Salve n. 77 Aprile 2015

52
GIANLUIGI BUFFON Intervista ad uno degli sportivi più amati. NAVACCHIO Integrare per rinnovare: alla scoperta del Polo Tecnologico. RENATO RAIMO Tra teatro e farmacia, l’intensa vita di un artista con il camice. PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE 77 MARZO 2015

description

Periodico del Credito Valdinievole.Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina

Transcript of Salve n. 77 Aprile 2015

GIANLUIGIBUFFONIntervista ad unodegli sportivi più amati.

NAVACCHIOIntegrare per rinnovare:alla scoperta delPolo Tecnologico.

RENATORAIMOTra teatro e farmacia, l’intensa vitadi un artista con il camice.

PERIODICO DELCREDITO VALDINIEVOLE

77 MARZO 2015

ww

w.i

nter

lace

d.it

www.bccvita.itAutore. Sinergia“Facciamo una pausa. Andiamo a prenderci un caffè!” A chi non è mai capitato di sentire queste parole nei momenti in cui serve maggiore energia e maggior lucidità? Energia e lucidità indispensabili per potersi concentrare nella ricerca di strumenti solidi e concreti per ottimizzare il proprio risparmio, dedicando così il giusto tempo per pensare al futuro. Nasce, con logiche incentrate sulla massima attenzione agli investimenti, BCC Vita Autore. Sinergia, un innovativo prodotto assicurativo che permette di costruire un portafoglio su misura e personalizzato in base alle diverse aspettative di rischio/rendimento.

BCC Vita Autore. Sinergia offre, infatti, al Cliente la possibilità sia di scegliere tra tre profili già identificati dalla Compagnia, che tengono in considerazione il Suo orientamento finanziario, sia di combinare i fondi esterni, definendo così il portafoglio in prima persona, scegliendo tra i 90 fondi selezionati quelli ritenuti più interessanti per le proprie peculiarità.I fondi esterni non solo sono selezionati tra i migliori disponibili sul mercato, ma vengono costantemente monitorati ed eventualmente sostituiti, per poter offrire la miglior possibilità di scelta.

Indipendentemente dalla decisione presa, inoltre, si potrà sempre contare su un controllo costante di BCC Vita che accerterà (su base trimestrale) se il profilo rischio/rendimenti è in linea con le attese e

interverrà per ribilanciare gli investimenti senza lasciare mai solo il risparmiatore.

Tutto questo, con i vantaggi fiscali e legali esclusivi dei prodotti assicurativi tra cui:• l’uso come strumento di pianificazione successoria (designazione

diretta del beneficiario, esenzione dall’asse ereditario, esenzione dalla tasse di successione, esenzione dalla tassazione sulla plusvalenza della prestazione caso morte);

• i diritti del beneficiario quali impignorabilità ed insequestrabilità;• i vantaggi fiscali legati agli interventi normativi in vigore dal 1 Luglio

2011 (differimento della tassazione al momento del realizzo e possibilità di variare liberamente l’asset allocation, ottimizzando i rendimenti).

Da oggi, dunque, grazie ad Autore. Sinergia di BCC Vita è più facile guardare al futuro con serenità, diversificando i propri investimenti per proteggere il proprio patrimonio, cogliendo al meglio le opportunità offerte dai mercati con l’aiuto di una gestione finanziaria professionale sempre presente.

Messaggio pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile su www.bccvita.it e presso i nostri sportelli.

“Per il mio futuro,

guardo ai fondi”

1

EDITORIALE

SALVE | MARZO 2015

Il recente incontro con Papa

Francesco nel corso dell’u-

dienza tenutasi in Aula Nervi

lo scorso 28 febbraio davanti a

circa settemila rappresentanti del

mondo delle cooperative, mi ha

fornito una ulteriore occasione

per riflettere e apprezzare ancora

una volta il sistema virtuoso di cui

facciamo parte.

Bergoglio nel suo lungo interven-

to, ci ha invitato a compiere una

nuova “missione”, esortandoci a

innovare ed evolversi, mantenen-

do tuttavia sempre intatti i valori di fondo legati alla

solidarietà sociale ed economica. Ci ha esortato a

proseguire il nostro percorso di crescita che vede al

centro lo sviluppo delle comunità locali, ma anche

a impegnarci a mantenere un’economia che possa

far crescere le persone in tutte le loro potenzialità e

in piena dignità.

“Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo. E allora rovina l’uomo e lo con-danna”. Così Papa Francesco ha ripetuto la sua

forte denuncia contro il capitalismo, per poi rivol-

gere un importante monito proprio a noi banche di

credito cooperativo.

“Dovete investire, e dovete investire bene. In Italia certamente, ma non solo, è difficile ottenere dena-ro pubblico per colmare la scarsità delle risorse. La soluzione che vi propongo è questa: mettete insie-me con determinazione i mezzi buoni per realizza-re opere buone. Collaborate di più tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignità e serenità le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori, investendo soprattutto per le iniziative che siano veramente necessarie”. E’ sempre un mondo di valori importanti e di con-

cretezza quello in cui ci guida Papa Francesco, lo

stesso mondo fuori dagli eccessi

di cui è espressione il nuovo Pre-

sidente della Repubblica Sergio

Mattarella. Altra persona autenti-

ca e riservata, che ha incentrato

buona parte del proprio discorso

di apertura sul valore delle per-

sone, sottolineando le peculiarità

delle dinamiche associative, l’im-

portanza formativa e culturale di

condividere percorsi e difendere i

propri ideali. Il Presidente ha in-

dicato tali dinamiche associative

e cooperative come elementi che

elevano le persone allontanandole da quella solitu-

dine che invece rende ancora più poveri soprattut-

to di fronte a disagi e problemi sociali. E ciò non è

solo una prerogativa delle persone più grandi, a cui

magari la vita ha in qualche modo girato le spalle.

E’ questa una problematica che sempre più spes-

so riguarda proprio i giovani, che troppo spesso se

non trovano validi modelli e appigli intorno a sé,

tendono ad abbandonarsi come barche alla deriva.

E si può essere un modello di riferimento anche

fuori dai ruoli istituzionali, magari semplicemen-

te indossando un completino, un paio di guanti e

scendendo in campo ogni domenica per giocare a

calcio, anche se a guardare bene di facile in quel-

lo che fa c’è ben poco. Sto parlando di una ban-

diera per tutta la nostra Nazione, Gianluigi Buffon,

un riferimento dentro e fuori dal campo per la sua

squadra e per tutti i tifosi, che ci ha onorato di una

lunga intervista raccolta dall’amico Mauro Lubrani.

Una lunga carriera lo decreta oggi come il migliore

portiere al mondo degli ultimi venti anni, ma Gigi

ha saputo nel tempo conquistarsi un ruolo di rife-

rimento per milioni di ragazzi che si ispirano a lui

come esempio di uomo di principi e di valori oltre

che di sportivo.

L’editorialedel Presidente

Alessandro Belloni

Diletta SeveriAddetta stampa

Andrea RindiVicedirettore

Generale

Claudia BartoliResponsabile

Ufficio Soci

Andrea BiaginiOperatore di sportello

Filiale Pieve a Nievole

AltopascioPiazza Tripoli, 14Tel.: [email protected]

BientinaPiazza Vittorio Emanuele II, 4Tel.: [email protected]

CintoleseVia F. Uggia, 333Tel.: [email protected]

FucecchioPiazza dei Seccatoi, 12-13Tel.: [email protected]

LarcianoCorso Gramsci, 6Tel.: [email protected]

MasottiStrada Statale Lucchese, 8 Tel.: [email protected]

MontecalvoliVia Provinciale Francesca Nord, 459 Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - Casina RossaVia Bruceto, 32Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - CentroVia Don Minzoni, 14Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - SedeVia Ugo Foscolo, 16/1Tel.: [email protected]

NavacchioVia Tosco Romagnola, 1898Tel.: [email protected]

Pieve a Nievole Via Empolese, 58/aTel.: [email protected]

PisaVia di Pratale ang. via AveraniTel.: [email protected]

PontederaVia Pacinotti, 11Tel.: [email protected]

TraversagnaLargo La Pira, 2Tel.: [email protected]

SALVE. 77 | MARZO 2015

PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE

Via Ugo Foscolo, 16/2 - Montecatini Terme

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Registrazione Tribunale di Pistoia n. 479 del 07.05.96

DIRETTORE RESPONSABILE:

Marco Maria Gulli

REDAZIONE: Diletta Severi

CON LA COLLABORAZIONE DI:

Claudia Bartoli

Andrea Biagini

Mauro Lubrani

Andrea Rindi

FOTOGRAFIE:

Foto Silvestri

Archivio Credito ValdinievoleL’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze

per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:

Stefano Romani

STAMPA: Tipolito Vannini S.n.c. Buggiano

SALVE è anche disponibile sul sito

www.creditovaldinievole.it

Sommario

1 L’editoriale del Presidente.

4 Primo piano | Integrare per rinnovare: alla

scoperta del Polo Tecnologico di Navacchio.

8 In copertina | Gianluigi Buffon. Uno degli

sportivi più amati nel mondo del calcio.

14 Notizie in breve

16 Personaggi | Renato Raimo. Tra teatro e

farmacia, l’intensa vita di un artista con il camice.

20 (Ri)scoprire il territorio | I tesori (non)

nascosti di Pistoia.

24 Area banca | I Minibond: cosa sono e perché

tutti ne parlano?

26 Area banca | Il Quantitative Easing della Bce.

27 La Fondazione | Chini e Annigoni: il Liberty a

scuola.

29 Club dei Soci | La rete che crea valore.

34 Chi siamo | Scoprire la Banca:

la Filiale di Navacchio.

36 Sì, viaggiare | Mantova: una surreale città

lombarda.

38 Le buone notizie | Verinlegno spegne 40

candeline.

40 Lo sport | “Le bocce non sono uno sport da

vecchi” parola di Moreno Zinanni.

42 Il premio | Il Trofeo Maestrelli a Giampiero

Ventura.

44 L’impegno | Una Onlus per dire sì alla vita.

48 Luci sul territorio | Iniziative, eventi, progetti

sostenuti dal Credito Valdinievole.

8

4

16

4SALVE | MARZO 2015

PRIMO PIANO

Il Polo Tecnologico di Navacchio è un parco scien-

tifico e tecnologico nato su iniziativa promossa

dal Comune di Cascina prima e dalla Provincia

di Pisa poi, a seguito di un accordo di programma

sottoscritto nel 1996 con la Regione Toscana. Il Polo

sorge sulle ceneri di un’area industriale dismessa,

con lo scopo sia di recuperare e riqualificare la zona

sia per favorire nuovi insediamenti di imprese hi-te-

ch, laboratori di ricerca e strutture dedicate alla na-

scita e allo sviluppo di nuove imprese. “Alla fine degli anni ’90 - spiega Alessandro Giari, Direttore Genera-

le di Polo Navacchio Spa (società costituita nel 1999

a prevalente capitale pubblico), all’epoca funzionario

del Comune di Cascina - questo territorio già si ca-ratterizzava per un know-how tecnologico importan-te (basti pensare alle Università, alla Normale o alla

INTEGRAREPER INNOVARE.

Questo il motto del Polo Tecnologico di Navacchio:un’eccellenza nel cuore della provincia pisana.

- di Diletta Severi -

5

PRIMO PIANO

SALVE | MARZO 2015

Sant’Anna, oppure al CNR, il più grande d’Italia) e da sempre fermenta di conoscenze scientifiche e tecno-logiche, fondamentali per la creazione di una citta-della della ricerca e dell’innovazione, un luogo, cioè, che permetta alle imprese di diventare più compe-titive utilizzando la conoscenza tecnologica. Abbia-mo assecondato una predisposizione territoriale. E lo abbiamo fatto con la convinzione che per essere efficaci nella logica dell’implementazione competiti-va delle imprese, bisognava partire non dall’offerta di tecnologia ma dalla domanda che il mercato poteva esprimere”. Come è strutturato il Polo?Il Polo è suddiviso in lotti. I lavori del primo (circa

5000 mq) sono iniziati nel 1998 e si sono conclusi

con l’insediamento, nel gennaio del 2000, delle pri-

me undici imprese. Il secondo lotto 6000 mq è stato,

invece, inaugurato nel gennaio 2002. Cinque anni

più tardi è stato ultimato il terzo lotto grazie al qua-

le si sono resi disponibili ulteriori 3000 mq di spazi

destinati all’ampliamento dell’Incubatore d’impresa e

all’insediamento di altre PMI e laboratori che conso-

lidano la dimensione del parco. L’opera è stata finan-

ziata con il contributo di fondi europei per il recupero

delle aree industriali dismesse e cofinanziato da Enti

locali e da Polo Navacchio Spa. L’anno scorso, infi-

ne, è stato ultimato il quarto lotto - ulteriori 3500 mq

- finanziato grazie al Bando della Regione Toscana

relativo al finanziamento di interventi a favore della

competitività delle imprese.

E a livello organizzativo?La struttura organizzativa è molto leggera ed ha lo

scopo di gestire tutti questi servizi studiati per favori-

re l’insediamento e la crescita delle aziende: cablag-

gi, fibre ottiche, sale conferenza, asilo nido intera-

ziendale, foresteria, mensa. Un ambiente particolare,

sofisticato, dove la visibilità e l’eccellenza dei servizi

sono condizioni ordinarie.

L’idea del Polo nasce su ispirazione di qualche

altra realtà simile?In realtà no. L’unico che per finalità e struttura pote-

va essere valutato all’epoca era Area Science Park di

Trieste promosso dal Ministero e, quindi, finanziato

per la gestione, da soldi pubblici. Noi, però, partiva-

mo da un’idea di parco tecnologico autosostenibile:

siamo riusciti a realizzare questo obiettivo, anche

se pesano negativamente i costi per gli investimenti

di 11 milioni di euro fatti interamente dal Polo sulla

struttura immobiliare. E’ un caso piuttosto originale

nel panorama dei Parchi.

Allora le faccio la domanda inversa: c’è qual-cuno che si è ispirato alla vostra esperienza?Sì, abbiamo fatto da apripista ad altri parchi.

Perché? Qual è il punto di forza di questo mo-dello?Il livello di integrazione tra le imprese. Abbiamo ca-

ratterizzato il Parco Tecnologico come soggetto inte-

gratore: noi non siamo produttori di know how tec-

nologico direttamente, ma favoriamo la condizione

per cui i rapporti tra chi produce la tecnologia e chi

la deve sfruttare per crescere in termini di competiti-

vità siano il più facilitati possibile. Il ruolo di integra-

tore sistematizzato, organizzato, ingegnerizzato è un

ruolo determinante per il nostro paese e rappresenta

il nostro valore aggiunto.

I numeri del Polo?Ad oggi, circa il 95% degli spazi all’interno del Polo

è occupato. Vi operano circa 55 aziende ad alta tec-

nologia e laboratori di ricerca attive nei settori ITC,

microelettronica, biomedicale, robotica, energia ed

ambiente. L’età media degli occupanti (circa 500

persone) è di 35 anni con profili formativi di elevata

specializzazione tecnica e scientifica e un forte tasso

di dinamismo. Le imprese vengono monitorate ogni

anno attraverso la somministrazione di un questiona-

rio strutturato. Oltre il 70% delle imprese all’interno

del Polo registra una crescita.

Sono aziende solo italiane?

6SALVE | MARZO 2015

PRIMO PIANO

Non tutte. Negli anni scorsi è arrivata anche un’a-

zienda americana - terzo gruppo mondiale che si

occupa di microelettronica - che, avendo espressa-

mente necessità di utilizzare tecnologie promosse da

una start-up nata nel Polo in collaborazione con l’U-

niversità di Pisa Dipartimento di Ingegneria, l’ha ac-

quisita con un investimento di 120 milioni di dollari.

La Toscana si difende bene nel settore della tecnologia?La Toscana è una regione in cui, rispetto all’econo-

mia tradizionale, ci sono eccellenze tecnologiche

interessantissime, di nicchia in termini dimensionali

ma di rilievo mondiale. Sui satelliti ci sono compo-

nenti tecnologici che parlano toscano. E’ un setto-

re che ha tenuto di fronte alla crisi: prima di tutto

perché l’innovazione paga e secondo perché la pro-

duzione di innovazione all’interno di contesti aggre-

gante come quello del Polo ha degli ammortizzatori

maggiori rispetto all’azienda che opera da sola.

