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Robert Alexander Schumann (Zwickau 1810 – Endenich, Bonn, 1856)Manfred, ouvertureRasch. Langsam (Rapidamente. Largo)Durata: 13'

"Tra tutti i pezzi musicali, vi raccomando so-prattutto l'ouverture. La considero uno deimiei figli più robusti e spero che voi condi-vidiate il mio modo di vedere". Con questepoche parole Schumann raccomandava aLiszt l'ouverture delle musiche di scena peril Manfred di Byron che sarebbero state ese-guite in occasione di una rappresentazionedel dramma al Teatro di Corte di Weimarsotto la direzione del compositore ungherese,il 13 giugno 1852. In effetti l'ouverture è lapagina più importante e riuscita di questolavoro di Schumann che corrisponde al se-condo esperimento teatrale dopo l'opera Ge-noveva, alla cui composizione Schumannaveva lavorato tra l'aprile del 1847 e l'agostodel 1848. Nel mese di ottobre dello stessoanno Schumann iniziò a comporre le musichedi scena del Manfred con un'impazienza chetestimonia l'attrazione esercitata su di lui dal-l'eroe di Byron nel quale il compositore avevavisto certo una forma di suo alter ego. Conil personaggio di Byron Schumann condivi-deva, infatti, l'anelito verso una dimensioneche trascende l'umana esistenza percepitacome qualcosa di incompiuto, l'interesse perla magia, per il mondo degli spiriti e per lescienze occulte e, infine, il desiderio di re-denzione. Per questo lavoro di Byron, che inorigine non era stato pensato per il teatro,Schumann compose tra il 1848 e il 1851un'ouverture e 15 brani la cui funzione eraquella, in alcuni casi, o di enfatizzare il testoo, in altri, semplicemente di accompagnarlo.Entrata stabilmente nel repertorio, l'ouvertureè un piccolo capolavoro dal momento chesi presenta come una magistrale sintesi del-

l'intera vicenda incentrata su un misteriososenso di colpa che attanaglia Manfred per lamorte dell'amata sorella Astarte. In forma-sonata, si basa sul contrasto di due temi deiquali il primo agitato allude al temperamentodi Manfred, mentre il secondo, per il suo ca-rattere lirico, è associato al personaggio diAstarte. Nello sviluppo si consuma la lottatra i due temi al termine della quale prevaleil secondo quasi a decretare la morte dell'eroeche giunge come liberatoria e quasi catartica.

Hector Berlioz(La-Côte-Saint-André 1803 – Parigi 1869)Aroldo in Italia, Sinfonia in quattro parti conviola solista op. 16Aroldo fra i monti. Scene di malinconia, difelicità e di gioia (Adagio, Allegro)Marcia dei pellegrini che cantano la preghieradella sera (Allegretto)Serenata di un montanaro degli Abruzzi allasua amata (Allegro assai)Orgia dei briganti. Ricordi di scene precedenti(Allegro frenetico)Durata: 35’

Alcune settimane dopo il concerto di riabili-tazione [22 dicembre 1833 al Conservatoriocon in programma la Symphonie fantastique]Paganini venne a trovare Berlioz e gli chiesedi scrivere un assolo di viola per il suo stru-mento di Stradivari. Berlioz, quindi, si convinsead accontentare il grande virtuoso, scrivendoun assolo per viola capace di coinvolgere l’or-chestra in modo tale da non sminuire l’efficaciadel suo contributo, sicuro che Paganini, conle sue incomparabili capacità come esecutore,avrebbe saputo come mantenere la viola inrisalto. Paganini, invece, quando vide le pausedella viola nell’Allegro del primo movimento,deluso esclamò: “Io non lo farò, sono silen-zioso per troppo tempo, ho bisogno di suonaresenza interruzione”. La collaborazione con

