25/04/2014Avallone Fabiana docenti Zeni Buonanno 1 LEVOLUZIONE DELLUOMO Lavoro svolto dalla 4^ B.
Risposta Adattativa Indotta da Esposizioni a Radiofrequenza in Linfociti Umani Coltivati in vitro...
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Risposta Adattativa Indotta da Esposizioni a Radiofrequenza
in Linfociti Umani Coltivati in vitro
Anna Sannino1, Olga Zeni1, Stefania Romeo1,Rita Massa1,2, Vijayalaxmi3, Maria Rosaria Scarfì1
1ICEmB c/o CNR, IREA - Via Diocleziano, 328 – 80124 Napoli; 2ICEmB c/o Università Federico II, Dipartimento di Scienze Fisiche, CMSA, Via Cintia, 80126 Napoli; 3University of Texas, Department of
Pathology, Health Science Centre, San Antonio, TX 78229, USA
Pisa, 30-31 maggio 2012
RISPOSTA ADATTATIVACapacità di una dose estremamente bassa di un agente mutageno
fisico o chimico (dose adattante) di ridurre l’effetto di un successivo trattamento a dosi maggiori dello stesso agente o di un agente
diverso (dose challenge)
Agenti induttori – radiazioni ionizzanti & mutageni chimici
Endpoints
Ben documentata in radiobiologia in vitro & in vivoE. Coli, cellule di mammifero e vegetali, roditori, lavoratori
Pisa, 30-31 maggio 2012
FATTORI CHE INFLUENZANO LA AR MECCANISMI SUGGERITI Dose usata per l’adattamento (AD) Dose rate (RI) Intervallo di tempo tra la AD e la CD Fase del ciclo cellulare in cui viene
data la AD
Dose usata per l’adattamento (AD) Dose rate (RI) Intervallo di tempo tra la AD e la CD Fase del ciclo cellulare in cui viene
data la AD
Efficiente riparo del DNA Regolazione del ciclo cellulare Induzione di apoptosi Efficiente detossificazione dei
radicali liberi
Efficiente riparo del DNA Regolazione del ciclo cellulare Induzione di apoptosi Efficiente detossificazione dei
radicali liberi
Fenomeno eterogeneo – il 75% della popolazione esibisce RA, (tratti costituzionali e non fenomeni fisiologici transitori)
NON c’è un meccanismo di azione universalmente riconosciuto
NON c’è un meccanismo di azione universalmente riconosciuto
Pisa, 30-31 maggio 2012
RISPOSTA ADATTATIVA
La maggior parte della letteratura indica cheEsposizioni a RF non sono in grado di indurre
danno diretto al DNA in vitro
La possibilità che esposizioni a RF inducano danno al DNA è stata ampiamente valutata a causa della correlazione diretta
tra effetti genotossici e cancerogenesi
Meltz ML, Bioelectromagnetics Suppl. 6: S196 - S213 (2003) Vijayalaxmi and Obe, Radiat Res 162: 481 – 496 (2004) Verschaeve L. Toxicol. Appl.Pharmacol. 207: S336 – S341 (2005) Moulder et al., Int J Radiat Biol. 81: 189 - 203 (2005) Vijayalaxmi and Prihoda, Radiat Res, 169: 561 – 574 (2008) Juutilainen et al., ICNIRP 16/2009: 103 – 118 (2009)
Meltz ML, Bioelectromagnetics Suppl. 6: S196 - S213 (2003) Vijayalaxmi and Obe, Radiat Res 162: 481 – 496 (2004) Verschaeve L. Toxicol. Appl.Pharmacol. 207: S336 – S341 (2005) Moulder et al., Int J Radiat Biol. 81: 189 - 203 (2005) Vijayalaxmi and Prihoda, Radiat Res, 169: 561 – 574 (2008) Juutilainen et al., ICNIRP 16/2009: 103 – 118 (2009)
Radiofrequenze e danno al DNA
Pisa, 30-31 maggio 2012
Group 1: "Carcinogenic to humans" There is enough evidence to conclude that it can cause cancer in humans.
Group 2A: "Probably carcinogenic to humans" There is strong evidence that it can cause cancer in humans, but at present it is not conclusive.
Group 2B: "Possibly carcinogenic to humans" There is some evidence that it can cause cancer in humans but at present it is far from conclusive.
Group 3: "Unclassifiable as to carcinogenicity in humans" There is no evidence at present that it causes cancer in humans.
Group 4: "Probably not carcinogenic to humans" There is strong evidence that it does not cause cancer in humans.
