Risorse e nuovi strumenti di ricerca bibliografica
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L’informazione scientifica: come fare a trovarla, gestirla,
valutarla
Risorse e nuovi strumenti di ricerca bibliografica – 2 parte
Programma
TITOLO DEL CORSO DATA ORA AULA
1. Medline/Pubmed con esercitazioni. 25/5 14-17 A/SIA
2. Risorse e nuovi strumenti di ricerca bibliografica – 1 parte
27/5 14-16 A/SIA
3. Risorse e nuovi strumenti di ricerca bibliografica – 2 parte
7/6 14-16 A/SIA
4. Gestire la bibliografia: il sw Zotero 9/6 14-16 A/SIA
“Che cosa è stato scritto su?”
Pub med > banca dati bibliografica
“Dove posso trovare… ?”, cioè localizzare i documenti e “come valutare i documenti che ho trovato?”
Banche dati full text, cataloghi, banche dati di periodici elettronici, WOS, Scopus
Come gestire la bibliografia scelta?
Software per la gestione della bibliografia. Zotero
Risorse e nuovi strumenti di ricerca bibliografica – 2 parte
Obiettivi:
Conoscere l‟accesso aperto (open access) ed essere in grado di pubblicare in modalità ad accesso aperto
Avere nozione degli archivi istituzionali italiani delle tesi di laurea e di dottorato
Conoscere i database di citazioni Web of Science, Scopus e Google Scholar e utilizzarli sia per esigenze di ricerca bibliografica sia come strumenti per la valutazione della ricerca
Conoscere i principali indicatori bibliometrici (Impact Factor, numero di citazioni, indice h)
Di cosa parleremo
Open access
Tesi
Valutazione qualitativa e quantitativa
Impact factor
Indici citazionali (Web of Science, Scopus, Google Scholar)
Ricerca per citazione
Valutazione: numero di citazioni e indice h
Open access
Una definizione:
“Accesso libero e gratuito online”
E‟ un modo per far sì che i lavori scientifici
siano liberamente accessibili a tutti
senza barriere e restrizioni
Editori e barriere all’informazione scientifica
Il confronto e la critica provenienti dalla libera espressione di idee sono stati messi in pericolo da
Aumento dei prezzi delle riviste scientifiche
Cessione dei diritti d‟autore agli editori delle riviste scientifiche.
Gli editori applicano un modello nato per beni che producono royalties (come i prodotti di Hollywood) a prodotti che non sono nati per generare profitto.
Conseguenze
Eccessiva pressione finanziaria sugli atenei dovuta ai costi crescenti delle riviste
La proprietà intellettuale esercita effetti frenanti nel circuito della comunicazione scientifica.
Il paradosso dell’informazione scientifica di ambito accademico
Se i cittadini finanziano la ricerca e i fondi sono insufficienti, perché si deve pagare una seconda volta per vederne i risultati?
Se il contributo dei ricercatori in Europa e in Italia è determinante per il mercato editoriale, perché non viene riconosciuto per riservare alle istituzioni di appartenenza la possibilità di avere una copia in archivi liberamente accessibili?
Open access
Perché è più adatto alle esigenze della comunicazione scientifica?
Aumento dei prezzi abbonamenti sproporzionato rispetto ai costi di produzione
Contrazione dei budget delle università e delle biblioteche
Politiche di copyright sempre più restrittive riguardo ai diritti di uso consentiti dagli editori
Lentezza dei procedimenti di selezione degli articolo per la pubblicazione
Ruolo cruciale della conoscenza nella società
Open access: cos’è?
Un movimento internazionale nato all'interno della comunità scientifica e accademica per
favorire la libera circolazione del sapere
rimuovendo le barriere
di tempo per i ricercatori molti mesi tra invio del paper e pubblicazione
di prezzo per le biblioteche grande pressione finanziaria, a causa di aumenti indiscriminati
di accesso per autori/fruitori a causa dei limiti connessi al copyright la cessione dei diritti d‟autore all‟editore blocca la circolazione dell‟informazione
Se si cede il proprio copyright senza riservarsi il diritto di ripubblicare l’opera posta sotto copyright, si è colpevoli di violazione del copyright anche se si sta solo copiando se stessi
Vantaggi
Accesso dell‟istituzione alla ricerca da essa finanziata
Maggiore diffusione e quindi maggiore impatto delle informazioni
Procedure di valutazione trasparenti
Riappropriazione della produzione scientifica come bene collettivo
Open access: come?
