Rosa Luxemburg: I prestiti internazionali

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CAPITOLO TRENTESIMO I PRESTITI INTERNAZIONALI .." ., , ,, La fase imperialisticadell'accumulazionedelcapitale,o la fase della concorrenza internazionale fra i capitali, ab- braccia anche l'industrializzazioneed emancipazionein sen- so capitalistico delle precedenti zone di investimento del capitale, in cui la realizzazionedel suo plusvalore si compi- va. I metodi specificidi lotta di questa fase sono: prestiti esteri, costruzionedi ferrovie, rivoluzioni e guerre. Il decennio I900-IO è particolarmente caratteristico del moto imperialistico mondiale del capitale, soprattutto in Asia e nelle regioni europee che con essa confinano- Rus- sia,Persia, India, Giappone- oltre che nell'Africa del Nord. Come l'espansione della produzione mercantile sempliceal posto della naturale e della produzione capitalistica al posto della mercantile si è compiuta attraverso guerre, crisi socia- li e annientamento di intere forme sociali, cosi oggi la tra- sformazione in senso capitalistico delle colonie e dei paesi economicamentearretrati si svolge fra rivoluzioni e guerre. Nel processo di emancipazionecapitalistica dei paesi arre- trati, la rivoluzioneè necessariaper far saltare le forme sta- tali ereditate dai tempi dell'economia naturale e della pro- duzione mercantile semplice(e perciò antistoriche) e crea- re un apparato statale modellato sulle esigenzedella produ- zione capitalistica. Rientrano in questo capitolo le rivolu- zioni russa, turca e cinese. Che queste rivoluzioni, soprat- tutto la russa e la cinese,accolgano,insieme con le esigenze politiche dirette della dominazione del capitale, ogni sorta di vecchi residui precapitalistici, e accanto a questi portino in luce nuovi contrasti, nuove resistenze all'impero della produzione capitalisticacorrodendola in superficie,èun fat- to che, se condizionala loro profondità e potenza d'urto, ne ., ., ..~ i H i ~1 ~ J ~ .1 ~: ~, I ~ : .,.;. ~ i I I 1. t .---- I PRESTITI INTERNAZIONALI 4I9 rende però piu difficile e faticoso il trionfo. Quanto alla guerra, essa è abitualmente l'arma caratteristica di un gio- vane stato capitalisticoper infrangere la tutela dei vecchi,la prova e il battesimo del fuoco della raggiunta maturità ca: pitalistica di uno stato moderno; la riforma dell'ordinamen- to militare e finanziario appare dovunque la premessa del- l'autonomia economica. Lo sviluppo della rete ferroviaria rispecchiaquasi perfet- tamente la penetrazione del capitale nel mondo. Esso è sta- to soprattutto rapido nel quinto decennio dell'Ottocento in Europa, nel sesto in America,nel settimo in Asia, nell'otta- vo e nono in Australia, nell'ultimo in Africa 1. I prestiti esteri collegati alla costruzione delle ferrovie e agli armamenti accompagnano a loro volta tutti gli stadi dell'accumulazione del capitale: introduzione dell'econo- mia mercantile, industrializzazione dei paesi e rivoluziona- mento in sensocapitalistico,dell'economiacontadina, eman- cipazionedei.giovani stati' capitalistici..Le.sue funzioni so- no, nd quadro,.dell'accumulazione del. capitale, moltepli- ci: 'trasformazionein capitale.del denaro di strati non-capi- talistici,'del denaro come equivalente di merci (risparini del medio ceto piu minuto) o del denaro come fondo di consu. 1 La rete ferroviaria raggiunse in chilometri: Europa America Asia Africa Australia I840 292.5 47.54 I8.50 23 .504 I.5 064 I860 .5I 862 .53 93.5 I 393 45.5 367 I870' I04 9I4 93 I39 8 I8.5 I 786 I76.5 I880 I68 983 I74666 I6 287 4646 7847 I890 223 869 33I 4I7 33 724 9386 I8 889 I900 283 878 402 I7I 60 30I 20 II4 240I4 I9IO 333 848 .526 382 IOI 9I6 36 8.54 3IOI4 Percentuali di aumento: I 840-.50 7IO 2I.5 I850-60 I2I 257 I860-70 I02 73 486 350 35° I870-80 6I 88 99 I.56 333 I88o-90 32' 89 I07 I04 I42 I890-I900, 27 2I 79 II4 27

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Dal libro L'accumulazione del capitale di Rosa Luxemburg (ed. NUE Einaudi 1968, traduzione di Bruno Maffi), un capitolo illuminante sulla formazione del debito

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CAPITOLO TRENTESIMO

I PRESTITI INTERNAZIONALI

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La fase imperialisticadell'accumulazionedel capitale,ola fase della concorrenza internazionale fra i capitali, ab-braccia anchel'industrializzazioneed emancipazionein sen-so capitalistico delle precedenti zone di investimento delcapitale, in cui la realizzazionedel suo plusvalore si compi-va. I metodi specificidi lotta di questa fase sono: prestitiesteri, costruzionedi ferrovie, rivoluzioni e guerre.

Il decennio I900-IO è particolarmente caratteristico delmoto imperialistico mondiale del capitale, soprattutto inAsia e nelle regioni europee che con essa confinano- Rus-sia,Persia, India, Giappone- oltre che nell'Africa del Nord.Come l'espansione della produzione mercantile semplicealposto della naturale e della produzione capitalisticaalpostodella mercantile si è compiuta attraverso guerre, crisi socia-li e annientamento di intere forme sociali, cosi oggi la tra-sformazione in senso capitalistico delle colonie e dei paesieconomicamentearretrati si svolgefra rivoluzioni e guerre.Nel processo di emancipazionecapitalistica dei paesi arre-trati, la rivoluzioneè necessariaper far saltare le forme sta-tali ereditate dai tempi dell'economia naturale e della pro-duzione mercantile semplice(e perciò antistoriche) e crea-re un apparato statale modellato sulle esigenzedella produ-zione capitalistica. Rientrano in questo capitolo le rivolu-zioni russa, turca e cinese. Che queste rivoluzioni, soprat-tutto la russa e la cinese,accolgano,insieme con le esigenzepolitiche dirette della dominazione del capitale, ogni sortadi vecchi residui precapitalistici,e accanto a questi portinoin luce nuovi contrasti, nuove resistenze all'impero dellaproduzione capitalisticacorrodendola in superficie,èun fat-to che, se condizionala loro profondità e potenza d'urto, ne

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rende però piu difficilee faticoso il trionfo. Quanto allaguerra, essa è abitualmente l'arma caratteristica di un gio-vane stato capitalisticoper infrangere la tutela dei vecchi,laprova e il battesimo del fuoco della raggiunta maturità ca:pitalistica di uno stato moderno; la riforma dell'ordinamen-to militare e finanziario appare dovunque la premessa del-l'autonomia economica.

Lo sviluppodella rete ferroviaria rispecchiaquasi perfet-tamente la penetrazione del capitale nel mondo. Esso è sta-to soprattutto rapido nel quinto decenniodell'Ottocento inEuropa, nel sesto in America,nel settimo in Asia, nell'otta-vo e nono in Australia, nell'ultimo in Africa 1.

I prestiti esteri collegati alla costruzione delle ferrovie eagli armamenti accompagnanoa loro volta tutti gli stadidell'accumulazione del capitale: introduzione dell'econo-mia mercantile, industrializzazionedei paesi e rivoluziona-mento in sensocapitalistico,dell'economiacontadina, eman-cipazionedei.giovani stati' capitalistici..Le.sue funzioni so-no, nd quadro,.dell'accumulazione del. capitale, moltepli-ci: 'trasformazione in capitale.del denaro di strati non-capi-talistici,'deldenaro comeequivalente di merci (risparini delmedio ceto piu minuto) o del denaro comefondo di consu.

1 La rete ferroviaria raggiunse in chilometri:

Europa America Asia Africa Australia

I840 292.5 47.54I8.50 23 .504 I.5 064I860 .5I 862 .53 93.5 I 393 45.5 367I870' I04 9I4 93 I39 8 I8.5 I 786 I76.5I880 I68 983 I74666 I6 287 4646 7847I890 223 869 33I 4I7 33 724 9386 I8 889

I900 283 878 402 I7I 60 30I 20 II4 240I4

I9IO 333 848 .526382 IOI 9I6 36 8.54 3IOI4

Percentuali di aumento:

I 840-.50 7IO 2I.5I850-60 I2I 257I860-70 I02 73 486 350 35°

I870-80 6I 88 99 I.56 333

I88o-90 32' 89 I07 I04 I42

I890-I900, 27 2I 79 II4 27

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mo dell'appendice della classe capitalistica, trasformazionedi.capitale-denaro in capitale produttivo mediante costru-zioni ferroviarie ad opera dello stato e forniture militari,trasferimento del capitale accumulatodai vecchipaesi capi-talistici ai giovani.Fu il prestito a trasferire il capitale dallecittà italiane in Inghilterra nei secoli XVIe XVII,dall'Olan-da in Inghilterra nel XVIII,dall'Inghilterra nelle repubbli-che americane e in Australia, dalla Franci?l'dalla Germa-nia e dal Belgioin Russia,dall'Inghilterra e dalla FranciainCina e, per la mediazione della Russia, in Persia, nel se-colo XIX.

Nel periodo imperialista, il prestito estero ha un~ fun-zione preminente come mezzo di emancipazionedei giova-ni stati capitalistici.La contraddittorietà della fase imperia-lista si manifesta nel modo piu palese'nelle contraddizionidel sistemamoderno dei prestiti internazionali: indispensa~bili per l'emancipazionedegli stati .capitalistici in ascesa,e;nello stesso tempo, mezzoefficacissimo.nelle mani degli sta-ti capitalistici tradizionaliper metterli sotto tutela ed eser-citare un controllo sulle loro finanze e una pressione.sul,kloro politica estera, doganale, commerciale; mezzoindi~'spensabileper aprire nuove sfere d'investimento'al.capitaleaccumulato di paesi ad antico sviluppo capitalistico e, in-sieme, fomite di nuova concorrenza ad essi: insomma, ar-ma per allargare il campo di sviluppo dell'accumulazionedel capitale e nello stesso tempo per restringerlo.

