata al percorso formativo e al monitoraggio (specie quello generale) risponde peraltro, non solo alle precise indicazioni dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che ha inteso fissare i termini per una gestione dell’esperienza di S.C. più adeguata alle esigenze di tutti gli attori coinvolti, ma anche alle esigenze del nostro Ente che vuole far si che l’esperienza e il senso di appartenenza maturato nell’anno favorisca la permanenza dei volontari nelle sedi non solo per continuare le attività intraprese, ma anche e soprattutto perché essi diventino attori e protagonisti del nostro mondo associativo, oltre che della società più in generale.A tale riguardo e al termine del progetto i Volontari produrranno un “documento” cartaceo e/o multimediale che rappresenta la Relazione consuntiva del Progetto stesso e nella quale vengono descritte le attività svolte, illustrandone le varie fasi ed allegando tutto il materiale prodotto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, appunto, la volontà di continuare a operare nell’ente con gli stessi obiettivi del progetto (che poi sono gli obiettivi del nostro Ente e delle nostre Sedi).Si richiederà, altresì, all’Operatore Locale di Progetto ed ai Volontari un giudizio attraverso un Questionario semistrutturato sull’esperienza fatta e sui suggerimenti da proporre per il miglioramento continuo del Progetto.

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(Allegato 1)

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Flessibilità oraria, lavoro festivo, disponibilità a viaggiare e a dimorare fuori sede

48

0

48

0

6

n. 1.400 ore annue con n. 12 ore settimanali obbligatorie

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CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

N.Sede di

attuazione del progetto

Comune IndirizzoCod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome Data di nascita C.F.

1 Pro Loco Anzio Via Mimma Pollastrini,5 14132 3 Mammola Augusto 23.12.38 MMMGST38T23A323J2 Pro Loco Ardea Via del Castello 2 7893 3 Baldi Sante 05.03.65 BLDSNT65C05H501D

3 Pro Loco CapranicaPrenestina

Via diGuadagnolo snc 38814 3 Lunghi Carlo 11.05.37 LNGCRL37E11B687O

4 Pro Loco Castel S.Pietro Romano Via Vittorio De Sica , 18 38816 3 Nardi Marcello 05.02.49 NRDMCL49B05C266B

5 Pro Loco Cecchina Via Italia 2 39828 3 Famà Giuseppe 02.05.58 FMAGPP58E02I084H6 Pro Loco Gavignano Via Dante 136 23697 3 Gagliarducci Emanuela 26.03.57 GGLMNL57C66C858D

7 Pro Loco Genazzano Via Martino V 18/20 573 3 Lucidi Benedetto 23.01.48 LCDBTD48A23I669N

8 Pro Loco Montecompatri Piazza Marco Mastrofini, 21 13978 3 Ciuffa Patrizio 14.08.71 CFFPRZ71M14D773V

9 Pro Loco Nettuno Via Porto Turistico, 1 576 3 Armocida Marcello 24.09.58 RMCMCL58P24A323A

10 Pro Loco Palestrina Piazza Santa Maria degli Angeli 201 3 Schiavella Carlo 17.02.47 SCHCRL47B17G274J

11 Pro Loco Pomezia Via Silvio Pellico , 8 7895 3 Bianchi Mario 26.06.39 BNCMRA39H26H501E12 Comune Pomezia P.zza Indipendenza, 11 73316 3 Enrico Di Spirito 06.09.80 DSPNRC80P06H501E13 Pro Loco Torvajanica Lungomare delle Sirene, 71 7896 3 Miatti Fabio 14.10.66 MTTFBA66R14H501L

14 Pro Loco S.Gregorio da Sassola Via Roma, 13 38872 3 Iannilli Antonio 18.10.48 NNLNTN48R18H942D

15 Pro Loco Valmontone (capofila) Via Porta Romana 10 577 3 Fanfoni Lorenzo 07.07.86 FNFLNZ86L07C858E

16 Pro Loco Zagarolo Piazza Indipendenza 12922 3 Tanningher Eleonora 27.03.75 TNNLNR75C67L182N

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17) Altre figure impiegate nel Progetto:

N.Sede di

attuazione del progetto

Comune IndirizzoCod. ident. sede

N. vol. per sede

TUTOR RESP. LOCALI ENTE ACC.

Cognome e nome Data di

nascitaC.F. Cognome

e nomeData di nascita C.F.

1 Pro Loco Anzio Via Mimma Pollastrini,5 14132 3 FANFONI

ERNESTO24/08/5

7FNFRST57M24L639

ETANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

2 Pro Loco Ardea Via del Castello 2 7893 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

3 Pro Loco Caprinica Prenestina Via di Guadagnolo snc 38814 3

FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

4 Pro Loco Castel S.Pietro Romano

Via Vittorio De Sica , 18 38816 3 FANFONI

ERNESTO24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

5 Pro Loco Cecchina Via Italia 2 39828 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

6 Pro Loco Gavignano Via Dante 136 23697 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

7 Pro Loco Genazzano Via Martino V 18/20 573 3FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

8 Pro Loco Montecompatri

Piazza Marco Mastrofini, 21 13978 3 FANFONI

ERNESTO24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

9 Pro Loco Nettuno Via Porto Turistico, 1 576 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

10 Pro Loco Palestrina P.za S. Maria degli

Angeli 201 3FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

11 Pro Loco Pomezia Via Silvio Pellico , 8 7895 3 FANFONI

ERNESTO24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

12 Comune Pomezia P.zza Indipendenza, 11 73316 3 FANFONI

ERNESTO24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

13 Pro Loco Torvajanica Lungomare delle

Sirene, 71 7896 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

14 Pro Loco S.Gregorio da

Sassola Via Roma, 13 38872 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

15 Pro Loco Valmontone

(capofila) Via Porta Romana 10 577 3FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

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16

Pro Loco Zagarolo Piazza tre cannelle,7 12922 3 FANFONI ERNESTO

24/08/57

FNFRST57M24L639E

TANTARI ROSSANO

16/09/62 TNTRSN62P18G811P

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18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Le Pro Loco inserite nel Progetto, ognuna nell’ambito del territorio di appartenenza, intendono avviare un percorso di promozione e diffusione delle proprie attività ed in particolare di quelle per le quali, attraverso il Progetto , viene offerta l’opportunità ai giovani di un anno di Volontariato.Si vuole, da un lato , trasmettere ai giovani il significato ed i contenuti del Servizio Civile Nazionale: “dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore della ricerca di pace” e, dall’altro, collegare il progetto stesso alla comunità locale in cui i volontari prestano servizio, in modo da sensibilizzarla attraverso un naturale processo di promozione del Servizio Nazionale Civile.La nostra visione è quella di una persona che da il meglio e il peggio di sé a seconda delle circostanze e delle sollecitazioni culturali del contesto in cui opera, degli incontri con gli altri, delle occasioni che gli si danno per sperimentare e conoscere meglio se stesso.Presso di noi i giovani possono ri-trovare riferimenti e orizzonti più vasti, sperimentare i sentimenti e imparare a farne buon uso in modo da avviarsi ad una responsabilità consapevole verso la propria comunità e ad un amore sensibile per il proprio territorio, la propria storia, la propria tradizione.

