Ritardo CORSO DI FORMAZIONE PER CATECHISTI ACCOMPAGNATORI PER CATECHISTI ACCOMPAGNATORI Anno...
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ritardo
CORSO DI FORMAZIONE
PER CATECHISTI ACCOMPAGNATORIAnno Pastorale 2012/2013
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 1
METODOLOGIA: IL LABORATORIO.
I partecipanti sono aiutati ad essere protagonisti della loro formazione attraverso la dinamica
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 2
“imparare-facendo”
LABORATORIO tre tappe:
1. Fase Espressiva (10-15 minuti circa)
2. Fase Informativa (20-30 minuti circa)
3. Fase Riespressiva (10-15 per gruppo)
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 3
FASE ESPRESSIVA
ritardoUFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 4
Esprimiamoci su:
“LA COMUNITA’ IDEALE”
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI5 ritardo
Braingstorming
FASE INFORMATIVA
Parrocchia:
comunità educante
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI6
ritardo
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“Un solo corpo e
un solo spirito”
(Ef 4,4-5).
Facciamo nostro l’anelito di san Paolo, che ha speso la sua vita interamente per l’unico Signore e per l’unità del suo mistico Corpo, la Chiesa….
è necessario che tutti i soggetti operino armonicamente verso lo stesso fine
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 8
Se si vuole che l’azione educativa ottenga il suo scopo
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI9
il “primato educativo” spetta alla famiglia
l’educazione è infatti un dovere
essenziale
originale
primario
insostituibile
inalienabile
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 10
La parrocchia nella vita delle persone rappresenta:
la comunità educante più completa in ordine alla fede
evangelizzazione
catechesiliturgia
preghiera
vita di comunionenella carità
offrendo:
1. Chiesa comunità educante
” Fare esperienza di Dio”
“Privilegiare le relazioni umane”
“Condividere nella responsabilità: corresponsabilità”
“Aprire varchi di alleanze educative”
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ritardo
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” Fare esperienza di Dio”
Ambiente vitale dove acquisire e sperimentare i fondamentali della fede in Cristo Gesù mediante le vie di:
ANNUCIO
CARITA’
CATECHESI
EUCARESTIA
FRATERNITA’
PREGHIERA
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“Privilegiare le relazioni umane”
Le persone prima dei programmi con una evangelizzazione che dia
AMORE LUCE
CALORE DI FEDE
CAMMINOINSIEME
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“Condividere nella responsabilità:
corresponsabilità”
IDEE e PENSIERI
PROGETTI e SOGNI
ENERGIE e FATICHE
INIZIATIVE
Per maturare un senso di comunità significativa, viva e dinamica mettere insieme:
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” Aprire varchi di alleanza educativa”
comunità
scuola
famiglia
associazioni
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Sorreggere ed educare il cristiano nella fede al fine di edificare
una comunità non ripiegata su se stessama
aperta al dialogo per la promozione della dignità umana
ha il compito di portare alla luce e assumere per sé le strutture fondamentali
dell’educare:
La comunità cristiana come
17UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI
2. La “Sintassi” dell’educazione delle comunità
Educazione è PAROLA che suscita la passione per la verità e il bene;
Educazione è RELAZIONE che accoglie, che accetta il legame;
Educazione è FIDUCIA che fa scoprire, che responsabilizza e coinvolge;
Educazione è ASCOLTO e DIALOGO all’interno di un rapporto di benevolenza;
Educazione è AUTORITÀ come energia buona che sostiene nella crescita.
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capacità di portare le persone a sorprendersi della bellezza del messaggio cristiano;
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 19ritardo
La catechesi conservi una forte impronta evangelizzatrice,
è “il fascino di un incontro” che oggi deve essere fatto scoprire.
La capacità di tener conto della condizione, della storia, della sensibilità delle persone.
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI20
ritardo
ATTENZIONE
ALLA PERSONA
3. “Le priorità per la comunità cristiana”
E’ l’espressione dell’attenzione alla persona, di apertura all’altro di cui la comunità cristiana deve divenire maestra.
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DI
ASCOLTO
CAPACITA’
UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI 22ritardo
RIORGANIZZAZIONE
della CATECHESIe
della PASTORALE
Modello di organizzazione della catechesi quasi ovunque articolato per
età e classi scolastiche.