Ha qualche dato?Per quanto riguarda l’innovazione, le imprese del Polo

dedicano il 26% delle proprie risorse ad attività di

ricerca e sviluppo. Non sorprende, quindi, che quasi

il 60% delle imprese dichiari che più della metà del

proprio fatturato derivi dalla vendita di prodotti/ser-

vizi innovativi. Inoltre, il 14% delle imprese ha fatto

richiesta per l’ottenimento di un brevetto. Per quanto

riguarda, invece, i dati sulle collaborazioni è interes-

sante riscontrare che più della metà delle imprese ha

instaurato collaborazioni con università e centri di ri-

cerca, anche fuori dalla provincia di Pisa. La modalità

organizzativa del Polo ha favorito, inoltre, lo sviluppo

di sinergie tra le imprese in esso insediate (il 40%

delle imprese collabora tra loro), tra queste e le im-

prese esterne oltre che con il mondo della ricerca.

Il Polo è una cittadella tecnologica aperta, pro-iettata all’esterno. Come risponde il territorio rispetto al vostro lavoro?C’è un processo in corso. Fino a pochi anni fa, la

permeabilità era scarsa, probabilmente a causa de-

gli effetti della crisi e delle difficoltà strutturate delle

imprese. Poi la situazione è cambiata: l’evoluzione di

una coscienza diversa, la maggior presenza di aziende

innovative e di start-up, le esperienze che si sono co-

minciate a produrre in termini di collaborazione stanno

aprendo questo mercato, nell’ottica di uno sviluppo

della open tecnology. Abbinare tradizione ed innova-

zione diventa, per la nostra esperienza, ricetta indi-

spensabile per incrementare i livelli di competitività.

Di particolare interesse il servizio di Incubazio-ne, avviato nel 2003. Di cosa si tratta?E’ uno dei servizi fondamentali all’interno del Parco

perché la nostra missione è favorire la nascita, la

crescita e lo sviluppo delle aziende. E’ un sistema

organizzato di servizi che fornisce un supporto alle

piccole imprese innovative nella fase di avvio a parti-

re dal momento del concepimento dell’idea impren-

ditoriale fino ai primi due/tre anni di vita dell’azienda.

L’obiettivo è quello di far crescere la cultura della ge-

stione dell’impresa al fine di favorire il successo del-

la stessa e quindi la sua crescita sul mercato. Senza

7

PRIMO PIANO

SALVE | MARZO 2015

falsa modestia, è uno degli Incubatori migliori a livel-

lo internazionale: non lo certifico io ma i premi che

da tre anni consecutivi ci vengono assegnati, e prima

di tutto, i risultati ottenuti. La logica di base è quella

di non sostituirsi mai all’imprenditore ma sostenerlo

e accompagnarlo in un processo di crescita.

Qual è l’iter per accedere all’Incubatore?Il primo passo è l’invio della domanda di ammissio-

ne. Alla domanda, che contiene una semplice richie-

sta di ingresso, segue un incontro preliminare tra il

candidato e il personale scouting. Dopo questo collo-

quio, il candidato dovrà fornire un Business Plan del

progetto, redatto con il supporto guidato dello staff

di pre-incubazione. Lo stesso viene, quindi, valutato

dallo staff di pre-incubazione che decide sull’am-

missione del progetto tenendo conto degli elemen-

ti di integrazione con le attività svolte dalle aziende

presenti all’interno del Polo. Requisito essenziale è la

sostenibilità del Business Plan.

Aiutate le aziende a camminare da sole. Esatto. Noi offriamo, oltre ai locali totalmente arredati

comprensivi di reti a fibre ottiche per la telefonia e la

connettività, servizi specifici quali attività di tutoraggio

nella gestione ordinaria dell’impresa, attività di forma-

zione imprenditoriale, attività di networking, consu-

lenza legale, amministrativa, fiscale, brevettuale, mo-

nitoraggio trimestrale dell’andamento economico-fi-

nanziario e di sviluppo del business della start-up.

Scaduto il periodo di incubazione? Per noi è fortemente auspicabile che le aziende ri-

mangano all’interno del Polo. E quasi sempre, infatti,

succede. L’incidenza di successo, poi, è incredibil-

mente alta. Dal 2003 ad oggi, sono state ipotizzate

600 idee di impresa: tra queste, sono usciti circa un

centinaio di business plan. Ne sono stati accolti la

metà. Il risultato è che di queste cinquanta imprese,

attualmente ne sono incubate dodici, mentre le altre

(più del 90%) sono sul mercato.

Progetti futuri?Noi stiamo lavorando molto sull’espansione della

rete. Abbiamo aperto incubatori a Rosignano e stia-

mo lavorando a Cortona, Ponsacco, Cecina. Siamo,

inoltre, animatori dei Parchi Scientifici e Tecnologici

Italiani, tanto che dal 2005 abbiamo guidato il pro-

cesso di rinnovamento di APSTI, l’Associazione che

li raccoglie.

Alessandro Giari. Dalla nascita del Polo Tecnologico è stato responsabile ed animatore

del modello organizzativo-funzionale come Amministratore Unico.

Dal luglio 2002, ne diviene Presidente, con deleghe operative ge-

nerali, la Presidenza è stata rinnovata per il triennio 2009-2012.

Nello stesso periodo dal 1999 al 2005 è stato anche Presidente del

Consorzio Casa Toscana (per la gestione dell’innovazione a soste-

gno del comparto toscano legno mobile arredamento). Dal febbraio

2006, dopo essere stato tra i promotori di un percorso volto al rin-

novamento di APSTI (Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici

Italiani) per la costruzione di una rete nazionale dei Parchi come soggetti “integratori”, ne è stato nominato

Presidente, la carica è stata rinnovata, dall’Assemblea degli Associati del 20 aprile 2012, per un ulteriore

triennio. A maggio 2012 lascia la Presidenza del Polo Tecnologico e ne diviene il Direttore generale. Da po-

chi mesi è divenuto anche Presidente e AD della Società di Servizi dei Parchi (Apsti Servizi) per diffondere

e riprodurre innovazione e modelli di successo nei processi di interesse territoriale.

8SALVE | MARZO 2015

COPERTINA

9

COPERTINA

SALVE | MARZO 2015

E’ considerato da circa venti anni uno dei por-tieri più forti al mon-do. Gianluigi Buffon ha vinto tanto nella sua

carriera, ma ha ancora tanta voglia di rag-giungere nuovi e prestigiosi traguardi con la maglia della Juventus e della Nazionale. A gennaio ha compiuto 37 anni e a novem-bre festeggerà i 20 anni dal suo debutto in serie A con la maglia del Parma, ma Buf-fon pensa di giocare ancora altri tre anni per arricchire il suo glorioso palmares. Per un tifoso della Juventus poter frequentare il giocatore e soprattutto l’uomo Buffon è un privilegio riservato a pochi. Alessandro

Intervista a cuore aperto al portiere di Juventus e Nazionale.Un Buffon inedito ed intimo che non vive di solo calcio.

- di Mauro Lubrani -

10SALVE | MARZO 2015

COPERTINA

Belloni, Presidente della nostra Banca, è tra questi fortunati anche per motivi professio-nali. Così è nata l’idea di una trasferta a To-rino per un’intervista che Buffon, con gran-de disponibilità, ha rilasciato a “Salve”.Buffon, lei ha dichiarato di voler puntare a disputare il sesto campionato mon-diale: realizzerebbe un record che nes-sun giocatore finora ha mai ottenuto.Sarebbe bellissimo. Il coronamento di una carriera che mi ha entusiasmato e divertito in ogni suo istante. In ogni suo momento. Ma vado oltre il mero dato statistico, che certamente regala il concetto di unicità alla cosa, e mi soffermo - sempre qualora si dovesse concretizzare questo progetto - alla soddisfazione che proverei ad esse-re ancora atleta e professionista in grado di dare il mio contributo alla Nazionale.E’ stato giudicato il miglior portiere italiano degli ultimi 25 anni. Una bella soddisfazione?Sì. Senza alcun dubbio. Uno dei riconosci-menti a cui sono più legato insieme a quel-lo del 2003 con cui i miei colleghi calciatori mi hanno eletto miglior giocatore di quella Champions League.Conta più il talento o la fortuna in una carriera sportiva? Oppure ci vogliono entrambi?Diciamo che servono entrambi. C’è però una bella differenza, almeno credo, tra i due. La fortuna arriva. Concessa secondo logiche imperscrutabili e difficilmente com-prensibili. Il talento, seppur concesso sem-pre con dinamiche difficili da razionalizzare, impone il sacrificio e la costante volontà di innaffiarlo quotidianamente con il sudore della fronte.

Nel suo caso, forse, è stato decisivo il Dna familiare con entrambi i genitori campioni sportivi?E di due sorelle pallavoliste che hanno rag-giunto la serie A italiana. Insomma, una fa-miglia di sportivi dove il Dna credo che sia stato certamente un elemento imprescindi-bile.L’incontro che le ha cambiato la vita?Ho avuto la grande fortuna di incontrare persone davvero speciali. E mi piace pen-sare che tutte, a loro modo, abbiano con-tribuito a formare la persona che sono oggi.Come si è trasformato il mondo del calcio dai suoi inizi?Non basterebbe un’intera intervista per rac-contare in che modo è cambiato il calcio dal 1995 - anno del mio esordio - ad oggi. Diciamo, genericamente, che ha fatto passi da gigante su scala evolutiva. L’attaccan-te che viene coinvolto come primo artefice della fase difensiva; difensori che necessa-riamente hanno dovuto imparare a impo-stare l’azione; e portieri che oltre alle mani hanno dovuto acquisire capacità specifiche nell’utilizzo dei piedi. Che dite? Può basta-re? E sarebbe solo l’inizio di un bel libro. Di una magnifica storia.Il suo futuro sarà da allenatore o da di-rigente?Non lo so. Sono ancora troppo giovane per pensare a certe cose (ride, ndr). A parte gli scherzi, davvero non ho ancora deciso. In-sieme al mio staff sto valutando alcune ipo-tesi e opportunità e sono felice di poterlo fare con la consapevolezza di avere ancora qualche anno di calcio giocato e non dover scegliere in maniera frettolosa.L’Italia è candidata ad ospitare le Olim-

11

COPERTINA

SALVE | MARZO 2015

piadi del 2024. Crede che sia un’oppor-tunità per il Paese?Una magnifica opportunità. Credo che il lavoro svolto da Malagò e dal Governo sia stato encomiabile. La scelta di Monteze-molo come Presidente del comitato orga-nizzatore, azzeccatissima! Insomma mi au-guro che tutte le premesse super positive che si respirano oggi possano concretizzar-si e divenire realtà. Siamo un grande Paese e meritiamo un evento come le Olimpiadi. Oggi i giovani hanno grossi problemi ad affermarsi nel lavoro e nella vita: cosa potrebbe consigliare ad un ragazzo?Domanda assolutamente pertinente e sen-sata a cui tendenzialmente si rischia di ri-spondere in maniera affrettata e superficia-le. Proverò a non esserlo anche se avrete certamente già sentito queste parole. A un giovane consiglio di scavare dentro se

stesso e trovare a tutti i costi la fame e la cattiveria necessarie per inseguire un so-gno, un obiettivo. Indispensabili per supe-rare le difficoltà e la pigrizia. Imprescindibili per conquistare qualcosa di cui andare fieri.Nel mondo c’è tanta violenza: lo sport può lanciare concreti messaggi ed esempi di pace?Certamente, anche se ovviamente lo sport da solo non basta. Qual è il regalo più bello che abbia mai ricevuto?Sono due. I miei figli.Qual è stato il giorno più felice?Sono due. Il giorno in cui sono nati i miei figli.Come trascorre il tempo libero dagli impegni sportivi?Vi voglio stupire. Anzi no. Non riuscirò mai a stupirvi: trascorro molto tempo a casa. La

Buffon tra Mauro Lubrani e il Presidente Belloni

12SALVE | MARZO 2015

COPERTINA

dimensione familiare fatta di affetti e amici è quella che mi appaga maggiormente e mi rilassa completamente. Non ho mai amato particolarmente la vita mondana. Mi pia-ce ballare ma non ho mai fatto serata, se non in occasioni particolari e certamente lontano da impegni sportivi. Leggo molto e guardo poca tv.Preferisce il cinema o la televisione?Cinema.Chi sono i suoi attori preferiti?Denzel Washington e Leonardo Di Caprio.Le canzoni che fanno parte della co-lonna sonora della sua vita?Mi piace molto Mia Martini.L’ultimo libro letto?“Oltre la rottamazione” di Matteo Renzi.Il pittore preferito?Sono due: Thomas e David. I miei figli!Il personaggio storico che ammira?Non ci ho mai pensato. E, probabilmente, farei fatica a individuarne uno solo. Però, proprio pochi giorni fa, ho letto una frase attribuita a Albert Einstein sul concetto di “crisi” che mi ha davvero colpito: “Non pos-siamo pretendere che le cose cambino, se

continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inven-tiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza esse-re superato”. La trovo molto bella e di grande ispirazione.

Il suo sogno di felicità?Domanda difficilissima! Difficilissima perché rispondere escludendo qualsiasi forma di banalità è davvero pressoché impossibi-le. Oscar Wilde diceva che la felicità non è avere ciò che si desidera, ma desidera-re ciò che si ha. Mi ha sempre colpito que-sto monito e mi ha sempre fatto riflettere sull’importanza di ringraziare, giorno dopo giorno, di tutte le fortune che si sono rice-vute e si sono conquistate.Il suo motto?Non ne ho uno… mi spiace! Però mi piace molto “Estote Parati” che trasmette il senso della prontezza di riflessi in ogni situazione.Se dovesse descriversi in poche righe...Ritengo di essere una persona solare, do-tata di un buon senso dell’umorismo. Or-goglioso di essere carrarino e molto legato alla mia terra d’origine. Sono affettuoso e mi piace molto ritrovare i miei spazi di riser-vatezza e tranquillità senza la ricerca osses-siva di “qualcosa da fare”. Insomma, amo davvero la normalità che ritengo a tutti gli effetti un pregio e un valore aggiunto nella vita di chiunque.

13

COPERTINA

SALVE | MARZO 2015

Nome: Gianluigi Cognome: Buffon Nato il: 28 Gennaio 1978 Luogo di nascita: CarraraPeso: 93 Kg Altezza: 1,91 mt. Segno zodiacale: Acquario Ruolo: Portiere Numero nella Juventus: 1 Numero nella Nazionale: 1 Piede preferito: Destro Debutto nella Juventus: 26/08/01 Juve-Venezia (4-0) Debutto in Serie A: 19/11/1995 Parma-Milan (0-0) Debutto in Nazionale: 29/10/1997 Russia-Italia (1-1)

COMPETIZIONI NAZIONALI

Coppa Italia: 1Parma: 1998-1999

Supercoppa italiana: 5Parma: 1999 Juventus: 2002, 2003, 2012, 2013

Campionato italiano: 5 Juventus: 2001/2002, 2002/2003, 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014

Campionato italiano: 2 (*vinti sul campo)Juventus: 2004/2005, 2005/2006

Campionato italiano di Serie B: 1Juventus: 2006/2007

COMPETIZIONI INTERNAZIONALI

Coppa UEFA: 1Parma: 1998/1999

Campionato d’Europa Under-21: 1Spagna: 1996

Giochi del Mediterraneo: 1 Bari: 1997

Campionato del mondo: 1Germania: 2006

INDIVIDUALEOscar del calcio AIC: 11 Migliore portiere: 1999, 2001, 2002,2003, 2004, 2005, 2006, 2008, 2012 - “Fan” award: 2006, 2007Miglior calciatore europeo Under 23: 1998/1999Portiere dell’anno IFFHS: 4 2003, 2004, 2006, 2007Premio IFFHS: 2 Miglior portiere degli ultimi 20 anni:2008/2009, 2011/2012Premio IFFHS: 1 Miglior portiere del decennio: 2001/2011Premio IFFHS: 1 Miglior portiere del XXI secolo: 2012All-Star Team dei Mondiali: 1 Germania: 2006Miglior giocatore UEFA: 2 Miglior portiere: 2003Miglior giocatore dell’anno: 2003Premio Yashin: 1 2006FIFPro World XI: 2 2006, 2007Europei Top 11: 1 Polonia-Ucraina: 2012

(Fonte: www.gianluigibuffon.it)

14SALVE | MARZO 2015

NOTIZIE IN BREVE

Il Credito Cooperativo ad EXPO Milano 2015

Un’importante opportunità per garantire visibilità e

posizionamento distintivo alla realtà del Credito Cooperativo.

