Un modello gerarchico-dinamico dellattività mentale Maurizio Ceccarelli.
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Un modellogerarchico-dinamicodell’attività mentale
Maurizio Ceccarelli
autobiografia culturale
terapia familiare
cognitivismo interpersonale
neuroscienze
bio
psico
sociale
“Per comprendere il mistero della natura della mente bisognerà
passare dalla filosofia all’embriologia, con un salto singolare
ma necessario.
A quel punto saremo in grado di ritornare, attraverso la
biologia, alla filosofia”. Gerald Edelman
articolazione tematica
indice
• La conoscenza della mente• La biologia della mente• La neurobiologia della mente• L’evoluzione della mente• Lo sviluppo della mente• Il modello gerarchico-dinamico (fisiologia)• Fisiopatologia generale• Fisiopatologia clinica• Terapia
La conoscenza della mente
Problematiche e prospettive
epistemiche, metodologiche e teoriche
parte prima
Storia della filosofia della conoscenza
• dalla teoria della conoscenza (gnoseologia)
• all’indagine critica sulle forme del conoscere (epistemologia)
Immanuel Kant
• la conoscenza è un’attività dipendente dalla relazione tra il soggetto conoscente e l’oggetto conosciuto
• la conoscenza dell’oggetto è sia permessa che vincolata alle strutture percettivo-intellettive del soggetto conoscente
• non esiste una conoscenza dell’oggetto “in sé”, cioè indipendente dal soggetto conoscente
Immanuel Kant
nell’atto conoscitivo sono inestricabilmente interconnessi
elementi autoreferenziali elementi fenomenici
strutture del soggetto caratteristiche dell’oggetto
Immanuel Kant
• razionalismo: deriva autoreferenziale dell’atto conoscitivo (“i pensieri senza contenuto sono vuoti”) - Cartesio
• empirismo: deriva fenomenica dell’atto conoscitivo
(“le intuizioni senza concetti sono cieche”) - Hume
Metodo e conoscenza scientifica
La conoscenza scientifica si differenzia da altre forme di conoscenza condivisa (religione, etica, estetica, etc.) in quanto assume la vigilanza critica sui prodotti della conoscenza, permessa dal metodo, come elemento qualificante l’identità della conoscenza stessa
Il metodo:strumento della conoscenza critica
• il metodo esplicita le modalità tramite cui si realizza l’atto conoscitivo
• oggettiva l’atto conoscitivo
• consente di esercitare l’indagine critica sull’interconnessione tra autoreferenza e fenomenicità
• è l’oggetto della conoscenza della conoscenza (epistemologia)
Epistemologia e conoscenza della mente
la riflessione epistemologica è fondamentale nell’ambito delle scienze umane, in quanto in tali settori della conoscenza l’oggetto conosciuto (l’uomo) coincide con il soggetto conoscente (l’uomo)
l’atto conoscitivo indaga un oggettoche è il soggetto di quell’atto
Epistemologia e conoscenza scientifica: Imre Lakatos
nella conoscenza sono copresenti una serie di livelli concettuali gerarchicamente organizzati:
• nucleo metafisico: inconfutabile in modo diretto• ipotesi scientifica: cintura protettiva del nucleo• programma di ricerca: confuta o conferma l’ipotesi
la validità di una teoria è correlata alla capacità di sostenere programmi di ricerca progressivi rispetto
a quelli regressivi
Per una organizzazione del metodo
Nell’atto conoscitivo sono copresenti diverse modalità della relazione tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto, ciascuna delle quali comporta un diverso grado di declinabilità empirica delle asserzioni da esse dipendenti.
