RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In...

44
Organo dell’Alleanza Patriziale Ticinese No. 283 dicembre 2011 Anno LXV Fascicolo 4 RIVISTA PATRIZIALE TICINESE 5 22 28 Aperto su di un ampio poggio della Valle del Sole, questo villaggio ha una lunga storia legata alle dominazioni e alle vicende che in parte hanno caratterizzato nei secoli parecchie regioni del Ticino. La scoperta della presenza del cinipide del castagno in Ticino è avvenuta agli inizi di maggio del 2009 in un giardino di Mendrisio. Il Patriziato di Corzoneso Cinipide del castagno Quale «rilancio» per il turismo? La televisione della Svizzera italiana ha dedicato recente mente un’emissione al problema del turismo nel nostro Cantone, confrontato da ormai diversi anni con un importante calo dei pernottamenti. Quali ne sono le cause e i possibili rimedi?

Transcript of RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In...

Page 1: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Organo

dell’Alleanza Patriziale

Ticinese

No. 283 dicembre 2011

Anno LXV

Fascicolo 4

RIVISTAPATRIZIALETICINESE

5

22

28

Aperto su di un ampio poggio della Valle del Sole, questo villaggioha una lunga storia legata alle dominazioni e alle vicende che in partehanno caratterizzato nei secoli parecchie regioni del Ticino.

La scoperta della presenza del cinipide del castagno in Ticinoè avvenuta agli inizi di maggio del 2009 in un giardino di Mendrisio.

Il Patriziatodi Corzoneso

Cinipidedel castagno

Quale «rilancio»per il turismo?

La televisione della Svizzera italiana ha dedicato recente menteun’emissione al problema del turismo nel nostro Cantone,confrontato da ormai diversi anni con un importante calodei pernottamenti. Quali ne sono le cause e i possibili rimedi?

Page 2: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 2 N. 4/2011 – N. 283

Rivista Patriziale TicineseOrgano dell’ALPA, Alleanza Patriziale Ticinese

Anno LXV - Fascicolo 4

No. 283 - dicembre 2011

Redattore responsabile:Armando BesomiCappella del Marco 16517 ArbedoTel. 091 - 829 33 66Fax 091 - 829 17 66E-mail: [email protected]

Termine redazionaleIl giorno 25 dei mesi diFebbraio, Maggio, Agosto, Novembre

Tiratura:2500 copie

Stampa:Tipo-offset Jam SA6526 Prositotel. 091 - 863 19 19fax 091 - 863 27 64E-mail: [email protected]

Cambiamento d’indirizzo:Casella postale 166826 Riva San Vitale

ALPAwww.alleanzapatriziale.ch

Presidente ALPA:Tiziano ZanettiVia Campagna 3b6503 Bellinzonatel. 091 - 825 82 50E-mail: [email protected]

Segretario:Gianfranco Poli6826 Riva San Vitaletel. 091 - 996 16 79E-mail: [email protected]

CorrispondenzaCasella postale 166826 Riva San Vitale

Page 3: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

No. 283 - dicembre 2011

Anno LXV - Fascicolo 4

SOMMARIO:

3 Editoriale

Una collaborazione a favoredel bosco ticinese

5 Il Patriziato di Corzoneso

13 Revisione parziale della legge organica patriziale

16 Visita del Consiglio direttivodell’ALPA ad Ascona

22 Cinipide del castagno

25 2011 Anno della Foresta

28 Quale «rilancio» per il turismo?

30 Associazione Patriziatidel Malcantone

32 SAB

Rapporto mensile del SAB

33 Protezione dei funghi in Svizzera (II parte)

Segnalazioni culturali

37 RTT – Osogna

Dai patriziati

38 Patriziato di Daro40 Patriziato di Arogno41 Patriziato di Carasso41 Patriziato di Rivera42 Patriziato di Riva San Vitale

In copertina:

Chiesa di CorzonesoFoto M. Cavallero

Rivista PatrizialeTicinese

Rivista Patriziale Ticinese 3 N. 4/2011 – N. 283

Editoriale

Natura, montagna e bosco so-no gli elementi da cui ha trattosostentamento per secoligran parte della popolazioneticinese. Le comunità patrizia-li delle valli alpine vivevanouno strettissimo legame con ilterritorio, consce dell’impor-tanza del bosco per la prote-zione dei loro abitati.

I mutamenti socio-economiciche hanno caratterizzato laseconda metà del ventesimosecolo hanno ridotto ai minimitermini, nel giro di pochi anni,la pressione delle attivitàumane sul bosco, allentando etrasformando nel contempo illegame della popolazionecon il suo territorio. Natura,montagna e bosco sono cosìdivenuti sinonimi di svago etempo libero, mentre le altreprestazioni del bosco - trannequella di protezione - sonostate relegate, per almeno tredecenni, in secondo piano.

Nell’ultimo decennio - in uncontesto sempre più segnatoda problematiche di naturaglobale e da una crisi econo-mico-finanziaria che interes-sa l’intero pianeta - l’interesse

Una collaborazionea favore del bosco ticinese

Tiziano ZanettiPresidente ALPA

Roland DavidCaposezione forestale

Page 4: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 4 N. 4/2011 – N. 283

nei confronti delle prestazioni del bosco è incostante crescita. Il Piano forestale cantona-le ticinese, approvato nel 2007, si pone co-me obiettivo di fondo l’intensificazione dellagestione del bosco, e questo per le numero-se ricadute di interesse generale che ciòcomporta. Evidentemente in questo ambitoi Patriziati, principali proprietari di boscodel Cantone, accanto ai Comuni, che con iloro cittadini sono invece i principali benefi-ciari delle funzioni che il bosco ticineseesplica, sono invitati a rendersi attivi nellasalvaguardia delle funzioni del bosco e nel-la promozione dell’uso delle risorse legno-se a scopo energetico.

Sulla base di queste considerazioni, nasceuna collaborazione tra l’ALPA e la Sezioneforestale in modo da far conoscere le attivitàpromosse sul territorio all’interno della Rivi-sta patriziale ticinese mediante la prepara-zione da parte della Sezione forestale di re-golari contributi legati a tematiche di attua-lità forestale, che iniziano appunto con que-sto numero.

Sia il Comitato dell’ALPA che la Sezione fo-restale ritengono estremamente importantequesta iniziativa che speriamo venga accol-ta con interesse da tutti i lettori.

Roland DavidCaposezione forestale

Tiziano ZanettiPresidente ALPA

Page 5: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 5 N. 4/2011 – N. 283

Il Patriziato di CorzonesoUn Ente che fin dal passato è attivo con tutta la Comunità.

di Armando BesomiFoto: Michele Cavallero e Armando Besomi

Aperto su di un ampio poggio della Valle del Sole, questo villaggio ha una lunga storia lega-ta alle dominazioni e alle vicende che in parte hanno caratterizzato nei secoli parecchie re-gioni del Ticino.Le radici di questo patriziato affondano nella consapevolezza che solo l’aiuto reciproco fragli abitanti avrebbe potuto sviluppare in senso positivo le ragioni di vita, pertanto, saggia-mente, i Fuochi sono rimasti uniti ed hanno perseguito nei secoli lo spirito della fratellanza edel bene per tutta la popolazione.Dalle famiglie patrizie sono usciti personaggi illustri, artisti, provetti artigiani e i figli dellatradizione contadina, legati alla terra d’origine che si presenta oggi sobria, pulita e perfetta-mente vivibile, proprio grazie a loro.

Come scrive nella sua "Piccola storia di Corzoneso in Val di Blenio" il Reverendo don E. Me-dici, le indicazioni su questo agglomerato si evidenziano nel possesso della Valle, dominatain alterne fasi.Ecco alcune considerazioni.

I nostri governanti

La Valle di Blenio già intorno al mille appar-teneva ai Canonici del Duomo di Milano. Illoro fu un governo abbastanza paterno. Peròquando subentrarono i Visconti ed altri a go-vernare in loro nome, le cose non andaronopiù così liscie. Ed è naturale dato che i Cano-nici regnavano da lontano e si limitavano adesigere regolarmente le rendite, mentre glialtri erano sul posto nelle persone dei loroVicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesipagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal1447 al 1466. Il che non è poco.

I tre Cantoni, Uri, Svitto ed Untervaldo, su-bentrati nel 1496 nel dominio della Valle cigovernarono per mezzo dei Landvogt finoall’entrata del Ticino nella Confederazione.Anche il loro imperio, salvo forse qualcheinevitabile eccezione, non fu così feroce co-me certi scrittori vorrebbero farci credere.Quello che dobbiamo ammirare nei nostri

antenati, siano essi sudditi dei Canonici odei tre Cantoni, è la somma cura che essiebbero sempre nel salvaguardare la loro in-dipendenza almeno interna. Questo ce loprovano, il giuramento di Torre, l’uccisionedel tiranno Taddeo de’ Pepoli, la distruzionedel castello di Serravalle e le proteste che ibleniesi facevano non appena i loro padronivolevano mettere il naso troppo addentronei loro affari. Così vediamo una domandadel 1568 nel senso che le sedute del tribu-nale al lunedì siano gratis per permettereanche ai poveri di far valere i loro diritti. Èdello stesso anno una protesta contro la len-tezza degli «stimatori ed arbitratori». Nel1580 vien fatto ordinare che nessun Land-vogt possa incarcerare nè porre alla torturaalcuno senza il permesso dei tre giurati. Al-tra che dispone che i bleniesi vengano trat-tati come i milanesi in fatto di dazi. Altra Or-dinanza dei tre Cantoni, fatta evidentementedietro ricorso dei bleniesi, dice testualmen-

Page 6: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 6 N. 4/2011 – N. 283

te: Se il Landvogt vuole un servitore lo man-tenga a sue spese.Interessante a questo proposito un’istanzadel Caneparo di Blenio il quale:«eccitato dai molti reclami e lagnanze chegiongono a sue orecchie per frequenti viola-zioni arbitrarie del nostro Statuto, Ordine etPrivilegi per parte degli illustrissimi Signoriet Landvogt reggenti ha creduto dover con-vocare espres samente il Generali Consigliodi Blenio per deliberare et statuire ciò che siaconveniente alla salute e vantaggio pubblico… considerato che esso è depo sitario dellasalute e Felicità del Popolo». La riunione delpopolo di Blenio deve aver avuto buon effettoperché poco dopo troviamo che le «eccelsesovranità di Uri, Svitto ed Undervaldo, mosseda paterna attenzione pel bene, pace e pro-sperità di questi suoi amati sudditi, hanno tro-vato a proposito di notificargli i suoi senti-menti consistenti in otto articoli».

