Running Evolution Magazine 06

13
se 1!. -c RE

description

Numero 06 del magazine della Running Evolution

Transcript of Running Evolution Magazine 06

Page 1: Running Evolution Magazine 06

se 1!.-c RE

Page 2: Running Evolution Magazine 06

runningevolution.itGiugno 2013

entrovati, amici runners!E’ bello sapere che tanti divoi sono in attesa delnuovo numero del REMagazine; in occasionedelle varie gare, dove ci si

incontra spesso, è sempre più ricor-rente la frase “oggi niente rivista?”

Per carità, vorremmo ogni giorno sfornarne una nuova, for-nirvi sempre più spunti interessanti, darvi sempre notiziefresche o raccontarvi storie particolari ed originali con fre-quenza più assidua.Ci limitiamo però a stampare 4 numeri l’anno, con caden-za trimestrale, perché facciamo il tutto in maniera più chevolontaria e noi della redazione di più proprio non possia-mo fare… Non resta che “accontentarvi” di queste poche pagine, sta-volta dedicate alla Nicchia di Frascati, a Franco, l’Orangedi Boston, ad Eric, l’Arancione d’Oltralpe, il tutto conditoda un’altra interessante intervista ad un atleta top, DanieleMeucci e dalla fresca collaborazione con Mr. Farronato checi terrà compagnia con le sue “pillole” tratte dal “Glossariodel Podista”.Buona lettura!

Una delle cose più divertenti dopo una gara è cer-tamente scovare su internet qualche nostra foto“di corsa” magari mentre sorridiamo in volata alfotografo o mentre tagliamo il traguardo esultanti;ancora più divertente è curiosare tra le gallerie

fotografiche alla ricerca degli amici in flagranza di volata o di qualchealtro, più o meno lecito, atteggiamento. Ebbene tutte le foto in cui noidi corsa siamo protagonisti (nel senso che, senza la nostra figura, lafoto non avrebbe alcun senso) sono qualificabili giuridicamente come“ritratti” e sono disciplinate dagli artt. 96 e 97 della legge sul dirittod’autore n. 633 del 1941. In base a tali disposizioni, si può pubblicareil volto di una persona solo se consenziente, a meno che la pubblica-zione sia relativa ad un personaggio famoso o risponda a finalita' gior-nalistiche fermo restando che è sempre vietata la pubblicazione diimmagini lesive del buon nome e del decoro della persona. Dunque, ildiritto all’anonimato esiste da molto tempo prima dell’entrata in vigo-re del codice sulla tutela della riservatezza, cioè del DecretoLegislativo n. 196 del 2003 che qualifica “dato personale” anche ilvolto di una persona ritratto in una fotografia e che, di conseguenza,per il relativo “trattamento” - dalla semplice conservazione fino allapubblicazione con ogni mezzo - impone anche l’informativa privacycon tutti i contenuti stabiliti dall’art. 13 del codice medesimo. La pub-blicazione abusiva, senza consenso, di una foto–ritratto, soprattuttocon un mezzo di indiscriminata diffusione qual è internet, ai sensi del-l’art. 10 del codice civile, dà diritto all’immediata cessazione dell’abu-so con la distruzione del file, salvo il diritto al risarcimento degli even-tuali danni che la pubblicazione illecita dovesse aver causato. Il codi-ce sulla tutela della riservatezza prevede anche salate sanzioni per lapubblicazione abusiva senza il consenso della persona ritratta. I nostriamati fotografi, dunque, si assumono una grande responsabilità quan-do decidono di pubblicare le nostre foto sulla base di un consenso solopresunto: è ben noto, infatti, che, in diritto, chi tace non acconsentema sta semplicemente zitto. Per loro fortuna, però, la giurisprudenza,presume il consenso tacito alla diffusione del proprio ritratto di chi sisottopone spontaneamente allo scatto del fotografo, come succede anoi atleti in genere felici di essere fotografati.

Gocce di diritto Avv. Liliana FarronatoSETTEMBRE

MARATONA DEL MUGELLO (42/25 km)21 Settembre 2013www.maratonamugello.it€ 25 entro il 31 agosto con pacco di pro-dotti cosmetici "Sapone del Mugello";€ 40 con spalla toscana (circa 5kg)€ 35 dal 1 settembre al 17 settembre conpacco di prodotti cosmetici "Sapone delMugello"€ 40 il 21 settembre fino alle 13,30 conpacco di prodotti cosmetici "Sapone delMugello"

OTTOBRE6 ottobre 2013VERONA MARATHON (42/26/10 km)www.veronamarathon.it€ 33 fino a 750 iscritti€ 37 da 751 a 1.500 iscritti€ 42 da 1501 a 2000 iscritti€ 47 da 2001 a 3000 iscritti€ 57 da 3001 in poi iscritti

27 Ottobre 2013VENICE MARATHONwww.venicemarathon.it€ 58 fino al 28 giugno 2013€ 66 dal 29 giugno 2013 al 30 settembre 2013

NOVEMBRE17 Novembre 2013TURIN MARATHONwww.turinmarathon.it40€ fino al 30 settembre 201350€ dal 1 ottobre al 4 novembre 201380€ dal 5 nov.al 13 nov. 2013

24 Novembre 2013FIRENZE MARATHONwww.turinmarathon.it40€ fino al 30 giugno 201350€ dal 1 luglio al 30 settembre 201360€ dal 1 ottobre al 31 ottobre 201370€ dal 1 nov. al 15 nov. 2013

LINEA DI PARTENZA

Bdi Fausto Giuliani

Memorandum

Si ringrazia per il contributo fotografico www.mariomoretti.it

www.romacorre.it (Roberto Dalmazi) e Gianfranco Bartolini.

RUNNING EVOLUTION MAGAZINE

Trimestrale sportivo a diffusione gratuita.

Anno 2 numero 6Registrazione n°1/2012 al Tribunale di VelletriDirettore Responsabile: Marco CaroniProprietario ed Editore: Running Evolution a.s.d.Redazione: Via Piave, 1 - Frascati [email protected] della Redazione: Fausto GiulianiHanno collaborato: M. Regina Bortolato,M. Teresa Cannuccia, Andrea Cardinali,Valeria Colonna,Andrea De Felici,Antonella De Nardo, Liliana Farronato,Fausto Giuliani, Ivana Oldani, SalvatorePaolini, Maurizio Zacchi, Mr. Farronato.Non si riconoscono compensi o attesta-zioni per foto e articoli pubblicati anchese firmati.Progetto grafico: M.G.S. srl Via Piave, 1 00044 Frascati Stampa: Emmezeta srl Via San Sebastiano,2 Rocca PrioraFoto di copertina: Pratoni del Vivaro 2013Chiuso in redazione il 6/06/2013

Page 3: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013

Page 4: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013 runningevolution.it

ma quel giorno micapitò di farloinvolontariamentedavanti ad un mioconcittadino chenon vedevo datempo… “ANicchia, m’haifatto veni’ i brivi-di… erano cinqueanni che non sen-tivo il dialetto fra-scatano!”

