Runa Bianca | Giugno 2011 n.0

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CONTATTISMO:  ANJA ZABLOCKI DR. FRANKENSTEIN: I SUOI EMULI LEONARDO: UN CAVALLO PER IL DUCA CROP CIRCLE Scoperto vicino Grosseto Intervista in esclusiva ! IN QUESTO NUMERO: 16 ARTICOLI  18 NEWS 4 LIBRI 5 VIDEO 5 SITI WEB 1  4  7   P  A  G  I  N  E   ANNO I GIUGNO 2011 ARCHEOLOGIA STORIA SCIENZA E MISTERO OMAGGIO

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In questo numero Zero sono presenti ben sedici articoli di grandi nomi, 147 pagine di contenuti. In esclusiva per l’Italia il report completo con foto aeree del cerchio nel grano di Braccagni, la testimonianza di una ragazza rapita dagli alieni, le sorprendenti scoperte di Mario Moiraghi sul popolo etrusco e le Rune, l’affascinante epopea di Omero nel Baltico nella teoria di Felice Vinci, Roberto Volterri e gli emuli del Dr. Frankestein, il Colonnello Cattoi e il megalitismo italico di Enrico Baccarini, uno studio di Marisa Uberti sui sacri boschi di Bomarzo, dal cavallo di Leonardo da Vinci ad una analisi di Ennio Piccaluga sul virus dell’Escherichia Coli. Questo e molto altro ancora nel numero Zero di RUNA BIANCA

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CONTATTISMO: ANjA zAblOCkI

DR. FRANkENSTEIN: I SUOI EMUlI

lEONARDO: UN CAVAllO PER Il DUCA

CROP CIRCLEScoperto vicino GrossetoIntervist inclva!

in questo numero: 16 ARTICOlI  18 NEwS 4 lIbRI  5 VIDEO  5 SITI wEb

1  4  7   P  A  g  I  N  E   

ANNO IgIUgNO 2011ARCHEOlOgIA

STORIA

SCIENzA

E MISTEROOmaGGIO

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2 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 i n D i C e

EditoriaeNesVideolireriaSiti eMostre e eventi

Arcani simoismi nei campi di braccani?luci ne cieo e eometrie sacre ne rossetanoIntervista a Vinceno Di greorioa cura di Enrico Baccarini 

I mistero dea spediione Doria-VivadiPunteiature storichedi Elena Serughetti 

I sinicato achemico de baphometPere di Saeadi Lilly Antinea Astore

I cavao di leonardo da VinciNascita, vita e rinascita di un monumentodi Alberto Arecchi 

lo spauracchio de’ Escherichia coiCome mai possiie che si sia trasormato in un atterio kier?

di Ennio Piccaluga

CuriositA’

L’interVistA

ArCHeostoriA

sCienZA

GiuGno 2011 | 0

56

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In questo numero

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GiuGno 2011 | n.0 3Runa Bianca 

i  n Di   C e 

“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”breve e indimenticaie conoscena di acuni emui reamente esistitidi Roberto Volterri 

I misteri dei sacri oschi di bomaroAa scoperta ne cuore dea Tusciadi Marisa Uberti 

“Omero ne batico”le oriini nordiche de’Odissea e de’Iiade

di Felice Vinci 

Costantino CattoiTra UFO e antiche civitàdi Enrico Baccarini 

I misteri di SaicetoTesori nascosti, aerie misteriose, camere serete, simoi esoterici...

di Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

Oriine dea eometria sacra

di Marisa Grande

ContattismoSono un essere divino rinchiuso in un invoucro di carne

di Anja Zablocki 

I liro di Oera lindala storia dimenticata di un Continente scomparsodi Antonio Soldani 

la lunaSinora spendente dea nottedi Luana Monte

mistero

sCienZA

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4 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 i n D i C e mistero

gi Etruschi e e Rune: mistero o enima?Etruschi, ma anche Retidi Mario Moiraghi 

Sni e piramidi in Sardinia

di Leonardo Melis

134

140

Tutti i diritti di riproduione dei articoi pu-icati sono riservati. Manoscritti e oriinai,anche se non puicati, non si restituiscono. Ioro invio impica i consenso aa puicaioneda parte de’autore. è vietata a riproduioneanche pariae di testi, e otorae, documenti,etc. sena i consenso scritto de’autore e dearivista Runa bianca. la responsaiità dei testi edee immaini puicate imputaie ai soi

autori.

Ca dazal:Vinceno Di greorioEnrico baccariniAndrea Critei

Ha cllaba :Aerto ArecchiAna zaociAntonio SodaniEnnio PiccauaEena SeruhettiFeice Vincileonardo Meisliy Antinea Astoreluana Monteluii bavanoiMarherita guccioneMario Moirahi

Marisa grandeMarisa UertiRoerto Voterri

svlpp p ac:Andrea Critei

Per contattare a redaione,coaorare, senaare iri,eventi potete scrivere a

[email protected]

.runaianca.it

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5 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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5GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

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edal nZ dlla “runABiAnCA”

le Rune derivanoda’aaeto etru-sco, ma in epoche

successive, incise su eementidi vario materiae, sono stateutiiate come metodo di pre-diione sin da’antichità.

Attraverso questo utiio sisono rapidamente diuse trae triù nordiche e teutoniche,cetiche, per a divinaione e per

scopi rituai. la paroa “RUNA”sinica etteramente “seretoda sussurrare”, da tedesco rau-nen, da cui a sua derivaionenea sua acceione di Mistero,cosa Sereta.

le rune conosciute sono 24,ma esiste una 25° runa chiama-ta: lA RUNA bIANCA. è a runasena scritte, ancora tutta da

scrivere, ’eemento che a con-verere in sé i potere creativo diciò che inoto. la runa iancarichiede un’aione di coraio,un sato ne uio, un’aione diede, ma neo stesso tempo, in-dica che nua predestinato eche i ostacoi uno i sentieropossono diventare porte di in-resso verso nuovi inii.

E’ in quest’ottica e con questisinicati che aiamo voutochiamare lA RUNA bIANCA anostra rivista, un e-maaineche si vuo dare un oiettivoamiioso ma concreto, essere’eemento di unione di tutte eore, i ineni, e passioni dicooro che provano “emoione”sue tematiche de “mistero”.

Mistero, si adi ene, inteso

come “cosa non nota”, ma anchein ase di studio e di acquisiio-ne.

è misterioso que quaco-sa che non competamentenoto, ma che o diventerà soo

dopo i nostro studio ed inostro impeno. Misterointeso quindi come soroteso a conoscere à dove

a conoscena sempre unarricchimento interiore, un’a-scesa ad un iveo di consape-voea più ato. In Itaia vi sonodecine e decine di ricercatoriche han dedicato a oro vita, ioro tempo iero, i interessidea propria amiia aa ricer-ca spinti unicamente da uoco

sacro dea passione.la “RUNA bIANCA” vuo are

da meaono a questi ricerca-tori. Vuo essere i “saotto uo-no” dove incontrarsi, discutere,scamiarsi opinioni, e perchéno, anche critiche, che quandoson costruttive son moto piùutii dee odi ne a se stesse.Come a 25° runa, questa rivista

onine vuo essere un sato neuio, un’aione di ede. Noi in-atti crediamo che i diaare dee ha sì portato ad un aara-mento dee possiiità cono-scitive, ma anche ad un appiat-timento de sapere. la praticapiù diusa quea de Copia/incoa. Chiunque diventa unospeciaista di quasiasi materia...copiando e idee dei atri ed avote anche sena citarne a on-te. Noi voiamo invertire que-sta tendena, reaiando (orseper a prima vota) una testataeditoriae dove chi scrive ’au-tore di queo che dice, dove simette in ioco a “propria accia”e e proprie idee. Nessuno puòarroarsi i diritto di possederea Verità... ma onuno di noi ne

può possedere un tasseo peravvicinarci a lei.

la RUNA bIANCA vuo es-

sere un mosaico di puraitàin cui questi tassei verrannocoocati con paiena ma condeterminaione. Soo chi avràa costana di seuirci ne no-stro cammino, potrà scorernea visione d’insieme, che attada una motepicità di cono-scene ma tesa verso un mede-simo scopo. Per questo motivonon vi sarà un soo settore incui preeriremo speciaiarci.la RUNA bIANCA tratterà aro-menti tra i più disparati, daastoria ae sciene, da medioe-vo, ai UFO, ma sempre con a

stessa voontà di conoscere e diapproondire.

I ormato sceto (PDF scari-caie) vuo sruttare e enormipossiiità di internet che sonoi lINk. gi articoi di poche pai-ne possono ampiarsi ed arric-chirsi con coeamenti a video,oto e rierimenti a siti esterni,trasormando oni paina de-

a “RUNA bIANCA” in un docu-mento interattivo, capace diampiarsi a’innito ( se si vorràaro). Detto questo, vi auurouna uona ettura, a miioreettura de primo numero deaRUNA bIANCA che, scaramanti-camente, aiamo atteato:numero zERO.

 Arch. Vincenzo Di Gregorio

e  Di  t  o

r i  A L e 

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6 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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Notizie dl web

a cura di Enrico baccarini

Sintesi dee nes più ciccate einteressanti de mese appena trascorso

Vv, “la bbaa lad’epa”

Una rara immaine acoori de’utima eru-ione de Vesuvio, av-

venuta ne maro 1944. Da ao-ra i vucano entrato in unostato di quiescena, ma iscieniati sono unanimi ne rite-nere che, prima o poi, destina-to a risveiarsi. Come, e conche vioena? Ne suo utimonumero, a rivista Nature tornaa occuparsi di quea che ià datitoo denisce “la oma aorooeria d’Europa”. katherine

barnes, autrice de serviio, rac-conta come i recente terremo-to de giappone spina a ripen-sare aa possiiità dei “cinineri”, vae a dire eventi pocoproaii ma poteniamentedevastanti. Quando si approntaun piano di emerena, occorretener conto anche de cosiddet-to orst-case scenario? barnes

cita i studi de team di giusep-pe Mastrooreno, vucanooode’Osservatorio Vesuviano che

assieme ad atri studiosi ià ne2006 indaò sua cosiddettaeruione dee Pomici di Avei-no, che circa 3.800 a devastò’intera Campania, con eettiancora più disastrosi dea suc-cessiva eruione di Pompei de79 d.C. Secondo Mastrooreno,a prossima eruione de Vesu-vio potree essere atrettanto

vioenta. A suo aarme a no-stra rivista dedicò un serviione settemre de 2007. In unostudio più recente, Mastroo-reno e a sua coea lucia Pap-

paardo hanno ipotiato, suaase di una serie di indaini si-smooiche, ’esistena di unavasta camera mamatica a circa8-10 chiometri di proonditàsotto i Vesuvio; seno, secondoi studiosi, che i risveio devucano potree essere parti-coarmente vioento.

13 maio 2011Nationa georaphic

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7 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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7GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

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unA seConDAsinge A giZA?

I ritrovamento di nuove

prove storiche mostracome no a’XI secoo d.C.,su pateau di gia, esistesseuna seconda sne in seuitosmanteata. Ne 1858, FrançoisAuuste Mariette u incaricatoda duca di luynes di vericarea dichiaraione di Pinio i Vec-chio che a sne era stata co-struita, e non era monoitica.Aprì una trincea nei pressi deapiramide di khuu (IV Dinastia,2589-2566 a.C.) e in un santua-rio di Iside (risaente a I secoo

a.C.), trovò a cosiddetta “Steede’Inventario” in cui si aermache “durante i reno di khuu,ei ordinò a costruione di unmonumento dea unheadea sne”. Questo portere-

e oicamente a concudereche a sne osse ià ì, e che ateoria accreditata, cio che astruttura sia contemporanea dikhere (IV dinastia, 2520-2494a.C.), non corretta. Non c’ dastupirsi quindi che a maio-rana dei eittooi provi adattirare ’attenione ontanodaa Stee de’Inventario, per-ché pone troppi quesiti. Esiste

però un testo de araoneAmenhotep II (ca. 1448-1420a.C.), in cui a sne menio-

nata come “più antica dee pi-ramidi”. Si ritrova poi a amosaStee dei Soni di Tuthmosis IV(XVIII Dinastia, 1420-1411 a.C.),in cui acuni eittooi (tropporettoosamente) credono di

aver visto i nome di khere. Tut-tavia, ciò che interessante arappresentaione di due sni.Nea Stee de’Inventario, menionato un umine che co-pì i tetto di una secondasne,senando ’iniio deane di questa seconda struttu-ra. Secondo ’archeooo Mi-chae Poe, a seconda sne sitrovava accia a accia con ’an-

cora esistente sne. Era situatasu’atra sponda de Nio, e udistrutta da una vioenta piena

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unA AtLAntiDeCinese

Da otre un anno i cen-

tro di ricerche sotto-marine “Prodivin.CN”

e ’ONg “laoratorio k” stannostudiando un enima archeoo-ico rievato in un ao de suddea Cina. Diversi soprauohihanno evideniato ne ondaede ao Fuxian(24°34’N,102°54’E), nea pro-vincia deo Yunnan, un’antica

città sommersa ma a causade’eevata atitudine (1700 ms.m.) e dee asse temperaturede ao ad oi stato possii-e eettuare soo anaisi consonde rootiate. Una een-da ocae aerma che due ate,mentre scendevano sua Terra,ossero passate da quì. Eranocosì riuttanti a asciare i eis-simo paesaio che si trasor-

marono in statue in pietra, dacui i nome de ao ettera-mente ‘Lago dal prolo di ata’ .In tempi recenti, i 24 ottore1991, un uomo di nome zhanYuxian mente stava pescandovidero invece un disco umino-so uscire da ao svanendo necieo. Ma raie a gen wei,suacqueo speciaiato, cheacuni anni a urono scopertimateriai apidei, tra cui astre dipietra coperte da uno strato dimuschio. Per sveare i mistero,u coinvoto un team cinese diarcheooi suacquei, che at-

traverso i sonar identicaronociò che semrava un’antica cittàsommersa. I risutati dei ar-cheooi cino–russi coordinatida leonid gav e Yeveny Spiri-donov sono stupeacenti, “ Ab-

biamo trovato in laghi d’acqua

dolce una piramide alta oltre 40

metri  ed veramente sorpren-dente”. Queste piramidi sono

sopravvissute quasi intatte, uo-

ri de tempo e ontane da’atti-vità de’uomo. la parte supe-riore di una dee tre piramidiesaminate si trova ad una pro-ondità di circa 54 metri, e a piùassa a 97 m. le immaini mo-strano occhi di pietra con -ure visiii, simii ad orecchieumane. Secondo i sonar, sonostati ripetutamente riconosciutiin scansione tridimensionaeocchi variaii ne ormato da3 a 5 metri. Come ci aspettava-mo, ’oriine de ao di Fuxian tettonica. l’età approssimati-va dee costruioni può essere

a periodo 5000–12000 a.C. E’stato studiato soo ’uno percento dea supercie de ao,che aro 7 chiometri e unootre 50.

19 maio 2010liutprand

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8 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s de ume Nio a’incirca ne

1000 d.C. Questa tesi coner-mata da atri testi, come queide rande studioso e eoraoarao A-Idrisi (1099-1166 d.C.)nee sue due encicopedie eo-

rache. I amoso storico Mu-saihi scrive di una “sne mi-nore rispetto ae atre” da’atraparte de Nio, atta di mattoni epietre.In denitiva, questi rac-

conti presentano prove concre-te che, in oriine, vi ossero duesni: una, a sne che esisteancora, e una seconda sne suato opposto de Nio, atta dimattoni, prima danneiata e in

tempi reativamente moderni,ne’XI secoo, usata come unacava, poi competamente sman-teata. Perché non si più scrit-to nua su questa seconda sn-

e? Cosa c’ da nasconde?Forse i motivo più compesso:queste Sni nascondono unaccesso a quacosa che sta sotto’atopiano di gia?

3 maio 2011shan-nespaper.com

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i gerogLiiCi

DeLLA PirAmiDe:ProBABiLmentenumeri LegAti

ALLeProPorZioniCostruttiVe

Una scoperta sconcer-tante, pitture in verni-ce rossa trovate a’in-

terno dea grande Piramide daun root armato di macchinaotoraca. Misteriosi eroi-ci sono stati ritrovati in una ca-mera sereta posta otre a por-ta de tunne situato neacamera dea reina. Secondo

i archeooi si tratteree dinumeri per identicare e pietrerisaente a 4500 anni a. “Ci sonomote domande sena rispostache enerano queste immai-ni” aerma Ro Richardson, ’in-enere che ha proettato iroot presso ’Università dileeds. “Perché c’ scritto in que-sto spaio? Cosa dice a scrittu-ra? “ si chiedeva Richardson.

luca Miateo, un ricercatore in-dipendente speciaiato inmatematica eiiana antica cre-

de di avere acune risposte. “lemarcature sono seni numerici

ieratici. Si eono da de-stra a sinistra, e sinica-no 100, 20, 1. I costruttorisempicemente reistra-rono a unhea totaede’aero: 121 cuiti”.Costruito per i araoneCheope, conosciuto an-che come khuu, a ran-de piramide a più ran-

de di una amiia di trepiramidi su’atopiano digia, aa perieria de Cairo.Anni di indaini non hannochiarito a unione di questitunne né tantomeno dee por-te poste uno i oro cammino.Zah Hawa, oi divenutoministro di Stato per e Antichi-tà eiiane, descrive questestrutture come ’utimo rande

mistero dea piramide e nonsono pochi cooro che conside-rano i occhi con e maniiecome ’anticamera ad una nuo-va stana sereta. Secondo ’e-ittooo kate Spence, de’Uni-versità di Camride noncoinvoto direttamente neostudio, esistono orti sospettiper ritenere che e aerie uro-

no costruite con un sinicatosimoico. Haass, direttore deproetto Dedi, aerma che

non nota nessuna atra pira-mide con tunne e porte come

queste e riasdisce come dietrodi essa potree essere trovatauna stana nascosta. ”La Came-

ra del Re può essere stata una

sala ttizia, in quanto il attore

 più importante nella mente degli 

antichi Egizi era quello di na-

scondere la camera sepolcrale“.” 

 Abbiamo una leggenda che nar-

ra l’incontro tra il mago Djedi eCheope, quest’ultimo alla ricerca

delle sale nascoste e dei segreti 

del dio Thoth. Sulla base di tale

leggenda, orse c’è ancora qual-

cosa di nascosto nella pirami-

de!” .

8 iuno 2011Discovery Nes

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9 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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9GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

ne W s 

sCoPerto unCerCHio Di

Pietre AnuVoLerA,

BresCiA

PInhiottito da una ttaveetaione dae partidi Nuvoera, su

monte Cavao, un cocu-oo che a da conne cona ocaità di Vire, dorme di

un sonno mienario i e-endario e semi dimenti-cato “Serco”: un maicocerchio di pietroni aineaticon una ura umana inci-sa con un soe che punta atramonto. Protetto da suosottoosco impenetraie, di atto isoato. In pochis-simo possono dire di aver-

o visto: arrivarci un’im-presa ardua, che in invernodiventa impossiie. l’uni-co momento uono ’ini-io dea primavera, quan-do a veetaione non ancora rioiosa. Non esi-ste un sentiero percorriie: rovie massi aui sarrano più vo-te ’ascesa su ripido pendio enon raro sentire siiare e vi-pere. è un posto uori da tem-po e non aa portata dea sem-pice curiosità dei camminatoridomenicai.

Queste dicotà non hannoermato due iovani studiosidesenanesi, Armando beei eMarco bertana, entrami ap-passionati di storia resciana earcheooi diettanti. Quache

voce era iunta ae oro orec-chie, ma a incuriosiri sono statee misteriose eometrie visiii

tramite prorammi di immainisateitari come gooe Earth,così, strumenti aa mano, han-no deciso di sdare i monte Ca-vao e tra oschi di castano erovi spinosi hanno mirato a se-reto cocuoo.

là in cima c’ a testimonian-a di un’antica presena umana:un rande cerchio di pietreianche, perettamente reoa-re e con un diametro di circa 42

metri. Esattamente a centro, aquota 420 metri, ci sono atrirandi massi ricoperti da mu-schi e detriti. lì vicino c’ ancheuna piattaorma di pietra semisepota con quea che potre-e semrare una ura umanaproondamente scopita nearoccia adorante un disco soare:a ura perettamente aine-ata verso ovest, verso i soe chemuore. I cerchio di pietre si-mie a quei che si possono am-mirare in Inhiterra, Iranda,

Scoia e mote atre parti d’Eu-ropa, mentre in Itaia sonoestremamente rari. le terre re-

sciane sono state aitate da li-uri, Ceti e gai Cenomani, maper appreare ’importana ea vastità de sito nostrano oi necessatio utiiare oto-rammetrie da’ato. «Non misento di dare una dataione oun’attriuione ad una anticapopoaione, - spiea beei -riteno sia necessaria e dovero-sa un’attenione particoare asito da parte dea Provincia di

brescia e dea Sovrintendena.Potranno conermaro sotantoi archeooi proessionisti, ma’idea che in cima a que montesi cei da decine di secoi unaStonehene resciana mi emo-iona ortemente e mi auuroche presto diventi oetto distudio per vericare una simiepossiiità».

di Enrico Grazioli  

4 maio 2011brescia Oi

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10 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s ArCHeoLogiA

suBACqueA: i 10siti sommersi

Più interessAnti

DeL monDo

Fino a quando i reitti diantiche navi sommerseci semravano testimo-

niane aascinanti e avventuro-se, urarsi quando si riscopresotto i mare un’intera città, coni suoi paai e e sue strade.

Ecco una top ten dei dieci sitisommersi più interessanti demondo.

1Aessandria, Eitto – SuAessandria moti cono-scono una eenda po-

chi anni a ritornata aa ucedea storia, quea de suo a-moso Pharos, i suoi resti si tro-vano sia in terra che sotto i

mare.

2Pavopetri, grecia - Aaro dea costa meri-dionae reca, uno dei

più importanti siti suacqueide mondo, nonché a cittàsommersa più antica, popoatano a 5 mia anni a. Un tempoa città micenea u un nodocommerciae pusante di vita.

3Ventotene, Itaia - Nepiccoa isoa, o scorsoiuno, sono state ri-

trovate reitti di cinque navi ro-mane, tutte ricome di tesori epreevoi manuatti antichi.

4Campi Ferei, Itaia - Aovest di Napoi si esten-de una vasta area di

oriine vucanica ara en 13m. Proaimente si tratta desito sommerso più attivo e re-quentato de mondo, vantando

otre 20 punti di immersionecon un parco archeooicosommerso.

5

Havana, Cua – Neapiccoa isoa de’Ameri-ca Centrae numerosi

esperti stanno studiando e me-aitiche rovine ne Canae deoYucatan, e quacuno sostieneche i risutati potranno ornireinormaioni sua più antica ci-vità precoomiana dea reio-ne. Per ora stata eettuata so-tanto una mappatura acomputer, ma i avori prometto-no ene…

6Assuan, Eitto - graieae moderne tecnoo-ie, ancora oi, inte-

ressanti tesori stanno emeren-do dae acque Assuan sotto’occhio viie de capo deoSCA, zahi Haass.

7Mare de Nord - Oi iMare de Nord un trat-to d’acqua di 600 miia

che separa a gran bretana daiPaesi bassi, a germania e aScandinavia, 60 mia anni a eraperò un’enorme tavoa hiac-ciata Ecco perché quache mesea stato possiie, per unasquadra svedese, trovare i te-schio di un neandertaiano in-sieme ad atri scheetri antichis-simi nee reti da pesca. Nuoveindaini stanno producendoincrediii scoperte.

8Stretto di Soent, granbretana - Nascostauno una scoiera

sottomarina a boudner, a ar-o de’Isoa di wiht, iace unastruttura vecchia di 8 mia anni,che ha etteramente streatogarry Momer, direttore deaSocietà per ’Archeooia Mari-

na de’Hampshire e de’Isoadi wiht.

9Capo greco, Cipro - Aaro dea costa orien-tae di Cipro, 1800 anni

a aondò una nave romanache trasportava en 130 anoredea divina evanda. Ma ’a-spetto più interessante de ri-trovamento sono i oetticontenuti nee navi: testimo-niane preiose sua vita quoti-diana che i marinai conduceva-no durante ’Impero Romano.

10Maevi, Monte-nero - I sono dioni esporatore

che si rispetti: i sedicenne Mi-

chae le Quesne assaporavaun’immersione nei pressi deacittà montenerina di bar, neoscorso novemre, quando notòquacosa di strano tra e ondede’Adriatico. Ciò che potevaessere un sempice scoio si ri-veò una porione di antichecoonne scanaate, proai-mente appartenute a un porto

greco-Romano.

18 maio 2011I Turista

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ArCHeostoriA

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11 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s

11GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

ne W s 

BLoCCAti gLisCAVi neLLePirAmiDi Di

Visoko

Perpessità e somentosemrano maniestarsiriuardo e recenti pre-

se di posiione uciai attuatecontro i scavi dee emema-tiche piramidi osniache di Vi-soo. Da vario tempo si cercava

di occare i avoro di SemirOsmanaic autore ne’Apriede 2006 di una dee più inte-ressanti scoperte in territorioeuropeo. Si para di un com-pesso di 5 piramidi di cui amaiore, a Piramide de Soe, ata 220 metri ed in cui i suoispioi sono taiati peretta-mente con un incinaione di45° con ati incinati di 365 me-tri. Otre ae Piramidi sono state

rinvenute ne sito strutture me-aitiche seriche, una vasta retedi tunne scavati esternamenteae piramidi ed internamenteae stesse. 15 miioni di anni a,nea reione di Visoo, vi era unrande ao ed un immensa pa-ude che hanno enerato stratisedimentari di otre due chio-metri. I ao scomparve 5 miio-ni di anni a, asciando però istrati di sedimenti. Secondo asciena ‘’uciae’’, e piramidi diVisoo sareero nate a causadi spinte tettoniche. le astre dique materiae simie a cace-

struo trovate da Semir Osma-naic non sareero atro chepietra sedimentaria rammen-tata da riaamento de terreno.I tunne che si estendono perkm sotto i sito sareero anti-che miniere di rame risaenti aneoitico (3000 a.c. circa), mache, secondo acuni vecchi di Vi-soo, urono sruttate anche re-

centemente da ex overno co-munista di Tito. le iscriioni

trovate a’interno dei tunnesareero, sempre secondo isantoni de’archeooia, ratieaorati da annoiatissimi mi-natori comunisti. Tutto questosepoto da otre 2,5 metri di ter-reno, a’interno de quae deeconchiie ossii riveano che estrutture sono state costruiteprima di 12000 anni a. I avorova avanti raie a’aiuto diruppi di proessionisti voon-tari che a oro spese cercano diar emerere a verità tra i an-usti cunicoi sotterranei di Vi-soo. Questo succede per a pri-

ma vota in quasi cinque anni discavi. Fin’ora i tunne eranocompetamente coperti da ter-reno, proaimente portatoa’interno de reticoo da uninondaione improvvisa avve-nuta 12000 anni a.

28 dicemre 2010la gaetta de Mistero

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ArCHeostoriA

PirAmiDiBosniACHe, Le

DAtAZioni AL C14

DiCono: HAnDieCimiLA Anni !!!

èqueo che rierisce iDottor Osmanaic aduna conerena tenutasi

a Savonsi brod riuardo epiramidi in bosnia. “ E’ stato ipiù rande proetto

archeooico de 2010 con piùdi 500 voontari e 45 archeooiproessionisti provenienti da

tutti i paesi europei (Itaia,Spana, Francia, Unheria,Croaia, Maesia..) “. l’archeoooha sottoineato come neiscorsi sette anni aiano

totaiato 340000 ore di avoroe ià questo anno sono arrivati700 voontari da tutti icontinenti. “ la ente vuoe arparte di questo proetto, vuoescoprire a prima piramideeuropea e a più randepiramide de mondo “, continuai ricercatore, che ormai hapresentato mote prove e’esistena dea piramide nonpuò essere più neata. “ Necorso de 2005 e de 2006 siamo

stati pesantemente attaccati,ma oi non si sente piùnessuno neare ’evidena. “Tutte e squadre di esperticonermano a presena di una

piramide, ma ora ha isono discoprire chi ’ha costruita equando, per ermare una votaper tutte i attacchi a proetto.“ l’ estaishment cuturae,invece, mantiene ancora uncerto senso di non curanaverso queo che acciamo. “ hadichiarato Osmanaic. Necorso dei avori stato raccotode materiae oranicoproveniente dae piramidi inmodo da poter determinare

ArCHeostoriA

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12 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s ’età dee stesse. “ In uno dei

scavi eettuati nea Piramidedea luna aiamo trovato demateriae adesivo di naturaoranica, e ’aiamo inviata agiicame (in Poonia) per

eettuare i test dea dataionea radiocaronio, presso ’istitutodi Tecnooia di Sesia. l’età stata cacoata di circa 10, 35mia anni. Questo camia anostra visione de’ Europa e

de’età dee prime civitàavanate”.

7 iuno 2011jutarni

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rAggiinrArossisCoProno

PirAmiDi

nAsCoste

le immaini sateitari ainrarossi dea Nasahanno permesso ai ar-

cheooi di identicare dicias-sette piramidi eiiane sepotene sottosuoo, otre a un mi-iaio di tome e tremia antichi

insediamenti.Come riporta i sito dea bc,

i proetto dea Nasa attivoda circa un anno in un aorato-rio di birminham, neo statoamericano de’Aaama e srut-

ta i atto che i inrarossi sonoin rado di penetrare ne terre-no e mettere in risato a die-rente densità dei materiai; datoche i antichi eii costruivanocase e tempi con mattoni diano essiccato, moto più den-si de terreno circostante, taistrutture risutano riconosciiidae immaini.

Secondo i ricercatori per orasono stati identicati soo i sitipiù vicini aa supercie, ma vene sono miiaia che i Nioavree ricoperto di detriti coni passare dei secoi: i primi scavi

condotti a Saqqara e Tanis han-no conermato in pieno e pre-diioni dee immauini satei-tari.

25 Maio 2011TMNes

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ArCHeostoriA

Le onDe DeiteLeoni

CeLLuLAri sonomortALi

giune ad un epioo idiattito sui rischi pera saute derivanti

da’uso dei teeoni ceuari.I Pro. girish kumar, de di-

partimento IIT di bomay, harecentemente presentato unrapporto dettaiato a Diparti-mento dee Teecomunicaioniindiano in cui mette in uardia

contro ’uso eccessivo dei ceu-ari in quanto espone i utentiad un aumento de rischio di

cancro, tumore a cerveo e dimoti atri proemi per a sau-te. Per i amini a cosa ancorpiù accentuata. l’uso dei ceu-ari per più di 30 minuti a ior-no, per 10 anni, aumenta i ri-schio di cancro a cerveo eneuroma acustico ma a radia-ione dei ceuari provochere-e anche danni irreversiii aaertiità maschie. le requeneutiiate dai ceuari possonocausare danni a DNA e avorirea ormaione di radicai ieria’interno dee ceue. Daistudi de Pro. kumar si appren-de anche che e requene deiceuari intereriscono con i

corretto unionamento di acu-ni dispositivi savavita e posso-no scatenare a risposta ao

stress in ceue umane e ani-mai. A ciò si aiune, con unuso prounato, a deiitaionede sistema immunitario e sti-moaione di risposte aerichee inammatorie. l’utiio pro-unato può anche danneia-re i sistema visivo in moti modie portare ad un temporaneo ri-scadamento de cerveo neaona irradiata come anche cau-sare disturi de sonno. In que-sto quadro a cautea ne’utii-o di questi dispositivi può sooaiutarci a vivere una vita miio-re e con minori rischi per a no-stra saute.

25 aprie 2011Ecpanet

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sCienZA

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13 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s

13GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

ne W s 

DistorsionesPAZio-

temPorALe:ConermAte

teorie Dieinstein

le teorie di Aert Ein-stein suo spaio-tempoe sua ravità hanno -

namente trovato conerma conuna precisione estrema nei ri-sutati dea missione Nasa gra-

vity Proe b (gP-b), puicatisua Physica Revie letters: ospaio-tempo quadridimensio-

nae risente dea presena dimateria maniestando due e-etti, queo eodetico eatoaa curvatura dee spaio sotto’aione dee masse, come acorda di un unamoo che siette sotto i suo peso, e queodi trascinamento dovuto ae in-crespature deo spaio-tempoprodotte daa rotaione terre-stre. Francis Everitt, sico de’u-niversità di Stanord e a capodea ricerca, ha spieato chepossiamo “immainare a Terracome immersa ne miee. Quan-do i pianeta ruota su sé stesso,o ne suo moto attorno a Soe,

ne miee intorno si ormano deivortici. Que miee o spaio-tempo”. gi eetti prodotti in

questo ‘miee cosmico’ sonodovuti a atto che a ravità, se-condo e teorie de ceere si-co, i risutato de moto deioetti che seuono e ineecurve dee increspature deospaio-tempo, che non si deor-meree se a Terra osse erma,piuttosto che in moto. Non sooa Terra induce questi eetti,tutti i corpi aventi massa, noi in-cusi, sono in rado di attuareuna deormaione impercetti-ie a’uomo, deo spaio che icirconda e di provocare e incre-spature de continuum spaio-temporae. la conerma dee

teorie di Einstein rappresentadunque una rande conquistaper a sica ed un successo eca-

sCienZA

neL sistemAsoLAre C’e’ un

ALtro PiAnetA, siCHiAmA HAumeA

Dopo Putone, un nuo-vo pianeta nano dinome Haumea sem-

ra aiunersi a nostro siste-ma soare dimostrandosi parti-coarmente aascinante per asua composiione. Non si trattasotanto dea sua caratteristica

orma a uovo ma anche de at-to che semra sia competa-mente ricoperto da acquahiacciata. Haumea un piane-ta nano che transita otre ’ori-ta di Nettuno e a sua esistena stata conermata soo sei annia. Appare ianco ucente se os-servato con un teescopio su-cientemente potente, come an-che e sue due une, Hi’iaa e

Namaa. I ricercatori de’ Euro-pean Southern Oservatory ci-eno hanno inatti scoperto chei 75% dee supercie di Hau-mea e i 100% di Hi’iaa sono ri-coperte da hiaccio d’acqua cri-staiato. “Dato che aradiaione soare distrue co-stantemente a struttura crista-ina de hiaccio sua super-cie, sono necessarie dee ontidi eneria per mantenere astruttura de hiaccio” spieabenoit Carry, co-autore deascoperta. “le due onti che a-iamo preso in consideraione

sono quee in rado di enera-re eementi radioenici (potas-sio-40, torio-232 e uranio-238),e e ore di marea tra Haumea ei suoi sateiti”. Haumea non ni-sce di mostrare aspetti curiosi.Da suo piano oritae incinatodi 28° ai strani parametri pa-netari di Haumea no ad una‘macchia’, una reione decisa-

mente vasta de pianeta chia-

ata di rosso. la veoce rotaio-ne di Haumea, eemento che iornisce a tipica orma a uovo,potree essere i rutto di unacoisione che contriuì ancheaa creaione dee due unede pianeta nano.

la macchia rossa, invece, po-tree essere stata creata dadeposito di minerai o di mate-ria oranica portati in super-cie da’emersione di acqua cri-staiata.