Il Credito Cooperativo (Federcasse e Gruppo Bancario

Iccrea) sarà presente, insieme a Confcooperative, ad

EXPO 2015 con un proprio stand e proprie iniziative.

L’Esposizione si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre

2015 e ha come claim “Nutrire il Pianeta, Energia per la

Vita”. Vi sono iscritti 144 Paesi partecipanti e previsti oltre

20 milioni di visitatori. Si tratta di una importante opportunità

per garantire visibilità e posizionamento distintivo alla real-

tà del Credito Cooperativo, nonché per favorire momenti di

incontro “B2B” a vantaggio dei soci e clienti delle BCC. In

particolare, Federcasse e Iccrea Holding saranno presenti

con uno stand di circa 60 mq, insieme a Confcooperative,

all’interno di Cascina Triulza, il Padiglione della società civile,

con una scelta che va a rimarcare la “differenza” di posizio-

namento del sistema BCC all’interno dell’industria bancaria.

Nasce la app “Relax Banking”

Ancora più comodità per il servizio di Home

Banking del Credito Cooperativo.E’ stata realizzata la versione Mobile App di

Relax Banking, scaricabile gratuitamente dagli

store Apple e Android. Il servizio Relax Ban-

king sarà, quindi, ancor più comodo e veloce

con l’accesso diretto da Tablet e Smartphone

nelle versioni IOS (7+) e Android (4+), attra-

verso le credenziali già in possesso della clien-

tela. Con la nuova applicazione, sarà possibile

controllare i movimenti del Conto Corrente e

delle Carte Bcc, eseguire bonifici, ricariche te-

lefoniche, Carta Tasca e ricariche Mediaset; si

potrà, inoltre, pagare bollettini postali con ri-

conoscimento Datamatrix, effettuare operazio-

ni finanziarie e ricevere news via RSS.

Credito Valdinievole: stanziati 5 milioni.

Sos Maltempo: un piano per aiutare aziende e famiglie.

In seguito all’eccezionale ondata di maltempo che all’inizio

di marzo ha sconvolto il territorio di riferimento dell’Istitu-

to, la Banca ha deciso di stanziare cinque milioni di euro

per sostenere le famiglie e le piccole-medie imprese che

sono state flagellate da un forte vento che ha raggiunto

raffiche fino a 159 km/h e che ha fortemente danneggiato

fabbriche, uffici, serre, vivai, negozi e private abitazioni.“E’

nostro preciso dovere essere sempre vicini al territorio –

spiega il Presidente Alessandro Belloni – soprattutto in

circostanze drammatiche e totalmente imprevedibili. Ab-

biamo deciso di intervenire con celerità ed attenzione per

far sentire il nostro sostegno a chi ha avuto la sfortuna di

essere colpito dal maltempo eccezionale di queste ultime

ore e per sostenere la nostra mission di tutelare e favorire

l’economia locale”. Si tratta di due finanziamenti chirogra-

fari dedicati uno alle piccole-medie imprese, l’altro alle

famiglie. Per le aziende, l’importo massimo erogabile è di

50.000 euro, estinguibile in 5 anni con 12 mesi di pream-

mortamento e un tasso Euribor 6 mesi +2,25%. Per le fa-

miglie e i privati, invece, la Banca ha predisposto un finan-

ziamento con un importo massimo di 30.000 euro (durata

massima 60 mesi) con massimo di 24 mesi di preammor-

tamento e un tasso ’Euribor 6 mesi +1,75%. Entrambi i

finanziamenti non prevedono alcuna spesa istruttoria.

15

NOTIZIE IN BREVE

SALVE | MARZO 2015

Convegno Me.Pa.: seconda edizioneCredito Valdinievole e Confcooperative Pistoia promotori dell’appuntamento sulle modalità del

Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione.Credito Valdinievole - Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina e Confcooperative Pistoia hanno organiz-

zato, mercoledì 25 febbraio scorso, la seconda edizione del convegno per promuovere ed informare le aziende sull’operativi-

tà della piattaforma “Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione”. Ancora una volta, un buon riscontro da parte delle

Aziende che sembrano gradire l’iniziativa. “Confcooperative ritiene - spiega Alessandro Sottili, Sportelli in Rete Consip Con-

fcooperative Toscana e relatore della mattinata di lavori - che appuntamenti di informazione come questi siano importanti per

dialogare con le aziende. Anche chi è abituato a lavorare quotidianamente con la piattaforma Mepa e con le gare pubbliche

può imparare molto dal confronto con chi è veramente operativo. Allo stesso tempo, si porta avanti quella che deve essere la

principale attività di un’associazione di categoria: stare in contatto con le imprese e soddisfare le loro esigenze, al pari di una

Banca di Credito cooperativo legata al territorio e alle persone che vi lavorano”. “E’ nostro dovere di Banca vicina al territorio

- spiega Sandro Di Marco, responsabile Area Mercato del Credito Valdinievole - dare alle imprese gli strumenti necessari per

confontarsi con le novità di un mercato in continua evoluzione”. L’incontro, gratuito, è inserito nell’ambito delle attività che lo

sportello informativo di Confcooperative (attivato a giugno dello scorso anno nei locali della sede centrale) sta promuovendo

per i propri Associati e per i Soci e Clienti della Banca.

Minibond:istruzioni per l’usoSuccesso di partecipazione al convegno su

questo nuovo prodotto finanziario.I minibond come strumento di crescita e di ripresa

dell’economia. E’ stato questo, in estrema sintesi, il

focus del convegno che Credito Valdinievole - Ban-

ca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e

Bientina e MC Capital Prato hanno organizzato lo

scorso 16 Gennaio. La partecipazione è stata sor-

prendentemente alta, a testimonianza del fervore e

della curiosità che circola attorno a questo nuovo

strumento finanziario di cui, secondo le stime, po-

trebbero beneficiare circa 8000 aziende nel nostro

Paese e che, soprattutto in Toscana, ha ampi mar-

gini di sviluppo. La platea del convegno - composta

essenzialmente da dottori commercialisti ed im-

prenditori - ha seguito con estremo interesse gli in-

terventi di due esperti del settore che hanno chiari-

to le prospettive di sviluppo dei Mini Bond: il Dott.

Giuseppe Capuano, (una sua intervista a pag. 24)

dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico

e il Prof. Francesco Dainelli del Dipartimento di

Scienza per l’Economia e l’Impresa dell’Università

degli Studi di Firenze. “Il successo di partecipazio-

ne al convegno - spiega Sandro Di Marco, respon-

sabile Area Mercato dell’Istituto - è figlio, essen-

zialmente, della poca conoscenza dei Mini Bond e,

contestualmente, della curiosità che stanno gene-

rando in quanto strumento di finanziamento al-

ternativo al consueto finanziamento bancario. C’è

interesse attorno a questo nuovo prodotto, sia da

parte dei commercialisti che dei titolari d’azienda.

E’ nata, quindi, l’esigenza di capire la reale fattibi-

lità per una PMI del nostro territorio di affrontare

la strada dei Mini Bond. Costi, tempi, professioni-

sti in gioco, esigenze informative della Borsa per la

quotazione dei Bond, tempi di raccolta del denaro,

certificazione dei bilanci sono stati i principali dub-

bi che il Convegno ha voluto dissipare”.

16SALVE | MARZO 2015

PERSONAGGI

Renato RaimoTra teatro e farmacia, la vita intensa di un artista con il camice a cui chiedono,

spesso, di fare la parte del cattivo. Con ottimi risultati.

- di Diletta Severi -

17

PERSONAGGI

SALVE | MARZO 2015

Il grande pubblico lo conosce perché ha dato il

volto al perfido Mauro Zanasi, il bello e cattivo

di Centovetrine (la più longeva soap italiana). Lo

ha, poi, seguito nei più importanti teatri italiani e lo

ha visto nelle fiction di maggior successo, da “Don

Matteo” a “Ho sposato uno sbirro”, “Che Dio ci aiu-

ti”, passando per “Un posto al sole”. Spesso, capita

anche di riconoscerlo in qualche spot televisivo (uno

diretto anche dal maestro Tornatore o nello spot

istituzionale Coca-Cola), ma anche di leggere i suoi

consigli salutistici su riviste di settore, cartacee ed

online, quando smette i panni dell’attore e indossa

il camice di farmacista esperto di medicina natura-

le. Tutto questo - e forse qualcosa in più - è Renato

Raimo, classe 1963, pugliese di origine ma pisano

di adozione. Sposato con due figlie adolescenti, è un

vulcano di energie, di idee e di risorse.

Ho dimenticato qualcosa? Sono esperto in fitoterapia, la medicina delle piante,

madre di tutte le terapie, ed ho seguito un percorso

di medicina olistica. La mia formazione non è ancora

finita: continuo a studiare ma formo, anche. Attraver-

so questo percorso di approfondimento delle medi-

cine olistiche, infatti, ho acquisito credibilità sia nelle

Aziende come consulente, sia nelle testate giornali-

stiche curando editoriali che trattano della materia.

Ho riscoperto il laboratorio, come faceva mio padre

all’inizio della sua carriera di farmacista.

In questo percorso così rigorosamente scienti-fico, come si inserisce la sua propensione ar-tistica? A dir la verità, nasce ben prima della consapevolez-

za di essere un farmacista appassionato. Ho sempre

avuto la voglia di misurarmi con l’arte della recitazio-

ne, della quale ho memoria storica fin da bambino:

dalle foto della scuola, infatti, mi scopro sempre pre-

sente nei saggi di fine anno. Chi stava intorno a me,

evidentemente, già si rendeva conto di questa mia

naturale inclinazione.

Qualcuno in famiglia le ha tramandato questa vocazione? In realtà no. Mio padre due lauree scientifiche e mia

madre musicista. Forse lei, è stata un’attrice incon-

sapevole, una comica che prendeva la vita sempre

con il sorriso sulle labbra, una donna positiva. Tutta-

via, credo di aver fatto tutto da solo: al liceo, scopro

che mi piace il teatro e comincio a frequentarlo. Ho

visto Edoardo e Peppino, Gasmann, Paolo Stoppa,

Lidsay Kamp ed è cresciuto forte in me il desiderio

di calcare quelle tavole. Però Pisa, come tutte le città

di provincia, non ti offriva un percorso in tal senso e

l’ultimo mio pensiero era lasciare la città per andare

a fare l’attore. Anche perché mio padre, con il quale

ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi diceva che

fare l’attore non sarebbe stato facile.

E allora, la svolta quando è arrivata?A 18 anni, durante la lezione di anatomia. Entra un

signore e ci chiede se qualcuno di noi vuole fare la

comparsa in un film. Balzo in piedi e mi propongo.

Il film era “Amici Miei Atto II” e due giorni di riprese

al fianco di Ugo Tognazzi, Mario Monicelli e Gastone

Moschin mi hanno rovinato perché hanno riacce-

so il focherello sopito dell’arte. Quel giorno decido,

facendo una scommessa con me stesso: mi laureo

ma provo anche a fare l’attore. Così, studiavo e face-

vo pratica nei teatri parrocchiali. Poi, insieme a mio

fratello, e alla compagnia del Canovaccio, abbiamo

cominciato a girare con un camion le piazze della To-

scana, e poi d’Italia: allestivamo spettacoli dal niente

montando le scenografie, facendo prove luci, audio e

prendendoci l’applauso finale del pubblico. Ecco, io

ho preso consapevolezza di essere attore e di poter

fare l’attore ogni volta che il pubblico mi applaudiva.

Il grande pubblico l’ha conosciuta grazie alla sua lunga partecipazione nel cast di Centove-trine. Nel 2003, già a 40 anni, dopo essermi fatto un ba-

gaglio di esperienza importante, decido di metter-

mi in gioco e comincio a fare provini e scopro che

funziono anche in tv. Dopo molta Rai, l’occasione di

Centovetrine arriva nel 2010: vengo chiamato a fare

un provino da protagonista nel ruolo di Sebastian Ca-

stelli. Mi viene detto che, pur avendo l’età richiesta,

dimostro troppi pochi anni e che quindi non posso

avere il ruolo. Visto che ero arrivato fin lì, ho chiesto

di poter fare comunque il provino, in cui ho cerca-

to di dare il meglio. Nove mesi dopo, la produzione

mi chiama per fare Mauro Zanasi, perfido ma ele-

gante, cattivo ma distinto. Ho centrato il personaggio

e sono rimasto nel cast per due anni, anziché due

mesi come inizialmente preventivato dalla produzio-

ne stessa.

Come si è trovato nella parte del cattivo?A dir la verità, spesso mi hanno dato la parte del

bastardo. Forse perché non ho la faccia scontata e

in quel ruolo convinco. Pino Quartullo, che stava al-

lestendo uno spettacolo al Sistina, una volta mi ha

chiamato e mi ha detto: “Renato, ho bisogno di un

bastardo raffinato”. Sono stato con lui in scena per

più di un mese.

Preferisce il teatro o la tv?Dal teatro non riesco a staccarmi. Il modo di vivere la

professione dell’attore ha, in sé, una commistione di

situazioni - leggere il copione, approfondirlo, vivere

il personaggio, metterlo in scena, farlo proprio - che

mi danno emozioni indescrivibili. Lo paragono sem-

pre al viaggio in moto: la curva non la puoi sbagliare,

il teatro è quello, cioè è vita. Il cinema e la televisione

sono strutturati diversamente: puoi fare e rifare fin-

ché non ti viene meglio.

Però tv e cinema offrono quella popolarità che il teatro non dà. Io ho beneficiato di questo: non ho mai smesso di

fare teatro, mentre facevo televisione, così il pubblico

mi seguiva anche lì. Poi, il pubblico di Centrovetrine

è un pubblico diverso perché va oltre, cerca di entra-

re in relazione con l’uomo-attore: i fans della soap

conoscono Raimo, oltre che Zanasi. Quindi, se leg-

gono che sono a teatro, vengono a vedermi. Hanno

voglia di scoprire Renato anche come persona, come

attore che sa affrontare anche un pubblico non vir-

tuale. L’applauso in questo caso è un vero riconosci-

mento artistico.

Ci sono suoi colleghi che, talvolta, sono infasti-diti di rimanere legati sempre ad un solo per-sonaggio. Succede anche a lei?Mentre alcuni colleghi si ingabbiano nei meccanismi

televisivi, io non ho voluto perdere il teatro e questo

mi ha reso libero. Se ti avvilisci su una cosa, perdi

quella libertà che un attore non deve mai perdere.

Rimanere incastrati in una serie televisiva che dura

anni, per un attore può essere un bene se hai un

mutuo da pagare ma, artisticamente, non lo condi-

vido. Questo non significa che se mi offrissero un

percorso più lungo a Centovetrine non lo farei: ac-

cetterei pretendendo, però, di non dover rinunciare a

portare sul palco dei teatri i miei personaggi.

Come fa a conciliare tutto? Le sue giornate du-rano 24 ore come le nostre? Sì (ride, ndr). In realtà, è una domanda alla quale

neppure io so rispondere. Il merito, senz’altro, è la

famiglia. Ho incontrato una donna che mi ha capito,

alla quale ho chiesto tanto ma che mi ha supporta-

to e che è orgogliosa di me. E questo mi comple-

ta. Spesso ho rinunciato a delle proposte e ho fatto

scelte importanti perché sapevo di deludere le mie

figlie. Loro sanno che la mia passione è una passio-

ne vera che però non toglie nulla all’essere padre o

all’essere marito.

La chiama passione: non la considera, quindi, il suo lavoro? Neppure fare il farmacista lo considero lavoro. La

parola lavoro, oggi, in Italia soprattutto, fa paura: sia

perché spesso manca, sia perché talvolta non si è

felici di farlo. A me va stretta perché nella vita ho

scelto di fare ciò che mi faceva piacere fare, anche

18SALVE | MARZO 2015

PERSONAGGI

se ha comportato anni di sacrificio, di studio, di ap-

profondimento.