Ma per te cosavuol dire correre,soprattutto farloin compagnia?

La corsa unisce, non divide… quando si corre il mio primopensiero è “’ndo se magna poi?”… e quando siamo tutti insie-me a tavola “’ndo annamo a corre?”La più bella soddisfazione è vedere un gruppo di amici sorri-dere, anche se si fa fatica, anche se a volte verrebbe da pen-sare di smettere…E non esistono avversari; il mio unico e vero avversario èmuto, sordo e cieco… è il chilometro!

Preferisci percorsi particolari?Il saliscendi è il mio territorio… infatti quasi ogni mio allena-mento (pausa pranzo il martedì e giovedì e poi domenicagara) lo svolgo in Villa Torlonia a Frascati ed il boschetto atti-guo è quello che prediligo.

Cosa ti da più soddisfazione nella corsa?Premesso che qualsiasi cosa riguardi la corsa mi riempie digioia, l’ avvenimento che di più mi coinvolge e mi gratifica èla Mini Run che organizziamo per i ragazzi disabili in VillaTorlonia prima della partenza della gara agonostica del Giro

delle Ville Tuscolane.Mi metto davanti al gruppo e corriamo insieme nel parco…un vero ed autentico spettacolo, commovente ed elettrizzan-te! Una grande scommessa, la più bella sicuramente!

Sei il “Maestro” per tanti, un maestro di taglio, di capelli edi traguardi… quale taglio preferisci smettere prima?Se potessi, non smetterei mai, né di tagliar capelli, né ditagliar traguardi… non bisogna mai arrendersi nella vita! E mivoglio rivolgere ai giovani, se me lo permetti: fate attivitàsportiva, mi raccomando, ma insieme iniziate anche unmestiere, riscoprite l’artigianato, non lasciatevi andare inmezzo alla strada senza meta…

Finisce qui la mia chiacchierata con Sergio che prima dilasciarmi mi saluta a modo suo “ a zuzzu, si passi pe’ PiazzaSan Pietru, vemme a trova’ che se piemo ‘ncaffe’ assieme”Ci puoi contare, Maestro!

di Fausto Giulianincontro Sergio una mattina di maggio in unbar di Frascati, la Grotta Azzurra “mi chiama-no ‘A Nicchia, e sai perché? Qua in tempo diguerra c’erano tutte grotti… e io ero piccolet-to e per paura delle bombe mi nascondevo

sempre in un angoletto, in una nicchiet-ta… e così so’ sempre rimasto ‘A

Nicchia!”Sergio Molinari, 77 anni, spirito vivodell’ Atletica Tusculum, il Sindaco di

Piazza San Pietro a Frascati, dove“detta legge”, la sua legge, quella dello

sport, del vivere allegri e spensierati, con leforbici in mano, quelle da barbiere…

Da quanto tempo corri?Rispetto agli anni che ho, direi danon molto: ho iniziato alla vene-

randa età di 62 anni, ma da alloranon ho più smesso… 40 maratone,

di cui 14 a Roma e poi Firenze cin-que volte, Venezia, tre, e ancoraTorino, New York, Praga, Budapest,

Berlino, Dublino (aho, là ho vinto purei soldi…)

Beh, complimenti per la costanza; quindihai approfittato anche per girare un po’ il

mondo…Si, ringrazio la corsa anche per questo, conmia moglie Anna Maria qualche soddisfa-

zione me la sono tolta; ad un certo punto poi, nel2005 ha iniziato a correre (ben 3 maratone) anchelei… sarà che forse scappavo troppo…

Quale gara ricordi in modo particolare?Le prime due maratone sono indimenticabili: nellostesso anno, nel 1998 ho corso prima a Roma e poi aNew York; ricordo ancora la sosta a Piazza Navonacon i lacci delle scarpe troppo stretti e io intento abuttare un po’ d’acqua sui piedi… “a Frascata’ butta-ce ‘npo’ de vino che vai più forte…” m’ha urlato unamico che passava da quelle parti.A New York invece al 30° km urlavo a squarciagola“a zuzzi” a tutta la folla… ovviamente lo dico scher-zando, lo faccio tante volte anche dalle nostre parti…

I

Sergio e Sergio e AnnamariaAnnamaria

Page 5: Running Evolution Magazine 06

e manifestazioni sportive sono l’espressione deipiù alti valori dell’umanità: la lealtà, il coraggio,l’onore, il rispetto per l’avversario, la volontà disuperare il limite, ma soprattutto la capacità dipacifica convivenza. E da sempre le manifesta-

zioni sportive sono un’occasione di incontro, di festa, di mas-sima socialità per gli atleti, per gli spettatori e per tutti i par-tecipanti comunque coinvolti. Nell’antica Grecia, lo svolgi-mento dei “giochi” erano motivo di sospensione di ogni bat-taglia e da quest’antica usanza, le manifestazioni sportivesono diventate per eccellenza il simbolo di pace,di unità e l’identità del genere umano al di là dellefrontiere e delle ostilità nazionali.Nel mondo contemporaneo, però, purtroppo, glieventi sportivi sono stati usati spesso come tragicascena di vili attentati a partire dal 6 Settembre1972 quando, durante i Giochi di Monaco, ungruppo terroristico palestinese uccise undici atletiisraeliani, fino al recentissimo 15 aprile 2013,quando è stata attaccata la Maratona di Boston, lapiù antica delle maratone moderne nata nel 1897,un anno dopo la rinascita delle Olimpiadi, sull’on-da degli stessi ideali di pace. Prima di Boston, i“giochi” erano stati solo la cassa di risonanza perdare più vasta eco al colpo indirizzato ad un ber-saglio diverso e abbastanza identificabile; a

Boston, invece, la maratona è diventati essastessa il bersaglio. Il più inerme dei bersagli.Due bombe artigianali, ordigni rudimentali diesplosivi dentro pentole a pressione, sono statifatti esplodere in prossimità del traguardoquando il cronometro della gara segnava iltempo di 04:09:43; 4 ore, 9 minuti, e 43 secon-di. Circa due ore dopo i vincitori. Quello è iltempo in cui, normalmente, nelle maratone,arriva la maggior parte dei podisti amatori nonprofessionisti; in una maratona qualificata qualè Boston cui si partecipa solo avendo un deter-minato tempo per fascia di età, quello è iltempo degli uomini meno giovani e delledonne. E il traguardo è il punto dove si concen-trano più spettatori che a quell’ora di gara, certonon erano le autorità, ma le famiglie e gli amicidegli atleti e le persone comuni venute a curio-sare e ad applaudire. L’unico scopo certo del-l’attentato, dunque, sembra essere stato quellodi assicurarsi la massima possibilità di mietere

vittime innocenti e casuali. Ed è così che hanno perso la vitail piccolo Martin Richard, 8 anni, di Dorcheester, che con ilsuo palloncino giallo aspettava il papà maratoneta per corre-re insieme gli ultimi metri fino al traguardo e due giovanidonne Krystle ¬Marie Campbell, 29 anni, e una studentessacinese appena laureata alla Boston University. Circa ventipersone hanno subito gravi amputazioni e centinaia sonorimaste ferite. Questo il tragico bilancio di una strage senzaaltro senso che uccidere attribuita a due fratelli ceceni

