Salò Terremoto capitolo 11

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259 Restauro e conservazione del palazzo municipale delle cause dei problemi accusati dall'edificio o che potrà accusare in seguito ad un terremoto, infine si proceduto all'avanzamento di una proposta di tera- pia, cioè alla stesura di un progetto di intervento ve- ro e proprio. Ecco quindi che intervenire su un edificio, sia per restaurarlo che per mitigare il danno di un sisma, si- gnifica qualcosa di più che adottare tecniche e ac- corgimenti per il suo risanamento; l'intervento deve essere calato in un quadro di conoscenze che sia il più vasto possibile, andando a scavare nella storia dell'edificio per conoscerlo in profondità e in ogni suo aspetto. È risultato quindi necessario conoscere l’immobi- le nel sua globalità, per conoscere la sua storia pas- sata che ci ha aiutato a capire le trasformazioni e le modifiche eseguite; è risultato poi necessario cono- scere lo stato ad oggi dei materiali costituenti il pa- lazzo e si è quindi proceduto ad un’accurata campa- gna diagnostica sul campo ed in laboratorio con prove chimico fisiche su materiali, martinetti piatti, indagi- La conservazione di un edificio storico implica una conoscenza approfondita e accurata del manufatto in ogni suo aspetto; qualsiasi tipo di intervento deve infatti saper calibrare le esigenze tecniche sulla ba- se dei principi della conservazione del costruito e della memoria storica che esso rappresenta e testi- monia. Il primo passo per la conservazione di un edi- ficio di importanza storica e artistica consiste, allo- ra, nella sua conoscenza a livello interdisciplinare per poter disporre in fase progettuale di tutte le infor- mazioni necessarie alla sua tutela, preservandone tanto la materialità quanto la memoria storica. Dopo l'esame delle vicende storiche ed edilizie sul palazzo, si è passati all’analisi delle manifesta- zioni dei problemi statici o di conservazione, per poi valutare lo stato dell'edificio al momento del proget- tato intervento, interpretando e sovrapponendo i ri- sultati dell'analisi condotta nel passato e nel presen- te, per definirne la "malattia" o, come nel nostro caso, la "vulnerabilità". La patologia è seguita dall'eziologia, uno studio Capitolo 11 di Anna Gatti RESTAURO E CONSOLIDAMENTO DEL PALAZZO MUNICIPALE Indagini conoscitive Capitolo11 259-264 (Gatti) 28-04-2009 22:09 Pagina 259

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Salò Terremoto

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delle cause dei problemi accusati dall'edificio o chepotrà accusare in seguito ad un terremoto, infine siproceduto all'avanzamento di una proposta di tera-pia, cioè alla stesura di un progetto di intervento ve-ro e proprio.

Ecco quindi che intervenire su un edificio, sia perrestaurarlo che per mitigare il danno di un sisma, si-gnifica qualcosa di più che adottare tecniche e ac-corgimenti per il suo risanamento; l'intervento deveessere calato in un quadro di conoscenze che sia ilpiù vasto possibile, andando a scavare nella storiadell'edificio per conoscerlo in profondità e in ognisuo aspetto.

È risultato quindi necessario conoscere l’immobi-le nel sua globalità, per conoscere la sua storia pas-sata che ci ha aiutato a capire le trasformazioni e lemodifiche eseguite; è risultato poi necessario cono-scere lo stato ad oggi dei materiali costituenti il pa-lazzo e si è quindi proceduto ad un’accurata campa-gna diagnostica sul campo ed in laboratorio con provechimico fisiche su materiali, martinetti piatti, indagi-

La conservazione di un edificio storico implica unaconoscenza approfondita e accurata del manufattoin ogni suo aspetto; qualsiasi tipo di intervento deveinfatti saper calibrare le esigenze tecniche sulla ba-se dei principi della conservazione del costruito edella memoria storica che esso rappresenta e testi-monia. Il primo passo per la conservazione di un edi-ficio di importanza storica e artistica consiste, allo-ra, nella sua conoscenza a livello interdisciplinareper poter disporre in fase progettuale di tutte le infor-mazioni necessarie alla sua tutela, preservandonetanto la materialità quanto la memoria storica.