Per promuovere il servizio civile e per sensibilizzare i giovani alle attività di volontariato, l’Unione Nazionale delle Pro loco d’Italia seleziona i valori e le informazioni che l’organizzazione non profit intende veicolare. In coerenza con i contenuti elaborati e con il target da raggiungere, individua inoltre le azioni e gli strumenti di comunicazione, necessari alla campagna d’informazione delle iniziative progettuali. Questa ultima, articolata in trenta ore d’attività, è costituita sia dalla comunicazione mediata, che da quella diretta. La promozione e la sensibilizzazione del servizio civile prevede, infatti, il ricorso ai mezzi di comunicazione, sia tradizionali sia on line, a diffusione locale, provinciale e regionale. Ma privilegia soprattutto la comunicazione interpersonale, dedicando ben sedici ore al coinvolgimento di studenti specialmente delle scuole di secondo grado.Così, attraverso la redazione di comunicati stampa, l’organizzazione di conferenze stampa e la realizzazione di newsletter istituzionali, l’Unpli veicola le informazioni ai mass media, mentre attraverso incontri e dibattiti avvicina i giovani al servizio civile. Per di più, questi ultimi possono reperire il materiale informativo non solo presso le sedi attuative del servizio civile, ma anche presso biblioteche, centri culturali, punti Informagiovani e uffici per le relazioni con il pubblico, istituiti dalle pubbliche amministrazioni. Lo scopo è quello di trasmettere ai ragazzi tutte le notizie utili per intraprendere il percorso formativo e di far comprendere loro l’importanza del dovere di solidarietà, quello del valore della democrazia e, non ultimo, quello del principio di cittadinanza attiva.L’Unpli e le sedi del servizio civile puntano inoltre a rafforzare l’appartenenza territoriale, pianificando, in occasione dei principali eventi, convegni e tavole rotonde in cui coinvolgere i partner, gli enti e le associazioni presenti sul territorio. Attività progettuale che vedrà l’impegno dell’organizzazione per altre dieci ore. Le restanti quattro ore sono state programmate: due per la conferenza stampa di apertura della campagna informativa e due per quella di chiusura, e quindi di report finale. Al fine di ottenere una visione complessiva delle iniziative da intraprendere, è stato ritenuto opportuno schematizzare i passaggi fondamentali della campagna di comunicazione.

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Per garantire l’efficienza e l’efficacia della campagna di informazione e di sensibilizzazione, l’Unpli e le pro loco in progetto pianificano infine le attività promozionali da porre in essere. Così, nella seguente tabella sono riportati, nel dettaglio, i mezzi e gli strumenti di comunicazione, e le figure professionali di cui l’organizzazione si avvale a titolo di volontariato in gran parte, con supporto di professionisti ed esperti in misura ridotta.

19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

Come Determinazione 30 Maggio 2002 dell’Ufficio per il Volontariato Civile

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI UNPLI NAZIONALE NZ01922

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Si rinvia al sistema di monitoraggio dell’UNPLI Nazionale NZ01922 verificato dall’U.N.S.C. in sede di accreditamento .

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI UNPLI NAZIONALE NZ01922

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23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

- Diploma di maturitàCostituiscono titoli preferenziali in rapporto alla natura dei progetti:- Pregressa esperienza nel mondo del Volontariato ;- Alfabetizzazione informatica ;- Conoscenza lingue straniere

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Tutte le strutture periferiche dell’UNPLI (Pro Loco, Comitati, etc….) e i Comuni interessati, hanno investito risorse economiche adeguate a sostenere e qualificare la progettazione, la gestione e soprattutto la formazione specifica dei volontari per il Servizio Civile. In particolare l’investimento economico sarà finalizzato ad incrementare le risorse strumentali non obbligatorie e le risorse tecniche e professionali per la formazione specifica, nonché la partecipazione a manifestazioni ed eventi programmati e realizzati dall’UNPLI e dalle sue strutture periferiche quali i Comitati regionali e/o provinciali. Va anche considerata la necessità di stipulare delle polizze assicurative per gli OLP e rimborsi spese per viaggi e missioni dei Volontari e degli OLP. Nella specie si rappresenta l’investimento sottoriportato per ogni singola sede.

ENTE COSTI ATTIVITA’ (*)

COSTI DEL PERSONALE (**)

TOTALE (a)

Pro Loco € 1.000 € 3.000 € 4.000

(*) Spese che l’Ente sostiene per la pubblicità del progetto - partecipazione a seminari, convegni acquisto di supporti informatici e risorse strumentali non convenzionali ( così come previsto alla voce 26 e nelle voci relative alla formazione specifica)

(**) Costo annuo quantizzato per rimborsi uso auto propria e varie relativo agli OLP impegnati per 10 ore la settimana, per i formatori specifici e eventuali altre figure professionali occorrenti., ivi compreso le risorse tecniche di cui alla voce 26.

Poiché il costo complessivo per tutte le Sedi coinvolte nel Progetto è previsto come di seguito

SEDI RISORSE PER SINGOLA SEDE (a)

TOTALE RISORSE SEDI (b)

N. 16 € 4.000 € 64.000

considerato che l’assegno dell’U.N.S.C. per Volontario è pari a :

Assegno annuale per Volontario

Volontari previsti nel Progetto

Totale costo Volontari U.N.S.C.

(c)€ 5.205,60 N. 48 € 249.868,80

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la percentuale del contributo Enti , in rapporto all’assegno per i Volontari , sarà :

(b) / (c) Ovvero

64.000 / 249.868,8 = 25,6 %

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

I Partners Nazionali dell’UNPLI (come da allegate copie delle intese) hanno tutti un ruolo di rilievo nella realizzazione del progetto in particolare nella promozione e attivazione delle attività previste:

1) l’Istituzione Educativa “P.COLLETTA” di Avellino.Detta Istituzione è ente di Formazione regolarmente accreditato presso il FORMEZ della regione Campania ed è dotato di Aula Multimediale con 20 postazioni di computer in rete e collegamento ad internet; Aula Magna per 100 posti e di circa 20 altre aule didattiche per formazione. Dispone, altresì, quale Ente di formazione, di personale docente altamente qualificato per realizzare percorsi formativi di qualsiasi tipo specialmente nel campo sociale, dei beni e delle attività culturali. In particolare sono previsti “Stage di studio su storia, tradizioni, arte e cultura. Messa a disposizione di strutture immobili (Aula Magna, Auditorium, Salette etc) e tecnologiche (centro multimediale, attrezzature di videoproiezioni etc) personale tecnico, ausiliario e docenti per formazione e approfondimento tematiche legate ai progetti etc)”

2) la Scuola Regionale di Formazione della Pubblica Amministrazione della Regione MARCHE.Detta scuola ha come finalità istituzionale la formazione del personale regionale di Enti e Pubbliche amministrazioni, ha sede in TREIA (MC) ed è dotata di strutture informatiche ed audiovisive attivate in tre aule da convegno rispettivamente di 50, 40 e 20 posti; due aule d’informatica e un Centro Congressi da 100 posti. Tutte le strutture sono a norma con le attuali leggi in materia e sono a disposizione per i percorsi formativi e organizzativi dell’UNPLI e degli operatori impegnati nel Servizio Civile.3) Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore “Gregorio RONCA” di SolofraDetta Istituzione Scolastica ha, tra le finalità preminenti, la realizzazione di progetti socio-educativi tesi alla promozione umana e culturale del Paese. Tale collaborazione si articolerà con attività comuni di promozione, presentazioni pubbliche (convegni, incontri studio etc) e pubblicitarie (stampa e emittenti Radio-televisive) col fine comune di “… promuovere l’educazione alla cittadinanza attiva, alla convivenza civile e di attività connesse alla protezione civile” iniziative e attività legate ai progetti di SC UNPLI.