Tamerlan Tsarnaev ucciso durante la cattura e DzhokharTsarnaev, in stato di arresto. L’attentato di Boston ha colpitoda vicino la nostra squadra, la Running Evolution. Era lì aBoston il nostro atleta Franco Scaramella, l’atleta con piùgare in orange ben 243 dalla nascita della nostra società, “abRunnig Evolution condita”. Fino all’ultimo, essen-dosi infortunato, quasi non voleva nemmeno parti-re. Ma tutti l’abbiamo incoraggiato a “viverecomunque la bella esperienza di corrrere a Boston”e così sulla scia dell’incoraggiamento orangeFranco è andato a Boston. Poi una volta lì, si èinfluenzato e allora ha quasi pensato di non corre-re la maratona. Ma all’ultimo momento, comun-que, decide di andare. La partenza di Franco per lamaratona è stata annunciata su fb e apprezzata vir-tualmente da tutti noi orange che ci siamo sintoniz-zati mentalmente sulla sua maratona quasi potessi-mo spingerlo con il pensiero. E poi le bombe sonoesplose sul traguardo…..e subito la notizia esplodesu internet e inizia l’interminabile attesa di saperecosa è successo …di sapere cosa sta succedendo….di sapere chi è stato colpito….di sapere comesta Franco e come stanno i suoi amici e parenti chelo aspettavano al traguardo…come sta sua moglie….solo anotte fonda è arrivata la buona notizia come uno squarcio disereno nella tempesta … Franco sta bene, sua moglie stabene….un sospiro di sollievo che come un tam tam vola dicellulare in cellulare e sui social network…Ed ecco il racconto del nostro Franco Scaramella pubblicatosul suo blog “lecorsedifranco.blogspot.it” :Ecco il cartello dell'ultimo miglio, siamo rientrati a Boston;dopo poco mi rendo conto che qualcosa non va; ci sono dellepersone lungo il percorso; mi giro per vedere se ho sbagliato,cercano di fermarmi ma vado avanti altri 50 mt, c'è il sotto-passo,la strada è sbarrata dalla sicurezza, mi fermo; guardo ilgarmin: 41km 600 mt, non riesco a capire niente; in un atti-mo centinaia, migliaia di corridori fermi; siamo tutti bagnatie infreddoliti, mi siedo dietro un blocco di cemento per ripa-rarmi, ho cominciato a capire quello che era successo, hopensato subito a mia moglie e le altre che erano ad aspettar-ci , dopo una mezz'ora incontro altri italiani del nostro grup-po con il telefonino dietro, è la nostra fortuna, ci mettiamosubito in contratto tra di noi rassicurandoci di stare bene e diandare prima possibile in albergo, ci hanno raccontato delfuggi fuggi generale delle scene pazzesche, altra mezz'ora

circa, poi ci hanno fatto defluire verso le sacche indumenti,Boston è bloccata, niente festa , pianto, rabbia, per tre giorninoi corridori siamo persone ambite dai giornalisti in cerca diinterviste, ma alla maggior parte di noi non esce neanche unaparola, abbiamo un nodo in gola difficile da ingoiare.

Oggi ho tanta rabbia per il gesto vigliacco di dueimbecilli,dove la gente comune e bambini sono quelli chepagano per tutti.”E noi continueremo a correre per sciogliere la rabbia, per attu-tire il dolore, per non dimenticare, per continuare a sperare.

di Liliana Farronato e Franco Scaramella

L

Page 6: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013

ACCOMPAGNATORI – Gli accompagnatori detti anche “per-sonale di terra” (per distinguerli dal personale “di volo” chesiamo noi podisti) sono quell’insieme variegato di personeche assistono coloro che corrono: fidanzati/fidanzate, mari-ti/mogli, parenti, amici, etc. Inutile aggiungere che costoro non hanno la minima intenzio-ne di correre e per puro spirito caritatevole (leggasi: pranzogratis o altro genere di emolumento rigorosamente in denarocontante) si prestano a svolgere alcune utilissime funzioni,quali la tenuta delle borse, il conforto morale, il riconosci-mento del cadavere, etc.Alcuni supporti sono indispensabili. Prendiamo un esempio acaso. Se non ci fosse stata la Zia, la Famiglia Farronato sareb-be in notevole difficoltà poiché non avrebbe saputo doveallocare la loro piccola erede. Ora che la piccola non è piùtanto piccola (e sa muoversi con destrezza nel Circo podisti-co), la Zia può finalmente dormire in santa pace la domenicamattina. Noi, senza le dovute accortezze, rischiamo solo ladenuncia per abbandono di minore.Non si dispera che qualche componente di detto Personale,preso dalla stanchezza per le levatacce, inizi a sgambettare,reclutando altri da adibire alle funzioni “assistenziali”.Il personale di terra, già che c’è, fa da pubblico, il che certonon guasta (V., più avanti, la Voce “Pubblico”).

ALLENATORE – Secondo il noto adagio popolare: chi trova unAllenatore trova un tesoro. Chi trova un tesoro trova di sicuromolti allenatori. Lasciando da parte le battute, un allenatore èindispensabile per la crescita atletica di un podista, perchéquest’ultimo impara molte nozioni importanti che solo l’espe-rienza sviluppata e testata “sul campo” può fornire. Gli allenatori non possono improvvisarsi in questa delicatafunzione poiché hanno tra le mani un capitale che, seppurscadente, sempre appartiene ad un essere umano.Solitamente sono stati podisti di livello medio/alto e, di con-seguenza, hanno l’esperienza necessaria e la voglia di tra-smetterla. Seguono un apposito tirocinio presso il Monasterobenedettino di Cluny nel quale apprendono anche a distilla-re la birra, donde l’espressione podistica “Dare la birra ....”,quando si lasciano i sorpassati senza fiato. Riconoscere un allenatore è la cosa più semplice di questomondo. Si tratta di un tizio, in divisa da SS, armato di frusti-no, fischietto e cronometro che, non senza sadismo, imponedei ritmi forsennati, soprattutto nelle ripetute in salita.Generalmente non è mai contento, in specie se date evidentisegni di stanchezza. Redige periodicamente delle “Tabelle”che sono le “Tavole della legge” dei podisti: quello che ivi èscritto è legge. Inutile discutere: se l’allenatore dice che laripetuta sui 200 mt. va corsa in 28 sec. “deve” essere così; sepensate di schiattare e ciò non accade è la prova provata che

aveva ragione lui.Un tempo allenare era una “chiamata” dall’alto alla qualenon ci si poteva sottrarre. Detti allenatori, meglio noti come“Illuminati”, non chiedevano alcun compenso che avrebberoricevuto, su una ben superiore pista, al momento opportuno,dal Grande Allenatore. Posto l’aumento del costo dei prodot-ti energetici, gli Illuminati non sono più tali e, oggigiorno,accettano anche dei volgari fogli di carta filigranata, qualecompenso per il loro sapere.