Note di Sala

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Paganini non ebbe seguito, ma Berlioz decisedi portare avanti il suo progetto scrivendo unaserie di scene orchestrali in cui la viola, senzaperdere le sue caratteristiche, avrebbe più omeno preso parte. Nacque Harold en Italie,una sinfonia in quattro parti ispirata a Il pel-legrinaggio del giovane Aroldo di Lord Byron,che, composta nel 1834, fu eseguita con suc-cesso al Conservatorio lo stesso anno. Nella sinfonia, uno dei suoi lavori più poetici,Berlioz sembra aver raggiunto il suo scopo,quello di scrivere musica a programma, le cuiprime manifestazioni sono già nella SymphonieFantastique del 1830, dalla quale differisceper un’atmosfera più distesa. Qui la malinconiadel protagonista è, infatti, molto lontana dal-l’angoscia del giovane musicista. Oltre al pro-gramma poetico, esplicitato dai titoli dati aiquattro movimenti allo scopo di rendere palesile intenzioni e i sentimenti espressi dal com-positore nella musica, un’altra innovazione ècostituita dalla melodia caratteristica, una me-lodia, affidata, in questo caso, alla viola, chedà voce e consistenza musicale ai sentimentiprovati dal protagonista di fronte alle varie si-tuazioni espresse da sapienti variazioni e mo-dulazioni. Questa melodia costituisce il temaprincipale che, come nella Symphonie Fanta-stique, ritorna in tutti i movimenti. Dedicataall’amico Humbert Ferrand, la sinfonia, com-posta in poco tempo, ma migliorata nel corsodegli anni, ebbe un discreto successo alla suaprima esecuzione avvenuta al Conservatorioil 23 novembre 1835. Nonostante il successotributato dal pubblico, la critica non fu tuttafavorevole tanto che su un giornale di musicadi Parigi apparve un articolo pieno di invettiveche cominciava in modo spiritoso: Ha! ha!ha! haro! haro! Harold! Il primo movimento,Aroldo fra i monti. Scene di malinconia, di fe-licità e di gioia si apre con un’introduzionelenta e misteriosa (Adagio), nel disegno cro-matico dei violoncelli e dei contrabbassi, imitatiin successione dai violini primi, dalle viole edai violini secondi, che entrano quasi in stilefugato. Su questo attacco degli archi si staglia

un nuovo tema, affidato al fagotto, prima eall’oboe, dopo, in imitazione. Dopo l’esplosionedell’intero organico orchestrale emerge suldelicato accompagnamento dell’arpa il temaaffidato alla viola che rappresenta perfetta-mente il carattere romantico del protagonistaAroldo, dietro il quale si cela lo stesso Berlioz,immerso nella natura che lo circonda con-templandola in modo nostalgico. Il successivoAllegro, in forma-sonata con due temi chevengono ampiamente sviluppati da Berlioz, sisnoda sul ritmo di un brillante salterello cheevoca perfettamente le scene di felicità, anchese non è del tutto capace di sottrarre alla suanostalgia Aroldo che ritorna alla fine del mo-vimento con il suo tema cupo. Il secondo mo-vimento, Marcia dei pellegrini che cantano lapreghiera della sera (Allegretto), è un altrosaggio delle capacità di Berlioz di disegnaredei perfetti quadri di genere. L’atmosfera seraleè perfettamente rappresentata all’inizio daipizzicati delle viole, dei violoncelli e dei con-trabbassi ai quali rispondono corni e fagotti,mentre la marcia è interrotta da un motivo dicarattere processionale che ritorna periodica-mente. Nella parte centrale, costituita da uncanto religioso il suono della viola intervienecon leggeri arpeggi per annunciare la presenzadi Aroldo che guarda con disinteresse a tuttociò che gli accade intorno, mentre il carattereprocessionale è conferito al passo dal pizzicatodei contrabbassi che accompagnano le notelunghe dei legni e degli archi. Al canto religiososegue la ripresa della marcia che risuona sem-pre più lontana. Il terzo movimento, Serenatadi un montanaro degli Abruzzi alla sua amata,si apre con un brillante episodio, Allegro assai,in 6/8 che sembra assumere le movenze diuna tarantella; ad esso segue la serenata verae propria, Allegretto, nella quale emerge lavoce del corno inglese, strumento idoneo arappresentare il canto d’amore del pastorellonei confronti della sua amata. Nemmeno ilcanto struggente del pastorello riesce a coin-volgere Aroldo che, introdotto dalla viola conil suo tema, resta uno spettatore triste della

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scena. Nell’ultimo movimento, Orgia dei bri-ganti. Ricordi di scene precedenti, Aroldo èritratto all’interno di una caverna in preda aifumi dell’alcool insieme a dei briganti deditiad un’orgia rappresentata con un’esplosioneritmica dell’orchestra il cui organico è consi-derevolmente ampliato con ottavino, tuba,piatti e due tamburi piccoli. È un attacco fre-netico dell’orchestra il cui vivace tema in solminore è interrotto, all’inizio, da confusi ri-chiami alle scene precedenti con la ripresa inuna forma ciclica di parti dei movimenti pre-cedenti. Le allucinazioni si affollano nella mentedel protagonista e assumono le forme oradella marcia dei pellegrini, ora della romanzad’amore abruzzese. La sua voce è ora spezzatae confusa annunciando così la prossima mortedi Aroldo il cui cadavere viene trascinato, nellaparte conclusiva, nel fondo della caverna.