Definizione IARC :
Categoria di agenti per i quali c’è una limitata evidenza di cancerogenesi nell’uomo e una insufficiente evidenza di
cancerogenesi negli animali da esperimento
IARC Classification of Radiofrequency Electromagnetic Fields (IARC Monographs Series, Vol. 102)
Associazione positiva per gliomi in utilizzatori di telefoni cellulari da più di 7 anni. Risultati simili per il neurinoma acustico ma su un
numero minore di casiPisa, 30-31 maggio
2012
La maggior parte degli studi in letteratura è stata eseguita impiegando radiazioni ionizzanti come AD
e/o CD per indurre RA
Campi a RF per determinare se radiazioni non ionizzanti sono in grado di indurre risposta
adattativa in linfociti umani da sangue periferico
Induzione di AR valutata come danno al DNA applicando il test del micronucleo (MN) col blocco della citodieresi
nel nostro laboratorio
Pisa, 30-31 maggio 2012
S phase
anaphase
Cyt-B
MICRONUCLEUS ASSAY
Pisa, 30-31 maggio 2012
Protocollo Sperimentale
Frequenza di MN su 2000 cellule/trattamento
t=0 t=0 t=24h t=24h t=48h t=48h t=72h t=72h
PHA PHA Cyt-B Cyt-B CD-MMC CD-MMC Cell harvest Cell harvest
t=44h t=44h
S phaseS phase
RFRF
20h in fase S
Colture da 3 ml (sangue periferico da donatori sani)
ControlloControllo 1 ng/ml MMC a 24h (AD)1 ng/ml MMC a 24h (AD) 100 ng/ml MMC a 48h (CD)100 ng/ml MMC a 48h (CD) 1+100 ng/ml MMC (AD+CD)1+100 ng/ml MMC (AD+CD)
ControlloControllo 1 ng/ml MMC a 24h (AD)1 ng/ml MMC a 24h (AD) 100 ng/ml MMC a 48h (CD)100 ng/ml MMC a 48h (CD) 1+100 ng/ml MMC (AD+CD)1+100 ng/ml MMC (AD+CD)
ShamSham RF (AD)RF (AD) Sham + MMC (100 ng/ml) (CD)Sham + MMC (100 ng/ml) (CD) RF + MMC (100 ng/ml) (AD+CD)RF + MMC (100 ng/ml) (AD+CD)
ShamSham RF (AD)RF (AD) Sham + MMC (100 ng/ml) (CD)Sham + MMC (100 ng/ml) (CD) RF + MMC (100 ng/ml) (AD+CD)RF + MMC (100 ng/ml) (AD+CD)
Esposizioni a RF (20 h) come dose adattante (AD)MMC (100 ng/ml) come dose challenge (CD)
Controlli positivi: colture trattate con MMC sia come AD (1 ng/ml) sia come CD (100 ng/ml)
Pisa, 30-31 maggio 2012
Analisi dei risultati
*danno atteso (MN) nei trattamenti combinati (AD + CD) calcolato come la somma di MN nei due trattamenti individuali
meno il numero di MN nelle colture non trattate (controllo)
% Decremento del danno al DNA% Decremento del danno al DNA[(danno atteso* – danno osservato)/atteso] x 100
Analisi StatisticaAnalisi StatisticaLa significatività statistica della riduzione del danno osservato
rispetto a quello atteso è stata calcolata per ogni soggetto esaminato col test z a coppie; nell’insieme i trattamenti sono stati
analizzati col t di Student per dati appaiati
Pisa, 30-31 maggio 2012
Attività sperimentale
Pisa, 30-31 maggio 2012
I° studio –I° studio – valutazione dell’induzione di RA in seguito a esposizioni a 900 MHz, GSM, SAR 1.25 W/kg in fase S del ciclo cellulare
II° studio –II° studio – ruolo della dalla fase del ciclo cellulare dell’induzione di Risposta Adattativa da RF
III° studio –III° studio – valutazione della dipendenza dai parametri elettromagnetici nell’induzione di RA da RF
IV° studio – IV° studio – valutazione della dipendenza dal meccanismo di azione dell’agente challenge nell’induzione di RA da RF
In corso di svolgimento – In corso di svolgimento – valutazione della dipendenza dal tipo cellulare e meccanismo di azione coinvolto nella RA da RF
Applicatore: Wire Patch Cells900 MHz (GSM), SAR medio 1.25 W/kg
Due piastre parallele, cortocircuitate agli angoli da quattro cilindri
Piccole dimensioni (15x15x3cm)
Alloggiamento in incubatori standard per colture cellulari (controllo delle condizioni ambientali)
Per evitare interferenze radiative con il sistema di controllo elettronico dell’incubatore, le WPC sono ospitate in gabbie schermanti rivestite da pannelli assorbenti
Esposizioni simultanee di 4 Petri ( 3.5 cm) nelle stesse condizioni di esposizione
I° studio
Pisa, 30-31 maggio 2012
Sistema di esposizioneSistema a due canali, controllato da remoto per il monitoraggio delle
potenze nelle WPCs per garantire la procedura in cieco
Due spiraline sulle facce esterne delle WPC con acqua circolante a 36.8 °C per garantire nelle Petri esposte 36.8-37.1°CT° misurata in colture dummy durante le 20 h di esposizione
INCUBATOR
VSWR METER 1
SIGNAL GENERATOR 1
SIGNAL GENERATOR 2
AMPLIFIER 1
AMPLIFIER 2
VSWR METER 2
Feedback
Net power (?)