E’ anche testimonial di un’iniziativa sociale per la tutela dei minori sul web. Sì, ho sposato con piacere quest’iniziativa perché ho

due figlie e sono entrato in crisi quando è arrivato il

momento di dire loro no a telefono e social. E’ stato

un divieto motivato e abbiamo fatto capire alle nostre

figlie che c’è un tempo giusto per ogni cosa. Quindi,

quando mi hanno chiesto di sostenere questa tema-

tica, avendola vissuta sulla mia pelle, ho incontrato

i ragazzi, dalle elementari al liceo, raccontando loro

una versione rivisitata della favola di “Cappuccetto

Rosso”: il bosco è il web dove a tutti piace entrare

per scoprire ma il web, come il bosco, è pieno di pe-

ricoli. Ma, soprattutto, dietro una nonna, non sai chi

ci può essere.

Il suo rapporto con i social?Li vivo in maniera lavorativa. Sono uno strumento in-

sostituibile ma ci deve essere un’educazione ed un

coraggio, soprattutto da parte dei genitori, di tenere

il punto.

Ha il tempo per coltivare qualche hobby?Sì, i viaggi con la moto con gli amici storici, rigoro-

samente soli, senza donne: stare insieme, mangiare,

bere, raccontarsi le stesse cose per l’ennesima volta

e ridere sempre come se fosse la prima. Andare in

moto mi apre la mente e me la libera.

Progetti futuri. A marzo, in Puglia, debutterò con “Silenzi di Guer-

ra”, un monologo dinamico in cui racconterò la pri-

ma guerra mondiale partendo da un aneddoto vero.

Parto dalla mia terra natale ma porterò lo spettacolo,

ovviamente, anche in Toscana e non solo. Ad aprile,

invece, è in uscita al cinema un film sulla atassia,

malattia rara consistente nella mancanza di coordi-

nazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i

movimenti volontari. I fondi saranno devoluti per la

ricerca. Mi hanno proposto di replicare il progetto

“Teatro in Villa” in cui unisco la riscoperta delle no-

stre location più suggestive, il gusto della tradizione

enogastronomica toscana e i grandi classici del tea-

tro e sto portando a termine un film sulla tradizione

lirica pisana. Infine, potrebbe essere che Mauro Za-

nasi torni presto a Centovetrine…

Sarebbe un bel regalo per i fans della soap. Ul-tima domanda: il suo rapporto con Pisa?Amo Pisa. E’ una città ricca e strategica per una

persona dinamica come me. E’ una città tutta da

scoprire.

19

PERSONAGGI

SALVE | MARZO 2015

20SALVE | MARZO 2015

(RI)SCOPRIRE IL TERRITORIO

Da sempre considerata (a torto) una delle ce-

nerentole della Toscana, Pistoia sta vivendo

negli ultimi anni una rivincita sul piano turi-

stico. Perché Pistoia è una bellissima città ed in molti

le stanno riconoscendo, finalmente, il giusto merito.

Il capoluogo vanta innumerevoli tesori, più o meno

nascosti, da scoprire e da ammirare: chiese, piazze,

palazzi, un centro storico che vive e racconta secoli

di arte e cultura. In un ipotetico tour, il turista che

per la prima volta arriva a Pistoia, partirebbe, senza

dubbio, dalla suggestiva Piazza del Duomo che ac-

coglie i più importanti edifici della città: la Cattedra-

le, il Palazzo del Comune ed il Tribunale. La piazza

si presenta in maniera anomala rispetto alle normali

piazze italiane: il Battistero di San Giovanni in Cor-

te è realizzato in stile gotico rivestito a fasce mar-

moree bianche e verdi e, così come la Cattedrale di

San Zeno, occupa una posizione defilata rispetto agli

altri edifici. Il turista è così “costretto” a focalizzare

la sua attenzione sull’enorme campanile risalente al

XII secolo, alto ben 67 metri e considerato uno dei

più belli d’Italia, o sul suggestivo palazzo del Co-

mune, che ospita al suo interno il Museo Civico e la

sua collezione di arte toscana dal XIII al XIV secolo

I TESORI (NON) NASCOSTI DI

PISTOIANell’affascinante Piazza Duomo, alla scoperta della Cattedrale di San Zeno.

- di Diletta Severi -

21

(RI)SCOPRIRE IL TERRITORIO

SALVE | MARZO 2015

22SALVE | MARZO 2015

(RI)SCOPRIRE IL TERRITORIO

o, ancora, sul palazzo Pretorio, un tempo sede del

podestà. Singolare è, poi, l’ampiezza della piazza: dà

l’impressione che sia stata disegnata per una città

molto più grande della Pistoia che conosciamo oggi.

Anche se costretto tra il Campanile e il Palazzo Ve-

scovile (effettiva residenza fino a fine ‘700, oggi mu-

seo) la Cattedrale di San Zeno è, sicuramente, uno

dei siti di maggiore interesse storico-artistico di tutta

la città, nonché il principale luogo di culto cattolico

di Pistoia e sede vescovile dell’omonima diocesi. È

possibile che già dal V secolo esistesse, in città, una

chiesa cattedrale di dimensioni minori. Tuttavia, non

esistono ad oggi documenti che attestino la sua ef-

fettiva ubicazione, se nello stesso luogo dell’attuale o

dove ora sorge la pieve di Sant’Andrea, oppure nella

zona in cui venne edificato il complesso monastico

di San Pier Maggiore, in considerazione della con-

suetudine di costruire la cattedrale in prossimità del

cimitero.

Più volte danneggiata da incendi e terremoti, ven-

ne completamente rinnovata ai primi del XII secolo,

anche se poi fu oggetto di una serie quasi ininter-

rotta di interventi, che si verificarono soprattutto

tra il Cinquento e il Seicento e, più recentemente,

dal 1836 al 1839. Negli anni, le navate laterali fu-

rono coperte da volte (il che fa pensare che prima

dovessero avere una copertura a capriate lignee);

venne, poi, sistemata sulla facciata la statua di San

Zeno vescovo, opera di Jacopo di Mazzeo. Qualche

secolo più tardi, alla facciata furono aggiunti tre or-

dini di logge e un portico; ad Andrea della Robbia

fu commissionata la decorazione dell’archivolto, a

festone vegetale con al centro lo stemma dell’Ope-

ra di San Jacopo, e quella a lacunari di color azzur-

ro con rosoni dorati che rivestono la volta centrale

del portico, nonché la lunetta a bassorilievo sulla

porta centrale raffigurante la Madonna col Bambino

e Angeli, opere che egli portò a termine nel 1505.

Un restauro generale della chiesa, attuato tra il

1952 e il 1966 a cura della Soprintendenza ai Mo-

numenti, ha riportato l’interno del monumento, per

quanto possibile, all’aspetto conferitogli nel XII se-

colo: vennero rimosse le cinque grandi volte a cro-

ciera della navata centrale (risalenti al 1657), che

nascondevano il tetto ligneo policromo del 1388,

e gli intonaci ottocenteschi in gesso aggiunti nel

1838-1839 dal Gambini. Si presume che durante

la rimozione di quegli intonaci sia stato distrutto un

23

(RI)SCOPRIRE IL TERRITORIO

SALVE | MARZO 2015

pregevole ciclo di affreschi di cui rimangono ancora

vaghe tracce. Furono chiuse le finestre seicente-

sche e ripristinate le monofore e le bifore medio-

evali. Nel 1999 è stato realizzato il restauro della

facciata e del campanile.

L’interno della Cattedrale custodisce un raffinato

tesoro: su tutti, l’Altare argenteo di San Jacopo, un

capolavoro. Nel 1287 il Consiglio Generale del Co-

mune e del Popolo di Pistoia, d’intesa con gli Ope-

rai dell’Opera di San Jacopo, approvò l’esecuzione

di una tavola di argento con i dodici apostoli (che

probabilmente includeva anche la figura della Ma-

donna col Bambino) da porre sopra l’altare di San

Jacopo. Oltre questa tavola ve n’era un’altra ad

uso di paliotto, come risulta da un documento del

1294. Il paliotto è un pannello decorativo che vie-

ne usato in alcune chiese come rivestimento della

parte anteriore di un altare. Nel 1293 l’altare subì il

furto perpetrato da Vanni Fucci ricordato anche da

Dante (Inferno, canto XXIV) in occasione del quale

sarebbe stato danneggiato il dossale e il paliotto.

L’altare di San Jacopo, a cui lavorò anche un gio-

vane Filippo Brunelleschi, è un capolavoro dell’ore-

ficeria sacra.

All’interno della cattedrale si trova anche la tomba di

Cino da Pistoia il grande poeta stilnovista, amico di

Dante, ammirato da Petrarca e Boccaccio, opera di

Agostino da Siena. E, sicuramente, uno degli aspetti

più affascinanti della cattedrale sono i resti visitabili

di una villa romana di età imperiale e della chiesa

originaria, situati sotto il presbiterio. Il presbiterio

venne decorato dai migliori artisti fiorentini (nell’epo-

ca in cui Pistoia si trovava sotto il governo mediceo)

e fu successivamente modificato e sostituito da una

nuova traccia di gusto neoclassico (il ripristino del-

le originali strutture medievali è degli anni ‘60 dello

scorso secolo). La struttura della Cattedrale, come si

ammira oggi, è formata da un interno a tre navate

con presbiterio e cripta.

Chi è San Zeno Zeno, o Zenone fu l’ottavo vescovo di Verona, è

venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla

Chiesa ortodossa. La maggior parte della sua vita

è avvolta nella leggenda, ma pare fosse originario

della Mauretania, e per questo vi si fa spesso anco-

ra riferimento come a “il Vescovo Moro”. Secondo

le fonti agiografiche visse in austerità e semplicità,

tanto che pescava egli stesso nell’Adige il pesce per

il proprio pasto. Per questo è considerato protettore

dei pescatori d’acqua dolce. Era comunque persona

colta ed erudita, formatosi alla scuola di retorica

africana. La Cattedrale di Pistoia è dedicata a San

Zeno, per un miracolo ricevuto per intercessione

del Santo. La statua in marmo di San Zeno è po-

sta sul tetto della Cattedrale, a lato della statua di

Sant’Jacopo. (Fonte Wikipedia)

24SALVE | MARZO 2015

AREA BANCA

I Minibond: cosa sono e perché

tutti ne parlano?Intervista a Giuseppe Capuano, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico.

- di Diletta Severi -

Tutti parlano di Minibond, una delle principale novità

introdotte in tema di investimenti. Sono nati con l’o-

biettivo di diventare uno strumento di finanziamento

per le Pmi alternativo al credito bancario e hanno

creato un nuovo mercato, con un segmento borsi-

stico dedicato (ExtraMOT Pro), che si sta popolando

di attori come fondi di investimento specializzati,

banche, intermediari, società di consulenza e società

di rating. Il Credito Valdinievole, ha organizzato lo

scorso 16 gennaio un convegno sul tema: tra i re-

latori, c’era il dottor Giuseppe Capuano (nella foto),

dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo

abbiamo intervistato per approfondire ulteriormente

le potenzialità di questo nuovo strumento.

Finalmente, anche in Italia, si sente parlare di Minibond. Cosa è, in sostanza, questo nuovo

strumento finanziario?  E in cosa differiscono dalle obbligazioni corporate classiche?In Italia le imprese soprattutto di piccole e medie

dimensioni finanziano quasi esclusivamente i propri

investimenti con capitale di debito e molto poco con

capitale di rischio. Nel 2013, la quota del mercato

obbligazionario è stata solo dell’11% del totale an-

che se le previsioni per i prossimi 4 anni registrano

un ulteriore incremento di 4-7 punti percentuali. Ne-

gli USA, solo per avere un confronto con il sistema

anglosassone, ad esempio, il rapporto è ampiamente

ribaltato: su 100 euro di investimenti ben 80 pro-

vengono dal mercato obbligazionario e solo 20 euro

provengono dai finanziamenti bancari. Nel prossimo

futuro, comunque, la situazione cambierà anche in

Italia e, secondo molti analisti, assisteremo ad una

“grande rivoluzione del credito” e la possibilità per

le imprese non quotate, in particolare di piccole di-

mensioni, di emettere “micro obbligazioni” (cosiddet-

ti Minibond) che rispetto alle obbligazioni corporate

classiche hanno costi ridotti e documentazione sem-

plificata, come previsto dal Decreto Sviluppo - DL

83/2012 - convertito con Legge 134/2012 e suc-

cessive modifiche apportate con DL 179/2012 con-

vertito con legge 221/2012.

Chi può emetterli? E chi può sottoscriverli?I Minibond sono soprattutto indicati per piccole im-

prese che potremmo definire di “fascia alta o di mid-

dle class” ossia imprese di piccole dimensioni che

hanno, però, una strategia da media impresa - nel

senso che innovano, esportano, sono organizzate in

rete - e che non abbiano una scarsa dimestichezza

“culturale” a gestire individualmente problematiche

di “quotazione” e relazioni con soggetti quali inter-

mediari specializzati, advisors, sponsor ed organismi

rappresentativi del mercato Extra Mot Pro che sono i

principali interlocutori.

Quante sono le società italiane idonee all’e-missione di Minibond?

25

AREA BANCA

SALVE | MARZO 2015

La maggiore diffusione dei Minibond, grazie agli in-

terventi previsti dal Governo, potrà creare in Italia un

mercato alternativo a quello bancario tradizionale per

un valore pari a 50-100 miliardi di euro, portando il

finanziamento bancario al 70-80% del totale contro

il 92% attuale, con 5-10mila piccole imprese che in

Italia potrebbero ambire al mercato dei Minibond per

finanziare il proprio sviluppo.

Si sentiva davvero il bisogno di introdurre que-sti nuovi strumenti di debito?Indubbiamente i Minibond non solo l’esclusiva so-

luzione ai problemi più generali relativi ai rapporti

Banche-Imprese e al razionamento del credito, ma

rappresentano una embrionale alternativa. Anche

se, occorre sottolinearlo, Banca d’Italia ci segnala

una leggera attenuazione delle tensioni sull’offerta di

credito in alcuni comparti; in particolare la percen-

tuale di imprese che riporta difficoltà di accesso al

credito è diminuita nel quarto trimestre dello scorso

anno al 15,3 (dal 17,5 nel terzo trimestre), rifletten-

do condizioni meno sfavorevoli nel settore dei servi-

zi ma invariate in quello dell’industria. Le condizioni

di accesso al credito appaiono molto differenziate

per classe dimensionale di impresa e più restrittive

nei confronti delle imprese di minori dimensioni: la

percentuale di aziende con meno di 50 addetti, che

ha segnalato un deterioramento delle condizioni di

offerta, è stata pari al doppio di quella relativa alle

imprese con oltre 249 addetti (rispettivamente 30%

e 14% in dicembre). Similmente la quota di piccole

imprese intervistate che ha dichiarato di non ave-

re ottenuto il finanziamento richiesto è stata pari al

18,1%, contro il 9,3% per quelle grandi.

In generale, che riscontri ci sono stati finora?Le imprese “diversamente” finanziate che hanno tro-

vato alternative al capitale di debito di origine banca-

ria non sono moltissime ma ovviamente qualificate:

sono 57 imprese quotate su AIM di Borsa italiana di

cui 22 IPO nel 2014; 92 operazioni di Minibond e più

di 200 operazioni di Venture Capital nel 2014.

C’è un buon potenziale per i Minibond?Indubbiamente si. Si potrà creare in Italia, come già

detto, un mercato alternativo a quello bancario tradi-

zionale per un valore pari a 50-100 miliardi di euro.

