Rassegna bibliografica 4/2014

46
Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza Centro di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza Regione Toscana Istituto degli Innocenti Firenze Guida alla lettura Tavola dei contenuti Segnalazioni bibliografiche Focus internazionale I nostri antenati Indice degli approfondimenti Info credenziali

description

 

Transcript of Rassegna bibliografica 4/2014

  • Centro nazionaledi documentazionee analisiper l'infanziae l'adolescenza

    Centrodi documentazioneper l'infanziae l'adolescenzaRegione Toscana

    Istitutodegli InnocentiFirenze

    Guida alla letturaTavola dei contenutiSegnalazioni bibliograficheFocus internazionaleI nostri antenatiIndice degli approfondimentiInfo credenziali

  • Guida alla lettura, pubblicata per la prima volta nel 2000, a partire dallannualit 2013 si

    presenta in una nuova veste con un formato di tipo elettronico. Lintento quello di risponderealle mutate esigenze dei lettori che sempre pi ricorrono alluso di strumenti disponibili on linee in particolare a Internet, per ottenere produzioni di rapida consultazione e accesso,maggiormente interattive e operabili allinterno della rete.La rivista, pur ponendosi in continuit con la precedente versione cartacea di cui mantiene itratti grafici, in quanto ancora frutto della collaborazione tra lIstituto degli Innocenti, il Centronazionale di documentazione e analisi per linfanzia e ladolescenza e il Centro regionale di documentazione per linfanzia e ladolescenza della Regione Toscana, si arricchisce oggi di nuovesezioni e soprattutto di nuove funzionalit.Scopo della rivista rimane quello di favorire laggiornamento professionale degli operatori e laconoscenza tra amministratori locali e studiosi della documentazione bibliografica prodottasullinfanzia e ladolescenza, ma tale informazione viene ora proposta utilizzando nuove modalit e nuovi percorsi di approfondimento. In particolare, utilizzando una serie di simboli specifici (riportati di seguito), si sono voluti fornire strumenti di approfondimento ipertestuali cherimandano ai seguenti elementi:

    (che possono essere effettuate nel della Biblioteca InnocentiLibrary) e percorsi di lettura in download

    (che possono essere effettuate nel della Biblioteca InnocentiLibrary) e percorsi di visione in download

    (tratti dai siti e e daldella Biblioteca Innocenti Library)

    Le Segnalazioni bibliografiche si presentano ordinate secondo lo Schema di classificazionesullinfanzia e ladolescenza realizzato dallIstituto degli Innocenti. Allinterno di ogni voce diclassificazione lordinamento per titolo. Le pubblicazioni monografiche e gli articoli segnalatisono corredati di abstract e della descrizione bibliografica che segue gli standard internazionali di catalogazione. Per quanto riguarda la descrizione semantica, lindicizzazione vieneeffettuata seguendo la Guida allindicizzazione per soggetto, realizzata dal Gris (Gruppo di ricerca sullindicizzazione per soggetto) dellAssociazione italiana biblioteche.

    Il Focus internazionale vuole concentrare lattenzione su alcune esperienze particolarmente significative nellambito delle politiche per linfanzia e ladolescenza che si sviluppanoa livello internazionale attraverso la segnalazione di alcuni volumi e articoli specializzati disettore.

    La nuova sezione denominata I nostri antenati, con un richiamo allopera di Italo Calvinoe al suo tentativo di comprendere la propria contemporaneit attraverso lo sguardo di chi ci hapreceduto, si prefigge di valorizzare, attraverso le segnalazioni commentate di alcuni volumipubblicati in un recente passato, quelle opere che hanno contribuito a determinare un saperecomune di nozioni e conoscenze. Queste pubblicazioni mantengono ancora oggi un interesseper la comunit scientifica, in quanto costituiscono le radici su cui poter basare la propriaattivit professionale. Alcuni di questi volumi provengono dai fondi Alfredo Carlo Moro, AngeloSaporiti e Valerio Ducci, acquisiti nel corso del tempo dalla Biblioteca Innocenti.Tali fondi si sono formati in base agli interessi e ai percorsi culturali intrapresi da questeimportanti personalit che molto hanno studiato e operato per migliorare la condizione deibambini in Italia.

    Per facilitare, inoltre, la consultazione dei materiali e il loro utilizzo in occasioni di convegnie seminari formativi, si pensato di realizzare i percorsi tematici in maniera separata dalcorpo delle segnalazioni, prevedendoli come supplementi alla rivista.

    La documentazione presentata costituisce parte del patrimonio documentario della Biblioteca Innocenti Library Alfredo Carlo Moro, nata nel 2001 da un progetto di cooperazione fralIstituto degli Innocenti e l'UNICEF Office of Research, in accordo con il Governo italiano, ederiva da unattivit di spoglio delle pi importanti riviste di settore e da una ricognizione dellemonografie di maggiore rilievo pubblicate di recente sugli argomenti riguardanti linfanzia eladolescenza. Tutti i libri e i documenti di questo numero sono ricercabili neldellIstituto degli Innocenti e disponibili per la consultazione e il prestito. possibile, inoltre,richiedere informazioni e assistenza tramite il servizio on line .

    Eventuali segnalazioni e pubblicazioni possono essere inviate allindirizzo email:

    Rassegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Rassegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

    Td

    avolaei contenuti

  • Rassegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavoladeicontenuti

  • Segn

    alazioni

    bibliografich

    e

  • Quando si parla di adolescenti si piattratti dalle fragilit, dalle patologie, daicomportamenti borderline. Spesso l'adolescenza vista dagli adulti con una visionesvalorizzante che sottolinea la scarsa partecipazione sociale, la propensione agli eccessi, la superficialit. In realt oggi gliadolescenti appartengono a una molteplicitdi mondi paralleli in ciascuno dei quali interagiscono secondo aspettative differenti.Anche l'incontro tra il mondo adulto e quelloadolescenziale, che pur dovrebbe essere significativo, diventa spesso estemporaneo eframmentato e pu generare solitudini deidue mondi e non partecipazione e conoscenza. I ragazzi e le ragazze sono investitida inquietudini, dall'attesa di essere amati,compresi e confermati. Alcuni adulti riescono a rispondere a queste richieste creandorelazioni significative affettivamente ed emotivamente. La possibilit di ritrovarsi tra generazioni diverse, portatrici di interessi inparte divergenti, forse anche di modelliculturali incompatibili, deve far pensare diriconoscersi come facenti parte di un mondocomplesso in cui ciascuno e ha una piccolaparte. Molte volte incontriamo gli adolescenti, ma non riusciamo a guardarli conuno sguardo attento, curioso e capace di valorizzare il loro mondo.

    Gli autori sostengono che il compitodell'adulto quello di esserci, e cio averequella disposizione ad ascoltare, osservare ecapire quando i ragazzi lo richiedono, averlinella mente, senza emettere giudizi definitivi, ma veicolando significati che inizialmentenon sono cos evidenti, ma che lo diventeranno al momento giusto. Per crescere,l'adolescente ha bisogno di frequentare

    adulti che permettono l'esperienza diun'asimmetria che mette in luce il caratteredifferenziato delle generazioni, con adulti ingrado di sopportare il conflitto, l'odio, ladistanza. In questa fase vi un veloce passaggio dalla centralit genitoriale alconfronto con nuovi altri: l'amico del cuore,il gruppo, i primi amori, un adulto idealizzato che pu essere un insegnante o unidolo dello sport o dello spettacolo. Questoserve ai ragazzi e alle ragazze ad appoggiarsia modelli identificatori, essenziali alla loroet. La distanza tra gli adulti e gli adolescenti anche nei luoghi condivisi, quali lascuola, la famiglia, il mondo sportivo pudiventare un problema quando il tempo trascorso insieme diventa privo di opportunit,apprendimento e ascolto. Il tempo cos assume uno scarso significato affettivo chenon permette lo scambio, ma provocaconflitti, incomprensioni e dialogo difficile.

    La distanza tra i due mondi pu diventaremolto corta tutte le volte che gli adolescentisi sentono riconosciuti dagli adulti comeproduttori di pensiero, di relazioni affettiverilevanti e gli adulti si rendono conto di avere molte domande e problemi in comune conloro, perch facenti parte di un contestocomplesso.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Il presente volume offre al lettore uno spazioriflessivo sulla famiglia alla luce della sua evoluzione di forme, eppur sempre luogo privilegiato delle relazioni interpersonali e fonte dicostruzione delle conoscenze future, dove possibile in particolare acquisire e sviluppare,insieme poi alle scuole e al territorio in generale, le competenze sociali.

    Oggi abbiamo una molteplicit di organizzazioni familiari: oltre alla classica famiglianucleare si va dalle famiglie spezzate e ricomposte a quelle monogenitoriali per arrivarealle pi recenti omoparentali. chiaro cheanche i modelli relazionali di conseguenza sono molteplici e, soprattutto, mutevoli per cui lagenitorialit (che nasce s come fatto biologicoma si sviluppa e dipana nel contesto storico,sociale e culturale) ha perso un modello di riferimento tradizionale a cui ispirarsi.

    Senza contare le ovvie variazioni dei ruolipaterno e materno. La figura del padre passata nel tempo da un ruolo normativo a uno, avolte, eccessivamente affettivo determinandonon pochi problemi al processo di sviluppo deifigli. Per la figura della madre vengono passatiin rassegna i cambiamenti positivi ed emancipativi della donna, ma viene anche riflettutosulle conquiste ancora da fare per ottenereuna maggiore e pi vera autonomia.

    Vengono passati in rassegna anche le figuredei nonni col loro ruolo di supporto e aiutonelle attuali famiglie allargate, nonch il lorovalore educativo in quanto memoria storicadella famiglia.

    Oltre alle figure principali di riferimento delsistemafamiglie, viene approfondito, infine,l'importante rapporto tra famiglie, scuola eterritorio con particolare riguardo alle funzionisvolte dai servizi per l'infanzia.

    A proposito dei servizi educativi, particolareaccento viene posto sulla presenza delle differenze culturali a scuola quale ulteriore e preziosa opportunit di confronto con le diversit,acquisizione di conoscenze e quindi arricchimento sia per i bambini che per i genitori.

    Il periodo storico sociale che sta attraversando la famiglia inequivocabilmentecomplesso e ci porta a una fragilit della genitorialit, in quanto quest'ultima ha perso il ca

    rattere di universalit che l'ha contraddistintaper lungo tempo ed diventata sempre piun'esperienza unica e individuale.

