Running Magazine 3 2013

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ANNO 2 - NUMERO 3 - 2013 SE MARATONANDO… SHOE COUNT FOCUS SHOP FORMENTERA TO RUN UN EVENTO DAL CUORE ARGENTINO Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. [email protected] / www.runningmag.it PAGINA 22 PAGINA 14 ALLE PAGINE CENTRALI LA SCARPA DEL MESE // TEVASPHERE SPEED INTITOLATA A UN RUNNER E POETA “DESAPARECIDO”, LA CORSA DI MIGUEL SI TIENE DAL 2000 AD ACQUA ACETOSA (ROMA). 7.000 GLI ISCRITTI DI QUEST’ANNO PER UNA DELLE 10K PIÙ PARTECIPATE D’ITALIA. LE NOTE DEL CELEBRE ALBUM DEI PINK FLOYD SONO STATE ISPIRATE DA QUESTI LUOGHI. ANCHE L’ISOLA SPAGNOLA HA UN LATO NASCOSTO TUTTO DA CORRERE E DA GODERE. ECCO COME. UNA FORMICHINA CHE CON IMPEGNO, COMPETENZA ED ENTUSIASMO STA ANDANDO MOLTO LONTANO, COSTRUENDO RAPPORTI DURATURI CON CLIENTI E AZIENDE. NEL NEGOZIO VIAREGGINO DI ANGELO SIMONE. PAGINE 18-19 PAGINA 8 PAGINE 10-11 IL RICHIAMO DEL DESERTO PAGINA 16 A OGNUNO IL SUO… THE DARK SIDE OF THE ISLAND LA NUOVA, CONTAGIOSA ENERGIA DI BOOST PAGINE 16-17 EVENTO IN GRANDE STILE A MILANO PER IL LANCIO DELA RIVOLUZIONARIA TECNOLOGIA FIRMATA ADIDAS. FOCUS INTEGRATORI IN OCCASIONE DELLA CARRERA DE BAJA IN MESSICO ABBIAMO INCONTRATO MARCO OLMO IN UNO DEI SUOI CONTESTI PREFERITI.

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The b2b monthly publication of the italian and european running market

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ANNO 2 - NUMERO 3 - 2013

SE MARATONANDO…

SHOE COUNT

focus shop formentera to run

un eVento DaL cuore arGentIno

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

[email protected] / www.runningmag.it

PAGINA 22

PAGINA 14AllE PAGINE CENTRAlI

lA SCARPA DEl MESE // TEVASPHERE SPEED

INTITOLATA A UN RUNNER E POETA “DESAPARECIDO”, LA CORSA DI MIGUEL SI TIENE DAL 2000 AD ACQUA ACETOSA (ROMA). 7.000 GLI ISCRITTI DI QUEST’ANNO PER UNA DELLE 10K PIÙ PARTECIPATE D’ITALIA.

LE NOTE DEL CELEBRE ALBUM DEI PINK FLOYD SONO STATE ISPIRATE DA QUESTI LUOGHI. ANCHE L’ISOLA SPAGNOLA HA UN LATO NASCOSTO TUTTO DA CORRERE E DA GODERE. ECCO COME.

UNA FORMICHINA CHE CON IMPEGNO, COMPETENZA ED ENTUSIASMO STA ANDANDO MOLTO LONTANO, COSTRUENDO RAPPORTI DURATURI CON CLIENTI E AZIENDE. NEL NEGOZIO VIAREGGINO DI ANGELO SIMONE.

PAGINE 18-19

PAGINA 8

PAGINE 10-11

Il RICHIAMO DEl DESERTO

PAGINA 16

A OGNUNO Il SUO…THE DARK SIDE OF THE ISlAND

lA NUOVA, CONTAGIOSA

ENERGIA DI BOOST

PAGINE 16-17

EVENTO IN GRANDE STILE A MILANO PER IL LANCIO DELA RIVOLUZIONARIA

TECNOLOGIA FIRMATA ADIDAS.

FOCUS INTEGRATORI

IN OCCASIONE DELLA CARRERA DE BAjA IN MESSICO ABBIAMO INCONTRATO MARCO OLMO IN UNO DEI SUOI CONTESTI PREFERITI.

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di BENEDETTO [email protected]

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CORRENDO IN MONTAGNACON ( PIù ) “CUlTURA”

Poco prima della chiusura di questo numero è arrivata la tragica notizia, che ha profondamente scosso il mondo del trail (e direi anche del running) italiano. Paolo Ponzo, 41 anni, è morto in seguito a un malore probabilmente causato dal freddo intenso accorsogli durante la sua partecipazione alla Maremontana, un trail nell’entroterra ligure. Come da prassi, la Procura ha aperto un’inchiesta e disposto l’autop-sia. In attesa delle conferme ufficiali sulle cause del decesso, innanzitutto il primo pensiero e le più sincere condoglianze vanno ai parenti e agli amici di Paolo, che lascia la moglie e tre figli. A mente fredda, quello che è accaduto merita una serie di doverose riflessioni, viste anche le altre implicazioni al contorno.

Partiamo dal contesto. La Maremontana è un trail giunto quest’anno alla sua quarta edizione, con circa 600 iscritti e 3 gare su distanze di 16, 25 e 47 km Quest’ultima presentava un dislivello positivo di 2.900 metri: partenza dalla spiaggia di Loano e arrivo a Toirano, con punti che superavano i mil-le metri sul livello del mare. Insomma un trail impegnativo, tanto più in condizioni di freddo e nevischio come quelle che si sono presentate lo scorso 24 marzo (il maltempo era annun-ciato da giorni). Con temperature di poco sopra lo zero ma rese più insidiose dalla pioggia mista a neve. Condizioni che potrebbero aver procurato la tragica morte di Ponzo come dice-vamo, ma che certamente hanno portato a qualche infortunio e a una ventina di atleti andati in ipotermia.

Inevitabile il dibattito scatenato su siti, blog, forum e media di settore, con commenti più o meno misurati e condivisibili. La notizia ha avuto un’eco molto vasta anche su vari media generalisti, tra giornali, radio, web e tv. Anche perché Paolo Ponzo è stato un calciatore di buon livello, ha giocato per due stagioni in serie A con il Modena e ha disputato oltre 200 partite in serie B. Decisamente paradossale e sconcertante il servizio andato in onda nientemeno che sul TG1 delle 20.00 di lunedì sera, nel quale si è parlato di “atleta morto durante una maratona”. Passando poi a intervistare un medico sugli eventuali rischi che in generale un runner potrebbe affrontare nel corso di una gara. Argomento sicuramente importante e doveroso, ma certamente non da affrontare mischiando peri-colosamente nella foga informativa e in una evidente igno-

ranza del tema due situazioni agli antipodi come un trail impegnativo in montagna e una normale corsa su strada.

Non vogliamo dare un giudizio sulle responsabilità di que-sto tragico fatto, non è questo il tempo delle “accuse”, che per alcuni ricadono sugli organizzatori mentre per altri sono da ascrivere esclusivamente all’approccio quanto mai imprudente da parte di alcuni trailer. Di certo significative le parole di Mirko Mottin, giornalista di Action Magazine che alla Mare-montana ha partecipato di persona: “Mi sono sorpreso, e non poco, nel vedere tanti, troppi, vestiti in modo leggero, troppo leggero. Ho visto atleti (stolti) correre, e poi finire sotto le coperte termiche, con la canotta e i pantaloncini che normalmente si usano in pista. Ho visto gente senza giacca antivento e senza guanti che non riusciva più a tenere in mano un bicchiere. Ho visto cose che in una gara del genere, dove si parte dal mare ma si corre prevalentemente in montagna, non devono accadere”.

Come non condividere queste parole. Come non sottolineare il grande pericolo che può portare un numero crescente di run-ners con un approccio più o meno amatoriale all’imitazione del top runner anche nel modo di vestire sempre più minimale. Senza però averne nemmeno lontanamente né le capacità tec-niche, né la consapevolezza nel giudicare correttamente le varie situazioni di pericolo, né uno staff pronto ad assisterlo per ogni necessità. Insomma, indipendentemente da come la pensiate, occorre un momento di profonda riflessione e di assunzione di maggior responsabilità da parte di tutti. Operatori in primis. Si potrebbe pensare di introdurre il controllo del materiale ob-bligatorio anche nelle gare più corte, oltre che di valutare più attentamente la sospensione o comunque la modifica della gare (come del resto avvenuto di recente anche in manifestazioni top come UTMB e Tor des Géants).

Ma questo potrebbe non bastare. Alla base di tutto ci devono essere runners consapevoli e preparati. Non solo dal punto di vi-sta fisico ma anche da quello mentale e comportamentale. Per questo anche le aziende, i negozianti e i media hanno un ruolo fondamentale. Direi quasi un dovere morale. Devono diffonde-re correttamente e in modo efficace la cultura del trail in sicu-rezza, a maggior ragione considerando l’aumento esponenziale dei praticanti che negli ultimi anni si sono avvicinati alla corsa

off road. Partendo anche dal fatto che uno degli elementi più caratteristici del trail dovrebbe essere quello dell’autogestione, si dovrebbe comunicare a chiare lettere che a volte mezzo chilo in più nello zaino per un corretto equipaggiamento o magari un ritiro dalla gara sono non tanto un segno di debolezza quanto di forza e intelligenza. Questo non vuol dire rinunciare alla per-formance o eliminare totalmente il rischio che, come sappiamo, specialmente in montagna esiste sempre. Ma ridurlo ai minimi termini certamente sì. Spiace dirlo ma una maggior “cultura” del trail avrebbe evitato probabilmente situazioni come quelle prima citate, con così tanti runners in difficoltà per il freddo. Certamente potrebbe scongiurare altre tragedie e non permette-re di far passare il devastante messaggio che la corsa è un’atti-vità rischiosa. Il running - al netto di una piccola percentuale di rischio connessa a qualsiasi attività fisica - non è affatto uno sport pericoloso. A patto che chiunque vive la corsa come un hobby, un lavoro o un business, sappia consapevolmente quello che fa, lo comunichi in maniera corretta agli altri e utilizzi sem-pre il buonsenso. Insomma corra con la giusta “cultura”, sia in strada che soprattutto in montagna.

EditoreSport Press Srl

Presidente: DANIELE DENEGRIDirettore responsabile: ANGELO FRIGERIODirettore editoriale: RICCARDO COLLETTI

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Anno 2 - N.3 - 2013Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 genna-io 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L.

353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso.

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i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 marzo 2013

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neWsCisalfa torna in casa Mancini: acquistato il 100% della società

partnership per la sostenibilità tra Nike e Bluesign technologies

Un nuovo progetto per lo sport in Italia: nasce A come Atletica

ASICS lancia la nuova campagna:superare i propri limiti

// Il cambiamento è stato netto, anche se in fin dei conti si è trattato di un ritorno. La proprietà di Cisalfa Sport è stata infatti intera-mente acquistata da Challenge 2012. Si tratta di una controllata della famiglia Mancini, ra-gion per cui con questa operazione lo storico fondatore della catena di negozi Vincenzo Mancini è rientrato ai vertici societari dopo la cessione nel 2006. Al suo fianco sarà il fratel-

lo Maurizio, in qualità di vicepresidente. A ciò si aggiunge che Marco Giunta ha lasciato il suo incarico di ammini-stratore delegato, sia di Cisalfa Sport che di In-tersport Italia. Negli ul-timi anni, e in partico-lare dal 2007 al 2012, il gruppo ha visto crescere in maniera preoccupan-

te il proprio debito con le banche, tanto da rischiare la liquidazione, come ha sottolineato la nuova proprietà. Dopo gli importanti tra-guardi raggiunti nei primi 15 anni di attività infatti, in cui Cisalfa ha aperto oltre 150 ne-gozi e ha acquistato altre insegne come Ger-mani, Longoni Sport, Este Sport e Milanesio, dal 2007 si è aperta una fase di recessione. Per ricostruire, la famiglia Mancini ha intrapreso una serie di accordi con il sistema bancario, con l’obiettivo di dar vita a una nuova offerta commerciale che sia più coerente con le ri-chieste del mercato.

// Con l’accordo firmato a marzo, Nike e Bluesign Technologies hanno raggiunto quel-la che entrambe ritengono una “partnership strategica”. In questo modo il marchio con lo swoosh avrà accesso alla strumentazione e ai dati dell’azienda specializzata nel settore della responsabilità sociale di impresa. Così per Nike sarà possibile accelerare in maniera signi-ficativa il proces-so di fornitura ai propri stabilimenti di materie prime sostenibili e di pro-cedimenti di fabbri-cazione che tutelino l’ambiente. Sono oltre 800 le fabbriche che lavorano per il brand americano in circa 50 Paesi. Grazie all’intesa appena siglata, inizieranno a impiegare i si-stemi di supporto sui materiali Bluefinder e Blueguide.

// Sport e rispetto delle regole. È con questi due principali argomenti che viene presentato il programma di A come Atletica all’interno dello statuto di fondazione. Nata dall’idea di 17 professionisti del settore, si tratta di un’as-sociazione culturale creata per “diffondere in Italia la pratica dell’atletica leggera nel totale ri-spetto della cultura dello sport, inteso come mezzo di confron-to leale nel pieno rispetto delle regole”. Il consorzio sarà attivo sul territorio attraverso progettazione di eventi, attività nel-le scuole, manifestazioni culturali e supporto per tecnici, dirigenti, giudici e soprattutto at-leti ed ex atleti. Saranno le quote dei soci a so-stenere finanziariamente la nuova realtà, così come i proventi ottenuti dalle attività sociali o da eventuali lasciti, contributi e sponsorizza-zioni. “Durante gli ultimi quattro anni la vo-lontà di aggregazione ha trovato terreno fertile per radicarsi nel nostro ambiente, visto anche il calo in termini di risultati e di interesse da parte di sponsor e media”, ha spiegato la pre-sidente Marisa Masullo. “Tutti noi che abbia-mo ricevuto tantissimo dall’atletica siamo ai blocchi di partenza in attesa di dare un nuovo impulso a questo movimento”. A fianco della presidente Maria Masullo, gli altri soci eletti all’interno del direttivo sono il vicepresidente vicario Danilo Ramirez, i vicepresidenti Gen-naro Di Napoli e Antonella Capriotti e il se-gretario generale Gustavo Pallicca.

// Journey of Improvement è il “viaggio” che gli ambassador del marchio con sede a Osaka hanno intrapreso per migliorarsi, attraverso il duro lavoro e la cura di ogni dettaglio. Attraverso sei cortometraggi verrà lanciato online il nuovo messaggio promo-zionale ASICS. I protagonisti della cam-pagna sono il velocista campione europeo Christophe Lemaitre, la due volte campio-nessa del mondo Helen Jenkins, il tenni-sta francese Gael Monfils e l’alzatore della nazionale italiana Dragan Travica. L’idea di base è quella di offrire una continuità ide-ale con la brand campaign 2012 Made of Sport. Sono previste anche diverse versioni di spot Tv e una serie di istantanee ispirate, che ritraggono gli sportivi intenti a supe-rare i propri limiti. ASICS lancerà inoltre un’applicazione Facebook realizzata speci-ficamente per supportare gli amanti dello sport, tramite consigli sull’allenamento, in-dicazioni tecniche e contenuti motivaziona-li. Gli utenti potranno così essere sostenuti anche dagli amici e dalla famiglia e avranno la possibilità di registrare i propri progressi fino al raggiungimento di ogni traguardo.

// Già da qualche settimana abbiamo parlato della bella novità per la corsa presentata dai volontari di I Run for Find the Cure. Si tratta del CortoCircuito Solidale, che si svolge in occasione di alcune gare trail sparse sul territorio. Chi aderisce all’iniziativa partecipa a questi eventi indossando i colori del circuito e sostiene una raccolta fondi per la costru-zione di due pozzi nel Mali. A ogni tappa è inoltre possibile consegnare abbigliamento e scarpe usate, che verranno donati alla gente locale in occasione dello svolgimento della prima Samburu Trail Marathon. Questo trail è dedicato ai Samburu, popolo di pastori e guerrieri molto portato alla percorrenza veloce di grandi distanze, e si svolgerà attraver-so gli altipiani e i villaggi di Lodongokowe. Proprio in questi luoghi ha sede il medical camp per Find the Cure, ma per la prima volta saranno teatro di una giornata di sport, solidarietà e festa. Il team I Run for Find the Cure lavorerà insieme alla popolazione Sam-buru per l’organizzazione della gara. L’obiettivo è quello di trovare una disponibilità per i mesi di febbraio o marzo del 2014. In occasione del fatidico giorno verrà consegnato a tutti un completo realizzato con i capi raccolti durante il Ccs per poi correre tutti assieme, Samburu e Finders, sulla loro terra.

