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RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE Diocesi di Trento e Bolzano - Bressanone Sussidio per la Preghiera in Famiglia - 2008 QUARESIMA di FRATERNITÀ RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME RITORNATE A ME CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE CON TUTTO IL CUORE

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RITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORE

Diocesi di Trento e Bolzano - Bressanone

Sussidio per la Preghiera in Famiglia - 2008QUARESIMA di FRATERNITÀ

RITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MERITORNATE A MECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORECON TUTTO IL CUORE

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Carissimi,

Siamo invitati, in questa quaresima, seguendo i testi della li-turgia di ogni giorno, a riflettere sulla parola del profeta Gioele:“Ritornate a me con tutto il cuore.”

È una frase breve, ma molto densa. “Ritornare” nel linguaggiobiblico ha il significato di cambiare direzione: invece di allontanarsisempre più dalla meta, siamo invitati a cercare sempre più il Signo-re. Però il vocabolo ebraico corrispondente può essere tradottocon diverse parole: fare penitenza, cioè vivere con sobrietà - nellanostra società di lusso; orientarsi di nuovo - di fronte alle molteproposte e lusinghe, a volte pagane, del nostro tempo; cambiarevita e il modo di giudicare le cose.

La quaresima ci presenta Cristo come modello di un itinerarioverso il Padre: nell’amore, nell’obbedienza.

Il nostro ritorno e il nostro orientamento devono partire dalcuore: Quando la Bibbia, soprattutto Gesù, parla del cuore, inten-de la persona tutta intera, il centro di tutto l’uomo. Gesù ci rendeattenti all’importanza del cuore, mostrandoci come è fatto il cuoredell’uomo: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, esco-no le intenzioni cattive: fornicazioni, fur ti, omicidi, adultèr i,cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, super-bia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro”(cfr. Mc 7,21-23). Ma dal cuore viene anche l’amore e l’obbedienzaverso il Signore. Così, alla scuola di Gesù, il cui cuore è statotrafitto, la quaresima diventi per noi, tempo di educazione del cuo-re.

i vostri Vescovi

Trento, 6 febbraio 2008

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Caratteristiche del sussidio

• Il calendario offre uno spunto di riflessione e di preghie-ra quotidiano partendo dalla Parola proposta nella litur-gia.

• Nei giorni feriali si fa riferimento alla prima lettura chegeneralmente riporta brani meno noti della Bibbia.

• Per la domenica la preghiera è basata sul Vangelo, piùsemplice ed immediato per un confronto in famiglia.

Come utilizzarlo

• Suggeriamo di collocare il momento di preghiera, so-prattutto la domenica, in prossimità del pasto, quandola famiglia si riunisce.

• Il segno da porre sulla tavola richiama ed inquadra conimmediatezza il tema della domenica.

• La preghiera dialogata tra genitori e figli vorrebbeessere un momento di scambio familiare da ampliarecon espressioni personali e spontanee.

• La proposta d’impegno per la settimana offre alla fami-glia una possibilità concreta di mettersi in gioco e diconfrontarsi assieme nel quotidiano.

• Il Padre nostro, recitato insieme, affida a Dio il nostrocammino e il nostro impegno perché portino frutto.Sarebbe bello pregarlo dandosi la mano per sottolinearelo stringersi attorno a Gesù e l’unità della famiglia nelvivere il cammino della Quaresima.

Ringraziamo in modo particolare padre Floriano Weiss per lapreziosa collaborazione nella preparazione di questo sussidio.

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mercoledì6

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Ceneri

Ritornate a me con tutto il cuoreRitornate a me con tutto il cuoreRitornate a me con tutto il cuoreRitornate a me con tutto il cuoreRitornate a me con tutto il cuore

osì dice il Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti elamenti». Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli èmisericordioso e benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo allasventura. Chi sa che non cambi e si plachi e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta elibazione per il Signore vostro Dio. Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno,convocate un’adunanza solenne. Radunate il popolo, indite un’assemblea, chiamate ivecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dalsuo talamo. Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:«Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisionedelle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». Il Signore si mostrigeloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo.

Cresceremo mai? La smetteremo di fare come i bambini che, se osservati,fanno cose che altrimenti non farebbero mai? O perderemo quella vanitàche ci porta a far vedere e sapere agli altri ciò che stiamo facendo?Dio vede e ricompensa le nostre intenzioni, che spesso sono migliori deipoveri gesti che le seguono.

O Padre, all’inizio di questa quaresima aiutaci a intraprendere con Gesùil cammino del deserto per incontrare Te che sei Amore e ci inviti aritrovare noi stessi, troppo distratti e logorati dalla frenesia della vitamoderna. Il vangelo del tuo Figlio ci faccia da guida verso la vera libertàdella Pasqua.

Gioele 2, 12-18Gioele 2, 12-18Gioele 2, 12-18Gioele 2, 12-18Gioele 2, 12-18

CCCCC

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giovedì7

febbraio

Scegli dunque la vita!Scegli dunque la vita!Scegli dunque la vita!Scegli dunque la vita!Scegli dunque la vita!

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Deuteronomio 30, 15-20Deuteronomio 30, 15-20Deuteronomio 30, 15-20Deuteronomio 30, 15-20Deuteronomio 30, 15-20

MMMMM osè parlò al popolo e disse: “Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, lamorte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare perle sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e timoltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per prendere in possesso.Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davantiad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nelpaese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano. Prendo oggi a testimonicontro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione ela maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signoretuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tualongevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri,Abramo, Isacco e Giacobbe».

Decidersi: ogni decisione porta con sé conseguenze buone o cattive, divita o di morte. Siamo chiamati a scegliere. Forse l’abbiamo gia fatto nelbattesimo, nella cresima, nel matrimonio, nel servizio a Dio e ai fratelli.Ma la Parola del Signore ci richiama anche oggi a rivedere la nostra vitaper deciderci ad amare il Signore con tutto il cuore e tutte le forze, adascoltare la sua voce preferendola a tutte le altre voci della nostracomodità e dei nostri piccoli – grandi idoli. “Scegli dunque la vita, perchéviva tu e la tua discendenza.”

Signore e Dio nostro, Tu ci hai fatti liberi perché possiamo scegliere trail bene e il male, tra la vita e la morte. Fa’ che ascoltiamo attentamentela tua parola e possiamo sempre prendere decisioni che siano secondola tua volontà per godere del dono della vera vita.

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venerdì8

febbraio

Non digiunate piùNon digiunate piùNon digiunate piùNon digiunate piùNon digiunate più

come fate quest’oggi!come fate quest’oggi!come fate quest’oggi!come fate quest’oggi!come fate quest’oggi!

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Isaia 58, 1-9Isaia 58, 1-9Isaia 58, 1-9Isaia 58, 1-9Isaia 58, 1-9

osì dice il Signore: “Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariatetutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Nondigiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse comequesto il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giuncoil proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno egiorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le cateneinique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Nonconsiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senzatetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a tecamminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora lo invocherai e il Signoreti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!»”.

La Chiesa oggi ci chiama al digiuno e all’astinenza. Il significato di questapratica quaresimale non sta nella penitenza in sé, ma nel cambiamentoprofondo di mentalità e di vita che comporta.Forse ci crediamo troppo buoni e non ci rendiamo conto che le cateneinique, il giogo che tiene schiavi, sfruttati, affamati, senza tetto, nudi emiseri tanti nostri fratelli e sorelle in Italia e nel mondo è frutto anche dellenostre scelte.Bisogna cambiare. E’ ora di convertirci. Il ritorno al Signore passa per ilritorno ai nostri fratelli.

CCCCC

Signore Gesù che ti sei fatto nostro fratello e hai condiviso la sorte degliultimi fa’ che non distogliamo i nostri occhi da coloro che sono oppressi,affamati, stranieri, soli e abbandonati. Converti il nostro cuore, e ciò checi sembra ora amaro, possiamo sentirlo dolce e fonte di gioia vera.

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sabato9

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Restauriamo la nostra vita!Restauriamo la nostra vita!Restauriamo la nostra vita!Restauriamo la nostra vita!Restauriamo la nostra vita!

Isaia 58, 9-14Isaia 58, 9-14Isaia 58, 9-14Isaia 58, 9-14Isaia 58, 9-14

osì dice il Signore: “Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e ilparlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra letenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, tisazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come unasorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le antiche rovine,ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restau-ratore di case in rovina per abitarvi. Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigareaffari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerando il giorno sacro alSignore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare,allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò calcare le alture della terra, ti farò gustarel’eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca del Signore ha parlato.

Ricchi di tutto, contenti di niente. Alcuni dicono che Dio non serve percostruire la nostra civiltà e vogliamo fare le cose a modo nostro. Lavorareper produrre, produrre per vendere, vendere per far soldi, far soldi percomperare, comperare per usare o gettare. Questo circolo vizioso ciriempie di cose, ma ci svuota di vita. “Non preoccupatevi di quello chemangerete, di come vestirete...” ma “cercate innanzitutto il regno di Dioe la sua giustizia.” Un nuovo stile di vita sulla base di valori umani edevangelici è sempre più necessario per restaurare la nostra casa in rovinae poter nuovamente abitarvi in giustizia e pace.

CCCCC

Signore Gesù, tu chiami felici i poveri in spirito, i mansueti e gli umili. Fa’che possiamo riscoprire quella novità di vita che tu ci porti con il tuovangelo per vivere sino in fondo il dono e la vocazione della vita cristiana.

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10febbraio

e tentazioni di Gesù sono le tentazioni dell’uomo. Le tentazioni civogliono portare a progettare la nostra vita lontanodalla volontà e dallo stile di Dio. Il cristiano èchiamato a vivere nella gioia delle beatitudini. Letentazioni ci portano nella direzione contraria: acercare la felicità nel potere, nell’avere e nel piace-re. La forza della tentazione sta nel fatto che quelloche propone appare più convincente della paroladi Gesù. Se ritorniamo al battesimo, ritroviamoesattamente lo stesso quadro: rinunciare alle lusin-ghe del mondo e del peccato per mettere tutta lanostra vita al servizio del vangelo, ossia di Dio e dei fratelli.

Prima Domenica di QuaresimaPrima Domenica di QuaresimaPrima Domenica di QuaresimaPrima Domenica di QuaresimaPrima Domenica di Quaresima

Non di solo pane vivrà l’uomo

LLLLL

Proposte d’impegno per la settimana:- ci ricordiamo di prendere il cibo dicendo grazie a Dio che ce lo dona- invitiamo una persona sola o in difficoltà a pranzo

Padre nostro

Segno: mettiamo in mezzo alla nostra tavola il cesto con il pane eil calendario della Quaresima

Benedizione della mensaGenitore: Signore Gesù, nel deserto hai conosciuto la fame e sei stato

tentato di fare tutto da solo senza affidarti al PadreTutti: Grazie perché anche oggi abbiamo il pane che ci nutre il corpo e

la tua Parola che ci riscalda il cuore. Aiutaci ad affidare questanostra giornata alle tue mani e a viverla fidandoci di Te.