Queste contraddizionidel sistema dei prestiti internazio-nali sonouna classicaprova del fatto che le condizionidellarealizzazionedel plusvalore e le condizioni della sua capi-talizzazionenon coincidono nel tempo e nello spazio. Larealizzazionedel plusvalore richiede soltanto l'allargamen-to generaledella produzione delle merci: la sua capitalizza-zione richiede invece la crescente sostituzione alla produ-zione mercantile semplicedella produzione capitalistica; intal modo tanto la realizzazionequanto la capitalizzazionedel plusvalorevannochiudendosiin limiti semprepiu stret-ti. Questo processo si rispecchia soprattutto nell'impiegodel.capitale internazionale per la costruzione di reti ferro-viarie. Fra il 1830 e il 1860-65, le costruzioni ferroviarie e

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i prestiti accordati a tale scopo servirono essenzialmenteal-l'erosione della economia naturale e all'espansione dell'e-conomia mercantile semplice: COSIle ferrovie nord-ameri-cane costruite mediante capitale europeo, e i prestiti con-tratti per le ferrovie russe fra il 1860 e il '70. Per contro, lacostruzione di ferrovie nell'ultimo ventennio tanto in Asiaquanto in Africa è servita quasi esclusivamente agli scopidella politica imperialistica, alla monopolizzazioneecono-mica e alla sottomissione politica dei paesi arretrati. È ilcasodelle ferrovie costruite dalla Russia nell'Asia orientalee-centrale. L'occupazionemilitare della Manciuria.adoperadella Russia è stata notoriament~ preceduta dalla spedizio-ne di truppe per la protezione degli ingegneri che lavorava-no alla costruzione della ferrovia mancese. Lo stesso carat-tere hanno le concessioniferroViarierusse in Persia, le im-prese ferroviarie tedesche nell'Asia Minore e in Mesopota-mia, le inglesi.e tedesche'in'Mrica.

Occorre qui chiarireun'malinteso iti rapporto all'investi-mento di'capitali in paesi stranieri e'alla domanda;da questiproveniente. L'esportazione di. capitale inglese verso.PA.mericaaveva gìàJnìportanza;notevole iiltorno;al'1820,'e adessa'va in.gran'parte'attribuita; la:prima'vera;'epropria'crisiindustriale e commercialefuglese.del 1-825.A-partire dal1824, la borsa di Londra fu inondata di.titoli emessidallerepubbliche sudamericane.Nel 1824-25, i nuovi stati del-l'America meridionalee centrale.contrassero a Londra pre-stiti per piu di 20 milioni'di sterline: accanto ai prestiti distato, furono inoltre collocate enormi quantità di titoli in-dustriali sudamericani.L'improvviso sviluppo e l'aperturadei mercati del Sud America determinarono un consider~-vole aumento dell'esportazione di merci inglesi verso le re-pubbliche dell'America, sia meridionale che centrale. L'e-sportazione di merci britanniche verso questi paesi am-montò

nel 1821 a

18252,9 milioni di sterline6,4' - '

Oggetto principale di queste esportazioni sono i tessutidi cotone. La produzionecotoniera inglese subisceìsotto la

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pressione della forte domanda,un rapido sviluppo,nuove enumerose fabbriche sorgono. Il cotone grezzo lavorato inInghilterra ammonta nei r82r a r29 milioni di sterline; sa-le nel r825 a r67 milioni.

Erano cosi posti tutti gli elementi di una crisi. Tugan-Baranovskijsi chiede, a questo punto: «Da dove i paesisud-americani hanno preso i mezziper comprare nel r825 duevolte tante merCiche nel r82r? Questi mezzi SOQOstatiforniti dagli stessi inglesi. I prestiti contratti alla'BorsadiLondra sono serviti al pagamento delle merci importate: gliindustriali inglesi, tratti in inganno dalla domanda suscitatada loro stessi, si sono dovuti convincere per esperienzadi-retta che le loro speranze erano fondate sul nulla» l.

nfatto chela domanda sudamericanadi merci inglesi siasuscitata da capitalebritannico diventa qui «un errore»; unrapporto economicoanormale e perciò malsano. Curioso redirsi, Tugan raccogliein questo l'eredità di un:teorico colqualenon:haper altri rispetti nessun punto di contatto. L'i-dea cheJa- crisidnglese .del r825 si dovesse spiegare-con'l'«anormal~»sviluppodei'rapporti fra capitale inglesee do-manda sudamericana.eraiinfatti, già. affiorata ai tempi diquella crisi,.e-'Sismondiavevaposto il problema esattamen-,te come-Tugan-Baranovskij,nella seconda edizione'deisuoiNouveauxprincipes: ,

«L'apertura, del gigantescomercato offerto dall'Americaspagnolaai prodotti industriali mi sembra aver contribuitonel modo piu decisivo al,rafforzamento della manifatturainglese. Il governobritannico era dello stesso parere, e unapressione eccezionalefu sviluppata nei sette anni dopo lacrisi del r8r8 per estendere il commercio inglese nei piuremoti territori del Messico, della Columbia, del Brasile,del Rio de la Plata, del Cile, del PernoPrima di decidersi ariconoscerequesti nuovi stati, esso aveva già provveduto aproteggere il commercioinglese mediante stazioni maritti-me occupate permanentemente da navi di linea, i cui co-mandanti avevanofunzioni piu diplomatiche che militari.Sordo agli strepiti della Santa Alleanza, ha riconosciutole

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1 Studien'zur Thearie und-Geschichteder Handelskrisen, p. 74.

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nuove repubbliche nello stesso istante in cui tutta l'Euro-pa decideva di annientarle. Ma, per quanto grandi fosserogli sbocchi offerti dalla libera America, non sarebbero ba-stati ad assorbire tutte le merci prodotte dagli inglesi al disopra del loro fabbisogno, se i prestiti concessi alle nuoverepubblichenon avesseroimprovvisamente aumentato a di-smisura i loro mezzi d'acquisto delle merci inglesi. Ognistato americanosi fece prestare dagli inglesi una certa som-ma per consolidare il proprio governo, e, sebbene questafosseun capitale, la spese immediatamente nello stesso an-no come-reddito,cioèla consumòinteramente per l'acquistoper conto dello stato di merci britanniche, o per il paga-mento di quelle spedite per conto di privati. Nello stessotempo furono fondate numerose società con.enormi capita-li per lo sfruttamento delle miniere americane,ma tutto ildenaro da queste speso divenne in Inghilterra reddito perpagare le-macchinedi cui avevano hisogno~à-le merci spe~dite nei luoghi in cui le macchine-dovevano lavorare. Fin.;.chéquesto paradossalecommerciocontinuò',commerciOnelquale,gli inglési non chiedevano'agli-americani'se non dicomprare'con capiiiiJ£inglese merci inglesi,:"futtoparve-an':dare-a meravigliaper l'industria britannica; Non piu il red-dito, ma il capitale inglese ha determinato il consumo; gliinglesi,che compravanoe pagavano essi stessile.merci che-mandavanoin America, si sono soltanto privati del piaceredi consumarle»l. E Sismondi ne trae la solita conclusioneche solo il reddito, cioè il consumo personale, costitUisceillimite reale dello smerciocapitalistico, e sfrutta ancheque-sto esempio per mettere per l'ennesima volta in guardiacontro l'accumulazione.

In realtà, il processoche ha portato alla crist"del r825 ètipico del periodo di slancioe di espansione del capitale intutti i tempi, e il «paradossale» rapporto forma una dellebasi fondamentali dell'accumulazionedel capitale. Esso siriproduce, specie nella storia del capitalismoinglese, rego-larmente prima di ogni crisi. Lo dimostra lo stesso Tugan-

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I SISMONDI,Nouveaux principes, voI. II, libro IV, cap. IV: La riccheziacommerciale segue all'aumento del reddito. "

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424 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

Baranovskij sulla scorta di una serie di fatti e di cifre. La..causaimmediata della crisi del r836 fu la saturazione delmercato degli Stati Uniti con merci inglesi. Ma anche inquesto caso, le merci erano pagate con denaro inglese. Nelr834, l'importazione di merci negli Stati Uniti superò di6 milioni di dollari l'esportazione, ma nello stesso tempol'importazione di. metallo nobile superava l'esportazionedella stessa merce di ben r 6 milioni di dollari. NellCi)-"Stessoanno di crisi, il r836, l'eccedenza delle importazioni am-montava a 5,2 milioni di dollari, ma l'eccedenzadell'impor-tazione di metallo nobile raggiungeva ancora i 9 milioni.Quest'ondata di denaro veniva, come l'ondata di merci, es-senzialmentedall'Inghilterra, dove si era verificatol'acqui-sto in massa di' titoli delle compagnie ferroviarie america-ne. Nel r835-36 sorgono negli Stati Uniti 6r nuove ban-che con un. capitale complessivodi 52 milioni di dollari,prevalentemente di origine inglese:anche qui, sono gli stes-si inglesi a pagare le proprie esportazioni. Allo st'essomo-do;:il gigantescosviluppo industriale degli stati settentiio~nali dell'Unione (r850,-60),che doveva.portare in ultima a-nalisi'alla,guerra civile; fu alimentato dal capitale inglese:ancora una volta, fu questo capitale ad allargare negli StatiUniti il mercato dell'industria britannica.