ALLUNGO – L’allungo è la procedura in base alla quale, perl’appunto, si allunga la falcata per guadagnare più spazionella corsa. Di solito correte, necessariamente, vicino a qual-cuno che, ad un certo punto, si “allunga”, cioè vi lascia indie-tro come un fesso. Impropria quindi l’espressione gergale:“Mi allungo al bar per fare colazione”.

ARRIVO – L’arrivo (o ‘finish line’, per quelli che bazzicano lalingua d’Albione) è dove finisce la tortura. E’ l’agognata meta,il simbolico premio finale dello sforzo. Già al solo vedere, inlontananza, il “gonfiabile” dell’arrivo che l’atleta trae – danon si da quale scrigno segreto – riserve energetiche insospet-tate per superare quello che è, prima di tutto, un traguardosimbolico. E’ infatti il superamento di una sfida personale.Siamo partiti e siamo arrivati. “Come” può fare la differenza.L’importante è arrivare “bene”, ossia mantenendo il più pos-sibile fattezze umanoidi. Inutile, quindi, che la “sfida” connoi stessi o con gli altri si trasformi in qualcosa che sia dele-terio per l’organismo o, perfino, fatale. L’arrivo più bello è quello della Maratona e, subito dopo,quello nel quale si è conseguito il proprio “personale”. I dueeventi possono cumularsi con – ovvia – doppia soddisfazio-ne. L’arrivo della Maratona è - davvero - il segno del compi-mento di una grande “impresa”, anche se si arrivi leggermen-te provati. Rispetto, invece, al conseguimento di un migliora-mento del “personale” questa soddisfazione vale per ognidistanza.

Le Pillole di Mr. Farronato

IL GLOSSARIO DEL PODISTA(The Original Mr. Farronato’s Runner’s Dictionary)

Ovvero la corsa vista da un corridore della domenica

Page 7: Running Evolution Magazine 06

Marzo 2013

INTERVISTA TRIPLAINTERVISTA TRIPLA

runningevolution.it

Lavoro presso l’Agenzia delle Entrate e gesti-sco con i miei genitori un meraviglioso B&B nel Salento, si chiamawww.cameraasud.com, … è Orange purelui!

Vivo a Roma nei pressi della Basilica SanPaolo, ma sono originario del Salento la miti-ca terra “de lu sule, lu mare e lu ientu” edella pizzica; se passate da quelle parti fate-mi uno squillo e sarò a vostra disposizioneper consigli ed informazioni o per bere unbicchiere di vino in compagnia.

Da 6-7 anni insieme al mio compagno edamico Alessio Elia. Esattamente ho iniziato acorrere da quando passo le mie giornateseduto in ufficio tra scartoffie e pc e soloquando indosso le scarpe da running e corroin un parco mi sento libero e mi riappropriodel mio corpo. Ma sia ben chiaro solo da quando mi sonotrasferito nella capitale ed ho incontratoMario Bonanno sul circuito di Anagnina hoiniziato a correre con una società: laRunning Evolution. Prima praticavo sport dicombattimento e scacchi.

La prima gara, una “Hunger Run” con a fian-co Mario “Maori” Bonanno.

Dopo Mario, purtroppo nessuno; quisull’Ostiense siamo orfani dei nostri mae-stri… ed infatti i risultati si vedono!!

Le ripetute in pista e qualsiasi tipo di corsacampestre.

Fantastico, accogliente, orange e maori!

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo… èinstancabile, il Signore dei Castelli!

Quando apriremo una sezione dellaRunning nella pianura romana? La plebepodistica ti reclama.Serve un aiuto?

La “Vola Ciampino 2013” la prima garadopo il primo infortunio della mia carrierada podista.

La “Aspettando la Mezza 2013” la gara delprimo infortunio che mi ha costretto a fer-marmi per due mesi, è stata una bella sfidacon me stesso.

Come sempre, pieno di sudore e tante mera-vigliose endorfine!!!

Lavoro al centro ricerche INAIL diMonteporzio Catone, faccio il tecnico dilaboratorio.

Mi viene da dire “a Monteporzio”, anche seda circa un anno mi sono trasferito a SanCesareo… ma soprattutto “Siculo Sono”!

Corro dal 2006, anno in cui è stata fondatala Running Evolution

Premesso che le mie soddisfazioni podisti-che sono Solo in Orange, sicuramenteabbattere il muro delle tre ore in maratonaper ben due volte nell’arco di 4 mesi è unacosa che mi riempie d’orgoglio e mi ripagadi tutte le fatiche

Dietro questi modestissimi risultati ci sono iprogrammi di Mister MaurizioMastrofrancesco: Grande Tecnico, grandeuomo e grande amico. (A Mauri’ ,però qual-che ripetuta in meno ogni tanto…)

Penso che i 20 km di “medio” siano la mas-sima espressione di sacrificio e di perseve-ranza; quando finisci hai la percezioneimmediata dello stato di forma.

Concedimene tre:”minchia che gruppo!”

Mi rappresenta

Pensavo facesse solo “il Presidente”, invecemi hanno detto che nel tempo libero lavoraanche in banca... Scherzi a parte a una per-sona che si adopera anima e corpo, non honulla da chiedere!

La prima maratona non si scorda mai:Roma 2007 chiusa in 3:47, conti alla mano,52 minuti fa…!

Nessuna in particolare, ognuna ha un suosapore piacevole

Sempre pronto a provarci e ovviamente…arancione!

Non lo so neanche io! Mi sono laureato inIngegneria elettronica e dopo dottorato e col-laborazioni varie sono approdato a Romadove lavoro come ricercatore in un laborato-rio a Frascati.

Abito a Roma, ma sono originario di ReggioCalabria, “cresciuto e pasciuto” lì. A 28 anniho preso la valigia di cartone biglietto di solaandata in mano. Roma è bellissima maReggio è nel cuore!

Ottobre 2011 prima gara e prima maratonadella mia vita, furbo eh?! In orange da gen-naio 2012, ma corro da sempre…dietro atreni, aerei, autobus…pendolare doc!

Credo fare parte del gruppo sia una gran sod-disfazione. Mi faccio un sacco di risate!

Macchè! Faccio da solo, provo a trasferire lemie conoscenze dell’ambito pallanuotisticoalla corsa cercando di migliorare le presta-zioni e dando sempre il massimo

V02 max tutta la vita! Le ripetute…mi sentodavvero bene dopo

Mi verrebbe da dire “scappati di casa”…masarebbero tre parole, ahimè non ho il donodella sintesi!

Un tuttofare esaurito dal vaffa facilissimo!