Affiancati a questi partners nazionali vi sono anche enti di notevole importanza sul territorio di azione del progetto e specificatamente i sottoriportati con le finalità previste dagli allegati protocolli e che rivestono un ruolo strategicamente notevole nella realizzazione di tutte le attività e favoriranno la ricerca, lo studio, la promozione delle iniziative-fasi previste dal progetto.

4) IPSSCT “Colonna-Gatti” – Anzio (RM) disponibilità delle proprie strutture immobili e tecnologiche , nonché del personale per approfondimenti tematiche legate alla cultura e storia del territorio che sono oggetto degli obiettivi del progetto.

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5) I.I.S. “MANCINELLI E FALCONI”-Velletri (Rm) disponibilità delle proprie strutture immobili e tecnologiche , nonché del personale per approfondimenti tematiche legate alla cultura e storia del territorio per le finalità del progetto.6) Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini – Capranica Prenestina (RM) – disponibilità delle proprie strutture immobili ( Aula magna, Auditorium, Salette , etc.) e tecnologiche , personale tecnico ed ausiliario per ricerche culturali – storiche ed ambientali sul territorio al fine di collaborare fattivamente alla realizzazione del progetto.7) Centro Sociale Anziani –Castel S. Pietro Romano - disponibilità delle proprie strutture immobili e tecnologiche , nonché di collaboratori per approfondimenti tematiche legate alla cultura e storia del territorio , utili alla realizzazione del progetto.8) I.C.G. “Garibaldi”- Genazzano (Rm): disponibilità strutture immobili, apparecchiature tecnologiche e corpo docente per scambi culturali e formazione ai volontari del servizio civile . Strutture, attrezzature e professionalità messe a disposizione per le finalità del progetto.9) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”-Fac. di Ingegneria: collaborazione con le proprie strutture scientifiche e tecniche alla formazione e all’approfondimento di tematiche inerenti il progetto 10) ITCS “Emanuela Loi” – Nettuno (RM) -disponibilità delle proprie strutture immobili e tecnologiche , nonché del personale per approfondimenti tematiche legate alla cultura e storia del territorio11) Istituto d’Istruzione Superiore Professionale e Tecnica - Palestrina (RM) -disponibilità sede e corpo insegnanti per approfondimenti sulle tematiche del Progetto 12) Consorzio Pomezia Sport: disponibilità strutture immobili, apparecchiature tecnologiche13) Associazione culturale Teatro nuovo di Valmontone - scambi culturali con i soci ed i Volontari delle Pro Loco interessate al progetto14) Associazione Culturale “Terra Acqua e Fuoco”- disponibilità delle proprie strutture immobili e tecnologiche , nonché del personale per approfondimenti tematiche legate alla cultura e storia del territorio15) Comune di Zagarolo - disponibilità delle proprie strutture immobili ( Aula magna, Auditorium, Salette , etc.) e tecnologiche , personale tecnico

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Ciascuna Sede di servizio e/o Ente interessato dispone di risorse tecniche e strumentali necessarie ed adeguate per l’attuazione degli obiettivi fissati nelle voce 7 ed alle azioni previste alla voce 8 del progetto.Tutte le risorse , tecniche e strumentali, saranno messe a disposizione dei Volontari con modalità e tempi differenti a seconda delle Sedi coinvolte e delle specifiche azioni di Progetto. Le risorse tecniche saranno -a) Messe a disposizione dall’Ente (e quindi ordinarie):

responsabile nazionale del sistema informativo, punto informativo nazionale, formatore nazionale esperto in informatica e sistemi avanzati di telecomunicazioni, formatori specifici esperti in comunicazione, formatori specifici esperti in grafica, formatori specifici esperti in beni storico-artistici.

b) Messe a disposizione dai partner (e quindi straordinarie) esperti della Pubblica amministrazione, tecnici informatici e di laboratorio multimediale, docenti delle scuole,

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professionisti delle Associazioni con cui si collabora.

Le risorse strumentali saranno costituite da:- risorse ordinarie quali locali lavoro, scrivanie, computer, posta elettronica, etc- risorse straordinarie quali banca dati centralizzata, fax, stampanti, copiatrici, connettività internet, laboratori multimediali,link di collegamento con i siti URL di partners del progetto, giornale periodico nazionale (l’Arcobaleno d’Italia), materiale informativo vario e soprattutto una dispensa informativa-formativa su cartaceo con argomenti della formazione , ricerca dati e statistiche su attività inerenti la realizzazione del Progetto,nonché materiale informativo sul Servizio Civile in generale.

Per migliorare l’offerta relativa alle risorse tecniche, saranno utilizzate anche risorse professionali esterne avvalendosi delle risorse economiche aggiuntive di cui al punto 24

Sono previste varie fasi di utilizzazione di dette risorse tra cui le principali:

Fase propedeutica

- Pareri e consulenze tecniche per la progettazione/raccolta dati- Ufficio ed attrezzature sede nazionale e sede regionali UNPLI- Materiali per pubblicizzazione e diffusione bandi, progetto- Realizzazione di materiale didattico-informativo ad uso dei volontari

Fase attuativa

- Uffici ed attrezzature delle sedi descritte (terminale, fax, telefono).- Aule attrezzate aventi requisiti di sicurezza ai sensi della legge 626 per l’effettuazione di seminari formativi.- Ritrovi residenziali per l’effettuazione dei fine settimana formativi, dotati dei comfort necessari per l’alloggiamento.

Ad uso personale:- Cartella informativa e cancelleria per gli incontri, inclusa la Carta Etica, copia del progetto, mansionario.- Cartella con diario dei servizi effettuati e degli spostamenti.- Cartella annotazione orari di servizio con firme OLP.- Schede di autovalutazione- Pubblicazione, curata dall’Unpli, contenente i saggi redatti dai vari formatori nazionali riguardo il loro specifico settore di intervento, per fornire un supporto didattico-informativo ai volontari. Le dispense in parola permetteranno ai volontari l’ effettuazione di counselling a distanza , in modo che possano confrontarsi personalmente con i formatori-relatori anche attraverso un servizio di consulenza a distanza via E-mail agli indirizzi di posta elettronica forniti dai formatori stessi e riportati nelle singole relazioni.