Livelli organizzativi del metodo e declinabilità empirica
• nucleo metafisico
• ipotesi scientifica
• modello di ricerca
declinabilità empirica
Livelli organizzativi del metodo:il paradigma
Le credenze sono le asserzioni relative all’oggetto conosciuto caratterizzate da alta condivisione sociale e bassa declinabilità empirica
L’indagine critica esercitata sulle credenze consente di esplicitare la concatenazione concettuale che sostiene le credenze
livello paradigmatico dell’organizzazione del metodo
Livelli organizzativi del metodo:la metateoria
L’indagine critica esercitata sulla concatenazione concettuale che sostiene le credenze consente di esplicitare la logica dei nessi tra i concetti (epistemologia)
livello metateorico dell’organizzazione del metodo
Livelli organizzativi del metodo:la teoria
L’indagine critica esercitata sulla logica dei nessi tra i concetti che sostengono le credenze consente di esplicitare la correlazione tra la trama concettuale (soggetto) e la trama fenomenica (oggetto) veicolata nei modelli dell’oggetto (scienza)
livello della teoria dell’organizzazione del metodo
Organizzazione del metodo e conoscenza della mente
• paradigma: identificazione delle diverse credenze relative alla mente
• metateoria: identificazione delle diverse logiche articolatorie dei concetti relativi alla mente
• teoria: identificazione dei diversi modelli relativi alla mente
Livelli organizzativi del metodo e declinabilità empirica
• paradigma
• metateoria
• teoria
declinabilità empirica
Multideterminazione della conoscenza scientifica
paradigma
metateoria
teoria
valori culturali
organizzazione sociale
tecnologia
paradigmi
metateorie
teorie
prassi
I paradigmi
Nella storia del pensiero occidentale la tematica ricorrente e invariante attorno alla quale si organizzano le asserzioni sulla natura dell’essere umano è costituita dal binomio “mente-corpo”
I diversi paradigmi coincidono con le diverse credenze relative al binomio “mente-corpo”
I paradigmi
dualista
monista
dualismo delle proprietà /monismo a doppio aspetto (relazionale)
bidimensionale
monodimensionale
multidimensionale
Il paradigma dualista(bidimensionale)
Si fonda sulla distinzione tra uomo e mondo, in assenza della quale non vi è problematizzazione della natura umana e, quindi, della natura della mente.
La matura espressione del paradigma dualista si realizza nel pensiero platonico prima, e in quello cartesiano, poi.
Il paradigma dualista
costitutiva dualità essere umano
Il paradigma dualista
mondo sensibile mondo intellegibilePlatone
costitutiva dualità essere umano
Il paradigma dualista
mondo sensibile mondo intellegibile
corpo anima
Platone
cristianesimo
costitutiva dualità essere umano
Il paradigma dualista
mondo sensibile mondo intellegibile
corpo anima
res extensa res cogitans
Platone
cristianesimo
Cartesio
costitutiva dualità essere umano
Metateoria dualista
• la distinzione ontologica tra mente e corpo giustifica la distinzione epistemologica tra i settori dediti alla conoscenza della mente (psicologia) e i settori dediti alla conoscenza del corpo (biologia)
• la conoscenza della mente e quella del corpo sono entrambi necessari, ma ciascuno in sé non sufficiente, per un’esaustiva conoscenza della natura umana
• la condizione sufficiente è la conoscenza della relazione tra la mente e il corpo (“problema mente-corpo”)
Tipologie relazionali nella metateoria dualista
• corrispondenza: contemporaneità della modificazione degli stati/eventi corporei e degli stati/eventi mentali (tipologia correlativa)
• interazione: dipendenza unidirezionale della modificazione degli stati/eventi corporei e degli stati/eventi mentali (tipologia causale)
Metateoria dualista
si rilevano diverse prospettive metateoriche, che si differenziano per il tipo di rapporto ipotizzato esistere
tra la mente e il corpo
• dualismo interazionista: interazione e corrispondenza
• dualismo cartesiano: interazione
• parallelismo psicofisico: corrispondenza
Teorie dualiste
Teorie sulla mente, di matrice sia biologica che psicologica, che affermano il limite dei loro modelli per un’esaustiva conoscenza della mente.
