RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene...

12
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA LA RICERCA STORIOGRAFICA IN URSS: « VOPROSI ISTORII » DAL 1965 AL 1970 Nel 1965, con la pubblicazione su Voprosi istorii (Questioni di storia) del saggio Osnovnie napravlenja sovietoskoi istoriografij novogo vremini che affronta il problema delle tendenze in atto all’interno delle discussioni storiografiche e metodologiche in URSS, ha preso l’avvio un ampio dibattito tra gli studiosi sovietici che ancora oggi fa sentire tutta la sua vivacità e interesse anche nei riflessi della storiografia europea. Va subito sottolineata l’importanza del posto che nel dibattito storico metodologico in Unione Sovietica occupa Voprosi isto- rii per la vastità degli argomenti trattati nel campo della storia sociale ed eco- nomico-politica moderna e contemporanea 1. Questa rivista che, fra l’altro, rac- coglie e ha raccolto le sollecitazioni dei Congressi del PCUS, è anche il primo periodico storico-scientifico apparso dopo la rivoluzione d’Ottobre; le sue vicen- de sono le vicende della storiografia sovietica e queste sono strettamente con- giunte ai più noti eventi sociali, economici, politici e bellici che si susseguono nel paese dal 1917 ai nostri giorni. Come deciso dalla Società degli storici marxisti proprio allora formatasi, la rivista viene data alle stampe nel gennaio del 1926 con il titolo di Istorik- marxist. La direzione redazionale è affidata ad Alexander V. Sestakov, un vec- chio collaboratore di Lenin che aveva partecipato alla lotta clandestina della frazione bolscevica e alla presa del potere dei soviet nella rivoluzione d’Ottobre 2. Fra il 1918 ed il 1926 avevano avuto corso anche altri periodici ad indi- rizzo storico quali Proletarskaja revoliuzija, Krasnaja letopis, Byloje, Krasnij archiv e Katorga i ssjlka, i quali però pubblicavano quasi esclusivamente memo- rialistica e documenti d’archivio del periodo zarista e della rivoluzione borghese. In questi periodici i saggi a carattere storico-scientifico occupavano un posto mar- ginale lasciando aperta una lacuna che in qualche modo avrebbe dovuto essere colmata: da qui la pubblicazione di Istorik-marxist. Nel 1931 nasce un nuovo mensile storico, Borba klassov, destinato a soddisfare ed interessare attraverso le illustrazioni e l’uso di un linguaggio semplice e popolare un sempre più va- sto numero di lettori: « Noi fondiamo la rivista — scriveva la redazione nel’ot- tobre del 1931 — sulla massa, sull’attivo dei lavoratori, del partito, del kom- 1 La rubrica delle segnalazioni bibliografiche dei periodici nazionali e stranieri, pubblicata da questa rassegna, ha inizio con il 1963. Il numero dei periodici stranieri segnalati passa dalle iniziali 11 testate del 1963 alle 33 del 1970. Fra queste pubblica- zioni, le riviste storiche sovietiche esaminate sono, oltre a Voprosi istorii, Novaja i noveisaja istorila, Istoriceskie zapiski, Istoria URSS e Voprosi istorii PCUS. 2 Cfr. Zumai i istoriceskaja nauka (peredavaja statja), in Voprosi istorii, 1966, n. 1, pp. 5-14.

Transcript of RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene...

Page 1: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

LA RICERCA STORIOGRAFICA IN URSS: « VOPROSI ISTORII » DAL 1965 AL 1970

Nel 1965, con la pubblicazione su Voprosi istorii (Questioni di storia) del saggio Osnovnie napravlenja sovietoskoi istoriografij novogo vremini che affronta il problema delle tendenze in atto all’interno delle discussioni storiografiche e metodologiche in URSS, ha preso l’avvio un ampio dibattito tra gli studiosi sovietici che ancora oggi fa sentire tutta la sua vivacità e interesse anche nei riflessi della storiografia europea. Va subito sottolineata l’importanza del posto che nel dibattito storico metodologico in Unione Sovietica occupa Voprosi isto­rii per la vastità degli argomenti trattati nel campo della storia sociale ed eco- nomico-politica moderna e contemporanea 1. Questa rivista che, fra l’altro, rac­coglie e ha raccolto le sollecitazioni dei Congressi del PCUS, è anche il primo periodico storico-scientifico apparso dopo la rivoluzione d’Ottobre; le sue vicen­de sono le vicende della storiografia sovietica e queste sono strettamente con­giunte ai più noti eventi sociali, economici, politici e bellici che si susseguono nel paese dal 1917 ai nostri giorni.

Come deciso dalla Società degli storici marxisti proprio allora formatasi, la rivista viene data alle stampe nel gennaio del 1926 con il titolo di Istorik- marxist. La direzione redazionale è affidata ad Alexander V. Sestakov, un vec­chio collaboratore di Lenin che aveva partecipato alla lotta clandestina della frazione bolscevica e alla presa del potere dei soviet nella rivoluzione d’Ottobre 2.