Ad oi, tuttavia, si sa anco-ra poco su questo iarro pia-neta: non se ne conosce ’orita

precisa, e nemmeno quea deisuoi sateiti. Non si conosce ’e-satta oriine dea sua acqua enon si può sotanto ipotiare aamma di enomeni che posso-no maniestarsi su un pianetanano tanto particoare.

13 Maio 2011Ansa

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sCienZA

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14 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s

uo neL mAreDi sorrento?

no, è un uoVo DiCALAmAro

Avvistamento ecce-ionae, nei ondaide’area marina

protetta di Punta Campane-a. Daniee Castrucci ed Edo-ardo Ruspantini, due su de“TgI Divin Sorrento”, hannoavvistato a 50 metri di proon-dità una sera trasparente di

circa un metro di diametro,eatinosa e attraversata dauna specie di condotto piùscuro, che si aarava a ormadi imuto ae due estremità. Idue sommoatori hanno scat-tato oto, acune dee quaisono in questa paina. I miste-ro stato sveato da proessoreRoerto Sandui, iooo mari-no de’Università Parthenope,

che stato interpeato dai re-sponsaii dea riserva marina.la sera eatinosa, ha chiarito’esperto, non un uo, ma una rossa teca ovarica di caa-maro, che contiene miiaia diuova. Casi simii nora si sono

visti soo in Norveia, Nuova ze-

anda e Croaia. Mai, semra, inItaia. Si tratta, quindi, di un ri-trovamento ecceionae che staacendo discutere a comunitàdei appassionati e dei ricerca-tori.

“Più dicie individuare”, hasottoineato i iooo Sandui,“di quae specie di caamaro si

tratti, poiché in Itaia sono cen-site 26 diverse varietà di totanie caamari”. l’emissione deeuova a’interno di masse eati-nose tipico dea amiia de-i Ommastredi, che ne Medi-terraneo presente con 4

specie, tutte indicate co nomecomune di totano. Potreeessere a teca di una emmi-na di totano a madre deedecine di miiaia di caama-retti contenuti nea sera diPunta Campanea. Ma non escuso che si possa trattareanche di una specie “aiena”di caamaro, i Notodarus

oudi, sconosciuto nei no-stri mari. I che, se conerma-to, proveree che i due suac-quei hanno proprio avvistato“un uo”...

di Fabrizio Geremicca

7 maio 2011Corriere de Meoiorno

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sCienZA

tante per un proetto che dopoun anno di raccota dati, ne harichiesti 5 per e anaisi. “I risuta-ti di tae missione avranno unimpatto a uno termine necampo dea sica teorica - ha

osservato bi Danchi, astrosicodea Nasa – . In uturo a sdaper a conerma dea teoria de-a reatività enerae dovrà are iconti con misure più precisedee memoraii eettuate da

avoro di gP-b”.

28 dicemre 2010bitquotidiano

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rAeLiAni in unCABLo Di

WikiLeAks

lo scorso 28 aprie i sito

wiieas ha riasciatoun nuovo documento a

sondo uooico ma, questa

vota, i cao incentrato sucontroverso movimento raeia-no presieduto Caude Vorihon.

Oetto de teex, ricevutoda wiieas i 3 ennaio de2003 e proveniente da consoa-to canadese, sono e dichiara-

ioni riasciate dea dottoressabriitte boisseier ne corso diuna conerena stampa tenuta-

si ad Hoyood i 27 Dicemre2002. Ne risuta un quadro a-astana chiaro dei interesside movimento che semranoessere di natura prevaente-mente economica. la boisseier,chimico di oriini rancesi e re-

sponsaie dea Conaid, di-venne inatti amosa per averannunciato a mondo a nascita

mistero

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15 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s

15GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

ne W s 

AstronAVeALienA sotto iL

CrAterePotomski?

N

ea reione di Iruts,nei pressi dea città dibodayo in Sieria,

esiste un cratere daa ormaunica chiamato dai ocai Po-tomsi, o “Nido d’Aquia di Fuo-co”. Scoperto ne 1949 da uniovane eooo di Irtus, Va-dim kopaov ha un’atea dicirca 70 metri e si estende supendio dea montana deiatopiani di Patom per circa 180metri. Si stima che sia ormato

da più di un miione di tonnea-te di ciotoi di cacare. le anaisihanno inotre staiito che ’età

approssimativa de cratere dicirca 250 anni pur se ai piedidea struttura stato trovatoun arice di 480 anni che po-tree radoppiarne ’età. Qua-che anno a iravano ipotesimoto esotiche su cratere Po-tomsi tra cui a caduta di unrammento di stea di neutroni,ma recentemente si scoperto

che a 100 metri ne sottosuoo,sotto a cratere, si trovereeun corpo di orma ciindrica o dieisse, uno 600 metri in radodi provocare anomaie mane-tiche ne’intera reione. Dacosa sia costituito questo “uovo”non dato sapero. “A iudicaredai risutati, non composto dierro, o da quasiasi atro meta-o noto a’umanità. Ma i attoche c’ quacosa un dato diatto! “ aerma Aexander Po-speev. Un’ atra particoarità di

questo cratere data daa suaassa radiaione di ondo chediminiusce più ci si avvicina acentro. l’ anomaia sotto i Cra-tere Potomsi orse peretta-mente spieaie come eno-meno naturae, (eruionevucanica o impatto da meteo-rite sono e ipotesi più accredi-tate, vaida anche a tesi de’e-

sposione spontanea nesottosuoo di una miniera diuranio o di un iacimento dimetano) tuttavia ch non ver-ranno eetuate anaisi più ap-proondite rimane i duioche a sotto, vista a orma parti-coare, possa cearsi un’astrona-ve aiena precipitata.

Maio 2011Cratere Potomsi

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mistero

dea prima amina ‘ottenuta’attraverso i processo dea co-naione.

Eve, questo i nome che e udato, u annunciata a mondoma mai mostrata così come i

atri due amini che sareeronati con o stesso sistema. An-cora oi sussistono orti duisua reatà di queste dichiara-ioni e sua reatà stessa deeconaioni tanto decantate. Icaoramma esprime e ortipreoccupaioni emerse neacomunità internaionae a se-uito dee dichiaraioni dea

boisseier, paroe che semrava-no concretiare una idea iàespressa puicamente ne2001 (CRONACHE – Domenica05 Aosto 2001) di conare i dit-tatore naista Ado Hiter…Come moti di voi sapranno imovimento raeiano nasce ne

1973 a seuito de’incontro conesseri extraterrestri avuto daCaude Vorihon (in arte Raeda’eraico “uce di Dio”) , excronista sportivo, ex cantanteed appassionato di motori. «Era-

no esseri piccoi e verdi» raccon-tò «di corporatura esie (atia’incirca 1,20m) e scendevanoda una navicea atterrata neipressi di un vucano. Mi hannodetto che erano venuti soo perpararmi e trasmettermi i mes-saio che avrei dovuto dion-dere aa ente di tutto i mon-do». Un secondo incontro con i

misteriosi esseri avvenne dueanni dopo, i 7 ottore 1975. UnEohim prese e condusse Rae inun atro pianeta, dove incontrògesù, Maometto, buddha eMos!

Ne mondo i seuaci de Mo-vimento Raeiano sono 55000

divisi in 84 paesi. «Una percen-tuae piuttosto assa se si consi-dera ’interesse dei temi trattati:sesso ed uo» sostiene i porta-voce canadese de ruppo Miekropved, «a maior parte de-

i utenti de sito requenta sa-tuariamente i eventi proposti.I memri attivi si attestano in-torno ai 2000-3000 ne mondo ecirca 700 a Montrea». «Cire de-stinate a crescere», sostienesempre kropved, «da momen-to che ’oraniaione cercasempre nuovi aromenti perattirare ’attenione e a curiosi-

tà dee persone». la rande at-tesa de movimento , a orodire, i ritorno sua Terra deiEohim ne 2035.

1 Maio 2011ENIgMA | Enrico baccarini

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16 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s intensA

AnomALiAmAgnetiCA in

AntArtiCo CreA

VortiCetemPorALe neL

PAssAto?

Uno studio condottoquache decennio ada un team di scien-

iati ritannici ed americani

semra ritornare aa riata coninteressanti evouioni. I rup-po ne 1975 si saree imattu-to accidentamente in un even-to aquanto misterioso eiarro mentre avoravano suun proetto comune riuar-dante o studio dei enomenimetereooici. I sico america-no Mariann Mclein ed i suoi

coehi scieniati conermaro-no a comparsa di uno strano“vortice neioso” ormatosi adi sopra dea ona in cui stava-no operando. Iniiamente iteam pensò si trattasse di unacasuae tempesta poare ma ivortice a spirae ormatosi nonsi disperdeva ma rimaneva sta-ionario. Così i scieniati deci-

sero di indaare suo strano e-

nomeno; i ruppo dopo averpreso uno dei suoi paoni me-tereooici attaccandovi piùstrumenti ’ha riasciato ne vor-tice che o ha etteramente ri-succhiato a suo interno acen-doo scomparire. Dopo quacheminuto decisero di recuperare ipaone e nonostante quachedicotà con ’arano sono riu-sciti a portaro a terra e contro-are i strumenti. Mcleine compani rimasero sa-orditi da queo che ave-vano osservato; i crono-metro senava a data

rierita esattamente a die-ci anni prima, cio 27 en-naio 1965 anich 27 en-naio 1975. l’esperimentou ripetuto più vote ma irisutato u identico. l’epi-sodio u rierito in un se-condo tempo ai servii se-reti miitari e’inormaione u traserita

aa Casa bianca. Presumi-imente o strano vortice, inreatà un tunne manetico spa-io-temporae, de quae i mii-tari de’inteience sono a co-noscena soprannominandooin codice “The time ate”. E’ cu-rioso che o strano enomenosia avvenuto proprio in prossi-mità dea ona in cui u scoper-ta una costruione articiae

ne’aprie de 2001, attraversoacuni scavi eettuati sotto ihiaccio ad una proondità di 2miia da parte dei miitari ame-ricani. In seuito a questa sco-perta i stessi miitari cercaro-no di impedire che questanotiia trapeasse ma in reatànon u così;inatti nonostanteu intimato ai media i sieniostampa, a notiia secondo cui

erano iniiati dei scavi in ransereto in Antartide arrivòa’Europa, che protestò in ma-niera ormae contro ’aioneintrapresa dai miitari americanie da oro overno.

7 Maio 2011Evidena Aiena

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mistero

toP ten DeLLePreVisioni

ALLite suLgiorno DeL

giuDiZiouniVersALe

Recentemente Discoveryha stiato una top tendei iorni de iudiio

non vericatisi proiettando an-che e nostre paure no ai pros-simi decenni ed ae proeiescritte secoi orsono da nomi i-

ustri. la più recente apocaisseaita stata a data de 21 ma-io. I pastore Harod Campin,

presidente di Famiy Radio, ave-va ‘decodicato’ rani dea bi-ia, in cui si saree aermatoche in questa data un terremo-to oae avree distrutto ’u-manità. Di controparte i lareHadron Coider, ’acceeratore

di particee più rande e po-tente ad oi reaiato, non haancora provocato a ne demistero

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17 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 n e W s

17GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

ne W s 

russiA,enorme uo

APPAre soPrAViLLAggio e

miLitAri AProno

iL uoCo

Ha suscitato randescapore a notiia ap-parsa su’emittente

teevisiva russa”guernia TV”.Un iantesco UFO saree ap-parso o scorso 11 maio so-pra i viaio di lesopiniy. gi

aitanti di lesopiniy avreeroosservato un iantesco UFO diotre 200 metri di diametro ut-

tuare sopra a oro cittadinaper acuni minuti acendo ca-dere ne panico moti residenti.l’oetto stato visto ad occhionudo anche dai addetti aduna ase miitare che si trovanee vicinane, ma non statorievato dai radar. I miitari han-no così deciso di sparare deiproiettii d’artiieria a’UFO,ne caso in cui osse diventatoostie ma, a quanto pare, i mi-sterioso veivoo saree ripar-tito verso ’ato veocemente escomparendo aa oro vista.Nonostante i terrore dei testi-moni non sono tardate a iun-ere e spieaioni convenio-

nai su’avvistamento da partedi scieniati ed autorità over-native che hanno parato di me-

teore o atri enomeni atmose-rici non riconosciuti daitestimoni, riessi di uci ne’ac-qua, as di paude e sciami d’in-setti con dorsi rianti.

I testimoni non hanno accet-

tato e ipotesi tranquiiantidei apparati overnativi esono certi di queo che hannovisto. I video de teeiornae ininua russa risuta quantome-no esaustivo ne panico enera-to da’avvistamento ma soprat-tutto risutano motointeressanti e ricostruioni at-te dai testimoni de’oetto.

16 Maio 2011Noieiextraterrestri

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mistero

mondo come moti temevanone settemre 2009. Moti riten-nero che avree potuto creareun piccoo uco nero in radodi inhiottire i pianeta. Quandoinvece ’orooio spostò e an-

cette dae 11:59 de 31 dicem-re 1999 aa meanotte, tutti icomputer de mondo erronea-mente credettero che i 2000era in reatà ’anno 1900. I mer-cato aionario andò ne caos, iaerei precipitarono a terra e easi missiistiche anciarono ioro missii nuceari. O amenoquesto ciò che saree dovu-

to accadere secondo acuni pro-eti di sventura. Ne 1555, No-stradamus, predisse che imondo saree nito 444 annidopo. I memri di Heaven’s gateerano inotre convinti che a co-meta Hae-bopp osse in reatàseuita da un UFO su quae sa-reero potuti uire da’im-minente apocaisse. Per imar-

carsi su’astronave, un ruppodi 39 memri dea Heaven’sgate si suicidiò ne maro de1997. Cosa succede quando uninenere dea NASA si interes-sa dee proeie su iorno de

iudiio? Edar whisenant pu-icò 88 Reasons why the Rap-ture wi be in 1988 (“88 raioniper cui i Rapimento avverrà ne1988”), un estseer. Ne iroThe jupiter Eect (“l’eetto digiove”), estseer de 1974, iautori john griin e StephenPaemann predissero che unaineamento dei pianeti i 10

maro 1982 avree ettato icima dea Terra ne caos.Dopo che joseph Smith ondòi mormonismo nei anni ’20de 1800, non ee mototempo per avviare a sua na-scente reiione. Dopo tutto,anni dopo ne 1835 predisseche i mondo saree nitoentro 56 anni. I 2012? è ricco

di teorie, a più amosa deequai a previsione attriuita aiMaya che preannunceree ane de mondo i 21 dicemre2012. E ne caso arriviate a ve-dere i 2060, avrete appena at-

to in tempo a vivere un utimoscenario apocaittico. Uno sca-raocchio scritto a mano su unanota contiene tae previsione.l’autore?Niente meno che SirIsaac Neton.

20 Maio 2011Discovery Nes

vai a sito dea nes >>

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18 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 V i D e o

Video in rete

a cura di Vinceno Di greorio

I mati sceti per voi

[email protected]

ca qaca ta

Dll sh e uvPaalll

durata 23:30

Documentario tratto daa trasmissione La

Macchina del Tempo sua teoria dee strin-he (D-rane e universi paraei), una de-

e teorie candidate a’unicaione deeore. gUARDA Il VIDEO >>

sCienZA

e 17 pad plcp c a naa

durata 01:21

Scoperte 17 nuove piramidi a Saqqara, unsito a sud de Cairo, raie a oto e rieva-menti a rai inrarossi compiuti dao

spaio. l’incrediie scoperta opera di unteam di archeooi de’università de’Aa-ama, assieme ae piramidi sareero sta-ti scoperti anche miiaia di tome e numerosi antichi insediamenti. Aperta una nuo-va era per ’archeooia. gUARDA Il VIDEO >>

ArCHeostoriA

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19GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

V i   De  o

Ba Pyad ula/iasc e iva2011

durata 04:26

I ruppo SbRg andata a Visoo per svo-ere un’indaine preiminare su’emissio-ne di Utra/Inra Sonore dae piramidi o-sniache. gUARDA Il VIDEO >>

mistero

dda

durata 23:30

Quai prospettive eneretiche dopo a sco-perta Rossi-Focardi? Ne discutono o stes-so proessore Serio Focardi, i proessoredi Fisica Francesco Ceania, Steano borri-no dea società itaiana revetti insieme aiiornaisti e curatori de o Petroio Pie-tro Cami e Deora bii e a iornaista diRaines Aneo Saso che su’aromentoha reaiato un’inchiesta. Conduce Mauriio Torreata. gUARDA Il VIDEO >>

sCienZA

ly ov th Ba

Pyad

durata 04:28

la Piramide osniaca de Soe con un’a-tea di 220 metri a più ata piramide demondo. la Piramide dea luna, con unaatea di 190 metri superiore a quea di

Cheope. l’esistena di una cività su conti-nente europeo che precede a cività deMedio Oriente statia inorata da storici e iornaisti. gUARDA Il VIDEO >>

mistero

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20 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L i B r e r i A

L bibliotec virtule

a cura di Andrea Critei

Recensioni, commenti, preaioni, senaaionidee opere arrivate in redaione

In questo iro non incontrerete iBig-oot  né i Sasquatch, ascerete

‘in panchina’ a ‘povera’ (o ‘povero’?)Nessie e anche i istrattato ‘abominevo-

le uomo delle nevi ’, sempre più aomi-nevoe e sempre meno documentaie.Troppo… ‘acie’!

No, nua di tutto questo. Vi aaccere-te dapprima ne vero ‘Laboratorio’ diquache Dr. Franenstein reamente esi-

stito e poi scruterete nei meandri diuna strana via, ai conni con a liuria,in cui operò un eniae (o oe?) medi-

il Labadl D. aOvvero mostri naturali,

artifciali e inesistenti 

rb Vl

Eremon Edizioni 2011, 198 pp.€ 17,00

ei scheda competa >>

sCienZA

co di oriine russa, aa pe-renne ricerca di quacosache potesse avvicinare ’Uo-mo a’eternità.

Vedrete in seuito a quaiesperimenti si dedicaronoluii gavani e giovanni A-dini ne tentativo di correa-

re e attività iooiche con inascenti studi su’eettricitàma poi esporerete anche imeandri dea mente di ‘mo-

stri ’ assassini orse copiti da ‘Licantropia’,osserverete con un misto di pietà e me-raviia acuni poveri individui aetti daimpensaii, mostruose patooie e are-

te nta di credere, per un momento, an-che a’esistena di ‘  Anatre vegetali ’, di‘ Agnelli che nascono sugli alberi ’ e de ‘Ca-

vallo di Dio’, ’eeante, incrediie ‘Uni-

corno’…Non mancherà una rapida, curiosa

rassena di ‘mostri a o-o’, a cavao traeende metropoitane d’oni tempo e

Paese e reai possiiità che, da quacheparte, ‘quacosa’ di mostruosamentevero esista…

[email protected]

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GiuGno 2011 | n.0 21Runa Bianca 

L i   B r e r i  A 

Insomma ne’ennesimo iro deDottor Roerto Voterri, ’Autore ha cer-cato di attenersi – nei imiti de possiiee, in quache caso, anche de’impossii-e – aa deniione che dette que ran-de naturaista che u gore-louis le-cerc, Conte di buon, in un tardoSettecento, ancor di più ‘iuministico’riuardo ae possiii suddivisioni dei‘mostri’ in cateorie: “La prima è quella

dei mostri per eccesso; la seconda quella

dei mostri per dietto; la terza, quella dei 

mostri che lo sono per inversione o alsa

distribuzione delle parti “.Sic et simpiciter, direi! E ancor oi

attuae… Tutto qui? No di certo, poichéai vari Capitoi seuiranno e inevitaii(per chi conosce ‘insano e disdicevoemodus operandi de’Autore…) Appendi-ci Sperimentai in cui cercherete di avvi-cinarvi appena – ovviamente nei imitide possiie – a quacuno dei esperi-menti e dee ricerche descritte ne iro.

Da non perdere!

Viaiando attraverso vai do-

rate e pini marittimi, distese dicipressi erti come eterni mo-

numenti, e uohi maici ancora ine-sporati a Toscana riserva ai suoi visita-tori inniti sereti e innumerevoieende patrimonio di una antica sa-piena e di una conoscena minima-mente risveiate. le sue coine evia-

te da tempo ci sussurrano ancestraienimi dimenticati daa storia e preser-vati daa tradiione popoare. Appena

La tcaa d 

ec Bacca Zona

2010, 180 pp.€ 18,00

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mistero

isiiato i nome di unuoo, a sua memoria sem-ra risveiarsi e donarci iracconto di ciò che u e an-cora .

la Toscana si presentacome una dee reioni più

ee de nostro paese, varie-ata nee sue orme e neesue ‘cuture’ ma ancor piùadomrata da oscure pre-sene e ancestrai tradiioni

che i suoi territori semrano ancora na-scondere.

A sottoineare questa speciae achi-

mia tra terra e uomo in Toscana, ci ri-manono e paroe eterne di Curio Ma-aparte, “Sarà orse che i toscani nonsono come i ovi che vedono tutto inrande, ma certo che non perdono maidi vista a misura de mondo, e i rapportipaesi e sereti, ra i uomini e a natu-ra”. Amico viaiatore, se ti troverai mai

a passare da queste parti, rimarrai incan-tato dao stupeacente paesaio che sidipanerà davanti a te uno i tuo cam-

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22 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L i B r e r i A

mino; “ma di ontano pace dicono acuor e tue coina con e neie suman-ti e i verde piano ridente nee pioiemattutine” (g. Carducci), riproduioneedee dea secoare interaione tra ai-ità e saea toscana e a natura circo-stante.

Poche one semrano possedere unapersonaità tamente poiedrica e varie-ata da asciare ancora oi mote do-mande aperte. Anche attraverso i atoesoterico di questa reione, ne suo sen-so etimooico di nascosto e ceato, sarà

possiie comprendera ovvero attraver-so ’adoione e ’utiio di simoi, me-taore, aeorie, correaioni che ci han-no potuto trasmettere conoscene edinormaioni criptandoe a’interno diquasivoia orma, testo, struttura ar-chitettonica o simoo che sia. Ne’ar-duo tentativo di voer deineare un qua-

dro coerente ed omoeneo di enimistorici, misteri e curiosità che connatura-rono e si earono aa storia toscana, cimuoveremo attraverso i suoi orhi e isuoi poi ovvero attraverso i suoi per-sonai e i eementi più ei de’artee dea cutura che a senarono.

Parare de suo oore popoare e deisuoi enimi ancora irrisoti, inotre, certonon cosa sempice. Oni anratto na-sconde storie e eende che aondanoa’aa dei tempi. Aiamo cercato, at-traverso questo iro, di ripescarne e

più note, e più importanti, e meno co-nosciute e e più ee o interessanti. Sa-ree impossiie potere eencare eanaiare tutte, ma certamente sarà im-portante riscoprirne ’essena e e vaen-e cio quee sottii orme che rendonoquesta reione una dee più ee e a-ascinanti che i nostro paese possieda.

Queo di Atantide e e Coon-ne d’Ercoe un aie testoche vuoe dire una paroa

Alad lCl d’eclUn dibattito sempre

aperto

ra VCapone Editore

2011 136 pp.€ 12,00

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mistero

quasi denitiva su proe-ma de “continente scom-parso”, da sempre a centrodi discussioni e diattiti tra itanti che, nei utimi secoi,interpretando maamente i

testi di Patone, hanno co-ocato Atantide nei uohipiù diversi de oo terre-stre. I voume di Rosario Vie-ni, micenooo “eretico” per isuoi studi sua “ineare b”,

moto noto nei amienti cuturai re-ci ma poco ortunato in Itaia, si muove,

ondamentamente, su tre direttrici: irapporto che Patone ee con i circoiconservatori dea sua città d’oriine e

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GiuGno 2011 | n.0 23Runa Bianca 

L i   B r e r i  A 

con queo pitaorico mano-reco;’osservaione accurata dei enomenieooici reativi a’area mesopeaicamediterranea e più esattamente di que-a tra a Siciia e a costa tunisina; ’anaisiinuistica puntuae e nuova dei testi deFiosoo e di atri autori antichi. Da tuttoquesto, sena umosità e sena tutte eantasticherie cui sono avvei i “atan-tooi” di mestiere, ne viene uori un’in-daine assai crediie sue cause e sua

enesi dea nascita de mito di Atanti-de, nonché a iusta coocaione deeCoonne d’Ercoe e de proaie o pos-siie sito di tae antichissima cività.

Tae testo , peratro, i risutato deisuoi studi che risaono intanto ai uti-mi mesi de 1999, cui sono state aiun-te e tante novità ià rese note nei Con-ressi di Mios (2005) e di Atene (2008) equee che saranno presentate quest’an-no a Conresso di Santorini.

èpossiie che nea preistoria siaesistita una cività super-avan-

ata? E se così non osse, com’possiie che un popoo, apparente-mente primitivo come queo dea bri-tannia preistorica, possedesse un siste-ma di misuraione competamenteinterato e asato su una proonda co-noscena de sistema soare?

Aexander Thom, sconvose i mondo

de’archeooia aermando di averscoperto che e strutture asciatecida’uomo de’Età dea Pietra erano

Cvlza oIl mondo non è come

 pensavi che osse

Chph kh Ala Bl

 Arethusa2010, 272 pp.€ 16,90

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mistero

state costruite usandoun’unità di misura standard,così precisa da avere unmarine di errore inerioreaa arhea di un capeo.

I proessor Thom chiamò’unità di misura da ui sco-perta “yard meaitica”, ma

mori prima di aver potutospieare i motivo per cui unpopoo così ontano ne tem-po (3500 a.C. circa) sia stato

spinto a istituire questa unità di misura eriprodura con tae precisione.

Christopher kniht e Aan buter, ap-picando tecniche orensi a’archeoo-

ia, hanno indaato per scoprire seThom avesse davvero trovato un’unitàdi misura o osse stato inannato daamoe di dati che aveva accumuato neisuoi soprauohi dae isoe settentrio-nai dea Scoia no aa bretana.

Ne tentativo i autori hanno scoper-to che misure reativamente moderne

come a ira, i itro e i rammo sonovecchie di miiaia di anni. E non soo, il 

mondo non è come pensavate che osse!

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24 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 s i t i W e B

Siti, portli, blogPer appronondire a cutura ne mondo e

[email protected]

Aa.

.antiitera.netNato i natae de 2002, i portae ha racco-to ne tempo un vasto archivio di nes (o-tre 10.000) di paeontooia, archeooia,sciena, storia e mistero. Antiitera.net hao scopo di condividere quante più inor-

maioni possiii dei aromenti trattatiper poter dare visiiità anche a quee notiie che atrimenti cadreero ne maremanum de e. VISITA Il SITO >>

te.s.e.s.

.teses.netl’associaione cuturae Teses (TEam Spe-rimentae Esporaione Sotterranei), on-data ne 1996 da luii bavanoi, ha oscopo di ricerca, studio, esporaione e tu-

tea de patrimonio sotterraneo itaiano.gi studi condotti spaiano daa speeoo-ia a’archeooia, da’architettura aa eooia, daa storia a oore, tutto docu-mentato con video, otorae e riievi dee ocations prima che i tempo o ’uomo ecanceino per sempre! VISITA Il SITO >>

ArCHeostoriA

a cura di Andrea Critei

ArCHeostoriA

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25GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

 s i  t i  W

e  B 

Aca

.acam.itUno dei primi portai in Itaia sua Ricercadea Verità: dae Oriini e a Natura

de’Uomo a uturo che ci attende e e pro-eie de 2012. Miti, archeooia, sciena,ede, raione, tantissimi articoi in cui sitenta di ar uce ae tante domande insitene’uomo. VISITA Il SITO >>

mistero

C iala sd seti

.issc-ciss.orl’esistena di orme di vita extraterrestreha sempre suscitato a curiosità umana. lasciena moderna ha dimostrato che a co-municaione via radio ra due stee vicine possiie, per quanto una stima reaisticadea proaiità de’esistena di vita ex-traterrestre rimana dicie. l’avvento de SETI ha aperto una ase nuova ne’evou-ione de pensiero umano. Da questa premessa si vouti ondare anche in Itaia un’as-sociaione per a ricerca dea vita e de’inteiena extraterrestre. VISITA Il SITO >>

sCienZA

enigmA

.enricoaccarini.comSito de iornaista puicista e scrittoreproessionista Enrico baccarini che si oc-cupa di saistica con un particoare inte-resse per ciò che insoito e paradossaecon una predieione per i enimi stori-ci. Presenti tante seioni con articoi cheapproondiscono temi come UFO, esoterismo, parapsicooia, criptooooia, uohimisteriosi e tanto atro ancora. VISITA Il SITO >>

mistero

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26 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 m o s t r e e

 e V e n t i

i LABorAtori DeL estiVAL DeL monDo AntiCo

r 24 – 25 2011antico.comune.rimini.it

Custodire il passato per [di] 

  segnare il uturo. Questo i ti-

too de’ediione 2011 di Antico/Presente, a rassena che da 2005si trasormata in Festiva deMondo Antico e che quest’annoviene decinata nea ormua di“aoratori”. Venerdì 24 e saato 25 iuno, Rimini e i suo territorio oriranno nuove epiù ricche opportunità di riscoprire i passato, ma anche di trovare occasioni di incontroed approondimento per a comprensione de presente.

Saranno dunque i primi iorni de’estate riminese a sautare a nuova ediione pen-sata come un aoratorio di attività ed esperiene nei uohi più suestivi de’antico,come vuoe a tradiione de Festiva. Principai protaonisti saranno i iovani e i io-vanissimi, custodi de patrimonio cuturae, che si tueranno ne’antichità, daa pre-istoria a’età romana, cimentandosi in diverse orme di arte e artiianato, sdandosinei iochi dei oro antenati, divertendosi ae consoe o ai tavoi con iochi ispirati amondo cassico, seuendo visite uidate animate e purisensoriai, asciandosi aascin-are da narraioni, suoni, dane...Ma anche i meno iovani che potranno soddisare eoro curiosità su mondo dei adiatori, esporato attraverso ’archeooia sperimentaeda’Associaione Ars dimicandi, o partecipare a incontri sui temi dea conservaionede patrimonio cuturae portati aa riata de rande puico da recenti eventi e

mostre e EventiConsii per viaiare e visitaremusei, città e persone

[email protected]

a cura di Andrea Critei

ArCHeostoriA

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27GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca 

m o s t r e e e V e nt i  

puicaioni, o suire i ascino dee randi scoperte archeooiche anche in terreontane. O ancora incontrare nomi prestiiosi dea storia e de’archeooia, assistere aconversaioni e diaohi, seuire spettacoi teatrai.

A umetto, inuaio privieiato per comunicare ’antico a piccoi e aduti, sarannodedicati una tavoa rotonda a cura de’Istituto per i eni artistici, cuturai e naturaidea Reione Emiia-Romana e inotre uno spaio particoare pensato in coaorai-one con Cartoon cu. Eroi e personai disenati daa matita di noti umettisti, sa-ranno dunque i compani di questa avventura aa scoperta de passato di un territo-rio ricco di storia e di archeooia come queo di Rimini. Un distretto che comprendereatà oriinai quai a Domus de chiruro, i centro vianoviano di Verucchio, otre aimonumenti di una città che ancora ricaca ’assetto romano e tuttora si aancia a reti-coo stradae tracciato più di 2000 anni a. Un teatro naturae de’antico che vive peròintensamente i presente con uno suardo aperto e innovativo a uturo.

le visite uidate a Museo dea Città, ricco di testimoniane dae oriini e di unostrepitoso campionario di mosaici romani, nonch aa Rimini antica, oriranno occa-sioni d’incontro anche con i personai dea Storia, da Cesare ad Auusto no a Siis-mondo Maatesta, i principe mecenate che ne XV secoo voe esatare ne suo Tempioa tradiione architettonica romana.

Ne’intento di “custodire i passato per [di]senare i uturo” si racchiude o spiritodi questa ediione de Festiva improntata a aoratorio ne sinicato etimooicoche a de avoro ’esperiena de conoscere per conservare e per costruire i domani.