Teorie biologiche dualiste
Matrice storica nella corrente teleomeccanicista: il fine differenzia la materia vivente da quella non vivente.
il corpo è il mezzo tramite cuila mente persegue i propri fini
(Eccles, Penfield)
Teorie dualiste in psicologia
il corpo costituisce la componente energetica necessaria, ma non sufficiente, per la costruzione della
rappresentazione mentale(pensiero psicodinamico classico)
Pregnanza socioculturale paradigma dualista
• distinzione tra i settori dediti conoscenza del corpo e i settori dediti conoscenza della mente
• distinzione tra le istituzioni dedite alla formazione terapeuti del corpo e alla formazione terapeuti della mente
• distinzione tra le patologie del corpo (psicosi, disturbo organici) e le patologie della mente (nevrosi, disturbi funzionali)
• distinzione tra le terapie del corpo (somatiche) e le terapie della mente (psicosociali)
Integrazione biologia-psicologiae prassi terapeutica
L’interesse verso il dialogo interdisciplinare dipende dalla prospettiva metateorica adottata rispetto alla tipologia del rapporto mente-corpo (modelli bio-psico-sociali).
Nella prassi terapeutica la combinazione di interventi somatici e interventi psicosociali è giustificata, ma la loro integrazione non è necessaria.
Il paradigma monista(monodimensionale)
Il pensiero monista non pone alcuna distinzione tra uomo e mondo (pensiero pre-platonico).
Il paradigma monista (pensiero post-platonico) nega lo statuto di entità naturale a uno dei due membri del binomio mente-corpo.
Il paradigma monista
Il paradigma monista afferma la costitutiva unitàdell’essere umano
Il paradigma monista
corpo
monismo materialista(Hobbes)
Il paradigma monista afferma la costitutiva unitàdell’essere umano
Il paradigma monista
corpo mente
monismo materialista(Hobbes)
monismo idealista(Berkeley)
Il paradigma monista afferma la costitutiva unitàdell’essere umano
Metateoria monista
Condizione sia necessaria che sufficiente per un’esaustiva conoscenza dell’essere umano è la conoscenza del corpo (materialisti) o della
mente (idealisti).
Metateoria materialista
La mente è la semplice e diretta espressione dell’attività del corpo (cervello)
• epifenomenismo
• eliminativismo
la mente è un effetto collaterale, privo di qualsiasi funzionalità, dell’attività cerebrale
i termini mentali devono essere sostituiti con termini relativi all’attività cerebrale
Metateoria idealista
L’attività mentale può essere formalizzata senza alcun riferimento vincolante al corpo (indifferenza strutturale)
• funzionalismo
gli stati mentali sono identificabili con stati computazionali, esprimibili in termini di regole formali, sintatticamente organizzate, di manipolazioni di simboli -algoritmi-: “la mente sta al cervello come il software sta all’hardware”.
Teorie moniste in biologia
le leggi fisico-chimiche sono non solo necessarie ma anche sufficienti per la comprensione dei processi
della materia vivente (meccanicismo riduzionista).
la mente è inscritta nel cervello (localizzazionismo)
teorie dell’identità mente-cervello (da Gall a Crick) gli stati/eventi mentali sono stati/eventi cerebrali
Tipologie dell’identità mente-cervello
Identità dei tipi (localizzazionismo forte: tipologia uno-uno) ciascun stato mentale è la stessa cosa con un determinato
stato cerebrale
Identità delle occorrenze (localizzazionismo debole: tipologia uno-molti) ciascun stato mentale è la stessa cosa di diversi stati cerebrali, e ciascun
stato cerebrale è la stessa cosa di diversi stati mentali
Teorie moniste in psicologia
teorie sulla mente in cui è assente il riferimento alla struttura biologica
Comportamentismo
Cognitivismo computazionale
Terapia familiare sistemico-cibernetica
Pregnanza socioculturale paradigma monista
• dal riduzionismo come metodo di analisi empirica al riduzionismo come ideologia (anni ’60-’80)
il tema dell’integrazione tra conoscenza biologica e conoscenza psicologica non ha alcun diritto di
cittadinanza concettuale
l’unico intervento dotato di senso terapeutico è o somatico (materialisti) o psicosociale (idealisti)
Integrazione biologia-psicologiae prassi terapeutica
Il paradigma relazionale
il fondamento della conoscenza dell’essere umano attiene alle riflessioni relative alla distinzione, e alla relazione, tra
“corpo” e “mondo”.