Cosa sta facendo il Governo per favorire lo svi-luppo dei Minibond?E’ allo studio una proposta di una specifica categoria

di strumenti obbligazionari, denominati “Industrial De-

velopment Bond”, già diffusi negli Stati Uniti. Si tratta

di titoli emessi da una rete di imprese, a condizione

che la rete stessa sia dotata di autonoma soggettivi-

tà giuridica e tributaria, ovvero per statuto collegata

a tale rete, nonché da una “PMI innovativa” o da una

“start up innovativa”, sottoscritti esclusivamente da in-

vestitori qualificati, come definiti ai sensi dell’articolo

100 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58. Si

determinerebbe in 5 milioni di euro l’ammontare mini-

mo degli investimenti finanziabili attraverso l’emissio-

ne di tali strumenti. Le finalità sono connesse con lo

sviluppo e il consolidamento delle filiere produttive e

dei distretti, come per gli investimenti relativi alla: digi-

talizzazione dei rapporti tra le imprese, consolidamen-

to delle catene di produzione anche attraverso ope-

razioni straordinarie tra le imprese, ottimizzazione dei

flussi finanziari tra le imprese, internazionalizzazione

dei prodotti e dei servizi, innovazione e la ricerca in-

dustriale e sviluppo dei progetti di rete. Gli strumenti in

possesso dei requisiti indicati in considerazione delle

finalità perseguite, potrebbero godere di un trattamen-

to fiscale agevolato: in particolare, si stabilisce che i

proventi derivanti da tali titoli siano assoggettati alla

stessa aliquota di tassazione prevista per i titoli pub-

blici (ossia, al momento il 12,5%, anziché all’aliquota

ordinaria prevista per tutti gli altri strumenti finanziari,

al momento pari al 26%). Inoltre, le eventuali garanzie

costituite a fronte di queste emissioni e i relativi atti di

trasferimento sono assoggettati alle imposte di regi-

stro, ipotecarie e catastali in misura fissa.

26SALVE | MARZO 2015

AREA BANCA

ILQUANTITATIVE

EASINGDELLA BCE.

- di Andrea Rindi -

Con questo termine che, letteralmente, significa

“alleggerimento quantitativo”, la BCE intende ri-

lanciare l’economia dell’Eurozona. E’ una misura

straordinaria che ha lo scopo di far scendere il co-

sto del debito degli Stati e i tassi di interesse, rilan-

ciando il mercato del credito e fermando la defla-

zione (calo dei prezzi al consumo).

Come Funziona. La BCE effettua degli acquisti programmati di tito-

li finanziari (obbligazioni) negoziati sul mercato. In

questo modo, a intervalli regolari, la Banca Centrale

immette nel Sistema una massiccia dose di liquidi-

tà. Lo scopo delle Autorità Monetarie che effettuano

il Quantitative Easing è prevalentemente quello di

ampliare la quantità di moneta in circolazione, in

modo da stimolare l’economia. Negli anni passati

altre Banche Centrali hanno utilizzato tale misura

come quella Americana e quella Giapponese. L’am-

montare della manovra proposta dalla BCE dovreb-

be essere intorno ai 60 miliardi di euro, da marzo

2015 e almeno fino a settembre 2016, impiegati

perlopiù in acquisti programmati di Titoli di Stato

dell’Eurozona di media e lunga scadenza.

Gli effetti. Se la BCE compra delle obbligazioni, la domanda

di quest’ultime sale. Di conseguenza, anche i prez-

zi dei titoli crescono mentre i rendimenti scendo-

no. Pertanto se la BCE acquista delle Obbligazioni

Governative, i rendimenti dei titoli si abbassano e i

Paesi che li hanno emessi ottengono subito il van-

taggio di dover pagare un po’ meno interessi per

finanziare il proprio debito pubblico. Oltre al bene-

ficio per i conti pubblici dei Governi che avrebbe-

ro un po’ più di risorse per sostenere la crescita

economica, il Quantitative Easing può avere effet-

ti positivi anche sul Sistema Creditizio. La Banca

Centrale, infatti, compra i Titoli di Stato anche e so-

prattutto dagli Istituti di Credito Europei che hanno

le casse piene di Bond Governativi. Con i soldi rice-

vuti dalla BCE, le Banche dovrebbero essere stimo-

late ad allargare i prestiti concessi alle famiglie e

alle Imprese. Il Quantitative Easing può avere effetti

positivi anche sulle Borse. Infatti se i rendimen-

ti delle obbligazioni scendono e i prezzi salgono,

le attività delle famiglie si rivalutano e la maggior

ricchezza generata inizia a spostarsi su asset più

rischiosi come le azioni, che sui listini cominciano

ad apprezzarsi rapidamente. Inoltre avendo un po’

più soldi a disposizione grazie al rivalutarsi delle

loro attività finanziarie, i consumatori sono portati a

spendere un po’ di più, allontanando così il rischio

di una deflazione generata dalla crisi. Secondo re-

centi previsioni nel periodo 2015-2016, il PIL Italia-

no crescerà dell’1,8%.

I rischi.Le iniezioni di liquidità delle Banche Centrali pos-

sono avere anche un effetto perverso, dare troppo

fiato alla speculazione, generando una bolla sui

mercati. In Europa, a differenza degli Stati Uniti, la

principale fonte di finanziamento per le imprese e

per l’economia è la Banca. Non è poi così scontato

che tante Banche, a differenza del Credito Coope-

rativo, usino i soldi generati dalla BCE per sostene-

re le aziende e per riaprire il credito alle famiglie.

Fonte “Panorama”.

CHINI E ANNIGONI: IL LIBERTY A SCUOLA

Si rinnova l’impegno della Fondazione Valdinievole per valorizzare l’arte cittadina.

- di Diletta Severi -

- foto di Emanuel Carfora -

27

LA FONDAZIONE

SALVE | MARZO 2015

In continuità con i progetti realizzati lo scorso

anno scolastico, sono riprese le attività didattiche

rivolte alle scuole primarie e secondarie dell’Isti-

tuto Comprensivo Galileo Chini di Montecatini Terme,

sostenute dalla Fondazione Credito Valdinievole ed

organizzate dalla Cooperativa Keras.

Il progetto, molto articolato e differenziato in base

all’età degli alunni, coinvolge diciassette classi (cinque

delle scuole elementari e dodici delle medie) e vede la

partecipazione di circa 350 alunni (lo scorso anno, ne

erano stati coinvolti 240, in 11 classi diverse).

Le attività didattiche saranno incentrate su due fi-

gure artistiche eccezionali per il territorio: Galileo

Chini e Pietro Annigoni. Il Liberty e uno dei suoi

più grandi protagonisti, il fiorentino Chini, che a

Montecatini ha lasciato importanti testimonianze,

sarà oggetto di scoperta e approfondimento, con

particolare attenzione a “La Primavera Classica”

(1914), meravigliosa tela esposta nella Palaz-

zina Regia delle Terme che rappresenta un fiore

all’occhiello nella collezione della Fondazione Cre-

dito Valdinievole. “Si rinnova, anche quest’anno,

28SALVE | MARZO 2015

LA FONDAZIONE

l’impegno della Fondazione Credito Valdinievole

- spiega il Presidente, Valentino Pieri - di coinvol-gere i più giovani per far conoscere loro la cultura e l’arte del territorio in cui vivono come elemento essenziale della vita stessa. Attraverso questa co-noscenza, infatti, è nostra convinzione che si po-tranno, altresì, valorizzare gli elementi importanti di Montecatini legati al Liberty e all’arte in genere che hanno bisogno di essere mantenuti vivi nella memoria di ciascuno”.Le classi coinvolte nei progetti potranno com-

prendere il rapporto fra arte e territorio, riflette-

re sui significati delle opere di Chini e Annigoni,

secondo diversi obiettivi didattici. Il progetto pre-

vede incontri in aula, laboratori artistici, visite sul

territorio alle Terme di Montecatini e alla Chiesa

di San Michele Arcangelo di Ponte Buggianese,

dove Annigoni ha realizzato uno straordinario ciclo

di affreschi. “I percorsi didattici ideati per questo anno scolastico si inseriscono in un percorso di continuità - spiega Emanuel Carfora della Coope-

rativa Keras - e rinnovano un importante rappor-to con insegnanti e alunni di Montecatini Terme. Abbiamo iniziato una nuova fase di collaborazione con le classi terze delle scuole secondarie, intro-ducendo la figura di Pietro Annigoni: lavoreremo

sul concetto di comunicazione nell’arte, guardan-do anche alle esperienze di altri artisti quali Rocco Normanno e Bill Viola”.Gli alunni interessati dal progetto saranno coinvol-

ti attivamente nella realizzazione di testi, lavori in-

dividuali e collettivi. L’obiettivo finale per le classi

elementari e prima media sarà quello di realizzare

uno spettacolo teatrale corale sulla vita di Galileo

Chini. Obiettivo finale, invece, delle classi terze

medie sarà la realizzazione di un video su Pietro

Annigoni. Gli alunni, in questo caso, potranno poi

portarlo in sede di esame di terza media - come

concordato con la scuola - in quanto si tratta di

un lavoro interdisciplinare che toccherà diverse

materie (storia, arte, società, attualità).

29

CLUB DEI SOCI

SALVE | MARZO 2015

CLUB DEI SOCILA RETE CHE CREA VALORE

Il “Club dei Soci”, grazie ad uno strumento di nuo-

vissima concezione che favorisce la creazione e il

consolidamento di una fitta rete di legami e relazioni

commerciali fra i Soci della banca, è un vero mar-

ketplace aggregatore di domanda e offerta di beni e

servizi in cui i Soci della banca possono pubblicare la

propria offerta commerciale o beneficiare di partico-

lari convenzioni proposte dagli altri Soci.

Il portale è rivolto a tutti i Soci del Credito Valdinie-

vole, siano essi persone fisiche che imprese, arti-

giani, commercianti e liberi professionisti. Ciascuna

categoria può accedere e beneficiare degli strumen-

ti messi a disposizione dal Club: una pagina in cui

presentare la propria attività, i prodotti e i servizi, gli

eventi in programma, le news e fornire particolari

convenzioni e scontistiche riservate esclusivamente

ai Soci della Banca.

L’azienda e/o il libero professionista può, poi, indi-

care i suoi riferimenti completi (indirizzo, telefono,

link al sito web aziendale) per agevolare i contatti

con nuovi potenziali clienti, ma anche inserire foto,

video e parti descrittive dell’attività proposta. Il Club

dei Soci è visibile da tutto il pubblico di internet, ma

solo i Soci del Credito Valdinievole possono aderire

alle convenzioni.

Il sistema è pratico, semplice ed immediato. Le

aziende che scelgono di aderire al portale possono

effettuare inserimenti e variazioni nell’area riservata

in totale autonomia, previo login a mezzo username

e password, consegnati dall’ufficio Soci del Credito

Valdinievole.

Abbiamo deciso di dare spazio anche su “Salve”

alle Aziende del nostro territorio che hanno scelto

il “Club dei Soci” per promuovere la loro attività: su

ogni numero, sarà presente una breve intervista per

conoscerle meglio e un elenco - di volta in volta ag-

giornato - dell’Aziende che promuovono convenzioni

dedicate esclusivamente ai Soci del Club.

Il Club dei Soci è un valore aggiunto che il Credito Valdinievoleoffre a tutti i suoi Soci. Scopri perché.

30SALVE | MARZO 2015

CLUB DEI SOCI

AL CASOLAR DE NO’ ALTRIVia S. Lucia, 245

51036 LARCIANO (PT)

Tel. e Fax 0573 83052

www.olioditoscana.eu

Ci parli della Vostra AziendaL’azienda si trova nel comune di Larciano, nel territorio del Montalbano. E’ proprietaria, da alcuni decenni, di vasti ap-pezzamenti di terreni, più o meno vicini alla casa padrona-le, coltivati ad olivo, con caratteristiche climatiche uniche e un terroir di grande ricchezza, che hanno sempre fatto di questa porzione di territorio l’habitat naturale per la coltu-ra dell’olivo e dei suoi frutti. I terrazzamenti della zona e la favorevole posizione naturale dell’Azienda, a mezza costa, sono gli elementi costitutivi di un prodotto la cui qualità viene consacrata ogni anno attraverso il riconoscimento del marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta). L’ac-quisizione del marchio IGP rappresenta per la famiglia Bar-delli-Pieraccini un importante traguardo, il suggello di una qualità perseguita a lungo, per un’attività che da anni opera esclusivamente a carattere familiare, impegnata a seguire l’evoluzione delle proprie olive con grandi cure e attenzioni, puntando su due elementi ritenuti inscindibili: professiona-lità e qualità. Da circa 8 anni l’azienda ha iniziato un lento ma incessante cammino verso la diffusione e promozione dei loro prodotti, un Blend e due Monocultivar, nei confronti della ristorazione e della gastronomia di qualità, affiancando all’aspetto commerciale anche quello mediatico con im-portanti riscontri commerciali. Oggi l’azienda è seguita da Giuliana, titolare e indiscussa figura “all-around”, dai figli Andrea, responsabile dell’intero processo produttivo e insie-me al cognato Pierluigi Ciampolini del marketing aziendale e vendite all’estero, e Lucia “panel test” per la camera di

commercio di Pistoia responsabile della qualità. Quali sono i punti di forza dell’azienda? La mission aziendale è stata fin da sempre legata all’in-segnamento dell’indimenticabile e insostituibile perso-naggio che ha creato con Giuliana la nuova ed emergente Azienda: Antonio, nostro “coach”, medico di famiglia nel comune di Larciano e appassionato di olivi, che ci ha da sempre insegnato di perseguire un modello di lavorazione, oseremmo dire maniacale, per ottenere un prodotto di ec-cellenza. Modello diventato, in seguito, punto di forza della nostra azienda: amore verso la natura, controllo costante e purezza del prodotto finale. Siamo partiti da questi prin-cipi e li abbiamo seguiti: dal 2007 ad oggi, stiamo mie-tendo successi e riconoscimenti per costruire un prodotto che oggi e stato classificato per ben due volte tra i 50 mi-gliori oli extravergini di tutto il mediterraneo.Come è cambiato in questi anni il Vostro lavoro?Da qualche anno abbiamo iniziato a dare vita ad un pro-fondo restiling della nostra attività, sia come qualità di pro-duzione sia come comunicazione. La scelta di identificare il nostro olio con il nome “Al Casolar de no’ Altri”, se all’inizio poteva sembrare un po’ fuori dai canoni classici, nel tempo si è poi dimostrata vincente, proprio come la nostra etichet-ta: insolita e ritenuta da molti particolarmente elegante.Gli ingredienti vincenti per contrastare la crisi?In questo momento di crisi, è difficile più che mai far co-noscere e apprezzare un prodotto di alta qualità, e di ”ec-cellenza” in un mondo di contraffazioni del prodotto e di politiche del basso costo a scapito della qualità. Ma il no-stro impegno costante è quello di perseverare sulle atten-zioni di lavorazione del prodotto finale per offrire al consu-matore un prodotto ricco di profumi di sostanze antiossi-danti e di polifenoli elementi importanti dal punto di vista farmacologico in quanto biologicamente attivi, esercitando azioni protettive contro l’ossidazione. Le caratteristiche del nostro olio rimangono nel tempo in quanto questo viene stoccato in contenitori inox equipaggiati di sistema sotto azoto per evitare il contatto con l’ossigeno e quindi il suo deterioramento.Quali i vantaggi di far parte del Club dei Soci?Prima di tutto, grazie al Credito Valdinievole per averci dato la possibilità di diventare membri del Club: questo ci dà la sicurezza e la certezza di avere appoggio e sostegno dall’I-stituto. Ed è anche un’opportunità di fare conoscere i nostri prodotti agli altri Soci, valorizzando cosi anche il territorio.

