SCHEDA LAVORO Piano di Assestamento Forestale Riserva ... · monografia descrittiva con riportati i...
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SCHEDA LAVORO Piano di Assestamento Forestale Riserva Naturale “Montagne della Duchessa”
IntroduzioneLa Riserva Naturale Parziale delle “Montagne della Duchessa” è stata istituita con la legge regionale del 7 giugno 1990 n° 70 e fa parte integrante del sistema dei Parchi e Riserve Naturali della Regione Lazio. In base alla legge regionale 41/89 è stato elaborato il piano di assestamento forestale, che costituisce il primo piano forestale della Riserva, quale strumento operativo per esercitare le attività selvicolturali all’interno dell’area protetta.Il Piano ha interessato le superfici boscate di proprietà collettiva (ASBUC di Corvaro e S. Stefano e ASBUC di S. Anatolia), privata e pubblica ricadenti all’interno della Riserva.
ESTENSIONE
Il Piano si estende per una superficie complessiva di 1984,71 ettari che rappresentano il 57% dell’estensione della Riserva e la totalità delle superfici boscate in essa comprese.
PROVINCIA INTERESSATA
Rieti.
COMUNE INTERESSATO
Borgorose
SUPERFICIE FORESTALE
Le coperture forestali assommano a 1984,71 ettari composti da faggete per il 49,7%, formazioni miste di latifoglie per il 20,9%, querceti per il 14%, boschi rupestri per il 10,6%, aree percorse da incendio per il 3,3%, boschi di neoformazione per l’1,4%.
AREE PROTETTE
L’area protetta fa parte del sistema dei parchi regionali e riserve naturali ai sensi della legge regionale 28 novembre 1977 n°46, ora sostituita dalla L.R. n.29 del 6 ottobre 1997.Le finalità della Riserva sono stabilite dall’articolo 2:• conservazione degli ecosistemi e dei processi ecologici essenziali;• utilizzazione razionale e duratura delle specie e degli ecosistemi;• mantenimento della diversità genetica delle specie animali e vegetali presenti;• promozione dello sviluppo sociale ed economico delle comunità locali interessate.
1
Piano di AssestamentoZPSSICRiserva Naturale
IT 6020020
IT 6020046
IT 6020021
Carta del sistema di aree protette
M. Cava2000 m.
M. Morrone2141 m.
M. Murolungo2184 m. Il Costone
2238 m.
Piana di Corvaro800 m.
Val di Teve
Valle Amara
Vallone di Fua
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La gestione è affidata al Comune di Borgorose, che si avvale di un apposito ufficio per la gestione tecnica ed amministrativa.Oltre alla Riserva Naturale sono presenti altre aree finalizzate alla conservazione della naturali apparteneni alla rete Natura 2000: il SIC (sito di interesse comunitario) IT6020020 Monti della Duchessa (area sommitale), il SIC IT6020021 Monte Duchessa (Vallone Cieco e Bosco Cartore) e la ZPS (zona di protezione speciale) IT6020046 Riserva Naturale “Montagne della Duchessa”.
Metodologia e contenuti del Piano
STUDIO CATASTALE
Lo studio catastale ha interessato tutta la Riserva Naturale ed ha prodotto una carta vettoriale delle particelle catastali e un elenco di intestatari delle medesime. Tale operazione ha permesso, mediante incrocio con la carta dell’uso del suolo, di individuare le superfici da pianificare (aree boscate).
STUDIO SUGLI USI CIVICI
Per la realizzazione di questa indagine sono state raccolte le informazioni già esistenti presso le due ASBUC (Amministrazioni Separate Beni di Uso Civico), il Comune, l’Archivio di Stato e il Commissariato degli Usi Civici di Roma. Sono state individuate le modalità attuali e passate di godimento dei diritti di uso civico, raccogliendo anche testimonianze orali.Successivamente si è proceduto alla definizione cartografica su base catastale delle aree interessate.
