Salve n.67

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1 SALVE 67 DICEMBRE 2012 PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE ETTORE MESSINA, VITA DA COACH Intervista all’allenatore che ha portato il suo modo di giocare a basket in giro per il mondo COCHI E RENATO Intervista con i comici milanesi LIDO CARDELLI: DAI RISTORANTI ALLA FUNICOLARE Una vita ricca di successi

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Periodico del Credito Valdinievole - Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina

Transcript of Salve n.67

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SALVE67DICEMBRE 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLE

ETTORE MESSINA,vITA dA cOAch

Intervista all’allenatore cheha portato il suo modo di giocare

a basket in giro per il mondo

cOchI E RENATOIntervista con i comici milanesi

LIdO cARdELLI: dAI RISTORANTIALLA fuNIcOLARE

Una vita ricca di successi

3

3 L’editoriale del presidenteAlessandro Belloni

5 L’editoriale del direttoreLeonardo Quiriconi

6 Il Credito Valdinievole prima in Toscana fra le “Banche piccole”

8 Il futuro progettiamolo insiemeLe BCC Toscane, in convegno a San Giuliano Termecondividono il percorso per afrontare il futuro

10 Focus sull’economia 2012

14 Ettore Messina, vita da coachIntervista all’allenatore che ha portato il suo mododi giocare a basket in giro per il mondo

18 Cochi e RenatoIntervista con i comici milanesi

22 Lido Cardelli: dai ristoranti alla funicolareUna vita ricca di successi

26 A Monte Oliveto con i pensionati

30 IstanbulA cavallo tra oriente e occidente

32 Weekend enogastronomico nelle Langhe

34 I viaggi per i Soci

36 La mia Banda... è differenteUna Banca, due complessi musicali con una grande storia

38 A teatro con i Soci

40 Luci sul territorioIniziative, eventi e progetti sostenuti dalla Banca

67DICEMBRE 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLEVia Ugo Foscolo, 16/2Montecatini Terme

DISTRIBUZIONE GRATUITARegistrazione Tribunaledi Pistoia n. 479 del 07.05.96

DIRETTORE RESPONSABILEMarco Maria Gulli

REDAZIONESimona [email protected]

FOTOGRAFIE- Archivio fotografico Credito Valdinievole- Foto Silvestri- Simona Caroti

L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte ImpaginazioneStefano RomaniFran Montecatini Stampato in 3700 copie daTipolito Vannini S.n.c. Buggiano SALVEè anche disponibile sul sitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIOPer la seconda volta

mi ritrovo in questo spazio a dialogare con voi, per riassu-mere ed effettuare

un tracciato dell’anno appena trascorso. Questa volta, però, si tratta del resoconto di un anno completo che, nella maggioranza dei casi, significa non solo aver accompagnato il risultato, ma de-terminato le scelte iniziali. Sotto questo aspetto, non posso che constatare come le nostre direttive siano sempre state volte a garantire la massima coerenza con il mandato a noi conferito, che prevede sia la salvaguardia del ruolo primario di Banca che quello subito parallelo di soste-gno a Soci e alla comunità in genere. Ed è proprio in virtù di tale coerenza che nel corso di questo anno abbiamo effettuato scelte volte a porre in essere numerose attività riservate in esclusiva ai Soci, al fine di valorizzare ancora di più la loro importanza all’interno della nostra Banca. Ci siamo infatti dedicati da un lato a rafforzare il legame con l’Istituto, dall’altro a creare una interazione reale fra Soci al fine di dare un impulso positivo all’economia e quindi equilibrio socia-le locale. Proprio il 2012 ha visto il varo dell’iniziativa “SocIO” per la quale ciascun Socio ha ricevuto una card identificativa che gli consente di accedere a condizioni agevolate e scontistiche, per convenzioni che il Credito Valdinievole ha finora concluso.Abbiamo poi cercato di creare momenti importanti di aggregazione sociale non solo nelle consuete gite, già programmate anche per il 2013, ma cercando di fare qualcosa di diverso, come il concerto organizzato in collaborazione con i maestri del Maggio Musicale Fiorentino, svoltosi a luglio nel piazzale antistante la nostra sede, a cui hanno preso parte oltre trecento Soci.Passando a un tema più semplice, voglio ricordare la se-conda edizione di “A colazione con le Miss” organizzata sia a Montecatini che a Bientina, che ha permesso ai nostri Soci, ma anche ai clienti, di poter passare dei mo-menti inusuali con le finaliste del concorso di Miss Italia.All’elenco di agevolazioni finora riservate, si aggiunge proprio in questi giorni un servizio innovativo per tutti i nostri Soci, che riguarda la presenza on-line su un por-tale dedicato e la possibilità di beneficiare tramite esso di particolari agevolazioni grazie a offerte esclusive.

Tale ambiente virtuale è stato con-cepito come una sorta di market place, in cui aziende e professio-nisti possono godere gratuita-mente di uno spazio dedicato in cui presentare la propria attività e fornire condizioni particolarmente vantaggiose per gli altri Soci della Banca. Una possibilità per proporre la propria esperienza lavorativa in rete, ma soprattutto una risposta all’esigenza di aiutare a sfruttare e

rendere palese quella rete dalle solide interrelazioni che è proprio la base del sistema cooperativo. D’altro canto siamo la dimostrazione di come collabora-zione e cooperazione generino sviluppo, basti pensare al recente passato della nostra Banca che, a due anni dalla fusione e in un periodo di grave recessione come quello che stiamo attraversando da tempo, è stata re-centemente classificata al primo posto fra tutte le ban-che toscane. La graduatoria è stata pubblicata da Banca Finanza, autorevole periodico di settore, che suddivide le banche secondo criteri dimensionali, e che ci vede al trentunesimo posto a livello nazionale. Tutto questo non può che riempirci di orgoglio non solo perché rappresenta la conferma della bontà delle scelte finora intraprese, ma soprattutto perché dimostra che il processo di transizione verso la totale unificazione si può dire ormai completato con successo. Siamo riusciti a riportare la parte di Bientina agli standard di Banca che da troppi anni aveva dimenticato, a partire anche dal restyling della storica sede, tornata oggi moderna e funzionale.Non è questo però il luogo per elencare tutte le attivi-tà svolte, ma quello per ribadire il nostro impegno a considerare realmente il Socio come fulcro della nostra Banca, una Banca in cui crescere non solo dal punto di vista finanziario ma anche culturale, una Banca in cui riconoscersi e su cui contare per una risposta alle proprie esigenze quotidiane.Mi sia consentito in chiusura un doveroso ringraziamen-to a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, al direttore Quiriconi e all’intero staff di dipendenti che insieme hanno lavorato con convin-zione e dedizione.A tutti voi i miei più sinceri auguri per un sereno Natale e per un 2013 ricco di cose belle.

L’editoriale del

presidenteAlessandro Belloni

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3 L’editoriale del presidenteAlessandro Belloni

5 L’editoriale del direttoreLeonardo Quiriconi

6 Il Credito Valdinievole prima in Toscana fra le “Banche piccole”

8 Il futuro progettiamolo insiemeLe BCC Toscane, in convegno a San Giuliano Termecondividono il percorso per afrontare il futuro

10 Focus sull’economia 2012

14 Ettore Messina, vita da coachIntervista all’allenatore che ha portato il suo mododi giocare a basket in giro per il mondo

18 Cochi e RenatoIntervista con i comici milanesi

22 Lido Cardelli: dai ristoranti alla funicolareUna vita ricca di successi

26 A Monte Oliveto con i pensionati

30 IstanbulA cavallo tra oriente e occidente

32 Weekend enogastronomico nelle Langhe

34 I viaggi per i Soci

36 La mia Banda... è differenteUna Banca, due complessi musicali con una grande storia

38 A teatro con i Soci

40 Luci sul territorioIniziative, eventi e progetti sostenuti dalla Banca

67DICEMBRE 2012

PERIODICODEL CREDITO VALDINIEVOLEVia Ugo Foscolo, 16/2Montecatini Terme

DISTRIBUZIONE GRATUITARegistrazione Tribunaledi Pistoia n. 479 del 07.05.96

DIRETTORE RESPONSABILEMarco Maria Gulli

REDAZIONESimona [email protected]

FOTOGRAFIE- Archivio fotografico Credito Valdinievole- Foto Silvestri- Simona Caroti

L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte ImpaginazioneStefano RomaniFran Montecatini Stampato in 3700 copie daTipolito Vannini S.n.c. Buggiano SALVEè anche disponibile sul sitowww.creditovaldinievole.it

SOMMARIOPer la seconda volta

mi ritrovo in questo spazio a dialogare con voi, per riassu-mere ed effettuare

un tracciato dell’anno appena trascorso. Questa volta, però, si tratta del resoconto di un anno completo che, nella maggioranza dei casi, significa non solo aver accompagnato il risultato, ma de-terminato le scelte iniziali. Sotto questo aspetto, non posso che constatare come le nostre direttive siano sempre state volte a garantire la massima coerenza con il mandato a noi conferito, che prevede sia la salvaguardia del ruolo primario di Banca che quello subito parallelo di soste-gno a Soci e alla comunità in genere. Ed è proprio in virtù di tale coerenza che nel corso di questo anno abbiamo effettuato scelte volte a porre in essere numerose attività riservate in esclusiva ai Soci, al fine di valorizzare ancora di più la loro importanza all’interno della nostra Banca. Ci siamo infatti dedicati da un lato a rafforzare il legame con l’Istituto, dall’altro a creare una interazione reale fra Soci al fine di dare un impulso positivo all’economia e quindi equilibrio socia-le locale. Proprio il 2012 ha visto il varo dell’iniziativa “SocIO” per la quale ciascun Socio ha ricevuto una card identificativa che gli consente di accedere a condizioni agevolate e scontistiche, per convenzioni che il Credito Valdinievole ha finora concluso.Abbiamo poi cercato di creare momenti importanti di aggregazione sociale non solo nelle consuete gite, già programmate anche per il 2013, ma cercando di fare qualcosa di diverso, come il concerto organizzato in collaborazione con i maestri del Maggio Musicale Fiorentino, svoltosi a luglio nel piazzale antistante la nostra sede, a cui hanno preso parte oltre trecento Soci.Passando a un tema più semplice, voglio ricordare la se-conda edizione di “A colazione con le Miss” organizzata sia a Montecatini che a Bientina, che ha permesso ai nostri Soci, ma anche ai clienti, di poter passare dei mo-menti inusuali con le finaliste del concorso di Miss Italia.All’elenco di agevolazioni finora riservate, si aggiunge proprio in questi giorni un servizio innovativo per tutti i nostri Soci, che riguarda la presenza on-line su un por-tale dedicato e la possibilità di beneficiare tramite esso di particolari agevolazioni grazie a offerte esclusive.

Tale ambiente virtuale è stato con-cepito come una sorta di market place, in cui aziende e professio-nisti possono godere gratuita-mente di uno spazio dedicato in cui presentare la propria attività e fornire condizioni particolarmente vantaggiose per gli altri Soci della Banca. Una possibilità per proporre la propria esperienza lavorativa in rete, ma soprattutto una risposta all’esigenza di aiutare a sfruttare e

rendere palese quella rete dalle solide interrelazioni che è proprio la base del sistema cooperativo. D’altro canto siamo la dimostrazione di come collabora-zione e cooperazione generino sviluppo, basti pensare al recente passato della nostra Banca che, a due anni dalla fusione e in un periodo di grave recessione come quello che stiamo attraversando da tempo, è stata re-centemente classificata al primo posto fra tutte le ban-che toscane. La graduatoria è stata pubblicata da Banca Finanza, autorevole periodico di settore, che suddivide le banche secondo criteri dimensionali, e che ci vede al trentunesimo posto a livello nazionale. Tutto questo non può che riempirci di orgoglio non solo perché rappresenta la conferma della bontà delle scelte finora intraprese, ma soprattutto perché dimostra che il processo di transizione verso la totale unificazione si può dire ormai completato con successo. Siamo riusciti a riportare la parte di Bientina agli standard di Banca che da troppi anni aveva dimenticato, a partire anche dal restyling della storica sede, tornata oggi moderna e funzionale.Non è questo però il luogo per elencare tutte le attivi-tà svolte, ma quello per ribadire il nostro impegno a considerare realmente il Socio come fulcro della nostra Banca, una Banca in cui crescere non solo dal punto di vista finanziario ma anche culturale, una Banca in cui riconoscersi e su cui contare per una risposta alle proprie esigenze quotidiane.Mi sia consentito in chiusura un doveroso ringraziamen-to a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, al direttore Quiriconi e all’intero staff di dipendenti che insieme hanno lavorato con convin-zione e dedizione.A tutti voi i miei più sinceri auguri per un sereno Natale e per un 2013 ricco di cose belle.

L’editoriale del

presidenteAlessandro Belloni

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Veniamo da quat-tro anni di crisi, con un incalzare di criticità che hanno provocato

una situazione economica nazio-nale e mondiale disastrosa. Ed è difficile coltivare l’ottimismo e non abbattersi perché non arriva la svolta tanto attesa. Ma è proprio in questo momen-to, quando la stanchezza rischia di essere più forte dei nostri sforzi e della nostra attenzione, che dobbiamo trovare con-centrazione per dare vita a quello sprint, mentale e d’impegno, che ci permetterà di arrivare ad una sicura e solida ripresa. Come ha scritto il sociologo ed economista Mauro Ma-gatti: “Non è detto che sia un male. Trasformare la crisi in opportunità: è questa la responsabilità che oggi ab-biamo”. Ed è una responsabilità che, in quanto Banca del territorio, ci prendiamo, oggi come ieri, con una consapevolezza che deve essere condivisa da tutti gli attori di questa società.Mi riferisco al governo che deve farsi carico di scelte coraggiose e lungimiranti che riportino equità fiscale e siano incentivanti per chi investe, alle rappresentanze dei lavoratori che in questa fase di grave difficoltà si impegnino al mantenimento della pace sociale e agli imprenditori, ai quali è affidato il compito, con il no-stro sostegno, di trainare la comunità fuori dalla crisi, come solo chi ha idee proiettate verso il futuro, spirito imprenditoriale e motivazioni a volte persino più forti dell’interesse al profitto, sa fare.Perché l’imprenditore, piccolo o grande che sia, fa im-presa mettendoci sempre qualcosa di profondamente suo, per comunicare agli altri quell’idea che lo anima e lo stimola, per creare qualcosa che resti, un’idea che anticipa i tempi e che va oltre il periodo buio. E così l’impresa genera valore, alimentata da quel ca-pitale unico e fondamentale che sono le persone, inne-scando una reazione a catena di sviluppo nella società.Questo è lo sprint a cui mi riferisco, decidere di non mollare: utilizzare una riserva nascosta di energia mentale e di cuore per lo scatto decisivo. Non credo che il prossimo anno segnerà l’uscita defi-nitiva da questa crisi epocale perché troppe difficoltà si sono legate insieme, amplificando quelle oggetti-ve, economiche e finanziarie. Sono però sicuro che il cammino è iniziato e che la ripresa ci sarà, lenta,

progressiva, ma costante. Una ripresa che migliorerà il nostro modo di lavorare e di vivere e che ci consentirà di passare da un’economia basata sul consumo a un’economia basata sul valore, a una crescita che non guardi solo a un’espansione quantitativa, ma che si proietti verso il bene rela-zionale, la società, il prossimo, il futuro.Per chi lavora in una Banca di Cre-dito Cooperativo questo concetto

è pane quotidiano, non abbiamo mai guardato solo i numeri perché la vicinanza alle persone ci fa conoscere le loro storie e le loro aspirazioni. Nel nostro lavoro, il rapporto diretto con i nostri Soci e clienti, chiaramente regolato anche da un’attenta attività di programma-zione e di scelte strategiche, è una marcia in più in-sostituibile. Ci stiamo rendendo sempre più conto che quello della “relazione” non è più solo un valore, oggi sta diventando un metodo. La via che anche le grandi banche stanno cercando di percorrere per capire la crisi e cambiare modello di sviluppo, non più verticale, pro-gressivamente staccato dal territorio e con un modus operandi quasi completamente svincolato dal contatto e dalla realtà, ma orizzontale, parallelo e vicino alla comunità e alle sue esigenze.Come è scritto nella Carta della finanza libera, forte e democratica, pubblicata da Federcasse (e da noi adottata): “Siamo chiamati a una nuova fase di pro-gresso durevole del nostro Paese. Il progresso non è solo economico. È anche culturale, sociale e civile. E la buona finanza è indispensabile a un processo di lungo periodo: crea opportunità, educa, consente di realizzare sogni e progetti. Dare credito a chi lo merita è dare speranza”. Dare credito spesso equivale a dare fiducia e noi ci impegniamo quotidianamente “a dare fiducia” in tutto il nostro territorio, non solo con il cre-dito, ma anche con il sostegno ad iniziative benefiche e promuovendo il miglioramento culturale e sociale. Sta per chiudersi l’anno internazionale delle coopera-tive e sono fiducioso che se partiamo da queste pre-messe e puntando su questi valori, si aprirà un anno migliore per tutti noi. È con grande piacere che desidero unire a questo au-spicio un sincero augurio affinchè le prossime Festività portino a voi e alle vostre famiglie tanti bei giorni colmi di serenità e salute. Felice Natale a tutti.

Natale 2012L’editoriale deldirettoreLeonardo Quiriconi

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Veniamo da quat-tro anni di crisi, con un incalzare di criticità che hanno provocato

una situazione economica nazio-nale e mondiale disastrosa. Ed è difficile coltivare l’ottimismo e non abbattersi perché non arriva la svolta tanto attesa. Ma è proprio in questo momen-to, quando la stanchezza rischia di essere più forte dei nostri sforzi e della nostra attenzione, che dobbiamo trovare con-centrazione per dare vita a quello sprint, mentale e d’impegno, che ci permetterà di arrivare ad una sicura e solida ripresa. Come ha scritto il sociologo ed economista Mauro Ma-gatti: “Non è detto che sia un male. Trasformare la crisi in opportunità: è questa la responsabilità che oggi ab-biamo”. Ed è una responsabilità che, in quanto Banca del territorio, ci prendiamo, oggi come ieri, con una consapevolezza che deve essere condivisa da tutti gli attori di questa società.Mi riferisco al governo che deve farsi carico di scelte coraggiose e lungimiranti che riportino equità fiscale e siano incentivanti per chi investe, alle rappresentanze dei lavoratori che in questa fase di grave difficoltà si impegnino al mantenimento della pace sociale e agli imprenditori, ai quali è affidato il compito, con il no-stro sostegno, di trainare la comunità fuori dalla crisi, come solo chi ha idee proiettate verso il futuro, spirito imprenditoriale e motivazioni a volte persino più forti dell’interesse al profitto, sa fare.Perché l’imprenditore, piccolo o grande che sia, fa im-presa mettendoci sempre qualcosa di profondamente suo, per comunicare agli altri quell’idea che lo anima e lo stimola, per creare qualcosa che resti, un’idea che anticipa i tempi e che va oltre il periodo buio. E così l’impresa genera valore, alimentata da quel ca-pitale unico e fondamentale che sono le persone, inne-scando una reazione a catena di sviluppo nella società.Questo è lo sprint a cui mi riferisco, decidere di non mollare: utilizzare una riserva nascosta di energia mentale e di cuore per lo scatto decisivo. Non credo che il prossimo anno segnerà l’uscita defi-nitiva da questa crisi epocale perché troppe difficoltà si sono legate insieme, amplificando quelle oggetti-ve, economiche e finanziarie. Sono però sicuro che il cammino è iniziato e che la ripresa ci sarà, lenta,

progressiva, ma costante. Una ripresa che migliorerà il nostro modo di lavorare e di vivere e che ci consentirà di passare da un’economia basata sul consumo a un’economia basata sul valore, a una crescita che non guardi solo a un’espansione quantitativa, ma che si proietti verso il bene rela-zionale, la società, il prossimo, il futuro.Per chi lavora in una Banca di Cre-dito Cooperativo questo concetto

è pane quotidiano, non abbiamo mai guardato solo i numeri perché la vicinanza alle persone ci fa conoscere le loro storie e le loro aspirazioni. Nel nostro lavoro, il rapporto diretto con i nostri Soci e clienti, chiaramente regolato anche da un’attenta attività di programma-zione e di scelte strategiche, è una marcia in più in-sostituibile. Ci stiamo rendendo sempre più conto che quello della “relazione” non è più solo un valore, oggi sta diventando un metodo. La via che anche le grandi banche stanno cercando di percorrere per capire la crisi e cambiare modello di sviluppo, non più verticale, pro-gressivamente staccato dal territorio e con un modus operandi quasi completamente svincolato dal contatto e dalla realtà, ma orizzontale, parallelo e vicino alla comunità e alle sue esigenze.Come è scritto nella Carta della finanza libera, forte e democratica, pubblicata da Federcasse (e da noi adottata): “Siamo chiamati a una nuova fase di pro-gresso durevole del nostro Paese. Il progresso non è solo economico. È anche culturale, sociale e civile. E la buona finanza è indispensabile a un processo di lungo periodo: crea opportunità, educa, consente di realizzare sogni e progetti. Dare credito a chi lo merita è dare speranza”. Dare credito spesso equivale a dare fiducia e noi ci impegniamo quotidianamente “a dare fiducia” in tutto il nostro territorio, non solo con il cre-dito, ma anche con il sostegno ad iniziative benefiche e promuovendo il miglioramento culturale e sociale. Sta per chiudersi l’anno internazionale delle coopera-tive e sono fiducioso che se partiamo da queste pre-messe e puntando su questi valori, si aprirà un anno migliore per tutti noi. È con grande piacere che desidero unire a questo au-spicio un sincero augurio affinchè le prossime Festività portino a voi e alle vostre famiglie tanti bei giorni colmi di serenità e salute. Felice Natale a tutti.