Dopo l'esame delle vicende storiche ed ediliziesul palazzo, si è passati all’analisi delle manifesta-zioni dei problemi statici o di conservazione, per poivalutare lo stato dell'edificio al momento del proget-tato intervento, interpretando e sovrapponendo i ri-sultati dell'analisi condotta nel passato e nel presen-te, per definirne la "malattia" o, come nel nostro caso,la "vulnerabilità".

La patologia è seguita dall'eziologia, uno studio

Capitolo 11 di Anna Gatti

RESTAURO E CONSOLIDAMENTODEL PALAZZO MUNICIPALE

Indagini conoscitive

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cale presenti nella maggior parte dei muri trasver-sali;- sconnessione tra i muri trasversali e quellii lon-gitudinali, soprattutto quello della facciata a lago;- sconnessione (e conseguente rotazione e sposta-mento verso l'esterno) del muro longitudinale del-la facciata a lago rispetto ai solai del secondo pia-no e del sottotetto.

Le fessurazioni nei muri erano di ampiezza mag-giore e più diffuse dal piano primo al sottotetto; dalpiano terra al primo piano, e soprattutto nella parte

Tutti gli interventi hanno assolto lo scopo di riqua-lificazione conservativa e riabilitazione funzionaledel palazzo danneggiato dal terremoto del 24 no-vembre.

Il quadro fessurativo presente nell’edificio era in-teramente riconducibile alle conseguenze del terre-moto, non essendo visibili lesioni precedenti al si-sma stesso.

Si descrivono sinteticamente i danneggiamenti vi-sibili subiti dal fabbricato:

- fessurazioni con andamento diagonale o verti-

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ni endoscopiche e carotaggi. Si sono inoltre esegui-te indagini stratigrafiche su tutti i soffitti e su tutte lepareti del palazzo alla ricerca di vecchi elementi pit-torici coperti negli anni scoprendo che parte dei lo-cali del primo piano presentavano, sotto lo strato su-perficiale di pittura, dei decori risalenti allariedificazione del 1901; si è sicuri di questa datazio-

ne in quanto le prove chimiche e fisiche hanno stabi-lito che tutti gli intonaci sono stati rifatti durante i la-vori post-terremoto. Risulta scontato che, dove le in-dagini stratigrafiche hanno evidenziato la presenza dielementi pittorici, è stato previsto nel progetto un in-tervento eseguito da restauratore di discialbo delle ri-dipintature recenti ed il restauro delle parti decorate.

325. Il consolidamento dei muri

mediante iniezioni

di malta di calce.

Foto Techne.

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Il progetto di intervento sul palazzo ha avuto un ca-rettere del tutto conservativo affiancandovi l’obbiet-tivo di migliorare l’immobile dal punto di vista sismi-co, cioè rendere la fabbrica in grado di sostenere unaspinta orizzontale limitando le deformazioni.Infatti la parte strutturale messa in opera a questo sco-po non è visibile né dall’interno né dall’esterno del-l’edificio in quanto gli interventi hanno previsto l’ir-rigidimento a livello dei solai, coperti poi daipavimenti, e l’inserimento di tiranti nelle muratureprincipali: in questo modo si ottiene una buona re-versibilità e conservazione dell’immobile esistente,condizione cardine del miglioramento antisismico supalazzi storici.

Intenti progettuali

Interventi di conservazione e restauro

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326. L’irrigidimento nel piano

orizzontale dei solai esistenti

mediante reticolari

con piatti d’acciaio.

Foto Ufficio Tecnico comunale.

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ricostruita nei primi del Novecento, i muri eviden-ziavano danneggiamenti minori.

I danni maggiori erano localizzati nei muri chehanno subito rimaneggiamenti per apertura o tam-ponamento di varchi o nicchie, e in quelli di mino-re consistenza per spessore e/o caratteristiche mec-caniche.