CAlENDARIO 201320/01 - Val Maremola Trail - Tovo San Giacomo (SV)24/03 - Maremontana – Loano (SV)07/04 - Milano City Marathon05/05 - Viatosto Run – Asti11/05 - Le porte di pietra – Cantalupo Ligure (AL)25/05 - Trail Montesoglio – Forno Canavese (TO)01/06 – Ceriale Coast Run – Ceriale (SV)07/07 – Alpine Wonderful Trail - Ponte Maira (CN)14/07 - Tre Rifugi Val Pelice Trail – Bobbio Pellice (TO)15/09 – Valle Maira Sky Marathon – Canosio – Marmora (CN)22/09 – Trail di Oulx – Pulx (TO)29/09 – Trail del Moscato – Castiglione Tinella (CN)27/10 – Trail del Monte Casto – Antonio Micca (BI)

irunfor.findthecure.it

il 7 aprile appuntamento con la Mcm //

Il CortoCircuito Solidale sulla strada per il Samburu TrailIl progetto di I Run For Find The Cure sostiene una raccolta fondi per la costruzione di due pozzi nel Mali. A ogni tappa è anche possibile donare capi usati, che in occasione dell’evento in Africa verranno donati alle popolazioni locali.

Un nuovo marchio di fabbrica: Run 5.30 diventa Brooks 5.30// È stata un’evoluzione naturale. È con que-ste parole che il responsabile Italia di Brooks Marco Rocca ha commentato l’annuncio che da quest’anno Run 5.30 è diventata Brooks 5.30: “Abbiamo già supporta-to il circuito nel 2012 e visto l’ottimo riscontro in termini di visibilità abbiamo unito i due brand, dando vita a un nuovo marchio di fabbrica assieme al vulcanico Sergio Bezzanti e ai suoi soci. Ci piace che sia un evento non competitivo, una semplice cam-minata di 5 km con famiglie e bambini. Vo-gliamo promuovere il nome Brooks anche al di fuori del running tecnico, in ambiti dove è ancora scarsamente conosciuto proprio per

effetto dell’estrema specializzazione dei suoi prodotti”, ha continuato Marco. “Cerche-

remo di coinvolgere anche i nostri top atleti che una volta tanto, senza stress cronometri-ci, potranno divertirsi e far di-vertire: Run Happy è la nostra filosofia e correndo all’alba in una città senza stress non si può che essere felici”. Le iscrizioni sono aperte e per la prima tappa a Milano del 24 maggio sono già più di 700 gli

iscritti. Seguiranno Torino (31 maggio), Mo-dena (7 giugno), Bologna (14 giugno) e Vene-zia (28 giugno).

www.run530.it

Da sinistra in piedi: Dario D’Ottavio, Saverio Gellini, Giuseppina Cirulli, Alessandro Pezzatini, Danilo Ramirez, Carlo Grippo, Antonella Capriotti, Stefano Raddi e Gennario Di Napoli. Accovacciati da sinistra: Nicoletta Tozzi, Debora Locatelli, Marisa Masullo, Gustavo Pallicca, Fabio Moretti, Claudio Petrucci, Gianni Cecconi

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esordio all’ultrabericus per il lafuma trail Team Italia, tra conferme e new entry

// Se il buon giorno si vede dal mattino, il Lafuma Team Italia si prepara a vivere una stagione intensa e all’insegna del successo. La gara d’esordio per la nuova formazione è stata la terza edizione della Ultrabericus Trail, lo scorso 16 marzo. Primo al traguar-do è stato proprio uno degli uomini gui-dati da Maurizio Scilla, Andrea Moretton, con un tempo di 6h 05’ 07’’. Quinto po-sto per l’altro trailer del gruppo Ivan Ge-ronazzo (new entry in squadra per questa stagione). Ottimismo dunque sui futuri risultati della formazione di quest’anno, in cui ritroveremo anche Sonia Glarey, Danilo Lantermino e Igor Marchetti. A loro si aggiungono Lisa Borzani, Christian Insam e Mirko Righele. Le aspettative per il 2013 sono molte, anche considerando i risultati davvero degni di nota nel 2012, in cui il Lafuma Team si è piazzato su 34 podi complessivi. Il programma di parte-

cipazione prevede che alla Ultrabericus seguano: Lavaredo Ultra Trail, Andorra Ultra Trail, Ultra Trail du Mont Blanc, Tor des Geants. A queste si aggiungeran-no molte altre gare sparse sul territorio italiano, prima del gran finale con il La-fuma Trail di Monte Casto che si terrà il 27 ottobre ad Andorno Micca e sarà prova unica del Campionato Italiano Iuta Ultra Trail 2013. Il corredo tecnico messo a di-

sposizione degli atleti sarà composto dal leggerissimo completo Speedtrail, com-posto da giacca (150 gr) e pantaloni (105 gr). Molto confortevole e dalla vestibilità ottimale grazie al tessuto stretch con cui è fabbricato, si combina efficacemente con le scarpe Speedtrail, che offrono sensibili-tà e grip ottimali.

www.lafuma.com

The North Face emea: nicolas Vidal è il nuovo vp vendite

Allenamenti personalizzati con il campione italiano di maratona

// Il team manageriale europeo di The North Face si rinnova ai piani alti. Il nuo-vo vice presidente per il settore vendite dell’area Emea è il francese Nicolas Vidal: “Sono entusiasta di essere entrato a far par-te del team di un brand leader nel mercato outdoor e trail come The North Face. Ci sono molte straordinarie opportunità da cogliere nelle diverse aree d’Europa e sono

impaziente di lavora-re insieme al nostro team e ai nostri riven-ditori”. Vidal lavorerà a Lugano presso la sede di Vf Internatio-nal e guiderà un pool strategico composto da sales manager re-sponsabili dei diver-si Paesi, gestendo le iniziative di vendita. Inoltre farà rapporto direttamente ad Arne

Arens, VP general manager dell’azienda. Quest’ultimo ha così commentato la nuo-va nomina: “La solida esperienza a livello internazionale maturata da Nicolas e la sua profonda competenza in ambito com-merciale saranno un contributo strategico ai piani di business del brand che punta a raddoppiare la quota di mercato e l’indotto nell’area Emea nei prossimi cinque anni”.

// Si è ritirato dall’attività agonistica in gran-de stile a fine 2012, dopo la conquista del suo quarto titolo italiano di maratona. Migidio Bourifa oggi continua a correre con la sua consueta leggerezza e lo fa mettendosi al ser-vizio degli appassionati. Lo scorso gennaio, al compimento del suo quarantaquattresimo compleanno, ha deciso di promuovere il suo programma personale “Allenati con Bourifa”, ideato per i tanti atleti e amatori che in queste ultime stagioni hanno imparato ad apprezzare

il suo stile di corsa e di vita. “44 anni è un bel traguardo”, ha confida-to il runner bergama-sco di origini maroc-chine. “Sono tuttora in attività e forse lo sarò sempre perché la corsa fa parte della mia vita, ma bisogna guardare anche avanti. La car-riera agonistica mi ha regalato tante soddisfa-

zioni e ora sento di voler trasmettere la mia esperienza, le mie conoscenze e anche i miei studi di tecnico Fidal a tutti coloro che come me amano correre e vogliono migliorarsi. Questa sarà una nuova attività che si affianca a quella di X-Bionic specialist”. Migidio segui-rà in prima persona chi si vorrà avvalere della sua consulenza, proponendo tabelle persona-lizzate e test insieme sul campo. “Non vedo l’ora perché uniremo divertimento, passione, tecnica, esperienza e sudore: tutto ciò che ser-ve per raggiungere grandi risultati”.

[email protected]

Ivan Geronazzo in gara (quinta posizione)

Primo all’arrivo Andrea Moretton

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neWs

// Sfortunatamente l’ultima edizione della Mar-montana (22-24 marzo) verrà ricordata per il tragico episodio della morte di Paolo Ponzo (vedi il nostro

editoriale). Una notizia invece positiva che ha accom-pagnato la manifestazione è quella relativa all’esor-dio stagionale del Trailrunning Team Vibram. Per i colori del brand varesino, nella versione da 49 km della corsa hanno corso Nicola Bassi (sesto) e Bep-pe Marazzi (quattordicesimo). Sebastien Nain non ha corso per un infortunio, così come Ronan Moa-lic per via di un impegno concomitante con la Pierra Menta. Nella gara più breve da 26 km, David Gatti è giunto al quattordicesimo posto. Anche il direttore marketing Vibram Jerome Bernard ha scelto di par-tecipare, giungendo al traguardo con un undicesimo posto finale. Tra le calzature di ultima generazione in dotazione ai ragazzi, i modelli Saucony, New Balance, Scott, e Dynafit.

// La più grande campagna advertising della storia di Under Armour è partita. Lanciata in anteprima mondia-le durante alcuni spot televisivi andati in onda nel corso dell’ultimo All Star Week End della Nba, verrà diffusa anche attraverso diverse iniziative a carattere istituzionale: dal lancio di un microsito sul web, alle attività sul terri-torio, alle manifestazioni internazionali. Alla realizzazione del messaggio dal titolo evocativo “I will” hanno collabo-rato le stelle dello sport Canelo Alvarez (boxeur), Sloane Stephens (tennista) e Kemba Walker (cestista). Under Armour ha inoltre presentato alcune novità prodotto gra-zie alla star del Nfl Arian Foster e alla campionessa Mma Gina Carano. Per finire, verrà lanciato anche il sistema Armour39, una piattaforma digitale progettata per perfe-zionare le sessioni di allenamento degli sportivi.

RUNNING CON //

• DI IgNAzIO ANTONACCI

Sempre più spesso chi pratica la corsa e lo sport in generale, anche per puro divertimento, allena sia il fi-sico che la mente. Comprendere la rilevanza anche di quest’ultima situazione allenante è il primo passo per il raggiungimento pieno degli obiettivi che ci si è posti. Richard Bandler e John Grinder sono conosciuti fra i più grandi esperti dell’argomento. Ideatori della cosiddetta Programmazione Neuro Linguistica, spiegano che questa “non si vincola ad alcuna teoria, ma possiede lo status di un modello, un insieme di procedure la cui misura di valore è l’unita, non la verità. La Pnl presenta strumenti specifici che possono essere utilizzati efficacemente in qualsiasi interazione umana”. Unità del mo-dello, dunque. Aspetto fondamentale del mental training, dal quale devono dipendere anche regolarità, costanza, durata.

RISCAlDAMENTO MENTAlE - Per approcciarsi cor-rettamente alla corsa, senza che vi siano inter-ferenze esterne che creino ulteriore tensione per il corpo e per la mente, occorre “entrare in uno stato meditativo e di concentrazione pre-competizione”. La concentrazione stessa è focalizzata su aspetti importanti della gara. Il primo di questi è l’obiettivo: è fondamentale che in questa fase venga fissato chiaramente

in testa il traguardo che si intende raggiungere, esprimendolo in maniera po-sitiva. Una volta appreso questo concetto, sarà possibile considerare come si intende perseguire tale obiettivo: ad esempio, occorre considerate a quale rit-mo si deve correre per gestire correttamente i 42 km e 195 metri del percorso. Immediatamente prima della gara, devono essere analizzate la propria con-dizione fisica, lo stato d’animo, da quali sensazioni e quali emozioni si viene coinvolti in quegli attimi. Questa consapevolezza è fondamentale per ottene-re una peak performance, così come lo è per rendersi conto anche del gruppo con cui magari si sta condividendo questa esperienza. Fatto ciò si passerà alla valutazione del luogo, per avere maggior controllo e consapevolezza di quello che si dovrà affrontare. Per finire, come in tutte le tecniche ed eserci-tazioni del cervello, occorrerà trovare il momento, il luogo, lo stato d’animo ideale per potersi preparare mentalmente all’evento. In pratica, diventa ne-cessario che questo Riscaldamento Mentale venga fatto qualche ora prima dell’evento, in un luogo rilassante, in uno stato d’animo tranquillo e sereno.

CARICA PSICOlOGICA - Caricarsi psicolo-gicamente prima dell’evento può anche essere negativo, poiché dipende dal li-vello di attivazione e dalle modalità con cui ci si attiva. Alcune ricerche spiegano che per ottenere un peak performance la carica psicologica deve essere ese-guita a un ideale “livello medio” di inten-sità, né troppo scarichi, né troppo carichi. Se si è poco motivati, poco concentrati e carichi mentalmente, difficilmente si avranno le risorse mentali e fisiche per raggiungere un’ottima performance. Se, al contrario, si è troppo carichi, si rischia di disperdere energie preziose prima dell’evento. Pensare a ottime prestazio-ni svolte in passato permette di sentirsi in uno stato di grazia già vissuto per raggiungere uno stato mentale ottimale ed entrare in una condizione com-pletamente assorta in ciò che si sta facendo, sia dal punto di vista fisico che mentale. Per rendere ancora più efficace questo stato di preparazione si può pensare a un’immagine positiva. Molti campioni ripetono una parola come se fosse un mantra, oppure un gesto fisico che richiami loro alla mente questo stato di grazia. A questo punto sarà opportuno immergersi completamente nello sport che si sta per intraprendere, nell’azione da svolgere, immaginarsi mentre si corre per trovare il proprio equilibrio psicofisico.

SVIlUPPO E DEFINIzIONE DEGlI OBIETTIVI - Spesso capita di voler cambiare deter-minate situazioni della propria vita, desiderare di raggiungere degli obiettivi, eppure strada facendo si finisce per perdere la retta via. Questo accade per-ché ci si ferma a definire i propri obiettivi in maniera errata. Gli obiettivi devono essere alla propria portata, per poter mirare con le proprie azioni a raggiunger-li in un tempo più o meno programmato. Questi inoltre, devono essere definiti in termini positivi. Si parla di risultato “ecologico” quando il raggiungimento del nostro proposito non danneggia nessuno, né avversari, né chi ci sta vicino. Fare e non pensare: nel momento in cui si ha un obiettivo in mente, non biso-gna pensarci più di tanto, basterà buttarsi a capofitto nella propria avventura, negli allenamenti, nella programmazione della preparazione.

www.mentalitasportiva.it

In quattro per realizzare il proprio sogno con Garmin The Dreamers// Quattro aspiranti atleti vogliono realizzare un sogno. Sono The Dreamers, appunto. Sono i protagonisti del nuovo mes-saggio di comunicazione diffuso da Garmin al fine di pro-muovere i valori del brand. “Ci sono persone che hanno le capacità di guardare l’oggi con gli occhi di domani. Questi non sono esseri speciali, più bravi o più forti. Hanno solo la volontà di non fermarsi a ciò che sono oggi per scoprire chi sono veramente”. Questo in breve il senso della campagna, che viene lanciata sui social network e racconta gli sforzi e le fatiche dei quattro sognatori. Roberto Delfanti è un designer bresciano aspirante maratoneta, che si sta preparando per correre la maratona di Firenze entro le 3h 45’. Luca Conti è invece social media strategist di Parma e vuole terminare l’Ironman 70.3 di Pais d’Aix. L’agente di commercio forlive-se Paolo Sangiorgi ha come obiettivo quello di chiudere la Granfondo Roma di ciclismo al di sotto delle 5 ore. Per finire, Jacopo Larcher di Bolzano tenterà di percorrere nuove strade alpine finora per lui inaccessibili. Al loro fianco sono anche

alcuni grandi campioni dello sport, come Alessandto Fa-bian, Simone Moro, Tamara Lunger e Claudio Chiappucci, che li consigliano quotidianamente in fase di preparazione. “Arriverete a quel traguardo perché amate correre, non state correndo per arrivare a quel traguardo”. Queste sono state le parole di Alex Zanardi, mentore di Luca e Roberto, al primo incontro con loro. Per scoprire a questo punto come proce-derà questo viaggio è sufficiente accedere al blog di Garmin o ai sui social network. Il format sarà attivato anche su altri canali del communication mix e prevede una declinazione sul punto vendita e attività di co-marketing. Per finire, ver-rà anche proposto un concorso per vincere un sogno e tanti prodotti Garmin. L’idea creativa e la produzione video sono dell’agenzia Redhot Ideas con la direzione di Massimiliano Rabaglia, mentre l’attività di comunicazione sul blog e sui social network è di Killbit, con la direzione di Luca Conti.

www.garminblog.it/thedreamers

Teoria di allena-MENTELa Programmazione Neuro Linguistica ideata da Richard Bandler e John Grinder propone un allenamento mentale che parta dalle fasi immediatamente precedenti lo svolgimento della performance. Costanza e continuità saranno fondamentali per il raggiungimento del proprio traguardo.

