Running Evolution Magazine 07

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Numero 07 del magazine della Running Evolution

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Settembre 2013

OTTOBRE

6 ottobre 2013VERONA MARATHON (42/26/10 km)www.veronamarathon.it€ 33 fino a 750 iscritti€ 37 da 751 a 1.500 iscritti€ 42 da 1501 a 2000 iscritti€ 47 da 2001 a 3000 iscritti€ 57 da 3001 in poi iscritti

27 Ottobre 2013VENICE MARATHONwww.venicemarathon.it€ 66 fino al 30 settembre 2013

NOVEMBRE

17 Novembre 2013TURIN MARATHONwww.turinmarathon.it40€ fino al 30 settembre 201350€ dal 1 ottobre al 4 novembre 201380€ dal 5 nov.al 13 nov. 2013

24 Novembre 2013FIRENZE MARATHONwww.firenzemarathon.it50€ dal 1 luglio al 30 settembre 201360€ dal 1 ottobre al 31 ottobre 201370€ dal 1 nov. al 15 nov. 2013

MARZO

2 marzo 2014ROMAOSTIAwww.romaostia.it€ 25 fino al 14 Novembre 2013 € 30 dal 15 Novembre 2013 al 17 dicembre 2013€ 32 dal 18 Dicembre 2013 al 6 Febbraio 2014

Memorandum

Si ringrazia per il contributo fotografico www.mariomoretti.it

www.romacorre.it (Roberto Dalmazi e Gianni Marchese)

RUNNING EVOLUTION MAGAZINE

Trimestrale sportivo a diffusione gratuita.

Anno 2 numero 7Registrazione n°1/2012 al Tribunale di VelletriDirettore Responsabile: Marco CaroniProprietario ed Editore: Running Evolution a.s.d.Redazione: Via Piave, 1 - Frascati [email protected] della Redazione: Fausto GiulianiHanno collaborato: M. Regina Bortolato,M. Teresa Cannuccia, Andrea Cardinali,Valeria Colonna,Andrea De Felici,Antonella De Nardo, Liliana Farronato,Ivana Oldani, Salvatore Paolini, GiuseppePavia, Mr. Farronato.Non si riconoscono compensi o attesta-zioni per foto e articoli pubblicati anchese firmati.Progetto grafico: M.G.S. srl Via Piave, 1 00044 Frascati Stampa: Emmezeta srl Via San Sebastiano, 2 Rocca PrioraFoto di copertina: CorriColonna 2012Chiuso in redazione il 6/09/2013

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entrovati, amici runners!Ci siamo lasciati alle spal-le un’ estate un po’ capric-ciosa, ma che sicuramentenon ci ha tolto la voglia ed

il gusto di correre. Ne sono testimonii tanti classificati nelle varie competi-zioni settembrine (ad iniziare con la

Corri per l’Ambiente organizzata dagli amici dellaPodistica Ostia che abbiamo il piacere di ospitare in ultimapagina).Abbiamo assaporato la gioia di un argento mondiale, unicamedaglia purtroppo, ma, per noi maratoneti, piena di signi-ficati; la splendida prestazione di Valeria Straneo aiMondiali di Mosca, accompagnata dall’ ottimo sesto postodi Emma Quaglia, è sicuramente un buon viatico per lenostre seppur limitatissime ambizioni nelle competizioniautunnali.Bella chiacchierata anche con un altro grande Campione,Stefano Meucci, e con un “colosso orange”, il miticoMario Tempesta.Buona lettura e… buona corsa!

Sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 20 luglio2013 n. 169 è stato pubblicato il c.d. "DecretoBalduzzi" dal nome del Ministro della salute che loha firmato di concerto con il Ministro degli AffariRegionali, il Turismo e lo Sport. Il decreto

Balduzzi, ai sensi dell'art. 1, "al fine di salvaguardare la salute dei cit-tadini che praticano un'attività sportiva non agonistica o amatoriale,dispone garanzie sanitarie mediante l'obbligo di idonea certificazionemedica nonchè linee guida per l'effettuazione di controlli sanitari suipraticanti e per la dotazione e l'impiego, da parte delle società sia pro-fessionistiche sia dilettantistiche di defibrillatori semiautomatici e dieventuali altri dispositivi salvavita". L'obbligo dei defibrillatori saràanalizzato nel prossimo numero quando dovrebbero già essere staterese note le indicazioni che stanno predisponendo il CONI e laFederazione Medico Sportiva Italiana; comunque, il decreto assegnaalle società sportive professionistiche sei mesi di tempo per adeguarsimentre alle società dilettantistiche, ben 30 mesi. Per quanto riguardainvece la nuova certificazione sanitaria, sono ora obbligati al certifica-to medico anche i non tesserati alle federazioni sportive o agli enti dipromozione sportiva se intendono praticare attività ludico-motoriaamatoriale con continuità in contesti autorizzati e organizzati. In pra-tica sono esonerati dall'obbligo del certificato soltanto coloro che svol-gono attività sportiva autonoma ovvero in modo assolutamente saltua-rio e occasionale. Per gli uomini fino a 55 anni e le donne fino a 65anni senza particolari patologie, il certificato per l'attività amatoriale,potrà essere rilasciato da qualsiasi medico abilitato e avrà validitàbiennale; mentre, oltre gli indicati limiti di età ovvero, comunque, inpresenza delle specifiche patologie indicate nell'allegato 1 del decretoBalduzzi, il certificato potrà essere rilasciato solo dal medico di medi-cina generale o dal medico dello sport e avrà validità annuale o ancheinferiore a discrezione del medico. Nel caso in cui i non tesserati allefederazioni sportive nazionali o agli enti di promozione sportiva rico-nosciuti dal CONI intendano svolgere attività di particolare ed elevatoimpegno cardiovascolare patrocinate dai suddetti organismi, qualimanifestazioni podistiche di lunghezza superiore a 20 km, granfondodi ciclismo, di nuoto, di sci di fondo o altre tipologie analoghe, il con-trollo medico dovrà essere più severo e, ai sensi dell'art. 4, dovrà com-prendere la rivelazione della pressione arteriosa, un elettrocardio-gramma basale, uno step test o un test ergometrico con monitoraggiodell'attività cardiaca, oltre a qualsiasi altro accertamento che il medi-co riterrà opportuno e il certificato avrà validità annuale. Invece, i tesserati alle federazioni sportive nazionali e agli enti di pro-mozione sportiva riconosciuti dal CONI, per la pratica dell'attivitàsportiva non agonistica, dovranno continuare a sottoporsi a controllomedico annuale dal medico di medicina generale ovvero dallo specia-lista di medicina dello sport ma, sempre, previa misurazione dellapressione arteriosa ed effettuazione di un elettrocardiogramma a ripo-so refertato secondo gli standar professionali esistenti e il certificatoavrà validità annuale.Al decreto Balduzzi sono anche allegati i modelli su cui dovrannoobbligatoriamente essere redatti gli indicati certificati per l'attivitàludico-motoria amatoriale, per l'attività non agonistica e per le attivi-tà ad elevato impegno cardiovascolatorio.Ciò fermo restando che l'accertamento delle proprie capacità fisiche edel proprio stato di salute dovrebbe essere sentito da qualunque spor-tivo non come un obligo "burocratico" ma come un momento fonda-mentale di tutela della propria salute e conseguentemente di più con-sapevole ed appagante pratica dell'attività sportiva.