I solai esistenti, soprattutto quelli del piano secon-do e del sottotetto, essendo realizzati con travetti eassiti lignei, non erano stati in grado di ripartire leazioni sismiche orizzontali sui muri più resistenti edi collegare adeguatamente i muri tra loro per rea-lizzare un comportamento scatolare.

Trattandosi di un edificio che è parte del patrimo-nio architettonico-monumentale da conservare, l'obiet-tivo del progetto è stato quello di riabilitare l'organi-smo strutturale e di migliorarne le capacità diresistenza al sisma mediante interventi compatibilicon un restauro conservativo e che non producesse-ro sostanziali modifiche del comportamento struttu-rale globale e dei carichi in fondazione.

Il rinvenimento di pellicole pittoriche (affreschi edecorazioni) sulle pareti e sui soffitti di gran parte delpiano primo non consentiva interventi di riparazio-ne e di consolidamento delle murature mediante ap-plicazione di lastre in calcestruzzo armato con retimetalliche elettrosaldate; la conservazione dei livel-li dei pavimenti esistenti non permetteva il consoli-damento dei solai con applicazione di solette in cal-cestruzzo armato.

Conseguentemente, gli interventi strutturali han-no previsto il rinforzo dei muri mediante iniezionisemplici ed armate interventi di cuci-scuci, la realiz-zazione di incatenamenti dei muri ortogonali me-diante tiranti interni e/o aderenti, il collegamento di-screto delle murature ai solai e l'irrigidimento di questinel loro piano con interventi di tipo reversibile.

Il solaio di sottotetto è stato rinforzato nel pianoorizzontale e verticale mediante il getto di una solet-tina in cemento armato resa solidale al solaio ligneoesistente e collegata ai cordoli in cemento armatocorrenti lungo la sommità dei muri e ad essi ammor-sati.

Mediante questi interventi si è perseguito ancheun miglioramento del comportamento antisismico,

la cui entità è stata controllata con analisi struttura-li; indicativamente, l'obiettivo era un livello di mi-glioramento che fosse almeno pari al 50% dell'ade-guamento previsto dalla normativa sismica vigente(D.M. 16 gennaio 1996).

In relazione alla definizione degli interventi ne-cessari sulle fondazioni, è stata condotta una rico-struzione storica sulle modalità costruttive delle stes-se, una indagine preliminare a campione mediantescavi ed una indagine geologico-geotecnica con son-daggi e prove penetrometriche.

Si è accertato che prima del terremoto non risul-tavano in atto fenomeni apprezzabili di dissesto dialcun genere e che anche col sisma le fondazioni nonhanno subito dissesti visibili, che le dimensioni e lecaratteristiche costruttive non appaiono inadeguatealla natura del terreno su cui poggia l’edificio. A mar-gine del portico verso lago si è manifestato uno spo-stamento della pavimentazione che non è risultataaver interessato le fondazioni del fabbricato; caute-lativamente, è stato però messo in opera un inclino-metro per controllare eventuali spostamenti degli stra-ti di terreno più superficiali.

Poiché il terreno su cui appoggia il fabbricato èprotetto da una coltre di detriti che subisce l'azione

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dell'acqua del lago, è stata valutata l'opportunità direalizzare un'opera di difesa sommersa ed esterna alfabbricato, che contrasti gli effetti di subsidenza edeserciti un'azione di confinamento del masso di ter-reno fondazionale, senza impedire la circolazionedell'acqua da monte a lago. In base alle prime risul-tanze dei sondaggi e in accordo con il parere del geo-logo, si è ritenuto di non intervenire direttamente sul-le fondazioni poiché la costruzione non ha manifestatoapprezzabili dissesti che si possano attribuire a cedi-menti delle fondazioni avvenuti prima e dopo il ter-remoto del 2004 e quindi non è risultato indispensa-bile modificare l’apparato fondazionale.

La campagna diagnostica preliminare è stata mi-rata alla caratterizzazione dei materiali; si sono ese-guiti carotaggi, riprese endoscopiche, analisi al mi-croscopio e prove con martinetti piatti.