// La collezione Mc2 di Mico è composta da capi un-derwear realizzati dal laboratorio di Ricerca & Sviluppo dell’azienda e si caratterizza per un impiego consistente della fibra tecnica Dryarn. Questo nuovo tipo di abbiglia-mento performante si caratterizza per la presenza all’inter-no del tessuto della molecola di Carnosina, che può esse-re ricaricata dopo il lavaggio. Già presente naturalmente nel cervello, nel cristallino e nella muscolatura scheletrica del nostro corpo, questa particella aiuta ad aumentare la forza attivando gli enzimi responsabili delle contrazioni muscolari, contrasta i disturbi infiammatori delle arti-colazioni e svolge un’azione antiossidante contrastando la formazione di radicali liberi. Inoltre aiuta a smaltire l’acido lattico e lo trasforma in acido piruvico, più facile da assorbire per il corpo, aumentando la resistenza, ritar-dando l’indolenzimento e migliorando il recupero. Il fi-

lato di questi capi è stato dunque fabbricato attraverso una particolare tecnologia tessile capace di micro incapsulare e rilasciare gradualmente la mole-cola purissima di Carnosina per via trans dermica. Grazie a questi capi viene dunque assicurata una diffusione graduale in specifiche zone del corpo, la protezione del principio attivo dall’ambiente esterno e un trattamento der-mocompatibile e anallergico. L’abbigliamento Mc2 è stato testato presso l’Istituto Universitario Italiano, è una tecnologia certificata dal Centro Ricerche Mapei Sport e dal Centro Bio Basci Europe.

l’underwear Mc2 Mico, con Carnosina e fibra tecnica Dryarn

RISCALDAMENTO E CARICA MENTALE, OBIETTIVI DELLA PERFORMANCE

Richard Bandler

Alla Maremontana riparte la storia del Trailrunning Team Vibram

I Will: Under Armour lancia in grande stile la sua nuova campagna

Inquadra il codice QR con il tuo smartphone per visualizzare il video della campagna

Page 7: Running Magazine 3 2013

7

Newton Running e IronmanInsieme negli Stati Uniti

// A fianco degli ironman per i prossimi tre anni: Newton Running è diventato partner negli Stati Uniti della competizione triathlon più estrema. Per il prossimo triennio infatti, l’azienda specializzata in calzature da corsa sarà fornitrice ufficiale di prodotti footwear e sponsor del circuito. L’accordo prevede il supporto di tutti gli eventi in calendario sul territorio americano, a partire dall’appuntamento californiano dell’Accenture Ironman 70.3 (tenutosi il 30 marzo scorso).A festeggiamento della firma del contratto, lo scorso gennaio Newton ha celebrato un launch party a invito a Boulder, Colorado.

// È proprio il caso di parlare di triplice accordo. Per i prossimi tre anni infatti, Sugoi sarà partner dell’Ironman per il Nord America e per l’Europa, la competizione di triathlon più famosa al mondo. L’intesa raggiunta prevede che il brand delle Dorel Industries fornisca gli atleti con prodotti ufficiali. “Siamo onorati di essere stati scelti come partner dell’Ironman” ha dichiarato il presidente dell’azienda Kyle Weiner. “È internazionalmente riconosciuto come l’evento endurance per eccellenza e dunque questa partnership sta a testimoniare la qualità dei nostri prodotti, che verranno così messi alla prova dagli atleti elite. Un modo per noi di essere sempre più concentrati sull’aspetto dell’innovazione e sulla relazione con il consumatore”. Oltre allo sviluppo dell’outfit ufficiale della gara per l’Ironman e per l’Ironman 70.3, Sugoi presenterà anche una linea esclusiva di accessori per bike e per la corsa a marchio M-Dot. Per finire, l’accordo prevede anche la fornitura di capi tecnici per gli affiliati all’Ironman Executive Challenge. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Sugoi all’interno della nostra famiglia di sponsor” ha commentato Andrew Massick, chief executive officer di World Triathlon Corporation. “Sarà un valore aggiunto per i nostri atleti ed è il segno di come ci impegniamo sempre di più per migliorare la nostra offerta”.

A PROPOSITO DI TRIATHlON //

RUNNING MAGAZINE

MARZO 2013

Sfida a coppie ai Piani di Pezzè con la Transcivetta Karpos

Garmin sostIENE i suoi dealers CON clinics di aggiornamento

// Obiettivo quota mille. È questo il numero di coppie massimo fissato per la nuova edizione del-la Transcivetta Karpos, che si terrà il prossimo 21 luglio. Già lo scorso anno fu un record in termini di partecipazione, con 800 team al via: per il 2013 dunque si tenterà di “scalare” nuovi traguardi. Il percorso che impegnerà i marciatori sarà il tradizio-nale e suggestivo tracciato che da Listolade porta ai Piani di Pezzè. All’interno del pacco gara riserva-to ai partecipanti sarà presente anche quest’anno l’esclusiva maglia tecnica della linea Sportful di Karpos. “Molte sono state le richieste per comprare la maglietta dell’edizione 2012” ha spiegato Alessio Cremonese, amministratore delegato di Manifattu-ra Valcismon. “Con l’organizzazione però abbiamo sempre voluto che questo capo unico fosse una conquista per i partecipanti a questa bellissima e impegnativa competizione. Quindi anche per la trentatreesima Transcivetta sarà in edizione limita-ta”. Per registrarsi occorre accedere al sito ufficiale, in cui sono disponibili anche il regolamento e le indicazioni per la partecipazione.

www.transcivetta.it

// Il progetto è partito per promuovere una serie di incontri di aggiornamento interamente dedicati ai negozianti. A partire dallo scorso 18 marzo, Garmin ha scelto di presentare la propria gamma 2013 sport e outdoor ai dealer di tutto il territorio nazionale, per essere più vicina ai propri clienti e rispondere con ancora maggior efficacia alle loro richieste. Il primo di questi appuntamenti si è tenuto a Giussa-no (MB), presso il nuovo show room Wse, agenzia per la Lombardia oltre che di Garmin, anche di altri brand tra i quali The North Face, K2 e La Sportiva. In un ambiente tipicamente montano nonostante la vicinanza alla città, si sono riuniti circa trenta top dealer assieme ai membri dello staff del brand spe-cializzato in prodotti per la tecnologia. Dopo aver illustrato l’intera collezione per il nuovo anno, i tec-nici presenti hanno offerto la loro personale con-sulenza su tutte le questioni prioritarie concernenti l’aspetto più tecnico e commerciale.

Running e tecnologia: eccole prime scarpe “intelligenti”

// Sarà un week end all’insegna del triathlon, quello che ospiterà la riviera romagnola dal 5 al 7 aprile con l’En-durance Academy. Due giorni intensi di programma per il Rimini Challenge, con Linus e Aldo Rock ad accogliere gli appassionati nella cena di benve-nuto del venerdì sera insieme a Edit Niederfriniger e Alessandro De Ga-speri. Il giorno successivo, i due atleti mostreranno il percorso della gara e suggeriranno quale strategia seguire. Presenti anche due inviati per Run-ner’s World e Ciclismo, chiamati a mettere il “bollino di qualità” rispetti-vamente sulla frazione podistica e su quella ciclistica. Le aziende partner Sailfish, On, Newton e Compres-sport, Powerbar proporranno inoltre sessioni di test prodotto. Per finire, domenica a conclusione della prova sul percorso Bike Challenge Rimini, si terrà un pasta party conclusivo.

[email protected] Cell. 3334664711

// Uno dei temi di discussione più interes-santi degli ultimi anni è quello relativo alla tecnologia applicata al running. Da una par-te esisteranno sempre i cosiddetti puristi, che difficilmente si dimostrano ricettivi ai consi-gli di un personale trainer da polso. Dall’al-tra, nell’epoca dell’evoluzione dei social net-work, le possibilità offerte dai nuovi mezzi hi tech non lasciano certo indifferente un non meno vasto bacino di utenza. In questo sen-so, occorre dire che ci si aspetta di tutto da questo settore e che dunque da tempo ormai si attendeva lo sviluppo delle prime “Scarpe intelligenti”. Il progetto è stato presentato da Google all’ultima edizione del Sxsw Interac-tive Festival. Queste sneaker si collegano ai dispositivi Android tramite Bluetooth per commentare le sessioni di chi le indossa. I messaggi della scarpa verranno poi condivisi sui social Google+ con gli amici.

Al Rimini Challenge con Niederfriniger e De Gasperi

Sugoi è il nuovo fornitore ufficiale del circuito Ironman

Page 8: Running Magazine 3 2013

8

RUNNING MAGAZINE

marzo 2013

shoe count

INTITOLATO A MIGUEL SANCHEZ, PODISTA E POETA “DESAPARECIDO”, L’EVENTO SI TIENE DAL 2000 AD ACQUA ACETOSA (ROMA).

TRA SPORT, ARTE E SOLIDARIETÀ, LA GARA HA VISTO UNA NOTEVOLE CRESCITA DI NUMERI PASSANDO DAI 1.500 ISCRITTI

DELLA PRIMA EDIZIONE AI 7.000 TOTALI DI QUEST’ANNO. CIFRE CHE LA RENDONO UNA DELLE 10K PIÙ PARTECIPATE D’ITALIA.

// Si dice spesso che per meglio inqua-drare il mercato running italiano, non si possa prescindere dai numeri raccolti in occasione delle manifestazioni da 10 o da 5 km. Vista la grande crescita di questo tipo di eventi nel nostro Paese e soprattut-to il costante aumento di partecipanti, i rilievi ottenuti al traguardo di queste gare possono essere altrettanto significativi che quelli delle maratone e delle mezze. Ecco che dunque per questo primo shoe count di una 10K abbiamo scelto di proporvi i numeri della Corsa di Miguel, che si tie-ne nella zona di Acqua Acetosa (Roma). Si tratta di un evento che dai 1.500 iscritti circa della prima edizione del 2000, è in pochi anni diventato uno dei più parte-cipati in Italia per questa categoria. Un successo, figlio in parte anche dell’intento benefico che muove l’organizzazione, te-stimoniato dagli oltre 7.000 iscritti totali

del 2013, tra competitiva e non. Nella no-stra tabella pubblichiamo i rilievi di ben quattro edizioni a partire dal 2010. Anche qui, come in occasione di tutte le marato-ne e le mezze che finora abbiamo monito-rato, al primo posto si conferma ASICS. Il brand di origini nipponiche registra in particolare una crescita di percentuale da 22,07 a 23,55 a 26,93% nelle edizioni pas-sate, prima del leggero calo di quest’anno a 26,07%. Un andamento decisamente positivo, che porta a un progressivo allar-gamento della forbice che separa la testa della classifica dalla seconda piazza. Anche qui si parla giapponese, con Mizuno che si riconferma secondo per tutte e quattro le annate. Se però il 21,59% del 2010 pone l’azienda a stretta posta dalla cima, negli anni successivi si nota un leggero calo fino a 18,84%. Più instabile si dimostra il terzo gradino del podio, occupato da Nike nel

2010 e nel 2011, rispettivamente con il 14,93 e il 15,13%, e da Brooks nel 2012 e nel 2013, con 14,5 e 15,23% (che si cam-bia di posto proprio con il marchio dello swoosh in quinta piazza). Più costante è Saucony, che troviamo sempre a ridosso delle prime tre posizioni: quarto posto a tutte le ultime quattro edizioni, anche se con un lieve calo di percentuale, da 14,07 a 12,41%. Discorso differente per adidas e New Balance, che pur restando sempre ri-spettivamente in sesta e settima posizione, hanno un andamento più variabile in ter-mini di percentuali. Da segnalare inoltre che se Reebok entra nella top ten dal 2010 al 2012 (sempre all’ottavo posto, anche se sempre in calo da 1,47 a 0,71%), nel 2013 viene rimpiazzata dalla new entry Kalenji (0,86%). In coda, da notare l’avvicendarsi fra Diadora e Puma per la nona e la decima posizione.

Fu il 9 gennaio 2000 che la Corsa di

Miguel si tenne per la prima volta nei pressi

dell’Acqua Acetosa di Roma.

Fu un giorno di memoria, visto che proprio

il 9 gennaio del 1978 Miguel Sanchez,

runner e poeta argentino, venne rapito da

un commando paramilitare. Fu il giornalista

della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni

a suggerire di intitolare al giovane una

manifestazione podistica. L’organizzazione

venne curata dal Club Atletico Centrale,

in collaborazione con l’Assessorato

alle Politiche Sportive del Comune. Tra

competitiva e non, quella prima edizione

vide la partecipazione di oltre 1.500

appassionati.

A partire dagli anni a seguire, la Corsa di

Miguel divenne sempre di più un momento

di solidarietà e condivisione, crescendo

come un vero e proprio movimento in grado

di coinvolgere sotto molteplici aspetti tutta la

città capitolina e non solo.

Dalla seconda edizione venne istituito

anche un concorso letterario e a distanza

di due mesi dallo svolgimento della

manifestazione, si tenne a Buenos Aires la

“gemella” argentina della Carrera de Miguel.

A sottolineare il forte legame con il Paese

sudamericano, la terza edizione del 2002

si aprì con il messaggio “Ti vogliamo bene

Argentina” ispirato dalle dure condizioni

economiche in cui versava la nazione.

Nel 2005 le 3.500 persone presenti

all’evento fecero invece valere il proprio

sostegno alle popolazioni del sudest

asiatico colpite dallo tsunami. Il cuore

benefico della Corsa di Miguel dunque si

allargava sempre di più, giungendo a ispirare

la “Solidarietà per l’Asia” e a sostenere

economicamente una corsa parallela nella

baraccopoli di Nairobi Korogocho.

Dal 2008 venne anche istituita la Mille di

Miguel, versione dedicata ai bambini delle

scuole elementari e medie della città di

Roma e a cui per quell’anno parteciparono

4.000 giovanissimi.

Nel 2010 fu la volta di aiutare l’Abruzzo e

le vittime del terremoto che aveva sconvolto

L’Aquila.

Nel 2013 erano presenti più di 7.000

partecipanti, 8.000 bambini sono invece

stati coinvolti nelle scuole per la Mille di

Miguel. Se dal 2007 la Corsa di Miguel

è una delle 10 km con più partecipanti in

Italia, il sogno di Elvira Sanchez, sorella

di Miguel sempre presente all’evento, è

quello di arrivare a 30.000 iscritti: 30.000

come il numero di desaparecidos argentini

che come suo fratello sono stati vittime

della dittatura militare.