Dmitrij Dmtrevič Šostakovič(Pietroburgo 1906 – Mosca 1975)Sinfonia n. 12 in re minore "L'anno 1917", op. 112Pietroburgo rivoluzionaria (Moderato - Allegro)Razliv (Allegro - Adagio)Aurora (Allegro) attaccaL'alba dell'umanità (L'istesso tempo)Durata: 40'

"In questo momento i miei pensieri ruotanosempre più intorno a un'opera dedicata allafigura immortale di Vladimir Lenin". In questeparole, pubblicate il 6 giugno 1959 sulla ri-vista «Sovietska Cultura», è contenuto il pri-mo accenno di Šostakovič alla sua Dodice-sima sinfonia, della quale già aveva compostoi primi due movimenti nel secondo semestre.In realtà, nonostante i comunicati stampa, dicui uno, apparso nel mese di febbraio del1961, nel quale si leggeva che la sinfonia erapronta e che sarebbe stata messa a breve inprogramma, Šostakovič, dopo aver comple-tato il terzo movimento alla fine del 1960,non riusciva a trovare la giusta ispirazioneper comporre il quarto. Questa gli venne fi-nalmente nell'estate del 1961 e il 22 agostocompletò la sinfonia, rilasciando nel contem-

po questa dichiarazione alla Radio: "Volevoche la Dodicesima sinfonia fosse completataper il XXII Congresso del PCUS. E ci sonoriuscito. Sono riuscito a completare la miasinfonia in queste storiche giornate per lanostra patria". Dopo essere stata presentataall'Unione dei Compositori di Mosca in unaversione a quattro mani da Boris Čajkovskije da Moisej Samuilovič Vajnberg, la Dodice-sima sinfonia fu eseguita per la prima voltaa Leningrado il 1° ottobre 1961 sotto la di-rezione di Evgenij Mravinskij con un buonsuccesso che consentì a questo lavoro diŠostakovič di affermarsi in Unione Sovietica,dove fu ripresa in occasione di celebrazioni,a differenza di quanto avvenne in occidentedove non mancarono anche critiche piuttostosevere. Intitolato Pietroburgo rivoluzionaria, ilprimo movimento, si apre con un tema espostodagli archi gravi all'unisono per giungere, dopoun crescendo, all'Allegro, caratterizzato da ungrande slancio e da due temi molto simili, deiquali il primo sembra descrivere la sommossa.Il secondo movimento, il cui titolo Razlivsi ri-ferisce alla località nella quale Lenin risiedevaclandestinamente e da dove dava i suoi ordini,si apre con cinque battute introduttive (Allegro)caratterizzate da pizzicati d'archi sostenuti dallabatteria. Dell'ampio Adagio che segue que-st'introduzione, sono protagonisti il corno cheespone il bel primo tema, e il clarinetto al quale,invece, è affidato il secondo. Il terzo movimento,il cui titolo Aurora si riferisce al nome del fa-moso incrociatore che nel 1917 con un colpodi cannone diede il segnale per la conquistadel Palazzo d'Inverno durante la Rivoluzionerussa, costituisce il punto culminante della sin-fonia e si segnala per un crescendo da un pia-nissimo al fortissimo di grande suggestione.Il Finale, intitolato L'alba dell'umanità perchéintende descrivere l'atmosfera post-rivoluzio-naria, riprende, in una scrittura a volte di unottimismo pomposo e retorico, alcuni temi deimovimenti precedenti oltre a citare la parte co-rale della Decima sinfonia.

Riccardo Viagrande

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E’ nato a Tel Aviv dove ha studiato viola,trombone, composizione (con Sergiu Natra)e direzione d’orchestra. I suoi studi lo hannoportato al Mozarteum di Salisburgo dove halavorato con Carl Melles. Dopo il suo trasfe-rimento a Vienna, ha studiato con acclamatidirettori come Hans Swarowskj, Carlo MariaGiulini, Igor Markevitch, Sergiu Celibidachee Franco Ferrara. Ha esteso i suoi studi ancheverso la musica elettronica (a Vienna) e lacomposizione (ha studiato con Witold Luto-slawski in Francia). Nel 1980 è stato nominatodirettore principale dell’Orchestra Sinfonicadi Haifa. Dal 1986 al 1993, ha diretto la Kib-butz Chamber Orchestra a Tel Aviv, con laquale si è esibito in numerose tournée in Eu-ropa ed è stato il fondatore dell’ensembleMusica Nova a Tel Aviv. E’ stato anche di-rettore principale dell’Orchestra SinfonicaRTV a Ljubliana, Slovenia, dal 2000 al 2003.