Fra il 1918 ed il 1926 avevano avuto corso anche altri periodici ad indi­rizzo storico quali Proletarskaja revoliuzija, Krasnaja letopis, Byloje, Krasnij archiv e Katorga i ssjlka, i quali però pubblicavano quasi esclusivamente memo­rialistica e documenti d’archivio del periodo zarista e della rivoluzione borghese. In questi periodici i saggi a carattere storico-scientifico occupavano un posto mar­ginale lasciando aperta una lacuna che in qualche modo avrebbe dovuto essere colmata: da qui la pubblicazione di Istorik-marxist. Nel 1931 nasce un nuovo mensile storico, Borba klassov, destinato a soddisfare ed interessare attraverso le illustrazioni e l’uso di un linguaggio semplice e popolare un sempre più va­sto numero di lettori: « Noi fondiamo la rivista — scriveva la redazione nel’ot- tobre del 1931 — sulla massa, sull’attivo dei lavoratori, del partito, del kom-

1 La rubrica delle segnalazioni bibliografiche dei periodici nazionali e stranieri, pubblicata da questa rassegna, ha inizio con il 1963. Il numero dei periodici stranieri segnalati passa dalle iniziali 11 testate del 1963 alle 33 del 1970. Fra queste pubblica­zioni, le riviste storiche sovietiche esaminate sono, oltre a Voprosi istorii, Novaja i noveisaja istorila, Istoriceskie zapiski, Istoria URSS e Voprosi istorii PCUS.2 Cfr. Zumai i istoriceskaja nauka (peredavaja statja), in Voprosi istorii, 1966, n. 1, pp. 5-14.

Page 2: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

102 Rassegna bibliografica

somol e dei colcos, sulle cellule di base degli istituti studenteschi, delle facoltà operaie e dei lavoratori intellettuali ».

Direttore della rivista è Michail Nikolaievic Pokrovski], un intellettuale di partito che nel 1918 fece parte del gruppo dei « comunisti di sinistra » di Lenin­grado e che nel 1922, assieme a Stalin ed a Bucharin, fu membro della commis­sione incaricata di redigere il progetto di Costituzione della RSFSR. I « comu­nisti di sinistra », raccolti attorno al giornale d’opposizione Kommunist, al quale collaborava anche Pokrovskij, si sciolsero nel giro di pochi mesi in seguito ad un violento attacco polemico di Lenin comparso nell’articolo Sull'infantilismo di sinistra e la mentalità piccolo borghese, per confluire nella ritrovata unità del partito bolscevico conseguente all’attentato a Lenin da parte dei « Social-Re- voljucioner » (gli SR) e all’inizio dell’aggressione alla Russia sovietica attuata dai paesi dell’Intesa3.

Nel 1937 Barba klassov cambia la propria testata e diventa Istoriceski zumai-, con la guerra, nel 1941, Istoriceski zumai e Istorik-marxist si fondono in una unica pubblicazione che assume nel 1945 l’attuale denominazione di Voprosi istorii.

Da allora la rivista, per un decennio circa, date anche le difficoltà di ordine economico del periodo post-bellico, ha assolto una duplice funzione: da una parte ha raccolto saggi a carattere storico-scientifico, e dall’altra ha dovuto sod­disfare la necessità di trovare lettori ai vari livelli della società sovietica. Sola­mente più tardi con il nascere di periodici a carattere soprattutto divulgativo, Voprosi istorii ha ripreso il suo carattere originario rivolto alla ricerca e alla elaborazione scientifica di documenti, fonti e materiali che gli studiosi e gli sto­rici venivano via via proponendo all’attenzione della critica storiografica.

La presenza di pubblicazioni atte a soddisfare nello stesso tempo la ricerca e la diffusione della cultura è ritenuta imprescindibile dai dirigenti sovietici, poiché grande è l’importanza che viene attribuita al ruolo di orientamento e formazione del cittadino sovietico da queste svolto: « La propaganda delle cogni­zioni storiche — ricorda il collettivo redazionale — e l’utilizzazione delle teo­rie come mezzo di educazione comunista dei lavoratori, sono un fatto tanto importante quanto l’elaborazione scientifica dei problemi posti dalla storia ».

Lo stesso Lenin intervenne più volte in questo senso nei suoi scritti e di­scorsi ricordando come « i meriti si giudicano non da ciò che gli storici danno rispetto alle esigenze del loro tempo, ma di ciò che essi danno di nuovo rispetto ai loro predecessori » 4.

Ci sembra di poter affermare che è all’interno di queste concezioni che gli studiosi sovietici uniformano e orientano ancora oggi i loro studi.

A cavallo tra gli anni venti e trenta si verificano all’interno del fronte ideologico degli storici la prima grande battaglia teorica. Nell’articolo commemo­rativo dedicato al quarantesimo anniversario della fondazione della rivista, lumai

3 Cfr. E. H. Carr, La rivoluzione bolscevica (1917-1923), Torino, Einaudi, 1964, pp. 125 e 186.4 V. I. Lenin, Polnoe Sobranie i Soéinenie, T. II, p. 178, Moskva; sta in Voprosiistorii, 1966, n. 1, p. 4.

Page 3: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

Rassegna bibliografica 103

i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso Voprosi istorii (allora Istorik-marxist) con­tro gli esponenti della storiografia zarista e « borghese ». Lo scontro si artico­lava attorno alle interpretazioni delle leggi di sviluppo storico della società; dalle pagine della rivista venivano condotte aspre lotte contro le tendenze di quanti sostenevano posizioni teoriche da « sciovinismo di grande potenza », con­tro schemi storico-interpretativi basati su concezioni mensceviche e contro le teorie di Trotzkij 6. Finché l’affermarsi delle concezioni leniniste nello studio della storia « permise grandi affermazioni del marxismo nella elaborazione sto­rica moderna e contemporanea ».

Nello studio della storia contemporanea, le sfavorevoli condizioni interna­zionali in cui avvenne la costruzione del socialismo negli anni trenta posero nuovi e complessi compiti agli storici sovietici. La rivista richiamò l’attenzione di questi affinchè si interessassero dei temi della battaglia generale in atto, per l’af­fermazione degli ideali della società socialista: sul piano internazionale, attraverso l’analisi delle linee di sviluppo della politica del Comintern e della strategia di lotta contro il fascismo che andava allora estendendosi su scala europea, mentre sul piano interno, gli storici erano chiamati a contribuire all’interpretazione delle vicende della guerra civile degli anni 1918-20, delle cause della grande carestia che tra il 1920-22 colpì il sud del paese, delle lotte condotte dai contadini po­veri contro i kulak nel processo di collettivizzazione delle terre e degli ideali che muovevano le grandi masse di lavoratori impegnati nella realizzazione del GOERLO, dei nuovi complessi industriali, e dei primi piani quinquennali.