Pubblicando in un Open access journal
oppure
depositando il lavoro in un archivio istituzionale o disciplinare
ma anche verificando le politiche degli editori delle
riviste tradizionali
Le due strategie
GOLDEN ROADpubblicazione in riviste ad accesso aperto
GREEN ROADautoarchiviazione in un deposito istituzionale e/o disciplinare
ma anche...... MODELLI IBRIDIriviste di editori tradizionali
che consentono l‟autoarchiviazione
GOLDEN ROAD = riviste OA
Dove trovo un Open Access journal
su cui pubblicare?
Consultando
• Directory of Open Access journalshttp://www.doaj.org
• Repertorio delle riviste italiane Open Access
http://wiki.openarchives.it/index.php/Riviste_italiane_OA
GREEN ROAD= Open Archives
Archivi aperti digitali
Sono infrastrutture informatiche che raccolgono tutta la produzione scientifica
• di un Ateneo (altrimenti dispersa in una miriade di pagine web)
• di una comunità scientifica (es.: Open Archive di Fisica: http://arxiv.org)
Strategie per l’Open Access oggi
“Sostanzialmente, un modo per supportare l‟accesso aperto è quello di continuare a pubblicare nelle riviste tradizionali esistenti munite di peer-review, ma contemporaneamente praticare l’auto-archiviazione di quanto sottomesso alle riviste a stampa o on-line”.
In questo modo si attua un doppio binario:
• da una parte il deposito immediato entro un archivio di e-print pubblicamente accessibile (istituzionale o disciplinare)
• dall‟altra la sottomissione alla rivista secondo il processo tradizionale.
Antonella De Robbio, Auto-archiviazione per la ricerca
Open access: come?
Verificando le politiche degli editori e facendo attenzione alla cessione dei diritti.
Ora i contratti editoriali standard non prevedono più la cessione totale dei diritti e consentono determinati riutilizzi
ITER DELL’ARTICOLO
versione 1 preprint versione 2 successiva al referaggio (peer review), viene rivista
dall’autore versione 3 definitiva, con formattazione, editing e logo dell’editore,
in PDF
La magggior parte degli editori consente l‟archiviazione nell‟archivio istituzionale della versione 2.
Verifica in SHERPA/ROMEO http://www.sherpa.ac.uk/romeo.phpper saper se l’editore presso il quale intendi pubblicare consente il deposito in archivi ad accesso aperto!
27 ottobre 2009
“Post-print” referato: accettato,
certificato, pubblicato da una rivista
Inizia il ciclo:
La ricerca è
conclusa
I ricercatori scrivono il
“pre-print” pre-
referaggio
Submission a una rivista
“Peer-Review”
Revisioni dell'autore
I ricercatori hanno accesso al
documento solo se
l'istituzione di riferimento ha
un abbonamento alla rivista
12
-18
Me
si
Nuovo ciclo di impatto:
Nuove ricerche a partire
dalle ricerche esistenti
Tim
Tim Brody, Stevan Harnad The research impact cycle
Accesso e impatto limitati1
2-1
8 M
es
i
27 ottobre 2009Nuovo ciclo di impatto:
Nuove ricerche costruite su
quelle esistenti
Il ricercatore ha accesso al suo
articolo solo se la sua istituzione
ha un abbonamento alla rivista
L'articolo viene accettato da una
rivista, che ne certifica la qualità
scientifica e lo pubblica
Inizia il ciclo di
impatto: la ricerca
è conclusaIl ricercatore scrive un
pre-print non ancora
referato
Il pre-print viene inviato ad una rivista
Il pre-print passa la revisione
di un comitato di esperti –
“Peer-Review”
Il pre-print viene rivisto
dall'autore
Il pre-print viene
autoarchiviato
nell'archivio
istituzionaleL'articolo viene
pubblicato su
una rivista OA
o a
pagamento, e
autoarchiviato
nell'archivio
istituzionale dal
ricercatore
12
-18
Mo
nth
s
Nuovo ciclo di
impatto: l'impatto
della ricerca
autoarchiviata è
MAGGIORE (e più
RAPIDO) perchè
l'accesso è massimo
(e accelerato)
12
-18
Me
si
Accesso e impatto massimizzati grazie all’autoarchiviazione
Tim Brody, Stevan Harnad The research impact cycle
12
-18
Me
si
Progetto OPENAIREOpen Access Infrastructure for Research in Europe
Progetto pilota istituito dall‟UE per implementare l’Open Access su scala europea con 38 partners di 27 paesi.