E il primo punto chiesto dai bleniesi e con-cesso è che i Landvogt siano tenuti ad

uniformarsi al regolamento contenuto nellesovrane ordinazioni del 1660-64. Ed inoltre:che il Landvogt non sia autorizzato a so-spendere o annullare i decreti conclusi nelleComunità. È concesso pure che il Consigliodella Valle e gli Ufficiali (consoli) non possa-no mai essere impediti, sospesi o inquietatinelle loro mansioni. E altro articolo suona:«Nè il Landvogt nè altri abbiano autorità didare permessi dopo la chiusura della cac-cia. Quest’ultima disposizione è interessan-te. Da un lato ci fa sapere che l’esercizio del-la caccia era già controllato. Dall’altro ciinforma che la classe dei cittadini che vannoa tirare la marsina era già quei tempi fioren-te. Ed è infine edificante constatare che nep-pure il Landvogt aveva il potere di concede-re eccezioni alla legge. E questo spiritod’indipendenza dei nostri antenati lo trovia-mo in atto anche, coi dovuti modi, si capisce,di fronte all’autorità religiosa, quando essadiventava, come capitava a quei tempi, trop-po invadente. Così per esempio circa il di-ritto di nomina dei parroci. Altro articolo or-

La nuova stalla

Page 7: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 7 N. 4/2011 – N. 283

dina che lo Statuto di Blenio riguardante ipoteri civile e religioso sia inteso nel sensoche il giudice laico e quello religioso cioè ilVicario provisitatore agisca ognuno nel pro-prio campo ... senza invadere ognuno quel-lo dell’altro. Vi era a quei tempi l’immunitàdelle abitazioni parrocchiali, ed ecco comevi si rimedia: ... «visto che si è, per moltipli-cata esperienza comprovata la necessitàdella sua restrizione, d’ora innanzi in Blenionessuna abitazione beneficiale debba go-dere privilegio d’immunità». L’articolo 4 or-dinava che qualunque laico potesse averecopia delle scritture concernenti le renditedei benefici, dei legati ecc. L’articolo 6 pre-scrive che i testamenti devono essere rogatida notai laici e che, senza previo consensosovrano, non sia permesso fare legati per-petui. Venne pure approvato che, per ab-breviare le liti tra parenti, tutte le liti fra glistessi fino al quarto grado, fossero sottopo-ste ad arbitri. L’assemblea di Corzonesoapprovò, come dice il verbale, coll’animocontento ed all’unanimità tutti i punti chiesti

Bella, possente e placida, regina sei del pascolo.

Celso Donetta

Page 8: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 8 N. 4/2011 – N. 283

dal Consiglio della Valle. Era console Gio-vanni Veglio e giurato Pietro Nodiroli.Nel ‘200 si hanno le prime notizie di una vici-nanza, nel 1211 "Cruzonixi". Le notizie piùantiche comunque giungono da una localitàsita a Corzoneso, Cumiasca, di cui vengonomenzionati degli abitanti sin dal 1188, in do-cumenti conservati a Olivone. La pergame-na più antica conservata è del 1282, e si rife-risce all’annullamento da parte del Vicariodi Blenio di una contravvenzione fatta dalconsole di Dongio per il pascolo nella Bo-scerina. Un tempo esistevano anche qui di-verse frazioni, come ad esempio S. Remigio,Cresta, Rivera, Camparigna, Cavarcherio eLorenzaneso... Oltre 30 nomi di famiglie pa-trizie vi risultano scomparsi, in parte a causadell’emigrazione, verso l’Italia, la Francia egli Stati Uniti. Il Patriziato è ricco di boschi,mentre gli è rimasta solo un’alpe, quella diGarina, mentre le altre sono state cedute,come ad esempio quella di Cavallasca(Aquila), nel 1628.

Dall’alpe alla cantina

La cura delle forme

Page 9: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 9 N. 4/2011 – N. 283

Famiglie patrizie esistenticon relativi soprannomi

Arcioni zucani, maurinBozzini mamaveìgia - pilòng

piz - pizoiCizzio salambra - curzanìgaDe Bartolomei talpoi - migùlDonetta barbisoi - pologna - poetaMonico capalàiNodiroli Sorgesa gaìnaVeglio picèt - baseta - pianseraVeglio-Oliva valmaron

Famiglie patrizie estintenel comprensorio del patriziato

Commeso (Commese)* Gianettono (i)De Bolla MaravegliDe Maria* NazaroliDe Rossi Nizzola*De Duretti Pedronio *Di Moneca Petrolino*

Di Grusa Sarascia Donetti Veglio-BassiFarei* Zambone Fontana Zani

* Parentele desunte da trascrizioni ad opera di E.Medici (vedi nota 1), da cui abbiamo ricavato anchele seguenti, che aggiungiamo, anche se con benefi-cio d’inventario: De Ripperia, De Giannono, De laPlota, Maffei, Asartini Lemoly, Del Fayrarollo (del Fer-rario), Nazayrolli, Lorenzanexo (fraz.), Gianolli, Gian-nis Boni, De Humana, De Steffano, Viventis, DePutheo, Durettus, Ferrarius.

Con due assemblee ordinarie all’anno, l’at-tuale Amministrazione patriziale attiva edefficiente, amministra il vasto territorio com-prendente l’Alpe di Garina sul quale si pro-duce ottimo formaggio.E` composta da Bozzini Luciano presidente,Donetta Marco vice presidente, Arcioni Pao-lo, Donetta Paolo e De Bartolomei Chiara,membri. Segretario è Arcioni Luigi.L’attività agricola e d’allevamento del be-stiame, nelle famiglie patrizie si è mantenu-

La maturazione del formaggio

Page 10: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 10 N. 4/2011 – N. 283

ta e la redazione ne ha scelto una che pro-muove, nel rispetto di leggi e regole, quellegame ancestrale all’atavico rispetto intrin-seco degli animali, quel rispetto dovuto aciò che rappresentava in ogni senso in pe-riodi difficili il patrimonio di famiglia. Un’a-zienda semplice, di montagna, senza grandipretese ma gestita con impegno e serietàda Celso e Giacinta Donetta, fratello e sorel-la, due persone che rappresentano la partegenuina cresciuta nel solco della vera tradi-zione contadina.Diciassette mucche, rigorosamente munitedi corna come Dio le ha create, dieci manzee dodici capre, messe a disposizione per ilcarico degli alpi di Pusced, Garina e Motte-rascio. Prodotti venduti anche nella "Bute-ga", il piccolo negozio voluto dalla saggezzapopolare per mantenere vivo il villaggio esoprattutto per il rispetto dovuto agli anzianiche non possono guidare l’auto e fra quellemura trovano l’occorrente essenziale per vi-vere. È gestito da due simpatiche signoreche sanno di rendere un servizio indispen-sabile alla collettività.

Corzoneso è un villaggio sorridente, se-gnato dalla storia e guidato nei secoli da unpatriziato che unitamente al successivo co-mune ne ha favorito la semplice essenza ri-dondante ai suoi abitanti, in un intatto am-biente montano che può essere ben definitoun angolo pregevole di natura in cui vivere.

Ra Butega da Curzones, simpatico luogo d’incontro

Scena ancestrale che si ripete

Page 11: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 11 N. 4/2011 – N. 283

Ad ognuno la sua mamma

Pasciuto… l’ora del riposo

La fonte di vita

La mungitura

Il rientro a sera

Page 12: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 12 N. 4/2011 – N. 283

I vecchi registri L’archivio patriziale

Il lavatoio

Il negozio

La casa Donetta, archivio fotografico Roberto Donetta

L’ex casa comunale, sede del Patriziato

Page 13: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 13 N. 4/2011 – N. 283

a) Proposte di modifica basate sul docu-mento presentato dal Mlaw Ares Berna-sconi

A titolo generale, e quale considerazione difondo che deve quindi valere nell’analisicomplessiva del messaggio in questione,occorre rilevare che la natura e il ruolo isti-tuzionali del Patriziato ticinese sono diversida quelli del Comune politico, per motivistorici così come per scelte politiche e legi-slative. L’obiettivo strategico principale del-la revisione parziale della LOP consiste pro-prio nel rafforzamento del rapporto di colla-borazione fra gli Enti patriziali e Comuninella gestione del territorio, a beneficio ditutta la collettività.Non si è, per contro, spinto nel senso di uncompleto allineamento - fosse anche solodelle procedure - tra Patriziato e Comune;questa sarebbe stata una scelta che non tie-ne conto sufficientemente della diversa na-tura e ruolo dei due Enti pubblici.

Per questa ragione, a livello di proceduredecisionali, il Consiglio di Stato ha sì propo-sto per taluni articoli un allineamento allaLOC o a altre leggi concernenti il Comune.

Ciò tuttavia ponendosi dei limiti.Il Governo ha quindi evitato - reputando ra-gionevoli le controindicazioni evidenziateda chi è direttamente operativo nel settore,quindi in primis dell’ALPA, ma anche dellaSezione degli enti locali - di imporre siste-maticamente, poiché non necessario, un al-lineamento formale alle procedure in vigorea livello comunale. In questo senso, il co-munque interessante e puntuale lavoro dianalisi comparativa svolto dal MLaw AresBernasconi tra le legislazioni organiche co-munali e patriziali non appare funzionale al-lo scopo voluto. Al contrario, tenuto semprein considerazione l’obiettivo che si vuoleraggiungere, ci sembra che un eccessivoformalismo procedurale potrebbe compor-tare, in molti Patriziati, concrete difficoltà a li-vello di messa in atto.Molte realtà patriziali possono invero conta-re su risorse amministrative poco o per nul-la professionalizzate e basate quindi su unquasi assoluto volontariato.

Inoltre, un formale allineamento della LOPalla LOC, se da un lato potrebbe anche es-sere interpretato come un riconoscimentolegislativo e formale del valore e dell’im-

Revisione parziale della legge organica patriziale(LOP) del 28 aprile 1992

Messaggio no. 6435 del 21 dicembre 2010inviato alla Commissione della legislazione lo scorso 18 ottobre

Signor Presidente,signore e signori membri della Commissione della legislazione, a seguito della richiestaformulataci in occasione dell’audizione dello scorso 28 settembre in seno alla vostra Com-missione parlamentare, prendiamo volentieri posizione sul documento di lavoro elaboratodal MLaw Ares Bernasconi - che sostanzialmente propone un allineamento delle normeprocedurali della LOP a quelle previste dalla Legge organica comunale (LOC) -, nonchésull’ipotesi di modificare l’art. 35 LOP al fine di conferire al Gran Consiglio la competenza didecidere, in prima istanza, le aggregazioni tra Enti patriziali.La presente presa di posizione è frutto di un’analisi condivisa tra il Dipartimento delle istitu-zioni e una delegazione del Comitato direttivo dell’Alleanza patriziale ticinese, che avevafatto parte del Gruppo di lavoro preposto all’elaborazione della revisione parziale di leggein discussione.

Page 14: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 14 N. 4/2011 – N. 283

portanza dell’Ente patriziale, d’altro canto -e soprattutto - comporterebbe notevoli efors’anche preponderanti inconvenienti siaa breve che a medio e lungo termine. In ef-fetti, già nell’immediato si potrebbero ipo-tizzare resistenze in ambito patriziale neiconfronti di innovazioni, la cui reale utilità,soprattutto nei Patriziati con un’attività ridot-ta, può essere messa in dubbio (vedi l’ob-bligo di lettura e approvazione del verbaledopo ogni trattanda votata dall’assemblea).Si ritiene peraltro che un perfezionamentodelle regole abbia effetti positivi solo com-misurato alla capacità degli Enti locali di tra-durlo in atto.D’altro lato, a medio e lungo termine, sequesto primo passo di avvicinamento allaLOC dovesse essere recepito come un via-tico verso un allineamento sistematico, inparticolare non solo per gli aspetti formali eprocedurali, ma anche per quelli sostanziali(compiti e competenze del Patriziato), ci sipotrebbe trovare nella situazione di dovernuovamente affrontare il quesito della ne-cessità o meno di mantenere in vita i Patri-ziati stessi (ritornando di fatto indietro di 30anni), poiché oramai "sovrapposti" ai Comu-ni. Ciò che non è però stata la volontà del Le-gislatore in occasione della riforma del1992 e del Consiglio di Stato, che con l’at-tuale proposta di modifica della LOP vuolerafforzare il ruolo - seppur complementare -dei Patriziati nella gestione del territorio ti-cinese.