Matteo 4, 1-11Matteo 4, 1-11Matteo 4, 1-11Matteo 4, 1-11Matteo 4, 1-11

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lunedì11

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Amerai il tuo prossimoAmerai il tuo prossimoAmerai il tuo prossimoAmerai il tuo prossimoAmerai il tuo prossimo

come te stessocome te stessocome te stessocome te stessocome te stesso Levitico 19, 1-2.11-18Levitico 19, 1-2.11-18Levitico 19, 1-2.11-18Levitico 19, 1-2.11-18Levitico 19, 1-2.11-18

l Signore disse a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siatesanti, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo. Non ruberete né userete inganno omenzogna gli uni a danno degli altri. Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perchéprofaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non opprimerai il tuo prossimo, nélo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte pressodi te fino al mattino dopo. Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco,ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non commetterete ingiustizia in giudizio; nontratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuoprossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo nécoopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odiocontro il tuo fratello. Non ti vendicherai e non serberai rancore, ma amerai il tuo prossimocome te stesso».

“Siate santi.” Tutti siamo chiamati alla santità. Per i cristiani questocomporta uno stile di vita che rispecchia quello di Cristo. E’ certamenteun cambiamento (conversione) grande che dobbiamo fare per risponderealla nostra vocazione: “amerai il tuo prossimo come te stesso.” La paroladi Dio oggi ci aiuta a comprendere meglio cosa significa farsi prossimo –farsi vicino agli altri. Ci sono azioni che vanno direttamente contro il benealtrui e ci impediscono di vivere la comunione: rubare, ingannare, mentire,giurare il falso, opprimere, non pagare il giusto salario, disprezzare,odiare... I cosiddetti 10 comandamenti che sembrano negativi, ci apronola strada alla santità, ad amare il prossimo come noi stessi.

O Dio, hai messo nell’amore a te e ai fratelli il compimento dei tuoicomandamenti. Fa’ che il nostro cuore non si chiuda di fronte alle difficol-tà che a volte sorgono nelle nostre relazioni umane, ma impariamo da Teche ci dai la forza per amare il prossimo come noi stessi.

IIIII

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martedì12

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

La mia Parola non ritorneràLa mia Parola non ritorneràLa mia Parola non ritorneràLa mia Parola non ritorneràLa mia Parola non ritornerà

a me senza effettoa me senza effettoa me senza effettoa me senza effettoa me senza effetto Isaia 55, 10-11Isaia 55, 10-11Isaia 55, 10-11Isaia 55, 10-11Isaia 55, 10-11

osì dice il Signore: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornanosenza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il semeal seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: nonritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiutociò per cui l’ho mandata”.

Pioggia e neve scendono dal cielo portando freschezza nell’aria cherespiriamo, la vita per i semi che gettiamo nei solchi dei campi. Sirinnovano le sorgenti, si riempiono i fiumi. Dopo una lunga siccità ritornala vita. Eppure questo miracolo molte volte non lo percepiamo o loriceviamo come una cosa dovuta. Anche la parola che esce dalla boccadi Dio produce trasformazioni bellissime nella vita degli uomini che sannoaccoglierla. Il tempo di quaresima è una stagione preziosa per metterciall’ascolto attento della parola, soprattutto della Parola per eccellenza cheè Cristo: la Parola si è fatta carne ed è venuta ad abitare in mezzo a noi.

CCCCC

Signore e Dio nostro che ci hai fatto dono della tua parola di vita perchéavessimo la vita in abbondanza, insegnaci ad ascoltare la tua parola concuore docile e a metterla in pratica nelle piccole scelte e azioni di ognigiorno.

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mercoledì13

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Convertitevi dalla vostraConvertitevi dalla vostraConvertitevi dalla vostraConvertitevi dalla vostraConvertitevi dalla vostra

condotta malvagiacondotta malvagiacondotta malvagiacondotta malvagiacondotta malvagia Giona 3, 1-10Giona 3, 1-10Giona 3, 1-10Giona 3, 1-10Giona 3, 1-10

n quel tempo fu rivolta a Giona la parola del Signore: «Alzati, va’ a Ninive la grandecittà e annunzia loro quanto ti dirò». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola delSignore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò apercorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni eNinive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno,vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Poi fu proclamato in Ninive questodecreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustinonulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochiDio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza cheè nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegnosì che noi non moriamo?». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla lorocondotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loroe non lo fece.

“Alzati, va’... e annunzia loro quanto ti dirò.” Che cosa dice il Signore algrande villaggio globale dei nostri giorni e a noi, a ognuno di noi che siamoparte di questa grande città? “Convertitevi e credete al vangelo” – ci haannunciato la Chiesa all’inizio della quaresima. Riguardo agli abitanti diNínive, la lettura ci dice che “Dio vide che si erano convertiti dalla lorocondotta malvagia e si impietosì.” Siamo forse noi migliori degli abitantidi Ninive? Qual è la nostra condotta malvagia da cui dobbiamo convertirci?Stiamo veramente credendo al vangelo?

O Signore e Dio nostro, che per mezzo del tuo Figlio Gesù ci hai dato ilsegno di Giona per convertirci e tornare a Te, concedi a tutti i tuoi figli difare opere degne di penitenza e di vivere secondo il santo vangelo.

IIIII

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giovedì14

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Vieni in aiuto a meVieni in aiuto a meVieni in aiuto a meVieni in aiuto a meVieni in aiuto a me

che sono solache sono solache sono solache sono solache sono sola Ester 14,1.3-5.12-14Ester 14,1.3-5.12-14Ester 14,1.3-5.12-14Ester 14,1.3-5.12-14Ester 14,1.3-5.12-14

n quel tempo la regina Ester, presa da angoscia mortale per il pericolo che incom-beva su di lei e il suo popolo, cercò rifugio presso il Signore.Ella si mise a supplicare Dio, dicendo: “Mio Signore, nostro Re, tu sei l’unico! Vieni in aiutoa me, che sono sola è non ho altro soccorso fuori di te, mentre sono sul punto di espormial pericolo.Ora noi abbiamo peccato contro di te; per questo ci hai consegnato nelle mani dei nostrinemici, perché abbiamo dato gloria ai loro dei. Tu sei giusto, Signore! Ricordati di noi,Signore; fatti conoscere nel tempo della nostra afflizione, e infondi a me coraggio,Signore…Salvaci con la tua mano e soccorri me, che sono sola e non ho altro aiuto fuori di te,Signore che tutto conosci”.

Ester, nel momento del pericolo, cerca rifugio presso il Signore. Sgorgadal suo cuore una preghiera di supplica. E’ la preghiera che ci rapportaal Creatore e al Padre dei cieli e accompagna la vita del credente in tuttele vicende umane. La preghiera non è fatta di formule, ma di fede e devesgorgare dal cuore. La preghiera è possibile se ti converti a Dio, se loriscopri presente nella tua vita, non come un padre-padrone, ma comeColui che ti ama, ti perdona, ti accoglie senza riserve.

IIIII

Signore, donaci un cuore povero, capace di riconoscere il bisogno cheabbiamo di Te e aiutaci ad aver fiducia nella tua generosità.

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venerdì15

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Egli certo vivrà, non morirà!Egli certo vivrà, non morirà!Egli certo vivrà, non morirà!Egli certo vivrà, non morirà!Egli certo vivrà, non morirà!

Ezechiele 18, 21-28Ezechiele 18, 21-28Ezechiele 18, 21-28Ezechiele 18, 21-28Ezechiele 18, 21-28

osì dice il Signore Dio: “Se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessie osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà.Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata.Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttostoche desista dalla sua condotta e viva? Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commettel’iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l’empio commette, potrà egli vivere?Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta dunque, popolo d’Israele: Nonè retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dallagiustizia per commettere l’iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto perl’iniquità che ha commessa. E se l’ingiusto desiste dall’ingiustizia che ha commessa e agiscecon giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte lecolpe commesse: egli certo vivrà e non morirà”.

“Non sono venuto per salvare i giusti, ma i peccatori.” Gesù riflette, nellesue parole e nel suo modo di fare, l’amore di Dio verso gli uomini, anzi,verso ogni essere umano: “Forse che ho piacere della morte del malva-gio?” Assolutamente no! Tutta la sua premura è che l’uomo viva. Perquesto lo chiama alla conversione, ad allontanarsi da tutte le colpecommesse. Se l’uomo desiste dall’ingiustizia che ha commessa e agiscecon giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Si abbracciano qui ivalori umani e cristiani, le scelte della persona e l’offerta della salvezza.

O Signore, che ti curi dell’uomo più che una madre per il suo figlio,concedi a noi di vivere in spirito di gratitudine e di cercarti sempre comenostro pastore e guida.

CCCCC

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sabato16

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Con tutto il cuore,Con tutto il cuore,Con tutto il cuore,Con tutto il cuore,Con tutto il cuore,

con tutta l’animacon tutta l’animacon tutta l’animacon tutta l’animacon tutta l’animaDeuteronomio 26, 16-19Deuteronomio 26, 16-19Deuteronomio 26, 16-19Deuteronomio 26, 16-19Deuteronomio 26, 16-19

osè parlò al popolo e disse: “Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in praticaqueste leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore, contutta l’anima. Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà il tuo Dio, ma solo setu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme eobbedirai alla sua voce. Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popoloparticolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi; Egli ti metteràper gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatte e tu sarai un popoloconsacrato al Signore tuo Dio com’Egli ha promesso”.

Osservare, mettere in pratica con tutto il cuore, con tutta l’anima. Nellaprima Alleanza, quella del popolo d’Israele, si trattava di moltissimenorme e leggi, sia rituali che sociali. Per noi, chiamati a far parte dellaNuova Alleanza, si tratta del vangelo. Vivere dunque secondo il santovangelo è l’impegno costante del cristiano. Dobbiamo continuamentelasciarci interpellare dal messaggio e dalla vita di Gesù per non adagiarcial modo di pensare ed agire “secondo la carne”. Convertiti e credi alvangelo: l’annuncio ritorna costantemente lungo tutto il cammino dellaquaresima. Sta a noi metterlo in pratica con tutto il cuore e con tuttal’anima.

MMMMM

Ti ringraziamo Signore per il dono del vangelo nel tuo figlio Gesù Cristo.Aiutaci a farlo nostro come il pane di ogni giorno perché alimenti il nostrospirito e la nostra vita. Così potremo essere discepoli di colui che non èvenuto a distruggere la nostra umanità, ma a portarla alla sua perfezionemediante la legge dell’amore.