Gocce di diritto Avv. Liliana Farronato

LINEA DI PARTENZA

Bdi Fausto Giuliani

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Franco SCARAMELLA

Pescasseroli

13 Luglio 2013

M. Teresa CANNUCCIAGran Sasso18 Agosto 2013

Marco Strabioli si allena in Val di Fassa

Dove corrono gli Orange...

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di Fausto Giuliania appena un anno veste i colori Orangedella Running Evolution, ma sembra cheda sempre non abbia avuto che quellacanotta! Mario Tempesta, 58 anni aNatale, da San Donato Val Comino, correda quando è nato… o quasi.

Da quanto tempo corri?Corro da oramai 34 anni, ho iniziatoalla giovane età di 24, certo non pro-

prio pischelletto, però ho avuto subito lafortuna di capire l’importanza della corsa. Conla pratica sportiva ci si difende da tante cose,dai problemi del lavoro, dai problemi di salu-te, si socializza e poi per come sono fatto hotrovato un modo decisamente ade-guato per stare insieme a tanta gente.

Vivi da tanto tempo a Roma?Si, oramai da ben 42 anni, da quando

in pratica ho iniziato a fare il pizzaiolo,prima come dipendente e oramai in

proprio da circa una quindicina d’anni,nel quartiere di Pietralata.

Ti alleni spesso?Tutti i giorni praticamente, non posso staresenza; la corsa mi libera da qualsiasioppressione, mi fa sentire tranquillo e mifa stare in compagnia!Vedendo le foto di qualche anno fa,

caro Mario, viene spontaneo domandarti: come seiriuscito a metter su tutti questi chili?Ma allora cercavi un atleta “di peso” o no? Eccomi!Beh, certo quando ero al top correvo che era unospasso, anche se fumavo tre pacchetti al giorno… poiperò, butti le sigarette, qualche infortunio di troppo,qualche problemino, anche finanziario… cucinipizza tutto il giorno e… il passo è breve…

Però, complimenti per le tue performances dei“tempi che furono”…Maratona di Roma del 1997 in 3 ore e 16 minuti, laRoma Ostia in 1 ora e 26… non mi posso lamentare,qualche soddisfazioncina me la sono tolta! E pureandare in giro per il mondo è stato assai gratificante

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con tante gare corse tra Parigi, Barcellona, New York,Lisbona… mi mancano la Germania e la Russia, ma per ilresto ho girato, ho girato…

Ma il tuo regno è e sarà sempre Caracalla!Quello è sicuro! Allo Stadio delle Terme penso che prima opoi mi sistemerò in una capanna o ci porterò una roulotte…Il Gruppo di “Quelli delle 13” ce l’ho nel sangue, del restosono uno dei boss… a parte il Grande Capo “Pino il Maestro”(Ozimo n.d.r.) gli altri lo sanno chi è Mario Tempesta! Le mie

ceneri, quandosarà, le spargeran-no sul tartan…Da quelle parti miconoscono tutti:quando qualcunova da GiuseppeMinici per qualchecura fisioterapica,lui subito gli chiede“conosci MarioTempesta?”… e seper caso lo sventu-rato risponde“no”… so’ guai…“allora non corri”,replica il grandeGiuseppe!

Tanti gruppi, tantemaglie in questianni di sudore sullestrade…Si, la maglia delloSlimming Club,quello della miaprima corsetta aTorpignattara (erobello rotondetto

anche allora…),poi quella dell’AIG Lazio, degliA m a t o r iRomani, delMeo Patacca edella Scavo2000…

Fino ad arrivarealla RunningE v o l u t i o n …come mai?Correre inOrange è unacosa veramentesimpatica; dettotra noi, nessuna“se la tira”, tuttiti salutano, tidanno unapacca sulle spal-le e a me questo basta!

E non ti perdi una gara sociale (sei il mio orgoglio…!)E mi pare logico, se la gara è sociale… lo dice la parola stes-sa, c’è poco da fare, sono iscritto a priori! E non mi pongoproblemi di ritmo, di classifica, sai quanto mi importa! Il grup-po viene prima di tutto e gli Orange sono veramente il massi-mo! Devo soltanto ripassare bene il Rito Maori e poi… comin-cia a tremare…

E con questa promessa/minaccia finisce la chiacchierata conil grande Mario, l’atleta di peso della Running Evolution. Unamico, un simpaticone, un vero esempio di sportività!

Torpignattara 1983

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bbiamo ancora negli occhi le belle immagini ele tante emozioni che ci ha regalato la 14° edi-zione dei Mondiali di atletica.Non sono stati realizzati record del mondo,

ma quasi tutte le gare hanno offerto uno spet-tacolo di alto livello tecnico.La rassegna iridata di Mosca si è aperta con lostrepitoso podio conquistato da Valeria

Straneo nella maratona donne al termine di una gara condot-ta in modo magistrale. Ha fatto l’andatura per 40 chilometri, ha sfiancato con il suoritmo quasi tutte le avversarie e si è arresa soltanto di frontealla keniana Edna Kiplagat già campionessa mondiale aDaegu nel 2011.Ha tirato fuori la prestazione perfetta nel giorno più importan-te ed ha conquistato una splendida medaglia d'argento cheper noi tutti vale come un oro.Al 6° posto superba prestazione di un'altra azzurra, EmmaQuaglia che ha rimontato posizioni su posizioni nel finaledisputando una gara di grande intelligenza.

Per rendere omaggio alle nostre due amiche già protagonistesu RE Magazine le abbiamo contattate per farci raccontare laloro personale esperienza mettendole a confronto.

Valeria, Ti era mai capitato di fantasticare su come potesseessere entrare in uno stadio pieno di gente che aspetta solo teal termine di una maratona e soprattutto nelle prime posizioni?

Certo, ogni tanto mi é capitato di fantasticare ma nonavrei mai pensato di poter ottenere un tale risultato esognare un arrivo simile sembrava impensabile.

Emma, quando ti sei resa conto che stavi facendoqualcosa di grande?Dopo circa cinque km dalla partenza mi son detta:"ok, le gambe girano, sto bene, oggi posso fare unabella gara" e la tensione si è sciolta.. poi sono stataconcentrata e non ho più riflettuto su come stavaandando. Quando però Claudio (Berardelli, il suoallenatore n.d.r.) mi ha gridato "sei quindicesima, quisi entra nelle dieci" mi sono entusiasmata e ho capitoche stavo facendo una gran cosa. E da lì ad ogni posi-zione scalata mi sentivo meglio e mi gasavo sempre dipiù...