Al «paradossale commercio»prese parte il capitale nonsoltanto inglese ma europeo in genere; secondoSchaffie,nelquinquennio r849-54, non meno di un miliardo di fiorinieranostati investiti- nellediverseborseeuropee- in tito-li americani: l'animazione dell'industria mondiale che visi accompagnòebbe il suo epilogo nel crak mondiale del1857. Nel settimo decenniodel secolo, il capitale inglese siaffretta a creare lo stesso rapporto, oltre che negli Stati Uni-ti, anchein Asia. Affluiscein massanell'Asia Minore e nel-l'India, vi intraprende poderose costruzioni ferroviarie (larete indiana sale.da r350 chilometri nel 1860 a 7683 nel1870, a 14 977 nel 1880, a 27000 nel 1890) e vi provocaimmediatamente un'accresciuta domanda di merci britan-niche. Appena finita la guerra di secessione, il capitale in-gleseriprende la via degliStati Uniti. Qui le enormi costro-

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zioniferroviarie fra il'I860 e il 1880 (la rete americanasaleda 14 151 chilometri nel 1850 a 49 292 nel 1860, a 85 139nel 1870, a 150717 nel 1880, a 268409 nel 1890) sonoportate a termine essenzialmente con capitali inglesi. Maqueste ferrovie attingevano all'Inghilterra anche il loromateriale, e fu questa una delle principali cause del balzocompiuto dalle industrie inglesi del carbone e del ferro edel contraccolpo su queste delle crisi americane del 1866,1873 e r884. Quello che a Sismondi sembrava un parados-so si verificòpuntualmente: gli inglesicostruirono le ferro-vie americanecol proprio ferro e con tutto l'altro materia-le necessario, e si pagarono per quest'opera con capitaleproprio, cioè si privarono del «piacere» di servirsene. Mail paradosso fu talmente vantaggioso per il capitale euro-peo, ad onta di tutte le crisiperiodiche, chela Borsadi Lon-dra fu presa da una.violenta febbre dei prestiti esteri. Dalr870 al 1875, se ne collocarono.a Londra per 260 milionidi sterline: conseguenzaimmediata fu un' rapido aumentodell'esportazione di merci inglesi.verso i paesi esotici, neiqualiil capitaleaffluivain massanonos~ante.lalorO'perio- .

dica bancarotta. (Verso il I88ò, Turchia, Egitto, Paraguay,Grecia, Bolivia, Costarica, Ecuador, Honduras, Messico,Pero, San Domingo, Uruguay, Venezuela, sospesero in tut-to o in parte il pagamento degli interessi). Verso il 1890, lafebbre dei prestiti a paesi esotici riprende: stati sudameri-cani, colonie sudafricane, assorbono enormi quantità di ca-pitale europeo. I prestiti alla Repubblica argentina, per e-sempio, raggiungono nel 1874 i IO milioni di sterline, nel1890 i 59,1. Anche qui, l'Inghilterra costruisceferrovie colproprio ferro e col proprio carbone e si paga col proprio ca-pitale. La rete ferroviaria argentina sale da 3123 km nel1883 a 13 691 km nel 1893.

Nello stesso tempo, l'esportazione inglese (in milioni disterline) aumenta come segue:

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Carbone 9,8 19

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426 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

Per quanto riguarda in particolare l'Argentina, le espor-taziqni inglesi salgonoda 4,7 milioni di sterline nel 1885 a10,7 milioni quattro anni piu tardi.

Contemporaneamente, il capitaleinglese si riversa, per ilcanale dei prestiti pubblici, in Australia. I prestiti alle co-lonie di Victoria, Nuova Galles del Sud e Tasmania, rag-giungonoverso il 1890 un complessodi II2 milioni di ster-line, di cui 8I investiti in costruzioniferroviarie.La rete au>-straliana sale da 4900 miglianel 1880 e 15600 miglia nel1895. Anche qui, l'Inghilterra fornisce a un tempo capitalee materie prime per la costruzionedelle ferrovie: e perciòè travolta nelle crisi del 1890 in Argentina, Transvaal, Mes-sico, Uruguay, e del 1893 in Australia.

Nel ventenruo I890.r9IO, un solo mutamento è interve-nuto a questo proposito: accanto al capitale inglese, vasempre piu investendosi all'estero, soprattutto in prestitistatali,. il capitale.tedesco,.francese, belga. La costruzionedella ferrovia dell'AsiaMinoreavvienefra il 1850 e il 1890col concorso di capitale inglese; poi è il capitale tedesco aimpadronirsi dell'AsiaMinore e a.realizzareil grande piano

- della.£erroviadell'Anatoliae.di Bagdad.L'investimentodicapitale tedesco in Turchia provocava a sua volta un~ cre-scenteesportazionedi mercitedeschein questopaese. .

L'esportazione tedesca in Turchia raggiunge infatti nel1896 i 28 milioni di marchie nel 19II i II3 milioni; nellasola Turchia asiatica, i I2 milioninel 1901, i 32 milioni nelI9II. Anche in questo caso, le merci tedesche importatesono pagate in gran parte con capitale tedesco, e i tedeschisi limitano ad «astenersi» - secondo l'espressione di Sis-mondi - dall'uso dei propri prodotti.

Guardiamo un po' piu a fondo la questione.Il plusvalore realizzato,che non può essere capitalizzato

in Inghilterra o in Germania e rimaneperciò inattivo, vieneinvestito in ferrovie, opere idrauliche, miniere ecc. in Ar-gentina, Australia, Colonia del Capo, Mesopotamia, ecc.Macchine, materie prime e simili vengono importate dalpaese di origine e pagate conlo stessocapitale. Ma lo stessoavviene anche all~internodel paese a regime di produzionecapitalistica: il capitale devecompraregli elementi della sua

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produzione,incorporarsi in essi, prima di poter divenire at-tivo. È vero che l'uso dei prodotti rimane in questo caso alpaese, mentre nel primo è lasciato a cittadini di un paese e-stero. Ma scopo della produzione capitalistica non è l'uso,il consumodei prodotti, è il plusvalore, l'accumulazione.Ilcapitale oziosonon trovava possibilità di accumulazioneinpatria, mancandovila richiesta di prodotti addizionali: maall'estero, dove la produzione capitalistica non si è ancorasviluppata, una nuova domanda si è determinata in stratinon-capitalistici,o la si determina con la forza. Per il capi-tale è decisivoproprio che l'«uso» dei prodotti sia cedutoad altri, non interessando al fine dell'accumulazioneil con-sumo delle sue classi specifiche: capitalistica e lavoratrice.Naturalmente, l'«uso» dei prodotti deve essere realizzato,pagato, dai nuovi consumatori, i quali devono perciò averei mezzimonetari relativi. Questi sono forniti, in parte, dal-lo scambiodi merci che contemporaneamente si origina.Al-la costruzionedi reti ferroviarie come allo sfruttamento diminiere si ricollegadirettamente un attivo scambio di mer-ci, che realizzaa poco a poco il capitale anticipato nelle fer-rovie.o nelle miniere, insienié al plusvalore. Che il capitaleaffluentein tal modo all'estero si cerchi per proprio conto,comecapitale azionario, un campo di lavoro, o trovi il suonuovo impiego nell'industria o nei trasporti per l'interme-diario dello stato, come prestito estero; che nel primo casole società per azioni a carattere speculativo crollino, o nel .

secondo lo stato debitore faccia bancarotta e, in questo oquel modo, i proprietari perdano in parte il loro capitale,tutto ciò non cambia nulla al fatto nel suo insieme: allostesso modo accade anche al capitale singolo, nel paese diorigine,di volatilizzarsinelle crisi. L'essenziale è che il ca.pitale accumulatonel vecchiopaesetrovi nel nuovo una rin.novata possibilità di produrre plusvalore e di realizzarlo,cioèdi continuare l'accumulazione.I nuovi paesi abbraccia-no estesi territori ad economia naturale che assumono cosiil.carattere di un'economia mercantile semplice, o ad eco-nomiamercantile sempliceche si trasformano in senso capi-talistico. Le costruzioni ferroviarie e lo sfruttamento delleminiere, speciedelle miniere d'oro, caratteristici agli effetti

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428 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

dell'investimento del'capitale-divecchipaesi capitalisticiinnU\twi,.hanno in grado eminente la proprietà di promuove-re in rapporti economicifinora naturali un attivo e subita-

. neo scambiodi merci: entrambisegnano,nellastoria eco-nomica,le pietre miliari del processodi rapida dissoluzionedi anticheformazionieconomichee di strati socialiprecapi-talistici, di crisi sociali, e di sviluppo di rapporti economi-co-socialimoderni, cioèdellaproduzione mercantile sempli-ce prima, della produzione capitalisticapoi. - ..,

Il ruolo dei prestiti esteri e dell'investimento del capita-le in azioni ferroviarie e minerarie estere costituisce dun-que la migliore illustrazione critica dello schema dell'ac-cumulazione in Marx. In entrambi i casi, la riproduzioneallargata del capitale è_unacapitalizzazionedel plusvaloreprecedentemente realizzato(a meno che i prestiti o le azio-ni estere non siano coperti da risparmi piccolo-borghesiosemiproletari). Il momento, le circostanzee la forma in cuiè-statorealizzatoil capitaledei vecchipaesi affluitonei nuo:vi-non h~nD,o'nulla in comune con il suo attuale campo diaccumUlazione:il capitaleinglese che affluinella costruzio-

-ne delleferrovie-argentinepotevaesserestato oppioindia:no realizzatoin Cina. Di piu: il capitale inglese che costrui~sce ferrovie in Argentina è di provenienza inglesenon sol-tanto nella sua pura forma di valore, cioè comecapitale-de-naro, ma anche nella sua forma materiale: ferro, carbone,macchineecc.vengonodall'Inghilterra, cioè anchela formad'uso del plusvalore nasce in Inghilterra fin dall'originenella forma adatta all'accumulazione.La forza-lavoro,l'ef-fettiva forma d'uso del capitale variabile, è per lo piu stra-niera: sono forze-lavoroindigene che il capitale dei vecchipaesi trasforma in nuovo oggetto di sfruttamento. Tutta-via, per il rigore dell'indagine possiamo anche ammettereche le forze-lavorosiano della stessaorigine del capitale. Inrealtà, la scoperta, per esempio, di nuove miniere d'oro,provoca, soprattutto nei primi tempi, un'emigrazione inmassa dai vecchipaesi capitalistici, e le nuove imprese im-piegano in grande -quantità forze-lavorooriginarie di que-sti. Possiamo dunque supporre che in un nuovo paese il ca-pitale-denaro, i mezzi di produzione; le forze-lavoro siano

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I PRESTITI INTERNAZIONALI 429

tutti originari di un antico paese capitalistico, come l'In-ghilterra. In Inghilterra erano allora presenti tutti i pre-supposti materiali dell'accumulazione: plusvalore realizza-to comecapitale-denaro,pluslavoroin forma produttiva, ri-serve di-lavoratori.E tuttavia l'accumulazionevi era impos-sibile, perché l'Inghilterra e i suoi tradizionali acquirentinon avevano bisogno di ferrovie, e non sentivano la neces-sità di sviluppare ulteriormente le loro industrie. Solo l'ap-parizionedi un nuovo territorio con grandi estensioni a col-tura non-capitalistica apre al capitale una prospettiva diconsumo allargato e gli rende possibile l'accumulazione,lariproduzione su scalapiuvasta.

