Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

67
Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nell’ambito dell’attività lavorativa

Transcript of Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

Page 1: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

Rischio biologico

Esposizione ad agenti biologici nell’ambito

dell’attività lavorativa

Page 2: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

D.Lgs. 626/94Titolo VIII

Protezione da Agenti Biologici

Page 3: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

33

Campo di applicazione

• Tutte le attività lavorative nelle quali nelle quali vi è rischio di esposizione ad agenti

biologici.

(sono quindi comprese sia le esposizioni legate ad un utilizzo deliberato (a), sia le esposizioni

potenziali (b) presenti nell’attività lavorativa o nell’ambiente di lavoro).

Page 4: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

44

Definizioni

• Agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni

• Microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico

• Coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da microrganismi pluricellulari

Page 5: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

55

Il concetto di rischio biologico, così come preso in considerazione nel D.lgs 626/94, non va inteso come correlato solo alla gravità della malattia provocata dal microrganismo in questione, bensì come correlato anche a una serie di altri fattori.

In pratica si valutano tutte le possibilità che ha l’agente biologico, situato in origine all’esterno dell’organismo di penetrarvi e provocare danni più o meno gravi sia nei confronti della salute dei lavoratori che di tutta la popolazione

Page 6: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

66

Classificazione di rischio biologico

Nel D.Lvo 626/1994 il legislatore ha classificato idiversi agenti biologici in base alla loro

pericolosità↓

la pericolosità è stata valutata sia nei confrontidella salute dei lavoratori che della popolazione

generale

Page 7: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

77

Pericolosità degli agenti biologici

PatogenicitàPatogenicità riferibile alla capacità di produrre

malattia a seguito di infezione;

l’infettività intesa come capacità di un

microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;

la trasmissibilità intesa come la capacità di un

microrganismo di essere trasmessoda un soggetto infetto ad un soggetto

suscettibile

la neutralizzabilitàintesa come la disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la

malattia o terapeutiche per la sua cura

Page 8: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

88

Classificazione degli agenti biologici

• Agente biologico del gruppo 1è un agente che presenta poche probabilità di causare malattie insoggetti umani

• Agente biologico del gruppo 2è un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire unrischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi alla comunità.Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche

Es.: Saccharomyces cerevisiae, Streptococcus thermophylus, Lactobacillus casei,

Staphylococcus xylosus…

Es.: Klebsiella pneumonie (infezioni a carico dell’apparato urinario e del tratto respiratorio), Legionella pneumophila (polmonite), Enterobacter aerogenes (infezione dell’apparato urinario), …

Page 9: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

99

Classificazione degli agenti biologici

•Agente biologico del gruppo 3è un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani ecostituire un serio rischio per i lavoratori. L’agente biologico può propagarsi alla comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche

•Agente biologico del gruppo 4 è un agente che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori. Può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità: non sono disponibili di norma efficaci misure profilattiche e terapeutiche

Yersinia pestis (trasmessa da animali all’uomo attraverso le pulci), Brucella abortis (infezione da latte e latticini), Bacillus anthracis (si contrae per contatto con

carni di animali infetti)

Virus ebola (colpisce i reni, il fegato, la milza, sedi di emorragie interne), Virus Lassa (contatto con il cibo o

oggetto contaminati dagli escreti di alcuni roditori. Può essere trasmessa per inalazione).

Page 10: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1010

L’allegato XI del Dlgs 626/94 contiene l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4

specificando che gli agenti non inseriti in detti gruppi vanno implicitamente nel gruppo 1.

Con D.M. 12 novembre 1999 sono state recepite le direttive nn.95/30/CE, 97/59/CE, 97/65/CE, per cui il

suddetto allegato XI è stato aggiornato agli adempimenti apportati alle direttive

Page 11: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1111

Settori lavorativi con uso deliberato di agenti biologici. 1/2

• Università o Centri di ricerca

• Sanità

• Zootecnia e veterinaria

• Industria delle biotecnologie

• Farmaceutica

• Alimentare

Ricerca e sperimentazione nuovi materiali e processi utilizzanti agenti biologici, Laboratori di MicrobiologiaFarmaci contenenti agenti biologici, Laboratorio di Microbiologia, Prove biologiche.Vedi sopra

Produzione di microorganiismi selezionati

Vaccini, riceerca e produzione di farmaci, prove biologiche su animali e celluleProduzione per biotrasformazione (vino, birra, formaggi etc) Ricerca dei patogeni