Mi trovi un allenatore (aggratis!) a roma?Magari della mia zona?

La CORRICOLONNA 2012. Un’atmosfera difesta grandiosa!

Maratona di Amsterdam, la mia seconda inorange: una giornata da dimenticare da ognipunto di vista!

Io speriamo che me la cavo! Scherzi a parte,spero di trovare sempre il tempo per corric-chiare

Cosa fai nella vita

Dove abiti, ma soprattuttoquali sono le tue origini?

Da quanto tempo corri?

La più bella soddisfazionein orange?

Ti allena qualcuno?

Quale allenamento preferisci?

Il tuo gruppo in due parole

Il tuo Presidente in dueparole?

Cosa vorresti chiedergli?

La gara che ricordi con piùaffetto?

La gara che vorresti cancel-lare dai tuoi ricordi?

Come vedi il tuo futuropodistico?

CARMINE PASTORECALOGERO VITALEBRUNO VIOLACarmine Pastore, 37 anni, da Tuglie (Lecce): il Regnodelle Due Sicilie è quasi del tutto rappresentato…Entra in Orange alla fine del 2011, debutta nellaCorriamo al Tiburtino, pendolare anche lui, pianopiano, infortuni a parte, scalerà tanti gradini…

Bruno Viola, 31 anni, da Reggio Calabria, esordio inOrange nella Corsa di Miguel del 2012. Poi unagrande progressione di risultati: 1.25.49 nella scor-sa Roma Ostia e 3.20 nell’ultima Maratona diRoma. Non ha l’automobile, ogni tanto arriva inbici, ogni tanto in treno… comunque arriva sempre!

Calogero Vitale, 39 anni, da Caronia (Messina), èuno dei “centenari” del gruppo. Grande testa egrande cuore e gran bella famigliola sempre alseguito, specialmente nelle occasioni che contano!

Page 8: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013

I CENTENARI DELLA RUNNING EVOLUTIONI CENTENARI DELLA RUNNING EVOLUTION

Alessandra FILIPPINI

Cooperazione

21 Aprile 2013

Vincenzo N. COPPOLAGiano Trail10 Marzo 2013

Mauro ROSCIOLI

Frascati

25 Aprile 2013

Getulio CAMMILLIFrascati25 Aprile 2013

Luigi MENEGHETTIRoma Ostia3 Marzo 2013

100 GAREIN ORANGE100 GAREIN ORANGE

Page 9: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013

opo dieci settimane d’alle-namento con tanto vento,tanta pioggia e tanto fred-do, ecco finalmente ilweekend tanto aspettato:sono arrivato venerdì sera

a Parigi. Ho la fortuna di avere mia figliache abita e lavora a Parigi, è tutto più sem-plice per l’alloggio!Sabato 6 aprile 2013: fa ancora un tempobrutto. Mamma mia, spero che domaninon ci sia di nuovo un tifone (ero a NewYork nel novembre scorso… !) Che fac-ciamo oggi? Prima cosa: andare al villag-gio maratona presso la Porta di Versaillesper ritirare il pettorale. Si va, piove anco-ra... Non c’è ancora molta gente, cammi-nare e scoprire i segreti delle maratonetra i viali del villaggio mi piace molto.Prendo manifesti, compro una giaccadella maratona (un po’ costosa !) e recu-pero il prezioso pettorale: numero28841! Ma subito dopo bisogna ripartire: miamoglie vuole fare un giretto a vedere unpo’ di negozi. Sono stanco morto, un piat-to di pasta e a letto… domani si fa sulserio!Alle 7,30 sono già lungo il viale degli“Champs Elysés”. Fa freddo ma il cielo èblu, condizioni climatiche molto buoneper correre: tempo secco, sole, pochissi-mo vento! Ho una vecchia tuta, maanche la maglietta ORANGE dellaRunning Evolution: oggi è la sola a Parigi,penso a tutti gli amici italiani e spero esse-

re in gamba! Andiamo! Si parte alle ore 9,il Sindaco è lo starter per l’occasione!40.000 partecipanti si preparano aspet-tando il loro turno. A me tocca alle 9.25per la più bella maratona del mondo! La chiuderò in 3.44. Nell’ultimo chilo-metro ritroverò un amico di La Planche efiniremo insieme questa bellissima garadopo avere attraversato Parigi in lungo ein largo e costeggiando la Senna.Bellissimi ricordi.Colonna, domenica 28 aprile 2013Ma che faccio? Mi alzo alle 6.45 unadomenica in vacanza?? Sono pazzo ! Hol’appuntamento alla sede della RunningEvolution per andare a Roma a correrel’Appia Run. Davanti la sede trovo ilDucato! Mamma mia, è il nome del furgo-ne!! Mi sento un po’ ridicolo, pensavo chefosse un altro corridore! Fausto non puòvenire, si parte lo stesso…Stadio delle Terme di Caracalla: bellissi-mo posto! Una cosa mi ha veramente sor-preso: in Francia, la gente arriva con lamacchina, prende il pettorale e si preparaa correre in perfetta solitudine. Qui, ogniclub ha installato il suo gazebo e tutti siritrovano insieme… trovo questa cosa piùsimpatica, meno impersonale...La gara è bellissima: i primi quattro chilo-metri sono un po’ difficili perché non hol’abitudine di correre sopra i sanpietrini !È difficile soprattutto lungo la salita delquarto chilometro, ma dopo è un veropiacere: nel Parco, lungo le strade primadell’arrivo e alla fine dentro lo stadio bel-lissimo..

Colonna, mercoledi 1 maggio 2013Questa volta la partenza è alle 7:30, sempre con il Ducato!Andiamo a Roma a correre il Vivicittà lungo il Tevere. E piùcomplicato sistemare il gazebo nel centro di Roma e allorastavolta ci accontentiamo del Ducato. La corsa è bella: 10chilometri sotto il sole. Il Presidente corre con la macchinet-ta fotografica ma io non capisco bene e parto a razzo conMassimo: niente foto... Facciamo la corsa insieme. Alla fine

sono ancora sorpreso: ristoro con fave e pecorino! E la primavolta che vedo questa cosa ! Un Orange si sente male (nonper il pecorino…) ma per fortuna non è grave..

Sono state due bellissime gare a Roma!Spero di tornare il 29 Settembre per il CorriColonna!