Natale 2012L’editoriale deldirettoreLeonardo Quiriconi

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Il numero di ottobre del mensile Banca Fi-nanza, rivista specializzata a livello nazio-nale, ha pubblicato la super classifica delle banche piccole di tutta Italia.Tale classifica che interessa non solo le ban-che di Credito Cooperativo, ma anche le Cas-se di Risparmio e le Banche Popolari, è stata redatta dal mensile basandosi su tre indici cardine delle banche e cioè la solidità, la red-ditività e la produttività, ripresi dal bilancio al 31 dicembre 2011.L’indice della solidità mette insieme varie componenti: la quantità di patrimonio e di impieghi a rischio e la qualità dei crediti.Quello di redditività tiene conto non solo del ritorno sul capitale investito dai Soci, ma anche del rendimento delle attività nette e dell’attivo fruttifero.L’indice di produttività si basa sul valore ag-giunto per dipendente, eliminando gli effetti dei diversi gradi di patrimonializzazione del-

le banche e tenendo conto della struttura dei costi operativi e del rendimento dei mezzi amministrati.I tre indici sintetici sono stati mediati e da ciò è scaturita la classifica dove il Credito Valdinievole Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina si attesta al trentunesimo posto nazionale ed al primo in Toscana tra tutte le banche di pari dimen-sioni.A due anni dalla fusione per incorporazione con la Banca di Bientina e pur in un momen-to di grave crisi economica, tale importan-te riconoscimento dà sicuramente lustro al quotidiano lavoro del Consiglio di Ammini-strazione, della Direzione e di tutta la strut-tura ed è un ulteriore stimolo per un sempre maggiore impegno a favore dei propri Soci e clienti e conferma la solidità della Banca e l’importanza che la stessa riveste non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

Il Credito Valdinievoleprima in Toscana

nella sezione“banche piccole”

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Il numero di ottobre del mensile Banca Fi-nanza, rivista specializzata a livello nazio-nale, ha pubblicato la super classifica delle banche piccole di tutta Italia.Tale classifica che interessa non solo le ban-che di Credito Cooperativo, ma anche le Cas-se di Risparmio e le Banche Popolari, è stata redatta dal mensile basandosi su tre indici cardine delle banche e cioè la solidità, la red-ditività e la produttività, ripresi dal bilancio al 31 dicembre 2011.L’indice della solidità mette insieme varie componenti: la quantità di patrimonio e di impieghi a rischio e la qualità dei crediti.Quello di redditività tiene conto non solo del ritorno sul capitale investito dai Soci, ma anche del rendimento delle attività nette e dell’attivo fruttifero.L’indice di produttività si basa sul valore ag-giunto per dipendente, eliminando gli effetti dei diversi gradi di patrimonializzazione del-

le banche e tenendo conto della struttura dei costi operativi e del rendimento dei mezzi amministrati.I tre indici sintetici sono stati mediati e da ciò è scaturita la classifica dove il Credito Valdinievole Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina si attesta al trentunesimo posto nazionale ed al primo in Toscana tra tutte le banche di pari dimen-sioni.A due anni dalla fusione per incorporazione con la Banca di Bientina e pur in un momen-to di grave crisi economica, tale importan-te riconoscimento dà sicuramente lustro al quotidiano lavoro del Consiglio di Ammini-strazione, della Direzione e di tutta la strut-tura ed è un ulteriore stimolo per un sempre maggiore impegno a favore dei propri Soci e clienti e conferma la solidità della Banca e l’importanza che la stessa riveste non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

Il Credito Valdinievoleprima in Toscana

nella sezione“banche piccole”

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dollari, il totale delle perdite delle banche ed altre istituzioni finanziarie a livello mondiale. Il professor De Cecco ha poi sviluppato le problematiche di casa nostra, riservando (nello stile che gli è proprio) per tutti gli at-tori di queste tristi vicende, non poche bac-chettate.È seguita una tavola rotonda con il direttore generale di Iccrea Holding Roberto Mazzotti, il direttore generale di Iccrea Banca Leonar-do Rubattu e il direttore generale di Iccrea Banca Impresa Enrico Duranti che insieme ad alcuni direttori di Bcc Toscane hanno affron-tato le varie problematiche tra le Banche di Credito Cooperativo e le strutture centrali. Al dottor Enzo Greco è toccato il compito di illustrare lo stato dell’arte della neo costitu-ita società Sinergia, che nasce dalla fusione di tre centri servizi come il Soar Toscano, Upf e Cesecoop e con il conferimento recente del ramo di azienda di back-office di Iside. Tale

struttura si pone come il centro servizi più importante dell’intero movimento con i suoi oltre 12.000 utenti finali e oltre 400 risorse destinate a tale servizio.Sinergia avrà quattro poli funzionali in tut-ta Italia (Treviglio, Firenze, Roma e Palermo) e rappresenta un vero momento di svolta essendo riuscita a unire quattro realtà im-portanti in un unico soggetto al servizio del movimento del Credito Cooperativo.È stata poi presentata la nuova struttura organizzativa della Federazione e il proget-to di comunicazione istituzionale delle Bcc Toscane, curate dal responsabile dell’Area relazioni esterne della FTBCC Gianni Parigi.Al presidente Florio Faccendi (nella foto sot-to) è toccato il compito di tracciare un anno di cammino da Trapani a San Giuliano Terme, passando per l’importante contributo che la Federazione Toscana ha dato al convegno nazionale di Federcasse.

Si è svolto lo scorso 26 e 27 ottobre, nella splendida cornice dell’Hotel Bagni di Pisa Palace & Spa a San Giuliano Terme, il convegno orga-nizzato dalla Federazione Toscana

delle Banche di Credito Cooperativo, dal titolo “Il Futuro Progettiamolo Insieme”.Erano presenti tutte e 27 le banche associate alla Federazione Toscana con i loro presiden-ti e direttori generali, oltre ai massimi organi della Federazione stessa.L’incontro che segue quello di un anno fa in Sicilia e il XIV convegno nazionale di Feder-casse del dicembre scorso, è stato motivo di grande confronto in un momento molto particolare per tutto il sistema in generale,

ma ancor di più per le banche di Credito Cooperativo, che proprio per il loro ruolo di banca del territorio, sono chiamate a scelte quotidiane sempre più importanti e difficili.Tra gli ospiti e relatori particolarmente ap-prezzato è stato l’intervento di Marcello De Cecco, professore e storico dell’economia presso l’università Luiss di Roma.Stuzzicato dalle domande del direttore del-la Federazione Frosini, ha ripercorso la crisi degli ultimi anni, partendo da quella degli Stati Uniti d’America legata al subprime, scoppiata a fine del 2006 e legati alla banca JP Morgan; crisi che il Fondo Monetario In-ternazionale ha stimato in 4.100 miliardi di

Il futuroprogettiamolo insiemeLe BCC Toscane, in convegno a San Giuliano Terme

condividono il percorso per affrontare il futuro

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dollari, il totale delle perdite delle banche ed altre istituzioni finanziarie a livello mondiale. Il professor De Cecco ha poi sviluppato le problematiche di casa nostra, riservando (nello stile che gli è proprio) per tutti gli at-tori di queste tristi vicende, non poche bac-chettate.È seguita una tavola rotonda con il direttore generale di Iccrea Holding Roberto Mazzotti, il direttore generale di Iccrea Banca Leonar-do Rubattu e il direttore generale di Iccrea Banca Impresa Enrico Duranti che insieme ad alcuni direttori di Bcc Toscane hanno affron-tato le varie problematiche tra le Banche di Credito Cooperativo e le strutture centrali. Al dottor Enzo Greco è toccato il compito di illustrare lo stato dell’arte della neo costitu-ita società Sinergia, che nasce dalla fusione di tre centri servizi come il Soar Toscano, Upf e Cesecoop e con il conferimento recente del ramo di azienda di back-office di Iside. Tale

struttura si pone come il centro servizi più importante dell’intero movimento con i suoi oltre 12.000 utenti finali e oltre 400 risorse destinate a tale servizio.Sinergia avrà quattro poli funzionali in tut-ta Italia (Treviglio, Firenze, Roma e Palermo) e rappresenta un vero momento di svolta essendo riuscita a unire quattro realtà im-portanti in un unico soggetto al servizio del movimento del Credito Cooperativo.È stata poi presentata la nuova struttura organizzativa della Federazione e il proget-to di comunicazione istituzionale delle Bcc Toscane, curate dal responsabile dell’Area relazioni esterne della FTBCC Gianni Parigi.Al presidente Florio Faccendi (nella foto sot-to) è toccato il compito di tracciare un anno di cammino da Trapani a San Giuliano Terme, passando per l’importante contributo che la Federazione Toscana ha dato al convegno nazionale di Federcasse.

Si è svolto lo scorso 26 e 27 ottobre, nella splendida cornice dell’Hotel Bagni di Pisa Palace & Spa a San Giuliano Terme, il convegno orga-nizzato dalla Federazione Toscana

delle Banche di Credito Cooperativo, dal titolo “Il Futuro Progettiamolo Insieme”.Erano presenti tutte e 27 le banche associate alla Federazione Toscana con i loro presiden-ti e direttori generali, oltre ai massimi organi della Federazione stessa.L’incontro che segue quello di un anno fa in Sicilia e il XIV convegno nazionale di Feder-casse del dicembre scorso, è stato motivo di grande confronto in un momento molto particolare per tutto il sistema in generale,

ma ancor di più per le banche di Credito Cooperativo, che proprio per il loro ruolo di banca del territorio, sono chiamate a scelte quotidiane sempre più importanti e difficili.Tra gli ospiti e relatori particolarmente ap-prezzato è stato l’intervento di Marcello De Cecco, professore e storico dell’economia presso l’università Luiss di Roma.Stuzzicato dalle domande del direttore del-la Federazione Frosini, ha ripercorso la crisi degli ultimi anni, partendo da quella degli Stati Uniti d’America legata al subprime, scoppiata a fine del 2006 e legati alla banca JP Morgan; crisi che il Fondo Monetario In-ternazionale ha stimato in 4.100 miliardi di

Il futuroprogettiamolo insiemeLe BCC Toscane, in convegno a San Giuliano Terme

condividono il percorso per affrontare il futuro

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Nei primi nove mesi dell’anno l’economia mon-diale ha rallentato risentendo dell’indeboli-mento dell’attività sia nei paesi avanzati che in quelli emergenti. Ne hanno risentito i com-merci internazionali e sulle attese di crescita

ha pesato l’incertezza in merito alla politica di bilancio negli Usa in una fase di confronto elettorale, all’evoluzione della domanda nei paesi emergenti e agli sviluppi della crisi del debito sovrano nell’area dell’euro.Nell’area dell’euro si confermano i divari di crescita tra paesi, ma il quadro congiunturale si è indebolito anche nelle economie più solide. L’inflazione è stata alimentata dai rincari dei prodotti energetici e dalle manovre fiscali in alcuni paesi, ma già dal mese di ottobre si è attenuata.Ad agosto la BCE ha confermato che i rischi di reversibi-lità dell’euro vanno contrastati con decisione annuncian-do nuovi interventi per la stabilità della moneta unica. Tali annunci hanno allentato le tensioni sui mercati finanziari anche se permangono situazioni di fragilità. Il clima sui mercati pur se migliorato resta comunque incerto. Occorre procedere con decisione nel riequilibrio di bilancio e nelle riforme strutturali e realizzare un’unione bancaria europea che tagli i legami tra le condizioni del debito sovrano e quello dei sistemi bancari nazionali.Per quanto riguarda il nostro paese l’attività economica si è ridotta in estate con una domanda molto debole per consumi ed investimenti che riflette le difficili condizioni fi-nanziarie. Nel mese di settembre si riscontra una lieve atte-nuazione del pessimismo sulle prospettive di breve termine anche se non tali da prefigurare una ripresa della crescita. Una nota positiva viene dalle esportazioni il cui favorevole andamento ha fornito un contributo positivo. L’andamento positivo, in particolare quello del secondo trimestre, si è rapportato in particolare ai paesi al di fuori della comunità europea. Il disavanzo della bilancia dei pagamenti è netta-mente diminuito, anche per effetto del calo delle importa-zioni legato alla riduzione della domanda interna.Note non positive vengono dal quadro occupazionale dove si sono ridotte in termini reali le retribuzioni lorde e la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli insostenibili.Qualche buona notizia viene dal fronte dell’inflazione che, pur essendo rimasta sopra il 3%, anche nel terzo trimestre a causa del rincaro dei prodotti energetici e per il rialzo delle imposte indirette deliberate nel 2011, entro la fine del corrente anno si dovrebbe attenuare per merito di una riduzione - in questo trimestre - dei costi energetici e di un’attenuazione dei prezzi che riflette una debolezza della domanda.Altra piccola nota positiva si rileva sui mercati finanziari che

Focussull’economia

La situazione economica del 2012 si presenta con molte ombre ma si intravede

qualche piccolo segnale positivo. - di Andrea Rindi -

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Nei primi nove mesi dell’anno l’economia mon-diale ha rallentato risentendo dell’indeboli-mento dell’attività sia nei paesi avanzati che in quelli emergenti. Ne hanno risentito i com-merci internazionali e sulle attese di crescita

ha pesato l’incertezza in merito alla politica di bilancio negli Usa in una fase di confronto elettorale, all’evoluzione della domanda nei paesi emergenti e agli sviluppi della crisi del debito sovrano nell’area dell’euro.Nell’area dell’euro si confermano i divari di crescita tra paesi, ma il quadro congiunturale si è indebolito anche nelle economie più solide. L’inflazione è stata alimentata dai rincari dei prodotti energetici e dalle manovre fiscali in alcuni paesi, ma già dal mese di ottobre si è attenuata.Ad agosto la BCE ha confermato che i rischi di reversibi-lità dell’euro vanno contrastati con decisione annuncian-do nuovi interventi per la stabilità della moneta unica. Tali annunci hanno allentato le tensioni sui mercati finanziari anche se permangono situazioni di fragilità. Il clima sui mercati pur se migliorato resta comunque incerto. Occorre procedere con decisione nel riequilibrio di bilancio e nelle riforme strutturali e realizzare un’unione bancaria europea che tagli i legami tra le condizioni del debito sovrano e quello dei sistemi bancari nazionali.Per quanto riguarda il nostro paese l’attività economica si è ridotta in estate con una domanda molto debole per consumi ed investimenti che riflette le difficili condizioni fi-nanziarie. Nel mese di settembre si riscontra una lieve atte-nuazione del pessimismo sulle prospettive di breve termine anche se non tali da prefigurare una ripresa della crescita. Una nota positiva viene dalle esportazioni il cui favorevole andamento ha fornito un contributo positivo. L’andamento positivo, in particolare quello del secondo trimestre, si è rapportato in particolare ai paesi al di fuori della comunità europea. Il disavanzo della bilancia dei pagamenti è netta-mente diminuito, anche per effetto del calo delle importa-zioni legato alla riduzione della domanda interna.Note non positive vengono dal quadro occupazionale dove si sono ridotte in termini reali le retribuzioni lorde e la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli insostenibili.Qualche buona notizia viene dal fronte dell’inflazione che, pur essendo rimasta sopra il 3%, anche nel terzo trimestre a causa del rincaro dei prodotti energetici e per il rialzo delle imposte indirette deliberate nel 2011, entro la fine del corrente anno si dovrebbe attenuare per merito di una riduzione - in questo trimestre - dei costi energetici e di un’attenuazione dei prezzi che riflette una debolezza della domanda.Altra piccola nota positiva si rileva sui mercati finanziari che

Focussull’economia

La situazione economica del 2012 si presenta con molte ombre ma si intravede

qualche piccolo segnale positivo. - di Andrea Rindi -

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nel periodo estivo hanno segnato una inter-ruzione del disinvestimento di titoli italiani da parte degli operatori esteri che ha por-tato ad una diminuzione dei rendimenti. Il calo si è trasmesso anche ai rendimenti delle obbligazioni delle banche e delle imprese ed è stato accompagnato da una decisa ripresa delle quotazioni azionarie.La raccolta al dettaglio delle banche resta soli-da e la patrimonializzazione è cresciuta anche se la qualità del credito e la redditività risen-tono del peggioramento della congiuntura.Infine nel mese di settembre il Governo ha aggiornato le previsioni sull’andamento dei conti pubblici. L’indebitamento netto scen-derebbe in misura significativa sia nell’anno in corso che nel prossimo nonostante la de-bole congiuntura. Nel 2012 il disavanzo si porterebbe al di sotto del 3% del PIL, per il 2013 si programma l’avvio della riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il pro-

dotto interno lordo con il conseguimento del pareggio di bilancio in termini strut-turali. In ottobre il Governo ha definito il disegno di legge di stabilità, individuando le misure volte a conseguire i nuovi obiet-tivi programmatici, delle quali più avanti evidenzieremo i principali tratti. Resta co-munque prioritaria l’attuazione delle rifor-me strutturali. Le previsioni del Governo e dei principali analisti pur prefigurando per l’Italia una crescita negativa nella media del 2013, ipotizzano un’uscita dalla recessione nel corso del prossimo anno. A un più rapi-do ritorno alla crescita può contribuire un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Nelle ultime settima-ne sono stati adottati provvedimenti che mirano a rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione e a favorire lo sviluppo di imprese innovative.