Lo stesso articolo, però, ricorda come sconfitti gli oppositori dell’interpre­tazione marxista-leninista della storia contemporanea « intervenne il culto della personalità di Stalin che apportò un gran danno alla scienza storica. In colle­gamento con la sua negativa influenza, trovò spazio anche nelle pagine della rivi­sta il dogmatismo, lo schematismo e l’abbandono della verità storica [...]. Tut­tavia lo sviluppo del pensiero storiografico contemporaneo continuò sia negli anni trenta che negli anni quaranta e né il culto della personalità, né le sue conseguenze poterono bloccare del tutto il creativo lavoro degli storici so­vietici 7.

Allo stesso modo nello studio, nell’analisi e nella preparazione di nuove leve di studiosi di storia moderna « purtroppo intervenne una elaborazione dog­matica che frenò anche la successiva ricerca sulla periodizzazione della storia. Ma nonostante ciò gli storici sovietici di storia moderna ben presto pervennero alla conclusione che l’inizio di tale periodo va ricercato non nella Rivoluzione francese della fine del secolo XVIII, ma nella rivoluzione borghese inglese del XVII secolo [...] » 8.

5 Zumai i istoriceskaja nauka, cit., passim.6 Cfr. Zumai i istoriceskaja nauka, cit., passim; cfr. anche E. Y. J aroslavskij, Protiv opposizii Moskva-Leningrad, Gosudarstevennoe Izdatel’stvo, 1928, pp. 328; e P. I. Soboleva, Borba bolsevikov protiv mensevikov i eserov, Moskva, Isdat. MGU, 1965, pp. 192.7 Cfr. Zumai..., cit., p. 5.8 Cfr. I. M. Krivogus, Osnovnie napravlenia sovietskoi istoriografii novogo vremini, in Voprosi istorii, 1965, n. 6, p. 87.

Page 4: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

104 Rassegna bibliografica

Giungiamo così agli anni della « Grande Guerra patriottica » contro l’aggres­sione nazista. Voprosi istorii dedicava la quasi totalità dei suoi lavori al compito di « educare il popolo al patriottismo sovietico, all’amore per la patria, al raf­forzamento della fiducia nella immancabile vittoria sul nemico » 9. Nel marzo del 1945, con la guerra che si avviava verso la fase conclusiva e vittoriosa, veniva pubblicato sulla rivista un piano di lavoro a firma di Valeri P. Volghin dedicato alle prospettive e alle modalità dell’intervento storico-scientifico per il periodo successivo.

Nella complessa situazione del dopoguerra il dibattito e la ricerca non sem­pre però condussero a risultati validi sul piano scientifico, nel senso di un con­seguente approfondimento e sviluppo delle impostazioni marxiste e leniniste nello studio della storia.

La trattazione dogmatica dell’analisi e del lavoro storico in questo periodo — ricorda ancora l’articolo per il 40° della rivista — faceva sentire i suoi ri­flessi negativi anche in questo settore. Le masse lavoratrici erano protese nella difficile opera di ricostruzione e di realizzazione dei nuovi piani quinquennali, la classe politica dirigente impegnata nel respingere il « processo espansionistico occidentale del periodo della guerra fredda » e in un confronto politico-ideo­logico interno per la supremazia della direzione del partito e del paese. I riflessi di tale situazione non potevano ovviamente non riflettersi anche suWintelli- ghentzia tecnica, letteraria e storica.

Questa situazione si protraeva per diversi anni e la redazione della rivista, nel riepilogarne le vicende, non tace come anche al suo interno vennero com­piuti « errori metodologici » e come in diversi articoli « vennero elusi i dissensi di principio tra bolscevichi e menscevichi, mentre venivano trattati con spirito soggettivistico le questioni della battaglia ideale e politica del partito » 10 11.

Le scelte del XX Congresso del PCUS del 1956 che segnarono una svolta in tutta la vita sociale, politica ed economica del paese e la apposita « postanov- lenie » del 9 marzo 1957 del Comitato centrale del partito che interveniva di­rettamente nei confronti dell’operato della rivista, richiamavano l’attenzione di Voprosi istorii e degli storici sovietici « sulla necessità di ottemperare coeren­temente ai principi leninisti e di partito nella scienza storica, per una risolutiva lotta contro le manifestazioni di ideologia borghese e contro i tentativi di revi­sione del marxismo-leninismo » u.

Gli anni compresi tra il XX Congresso e la destituzione di Nikita Sergéevic Chruscëv (1956-1964) riflettono una revisione autocritica del lavoro e l’imposta­zione di una nuova linea di sviluppo della ricerca storica: « Le risoluzioni del XX, XXI e XXII Congresso del PCUS, hanno avuto grande influenza sulla scienza storica sovietica [...]. Il numero dei lavori sui più importanti problemi della storia moderna, per esempio è aumentato in modo rilevante, la tematica della ricerca ha assunto aspetti multilaterali e si è allargato l’arco delle possi­bilità di consultazione delle fonti; si sono altresì rafforzati i collegamenti in­ternazionali degli storici sovietici mentre si assiste alla formazione di collettivi

9 Cfr. Z u m a i..., cit., p. 5.10 Cfr. lumai..., cit., p. 11.11 Cfr. lumai..., cit. p. 9; Vittorio Strada, Tendenze e limiti della storiografia sovietica attuale, in Letteratura sovietica 1953-1963, Roma, 1964, pp. 303-309.