* Gli arrivati ufficiali nel 2013 sono stati 4.621, ma il maltempo ha creato difficoltà in fase di conteggio tra i minuti 45’ e 55’

la storia della corsa //

DATI & STATISTICHE SUI BRAND AI PIEDI DEI PARTECIPANTI DI ALCUNE DELLE

PIÙ IMPORTANTI COMPETIZIONI ITALIANE. UNA NUOVA PUNTATA DELL’ATTESA

RUBRICA DI RUNNING MAGAZINE

2010

corsa DI miguel (20 gennaio 2013) TOTALE % 2011 TOTALE % 2012 TOTALE % 2013 * TOTALE %

1. asIcs 690 22,07 asIcs 822 23,55 asIcs 1183 26,93 asIcs 880 26,07

2. mIzuno 675 21,59 mIzuno 726 20,80 mIzuno 847 19,28 mIzuno 636 18,84

3. nIke 467 14,93 nIke 528 15,13 Brooks 637 14,50 Brooks 514 15,23

4. saucony 440 14,07 saucony 454 13,01 saucony 558 12,70 saucony 419 12,41

5. Brooks 321 10,27 Brooks 448 12,84 nIke 553 12,59 nIke 387 11,46

6. aDIDas 203 6,49 aDIDas 197 5,64 aDIDas 257 5,85 aDIDas 229 6,78

7. neW BaLance 145 4,64 neW BaLance 124 3,55 neW BaLance 158 3,60 neW BaLance 130 3,85

8. reeBok 46 1,47 reeBok 45 1,29 reeBok 31 0,71 kaLenjI 29 0,86

9. DIaDora 16 0,51 DIaDora 26 0,74 puma 24 0,55 DIaDora 11 0,33

10. puma 13 0,42 puma 13 0,37 DIaDora 16 0,36 puma 9 0,27

aLtro 111 3,55 aLtro 107 3,07 aLtro 129 2,94 aLtro 132 3,91

totaLe 3127 100 totaLe 3490 100 totaLe 4393 100 totaLe 3376 100

margini di crescita

‘11 vs ‘10 ‘12 vs ‘11 ‘13 vs ‘12asIcs

mIzuno

nIke

saucony

Brooks

aDIDas

neW BaLance

reeBok

kaLenjI

DIaDora

puma

aLtro

I vincitori 2013: Riccardo Passeri e Fatna Maraoui

1,49

- 0,78

0,19

-1,06

2,57

-0,85

-1,08

-0,18

0,23

-0,04

-0,48

3,38

-1,52

-2,54

-0,31

1,66

0,21

0,04

-0,58

-0,38

0,17

-0,13

-0,86

-0,44

-1,12

-0,29

0,72

0,93

0,25

new

-0,04

-0,28

0,97

10K DAl CUOREARGENTINO

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10

runnerDeL mese

• TESTO E FOTO: DINO BONELLI

Marco Olmo è un grande campione e il suo ricco e ineguagliabile palmares di successi ne è l’inconfutabile prova. Marco Olmo è un mon-tanaro, vale a dire discretamente testardo ma assolutamente genuino e leale: qualità queste che lo hanno sempre aiutato sia nel campo agonistico che nei rapporti umani. Marco Olmo è un uomo di 64 anni alto e dal fisico asciutto, il suo corpo è una macchina quasi perfetta che consuma pochissimo e non cono-sce usura. Ma Marco Olmo è soprattutto un runner, anzi, un ultrarunner. Uno di quelli da stradine sterrate, sentieri scoscesi o piste deser-tiche. Uno di quelli che copre distanze infinite in tempi brevi e impossibili ai più. Nella sua biografia intitolata “Il Corridore” e recente-mente edita da Ponte delle Grazie, l’autrice Gaia De Pascale cita alcune parole dell’atleta: “Questo montanaro, che qualche volta ha per-fino pensato di andare a vivere nel deserto, alla fine il deserto se l’è scelto come seconda casa. Non la casa della vita, ma la casa della corsa”.

È proprio nel caldo deserto messicano che lo abbiamo incontrato. San Felipe per la preci-sione, dove si è tenuta la seconda edizione del-la Carrera de Baja, corsa di 100 km divisa in cinque giorni di tappe. I suoi occhi azzurri si illuminano nel viso ovale contornato dal pelo grigio. Le sue parole arrivano direttamente dal cuore e raccontano storie vere. Noi incantati ascoltiamo e assimiliamo senza interrompere.

“Molti immaginano il deserto come un’unica so-luzione di alte dune di sabbia, ma la realtà è ben differente. Intanto bisogna distinguere deserto e de-serto: ci sono quelli caldi e quelli freddi, quelli molto

ventosi e quelli che hanno nella calda aria stagna il pericolo maggiore. Altra distinzione fondamentale per chi come me li affronta di corsa è il calpestio. Ci sono lande desertiche fatte di rocce e tagliente pietrisco, e ci sono steppe aride con vegetazione in prevalenza dal fusto spinoso, dove il terreno ha una consistenza irregolare, tra buche e tane nascoste. In questi posti non puoi assolutamente permetterti di distogliere lo sguardo da dove appoggi i piedi. Una banale storta o una piccola spina possono bastare per essere motivo di ritiro. Poi ci sono terre desolate ma con piste dure, che ti permettono di spin-gere con il piede e allungare la falcata, e infine ci sono i soffici e faticosi deserti sabbiosi: para-disi per lo sguardo ma inferni vellutati dove correre elastici è praticamente impossibile. Io sono stato un po’ in tutte que-ste situazioni, tra i freddi e neri deserti lavici islandesi o le lan-de secche e gialle di Tunisia e Namibia. In Messico mi trovo nelle immensità ondulate di ter-ra dura mista a sabbia, in cui crescono insidiosi cespugli spino-si e imponenti cactus. Quasi sempre corro da solo. Non amo adattare il mio ritmo a quello di un altro. E poi in questo modo mi sento più a contatto con la natura. Insomma, io da solo ci sto bene”.

Per la verità siamo persuasi che il più delle volte Marco corra da solo perché nessuno rie-sce a tenere il suo ritmo per tanti chilometri. Il suo esser solo è quasi sempre un posizionarsi in testa alla corsa. Tra un ricordo e l’altro il racconto continua.

“Preferisco le lunghe distanze, ma non disdegno le brevi. In quattro edizioni della Desert Cup, tre in Giordania e una in Mali, le distanze variavano da 168 a 179 km (Marco le ha vinte tutte, ndr). Nelle Desert Marathon, in Libia, i chilometri non stop erano 120. 17 volte ho partecipato alla Mara-thon des Sable, gara a tappe in autosufficienza in Marocco, e 16 volte l’ho terminata (sempre nelle prime 14 posizioni, tre volte terzo e due volte quarto. Dal 5 al 15 aprile si terrà l’edizione

2013, a cui Marco partecipe-rà ancora, ndr). Lì le tappe va-riano dai 20 km circa di quella corta agli 85 del tappone. Per fi-nire, alla Run Iceland, al Sardi-nia Trail o qui in Messico si cor-rono tappe dai 10 ai 42 km. A ogni modo indipendentemente dal formato della gara, c’è una regola che vale sempre. Il deserto non va sfidato ma rispettato. È una bellissima forza quieta della natura, ma in qualsiasi momento può diventare un insi-dioso pericolo. Quello che amo di più di queste infinite terre di nessuno, sono indubbiamente i

paesaggi, sempre uguali e sempre diversi, a volte a tinte morte e altre volte con forti colori di contrasto. Mi rilassano nel corpo e nella mente. Qui lo spirito, per lo meno il mio, sembra trovare un’energia nuo-va. Una carica che in gara si sprigiona in falcate che si susseguono il più possibile uguali fra di loro, mantenendo a oltranza il buon ritmo iniziale”.

“Siccome la mia non è una corsa di potenza, specie nelle gare più lunghe uso la tattica della resi-stenza. Non parto mai troppo forte, sovente vengo

passato da molti altri concorrenti, che poi raggiungo e distacco nel tempo. Un giornalista francese una volta scrisse che non avevo un passo da conquistato-re, ma da “sfiancatore” di avversari. In quell’occa-sione vinsi la mia sesta Cro Magnon consecutiva. Un altro giornalista, un italiano, disse che nel ve-dermi correre sembra sempre che stia per fare l’ulti-mo passo prima di cadere a terra stremato. Questo perché la mia falcata non è proprio elastica, sembra che trascino i piedi e a dirla tutta sono anche leg-germente storto. Correre nei deserti mi ha insegnato risparmiarmi, a non esagerare l’ampiezza del passo e ad alzare pochissimo le gambe. In una gara dura e lunga come l’Ultra Trail du Mont Blanc (166 km con quasi 9.000 metri di dislivello attivo: si tiene a Chamonix in Francia e da molti è considerato il vero e proprio campionato del mondo di trail, ndr) tutto questo mi ha fatto vin-cere per ben due volte”.

“Ma il deserto è anche sabbia. Io cerco di spinge-re con dolcezza senza badare all’andatura, anche perché se volessi tenere lo steso passo che ho sul bat-tuto rischierei solamente di massacrare le gambe e scoppiare. Sulla sabbia cerco di correre con tutta la pianta, tenendo il piede leggermente a martello e ri-ducendo la rullata e la spinta con la punta. In caso contrario sprofonderei più del dovuto e soprattutto consumerei energie inutilmente. Uso scarpe normali possibilmente con una suola non troppo lavorata, se i tasselli sono troppo profondi faccio più fatica. Alla tomaia della scarpa, sovente aggiungo una ghetta artigianale per non far entrare i granelli di sabbia, ma anche il copri-scarpa da ciclismo in lycra è un’ot-tima soluzione”

“Alle serate cui partecipo come ospite relatore spesso mi chiedono com’è la navigazione nel deserto.

A TU PER TU CON LA LEGGENDA DELLA CORSA ENDURANCE, CHE ALL’ETÀ DI 58 E 59 ANNI HA VINTO DUE ULTRA TRAIL

DU MONT BLANC CONSECUTIVI. IN OCCASIONE DELLA CARRERA DE BAjA IN MESSICO ABBIAMO INCONTRATO MARCO OLMO

IN UNO DEI SUOI CONTESTI PREFERITI

il richiamo del deserto

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RUNNING MAGAZINE

marzo 2013

Io dico che di solito mi basta seguire quelli davanti. A meno che davanti non ci sia io o che mi trovi fuori dalla portata visiva di chi mi precede. In fran-cese ‘balise’ vuol dire picchetto, ma anche segnale, freccia, fettuccia o segni di vernice spray sulle pietre. ‘Balisati’ sono dunque quei percorsi dove è sufficien-te alzare gli occhi ogni tanto, guardare avanti e in-torno e trovare i giusti riferimenti. Sulle dune sabbio-se di solito non ce n’è e si deve procedere con bussola e road book. In questi casi è l’interpretazione perso-nale che fa la differenza. Non bisogna avere paura di allungare il tragitto di qualche decina di metri, se si può correre su terreni più duri ed evitare maga-ri scorciatoie su sabbia, più faticose e dispendiose.

Una volta durante la prima Desert Marathon in Libia, ero in testa alla gara con un altro concor-rente quando sbagliammo strada e finimmo oltre il confine con l’Algeria. Ci recuperò una pattuglia di polizia che prima di lasciarci andare ci condusse in caserma. Ci chiesero i documenti, che ovviamente non avevamo, ci diedero dell’acqua e alla fine ci lasciarono ‘scappare’. Tra l’errore iniziale e il dover ritornare sul percorso gara facemmo almeno una dozzina di chilometri in più del dovuto. Una cattiva navigazione può compromettere del tutto una gara e infatti il mio socio di quella disavventura si ritirò. Io invece rientrai in gara verso la ventesima posizio-ne, non disperai, continuai a trotterellare col mio solito passo sbilenco recuperando terreno e posizioni. Quella volta arrivai primo”.

“L’alimentazione in gara, come quella di tutti i giorni, è un argomento molto delicato e soprattutto molto personale. Io sono vegetariano, mangio tanta verdura e pasta e adoro la pizza. La Margherita è la mia preferita. In una gara in completa autosuffi-

cienza alimentare come la Marathon des Sable, per regolamento, si devono avere nello zainetto almeno 14.000 Kg/cal da gestire per l’intero periodo di gara. Io ne porto circa 18-19mila per un peso totale di 4,8 kg così suddivisi: 2,2 Kg di multi cereali, 1 Kg di parmigiano e 1,6 Kg di barrette energeti-che. All’inizio furono soprattutto i consigli altrui, poi sono stati anche gli errori personali e tanta esperienza maturata edizione dopo edizione: tutto questo mi ha insegnato a portare il giusto per il mio fabbisogno. Né di più, che sarebbe peso inutile da trasportare sulle spalle e sulle gambe, né di meno, o non integrerei a sufficienza. E di esperienza alla fine posso dire di averne accumulata molta. Ho cor-

so oltre 6.200 km di gara nel deserto: amo il caldo e la solitudine. Qualcuno mi considera un po’ un orso, ma uno buono... un orso del deserto dico io. A casa, a Robilante (in provincia di Cuneo), guardo fuori dalla finestra e vedo le mie adorate montagne, quelle da cui è partito tutto e alle quali incessan-temente ritorno. Ma se guardo dentro di me vedo l’infinito delle lande desertiche che mi chiamano. Un richiamo a cui difficilmente riesco resistere, un richiamo che mi porta ogni volta in posti fantastici, ovviamente di corsa.”

Marco Olmo non è solo l’uomo del deserto. Grazie alle sue tante vittorie in montagna e in particolare al doppio successo all’Ultra Trail du Mont Blanc, all’età di 58 e 59 anni, è uno dei pochi italiani che è riuscito a farsi amare e applaudire anche dai francesi oltre che da tutto il resto del mondo. Non ser-ve aggiungere altro per descrivere il grande atleta che è e l’amabile personaggio che è di-ventato.

“È UNA BELLISSIMA FORZA QUIETA DELLA NATURA, MA IN QUALSIASI MOMENTO PUò DIVENTARE

UN INSIDIOSO PERICOLO. QUELLO CHE AMO DI PIÙ DI QUESTE INFINITE TERRE DI NESSUNO,

SONO INDUBBIAMENTE I PAESAGGI, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI, A VOLTE A TINTE MORTE E ALTRE VOLTE

CON FORTI COLORI DI CONTRASTO. QUI IL MIO SPIRITO SEMBRA TROVARE

UN’ENERGIA NUOVA CHE SPRIGIONO IN GARA”.

a proposito di dryarn //Da anni ormai numerosi atleti testano Dryarn nei loro allenamenti e in gara. Fra loro molti hanno compiuto grandi imprese. Hanno vinto competizioni estremamente impegnative come la Marathon des Sables, attraversato l’Australia in bicicletta, scalato le vette più alte del mondo. A fianco di Marco Olmo figurano fra gli altri Mario Trimeri, Gustav Thoeni, Aldo Mazzocchi. Fra i protagonisti della storia di questa fibra tecnica si può citare anche il BMW Oracle Racing Team che proprio nel 2010 ha vinto la Coppa America indossando in allenamento e in gara abbigliamento tecnico realizzato con questo filato. Per finire, basti ricordare che anche molte aziende scelgono di realizzare collezioni che impiegano questo materiale di qualità, tra le quali Mico e Salewa.

• Funzione idrorepellente e termoregolatriceI capi che impiegano la fibra tecnica di Dryarn sono stati creati per offrire comfort e prestazioni elevate in termini di vestibilità controllata e idrorepellenza. La sua particolare struttura è stata progettata per non assorbire l’umidità, espellendo efficacemente il sudore e lasciando la pelle asciutta. Sia in condizioni di attività fisica intensa che a ritmo ridotto, consente inoltre di gestire il flusso di calore e vapore della traspirazione senza sbilanciare il sistema di termoregolazione.

• Leggerezza, isolamento e praticitàQuesto materiale ha un ridotto peso specifico, consentendo di realizzare capi molto leggeri. A parità di volume, l’abbigliamento in Dryarn arriva a pesare il 32% in meno rispetto alla lana e il 34% in meno rispetto al poliestere. Sempre se confrontata con la lana, questa fibra assicura una superiore capacità di isolamento termico. Questo significa che quando si pratica l’attività sportiva è possibile ridurre il numero di indumenti da indossare, rimanendo più liberi di muoversi.

• Comfort sulla pelle e lunga durataDermatologicamente testata, questa fibra non crea effetti indesiderati sulla pelle (soprattutto nel caso delle persone più sensibili o con disturbi dermatologici). Dryarn è inoltre resistente a muffe, tarme, batteri e microorganismi. Di lunga durata, col tempo non cambia colore, dimensione e aspetto. Le sue proprietà rimangono inalterate anche in caso di frequenti lavaggi, perché non assorbe acqua e asciuga rapidamente (non va stirato).

• EcosostenibilitàOltre a essere riciclabile al 100%, è prodotto e trattato con un ridotto impiego di energia elettrica e nessuno smaltimento dei reflui di scarico. Anche nella manutenzione quotidiana Dryarn è per sua natura ecologico, poiché si lava facilmente a basse temperature, non si stira e non richiede uso di saponi aggressivi.