Eric Trigance, corrispondente francese per RE Magazine

D

LA BIOINTEGRAZIONE PER UNSANO LIVELLO FISICO

CONOSCERSI,PRESTARE ATTENZIONE AL PRO-PRIO CORPO è FONDAMENTALE PER ARRICCHI-RE IL NOSTRO SAPERE,PER MIGLIORARE SIA LANOSTRA ESISTENZA CHE LE NOSTRE PRESTAZIO-NI NELL'AMBITO DELLO SPORT. È GIUSTO CHIEDERE AL NOSTRO ORGANISMODI ESPRIMERE LE MASSIME POTENZIALITA',MABISOGNA FORNIRE I GIUSTI MEZZI PER OTTENERLE,SENZAANDARE OLTRE IL PROPRIO LIMITE E /O ASSU-MERE SOSTANZE NOCIVE CHE LO PERMETTONO! L'ATTUAZIONE DI UN PROGRAMMA PER PRE-SERVARE LA BUONA SALUTE E OTTENEREMIGLIORI RISULTATI PREVEDE LA CONOSCENZA DI SE STESSI E L'AF-FIDAMENTO AD ESPERTI E MEDICI CHE POSSO-NO AIUTARCI SENZA DIVENTARE ALTRI RISPETTO A SE STESSI. GLI INCIDENTI DI PERCORSO,I TRAUMI,LE PATO-LOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE,GLI AFFATICA-MENTI,L'ALIMENTAZIONE E SCORRETTA,L'INTE-GRAZIONE SENZA CONTROLLO, TENDONO ARIDURRE E ALTERARE LE PERFORMANCE AGONI-STICHE E NON. È IMPORTANTE FARE RICORSO A MEZZI NATU-RALI DI PREVENZIONE E TERAPIA CHE NONSTRAVOLGONO IL NOSTRO ESSERE.

Un controllo posturale,una visita osteopatica o chi-ropratica,massaggi defaticanti,alimentazione corret-ta e l'utilizzo di prodotti naturali individuali ,evitando bibitoni,bustine e capsuleassunti per passaparola e senza la minima cono-scenza di ciò che si và ad ingerire,sono le fondamenta per migliorare il proprio stile di vita e laperformance agonistica.

LO STUDIO FISIOTERAPICO KINESIS SI AVVALEDI PERSONALE QUALIFICATO E COMPETENTEPER FORNIRE ALL'ATLETA E NON, IL MASSIMO SUP-PORTO SPECIALISTICO nel trattamento di:

-Ernie del disco e discopatie -Scoliosi e cifosi giovanili e dell`adulto -Sindromi Posturali -Stenosi del canale vertebrale -Spondilolisi e Spondilolistesi -Artrosi del rachide -Esiti di traumi distorsivi di ginocchia e caviglia -Cefalee e Vertigini -Lesioni nervose periferiche (Deficit dello S.P.E.,ecc) -Osteoporosi del rachide (anche con crolli vertebrali) -Esiti di interventi chirurgici sulla colonna vertebrale -Spalle dolenti, congelate anche con calcificazioni -Pubalgia e tendinite -Tunnel Carpale -Artrosi dell`Anca e delle ginocchia anche moltogravi -Lesioni muscolari (stiramenti, strappi) -Lesioni nervose centrali (ictus, sclerosi multipla) CONTATTACI PER UNA CONSULENZA E PERESSERE MESSO AL CORRENTE RIGUARDO ILNOSTRO CONCETTO DI FISIOTERAPIA BIOINTEGRATA. Lo studio professionale fisioterapico KINESIS in col-laborazione con la RUNNING EVOLUTION propo-ne agli iscritti della società un supporto professiona-le e competente per ogni esigenza e necessità! A cura del dott.fkt Fabio Barigelli e del dott. RobertoScaramella D.O mob. 347-6494112 / 338-3252020 www.kinesistudio.com e puoi seguirci su: http://www.facebook.com/KinesisStudioProfessionaleFisioterapico

Lo studio professionale fisioterapico KINESIS in collaborazione con la RUNNING EVOLUTION propone agli iscritti della società un supporto professionale e competente per ogni esigenza e necessità!

di Eric Trigance

Page 10: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013

Normalmente quando si parla dialimentazione si fa riferimentoalle calorie, quando si parla dipiatti si parla di pasta, carne

pesce ecc.Poco ancora si parla delle erbe e del loro ruolo.Per esempio non si sa che le verdure sono considera-ti dei carboidrati anche se mediamente con bassoapporto calorico.Ma le spezie e le erbe aromatiche cosa sono e perchévenivano e vengono usate?Le erbe aromatiche e le spezie sono sostanze di origi-ne vegetale che possiedono aromi caratteristici e perquesto vengono utilizzate nelle preparazioni culinarieper esaltare sapori e profumi dei cibi. Mentre le erbesono principalmente le parti verdi o le foglie freschedi piante aromatiche, le spezie, dette anche droghe,rappresentano invece i semi, i frutti, le radici o la cor-teccia essiccati. Le caratteristiche di queste sostanzederivano dalla presenza di oli essenziali e principiattivi che hanno anche virtù terapeutiche.Le erbe aromatiche si chiamano così perché emananoaromi gradevoli e sono sostanze formate da olii essen-ziali che possono svolgere la loro massima azione distimolazione olfattiva quando sono fresche.

Nei secoli passati, il sale da cucina era una merce pre-ziosa, e i metodi di conservazione rudimentali, leerbe aromatiche e le spezie avevano un grande ruolosostitutivo nel campo gastronomico e non solo. Spezie ed erbe aromatiche hanno avuto una lorosecolare storia di competizione gastronomica. Le erbearomatiche sono indigene dell'area mediterranea ita-liana, mentre le spezie in epoca romana arrivavanodall'Africa, tramite carovane e con le navi. Le spezieche per più di un millennio erano state segno distinti-vo della tavola ricca, amate e desiderate, a poco apoco scomparvero nell'Europa del XVI secolo. Le nuove scoperte geografiche permisero una grandedisponibilità di spezie ma la grande pioggia di profu-mi e di sapori che investì la tavola rinascimentale pro-vocò più tardi una stanchezza verso di loro, cosicchéle élites, soprattutto in Francia, abbandonarono lespezie e le sostituirono con l'erba cipollina, lo scalo-gno e la maggiorana, cioè erbe povere e contadine.Oggi che il sale è a disposizione in grande abbondan-za, i sapori dati dalle erbe aromatiche e dalle speziesono stati emarginati nell'alimentazione quotidiana.Sicuramente tutto ciò è un grave errore alimentareperché le erbe aromatiche fresche, oltre a procurareun piacere olfattivo apportano principi nutritivi, vita-mine e minerali utili nella digestione e nel metaboli-smo cellulare. I benefici delle erbe e delle spezie sono innumerevo-li: non soltanto le spezie consentono di migliorare ilgusto delle pietanze, ma sono anche ricchissime di

principi attivi, nutrienti e proprietà medicinali. Alcune spezie hanno il potere ad esempio di combat-tere il caldo o di diminuire l’assorbimento dei grassiecc. ecc.E qui inizia la mia nuova avventura, un mondo nuovoche sto andando a scoprire e di cui vi voglio renderepartecipi.Partiamo dalla ricetta più semplice che utilizza edesalta erbe che possiamo anche produrre direttamen-te, tenere nei nostri orti, giardini, terrazzi, balconiFrittata alle erbe aromaticheIngredienti (4-6) :

8 uova ,2 cucchiai di panna da cucina ,1 cucchiaio diolio d'oliva,2 cucchiai di parmigiano grattugiato,1mazzetto di erba cipollina, 1 mazzetto misto di basi-lico, timo, maggiorana, menta, tritate, sale, pepe

Preparazione: Riscaldare il forno. In una insalatiera sbattere le uovacon la panna, l'olio e il parmigiano.

