RIFLETTIAMO SULLA - CAGLIARI ns pubblicazioni... · 2013. 4. 24. · Perché nascono e crescono in...

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Salt. IV sett. Domenica 19 agosto DOMENICA XX (3) Messa pr, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: Is, 22-19-23; Sal 137; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20 VERDE 08,00 10,00 20,00 Def. Mariangela Cancedda (2° ann:) Def. Maria Bonaria Massidda Lunedì 20 agosto S.BERNARDO, abate e dottore, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ez 24,15-24; Sal Dt 32; Mt 19,16-22 Lez. Santi: sir 15,1-6; sal 15; Gv 17,20-26 BIANCO 08,00 19,00 Def. Maria Concetta Mocci (8° ann.) Martedì 21 agosto S. PIO X, papa, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ez 28,1-10; Sal Dt 32; Mt 19,23-30 Lez. Santi: 1 Ts 2,2b-8; Sal 22; Gv 21,15-17 BIANCO 08,00 19,00 Deff. Assunta e Gabriella Mercoledì 22 agosto B. MARIA, VERGINE REGINA, memoria (5) Messa propria, prefazio della B.V.M. Lez. Santi Is 9,1-6; Sal 112; Lc 1,26-38 BIANCO 08,00 19.00 Def. Giovanni Cherchi Deff. Maria e Daniele Pitzalis Giovedì 23 agosto FERIA DELLA XX SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ez 36,23-28; Sal 50; Mt 22,1-14 VERDE Facoltativo: S. Rosa da Lima, vergine BIANCO 08,00 19,00 Venerdì 24 agosto S.BARTOLOMEO, apostolo, festa (3) Messa propria, Gloria, prefazio degli apostoli Lez. Santi: Ap 21,9b-14; Sal 144; Gv 1,45-51 ROSSO 08,00 19.00 Deff. Bartolomeo, Gina e Franco Barteloni Sabato 25 agosto FERIA DELLA XX SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ez 43,1-7a; Sal 84; Mt 23,1-12 VERDE Facoltativo: S. Ludovico, re BIANCO Facoltativo: S. Giuseppe de Calansaz, sacerdote BIANCO Facoltativo: S. Maria in Sabato VERDE o BIANCO 08,00 19.00 Def. Gianna Girau Salt. I sett. Domenica 26 agosto DOMENICA XXI (3) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: Gs 24,1-2a.15-17.18b; Sal 33; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69 VERDE 08,00 10,00 20,00 Def. Cristian Cogotti Smussa i tuoi spigoli: urterai meno Stampato in proprio dalla Parrocchia S. Eusebio V. Q. Sella Tel. 070504200 09121 CAGLIARI Fax 1782740992 E-mail: [email protected] Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it 19-26 Agosto 2012 ANNO X N. 510 S. Paolo esorta gli Efesini, e noi, a comportarsi non da stolti, ma da saggi “rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. La liturgia, almeno per noi occidentali che amiamo la brevità, (speriamo che davvero sia sempre e solo perché ci piace andare all’essenziale e non perché lesiniamo il tempo da dedicare a Dio), non poteva proporci la lettura completa del capitolo nono dei Proverbi: all’invito della Sapienza, che prepara il suo banchetto per la vita, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, alla fine del capitolo fa da contraltare l’invito della follia di saziarsi al suo banchetto, seducente, ma che porta “nel profondo del regno dei morti”. Anche il Van- gelo mette davanti alla necessità di scegliere secondo ragione e fede. “Come può costui darci la sua carne da mangiare?” Dopo aver suscitato il desiderio di un cibo che sazia per la vita, Gesù propone sé stesso, nella debolezza della sua umanità, come pane che dà la vita eterna. E lo fa con un linguaggio duro, “masticare”, scandaloso, quasi blasfemo: come “bere” il sangue che rendeva impuri col semplice contatto? E non si inoltra né nella spie- gazione dei segni sacramentali del pane e del vino, notissimi peraltro ai lettori di Giovanni e a noi, né tanto meno nell’affermazione esplicita della sua figliolanza divina e nel suo essere Dio. Noi che partiamo da questo atto di fede nella sua divinità, forse preferiamo fermaci all’affermazione della comunione spirituale, un po’ sentimentale (e ben venga il sentimento) con una divinità un po’ astratta. Ma per S. Giovanni il Verbo (Dio) si è fatto carne. Il mistero dell’Eucaristia è l’assimilazione a lui nella sua umanità che diventa cibo indispensabile per conservare, alimentare quella comunione, partecipazione alla sua vita divina che non solo non può essere interrotta, ma della quale sarà partecipe in modo miste- rioso la nostra stessa umanità: “e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Nella celebrazione eucaristica è presente l’opera salvatrice del Signore. È Lui (ricordiamo lo sfondo pasquale del racconto: “era vicina la Pasqua ...”) l’agnello pasquale, la vittima sacrificale, che dona la sua vita perché noi ne diventiamo partecipi: “il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. … Questo è il mio corpo dato per voi”. É necessario mangiarli, entrare fisicamente in contatto con Lui, per vivere la nostra pasqua di morte e resurrezione ora e per sempre. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO SULLA PAROLA DI DIO Guarda, Signore Gesù, la tua Chiesa che la tua Parola convoca da ogni angolo della ter- ra, immenso fascio di grano. Guarda, Signore, questa moltitudine di uomini, di donne e bambini, popolo immenso di pellegrini che bramano l’ascolto della tua parola e il pane del tuo corpo. Guarda, Gesù, la tua Chiesa che la tua parola ha riunito, donale il pane della tua vita che la trasfigura e il pane dell’unità che guarisce le sue ferite, perché su questa terra è l’immagine viva del regno del Padre tuo. Amen