31

CLUB DEI SOCI

SALVE | MARZO 2015

STUDIO DENTISTICO DR IPPOLITO VINCENZOViale Marconi, 12 51016 MONTECATINI TERME (PT)Tel. e Fax 0572 772054 [email protected]

Ci parli della Sua Azienda. Lo Studio Odontoiatrico ha iniziato la propria attività clinica a Montecatini Terme nel 1987. Il progetto, fin dall’inizio, prevedeva di offrire ai pazienti, in un unico Centro, i trattamenti d’eccellenza in ognuna delle bran-che della medicina odontostomatologica, mantenendo costante l’aggiornamento clinico con la frequenza di corsi di perfezionamento di elevatissimo profilo presso Università e Professionisti del settore odontoiatrico in Italia e all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. E’ sta-to il primo studio odontoiatrico della Toscana riservato anche a pazienti in età pediatrica fin dalla nascita. Il continuo e costante perfezionamento professiona-le del personale medico e non medico operante nella nostra struttura è volto a garantire un’offerta terapeu-tica scientificamente e tecnologicamente all’avanguar-dia. La mission dello Studio è offrire ai propri pazienti l’eccellenza dell’arte della moderna odontoiatria, con professionalità, cortesia e disponibilità. L’accoglienza familiare è mirata, fin dalla prima visita, a soddisfare ogni esigenza estetica e terapeutica nel rispetto delle linee guida nazionali ed internazionali che prevedono l’applicazione dei protocolli operativi riconosciuti dalla letteratura e dall’evidenza clinica odontoiatrica attuale. Il sorriso del paziente è il bel risultato di cure odon-toiatriche mirate alla soddisfazione dello stesso, sia in termini umani, che terapeutici ed economici.Quali sono i punti di forza della Sua Azienda?Nell’esercizio della mia professione sono al passo con

i tempi: ritengo fondamentale l’aggiornamento pro-fessionale, così come il rispetto assoluto delle regole e la comprensione delle problematiche dei pazienti. Rispetto le regole e - in più - mi immedesimo nei pro-blemi dei miei pazienti (problemi spesso non soltan-to odontoiatrici). Amo le persone, i miei pazienti che seguo nella sofferenza fino a quando non restituisco loro il sorriso: un sorriso che non è soltanto odonto-iatrico. Da oltre trent’anni sono il punto di riferimen-to per i miei pazienti che in me riconoscono anche la comprensione delle problematiche attuali: nel mio studio, al termine delle cure, il paziente espone con fiducia problematiche che sente saranno oggetto di ascolto e di consiglio.Come è cambiato in questi anni il Suo lavoro?L’aggiornamento costante - mio e del mio staff - l’ammo-dernamento delle tecnologie e delle metodiche cliniche in uso presso il mio studio hanno evitato sbalzi improvvisi nell’esercizio professionale quotidiano: posso, semmai, notare le differenze fra la disponibilità economica delle famiglie dalla metà degli anni ‘80 ad oggi. Vi erano più certezze, oggi non ve ne è più alcuna. Gli ingredienti vincenti per contrastare la crisi?Essere positivi, avendo la certezza che i veri valori, con il tempo, trionferanno. Non bisogna mai smettere di avere programmi per il futuro, idee, speranza. La crisi colpisce indiscriminatamente tutti ma è anche un potente motore propulsore che lancia verso nuovi traguardi: la solidarietà fra persone responsabili, lo spirito di sacrificio nel lavoro e nella ricerca di un’opportunità sono la via verso un sicu-ro superamento della crisi, non soltanto il contrasto della stessa. Quali i vantaggi di far parte del Club dei Soci?Il “Club dei soci” è una bellissima idea che mi ha colpito fin dal giorno della sua presentazione e vi ho aderito con entusiasmo. Ritengo che sia un mezzo di connessione importante fra persone proprio perché sono tutti riuniti dallo status di Soci del Credito Valdinievole, e ne con-dividono la mission. In un mondo così pieno di sorpre-se, il Club le evita a coloro che hanno deciso di riunirsi sotto un emblema forte - quello della “Banchina” - che accoglie persone in base all’affidabilità, alle prospettive, all’onestà e alla moralità per evolvere insieme. Penso che il “Club dei Soci” evolverà con un successo senza precedenti - con gradualità - e non subirà parabole di-scendenti.

Il Club dei Soci: le aziende convenzionateAzienda Campo di attività Promozione riservata al Club dei Soci

EUGHENOS DIAGNOSTICA SRLViale Carlo Rosselli, 45 51016 MONTECATINI-TERME (PT) Tel. 0572 78869 - Fax. 0572 901205 [email protected] www.eughenos.it

Centro Clinico e DiagnosticoVisite Specialistiche. Esami diagnostici ad avanzata tecnologia.

Sportello di consulenza gratuita per la menopausa. Ogni terzo giovedì del mese,previo appuntamento

AGRITURISMO VILLA PARRIVia Modenese, 206 51100 PISTOIATel. 0573 417062 - Fax. 0573 416899 [email protected] www.villaparri.it

Residenza storicadi charme e relax

Sconto del 10% sul listino.

AL CASOLAR DE NO’ ALTRIVia S. Lucia, 24551036 LARCIANO (PT)Tel. e Fax. 0573 83052www.olioditoscana.eu

Azienda Agricola Sconto del 20% sui nostri prodotti.

TSC IMPIANTI SRLLungarno Mediceo, 16 56127 PISA Tel. 0587 [email protected] www.tscimpianti.com

Servizi

Sconto del 15% sulla realizzazione di un sistema di sicurezza(antifurto, videosorveglianza,rivelazione fumi/antincendio, automazioni).

GHELLI FABRIZIOVia Sabatini, 33/3751010 MASSA E COZZILE (PT)Tel. 0572 767123 - 348 2640101www.attivitamotorieghelli.com

Studio Attività MotoriePrima seduta gratisper tutti i corsi effettuati(sia per bambini che per adulti).

PANBAGNATOVia Buggianese, 33 51019 PONTE BUGGIANESE (PT) Tel. 0572 634664 [email protected] www.panbagnato.it

Ristorante Sconto del 15% sul conto finale.

BLU COMUNICAZIONEVia Vittorio Veneto, 87/91 56025 PONTEDERA (PI) Tel. 0587 [email protected] www.blucomunicazione.com

Servizi di comunicazione

Analisi gratuita della comunicazione e l’identificazione di provvedimenti da prendere. I successivi interventi saranno realizzati usufruendo di uno sconto del 20%.

ARCUCCI TRADEVia delle Padulette, 4/6 51011 BUGGIANO (PT) Tel. 0572 318288 - Fax. 0572 319490 [email protected] www.arcuccitrade.it

Forniture alberghiere.Sconto del 10% sul prezzo di listino.

Il Club dei Soci: le aziende convenzionateSTUDIO DENTISTICODR IPPOLITO VINCENZOViale Marconi, 12 51016 MONTECATINI TERME (PT)Tel. e Fax 0572 772054 [email protected]

Medico Dentista, Specialista in Odontostomatologia.

Sconto del 30%sul prezzo di listino.

BIRINDELLIVia Garibaldi, 36 51016 MONTECATINI TERME (PT)Tel. e Fax 0572 773578 [email protected]

Servizio prenotazione noleggi auto e furgoni in Italia.

Sconto 10% su tariffe prenotazioni noleggi auto e furgoni in Italia, noleggio accessori e attrezzature per il faidate.

TERMOIDRAULICA CORRIERIVia Colonna, 6/A 51018 PIEVE A NIEVOLE (PT) Tel. e Fax 0572 82577 [email protected]

ServiziSconto 15% su tutti i condizionatori delle migliori marche.

NETFARMVia Sant’Antioco, 15 56023 CASCINA (PI)Tel. 050 0981576 - Fax. 050 777659 [email protected] www.netfarm.it

Global Internet SolutionsSconto del 20% sulla nostra migliore offerta preventivata.

DEMOVia Terrarossa Fonda, 1 51011 BUGGIANO (PT)Tel. 0572 32000 - Fax. 0572 33660 [email protected] www.demo.it

Servizi e assistenza informatica 15% di sconto(esclusi prodotti Apple e servizi).

AURORA LUCEPiazza Giolitti, 287 51036 LARCIANO (PT) Tel. 0573 84071 [email protected] www.auroraluce.it

Illuminazioni

Consulenza e preventivo gratuito per sostituire le vecchie lampade ad incandescenza o alogene con lampade a LED. Sconto del 30% su acquisto prodotti LED.

DOMINAEViale G. Marconi, 38/A 51016 MONTECATINI TERME (PT)Tel. e Fax 0572 911322 [email protected] www.dominae.it

Agenzia di comunicazioneSconto del 20% sull’acquisto di pacchetti multiservice.

B.A. RICAMBI S.A.SVia Risorgimento, 69651015 MONSUMMANO TERME (PT)Tel. 0572 953423 - Fax. 0572 953430Email: [email protected]

Ricambi auto

Sconto del 40% su batterie e lampadine oltre ad uno sconto su ricambi originali e generici su ordinazione.

PACE LA PALAGINA CERAMICHE S.R.L.Via Grazia Deledda, 1851018 PIEVE A NIEVOLE (PT) Tel. 0572 950133www.paceceramiche.it

ServiziSconto del 10% per acquisti effettuati presso la Sala Mostra - ShowRoom

SCOPRIRE LA BANCA: LA FILIALE DI NAVACCHIO

Un viaggio a puntate tra le filiali del Credito, per conoscere megliol’Istituto e le persone che ci lavorano.

A Navacchio, il Credito Valdinievole ha tra-

sferito la sua Filiale al civico 1898 di

Via Tosco Romagnola. Locali nuovi che

consentiranno alla Banca di essere più vicina e

pronta a rispondere alle esigenze del territorio.

“Cambiare struttura e scegliere locali più ampi e più accoglienti - spiega il Presidente dell’Istitu-

to Alessandro Belloni - è sicuramente un modo per continuare a fare Banca del territorio, in una zona da noi tenuta sempre in grande conside-razione. Crediamo, con questo trasferimento, di poterci implementare ed essere ancora più pre-senti”. All’inaugurazione, è intervenuto anche il

Sindaco di Cascina, Alessio Antonelli:  “A nome dell’Amministrazione, mi sento di ringrazia-re il Credito Valdinievole per aver scelto e aver riconfermato la nostra città”. Presente anche il

Direttore Generale dell’Istituto, Leonardo Qui-

riconi:  “Le inaugurazioni delle nuove filiali sono sempre i momenti migliori perché significano crescita. Noi siamo una Banca nata e cresciuta in funzione della vicinanza al territorio: insieme all’aiuto delle Istituzioni, se riusciremo a mettere a disposizione di Clienti e Soci le nostre compe-tenze e le nostre capacità, sicuramente faremo bene il nostro lavoro”.  Di collaborazione e vici-

nanza al territorio, quale elemento imprescindi-

bile per il successo di una Banca e della sua co-

munità di riferimento, ha parlato anche Roberto

Frosini, Direttore della Federazione Toscana BCC:

“L’inaugurazione di questa rinnovata filiale è un forte atto di fiducia nel futuro che trova garanzie nel forte attaccamento al territorio di riferimento. D’altronde, si dice che chi vuole andare veloce debba andare da solo, ma chi vuole andare lon-tano debba andarci in compagnia”. All’inaugura-

zione erano presenti molti tra Soci e Clienti, i di-

pendenti dell’Istituto e Vito Gracci, Responsabile

della Filiale.

34SALVE | MARZO 2015

CHI SIAMO

Come il recente trasferimento di Filiale può mi-gliorare il servizio per la Clientela?La nuova filiale è dotata di locali più ampi, comodi

e luminosi. E’ garantita maggiore privacy ed è sta-

ta prevista un’area “Self” che permette, in maniera

comoda e riservata, di effettuare operazioni al ban-

comat (dal prelievo contanti ai depositi in cassa con-

tinua). Vi è, poi, un locale con cassette di sicurezza

ed un nuovo modo di effettuare le operazioni di cas-

sa non più ad un bancone unico ma con scrivanie in

maniera da mettere a proprio agio il cliente offrendo-

gli anche una consulenza adeguata.

Come ha accolto  la Clientela  questo rinnova-mento?La clientela è stata molto soddisfatta di questo cam-

biamento che aspettava da tempo visto che i nuovi

locali della Banca sono quasi raddoppiati rispetto ai

precedenti. La testimonianza di questa soddisfazione

l’abbiamo avuta durante l’inaugurazione, alla quale

hanno partecipato molti dei nostri Soci e Clienti.

Com’è il territorio di Vostra competenza?E’ un territorio vivo e variegato composto da tante

attività commerciali ed artigianali. Il territorio vanta,

anche, la presenza del Polo Tecnologico di Navac-

chio, un incubatore di idee dove vi sono tante azien-

de che sviluppano nuove attività tecnologiche e di

ricerca.

Quali sono i punti di forza su cui si basa il la-voro della Filiale?Uno dei punti di forza è il personale, pur essendo

una Filiale di sole tre persone, perché risultiamo

affiatati e con tanta voglia di fare. Altro punto di

forza della Filiale è la cura e l’impegno che mettia-

mo a disposizione del Cliente che per noi non è un

numero, ma si chiama per nome e viene, per così

dire, coccolato.

Obiettivi futuri?La voglia di far crescere, in tutti i sensi, questa no-

stra bella Filiale.

INDIRIZZO E RECAPITIVia Tosco Romagnola, 1898 - Navacchio (PI)

Tel.: 050.779406

[email protected]

ORARI DI APERTURADal Lunedì al Venerdì

8.20 - 13.20 / 14.45 - 15.45

DirettoreVito Gracci

Nel 1986 entra nell’ex Banca di Bientina.

Torna a Navacchio dove era direttore nel

2010. 54 anni, sposato con due figli.

Operatore di sportelloIacopo Moretti

Gestore ImpreseGabriele Giangravè

35

CHI SIAMO

SALVE | MARZO 2015

36SALVE | MARZO 2015

SÌ, VIAGGIARE

Una surreale città lombarda- di Claudia Bartoli - Un clima così clemente dopo la catastrofe che

si era abbattuta sulla nostra regione, ed in

particolar modo sulla provincia di Pistoia, po-

chi giorni prima della partenza era insperabile. Invece

l’8 marzo scorso, una splendida giornata invernale di

sole ci ha accompagnato nel primo dei viaggi, orga-

nizzati dal Credito Valdinievole, alla volta di Mantova,

patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. I primi abitanti

di Mantova furono gli Etruschi, ai quali seguirono i

Celti. I romani provvidero alla loro cacciata, iniziando

opere di fortificazione. Alla fine dell’impero romano,

nel 475 circa, la città venne conquistata da Odoacre

e poi da Teodorico, re dei Goti. Mantova fu contesa

dalle famiglie più potenti del tempo. E’ stata poi au-

striaca, francese e nuovamente austriaca nel 1815,

quando divenne caposaldo del Quadrilatero, assieme

a Peschiera, Verona e Legnago. E’ del 1852 l’eccidio

dei Martiri di Belfiore, che anticipò l’unità nazionale.

Nel 1866 Mantova entrò a far parte dello Stato Italia-

no. Vagamente decadente, Mantova sembra ora ad-

dormentata in seno ad una velata malinconia, stanca

MANTOVA

37

SÌ, VIAGGIARE

SALVE | MARZO 2015

di guerre, languida ma dolcissima e i suoi paesaggi

irreali di giunchi e canneti, sembrano volerci regalare

un frammento di eternità e di mito, complice forse

anche un’antica leggenda che la vuole fondata da

Manto, figlia dell’indovino Tiresia. Il centro storico

della città è dominato da Piazza Castello, sulla cui

sinistra si accede ad una delle più imponenti opere

del nostro patrimonio artistico: Palazzo Ducale. Con

le sue 500 stanze ed i 34.000 metri quadrati, per

estensione dei tetti, è il secondo edificio in Europa,

superato unicamente dal Vaticano. Qui i Gonzaga,

che lo abitarono nel 1300, nell’intento di rivaleggiare

con le Corti delle più prestigiose capitali del conti-

nente dell’epoca, commissionarono straordinarie

opere ad artisti e architetti tra i più noti di quel tem-

po. I “tesori” custoditi all’interno del palazzo sono in-

finiti. Di straordinaria bellezza i nove arazzi tessuti a

mano nelle Fiandre su cartoni con disegno prepara-

torio di Raffaello, gli stessi utilizzati per quelli conser-

vati in Vaticano. La visita è proseguita nella Basilica

di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti su

commissione di Ludovico III Gonzaga che voleva far-

ne un simbolo del proprio potere sulla città e del pre-

stigio della casata. Lo scopo della nuova costruzione

era quello di accogliere i pellegrini che giungevano

per venerare il sangue di Cristo portato a Mantova,

secondo la tradizione, dal centurione Longino e at-

tualmente custodito nei Sacri Vasi all’interno dell’al-

tare situato nella cripta della basilica. Dopo un’ampia

descrizione delle bellezze di Piazza delle Erbe, messe

in ginocchio dal terremoto del 2012, i palati fini si

sono dileguati alla ricerca della famosa “torta sbriso-

lona” e dei noti tortelli alla zucca. Il pranzo, a dir poco

luculliano, è stato consumato in un famoso ristorante

che ci ha deliziato con i piatti tipici della città lom-

barda. Anche se è considerata prevalentemente una

città d’arte, Mantova offre anche la meravigliosa op-

portunità di vivere il contatto con la natura. Il fiume

Mincio, infatti, giunto a Mantova, forma tre laghi per

poi proseguire fino a Governolo dove si immette nel

Po. A bordo di una motonave, navigando sul lago

inferiore, con il tramonto che gradatamente tingeva

il paesaggio di sorprendenti colori, abbiamo lascia-

to lo scenario architettonico più classico della città

gonzaghesca per procedere nel Parco Naturale del

Mincio, meraviglioso connubio di flora e fauna che

ti sorprende avvolgendoti in un incantevole silenzio.

