Rio Tinto - Università Terza Età Cervignano · 2017-12-14 · Portogallo - Spagna - 4 (o...

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Portogallo - Spagna - 2

Rio TintoIl rio Tinto è un fiume del sud-ovest della Spagna, che ha origine nelle montagne della Sierra Morena in Andalusia. Segue un corso sud/sud-ovest, raggiungendo il Golfo di Cadice presso la città di Huelva dove si congiunge e sfocia con l’Odiel. Il

nome di “fiume colorato” gli è stato dato dalla gente del posto, perché le acque sono sempre state colorate così.

Il sottosuolo della Sierra Morena è ricchissimo di minerali e metalli: oro, argento, zolfo, rame e ferro. Nel cor-so della storia sono sorte molte mi-niere con lo scopo di estrarre detti minerali e miniere di ferro erano in

uso ai tempi degli antichi Romani. Nel 1724 il governo Spagnolo decise di ripristinare l’attività dopo un periodo di fermo come a dire che funzionavano da parecchi anni. Furono poi vendute ad un consorzio ingle-se nel febbraio del 1873, che fondò la RIO Tinto Company mettendo a pieno regime le miniere ed in particolare Corta Atalaya (lunga 1200 mtr. profonda 350 mtr.). La

compagnia costruì la linea ferrovia-ria a scartamento ridotto, che col-lega Minas a Huelva per il trasporto dei minerali e delle merci oltre che delle persone Ora solo 12 km sono percorribili con il “Ferrocarril Mine-ro” un treno turistico con 2 carroz-ze che permette di vedere i luoghi attorno al rio dove venivano fatti i lavaggi ed i carichi dei materiali.

Peña de Hierro (pietra di ferro) è una piccola miniera a cielo aperto che si trova a circa 10 km da Minas

de Rio Tinto e 4 km da Nerva da dove nasce il Rio Tinto. E possibile visitare una vecchia miniera ristrutturata allo scopo.

Questo è un luogo veramente particolare, dove il colore è dominante, a partire dal-le acque del fiume che sfumano dal rosso acceso all’arancione a seconda di come gioca con la luce. Tutto l’ambiente è invaso dal colore dei minerali ossidati e de-positati nei fanghi che attorniano le rive o che riemergono dopo le rare piogge in

Il Rio Tinto Presso Berrocal

Peña de Hierro (pietra di ferro)

Miniera a cielo Aperto Corta Atalaya

Algarve - Costa Vicentina - Rio Tinto - 3

Notizie sul Rio Tinto e le sue miniere

Sotto il suolo di Rio Tinto in Huelva, Spagna, sembra ci sia un micro-re-attore responsabile dell’alta acidi-tà e alte concentrazioni di ferro che caratterizzano questo fiume unico al mondo. Degli scienziati di un centro di Astrobiologia hanno appena ini-ziato una campagna di perforazione per sapere chi sono e come agiscono questi batteri misteriosi sotterranei. “Abbiamo raggiunto i 270 metri di profondità e sembra che questi orga-nismi abbiano bisogno di due cose: acqua e questa mattina ne abbiamo avuto la prova, e solfuri metallici che servono come cibo, soprattutto piri-te (solfuro di ferro)”, riferisce il ricer-catore Ricardo Amils.

Sono i membri del progetto IPBSL (Iberian Pyrite Belt Subsurface Life), guidato dal Centro di Astrobiologia (CAB, INTA-CSIC), e finanziato con 3,4 milioni di euro per la Fondazio-ne europea della scienza. Lo scopo è quello di studiare la vita nel sottosuo-lo della cintura di pirite iberica, la più alta concentrazione di solfuri metalli-ci di tutto il mondo prodotti da attivi-tà idrotermali.