L’attuale situazione, e la scelta operata dalConsiglio di Stato, non devono comunqueessere interpretate come un segnale che larealtà patriziale non può essere oggetto dimodifiche. Si ribadisce che, laddove indi-spensabile, si è già colta l’occasione delmessaggio in esame per modificare alcunedisposizioni LOP (ad esempio per quantoconcerne le regole per la tenuta della conta-bilità), che l’esperienza aveva indicato co-me veramente meritevoli di aggiornamentoo che in prospettiva futura appariva utile ri-vedere (per qualche aspetto puntuale ci si è

quindi pure allineati alla Legge organica co-munale o leggi speciali concernenti anche ilComune).

b) Modifica dell’art. 35 LOP

Per quanto concerne la proposta di modifi-care l’art. 35 LOP, nel senso di conferire alGran Consiglio (e non, come attualmente ecome riproposto nel messaggio in discus-sione, al Consiglio di Stato) la competenzadi decidere in prima istanza le aggregazionipatriziali, facciamo presente quanto segue.Tale modifica comporterebbe anzitutto uninvestimento importante di risorse finanzia-rie e umane, verosimilmente non richiestodalle circostanze concrete e dagli obiettiviche si vogliono perseguire. Infatti, fermo re-stando il fatto che comunque in caso di con-testazione viene mantenuto il diritto di ri-corso al Gran Consiglio, dal momento in cuinel messaggio governativo si dice chiara-mente che non vi è l’intenzione di promuo-vere aggregazioni patriziali che non sianovolute dagli Enti stessi, una procedura a li-vello di Governo - meglio precisata in alcuniaspetti pratici tramite la revisione parziale alvostro esame - appare meglio commisurataagli interessi in gioco; essa andrebbe a san-cire e definire nel dettaglio volontà locali co-munque condivise e quindi non oggetto diparticolari contese.

D’altro canto, per completezza di informa-zione, occorre rilevare come, qualora do-vesse essere mmodificata la competenzadecisionale per le aggregazioni, parimentisi imporrebbe un’analoga modifica all’arti-colo 38 LOP concernente il disconoscimen-to. In quest’ambito, trattandosi di un provve-dimento d’eccezione e tuttavia perentorio, èdoveroso distinguere i casi in cui il discono-scimento si configura quale atto terminaledi un processo irreversibile di carenza di ri-sorse umane (in particolare a causa dellospopolamento, o per un purtroppo semprepiù diffuso disimpegno civile e sociale), daquei provvedimenti che, invece, si impon-

Page 15: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 15 N. 4/2011 – N. 283

gono quale ultima ratio in caso di cattiva e/oscorretta amministrazione dell’Ente pubbli-co. Nel primo caso, è probabile che il disco-noscimento sia salutato come evento inevi-tabile (e fors’anche atteso), e quindi, comedel resto nel caso delle aggregazioni su ba-se volontaria, un’eventuale decisione gran-consigliare altro non sarebbe che un attoformale non oggetto di particolari discus-sioni (se non che, come nel caso delle ag-gregazioni, comporterebbe un aggravioburocratico e finanziario a nostro modo divedere evitabile). Per quanto concerne i di-sconoscimenti "combattuti", per contro, at-tribuire al Parlamento la competenza di pri-ma istanza in luogo del Consiglio di Stato to-glierebbe al Legislativo cantonale - attri-buendola invece alla superiore Istanza giu-diziaria - la prerogativa di decidere in sededi ricorso, evento che proprio per il caratte-re conflittuale della situazione potrebbeprodursi con facilità. Il mantenimento del-

l’attuale competenza del Consiglio di Statoin prima istanza, per contro, garantirebbe alGran Consiglio l’autorità decisionale in ca-so di ricorso, con la prerogativa di valutarele questioni prettamente giuridiche, così co-me di effettuare una ponderazione degliaspetti politici della decisione.

Restiamo a disposizione in caso di necessitàe cogliamo l’occasione per significarvi, si-gnor Presidente, signore e signori Commis-sari, i sensi della nostra alta stima.

Il Consigliere di Stato:Norman Gobbi

Per l’Alleanza patriziale ticineseTiziano Zanetti

Palazzo delle Orsoline, Bellinzona

Page 16: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 16 N. 4/2011 – N. 283

Tennis Halle

− il presidente del TCA Danilo Frigerio as-sieme all’ ing. Diego Generelli hanno da-to il benvenuto e spiegato i dettagli diquesto edificio progetttato dall’ arch. Fla-vio Moro

− investimento complessivo di CHF 4 mio− costruzione di ca. 3’000 m2 ed un’altez-

za utile di ca. 9 m ospita 4 campi coperti,i servizi ed un ristorante, ca. 18’000 m3;l’impatto ambientale è stato attenuatograzie all’abbassamento del pavimento

di 1,50 m sotto il livello del terreno; pila-stri in calcestruzzo a sezione variabilesostengono un tetto incurvato in legno diabete con copertura in aluminio isolato(strisce di alluminio, graffate, calandratesul posto, posate fra i canali di gronda,senza alcun giunto o sovrapposizione),sistemazione del verde esterno con cer-tificazione della fondazione Natura &Economia

− TCA, club privato, il quale ha messo a di-sposizione la competenza dei membridel suo comitato facendosi promotore

Visita del Consiglio direttivo dell’ALPA ad AsconaIl 5 ottobre il Patriziato di Ascona ha avuto il piacere di ospitare il Consiglio direttivodell’ ALPA per una delle sue regolari riunioni.

In quell’occasione sono state visitate due strutture: - la nuova tennis halle del Tennis Club Ascona, struttura che ospita 4 campi

coperti, buon esempio di collaborazione tra club privato, Patriziato ed Enti Pubblici- la nuova officina del Golf Club Patriziale, struttura che presenta interessanti

soluzioni tecniche, per es. per il lavaggio dei macchinari, volte a proteggere l’ambiente.

Page 17: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 17 N. 4/2011 – N. 283

dell’ iniziativa − donazione di un privato legato al club ed

interessato a favorire lo sviluppo dellosport

− da parte del Patriziato messa a disposi-zione del terreno grazie alla concessio-ne di un diritto di superficie trentennale acondizioni di favore

− da parte del Patriziato concessione di uncontributo a fondo perso

− da parte del Patriziato garanzia nei con-fronti delle banche per il credito di co-struzione

− da parte del Municipio contributo a fon-do perso

− da parte dell’Ufficio della promozione edella consulenza nell’ambito della LTUR,dall’Ufficio Amministrazione Fondi Lotte-ria e Sport-Toto, dalla Fondazione Turi-smo Lago Maggiore vari contributi a fon-do perso

La buona collaborazione tra tutti gli attori hapermesso di realizzare questa interessantestruttura a favore della collettività, abitanti eturisti.

Page 18: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 18 N. 4/2011 – N. 283

Officina Golf Club Patriziale

− il presidente del Golf Club Luca Allidi hafatto gli onori di casa mentre RaymondGarrouste, head green keeper, ha illu-strato la filosofia applicata nella gestionedel verde di cui l’ officina progettata dall’arch. Fiorenzo Tresoldi è l’ ultimo esem-pio

− investimento complessivo di ca. CHF 2.4mio

− struttura in cemento armato parzialmen-te interrato, ca. 1’370 m2, ca. 4’850 m3,accoglie tra l’altro l’ampio parco veicoli,l’officina, i magazzini con i pezzi di ri-cambio, le sementi, i concimi, gli uffici, lacentrale telematica per la gestione del-l’irrigazione ed un’impianto di lavaggiomacchine all’ avanguardia con riciclodell’ acqua (water 2 water)

− a tutto vantaggio dell’ ambiente da ora-mai oltre 5 anni non vengono più utilizza-ti concimi chimici, ma solamente conci-mi organici granuari utilizzabili anchenella coltivazione ecologica, questo hacomportato un’adattamento delle proce-dure di manutenzione delle superficiverdi

− utilizzo di un sistema di trattamento del-l’acqua di irrigazione (correzione delph, eliminazione dei bicarbonati, ecc.);questo ha permesso di ridurre di ca. il50% il consumo dell’ acqua, del 35% deifertilizzanti e del 30% dei fitosanitari

− stoccaggio sicuro di prodotti fitosanitariin locali appositamente omologati

− utilizzo di corteccia di pino al fine di di-minuire l’utilizzo di diserbanti chimici,diminuire il disturbo arrecato dai mac-chinari e per aumentare la velocità delgioco

− utilizzo di semenze adatte al clima dellaregione

Page 19: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 19 N. 4/2011 – N. 283

− utilizzo, dove possibile, di materiali, qua-li sabbia e pietre, della regione

− sostituzione dei veicoli a benzina conveicoli elettrici

Il Golf Club Patriziale, fondato nel lontano1928 da amministratori lungimiranti, occu-pa un’ area di 50 ettari, offre un campo di 18

buche ed è oggi un’azienda complessivi ca.50 impiegati, di cui 24 impiegati diretti, inquesti ultimi 30 anni ha dimostrato la sua di-namicità investendo nel miglioramento del-le strutture complessivi CHF 18.5 mio per-mettendo al percorso di entrare, secondo laRolex Worlds Top 1000 Golf Courses Guide,nella rosa dei 1000 migliori golf del mondo.

Page 20: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 20 N. 4/2011 – N. 283

La forte sensibilità ecologica ha spinto i re-sponsabili a cercare di minimizzare l’impat-to ambientale di questa importante strutturaregionale.

La giornata è poi proseguita con la riunionedel Consiglio Direttivo presso Casa Serodine,con il saluto del presidente del Patriziato diAscona Rachele Allidi Tresoldi e da una cena.

Page 21: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 21 N. 4/2011 – N. 283

Page 22: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 22 N. 4/2011 – N. 283

La biologia dell’insettoQuesto piccolo insetto presenta alcune ca-ratteristiche molto interessanti che ne fannoun organismo abbastanza particolare.Si tratta di un “moscerino” di 2,5 mm di lun-ghezza, quindi molto difficile da localizzarecome adulto. Di questa specie non si cono-sce la presenza di maschi ma finora sonostate ritrovate solo femmine che si riprodu-cono per partenogenesi. Ciò significa chenon vi è fecondazione delle uova ma essesono tutte identiche come pure quindi gli in-dividui adulti.Le femmine depongono le uova, tra le 150 ele 250 per madre nelle gemme del castagno,circa 3 - 6 per gemma. Le uova si sviluppanoancora durante l’estate fino ai primi stadi lar-vali sempre all’interno delle gemme, per poifermarsi a a metà del loro sviluppo durantel’inverno. Fino a questo stadio non si osser-vano dei sintomi sugli alberi.Con la ripresa della vegetazione il castagnoè stimolato a produrre delle “galle”, così so-no infatti chiamate le escrescenze che sipossono vedere da questo momento in poial posto delle gemme ed in alcuni casi lungole nervature delle foglie.In questo modo si crea l’ambiente idealeper l’ulteriore sviluppo delle larve che ver-so la fine di maggio e fino a circa metà lugliofuoriescono dalle galle per deporre a lorovolta immediatamente delle uova nellegemme.

La sua espansioneNel MondoIl cinipide galligeno del castagno (Dryo-cosmus kuriphilus, Yasumatsu) è origi-nario della Cina, presente in modo au-toctono sul castagno cinese (Castaneamollissima).Alla fine degli anni ‘40 del secolo scorsoesso è apparso in Giappone, con graviconseguenze per il castagno giappone-se (Castanea crenata).