Proprio Rimini, città de divertimento e deavacana, si a portavoce di questo messaioanciato in primo uoo ai iovani, eredi dearicchea di un patrimonio universae. Ed aora che i mare, queo stesso mare che ada sondo aa vivace scena de mosaico “deearche” e tine di turchese i oo de Festiva, o scenario in cui antico e presente si incon-

trano per ispirare e ondamenta de uturo.l’iniiativa, oraniata dai Musei Comunaidi Rimini, biioteca gamauna e IstituioneMusica Teatro Eventi de Comune di Rimini,ode de patrocinio de MIbAC, dea ReioneEmiia-Romana, de’Università di boona,dea Commissione Naionae per ’UNESCO.

P az:

Te. 0541704308 - 0541704290eMai: [email protected]

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 L  i n t e

 r V i s t A

arcni sibolisi nei cpi

di Brccgni?

a cura di Enrico baccarinitempo di ettura 11 minuti

luci ne cieo e eometrie sacre ne rossetanoIntervista a Vinceno Di greorio

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GiuGno 2011 | n.0 29Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

Ha destato moto scapore ed interes-se a scoperta ai primi di iuno di unenorme cerchio ne rano nei pressi di

braccani, in provincia di grosseto, un eventoche ha veocemente superato i conni itaiani ve-nendo inserito ne più importante sito a mondosu tema, Crop Circe Connector.

l’enorme eco avuta da questo Crop può essereorse spieata nee sue considerevoi dimensio-ni, en 104 metri di diametro, oppure ne’appa-rente sempicità de suo diseno. Comunque asi voia pensare ’evento vericatosi a braccanisemra riservare ancora mote sorprese ai suoi

studiosi, anomaie che semrano possedere univeo di compessità sempre più proondo.

la notiia dea sua scoperta viene attuta ini-iamente e in tutta a sua sensaionaità i 6 iu-no scorso nea versione onine de quotidianoIl Tirreno, per essere suito ripresa nei principaicanai di inormaione naionae, tra cui La Nazio-

ne de 13 iuno.

Suito dopo a scoperta, ’Architetto Vincenodi greorio stato avvertito dea comparsa deostrano diseno ne rossetano e con i suo veivo-o utraeero si recato su posto sorvoandoa ona e donandoci immaini di ineuaiaieeea. Acune indaini preiminari hanno ino-tre staiito anche che nei iorni precedenti a

comparsa di questa ormaione

strane uci erano state viste sor-voare a ona, oetti di cui non stata possiie appurarne a na-tura e ’oriine.

Per questo primo numero deLA RUNA BIANCA aiamo inter-vistato, in escusiva, ’ArchitettoVinceno Di greorio tra i primitestimoni ad essersi recati suposto e ad aver visionato a or-maione. Dae indaini condotte

a cura di Enrico baccarini

Vincenzo Di GreGorioArchitetto ed imprenditore, dasempre appassionato di archeo-oia, noto come scopritore de-e cosiddette “piramidi di Mon-

tevecchia” i cui studi sono statipuicati ne iro da titoo Il 

Mistero delle Piramidi Lombarde

(Fermento, 2009). Fondatore diAntiitera.net (uno dei più notisiti e di nes archeooichee di misteri) e dea rivista Runabianca (.runaianca.it). Pere sue ricerche si avvae di otoaeree sia ne visiie che ne’in-rarosso, ondando una societànaiata aa ricerca chiama-ta “udi ricerche” che a capoa sito e: .aereooto.it.Suoi studi son stati mostrati indiverse riviste di settore, e sureti teevisive quai : Voya-

er (rai2), Mistero (itaia1),Medioanum Chane (Sy),OdeonTV.

il m dllPad Lbad

Fermento, 2009

ei scheda competa >>

Arcani simoismi nei campi di braccani?

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30 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A

sono emersi eementi di rande interes-se che potreero portarci a compren-dere nea sua oaità sotto una nuova

uce questo enomeno e che, ne casospecico, semrano sottendere sini-cati e sinicanti en più proondi di

quanto ci si saree aspettato.Se mote domande rimanono an-

cora sena risposta, se i enomeno nonsemra aver ancora trovato una spiea-ione esauriente, induio i ascinoche queste ormaioni ritrovate nei cam-pi di tutto i mondo semrano emana-re su stuoi di studiosi ed appassionati.Simooie, enerie sconosciute, richia-

a cura di Enrico baccariniArcani simoismi nei campi di braccani?

FotoGraFia aerea Del crop circle realizzata Da Vincenzo Di GreGorio

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GiuGno 2011 | n.0 31Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

mi ancestrai che costituiscono soo apunta di un iceer che ancora deve es-sere indaato!

ec Bacca: Ach D g, c ha ap dl Cp?Vcz D g: I cerchio erastato avvistato da un amico rosseta-no ià saato 4 iuno che si suito

premurato di avvisarmi. Da anni sonoun rande appassionato di oto aeree ameo di un paio di supereeri per cuimi sono recato suito su posto ed ho e-ettuato un sorvoo scattando una serie

di oto per documentare i ritrovamento.Ritornato a terra, per meo di un gPScon un uon iveo di approssimaione,ho preevato e coordinate dei punti es-seniai per poter eettuare una restitu-ione raca de’intera ormaione.

a cura di Enrico baccariniArcani simoismi nei campi di braccani?

ricostruzione GraFica Del crop circle

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32 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A e.B.: qal a l’ d

lvaz?V.D.g.: Nea sua essena i crop circles di grosseto risuta essere composto dadiversi anei concentrici di varie misure(diseno n°2), una ura rauardevoe.le misure che ho riscontrato si rierisco-no ai diametri espressi in metri: 104 – 88– 52 – 36 – 10,4.

Ne caso dei cerchi esterni, che sono

risutati essere 24, ho riscontrato undiametro di 5,2 m mentre per a parteinterna, in cui sono visiii 6 cerchi, horiscontrato un diametro di 2,6 m. Attor-no ai 6 cerchi interni si nota una onadi “rispetto” che ha una misura inscrittasempre in un cerchio di 5,2 m di diame-tro. Sono rimasto incuriosito da questeproporioni e dopo acune anaisi hoevideniato che e misure individuatesemrano essere mutipi e sottomuti-pi de cuito reae eiio.

a cura di Enrico baccariniArcani simoismi nei campi di braccani?

Gli anelli concentrici Di Varie misure

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GiuGno 2011 | n.0 33Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

e.B.: C pò pa l?V.D.g.: la misura de cuito reae era dicirca meo metro e corrispondeva ide-amente aa unhea de’avamrac-cio, a partire da omito no aa puntade dito medio. la misura precisa varia-va a seconda dei paesi per cui i Cuitoeraico era di 44,45 cm mentre i Cuitoeiio di 44,7 cm ed inne i Cuito reaeeiio (niswt ) di 52,3 cm. Non e’ casuaeche ’incinaione dea piramide di keo-pe sia di 52 radi.

I dato interessante che in questo

Crop, non son state utiiate e unità dimisura più diuse dea nostra società (

sistema metrico decimae o queo an-osassone - ndr) ma un’unità di misurache non più utiiata da otre 2000anni. Studiando e proporioni dei varicerchi non si può non constatare a ricer-ca di rapporti pari a metà o doppio.

e.B.: Pbb ac alch ppcc?V.D.g.: Certamente! Ad esempio i cer-chio interno (ne diseno di coore rosso- ndr) ha un diametro di 52 metri mentre

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ricostruzione Del calenDario proFetico

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34 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A Da notare la presenza Di un paleoalVeo che scorre sulla piana e passa proprio al centro Del crop

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GiuGno 2011 | n.0 35Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

queo esterno (di coore verde - ndr) hainvece un diametro di 104 metri (52m x2).

I diametro de cerchio interno ( dicoore nero - ndr) di 10,4 metri pari adoppio de diametro di tutti i 24 cerchiesterni, che sono di 5,20 metri, a orovota i doppio de diametro dei cerchiinterni pari a 2,60 metri.

Si possono eere anche atri inte-ressanti rapporti matematico/simoici,come i atto che motipicando i nume-ro di cerchi interni, 6, con quei esterni,

24, si ottiene i numero di 144 da’atovaore simoico e che si ritrova spessonea biia e ne’Apocaisse dei Sangiovanni in particoare. Ma come i at-to che unendo i 6 cerchi interni si pos-sono ormare due trianoi equiateri tradi oro simmetrici, meio noto come i“Siio di Saomone” o “Stea di David”.

e.B.: ol a l alc al ha dca l blc cì pd l cp v a Bacca?V.D.g.: Si! Un ricercatore di nome Aes-sandro Pancia dopo aver visto sui ior-nai ’immaine de Crop di grosseto hacominciato a eaorare una teoria che

trasorma questo cerchio ne rano inuna specie di caendario proetico i cuiscopo avvisare che in certe date neprossimo uturo potranno accadere cer-te cose. l’idea ase quea che i 6 cer-chi interni ossero atrettante punte decosiddetto “siio di Saomone” cioé ’u-nione di due trianoi, uno con a puntaverso ’ato ed uno con a punta verso iasso. Questo “siio” divideree i atoesterno de crop in 6 spicchi con a’inter-

no 4 cerchi cadauno. I principio su cuisi asa tutta ’ipotesi ormuata succes-sivamente da Pancia chiama in causa iatto che i crop apparso i 6 giuno, emancando 24 iorni a ne iuno, e 24sere raurino i iorni di questo mese,mentre e punte dea Stea di David, osiio di Saomone, indichino atrettan-te date in cui dovree succedere qua-cosa di importante.

Queste date sono state identicatenei seuenti iorni: i 10 giuno 2011, i14 giuno 2011, i 18 giuno 2011, i 22

giuno 2011, i 26 giuno 2011 e i 30giuno 2011.

e.B.: qal la a p a ad? r ach l c pa d bl ac?V.D.g.: Purtroppo i crop apparso neiiornai i 6 iuno, ma stato avvista-

to i iorno prima e sicuramente si or-mato tra i 3 ed i 5 iuno. l’ipotesi chequindi i 24 cerchi esterni potessero indi-care i iorni dei mesi di iuno viene adecadere. Ma se voessimo proseuiresu questo one di interpretaione, sooper vedere dove ci porta, potremmoipotiare che a posto dei iorni, i cer-

chi, indichino i mesi a partire da questodea sua ormaione. Partendo quindida iuno 2011 e date che venono daquesto nuovo “caendario” cadreeroa cavao dei mesi : Settemre/ottore2011, gennaio/Feraio 2012, Maio/giuno 2012, Settemre/Ottore 2012,gennaio/Feraio 2013. la prima datada “curare” quindi un iorno di set-temre quae esempio ’anniversario decroo dee torri emee ’11 settemre

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36 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A

a cura di Enrico baccariniArcani simoismi nei campi di braccani?

una straDa che corre per qualche Decina Di metri parallela al Vecchio torrente che conDuce aD una serie Di “anomalie” Di Forma circolare, retaGGio Di Vecchie costruzioni.

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GiuGno 2011 | n.0 37Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

de 2011. Ma questo tipo di “proeie”hanno ’induio ascino di tutte e pro-eie, ma per contro anche ’insicureae ’indeterminatea. Inatti in un arco ditempo così vasto (due mesi) ne mondopuò succedere di tutto, da caamità na-turai a omicidi più o meno “ecceenti”.

e.B.: C a al p a ad?V.D.g.: Si! Su sito CropCirce Decoder

apparsa una seconda teoria secondocui i messaio nascosto dai creatoride cerchio impicheree un isonodi camiare i sistema attuae a ne diarontare a sda proveniente da un im-minente periodo caotico. Tra e modi-che proposte vi saree a riaocaionedea misuraione temporae dee 24ore di un iorno introducendo un nuovosistema a 6 ore e i passaio dai 24 usiorari a 6 usi orari. Ma perché aiamoisono di camiare? E perché sei usiorari? beh, sarà necessaria a saea

per capiro...

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suGGestiVa panoramica Del campo Di Grano DoV’è stato realizzato crop circle

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38 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A e.B.: qal al l d

ha lva da l vl?V.D.g.: Soermerei ’attenione su di unatto oettivo e moto particoare. ICrop di grosseto si trova in ocaità brac-cani in un campo di rano da’esten-sione di circa 250 Ettari. In questo campoe oto aeree hanno riveato a presenadi un paeoaveo che scorre sua pianae passa esattamente a centro de crop.Casuaità? Ma non soo osservando aoto in dettaio si score a presena diuna strada che corre per quache decina

di metri paraea a vecchio torrente eche conduce ad una serie di “anomaie”

di ormacircoare,retaio di

vecchie costruioni. Aiamo mostratoquesta oto ad un archeooo specia-iato ne periodo pre-storico e ci haconermato che con mota proaiità sitratta o di un viaio de’età de rono(4000 anni) o di una necropoi etrusca. Aseuito aiamo ovviamente avvertitoe autorità competenti. Siamo quindianche in presena di un notevoe sito ar-cheooico competamente sconosciu-to e che aora soo adesso raie aaormaione di questo crop ed ae otoaeree ad esso correate. giova sottoine-

are per chi non studia questo enomeno,che in motissimi crop “storici” spettaco-ari ormatisi nee campane inesi, si constatato a stretta correaione tra aormaione e un sito archeooico una

a cura di Enrico baccariniArcani simoismi nei campi di braccani?

altra immaGine Del crop circle

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GiuGno 2011 | n.0 39Runa Bianca 

L ’   i  nt e 

r V i   s t A 

per tutte queo apparso a Siury Hi.

e.B.: qal la a p cchl a?V.D.g.: Secondo i mio personaissimopunto di vista, soettivo e quindi opi-naie, di Crop veri non ce ne sono ... Cisono soo quei atti ene… quei attimae... e quei atti maissimo. Quei in-esi son atti ene per a proessionaitàdi quei artisti oraniati in squadreche sanno esattamente cosa are e comearo. Rimane induio i atto che sono

dee opere di land Art. I vero misterodei Crop nea psiche di chi i a e di chi

i va a visitare. I reaiare un’opera cheha moti vaori simoici e numeri “mai-ci”... o ritenuti tai da miiaia di personeper miiaia di anni.

Evocare certe “ore” a vote uniona.gi eetti eettromanetici... e enerieche si sentono quando si entra in un Crop “vero”... prescinde su chi o ha atto... ma a potena de simoo evocato. Chi haprovato a are dee sedute spiritiche cosistema dee ettere in cerchio... sa cosavuo dire ... aprire porte che non si sannodove portano.

Per i 90% questo Crop sarà stato at-to dai soiti uontemponi ... ma casua-mente i Crop ha centrato perettamenteun sito archeooico assoutamente in-visiie da asso.

Vista raVVicinata che eViDenzia  il paleoalVeo che scorre sulla piana e attraVersa il crop circle

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40 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 L  i n t e

 r V i s t A e.B.: V al ch a d l

a a ‘da’ a alzzal l cap?V.D.g.: Sara’ un caso? O vi sono deedoti ESP che venono eccitate dai sim-oi reaiati in scaa enorme.

Queo che mi chiedo se siamo pro-prio sicuri che visuaiare in dimensionimea ...un siio di Saomone, dei sim-oi sacri, cetici, maici... anche se at-ti da 4/6 raai... non possa innescarereamente enerie per noi poco note?Io penso di si! Quindi i proema di ap-

proccio a proema Crop sempre sta-to saiato. Non occorre impostare idiemma su aso o vero! Ma che simoievoca! la ora di un Crop per me sooin questo. I atto che in questo Crop stato usato come unita di misura i “cu-ito reae eiio” di 52,3 cm e suoi mu-tipi ... può aver evocato ore sopite da

mienni. 52 radi e’ ’incinaione deapiramide di keope. Aessandro Panciacome descritto ha intepretato questoCrop come una specie di Stonehene, dicaendario proetico... e se osse vero ?

Se i diseno prevaricasse a stessa vo-ontà dei costruttori ed acquistasse unasua autonomia proetica ? Occorre riet-

tere anche su questo.

e.B.: i Cp Ccl abb dc dl caalzza d?V.D.g.: E’ un discorso simie a queode’eetto paceo. Adesso si sa chese uno crede ermamente in quacosa...quea cosa si reaia... questo neauariione di certe maattie, ma anchein quasi tutto queo che ci succede nea

vita di tutti i iorni. Se non credi in unacosa... puoi are anche a meno di ara. Seci credi veramente ed intensamente...!!!Quanti simoi che aiamo ereditatodae cuture precedenti hanno avuto econtinuano a mantenere un sinicatoen preciso per miiaia di persone ?Non quindi i simoo in se... ma a “psi-che” di cooro che in que simoo hanvisto certe cose/doti... che ne costituiscea sua ora.

Per aiornamenti de’interpretaio-

ne dea Teoria de Siio di Saomonesu Synery Forum: la teoria de Siio di Saomone e e sere di consapevoe-a dea CAbAlA

Uteriore intervista a Vinceno Di gre-orio su podcast di Radio kiss kiss daascotare o scaricare: Dio aa lio cer-

chi ne rano

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Il istero dellepiridi lobrde

Vinceno Di greorio

ua dll cp p afaca d’ialal’individuaione nei anni ‘90 di tre coine daa curiosa orma

piramidae stato ’iniio di uno studio che ha portato aa uce unperiodo poco noto dea storia de’umanità

in LiBreriA

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 C u r

 i o s i t A 

Il istero dell spedizione

Dori-Vivldi

di Eena Seruhettitempo di ettura 7 minuti

Punteiature storiche

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GiuGno 2011 | n.0 43Runa Bianca 

 C  ur i   o

 s i  t A ’   

Vi sono personai e vicende dea storiache, seene en documentati, risuta-no quasi de tutto sconosciuti a rande

puico. lasciati scivoare ne aratro de’oio,si trovano purtroppo in uona compania; ed proprio in questo aratro che vorremmo intru-oarci, per andare aa scoperta di atti curiosi einteressanti, evando un po’ di quea povere chesi portano addosso da secoi.

Una vicenda quanto mai misteriosa quea diun’ardita spediione avvenuta ne’anno de Si-nore 1291, a cui ne avvota dae tte neiede mistero.

Ne Medioevo e randi città marinare deapenisoa si contendevano i primato dei mari perconquistare vie preereniai verso paesi ricchi dimaterie prime. la Repuica di genova avevaià da’XI secoo stretto una serie di importan-ti sodaii e trattati di amiciia con diversi paesiarai, staiendo per esempio in Siria una serie dipossedimenti commerciai e aprendosi ai canai

medio-orientai in direione dee Indie. Si tratta-va però di territori instaii e i moti aei richie-sti, uniti ai tentativi di rode, ae troppe interme-diaioni di popoaioni ocai e aa concorrenacon e atre repuiche marinare, spinsero i e-novesi a cercare una via per mare in sostituionedi quee troppo insicure di terra.

gi stretti e duraturi rapporti tra i enovesi e

i mondo arao permisero aa repuica ma-rinara di attinere a una serie di conoscene dipoteniae importana strateica. Si sapeva peresempio che ’Arica atro non che una randepenisoa: era possiie quindi circumnaviara,aprendo così una via di mare verso e Indie e eoro ricchee. I enovesi si erano perciò persuasiche si poteva en irare attorno a’Arica: iso-nava soo trovare quache ardimentoso patriotache si cimentasse ne’impresa, ricca di inconite,di naviare à dove nessuno aveva mai naviato

di Eena Seruhetti

elena seruGhetti Naturaista, si occupa di edu-caione amientae e da annicotiva per passione o studiodea storia, de’archeooia e

dee “sciene di conne”. Co-aora con diversi siti e chesi occupano di inormaione eattuaità ed responsaie desito Crocomania.com.

I mistero dea spediione Doria-Vivadi

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44 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 C u r

 i o s i t A  prima.

“Ad partes Indiae per mare oceanum” 

(verso ’India attraverso ’oceano): eraquesto i proposito dea repuica e-novese, ancor più dopo a caduta deeutime piaeorti cristiane in medio-oriente. Neo stesso mese di maiode 1291 in cui S. giovanni d’Acri venivaespunata dai “inedei”, Tedisio Doriae Uoino Vivadi terminavano di arma-re due aee e Uoino stesso insieme arateo Vadino prendeva i mare aa vo-ta de’Arica.

Diversi autori de’epoca e successivi,tra cui i Petrarca, Pietro d’Aano e Ao-stino giustiniani, riportano interessantiparticoari dea coraiosa spediione,che anticipa di en due secoi e impreseceeerrime di Vasco Da gama. Quantoestremo e straordinario osse i proposi-to dei naviatori enovesi viene paesa-

to da jacopo Doria, testimone a’epocadei atti e cronista dei Annai de Caa-ro, che o descrisse come un viaio chenessuno prima di oro aveva mai osatotentare (“quod aliquis usque tunc acere

minime attemptavit” ).Sue due aee, a Sant’Antonio e a

 Allegrancia, si imarcarono certamente

i due ratei Vivadi, mentre permano-no orti dui che anche Tedisio Do-ria avesse preso parte aa spediione,comparendo quindi soo in veste di ar-matore. la spediione partì dunque dagenova e, superato o “Stretto di Setta”(Ceuta, oi Stretto di giiterra), iunsen otre i “Capo di gooa” (gaora, suecoste aricane, a’incirca a’atea de-e Isoe Canarie). Dopo ciò, non si seppepiù nua de’eroico viaio.

Ne suo “L’Expédition génoise des rères

Vivaldi ” (1859), i Cavaiere D’Aveac so-stiene che una dee due aee (queasecondo ui capitanata da Tedisio Doria)si arenò poco dopo avere otrepassato iCapo di gooa, mentre ’atra continuòi viaio da soa “verso i Mar di guinea,no a che pervenne ad una città deacosta di Niriia chiamata Mena, pocodiscosta da ume Senea che i dottid’aora riuardavano come un ramo deNio d’Eitto ed uuamente indicavanoco nome di gihon. I ratei Vivadi ven-

nero sostenuti dai indieni, né più rivi-dero a propria patria. Ciononostante aoro stirpe non si estinse sopra quea re-mota terra; e più di 170 anni dopo, i na-viatore Antoniotto Usodimare, arrivatocoà vi ritrovò un superstite dei antichiavventurieri dea spediione dei rateiVivadi.” (1) Non deo stesso parere o

storico enovese Michee giuseppe Ca-nae, che in diverse sue opere dea metàde’800 riporta cronache reative aamisteriosa spediione.

In una di queste oietta a D’Aveacdue ondamentai inconruene: comepoteva Tedisio Doria tornare indietro araccontare i atti, se a sua aea si arenò

tanto da non poter più “né muoversi nécontinuare i viaio”? Inotre a stessapresena de Doria a ordo dee navinon soo non certa ma semra ani daescudersi in ase ae cronache de tem-po redatte da jacopo Doria.

I enovesi, sostiene i Canae, avre-ero potuto essere inormati de ra-iunimento de Capo di gooa da re-aioni pervenute dae terre aricane ospanoe, con cui a repuica marina-

di Eena SeruhettiI mistero dea spediione Doria-Vivadi

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GiuGno 2011 | n.0 45Runa Bianca 

 C  ur i   o

 s i  t A ’   

ra aveva requentissimi scami. (2)I Canae proseue aiunendo u-

teriori particoari: una dee Isoe Cana-rie venne chiamata Aerancia, propriocome una dee due aee dea spediio-ne, come si vede in una carta de’Aricade Portoano Mediceo risaente a 1351;semra quindi proaie che a scoper-ta di quee isoe da parte europea osseavvenuta con a spediione Doria-Viva-di ne 1291. D’atra parte, ’impresa chesancisce ’avvio di contatti con e isoe,quea di lanerotto Maoceo de 1336

(da cui prese nome ’isoa di lanerotta,oi lanarote), potree essere stataapprontata proprio per cercare traccedea spediione precedente.

Anche Cristooro Coomo riconoscei merito ai prodi naviatori enovesi, aiquai triuta ’onore di avere “scoperto otrovato di nuovo e dimenticate Cana-

rie”, evento che moti storici successivitendevano a datare a XV secoo. (3)

giroamo Tiraoschi ci ricorda che an-che i poeta Petrarca ne 1346 dava percerta a scoperta dee Canarie da par-te dei enovesi (“Eo siquidem et patrum

memoria Genuensium armata classis pe-

netravit” , De Vita Soitaria) (4), mentre

Dante Aihieri ha in mente proai-mente proprio a sventurata spediio-ne dei ratei Vivadi quando descrive’utimo viaio di Uisse ne XXVI Cantode’Inerno.

Cosa sia potuto accadere ae due a-ee enovesi dopo i “Capo di gooa”non dato sapere. la ne de’ardimen-tosa impresa, che anticipa di due secoio spirito che pose ne a Medioevo eaprì e porte aa storia moderna, avvo-

ta nee neie di conetture e sieni.le cronache di jacopo Doria riportanoun aconico “Non aiamo più avutonotiia certa di oro” (“aliqua certa nova

non habuimus de eis” ); autori posteriori sianciano in supposiioni che mancancoperò di testimoniane e dati certi.

Possiamo immainare che amenouna aea possa aver costeiato anco-ra per un uon tratto e coste aricane,scoprendo paesai e popoi insoiti,proumi iarri, orionti ontani. Forsei ratei Vivadi e i resto de’equipaio

ecero nauraio aa oce de ume Se-nea, orse si savarono e continuaro-no e proprie vite ontano daa patria,come sostiene D’Aveac, o orse riusciro-no persino a raiunere i Sudarica esperimentarono e turoente acque deCapo di buona Sperana.

Non possiamo sapero, ma ci piace

ameno rispoverare dai meandri deastoria questi randei di un’avventurarandiosa e rendere così omaio ai co-raiosi naviatori dea Sant’Antonio ede’ Allegrancia.

n

1) “L’Expédition génoise des rères Vivaldi a la

découverte de la route maritime des Indies Orien-tales aux XIII° siècle” , M. D’Aveac. Paris, 1859.

Pa. 18-19.

2) “Storia del commercio, dei viaggi, delle scoper-

te e carte nautiche degl’Italiani” , Michee giu-

seppe Canae. genova, 1866. Pa. 305-312.

3) “Lettere autograe edite ed inedite di Cristooro

Colombo”, g. Daei. Miano, 1823. Pa. 24-25.

4) “Storia della letteratura italiana. Volume II”,

giroamo Tiraoschi. Niccoò bettoni e Comp.,

1823. Pa. 49-50.

di Eena SeruhettiI mistero dea spediione Doria-Vivadi

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 C u r i o s i t À

Il signifcto lcheico

del Bphoet

di liy Antinea Astoretempo di ettura 2 minuti

Pere di Saea

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GiuGno 2011 | n.0 47Runa Bianca 

 C  ur i   o

 s i  t A ’   

I baphomet era in oriine raurato comeun trianoo isoscee rovesciato simoiante’acqua e contenente, un secondo trianoo piùpiccoo, rivoto in senso inverso rispetto a primo,che riproduceva i naso di una ura umana arappresentare i uoco incuso ne’acqua.

Sua ase de rande trianoo vi era un se-no simie ad un’ H maiuscoa, ma più aro emunito di un cerchio centrae, indicante o spiri-to universae creatore. Ne ran trianoo a sim-oeiare dei occhi,erano raurati a aceunare e i cerchio soare. Aa ase de piccootrianoo era posto i oo crociero indicante o

oo associato a mercurio. Daa ura aa asede trianoo, si propaavano dei rai che, vero-simimente miravano a simoeiare una ara.Così, in una prospettiva inannevoe e orata dinatura demonooico-oomorca’; si presenta-va a ‘terricante’ ura de baphomet tempare,i quae, in reatà, non atro che un eroico

competo de’OPERA ermetica. Per que che

concerne ’etimooia di questa paroa, essa de-riva da bAPHEUS (tintore), MES (messo) e MEN(lA lUNA), e quindi “TINTORE DEllA lUNA” o,ancora, “TINTORE DEllA MATRICE (meter rie-rendosi a attesimo simoico di Meteo, haphemeteos), attesimo dea natura naturante, at-tesimo dea uce o attesimo de uoco. la pa-roa atina bAPHEUS (tintore) e i vero meteo

(coiere raccoiere, mietere) senaano uua-mente questa virtù speciae posseduta da Mer-curio, o lUNA DEI SAggI, di captare, durante’immersione o i ano de re, a madre che ’a-andona e a conserverà ne suo seno per i tem-po richiesto. Si tratta qui de gRAAl contenentei Vino Eucaristico, iquore di uoco spirituae (oSpirito Santo), de coore de sanue, che gesu’versò per ’ Ordine Umano e per l’UNIONE nepadre creatore, come atto di estremo sacricio:i Sanue Reae DEl RE DEI RE.

di liy Antinea Astore

lilly antinea astoreConduttrice e creatrice dei pri-

mi convegni di parapsicologia

con relatori Massimo Inardi e

Peter Kolosimo. Archeoastrono-

ma, Cavaliere dell’ordine misticoRosacrociano, rappresentante

internazionale Synergetic Art,

creatrice della trasmissione ra-

dioonica Dimensione X, condut-

trice di UFORAMA.

I sinicato achemico de baphomet

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di Aerto Arecchi

Il cvllo di

Leonrdo d VinciNascita, vita e rinascita di un monumento

tempo di ettura 18 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 49Runa Bianca 

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naca d

gaeao Maria Sora, duca di Mia-no, pensò di ceerare a ura e e imprese depadre Francesco Sora con una statua equestrein rono, in randea naturae, da coocarea’interno de Casteo Soresco, o ne riveinoverso a piaa.

Ne 1473 diede quindi incarico a unionarioducae bartoomeo da Cremona di cercare artisticapaci di reaiare ’opera. bartoomeo contattòi io di Maeo da Civate ed i ratei Mantea-a, ma né ’uno né i atri erano onditori esperti

e proposero i primo di reaiare a statua in ramemarteato e dorato, i secondi in ottone, anch’es-so dorato. gaeao soecitò uteriori inormaio-ni, ma si nì per non arne nua, proaimenteperché e souioni tecniche proposte non appa-rivano soddisacenti.

I duca morì improvvisamente tre anni dopo e’idea u ripresa da rateo ludovico i Moro, nei

primi anni de suo overno. Ne 1484 i protoco-i medicei reistrano due ettere, oi perdute,inviate da loreno i Manico in risposta ae ri-chieste di artisti avanate da Moro. è proaieche i Manico cercasse di venire incontro aa ri-chiesta de sinore mianese e consutasse diversiartisti, ra i quai sicuramente Antonio de Poa-ioo. Suoi sono inatti due diseni che a critica,

concorde, mette in reaione coni monumento Sora. I coinvo-imento di Poaioo ne proet-to, tuttavia, nì qui, perché neostesso 1484 ei partì per Romaper reaiare a toma di papaSisto IV.

la commessa passò aora aleonardo da Vinci, che si trova-va a Miano ià da 1482 e avevamaniestato i proprio interesse a

di Aerto Arecchi

alberto arecchiMessinese di nascita, pavese diadoione, architetto e scritto-re. Da 1975 a 1995 ha vissuto eoperato in Arica come esperto

di cooperaione per o sviup-po internaionae. Fondatoree presidente de’Associaionecuturae liutprand, che curain particoare puicaioni supatrimonio storico e cuturaede territorio pavese, con unarande apertura per e indaini“aternative”. Tra i suoi iri ricor-diamo: Anonimo Ticinese e ’u-timo tempare (EMI, 1988), laMaediione di San Siro: la veri-tà pericoosa (liutprand, 1999),I Tesoro de’Antipapa nei sot-terranei sereti dea Certosadi Pavia (liutprand, 2003), Rac-conti da due mondi (liutprand,

2006) e...