STUDIO VEGETAZIONALE
Sono stati utilizzati i dati relativi allo studio floristico-vegetazionale realizzato da DREAM Italia per la redazione del Piano di gestione del SIC “Vallone Cieco e Bosco di Cartore”. L’indagine ha permesso l’attribuzione territoriale delle tipologie vegetazionali rilevate.La fase di rilievo è stata condotta con il metodo ecologico fitosociologico della scuola sigmatista di Zurigo – Montpellier (Braun-Blanquet 1932, 1964) eseguendo 24 rilievi ed alcuni transect descrittivi dove le caratteristiche del soprassuolo sono particolarmente interessanti. I rilievi hanno interessato i soprassuoli forestali e sono stati realizzati sia all’interno che all’esterno del SIC. All’interno del SIC il campionamento ha interessato primariamente la faggeta, ma anche formazioni forestali contigue quali i boschi misti di latifoglie di versante e quelli di forra. Fuori dal SIC il rilievo ha interessato soprassuoli di particolare interesse per la composizione floristica e la struttura.Complessivamente sono state rilevate tutte le formazioni forestali presenti e campionabili. I rilievi sono stati distribuiti da 840 metri s.l.m. a 1750 m, interessando tutte le esposizioni e la gran parte delle morfologie presenti.
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Carta catastale
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212121212121212121 particella catastale
foglio catastale
ASBUC Corvaro e S. Stefano 57%ASBUC S. Anatolia 33%Privati 9%Ist. Sperim. Zootecnia 1%
Carta catastale e delle proprietà
MurolungoMurolungoMurolungoMurolungoMurolungoMurolungoMurolungoMurolungoMurolungo
Val di TeveVal di TeveVal di TeveVal di TeveVal di TeveVal di TeveVal di TeveVal di TeveVal di Teve
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Macchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia TristeMacchia Triste
Pietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra GrossaPietra Grossa
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Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Vallone del Cieco
Pratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della CesaPratone della Cesa
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LEGENDA
aceri-frassineti (Aceri obtusati-Aceretum pseudoplatani)cerrete (Daphno laureolae-Quercetum cerridis)faggete (Cardamino kitaibelii-Fagetum sylvaticae)faggete (Lathyro veneti-Fagetum sylvaticae)bosco misto di latif. di versante (Scutellario columnae-Ostryetum carpinifoli)pascoli e cespuglieti
Carta della Vegetazione
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Distribuzione delle 35 stazioni di ascolto della rete di monitoraggio permanente dello studio ornitologico
STUDIO TERIOLOGICO
Sono stati raccolti - mediante una rete di percorsi atta a consentire la copertura delle diverse tipologie ambientali - dati su presenza, distribuzione e abbondanza dei mammiferi, da elaborare per la determinazione dello stato attuale e delle potenzialità. I dati, successivamente introdotti nel software UDG, hanno composto gli archivi IM.ARC., a livello di Particella Fisiografica.
STUDIO ORNITOLOGICO
Con il rilievo di campagna è stata compilata una lista delle specie di uccelli nidificanti nel territorio, mediante osservazione diretta, con analisi del richiamo e con metodo visivo.Il rilievo ornitologico ha dato luogo alla costituzione degli archivi specifici nel software UDG, denominati IO.ARC. I censimenti da punti sono stati svolti in 35 localizzazioni, ciascuna delle quali è stata visitata una volta, per un tempo
standard di 10 minuti, raccogliendo informazioni sugli uccelli presenti secondo una metodologia standard. L’osservatore ha annotato, per ciascun punto, tutti gli uccelli osservati o sentiti, a tutte le distanze. Si tratta in definitiva del classico censimento da punti d’ascolto, adottato ormai in modo generalizzato per lo studio degli uccelli nidificanti (cfr. Bibby et al. 1992).Dall’indagine sono emerse la composizione dell’avifauna nidificante ed attraverso un’analisi spaziale dei dati, è stata valutata l’efficienza ecosistemica del territorio; sono state fornite infine utili indicazioni gestionali.
STUDIO DENDROMETRICO
3
provvigione legnosam3/ha
400 - 500300 - 400200 - 300100 - 20050 - 1000 - 50
Provvigione legnosa per sottoparticella forestale
Gli obiettivi dei rilievi dendrometrici sono stati i seguenti: ottenere dati provvigionali, strutturali e di composizione specifica per le varie tipologie forestali; acquisire una serie di parametri ed elementi utili a definire le caratteristiche e le modalità operative
degli interventi; allestire delle aree dimostrative permanenti per verifiche e riscontri nel tempo.
Sono state realizzate 65 aree di saggio circolari a raggio variabile in funzione dell’altezza media, della densità, della variabilità strutturale dei soprassuoli saggiati. Le aree di saggio circolari sono state distribuite sul territorio in modo soggettivo, all’interno dei soprassuoli di maggior interesse selvicolturale. L’elaborazione delle aree di saggio ha portato a definire, per specie e per classe diametrica, il numero delle piante, l’area basimetrica e il volume; vengono forniti gli stessi valori anche per quanto riguarda il prelievo eseguito e la situazione successiva all’intervento simulato. Nel caso dei cedui si ottiene anche l’incidenza della componente “matricinatura” sul totale del soprassuolo e quale è la distribuzione delle ceppaie in numero e per specie. I dati dendrometrici scaturiti dall’elaborazione delle aree di saggio sono stati confrontati con i parametri dendrometrici stimati di ciascuna sottoparticella per definire per ciascuna di esse la provvigione legnosa ed, in caso di interrvento, la ripresa.