Chi sono, dunque, questi nuovi consumatori? Chi pagain ultima istanza i prestiti esteri e realizzail plusvalore del-le impresecapitalistichecon essifondate? La classicarispo-sta a questa domanda è data dalla.storia dei prestiti inter~nazionali in Egitto. . - - "'.'

Tre serie di fatti strettamente connessicaratterizzanolastoria interna dell'Egitto,nella secondametà,del secoloXIX:investimenti in grande stile di capitali, aumeritovertigino-so.del debito pubblico, sfate1o'dell'economia"contadina:InEgittoesistevafinoa_tempia-noi viciniil.1avoroservilee,quanto ai rapporti di proprietà del suolo, ball e khedivè:viesercitavanola piu spregiudicata e incontrollata politica diviolenza.Ma dovevano essere appunto questi rapporti so-ciali ed economiciprimitivi a offrire un terreno straordina-riamente fertile alle operazioni del capitale europeo. Dalpunto di vista economico,non si trattava dapprima che dicreare le condizioni dell'economia monetaria: e a questopensò lo stato con l'impiego diretto della forza. MohammedAli,creatore del moderno Egitto, a"pplicòa tal uopo, finver-so il 1840, un metodo di u-nasemplicitàpatriarcale: quellodi far «comprare» dallo stato ai fellahin l'intero raccoltoannuo, per vendere poi loro a prezzi maggiorati il minimonecessarioper la loro esistenzae per-le semine. Inoltre, im-portò cotone dall'India, canna da zuccherodall'America,in-daco e pepe, e prescrisse ufficialmenteai contadini la quan-tità da coltivare di ciascuna'di queste piante (il cotone el'indaco vennero poi dichiarati monopolio del governo e

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430 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

perciò venduti solo a questo, che a sua volta li rivendeva}.Con tali metodi fù introdotto in Egitto il commercio.Mo-hammedAHprovvideperò anche ad aumentare la produtti-vità del lavoro: rimise in funzione vecchi canali, fece sca-vare pozzi, iniziò, soprattutto, la grandiosa diga sul Nilo aKaliub, che apri la serie delle grandi imprese capitalistichein Egitto. Piu tardi, queste si estesero a quattro grandi setztori: l'irrigazione, dove occupa il primo posto la diga diKaliub, costru~tafra il 1845 e il 1853, e che, oltre al lavoroservile non p~gato, inghiotti 50 milioni di marchi - per poidimostrarsi, in un primo tempo, inservibile -; le vie di co-municazione,fra le quali l'opera piu importante e fatale peri destini dell'Egitto fu il canale di Suez; la coltivazionedelcotone;.la produzione dello zucchèro. Con la costruzionedel canale:di Suez,l'Egitto avevagiàin£lato la testa nel cap-pio del1af1nanzaeuropea, dal quale non doveva mai piu li~berarsi. Si mosse per primo il capitale francese, al quale se-gui:subito.dopo il.capitale britannico; eJa lotta di concor-renza.£racidue:gruppis'intreccia nel grovigliodelle vicendeinterne,dell'Egitto per tutto.il succ~~sivoventennio; Leo~perazioni:delcapitale.francese, cui.si 4eve la costruzionesiadella'inservibile diga sul Nilo sia del canaledi Suez;furonoforse'i;piu caratteristici esempi di accumulazione'del capi-tale'europeo a spese di rapporti economico-socialiprimiti-vi. Per il beneficiodell'apertura'del canale, che doveva di-stoglieredall'Egitto il commercioEuropa-Asiaeprivare per-ciò il primo di una sostanzialepartecipazioneai suoi utili, ilpaese s'impegnò prima di tutto a fornire a titolo gratuito illavoro,~erviledi 20 mila contadini comandati all'anno, poia rilevare il 40%del capitaleazionariocomplessivodellaCompagniadi Suez.Fu questa la base del gigantescodebitopubblico egiziano, che doveva aver per conseguenzaven-t'anni dopo l'occupazionemilitare da parte dell'Inghilterra.Le opere irrigue aprirono la via ad un'improvvisa trasfor-mazione economica: i tradizionali sakien, cioè le macchineidraulicheazionateda buoi, di cui nel soloDelta ben 50 mi-la erano in moto per sette mesi dell'anno, furono sostituitiin parte da enormi pompe a vapore,mentre moderni battel-'li provvedevano'.al trafficosul Nilo fra il Cairo e Assuan:

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I PRESTITI INTERNAZIONALI 431

Ma il piu profondo sconvolgimentodei rapporti economiciegiziani fu provocato dalla coltivazione del cotone. Infatti,in seguito alla guerra di secessione americana e alla famecotoniera inglese, che avevano fatto enormemente salire ilprezzodella fibra, anchel'Egitto fu preso dalla febbre dellacoltivazionedel cotone. Tutti si misero a piantar cotone, acominciaredalla famigliavicereale: furti di terre in grande

.stile, confische, «acquisti» forzati o semplici rapine ingros-sarono rapidamente in rpisura enorme i possedimenti ter-rieri del vicerè. Numerosi villaggi si trasformarono di col-po in proprietà privata regia senza che nessuno sapessedar-ne la giustificazionelegale, e questo poderoso complessoditerre fu destinato al rapido impianto di piantagioni cotonie-re. Ma ciò significavacapovolgere l'intera tecnica della.tra-dizionaleagricoltura egiziana~La costruzione di dighe perproteggere i campi di cotone dalle regolari piene del Nilo,un'abbondante e pianificatairrigazione.artificialedel suolo,un'aratura profonda e. continuà;~n;conòsciuta;alfellah colsuo aratro del tempo dei faraoni;inf1ne.un lavoro intensivoal.tempodel raccolto, tutto ciò.inipose'aueforze~làvòroegi-.ziane una tensione estrema~-Ma' queste'forze-Iavare)'eranocostituite dallo stesso'contadinaine servile di cui lo statopoteva legalmente,disporre in~misÙ!aillimitata. I fellahin,che già erano stati costretti a lavorare come servi alla co-struzionedella diga di Kàliub, furono perciò mobilitati allacostruzione di argini, allo scavo di canali, alla piantagionedi cotone sulle proprietà vicereali. Il khedivè aveva ora bi-sognoper i suoi poderi dei 20 mila schiaviche avevamessoa disposizionedella Compagniadi Suez, e fu questa la pri-ma scintilla del conflitto col capitale francese: L'arbitratodi Napoleone III assegnò alla Compagnia un lauto inden-pizzo,che il khedivè poté accettare tanto piu di buon ani-mo, in quanto se ne sarebbe facilmente rivalso sugli stessifellahinla cui forza-lavoroera stata all'origine del conflitto.Si passò poi alle opere irrigue, per le quali furono importa-te dall'Inghilterra e dalla Francia quantità enormi di mac-chine a vapore, pompe centrifughe e locomobili; centinaiae centinaia di queste emigrarono dalla Gran Bretagna adAlessandria,e di qui furono trasportate per battello; subar-

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432 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

che e a dorso di cammello,in'tutti i punti del paese. Infine,occorrevano aratri a vapore"tapto piu che nel 1864 un'epi-demia aveva decin:!atoil bestiame. Anche queste macchineprovenivano dall'Inghilterra: la ditta Fowler fu di colpoe-normemente ampliata per soddisfare le particolari esigenzedeIkhedivè a spese dell'Egitto I.

Un terzo tipo di macchinadi cui l'Egitto senti improvvi-so bisogno furono gli apparecchi per la sgranatura deI co-tone e le presse per il suo imballaggio. Impianti sorsero adecine nelle piccole città del Delta. Sagasig,Tanta, Sama-nud e altri centri cominciarono a fumare come città indu"striali::inglesi.Grandi patrimoni affluirono nelle banche diAlessandriae delCairo. .

Il crak.della speculazionecotoniera segui 1'anno dopo,quando, per effetto della conclusione.della pace negli Stati. .