BEE1Fra i capi in Dryarn che Marco indossa durante le sue corse, questa calza molto leggera è in grado di mantenere la temperatura corporea a livello ottimale e allo stesso tempo di espellere efficacemente il sudore. “Non ho mai utilizzato un modello tanto eccellente” ha spiegato l’esperto ultramaratoneta. La sua particolare finitura mi consente di affrontare ogni tipo di condizione, anche le più estreme”. La sua struttura particolare è molto fine, in questo modo assicura una precisa aderenza al piede. Nella parte della soletta è inoltre applicata una leggera spugna, così da migliorare il comfort per chi le indossa.

www.dryarn.com

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la scarpa del mese // TEVASPHERE SPEED

Grigio

Porpora

colori //

informazioni di base //PER / Uomo/DonnaCOLLEziOnE / Primavera/Estate 2013DiSCiPLinA / Running / Trail running TARGET / Modello creato pensando a chi partecipa a trail e corse a ostacoli, si caratterizza per le soluzioni sviluppate appositamente per affrontare sentieri scoscesi, tratti fangosi e discese particolarmente accidentate. L’esclusiva tecnologia a sfera che configura la zona tallonare e i cuscinetti di supporto permettono di migliorare l’efficienza del passo, proteggono meglio il piede durante l’impatto con il terreno e consentono di ottenere maggior stabilità

i TRE PUnTi Di fORzA1 / Tecnologia TevaSphere sul tallone, che agisce in combinazione con due cuscinetti laterali di supporto per migliorare la stabilità pur riducendo il peso della scarpa2 / Suola fabbricata in gomma originale Spider, che assicura una tenuta efficace su terreni scivolosi3 / fiosso (in inglese: shank) in nylon che offre stabilità e controllo

PESO / 268 gr (uomo); 218 gr (donna)MiSURE / Uomo 7-12,13 Us donna 5-11 UsCOLORi / Grigio (uomo); Porpora (donna)

PREzzO COnSiGLiATO ALLA vEnDiTA / 125 euro

TOMAIA //

SOTTOPIEDE //Molded Mush Infused Eva

Compression Molded Eva

Intersuola //

COSTRUzIONE //

Fodera //

MARKETING //

UOMO

DOnnA

È Fabbricata con tessuto sintetico e mesh leggero

Si caratterizza inoltre per i materiali QuickDry

ad asciugatura rapida con cui è realizzata, per mantenere il piede all’asciutto e ridurre l’accu-mulo di fango

la struttura di tipo Strobel si caratterizza per la costruzione della tomaia unita a un sottopiede leggero. la parte superiore della scarpa è così assemblata saldamente al supporto della suola permettendo di contenere significativamente il peso. la calzatura è più flessible e si adatta effi-cacemente ai movimenti del corpo

La presentazione del modello TevaSphere nei negozi, è accompa-gnata da una mirata attività promo-zionale attraverso stampa verticale trade, test di prodotto dedicati a giornalisti di riferimento, così come attraverso testate al consumer. La mailing list comprende anche i principali webzines e testate on line. A sinistra una delle prime pubblicazioni, centrata sulle cor-se a ostacoli che hanno ispirato i concetti base della scarpa. A destra l’ultima campagna che illustra la tecnologia del tallone sferico e dei cuscinetti di sostegno.

In tessuto sintetico ad asciugatura rapida

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RUNNING MAGAZINE

marzo 2013

progettata per adattarsi a ogni tipo di appoggio //

video //

MAteriale pop //

numeri //4 anni di sviluppo

22 prototipi testati

35.554 dati raccolti

69% top runner che si appoggiano sul tallone durante la corsa

100% individui che appoggiano il tallone durante la camminata

Dopo oltre quattro anni di ricerche e numerosi test sui prodotti, Teva ha sviluppato questa esclusiva tecnologia che caratterizza il tallone della scarpa. TevaSphere è un sistema di ammortizzamento progettato per aiutare il piede a sostenere meglio la fase di impatto. Grazie alla sua conformazione sferica che si avvale di cuscinetti di sostegno, il punto di appoggio si sposta verso una zona più naturale e comoda rispetto ai tradizionali sistemi di ammortizzamento con tallone squadrato. Ecco perché: “heel striking is not a crime”.

La parte posteriore della suola si caratterizza per la configurazione arrotondata anche lateralmente: dunque su due piani, non solamente su uno. La transizione risulta così più efficiente, indipendentemente dalla zona d’impatto.

I cuscinetti di TevaSphere sono stati applicati per ridurre la distanza del punto di appoggio rispetto al terreno, migliorando la stabilità in fase di corsa.

Al momento dell’impatto il piede tende a frenare sul terreno, prima di accelerare nuovamente e riprendere il movimento. La forma sferica del tallone consente al runner di anticipare questa seconda fase di spinta, migliorando la dinamica di corsa, l’efficacia e la rapidità. Gli studi effettuati dagli esperti dell’azienda hanno evidenziato che la forza di frenata aumenta del 31,6% su una discesa con 5 gradi di pendenza.

Il sostegno dell’arcata plantare garantisce leggerezza e stabilità, grazie ai due cuscinetti che forniscono un supporto specifico solamente dove necessario nella zona di contatto. Questi agiscono solamente quando il piede ruota verso l’interno o verso l’esterno per ripristinare l’allineamento corretto. Inoltre TevaSphere è efficace per correggere sia l’iperpronazione che la supinazione anche in fase di camminata. Solitamente per controllare il movimento e mantenerlo in posizione normale si impiega una schiuma a maggiore densità, da cui consegue però una maggiore rigidità della calzatura e una minore sensibilità sul terreno. In questo caso invece, l’effetto di pronazione viene mantenuto a un corretto grado, grazie a un bilanciato rapporto tra la curvatura di TevaSphere e il peso ridotto della scarpa.

“Heel Striking is not a crime”Questo il claim con cui è stata presentata questa esclusiva tecnologia: lanciata sul mercato dopo quattro anni di ricerche, si caratterizza per la conformazione sferica del tallone.

TevaSphere

268 gr

289 gr

221 gr

Tallone squadrato

Piede nudo

Suola //

la mescola è di tipo Spi-der Original Rubber, per assicurare un grip ottimale specialmente in condizioni di bagnato. Inoltre, l’applicazione di un fiosso in nylon miglio-ra l’effetto di stabilità e il controllo del piede. la speciale tecnologia TevaSphere del tallone si basa sul concetto di una conformazione sferica, che agisce in combinazio-ne con due cuscinetti di supporto

Inquadra il codice QR con il tuo smartphone per visualizzare il video in italiano dedicato alla nascita del progetto Tevasphere e alle varie tecnologie applicate su questo modello.

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RUNNING MAGAZINE

MARZO 2013

Enervit / Enerzona Maqui Rx Polifenoli

J-01 RESISTANCE

Questo integratore alimentare energetico si caratterizza per l’im-portante apporto di vitamina B6. Inoltre contiene carboidrati che si differenziano per la velocità di as-sorbimento. In questo modo viene assicurato un apporto efficace e che si protrae nel tempo. Caratteristiche nutrizionali: 70 ml – 252 K/cal (63 gr di carboidrati).

J-02 ExPlOSION

Anche questa versione offre un si-gnificativo contributo quanto a inte-grazione di vitamina B6. Realizzato con una base di carboidrati, presen-ta anche caffeina a rapida disponi-bilità. Caratteristiche nutrizionali: 70 ml – 203 K/cal (51 gr di carboi-drati, 100 mg di caffeina, 400 mg di Taurina).

J-Nrg /

DiSTRiBUiTO DA // Enervit 02.485631 / [email protected] / www.enervit.it

DiSTRiBUiTO DA // named Spa / 039.698501 / [email protected] DA // J-nRG italia Srl / [email protected]

Named / GelNam Carbo & GelNam Sprint

DiSTRiBUiTO DA // AGf Enterprises / 335.6694093 / [email protected] DA // ProAction 049.8961810 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Pepsi Co Beverages italia Srl02.434381 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Bioearth international Srl / 0525.3699 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Professional Dietetics 02.744020 / [email protected] / www.bigonerunners.com

Racer / Shot Atp Pro

Eurodream / Cellfood

ProAction / Carnitina 1000

Gatorade / Arancia 500 ml

agisko / Agisko Gel

Professional Dietetics /Big One Runners

// Realizzato a base di estratto di maqui (Ari-stotelia Chiliensis), contribuisce alla funzione fisiologica antiossidante dell’organismo e se impiegato quotidianamente fornisce un ap-porto supplementare di vitamina E e B5. Ne deriva una maggiore protezione delle cellule dallo stress ossidativo e una migliore efficien-za in termini di metabolismo e resistenza alla fatica. Il maqui è un frutto simile al mirtillo che cresce sulle isole dell’arcipelago Juan Fer-nandez, al largo delle coste del Cile. Come ha spiegato il ricercatore Barry Sears. “A basse

dosi (circa 25-50 mg al giorno) queste bacche agiscono da potenti antiossidanti; ad alte (50-100 mg al giorno) hanno un’azione antin-fiammatoria significativa; a dosi ancora superiori (250-500 mg al giorno) attivano l’enzima della vita, promuovendo il dimagrimen-to e il rallentamento del processo di invecchiamento”. Per info: Numero Verde 800.403030.

// Entrambi i prodotti sono gel energetici che si caratterizzano per la densità specifica, studiata per essere facilmente deglutibile senza che sia necessario bere conseguentemente. Indicati soprattutto per le attività endurance più impegnative, dal run-ning, al triathlon al ciclismo, sono altrettanto efficaci nell’ambito degli sport di squadra dove può essere uti-

le un ripristino energetico rapido. GelNam Carbo si caratterizza per una miscela a base di carboidrati, composta da maltodestrine, destrosio, fruttosio, sodio, potassio ed esafosfina. Da assumere prima o durante l’attività, offre una dose di energia istantanea che dura nel tempo. GelNam Sprint è arricchito con caffeina, taurina e guaranà. Da ingerire nel corso delle proprie sessioni per avere a disposizione una rinnovata dose di energia nelle fasi finali. Richie-di il tuo campione gratuito: per info Numero Verde 800.203678 - [email protected] - www.namedsport.it.

// Racer è il nuovo marchio realizzato dall’azienda Agf Enterprises, già nota per il brand Fast&Up. Appena introdotto in mercato, Shot Atp Pro è l’ultimo ritrovato al top di gamma. Da assumere pochi istan-ti prima della competizione, è il primo integratore a base di adenosin trifosfato puro utilizzabile senz’acqua. Prodotto per ottimizzare l’efficienza in termini di poten-za muscolare nell’immediato, è altrettanto efficace durante le attività prolungate nel tempo per mantenere performance co-stantemente elevate. Ingredienti: atp 300 mg, destrosio, fruttosio, antiagglomeranti (biossido di silicio, aroma).

// Prodotto per tutti gli sportivi, è utilizzato fra gli altri da Giorgio Di Centa, vincitore di due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 e por-tabandiera azzurro a Vancouver 2010. Cellfood è un modulatore fisiologico a base di ossigeno, nutrienti e antiossidanti, creato per fornire un maggiore apporto di energia, rendere il recupero più efficace e aumentare la resistenza del fisico. Del Team Cellfood di running

fanno parte Ilaria Bianchi e Monica Casiraghi, che assu-mendo questo preparato con regolarità hanno ottenuto un miglioramento dei tempi in gara, un significativo mi-glioramento della massa magra e una sensibile riduzione dei tempi di recupero.

// Da assume prima o durante l’attività endurance, è a base di L-Carnitina in forma liquida. È efficace per l’aumento della pre-stazione durante un esercizio sub massimale, migliora la capacità massima aerobica e consente un utilizzo più efficiente del glicoge-no durante un esercizio sostenuto e prolungato. Inoltre sostiene l’organismo in caso di stress fisiologico e di attività muscolare in condizioni di freddo. La L-Carnitina offre benefici anche a chi si sottopone a una dieta povera di calorie, aiutando a man-tenere livelli accettabili di energia. Per finire, migliora la forza di contrazione sistolica del muscolo cardiaco. Il prodotto è disponibile in un pratico pack mono-dose da 25 ml, con facile apertura a strappo.

// Per praticare attività fisica in maniera corret-ta è necessario assumere la giusta quantità di sali minerali prima, durante e dopo, integrare una grande quantità di energia e assumere li-quidi per reidratarsi. Non essendo pratico du-rante lo sport consumare gli alimenti necessari a ciò, come frutta, verdura e acqua, bere uno sport drink come Gatorade può essere una pra-tica alternativa efficace e bilanciata. In questo modo l’efficienza e l’elasticità muscolare ven-gono mantenute migliori più a lungo. Inoltre, è possibile reintegrare rapidamente le energie consumate durante l’attività e ridurre il rischio di palpitazioni e crampi grazie a un benefico ef-fetto sulla circolazione dell’organismo.

// Miscela energetica che combina un compo-sto a base di carboidrati con Mct – Trigliceridi a Catena Media. Nello specifico, contiene il preparato Agisko Fuel che non altera la curva glicemica e di conseguenza non induce l’effetto di “fatica apparente” (ipoglicemia reattiva) in cui si rischia di incorrere quando si assumono zuccheri non adeguati: in questo modo viene garantito il totale assorbimento e il massimo uti-lizzo dell’energia fornita. Inoltre, gli acidi grassi Mct vantano proprietà fisiologiche che offrono un ulteriore contributo energetico e dal punto di vista metabolico si comportano più come i carboidrati che come i grassi.

// È una miscela che contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali e cinque altri aminoa-cidi specifici, selezionati nelle quantità ideali per ottimizzare l’aumento delle sintesi pro-teiche e il recupero energetico. Per produrre energia nelle situazioni di sforzi intensi e pro-lungati, l’organismo brucia prima gli zuccheri, poi le proteine, infine i grassi. Per impedire il catabolismo delle proteine muscolari (costitu-ite da aminoacidi) è indispensabile che il fega-to produca sintesi proteiche appunto a partire dagli aminoacidi, in maniera da ridurre al

massimo il lavoro metabolico di compensazione. Big One Run-ners è prodotto con gli aminoacidi specifici per questa esigenza, come l’alfachetoglutarato di ornitina e l’acido aspartico per ri-durre il rischio di crampi. È venduto nei negozi specializzati e sul sito di riferimento. Prezzo consigliato: 76 euro.

focus InteGratorI

GEL E BARRETTE ENERGETICI, DRINK E SOLUZIONI DI SALI E ZUCCHERI: ANCHE A SOSTEGNO DI UN’ATTIVITÀ REGOLARE E DI UN CORRETTO

PIANO DI ALIMENTAZIONE, LE PROPOSTE PER I RUNNERS E PER GLI SPORTIVI IN GENERE SONO NUMEROSE E DIFFERENZIATE.

ECCO UNA SELEZIONE DI PRODOTTI DI ALCUNI TRA I PRINCIPALI BRAND

// Realizzati in collaborazione con atleti e medici sportivi, i prodotti J-Nrg vanno a comporre un’am-pia gamma di soluzioni che si caratterizzano per gusto, consistenza e digeribilità. Attiva da oltre 15 anni nel settore alimentare e farmaceutico, l’azien-da pone sempre al centro del suo progetto gli at-

leti, siano essi professionisti o amatori, ponendosi come obiettivo il raggiungimento delle performance più elevate. Le novità proposte per l’integrazione si caratterizzano inoltre per la funzionalità e la facilità di utilizzo anche in situazioni di particolare stress atletico.

DiSTRiBUiTO DA // Eurodream Srl 0187.523320 / [email protected]

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coVerstory

• DAL NOSTRO INVIATOBENEDETTO SIRONI

Una serata da ricordare quella che ha visto protagonista la nuova tecnologia running fir-mata adidas in quel di Milano. Dal nome si-curamente azzeccato: “Boost” (letteralmente in inglese significa “spinta”). Un’innovazione che secondo quanto dichiarato dall’azienda e come del resto confermato anche da alcuni tra quelli che l’hanno già provata - potrebbe portare a una piccola/grande rivoluzione nel running. Per la cronaca, il modello Energy Boost è disponibile in alcuni selezionati ne-gozi a partire dal 27 febbraio, a un prezzo di 150 euro e anche dalle nostre informazioni sta riscontrando un sensibile interesse da par-te di retailer e runners. Previsto anche un am-pliamento della gamma Boost a partire dalla collezione Fall-Winter 2013/14. Per tutte le specifiche tecniche sul modello in questione vi rimandiamo ai box in queste due pagine. In queste righe vale la pena spendere alcune parole sull’evento di lancio, al quale natural-mente Running Magazine era presente.

lOCATION - Tutto è andato in scena lo scorso 22 marzo a Milano all’interno del Grattacielo Pirelli. Ossia il cosiddetto Pirellone, che ospi-ta tuttora il Consiglio Regionale della Lom-bardia. La Giunta regionale si è invece trasfe-rita nel 2011 a Palazzo Lombardia (nella cui piazza per intendersi si terrà come lo scorso anno il village della Milano City Marathon). Punto nevralgico dell’evento è stato l’ultimo piano (31°) del grattacielo. Uno spazio sugge-stivo con una veduta panoramica a 360° sulla città, aperto al pubblico in alcune giornate particolari e che può ospitare mostre tempo-ranee come spazio multifunzionale. Per una sera la location si è vestita dei colori gialli e neri della tecnologia Boost, sia nell’allesti-mento che negli sgargianti vestiti dei ragazzi e delle ragazze “immagine”. Ma una delle particolarità dell’evento è stata quella di un approccio davvero “multimediale”, utilizzan-do nientemeno che tutta la facciata del Pirel-lone come un enorme schermo, con effetti ottici di luci e colori, nonché la trasmissione a caratteri cubitali di tutti i tweet che avessero come hashtag #boostmi.