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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

28) Eventuali tirocini riconosciuti :

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

L’UNPLI, già riconosciuta associazione di Promozione Sociale ai sensi della L.383/2000, provvederà al rilascio di certificazione relativa all’attività svolta. Sono avviati, inoltre, contatti con Ministero dei Beni e Delle Attività Culturali, con Regioni, Università, Associazioni di categoria e, Società di lavoro interinale allo scopo di portare a riconoscimenti della suddetta certificazione sia in relazione ai curricula vitae che a crediti formativi. Il volontario oltre alla crescita umana individuale certa, acquisirà conoscenze su particolari aspetti della nostra società, soprattutto legati al vasto mondo del “non profit” e del Terzo Settore che, soprattutto oggi, sta assumendo un ruolo strategico notevole sia per la vastità che per la qualità dei servizi che offre. In particolare svilupperà capacità operative su:

o progettazione e realizzazione di interventi di animazione culturale;o capacità relazionali e di gestione di Uffici aperti al pubblico;o capacità di ideazione, realizzazione e gestione di eventi, iniziative;o capacità di raccolta e gestione delle risorse di un territorio;o conoscenze teoriche e pratiche utili a una comunicazione di successo delle tematiche turistiche e

culturali;o sensibilità mediatica e le conoscenze necessarie per l'elaborazione di rassegne stampa tematiche;o conoscenze teoriche e pratiche sui sistemi informatici e sulle modalità operative Windows e office;o utilizzazione delle strumentazioni d’ufficio anche per classificazione e archiviazione documenti.

Nel contempo, attraverso un percorso guidato (tutoraggio, formazione etc), trarrà le motivazioni per un più determinato ed efficace inserimento produttivo nel mondo del lavoro. A fine progetto, il volontario, avrà acquisito strumenti necessari per comprendere meglio la vita e orientarsi con più praticità in una società moderna e complessa come quella odierna; avrà appreso a:

migliorare i rapporti relazionali con se stessi e con gli altri, prendere coscienza che realizzare le proprie aspirazioni è sempre possibile se si diventa

padroni dei propri comportamenti e delle proprie reazioni emotive, dei propri contesti sociali, del proprio passato e presente o dei propri progetti per il futuro.

Fondamentale per ogni volontario diventerà il proprio SAPER ESSERE perché esso è l’elemento che valorizza gli altri saperi (conoscenze e abilità) e consente di sfruttare al meglio le poche o le tante opportunità che offrirà il futuro a questi giovani.

Dette competenze saranno certificate e riconosciute dall’UNPLI NAZIONALE e dalle sue diverse ramificazioni nonché dagli enti:

- E.P.T. Avellino (Ente Provinciale Turismo) Ente pubblico strumentale di rilievo

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regionale come determinato nell’allegata nota completa dei progetti di riferimento UNPLI comprensivi del presente,

- INA-ASSITALIA, azienda leader delle Assicurazioni Nazionali come determinato nell’allegata nota completa dei progetti di riferimento UNPLI comprensivi del presente.

Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

- SEDE NAZIONALE SERVIZIO CIVILE DI AVELLINO ;- SEDI REGIONALI ;- STRUTTURA PARTNER : ISTITUZIONE EDUCATIVA “PIETRO COLLETTA”;- STRUTTURA PARTNER : SCUOLA DI INFORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA

REGIONE MARCHE .

31) Modalità di attuazione:

La formazione viene effettuata in proprio avvalendosi di tutor e formatori dell’Ente a titolo volontario e delle risorse tecniche di cui al punto 26. Questi saranno affiancati, in maniera sensibilmente inferiore, da Docenti Esterni ed Esperti, anche su base professionale, attraverso la realizzazione di Seminari di Studio e approfondimento .

L’intervento formativo si sviluppa in più fasi, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti didattici, nel corso di tutto il periodo in cui i volontari svolgono il Servizio Civile.

Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni e conoscenze necessarie per interpretare correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. .

Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, sia in termini di una presa di coscienza e di rielaborazione delle informazioni acquisite, sia in termini propositivi circa eventuali correttivi da apportare alle modalità di realizzazione dell’attività.A prescindere dai momenti formativi “ufficiali” , nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti costantemente nella formazione per gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici e del WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali etc.

Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, finalizzato a rilevare gli apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello di rispondenza alle aspettative iniziali.

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32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI UNPLI NAZIONALE NZ01922

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione generale dei volontari prevede il rispetto delle Linee Guida indicate dalla cir. 4 Aprile 2006 richiamate dalla Circolare 24 Maggio 2007 prot. UNSC / 21346/II. 5

Avrà una durata di 42 ore, distribuite in : - ORDINARIE n. 30 ore - AGGIUNTIVE n. 12 ore

Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste:

Lezioni frontali I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;

Dinamiche non formali Si attiveranno dinamiche di gruppo tese a valorizzare le singolarità dei Volontari che, una volta inserite nel contesto complessivo del gruppo, diventeranno patrimonio generale e parametro di valutazione della crescita singolare e collettiva. Particolare attenzione sarà posta alle tematiche del T.group e dell’esercitazione, dei giochi di ruolo e dell’outdoor training, e, in via più generale, sia delle tecniche di apprendimento che dei tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.

Formazione a distanza Sarà utilizzato un sistema software adeguato con una “piattaforma”che permetterà la gestione a distanza di corsi di formazione, a seconda delle necessità su una o più classi, monitorati da appositi tutor. Tali percorsi formativi saranno integrati da test di autovalutazione del grado di apprendimento raggiunto; particolare attenzione sarà posta alla realizzazione di una piattaforma che possa contenere percorsi off-line, avendo particolare cura nel permettere una fruizione dei contenuti rapportabile all’eccellenza del singolo volontario.

ORE FORMAZIONE ORDINARIE

Per tutti i percorsi non saranno superate le 25 unità per aula/gruppo ed i programmi saranno adattati con la previsione di percorsi frontali pari al 50% (15 ore) delle 30 ore previste per la realizzazione dei moduli formativi con particolare attenzione verso l’approfondimento delle tematiche indicate dai moduli 3) 4) e 8) dell’Allegato alle linee guida dell’Ufficio. Il ricorso alle tematiche non formali, invece, vedrà l’impegno temporale del 20% delle ore di formazione (6 ore); mentre il restante 30 % (9 ore) sarà utilizzato per la formazione a Distanza