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I PRESTITI INTERNAZIONALI 433

Uniti, il prezzo del cotone cadde in pochi giorni da 27 pen-ce la libbra a 15, 12 e infine 6 pence. L'anno successivoIsmailPascià si lanciòin una nuova speculazione:la produ-zione di zucchero da canna. Si trattava di far concorrenzaagli stati meridionali dell'Unione americana, che avevanoperduto i loro schiavi, col lavoro servile dei fellahin egizia-ni. Per la seconda volta l'agricoltura egizianafu rivoluzio-nata, e capitalisti inglesi e francesi vi trovarono un nuovocampodi rapidissima accumulazione.Nel 1868 e 1869 fu-rono ordinati 18 giganteschi zuccher#ìci qella capacità di200 mila chili al giorno ciascuno, cioè di una capacità qua-drupla rispetto agli impianti fin allora conosciuti. Sei diquesti furono ordinati in Inghilterra, dodici in Francia, ma,in seguito alla guerra franco-tedesca,la maggior parte de-gliordini fìll(in Inghilterra, Ogni IOchilometrilungo il Ni-lo dovevasorgerneuno comepunto centrale di un distrettodi IO chilqmetri quad.r~tiche:doveva fornirgli la canna (ilfabbisogno.giornaliero.delle.fabbriche a pieno rendimentoera di2~mila,tonnellateciascuna).Mentre cento vecchiara-tri a vapore d~l «periodo delq)tone»..giacevano qua.@-là-apezzi"cento,nuovine erano ordinati per la coltivazionedel-la canna da zucchero.Migliaiae migliaiadi'fèllahin furonotrasportati, nelle piantagioni,.mentre altre migliaia eranomobilitati per la costruzione del canale Ibrahimiya. Benpresto sorse il problema dei trasporti: per trasferire le mas-se di canne alle fabbriche si dovette provvedere a tamburobattente ad una rete di ferrovie, di binari trasportabili, diteleferiche, di locomotive. Anche queste poderose ordina-zioni furono monopolizzatedal capitale inglese. Nel 1872fu aperta la prima fabbrica gigante. Ai trasporti provvede-vano, provvisoriamente, quattromila cammelli.Ma la for-nitura della quantità necessaria di canna da zuccherosi di-mostrò impossibile.La maestranza era incapace;non si po-teva pretendere di trasformare di colpo, a staffilate,in mo-derni lavoratori industriali i servi dellagleba.L'impresa fal-li, molte macchine ordinate non furono mai poste in eser-cizio.Con la speculazionedello zuccherosi chiude nel 1873il periodo delle grandi imprese capitalistiche.dell'Egitto.

. . l' ,;" '. . " -. , . . ~r ,., ~.", ..' . ;-t1 «Fra il Cairo; Londra e Leeds .:..scrive il rappresentante della ditta

Fowler,~~ingegner'.Eyth,.:..un febbrile, scambio-di telegrammi ebbe.inizioiQuando potete: fornire.I50 aratri a.vapore?:- Risposta: entro un anno..Ga,rantiam:òl'impegno 'di tutte le' nostre forie:'': Non basta. I50 aratri a vaporedevono'poter, sbarcare entrO'la'primavera'ad"AIessandria -. Risposta: impos-sibile!--(lnfatti; nelle-dimensiorii dii allorai la'ditta Fowler poteva fornire almassimo 3.aratri,a vapore la settimana, Da notare che un apparecchio di que-sta.specie'costava 50 mila marchi, e che perciò si trattava di un'ordinazionedi 7 milioni e.mezzor- Successivotelegramma'di Ismail.Pascià::quanto co-sterebbe l'immediato. ampliamento della-fabbrica? Il vicerè sarebbe' prontoad:anticipare il denaro necessario. Facile capire che a Leeds si batté il ferrofin che-era.caldo. Ma anche altre fabbriche in.Inghilterra e in Francia ebberoordine di fornire aratri a vapore. L'arsenale di~Alessandria, luogo di sbarcoed imbarco dei possedimenti vicereali, si riempi di caldaie, ruote, tamburi,cavi, ceste e casse'di ogni genere, e gli alberghi di second'ordine del Cairodi meccanici da poco sfornati, cui si aggiunsero fabbri e falegnami, garzonie giovani senza arte né parte: sugli aratri doveva sedere almeno un pionierespecializzato della civiltà. Tutto questo ben di Dio veniva poi spedito inmassa dagli effendi nell'interno del paese solo per far posto, affinchéla navesuccessivapotesse sbarcare il suo carico. Non si ha idea in che condizioni lemerci arrivassero al luogo di destinazione, () meglio a tutt'altra destinazioneda quella prevista. C'erano dieci caldaie sulle rive del Nilo, e a IO miglia lemacchine che dovevano azionarle; qui una montagnola di cavi, a distanza diventi ore gli argani. Qui un montatore inglese sedeva affamato e spaesato suuna pila di casse francesi, là un montatore francese si dava disperato al vin?Effendi e Katib facevano la spola - invocando AlIah - fra Siur e Alessandnae portavano liste di oggetti, del cui nome non avevano la minima. idea. Co-munque, una,parte di questi apparecchi.fini per mettersi in.moto..L'aratro avapore cominciò a fumare nell'Alto Egitto. Civilisation et progrès avevanofatto un' nuovo passo' avanti» (Lebendige Kriifte, sieben Vortroge aus demGebiete'der Technik, BerIin 1908, p. 2I9).

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434 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

Chi fornI i capitali per queste imprese? I prestiti esteri.Fu Said Pascià, un anno prim~ della morte (I863), ad ac-cettare il primo prestito, che ammontava nominalmente a :66 milioni di marchi ma in realtà, dedotte le provvigioni.ecc., a 50 milioni. Lo lasciò in eredità, insieme col trattatodi Suez che accollavaall'Egitto un onere di 340 milioni dimarchi, a Ismail. Nel I864, Ismail contrasse il suo-primoprestito di nominali II4 milioni aI7%, al netto 97 milioniall'8,25%.Questasommafu consumatainun anno,67mi-ilioni dalla Compagniadi Sueza titolo di indennizzoe il re- isto nei gorghi dell'episodio cotoniero. Nel I865 la Banca iAnglo-Egizianaprovvide al primo dei cosiddetti prestiti- 1Daira, a cui le proprietà private del khedivè servirono di ga-;ranzia: 68 milioni nominali aI9%, 50 milioni reali al I2. !Seguono nel I866 un prestito di 60 milioni nominali (52

1:

.miliòi1ial petto) forniti da Friiblinge Goschen, nd I867 ...

un altro prestito della Banca Ottomana di 40 milioni nomi- :8n~~ (3:*.netti). IL ~ebiio fluttuante osc~lla~a'allora sui 600 .mili<;ml:'per consolidarne una parte fu lancIato nel'I 868 un .~.grosso prestito di:23-8milioni nominali alj%';. al nett~ I42 !!milioni al"I3,5%, intermediaria la' Banca Oppenheim. Co...SI, la fastosa cerimonia dell'apertura del canale. di Suez po- .

. 8'teva essere celebrata alla presenza del fior fiore della finan- .~za e dell'aristocrazia europea e con un pazzescosciupio di tricchezze,.mentre il sultano turco era tacitato con 20 mi- .~lioni. Nel I870 la ditta Bischoffsheime Goldschmidt for- Iniva un nuovo prestito per l'ammontare nominale di r42 ,milionial 7%,pari a IOOmilioni reali al I3 %,cheservIalcoprire le spese dell'episodio zuccheriero.Nel r872 e r873 Isi hanno due prestiti Oppenheim, uno piccolodi 80 milioni ~al I4 %e uno grande di 640 milioni nominali all'8%, ri- tdotti a 220 milioni utilizzati per metà alla riduzione del de- ~bito fluttuante. . l

Nel r874 si fa il tentativo di lancio di un nuovo prestito Isu garanzia terriera (IOOOmilioni di marchi contro rendita ~annua del 9%) che frutta solo 68 milioni. I titoli egiziani ieranoquotati alloraal 54%del lorovalorenominale.Dal- l

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la morte di Said Pascià il debito pubblico complessivoera .'

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I PRESTITI INTERNAZIONALI 435

salito in I3 anni da 3 293 000 sterline a 94 no 000 l. Si e- .

ra allavigiliadel crollo.A prima vista, queste operazionisembranoil colmo della

follia.Un prestito seguel'altro, gli interessi di vecchidebitisono coperti da nuòvi prestiti, gigantescheordinazioni al-l'industria inglese e francese sono pagate con capitali presia prestito a inglesi e francesi.

In realtà, pur fra le generaliscrollatedi capo e i singhioz-zi di tutta Europitsul malgovernodi Ismail, il capitale eu-ropeo fece in Egitto favolosi, incredibili affari, una ripeti-zionemoderna delle bibliche vacchegrassenel-corso stori-comondialedel capitalismo.

Anzitutto, ogni prestito rappresentavauna speculazione,in cui da un quinto a'un terzo e piu della somma nominal-mente prestata rimaneva appiccicataallemani dei banchie-ri europei. Gli interessi usurari dovevanocomunque, beneo male,esser pagati: da dove venivail denaro a.tale scopo?Laloro sorgente doveva trovarsi nello stesso Egitto, e que-sta sorgente erano i fellahin, i contadini egiziani. Furonoquesti, in ultima analisi, a fornire gli elementi' essenzialidellegrandiose impresecapitalistiche:la terra in primo luo=.'-go, giacchéi possedimenti privati del khedivè, in.brevissi-motempo gonfiatisia dismisurae costituenti la base-deipia-ni di irrigazione e delle speculazionisul cotone e sullo zuc-chero,erano stati costituiti mediante la rapina e la violenzacon le terre di infiniti villaggicontadini; la forza-lavoroinsecondo luogo, che i contadini.offrirono gratis e quindi aspesedell'economia agricola,e che fu la base dei miracolitecnici creati da ingegneri europei e da macchine europeenelle opere irrigue, nei mezzi di comunicazione,nell.'agri-coltura e nell'industria dell'Egitto. Nella costruzione delladigasul Nilo a Kaliub comedel canaledi Suez, delle ferro-vie come degli argini, nelle piantagionidi cotone comene-gli zuccherifici,lavorarono legioni e legioni di servi dellagleba,che secondo il bisogno erano spostati dall'uno all'al-tro lavoro e sottoposti al piu feroce sfruttamento. E se, dauna parte, alloro impiego ai fini del capitalismo moderno

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l EARLOP CROMER,Das heutige A.gypten, trad. ted. I908, voI. I, p. n.