In EuropaIl cinipide ha fatto la sua apparizione nelnostro Continente nel 2002 nella zona diCuneo in Piemonte.Questa apparizione ha creato natural-mente molta preoccupazione in una zo-na ad alta e tradizionale vocazione casta-nicola.Da questo epicentro l’insetto si è poiespanso in tutta la penisola, fino e com-presa la Sicilia.Focolai sono poi presenti anche in Fran-cia ed in Slovenia.

In TicinoCome, già detto, in introduzione il cinipi-de ha fatto la sua apparizione nel maggio2009 nel Mendrisiotto. Grazie alle inda-gini attuate immediatamente si è potutocostatare come la sua presenza si possaconsiderare certa, in base alla sue carat-

Cinipide del castagnoIntroduzioneLa scoperta della presenza del cinipide del castagno in Ticino è avvenuta agli inizi di mag-gio del 2009 in un giardino di Mendrisio.Dopo quella prima segnalazione si sono scoperti altri focolai dapprima nel Mendrisiotto epoi sempre più verso il nord del Cantone fino al ritrovamento più settentrionale a Taverne.Fin dall’inizio è stato creato un sistema di monitoraggio grazie al sostegno del personaledella Sezione forestale e del Servizio fitosanitario della Sezione dell’agricoltura che ha per-messo e permette ancora oggi di seguire l’espansione della popolazione di cinipide nel no-stro Cantone e di valutare l’intensità delle presenza.Questo parassita del castagno è infatti considerato la maggiore minaccia per il genere Ca-stanea a livello mondiale.

Page 23: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 23 N. 4/2011 – N. 283

teristiche biologiche, già dal 2008 mamolto probabilmente singoli individui sitrovavano da noi già nel 2007.Da queste prime indagini volte alla loca-lizzazione nel nostro Cantone dell’inset-to si è potuto accertarne la presenza finoa Taverne, anche se con sempre menoindividui da Sud a Nord.Nel 2010 si è ripetuta la stessa indaginecon la stessa metodologia e si è allora os-servata la presenza fino al Piano di Ma-gadino.Nel 2011 la sua presenza accertata si èriscontrata fino a Biasca.Meno forte risulta la colonizzazione deicastagneti del Locarnese, anche se an-che per questa regione si può ipotizzareuna progressiva colonizzazione sia dallapopolazione delle sponde del Piano diMagadino sia dal vicino Piemonte.

In SvizzeraDal 2010 vi sono ritrovamenti accertati inalcune zone con presenza di castagnoanche al Nord delle Alpi. Nelle zone dellago di Zugo, dei quattro Cantoni, neiCantoni di Argovia e di Berna.Per fortuna per ora i ritrovamenti sono dipochi esemplari ma come si può presu-mere dalle esperienze delle aree dovel’insetto è arrivato, si tratta solo di unaquestione di tempo prima che la sua dif-fusione e soprattutto la sua presenza nu-merica si manifesti in modo massiccio.

L’evoluzione in TicinoDal suo arrivo sul territorio cantonale le po-polazioni dell’insetto sono state costante-mente monitorate a tappeto, per cui possia-mo affermare di avere un ottimo quadro del-l’attuale situazione e soprattutto delle dina-miche di colonizzazione del territorio.In un primo momento solo pochissimi indi-vidui arrivano in una nuova area di presenzadi castagni, molto probabilmente trasporta-ti dal vento e depongono le uova nelle gem-me. Da questa prima colonizzazione sidiffondono poi l’anno seguente degli ulte-riori individui nelle immediate vicinanze ele popolazioni aumentano di numero.

Possibilità di lottaTrattandosi di un insetto proveniente dal difuori dei nostri boschi, addirittura da fuoridel nostro Continente, non esistono organi-smi preparati alla sua lotta.Dalla sua colonizzazione in Giappone i ri-cercatori di quel Paese si sono immediata-mente chinati sul problema ed hanno evi-denziato come un altro piccolo insetto, pureproveniente dalla Cina, fosse specializzatonella lotta al cinipide del castagno. Questoimenottero (Torymus sinesis) si riproduce asua volta inserendo la uova nelle galle giàoccupate dal cinipide e nutrendosi delle lar-ve di quest’ultimo.L’efficacia di questo meccanismo è estre-mamente alta per cui quando le popolazionidi cinipide sono abbastanza alte da permet-

Evoluzione cinipide 2009-2011

Page 24: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 24 N. 4/2011 – N. 283

tere un alto grado di riproduzione del Tory-mus esso riesce a contenere la riproduzio-ne del cinipide stesso entro limiti sopporta-bili anche dal castagno.Il Cantone ha depositato presso il compe-tente Ufficio federale una domanda ufficialedi lancio di questo antagonista in modo dapoter progressivamente contenere le popo-lazioni di cinipide entro una certa soglia.Siamo in attesa di una risposta definitiva.

Ripercussioni sul patrimoniocastanicolo ticineseÈ molto difficile fare delle ipotesi circa le ri-percussioni dovute alla massiccia presenzadi cinipide del castagno, soprattutto se il fe-nomeno si dovesse ripresentare con la stes-sa intensità per parecchi anni.È immaginabile un progressivo indeboli-mento della vitalità degli alberi e la perditadi qualche individuo, soprattutto giovane,nel caso di forti e ripetuti attacchi.Infatti in tutte le realtà castanicole nelle qualiil cinipide ha fatto la sua apparizione finorasi è sempre proceduto al lancio dell’antago-

nista entro abbastanza breve tempo, per cuile popolazioni del parassita sono state con-tenute nello spazio di pochi anni.

ConclusioniPer la prima volta un insetto estremamenteinvasivo proveniente da un altro continenteè arrivato anche da noi, attaccando una spe-cie arborea simbolo come il castagno.Da considerare inoltre che il comportamen-to in un nuovo ambiente senza fattori limi-tanti non è controllato e quindi non si posso-no conoscere in anticipo gli effetti.Si tratta per la Sezione forestale da una par-te di seguire attentamente il fenomeno spe-cifico e dall’altra di acquisire delle espe-rienze sul tema degli organismi invasivi al fi-ne di poter avere a disposizione in futurodelle strategie di lotta efficaci.

Giorgio MorettiDipartimento del Territorio, Divisione dell’ambienteSezione forestale cantonaleUfficio della selvicolturae del Demanio, Bellinzona

Page 25: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 25 N. 4/2011 – N. 283

2011 Anno della Forestadi Tiziano Zanetti, Presidente ALPAe Membro Comitato centrale SVBK

L’anno in corso è stato dedicato alla FORE-STA, bene unico e prezioso sul nostro varie-gato territorio, fonte di sostentamento e rifu-gio nel passato, zona di svago, protezione esfruttamento nel presente.

Le foreste sono parte integrante dello svi-luppo sostenibile globale; le attività econo-miche legate alle foreste influiscono sullecondizioni di vita, inoltre sono fonte di bene-fici a livello socio-culturale e costituiscono ilfondamento del sapere delle popolazioniindigene; come ecosistemi, le foreste gio-cano uno ruolo fondamentale nel protegge-re la biodiversità e contribuiscono nell’atte-nuare gli effetti del cambiamento climatico.

L’Anno Internazionale delle Foreste mira adaccrescere la consapevolezza e a promuove-re un’azione globale per la gestione, la con-servazione e lo sviluppo sostenibile di tutti itipi di foreste, comprese le specie arboree.

In tutta la Confederazione si è operato permarcare in modo significativo questa cele-brazione, ciò nei modi più variegati.

Anche in Ticino le iniziative non sono manca-te e il dinamismo dei Patriziati si è ancora unavolta dimostrato senza grossi clamori ma congrandi risultati per una valorizzazione im-portante dello splendido territorio ticinese.

Tra questi la creazione di un’importante Ri-serva Forestale situata nella Valle d’Osogna(una laterale della Valle Riviera) sulla qualerelaziona nell’articolo seguente la dinamicaPresidente dell’omonimo Patriziato FrancaMalaguerra.

Altri eventi hanno caratterizzato in Ticinol’Anno della foresta, uno tra i più seguiti le

giornate d’incontro di metà settembre tenu-tesi a Bellinzona che hanno coinvolto mi-gliaia di persone e tutte le Associazioni cheoperano in favore del sano e positivo mante-nimento delle nostre radici, della nostra cul-tura e del nostro territorio; il tutto legato alleforeste e ai nostri splendidi e variegati bo-schi.

L’iniziativa del Patriziato d’Osognadi Franca Malaguerra, Presidente del Patriziato di Osogna

In questo 2011 anno della foresta, il Patrizia-to di Osogna da il proprio contributo all’am-biente istituendo una grande e bella riservaforestale.La riserva situata in valle di Osogna si esten-de su una superficie di 882 ettari. Con laconfinante riserva di Cresciano di 637 ettariforma una delle riserve svizzere più estese.In queste valli dagli anni sessanta non sonopiù stati eseguiti tagli e il bosco ha avutoun’evoluzione assolutamente naturale. Per iprossimi 50 anni, a partire dall’11 maggio2011, data di istituzione della riserva, il Pa-triziato di Osogna si impegna a rinunciare aqualsiasi utilizzazione legnosa a favore del-l’evoluzione naturale dei boschi inseriti nel-la riserva. Tutto questo ovviamente a scopodi promuovere la biodiversità e salvaguar-dare i preziosi paesaggi naturali della valle.Per chi ama le passeggiate a piedi la riservaè raggiungibile partendo da Osogna indue-tre ore di cammino. A poco più di mezz’ora dalla partenza, ecco

Page 26: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 26 N. 4/2011 – N. 283

la prima sorpresa: abbiamo raggiunto ilmonte Pönt attorniato dai suoi castagni più omeno secolari. Da un anno il Patriziato sta la-vorando in collaborazione con il locale cir-condario forestale, per ridare vita e splen-dore alla selva castanile. I primi risultati del-l’operazione sono lì da vedere. Il nostrocammino prosegue lungo un sentiero cheadesso diviene impegnativo, ma affascinan-te e che riserva mille sorprese. Attraversatoil nuovo ponte di legno sul Nala (il vecchioponte di ferro è stato trascinato via dall’allu-vione devastante del 3 ottobre 2006) ci siinerpica sulla montagna affrontando un sen-tiero di valore storico con più di mille scalini.A circa metà salita l’ardita costruzione delponte di Sasso con la vista su alcune meravi-gliose marmitte dei giganti.Uno dei prossimi lavori che il Patriziato in-tende affrontare è quello del restauro dellevecchie scalinate storiche sperando nel-l’aiuto di qualche ente pubblico o privatoperché i costi non saranno da poco.Superato l’ultimo dislivello entriamo nellariserva. Siamo a 1200 metri circa di altezzae il sentiero si snoda attraversando una tren-tina di cascine. Attorno alle cascine una stri-scia di non-riserva permette ai proprietaridei rustici di tagliare il legname necessarioal riscaldamento delle costruzioni. Ovvia-mente il taglio è sorvegliato dai forestali cheuna volta all’anno si recano in valle per “bol-

lare” qualche pianta da tagliare su richiestadel singolo proprietario. Tale operazionecontribuisce anche a mantenere la sicurez-za attorno alle cascine e viene sempre piùapprezzata dai proprietari che usufruisco-no anche dei preziosi consigli dei forestali.Da quota 1200 la riserva si estende fino al li-mite del bosco sui due versanti della valle. Al-l’inizio stupendi faggi, alcuni anche di misureconsiderevoli, pinete e abetaie per poi arri-vare a boschi sempre più dominati dal larice.Nei primi 5 anni di lavoro di gestione della ri-serva il Patriziato prevede in particolare di si-stemare il sentiero Mottale-Alpe Mottale-Bocchetta Ganelle in modo da ripristinare ilcollegamento con la valle di Cresciano e lasua riserva; di sistemare il sentiero Meriscio-lo-Alpe Stabiello che fa da collegamento ver-so Biasca . Verrà poi migliorata la segnaleticadei sentieri e verranno posati dei cartelliinformativi. Alcune belle costruzioni dei no-stri alpi e in particolare le cascine di Voisc eOtri hanno poi bisogno di restauri immediatiche ne garantiscano la sopravvivenza.Come potete vedere, al patriziato di Oso-gna, il lavoro non mancherà di certo.