I ricercatori di 7 aree disciplinari (scienze biomediche comprese) sono tenuti a
depositare i risultati delle ricerche - finanziate nell'ambito del Settimo Programma Quadro e dall‟European Research Council -
in repositories istituzionali ad accesso aperto.
Lo scopo di OpenAIRE e' quello di creare un'infrastruttura digitale e meccanismi di sostegno per il deposito e l„accesso aperto agli articoli scientifici finanziati dal Progetto pilota sull‟open access del Settimo Programma Quadro.
Il portale darà visibiltà ai research imput (i progetti finanziati entro il 7Programma Quadro) e ai research output (le pubblicazioni dei risultati delle ricerche finanziate entro il progetto) e costituirà lo strumento per la valutazione di entrambi.
http://www.openaire.eu/
Enti che hanno istituito l’obbligo del deposito in
modalità Open Access, anno 2010
• NHI National Institute of Health
• ERC European Research Council
• NRC National Research Council di Australia, Canada, Gran
Bretagna, Irlanda, Norvegia, et al.
• DFG German Research Foundation
• MIT Massachusetts Institute of Thecnology
• ISS Istituto Superiore di Sanità
• CERN Ginevra
Raccomandazioni CRUI sull’Open Access
Perché le tesi di dottorato?
Sono prodotti della ricerca a tutti gli effetti, spesso eccellenti, a cui in passato veniva data scarsa visibilità
Subiscono un processo di validazione accurato
Non ci sono vincoli con editori (o se esistono si può applicare un embargo)
Embargo: cos’è?
Periodo di tempo in cui la tesi, archiviata in un deposito istituzionale, è secretata.
Varia dai 6 ai 12 mesi, eccezionalmente può arrivare a 3 anni
E‟ richiesto e motivato dal dottorando.
quando si applica?
quando la ricerca è stata finanziata da terzi ed esiste un accordo che prevede un vincolo di segretezza
Se la tesi è in corso dipubblicazione
per motivi di privacy
Accesso alle tesi di dottorato in Italia
Le tesi di dottorato sono già pubblicamente consultabili presso le Biblioteche nazionali centrali, a stampa, ma sinora spesso non sono disponibili sui cataloghi online, per cui manca una tempestiva informazione bibliografica. Per accedere a una tesi bisogna sapere che esiste...
Con le tecnologie digitali aumentano le opportunità didiffusione.
Ora anche il Italia è divenuta operativa la procedura di deposito legale telematico delle tesi di dottorato.
Archivi tesi sono stati istituiti a UniBo, UniTs, UniPR, UniNA, UniCattolica, UniBicocca e ... UniMoRe
Alm@DL - le tesi di dottorato a UniBohttp.//almadl.cib.unibo.it
OpenstarTS – le tesi di dottorato nell‟archivio istituzionale UniTS
http://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/9
Tesi in UNIMORE
E‟ in corso l‟avvio della sperimentazione del sistema informativo per la presentazione, archiviazione, consultabilità delle tesi in formato elettronico per alcuni corsi di dottorato
Le procedure per la sottomissione potranno essere svolte quasi completamente in modo automatico e sarà possibile aumentare i tempi disponibili per la redazione delle versioni finali, in modo da rendere più attendibili le versioni "ufficiali" delle tesi elettroniche.
Gli studenti potranno scegliere se consentire o no a rendere disponibile gratuitamente su world wide web il proprio lavoro per intero o limitatamente a singole parti a loro scelta.