    Sebbene fare il genitore sia sempre stato uncompito difficile, oggi la situazione molto picomplessa e forse come non mai i genitoripossono essere o sentirsi deboli nell'educazione dei loro figli. Nonostante ci la famiglia rimane sempre quel contesto socialefondamentale di dialogo e confronto e dunqueluogo privilegiato per lo sviluppo e/o recuperosia della propria identit per i bambini chedelle competenze genitoriali per gli adulti.

    Partendo da questo presupposto,l'intenzione del presente lavoro quello dioffrire suggerimenti e ipotesi possibili dicambiamento alle situazioni familiari problematiche, tutto ci partendo da un'ottica chevalorizzi le potenzialit e risorse possibili dellafamiglia stessa, in un approccio che considerala famiglia come sistema, senza focalizzarsi sulsingolo problema presente in essa.

    Considerando le difficolt con cui le famigliesono chiamate a confrontarsi quotidianamente, le scienze psicologiche e pedagogichecercano di riflettere sui bisogni di ogni componente familiare, al fine di offrire supporto atutto il gruppo.

    Tanto gli uomini che le donne, in questarealt in continua trasformazione, necessitanodi essere aiutati nel loro percorso dicomprensione reciproca che possa basarsi sulrispetto delle differenze di genere e sulla tuteladei diritti di ognuno, e questo vero e valido atutte le et, quindi sia per gli adulti sia per ibambini, i quali saranno i futuri uomini edonne.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Sulla 'ndrangheta sono stati fatti diversistudi in merito agli uomini e anche alle donneche ne fanno parte, ma in questo libro la giornalista Angela Iantosca affronta un argomentoimportante, al quale non stata dedicata finora particolare attenzione: i figli dei mafiosie la loro vita.

    Bambini che crescono in un clima di violenza, omert e sopraffazione, spesso affascinati dal potere e convinti che la violenza sia lastrada giusta, l'unico modo par dare un valore alla propria vita.

    L'"educazione" che impartisce la 'ndrangheta comporta infatti un controllo totale da partedi chi educa, con metodi e principi altrettantototalizzanti.

    Per questi bambini non vi nessuna possibilit di emancipazione o raggiungimento diun'individuazione del proprio io, nessuna autocritica o analisi del modello al quale si ispirano.

    Risulta pertanto difficile entrare nei loropensieri, comprenderne le necessit e i desideri inespressi.

    Angela Iantosca ricostruisce le azioni delTribunale per i minorenni di Reggio Calabria,che tenta di recuperare questi bambini a met attraverso un altro modo di crescere. Spesso la soluzione l'allontanamento dall'ambientefamiliare, una scelta dura, ma a volte obbligata. Il Presidente del Tribunale per i minorenni ha creato il protocollo Liberi di scegliere,per realizzare interventi giudiziari coordinatia tutela dei minori disagiati, autori o vittimedi reati della provincia di Reggio Calabria, territorio caratterizzato dalla presenza capillare diorganizzazioni criminali a struttura familiare,e dove la cultura di 'ndrangheta costituisceun fattore gravemente negativo nella crescitadei giovani.

    Il protocollo, che ha incontrato ostacoli daparte di chi riteneneva eccessivo l'allontanamento coatto dei ragazzi dalle famiglie, cercadi offrire loro un'alternativa di vita attraversol'attivazione di una rete locale e nazionale di

    risorse e servizi di accoglienza e di accompagnamento educativo e sociale, che portinoappunto a uno sganciamento dal contesto familiare laddove questo venga ritenuto l'unicasoluzione proponibile.

    La logica proposta educativa prima chepunitiva, coinvolgendo realt quali il Garanteper l'infanzia e adolescenza della Regione Calabria, l'associazione Libera, l'Associazione nazionale comuni d'Italia, l'Universit dellaCalabria, Confindustria e altre.

    Il libro cita anche l'impegno di tanti sacerdoti e suore che dedicano la vita a cercare dicambiare il destino di questi bambini, cos come i casi di insegnanti coraggiosi, impegnatia far percepire la scuola come un luogo educativo, per mettere in campo contro la'ndrangheta l'arma della cultura, poich promuovendo i valori della bellezza, della legalit, della responsabilit si possano aprire nuoviorizzonti di crescita.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Il saggio di Andreoli si incentra sul temadelleducazione e delleducare che lautore affrontacon passione, mosso dal dubbio e dallintenzione di dare un senso alleducazione che appareoggi come una parola vuota di significato. Educare per l'autore significa aiutare a vivere in unmondo cos vasto e mutevole da ridursi a mistero. Educare quindi un figlio misterioso a viveredentro un mondo incomprensibile. questa la sfida.

    Partendo con un'analisi sull"educazionemancata", l'autore ripercorre la storia dell'educazione che anche la storia del potere all'internodella famiglia, della scuola e della societ. L'educazione imperativa, col suo costante riportare ifigli all'adeguamento alle regole assume cos unruolo cardine all'interno della societ, un ruoloche facilita il potere politico e che porta allaconseguenza di considerare anormali pertantopassibili di correzioni e sanzioni tutti coloroche alle regole non si adeguano. Forme di educazione mancata sono anche l'abbandono educativo, l'incostanza e la contraddittoriet educativa,che generano disorientamento e insicurezze.

    L'analisi si sposta nella seconda sezione delvolume al contesto educativo del tempo presente, che si caratterizza per essere una societ senza famiglia. La profonda crisi dell'istituzionefamiliare e del matrimonio genera dei figli senzafamiglia, che crescono in una societ senza padri, regolata dai principi del denaro e dall'importanzadell'inutile: una famiglia dell'inutile, una societ dell'inutile [] in cui anche i sentimentisembrano essere sottomessi a una sorta di usae getta. Uno dei nodi critici della nostra societ la mancata percezione del futuro soprattuttoda parte degli adolescenti, che l'autore in unadelle sue incursioni provocatorie ritiene strettamente correlata a una politica che non in grado programmare a lungo termine. Anche l'attenzioneche la societ odierna riserva alla bellezza hauna sua influenza sull'educazione, anche inrapporto al denaro, quale strumento per crearee comprare bellezza. E il comportamento consumistico che caratterizza questo tempo si estendeanche alla sessualit: il sesso non coperto da

    alcun limite e essendo ormai tradotto in oggettobanale non fa pi parte dei desideri, il singolonon si affida pi a lunghe relazioni e ci comportauna svalorizzazione del matrimonio e della famiglia. L'analisi del tempo presente affronta inevitabilmente anche lo sconvolgimento provocatodal digitale e da internet. Pur con le sue grandissime potenzialit anche in ambito educativo,internet non stabilisce legami affettivi: pu dare emozioni, ma non sentimenti. Non a caso siosserva che gli adolescenti hanno una vita ricchissima di emozioni, ma povera di sentimenti chegestiscono con difficolt. E la scuola potrebbeprovare a educare i ragazzi, anche attraversoesperienze, a relazionarsi con l'altro, con il gruppoe con la societ (e quindi con il consesso umano).

    Pur nella consapevolezza dell'impossibilit aun'educazione, sic stantibus rebus, la parte finale del saggio apre uno spiraglio di speranzaper un'educazione possibile: un 'educazione perla quale non vi una ricetta precisa, ma che sisviluppa su alcune coordinate che l'autore individua nella conoscenza delle scienze del comportamento e della biologia della mente, nell'importanzadella relazione e dell'esperienza, nella dimensione della collettivit, del tempo e, in ultimo, nellavisione di un mondo che riscopra al suo centrol'uomo con le sue fragilit: un umanesimo dellafragilit da cui possano rinascere la politica e ibisogni esistenziali dell'uomo e della convivenzatra uomini. Solo allora si potr parlare di educazione nell'ambito della famiglia e della scuola.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Educare un compito faticoso, richiedeenergie e dedizione, del resto molte attivitimportanti richiedono impegno e sacrificio. Ibambini spesso sembrano un concentrato diemozioni difficili da gestire e non infrequentevedere genitori completamente schiavi deicomportamenti dei loro figli. L'autrice, unapsicoterapeuta a orientamento cognitivocomportamentale, ha scritto il libro con il desiderio di condividere con altri genitori alcunispunti di riflessione su come affrontare la sfida di educare i figli. Una delle chiavi di lettura messe in luce dalla psicoterapeuta l'accettazione, in quanto non possibile nauspicabile proteggere i bambini da tutte leesperienze dolorose della vita. Accettare e accogliere le loro emozioni, anzich prevenirle o reprimerle, quello che i genitori possono fareper proteggere i figli e assicurare loro vicinanzae sostegno nelle emozioni difficili, quali rabbia,tristezza, paura, vergogna. Accettare i vissutidel bambino, vuol dire capire e ascoltare i suoibisogni ed essere consapevoli dei valori checome genitori guidano le azioni educative.

    D'altro canto anche i genitori devono imparare ad accettare le proprie emozioni e i propri pensieri e impegnarsi a modificare icomportamenti educativi inadeguati. I genitori, infatti, dovrebbero essere anche i promotori del benessere dei figli aiutandoli a diventareautonomi e consapevoli delle scelte, a diventare adulti pi forti e sicuri e farli sentire fiduciosi verso le proprie capacit. Il compito delgenitore anche quello di favorire nel bambino la consapevolezza delle proprie risorse personali, di saper affrontare in modo autonomo eattivo gli ostacoli e le difficolt, diventando cos pi sicuro e fiducioso.

    Il volume diviso in tre parti. La prima parte dedicata a come i genitori insegnino ai propri figli a non amarsi, a non avere fiducia ins, a non accettare le proprie esperienze. Icapitoli contengono spunti per aiutare a farriflettere i genitori sulle modalit pi frequentiche vengono proposte ai figli per non accettare le emozioni, i sentimenti, i desideri, i biso

    gni fisici ed emotivi.L'autrice dedica la seconda parte alla consa

    pevolezza e all'accettazione di s nel bambino.Soprattutto a come gli adulti possano aiutarlia orientare i propri bisogni e desideri senzabloccare l'espressione anche delle emozionidolorose. Lo scopo quello di aiutare il bambino a sopportare le frustrazioni, senza per questo rinunciare ai propri obiettivi e aspirazioni.

    La terza e ultima parte del libro dedicataesclusivamente ai genitori e in modo particolare alla consapevolezza dei propri valori genitoriali e ad accettare le proprie emozioni e ipensieri per poter capire le esperienze delbambino.