il “corpo-in-relazione-con-il-mondo”è l’entità costitutiva dell’essere umano
(filosofia fenomenologico-esistenzialista)
• Brentano: gli atti psichici sono costitutivamente relazionati con altro da sè
• Heidegger: l’essere è un esser-ci, cioè un essere-nel-mondo che coincide con l’esistere
• Buber: l’uomo è relazione io-mondo e io-tu
Il paradigma relazionale
“Non si può localizzare la relazione (…) come si è abituati, per assuefazione, sia nelle determinazioni interiori degli individui, sia nel mondo che abbraccia questi individui e li predetermina, bensì in base ad una realtà effettiva ‘tra’ esse. La correlazione non è costruzione ausiliaria: è il luogo reale (…). Se essa non ha attirato un’attenzione specifica lo si deve al fatto che, a differenza dell’individuo e del mondo, non presenta un’ininterrotta e indiscussa continuità, ma si costituisce sempre di nuovo. Di qui è avvenuto che ciò che entra naturalmente nella relazione come continuità, lo si sia attribuito all’anima e al suo mondo” Martin Buber
• Brentano: gli atti psichici sono costitutivamente relazionati con altro da sè
• Heidegger: l’essere è un esser-ci, cioè un essere-nel-mondo che coincide con l’esistere
• Buber: l’uomo è relazione io-mondo e io-tu
Il paradigma relazionale
• Merleau-Ponty: uomo e mondo sono inseparabili
“il mondo è inseparabile dal soggetto, ma da un soggetto che non è altro se non una proiezione del mondo; il soggetto è inseparabile dal mondo, ma da un mondo che il soggetto proietta.”
Maurice Merleau-Ponty
Metatoria relazionale
la relazione con il mondo (fisico, interpersonale, socioculturale) è la condizione tramite cui il corpo
costruisce le proprie funzioni vitali
qualsiasi funzione vitale è una proprietà della relazione corpo-mondo
la conoscenza della relazione corpo-mondo richiede la conoscenza interdisciplinare
Metateoria relazionale
la variabile storico-temporale è un elemento intrinsecoalla costruzione delle funzioni del vivente
metateoria evoluzionista-evolutiva
Metateoria relazionale ed epistemologia evoluzionista-evolutiva
“l’origine e l’evoluzione della conoscenza coincidono con l’origine ed evoluzione della vita, entrambe strettamente correlate con l’origine ed evoluzione della terra.
La teoria dell’evoluzione collega la conoscenza, e con essa noi uomini, col cosmo: e così il problema della conoscenza diventa un problema cosmologico”
Karl Popper
Metateoria relazionale ed epistemologia evoluzionista-evolutiva
Konrad Lorenz
Le forme kantiane “a priori” della conoscenza costituiscono le regole innate della relazione corpo-mondo per il singolo individuo;
Le forme kantiane “a posteriori” della conoscenza costituiscono le regole della relazione corpo-mondo acquisite dalla specie cui appartiene quell’individuo.
Metateoria relazionale ed epistemologia evoluzionista-evolutiva
Steven Rose
“nulla in biologia ha senso se non alla luce della storia, e con questo termine intendo al contempo la storia della vita sulla terra, cioè l’evoluzione, e la storia del singolo organismo, ovvero il suo sviluppo dal concepimento alla morte”
necessità di una teoria della mente in grado di connettere
un modello sull’evoluzione della mente con un modello sullosviluppo della mente
Metateoria relazionale e interdisciplinarietà della conoscenza
La conoscenza della relazione corpo-ambiente richiede necessariamente il contributo degli ambiti disciplinari dediti allo studio del corpo e del mondo (fisico, interpersonale, socioculturale): biologia, psicologia, sociologia.