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17febbraio

Il suo volto brillò come il sole

Seconda Domenica di QuaresimaSeconda Domenica di QuaresimaSeconda Domenica di QuaresimaSeconda Domenica di QuaresimaSeconda Domenica di Quaresima

Proposte d’impegno per la settimana:- ogni giorno ci fermiamo un momento insieme davanti al volto di Gesù per

lasciarci illuminare da Lui. Gli raccontiamo la nostra giornata- anche il volto degli altri è riflesso di quello di Gesù. Diamo del tempo a

qualcuno che desidera parlare o confidarsi con noi

Padre nostro

OOOOO

Segno: mettiamo sulla nostra tavola un’icona con il volto di Gesù

Benedizione della mensaGenitore: Il tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto.

Siamo qui oggi come famiglia e guardiamo verso di Te perché Tuci illumini.

Tutti: Il tuo volto, Gesù, brilla di luce anche oggi, come quel giornodavanti ai tuoi discepoli. Aiutaci a prendere il tempo necessarioper guardarlo e per lasciarci guardare, perché Tu possa diventa-re ogni giorno di più, di casa qui fra noi.

ggi la Parola di Dio, letta nel contesto della quaresima, ci invitaa cercare un momento di ritiro per stare con Gesù. E’ nel dialogo conLui che il cristiano può trovare luce e forza per ilcammino quaresimale e per gli impegni che scaturi-scono dalla sua vocazione battesimale. Ascoltare Gesùè impegnarsi a diventare suoi discepoli e lasciarsiguidare da Lui nelle decisioni piccole e grandi. Tuttoinfatti acquista grande importanza quando si trattadi ascoltare e seguire colui che è il Figlio prediletto delPadre. Questo può certamente mettere in discussionemolte nostre maniere di pensare e di agire, ma se ilcristiano non porta in sé la forza del vangelo, il mondo ne soffre e lasua testimonianza si svuota di ogni significato.

Matteo 17, 1-9Matteo 17, 1-9Matteo 17, 1-9Matteo 17, 1-9Matteo 17, 1-9

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lunedì18

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Non abbiamo ascoltatoNon abbiamo ascoltatoNon abbiamo ascoltatoNon abbiamo ascoltatoNon abbiamo ascoltato

Daniele 9, 4-10Daniele 9, 4-10Daniele 9, 4-10Daniele 9, 4-10Daniele 9, 4-10

ignore Dio, grande e tremendo, che osservi l’alleanza e la benevolenza verso coloroche ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato damalvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tueleggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ainostri re, ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. A te conviene lagiustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto … perché abbiamo peccato contro di te;al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ciaveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti.

Non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro. Il primo coman-damento comincia con le parole “Ascolta, Israele”. E’ un ascoltare con ilcuore, unico modo di entrare nelle ragioni di uno che ti parla. Purtroppodobbiamo confessare con Daniele, che “siamo stati ribelli, ci siamoallontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!” Lo sperimentiamoin noi e nel mondo secolarizzato in cui viviamo. La parola di Dio non è piùlampada sul nostro cammino, ma siamo convinti che il nostro IO èchiamato a decidere su tutto e a determinare quello che è bene e quelloche è male. Da questa pretesa vengono la violenza, le guerre, l’aborto,la discriminazione razziale e religiosa, la morale familiare e pubblica, conle conseguenze che tutti constatiamo.

Signore, facciamo nostra la preghiera di Daniele: “abbiamo peccato eabbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamoallontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbe-dito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re,ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese”.

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martedì19

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Lavatevi, imparate a fare il beneLavatevi, imparate a fare il beneLavatevi, imparate a fare il beneLavatevi, imparate a fare il beneLavatevi, imparate a fare il bene

Isaia 1, 10.16-20Isaia 1, 10.16-20Isaia 1, 10.16-20Isaia 1, 10.16-20Isaia 1, 10.16-20

dite la parola del Signore, voi capi di Sòdoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio,popolo di Gomorra! Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla miavista. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorretel’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova. «Su, venite ediscutiamo» dice il Signore. «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeran-no bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se saretedocili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, saretedivorati dalla spada.

L’appello quaresimale a lavarci e purificarci dai peccati non si riducecertamente a una purificazione rituale! Neppure la confessione puòrenderci puri se non c’è la volontà di togliere il male delle nostre azioni.La parola del Signore rivela l’uomo a se stesso anche nel male che compiee che travolge i deboli e i poveri. L’impegno quaresimale non si basa solosulle nostre capacità di cambiare, ma si fonda sulla stessa misericordiadel Padre. Qui, noi peccatori, troviamo sempre la fonte della conversioneper vivere nella concretezza del vangelo e quindi nel dono di ognuno alfratello.

UUUUU

Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome.Salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome.

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mercoledì20

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Non badiamo alle sue paroleNon badiamo alle sue paroleNon badiamo alle sue paroleNon badiamo alle sue paroleNon badiamo alle sue parole

Geremia 18, 18-20Geremia 18, 18-20Geremia 18, 18-20Geremia 18, 18-20Geremia 18, 18-20

nemici del profeta dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché lalegge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l’oracolo ai profeti. Venite,colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole».Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari. Si rende forse male per bene?Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricordati quando mi presentavo a te,per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.

C’è chi trama insidie contro Geremia per metterlo a morte perché è unprofeta scomodo. Anche Gesù è una persona scomoda a molti suoicontemporanei e perciò il potere sociale, religioso e culturale del tempotenta di eliminarlo tramando insidie. Questo stato di persecuzione controprofeti scomodi, contro il cristiano perché differente e non adoratore deglidei o mode contemporanei, ci mette alla prova e alle volte siamo tentatidi arrivare a un accordo. Ma per il credente non è possibile rinunciare allasua professione di fede, tradotta poi in stile di vita guidata da valorievangelici. Nella persecuzione Geremia grida la sua preghiera al Signore:“Prestami ascolto, Signore...” Il cristiano prega il Padre: “Non ci indurrein tentazione, ma liberaci dal male”.

IIIII

Signore, quante parole pronunciamo ogni giorno! Parliamo del tempo, disport, di soldi, di politica…A volte parliamo con Te o con qualcuno chevive in Te, e come sono differenti quelle parole! Sono sincere, lascianoil segno, a volte sono anche scomode. Insegnaci a resistere alla tentazio-ne di soffocarle.

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giovedì21

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Maledetto - BenedettoMaledetto - BenedettoMaledetto - BenedettoMaledetto - BenedettoMaledetto - Benedetto

Geremia 17, 5-10Geremia 17, 5-10Geremia 17, 5-10Geremia 17, 5-10Geremia 17, 5-10

CCCCC osì dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carneil suo sostegno e dal Signore allontana il suo cuore. Egli sarà come un tamerisco nellasteppa, quando viene il bene non lo vede. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terradi salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e ilSignore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la correntestende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’annodella siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti.Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? Io,il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,secondo il frutto delle sue azioni» .

Maledetto – BenedettoE’ certamente una divisione netta tra il bene e il male, ma qui si riferiscesoprattutto all’uomo che decide liberamente e coscientemente di fare unacosa o l’altra. La responsabilità delle sue azioni, pur limitata da moltifattori umani, ricade sempre sulla persona che le decide e le realizza. Ledue parole “benedetto – maledetto” ricompaiono anche nel famosogiudizio universale descritto da Matteo: “Venite, benedetti dal Padremio... Via da me, maledetti.” Un richiamo forte a non illudere noi stessicon miraggi evanescenti di un certo comportamento morale di moda.Anche nella parabola di Lazzaro e del ricco appare quanto quest’ultimosia un insensato, forse proprio accecato dal suo benessere, fino a nonaccorgersi del povero Lazzaro.

Noi dividiamo spesso gli uomini in due gruppi: i buoni, fra cui siamoanche noi, e i cattivi. Aiutaci, Signore, a vedere il bene quando ci passaaccanto o ci attraversa il cuore. Fa’ che non ci chiudiamo nel nostro aridoegoismo, dove nessuno può trovare vita.

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venerdì22

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Va’ in cerca dei tuoi fratelli!Va’ in cerca dei tuoi fratelli!Va’ in cerca dei tuoi fratelli!Va’ in cerca dei tuoi fratelli!Va’ in cerca dei tuoi fratelli!

Genesi 37,3-4.12-13.17-28Genesi 37,3-4.12-13.17-28Genesi 37,3-4.12-13.17-28Genesi 37,3-4.12-13.17-28Genesi 37,3-4.12-13.17-28

sraele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia,e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. I suoi fratelli, vedendo che il loro padreamava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano. Una volta Israele disse a Giuseppe: «Sai chei tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppeandò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi lo videro da lontano e, prima chegiungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.[...] Quando Giuseppe fu arrivatopresso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, poi lo afferrarono e lo gettarononella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua. […] Allora Giuda disse ai fratelli: «Cheguadagno c’è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? Su, vendiamolo agliIsmaeliti e la nostra mano non sia contro di lui. […] I suoi fratelli lo ascoltarono e per ventisicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

Erano fratelli, ma ciò non impedì che Giuseppe fosse venduto comeschiavo. Gelosia? Vendetta? Odio? Nella Scrittura troviamo molte storiedi fratelli omicidi. “Chi odia il fratello è un omicida” - ci ricorda sanGiovanni. Cristo si è fatto nostro fratello e ci ha fatto tutti fratelli e sorelledonandoci il Padre che è nei cieli. La nostra vocazione è dunque allafraternità vissuta nello stile del vangelo.

IIIII

O Padre, per Te è importante la vita di ogni persona. Tu ci chiami a farcicustodi l’uno dell’altro, ci chiedi di rendere conto della vita o della mortedi chi vive accanto a noi o di chi, a causa nostra, vive una vita miglioreo peggiore. Aiutaci a raccogliere questa sfida e a seminare vita attornoa noi, a non chiamarci mai fuori dall’esigente impegno del tuo Amore.

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sabato23

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Pasci il tuo popolo, SignorePasci il tuo popolo, SignorePasci il tuo popolo, SignorePasci il tuo popolo, SignorePasci il tuo popolo, Signore

Michea 7, 14-15.18-20Michea 7, 14-15.18-20Michea 7, 14-15.18-20Michea 7, 14-15.18-20Michea 7, 14-15.18-20

asci il tuo popolo, Signore, con la tua verga, il gregge della tua eredità, che stasolitario nella foresta tra fertili campagne; pascolino in Basàn e in Gàlaad come nei tempiantichi. Come quando sei uscito dall’Egitto, mostraci cose prodigiose. Qual dio è comete, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della tua eredità; che non serba persempre l’ira, ma si compiace d’usar misericordia? Egli tornerà ad aver pietà di noi,calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserveraia Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua benevolenza, come hai giurato ai nostri padrifino dai tempi antichi.