Descrivici il tuo ultimo giro in pista: pensieri, emo-zioni....Valeria:Da pelle d'oca... L'ho aspettata tanto quella pista, comincia-vo a sentirmi stanca ma ormai sapevo di essere arrivata ebene... Un'enorme soddisfazione!! Emma:L ultimo giro in pista è stato veramente emozionante, ero feli-ce e incredula per il piazzamento. In quei 300 metri ho rea-lizzato che l' avventura cominciata tre mesi prima, fatta di

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allenamenti, sacrifici, divertimenti, momenti belli e brutticondivisi con Valeria, con Luca, con il mio allenatore e conle persone che mi hanno aiutata, stava per finire.. e in unmodo che non avrei neppure osato sognare!

Valeria, come descriveresti la gara di Emma e con che agget-tivo la definiresti?Ha fatto qualcosa di davvero grande.Una gara in un certo senso sbalorditiva condotta con grandeintelligenza, ha saputo aspettare e non si è fatta intimorire dalfatto di essere partita lenta e ha recuperato un sacco di avver-sarie.Emma é una grande amica, un bellissimo regalo che mi hafatto l'atletica...

Emma, come descriveresti la gara di Valeria e con che agget-tivo la definiresti?Valeria è stata incredibile, ha dominato con personalità ecoraggio fin dal primo metro. Io che ormai la conosco beneperò non mi sono stupita: lei è così, corre spontaneamente,senza paura, fa le cose più faticose e difficili con una natura-

lezza e una semplicità che ti spiazza. Sono felicissima per leie durante la gara vederla in testa mi ha dato una gran carica.

Cominciamo a pensare che una copertina sul RE Magazineporti davvero fortuna... Voi che ne dite? Valeria:Si, decisamente... :)Emma:Certo che porta fortuna la vostra copertina!! A questo puntobisogna replicare prima degli Europei :)

di Andrea De Felici e Ivana Oldani

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BAGNI - Prima della gara, sarà per la tensione nervosa,oppure perchè la sera prima vi siete “concessi” un bel piat-to di coda alla vaccinara, è immancabile la corsa ai bagniper fare pipì o altro. I bagni si cercano nei bar, lasciando intendere che poi(solo poi ...) farete anche colazione. Per ottenere questoeffetto, però, dovete entrare in tuta, poiché in pantalonci-ni tutti sanno che non avete il becco di un quattrino, masolo un foglio impermeabile con le vostre ultime volontàed il nome del beneficiario. I bagni sono anche quegli strani trabiccoli di colore azzur-ro (detti volgarmente “chimici”) entrati nei quali trovatedei vibrioni intenti a fare esattamente quello che voletefare voi. Per evitare spiacevoli inconvenienti sarebbe dove-roso, per rispetto degli altri, lasciare il bagno nelle condi-zioni in cui lo si è trovato. Ciò, tolto il primo fortunato,appartenente alla ditta che li ha posizionati, significa cheè meglio non aggravare ulteriormente una situazione giàcritica di suo.

BORSA – Non è la borsa sotto gli occhi perché avete dor-mito poco né quella le cui oscillazioni (al ribasso) vi fannotemere per la tenuta del vostro pacchetto azionario. Laborsa di cui parliamo è quella che un podista porta con séquale necessario supporto. Di solito viene lasciata dove capita e ciò dipende dal tipodi gara (e dalla sua organizzazione). Nelle maratone, peres., il “ricovero” delle borse è un servizio immancabile,sebbene realizzato con delle buste di plastica microscopi-che in cui entra solo la carta di credito ed una maglietta diricambio (cioè quanto serve d’estate). Normalmente gli iscritti alle principali associazioni podi-stiche lasciano le rispettive borse nel gazebo/stand/mac-china della propria associazione. Cosa contiene una borsa? Inutile fare statistiche, basta illu-strare il contenuto di quella del sottoscritto: a) un abito dasera; b) due asciugamani da bagno; c) necessario per doc-cia e barba; d) due magliette di ricambio; e) calze, scarpee mutande; f) una abbondante scorta di spillette; g) unafotocopia autenticata del pettorale e del tesserino Fidal(non si sa mai); h) Ghiaccio per i cocktail; i) 20 euro per iltaxi; l) provviste alimentari per due giorni; m) il passapor-to per fughe precipitose; n) un dobermann digiuno da tregiorni per evitare i tentativi di effrazione. Tutto ciò è con-tenuto in una borsa delle seguenti dimensioni regolamen-tari: 80x30x30 cm.Le donne, al contrario, sono piuttosto spartane e, nellospazio di una pochette, tengono un fazzoletto umidificato,un perizoma e l’immancabile Beretta cal. 22.

CARDIOFREQUENZIMETRO – Qualche volta si intrave-dono dei toraci avvinti da una strana fettuccia in materia-

le plastico. Può sembrare una cintura di castità posiziona-ta nel luogo sbagliato, oppure un cilicio per penitenze, masi tratta invece del “mitico” cardiofrequenzimetro. Attraverso tale strumento gli strafichi vogliono sapere a chefrequenza batte il loro cuore, mentre a mio avviso è suffi-ciente immaginare la propria compagna/o nuda/o. In caso di infarto il cardiofrequenzimetro serve a darequalche decimo di secondo di preavviso. Poi, però, sischiatta ugualmente. Alcuni lo utilizzano per sudare anco-ra di più come le fasce “scioglipancia” della mai tropporimpianta Vanna Marchi: d’accooorrdoooo!

COCA-COLA – Immagino direte subito: “Ecco una pubbli-cità!”. Invece no. Ho scoperto che la Coca-Cola è di note-vole aiuto durante le maratone. L’alto tenore di zuccheri edi caffeina è un toccasana per recuperare, in tempi brevi,una dose supplementare di energia. E sapete bene quantoce ne sia bisogno. Sull’impiego della Coca-Cola nella corsa si segnalano dueorientamenti. Secondo il primo, la bevanda va privata delgas prima dell’assunzione. Il secondo orientamento, alcontrario, ritiene del tutto superflua la privazione del gasche avverrà sulla base di note dinamiche che è del tuttoinutile qui ricordare.

DIVERTIMENTO – Correre divertendosi o divertirsi corren-do? Non sono in grado di sciogliere la riserva. Basta peròla citazione del “cantore” dell’ottimismo. Si narra che untal Calcaterra, all’79° Km del Passatore, disse: “Beh, ilriscaldamento l’ho finito … ora facciamoci questa bellamezza maratona!”