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436 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

dovevano opporsi limiti tecnici insgrmontabili, dall'altraquesto svantaggio era però largamente compensato.dall'H-limitato controllo sulle masse, dalla durata dello sfrutta-mento, dalle condizionidi vita e di lavoro della mano d'o-pera, di cui il capitale disponeva.

Ma l'economia contadina forni non soltanto terra e for-za-lavoro; forni anche denaro. Servi a questo scopo Hsiste~ma fiscale che, sotto la pressione dell'economia capitalisti-ca, applicò le manette ai fellahin. L'imposta fondiaria sulleproprietà contadine salifino a raggiungereverso il r870 l'e-quivalente di 55 marchi per ettaro, mentre la grande pro-prietà terriera non ne pagavache r8 e i possedimentipriva.ti della famiglia regnante ne erano esenti. Vi si aggiunserocontributi straordinari, per esempio ai fini della manuten-zione delle opere irrigue e perciò a quasi esclusivovantag-gio delle proprietà vicereali: l'equivalente di 2,50 marchiper ettaro_Per ognipianta di dattero il fellah dovevapagarel'equivalente di I,35 marchi, per ogni capanna di fango dalurabitata l'equivalente di 57 pfennig.Aggiùnta lacapitazio~ne;:i.£el1ahinsborsarono sotto Mohammed Ali 50 milioni.,sotto Said IOOmilioni, sotto Ismail-I63 milioni di marchi;

Quanto piu aumentava l'indebitamento verso il capitaleeuropeo, tanto piu stretti si facevano i giri di vite sull'eco:;nomia contadina.I. Nel I869 le imposte furono aumentatedel ro% e prelevate in anticipo sul r870: nel r870, l'im-posta fondiaria fu elevata dell'equivalente di 8 marchi perettaro. Nell'Alto Egitto i villaggicominciarono a spopolar-si, le capanne furono demolite, i campi furono lasciatiincol-ti, per sfuggire alle imposte. ~el r876 la tassa sui datteri fuaumentata di 50 pfennig. Interi villaggi si diedero ad ab-battere le piante e fu necessario l'intervento della truppa.per metter fine alla loro distruzione. Nel r879 si calcolache ro mila fellahin a monte di Siut morissero di fame a-vendo ammazzato il bestiame per non pagare l'imposta sudi esso prelevata 2.

1 Del resto, il denaro estorto ai fellahin riaffiul anch'esso, via Turchia,al capitale europeo. I prestiti tUrchi del 1854, 18", 1871, 1877, 1886, ave-vano infatti per garanzia il gettito delle imposte continuamente maggiorateche l'Egitto pagava direttamente alla Banca d'Inghilterra.

2 «lt is stated by residents in the Delta - informa .. The Times" da

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I PRESTITI INTERNAZIONALI 437

Al fellah era stata succhiatal'ultima gocciadi sangue. Lostato egizianoaveva esaurito la sua funzione di sanguisugaal serviziodel capitale europeo; era perciò divenuto super-fluo.Il khedivè Ismail fu licenziato: il capitale poteva pro-cedere alla liquidazione.

Nel I875, l'Inghilterra avevaacquistato 172 mila azionidel canaleJ:liSuez,per le quali l'Egitto deve ancora pagarle394000 sterline egizlahe d'interessi. A questo punto, en-trano in campo le commissioniinglesiper il «risanamento»delle finanzedell'Egitto. È significativoche, per nulla spa-ventato delle condizionidisastrose del paese, il capitale eu-ropeo si offra di «salvarlo» offrendogli nuovi giganteschiprestiti. A consolidamentodi tutti i debiti, Cowee Stokesproclamanola necessitàdi un nuovo prestito di I520 milio-ni di marchi al 7%, Rivers Wilson di un prestito di 2060milioni. Il Crédit Foncier acquista milioni di tratte, e cercadi consolidare l'intero debito con un prestito di r820 mi-lioni di marchi, tentativo che tuttavia.fallisce. Ma quantopiu disperata e insolubile diventa la situazione finanziaria,tanto piu si avvicinail momento in cui l'intero.paese con lesue forze produttive dovrà cadere nelle grinne del capitaleeuropeo. Nell'ottobre r878, i rappresentanti deicreditorieuropei sbarcano ad Alessandria. Si istituisce un controlloa due (inglese e francese) delle finanze statali, ed è in.suonome che si levano nuovi balzelli e i contadini sono spre-muti e fustigati, finchégli interessi, il cui servizioera statosospeso nel r876, ricominciano ad essere corrisposti I. Aquesto punto i diritti e le pretese del capitale europeo di~ventano il centro di gravità della vita economica,la preoc-

Alessandria, 31 marzo 1879- that the third quarter of the year's taxation isnow collected, and the old methods of collection applied. This sounds stranogely by the side of the news that people are dying by the roadside, that greattracts of country are uncultivated, because of the liscal burdens, and that thefarmers have sold their èattle, the women their finery, and that the usuresare filling the mortgage of!iceswith their bonds and the courts with theirsuits of foreclosure» (cito in T. ROTHSTEIN,Egypt's Ruin, 1910, pp. 69-70).

I «This produce - scriveva il corrispondente del .. Times" da Alessan.dria - consists whol1y of taxes paid by the peasants in kind, and when onethinks of the poverty-stricken, over.driven, under-fed fellaheen in their mi-serable hovels, working late and ear1yto fil1the pockets of the creditors, thepunctual payment of the coupon ceases to be wholly a subject of gratifica-tion» (Egypt's Ruin, p. 49).

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438 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

cupazione dominante del sistema finanziario egiziano.Nel1878 viene creato, oltre ad una nuova commissione,un mi.nistero semieuropeo: nel 1879 le finanze egizianepassanosotto il controllopermanente del capitale europeo nella per-sona della Commission de la Dette Publique Egyptiennecon sede al Cairo. Nel 1878 le proprietà della famigliavice-reale (431 mila acri) vengono trasformate in demanio pub.blico e date in garanzia a creditori europei: la stessa finefanno i fondi Daira, proprietà personale del khedivè, situa-ti perlopiu nell'Alto Egitto e abbraccianti485 131 acri, chepoi sono venduti ad un consorzio, mentre una gran partedelle altre terre cade nelle grinfie di società capitalistiche,soprattutto della Compagnia del canale di Suez, e le terredelle moscheee delle scuolevengono confiscatedagli ingle.si a compenso delle spese di occupazione.Una rivolta del-l'esercito egiziano,ridotto alla fame dal controllo finanzia-rio europeo mentre i funzionari europei incassanofavolosistipendi, e una rivolta provocata ad. arte delle masse stre-mate di Alessandria offrono il. tanto atteso pretesto a uncolpo.decisivo.Nel 1882 truppe inglesi sbarcano'in Egitto,per non lasciarlo piu e suggellare con la sottomissione delpaese la.serie di grandiose imprese capitalistiche negli ulti-mi vent'anni e la liquidazione dell'economia contadina adopera del capitale europeo l.

Appare cOSIevidente che la transazione, a prima vista as-surda, fra capitalefinanziarioeuropeo e capitale industrialeeuropeo, in forza della quale le ordinazioni egizianeeranopagate col capitaleprestato, e gli interessi di un prestito co-

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perti dal capitale di nuovi prestiti, si fondava in realtà suun rapporto perfettamente razionalee «sano» dal punto divista dell'accumulazionecapitalistica. Questo rapporto sitraduce, spogliato di tutti i suoi fronzoli, nel fatto elemen-tare che l'economia contadina egizianafu divorata in misu-ra imponente dal capitale europeo: enormi estensioni diterra, innumerevoli forze-lavoroe una massadi prodotti dellavoroceduti-allostato inpagamento delle imposte, furonotrasformate, in definitivà;in capitale europeo, e accumula-te. È chiaro che questa transazione, che ha condensato indue o tre decenni il corso normale di un'evoluzione storicasecolare,fu resa possibile dalla frusta di pelle di ippopota-mo, e fu proprio la primitività dei rapporti socialia offrireall'accumulazionedel capitale un incomparabile terreno dimanovra. Di fronte al favoloso dilatarsi del capitale, da u-na parte, appare dall'altra comerisultato ultimo, accantoal-la rovina dell'economia contadina, la nascita del commer-cio e la creazione delle sue premesse riella tensione delleforzeproduttive del paese.La terra coltivata e irrigata creb-be in Egitto, sotto Ismail, da 2 a 2,7 milioni di ettari, larete dei canali da 73 a 87 mila chilometri, la rete' ferrovia-'ria da 410 a 2020 chilometri: a Sueze Alessandria sorserodocks, ad Alessandriagiganteschiimpianti portuali; un ser-vizio di navi a vapore cominciòa servire il Mar Rosso peril trasporto dei pellegrini alla Mecca,e le coste siriane e a-natoliche.L'esportazionedall'Egitto,chenel1861ammon-tava a 89 milioni di marchi, balza nel I864 a 288 milioni;l'importazione sale dai 24 milioni del tempo di Said Pasciàai 100-IIO milionisotto Ismail. Il commercio,ripresosi,do-po l'apertura del canale di Suez, solo nell'ottavo decenniodel secolo, segnavanel 1890, all'importazione 163 milionidi marchi, all'esportazione249 milioni,mentre nel 1900 lecifre passano rispettivamente a 288 e 355 milioni, e nelI9II a 557 e 593-milioni.In questo impetuoso sviluppoe-conomicorealizzatocon l'aiuto del capitaleeuropeo, l'Egit-to è divenuto proprietà di quest'ultimo. Comein Cina e piudi recente in Marocco,in Egitto è coslapparsoin piena lucecome, dietro i prestiti internazionali, la costruzione delleferrovie, le irrigazionie simili opere civili, stia in agguato,

1 Eyth, eminenterappresentantedellaeiviltà capitalisticanei paesipri.mitivi, conclude magistralmente il suo quadro dell'Egitto, dal quale abbia-mo ricavato i dati piu importanti, con la seguente professione di fede impe-rialistica: «L'insegnamento di questo passato è per noi importantissimo an-che per l'avvenire: l'Europa deve, e saprà, anche a costo di lotte di ogni spe-cie nelle quali sarà difficiledistinguere il giusto dall'ingiusto e il diritto sto-rico e politico significherà spesso l'infelicità di milioni di creature umane,l'ingiustizia politica la loro salvezza, l'Europa deve mettere saldamente .pie.de nei paesi che non sono piu in grado di vivere per propria energia la vitadel nostro tempo; e, come dovunque nel mondo, il deciso intervento euro-peo metterà fine al disordine anche sulle rive del Nilo» (Egypt's Ruin, p.247). Come l'Europa concepisse «l'ordine» sulle rive del Nilo lo dimostralargamente il già citato Rothstein.