Quale dio è come te? La domanda ci invita a fare un confronto tra gli deiche ancor oggi tentano la nostra simpatia. In un ritorno di neo-paganesimo,possiamo pensare che il Dio della Bibbia sia un’invenzione per tenere gliuomini schiavi di una religione. Quale dio è come il denaro con il quale puoiavere quasi tutto? Gesù Cristo non ci parla di un dio che promette salute,denaro, piaceri; un dio dalla bacchetta magica. Il Dio d’Israele, il Dio delcristiano, è il Padre che dà agli uomini la vita, l’affetto, l’amore, lamisericordia e il perdono. Anzi è un Dio che salva facendosi vicino adognuno di noi in modo speciale nella persona del Figlio che dà la sua vitain riscatto per molti.

Tu sei un Dio ricco di misericordia, non ti ricordi del male subito e continuia perdonarci. Quando cerchiamo la vita altrove, quando mettiamo nelsuccesso o nel tornaconto tutto il nostro interesse, accoglici nelle tuebraccia e donaci la speranza che solo una vita spesa con amore vale lapena di essere vissuta.

PPPPP

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24febbraio

Terza Domenica di QuaresimaTerza Domenica di QuaresimaTerza Domenica di QuaresimaTerza Domenica di QuaresimaTerza Domenica di QuaresimaL’acqua che io gli darò

diventerà sorgente

Proposte d’impegno per la settimana:- cerchiamo di non sprecare il dono dell’acqua; quando la usiamo ringra-

ziamo Dio che ce l’ha donata- anche noi possiamo diventare sorgenti d’acqua per gli altri: regaliamo un

po’ di tempo a un nostro famigliare raccontandogli qualcosa di bello cheportiamo nel cuore

Padre nostro

GGGGG

Segno: mettiamo sulla nostra tavola una brocca d’acqua

Benedizione della mensaGenitore: L’acqua ci serve per lavarci, per dissetarci, per cucinare, per

coltivare la terra…come faremmo se non ci fosse?Tutti: Grazie, o Dio, che ci doni l’acqua, tanto utile e preziosa. Insegnaci

a non sprecarla e a ringraziarti per questo tuo grande donoGenitore: O Gesù, Tu sei la nostra acqua. Sei prezioso e importante per noi

come l’acqua senza la quale non possiamo vivereTutti: Aiutaci, Gesù, a venire da Te quando abbiamo sete. Fa’ che non

cerchiamo acqua dove non possiamo trovarne. Grazie che ti donia noi con umiltà

esù ha un grande dono da fare alla Samaritana,ma prima chiede a lei un sorso d’acqua. Quando Gesùvuole darci qualcosa comincia col tendere la mano echiedere a noi un piccolo dono. Anche oggi ci ha chiestodi lasciare la nostra casa comoda per incontrare Luiche, nella comunità, ci voleva offrire la sua Parola e ilsuo Pane di Vita. Come abbiamo risposto?

Giovanni 4, 5-42Giovanni 4, 5-42Giovanni 4, 5-42Giovanni 4, 5-42Giovanni 4, 5-42

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lunedì25

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Bagnati e sarai guaritoBagnati e sarai guaritoBagnati e sarai guaritoBagnati e sarai guaritoBagnati e sarai guarito

2Re 5, 1-152Re 5, 1-152Re 5, 1-152Re 5, 1-152Re 5, 1-15

àaman, capo dell’esercito del re di Aram, era lebbroso. Una giovinetta d’Israele alservizio della moglie di Nàaman, disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse alprofeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra». Nàaman riferì la cosa al redi Aram che lo inviò al re d’Israele perché lo guarisse dalla lebbra. Il re di Israele si stracciòle vesti e disse: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi unlebbroso da guarire?». Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate levesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell’uomo venga da me e sapràche c’è un profeta in Israele» . Nàaman arrivò, si fermò alla porta della casa di Eliseo.Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tuacarne tornerà sana e tu sarai guarito» . Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando […]I suoi servi gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l’avresti forseeseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito». Egli, allora, scese e si lavònel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e la sua carne ridivennecome la carne di un giovinetto; egli era guarito. Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio;entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se nonin Israele».

Naaman ottiene la guarigione, perché vince il suo orgoglio e obbedisceall’ordine del profeta.«C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessunodi loro fu risanato se non Naaman, il Siro». Questo il commento di Gesùnel vangelo di oggi. Un invito a non lasciar cadere nel vuoto il richiamoquaresimale “Convertitevi e credete al vangelo”.

NNNNN

Quell’uomo venga da me. Tu, o Dio, non ti tiri indietro di fronte al doloredelle persone, ma chiami i tuoi profeti ad accogliere chi si avvicina a tecon cuore sincero e pieno di speranza. Insegnaci a credere nella tuapotenza di guarigione e ad affidarci al tuo Amore che risana.

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martedì26

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Trattaci secondoTrattaci secondoTrattaci secondoTrattaci secondoTrattaci secondo

la tua misericordiala tua misericordiala tua misericordiala tua misericordiala tua misericordiaDaniele 3, 25.34-45Daniele 3, 25.34-45Daniele 3, 25.34-45Daniele 3, 25.34-45Daniele 3, 25.34-45

zaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e disse: « Non ci abbando-nare, Signore per amore del tuo nome, non rompere la tua alleanza; non ritirare da noi latua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo, d’Israele tuo santo.Ora, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, ora siamo umiliatiper tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe, né capo,né profeta, né olocausto, né sacrificio, né luogo per presentarti le primizie e trovarmisericordia. Potessimo esser accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, comeolocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli.Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è confusione percoloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo iltuo volto. Fa’ con noi secondo la tua clemenza, trattaci secondo la tua benevolenza,secondo la grandezza della tua misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da gloria, Signore,al tuo nome ».

Azaria e il popolo d’ Israele si trovano in esilio, lontano da tutti i luoghi,riti e simboli religiosi della loro religione. E’ in questo contesto cheriscoprono una dimensione più vera e spirituale della loro fede. Possiamodomandarci: “Siamo anche noi come in esilio?” In una civiltà che faprofessione di ateismo pratico e di laicismo antireligioso, ci troviamoanche noi a riflettere sulla nostra presenza come cristiani. Certamenteabbiamo ancora un luogo per il sacrificio della santa Messa, abbiamoancora un vescovo, una chiesa, ma sentiamo la difficoltà di abitare unmondo ostile. Ci facciamo domande sul calo di sacerdoti, religiosi evocazioni. E’ proprio in questi momenti che la parola di Gesù ci dà coraggioe fiducia: “Io sono con voi sino alla fine del mondo.”

Insegnaci, Signore, a non contare sulla forza dei numeri e a non abbat-terci quando le difficoltà, i limiti, le ostilità, mostrano tutto il loro potere dipersuasione mettendo in crisi anche la nostra fede. Donaci di guardarea Te, che sei vita e che doni vita a chi confida nella tua misericordia.

AAAAA

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mercoledì27

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Ascolta e non dimenticareAscolta e non dimenticareAscolta e non dimenticareAscolta e non dimenticareAscolta e non dimenticare

Deuteronomio 1, 1.5-9Deuteronomio 1, 1.5-9Deuteronomio 1, 1.5-9Deuteronomio 1, 1.5-9Deuteronomio 1, 1.5-9

osè parlò al popolo e disse: «Ascolta, Israele, ascolta le leggi e le norme che io viinsegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese cheil Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme comeil Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state perentrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica perchéquella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendoparlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio eintelligente. Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostroDio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E qual grande nazione ha leggi e normegiuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste: non tisfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e aifigli dei tuoi figli.

Israele si è costituito nazione dopo la liberazione dalla schiavitù e ilpassaggio del mar Rosso. I cristiani sono fatti popolo di Dio per la fedee il battesimo. Siamo un popolo “saggio e intelligente” non perché miglioridegli altri, ma per la presenza di Cristo nella sua Chiesa. E’ opportuno cheanche noi sempre e specialmente in questa quaresima riascoltiamo leparole di Mosè al popolo: “Ma guardati e guardati bene dal dimenticarele cose che i tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tuttoil tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoifigli.” Dobbiamo portare nel cuore i misteri della nostra salvezza,celebrarli, viverli ogni giorno. Il cristiano saggio e intelligente non seguei suoi gusti, ma cerca di mettere in pratica il vangelo e la sua sapienza.

Rendici custodi, Signore, non di ciò che ci rattrista e ci rende negativi madi quello che ci dona vita ed energia per i fratelli. I nostri occhi sappianovedere al di là delle apparenze, fin nel profondo dei gesti e delle azionidi ogni giorno, dove è custodita una scintilla della tua bellezza.

MMMMM

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giovedì28

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Siate felici!Siate felici!Siate felici!Siate felici!Siate felici!Geremia 7, 23-28Geremia 7, 23-28Geremia 7, 23-28Geremia 7, 23-28Geremia 7, 23-28

osì dice il Signore: “Questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò ilvostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò,perché siate felici. Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi procedetterosecondo l’ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltatole spalle, da quando i loro padri uscirono dal paese d’Egitto fino ad oggi. Io inviai a voitutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; eppure essi non li ascoltarono e nonprestarono orecchio. Resero dura la loro cervice, divennero peggiori dei loro padri. Tudirai loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponde-ranno. Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dioné accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca”.

Essere felici, vivere felici. Illusione o possibilità reale? Tutti cerchiamoquesta meta comune. Ma diverse sono le strade che tentano di arrivarvi.Vedendo certi programmi in TV o la pubblicità che li infarcisce, la felicitàconsiste nell’”avere” tante cose, nella possibilità di poter “realizzare” certisogni o progetti personali. Sorge allora la domanda: “Ma a quella gente,ed è maggioranza, che non può avere e non può sognare, sarà preclusoil cammino verso la felicità? Stando a quello che dice Gesù, sembra proprioil contrario: “Beati – Felici...” Chi può avere il biglietto d’entrata a una vitadi vera felicità? I poveri, gli umili, i mansueti, i pazienti, i pacificatori, iperseguitati, coloro che si impegnano nel bene, i puri di cuore (traduco«liberi»). Anche loro però a una condizione: Ascoltate la mia voce! Chiaccoglie in se stesso la voce del Padre, la voce di Gesù e la voce delloSpirito, può vivere con la gioia nel cuore e non cerca surrogati della verafelicità.

CCCCC

A volte, Signore, ci viene il dubbio che i tuoi consigli siano comandi e cisembra che tu ti diverta a vietarci questo e quello. Fa’ che possiamoguardare a te come ad un Papà che ama i suoi figli e, se comandaqualcosa, è solo perché noi possiamo godere di sempre nuova felicità.

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venerdì29

febbraio

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Torna al Signore Dio tuoTorna al Signore Dio tuoTorna al Signore Dio tuoTorna al Signore Dio tuoTorna al Signore Dio tuo

Osea 14, 2-10Osea 14, 2-10Osea 14, 2-10Osea 14, 2-10Osea 14, 2-10

osì dice il Signore: «Torna, Israele, al Signore tuo Dio, poiché hai inciampato nellatua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni iniquità:accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra. Assur non ci salverà, noncavalcheremo più su cavalli, nè chiameremo più dio nostro l’opera delle nostre mani,poiché presso di te l’orfano trova misericordia» . Io li guarirò dalla loro infedeltà, li ameròdi vero cuore, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele.[…] Efraim, che ha ancora in comune con gl’idoli? Io l’esaudisco e veglio su di esso; iosono come un cipresso sempre verde, grazie a me si trova frutto. Chi è saggio comprendaqueste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusticamminano in esse, mentre i malvagi v’inciampano.

