Salve n.63

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1 SALVE 63 DICEMBRE 2011 PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE PARLA IL PRESIDENTE FLORIO FACCENDI Le BCC toscane e il loro senso di responsabilità INTERVISTA A GINA GIANI CEO DI SAT L’aeroporto di Pisa sempre più porta della Toscana BANCA E UNIVERSITà Borse di studio per i dottorandi più meritevoli DECENNALE DEL SOAR Genesi, percorso e tappe della società APERTURA A FUCECCHIO Il Credito Valdinievole ha la sua 15a Filiale PONTEDERA, MUSEO A CIELO APERTO La città raccontata dal giornalista Emilio Chiorazzo MONSUMMANO CAPITALE DEL CIOCCOLATO Andrea Slitti svela i segreti delle sue poesie di gusto Gina Giani, CEO di SAT - Foto Silvestri

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Periodico del Credito Valdinievole - Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina

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SALVE63DICEMBRE 2011

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

Parla il PresidenteFlorio Faccendi

Le BCC toscane e il lorosenso di responsabilità

intervistaa Gina Giani

ceo di satL’aeroporto di Pisa sempre più

porta della Toscana

Banca e UniversitàBorse di studio per

i dottorandi più meritevoli

decennale del soarGenesi, percorso e tappe della società

aPertUra a FUcecchioIl Credito Valdinievole

ha la sua 15a Filiale

Pontedera, mUseoa cielo aPerto

La città raccontatadal giornalista Emilio Chiorazzo

monsUmmanocaPitale

del cioccolatoAndrea Slitti svela i segreti

delle sue poesie di gusto

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Page 2: Salve n.63

4 Sfide,entusiasmoeradici Glieditorialidelpresidente,AlessandroBelloni, edeldirettoregeneraleLeonardoQuiriconi

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LeBCCtoscaneeiventidicrisi,nessunaincertezza ParlaFlorioFaccendi,presidentedellaFederazioneToscana

11 Unfuturotuttodascrivere CongressodiFedercasseaRoma

12

Unaeroportoincontinuacrescita GinaGiani,CEOdiSAT,siraccontafraprofessioneepassione

16 Borsedistudioperidottorandi Afiancodell’Universitànellapromozionedellaconoscenza

18 IlSOARfesteggiailsuodecennale MarioRosellinineripercorregenesietappesalienti

20 IlCreditoValdinievoleapreaFucecchio Dal28novembreèoperativala15ªFiliale

22

LequattrogiornatediAssisi Legitegratuitededicateachihal’accreditodellapensionenellenostreFiliali

26

IncontriconiSoci Bientina,Pontedera,PisaeagennaioValdinievole

30 AlTeatroEraconlaBanca VantaggiperiSocinellariccastagione2012

32 Pontedera,museoacieloaperto NelleparoledelgiornalistaEmilioChiorazzotuttal’arteeculturadellacittà

36

Monsummanocapitaledelcioccolato AndreaSlitticiapreleportedelsuonuovostabilimento

40 Lucisulterritorio Iniziative,eventieprogettisostenutidalCreditoValdinievole

ViaUgoFoscolo,16/2MontecatiniTerme

DISTRIBUZIONEGRATUITARegistrazioneTribunalediPistoian.479del07.05.96

DIRETTORERESPONSABILEMarcoMariaGulli

[email protected]

HANNOCOLLABORATO:PieraBenedettiMarilenaEvangelistaSergioMieleAndreaRindi

FOTOGRAFIE-ArchiviofotograficoCreditoValdinievole-FotoSilvestri-SimonaCaroti

Fotodipagina12:concessadallaSATSocietàAeroportoToscana

Fotodipagina30-31:concessedallaFondazionePontederaTeatro

Fotodellepagine36-39:concessedalladittaSlitti

L’editoresidichiaradisponibilearegolareeventualispettanzeperle immaginidellequalinonsiastatopossibilereperirelafonteImpaginazioneStefanoRomani/FranMontecatini

StampaTipolitoVanniniS.n.c.BuggianoSALVEèanchedisponibilesulsitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIO

63DICEMBRE 2011

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

Il Pianoforte appartenuto a Giuseppe Verdi

Libiamone’ lieti calici,che la bellezza

infiora...(Traviata, Giuseppe Verdi)

Una celebre aria di Verdi, eseguita chissà quante volte su questo pianoforte

nel periodo montecatinese del Maestro, per augurare un felice Natale

ed un 2012 ricco di gioia e serenità.

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4 Sfide,entusiasmoeradici Glieditorialidelpresidente,AlessandroBelloni, edeldirettoregeneraleLeonardoQuiriconi

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LeBCCtoscaneeiventidicrisi,nessunaincertezza ParlaFlorioFaccendi,presidentedellaFederazioneToscana

11 Unfuturotuttodascrivere CongressodiFedercasseaRoma

12

Unaeroportoincontinuacrescita GinaGiani,CEOdiSAT,siraccontafraprofessioneepassione

16 Borsedistudioperidottorandi Afiancodell’Universitànellapromozionedellaconoscenza

18 IlSOARfesteggiailsuodecennale MarioRosellinineripercorregenesietappesalienti

20 IlCreditoValdinievoleapreaFucecchio Dal28novembreèoperativala15ªFiliale

22

LequattrogiornatediAssisi Legitegratuitededicateachihal’accreditodellapensionenellenostreFiliali

26

IncontriconiSoci Bientina,Pontedera,PisaeagennaioValdinievole

30 AlTeatroEraconlaBanca VantaggiperiSocinellariccastagione2012

32 Pontedera,museoacieloaperto NelleparoledelgiornalistaEmilioChiorazzotuttal’arteeculturadellacittà

36

Monsummanocapitaledelcioccolato AndreaSlitticiapreleportedelsuonuovostabilimento

40 Lucisulterritorio Iniziative,eventieprogettisostenutidalCreditoValdinievole

ViaUgoFoscolo,16/2MontecatiniTerme

DISTRIBUZIONEGRATUITARegistrazioneTribunalediPistoian.479del07.05.96

DIRETTORERESPONSABILEMarcoMariaGulli

[email protected]

HANNOCOLLABORATO:PieraBenedettiMarilenaEvangelistaSergioMieleAndreaRindi

FOTOGRAFIE-ArchiviofotograficoCreditoValdinievole-FotoSilvestri-SimonaCaroti

Fotodipagina12:concessadallaSATSocietàAeroportoToscana

Fotodipagina30-31:concessedallaFondazionePontederaTeatro

Fotodellepagine36-39:concessedalladittaSlitti

L’editoresidichiaradisponibilearegolareeventualispettanzeperle immaginidellequalinonsiastatopossibilereperirelafonteImpaginazioneStefanoRomani/FranMontecatini

StampaTipolitoVanniniS.n.c.BuggianoSALVEèanchedisponibilesulsitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIO

63DICEMBRE 2011

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

Il Pianoforte appartenuto a Giuseppe Verdi

Libiamone’ lieti calici,che la bellezza

infiora...(Traviata, Giuseppe Verdi)

Una celebre aria di Verdi, eseguita chissà quante volte su questo pianoforte

nel periodo montecatinese del Maestro, per augurare un felice Natale

ed un 2012 ricco di gioia e serenità.

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Stay hungry. Stay foolish.La prima legata all’abbandono da piccolo da parte della madre naturale, la conse-guente adozione, il rifiuto del College re-sosi conto che non faceva per lui e la sua gioventù da povero. “Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro kar-ma, il vostro destino….Questo approccio ha fatto la differenza nella mia vita”. La seconda storia riguarda il suo licenzia-mento avvenuto all’età di 30 anni, proprio dalla società che lui stesso aveva creato. Ideatore insieme all’amico “Woz” dei com-puter Macintosh e fondatore della Apple, non appena la società iniziò a decollare scalando quote di mercato e attestandosi oltre la quota dei due miliardi di dollari di fatturato, lo stesso Jobs non fu ritenu-to in grado di seguire i nuovi progetti e venne licenziato da coloro che lui stesso aveva contribuito ad assumere. Ecco il se-condo fallimento, questa volta professio-nale. “Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa come un mattone. Non perdete la fiducia. L’unica cosa che mi ha aiutato è stato l’amore per ciò che facevo: trovate le vostre passioni”.Il terzo insegnamento è la sua malattia a

cui alla fine si è arreso, ma la sua grandio-sità continuerà ben oltre la sua presenza terrena. Tre semplici concetti che possono appli-carsi a ciascun ambito della nostra vita. La storia di questo Genio ci dà sicuramen-te gli spunti e le motivazioni per ripartire, senza risparmiarsi. Bisogna volerlo, biso-gna crederci.

Buon NataleAlessandro BelloniPresidente Credito Valdinievole

In questi giorni si sta assaporando il clima natalizio: tra alberi luccicanti e addobbi per le strade, il conto alla rovescia è ormai iniziato. Purtrop-po però l’aria che si respira non è

delle migliori, ciascuno di noi si trova at-tanagliato da mille problemi legati all’eco-nomia nazionale, che poi diventa locale, fino ad arrivare alle tasche di ogni famiglia e impresa. Da tempo penso a cosa scrivere in questa pagina di apertura. Non voglio neppure chiamarlo editoriale perché la considero una piccola finestra aperta verso i soci, un dialogo iniziato che di volta in volta si arricchisce di contenuti. Ecco che in que-sto periodo di festa, con il 2011 che volge al termine e apre l’orizzonte a un nuovo anno, non mi piace soffermarmi ancora su problemi e preoccupazioni, su come e quando si potrà uscire da questa situazio-ne. Desidero invece cercare di trarre degli insegnamenti da tutto ciò che stiamo af-frontando, che ci servano non solo nella nostra vita lavorativa ma anche, e soprat-tutto, in quella di uomini. Non è retorica pensare che in ogni cosa, in ogni situazio-

ne ci sia un lato buono e anche quelle che sembrano disfatte, possono nascondere un germe di crescita. Dicendo questo il mio pensiero corre alle vicende personali di una vera icona dei nostri anni, Steve Jobs, che da poco è venuto a mancare. Grande non soltanto per il suo genio, ma perché ha saputo far convergere rette che sembravano parallele come business ed empatia, macchine ed esseri umani, tec-nologia ed emotività.La sua intera esistenza è un inno alla vita e alla volontà, quella di una persona che ha creduto nei propri mezzi, nelle proprie idee e che ha saputo cambiare il mondo disegnandone il futuro. E tutto questo partendo da un garage, senza soldi né conoscenze, e con situazioni di oggettiva difficoltà. La sua parabola l’ha ricordata lui stesso nel celebre discorso pronunciato nel 2005 a Stanford, nel tempio dell’eccel-lenza universitaria californiana. In questa occasione, proprio nel giorno delle lauree, Jobs si è rispecchiato in quei ragazzi e ha consegnato loro, e a tutti noi, tre semplici insegnamenti, tre storie che rappresenta-no ciascuna un grosso fallimento.

L’esistenzadi Steve Jobs,le sue parolee il suo esempio:un inno alla vitae al coraggio!

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Stay hungry. Stay foolish.La prima legata all’abbandono da piccolo da parte della madre naturale, la conse-guente adozione, il rifiuto del College re-sosi conto che non faceva per lui e la sua gioventù da povero. “Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro kar-ma, il vostro destino….Questo approccio ha fatto la differenza nella mia vita”. La seconda storia riguarda il suo licenzia-mento avvenuto all’età di 30 anni, proprio dalla società che lui stesso aveva creato. Ideatore insieme all’amico “Woz” dei com-puter Macintosh e fondatore della Apple, non appena la società iniziò a decollare scalando quote di mercato e attestandosi oltre la quota dei due miliardi di dollari di fatturato, lo stesso Jobs non fu ritenu-to in grado di seguire i nuovi progetti e venne licenziato da coloro che lui stesso aveva contribuito ad assumere. Ecco il se-condo fallimento, questa volta professio-nale. “Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa come un mattone. Non perdete la fiducia. L’unica cosa che mi ha aiutato è stato l’amore per ciò che facevo: trovate le vostre passioni”.Il terzo insegnamento è la sua malattia a

cui alla fine si è arreso, ma la sua grandio-sità continuerà ben oltre la sua presenza terrena. Tre semplici concetti che possono appli-carsi a ciascun ambito della nostra vita. La storia di questo Genio ci dà sicuramen-te gli spunti e le motivazioni per ripartire, senza risparmiarsi. Bisogna volerlo, biso-gna crederci.

Buon NataleAlessandro BelloniPresidente Credito Valdinievole

In questi giorni si sta assaporando il clima natalizio: tra alberi luccicanti e addobbi per le strade, il conto alla rovescia è ormai iniziato. Purtrop-po però l’aria che si respira non è

delle migliori, ciascuno di noi si trova at-tanagliato da mille problemi legati all’eco-nomia nazionale, che poi diventa locale, fino ad arrivare alle tasche di ogni famiglia e impresa. Da tempo penso a cosa scrivere in questa pagina di apertura. Non voglio neppure chiamarlo editoriale perché la considero una piccola finestra aperta verso i soci, un dialogo iniziato che di volta in volta si arricchisce di contenuti. Ecco che in que-sto periodo di festa, con il 2011 che volge al termine e apre l’orizzonte a un nuovo anno, non mi piace soffermarmi ancora su problemi e preoccupazioni, su come e quando si potrà uscire da questa situazio-ne. Desidero invece cercare di trarre degli insegnamenti da tutto ciò che stiamo af-frontando, che ci servano non solo nella nostra vita lavorativa ma anche, e soprat-tutto, in quella di uomini. Non è retorica pensare che in ogni cosa, in ogni situazio-

ne ci sia un lato buono e anche quelle che sembrano disfatte, possono nascondere un germe di crescita. Dicendo questo il mio pensiero corre alle vicende personali di una vera icona dei nostri anni, Steve Jobs, che da poco è venuto a mancare. Grande non soltanto per il suo genio, ma perché ha saputo far convergere rette che sembravano parallele come business ed empatia, macchine ed esseri umani, tec-nologia ed emotività.La sua intera esistenza è un inno alla vita e alla volontà, quella di una persona che ha creduto nei propri mezzi, nelle proprie idee e che ha saputo cambiare il mondo disegnandone il futuro. E tutto questo partendo da un garage, senza soldi né conoscenze, e con situazioni di oggettiva difficoltà. La sua parabola l’ha ricordata lui stesso nel celebre discorso pronunciato nel 2005 a Stanford, nel tempio dell’eccel-lenza universitaria californiana. In questa occasione, proprio nel giorno delle lauree, Jobs si è rispecchiato in quei ragazzi e ha consegnato loro, e a tutti noi, tre semplici insegnamenti, tre storie che rappresenta-no ciascuna un grosso fallimento.

L’esistenzadi Steve Jobs,le sue parolee il suo esempio:un inno alla vitae al coraggio!

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stesso periodo del 2010, ciò vuol dire che ab-biamo erogato sul territorio ben 39 milioni di euro in più. In un momento in cui il sistema bancario ha ridotto i finanziamenti alle im-prese per la crisi cronica e generalizzata di liquidità, noi ancora una volta siamo contro-corrente. Abbiamo stipulato convenzioni con la Provincia di Pistoia, con molte associazioni di categoria, sia nella zona pisana che nella Valdinievole, per continuare a stare vicino ai piccoli imprenditori. E proseguiamo in questa direzione, la nostra rotta da sempre. Il nostro territorio è questo ed è qui, nello sviluppo del-le nostre comunità e delle nostre città, che vo-gliamo investire ciò che i nostri clienti e Soci ci danno, sia in termini finanziari che di fiducia. Siamo ben consapevoli delle criticità che il Pa-ese sta vivendo. La crisi sta colpendo il cuore dell’Eurozona, la tensione sale sui mercati, il cosiddetto effetto spread rende difficile il cre-dito, le imprese, già oberate da una pressione fiscale imponente, sono in apnea. Le famiglie temono nuovi balzelli. La necessità di uscire da questa strettoia pericolosa impone al Governo Monti, appena entrato in carica, l’adozione di misure forti che, seppur applicate con criteri progressivi, appesantiranno il bilancio familia-

re. E’ una fase delicata, abbiamo un dovere di verità e trasparenza di fronte ai nostri rispar-miatori, siamo abituati alla chiarezza. Ma se la nostra ostinazione e la nostra capacità di fare la Banca locale e di sostenervi, non possono cancellare i problemi che attanagliano l’Italia e l’Europa, possono, però, rappresentare per voi il segno tangibile che una ripresa è lunga, accidentata, ma possibile. Ho riflettuto a lungo, in questo periodo, su cosa dirvi per tranquillizzarvi, per farvi sentire ora più che mai la presenza della Banca. Penso che più di ogni parola valgano la reale vicinanza, i fatti, descritti anche in questo numero di Salve, e i risultati. L’apertura della nostra quindicesi-ma Filiale, a Fucecchio, e gli altri passi verso di voi e verso il futuro, che il Credito Valdinievole sta facendo sono, secondo me, la miglior ras-sicurazione che esista. Spero di potervelo dire anche personalmente, come ho fatto durante gli incontri con i Soci che abbiamo organizzato a Bientina, Pontedera e Pisa e che a gennaio sono previsti in Valdinievole.

I miei migliori auguri di Buone Feste.Leonardo QuiriconiDirettore Generale Credito Valdinievole

Il Credito Val-dinievole, da buona BCC, è sempre stata c o n t r o c o r-

rente. Un aggettivo che, nel nostro caso, ha sempre significa-to mantenere salde la nostra vocazione e la nostra identità. Fin dalla nascita del-le prime Casse que-sta funzione antici-clica e questo stre-nuo dare ascolto ai piccoli risparmiatori e imprenditori, a chi

fa fatica, insomma, a tenere il passo, è stato talvolta letto come un “assurdo economico” che avrebbe avuto vita breve. Invece dopo oltre 120 anni, l’utopia di Friedrich Wilhelm Raiffeisen, borgomastro della cittadina di Weyerbusch e Westerwald, è l’unica realtà bancaria più forte delle tempeste finanziarie. La prima rete di cooperative agricole di cre-dito nacque proprio dal desiderio di trovare

soluzioni alla grande crisi economica e ali-mentare degli anni 1846-48. Quale fu il me-rito di Raiffeisen? Come riuscì a fronteggiare quella congiuntura tanto buia? E’ semplice, fece quello che chi lavora in una BCC fa an-che oggi, quotidianamente: osservò la realtà che lo circondava, la comunità in cui viveva e capì che solo unendo le forze i contadini e le loro famiglie avrebbero potuto moltipli-care le scarne risorse disponibili. E infatti nel 1849 vide la luce la prima Cassa Sociale di Prestiti, nella Renania, che erogava prestiti ai contadini, esclusi da ogni altra forma di cre-dito e quindi privati persino della possibilità di riscattarsi. Leone Wollemborg applicò poi in Italia la stessa idea, in forma cooperativa, e nel 1883 venne fondata a Loreggia, alle porte di Padova, la prima Cassa Rurale. Il resto è storia attuale. La vitalità della nostra Banca è figlia di questo sogno semplice, di questa rivoluzione copernicana dell’economia che non fece altro che mettere la persona al cen-tro. Questa filosofia di coerenza e anticiclicità ci ha permesso di registrare un risultato im-portante, particolarmente significativo con-siderata la situazione: al 31 ottobre i nostri impieghi erano cresciuti del 7% rispetto allo

persone che lavorano per le persone.

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La vitalità dellanostra Bancaè figliadi un sognosemplice

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stesso periodo del 2010, ciò vuol dire che ab-biamo erogato sul territorio ben 39 milioni di euro in più. In un momento in cui il sistema bancario ha ridotto i finanziamenti alle im-prese per la crisi cronica e generalizzata di liquidità, noi ancora una volta siamo contro-corrente. Abbiamo stipulato convenzioni con la Provincia di Pistoia, con molte associazioni di categoria, sia nella zona pisana che nella Valdinievole, per continuare a stare vicino ai piccoli imprenditori. E proseguiamo in questa direzione, la nostra rotta da sempre. Il nostro territorio è questo ed è qui, nello sviluppo del-le nostre comunità e delle nostre città, che vo-gliamo investire ciò che i nostri clienti e Soci ci danno, sia in termini finanziari che di fiducia. Siamo ben consapevoli delle criticità che il Pa-ese sta vivendo. La crisi sta colpendo il cuore dell’Eurozona, la tensione sale sui mercati, il cosiddetto effetto spread rende difficile il cre-dito, le imprese, già oberate da una pressione fiscale imponente, sono in apnea. Le famiglie temono nuovi balzelli. La necessità di uscire da questa strettoia pericolosa impone al Governo Monti, appena entrato in carica, l’adozione di misure forti che, seppur applicate con criteri progressivi, appesantiranno il bilancio familia-

re. E’ una fase delicata, abbiamo un dovere di verità e trasparenza di fronte ai nostri rispar-miatori, siamo abituati alla chiarezza. Ma se la nostra ostinazione e la nostra capacità di fare la Banca locale e di sostenervi, non possono cancellare i problemi che attanagliano l’Italia e l’Europa, possono, però, rappresentare per voi il segno tangibile che una ripresa è lunga, accidentata, ma possibile. Ho riflettuto a lungo, in questo periodo, su cosa dirvi per tranquillizzarvi, per farvi sentire ora più che mai la presenza della Banca. Penso che più di ogni parola valgano la reale vicinanza, i fatti, descritti anche in questo numero di Salve, e i risultati. L’apertura della nostra quindicesi-ma Filiale, a Fucecchio, e gli altri passi verso di voi e verso il futuro, che il Credito Valdinievole sta facendo sono, secondo me, la miglior ras-sicurazione che esista. Spero di potervelo dire anche personalmente, come ho fatto durante gli incontri con i Soci che abbiamo organizzato a Bientina, Pontedera e Pisa e che a gennaio sono previsti in Valdinievole.