UN EVENTO SOCIAl - La forte impronta social dell’evento, organizzato per adidas dall’agen-zia We Are Social e dall’event Manager Elena Terrini, è stata rafforzata anche dalla diretta streaming sulla pagina Facebook di adidas Running (che conta oltre 1,6 milioni di likes) e dal racconto live tramite l’account twitter @adidas_ITA (4.098 followers). Numerosi i giornalisti presenti all’evento e tra questi an-che blogger e personalità note sul web e non solo. Ai quali si sono aggiunti alcuni vip, atleti e testimonial, nonché 10 vincitori del

contest online che ha premiato le 10 miglio-ri definizioni di “energia” votate dagli stessi utenti. Presente buona parte del team adidas Italia, mentre la presentazione della serata è stata affidata a Nicola Savino, che ha portato una buona dose di ironia e posto domande più o meo dissacranti ai vari atleti presenti.

I TESTIMONIAl ADIDAS - Proprio la presenza di noti sportivi è stato uno degli elementi di maggior interesse e richiamo per pubblico e media. Volutamente adidas non ha invitato dei runners professionisti, bensì esponenti di altre discipline sportive: Alessandro Ma-tri, Maxi Lopez, Rolando Bianchi, Sebastian Frey, Nicolas Frey (calcio), Mauro Bergama-sco (rugby), Niccolò Melli, Jacopo Giachetti e il coach Sergio Scariolo (basket), nonché il climber e alpinista Matteo Della Bordella, appena reduce da una grande impresa in Pa-tagonia.Tutti testimonial del brand natural-

mente, ai quali è stato consegnato il model-lo Energy Boost. Unica eccezione rispetto a quanto detto prima, la presenza del runner Thomas Dold, vero e proprio prfessionista del “vertical running”, ossia la corsa nei grattacieli (Il Pirellone con i suoi 710 sca-lini è inserito nel circuito delle corse “run up”). Un ottimo personaggio per “testare” davanti agli occhi delle telecamere le nuove calzature, chiamato a “scalare” i 31 piani del grattacielo in meno di 4 minuti per battere il suo record personale. Obiettivo centrato, con il gran tempo di 3 minuti e 32 secondi, impresa proiettata in diretta anche sulla fac-ciata del grattacielo, offrendo così la possi-bilità anche ai passanti di viverla da vicino.

OlTRE Il RUNNING - La serata di Milano fa se-guito alla premiere assoluta di New York dello scorso febbraio, quando al Jacob Jar-vits Center di New York (sede dell’Expo della New York City Marathon) adidas ha svelato la sua Boost ai media internazionali. Con nomi del calibro dello sprinter Yohan Blake e del mitico Haile Gebrselassie. Nel caso dell’Italia, per il lancio di una tecnolo-gia prettamente dedicata al running sareb-be stato forse troppo scontato delimitare il tutto in un “recinto” di atleti e operatori del mondo della corsa. Al di là della perfor-mance di Dold, il fatto di averlo abbinato a un evento così trasversale, coinvolgendo testimonial di altri sport mainstream, ha rappresentato a mio parere un significativo valore aggiunto, anche per offrire nuove e preziose occasioni di visibilità al running presso un pubblico il più ampio possibile. Obiettivo decisamente centrato a giudicare dalla visibilità e dall’eco che Boost si è con-quistata prima e dopo l’evento.

DOPO LA PRESENTAZIONE IN GRANDE STILE A NEW YORK, ANCHE L’ITALIA HA AVUTO IL SUO ESCLUSIVO EVENTO FIRMATO ADIDAS, AL 31ESIMO PIANO DEL PIRELLONE: IL GRATTACIELO SI È LETTERALMENTE “ACCESO”, OSPITANDO IL RECORD DEL VERTICAL RUNNER THOMAS DOLD E NOTI ATLETI DI ALTRE DISCIPLINE. UN’OTTIMA OCCASIONE PER PARLARE DI RUNNING A UN PUBBLICO DECISAMENTE ALLARGATO.

lA NUOVA, CONTAGIOSAENERGIA DI boost

Thomas Dold durante la sua personale vertical run nel Pirellone

Thomas intervistato da Nicola Savino

Il rugbista Mauro Bergamasco lascia la sua firma sul wall Boost I testimonial adidas intervenuti alla serata, in posa con il presentatore Nicola Savino

LO SCORSO 22 MARZO L’ATTESA SERATA PER IL LANCIO DELLA NUOVA CALZATURA ENERGY BOOST,

CON UNA TECNOLOGIA CHE SECONDO IL BRAND DELLE TRE STRISCE È DESTINATA A RIVOLUZIONARE

IL MONDO DEL RUNNING

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RUNNING MAGAZINE

marzo 2013

Come è stata messa a punto la tecnologia Boost?

Siamo costantemente attenti alle sfide che gli atleti sono chiamati ad affrontare e cerchia-mo di trovare delle soluzioni che li aiutino a su-perare questi ostacoli e a fare sempre meglio nel loro sport. Per molti runner del passato la sfida era dover scegliere fra un’ammortizzazio-ne morbida o reattiva. Tenendo ben a mente questo aspetto, volevamo pensare oltre e reinventare il concetto di ammortizzazione. La soluzione che stavamo cercando è scaturita dagli incontri mante-nuti con BASF, nostro partner ormai di vecchia data con il quale ab-biamo sempre lavorato per identificare e pro-muovere innovazioni pionieristiche che aiutas-sero gli atleti di tutti i livelli a fare il loro meglio. Mentre stavamo esaminando una gamma di materiali per raggiungere tale obiettivo, abbia-mo scoperto queste capsule che aveva-no l’incredibile proprietà di riuscire a coniugare i vantaggi, solitamente contrastanti, offerti da un’am-mortizzazione morbida o reattiva. Sapevamo che se fossimo stati in grado di trovare un modo per utilizzare il potenziale del materiale nell’in-tersuola, potevamo avere qualcosa di davvero rivoluzionario nelle nostre mani.Scoprire il potenziale del materiale è stato quindi il primo passo. Potrebbe illustrarci l’attuale processo di modanatura?

Dopo aver scoperto il materiale e il suo po-tenziale che ci consentiva di combinare am-mortizzazione morbida e reattiva, la grande sfida che ci attendeva era trovare un modo affinché funzionasse nell’intersuola. Il proces-so finale di modanatura è stato promosso di concerto con il no-stro partner BASF ed è diverso da qualsiasi altro processo di creazione dell’intersuola a oggi esistente. Tuttavia, per il mo-mento, i dettagli di questo rivo-luzionario processo di modana-tura restano un nostro segreto. Quanto tempo c’è voluto per la messa a punto?

All’incirca tre anni. Quando si è reso conto della singolarità del materiale am-mortizzante Boost?

Subito dopo aver testato i primi campioni di materiale, ci siamo resi conto che le capsule di energia che ora contraddistinguono l’intersuo-la avevano il potenziale di gettare una nuova luce sul ritorno di energia e l’ammortizzazione. La sfida consisteva nel trovare un modo per legare assieme le capsule nell’intersuola af-finché riuscissero a fornire il ritorno di energia che, come sapevamo, erano in grado di garan-tire. E ora, dopo tre anni di lavoro, possiamo fornire ai runner di tutto il mondo un materiale ammortizzante davvero innovativo, in grado di offrire il maggiore ritorno di energia nell’indu-stria del running.Il nuovo materiale ammortizzante Boost è stato ampiamente testato dalla Innovation Team di adidas (AIT). Può illustrarci i prin-cipali test effettuati e i risultati che hanno mostrato?

Abbiamo effettuato un’infinità di test, ma le tre prove principali hanno interessato il ritorno di energia, l’indipendenza dalla temperatura ambientale e la durabilità.

1. In primo luogo, abbiamo osservato la per-centuale di energia immagazzinata e ritornata nel materiale in schiuma durante un ciclo di test (a compressione) che mima l’impatto del tallone del runner. I risultati hanno mostrato che il materiale fornisce il maggiore ritorno di

energia rispetto a qualsiasi altro materiale testato, inclusa la schiuma EVA

standard che viene oggi utilizzata per la maggior parte delle

scarpe da running.2. Successivamente, al fine

di determinare l’indipendenza dalla tempera-tura ambientale, abbiamo testato campioni di schiuma a varie condizioni in una camera a temperatura controllata. Questi test hanno mostrato che, testata dai +40° ai -20°, la schiu-ma Boost è tre volte più resistente al calore rispetto al materiale EVA standard, oltre a ga-rantire una corsa più regolare.

3. In terzo luogo, abbiamo effettua-to il test a compressione per misura-re la compressione transitoria dopo 10.000 cicli. Si tratta di un test che viene effettuato per valutare la dura-bilità di un materiale rispetto ad altri.

I risultati mostrano che, nonostante la schiuma Boost sia più morbi-da e abbia un maggiore ritorno di energia rispetto alla tradizio-

nale schiuma per intersuola EVA, mantiene le sue caratteristiche performanti molto più a lungo rispetto alla tradizionale EVA.

4. Infine, non abbiamo testato le performan-ce del materiale Boost solo nel nostro labo-ratorio interno, ma abbiamo anche condotto

test biomeccanici intensivi sia internamente che in collabo-razione con partner di ricerca esterni. Innumerevoli chilome-tri di corsa sono stati coperti da atleti di vari livelli per essere certi che i prodotti e i materiali incontrassero e superassero le più alte aspettative.Guardando al futuro: qual è il prossimo passo?

In materia di tecnologia Bo-ost siamo solo all’inizio. Siamo consapevoli dell’importanza e dell’impatto che questo ma-

teriale avrà per la corsa e non solo, e agiamo di conseguenza. In altre parole, continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto sin da-gli albori della nostra società. Continueremo a essere leader nell’innovazione e a lanciare prodotti innovativi che aiutino gli atleti di tutti i livelli a fare il loro meglio.

Come funziona questa tecnologia? Se osserviamo il materiale ammortizzante,

possiamo notare che è costituito da centinaia di piccole capsule di energia. Queste capsule rappresentano il segreto per il maggiore ritorno di energia nell’industria del running. Un nuovo processo di realizzazione, messo a punto con il nostro partner BASF, trasforma il materiale granulare solido (TPU) in queste capsule che è possibile scorgere nella caratteristica intersuo-la della scarpa. Queste capsule immagazzina-no e rilasciano energia a ogni passo molto più efficacemente. Oltre alla schiuma, quali altre tecnologie vengono offerte nell’Energy Boost?

L’Energy Boost è un sistema di elementi tecnici che lavorano in sinergia e forniscono energia al runner. La parte superiore nell’Ener-gy Boost è stata messa a punto mediante la tecnologia adidas Techfit, consistente in po-liuretano elastico ed estremamente durevo-le. Fornisce comfort ottimale e protezione al

piede durante la rullata. Abbiamo utilizzato un materiale a maglia, elastico e traspirante, che si adatta al piede come un calzino. Si possono anche notare delle fasce di potenza specifiche lungo la parte superiore che abbiamo aggiunto come protezione mirata al fine di stabilizzare il piede, laddove necessario, durante il movi-mento. Abbiamo poi aggiunto altre tecnologie come, per esempio, il sistema TORSION che va dal tallone fino alle dita del piede e minimizza la rullata per una maggiore stabilità. Qual è il prossimo passo per il materiale ammortizzante Boost?

Posso promettere che siamo solo all’inizio. Boost è una vera rivoluzione, e non solo per l’industria del running. Non vediamo l’ora di implementare questa innovazione nelle pros-sime stagioni. Sarà divertente giocare con i colori e con altre esclusive man mano che an-dremo avanti. Ma per il momento mi fermo qui e non scendo in ulteriori dettagli. Dovrete solo attendere e vedere.

GERD MANz, DIRETTORE GENERAlE PER l’INNOVAzIONE //

MARCUS WUCHERER, RESPONSABIlE SEzIONE RUNNING //

L’Energy Boost mette in luce un rivoluzio-nario materiale ammortizzante. Come lo si è affrontato dal punto di vista del design?

Il nostro principale obiettivo era mostrare e

dare risalto, quanto più possibile, al rivolu-

zionario materiale ammortizzante. Ciò che

è grandioso di Energy Boost è che si ha un

immediato effetto di meraviglia quando lo si

prova. Si può sentire l’energia sin dal primo

istante. Nel nostro design volevamo sottoline-

are questo aspetto e catturare la magia della

schiuma. Qual è stata la sfida maggiore?

La sfida maggiore è stata rendere l’energia

visibile. Era necessario trovare un modo per

attirare l’attenzione sul materiale ammortiz-

zante e sottolineare i vantaggi, in termini di

prestazione, offerti dalla scarpa. Penso che

abbiamo trovato un ottimo modo per farlo,

tracciando una linea di un giallo accesso tutto

intorno alla schiuma che sembra comprimere

tutta questa energia all’interno della schiuma.

La combinazione fra il colore di base nero e la

linea gialla fa apparire la scarpa veloce e pie-

na di energia.Cosa vorrebbe che pensasse chi indossa la scarpa per la prima volta?

Due cose: in primo luogo vorrei che sentisse

l’energia della scarpa. Tuttavia, allo stesso

tempo, vorrei che sentisse letteralmente il

comfort. Abbiamo cercato di esagerare le di-

mensioni dell’ammortizzazione per sottoline-

are questo aspetto e dare la sensazione che il

piede sprofondi in un cuscino.C’è stata una qualche fonte di ispirazione per il design?

Come in tutte le cose che facciamo, voglia-

mo che il design delle nostre scarpe sia in

perfetto stile adidas. Vogliamo allargare i no-

stri orizzonti, ma restando fedeli a chi siamo

come marchio. Ci siamo ispirati ad alcuni pro-

dotti icona del passato come le SL72 e le LA

Trainer che hanno una linea molto semplice

ed elegante e abbiamo cercato di prendere

questi aspetti come punto di riferimento per

l’Energy Boost.Può darci un’anticipazione sul design Boost per le prossime stagioni?

Non voglio svelare nulla, ma posso promette-

re dei design sensazionali per le scarpe Bo-

ost man mano che ci avvicineremo alle nuove

stagioni.

TECNOLOGIA, DESIGN, TARGET E PROSPETTIVE: ALLA SCOPERTA DELLE CARATTERISTICHE DI QUESTA

TECNOLOGIA E DEL PRIMO MODELLO ENERGY CON TRE PERSONAGGI D’ECCEZIONE

CON RUOLI DI RILIEVO IN ADIDAS

Ecco i segreti di BOOST

La “magia” della schiuma

BEN HERATH, DIRETTORE DEl DESIGN //

Un’incredibileammortizzazione

Page 18: Running Magazine 3 2013

18

• TESTO E FOTO: DINO BONELLI

Nella mia mente condizionata da let-ture soft e racconti di amici, Formentera era solo un’isola da divertimento di massa. Uno di quei posti all’estero dove si sente parlare solo o quasi solo italiano. Un’isola dove gli hippy vanno a cercare la pace con se stessi e non solo quella, i giovani il tram-busto estremo e non solo quello. Un agglo-merato di discoteche rombanti come nella vicina Ibiza e spiagge piene di ombrelloni allineati e alienanti. In pratica un posto che non sentivo mio e che mai avrei voluto visitare. Ma: mai dire mai. Alla quarta edi-zione della Formentera to run sono giunto dopo una serie di circostanze fortuite. La gara si divide in cinque brevi tappe, la sta-gione è quella giusta: già calda da godere ma non ancora affollata da soffocare. Sia-mo a cavallo tra maggio e giugno.

Il MUlINO E BOB DylAN - In lontananza un vecchio mulino si staglia silenzioso e fermo, tra cespugli verdi e prati gialli. I tradiziona-li muretti a secco di questa zona delimita-no anche il nostro cammino. Il mio passo è tranquillo, non voglio strafare. Sono con me alcuni runners sconosciuti, leggermen-te più ansimanti e ben imbustati in divise sgargianti. 10 km scarsi di leggeri saliscendi e dolce sofferenza sono gli ingredienti della tappa del giorno, la prima. All’arrivo vengo a sapere che in quel mulino un certo signor Bob Dylan, da buon hippy quale era negli anni ’60 e ’70, ci visse per un certo periodo in cerca di un impulso musicale o qualco-sa di simile. Certo è che gli fu d’ispirazione per qualche gloriosa ballata. È domenica, al Pilar de la Mola, piccolo centro abitato con case basse e bianche che si sviluppa vicino all’arrivo. C’è il tradizionale mercatino degli hippy e a far loro da colonna sonora un non più giovane cantante country, in tutto e per tutto, volutamente o meno, una copia del mitico Willie Nelson. L’ambiente è disteso e rilassante. I runners, nel post gara, passeg-giano spensierati.