DOMENICA – Dopo aver creato, il cielo, la terra, i corri-dori, gli allenatori, i pettorali e tutto quello che sarebbestato utile, il Dio dei podisti, si fermò e disse: “Il sesto gior-no si riposa, ma il settimo è consacrato alla corsa. E cosìfu”. La domenica tutti riposano tranne il podista perchéquesto è il suo giorno.

ELASTICO – Non si parla di quello della biancheria intima(che pure potrebbe allentarsi) né di quello dei “pinocchiet-ti” che rendono difficoltoso toglierli dopo una gara.L’”elastico” contraddistingue una condotta di gara intenzio-nale o meno. E’ intenzionale quella suggerita da JeffGalloway (è il noto metodo “Galloway”) in cui si alterna, aperiodi definiti, tratti di corsa con tratti di camminata.L’elastico è impiegato anche senza “metodo” quando pro-prio le forze non sostengono una corsa continua. Allora, sicammina un poco e, poi, quando il senso di colpa incombe,si riprende a corricchiare sperando di vedere presto l’arrivo.

(continua sui prossimi numeri)

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Marzo 2013

INTERVISTA TRIPLAINTERVISTA TRIPLA

runningevolution.it

Lavoro: società di impianti. Suono: Gruppomusicale www.officine-marconi.it Corro: con il gruppo Running Evolution, dipiù non si può!

Credo di essere stato il primo guerriero diquesta grande stirpe, oramai sono un …Colonnello!

Circa 8 anni, non è molto ma l’importante èarrivare lontano…

Le 100 gare in Orange (a Valmontone il 30Giugno scorso… che festa!) e non sono micapoche!

Senza di Lui non avrei mai conosciuto lagioia di correre in una grande squadra, mi hainsegnato a correre, a soffrire, la sua influen-za, la sua costanza mi hanno completa-mente modificato… quindi per me è statotutto.

Sicuramente un lunghetto di 16/20km medioveloce, con cambi di ritmo, e allunghi, almattino presto… stanco ma felice. Beh,adesso non crediate che io sia un fenome-no… magari con la chitarra qualche aria inpiù me la potrei pure concedere…

Adorabile e sincero

Una Buona Canaglia!

Di continuare a essere cosi come è, nonmodificherei niente in Lui……….tranne lasquadra di calcio (maledetto Laziale!)

La prima Roma Ostia! Per me un miraggio!Mario (Maori) mi ha guidato in una manieraimpeccabile, è stato tutto stupendo.

Vola Ciampino di qualche anno fa: sono par-tito fortissimo; al 6°km avevo un tempo di23,50 e proprio li mi sono rotto! Non con-tento ho continuato zoppicando fino all’arri-vo con conseguenze disastrose: più di duemesi di stop, l’inesperienza aveva vinto.

Diciamo che non potrei farne a meno,quindiRoseo, anzi.. Orange!.

Lavoro in ufficio a due passi da casa …. piùsedentario di così non si può ed anche perquesto corro!

Magari non tanto per i risultati …. quanto adeterminazione mi sento sicuramente undegno allievo del gran maestro Maori

Il buon Marione mi ha trascinato in questafantastica avventura a partire dal mese diottobre 2010…. ora non mi fermo più (infor-tuni a parte!)

Tagliare il traguardo della maratona di Romanel 2012 con mia moglie e i miei due figliad attendermi all’arrivo (tra l’altro, anche sedi un minuto, sotto le 4 ore!)

Una persona fantastica, uno sportivo instan-cabile, un esempio da seguire, un trascina-tore …. insomma chi più ne ha più nemetta. Inoltre è stato colui che mi ha fattorinascere una seconda volta... Devo aggiun-gere altro???

Prediligo gli allenamenti lunghi con passocostante ed in compagnia … per intendercile classiche uscite di gruppo organizzate dalgrande Marione … in particolare quellebelle domeniche invernali (sotto l’attentasupervisione di un altro grande Mario!!) conpartenza dallo stadio di Rocca Priora indirezione Vivaro …. e alla fine ricca e meri-tata colazione al bar lungo la strada delritorno

Semplicemente fantastico e coinvolgente

Un vulcano in continua attività

Presidente organizziamo una sezione “babyorange”?? Ma tanto lui mi risponderebbe (aragione) “organizziamo, organizziamo poidevo fare tutto io ….”

Il memorial organizzato perfettamente dalnostro Orange Andrea Tedeschi per ricordareil fratello Carlo … anche in questa occasionela nostra società ha rappresentato in pieno ivalori che dovrebbe trasmettere la corsa

Fortunatamente non esiste nessuna gara chevorrei cancellare dai miei ricordi …. ce nesono di più o meno dure e sicuramente laSpeata del 2011 detiene il primo posto traquelle più dure

Ricco di nuove sfide da superare e di nuovirisultati da raggiungere … naturalmentesempre in Orange e con a fianco il grandeCapitano Maori

Dirigente di azienda

Se con questa definizione si intende uno checerca sempre di superare i propri limiti direidi si, altrimenti del guerriero non ho proprioniente…

Iscritto alla R.E. a fine 2007, prima gara BestWoman Dicembre 2007, ma facevo il “tapa-scione” domenicale già da molto tempoprima.

Considerata la totale impossibilità di averesoddisfazioni in termini di qualità delle pre-stazioni … ho puntato tutto sulla quantità,quindi direi il raggiungimento delle 100 inorange

Il mio Capitano. Mi sono iscritto alla R.E. edho cominciato a fare gare grazie a lui. Lodefinirei il mio “mentore podistico”

Amo correre in mezzo alla natura quando miè possibile senza badare troppo a tecniche otabelle. In genere mi alleno 3 volte a settima-na con medi di 10/14 km più la gara dome-nicale, in assenza della quale ci metto una 4°uscita. Allungo i km solo in previsione dimezze o di maratone. Faccio (credo sba-gliando) poche ripetute e allunghi.

Fantastico, bellissimo

Ne ho tre, va bene lo stesso? Disponibile,meticoloso, entusiasta … ne avrei una quar-ta ma mi astengo

“Perché non mi hai omologato quel sudatis-simo 48:35 del 5/6/2011 del Trofeo Città diNettuno?” Il mio Garmin segna ancora10k,020 e chiede ancora vendetta…

Corri per la Befana al Parco degli Acquedottidel 06/01/2009, la mia prima ed ultima voltasotto i 50 minuti sui 10 k. E adesso giusta-mente qualcuno penserà: “ammazza chesega”.

Come non indicare l’onta per l’unico ritiro dellamia “carriera”, quello alla Maratona di Romadel 20/3/2011 al km 20° per un dolore lancinan-te e al ginocchio destro. Mi ricordo che zoppi-cando ho preso la Metro ad Ottaviano per torna-re alla macchina parcheggiata al Celio, unadelle più brutte mattine che ricordo … non riu-scivo e non riesco ancora oggi a farmene unaragione.