I miei migliori auguri di Buone Feste.Leonardo QuiriconiDirettore Generale Credito Valdinievole

Il Credito Val-dinievole, da buona BCC, è sempre stata c o n t r o c o r-

rente. Un aggettivo che, nel nostro caso, ha sempre significa-to mantenere salde la nostra vocazione e la nostra identità. Fin dalla nascita del-le prime Casse que-sta funzione antici-clica e questo stre-nuo dare ascolto ai piccoli risparmiatori e imprenditori, a chi

fa fatica, insomma, a tenere il passo, è stato talvolta letto come un “assurdo economico” che avrebbe avuto vita breve. Invece dopo oltre 120 anni, l’utopia di Friedrich Wilhelm Raiffeisen, borgomastro della cittadina di Weyerbusch e Westerwald, è l’unica realtà bancaria più forte delle tempeste finanziarie. La prima rete di cooperative agricole di cre-dito nacque proprio dal desiderio di trovare

soluzioni alla grande crisi economica e ali-mentare degli anni 1846-48. Quale fu il me-rito di Raiffeisen? Come riuscì a fronteggiare quella congiuntura tanto buia? E’ semplice, fece quello che chi lavora in una BCC fa an-che oggi, quotidianamente: osservò la realtà che lo circondava, la comunità in cui viveva e capì che solo unendo le forze i contadini e le loro famiglie avrebbero potuto moltipli-care le scarne risorse disponibili. E infatti nel 1849 vide la luce la prima Cassa Sociale di Prestiti, nella Renania, che erogava prestiti ai contadini, esclusi da ogni altra forma di cre-dito e quindi privati persino della possibilità di riscattarsi. Leone Wollemborg applicò poi in Italia la stessa idea, in forma cooperativa, e nel 1883 venne fondata a Loreggia, alle porte di Padova, la prima Cassa Rurale. Il resto è storia attuale. La vitalità della nostra Banca è figlia di questo sogno semplice, di questa rivoluzione copernicana dell’economia che non fece altro che mettere la persona al cen-tro. Questa filosofia di coerenza e anticiclicità ci ha permesso di registrare un risultato im-portante, particolarmente significativo con-siderata la situazione: al 31 ottobre i nostri impieghi erano cresciuti del 7% rispetto allo

persone che lavorano per le persone.

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“Chi è il presidente della Federa-zione Toscana del Credito Coope-rativo? Semplice, sono un Socio e

un cliente che crede in questa realtà”. Parole che sembrano scontate e invece, nel caso di una Banca di Credito Cooperativo, ne rappre-sentano l’essenza. Quando si vive nella stessa comunità e nello stesso territorio in cui si la-vora, la professione diventa parte dell’identità in un modo profondamente etico. Florio Faccendi ha preso il timone della Fede-razione regionale da giugno, subentrando a Giorgio Clementi, al vertice del Movimento dal 1995.

Le BCC hanno come target di riferimento, per quanto riguarda la clientela, proprio le categorie sociali più logorate dalla crisi. Come si stanno comportando?“Stanno continuando a portare avanti con lealtà, coraggio e un grande senso di respon-sabilità il loro compito di banca del territo-rio. Nessuna ha abdicato dal proprio ruolo di banca veramente locale, sostenendo con ancora più attenzione e forza le famiglie e supportando, con azioni mirate e concrete, in collaborazione anche con enti locali e as-sociazioni di categoria, le piccole e medie imprese. Non dimentichiamo, infatti, che

Florio Faccendi, 57 anni, ingegnere, ha un percorso importante nel Credito Coope-rativo. E’ stato vicepresidente del SOAR, quando fu costituito, ed è vicepresidente di Iccrea Banca Impresa. Prima di diven-tare presidente della Federazione Toscana è stato vicepresidente vicario; è inoltre presidente della Banca CRAS Credito Coo-perativo Chianciano Terme- Costa Etrusca- Sovicille, una realtà da 5200 Soci, protago-nista di uno dei processi di aggregazione descritti nell’intervista.

Le BCC toscanee i venti di crisi,nessuna incertezzaParla Florio Faccendi, presidente della Federazione regionale: “Ancora più vicini alle nostre comunità in queste ore difficili”

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“Chi è il presidente della Federa-zione Toscana del Credito Coope-rativo? Semplice, sono un Socio e

un cliente che crede in questa realtà”. Parole che sembrano scontate e invece, nel caso di una Banca di Credito Cooperativo, ne rappre-sentano l’essenza. Quando si vive nella stessa comunità e nello stesso territorio in cui si la-vora, la professione diventa parte dell’identità in un modo profondamente etico. Florio Faccendi ha preso il timone della Fede-razione regionale da giugno, subentrando a Giorgio Clementi, al vertice del Movimento dal 1995.

Le BCC hanno come target di riferimento, per quanto riguarda la clientela, proprio le categorie sociali più logorate dalla crisi. Come si stanno comportando?“Stanno continuando a portare avanti con lealtà, coraggio e un grande senso di respon-sabilità il loro compito di banca del territo-rio. Nessuna ha abdicato dal proprio ruolo di banca veramente locale, sostenendo con ancora più attenzione e forza le famiglie e supportando, con azioni mirate e concrete, in collaborazione anche con enti locali e as-sociazioni di categoria, le piccole e medie imprese. Non dimentichiamo, infatti, che

Florio Faccendi, 57 anni, ingegnere, ha un percorso importante nel Credito Coope-rativo. E’ stato vicepresidente del SOAR, quando fu costituito, ed è vicepresidente di Iccrea Banca Impresa. Prima di diven-tare presidente della Federazione Toscana è stato vicepresidente vicario; è inoltre presidente della Banca CRAS Credito Coo-perativo Chianciano Terme- Costa Etrusca- Sovicille, una realtà da 5200 Soci, protago-nista di uno dei processi di aggregazione descritti nell’intervista.

Le BCC toscanee i venti di crisi,nessuna incertezzaParla Florio Faccendi, presidente della Federazione regionale: “Ancora più vicini alle nostre comunità in queste ore difficili”

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queste ultime rappresentano la spina dor-sale del tessuto economico toscano”.Il Paese doveva paventare una recessione per accorgersi che le BCC, rimaste indenni dal ciclone dei titoli tossici e dei subprime, sono gli unici istituti di credito che non la-sciano mai indietro il territorio e le persone? “Si sapeva già molto bene, i nostri Soci e clienti ci hanno accordato sempre notevole fiducia, le nostre comunità hanno creduto in noi. Ma questa situazione negativa ha cam-biato enormemente le abitudini dei rispar-miatori, imponendo cautela e prudenza, ha distolto tutti dalla cosiddetta finanza crea-tiva e ha spinto la clientela a cercare, prima di tutto, sicurezza. E quale garanzia migliore può esserci della conoscenza e della fiducia? Le BCC toscane non hanno dovuto elaborare chissà quale accorgimento di fronte alla crisi o fingere di essere diverse da ciò che sono, hanno semplicemente rafforzato le soluzioni già in atto, frutto di un ascolto del territorio che non ha uguali nel panorama bancario”. La Federazione toscana ha battezzato diver-

se fusioni negli ultimi anni. Processi positivi, ma complessi, perché ogni Cassa Rurale e Artigiana ha una sua storia particolare, le-gata a un campanile e a una comunità. Le aggregazioni sono la nuova dimensione del localismo? “Come a livello nazionale, anche in Toscana, abbiamo cercato di costituire gruppi più so-lidi, ma senza perdere il contatto col territo-rio. Come dice il presidente della Federazione Nazionale, Alessandro Azzi, restiamo piccoli, ma facciamo rete. Dimensioni più omoge-nee ci consentono di dare risposte miglio-ri alla nostra clientela dal momento che le fusioni non diluiscono la capacità di essere banca locale e il senso di appartenenza, anzi alla fine li rinvigoriscono. Lo dimostra per-fettamente il Credito Valdinievole, esempio importante di quanto il processo di fusio-ne possa giovare ai territori di cui gli istituti sono espressione. Ricordiamo che locale non è un aggettivo solo legato ai luoghi e alla geografia, ma nel nostro caso è l’idoneità a rispondere alle esigenze del territorio”.

“Futuro da scrivere. Sguardi, stra-tegie, strumenti delle BCC per ac-compagnare l’Italia”. Questo il tema del 14° Congresso Nazionale del Credito Cooperativo che si è te-

nuto a Roma, nel Pala BCC, dall’8 all’11 dicembre. Sono stati circa duemila i rappresentanti di tutte le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italia-ne (tra i quali il presidente e il direttore generale del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni e Leonardo Quiriconi), delle Federazioni Locali e dei diversi Enti e società di sistema, a dibattere sulle prospettive strategiche ed organizzative che interesseranno la cooperazione di credito italiana nei prossimi anni. Un obiettivo sfidante, alla luce non solo della gravissi-ma crisi economico-finanziaria, ma anche delle evolu-zioni normative (Basilea 3, Direttive europee su schemi garanzia, ecc.) che sono in grado di incidere in maniera sostanziale sul sistema creditizio e sulle sue specificità. Le BCC, durante il Congresso, si sono interrogate, quin-di, sulla validità del proprio modello “a rete”, sulla ne-

cessità di nuovi strumenti di sistema e di garanzia, sul ruolo delle diverse articolazioni territoriali ed imprendi-toriali per lo sviluppo dei territori e delle comunità locali. Forti di un sistema di oltre 400 Banche e 4.400 sportelli, le BCC nell’ultimo anno hanno registrato una raccolta prossima ai 151 miliardi ed impieghi per quasi 138 mi-liardi (+ 5,3%). Il patrimonio di sistema è superiore ai 19 miliardi, con un Core Tier 1 medio del 14 per cento. Il Congresso (che ha preso il via, formalmente, venerdì 9 dicembre con la relazione introduttiva del presidente di Federcasse, Alessandro Azzi), è stato significativa-mente anticipato, nel pomeriggio dell’8 dicembre, dal Forum Giovani Soci del Credito Cooperativo. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, il presiden-te dell’Abi, Giuseppe Mussari, il commissario Consob, Luca Enriques, il presidente “piccola industria” di Con-findustria, Vincenzo Boccia, il presidente di Rete Im-prese, Italia Ivan Malavasi, il presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, Giuliano Amato, il presidente di Confcooperative, Luigi Marino.

“L’uomopernaturaèunesseresociale,dicevaAristotele.Nulladipiùveroe,soprattutto,dipiùattuale.Ceneaccorgiamooggi,sullema-ceriedellacrisiglobale,mentresiaffermaconprepotenzalanecessitàdicomportamentinonsolo virtuosi, ma finalizzati al bene comunepiuttostocheaduninteresseindividuale.Lacooperazionepuòessereunadellediver-se risposte a questo bisogno. Cooperazionecome capacità di perseguire un vantaggiocollettivo,palestradidemocraziaeconomicae di partecipazione. Eppure, il paradosso èchementresiavverte“bisogno”dicoopera-zione,questa– intesa comemodellodi im-presa–vieneosteggiataepenalizzata”.E’daquesteconsiderazionicheprendeilviaillibrodiMarcoReggio“Altrocheprivilegi!(Tuttalaveritàsultrattamentofiscaledellecooperati-veenonsolo)”,appenapubblicatodall’Ecra(EdizionidelCreditoCooperativo).Unpamphletcheintendesfatareunluogocomunecheriguardailmondodellacooperazione:

quellodell’essereunsistematoccatodapri-vilegidicaratterenormativoefiscale.IllibrodiReggio,responsabiledell’ufficiostampadiFedercasse,scrittonellesettimanesuccessivealle manovre economiche estive che hannopenalizzatolacooperazione(eleBCC)colpen-dol’unicaagevolazionerimasta,ossiagliutiliaccantonatia riserva,èuna sortadi instantbookcheraccontaecommentalacronacadiqueigiorni,passandopoiaspiegaredoveecomesianata,ecosasialacooperazione.Unsistemachemuovenumeriimportantiechesièrivelatodavverounostrumentoefficacenelcontrastarelacrisi.LaprefazionedellibroèdelprofessorGiulioSapelli:“E’ inattounalottaincuinonsololacooperazionedicredito,matuttiisettoridelmondocooperativo,raccoltoattornoallefrondedelgrandealberodeldono

checorreggeilmercato-cosìcomesiaffermanellaCaritasinVeritate-devecombattereevincere.Questolibroèunpassoinnanziversoquestavittoria”.

“Altro che privilegi!”

Unlibrochesfatailuoghicomuni

sullacooperazione

Un futuro tutto da scrivere,insieme al Credito CooperativoA Roma, dall’8 all’11 dicembre, il 14° Congresso di Federcasse

Sguardi, strategie, strumenti delle BCCper accompagnare l'Italia

8-112011DICEMBRE

ROMACONGRESSONAZIONALEDEL CREDITOCOOPERATIVO

con la collaborazione di

14°

LA MIA BANCA È DIFFERENTE.

Piccole banche, grande rete: la Federazione ToscanaLa Federazione Toscana costituisce l’organismo associativo delle Banche di Credito Coo-perativo della regione e garantisce loro rappresentanza, assistenza, consulenza tecnica e formazione. Per non perdere i vantaggi legati alla piccola dimensione, infatti, le BCC si sono strutturate in un sistema a rete volto ad assicurare l’integrazione, le sinergie e le economie di scala tra e per le singole banche.La Federazione aderisce a Federcasse, l’organismo nazionale del Credito Cooperativo, e fa parte della Confcooperative Toscana. La società si ispira, nella propria attività, ai principi della mutualità e della solidarietà e non ha fini di lucro.Le BCC associate sono attualmente 30, le agenzie 302, i clienti 550.000 e i Soci oltre 75.000.

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queste ultime rappresentano la spina dor-sale del tessuto economico toscano”.Il Paese doveva paventare una recessione per accorgersi che le BCC, rimaste indenni dal ciclone dei titoli tossici e dei subprime, sono gli unici istituti di credito che non la-sciano mai indietro il territorio e le persone? “Si sapeva già molto bene, i nostri Soci e clienti ci hanno accordato sempre notevole fiducia, le nostre comunità hanno creduto in noi. Ma questa situazione negativa ha cam-biato enormemente le abitudini dei rispar-miatori, imponendo cautela e prudenza, ha distolto tutti dalla cosiddetta finanza crea-tiva e ha spinto la clientela a cercare, prima di tutto, sicurezza. E quale garanzia migliore può esserci della conoscenza e della fiducia? Le BCC toscane non hanno dovuto elaborare chissà quale accorgimento di fronte alla crisi o fingere di essere diverse da ciò che sono, hanno semplicemente rafforzato le soluzioni già in atto, frutto di un ascolto del territorio che non ha uguali nel panorama bancario”. La Federazione toscana ha battezzato diver-

se fusioni negli ultimi anni. Processi positivi, ma complessi, perché ogni Cassa Rurale e Artigiana ha una sua storia particolare, le-gata a un campanile e a una comunità. Le aggregazioni sono la nuova dimensione del localismo? “Come a livello nazionale, anche in Toscana, abbiamo cercato di costituire gruppi più so-lidi, ma senza perdere il contatto col territo-rio. Come dice il presidente della Federazione Nazionale, Alessandro Azzi, restiamo piccoli, ma facciamo rete. Dimensioni più omoge-nee ci consentono di dare risposte miglio-ri alla nostra clientela dal momento che le fusioni non diluiscono la capacità di essere banca locale e il senso di appartenenza, anzi alla fine li rinvigoriscono. Lo dimostra per-fettamente il Credito Valdinievole, esempio importante di quanto il processo di fusio-ne possa giovare ai territori di cui gli istituti sono espressione. Ricordiamo che locale non è un aggettivo solo legato ai luoghi e alla geografia, ma nel nostro caso è l’idoneità a rispondere alle esigenze del territorio”.

“Futuro da scrivere. Sguardi, stra-tegie, strumenti delle BCC per ac-compagnare l’Italia”. Questo il tema del 14° Congresso Nazionale del Credito Cooperativo che si è te-

nuto a Roma, nel Pala BCC, dall’8 all’11 dicembre. Sono stati circa duemila i rappresentanti di tutte le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italia-ne (tra i quali il presidente e il direttore generale del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni e Leonardo Quiriconi), delle Federazioni Locali e dei diversi Enti e società di sistema, a dibattere sulle prospettive strategiche ed organizzative che interesseranno la cooperazione di credito italiana nei prossimi anni. Un obiettivo sfidante, alla luce non solo della gravissi-ma crisi economico-finanziaria, ma anche delle evolu-zioni normative (Basilea 3, Direttive europee su schemi garanzia, ecc.) che sono in grado di incidere in maniera sostanziale sul sistema creditizio e sulle sue specificità. Le BCC, durante il Congresso, si sono interrogate, quin-di, sulla validità del proprio modello “a rete”, sulla ne-

cessità di nuovi strumenti di sistema e di garanzia, sul ruolo delle diverse articolazioni territoriali ed imprendi-toriali per lo sviluppo dei territori e delle comunità locali. Forti di un sistema di oltre 400 Banche e 4.400 sportelli, le BCC nell’ultimo anno hanno registrato una raccolta prossima ai 151 miliardi ed impieghi per quasi 138 mi-liardi (+ 5,3%). Il patrimonio di sistema è superiore ai 19 miliardi, con un Core Tier 1 medio del 14 per cento. Il Congresso (che ha preso il via, formalmente, venerdì 9 dicembre con la relazione introduttiva del presidente di Federcasse, Alessandro Azzi), è stato significativa-mente anticipato, nel pomeriggio dell’8 dicembre, dal Forum Giovani Soci del Credito Cooperativo. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, il presiden-te dell’Abi, Giuseppe Mussari, il commissario Consob, Luca Enriques, il presidente “piccola industria” di Con-findustria, Vincenzo Boccia, il presidente di Rete Im-prese, Italia Ivan Malavasi, il presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, Giuliano Amato, il presidente di Confcooperative, Luigi Marino.

“L’uomopernaturaèunesseresociale,dicevaAristotele.Nulladipiùveroe,soprattutto,dipiùattuale.Ceneaccorgiamooggi,sullema-ceriedellacrisiglobale,mentresiaffermaconprepotenzalanecessitàdicomportamentinonsolo virtuosi, ma finalizzati al bene comunepiuttostocheaduninteresseindividuale.Lacooperazionepuòessereunadellediver-se risposte a questo bisogno. Cooperazionecome capacità di perseguire un vantaggiocollettivo,palestradidemocraziaeconomicae di partecipazione. Eppure, il paradosso èchementresiavverte“bisogno”dicoopera-zione,questa– intesa comemodellodi im-presa–vieneosteggiataepenalizzata”.E’daquesteconsiderazionicheprendeilviaillibrodiMarcoReggio“Altrocheprivilegi!(Tuttalaveritàsultrattamentofiscaledellecooperati-veenonsolo)”,appenapubblicatodall’Ecra(EdizionidelCreditoCooperativo).Unpamphletcheintendesfatareunluogocomunecheriguardailmondodellacooperazione:

quellodell’essereunsistematoccatodapri-vilegidicaratterenormativoefiscale.IllibrodiReggio,responsabiledell’ufficiostampadiFedercasse,scrittonellesettimanesuccessivealle manovre economiche estive che hannopenalizzatolacooperazione(eleBCC)colpen-dol’unicaagevolazionerimasta,ossiagliutiliaccantonatia riserva,èuna sortadi instantbookcheraccontaecommentalacronacadiqueigiorni,passandopoiaspiegaredoveecomesianata,ecosasialacooperazione.Unsistemachemuovenumeriimportantiechesièrivelatodavverounostrumentoefficacenelcontrastarelacrisi.LaprefazionedellibroèdelprofessorGiulioSapelli:“E’ inattounalottaincuinonsololacooperazionedicredito,matuttiisettoridelmondocooperativo,raccoltoattornoallefrondedelgrandealberodeldono

checorreggeilmercato-cosìcomesiaffermanellaCaritasinVeritate-devecombattereevincere.Questolibroèunpassoinnanziversoquestavittoria”.

“Altro che privilegi!”

Unlibrochesfatailuoghicomuni

sullacooperazione

Un futuro tutto da scrivere,insieme al Credito CooperativoA Roma, dall’8 all’11 dicembre, il 14° Congresso di Federcasse

Sguardi, strategie, strumenti delle BCCper accompagnare l'Italia

8-112011DICEMBRE

ROMACONGRESSONAZIONALEDEL CREDITOCOOPERATIVO

con la collaborazione di

14°

LA MIA BANCA È DIFFERENTE.

Piccole banche, grande rete: la Federazione ToscanaLa Federazione Toscana costituisce l’organismo associativo delle Banche di Credito Coo-perativo della regione e garantisce loro rappresentanza, assistenza, consulenza tecnica e formazione. Per non perdere i vantaggi legati alla piccola dimensione, infatti, le BCC si sono strutturate in un sistema a rete volto ad assicurare l’integrazione, le sinergie e le economie di scala tra e per le singole banche.La Federazione aderisce a Federcasse, l’organismo nazionale del Credito Cooperativo, e fa parte della Confcooperative Toscana. La società si ispira, nella propria attività, ai principi della mutualità e della solidarietà e non ha fini di lucro.Le BCC associate sono attualmente 30, le agenzie 302, i clienti 550.000 e i Soci oltre 75.000.

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Un quadro di Mirò, programma-to ma pieno di colori che non ti aspetti. Un viaggio organizzato con tappe non previste. Oppu-re una di quelle jam session del

Minton’s Playhouse di New York che hanno fatto la storia del jazz perché mescolavano talenti consolidati e quelli di giovani musi-cisti. Intervistando Gina Giani la mente sco-va metafore per potenziare ogni parola. Un volo, per non andare off topic, gli appena 56 anni di questa donna determinata ed ecletti-ca, direttore generale dell’aeroporto di Pisa e amministratore delegato della SAT, Società Aeroporto Toscano. Una realtà da quattro milioni e mezzo di passeggeri l’anno (è il nuovo record del 2011) e con un tasso di crescita (+11,4%) decisamente superiore a quello della media nazionale (+7,6%).Si è espressa a favore delle cosiddette quote rosa all’interno dei consigli d’amministrazione, una donna ha ancora così tante difficoltà ad affermarsi solo con le sue forze, quando vale? “Per una donna è sicuramente più difficile sì,

specialmente quando si arriva a posizioni di vertice. Non dimenticherò mai la domanda che mi fu posta durante un viaggio di lavo-ro negli Stati Uniti, diversi anni fa: ‘ma lei è qui grazie alle quote di genere?’, risposi di no, naturalmente, spiegando che ero lì solo perché avevo lavorato e studiato tanto e fatto parecchio, diciamo così, body building aziendale”.Un’espressione che la dice lunga sul suo per-corso professionale. Gratificante e al tempo stesso impegnativo. Ha iniziato a vent’anni facendo il check-in e poi?“Ho aperto il primo ufficio stampa in SAT e passo dopo passo, sono diventata respon-sabile marketing e a quarant’anni, direttore commerciale e braccio destro dell’ingegner Pier Giorgio Ballini. Ma non si ottiene mai, in nessun campo, un risultato importante senza una enorme fatica. Ho trascorso do-dici anni praticamente vivendo in aeroporto, dietro a questo ruolo che oggi ricopro, come dietro a ogni conquista, c’è un’erogazione di vita notevole ”.

“Questo lavoro, come ogni risultatoimportante,richiede una grande erogazione di vita”Gina Giani, amministratore delegato della SAT e direttore generaledell’aeroporto di Pisa, si racconta a Salve, fra professione e passione.