Page 5: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

Rassegna bibliografica 105

di lavoro per la ricerca storica su singole nazioni: Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna [...] » 12.

Dal 1956 al 1964 vennero pubblicate nuove riviste storico-scientifiche; un certo impulso fu dato anche alla impostazione di opere antologiche sui diversi periodi della storia nazionale e mondiale, della storia della diplomazia, di com­pendi per l’insegnamento della storia nelle scuole e nelle università e dei pri­mi volumi della Vsemirnaja Istorija (Storia Universale). La caduta di Chruscëv nell’ottobre del 1964 provocava una nuova battuta d’arresto anche se non inci­deva in modo rilevante sul complesso dei lavori avviati. Un esempio signifi­cativo può essere rappresentato dall’anomalo corso che ha avuto la pubblica­zione della Istorija Kommunisticeskij Parti Sovietskogo Soiusa edito dall’Isti­tuto di marxismo e leninismo del Comitato centrale del PCUS. Il primo dei sei volumi, pubblicato agli inizi del 1964, subito dopo la « caduta » di Chruscëv veniva ritirato e sostituito con una nuova edizione nel 1967, mentre il secondo volume, del 1966, ed i successivi seguivano il loro regolare corso di pub­blicazione.

La critica che successivamente veniva rivolta al lavoro degli studiosi era quella di avere dato la prevalenza, in questo periodo, all’aspetto economicistico della ricerca rispetto alle altre basilari componenti dello studio della scienza storica.

Il citato saggio del giugno 1965 (tendenze della storiografia sovietica) e quello del gennaio 1966 (per il quarantesimo della rivista) possono senz’altro essere considerati, a nostro avviso, il punto qualificante cui fare riferimento per lo studio delle nuove tendenze di sviluppo della ricerca storica condotta in questi anni non solamente dalla rivista, ma dalla storiografia sovietica in ge­nerale. Già nell’intervallo che intercorre tra l’uno e l’altro dei due lavori ven­gono pubblicati una serie di importanti studi a carattere teorico e metodologico. Ciò denota lo sforzo che ora la redazione conduce per dotare la ricerca di stru­menti idonei per lo studio della storia senza che tra patrimonio ideologico e patrimonio metodologico intervenga una interazione di mero condizionamento o riducibilità: vengono infatti pubblicati due studi teorico-filosofici rispettivamente in agosto e settembre: Obsii zakon i konkretnaja zakonomernost v istorii (Legge generale della storia e concreto processo della conformità alla legge) di Aron Y. Gurevic e Poniate i obraz v istoriceskoi nauke (Concetto e immagine nella scienza storica) del professor Arsenii V. Guljga, e tre lavori a carattere meto­dologico: O nekatorich voprosach razrabotki istorii sovetskogo obsestva (Al­cune questioni di elaborazione storica della società sovietica) di Illaria L. Bacilo, segretaria responsabile della rivista Istorija URSS, pubblicato in agosto; Prime- nenie perforkart v istoriceskcb issledovanijach (L’uso delle schede perforate nella ricerca storica) di Cheldur Palli e Nazrevsie voprosi teorii e prattiki ar- chivnogo dela (Urgenti problemi di teoria e pratica nel settore archivistico) del professor Rudelson dell’Università Lomonossov di Mosca, apparsi rispettiva­mente in novembre e dicembre

Il saggio del giugno 1965 è redatto da un collettivo di quattro noti studiosi

12 Cfr. I. M. Krivogus, Osnovnie..., cit., p. 87.

Page 6: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

106 Rassegna bibliografica

che riassumono il lavoro svolto dai loro colleghi nel corso dei 47 anni succes­sivi alla rivoluzione. In esso vengono indicati lo stato degli studi, le insuffi­cienze ereditate dal passato, le lacune da colmare e gli aspetti da sviluppare per giungere ad un quadro completo della storiografia sovietica « in contrap­posizione alla storiografia borghese. Ciò che distingue la scienza storica so­vietica dalla storiografia borghese è che la prima concentra la propria atten­zione sul ruolo che svolgono le masse popolari nel processo storico. Nel no­vero di questo processo vengono anzitutto evidenziati la storia delle lotte ri­voluzionarie dei popoli del mondo, la storia delle idee sociali e del movimento operaio internazionale, i problemi della politica internazionale e coloniale ».

Lo scritto svolge poi un’ampia premessa di ordine teorico sul tema della della periodizzazione in cui si afferma che « ora è giunto il momento di risol­vere in modo definitivo la questione della periodizzazione della storia moderna. Essa ha inizio con la rivoluzione borghese inglese del XVII secolo, ma noi siamo dell’avviso che questa vada suddivisa in tre periodi: il primo, dalla rivo­luzione borghese inglese del XVII secolo sin alla rivoluzione borghese francese del XVIII secolo; il secondo, dalla rivoluzione borghese francese del XVIII secolo alla Comune di Parigi; il terzo, dalla Comune di Parigi alla Grande Rivo­luzione socialista dell’Ottobre. Questa periodizzazione, che riflette il corso del processo storico, non fa che fissare nei fatti quanto è già accettato dalla sto­riografia sovietica ».