Fonte: Bollettino Economico di Banca d’Italia

Il Governo Monti dal momento del suo inse-diamento ha varato alcuni importanti prov-vedimenti tra cui il Salva Italia, il Cresci Italia, il decreto Sem-plificazione, la Semplificazio-ne Fiscale, il decreto Lavoro, la Spending Review e il decreto Sviluppo. Per dare completa at-tuazione ai citati provvedimenti era necessario l’adozione di 482 provvedimenti; ad oggi poco meno del 20% del totale è stato reso operati-vo con un considerevole ritardo sulla tabella di marcia proposta.Fra i principali provvedimenti adottati eviden-ziamo:• la riforma delle pensioni;• l’adozione dell’IMU;• la limitazione all’uso del contante;• la riforma delle tariffe professionali;• la sospensione del regime di tesoreria unica

per regioni ed enti locali;• la semplificazione delle procedure per l’as-

sunzioni di lavoratori extracomunitari;• il cambio di residenza veloce;• il limite al reintegro sui licenziamenti;• il riordino delle Province;• la nomina di un commissario straordinario

per la razionalizzazione della spesa pubblica;• bonus ristrutturazioni edilizie;• bonus energetico;• liquidazione dell’Iva per cassa alle aziende

di minori dimensioni;• il Ddl Anticorruzione.

Questi sono alcuni dei provvedimenti già in vigore, molti altri sono ancora in fase di

attuazione e tra le priorità del governo vi sono tra le altre la definizione dell’elenco delle opere pubbliche incompiute, il potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI (Picco-le Medie Imprese), la revisione del regolamento che definisce l’Imu per gli immobili della

Chiesa, la Social Card, la rateizzazione dei debiti tributari, sostegni ai precari, riduzione del costo degli affitti per la Pubblica Ammi-nistrazione, adozione del credito di imposta per assunzioni e crescita sostenibile.Infine è stato recentemente approvato un importante decreto legislativo che stabilisce i termini di pagamento della Pubblica Am-ministrazione verso le imprese fornitrici. A partire dal prossimo primo gennaio i paga-menti dovranno avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della fattura o, a seconda delle specificità, dal ricevimento delle merci o dal-la prestazione dei servizi. Alcune eccezioni potranno essere previste con proroghe mas-simo di 60 giorni, in particolare per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria. Nel caso di ritardi nei pagamenti decorreran-no automaticamente gli interessi di mora e il creditore avrà diritto anche al rimborso dei costi sostenuti per il recupero delle somme.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le riforme del governo

Monti

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nel periodo estivo hanno segnato una inter-ruzione del disinvestimento di titoli italiani da parte degli operatori esteri che ha por-tato ad una diminuzione dei rendimenti. Il calo si è trasmesso anche ai rendimenti delle obbligazioni delle banche e delle imprese ed è stato accompagnato da una decisa ripresa delle quotazioni azionarie.La raccolta al dettaglio delle banche resta soli-da e la patrimonializzazione è cresciuta anche se la qualità del credito e la redditività risen-tono del peggioramento della congiuntura.Infine nel mese di settembre il Governo ha aggiornato le previsioni sull’andamento dei conti pubblici. L’indebitamento netto scen-derebbe in misura significativa sia nell’anno in corso che nel prossimo nonostante la de-bole congiuntura. Nel 2012 il disavanzo si porterebbe al di sotto del 3% del PIL, per il 2013 si programma l’avvio della riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il pro-

dotto interno lordo con il conseguimento del pareggio di bilancio in termini strut-turali. In ottobre il Governo ha definito il disegno di legge di stabilità, individuando le misure volte a conseguire i nuovi obiet-tivi programmatici, delle quali più avanti evidenzieremo i principali tratti. Resta co-munque prioritaria l’attuazione delle rifor-me strutturali. Le previsioni del Governo e dei principali analisti pur prefigurando per l’Italia una crescita negativa nella media del 2013, ipotizzano un’uscita dalla recessione nel corso del prossimo anno. A un più rapi-do ritorno alla crescita può contribuire un miglioramento delle condizioni del credito e del clima di fiducia. Nelle ultime settima-ne sono stati adottati provvedimenti che mirano a rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione e a favorire lo sviluppo di imprese innovative.

Fonte: Bollettino Economico di Banca d’Italia

Il Governo Monti dal momento del suo inse-diamento ha varato alcuni importanti prov-vedimenti tra cui il Salva Italia, il Cresci Italia, il decreto Sem-plificazione, la Semplificazio-ne Fiscale, il decreto Lavoro, la Spending Review e il decreto Sviluppo. Per dare completa at-tuazione ai citati provvedimenti era necessario l’adozione di 482 provvedimenti; ad oggi poco meno del 20% del totale è stato reso operati-vo con un considerevole ritardo sulla tabella di marcia proposta.Fra i principali provvedimenti adottati eviden-ziamo:• la riforma delle pensioni;• l’adozione dell’IMU;• la limitazione all’uso del contante;• la riforma delle tariffe professionali;• la sospensione del regime di tesoreria unica

per regioni ed enti locali;• la semplificazione delle procedure per l’as-

sunzioni di lavoratori extracomunitari;• il cambio di residenza veloce;• il limite al reintegro sui licenziamenti;• il riordino delle Province;• la nomina di un commissario straordinario

per la razionalizzazione della spesa pubblica;• bonus ristrutturazioni edilizie;• bonus energetico;• liquidazione dell’Iva per cassa alle aziende

di minori dimensioni;• il Ddl Anticorruzione.

Questi sono alcuni dei provvedimenti già in vigore, molti altri sono ancora in fase di

attuazione e tra le priorità del governo vi sono tra le altre la definizione dell’elenco delle opere pubbliche incompiute, il potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI (Picco-le Medie Imprese), la revisione del regolamento che definisce l’Imu per gli immobili della

Chiesa, la Social Card, la rateizzazione dei debiti tributari, sostegni ai precari, riduzione del costo degli affitti per la Pubblica Ammi-nistrazione, adozione del credito di imposta per assunzioni e crescita sostenibile.Infine è stato recentemente approvato un importante decreto legislativo che stabilisce i termini di pagamento della Pubblica Am-ministrazione verso le imprese fornitrici. A partire dal prossimo primo gennaio i paga-menti dovranno avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della fattura o, a seconda delle specificità, dal ricevimento delle merci o dal-la prestazione dei servizi. Alcune eccezioni potranno essere previste con proroghe mas-simo di 60 giorni, in particolare per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria. Nel caso di ritardi nei pagamenti decorreran-no automaticamente gli interessi di mora e il creditore avrà diritto anche al rimborso dei costi sostenuti per il recupero delle somme.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Ettore Messina è un palmarès vi-vente. In ventitré anni da capo allenatore ha vinto quattro vol-te l’Eurolega, quattro campio-nati italiani, sette Coppe Italia,

una Supercoppa, una Coppa Saporta, una Uleb VTB League, quattro campionati russi e tre Coppe di Russia. Da allenatore della nazionale italiana ha conquistato una me-daglia d’argento agli Europei del ’97, un oro ai giochi del mediterraneo e un altro argento ai Godwill Games. Il bello, quando parli con lui, su una poltroncina davanti al parquet di Pistoia, dove il suo Cska sta per giocare un’amichevole con la Giorgio Tesi, è che tutto questo sparisce. Resta un allena-tore, un uomo, che parla di lavoro, di per-sone importanti, di coraggio, di traguardi

nella vita, di ostacoli da superare, di sport vero. È appena tornato a Mosca dopo un anno da assistente ai Los Angeles Lakers, una delle franchigie storiche della Nba, quella di Bryant oggi, di Shaquille ieri e di Magic Johnson l’altro ieri.Coach, cosa le è rimasto di questa espe-rienza negli Stati Uniti?“Mi ha lasciato molto soprattutto dal pun-to di vista dell’impostazione del lavoro, ma anche della tecnica e della tattica sul cam-po. Ho avuto la possibilità di stare a con-tatto con grandissimi tecnici e di lavorare quotidianamente con giocatori incredibili come Kobe, con una squadra che ha sem-pre il massimo delle aspettative su di sé, al di là di chi scende in campo. Poi ho visto da vicino la Nba, dove ogni partita non è solo uno scontro sul campo ma un vero evento. Se fossi stato più giovane sarei rimasto an-cora un po’ là”.Ma lei è giovane, anche se ha già vinto tutto…“Ma alleno da tantissimo tempo. Ho co-minciato con le giovanili quando non ero ancora diciassettenne. Basta fare il conto”.Diciamo che ha già vissuto una lunga pri-ma parte della sua carriera. Guardandosi indietro, quali sono i momenti significa-tivi, quelli che ricorda con più piacere?

Ettore Messinavita da coachIntervista all’allenatore che ha portato il suo mododi giocare a basket in giro per il mondo

diLorenzo Mei

Collabora con “Il Tirreno” e TVL

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Ettore Messina è un palmarès vi-vente. In ventitré anni da capo allenatore ha vinto quattro vol-te l’Eurolega, quattro campio-nati italiani, sette Coppe Italia,

una Supercoppa, una Coppa Saporta, una Uleb VTB League, quattro campionati russi e tre Coppe di Russia. Da allenatore della nazionale italiana ha conquistato una me-daglia d’argento agli Europei del ’97, un oro ai giochi del mediterraneo e un altro argento ai Godwill Games. Il bello, quando parli con lui, su una poltroncina davanti al parquet di Pistoia, dove il suo Cska sta per giocare un’amichevole con la Giorgio Tesi, è che tutto questo sparisce. Resta un allena-tore, un uomo, che parla di lavoro, di per-sone importanti, di coraggio, di traguardi

nella vita, di ostacoli da superare, di sport vero. È appena tornato a Mosca dopo un anno da assistente ai Los Angeles Lakers, una delle franchigie storiche della Nba, quella di Bryant oggi, di Shaquille ieri e di Magic Johnson l’altro ieri.Coach, cosa le è rimasto di questa espe-rienza negli Stati Uniti?“Mi ha lasciato molto soprattutto dal pun-to di vista dell’impostazione del lavoro, ma anche della tecnica e della tattica sul cam-po. Ho avuto la possibilità di stare a con-tatto con grandissimi tecnici e di lavorare quotidianamente con giocatori incredibili come Kobe, con una squadra che ha sem-pre il massimo delle aspettative su di sé, al di là di chi scende in campo. Poi ho visto da vicino la Nba, dove ogni partita non è solo uno scontro sul campo ma un vero evento. Se fossi stato più giovane sarei rimasto an-cora un po’ là”.Ma lei è giovane, anche se ha già vinto tutto…“Ma alleno da tantissimo tempo. Ho co-minciato con le giovanili quando non ero ancora diciassettenne. Basta fare il conto”.Diciamo che ha già vissuto una lunga pri-ma parte della sua carriera. Guardandosi indietro, quali sono i momenti significa-tivi, quelli che ricorda con più piacere?

Ettore Messinavita da coachIntervista all’allenatore che ha portato il suo mododi giocare a basket in giro per il mondo

diLorenzo Mei

Collabora con “Il Tirreno” e TVL

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“Ce ne sono tanti, ma non sono legati a vit-torie o sconfitte. Ho trovato persone che mi hanno dato fiducia quando ero giovanissi-mo: a 29 anni ero capo allenatore alla Vir-tus, a 33 commissario tecnico della nazio-nale. Probabilmente se mi sono state date queste chance avevo fatto qualcosa per meritarmelo, ma è chiaro che ho incontrato chi ha creduto in me. E anche dopo, tor-nato dalla nazionale, mi hanno richiamato in una Virtus decisa a vincere tutto. In una certa misura, sono questi incontri i momen-ti che hanno significato di più”.Lo ha detto prima: ha cominciato a se-dici anni. Significa che aveva una gran-de passione. Una volta arrivati a livelli di eccellenza, si riesce a mantenere vivo questo fuoco, e il piacere di fare l’allena-tore?“Ancora di più, in realtà, perché a un cer-to punto, quando si ha avuto la fortuna di fare buoni risultati, si ‘scollina’, e si torna a godersi il lavoro. Funziona così: quando

sei agli inizi, ti spinge soprattutto la pas-sione, poi però quando cominci a vedere i primi frutti, senti - non dico l’ansia - ma una certa necessità di fare risultati. Alla fine superi quella fase, e torna il piacere di fare l’allenamento, le trasferte con la squadra, insomma ci si diverte di nuovo. Personal-mente quello che amo di più, da sempre, è l’allenamento”.Parliamo della seconda parte della carrie-ra, quella che la aspetta in futuro. Come se la immagina?“Corta, soprattutto. Io sono sempre stato affascinato da un personaggio come Plati-ni, che smise di giocare a calcio al massimo del successo, oppure, nel nostro mondo, da Danilovic, che disse basta a trent’anni, con ancora due anni di contratto con la Virtus Bologna. Avrebbe potuto giocare ancora a lungo, ma non se la sentiva di ridimensio-narsi. Per me non è quello il problema, ma ho un bambino di otto anni, e prima o poi dovrò fermarmi in un posto e dargli una

vita più stabile. Certo, non riesco a immagi-narmi fuori dal mondo della pallacanestro, ma mi vedo in altri ruoli”.Il basket italiano vive la peggiore crisi della sua storia. Alcune ragioni sono le-gate al difficile momento economico e toccano tutti gli sport, ma ci sono anche colpe specifiche del movimento?“Assolutamente sì. La pallacanestro in que-sto è uno specchio fedele del nostro Paese, in cui il tasso di litigiosità è insopportabile, e in cui il valore di un’idea o di un pro-getto è valutato in base ai legami che si hanno con chi ne ha la paternità. Se dice una cosa un mio amico è giusta, se la dice uno che non mi sta simpatico è una scioc-chezza. Da noi va così, per questo tutto è difficile”.Al punto che entrambe le squadre italia-ne che ha allenato sono sparite: prima la Virtus, che per fortuna è rinata subito, e ora la Benetton.“La Virtus chiuse per una questione quasi incredibile, legata a una specie di formalità. Quasi lo stesso vale per la Benetton: faccio fa-tica a capire i motivi di questa esclusione, se è vero che c’era un progetto alternativo pron-to. In un mondo come il nostro, non possia-mo permetterci di perdere certe realtà”.Siamo in Provincia di Pistoia, e allora par-liamo di due giocatori con cui lei ha avu-to a che fare. Il primo è Claudio Crippa,

che ha prima allena-to e poi avuto come collaboratore a Mo-sca. Come lo giudi-ca, come giocatore e come dirigente?“Il giudizio è uno solo: è stato un bravo giocatore e un ottimo collaboratore, perché è una persona intel-ligente. In campo sa-peva fare sempre le cose giuste, calarsi in qualsiasi ambiente, ottenendo leadership

e rispetto anche da giocatori molto quotati. Come dirigente è metodico, cauto, ma allo stesso tempo sa prendersi le responsabilità senza essere velleitario, capendo sempre cosa è meglio fare in una determinata si-tuazione”.

L’altro è Mario Boni, uno dei simboli della pallacanestro di Montecatini con Andrea Niccolai: è vero che una volta ha citato la sua esclusione dalla nazionale come uno dei rimpianti maggiori per lei?“Confermo. Eravamo ad un raduno prima di un campionato Europeo, e decisi di non convocarlo per la fase finale. Alla fine mi resi conto, e lo dissi pubblicamente, che era stato un errore non portarlo, perché venne fuori una squadra con un deficit di combat-tività e di coesione, e come a volte succede mancò la chimica giusta. Non so se la sua presenza avrebbe cambiato il risultato fina-le, ma sono sicuro che il suo coraggio e la sua generosità sarebbero state caratteristi-che utilissime”.Tanto che qualche anno dopo lo consi-gliò alla Virtus.“È vero, per quel poco che il mio consiglio poteva valere dissi che mi sembrava l’uomo giusto. E infatti fu determinante nella pro-mozione in serie A di quella squadra”.

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“Ce ne sono tanti, ma non sono legati a vit-torie o sconfitte. Ho trovato persone che mi hanno dato fiducia quando ero giovanissi-mo: a 29 anni ero capo allenatore alla Vir-tus, a 33 commissario tecnico della nazio-nale. Probabilmente se mi sono state date queste chance avevo fatto qualcosa per meritarmelo, ma è chiaro che ho incontrato chi ha creduto in me. E anche dopo, tor-nato dalla nazionale, mi hanno richiamato in una Virtus decisa a vincere tutto. In una certa misura, sono questi incontri i momen-ti che hanno significato di più”.Lo ha detto prima: ha cominciato a se-dici anni. Significa che aveva una gran-de passione. Una volta arrivati a livelli di eccellenza, si riesce a mantenere vivo questo fuoco, e il piacere di fare l’allena-tore?“Ancora di più, in realtà, perché a un cer-to punto, quando si ha avuto la fortuna di fare buoni risultati, si ‘scollina’, e si torna a godersi il lavoro. Funziona così: quando

sei agli inizi, ti spinge soprattutto la pas-sione, poi però quando cominci a vedere i primi frutti, senti - non dico l’ansia - ma una certa necessità di fare risultati. Alla fine superi quella fase, e torna il piacere di fare l’allenamento, le trasferte con la squadra, insomma ci si diverte di nuovo. Personal-mente quello che amo di più, da sempre, è l’allenamento”.Parliamo della seconda parte della carrie-ra, quella che la aspetta in futuro. Come se la immagina?“Corta, soprattutto. Io sono sempre stato affascinato da un personaggio come Plati-ni, che smise di giocare a calcio al massimo del successo, oppure, nel nostro mondo, da Danilovic, che disse basta a trent’anni, con ancora due anni di contratto con la Virtus Bologna. Avrebbe potuto giocare ancora a lungo, ma non se la sentiva di ridimensio-narsi. Per me non è quello il problema, ma ho un bambino di otto anni, e prima o poi dovrò fermarmi in un posto e dargli una

vita più stabile. Certo, non riesco a immagi-narmi fuori dal mondo della pallacanestro, ma mi vedo in altri ruoli”.Il basket italiano vive la peggiore crisi della sua storia. Alcune ragioni sono le-gate al difficile momento economico e toccano tutti gli sport, ma ci sono anche colpe specifiche del movimento?“Assolutamente sì. La pallacanestro in que-sto è uno specchio fedele del nostro Paese, in cui il tasso di litigiosità è insopportabile, e in cui il valore di un’idea o di un pro-getto è valutato in base ai legami che si hanno con chi ne ha la paternità. Se dice una cosa un mio amico è giusta, se la dice uno che non mi sta simpatico è una scioc-chezza. Da noi va così, per questo tutto è difficile”.Al punto che entrambe le squadre italia-ne che ha allenato sono sparite: prima la Virtus, che per fortuna è rinata subito, e ora la Benetton.“La Virtus chiuse per una questione quasi incredibile, legata a una specie di formalità. Quasi lo stesso vale per la Benetton: faccio fa-tica a capire i motivi di questa esclusione, se è vero che c’era un progetto alternativo pron-to. In un mondo come il nostro, non possia-mo permetterci di perdere certe realtà”.Siamo in Provincia di Pistoia, e allora par-liamo di due giocatori con cui lei ha avu-to a che fare. Il primo è Claudio Crippa,

che ha prima allena-to e poi avuto come collaboratore a Mo-sca. Come lo giudi-ca, come giocatore e come dirigente?“Il giudizio è uno solo: è stato un bravo giocatore e un ottimo collaboratore, perché è una persona intel-ligente. In campo sa-peva fare sempre le cose giuste, calarsi in qualsiasi ambiente, ottenendo leadership

e rispetto anche da giocatori molto quotati. Come dirigente è metodico, cauto, ma allo stesso tempo sa prendersi le responsabilità senza essere velleitario, capendo sempre cosa è meglio fare in una determinata si-tuazione”.