Alad: dcpa ’p

p valLiutprand, 2001

ei scheda competa >>

I cavao di leonardo da Vinci

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50 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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avorare a proetto,come dimostra unaettera, di soito datataa 1483, nea quae, o-rendo i propri serviia Moro, si dichiaravain rado di “dare ope-ra a cavao di rono”.Nei anni seuenti’artista si dedicò adapproondire o studiodi cavai da vivo, ese-uendo meraviiosi

diseni. Impossiiedire a quae stadio deavoro osse iunto ne1489, quando ’am-asciatore orentinoa Miano, PietroAamanni, scrisse aloreno, su incari-

co deo Sora, per richiedere ’invio di“uno maestro o dua, apti a tae opera”,precisando che a commessa per “unorandissimo cavao di rono, suvi iDuca Francesco armato” era stata ada-ta a leonardo, ma avanando i sospettoche i Moro nutra dui sua capacitàde’artista di portare ’opera a compi-

mento.le paroe de’amasciatore sono inreatà poco chiare e autoriano ipote-si diverse: o leonardo, occupato ancheda atri interessi, non aveva prodottoniente di concreto o di convincente eludovico cercava possiii sostituti; op-pure ’opera era a uon punto e i Moro,temendo che leonardo non riuscisse acondurre a termine da soo i dicie a-voro di usione, pensava di procurari

dei aiuti. Che visia stata un’interru-ione ne’impenode’artista indu-io, come conermauna sua annotaio-ne su codice C: “Adì 23 d’aprie 1490cominciai questo i-ro e ricominciai icavao”.

la ripresa dei a-vori coincide con un

mutamento di pro-ramma iconora-co, che comportara ’atro un orte in-randimento dee

dimensioni deastatua. Un cava-o di rono ato

otto metri, de peso di 70 tonneate. Taidimensioni rendono dicie pensareche a sua coocaione possa essere an-cora i riveino de Casteo Soresco. Undecreto ducae de 1492, con cui i Moroproetta di aprire una vasta piaa da-vanti a Casteo, a supporre che proprioquesta dovesse diventare o scenario

denitivo de monumento. Da 1490 inpoi i avoro di leonardo proseue aa-cremente e tra i 1491 e i 1493, i mode-o pronto e visiie ne suo aorato-rio di Corte Vecchia, ’ex paao ducaepresso i Duomo. lì sicuramente si trovane 1493, quando si ceera i matrimo-nio ra bianca Maria Sora e Massimiia-no d’Asuro.

leonardo, tuttavia, non riuscirà maiad arrivare aa usione. Ne 1494 i ran-

copertina Del libro “un caVallo per il Duca”

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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GiuGno 2011 | n.0 51Runa Bianca 

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cesi di Caro VIII scendono in Itaia, eduna enorme quantità di rono, pari apoco meno di 160.000 ire (circa 70tonneate), che saree dovuto servireaa reaiaione de monumento, vieneinvece mandata a Ferrara a duca Ercoed’Este per aricare cannoni. I ron-o non sarà più reinterato, a causa deiproemi naniari de Moro, che, persostenere a spediione de re rancesee paare ’acquisiione de titoo ducae,ha nito per coprirsi di deiti.

leonardo tuttavia non aandona i

proetto e, secondo una suestiva ipo-tesi di Pedretti, ra 1495 e 1497 traseri-sce modeo e orma di usione da ao-ratorio di Corte Vecchia ad una vina disua proprietà, nei pressi di Santa Mariadee graie, dove pensa proaimentedi sistemare a onderia.

le sperane di portare a termine ’o-

pera svaniscono però de tutto ne 1499,con a caduta de Moro. I 9 e 10 settem-re, quando ludovico ià uito da

Miano, un’avanuardia dee miiierancesi di luii XII entra in Miano daPorta Verceina e si accampa nei pa-rai di San Vittore a Corpo. la vinadi leonardo poco ontana e ’enormemodeo, en visiie a così reve distan-a, deve costituire un’irresistiie tenta-ione per i aestrieri uasconi che se neservono come ersaio, danneian-doo e orse distruendoo. Si savainvece a orma, che iace in competoaandono, nché ne 1501 viene attarichiedere da Ercoe d’Este, intenionato

a riutiiara nea usione di un monu-mento equestre a Ferrara. Non pare peròche a sua richiesta sia stata accota. Daque momento dea orma non si ha piùnotiia.

leonardo ascia Miano ne dicemre1499, avendo sen’atro visto o scempiode modeo, e questo ricordo orse non

estraneo aa apidaria e ceere rasecon cui commenta a ne dea ortu-na de Moro: “I Duca perso o Stato e a

roa e iertà, e nessuna sua opera sinì per ui”.

La da dlla

la questione più compessa era atecnica di usione, di cui leonardosi occupò a più riprese, asciandonetestimoniana in numerosi appunti,nei oi di windsor e ne secondocodice di Madrid. gi studi si concen-trano nei anni 1491–1494, quandoei camia proramma e concepi-sce un proetto di dimensioni a-

normi, che esasperano i proemi e-ati aa usione in rono.

la ricostruzione in realtà Virtuale Del proGetto Del caVallo, nel cortile Del castello sForzesco

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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Di tai proemi ei perettamentea conoscena, essendo stato aievo diVerrocchio, uno dei maiori ondito-ri in rono de’epoca, da quae avevaappreso a tecnica dea usione a cerapersa, risaente a’età cassica e riportatain aue ne Quattrocento, ne quadro diuna più enerae tendena a’imitaio-ne de’antico.

Essa prevedea reaiaione diun’anima in terrarerattaria, cio resi-

stente ae ate tem-perature, soatasommariamentee ricoperta di unostrato di cera, poimodeato no adassumere ’aspet-to denitivo dea

statua. I modeocosì reaiato vie-ne racchiuso in unacappa, anch’essa interra rerattaria, incui sono predispo-sti i canai di coa-ta. I tutto, detto in

ero orma, vienecaato nea ossadi usione per a cottura, che ha a dop-pia unione di asciuare e soidicare’aria e di scioiere a cera a quae,uoriuscendo, ascia ra ’anima e a cap-pa un’intercapedine, destinata a venireoccupata da rono. A questo punto sipuò procedere aa coata vera e propria,cui seuono ’eiminaione dea orma ei avori di rinitura.

Questa tecnica presenta tuttavia unaserie d’inconvenienti, dicii da aronta-re. l’irreoarità deo spessore dea cera,dovuta a atto che ’anima sottostante soata soo in modo sommario, ren-de a sua vota irreoare o spessore derono, con a doppia conseuena didover impieare più metao di quanto

saree in eet-ti necessario e dinon poterne ca-coare in anticipoa quantità occor-

rente, a rischio dinon riuscire a con-cudere a coata.

Per leonardo,che ha isono diaeerire i piùpossiie i pesodea statua, in-vece esseniaeottenere un spes-sore de rono

ridotto a minimoe uniorme. latecnica dea usione a cera persa non quindi adeuata ao scopo e ’artista,riprendendo una variante ià in uso pera reaiaione di riievi ma non ancoraadottata nea statuaria a tutto tondo,eaora un procedimento nuovo, cheverrà poi teoriato da Vasari e che neesue inee esseniai continua ad essereimpieato ancora oi.

stuDi  Di leonarDo su caValli, per monu-mento equestre

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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GiuGno 2011 | n.0 53Runa Bianca 

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Tae procedimento prevede innan-itutto a reaiaione di un mode-o d’aria identico aa scutura nita.De modeo viene eettuato un cacoin esso che, per poter essere staccatoda’oriinae sena rompersi, reaia-to in un ran numero di pei (tassei),ciascuno contrassenato, così da poteripoi riaccostare ne iusto ordine. I cacoviene quindi ricomposto in due metà,a’interno dee quai si stende uno stra-to uniorme di una sostana maeaie –ad esempio cera – che leonardo chiama

rossea. A’interno de caco, in mododa riprenderne esattamente a orma,viene reaiata in materiae rerattario’anima (o maschio), rinorata con strut-ture metaiche di sosteno. A questopunto, e due metà de caco venonochiuse su maschio dopo aver toto arossea e, neo spaio asciato vuoto

da quest’utima, si procede a coare de-a cera. Eiminato anche i caco, a super-cie dea cera viene isciata e rinita einne ricoperta con a cappa di usione.

la orma così ottenuta può ora essercaata nea ossa, pronta per a cotturae a coata.

Con questa tecnica, più sosticata ecompessa di quea tradiionae, leo-nardo raiune i oiettivi che si proposto: i controo puntuae deospessore de rono, arantito raiea’utiio dea rossea, e a possiii-tà di cacoare, mediante un preciso rap-porto ra unità di peso dea rossea eunità di peso de rono, a quantità dimetao necessaria aa usione.

Tratto da Cap. 5 de “Un Cavao per iDuca”, Antheios Editore.

il pbla dlla claa

Risoto i proema dea orma, leo-nardo deve arontare queo dea co-ata, per a quae decide di procedere

con un etto soo, savo orse a coda, acui compessità di reaiaione semrasuerire una usione a parte.

la usione in etto comincia a di-ondersi ne Quattrocento, contrappo-nendosi a quea tradiionae in partiseparate e poi sadate assieme e rini-te, rispetto aa quae risuta di assai più

compessa reaiaione. De resto, pro-prio e dicotà tecniche, otre aa resaestetica, semrano are di essa una sortadi ideae con cui i artisti rinascimentaisono indotti a misurarsi ed proai-mente per questo che leonardo si osti-na a tentara, nonostante tai dicotàsiano iniantite otre misura da’enor-me moe de monumento.

I maiori ostacoi derivano daasceta dea tecnica di usione e dea ne-

stuDio  Di leonarDo per la  Fusione Del caVallo “a testa in Giù”

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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cessità di mantenere ’enorme quantitàdi metao a temperatura costante necorso dea coata. Riuardo a primoproema, leonardo studia due possiiiaternative: ondere in verticae, coo-cando a orma rovesciata, con a testade cavao in asso e i occoi in ato,oppure ondere in oriontae, coocan-do a orma a iacere su anco.

Entrame e souioni presentano di-cotà di cui ei en consapevoe. Unausione in verticae richiederee unaossa proondissima che niree per

toccare a ada reatica, con un’umiditàdannosa per a usione e dicimenteeiminaie. Inotre leonardo teme chee ampe, che devono essere ettatepiene, possano sondare e atre parti,reaiate cave.

Una usione in orion-tae, invece, rischieree

di comportare un rared-damento non uniormede metao, ostacoan-done quindi a distriu-ione.

Compica uteriormen-te e cose i secondo pro-ema, ossia a necessità

di arantire a ronouna temperatura costan-te durante tutta a coata.Date e dimensioni deastatua, esso non riso-viie con una soa or-nace; leonardo proettadi attivarne diverse con-temporaneamente, maa oro disocaione creauteriori dicotà.

Coocare tutte a iveo de terrenosaree a souione più naturae ma,se può andare ene ne caso di usionein oriontae, diventa improponiiequaora si decida di ondere in verticae,poiché i rono, dovendo scendere daun’atea eevata, niree per rared-darsi prima di aver raiunto tutte e par-ti dea usione. Ne’esaminare quest’u-tima ipotesi, leonardo prevede perciò didistriuire i orni su più ivei sovrappostiuno i ati dea ossa. Un procedimentomoto compesso, che comunque non

dà arania di risutati ottimai. Entram-e e scete (usione in verticae e usio-ne in oriontae) presentano quindi siavantai sia inconvenienti, che leonar-do anaia accuratamente. Una nota

contenuta ne secon-do codice di Madrid:“A dì 20 di dicienre

1493 conchiudo itta-re i cavao sana codae a diacere” ascereepensare che ei siaorientato verso questasouione, ma in reatài atto che e sue ricer-che proseuano an-

che otre i 1493 rendedicie aermare concertea che questasia veramente a deci-sione denitiva.

leonardo apparedunque perettamen-te conscio de’enor-

leonarDo: composizione Di testa Di caVallo

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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GiuGno 2011 | n.0 55Runa Bianca 

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mità dei proemi tecnici connessi aareaiaione de monumento Sora,tanto da temere ad un certo punto dinon riuscire a concudere ’opera. A testi-moniana dei suoi dui resta a minutadi una ettera de 1497 per i Faricieride duomo di Piacena, in cui, parandodi sé, ei scrive: “ ...lonar orentino, chea i cavao de duca Francesco di ron-o, che non ne isona are stima, per-ché ha a che are i tempo di sua vita, eduito che, per ’essere sì rande opera,che noa nirà mai”.

Tratto da Cap. 5 de “Un Cavao per iDuca”, Antheios Editore.

i d cavall

Da settemre 1999 a S. Siro, Miano, presente un nuovo monumento: un i-antesco cavao di rono ispirato ai di-

seni di leonardo, reaiato nei StatiUniti e donato aa cittàdaa Fondaione “leo-nardo’s Horse”.

leonardo aveva con-cepito a costruionedea più rande statuaequestre de mondo,

un’impresa che coniu-ava arte e sda tecni-ca; durante i diciassetteanni di permanena aMiano, leonardo riuscìperò a preparare so-tanto un iantescomodeo in creta che udistrutto, durante ’oc-cupaione rancese de-

a città, dai sodati rancesi che

armatura Della testa Del caVallo, Da un altro DiseGno Di leonarDo

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

charles Dent con il suo moDello Del caVallo Di leonarDo

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scesero i modeo come ersaio pere oro aestre.

Quasi cinquecento anni dopo, ne1977, Chares Dent, un ex–piota di ineastatunitense, esse un articoo de Natio-na georaphic su Cavao di leonardoe s’innamorò de’idea di reaiare quecavao che leonardo aveva potuto so-tanto sonare, per reaaro aa città diMiano come seno di ratitudine versoi Rinascimento itaiano che tanto avevadato a mondo intero.

Dent creò quindi una ondaione

(.eonardoshorse.or) per racco-iere i ondi necessari aa costosissimausione de Cavao; i proema era peròche in reatà de’idea oriinae di leo-nardo non restavano che pochi schii,de tutto insucienti a arsi un’idea pre-cisa de proetto oriinae. Dent creò uncomitato scientico di esperti eonarde-

schi e ece reaiare un modeo de ca-vao che però neppure ui riuscirà a ve-dere reaiato in rono: morirà inattine 1994.

Ne 1999, namente, sotto a uidadea scutrice Nina Aamu, i cavaoviene uso in pei separati poi uniti; nesettemre 1999 i Cavao viene portato

a Miano, presso ’Ippodromo di San Siro,uoo ne quae oi visiie in tutta asua moe e a sua eea. In verità i Ca-vao di San Siro non ha moti eami coni Cavao oriinario pensato da leonar-do. Come scrisse ne 1999 ’aora Diret-tore de Museo dea Sciena Domenicolini: “siamo di ronte non a ‘cavao di le-onardo’, ma ad un omaio a leonardoche appartiene a’area de’ispiraione ede’interpretaione, non a ui”.

A ronte di questo atto i Museo de-a Sciena ha cercato di riportare ’atten-ione su ciò che sappiamo de proettooriinario di leonardo, con uno studiointitoato “Un cavao per i duca – Sto-ria e Fortuna de Monumento Sora”(Antheios Editore), de quae aiamoriportato due capitoi e a iioraa.

Simuaioni virtuai dimostrano acorrettea dei cacoi di leonardo daVinci per i proetto de capoavoro maireaiato.

Una nuova ricerca mutidiscipinare

ha riveato che “I Cavao”, ’enorme sta-tua equestre che leonardo Da Vinci nonee modo di reaiare, non era aittoda proemi tecnici, come era opinionediusa. A contrario, i piano di leonardoda Vinci per a statua equestre più ran-de de mondo era un proetto peretta-

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

ricostruzione

 computerizzata

 Della

 Forma

 Di Fusione e Dei punti più Delicati per il Flusso Del bronzo Fuso

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di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

mente possiie che, se portato a termi-ne, avree costituito proaimente asua eredità più rande, più de ‘’l’UtimaCena’’ o di quasiasi atra opera.

gi ineneri hanno sempre credutoche ’audace proetto per reaiare amaior usione mai atta saree ai-to a causa di proemi tecnici.

“Come mantenere cada, a tempera-tura uniorme, una tae massa di ronoiquido, e come tenere in equiirio unastruttura da’enorme peso di parecchie

tonneate su tre ame? l’inormaticaavanata e i dati precisi conservati neimanoscritti di leonardo hanno ornitoe risposte”, ha detto a Discovery NesPaoo gaui, direttore de’Istituto eMuseo di Storia dea Sciena di Firen-e, in Itaia. Cominando e note di leo-nardo e i sotare Computationa FuidDynamics, i team gaui ha mostratoche i cavao di rono ato otto metri,de peso di 70 tonneate, saree stato

ettato con successo in un’unica coatadi usione, in soi 165 secondi.

“I proetto era de tutto attiie needue diverse versioni che leonardo ave-

va concepito, con i cavao posto siain posiione oriontae, sia verticae.Tuttavia, dovette aandonare a po-siione a ama evata, in quanto inuna ossa proonda 20 metri a usio-ne non saree stata sicura”, ha dettogaui.

Per costruire i suo cavao a trotto,leonardo pensò di utiiare a cosid-

detta tecnica dea coata indiretta,che permette i riutiio dei stampineativi preparati per a costruionede nuceo centrae. ben noto ai recisin da VII secoo a.C., i metodo non

era noto ai artisti de Rinascimento,poiché nessuna descriione era soprav-vissuta da’antichità. Una sda scienti-

ca e artistica per i enio di leonardo,che ne suo proetto esaminò tutti iaspetti critici dea procedura di coata.

Per raiunere a temperatura idea-e nea tempistica vouta, Da Vinci avevaanche ideato un sistema di orni tempo-riato.

“I orni si aprivano in ase a una se-

quena predeterminata. Essi eranocontroati da sensori pirotecnici cheespodevano quando i rono uso iraiuneva, inviando i senae peraprire i orno successivo”, ha detto ga-ui.

I maestro de Rinascimento aveva an-che preso in consideraione tutti i possi-ii punti critici dea statua, ne momen-to deicato in cui i rono uso ossedeuito dai orni neo stampo.

la copia Del caVallo, posta DaVanti all’ippoDro-mo Di san siro a milano

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58 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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 s t o r i A

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

“I modeo ha ri-veato che tutto erastato attentamentepianicato. è risu-tato che e parti piùcritiche dea usio-ne, dove i ronosi raredda più ve-ocemente, sonoquei meno impor-tanti per ’equii-rio de cavao”, hadetto a Discovery

Nes AessandroInconito, direttoredi XC Enineerin,a società che ha eet-tuato a simuaionedea coata.

Dai modei in 3D emerso che irono uso avree riempito i stam-

pi dea coossae statua in meno di 165secondi e che i metao avree avuto ipeso 70 tonneate, esattamente comeleonardo aveva cacoato.

Secondo Aessandro Veosi, diretto-re de Museo Ideae nea città toscanadi Vinci, dove ’artista nacque ne 1452,questo studio importante, in quanto

mette in evidena i aspetti che non possiie indaare con i tradiionaistrumenti di ricerca storica.

“Presenta un modo interessante diarontare i proetti artistici dee epo-che antiche, da momento che metteinsieme a tecnooia contemporanea ei documenti storici”, ha detto Veosi aDiscovery Nes.

I risutati di gaui e a ricerca dei co-ehi saranno visuaiati in una mostra

presso i Museodi Firene, mentreuno spettacoareevento previstoper ’Expo di Mia-no 2015.

“Ora che a no-stra ricerca ha di-mostrato che iproetto di leo-nardo era possii-e, stiamo proet-tando namente

di reaiare icavao, proprionea città in cui

doveva vedere auce”, ha detto ga-ui.

la  riproDuzione  moDerna  Del  caVallo  Di leonarDo, in stuDio

stuDi Di leonarDo per l’incastellatura a so-

steGno Della statua eretta

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GiuGno 2011 | n.0 59Runa Bianca 

A r  C He  o s t  or i  A 

di Aerto ArecchiI cavao di leonardo da Vinci

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 s C i e n Z A

Lo spurcchio

dell’ Escherichi coli

di Ennio Piccaua

Come mai possiie che si siatrasormato in un atterio kier?tempo di ettura 3 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 61Runa Bianca 

 s  C i  e nZ A 

grande aarme ha enerato i dionder-si, in germania, di una rara ineione daEscherichia coi, un atterio che proi-

era normamente ne coon di acuni mammieri,compreso ’uomo.

I microoranismo comunissimo ed assou-tamente innocuo. Come mai possiie che sisia trasormato in un atterio kier? I atto che’escherichia coi, proprio per a sua struttura ee-mentare, usato correntemente nei aoratori diiotecnooie ao scopo di trasormaro in atretipooie di atteri con dierenti utiii, acunidei quai potreero risutare utii per determina-

te appicaioni. Non siamo però in nessun modoa riparo daa possiiità che quacuno di questiaoratori possa trasormare un anaissimo at-terio in un ier a ara diusione. E’ mia opinioneche oni aoratorio di iotecnooie dovreeessere assoettato a riidissime veriche pu-iche onde tenere sotto riido controo dee ri-cerche i cui risutati, nee mani di mutinaionai

sena scrupoi, potreero rappresentare un pe-ricoo enorme per a coettività. Ci preoccupia-mo moto, e iustamente, dei materiai nucearie dei pericoi dea radioattività, ma aiamo -nora sottovautato inenuamente i rischi motopiù randi, eati ao sviuppo dee iotecnoo-ie. Con appropriate tecniche, ormai possiieproettare in aoratorio dei atteri o dei virus in

rado di operare in quasiasi mo-daità e di essere inattaccaii cononi tipo di antiiotico o armaiooica a nostra disposiione.la mia maiore perpessità enerata daa reaione de tuttosaiata dei nostri media e deenostre autorità, e non mi rieriscosoo a quee itaiane. Se ’’e.c. unmicrooranismo che vive ne’in-testino dei animai, che c’en-

di Ennio Piccaua

ennio piccaluGaInenere Eettronico ed esper-to di astronautica, si dedica dasempre ao studio de PianetaRosso. E’ autore de iro Ossi-

moro Marte. Vita intelligente sul Pianeta Rosso. Le prove (Heraboos, 2006) e di vari articoi econerene su tema “Vita inte-iente su Marte”.

o maHera Books, 2006

ei scheda competa >>

lo spauracchio de’ Escherichia coi

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62 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 s C i e n Z A trano, di raia, i cetrioi e i ermoi di

soia? Come possiie che dee verdureo dei ortai trasormino in ier que-sto atterio? A massimo, più che accu-sare questa o quea verdura, si potreeconsiiare di avare ene tutto ciò che siporta aa occa. Credo invece che cer-cando in quache aoratorio, potreevenir uori tutta a verità, in quanto praticamente impossiie che un quasi-asi atterio diventi “sua sponte” resisten-te a en otto amiie di antiiotici. Conuna piccoa, uteriore messa a punto,

questo oranismo potree diventareo strumento peretto per ridurre dra-sticamente a popoaione mondiae, ì

dove si savere-ero soo acuni

“presceti” immuniati in modo pro-rammato. Questa che potree sem-rare una antasia oe, a ormai partedi una reatà che sta andando en a

di à dee nostre capacità di diesa e dicomprensione. Quacuno, neanche poitanto oe, potree contaminare ’inte-ra umanità, vendendo soo a pochi, eda prei astronomici, i reativo antidoto.Quae i veicoo più adatto per ’ineio-ne? gi acquedotti, quei che quacunoha pensato di sottrarre a controo pu-ico. Quest’utimo dovree sempreessere attuato su’aria, su’acqua, sueonti di eneria, sue comunicaioni e

sui aoratori di ricerca. la sperimen-taione potree sortire eetti eneciper a coettività, ma anche (se non con-troata) ier mostruosi pronti ad essereimpieati a scopi deittuosi da soetti,naioni e/o oraniaioni sena scru-poi. I tutto purtroppo enormementeaciitato daa ovina accondiscenden-a di una coettività disaituata a pen-sare, ormai condiionata da una pu-icità marteante che sta costruendouna eneraione di individui spoiati dioni spirito critico.

Consiio nae: riappropriatevi desacrosanto diritto di duitare di onicosa che puicamente viene detta o

atta “per i vo-stro ene”. Nonpensate mai che o Stato sia ì per preoc-cuparsi per a vostra saute: se non o a-rete voi, atri soetti sempicemente neapprotteranno in oni modo per trarne

protto. Sciacquate ene con acqua e unpiico di icaronato e verdure, cetrio-i e ermoi compresi, e consumatei intutta tranquiità. Ma soprattutto dida-te, didate sempre, ’unica possiiitàche avete per evitare che soetti senascrupoi, traano protto a spese deanostra interità sica.

Per approondire: “Ineione da E. Coi. Otre ’ipotesi terroristica nuovi e più a-armanti scenari” di Carmeo Scuderi

batterio killer 683-02

di Ennio Piccaualo spauracchio de’ Escherichia coi

batterio escherichia coli

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L’lb delle piridi

Christopher kniht e Aan buter

Il più grande mistero della

storia è stato svelato

DA mAggio 2011in LiBreriA

Ch ha davv da pa l pad?Dopo aver studiato i più antichi uohi di cuto de mondo, kniht e

buter possono aermare che i proetto per i straordinari monumentiunerari dei araoni precede a cività eiia... di otre mie anni

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 s C i e n Z A

“Dr. Victor von Frnkenstein,

I suppose?”

di Roerto Voterri

breve e indimenticaie conoscena di acuniemui reamente esistititempo di ettura 10 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 65Runa Bianca 

 s  C i  e nZ A 

No,stare tranquilli (accio per dire…)

in queste pagine – quasi novelli 

Stanley sulle tracce dello scompar-

so esploratore – non incontreremo il rutto del par-

to letterario di Mary Shelley, ma aremo una breve e

indimenticabile conoscenza con qualche suo emu-

lo realmente esistito…

t h ch , Ca…

“Ti ho chiesto io, Creatore, dalla creta di armi 

uomo? Ti ho sollecitato io a trarmi dall’oscurità?” 

Così scrive john Miton (1608 – 1674) ne suopoema ‘Paradiso perduto’ , puicato ne 1667,in cui i poeta narra dea ‘cacciata’ de’Uomo daParadiso Terrestre e dee tentaioni a cui ’Uomostesso (e a Donna, Eva, naturamente) cedette adopera de’Aneo caduto, di Satana in persona.

Questi versi si attaiano ene ae vicendenarrate in un ceeerrimo romano che ha dato

oriine a centinaia di m e… imitaioni: “Fran-enstein, o i moderno Prometeo”. Ma vediamocome esso nasce…

Maio de 1816. lao di ginevra. la soreastradi Mary Sheey, Caire Cairmont, amante di lordgeore byron, invita i coniui Sheey a seuiraa Via Diodati, attata per e vacane. I tempopiovoso i costrine a stare in casa e ad annoiarsi.

Cosa c’ di meio, in queste cir-costane, che eere davanti acamino storie di antasmi?

Però, etto tutto ciò che c’erada eere, a noia income an-cora…

Ed ecco a eniae idea di lordbyron, idea che ha dato oriinesia a ‘Franenstein’ dea Sheeysia a ‘I Vampiro’ di Poidori, io-vane medico deo scrittore, ospi-

di Roerto Voterri

roberto Volterrilaureato in Archeooia, contesi sperimentae in Archeome-tria, ha conoscene ne campode’Eettronica, dea Fisica, de-

a biooia e si occupa da tempodi Archeometauria in amitouniversitario. Studioso deiaspetti meno consueti dea re-atà e dee questioni “di con-ne” in amito storico-archeoo-ico, ha raccoto i suoi studi inarticoi comparsi in riviste comeArcani, Astracta, Hera e scrittopiù di una ventina di iri tra cuiricordiamo: Rennes-le-Château

e il mistero dell’Abbazia di Carol 

(SuarCo, 2005); I mille volti del 

Graal  (SuarCo, 2005);  Archeo-

logia dell’Introvabile (SuarCo,2006);   Archeologia dell’Invisibi-

le (SuarCo, 2007); Gli ‘stregoni’ 

della Scienza (Eremon Edi-ioni, 2009);  Archeologia

dell’Impossibile (EremonEdiioni, 2010) e inne...

il Labadl D. a 

Eremon Ediioni, 2011

ei scheda competa >>

“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

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66 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 s C i e n Z A te anch’ei dea via.

byron propone inatti che ciascunodei ospiti scriva una storia di anta-smi.

Ne rattempo, durante e unheserate, e conversaioni vertono suanatura dea vita, sua morte, su dar-inismo, su’eettricità, su avani-smo e, non utimo, sua possiiità didare oriine ad una creatura articiaeed inondere in essa a vita.

Queste riessioni scatenano ’imma-inaione di Mary, e ricordano qua-

che cosa di cui pareremo tra reve, ri-sveiano in ei incui ormai sopiti e aconducono però a’oriine di uno dei‘miti’ de romano otico: uno studen-te in medicina, un medico che osservaa creatura che ha – diremmo in modo‘asemo’ – assemato, una creaturache, raie ae enerie de Creato, co-

mincia a mostrare seni di vita.la Sheey descrive ecacemente

sia i successo deo scieniato per esse-re riuscito ad inondere una parvenadi vita nea ‘sua’ a creatura sia i terro-re che poi o attanaia pensando che i‘mostro’, aandonato a se stesso – “Tiho soecitato io a trarmi da’oscurità?”…

– possa morire.E anche creare, intorno a se, distruio-ne e morte.

Non entro aatto nei sviuppi deromano poi puicato ne 1818 eduscito successivamente in innumerevo-i ediioni – romano che esorto a e-ere: ne vae veramente o ‘soro’! – masono en certo che Mary Sheey vennea conoscena di quacuna dee opere diuno strano personaio che risponde a

nome di konrad Dippe e che, verosimi-mente, visitò anche quacuna dee oca-ità ove Dippe aveva dimorato ed ese-uito i suoi ‘proiiti’ esperimenti. Non aatto escuso che aia visitato anche

i casteo situato a pochi chiometri daDarmstadt, oi conosciuto propriocome i ‘Casteo di Franenstein’, e chetutto ciò e aia dato o spunto, duran-te a sua vacana su ao di ginevra, perscrivere i suo ceeerrimo romano. Ma-ari anche a seuito di ciò che era acca-duto a londra ad opera di que giovanniAdini i cui “orrorici” esperimenti ho de-scritto ne recentissimo iro “I aorato-rio de Dr. Franenstein”.

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

mary shelley, autrice Del romanzo ‘Frankenstein’

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GiuGno 2011 | n.0 67Runa Bianca 

 s  C i  e nZ A 

Tutto ciò troveree conerma an-che nee indaini di uno studioso ru-meno, Radu Forescu, docente a bostonInstitute, autore de iro ‘In Search o Franenstein’, iro che aree uce suquesta appassionante vicenda.

Forescu avree trovate e prove chei ‘suureo’ achimista johann konradDippe era eettivamente riuscito a cre-are un ‘arcanum chymicum’, o strano

composto oranico che ei stesso at-teò ‘Oio di Dippe’, ottenuto maceran-do ossa di cadaveri con Acido prussicoao scopo di ridar a vita a corpi omai invia di disacimento.

Ma, aniché rappresentare una sortadi diaoico ‘eisir di una vita’, e ve-neche sostane contenute ne’Oio diDippe’, assunte anche da’achimista, oavreero condotto a sicura morte ne

1734. Venuta a conoscena dea vicen-da, a Sheey ’avree resa ancor piùtenerosa e ‘scientica’ enatiando

’uso de’eettricità atmoserica quae

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

ciò che resta, a DarmstaDt, Del castello Dell’al-chimista konraD Dippel

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68 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 s C i e n Z A

aente cataiatore dee improaiireaioni che avreero dovuto ridestarea mostruosa creatura.

Un inno, insomma, a’eterno deiriodi onnipotena che semra aerareperennemente ne’animo umano e chea credere aa più ‘inteiente’ creatura

de pianeta di poter are concorrenaa’Onnipotente. Ovunque e chiunqueEi sia…

Pva aca d ‘ll’ al l?

21 maio 1908. I dottor Charesguthrie (1880-1963), docente di sio-oia e armacooia a’Università diwashinton e poi a Pittsurh eettuai trapianto dea testa di un cane di pic-coa taia ne corpo di un atro cane, didimensioni maiori, ottenendo unasorta di strana ‘chimera’ in cui i due ma-capitati animai convivono con e orodue teste aancate.

Ne 1912 – quattro anni dopo i suostrano esperimento ‘aa Franenstein’ –guthrie puica un interessante iroda titoo “bood Vesse Surery and ItsAppications” in cui descrive minuiosa-mente e compesse tecniche da ui usa-te nei primi tentativi di trapianti di ora-ni. Compresa a testa…

In reatà guthrie sta cercando di met-tere a punto svariate tecniche chiruri-che ad hoc, evideniando anche tutti

quei che potevano essere i aspettieati a ‘rietto’. guthrie – una sorta dienio dea medicina – in quei anni ‘in odor di Noe’, ma i suoi esperimen-ti, che anno rarividire e indinare ianimaisti de’epoca, ameno secondo i

parere di Huh E. Stephenson, chirurodea University o Missouri Coumia,i costano ’escusione da’amito rico-

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

il libro Del Dottor charles Guthrie, pubblicato nel 1912. contiene la Descrizione Delle tecniche chirurGiche  necessarie all’esecuzione Di trapianti D’orGani. anche Della testa Di sVenturati ani-mali. illustrazioni Della tecnica usata Dal Dottor Guthrie per colleGare tra loro i Vasi sanGuiGni e esempliFicazione Di come le Due teste DeGli sVenturati animali siano state colleGate tra loro.

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GiuGno 2011 | n.0 69Runa Bianca 

 s  C i  e nZ A 

noscimento scientico.Spero vivamente che i animaisti,

i antiviseionisti non me ne voia-no, ma ora incontreremo tre atri emu-i de dottor Franenstein i quai – a dia de bene e de mae, aa Nietscheinsomma – osarono eettuare opera-ioni chiruriche orse en più ‘proi-ite’ di quee de dottor Roert whiteche avremo occasione di conoscere inatra occasione…

Iniiamo con i dottor Roert Cor-nish, dea Università di Caiornia, i

quae ne 1939 tentò di ‘resuscitare’animai morti introducendo ne orocircoo sanuino anticoauanti eadrenaina sena che ossero danne-iate parti interne importanti. Utiiòvari cani – che ovviamente chiamòtutti… laarus – e, dopo averi ass-siati, i sottopose a’esperimento sot-

toponendoi a’aione di una sua spe-ciae ‘ataena’ su cui i aceva osciare.Acuni animai si ripresero ma rimase-ro seriamente menomati ne’oranodea vista e a cerveo.

Più o meno in quei anni uno scien-iato russo, i medico Sere bryuho-neno, metteva a punto i primo di-

spositivo ‘cuore-pomone’ articiae,denominato ‘Autoetor’ e con essocondusse una una serie di esperi-menti sui cani, esperimenti in con-ronto ai quai quei de Dr. Vorono assomiiereero orse ad un iocoda raai! Mediante ’Autoetor, oscieniato riuscì a tenere in vita acu-ne teste di cane e reaiò un mato– visiie in Internet su You-Tue, cer-cando ‘Russian Do Experiment’ – in

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

un ritaGlio Di Giornale in cui il Dottor robert cor-nish  mostra  orGoGliosamente  Due  Delle  sue  caVie ‘resuscitate’.

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70 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

 s C i e n Z A cui si vede chiaramente a testa di una

povera ‘cavia’ staccata da resto de cor-po ma ancora en sensiie a quasiasistimoo esterno, tattie, acustico, chimi-co, ecc.