    In ogni capitolo del libro sono presentiesempi e schemi conclusivi che permettono dimemorizzare meglio anche i concetti educativi pi importanti. L'appendice finale corredata da schede che aiutano il genitore a rifletteresu se stesso e sul proprio ruolo genitoriale.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Nel saggio di Vincenzo Carbone affrontato il tema complesso della ricerca delle origini. Il punto dipartenza della sua riflessione rappresentato dallacelebre sentenza n. 278/2013 della Corte costituzionale nella quale stata dichiarata l'illegittimit costituzionale dell'art. 28, c. 7 della L. 184/1983, comemodificato dall'art. 177, c. 2 D.Lgs. 296/2003, in cuinon si riconosceva il diritto dell'adottato di verificare se vi fosse uneventuale revoca del consenso delgenitore naturale a mantenere l'anonimato sullapropria identit. La decisione della Corte si fondasull'art. 30 della Costituzione che sancisce la responsabilit genitoriale. Il Tribunale per i minorennidi Firenze, attraverso unimportante ordinanza, seguendo le indicazioni della Consulta, ha accolto il ricorso di unadottata che chiedeva di interpellare lamadre biologica per raccogliere l'eventuale revocadell'anonimato e poter successivamente accederealle relative informazioni.

    L'autore sottolinea, innanzitutto, la portata dellasentenza della Corte ed evidenzia come, in seguito aessa, sorga direttamente e immediatamente la facolt, prima vietata, di verificare se ci siano le condizioni per superare l'anonimato materno, cos dapoter conoscere la propria madre biologica. Vieneinoltre ricordato anche l'art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, poich, applicando questa norma, la Corte europea ha sempre cercato diandare nella direzione della tutela dell'interesse delminore alla ricerca della madre. A partire dal famoso Caso Gaskin, la Corte ha sostenuto che nel caso di donna che abbia scelto di partorirenell'anonimato, occorre dare delle possibilit al figlio, adottato da terzi e divenuto adulto, di chiederel'accesso a informazioni identificative sulle sue origini familiari, verificando anche la persistenza dellavolont della madre biologica di non voler essereidentificata.

    L'autore si sofferma poi sulle sei proposte di leggepresentate alla Camera dei deputati sulla prosecuzionedell'anonimatomaternoedevidenziache leprime due sono precedenti alla sentenza 278/2013della Corte costituzionale e le altre quattro di pocosuccessive. Queste ultime fanno riferimento certamente alla citata sentenza e alla decisione Cedu del

    2012 sul Caso Godelli, ma ritengono altres necessaria, affinch possa essere consentito al figlioadottato di accedere alle informazioni sulle sue origini, una normativa nuova, che aggiorni l'art. 28dellaL.184/1983esuccessivemodificazioni,siapurnel rispetto della persistenza del diritto all'anonimato materno, con i limiti dovuti al possibile ripensamentodelladonna. IlTribunalediFirenzenonhaatteso, secondo l'autorecorrettamenteeopportunamente, l'intervento che apportasse le modifichenormative e ha dunque applicato immediatamentela decisione della Consulta. Nel saggio si ripercorrono inoltre alcune tappe storiche importanti relativeal diritto all'anonimato materno. I recenti interventidella Corte europea dei diritti dell'uomo e della Cortecostituzionale hanno sicuramente aperto, oramai,una breccia in questo sistema e si va, sostiene l'autore, delineando il superamento delle ragioni chehanno, in passato, militato a favore del segretosull'identit del genitore biologico, nel contesto diunaprofondatrasformazionedellafamiglia []incuii singoli acquistano sempre pi rilievo. Il diritto difamiglia non tuttavia un settore giuridico facile damodificare e aggiornare e gli interventi in materia sono sempre piuttosto difficoltosi. L'autore pone poil'accento anche sul fatto che, come in altri Paesi europei, anche in Italia sia emersa la responsabilit genitorialeperi figlinati fuoridalmatrimonio(sivedanola L. 219/2012 e il D.Lgs. 154/2013).

    In conclusione evidente che i profondi mutamenti della nostra societ a livello familiare abbianoresonecessarioridiscuterealcunipunti,comequellodell'anonimato materno, ritenuti prima basilari nelnostro diritto di famiglia.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Il testo raccoglie gran parte degli interventi proposti durante le giornate di studio e discussione organizzate nel corso del 2012 e 2013 nell'ambito delProgetto di ricerca di interesse nazionale (Prin) intitolato Circuiti della carit e dinamiche della famiglia:percorsi e modalit dell'adozione e dell'affidamento inet medioevale e nell'et moderna. Viene inizialmenterilevato come gli esordi dell'adozione genericamentedefinitacomel'istitutochepermettedicreareunvincolo di filiazione fra persone non legate da una relazionebiologicanonsicollocanoinepocaromana,bensnelIII e nel II millennio a.C., nelle fecondissime civilt delVicino Oriente, ove peraltro trasse origine molta partedegli istituti sociali e giuridici della cultura occidentale. Ci che accomuna l'istituto nelle diverse aree geografiche prese in esame nel testo, con riferimento alperiodo antico, la finalit di ordine sociale, economico,politicoereligiosoperseguita.Nell'antichit, infatti,si ricorreva all'adozione di un figlio per la trasmissione del patrimonio familiare, per alterare volontariamente la linea successoria, per stringere alleanze dinatura politica, per il mantenimento del poterenell'ambito di un ristretto numero di famiglie o ancora per inserire i propri discendenti in casate pi illustri e con maggiori possibilit economiche inoltrespesso emergeva la necessit di designare un figlioadottivo che si gravasse del compito di accudire genitori o parenti durante la malattia o la vecchiaia o chesi assumesse l'onere della celebrazione dei riti religiosidiunafamigliarimastaprivadidiscendentinaturali.

    Dalle ricerche riportate nel testo, come sottolineano gli autori, rimangono meno evidenti le caratteristiche delle relazioni instauratesi mediante gli atti diadozione. Chiedersi che cosa significasse per unbambino, un giovane o un adulto, passare da una famigliaaun'altraoppureindagareconqualidisposizioni d'animovenisseroaccolti nuovi individui all'internodiunnucleofamiliaregiconsolidatocostituisceancoraoggimateriadiapprofondimentodigrandeattualit.

    Inoltre, chiedersi cosa sia culturalmente costituti

    vodelrapportogenitorifiglipermetterebbediconsiderare con maggiore attenzione il valore degli obblighiaccettati dagli affidatari nei contratti di affidamento edi individuare le differenze o le affinit con disposizioni contenute negli atti di adozione vera e propria,anch'esse riguardanti l'atto del nutrire, del vestire,dell'educare e del trattare come un figlio il bambinoaccolto.

    Viene purtroppo fatto presente che, nel fenomenodella circolazione dei bambini, essi appaiono comeoggetti ci che importa e che affiora sono le esigenzedegli adulti, non quelle dei bambini. Le fonti ci presentano dunque il fenomeno secondo una prospettivacompletamenterovesciatarispettoaquellaodierna,che pone al centro dell'adozione e dell'affidamento familiare le necessit e il benessere del minore.L'affermazione di questo principio , come sappiamo,l'esito di un processo lungo e non lineare, il quale haavutopercorsiesviluppidiversiesiconclusointempipi o meno recenti, a seconda del contesto geografico.

    In questa cornice i genitori biologici compaiono aintermittenza. Spesso sono loro ad affidare i bambiniagli ospedali, avviandocos la circolazionedegli stessi.Le motivazioni dell'abbandono sono da farsi risalirealla miseria e alla salvaguardia dell'onore.

    Inconclusione,leautricisottolineanocomesuquesti temi ci sia ancora molto da approfondire secondounaprospettivastoricamaanche interdisciplinare. Inragione di ci, l'invito rivolto agli studiosi di avviarenuove indagini partendo dalle questioni rimaste irrisolte.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • In Italia l'adozione una realt socialesempre pi diffusa, nel nostro Paese infatti vi un'elevata capacit di accoglienza di bambinicon caratteristiche definite special needs,sempre pi frequenti. Il termine indica situazioni di particolare problematicit, per le qualisono riportati tassi di fallimento frequenti. Daun punto di vista umano e relazionale il fallimento adottivo la constatazione di unmancato legame di attaccamento (secondario)non avvenuto. Il minore gi traumatizzatodall'abbandono dei genitori naturali, riceveun'ulteriore conferma di sfiducia nei rapportiumani e in particolare con i genitori sociali, iquali comunque escono feriti da un'esperienzadi fallimento e con sensi di colpa. Gli autoridell'articolo hanno svolto un'indaginesull'andamento adottivo, predisponendo unquestionario compilato da genitori di 28 famiglie adottive.

    In genere, ricerche precedenti sui fallimentiadottivi hanno sottolineato che i rapporti familiari possono essere caratterizzati da forteconflittualit, spesso incentrata sul tema del rispetto delle regole imposte dai genitori verso ilfiglio adottivo. Per tali motivi, attraverso il questionario, gli autori hanno dato spazio allepercezioni dei genitori, approfondendo anchequelle dei rapporti familiari e coniugali.

    Il genitore adottivo, che ha buone motivazioni e risorse emotive, investe di pi nei figli a livello affettivo, culturale e materiale, fornendouna stabilit nei momenti di cura e mantenendo una prospettiva positiva sul figlio. Generalmente per riferisce aspetti maggiormenteproblematici nella relazione con il figlio rispettoal genitore biologico.

    Nella genitorialit biologica, i dati dipartenza sono la somiglianza, l'appartenenza,

    la continuit mentre in quella adottiva sono ladifferenza, la separazione, la discontinuit e ilriconoscimento reciproco avviene partendodall'accoglienza e dall'apprezzamento della diversit del bambino, assicurando al minorequell'ambiente di crescita idoneo che gli mancato. Il legame adottivo un equilibriocontinuo e mai scontato tra somiglianza eappartenenza, ma anche tra differenza eframmentariet. Per creare un inserimento positivo del minore nella famiglia accogliente, fondamentale che genitori e figli sentano diappartenere a questa nuova formazione.

    L'indagine svolta da Barbieri e Benini hamesso in luce la necessit di un supporto scolastico per un terzo degli adottati, anche se vi comunque da parte dei genitori una percezionecomplessiva di responsabilit e adattamentodei figli al contesto scolastico. Secondo gli autori, infatti, aver vissuto nei primi periodi dellosviluppo in contesti affettivi e materiali deprivati, non facilita la consapevolezza di poteraccedere in modo proficuo all'apprendimento.