L’altro è Mario Boni, uno dei simboli della pallacanestro di Montecatini con Andrea Niccolai: è vero che una volta ha citato la sua esclusione dalla nazionale come uno dei rimpianti maggiori per lei?“Confermo. Eravamo ad un raduno prima di un campionato Europeo, e decisi di non convocarlo per la fase finale. Alla fine mi resi conto, e lo dissi pubblicamente, che era stato un errore non portarlo, perché venne fuori una squadra con un deficit di combat-tività e di coesione, e come a volte succede mancò la chimica giusta. Non so se la sua presenza avrebbe cambiato il risultato fina-le, ma sono sicuro che il suo coraggio e la sua generosità sarebbero state caratteristi-che utilissime”.Tanto che qualche anno dopo lo consi-gliò alla Virtus.“È vero, per quel poco che il mio consiglio poteva valere dissi che mi sembrava l’uomo giusto. E infatti fu determinante nella pro-mozione in serie A di quella squadra”.

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Anche al Teatro Pacini di Pescia, è arrivata la brillante comicità di uno storico duo, Cochi Pon-zoni e Renato Pozzetto, incon-sapevoli inventori del moder-

no cabaret. Formatasi negli anni sessanta, la coppia ha esordito nel 1965 al celebre Derby Club di Milano, creando un genere di comicità originale, poetico e surreale al tempo stesso. “Quelli del cabaret” è il loro nuovo spettacolo che ha debuttato al Sisti-na di Roma, il tempio del teatro leggero di casa nostra, lo scorso ottobre, e in tournèe fino alla prossima primavera. Calorosa l’ac-coglienza nel teatro pesciatino, per i due bril-lanti attori che sono e restano unici, inimita-bili, al punto da rappresentare un capitolo vivente del libro dello spettacolo italiano.

Tante, anzi tantissime, produzioni devono a loro idee, spunti e battute. Che sono ancora vive e fresche, come se fossero appena usci-te dal Derby. Poco prima dello spettacolo, abbiamo raggiunto telefonicamente Renato Pozzetto. Gentile, cordiale, con la voce un po’ stanca e in milanese stretto ci ha rilascia-to una piacevole intervista.“Quelli che il cabaret” è il titolo del vostro nuovo spettacolo. Che dobbiamo aspet-tarci?È uno show che rievoca atmosfere e situazio-ni del Derby Club di Milano, pescando il me-glio di 50 anni di carriera, ma proponendo anche gli esiti comici più recenti. È un com-pendio e una rievocazione in cui mescolia-mo il passato e il presente. Quando abbiamo debuttato ci hanno definito un fenomeno di avanguardia, probabilmente il nostro lin-guaggio surreale era così moderno da essere ancora attualeQuindi, vecchi successi e nuovi inediti?Nello show raccontiamo la nostra storia, can-tiamo le nostre canzoni più famose - compre-

Cochi e Renato

Al teatro Pacini lo spettacolo di cabaretdi due mostri sacri della comicità italiana

Articolo diDiletta Severi

Caporedattore de Il Giullare, collabora con TVL.

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Anche al Teatro Pacini di Pescia, è arrivata la brillante comicità di uno storico duo, Cochi Pon-zoni e Renato Pozzetto, incon-sapevoli inventori del moder-

no cabaret. Formatasi negli anni sessanta, la coppia ha esordito nel 1965 al celebre Derby Club di Milano, creando un genere di comicità originale, poetico e surreale al tempo stesso. “Quelli del cabaret” è il loro nuovo spettacolo che ha debuttato al Sisti-na di Roma, il tempio del teatro leggero di casa nostra, lo scorso ottobre, e in tournèe fino alla prossima primavera. Calorosa l’ac-coglienza nel teatro pesciatino, per i due bril-lanti attori che sono e restano unici, inimita-bili, al punto da rappresentare un capitolo vivente del libro dello spettacolo italiano.

Tante, anzi tantissime, produzioni devono a loro idee, spunti e battute. Che sono ancora vive e fresche, come se fossero appena usci-te dal Derby. Poco prima dello spettacolo, abbiamo raggiunto telefonicamente Renato Pozzetto. Gentile, cordiale, con la voce un po’ stanca e in milanese stretto ci ha rilascia-to una piacevole intervista.“Quelli che il cabaret” è il titolo del vostro nuovo spettacolo. Che dobbiamo aspet-tarci?È uno show che rievoca atmosfere e situazio-ni del Derby Club di Milano, pescando il me-glio di 50 anni di carriera, ma proponendo anche gli esiti comici più recenti. È un com-pendio e una rievocazione in cui mescolia-mo il passato e il presente. Quando abbiamo debuttato ci hanno definito un fenomeno di avanguardia, probabilmente il nostro lin-guaggio surreale era così moderno da essere ancora attualeQuindi, vecchi successi e nuovi inediti?Nello show raccontiamo la nostra storia, can-tiamo le nostre canzoni più famose - compre-

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Al teatro Pacini lo spettacolo di cabaretdi due mostri sacri della comicità italiana

Articolo diDiletta Severi

Caporedattore de Il Giullare, collabora con TVL.

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se quelle che se non facessimo il pubblico, ci menerebbe - ma ci sono anche gag e sketch nuovi. Oppure pezzi storici che fatalmente, con lo scorrere del tempo, si modificano: noi viviamo fra la gente e i tempi presenti meri-tano pure qualche osservazione. Non a caso, lo spettacolo si apre con un rap. È stato un piacere vedere questi due signori di una certa età, diver-tirsi ancora sul palco, tra la “Galli-na” e “L’uselin de la comare”, che continua imperterrito a volare e a far sorridere la gente. Cochi e Re-nato sanno unire vecchie e nuove generazioni, accumunate da una indispensabile voglia di ridere del-la vita. Un vero toccasana contro la noia, una sorta di elisir di lunga gioia. Del resto anche loro stessi sono la prova che certe formule non muoiono mai. Hanno fatto giri lunghi, separandosi per un po’ - addiritttura per trent’anni, Cochi in teatro, Renato sul grande

schermo - ma finendo col tornare al punto di partenza. Dal 2008, infatti, il duo comico è tornato ad abitare i palcoscenici con “Una coppia infedele” e “Finché c’è la salute”.Renato, ma lei e Cochi dove vi siete co-nosciuti?Ci conosciamo, praticamente, da sempre.

Vicini di casa a Gemonio (Varese) sul Lago Maggiore, dove le nostre famiglie erano sta-te sfollate durante la guerra, abbiamo co-minciato lì a costruirci un piccolo repertorio, giusto per distrarsi dalla scuola. Poi, da più grandi, ci incontravamo in una galleria d’arte i cui titolari erano nostri amici. Un giorno ci chiesero di esibirci, cantando soprattut-to, ai loro vernissage notturni. Detto, fatto. Entrammo in un ambiente dove passavano colleghi come Jannacci e Gaber, ma pure ar-tisti come Piero Manzoni e Lucio Fontana,

uno scrittore come Dino Buzzati.Poi, l’esordio come duo al Derby Club di Milano e il grande successo. Ad un certo punto, poi, vi siete anche separati. Lo siamo stati per 30 anni, Cochi a fare te-atro di prosa, io a fare film. La nostra lunga separazione consensuale non ha intaccato, però, un’amicizia di vecchissima data e ogni volta che ci incontriamo, ritroviamo intatto il desiderio di divertire e divertirci.Progetti futuri?Viviamo alla giornata… vista l’età!

Cochi e Renato La comicità di Cochi e Renato univa un umorismo decisamente nuovo per l’epoca, ad idee stravaganti, quasi surreali, anticonformistiche rispetto al tipo di comicità classica che era stata rappresentata in que-gli anni. Le loro canzoni, spesso scritte a sei mani con Jannacci, sceneggiavano quelle popolari milanesi, a volte con risultati veramente folli. A quel tempo (si parla del 1964), il duo, però, non si dedicava ancora completamente al cabaret: Cochi era impiegato in-terprete (francese, inglese, russo) all’aeroporto mila-nese di Linate, Pozzetto era contitolare di un’impresa di impianti di ascensori con un ingegnere siciliano. La decisione di buttarsi anima e corpo nello spettacolo arrivò quando Jannacci e tutto il gruppo di amici (Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi), arriva-rono al Derby Club di Milano, creando un

lavoro di squadra, definito Il Gruppo Motore, diven-tato in breve tempo il punto riferimento del cabaret in Italia. Cochi e Renato diventarono famosissimi, e il loro repertorio crebbe, con canzoni come “Ho soffritto per te”, “A me mi piace il mare”, “Lisa Beat”, “La gallina”, “È capitato anche a me”, “Un pezzo di pane”, “Gli indiani”, divertenti quanto originali.Nel 1967, la RAI cercava nuovi talenti per il loro primo contenitore domenicale: Enrico Vaime portò dal Derby proprio Cochi e Renato e Paolo Villaggio, affiancandoli ai già noti Ric e Gian. Questo grup-po esordì il 21 gennaio 1968 con la trasmissione “Quelli della domenica”.Dopo aver partecipa-to a “Milleluci”, Cochi e Renato sono chiamati per la loro sfida più gran-de, “Canzonissima”, che ottenne un successo mai visto fino ad allora, con una media di 22 milioni di spetta-tori a serata. A fare loro da spalla, un giovane Massimo Boldi, uno dei primi amici di Pozzetto. Fu l’ultimo programma cui la cop-pia partecipò ufficialmente.

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se quelle che se non facessimo il pubblico, ci menerebbe - ma ci sono anche gag e sketch nuovi. Oppure pezzi storici che fatalmente, con lo scorrere del tempo, si modificano: noi viviamo fra la gente e i tempi presenti meri-tano pure qualche osservazione. Non a caso, lo spettacolo si apre con un rap. È stato un piacere vedere questi due signori di una certa età, diver-tirsi ancora sul palco, tra la “Galli-na” e “L’uselin de la comare”, che continua imperterrito a volare e a far sorridere la gente. Cochi e Re-nato sanno unire vecchie e nuove generazioni, accumunate da una indispensabile voglia di ridere del-la vita. Un vero toccasana contro la noia, una sorta di elisir di lunga gioia. Del resto anche loro stessi sono la prova che certe formule non muoiono mai. Hanno fatto giri lunghi, separandosi per un po’ - addiritttura per trent’anni, Cochi in teatro, Renato sul grande

schermo - ma finendo col tornare al punto di partenza. Dal 2008, infatti, il duo comico è tornato ad abitare i palcoscenici con “Una coppia infedele” e “Finché c’è la salute”.Renato, ma lei e Cochi dove vi siete co-nosciuti?Ci conosciamo, praticamente, da sempre.

Vicini di casa a Gemonio (Varese) sul Lago Maggiore, dove le nostre famiglie erano sta-te sfollate durante la guerra, abbiamo co-minciato lì a costruirci un piccolo repertorio, giusto per distrarsi dalla scuola. Poi, da più grandi, ci incontravamo in una galleria d’arte i cui titolari erano nostri amici. Un giorno ci chiesero di esibirci, cantando soprattut-to, ai loro vernissage notturni. Detto, fatto. Entrammo in un ambiente dove passavano colleghi come Jannacci e Gaber, ma pure ar-tisti come Piero Manzoni e Lucio Fontana,

uno scrittore come Dino Buzzati.Poi, l’esordio come duo al Derby Club di Milano e il grande successo. Ad un certo punto, poi, vi siete anche separati. Lo siamo stati per 30 anni, Cochi a fare te-atro di prosa, io a fare film. La nostra lunga separazione consensuale non ha intaccato, però, un’amicizia di vecchissima data e ogni volta che ci incontriamo, ritroviamo intatto il desiderio di divertire e divertirci.Progetti futuri?Viviamo alla giornata… vista l’età!

Cochi e Renato La comicità di Cochi e Renato univa un umorismo decisamente nuovo per l’epoca, ad idee stravaganti, quasi surreali, anticonformistiche rispetto al tipo di comicità classica che era stata rappresentata in que-gli anni. Le loro canzoni, spesso scritte a sei mani con Jannacci, sceneggiavano quelle popolari milanesi, a volte con risultati veramente folli. A quel tempo (si parla del 1964), il duo, però, non si dedicava ancora completamente al cabaret: Cochi era impiegato in-terprete (francese, inglese, russo) all’aeroporto mila-nese di Linate, Pozzetto era contitolare di un’impresa di impianti di ascensori con un ingegnere siciliano. La decisione di buttarsi anima e corpo nello spettacolo arrivò quando Jannacci e tutto il gruppo di amici (Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi), arriva-rono al Derby Club di Milano, creando un

lavoro di squadra, definito Il Gruppo Motore, diven-tato in breve tempo il punto riferimento del cabaret in Italia. Cochi e Renato diventarono famosissimi, e il loro repertorio crebbe, con canzoni come “Ho soffritto per te”, “A me mi piace il mare”, “Lisa Beat”, “La gallina”, “È capitato anche a me”, “Un pezzo di pane”, “Gli indiani”, divertenti quanto originali.Nel 1967, la RAI cercava nuovi talenti per il loro primo contenitore domenicale: Enrico Vaime portò dal Derby proprio Cochi e Renato e Paolo Villaggio, affiancandoli ai già noti Ric e Gian. Questo grup-po esordì il 21 gennaio 1968 con la trasmissione “Quelli della domenica”.Dopo aver partecipa-to a “Milleluci”, Cochi e Renato sono chiamati per la loro sfida più gran-de, “Canzonissima”, che ottenne un successo mai visto fino ad allora, con una media di 22 milioni di spetta-tori a serata. A fare loro da spalla, un giovane Massimo Boldi, uno dei primi amici di Pozzetto. Fu l’ultimo programma cui la cop-pia partecipò ufficialmente.

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Il termine funicolarista, in italiano non esiste. Eppure, qui a Montecatini, in-dica un mestiere ben preciso, identi-ficato con un volto ben noto: quello di Lido Cardelli, proprietario della

Funicolare e scaltro imprenditore che da tre decenni mantiene in vita questo corrido-io privilegiato, attraverso il quale la città di Montecatini si unisce al suo castello. Oggi, questi antichi vagoni - simpaticamente ap-pellati Gigio e Gigia - trasportano turisti da tutto il mondo: «Il 90% dei visitatori - spiega Lido Cardelli - è rappresentato da russi, ame-ricani, tedeschi. I giapponesi si fanno rico-noscere perché, dopo aver percorso la salita verso Montecatini Alto, fanno un applauso al panorama della Valdinievole». Anche se è responsabile dell’impianto da or-mai 31 anni, Lido ha fatto altro nella vita, prima di diventare funicolarista a tempo pieno: “Sono un ristoratore. E anche l’incon-tro con la Funicolare è legato a questo mio trascorso. Mi sono interessato, infatti, all’ac-quisto dell’impianto perché volevo creare un ristorante con un panorama eccezionale, raggiungibile con un viaggio in funicolare”. Apre, così, l’otto giugno del 1982 il risto-rante Lido’s, per sei anni il locale top della Valdinievole. Venivano da ogni dove per pas-sare qui una serata, con il piacevole rischio di cenare accanto a Claudio Baglioni o fare il viaggio su Gigia con Paolo Rossi. Erano gli anni d’oro di Montecatini e Lido era riuscito ad unire magistralmente la storia (con la fu-nicolare) e l’avanguardia (con un locale mo-daiolo, frequentato da calciatori ed artisti). “Uno dei nostri ospiti fissi - ricorda Cardelli - era Anthony Quinn. Incuriosito dal fatto che non gli aves-si ancora chiesto l’autografo, una sera fu lui a chiedermi di fare una foto insieme. Un episodio molto sim-patico che ricordo sempre con piacere”. Il lavoro di Lido Cardelli - portato avanti an-che dai due figli, Simone e Barbara - non è affatto semplice: l’impianto deve essere se-guito con premura dalla mattina alla sera,

la manutenzione necessita di attenzione e di rigore, il lavoro alla biglietteria è preciso e cordiale. “Durante la stagione estiva (da apri-le a ottobre) - ci racconta - lavoro tutti i gior-ni, dalle 9,30 alle 24, dando occupazione a otto persone (due caposervizi, due macchini-sti e quattro agenti di pedana). Nel periodo invernale, invece, sto dietro agli impegni di ristrutturazione”. Sente la responsabilità di dover “curare” un bel pezzo di storia, chie-diamo. D’altronde la Funicolare di Monte-catini ha le carrozze funzionanti più antiche del mondo. “Ormai, questo lavoro fa parte

Dai ristoranti alla funicolare:una vita ricca di successi

- di Diletta Severi -

Il termine funicolarista, in italiano non esiste. Eppure, qui a Montecatini, in-dica un mestiere ben preciso, identi-ficato con un volto ben noto: quello di Lido Cardelli, proprietario della

Funicolare e scaltro imprenditore che da tre decenni mantiene in vita questo corrido-io privilegiato, attraverso il quale la città di Montecatini si unisce al suo castello. Oggi, questi antichi vagoni - simpaticamente ap-pellati Gigio e Gigia - trasportano turisti da tutto il mondo: «Il 90% dei visitatori - spiega Lido Cardelli - è rappresentato da russi, ame-ricani, tedeschi. I giapponesi si fanno rico-noscere perché, dopo aver percorso la salita verso Montecatini Alto, fanno un applauso al panorama della Valdinievole». Anche se è responsabile dell’impianto da or-mai 31 anni, Lido ha fatto altro nella vita, prima di diventare funicolarista a tempo pieno: “Sono un ristoratore. E anche l’incon-tro con la Funicolare è legato a questo mio trascorso. Mi sono interessato, infatti, all’ac-quisto dell’impianto perché volevo creare un ristorante con un panorama eccezionale, raggiungibile con un viaggio in funicolare”. Apre, così, l’otto giugno del 1982 il risto-rante Lido’s, per sei anni il locale top della Valdinievole. Venivano da ogni dove per pas-sare qui una serata, con il piacevole rischio di cenare accanto a Claudio Baglioni o fare il viaggio su Gigia con Paolo Rossi. Erano gli anni d’oro di Montecatini e Lido era riuscito ad unire magistralmente la storia (con la fu-nicolare) e l’avanguardia (con un locale mo-daiolo, frequentato da calciatori ed artisti). “Uno dei nostri ospiti fissi - ricorda Cardelli - era Anthony Quinn. Incuriosito dal fatto che non gli aves-si ancora chiesto l’autografo, una sera fu lui a chiedermi di fare una foto insieme. Un episodio molto sim-patico che ricordo sempre con piacere”. Il lavoro di Lido Cardelli - portato avanti an-che dai due figli, Simone e Barbara - non è affatto semplice: l’impianto deve essere se-guito con premura dalla mattina alla sera,

la manutenzione necessita di attenzione e di rigore, il lavoro alla biglietteria è preciso e cordiale. “Durante la stagione estiva (da apri-le a ottobre) - ci racconta - lavoro tutti i gior-ni, dalle 9,30 alle 24, dando occupazione a otto persone (due caposervizi, due macchini-sti e quattro agenti di pedana). Nel periodo invernale, invece, sto dietro agli impegni di ristrutturazione”. Sente la responsabilità di dover “curare” un bel pezzo di storia, chie-diamo. D’altronde la Funicolare di Monte-catini ha le carrozze funzionanti più antiche del mondo. “Ormai, questo lavoro fa parte

Dai ristoranti alla funicolare:una vita ricca di successi

- di Diletta Severi -

di me da così tanto tempo che non mi ren-do conto del compito importante che svolgo per la città”. Eppure, l’impianto vanta nume-ri considerevoli: «Negli ultimi anni - continua Cardelli - abbiamo registrato una media di circa cinquantamila passeggeri a stagione: mi ritengo orgoglioso dei risultati raggiunti perché ripagano il lavoro di una vita». Seppur l’entusiasmo sia ancora alle stelle, perché il lavoro pone sempre nuove e stimo-lanti sfide, Lido ha qualche sassolino nella scarpa. “Il fatto che le istituzioni - ci confi-da - mi abbiano sempre lasciato solo in tut-ti questi anni di servizio per la città, mi ha molto ferito. Non ho mai ricevuto nessun tipo di aiuto, e anche se alla fine ce l’ho fatta soltanto con le mie forze, questo rimane un piccolo neo nei miei lunghi anni di attività”. Ora che la Funicolare è chiusa, Lido non si gode il meritato riposo, dopo una stagione che, a dispetto della crisi, ha portato ottimi risultati. In pentola sta bollendo un nuovo, ambizioso progetto che coinvolgerà tutta la famiglia Cardelli: “Riaprirà i battenti lo storico FuniBar - ci anticipa - con un nuovo nome e una nuova formula: non solo locale notturno, ma ristorante, bar, punto di ristoro prima della salita sulla Funicolare. Mi piace mettermi sempre in gioco, e sono fortunato perché ho una famiglia unita che sa prender-si le proprie responsabilità”.