Successivamente, ne 1954, i chirur-o russo Vadimir Demihov riesce adimpiantare a testa di un piccoo canesu corpo (testa compresa) di un anima-e di maiori dimensioni. Ovviamentenon ci riesce a primo tentativo e motecoppie di animai sono state certamentesacricate su’atare di una sciena orse

oe.Demihov tenta anche con trapianti

di teste di scimmie, aprendo i varco ver-so i esperimenti che decenni dopo u-rono eettuati da dottor Roert whiteche in una utura occasione andremo avisitare ne suo ‘Antro’…

 Alc dc p ad…Aosto 1999. Su ‘Corriere dea sera’

compare un interessante articoo in cuisi reaiona sui recenti sviuppiavuti da un’avveniristica tecnicaideata da un neurochiruro ame-ricano, i dottor Roert white. la

tecnica messa a punto riuardai trapianti d’orani: n qui nuadi ecceionae diremmo, poichéa’epoca eravamo aituati a simi-i prodee dea medicina e deachiruria, dopo ’ormai ontanoprimo trapianto di cuore ad ope-ra de dottor Christian barnard. Eaora, cosa c’ di ecceionae inque’articoo?

l’ecceionaità consiste ne at-

to che a poter essere trapiantata sare-e un‘intera testa umana, questa vota!Ma proprio possiie tutto ciò? Vedia-mo…

Sappiamo ene che in una testa diun animae, staccata da resto de cor-po, priva cio di irroraione sanuina,e ceue de cerveo muoiono in pocotempo per carena di Ossieno. Però, iàda’Ottocento, acuni ricercatori cerca-no di capire se sia possiie mantenere icerveo in vita ossienando i sanue eacendoo circoare articiamente nea

testa… moata.Semra ci riescano, poiché a circoa-

ione articiae riesce a mantenere ’at-tività cererae, tanto che ciò che restade povero animae in rado di reaireae stimoaioni sensoriai. Osando unpo’ di più, da tai ricerche si potreearuire che, ne caso di un trapianto di

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

l’esperimento Del Dottor bryukhonenko: la testa Della poVera bestia ViVe in maniera Del tutto autonoma…

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GiuGno 2011 | n.0 71Runa Bianca 

 s  C i  e nZ A 

una intera testa… umana, a circoaio-ne articiae potree servire a tenere invita i cerveo durante a più che com-pessa operaione.

Nei anniOttanta de se-coo appenatrascorso, unneurochiruroamericano, idottor Roertwhite, di Ce-veand (Ohio),

aerma di ave-re risoto ranparte dei pro-emi eatia trapianto ditesta umana,

aassando a temperatura de’ence-ao da 37°C a circa 10°C. Tae espedientei consente di rendere i cerveo attivoper circa un’ora. Que’ora necessaria aricoeare tutte e innervaioni, tutto’apparato circoatorio che poi dovre-e consentire aa testa trapiantata didare e necessarie inormaioni a corposu cui stata trapiantata. Fantasciena?Non proprio, poiché… “Rareddando icerveo – ha spieato white – si raentai metaoismo e si recupera tempo pre-ioso per attaccare a testa a suo nuovo

corpo”.la compessa operaione chirurica

prevede dapprima una proonda inci-sione sua schiena de corpo destinata-rio dea testa ‘estranea’, in modo da met-tere in uce a spina dorsae e i principai

vasi sanuini.Successivamente a testa deve es-

sere coeata aa macchina per i ra-reddamento cererae, macchina cheiniiamente orniree a cerveo isanue de corpo oriinae. Secondo idottor white – i quae ha ià eettua-to ’operaione su acuni cadaveri – sipuò staccare denitivamente a testada corpo che ’aveva ospitata no a

que momento e, anche se ’enceaodovesse rimanere sena a dovuta os-sienaione, i drastico aassamentodi temperatura ( di circa 27°C) dimi-nuiree notevomente i rischio diprovocare danni irreversiii ai tessuticererai.

Se a ipercompessa operaione no a qui riuscita, avremo a disposiio-ne una testa da coeare ad un nuovo

corpo. Facie a dirsi!

di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

il riuscito esperimento Del Dottor DemikhoV

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di Roerto Voterri“Dr. Victor von Franenstein, I suppose?”

lo stesso dottor white – un ‘Franen-stein’ dei nostri iorni – ammette senaremore che i rischi sono randissimi poi-ché estremamente dicie coearetutti e innervaioni aa spina dorsaeed eevatissimo i rischio che i paien-te rimana paraiato da coo in iù!

white si esercitato a uno prima dipronunciarsi sua possiiità di trapian-tare un’intera testa umana. E’ ià riusci-to ad eettuare o scamio dee testetra due scimmie o, più esattamente, atesta di una scimmia e’ stata trapianta-

ta su corpo di un’atra che, attraverso isuo cuore e i suoi pomoni, ha mantenu-to in vita per circa sette iorni a testatrapiantata.

Capisco che inniti sono a questopunto dea ricerca i interroativi d’or-dine ioetico che, sena duio, erme-ranno uteriori ricerche in questa dire-

ione. gistessi proemi d’ordine morae più

che di ordine medico e iooico, cheposero non soo scieniati ma ancherappresentanti de mondo reiioso in-torno ae onnipresenti ‘tavoe rotonde’– anche teevisive: ricordo quacosa deenere anche nee trasmissioni RAI…

– dopo que ontano 3 Dicemre 1967,iorno in cui Christiaan barnard eettuòcon successo i primo trapianto di cuo-re umano su louis washansy. E pocoimporta se, a causa de ‘rietto’, quest’u-timo muore diciotto iorni dopo i tra-pianto. Da quei ontani anni a cardio-chiruria ha eettuato passi da iantee, anche se non tutti i proemi sono sta-ti risoti, oi i trapianto di cuore di-ventata operaione … quasi di routine.

D’atra parte, a Sciena e a Cono-scena in enere procedono proprio

così: con errori, con pereionamenti,con coraio…

Se non siete rimasti eccessivamenterastornati da questo revissimo excur-sus nei ‘territori proiiti’ dea Conoscen-a, potreste are un atro iuminanteiro ne “Laboratorio del Dr. Frankenstein”(Eremon Ediioni, 2011) che, con qua-che ‘rivido’, ho appena puicato…

buon viaio!

il  Dottor robert White, il  neurochirurGo  ameri-cano  che  sostiene  Di  poter  trapiantare  un’intera testa umana. problemi Di bioetica ne hanno arre-stato le ricerche…

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I isteri dei scri

boschi di Borzo

di Marisa Uerti

Aa scoperta ne cuore dea Tuscia

tempo di ettura 11 minuti

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bomaro, un paese di poco più di mieaitanti, situato a 19 chiometri a Nord-Est da suo capouoo, Vitero. Ci trovia-

mo ne cuore dea Tuscia, un uoo dove i deisemrano aver asciato i oro spirito nea pietra.Anticamente era chiamato Polimartium cio ‘cit-tà di Marte’ (vicino c’ anche un paese chiamatogiove e a cima che coroa i vicino ao di Vico i Monte Venere…). Fu aitato n daa preistoria,per divenire poi un importante centro etrusco, inseuito caduto sotto i dominio romano. Ne 741d.C. venne conquistato dai lonoardi di re liu-tprando e da questi donato aa chiesa. Succes-

sivamente, passò nee mani di diverse amiie,tra e quai a più amosa sen’atro quea deiOrsini, che hanno asciato tracce indeeii, come’attuae Paao Comunae e i Parco dei Mostri.

I paese, di vocaione aricoa, sore su un’atarupe, a 263 m, che domina a Vae de Tevere ed circondato dai Monti Cimini, massicci vucanicidi remota ormaione. la sua ortuna da sem-

pre stata ’aondana di acqua, di oschi, e diun materiae avico da costruione ideae: i pe-perino.

Se a ama di bomaro nota in tutto i mondoper a presena de giardino dee deiie, ovveroi Parco dei Mostri, vouto da Vicino Orsini ne XVIsecoo, quasi nessuno conosce cosa si nascondane’intricata seva dei suoi oschi sacri. Si, sacri,

poiché a oro interno, in epocheimprecisate (che possono risairea quea Etrsuco-romana ma an-che anteriore), iacciono struttu-re articai create da una civitàche nei oschi viveva, praticavacuti, moriva e si seppeiva. Nonsi trovano ancora descriioni diquesti manuatti sui iri scoasti-ci, ed ancora ontano i momen-to in cui ne sentiremo parare di-

di Marisa Uerti

marisa ubertiRicercatrice indipendente, o-ner de sito .duepassi-nemistero.com, ondato ne2002, ha unito a sua orma-

ione scientica a’attraioneper i mistero ed i simoismo.Instancaie viaiatrice, amadocumentare “su campo” isoetti dei suoi studi, consciache oni ricerca sia un tasseode’immenso mosaico dea co-noscena. Ha a’attivo numero-si articoi sia in ormato diitaeche cartaceo. Fa parte dea li-era Associaione RicercatoriTempari Itaiani. Ha coaoratocon a rivista Hera e con nume-rose testate cuturai ne e.Ha scritto un iro insieme agiuio Coui da titoo I Luoghi 

delle Triplici Cinte in Italia. Alla

ricerca di un simbolo sacroo di un gioco senza tempo?  (Eremon Ediioni, 2008)

i Lh dll tplcC iala

Eremon Ediioni, 2008

ei scheda competa >>

I misteri dei sacri oschi di bomaro

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usamente. Da un ato per ortuna (inquanto stando isoati, i siti si conservano,in un certo qua modo), da’atro sare-e auspicaie una oro tutea, un censi-mento, ai ni di uno studio mirato e diun inquadramento cronooico, storicoed antropooico. Atari e aitaioni ru-pestri, necropoi e massi sacraiati, Vie

Cave e a straordinaria ‘piramide’, emersanea sua stupeacente eea dopo ’o-peraione di ripuitura di Savatore Fosci(l’uomo dei boschi che per pura passione,ne tempo iero, si dedica a questa atti-

vità), danno sotanto una pariae idea dicosa si cei ne tto di questa oscaia.Aiamo visitato ne’aosto 2010 e poine ennaio 2011 acuni dei siti arche-ooici che i sevai oschi omaresieosamente custodiscono e nascondo-no, ausiiati daa presena di Savatore,socio onorario de’ Associaione  Arche-

otuscia, che ciha atto da ui-

da e a quae vanno i nostri amichevo-i rinraiamenti. Addentrarsi ne otodei oschi, inatti, se non i si conosce, sconsiiato.

Imoccando una strada i cui nome tutto un proramma, via Cupa, ci caia-mo etteramente ne passato. la primastruttura che aiamo incontrato unala acac, intaiato interamentenea viva roccia. Questo sito o ha in-dividuato e ripuito i Fosci ne’inverno2009-2010, nessuno o aveva mai sco-perto prima. I manuatto si presenta

come un uno sedie di peperino, mapiù aro di un normae sedie, assu-mendo ’aspetto di un atare sacricae orituae. Nea parte attaccata aa coina,che diremmo a da ‘schienae’, si notanoacune cch, una in particoare pre-senta dimensioni notevoi: a cosa servi-va? Un’atra nicchia, più piccoina, stata

ricavata poco distante. Una cooraionescura verticae visiie a sinistra dea

nicchia, circa a metà de ma-nuatto: proaimente quiscendeva aca daa rocciache veniva convoiata, tra-mite appositi caal sca-vati ne masso, in una sorta

di bacl o vacha scava-ta nea piattaorma che a-iamo chiamato atare. An-cora oi, dopo un periododi pioia prounato, ’ac-qua uoriesce ne medesimopunto, andando a riempirea piccoa vasca, che pote-va servire per e auioni, opuricaioni, o per quai a-tri scopi? Di certo, quest’ac-

altare arcaico rupestre

di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

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qua era considerata sacra, inquanto a sua oriine era mi-steriosa, un dono dea Natu-

ra e quindi, ‘divina’. Numerose sono e‘ pestarole’ che aiamo incontrato un-o i itinerari. Si tratta di randi vaschedi raccota di orma quadriatera, ricava-

te direttamente nea pietra, dove veni-va messa ’uva che, un tempo, crescevaanche su aeri d’ato usto (ci inormaSavatore). Qui veniva piiata(donde i nome di ‘pestaroe’),con ’aiunta maari di erearomatiche, e poi drenata tra-mite canai di scoo appositi inuna vasca più piccoa, situataad un iveo ineriore, anch’es-sa quadranoare. Da questa,un oro permetteva a iquido diuoriuscire ed essere raccoto invari contenitori. A vote, però, apiattaorma dea vasca randedi raccota presenta vani circoa-ri di orme dierenti e di inota

destinaione (orse vi si mette-va i prodotto da ar macerare?).

Quanti e hanno studiate, ritenonoche e ‘pestaroe’ risaano a’epocaetrusco-romana, e siano state utii-ate anche ne Medioevo, orse comeuna sorta di ‘cantina sociae’. Dicieperò avere una certea assouta inmerito a oro eettivo impieo ori-inae, a nostro avviso.

Uno dei siti archeooici più im-portanti, che stato anche mappatodaa Soprintendena dea Tuscia, i cpl a d saa Ccla, che presenta pl di vario

tipo, a a e in aca ap. I omaresi chiamano questo

cimitero ‘camposanto di Chia’ (nome devicino centro aitato, dominato daatorre medievae omonima), ma ’interanecropoi nota come ‘saa Ccla’.Vi sono inatti e rovine di una cha,con oni proaiità intitoata a questa

di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

pestarola 

pilastri/menhir Vicino alla necropoli Di s.cecilia

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Santa, risaente a’ato medio-evo (VIII-X secoo). Oi nonrestano che e ondamenta deimuri perimetrai ed un piastri-no che, orse, reeva a mensade’atare. Sopra una necropo-i arcaica, dunque, o vicino adessa, sorse un uoo di cutocristiano. Ma requentato dachi? Quache occo squadra-to ancora presente, ma tuttoi resto aa rinusa. I padre diSavatore, i sinor Aondio

(Ceto per i amici), aermache no ai anni ‘70 de XX se-coo, questa ona (seppure vio-ata ià in antico), non era ridot-ta in questo modo. Moti massisono stati uttati ne dirupo,i sarcoai sono stati competamentescoperchiati e speati. le tome terra-

ne o a ossa, scavate ne macino (cheu spianato apposta per accoiere), sipresentano di varia dimensione (peramini e per aduti), e con a pio-ia si riempiono di acqua; a quando ri-saono? I sarcoai sono monoitici escavati in saoma umana, ricordandoparecchio quei antropomor eiiani:

semra inatti che a sama possa es-sere stata asciata come una mummia,per entrare ì dentro. Acuni coperchi disarcoao iacciono per terra; su unodi essi notiamo una rossa cc ca, scopita in riievo, indice che amenoqueste sepoture risaono sicuramentea periodo cristiano. Un’atro dettaiomoto importante ce o a notare Sava-tore, i quae ripuendo i sito ha no-tato su un masso una blla c

di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

sarcoFaGi e tombe terraGne nella necropoli Di ss.cecilia 

croce su concio in pietra nella necropoli Di s.cecilia

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c (tempare?): anandoa, si nota che’acqua si raccoie in una sorta di osset-ta (un caso?). Data a cospicua presenadi croci cristiane sui massi rupestri, suiatari (ve n’ una anche sua ‘piramide’)e mote ancora sono da scoprire, c’ daritenere assai proaie un intento di ri-consacrare questi uohi in sen-so cristiano o di senari con in-tento maico-apotropaico ondeaontanare i ‘spiriti’ dei paaniantenati, i cui potere ancora si

temeva (e orse si teme!). Senatener conto che queo ‘spirito’trascende quasiasi orma teo-oica e appartiene a’Universa-e. Esso sempre in oni Essereche si senta parte dea Naturae de suo Creatore. Come o sivoia chiamare, o dove esso si

trovi, o aerhi, quai siano esue lei, i suoi diseni, a par-te de mistero insondaie che

daa notte dei tempi accompana’Uomo, più o meno serenamente,uno i cammino dea vita su que-sta Terra. Accanto aa necropoi diS. Ceciia, vi un p p,articoato su ivei diversi. I misterosi a papaie; i respiro si erma perun uno istante, ’attimo estatico.Osserviamo a struttura enimatica,che poteva essere una sorta di san-tuario, orse dove si eseuivano ritisacri unerari. Savatore ’ha ripuitonei utimi tempi e si riesce a vedere

un rosso masso avorato, precedutoda un piastro con un incavo, supe-

riormente. Sua sinistra si trova un  se-

dile ricavato direttamente nea roccia,mentre a destra si individua un percorsoche sae verso a piattaorma de masso,dove proaimente si inerpicava un sa-cerdote. E’ tutto estremamente interes-

sante e sena risposta.Procedendo ne nostro cammino, in-

contriamo un’atra,straiiante aba

di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

Frammento Di pietra laVorata (appartenuta alla chiesa meDieVale?), necropoli Di s. cecilia

abitazione rupestre

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di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

z p, di notevoi dimen-sioni, con dee uche nei stipiti, peraoiarvi i pai inei come chiusurade’inresso. Va ricordato che questiripari urono riutiiati sovente neianni passati dai contadini e dai pasto-ri, per ricoverarvi i armenti. Stando-vi dentro, osservandoa e ascotandocon tutti i sensi, anche quei più nie sottii, ne sienio de osco, pare dipercepire ’eco di un ricordo impreciso,aie, sumato ne tempo. Forse quistava rintanato uno sciamano, un asce-

ta, cui a ente de posto si rivoevaper a sua saea, o per procurarsirimedi curativi, non semra insommauna sempice aitaione rupestre, ma

quacosa di più. Quando Savatore pas-

sò da questa ona, quache anno a, eracompetamente invisiie a causa deirovi che ’avevano totamente inoa-ta. Una parete tuacea a’imoccaturadea scainata, intaiata nea roccia, ciconduce aa radura e da ì a terreno diSavatore. la parete presenta, in ato, unad caa, una nicchia moto

en squadrata, ma a che periodo risae?Si ritiene che ne Medioevo vi potessetrovare posto quache immaine sacra,di conorto a viandante che si trovava apercorrere questa strada. Saire i radiniintaiati nea roccia ormai aevoe, eprima di conedarci da osco, Savato-re ci a notare un’atra pla apa, soitaria, intaiata nea vivaroccia.

La ‘talaa’ ca lpa la

l’indomani, prendendo a ormai notaVia Cupa, a poca distana da terreno diSavatore, ci addentriamo nea strada

comunale delle Rocchette, a quae ricacain acuni tratti un’antica strada romana,attraversando un rado osco di querce

no a quando a stradina precipita netta-mente in discesa. Siamo nei pressi di tre‘taiate’, ovvero di strade rupestri che sisviuppano in trincea, proondamenteincassate, con pareti vertiinose ai atidi chi cammina. Da un ripiano rocciosoche precipita su una di queste proondetaiate, Savatore ci mostra da’ato i

punto in cui situata a ‘piramide’. Restia-mo incantati ne vedere una costruione

sepoltura antropomorFa

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di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

simie ne tto dei oschi, e speriamodi arrivarvi presto; tuttavia a strada ancora una...Costeiamo i ordo deripiano roccioso verso destra e imoc-chiamo a discesa dea ‘talaa dllrcch’ (una 72 m e ara circa 2 m).Ci sentiamo piccoissimi: ’atea deaparete tuacea si aira sui 20 m! Que-sta doveva essere una strada pedonaedi notevoe importana, quae raccordocon a ocaità sottostante, detta vaede Tacchiolo. A conerma de atto che

q u e s t o

uoo erausato in

epoca romana, rimane un’epirae a-tina su ordo superiore dea parete si-nistra, che recita TER (terminus, cio ter-mine di conne) e, più a destra di questae un poco più in ato, ITER PRIVATVMDVORVM DOMITIORVM (Strada Privatadei due Domii). Chi ha studiato detteiscriioni e ha cassicate come romane,appartenenti a periodo ato imperiae(ca. 59-94 d. C.); esse dimostrano chequesto passaio era privato, di proprie-tà ‘dei due Domii’, ovvero i ratei Cn.Domitius lucanus e Cn. Domitius Tuus,

che timrano e teoe dei tipi C. I. l. XV989.1, 1001 e 1010, di cui parano Pinio

epiGraFi romane Dei ‘Due Domizi’

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di Marisa UertiI misteri dei sacri oschi di bomaro

i giovane e Mariae. Un’atra iscriioneTER si ocaia una cinquantina di me-tri più avanti, sua medesima parete dituo. Mentre un’atra ancora, per ora atera che si conosca, stata individua-ta da Savatore. “Si tratta - dice i Fosci -di una mia recente scoperta, che non ha

visto ancora nessuno ed è posizionata su

una rupe a strapiombo che guarda in di-

rezione della ‘piramide’. Arrivare a vedere

quell’ iscrizione non è cosa acile, in quan-

to u posizionata in modo che nessuno la

  potesse vedere, quasi a nascondere quel 

termine e no ad oggi nessuno l’aveva mai vista”. Atro mistero che i prosieuo de-a Ricerca tenterà si sveare. Dopo avercamminato a mea costa ne tto deaveetaione per una decina di minuti,a nostra soerte uida ci conduce aduna struttura che ei stesso ha ripuitoe che oi possiamo vedere iera da i

rovi. Ma di cosa si trattava, in oriine?Un antico atare? Un riuio? Savatorea denisce scherosamente ‘pirami-dina’ e ci dice che ‘ in assetto’ con a piramide rande, ma isoneree sa-perne di più... Scendiamo ancora e ra-iuniamo un viottoo da cui dovremoinerpicarci per raiunere a ‘grande

 piramide’ . la veetaione si a più tta,semra che i osco si restrina e op-prima sicamente i respiro. Savatoreci tiene a mostrarci un’atra epirae suroccia tuacea (ocaità Macinara), piut-tosto misteriosa. Essa consta, in reatà,di due scritte, una più una de’atra eapparentemente composta da caratte-ri aaetici distinti e orse cronooica-mente dierenti. la scritta superiore più spostata a destra di quea inerio-

re. la scritta stata anaiata da pro.Avaro Caponi, i quae sostiene che “[...] i caratteri arcaici in cui è vergata sono di 

dicile attribuzione, potendo appartene-

re ad una di quelle lingue scritte non più

comprensibili; una proto-lingua ormata

da caratteri greci, enici ed etruschi, poi 

evoluta in una lingua distinta[...]. Noi riu-sciamo ad individuare una D, una T, unaC, una Q, semrano ettere sia maiusco-e che minuscoe, ma sena un senso o-ico, per noi proani. Sopra, ettere piùpiccoe e orse anche dei numeri romani

(I, II, l ?). Che cosa sinicano e chi ha in-ciso questa epirae? A che epoca risae?

scala intaGliata nella roccia

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Il istero dell genesi

Roert bauva con Thomas brophy

L’incredibile scoperta delle

vere origini dei araoni 

DA mAggio 2011in LiBreriA

Da ch ha av la cvlà za?le popoaioni nere vivevano ne Sahara miiaia di anni prima

de’ascesa dei araoni e esse hanno costituito non soo a enesi deeantiche cività ma di tutta a storia umana

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“Oero nel Bltico”

di Feice Vinci

le oriini nordiche de’Odissea e de’Iliade

tempo di ettura 12 minuti

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Ilreae scenario de’Iiade e de’Odis-sea identicaie non ne mar Me-diterraneo, dove dà adito ad innume-

revoi inconruene (un cima sistematicamentereddo e perturato, attaie che proseuonodurante a notte, eroi iondi intaarrati in pesantimantei di ana, umi che invertono i oro corso,i Peoponneso pianeiante, isoe e popoi intro-vaii...), ma ne’Europa settentrionae. le saheche hanno dato oriine ai due poemi proven-ono da batico e daa Scandinavia, dove ne IImiennio a.C. oriva una spendida età de ron-o e dove sono tuttora identicaii moti uohi

omerici, ra cui Troia e Itaca; e portarono in gre-cia, in seuito a tracoo de’Optimum cimatico,i randi naviatori che ne XVI secoo a.C. onda-rono a cività micenea: essi ricostruirono ne Me-diterraneo i oro mondo oriinario, in cui si era-no svote a uerra di Troia e e atre vicende deamitooia reca, e perpetuarono di eneraionein eneraione, trasmettendoo poi ae epoche

successive, i ricordo dei tempi eroici e dee estacompiute dai oro antenati nea patria perduta.

già i studiosi de’antichità avevano notatoche a eoraa omerica presentava enormi in-conruene rispetto aa reatà de mondo reco-mediterraneo. Ma a eoraa omerica statamotivo di perpessità anche in tempi moto piùrecenti, aorché a deciraione dea scrittura mi-

cenea, a cosiddetta “ineare b”,rata sue tavoette provenien-ti da Cnosso, Pio e a Micene, hapermesso di conrontare i mon-do di cui esse erano espressionecon a reatà descritta nei due po-emi. Ne emersa, come rieva ipro. Moses Finey, “a competamancana di contatto tra a eo-raa micenea come ora a cono-sciamo dae tavoette e da’ar-

di Feice Vinci

Felice VinciFeice Vinci inenere nuce-are con a passione di Omeroe dea mitooia reca. Ha ini-iato a sua ricerca sua reae o-

caiaione de’Iiade e de’O-dissea ne 1992. Nei anni riuscito a trovare numerosecoincidene e tracce di un pas-sato ne nord Europa e ha rac-chiuso e sue scoperte ne iro“Omero ne batico” che statoaiornato più vote e tradottodi mote inue. Un documen-tario stato trasmesso da Voya-er ne 2008 irato in Finandiae in Norveia.

o l BalcPaomi Editori, 2008

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“Omero ne batico”

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cheooia, da unaparte, ed i raccontiomerici da’atra”.

A questo annoriscontro e eviden-e archeooiche aavore dea possi-iità che a civitàmicenea aia avu-to un’oriine nor-dica: a riuardo,i pro. Martin P.Nisson enumera

vari sinicativi indii, quai a presen-a, nee più antiche tome micenee, dirandi quantità di amra atica (cheinvece scarseia sia nee sepoture piùrecenti, sia in quee minoiche a Creta),’impronta prettamente nordica deaoro architettura (i “mearon” miceneo“ identico aa saa dei antichi re scan-

dinavi”), ’”impressionante somiiana”di acune astre di pietra provenienti dauna toma di Dendra “con i menhir co-nosciuti da’età derono de’Europacentrae”, i crani ditipo nordico trova-ti nea necropoi di

kaani e così via.D’atronde, arche-ooi come geo-rey biy e oso- come bertrandRusse consideranoproaie i attoche a cività mi-cenea aia trattooriine dai “iondiinvasori nordici che

portavano conoro a inua re-ca” (Russe).

A sua vota ipro. kavs Ran-dsor mette inriievo che certireperti de’ar-cheooia scan-dinava, ed in par-ticoare e ureincise sue astrede tumuo di ki-

vi, nea Sveia meridionae, presen-tano rimarchevoi anità con i modeide’arte eea, a punto da indurre qua-che studioso de passato a ipotiare cheque monumento osse opera dei Feni-ci. Ed un atro sinicativo indiio deapresena dei Achei ne nord de’Euro-pa, attorno a’iniio de II miennio a.C.,

costituito da un rato di tipo mice-

di Feice Vinci“Omero ne batico”

tumulo Di kiVik nella sVezia meriDionale

particolare Della FiGura Di un cocchio su una Delle lastre presenti nel tumulo Di kiVik

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neo ritrovato ne compesso meaiticodi Stonehene, ne’Inhiterra meridio-nae, insieme con atre tracce, riscontra-te dai archeooi sempre nea stessaarea (“cutura de wessex”), di epocaproaimente precedente a’iniio de-a cività micenea in grecia.

Insomma, i studi portati avanti suacività micenea e sue sue oriini, quaiemerono da’archeooia e daa deci-raione dei testi riportati sue tavoet-te, uni da chiarire i suoi rapporti con

i due poemi, hanno atto emerere unquadro compesso, in cui coesistono ediverene, non sotanto eorache,tra i mondo miceneo e queo omerico,e corrispondene di quest’utimo con’Europa ararica de’età de rono(sottoineate con ora da Pro. StuartPiott, rande accademico ed archeo-oo inese) ed una serie di indii su’o-riine nordica dei Micenei, a cui annoriscontro e sinoari anaoie tra repertinordici e mediterranei dea stessa epo-

ca.

A questo punto, un modoper ar “quadrare i conti” po-tree essere queo di intro-durre un uteriore tasseo: averica de’eventuae coinci-dena dea eoraa omeri-ca, così proematica rispet-to a contesto mediterraneo,

con que mondo nordico dacui potreero essere discesii Micenei aorché si staiiro-no in grecia. Si tratta di unaprospettiva che se da un ato una conseuena oicade quadro sopra deineato,da’atro potree consen-

tire a tutti i pei sparsi depue di trovare una coo-caione oica in una visioned’insieme namente chiara ecoerente.

Un primo indiio in avo-re di tae ipotesi si riscontranea meteorooia dei due

poemi: ne mondo cantatoda Omero eettivamente siavvertono e aspree tipiche

di Feice Vinci“Omero ne batico”

il monDo Di omero e Della mitoloGia Greca lunGo il baltico all’inizio Del ii millennio a.c., ricostruito attraVerso le in-Dicazioni GeoGraFiche Fornite Dall’iliaDe e Dall’oDissea

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dei cimi nordici. Sui comattenti ne-a pianura di Troia caa spesso una “ttaneia” ed i mare di Uisse non queospendente dee isoe reche, ma appa-re spesso “ivido” e “rumoso”; dovun-que si riscontra un cima tutt’atro chemediterraneo, con neia, vento, red-do, pioia, neve – quest’utima anchein pianura e perno su mare – mentre isoe, e soprattutto i cado, sono presso-ché assenti. In queo che, secondo a tra-diione, dovree essere un torrido as-sopiano de’Anatoia, i tempo quasi

sempre perturato, a punto che i com-attenti, ricoperti di rono, arrivanoaddirittura a invocare i sereno durantea attaia. D’atronde, a tae contesto perettamente adeuato ’aiiamen-to dei personai omerici, tunica e “o-to manteo”, che non asciano mai, nep-pure durante i anchetti: esso trova un

preciso riscontro nei resti diaiti ritrovati nee tome da-nesi de’età de rono.

Inotre, in tae pro-spettiva si spiea an-che a macroscopicaanomaia dea randeattaia che occupa i

iri centrai de’Iiade,con due meoiornie una notte interposta,durante a quae i com-attimenti non s’inter-rompono per i uio,cosa incomprensiiene mondo mediterra-neo: potree inveceessere stato i chiarorenotturno tipico dee

ate atitudini nei iorni attorno a so-stiio estivo a ar sì che e truppe rescheuidate da Patroco, entrate in attaiapoco prima de caare di una “notte u-nesta”, continuassero a comattere noa iorno successivo, sena un attimo ditreua. Questa chiave di ettura consen-tiree di ricostruire tutto o svoimen-to dea attaia in modo perettamen-te oico e coerente, sena e perpessitàe e orature dee attuai interpretaio-ni.

Ed un uteriore indiio dea possii-

e coocaione nordica dea eoraaomerica, che costituisce anche a chiaveper entrare ne mondo dei due poemi,ce o ornisce o scrittore reco Putarco,i quae in una sua opera, i De acie quaein ore unae apparet, a un’aermaio-ne sorprendente: ’isoa Oiia, dove adea Caipso trattenne a uno Uisse pri-

il monte hoGoyGGj in un’isola Delle Faroer (l’isola oGiGia)

di Feice Vinci“Omero ne batico”

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ma di consentiri i ritorno ad Itaca, erasituata ne’Atantico de nord, “a cinqueiorni di naviaione daa britannia”.

Partendo da questa indicaione e se-uendo a rotta verso est, indicata neV iro de’Odissea, percorsa da Uissedopo a sua partena da’isoa (identi-caie con una dee Färöer, tra e quaisi riscontra un nome curiosamente “re-cheiante”: Myines), si riesce suito aocaiare a terra dei Feaci, a Scheria,sua costa meridionae dea Norveia,in un’area in cui aondano i reperti

de’età de rono. Non soo: da un atoUisse ne suo approdo aiutato da’in-versione dea corrente de ume, evi-dentemente dovuta a’ata marea – e-nomeno comune nei mari nordici, mapressoché sconosciuto ne Mediterraneo– da’atro ne’antico nordico “sera”sinicava “scoio”. Successivamente,

partendo da qui, possiie ocaia-

re una piccoa isoa danese, chiamatalyø, a quae comacia perettamentecon ’Itaca omerica, sia per a toporaache per a posiione eoraca rispettoae isoe vicine (tra e quai laneand,’”isoa una”, corrisponde aa misterio-sa Duichio omerica, introvaie ne Me-diterraneo). Invece ’Itaca de Mar Ionionon ha nua a che vedere, né per a po-siione eoraca né per a toporaa,con a patria di Uisse, descritta da Ome-ro in oni dettaio.

A questo punto, in un’area en deimi-

tata ne sud dea Finandia si ritrovanonumerosissimi toponimi che ricordano inomi dei aeati dei troiani (Asainen,Reso, karaa e tanti atri) ed un via-io, Toia, i cui territorio coincide esat-tamente con a descriione omerica diTroia (mentre i sito anatoico trovato daSchiemann a’imocco dei Dardanei,

corrispondente aa Troia reco-romana,dà adito a mote riserve, di cui era a cor-rente anche ’antico eorao reco Stra-

one). Addirittura, verso imare si trova i sito di Aiaa,corrispondente aa “spia-ia”, “aiiaos” in reco, dovei Achei sarcarono e co-

struirono i oro campo or-ticato, mentre verso ’in-terno i toponimi “Tanttaa” e“Sipiä” ricordano nomi ennoti dea mitooia reca.Ciò coincide co atto che,secondo Omero, Enea dopoa uerra di Troia non partìper ’Itaia (come avreepoi aermato Viriio cona tendeniosa ricostruio-

di Feice Vinci“Omero ne batico”

un antico tumulo Vicino al VillaGGio toija

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ne de’Eneide, mirante a ricondurre’oriine dea amiia de’imperatoreAuusto aa inea dinastica de’eroetroiano), ma u i successore de vecchiore Priamo: insomma dopo ’incendio e isaccheio da parte dei Achei a cittàu ricostruita, come d’atronde di normaaccade in questi casi. E orse da nome diEnea, che secondo Omero u i caposti-pite di una una dinastia, deriva queodi “Aeninia”, attestato da Pinio, con cuii Romani conoscevano a Finandia me-ridionae.