Penso sempre positivo e pertanto sarà sicura-mente bellissimo, anche in presenza di pro-blemi fisici che aumentano col passare deltempo. Ma sono certo che saprò conviverci egestirli così come ho fatto fino ad oggi …altrimenti che Maori sarei? La strada è lunga,ma ne vale la pena.

Cosa fai nella vita?

Ti senti un “guerrieroMaori”?

Da quanto tempo corri?

La più bella soddisfazionein orange?

Chi è MarioBonanno per te?

Quale allenamento preferisci?

Il tuo gruppo in due parole

Il tuo Presidente in dueparole

Cosa vorresti chiedergli?

La gara che ricordi con piùaffetto

La gara che vorresti cancel-lare dai tuoi ricordi

Come vedi il tuo futuropodistico?

LUIGI CUSANO DINO PATETTA MASSIMO PEDONELuigi Cusano, 52 anni, romano coriaceo e verace, veste lacanotta Orange dal 2008 e da allora ha collezionato piùdi 100 presenze. Ama la corsa ma se gli parlate di chitar-ra… allora va in tranche… il “David Gilmour de noantri”è un vero talento! Le Officine Marconi sono il suo mondo!

Massimo Pedone, 57 anni, romano. Anche lui bat-tezzato in Orange insieme a Luigi nel lontano 2008;anche lui con più di 100 gare (festeggiate lo scorsomaggio al Campus di Tor Vergata) nelle fila dellaRunning Evolution.

Dino Patetta (all’anagrafe Torindo…), 40 anni com-piuti da poco. Al terzo anno in Orange, guerrierofedele della Tribù Maori con più di 50 gare in casci-na. Sempre sorridente, disponibile e coinvolgen-te…

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I CENTENARI DELLA RUNNING EVOLUTIONI CENTENARI DELLA RUNNING EVOLUTION

Massimo PEDONE

Campus

12 Maggio 2013

Andrea CARDINALICorri al Cavaliere2 Giugno 2013

Giuliano SIMONELLI

Fonte Ontanese

7 Luglio 2013

Luigi CUSANOValmontone30 Giugno 2013

Maurizio DE VITORoccaraso27 Luglio 2013

100 GARE

IN ORANGE

100 GARE

IN ORANGE

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Settembre 2013

n questo numero vogliamo dare spazio ad una dellepiù grandi realtà del mezzofondo italiano, DanieleMeucci. Per conoscerlo meglio, ecco alcuni dei risultati otte-nuti...

Partiamo dalla più recente partecipazione alla finale dei10000 metri ai mondiali di atletica 2013 che si sono tenuti aMosca, dove Daniele ha terminato la gara come secondoeuropeo dopo il fenomenale Mo Farah. Ricordiamo poi aMarzo l'ottimo secondo posto conquistato nella New YorkCity Half Marathon stabilendo, con 1h01'06" il suo primatosulla distanza della mezza maratona. Nell'aprile del 2012 siposiziona quarto al Payton Jordan Cardinal Invitational stabi-lendo il suo nuovo primato personale di 27'32"86, che loporta dal nono al quarto posto nelle graduatorie italiane all-time dei 10.000 metri. Il 2010 è l'anno del debutto allaMaratona di Roma giungendo 11º in 2h13'49", un tempo cheha sicuramente buoni margini di miglioramento.

Daniele, sembra che correre a New York e negli Stati Uniti tiporti particolarmente fortuna. Cosa c'e che ti fa andare cosìveloce?Quando ho corso a NY sono sempre stato in un momentodella preparazione particolarmente felice….e poi l’entusia-

smo della gente che ti sostiene sempre.

Cosa ci puoi dire della tua prima esperienza di allenamentoin altura in Kenya? Com'è stata?Il Kenya e in particolare la zona degli altipiani è un posto fan-tastico per allenarsi sia perché il clima è favorevole, rispettoall’inverno dell’Italia e sia perché c’è la possibilità di aggre-garsi a gruppi composti da tanti atleti forti. Ma forse più chealtro i vantaggi si hanno dal poter dedicare un periodo sola-mente agli allenamenti, il ritmo delle giornate è scandito daallenamenti e riposo, totale dedizione alla corsa. Gli allena-menti iniziavano la mattina presto anche per evitare le orepiù calde della giornata, dopo qualche giorno ti abitui adalzarti all’alba e diventa normale.

Com'è la vita di un atleta professionista?L’atleta professionista è una persona che sente il dovere diallenarsi sempre e comunque, non è molto diverso da chi faun qualsiasi altro lavoro, sai che il tuo impegno è allenarti enon ti chiedi se ne hai voglia oppure no. Certo che essereappassionati a questo sport aiuta molto. Chiaramente la pas-sione e la dedizione da sole non bastano, occorre ancheavere un minimo di doti naturali e quelle o le hai o nessunote le regala.

Il tuo primo sport è stato il calcio. Come e quando è natol'atleta Daniele Meucci?Fino a diciassette anni ho giocato a calcio, poi stanco di pren-dere troppe botte ho intensificato gli allenamenti della corsae mi sono ritrovato a fare atletica.

Quali sono le analogie e quali le differenze tra questi duesport?La differenza principale è che il calcio è uno sport di squadrae dunque quando scendi in campo puoi sempre contare sul-l'aiuto del gruppo, riesci a mascherare meglio i periodi di cat-tiva forma, nell'atletica no sei sempre al massimo, se legambe non girano non c'è nessuno che ti porta in fondo allagara, entrambi invece richiedono molta preparazione e sacri-ficio.

Se non facessi l'atleta, cosa faresti?Farei quello faccio ora, correrei con passione senza tralascia-re lo studio e gli impegni universitari post laurea, magaridedicherei alla corsa un po’ meno tempo.

Cosa significa per un’atleta rappresentare il proprio paesedurante gare internazionali?Appartenere al giro della nazionale e presentarsi sulle pistedel mondo con la scritta Italia sul petto è sempre una grandeemozione soprattutto quando capisci che ovunque andiamonoi italiani riceviamo un tifo sempre caloroso.

Cosa significa per te, umanamente e agonisticamente, appar-tenere al Gruppo Sportivo dell'Esercito? Essere nel GS EI è come rappresentare l’Italia due volte, lenostre Forze Armate sono apprezzate e stimate in ogni parte

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del mondo e poi senza i gruppi sportivi militari non sarebbepossibile la pratica a livello professionale di tanti sport consi-derati ingiustamente minori.

Ti apprezziamo e ti conosciamo per le tue prestazioni atleti-che: cosa ci puoi dire dell'uomo? Più soldato, più atleta,più... cosa?Più babbo e compagno! Spesso non li rammento per un istin-to di protezione ma la mia compagna Giada e il piccoloDario sono la mia piccola oasi di felicità.