    I dati raccolti fanno emergere un funzionamento familiare soddisfacente, una relazioneinterpersonale stabile, con una integrazioneriuscita e, infine, una percezione di adeguatezza e responsabilit dei figli verso lascuola.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • La consultazione psicologica costituisce unodei momenti pi complessi nella professionedi uno psicologo. Infatti, essa unisce gli aspetticonoscitivi e tecnici, ma fondamentalmentequesti si uniscono alla dimensione soggettivae personale dei protagonisti. comunque unostrumento efficace per poter rinforzare o ripristinare le capacit necessarie per poter affrontare difficolt e situazioni frustranti.

    Durante l'adolescenza, il disorientamentocognitivo ed emozionale in seguito ai continuicambiamenti pu essere molto frequente, inquesti casi il compito dell'esperto quello diaiutare l'adolescente a esaminarsi, sfruttandola capacit di pensiero riflessivo e la relazione con lo psicologo pu diventare il luogoall'interno del quale possibile comprenderele proprie emozioni e diventarne consapevoleper poterle vivere anche in una dimensioneintersoggettiva.

    Nell'adolescenza i processi di individuazione, che aiutano i ragazzi a riflettere su se stessi per capirsi e scoprire le proprie emozioni,possono essere inadeguati nella capacit esplorativa, dando cos origine a sentimenti di disagio e a volte a comportamenti rischiosi. Ilcompito del terapeuta quello di riuscire aidentificarsi con la difficolt, tipica del paziente, di avere un'identit stabile e definita.In tal modo l'adulto permette all'adolescentedi sentirsi riconosciuto nella sua identit nonancora definita creando anche un clima di fiducia. Nel testo viene sottolineata l'importanzadell'empatia del terapeuta nei confronti dell'adolescente, che crea un contesto nel quale ci sipu esprimere liberamente affidandosi a unadulto capace di trasmettere sicurezza e credibilit. Pi volte viene evidenziata dall'autore l'importanza della relazione da parte delterapeuta con il contesto dell'adolescente,

    principalmente la famiglia e la scuola. I genitori vengono coinvolti nel racconto sulla storia della famiglia e sulla raccolta di informazionisull'eventuale problema comportamentale delfiglio. Coinvolgere i genitori in questa raccoltadi informazioni diminuisce la reattivit di fronteagli atteggiamenti inadeguati dei figli e spesso li aiuta ad avere intuizioni che possono utilizzare per affrontare i problemi portati inconsultazione. La scuola viene coinvolta, inquesto processo di conoscenza dell'adolescentepreso in carica, per sapere che tipo di relazioni quest'ultimo riesce a instaurare con i coetanei e con i docenti.

    Il libro propone un modello di consultazione psicologica con l'adolescente che valorizzal'incontro interumano psicologoadolescente.La proposta rimanda a una visione della scienzae della clinica come attivit umane e interumane. Viene proposto un modello psicoanalitico della relazione aperto anche ai contributidi altre discipline. Vi inoltre una parte operativa che si basa sulla lunga esperienzadell'autore sul lavoro di cura con gli adolescenti e con gli adulti di riferimento: genitori,insegnanti, magistrati, allenatori, ma anchesull'esperienza di lavoro di ricerca e di promozione della salute.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • L'intensa e prolungata contrazione dell'economia nel nostro Paese ha portato a una crisie cio a un repentino e improvviso deterioramento delle condizioni economiche. Tutto ciha procurato effetti ben precisi sulla popolazione italiana riducendo improvvisamente ilbenessere delle famiglie e costringendo a unarevisione inattesa delle scelte individuali, adesempio quelle relative a sposarsi o ad avereun figlio. I giovani sono i pi colpiti dall'effettodella crisi con l'aumento della disoccupazione. Le ridotte possibilit di contare su un reddito sicuro, di acquisire autonomia abitativa,rallentano i passaggi alla vita adulta, in particolare quelli legati alla formazione di una nuova famiglia e alla procreazione. Elevati livellidi incertezza hanno un'influenza negativa sullaformazione dei progetti e inducono i giovani arinviare gli impegni a lungo termine anche inambito affettivo. Dal punto di vista demografico si verificato un rinvio e una riduzionedei matrimoni e in generale di nuove unioni econvivenze. Non sorprende, quindi, che continui a essere rinviato il processo di formazione della coppia, resta, infatti, ancora moltoalta la percentuale di giovani che vive con i genitori. Inoltre le nascite stanno diminuendo,anche nella popolazione di origine straniera,e si aggrava la tendenza alla posticipazione: ifigli vengono programmati sempre pi tardi,e ci potrebbe portare a un'ulteriore riduzione della fecondit. I flussi di nuovi immigratisono rallentati, pur rimanendo un numeromolto elevato, mentre cresce il numero di italiani che per motivi di lavoro si trasferisceall'estero dove possibile accedere a miglioriprospettive economiche e di lavoro. L'aspettativa di vita e la salute degli italiani non mostrano segnali di peggioramento, anche seaumentano i suicidi in corrispondenza

    dell'impennata dei tassi di disoccupazione etende a diminuire il ricorso alle cure e all'assistenza sanitaria, specie tra le persone socialmente ed economicamente pi deboli enell'Italia del Sud, influenzando la salute futura della popolazione italiana. La prevenzione gioca un ruolo cruciale per il miglioramentodelle condizioni di vita di una popolazione, idati evidenziano che le visite generiche e quellespecialistiche aumentano solo tra coloro chedichiarano un'adeguata disponibilit economica. La popolazione straniera residente inItalia dichiara mediamente migliori condizioni di salute rispetto a quella italiana, tuttaviasembrano confermarsi, anche tra gli stranieri, condizioni di salute meno favorevoli tra lepersone di status sociale pi basso. Tuttavia,la domanda di salute degli stranieri espressaattraverso il ricorso ai servizi sanitari complessivamente minore rispetto a quella degli italiani. Si prospetta quindi una societ conforti scompensi generazionali e sociali che solo una vigile azione da parte del sistema di welfare pu contrastare.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Il libro presenta il lavoro clinico svolto dalleautrici nel Centro di accoglienza di via Saponaro a Milano durante quella che stata definita dal Ministero dell'interno "EmergenzaNord Africa" una vera e propria emergenzaumanitaria, politica e sociale che, tra il 2011e il 2013, ha visto un afflusso improvviso sullecoste italiane di circa 50mila migranti richiedenti asilo, provenienti da Paesi del continenteafricano.

    Il lavoro, attraverso spunti teorici ed esempiconcreti, intende evidenziare come l'utilizzo diuna precisa metodologia, basata su un approcciotransculturale, faciliti una buona "accoglienza",utile nel porre le basi per buoni percorsi diintegrazione.

    , dunque, un lavoro sulla "clinica dell'immigrazione" che, pi in generale, si declinanell'ambito della Psichiatria e della Psicologiaculturale.

    Il libro si rivolge a operatori di diversa professionalit che, in ambito sia sociale che sanitario, svolgono attivit di accoglienza, presain carico e cura di stranieri, siano essi migrantiper motivi economici, richiedenti asilo, minori non accompagnati, rifugiati.

    Una volta contestualizzati procedure e tempiimpiegati nella gestione dell'emergenza, sottolineando ruoli e funzioni di diversi soggetticoinvolti (tra questi, protezione civile, prefettura, centri accoglienza), nel testo vengono presentati la metodologia e gli strumenti utilizzatidal gruppo di lavoro.

    Sono infatti descritte tecniche che permettono all'operatore di entrare in relazione con lapersona straniera in modo veloce ma empatico, di fare una valutazione immediata dieventuali difficolt psicologiche e sociali e digettare le basi per una sua corretta presa incarico, sia nel caso di necessit di interventoterapeutico, sia per un adeguato accompagnamento nell'inserimento sociale e lavorativo.

    I medicipsicologi, dopo un primo incontroin gruppo di conoscenza con i migranti appena arrivati al Centro, hanno impiegato neisuccessivi colloqui individuali una batteria di

    strumenti derivanti da tecniche della psicoterapia transculturale unindagine clinica utile, in primo luogo, a delineare un quadro piaccurato possibile del rapporto di ciascunocon la propria cultura d'origine, che premessa per il futuro lavoro terapeutico. Gli strumenti impiegati e descritti sono l'identikitculturale, il genogramma narrativo, il reticolo culturale, la scala dei valori e, tra i test proiettivi, il test dell'albero e del mondo. Attraversol'analisi di questa batteria di prove, per ciascun ospite del Centro stata definita una"Carta d'identit culturale per l'integrazione",cio un vero e proprio profilo che consente diconoscerne l'identit culturale (cultoritipo) edi supportarlo in modo appropriato ed efficace nel proprio percorso di integrazione.

    La metodologia di lavoro utilizzata vieneesemplificata nel concreto attraverso la presentazione di quindici casi, dieci dei qualinarrano storie di migranti che non presentavano patologie psicologiche rilevanti, e gli altricinque riguardano persone che hanno manifestato episodi psicopatologici pregressi o nelperiodo di permanenza nel Centro e per i quali viene formulata un'ipotesi diagnostica utilizzando i criteri del DSMIVTR.

    La descrizione del metodo di lavoro, approfondito dalla descrizione dei casi clinici, intendedare rilievo all'importanza e all'efficacia di assumere un "approccio culturale" nel percorsodi accoglienza di migranti, che richiede preparazione e competenze specifiche in un settingterapeutico e operativo alquanto "poliedrico".

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Il volume si presenta come un approfondimento analitico della condizione dei migranticosiddetti di seconda generazione, in particolare dei giovani e delle giovani di origine egiziana e marocchina, nate o trasferitesi neiprimi anni di vita nella citt di Torino.

    Dietro concetti come prima e seconda generazione, infatti, si celano numerose riflessioni e infinite piste di analisi della condizionedelle seconde generazioni, della complessitcon cui affrontano il presente, il passato, il futuro. L'analisi frutto di interviste a circa 70persone, tra i 16 e i 60 anni, di origine marocchina o egiziana, migranti di prima e seconda generazione e residenti a Torino.

    Attraverso un'analisi transgenerazionale,gli autori mettono a confronto i progetti migratori degli intervistati, ponendo a confrontoprogetti migratori e idee del mondo delle prime generazioni con quelle delle seconde generazioni, soffermandosi anche sulle differenzespecifiche tra giovani marocchini e giovani egiziani.

    Il volume ha il pregio di fare luce sulla condizione e sui progetti migratori e le produzionidi senso delle seconde generazioni, attraversole storie particolari e le narrazioni dei migrantimagrebini.