Page 12: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1212

Settori lavorativi con uso deliberato di agenti biologici. 2/2

• Chimica• Energia

• Ambiente

• Miniere

• Agricoltura

• Ind. Bellica

Prodotti per biotrasformazione (es. concia del cuoio)Produzione per biotrasformazione di vettori energetici (etanolo, metanolo, metano) usando residui agricoli e agroalimentariTrattamento dei rifiuti, uso di microrganismi con funzione degradativa aerobica e anaerobicaRecupero metalli, uso dei microrganismi per la concentrazione dei metalli da soluzioni acquose

Fertilizzazione, inoculazione micorrize, sviluppo di nuovi sementi, uso di antiparassitari microbiciProduzione di armi biologiche

Page 13: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1313

Settori lavorativi con potenziale esposizione ad agenti biologici

• Industria alimentare• Agricolutara• Zootecnia• Macellazione carni• Piscicoltura• Servizi veterinari• Industria di trasformazione di derivati animali (cuoio, pelle,

lana ecc.)• Servizi sanitari (ospedali, ambulatori, studi dentistici, servizi

di assistenza)• Servizi mortuari e cimiteriali• Servizi di raccolta, trattamento, smaltimento dei rifiuti• Impianti industriali di sterilizzazione, disinfezione e lavaggio

di materiali potenzialmente infetti• Impianti depurazione acque di scarico• Manutenzione impianti fognari

Page 14: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1414

“La valutazione del rischio”

•Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio da agenti biologici per ogni specifico contesto in cui si abbia esposizione legata all’attività lavorativa.

•Nella valutazione del rischio biologico deve considerare: La classificazione degli agenti biologici, l’informazione sul tipo di danno che possono causare (malattia, intossicazione, allergia), etc.

Page 15: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1515

vige l’obbligo da parte del datore di lavoro:

-di valutare di esposizione potenziale ad agenti biologici

TITOLO VIII del D:Lgs 626/94

-di identificare i lavoratori soggetti a rischio di infezione

-somministrazione del vaccino da parte del medico competente

Page 16: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1616

La valutazione del rischio è obbligatoria anche per le attività di

tipo b (potenziale esposizione)↓

Questo tipo di attività, se i risultati della valutazione dimostrano che l’attuazione di tali misure non è necessaria, sono esentate dalla

applicazione delle seguenti disposizioni:a) adozione di particolari misure igieniche (art. 80)

b) misure specifiche per le strutture sanitarie eveterinarie (art. 81, commi 1 e 2)c) sorveglianza sanitaria (art. 86)

Non sono invece esentate da:a) misure tecniche organizzative e procedurali

b) informazione e formazioneIl Responsabile della Sicurezza è consultato

prima della valutazione del rischio ed haaccesso alle informazioni che vi sono contenute

Page 17: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1717

Il datore di lavoro:a) evita l’utilizzazione di agenti biologici nocivi, se il tipo di attività lavorativa lo consenteb) limita al minimo i lavoratori esposti al rischio di agenti biologicic) progetta adeguatamente i processi lavorativid) adotta misure collettive (o individuali se non è possibile altro) di protezionee) adotta misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologico fuori dal luogo di lavorof) usa il segnale di rischio biologicog) elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animaleh) definisce procedure di emergenza per incidentii) verifica la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoroj) predispone i mezzi necessari per lo smaltimento rifiutik) concorda procedure per la manipolazione di agenti biologici nel luogo di lavoro

Misure tecniche, organizzative e procedurali (art. 79)

Page 18: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1818

Nelle attività nelle quali esistono rischi per la salute dei lavoratori il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni su:

a) i rischi per la salute derivanti dagli agenti biologiciutilizzatib) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizionec) le misure igieniche da osservared) l’impiego di mezzi individuali di protezionee) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici di gruppo 4f) il modo di prevenire gli infortuni e ridurne al minimo leconseguenze

Informazione e formazione (art. 85)

Nel luogo di lavoro sono presenti cartelli in cui sono riportate le procedure da seguire in caso di infortunio

La formazione è fornita prima che i lavoratori siano adibiti alle attività in questione e ripetuta con frequenza almeno quinquennale

Page 19: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

1919

Esempi di rischio biologico…

Page 20: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2020

Legionella:

Nel caso sia identificabile anche solo una potenziale esposizione all’agente Legionella, essendo questo classificato nell’Allegato XI del DLgs 626 / 94 al gruppo 2 tra i patogeni,(sia come Legionella spp che come Legionella pneumophila,) si devono attuare tutte le misure di sicurezza necessarie.

• La legionellosi è una infezione causata da un batterio del genere legionella.

• La malattia si presenta in due forme:1) malattia dei legionari (forma più grave di polmonite).2) febbre di Pontiac (forma leggera di infezione)

Page 21: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2121

Contagio

• Penetra nell’ospite attraverso le prime vie respiratorie sottoforma di “aerosol” generati da rubinetti , docce ed impianti di condizionamento ecc.