I carotaggi sulle murature e le riprese endoscopi-che hanno fornito una descrizione macroscopica delmateriale estratto; mediante analisi al microscopiosu un adeguato numero di prelievi si sono caratteriz-zate malte, intonaci, mattoni, pietre, marmi, essen-

ze legnose. Le prove con martinetti piatti hanno for-nito dati relativi alla compressione esistente nella mu-ratura, al modulo elastico verticale, alla tensione diprima fessurazione e di collasso.

A seguito delle risultanze dei carotaggi e delle pro-ve con martinetti piatti si sono eseguite prove ultra-soniche prima e dopo le iniezioni nelle murature; lestesse prove sono state eseguite anche dopo il con-solidamento delle murature.

Per avere un rilevamento di eventuali movimentidella facciata a lago, è stato approntato un rilievo dispostamenti con inclinometri di precisione, a partiredall'inizio dei lavori fino a dodici mesi dalla loro ul-timazione.

I dati forniti dalle indagini sono stati utilizzati perstabilire i parametri delle murature che intervengo-no nell'analisi numerica e per verificare la compati-bilità dei materiali impiegati con le murature e gli in-tonaci esistenti. Le strutture lignee sono state indagateper verificarne il grado di conservazione e le solleci-tazioni ammissibili.

Dai primi rilievi eseguiti a campione sono risulta-te esistenti principalmente due tipi di murature: nel-la parte di fabbricato più recente la muratura appa-re mista di mattoni e pietre di forma regolare e conuna orditura ben organizzata; nella parte più anticadel fabbricato la muratura è più eterogenea, con mat-toni, pietre di forma irregolare, anche arrotondata edi dimensioni variegate.

Il restauratore è intervenuto in una prima fase permettere in sicurezza le pellicole pittoriche ed esegui-re le micro iniezioni di consolidamento. Successiva-mente sono state eseguite le iniezioni di calce idrau-lica su tutte le murature senza rimuovere gli intonaci;le lesioni di maggiore ampiezza sono riparate con latecnica cuci-scuci. Con questi provvedimenti si è ot-tenuto il consolidamento della muratura e la satura-zione delle lesioni.

È stata attuata anche una bonifica delle muraturecon mattoni pieni a risarcimento delle canne fuma-rie e delle aperture tamponate con blocchi forati, ol-tre ad un riordino delle canalizzazioni impiantisti-che.

Dopo aver consolidato le murature sono state ese-guite le perforazioni per l'inserimento dei tiranti in-

327. Fase di restauro del capitello

di una colonna esterna

del palazzo municipale.

Foto Ufficio Tecnico comunale.

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vati completamente tranne quelli dove si trovavanodelle decorazioni che sono state opportunamente di-scialbate dai restauratori; si è proceduto al rifacimen-to degli intonaci rispettando gli spessori originali perpoi eseguire le opere di decorazione.

È stato messo in atto un intervento di pulizia deimarmi esterni, delle colonne del portico e dei mar-mi delle finestre mediante sabbiatura jos e un restau-ro delle parti ammalorate e degli infissi recuperan-doli il piu possibile ed andando a sostituire quelli inalluminio posati negli anni.

Le pavimentazioni in legno originali del 1905 so-no state recuperate, catalogate e restaurate, per esse-re poi riposate, mentre le pavimentazioni di pregio(marmo, marmette ecc.) non sono state toccate masalvaguardate; sono stati invece sostituiti i pavimen-ti in legno di recente fattura con nuove pavimenta-zioni sempre in legno, delle stesse essenze di quellerecuperate e restaurate.

