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2. Personalità «rischiose» Da: Rischiare Di Lucia Savadori e Rino Rumiati 2009

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2. Personalit rischiose

2. Personalit rischiose

Da: RischiareDi Lucia Savadori e Rino Rumiati2009 condivisa lidea che gli individui abbiano una diversa attitudine al rischio: vero?

S, esistono delle disposizioni stabili ma,La propensione al rischio dipende anche dalle circostanze.

Es. incoerenza nella propensione al rischio indotta dal contesto: vedi esperimento classico di Daniel Kahneman e Amos Tversky (1979)

In una prima condizione i partecipanti sono invitati a immaginare di essere di 300 pi ricchi di quello che sono realmente e viene loro chiesto di scegliere tra le seguenti due alternative di guadagno: a) Vinci 200 Euro al 50% e 0 Euro al 50%. b) Vinci 100 Euro al 100%In una seconda condizione, invece, i partecipanti sono sempre invitati a immaginare di essere di 300 pi ricchi di quello che sono realmente e ancora una volta viene chiesto loro di scegliere tra due alternative, che per questa volta prospettano una perdita e non un guadagno, e cio: c) perdi 200 Euro al 50 % e 0 Euro al 50%.d) perdi 100 Euro al 100%+ 300 Euroa) vinci 200 Euro al 50% e 0 Euro al 50%.+500 Euro al 50% o + 300 Euro al 50% = 250 +150 = + 400 b) vinci 100 Euro al 100%+400 Euro

c) perdi 200 Euro al 50 % e 0 Euro al 50%+100 Euro al 50% e +300 Euro al 50% = 50 + 150 = +200d) perdi 100 Euro al 100%+200 Euro Tversky e Kahneman nel 1981 su Science.

Il modo in cui le opzioni sono descritte, tecnicamente da come sono incorniciate o framizzate determina le scelte.

tra due alternative di cui una comporta un esito rischioso e laltra un esito certo, preferiscono lalternativa rischiosa se le due alternative sono descritte in termini di perdita (es. 200 persone su 600 moriranno), manifestando la cosiddetta propensione al rischio

se le due alternative sono descritte in termini di guadagno (es. 400 persone su 600 si salveranno) allora le persone preferiscono lalternativa con lesito certo, manifestando quindi la cosiddetta avversione al rischioQuesta asimmetria nelle scelte stata osservata in una ricerca condotta da Beth Meyerowitz e Shelly Chaiken nel 1987 per misurare lefficacia di messaggi volti a sollecitare le donne a imparare a eseguire lautopalpazione del seno, manipolazione non invasiva per la prevenzione del cancro.

Le informazioni e le conseguenze di questa pratica venivano presentate in due differenti pieghevoli, di cui si possono leggere di seguito gli elementi cruciali:

Eseguendo [non eseguendo] lautoesame imparerete [non imparerete] qual lo stato normale del vostro seno. In tal modo sarete pi preparate [mal preparate] a rilevare piccole e anomale modificazioni che potrebbero verificarsi invecchiando. La ricerca mostra che le donne che effettuano [non effettuano] lautoesame hanno una probabilit elevata [diminuita] di individuare precocemente un tumore, a uno stadio, cio, in cui la malattia trattabile. Voi potete guadagnare [perdere] molti dei potenziali benefici in termini di salute decidendo [non decidendo] di spendere solo 5 minuti ogni mese eseguendo lautoesame.Alle partecipanti alla ricerca di entrambi i gruppi veniva posta la domanda critica in una modalit coerente con il formato delle informazioni critiche e cio: cogliete [rinunciate a cogliere] questa opportunit?.le partecipanti alla ricerca erano pi favorevoli allautoesame quando il messaggio e la domanda erano formulati in termini di svantaggi derivanti dal rinunciare allautoesame piuttosto che in termini di vantaggi associati alleffettuazione dellautoesame. Quattro mesi pi tardi, la percentuale delle donne che avevano imparato a eseguire lautoesame dopo la lettura del messaggio formulato in termini di perdita era significativamente aumentata rispetto alla percentuale delle donne che avevano letto il messaggio nella versione di guadagno.

Il dilemma decisionale formulato in termini di perdita porta ad accettare pi facilmente il rischio di individuare una lesione.