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440 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

lunga mano dell'accumulazionedel capitale, il militarismo.Mentre gli stati orientali compionocon ansiafebbrile il loro..passaggio dall'economia naturale all'economia mercantilesemplicee da questa alla capitalistica, il capitaleint~rnazio-naIe li divora, perché, senza venderglisi, essi non possonoportare a termine la propria rivoluzione interna.

Un altro esempio recente di questo fenomeno è offertodalle iniziative del capitale tedesco nella Turchia asiatica.Già precedentemente il capitale europeo, specialmentein-glese,avevacercatodi impadronirsi diquesto territorio, po-sto sull'antichissima via del commerciomondiale fra Euro-pa e Asia l.

Fra il r850 e il r870, il capitale inglese costruiscele fer-rovie Smirne-Aidin-Diner e Smirne-Qassaba-Alashehir,eottiene la concessioneper il proseguimento della linea finoa"Mìunqarahisar, e l'appalto del primo tratto della ferro-via anatolica Haidar Pascià - Izmid.Parallelamente,il capi-tale-francese si assicura una parte della costruzione. Nel1888 entra in campo-il capitale tedesco: mediante accordicolgruppocapitalistic9france~erappresentat()dallaBanca_

Ottomana si~addiviene a.una -fusione internazionale -d'inte-ressi: per cui il gruppo finanziario tedesco ottiene di parte:cipare alla grande impresa della ferrovia anatolica'e di Bag-dad nella misura del 60%, il capitale internazionale nellamisura del 40 2.I14 marzo r889 sorge la Societàdella Fer-rovia Anatolica: ufficialmentesocietà turca, essa rileva la

I PRESTITI INTERNAZIONALI 441

linea, in eserciziogià dal 1870, da Haidar Pascià a Izmide la concessionedel tratto Izmid-Eskishehir-Angora(845km): le sta dietro la Deutsche Bank. La Società è pure au-torizzata a costruire la ferrovia Haidar Pascià-Skutari e ilramo secondariofino a Brussa; la concessionedel 1893 leattribuisce la costruzionedi una rete complementareEski-shehir-Qonia (circa 445 km) e, infine, della linea Angora-Qaisariye(425 km). Il governo turco off!~allaSocietàla se-guente garanziastatale: utile lordo per anno e chilometro,IO 300 franchi per il tratto Haidar Pascià -Izmid; 15 000franchi per il tratto Izmid-Angora. A tal fine, il governoconcedeall'amministrazionedella Dette Publique _ Ottoma-ne la riscossione diretta delle entrate provenienti dall'ap-palto delle decimenei sangiaccatidi Izmid, Ertogrul, Ku-tahia e Angora, dalle quali l'amministrazione preleverà perversarla alla compagniaferroviaria la sommarichiesta a co-pertura dell'utile lordo garantito dallo stato. Per il trattoAngora-Qaisariye,il governo garantisce un utile lordo inoro di 775 lire turche, pari a 17 800 franchi-oroper anno echilometro, e; per il tratto Eskishehir-Qonia,604 lire-tur-chep~ri a-13741 franchi; nell'ultimo caso, solo finoall'am~montare massimo del sussidio di 2I9 lire turche; pari a4995 per anno e chilometro: qualora l'utile lordo superi illimite della garanzia,il governo si riserva il 25% dell'ecce-denza. Le decime dei sangiaccati di Trebisonda e di Gli-mush Khane vengono pagate direttamente all'Administra-don de la Dette Publique Ottomane che a sua volta versaalla Società i sussidi richiesti a copertura della garanzia.Tutte le decimedestinate a tale scopoformano un corpo u-nico. Nel 1898, la garanzia chilometricaper il tratto Eski-shehir-Qoniaè elevata da 219 a 296 lire turche.

Nel 1899, la Societàottiene la concessioneper la costru-zionee l'eserciziodi un porto a Haidar Pascià con silosgra-nari e magazzinidi merci di ogni specie, oltre al diritto dieseguirele operazionidi caricoe scaricocon personale pro-prio; infine, in campo doganale, il diritto all'apertura di u-na speciedi porto franco.Nel r901, le viene concessala co-struzione della linea Qonia -Bagdad -Bafra -Golfo Persico(2400 km), allacciatamediante il tronco Qonia-Eregli-Bur-

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l Il governo anglo-indiano incaricava già intorno al r830 il colonnelloChesney di studiare la navigabiIità deU'Eufrate ai fini della realizzazionediun piu breve.collegamento fra il Mediterraneo e il Golfo Persico e l'India.Dopo una ricognizione preliminare del terreno nell'inverno del r83r, gli in-glesi organizzarono a questo scopo una regolare spedizione nel r835-37; pa.rallelamente, ufficialie funzionari inglesi esploravano larghi tratti della Me-sopotamia orientale. I lavori si trascinarono fino al r866 senza raggiungereun risultato pratico per il governo britannico. L'idea di creare una via di co-municazione fra Mediterraneo e India, via Golfo Persico, fu poi ripresa inaltra forma dall'Inghilterra (progetto di ferrovia del Tigri). Nel r879, Ca-meroo compi per incarico del governo inglese un viaggio attraverso la Meso-potamia per studiare il tracciato della progettata ferrovia (MAXFREIHERRVONOPPENHEIM,Vom Mittelmeer zum Persischen Golf durch den Hauran,die Syrische W iiste und lJ.esopotamien, voI. II, pp. 5 e 36).

2 S. SCHNEIDER,Die deutsche Bagdadbahn, r90o, p. 3.

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442 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

gurlu alla ferrovia anatolica. A tal fine la vecchia Societàfonda una nUovasocietàper azioni, che cede la costruzionedella linea fino a Burgurlu a una nuova ditta sorta con sedea Francoforte sul Meno.

Dal I893 al I9IO, il governo turco ha cosiversato in sus--sidi un totale di circa90,1imilioni di franchi, comprendenti48,7 milioni di franchi per il tronco Haidar Pascià -Angorae I,8 milioni di lire turche per il tronco Eskishehir-Qonial.Infine, mediante concessionedel I 907, la Societàsi fa asse-gnare i lavori di prosciugamento del lago di Karaviran e diirrigazione della pianura di Qonia, da' completarsi per con-to del governo nello spazio di sei anni. Questa volta la So-cietà presta al governo i capitali necessari fino a concorren-za di I9,5 milioni di franchi, con interesse del 5% e rim-borso entro 36 anni. A tal fine il governo impegna: I) 25mila lire turche all'anno sulle eccedenzedelle decimedesti.nate al serviziodelle garanziechilometriche e di prestiti di"versi, e sottoposte al controllo dell'Administration de:la:Dette Publique Ottomane; 2) la differenzain piu fra il get-tito medio delle decimeottenuto nei territori da irrigare nei5 anni pr~~<;l~ti alla concessionee il gettito delle terre if;.rigate; 3) l'utile netto dell'esercizio degli impianti di irri.gazione; 4) il ricavato della vendita dei terreni prosciugatio irrigati. Per l'esecuzione degli impianti, la Società fondauna compagnia «per l'irrigazione della pianura di Qonia»,con sede a Francoforte e capitale di I 35 milioni di franchi.

Nel I908 la Società ottiene una concessioneper il pro-lungamento della ferrovia di Qonia fino a Bagdad e al Gol-fo Persico, sempre con garanzia chilometrica.

Il prestito al4 %per la ferrovia di Bagdad, emesso nellesue tre serie (54, Io8, II9 milioni di franchi) a pagamentodel-sussidio per chilometro, è garantito mediante appaltodelle decime dei vilayet di Aidin, Bagdad, Mossul, Diar-berk, Urfa e Aleppo, e dell'imposta sui montoni dei vilayetdi Qonia, Adana ecc.2.

l SALING,Borsen;lIhrbuchI9II-I2, p. 22II.2 Ibid., pp. 360-61. Sul complesso delle somme che, per la costruzione

delle ferrovie, il governo turco dovette versare al capitale internazionale,

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1 PRESTITI INTERNAZIONALI 443

La base dell'accumulazioneappare qui in piena luce. Ilcapitale'tedesco costruisce nella Turchia asiatica ferrovie,porti, opere irrigue, estorcendo dalle popolazioni indigeneche impiega come forze-lavoro un nuovo plusvalore. Maquesto plusvalore, insieme coi mezzi di produzione impie-gati di provenienza tedesca (materiale ferroviario, macchi-ne ecc.),deve essere realizzato.Chi contribuisce a realizzar-lo? In parte il commerciosuscitatodalle stesse ferrovie, daiporti ecc., al quale la struttura economicanaturà1edell'A-sia Minore apreun vasto campodi sviluppo.In parte, quan-do gli scambi di merci non crescono con la rapidità voluta

l'ingegner Pressel, che prese parte alle operazioni tecniche e finanziarienella'Turchia asiatica come aiuto del barone v. Hirsch, offre i seguenti dati:

Lunghezza Garanziain km pagata in franchi

1888,8 33099 3.52Tre linee della Turchia europeaRete della Turchia asiatica costruita fino

al 1900Commissioni ed altri versamenti alla

Dette Publique in conto garanzia per km.