Das Jahr 2011 ist das Jahr des Waldes.Die Bürgergemeinde von Osogna will ihrenBeitrag zum Umweltschutz mit der neuen Be-gründung eines Waldreviers von 882 Hektarim Osogna Tal geben. Während der nächsten50 Jahren wird die Bürgergemeinde vonOsogna auf die Ausnutzung ihrer Wälder vonBuchen, Bergkiefern, Tannen und Lärchenverzichten. Damit kann sie der natürlichenEntwicklung ihrer schönen Wälder im wildenOsogna Tal helfen. Nach einem halbe Stun-den zu Fuss erlebt man die erste Ueberra-schung: auf dem Berg Pönt findet man einenjahrhunderten alten Kastanienwald. In die-sem Jahren will die Bürgergemeinde seineganze grssartige Schöhnheit wiedererstel-len. Wenn man weiter hinaufgeht, muss manfast tausend Stufen von historischen Treppensteigen. Auch diese Treppen müssen bald re-noviert werden. Und dann… auf der Höhevon etwa 1200 Meter erreicht man die Wald-

Page 27: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 27 N. 4/2011 – N. 283

reserve. Dem Weg entlang kann man etwadeissig “cascine” bewundern. Diese liegen ineinem Gürtel in dem die Besitzer unter Auf-sicht der Behörden einige Bäume fällen dür-fen. Während der nächsten 5 Jahren will manausserdem den Motalsweg zum Tal vonCresciano erneuern, wo eine andere schöneWaldreserve gibt. Auch der Weg durch Sta-

biel zu Biasca wird erneuert. Alle Wege vonOsognareserve werden deutlicher markiert.Es ist doch sicher, dass der Bürgergemeindevon Osogna die Arbeit nicht fehlen wird!

Le 2011 est l’année de la forêt. La bourgeoisie d’Osogna apporte sa contri-bution à la protection de l’environnement eninstituant una réserve forestière de 882 hec-tares dans la vallée d’Osogna. Pendant lesprochains 50 ans la bourgeoisie d’Osognarenonce à l’exploitation de ses forêts dehêtres, pins et sapins en faveur de l’évolutionnaturelle de ses bois situés dans une magni-fique vallée de montagne. On y arrive à pieden deux-trois heures de marche. Après un

demie heure la première surprise: le montPönt avec ses châtaigners séculaires qui grâceau travail de la bourgeoisie sont en train de ré-cuperer toute leur majesté. On continue lamarche et le sentier commence à monter. Ondoit franchir peu à peu presque millemarches qui font partie d’un group d’esca-liers historiques qu’on veut remettre en état.

Et… à 1200 mètres d’hauteur on rejoint la ré-serve et le long du sentier on admire unetrentaine de rustiques. Autour des construc-tions alpestres une bande de non-réservequi permet aux proprietaires de couperquelques arbres pour réchauffer leur rus-tiques évidemment sous le contrôle des gar-diens de la forêt. Pendant les prochains 5 anson veut remettre à nouveau le sentier du Mo-tal qui permettra de réjoindre la belle réser-ve forestière de Cresciano e le sentier de Sta-biell qui nous permettra de rejoindre Biasca.On veut aussi réparer les constructions al-pestres de Voisc et Otri, en respectant leurétat primitif. Il est certain que le travail nemanquera pas!

Page 28: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 28 N. 4/2011 – N. 283

A giudizio delle persone intervistate nel-l’ambito del servizio della rubrica «Falò»,nonché dei due esperti inviatati a commen-tarlo in studio (il presidente dell’ETT, MarcoSolari, e l’economista Daniele Besomi), co-me pure di diverse «voci del pubblico» chesi sono fatte sentire in margine alla trasmis-sione, le cause sono molteplici. Per «risalirela china» occorre dunque - è stato detto davarie parti - agire su più piani. In particolare,occorre una strategia più «mirata» nell’indi-viduare la clientela potenziale e nel «fideliz-zare» maggiormente gli ospiti, ovvero nelfar sì che, dopo un primo soggiorno, sianoinvogliati a ritornare. Per tutto ciò, occorre-rebbe comunque un’offerta più variegata,tanto a livello di infrastrutture quanto riguar-do ai prezzi.

Difficoltà oggettiveQuelle che abbiamo qui sommariamenteriassunto sono evidentemente soluzioni piùfacili da indicare che da realizzare. Intanto,perché l’offerta turistica dipende essen-zialmente dall’iniziativa privata. L’ente pub-blico può bensì essere di stimolo medianteaiuti di vario genere (diretti o indiretti), manon può sopperire alle carenze o al disinte-resse degli operatori del settore. Tanto me-no può incidere sulla politica dei prezzi osulla qualità dell’accoglienza. In secondoluogo, non bisogna dimenticare che anchelo spazio di manovra degli operatori è assailimitato. Il fatto che il costo della vita - e diconseguenza un po’ tutti i prezzi - siano, danoi, alquanto più elevati che all’estero, nonpuò che incidere negativamente sullaconcor renzialità delle nostre infrastrutture

turistiche, nei confronti di quelle che si tro-vano in condizioni ambientali o paesaggi-stiche simili, come il lago di Como e il lagodi Garda (per riprendere due esempi citatinella trasmissione). Analogo è il discorsosul personale, che ovviamente non può es-sere «fabbricato su misura». Piaccia o no,albergatori e ristoratori devono acconten-tarsi di quello che trovano!

Guardare fuori casaCiò non toglie che il declino in atto debbaessere contrastato il più possibile, e che a ta-le scopo sia imperativo seguire attentamen-te ciò che è stato fatto, o si fa, al di fuori deinostri confini. Nel corso della trasmissionesono stati citati tre esempi significativi: quel-lo di Scuol, in Engadina, per le cure termali(in riferimento al progetto di Acquarossa) equelli dell’Alto Adige e del Vorarlberg, perquanto riguarda invece, più in generale, ilturismo legato all’ambiente. Da tutti questiesempi emergono chiaramente almeno treindicazioni. La prima è quella di cercare didiversificare il più possibile l’offerta, al finedi ridurre al minimo le «stagioni morte». Laseconda, quella di ricercare tutte le possibi-li sinergie fra la presenza turistica e le altreattività praticate sul territorio, a cominciaredall’agricoltura. La terza, l’invito esplicito acontrastare lo spopolamento delle valli, poi-ché luoghi deserti non invogliano nessuno asoggiornarvi.

Prospettive realistiche?In Ticino è ancora possibile procedere in talsenso? Considerato come l’agricoltura siaormai ridotta al lumicino, una prospettiva del

Quale «rilancio» per il turismo?La televisione della Svizzera italiana ha dedicato recente mente un’emissione al pro-blema del turismo nel nostro Cantone, confrontato da ormai diversi anni con un impor-tante calo dei pernottamenti. Quali ne sono le cause e i possibili rimedi?

Franco Celio, deputato al Gran Consiglio e presidente della CoReTI.

Page 29: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 29 N. 4/2011 – N. 283

genere appare difficilmente realizzabile. Acomplicare ulteriormente il problema - co-me ha opportunamente ricordato Solari - viè poi il fatto che la politica economica canto-nale praticata negli ultimi decenni ha puntatotutto sullo sviluppo della piazza finanziaria,lasciando che gli altri settori si muovessero«a rimorchio» della stessa. Il turismo è poistato penalizzato anche dalla poca cura pre-stata al territorio, che in molti casi ha subitodelle trasformazioni che lo rendono ormaitutt’altro che attrattivo (in questo senso, tantoil Vorarlberg quanto l’Alto Adige hanno agitocon molta più avvedutezza, evitando certebrutture architettoniche che imperversanoda noi!). Per quel che riguarda lo spopola-mento delle valli, non si può invece fare ameno di constatare come le misure adottate,ad esempio in materia di viabilità, di infra-

strutture di base ecc., per quanto apprezza-bili, non hanno certo invertito la tendenza.

Un potenziale di sviluppo importanteAl di là di ogni altra considerazione, restacomunque il fatto che per le regioni di mon-tagna il turismo rappresenta un potenzialedi sviluppo importante. Ne deriva che tra iresponsabili politici locali e i rappresentantidel settore dovrebbe aver luogo un dialogocostruttivo. Nel nostro Cantone ciò è peròreso difficile dal fatto che, per tradizione or-mai inveterata, il turismo è visto essenzial-mente in relazione alla regione dei laghi,mentre le zone più discoste sono considera-te un po’ alla stregua di «parenti poveri». Siriuscirà finalmente (grazie anche all’«Os-servatorio del turismo», di recente istituzio-ne) a modificare questo stato di cose?

Il cantone Ticino deve sviluppare delle strategie per migliorare la propria offerta turistica. (Foto: Lago di Lugano - Swiss-image)

Page 30: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 30 N. 4/2011 – N. 283

Associazione Patriziatidel Malcantone I 19 Patriziati (P19) del Malcantone evol-vono in «Associazione Patriziati del Mal-cantone»

Si è tenuta presso la storica Villa Alta a No-vaggio, mercoledì 9 novembre, l’Assem-blea costitutiva dell’Associazione dei Patri-ziati del Malcantone. L’assise, che si è svolta alla presenza di quasitutti delegati dei 19 Patriziati e alla presenzadi diversi rappresentanti di enti come il se-gretario della Regione sig. Marco Marcozzi(membro del direttivo dell’Ente regionaleper lo sviluppo del Luganese ARS-L) , il sig.Alfonso Passera (direttore Ente Turismo Mal-cantone e Presidente CdA Monte Lema SA) esig. Gianmaria Staffieri(Vicepresidente delConsiglio direttivo dell’Alleanza patriziale -ALPA ), era molto importante in quanto all’or-dine del giorno figuravano i seguenti punti:

1. la costituzione dell’Associazione dei Pa-trizi del Malcantone

2. l’approvazione dello Statuto dell’Assem-blea

3. la nomina del Consiglio direttivo 2011 -2013 (di 5 membri)

4. la nomina del Presidente

I lavori sono stati aperti dal promotore delgruppo P19, il forestale Carlo Scheggia, ilquale ha sottolineato l’importanza di questafutura associazione che ha l’obiettivo di tute-lare gli interessi economici, sociali e culturalidegli enti patriziali della Regione, discutere iproblemi comuni e trovare delle valide solu-zioni nel rispetto dell’autonomia di ogni entee favorire la collaborazione con Comuni e as-sociazioni della Regione e con l’ALPA.Si é poi espresso il presidente del Patrizia-to di Novaggio, Claudio Delmenico, che hafatto un’interessante panoramica sulle atti-vità del suo Patriziato sul passato, presentee futuro ponendo il fondamentale ruolo delPatriziato sul territorio, sulle difficoltà orga-

Panorama Monte Lema

Page 31: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 31 N. 4/2011 – N. 283

nizzative, sulla necessaria sinergia con iComuni e con le Parrocchie e sul ruolo del-l’ente regionale per lo sviluppo del Luga-nese per uscire da situazione di stasi. L’as-semblea ha quindi approvato all’unanimitàlo Statuto dell’Assemblea e poi si é passatialla nomina del consiglio direttivo che finoal 2013 è così composto:

Rudy Vanetta del patriziato di Cadema-rio come presidente.Giancarlo Ruggia del Patriziato di Puracome vicepresidente. Claudio Delmenico dal Patriziato di No-vaggio come membro. Claudio Tami dal Patriziato di Vezio co-me membro. Pia Pedrazzini dal Patriziato di Arannocome membro.