• Le persone possono essere esposte in casa, nel luogo di lavoro,o in posti pubblici…..

sintomisintomiFebbre,raffreddore, tosse, mal di testa dolori muscolari, perdita

dell’appetito.

diagnosidiagnosiTest specifico di laboratorio unitamente ai segni clinici

Page 22: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2222

Interventi di prevenzione e protezione di tipo collettivo

Nell’ambito della tutela della salute da legionellosi in un ambiente di lavoro importanti interventi di prevenzione e protezione di tipo collettivo sono :

le procedure di pulizia,decontaminazione e disinfezione degli impianti di ventilazione e condizionamento o di singole apparecchiature ,degli apparati di umidificazione dell’aria…

il trattamento di decontaminazione delle reti di distribuzione di acqua sanitaria è considerato di rilevante importanza per la frequenza di casi di. Legionellosi imputabili ad inquinamento di tali impianti .

Attualmente,la soluzione maggiormente affidabile per lunghi periodi di tempo ed applicabile in tutti gli impianti è l’adozione di appositi sistemi filtranti tecnologicamente avanzati, disponibili sul mercato.

Page 23: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2323

le zone ove le zecche possono

risiedere più facilmente (luoghi di campagna, zone di passaggio di greggi, erbe alte, vicinanze di animali come pecore, capre e

cani);

Zecche

Page 24: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2424

Malattie trasmesse dalle zecche

• Infezione battericaSpirochetosi: Borrelia burgdorferi s.l.1992: tre nuove “genospecie”:

B.burgdorferi s.s.B.gariniiB.afzelii

1993: B.japonica1995: B.andersoni,...................

Page 25: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2525

Usare un appropriato abbigliamento di colore chiaro (in tal modo si evidenziano meglio) che copra il più possibile il corpo (scarpe alte, calzini lunghi, camicia con manica lunga);

Applicare sugli abiti prodotti repellenti acquistabili in farmacia;

Evitare di sedersi e di appoggiare indumenti o zaini sull'erba (usare teli di plastica).

Prevenzione

Bonificare eventualmente il terreno con prodotti a base di Permetrina, un piretroide sintetico, poco tossico per l'uomo e gli animali; funge da repellente da applicare agli abiti ma è anche in grado di uccidere le zecche bloccando il loro sistema nervoso;

Page 26: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2626

Tetano• Clostridium tetani aisensi del D.Lgs 626/94 è un agente

biologico del gruppo 2 • …può causare malattie in soggetti umani e costituire un

rischio per i lavoratori.(direttiva 2000/54/CE)

I clostridi: batteri sporigeni Clostridium tetani

Clostridium botulinum

Clostridium perfrigens

Clostridium difficile

anaerobi

Attecchimento e la moltiplicazione favorita da:

1. necrosi del tessuto e quindi diminuito afflusso di sangue e quindi di O2

2. presenza contemporanea di batteri aerobi

3. Acatalasemia (diminuita concentrazione ematica di catalasi1)

 

1 scissione dei perossidi

Page 27: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2727

I clostridi: batteri sporigeni • Sono bacilli Gram positivi di 3-8 mm di lunghezza• In gran parte sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi• Raramente capsulati• Producono spore a localizzazione somatica terminale

 

Vivono come saprofiti nel suoloo nell’intestino di alcuni animali

Le infezioni nell’uomo sono dovute a introduzione accidentale nei tessuti profondi dei clostridi o delle spore o dell’assunzione con alimenti di tossine

Page 28: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2828

Clostridium tetaniIl tetano (tetanos = rigidità) è caratterizzato da spasmi muscolari

(paralisi spastica) con concomitante paralisi flaccida (muscoli oculari).

Compromissione della funzionalità muscolare a livello respiratorio (soffocamento dovuto al rigurgito del contenuto dello stomaco).

Page 29: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

2929

IN Italia esistono :

vaccini obbligatori per legge es. antipolio,antitetanico..

Entrambi seguono un “calendario vaccinale “

Vaccini consigliati es. antiinfluenzale …

…Vaccini

Per quanto riguarda la vaccinazione antitetanica:

anatossina ottenuta trattando la tossina con formolo. Schedula vaccinale : richiamo intramuscolo ogni 10 anni dopo il ciclo di base.