FIBER OPTIC THERMOMETER
Pisa, 30-31 maggio 2012
I° studio
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
0 200 400 600 800 1000 1200
time (min)
Te
me
pe
ratu
re (
°C)
T1(exposed)
T2(sham)
DosimetriaDosimetria numerica – Computer Simulation Technology (CST) (tecnica
dell’integrazione finita) per determinare i valori di SAR e la distribuzione nel campione
4 Petri ( 3.5 cm) Caratteristiche dei materiali:
sangue ’= 61; =1.54 S/m; terreno: ’= 61; =1.54 S/m Altezza della miscela 3 mm Risoluzione del modello: 1 mm size cells
Dosimetria sperimentale- 4 Petri con 3 ml di terreno posizionate come per la simulazione. Misure di temperatura in cinque punti per ogni Petri. SAR medio valutato per ogni Petri
Efficienza media della WPC: 0.35 W/kg/W ± 28% tra le misure
Set up del sistema di esposizione e dosimetria approvati dalla FDA (progetto CRADA, in collaborazione con l’ENEA – Casaccia)
Scarfì et al., Rad. Res. 165, 655-663 (2006)
Pisa, 30-31 maggio 2012
I° studio
*P<0.01*P<0.01
20 h di esposizione a RF nella fase S/G2 del ciclo cellulare inducono un significativo decremento del danno al DNA indotto da MMC (AR)
Pisa, 30-31 maggio 2012
RISULTATI I° studio
0
30
60
90
120
150
180
#1 #2 #3 #4 #5 #6 #7 #8 #9 #10 #11
donors
MN
fre
qu
en
cy
/ 20
00
ce
lls
expected
observed
*
**
*
**
*
*
*
L’entità della RA variava tra i donatori (decremento di danno al DNA compreso tra 35-56%)
0
10
20
30
40
50
#1 #2 #3 #4 #5 #6 #7 #8 #9 #10 #11
donors
MN
fre
qu
en
cy
/20
00
ce
lls Sham-exposed
RF-exposed
I linfociti di tutti i donatori esaminati hanno una frequenza di MN simile nelle colture esposte e sham-esposte (p=0.453)
Pisa, 30-31 maggio 2012
RISULTATI I° studio
L’esposizione a RF non induce effetti genotossici
assenza di effetti genotossici e citotossici in linfociti umani
Produzione di un “trigger” in grado di indurre RA: protezione da un successivo trattamento con una dose challenge di un agente
genotossico (MMC)
20h di esposizione (900 MHz, GSM, SAR 1.25 W/kg)
Pisa, 30-31 maggio 2012
I° studio
ScopoConfermare le osservazioni precedenti su un
maggior numero di individui verificare l’induzione di RA in differenti fasi del
ciclo cellulare
Pisa, 30-31 maggio 2012
II° studio
6-8 h 24-30 h
dopo 45 h mitogeno
Ciclo cellulare in linfociti umani
Preston et al., Mut Res 189: 175-183 (1987)Bender et al., Mut Res 196: 103–159 (1988)
in G0: prima della stimolazione con mitogeno
in G1: da 4 a 24 h dopo la stimolazione
in fase S: da 24 a 44 h dopo la stimolazione (= studio I)
20 h di esposizione
t=0 t=0 t=4h t=4h t=24h t=24h t=48h t=48h t=72h t=72h
PHA PHA Cyt-B Cyt-B CD-MMC CD-MMC Cell harvest Cell harvest
GG11 phase phase
t=44h t=44h
S phaseS phase
RFRF
RFRF
G0 phase
RF
(900 MHz, GSM, average SAR 1.25 W/kg)
Pisa, 30-31 maggio 2012
II° studio
0102030405060708090
#1 #2 #3 #4MN
fre
qu
en
cy/2
00
0 C
B c
ells
donors
expected
observed
RISULTATIEsposizioni a RF in fase S inducono un significativo
decremento del danno al DNA indotto da MMC (AR)
Validazione dei risultati precedenti su un maggior numero di individui
Pisa, 30-31 maggio 2012
II° studio
Esposizioni a RF in fase G0 o G1 non proteggono da un successivo trattamento genotossico
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
#1 #2 #3 #4
MN
fre
qu
en
cy
/20
00
CB
ce
lls
Donors
expected
observed
Pisa, 30-31 maggio 2012