Valutazione della ricerca
Decreto Ministeriale 28 luglio 2009 n. 89
Valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche
Nell'ambito dei settori scientifico-disciplinari in cui ne è riconosciuto l'uso a livello internazionale le
Commissioni nel valutare le pubblicazioni si avvalgono anche dei seguenti indici:
I. numero totale delle citazioni;
II. numero medio di citazioni per pubblicazione;
III. "impact factor" totale;
IV. "impact factor" medio per pubblicazione;
V. combinazioni dei precedenti parametri atte a valorizzare l'impatto della produzione scientifica del
candidato (indice di Hirsch o simili)
Valutazione qualitativa & quantitativa
Valutazione della ricerca richiederebbe un duplice approccio: qualitativo e quantitativo
Valutazione qualitativa peer review
definita anche referaggio, è il metodo tradizionale per la verifica della qualità dei
lavori scientifici
Consiste nella valutazione da parte di un gruppo dispecialisti riconosciuti come esperti nella materia dellapubblicazione.
Valutazione quantitativa
Utilizza metodi quantitativi : uno di questi è l'impatto delle pubblicazioni in termini di numero di citazioniraccolte (citazioni alle riviste, citazioni agli articoli)
Il 1 è l‟ impact factor
un indicatore quantitativo che a poco a poco si è
trasformato nel sistema di valutazione della qualità piùdiffuso e accreditato.
Impact factor: cos’è’?
creato dall‟ISI (Institute of Scientific Information)
è il numero medio delle citazioni per articolo di rivista su un periodo di 2 anni.
Come si ottiene?
calcolando
• Il numero di citazioni correnti ricevuto da ciascuna rivista in un anno
• diviso per il numero di articoli pubblicati nello stesso periodico nei due anni precedenti.
Calcolo dell’Impact Factor
Come calcolare, ad esempio, l‟impact factor di
Medicinal chemistry research nel 2009?
• Sommando gli articoli pubblicati su MCS nel 2007 e 2008=107
• Sommando le citazioni che quegli articoli hanno ricevuto nel 2009=111
111 = 1.037 è l‟Impact factor di MCS nel 2009
107
Come ottengo l’impact factor di una pubblicazione?
Consultando il Journal Citation Reports dal portale delle Banche dati, METALIB, oppure direttamente dal sito della BSI www.bsi.unimore.it cliccando nella barra superiore impact factor
Seleziono “ Search for a specific journal “ e digito il titolo della
rivista.
Quali sono le riviste del mio settore disciplinare che hanno un impact factor?
E qual è?
Per conoscere le riviste del mio settore disciplinare e sapere quali sono dotate di impact factor è necessario aprire il Journal Citation Report (in www.bsi.unimore.it cliccare nell‟header impact factor)
poi selezionare l'opzione View a group of journals by Subject Category e dare invio.
Si aprirà una nuova tendina che permette la selezione del settore disciplinare.
Selezionando View journal Data, dal menu sort by impact factorottengo l'elenco dei titoli ordinato in base all‟impact factor
NON “Quali sono le migliori riviste nel mio settore?”
MA “Quali sono le riviste con IF più alto nel mio settore?”
Altri indicatori ISI
IMMEDIACY INDEX
misura quanto successo sta avendo il lavoro nell‟anno in relazione a quanto velocemente un articolo è mediamente citato e quanto spesso gli articoli della rivista sono citati nell‟anno
CITED HALF-LIFE
misura la validità nel tempo
degli articoli citati o la durata
delle citazioni nel tempo
Limiti dell’Impact factor
E’ utile per conoscere la performance di una riviste in relazione ad altre dello stesso settore disciplinare
Non è utile per comparare riviste appartenenti a settori disciplinari diversi
Dire che il periodico A (con IF maggiore) e‟ superiore al periodico B (con IF minore)
ha significato solo se si accetta il principio che qualità equivale a quantità di citazioni*
e solo se i periodici A e B appartengono allo stesso settore disciplinare.