“Il Signore tuo Dio è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio...” Lalettura di oggi ci aiuta a fare l’esame di coscienza proprio riguardo al primocomandamento che è il fondamento di tutta la vita di fede del cristianoe di tanti fratelli che credono in un solo Dio. Ogni volta che mettiamoqualcosa o qualcuno al posto che spetta a Dio, diventiamo idolatri, siamoinfedeli. Nonostante tutte queste nostre iniquità, Dio non smette dicercarci, di far rinascere in noi una risposta d’amore. Ci corteggia, cipromette: “Io li amerò di vero cuore... sarò come rugiada per Israele...io l’esaudisco e veglio su di esso.” Dobbiamo dunque sbarazzarci di queltimore servile che ci impedisce di amare il nostro creatore e Padre. Solonella fiducia ci si può aprire all’ascolto e al dialogo, come pure alla libertàdell’obbedienza filiale.

CCCCC

Signore, abbiamo sempre qualche scusa buona per non affidarci a Te,per voltarci dall’altra parte e fare i nostri comodi. Tu non ci castighi macontinui a promettere la tua gioia e la tua felicità a chi ritorna a Te concuore sincero. Non smettere di cercarci perché senza di Te non possia-mo vivere.

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sabato1

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Amore e non sacrificioAmore e non sacrificioAmore e non sacrificioAmore e non sacrificioAmore e non sacrificio

Osea 6, 1-6Osea 6, 1-6Osea 6, 1-6Osea 6, 1-6Osea 6, 1-6

enite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percossoed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremoalla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura comel’aurora. Verrà a noi come la pioggia di autunno, come la pioggia di primavera, che fecondala terra».Che dovrò fare per te, Efraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come unanube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho colpiti per mezzodei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce:poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.

Lo spirito della legge è vivere la misericordia di Dio. Perché la misericordiaè figlia dell’amore. E l’amore è il centro e il cuore della vita di un verocristiano. Se non c’è misericordia, la legge sembra una catena e un pesomolesto. Allora Dio, Padre di misericordia, è visto come un giudice tiranno.Ma Dio è Amore. E il suo Figlio è l’incarnazione dell’amore. Gesù nonrimprovera assolutamente i suoi discepoli di aver fatto qualcosa di proibitoin giorno di sabato, anzi li difende di fronte ai farisei. “Voglio l’amore e nonil sacrificio.” Ma chi è convinto sino in fondo di questa regola d’oro delcomportamento divino e umano? Forse ci risulta più sicuro e convenienteaffidarci alla legge, alle norme, alle prescrizioni affinché nessuno possarimproverarci, nemmeno Dio. Allora dovrà ripeterci le parole della lettura:“Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’albasvanisce.”

Signore, la legge ci rende sicuri. Fissiamo dei paletti al di là dei quali nonpossiamo andare e questo ci impedisce di sbagliare. Ma Tu non vuoiservi perfetti, vuoi figli che ti amino con cuore aperto e ricco di misericor-dia. E che portino il tuo amore nel mondo senza paura di sbagliare macon la fiducia che Tu non li abbandoni mai.

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2marzo

Quarta Domenica di QuaresimaQuarta Domenica di QuaresimaQuarta Domenica di QuaresimaQuarta Domenica di QuaresimaQuarta Domenica di Quaresima

Io sono la luce del mondo

Proposte d’impegno per la settimana:- facciamo visita ad una persona anziana donando la luce della nostra

condivisione- una sera spegniamo la TV, accendiamo una candela, ce la passiamo e chi

ha in mano la luce condivide con gli altri una cosa bella, una luce che portanel cuore

Padre nostro

“S“S“S“S“S

Segno: mettiamo sulla tavola una candela accesa

Benedizione della mensaGenitore: La luce ci permette di vedere come sono fatte le cose, ci aiuta a

capire dove stiamo andando, ci rende chiaro e amico quello cheal buio non potevamo vedere e ci faceva paura

Tutti: O Gesù, Tu sei la nostra luce, ci fai capire dove sbagliamo e doveriusciamo, ci aiuti a guardare dentro di noi senza paura e avederci proprio per quello che siamo: figli che Tu ami immensa-mente

Genitore: questo pranzo che facciamo insieme sia occasione per fare crescere la tua luce tra di noi.

Tutti: Grazie, Signore, dei tuoi doni.

ono io!” L’incontro del cieco con Cristo lo hasalvato, gli ha cambiato la vita. Ora si presenta guaritoe la gente non sa più cosa pensare. Sarà solo per lui eper pochi fortunati una guarigione simile? Gesù è lucedel mondo e questa luce può dissipare le nostre cecitàsolo se accogliamo l’invito: “Va a lavarti nella piscinadi Siloe”. E’ un riferimento all’acqua del battesimo esoprattutto alla fonte di acqua viva che è Gesù. Inquaresima possiamo fare una particolare esperienzadell’amore di Dio per noi nel sacramento della riconciliazione.

Giovanni 9, 1-41Giovanni 9, 1-41Giovanni 9, 1-41Giovanni 9, 1-41Giovanni 9, 1-41

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lunedì3

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Cieli nuovi e nuova terraCieli nuovi e nuova terraCieli nuovi e nuova terraCieli nuovi e nuova terraCieli nuovi e nuova terra

Isaia 65, 17-21Isaia 65, 17-21Isaia 65, 17-21Isaia 65, 17-21Isaia 65, 17-21

osì dice il Signore: “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempredi quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio.Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci dipianto, grida di angoscia. Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né unvecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a centoanni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. Fabbricheranno case ele abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto”.

Cieli nuovi e nuova terra: utopia umana e promessa di Dio. Molte voltein contrasto tra loro nell’obiettivo e nei mezzi. Ma c’è anche una certacoincidenza sulla realizzazione di alcuni valori comuni quali la libertà, ladignità della persona umana, la pace, la giustizia, la solidarietà, lafratellanza. Purtroppo le vie umane verso un mondo all’insegna di questivalori si sono rivelate sbagliate, se non addirittura contrarie ai valori chepredicano, e quasi sempre perché l’uomo ha voluto essere l’arteficeesclusivo della sua civiltà e della sua felicità, mettendo da lato il creatoree ritenendolo anzi il guastafeste. Ma per i fedeli cristiani non è possibilecostruire una nuova terra e raggiungere i nuovi cieli prescindendo da Coluiche nella storia non solo si è mostrato creatore, ma anche liberatore,amico dell’uomo, salvatore. “Si godrà e si gioirà sempre di quello che stoper creare”. La nuova creazione è già all’opera per mezzo di Cristo mortoe risuscitato.

CCCCC

O Dio della gioia, Tu desideri che ogni uomo e ogni donna viva inpienezza e in libertà la propria esistenza ma attorno a noi e nel mondointero risuonano ancora grida di pianto. Insegnaci ad ascoltarle e donacioggi e sempre il coraggio e la forza per non rimanere indifferenti.

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martedì4

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

L’acqua che risanaL’acqua che risanaL’acqua che risanaL’acqua che risanaL’acqua che risana

e dona vitae dona vitae dona vitae dona vitae dona vitaEzechiele 4, 1-9.12Ezechiele 4, 1-9.12Ezechiele 4, 1-9.12Ezechiele 4, 1-9.12Ezechiele 4, 1-9.12

angelo mi condusse all’ingresso del tempio del Signore e vidi che sotto la soglia deltempio usciva acqua verso oriente. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fecegirare all’esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l’acqua scaturivadal lato destro. Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò millecubiti, poi mi fece attraversare quell’acqua… misurò altri mille cubiti e poi altri mille: eraun fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute. Poi mi feceritornare sulla sponda del fiume; voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era unagrandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. Mi disse: “Queste acque esconodi nuovo nella regione orientale; sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni esserevivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà, perché quelle acque dove giungonorisanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.

L’acqua è vita. Quando scarseggia tutti ne risentiamo. Buona parte dellaterra è un deserto, ma dove c’è un po’ d’acqua fiorisce un’ oasi. L’acquache sgorga dal tempio, figura di Cristo, porta la vita anche dove regna lamorte. Gesù stesso parla di sé come fonte d’acqua viva. La sua presenzacompie il miracolo di risanare le putride acque del peccato e della mortein cui è sommerso il mondo. E’ da Lui che comincia la nuova terra e i cielinuovi.

Dove c’è acqua c’è vita. Dove manca tutto si secca e perde forza. Tu,Gesù, sei la nostra acqua; in Te ci immergiamo e ci accorgiamo che latua forza di vita è inesauribile. Sei un fiume che non possiamo attraver-sare ma al quale possiamo solamente abbandonarci con fiducia. Donaciil coraggio di lasciarci andare.

L’L’L’L’L’

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mercoledì5

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Non ti dimenticherò maiNon ti dimenticherò maiNon ti dimenticherò maiNon ti dimenticherò maiNon ti dimenticherò mai

Isaia 49, 8-15Isaia 49, 8-15Isaia 49, 8-15Isaia 49, 8-15Isaia 49, 8-15

osì dice il Signore: “Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno dellasalvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo, per far risorgereil paese, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: Uscite, e a quantisono nelle tenebre: Venite fuori. Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni alturatroveranno pascoli. Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole,perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua. Io trasformeròi monti in strade e le mie vie saranno elevate”. Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridatedi gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri. Sionha detto: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”. Si dimentica forseuna donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo grembo? Anchese vi fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai.

“Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato” – è il gridod’angoscia che sale da molti cuori tormentati dal male e dalla sofferenza,dalle guerre e dalla violenza, dalle catastrofi naturali e dalle sciagureprovocate dalla responsabilità personale e sociale. E’ in questi momentidi tenebre, dove la ragione non trova appigli sui quali aggrapparsi, che lafede percepisce ciò che i sensi e i ragionamenti non riescono a decifrare.Il cristiano guarda a Gesù in croce, che grida la sua preghiera al Padre:“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” La risposta è: “Non tidimenticherò mai”. Siamo sicuri allora che niente può separarci dal Padree che sorretti da lui, come bambini in braccio alla madre, ci porterà allaconsolazione e alla vita.

A volte, o Dio, ci sembra che Tu ti sia dimenticato di noi, che ti siascordato di questo mondo dove regnano violenza e sopruso. Ma tu nonti stanchi di chiamarci fuori, di farci uscire dallo scoraggiamento e dall’an-goscia. Ci assicuri che il tuo amore non verrà mai meno e che il nostronome non sarà mai dimenticato dal tuo cuore fedele di Padre.