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  • Salt. IV sett.

    Domenica 19 agosto DOMENICA XX (3) Messa pr, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: Is, 22-19-23; Sal 137; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20 VERDE

    08,00 10,00 20,00

    Def. Mariangela Cancedda (2° ann:) Def. Maria Bonaria Massidda

    Lunedì 20 agosto S.BERNARDO, abate e dottore, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ez 24,15-24; Sal Dt 32; Mt 19,16-22 Lez. Santi: sir 15,1-6; sal 15; Gv 17,20-26 BIANCO

    08,00

    19,00

    Def. Maria Concetta Mocci (8° ann.)

    Martedì 21 agosto S. PIO X, papa, memoria (5) Messa propria, prefazio comune o della memoria Lez. Fer.: Ez 28,1-10; Sal Dt 32; Mt 19,23-30 Lez. Santi: 1 Ts 2,2b-8; Sal 22; Gv 21,15-17 BIANCO

    08,00

    19,00

    Deff. Assunta e Gabriella

    Mercoledì 22 agosto B. MARIA, VERGINE REGINA, memoria (5) Messa propria, prefazio della B.V.M. Lez. Santi Is 9,1-6; Sal 112; Lc 1,26-38 BIANCO

    08,00 19.00

    Def. Giovanni Cherchi Deff. Maria e Daniele Pitzalis

    Giovedì 23 agosto FERIA DELLA XX SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ez 36,23-28; Sal 50; Mt 22,1-14 VERDE Facoltativo: S. Rosa da Lima, vergine BIANCO

    08,00

    19,00

    Venerdì 24 agosto S.BARTOLOMEO, apostolo, festa (3) Messa propria, Gloria, prefazio degli apostoli Lez. Santi: Ap 21,9b-14; Sal 144; Gv 1,45-51 ROSSO

    08,00

    19.00

    Deff. Bartolomeo, Gina e Franco Barteloni

    Sabato 25 agosto FERIA DELLA XX SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ez 43,1-7a; Sal 84; Mt 23,1-12 VERDE Facoltativo: S. Ludovico, re BIANCO Facoltativo: S. Giuseppe de Calansaz, sacerdote BIANCO Facoltativo: S. Maria in Sabato VERDE o BIANCO

    08,00

    19.00

    Def. Gianna Girau

    Salt. I sett.