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Particolare attenzione si avrà nella distribuzione di materiale didattico e dispense; a tale proposito verrà utilizzato il materiale fornito dall’Ufficio arricchito e integrato da materiale prodotto da quest’Ente

lezioni frontali, momento di formazione d’aula tradizionale, teso a trasferire contenuti prettamente teorici; proiezioni video- lavagna luminosa, con lo scopo di rinforzare la comunicazione ed agevolare gli apprendimenti; simulazioni in aula, destinate alla trasmissione di tecniche e strategie operative; lavori di gruppo, verranno realizzati in ambiti provinciali e/o regionali dei seminari di studio e approfondimento tematico degli aspetti generali con rimborsi spese ai volontari e agli OLP,mirati all’apprendimento di sistemi di lavoro in team e allo sviluppo della propensione alla collaborazione fra i volontari; le tecniche all’uopo utilizzate comprendono la sinottica e il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training; brain storming , tecnica per far riflettere, raccogliere più idee, più dati possibili sull’attività in essere; colloqui personali, mirati ad approfondire particolari aspetti e risolvere eventuali problematiche; formazione a distanza, i Volontari potranno accedere al percorso formativo, sotto il controllo dei Tutor, attraverso un’area dedicata e realizzata ad hoc all’interno del sito www.serviziocivileunpli.it; la piattaforma sarà basata su sistema operativo MS Windows 2003 Server e utilizzerà database Microsoft SQL Server 2005 e linguaggio Microsoft Net con contenuti disponibili a seconda della connessione dell’utente. In particolare saranno consultabili interi corsi in formato video (QuickTime) e in formato eBook (PDF), chat per discussioni in tempo reale sia pubbliche che private, forum, newsgroup e test di autoapprendimento e valutazione e counselling a distanza con i formatori. questionari di valutazione, destinati a verificare il grado di assimilazione dei concetti.

ORE FORMAZIONE AGGIUNTIVE

Sarà utilizzata la stessa metodologia delle ore ordinarie ma si prevede l’approfondimento di tematiche legate ai moduli 7, 9, 10 e 11 dell’Allegato alle Linee Guida per la formazione indicate dall’Ufficio, in modo da rendere il volontario più sensibile al territorio di appartenenza e alle peculiarità dell’Ente che lo accoglie; per i percorsi non saranno superate le 25 unità per aula/gruppo ed i programmi saranno adattati con la previsione di percorsi frontali pari al 50% (6 ore) delle 12 ore previste, Il ricorso alle tematiche non formali, invece, vedrà l’impegno temporale del 20% delle ore di formazione (2h e 30 mt); mentre il restante 30 % (3h e 30 mt) sarà utilizzato per la formazione a Distanza

I docenti potranno avvalersi dell’utilizzo di strumentazioni didattiche di diverso tipo, quali, ad esempio : - P.C. - Video Proiettore - T.V. e videoregistratore - Lavagna luminosa - Lavagna a fogli mobili

Ai partecipanti verranno forniti dispense e supporti didattici per consentire la massima comprensione dei concetti trasmessi e favorire gli opportuni approfondimenti .

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34) Contenuti della formazione:

Visto il D.M 3 Agosto 2006, GURI n° 202-Supplemento Ordinario n° 189 del 31 Agosto 2006)ed in riferimento alla Circolare 4 Settembre 2003, prot. UNSC 807/II/I concernente: “Formazione dei volontari in servizio civile nazionale ai sensi della legge 6 marzo 2001, n. 64 ”nonché alle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile nazionale” dettate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile in data 4 aprile 2006 prot. 18593/I, e richiamate dalla Circolare 24 Maggio 2007 prot. UNSC / 1346/II. 5 .la formazione generale dovrà essenzialmente:

- fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del Servizio Civile;- sviluppare all’interno degli Enti la cultura del Servizio Civile;- assicurare il carattere unitario, nazionale del Servizio Civile.

Per raggiungere questi obiettivi, la formazione sarà articolata in 2 Fasi per complessive n. 42 ore .Prima Fase - Fase Ordinaria della durata di n. 30 ore Seconda Fase - Fase aggiuntiva della durata di n. 12 ore

La prima Fase, a sua volta è suddivisa in n. 11 moduli , così articolati :

1) L’identità del gruppo in formazione

Si tratta di una fase propedeutica alla formazione vera e propria, durante la quale il formatore, partendo dai concetti di “patria”, “difesa senza armi”, “difesa non violenta”, ecc, lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei Volontari in Servizio Civile.

2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale : evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà

Il punto di partenza del percorso formativo riguarda l’art.1 della legge 64/2001 e la Carta Costituzionale (artt. 2, 3, 4, 5, 9, 11, 52). In particolare: Difesa della Patria come diritto/dovere Costituzionale ed i vari modelli e forme di difesa;Diritti Umani, Civili e Sociali – panoramica sui diritti con particolare riferimento a quelli che riguardano le persone disabili;Principi fondamentali della Costituzione Italiana e le diverse forme di partecipazione attiva.

3) Il dovere di difesa della Patria

La fase successiva riguarda la conoscenza del percorso storico del Servizio Civile (Legge n. 230/98):Il significato del Servizio Civile;

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Servizio Civile, Obiezione di Coscienza e Difesa della Patria – aspetti etici, storici, giuridici, dal 1948 ad oggi;I valori nella storia del Servizio - Nonviolenza e formazione della pace – principi generali della nonviolenza, concetti, idee, metodologie ed alcune esperienze di costruzione del legame di pace tra i popoli.

4) La difesa civile non armata e nonviolenta

Tratta il concetto di difesa civile o difesa non armata. Si approfondiranno le seguenti tematiche: Cenni storici di difesa popolare non violenta;La pace e i diritti umani alla luce della Costituzione Italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite; Sentenze della Corte Costituzionale nn. 164/85, 228/04, 229/04 e 431/05; La gestione del conflitto – saper riconoscere il conflitto nella relazione;Forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile (gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, prevenzione della guerra, peacekeeping, ecc.)

5) La protezione civile

In questo modulo saranno fornite informazioni sulla protezione civile , con particolare riguardo a d i seguenti aspetti :- Difesa della Patria correlata a difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni ;- Previsione , identificazione e prevenzione rischi ;- La conoscenza e la difesa del territorio ;- Sicurezza sul lavoro – interventi di primo soccorso .

6) La solidarietà e le forme di cittadinanza

Si analizzeranno : I principi di solidarietà sociale e di libertà ed uguaglianza; Povertà e sottosviluppo a livello mondiale ;La Cittadinanza – concetto di cittadinanza, principi, dimensioni pratiche, concrete, storiche;Cittadinanza attiva, per trasferire ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà;Sussidarietà e relative competenze di Stato, Regioni, Province e Comuni nei vari ambiti in cui opera il servizio civile (non tralasciando il ruolo delle ASL, le municipalizzate, i consorzi, le società dei servizi, la Questura, la Prefettura,….) ;Correlazioni tra le problematiche locali e le dinamiche di dimensione globale ;

7) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato

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Punto cardine di questa fase è l’accostamento del termine “civile” al “servizio”; partendo dal concetto di cittadinanza si qualifica il significato dell’impegno dei giovani nel Volontariato:

Le affinità e le differenze tra le varie figure che operano nel territorio ;Approfondimento sul significato del termine “civile” in relazione con il termine “servizio” ;Non profit, terzo settore;

8) La normativa vigente e la Carta di impegno etico

In questo modulo verranno illustrate :- Le normative vigenti sul servizio civile che interessano in particolar modo al Volontario;- La Carta Etica, diritti e doveri dei Volontari, “senso di appartenenza” ,doveri degli Enti;

9) Diritti e doveri del Volontario del Servizio Civile

Questo momento formativo, strettamente collegato al precedente, riguarda più da vicino il Volontario:Il Volontario nel Servizio Civile Nazionale – ruolo, diritti e doveri;Lettura di Circolari e documenti che riguardano il rapporto tra Enti e Volontari .