Al FARO DI BARBARIA - Il sole è un grosso di-sco infuocato e siamo solo alle otto e mezzo del mattino, la giornata si preannuncia a dir poco calda e la vegetazione bassa non lascia sperare in zone d’ombra. Partenza e arrivo sono di fianco al Faro di Barbaria, nell’estre-mo sud-ovest di quest’isola di Formentera, che vista dall’alto potrebbe sembrare un cavalluccio marino, senza troppa coda e in-clinato in avanti. Noi ci troviamo sul naso, l’occhio è una grossa salina bianco-verdastra, le antenne un famoso istmo di sabbia bian-ca e il corpo minuto il resto dell’isola che si estende verso sud-est. Un buco nel terreno vicino al faro porta a una grotta con terrazza panoramica sul mare: uno spettacolo appe-na nascosto, assolutamente da non perdere. Il menù del giorno (seconda tappa) sono 8,5 km di sterrato, con eccezione per gli ultimi due di asfalto che nelle mie lente gambe di trailer di montagna risulteranno essere i peg-giori. Corro con Paola Zaghi che è momen-taneamente in testa alla classifica femminile. Con me ho un marsupio porta borraccia e la mia piccola macchina fotografica con cui immortalo l’evento da dentro. Sudando.

Il GIANNI NAzIONAlE - Terza tappa, chi ha già corso questa gara nelle passate edizioni, la descrive come una delle più panoramiche. Partenza e arrivo nello stesso punto che oggi è vicino alle saline, l’occhio chiaro del “ca-valluccio marino”. Le gambe girano bene, ma una scogliera a picco su un mare color cobalto mi invita a dar retta più al fotografo che c’è in me che non all’atleta agonista. A due chilometri dalla partenza, rocce taglienti e buchi insidiosi sono il fondo smosso della strada da percorrere. Parte fondamentale di

un quadro naturale che ogni tanto mi fermo a immortala-re. Al ristoro, nei pressi del-la baia di cala Saona, che la natura ha meravigliosamente disegnato e l’uomo con le sue speculazioni e i suoi ombrello-ni riesce a rovinare, incontro una faccia conosciuta. Una di quelle che tutti conoscono, dalle mamme, alle nonne e speriamo anche ai bambini. È Gianni Morandi, grande interprete di maratone e can-

zoni, anzi nell’ordine di canzoni e maratone. Suda, fatica, mi dice che nel pezzo smosso è caduto e ora gli fanno male le costole, ma è un duro, si vede, e stringe i denti. Corriamo un po’ insieme, lo immortalo senza distur-bare. Sorride solare, forse è una smorfia di dolore, ma non si nota: è un duro. All’arrivo si confessa, è stata lunga, molto lunga, prati-camente 12 km abbondanti di copiosa sof-ferenza. Ma è contento, soddisfatto, felice e tutti gli sono intorno, tutti gli vogliono bene, perché lui è il Gianni nazionale e per di più è anche un runner.

UN TERzETTO DA FAVOlA - Giorno di riposo, le gambe di tutti ringraziano, specie le mie. Spiagge ancora semivuote o parzialmente oc-cupate da bagnanti seminudi sono il sito ide-ale per un relax senza tempo. Per una nuotata senza fine, se non quella imposta dalla stan-chezza delle braccia poco allenate. Erano anni che non nuotavo così tanto, senza occhialini e con gli occhi aperti sott’acqua. Che spettaco-lo. Il mare ha quei colori vivi che tutti prova-no a descrive al ritorno di un viaggio ai Carai-bi. L’azzurro tende al verde, il blu al cobalto, il nero è lontano a delimitare l’orizzonte, il bianco della spiaggia brilla vicino e anche l’abbronzatura delle tante e belle bagnanti di chiara origine nordica sembra di una tonali-tà sublime. Che spettacolo! Tutto il giorno sull’antenna sabbiosa del cavalluccio marino, una striscia di arena chiara e rocce smussate che divide le paradisiache Platja de ses Illetes

QUESTO MESE, CON GLI OCCHI DEL NOSTRO DINO BONELLI SBARCHIAMO SU UNA TERRA SPAGNOLA RICCA DI SPUNTI

NATURALI DI GRANDE SUGGESTIONE. FRA TANTI VOLTI NOTI, ANCHE TRE GRANDI ATLETI COME BOURIFA, LAMBRUSCHINI E FIZ

LE NOTE DEL PIÙ CELEBRE ALBUM DEI PINK FLOYD SONO STATE ISPIRATE DA QUESTI LUOGHI. E PROPRIO COME LA LUNA CANTATA DAL GRUPPO ROCK INGLESE, ANCHE L’ISOLA DELLE BALEARI HA UN LATO NASCOSTO, BEN DIVERSO DA QUELLO CONOSCIUTO PER LA MOVIDA E IL DIVERTIMENTO

DI MASSA. CIRCONDATA DA UN MARE DAI RIFLESSI INCANTEVOLI, SCOPRIAMO UNA FORMENTERA TUTTA DA CORRERE E DA GODERE.

THE DARK SIDE OF THE ISlAND

Page 19: Running Magazine 3 2013

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RUNNING MAGAZINE

MARZO 2013

Sul prossimo numero

e Platja de Llevant. Il giorno dopo sono 7 km. È corta dicono tutti, ma corta fa rima con forte. Decido di partire senza marsupio, senza borraccia, senza macchina fotografica. Decido di vedere come corrono i migliori che fino a oggi si sono controllati a vicenda ma hanno staccato il resto del gruppo. Un trio di ex cam-pioni ancora chi più, chi meno, in attività. Con il numero 1, a dimostrazione che l’anno scorso l’ha fatta da padrone c’è quel Alessan-dro Lambruschini (vedi intervista su Running Magazine 6 – 2012) uomo simbolo negli anni ’90, con Panetta, dei 3.000 siepi. Col numero 6 c’è Migidio Bourifa, quattro volte campione italiano di maratona con un personale di 2h 09’ 07” (Running Magazine 11/12 – 2012). Col pettorale n. 46, piccolo e leggero come si con-viene a un maratoneta, c’è lo spagnolo Martin Fiz, due volte campione mondiale di specia-

lità con un personale di 2h 08’. Pronti, via, le gambe girano, anche le mie. In un attimo rimaniamo in cinque: con il terzetto da favo-la e il sottoscritto c’è anche un ottimo Dario Cirilli, unanimemente definito il primo degli umani. Il ritmo è alto e per me quindi altissi-mo, ma le gambe sembrano tenere bene, il fia-to un pò meno. I tre più che correre sembrano trotterellare almeno per il primo chilometro, poi, caldi, iniziano a galoppare e per me di-ventano puntini colorati che si allontanano. Cirilli li tiene ancora per un poco poi, come ogni giorno, si prende la sua quarta posizione e se la porta all’arrivo. Prima di una spiaggia

paradisiaca dove correre è un inferno, mi pas-sano altri tre concorrenti partiti saggiamente più lenti e l’ultimo mi invita a seguire il suo ritmo. Traballo ma non mollo, se non negli ultimi 300 mt. Arrivo ottavo. Oggi il fotogra-fo ha lasciato posto all’atleta che c’è in me e quest’ultimo è decisamente contento.

UNA FESTA IN MUSICA - E venne l’ultimo giorno, l’ultima tappa, l’ultima fatica. 21 km con sali-ta finale e sotto un sole infernale. Le gambe sono dure e tirate, sul filo dei crampi già dai primi passi, risentono maledettamente dello sforzo fuori logica fatto ieri. Sono stato un cre-tino, mi dico. Si può dire cretino? Penso di si se l’interessato non si offende. Porto un mar-supio con tanto di gel energetico, borraccia con acqua e sali, la solita piccola Canon Ixus 100IS da 12.1 megapixel, occhiali e cappello. Tra le tante spiagge che passiamo su stradine sterrate che si allungano alle loro spalle, su curate passerelle di legno zigzaganti nel ver-

de o direttamente sull’arena bordo mare, c’è anche Platja de Migjorn che al tempo ispirò i Pink Floyd in quel capolavoro che fu The Dark Side of the Moon. Il primo pianoro va da sé, d’inerzia, e le salite non mi disturbano. Ma l’ultimo pezzo, di nuovo in piano, è un calvario. Arrivo stremato ma entusiasta sotto un faro alto. È il Far de la Mola, quest’ultima tappa ci ha fatto attraversare tutto il cavalluc-cio marino e ora siamo su quella che dovreb-be esserne la coda. La classifica finale ha visto primo Migidio Bourifa, secondo Alessandro Lambruschini e terzo Martin Fiz. Quarto ma primo degli umani, Cirilli. Tra le donne anco-ra lei, quella Paola Zanchi con cui ho corso il primo giorno e parecchie volte nella settima-na. Brava. Ma bravo anche tutto lo staff or-ganizzativo super coordinato da quel Adriano Zito che di queste gare a tappe probabilmente è il precursore italiano. Gli applausi all’arrivo sono accompagnati da Roby, buono speaker a tempo perso e ottimo massaggiatore a tempo

pieno. Poi il timbro di voce cambia di colpo, le parole prendono una cadenza musicale e si diffondono nell’aria come dolci melodie co-nosciute. Gianni Morandi dopo aver corso, sudato, faticato e concluso la sua gara, si è im-possessato del microfono e ci onora con un assolo, che ci rimarrà in mente come la colon-na sonora di una bellissima settimana di corsa su un’isola fantastica. “Solo gli uomini piccoli non cambiano mai idea, e io non vorrei mai che voi dubitaste della mia reale statura”.

Bourifa e Lambruschini, rispettivamente

primo e secondo in classifica

Tra i runner anche Gianni Morandi

Nel prossimo Run the world rifacciamo un salto in quel paradiso chiamato Hawaii per correre uno dei triathlon più vecchi del mondo: una parentesi dovuta a questa splendida triplice disciplina. Per maggiori informazioni su dove correre e godere dei più bei posti al mondo, visitate il sito www.runtheworld.it

Page 20: Running Magazine 3 2013

NIlOx /Fitness Stepcounter

xtenex /lacci autobloccanti

Glorify /G4 Pro

DiSTRiBUiTO DA // Columbia Sportwear italia 0423.648756 / www.columbiapressroom.com

DiSTRiBUiTO DA // Amer Sports italia / 0422.5291 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // nike italia051.6115511 / www.nike.com

DiSTRiBUiTO DA // Gartner Sport0471.062313 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Sordelli franco srl / 0331.864131 / [email protected]

proDottI ss 2013

// Questa esclusiva tecnologia agisce per regolare la condizione climatica del fisico, sfruttando e ottimizzando il naturale pro-cesso di raffreddamento del corpo umano. Il tessuto dei capi Omni Freeze Zero si ca-ratterizza per la presenza di tanti piccoli cer-chi azzurri, al cui interno è concentrato un agente refrigerante. Questo, a diretto con-tatto con la pelle, reagisce al sudore inne-scando una reazione chimica e creando una sensazione di freschezza che dura a lungo. Ne consegue che mentre si corre si percepi-sce immediatamente una piacevole ed effi-cace sensazione di benessere. Ciò significa che anche in condizioni climatiche di caldo intenso, indossando questo abbigliamento è possibile correre mantenendo elevato il comfort e superiori le proprie prestazioni.

// Recentemente premiato con il marchio Good De-sign che il Chicago Athena-eum – Museum of Architecture and Design assegna alle migliori proposte in questo settore, questo modello si caratterizza per le linee eleganti del disegno. Dotato di numerose funzioni utili per tutte le attività all’aria aperta, si configura nello specifico con alcune caratteristiche avanzate pensate appositamente per l’allenamento. È anche possibile aggiornare il software gratui-tamente. Ambit è stato progettato da Thomas Hinskens, senior industrial designer di Suun-to, ed è realizzato totalmente in Finlandia.

// T-shirt tecnica a maniche corte, è realizzata con un particolare tessuto molto confortevole sulla pelle. Si tratta dell’esclusivo materiale legge-ro e traspirante Dri-Fit, che consente di mantene-re la temperatura del corpo a un livello ottimale. Inoltre si caratterizza per la struttura senza cuci-ture. In questo modo si evitano gli sfregamenti del filato sulla pelle e di conseguenza si riduco-no irritazioni e arrossamenti. I capi fabbricati in questo modo consentono una totale libertà di movimento, si indossano comodamente e assicu-rano una vestibilità precisa.

// Modello disegnato per atleti con appoggio neutro di peso medio/leggero. La tomaia im-piega la tecnologia Fantom Fit ed è molto tra-spirante e leggera. Fabbricata in pelle sintetica e mesh, è rinforzata nelle zone più critiche ed è dotata di supporti tagliati a laser e applicati senza cuciture. L’intersuola leggero in Acteva Lite e l’inserto N2 rendono questa scarpa ideale per percorrere distanze medio/lunghe, mentre la tecnologia T-Beam migliora la fles-sibilità di torsione dell’inserto. Nella zona tallonare della suola, la mescola N-Durance offre maggiore protezione in fase di appoggio. L’avampiede è invece realizzato in gomma sof-fiata, per rendere più fluida la corsa in fase di spinta. Prezzo consigliato: 150 euro.

// Linea caratterizzata da un look fresco e pensato apposta per le donne attente oltre che alle performance anche alla moda e allo stile. Disegnata con un outfit completo e per-sonalizzabile a seconda del tempo, propone fra gli altri capi la Maxi Canotta Sunlight 3.0 Lady. Leggerissima e disegna-ta con un taglio femminile, è fabbricata con tessuto stretch che consente una ottimale libertà di movimento ed è dotata di cordini laterali per la regolazione. Le cuciture piatte non creano attrito e irritazioni sulla pelle. Gli Short sono confor-tevoli e pratici. Anch’essi in tessuto stretch sono provvisti di una tasca con zip sul retro ed elastico in vita regolabile con coulisse. Per finire, i dettagli riflettenti su entrambi i capi consentono maggiore visibilità alla sera.

Gore Running Wear /linea Sunlight lady

COlUMBIA /Omni Freeze zero

Suunto /Ambit

NIKE /Dri-Fit Touch Tailwind

NEW BAlANCE /1080

20

DiSTRiBUiTO DA // Gore Running Wear / 800.681168 / www.gorerunningwear.it

DiSTRiBUiTO DA // nilox0362.4961 / www.nilox.com

DiSTRiBUiTO DA // Bv Sport italia045.8400943 / www.bvsport.it

// La Linea Running è l’ultima entrata in casa Nilox e va a completare l’offerta prodotti già molto apprezzati delle sezio-ni Action e Acqua con una gamma di

accessori per la corsa, il jogging e la bici. Fitness Stepcounter svolge con-temporaneamente la funzione di contapassi,

indicatore delle calorie bruciate e della distanza percorsa, crono-metro e orologio. In aggiunta, gli utenti possono impostare a piacere la lettura del peso e della lunghezza del passo. Grazie al design “flip up” permette una facile lettu-ra dei dati. Prezzo consigliato: 14,99 euro.

// Progettati per es-sere regolati soltanto la prima volta che si impiegano, consento-no di indossare le proprie scarpe senza più rischiare di avere strin-ghe slacciate durante la corsa. Con i lacci tradizionali, oltretutto di solito si rischia di disturbare la circolazione sanguigna soprattutto nel momento in cui il piede si gonfia. Con il sistema Xtenex invece, è possibile allacciare la calzatura con una precisione ottimale e costante e il piede non rimane più costretto grazie alla mag-giore elasticità del materiale.

// Sono più di 15 anni che La Sportiva investe con succes-so nel settore della corsa off-road, rea-lizzando calzature tecniche per le competizioni sky race e ultra mara-thon. Per propor-re un’offerta ancora più completa, a partire dalla stagione SS 13 viene lanciata la prima collezione Mountain Running Apparel. L’intera linea è composta da capi specifici per uomo e per donna, suddivisi in base layer, mid layer, hybrid layer, insulation e hard shell. A fianco del progetto si contano anche numerose collabora-zioni di valore. Fra questi, Gore-Tex con la mem-brana isolante Active Shell e Windstopper, Prima-loft, Cocona e Polygiene. Da gennaio 2012 inoltre, La Sportiva ha avviato le procedure necessarie per certificare la propria filiera produttiva tessile, se-condo criteri socio ambientali internazionalmente riconosciuti e approvati da Bluesign.