    Domenica 26 agosto DOMENICA XXI (3) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche Lez. Fest.: Gs 24,1-2a.15-17.18b; Sal 33;

    Ef 5,21-32; Gv 6,60-69 VERDE

    08,00

    10,00

    20,00

    Def. Cristian Cogotti

    Smussa i tuoi spigoli: urterai meno

    Stampato in proprio dalla Parrocchia S. Eusebio

    V. Q. Sella Tel. 070504200 09121 CAGLIARI Fax 1782740992

    E-mail: [email protected] Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

    19-26 Agosto 2012 ANNO X N. 510

    S. Paolo esorta gli Efesini, e noi, a comportarsi non da stolti, ma da

    saggi “rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre,

    nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. La liturgia, almeno per

    noi occidentali che amiamo la brevità, (speriamo che davvero sia

    sempre e solo perché ci piace andare all’essenziale e non perché lesiniamo il tempo da

    dedicare a Dio), non poteva proporci la lettura completa del capitolo nono dei Proverbi:

    all’invito della Sapienza, che prepara il suo banchetto per la vita, come abbiamo ascoltato

    nella prima lettura, alla fine del capitolo fa da contraltare l’invito della follia di saziarsi al

    suo banchetto, seducente, ma che porta “nel profondo del regno dei morti”. Anche il Van-

    gelo mette davanti alla necessità di scegliere secondo ragione e fede. “Come può costui

    darci la sua carne da mangiare?” Dopo aver suscitato il desiderio di un cibo che sazia per

    la vita, Gesù propone sé stesso, nella debolezza della sua umanità, come pane che dà la

    vita eterna. E lo fa con un linguaggio duro, “masticare”, scandaloso, quasi blasfemo: come

    “bere” il sangue che rendeva impuri col semplice contatto? E non si inoltra né nella spie-

    gazione dei segni sacramentali del pane e del vino, notissimi peraltro ai lettori di Giovanni

    e a noi, né tanto meno nell’affermazione esplicita della sua figliolanza divina e nel suo

    essere Dio. Noi che partiamo da questo atto di fede nella sua divinità, forse preferiamo

    fermaci all’affermazione della comunione spirituale, un po’ sentimentale (e ben venga il

    sentimento) con una divinità un po’ astratta. Ma per S. Giovanni il Verbo (Dio) si è fatto

    carne. Il mistero dell’Eucaristia è l’assimilazione a lui nella sua umanità che diventa cibo

    indispensabile per conservare, alimentare quella comunione, partecipazione alla sua vita

    divina che non solo non può essere interrotta, ma della quale sarà partecipe in modo miste-

    rioso la nostra stessa umanità: “e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Nella celebrazione

    eucaristica è presente l’opera salvatrice del Signore. È Lui (ricordiamo lo sfondo pasquale

    del racconto: “era vicina la Pasqua ...”) l’agnello pasquale, la vittima sacrificale, che dona

    la sua vita perché noi ne diventiamo partecipi: “il pane che io darò è la mia carne per la

    vita del mondo. … Questo è il mio corpo dato per voi”. É necessario mangiarli, entrare

    fisicamente in contatto con Lui, per vivere la nostra pasqua di morte e resurrezione ora e

    per sempre. Sac. Giuseppe

    RIFLETTIAMO

    SULLA

    PAROLA DI DIO

    Guarda, Signore Gesù, la tua Chiesa che la tua Parola convoca da ogni angolo della ter-

    ra, immenso fascio di grano. Guarda, Signore, questa moltitudine di uomini, di donne e

    bambini, popolo immenso di pellegrini che bramano l’ascolto della tua parola e il pane

    del tuo corpo. Guarda, Gesù, la tua Chiesa che la tua parola ha riunito, donale il pane

    della tua vita che la trasfigura e il pane dell’unità che guarisce le sue ferite, perché su

    questa terra è l’immagine viva del regno del Padre tuo. Amen

  • Non mi ha chiesto niente, ma so che nella missione dove ope-

    ra la nostra parrocchiana Rosaria Boi, devono costruire un

    ambulatorio ginecologico per assistere le donne in gravidanza

    e nel parto. Non mi è difficile immaginare che avranno qual-

    che problema per arredarlo e per la biancheria. So che il Ken-

    ya, secondo me giustamente, fa di tutto perché quanto occor-

    re sia acquistato in loco dalle imprese, fabbriche keniote.