UNA FUNICOLARE ULTRACENTENARIALa Funicolare di Montecatini Terme è stata inaugurata il 4 giugno 1898 e collega la città termale con il borghetto medievale di Mon-tecatini Alto. Il collegamento a fini turistici, della città col suo centro storico, fu prospet-tato all’inizio degli anni 1890 dall’ingegnere Alessandro Ferretti che, ottenuta la conces-sione nel 1896, iniziò la veloce costruzione dell’opera, durata solo due anni. L’infra-struttura venne danneggiata nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ma riaperta dopo il restauro nel 1949. Una nuova chiusura dell’impianto si ebbe tra 1977 e 1982 per la-vori di adeguamento tecnico. La Funicolare copre un percorso di 1077m su un dislivello di 234m in circa 8 minuti e viaggia ad una velo-cità massima di 2,5m/s. La corsa è effettuata da due vetture (Gigio e Gigia, con capienza 40 persone ciascuna, peso 4800 kg) su una sede a binario unico, con scambio a metà percorso. L’inclinazione del percorso varia dal 12% al 38,5%, con una media del 20,5%.

di me da così tanto tempo che non mi ren-do conto del compito importante che svolgo per la città”. Eppure, l’impianto vanta nume-ri considerevoli: «Negli ultimi anni - continua Cardelli - abbiamo registrato una media di circa cinquantamila passeggeri a stagione: mi ritengo orgoglioso dei risultati raggiunti perché ripagano il lavoro di una vita». Seppur l’entusiasmo sia ancora alle stelle, perché il lavoro pone sempre nuove e stimo-lanti sfide, Lido ha qualche sassolino nella scarpa. “Il fatto che le istituzioni - ci confi-da - mi abbiano sempre lasciato solo in tut-ti questi anni di servizio per la città, mi ha molto ferito. Non ho mai ricevuto nessun tipo di aiuto, e anche se alla fine ce l’ho fatta soltanto con le mie forze, questo rimane un piccolo neo nei miei lunghi anni di attività”. Ora che la Funicolare è chiusa, Lido non si gode il meritato riposo, dopo una stagione che, a dispetto della crisi, ha portato ottimi risultati. In pentola sta bollendo un nuovo, ambizioso progetto che coinvolgerà tutta la famiglia Cardelli: “Riaprirà i battenti lo storico FuniBar - ci anticipa - con un nuovo nome e una nuova formula: non solo locale notturno, ma ristorante, bar, punto di ristoro prima della salita sulla Funicolare. Mi piace mettermi sempre in gioco, e sono fortunato perché ho una famiglia unita che sa prender-si le proprie responsabilità”.

UNA FUNICOLARE ULTRACENTENARIALa Funicolare di Montecatini Terme è stata inaugurata il 4 giugno 1898 e collega la città termale con il borghetto medievale di Mon-tecatini Alto. Il collegamento a fini turistici, della città col suo centro storico, fu prospet-tato all’inizio degli anni 1890 dall’ingegnere Alessandro Ferretti che, ottenuta la conces-sione nel 1896, iniziò la veloce costruzione dell’opera, durata solo due anni. L’infra-struttura venne danneggiata nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ma riaperta dopo il restauro nel 1949. Una nuova chiusura dell’impianto si ebbe tra 1977 e 1982 per la-vori di adeguamento tecnico. La Funicolare copre un percorso di 1077m su un dislivello di 234m in circa 8 minuti e viaggia ad una velo-cità massima di 2,5m/s. La corsa è effettuata da due vetture (Gigio e Gigia, con capienza 40 persone ciascuna, peso 4800 kg) su una sede a binario unico, con scambio a metà percorso. L’inclinazione del percorso varia dal 12% al 38,5%, con una media del 20,5%.

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La passione è ciò che mettiamo sempre quando organizziamo le nostre gite siano esse per i nostri Soci o siano quelle per i nostri clienti che hanno il con-

to pensione presso le nostre filiali.Tra settembre e ottobre di quest’anno, la passione si è vista, è stata presente, insie-me alla simpatia e all’allegria, nelle giorna-te del 20, 25 e 27 settembre, ripresentan-dosi puntuale nella giornata del 2 ottobre, quando un insieme di pullman partivano con destinazione Monte Oliveto Maggiore, per la visita all’Abbazia omonima. Mi è stato proposto di accompagnare il grup-po dei pensionati che ha aderito alla gita, dal nostro presidente Alessandro Belloni, il quale, come sempre, è molto attento affinché tutto possa funzionare per il meglio e possano es-sere offerti ai nostri clienti e amici una giorna-ta piacevole e un ricordo da conservare. A essere sincero non ero molto entusiasta

di andare una giornata a Monte Oliveto; la destinazione non mi affascinava, la sveglia era particolarmente mattutina e come al solito sarei rimasto indietro con il lavoro, un periodo particolarmente frenetico, quel-lo del fine mese. Alla fine però, se è il presi-dente a chiedertelo …obbedisco !!! Ora lo ringrazio, perché a onor del vero mi sono proprio divertito, quel divertito di gu-sto, che ti riempie la pancia e ti fa sorridere quando ne parli, o in questo caso, quando ne scrivi, a tal punto che ho chiesto al pre-sidente di poter essere io a raccontare di quella giornata.Sono andato con il gruppo del 2 ottobre, insieme al collega Daniele Santi e alla col-lega Sandra Gori, che i nostri Soci e clienti conoscono sicuramente, è un po’ l’angelo custode di queste iniziative. Siamo partiti dalla stazione di Monteca-tini Terme, mentre da Bientina partiva un altro gruppo, accompagnato dal nostro vice direttore generale Andrea Rindi e dal collega Emanuele Pacini. L’organizzazione

è stata la stessa anche per le altre giorna-te, quella del 20, 25 e del 27 settembre.Superata la prognosi riservata per la “leva-taccia”, grazie alla prima colazione, il ritrovo era all’incirca alle 6.30 del mattino, il viaggio in pullman è poi scivolato via come niente fosse, anche per il gran numero dei parteci-panti: pensate che per ogni giornata prevista partivano tre pullman, per ogni pullman circa cinquanta persone, abbiamo avuto più di sei-cento partecipanti, fantastico, non hai modo di annoiarti con tutte queste persone.Nei pressi dell’arrivo si è presentato un pae-saggio mozzafiato, una campagna bellissima dai colori tenui, dipinti sulle colline morbide, che rasserenano l’animo. Un paesaggio to-scano di incredibile bellezza.“Ecco siamo arrivati“, qualcuno ha escla-mato, intravedendo la via dei cipressi che ci avrebbe condotto all’Abbazia di Monte Oli-veto Maggiore. Scesi dal pullman è iniziata la camminata. Certo, la via per arrivare al complesso dell’Abbazia non è delle più semplici, un

A Monte Olivetocon i pensionati

Una piacevole sorpresa: bella, anzi… bellissima.- di Sergio Miele -

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La passione è ciò che mettiamo sempre quando organizziamo le nostre gite siano esse per i nostri Soci o siano quelle per i nostri clienti che hanno il con-

to pensione presso le nostre filiali.Tra settembre e ottobre di quest’anno, la passione si è vista, è stata presente, insie-me alla simpatia e all’allegria, nelle giorna-te del 20, 25 e 27 settembre, ripresentan-dosi puntuale nella giornata del 2 ottobre, quando un insieme di pullman partivano con destinazione Monte Oliveto Maggiore, per la visita all’Abbazia omonima. Mi è stato proposto di accompagnare il grup-po dei pensionati che ha aderito alla gita, dal nostro presidente Alessandro Belloni, il quale, come sempre, è molto attento affinché tutto possa funzionare per il meglio e possano es-sere offerti ai nostri clienti e amici una giorna-ta piacevole e un ricordo da conservare. A essere sincero non ero molto entusiasta

di andare una giornata a Monte Oliveto; la destinazione non mi affascinava, la sveglia era particolarmente mattutina e come al solito sarei rimasto indietro con il lavoro, un periodo particolarmente frenetico, quel-lo del fine mese. Alla fine però, se è il presi-dente a chiedertelo …obbedisco !!! Ora lo ringrazio, perché a onor del vero mi sono proprio divertito, quel divertito di gu-sto, che ti riempie la pancia e ti fa sorridere quando ne parli, o in questo caso, quando ne scrivi, a tal punto che ho chiesto al pre-sidente di poter essere io a raccontare di quella giornata.Sono andato con il gruppo del 2 ottobre, insieme al collega Daniele Santi e alla col-lega Sandra Gori, che i nostri Soci e clienti conoscono sicuramente, è un po’ l’angelo custode di queste iniziative. Siamo partiti dalla stazione di Monteca-tini Terme, mentre da Bientina partiva un altro gruppo, accompagnato dal nostro vice direttore generale Andrea Rindi e dal collega Emanuele Pacini. L’organizzazione

è stata la stessa anche per le altre giorna-te, quella del 20, 25 e del 27 settembre.Superata la prognosi riservata per la “leva-taccia”, grazie alla prima colazione, il ritrovo era all’incirca alle 6.30 del mattino, il viaggio in pullman è poi scivolato via come niente fosse, anche per il gran numero dei parteci-panti: pensate che per ogni giornata prevista partivano tre pullman, per ogni pullman circa cinquanta persone, abbiamo avuto più di sei-cento partecipanti, fantastico, non hai modo di annoiarti con tutte queste persone.Nei pressi dell’arrivo si è presentato un pae-saggio mozzafiato, una campagna bellissima dai colori tenui, dipinti sulle colline morbide, che rasserenano l’animo. Un paesaggio to-scano di incredibile bellezza.“Ecco siamo arrivati“, qualcuno ha escla-mato, intravedendo la via dei cipressi che ci avrebbe condotto all’Abbazia di Monte Oli-veto Maggiore. Scesi dal pullman è iniziata la camminata. Certo, la via per arrivare al complesso dell’Abbazia non è delle più semplici, un

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Una piacevole sorpresa: bella, anzi… bellissima.- di Sergio Miele -

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po’ impervia, una discesa lastricata, devo dire, piuttosto malconcia; il gruppo non si è diviso, compatto abbiamo raggiunto l’o-biettivo. Quando, alla fine della discesa, abbiamo potuto ammirare l’Abbazia il fia-tone della camminata si è tramutato in un sospiro pieno di meraviglia, un panorama incredibilmente bello che fa da sfondo al complesso, quello dell’Abbazia, che stupi-sce per lo stato in cui si trova. Consideran-do infatti che è stato costruito tra il 1393 e il 1526 il complesso monastico dei frati be-nedettini è custodito in perfetta condizione dai monaci che vi risiedono. Una struttura architettonica imponente, immersa in un bosco di cipressi e pini, che regala un’at-mosfera paradisiaca, da cui si comprende perché sia conside-rato l’orgoglio del comune di Asciano in Siena, luogo in cui si trova.Arrivati all’ingresso dell’Abba-zia abbiamo trovato ad aspet-tarci la guide messe a disposi-zione dai monaci benedettini, che hanno reso la visita molto interessante e piacevole. Non è semplice illustrare tutto quello che possiede l’Abbazia in un tempo piuttosto limitato, an-che perché gli aspetti che la contraddistinguono sono vera-

mente tanti: architettonici, artistici e storici.Pensate ad esempio a dove è stata realizzata, solo per la posizione geografica e la conformazione del terreno, le difficoltà nel costruirla, e nel cercare di dargli la stabi-lità necessaria a durare nel tempo, devono essere state tantissime. Forse oggi non saremmo in grado di co-struire con tanta ambizione e lungimiranza. L’ingresso tramite un palazzo medioe-vale, percorrendo un sugge-

stivo ponte levatoio; la torre quadrangolare che è a guardia dell’entrata; il campanile romanico - gotico; la facciata della chiesa in stile gotico; il chiostro grande, il chiostro di mezzo; la biblioteca la farmacia e l’archivio, sono solo alcuni degli elementi architettonici di rilievo che sarebbe necessario approfondi-re uno per uno. La storia architettonica di questo favoloso complesso è seconda solo all’importanza delle opere che in esso sono contenute. Pen-siamo che hanno contribuito a rendere unica questa struttura, artisti del calibro di Andrea Della Robbia, con una terracotta smalta-ta, raffigurante la Madonna col Bambino, e un’altra raffigurante San Benedetto benedi-

cente; Massimo Lippi, con la statua di San Bernardo Tolomei; gli affreschi di Luca Si-gnorelli, riguardanti la vita di San Benedetto, in competizione nell’occasione con quelli di Antonio Bazzi, detto il Sodoma, che ha for-se visto una delle sue stagioni migliori pro-prio con le opere dedicate a San Benedetto realizzate a Monte Oliveto; le sculture di Fra Giovanni da Verona, la Madonna con il bam-bino; queste sono alcune delle opere conte-nute nel complesso di Monte Oliveto Mag-giore, che rendono anche dal punto di vista artistico la visita ancora più interessante.Le guide che ci hanno accompagnato han-no saputo regalarci alcuni racconti, anche ironici, con i quali ci hanno permesso di comprendere le magnifiche opere che ab-biamo osservato, opere che testimoniano l’importanza che l’Abbazia ricopriva anche nel tempo passato.Ovvio però che la gita, dopo l’immersione

nella cultura, medioevale e rina-scimentale, non poteva che

prevedere una degustazione gastronomica delle tipicità locali; ed è così che siamo ri-saliti sul pullman, destinazio-ne: ristorante “Il Brunello”, a Montalcino.Il pranzo è stato delizio-so, l’atmosfera era allegra, in buon stile goliardico. Il cibo? Fantastico, abbiamo assaporato alcune pietan-ze tipiche della zona, come ad esempio i pici senesi, accompagnati da un buon vino delle colline di Montal-cino, d’altronde in un risto-

rante che si chiama il Brunello…Insomma la giornata poteva tranquilla-mente terminare con il pranzo, la soddi-sfazione era già altissima; cosa potevamo sperare in più? La degustazione di vino, il Rosso e il Brunello, in una bellissima can-tina di Montalcino. Siamo infatti ripartiti per la degustazione alla Cantina di Poggio Rubino, dove grazie ad una magnifica ospi-talità abbiamo potuto assaggiare il famoso “Brunello” e il suo fratello più giovane “il Rosso di Montalcino”, tra l’altro due annate eccezionali il 2007, per il Brunello, valutata con 5 stelle dal consorzio del Brunello, e il 2010 per il Rosso di Montalcino anch’esso con una valutazione buonissima. Insomma, il paesaggio, la storia, il cibo e l’allegria, quali ingredienti migliori per una bellissima gita. E quali motivi migliori per ringraziare tutti i partecipanti, e la nostra Banca che ci ha regalato una bellissima giornata. Grazie!

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po’ impervia, una discesa lastricata, devo dire, piuttosto malconcia; il gruppo non si è diviso, compatto abbiamo raggiunto l’o-biettivo. Quando, alla fine della discesa, abbiamo potuto ammirare l’Abbazia il fia-tone della camminata si è tramutato in un sospiro pieno di meraviglia, un panorama incredibilmente bello che fa da sfondo al complesso, quello dell’Abbazia, che stupi-sce per lo stato in cui si trova. Consideran-do infatti che è stato costruito tra il 1393 e il 1526 il complesso monastico dei frati be-nedettini è custodito in perfetta condizione dai monaci che vi risiedono. Una struttura architettonica imponente, immersa in un bosco di cipressi e pini, che regala un’at-mosfera paradisiaca, da cui si comprende perché sia conside-rato l’orgoglio del comune di Asciano in Siena, luogo in cui si trova.Arrivati all’ingresso dell’Abba-zia abbiamo trovato ad aspet-tarci la guide messe a disposi-zione dai monaci benedettini, che hanno reso la visita molto interessante e piacevole. Non è semplice illustrare tutto quello che possiede l’Abbazia in un tempo piuttosto limitato, an-che perché gli aspetti che la contraddistinguono sono vera-

mente tanti: architettonici, artistici e storici.Pensate ad esempio a dove è stata realizzata, solo per la posizione geografica e la conformazione del terreno, le difficoltà nel costruirla, e nel cercare di dargli la stabi-lità necessaria a durare nel tempo, devono essere state tantissime. Forse oggi non saremmo in grado di co-struire con tanta ambizione e lungimiranza. L’ingresso tramite un palazzo medioe-vale, percorrendo un sugge-

stivo ponte levatoio; la torre quadrangolare che è a guardia dell’entrata; il campanile romanico - gotico; la facciata della chiesa in stile gotico; il chiostro grande, il chiostro di mezzo; la biblioteca la farmacia e l’archivio, sono solo alcuni degli elementi architettonici di rilievo che sarebbe necessario approfondi-re uno per uno. La storia architettonica di questo favoloso complesso è seconda solo all’importanza delle opere che in esso sono contenute. Pen-siamo che hanno contribuito a rendere unica questa struttura, artisti del calibro di Andrea Della Robbia, con una terracotta smalta-ta, raffigurante la Madonna col Bambino, e un’altra raffigurante San Benedetto benedi-

cente; Massimo Lippi, con la statua di San Bernardo Tolomei; gli affreschi di Luca Si-gnorelli, riguardanti la vita di San Benedetto, in competizione nell’occasione con quelli di Antonio Bazzi, detto il Sodoma, che ha for-se visto una delle sue stagioni migliori pro-prio con le opere dedicate a San Benedetto realizzate a Monte Oliveto; le sculture di Fra Giovanni da Verona, la Madonna con il bam-bino; queste sono alcune delle opere conte-nute nel complesso di Monte Oliveto Mag-giore, che rendono anche dal punto di vista artistico la visita ancora più interessante.Le guide che ci hanno accompagnato han-no saputo regalarci alcuni racconti, anche ironici, con i quali ci hanno permesso di comprendere le magnifiche opere che ab-biamo osservato, opere che testimoniano l’importanza che l’Abbazia ricopriva anche nel tempo passato.Ovvio però che la gita, dopo l’immersione

nella cultura, medioevale e rina-scimentale, non poteva che

prevedere una degustazione gastronomica delle tipicità locali; ed è così che siamo ri-saliti sul pullman, destinazio-ne: ristorante “Il Brunello”, a Montalcino.Il pranzo è stato delizio-so, l’atmosfera era allegra, in buon stile goliardico. Il cibo? Fantastico, abbiamo assaporato alcune pietan-ze tipiche della zona, come ad esempio i pici senesi, accompagnati da un buon vino delle colline di Montal-cino, d’altronde in un risto-

rante che si chiama il Brunello…Insomma la giornata poteva tranquilla-mente terminare con il pranzo, la soddi-sfazione era già altissima; cosa potevamo sperare in più? La degustazione di vino, il Rosso e il Brunello, in una bellissima can-tina di Montalcino. Siamo infatti ripartiti per la degustazione alla Cantina di Poggio Rubino, dove grazie ad una magnifica ospi-talità abbiamo potuto assaggiare il famoso “Brunello” e il suo fratello più giovane “il Rosso di Montalcino”, tra l’altro due annate eccezionali il 2007, per il Brunello, valutata con 5 stelle dal consorzio del Brunello, e il 2010 per il Rosso di Montalcino anch’esso con una valutazione buonissima. Insomma, il paesaggio, la storia, il cibo e l’allegria, quali ingredienti migliori per una bellissima gita. E quali motivi migliori per ringraziare tutti i partecipanti, e la nostra Banca che ci ha regalato una bellissima giornata. Grazie!