Operatori sanitari interessati: operai e manovali addetti alla manipolazione di immondizia

Page 30: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3030

Le punture da imenotteri (vespe, calabroni, api) sono abbastanza frequenti e procurano disturbi di diversa gravità

Sintomatologia locale:•pomfo eritematoso, pruriginoso e dolente,•malessere generalizzato• orticaria generalizzata+dolore,• nausea, vomito

Sintomatologia sistemica: grave reazione allergica fino allo shock anafilattico con perdita di coscienzaAttenzione se il soggetto è allergico

Le punture da insetto

Page 31: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3131

Principali imenotteri responsabili di allergia

Page 32: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3232

Fra le malattie diffuse dai ratti e dai topi estremamente importanti sono il tifo murino, diffuso dalle zecche e dagli acari parassitoidi dei ratti, la leptospirosi, diffusa da un batterio presente sangue e nelle urine dei ratti infetti, e la famigerata peste che nel medioevo provocò la morte di 25 milioni di esseri umani nella sola Europa. I ratti sono infine portatori di microrganismi tifodi, della dissenteria e della rabbia

Ratti e topi

Page 33: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3333

La pulce responsabile della trasmissione della malattia dal ratto all'uomo, Xenopsylla cheopis, una volta punto il ratto infetto, deposita le feci sulla pelle dell'individuo sano il quale a sua volta si infetta inoculandosi il germe attraverso le lesioni da grattamento. Più raramente l'infezione si verifica per ingestione o inalazione di prodotti inquinati da feci di ratti o di pulci infetti.

Tifo Murino

La prevenzione si basa su: Lotta alle pulci e ai ratti con disinfestazioni e derattizzazioni. Vaccinazione: esistono vaccini a base di rickettsie inattivate.

Esiste anche una terapia medica che si avvale di tetracicline e cloramfenicolo.

Page 34: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3434

  E' una malattia infettiva causata da un bacillo denominato Yersinia pestis che viene trasmesso all'uomo dalla puntura delle pulci dei ratti o di altri roditori.

Dal punto di vista clinico si distinguono due forme principali di peste

peste polmonare trasmissione diretta da uomo a uomo

la peste bubbonica trasmissione indiretta, mediata dalle pulci dei ratti La profilassi si basa su:

Lotta ai ratti e alle pulci mediante disinfestazioni e derattizzazioni. La lotta ai ratti si fa anche con: corretto smaltimento dei rifiuti, strutture edilizie e dispositivi antiratto, conservazione adeguata degli alimenti. Molto importante è la lotta ai ratti negli ambiti portuali e sulle navi per il rischio di trasporto dei roditori da aree infette. Isolamento dei malati Sorveglianza dei contatti per almeno 6 giorni. Chemioprofilassi con tetraciclina o sulfamidici per le persone esposte al rischio. Vaccinazione: i vaccini antipestosi, a causa della breve immunità che conferiscono, sono poco utilizzati. Qualche indicazione essi hanno per coloro che, per ragioni professionali, hanno frequenti contatti con roditori ( Ricercatori, Biologi ecc..). Terapia antibiotica precoce mediante streptomicina.

La peste

Page 35: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3535

Leptospirosi

La leptospirosi è un'infezione dovuta a microrganismi chiamati leptospire. Tipica degli animali, questa malattia può trasmettersi occasionalmente all'uomo se viene in contatto con acqua o altri materiali contaminati dagli escrementi di animali infetti. Gli animali più colpiti sono i ratti,

InterventoNon è ancora largamente disponibile un vaccino efficace e privo di effetti collaterali.

In caso di sospetta contrazione della leptospirosi bisogna immediatamente consultare il medico. In alcuni casi particolari (forte rischio di esposizione) può essere suggerita una chemioprofilassi mediante doxiciclina

Page 36: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3636

Rischio rabbia

dopo morso di cane randagio

Page 37: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3737

La rabbia è causata da un virus neurotropo spesso presente nella saliva degli animali rabidiGli animali rabidi trasmettono l'infezione tramite morsicature inferte ad altri animali o all'uomoI cani rabidi rappresentano ancora il rischio più alto per l'uomo su scala mondiale di contrarre la rabbia. I cani rabidi possono avere o la rabbia furiosa, caratterizzata da agitazione e malvagità, seguite da paralisi e morte; oppure la rabbia muta, in cui predominano i sintomi paralitici.

PatologiaIl virus viaggia dalla sede di ingresso lungo i nervi periferici fino al midollo spinale e al cervello, in cui si moltiplica; esso prosegue attraverso i nervi efferenti verso le ghiandole salivari e compare nella saliva.