Bisogno di attribuzione, e teoria del locus di controllo di Julian Rotter: individui che pensano pi frequentemente che le proprie azioni siano allorigine dei rinforzi che ricevono (controllo interno) e altri che pensano pi frequentemente che i rinforzi ricevuti non dipendano del tutto dalle proprie azioni (controllo esterno).Questa differenza disposizionale degli individui pu avere conseguenze importanti sulla valutazione e sulla messa in atto di condotte rischiose: es. sottovalutazione dei rischi associati alla guida da parte di coloro che sono caratterizzati da un locus di controllo internoGli investitori speculativi, diversamente dagli altri risk averse, sono caratterizzati da un locus interno e evidenziano maggiore rammarico se non sono riusciti a cogliere una buona occasione rispetto al caso in cui hanno fatto una scelta sbagliata.

Gioco dazzardo compulsivo:Il Diagnostical and statistical manual, quarta edizione (Dsm IV), propone diversi criteri perch si possa qualificare una condotta come comportamento maladattivo legato al gioco dazzardo: che il soggetto evidenzi la presenza di almeno quattro sintomi, ovvero, il crescente coinvolgimento in questa condotta, il bisogno di giocare somme sempre crescenti, lirritazione quando si cerca di smettere o si riducono le poste, la propensione a scommettere per rifarsi quando in perdita.Sensation seeking: Desiderio di esperienze nuovela propensione al rischio , in parte, geneticamente ereditata: Lo confermano gli studi condotti su gemelli omozigoti che condividono una uguale tendenza verso il rischio sia che siano cresciuti insieme sia che siano stati separati alla nascita e quindi cresciuti in ambienti diversi. Il tratto genetico avrebbe anche una variabilit legata allet:sembrerebbe mostrare il proprio picco verso la tarda adolescenza o la prima giovinezza, ovvero verso i 20 anni, per poi diminuire di intensit man mano che invecchiamo.alcune persone scoprono il piacere di rischiare solo in tarda et. Secondo Zuckerman, probabilmente in queste persone il bisogno di rischiare stato represso.teoria omeostatica del rischio proposta da Gerald Wilde, uno psicologo che lavora alla Queens University in Canada:ciascuno ha una soglia soggettiva che misura il grado di rischio accettabile e che varia da individuo a individuo. Se, per un qualche motivo, il rischio oggettivo nellambiente esterno diminuisce, la persona si riadatter allambiente aumentando la propria condotta rischiosa.

Si pu cambiare? Secondo Zuckerman ci non possibile, perch gran parte della nostra propensione al rischio geneticamente determinataC una differenza sostanziale tra chi prende dei rischi calcolati e chi invece rischia in maniera impulsiva e cieca. Secondo Zuckerman, la differenza non sta tanto nel tratto di personalit. In entrambi i casi, infatti, le persone starebbero manifestando la propria naturale propensione a ricercare il brivido, ma la modalit che sarebbe diversa, in un caso sicura nellaltro pericolosa.

Il consiglio che Zuckerman d, infatti, ai genitori di non cercare di sopprimere la naturale tendenza a rischiare dei figli ma di cercare di veicolarla su attivit che non siano autolesioniste o antisociali.Misurare la propensione al rischio:La Sensation seeking scaleIl DOSPERTLa barrat impulsiveness scaleIGT: pazienti con lesione FVM e phineas cageBART

vero che i maschi rischiano di pi delle femmine?uomini e donne percepiscono diversamente il rischio: donne pi alto e maschi pi basso (white male effect).Maggiore assunzione di rischio nei maschi: per es. per i maschi la probabilit di morire in un incidente dauto quasi tre volte (2,7) quella delle donne (fig. 5).il tasso di incidenti stradali pi elevato per i maschi s attribuibile al maggior grado di esposizione al rischio (passano pi tempo sulla strada) ma anche a comportamenti a rischio durante la guida.i maggiori tassi di mortalit tra i pedoni maschi sembrano non essere correlati al tempo in cui si cammina per la strada, mentre sono imputabili alluso di alcol e ad altri comportamenti a rischio.Nel 2002 il fumo da sigaretta ha ucciso 4,83 milioni di persone nel mondo e un maschio ha quattro volte pi probabilit di fumare di una donna, come si pu vedere nella figura 6.