Per molti anni, è stato un compositore pro-lifico: ha scritto musica da camera, sinfoniee anche songs. Alcuni dei suoi lavori sonostati commissionati da importanti orchestrecome la Israel Philarmonic Orchestra e lesue composizioni continuano ad essere ese-guite in tutto il mondo. É protagonista di unlungo elenco di incisioni e di apparizioni te-levisive che hanno contribuito al suo ricono-scimento internazionale.Come direttore d’orchestra ha una carrieraattiva sia come direttore artistico che comedirettore ospite, sia di orchestre che di teatrid’opera, in Europa, Cina, Giappone, Corea eSud America.Dal 1997 è direttore principale dei BerlinerSymphoniker, che ha diretto in più di 150concerti nella celebre Philarmonie; ha direttol’orchestra anche in centinaia di concerti inGiappone, Cina, Corea, Italia, Spagna, Irlanda,Inghilterra, Francia e Germania.Nel 2009 è stato nominato direttore musicaledell’Orchestra Filarmonica de Bogota (OFB)– una delle più importanti orchestre dell’Ame-rica del Sud. Dal 2008 è direttore ospite prin-cipale dell’Orchestra Sinfonica Liepaja a Latria,nonché professore ospite e direttore ospiteprincipale dell’Orchestra Sinfonica del Con-servatorio della provincia cinese del Sichuan.Conduce master classes per direttori e ses-sioni di formazione per orchestra. Dal 2007è artista ospite permanente del programmadi formazione d’orchestra al Banff Centre inCanada. E’ anche impegnato nel supporto digiovani artisti finanziando dal 2008 borse distudio. Ugualmente a suo agio nel dirigerel’opera, è stato direttore musicale del Pfalz-theater a Kaiserslautern, in Germania, dal1993 al 2000, dove ha diretto più di 600 rap-presentazioni e ha partecipato all’inaugura-zione del nuovo teatro. Ha anche diretto al-l’Opera Ontario in Canada e diverse produzionioperistiche in Israele.

Lior Shambadal direttore

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“Assoluta padronanza dello strumento, pro-fondissima conoscenza della musica ed ilgusto impeccabile” - Vladimir Jurowski, di-rettore d’orchestra

“Le sue esecuzioni, tecnicamente e musical-mente sono di altissimo livello. Lui ha la stu-penda capacità di tirare fuori dallo strumentoun suono divinamente caldo e bello” - lunFrancis, direttore d’orchestra

Iakov Zats è nato a Mosca. Frequenta l’Istitutoper bambini prodigio del Conservatorio di Mo-sca, dove si laurea e successivamente consegueil dottorato in quartetto. Nel 1990 inizia la car-riera concertistica occupando un posto di as-soluto rilievo nel panorama musicale interna-zionale. Negli anni succesivi è chiamato a col-laborare come prima viola-solista con alcunidei più noti direttori della tradizione musicaleeuropea, tra cui R. Muti, G. Prêtre, C. M.Giulini, e con varie orchestre, quali I Solisti diMosca, Fondazione Arena di Verona, l'Orchestra

Toscanini di Parma. Nel 2000 C. Abbado loinvita a prendere parte alla Mahler ChamberOrchestra. Nel 2011 partecipa a due tournéeeuropee del London Philharmonic Orchestra,diretta da Vladimir Jurowski. In Italia è ospiteabituale di stagioni concertistiche esibendosicome solista con le orchestre quali Cantelli diMilano, Sinfonica Siciliana di Palermo, Fonda-zione Arena di Verona e altre. Nella veste didivulgatore rivisita la Sonata op.28 di Ysaye,curando la prima edizione per viola sola, pub-blicata da White Prince Edition. Questa Sonatadiventa a pieno diritto uno dei pezzi di più altovirtuosismo nel repertorio violistico. Per lastessa casa editrice, cura la versione per violae pianoforte delle Drei Romanzen di Schumannop.94, presentata al Kingsplace di Londra. Do-cente di Viola presso il Conservatorio di Pia-cenza, viene invitato a tenere masterclass inItalia, Spagna, Repubblica Ceca, Croazia. Dal2018 è direttore d'orchestra dell'Universitàdegli studi di Milano - Bicocca.