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Case in legno risalenti agli albo-ri dell’impero Ottomano che si specchiano in grattacieli di ve-tro: è questo il profilo di Istan-bul. I minareti si contrappongo-

no ai campanili, moderni centri commerciali affiancati da bazar secolari caotici dove i profumi si mescolano con prepotenza e, sul-le rive del Bosforo, veli e minigonne si alter-nano come in nessun’altra parte del mondo. Istanbul è la città più orientale d’Europa e la metropoli più occidentale d’Oriente e per-fino la confusione generata dai suoi dodici milioni di abitanti finisce per incantarti fino a percepirla come un ordine preciso. Al nostro arrivo, mentre il pullman attraver-sava il traffico caotico per accompagnarci nel lussuoso albergo di recente costruzione che ci attendeva, il sole stava tramontando lento sul Corno d’Oro. Le sue acque, come suggerisce il nome, piano piano si tingevano

di un giallo scintillante ed i profili di Haghia Sofia, della Moschea Blu e dell’antico palaz-zo dei sultani sfumavano nel tramonto e noi avevamo già capito che stavamo assaporan-do quello che poi si è rivelato uno spettacolo ineguagliabile.Cullati dalla calda voce della nostra splen-dida guida Işıl e sotto il vigile e riservato controllo dell’accompagnatore Giacomo, il nostro drappello di 42 partecipanti ha po-tuto così godere delle eredità intramontabili che l’Impero Bizantino e quello Ottomano hanno lasciato a Istanbul.Il giorno dopo il nostro arrivo ci siamo tuf-fati immediatamente nel quartiere di Sulta-nahmet, dove si ergono i tre edifici più cele-bri della città.Grazie alle cupole che si innalzano verso il cielo su tre livelli, la Moschea Blu è la più impressionante della città anche al primo sguardo. È l’unico luogo di culto islamico al

mondo con sei minareti oltre a quello della Mecca. Non da meno lo spettacolo dell’inter-no dove spiccano le piastrelle blu, il tappeto rosso e gli enormi lampadari. Di fronte al ma-estoso cortile della Moschea troneggia Ha-ghia Sofia con la sua imponente cupola che sembra librarsi luminosa verso l’alto, quasi fosse uno specchio terreno del cielo. Attra-versando Piazza Sultanahmet, nessuno può immaginare che lì sotto, scendendo una pic-cola scala si spalanchi d’un tratto uno spazio che in un primo momento lascia senza fiato. Chiamata dai turchi il “castello sotterraneo” per le sue 336 colonne che sorreggono il tet-to da 1400 anni, la cisterna Yerebetan veniva utilizzata per l’approvvigionamento idrico in quanto l’antica Bisanzio non disponeva di acqua potabile. Dopo il pranzo in un vecchio edificio sulle rive del Mar di Marmara e la visita alla Moschea Rusten Pasa, con le sue splendide maioliche, è stato possibile ubriacarci di odori e di colori nel Bazar Egiziano, noto anche come il Bazar delle Spezie per i moltissimi aromi esotici che si trovano accatastati in piramidi coloratis-sime. Il pomeriggio è terminato a bordo di un enorme battello sul Bosforo dove, mentre in superficie le acque del Mar Nero conflu-iscono nel Mediterraneo, in profondità vi è una corrente che va nella direzione opposta quasi a confermare la convivenza caotica ma piacevole della costa Orientale e di quella Occidentale.Momento di relax in albergo immersi in un bel bagno di sali profumati e poi via alla volta del Kervansaray per gustare la cena ammi-rando il tipico spettacolo di danza del ventre.Tutta la mattina del secondo giorno è sem-brata volare nel Palazzo Topkapi che per quattro secoli è stato il cuore dell’impero Ottomano. Qui, con la sua famiglia, viveva il sultano, capo spirituale e politico dei musul-mani. All’interno delle mura abitavano più di 5000 persone e venivano prese le decisio-ni principali riguardanti l’impero e formati i vertici della burocrazia ottomana.Dopo il pranzo servito a 62 metri nella Torre di Galata, eretta nel 1348 dalla colonia di

genovesi come punto più elevato delle loro fortificazioni, abbiamo accettato di buon grado la sfida di non perdersi nell’intricata rete di viuzze del Gran Bazar che, con le sue 17 porte e i suoi 32.000 metri quadrati di estensione, rappresenta il cuore della città vecchia ed offre quasi tutto ciò che un turista possa desiderare.La serata si è conclusa al bellissimo ristoran-te Angel Blu, sul Bosforo, da dove abbiamo potuto ammirare l’affascinante panorama della città illuminata gustando un’ottima cena con specialità di pesce. La mattina della domenica dopo essere stati a zonzo nel mer-cato dell’artigianato del quartiere di Ortaköy che si stava svegliando, abbiamo potuto am-mirare i mosaici sacri di epoca bizantina tra i più belli di Istanbul nella Chiesa di San Sal-vatore in Chora. Il pranzo dei saluti si è tenuto in uno dei ristoranti più famosi di cucina tipica. Tra un kebaps al pistacchio ed un pasticcio di me-lanzane, mentre festeggiavamo a sorpresa il compleanno di un Socio, Işıl, alla quale nel frattempo ci eravamo affezionati, e Giaco-mo ci hanno dato l’arrivederci. Noi, dal canto nostro, facendo gli scalini dell’aereo che ci avrebbe riportato a casa, per la prima volta, con stupore, abbiamo sentito la mancanza della voce del muezzin che per tre giorni, dagli altoparlanti del minareto, con la sua cantilena ha interrotto i nostri sogni turchi.

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Istanbula cavallo tra oriente e occidente

- di Claudia Bartoli -

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Case in legno risalenti agli albo-ri dell’impero Ottomano che si specchiano in grattacieli di ve-tro: è questo il profilo di Istan-bul. I minareti si contrappongo-

no ai campanili, moderni centri commerciali affiancati da bazar secolari caotici dove i profumi si mescolano con prepotenza e, sul-le rive del Bosforo, veli e minigonne si alter-nano come in nessun’altra parte del mondo. Istanbul è la città più orientale d’Europa e la metropoli più occidentale d’Oriente e per-fino la confusione generata dai suoi dodici milioni di abitanti finisce per incantarti fino a percepirla come un ordine preciso. Al nostro arrivo, mentre il pullman attraver-sava il traffico caotico per accompagnarci nel lussuoso albergo di recente costruzione che ci attendeva, il sole stava tramontando lento sul Corno d’Oro. Le sue acque, come suggerisce il nome, piano piano si tingevano

di un giallo scintillante ed i profili di Haghia Sofia, della Moschea Blu e dell’antico palaz-zo dei sultani sfumavano nel tramonto e noi avevamo già capito che stavamo assaporan-do quello che poi si è rivelato uno spettacolo ineguagliabile.Cullati dalla calda voce della nostra splen-dida guida Işıl e sotto il vigile e riservato controllo dell’accompagnatore Giacomo, il nostro drappello di 42 partecipanti ha po-tuto così godere delle eredità intramontabili che l’Impero Bizantino e quello Ottomano hanno lasciato a Istanbul.Il giorno dopo il nostro arrivo ci siamo tuf-fati immediatamente nel quartiere di Sulta-nahmet, dove si ergono i tre edifici più cele-bri della città.Grazie alle cupole che si innalzano verso il cielo su tre livelli, la Moschea Blu è la più impressionante della città anche al primo sguardo. È l’unico luogo di culto islamico al

mondo con sei minareti oltre a quello della Mecca. Non da meno lo spettacolo dell’inter-no dove spiccano le piastrelle blu, il tappeto rosso e gli enormi lampadari. Di fronte al ma-estoso cortile della Moschea troneggia Ha-ghia Sofia con la sua imponente cupola che sembra librarsi luminosa verso l’alto, quasi fosse uno specchio terreno del cielo. Attra-versando Piazza Sultanahmet, nessuno può immaginare che lì sotto, scendendo una pic-cola scala si spalanchi d’un tratto uno spazio che in un primo momento lascia senza fiato. Chiamata dai turchi il “castello sotterraneo” per le sue 336 colonne che sorreggono il tet-to da 1400 anni, la cisterna Yerebetan veniva utilizzata per l’approvvigionamento idrico in quanto l’antica Bisanzio non disponeva di acqua potabile. Dopo il pranzo in un vecchio edificio sulle rive del Mar di Marmara e la visita alla Moschea Rusten Pasa, con le sue splendide maioliche, è stato possibile ubriacarci di odori e di colori nel Bazar Egiziano, noto anche come il Bazar delle Spezie per i moltissimi aromi esotici che si trovano accatastati in piramidi coloratis-sime. Il pomeriggio è terminato a bordo di un enorme battello sul Bosforo dove, mentre in superficie le acque del Mar Nero conflu-iscono nel Mediterraneo, in profondità vi è una corrente che va nella direzione opposta quasi a confermare la convivenza caotica ma piacevole della costa Orientale e di quella Occidentale.Momento di relax in albergo immersi in un bel bagno di sali profumati e poi via alla volta del Kervansaray per gustare la cena ammi-rando il tipico spettacolo di danza del ventre.Tutta la mattina del secondo giorno è sem-brata volare nel Palazzo Topkapi che per quattro secoli è stato il cuore dell’impero Ottomano. Qui, con la sua famiglia, viveva il sultano, capo spirituale e politico dei musul-mani. All’interno delle mura abitavano più di 5000 persone e venivano prese le decisio-ni principali riguardanti l’impero e formati i vertici della burocrazia ottomana.Dopo il pranzo servito a 62 metri nella Torre di Galata, eretta nel 1348 dalla colonia di

genovesi come punto più elevato delle loro fortificazioni, abbiamo accettato di buon grado la sfida di non perdersi nell’intricata rete di viuzze del Gran Bazar che, con le sue 17 porte e i suoi 32.000 metri quadrati di estensione, rappresenta il cuore della città vecchia ed offre quasi tutto ciò che un turista possa desiderare.La serata si è conclusa al bellissimo ristoran-te Angel Blu, sul Bosforo, da dove abbiamo potuto ammirare l’affascinante panorama della città illuminata gustando un’ottima cena con specialità di pesce. La mattina della domenica dopo essere stati a zonzo nel mer-cato dell’artigianato del quartiere di Ortaköy che si stava svegliando, abbiamo potuto am-mirare i mosaici sacri di epoca bizantina tra i più belli di Istanbul nella Chiesa di San Sal-vatore in Chora. Il pranzo dei saluti si è tenuto in uno dei ristoranti più famosi di cucina tipica. Tra un kebaps al pistacchio ed un pasticcio di me-lanzane, mentre festeggiavamo a sorpresa il compleanno di un Socio, Işıl, alla quale nel frattempo ci eravamo affezionati, e Giaco-mo ci hanno dato l’arrivederci. Noi, dal canto nostro, facendo gli scalini dell’aereo che ci avrebbe riportato a casa, per la prima volta, con stupore, abbiamo sentito la mancanza della voce del muezzin che per tre giorni, dagli altoparlanti del minareto, con la sua cantilena ha interrotto i nostri sogni turchi.

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Istanbula cavallo tra oriente e occidente

- di Claudia Bartoli -

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Barolo, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto d’Alba, Dolcetto di Do-gliani, Barbera d’Alba e Barbera d’Asti: tutto il mondo ci invidia questi favolosi bouquet! E per gli

amanti del tartufo che ne direste di quello bianco di Alba? Se poi il tour eno-gastro-nomico va a braccetto con quello artistico-culturale grazie alla bellezza dei paesaggi e alla presenza di antichi castelli e monumenti in quasi tutto il territorio… non ti puoi sba-gliare: sei nelle Langhe.Così come il nutrito gruppo di 37 persone che sabato 3 e domenica 4 novembre ha partecipato all’iniziativa proposta dal Credi-to Valdinievole.La prima tappa a Pollenzo, frazione del Co-mune di Bra in provincia di Cuneo, ha per-messo di scoprire una splendida e ridente cittadina di epoca romana fondata nel II secolo a.C. Nel 402 Pollentia, già citata da Plinio, fu teatro di una battaglia in cui le

truppe dei Visigoti comandate da Alarico furono sconfitte nei pressi della città, dal generale romano Stilicone, e obbligate a ri-parare nell’Illiria. Di particolare importanza il castello, trasformato dal re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia nella metà del 1800. Pollenzo è altresì nota per essere, non a caso, la sede principale dell’Università di Scienze Gastronomiche.La giornata è proseguita con la visita di Che-rasco, città nata nel 1243 anche se già in età romana esisteva un borgo. Come comune li-bero e indipendente, nei torbidi periodi delle lotte comunali, Cherasco nel 1277 passò dai guelfi ai ghibellini, fu contesa dagli Angiò, dai Savoia e dai Visconti. Ma soprattutto, dopo essersi arresa all’assedio dei francesi, la città dette alloggio a Napoleone Bonaparte il quale, pur sostenendo di non essere autoriz-zato a trattare in nome del Direttorio, impo-se le condizioni dell’armistizio di Cherasco, con il quale si ridisegnava la geografia dei

Weekend enogastronomico

nelle Langhe- di Claudia Bartoli -

domini sabaudi. L’armistizio fu approvato da Vittorio Amedeo III il 28 aprile e confermato dalla Pace di Parigi del 15 maggio. La città di Cherasco gode inoltre del titolo di conte di Narzole.La giornata successiva ad Alba, tirata a luci-do per la rinomata fiera del tartufo, è stata ghiotta! Il tartufo era già conosciuto nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, il quale tramandò l’idea che il prezioso fungo nascesse dall’azione combi-nata dell’acqua, del calore e dei fulmini. A questi ultimi si sono poi ispirati vari poeti, alcuni dei quali affermavano che l’origine del tartufo era dovuta ad un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli dèi). Poiché Gio-ve era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, al tartufo da sempre si sono attribuite qualità afrodisiache. Al “PalaTartu-fo” gli appassionati si sono pertanto potuti sbizzarrire a fare incetta di leccornie, mentre

gli altri si sono addentrati nel centro per una visita alla cittadina. Terminata l’immersione nei profumi piemontesi, tutti in cantina a degustare vini, salumi, formaggi e dolcetti.Il tour enogastronomico è terminato con la visita di Neive, ridente cittadina del cuneese che pare debba il proprio nome alla gens Naevia, nobile famiglia romana della qua-le fu un possedimento intorno al 100 a.C. Il suo centro storico conserva un impianto medievale, fatto di stradine acciottolate che salgono verso la Torre dell’Orologio e di ele-ganti palazzi in cotto. Neive è stata inserita nel club de “I Borghi più Belli d’Italia”, creato dalla Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). Il drappello ha infine intrapreso la strada del ritorno ancora inebriato dal profumo del prezioso fungo che, piaccia o no, convince sempre tutti su quanto scriveva il medico Galeno: “il tartufo è molto nutriente e può disporre della voluttà”.

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Barolo, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto d’Alba, Dolcetto di Do-gliani, Barbera d’Alba e Barbera d’Asti: tutto il mondo ci invidia questi favolosi bouquet! E per gli

amanti del tartufo che ne direste di quello bianco di Alba? Se poi il tour eno-gastro-nomico va a braccetto con quello artistico-culturale grazie alla bellezza dei paesaggi e alla presenza di antichi castelli e monumenti in quasi tutto il territorio… non ti puoi sba-gliare: sei nelle Langhe.Così come il nutrito gruppo di 37 persone che sabato 3 e domenica 4 novembre ha partecipato all’iniziativa proposta dal Credi-to Valdinievole.La prima tappa a Pollenzo, frazione del Co-mune di Bra in provincia di Cuneo, ha per-messo di scoprire una splendida e ridente cittadina di epoca romana fondata nel II secolo a.C. Nel 402 Pollentia, già citata da Plinio, fu teatro di una battaglia in cui le

truppe dei Visigoti comandate da Alarico furono sconfitte nei pressi della città, dal generale romano Stilicone, e obbligate a ri-parare nell’Illiria. Di particolare importanza il castello, trasformato dal re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia nella metà del 1800. Pollenzo è altresì nota per essere, non a caso, la sede principale dell’Università di Scienze Gastronomiche.La giornata è proseguita con la visita di Che-rasco, città nata nel 1243 anche se già in età romana esisteva un borgo. Come comune li-bero e indipendente, nei torbidi periodi delle lotte comunali, Cherasco nel 1277 passò dai guelfi ai ghibellini, fu contesa dagli Angiò, dai Savoia e dai Visconti. Ma soprattutto, dopo essersi arresa all’assedio dei francesi, la città dette alloggio a Napoleone Bonaparte il quale, pur sostenendo di non essere autoriz-zato a trattare in nome del Direttorio, impo-se le condizioni dell’armistizio di Cherasco, con il quale si ridisegnava la geografia dei

Weekend enogastronomico

nelle Langhe- di Claudia Bartoli -

domini sabaudi. L’armistizio fu approvato da Vittorio Amedeo III il 28 aprile e confermato dalla Pace di Parigi del 15 maggio. La città di Cherasco gode inoltre del titolo di conte di Narzole.La giornata successiva ad Alba, tirata a luci-do per la rinomata fiera del tartufo, è stata ghiotta! Il tartufo era già conosciuto nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, il quale tramandò l’idea che il prezioso fungo nascesse dall’azione combi-nata dell’acqua, del calore e dei fulmini. A questi ultimi si sono poi ispirati vari poeti, alcuni dei quali affermavano che l’origine del tartufo era dovuta ad un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli dèi). Poiché Gio-ve era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, al tartufo da sempre si sono attribuite qualità afrodisiache. Al “PalaTartu-fo” gli appassionati si sono pertanto potuti sbizzarrire a fare incetta di leccornie, mentre

gli altri si sono addentrati nel centro per una visita alla cittadina. Terminata l’immersione nei profumi piemontesi, tutti in cantina a degustare vini, salumi, formaggi e dolcetti.Il tour enogastronomico è terminato con la visita di Neive, ridente cittadina del cuneese che pare debba il proprio nome alla gens Naevia, nobile famiglia romana della qua-le fu un possedimento intorno al 100 a.C. Il suo centro storico conserva un impianto medievale, fatto di stradine acciottolate che salgono verso la Torre dell’Orologio e di ele-ganti palazzi in cotto. Neive è stata inserita nel club de “I Borghi più Belli d’Italia”, creato dalla Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). Il drappello ha infine intrapreso la strada del ritorno ancora inebriato dal profumo del prezioso fungo che, piaccia o no, convince sempre tutti su quanto scriveva il medico Galeno: “il tartufo è molto nutriente e può disporre della voluttà”.