Aggiungere il trito di erbe aromatiche.Versare il composto in uno stampo imburrato. Farcuocere per 15 minuti.

La frittata può essere servita fredda o tiepida a secon-da della stagione.

Le Erbedi Maria Regina Bortolato

Alzarsi la mattina e scoprire che hai unaserie di problemi, tutti con un solonome: infortunio.Serie di problemi, perché l’essere podi-sta è incompatibile con l’infortunio.Tanto incompatibile che spesso accadeche il podista infortunato continui acorrere fino al distacco della gamba, sepuò, e poi continua, con una gamba

sola, fino alla disintegrazione anche del-l’altra.Il primo problema da fronteggiare, infatti, è la cara enfasi del podi-sta.Se è vero, come è ovviamente vero, che la corsa è vita, la corsa èl’unico momento che possiamo riservare per noi, la corsa è libertà,la corsa è importante, ebbene, un infortunio che impedisce di corre-re è un evento estremamente drammatico. Sfido chiunque a viverefelice senza libertà, senza spazi per se, senza importanza, addirittu-ra senza vita!Ecco, dunque, che il povero infortunato si trova, da un giorno all’al-tro, ad affrontare problemi esistenziali di primaria importanza.

Poi c’è l’altro aspetto devastante; Il vuoto esi-stenziale che crea un infortunio è un problemache si affronta da soli. Si, perché nessuno ticrede.Non ti credono gli altri podisti, per qualcheoscura ragione, infatti, l’infortunio non capitamai ma quando capita, capita solo a se stessi,per gli altri è una scusa.Non ti credono i medici. Abituati, infatti, a vedere gente con legambe fracassate, malati terminali, amputati, etc, non capisconocosa vuoi tu, che scoppi di salute e ti lamenti perché non riesci acorrere. Magari ti dicono pure che lo sport fa male e sarebbe megliolimitarsi a qualche sana passeggiata.Arrivi ad un punto, che non ci credi più neanche tu, che stai male.Allora ricominci a correre ma ricomincia nche a sentire quel proble-mino e ti domandi: avrò bisogno dello psichiatra invece che dell’or-topedico?Ma no, il podista è libero e sano, soprattutto di mente. Ecco, allora,affastellarsi tutta una serie di esami clinici, per provare a sé e almondo che, sì, il problema potrebbe senz’altro essere più grave maè sufficientemente grave per impedire la corsa e tu vuoi la corsa, per-

ché ti manca la libertà, gli spazi, l’importanza, la vita,nessuno ti crede, ne va della tua autostima. Bisognacorrere!A questo punto arriva un altro problema: la terapia.Chiedi a dieci persone ed otterrai quindici risposte.Qualcuno, infatti, ti offre delle alternative.Cerchi la persona più competente ma si sposta solo ilproblema: qual è la persona più competente. Provi suinternet ed aumentano solo le domande.Mentre cominci in maniera casuale le varie terapiesperando, se non altro, che sia la fortuna ad assistertie magari le sommi, sempre sperando, che si moltipli-chino gli effetti, affronti l’ennesimo problema: iltempo passa e con il tempo anche la tua forma.Nella fumosità e drammaticità del momento, un’uni-ca certezza: qualunque siano stati finora i miei risul-tati, dovrò ricominciare tutto daccapo.Ma il podista ha in sé le caratteristiche dell’eroe equando sopravvive, supera tutti gli altri problemi.Prevenite gente, prevenite!

di Valeria ColonnaIl podista dimezzatoFatte un goccio !10 aprile 1896. Maratona di Atene. Circa unaventina di maratoneti per una maratona corta, 40Km (i fatidici 42,195 chilometri furono ufficializ-

zati solo nel 1924). Tra i partecipanti Spiridon Louis, un pasto-re greco che, per nulla impensierito dalla distanza che lo sepa-ra dal gruppo di testa, si ferma in un’osteria per un bicchiere divino.Km 33 : i mezzofondisti dichiarano forfait, a poco a poco cedo-no il vantaggio e Spiridon, accolto da un boato di gioia all’en-trata dello stadio Panathinaiko, vince in 2h 58’ e 50”.Dammi retta: alla prossima Corricolonna metti da parte il cro-nometro e… Fatte un goccio!

L’Angolo di Paolini

Page 11: Running Evolution Magazine 06

runningevolution.it

onostante a maggior parte dei corridori , pensiche chi corre i trail non abbia testa, perchésolo chi è “fuori di testa” può affrontare certitipi di distanze e percorsi, vi garantisco chenon è così, anzi è perfettamente il contrario.Infatti ci vuole una gran testa per far si che si

portino a termine determinate gare, perché ad un certo punto del“viaggio” le gambe ci abbandonano e a quel punto, se non si habuona testa, si getta la spugna, perché la fatica è veramente tanta.Per la prima volta mi sono cimentata in una 6 ore trail, (anche sepoi alla fine di trail non si può parlare, considerando che il per-corso è stato modificato) , capite bene che, questo tipo di gara èuna gara a circuito e quindi si ripete lo stesso percorso per “X”volte, dove la “X” rappresenta il numero di giri compiuti dall’atle-ta a secondo delle proprie capacità fisiche. Correre per 6 ore dicontinuo è un bel test , corri sempre con la stessa gente ed inmezzo alla gente, le facce sono sempre le stesse ed il paesaggiopure. Dopo i primi giri conosci quasi a memoria quello a cuiandrai incontro, e la voglia di correre prima o poi viene meno,sembri quasi , passatemi il paragone, come “un criceto in gabbiache gira sulla ruota” . Quando si corre per così tante ore si pensaa tutto ed a niente, nella testa orbitano tutti quei pensieri chedurante la vita di tutti i giorni cerchi di scacciare, ma prima o poitornano a galla e la realtà si presenta come un fulmine a cielsereno. Ci vuole veramente poco, per buttarsi giù ma il segretosta proprio negli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge, e nono-stante tutto e tutti si cerca di raggiungerli. La testa quindi è ilmotore, insieme al cuore, delle nostre gioie e dei nostri dolori,basta solo sapere cosa si vuole e poi tutto diventa un gioco, unbellissimo gioco in cui sei tu il vincitore o il perdente perché sei

solo tu a sceglierlo…io di solito scelgodi vincere e voi!??