La segretaria amministrativa è Caterina La-moni Grogg e il segretario animatore é Car-lo Scheggia.

Ha poi preso parola il nuovo presidente sig.Rudy Vanetta il quale si è detto convintoche la nuova associazione darà maggiorvoce ai Patriziati nel nuovo contesto regio-nale (Ente regionale per lo sviluppo, nuovoente turistico). Per proseguire però questastrada e poter realizzare progetti e intenti èindispensabile il coinvolgimento attivo ditutti i Patriziati.Primo progetto concreto dell’associazioneé la sistemazione di diverse fontane sul ter-ritorio malcantonese. Nei prossimi mesi sivuole inoltre preparare una serie di altre at-tività e iniziative che saranno presentati nel-la prossima assemblea nel 2012 a dimostra-zione che c’é una gran voglia di rendersi at-tivi e partecipi anche per il futuro.

Ottima è stata l’organizzazione da parte delPatriziato di Novaggio che alla fine dell’ as-semblea ha preparato un ottimo buffet e rin-fresco.

Errata corrige

Nello scorso numerodella Rivista patriziale,

nell’elenco delle famiglie patriziedi Campestro, è stato scritto il cognome

Arelia al posto di Ardia.

Ci scusiamo per l’errore.

Offresi pesa

Il Patriziato di Arogno OFFRE, a chi laviene a smontare, una pesa a ponte

della ditta Giroud di Olten(metà anni ‘50), portata 80 quintali.

Eventuali interessati possonochiamare il segretario: Sig. G. Casellini

091 924 22 80 - ore di ufficio.

Il Consiglio direttivo dell’Alpa e la Redazione augurano a tutti i lettori e agli inserzionisti

Buone Feste

Page 32: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 32 N. 4/2011 – N. 283

Gruppo Svizzero per le regioni di montagna

Incontro con la direzione della PostaRegolarmente, il SAB incontra alcuni membridella direzione della Posta. L’incontro di set-tembre è stato soprattutto centrato sugli adat-tamenti legati ai cambiamenti legislativi. Conl’introduzione della legge sull’organizzazionedella Posta, il gigante giallo sarà trasformato inuna società anonima. Si potrebbe temere chequesta trasformazione potrebbe portare aduno smantellamento delle prestazioni postali.Peter Hasler, presidente del Consiglio d’am-ministrazione della Posta, ha tenuto a precisareche questa tappa non condurrà ad un deterio-ramento dei servizi forniti. Jurg Bucher, diretto-re generale della posta, ha ancora aggiunto: «La Posta con i suoi 3600 punti d’accesso, forni-sce delle prestazioni per l’insieme del territo-rio». Da parte sua, il SAB ha fatto rimarcare chela Posta deve soddisfare maggiormente i biso-gni della propria clientela, in materia d’orarid’apertura. Nei comuni che accolgono soprat-tutto dei pendolari, è necessario proporre de-gli orari adattati. Invece, nei comuni turistici, gliorari abituali sono adeguati. (TE)

Il SAB elabora un concettoper i negozi regionaliIl comune di Plaffeien (FR) ha dato l’incarico alSAB di realizzare uno studio di fattibilità, per lacreazione di un centro d’informazione e divendita al Lago Nero. Il Lago Nero è una regio-ne turistica attrattiva. Il numero dei visitatori èimportante. Tuttavia, il piccolo ufficio postale èaperto per esempio solo due ore al giorno. Daparte sua, il negozio del paese è alla ricerca dinuove soluzioni, per poter meglio commer-cializzare i prodotti che provengono dal parconaturale di Gantrisch. L’idea consiste quindinel riunire queste due differenti attività all’in-terno dello stesso spazio. In questo contesto, il

SAB ha elaborato un concetto che risponde aqueste attese. Questo studio dimostra chiara-mente che è possibile creare delle sinergie,riunendo diversi servizi. (TE)

Una Università a Edolo (I)per le regioni di montagnaA Edolo, a circa 15 chilometri in linea d’ariadalla frontiera svizzera, è stata creata un’Uni-versità della montagna. All’inizio, questa sededoveva essere una succursale dell’Universitàdi Milano. Grazie ad un accordo con Roma,questa succursale è stata trasformata in un’U-niversità. Vi saranno insegnati ed esplorati tuttigli aspetti legati allo sviluppo dello spazio alpi-no. Si tratta di un’iniziativa stimolante che per-metterà alle regioni interessate di creare deiposti di lavoro. Grazie a questa, gli studenti, at-traverso le loro ricerche, potranno familiariz-zarsi con le realtà dello spazio alpino. (TE)

Presa di posizione di Euromontanariguardo al servizio universaleEuromontana ha pubblicato, in stretta colla-borazione con il SAB, una presa di posizionededicata al servizio universale. Questo docu-mento dimostra, da una parte, come le regio-ni ed i comuni si possano posizionare riguar-do a questo soggetto. Dall’altra, propone di-versi esempi ispirati alla pratica. Infine, essocomprende delle rivendicazioni politiche ri-volte agli attori dell’Unione europea, oltre cheagli Stati membri. Le rivendicazioni politichesi basano su di una analisi che include diversipaesi. Questa dimostra per esempio che laSvizzera possiede, nel settore dei trasportipubblici, delle prestazioni del servizio uni-versale che possono servire da modello al-l’UE ed ai suoi Stati membri. (ET)

Rapporto mensile del SAB - ottobre 2011

Page 33: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 33 N. 3/2011 – N. 282

Possibili motivi di una diminuzioneModifiche o distruzioni di biotopi

I funghi, al pari delle piante, possono reagi-re molto sensibilmente a cambiamenti delloro habitat, siano essi cambiamenti dei va-lori del pH, delle sostanze nutritive, del mi-croclima o disturbi meccanici dovuti alla co-struzione di strade e sentieri. L’abbassa-mento del livello dell’acqua di falda, lo sfrut-tamento agricolo intensivo su vaste superfi-ci e le concimazioni, portano in generale auna diminuzione della presenza di diversespecie fungine. Prati magri, luoghi umidi emargini boschivi sono biotopi che, oltre aspecie di piante rare, ospitano molti funghirari. Cambiando il tradizionale utilizzo diquesti biotopi, queste specie vengono mi-nacciate.

Inquinamento atmosfericoL’immissione di determinate sostanze in-quinanti può influire sulla diversità dellespecie fungine.L’immissione di azoto nel terreno porta, tral’altro, a una diminuzione della capacità deifunghi micorrizici di formare micorrize.

Questi effetti sono però studiati solo per po-che sostanze inquinanti.Altre componenti inquinanti, che oggi forsenon sono neanche riconosciute come tali oche sono difficilmente rilevabili, rappresen-tano per i funghi un potenziale pericolo daprendere seriamente in considerazione; so-prattutto per quanto concerne gli effetti alungo termine.Le sostanze tossiche possono influenzare laflora fungina non solo direttamente attraversoil terreno ma, per i funghi micorrizici, ancheindirettamente attraverso la pianta ospite.Alcuni metalli pesanti come il cadmio, ilmercurio, il piombo come pure il cesio ra-dioattivo, influenzano poco la crescita deifunghi, vengono però accumulati nel corpofruttifero. L’ingestione ripetuta di questi fun-ghi può essere nociva alla salute.

Raccolta di funghiSulla base delle conoscenze sinora acquisi-te dalle ricerche nella riserva fungina «LaChanéaz», la raccolta dei corpi ruttiferi nonsembra essere un fattore determinante perla diminuzione dei funghi, per lo meno nellasso di tempo (20 anni) finora studiato.

Conclusioni generalinon si possono però an-cora trarre da questi ri-sultati, in quanto effetti alungo termine non sonoda escludere.È da supporre che lespore non siano soltantoin grado di colonizzarenuovi areali ma possanoavere una funzione an-che nel rinnovamentogenetico dei miceli pre-senti. Inoltre non si cono-sce l’influenza dell’ap-porto quantitativo in spo-re sul successo riprodut-tivo dei funghi.

Protezione dei funghi in Svizzera (parte 2)

Page 34: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 34 N. 4/2011 – N. 283

Danni da calpestamento,compattazione del terrenoIl calpestamento del terreno legato alla rac-colta dei funghi può, per determinate spe-cie, portare a una diminuzione nella produ-zione di corpi fruttiferi: dopo settimanali cal-pestamenti del terreno, corrispondenti al-l’intensità di un raccoglitore di funghi, ilCantarello giallo (Cantharellus lutescens)ha cessato completamente di produrre cor-pi fruttiferi. Terminato il calpestio, il fungo haricominciato a fruttificare normalmente. Glistessi effetti negativi possono essere provo-cati anche dal jogging, dall’equitazione odall’impiego di pesanti automezzi forestaliper l’esbosco.

Economia forestale / selvicolturaUna grande quantità dei funghi che cresco-no nel bosco sono funghi micorrizici e quin-di direttamente dipendenti dalla loro piantaospite. Molti sono strettamente legati a unadeterminata pianta ospite. Normali misureforestali, quali i diradamenti o la rinnovazio-ne con l’introduzione di nuove specie arbo-

ree, possono portare a un cambiamentodella flora fungina. La trasformazione di unbosco misto in monocoltura o l’eliminazionedelle specie arboree accompagnatrici,portano in generale a un impoverimentodella flora fungina . I funghi saprofiti sono le-gati alla presenza di materiale organico(aghi o fogliame, legno morto, resti di cor-teccia o rami) in diversi stadi di decomposi-zione. Più pulito è un bosco, più sfavorevolisono le condizioni per la crescita e la diver-sità dei funghi saprofiti.

Conclusioni e consigliper la protezione dei funghi

La flora fungina viene influenzata da unamolteplicità di fattori e sicuramente non tuttisono conosciuti. Nel loro significato causalequesti influssi sono difficilmente distinguibi-li. Secondo i risultati sinora ottenuti da ricer-che sperimentali, la raccolta non sembra es-sere un fattore determinante per la diminu-zione dei funghi. La questione non può co-munque ancora essere esclusa e generaliz-

Page 35: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 35 N. 4/2011 – N. 283

zata, in quanto conseguenze a lunga sca-denza e effetti secondari non sono da esclu-dere. Molte specie fungine possono, a causadi individuali premesse biologiche, reagirein modo diverso a determinati fattori, ciòche richiederebbe leggi protettive adegua-te a ogni specie. L’attuale stato delle cono-scenze sul comportamento di alcune spe-cie rende però la cosa irrealizzabile. Se sitiene presente quali importanti funzioniesercitino i funghi micorrizici per la pianta,in relazione con l’assorbimento si sostanzenutritive e la difesa da organismi patogeninella zona delle radici, la diminuzione deifunghi micorrizici constatata è un segnaleda prendere seriamente. La conservazionedella diversità delle specie fungine non èquindi importante unicamente da un puntodi vista di protezione della natura ma ancheda un punto di vista forestale. Un’adeguataprotezione dei funghi è perciò sicuramentegiustificata.Le misure di seguito elencate sono da con-siderare come consigli che, secondo le at-tuali conoscenze, possono contribuire a evi-tare una diminuzione della flora fungina.