Sono state inoltre realizzate 5 aree dimostrative permanenti di superficie superiore ai 1000m2, che serviranno a costituire un riferimento per gli operatori che dovranno svolgere gli interventi prescritti. Le piante da lasciare e togliere relativamente all’ipotetico intervento sono state marcate in maniera permanente con i segni “\” e “X” tracciati con il raschietto forestale.All’interno di ciascuna area sono stati individuati 10 alberi modello su cui sono stati effettuati i rilievi ipsometrici e incrementali. Ciascun albero modello è stato individuato da un numero progressivo marcato sul tronco con vernice.Ogni area di saggio sarà corredata di apposita monografia descrittiva con riportati i principali dati caratterizzanti il soprassuolo ed una descrizione del tipo di intervento che viene applicato, evidenziandone le caratterizzazioni prevalenti e gli obiettivi colturali prefissati.
STUDIO DELLA RETE VIABILE, SULL’ACCESSIBILITA’ E SUI SISTEMI DI ESBOSCO
E’ stato condotto un censimento completo della rete viabile della Riserva, consistente in: 7 km di strade camionabili secondarie, 18 km di strade forestali trattorabili, 21 km di piste forestali, 101 km di mulattiere e sentieri principali. Il rilevo è stato condotto mediante verifiche sul campo con GPS, schedando la viabilità principale (strade) e cartografando la viabilità secondaria (piste, sentieri e mulattiere). Per ciascun tracciato sono stati indicati gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria più opportuni.A partire dalla rete viarie esistente e dal modello digitale del terreno è stata elaborata la carta dell’accessibilità e dei sistemi di esbosco utilizzabili mediante procedimento automatico (software Vertical Mapper).
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Simulazione degli interventi
Carta della Viabilità
Carta dei sistemi di esbosco
Ciò ha permesso di definire le aree scarsamente servite e prevedere su basi oggettive opportuni interventi di miglioramento ed ampliamento della rete viabile in funzione soprattutto degli interventi forestali previsti.
STUDIO FORESTALE
Nel corso dell’estate 2002 è stato percorso accuratamente tutto il territorio della Riserva, con lo scopo di approntare il particellare definitivo e descrivere accuratamente ciascuna unità di uso del suolo individuata.Il particellare è composto da: 97 Particelle Fisiografiche (sup.med. 20,3 ha) 463 Sottopart. Fisionomiche (sup.med. 4,3 ha).I dati sono stati riportati su apposite schede codificate predisposte per l’elaborazione elettronica. Per ogni sottoparticella la descrizione è stata suddivisa in due parti: una prima parte comprende le informazioni generali relativi al comune catastale, vincoli, concessioni, infrastrutture, emergenze, oltre ai dati stazionali quali altitudine, esposizione, pendenza, viabilità, superficie, ecc., mentre la seconda parte riporta le caratteristiche peculiari dei vari tipi fisionomici presenti quali composizione specifica, grado evolutivo, età, densità, rinnovazione delle specie arboree, parametri dendrometrici e descrizione libera. Ne deriva quindi una descrizione per ogni sottoparticella ricca d’informazioni e dati tecnici. L’insieme delle descrizioni particellari, in ordine numerico, costituisce il registro particellare.