Ne contempo, a scansione de “Cata-oo dee navi” de’Iiade trova una se-rie di straordinari riscontri uno e costede batico, a partire daa Sveia, dovene II miennio a.C., in un contesto ci-matico moto più avorevoe di queo at-tuae, oriva ’età de rono. E’ così pos-siie ricostruire interamente i mondo

descritto da Omero (Tee, Atene, Tirinto,Auide, lemno, Samotracia, Chio, ’Eu-ea, Creta, Naxos...) – cio queo de’etàde rono nordica, che in eettine secondo miennio A.C. eeuna rande oritura – eimi-nando tutte e inconruenedea tradiionae amienta-

ione mediterranea, quai i“Peoponneso” pianeian-te (che in reatà corrispondeaa rande isoa danese diSaeand) o a prosecuionenotturna dea più una at-taia de’Iiade, spieaiesotanto con a notte chiaradee ate atitudini attorno asostiio estivo. Inotre, in taecontesto settentrionae sono

ocaiaii anche e avventure di Uis-se, e quai trovano precisi riscontri un-o e coste e e isoe de Mar di Norveia,attraversato da un ramo dea Correntede goo, i “ume Oceano” dea mito-oia.

Si deinea in ta modo una prospettivade tutto nuova riuardo sia a’amien-taione dei avvenimenti narrati neipoemi omerici, sia a’oriine dea stes-sa cività reca: e sahe che hanno datooriine a’Iiade e a’Odissea proveno-no da nord de’Europa; e portarono a

sud i iondi naviatori che ne XVI secooa.C., in seuito a tracoo de’”optimumcimatico”, mirarono in grecia (pre-sumiimente scendendo per i randiumi russi, quai i Dniepr, come avre-ero atto mienni dopo i Vichinhi, acui cività ha moti punti di contatto conquea descritta da Omero) e ondarono

a cività micenea. Essi poi ricostruironone Mediterraneo i oro mondo oriina-rio, in cui si erano svote e vicende rac-

di Feice Vinci“Omero ne batico”

il Fiume Finnico corrispettiVo Dell’omerico scamanDro

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contate daa mitooia reca.Quest’utima dunque rappresenta i ri-

cordo, trasmesso attraverso i secoi daiaedi ae cività successive, dee vicendeche a suo tempo si erano svote neaperduta patria “iperorea” (a cui in eet-ti i greci cassici continuavano a sentirsieati, come ci attestano vari Autori). Ciòatresì consente di spieare i atto, nota-to dai studiosi, che i mondo omericoappare più primitivo di queo miceneo(mentre sottomoti aspetti

risuta simie aqueo vichin-o, a dispettode’aisso tem-porae tra que-ste due cività):evidentementei contatti che i

miratori achei,naviatori ecommercianti,dopo a discesada nord intra-presero con eranate civitàmediterranee

ne avorirono unarapida evouione.la ocaiaione atico-scandinava

de primitivo mondo acheo trova coner-ma ne tracoo de’”optimum cimatico”in tae area, avvenuto verso ’iniio deII miennio a.C., dopo un unhissimoperiodo di cima nettamente più mite diqueo attuae, che si era protratto a’in-circa da 5500 a 2000 A.C.: ecco dunquea proaie raione che spinse i vari po-

poi indoeuropei a spostarsi dae orosedi oriinarie. Non a caso, e oro mira-ioni eero tutte uoo in un periodocompreso tra i XVIII ed i XVI secoo a.C.,aorch i Micenei scesero in grecia, iArii in India, i Hittiti in Anatoia, i Cassi-ti in in Mesopotamia, i Hysos (che se-condo recenti studi sareero indoeu-ropei) in Eitto, i Tocari in Turestan ecc.D’atronde, ià aa ne de’Ottocento icoto ramino indiano b.g. Tia aveva

ipotiato ’o-riine artica

dei antichiArii – “cuini”dei Acheiomerici non-ché parantiuna inuamoto ane,simie a’at-

tuae ituano– asando-si su’anticoc a e n d a r i ovedico, chep r e v e d e v aun periodo disoe continuo

ed uno di notteperenne, inter-vaato da “ae rotanti”: sono e “danede’aa” dea mitooia indiana, a cuianche Omero accenna a proposito de’i-soa di Circe: qui in eetti avvenonoanche atri enomeni che semrano au-dere ad una coocaione estremamentesettentrionae, a di sopra de circoo po-are artico.

Ciò d’atronde si può inquadrare ne-

di Feice Vinci“Omero ne batico”

cariDDi in una mappa meDieVale Del norD europa

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a nuova situaione introdotta neacronooia tradiionae daa dataioneco radiocaronio corretta con a den-drocronooia (a cairaione con ianei annuai dei aeri). A riuardo,i pro. Coin Renre aerma che “siverica tutta unaserie di rovescia-menti aarman-ti nee reaionicronooiche. letome meaiti-che de’Europa

occidentae di-ventano ora piùantiche dee pira-midi o dee tom-e circoari di Cre-ta, ritenute oroantecedenti; (…)in Inhiterra, a

struttura deniti-va di Stonehene,che si riteneva os-se stata ispirata damaestrane micenee,u competata motoprima de’iniio dea cività micenea”.

Inne, una straordinaria, e recentissi-

ma, conerma archeooica aa presen-te teoria ci viene da cosiddetto “discodi Nera” (un viaio situato 50 m adovest di lipsia, nea germania orientae)e dee spade, di tipo miceneo, ritrovateneo stesso sito. I disco di Nera unmanuatto in rono datato a 1600 a.C.,circoare (diametro 32 cm) con riportatisoe, una e stee (tra cui si distinuonoe sette Peiadi). Esso i peretto pen-dant dei versi de XVIII iro de’Iiade in

cui Omero iustra e decoraioni astro-nomiche atte da dio aro Eesto su-o strato in rono posto a centro deoscudo di Achie: “Vi ece a terra, i cieoe i mare,/ ’inaticaie soe e a una pie-na,/ e tutti quanti i seni che incoronano

i cieo,/ e Peiadi,e Iadi, a ora d’O-rione/ e ’Orsa...”. Ireperti di Nera in-somma mostranoo stretto rapporto,per così dire “trian-

oare”, che, attra-verso ’archeooia,si può staiire trai mondo nordicodea prima età derono, queo mi-ceneo (e spade) equeo omerico (o

scudo).Ciò d’atronde

perettamente in i-nea con quanto a-

erma i pro. Piott nesuo Europa Antica: “la

noità dei esametri [di Omero] nondovree trarci in inanno inducendo-

ci a pensare che ’Iiade e ’Odissea sianoquacosa di diverso dai poemi di un’Eu-ropa in ran parte ararica de’Età debrono o dea prima Età de Ferro. ‘Nonc’ sanue minoico o asiatico nee venedee muse reche... esse si coocanoontano da mondo cretese-miceneo ea contatto con i eementi europei dicutura e di inua reche’, rievava RhysCarpenter; ‘ae spae dea grecia mice-nea... si stende ’Europa’”.

di Feice Vinci“Omero ne batico”

elmo Danese Dell’età Del bronzo

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L Toscn dei misteri

Enrico baccarini

gl p afaca dlla tcaaUn tuo ne passato, una ricerca tra e paine de tempo attraverso

e mienarie eende che a reione nasconde, aa scoperta di unterritorio che deve ancora sveare mote dee sue arcane conoscene

in LiBreriA

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Costntino Cttoi

di Enrico baccarini

Tra UFO e antiche cività

tempo di ettura 7 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 95Runa Bianca 

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Imisteri dee Vie Cave non sono i unici chesemrano senare i uohi dea Toscana.Una sottie inea ha, nei utimi cento anni,

deineato uno scenario diverso quanto enimati-co entro cui poter riscoprire questa terra e e sueradici. Tra cooro che maiormente cercaronorisposte a’intricato pue toscano troviamo iCoonneo Costantino Cattoi, amoso aviatoreed eroe puridecorato de’aviaione itaiana nesecondo conitto eico mondiae. Ne 1930 vie-ne assenato a comando e a’aeroporto miitarebaccarini di grosseto, en presto però un incon-tro senerà a sua vita e i suo destino di uomo e

studioso.Ne rossetano ’eroe de’aviaione conoscerà

Maria Domenica Mataoni, una iovane raaadi cui si innamorerà e che, successivamente, idonerà due ie giovanna Atantina (!) ne 1932e Maria Pia ne 1938. la iovane moie non uuna donna quaunque, una rande sensiiità erai dono che n da piccoa ’aveva contraddistin-

ta, un sesto senso che en presto Cattoi iniiò aconoscere e ad appreare. Comprendendo estraordinarie acotà dea moie i iovane assode’aviaione ascerà a carriera miitare per on-dare assieme a Maria a Società Radioeotenicadi grosseto per e ricerche idriche, minerarie earcheooiche ne sottosuoo. Cattoi non era unsempice aviatore, ne corso dee sue trasvoate

aveva avuto modo, più vote, di identicare in varisiti itaiani strane costruioni a-andonate o sepote daa osca-ia, questa sua quaità ed acumeerano diventate tanto note chei vate e amico gariee d’An-nunio o aveva riatteato, ne’39, con ’appeativo “Costantin

dall’ala occhiuta” mentre i mon-do de’archeooia misteriosa oconoscerà come i “Cercatore di

di Enrico baccarini

enrico baccarinigiornaista, puicista e scrit-tore, ha compiuto studi univer-sitari di indirio psicooico eantropooico. E’ stato memro

ondatore de Comitato Interdi-scipinare per e Ricerce Proto-storiche e Tradiionai (CIRPET)e co-ondatore dea rivista as-sociata Archeomisteri, I Qua-derni di Atantide. Da 1989 a2009 stato memro de Cen-tro Uooico Naionae (CUN)con incarichi direttivi. Ha coa-orato con Notiiaio UFO per’Editoriae Oimpia di Firene,con Uo Notiiario per a AcaciaEdiioni, Archeomisteri, gi spe-ciai dei misteri, HERA e i Misteridi HERA, SECRETA, nonché in di-verse atre testate di settore.

La tcaa d zona, 2010

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Costantino Cattoi, tra UFO e antiche cività

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gianti”. Otre a diversi rievamen-ti eettuati uno e Api Apua-ne, Cattoi aveva atto converereuona parte dee proprie risorse,e uture spediioni, su versantede’Arentario e de’Ansedonia epose a propria ase aitativa adOreteo. Qui, nascosto da tem-po, si trova un mundus subterra-

neus che raie ae doti dea mo-ie Maria semrerà entamentedisvearsi e riemerere ai suoi oc-chi. Continuando e proprie ricer-

che ne campo de’archeooicae neo studio dea storia deeoriini dei popoi itaici, Cattoi o-

caia ’antica cittàdi Cosa presso a

costa maremmana, otoraa quea chediventerà nota come a Sne di Cosa,su’Arentario, e identicherà numero-

antiche terre emerse

carta Della presunta tirreniDe realizzata Dall’orientali-sta teDesco heinrich-julius Von klaproth (1783-1835)

di Enrico baccariniCostantino Cattoi, tra UFO e antiche cività

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se scuture rupestri ne’Ansedonia.

A uteriore conerma dee sue ipo-tesi Cattoi riesce a ocaiare ne MarTirreno acune citta’ sommerse, che sa-reero da annoverare tra e propainidi que’antico continente che avreedato successivamente vita aa cività’meaitica che i Coonneo chiamò “la

civilita’ degli eredi di Atlantide”. Nea suaipotesi si trattò di un popoo che da’Ir-anda a Stonehene, daa Spana sinoa’Eitto ha asciato ai posteri innume-revoi tracce sopravvissute no ai ior-ni nostri. la nostra Itaia, in particoarmodo Toscana, liuria e laio saree-ro stati tra i uohi ove que’antichissi-ma cutura si saree maiormentemaniestata.

Cattoi nee sue ricerche ricevette ’in-dispensaie aiuto di due importanti

studiosi de periodo, i Dr. F. Martine-i, un coea di penna che o consiiòe coadiuvò nee sue ricerche tra i ’55e i ’60 e i ricercatore americano geor-e Hunt wiamson (che era in reatà iPrincipe Dorenovich), traseritosi inPerù per studiare aondo a misteriosacittà di Tiuhanaco, e non soo… I perio-do che sottende i decennio tra i ‘50 e iprimordi dei anni’60, rappresenta peri Cattoi ’apice dee sue aspiraioni diuomo e studioso. Otre ai citati Marti-nei e wiiamson, quest’utimo iunto in

Itaia per conermare i studi di Cattoie produrre interessantissime correaio-ni, i Coonneo intratterrà scami coni massimi studiosi de periodo. Comenon ricordare e sue conversaioni cono studioso Danie Ruo, rande esote-rista, conoscitore dei misteri sud-ameri-cani, esporatore peruviano e scopritore

dei misteriosi voti nea pietra di Mar-chahuasi. wiiamson stesso paraone-rà e scuture rupestri de’Ansedonia aquee scoperte da Danie Ruo in SudAmerica, creando un incrediie coe-amento tra due cività tanto distantiquanto ani. Pur non essendo stato aCarrara e sue Apuane, wiiamson indi-

cherà anche aCattoi e Martinei una interessanteetimooia per a catena dee Apua-ne che viene atta derivare da termineApu-an.

Attraverso i testi di wihem wanscherquesta catena viene etta come “Il Sole

alato ritorna”, ad indicare un possiieantico coeamento con divinità ce-esti, o extraterrestri come e denivaCattoi, apportatrici di conoscena e sa-

il colonnello cattoi con pierluiGi iGhina

di Enrico baccariniCostantino Cattoi, tra UFO e antiche cività

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piena. Ai tempi odierni, come in queide Coonneo Cattoi, sono numerosi istudiosi de settore denito ‘Archeooiamisteriosa’, o proiita a sostenere unasinoare ipotesi che vede nea peniso-a itaica a sede, o un centro importante,di una cività che diede oriine a scu-ture rupestri di dimensioni ianteschenonché di una remotissima cività oitotamente scomparsa e dimenticata.

Ma chi erano, da dove venivano e checosa hanno atto esattamente que-e antichissime popoaioni? l’ipotesi

cardine su cui poia i avoro di Co-stantino Cattoi quea che, semprenei anni ’30, era stata propria di unatro studioso soitario e indipenden-te, i medico Eveino leonardi. Tae ipo-tesi riassunta nea teoria di un’ “ At-

lantide Tirrenica” di cui avreero attoparte, tra ’atro, i monte Circeo, gae-

ta, e Isoe Pontine, ma che si sareeestesa no aa Toscana Settentrionaeipotesi poi ripresa, per o meno in par-te, aa ne dei anni Sessanta da PierPaoo Cavain ne suo saio “L’Atlanti-

de u la Tirrenide”. Queste terre sareeroquindi state propaini, emanaioni ocoonie de mitico continente descritto

da Patone. Tra i suoi principai sosteni-tori vi u, ne primo 800, anche un serissi-mo studioso tedesco, Einrich juius vonkaproth, tra i padri de’orientaismo ede’indoeuropeistica moderne. lo stes-so giorio Amirante, nea rivista “la Di-esa dea Raa”, ne quadro di un’ampiainchiesta su “l’Uomo Sardo” e sua Sar-dena intervistava i pro. luii Castadi,antropooo che aermava “La Tirrenide,

se esistette, dovette scomparire nei gorghi 

durante il miocene o orse durò anche nel 

  pliocene no all’età quaternaria. L’uomo

sardo, che secondo alcuni – come Arturo

Issel – sarebbe comparso nell’età terzia-

ria, deve essere in realtà apparso ancora

 più tardi. Il progenitore nostro più antico,

l’Homo heidelberghensis, visse nel paleoli-

tico pleistocene, cioè 550 o 600 mila anni 

a. La Tirrenide, allora, era già sommersa”.Ipotesi sconcertanti ma quantomenosuestive.

td Alad?I tutto semra uteriormente coe-

arsi, attraverso studi oi condotti suiNurahi e su popoo dei Shardana,con i mito dea nascita dea Sardena.Secondo a più antica dee eendemienni a, ai aori dea vita su no-stro pianeta, saree esistito un con-tinente chiamato TIRRENIDE. Improv-visamente, per motivi inspieaii, ’ira

una mappa moDerna Della tirreniDe

di Enrico baccariniCostantino Cattoi, tra UFO e antiche cività

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divina si saree scaiata su di essa. Isuoo cominciò ad aitarsi, scosso da ter-riii sussuti; i mare u sconvoto da unauria terriie. le onde sareero statetamente ate quasi da toccare i cieo.Sortunatamente questo diuvio di inu-mana potena si aatté sua Tirrenidein modo rovinoso, scuotendo e coste einvadendo e ertii pianure. la eendanarra che e onde, come se questo nonastasse, si aarono tanto da arrivarea coprire e ridenti coine, ed ancora di

più no a coprire e più ate vette. laTirrenide stava per inaissarsi de tutto

nché a divinità, im-provvisamente, pacòa propria coera. “Oh

terra inelice! A quale

sterminio ha portato

la mia collera! ” avre-e escamato i diopentito.

laddove una pic-coa parte di terraemersa sopravvivevaancora, vi pose sopraun piede e riuscì a

trattenera prima chei mare a inhiottissecompetamente. Fucosì che dea randeTirrenide saree ri-masta que’improntasoitaria in meo aarande distesa d’ac-

qua. Dapprima presei nome di ICHNUSA, che sinica ap-punto “orma di piede” e in seuito SAR-DEgNA, da SARDUS, eroe bérero, venu-to da’Arica. I mito patonico potreequindi avere una possiie oriine neenostre terre, o quantomeno, secondoe ipotesi oi predominanti a stessa

Toscana avree potuto ospitare coo-nie di que mitico continente descrittoda Patone e successivamente distruttecome descritto nei suoi Timeo e Criia.

Comunque a si voia vedere tantoe eende quanto i riscontri e ritrova-menti archeooici potreero testimo-niarci tae possiiità, non parando deemisteriose mura meaitiche che ancoraoi sono visiii in uona parte de’a-to laio.

un articolo De la nazione Dell’aGosto Dell’58in cui GeorGe h. Williamson perlustra l’arGen-tario nei luoGhi stuDiati Dal colonnello cattoi

di Enrico baccariniCostantino Cattoi, tra UFO e antiche cività

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I isteri di Sliceto

di luii bavanoi e Marherita guccione

Tesori nascosti, aerie misteriose, camereserete, simoi esoterici da decirare...

tempo di ettura 8 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 101Runa Bianca 

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Mote sono e storie di tesori nascosti,di aerie misteriose, di camere se-rete, di simoi esoterici da decira-

re. Si tratta di eementi ricorrenti in mote een-de e, per certi versi, diusi capiarmente su tuttoi territorio naionae.

Eppure esiste un paese reae in rado di ama-amare tutte queste situaioni. E’ Saiceto, in pro-vincia di Cuneo.

Sorto su coe detto anticamente “dea Mar-herita” e diviso in due orhi, borovero e bor-oorte, asciò poi a scena a boronuovo edi-cato a ondovae e orticato con mura e torri ià

ne XV secoo.I primi due insediamenti urono proaimen-

te distrutti dai saraceni, e proprio da questa epo-ca si eredita a prima eenda che arontiamo.

Ne XI secoo morì Adu Amin, principe sara-ceno che si era insediato sue coine uori Saice-to creando i suo acaar (1) ed arricchendosi ra-ie ae scorrerie perpetrate ai danni dai viai e

dee aaie imitroe.Ei decise di ar seppeire con se tutte e sue

ricchee e, per questa raione, convocò i miiori

di luii bavanoi e Marherita guccione

Luigi BavagnoLi

Speeooo ed esporatore,presidente de’associaionespeeo-archeooica TE.S.E.S.(.teses.net), da ui ondata

ne 1996. E’ stato co-ondatoree consiiere dea FederaioneNaionae Cavità Articiai noa 2008. Appassionato di storia,archeooia, eooia, ooreed esoterismo tiene anche nu-merose conerene sue ricer-

che, e e scoper-te eettuate.

Margher i ta 

guccione

grande ap-passionata diarcheooia e

materie storico-artistiche, constudi beni Cuturai. Ne 2010

entra a ar parte de’associaio-ne T.E.S.E.S. come responsaiedee ricerche storiche e cutu-rai e come esporatrice. graiea’esperiena di esporaionepromuove a tutea e a vaori-aione de patrimonio artisticoed archeooico itaiano.

I misteri di Saiceto

Fase Dell’esplorazione Del pozzo Del castello

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102 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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ora di Piemonte e liuria. Fecereaiare, con una parte de’oroa sua disposiione, a sua statuain oro pieno a randea natu-rae. Secondo atri, da momentoche iunse in Itaia via mare, deci-se di ar creare un vasceo, in oromassiccio, in ricordo de viaioche i portò ortuna. In paraeoun ran numero di schiavi avre-e scavato ne ventre di unacoina una camera sotterranea,a’interno dea quae urono poi

portati i scrini contenenti isuo tesoro.

A ne di mantenere sereta’uicaione de suo sepocro, u-rono uccisi tutti i schiavi che avevanopartecipato aa sua reaiaione. I orocorpi sareero poi stati ettati in unaossa comune poco distante.

I cavaieri a ui più edei trasportaro-no a sua sama a’interno dea sua tom-a, ecero ranare ’accesso e piantaronodee querce per canceare e tracce deiavori e rendere i uoo irriconosciie.

Acuni ricercatori ipotiano che i se-pocro non venne scavato nea coina,ma sotto a etto de bormida, atto de-

viare appositamente per ’occasione epoi ricondotto a suo percorso naturae.Ao stato attuae dee indaini, in at-

tesa di ritrovare onti di prima mano conun rado di attendiiità più eevato de-e attuai, non possiamo ar atro che ri-portare a eenda, così come iuntano a noi.

Ci permettano i ettori una soa con-sideraione: ’eventuae scavo dovevaessere reaiato con a massima discre-

ione possiie, in un uoo poco re-quentato e ontano da occhi indiscreti,per mantenere a seretea sua suaposiione. Deviare un corso d’acqua po-teva non passare così inosservato.

Nei anni moti aitanti dea onahanno cercato quache traccia di questatoma, ritrovando però un numero no-tevoe di strane aerie, ipotiando chepotessero essere state reaiate per de-pistare eventuai ricercatori e sperandoche una di queste potesse condurre asepocro nascosto. Moti tratti di queste

cavità articiai sono ancora percorriiie spesso rinorate da rivestimenti mu-rari a secco reaiati con materiae api-deo.

Sono ricorrenti due eementi, comu-ni nea maior parte di queste opereipoee: ’ampiea dea oro seione,che consente i comodo passaio diuna persona aduta, e a presena, più omeno aondante, di acqua a oro in-terno.

la nicchia sotto il liVello Dell’acqua nel pozzo Del castello

di luii bavanoi e Marherita guccioneI misteri di Saiceto

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GiuGno 2011 | n.0 103Runa Bianca 

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l’ipotesi più accreditata che si trat-ti di opere idrauiche poiché acune diqueste aerie intercettano sorentid’acqua direttamente da acuni rotti-ni naturai. Una di queste, in particoa-re, presenta recenti piscine imarie (2) aconerma de suo impieo come operadi captaione, di presa e di trasportodee acque.

Ne XII secoo a ocaità mutò nome:i coe “dea Marherita” divenne i coe“dea Rosa”, asciando supporre a motistorici una marcata inuena tempare

(3), considerando anche a potente edenimatica ura dei marchesi De Car-retto.

di luii bavanoi e Marherita guccioneI misteri di Saiceto

una Delle numerose Gallerie Delle colline

altra lunGa Galleria misteriosa

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104 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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Fu i cardinae Caro Do-menico De Carretto a voere’edicaione dea spendidachiesa rinascimentae, intitoa-ta a San loreno, che possiamoconsiderare, con paroe deostorico guido Arado, “un irodi pietra ancora da eere”.

la sua acciata, ma anche isuo interno, presenta una ranquantità di simooie esoteri-che ed achemiche, rappresen-tanti ure che non dovre-

ero trovarsi su di una chiesacristiana.

Questi assoriievi raura-no anche sirene dai seni scoperti e daedoppie code, saamandre, ’araa eni-ce, i peicano che nutre i piccoi con iproprio sanue.

Va ricordato che Caro Domenico

era moto amico di Papa giuio II e dere di Francia luii XII, che moto proa-imente conoe leonardo da Vinci e

che u rateo maiore di Fariio, ranmaestro dei Cavaieri di Rodi.

E’ inatti sua sua acciata, in cima aa

esena di destra, che troviamo un possi-ie baometto (4) ed un possiie per-corso achemico, dove ’acqua rappre-

sentata da anore e daa ranaaata, i uoco dae saamandree dae torce accese, a terra da-e tartaruhe e dai meorani e’aria da uccei e rioni.

Compare anche un possiieErmete Trismeisto, un athanor(5), vari simoi contrapposti datipico duaismo tempare, e cosìvia. Venne atta costruire pro-prio sue ondamenta de’anti-ca pieve di Santa Maria, a quae,stando a recenti scavi, risuta di-sassata di circa 60° rispetto aa

navata attuae.le pietre di questa chiesa rappresen-ermete trismeGisto

presunto baFometto sulla chiesa Di san lorenzo

di luii bavanoi e Marherita guccioneI misteri di Saiceto

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GiuGno 2011 | n.0 105Runa Bianca 

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tano ancora oi un enima che vastudiato e orse messo anche in corre-aione con un’atra scutura: una pietrarinvenuta casuamente su’architrave diuna casa de centro storico. Vi scopi-to o stemma dei marchesi De Carrettosormontato da un curioso manico di or-ma trianoare e da due martei ai ati.Per acuni storici e ricercatori ocai po-tree trattarsi di una testimoniana deiFrancs-Maçons. la pietra stata rinve-nuta durante acuni restauri, in quantoinoata nea muratura con i riievo ri-

voto a’interno e quindi invisiie. Oi stata votata ed possiie ammirara.

Anche a suo interno a chiesa custo-disce interessanti enimi. Di recente stato riconsenato un dipinto, rimastoper anni ontano daa chiesa per moti-vi di restauro. Chi scrive ha avuto a or-tuna di essere tra i primi ad osservaro

ed ha potuto notare eementi suiti

ad atri. I dipinto mostra a Verine du-rante ’Annunciaione, ma a curiosità un teschio presente nea parte inerioredea tea.

Questo teschio ad un primo esamesemra non essere umano, a mascea aunata, così come i denti e a cavitànasae più ampia dea norma. Ricordaun primate, orse un austraopiteco. Nonsoo, sua tempia in vista pare esserciun rande oro o una concavità che puòdare spaio a numerose interpretaioni.

Anche i casteo di Saiceto, che con-

serva ancora preevoi areschi trecen-teschi e acuni motivi decorativi medie-vai mescoati a vote otiche, nascondeun sereto. Tra e sue mura, nei sotter-ranei, saree ceata una camera se-reta. In questa stana, ne XVI secoo,si sareero ritrovati di nascosto acuninoii dee lanhe per tramare contro

a dominaione spanoa di Fiippo II, or-aniati da conte diMiesimo, OttavianoDe Carretto.

Dai documenti rin-venuti nei archivistorici, tra cui i attide processo intenta-

to a Miano contro iconte di Miesimo, siapprende dea suaesistena. Daa ri-costruione dei datisemreree chequesta camera potes-se trovarsi sotto aa“rande cisterna”, ri-tenuta da tutti scom-

parsa in seuito aa ripavimen-

di luii bavanoi e Marherita guccioneI misteri di Saiceto

DettaGlio Del Dipinto Dell’annunciazione: teschio Forato

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106 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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taione dea stana un tempo adiitaa staa.

Ne corso dea nostra indaine prei-minare aiamo osservato i poo decasteo, notando, a’interno dea can-na, una curiosa nicchia situata sotto a i-veo de’acqua. E’ stato quindi richiesto’intervento dea Proteione Civie persvuotaro, tramite pompe idrovore.

Durante e operaioni aiamo avutomodo di esaminare a pavimentaionedea vecchia staa. l’aenamento a scru-tare oni dettaio ci ha portato ad indi-

viduare un tomino di modeste dimen-sioni, in precedena inorato da tutti.Esso si riveato essere proprio ’accessoaa cisterna. Mentre una nuova idrovoraera impenata a svuotare questa nuovacavità, scendevamo ne poo, ne rat-tempo ierato dae acque.

la nicchia, purtroppo, non era un

suestivo passaio sereto, che ipo-tiavamo dotato di sempici ma ecacisistemi per i deusso ed i riempimentorapido ma, piuttosto, una sempice nic-chia ricavata ne’intercapedine tra i ri-vestimento in muratura e a roccia viva,cavata durante a peroraione verticaede terreno e reaiata per raioni anco-

ra inote.la cisterna, invece, ha mostrato motidetriti a suo interno ma nessuna ute-riore apertura. Uno studio competo esistematico potree riveare indii con-utaii con e onti scritte.

n

1) Paroa spanoa di oriine araa che indica

un uoo orticato.

2) Serie di vasche di decantaione per ar preci-

pitare e impurità da’acqua captata.

3) Per via de duaismo dea “rosa”, uoo di

prehiera e di riuio, e dea “spina”, avampo-

sto orticato che proteeva a rosa.

4) l’idoo paano che si ritenne adorato dai

Tempari. Una ura con enormi a e ampe

da caprone, coincidente con ’unica descriio-

ne iunta no a noi da ran canceiere de re

di Francia guiemo da Noaret ne’arrina di

accusa contro jacques de Moay.

5) Termine di oriine araa che indica i orno.

Spesso utiiato in achimia per intendere a

diestione achemica. la metaora con o spi-

rito umano, che si purica e si miiora come ipiomo che diventa oro.

Bblaa

Arado, g., “Le colline dell’arcano” , I mio iro,

2011

Arado, g., “I Templari, la loro presenza in Pie-

monte Liguria Nizzardo… e quattro luoghi ma-

gici. Poi oltre il mito”, I mio iro, 2011Fenoio, A., ”  A caccia di tesori ”, Piemonte in

ancarea, Torino, 1978

luppi b. (pre. De Uado Formentini), I Sarace-

ni in Provenza, in Liguria e nelle Alpi occidentali ,

Coana storico-archeooica dea liuria occi-

dentae, Istituto Internaionae di Studi liuri-

Museo bicne, bordihera, 1973

Preiasco, A., “Saliceto, il nostro paese, ram-

menti di arte e storia”. Omea Ediioni, Torino,

1999

Settia A., I Saraceni sulle Alpi: una storia da riscri-

vere, in “Studi Storici”, n.1, [s..] 1987 Reaione

presentata a conveno: “Ne mienario di S.

Michee dea Chiusa. Da Piemonte a’Europa:

esperiene monastiche nea società medieva-

e”, svotosi a Torino, 27-29 maio 1985

Tutte e oto: (C) Teses - Steania Piccoi

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Origine dell

geoetri scr

di Marisa grandetempo di ettura 5 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 109Runa Bianca 

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Mote sono e storie di tesori nascosti,di aerie misteriose, di camere se-rete, di simoi esoterici da decira-

re. Si tratta di eementi ricorrenti in mote een-de e, per certi versi, diusi capiarmente su tuttoi territorio naionae.

l’essere umano, coiendo ’essena dei ee-menti dea natura, ha cercato e cerca e struttureportanti di tutte e orme de’universo e costru-isce modei, con impicite e ei de’armoniache presiedono a’ordine ne cosmo.

Da mienni ei ha inteso, di conseuena,riproporre in terra opere perette asate su mo-

dei composti da orme eometriche, e cui eimatematiche derivano dae dinamiche che re-oano i cici dei astri ne cosmo.

Per questo e orme ideate da’uomo per porrein sintonia a terra con i cieo rientrano in una co-noscena antica, estratta da’astronomia empiri-ca e appicata per meo dea “eometria sacra”.

la eometria sacra ispirata ae strutture pro-

onde e reoari dee orme naturai sempici ecompesse appartenenti a piano de visiie eae dinamiche ciciche che e enerano.

la conoscena di ase dea “eometria na-turae” ee oriine quando ’uomo scese uncentro privieiato per overnare con o suardotutte e direioni possiii di uno spaio semiseri-co e uminoso, a’interno de quae si maniesta-

vano enomeni di natura appa-rentemente caotica, ma che eiintuiva essere sicuramente in-terdipendenti e connessi in unamacro-struttura cosmica.

la “eometria sacra”, quindi,scaturì moto precocemente darapporto de’uomo con ’am-iente. I suo reaionarsi con iaspetti mutevoi dea natura ospinse a cercare un ordine a’in-

di Marisa grande

Marisa grande

Dopo a sua carriera di inse-nante di Diseno e Storiade’Arte, continua ne campoartistico con un inuaio ori-

inae, a Syneretic-Art, chetrova a sua piena espressionene “meta-reaismo” dea suapittura e dea sua poesia. Coni Maniesto de Movimentocuturae “Syneretic-art 1990”(.syneretic-art.com) haavviato un’attività di studi e diricerca puri-discipinare, con-dotta con approccio sistemico,per coiere e interconnessioniesistenti tra e varie ranche desapere e promuovere una rin-novata visione dea conoscen-a. Coaora con associaionicuturai e case editrici e scrivearticoi per riviste di cutura. Tra

e sue puicaione ricor-diamo: L’orizzonte cultura-

le del megalitismo (besa,2008) e...