CCCCC

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giovedì6

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Si sono allontanati dalla viaSi sono allontanati dalla viaSi sono allontanati dalla viaSi sono allontanati dalla viaSi sono allontanati dalla via

Esodo 32, 7-14Esodo 32, 7-14Esodo 32, 7-14Esodo 32, 7-14Esodo 32, 7-14

n quei giorni, il Signore disse a Mosè: “Va’, scendi, perché il tuo popolo, che tu haifatto uscire dal paese d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla viache io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostratidinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fattouscire dal paese di Egitto”. Il Signore disse inoltre a Mosè: “Ho osservato questo popoloe ho visto che è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda controdi loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione”. Mosè allora supplicò il Signore,suo Dio, e disse: “Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu haifatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? Desisti dall’ardoredella tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricordati di Abramo,di Isacco, di Israele, tuoi servi”. Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suopopolo.

Il tuo popolo si è pervertito. Questa parola è proprio il contrario di quellache ha introdotto la nostra quaresima: “convertitevi.” Il popolo volta lespalle a Dio che lo ha liberato e si prostra davanti al vitello di metallo fuso.Il commento del salmo che segue questa lettura è: “Dimenticarono cheDio li aveva salvati”. Certamente non è un dio come quelli dei popoli vicini,che si può raffigurare, che si può piegare ai propri desideri mediantedeterminati riti. Ci fa comodo solo un dio che si può manipolare, anchese poi ti chiede la rinuncia della tua dignità. Forse abbiamo più fiducia nellenostre sicurezze che nella Provvidenza, nella nostra forza che nellamitezza, nell’avere che nell’essere, nella guerra che nella pace, nel nostromodo di pensare che in quello del vangelo. Allora ci pervertiamo anchenoi. Ma è tempo di conversione.

IIIII

Signore, spesso abbiamo la tentazione di piegarti alla nostra volontà, difarti parlare a nome nostro, di farti dire quello che vorremmo sentirci dire.Liberaci dalla perversione che ci fa pensare a Te come ad un possessopersonale e rassicurante e convertici alla libertà di un ascolto e di unarisposta libera e amorevole.

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venerdì7

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

La sua vita è diversaLa sua vita è diversaLa sua vita è diversaLa sua vita è diversaLa sua vita è diversa

da quella degli altrida quella degli altrida quella degli altrida quella degli altrida quella degli altriSapienza 2, 1.12-22Sapienza 2, 1.12-22Sapienza 2, 1.12-22Sapienza 2, 1.12-22Sapienza 2, 1.12-22

icono gli empi tra sé, con ragionamenti errati: “Tendiamo insidie al giusto, perché ciè di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della leggee ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere laconoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore. È diventato per noi una condanna deinostri sentimenti; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita è diversa da quelladegli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Proclama beata la fine dei giusti e si vantadi aver Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere; proviamo ciò che gli accadràalla fine. Se il giusto è figlio di Dio, egli l’assisterà, e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere esaggiare la sua rassegnazione. Condanniamolo a una morte infame, perché, secondo le sueparole, il soccorso gli verrà”.

“Tendiamo insidie al giusto.” La persecuzione non finisce mai. Non sisopporta un profeta, un “giusto” e si cerca di eliminarlo. San Giovanni nelvangelo, parlando di Gesù, dice che “i giudei cercavano di ucciderlo”. Leragioni le conosciamo e il libro della Sapienza ne elenca alcune. Non è,in gergo moderno, una persona religiosamente o socialmente corretta,perché non segue comportamenti o idee basati sulla convenienza o iltornaconto.Il cristiano, se segue il vangelo, non può illudersi di godere del rispettoe dell’approvazione di tutti. Sa che la sua esistenza sarà segnata dallapersecuzione, a volte in modo diretto e molte altre in maniera piùinsidiosa. Il cristiano non può stare alle mode dei tempi presenti:evanescenza della fede, new age, aborto, eutanasia, e tante altre. E’chiamato a convertirsi in testimone del vangelo.

Signore, chi ci incontra può dire: “la sua vita è diversa da quella deglialtri”? Rendi la nostra testimonianza più limpida. La nostra vita diventiinterrogativo, susciti domande, sia anche scomoda se serve. Liberacidalla tentazione di una vita comoda e incolore.

DDDDD

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sabato8

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Come agnello mansuetoCome agnello mansuetoCome agnello mansuetoCome agnello mansuetoCome agnello mansueto

Geremia 11, 18-20Geremia 11, 18-20Geremia 11, 18-20Geremia 11, 18-20Geremia 11, 18-20

IIIII l Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; allora mi ha aperto gli occhi sui lorointrighi. Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essitramavano contro di me, dicendo: “Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio, strappiamolodalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato”. Ora, Signore degli eserciti, giustogiudice, che scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poichéa te ho affidato la mia causa.

“Come agnello mansueto che viene portato al macello.” Parole che lachiesa riferisce a Cristo prossimo alla sua passione e morte. Cercherannodi sradicarlo dalla terra con l’intenzione che il suo nome non sia piùricordato. E’ una follia omicida alimentata dal timore di perdere prestigioe potere.Lungo la storia della Chiesa molti cristiani hanno subito la persecuzionee la morte, diventando testimoni di Cristo morto e risuscitato. Anche oggila libertà religiosa è ostacolata con leggi e persecuzioni di ogni tipo inmolte parti del mondo. La preghiera del profeta Geremia, letta alla lucedel vangelo, esprime la fiducia in Dio giudice giusto e chiede di poterpartecipare della gloria della risurrezione e della vita eterna.

Signore, i potenti del tempo hanno cercato di eliminarti e di cancellare latua vita e il tuo insegnamento. Anche oggi la voce di molti profeti èsoffocata. Aiutaci a saper cogliere la tua Parola che ci chiama alla vitaattraverso la voce di chi ci sta accanto.

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9marzo

Quinta Domenica di QuaresimaQuinta Domenica di QuaresimaQuinta Domenica di QuaresimaQuinta Domenica di QuaresimaQuinta Domenica di Quaresima

Lazzaro, vieni fuori!

Proposte d’impegno per la settimana:- diciamo a qualcuno le cose che ci piacciono di lui, quello che lo rendono

un fiore bello e prezioso ai nostri occhi- ci impegniamo nella cura del nostro ambiente (facciamo più attenzione

alla raccolta differenziata, riordiniamo la nostra camera, aiutiamo nellepulizie di casa,…)

Padre nostro

“L“L“L“L“L

Segno: mettiamo sulla nostra tavola un vaso conun fiore o una pianta

Benedizione della mensaGenitore: Un seme, la terra, l’acqua, la luce, la pazienza di un giardiniere.

E la vita sboccia e cresce, nasce un fiore, esce dalle tenebre doveera nascosto e mostra a tutti la sua bellezza

Tutti: O Gesù, siamo anche noi come questo fiore. Abbiamo bisogno dicura, di amicizia, di affetto, per sbocciare e mostrare a tutti quan-to siamo belli. Grazie perché con le tue cure di giardiniere cichiami fuori dalla terra buia e ci fai diventare fiori che fanno piùbello il mondo con i loro colori.

Genitore: Questo cibo che prendiamo insieme ci rafforzi e ci aiuti ad affidarci alle tue cure di giardiniere.

azzaro, vieni fuori!” Questa parola detta con auto-rità ridona a Lazzaro la vita. Gesù è venuto in questomondo perché noi avessimo vita in abbondanza, tiran-doci fuori dai nostri sepolcri, dalle situazioni di morte incui ci troviamo. Questo non è solo una dimostrazione dipotere, ma soprattutto di amore: “Si commosse profon-damente... scoppiò in pianto”. Possiamo anche noi diredi ognuno: “Vedi come lo amava”.

Giovanni 11, 1-45Giovanni 11, 1-45Giovanni 11, 1-45Giovanni 11, 1-45Giovanni 11, 1-45

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lunedì10

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Innocente condannata a morteInnocente condannata a morteInnocente condannata a morteInnocente condannata a morteInnocente condannata a morte

Daniele 13, 1-9.15-17.19-30.33-62Daniele 13, 1-9.15-17.19-30.33-62Daniele 13, 1-9.15-17.19-30.33-62Daniele 13, 1-9.15-17.19-30.33-62Daniele 13, 1-9.15-17.19-30.33-62

a moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e lacondannò a morte. Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci isegreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso controdi me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me» . E ilSignore ascoltò la sua voce. Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò ilsanto spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sonoinnocente del sangue di lei!» e disse: «Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morteuna figlia d’Israele senza indagare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hannodeposto il falso contro di lei».

La storia di Susanna accusata ingiustamente ci fa certamente pensareanche a Gesù condannato a morte. Ma è oggi, in questo inizio del terzomillennio che tante donne come Susanna, tanti innocenti come Gesù sonomessi a morte! La passione di Cristo non deve distrarci dalla nostraresponsabilità, ma darci forza per essere come Daniele difensori dellagiustizia e dei diritti umani.

LLLLL

Signore, quante Susanna nella storia del mondo subiscono la sua stessasorte. Quante persone sono accusate ingiustamente, torturate, uccise,solo perché deboli ed indifese. Suscita in noi lo spirito giovane di Danie-le, lo spirito che rifiuta la menzogna e sa rischiare perché la verità trionfi.Donaci indignazione di fronte al male e speranza per provare a diffonde-re nuove soluzioni.

Tutto il popolo si adunò insieme ai due anziani pieni di perverse intenzioni per condannarea morte Susanna. Essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti. Piangendo alzò gliocchi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore. I due anziani si alzarono edichiararono il falso contro di lei.

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martedì11

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Serpenti velenosiSerpenti velenosiSerpenti velenosiSerpenti velenosiSerpenti velenosi

o portatori di vita?o portatori di vita?o portatori di vita?o portatori di vita?o portatori di vita?Numeri 21, 4-9Numeri 21, 4-9Numeri 21, 4-9Numeri 21, 4-9Numeri 21, 4-9

n quei giorni, gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il Mare Rossoper aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse controDio e contro Mosè: “Perché ci avete fatti uscire dall’Egitto per farci morire in questodeserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo cosìleggero”. Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gentee un gran numero d’Israeliti morì. Allora il popolo venne a Mosè e disse: “Abbiamopeccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore cheallontani da noi questi serpenti”. Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: “Fattiun serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà,resterà in vita”. Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l’asta; quando unserpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.

Serpenti velenosi, molto insidiosi, mortali. La lettura non intende raccon-tarci solo un fatto successo nella storia del popolo d’Israele nel deserto,ma anche un’esperienza di peccato e di perdono che anche noi possiamovivere nel nostro cammino verso la terra promessa. Camminare ci stanca,non tanto perché si fa fatica, ma soprattutto perché si deve andare avantiprivati di quelle cose che per la maggioranza sono esigenze normali. Cisi deve accontentare di quello che si trova lungo il tragitto o quello chesi può portare nello zaino. Per il cristiano questo mondo non è una metastabile, ma si è in marcia verso un traguardo di libertà. Possono allorapresentarsi i serpenti velenosi della mormorazione, della sfiducia, delgettare la spugna. Solo chi guarda alla croce può restare in vita eproseguire sulla strada intrapresa alla sequela di Gesù.