II° studioRISULTATI
Significativo decremento del danno indotto da MMC (adattamento) in cellule esposte a RF in fase S (24-44h)
Nessun effetto della RF in fase G0 (prima della stimolazione) o G1 (da 4 a 24 h dalla stimolazione)
Nessun effetto della sola esposizione a RF
Conferma delle osservazioni precedenti su un maggior numero di individui
Relazione tra la fase del ciclo cellulare in cui avviene l’esposizione e l’induzione di RA
Pisa, 30-31 maggio 2012
II° studio
Estendere la caratterizzazione della RA indotta da RF in linfociti umani valutando l’induzione dell’adattamento
in differenti condizioni di esposizione(frequenza, modulazione, SAR)
AD: 20 h RF in fase S; CD: 100 ng/ml MMC a 48 h
f = 1950 MHz; UMTS; SAR: 1.25, 0.6, 0.3, 0.15 W/kg
AD: 20 h RF in fase S; CD: 100 ng/ml MMC a 48 h
f = 1950 MHz; UMTS; SAR: 1.25, 0.6, 0.3, 0.15 W/kg
Pisa, 30-31 maggio 2012
III° studioScopo
Sistema di esposizione e dosimetriaSistema di esposizione e dosimetria
Guida d’onda cortocircuitata alloggiata in un incubatore a
CO2 per colture cellulari
Modulazione WCDMA, in accordo con le specifiche 3GPP 3.5 2001-03 (cinque canali di dati + un canale di
controllo)
In condizioni di campo elettrico parallelo, elevata efficienza (fino a 80 %) e limitata disuniformità di SAR (meno del 30 %)In condizioni di campo elettrico parallelo, elevata efficienza (fino a 80 %) e limitata disuniformità di SAR (meno del 30 %)
Pisa, 30-31 maggio 2012
III° studio
0.6 W/kg
0.6 W/kg
0.15 W/kg
0.15 W/kg
1.25 W/kg
1.25 W/kg
0.3 W/kg
0.3 W/kg
Inserendo 4 Petri (colture da 3ml), si ottiene un SAR più elevato nelle posizioni centrali rispetto alle posizioni esterne e, fissando opportunamente la distanza il centro dei campioni si ottiene un rapporto di 1:4 tra i valori di SAR interno ed esterno
Misure a intervalli di 5 sec
La variazione di T° non ha mai superato l’accuratezza dello strumento (± 0.3 °C). Cinque misure indipendenti
Ulteriori misure di T° a intervalli regolari durante la fase sperimentale
Controllo della Temperatura
Sham esposizioni in un applicatore identico, alloggiato nello stesso incubatore, ma senza segnale
Sham esposizioni in un applicatore identico, alloggiato nello stesso incubatore, ma senza segnale
Esperimenti preliminari per monitorare l’andamento della T° durante le 20 h di esposizione al SAR maggiore (1.25 W/kg) mediante un termometro a fibra ottica inserito in orizzontale nella coltura
Pisa, 30-31 maggio 2012
III° studio
L’entità dell’adattamento variava al variare degli otto donatori esaminati
0
10
20
30
40
50
60
70
0.15 0.3 0.6 1.25
MMC SAR (W/ kg)
MN
fre
qu
ency
/2
00
0 C
B c
ells
#1 Expeted
#1 Observed
*
*
Nessun effetto della sola RFRF data come AD induce un significativo decremento
del danno indotto da MMC (AR) solo con 0,3 W/kg
*P<0.01-44%
-52%
Pisa, 30-31 maggio 2012
III° studioRISULTATI
20h di esposizione a RF (1950 MHz, modulazione UMTS)
nessun effetto della sola RF; induzione di AR – protezione da un successivo trattamento con MMC; effetto dipendente dal SAR; effetto simile a quello osservato in linfociti esposti a 900 MHz (GSM)
Pisa, 30-31 maggio 2012
III° studio
Verificare se la RA indotta da esposizioni a RF è dipendente dal meccanismo di azione con cui l’agente
utilizzato come challenge induce danno al DNA
AD: 20 h RF in fase S; CD: 1 o 1.5 Gy RX a 48 h