InformazionePromovimento generale delle conoscenzasul significato ecologico dei funghi (scuole,forestali, associazioni micologiche, luoghidi controllo funghi, enti turistici, ecc).Una sensibilizzazione dei cercatori di fun-ghi sulla minaccia della flora fungina e sullanecessità di procedere in armonia con lanatura, è un’importante premessa per unaprotezione dei funghi efficace.La conoscenza da parte dei cercatori di fun-ghi delle specie fungine dovrebbe esseremigliorata (corsi, evo introduzioni di patenti,ecc) La montagna di rifiuti di funghi noncommestibili potrebbe essere in questomodo ridotta.

Zone protetteLe zone di protezione della natura dovreb-bero menzionare esplicitamente, accantoalle piante e agli animali, anche i funghi e

metterli sotto protezione.Come criterio per la scelta di nuove zone diprotezione della natura, accanto a piante eanimali degni di protezione, dovrebberovenir considerati anche i funghi rari.Una protezione mirata dei biotopi è sensata,in quanto molti funghi sono in stretto contat-to con l’ambiente in cui crescono. Per que-sto motivo per la protezione delle speciefungine minacciate è importante conserva-re i loro habitat e le loro fonti di vita (p.es. le-gname marcescente, pianta ospite, acqua difalda, ecc.).Zone protette adatte potrebbero anche ser-vire come riserve genetiche per specie fun-gine rare.Creazione di riserve boschive naturali (sen-za azioni forestalli).Cicli naturali indisturbati, non influenzatidall’utilizzo del legname, rappresentanoideali premesse per una flora fungina diver-sificata.

Limitazioni di raccoltaAnche se i suoi effetti non sono ancora di-mostrabili scientificamente, le limitazioni diraccolta sono un mezzo sensato per limitareraccolte indiscriminate, massicce o profes-sionali.La raccolta dei funghi non dovrebbe peròessere totalmente proibita ma solo modera-tamente limitata. In questo modo un passa-tempo importante per molte persone vieneconservato nell’ambito di un utilizzo duratu-ro e in armonia con la natura.Per la valutazione di concrete misure di pro-tezione occorre considerare la situazionenei cantoni limitrofi, per evitare spostamentidel problema fuori dai confini del cantone(turismo dei cercatori di funghi). Si dovreb-bero perciò imporre leggi unitarie.Per la raccolta di funghi a scopo di studiodovrebbero poter essere concessi dei per-messi speciali.

Economia forestaleInterventi a carattere forestale sono da at-tuare nel miglior modo possibile. L’impiego

Page 36: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 36 N. 4/2011 – N. 283

di automezzi pesanti per l’esbosco dovreb-be essere ridotto al minimo.Questo soprattutto nei terreni umidi, ancheper evitare la compattazione del suolo.Durante la raccolta del legname sono daevitare l’abbruciatura degli scarti. Sarebbeottimale lasciare il legname morto sul postoo creare isole di legna vecchia.Queste misure permettono lo sviluppo dirari specie di funghi che decompongono illegno in diversi stadi. Aspetti fitosanitari so-no però da prendere in ogni caso in consi-derazione.Sulle strade forestali dovrebbe vigere il di-vieto di circolazione. Una limitazione del-l’accessibilità può regolare la frequenzadelle raccolte, soprattutto in luoghi lontani.Inoltre le specie di animali sensibili ai rumo-ri vengono risparmiate.

Altre misurePromozione della produzione e commer-cializzazione di funghi coltivati in alternativaa quelli raccolti in proprio. Questo contribui-rebbe a sgravare la situazione.Presupponendo adatti metodi di produzio-ne, i funghi coltivati hanno inoltre il grossovantaggio di contenere poche sostanze no-cive.Promovimento di studi sulle esigenze ecolo-giche, sulla crescita, sulla produzioni dei cor-pi fruttiferi, sulla riproduzione dei funghi e diricerche regionali sullo sviluppo della florafungina e dei possibili fattori di influenza.Creazione di un centro specializzato aventecome scopo la coordinazione tra ricerche,protezione dell’ambiente, associazioni mico-logiche, economia forestale, pubblico, ecc.

Raccomandazioni per la coordinazionedelle leggi che limitano la raccolta deifunghi in SvizzeraL’attuale stato delle conoscenze non per-mette ancora di proporre leggi che limitanola raccolta dei funghi fondate scientifica-mente - né valevoli in senso generale, néadeguate ad ogni specie. Secondo il princi-

pio della prevenzione e nell’interesse di unosfruttamento duraturo, occorre però limitarela raccolta. Questo fintanto che la non peri-colosità della raccolta dei funghi non vengadimostrata chiaramente.Possibili effetti a lunga scadenza della rac-colta di funghi e degli effetti secondari ne-gativi che essa comporta, vedi ad esempiola sollecitazione del terreno dovuta al calpe-stamento, il danneggiamento della vegeta-zione non arborea e il disturbo delle specieanimali sensibili, sono argomenti da pren-dere in considerazione.Poiché, con leggi che limitano la raccolta trai Cantoni differenti, la situazione attuale èpoco chiara, si dovrebbe procedere a unacoordinazione a livello svizzero.Nel caso in cui i Cantoni si decidano a intro-durre nuove leggi o a cambiare quelle giàesistenti, sono richiamati a considerare leseguenti raccomandazioni:1. Limitazioni quantitative (2 kg per personae giorno)2. Giorni di divieto consecutivi (1.- 7 giorniogni mese)Una protezione dei funghi efficiente è possi-bile solo se parallelamente vengono realiz-zate altre misure menzionate (v. consigli p. 5ff.). La cosa più importante ci sembra esserequella di rafforzare su vasta scala l’informa-zione sull’importanza dei funghi per il bo-sco e delle minaccie della flora fungina.

Annotazione: Le ricerche scientifiche sugliinflussi esercitati dall’uomo sulla flora fungi-na verranno portati avanti e prossimamenteverranno pubblicati nuovi importanti risul-tati. Anche la cartografia dei funghi dellaSvizzera, il cui scopo e quello di allestire unaLista rossa, viene portato avanti. Parallela-mente a ciò viene condotta un’inchiesta checoinvolge un ampio pubblico e che ha co-me scopo lo sviluppo di una strategia per laconservazione a lungo termine della florafungina in Svizzera.

Page 37: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 37 N. 4/2011 – N. 283

SEGNALAZIONI CULTURALI

RTT - RepertorioToponomastico Ticinese

Osogna

Archivio di Stato, Bellinzona

Il comune di Osogna fa parte del circolodella Riviera nel distretto omonimo, del qua-le è capoluogo: esso si trova nel settore me-diano orientale del territorio del cantone Ti-cino, tra i centri di Biasca e Bellinzona, sullariva sinistra del fiume Ticino. La sua popola-zione è di circa 1030 abitanti, 3 dei quali an-cora occupati nel settore primario. L’uso deldialetto è superiore alla media cantonale. Lasuperficie del territorio comunale è di 1897ettari, di cui 1151 occupati da superfici bo-scate, 590 da superfici improduttive, 85 dasuperfici d’insediamento e 71 da superficiagricole utili. L’altitudine del territorio co-munale si estende dai circa 265 metri sul li-vello del mare nel fondovalle in località No-sícc, ai 2952 metri del Torón d’Örz, al confi-ne con il territorio comunale di Biasca e conil territorio cantonale dei Grigioni. Il presen-te volume raccoglie oltre 570 nomi di luogoraccolti in gran parte sulla bocca di infor-manti del luogo e, in misura minore, su fontiscritte, bibliografiche e documentarie.

PrefazioneOgni volta che un edificio è distrutto, o unatradizione dimenticata, o una parola abban-donata, è un pezzo di passato che scompa-re, e noi diventiamo un po’ più poveri e unpo’ più orfani. Il passato custodisce la nostra identità ed ènecessario ricordare per conservare la me-moria; ma per evitare che i ricordi si dissol-vano bisogna continuamente coltivarli, e ciòesige il contatto assiduo con i testimoni delnostro passato. Ma dove sono, e come cer-carli, questi testimoni della nostra storia? Inpochi decenni - a partire dagli anni Cin-quanta - il mondo è cambiato: paesaggi, co-munità, modi di vita sono stati spazzati via

dalla modernizzazione rapidissima che haportato benessere ma anche qualche rim-pianto. La distruzione è stata devastante,brutale, irreversibile, e l’illusione di essereentrati nell’età dell’oro ha provocato unasorta di rifiuto psicologico del passato, dicolpo di spugna definitivo che ha annientatoi ricordi. Qualcuno osserva, con ragione,che oggi i nostri giovani vivono in una sortadi presente permanente, senza alcuna con-sapevolezza storica: è la conseguenza dellascriteriata svendita del nostro patrimonio.Anche Osogna ha visto partire Oltregottar-do importanti testimonianze della propriastoria, e perfino il prezioso e ricchissimo ar-chivio storico balivale, sopravvissuto finoagli anni Cinquanta, è svanito nel nulla. E làdove non sono arrivati gli ingordi predatoridi cimeli, sono giunte le ruspe a cancellaresenza alcun discernimento. Recuperarequesto patrimonio della memoria è impos-sibile e si può solo riannodare qualche te-nue filo: qualche segno disperso sul territo-rio, qualche voce, sempre più rara, che tra-manda scorci di vita, e qualche scampolosopravvissuto di quel dialetto osognese chedava forma e corpo alla comunità. Indivi-duare, dare un senso, interpretare e rendereleggibili questi frammenti di passato è com-pito del «Repertorio Toponomastico Ticine-se». E lo fa avvalendosi degli strumenticomplessi della toponomastica. Ma la peri-zia scientifica a poco servirebbe se non vifosse, alla base, l’impulso di chi, nella comu-nità locale, ha piena consapevolezza dellafunzione civile e civica di questa operazio-ne. In questo caso mi sembra che un dove-roso ringraziamento vada alle autorità delcomune e, in primis, al patriziato osogneseche da anni, con politica lungimirante, staproficuamente investendo nel recupero delpassato per preparare il futuro.