L'Atletica ti ha mai portato a rinunciare a qualcosa?Non parlerei di rinunce ma piuttosto di uno stile di vita chel’essere atleta ti impone, la tua vita si adatta ai ritmi delle garee degli allenamenti, dopo un po' fa parte di te e non ci sonorinunce se ti piace!

Qualche curiosità un po’ più frivola ora: - cosa fai per rilas-sarti quando non pensi allo sport?Eh! bella domanda! quand'è che non penso allo sport!?A parte gli scherzi cerco di stare con la mia famiglia, con gliamici e spesso sono tentato dagli inviti del Gumasio a parte-cipare alle loro uscite in MTB, ma il rischio infortuni è trop-po alto e così devo rinunciare, ma prima o poi...

Quali sono le ultime 3 cose a cui pensi la notte prima dellagara?Penso che mi devo riposare bene, che ho la responsabilità didare il massimo anche per le persone che credono in me eper me si sacrificano e soprattutto che sono fortunato a poter-mi schierare sulla linea di partenza con le mie proprie gambe.

L'atleta che ammiri maggiormente e perché.L'atletica italiana ha avuto tanti campioni a cui posso ispirar-mi, avrei l'imbarazzo della scelta, certo che l'ultimo chilome-tro della maratona olimpica del 1988 di Gelindo Bordin cideve insegnare qualcosa, non rassegnarsi mai a una sconfitta.

Hai mai fatto una pazzia pur di correre?Penso di farle tutti i giorni, chi corre, dal livello amatoriale aquello professionistico, lo sa bene.

Dal punto di vista della tua carriera agonistica hai qualcherammarico, qualcosa che cambieresti tornando indietro?Tutto ciò che ho fatto è perché l’ho deciso o perché è capita-to senza che potessi farci niente, l’unico rammarico, se così

si può dire,è di nonessere sicu-ro di comu-nicare ilmessaggioche si puòessere atletianche dialto livello

senza accettare compromessi illeciti e senza rinunciare allostudio e al rispetto degli altri. Mi piace dire ai ragazzi chespesso mi chiedono consigli su come e quanto allenarsi: “fateche il limite sia dettato dalle vostre gambe e dal vostro cuore".

La tua gara perfetta… il momento di maggior concentrazio-ne…Sei sicuro che sarà una gara perfetta quando sulla linea dipartenza pochi istanti prima del via ti accorgi che stai guar-dano i tuoi avversari con occhi di tigre.Tra tante belle vittorie e risultati ci sarà stato sicuramenteuna sconfitta che ti ha deluso particolarmente, ce la vuoiraccontare?Le sconfitte fanno parte del gioco, potrei ricordare le meda-glie perse al fotofinish, per millesimi di secondo, ma alloradovrei rammentare anche quelle vinte, ‘Quae contumelianon fregit eum, sed erexit’, così dicevano del grande condot-tiero Temistocle.

Nell'ultimo anno hai potuto raccogliere oltre alle tante con-vocazioni azzurre anche dei miglioramenti personali: haicambiato qualcosa nel tuo programma o stai raccogliendo ifrutti di quanto costruito sino ad ora?Il programma di allenamento è cambiato radicalmente a finemarzo 2010 da quando ho un nuovo staff di persone che misegue. Adesso sono allenato da Massimo Magnani e daDenise Cavallini, che mi segue giornalmente e ho trovato ungruppo di supporto e di amici nel Gumasio di Empoli(www.gumasio.it). Quello a cui sono rimasto fedele è inveceil GS Esercito nella figura del TenCol Fabio Martelli.

“Un obiettivo è un sogno con una scadenza”: qual è il tuo?Vincere le Olimpiadi, se non si sogna in grande cosa si sognaa fare!?

E noi non possiamo che augurare a Daniele che tutti i suoisogni si avverino, se lo merita.

aa tt tt rr oo cc hh ii aa cc cc hh ii ee rr ee cc oo nn .. .. .. D A N I E L E M E U C C Idi Andrea De Felici e Ivana Oldani

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E’ fatta! Le ferie sono finite, l’estate èfinita e finalmente termina il periodo piùtetro per il vero podista; quel drammati-co periodo dell’anno nel quale è diffici-le correre, quando la libertà, dellacorsa, diventa un tormento, la vita,nella corsa, si liquefà in una pozza disudore, il tempo per sé, tipico della

corsa, viene calpestato e vilipeso da amicie parenti, lo stato di forma, che offre la corsa, viene efficacementeattentato da braciolate all’aperto, pranzi interminabili e gelati con-sumati a tutte le ore.Può subentrare una profonda depressione, fosse solo per la minore

quantità di endorfine in circolazione.Qualcuno va addirittura fuori forma, qualcun altro coglie l’occasio-ne per cambiare definitivamente sport, altri si danno all’ozio totalee non riprendono più, una terribile minoranza approfitta del perio-do funesto per riprendersi da infortuni e qualcuno, il podista visce-rale, quello che non si deve neanche programmare, che la corsa cel’ha in automatico, che se si è tanti in una stanza e ci sono i mate-rassi per terra per far dormire tutti, si alza all’alba, sveglia i tutti e necalpesta pure qualcuno, pur di uscire a correre, quello per cui lacorsa è vita, dunque bisogna ucciderlo per farlo smettere. Ebbene,egli, podista viscerale, non ha mai smesso di correre ed è preoccu-

pato perché i suoi tempi sono leggermente peggiorati sotto il solleo-ne e si chiede come mai ha sempre tanta sete con una temperaturamedia di 38 gradi.Ebbene, per tutti, le ferie sono finite e si può ricominciare a correre.Che la vita, la gioia, la libertà siano, finalmente, con il podista pra-ticante!

di Valeria ColonnaSopravvissuti

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Questo è il periodo principe perpoter inserire nella dieta, le ver-dure come prevedono le regoleauree di alimentazione, almeno

cinque volte al giorno. E’ possibile variare, si trovano prodotti dai mille colo-ri; pomodori verdi rossi e gialli, insalate bianche rosseo verdi, peperoni verdi rossi gialli. Il colore è propriol’emblema della stagione. Il sole ha questo poteremagico di colorare frutta e verdura. E’ l’occasione permangiare la verdura come primo piatto, secondo, nelcontorno, come dolce e anche come bevanda. Uno degli emblemi dell’utilizzo delle verdure comeprimo piatto è il pesto.Siamo abituati ad associare questo nome al tipicopesto genovese e infatti wikipedia riporta “ Il pesto èun tipico condimento originario della Liguria. Il suoingrediente base è il basilico o meglio, il BasilicoGenovese.Oltre al basilico, vengono pestati a crudo pinoli eaglio, il tutto condito con parmigiano (e/o pecorino, aseconda delle tradizioni locali) ed olio di oliva extra-vergine. “ Ricette riportano anche l’aggiunta di fagio-lini e patate spesso cotte con la stessa acqua utilizza-ta per la pasta.