Page 38: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3838

PrevenzionePer la prevenzione e il controllo i cani devono essere isolati e i cani randagi devono essere catturati e tenuti nei canili

ProfilassiPost-esposizione: se immediatamente dopo l'esposizione viene messa in atto un'accurata profilassi locale e sistemica, nell'uomo la rabbia si verifica raramente. La terapia locale delle ferite può essere la misura preventiva più importante. L'area contaminata deve essere immediatamente e accuratamente pulita con acqua e sapone o benzalcon cloruro. Le punture profonde vanno irrorate con acqua saponata utilizzando un catetere

La migliore profilassi post-esposizione è data dalla somministrazione di immunoglobuline antirabbia (RIG) per l'immunizzazione passiva seguite dal vaccino antirabico umano da cellule diploidi (HDCV) o dal vaccino antirabico assorbito (RVA) per l'immunizzazione attiva.

Page 39: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

3939

Morsi di vipera

Le vipere con il loro morso inoculano numerose tossine.Il morso è riconoscibile dalla presenza di due forellini distanziati di 1 cm.

Effetti locali (comparsa entro pochi minuti):• dolore• edema esteso a tutto l’arto• necrosi in sede di morso• chiazze emorragiche

Effetti sistemici:

• vomito, nausea• dolori muscolari e articolari• aumento della temperatura• collasso cardiocircolatorio

Page 40: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4040

Il piccione è portatore di circa 60 malattie, contagiose per l'uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi. Citiamo solo alcune tra le più comuni : Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi, ecc. Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria, ed innescando i processi infettivi.prevenzione

•interventi di ripristino ambientale.

•rimozione dello strato di guano

•disinfezione e disinfestazione.

•Pianificazione della strategia di allontanamento

I Piccioni preoccupazioni come veicolo potenziale di diverse trasmissione di malattie infettive

Page 41: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4141

Valutazione del rischio

Page 42: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4242

la valutazione del pericolo

la valutazione del danno

La valutazione del rischio biologico si dovrebbe articolare in due momenti:

Page 43: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4343

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

BIOLOGICO

Identificazione del pericolo

Caratterizzazione del pericolo

Valutazione dell’esposizione

Stima del rischio

Contestoprocedure, percorsi,

materiali

Monitoraggio ambientale

Diffusione e distribuzione di microrganismi patogeni o

indicatori

Microbiologiapatogenicità

fattori di virulenzaresistenza

Epidemiologiafrequenza e distribuzione dei casi

fattori di rischiovie di trasmissione

Valutazione del rischio

Page 44: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4444

Stima del rischio biologico

R = P x E x T

rischio di contrarre l’infezione

prevalenza dell’agente infettante

nel ambiente

frequenza di esposizione efficace

al pericolo

efficacia di trasmissione dell’agente a seguito di una singola esposizione

Page 45: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4545

Risente di limiti conoscitivi:

•varietà e ubiquitarietà delle specie batteriche e virali

•scarso utilizzo del monitoraggio biologico per la varietà della risposta adattativa o immunitaria dell’organismo umano ospite.

•mancanza di sicure relazioni dose-risposta (in termini di contagio-infettività) per nessuno dei microorganismi di maggior interesse infettivologico

Non risulta sempre possibile pertanto:

discriminare tra condizioni di presenza o assenza di rischio …e quindi ….

conoscere qual è la frequenza di danno atteso nel gruppo di soggetti esposti

Stima della pericolosità e della dannosità degli agenti biologici

Page 46: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4646

Il monitoraggio della “pericolosità biologica” di un ambiente di lavoro o di una specifica attività per un gruppo di soggetti è rappresentata:

•dal monitoraggio dell’esposizione al pericolo (intermini di intensità e durata)

•dalla individuazione della frequenza o proporzione di soggetti che risultano operare in determinate condizioni espositive

Stima della rischio

Page 47: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4747

LA SCELTA DEI METODI DI MONITORAGGIO E DEGLI INDICATORI DI ESPOSIZIONE DEVE

TENERE CONTO:

• delle vie di esposizione

• della possibilità di una misura diretta o indiretta della contaminazione ambientale

• oppure dell’avvenuto contagio a seguito dell’esposizione

Page 48: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4848

La trasmissione può avvenire non solo per contaminazione con sangue infetto, ma anche per contatto o per via aerea tramite materiale corpuscolato, aerosol o goccioline sospese in atmosfera