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Irlanda

Saluti dal

Castello di Gropparello

PRAGA

Saluti da Venezia

VeronaHurghada

I viaggiper i SociAnche per il 2013 la Banca propone ai propri Soci viaggi e gite a prezzi speciali. Venite con noi al Castello di Gropparello domenica 24 marzo o da sabato 27 a martedì 30 aprile a Cracovia, Auschwitz, Omoluc, Praga. Il Tour dell’Irlanda, invece, è previsto dal 25 al 29 giugno e il soggiorno sul Mar Rosso ad Hurghada in ottobre.

Le giornate speciali che ci consentiranno di godere di manifesta-zioni dedicate iniziano sabato 9 e domenica 10 febbraio con il Carnevale di Venezia, poi domenica 7 e lunedì 8 luglio andremo a Verona per l’Aida e per i più golosi il 17 novembre a Cremona per la Festa del Torrone.

Allegata a questo numero di Salve troverete la brochure con tutte le informazioni ma ricordate che l’Ufficio Soci, presso la sede di Montecatini Terme, è a disposizione per chiarimenti e prenotazioni allo 0572/909102 e 0572/909168 o via mail all’indirizzo [email protected].

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Castello di Gropparello

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I viaggiper i SociAnche per il 2013 la Banca propone ai propri Soci viaggi e gite a prezzi speciali. Venite con noi al Castello di Gropparello domenica 24 marzo o da sabato 27 a martedì 30 aprile a Cracovia, Auschwitz, Omoluc, Praga. Il Tour dell’Irlanda, invece, è previsto dal 25 al 29 giugno e il soggiorno sul Mar Rosso ad Hurghada in ottobre.

Le giornate speciali che ci consentiranno di godere di manifesta-zioni dedicate iniziano sabato 9 e domenica 10 febbraio con il Carnevale di Venezia, poi domenica 7 e lunedì 8 luglio andremo a Verona per l’Aida e per i più golosi il 17 novembre a Cremona per la Festa del Torrone.

Allegata a questo numero di Salve troverete la brochure con tutte le informazioni ma ricordate che l’Ufficio Soci, presso la sede di Montecatini Terme, è a disposizione per chiarimenti e prenotazioni allo 0572/909102 e 0572/909168 o via mail all’indirizzo [email protected].

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La Filarmonica di Bientina e la Banda di Montecatini Terme sono due fiori all’occhiello della tradizione musicale

locale e della storia dei due istituti che si sono uniti in un’unica realtà nel 2010. È stato emo-zionante, il 2 settembre scorso, in occasione delle finali di Miss Italia, vederli e ascoltarli per la prima volta suonare insieme, a ranghi completi e in perfetta fusione nell’area Kursa-al di Montecatini. Un avvenimento importan-te e significativo che ha esaltato la notevole qualità dei due gruppi e la capacità delle due scuole di individuare e rafforzare il talento di molti giovani musicisti.Qui Bientina...La Filarmonica Bientinese (Associazione per

l’Educazione Musicale) è nata nel 1982 per volontà dell’allora Cassa Rurale ed Arti-giana di Bientina. La scuola di musica, fre-quentata da oltre cento ragazzi del paese, fu il punto di partenza e nel 1985 la Filar-monica fece la sua prima uscita ufficiale nell’ambito dell’estate pontederese. Da anni la scuola svolge un’intensa attività cul-turale e di educazione musicale e dal 1986 partecipa a numerose manifestazioni civili e religiose e si esibisce in concerti di musica classica e leggera. La Filarmonica ha vinto, nel settembre del 1994, il primo concorso bandistico Nazionale “Città di Cascina” ed è gemellata con la Banda Folgore di stanza a Pisa e con l’Associazione Nazionale Carabi-

nieri, sezione di Pontedera.L’esistenza di un corpo musicale a Bientina è testimoniata da un sonetto del poeta po-polare butese Pietro Frediani fin dalla prima metà del 1800. Dopo alterne vicende furo-no la Cassa Rurale ed Artigiana di Bientina e l’allora presidente Ubaldo Carlotti, a far na-scere la Filarmonica Bientinese. Attualmen-te il direttore è il Maestro Giuseppe Guggi-no e il presidente è Francesco Angeli. Qui Montecatini Terme...Nato nel 1978 da un’idea del professor Um-berto Pellegrini (presidente dell’allora Cassa Artigiana della Valdinievole) e di Ettore Pi-nochi il Complesso Musicale “Credito Valdi-nievole” di Montecatini Terme è composto per la maggior parte da giovani musicisti ed è diretto dal Maestro Patrizio Venturini.La sua presenza impreziosisce da sempre le manifestazioni cittadine e termali, so-prattutto quelle con scopo di beneficenza e solidarietà, anche grazie a un repertorio ampio e interessante, che include musica dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, con coinvolgenti incursioni nel campo della

musica classica, dell’operetta e del jazz.Anche in questo caso è molto importante e apprezzata l’attività svolta dalla scuola di musica (diretta dalla professoressa Lisa Rossi) che da anni forma numerosi giovani, sostenendo il loro talento e permettendo-gli di esprimerlo al meglio. Fra Montecatini Terme e la sua Banda, simbolo da 34 anni, dell’impegno che il Credito Valdinievole ha sempre dimostrato nella promozione della cultura e delle eccellenze del territorio, c’è un legame stretto, di affetto e attenzione reciproci.Le bande di Bientina e di Montecatini Ter-me, espressioni della realtà locale e fonda-mentali luoghi di formazione musicale per le due comunità, sono una vera ricchez-za per la nostra Banca. Hanno scandito, nell’ultimo anno, tutti i passaggi più impor-tanti della crescita dell’Istituto, dall’inau-gurazione della nuova Filiale di Fucecchio, della Filiale di Bientina completamente ri-strutturata, all’apertura di quella in centro a Pisa. Fino al momento clou dell’esibizione congiunta il 2 settembre.

La mia Banda...è differente

Una Banca, due complessi musicali con una grande storia

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La Filarmonica di Bientina e la Banda di Montecatini Terme sono due fiori all’occhiello della tradizione musicale

locale e della storia dei due istituti che si sono uniti in un’unica realtà nel 2010. È stato emo-zionante, il 2 settembre scorso, in occasione delle finali di Miss Italia, vederli e ascoltarli per la prima volta suonare insieme, a ranghi completi e in perfetta fusione nell’area Kursa-al di Montecatini. Un avvenimento importan-te e significativo che ha esaltato la notevole qualità dei due gruppi e la capacità delle due scuole di individuare e rafforzare il talento di molti giovani musicisti.Qui Bientina...La Filarmonica Bientinese (Associazione per

l’Educazione Musicale) è nata nel 1982 per volontà dell’allora Cassa Rurale ed Arti-giana di Bientina. La scuola di musica, fre-quentata da oltre cento ragazzi del paese, fu il punto di partenza e nel 1985 la Filar-monica fece la sua prima uscita ufficiale nell’ambito dell’estate pontederese. Da anni la scuola svolge un’intensa attività cul-turale e di educazione musicale e dal 1986 partecipa a numerose manifestazioni civili e religiose e si esibisce in concerti di musica classica e leggera. La Filarmonica ha vinto, nel settembre del 1994, il primo concorso bandistico Nazionale “Città di Cascina” ed è gemellata con la Banda Folgore di stanza a Pisa e con l’Associazione Nazionale Carabi-

nieri, sezione di Pontedera.L’esistenza di un corpo musicale a Bientina è testimoniata da un sonetto del poeta po-polare butese Pietro Frediani fin dalla prima metà del 1800. Dopo alterne vicende furo-no la Cassa Rurale ed Artigiana di Bientina e l’allora presidente Ubaldo Carlotti, a far na-scere la Filarmonica Bientinese. Attualmen-te il direttore è il Maestro Giuseppe Guggi-no e il presidente è Francesco Angeli. Qui Montecatini Terme...Nato nel 1978 da un’idea del professor Um-berto Pellegrini (presidente dell’allora Cassa Artigiana della Valdinievole) e di Ettore Pi-nochi il Complesso Musicale “Credito Valdi-nievole” di Montecatini Terme è composto per la maggior parte da giovani musicisti ed è diretto dal Maestro Patrizio Venturini.La sua presenza impreziosisce da sempre le manifestazioni cittadine e termali, so-prattutto quelle con scopo di beneficenza e solidarietà, anche grazie a un repertorio ampio e interessante, che include musica dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, con coinvolgenti incursioni nel campo della

musica classica, dell’operetta e del jazz.Anche in questo caso è molto importante e apprezzata l’attività svolta dalla scuola di musica (diretta dalla professoressa Lisa Rossi) che da anni forma numerosi giovani, sostenendo il loro talento e permettendo-gli di esprimerlo al meglio. Fra Montecatini Terme e la sua Banda, simbolo da 34 anni, dell’impegno che il Credito Valdinievole ha sempre dimostrato nella promozione della cultura e delle eccellenze del territorio, c’è un legame stretto, di affetto e attenzione reciproci.Le bande di Bientina e di Montecatini Ter-me, espressioni della realtà locale e fonda-mentali luoghi di formazione musicale per le due comunità, sono una vera ricchez-za per la nostra Banca. Hanno scandito, nell’ultimo anno, tutti i passaggi più impor-tanti della crescita dell’Istituto, dall’inau-gurazione della nuova Filiale di Fucecchio, della Filiale di Bientina completamente ri-strutturata, all’apertura di quella in centro a Pisa. Fino al momento clou dell’esibizione congiunta il 2 settembre.

La mia Banda...è differente

Una Banca, due complessi musicali con una grande storia

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A teatrocon i SociI Soci del Credito Valdinievo-le che si presentano presso i teatri convenzionati con la card SocIO hanno diritto al 10% di sconto su tutti gli spettacoli e la possibilità di poter usufruire di altre stra-ordinarie promozioni telefo-nando al Teatro. In queste pagine proponiamo i cartel-loni dei teatri convenzionati. Buon divertimento!

Teatro verdiMontecatini Terme

24 NOVEMBREBIANcANEvE

il musical

30 NOVEMBRENINA ZILLI

L’amore è femmina

7 DICEMBREALdO GIOvANNI E GIAcOMO

tour teatrale

15 DICEMBRELO SchIAccIANOcIBalletto di Mosca

26 DICEMBREALAdIN

il musical per bambini

26 GENNAIOTANGO

LOS HERMANOS MACANA

27 GENNAIOZuZZuRRO E GASPARE“La cena dei cretini”

08-09-10 FEBBRAIOGIORGIO PANARIELLO

“Inmezz@voi”

2 MARZOMANuEL fRATTINI

“Sindrome da Musical”

16 MARZOuNA vITA dA STREGAcon Bianca Guaccero

23 MARZOL’AcQuA chETA

il musical

27 APRILEfIREfLY

Evolution Dance Theatre

28 APRILEhEIdI

il musical

4 MAGGIOPAOLO RuffINIIo Doppio Dè

Show

Teatro verdiMontecatini Terme

cabaret toscano MALD’ESTRO

22 NOVEMBREQuALcuNO vOLò SuL NIdO

dEL cucuLO29 NOVEMBRE

LA cASA chIuSA06 DICEMBRE

LE cIRQuE. IL cIRcO13 DICEMBREIL GRINch7 FEBBRAIO

MARY POPPINS14 FEBBRAIO

dOTTOR STRANAMORE21 FEBBRAIOLE REcLuTE28 FEBBRAIO

TITANIc

Teatro PucciniAltopascio

30 NOVEMBREAMEdEO MINGhI

Di canzone in canzone

8 DICEMBRE RITA SERAfINIANdREA NARdIGallina vecchia

20 GENNAIO ALESSANdRO BENvENuTIComici fatti di sangue

8 FEBBRAIOSIMONA MARchINI

La mostra

28 FEBBRAIOAMBRA ANGIOLINI

EdOARdO LEOTi ricordi di me?

8 MARZOPAOLA GASSMANPIETRO LONGhI

Due dozzine di rose scarlatte

24 MARZOGIOBBE cOvATTA

6 Gradi

Teatro PaciniPescia

24 NOVEMBREGIuSEPPE PAMBIERI

E LIA TANZIGenio e sregolatezza

22 GENNAIORAffAELE PAGANINI

La vera storiadi Zorba il greco

21 FEBBRAIOLucREZIA LANTEdELLA ROvERE

Come tu mi vuoi

2 MARZOPINO cARuSO

Il berretto a sonagli

16 MARZOcORRAdO TEdESchI

E BENEdIcTA BOccOLIVite private

13 APRILESIMONE cRISTIcchIMio nonno è morto

in guerra

A teatrocon i SociI Soci del Credito Valdinievo-le che si presentano presso i teatri convenzionati con la card SocIO hanno diritto al 10% di sconto su tutti gli spettacoli e la possibilità di poter usufruire di altre stra-ordinarie promozioni telefo-nando al Teatro. In queste pagine proponiamo i cartel-loni dei teatri convenzionati. Buon divertimento!

Teatro verdiMontecatini Terme

24 NOVEMBREBIANcANEvE

il musical

30 NOVEMBRENINA ZILLI

L’amore è femmina

7 DICEMBREALdO GIOvANNI E GIAcOMO

tour teatrale

15 DICEMBRELO SchIAccIANOcIBalletto di Mosca

26 DICEMBREALAdIN

il musical per bambini

26 GENNAIOTANGO

LOS HERMANOS MACANA

27 GENNAIOZuZZuRRO E GASPARE“La cena dei cretini”

08-09-10 FEBBRAIOGIORGIO PANARIELLO

“Inmezz@voi”

2 MARZOMANuEL fRATTINI

“Sindrome da Musical”

16 MARZOuNA vITA dA STREGAcon Bianca Guaccero

23 MARZOL’AcQuA chETA

il musical

27 APRILEfIREfLY

Evolution Dance Theatre

28 APRILEhEIdI

il musical

4 MAGGIOPAOLO RuffINIIo Doppio Dè

Show

Teatro verdiMontecatini Terme

cabaret toscano MALD’ESTRO

22 NOVEMBREQuALcuNO vOLò SuL NIdO

dEL cucuLO29 NOVEMBRE

LA cASA chIuSA06 DICEMBRE

LE cIRQuE. IL cIRcO13 DICEMBREIL GRINch7 FEBBRAIO

MARY POPPINS14 FEBBRAIO

dOTTOR STRANAMORE21 FEBBRAIOLE REcLuTE28 FEBBRAIO

TITANIc

Teatro PucciniAltopascio

30 NOVEMBREAMEdEO MINGhI

Di canzone in canzone

8 DICEMBRE RITA SERAfINIANdREA NARdIGallina vecchia

20 GENNAIO ALESSANdRO BENvENuTIComici fatti di sangue

8 FEBBRAIOSIMONA MARchINI

La mostra

28 FEBBRAIOAMBRA ANGIOLINI

EdOARdO LEOTi ricordi di me?

8 MARZOPAOLA GASSMANPIETRO LONGhI

Due dozzine di rose scarlatte

24 MARZOGIOBBE cOvATTA

6 Gradi

Teatro PaciniPescia

24 NOVEMBREGIuSEPPE PAMBIERI

E LIA TANZIGenio e sregolatezza

22 GENNAIORAffAELE PAGANINI

La vera storiadi Zorba il greco

21 FEBBRAIOLucREZIA LANTEdELLA ROvERE

Come tu mi vuoi

2 MARZOPINO cARuSO

Il berretto a sonagli

16 MARZOcORRAdO TEdESchI

E BENEdIcTA BOccOLIVite private

13 APRILESIMONE cRISTIcchIMio nonno è morto

in guerra

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Trofeo PierattiCredito ValdinievoleGli allievi B del Pesciauzzanese fanno il bisVincere è entusiasmante, per la seconda volta consecutiva lo è ancora di più. Han-no dimostrato grande carattere gli allievi B del Pesciauzzanese conquistando il pre-stigioso Trofeo Mario Pieratti, organizzato dalla delegazione della FIGC pistoiese, in collaborazione con la Banca, e giunto alla 16ª edizione. I neroarancio del mister Carlo Marchi hanno superato in finale, per 2-1, i neroverdi dell’Aglianese. Dieci le compagini partecipanti (Ponte 2000, Ol. Quarrata, Ca-

postrada, MontecatiniMurialdo, PesciaUz-zanese, Tempio Chiazzano, P.S.B Pistoia, Giovani Via Nova, Chiesina Uzzanese e Aglianese) ma Tabone e compagni hanno avuto, ancora una volta, la meglio. Giustamente orgogliosa la presidentessa Patrizia Angeli che ha elogiato sia i giovani pesciatini che il loro allenatore: “Sono con-tenta, non è facile vincere il Trofeo Pieratti per due volte consecutivamente e poi i ra-gazzi hanno tenuto bene il campo. Sono stati preparati bene dal loro mister”. “Non bisogna però esaltarsi troppo per questa vit-toria - conclude Angeli - occorre restare con i piedi per terra perché il campionato è lungo. Ma chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Piccolo Girodella ToscanaBis stagionale di Grama Florin CosminNella gara organizzata dal Gruppo Sporti-vo Ponte Buggianese, con il contributo del Credito Valdinievole, sempre a sostegno del vero sport, si è imposto il portacolori della Tutti a Ruota Cicli Montanini, formazione del campione Italiano Marcellusi. Grama Florin Cosmin ha avuto la meglio in assolo, dopo una fuga e un percorso davvero

duro di 81 chilometri, clas-sico ormai, che comprende tre ascese di Montecarlo e nel finale la salita di Co-lombai, e una gara davvero impegnativa. Il tanto atte-so duello fra Marcellusi e Giannelli, con l’incursione di Rocchetti, è rimandato, ma per quanto il risultato sia veramente a sorpresa non toglie assolutamente nulla ai protagonisti della giornata che hanno com-battuto strenuamente e meritato pienamente la vittoria e il podio. Su 106 corridori, infatti, solo 24 hanno tagliato il traguardo. Classifiche nazionali a par-te, Gabriele Giannelli si consola con la definitiva conquista della Challenge Piero Frosini che ha fatto coppia con il “Lucca - Ver-silia”. Al secondo posto è

arrivato Daniel Gocaj (Polisportiva Milleluci Ciclismo) a 25” e al terzo Giovanni Genobile (Asd Digiotek Team).

Gran PremioEzio Del RossoEmozioni in crescendo alla 61ª edizioneCon una grande impresa il giovane Pawel Poljanski ha vinto il 61º Gran Premio Ezio Del Rosso di Montecatini Terme, competi-zione nazionale ormai storica, organizzata

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Trofeo PierattiCredito ValdinievoleGli allievi B del Pesciauzzanese fanno il bisVincere è entusiasmante, per la seconda volta consecutiva lo è ancora di più. Han-no dimostrato grande carattere gli allievi B del Pesciauzzanese conquistando il pre-stigioso Trofeo Mario Pieratti, organizzato dalla delegazione della FIGC pistoiese, in collaborazione con la Banca, e giunto alla 16ª edizione. I neroarancio del mister Carlo Marchi hanno superato in finale, per 2-1, i neroverdi dell’Aglianese. Dieci le compagini partecipanti (Ponte 2000, Ol. Quarrata, Ca-

postrada, MontecatiniMurialdo, PesciaUz-zanese, Tempio Chiazzano, P.S.B Pistoia, Giovani Via Nova, Chiesina Uzzanese e Aglianese) ma Tabone e compagni hanno avuto, ancora una volta, la meglio. Giustamente orgogliosa la presidentessa Patrizia Angeli che ha elogiato sia i giovani pesciatini che il loro allenatore: “Sono con-tenta, non è facile vincere il Trofeo Pieratti per due volte consecutivamente e poi i ra-gazzi hanno tenuto bene il campo. Sono stati preparati bene dal loro mister”. “Non bisogna però esaltarsi troppo per questa vit-toria - conclude Angeli - occorre restare con i piedi per terra perché il campionato è lungo. Ma chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Piccolo Girodella ToscanaBis stagionale di Grama Florin CosminNella gara organizzata dal Gruppo Sporti-vo Ponte Buggianese, con il contributo del Credito Valdinievole, sempre a sostegno del vero sport, si è imposto il portacolori della Tutti a Ruota Cicli Montanini, formazione del campione Italiano Marcellusi. Grama Florin Cosmin ha avuto la meglio in assolo, dopo una fuga e un percorso davvero

duro di 81 chilometri, clas-sico ormai, che comprende tre ascese di Montecarlo e nel finale la salita di Co-lombai, e una gara davvero impegnativa. Il tanto atte-so duello fra Marcellusi e Giannelli, con l’incursione di Rocchetti, è rimandato, ma per quanto il risultato sia veramente a sorpresa non toglie assolutamente nulla ai protagonisti della giornata che hanno com-battuto strenuamente e meritato pienamente la vittoria e il podio. Su 106 corridori, infatti, solo 24 hanno tagliato il traguardo. Classifiche nazionali a par-te, Gabriele Giannelli si consola con la definitiva conquista della Challenge Piero Frosini che ha fatto coppia con il “Lucca - Ver-silia”. Al secondo posto è

arrivato Daniel Gocaj (Polisportiva Milleluci Ciclismo) a 25” e al terzo Giovanni Genobile (Asd Digiotek Team).