    Attraverso l'analisi del materiale raccolto,gli autori ci svelano un mondo molto meno dicotomico di quello narrato in letteratura, incui il senso di appartenenza ai due mondi, iprocessi di identificazione culturale appaionocome un complesso di spinte diverse, piuttosto che una relazione tra accoglienza e rifiutodei valori dei padri e delle madri.

    Ed in questa cornice che gli autori leggono il processo non univoco di identificazioneattraverso le dimensioni della comunit diappartenenza, della generazione, del genere.

    In questa prospettiva, la crisi economica,le primavere arabe, i processi di integrazionee di nuova migrazione in Italia, le modalit diricongiungimento, i percorsi di regolarizzazione e il riconoscimento del diritto alla cittadinanza diventano elementi discriminanti nei

    progetti migratori dei giovani, capaci diinfluenzarne dinamiche di sviluppo e prospettive. La relazione con la lingua madre, i percorsilegati alla questione di genere, la religione come ricerca di identit, distante dai luoghi comuni veicolati dai mass media e dai codiciutilizzati nelle prime generazioni, la ricerca diaggregazione legata ai processi identitari religiosi e comunitari, il terreno universitario come luogo di confronto tra tradizione e attualit:tutte le dimensioni restituiscono in questa ricerca una polifonia di risposte non riconducibili a una sola dimensione esclusiva, maemergono come prodotto dell'intreccio dipercorsi individuali e sociali continuamentein ridefinizione.

    Le interviste, insomma, suggeriscono chein atto siano processi di identificazione multipli, ancorati a realt socioculturali e territoriali diverse, pi che alla dicotomia tratradizionale e moderno.

    In definitiva, i percorsi dei giovani e dellegiovani di seconda generazione si collocano inuna dimensione transnazionale a tutto tondo,in cui risposte, comportamenti, relazioni sociali, scelte di vita guardano qui e altrove, maanche a un nuova forma di sintesi che restituisca loro una originale identit.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Giunto alla 48.a edizione, il RapportoCensis interpreta i pi significativi fenomenisocioeconomici del Paese nella difficilecongiuntura che stiamo attraversando.

    Dopo anni di trepida attesa, la tanto sperata ripresa non arrivata e non pi datacome imminente e quasi si ha il pudore,forse la stanchezza, di continuare a usareun termine ormai consumato nel raccontocollettivo.

    Si affermano cos altre trame delracconto. Da una parte ci si adagia, con unpizzico di fatalismo, a introiettare ungalleggiamento su antiche mediocrit, senzatroppi drammi per le ricorrenti notizie traumatiche, incasellandole con il sorriso dolente del ce ne faremo una ragione. Mentredall'altra parte si fugge in avanti moltiplicando incentivi, riforme e manovre volte aspezzare l'inerzia del corpo sociale, a valorizzare qualche vecchio o nuovo cespuglio divitalit, a recuperare credibilit e peso a livello europeo.

    In questo panorama di complessit edifficolt appare giustificato riprendere il filodei nostri pensieri collettivi a partiredall'aggancio a come eravamo qualche annofa. Non rappresenta un proposito continuista, che sarebbe in questo periodo poco dimoda e forse rischioso. Si tratta solo di richiamare due semplici verit: la prima chenon pensabile una ripresa dello svilupposenza un'adeguata riflessione della basereale su cui operiamo la seconda che, come tutte le societ complesse, la nostra societ cambia non attraverso svolte(momenti magici decisivi), ma attraversoprocessi di transizione, necessariamentelenti e silenziosi.

    Qual allora la societ in cui si staattuando la strutturale transizione di questianni?

    Lo studio cerca proprio di approfondirequesti aspetti con dovizia di informazioninon solo narrative ma anche e, soprattutto,statistiche.

    In particolare, le Considerazioni generaliintroducono il Rapporto sottolineando comeil Paese viva una profonda crisi della culturasistemica: nella "societ delle sette giare", ipoteri sovranazionali, la politica nazionale,le sedi istituzionali, le minoranze vitali, lagente del quotidiano, il sommerso e la comunicazione appaiono come mondi non comunicanti, che vivono di se stessi e in sestessi.

    Nella seconda parte, La societ italiana al2014, vengono affrontati i temi di maggioreinteresse emersi nel corso dell'anno, descrivendo una societ satura dal capitale inagito, la solitudine dei soggetti, i punti di forzae di debolezza dell'Italia fuori dall'Italia.Nella terza e quarta parte si presentano leanalisi per settori: la formazione, il lavoro ela rappresentanza, il welfare e la sanit, ilterritorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • La violenza e il bullismo dipendono dall'interazione di molteplici variabili, quali la struttura di personalit, la famiglia, le caratteristichedel gruppo dei pari, il clima emotivo in classe, che costituiscono il comportamento problematico. La violenza comunque deve esserecompresa all'interno delle relazioni e delle modalit di comunicazione dei contesti in cui simanifesta.

    Gli autori dell'articolo, alla luce dei fatti dicronaca che evidenziano episodi di violenzaannunciati dagli adolescenti anche sui socialnetwork propongono i dati di una indagineesposta nella giornata di studio I paradisidell'orco: la violenza e i suoi contesti, organizzata dall'Ipra a Pescara nel novembre del2011.

    In letteratura la maggior parte degli studisulla violenza sono indirizzati a cogliere la relazione tra aggressore e vittima, invece in questo studio gli autori si propongono di indagarecome percepito il problema della violenzadai bambini e dai ragazzi nella preadolescenzae adolescenza. Questa ricerca ha preso inconsiderazione anche il contesto della scuola, come sistema, che rappresenta il primoambiente di riferimento esterno alla famiglia,con il quale i bambini devono confrontarsi nelloro sviluppo psicofisico.

    Lo studio rivolto a un campione di 268preadolescenti in alcune scuole di Chieti eprovincia. Secondo la maggioranza dei ragazzila violenza un problema su cui dovrebberointervenire i genitori e gli insegnanti. Soprattutto la scuola dovrebbe programmaremomenti di riflessione per cambiare all'internodella classe le modalit comunicative e promuovere interventi di prevenzione.

    La scuola nasconde nelle relazioni tra coetanei una cultura della violenza spesso nonpercepita o non presa nella giusta considerazione dagli adulti. L'integrazione dei ragazziall'interno del gruppo classe, sia con i coetanei che con gli insegnanti, rappresenta una

    sfida molto importante. Nei ragazzi c' un bisogno di essere accolti e valorizzati che va oltregli apprendimenti. Spesso nel contesto scolastico si verificano conflitti e interazioni per ledifferenze sociali e culturali, infatti circa lamet dei ragazzi che aveva partecipato alla ricerca ha dichiarato di aver subito atti di violenza nella propria classe. Non sempre il disagiodei ragazzi viene accolto in modo pertinentedagli adulti e i ragazzi hanno evidenziato unadifficolt a comunicare queste esperienze soprattutto ai docenti.

    Con il mondo adulto necessaria una promozione del dialogo che possa aiutare a creare o a consolidare le condizioni di fiducia nelrapporto tra ragazzi e adulti. Un bambino chevive in un contesto socioaffettivo sano efunzionale ha fiducia verso gli altri e crede checi sia sempre qualcuno che possa sostenerlo,all'interno della suddetta ricerca invece isoggetti interessati credono di dover fare dasoli e non chiedere aiuto. Sarebbe quindi utile incentivare modalit comunicative checoinvolgono non solo la famiglia e la scuola,ma anche gli altri sistemi di riferimento deiragazzi.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Il saggio di Elena Borsotti unattenta analisi delprocesso penale minorile. L'esercizio della giurisdizione penale nei confronti di un minore autore direato, conformemente a quanto dettato dall'art. 31Cost., ha finalit principalmente rieducative oltreche punitive. Le norme che disciplinano il procedimento penale minorile sono dunque idonee allosvolgimento di unapprofondita indagine riguardantela personalit del minore, cos da far in modo che ilprocesso sia una vera occasione di attuazione dellemisure educative. L'art. 1 cppm molto chiaro, laddove, in riferimento alle norme che regolano il procedimento a carico di minori, afferma che tali disposizionisono applicate in modo adeguato alla personalit ealle esigenze educative del minorenne. Il processo,sostiene l'autrice, deve sostanzialmente avere comesuo obiettivo quello di realizzare una ripresa dell'itinerario educativo del minore, che il compimentodell'atto criminale dimostra essersi interrotto o averdeviato.

    Per limitare al massimo le conseguenze negativedel processo sul minore, nel codice di procedura penale minorile, sono presenti diversi istituti che vannonella direzione di un'anticipazione dell'uscita del minore dal circuito penale. L'accertamento della personalit del minore fondamentale per garantirel'individuazione della risposta maggiormente adeguata alla condotta penalmente rilevante. L'art. 9cppm, rispetto al rito ordinario, prevede alcuneimportanti deroghe vista l'importanza che assumel'accertamento della personalit del minore nel processo. In particolare, alle funzioni di filtro e garanziasolite dell'udienza preliminare, nel processo minorile se ne aggiungono altre due fondamentali: selezionare i procedimenti e dare risposte rapide e adeguatealle singole vicende che vedono coinvolti i minori. Ilgiudice potr, come nel rito ordinario, emettere il decreto di disposizione del giudizio, pronunciare sentenzadi non luogo a procedere o disporre il giudizio abbreviato. Inoltre, potr sentenziare per il non luogo aprocedere per irrilevanza penale del fatto o per concessione del perdono giudiziale e condannare l'imputato a una pena pecuniaria o a una sanzione sostitutivasu richiesta del pubblico ministero. importantespecificare che, sotto i 14 anni, per legge, il minorenon imputabile, poich si ritiene che non abbia

    raggiunto la capacit di intendere e di volere necessaria perch possa essere considerato responsabiledi un reato. Nella fascia di et 1418 non vi presunzione e la sua capacit di intendere e di volere,e dunque la sua successiva imputabilit, deve essere valutata concretamente, caso per caso, con ognimezzo di prova.

    Nel caso del minore, il concetto di incapacit diverso rispetto al soggetto adulto e l'autrice spiega lamaturit come quel complesso di condizioni fisichee psichiche che, in quanto abbiano raggiunto un livello sufficiente di sviluppo, consentono al minoredi comprendere il mondo circostante e di autodeterminarsi. Per ci che riguarda l'istituto della irrilevanza del fatto, evidente che esso si basi sullascarsa rilevanza che il fatto di reato ha a livello sociale. Il perdono giudiziale causa di estinzione delreato e pu essere applicato solo ai minorenni cheabbiano compiuto 14 anni, come spiega l'autrice inconsiderazione della particolare condizione di adolescenza. La messa in prova invece l'istituto certamente pi innovativo poich, evitando il giudizio eoffrendo al minore validi aiuti per cambiare il proprio comportamento, mira alla sua estromissionedal circuito penale. Perch il giudice adotti l'ordinanza di sospensione del processo per concedere lamessa alla prova, deve prima essere elaborato daiservizi sociali un progetto che coinvolga il minore.