Tradizionalmente il pesto viene prodotto con l'uso dimortaio e pestello, il mortaio tradizionale è di marmo,con il pestello in legno .Il pesto che si trova in commercio o quello che realiz-ziamo generalmente a casa è prodotto con il frullato-re, e solo raramente c’è chi ancora usa il mortaio.L'uso del frullatore ha lo svantaggio di ossidare lefoglie di basilico e di scaldare la crema. Usando ilfrullatore la ricetta consiste semplicemente nel misce-lare i vari ingredienti, fino ad ottenere una consisten-za fine e cremosa, con solo l'aggiunta finale dell'olio.Ci sono molti consigli su come evitare l’ossidazione equindi il cambio del colore, ad esempio mettere in fri-gorifero il bicchiere del frullatore oppure inserirecubetti di ghiaccio prima di frullare.Altro problema è poi l’utilizzo del pesto: non va asso-lutamente scaldato, ma va conservata dell’acqua dicottura della pasta da aggiungere, eventualmente, infase di condimento per trovare la consistenza giusta.Poi la conservazione, si tratta infatti di un prodottoche va preparato e consumato a crudo per cui è vera-mente importante l’igiene; poi il successivo manteni-mento, per brevi periodi va bene il frigorifero, altri-menti è meglio il congelamento.Io ho congelato il pesto in bicchieri di plastica bensigillati in modo da mantenere anche il colore.Ho sperimentato anche il congelamento delle fogliedi basilico ben lavate ed asciugate per confezionare ilpesto solo nel momento in cui prevedo di utilizzarlo.Il gusto rimane tutto ma il colore verde tipico è inve-

ce difficile mantenerlo.In questo periodo mi sono divertita però a sostituire ivari elementi base. Disponendo di vari tipi di erbe misono sbizzarrita a variare utilizzando rucola, prezze-molo, pomodoro ecc., in sostituzione dei pinoli houtilizzato noci, mandorle anacardi, arachidi, in sosti-tuzione del parmigiano la ricotta.E’ stata una bellissima scoperta, spero anche lo siastato per coloro che ho coinvolto nel mio “Panel Test”.Non ci crederete ma a oggi il pesto che ha ottenutopiù successo è stato quello al “prezzemolo”

Pesto al prezzemolo:un grosso mazzo di prezzemolo2 manciate piene di gherigli di nociuno spicchio d'agliomezzo bicchiere di olio extraverginesale30g di pecorino romano grattugiato30g di parmigiano reggiano grattugiatoLavare e pulire il prezzemolo, metterlo nel bicchieredel frullatore con le noci sgusciate, l’aglio e il for-maggio e metà dose di olio. Frullare aggiungendo unpizzico di sale e l'olio restante fino a raggiungere laconsistenza desiderata. Condire poi la pasta tolta dalfuoco aggiungendo se necessario qualche cucchiaiodi acqua di cottura per raggiungere la mantecaturadesiderata.

Il Pesto

di Maria Regina Bortolato

INSIEMEOlimpiadi di Barcellona, 1982. Semifinale dei 400 metri. Il campione britannicoDerek Redmond è in quarta posizione.

A metà gara l’infortunio che determinò il suo addio all’ atleticaleggera. Uno strappo al bicipite femorale destro lo ferma e loinginocchia sulla pista. Derek dopo alcuni secondi si rialza econtinua saltellando su una sola gamba verso il traguardo. Ilpadre, dagli spalti, supera il cordone di sicurezza scende inpista, supera le resistenze dei giudici e accompagna il figliosostenendolo fino al traguardo tra gli applausi del pubblico.Dirà poi nell’ intervista: “Abbiamo iniziato insieme la sua car-riera. Penso che dovremo finirla insieme”.

L’Angolo di Paolini

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ECOTRAIL DEL GRAN SASSOECOTRAIL DEL GRAN SASSOdi Maria Teresa Cannuccia

Ecotrail del Gran Sasso, come ogni anno, invitatutti gli amanti della corsa in montagna a solca-re uno dei tanti percorsi nello splendido scena-rio del parco del Gran Sasso. Il percorso è carat-terizzato da strade sterrate e sentieri, con alter-nanze di ripide salite e discese. Ma la caratteri-stica di questa gara è il cosiddetto Km verticale,che da Assergi, dalla base della funivia, porta

fino a Campo Imperatore, 1000 m di dislivello in poco più di3,8 km. Anche quest’anno i trailers non si sono fatti pregare,211 partecipanti per una gara di circa 16 km in una giornatanon caldissima, ma piena di tanti villeggianti ed escursionistidelle camminate; questa gara è ritenuta da tutti gli atleti, con ilsuo caratteristico KM verticale, la più dura e affascinante gara dicorsa in montagna del Centro Sud. Arrivare fin su la cima èveramente dura, ma una volta che sei li, ti dimentichi della fati-ca che hai fatto per arrivarci, ed all’ arrivo è solo un ricordo.Correre in quota è un’emozione che solo pochi sanno cogliereed assaporare, da lassù domini la valle e ti accorgi di cosa siperdono tante persone non correndo questo tipo di gara .Sicuramente la fatica è molta, ma non è nulla in confronto allavisione che i tuoi occhi “rubano” quando si è in questi posti.Tutto è amplificato dalle persone amiche che condividono que-sta passione, un connubio perfetto per trascorre una bella gior-nata all’insegna dello sport e dell’amicizia…allora cosa aspetti?Quando sarai dei nostri?

L’

NOVITA' STAGIONE 2013-2014GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI NUTRIZIO-

NISTI E PREPARATORI ATLETICIQUALIFICATI,SIAMO LIETI DI OFFRIRE AI NOSTRI

PAZIENTI E AI NOSTRI ATLETI IL MASSIMO SUPPORTO PER :

STRATEGIE PER IL DIMAGRIMENTOCONSULENZE NUTRIZIONALI

DEFINIZIONE DI MASSA MUSCOLAREDIFESA PERSONALE

LO STUDIO FISIOTERAPICO KINESIS SI AVVALE DIPERSONALE QUALIFICATO E COMPETENTE PER FORNIRE ALL'ATLETA E NON, IL MASSIMO SUP-PORTO SPECIALISTICO nel trattamento di:

-Ernie del disco e discopatie

-Scoliosi e cifosi giovanili e dell`adulto

-Sindromi Posturali

-Stenosi del canale vertebrale

-Spondilolisi e Spondilolistesi

-Artrosi del rachide

-Esiti di traumi distorsivi di ginocchia e caviglia

-Cefalee e Vertigini

-Lesioni nervose periferiche (Deficit dello S.P.E., ecc)

-Osteoporosi del rachide (anche con crolli vertebrali)

-Esiti di interventi chirurgici sulla colonna vertebrale

-Spalle dolenti, congelate anche con calcificazioni

-Pubalgia e tendinite

-Tunnel Carpale

-Artrosi dell`Anca e delle ginocchia anche molto gravi

-Lesioni muscolari (stiramenti, strappi)

-Lesioni nervose centrali (ictus, sclerosi multipla)

Lo studio professionale fisioterapico KINESIS in collaborazione con la RUNNING EVOLUTION

propone agli iscritti della società un supporto professionale e competente per ogni esigenza e necessità!