10) Presentazione dell’Ente

Riguarda l’Ente accreditato cioè le Pro Loco e l’UNPLI :La storia delle Pro Loco e la nascita dell’UNPLI ;Leggi , normative di riferimento per le Pro Loco e l’UNPLI ;Organizzazione, fini , obiettivi e attività dell’UNPLI e delle Pro Loco;Le “attività di difesa” condotte dall’Ente ; Le Pro Loco ed il Servizio Civile;

11) Il lavoro dei Progetti

Questo modulo, collegato al precedente, illustrerà il metodo della progettazione nelle sue articolazioni:Il Progetto – obiettivi e tempi di attuazione;Monitoraggio – verifica dei risultati;Efficacia ed efficienza del progetto;La crescita umana del Volontario in Servizio Civile.

La seconda Fase, per complessive n. 12 ore , riguarda una formazione aggiuntiva rispetto a quella sopra elencata e, in particolare, legata al territorio, in ambito regionale, nel quale i Volontari sono inseriti .

In questa attività straordinaria di formazione, come detto si provvederà all’approfondimento delle tematiche più attinenti al mondo associativo UNPLI e Pro Loco, oltre agli aspetti progettuali, in particolare si arricchiranno le aree 7,9,10 e 11 previste dalla circolare 4 Luglio:

1) Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato,2) Diritti e doveri del volontario nel Servizio Civile,

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3) Presentazione dell’ente- storia, organizzazione, obiettivi,4) Progetti UNPLI e progettazione –metodi, obiettivi, verifica risultati,5) Counselling a distanza attraverso E-mail e forum (con approfondimento degli

argomenti trattati con esperti e Dirigenti nazionali).

Particolare attenzione sarà posta a argomenti quali:- Il Volontario “protagonista” – esperienze di Servizio Civile raccontate da giovani che stanno completando il servizio o che l’hanno completato negli anni addietro.- La cultura del Turismo e il Turismo culturale tra le Pro Loco;- Cultura locale e bene culturale ;- Territorio e cultura della protezione del bene culturale;- Analisi e progetto di intervento nella valorizzazione del proprio ambito territoriale anche in collaborazione con Enti pubblici, privati e altre forme associative;- Consultazione on line di siti di piccole realtà comunali, esame di materiale divulgativo prodotto da altri Enti per la ricerca di informazioni per la predisposizione delle attività di animazione.

35) Durata:

42 ORE

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36) Sede di realizzazione:

La fase di avvio del percorso formativo , quelle di verifiche intermedia e la fase Finale saranno organizzate su base provinciale presso idonee strutture .La formazione giornaliera , quella continua, avverrà presso le singole sedi di attuazione del Progetto ; vale a dire :

Pro Loco di : ANZIO, ARDEA, CAPRANICA PRENESTINA, CASTEL SAN PIETRO ROMANO, CECCHINA, GAVIGNANO, GENAZZANO, MONTEOMPATRI, NETTUNO, PALESTRINA, POMEZIA, SAN GREGORIO DA SASSOLA, TORVAIANICA, VALMONTONE, ZAGAROLO; COMUNE DI POMEZIA.

37) Modalità di attuazione:

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La formazione specifica verrà effettuata in proprio con Tutor e formatori della Pro Loco e dell’UNPLI in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti successivi e, ovviamente, utilizzando al meglio la risorsa OLP che, come primo formatore, avrà il compito di seguire e adeguare l’esperienza formativa dei volontari alle necessità imposte dal progetto e dall’essere “maestro” nell’insegnamento del “Sapere” del “Saper Fare” e, soprattutto, del “Saper Essere”.I formatori specifici, inoltre, saranno affiancati da esperti messi a disposizione dai Partners.Sono, altresì, previste eventuali partecipazioni a corsi organizzati da Enti locali e scuole che siano attinenti agli Obiettivi individuati nel Progetto.

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

1. D’ANIELLO TOBIA nato a Roma il 08/02/1979 e residente a Palestrina (RM) in via Siciliano,9 2. DI DOMENICO MARCO nato a Chiari(BS) il 26/04/1967 e residente a Colli sul Velino(RI) in Loc.Colle Rapino;3. DI FILIPPO PIERLUIGI, nato a Roma il 16/02/1978 e residente a Pomezia (RM)in via Santorredisantarosa 4;4. FERRACCI GIUSEPPE, nato a Castel San Pietro Romano il 19/10/1969 e residente a Castel San Pietro Romano (Rm) in via Fra Jacopone da Todi,1;5. FRANCESCONI ELISA laurea in lettere e filosofia ad indirizzo Storia dell’arte, operatore turistico culturale,socio volontario della Pro Loco di Valmontone.6. INNOCCA PIER RENATO, nato a Alessandria d’Egitto (Egitto) il 12/12/1957, e residente a Nettuno (RM), in via Cavour 69;7. OLIVI ADELE nata a Tivoli il 22/02/1964 e residente a San Gregorio da Sassola (RM) in via Vittorio Emanuele 3;8. MARCELLI ROBERTO nato a Colleferro (RM) il 10/06/1975 e residente a Gavignano (RM) in via della Vittoria 34;9. ROMANO PAOLA nata ad Agrigento il 03/01/1982 e residente Roma in via Viale di Valle Aurelia 93; 10. PANDOLFO CLAUDIA nata a Roma il 29/06/1980 e residente a Pomezia (RM) in via delle Vittorie 14/c ;11. PESCATORI GIOVANNI nato a il 30/05/1948 e residente in via Richelmy,8;12. PUCCILLO CESARE, nato a Anzio (Rm) il 29/09/1948 e residente a Anzio (RM) in vicolo dell’Arte 2;13. SILVESTRI CLAUDIO nato a Genazzano (Rm) il 31/10/1956 e residente a Genazzano in via A. Spaziani,21;

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39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

I formatori specifici sottoriportati hanno tutti competenze ed esperienze (alcuni anche pluriennali) relative all’area “valorizzazione storie e culture locali” e alle attività previste dal progetto;

D’ANIELLO TOBIA, laurea in lettere, collaboratore professionale dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Palestrina, socio volontario della Pro Loco di Palestrina, esperto sulla storia, culture e tradizioni della provincia , della regione Lazio.

DI DOMENICO MARCO laurea in, dottore di ricerca, direttore del museo civico di Capranica Prenestina, esperto in catalogazione dei beni culturali, socio volontario della Pro Loco di Capranica Prenestina.