Page 49: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

4949

tra le strategie perseguibili laddove il pericolo di esposizione non è presente come condizione intrinseca nel ciclo

produttivo, ma nasce come evento accidentale più o meno prevedibile e legato alle caratteristiche di lavoro, individuali e

alle attitudini lavorative del singolo troviamo:

rilevazione degli eventi accidentalirilevazione degli eventi accidentali

rilevazione degli infortunirilevazione degli infortuni

che portano…che portano…

Stima della rischio

Page 50: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5050

rischio osservatorischio osservato: :

rappresentato da eventi o situazioni già osservate, calcolato stimando la pericolosità e la dannosità già manifestatasi

rischio attesorischio atteso::

il pericolo che pur presente al momento della valutazione, non è

abbinato al danno ma la cui comparsa è attesa in un tempo successivo

… … a definirea definireva calcolato stimando la pericolosità e la dannosità già manifestatasi, osservate con accurati programmi:

monitoraggio degli eventi accidentali degli infortuni a rischio

sorveglianza dello stato di salute della popolazione esposta

Stima della rischio

Page 51: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5151

CARATTERISTICHE PECULIARI DEL RISCHIO BIOLOGICO

VARIABILITA’ DEGLI AGENTI BIOLOGICIVARIABILITA’ DELLE REAZIONI INDIVIDUALIVARIABILITA’ DELLA DISTRIBUZIONE SPAZIALE E TEMPORALEMOLTEPLICITA DI FONTI E VIE DI TRASMISSIONETRASMISSIBILITA’DIFFUSIBILITA’ESISTENZA DI PORTATORI

PROBLEMI NELLA STIMA DEL RISCHIO BIOLOGICO

DIFFICOLTA’ DI MISURA DI CONTAMINAZIONE AMBIENTALEMANCANZA DI INDICATORI AFFIDABILIDIFFICOLTA’ NELLE RILEVAZIONI EPIDEMIOLOGICHECARENZA DI DATI DI SORVEGLIANZA SANITARIADIFFICOLTA’ DI ASSOCIARE I CASI CON ESPOSIZIONI PROFESSIONALI

Page 52: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5252

Quindi…

Per la valutazione del rischio biologico in ambienti in cui non Per la valutazione del rischio biologico in ambienti in cui non si ha utilizzo deliberato di agenti biologici si ha utilizzo deliberato di agenti biologici

mappare il rischio biologico

documentare la necessità integrare/completare le procedure disponibili

definire le opportunità di integrazione formativa ed informativa delle strutture operando secondo motivate e documentate priorità

migliorare il livello motivazionale e tecnico-organizzativo dell’utilizzo dei D.P.I.

Page 53: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5353

Monitoraggio infortuni tramite registrazione dei casi di esposizione individuale e dei casi di malattia e decesso

Per la valutazione del rischio biologico in ambienti in cui si ha utilizzo Per la valutazione del rischio biologico in ambienti in cui si ha utilizzo deliberato di agenti biologici deliberato di agenti biologici

Monitoraggio delle attività inerenti la manipolazione volontaria degli agenti biologici

Page 54: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5454

Modelli per la valutazione del rischio biologico

Page 55: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5555

Modello chimico

IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLOAgentiSorgentiEventi

VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE

IntensitàDurataFrequenzaSoggetti espostiVie di contaminazioneVie di trasmissioneMorbosità Mortalità

Concentrazione nella matriceEsposizione alla matrice

ANALISI DOSE-RISPOSTA

CARATTERIZZAZIONE DEL RISCHIO

Page 56: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5656

Analisi dose-risposta

Pı 1- exp(-rd)Pı=1-[1+ d / N50 (2¹/ª -1)]ֿ

Page 57: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5757

MODELLO EPIDEMIOLOGICO

Formunlazionedel problema

Analisi

Caratterizzazionedel rischio

Caratterizzazionedi ospite e patogeno

Modello concettuale

Profilo ospite- patogeno

Profilo di esposizione

Costruzione, simulazione

Integrazione dei dati

Page 58: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5858

Determinanti per ottenere la caratterizzazione del grado di contaminazione biologica degli ambienti di lavoro, attrezzature, impianti di ventilazione e condizionamento.

Indagini ambientali

Per gli agenti biologici aerodispersi

Analisi quantitativa (raccolta di campioni d’aria contenenti le particelle biologiche e nella determinazione della componente vitale di esse).

Analisi qualitativa (caratterizzazione degli agenti biologici rilevati)

Page 59: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

5959

Luoghi e circostanze di possibile esposizione per i lavoratori ad agenti biologici

AGENTE BIOLOGICO LUOGO/CIRCOSTANZA

Acari della polvere e loro particelle fecali.

Archivi, locali polverosi.

Batteri coliformi fecali.

Utilizzo servizi igienici ed attività di pulizia degli stessi; impianti di depurazione acque; contatto con acqua nebulizzata contaminata.

Microrganismi vari (patogeni e non). Discariche; raccolta e trasporto rifiuti urbani; rifiuti delle mense aziendali/scolastiche.

Microrganismi patogeni (es. batteri come Legionella pneumophila, virus, muffe, funghi) ed altri agenti biologici (acari della polvere, pollini) presenti nell’aria e/o in impianti di aerazione/condizionamento.