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Un quadro di Mirò, programma-to ma pieno di colori che non ti aspetti. Un viaggio organizzato con tappe non previste. Oppu-re una di quelle jam session del

Minton’s Playhouse di New York che hanno fatto la storia del jazz perché mescolavano talenti consolidati e quelli di giovani musi-cisti. Intervistando Gina Giani la mente sco-va metafore per potenziare ogni parola. Un volo, per non andare off topic, gli appena 56 anni di questa donna determinata ed ecletti-ca, direttore generale dell’aeroporto di Pisa e amministratore delegato della SAT, Società Aeroporto Toscano. Una realtà da quattro milioni e mezzo di passeggeri l’anno (è il nuovo record del 2011) e con un tasso di crescita (+11,4%) decisamente superiore a quello della media nazionale (+7,6%).Si è espressa a favore delle cosiddette quote rosa all’interno dei consigli d’amministrazione, una donna ha ancora così tante difficoltà ad affermarsi solo con le sue forze, quando vale? “Per una donna è sicuramente più difficile sì,

specialmente quando si arriva a posizioni di vertice. Non dimenticherò mai la domanda che mi fu posta durante un viaggio di lavo-ro negli Stati Uniti, diversi anni fa: ‘ma lei è qui grazie alle quote di genere?’, risposi di no, naturalmente, spiegando che ero lì solo perché avevo lavorato e studiato tanto e fatto parecchio, diciamo così, body building aziendale”.Un’espressione che la dice lunga sul suo per-corso professionale. Gratificante e al tempo stesso impegnativo. Ha iniziato a vent’anni facendo il check-in e poi?“Ho aperto il primo ufficio stampa in SAT e passo dopo passo, sono diventata respon-sabile marketing e a quarant’anni, direttore commerciale e braccio destro dell’ingegner Pier Giorgio Ballini. Ma non si ottiene mai, in nessun campo, un risultato importante senza una enorme fatica. Ho trascorso do-dici anni praticamente vivendo in aeroporto, dietro a questo ruolo che oggi ricopro, come dietro a ogni conquista, c’è un’erogazione di vita notevole ”.

“Questo lavoro, come ogni risultatoimportante,richiede una grande erogazione di vita”Gina Giani, amministratore delegato della SAT e direttore generaledell’aeroporto di Pisa, si racconta a Salve, fra professione e passione.

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L’ingegner Ballini è stato, per molti anni, l’ae-roporto di Pisa e la SAT per antonomasia. Al contempo ha saputo allevare una squadra eccellente che, quando è venuto a mancare, ha non solo proseguito, addirittura migliora-to la sua opera. Qual è il suo ricordo?“Ballini ha creduto in me senza buonismi, mi ha detto: hai tre mesi di tempo per di-mostrare di essere un valido direttore com-merciale. Dal punto di vista professionale era straordinario, i risultati che ha ottenu-to li conosciamo tutti. Vorrei aggiungere qualcosa sotto il profilo umano ed etico, perché aveva un’attenzione per le persone particolare ed era capace di tirare fuori il meglio da ciascuno di noi. Grazie a lui e al suo impegno i Soci sapevano che aveva accanto un team in grado di andare avanti e di fare molto bene”.

Nel libro Non per profitto la filosofa ame-ricana Martha Nussbaum sottolinea il ruolo essenziale della formazione umanistica non solo nell’ambito dell’istruzione, anche nello sviluppo economico e nella crescita stessa delle democrazie. Lei ha una laurea in musica nel teatro elisabettiano, passare dalle lettere ai numeri com’è stato, nel suo caso?Un salto notevole e complicato. Passare dalla comunicazione e dal marketing alla direzione commerciale, quindi iniziare a trattare con gli ingegneri e con i numeri, ha richiesto moltissime energie e un’acqui-sizione di conoscenze e competenze con-tinua e impegnativa. Quando sono andata a studiare finanza alla Bocconi, per farmi coraggio mi ripetevo: Carlo Azeglio Ciampi ha una laurea in filosofia ed è stato Go-vernatore della Banca d’Italia! Pensare al

Un aeroporto… con le aliIlmesediottobre2011sièchiusoconunincrementodel trafficopasseggeridell’8%, rispettoallo stessomesedel2010,peruntotaledi438.253passeggeri.Conriferimentoall’andamentoprogressivoannuale,nelmesediottobresièregistratoilsuperamentodei4milionidipasseggeri,peruntotaledi4.007.153passeggeri transitati nel periodo primo gennaio2011-31ottobre2011,corrispondentiaunacrescitadell’11%rispettoallostessoperiododel2010.I dati Assaeroporti al momento disponibili, riferitialperiodogennaio-settembre2011,vedonoinoltre

l’aeroporto Galilei di Pisa mantenere un tasso dicrescita (+11,4%) decisamente superiore a quellodellamedianazionale(+7,6%).DalprimoluglioAirOne,loSmartCarrierdelGruppoAlitalia, ha posizionato sull’aeroporto di Pisa unaeromobile Airbus 320 da 180 posti, diventandocosì il secondovettorebasatoaPisae la secondabase italiana dopo Milano Malpensa di Air One eaffiancando il collegamentooperatodaAlitalia tral’aeroportodiPisael’hubintercontinentalediRomaFiumicino. Questa importante operazione si fondasulla partnership tra SAT eAlitalia, che, in ambitointercontinentale, è tesa a supportare l’attualecollegamentoPisa-NewYorkgrazieallajointventureconDeltaAirLines.Laparticolaritàdiquestovettoreconsistenellapossibilitàperipasseggeridiconiugaretariffeaprezziragionevolielivellidiservizioelevati.Nella stagione estiva 2011 Air One ha operato icollegamentiverso3destinazioniinItalia-Catania,LameziaTermeeOlbia-e5all’estero-Atene,Tirana,PalmadiMaiorca,MinorcaePraga.Per lastagione invernale2011/2012 lacompagniaaerea spagnola Vueling ha aumentato l’offerta dicollegamentitral’aeroportodiPisael’aeroportoElPratdiBarcellona.DaPisa inoltre,grazieaivoli inconnessione,èpossibileraggiungere24destinazionidelnetworkinternazionaletracuiAlicante,Siviglia,Tenerife,Bilbao,Granada,TolosaeLisbona.

11

Summer 2011: Summer 2011: Network Network GlobaleGlobale

Liverpool

Manchester

Glasgow PIK

Dublino

Bristol

Madrid

Palermo Catania

Amsterdam

Edimburgo

LeedsBelfast

Newcastle

Trapani

Alghero

Siviglia

Malta

Billund

EastMidland

Barcellona GROBarcellona

Valencia

Lamezia T.

Porto Constanta

BournemouthBruxelles CRL

* Cancellazione voli Alitalia su Milano Malpensa ed AirOne su Roma Fiumicino e Catania

78 destinazioni10 Nazionali

68 Internazionali

Monaco

Marrakesh

Ibiza

Maastricht

Dusseldorf NRN

Memmingen

Londra LGW, LTN, LHR, STN

Parigi BVA, CDG, ORY

Bucarest

Oslo TRF

ANNO N. FREQ/SETT

1994 126

1995 126

1996 112

1997 137

1998 172

1999 182

2000 189

2001 203

2002 227

2003 280

2004 281

2005 300

2006 360

2007 418

2008 388*

2009 419

2010 421

2011 441

Mosca

San Pietroburgo

AlicanteMalaga

Fuerteventura Fez

Barcellona Reus

Santander

8 nuove destinazioni

Cluj

Cracovia

Berlino SXF

Colonia/Bonn

Stoccolma (Skavsta)

Francoforte HHN

Gotheborg

Amburgo LBC

Budapest

Oslo

Copenaghen

TiranaBari

Brindisi

Rodi

Eindhoven

New York

Cagliari

Roma

Tenerife

Las Palmas

Helsinki

Tampere

Atene

P. Di Maiorca

Praga

Olbia

Minorca

Vocalist raffinata e manager risoluta, un amministratore delegato jazz“Sono una creatura sospesa fra due mondi”Si definisce così Gina Giani e conversando con lei non si stenta a crederlo. Anzi ne aggiungeremmo almeno un altro paio, di mondi. Prima di far decollare la sua carriera, questa manager innamorata di Shakespeare, ha trascorso un mese al British Museum, a Londra, per ultimare la sua tesi di laurea. “Ho unito due mie grandi passioni: la musica e il genio shakespeariano”. Poi la sua professio-ne ha iniziato a prendere quota. Master negli Stati Uniti, a Londra, alla Bocconi di Milano, un gradino dopo l’altro, sostenuta da una base culturale eccellente e da una forza di volontà granitica, collezionando risultati e riconoscimenti, è arrivata a pilotare una so-cietà in espansione che rovescia il concetto stesso di crisi. Gli antichi romani usavano il termine homo novus per definire una perso-na che riusciva ad affermarsi e a percorrere il cursus honorum grazie ai propri meriti. Traduciamolo al femminile, forse abbiamo trovato l’espressione giusta. La sorpresa, ma in fondo non lo è, è che la manager, assedia-ta da grandi responsabilità, è una cantante jazz raffinata, che sa tenere in vibrante equi-librio interpretativo Ella Fitzgerald, i Beatles e persino le più famose arie pucciniane. Una donna che sa fermarsi e ascoltare, genero-sa di parole sulla propria vita, “arrivata” sì e orgogliosa di esserlo, ma con lo sguardo sempre nuovo e pronto a ripartire per rotte diverse. Come scrive Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

suo esempio mi dava forza. Al contempo la mia formazione umanistica mi ha sempre aiutato a comprendere meglio gli altri, a far ragionare e coesistere mondi diversi e il liceo classico, che a Pontedera era deci-samente duro, mi ha permesso di abituare la mente allo studio affrontando, senza incertezze, i sacrifici e la dedizione che ri-chiede. Però, come insegna Galileo Galilei, del quale l’aeroporto porta il nome: ci vuo-le sempre un numero, un dato empirico per misurare un obiettivo”.L’aeroporto di Pisa è sempre più la porta della Toscana, una sliding door che da una parte fa entrare nella nostra regione quat-tro milioni e mezzo di persone all’anno e dall’altra accompagna i toscani in un’ot-tantina di destinazioni nel mondo. Si par-la molto della rotta Pisa-Shangai, com’è la situazione?“Le trattative con la China Eastern sono a buon punto e sicuramente il nuovo volo diretto per Shangai, dopo quello di Roma Fiumicino, partirà da Pisa; ma è un nego-ziato complesso ed è ancora presto per dire quando. Le altre due nuove destinazioni per le quali stiamo lavorando sono Istanbul e Lisbona. Vogliamo, inoltre, incrementare le frequenze dei voli e destagionalizzarli, per promuovere il turismo anche al di fuori dei periodi tradizionali”.Ma lei che permette a milioni di persone di attraversare il mondo e che si sposta con-tinuamente da un continente all’altro per lavoro, ha tempo per viaggiare?“Per il viaggio di scoperta, più lungo e pro-fondo, alla Terzani diciamo, no. E mi muovo talmente spesso che mi sento una cittadina del mondo, mi sembra di abitare il pianeta, ormai non faccio quasi più neanche caso allo spostamento. Però conservo il piacere di ritornare in un luogo e di scoprirlo tra-sformato, Mosca in particolar modo. Ecco se avessi più tempo, e prima o poi lo farò, mi siederei nella stazione di Mosca e guar-derei per ore, affascinata, lo straordinario melting pot di persone che arriva sui treni provenienti dal nord”.

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L’ingegner Ballini è stato, per molti anni, l’ae-roporto di Pisa e la SAT per antonomasia. Al contempo ha saputo allevare una squadra eccellente che, quando è venuto a mancare, ha non solo proseguito, addirittura migliora-to la sua opera. Qual è il suo ricordo?“Ballini ha creduto in me senza buonismi, mi ha detto: hai tre mesi di tempo per di-mostrare di essere un valido direttore com-merciale. Dal punto di vista professionale era straordinario, i risultati che ha ottenu-to li conosciamo tutti. Vorrei aggiungere qualcosa sotto il profilo umano ed etico, perché aveva un’attenzione per le persone particolare ed era capace di tirare fuori il meglio da ciascuno di noi. Grazie a lui e al suo impegno i Soci sapevano che aveva accanto un team in grado di andare avanti e di fare molto bene”.

Nel libro Non per profitto la filosofa ame-ricana Martha Nussbaum sottolinea il ruolo essenziale della formazione umanistica non solo nell’ambito dell’istruzione, anche nello sviluppo economico e nella crescita stessa delle democrazie. Lei ha una laurea in musica nel teatro elisabettiano, passare dalle lettere ai numeri com’è stato, nel suo caso?Un salto notevole e complicato. Passare dalla comunicazione e dal marketing alla direzione commerciale, quindi iniziare a trattare con gli ingegneri e con i numeri, ha richiesto moltissime energie e un’acqui-sizione di conoscenze e competenze con-tinua e impegnativa. Quando sono andata a studiare finanza alla Bocconi, per farmi coraggio mi ripetevo: Carlo Azeglio Ciampi ha una laurea in filosofia ed è stato Go-vernatore della Banca d’Italia! Pensare al

Un aeroporto… con le aliIlmesediottobre2011sièchiusoconunincrementodel trafficopasseggeridell’8%, rispettoallo stessomesedel2010,peruntotaledi438.253passeggeri.Conriferimentoall’andamentoprogressivoannuale,nelmesediottobresièregistratoilsuperamentodei4milionidipasseggeri,peruntotaledi4.007.153passeggeri transitati nel periodo primo gennaio2011-31ottobre2011,corrispondentiaunacrescitadell’11%rispettoallostessoperiododel2010.I dati Assaeroporti al momento disponibili, riferitialperiodogennaio-settembre2011,vedonoinoltre

l’aeroporto Galilei di Pisa mantenere un tasso dicrescita (+11,4%) decisamente superiore a quellodellamedianazionale(+7,6%).DalprimoluglioAirOne,loSmartCarrierdelGruppoAlitalia, ha posizionato sull’aeroporto di Pisa unaeromobile Airbus 320 da 180 posti, diventandocosì il secondovettorebasatoaPisae la secondabase italiana dopo Milano Malpensa di Air One eaffiancando il collegamentooperatodaAlitalia tral’aeroportodiPisael’hubintercontinentalediRomaFiumicino. Questa importante operazione si fondasulla partnership tra SAT eAlitalia, che, in ambitointercontinentale, è tesa a supportare l’attualecollegamentoPisa-NewYorkgrazieallajointventureconDeltaAirLines.Laparticolaritàdiquestovettoreconsistenellapossibilitàperipasseggeridiconiugaretariffeaprezziragionevolielivellidiservizioelevati.Nella stagione estiva 2011 Air One ha operato icollegamentiverso3destinazioniinItalia-Catania,LameziaTermeeOlbia-e5all’estero-Atene,Tirana,PalmadiMaiorca,MinorcaePraga.Per lastagione invernale2011/2012 lacompagniaaerea spagnola Vueling ha aumentato l’offerta dicollegamentitral’aeroportodiPisael’aeroportoElPratdiBarcellona.DaPisa inoltre,grazieaivoli inconnessione,èpossibileraggiungere24destinazionidelnetworkinternazionaletracuiAlicante,Siviglia,Tenerife,Bilbao,Granada,TolosaeLisbona.

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Summer 2011: Summer 2011: Network Network GlobaleGlobale

Liverpool

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Glasgow PIK

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Palermo Catania

Amsterdam

Edimburgo

LeedsBelfast

Newcastle

Trapani

Alghero

Siviglia

Malta

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Barcellona GROBarcellona

Valencia

Lamezia T.

Porto Constanta

BournemouthBruxelles CRL

* Cancellazione voli Alitalia su Milano Malpensa ed AirOne su Roma Fiumicino e Catania

78 destinazioni10 Nazionali

68 Internazionali

Monaco

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Dusseldorf NRN

Memmingen

Londra LGW, LTN, LHR, STN

Parigi BVA, CDG, ORY

Bucarest

Oslo TRF

ANNO N. FREQ/SETT

1994 126

1995 126

1996 112

1997 137

1998 172

1999 182

2000 189

2001 203

2002 227

2003 280

2004 281

2005 300

2006 360

2007 418

2008 388*

2009 419

2010 421

2011 441

Mosca

San Pietroburgo

AlicanteMalaga

Fuerteventura Fez

Barcellona Reus

Santander

8 nuove destinazioni

Cluj

Cracovia

Berlino SXF

Colonia/Bonn

Stoccolma (Skavsta)

Francoforte HHN

Gotheborg

Amburgo LBC

Budapest

Oslo

Copenaghen

TiranaBari

Brindisi

Rodi

Eindhoven

New York

Cagliari

Roma

Tenerife

Las Palmas

Helsinki

Tampere

Atene

P. Di Maiorca

Praga

Olbia

Minorca

Vocalist raffinata e manager risoluta, un amministratore delegato jazz“Sono una creatura sospesa fra due mondi”Si definisce così Gina Giani e conversando con lei non si stenta a crederlo. Anzi ne aggiungeremmo almeno un altro paio, di mondi. Prima di far decollare la sua carriera, questa manager innamorata di Shakespeare, ha trascorso un mese al British Museum, a Londra, per ultimare la sua tesi di laurea. “Ho unito due mie grandi passioni: la musica e il genio shakespeariano”. Poi la sua professio-ne ha iniziato a prendere quota. Master negli Stati Uniti, a Londra, alla Bocconi di Milano, un gradino dopo l’altro, sostenuta da una base culturale eccellente e da una forza di volontà granitica, collezionando risultati e riconoscimenti, è arrivata a pilotare una so-cietà in espansione che rovescia il concetto stesso di crisi. Gli antichi romani usavano il termine homo novus per definire una perso-na che riusciva ad affermarsi e a percorrere il cursus honorum grazie ai propri meriti. Traduciamolo al femminile, forse abbiamo trovato l’espressione giusta. La sorpresa, ma in fondo non lo è, è che la manager, assedia-ta da grandi responsabilità, è una cantante jazz raffinata, che sa tenere in vibrante equi-librio interpretativo Ella Fitzgerald, i Beatles e persino le più famose arie pucciniane. Una donna che sa fermarsi e ascoltare, genero-sa di parole sulla propria vita, “arrivata” sì e orgogliosa di esserlo, ma con lo sguardo sempre nuovo e pronto a ripartire per rotte diverse. Come scrive Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

suo esempio mi dava forza. Al contempo la mia formazione umanistica mi ha sempre aiutato a comprendere meglio gli altri, a far ragionare e coesistere mondi diversi e il liceo classico, che a Pontedera era deci-samente duro, mi ha permesso di abituare la mente allo studio affrontando, senza incertezze, i sacrifici e la dedizione che ri-chiede. Però, come insegna Galileo Galilei, del quale l’aeroporto porta il nome: ci vuo-le sempre un numero, un dato empirico per misurare un obiettivo”.L’aeroporto di Pisa è sempre più la porta della Toscana, una sliding door che da una parte fa entrare nella nostra regione quat-tro milioni e mezzo di persone all’anno e dall’altra accompagna i toscani in un’ot-tantina di destinazioni nel mondo. Si par-la molto della rotta Pisa-Shangai, com’è la situazione?“Le trattative con la China Eastern sono a buon punto e sicuramente il nuovo volo diretto per Shangai, dopo quello di Roma Fiumicino, partirà da Pisa; ma è un nego-ziato complesso ed è ancora presto per dire quando. Le altre due nuove destinazioni per le quali stiamo lavorando sono Istanbul e Lisbona. Vogliamo, inoltre, incrementare le frequenze dei voli e destagionalizzarli, per promuovere il turismo anche al di fuori dei periodi tradizionali”.Ma lei che permette a milioni di persone di attraversare il mondo e che si sposta con-tinuamente da un continente all’altro per lavoro, ha tempo per viaggiare?“Per il viaggio di scoperta, più lungo e pro-fondo, alla Terzani diciamo, no. E mi muovo talmente spesso che mi sento una cittadina del mondo, mi sembra di abitare il pianeta, ormai non faccio quasi più neanche caso allo spostamento. Però conservo il piacere di ritornare in un luogo e di scoprirlo tra-sformato, Mosca in particolar modo. Ecco se avessi più tempo, e prima o poi lo farò, mi siederei nella stazione di Mosca e guar-derei per ore, affascinata, lo straordinario melting pot di persone che arriva sui treni provenienti dal nord”.

PRIM

O P

IAN

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Il Credito Valdinievole, insieme alla Re-gione Toscana, finanzierà una serie di borse di studio per gli studenti più me-

ritevoli nell’ambito del dottorato triennale in diritto privato dell’economia (con parti-colare attenzione alla legislazione banca-ria) attivato, in sinergia, dalle Università di Pisa, Firenze e Siena.Un impegno ragguardevole, da parte del Credito Valdinievole, deliberato dal Con-siglio d’amministrazione con entusiasmo, proprio in applicazione della Carta dei Valo-ri del Credito Cooperativo e dei principi del nostro Statuto che ci stimolano a perseguire lo sviluppo delle nostre co-munità di riferimento anche sotto il profilo culturale. Nostro obiettivo, infatti, in armonia con gli intenti del Movimento di cui facciamo parte, è sì creare valore eco-nomico, ma anche educati-vo e formativo, un aspetto essenziale per la crescita di ogni persona e della società

intera. Consentire a giovani laureati che pos-siedono intelligenza e capacità, di portare avanti i loro studi, di perfezionare le loro co-noscenze nell’arco triennale di un dottorato così prestigioso, come le Università da cui è stato promosso, rappresenta per la Banca uno dei modi migliori di fabbricare fiducia sul territorio. Anche da questi studenti eccel-lenti, del resto, dipenderà il futuro del nostro Paese così claudicante. Supportarli nel loro percorso ci riempie di soddisfazione ed è un modo di incentivare una ripresa che appare difficile, ma che resta sicuramente possibile. E in cui dobbiamo credere.

La collaborazione della Ban-ca con le Università e i dipar-timenti di scienze giuridiche e privatistiche si estenderà, nell’ambito di questo pro-getto, anche all’organizza-zione di convegni, tavole ro-tonde, seminari e alla pub-blicazione e presentazione di testi, legati alla legisla-zione e alla pratica bancaria.

A fiancodell’Università

nella promozionedella conoscenza

Borse di studio per gli studentipiù meritevoli del dottorato

di ricerca in diritto privato

Cultura è equilibrio intellettuale, riflessione

critica, senso di discernimento,

aborrimento di ogni semplificazione,

di ogni manicheismo,di ogni parzialità

(Norberto Bobbioa Giulio Einaudi, 1868)

FuturoJump. Pensa per te!