Ma se A appartiene a Biochimica e B a Farmacologia questo confronto è improponibile perché
il comportamento citazionale varia notevolmente nei diversi settori disciplinari
*Questa modalità, grazie alla quale l'impact factor viene usato come parametro di riferimento per stilare graduatorie delle riviste più prestigiose, è stata criticata in particolare da alcuni matematici, in primis Alessandro Figà Talamancanel suo storico discorso dal titolo L'Impact Factor nella valutazione della ricerca e nello sviluppo dell'editoria scientificaal convegno SINM del 2000. http://siba2.unile.it/sinm/4sinm/interventi/fig-talam.htm
Limiti dell’Impact factor
Il database ISI ha copertura incompleta• non contiene: libri, documenti web, conference
proceedings prima del 2009
E' dominato dalle pubblicazioni americane e di lingua inglese
Non comprende tutte le riviste, e i criteri di esclusione non sono definiti
Le riviste locali o di paesi periferici spesso non sono comprese
Limiti dell’Impact factor
Varia molto in base al numero ed al tipo di articoli pubblicati
Gli articoli di tipo rassegna (review) sono citati più frequentemente degli altri, perciò i periodici o gli annuari che pubblicano in maggioranza rassegne hanno spesso IF elevati.
I periodici che pubblicano in un anno pochi articoli possono avere IF esageratamente alti.
E‟ un dato potenzialmente manipolabile
Non è utilizzabile per valutare l‟influenza o la qualità di un articolo o di un autore
Indici di citazioni : cosa sono?
Database che rintracciano e calcolano i riferimenti che gli autori collocano nelle bibliografie degli articoli.
Rispondono
• alle esigenze di ricerca bibliografica
• alle esigenze di valutazione della ricerca scientifica.
Utilizzando lo strumento della recupero delle citazioni focalizzano la misurazione sulla
produzione scientifica del singolo AUTORE
Indici di citazioni
• Database citazionali interdisciplinari
o ISI WEB OF SCIENCE
o SCOPUS
o GOOGLE SCHOLAR
• Database disciplinari
o CHEMICAL ABSTRACT SERVICE (SciFinder)
o MatSciNet
o ...........
ISI Web of scienceDatabase di citazioni accessibile attraverso la piattaforma Thomson
Reuters Web of Knowledge.
Copertura : 11.500 periodici, dal 1970 in poi, con backfiles dal 1900.
E‟ il proseguimento degli indici di citazioni ideati da Eugene Garfield negli anni '60 e comprende, oltre ai tradizionali Science Citation Index Expanded, Social Sciences Citation Index, Arts & Humanities Citation Index, Conference Proceedings Citation Index per l'analisi citazionale degli atti di convegni, ed il Journal Citation Reports per il calcolo dell'Impact Factor.
Non indicizza le citazioni di documenti in open archives
Da dove si accede?
L‟accesso a WEB of Science è possibile dai computer della rete universitaria e da remoto con VPN.
Dal sito della BSI www.bsi.unimore.it cliccare nell‟header Banche dati,
poi Trova risorse, infine cercare Web of Science
Scopus
Database di citazioni prodotto nel 2004 da Elsevier, indicizza
• 18.500 riviste ''peer reviewed'„ compresi 1800 periodici Open Access
• 350 collezioni di libri
• 4,4 milioni di Conference papers
Copertura (per le citazioni ) dal 1996
Da dove si accede?
L‟accesso a WEB of Science è possibile dai computer della rete universitaria e da remoto con VPN.
Dal sito della BSI www.bsi.unimore.it cliccare nell‟header Banche dati, poi Trova risorse, infine cercare Scopus
Confronto Scopus Web of ScienceI titoli in totale, le sovrapposizioni e i titoli originali
(fonte Jisc) http://www.jisc-adat.com/adat/home.pl
Indici di citazioni : come posso usarli?
Per effettuare una ricerca bibliografica trovando articoli che citano articoli precedenti, facendo cioè
una ricerca per citazioni
A differenza di quella per autore o parola chiave, la ricerca per citazioni
è in grado di recuperare gli articoli successivi che citano l'articolo di partenza.
Se, ad esempio, ho un articolo del 1995, troverò tutti gliarticoli successivi che lo citano e sfruttando questarelazione diretta otterrò molti più articoli rispetto allaricerca per parola chiave.
Ricerca per citazioni
E‟ una particolare tipologia di ricerca, in grado di
ricondurre agli articoli che
• appaiono nella bibliografia di un articolo
Si tratta di una ricerca a ritroso, perché si ottengono i documenti citati dal riferimento. Questa ricerca corrisponde alla tradizionale ricerca di articoli citati in una bibliografia.