Da bl valalla ca

Besa, 2010

ei scheda competa >>

Oriine dea eometria sacra

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110 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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terno di eementi che pur non sem-ravano overnati da reoe compren-siii. la capacità di coiere ’insiemedee orme naturai di un paesaio incui ei era enomenooicamente im-merso, acotà propria de oo ceera-e destro, i permetteva di reaionarsiacimente con i eementi che compo-nevano i suo haitat e di usuruire deesue risorse. Un carattere di tipo adesivocon a natura, dovuto aa sua apparte-nena a mondo animae, i permettevadi attivare e sue capacità sensoriai ed

emotive per percepire e caratteristicheamientai e reaire di conseuena, ri-correndo in extremis a suo innato spiri-to di sopravvivena. l’uomo, in quantoessere pensante, espresse en prestoanche e sue caratteristiche di raionai-tà, proprie de’ordine inteettuae, co-niuando aa perceione oae de

oo destro decerveo e aco-tà insite ne oosinistro. Preposteae capacità ra-iocinanti, questei permettono dicataoare, di as-

sociare e di vau-tare tutto ciò cheriesce a percepirecon i suoi sensie di attriuire si-nicati più pro-ondi e compessirispetto a sini-cato intrinseco,oettivo, di onieemento de cre-

ato.la sua “anima inteettiva”, vitaità pre-

cipua de suo essere raionae che o adistinuere dai atri esseri di natura,acendo eva su’universaità dea sua

“anima spirituae”, coniua e acotàdi entrami i oi de cerveo e i per-mette di intuire, associare, cataoare,connettere, conrontare e vautare ieementi oetto dea sua esperienae dea sua conoscena, no a permet-teri di esprimere un iudiio critico edi “ricreari” nee condiioni che ritiene

ottimai per meio usuruire dee oroproprietà e unioni.

la sua posiione eretta, induia-mente, o avorì neo staiire e rea-ioni spaiai con ’amiente. Ei potécompetare a sua visione ruotando su

estensione all’orizzonte. Foto Di ezio sarcinella

di Marisa grandeOriine dea eometria sacra

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GiuGno 2011 | n.0 111Runa Bianca 

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se stesso, per osservare una circoneren-a di un imite apparente composto daun circuito di 360 radi. Tae orionte-i-mite visivo, pur essendo percepito comeuna inea retta, deimitante ’estensionevisiie dea terra e ’estensione visiie

de cieo, sviuppandosi per 360 radirisutava essere composto da una ineachiusa, poiché non presentava acuna

souione di continuità.l’uomo concepì simo-icamente tae circon-erena massima comesimie ad un serpenteche si morde a coda. Daqui ’immaine de’Ou-rooros, uno dei ar-chetipi più potenti epiù onnicomprensivi disinicati, a vote anchecontrastanti ed ami-ui.

Poiché quea curvaontana e irraiunii-e si sviuppava ad equi-distana da un mede-simo uoo centrae diosservaione, oni suopunto poteva essereconsiderato tanto i suo

iniio, quanto a sua ane.

Essendo ’uomo itramite visivo di queacurva sena ordine e-rarchico tra i suoi pun-ti, tutte e curve chiusesottomutipi di essa

avevano i medesimo centro, da quaedipendeva a reoarità dee circone-rene concentriche che si espandevanoda que punto centrae no a’orionte.

Oni area compresa in que uoo pri-vieiato era ritenuta sacra, poiché simu-ava

’espansione de remo di una madreeconda intorno a un omeico centrae.

Non essendoci ordine erarchico traoni punto di una circonerena, ma

Fuoco sacro. elaborazione Di marco sarcinella

di Marisa grandeOriine dea eometria sacra

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112 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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soo tra i centro e a circonerena, onicerchio umano, stretto intorno ad unpunto centrae vitae - ocoare, mensa,atare, coppea sacra - u quindi conce-pito come composto da eementi parite-tici, partecipanti ad un’aione coettivacondivisa.

le aioni svote in que cerchio risuta-vano tanto centripete, per a concentra-ione dee enerie convoiate a cen-tro e rivote a cieo, quanto centriuhe,poiché discendenti da cieo e irradiatesua terra tramite i medesimo centro.

l’intento di vincoare enereticamen-te a terra con i cieo in punti precisisemrò, perciò, essere a condiione ne-cessaria per rendere taniie un incon-tro con i cieo, impossiie da reaiaresua inea irraiuniie de’orionte.

Poiché un innato horror vacui attana-ia ’essere umano di ronte a mistero

che si coniua conuno spaio estesoa’innito e conun tempo diata-to no a’eterni-tà, concepire suaterra una serie dicerchi sacri misu-

raii, riessi deicerchi sacri irra-diati intorno a pre-cisi astri de cieo,i permetteva diesorciare a pau-ra provata di ron-te ad uno spaioe ad un un tempoincommensurai-mente estesi.

Tai condiioni di indeterminaionespaio-temporae semravano esserepiù acimente comprensiii da acotàproprie di esseri divini e immortai, os-sia da menti superiori, aniché da mentiimitate di un essere terreno e mortae.

I uoo centrae di circonereneespanse, composte da punti pariteticidipendenti da centro, corrispondevapertanto a punto taniie di contattode’uomo con tai entità superiori, es-sendo anche que punto, come queide’orionte su quae essi semravano

cicicamente atterrare, uno dei innu-merevoi punti deo spaio innito, che,se pur percepito da’uomo in orma dicaotta semiserica, aa uce dea suaraione imitata, risutava comunque in-commensuraie e iimitato.

coppella. Foto Di ezio sarcinella

di Marisa grandeOriine dea eometria sacra

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di Ana zaoci

ContttisoSono un essere divino rinchiusoin un invoucro di carne

tempo di ettura 8 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 115Runa Bianca 

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Sono un essere divino rinchiuso in un in-voucro di carne. è ciò che vedo quan-do mi uardo ao specchio. Per arriva-

re a questo sempicistico concetto ho naviatotrent’anni in un oceano di inconite. I termini“contattato”, “uooia”, “esoterismo”, erano sooconcetti astratti. Oi, ciò che condivido con uncrescente puico di curiosi, un tempo appar-teneva soamente a iardino sereto dea miaanima.

l’esperiena di contatto con atri mondi ini-iata precocemente, attorno ai cinque anni di età,ma soo durante ’adoescena si pienamente

concretiata, anche se a quei tempi non avevoreamente consapevoea di quanto osse im-portante per me ciò che stavo vivendo. Era a mia“normaità”, ma capivo che era moto diversa da-a normaità dei atri.

Ne paro ora perché credo di avere raiunto’età in cui si tirano e prime somme sua vita chesi conduce, e asciare dietro di me questi sassoi-

ni d’esperiena spero sia utie a quacun atro, siache soddisno una sempice curiosità, sia che rie-scano a ar sentire meno soe e persone che an-no o che stanno per are i mio stesso percorso.

Teno a precisare che non voio predicare daun pupito, né spacciare come verità assoute ciòche una piccoa tessera personae di questo in-nito pue chiamato universo. Sono convinta

che nessuno conosca a verità assouta, ma onu-no può contriuire aa comprensione de miste-ro dea vita.

l’entità che chiamo Ra’ey mi ha contattatoper a prima vota ne’estate de 1999. Prima an-cora di apparire nea sua orma eneretica (que-ste creature non hanno un corpo sico come inostro) ha passato acune settimane popoandoi miei soni. Durante e visite, era accompana-to da atre tre entità che restavano sempre indisparte. Comunicavano con un insieme di im-

di Ana zaoci

anja zaociNasce in bosnia ne 1981, si tra-serisce in Itaia a nove anni persuire aa uerra civie. Fin dapiccoa ha esperiene di contat-

to coi mondi sottii. Ne 1999iniia un rapporto amichevoecon entità provenienti da un’a-tra dimensione, con e quaicondivide un percorso evouti-vo. Da un paio d’anni requentai orum di Nexus (orum.nexu-sediioni.it) di cui diviene mo-deratrice co nicname di Res-say. le sue esperiene son stateoetto di discussione in acu-ne trasmissioni teevisive tra cui“mistero” Itaia1.

Contattismo

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116 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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maini tridimensionai, onemi appar-tenenti ad un’arcaica inua, e sensaio-ni. I contatto risutava intimo e invasivoao stesso tempo, perché io percepivociò che voevano mostrarmi come se na-scesse direttamente daa mia mente, eo scamio avveniva a veocità pensiero.

In principio non si avvicinavano maipiù di tanto, perché i oro “peso” ener-etico moto eeva-to e ’interaione tra enostre enerie micausava un senso

di maessere, connausea e un sensodi pressione a pet-to. Come promes-so, dopo un paio divisite hanno risotoquesto proemaaendo eneretica-

mente su mio dna,ma a sensaionedi essere una or-mica di ronte a uneeante, a oro co-spetto, non mi hamai aandonato.Sono davvero cre-

ature imponenti.l’aspetto con cuisi mostrano irri-evante, perché aoro quaità viratoria moto più ee-vata dea nostra, e usano simoismiarchetipici per assumere una orma chea nostra mente possa accettare. A votesono umanoidi eterei come antasmi, dicoore u eettrico e occhi a mandora, avote assumono una orma più pesante

con un corpo rosso e testa da aco.Non sono sempre presenti nea mia

vita. Arrivano per motivi precisi e ater-nano periodi di visite assidue a unhi si-eni, sia per darmi i tempo di riposare,

sia perché pianicano e visite cercandodi non intererire troppo con e mie deci-sioni, sia perché, per mostrarsi in questadimensione devono succhiare eneria

da ciò che i circonda, quindida’amiente e ovviamente

da me.Durante e prime

visite ho rivissutomomenti di acu-ne vite preceden-ti, che saree piùcorretto chiamarevite paraee, inquanto e nostreanime anno diver-

se esperiene con-temporaneamen-te. In tutte seuoun percorso miste-rico e ho contatticon oro. Sono vitein cui occupo corpiumani ma anchedi strane creaturesicuramente ap-partenenti ad atripianeti.

loro dicono che aiamo a stessaoriine, ma che aiamo sceto percorsidiversi. la oro evouione i ha portati aun’esistena per noi inconcepiie; vivo-no in una dimensione diversa daa no-

stra, e parano dea casa Orione, anchese un dato moto enerico, e non so

DiseGno Dell’entità ra’bey

di Ana zaociContattismo

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GiuGno 2011 | n.0 117Runa Bianca 

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in quae orma sia evidentemente con-nesso aa costeaione. Dicono che cisono mote persone come me su que-

sto pianeta, e che siamo arrivati quiper nostra sceta, per are un’esperienaindispensaie dentro contenitori cheteoricamente non sono più adatti a con-tenere a quaità viratoria dee nostreanime, come vestiti di due taie piùpiccoi. Questa esperiena ci serve darodaio, diciamo. Ci chiamano Rispon-denti, perché rispondiamo tutti aa stes-sa lee. Terminato i compito in questa

vita, potrò tornarea casa oppure sce-iere di are i oro

stesso “mestiere” ediventare un Via-iatore.

In quei annihanno inserito in-ormaioni in unaona dea miamente a cui anco-

ra non ho accesso.Atri concetti i hosempicemente ri-mossi perché perme incomprensi-ii, nonostante osoro di capire. Amote domande

invece non hannodato risposta, per-ché secondo oro

erano cose superue, che voevo ac-quisire per un superciae desideriodi “saperne più dei atri”, o perchénon avevano attinena con i miopercorso. Ci sono periodi in cui mivisitano per acune notti di a e mimettono in uno stato a metà tra so-no e veia, come in stand y, per

di Ana zaoci

uomini uccello e la loro presenza in alcune cul-ture umane. in sequenza: horus per Gli antichi eGizi, raFFiGurazione atzeca  Di uomo uccello,mitico uccello DiVino, caValcatura Di Vishnu,

Contattismo

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118 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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inserire a veocitàincrediie una seriedi dati, come se stes-sero scaricando deies su un computer.

Come ho ià ac-cennato, riuardo aciò che credo sia imio compito, non mipono nea condi-ione di proeta néuru, e a mia espe-riena, nonostante coinvoa i mondo

in cui vivo, credo sia più un viaio ver-so a consapevoea personae; queache onuno di noi tenuto a are damomento in cui viene a mondo, anchese in modaità e con risutati moto di-versi tra oro.

I ricordo più vivo dee conversaioniavvenute dodici anni a riuarda i par-

ticoare periodo che sta attraversandotutta ’umanità e insieme a noi, tutta aaassia. Mi pararono di un periodo disconquasso, di perdite umane, di stra-voimenti nea natura e nea società,ma dissero anche che era un enomenonaturae e cicico, sempre prevediie eassoutamente necessario, ma che non

dovevo averne timo-re, perché i nostrocompito trarre in-senamento da que-sta preiosa espe-riena e utiiaracome cataiatore per a consapevoe-a.

A asi aterne, icontatti sono durati

di Ana zaoci

no a 2003 quando,per snimento psi-co-sico, ho sentitoa necessità di pren-dermi una pausa. Iiorno dopo averevissuto un’esperien-a particoarmenteorte, ho espressa-mente chiesto chenon mi contattassepiù nessuno e che mi

“addormentassi” in attesa de momento

in cui mi sarei sentita di nuovo aastan-a orte per continuare questo percorso.In que momento un’aaiante uceianca ha iuminato come un umine amia camera e da que momento, e peri successivi quattro anni, non ho avutopiù acuna esperiena di contatto.

Ne 2008 ho cominciato a sentire una

amiiare irrequietea. Fenomeni stranitornavano ad accadere e dentro di meuna voce insistente mi tormentava ne-e occasioni più impensaii dicendo “éora di sveiarsi”. Ho cercato di neare ame stessa questa reatà, non mi sentivoancora pronta, ma i mio stesso corpo mistava dando senai di aarme. Feri

improvvise, astrairequenti, attacchi dipanico, spossatea,incui oni notte;oni ceua de miocorpo cercava di ri-earsi a uoco derisveio che si stavaravvivando dentrodi me. Soo mesi piùtardi ho trovato i co-

Contattismo

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GiuGno 2011 | n.0 119Runa Bianca 

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di Ana zaociContattismo

raio di cedere a ciò che in ondo amia natura di Rispondente.

Devo ammettere che un rande aiuto’ho trovato nee spendide persone cheho conosciuto raie a Forum di NexusEdiioni, http://orum.nexusediioni.it/addotti_cercasi-t3161.0.htm

dove Ra’ey mi aveva invitato a rac-contare per a prima vota a mia storia.Queste persone sono ormai eate amio percorso, e onuna di oro ha iu-minato un peetto di uio. Quando sia esperiena di una vita come a mia,

’appoio di amici e parenti aevia isenso di isoamento e soitudine che ac-compana per sempre chi vi immerso.Sono stata ortunata. la ente tende adenirare e a scappare da ciò che nonconosce perché ’inoto a paura, ucci-dendo così in modo raduae ’animosensiie di chi invece potree trova-

re ora anche soo venendo ascotato.Questa terriie operaione di avaiode cerveo viene atta ià da amini,spenendo anno dopo anno a maiadee oro menti. Se così non osse, ci sa-reero mote più persone capaci di ve-dere otre i Veo.

Oi posso dire che si avverato ciò

che mi avevano predetto; i avveni-menti che sareero accaduti nea miavita, ne mondo, e persone che avrei in-contrato, i camiamenti che avrei vissu-to.

So di avere atto un errore cedendoaa paura, perdendo anni dietro a coseutii e convinioni saiate ed espe-riene estreme. Ma orse, anche questoerrore stato a suo modo a strada iu-sta, a strada che mi ha portata no a qui.

Capire che i anni di neaione mihanno precuso una più proonda sco-perta di me stessa e de mondo mi haportata aa decisione di condividere oracon più persone possiie a mia espe-riena, per iniiare una nuova strada ne-a ricerca. Per questo motivo ho anchepartecipato due vote aa trasmissioneMistero, dove ho riasciato revi intervi-ste.

A di à dea vaena o meno di quetipo di proramma, o de’opinione de-niratoria dei scettici, credo che sia

servito esattamente a suo scopo: per-mettermi di conoscere ed entrare incontatto con atre persone come me.

Mentre scrivo queste paroe, sonoancora ontana da competamento demio percorso. Questa Via non acieda percorrere, e durante i cammino sipossono anche are incontri spiacevoi

e vivere esperiene che creano uterioridui invece di dare risposte.

Ma questo ’unico modo in cui ioposso essere, i sassoino che asceròsu sentiero insieme a miioni di atri.Queo che aiamo un dono e un do-vere: a paura di noi stessi e de iudiiodei atri, i timore de’inoto, sono i

mae peiore che potevamo creare pernoi stessi, e siamo noi, questo sia chia-ro, a creare tutto. Io non smetterò maicercare. De resto, ’importante non ameta, ma i viaio.

Invito i lettori desiderosi di condividere

la loro esperienza, o per avere risposta a

domande e curiosità, a contattarmi all’in-

dirizzo e-mail [email protected]

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Il Libro di Oer Lind 

di Antonio Sodani

la storia dimenticata di un Continente scomparso

tempo di ettura 10 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 121Runa Bianca 

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Centotrentacinque anni a, un mano-scritto antico u tradotto in inua mo-derna, in seuito conosciuto come i li-

ro di Oera linda. le storie che racconta hannoriveato i sereti de’Età Matriarcae ne’EuropaOccidentae, inatti in esso reistrata a storiadei Fii di Frya, a dea madre dea oro raa ede suo “Sacro Tex” che ha ornito oro i vaori so-ciai e morai necessari per costruire una randenaione, orse a più rande civiiaione demondo antico. Racconta dee otte che e MadriTerra dovevano sostenere per mantenere a ier-tà contro e invasioni e e inuene dei principi e

dei sacerdoti de nemico proveniente da’Est. Ed raie a questa otta che siamo e ci sono iunti inostri vaori Occidentai, e moti dei eroi e deeeroine dea nostra mitooia cassica.

la storia iniia ne’Età de Toro quando e mi-tiche dee ecero da madri ai oro “amini” maque’età terminò nei “tempi cattivi” con terredistrutte e sommerse da devastanti maremo-

ti ed eruioni vucaniche, incendi di oreste edinondaioni che camiarono a accia de’ Euro-pa annunciando a venuta de’Età de’Ariete. Ed ne 2193 a.C. che ’isoa continentae di Atandscomparve, svanita come ’atrettanto een-daria Atantide, competamente disinterata daimmense catastro. Moti superstiti riuscirono atraserire a oro cività atrove, voendosi verso

’Eitto e Creta compresa, inatti ne liro di Oeralinda eiamo che Minno (Minosse), i avoosore di Creta, costruttore de airinto, era un risonee che era stata questa sua cività a oriinare in se-uito quea ancora più spendente di Atene, on-data da Minerva che era una Madre. gi aitantidi Atand veneravano un soo dio, che si ceavasotto i nome di wr-ada. Frya era a prima di tresoree. le atre si chiamavano lyda e Finda. lydaaveva a pee scura ed aveva dato oriine ae po-poaioni neroidi; Finda aveva a pee iaastra

di Antonio Sodani

antonio solDani Nato ne 1954 a lorenana unpaesino dee coine Pisane iero ricercatore e amantedea storia dee nostre oriini

e dee antiche cività, ricercaverità aternative, insoddisat-to dee risposte uciai messea disposiione da’accademiaistituionaiata; questo attra-verso a correaione di storia ereiione con miti e eende. èemaster de sito .miste-romania.it

I liro di Oera linda

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122 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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ed aveva dato oriine ae popoaioniorientai, Frya aveva a pee chiara.

l’età nuova iniiò con e Madri Terra,con e ancee dea cittadea ed i unhiviai dei Re de mare, nendo due miaanni dopo con i patriarchi, ed i re cherichiesero i riconoscimento e a edetàper i avori concessi, ed una “didena”chiamiamoa pure così nei “contriu-ti emminii” aa società. Questa storiariuarda una societàraiamente protetti-va, con un ato stato di

cosciena e di iertàindividuae asato suuna morae ed un codi-ce civie, dove uomini edonne erano rispettatiper e oro intrinsechecapacità, che miiaiadi anni a ne’Europa

Occidentae tentò dimantenere, ma inevi-taimente aendo asua interità, anche see sue persone tentaro-no di educare ae orousane e costumi tantoi commercianti stranie-

ri quanto i marinai, perpoi scomparire innenei polders de’Oanda.

A oro però doia-mo moto dea nostraattuae civiiaione Occidentae. Daoro derivano i nostri concetti di iertà,di democraia, i nostro senso de’ onore

e e asi de nostro inuaio che hadato struttura aa maniera di pensare.Moto spesso siamo copevoi di descri-vere i nostri antenati come contadini pri-mitivi o inoranti, incapaci di capire una

cutura civiiata moderna; ma een-doo si scopre e oriini di moti noiiconcetti che anche adesso, pur essendoontani, non sono meno odevoi. Do-iamo a questo punto ricordare o svo-

imento ed i modo dea scoperta, che

ee oriine ne’aprie de 1820, neapiccoa cittadina di Enhuien, di ronte

alFabeto Frisone

di Antonio SodaniI liro di Oera linda

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GiuGno 2011 | n.0 123Runa Bianca 

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a’isoa Frisona di Texe in Oanda, cona morte di Andries Over de linden.

Tra i suoi eetti u trovato un mano-scritto moto antico che nessuno era inrado di eere. Aveva 61 anni e suaia, Aafie Meyho, sapeva dea sa-cra tradiione che da sempre esistevanea sua amiia concernente questoiro. Per innumerevoi eneraioni chenessuno ormai poteva ricordare, era sta-to tenuto nea amiia dei Over delinden, passando di mano tra padre eio, con e ristrette istruioni di preser-

varo e proteero dae autorità e ciodaa Chiesa. I successivo erede era suo

nipote CorneiusOver de linden cheaveva sotanto 10

anni, inatti suo padre era morto primadi suo nonno, cosicché u appunto suaia Aafie, a prendere i iro in custodianche ei stesso non avesse raiun-to a maiore età. Ne 1848, Corneiusricevette i manoscritto, maniestandoa curiosità che da sempre provava neiriuardi dea storia misteriosa che essoraccontava e che non poteva eere, mau soo ne 1867, che trovò quacuno inrado di traduro. Durante una sua visi-ta aa lireria Provinciae a leeuardenin Friesand, incontrò i iiotecario, i

Dott. Veris, e i parò de manoscrittotanto che questi incuriosito chiese di ve-dero, ed immediatamente si rese contoche era scritto in antico Frisone, orse ipiù vecchio esempio che mai aveva in-

contrato. la sua prima impressioneu che i iro osse uno schero, maesaminandoo più attentamente, si

convinse dea sua estrema antichitàe convinse anche Corneius a conce-deri di copiaro a enecio deaFriesand Society. I Dott. Veris cer-cò poi un supporto naniario da-a Societá che era stata ondata perare ricerche sua inua e a storiadei Frisoni, ma incontrò o scettici-

smo immediato, dovuto orse ae ri-veaioni di quache rammento cheaveva ià tradotto. la Societá quin-di pensò ad un aso sin da’iniio,anche prima di essere in rado diconsutaro, ponendo i marchio cheda aora ha perseuitato i liro diOera linda. I Dott. Veris ee, co-munque, a soddisaione di riceve-re a commissione da un “aderman”deputato deo stato di Friesand di

caratteri in Frisone

di Antonio SodaniI liro di Oera linda

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redierne una copia. I avoro continuòper atri tre anni riveando inormaionisorprendenti e antastiche che coner-marono iniiamente a Dott. Veris iprimi sospetti di aso ma, continuandonea traduione, sempre più i atti so-stenuti erano storicamente riconosciutied insieme ai dati mitooici conquista-rono a ducia competa de traduttoreche, aa ne, u naniariamente aiutatoda Dott. j. g. Ottema, che entusiastica-mente sostenne e spese dea traduio-ne stampando e puicando a prima

copia in Frisone moderno sotto i titoodi “Thet Oera linda bo”.

Ne eraio, 1871, u presentata unacarta aa Societá di Friesand che riassu-meva queste oriini e menionava acu-ne dee dichiaraioni sorprendenti tro-vate ne suo contenuto, causando unacontroversia immediata. Non ci deve sor-

prendere se uardiamo a queste “rivea-ioni”, considerando i atteiamentide tempo nei conronti di scoperte chepotevano sconvoere credene una-mente conservate. la sciena sostituivaa teooia nea storia e ’antropooia.la scoperta e a successiva traduionedea Stee di Rosetta erano avvenuti

sotanto cinquanta anni prima, dandooriine ai moderni concetti di storia an-tica asata su caendario eiiano, iu-sto o saiato che sia. Aiamo anchescoperto che a civiiaione di Sumer moto più vecchia di quea Eiia maancora oi a maior parte dei iri ditesto danno quest’onore aa seconda.(Naturamente considerando a storiaaccademica e non quea chiamata “ere-tica”). Heinrich Schieman non aveva an-

cora puicato e sue scoperte riuar-danti ’attuae uoo storico di Troia, unacittà menionata ed anche dataie neliro, e e eende urono tuttavia con-siderate “avoe di ate” sena quasiasicontenuto reae come d´atronde motesono considerate ancor oi.

la versione in inua Frisone u imme-diatamente seuita da una traduionein inua oandese con o stesso titoo, eu a versione oandese ad essere tradot-ta in inese ne 1876. Questa ediionemostra i testo oriinae Frisone stam-

pato sua paina sinistra in caratteriromani con a traduione inese suadestra. Quando u puicato creò uncerto scompiio nei circoi accademiciperò u rapidamente dimenticato; orseperché troppo controverso o perché si-nicava un rosso strappo a retaiodee idee tradiionai. I manoscritto ori-

inae aveva i caratteri onetici inscrittiin un cerchio, i seno di soe, con un “ I “verticae ed una “X” ed attraverso questisi hanno sorprendentemente una seriedi caratteri ne cui contesto si ritrova amaior parte dee ettere de’aae-to e a maior parte dei numeri aci-mente riconosciuti dai moderni Europei.

Questo iro u scritto da Hiddo Over delinden ne’anno 1256 d.C. che copiòi oriinai sopra a nuova carta araa,moto ricercata a tempo in Europa, cheera sena irana e praticamente a-ricata con cotone eiiano. Hiddo achiamò “carta straniera” e usò un inchio-stro di carone sena erro, e ciò statouna ortuna perché i popoari inchiostriasati su erro usati in seuito sono a-cimente riconosciii da oro scoori-

di Antonio SodaniI liro di Oera linda

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GiuGno 2011 | n.0 125Runa Bianca 

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mento, e questo da una prova in piùper sostenere ’autenticità de liro. Inesso Hiddo ha usato dei termini moder-ni de suo tempo conservando anche evarianti ortorache e di stie dei scrit-tori oriinai, inotre non stata trovatanessuna prova di “contaminaioni” ricon-duciii a quacosa di più moderno detredicesimo secoo, e neppure sono statiusati, ne testo, acuni nomi di uoo ori-inati da’occupaione romana a tem-po di giuio Cesare. le contese c’erano esono riveate da liro Oera linda, inat-

ti si para a uno di un prode uerrierodi nome Friso, uciae di Aessandro i

grande (nato ne 356 a.C.) citato anchein atre cronache storiche dei popoi denord, nee quai si narra che Friso iun-eva da’ India. Ne’Oera linda, ’eroeviene atto discendere da una cooniadi Frisoni staniatasi ne Puna attornoa 1550 a.C.; ed anche i eorao recoStraone meniona queste stranissimetriù “indiane”, da ui chiamate in modoenerico (Arii) germania. Ne testo si ri-corda anche Uisse e a sua ricerca deasacra ampada, una proetessa i avevapredetto inatti che quaora ’avesse tro-

vata saree diventato re d’Itaia. Fai-to i tentativo di arsi consenare sottoauta ricompensa (i moti tesori portatida Troia) a ampada daa sacerdotessa,a “Madre Terra”, che a custodiva, Uis-

mappa Della FrislanDa scoperta Da nicolò zeno

di Antonio SodaniI liro di Oera linda

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di Antonio SodaniI liro di Oera linda

se aveva atto vea no a raiunereun uoo chiamato wahaaara (nomeche suona moto simie a wahaa) doveaveva avuto una storia d’amore con aprincipessa kaip (ovviamente Caipso)e con a quae era convissuto per motianni ra «o scandao e a disapprovaio-ne di tutti cooro che o conoscevano».Questo rammento di storia reca in-serito ne liro di Oera linda quantomai interessante. Data e avventure diUisse attorno a 1188 a.C., vae a direuna cinquantina di anni otre a moder-

na dataione dea caduta di Troia. Ma’Oera linda potree essere ne iu-sto. Da que che a eenda tramanda,a nina Caipso era una burgtmaagd  (paroa che sinica “verine suprema”,una sorta di capo di un ruppo di ver-ini vestai), un concetto che trova ri-scontro nee aermaioni ondamentai

de’Oera linda, secondo i quae dopoa catastroe i Frisoni avevano ripreso anaviare per tutto i mondo conosciuto,civiiando ’area de Mediterraneo perspinersi no in India. Ma non soo, cisono situaioni che si adeuano ae te-orie “isostasiche” di bidde Airy, con ’in-terramento deo stretto (canae) di Sue

preesistente, orse dovuto a’episodioThera di Santorini. Recentemente sonostate rinvenute Mummie nee reionicinesi con aspetto prettamente nordico,capei iondi o rossi con occhi aurri edi ata statura otre i 2 metri, conosciutoanche come l’uomo di “Cherchen”, chepossono essere rieriii a queste mira-ioni, ed inotre per are un esempio, seaccettiamo che ’isoa di Caipso, waha-aara, era ’isoa di wacheren ne Mare

de Nord, aora Uisse aveva compiuto isuoi viai anche a di uori de Mediter-raneo. A tutt’oi, comunque, non esi-stono prove che i iro sia un aso e perquesto motivo che saree quanto maiutie una nuova, moderna ediione detesto, non soo per consentire ai stu-diosi di vautaro appieno, ma anche perpermetterne a ettura ai ettori comuni,certamente aascinati dai tanti raccontidi attaie e uccisioni, e rispondere ma-ari aa domanda se a civiiaione Eu-ropea venne dunque da’Asia e da’ Est

o c’era una onte Occidentae ?Non c’ nessuna contestaione dee

oriini di comunità civiiate ne mon-do ma i liro recama una onte orii-naria Occidentae per i suo sistema dioverno, dea comunità e de codicemorae per ’Europa, insieme aa descri-ione di una comunità moto più antica

attraverso ’Atantico de nord, (Odand-Adand anche Atand) a Vecchia Ter-ra, a oro casa antica, data in termininostaici come i tempi uoni primade cattivo, (termini che ricordano ’ Etàde’oro o o zep-Tepi eiio) ed anche seesso non certamente scorrevoe comeun romano, e tratti dei vari aromen-

ti passando da’uno a’atro tavotain modo improvviso, come emoioni epensieri annotati rapidamente su di unoio, isona però essere consapevoiche se quacuno riuscisse a dimostrarein modo incontrovertiie ’autenticitàdi questo iro, ovverosia che raccontaatti reamente accaduti, aora a storiade’umanità Europea de’età de ron-o dovree essere competamente rivi-sitata e conseuentemente riscritta.

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L Lun 

di luana Monte

Sinora spendente dea notte

tempo di ettura 9 minuti

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la terra, ne suo continuo irovaare pero spaio, può contare su una companaedee che e orita intorno ad una di-

stana media di 384.000 chiometri, a una, i suosateite (1).

la una, che con i suo reddo spendore iu-mina i cieo notturno, ha un diametro di circa3470 chiometri; ravità pari ad un sesto di queaterrestre; temperatura superciae che oscia rai +130 ed i -150 radi centiradi; essa aisce su-a terra provocando maree marine e dea crostaterrestre, e variaioni su manetismo.

Secondo e credene popoari, aa una era im-

putaie anche una inuena su tutta una serie distati e situaioni, daa saute sica e mentae de-i esseri umani ai ritmi iooici, da cico veeta-e a cima ed ae acque, aa crescita dee piantee dei capei, aa quaità de vino. Così ne mondoaricoo a semina si eettuava con a una nuova,in modo che, simimente a’astro dea notte, cheaora iniia a sua ase crescente, i seme spuntas-

se dae oe diventando una pianta sempre piùata e rioiosa; i raccoto o i taio di aeri epiante invece doveva arsi, per essere in armoniacon i cici cosmici, con a una caante, così da noneiminare quacosa ancora ricco di vitaità.

Una eenda eiia racconta che i dio supre-mo Ra proiì ai suo i nipoti ge (a terra) e Nut(i cieo) di amarsi, non consentendo oro di sta-

re insieme nemmeno uno dei360 iorni de’anno. I dio Thot,commosso da’amore dei due,voe aiutari e iocò a dama cona una, vincendoe una parte desuo spendore, con i quae creò 5iorni in più a’anno, i cosiddet-ti iorni epaomeni (= aiunti),nei quai namente ge e Nutpoterono amarsi, dando vita aquattro i iustri, Iside ed Osiri-

di luana Monte

luana monte giornaista puicista, scrittri-ce, aureata in lettere, ha co-aorato con diversi quotidianie riviste (I giornae d’Itaia, TV

Sorrisi e Canoni, I Messaero,Radiocorriere, Annai de’Asso-ciaione Nomentana di Storia eArcheooia...). Ne 1997, ha cu-rato a seione dedicata a’im-maine di Iside in Astrooia enei Tarocchi su cataoo Iside.