Locali con impianto di condizionamento non sottoposto a manutenzione periodica; locali ove i filtri dei condizionatori non sono periodicamente sostituiti; contatto più o meno ravvicinato con persone; vetture con filtri dell’aria non periodicamente sostituiti e/o senza filtri antipolline; presenza nei locali di piante con pollini allergizzanti.

Microrganismi patogeni (es. Salmonella) presenti in impianti idrici.

Utilizzo a scopo potabile di acqua inquinata e/o che transita in tubazioni non sottoposte a periodica manutenzione e disinfezione.

Microrganismi vari (patogeni e non) altri agenti biologici (acari della polvere, pollini).

Locali con moquette, tappeti e tendaggi non regolarmente puliti; contatto con acqua nebulizzata contaminata.

Microrganismi vari, patogeni e non, (batteri, parassiti) e altri agenti biologici (es. pollini, tossine).

Contatto con animali vari.

Tossine. Contatto con insetti (punture).

Microrganismi vari (patogeni e non). Utilizzo/contatto con sostanze contaminate (acqua tecnologica, olio, emulsioni, sangue, saliva, ecc...).

Luoghi e circostanze di possibile esposizione per i lavoratori ad agenti biologici

AGENTE BIOLOGICO LUOGO/CIRCOSTANZA

Acari della polvere e loro particelle fecali.

Archivi, locali polverosi.

Batteri coliformi fecali.

Utilizzo servizi igienici ed attività di pulizia degli stessi; impianti di depurazione acque; contatto con acqua nebulizzata contaminata.

Microrganismi vari (patogeni e non). Discariche; raccolta e trasporto rifiuti urbani; rifiuti delle mense aziendali/scolastiche.

Microrganismi patogeni (es. batteri come Legionella pneumophila, virus, muffe, funghi) ed altri agenti biologici (acari della polvere, pollini) presenti nell’aria e/o in impianti di aerazione/condizionamento.

Locali con impianto di condizionamento non sottoposto a manutenzione periodica; locali ove i filtri dei condizionatori non sono periodicamente sostituiti; contatto più o meno ravvicinato con persone; vetture con filtri dell’aria non periodicamente sostituiti e/o senza filtri antipolline; presenza nei locali di piante con pollini allergizzanti.

Microrganismi patogeni (es. Salmonella) presenti in impianti idrici.

Utilizzo a scopo potabile di acqua inquinata e/o che transita in tubazioni non sottoposte a periodica manutenzione e disinfezione.

Microrganismi vari (patogeni e non) altri agenti biologici (acari della polvere, pollini).

Locali con moquette, tappeti e tendaggi non regolarmente puliti; contatto con acqua nebulizzata contaminata.

Microrganismi vari, patogeni e non, (batteri, parassiti) e altri agenti biologici (es. pollini, tossine).

Contatto con animali vari.

Tossine. Contatto con insetti (punture).

Microrganismi vari (patogeni e non). Utilizzo/contatto con sostanze contaminate (acqua tecnologica, olio, emulsioni, sangue, saliva, ecc...).

Page 60: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6060

Metodi di campionamento monitoraggio aria

I metodi adottati per il controllo microbiologico dell’aria ambientale si basano sui seguenti campionamenti:

• CAMPIONAMENTO PASSIVO

• CAMPIONAMENTO ATTIVO

Page 61: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6161

• impiego di piastre Petri di sedimentazione. Viene tolto il coperchio della capsula Petri contenente il terreno di coltura agarizzato sterile, in modo che la superficie dell’agar rimanga esposta all’aria per un tempo definito. Al termine si richiude la piastra e si procede all’incubazione a 37°C per 48 ore e a 25° C per altre 24 ore.

• Si conta il numero di colonie cresciute, ciascuna delle quali rappresenta una particella trasportante microrganismi caduta sulla superficie dell’agar.

• I risultati vengono espressi nell’ unità di misura: UFC (=Unità Formante Colonia)/m2/ora (oppure anche UFC/dm2/ ora).

Candida albicans

L’efficienza della raccolta dipende sia dal diametro aerodinamico delle particelle sia dal grado di ventilazione dell’ambiente.

Attenzione: tale metodo non fornisce informazioni sul volume dell’aria campionata, possono essere sovrastimate le particelle di maggiori dimensioni rispetto a quelle più piccole

Campionamento passivo

Page 62: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6262

Campionamento attivo

Esempio:attraverso l’uso di una apparecchiatura “SAS Surface Air System” portatile una quantità misurata di aria è aspirata in un coperchio sotto il quale è collocata una capsula petri contenente terreno agarizzato.Le piastre Petri vengono incubate a 37°C per 48 ore e a 25° C per altre 24 ore.Le colonie cresciute sulla superficie dell’agar vengono contate e i risultati espressi in UFC/m3 in rapporto al volume d’aria aspirato ed analizzato.