I PRODOTTI PER LE NUOVE GENERAZIONI DEL CREDITO VALDINIEVOLE

FuturoJump è il gruppo di prodotti dedicato ai giovani del Credito Val-dinievole, a partire dai librettini per il rispar-

mio Baby Jump e Junior Jump e dal conto corrente per i ragazzi Primo conto Jump fi no ad arriva-re ad i-Go, vero e proprio conto corrente dedicato ai giovani pronti a spiccare il volo dell’indipenden-za dalla famiglia.

Oggi a questi prodotti si affi anca il fi nanziamento i-Go, a costo e tas-so zero, pensato per l’acquisto dei libri scolastici, i master formativi e professionali o i corsi di perfeziona-mento all’estero. Per dare agli stu-denti, ma anche a coloro che si af-facciano sul mercato del lavoro, un supporto che consenta di cogliere al meglio le opportunità. Credito Valdinievole pensa per te, al tuo futuro.

w w w. c r e d i t o v a l d i n i e v o l e . i t

AREA

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Il Credito Valdinievole, insieme alla Re-gione Toscana, finanzierà una serie di borse di studio per gli studenti più me-

ritevoli nell’ambito del dottorato triennale in diritto privato dell’economia (con parti-colare attenzione alla legislazione banca-ria) attivato, in sinergia, dalle Università di Pisa, Firenze e Siena.Un impegno ragguardevole, da parte del Credito Valdinievole, deliberato dal Con-siglio d’amministrazione con entusiasmo, proprio in applicazione della Carta dei Valo-ri del Credito Cooperativo e dei principi del nostro Statuto che ci stimolano a perseguire lo sviluppo delle nostre co-munità di riferimento anche sotto il profilo culturale. Nostro obiettivo, infatti, in armonia con gli intenti del Movimento di cui facciamo parte, è sì creare valore eco-nomico, ma anche educati-vo e formativo, un aspetto essenziale per la crescita di ogni persona e della società

intera. Consentire a giovani laureati che pos-siedono intelligenza e capacità, di portare avanti i loro studi, di perfezionare le loro co-noscenze nell’arco triennale di un dottorato così prestigioso, come le Università da cui è stato promosso, rappresenta per la Banca uno dei modi migliori di fabbricare fiducia sul territorio. Anche da questi studenti eccel-lenti, del resto, dipenderà il futuro del nostro Paese così claudicante. Supportarli nel loro percorso ci riempie di soddisfazione ed è un modo di incentivare una ripresa che appare difficile, ma che resta sicuramente possibile. E in cui dobbiamo credere.

La collaborazione della Ban-ca con le Università e i dipar-timenti di scienze giuridiche e privatistiche si estenderà, nell’ambito di questo pro-getto, anche all’organizza-zione di convegni, tavole ro-tonde, seminari e alla pub-blicazione e presentazione di testi, legati alla legisla-zione e alla pratica bancaria.

A fiancodell’Università

nella promozionedella conoscenza

Borse di studio per gli studentipiù meritevoli del dottorato

di ricerca in diritto privato

Cultura è equilibrio intellettuale, riflessione

critica, senso di discernimento,

aborrimento di ogni semplificazione,

di ogni manicheismo,di ogni parzialità

(Norberto Bobbioa Giulio Einaudi, 1868)

FuturoJump. Pensa per te!

I PRODOTTI PER LE NUOVE GENERAZIONI DEL CREDITO VALDINIEVOLE

FuturoJump è il gruppo di prodotti dedicato ai giovani del Credito Val-dinievole, a partire dai librettini per il rispar-

mio Baby Jump e Junior Jump e dal conto corrente per i ragazzi Primo conto Jump fi no ad arriva-re ad i-Go, vero e proprio conto corrente dedicato ai giovani pronti a spiccare il volo dell’indipenden-za dalla famiglia.

Oggi a questi prodotti si affi anca il fi nanziamento i-Go, a costo e tas-so zero, pensato per l’acquisto dei libri scolastici, i master formativi e professionali o i corsi di perfeziona-mento all’estero. Per dare agli stu-denti, ma anche a coloro che si af-facciano sul mercato del lavoro, un supporto che consenta di cogliere al meglio le opportunità. Credito Valdinievole pensa per te, al tuo futuro.

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La genesi dei servizidel SOAR

Nel decennale della società di gestione Mario Rosellinine ricorda percorso e tappe salienti

Ricorrendo i dieci anni di attività del SOAR, “Servizi Operativi Accen-trati Regionali” per le nostre BCC, permettetemi prima di illustrare le attività e le iniziative poste in es-

sere anche attraverso il “Comitato Utenti del SOAR” e di ricordare brevemente la sua storia partendo dagli inizi degli anni novanta. Allora esisteva il cosiddetto “SEOP” che per le asso-ciate gestiva le elaborazioni massive di por-tafoglio cartaceo; poi, nel 1997, vide la luce il nuovo sistema informatico “VEGA 2000”.Il nuovo sistema era stato concepito per ren-

dere autonome le singole BCC in tutte le elaborazioni necessarie e con risorse interne dedicate, senonché in quegli anni, per le as-sociate, cominciava a restringersi il margine di interesse, la cosiddetta forbice tra tassi attivi e passivi diminuiva, e conseguire utili importanti diventava più impegnativo. Questo portò a ripensare l’organizzazione del lavoro interno alle BCC, in particolare nel settore di back office, valutando di portare parte del personale nel front, in produzione sulla rete. Si cercò di analizzare nuovi mo-delli atti a raggiungere economie di scala nel

settore. In particolare si cominciò a pensa-re se tante lavorazioni ed elaborazioni non potessero essere svolte da un unico service. Nacque in Federazione Toscana il cosiddetto “Sottocomitato Utenti” che cominciò, dal 1998, a scrivere i processi di lavoro delle varie procedure, in particolare nel settore incassi e pagamenti e partendo dal comparto por-tafoglio.Durante questi incontri il confronto tra le parti fece scaturire idee innovative sui pro-cessi di lavoro, per questo si cominciò a confrontare il costo delle singole attività, sostenuto all’interno delle BCC, rispetto a quello presso un “service” dedicato. Così nacque il SOAR e perché questo nome? Qualcuno fece notare che le attività in con-venienza di accentramento erano sicura-mente quelle svolte all’interno dei “servizi operativi accentrati” presso le BCC e per questo, semplicemente, fu aggiunta una erre per dire “regionali”.In questo percorso la persona che in primis si attivò e che raccolse attorno a un tavolo un gruppo per portare avanti le iniziative neces-sarie fu Roberto Matteuzzi. Col contributo delle BCC, il direttore Matteuzzi ha potuto sviluppare quello che è adesso il SOAR, una realtà che ha saputo crescere, garantendo alle associate servizi che non hanno eguali in nessun altro service delle BCC.Facciamo un passo indietro. Come dicevo ci venne l’idea del SOAR, a questo punto si dovevano prospettare alle varie BCC i servi-zi disponibili. Soprattutto per raggiungere economie di scala nelle lavorazioni, vi era la necessità di avere il massimo delle ade-sioni. Dal settembre del 1999 al marzo del 2000 la quasi totalità delle BCC toscane ge-stiva il portafoglio cartaceo ed elettronico tramite il SOAR. Successivamente, dopo l’introduzione del sistema SICRAL, nel 2004 arrivò il Comitato Utenti, altra creatura del direttore Matteuz-zi. Qui, all’inizio soprattutto, si discuteva di come implementare un sistema che in alcune lavorazioni era meno performante di quello dismesso. Nel frattempo il SOAR era cresciuto, tra le altre cose si occupava dall’assistenza di si-stema fino alle segnalazioni di vigilanza,

passando dal servizio accentrato di registra-zione e pagamento fatture, alla redazione e archiviazione dei libri obbligatori oltre a molto altro.Entrando adesso nell’argomento specifi-co del Comitato Utenti posso dire che è lo strumento atto, tramite la Direzione del SOAR, a proporre al Comitato tecni-co dei Direttori tutta una serie di nuove iniziative a latere, ovvero integrate nel sistema informatico. In quell’ambito pre-senta nuove proposte per lo sviluppo di applicativi e nuove proposte di accentra-mento delle lavorazioni supportate da modifiche processuali ed organizzative, così come richiesto dalle attività tipiche delle nostre BCC.Oltre a questo, esprime parere tecnico su nuovi prodotti disponibili, confrontanto le proposte ricevute a volte anche da soggetti esterni, svolgendo anche funzio-ne di analisi e filtro. Molto spesso, per concludere meglio l’analisi e produrre la sintesi di prodotti e servizi nuovi o da modificare, viene fatto ricorso a gruppi di lavoro costituiti ad hoc.In genere le banche rappresentate all’in-terno del Comitato svolgono anche fun-zione pilota portando in casa e testan-do per prime nuove procedure e nuovi prodotti e che solo successivamente e se validi, vengono resi disponibili a tutte le altre associate.In ultimo una novità importante, che ha visto la luce nello scorso mese di aprile: il Comitato utenti in ogni riunione, in genere con cadenza mensile, allarga la partecipa-zione ai rappresentanti di quattro BCC, di volta in volta individuati in base alle spe-cializzazioni necessarie all’argomento trat-tato ed in base a proposte dalle stesse per-venute, applicando comunque il principio della rotazione. Inoltre per essere ancora più vicini alle BCC, le riunioni, oltre che presso la sede del SOAR vengono tenute anche nelle loro Sedi.

Mario Rosellini(Presidente Comitato Utenti SOARe responsabile Area Amministrativadel Credito Valdinievole)

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Apartiredasinistra,nellafoto:Cristina Martinelli, responsabile OrganizzazionedellaFederazioneToscana,AlessandroPisaneschi,vicedirettore della BCC di Vignole, Rosellini eMarcoMonti,vicedirettoredelSOAR

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La genesi dei servizidel SOAR

Nel decennale della società di gestione Mario Rosellinine ricorda percorso e tappe salienti

Ricorrendo i dieci anni di attività del SOAR, “Servizi Operativi Accen-trati Regionali” per le nostre BCC, permettetemi prima di illustrare le attività e le iniziative poste in es-

sere anche attraverso il “Comitato Utenti del SOAR” e di ricordare brevemente la sua storia partendo dagli inizi degli anni novanta. Allora esisteva il cosiddetto “SEOP” che per le asso-ciate gestiva le elaborazioni massive di por-tafoglio cartaceo; poi, nel 1997, vide la luce il nuovo sistema informatico “VEGA 2000”.Il nuovo sistema era stato concepito per ren-

dere autonome le singole BCC in tutte le elaborazioni necessarie e con risorse interne dedicate, senonché in quegli anni, per le as-sociate, cominciava a restringersi il margine di interesse, la cosiddetta forbice tra tassi attivi e passivi diminuiva, e conseguire utili importanti diventava più impegnativo. Questo portò a ripensare l’organizzazione del lavoro interno alle BCC, in particolare nel settore di back office, valutando di portare parte del personale nel front, in produzione sulla rete. Si cercò di analizzare nuovi mo-delli atti a raggiungere economie di scala nel

settore. In particolare si cominciò a pensa-re se tante lavorazioni ed elaborazioni non potessero essere svolte da un unico service. Nacque in Federazione Toscana il cosiddetto “Sottocomitato Utenti” che cominciò, dal 1998, a scrivere i processi di lavoro delle varie procedure, in particolare nel settore incassi e pagamenti e partendo dal comparto por-tafoglio.Durante questi incontri il confronto tra le parti fece scaturire idee innovative sui pro-cessi di lavoro, per questo si cominciò a confrontare il costo delle singole attività, sostenuto all’interno delle BCC, rispetto a quello presso un “service” dedicato. Così nacque il SOAR e perché questo nome? Qualcuno fece notare che le attività in con-venienza di accentramento erano sicura-mente quelle svolte all’interno dei “servizi operativi accentrati” presso le BCC e per questo, semplicemente, fu aggiunta una erre per dire “regionali”.In questo percorso la persona che in primis si attivò e che raccolse attorno a un tavolo un gruppo per portare avanti le iniziative neces-sarie fu Roberto Matteuzzi. Col contributo delle BCC, il direttore Matteuzzi ha potuto sviluppare quello che è adesso il SOAR, una realtà che ha saputo crescere, garantendo alle associate servizi che non hanno eguali in nessun altro service delle BCC.Facciamo un passo indietro. Come dicevo ci venne l’idea del SOAR, a questo punto si dovevano prospettare alle varie BCC i servi-zi disponibili. Soprattutto per raggiungere economie di scala nelle lavorazioni, vi era la necessità di avere il massimo delle ade-sioni. Dal settembre del 1999 al marzo del 2000 la quasi totalità delle BCC toscane ge-stiva il portafoglio cartaceo ed elettronico tramite il SOAR. Successivamente, dopo l’introduzione del sistema SICRAL, nel 2004 arrivò il Comitato Utenti, altra creatura del direttore Matteuz-zi. Qui, all’inizio soprattutto, si discuteva di come implementare un sistema che in alcune lavorazioni era meno performante di quello dismesso. Nel frattempo il SOAR era cresciuto, tra le altre cose si occupava dall’assistenza di si-stema fino alle segnalazioni di vigilanza,

passando dal servizio accentrato di registra-zione e pagamento fatture, alla redazione e archiviazione dei libri obbligatori oltre a molto altro.Entrando adesso nell’argomento specifi-co del Comitato Utenti posso dire che è lo strumento atto, tramite la Direzione del SOAR, a proporre al Comitato tecni-co dei Direttori tutta una serie di nuove iniziative a latere, ovvero integrate nel sistema informatico. In quell’ambito pre-senta nuove proposte per lo sviluppo di applicativi e nuove proposte di accentra-mento delle lavorazioni supportate da modifiche processuali ed organizzative, così come richiesto dalle attività tipiche delle nostre BCC.Oltre a questo, esprime parere tecnico su nuovi prodotti disponibili, confrontanto le proposte ricevute a volte anche da soggetti esterni, svolgendo anche funzio-ne di analisi e filtro. Molto spesso, per concludere meglio l’analisi e produrre la sintesi di prodotti e servizi nuovi o da modificare, viene fatto ricorso a gruppi di lavoro costituiti ad hoc.In genere le banche rappresentate all’in-terno del Comitato svolgono anche fun-zione pilota portando in casa e testan-do per prime nuove procedure e nuovi prodotti e che solo successivamente e se validi, vengono resi disponibili a tutte le altre associate.In ultimo una novità importante, che ha visto la luce nello scorso mese di aprile: il Comitato utenti in ogni riunione, in genere con cadenza mensile, allarga la partecipa-zione ai rappresentanti di quattro BCC, di volta in volta individuati in base alle spe-cializzazioni necessarie all’argomento trat-tato ed in base a proposte dalle stesse per-venute, applicando comunque il principio della rotazione. Inoltre per essere ancora più vicini alle BCC, le riunioni, oltre che presso la sede del SOAR vengono tenute anche nelle loro Sedi.

Mario Rosellini(Presidente Comitato Utenti SOARe responsabile Area Amministrativadel Credito Valdinievole)

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Apartiredasinistra,nellafoto:Cristina Martinelli, responsabile OrganizzazionedellaFederazioneToscana,AlessandroPisaneschi,vicedirettore della BCC di Vignole, Rosellini eMarcoMonti,vicedirettoredelSOAR

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L’ apertura della Filiale di Fu-cecchio,lunedì28novembre,ha permesso al Credito Val-dinievole di far combaciare,anchegeograficamente,idue

territorigiàunitidalla fusione fra ledueBCC(quella di Bientina e il Credito Valdinievole,appunto,operativadal23giugno2010)ehaconsentitoallaBancadifarconfluirenelterrito-riodicompetenzaaltridueComuni:SanMiniatoeSantaCrocesull’Arno(pergiungere,dunque,ad abbracciare 40 Comuni in cinque Province:Pisa,Pistoia,Lucca,FirenzeeLivorno,cosìcomesivedenellacartinadellapaginaseguente).LaresponsabiledellaFilialeèMariaTeresaIn-nocenti(nellafoto),finoranellaFilialepisanadiMontacchiello,grandeesperienzaeaffabi-lità,inforzaallaBancadamoltianni.Un’apertura importantequelladiFucecchio,immagine rilevante di una Banca che, mal-gradolacrisi,restafedeleallasuafunzionesociale e anticiclica di Istituto locale, con-

Il Credito Valdinievoleapre a Fucecchio

Il 28 novembre è diventata operativa la 15ª Filiale

tinuando a rendere virtuoso il territorio ea restituirgli ciò che i risparmiatori hannoinvestito.Altri movimenti rilevanti sono in fieri: la ri-strutturazionedella FilialediBientinaedegliuffici attigui, che sarà completata nelle pros-simesettimane,eiltrasferimentodellaFilialediMontacchiello,aPisa,inviadiPratale,cheavverrànelmesedigennaio.IlCreditoValdinievole continuaacredereeainvestirenelterritorioperchéilterritoriocon-tinua a credere in questa Banca da oltre cin-quant’anni.

Storia, cultura e natura. Un patrimonio unico.UnapasseggiatanelcentrostoricodiFucecchioècomecamminareindietroneltempo.IlParcoCor-sinièun’areasuggestivacheaccoglieilpalazzo,letorrimedievalieunaseriediedificiunitidaspazicomuni. In seguitoadun recente restaurohannotrovato sede all’interno dell’area il Museo, la Bi-bliotecacomunaleconl’Archiviostorico,l’Audito-rium, un centro per l’infanzia e un centro di artiperformative.IlvastoterritoriodiFucecchio,lasuacampagna,caratterizzatadallecollinediMontellorie,soprattutto,dalleCerbaieedalPadule,offronopercorsinaturalisticiaffascinantiericchidistoria.

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AFucecchio,PisaeBientinanovitàimportanti

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L’ apertura della Filiale di Fu-cecchio,lunedì28novembre,ha permesso al Credito Val-dinievole di far combaciare,anchegeograficamente,idue

territorigiàunitidalla fusione fra ledueBCC(quella di Bientina e il Credito Valdinievole,appunto,operativadal23giugno2010)ehaconsentitoallaBancadifarconfluirenelterrito-riodicompetenzaaltridueComuni:SanMiniatoeSantaCrocesull’Arno(pergiungere,dunque,ad abbracciare 40 Comuni in cinque Province:Pisa,Pistoia,Lucca,FirenzeeLivorno,cosìcomesivedenellacartinadellapaginaseguente).LaresponsabiledellaFilialeèMariaTeresaIn-nocenti(nellafoto),finoranellaFilialepisanadiMontacchiello,grandeesperienzaeaffabi-lità,inforzaallaBancadamoltianni.Un’apertura importantequelladiFucecchio,immagine rilevante di una Banca che, mal-gradolacrisi,restafedeleallasuafunzionesociale e anticiclica di Istituto locale, con-

Il Credito Valdinievoleapre a Fucecchio

Il 28 novembre è diventata operativa la 15ª Filiale

tinuando a rendere virtuoso il territorio ea restituirgli ciò che i risparmiatori hannoinvestito.Altri movimenti rilevanti sono in fieri: la ri-strutturazionedella FilialediBientinaedegliuffici attigui, che sarà completata nelle pros-simesettimane,eiltrasferimentodellaFilialediMontacchiello,aPisa,inviadiPratale,cheavverrànelmesedigennaio.IlCreditoValdinievole continuaacredereeainvestirenelterritorioperchéilterritoriocon-tinua a credere in questa Banca da oltre cin-quant’anni.

Storia, cultura e natura. Un patrimonio unico.UnapasseggiatanelcentrostoricodiFucecchioècomecamminareindietroneltempo.IlParcoCor-sinièun’areasuggestivacheaccoglieilpalazzo,letorrimedievalieunaseriediedificiunitidaspazicomuni. In seguitoadun recente restaurohannotrovato sede all’interno dell’area il Museo, la Bi-bliotecacomunaleconl’Archiviostorico,l’Audito-rium, un centro per l’infanzia e un centro di artiperformative.IlvastoterritoriodiFucecchio,lasuacampagna,caratterizzatadallecollinediMontellorie,soprattutto,dalleCerbaieedalPadule,offronopercorsinaturalisticiaffascinantiericchidistoria.

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Grande successo della gita gratuita offerta dal Credito Valdinievole ai Soci e ai clienti che hanno l’accredito della pensione nelle nostre Filiali. 517 i partecipanti, che hanno potuto scegliere fra quattro date (20, 22 e 29 set-tembre e 6 ottobre) e undici i pullman, con partenze sia da Bientina che da Montecatini. Questi i numeri di un’iniziativa ben riuscita e coinvolgente che ha permesso ai clienti e ai Soci, ai dipendenti e agli amministratori del-la Banca (che hanno accompagnato i gruppi) di ritrovarsi insieme, in giornate serene e pie-ne di storia, atmosfera e piacevoli momenti conviviali. E accarezzate persino dal meteo. La prima tappa del programma è stata la Basilica di Santa Chiara. Costruita in stile gotico italiano e con la tipica pietra rosa estratta dal Monte Subasio, fra il 1257 ed il 1265, la Basilica contiene preziosi affreschi risalenti al periodo che va dal XII al XIV se-

colo. Nella cripta si conservano i resti terreni di Santa Chiara di Assisi e alcune reliquie. Dalla Piazza antistante la Chiesa si può go-dere di un vasto panorama, tanto che, nelle giornate limpide, si può abbracciare con un solo sguardo la valle umbra, da Montefalco a Perugia. Attraverso il centro storico di Assisi i partecipanti hanno poi raggiunto la Basi-lica di San Francesco, le cui prime pietre sono state poste nel luglio del 1228, quan-do Francesco, a soli due anni dalla morte, venne proclamato santo da papa Gregorio IX. Secondo la tradizione fu lo stesso Fran-cesco a indicare il luogo in cui voleva essere sepolto. Si tratta della collina inferiore della città dove, abitualmente, venivano sepolti i "senza legge", i condannati dalla giustizia. La chiesa ha rappresentato uno dei capisaldi della diffusione del gotico in Italia e accoglie i resti terreni del santo. Mentre, di solito,

le reliquie erano collocate in una cripta, nel caso di Francesco si fece in modo che la strut-tura inferiore fosse ampia quanto un'intera chiesa (basilica inferiore). Dopo aver respirato spiritualità e bellezza i vari gruppi si sono di volta in volta spostati a Rivotorto, un paese molto vicino ad Assisi che è stato teatro di numerosi episodi della vita di San Francesco. Qui, nel ristorante Vil-la Verde, immerso nella quiete e nel verde della pianura umbra, hanno potuto, infatti, gustare un ottimo menu a base di specialità tipiche. Dalle emozioni enogastronomiche i partecipanti sono poi passati alle emozioni di un altro luogo suggestivo: il Lago Trasime-no. Una piacevole sosta panoramica, sulla via del ritorno, ha rappresentato il coronamento di quattro giornate meravigliose che hanno consolidato e stimolato amicizie e relazioni. Come ci hanno confidato gli stessi Soci!