DI FILIPPO PIERLUIGI laurea triennale in Economia del Turismo,relatore e programmazione progetti presso il Consorzio Turistico di Mare di Roma, socio volontario della Pro Loco di Torvaianica.Esperto di Turismo a livello normativo e organizzativo (organizzatore di eventi, manifestazioni turistico-culturali)

FERRACCI GIUSEPPE Laurea in Economia e Commercio,esperto di informatica e di Turismo Sociale;Socio volontario della Pro Loco di Castel San Pietro Romano;

FRANCESCONI ELISA laurea in lettere e filosofia ad indirizzo Storia dell’arte, operatore turistico culturale,socio volontario della Pro Loco di Valmontone.

INNOCCA PIER RENATO laurea in Giurisprudenza,professore, avvocato, consulente sindacato CISL sede Firenze, socio volontario della Pro Loco di Nettuno;

OLIVI ADELE laurea in sociologia, insegnante elementare, socio volontario della Pro Loco di San Gregorio da Sassola

MARCELLI ROBERTO laurea in ingegneria per l’ambiente e il territorio, ricercatore universitario, socio volontario della Pro Loco di Gavignano.

ROMANO PAOLA laurea in sociologia, gestione ufficio”rapporto scuola/mondo del lavoro”, socio volontario della Pro Loco di Pomezia.

PANDOLFO CLAUDIA laurea in mediazione linguistico-culturale,volontaria del servizio civile nazionale presso la Pro Loco di Pomezia, addetta allo sportello del turismo per fornire informazioni agli utenti.

PESCATORI GIOVANNI Laurea in Filosofia, conseguita presso l’Università di Roma “La Sapienza”;Direttore del Museo del Giocattolo di Zagarolo; Socio Volontario della Pro Loco di Zagarolo; Esperto in catalogazione beni museali, in gestione ed organizzazione eventi culturali e turistici;

PUCCILLO CESARE laurea in architettura, insegnante di storia d’arte,cultore di storia patria, autore di testi sul patrimonio: Nettuno, un polo del sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio, “LA

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FORTEZZA DEI BORGIA (SANGALLO).” e “Anzio delle delizie , LE DIMORE NOBILIARI”,socio volontario della Pro Loco “Città di Anzio;

SILVESTRI CLAUDIO, laurea in filosofia, insegnante di italiano, geografia, educazione civica religione,socio volontario della Pro Loco di Genazzano

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica si realizzerà, oltre che in aula, nella Sede operativa della Pro Loco.La metodologia didattica in questo caso si fonda per lo più su dimensione pratica caratterizzata da analisi e da interpretazioni di esperienze, partecipazione alle iniziative ed eventi promossi e/o coordinati dall’Associazione. I contenuti della formazione verranno trattati con l’utilizzo delle seguenti tecniche:

lezioni frontali e/o seminari su argomenti inerenti i contenuti del Progetto; simulazioni su casi differenziati per tematiche; lavori di gruppo , Brainstorming; esercitazioni , problem-solving; utilizzo di supporti informatici , Power Point; colloqui diretti , questionari, schede di valutazione; formazione pratica in “affiancamento”; visite guidate nei siti di interesse archeologico,storico,artistico e naturalistico del territorio

comunale e provinciale.

Nel corso di incontri di brainstorming organizzati su tutto il territorio nazionale a titolo di sperimentazione e verifica del SC, più Volontari hanno parlato del Servizio Civile come di un’opportunità di crescita non solo sociale, ma anche di vera e propria formazione professionale e di “ingresso” nel mondo del lavoro. Nello stesso tempo, però, è emerso che al termine dell’anno di Servizio Civile non sempre i Volontari sono consapevoli del bagaglio di competenze che hanno acquisito in termini di conoscenze, capacità e comportamenti. Da qui anche la relativa difficoltà di analizzare nei dettagli l’esperienza e di segmentarla in modo da individuare tutte le competenze maturate, di valorizzarle e di renderle quanto più possibile spendibili nel mercato del lavoro.

In tale contesto si è pensato di inserire, nell’ambito della formazione specifica, un modulo interamente dedicato all’orientamento allo scopo di aiutare i Volontari nella delicata fase di transizione post Servizio Civile.Il modulo dell’orientamento appare ancora più rilevante se inserito nel contesto del mondo del lavoro che vede i giovani tra i 20 e i 28 anni (praticamente la fascia d’età richiesta per accedere al Servizio Civile) in possesso di titoli di studio o qualifiche professionali ancora poco spendibili nel mercato del lavoro in generale, ma soprattutto locale, e per i quali spesso si evidenzia una mancata corrispondenza tra attese lavorative personali e domanda di lavoro espressa dalle imprese.L’orientamento, dunque, riveste il ruolo fondamentale di strumento di integrazione fra istruzione, formazione professionale (ovvero esperienza di Servizio Civile) e inserimento nel mondo del lavoro, favorendo, attraverso una relazione dinamica e continua, un punto di incontro tra le esigenze del Volontario (motivazioni, interessi, competenze) e le opportunità esterne date dall’offerta formativa e dal

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mercato del lavoro.

La metodica che si intende utilizzare è il BILANCIO DI COMPETENZE la cui finalità è proprio quella di aiutare i Volontari a realizzare scelte rispetto alla propria vita, soprattutto quella professionale.Il Bilancio di Competenze serve sostanzialmente a:

valorizzare le esperienze professionali e sociali di una persona; definire meglio ciò che si conosce e si sa fare; capire se si possono trasferire altrove le proprie competenze; utilizzare meglio le proprie potenzialità.

Il prodotto più importante del bilancio è: un Portafoglio Competenze, cioè una raccolta e descrizione degli elementi che attestano le risorse

acquisite suscettibili di valorizzazione.Il “Portafoglio”, che il Volontario può tenere aggiornato con acquisizioni successive, ha duplice valenza di aiuto alla memoria e di autovalutazione da un lato e di progettazione della comunicazione verso l’esterno dall’altro.

Dunque il Bilancio di Competenze costituisce un’occasione di apprendimento professionale e di “manutenzione” del proprio patrimonio di conoscenze e di abilità che, opportunamente rielaborate, diventano un’ottima base di partenza per la costruzione di un Curriculum Vitae, step necessario ed indispensabile per ricercare un lavoro che sia non solo adeguato alla propria figura professionale ma che riesca a garantire anche la soddisfazione dei bisogni personali.

Concludendo, il modulo dell’orientamento è importante perché rappresenta: un aiuto concreto ai Volontari (costruzione del portafoglio competenze, costruzione del

Curriculum Vitae in formato Europeo, suggerimenti su come sostenere un colloquio di lavoro, suggerimenti per un’efficace ricerca attiva del lavoro attraverso la conoscenza di strutture quali Centri per l’Impiego, Centri di formazione professionale, Informagiovani, Agenzie di lavoro interinale, ecc.)

uno strumento di valorizzazione del Servizio Civile inteso come esperienza che dota i Volontari di un “valore aggiunto” perché:

- consente loro di sviluppare una serie di competenze “trasversali” in grado di renderli estremamente flessibili e adatti a più tipi di mansioni lavorative;

- è in grado di fornire una serie di riferimenti comportamentali (teorici e pratici) su quella che è la dinamica del mondo del lavoro.