Le principali metodiche utilizzate sono le membrane filtranti, il precipitatore elettro statico, il collettore a più stadi di Andersen e il collettore a singola piastra .

Page 63: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6363

I principali metodi di analisi delle particelle biologiche

Coltura, microscopia, metodi biochimici

Metodi immunologici e biologici

I metodi colturali, oltre a fornire informazioni sulla vitalità dei microrganismi, permettono la successiva identificazione delle particelle campionate (batteri, virus, actinomiceti, spore fungine) che può essere attuata con l’impiego di microscopia e con metodi biochimici. Questo tipo di approccio viene utilizzato con campioni di aria prelevati dai collettori inerziali provvisti di terreno colturale di raccolta e con l’analisi dei campioni raccolti su filtri. Inoltre i metodi colturali sono particolarmente indicati per il rilevamento di agenti infettivi importanti, quali la Legionella, gli Stafilococchi ed alcuni funghi patogeni invasivi.L’utilizzo di metodi immunologici o biochimici è

indicato per la ricerca dei singoli contaminanti; questi metodi sono usati per l’identificazione di endotossine aerodisperse, micotossine e per l’analisi di diversi antigeni e di actinomiceti termofili. Metodi biologici in vitro vengono utilizzati per virus ed endotossine

Page 64: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6464

L’interpretazione dei dati del monitoraggio ambientale per agenti biologici …

un problema tuttora apertoLa non diretta correlazione dose/effetto o dose/risposta nell’esposizione a microrganismi infettanti non permette di definire dei valori di esposizione da assumere come soglia e ai quali riferirsi nelle misure di monitoraggio per finalità preventive sull’insorgenza del rischio.

Per questa ed altre limitazioni non esistono limiti di esposizione (tranne per pochi elementi) per gli agenti microbiologici ufficialmente adottati o proposti per gli ambienti di vita e di lavoro generici.

Diverse associazioni hanno stabilito limiti di concentrazione per batteri o funghi in particolari ambienti critici ove la presenza di inquinanti biologici può assumere un particolare significato (es. camere sterili, camere operatorie,ambienti ospedalieri, ecc.) e alcuni ambienti di lavoro (industria alimentare, industria farmaceutica, ecc.)

Page 65: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6565

Limiti per contaminanti di tipo biologico

Non esistono TLV per misure di:

• bioaerosol da culture di funghi e batteri

• da agenti infettivi (virus, Legionella, Micobatteri…

• da contaminanti biologici

Esistono TLV per cellulosa, cotone, polveri di cereali, nicotina, piretro, amido, subtilisine, saccarosio, nebbie di oli vegetali.

Page 66: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6666

Riepilogo delle fasi della valutazione del rischio per la protezione da agenti biologici 1/2

I fase: identificazione delle sorgenti di rischio,

definizione e caratterizzazione degli agenti biologici•Descrizione dell’attività lavorative ed analisi delle modalità lavorative

•Individuazione degli agenti biologici connessi con l’ambiente o con il posto di lavoro che sono da considerarsi sorgenti di rischio

•Modalità di trasmissione dei possibili agenti eziologici di patologie per l’uomo in relazione alle rispettive cariche infettanti.

Presenza di eventuali fattori di sinergsmo e/o ulteriori effetti sulla salute umana da mettere in evidenza•Considerazione dei rischi per la sicurezza e la salute dovuti a fattori trasversali: organizzazione del lavoro,

fattori psicologici ed ergonomici, condizioni di lavoro difficili

II fase: Individuazione dei rischi di esposizione

•Quadro dei potenziali fattori di rischio•Misure di sicurezza attuate: formazione, informazione, piani di lavoro, processi a ciclo chiuso, automazione,

DPI, sorveglianza sanitaria

Page 67: Rischio biologico Esposizione ad agenti biologici nellambito dellattività lavorativa.

6767

Riepilogo delle fasi della valutazione del rischio per la protezione da agenti biologici 2/2

RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI RESIDUISulla base dei rischi di esposizione definiti: Programma Integrato delle Misure di Sicurezza

III fase: Stima dei rischi di esposizione residui

•“Verifica” dell’accettabilità delle condizioni igienico-ambientali per la protezione dell’operatore•“misura” dei parametri di rischio e loro quantificazione nel caso di situazioni ad elevato rischio potenziale

•Acquisizione di documentazione e certificazione agli atti dell’azienda

DOCUMENTO DELLA SICUREZZA