Dopo la presa di posizione sulle deformazioni intervenute nel campo sto­rico durante gli anni del culto della personalità di Stalin, gli autori affrontano lo studio della storia generale della Gran Bretagna e degli Stati Uniti d’Ame­rica dalla rivoluzione industriale ai giorni nostri (l’attenzione è rivolta soprat­tutto alle lotte del movimento operaio e contadino, alle guerre civili e al mo­vimento dei negri contro la schiavitù); della Rivoluzione francese, dell’Europa del 1848-49, della Comune (qui vengono analizzati particolarmente lo scontro tra borghesie nazionali e potere monarchico e le lotte del popolo contro le nuove classi dirigenti politiche della borghesia); della Prima e della Seconda internazionale, della politica coloniale e imperialista degli stati e dell’azione dei movimenti operai europei di fronte alla guerra imperialista (lo studio di que­sto periodo verte sull’antagonismo e lo scontro di classe che divide ormai la borghesia dal proletariato, i « liberali » dai socialisti).

Oltre a questo saggio di Voprosi istorii è necessario rivolgere l’attenzione anche all’editoriale dedicato al quarantesimo della rivista in cui, dopo l’iniziale analisi della storiografia sovietica post-rivoluzionaria, vengono affrontati i temi lungo i quali la ricerca dovrà articolarsi per il futuro. Gli argomenti che il col­lettivo redazionale sviluppa sono consoni al ruolo che deve svolgere l’insegna­mento del marxismo-leninismo nella formazione della gioventù sovietica e delle nuove leve di studiosi di storia.

In tale quadro viene, fra l’altro, richiamato l’impegno degli storici sovie­tici affinchè lottino contro il freddo accademismo che troppo spesso pervade i lavori presentati, vengono messe in risalto l’importanza che assume un corretto uso della metodologia e la valorizzazione della funzione assolta dall’indagine e dalla diffusione della storia come scienza sociale di massa. Infine viene richiesto con fermezza che in tutti i lavori e nell’impostazione delle ricerche future ven­

Page 7: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

Rassegna bibliografica 107

ga data la dovuta rilevanza alle date più significative del movimento operaio internazionale per commemorarne degnamente le ricorrenze.

Agli inizi del 1966 Voprosi istorii si presenta così agli studiosi con concrete proposte e indicazioni di lavoro teorico e pratico sulle quali viene aperta la discussione; per gli storici sovietici, insomma, per usare le stesse parole del­l’editorialista « c’è dove misurare le proprie forze ».

Dal punto di vista « tecnico », Voprosi istorii si presenta con una riparti­zione interna degli argomenti assai simile a quella delle altre riviste storiche a carattere scientifico. Ogni numero — l’impostazione del 1965 è identica a quella attuale — è composto da circa 220-240 pagine. La tiratura che era di circa 20 mila copie mensili nel 1966, raggiunge oggi le 35 mila copie, la punta più alta rispetto alle altre pubblicazioni analoghe.

La rassegna viene pubblicata a cura della Sezione di storia dell’Accademia delle scienze e del ministero dell’Istruzione speciale secondaria e superiore del- l’URSS. I suoi lettori ed abbonati sono principalmente gli insegnanti e gli stu­denti delle scuole superiori e dell’Università, i quadri di partito e delle organiz­zazioni culturali. I collaboratori sono docenti di storia delle Università delle 15 repubbliche sovietiche, specialisti e studiosi di storia delle altre riviste.

La parte dedicata alla pubblicazione dei saggi occupa circa la metà della rivista. Le rimanenti pagine sono dedicate alla cronaca di vita scientifica dentro e fuori dell’Unione Sovietica, alla memorialistica, alla corrispondenza, alla re­censione di riviste e libri nazionali e stranieri e nelle ultime pagine ad un sin­tetico riassunto in inglese dei principali saggi con un breve profilo degli autori degli scritti ed il sommario dell’indice del numero in spagnolo, francese, in­glese e, sino al maggio 1966, in cinese.

Ogni anno vengono pubblicati dalla rivista circa 90 saggi a carattere storico, un terzo dei quali tratta degli avvenimenti compresi tra gli anni 1917 e 1945; dei restanti studi un altro terzo è ripartito tra la storia del secondo dopoguerra, gli aspetti metodologici della ricerca e la commemorazione delle date storiche più significative, mentre gli altri lavori trattano di storia antica, medioevale e moderna con una netta prevalenza di quest’ultimi.

Nella rubrica di segnalazioni bibliografiche dei periodici stranieri della rassegna che ospita questa nota, sono stati schedati tra il 1963 ed il 1970, 130 ■dei principali saggi comparsi su Voprosi istorii sulla storia compresa tra gli anni 1917 ed il 1945. Di questi, 54 sono dedicati all’Unione Sovietica (18 alle vicende connesse con i fatti dell’Ottobre, 5 al periodo del comuniSmo di guer­ra e alla NPE, 9 ai rapporti diplomatici, 12 alla seconda guerra mondiale ed alla resistenza al nazi-fascismo); 36 trattano gli accadimenti storici che si svol­gono nei paesi occidentali e di essi 14 sono dedicati alla Germania (Repubblica di Weimar, avvento del nazismo, guerra mondiale), 6 all’Italia (movimento so­cialista e fascismo), 6 agli Stati Uniti d’America e 5 rispettivamente alla Francia e alla Gran Bretagna. Alle vicende della Terza Internazionale ed ai paesi dell’Est- Europa sono dedicati 18 e rispettivamente 11 lavori. I restanti saggi sono di carattere generale e riguardano, in genere, l’analisi storica su singoli stati: Spa­gna, Irlanda, Austria, Norvegia eccetera per un totale di 11 saggi. Per inciso va segnalate che gli studi dedicati alla storia successiva alla seconda guerra

Page 8: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

108 Rassegna bibliografica

mondiale, per lo stesso periodo sopra definito, sono 11 sull’America Latina e 19 sull’Africa, Sud-est asiatico e Medio-oriente 13.