// La montatura è molto resistente e di-segnata per permettere una ventilazione ottimale. I terminali delle aste in gomma garantiscono un comfort elevato in termini di vestibilità. Le lenti realizzate con tecno-logia unbreakable aumentano i contrasti e assicurano una perfetta visibilità. Fab-bricati con materiali più leggeri rispetto al tradizionale sintetico, sono dotati di siste-ma Qcls – Quick change lens system per il cambio rapido delle lenti. Protezione 100% dai raggi Uva/Uvb. Made in Austria / cer-tificazione Eu.

DiSTRiBUiTO DA // La Sportiva0462.571800 / www.lasportiva.com

// Modello adatto alle brevi distanze e per l’utilizzo nel tempo libero, si caratterizza per il peso molto contenuto: 230 grammi. La tomaia è infatti molto leggera, essenziale e dal design minimalista e assicura comfort e traspirazione ottimali. Grazie al sistema a calza interna slip on, fascia il piede senza comprimerlo e con-sente inoltre di indossare la scarpa senza allac-ciarla. L’esclusiva tecnologia MorphoDynamic consente un’ammortizzazione efficace su ogni tipo di terreno. Per finire, punta e tacco sono protette da un rivestimento aggiuntivo, mentre i rinforzi in alta frequenza sull’allacciatura per-

mettono di distri-buire meglio la

tensione.

lA SPORTIVA /lynx Pullover M

Helios

Page 21: Running Magazine 3 2013

21

RUNNING MAGAZINE

MARZO 2013

DiSTRiBUiTO DA // Mizuno italia Srl011.3494811 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Puma italia02.8939111 / [email protected]

DiSTRiBUiTO DA // Sportlab0423.622009 / [email protected]

// “Evo” come “evoluzione”. La nuova calza-tura running che Mizuno presenta sul mercato deve il suo nome proprio all’evoluzione della sua tecnologia Wave. Sviluppata per migliorare l’ammortizzazione all’altezza del metatarso, rap-presenta la declinazione dei concetti classici del brand giapponese per chi corre sull’avampiede. Efficace sia per chi è più esperto che per i run-

ner che vogliono tentare un nuovo approccio alla corsa, Evo diventa in questo sen-so anche lo strumento per l’evoluzione dello stile per-sonale. Il sistema ammortiz-zante Wave inserito in una zona di appoggio più avanza-

ta migliora la capacità di assorbimento dell’ur-to e la stabilità in maniera mirata. In combi-nazione con l’intersuola, garantisce inoltre una protezione minimale e moderata, permettendo di assumere un’andatura più sciolta. Proposta nei modelli Evo Levitas ed Evo Cursoris (per atleti più pesanti), questa novità si caratterizza per il differenziale 0 e per il peso sensibilmente contenuto. L’ispirazione dei colori di entrambe le versioni nasce dalle immagini a raggi X utiliz-zate per lo sviluppo delle tecnologie.

// La principale novità è la tecnologia Mo-bius Band, un elastico scorrevole a forma di “otto” inserito nella suola, progettato per migliorare la spinta naturale del piede lavorando dinamicamente come i tendini. Maggiore è la forza applicata, maggiore sarà la spinta restituita. Il telaio è invece costrui-to per imitare l’effetto di espansione e con-trazione del piede durante la corsa, creando una piattaforma per il piede in movimento che aiuti la transizione. L’esterno e l’inter-no della suola lavorano all’unisono con la tomaia proprio per permettere un’andatura naturale. Per finire, le Expansion Pods sul battistrada si espandono e si contraggono con il movimento, offrendo una migliore ammortizzazione, protezione e flessibilità del supporto. Il sistema di design è stato pensato dunque per stimolare chi corre ad atterrare sull’avampiede, piuttosto che sul tallone: il risultato sono maggiori fluidità ed efficienza e una riduzione al minimo dell’azione frenante.

// Calzatura ideata per runner con appog-gio neutro, appartiene alla categoria delle intermedie. Interpreta il Natural Running nella sua espressione più estrema e aggressi-va, mantenendo nel contempo caratteristi-che che la rendono più calibrata e protetti-va. Il differenziale misura 0 mm, ma sono18 quelli su tallone e avampiede: sufficien-temente spessi per garantire il miglior am-mortizzamento della categoria. La suola è rinforzata con gomma al carbonio XT-900 e composta da 24 triangoli in EVA+ per una flessibilità unica. Grande la libertà di movimento e il comfort. Per runner con appoggio neutro che amano la velocità in sicurezza. Peso: uomo 184 gr; donna 170 gr.

// Dopo aver debuttato sul mercato con successo, grazie anche a un’importante campagna marketing e al supporto negli store, il modello Rc3 Gps di Polar viene proposto anche in una nuova grafica glam di tendenza a tinte red/orange e permette-rà di avere anche le informazioni utili rela-tive ad altitudine e dislivello. “L’altimetria integrata va ad aggiungersi alle altre fun-zioni”, ha commentato Gian Paolo Facchi-ni, ceo di Polar Electro Italia. “Rc3 Gps è ancora più completo, una risposta ottimale per chi pratica sport a qualsiasi livello e vuole migliorare forma fisica e prestazio-ni”. Estremamente leggero e compatto, il dispositivo da polso con ricevitore satellita-re integrato di ultima generazione pesa sol-tanto 58 grammi e ha uno spessore di 1,37 cm. Inoltre è dotato di tutte le funzioni esclusive Smart Coaching per la misurazio-ne della frequenza cardiaca ed è provvisto di una batteria ricaricabile con autonomia fino a 12 ore. Prezzo consigliato: a partire da 229,90 euro.

polar /Rc3 Gps

DiSTRiBUiTO DA // Polar Electro italia / 051.2987611 / [email protected]

// Prodotto e brevettato in esclusiva per l’Italia, è l’alternativa alle classiche spillette utilizzate per attaccare il pettorale di gara alla maglietta. Si tratta di un sistema che utilizza dei pratici magneti e che dunque consente di indossare il proprio numero senza dover forare i capi tecnici da performance. Ogni confezione contiene otto pezzi più due di riserva (quattro coppie più una).

Applicabili con facilità e in maniera rapida, questi ma-gneti di piccole dimensioni (1,5 cm per lato) e non impac-ciano i movimenti. Oltretutto sono molto leggeri, con un peso totale di 12 gr. Attrazio-ne: 1,1 kg per magnete.

Sono più igienici delle tradizionali spille di metallo che solitamente vengono utilizzate dai runner. Oltre-tutto non irritano la pelle e non arrugginiscono se a contatto con sudore o piog-gia. Garantiscono una tenuta salda ed efficace su qualsiasi materiale e in qualsiasi condizione atmosferica e non interferiscono con i chip di ri-conoscimento tempo.

I magneti Race Bib Up possono essere im-piegati senza difficoltà in numerosi sport, dalla corsa appunto, alla bici, atletica, pattinaggio o ballo: insomma, tutte le discipline in cui si utilizzano i pettorali per il riconoscimento del numero di gara.

Per finire, sono altrettanto efficaci anche per ovviare a diverse necessità in cui incorrono gli sportivi. Possono infatti servire all’occorrenza per fissare con praticità nelle proprie borse gli in-tegratori, gli indumenti o gli oggetti utili. Disponi-bili in diversi colori anche personalizzati. Prezzo di lancio 13 euro.

DiSTRiBUiTO DA // Key Sport Marketing335.5866966 / [email protected]

// Novità assoluta presentata da Brooks per la prossima stagione invernale. Que-sta scarpa è stata realizzata pensando a un prodotto in grado di adeguarsi efficace-mente alle esigenze del runner, assicuran-do caratteristiche di comfort “di lusso” e morbidezza elevata a ogni passo. La toma-ia è stata costruita utilizzando materiali innovativi 3D Fit Print, che sostengono la struttura e riducono il peso della cal-zatura. Per ottimizzare il feeling di con-tatto con il terreno è stato eliminato il supporto metatarsale, consentendo una transizione fluida e comoda allo stesso tempo. Un ulteriore punto di forza di questo modello è costituito infine dalla selezione di colori freschi ed elettrizzanti e dal suo design accattivante. Peso: 334 gr. Misure: 7-13, 14, 15. Prezzo consiglia-to alla vendita: 160 euro.

Brooks /Glycerin 11

proDottI fW 2013/14

DiSTRiBUiTO DA // Brooks italia 050.804696 / [email protected]

// Scarpa per tutte le stagioni con ghetta integrata in lycra che evita l’ingresso di ghiaia, sabbia o neve. La tomaia è fabbri-cata con tessuto Ripstop, presenta uno strato protettivo frontale in gomma ed è foderata con membrana Climactive. La soletta Lafuma-OrthoLite ha un supporto tallonare in Eva ed è realizzato con schiu-ma poliuretanica. L’intersuola in Eva a doppia densità assicura un ottimo effetto ammortizzante, mentre il sistema Stabiflex sostiene il piede durante l’attivi-tà. La suola è Vibram Vitesse.

lafuma /Speedtrail Wt cliMActiVe

DiSTRiBUiTO DA // L.M.O.0423.648281 - [email protected]

Race Bib Up

Key Sport Marketing //

Evo Levitas

Mizuno /Wave evo

PUMA /Mobium Elite

Saucony /Grid Virrata

Inquadra il codice QR con il tuo smartphone per visualizzare il video illustrativo

Page 22: Running Magazine 3 2013

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sportiva che ha sede nello stesso edificio che ospita il punto vendita e che oltre a proporre numerose attività offre anche as-sistenza posturale o di dietologia.

I TREND DEl MINIMAlISMO E DEl TRAIlL’elenco dei marchi che vengono presenta-ti sugli scaffali del negozio è davvero com-pleto. Fra le entrate più recenti si contano Under Armour e adidas. Di quest’ultimo in particolare, Angelo dice di apprezzare molto la novità Boost. Nuove entrate sono anche Vibram e Vivobarefoot: “Lavoro molto con il minimalismo. In termini di preparazione e propriocezione è uno strumento davvero utile. Certamente deve essere chiaro che oc-corre lavorare con cura e nel tempo. Alla lunga a mio avviso è anche possibile correre una maratona con questi prodotti, ma ri-peto: bisogna essere pazienti”. Fra gli altri segmenti in cui Angelo crede molto, non manca il trail. “Dalle nostre parti non è an-cora molto diffuso, ma sono convinto che arriverà anche qui e da questo punto di vista il mio negozio è già pronto. Lavoro molto bene con tante aziende del settore, come Sa-lomon e Scott. Con quest’ultima poi ho un rapporto di lunga data e devo dire che a mio parere stanno lavorando davvero bene. Ho provato le loro scarpe e trovo che il concetto dell’Air Foam sia eccellente”.

CORRENDO INSIEME Facendo il verso a un antico proverbio, si potrebbe dire che il titolare di Maratonando più che fare questo mestiere per vivere, viva per fare questo mestiere. Dai suoi racconti emerge spesso quanto egli sappia riconosce-re come pochi altri gli aspetti più belli del nostro sport. Angelo ad esempio parla molto delle sue gare trail, ricordando quanto poco faccia la differenza il cronometro rispetto alle splendide cornici che si offrono alla vi-sta di chi corre in montagna. Grande cura riserva inoltre per valorizzare i momenti di aggregazione. Lo testimoniano i numerosi viaggi che organizza in occasione delle mol-te maratone nazionali e internazionali e ai quali partecipa con entusiasmo un crescente numero di clienti affezionati. Infine, molto sentito per lui è soprattutto il tema solidarie-tà. Basti menzionare il fatto che è donatore Avis o che quest’anno il negozio ha soste-nuto per la quarta volta la 10 km “TIAMO carnevale”: manifestazione sempre più ap-prezzata (400 gli iscritti nel 2013), nata per sostenere l’associazione TIAMO che si occu-pa di malattie rare.

RUNNING MAGAZINE

MARZO 2013

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• DAVIDE cORROchER

A sentirlo parlare si direbbe che non si fermi mai. Angelo Simone è uno di que-gli uomini che assumono su di sé molte di quelle sfumature che colorano quella varie-gata galleria di tele che è il nostro sport. Generoso, instancabile, propositivo, dal 2007 gestisce un bel negozio specializzato running nel territorio della Versilia. Negli anni ha saputo farsi conoscere e apprezzare come specialista di questo settore, riuscen-do a creare relazioni durature sia con i pro-pri clienti che con le molte aziende con cui lavora. Nel suo caso è accaduto che spesso la logica del profitto abbia lasciato spazio a un rapporto che privilegiasse prima di tut-to l’aspetto umano. Certo si tratta questa di una strada non sempre facile, ma forse soprattutto in tempi come quelli attuali sono proprio scelte di questo tipo a fare la differenza per il successo di un’impresa. Maratonando, se vogliamo, fa anche rima con “imparando”. E molto si può imparare dalle parole e dai consigli che Angelo sa offrire a chi lo cerca.

UN APPROCCIO “EDUCATIVO” Si diceva che è instancabile e infatti at-traverso il suo punto vendita è possibile accedere a numerosi servizi. La sua com-petenza in fatto di prodotti running è indi-scutibile, ma non meno significativi sono i consigli che sa offrire ai clienti in termini di approccio a questo sport. Quando parla Angelo è difficile non ascoltarlo con atten-zione: “Molti credono che per un’attività corretta e salutare basti semplicemente correre, ma ovviamente non è così. Io do molta importanza anche allo stretching, perché attraverso l’allungamento del mu-scolo è possibile ossigenare efficacemente le zone interessate dallo sforzo e di conse-guenza ridurre eventuali infiammazioni e

migliorare il rendimento. L’ideale sarebbe magari aggiungere anche qualche sessione di yoga, che è davvero perfetta come atti-vità propedeutica: ma da questo punto di vista i consumatori sono ancora poco ricet-tivi”. Ai suoi suggerimenti, il titolare del negozio è solito far seguire la consulenza di altri esperti. Per questo si affida allo staff di Santucci Running, un’associazione

nome negozio: Maratonandoindirizzo: via Aurelia Sud, 160viareggio (Lu)Telefono/fax: 0584.928988 E-mail: [email protected]: www.maratonando.com numero sedi: 1 Titolare: Simone AngeloAnno di nascita negozio: 2007 numero del personale: 2Mq quadrati totali: 60Mq abbigliamento: 30

Mq attrezzatura: 30incidenza running sul fatturato annuale: 100%numero vetrine: 1Discipline trattate: running, fit walking, nordic walkingnoleggio attrezzatura: noMarchi attrezzatura: ASiCS, Brooks, Dynafit, fizan, Garmin, Lifecode, Mizuno, nike, Raidlight, Salomon, Polar, Saucony, Scott, Spenco, Timex XtenexMarchi calzature: adidas, ASiCS,

Brooks, Dynafit, La Sportiva, Lifecode, Mizuno, nike, Puma, Salomon, Saucony, Scott, vibram, vivobarefootMarchi abbigliamento: ASiCS, Brooks, Bv Sport, Camelback, Mizuno, nike, Odlo, Salomon, Saucony, Under ArmourServizi offerti: Sessioni di allenamento con l’associazione sportiva Santucci Running di viareggio; consulenza dietologo e posturologo; organizzazione viaggi in tutto il mondo; iscrizioni alle gare (locali e internazionali)

scheda tecnica

Simone Angelo

Alla Alpi Apuane Skyrace 2012 Angelo è arrivato 6°

APERTO NEL 2007 SU UNA SUPERFICIE DI 24 MQ, NEL 2010 IL PUNTO VENDITA È STATO ALLARGATO

AGLI ATTUALI 70 MQ A TESTIMONIANZA DELLA SUA CRESCITA NEGLI ULTIMI ANNI

“LE OCCASIONI CHE SI GENERANO DALLA PRATICA DI QUESTO SPORT POSSONO ESSERE INFINITE”. IL NEGOZIO SPECIALIZZATO RUNNING NASCE PRIMA DI TUTTO DALL’ESPERIENZA DI VITA DI ANGELO SIMONE: UNA FIGURA GENUINA E POSITIVA CHE HA SAPUTO CREARE UNA CATENA DI RAPPORTI DURATURI CON CLIENTI E AZIENDE, PRIVILEGIANDO PRIMA DI TUTTO L’ASPETTO UMANO.

SE MARATONANDO…

Maratonando con Brooks per la serata Night Life all’ultimo carnevale

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