Il mito, il mistero, la magia. Da2005 partecipa a vari conressisu Atantide proponendo a suaipotesi a conerma dea identi-caione de mitico continentescomparso con ’Impero Minoi-co. Tra i suoi iri ricordiamo: Il 

Cristo simbolico (Atanor, 1983),con i padre Francesco MonteL’uomo e lo Zodiaco (Ediioni

Mediterrannee, 1984) e in-ne...

AlaL’la ma

ECIg, 2004

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la luna

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130 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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de, Set e Neti.Ne’antichità, anaoamente a Soe,

a luna era adorata come divinità convari nomi: in Eitto bastet , Iside (2); nemondo reco Pasiae, e Artemide, See-ne, Ecate, corrispondenti a’aspetto diuna crescente, piena, caante, o, per dir-a con Roert graves, di anciua, nina,veiarda.

A Roma a una era Diana, a divinitàdei oschi e dee seve, a dea dei partie dee nascite, a Sinora dei animai,a dea dea uce notturna, come si evin-

ce da’etimooia de suo nome, che si-nica luminosa, splendente; a sua estacadeva i 13 aosto. Presso Nemi, su’o-monimo ao, esisteva un amosissimosantuario dedicato a Diana, venerata inaspetto triorme ( era detta trivia o tri-

pex o triormis), mentre i ao stesso,supercie riettente in cui a dea amavarimirarsi, veniva desinato anche comespeculum Dianae.

Attriuti costanti di Diana erano a

torcia, a capacità di ar uce ne uio; ecorna, assimiaii a crescente unare esimoo di divinità e reaità; e recce,assimiate ai rai de nostro sateite,capaci di provocare danni aa mente ea corpo. Inatti, anche a icantropia omaattia de lupo mannaro (da at. lu-pus hominarius) era, ed popoarmen-

te associata aa una, e saree statacausata da’aver dormito a’aperto inuna notte di una piena: in tauni uohi,per a sua caratteristica di comparire aameanotte di una notte di peniunio,viene detta mal di luna.

Ne Satiricon (lXII) di gaio Petro-nio Aritro, Nicerote racconta di aver

convinto un sodato ad accompanar-o ; così a’aa, messisi in cammino “con una unacosì chiara chesemrava diessere di ior-no” iunseroin un cimitero,dove a’im-provviso isodato si spo-iò, e, trasor-matosi in unupo sparì ne-a vicina seva.T e r r o r i a t oNicerote riuscì

a raiunerea casa di una

il Dio shu (l’atmosFera) tiene separati la Dea nut 

Dal Dio Geb (Fonte: phoenixqi.bloGspot.com)

di luana Montela luna

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GiuGno 2011 | n.0 131Runa Bianca 

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amica che i raccon-tò come poco prima unupo avesse mas-sacrato tutte epecore e poi osseriuscito a scappa-re marado unaerita a coo; poi,rientrato a casatrovò i sodato suetto con un medi-co che i curavauna erita a coo:

que sodato eraun upo mannaro!

Ancora ne se-coo scorso luiiPirandeo scrisseuna novea, Mal di 

luna, in cui i pro-taonista, batà,

asciato da ami-no tutta una notte esposto aa una, cheo aveva “incantato”, divenuto aduto, sitrasormava in un upo mannaro ad onipeniunio.

la una ha avuto una importana a-siare per i computo de tempo: i popoidea Mesopotamia, randi osservatori

dea vota ceeste, indaandone i moti,scoprirono i mese, i tempo impieatoda nostro sateite a compiere un suocico competo; poi divisero i mese insettimane, in reaione a ciascuna deequattro asi mensii che esso presenta(luna nuova, Primo quarto, Peniunio,Utimo quarto); quindi dedicarono cia-scun iorno dea settimana ad una deesette divinità panetarie aora conosciu-te ed adorate, una dee quai era a una

(unedì = unae dies).Associata per e sue

asi e e reati-ve variaioni diuminosità, aamutevoea,aa ricettivitàed aa passivi-tà, per i attodi rispenderedi uce ries-sa, a reddo ea’umido, aa

notte ed aeacque, aa e-condità ed aadonna (per acorrispondenade cico unarecon queo me-struae - i ter-

mini mestruoe menarca sono riconduciii ao stes-so vocaoo reco che sinica mesee una), a una u considerata a Madreceeste, a Sinora dea notte, dei soni,dee antasticherie, e de sensiie se-no odiacae de Cancro.

In Astrooia a una personica i sen-

timento, ’intuito, ’emotività, a creati-vità, a antasia, ’anima, ’inconscio, ’ir-raionae, a emminiità, a econdità, aertiità, ’istinto materno, e, in neativo,’incostana, a mutevoea, a vouii-tà, a capricciosità, ’ioicità, ’inantii-smo, a vuneraiità, ’introversione, ’in-anno. Un eemento particoare, a lunaNera, cio i punto de’orita unare piùdistante daa terra (apoeo), psicooi-camente simoeia ’aspetto nottur-

la luna, De sphaera, sec. xV

di luana Montela luna

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no, teneroso dea donna, i mondodei istinti e dee passioni, a sessuaitàma vissuta.

Aa luna attriuita anche una dee22 carte (22 come e ettere de’aae-to eraico), a numero 18, dei ArcaniMaiori dei Tarocchi, un antico maodi carte ormato da 78 “ame”, 56 Arca-ni Minori (suddivisi in quattro semi cia-scuno di 14 carte, da’asso a dieci, piùvaetto, cavaiere, dama, re), 2 joy ed isuddetti 22 Arcani Maiori. Datate daipiù intorno a sec. XIV°, queste carte,

spesso artisticamente appreaii, dasec. XVIII° divennero, otre che strumentidi ioco e passatempo, anche un meodi divinaione.

luminoso ornamento de cieo not-turno, a una, ceeste ispiratrice di soni,miti e antasie, si ritrova in poesie, rac-conti, proveri, m, canoni, a tutte e

atitudini e onitudini.Così a una ora rossa, ora paida,

verde, mainconica, inda, tacita, sien-iosa, ruiadosa, raiosa, cara... Secon-do a saea popoare: goa a po-nente, una crescente, oa a evante,una caante; Mutando una si muta or-tuna; la una, non si cura de’aaiare

dei cani; Oni ranchio, ha a sua una;la una di ennaio spende come iornochiaro; Non ne aecca una chi uardaa una; la una uiarda; quando a C,diminuisce e quando a D, cresce; Tuttii mesi a a una, tutti i iorni se ne im-para una... Si può voere a una, cio de-siderare cose impossiii; avere a testanea una, tra e nuvoe; vivere ne mon-do dea una, uori daa reatà; avere auna di traverso (..aora meio stare

aa ara...); aaiare aa una, comene Tarocco, per protestare sena risuta-to; i chiari di una, indicano momenti diristrettee; a una ne poo quacosadi impossiie; a pietra di una o adu-aria un minerae (siicato di potassio)che presenta dee uminescene simiiai aiori unari. la meauna con vi-

la luna nei tarocchi Di marsiGlia. xViii

di luana Montela luna

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GiuGno 2011 | n.0 133Runa Bianca 

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cino una stea simoo de’Isam ecompare sue andiere di diversi stati .

Ne’Orlando Furioso di ludovico Ario-sto, i duca Astoo, in roppa a cavaoaato Ipporio, per recuperare i sennodi Orando, impaito, voa sua una, adove niscono tutte e cose che veno-no perse sua terra: i tempo, i sospiri dichi si ama, e acrime, i desideri, a raio-ne dei uomini.

l’autore de’Ecclesiastico (43,8) a de-nisce “aro nee reioni eccese, spen-dente in ato ne cieo”; giacomo leo-

pardi a osserva e e si rivoe sovente:“Pacida notte, e verecondo raio deacadente una”; “Queta sovra i tetti e inmeo ai orti posa a una, e di ontanrivea serena oni montana”; “Che aitu, una, in cie ? dimmi, che ai, sienio-sa una”; D’Annunio a sauta: “O ace diuna caante che rii su ’acque deserte,

o ace d’arento, qua messe di soniondeia a tuo mite chiarore qua iù”;Sao ne coie a eea: “gi astri d’in-torno aa eiadra una nascondono’immaine ucente, quando piena piùrispende, ianca sopra a terra”.

n

(1) da atino satees-itis = uardia de corpo,scorta, desina corpi ceesti che ruotano in-

torno ai pianeti. Pianeta, da reco panetes=

errante, vaante, i nome attriuito a quei

corpi ceesti che, ruotando intorno ad una ste-

a centrae, semrano muoversi con iertà e

veocità, in contrapposiione ai atri astri ap-

parentemente ssi sua vota ceeste. Quando

ne uio 1969 ’astronauta Armstron scese

sua supercie unare, a tutti noi che ummo

spettatori di una impresa che semrava impos-

siie ( di cui però tauni duitano), parve di

are insieme a ui “un piccoo passo per ’uomo

un rande passo per ’umanità”. Secondo una

credena, a una che vediamo adesso non sa-

ree a prima de nostro pianeta: anticamente

ce n’era una più rande, aermano, che con a

sua ora d’attraione maiore consentiva a

vita sua terra di animai enormi come i dino-

sauri ed uomini atissimi, i ianti.

(2) Putarco asserisce: “Iside atro non se non

a una: e perciò ra i vari tipi di immaini dea

dea, quee con e corna rappresentereero a

una crescente, mentre quee vestite di nero

audereero ai periodi in cui essa nascostae invisiie, quando cio presa d’amore per i

soe e o inseue”. Putarco, op. cit. , p. 115.

Bblaa

Sacra biia, Roma, 1966.

Chevaier j. - Dictionnaire des Symoes, Paris,

1969.

De Racheit b., I miti eii, Miano, 1983.Diionario Encicopedico Treccani, Roma

D’Annunio g., in: .incontroaapoesia.it

graves R., Miti reci, Miano, 1977.

leopardi g., Canti, in: .osoco.net

Monte F., Astrooia occuta, Roma, 1979

Monte F. - Monte l., l’uomo e o odiaco, Roma,

1984.

Pairaut F. H., Diana Nemorensis deesse atine,

Mera 81, 1969.

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Pirandeo l., Novee per un anno, in :.pi-

randeoe.com

Putarco, Iside e Osiride, Miano, 1985.

Proveri dei eementi, in: .anere.com

Seene, Diionario dei proveri, Miano, 1991.

  A mia madre Rafaella, che, come la

luna, ora mi sorride da lassù.

di luana Montela luna

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Gli Etruschi e le Rune:

istero o enig?

di Mario Moirahi

Etruschi, ma anche Reti

tempo di ettura 6 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 135Runa Bianca 

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l’aaeto etrusco, anitutto, può ritenersiraionevomente noto e decirato. Si trat-ta, anche in questo caso, di un aaeto

di chiara marca mediterranea. Interessante iraronto con queo reco, con i quae possiedenotevoi anità, ma anche con atri aaeti, conqueo enicio e con queo eraico (con i quaicondivide quasi una decina di ettere e ’anda-mento da destra a sinistra) e con queo atino, dequae u proaimente i seme e o strumento didistacco da reco.

lettura non dicie, dunque, ma i vocaoariocon cui costruita a maiorana dee rasi si

compone di poche centinaia di paroe. Mote, raqueste, sono nomi di divinità, nomi di persona,veri eementari, come donare o are, quachepronome, numeri, oetti votivi, ... Mancano, osono insucienti, o sono incompete, mote cate-orie di paroe ondamentai de vivere quotidia-no, i nomi di animai e di veetai, i veri di aione,... quanto insomma consentiree di percepire

un discorso corrente, un racconto, una poesia,una sistematica successione oica de pensiero.

l’aaeto etrusco stato, nea storia, i primosistema di caratteri oranico, competo e matu-ro, che ha condiionato e avorito i diondersi ditutta a cutura occidentae.

Di questo sistema di scrittura esistono testimo-niane diuse, ma a prima orma oranica e, più

tardi modicato, adattato o per-no contraandato sotto i nomedi rune cetiche. è assai importan-te sottoineare che i primo aa-eto competo, strutturato e ma-turo, comprensivo di vocai (cheno aora erano assenti) com-pare per a prima vota ne aci-no mediterraneo per opera deiEtruschi. Di tae primoenituraesiste una testimoniana precisa:

di Mario Moirahi

mario moiraGhi Nato a Miano, ne 1942, si de-dica attuamente aa reaia-ione di testi storici e scientici,ao studio di eventi sociai di

riievo e aa proettaione dipiani operativi per a estionedi situaioni di rischio amien-tae e di emerena. In campoinuistico, in aiunta a quat-tro inue moderne, a recoantico e a atino, ha compiutostudi sue cairae medievai,sue inue de acino mesopo-tamico e su’eiiano eroi-co. Ha diretto riviste scientichee puicato numerosi articoitecnici e storici, per riviste itaia-ne e di inua inese. gestiscei sito .scriptorium.it. Tra isuoi iri ricordiamo: La scoper-

ta del vero sacro Graal (Piemme,

2001), L’enigma di San Gal-gano. La spada nella roccia

tra storia e mito (Ancora,2005) e...

il ad lb dl gaalAncora, 2006

ei scheda competa >>

gi Etruschi e e Rune: mistero o enima?

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136 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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una tavoetta assai nota ai etruscoo-i e ritrovata a Marsiiana D’Aena, neipressi di grosseto,contiene i primocompeto ed esau-riente aaetodi 26 ettere, iàstrutturato prati-camente nea se-quena a noi notae comprensiva dique ’e ementoinnovatore onda-

mentae nee no-stre inue, costi-tuito dae vocai.

le inue me-diterranee più an-tiche, inatti, nonpossedevano evocai ma si imi-

tavano ad utiia-re e consonanti.Soo ’esperienae a pratica direttaconsentivano dipronunciare unaparoa in modoconcreto, aiun-

endo i suoni vo-caici più per cu-tura che per reaescrittura.

Se ancor oiquesta osse apratica scrittoria, aterna TRN potre-e sinicare treno,trono, Trani, turno,eterno, Torino, torno

e, naturamente terna. è acie immai-nare quai dicotà si ponono quindi

ad interpretareenicio, eraicoantico ed arao,

che sono statitramandati netempo in aseaa oro struttu-ra consonantica.l’introduionedee vocai co-stituisce pertan-

to una rivou-ione scrittoriaondamentaeper a compren-sione dee pa-roe.

P o s s i a m oporre a que-

stione in questitermini: sia ascrittura recache quea etru-sca compaionone secoo VIIIa.C., ma a primaorma rivouio-naria, oranicae competa dicaratteri, ormaistaiiata suuna sequenaaaetica comeoi utiiatain Occidente, messa a uoco

dai Etruschi, nesecoo VII a.C.

l’alFateto  etrusco  conFrontato  con  altre linGue Del passato

di Mario Moirahigi Etruschi e e Rune: mistero o enima?

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GiuGno 2011 | n.0 137Runa Bianca 

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ech r

la connessione ra caratteri etruschi ee cosiddette rune un proema com-pesso, su quae occorre procedere perradi.

Un primo accostamento aa materiadeve tener conto de cosiddetto “proe-ma retico”. I Reti sono una popoaionepresuntivamente diusa in un area cheincude a Vateina, i Veneto, ’odiernoCantone dei griioni e a Va Venosta,con quache prosecuione areae verso

’Austria e a Sviera più settentrionae.Coeamenti di questo areae iunonoin Sovenia e sue coste damate, iun-endo no in Aania, dove i nome Ti-rana riconosciuto come eato ad unadivinità etrusca, Turan, dea dea ee-a.

Iscriioni retiche o comunque stret-

tamente eate aa raa dei Reti, com-paiono in Trentino (Saneno, Va Di Non,Va Di Fiemme e atre ocaità), VenetoSettentrionae (Mar, Padova, Verona,Treviso), Ato Adie (boano, Schu-derns, Maes, bressanone-brixen e ato),Tiroo (Innta, Steiner, Enadina).

In reatà ’anaisi diretta rivea a stretta

parentea con i caratteri etruschi, come

si osserva anche nee Iscriioni Vene-tiche, acimente assimiaii ao stessoceppo raco, a Este, Padova e Cadore, oae iscriioni Camune dea Provincia Dibrescia (bero-Demo, Cividate Camuno,Naquane, Scae di Cimero, Foppe DiNadro, Piancono...) e ae iscriioni le-ponie diuse nee Province di Verona,beramo, brescia, Miano, Pavia e Varese,no aa Provincia di Vercei.

l’auvione di rae imparentate coni ceppo dei Etruschi, ani dei Rasennio Rasna, si maniesta nei inniti topo-

nimi che vanno dai moti Pi Rasna deaVa Venosta, a paese nome etrusco diVipiteno, Sterin in tedesco.

Anche wiipedia aerma che “e runeproaimente derivano da una scrittu-ra appartenente a ruppo dee cinqueprincipai varietà di aaeto itaico set-tentrionae, derivato da’aaeto etru-

sco, e perciò detto nord-etrusco”.Si rivea però che questa assimiaione

de’aaeto etrusco e a reativa trasor-maione nee cosiddette rune avvienequache secoo dopo Cristo, quando or-mai i Etruschi stavano scomparendoper ’aione coniunta dei latini e, comediremo in atra sede, dea Chiesa.

I enomeno senaa anche a proon-da traccia che a cutura etrusca ha semi-nato ne’intero continente europeo.scritta etrusca presso il museo Di Fiesole

di Mario Moirahigi Etruschi e e Rune: mistero o enima?

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138 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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Quacosa di più si può dire in merito aupark . Venono deniti rune i caratteriappartenenti ad una serie più o menoampia di ettere certamente utiia-te in area ermanica e nord europea,con scopi di reve iscriione su pietre,oetti votivi, prodotti di artiianato ostrumenti miitari.

Ma attorno ae rune stata creataun’atmosera misteriosa, dando credi-to a atto che esse siano state usate,

per ecceena, nee pratiche di maia.I che non vero. In reatà e rune, inte-se come apparato cairaco usato inmodo sistematico ne nord europeo, ap-paiono nei primi secoi d.C. e a oro seriepiù nota detta upark , o sistema runicoermanico antico, datato non prima deisecoi II e III d.C.

Per quanto i più recenti studi ne ipo-tiino ormai sena duio un oriinecassica, a scrittura runica compare pera prima vota ne II sec. dea nostra erane nord de’Europa ed i mito vuoe chea sua invenione sia opera dei Dei. ècerto che a più antica iscriione runicarisae a I° o più proaimente II° sec.

d.C. ed un incisione che si trova suaceere ua di Charnaix, ora conserva-ta ne museo di Saint-germaine en laye,comune dea cintura urana di Parii,oriinaria dea Danimarca e acenteparte di un carniere ritrovato in boro-na.(1)

In merito ae rune e a upar vae apena eencare sinteticamente quae sia’opinione consoidata dei maiori stu-diosi in materia.

1. i upar ha a sua onte prima-ria nei aaeti di derivaione etruscade’Itaia nord orientae e, secondaria,ne’aaeto atino.(2)

2.I processo creativo, che ha portatoae rune, ha avuto come intermediarioproaie i popoo venetico.(3)

3. i upar non ha avuto oriine néunione rievante ne mondo dea ma-ia.

Ne compesso, si può aermare chee rune si possono a uon diritto con-siderare a più importante acquisiione

dei germani ne oro contatto con e po-poaioni de’Itaia antica.

Su queste asi interessante osserva-re che, a partire da queste prime ormeimitative ermaniche, e rune si sonodiuse in tutta Europa, no aa Dani-marca, aa Sveia, ae isoe ritannichee a’Isanda.

In oni caso e rune non si prestaronomai ad un uso etterario e pratico, noneero una versione corsiva, urono uti-iate soprattutto nee epira e diven-nero un “passatempo di dotti”.(4)

n:

1) Caro Recacati | Puicato i 30/04/2003 su

citato sito birax2) R. gendre in Aaeti: preistoria e storia de

inuaio scritto – Coonoa ai Coi 2000 –

Ed. Demetra, pa. 231

3) iid.

4) R. gendre iid. Quanto a materia sia com-

pessa o dimostrano incrediii vicende inui-

stiche, come quea de’inuena esercitata dai

monaci irandesi (!) nea ormaione e neo

sviuppo dei caratteri ciriici savi. Vedere D.

Poi in Aaeti citato, pa. 218.

di Mario Moirahigi Etruschi e e Rune: mistero o enima?

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Sfngi e piridi

in Srdini

di leonardo Meistempo di ettura 9 minuti

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GiuGno 2011 | n.0 141Runa Bianca 

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l’estate de 2010 vedeva a nascita di“Shardana Jenesi degli Urim” che, otreaa puicaione di un documento in

scrittura shardana, annunciò anche a scoper-ta di una seconda  Ziqurat  dopo quea di Monted’Aodi. la scoperta, annunciata da leonardoMeis ià nea Pasqua precedente aa Tv e aaStampa, provocò a raia incontroata di Arche-ooi dea Sovrintendena e Cattedratici. le mi-nacce di puicaioni di smentite si sprecarono,anche perché a nuova ediione de iro appenadopo due mesi daa puicaione annunciavache a ziqurat era costruita sopra un Nurahe. E

poiché i nostri amici “Archeouoni” avevano tra’atro dichiarato essere tae costruione un sem-pice Protonuraghe… possiamo immainare aura!

Mentre a ziqurat di Poomaiore niva in Tve Stampa, i Documento scritto niva in Parlamen-

to per un’interroaione a Ministro dea Cutura.Una petiione con miiaia di rme portava a Set-

temre a senaaione de’esistena di questodocumento a’opinione puica e ae Autorità.Ricordiamo che i reperto u trovato in uno scavouciae daa Sovrintendena di Sassari non on-tano daa stessa ziqurat. Questo accadeva ne2006, ma de Documento nessuno sapeva nien-te, no a ritrovamento casuae dee immainida parte di leonardo Meis. lo stesso Meis inca-

ricava un suo amico dea decira-ione e dea scoperta di quantosospettava. Ne documento vi a paroa SaRDaNa e l’Aleph Sinai-

tico moto presente anche in atriscritti senaati da Meis.

Un antico detto recita che “una

ciliegia tira l’altra” , e così a enna-io di quest’anno ci arrivava unasenaaione di una strana co-struione più a Nord di quea di

di leonardo Meis

leonarDo melis è noto per essere autore di a-cuni sai sui Popoi de mare,i Shardana. Ha preseniatoun centinaio di conerene ed

interventi su questo tema checonsidera trascurato daa sto-rioraa uciae, soprattuttoin Itaia. Insieme a matematicoNicoa de Pasquae ha sviuppa-to un’interpretaione dee pin-taderas (o Arrodas de tempus)come caendario dea civitànuraica, in anaoia a queidi atri popoi de’epoca. Tra isuoi iri ricordiamo: Shardana:

I popoli del mare (PTM Editrice,2002), Shardana: I principi di Dan (PTM Editrice, 2005), Shardana: I 

calcolatori del tempo (PTM Edi-trice, 2008), Shardana: I custodi 

del tempo (PTM Editrice, 2008),

e inne...

shadaa:J dl u

PTM Editrice , 2010

ei scheda competa >>

Sni e piramidi in Sardinia

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142 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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Poomaiore ià puicata. Anchestavota si trattava di una costruione aradoni, ma di orma rotonda. A noi ri-corda e Pajare puiesi e acune costru-ioni dee baeari, sempre a radoni.Appena i tempo di esporare a “Paara”,che ià un’atra senaaione ci arrivavadaa ona dea Prima ziqurat, ne NordSardinia. Questa più ata e ricorda a“Torre di baee “ dei m.

l’annuncio in Conerena di saato26/02/2011 dea scoperta destava ’in-teresse dei Media e a proaie reaio-

ne dea “Sciena Uciae” che di sicurodichiarerà trattarsi di quache ricovero dipastori (a tre o quattro piani!) o a massi-

mo di “Ne-viere”! Si,di Neviere.

Questo quanto dichiarato da un ad-detto ai avori aa domanda da parte diDaniee (uno dei scopritori). le Nevie-re, ani e “Domus de su Nie”  (case deaneve) erano costruioni che si potevano

vedere ne Gennargentu no ai primi desecoo scorso. Si tratta di poetti con co-pertura in pietra ove i baroni dea onaconservavano a neve per a produionedei soretti in estate. Vi i sospetto che’esperto interpeato aia preso unranchio, visto che a “Neviera” si trova aiveo de mare!

s l s?

Nea conerena de saato 26 e-raio 2011 annunciavamo a puico,ià meraviiato per e nuove ziqurat, i

Vista Frontale Della ziGGurat 

di leonardo MeisSni e piramidi in Sardinia

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GiuGno 2011 | n.0 143Runa Bianca 

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ritrovamento di una Sne nea avo-osa penisoa de Sinis, ià consacrataa Dio Nanna/Sin e residena di Sharda-na e Tursha no a 216 a.C. nea città diTharros. A pochi passi da uoo de ri-trovamento dea Sne urono trovatine 1974 e 35 Statue di Monti Prama,dimenticate per trent’anni in uno scan-tinato de Museo di Caiari.

Conoscevamo a strana ura anima-e ià da 2009, senaata da un amicode orum dei Popoi de Mare, Steano.la roccia però risutava in parte coperta

daa mac-chia medi-terranea e

non ci era parsa troppo interessante.Una serie di articoi di stampa e a-

cuni comunicati nee TV ocai ci incu-riosirono ancora ai primi di ennaio diquest’anno (2011). Un medico di Orista-no, appassionato di archeooia (Salva-

tore Zedda) ci invitò a are un soprauooper indicarci un ritrovamento che potevatestimoniare ’autenticità de manuatto.Poco distante daa ura animae si tro-vava un masso di circa 700 iorammiper metà sottoterra. la parte aorante compatiie con i corpo, ma a accia

sotto. Non possiamo, sena e autoria-ioni dea Sovrintendena, toccara peri momento, ma un atro particoare, ani

Vista Frontale Della sFinGe

di leonardo MeisSni e piramidi in Sardinia

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144 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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due, ci hanno convinto de’autenticità.I coo presenta dei ori reoari, siste-mati a coppie, mentre a “testa” ha deeprotuerane che, anche se consumatedae intemperie e da tempo, semranocompatiii con i ori. la sistemaionemoviie dea testa non i primo esem-pio in queste scuture, a Sne di giaha una testa proaimente posticcia.

la Sne de Sinis non ’unica sneritrovata in Sardinia. A parte e tre prove-nienti da Soy (S. Antioco) e conservatenei musei de’Isoa, un’atra iantesca

che ià puicammo in “I Calcolatori del Tempo” troneia ne Sud-Ovest sardo.Anche questa poteva semrare un ca-poavoro de vento, come e varie scutu-re nea costa dea gaura. Questa peròappare avorata e soprattutto si presen-ta con una conormaione diversa daerocce circostanti. Appare iscia e con un

“Pupito” scavato sua testa. Ata circa4,5 m sovrasta una oresta con a’inter-no dei resti di insediamento umano econ tracce di ceramiche e atri manuatti.Nea sua parte destra de coo presentaun’arasione, come di un’asportaionedi una proaie scritta.

A riprova che si tratti di un manuatto,

a oto mostra i “pupito” scavato suatesta dea stessa Sne. Atra prova dovuta a atto che da quasiasi parte asi uardi, risuta sempre essere una testadi attee eiie. Di contro, e varie roc-ce dea gaura, ’Orso, ’Eeante ecc…camiano se e si uarda da diversa an-oaione.

Quacuno si chiederà ora i perché ditanta presena eiia in Sardinia e neMediterraneo de II miennio a.C. la ri-

sposta sta proprio ne’identicaionedei Popoi de Mare in cooro che i Ei-i chiamavano SRDN.N.PI.YAM, (I Shar-dana de Mare), i “Signori delle Isole poste

nel Grande Cerchio d’acqua, nel grande

Verde” .

• Miiaia di scaraei con i cartiidei araoni Ramesse II, Ramesse III,Amenophe IV, Tothmose III…

• Testi eroici con e invocaioniaa Triade di Tee.

• Statue rauranti a stessa Triade

e diverse riproducenti Horus, Osiri-de, Hator, Semet, i Dio Nio e atredivinità.

• Sni e atri animai sacri ai Eii.• Imarcaioni di iunchi, i Fassones,

identici a quee eiie… tantissi-mi atri oetti rieriti aa cuturade sacro ume.

Certo non urono i Eii a portari inSardinia. Un popoo, queo eiio, chemai si saree mosso da suo paradiso.Quacuno però requentava assidua-mente a terra dei araoni, per motivi dicommercio e soprattutto per svoereun compito che risuta dai testi eii in

maniera chiara. I Shardana erano un cor-po sceto de’esercito eiio. Addirittu-ra unevano da guardia de Corpo deiaraoni.

A Medinet Au, luxor, Au Sime,si possono ammirare questi uerrieri aanco a araone. Assoutamente ricono-sciii da’armatura, o scudo tondo, ’e-mo con e corna e a spada a cuneo. Unritrovamento avvenuto in que di Thar-ros, non ontano da uoo dea Sne e

di leonardo MeisSni e piramidi in Sardinia

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GiuGno 2011 | n.0 145Runa Bianca 

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da Monti Prama, ci ha atto incuriosiree ioire per un’uteriore conerma deapresena di mercenari shardana ne’e-sercito de araone: un occhio di Horus.Non i soito occhio di Horus, di cui sicontano decine di esempari ne mu-seo di Caiari, ma un Occhio di Horusa ciondolo che veniva consenato a chisi arruoava appunto ne’esercito eiio.Questi sodati si comportavano cometutti i sodati de mondo e di oni epo-ca: quando tornavano a casa in icenao in conedo, portavano con sé i ricordi

dea Terra che i aveva ospitati! Piccoisouvenir, come i scaraei, o statuettedei dei a cui si erano maari invocatidurante e attaie ne Deta o in Pae-stina, o in Siria (Qadesh!).

glc sada!

Una senaaione atta da un amicodi Oristano, che ci inviò anche e imma-ini, ci ha asciati di sasso. Pur essendoaituati ormai a cose insoite no a po-chi anni a, questa nuova acquisiioneci ha atto are un sato sua sedia. Sa-pevamo de gruppo Statuario che ra-urava in una astra di pietra (steatite?)

a tad d tb. Si tratta di una astrache raura Amon-Ra, a moie Mut ei oro io Khonsu. Una scoperta at-ta, crediamo, da’archeooo Tarameidecenni orsono.

la oto de nostro amico P. z. rap-presenta un’iscriione eroica che,tradotta a suo tempo, parve proprioun’invocaione aa Triade in questio-ne. Si tratta in eetti di tre invocaioni,una per oni Dio rappresentato. Siamo

riusciti ad avere e prime due, che viproponiamo.

• A.ra. . . . .ach. ja. b. b. Cio: “Amon-Ra, re dei Dei, sinore de cieo,dia vita, saute e viore pieni”.

• m. u. nb. P . s. b,ossia: “Mut… a gran Sinora decieo, dìa viore”

Ora, ià trovare una astra con dei e-roici in Sardinia di per s un atto

ecatante. Se poi o scritto coeatoanche a un’immaine chiaramente ei-ia, a cosa assume i contorni de “iao”.Vero che i commento, proaimenteda attriuire a taall, sa proprio didichiaraione tipicamente archeobuo-

nica, de tipo “Scaraboide egittizzante di 

stile hyksos”. Vero … sentiamo. “Sicura

e... o almeno una amigliarità con la Lin-

lastra con GeroGliFici scoperta Da taramelli

di leonardo MeisSni e piramidi in Sardinia

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146 GiuGno 2011 | n.0Runa Bianca 

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di leonardo MeisSni e piramidi in Sardinia

gua e la Scrittura egiziana. Per cui anche

se trattasi di un’opera Fenicio/Punica...

dovrebbesi pensare che l’autore (Fenicio,

è naturale! N.d.A.) osse conoscitore della

Lingua e della scrittura in Egitto”già da aora, ani soprattutto aora,

si aceva passare tutto per Fenicio/Pu-nico. Con uona pace dea ampantereatà eiia de documento. lampante,perché aiamo scoperto che a astrain steatite con i eroici corrispondeesattamente aa astra (in steatite) cherappresenta a Triade Teana che vi mo-

striamo. Insomma su retro dea astra vi a scritta, su diritto i ruppo di Tee. lanostra domanda : perché una cosa ta-mente sinoare (per essere cauti), ritro-vata in Sardinia, in una di quee città danoi denite shardana e aita-ta proprio da quei popoi cherequentavano assiduamen-

te ’Eitto, non stata resapuica e puiciata?Forse perché si deve conti-nuare a inorare questa pre-sena? Perché tutto quanto eiio, chiaramente eiio,deve essere attriuito a unPopoo, queo enicio, mai

esistito come Popoo “atro”e ad eseuire queste operedeve necessariamente esse-re stato un “artista enicio”che conosceva a menadito ieroici? Stesso proemacon i scaraei con tanto dicartiio dei araoni eii, de-niti “Scaraoidi eittiantidi tipo hysos” datati a VIIsec. a.C. quando dei hysos

non vi era manco più memoria. Tuttoquesto per ar “quadrare i cerchio” suapresena presunta dei Fenici?

Noi non ci crediamo. E pensiamo chesempre meno persone oi credono aqueste sciocchee.

la cosa peiore i perché un docu-mento così importante a soito sia statotenuto ne’omra per tanto tempo.

Si aromenterà: “Ma i Taramei apuicò”. “Si rispondiamo noi, ancheliiu puicò quacosa sue statue diMonti Prama. Diverso DIVUlgARE, in

modo che a gente possa ruire e com-mentare”.

iscrizione riscoperta Da melis a pozzomaGGiore

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