Tutto questo, si noti bene, fino alla fine del 1899, data a partire dallaquale la garanzia chilometrica è, in parte, per la prima volta pagata. Già al-lora, non meno di 28 sangiaccatisu 74 della Turchia asiatica avevano impe-gnato per la garanzia le loro decime. Con tutto ciò, dal 18.56al 1900furonocostruiti in tutto, nella stessa Turchia asiatica, soli 2513 km (w. V.PRESSEL,Les chemins de ler en T urquie dIAsie, Ziirich 1900, p. 59).

Quanto alle manipolazioni compiute in materia ferroviaria a spese dellaTurchia, Pressel ne dà la seguente prova. La Società anatolica avrebbe pro-messo, nella convenzione del 1893, di portare la ferrovia, per Angora, fino aBagdad, e successivamenteavrebbe dichiarato irrealizzabile il suo stesso pia-no, per abbandonare al proprio destino questo tronco a garanzia chilometricae iniziare un nuovo tracciato via Qonia. «Nel momento in cui le societàriu-sciranno ad assicurarsi la linea Smirne.Aidin-Diner, le vedrete chiedere ilsuo prolungamento fino alla ~ineadi Qonia. Compiuto questo tronco sussi-diario, le società metteranno in moto cielo e terra per impadronirsi del traf-fico e assumere questa nuova linea che non ha garanzia chilomettica e, cosaben piu importante, non deve in nessun caso dividere col governo i suoiutili, mentre le altre linee devono, a partire da un certo livello dell'utilelordo, cedere al governo una parte dell'eccedenza. Risultato: il governononricaverà nulla dalla linea di Aidin e le società ne incasseranno milioni. Ilgoverno pagherà per la linea di Qassaba e Angora pressoché l'intero am-montare della garanzia chilometrica, né potrà mai sperare di ottenere il 25%assicuratogli per contratto dell'eccedenza oltre i 1.5mila franchi di utile lor-do» (ibid., p. 7).

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444 LE CONDIZIONI STORICHE DELL'ACCUMULAZIONE

dalle esigenzedi realizzazionedel capitale, la macchinadel-lo stato provvede con la forza a trasformare in denaro le en-trate in natura della popolazionee ad impiegarle sotto que,sta forma alla realizzazionedel capitale e del plusvalore: èquesto il senso della «garanzia chilometrica» dell'utile lor-do nel casodi imprese indipendenti del capitale straniero, edelle garanzie su pegni nel caso di prestiti. Le cosiddette«decime» usate in entrambi i casi e con infinite variazionia copertura della garanzia statale, sono imposte in naturapagatedai contadini turchi e via via elevate fino al 12 e12,5%. Il contadino dei vilayet asiatici deve pagare le «de.cime», perché, se non le pagasse, lo stato gliele estorcereb-be con l'aiuto dei gendarmi e di funzionari centrali e peri.ferici. Le «decime», che rappresentano in questo caso unamanifestazione tradizionale del dispotismo asiatico fonda-to sull'«economia naturale», vengono estorte dal governoturco non direttamente, ma attraverso appaltatori sul tipodegli esattori d'imposta dell'àncién régime, ai quali lo sta-to vende il gettito prevedibile delle imposte mediante astapubblica.per ognLuila.yet(provincia). Acquistate da un sin:.golo speculatore o da un consorzio, le decime di ogni san-giaccato(distretto) sono vendute ad altri speculatori.i qua-li ne rivendono la loro quota parte ad una serie di agenti mi-nori. E poiché ognuno di questi intermediari deve coprir lespese e realizzare l'utile piu alto possibile, la decima assu.me le proporzioni di una valangaman mano che si avvicinaal contadino. Se si è sbagliatonei suoi calcoli, 1'appaltatorecercadi rifarsi sulle spalledel contadino: questi, quasi sem-pre indebitato, attende con ansia il momento di poter ven-dere il suo raccolto; ma se ha già tagliato il grano, deve at-tendere settimane e settimane la trebbiatura, finché all'ap-paltatore deIIe decime piaccia di prendersene la parte' chegli spetta.L'appaltatore,chedi solitoè un mercantedi gra-no, sfrutta questa situazioneper costringerlo a vendergli abassoprezzo il raccolto e, contro la rivolta dei malcontenti,sa di poter ricorrere all'aiuto dei funzionari e soprattuttodelmuktarI, il sovrintendentealvillaggio. :.. ..

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I CHARLES MORAWITZ, Die Turkei im Spiegel ihrer Finanzen, 190.3, pa-~4 I

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. AIconsigliointernazionaledi amministrazionedella Det-te Publique Ottomane (che amministra direttamente, fral'altro, le imposte sul sale, i tabacchi, gli spiriti, le decimesulla seta e le tasse suIIapesca) le decime, come garanziachiIometricao come assicurazionesul prestito, vengono da-te in pegnocon la clausolache il Conseilparteciperà alla sti-pulazionedei contratti:di appalto e che i proventi delle de-cime saranno consegnati direttamente dall'appaltatore allecassee agliufficidel Conseilin ogni vilayet. Sepoi è impos-sibile trovare un appaltatore, le decimevengono immagaz-zinate in natura dal governo turco, in depositi dei quali ilconsiglioha la chiavee insieme il diritto di venderne il con-tenuto.

Lo scambio economicomateriale fra i contadini dell'A-sia Minore, della Siriae della Mesopotamia,e il capitale te-desco, si effettua dunque nel modo seguente. Il grano na-sce nelle pianure dei vilayet di Qonia, Bagdad, Basra ecc.comeprodotto d'uso dell'economiacontadinaprimitiva, edemigra-nelle'mani degli appaltatori d'imposta. È solo quiche il grano diventa merce e, come merce, denaro:' e il de-naro passa neIIe mani dello stato. Questo denaro, che nonè se non metamorfosi del grano contadino prodotto all'o-rigine non come merce, serve ora, in parte, a pagare co-me garanzia statale la costruzione e l'eserciziodelle ferro-vie, cioèa realizzareil valore dei mezzidi produzione in es-si consumati e il plusvalore estorto, nella costruzionecomenell'eserciziodelle ferrovie medesime, ai contadini e prole-tari asiatici,e in parte, poiché nella costruzionedelle ferro-vie sono impiegati mezzidi produzione prodotti in Germa-nia, il grano dei contadini asiatici trasformato in denaroserve anche a realizzareil plusvalore estorto ai proletari te-deschinella loro produzione. In questa sua funzione il de-naro passa dalle mani dello stato turco nelle casse'dellaDeutscheBank,per esservi accumulatocomeplusvaloreca-pitalistico, in forma di utili di fondazione, tantièmes, divi-dendi, interessi, nelle tasche dei signori Gwinner o Sie-mens, dei loro collaboratori, degli azionisti e clienti dellaDeutsche Bank, e dell'intrico delle sue società affiliate.Se,comeè previsto nelle concessioni,l'appaltatore delle impo-

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446 LE CONDIZIONI STORICHE DELL' ACCUMULAZIONE

ste manca,la serie complicatadelle metamorfosi si ricondu.ce alla sua forma piu semplicee chiara: il grano dei conta-dini emigra direttamente nelle mani dell'Administration dela Dette Ottomane, cioè della rappresentanza del capitaleeuropeo, e vi diviene, già nella sua forma naturale, utile delcapitale tedesco e straniero in genere prima ancora di es-sersi spogliato della sua specificaforma d'uso asiatico-con-tadina; realizza il plusvalore capitalistico prima di esserdivenuto merce e di aver realizzato il proprio valore. Loscambiomateriale si compie qui nella sua forma esplicitaesenzaveli fra capitale europeo e contadiname asiatico,men-tre lo stato turco è ridotto al suo autentico e brutale ruolodi apparato politico per lo sfruttamento intensivo dei con-tadini a maggior gloria del capitale, tipica funzione di tuttigli stati orientali nel periodo dell'imperialismo capitalisti-co. La transazione, che apparentemente sembrava un'assur-da.tautologia, un «pagar.merci tedesche con capitale tede-sco in Asia», in cui i bravi tedeschi cedono agli scaltri tur-chi solo l'«uso» delle grandi opere civili, è in fondo unoscambio fra il. capitale tedesco e le classi.contadine asiati-che,uno scambioeseguitocoimezzi.di coercizionedello sta~to. Risultato della transazione è, da una parte, la crescenteaccumulazionedi capitale e una sempre piu vasta «sferad'interessi» come trampolino all'ulteriore espansione poli-tica ed economica del capitale tedesco in Turchia; dall'al-tra, ferrovie e trafficosulla base della rapida decomposizio-ne, dellarovina e del dissanguamentodel contadiname asia-tico ad opera dello stato turco, e della crescente dipenden-za finanziariae politica di questo dal capitale europeo l.

l «Del resto, in questo paese tutto è difficile e complicato. Il governoventila il monopolio delle cartine per sigarette o delle carte da gioco? Eccoche Francia e Austria-Ungheria mettono il veto nell'interesse del loro com-mercio. Se si tratta del petrolio, è la Russia a elevare obiezioni, e perfino lepotenze meno interessate fanno dipendere la loro approvazione in qualsiasiargomento da un ben determinato compenso. Capita alla Turchia. come aSancio Pancia al sua pranzo di nozze. Basta che un ministro delle finanzevo-glia por mano a qualcosa, che un diplomatico qualunque si alza ad affen1!r.gli il braccioe ad opporgliil suo veto»(c. MORAWITZ,Die Turkei im Spte-gel ibrer Finanzen, p. 70).