• citano l'articolo di partenza
partendo da un riferimento, recupero articoli apparsi successivamente, in cui viene citato l‟articolo di partenza
Ricerca per citazioni
Il recupero di tali documenti, reso possibile dalle tecnologie digitali, rappresenta un passo avanti nella ricerca su un certo argomento poiché
ci fa scoprire l‟esistenza di lavori pubblicati successivamente che citano i documenti di partenza, veniamo così a conoscenza dei risultati delle ricerche successive sull‟argomento.
Google Scholar
Database di citazioni, gratuito, che indicizza oltre a periodici scientifici, anche tesi, preprints, siti web, recensioni, rapporti tecnici, documenti in open achives etc. di tutte le discipline.
Non ha una buona copertura per le pubblicazioni più datate (potrebbe sottostimare l‟impatto di scienziati che abbiano pubblicato in prevalenza prima del 1990)
Non ha una buona copertura per la chimica (non contiene i periodici dell‟American Chemical Society) e la fisica.
Indici di citazioni per la valutazione
I database Web of Science, Scopus, Google Scholar consentono di
Recuperare il numero di citazioni di un autore o di una pubblicazione
Trovare l‟indice h di un autore
Indice h: cos’è?
E‟ un indice presentato nel 2005 da Jorge Hirsch, University of California S.Diego, per
quantificare la produttività e l‟impattodel lavoro di uno scienziato
“L‟indice h da‟ il numero più elevato di documenti che uno scienziato possa avere a disposizione con un tale numero di citazioni.” Nature (2005):
Un autore con indice h 13 ha almeno 13 articoli pubblicati con almeno 13 citazioni.
Calcola la distribuzione delle citazioni che le pubblicazioni di un ricercatore ricevono.
Più alto è l‟indice h, più importante è l‟impatto dell‟autore nella comunità scientifica a cui appartiene.
Indice h
Misura sia la produttività scientifica che l’influenza di uno scienziato sulla comunità, escludendo sia singoli articoli di grande successo che lavori di scarso interesse.
Un accademico non può avere un indice h alto senza avere pubblicato un buon numero di lavori, ma non basta. I suoi articoli devono essere citati da altri accademici per contare per l‟indice h.
È una misura del volume citazionale dell‟intera carriera
NB!
• Sono utilizzabili vari strumenti per ottener l’h-index: occorre perciò segnalare sempre quale banca dati è stata consultataper recuperarlo
• I confronti dell’indice h ottenuto per diversi ricercatori sono tanto più efficaci quanto più piccolo è il settore di ricerc
Recuperare l’indice h con Web of Science
In ISI Web of Knowledge scegliere il database Web of Science
Dopo aver inserito il nome dell‟autore nella forma cognome iniziale del nome
Selezionare Author dal menu a tendina
Cliccare Search
Nella schermata dei risultati cliccare la voce Create Citation Report, in alto a destra.
Il Citation Report dell‟autore calcola automaticamente l‟indice h (dal 1975) oltre a molte altre informazioni, come il numero di articoli, il numero totale di citazioni, il numero di citazioni per anno, etc.
Selezionare Author search
Inserire il nome dell‟autore
Cliccare Search
Selezionare la voce (o le voci) riconducibili all‟autore
Cliccare View citation overview.
Il Citation overview elabora e calcola tutte le citazioni ricevute dal
1996 e recupera automaticamente l’indice h, di cui è disponibile
anche il grafico.
Recuperare l’indice h con Scopus
Recuperare l’indice h con Google Scholar
Occorre scaricare un software gratuito,
ad esempio PoP (Publish or Perish)
disponibile per il download all‟indirizzo http://www.harzing.com/pop.htm)
che consulta i dati reperibili su Google Scholar.
Aprire Publish or Peris per entrare nella schermata di ricerca e inserire il nome dell’autore nella forma “iniziale del nome cognome” (tra virgolette).
E’ possibile selezionare una o più aree disciplinari.
Cliccare su Lookup
Il programma fornisce la lista di tutti gli articoli trovati, ordinabili secondo vari criteri.
Tra i risultati, recuperati automaticamente, troviamo
l’indice h.
Recuperare l’indice h con Google Scholar
Per approfondire
• La pagina Indicatori bibliometrici nel sito del Sistema Bibliotecario di Ateneo http://www.sba.unimore.it/
• Per l‟indice h: il sito Publico ergo sum http://www.pubblicoergosum.org/