“Siamo stati bene ed è stato bello vedere che tutti i problemi sono stati superati e che c’è solo unità fra di noi. Iniziative del genere sono importanti, soprattutto per noi pensionati, perché ci rassicurano, ci

Le quattro giornate di AssisiTutte le emozioni della gita offerta

dalla Banca nella città di San Francesco

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Grande successo della gita gratuita offerta dal Credito Valdinievole ai Soci e ai clienti che hanno l’accredito della pensione nelle nostre Filiali. 517 i partecipanti, che hanno potuto scegliere fra quattro date (20, 22 e 29 set-tembre e 6 ottobre) e undici i pullman, con partenze sia da Bientina che da Montecatini. Questi i numeri di un’iniziativa ben riuscita e coinvolgente che ha permesso ai clienti e ai Soci, ai dipendenti e agli amministratori del-la Banca (che hanno accompagnato i gruppi) di ritrovarsi insieme, in giornate serene e pie-ne di storia, atmosfera e piacevoli momenti conviviali. E accarezzate persino dal meteo. La prima tappa del programma è stata la Basilica di Santa Chiara. Costruita in stile gotico italiano e con la tipica pietra rosa estratta dal Monte Subasio, fra il 1257 ed il 1265, la Basilica contiene preziosi affreschi risalenti al periodo che va dal XII al XIV se-

colo. Nella cripta si conservano i resti terreni di Santa Chiara di Assisi e alcune reliquie. Dalla Piazza antistante la Chiesa si può go-dere di un vasto panorama, tanto che, nelle giornate limpide, si può abbracciare con un solo sguardo la valle umbra, da Montefalco a Perugia. Attraverso il centro storico di Assisi i partecipanti hanno poi raggiunto la Basi-lica di San Francesco, le cui prime pietre sono state poste nel luglio del 1228, quan-do Francesco, a soli due anni dalla morte, venne proclamato santo da papa Gregorio IX. Secondo la tradizione fu lo stesso Fran-cesco a indicare il luogo in cui voleva essere sepolto. Si tratta della collina inferiore della città dove, abitualmente, venivano sepolti i "senza legge", i condannati dalla giustizia. La chiesa ha rappresentato uno dei capisaldi della diffusione del gotico in Italia e accoglie i resti terreni del santo. Mentre, di solito,

le reliquie erano collocate in una cripta, nel caso di Francesco si fece in modo che la strut-tura inferiore fosse ampia quanto un'intera chiesa (basilica inferiore). Dopo aver respirato spiritualità e bellezza i vari gruppi si sono di volta in volta spostati a Rivotorto, un paese molto vicino ad Assisi che è stato teatro di numerosi episodi della vita di San Francesco. Qui, nel ristorante Vil-la Verde, immerso nella quiete e nel verde della pianura umbra, hanno potuto, infatti, gustare un ottimo menu a base di specialità tipiche. Dalle emozioni enogastronomiche i partecipanti sono poi passati alle emozioni di un altro luogo suggestivo: il Lago Trasime-no. Una piacevole sosta panoramica, sulla via del ritorno, ha rappresentato il coronamento di quattro giornate meravigliose che hanno consolidato e stimolato amicizie e relazioni. Come ci hanno confidato gli stessi Soci!

“Siamo stati bene ed è stato bello vedere che tutti i problemi sono stati superati e che c’è solo unità fra di noi. Iniziative del genere sono importanti, soprattutto per noi pensionati, perché ci rassicurano, ci

Le quattro giornate di AssisiTutte le emozioni della gita offerta

dalla Banca nella città di San Francesco

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FrancescoamavaGreccio,una località inpro-vinciadiRieti.Erauneremoserenoelìavevatrovatounacellanelvivodellaroccia.Quelluo-goglirichiamavaBetlemmeegliispiròlavogliadiriviverelanottediNatale.Il29novembredel1223avevaricevutodapartedelpapaOnorioIII l’approvazionedellaRegolaper isuoifra-ti.IlNataleeravicinoeFrancesco,sullaviadelritornodaRomaversoAssisi,ebbeun’ideastra-ordinaria:ricordareinunaformaparticolarelanascitadelRedentore.GiuntoaFontecolombo,vicinoaRieti,fecechiamareGiovanniVelta.Cosìraccontal’episodioTommasodaCelano.“CircaduesettimaneprimadellafestadellaNatività,ilbeatoFrancesco,comespessofaceva,lochiamòaséeglidisse:‘SevuoichecelebriamoaGreccioilNatalediGesù,precedimiepreparaquantotidico:vorreirappresentareilBambinonatoaBetlemme,einqualchemodovedereconglioc-chidel corpo idisagi incui si è trovatoper lamancanzadellecosenecessarieadunneonato,comefuadagiatoinunagreppiaecomegiacevasulfieno tra ilbuee l’asinello’.Appena l’ebbeascoltato il fedele e pio amico se ne andò sol-lecito ad approntare nel luogo designato tuttol’occorrente,secondoildisegnoespostodalsanto.Egiunseilgiornodellaletizia,iltempodell’esul-tanza!Perl’occasionesonoquiconvocatimoltifratidavarieparti;uominiedonnearrivanofe-stantidaicasolaridellaregione,portandocia-scuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole

perilluminarequellanotte,nellaquales’accesesplendidanelcielolaStellacheilluminòtuttiigiornieitempi.ArrivaallafineFrancesco:vedechetuttoèpredispostosecondoilsuodesiderio,edèraggiantediletizia.Orasiaccomodalagrep-pia,visiponeilfienoesi introduconoilbueel’asinello.Inquellascenacommoventerisplendela semplicità evangelica, si loda la povertà, siraccomanda l’umiltà.Greccio è divenuto comeunanuovaBetlemme.Questanotteèchiaracomepienogiornoedolceagliuominieaglianimali!Lagenteaccorree siallietadiungaudiomaiassaporatoprima,davantialnuovomistero.Laselvarisuonadivocielerupiimponentiecheg-gianoicorifestosi.IfraticantanosceltelodialSignore, e lanotte sembra tuttaun sussultodigioia.IlSantoèlìestaticodifrontealpresepio,lo spiritovibrantedicompunzioneedigaudioineffabile.Poiilsacerdotecelebrasolennemen-tel’Eucaristiasulpresepioeluistessoassaporaunaconsolazionemaigustataprima.Francescosièrivestitodeiparamentidiaconali,perchéeradiacono,ecantaconvocesonora il santoVan-gelo:quellavoceforteedolce,limpidaesonorarapiscetuttiindesideridicielo.Poiparlaalpo-poloeconparoledolcissimerievocailneonatoRepoveroelapiccolacittàdiBetlemme.Spesso,quando volevanominareCristoGesù, infervo-ratodiamorecelestelochiamava‘ilBambinodiBetlemme’,equelnome,Betlemme,lopronuncia-variempiendosilaboccadivoceeancorpiùditeneroaffetto,producendounsuonocomebelatodipecora.Eognivoltachediceva‘BambinodiBetlemme’o‘Gesù’,passavalalinguasullelab-bra,quasiagustareetratteneretuttaladolcezzadiquelleparole.Vi simanifestano conabbon-danzaidonidell’Onnipotente,eunodeipresen-ti, uomo virtuoso, ha unamirabile visione.Glisembrache ilBambinellogiacciaprivodivitanellamangiatoia,eFrancescoglisiavvicinaelodestadaquellaspeciedisonnoprofondo.Nélavisioneprodigiosadiscordavadaifatti,perché,per imeritidelSanto, il fanciulloGesùvenivarisuscitatoneicuoridimolti, che l’avevanodi-menticato,eilricordodiluirimanevaimpressoprofondamentenella loromemoria.Terminataquellavegliasolenne,ciascunotornòacasasuapienodiineffabilegioia”.

Storia del primopresepe vivente,tra storia e fede

fanno sentire che pensate davvero a noi, che siamo in buone mani. Conoscervi, parlarvi anche al di fuori della Banca ed essere ascoltati è una cosa speciale, quella cosa in più che il Credito Valdinievole dimostra verso i Soci. (Graziella Simoncini, Montecalvoli)

Un’ottima pensata quella della gita gra-tuita! E poi che organizzazione! Sono entusiasta, soprattutto perché ho stret-to tante nuove amicizie. Finalmente ho avuto l’occasione di conoscere molti Soci e clienti del territorio bientinese e mi au-guro di rivederli ancora e di riprendere il dialogo iniziato durante quella splendi-da giornata. La mia vita è legata a quella della Banca, sono stato amministratore e anche vicepresidente, per molti anni, e mi riempie di soddisfazione vedere che va tutto bene e che c’è questo clima positi-vo. (Giancarlo Tacchi, Montecatini Terme)

Puntualità, efficienza, attenzione, pul-lman bellissimi e cibo squisito. Davvero niente da dire, eravamo tutti contenti

e soddisfatti. Io sono stato anche a Milano e alla Fattoria di Celle e mi sono trova-to sempre bene, sicuramente par-teciperò ancora. Spero che questa iniziativa della gita per i pensionati, diciamo così, venga ripetuta anche il prossimo anno! (Nello Remorini, Bientina)

Mi ha fatto piacere partecipare alla gita, ho incontrato persone affabili, gentili con le quali ho conversato per tutto il viaggio. Io ho preso parte anche ad altre iniziative e sono sincero, mi sono sempre trovato a mio agio. Ma in questo caso ho avuto anche una bella sorpresa in più, quella di condividere tante belle emozioni con Soci che prima non conoscevo, e mi sono sentito, ancora di più, parte attiva del percorso fatto dalla nostra Banca. (Bruno Podestà, Montecatini Terme)

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FrancescoamavaGreccio,una località inpro-vinciadiRieti.Erauneremoserenoelìavevatrovatounacellanelvivodellaroccia.Quelluo-goglirichiamavaBetlemmeegliispiròlavogliadiriviverelanottediNatale.Il29novembredel1223avevaricevutodapartedelpapaOnorioIII l’approvazionedellaRegolaper isuoifra-ti.IlNataleeravicinoeFrancesco,sullaviadelritornodaRomaversoAssisi,ebbeun’ideastra-ordinaria:ricordareinunaformaparticolarelanascitadelRedentore.GiuntoaFontecolombo,vicinoaRieti,fecechiamareGiovanniVelta.Cosìraccontal’episodioTommasodaCelano.“CircaduesettimaneprimadellafestadellaNatività,ilbeatoFrancesco,comespessofaceva,lochiamòaséeglidisse:‘SevuoichecelebriamoaGreccioilNatalediGesù,precedimiepreparaquantotidico:vorreirappresentareilBambinonatoaBetlemme,einqualchemodovedereconglioc-chidel corpo idisagi incui si è trovatoper lamancanzadellecosenecessarieadunneonato,comefuadagiatoinunagreppiaecomegiacevasulfieno tra ilbuee l’asinello’.Appena l’ebbeascoltato il fedele e pio amico se ne andò sol-lecito ad approntare nel luogo designato tuttol’occorrente,secondoildisegnoespostodalsanto.Egiunseilgiornodellaletizia,iltempodell’esul-tanza!Perl’occasionesonoquiconvocatimoltifratidavarieparti;uominiedonnearrivanofe-stantidaicasolaridellaregione,portandocia-scuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole

perilluminarequellanotte,nellaquales’accesesplendidanelcielolaStellacheilluminòtuttiigiornieitempi.ArrivaallafineFrancesco:vedechetuttoèpredispostosecondoilsuodesiderio,edèraggiantediletizia.Orasiaccomodalagrep-pia,visiponeilfienoesi introduconoilbueel’asinello.Inquellascenacommoventerisplendela semplicità evangelica, si loda la povertà, siraccomanda l’umiltà.Greccio è divenuto comeunanuovaBetlemme.Questanotteèchiaracomepienogiornoedolceagliuominieaglianimali!Lagenteaccorree siallietadiungaudiomaiassaporatoprima,davantialnuovomistero.Laselvarisuonadivocielerupiimponentiecheg-gianoicorifestosi.IfraticantanosceltelodialSignore, e lanotte sembra tuttaun sussultodigioia.IlSantoèlìestaticodifrontealpresepio,lo spiritovibrantedicompunzioneedigaudioineffabile.Poiilsacerdotecelebrasolennemen-tel’Eucaristiasulpresepioeluistessoassaporaunaconsolazionemaigustataprima.Francescosièrivestitodeiparamentidiaconali,perchéeradiacono,ecantaconvocesonora il santoVan-gelo:quellavoceforteedolce,limpidaesonorarapiscetuttiindesideridicielo.Poiparlaalpo-poloeconparoledolcissimerievocailneonatoRepoveroelapiccolacittàdiBetlemme.Spesso,quando volevanominareCristoGesù, infervo-ratodiamorecelestelochiamava‘ilBambinodiBetlemme’,equelnome,Betlemme,lopronuncia-variempiendosilaboccadivoceeancorpiùditeneroaffetto,producendounsuonocomebelatodipecora.Eognivoltachediceva‘BambinodiBetlemme’o‘Gesù’,passavalalinguasullelab-bra,quasiagustareetratteneretuttaladolcezzadiquelleparole.Vi simanifestano conabbon-danzaidonidell’Onnipotente,eunodeipresen-ti, uomo virtuoso, ha unamirabile visione.Glisembrache ilBambinellogiacciaprivodivitanellamangiatoia,eFrancescoglisiavvicinaelodestadaquellaspeciedisonnoprofondo.Nélavisioneprodigiosadiscordavadaifatti,perché,per imeritidelSanto, il fanciulloGesùvenivarisuscitatoneicuoridimolti, che l’avevanodi-menticato,eilricordodiluirimanevaimpressoprofondamentenella loromemoria.Terminataquellavegliasolenne,ciascunotornòacasasuapienodiineffabilegioia”.

Storia del primopresepe vivente,tra storia e fede

fanno sentire che pensate davvero a noi, che siamo in buone mani. Conoscervi, parlarvi anche al di fuori della Banca ed essere ascoltati è una cosa speciale, quella cosa in più che il Credito Valdinievole dimostra verso i Soci. (Graziella Simoncini, Montecalvoli)

Un’ottima pensata quella della gita gra-tuita! E poi che organizzazione! Sono entusiasta, soprattutto perché ho stret-to tante nuove amicizie. Finalmente ho avuto l’occasione di conoscere molti Soci e clienti del territorio bientinese e mi au-guro di rivederli ancora e di riprendere il dialogo iniziato durante quella splendi-da giornata. La mia vita è legata a quella della Banca, sono stato amministratore e anche vicepresidente, per molti anni, e mi riempie di soddisfazione vedere che va tutto bene e che c’è questo clima positi-vo. (Giancarlo Tacchi, Montecatini Terme)

Puntualità, efficienza, attenzione, pul-lman bellissimi e cibo squisito. Davvero niente da dire, eravamo tutti contenti

e soddisfatti. Io sono stato anche a Milano e alla Fattoria di Celle e mi sono trova-to sempre bene, sicuramente par-teciperò ancora. Spero che questa iniziativa della gita per i pensionati, diciamo così, venga ripetuta anche il prossimo anno! (Nello Remorini, Bientina)

Mi ha fatto piacere partecipare alla gita, ho incontrato persone affabili, gentili con le quali ho conversato per tutto il viaggio. Io ho preso parte anche ad altre iniziative e sono sincero, mi sono sempre trovato a mio agio. Ma in questo caso ho avuto anche una bella sorpresa in più, quella di condividere tante belle emozioni con Soci che prima non conoscevo, e mi sono sentito, ancora di più, parte attiva del percorso fatto dalla nostra Banca. (Bruno Podestà, Montecatini Terme)

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CorradoGuidi-SindacodiBientinaIl rapporto tra l’amministrazione comunale e una Banca come il Credito Valdinie-vole, radicata nel territorio, deve essere il più stretto possibile. Perché considera i clienti e i Soci come persone, premiando il loro impegno, la passione, il sacrificio, sostenendo i loro talenti. Ed è questo il valore aggiunto di una Banca davvero locale: esserci, aprire la porta, dare attenzione, ascoltare. E poi noi bientinesi abbiamo un pezzo di cuore qui dentro.

MassimilianoSonetti-VicesindacodiPontederaIniziative come questa testimoniano la vicinanza del Credito Valdinievole alla sua comunità e alla

gente che qui vive e lavora. Il Museo Piaggio, dove ci troviamo stasera, ricavato in un capannone storico dello stabilimento, è un bel simbolo dell’ingegno, della laboriosità e della vivacità imprenditoriale di questa zona. Questa Banca ha struttura e capacità per interpretare e promuovere al meglio le energie del territorio, ha e avrà sempre di più un ruolo decisivo nell’economia locale. L’amministrazione comunale pontederese non può

che sostenerla, con forza, in questo progetto.

AndreaPieroni-PresidentedellaProvinciadiPisaSi evince anche dalla Carta dei Valori una particolare attenzione alla persona e questo è importante perché in un momento di crisi, come quello che stiamo attraversando, c’è bisogno di sostenere le idee, le piccole imprese, i giovani, gli artigiani, le famiglie, la ricerca, il dinamismo e di dare risposte forti e sicure alla voglia di futuro. Questo è un territorio che può dare molte soddisfazioni al mondo bancario e l’amministrazione provinciale è perciò a disposizione per collaborare al rilancio dell’economia del territorio.

MarcoFilippeschi-SindacodiPisaAccolgo con soddisfazione la notizia di un vostro maggiore radicamento in città. L’attenzione che dimostrate nei confronti dell’erogazione del credito, in un mo-mento simile, è ciò che permette alle aziende di partecipare alle scelte di sviluppo. La città è attraversata da fermenti continui di crescita, le nostre dimensioni me-tropolitane saranno potenziate, ci sono segni di vitalità eccezionali, nonostante questa lunga crisi. Sono molti i segmenti sui quali concentrare attenzione e investimenti. Basta pensare alla presenza dell’aeroporto di Pisa, all’università, ai poli tecnologici, a tutte le aziende legate all’information technology.

I tre incontri hanno avuto, come minimo comun de-nominatore, una buona partecipazione di Soci e hanno rappresentato l’occasione per sottolineare

e rilanciare la presenza della Banca nel territorio che racchiude una grande parte della sua storia.Il ciclo di appuntamenti è iniziato venerdì 23 settembre, alle 21, nel Teatro delle Sfide di Bientina, la città che ha intrecciato la sua storia e quella della sua comunità alla Banca, da oltre mezzo secolo. Il secondo si è svolto ve-nerdì 7 ottobre, sempre alle ore 21, nell’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera. Molti i Soci presenti, sti-molante l’atmosfera, molti gli spunti, come in occasione dell’appuntamento di Bientina. In entrambi i casi sono stati apprezzati i saluti iniziali ai Soci di due presenze istituzionali importanti: il sindaco di Bientina, Corrado Guidi, e il vicesindaco di Pontedera, Massimiliano Sonetti. Stesso programma per la terza riunione in calendario che si è tenuta nella sala meeting dell’Hotel Repubblica Marinara di Pisa, il 28 ottobre, e che ha visto la parte-cipazione del presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, e del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. In ogni incontro si sono succeduti gli interventi del presi-dente, Alessandro Belloni, del vicepresidente vicario, Ezio Tonfoni, del direttore generale, Leonardo Quiriconi (del suo vice, Andrea Rindi, a Pisa), della responsabile dell’Ufficio Soci, Piera Benedetti, del responsabile marketing, Sergio Miele e dei consiglieri d’amministrazione del territorio: Franco Bianchi a Bientina, il vicepresidente Giuseppe Brini a Pontedera e Giovandomenico Caridi a Pisa (che hanno sot-tolineato come sia stato semplice e stimolante fare squadra, in un ambiente e in una struttura come quelli del Credito Valdinievole, e consolidare un’armonia e un’unità ormai realtà per tutti). I relatori hanno tracciato un quadro della situazione attuale e delle prospettive della Banca, annun-ciando rilevanti novità e dialogando con i Soci. Il presidente Belloni ha fatto una rapida carrellata delle iniziative promosse ultimamente, soffermandosi sulla gita gratuita ad Assisi che ha ottenuto un successo di

partecipazione incredibile (foto nelle pagine preceden-ti). Ha poi menzionato alcuni dei notevoli progetti in cantiere (come la carta del Socio, che darà diritto a una serie di interessanti convenzioni a livello nazionale e il portale del Socio, una piattaforma web che consentirà ai Soci di entrare in contatto fra loro). Ha, quindi, ricor-dato la Fondazione Credito Valdinievole, presieduta da Valentino Pieri, costituita nei mesi scorsi e ora in procinto di ricevere l’ultimo riconoscimento di un lungo iter per poter iniziare ad operare.Il direttore generale Quiriconi, parlando del territo-rio di competenza della Banca, ha annunciato che il Credito Valdinievole ha la sua quindicesima Filiale, a Fucecchio (il servizio alle pagine 20 e 21), ha illustrato l’organigramma e spiegato una serie di dati economici e patrimoniali rilevanti. “Nel pieno rispetto della nostra funzione anticiclica di Banca di Credito Cooperativo - ha spiegato il - abbiamo erogato credito per oltre 62 milioni di Euro, sostenendo così famiglie e imprese”.La responsabile dell’ufficio Soci, Piera Benedetti, ha pre-sentato ai Soci i cospicui vantaggi che derivano dal loro ruolo privilegiato all’interno della Banca, come il Conto Socio, la polizza grandi interventi chirurgici, il libretto Isidoro, la Soluzione Jump per i libri scolastici (descritti sul nostro sito). Ha poi ripercorso le innumerevoli inizia-tive proposte ai Soci, fra arte, cultura, enogastronomia, fotografia, concerti, gite e viaggi in Italia e nel mondo (basta sfogliare il ricco catalogo che vi abbiamo inviato insieme al Salve).Sergio Miele, responsabile marketing della Banca, ha, invece, parlato dei prodotti offerti dal Credito Valdinievole: “Il target di riferimento ce lo dice la Carta dei Valori _ ha detto _ sono le persone, le famiglie e i nostri Soci. Per questo i nostri prodotti vengono creati con un modello diverso, seguendo la persona nella sua vita e nella sua crescita, dalla nascita, all’adolescenza, alla creazione di una famiglia, fino alla maturità professionale e al momento della pensione”.