41) Contenuti della formazione:

Premesso che la formazione specifica è finalizzata a :- incrementare la conoscenza del contesto in cui il Volontario viene inserito;- offrire sostegno nella fase di inserimento del Volontario;- ampliare la formazione del giovane e renderla applicabile al contesto in cui il Progetto viene realizzato.

La formazione specifica, come detto, sarà realizzata presso le sedi di attuazione del progetto e dovrà essere tenuta da formatori, preferibilmente laureati, accreditati da esperienze pluriennali personali o professionali nel settore previsto dal progetto, i cui titoli dovranno essere documentati e depositatati presso l’Ufficio Nazionale:

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Visto che i volontari svolgeranno la loro attività a stretto contatto con le figure più rappresentative delle associazioni assegnatarie, avranno la opportunità di seguirle nelle varie attività svolte, tali “momenti formativi” favoriranno la concreta possibilità di imparare facendo. Nello stesso tempo, però, sarà necessario che per le attività ritenute importanti ai fini della realizzazione del progetto, siano previsti dei momenti di aula, dove si potrà illustrare loro un approfondimento organico di quanto andranno ad apprendere.

Le aree tematiche sulle quali i volontari dovranno soffermarsi ai fini della formazione specifica sono quelle indicate nel diagramma riportato sotto le tabelle delle due fasi formative. Nello stesso diagramma si noterà che per alcune fasi non sono previste ore definite, questo proprio in funzione di quanto sopra espresso: per alcuni apprendimenti bisogna vivere l’associazione.

Per quanto riguarda le ore di aula, sarà preferibile la massima condivisione delle esperienze in itinere, ecco perché saranno organizzate su base progettuale e per aree geografiche omogenee e tenderanno a raccogliere i volontari delle relative sedi interessate, evitando di superare il numero di 25 volontari per modulo. Saranno inoltre previsti, così come per la formazione generale, approfondimenti ricorrendo alla tecnica della formazione a distanza.

L’impostazione formativa del presente progetto, non trascurerà il fondamentale dettame della legislazione in merito ai progetti di Servizio Civile: il valore dell’affermazione del senso di appartenenza, che in questo caso sarà il luogo in cui i volontari lavoreranno, dove avranno occasione di toccare con mano le problematiche intrinseche alle dinamiche sociali e le relative risposte da parte di enti pubblici e privati. In seno agli obiettivi più ambiziosi le pro loco lavoreranno perché non venga trascurata la possibilità di vedere nei giovani volontari si Servizio Civile i futuri dirigenti della Pro Loco in cui operano.

L’articolazione delle ore di formazione specifica sarà complementare alla formazione generale, gestita a livello superiore dall’Ufficio di Servizio Civile Nazionale.

In dettaglio la formazione , dalla durata complessiva di n. 75 ore , sarà articolata in due fasi.

FORMAZIONE SPECIFICA ORDINARIA 50 Ore

N. Modul

o

Argomento n. ore

1 Presentazione e conoscenza dell’Ente (Pro Loco) in cui il Volontario è inserito

5

2 Il rapporto tra l’Ente, il Direttivo e i soci , con il Volontario 3

3 Elementi di conoscenza della legislazione regionale in materia di turismo e cultura, beni storici, artistici, ambientali e culturali

5

4 Storiografia e ricerca storiografica locale 5

5 Approfondimento del Progetto in termini di attività/azioni previste e dei partner coinvolti

7

6 Il ruolo del Volontario all’interno del Progetto 5

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Page 62: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI … · Web viewNel 1651 il feudo venne comprato dal Principe Don Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X. Periodo questo di maggiore splendore

7 Acquisizione delle competenze di base per la consultazione di siti internet , utilizzo della posta elettronica, inserimento informazioni nella banca dati e sul sito internet dell’Ente

5

8 Nozioni sullo svolgimento di pratiche d’ufficio e mezzi di informazione stampa, telefono, posta

5

9 Partecipazione attiva alla vita programmatica dell’Ente Pro Loco 5

10 Il Bene Culturale, Artistico, Storico, Ambientale: Valore e modalità di individuazione e valorizzazione

5

Totale ore n. 50

FORMAZIONE SPECIFICA AGGIUNTIVA 25 ORE

N. Modul

o

Argomento n. ore

11 Consultazione di siti utili alla realizzazione del progetto e condivisione dei dati raccolti agli Enti Partner

5

12 Tecniche di comunicazione con particolare attenzione alla comunicazione diretta e relazionale con la cittadinanza e con gli enti locali e/o associativi

4

13 Lavoro di gruppo (incontri provinciali o d’area) sulla stesura di un progetto , valutazione, aggiustamenti

4

14 Verifica sul grado di formazione raggiunto mediante incontri a carattere territoriale con i volontari, gli OLP ed i Formatori di tutte le sedi del progetto al fine di effettuare una analisi dei risultati e delle prospettive di continuità delle iniziative non pienamente concluse.

8

15 Elementi di marketing turistico e territoriale 4

Totale ore n. 25

Per sopperire ad eventuali costi per la realizzazione della formazione specifica (incontri e seminari su base sovraccomunale, rimborsi e materiali occorrenti) saranno utilizzate le risorse finanziarie aggiuntive di cui al punto 24

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DIAGRAMMA DELLE ATTIVITA’ E SCANSIONE TEMPORALE

MODULO

AREE TEMATICHE ORE

MESI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1

011

12

I La Pro Loco: Storia organizzazione, rapporti interni e struttura

8

II Gestione amministrativa dell’Associazione (archivio, registri, protocollo, etc)

III Legislazione Regionale nel campo turistico e regolamenti

5

IV Progettazione e finanziamenti (Leggi regionali e Regolamenti locali)

V Le opportunità e l’importanza della concertazione (protocolli d’intesa, rete di associazioni, etc) attività ed eventi locali

VI Beni culturali, artistici etc e ricerca storica locale, archivistica e bibliografica

10

VII Attività del progetto e ruolo dei volontari

12

VIII Mezzi di informazione e tecniche di comunicazione

9

IX Marketing, accoglienza turistica, attività associativa

9

X Informatica: pacchetto Office, gestione e uso sito Web

10

XI Monitoraggio mediante tecniche di confronto, brainstorming e focus group per aiutare i volontari a socializzare e a condividere le esperienze maturate prima e durante il Servizio Civile

4

XII Verifica sul grado di formazione raggiunto mediante incontri a carattere territoriale con i volontari, gli OLP, ed i Formatori di tutte le sedi del progetto al fine di effettuare una analisi dei risultati e delle prospettive di continuità delle iniziative non pienamente concluse.

8

TOTALE ORE 75

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42) Durata:

75 ore

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

COME DA PIANO DI MONITORAGGIO UNPLI NAZIONALE NZ01922, VERIFICATO DALL’UFFICIO IN SEDE DI ACCREDITAMENTO

Data

Il Progettista Il Responsabile legale dell’ente/ Il Responsabile del Servizio civile nazionale

- Pompeo De Feo - - Mario Perrotti -

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