f = 1950 MHz; UMTS; SAR: 0.3 W/kg
AD: 20 h RF in fase S; CD: 1 o 1.5 Gy RX a 48 h
f = 1950 MHz; UMTS; SAR: 0.3 W/kg
Pisa, 30-31 maggio 2012
IV° studioScopo
MMC - induttore di crosslinks (legami crociati tra le eliche del DNA)
Raggi X - induttori di rotture dirette al DNA
Pisa, 30-31 maggio 2012
IV° studioRISULTATI
Nessun effetto della sola RFL’esposizione a RF induce un significativo decremento
del danno indotto da 1.5 Gy di RX Nessun effetto sul danno indotto da dosi minori (1 Gy)
Risultati ottenuti da colture di linfociti da quattro donatori
Progetto INFN – ARCAICA (2010 -2011)
CNR – IREA & Dipartimento di Scienze Fisiche, Università Federico II
(G Gialanella, GF Grossi, L Manti, P Scampoli)
Manoscritto in corso di stesura
a. impiego di tipi cellulari differenti per valutare la RA da RF in dipendenza dal tipo cellulare
(fibroblasti di roditore)
b. valutazione dei meccanismi alla base della RA da RF (apoptosi, ciclo cellulare, enzimi di riparo del DNA)
c. Valutazione di altre condizioni sperimentali in grado di indurre RA
(durate dell’esposizione, campi statici, campi ELF, ….)
Pisa, 30-31 maggio 2012
attività in corso
Pre-esposizioni di topi a 900 MHz (GSM), 120 µW/cm2 1 h/g per 14 gg e poi a una dose letale di raggi gamma (8 Gy) inducevano un significativo incremento di sopravvivenza rispetto ad animali esposti solo ai raggi gamma. (Cao et al., 2011).
Recentemente, due gruppi di ricerca indipendenti hanno riportato che pre-esposizioni a RF inducono AR in roditori esposti ad alte dosi di
radiazioni ionizzanti
Recentemente, due gruppi di ricerca indipendenti hanno riportato che pre-esposizioni a RF inducono AR in roditori esposti ad alte dosi di
radiazioni ionizzanti
Pisa, 30-31 maggio 2012
Pre-esposizioni di topi a 900 MHz at 120 µW/cm2 per 4 h/g per 1, 3, 5, 7 e 14 gg e poi esposti a una dose acuta di raggi gamma (3 Gy) inducevano un significativo decremento del danno al DNA (comet) rispetto ad animali esposti solo ai raggi gamma. (Cao et al., 2012).
Jiang B, Nie J, Zhou Z, Zhang J, Tong J, et al. (2012) Adaptive Response in Mice Exposed to 900 MHz Radiofrequency Fields: Primary DNA Damage. PLoS ONE 7(2): e32040. doi:10.1371/journal.pone.0032040
Pre-esposizioni di topi (6 h/g per 5 gg) a 900 MHz (GSM, SAR 1.2 W/kg) e ratti per 6 gg e poi esposti a una dose letale di raggi gamma (8.8 Gy) inducono aumento di sopravvivenza rispetto alle esposizioni con soli raggi gamma (Mortazavi et al., 2011)
Recentemente, due gruppi di ricerca indipendenti hanno riportato che pre-esposizioni a RF inducono AR in roditori esposti ad alte dosi di
radiazioni ionizzanti
Recentemente, due gruppi di ricerca indipendenti hanno riportato che pre-esposizioni a RF inducono AR in roditori esposti ad alte dosi di
radiazioni ionizzanti
Pisa, 30-31 maggio 2012
CONCLUSIONI
La resistenza indotta da pre-esposizioni a RF da comuni sorgenti quali i telefoni cellulari potrebbe interferire con la risposta a
successivi trattamenti terapeutici
La caratterizzazione di RA da RF potrebbe aprire nuove prospettive verso l’uso delle radiazioni non ionizzanti per la
protezione dell’uomo dall’azione genotossica di trattamenti per scopi diagnostici (rischio di trasformazione cellulare dovuto
alle conseguenze di esposizioni protratte a basse dosi di RI)
Pisa, 30-31 maggio 2012