La N.A.S.A. a Minas de Rio Tinto

Nel Rio Tinto, un fiume andaluso, po-trebbero esserci forme di vita simi-le a quella del Pianeta Rosso; questi scienziati infatti, essendo alla ricerca di microrganismi in grado di soprav-vivere in condizioni estreme, già pre-senti sul nostro pianeta, hanno scelto questo corso d’acqua per avvallare le loro teorie. Sembra dunque che mar-ziani siano reali e che siano già scesi sulla Terra, per vedere come si vive da noi. Questa incredibile ipotesi vie-ne sostenuta dalla NASA e da alcuni studiosi spagnoli che, da tempo, stan-no studiando le acque di un fiume dell’Andalusia per verificare se esista qualche forma di vita proveniente dal Pianeta Rosso. Una trentina esperti del Centro spaziale americano e del Centro di astrobiologia spagnolo si sono adoprati nell’analizzare le ac-que del Rio Tinto, nella provincia di Huelva. L’obiettivo è quello di trovare organismi viventi che dimostrano la presenza di vita su Marte.

polle temporanee che poi rapidamente si es-siccano formando superfici rugose e screpo-late. Anche le rocce, i sassi, e i ciottoli sono impregnati di colore. Quando un fotografo arriva qui viene travolto da colorate grafie e dalle emozioni, al primo impatto non si sa cosa riprendere da tanti dettagli ci sono. E’ come un bimbo che si trova una montagna di giocattoli e non sa quale prendere. Ci vuo-le un momento per ambientarsi, fare un pro-fondo respiro e iniziare a raccogliere scatti veramente unici.

Colpisce il contrasto tra il verde degli alberi ed il rosso delle acque che sono senza vita perché hanno un’acidità elevata (ph 2.2 si-mile a quella di un limone) dovuta ad un mi-sterioso e particolare batterio estremofilo capace di vivere in situazioni estreme (vedi nota a lato)

Non lontano da qui scorre il Rio Odiel che poi si congiunge con il Rio Tinto a 1 km dalla foce nella città di Huelva. Le sue acque sono di colore giallo verde e le rocce e fanghi che lo attorniano sono del medesimo colore. An-che questo luogo suscita delicate ma intense emozioni.

LeggendeDurante l’ultima parte dell’età del bronzo (2.500-1.000 A.C.) la regione fu controllata dai Tartesi che probabilmente estraevano ar-gento a Rio Tinto. La storia ebraica narra che oro e argento è venuto da lontano Tarshish

Laghi temporanei

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(o Tharsis), un posto così lontano che per il viaggio di ritorno, la flotta ci ha impie-gato tre anni. Secondo il mito locale, Rio Tinto sarebbero le leggendarie miniere di Re Salomone che governò le tribù d’Israele tra 971 e il 931 A.C.. Anche se una collina ancora è conosciuta oggi come Cerro Salomón, nessuna prova esiste che quel Rio Tinto era effettivamente quel luogo. I nomi dei vicini villaggi di Zalamea La Vieja (ora chiamato Nerva) e Zalamea La Real possono anche essere stati dati dal re biblico.

Curiosità - Ci sono altri fiumi simili?Gli amanti della natura non hanno dubbi: il Caño Cri-stales è il fiume più bello del mondo. Un titolo che, peraltro, gli ha ufficialmente riconosciuto anche il ma-gazine Forbes. Questa meraviglia si trova a circa 170 chilometri dalla capitale colombiana Bogotà, nascosto nel parco nazionale Serranía de La Macarena. Per un breve periodo durante l’anno, tra la stagione umida e secca, da luglio a novembre, il Caño Cristales è un’e-splosione di colori. Tutto merito delle piante d’acqua dolce note come macarenia clavigera, una particolare alga endemica di questa zona. Quando splende il sole le alghe trasformano infatti questo fiume in mille sfu-mature di rosso, giallo, verde, blu, nero e bianco che si dipanano per quasi 100 chilometri tra pianure e pendii scoscesi.

Caño Cristales è noto tra la gente del posto come “arcobaleno liquido“. Fino a po-chi anni fa questo era un territorio in mano alle Farc, e per i turisti un luogo inaccessibile. Da quando, lo scorso agosto, il presidente colom-biano Juan Manuel Santos ha firmato un ac-cordo di pace col movimento di guerriglia (per il quale ha ricevuto anche il premio Nobel per la pace) gli abitanti in questa regione sperano nell’arrivo di molti visitatori.