    L'autrice presenta anche i risultati di unattentaindagine svolta presso il Tribunale per i minorennidi Firenze, dalla quale stato possibile ottenere, analizzando dati sia anagrafici che processuali, un insieme di informazioni utili per una migliore conoscenzadel processo penale minorile.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • L'ingresso nell'istituzione scolastica per ibambini stranieri e le loro famiglie certamente un momento carico di significati. Ibambini interagiscono con i coetanei in uncontesto poco conosciuto e comprensibile, peri genitori stranieri questa esperienza unevento emotivamente rappresentativo. La scuola li mette nella condizione di diventare visibili, li sollecita a essere presenti e a parteciparein modo attivo. Tutte queste sollecitazionispesso vengono vissute dal genitore immigratoin solitudine, in quanto raramente ha la possibilit di rafforzare l'esperienza scolastica deifigli con altri genitori della sua stessa provenienza. A volte il timore, il senso di inadeguatezza, la paura di un ambiente pococonosciuto, possono far parte dei vissuti deigenitori. L'inserimento scolastico del bambino straniero per rappresenta anche un traguardo fatto di conquiste e opportunit inquanto d la possibilit di aprirsi a un futuro migliore. L'autrice mette comunque in evidenza che l'entrata dei bambini nella scuolapu essere interpretato come un momentobiografico del nucleo familiare molto rilevantenel quale si arriva a un traguardo dopo variefatiche, ma nello stesso tempo rappresentaanche un evento di rottura della storia familiare e delle modalit di trasmissione tra le generazioni. Pu costituire anche una messa indiscussione del ruolo genitoriale e delle suefunzioni, se il genitore si considera inadeguatonel sostenere il figlio in questa avventura degli apprendimenti. Molto spesso la famigliaimmigrata non conosce il progetto educativoe il funzionamento che sono alla base dellascuola, le sue regole esplicite e implicite ignora il linguaggio specialistico che veicola leinformazioni, pu mal interpretare le richieste. Nel rapporto scuola famiglia si identificano momenti cruciali nei quali le attese e leaspettative reciproche devono confrontarsi eintegrarsi e non sempre le famiglie riescono adare una risposta puntuale ed efficace alle

    aspettative e alle richieste della scuola.La scolarit dei figli condotta in un altro

    contesto dunque una conquista per leopportunit di apprendimento, la padronanzalinguistica, lo sviluppo personale e professionale che prepara il futuro. Lo dimostranoanche due ricerche che l'autrice ha riportatonel suo articolo, una condotta in diverse cittdell'EmiliaRomagna e un'altra che prende inesame sei diverse situazioni locali (Milano, Torino, Prato, Treviso, Roma, Mazara del Vallo).Entrambe le ricerche sottolineano un atteggiamento di delega della famiglia straniera versola scuola, con scarsa partecipazione dei genitori ai momenti formali degli incontri con lascuola. In genere, per, le aspettative dei genitori immigrati verso la scuola sono moltoelevate e vedono in essa un'opportunit concreta, migliore rispetto alla propria, per il futuroprofessionale e sociale dei figli. A tale proposito, lautrice sostiene che la migrazione dovrebbe essere spiegata e raccontata all'internodella scuola e fuori, anche nei suoi aspetti pilegati all'attraversamento di confini, ai pericoli, alle sfide, alla voglia di riuscire.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Questo testo propone alcune voci del convegno Vorrei star bene a scuola, organizzatodall'Associazione culturale Vittorio Rossi Libri liberi e dall'Associazione italiana dislessia,che si tenuto a Firenze nel gennaio 2014.

    Nel libro vengono presentate, oltre ad alcune relazioni scientifiche, le esperienze, le proposte e le idee emerse direttamente dallaquotidianit di chi vive e opera nella scuola.

    Questo costituisce l'aspetto pi interessante, poich in tal modo viene espressa la voce della scuola che vuole cambiare, che vuolecostruire una didattica nuova e cerca di creare un progetto di ricerca collettivo.

    I protagonisti saranno cos i docenti, gli studenti, gli specialisti e i genitori, con l'obiettivo di ripartire dalla qualit della vita: leriflessioni e suggestioni raccolte nel convegnosono il primo passo di un work in progress,partendo dal principio che i bambini con difficolt scolastiche vivono tutti esperienze disofferenza e frustrazione, ma queste possonoessere affrontate in modo diverso se il bambino stesso ha la possibilit di sviluppareun'identit positiva.

    A questo risultato il sistema scolastico puarrivare promuovendo un tipo di educazioneche insegni soprattutto a capire e ascoltare ipropri valori e portarli avanti.

    Viene introdotto in proposito il concetto dineurovariet, preso dal mondo della natura eche suggerisce l'idea che in ogni individuo visono aree di debolezza, ma anche di forza.

    La scuola pu lavorare perch per tutti i ragazzi, indipendentemente da come pensano,leggono, sentono, socializzano, sia possibileun riconoscimento dei loro talenti.

    Vi sono poi alcuni suggerimenti circa i modi di realizzare questo obiettivo, lavorando perridefinire i metodi di studio, cercando di incentivare la motivazione e la collaborazione tra glistudenti, sia tra di loro che con i docenti.

    Il testo dedica, infine, un capitolo al fenomeno del bullismo, sottolinando la sua ca

    ratteristica di fenomeno sociale, poich i ragazzisono a contatto con un ambiente che, attraverso i media, lo sport, talvolta anche la famiglia e la scuola, promuove la continuacompetizione e l'idea che la realizzazione personale possa compromettere quella dell'altro.

    Viene quindi proposta un'esperienza scolastica basata sulla promozione e lo sviluppodelle social skills, le abilit sociali ritenutefondamentali dall'Oms per la salute e lo sviluppo dei minori di et.

    In particolare, viene ritenuto primario losviluppo dell'empatia, ritenuta la competenzache pi delle altre possa contrastare il bullismo e viene auspicata, da parte delle istituzioni, la volont di investire sulla comunicazionetra pari, facilitata da adulti competenti nellagestione dei gruppi e nel potenziamento delleabilit sociali.Se

    gnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • La scuola, in Italia, da anni al centro diroventi polemiche e continui tentativi di riforma. Spesso, tali tentativi si susseguonosenza lungimiranza n programmazione, conil solo scopo di dar limpressione di star lavorando per migliorare qualcosa. Ma la riformanon necessariamente collegata a un effettivo miglioramento della condizione di partenza.Spesso, invece, stato soprattutto con lascuola lesatto contrario. Marco RossiDoria, maestro elementare e cofondatore del progetto Chance, sottosegretario di StatoallIstruzione dal 2011 al 2014, stato intervistato sullargomento da Giulia Tosoni.

    Lesperienza di Marco RossiDoria unesperienza avvincente: il progetto Chance, tra glialtri, ha permesso alla scuola di aprire le portedelle aule e di riversarsi nelle difficili realt dizone dItalia dove labbandono scolastico ancora una piaga sociale. Una scuola sociale,che ha i suoi predecessori e modelli in don Milani e Mario Lodi. E proprio una scuola sociale, una scuola che ha un ruolo politico, dicostruzione di identit e modelli per consolidare e arricchire la societ, il punto focale ecentrale della lunga conversazione tra RossiDoria e Tosoni. Le sei sezioni in cui lintervista stata suddivisa, toccando aspetti diversidellargomento scuola, sono legati tutti dallideache leducazione una funzione umana naturale perch universale. Ma hai anche una missione, socialmente fondata. Perch la scuola un luogo sociale, di costruzione sociale e diapprendimento svolto insieme. E il maestrone la guida, ma anche un artigiano che deve affinare pratiche e inventarsene altre, perchquesto mestiere ha un carattere creativo. Secondo Marco RossiDoria la scuola dovrebbeabdicare dal quel suo compito, piuttosto sterile e fallimentare, di trasmettitrice di nozioni, rendendosi protagonista di un cambiamentoche non si difenda dai bambini, dalla lorocreativit, dalle loro esigenze e richieste. A cominciare dagli insegnanti, che RossiDoriaindica come gli attanti principali nel processodi educazione e apprendimento. Va fortemente

    scoraggiato non solo durante la formazioneper diventare insegnante, ma anche dopo chesi entrati a scuola chi si ostina a credereche un gruppo di bambini o ragazzi possaacquisire gli strumenti per leggere e cambiare il mondo perch un signore pi grande glieli ha semplicemente spiegati. Questo perchlinsegnante, secondo RossiDoria, immersoin un artigianato emotivo e cognitivo insieme.La scuola diventa spazio non solo di conoscenza ma anche di incontro e confronto, dicrescita e costituzione della cittadinanza attiva: Creare, migliorare, custodire e manutenere questo contesto, che vede lazione deidocenti, ma soprattutto lincursione quotidiana di ogni bambino e dei bambini tutti insieme. la prima cosa che va mantenuta,stimolata e promossa in ogni scuola della Repubblica.

    Lideale ottimo, ma la nostra realt a chepunto ?

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Il testo si compone di una serie di saggi fruttodelle attivit formative svoltesi presso lUniversit diFoggia nel 2013 in occasione di un programma europeo Erasmus sul tema: Dalla coppia alla famiglia:nuovi modelli educativi tra generi e generazioni. Tale progetto vedeva la partecipazione, oltre allUniversit di Foggia in qualit di capofila, delle UniversitSiviglia e Paris 8. Focus della formazione e del volume quindi quello delle relazioni tra generi e generazioni rispetto al tema del progressivo affermarsidel principio di pari opportunit tra uomini e donnee degli ostacoli per una sua piena implementazione.

    Il punto di partenza nella riflessione la necessit di un ripensamento radicale nei modelli tradizionali di identit di genere a partire da unaristrutturazione dei nuovi rapporti di coppia e di famiglia. Emerge infatti come la cura e leducazionedei figli nonch la distribuzione dei compiti domestici non siano un problema esclusivamente materiale di suddivisione dei carichi lavorativi, manecessitino di una riflessione pi ampia sulle relazioni di coppia e sui rapporti di genere.