Incontri con i SociBientina, Pontedera, Pisa e a gennaio in Valdinievole

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CorradoGuidi-SindacodiBientinaIl rapporto tra l’amministrazione comunale e una Banca come il Credito Valdinie-vole, radicata nel territorio, deve essere il più stretto possibile. Perché considera i clienti e i Soci come persone, premiando il loro impegno, la passione, il sacrificio, sostenendo i loro talenti. Ed è questo il valore aggiunto di una Banca davvero locale: esserci, aprire la porta, dare attenzione, ascoltare. E poi noi bientinesi abbiamo un pezzo di cuore qui dentro.

MassimilianoSonetti-VicesindacodiPontederaIniziative come questa testimoniano la vicinanza del Credito Valdinievole alla sua comunità e alla

gente che qui vive e lavora. Il Museo Piaggio, dove ci troviamo stasera, ricavato in un capannone storico dello stabilimento, è un bel simbolo dell’ingegno, della laboriosità e della vivacità imprenditoriale di questa zona. Questa Banca ha struttura e capacità per interpretare e promuovere al meglio le energie del territorio, ha e avrà sempre di più un ruolo decisivo nell’economia locale. L’amministrazione comunale pontederese non può

che sostenerla, con forza, in questo progetto.

AndreaPieroni-PresidentedellaProvinciadiPisaSi evince anche dalla Carta dei Valori una particolare attenzione alla persona e questo è importante perché in un momento di crisi, come quello che stiamo attraversando, c’è bisogno di sostenere le idee, le piccole imprese, i giovani, gli artigiani, le famiglie, la ricerca, il dinamismo e di dare risposte forti e sicure alla voglia di futuro. Questo è un territorio che può dare molte soddisfazioni al mondo bancario e l’amministrazione provinciale è perciò a disposizione per collaborare al rilancio dell’economia del territorio.

MarcoFilippeschi-SindacodiPisaAccolgo con soddisfazione la notizia di un vostro maggiore radicamento in città. L’attenzione che dimostrate nei confronti dell’erogazione del credito, in un mo-mento simile, è ciò che permette alle aziende di partecipare alle scelte di sviluppo. La città è attraversata da fermenti continui di crescita, le nostre dimensioni me-tropolitane saranno potenziate, ci sono segni di vitalità eccezionali, nonostante questa lunga crisi. Sono molti i segmenti sui quali concentrare attenzione e investimenti. Basta pensare alla presenza dell’aeroporto di Pisa, all’università, ai poli tecnologici, a tutte le aziende legate all’information technology.

I tre incontri hanno avuto, come minimo comun de-nominatore, una buona partecipazione di Soci e hanno rappresentato l’occasione per sottolineare

e rilanciare la presenza della Banca nel territorio che racchiude una grande parte della sua storia.Il ciclo di appuntamenti è iniziato venerdì 23 settembre, alle 21, nel Teatro delle Sfide di Bientina, la città che ha intrecciato la sua storia e quella della sua comunità alla Banca, da oltre mezzo secolo. Il secondo si è svolto ve-nerdì 7 ottobre, sempre alle ore 21, nell’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera. Molti i Soci presenti, sti-molante l’atmosfera, molti gli spunti, come in occasione dell’appuntamento di Bientina. In entrambi i casi sono stati apprezzati i saluti iniziali ai Soci di due presenze istituzionali importanti: il sindaco di Bientina, Corrado Guidi, e il vicesindaco di Pontedera, Massimiliano Sonetti. Stesso programma per la terza riunione in calendario che si è tenuta nella sala meeting dell’Hotel Repubblica Marinara di Pisa, il 28 ottobre, e che ha visto la parte-cipazione del presidente della Provincia di Pisa, Andrea Pieroni, e del sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. In ogni incontro si sono succeduti gli interventi del presi-dente, Alessandro Belloni, del vicepresidente vicario, Ezio Tonfoni, del direttore generale, Leonardo Quiriconi (del suo vice, Andrea Rindi, a Pisa), della responsabile dell’Ufficio Soci, Piera Benedetti, del responsabile marketing, Sergio Miele e dei consiglieri d’amministrazione del territorio: Franco Bianchi a Bientina, il vicepresidente Giuseppe Brini a Pontedera e Giovandomenico Caridi a Pisa (che hanno sot-tolineato come sia stato semplice e stimolante fare squadra, in un ambiente e in una struttura come quelli del Credito Valdinievole, e consolidare un’armonia e un’unità ormai realtà per tutti). I relatori hanno tracciato un quadro della situazione attuale e delle prospettive della Banca, annun-ciando rilevanti novità e dialogando con i Soci. Il presidente Belloni ha fatto una rapida carrellata delle iniziative promosse ultimamente, soffermandosi sulla gita gratuita ad Assisi che ha ottenuto un successo di

partecipazione incredibile (foto nelle pagine preceden-ti). Ha poi menzionato alcuni dei notevoli progetti in cantiere (come la carta del Socio, che darà diritto a una serie di interessanti convenzioni a livello nazionale e il portale del Socio, una piattaforma web che consentirà ai Soci di entrare in contatto fra loro). Ha, quindi, ricor-dato la Fondazione Credito Valdinievole, presieduta da Valentino Pieri, costituita nei mesi scorsi e ora in procinto di ricevere l’ultimo riconoscimento di un lungo iter per poter iniziare ad operare.Il direttore generale Quiriconi, parlando del territo-rio di competenza della Banca, ha annunciato che il Credito Valdinievole ha la sua quindicesima Filiale, a Fucecchio (il servizio alle pagine 20 e 21), ha illustrato l’organigramma e spiegato una serie di dati economici e patrimoniali rilevanti. “Nel pieno rispetto della nostra funzione anticiclica di Banca di Credito Cooperativo - ha spiegato il - abbiamo erogato credito per oltre 62 milioni di Euro, sostenendo così famiglie e imprese”.La responsabile dell’ufficio Soci, Piera Benedetti, ha pre-sentato ai Soci i cospicui vantaggi che derivano dal loro ruolo privilegiato all’interno della Banca, come il Conto Socio, la polizza grandi interventi chirurgici, il libretto Isidoro, la Soluzione Jump per i libri scolastici (descritti sul nostro sito). Ha poi ripercorso le innumerevoli inizia-tive proposte ai Soci, fra arte, cultura, enogastronomia, fotografia, concerti, gite e viaggi in Italia e nel mondo (basta sfogliare il ricco catalogo che vi abbiamo inviato insieme al Salve).Sergio Miele, responsabile marketing della Banca, ha, invece, parlato dei prodotti offerti dal Credito Valdinievole: “Il target di riferimento ce lo dice la Carta dei Valori _ ha detto _ sono le persone, le famiglie e i nostri Soci. Per questo i nostri prodotti vengono creati con un modello diverso, seguendo la persona nella sua vita e nella sua crescita, dalla nascita, all’adolescenza, alla creazione di una famiglia, fino alla maturità professionale e al momento della pensione”.

Incontri con i SociBientina, Pontedera, Pisa e a gennaio in Valdinievole

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Ultimo appuntamento del Giro d’Italia col bicchiere, il 24 no-vembre. Bollicine, auguri e brin-disi protagonisti della serata

Chiude in bellezza l’iniziativa proposta dall’Ufficio Soci e rivolta alla scoperta e alla degustazione dei migliori vini

italiani. L’ultima tappa del Giro d’Italia col bicchiere è stata, infatti, dedicata allo spu-mante metodo classico e allo champagne. Una serata spumeggiante, sempre in col-laborazione con la Fisar, alla quale hanno partecipato ancora più Soci e appassionati del solito, conclusasi con un brindisi vici-no al pianoforte della sala Soci.

Il primo scontro fra perlage d’eccezio-ne ha visto in campo il Frescobaldi Brut Millesimato 2007 (ottenuto con la rifermentazione in bottiglia da sole

uve Chardonnay e Pinot Nero) lo champagne Blanc de Blancs di Ga-ston Chiquet 70% di Pinot Meunier,

5% di Chardonnay e 25% di Pinot Noir). Un duello piacevole, finito in sostanziale pari-tà. Gli estimatori del primo lo consigliavano in abbinamento con i crostacei, i sostenitori del secondo lo suggerivano come aperitivo, da solo, per i suoi profumi carichi e il suo fascino più sicuro. E’ poi arrivata la contesa finale, in un’atmo-sfera di grande divertimento e scoperta. E’ stata molto interessante, infatti, la lezione sulla nascita dello champagne, sul metodo classico e su tutte le fasi della spumantiz-zazione. E mentre le bollicine iniziavano a danzare, piccole e persistenti, nel bicchiere, accompagnate da assaggi di formaggi to-scani, la sfida è arrivata al culmine.Hanno fatto il loro ingresso, sul palcosce-

nico del gusto, la Cuvée Prestige Ca’ del Bosco e lo Champagne Brut Louis Roederer (56% Pinot Noir, 34% Chardonnay, 10% Pi-not Meunier). Un incontro appassionante che ha visto prevalere lo spumante italiano, nonostante l’appeal della griffe Roederer, maison che dà alla luce il gioiello Cristal. Durante la votazione finale si è poi classifi-cato al primo posto assoluto il Ca’ del Bo-sco, essenza della Franciacorta, frutto delle migliori selezioni di uva Chardonnay (75%), Pinot Nero (15%) e Pinot bianco (10%) pro-venienti da ben 134 vigne e assemblate alle riserve di annate eccellenti (almeno il 20%), nel rito magico della creazione della Cuvée. Sul secondo gradino del podio il Gaston Chiquet.

DegustazioneItalia versus Francia:vince il Ca’ del Bosco

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Ultimo appuntamento del Giro d’Italia col bicchiere, il 24 no-vembre. Bollicine, auguri e brin-disi protagonisti della serata

Chiude in bellezza l’iniziativa proposta dall’Ufficio Soci e rivolta alla scoperta e alla degustazione dei migliori vini

italiani. L’ultima tappa del Giro d’Italia col bicchiere è stata, infatti, dedicata allo spu-mante metodo classico e allo champagne. Una serata spumeggiante, sempre in col-laborazione con la Fisar, alla quale hanno partecipato ancora più Soci e appassionati del solito, conclusasi con un brindisi vici-no al pianoforte della sala Soci.

Il primo scontro fra perlage d’eccezio-ne ha visto in campo il Frescobaldi Brut Millesimato 2007 (ottenuto con la rifermentazione in bottiglia da sole

uve Chardonnay e Pinot Nero) lo champagne Blanc de Blancs di Ga-ston Chiquet 70% di Pinot Meunier,

5% di Chardonnay e 25% di Pinot Noir). Un duello piacevole, finito in sostanziale pari-tà. Gli estimatori del primo lo consigliavano in abbinamento con i crostacei, i sostenitori del secondo lo suggerivano come aperitivo, da solo, per i suoi profumi carichi e il suo fascino più sicuro. E’ poi arrivata la contesa finale, in un’atmo-sfera di grande divertimento e scoperta. E’ stata molto interessante, infatti, la lezione sulla nascita dello champagne, sul metodo classico e su tutte le fasi della spumantiz-zazione. E mentre le bollicine iniziavano a danzare, piccole e persistenti, nel bicchiere, accompagnate da assaggi di formaggi to-scani, la sfida è arrivata al culmine.Hanno fatto il loro ingresso, sul palcosce-

nico del gusto, la Cuvée Prestige Ca’ del Bosco e lo Champagne Brut Louis Roederer (56% Pinot Noir, 34% Chardonnay, 10% Pi-not Meunier). Un incontro appassionante che ha visto prevalere lo spumante italiano, nonostante l’appeal della griffe Roederer, maison che dà alla luce il gioiello Cristal. Durante la votazione finale si è poi classifi-cato al primo posto assoluto il Ca’ del Bo-sco, essenza della Franciacorta, frutto delle migliori selezioni di uva Chardonnay (75%), Pinot Nero (15%) e Pinot bianco (10%) pro-venienti da ben 134 vigne e assemblate alle riserve di annate eccellenti (almeno il 20%), nel rito magico della creazione della Cuvée. Sul secondo gradino del podio il Gaston Chiquet.

DegustazioneItalia versus Francia:vince il Ca’ del Bosco

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Il carro di Tespi si è fermato a Ponte-dera. Una stagione che garantisce nu-trimento all’anima quella organizzata

dalla Fondazione Pontedera Teatro (www.pontederateatro.it) nel Teatro Era, gioiello di cultura viva, incastonato nel Parco Jerzy Grotowski di Pontedera. Presentando la card (da ritirare nelle nostre Filiali), ogni Socio potrà acquistare due bi-glietti a prezzo ridotto per gli spettacoli della stagione 2012 indicati nel program-ma riportato in queste pagine, e nella lo-candina (affissa nelle Filiali e disponibile su

www.creditovaldinievole.it), fino ad esau-rimento dei posti disponibili.

Per informazioni sulle modalità di pre-notazione e acquisto dei biglietti è pos-sibile contattare Micle Contorno della Fondazione Pontedera Teatro (dal lune-dì al venerdì, dalle 15,00 alle 18,00) ai seguenti recapiti: 0587/55720 - 57034, [email protected] (facendo pre-sente la propria qualità di Socio del Cre-dito Valdinievole).

FondazionePontedera Teatro:sperimentazionee ricerca, partenzae destinazioneA partire dalla seconda metà degli anni Settanta,Pontedera è divenuta una delle capitali del teatroche punteggiano il secondo Novecento, situate inperiferiaeppurecentrali.Unastoriachenascedaunpiccologruppodidilettanti,ispiratidalLiving Theatredi Julian Beck e Judith Malina. Un teatro all’iniziofattoincasa,povero,mapensatoingrande;isolato,neisuoiprimipassi,nellasuastessacittà,maintra-prendenteperilegamiconteatrilontani(primofratuttil’Odin TeatretdiEugenioBarbaesuccessivamen-teilTeatr LaboratoriumdiJerzyGrotowski).IlCentroper la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale (oggiFondazione Pontedera Teatro) è lo strumento cheungiovanegruppodiprovinciasièdatoperaprirsiall’incontro con il mondo teatrale e con i maestri,percreareoccasionidiformazioneartisticaperséeperaltrigiovaniregistieattori.E’stataunastrutturaimmaginativa,primacheorganizzativa,diventataunpuntodiriferimentoalivellointernazionaleeunodeipiùimportanticentridiproduzioneinItaliaperilset-toredella“ricerca”.AdieciannidallafondazionedelCentro,nel1985,RobertoBacci,direttoreartisticodellaFondazione(nellafoto),eCarlaPollastrelli(chehalacodirezioneinsiemeaLucaDini)proposeroaJerzyGrotowskidicreareunIstitutodovecondurreun’attivitàdiricercasistematica.NacquecosìaPon-tedera,nel1986,ilWorkcenter ofJerzyGrotowski.Unagrande ricchezzae,al contempo,unagranderesponsabilità:garantirelecondizioninecessarieallaricercadiJerzyGrotowskiediThomasRichards.

ProgrammaStagione 2012

domenica 8 gennaio, ore 21

UMBERTO ORSINILA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI

di Bertolt Brecht

martedì 31 gennaio, ore 21

ENNIO FANTASTICHINIISABELLA FERRARI

IL CATALOGO - Aide memoiredi Jean Claude Carriere

sabato 11 febbraio, ore 21

TEATRO MINIMOFOND. PONTEDERA TEATRO

L’ARTE DELLA COMMEDIAdi Eduardo De Filippo

giovedì 23 febbraio, ore 21

FRANCESCO NICCOLINIMARCO PAOLINI

ITIS GALILEO

giovedì 1 marzo, ore 21

GLAUCO MAURIQUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI

da Leonid Nikolaevic Andreev

venerdì 9 e sabato 10 marzo, ore 21

TROUBLEYN/JAN FABREPREPARATIO MORTIS

(spettacolo fuori abbonamento)

giovedì 22 marzo, ore 21

FRANCA VALERINON TUTTO È RISOLTO

sabato 31 marzo, ore 21

CÉSAR BRIEKARAMAZOV

di Fëdor Michajlovi Dostoevskij

Al Teatro Eracol Credito Valdinievole

I vantaggi dei Soci per la ricca stagione 2012

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Il carro di Tespi si è fermato a Ponte-dera. Una stagione che garantisce nu-trimento all’anima quella organizzata

dalla Fondazione Pontedera Teatro (www.pontederateatro.it) nel Teatro Era, gioiello di cultura viva, incastonato nel Parco Jerzy Grotowski di Pontedera. Presentando la card (da ritirare nelle nostre Filiali), ogni Socio potrà acquistare due bi-glietti a prezzo ridotto per gli spettacoli della stagione 2012 indicati nel program-ma riportato in queste pagine, e nella lo-candina (affissa nelle Filiali e disponibile su

www.creditovaldinievole.it), fino ad esau-rimento dei posti disponibili.

Per informazioni sulle modalità di pre-notazione e acquisto dei biglietti è pos-sibile contattare Micle Contorno della Fondazione Pontedera Teatro (dal lune-dì al venerdì, dalle 15,00 alle 18,00) ai seguenti recapiti: 0587/55720 - 57034, [email protected] (facendo pre-sente la propria qualità di Socio del Cre-dito Valdinievole).

FondazionePontedera Teatro:sperimentazionee ricerca, partenzae destinazioneA partire dalla seconda metà degli anni Settanta,Pontedera è divenuta una delle capitali del teatroche punteggiano il secondo Novecento, situate inperiferiaeppurecentrali.Unastoriachenascedaunpiccologruppodidilettanti,ispiratidalLiving Theatredi Julian Beck e Judith Malina. Un teatro all’iniziofattoincasa,povero,mapensatoingrande;isolato,neisuoiprimipassi,nellasuastessacittà,maintra-prendenteperilegamiconteatrilontani(primofratuttil’Odin TeatretdiEugenioBarbaesuccessivamen-teilTeatr LaboratoriumdiJerzyGrotowski).IlCentroper la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale (oggiFondazione Pontedera Teatro) è lo strumento cheungiovanegruppodiprovinciasièdatoperaprirsiall’incontro con il mondo teatrale e con i maestri,percreareoccasionidiformazioneartisticaperséeperaltrigiovaniregistieattori.E’stataunastrutturaimmaginativa,primacheorganizzativa,diventataunpuntodiriferimentoalivellointernazionaleeunodeipiùimportanticentridiproduzioneinItaliaperilset-toredella“ricerca”.AdieciannidallafondazionedelCentro,nel1985,RobertoBacci,direttoreartisticodellaFondazione(nellafoto),eCarlaPollastrelli(chehalacodirezioneinsiemeaLucaDini)proposeroaJerzyGrotowskidicreareunIstitutodovecondurreun’attivitàdiricercasistematica.NacquecosìaPon-tedera,nel1986,ilWorkcenter ofJerzyGrotowski.Unagrande ricchezzae,al contempo,unagranderesponsabilità:garantirelecondizioninecessarieallaricercadiJerzyGrotowskiediThomasRichards.

ProgrammaStagione 2012

domenica 8 gennaio, ore 21

UMBERTO ORSINILA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI

di Bertolt Brecht

martedì 31 gennaio, ore 21

ENNIO FANTASTICHINIISABELLA FERRARI

IL CATALOGO - Aide memoiredi Jean Claude Carriere

sabato 11 febbraio, ore 21

TEATRO MINIMOFOND. PONTEDERA TEATRO

L’ARTE DELLA COMMEDIAdi Eduardo De Filippo

giovedì 23 febbraio, ore 21

FRANCESCO NICCOLINIMARCO PAOLINI

ITIS GALILEO

giovedì 1 marzo, ore 21

GLAUCO MAURIQUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI

da Leonid Nikolaevic Andreev

venerdì 9 e sabato 10 marzo, ore 21

TROUBLEYN/JAN FABREPREPARATIO MORTIS

(spettacolo fuori abbonamento)

giovedì 22 marzo, ore 21

FRANCA VALERINON TUTTO È RISOLTO

sabato 31 marzo, ore 21

CÉSAR BRIEKARAMAZOV

di Fëdor Michajlovi Dostoevskij

Al Teatro Eracol Credito Valdinievole

I vantaggi dei Soci per la ricca stagione 2012

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A vedere il futuro prima degli altri è stato Giovanni Alberto Agnelli quando, agli inizi degli anni No-vanta era a capo della Piaggio. Si sedette a un tavolino con Enrico

Rossi, oggi presidente della Regione, all’epo-ca sindaco di Pontedera e insieme si misero a disegnare una città, che non c’era. Erano giovani, entrambi. Avevano idee e vo-glia di cambiare il mondo. Almeno quello dove vivevano. La città aveva appena vinto la battaglia per tenersi la fabbrica della Vespa, ma le dimensioni dell’azienda erano ormai fuori tempo. Occorreva ridurre, trasforma-re, soprattutto rendere alla città quegli spazi che altrimenti sarebbero stati occupati dai capannoni vuoti.

PONTEDERA, MUSEO A C I E LO APERTONelle parole del giornalista Emilio Chiorazzo tutta l’arte e la culturache permeano la città

Emilio Chiorazzo, firma importante del Tirreno, è il caposervizio della redazione di Pontedera

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A vedere il futuro prima degli altri è stato Giovanni Alberto Agnelli quando, agli inizi degli anni No-vanta era a capo della Piaggio. Si sedette a un tavolino con Enrico

Rossi, oggi presidente della Regione, all’epo-ca sindaco di Pontedera e insieme si misero a disegnare una città, che non c’era. Erano giovani, entrambi. Avevano idee e vo-glia di cambiare il mondo. Almeno quello dove vivevano. La città aveva appena vinto la battaglia per tenersi la fabbrica della Vespa, ma le dimensioni dell’azienda erano ormai fuori tempo. Occorreva ridurre, trasforma-re, soprattutto rendere alla città quegli spazi che altrimenti sarebbero stati occupati dai capannoni vuoti.