Per immettersi nel Po, la motonave deve attendere

lo svuotamento della conca di navigazione, un ma-

nufatto idroviario funzionante sul principio dei vasi

comunicanti inaugurato nel 1925 dal re Vittorio

Emanuele III, che consente ai natanti di superare il

dislivello esistente tra il fiume Mincio ed il Po e che

può raggiungere anche i quattro metri. Una volta ter-

minata la procedura di svuotamento, quando le porte

della conca, davanti a noi, si sono aperte, il Po era

lì, pronto ad accoglierci nelle sue maestose acque.

Mentre scendevamo dalla motonave, per fare ritorno

al pullman, non abbiamo potuto fare a meno di vol-

tarci ad ammirare lo spettacolare tramonto che riflet-

teva i suoi bagliori invernali nel fiume e incendiava le

sue sponde, quasi a volerci suggerire con orgoglio il

motivo per cui, sull’epitaffio del sommo Virgilio, sia

scritto “Mantova mi ha generato…”.

38SALVE | MARZO 2015

LE BUONE NOTIZIE

Verinlegno spegne 40 candeline

Un’azienda tutta italiana in continua crescita, alla conquista

dei mercati internazionali.

- di Diletta Severi -

Ha raggiunto un traguardo importante, reso

ancor più prestigioso considerato il periodo

storico in cui arriva: quarant’anni di attività.

Stiamo parlando della Verinlegno Spa, azienda di ver-

nici che dal 1975, anno della fondazione, è progredita

costantemente come nel più tipico spirito delle piccole

e medie imprese italiane: idee brillanti, forti compe-

tenze tecniche, grande spirito di iniziativa e d’impresa

fino a raggiungere, oggi, elevatissimi standard di in-

novazione, collocandosi nel mercato mondiale come

uno dei partner di riferimento nel settore. Una vita in-

tera dedicata al raggiungimento di prestigiosi obiettivi

quella dei tre soci fondatori: Piero Marchetti, visiona-

rio, sognatore e volitivo, Antonio Bartoli, sistematico

inquadratore e quadratore, Sante Zandò fantasioso e

autentico cittadino del mondo. A loro, si sono poi af-

fiancate le doti amministrative ed imprenditoriali di

Claudio Lelli. La sede Verinlegno a Massa e Cozzile di

10.000 mq ospita gli uffici, il laboratorio, la produzione

ed il magazzino centrale. L’Azienda assicura, poi, una

presenza globale su tutto il territorio nazionale attra-

verso 25 depositi collegati a 30 agenti e, come detto,

negli ultimi anni ha consolidato la propria presenza sul

mercato estero acquisendo notevoli quote di mercato

in Grecia, Spagna, Germania, Polonia, Romania, Bul-

garia, Russia, Israele, paesi del bacino Medio Orientale

ed Africa. Nel 2014, nasce Verinlegno Holding come

specifico strumento per avere radici ben salde nei

paesi esteri ritenuti strategici. L’espansione internazio-

nale ha raggiunto attualmente circa 50 paesi e la pro-

iezione a medio termine è di allargare la penetrazione

ad altri 15 Paesi entro il 2018.

Verinlegno ha celebrato i suoi primi 40 anni di atti-

vità con una due giorni di iniziative a Montecatini il

20 e 21 febbraio scorsi: al convegno “L’industria del-

le vernici: Innovazione e Visione Globale” è seguita, il

giorno successivo, la convention dedicata alla forza

vendita italiana e internazionale. Hanno preso parte

al dibattito relatori di prestigio quali il Dott. Vittorio

Al centro, in primo piano: Antonio Bartoli, Presidente CDA. Da sinistra: Sante Zandò (Azionista, Membro CDA, Amministratore); Piero Marchetti (Azionista, Membro CDA, Amministratore); Claudio Lelli (Membro CDA, Amministratore).

39

LE BUONE NOTIZIE

SALVE | MARZO 2015

Maglia di Federchimica, la Dott.ssa Federica Landuc-

ci, Presidente di Confindustria Pistoia, il Prof. Mauro

Marchetti, Direttore dell’Istituto di Chimica biomole-

colare del CNR di Sassari, l’Ing. Matteo Aglio di Avisa

e l’On. Edoardo Fanucci della Camera dei Deputati.

Presenti alla convention anche il Sindaco di Monte-

catini Giuseppe Bellandi, quello di Massa e Cozzile,

Marzia Niccoli e il Prefetto di Pistoia Angelo Ciuni.

Presente anche il nostro Istituto che ha incontrato i

membri del CdA Verinlegno per una breve intervista.

Un bilancio di questi 40 anni di attività.Quarant’anni sono tanti, rappresentano l’attraver-

samento di un’epoca fra le più evolutive degli ultimi

secoli, quella del boom economico, della grande cre-

scita. Noi possiamo dire che l’abbiamo interamente

(e intensamente) vissuta riuscendo nel nostro piccolo

a governarne le spinte. Sia quelle positive, attraverso

la crescita progressiva e costante che siamo riusciti

ad imprimere alla nostra Azienda, che quelle nega-

tive, ultima (ma non è stata la sola) questa grande

crisi, riuscendo a traghettare l’azienda verso la fine

del tunnel, come i maggiori analisti affermano.

Siete l’esempio che sopravvivere alla crisi, con successo per altro, si può: qual è stata la Vo-stra formula vincente? Grazie a Dio non siamo i soli. Ed il pensiero va dav-

vero ai tantissimi imprenditori che hanno sofferto e

soffrono e ce la stanno facendo (senza dimenticare

coloro che non ce l’hanno fatta). Non c’è una for-

mula vincente: l’industria è un organismo complesso

dove tutte le parti servono allo scopo, con la stessa

importanza. Come nel corpo umano. Diremmo che

abbiamo saputo tenere sani ed in equilibrio tutti gli

“organi”. Parliamo dei più importanti. La parte patri-

moniale e quella finanziaria con i numeri sostanzial-

mente a posto, l’apparato produttivo con continue in-

novazioni di processo, anche troppe (sembrava, per

i costi che comportavano) che a posteriori si sono

rivelate, invece, tutte indispensabili. La parte ven-

dita Italia che ha sempre rappresentato la palestra

più impegnativa per soddisfare l’élite del Made in

Itay dell’arredamento e della moda. La parte vendita

Estero che, forte del konw how complessivo e con

l’impegno senza badare a nottate passate al compu-

ter o ai sabati e alle domeniche.

Cosa significa lavorare con i mercati emergenti? Proprio quello che abbiamo appena detto. Oltre ad

avere la capacità di capire le esigenze vere ed ave-

re le soluzioni da offrire - e a noi pare di starci riu-

scendo - i mercati cosiddetti emergenti sono gene-

ralmente lontani per chilometri, fusi orari, ed anche

cultura e costumi. Pensiamo che sia necessario l’ap-

proccio di chi vuole capire, integrarsi, offrire soluzioni

utili, instaurare rapporti di lunga durata. Ad esempio,

in India, attraverso la nostra Holding, per raddoppia-

re ed oltre la vendita dei nostri prodotti (quelli made

in Italy e tecnologicamente avanzati) abbiamo costi-

tuito una unità produttiva di vernici meno raffinate

destinate alla immensa domanda di massa. Analoga

iniziativa sta prendendo corpo in Senegal, destinata

ad un bacino altrettanto notevole come l’area Centro

occidentale dell’Africa.

Con quali occhi si guarda al futuro?Grazie di questa domanda. Perché se è vero che è

la ricorrenza del nostro quarantesimo (ghiotta occa-

sione retrospettiva) a noi piace di più guardare da-

vanti. Verinlegno oggi è un’azienda solida anche per

effetto del suo organigramma. Quello Dirigente è un

gruppo ben articolato, per funzioni e per capacità. E’

cresciuto parte all’interno e parte all’esterno dell’a-

zienda. Ci fa stare tranquilli sapere che le sorti future

non sono strettamente legate a noi soltanto. Ci rite-

niamo ancora indispensabili (ridono, ndr) ma fra figli

in prima linea e funzionari di prim’ordine, ci sentiamo

di dire che il futuro è della Verinlegno. Persone, idee,

strumenti, reti commerciali tutto ha i piedi ben pian-

tati nell’oggi (con le sue radici) ma è proiettato verso

gli anni a venire.

“Le bocce non sono uno sport da vecchi”

Parola di Moreno Zinanni, Presidente della Bocciofila Montecatini

Avis: squadra giovane da serie A.

- di Andrea Biagini -

La Bocciofila Montecatini Avis nasce negli anni

sessanta: l’inaugurazione ufficiale del suo

Bocciodromo avvenne nel maggio 1970 con

l’incontro internazionale Italia-Svizzera. Vista la fa-

vorevole accoglienza, sia dei bocciofili che dei nu-

merosi ospiti che ogni anno affluivano a Montecatini

Terme, l’Amministrazione, coadiuvata dai bocciofili

stessi, alcuni anni dopo, decise di ampliare ed ade-

guare tutte le strutture facendone un impianto all’a-

vanguardia.

Le Finali Nazionali di Coppa Italia per Comitati, asse-

gnati dalla Federazione nel 1989, sono stati il felice

battesimo del rinnovo dell’intero impianto che com-

prende sei corsie di gioco in sintetico e due in ma-

iolica per la parte agonistica sportiva ed hanno, per

cornice, ampie tribune, bar, ristorante e pizzeria, sale

TV. Il tutto contornato da ampio giardino con risto-

rante all’aperto, pista da ballo, spazio bambini, ricre-

azione per la terza età ed ampio parcheggio.

La struttura è stata teatro di prestigiose competizio-

ni: il 26 e il 27 maggio 2001 si sono svolti i Cam-

pionati Italiani assoluti, il 22 e il 23 settembre 2007

i Campionati Italiani Over 60, mentre dal 16 al 18

aprile 2010 il Campionato Italiano Disabili.

Il presidente della Bocciofila è Moreno Zinanni (nella

foto in alto, a sinistra), uomo da sempre legato allo

sport, ma allo stesso tempo innamorato di Monteca-

tini e quindi molto sensibile ad ogni tipo di iniziativa

40SALVE | MARZO 2015

LO SPORT

che la città gli proponga: “sono più di quarant’anni

che mi occupo di sport - ci confida - a partire dal

mondo del pallone. Sono stato Presidente, infatti, per

molti anni del Montecatini, ma anche del Borgo. Mi

sono appassionato al calcio poiché non essendo un

talento sul campo di gioco, ero comunque affascina-

to da questo sport e quindi volevo in qualche modo

prenderne parte. Da questa volontà è nata quell’av-

ventura e sono felice che, pur avendo cambiato di-

sciplina, adesso il Montecatini sia in vetta alla classi-

fica dell’Eccellenza”.

Dal calcio alle bocce un passaggio quantome-no strano: come è avvenuto?Ero alla Murialdina (l’attuale Murialdo, storico settore

giovanile del calcio a Montecatini, ndr) quando il mio

socio e caro amico Piero Papini venne a mancare e

seguirono divergenze con gli altri dirigenti che mi fe-

cero riflettere. Nello stesso periodo Ettore Severi, ai

tempi Sindaco della città, mi contattò per vedere di

riaprire il bocciodromo e mi convinse con un progetto

che riguardava anche l’apertura del ristorante e del-

le strutture che abbiamo adesso. Fu una scommessa

che posso ritenere di aver vinto, rifacendo tutti i locali

e mettendo in piedi un impianto di alto livello.

Cosa mi dice dell’unione tra Bocciofila e Avis?Questa sinergia esisteva già prima del mio insedia-

mento e visto che Avis è un’Associazione di persone

meravigliose ho mantenuto con piacere il binomio

con la Bocciofila, visto che anch’io sono donatore.

Le bocciofile sono spesso viste come ambien-ti frequentati da anziani, invece non è affatto così, vero?Verissimo, la nostra squadra è composta da trenten-

ni, un ventottenne e un campioncino di sedici anni:

il nostro giovane gioiello è campione italiano, quindi

sfatiamo questo mito che sia uno sport praticato solo

da anziani. Vi invito a vedere qualche match per ave-

re la giusta idea sulle bocce.

La sua squadra sta disputando il prestigioso campionato di serie A. La squadra che abbiamo messo su sta cercando di

portare a casa una salvezza tranquilla, ma ci scon-

triamo con realtà importanti come Roma, Modena,

Cagliari, Ancona, città che hanno ovviamente bacini

di utenza ben diversi. Sono però molto contento del

lavoro che stanno facendo questi ragazzi, che ven-

gono da ogni parte d’Italia, durante la settimana di-

sputano i tornei singoli e il venerdì si ritrovano per

allenarsi a Montecatini ed il sabato andiamo a dispu-

tare il match per la nostra squadra. Nell’ultima gara

a Roma abbiamo perso, con onore, contro la capo-

lista: peccato perché avevamo inanellato una serie

positiva che ci aveva proiettato avanti in classifica,

vedremo di rifarci a partire del prossimo match.

Quale futuro si prospetta per la Bocciofila Montecatini?Spero di creare nuovi giocatori anche del luogo. Il

pubblico risponde bene, dimostrando attaccamento

a questa disciplina e partecipando alle nostre inizia-

tive. Mi piacerebbe consolidare questi buoni risultati

cercando di migliorarsi anno dopo anno.In piedi: Bonaccorsi, Lorenzini, Barilani, Matalucci, Tesi, Zinanni. In basso: Bagnoli, Basso, Russo, Signorini

41

LO SPORT

SALVE | MARZO 2015

Giunto alla sua trentatreesima edizione, il

Trofeo Maestrelli consolida la tradizione

con i nomi più prestigiosi del calcio italia-

no. Quest’anno, l’ambito riconoscimento è andato

a Giampiero Ventura, allenatore del Torino: “Sono onorato - ha dichiarato il tecnico granata - per quello che rappresenta questo premio. Ringrazio il Presi-dente, la Società, lo staff e i calciatori che mi hanno permesso di essere qui. Spero di avere ancora tanto calcio davanti e che questo premio sia di buon au-spicio”. Il nome di Ventura va ad aggiungersi ad una

lista importante: prima di lui, infatti, erano saliti sul

palco del Maestrelli a ritirare il premio Massimiliano

Allegri (2010), Antonio Conte (2011), Walter Mazzar-

ri (2012) e Vincenzo Montella (2013). Erano molti e

noti, anche quest’anno, i nomi dei premiati al Trofeo

intitolato alla memoria dell’allenatore della Lazio del-

lo scudetto. In un Teatro Verdi allestito, per l’occasio-

ne, a sala ricevimenti, con tavoli di bianco rivestiti ed

elegantemente apparecchiati, il premio come miglior

allenatore del settore giovanile è andato a Moreno

Longo, mister granata anche in questo caso.

Il Trofeo Maestrelli a Giampiero Ventura

Premiati anche Arrigo Sacchi, Nicola Rizzoli e Moreno Longo.

- di Diletta Severi -

Il Mister del Torino, Giampiero Ventura (al centro) con Gabriele Giangravè, Sandro Di Marco, Stefano Baldanzi, Andrea Rindi, Andrea Biagini e Massimiliano Cecchi.

42SALVE | MARZO 2015

IL PREMIO

Felice del premio? Assolutamente si. Anzi, devo ringraziare chi mi ha

dato l’opportunità di ritirare questo premio presti-

gioso, consegnato

negli anni a grandi

allenatori. Hanno

premiato la mia

professionalità, il

mio lavoro, la mia

dedizione quindi

sono particolar-

mente inorgoglito.

Il Torino ha fatto l’en plein in quest’edizione del Trofeo. C’è qualche insegnamento di Mister Ventura che ha fatto suo?Non posso che ringraziarlo perché se oggi sono a ri-

tirare questo premio è anche un po’ merito suo. Pri-

ma di incontrarlo al Torino, ho avuto la fortuna di es-

sere allenato da lui una decina di anni fa al Cagliari.