Ripensare questo modello. Mettere al centro la persona non
il programma.
Riordinare l’esperienza pastorale dell’iniziazione cristiana
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- meno sacramenti, più evangelizzazione
- meno attività, più itinerari
- meno preti, più laici nei posti di responsabilità
- meno catechisti, più accompagnatori
- meno settori pastorali, più coinvolgimento delle famiglie
- meno esteriorità straordinaria, più formazione ordinaria
- meno enfasi attorno alla parrocchia, più su diocesi e unità pastorali
- meno catechesi nozionistica, più iniziazione alla fede e alla vita cristiana
- meno esortazioni generiche, più itinerari formativi biblicamente fondati
e pastoralmente qualificati.
Proviamo a tradurre questi obiettivi in slogan:
La comunità cristiana per essere veramente una comunità educante s’impone una revisione del suo stile di vita quotidiano.
Il cristiano deve far trasparire le beatitudini nel suo operato quotidiano, frutto di una consapevole e profonda esperienza di fede.
Vivere l’esperienza di fede24UFFICIO DIOCESANO PER LA CATECHESI
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“Attenzione rinnovata alla generazione adulta”:
occorre coinvolgerla nel cammino della comunità, offrendo proposte che sappiano
suscitare sorpresa e meraviglia.
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4. Elementi essenziali della comunità cristiana
PAROLA
LITURGIA
CARITA’26
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un e-ducere per essere educati alla fede;
un intus-ducere per essere immessi nel mistero di Dio attraverso la liturgia ed essere educati alla speranza;
un tra-ducere per potere mostrare la propria fede nelle opere.
E’ necessario che il percorso educativo sia:
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Ne consegue che la visione globale della vita pastorale deve
sempre connettere la triplice dimensione di catechesi,
liturgia e testimonianza di carità.
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essa si svolge attraverso dimensioni
e modalità diverse, connesse
intimamente tra loro.
Questa unica missione è il motivo per cui esiste la Chiesa:
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Vi è una terminologia classica, usata dal D B, per indicare queste diverse dimensioni della sua unica missione:
ministero profetico (ruolo della Parola che viene da Dio),
regale (ruolo della carità e del servizio), sacerdotale (partecipazione alla liturgia), che riguarda ogni cristiano.
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Nella missione della Chiesa
NESSUNA DI QUESTE DIMENSIONI
è fine a se stessa!
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San Paolo parla di “Mistero di Cristo”, espressione che significa che c’è un unico progetto da parte di Dio che riguarda tutti.
Per dare coesione alla vita spirituale e all’azione pastorale vi deve essere
Principio di unità
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Diventare ed essere cristiani non significa solo seguire le idee di Cristo
ma partecipare
alla sua storia
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Gesù è venuto:
• perché aveva una parola da dire agli uomini. È lui stesso questa parola;
• perché aveva una testimonianza da dare: la sua esistenza, il suo
stile;
• per un evento da portare a compimento: quello della Pasqua, della sua morte e risurrezione.
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• una parola da dire al mondo (dire al mondo Cristo); non solo informazione ma parola che suscita la fede;
• una testimonianza da dare: quella della carità vissuta. Parlare di Gesù, ma con la nostra vita;
• un evento (già compiuto da Cristo) non più da compiere ma da celebrare e da attualizzare.
La Chiesa ha come compito queste tre cose:
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Queste tre dimensioni – parola, liturgia e carità –
sono gli elementi costitutivi dell’esperienza
di fede
sia a livello ecclesiale
sia a livello personale
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Anche la nostra esperienza di formazione per acquisire la mentalità di un
itinerario di tipo catecumenale
presenta queste tre dimensioni: l’ascolto, l’attenzione alla vita e la preghiera.
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elaborando
l’itinerario di tipo catecumenale
si dovrà essere attenti a mettere insieme le varie dimensioni della vita cristiana per formare:
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FASE RIESPRESSIVA
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Ulteriore confronto per vedere insieme, alla luce delle nuove conoscenze (allegato 2):
• quello che già funziona nella comunità;
• le scelte che possono essere valorizzate e
abbastanza possibili; • ciò che rimane come obiettivo, ma più
lontano.
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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO INCONTRODon Enzo e l’equipe