Ma dalla lettura delle cifre non deve essere disgiunto l’esame dei temi sui quali Voprosi istorìi ha posto il maggior peso ed attenzione. Risulta che la rivista ha seguito in modo particolare lo studio dell’influenza esercitata dalla rivoluzione bolscevica sulle vicende interne delle repubbliche socialiste e sul corso della storia mondiale; con pari attenzione sono state studiate le vicende connesse all’avvento del fascismo e al conflitto bellico mondiale: in questo contesto sono particolarmente seguite le vicende europee comprese tra gli anni1938-41 e i rapporti intercorsi a livello diplomatico tra Francia, Inghilterra e Unione Sovietica alla vigilia del patto di non aggressione tedesco-sovietico. In questo ultimo caso le interpretazioni degli storici sovietici sono basate su do­cumentazione d’archivio sottratta ai tedeschi nel corso dell’offensiva armata e molto spesso sconosciuta alla storiografia occidentale.

Con attenzione sono seguite le lotte anti-imperialiste e anti-colonialiste condotte dai movimenti di liberazione nazionale dell’America latina e del « Terzo mondo »; si può osservare che la pubblicazione di studi su questi argomenti coincide con lo svolgersi di tali avvenimenti sulla scena politica mondiale, con l’estendersi della solidarietà internazionalista e dei nuovi rapporti diplo­matici ed economico-politici allacciati dall’URSS lungo l’asse di sviluppo della propria politica estera.

Significativo altresì appare il silenzio mantenuto dalla rivista sulla pole­mica ideologica con la Cina, rotto soltanto dallo studio analitico di alcuni aspetti dei rapporti culturali tra i due paesi: l’intervento ufficiale a livello ideologico è prerogativa riservata a riviste e pubblicazioni ufficiali di partito 14 15.

Non mancano casi di abbinamento fra temi letterari e analisi politica; un esempio singolare è rappresentato dalla pubblicazione di un studio su Dante come precursore dell’Umanesimo ed un altro sullo scrittore Alexander Blok, pub­blicato quest’ultimo in risposta al tentativo operato in Occidente, a metà degli anni sessanta, di contrapporre alla politica culturale della rivoluzione, l’opera di alcuni scrittori e letterati simbolisti e futuristi russi quali, ad esempio, Andrej Bielyj, Sklovskij e, appunto, Blok,5.

Una ulteriore considerazione sulla tematica della ricerca storica in URSS può essere avanzata a proposito della assenza dalle pagine di Voprosi istoriì di

13 Per un quadro completo dello spoglio dei saggi apparsi sulla rivista II Movimento di liberazione in Italia, si confronti per le segnalazioni del 1963, a. XXXVIII: fase. 3, n. 76, luglio-settembre 1964, pp. 124-128; del 1964, a. XXXIX: fase. 2, n. 79, aprile- giugno 1965, pp. 122-126; del 1965, a. XL: fase. 2, n. 83, luglio-settembre 1966, pp. 120-126; del 1966, a. XLI: fase. 3, n. 88, luglio-settembre 1967, pp. 116-126; del 1967, a. XLII: fase. 2, n. 91, aprile-giugno 1968, pp. 126-146; del 1968, a. XLIII: fase. 3, n. 96, luglio-settembre 1969, pp. 124-136; del 1969, a. XLIV: fase. 2-3, n. 99-100, aprile-settembre 1970, pp. 192-207; del 1970, a. XLV: fase. 2, n. 103, aprile- giugno 1971, pp. 125-139.14 Cfr. per esempio, A. S. Zvetko, Kulturnje svjazi mezdu Urss i osobij kurs maozedunskogo rukovodstvo KPK, in Voprosi istorij, 1969, n. 5, pp. 37-52.15 L. V. Cerepnin, Aleksandr Blok i istorija, in Voprosi istorii, 1967, n. 1, pp. 37-59; L. M. Batkin, Dante-Provozvetnik Gumanisma, 1966, n. 3, pp. 93-100.

Page 9: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

Rassegna bibliografica 109

studi sulle opposizioni di sinistra (Rabociaja opposizija e Rabociaja Pravda), del trotzkismo e del luxemburghismo, così come invece altri lavori sull’Ottobre rosso e la figura di Lenin vengono trattati secondo gli stampi delle crestomazie.

Il processo di riflessione autocritica e di approfondimento metodologico av­viato nel 1965 stabilisce una simbiosi tra metodo e teoria, tra dibattito interno e proiezione all’esterno dell’approfondimento dei temi avanzati dal centro; in queste discussioni intervengono dialetticamente anche storici di altri paesi so­cialisti e studiosi occidentali non marxisti. In particolare il professor Arthur Mendel dell’Università di Michigan sottopone agli storici sovietici una serie di 14 domande alle quali rispondono gli studiosi Michail Yakovlevic Ghefter e Viktor Leonodovic Mal’kov 16 17 sulle pagine di Voprosi istorii.

Il dialogo che così si instaura investe molti dei temi basilari della scienza storica che sono oggetto di polemica tra marxisti e rappresentanti delle di­verse tendenze deH’idealismo sociologico della storiografia « borghese ». Secondo gli storici sovietici la formulazione stessa con cui viene posta la prima do­manda, quella che — a detta del Mendel — rappresenta il principale punto della divergenza (la definizione del concetto di conformità alla legge: zakono- mernost per i sovietici e law-governed per gli americani), riflette non solamente l’esistenza di un profondo contrasto di vedute tra i due campi, ma anche una nozione deformata della concezione storica del marxismo. Ghefter e Mal’kov colgono poi quest’occasione per definire attraverso le risposte il punto di vista dei sovietici su alcuni aspetti fondamentali del marxismo nello studio delle leggi di sviluppo della società (struttura e sovrastruttura, mezzi di produzione, capitale e proprietà). Il contenuto di base della controversia riguarda ancora i temi dell’interazione tra il fattore economico, gli altri aspetti dello sviluppo sociale ed il riflesso di queste interazioni sulla cognizione storica. E non solo. La discussione investe anche il problema della dialettica del particolare e del generale nel processo di sviluppo delle società, della funzione e del posto oc­cupato dal fatto e dalla legge nella ricostruzione dell’interezza storica, del pro­blema della verità, dell’obiettività e della partigianeria nella scienza storica.