    Il tema viene affrontato secondo unottica interdisciplinare che comprende approcci letterari, antropologici, pedagogici e sociologici. Diversi saggipropongono unanalisi storica e filologicoletterariadella discriminazione subita dalle donne durante diversi periodi storici attraverso lanalisi di romanzicontemporanei (Setti), della rappresentazione didonna e famiglia nel mondo classico, in particolareattraverso lanalisi della figura di Medea (Solaro) edelle relazioni di genere e intergenerazionali nel Medioevo (Cerrato).

    Altri contributi mettono invece in luce come ilrapporto diseguale tra uomini e donne si costruiscaa partire dallinfanzia e quanto sia influenzato dalleimmagini veicolate dai media sia tradizionali che icosiddetti nuovi media. De Serio evidenzia come lepreferenze che bambini e bambine esprimono a partire dalla primissima infanzia siano la conseguenzadi condizionamenti culturali, a partire dalla sceltadei giochi che in realt si orienta verso quelle attivit che sembrano pi appropriate per riprodurre icompiti ritenuti pertinenti per il proprio sesso. Come sottolineato anche da Caso, la stessa cultura

    patriarcale viene poi riproposta nei libri scolasticidove donne e uomini sono spesso ritratti in ruoli tradizionali, tuttavia la lettura di particolari testi comepure la consapevolezza del ruolo delle donne educatrici possono rappresentare potenti strumenti diformazione. Il saggio di Dipace e Pace spiega, invece, come il racconto digitale possa rappresentareunimportante risorsa interculturale.

    Diversi contributi riflettono sui cambiamenti familiari in atto, focalizzandosi in particolare sul mutato ruolo dei padri (Lopez), sul ripensamento delconcetto stesso di genitoriali a seguito della riprogettazione dellet adulta (Dati), sui legami intergenerazionali tranonnienipoti (Ladogana)esullimportanzadel sostegno alla genitorialit come strumento di promozione dellinclusione sociale (Mansolillo). Su questo tema Benveniste riflette invece sulla pluralit dimodelli familiari in alcune societ africane e amerindiane che comprendono anche matrimoni tradonne e il riconoscimento sociale del travestitismoo di figure considerate appartenenti al terzo sesso.

    Il contributo sociologico di Strazzeri riflette suinessi tra femminilizzazione e precarizzazione del lavoro sottolineando il rischio che il paradigma dellavocazione femminile alla cura venga riproposto attraverso unetica dellabnegazione per il lavoro. Infine,Vinella propone un saggio sulla rappresentazionedel corpo femminile nellarte, dal culto della dea madre, alle antiche dee greche e romane, per arrivarealla figura della strega medievale fino alle rappresentazioni attuali, di cui finalmente le donne artistesi rendono protagoniste.

    Tavola dei contenutiSegnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14

  • Questo approfondimento tematico dedicato agli spazi nei contesti educativi, argomento sul quale sono stati fatti numerosi studia partire dalla fine del XIX secolo.

    Chi si occupa di educazione si impegnasempre di pi nel cercare di costruire e predisporre contesti pensati, dove i bambini possano sentirsi incoraggiati a creare e esprimereemozioni e vissuti.

    Lo spazio diviene quindi oggetto e soggettoattivo dell'educazione.

    Vengono qui presentate alcune riflessionie esperienze realizzate in vari asili nido per favorire una progettazione consapevole degliambienti, ovvero come sia possibile, partendodalla conoscenza delle teorie sull'infanzia, sullasocializzazione e l'apprendimento, arrivare allarealizzazione di un agire contestualizzatoappunto negli spazi, creando dei luoghi capaci di trasmettere significati, valori e regole.

    Le esperienze proposte dimostrano come sipossa, ad esempio, trasformare uno spazio ristretto, se pensato e ben predisposto, nel puntodi forza del progetto di un nido, come spaziodella lettura. Oppure, in un altro nido, uncorridoio di passaggio diventato atelier creativo e sede di una mostra d'arte permanente.

    Un altro esperimento interessante statocompiuto in un nido che si trovato diviso solo da un ponte da una scuola dell'infanzia costruita in tempi successivi. Ci ha permessoagli educatori di sviluppare un progetto dicontinuit educativa per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni. Il nido e la scuola sono stati ristrutturati di recente, con l'intento di mantenereuna continuit di stile nella scelta degli arredi, dei materiali e dei colori, in modo da favorire nei bambini la percezione di familiaritnel passaggio tra una struttura e l'altra.

    Da segnalare, infine, un interessante modello di governance per riproporre la centralit della scuola come bene comune, propostonel Comune di Capannori (LU) attraverso ilPatto per la scuola, per fornire non solo risorse ma soprattutto per dare legittimazione

    a una sinergia tra il mondo della scuola e quelloassociativo, culturale, politico e amministrativo.

    Uno dei progetti che sono stati creati denominato La scuola del noi, e coinvolge alunnidel nido, genitori, insegnanti e collaboratoriscolastici, che hanno imparato insieme a muoversi nella nuova strutturazione dell'ambientee degli spazi, pensata per far raggiungere aibambini i seguenti obiettivi: un buon livello diautonomia, una maggiore capacit di esseree sentirsi responsabili delle proprie azioni eun modo di fare pi collaborativo.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Tutti i giovani, di qualsiasi generazione ecultura, devono fare i conti con le modificazioni corporee, con la differenza di genere, conla possibilit di essere liberi e responsabilidelle proprie scelte. Gli adulti dall'altro latonon possono far finta di nulla e dovrebberoconoscere e interessarsi alle problematichegiovanili. L'autore, invece, evidenzia che moltiadulti non hanno la minima concezione di quale sia, ad esempio, il rapporto tra i giovani el'uso di sostanze psicoattive legali e illegali.Questa situazione non favorisce la crescita diun dialogo, di un confronto tra generazioni enon consente di cercare risposte ai problemiemergenti.

    Scali, nel suo lavoro, descrive l'interventodi promozione della salute rispetto ai comportamenti imprudenti e onnipotenti in adolescenza,con particolare riferimento al consumo di bevande alcoliche e all'uso di sostanze stupefacenti. L'intervento rivolto a studenti del quartoe quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado di Prato. La fascia d'et statascelta in quanto tra i 17 e i 19 anni i ragazzigodono di maggiori spazi di autonomia rispettoalla famiglia d'origine e quindi possono sperimentare una maggiore libert rispetto all'usodi alcol e sostanze psicoattive. L'intervento strutturato in quattro unit didattiche che stabiliscono i seguenti obiettivi: in primo luogoconoscere gli studenti e far emergere le rappresentazioni sociali legate al consumo di alcolici e sostanze stupefacenti in secondo luogoprodurre una dissonanza cognitiva rispetto alcriterio di uso e abuso e i relativi comportamenti di consumo delle sostanze psicoattive.Nel terzo obiettivo si evidenzia la necessit diun confronto con la realt delle personeportatrici di problematiche da uso di sostanzestupefacenti. Nel quarto e ultimo obiettivo loscopo quello di far riflettere sul consumo disostanze e sulle problematiche legate alla guida.

    La finalit principale di questo intervento creare una alterazione che possa favorire un

    eventuale cambiamento creando una situazione di alto coinvolgimento cognitivo, ma soprattutto emotivo. Infatti, la logica deicomportamenti e degli stili di vita refrattaria ai cambiamenti.

    La diffusione del consumo di hashish neglistudenti, unita all'incremento del consumo disostanze quali la cocaina e l'ecstasy e l'aumento dell'uso di alcolici e superalcolici haportato l'autore a riflettere che le droghe illegali facciano parte dell'universo culturale giovanile e non sono pi circoscrivibili a realtmarginali o a determinate minoranze. Questaconsapevolezza porta a sostenere che le prossime generazioni con molta probabilit dovranno convivere con la presenza delle sostanzepsicoattive, cos come le generazioni precedenti hanno convissuto con l'alcol e il tabacco.

    A conclusione dell'intervento viene chiesto ai ragazzi di farsi promotori di iniziativesulla salute nelle diverse comunit di residenza, circoli culturali, case del popolo, ecc.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Questa rassegna presenta un'analisi critica dei principali contributi di ricerca sull'usodella cannabis in adolescenza e discute inparticolar modo due temi. In primo luogo vengono analizzati i contributi che la la letteraturapsicologica offre in merito all'uso della cannabis tra i giovani, in secondo luogo viene illustrato un dibattito vivo in ambito sociologicoriguardante la tesi di normalizzazione applicata all'uso delle droghe leggere.

    Sul tema dell'uso e abuso di sostanze inadolescenza, la psicologia, nelle diverse areedisciplinari e all'interno di paradigmi teorici emetodologici diversi, ha prodotto numerosistudi orientati nel complesso a illustrare ecomprovare l'assunto psicopatologico secondocui l'uso di cannabis sarebbe un comportamento che segnala malessere e disadattamento, con effetti negativi sia in terminipsicologici che di funzionamento sociale. Tuttavia a fronte di queste ricerche ne troviamo altreche, ponendosi in un'ottica critica, hanno mostrato come tale evidenza possa essere talvoltaattribuita a errori compiuti nella fase di pianificazione delle indagini oppure al ricorso aun approccio variabilecentred, volto a esplorare la presenza o meno di correlazioni traconsumi e dimensioni psicopatologiche. Questi studi sono accusati di essere troppo approssimativi perch estendono i propri esiti a tutticoloro che, pur essendo accomunati dall'usodi cannabis, hanno caratteristiche personali,sociali e di consumo anche molto diverse traloro. Basandosi su queste considerazioni, alcuni ricercatori si sono sforzati di riconsiderarein chiave critica l'assunto psicopatologico, tale sfida ha comportato un cambiamento metodologico riguardante l'allargamento deicampioni a individui socialmente integrati,consumatori e non consumatori, ma anchel'allargamento delle prospettive teoriche chesi propongono di studiare il fenomeno delconsumo senza limitarsi agli effetti negativi.Grazie a una serie di ricerche originali, statopossibile mettere a fuoco e distinguere diversigruppi di utilizzatori di cannabis, caratterizzati

    da diverse traiettorie evolutive e carriere diconsumo. Allo stesso tempo stata data ai giovani la possibilit di esprimere le proprie opinioni riguardo all'uso di sostanze. Fermorestando che il consumo di cannabis in adolescenza consensualmente considerato uncomportamento a rischio e dannoso per la salute, questi studi hanno messo in evidenzache esiste una pluralit che caratterizza laclasse di consumatori, ridefinendo la psicopatologia come esito non scontato.