Già allora lo reputavo un allenatore innovativo quindi,

sicuramente, spunti del mio lavoro di oggi sono stati

presi da Giampiero Ventura allora.

Un’analisi del settore giovanile in Italia? Siamo in un momento topico: dobbiamo trovare una

strada che rilanciare il calcio italiano e in particolar

modo il settore giovanile. Sarebbero tanti gli aspet-

ti da curare: prima di tutto, le strutture, necessarie

per far crescere i nostri giovani e, in secondo luogo,

la qualità degli istruttori perché, spesso e volentie-

ri, oggi un allenatore si dedica al settore giovanile di

passaggio, con l’intento solo di far carriera e cercan-

do di utilizzare i giovani per le proprie fortune. Que-

sto è un aspetto che non fa bene ai giovani.

Il premio come miglior fischietto della stagione

2013/14, è andato a Nicola Rizzoli. Dopo Gonella e

Collina è stato il terzo arbitro italiano a dirigere una

finale dei Mondiali di calcio, l’incontro tra Germania

e Argentina del 13 luglio 2014. Dopo Lo Bello, Agno-

lin, Lanese, Braschi e Collina, è stato il sesto arbi-

tro italiano ad aver diretto una finale di Champions

League. Ed è stato, inoltre, l’arbitro della finale della

prima edizione dell’Europa League che a partire dal

2009 ha sostituito la Coppa Uefa. Nel 2014 ha vinto

il premio di miglior arbitro dell’anno.

Dopo aver vinto i premi più prestigiosi, dopo aver diretto le gare più importanti dove si tro-vano gli stimoli per migliorarsi ulteriormente? Gli stimoli si devono trovare nelle cose che si fanno

quotidianamente: se non li abbiamo, è impossibile

lavorare nella maniera adeguata. Fortunatamente, ne

ho ancora molti: sento di dover fare ancora tanto e,

soprattutto, penso di dover ancora migliorare. Quan-

do uno arriva ad alti livelli, le aspettative aumentano

e riconfermarsi è più difficile.

Il premio alla carriera è, invece, andato ad un mito

del calcio italiano: Arrigo Sacchi.

Le chiedo un suo parere su Giampiero Ventura. Ventura sta dimostrando da tanto tempo di essere

un ottimo allenatore, quindi complimenti a chi ha de-

ciso di premiarlo perché ha senz’altro fatto un’ottima

scelta.

Chi, meglio di lei, potrebbe dirci quali caratte-ristiche deve avere un bravo mister?L’allenatore è paragonabile al direttore d’orchestra,

colui che attraverso la sua genialità, la sensibilità e

la competenza fa eseguire coralmente uno spartito

e corregge l’esecuzione. Riccardo Muti, grandis-

simo direttore d’orchestra e mio amico, mi diceva

che anche se l’orchestra può contare più di due-

cento elementi il suo compito è riuscire a sentire e

correggere anche

l’elemento appa-

rentemente meno

importante, quello

che magari il pub-

blico non nota. Nel

calcio, funziona

esattamente così.

43 SALVE | MARZO 2015

IL PREMIO

9-13 Ottobre

PELLEGRINAGGIOA MEDJUGORJE

18 e 19 Aprile

SPELLO-BEVAGNA-MONTEFALCO 21-31 Maggio

CROCIERA FLUVIALESAN PIETROBURGO E MOSCA

3-5 Luglio

PROFUMO DI LAVANDA:LA PROVENZA

I viaggi per i Soci

2015

45

L’IMPEGNO

SALVE | MARZO 2015

UNA ONLUS PER

DIRE SÌ ALLA VITA

Intervista a Giuseppe Venditti, Presidente di un’Associazione che

dal 2007 si occupa di promuovere la cultura della donazione.

- di Diletta Severi -

Presidente, ci parli dell’Associazione “Per Do-nare la Vita Onlus”. Di cosa si occupa e con quale finalità è nata?L’Associazione nasce nel Marzo del 2007. I suoi sco-

pi statutari sono l’assistenza ai pazienti del servizio

sanitario nazionale ed alle loro famiglie; con partico-

lare attenzione verso le persone impegnate in tera-

pie complesse; l’informazione e la promozione della

cultura della donazione e del trapianto di organi e

tessuti attraverso eventi e manifestazioni di carattere

sia sportivo che culturale. L’Associazione promuove

a tale scopo numerose attività, affiancando il suo

messaggio di solidarietà alla forza dell’esempio con

la partecipazione di atleti beneficiari di trapianto a

tutte le sue maggiori manifestazioni sportive, dimo-

strando così nella pratica la straordinaria possibilità

di recupero offerta dal trapianto.

Nasce dalla storia personale di uno dei fonda-tori o di qualche associato? E’ stata fondata nel 2007, all’interno del Dipartimen-

to di Chirurgia Generale e Trapianti presso l’Ospeda-

le Cisanello di Pisa, da un gruppo di colleghi, amici

ed alcuni dei trapiantati della U.O.

La Toscana è tra le regioni più attive nella do-nazione di organi e trapianti. Eppure c’è anco-ra bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche?La Toscana, alla fine degli anni novanta, si è dotata

di un’organizzazione capillare, ispirata al c.d. modello

Spagnolo, che l’ha portata a diventare rapidamente

la regione con il maggior tasso di donazione da ca-

davere d’Italia. Elemento chiave dell’organizzazione

toscana è la figura del Coordinatore Locale Trapianti,

un medico specificamente formato che si occupa a

tempo pieno di donazione d’organi e di tessuti in ogni

ospedale della Toscana. Ben presto il Coordinatore è

stato affiancato da un team, composto da Infermieri

specializzati. La presenza costante e competente di

un team per la donazione in ogni ospedale ha portato

5 PER MILLE

PER DONARE LA VITA ONLUSCodice Fiscale 93061750506

46SALVE | MARZO 2015

L’IMPEGNO

la Toscana a livelli da record. Il livello di donazione è

valutato annualmente in base al numero di donatori,

normalizzato per milione di abitanti. La Toscana, da

oltre dieci anni è la regione più attiva in Italia e una

delle aree più attive nel mondo. L’aumento del nume-

ro dei donatori non ha però risolto il noto problema

dell’insufficienza del numero di organi disponibili per

il trapianto. Infatti, al maggior numero di donatori si

è associato il loro progressivo, ed apparentemente

inesorabile, invecchiamento. Oggi, in Toscana come

in gran parte dei Paesi Occidentali, l’età media dei

donatori cadavere è di circa 70 anni. Ciò è in gran

parte dovuto al fatto che meno persone giovani muo-

iono in conseguenza di traumi cranici (principale cau-

sa di donazione in età giovanile) mentre l’aumento

della vita media e lo stile di vita sedentario rendono

sempre più frequente la morte per eventi cerebrova-

scolari acuti nelle persone non più giovani. L’invec-

chiamento dei donatori ha effetti diversi in base alla

sensibilità dei singoli organi all’invecchiamento, ma è

chiaro che rende meno facilmente disponibili organi

idonei per trapiantare i pazienti più giovani. E’ quindi

chiaro che ogni organo che potrebbe essere donato,

e che invece non lo è, continua ad essere una grave

perdita, soprattutto se il mancato donatore era una

persona giovane. Considerando la carenza comples-

siva d’organi, non è difficile capire come quell’oppor-

tunità sarà persa per sempre. Cioè qualche paziente

non sarà mai trapiantato. Ciò, purtroppo, continua ad

accadere. Da qui la necessità di continuare a infor-

mare e a sensibilizzare, sperando che l’opposizione

alla donazione, oggi pari a circa il 30%, possa calare

il più possibile. Inoltre, in questo settore come in altri,

nulla è frutto del caso e nulla si deve dare per acqui-

sito in via definitiva. I buoni risultati di oggi sono frutto

dell’impegno di ieri. I risultati di domani verranno se-

condo la stessa logica. L’informazione è il primo, indi-

spensabile, passo necessario per mantenere i buoni

livelli di donazione che abbiamo oggi.

Secondo lei, dove nasce il timore e la “resi-stenza” per quanto riguarda la donazione degli organi?La disponibilità alla donazione dei propri organi dopo

il decesso è un argomento molto complesso. In ge-

nerale, la disponibilità della popolazione a donare è

alta tra i giovani e soprattutto quando la domanda

è posta in un contesto di indagine o di simulazione.

Purtroppo nella realtà circa il 30% delle donazio-

ni non è possibile proprio per opposizione, cioè per

consenso negato in vita o rifiutato dopo il decesso

da un familiare. Una delle paure più diffuse, per

quanto assolutamente non reale, è che il consenso a

donare possa distogliere energie mediche dal salva-

taggio della persona, a favore della donazione degli

organi. In realtà l’esecuzione della procedura di ac-

certamento della morte cerebrale è obbligatoria per

Legge a prescindere dalla donazione. Una volta cer-

tificata la morte la persona può donare o meno, ma

ogni tipo di sostegno alle funzioni vitali è comunque

interrotto. Esistono anche remore legate al rispetto

del corpo e della sua integrità. In alcune etnie, sem-

pre più presenti in Italia alla luce dei cambiamenti

demografici, vi sono anche problematiche di natura

culturale e religiosa. Talvolta, infine, il dissenso alla

donazione può essere il risultato della percezione di

un iter di soccorso/cura non ideale. L’organizzazio-

ne del sistema territoriale di emergenza/urgenza è

straordinariamente delicata. Anche il sistema di assi-

stenza ospedaliera, per i pazienti in gravi condizioni,

è molto impegnativo. Talvolta il cittadino, sublimando

il concetto di diritto alle cure, non si rende conto di

quanto il nostro Sistema Sanitario Nazionale mette

a disposizione. In Italia il sistema sanitario funziona

bene, ma il clamore suscitato da alcuni casi di sup-

posta malasanità, contribuisce a creare un clima di

sfiducia latente che, di fronte ad un esito personale

o familiare non positivo, può facilmente sfociare in

ostilità palese.

47

L’IMPEGNO

SALVE | MARZO 2015

Può raccontarci qualche caso di “ritorno alla vita” dopo il trapianto?Ne ricordo molti. Alcuni bellissimi perché hanno ri-

guardato bambini, altri memorabili perché hanno

segnato momenti importanti nella storia della tra-

piantologia pisana, ed italiana. Fra i tanti preferisco

ricordare quello dell’amico Pietro, ragazzo arrivato a

Pisa, poco più che trentenne, in dialisi con un grave

diabete insulino-dipendente. Una situazione molto

impegnativa e con poche prospettive. Dopo un tra-

pianto di rene e di pancreas, Pietro è completamen-

te “guarito” tanto da essere in grado di correre la

maratona (42 km e 195 metri!) ed essere diventato

papà di un magnifico bambino. Ciò che rende parti-

colare la storia di Pietro è il suo desiderio di rendersi

utile agli altri per “restituire” ciò che ha ricevuto. Un

atteggiamento tanto bello quanto raro.

L’Associazione promuove diversi eventi: il più famoso è forse la “Pisa Half Marathon”.L’associazione cerca di diffondere la cultura del-

la donazione attraverso tutti i canali

disponibili. La “Pisa Half Marathon”

nasce per unire l’esigenza di informa-

re, alla passione sportiva di alcuni dei

membri fondatori dell’associazione.

Questa manifestazione si propone di

veicolare il nostro messaggio mostran-

do come persone che hanno ricevuto

un trapianto, o che hanno donato un

organo (come un padre che aveva do-

nato il rene al figlio), possano vivere

una vita normale e perfino piena par-

tecipando in modo assolutamente nor-

male ad una manifestazione sportiva.

Cerchiamo di allestire una gara di buon

livello anche grazie alla naturale bellez-

za del nostro territorio, alla presenza

di monumenti unici, alla disponibilità

dell’ippodromo di San Rossore quale

base logistica, ed all’amicizia di alcuni campioni e di

alcuni gruppi sportivi (Gruppo Sportivo Carabinieri,

Gruppo Sportivo Esercito, Fiamme Gialle). In partico-

lare l’amicizia che ci lega a Daniele Meucci, campio-

ne europeo di maratona, ci consente di guadagnare

l’attenzione del pubblico sportivo, che noi volentieri

dirottiamo sul nostro messaggio.

Progetti futuri?Lo scopo dell’associazione resta quello di informa-

re quanti più cittadini possibile. Nel prossimo futuro

speriamo di riuscire ad allestire un importante spet-

tacolo musicale, grazie alla collaborazione di alcuni

testimonials di rilievo che, speriamo, ci consentiran-

no di coinvolgere anche una televisione a diffusione

nazionale. Nel lungo termine ci piacerebbe poter fi-

nanziare alcune iniziative di ricerca, anche per forni-

re un’opportunità di sviluppo professionale ad alcuni

giovani ricercatori pisani. Purtroppo, in questi mo-

menti difficili, alcuni dei nostri giovani migliori sono

costretti a cercare migliore fortuna altrove.

48SALVE | MARZO 2015

IL PREMIO

A TEATRO CON IL CREDITO VALDINIEVOLE

Promozione per i Soci dell’Istituto.

Grazie al Credito Valdinievole, i Soci dell’Istituto potranno gode-re del ricco calendario eventi del Teatro Verdi di Montecatini Terme con una riduzione del 10% sul prezzo del biglietto, presentando la Carta Socio ai box-office del Teatro. Si potrà, quindi, usufruire delle convenzioni che la Banca ha predisposto per gran parte degli eventi in programma per la sta-gione 2014/2015. Sul sito www.teatroverdimontecatini.it i dettagli dei programmi convenzionati.

PREDATORI DEL MICROCOSMO

In mostra a Calci. Gli ambienti naturali impongono continue sfide agli animali che li abitano: procurarsi da mangiare, evitare i predatori, trovare un par-tner e dare vita a una discendenza. In natura alcune specie hanno svi-luppato strategie di attacco, difesa e riproduzione sorprendenti e inu-suali anche per animali di piccole dimensioni. Tra questi soprattutto insetti e molti piccoli vertebrati. Questo esercito di animali insoliti, agguerriti nella lotta per la soprav-vivenza, è protagonista di “Preda-tori del Microcosmo”. L’esposizio-ne, a cura dell’Associazione Orme d’Ambra di Pisa, in programma dal 21 marzo al 21 giugno al mu-seo di storia naturale di Calci, ha come punto di forza una collezio-ne di animali vivi molto speciali, raramente presentati al pubblico. All’interno di microecosistemi che

riproducono l’ambiente naturale delle specie, si possono osservare gechi volanti, mantidi che tendono agguati su foglie e fiori, scorpio-ni enormi e ragni color zaffiro. La sezione con gli animali vivi è com-pletata da un’ampia rassegna foto-grafica tratta dal lavoro dei curatori Emanuele Biggi  (Geo&Geo, RAI 3) e Francesco Tomasinelli  (www.isopoda.net/info). Durante l’esposi-zione l’associazione Orme d’Ambra organizza alcuni eventi collaterali aperti al pubblico.Tutte le informazioni su costi e mo-dalità di partecipazione al concorso fotografico, visite guidate per adul-ti, scuole e gruppi organizzati sul sito www.ormedambra.com.

Luci sulterritorioINIZIATIVE, EVENTI, PROGETTI SOSTENUTI DAL CREDITO VALDINIEVOLE

*CartaBcc TascaConto è gratuita per richieste effettuate ento il 31-12-2013

Mes

sagg

io p

ubbl

icita

rio c

on fi

nalit

à pr

omoz

iona

le.

Per l

e co

ndiz

ioni

con

trattu

ali d

el p

rodo

tto e

per

qua

nto

non

espr

essa

men

te in

dica

toè

nece

ssar

io ri

volg

ersi

pre

sso

le fi

liali

della

Ban

ca d

i Cre

dito

Coo

pera

tivo

o su

l sito

ww

w.c

arta

bcc.

it An

drea

Lo

Cic

ero

per

Car

taB

CC

C’è quella giusta per te!C’è quella giusta per te!

La mia Carta è differente

• Scontiriservati.it Lo shopping on-line firmato CartaBCC

• Servizio Clienti 800.99.13.41 Attivo 24 ore su 24 - 7 giorni su 7

Scopri il mondo CartaBCC su www.cartabcc.it

• ClubCartaBcc Il circuito dei vantaggi e degli sconti

seguici su

Cerchiuna carta di pagamento?