IIIII

Signore, troviamo tanti serpenti velenosi sul nostro cammino. Sono pe-ricolosi ed estremamente efficaci soprattutto perché si nascondono enon riusciamo a scorgerli. Aiutaci a riconoscerne la pericolosità e adevitarli; e, quando veniamo morsi, fa’ che non disperiamo, ma donacil’umiltà di guardare a Te che puoi salvarci.

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mercoledì12

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Quale Dio vi potrà liberare?Quale Dio vi potrà liberare?Quale Dio vi potrà liberare?Quale Dio vi potrà liberare?Quale Dio vi potrà liberare?

Daniele 3, 14-20.46-50.91-92.95Daniele 3, 14-20.46-50.91-92.95Daniele 3, 14-20.46-50.91-92.95Daniele 3, 14-20.46-50.91-92.95Daniele 3, 14-20.46-50.91-92.95

n quei giorni, il re Nabucodonosor disse loro: «E’ vero, Sadrach, Mesach eAbdènego, che voi non servite i miei dei e non adorate la statua d’oro che io ho fattoinnalzare? Ora, se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, a prostrarvi eadorare la statua che io ho fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati inmezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare dalla mia mano?» .Ma Sadrach, Mesach e Abdènego risposero al re Nabucodonosor: «Sappi che il nostroDio può liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche senon ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statuad’oro che tu hai eretto» .Allora Nabucodonosor ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più delsolito, comandò di legare Sadrach, Mesach e Abdènego e gettarli nella fornace con ilfuoco acceso. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagninella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco e rese l’interno della fornace come unluogo dove soffiasse un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non feceloro alcun male, non diede loro alcuna molestia. Allora Nabucodonosor prese a dire:«Benedetto il Dio di Sadrach, Mesach e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo eha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hannoesposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio.

Non servire e non adorare alcun altro dio. Determinante questa decisioneche qualifica l’intera vita del cristiano. Il coraggio di tale scelta e la forzadella fede non dipendono dall’età.

Signore, ci sembra tanto lontano questo racconto nel quale si parla di altridei da adorare. Eppure non è così fuori dal tempo. Ciò che desideriamo,ciò che occupa maggiormente i nostri pensieri, ciò di cui siamo piùpreoccupati…questo è il nostro dio. Signore, oggi ti chiamo mio Dio, manon sono del tutto sicuro di dire la verità.

IIIII

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giovedì13

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

La mia alleanza è con te!La mia alleanza è con te!La mia alleanza è con te!La mia alleanza è con te!La mia alleanza è con te!

Genesi 17, 3-9Genesi 17, 3-9Genesi 17, 3-9Genesi 17, 3-9Genesi 17, 3-9

IIIII n quei giorni, Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Eccomi: lamia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. Non ti chiamerai più Abramma ti chiamerai Abramo perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. E ti renderòmolto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re. Stabilirò la miaalleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, comealleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Darò a te e allatua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possessoperenne; sarò il vostro Dio» . Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la miaalleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione.

Dio nemico o alleato dell’uomo? Per molti Dio deve essere eliminato dallanostra società postmoderna. Per il cristiano è il Dio dell’alleanza, colui chesta dalla parte dell’uomo per renderlo libero, per salvarlo, per lottare asuo fianco ed esigere il rispetto per la sua dignità e la costruzione di unmodo nuovo di rapportarsi con la natura e con i suoi simili, a livellopersonale e sociale. L’alleanza sancita con Abramo ci porta a passare inrassegna le molte alleanze che segnano il corso della storia umana e inparticolare quella del popolo d’Israele. L’alleanza nuova e definitiva apertaa tutta l’umanità è quella inaugurata da Cristo sulla croce e nella qualeil cristiano vive e cresce come dono agli altri. Questa Alleanza è celebratanei sacramenti e alimentata con la parola di Dio e l’Eucaristia. Alleanzache deve essere vissuta e ribadita nel concreto della vita, nella famiglia,nel lavoro, nel servizio agli altri, nella malattia e nella morte.

O Padre, sei davvero strano. Nel nostro mondo sono i potenti che impon-gono “alleanze” ai più deboli, sono quelli che hanno più possibilità adettare le regole del gioco. Tu invece ci proponi un’alleanza che è tutta anostro favore, disinteressata, senza esigere nulla se non il nostro crederealle tue buone intenzioni. Ci dai persino la possibilità di rifiutarla. Seiproprio sicuro di quello che fai?

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venerdì14

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

A te ho affidato la mia causaA te ho affidato la mia causaA te ho affidato la mia causaA te ho affidato la mia causaA te ho affidato la mia causa

Geremia 20, 10-13Geremia 20, 10-13Geremia 20, 10-13Geremia 20, 10-13Geremia 20, 10-13

o sentivo le insinuazioni di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo e lo denunce-remo». Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, cosìnoi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta» . Ma il Signore è al mio fiancocome un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere;saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tuavendetta su di essi; poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodateil Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Siamo vicini alla settimana santa e la lettura ci ripropone un testo doveGeremia è perseguitato a morte ed in pericolo di vita. Ciò che colpisce perònon è tanto la ferocia dei suoi nemici, ma la fiduciosa preghiera che ilprofeta innalza a Dio. Lo sente al suo fianco, gli affida la sua causa edesprime, con un canto di lode, la certezza della sua liberazione dalle manidei malfattori. Geremia è ancora una volta figura di Cristo perseguitatoa morte. Anche lui affida la sua vita al Padre che gli è vicino. Il figliodell’uomo dovrà soffrire molto e morire, ma al terzo giorno risorgerà.Accompagnare Cristo sulla via della passione nella settimana che iniziacon la Domenica delle Palme, ci porterà a affrontare sino in fondo confiducia l’impegno della nostra vita spesa per Dio e per i fratelli anche inmezzo alle difficoltà e all’opposizione di molti.

O Dio, stiamo respirando un’aria pesante attorno a noi. Ci ritroviamospesso ansiosi, stressati, insoddisfatti. Ci è difficile coltivare le relazioni,dedicare tempo al silenzio, gustarci le cose semplici della vita… Donacidi difenderci da ciò che uccide la pace dentro di noi. Fa’ che possiamoaffidarci a Te perché, se attorno a noi c’è tempesta, il nostro cuorerimanga saldo in Te e sappia donare pace a tanti nostri compagni diviaggio stanchi ed insoddisfatti.

IIIII

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sabato15

marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Essi saranno il mio popoloEssi saranno il mio popoloEssi saranno il mio popoloEssi saranno il mio popoloEssi saranno il mio popolo

Ezechiele 31, 21-28Ezechiele 31, 21-28Ezechiele 31, 21-28Ezechiele 31, 21-28Ezechiele 31, 21-28

“Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.” Queste parole sembranoriassumere tutta la storia della salvezza, il progetto di Dio sull’umanità.Ma sono anche l’annuncio di una realtà che, per quanto piccola, già stiamovivendo e che siamo chiamati a rendere sempre più cosciente e attivanella nostra vita di comunità cristiana cattolica. A niente servono ilbattesimo, la prima comunione, la cresima, se poi ci si dimentica che sonosegni che ci chiamano a una vita nuova, ad essere il popolo di Dio ed adavere come persona più cara accanto a noi il Padre che ci ama, il Figlioche ci redime e lo Spirito Santo che abita nei nostri cuori. La figura diDavide, re e pastore del suo popolo, ci riporta subito a Gesù buon pastoree a noi, suo popolo e gregge che egli pasce.

O Dio, Tu ci inviti a mensa con te, ci chiami ad essere la tua famiglia ea partecipare della tua felicità e bellezza.Essere tuoi è un onore e fonte di gioia. Per questo ti ringraziamo.

osì dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sonoandati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solopopolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non sarannopiù due popoli, né più saranno divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loroidoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cuihanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servoDavide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i mieicomandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nellaterra che ho dato al mio servo Giacobbe. Davide mio servo sarà loro re per sempre. Faròcon loro un’alleanza di pace, che sarà con loro un’alleanza eterna. Li stabilirò e limoltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro saràla mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le genti sapranno cheio sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro persempre» .

CCCCC

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16marzo

Domenica delle PalmeDomenica delle PalmeDomenica delle PalmeDomenica delle PalmeDomenica delle Palme

Osanna al Figlio di Davide!

Proposte d’impegno per la settimana:- portiamo un peso di una persona che incontriamo (può essere la borsa

della spesa, una sofferenza, lo sconforto per una malattia, …)- affidiamo a Dio o ad una persona cara un peso che ci impedisce di

camminare leggeri (una paura, un rancore, un’insoddisfazione,…)

Padre nostro

Segno: mettiamo sulla nostra tavola il ramo d’ulivo che abbiamoportato dalla celebrazione eucaristica

Benedizione della mensaGenitore: O Gesù, siamo qui oggi per farti festa, per celebrarti e riconoscerti

come re di giustizia e di pace. Questo rametto d’ulivo è simbolodell’accoglienza che vogliamo donarti e della pace che tu ci doni.

Tutti: Grazie, Signore Gesù, che vieni in mezzo a noiGenitore: O Gesù, tu vieni nell’umiltà e nella piccolezza portando il dono

grande del tuo amore per noi e per tutto il mondo. Rendici capacidi portarti agli altri, pronti come il cireneo a condividere il pesodella croce con quanti soffrono e sono schiacciati dal dolore.

Tutti: Grazie, Signore Gesù, che vieni in mezzo a noi

erché Gesù ha voluto entrare in Gerusalemme suun asinello? Perché la Domenica delle Palme staall’inizio della Settimana Santa, che è la Settimanadella Passione del Signore? La risposta che dà aquesta domanda il Vangelo di san Matteo è semplice:“Perché si adempisse ciò che era stato annunziato dalprofeta: Esulta grandemente figlia di Sion, giubilafiglia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egliè giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, unpuledro figlio d’asina”. Di che cosa ha bisogno Gesù? Solo di unasinello per entrare mite e umile in Gerusalemme e di un povero Cireneoper portare la croce fino in cima al Calvario.

Matteo 21, 1-11Matteo 21, 1-11Matteo 21, 1-11Matteo 21, 1-11Matteo 21, 1-11

PPPPP

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lunedìsanto

17 marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Stoppini dalla fiamma smortaStoppini dalla fiamma smortaStoppini dalla fiamma smortaStoppini dalla fiamma smortaStoppini dalla fiamma smorta

Isaia 42, 1-7Isaia 42, 1-7Isaia 42, 1-7Isaia 42, 1-7Isaia 42, 1-7

EEEEE cco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il miospirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non faràudire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppinodalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà,finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce,dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: “Io, il Signore,ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanzadel popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcerei prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre”.