Temi, quest’ultimi, su cui successivamente interverranno in modo più anali­tico e approfondito, e a volte con sfumature diverse, singoli studiosi sovietici.

Accanto alle domande poste dal Mendel ed ai già ricordati lavori vengono pubblicati altri due saggi su alcuni aspetti metodologici nello studio della storia del movimento operaio internazionale e del leninismo n.

Il 1966 è anche l’anno in cui si svolge il XXIII Congresso del partito co­munista (29 marzo-8 aprile): come sempre, l’importante avvenimento influenza notevolmente l’andamento quotidiano della vita del paese e viene quindi rece­pito con la dovuta attenzione anche dagli storici.

L’articolo di apertura del numero di giugno della rivista dal titolo Bolsie

16 M. Y. G hefter - V. L. Mal'kov, Otvet amerikanskomu uc'énomu, in Voprosi istorii, 1966, n. 10, pp. 29-50.17 O. I. Skaratan, Metodologhiceskie aspekti isucenja istorii sovetskogo rabocego klassa, n. 4, pp. 3-15; V. G. Sarbei, Esë a leninskom etape v istoriceskoi nauke, n. 9, pp. 16-26: quest’ultimo saggio si ricollega ad un precedente lavoro di M. E. Naidenov, dallo stesso titolo apparso nel numero del febbraio precedente.

Page 10: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

110 Rassegna bibliografica

Zadaci (Grandi compiti), è infatti dedicato al ruolo e alle funzioni assegnati dal partito agli storici sovietici comunisti.

Il commento redazionale alla risoluzione del congresso sottolinea come non sia possibile « tollerare il metodo soggettivista nella storia, nella valuta­zione dei concreti fatti storici e dei singoli personaggi storici e questo signi­fica che bisogna studiare a fondo e da tutti i lati i processi storici; trovare la risposta a tutte le complesse questioni che la storia pone di fronte a noi ». Si insiste anche sul fatto che « la storia non può essere nè migliorata nè peg­giorata », perciò il congresso richiama a questo principio basilare tutti coloro che operano sul fronte ideologico: « Il partito chiama gli storici alla elabora­zione di quei problemi delle scienze sociali, e in questo novero della storia, in stretto rapporto con le esigenze della coscienza comunista. Il congresso chiede a noi storici un creativo sviluppo della scienza, una universale elevazione del suo livello teoretico. Gli storici sovietici daranno tutte le loro forze e conoscenze nel compimento dei nuovi compiti postici dal nostro partito » I8. Con questo in­tervento si vengono a precisare ulteriormente le indicazioni di lavoro già avan­zate nei due lavori del giugno del 1965 e del gennaio 1966.

Nel dibattito avviato con i rappresentanti del pensiero storiografico bor­ghese e nell’analisi degli aspetti di ordine teoretico e metodologico sui problemi posti dallo studio della storia contemporanea, registriamo altri importanti in­terventi. Il primo è dello storico Beresnij che risponde alle proposte di un new look on modem history avanzate dal professor Reischauer, docente di storia contemporanea presso l’Università di Harvard ed ex console in Giappone tra il 1961 ed il 1966, il quale basa questo nuovo modo di vedere la storia su un presupposto concetto di identità di fondo esistente tra capitalismo di stato e sistema socialista nelle rispettive tendenze di sviluppo19. Beresnij respinge questa concezione in quanto Reischauer, di fronte alla teoria marxista-leninista dello sviluppo del processo storico, sostituisce la reale antitesi dei due sistemi sociali con una concezione puramente scolastica, dove i due sistemi dati sa­rebbero convergenti nello sviluppo sociale ed economico e divergenti solo nel­l’aspetto politico.

Un’articolata analisi delle tendenze storiografiche tedesche, alle quali i so­vietici sono particolarmente attenti, viene affrontata in un saggio collettivo a firma di tre studiosi della Germania dell’Est: Werner Bertold, Gerard Lotzek e Helmut Maier20. In questo studio collegiale viene esaminato il lavoro com­piuto dagli storici della Germania occidentale (ed il giudizio dato è complessi­vamente negativo) dal secondo dopoguerra ai primi anni del ’60, quando più accentuata si è fatta la lotta tra la tendenza storiografica liberal-moderata e quel­la « reazionaria » (un posto a sé occupa invece il gruppo formato dagli storici specializzati nella Ostforschung).

18 Cfr. Bolsie Zadaci (peredavaja statja), in Voprosi istorii, 1966, n. 6, p. 8.19 L. A. Beresnij, Deistvitelno li severseno otkritie?, in Voprosi istorii, 1967, n. 5, pp. 70-78.20 W. Bertold - G. Lotzek - H. Maier, Osnovnie napravlenia i tendenza rasvitia zapadnoghermanskoi istoriografii, in Voprosi istorii, 1967, n. 6, pp. 78-90.