N

6 ORE TRAIL6 ORE TRAILdi Maria Teresa Cannuccia

FILIPPIDE

Page 12: Running Evolution Magazine 06

Associazione Sportiva Dilettantistica PodisticaSolidarietà nasce nel 1995 come sezione all’internodel Gruppo di Solidarietà della Banca d’Italia con loscopo principale di coniugare l’amore per la corsacon lo spirito della solidarietà. Lo scopo viene rag-giunto attraverso la partecipazione a gare che attri-buiscono premi in denaro ai gruppi podistici piùnumerosi; questi premi vengono interamente impie-gati in iniziative benefiche, sia dirette sia indirette,

attraverso il sostegno ad altre associazioni.Anima di questa società è il Presidente Pino Coccia, la cui vita èstata vissuta nel segno della passione per la “podistica” e dell’impe-gno di carattere sociale. Sotto la sua guida la Podistica Solidarietà haottenuto fantastici risultati sportivi e ha sviluppato una stretta colla-borazione con tante organizzazioni ONLUS come Komen Italia,AISM, ADMO, AIL, MAIS.

Significativo il rapportosviluppato con laFondazione TELETHON,con l’ingresso nelC o m i t a t oOrganizzatore, insiemeai GS Bancari Romani,della “Corri PerTelethon”. In Podistica

Solidarietà c’è da parte di tutti lapiena convinzione di correrre per ”traguardi impor-

tanti” che vanno ben oltre gli archi che segnano il punto di arrivodelle gare domenicali.Nel corso del 2012 abbiamo conquistato, con la nostra partecipa-zione alle gare, premi per 22.160 ?, arrivando ad impiegarne laquasi totalità in progetti benefici di vario tipo. Abbiamo anche par-tecipato a raccolte di fondi per conto di varie associazioni, tra cuiKomen Italia, AISM, Charities, Telethon, AIL raccogliendo per contodi queste associazioni la considerevole cifra di 59.860 ?.Alla fine del 2012 il nostro Gruppo era composto da oltre 900 atle-ti, di varie età: il più giovane ha 8 anni e il veterano ne ha 84. Il 23%(in crescita) degli iscritti è costituito da donne, il 77% da uomini.Nel 2013 la società è già in grado di prevedere il superamento dellaquota di 1000 atleti iscritti.La maggior parte degli atleti risiede nella provincia di Roma. Ben 87atleti costituiscono il Gruppo di Tivoli, mentre abbiamo delle sezio-ni anche a Nettuno, Fondi, Frosinone e Latina.

Al nostro interno abbiamo costituito anche una sezione di FitWalking, per chi vuole provare l’emozione di camminare in armo-nia ed ottenere grandi benefici per il corpo e la mente; una sezioneTrail, per chi vuole provare l’emozione di camminare in mezzo allanatura, lontani dal traffico e dallo smog; una nuova sezioneTriathlon, che è già molto attiva. Tra le nostre iniziative una brillan-te scuola di podismo che conta più di 150 atleti iscritti, con allena-menti che si svolgono sia a Roma sia a Tivoli.Importante anche il ruolo svolto da un attivissimo sito Internet, che,oltre a rappresentare un riferimento organizzativo e di servizio pertutta l’associazione, costituisce una “rete sociale” tra tutti i compo-nenti del nostro Gruppo. Il sito Internet oggi è referenziato comeuno dei più importanti siti di Atletica Leggera e sicuramente il più“cliccato” Lazio e in virtù della sua continua rassegna sulle garepodistiche regionali e nazionali è diventato un punto di riferimentoper tutto il movimento podistico. A breve verrà festeggiato l’incredi-bile traguardo di 2 milioni di contatti.La presenza di atleti “orange” alle gare raggiunge numeri da record.La Podistica Solidarietà è forse l’unica società ad avere competizio-ni sociali che coprono tutti i weekend della anno solare e che quin-di fungono da stimolo importante di partecipazione.Nel 2012 abbiamo collezionato 11.789 presenze alle gare con untotale di km percorsi globalmente dai nostri atleti di 130.730. Ilnostro record di partecipazione assoluto riguarda la Roma-Ostia del2012 con 457 atleti, mentre nel 2013, alla Corsa di Miguel, abbia-mo raggiunto quello che viene considerato il primato italiano di par-tecipazione in gare di 10 km, con 414 presenze. Registriamo ancheuna presenza costante di nostri atleti in tutte le più importantiMaratone e UltraMaratone a livello nazionale.La Podistica Solidarietà si occupa anche di organizzazione gare,anche se tende a selezionare quelle con finalità prettamente solida-li. Abbiamo già citato la Corri per Telethon, alla quale aggiungiamo:CorriSperlonga, Trofeo Città di Nettuno, Lavoro in Corsa (organizza-ta il 1° maggio per conto della Fitel e delle Confederazioni sindaca-li), Corriamo con Carlo, Giro del Lago di Campotosto, Run AID’s(organizzata per conto della Caritas Roma).La nostra associazione èaffiliata alla FederazioneItaliana Atletica Leggera,all’AICS e allaFederazione ItalianaTriathlon.

L’

runningevolution.itGiugno 2013

el freddo diuna grigiadomen icam a t t i n ad'inverno onell'assola-to pomerig-gio di una

caldissima estate cosa cispinge a metterci le scarpeda corsa ai piedi e ad usciredi casa, invece di rimanerebellamente spalmati sul diva-no? Potremmo dire conProtagora che l'uomo è la

misura di tutte le cose di quelle che sono in quanto sono edi quelle che non sono in quanto non sono. E noi siamol'uomo di Protagora.Chi corre sa che tutto è possibile a chi non si arrende. Ognirunner sa benissimo che correre non ha un effetto beneficosolo sul fisico, ma sulla mente e sulla vita. Correre compor-ta innanzitutto un aumento della capacità di sopportare lafatica e il disagio. Portare a termine un allenamento nono-stante la stanchezza o le condizioni climatiche avverse

implica una certa dose di forza di volontà e un conseguen-te aumento dell’autostima. I problemi della vita di tutti gior-ni vengono spesso ridimensionati ed affrontati con una mag-giore sicurezza di sé e con una maggiore stabilità emotiva.Chi corre sa che la serenità interiore è più importante dellaforza nelle gambe. Correre, come altre attività fisiche inten-se, comporta un deciso aumento nel rilascio di endorfine, ilcui effetto è una piacevole sensazione di benessere, utiledurante la corsa per contrastare gli effetti della fatica, mache si protraggono anche al termine dell’allenamento com-portando una decisa riduzione dello stress e delle tensioni.Si corre per scaricarsi e avere poi una sensazione di relax,evasione, serenità, in sintesi un generale miglioramentodello stato d’animo.Si può correre da soli o in compagnia: l'importante è cor-rere. Un altro dei benefici più importanti della corsa è quel-lo sociale. Correre in compagnia, partecipare ad una garapodistica, condividere fatica e gioia è uno degli aspetti piùpiacevoli della corsa. Se pensavate che la discoteca o illocale notturno fosse il luogo migliore per ampliare le vostreconoscenze ed avere nuovi amici siete decisamente in erro-re: iscrivetevi alla Running Evolution e, soprattutto, parteci-pate alle gare...

NRunning... und drang di Antonella De Nardo

di Manuel Arrigoni

Page 13: Running Evolution Magazine 06

Giugno 2013