Conditio sine qua non per la costituzione del dialogo interdisciplinare teso alla costruzione di un modello biopsicosociale della natura umana è l’assunto della natura costitutivamente relazionale degli “oggetti” dei singoli ambiti disciplinari (cervello, psiche, società)
bio psico sociale
uomo
bio psico sociale
uomo
biopsicosociale
uomo
bio psico sociale
uomo
biopsicosociale
uomo
ottica sistemico-relazionale
uomo
L’ottica sistemico-relazionale
• prospettiva epistemologica:
la conoscenza di un oggetto è data dalla conoscenza delle relazioni che l’oggetto ha con altri oggetti
• prospettiva ontologica:
la natura di un oggetto è intrinsecamente relazionale
• prospettiva metodologica:
ottica dei sistemi complessi
L’uomosecondo l’ottica sistemico-relazionale
• l’oggetto-corpo esiste in quanto relazionato al mondo
• l’oggetto-mondo esiste in quanto relazionato al corpo
la relazione corpo-mondo
è l’elemento costitutivo
tanto dell’oggetto-corpo quanto dell’oggetto-mondo
“il mondo è inseparabile dal soggetto, ma da un soggetto che non è altro se non una proiezione del mondo; il soggetto è inseparabile dal mondo, ma da un mondo che il soggetto proietta.”
Maurice Merleau-Ponty
relazione corpo-mondo
biologo
psicologo
sociologo
relazione corpo-mondo
biologo
psicologo
sociologo
fattori bio
fattori psico
fattori sociali
relazione corpo-mondo
gli “oggetti” propri della conoscenza biologica (materia vivente), psicologica (psiche), sociologica (società) sono campi fenomenici diversi di un unico e unitario processo vitale, costituito dalla relazione tra il corpo e il mondo
biologo
psicologo
sociologo
fattori bio(psicosociali)
fattori (bio)psico(sociali)
fattori (biopsico)sociali
relazione corpo-mondo
biologo
psicologo
sociologo
biologo
psicologo
sociologo
relazione materia vivente-ambiente
relazione psiche-ambiente
relazione società-ambiente relazione
biologo
psicologo
sociologo
relazione materia vivente-ambiente
relazione psiche-ambiente
relazione società-ambiente
modello biopsicosociale
Il confronto tra i dati di conoscenza dei singoli osservatori (biologo, psicologo, sociologo) si fonda sul principio di corrispondenza (e non su quello dell’assimilazione): in tal modo ogni campo fenomenico riceve, o meno, conferma, dal confronto con gli altri campi.
il paradigma relazionalein biologia
la materia vivente,
qualsiasi sia il livello strutturale considerato,
necessita della relazione con l’ambiente
per costruire la propria organizzazione
il paradigma relazionalein biologia
• la struttura biologica (caratteristiche fisico-chimiche) è l’elemento necessario per l’esercizio delle funzioni proprie del vivente
• l’organizzazione biologica (dinamica interattiva spaziotemporalmente distribuita intra e interstrutturale) è l’elemento sufficiente per l’esercizio delle funzioni proprie del vivente
struttura
organizzazione
ambiente
funzione
per una biologia relazionale
• i dati scientifici dovrebbero segnalare l’intrinseca natura relazionale dell’organizzazione biologica;
• se ciò risultasse plausibile nell’analisi dell’organizzazione del livello genomico, a maggior ragione lo sarebbe per i livelli strutturali superiori (inclusività annidata con dinamica ricorsiva tra i vari livelli)
per una biologia relazionale:i risultati del Progetto Genoma
• correlazione non-lineare tra numero di geni (DNA codificante) e complessità strutturale dell’organismo
(Coenorhabditis Elegans 18.400; Drosophila Melanogaster 13.600; uomo-topo-cane 25.000; riso 30.000)
per una biologia relazionale:i risultati del Progetto Genoma
• correlazione lineare tra DNA non codificante e complessità strutturale dell’organismo.