Gran PremioEzio Del RossoEmozioni in crescendo alla 61ª edizioneCon una grande impresa il giovane Pawel Poljanski ha vinto il 61º Gran Premio Ezio Del Rosso di Montecatini Terme, competi-zione nazionale ormai storica, organizzata

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dal Gruppo Sportivo Le Casette e riservata agli Élite-Under 23. 27 le squadre iscritte quest’anno, 151 atleti al via e solo 17 giunti al traguardo. Il ventiduenne polacco Polijanski, che nel 2013 debutterà fra i professionisti e correrà con Angelo Citracca e Luca Scinto (presente a Montecatini Terme) nel Farnese Vini Selle Italia Team, è andato in fuga con 34 corri-dori dopo 28 km e ha sferrato il suo attacco risultato poi decisivo sulla salita di Goraiolo, a 60 km dalla conclusione, restando solo al comando a 46 chilometri dalla conclusione. Nessuno ricorda un successo con queste ca-ratteristiche nel Gran Premio Del Rosso. Sul

suggestivo traguardo di Viale Verdi a Mon-tecatini Terme, gre-mitissimo, Poljanski ha percorso gli ultimi cento metri quasi a passo d’uomo, lenta-mente, accompagna-to da un’ovazione e da fragorosi applausi che hanno celebrato degnamente il trion-fo e la sua vittoria più bella in carriera, insieme al titolo na-zionale. Poljanski ha precedu-to Luca Chirico, che ha regolato il primo gruppo inseguitore a 13”. Terzo posto per Michele Simoni. Una bellissima edizione del Gran Premio che

il gruppo Le Casette, con il presidente Ma-rio Ieri ed il direttore organizzativo Paolo Marliani, ha promosso, grazie al Comune di Montecatini Terme e con il sostegno della nostra Banca.

Una mela per la vitaIl Credito Valdinievole contro la Sclerosi MultiplaLa Banca ha sostenuto la sezione di Pisto-ia dell’AISM (Associazione Italiana Scle-rosi Multipla) nella realizzazione dell’i-niziativa, a livello locale, Una mela per

la vita. Nata nel 1994, in collaborazione con UNAPROA (Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutti-coli, Agrumari e di Frutta in Guscio) ha ottenuto in questi anni un grandissimo successo: sono infatti oltre quattro mi-lioni di confezioni di mele che i volontari AISM hanno distribuito nelle piazze di tutta Italia raccogliendo fondi per circa 26 milioni di euro. Dedicata ai giovani, i più colpiti dalla malattia, Una mela per la Vita ha sostenuto uno dei progetti più importanti dell’AISM: Giovani oltre la Sclerosi Multipla, che comprende at-tività di informazione e servizi mirati ad aiutare i giovani con sclerosi multipla nei diversi ambiti della vita lavorativa, socia-le e familiare.

Ecocity ExpoFestival Fiera dell’ecologiae dell’ambienteSi è svolta a Pisa l’ul-timo fine settimana di ottobre e ha re-gistrato un bilancio positivo, nonostante il maltempo, la pri-ma edizione della Fiera dell’ecologia e dell’ambiente. Sod-disfatto l’organizza-tore, Stefano Giam-paoli, sia per la par-

te fieristica che per quella legata ai con-vegni, e già al lavoro per l’edizione 2013. Molte le aziende pisane presenti e le per-sone che hanno partecipato all’evento. Duecento le scuole di tutta Italia che han-no partecipato alla selezione finale del concorso “Usa e progetta”, o con un loro ori-ginale proget-to su ambiente ed ecologia. Al sesto posto un istituto di Pon-tedera, l’Itis Marconi, con lo “schiaccialatti-ne ludico”.

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dal Gruppo Sportivo Le Casette e riservata agli Élite-Under 23. 27 le squadre iscritte quest’anno, 151 atleti al via e solo 17 giunti al traguardo. Il ventiduenne polacco Polijanski, che nel 2013 debutterà fra i professionisti e correrà con Angelo Citracca e Luca Scinto (presente a Montecatini Terme) nel Farnese Vini Selle Italia Team, è andato in fuga con 34 corri-dori dopo 28 km e ha sferrato il suo attacco risultato poi decisivo sulla salita di Goraiolo, a 60 km dalla conclusione, restando solo al comando a 46 chilometri dalla conclusione. Nessuno ricorda un successo con queste ca-ratteristiche nel Gran Premio Del Rosso. Sul

suggestivo traguardo di Viale Verdi a Mon-tecatini Terme, gre-mitissimo, Poljanski ha percorso gli ultimi cento metri quasi a passo d’uomo, lenta-mente, accompagna-to da un’ovazione e da fragorosi applausi che hanno celebrato degnamente il trion-fo e la sua vittoria più bella in carriera, insieme al titolo na-zionale. Poljanski ha precedu-to Luca Chirico, che ha regolato il primo gruppo inseguitore a 13”. Terzo posto per Michele Simoni. Una bellissima edizione del Gran Premio che

il gruppo Le Casette, con il presidente Ma-rio Ieri ed il direttore organizzativo Paolo Marliani, ha promosso, grazie al Comune di Montecatini Terme e con il sostegno della nostra Banca.

Una mela per la vitaIl Credito Valdinievole contro la Sclerosi MultiplaLa Banca ha sostenuto la sezione di Pisto-ia dell’AISM (Associazione Italiana Scle-rosi Multipla) nella realizzazione dell’i-niziativa, a livello locale, Una mela per

la vita. Nata nel 1994, in collaborazione con UNAPROA (Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori Ortofrutti-coli, Agrumari e di Frutta in Guscio) ha ottenuto in questi anni un grandissimo successo: sono infatti oltre quattro mi-lioni di confezioni di mele che i volontari AISM hanno distribuito nelle piazze di tutta Italia raccogliendo fondi per circa 26 milioni di euro. Dedicata ai giovani, i più colpiti dalla malattia, Una mela per la Vita ha sostenuto uno dei progetti più importanti dell’AISM: Giovani oltre la Sclerosi Multipla, che comprende at-tività di informazione e servizi mirati ad aiutare i giovani con sclerosi multipla nei diversi ambiti della vita lavorativa, socia-le e familiare.

Ecocity ExpoFestival Fiera dell’ecologiae dell’ambienteSi è svolta a Pisa l’ul-timo fine settimana di ottobre e ha re-gistrato un bilancio positivo, nonostante il maltempo, la pri-ma edizione della Fiera dell’ecologia e dell’ambiente. Sod-disfatto l’organizza-tore, Stefano Giam-paoli, sia per la par-

te fieristica che per quella legata ai con-vegni, e già al lavoro per l’edizione 2013. Molte le aziende pisane presenti e le per-sone che hanno partecipato all’evento. Duecento le scuole di tutta Italia che han-no partecipato alla selezione finale del concorso “Usa e progetta”, o con un loro ori-ginale proget-to su ambiente ed ecologia. Al sesto posto un istituto di Pon-tedera, l’Itis Marconi, con lo “schiaccialatti-ne ludico”.

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Tuttinsieme OnlusProgetto “Provo a vivere da solo”L’associazione Tuttinsieme è stata costitui-ta nel 2000 ed è formata da molte famiglie con figli disabili e da persone diversamente abili, residenti a Pieve a Nievole e in tut-ti i Comuni della Valdinievole. L’obiettivo

principale della Onlus è quello di dare ri-sposte concrete nel momento in cui i geni-tori non ci saranno più o non saranno più capaci di prendersi cura di quel figlio che non sarà mai in grado di gestire da solo la propria esistenza. In quest’ottica è nato il progetto “Provo a vivere da solo...!” che si svolge attraverso esperienze di autonomia nei weekend, per persone diversamente abili, al di fuori del loro contesto familiare e in strutture dedicate della zona. Il fine

ultimo del progetto è quello di garantire alle persone diversamente abili la possibi-lità di appropriarsi di nuovi ambienti sia strutturali che relazionali, in modo tale che possano sentirsi autonome e riconosciu-te nella loro peculiare individualità, e al contempo la famiglia possa sentirsi sicura anche per il futuro.

Dentro la terradi Monte CatinoIl 14 settembre nella sug-gestiva cornice del Museo della Chiesa di San Pietro Apostolo di Montecati-ni Alto è stato presentato l’ultimo libro di Roberto Pinochi “Dentro la terra di Monte Catino - Storia di una Comunità nei secoli XVI - XVIII”.Questa opera, che ha tra l’altro ricevuto un nostro contributo per la sua realiz-zazione, non è un romanzo

e nemmeno un libro di storia ma, come cita nella presentazione la Dottoressa Ga-lassi, una lunga teoria di fatti, circostanze, usanze, persone, costumi, frammenti di vita vera che ad ogni capitolo ripercorro-no il 1500 e i due secoli successivi descri-vendo e sottolineando cose, nomi, spe-se, aneddoti che riguardano l’argomento trattato: edifici pubblici, luoghi di culto, medici e maestri di scuola, santi e reliquie, opere pie, confraternite religiose.

La lettura di questo libro ci consentirà di conoscere il vissuto quotidiano, in-tenso di difficoltà, della piccola ma viva comunità di Montecatini e permetterà di comprendere meglio la sua storia.L’autore Roberto Pinochi, instancabile ricercatore e profondo conoscitore del-la storia della Valdinievole, denota un amore profondo per la propria città e coniuga molto bene la minuziosità ed il rigore della ricerca storica con la piace-vole lettura.

Serravalle PistoieseStagione Concertistica Anche quest’anno la nostra Banca ha con-tribuito alla realizzazione dell’ottava edizio-ne della Stagione Concertistica organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Serravalle Pistoiese.La rassegna, sotto la direzione artistica del Maestro Luca Gai, ha negli anni ottenuto un crescente successo ospitando giovani musicisti locali di grande preparazione e professionalità.Sono stati organizzati quattro appuntamen-ti, tra novembre e dicembre, ospitati nello splendido scenario delle chiese del paese di Serravalle.

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Tuttinsieme OnlusProgetto “Provo a vivere da solo”L’associazione Tuttinsieme è stata costitui-ta nel 2000 ed è formata da molte famiglie con figli disabili e da persone diversamente abili, residenti a Pieve a Nievole e in tut-ti i Comuni della Valdinievole. L’obiettivo

principale della Onlus è quello di dare ri-sposte concrete nel momento in cui i geni-tori non ci saranno più o non saranno più capaci di prendersi cura di quel figlio che non sarà mai in grado di gestire da solo la propria esistenza. In quest’ottica è nato il progetto “Provo a vivere da solo...!” che si svolge attraverso esperienze di autonomia nei weekend, per persone diversamente abili, al di fuori del loro contesto familiare e in strutture dedicate della zona. Il fine

ultimo del progetto è quello di garantire alle persone diversamente abili la possibi-lità di appropriarsi di nuovi ambienti sia strutturali che relazionali, in modo tale che possano sentirsi autonome e riconosciu-te nella loro peculiare individualità, e al contempo la famiglia possa sentirsi sicura anche per il futuro.

Dentro la terradi Monte CatinoIl 14 settembre nella sug-gestiva cornice del Museo della Chiesa di San Pietro Apostolo di Montecati-ni Alto è stato presentato l’ultimo libro di Roberto Pinochi “Dentro la terra di Monte Catino - Storia di una Comunità nei secoli XVI - XVIII”.Questa opera, che ha tra l’altro ricevuto un nostro contributo per la sua realiz-zazione, non è un romanzo

e nemmeno un libro di storia ma, come cita nella presentazione la Dottoressa Ga-lassi, una lunga teoria di fatti, circostanze, usanze, persone, costumi, frammenti di vita vera che ad ogni capitolo ripercorro-no il 1500 e i due secoli successivi descri-vendo e sottolineando cose, nomi, spe-se, aneddoti che riguardano l’argomento trattato: edifici pubblici, luoghi di culto, medici e maestri di scuola, santi e reliquie, opere pie, confraternite religiose.

La lettura di questo libro ci consentirà di conoscere il vissuto quotidiano, in-tenso di difficoltà, della piccola ma viva comunità di Montecatini e permetterà di comprendere meglio la sua storia.L’autore Roberto Pinochi, instancabile ricercatore e profondo conoscitore del-la storia della Valdinievole, denota un amore profondo per la propria città e coniuga molto bene la minuziosità ed il rigore della ricerca storica con la piace-vole lettura.

Serravalle PistoieseStagione Concertistica Anche quest’anno la nostra Banca ha con-tribuito alla realizzazione dell’ottava edizio-ne della Stagione Concertistica organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Serravalle Pistoiese.La rassegna, sotto la direzione artistica del Maestro Luca Gai, ha negli anni ottenuto un crescente successo ospitando giovani musicisti locali di grande preparazione e professionalità.Sono stati organizzati quattro appuntamen-ti, tra novembre e dicembre, ospitati nello splendido scenario delle chiese del paese di Serravalle.

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Luci sul territorioInIzIatIve, eventI, progettI sostenutI dal CredIto valdInIevole

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Golden AgeGym FestivalLa festa del benesserea Montecatini TermePrima settimana di ottobre all’in-segna dell’attività fisica sopra i cinquant’anni, nella città termale trasformata in una grande pale-stra en plein air. L’evento interna-zionale Golden Age Gym Festival, dopo le isole Canarie e il Portogal-lo, ha portato la festa del benes-sere in Italia, a Montecatini Ter-me, culla del benessere completo senza età. Duemila i partecipanti, tutti over 50, provenienti da: Bel-gio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Breta-gna, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bas-si, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Svizzera e Giappone. Il Credito Valdinievole ha sostenuto la kermesse anche per il consi-derevole contributo che ha dato all’econo-mia turistica montecatinese. Performance di ginnastica a corpo libero e con attrezzi, arti circensi, tai chi, qi cong, yoga, pilates, step, nordic walking, zumba fitness, esibizioni di tango argentino, salsa, balli caraibici e danze tradizionali italiane hanno decorato la cit-tà, alternandosi a momenti di discussione e confronto: «Dieta, attività fisica e salute» il 2 ottobre, e «Che cosa bisogna considerare quando si allenano atleti senior» il 3 ottobre. La manifestazione ha vissuto il suo momento culmine il 4 ottobre con il Golden Age Gym Gala, apoteosi della ginnastica e del ballo.

News in pilloleLa Banca per il territorio• La Misericordia di Bientina si doterà di

un nuovo mezzo di trasporto per le per-sone diversamente abili.

• La Parrocchia della Madonna del Bo-sco di Santa Colomba, frazione di Bientina, e la Parrocchia dei Santissi-mi Filippo e Giacomo restaureranno le loro chiese.

• L’associazione nazionale della Polizia di Stato organizzerà corsi di educazione stradale nelle scuole di Pontedera.

• Banca&sport: contributo per la stagione 2012-2013 alla Pallacanestro di Mon-summano Terme e all’Etrusca 50 Palla-canestro di San Miniato.

• Il Credito Valdinievole a sostegno della Caritas della Basilica di Santa Maria As-sunta di Montecatini Terme.

Crediper PRESTITO PERSONALEVeloce da richiedere e semplice da gestire, grazieall’importo fisso della rata che ti permette diprogrammare con precisione il tuo bilancio familiare!

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali che presenta Crediper Prestito Personale. Per conoscerlo meglio, basta recarsi presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo dove sono disponibili tra le altre cose: - il modulo "Informazioni europee di base sul credito ai consumatori" (SECCI); - la copia del testo contrattuale; - le condizioni delle polizze assicurative facoltative; - la Guida concernente l'accesso all'Arbitro Bancario Finanziario. Crediper è un marchio di BCC CreditoConsumo S.p.A.

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Golden AgeGym FestivalLa festa del benesserea Montecatini TermePrima settimana di ottobre all’in-segna dell’attività fisica sopra i cinquant’anni, nella città termale trasformata in una grande pale-stra en plein air. L’evento interna-zionale Golden Age Gym Festival, dopo le isole Canarie e il Portogal-lo, ha portato la festa del benes-sere in Italia, a Montecatini Ter-me, culla del benessere completo senza età. Duemila i partecipanti, tutti over 50, provenienti da: Bel-gio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Breta-gna, Islanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bas-si, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Svizzera e Giappone. Il Credito Valdinievole ha sostenuto la kermesse anche per il consi-derevole contributo che ha dato all’econo-mia turistica montecatinese. Performance di ginnastica a corpo libero e con attrezzi, arti circensi, tai chi, qi cong, yoga, pilates, step, nordic walking, zumba fitness, esibizioni di tango argentino, salsa, balli caraibici e danze tradizionali italiane hanno decorato la cit-tà, alternandosi a momenti di discussione e confronto: «Dieta, attività fisica e salute» il 2 ottobre, e «Che cosa bisogna considerare quando si allenano atleti senior» il 3 ottobre. La manifestazione ha vissuto il suo momento culmine il 4 ottobre con il Golden Age Gym Gala, apoteosi della ginnastica e del ballo.

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• L’associazione nazionale della Polizia di Stato organizzerà corsi di educazione stradale nelle scuole di Pontedera.

• Banca&sport: contributo per la stagione 2012-2013 alla Pallacanestro di Mon-summano Terme e all’Etrusca 50 Palla-canestro di San Miniato.

• Il Credito Valdinievole a sostegno della Caritas della Basilica di Santa Maria As-sunta di Montecatini Terme.

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Le Quattro

Stagioni,L’inverno

AltopascioVia del Valico, 3/5/7Tel.: [email protected]

BientinaPiazza Vittorio Emanuele II, 4Tel.: [email protected]

CintoleseVia F. Uggia, 333Tel.: [email protected]

FucecchioPiazza dei Seccatoi, 12-13Tel.: [email protected]

LarcianoCorso Gramsci, 6Tel.: [email protected]

MasottiStrada Statale Lucchese, 183 Tel.: [email protected]

MontecalvoliVia Provinciale Francesca Nord, 459 Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - Casina RossaVia Bruceto, 32Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - CentroVia Don Minzoni, 14Tel.: [email protected]

Montecatini Terme - SedeVia Ugo Foscolo, 16/1Tel.: [email protected]

NavacchioVia Tosco Romagnola, 1942Tel.: [email protected]

Pieve a Nievole Via Empolese, 100Tel.: [email protected]

PisaVia di Pratale ang. via AveraniTel.: [email protected]

PontederaVia Pacinotti, 11Tel.: [email protected]

TraversagnaLargo La Pira, 2Tel.: [email protected]