DEFINIZIONE DELLE COMPRESE E LINEE GESTIONALI
Gli obiettivi di piano sono stati concordati con Enti gestori e proprietà interessate e tengono conto delle prescrizioni e delle indicazioni del Piano di Assetto della Riserva Naturale, del Piano di Gestione di SIC e ZPS e delle vigenti normative forestali ed ambientali. Consistono in : Incrementare la diversità specifica e strutturale dei popolamenti forestali Garantire gli usi civici di legnatico Garantire forme di selvicoltura produttiva compatibile Tutela dagli incendi boschivi Migliorare la viabilità forestale Conservare ed incrementare la biodiversità vegetale ed animale Diversificazione strutturale del popolamento Incremento della stabilità meccanica e biologica dei popolamenti
Gli obiettivi vengono perseguiti a livello di compresa forestale.Per la compresa fustaie di faggio a gestione selvicolturale attiva ed i cedui in conversione e fustaie transitorie l’obiettivo principale è la conservazione e l’incremento della biodiversità vegetale ed animale, la diversificazione strutturale del popolamento e l’incremento della stabilità meccanica e biologica del popolamento. Gli obiettivi vengono perseguiti attraverso gli interventi di taglio intercalare e avviamento a fustaia. Il piano prescrive prelievi di entità variabile in funzione di età e struttura del soprassuolo, la tutela
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fustaia transitoriafustaia coetaneiformefustaia irregolarefustaia sopra ceduo
Caratteristiche strutturali delle faggete
Carta Silografica
assoluta delle specie sporadiche in faggeta, la tutela degli alberi monumentali e degli individui cavi, morti o deperienti. Sono previste fasce di rispetto a contatto con i pascoli e le aree degradate e di crinale ed al di sopra dei 1700 m.s.l.m. Non sono previsti interventi nel periodo di nidificazione degli uccelli. La pianificazione degli interventi è di tipo eminentemente colturale.Per la compresa cedui al taglio gli obiettivi che vengono raggiunti con il piano sono il pieno soddisfacimento delle richieste relative agli usi civici di legnatico (ASBUC), il mantenimento di forme di selvicoltura produttiva nei boschi privati, la conservazione della stabilità e diversità specifica dei boschi.L’intervento caratteristico è il taglio matricinato. Il piano prevede matricinatura pari 100-150 piante/ettaro con buona qualità dei rilasci (eventuale matricinatura a gruppi o a voliera); tutela delle specie sporadiche, degli alberi monumentali e degli individui cavi, morti o deperienti; fasce di ceduo composto a contatto con i pascoli ed i coltivi. La pianificazione delle superfici al taglio è di tipo planimetrico.Per le comprese boschi di protezione (boschi degradati o vegetanti su stazioni estreme) e boschi in evoluzione naturale (boschi inaccessibili e/o riserve integrali) non sono previsti interventi.E’ prevista una compresa specifica per i boschi percorsi da incendio, a cui è legato un progetto di massima per il recupero e la ricostituzione boschiva di queste aree. Gli interventi mirano alla ricostituzione della copertura forestale con lo scopo di limitare i fenomeni di dissesto idrogeologico (l’incendio ha interessato un soprassuolo boschivo che svolge funzioni protettive nei confronti dell’autostrada A24) e ridurre l’impatto paesaggistico.
Il piano degli interventi forestali è articolato per biennio e per proprietà.
Il piano della viabilità forestale ha come obiettivo quello di mantenere in efficienza la rete viaria per garantire il migliore svolgimento delle attività selvicolturali e pastorali, la sorveglianza ed il monitoraggio scientifico, la prevenzione ed estinzione degli incendi, le attività turistico-ricreative.Vengono previsti interventi di manutenzione ordinaria su 50 km di tracciati, la manutenzione straordinaria della strada Valle Amara e del Lago Duchessa, il ripristino di due accessi (S. Francesco Vecchio e Anguizzola) e la realizzazione di alcune sbarre limitazione transito. Sono previsti due nuovi tracciati: uno nell’area incendiata e una pista forestale con fascia verde attiva in loc. Caposchiale.
Il piano degli interventi antincendio boschivo, partendo dall’analisi del rischio di incendio (legato alla presenza di infrastrutture ed attività antropiche in genere) e del grado di infiammabilità dei soprassuoli (legato alle caratteristiche stazionali e intrinseche dei soprassuoli) individua le aree critiche della Riserva, dove sono previsti i seguenti interventi: riduzione e separazione del combustibile; sorveglianza da punti fissi e mobili; manutenzione e realizzazione viabilità con fasce parafuoco “verdi attive”; realizzazione di un laghetto antincendio.
Il Piano inoltre prevede schede progetto relative alla realizzazione di sentieri natura accessibili a disabili (già realizzato), di una pubblicazione divulgativa, di una carta dei sentieri ed al recupero ed alla bonifica dell’area incendiata.
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In terventiA vviam en to a fus ta iaR icostituz ione bosch iva a rea incend ia taD iradam en toT ag lio fito san ita rioT ag lio d i m a turità de l ceduoE vo luz ione libe raE vo luz ione contro lla ta
Carta degli interventi
rischio + infiammabilità
molto bassobassomedioaltomolto alto
danni
assentivischiopascolotagli furtiviincendimeccanici-rotolio sassieventi meteoricisfavorevoli condiz. stazionalicause ignotevalangaCombinazione rischio
di incendio e infiammabilità