Page 11: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

Rassegna bibliografica 111

Ricerca e dibattito trovano in questa fase un punto d’arrivo con il saggio della Staerman dal titolo: K problème strukturnogo analìsa v istorii (Il pro­blema dell’analisi strutturale nella storia). Elena Michailovna Staerman, una studiosa di storia antica, autrice di numerose monografie sull’impero romano, nota come i principi basilari del marxismo-leninismo abbiamo ripetutamente po­sto l’accento sulla necessità di esaminare la società come un unicum analizzando le relazioni di fondo e determinanti ad essa intrinseche, di andare cioè al di là dei semplici e meccanici rapporti di causa ed effetto nelle leggi che ne rego­lano lo sviluppo. Secondo la Staerman, l’analisi sistematica strutturale marxiana degli aspetti sociali, politici ed economici che caratterizzano una società (« [...] quali sono stati anche nel mondo antico gli elementi che hanno caratterizzato quella società se non le forme di proprietà che hanno determinato il tipo di produzione come base dell’elemento formativo della struttura? »), apre agli studiosi marxisti lontane e più vaste prospettive di analisi rispetto alle sem­plici interrelazioni di causa ed effetto che caratterizzano la storiografia borghese 21.

Nel gennaio del 1968, Voprosi istorii pubblica il resoconto completo della sessione straordinaria dei membri della sezione di storia dell’Accademia delle scienze dell’URSS tenuta a Mosca in occasione del cinquantesimo anniversario della rivoluzione d’Ottobre22. L’accademico Evghenii Michailovic Zukov, il più autorevole degli storici sovietici, segretario generale dell’Accademia, direttore della Vsemirnaja Istorija, traccia il bilancio di cinquantanni di lavoro di ricerca e di pubblicazioni.

Nella relazione vengono ripresi i temi fondamentali lungo i quali, periodo per periodo, la rivista aveva tratto il bilancio dei quarantanni della propria attività. Vengono ricordati i successi compiuti dalla rivoluzione anche nel campo della scienza storica durante il suo primo decennio, le conseguenze del culto della personalità negli anni trenta (e qui la critica viene espressa secondo un modello esplicativo ormai omologato: « [...] tuttavia l’evoluzione degli studi storici non potè sfuggire alla sfavorevole influenza del culto della personalità di Stalin che contribuì alla diffusione del dogmatismo e del soggettivismo mani­festatisi anche nei lavori storici [...] »), le difficoltà vissute e la volontà di­mostrata dal popolo e con esso dagli storici sovietici nel periodo bellico e post­bellico e infine le deformazioni intervenute, sia pure in un quadro complessiva­mente positivo, nella storiografia degli anni compresi fra il 1956-64 (« [...] nella storiografia di quegli anni, di fronte alla necessità di approfondire gli aspetti eco­nomici politici ed ideologici — come vuole la prassi marxista — ha prevalso l’unilaterale aspetto economicistico [...] il che ha inevitabilmente comportato una alterazione dei concetti, una separazione di fatto dalla struttura quale unità di base, della sovrastruttura »).

Concludendo il suo intervento, Zukov, indica il lavoro da compiersi per il prossimo futuro e sottolinea che « il cinquantenario della Grande Rivoluzione socialista d’Ottobre, l’approssimarsi del 150° anniversario della nascita di Karl

21 E. M. Staerman, K problème strukturnogo analisa v istorii, in Voprosi istorii, 1968, n. 6, pp. 20-37.22 E. M. Zukov, Rjatdesiat let sovietskoi istoriceskoi nauki, in Voprosi istorii, 1968, n. 1, pp. 18-28.

Page 12: RASSEGNA BIBLIOGRAFICA · 2019. 3. 6. · Rassegna bibliografica 103 i istoriceskaja nauka5, viene ricordato come nel decennio 1925-35, gli storici marxisti siano intervenuti attraverso

112 Rassegna bibliografica

Marx ed il centenario della nascita di Vladimir Ilic Lenin, date estremamente significative, richiedono una ulteriore mobilitazione di tutte le risorse, ora più che sufficienti, della scienza storica sovietica per una degna rilevazione del loro significato ».

Dall’intervento di 2ukov le pagine di Voprosi istorii, che già nel corso del 1967 — anno del cinquantesimo della rivoluzione — avevano ospitato 17 arti­coli dedicati al rapporto tra Ottobre sovietico e movimento operaio internazio­nale, si arricchiscono di una nuova fitta rete di studi dedicati all’influenza che il marxismo, l’opera pratica e teorica di Lenin e la rivoluzione bolscevica hanno esercitato e continuano ad esercitare sul corso dello sviluppo della storia mon­diale; fase questa che si conclude nell’aprile del 1970 con il numero della rivista sin qui esaminata, interamente dedicato al centenario della nascita del grande teorico sovietico.

Se l’interesse per i problemi classici del marxismo-leninismo ha occupato soprattutto negli anni tra il 1968 ed il 1970 buona parte dell’interesse di Vo­prosi istorii, la ricerca sugli aspetti metodologici impostata negli anni prece­denti non ha subito tuttavia sensibili ritardi. Da questo punto di vista il dibat­tito si è arricchito di altri interventi sul ruolo delle ipotesi e del fatto nella scienza storica, sulla valutazione di una effettiva necessità o meno di una nuova scienza storica, sul bilancio della conferenza internazionale dei partiti operai e comunisti in rapporto ai compiti della ricerca storica e sulle premesse del XIII Congresso internazionale di studi storici che si sarebbe tenuto a Mosca nell’agosto del 1970 23.

Gianfranco Bértolo

23 Cfr. P. F. Laptin, O roli gipotesi v istoriceskom issledovanii, in Voprosi istorii, 1970, n. 1 , pp. 75-88; G. M. I vanov, K voprosu o peniatie fakt v istoriceskom nauke, 1969, n. 2, pp. 73-87; Y. Kachk, Nuzna li novaija istoriceskaja nauka?, 1969, n. 3, pp. 41-54; A. O. Cubarian, Itoghi mezdunarodnogo Sovesanja, 1969, n. 9, pp. 3-13; À. A. G uber, Moskovskii kongress istorikov, 1970, n. 3, pp. 3-11.