PONTEDERA, MUSEO A C I E LO APERTONelle parole del giornalista Emilio Chiorazzo tutta l’arte e la culturache permeano la città

Emilio Chiorazzo, firma importante del Tirreno, è il caposervizio della redazione di Pontedera

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Quel disegno, ancora oggi non è completo del tutto. Mancano alcuni tasselli. Dai resti di uno spezzone di fabbrica, nascerà pre-sto una biblioteca di grande dimensione, moderna e tecnologica. Dove per decenni c’erano state catene per produrre i motori, ci saranno libri e dipinti, perché nel progetto c’è anche la realizzazione di una Pinacoteca che potrebbe avere come filo conduttore del suo contenuto, il mondo del lavoro.A Palazzo Stefanelli, che ospita il Comune, nel centralissimo corso Matteotti, da quasi un anno, nell’atrio del primo piano, campeg-gia un grosso dipinto. Occupa un’intera pa-rete. E’ un rifacimento, in chiave moderna, del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. L’ha realizzato, e regalato a Pontedera, il premio Nobel Dario Fo, che insieme a un altro Nobel, lo scrittore recentemente scomparso José Saramago, con la cittadina della Valdera ha forti legami culturali.Quel quadro potrebbe essere il biglietto da visita della pinacoteca, quando nascerà. E’ il futuro. Ma, chi conosce Pontedera e anche il resto della Valdera, sa bene che passato, presente e futuro, s’intrecciano spesso.E’ il caso del teatro Era, da tre anni vanto

del territorio e centro culturale di respiro europeo. Roberto Bacci, che ne è diretto-re artistico e che dirige la Fondazione, ha raccolto l’eredità che in città ha seminato e lasciato Jerzy Grotowsky, il regista polac-co, figura innovativa e d’avanguardia del teatro moderno. Nella nuova struttura, re-alizzata con progetti e tecniche innovati-ve e tecnologiche, vengono accolti attori e compagnie da ogni angolo del mondo. Gli appuntamenti fissi sono due: la stagione tradizionale, da gennaio a primavera inol-trata. E il festival, che si tiene in autunno. E che è una specie di celebrazione dell’anni-versario dell’apertura, avvenuta a ottobre di tre anni fa. Un mese intero di proposte, di compagnie, di attori, di produzioni an-che locali. Già perché all’interno del teatro Era si vive, si lavora, si crea. Ed è questo che spinge sempre più verso il riconoscimento di teatro stabile che - proprio per la quali-tà delle proposte – potrebbe arrivare dalle istituzioni politiche.Ma Pontedera è soprattutto un museo a cielo aperto. Opere d’arte, monumenti, installa-zioni vengono ospitate da anni. In principio, fu la rotonda degli Elefanti, all’ingresso della

cittadina. La prima installazione artistica, ca-pace di dare una struttura nuova e diversa, a quella che era un’esigenza di sicurezza per la viabilità.Poi, le installazioni si sono succedute nel tempo, hanno invaso altre aree della città, le strade, le piazze, i giardini. Ogni angolo è buono, per essere abbellito; ogni opera d’arte si fa veicolo per trasmettere bellezza alla città. Ci sono, o sono passati da questo museo contemporaneo, artisti come Car-massi, gli stranieri Metzler e Ditzler, Cascella e Vangi.Un filo rosso collega le installazioni di Be-netton, lungo il corso Matteotti, al Toro di Piero Cascella alla donna di Vangi. E poi al muro di Baj, opera d’arte ritenuta la più gigantesca al mondo: il mosaico che l’arti-sta milanese Enrico Baj ha realizzato , rac-contando il mondo operaio, ispirandosi al meccano, negli ultimi anni della vita, non vedendola mai installata. Un mosaico alto tre metri e lungo cento che si trova davanti a un altro luogo artistico all’aperto che gli amministratori di Pontedera hanno saputo realizzare: le panchine d’autore di piazza Garibaldi. Una libera interpretazione, in

marmo, della seduta, nella quale si sono cimentati scultori di fama internazionale.Non è distante da qui, un luogo tradiziona-le, di esposizione e cultura. Il museo Piaggio è ospitato dai locali che un tempo furono fabbrica. E che oggi regalano cultura. E’ la memoria, fatta di esemplari di moto e di progetti di carta di un’economia che ha segnato profondamente la vita di questa città. Ha ospitato mostre di respiro interna-zionale, come la Vespa nel cinema, partita dalla Valdera per fare il giro del mondo. E adesso celebra, sempre con una mostra, la figura di Corradino D’Ascanio, l’ingegnere papà della Vespa.Questo, forse, più di tutti, è il luogo dove lavoro e arte, economia e cultura si intrec-ciano. Anche qui il presente è capace di rac-contare il passato (il luogo del lavoro) e di farci intravedere il futuro: c’è in progetto la realizzazione di un nuovo museo più ampio e più moderno. Un luogo che sappia coniu-gare l’antico con il moderno, la fabbrica, con il senso artistico che Pontedera ha saputo materializzare. Il compito è stato dato all’ar-chitetto Massimiliano Fuksas: idee e spazi ci sono, c’è solo da attendere.

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Quel disegno, ancora oggi non è completo del tutto. Mancano alcuni tasselli. Dai resti di uno spezzone di fabbrica, nascerà pre-sto una biblioteca di grande dimensione, moderna e tecnologica. Dove per decenni c’erano state catene per produrre i motori, ci saranno libri e dipinti, perché nel progetto c’è anche la realizzazione di una Pinacoteca che potrebbe avere come filo conduttore del suo contenuto, il mondo del lavoro.A Palazzo Stefanelli, che ospita il Comune, nel centralissimo corso Matteotti, da quasi un anno, nell’atrio del primo piano, campeg-gia un grosso dipinto. Occupa un’intera pa-rete. E’ un rifacimento, in chiave moderna, del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. L’ha realizzato, e regalato a Pontedera, il premio Nobel Dario Fo, che insieme a un altro Nobel, lo scrittore recentemente scomparso José Saramago, con la cittadina della Valdera ha forti legami culturali.Quel quadro potrebbe essere il biglietto da visita della pinacoteca, quando nascerà. E’ il futuro. Ma, chi conosce Pontedera e anche il resto della Valdera, sa bene che passato, presente e futuro, s’intrecciano spesso.E’ il caso del teatro Era, da tre anni vanto

del territorio e centro culturale di respiro europeo. Roberto Bacci, che ne è diretto-re artistico e che dirige la Fondazione, ha raccolto l’eredità che in città ha seminato e lasciato Jerzy Grotowsky, il regista polac-co, figura innovativa e d’avanguardia del teatro moderno. Nella nuova struttura, re-alizzata con progetti e tecniche innovati-ve e tecnologiche, vengono accolti attori e compagnie da ogni angolo del mondo. Gli appuntamenti fissi sono due: la stagione tradizionale, da gennaio a primavera inol-trata. E il festival, che si tiene in autunno. E che è una specie di celebrazione dell’anni-versario dell’apertura, avvenuta a ottobre di tre anni fa. Un mese intero di proposte, di compagnie, di attori, di produzioni an-che locali. Già perché all’interno del teatro Era si vive, si lavora, si crea. Ed è questo che spinge sempre più verso il riconoscimento di teatro stabile che - proprio per la quali-tà delle proposte – potrebbe arrivare dalle istituzioni politiche.Ma Pontedera è soprattutto un museo a cielo aperto. Opere d’arte, monumenti, installa-zioni vengono ospitate da anni. In principio, fu la rotonda degli Elefanti, all’ingresso della

cittadina. La prima installazione artistica, ca-pace di dare una struttura nuova e diversa, a quella che era un’esigenza di sicurezza per la viabilità.Poi, le installazioni si sono succedute nel tempo, hanno invaso altre aree della città, le strade, le piazze, i giardini. Ogni angolo è buono, per essere abbellito; ogni opera d’arte si fa veicolo per trasmettere bellezza alla città. Ci sono, o sono passati da questo museo contemporaneo, artisti come Car-massi, gli stranieri Metzler e Ditzler, Cascella e Vangi.Un filo rosso collega le installazioni di Be-netton, lungo il corso Matteotti, al Toro di Piero Cascella alla donna di Vangi. E poi al muro di Baj, opera d’arte ritenuta la più gigantesca al mondo: il mosaico che l’arti-sta milanese Enrico Baj ha realizzato , rac-contando il mondo operaio, ispirandosi al meccano, negli ultimi anni della vita, non vedendola mai installata. Un mosaico alto tre metri e lungo cento che si trova davanti a un altro luogo artistico all’aperto che gli amministratori di Pontedera hanno saputo realizzare: le panchine d’autore di piazza Garibaldi. Una libera interpretazione, in

marmo, della seduta, nella quale si sono cimentati scultori di fama internazionale.Non è distante da qui, un luogo tradiziona-le, di esposizione e cultura. Il museo Piaggio è ospitato dai locali che un tempo furono fabbrica. E che oggi regalano cultura. E’ la memoria, fatta di esemplari di moto e di progetti di carta di un’economia che ha segnato profondamente la vita di questa città. Ha ospitato mostre di respiro interna-zionale, come la Vespa nel cinema, partita dalla Valdera per fare il giro del mondo. E adesso celebra, sempre con una mostra, la figura di Corradino D’Ascanio, l’ingegnere papà della Vespa.Questo, forse, più di tutti, è il luogo dove lavoro e arte, economia e cultura si intrec-ciano. Anche qui il presente è capace di rac-contare il passato (il luogo del lavoro) e di farci intravedere il futuro: c’è in progetto la realizzazione di un nuovo museo più ampio e più moderno. Un luogo che sappia coniu-gare l’antico con il moderno, la fabbrica, con il senso artistico che Pontedera ha saputo materializzare. Il compito è stato dato all’ar-chitetto Massimiliano Fuksas: idee e spazi ci sono, c’è solo da attendere.

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E’ stato proclamato miglior cioccolatiere italiano dalla Compagnia del cioccolato, le sue poesie di gusto han-no vinto medaglie d’oro,

premi e riconoscimenti in tutto il mondo e hanno ricevuto una pioggia di stelle nelle più prestigiose guide internazionali. “Nessun ingrediente misterioso - dice Andrea Slitti - l’unico segreto di un grande maître choco-latier è nascosto nel palato e nella capacità di andare al di là, di cercare un equilibrio dinamico nel gusto ”. Tradizione e creatività, fantasia e concretezza sono, del resto, anche le caratteristiche della sua azienda. Nata a Monsummano Terme come torrefazione di caffè 42 anni fa, la ditta Slitti, è infatti una realtà familiare che ha conquistato mercati e notorietà, con la forza di chi ha radici solide e lungimiranza imprenditoriale. E ora sta per essere inaugurato il nuovo, grande stabilimento. Un omaggio alle vo-

stre origini, visto che è stato costruito nello stesso luogo degli inizi, e un concentrato di modernità, estro e originalità. Un’anteprima per i Soci?“La struttura sarà a impatto zero, il 45% dell’energia verrà dai pannelli fotovoltaici e l’acqua piovana sarà raccolta e riutilizzata. Inoltre le varie fasi della lavorazione del cioc-colato saranno visibili a tutti attraverso una serie di vetrage; i clienti e i visitatori, singoli oppure organizzati in gruppi, potranno go-dere di un percorso alla scoperta del cioc-colato, partecipando alla sua creazione. In sottofondo ci saranno musiche dei luoghi di origine del cacao e del caffè: Africa, America Latina, India e si potranno fare degustazioni guidate”.Si favoleggia di una camera del gusto, un qualcosa di unico e speciale, il cui solo nome è fortemente evocativo. Cos’è questo picco-lo olimpo del palato?“Un luogo dove rilassarsi e provare sensazio-

Monsummano capitale italianadel cibo

degli dei grazie aSlittiUno dei più famosi maître chocolatier del mondoci apre le porte del suo nuovo stabilimento

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AndreaSlittiall’opera

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E’ stato proclamato miglior cioccolatiere italiano dalla Compagnia del cioccolato, le sue poesie di gusto han-no vinto medaglie d’oro,

premi e riconoscimenti in tutto il mondo e hanno ricevuto una pioggia di stelle nelle più prestigiose guide internazionali. “Nessun ingrediente misterioso - dice Andrea Slitti - l’unico segreto di un grande maître choco-latier è nascosto nel palato e nella capacità di andare al di là, di cercare un equilibrio dinamico nel gusto ”. Tradizione e creatività, fantasia e concretezza sono, del resto, anche le caratteristiche della sua azienda. Nata a Monsummano Terme come torrefazione di caffè 42 anni fa, la ditta Slitti, è infatti una realtà familiare che ha conquistato mercati e notorietà, con la forza di chi ha radici solide e lungimiranza imprenditoriale. E ora sta per essere inaugurato il nuovo, grande stabilimento. Un omaggio alle vo-

stre origini, visto che è stato costruito nello stesso luogo degli inizi, e un concentrato di modernità, estro e originalità. Un’anteprima per i Soci?“La struttura sarà a impatto zero, il 45% dell’energia verrà dai pannelli fotovoltaici e l’acqua piovana sarà raccolta e riutilizzata. Inoltre le varie fasi della lavorazione del cioc-colato saranno visibili a tutti attraverso una serie di vetrage; i clienti e i visitatori, singoli oppure organizzati in gruppi, potranno go-dere di un percorso alla scoperta del cioc-colato, partecipando alla sua creazione. In sottofondo ci saranno musiche dei luoghi di origine del cacao e del caffè: Africa, America Latina, India e si potranno fare degustazioni guidate”.Si favoleggia di una camera del gusto, un qualcosa di unico e speciale, il cui solo nome è fortemente evocativo. Cos’è questo picco-lo olimpo del palato?“Un luogo dove rilassarsi e provare sensazio-

Monsummano capitale italianadel cibo

degli dei grazie aSlittiUno dei più famosi maître chocolatier del mondoci apre le porte del suo nuovo stabilimento

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AndreaSlittiall’opera

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ri, mentre nello stesso assaggio sorprendo-no e conducono in un’altra dimensione del gusto. Il suo talento è un dono, ma quando ha capito di averlo? E come l’ha nutrito?“Nella mia famiglia abbiamo sempre avuto voglia di fare e di fare bene, sono stato fortu-nato. Quando, nel 1988, ab-biamo iniziato a occuparci di cioccolato ho deciso di slancio di non andare a imparare da nessuno, di creare qualcosa di completamente nuovo. Non volevo imitare, volevo plasma-re il cioccolato come lo vede-vo io; così gli anni dal 1989 al 1991 sono stati costellati di prove e di errori, in solitudine. Ma è stato sbagliando tutto che ho conosciuto il cioccola-to e il mio palato e che ho capito che ero sulla strada giusta”. Un nuovo stabilimento, grandi riconosci-menti, prodotti collocati nelle nicchie del

gusto di tutto il mondo. Come ha interpre-tato questa lunga crisi un creativo come lei?“Ho cavalcato la crisi mentalmente prima

che arrivasse, già nel 2005 pensavo, infatti, a come am-pliare la produzione e inclu-dere in essa elementi di di-vertimento, passione, svago. In questo modo è nata l’idea del nuovo stabilimento, cir-condato anche da un parco, dove il lavoro sul cioccolato verrà esibito, con la soddisfa-zione reciproca di chi lo fa e di chi lo vede fare e prendere la forma del gusto. Il segre-to è come quello racchiuso nell’arte del cioccolato: biso-gna sempre saper guardare oltre. Non è opportuno ada-giarsi quando la situazione è

serena, al contrario è proprio nei momenti di tranquillità economica che diventa ne-cessario cercare e cogliere nuovi stimoli e nuove sfide”.

ni gustative mai sperimentate. Ci sono solo sei posti e un’atmosfera che permetterà alla mente e ai sensi di essere completamente proiettati sul cioccolato e di aumentare così la propria percezione del gusto. Giochere-mo molto sugli effetti, su impatti forti, getti d’aria e illuminazione ridotta al prodotto. Fuori dalla porta brille-rà una spia rossa, come negli studi di registra-zione, per annunciare che dentro è in corso una nuova esperienza per il palato, quella che io chiamo la tem-pesta perfetta”.Ci sarà anche una nuova macchina per il concaggio del cioccolato nello stabili-mento, ma è vero che l’ha ideata lei? E che disegna anche tutto il packaging dei pro-dotti, le brochure e le pubblicità? In effetti sembrano tavolozze di un pittore e sono persino appetitose.

“Sì è vero. L’ho pensata io, apportando venti modifiche alla precedente, e per realizzarla mi sono affidato a un ingegnere tedesco. Volevo arrivare a una nuova forma di con-caggio. In questo modo quando raffiniamo iniettiamo aria calda nella massa stressan-

do meno il cioccolato e l’umidità e le parti acide risultano più volatili. Per quanto riguarda il packaging e la grafica pubblici-taria mi piace che i prodotti abbiano, an-che esternamente e visivamente, l’impatto che hanno quando si assaggiano. E chi può conoscerli meglio di

me? E’ una soddisfazione anche vestirli e prepararli all’incontro con i loro estimatori, diciamo così”. Le sue creazioni hanno la caratteristica di rassicurare, come deve fare del resto ogni buon cioccolato, toccasana e scacciapensie-

Cioccolato e caffè,aroma di successo

La Ditta Slitti nasce nel 1969 come torrefazione di caffè grazie a Luciano che, stanco di ser-vire nel suo locale un caffè in tazza che non lo appagava, pensò bene di farselo da solo. Solo gli addetti ai lavori sanno quanto sia difficile realizzare una miscela che metta tutti d’accordo, perché essa nasce dall’esperienza e dalla sensibilità del palato. Nel 1988, quando ormai anche i figli, Daniele e Andrea, lavoravano in azienda, scocca l’idea della lavorazione del cioccolato. “Il segreto del nostro successo _ dicono_ è la famiglia che, grazie all’amore per il proprio lavo-ro, all’accurata scelta delle materie prime, alla lavorazione interamente artigianale, è riuscita ad affermarsi a livello internazionale”.

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ri, mentre nello stesso assaggio sorprendo-no e conducono in un’altra dimensione del gusto. Il suo talento è un dono, ma quando ha capito di averlo? E come l’ha nutrito?“Nella mia famiglia abbiamo sempre avuto voglia di fare e di fare bene, sono stato fortu-nato. Quando, nel 1988, ab-biamo iniziato a occuparci di cioccolato ho deciso di slancio di non andare a imparare da nessuno, di creare qualcosa di completamente nuovo. Non volevo imitare, volevo plasma-re il cioccolato come lo vede-vo io; così gli anni dal 1989 al 1991 sono stati costellati di prove e di errori, in solitudine. Ma è stato sbagliando tutto che ho conosciuto il cioccola-to e il mio palato e che ho capito che ero sulla strada giusta”. Un nuovo stabilimento, grandi riconosci-menti, prodotti collocati nelle nicchie del

gusto di tutto il mondo. Come ha interpre-tato questa lunga crisi un creativo come lei?“Ho cavalcato la crisi mentalmente prima

che arrivasse, già nel 2005 pensavo, infatti, a come am-pliare la produzione e inclu-dere in essa elementi di di-vertimento, passione, svago. In questo modo è nata l’idea del nuovo stabilimento, cir-condato anche da un parco, dove il lavoro sul cioccolato verrà esibito, con la soddisfa-zione reciproca di chi lo fa e di chi lo vede fare e prendere la forma del gusto. Il segre-to è come quello racchiuso nell’arte del cioccolato: biso-gna sempre saper guardare oltre. Non è opportuno ada-giarsi quando la situazione è

serena, al contrario è proprio nei momenti di tranquillità economica che diventa ne-cessario cercare e cogliere nuovi stimoli e nuove sfide”.

ni gustative mai sperimentate. Ci sono solo sei posti e un’atmosfera che permetterà alla mente e ai sensi di essere completamente proiettati sul cioccolato e di aumentare così la propria percezione del gusto. Giochere-mo molto sugli effetti, su impatti forti, getti d’aria e illuminazione ridotta al prodotto. Fuori dalla porta brille-rà una spia rossa, come negli studi di registra-zione, per annunciare che dentro è in corso una nuova esperienza per il palato, quella che io chiamo la tem-pesta perfetta”.Ci sarà anche una nuova macchina per il concaggio del cioccolato nello stabili-mento, ma è vero che l’ha ideata lei? E che disegna anche tutto il packaging dei pro-dotti, le brochure e le pubblicità? In effetti sembrano tavolozze di un pittore e sono persino appetitose.

“Sì è vero. L’ho pensata io, apportando venti modifiche alla precedente, e per realizzarla mi sono affidato a un ingegnere tedesco. Volevo arrivare a una nuova forma di con-caggio. In questo modo quando raffiniamo iniettiamo aria calda nella massa stressan-

do meno il cioccolato e l’umidità e le parti acide risultano più volatili. Per quanto riguarda il packaging e la grafica pubblici-taria mi piace che i prodotti abbiano, an-che esternamente e visivamente, l’impatto che hanno quando si assaggiano. E chi può conoscerli meglio di

me? E’ una soddisfazione anche vestirli e prepararli all’incontro con i loro estimatori, diciamo così”. Le sue creazioni hanno la caratteristica di rassicurare, come deve fare del resto ogni buon cioccolato, toccasana e scacciapensie-

Cioccolato e caffè,aroma di successo

La Ditta Slitti nasce nel 1969 come torrefazione di caffè grazie a Luciano che, stanco di ser-vire nel suo locale un caffè in tazza che non lo appagava, pensò bene di farselo da solo. Solo gli addetti ai lavori sanno quanto sia difficile realizzare una miscela che metta tutti d’accordo, perché essa nasce dall’esperienza e dalla sensibilità del palato. Nel 1988, quando ormai anche i figli, Daniele e Andrea, lavoravano in azienda, scocca l’idea della lavorazione del cioccolato. “Il segreto del nostro successo _ dicono_ è la famiglia che, grazie all’amore per il proprio lavo-ro, all’accurata scelta delle materie prime, alla lavorazione interamente artigianale, è riuscita ad affermarsi a livello internazionale”.