    Possiamo solo sostenere l’iniziativa con le nostre offerte in denaro che sappiamo

    giungono a destinazione e come verranno utilizzate. Sono sicuro della vostra gene-

    rosa collaborazione. Chi volesse fare un’offerta, trova sempre me in sacrestia o la

    Sig.ra Teresa Di Vincenzo in Biblioteca. Il parroco

    ORE 17,00 INIZIO MEMORIAL “PATRIZIA CANU” CAT. GIOVANI E GIOVENFÙ CALCIO A 5

    INIZIO 3° TORNEO BASKET INSIEME

    INAUGURAZIONE MOSTRA “CARTE CANTA” ORE 17 EUSEBIADI

    ORE 20,30 LA CORRIDONA DEI RAGAZZI (5-15 Anni)

    LABORATORIO DI PACE LUNEDÌ 20 dalle ore 17 …. Si prendono le misure alle persone, uomini e donne, che volessero sfilare in costume sardo per la processione di s. Eusebio

    Parliamo di libertà

    I l primo venerdì del mese di agosto sono stati proposti, dall’Apostolato della preghiera, alcuni temi particolarmente interessanti che don Giuseppe ha sviluppato nell’omelia della messa del giorno. Erano temi riguardanti la libertà e la dignità dell’uomo. In particolare il tema della libertà era riferito ai carcerati, alle persone private della libertà

    personale e quindi, probabilmente, private anche della loro dignità.

    Nell’ascoltare l’omelia di don Giuseppe mi chiedevo se la privazione delle libertà perso-

    nale e come conseguenza della dignità, riguarda solo i carcerati. Mi chiedevo se la nostra

    è veramente una società libera, come peraltro generalmente si ritiene. Siamo veramente

    liberi? Sono veramente liberi di pensare e di esprimere le loro capacità quei giovani e

    meno giovani senza lavoro o che lavorano per compensi umilianti? Che non possono ac-

    cedere ai mutui, che non possono sposarsi? Come possiamo essere

    veramente liberi se siamo continuamente bombardati da immagini

    e messaggi pubblicitari che esaltano il consumismo, nei quali

    compaiono solo persone giovani, belle e magre quasi che al

    mondo ci siano solo loro? Pubblicità che non solo ci invitano

    all’ac-quisto di prodotti spesso superflui (come ha detto anche il

    parroco nell’omelia), ma ce li mostrano come cose assolutamente

    necessarie per la nostra felicità; una società nella quale le TV

    mandano in onda programmi spesso vuoti, che mostrano una real-

    tà falsa, fittizia, inesistente? Che esaltano l’apparire e non

    l’essere? Che hanno grande presa, soprattutto fra i giovani, perché

    condotti da personaggi che sono visti come esempi da seguire e

    imitare? E’ veramente libera una società nella quale l’omo-

    logazione, l’essere tutti uguali appare come l’unico modello de-

    gno di essere seguito? È vera libertà quella di essere schiavi dell’economia finanziaria e

    soggetti a scelte di pochissime persone che decidono del nostro futuro e, cosa ancora peg-

    giore, di quello dei nostri figli? Potrei continuare a lungo e, sono certo, ognuno potrebbe

    dire la sua. Mi chiedo quale significato danno e daranno i nostri figli e i loro figli all’idea

    di libertà. Perché nascono e crescono in una società nella quale, a fronte di una ipotetica

    libertà di espressione e di poter vivere nel modo che ognuno preferisce, sono di fatto co-

    stretti a vivere, consumare, pensare, agire come la società impone. Si potrebbe obbiettare

    che questa è la democrazia. Ma mi chiedo se questa società “demo-cratica” è veramente

    più libera di quella dei tempi passati. Probabilmente si illude solo di esserlo. La società

    guidata da pochi non ha alcun interesse ad educare le menti a pensare liberamente, soprat-

    tutto quelle dei giovani perché potrebbero diventare pericolosi e non funzionali agli inte-

    ressi di pochi e potenti centri di potere. Naturalmente, e per fortuna, non tutti i giovani e

    non tutte le persone sono così. Molti reagiscono e resistono. Ma è sempre più difficile

    conquistare e mantenere una propria autonomia intellettuale. Allora dobbiamo tristemente

    concludere che non c’è possibilità di conquistare e conservare la libertà? No, per fortuna

    si può. Anche se è difficile, si può. Paolo ( continua)