(5-20% procarioti; 60-70% piante; 80-90% vertebrati; 95% uomo)
il DNA non codificante modula, nello spazio e nel tempo, l’attività dei geni
(per cui definisce l’organizzazione del genoma)
essendo a sua volta modulato dall’ambiente
per una biologia relazionale:il DNA regolatore
DNA non codificante
DNA codificante
proteine
ambiente
il DNA non codificante modula, nello spazio e nel tempo, l’attività dei geni
(per cui definisce l’organizzazione del genoma)
essendo a sua volta modulato dall’ambiente
il genoma esercita le sue funzioni vitali grazie
all’intrinseca natura relazionale della sua organizzazione
per una biologia relazionale:il DNA regolatore
L’organizzazione della materia vivente,
da cui dipendono le sue funzioni,
costituisce l’elemento
di espressione e di regolazione dinamica
della relazione corpo-mondo
per una biologia relazionale
per una neurobiologia relazionale
• nell’ambito dei sistemi biologici di regolazione della relazione corpo-mondo, il sistema nervoso centrale costituisce l’organo deputato alla meta-regolazione di tutte le funzioni vitali
• per tale ragione, il sistema nervoso centrale, secondo la prospettiva relazionale, dovrebbe costituire l’organo somatico in cui rilevare al massimo grado la natura relazionale della propria organizzazione
per una neurobiologia relazionale
“Colui che comprende il babbuino contribuirà alla metafisica più di Locke”
Charles Darwin
La ricerca di Bennett sui macachi
obiettivo:
analizzare i fattori che intervengono nel modulare la disponibilità della serotonina
La ricerca di Bennett sui macachi
metodo:
• due gruppi di individui: uno con corredo genetico favorevole e l’altro sfavorevole rispetto alla disponibilità della serotonina;
• i piccoli di ciascun gruppo furono posti in due contesti ambientali diversi: metà a contatto con la madre e metà a contatto con i soli coetanei;
• dopo sei mesi: analisi della concentrazione dei metaboliti della serotonina
La ricerca di Bennett sui macachi
conclusione:
fattori modulatori della disponibilità serotonina
La ricerca di Bennett sui macachi
conclusione:
fattori modulatori della disponibilità serotonina
corredo genetico sfavorevole
contesto ambientale sfavorevole bassa disponibilità
La ricerca di Bennett sui macachi
conclusione:
fattori modulatori della disponibilità serotonina
corredo genetico sfavorevole
contesto ambientale favorevole normale disponibilità
corredo genetico favorevole
contesto ambientale sfavorevole
normale disponibilità corredo genetico favorevole
contesto ambientale favorevole
normale disponibilità
La ricerca di Bennett sui macachi
conclusione:
la ridotta disponibilità della serotonina nei piccoli macachi è il risultato del concorso congiunto di due fattori: un corredo genetico sfavorevole associato ad un contesto di allevamento sfavorevole
struttura
organizzazione
ambiente
funzione
La ricerca di Tienari sull’uomo
obiettivo:
individuare alcuni fattori di rischio per la comparsa di sintomi indicatori di schizofrenia nell’adolescenza
La ricerca di Tienari sull’uomo
metodo:
• identificazione, in una popolazione di soggetti adottati, di individui ad alto rischio genetico per la schizofrenia, in quanto figli naturali di genitori schizofrenici;
• distinzione dei giovani in due gruppi: uno positivo e l’altro negativo per la presenza di sintomi indicatori di schizofrenia.
La ricerca di Tienari sull’uomo
metodo:
• analisi dello stile relazionale della famiglia adottiva;
• distinzione delle famiglie adottive in due gruppi: uno positivo e l’altro negativo rispetto alla presenza di uno stile relazionale disfunzionale.
La ricerca di Tienari sull’uomo
metodo:
incrocio tra i risultati relativi all’analisi psicopatologica dei giovani adottati e i risultati dell’analisi dello stile relazionale della famiglia adottiva.