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Gran Premio Ezio Del RossoVince in volata Battaglin, 188 in garaGrandi numeri, forti emozioni e superbo vin-citore nel 60° Gran Premio Ezio Del Rosso, gara ciclistica nazionale per la categoria Eli-te under 23. Sul viale Verdi di Montecatini Terme, infatti, ha ghermito il primo posto il vicentino Enrico Battaglin. La sua straordi-naria progressione non ha concesso scampo al giovane e promettente Manuel Senni e a Fabio Aru, piazzatisi, rispettivamente, sul secondo e sul terzo gradino del podio. Con loro anche Cristiano Monguzzi, Andrea Mar-chetti e Gianfranco Zilioli, ovvero il sestet-

to emerso sulla salita di Vico a una decina di chilometri dal traguardo. Proprio in quel frangente la classe e il talento di Battaglin sono venuti fuori, grazie anche alla guida dell’ex professionista Gianni Faresin. Forse non si può ancora parlare di campione, ma i risultati di Battaglin lo battezzano come un atleta determinato e impetuoso. Grandi doti anche quelle messe in luce da Senni, un diciannovenne davvero…in gambe. Mentre Aru ha dato prova di una notevole classe. Il migliore dei toscani è risultato, come l’anno scorso, il pisano Zamparella che ha ottenuto il settimo posto. Maestosa la gara che an-noverava alla partenza ben 188 corridori e

28 società. Un’altra edizione di successo del Gran Premio Del Rosso, merito di Mario Ieri e dei suoi collaboratori. Tempo: 4.25.14 Km: 179,000Media: 40,493km/h Iscritti: 203 Partiti: 188 Arrivati: 30 Ordine d’arrivo: 1 Battaglin Enrico (Zalf Desirèe Fior) 2 Senni Manuel (Team Colpack) 3 Aru Fabio (Palazzago Elledent Mcipollini) 4 Monguzzi Cristiano (Casati Named) 5 Marchetti Andrea (Novese Fausto Coppi) 6 Zilioli Gianfranco (Team Colpack) 7 Zamparella Marco (Maltinti Lampadari - Bcc)8 Alafaci Eugenio (Lucchini Maniva Ski) 9 Klimiankou Kanstantin (P. Elledent Mcipollini) 10 Parrinello Antonino (Hopplà Truck)

Secondo convegno incollaborazione con Pc SystemDalla Gestione dei Crediti all’ottimizzazione della tesoreriaIl 13 Dicembre, alle ore 15, nella sede dell’As-sociazione Conciatori a Santa Croce sull’Ar-no (in Piazza Matteotti 6) si svolgerà il secon-do incontro organizzato in collaborazione con la PC System (azienda locale con sede a Ponsacco, in provincia di Pisa, e a Lucca e in procinto di trasferirsi in una sede unica a Bientina, punto di riferimento per le imprese regionali per quanto riguarda l’information technology) e Sedoc Finance. Il primo con-vegno, svoltosi nella sala meeting dell’hotel Calamidoro di Calcinaia nell’ottobre scorso, ha registrato grande partecipazione e un no-tevole interesse. Per la Banca è intervenuto Stefano Giorgetti, responsabile del segmen-

to imprese dell’Area Mercato.Il 13 dicembre, oltre al direttore generale del Credito Valdinievole, Leonardo Quirico-ni, dibatteranno sul tema, “Dalla gestione dei crediti all’ottimizzazione della Tesoreria”, Riccardo Gandolfi, dell’Andaf (Associazione Nazionale Direttori Amministrazione Finan-ziaria), Mauro Tranquilli, amministratore del-la Sedoc Finance e Andrea Nacci, consulente direzionale per istituti bancari e imprese, in ambito di formazione, motivazione, comuni-cazione e marketing.Un argomento di estrema attualità: dalla ne-cessità di organizzare un’attenta politica per la gestione dei crediti commerciali, fino alla pianificazione e alla gestione anticipata della tesoreria aziendale, con utili suggerimenti. Per iscriversi è possibile inviare una mail con i propri recapiti al seguente indirizzo: [email protected].

Ago e il suo ParadisoUna fiaba in un libro per aiutare il Meyer“Ago è un leone! Nato in Africa come quasi tutti quelli della sua specie, non si trovava bene nel suo paese perché non riusciva a fare male

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Gran Premio Ezio Del RossoVince in volata Battaglin, 188 in garaGrandi numeri, forti emozioni e superbo vin-citore nel 60° Gran Premio Ezio Del Rosso, gara ciclistica nazionale per la categoria Eli-te under 23. Sul viale Verdi di Montecatini Terme, infatti, ha ghermito il primo posto il vicentino Enrico Battaglin. La sua straordi-naria progressione non ha concesso scampo al giovane e promettente Manuel Senni e a Fabio Aru, piazzatisi, rispettivamente, sul secondo e sul terzo gradino del podio. Con loro anche Cristiano Monguzzi, Andrea Mar-chetti e Gianfranco Zilioli, ovvero il sestet-

to emerso sulla salita di Vico a una decina di chilometri dal traguardo. Proprio in quel frangente la classe e il talento di Battaglin sono venuti fuori, grazie anche alla guida dell’ex professionista Gianni Faresin. Forse non si può ancora parlare di campione, ma i risultati di Battaglin lo battezzano come un atleta determinato e impetuoso. Grandi doti anche quelle messe in luce da Senni, un diciannovenne davvero…in gambe. Mentre Aru ha dato prova di una notevole classe. Il migliore dei toscani è risultato, come l’anno scorso, il pisano Zamparella che ha ottenuto il settimo posto. Maestosa la gara che an-noverava alla partenza ben 188 corridori e

28 società. Un’altra edizione di successo del Gran Premio Del Rosso, merito di Mario Ieri e dei suoi collaboratori. Tempo: 4.25.14 Km: 179,000Media: 40,493km/h Iscritti: 203 Partiti: 188 Arrivati: 30 Ordine d’arrivo: 1 Battaglin Enrico (Zalf Desirèe Fior) 2 Senni Manuel (Team Colpack) 3 Aru Fabio (Palazzago Elledent Mcipollini) 4 Monguzzi Cristiano (Casati Named) 5 Marchetti Andrea (Novese Fausto Coppi) 6 Zilioli Gianfranco (Team Colpack) 7 Zamparella Marco (Maltinti Lampadari - Bcc)8 Alafaci Eugenio (Lucchini Maniva Ski) 9 Klimiankou Kanstantin (P. Elledent Mcipollini) 10 Parrinello Antonino (Hopplà Truck)

Secondo convegno incollaborazione con Pc SystemDalla Gestione dei Crediti all’ottimizzazione della tesoreriaIl 13 Dicembre, alle ore 15, nella sede dell’As-sociazione Conciatori a Santa Croce sull’Ar-no (in Piazza Matteotti 6) si svolgerà il secon-do incontro organizzato in collaborazione con la PC System (azienda locale con sede a Ponsacco, in provincia di Pisa, e a Lucca e in procinto di trasferirsi in una sede unica a Bientina, punto di riferimento per le imprese regionali per quanto riguarda l’information technology) e Sedoc Finance. Il primo con-vegno, svoltosi nella sala meeting dell’hotel Calamidoro di Calcinaia nell’ottobre scorso, ha registrato grande partecipazione e un no-tevole interesse. Per la Banca è intervenuto Stefano Giorgetti, responsabile del segmen-

to imprese dell’Area Mercato.Il 13 dicembre, oltre al direttore generale del Credito Valdinievole, Leonardo Quirico-ni, dibatteranno sul tema, “Dalla gestione dei crediti all’ottimizzazione della Tesoreria”, Riccardo Gandolfi, dell’Andaf (Associazione Nazionale Direttori Amministrazione Finan-ziaria), Mauro Tranquilli, amministratore del-la Sedoc Finance e Andrea Nacci, consulente direzionale per istituti bancari e imprese, in ambito di formazione, motivazione, comuni-cazione e marketing.Un argomento di estrema attualità: dalla ne-cessità di organizzare un’attenta politica per la gestione dei crediti commerciali, fino alla pianificazione e alla gestione anticipata della tesoreria aziendale, con utili suggerimenti. Per iscriversi è possibile inviare una mail con i propri recapiti al seguente indirizzo: [email protected].

Ago e il suo ParadisoUna fiaba in un libro per aiutare il Meyer“Ago è un leone! Nato in Africa come quasi tutti quelli della sua specie, non si trovava bene nel suo paese perché non riusciva a fare male

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all’undicesimo po-sto della corrispon-dente classifica.Il figlio Niccolò, (nel-la foto sotto) pro-messa del calcio, è scomparso nel 2001, a soli 17 anni, a cau-sa di un incidente stradale. Galli ha rac-contato il lutto per la morte del figlio nel libro La vita ai sup-plementari che si è classificato al secon-do posto del Premio Bancarella Sport. Oltreché nella scrittura l’ex calciatore ha su-blimato il suo dolore aiutando gli altri e per questo ha creato una fondazione che prende il nome del figlio e che si occupa di assistenza e solidarietà nei confronti dei giovani colpiti

da incidenti stradali o di altra natura. La serata organizzata dal Panathlon Club e sostenuta dal Credito Valdinievole è stata organizzata proprio per supportare le attività di questa fondazione (www.niccoclub.it).

Incontro interdisciplinare sulla mediazione civileIl 25 e 26 novembre importante iniziativa nella sala conferenze della nostra SedeUn convegno interdisciplinare sulla media-zione civile. Si è svolto il 25 e il 26 novem-bre, nella sala conferenze della Banca, ed è stato organizzato in collaborazione e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Pistoia.Nel corso dell’incontro, in cui è intervenuto anche il presidente del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni, sono stati approfonditi tutti gli argomenti inerenti all’applicazione

a nessuno. Ciò che però gli pesava di più è che non riusciva a trovare degli amici: le possibili prede non si fidavano di lui, mentre i suoi simili non lo volevano perché era diverso. Così decide di trasferirsi in Italia e per trova-re lavoro si taglia la criniera e viene assunto come cane pastore in montagna, presso la fattoria del Signor Mario”. Inizia così il libro-fiaba Ago e il suo Paradiso, duecento pagine arricchite da foto, illustrazioni e inserti da leggere e colorare, destinate ai bambini e non solo. Il giovane autore, Andrea Tamberi, è originario di Pescia e vive con la famiglia a Uzzano. Lavora in un’azienda artigiana e ha una passione instancabile per il volontariato. Per acquistare il bellissimo libro potete in-viare una mail all’indirizzo [email protected]. Vi verrà spedito a casa senza spese aggiuntive e tutti i proventi saranno desti-nati alla fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze (www.meyer.it).

Giovanni Galli, bravotra i pali e nella solidarietàIl Panathlon Club di Montecatini ha dedi-cato una serata al portiere azzuro e alla sua FondazioneIl 21 ottobre scorso il Panathlon Club di Mon-tecatini Terme, presieduto da Silvana Inno-centi Giovannini, ha ospitato uno dei più forti portieri della storia del calcio italiano, Giovanni Galli, da qualche anno anche com-mentatore e opinionista sportivo. Paladino della porta viola per nove stagioni, dal 1977 al 1986, e portiere della Nazionale, a 28 anni passò al Milan per vincere praticamente tut-to: due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Coppa Intercontinentale, una Supercop-pa Europea e una Supercoppa italiana. Nel 1990 Galli si trasferì al Napoli, poi al Torino e infine al Parma, per conquistare una Coppa UEFA. Con le sue 496 presenze in Serie A è

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all’undicesimo po-sto della corrispon-dente classifica.Il figlio Niccolò, (nel-la foto sotto) pro-messa del calcio, è scomparso nel 2001, a soli 17 anni, a cau-sa di un incidente stradale. Galli ha rac-contato il lutto per la morte del figlio nel libro La vita ai sup-plementari che si è classificato al secon-do posto del Premio Bancarella Sport. Oltreché nella scrittura l’ex calciatore ha su-blimato il suo dolore aiutando gli altri e per questo ha creato una fondazione che prende il nome del figlio e che si occupa di assistenza e solidarietà nei confronti dei giovani colpiti

da incidenti stradali o di altra natura. La serata organizzata dal Panathlon Club e sostenuta dal Credito Valdinievole è stata organizzata proprio per supportare le attività di questa fondazione (www.niccoclub.it).

Incontro interdisciplinare sulla mediazione civileIl 25 e 26 novembre importante iniziativa nella sala conferenze della nostra SedeUn convegno interdisciplinare sulla media-zione civile. Si è svolto il 25 e il 26 novem-bre, nella sala conferenze della Banca, ed è stato organizzato in collaborazione e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Pistoia.Nel corso dell’incontro, in cui è intervenuto anche il presidente del Credito Valdinievole, Alessandro Belloni, sono stati approfonditi tutti gli argomenti inerenti all’applicazione

a nessuno. Ciò che però gli pesava di più è che non riusciva a trovare degli amici: le possibili prede non si fidavano di lui, mentre i suoi simili non lo volevano perché era diverso. Così decide di trasferirsi in Italia e per trova-re lavoro si taglia la criniera e viene assunto come cane pastore in montagna, presso la fattoria del Signor Mario”. Inizia così il libro-fiaba Ago e il suo Paradiso, duecento pagine arricchite da foto, illustrazioni e inserti da leggere e colorare, destinate ai bambini e non solo. Il giovane autore, Andrea Tamberi, è originario di Pescia e vive con la famiglia a Uzzano. Lavora in un’azienda artigiana e ha una passione instancabile per il volontariato. Per acquistare il bellissimo libro potete in-viare una mail all’indirizzo [email protected]. Vi verrà spedito a casa senza spese aggiuntive e tutti i proventi saranno desti-nati alla fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze (www.meyer.it).

Giovanni Galli, bravotra i pali e nella solidarietàIl Panathlon Club di Montecatini ha dedi-cato una serata al portiere azzuro e alla sua FondazioneIl 21 ottobre scorso il Panathlon Club di Mon-tecatini Terme, presieduto da Silvana Inno-centi Giovannini, ha ospitato uno dei più forti portieri della storia del calcio italiano, Giovanni Galli, da qualche anno anche com-mentatore e opinionista sportivo. Paladino della porta viola per nove stagioni, dal 1977 al 1986, e portiere della Nazionale, a 28 anni passò al Milan per vincere praticamente tut-to: due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Coppa Intercontinentale, una Supercop-pa Europea e una Supercoppa italiana. Nel 1990 Galli si trasferì al Napoli, poi al Torino e infine al Parma, per conquistare una Coppa UEFA. Con le sue 496 presenze in Serie A è

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del decreto legge 28/2010 e del decreto mi-nisteriale 180/2010 nella pratica quotidia-na. Sono state, quindi, analizzate la materia legislativa e le sue successive modifiche, la figura del mediatore nei vari ambiti pro-fessionali, il ruolo dell’avvocato, la validità dell’eventuale accordo e i suoi limiti e tanti ulteriori aspetti, relativi alla legge sulla me-diazione e alla sua applicazione in tutti gli aspetti della vita socio-economica.La caratteristica peculiare di questo im-portante convegno è stata proprio la sua interdisciplinarietà, hanno partecipato infatti i maggiori ordini professionali (av-vocati, commercialisti, consulenti del lavo-

ro, ingegneri, architetti, geometri, notai, giornalisti etc...), le principali associazioni di categoria, banche, società finanziarie e compagnie di assicurazione delle province di Pisa, Pistoia e Livorno.

La gloriosa GS Butese sempre sui pedaliSuccessi fra passato e presenteCinquantaquattro anni fa i numerosi ap-passionati di sport a Buti festeggiarono il loro Gruppo sportivo, ufficialmente rico-nosciuto dal Coni. Oggi chi ha più prima-

vere e più esperienza sulle spalle ricorda ai giovani sportivi i favolosi tempi in cui il compaesano Cesare Del Cancia mieteva allori sulle strade di tutta Italia, battendo in numerose gare addirittura Gino Bartali e trionfando in una indimenticabile Milano - San Remo. I colori biancorossi, quelli della Gloriosa Butese, hanno dipinto numerose vittorie in tutto il Paese. I presidenti che si sono succeduti sono, in ordine crono-logico: Luciano Matteucci, il fondatore; Silvano Bernardini, Alberto Spigai, Sergio Monti e Maurizio Ciucci. Attualmente la società, per esigenze organizzative, si è di-visa in due parti: il Gruppo Sportivo Butese, presieduto da Enzo Del Ry, che gestisce le categorie Esordienti e Allievi e il Gruppo Sportivo Butese 2007, guidato da Giorgio Zega, che si occupa dei Giovanissimi e de-gli Amatori. A Maurizio Ciucci, entrambe le società hanno affidato il compito di team manager.

Il Credito Valdinievolea canestroSosteniamo lo Sporting Club 1949

Il 20 marzo 2011 lo Sporting Club 1949 ha battuto Cremona 70 a 58 e ha conquistato la prima Coppa Italia della sua storia. Il basket scorre nel sangue a Montecatini, da oltre ses-sant’anni. E’ una storia che, malgrado le alter-ne fortune, continua ad accendere passione ed entusiasmo. E il Credito Valdinievole è sul rettangolo di gioco, anche in questa stagione, a sudare, soffrire e gioire insieme al coach An-gelucci e ai giocatori che hanno esordito, nel 2011, nella Divisione Nazionale B. La Banca ha a cuore lo sport, come passione pura che met-te in campo tutti i valori più importanti di una persona: lealtà, senso di appartenenza, corag-gio, capacità di rialzarsi dopo una sconfitta e spirito di squadra. Ma è come se si respirasse un sentimento particolare, particolarmente in-tenso, quando si parla di basket!

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del decreto legge 28/2010 e del decreto mi-nisteriale 180/2010 nella pratica quotidia-na. Sono state, quindi, analizzate la materia legislativa e le sue successive modifiche, la figura del mediatore nei vari ambiti pro-fessionali, il ruolo dell’avvocato, la validità dell’eventuale accordo e i suoi limiti e tanti ulteriori aspetti, relativi alla legge sulla me-diazione e alla sua applicazione in tutti gli aspetti della vita socio-economica.La caratteristica peculiare di questo im-portante convegno è stata proprio la sua interdisciplinarietà, hanno partecipato infatti i maggiori ordini professionali (av-vocati, commercialisti, consulenti del lavo-

ro, ingegneri, architetti, geometri, notai, giornalisti etc...), le principali associazioni di categoria, banche, società finanziarie e compagnie di assicurazione delle province di Pisa, Pistoia e Livorno.

La gloriosa GS Butese sempre sui pedaliSuccessi fra passato e presenteCinquantaquattro anni fa i numerosi ap-passionati di sport a Buti festeggiarono il loro Gruppo sportivo, ufficialmente rico-nosciuto dal Coni. Oggi chi ha più prima-

vere e più esperienza sulle spalle ricorda ai giovani sportivi i favolosi tempi in cui il compaesano Cesare Del Cancia mieteva allori sulle strade di tutta Italia, battendo in numerose gare addirittura Gino Bartali e trionfando in una indimenticabile Milano - San Remo. I colori biancorossi, quelli della Gloriosa Butese, hanno dipinto numerose vittorie in tutto il Paese. I presidenti che si sono succeduti sono, in ordine crono-logico: Luciano Matteucci, il fondatore; Silvano Bernardini, Alberto Spigai, Sergio Monti e Maurizio Ciucci. Attualmente la società, per esigenze organizzative, si è di-visa in due parti: il Gruppo Sportivo Butese, presieduto da Enzo Del Ry, che gestisce le categorie Esordienti e Allievi e il Gruppo Sportivo Butese 2007, guidato da Giorgio Zega, che si occupa dei Giovanissimi e de-gli Amatori. A Maurizio Ciucci, entrambe le società hanno affidato il compito di team manager.

Il Credito Valdinievolea canestroSosteniamo lo Sporting Club 1949

Il 20 marzo 2011 lo Sporting Club 1949 ha battuto Cremona 70 a 58 e ha conquistato la prima Coppa Italia della sua storia. Il basket scorre nel sangue a Montecatini, da oltre ses-sant’anni. E’ una storia che, malgrado le alter-ne fortune, continua ad accendere passione ed entusiasmo. E il Credito Valdinievole è sul rettangolo di gioco, anche in questa stagione, a sudare, soffrire e gioire insieme al coach An-gelucci e ai giocatori che hanno esordito, nel 2011, nella Divisione Nazionale B. La Banca ha a cuore lo sport, come passione pura che met-te in campo tutti i valori più importanti di una persona: lealtà, senso di appartenenza, corag-gio, capacità di rialzarsi dopo una sconfitta e spirito di squadra. Ma è come se si respirasse un sentimento particolare, particolarmente in-tenso, quando si parla di basket!

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Il Credito Valdinievole… accende il Natale!E Bientina

splendeattorno allasua Piazza

LacascatadilucisiirradiadaPiazzaVittorioEmanuele II, cuore di Bientina, e dalla suafontanaaipalazzieallestradechelacircondanocreando una coreografia natalizia davverod’impatto.Unabbraccio lucenteeunaseriediiniziativeaccoglieranno i cittadini, i clienti e iSocidelCreditoValdinievole (lanostraFilialee inostriuffici siaffaccianopropriosuquestasplendida Piazza) e tutti coloro che in questesettimane di festa visiteranno Bientina ancheperilconsuetoshoppingnatalizio.

Montecatini brilla intornoal suo grande

alberoLe suggestive sferedell’albero risplendonodal28novembreel’atmosferaèquellamagicaeaavvolgentedelNatale.185glielementiluminosi,tra sipari e alberini stilizzati, per le strade diMontecatini,grazieallaraccoltadi262adesionitraicommerciantidellacittà.L’alberoinpiazzadelPopoloquest’annoè,sepossibile,ancorapiùbello visto che è statorialzatodicirca120centimetri,peressereancorpiùvisibile.LacoronadiMissItalia,creata per l’evento ed esposta davanti al

municipio, è stata sistemata in posizionecentrale,sopralafontana,sfavillanteconfermacheilconcorsoperlapiùbelladelreametorneràaMontecatininel2012.

Page 47: Salve n.63

Il Credito Valdinievole… accende il Natale!E Bientina

splendeattorno allasua Piazza

LacascatadilucisiirradiadaPiazzaVittorioEmanuele II, cuore di Bientina, e dalla suafontanaaipalazzieallestradechelacircondanocreando una coreografia natalizia davverod’impatto.Unabbraccio lucenteeunaseriediiniziativeaccoglieranno i cittadini, i clienti e iSocidelCreditoValdinievole (lanostraFilialee inostriuffici siaffaccianopropriosuquestasplendida Piazza) e tutti coloro che in questesettimane di festa visiteranno Bientina ancheperilconsuetoshoppingnatalizio.

Montecatini brilla intornoal suo grande

alberoLe suggestive sferedell’albero risplendonodal28novembreel’atmosferaèquellamagicaeaavvolgentedelNatale.185glielementiluminosi,tra sipari e alberini stilizzati, per le strade diMontecatini,grazieallaraccoltadi262adesionitraicommerciantidellacittà.L’alberoinpiazzadelPopoloquest’annoè,sepossibile,ancorapiùbello visto che è statorialzatodicirca120centimetri,peressereancorpiùvisibile.LacoronadiMissItalia,creata per l’evento ed esposta davanti al

municipio, è stata sistemata in posizionecentrale,sopralafontana,sfavillanteconfermacheilconcorsoperlapiùbelladelreametorneràaMontecatininel2012.

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Per salutare le vacanze natalizie e dareil benvenuto al 2012 tutti insieme

Il 6 gennaio 2012, dalle 15.30,la Befana vi aspetta nella piazza dellaSede del Credito Valdinievole,in via Ugo Foscolo 16 a Montecatini Terme.Animatori, artisti, giochi, suoni e luci, dolcettie palloncini faranno da cornice a una festacolorata e divertente, dedicataai bambini dei Soci!

w w w. c r e d i t o v a l d i n i e v o l e . i t

VENERDI 6 GENNAIO 2012