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Settembre 2013

volte la vitaci riservaeventi chenon vorrem-mo avvenis-sero, ma cherimarranno

sempre scolpiti nello spaziopiù recondito della nostramemoria e che riaffioranoquanto meno ce lo aspettia-mo: di notte mentre sognia-mo, come semplici foto-grammi riflessi sulla superfi-cie del caffè che stiamo

bevendo o sul video del computer.Cerchiamo, allora, di ricacciarli istintivamente indietro per-ché le ferite non sono ancora guarite, bruciano, e perché il

miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non si puòandare bene nella vita prima di lasciare andare i fallimentipassati e i dolori (Martin Luther King).Una frase, questa, che può aiutarci quotidianamente nell’af-frontare il singolo episodio o il particolare contesto storicoche stiamo vivendo. Anche prima di una corsa che ci haregalato una delusione in precedenza. Il fatto di accettareche un qualcosa sia potuto accadere non è semplice, ma ègià un grande passo. Guardare oltre è una spinta per rende-re costruttivo l'accaduto e - giorno dopo giorno - ci aiuta acapire che ciò che siamo è dovuto un po' al nostro passatoma anche a ciò che vogliamo - o vorremmo - essere. E chimeglio di chi corre sa lasciarsi i chilometri alle spalle perpensare solo a quelli che lo separano dalla fine della gara?La fatica e le difficoltà svaniscono di incanto verso il tra-guardo. Il dolore e la sofferenza fanno parte della vita: è larisposta a questi sentimenti quella che conta.

ARunning... und drang di Antonella De Nardo

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Associazione Sportiva Podistica Ostia nasce nel1979 da una costola della Lyceum; unica e più anti-ca società sportiva del litorale romano è affiliataall’AICS fin dalla nascita.Giuseppe Pavia ne è il fondatore e Presidente e talecarica gli è stata sempre riconfermata a riprova dellesue indiscusse capacità manageriali, del suo impe-gno e delle stima che si è guadagnato in oltre 30anni sul campo. Grazie anche all’opera di un effi-

ciente Consiglio Direttivo la Podistica Ostia, anno dopo anno èdiventata una realtà consolidata e presente in tutto il nostro territo-rio. Inoltre il principio distintivo e fondamentale che anima tutti isuoi Soci è che lo sport, il sudore, la fatica, il leale agonismo svilup-pi in ogni uomo un reciproco senso di stima che stempera, annulla,ridimensioni ogni altro antagonismo e quindi migliori i rapportiumani ad ogni livello ed in ogni circo-

stanza ed è proprio questoil valore aggiunto che laPodistica Ostia offre a chine fa parte.Fra le tante iniziative chein tanti anni di attività cisembra opportuno men-zionare ricordiamo: inoccasione del centena-rio della fondazione di

Ostia (1984) è stata organizzataun’apposita manifestazione sportiva, i meeting del-

l’amicizia nei parchi di Ostia, Ostia per Telethon.A seguito del devastante incendio che nel luglio 2000 ha bruciato

gran parte della pineta di Castelfusano la Podistica Ostia, per sensi-bilizzare lo spirito ambientalista e la difesa della natura, organizzanella prima domenica di settembre una gara podistica di 10 Km chesi svolge interamente nei viali della stessa pineta e questa manifesta-zione, che riscuote un sempre più vasto consenso, è giunta alla suaundicesima edizione. Contestualmente è stato creato un ComitatoCivico per l’ambiente che ha raccolto oltre 5.000 firme per la chiu-sura al traffico della pineta.Attualmente gli iscritti sono oltre un centinaio ai quali viene distri-buito un giornalino trimestrale sul quale vengono pubblicati analisie commenti relativi alla vita della nostra Associazione e inoltre rac-coglie i risultati ottenuti in tutte le gare in Italia e all’estero a cuihanno partecipato i nostri Soci e alla fine dell’anno sulla scorta deirisultati raggiunti vengono effettuate le relative premiazioni. Le stes-

se notizie possono essere consultate sul Sito www.podisticaostia.itche viene aggiornato quotidianamente. In tutte le gare domenicali,nel Lazio e fuori regione, è assicurata la presenza dei nostri iscritti edei nostri colori sociali. Sotto il profilo sociale la Podistica Ostia damolti anni ha sottoscritto un’adozione a distanza di un bambinoindiano, organizza nei parchi di Ostia manifestazioni sportive a cuipartecipano i bambini delle scuole elementari e per la prima volta èstato organizzato un trofeo per la terza età a cui hanno aderito iCentri Anziani del nostro Municipio. Per quanto riguarda le raccol-te benefiche in occasione delle nostre manifestazioni sono stati rac-colti dei fondi che vengono inviati alla Associazione “Insieme per laricerca PCDH19” che finanzia lo studio e la ricerca delle mutazio-ni del gene PCDH19 che colpisce le bambine in tenera età.In questo lungo lasso di tempo alla Podistica Ostia sono stati ricono-sciuti:Premio del Consiglio dei Ministri, Premio del Presidente delConsiglio Regione Lazio, Premio del Sindaco del Comune di Roma,Premio del Presidente del 13°Municipio, Riconoscimento delPresidente Nazionale dell’AICS, Riconoscimento a Giuseppe Pavia“Una Vita per l’AICS”, Riconoscimento del CONI nel 2008 allaSocietà la “Stella di Bronzo per meriti Sportivi” .In conclusione,dopo oltre 30 anni da atleta e da Presidente possoaffermare di avere avuto molte soddisfazioni e di aver anche profu-so tanta fatica e tanto impegno. Fatica ed impegno dovuti anche allamia scelta di non avere sponsor che in qualche misure condizionala gestione e l’indipendenza dell’Associazione. Fra le tante iniziati-ve intraprese quella che mi sta più a cuore è quella condotta conqualche successo per la difesa della nostra pineta di Castelfusano

che è sempre stata la palestra deinostri podisti che dopo ildevastante incendio laproteggono con la lorocostante presenza tantoda diventare le vere sen-tinelle della pineta.Penso di continuare agestire la nostraAssociazione finchéne avrò la forza e fino aquando non avrò trovato un altro appassio-nato sportivo che abbia i miei stessi ed inderogabili principi epossa far vivere la nostra Podistica Ostia per altri 30 anni.

L’

runningevolution.it

di Giuseppe Pavia

CONI Stella di Bronzo al Merito Sportivo

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Giugno 2013

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