La ricerca di Tienari sull’uomo
conclusione:
fattori di rischio per la comparsa di sintomi schizofrenici
La ricerca di Tienari sull’uomo
conclusione:
fattori di rischio per la comparsa di sintomi schizofrenici
corredo genetico sfavorevole
contesto ambientale sfavorevole alta incidenza sintomi
La ricerca di Tienari sull’uomo
conclusione:
fattori di rischio per la comparsa di sintomi schizofrenici
corredo genetico sfavorevole
contesto ambientale sfavorevole alta incidenza sintomi
corredo genetico sfavorevole
contesto ambientale favorevole bassa incidenza sintomi
La ricerca di Tienari sull’uomo
conclusione:
L’alta incidenza di sintomi indicatori di schizofrenia nei giovani adottati è il risultato del concorso congiunto di due fattori: un corredo genetico sfavorevole associato ad un contesto familiare sfavorevole.
struttura
organizzazione
ambiente
funzione
per una neurobiologia relazionale:neuroni specchio e risonanza
• i “neuroni specchio” (giro precentrale e frontale inf.; lobo parietale inf.) categorizzano il fine dell’azione di un consimile grazie alla “simulazione interna” dell’azione percepita (risonanza tra percezione dell’azione e schema motorio dell’azione percepita)
• la risonanza è un meccanismo neurofisiologico diffuso in tutto il sistema nervoso centrale, verificandosi anche nella categorizzazione delle manifestazioni emotive (insula, amigdala) e del dolore fisico (insula, cingolo ant.) del consimile
il sistema nervoso categorizza relazioni corpo-mondo,per cui si attiva, una volta costituitasi la memoria della
relazione, ogniqualvolta un elemento di quella relazione (corpo/mondo) si presenta al sistema
Per una teoria evoluzionista-evolutiva delle funzioni mentali:
il contributo di Huglinghs Jackson
fondamenti concettuali
tempo
Tempo e funzioni mentali
Il tempo è elemento necessario per la strutturazione e integrazione
delle funzioni mentali
Tempo e funzioni mentali
Il tempo è elemento necessario per la strutturazione e integrazione
delle funzioni mentali
evoluzionistico: progressiva emersione strutture
evolutivo: progressiva emersione integrazione funzionale
Direttrici dell’integrazione
• “dal più al meno organizzato”
• “dal più semplice al più complesso”
• “dal più automatico al più volontario”
Per una teoria evoluzionista-evolutiva delle funzioni mentali:
il contributo di Huglinghs Jackson
fondamenti concettuali
tempo
gerarchia
Gerarchia funzionale
L’integrazione funzionale è gerarchica, nel senso che essa è relativa al rapporto tra:
Gerarchia funzionale
L’integrazione funzionale è gerarchica, nel senso che essa è relativa al rapporto tra:
funzioni inferiori: strutture semplici, comportamenti automatici
funzioni superiori: strutture complesse, comportamenti volontari
Per una teoria evoluzionista-evolutiva delle funzioni mentali:
il contributo di Huglinghs Jackson
fondamenti concettuali
tempo
gerarchia
relazione
“Jackson ha saputo proporci un modello di strutturazione gerarchizzata del sistema nervoso che non è tanto il modello di architettura della colonna vertebrale quanto piuttosto quello dell’ontogenesi della vita di relazione (…)”
“(…) così il corpo psichico ha il suo abitacolo nel corpo, ma il suo lavoro si attua e il prodotto del suo lavoro si oggettiva nella costruzione del suo mondo, che, radicato nel suo corpo, si intreccia con le sue ramificazioni negli altri corpi”
Henri Ey
Biologia, evoluzione e sviluppo
Per poter formulare una moderna teoria della mente sintonica con il pensiero di Jackson, è necessario identificare i meccanismi biologici che fondano la costruzione della relazione corpo-mondo
quali sono i fondamenti di una biologia relazionale?