Andrea Ghiringhellidirettore dell’Archivio di Statodel Cantone Ticino

Page 38: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 38 N. 4/2011 – N. 283

DAI PATRIZIATI

Patriziato di Daro

Il Patriziato di Daro ha offertouna fontana alla Città

L’Amministrazione Patriziale di Daro, tipicoente di periferia, dimostra regolarmente inmaniera positiva, di essere molto attento al-le problematiche della comunità e alle desi-derate che sorgono sul suo territorio. ViaPredella è il tratto di strada che si sviluppadal noto Grotto dei Pacifici e raggiunge indirezione nord lo svincolo che giunge daVia ai Ronchi. Quasi in prossimità del piano-ro di Pian Marmafè, in un angolo che si inse-risce bene nella natura, proprio al di sottodelle selve castanili, è stata inserita una pre-gevole fontana.Perché una fontana proprio in quella zona?Perché su quella strada, nei giorni di beltempo, transitano moltissimi bellinzonesiche amano effettuare una comoda gita so-prattutto nella massima sicurezza e anchegodere di un bellissimo panorama su tutto ilcomprensorio che spazia dalla Valle Rivierasul Piano di Magadino, Locarnese e Gam-barogno. Gli zampilli di questa nuova fonta-

na serviranno al passante per dissetarsi omagari soltanto per rinfrescarsi. Il progettoè stato preparato dall’Ufficio Patriziale emesso in discussione in una assemblea delConsiglio Patriziale. All’unanimità i consi-glieri hanno accordato i crediti e autorizzatola costruzione del manufatto. Questi lavorisono stati eseguiti da Renato Muggiascacon la collaborazione di Armando Calabre-si. I due hanno potuto contare sulla collabo-razione dell’ufficio tecnico comunale e sullaconsulenza del tecnico Fabio Gervasoni. Al-tre importanti collaborazioni sono giunte daparte della ditta Graniti Demenga e dall’ing.Rudy Zingg che si è occupato della geolo-

? La bella fontana? La consegna

Page 39: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 39 N. 4/2011 – N. 283

gia. Sabato 15 ottobre a partire dalle ore 10in zona Marmafè c’è stata una piccola festaabbinata alla cerimonia di inaugurazionedella fontana. Felice Zanetti, presidente delPatriziato ha ricordato con intima soddisfa-zione che l’ente di Daro non è nuovo ad in-terventi fatti a favore della comunità. Eviden-zia la grande attenzione che ogni primaveravien data alla pulizia e manutenzione dellarete viaria che sovrasta la città e che per i tu-risti collega su comodi sentieri il comune di

Arbedo e quello di Pianezzo. Il patriziato hapure rifatto il ponte della Valascia che oggiconsente ai terrieri dei Monti di Malmera diraggiungere i loro siti in totale sicurezza.Correva il mese di novembre del 2007 e ilPatriziato di Daro per sottolineare il cente-nario della fusione fra Daro e Bellinzona hadonato alla città una bella fontana che ha tro-vato sede nel parco giochi adiacente il Ca-stello di Montebello. E oggi, precisamentedal 15 ottobre, questa nuova fontana che inuna targa ben in vista dice: “ Il Patriziato diDaro alla Città di Bellinzona, 2011 “.Una breve adesione è stata recata da Tizia-no Zanetti, presidente dell’Alleanza Patrizia-le Ticinese che a sua volta ha elogiato i dare-si per quanto hanno realizzato a favore dellapopolazione.

Infine si è ascoltato il reverendo arcipretedon Pierangelo Regazzi che si è soffermatosulla valorizzazione dell’acqua, dicendoche anche questo significa simpatico attac-camento al territorio ma ha invitato i nume-rosi presenti al suo uso parsimonioso.Da noi c’è acqua in abbondanza - ha ag-giunto - mentre in altri paesi del mondo c’èin questo senso immensa carestia. La sobria cerimonia si è conclusa con unbrindisi a base d’acqua e subito dopo un

ricco aperitivo ha chiuso una pagina di sto-ria che il Patriziato di Daro può sicuramenteincorniciare.

Frediano Zanetti

Echi della sessione invernale

Giovedì 1. dicembre si è riunito il consigliopatriziale di Daro e i lavori sono stati direttidalla presidente Iris Innocenti. L’attenzione èandata inizialmente all’esame del conto pre-ventivo 2012 e su questo punto è intervenutoil presidente dell’Amministrazione FeliceZanetti. “È vero, abbiamo una maggioreuscita - ha così esordito - ma dobbiamo in-tervenire con una certa urgenza per risana-re la cascina del Monte Luca e passare alla

Page 40: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 40 N. 4/2011 – N. 283

totale manutenzione dei bei sentieri che so-vrastano la Città, in pratica passando daimonti di Daro a quelli di Artore. La nostra si-tuazione finanziaria è sotto controllo - haconcluso - e poi ci sono molti cittadini patrizi(che ringrazio in modo particolare) che ognianno assieme alla tassa fuocatico ci versanoimporti superiori che ci consentono di chiu-dere a pareggio i previsti interventi”. Sentito il parere positivo di Athos Pedrazzolirelatore della commissione di gestione, ilpreventivo in rosso è stato approvato. Il con-siglio si è poi occupato su una domanda direintegrazione presentata dalla signora Da-

ria Calanca Delcò: preso atto che il Patrizia-to di Leontica ha dato il consenso e il dovutosvincolo la richiesta è stata accolta all’unani-mità. Nei momenti finali parecchi interventisu vari temi: così Tiziano Zanetti pure in ve-ste di presidente dell’Alleanza Patriziale Ti-cinese ha complimentato il Patriziato di Da-ro per aver donato alla Città la bella fontanaubicata in Via Predella, un tratto di stradamolto frequentato dai bellinzonesi in cercadi tranquillità. Marco Zanetti invece si è sof-fermato sul problema del Monte Luca ed hainvitato a procedere con risanamenti mirati.

F.Z.

Patriziato di Arogno

A metà settembre, grazie alla messa a di-sposizione della struttura da parte degliAmici dell’Alpe, in quel dell’Alpe di Arognoha soggiornato la 4 media della Scuola Stei-ner di Lucerna sotto la guida del loro re-sponsabile di classe sig. Peter Langendorf,con l’assistenza del Segretario del PatriziatoG. Casellini e dei sigg. Marco Sartori e Ro-berto Manfredi. Ragazze e ragazzi, una

quindicina in tutto, hanno prestato circa 300ore di lavoro ripristinando o sistemandotratti di sentieri in prossimità degli edifici diproprietà del Patriziato di Arogno, goden-dosi - oltre a giornate splendide - aria frescae la simpatica presenza di un bel camoscioche non ha esitato ad apparire per la gioia diquesti adolescenti! Disponibilità finanziariepermettendo, il Patriziato prevede di poternuovamente far capo a questa Scuola, pre-sentataci dal Fondo svizzero per l’impegnoper la natura (Stiftung für Umwelt- EinsatzSchweiz)."

Page 41: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 41 N. 4/2011 – N. 283

Patriziato di Carasso

Studenti meritevoli premiatidal Patriziato di Carasso.

Sala Patriziale affollata domenica scorsa aCarasso per la tradizionale Festa premio

giovani. La Fondazione del Patriziato di Ca-rasso ha premiato i giovani che quest’annohanno ultimato un tirocinio, oppure termina-to un ciclo di studi superiori. Nella foto da si-nistra: il Presidente del Patriziato Mauro Mi-notti; Micaela Bernasocchi, Maturità Profes-sionale; Natalia Snozzi, Maturità liceale;Tessa Tognetti, Maturità liceale; Daigon Mi-notti, Polimeccanico; la Presidente dellaFondazione del Patriziato Katia Marchesi-Snozzi. I giovani sono stati festeggiati dai nu-merosi presenti, omaggiati dalla Fondazio-ne e dalla Banca Raiffeisen del Bellinzonese.L’ufficio Patriziale presieduto da Mauro Mi-notti ha organizzato la manifestazione inmodo eccellente e i Patrizi hanno apprezza-to il lauto pranzo e i momenti ricreativi dellagiornata. Sono intervenuti anche il Vice-Sin-daco Felice Zanetti in rappresentanza delMunicipio e Tiziano Zanetti Presidente del-l’Alleanza Patriziale Ticinese.

Patriziato di Rivera

Attività patriziale

Eccoci ormai al tempo di tirare le somme diquanto è stato realizzato durante la bella sta-gione dal nostro ente patriziale.Come è ormai consuetudine un ridotto - chepeccato - gruppo di volontari si sono riunitisull’alpe Foppa, di proprieta del nostro Pa-triziato, e hanno svolto un utile lavoro di puli-zia del pascolo e dei sentieri nelle vicinanzedel corte di sotto dell’alpe.A lavoro ultimato i gestori dell’alpe, Giorgio,Rosalba e Igor Pongelli, hanno offerto aipartecipanti un buon pranzo a base di po-lenta e prodotti della loro azienda, l’unicaesistente nel nostro comune.

A questo proposito facciamo un salto neltempo fino agli anni del dopoguerra. Allorail nostro comune era composto quasi esclu-sivamente di piccole aziende familiari conal massimo 7/8 capi di bestiame grosso piùalcuni buoi, qualche mulo e asino, capre emaiali. Poichè gli uomini dovevano emigra-re, a svolgere i lavori agricoli, erano gli an-ziani, le donne e i bambini che, terminate lescuole a principio giugno, aiutavano i geni-tori nei lavori in piano e sui monti.A conclusione del periodo estivo, a fine lu-glio, i patrizi si cono riuniti presso il ristoran-te Alpe Foppa della Monte Tamaro SA apranzo, in un’atmosfera familiare e ben gra-dita a tutti i partecipanti con il proposito di ri-trovarsi il prossimo anno.

L.P

Page 42: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Rivista Patriziale Ticinese 42 N. 4/2011 – N. 283

Patriziato di Riva San Vitale

Uno sguardo al futuroper valorizzare il passato

Il Patriziato di Riva San Vitale per bocca delsuo Presidente Alberto Sassi è lieto di an-nunciare la messa in rete, avvenuta qualchesettimana fa, del nuovo sito web www.patri-ziatorivasanvitale.ch. Si tratta di un impor-tante progetto che il Patriziato auspicava diportare a termine già da qualche tempo eche finalmente, grazie anche al preziosocontributo del suo Segretario Eusebio Vas-salli che ha curato l’allestimento dello stesso,è stato realizzato e pubblicato a beneficio ditutta la comunità patriziale rivense e più ingenerale a beneficio di tutti gli interessati.Il progetto e la realizzazione del nuovo por-tale internet è nata dall’esigenza di renderepiù visibile e trasparente l’attività del Patri-ziato, di condividere le preziose informazio-ni storiche risalenti al Patriziato e di facilitarela comunicazione tra i patrizi e l’Ammini-strazione patriziale. Da qui la necessità dimettere in rete interessanti informazioni sto-riche riguardanti gli stemmi delle antichefamiglie patrizie di Riva San Vitale, quali iBernasconi, Bollina, Della Croce, Limoni,Moretti, Neuroni, Origoni, Pellegrini, Sala,Sassi e Vassalli o ancora di pubblicare l’e-lenco delle proprietà del Patriziato, la com-posizione dell’attuale amministrazione, glieventi più importanti organizzati dal Patri-ziato, le norme giuridiche ad esso collegatecome per esempio leggi, regolamenti e or-dinanze alle quali il patriziato deve attenersie non da ultimo una ricca galleria fotografi-ca su Riva San Vitale e la sua Sagra del BeatoManfredo.Uno sguardo al futuro che non compromettequanto di antico il Patriziato di Riva San Vita-le continua a custodire nei suoi grandi emassicci archivi in legno di castagno. In

questi archivi si possono addirittura ritrova-re antichi volumi usati per la verbalizzazio-ne delle sedute patriziali risalenti alla metàdel XVIII secolo. Malgrado l’avvento del-l’informatica, il Presidente e tutto l’Ufficio Pa-triziale sono fieri di continuare a mantenerel’usanza della verbalizzazione a mano nonsolo delle sedute patriziali ma anche dellerispettive assemblee che si tengono di re-gola due volte l’anno. Sedute e assemblee che continuano a svol-gersi nella Casa patriziale in Via Settala 2,ceduta dal Comune nel 1985 e che custodi-sce al suo interno una bellissima sala situataal primo piano dello stabile e affrescata congli stemmi delle famiglie patrizie del borgo.

Page 43: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

Agenzia generale per il sopraceneri

Franco R. FerrariVia San Gottardo 2Bellinzona

Agenzia generale per il sottoceneri

Marco FerrariPiazza Cioccaro 2Lugano

Page 44: RIV ISTA PATRIZIALE TICINESE · altri erano sul posto nelle persone dei loro Vicari o Balivi. In ogni modo i poveri bleniesi pagarono ai loro padroni ben 9275 fiorini dal 1447 al

G.A.B. - 6526 PrositoMutazioni: Casella Postale

6826 Riva San Vitale