Iakov Zats viola

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DIRETTORE PRINCIPALE OSPITEEvgeny Bushkov

FUNZIONARIODIREZIONE ARTISTICACarlo Lauro

COORDINATORE DIREZIONE ARTISTICAFrancesco Di Mauro

VIOLINO DI SPALLAMassimo Barrale *

VIOLINI PRIMIAgostino Scarpello **Antonino AlfanoMaurizio BilleciSergio Di FrancoCristina EnnaGabriella FedericoSergio Guadagno °Domenico MarcoFabio MirabellaLuciano SaladinoIvana Sparacio Salvatore TuzzolinoRicardo Urbina °

VIOLINI SECONDIPietro Cappello *Francesco D’Aguanno **Ariadny Alvarado °Donato CucinielloAngelo CumboFrancesco GrazianoGabriella IusiGiulio Menichelli °Salvatore PetrottoGiuseppe PirroneSalvatore PizzurroFrancesca Richichi

VIOLEVincenzo Schembri *Salvatore Giuliano **Renato AmbrosinoFrancesca AnfusoGiuseppe BrunettoGaetana BruschettaIgnazio Lo MonacoRoberto PrestiRoberto Tusa

VIOLONCELLIEnrico Corli *°Francesco Giuliano **Loris BalbiGabriele Ferrante °Claudia GamberiniSonia GiacaloneDomenico GuddoGiancarlo Tuzzolino °

CONTRABBASSIDamiano D’Amico *Vincenzo Graffagnini **Michele Ciringione Giuseppe D’AmicoPaolo IntorreFrancesco Mannarino

OTTAVINODebora Rosti

FLAUTIFrancesco Ciancimino *Claudio Sardisco

OBOIGabriele Palmeri*°Stefania Tedesco

CORNO INGLESEM. Grazia D’Alessio

CLARINETTIAngelo Cino *Tindaro CapuanoGregorio Bragioli

FAGOTTIMassimo Manzella *°Giuseppe BarberiMassimiliano GalassoRimondo Inconis

TROMBESalvatore Magazzù *Giovanni GuttillaFrancesco Paolo La Piana

TROMBONIFrancesco Tolentino *Calogero OttavianoGiovanni Miceli

BASSO TUBASalvatore Bonanno

TIMPANISauro Turchi *

PERCUSSIONIMatthew FurfineMassimo GrilloGiuseppe MazzamutoGiovanni Dioguardi °.Giuseppe Sinforini °

ARPAFrancesca Cavallo *°

ISPETTORI D'ORCHESTRADavide AlfanoDomenico Petruzziello

L’Orchestra

* Prime Parti / ** Concertini e Seconde Parti / ° Scritturati Aggiunti Stagione

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DOMENICA 15 DICEMBRE, ore 18,00LUNEDì 16 e MARTEDì 17 DICEMBRE, ore 9.30 e ore 11,30 (SCUOLE)CONCERTO DI NATALE Il Presepe raccontato da Salvo PiparoSalvatore Percacciolo direttore / Salvo Piparo narratoreCoro di Voci bianche FOSS / Riccardo Scilipoti maestro del coro

Musiche di Čajkovskij, de’Liguori, Adam, Gruber, Rutter, Pierponte tradizionali siciliane

VENERDì 20 DICEMBRE, ore 21SABATO 21 DICEMBRE, ore 17,30Ignazio Maria Schifani direttore Coro e solisti del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” Fabio Ciulla maestro del coro

Mozart La Betulia liberata per soli, coro e orchestra

MERCOLEDì 1 GENNAIO, ore 18CONCERTO DI CAPODANNOEvgeny Bushkov direttoreDesirée Rancatore soprano

Musiche di Nicolai, Strauss, Čajkovskij, Offenbach, Delibes, Gounod,Arditi, Šostakovič, Léhar, Morreno Torroba

Orchestra Sinfonica SicilianaFONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

Consiglio di AmministrazioneStefano Santoro PresidenteMarco Intravaia Vice PresidenteSonia GiacaloneGiulio Pirrotta

SovrintendenteAntonino Marcellino

Revisori dei ContiMario Sciumé PresidenteBernardo CampoLorenzo Mira

INFO: Botteghino Politeama GaribaldiTel 091 6072532/533 • biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.itwww.orchestrasinfonicasiciliana

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