A livello architettonico non vi sono state modifi-che dei prospetti, delle piante o delle altezze; le par-titure dei locali hanno mantenuto le loro dimensio-ni originali, ed è stata riportata alla sua vecchiapartitura la zona che era adibita ad appartamento delcustode che, negli anni ’60, era stata divisa con tra-mezze a creare un appartamento nella zona est delpiano secondo, riproponendo invece al secondo li-vello l’atrio presente nel piano primo.

terni, che costituiscono il presidio principale rispet-to alla sconnessione delle murature e sono indispen-sabili dove mancano i solai intermedi. Si è deciso diintervenire a livello di tutti i solai utilizzando una son-da diamantata a sola rotazione ( diametro circa 70mm) con recupero del liquido di raffreddamento. Itiranti sono in barre filettate di acciaio ad alta resi-stenza (barre Dywidag), complete di manicotti digiunzione e dadi conici di tesatura. Le piastre di an-coraggio aderiscono ai muri in sedi preparate per-pendicolari all'asse del tirante. l chiavistelli sono in-cassati nel fronte a lago e sono in vista nel prospettoa monte. Le iniezioni a bassa pressione dei tiranti so-no state eseguite con cemento pozzolanico opportu-namente fluidificato e compatibile con le pietre, i la-terizi e le malte esistenti. Dove non è stato possibileeseguire perforazioni interne ai muri, sono stati di-sposti tiranti esterni in aderenza ai muri, agli estra-dossi dei solai di piano primo e secondo.

Lungo il perimetro dei solai sono stati realizzaticollegamenti fra i muri, i solai e i tiranti esterni. Si so-no impiegati manufatti in carpenteria metallica op-portunamente progettati, inghisati nelle murature eavvitati nell'assito e nei travetti dei solai. A questi in-serti metallici sono stati saldati i tiranti esterni e glielementi metallici di una reticolare nel piano del so-laio. Il terzo solaio, di sottotetto, è stato consolidatocon il getto di una lastra in calcestruzzo armato resasolidale con il solaio ligneo e collegata ai cordoli am-morsati nei muri con barre ancorate in fori verticali.

Gli elementi in legno del tetto sono stati oggettodi manutenzione conservativa, con rinforzo dei col-legamenti e sostituzione dei componenti ammalora-ti, avendo cura di eliminare qualsiasi spinta e di irri-gidire l'orditura del tetto mediante l'assito.

Nelle intersezioni dei muri sono state eseguite inie-zioni armate (chiodature); mediante perforazioni rea-lizzate dall’esterno del fabbricato verso il basso e in-crociate si sono inserite nei muri barre di acciaioiniettate con cemento pozzolanico. Questi collega-menti sono stati eseguiti in tre posizioni intermediefra il piano terra e il primo piano, in due posizioniintermedie fra il primo e il secondo e fra il secondoe il terzo solaio.

Gli intonaci, sia esterni che interni, sono stati le-

328. Il cordolo perimetrale

tra i muri, il tetto e il sottotetto,

il rinforzo e l’irrigidimento

del solaio ligneo del sottotetto.

Foto Techne.

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329. La nuova sala

della Giunta municipale,

già sede di Segreteria

e del Demanio lacuale:

in alto il restaurato

soffitto ligneo e, sullo sfondo,

un dipinto di Andrea Bertanza.

Foto S&B trade promotion.

330. Il corridoio di accesso

al nuovo Ufficio Tecnico comunale

ricavato all’ultimo piano

del palazzo municipale

dove prima si trovava

l’appartamento del custode.

Il pavimento in resina, gettato

in opera su soletta collaborante,

è stato seminato con inserti

di botticino e madreperla.

Foto S&B trade promotion.

331. La sala dei Provveditori

restaurata.

Foto S&B trade promotion.

332. La nuova sala d’attesa: è stata

ricavata su indicazione della

Soprintendenza di Brescia,

laddove precedentemente pannelli

e controsoffittature del vecchio

Ufficio Protocollo e Commercio

celavano la bellezza dei fregi,

ora messi in luce; a sinistra

il busto di Iacopo Bonfadio,

nativo di Gazzane

e letterato del Cinquecento.

Foto S&B trade promotion.

333. Corridoio principale che,

dallo scalone d’ingresso, porta alla

sala del Consiglio comunale:

a destra gli uffici

di Segreteria e del Sindaco.

Foto S&B trade promotion.

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