Un Dio che crea i cieli e li dispiega e un Signore che non grida né alza iltono. Questo accostamento ci sembra un tantino ardito. Vorremmo un Dioche eliminasse tutto il male che c’è nel mondo con un’azione di forza. Lovorremmo così, ma solo nei confronti degli altri, dei malviventi, dell’eco-nomia che stritola, di coloro che operano ingiustizie. Non ci sogneremmomai di volere un Dio che operasse in tale maniera nei nostri confronti.Vorremmo due misure, una per noi e una per il resto del mondo.Ma il cuore di Dio non è piccolo come il nostro. Il nostro Dio è potente,ma potente nell’amore, nella misericordia, nella pazienza di chi cura quellafiammella insignificante e attende che prenda vigore. E chiede a noi suoifigli, che abbiamo sperimentato la sua bontà, di imitarlo, di non essereimpietosi e taglienti nei giudizi ma pronti al perdono e forti nel rialzare chiè caduto.

Grazie, o Dio, che ti manifesti a noi come un Padre misericordioso. InGesù ci mostri il tuo volto di infinita tenerezza e umiltà. Aiutaci a ricordarcidi questo quando corriamo il rischio di giudicare severamente gli altri.Aiutaci a non soffocare mai la fiammella che si sta spegnendo e risvegliain noi la compassione che muove il tuo cuore.

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martedìsanto

18 marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Ti renderò luce delle nazioniTi renderò luce delle nazioniTi renderò luce delle nazioniTi renderò luce delle nazioniTi renderò luce delle nazioni

Isaia 49, 1-6Isaia 49, 1-6Isaia 49, 1-6Isaia 49, 1-6Isaia 49, 1-6

scoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno maternomi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome. Ha reso la miabocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso frecciaappuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: “Mio servo tu sei, Israele, sul qualemanifesterò la mia gloria”. Io ho risposto: “Invano ho faticato, per nulla e invano hoconsumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensapresso il mio Dio”.Ora disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a luiGiacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore e Dio era stato lamia forza - mi disse: “È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù diGiacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni perché portila mia salvezza fino all’estremità della terra”.

Il servo scelto da Dio non è mandato solo per il popolo d’Israele. Gesùnon è solo per noi cristiani. Egli è la vera luce del mondo, inviato perportare la salvezza fino all’estremità della terra. Tale luce non può essererinchiusa nello stretto orizzonte di una persona, di una famiglia, di unpopolo. Va coltivata in vista di una missione che è quella di illuminare lenazioni, ovvero chiunque ancora non la conosce. Anche noi siamo chiamatia guardare alla nostra vita di fede e a scoprire i doni d’amore che,attraverso di noi, Dio sta facendo e vuole ancora fare a tutta l’umanità.

Grazie, Signore, che ci chiami ad essere tuoi amici e a collaborare allavenuta del tuo Regno di amore e di pace. Insegnaci ad amarti, adassaporare la tua pace e a portarla nel mondo con fiducia e speranza.

AAAAA

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mercoledìsanto

19 marzo

ascolto

Padre nostro

rifletto

prego

Non mi sono tirato indietroNon mi sono tirato indietroNon mi sono tirato indietroNon mi sono tirato indietroNon mi sono tirato indietro

Isaia 50, 4-9Isaia 50, 4-9Isaia 50, 4-9Isaia 50, 4-9Isaia 50, 4-9

l Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allosfiduciato una parola. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gliiniziati. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sonotirato indietro. Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavanola barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, perquesto non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo dinon restare deluso.È vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi miaccusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?

Il servo inviato da Dio è l’uomo dei dolori; sottoposto a insulti e percosse,non si tira indietro ma sopporta tutto e si affida con fiducia al Signore.Il Signore Dio mi assiste; è la parola che ritorna più volte nel brano cheabbiamo ascoltato oggi.

IIIII

Aiutaci, o Signore, a non tirarci indietro di fronte alle situazioni di difficol-tà, di dolore, di solitudine che abbiamo accanto. Fa’ che prendiamo forzada Te e dal tuo amore per portare una parola di speranza e un gesto divicinanza a chi soffre.

San Giuseppe

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giovedìsanto

20 marzo

QQQQQUARESIMAUARESIMAUARESIMAUARESIMAUARESIMA DIDIDIDIDI F F F F FRATERNITÀRATERNITÀRATERNITÀRATERNITÀRATERNITÀOggi offriamo sull’altare il frutto del nostro impegno quaresimale, che attra-verso le mani dei nostri missionari diventerà pane spezzato per tanti fratelli e

sorelle in ogni angolo del mondo.

Come ho fatto io fate anche voi!Come ho fatto io fate anche voi!Come ho fatto io fate anche voi!Come ho fatto io fate anche voi!Come ho fatto io fate anche voi!

Giovanni 13, 1-15Giovanni 13, 1-15Giovanni 13, 1-15Giovanni 13, 1-15Giovanni 13, 1-15

NNNNN el momento decisivo della tua vita, quando attor-no a te cresceva l’odio di chi ti voleva eliminare, Tu,o Gesù hai voluto spezzare il pane con i tuoi discepoli.Grazie, Gesù, perché la tua vita è stata tutta un donofino alla fine. Non hai risparmiato nulla di Te ma tisei donato tutto ai tuoi.Anche oggi ci lavi i piedi, ti metti a nostro servizio comel’ultimo arrivato, Tu, autore della vita.Grazie per questo tuo gesto che ci riempie di gioia edi ammirazione. Donaci di stupirci sempre di questo tuo pazzo amoree di metterci a servizio dei nostri fratelli come hai fatto Tu.

Celebriamo con la comunità cristiana la Cena del Signore

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venerdìsanto

21 marzo

Tutto è compiuto.Tutto è compiuto.Tutto è compiuto.Tutto è compiuto.Tutto è compiuto.

E, chinato il capo, spiròE, chinato il capo, spiròE, chinato il capo, spiròE, chinato il capo, spiròE, chinato il capo, spirò

VVVVV iviamo nel tempo dell’apparenza. È più importan-te la confezione del contenuto, vale di più la bellezzadella sostanza, badiamo di più al sentimento che alladedizione, al clamore più che al silenzio.Tu, o Gesù, sei lì, inchiodato su una croce, senzaapparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi.La tua croce è di moda. Croci dorate e scintillantipendono al collo di personaggi famosi e non.Tu, crocifisso e silenzioso, sei fuori moda. Non fai clamore, notizia, nonattrai.Aiutaci oggi, a fermarci davanti alla tua croce. Aiutaci ad ascoltarne ilsilenzio. Donaci di capire che nel tuo amore silenzioso, in ogni amoresilenzioso, è custodita l’energia che dona vita al mondo.Grazie, Gesù, per il tuo amore mite che salva.

Riviviamo con la comunità cristiana laPassione e Morte del Signore Gesù

Giovanni 19,30Giovanni 19,30Giovanni 19,30Giovanni 19,30Giovanni 19,30

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sabatosanto

22 marzo

Giorno di attesa silenziosaGiorno di attesa silenziosaGiorno di attesa silenziosaGiorno di attesa silenziosaGiorno di attesa silenziosa

iviamo l’attesa insieme a Maria:Maria, Tu sei la donna che attende.Hai saputo attendere con fede l’adempimento dellepromesse fatte da Dio al suo popolo, e da Te è nato ilSalvatore;hai custodito nel tuo cuore la Parola anche quando nonne capivi il significato, l’hai fatta lavorare in te, ed essaha portato frutto;hai atteso che Gesù si facesse riconoscere come Messia e hai accettatodi rivedere le tue idee sulla sua missione.Hai atteso tanto nella tua vita. Ed ora?Gesù è morto ed è stato sepolto. Cosa si può ancora attendere quandouno muore portando via con sé i nostri sogni?Eppure tu attendi, anche nel silenzio doloroso della morte. Attendi,fiduciosa in quel Dio che ascolta e che risponde a tempo opportuno.Aiutaci ad attendere sempre, anche quando ci sembra che non ci sia piùsperanza.

Celebriamo con gioia la grande Veglia Pasquale!

VVVVV

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23marzo

Pasqua di RisurrezionePasqua di RisurrezionePasqua di RisurrezionePasqua di RisurrezionePasqua di Risurrezione

È Risorto! Alleluia

Padre nostro

OOOOO Gesù, sei risorto! La morte non ha potuto tenereprigioniera la tua vita vissuta con amore.Insegnaci a credere che la Vita è più forte della morte,anche se la realtà del nostro mondo sembra a volteconvincerci del contrario.Tu continui a risorgerein chi ama senza aspettarsi una ricompensain chi si prende cura dei bambini senza genitoriin chi sorride a quanti incontra per stradain chi vive con amore i piccoli gesti di ogni giornoin chi ha cura delle persone anzianein chi è vicino a quanti vengono da altri Paesiin chi si impegna nella politica e nel socialein chi ti invoca perché venga il tuo Regno.Rendici attenti ai segni di risurrezione e aiutaci a prestare le nostre manie il nostro cuore perché Tu possa ogni giorno risorgere tra noi.

Che la luce del Risorto possa illuminare lanostra vita e ci renda capaci di accogliere congioia i nostri fratelli e sorelle nel rispetto e

nell’amore!AUGURI!!!

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Rendiconto Quaresima di Fraternità 2007

entrateentrateentrateentrateentrate

- da parrocchie, comunitàed enti vari € 331.358

- lasciti e offerte particolari € 54642

totaletotaletotaletotaletotale € 386.000386.000386.000386.000386.000

usciteusciteusciteusciteuscite

a 386 missionari trentini (€ 1.000,00 ciascuno) € 386.000386.000386.000386.000386.000

Quaresima di Fraternità

Dal 1962 la Quaresima di Fraternità ci stimola ad essere solidali

con le sofferenze di milioni di persone che in ogni angolo del

mondo sono prive del necessario alla vita. La scelta della nostra

diocesi di destinare il frutto dell’impegno quaresimale a tutti i

missionari trentini (sacerdoti, religiosi, religiose, laici) è un segno

efficace di una comunione che supera ogni barriera nel nome

dell’unico Dio Padre di tutti.

Attraverso le mani dei nostri missionari si ripete il miracolo della

moltiplicazione dei pani e dei pesci per tanti fratelli e sorelle che

ancora oggi hanno fame.

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A cura del Centro Missionario Diocesano - Trentoe dell’ufficio liturgico di Bolzano - Bressanone

Composizione: Centro Missionario Diocesano - TrentoStampa: Nuove Arti Grafiche - Trento

Supplemento n° 2 al periodico “Comunione e Missione” n° 349, divembre 2007Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art.1,

comma 2 - DCB Trento - contiene I.R.