    In ambito sociologico la tesi della normalizzazione dell'uso della cannabis stata introdotta per esplorare e spiegare l'aumento delconsumo della sostanza tra gli adolescenti: irisultati di molti studi che partono da questoassunto hanno messo a fuoco l'esistenza diun fenomeno sociale e culturale che staportando i consumatori di cannabis, primarappresentati come stigmatizzati e devianti, aessere integrati in molti aspetti della vita considerata normale.

    Dagli studi psicologici sulla neutralizzazione a quelli sociologici sulla normalizzazione,emerge che il nucleo centrale della questionedell'uso di sostanze da parte degli adolescenti,rimanda al tema della costruzione del s edell'identit che non scindibile da assettinormativi e valoriali. Per comprendere questofenomeno opportuno abbandonare paradigmi deterministici e affrontarlo nel suocomplesso tenendo presente la complessitdelle variabili in gioco.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • L'adolescenza un'et della vita molto osservata e che genera sentimenti di forte curiosit. Il mondo adulto spesso chiamato aconfrontarsi con gli adolescenti, tale confrontorisulta essere impegnativo ed entusiasmante.Molti genitori, infatti, si trovano in grande difficolt nel fronteggiare la metamorfosi della pubert dei loro figli.

    Il lavoro psicoanalitico pu essere una risorsa molto importante per l'adolescente e isuoi genitori. La formazione specifica dellopsicoanalista pu infatti costituire un puntodi riferimento a livello preventivo, terapeutico, organizzativo e progettuale. Il volume composto da una sintesi di contributi delpensiero psicoanalitico francese sull'adolescenza dove vengono delineate le nuove prospettive per la ricerca e il lavoro clinico.

    L'infanzia e la pubert contribuiscono allaformazione dell'adolescente come soggetto sociale. Il terapeuta nel rapporto con l'adolescente ha una responsabilit importante: deveessere un referente adeguato e fornirgli unambiente facilitante.

    Il libro si compone di quattro contributi, nelprimo Cahan approfondisce l'ambito clinicosottolineando come l'approccio psicoanaliticopossa essere proposto a ogni adolescente aeccezione delle gravi patologie. Nel secondocontributo Gutton si sofferma sul vissutodell'adolescente e dello psicoanalista durantela seduta. Il transfert sulla seduta diventa ladimensione intrapsichica e relazionale che dovrebbe accomunare adolescente e analista.Nel terzo contributo, Tisseron, grande conoscitore del mondo di internet e dei videogiochi, illustra la sua notevole esperienza clinicacon gli adolescenti e le loro famiglie alle presecon l'uso eccessivo di tali tecnologie. Egli dedica molto spazio all'illustrazione di diversidispositivi terapeutici in grado di fare un buonuso delle nuove tecnologie. Infine, Robert delinea l'ambito degli interventi terapeutici conil gruppo familiare quando quest'ultimo si trova a essere coinvolto nell'adolescenza. InoltreRobert insiste su utili distinzioni terminologi

    che e operative, teoriche e tecniche.Il volume, sulla scia del contributo della

    psicoanalisi francese, invita anche a soffermarsisul notevole apporto fornito negli ultimi quarant'anni dalla psicoanalisi italiana attraversodue psicoanalisti dell'adolescenza fondamentali, quali Senise e Novelletto. Entrambi gli studiosi hanno delineato aree di esplorazionepsicoanalitica originali, oggi riconosciute come importanti forme di intervento. In particolare l'attenzione rivolta al processo diindividuazione, al s e ai destini del narcisismo maturo ha fornito apporti teorici distintivi rispetto a quelli che negli stessi anni si sonoaffermati in Francia, negli Stati Uniti, e in GranBretagna.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Il volume qui presentato affronta in modosistematico e in prospettiva storica e comparata levoluzione e le caratteristiche dei sistemi di welfare fino ad approfondire come questisi confrontino con le sfide e i cambiamenti delpresente, quali siano gli scenari attuali e come varino nei diversi contesti nazionali.

    Con un approccio di tipo comparativo europeo viene ricostruita e tematizzata linterazione fra bisogni espressi dalla societ e lerisposte offerte dai sistemi di welfare, cos come ampio spazio viene dato alla identificazione di quelli che sono i problemi ancora apertie i processi di innovazione in corso.

    Esauritasi la cosiddetta Epoca doro, ovvero del trentennio glorioso successivo alla Seconda guerra mondiale, che vide lo sviluppodei principali programmi sociali che hanno costituito e ancora in buona parte costituiscono la struttura portante dei sistemi di welfare,il contesto attuale si deve confrontare con profondi quanto rapidi cambiamenti di tipo sociale ed economico e conseguenti nuove sfide.

    Mentre la prima parte del volume affrontaquindi, in via generale, aspetti definitori edevoluzione del welfare state, privilegiandoneuna lettura multidimensionale capace di incrociare elementi sociali, economici, politici e istituzionali, la seconda parte si sofferma suspecifiche aree di intervento sociale.

    Vengono infatti individuate e approfonditealcune rilevanti aree di rischio sociale e le specifiche politiche correlate: dal contrasto allapovert e le politiche abitative, ai percorsi ditransizione fra sistemi di istruzione e lavoro einterventi per la conciliazione dalle politichedi longterm care fino a quelle per limmigrazione e lintegrazione. Ciascun ambito diintervento articolato in una presentazionedel fenomeno e dei rischi sociali correlati,unillustrazione degli strumenti e dei modellidi policy individuati per prevenirli e contrastarli, nonch dei risultati e conseguenze chehanno prodotto. La contestualizzazione aquanto avvenuto/avviene nel nostro Paeseconclude ogni sezione con un box specifico.

    Il libro pu definirsi uno strumento strutturato, rafforzato da un consistente apparato diriferimenti bibliografici e indicazioni per lapprofondimento, che offre un panorama conoscitivo ricco per quanti per motivi di studio eprofessionali vogliano affrontare levoluzionedelle politiche sociali.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • Quali sono oggi le possibilit reali del welfare locale? Come, con quali chiavi e strumenticoglierle? Queste sono le domande a cui intendedare risposta il volume.

    La crisi attuale ha infatti fortemente influito sulle dinamiche di territorializzazione, partecipazione e integrazione che negli anni passatihanno portato allo sviluppo di nuove forme dicittadinanza, con l'emergere di partnership locali basate sul protagonismo degli attori locali e lo sviluppo di reti tra pubblico e privato. Ilquadro di riduzione della spesa per la protezione sociale e l'assistenza ha acuito l'evidentedifficolt a tenere sotto controllo le differenzesociali del welfare locale italiano e non permettedi prevedere rapide soluzioni ai problemi a cuistoricamente non riuscito a far fronte, comeil sovraccarico delle responsabilit familiari,le disparit territoriali e l'esacerbarsi delle situazioni di vulnerabilit.

    Il volume rende conto di alcune strade chei sistemi di welfare hanno imboccato in Italiae in Europa negli ultimi anni e presenta strumenti analitici e concetti chiave che permettono di orientarsi nella riflessione sul welfarelocale. Innanzitutto il ruolo delle idee (i quadri cognitivi e normativi di riferimento), ilconcetto di agency, mutuato da Amartya Sen,e il ruolo delle istituzioni, con riferimento particolare alle trasformazioni legate al new publicmanagement e alla governance.

    Il secondo capitolo si concentra sull'Europa, descrivendo il tessuto normativo e valoriale da cui originano i diversi welfare state e lestrategie di integrazione tra obiettivi di inclusione sociale e crescita economica che stannoalla base del modello sociale europeo.

    L'analisi si sofferma poi su alcune dimensioni che pi di altre permettono di analizzare lepossibilit di innovazione legate allo sviluppodi nuove forme di cittadinanza: territorializzazione, partecipazione, integrazione. Rispettoall'esperienza italiana una riflessione specifica dedicata ai piani sociali di zona, con particolare riferimento alle innovazioni da essiintrodotte nella programmazione territoriale,

    senza per sottacere il rischio di frammentazione e di aumento delle disuguaglianze subase territoriale che essi comportano in assenza di appropriati sistemi di redistribuzione a livello nazionale.

    Segue un approfondimento sulle politichedi transizione scuolalavoro, con la presentazione di alcuni progetti in ambito europeo el'analisi delle politiche di attivazione e investimento sociale, lette attraverso la prospettivadelle capabilities.

    L'analisi si sofferma, infine, sulle diverseformule che pu assumere la collaborazionetra pubblico e privato nella gestione e nellaprogrammazione di politiche e servizi,mettendone in luce potenzialit e rischi.

    Conclude il volume una riflessione sulleprospettive future del welfare locale. Allargandolo sguardo allo scenario del capitalismo finanziario e alla capacit di aspirare, la riflessione finale dell'autrice si concentra sulproblema dell'eguaglianza e sul concetto diwelfare di comunit. Viene lasciata aperta laquestione su come articolare il rapporto tra livello locale, nazionale e sovranazionale, pursottolineando la necessit di una visione strategica e di lungo periodo a livello statale persorreggere e alimentare la forza propulsiva,ma non autosufficiente, della dimensione locale.

    Segnala

    zionibib

    liografich

    eRa

    ssegna

    bibliografica

    infanzia

    eadole

    scenza

    4_20

    14Tavola dei contenuti

  • L'articolo riflette sui cambiamenti in attonel sistema di welfare in Italia, dovuti alla crisi economica di questi ultimi anni. Contrariamente a quanto avvenuto in altri Paesi europeidove la contrazione di risorse pubbliche ha generato un cambiamento profondo delle politiche pensionistiche, sanitarie e socioassistenziali,in Italia, accanto al drastico taglio della spesa pubblica, non si verificato, se non in modo contenuto, un parallelo processo diinnovazione dell'impianto delle politiche, capace di adeguarle al cambiamento innescato daicosiddetti nuovi rischi sociali. Conseguentemente, il sistema di welfare italiano continuaa essere caratterizzato da un netto squilibriotra le diverse funzioni sociali. Come mostrano i pi recenti dati Eurostat, pur in presenzadi una spesa sociale sostanzialmente in lineacon le medie UE, resta quasi inalterato il nettosbilanciamento sul versante della protezionedegli anziani (61,3% rispetto a una media UEdel 45,7%) e decisamente carente quello dellepolitiche familiari (4,8% rispetto a una mediadell'8%), per il contrasto alla disoccupazione(il 2,9% contro il 5,6%) e contro l'esclusionesociale (lo 0,3% contro il 3,6%). Alla luce diquesti dati, il sistema di welfare italiano siconferma inadeguato a fronteggiare i nu