PortogalloE’ un paese piccolo con una superfice che è un quarto dell’Italia ed una popolazione supe-riore ai dieci milioni di abitanti. E’ una terra di frontiera, aperta a sconfinati orizzonti e se-gnata dalla forte presenza , non sempre ami-chevole, dell’oceano Atlantico. Il clima varia a seconda della latitudine ma in genere è mite. Al sud abbiamo estati calde con temperature molto elevate in agosto ma inverni miti e piog-ge scarse. Al nord dove abbiamo le montagne fa freddo d’inverno (anche se meno rispetto al resto dell’Europa) con precipitazione nevose soprattutto sulla Sierra da Estrela che tocca i

Caño Cristales

Algarve - Costa Vicentina - Rio Tinto - 5

2000 metri, le estati sono calde e secche.

Per questo motivo il viaggio l’abbiamo fatto in febbraio ed in effetti abbiamo tro-vato un clima veramente mite (15-20°C). Il nostro obiettivo è stato quello di visi-tare le coste dell’Algarve e della costa Vicentina. Con volo Venezia-Lisbona in 2 ore siamo arrivati a Lisbona , abbiamo noleggiato una vettura che ci ha portato alla nostra prima tappa ad Albufeira da dove con un percorso costiero abbiamo visitato le seguenti spiagge e luoghi:

“Due coste un oceano” è un titolo che rispecchia una differenza so-stanziale tra l’Algarve , costa sud , e quella Vicentina , Costa Ovest. La Prima altamente turistica, dove il ce-mento ha invaso le coste che sono semplicemente stupende; la fantasia della natura le ha scolpite creando insenature, baie, spiagge di sabbia finissima e dorata in un oceano dalle acque cristalline con tonalità verde azzurro. Gli alberghi sono stati co-struiti fin sulla costa, in modo selvag-gio con pochi parcheggi e grandi agi/disagi per i turisti. Resort e ville hanno riempito spazi naturali da so-gno recintandoli ed impeden-do al comune mortale la visita. La seconda molto selvaggia, con isolate spiagge da dove spuntano grafie di rocce per noi desuete, alte scogliere

che l’oceano incessantemente tenta, e piano piano ci riesce, di erodere e modellare secondo il suo estro fantastico. Qui il respiro dell’oceano è possente e ne fa eco la

Luoghi visitati Luoghi visitatiAlbufeira Praia de Dona Ana Praia de Sao Rafael Praia Do CamilloPraia do Buraco (vicino praia sao Rafael) Ponta da Piedade

Praia Galè (vicino praia da Coelha) Praia da Luz

Praia da Coelha Praia Do AmadoPraia do Castelo Praia do CastelejoPraia do Evaristo Praia do BelichePraia da Falesia Cabo Sao VicentePortimao Praia BordeiraPraia Albandeira Monte Clerigo e dintorni Praia Marinha Praia de arrifanaPraia do Alemao Ponta de Atalaia

Carvoeiro Zambujera Do Mar Praia Tonel

Praia dos tres Irmaos Praia Samoqueira

Lagos Praia dos Alteirinhos (Zam-bujera)

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risacca che risuona ritmica come un orologio. Qui lo sguardo si perde su un orizzonte senza interruzioni, con cieli ora tersi ora corollati da nuvole passeggere che corrono veloci. Qui si respira lo spazio….

Se lo spagnolo può essere per noi abbastanza comprensibile, il por-toghese parlato diventa ostico, per fortuna che qualcuno sa parlare un po’ d’inglese così ci si riesce a com-prendere un po’ almeno per l’es-senziale. La popolazione non sembra

passarsela male anche se il paese ha attraversato una grave crisi economica. In molti luoghi l’ambiente na-turale è intatto, si mangia bene, sano ed il vento man-tiene l’aria tersa e pulita.

Carvoeiro Praia Marinha

Aljezul - Praia de Arrifana