Riflessioni Universo Pediatria - n°1 Marzo 2010
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Anno V, N. 1 - Marzo 2010
TRIMESTRALE A CARATTERE SCIENTIFICO
Le segnalazioni spontanee di eventi avversi da farmaci (ADRs) rimangono una delle principali fonti di informazioni sulla sicurezza dei medicinali.
Reazioni avverse ai farmaci: l’importanza della farmacovigilanza in età pediatrica
I probiotici: caratteristiche e prospettive di utilizzo nel neonato e nel lattanteI probiotici sono -come noto- organismi vivi facenti parte della normale ecologia enterica, o in grado di interferire con la stessa qualora essa sia alterata.
Durante un tranquillo pomeriggio di guardia in DEA giunge alla nostra osservazione una bambina di 7 anni, E.G., con dolore al fianco destro irradiato all’arto omolaterale.
Non tutto quel che fischia è asmaAB è un bel bambino di 15 mesi. La madre alla nascita aveva notato che il petto era scavato. Il bambino è nato da parto cesareo perché anche un precedente parto aveva richiesto la stessa procedura.
Uno strano dolore al fianco e alla coscia
Universo Pediatria
Anno V, N. 1Marzo 2010
Periodico trimestrale a carattere scientificoRegistrazione Tribunale di Milano n. 607del 02/10/2006
EditoreSINERGIE Edizioni Scientifiche S.r.l.Via la Spezia, 1 - 20143 MilanoTel./Fax 02 58118054E-mail: [email protected]
www.edizionisinergie.com
Direttore responsabileMauro Rissa
RedazioneSinergie Edizioni Scientifiche S.r.l.
Coordinatore e consulente scientificoBaroukh Maurice AssaelDirettore Centro Fibrosi Cistica Regione Veneto - Verona
ImpaginazioneSinergie Edizioni Scientifiche S.r.l.
StampaGalli Thierry Stampa S.r.l.Via Caviglia, 3 - 20139 Milano
Tiratura2.500 copie
Copyright ©2010 SINERGIE Edizioni Scientifiche S.r.l.Tutti i diritti sono riservati.Nessuna parte di questa pubblicazione può esserefotocopiata o riprodotta senza l’autorizzazionedell’Editore.
Presentazione
In questo numero della rivista pubblichiamo un arti-
colo sulla raccolta degli eventi avversi da farmaci. Si
tratta di un argomento importante sia dal punto di
vista clinico che da quello del sistema sanitario. Il
costo per reazioni avverse è un problema per il
paziente ma obbliga anche a istituire sistemi di moni-
toraggio e di rilevazioni. Spesso gli eventi avversi da
farmaci rari non sono rilevati nel corso delle speri-
mentazioni cliniche e solo un sistema attivo “post-
marketing” arriva a rilevarli. Tuttavia, questi sistemi
sono costosi, devono essere basati su una rete in
grado di rilevare l’evento e di valutarlo. I dati vengo-
no poi interpretati dal punto di vista statistico per sti-
marne la significatività. Un simile sistema deve esse-
re al contempo sensibile e specifico.
Pubblichiamo anche due casi clinici con la relativa
discussione. Il primo riguarda la diagnosi differenziale
del wheezing, mentre il secondo riguarda il caso di una
bambina di sette anni presentatasi in PS per un dolore
acuto alla gamba accompagnato da febbre.
Il numero tratta, infine, dell’uso dei probiotici. In que-
sti ultimi anni, l’attenzione verso questi prodotti è
molto aumentata e sono stati pubblicati numerosi
studi che documentano la capacità dei probiotici di
modulare il sistema immunitario e la loro utilità in
diverse patologie. Si tratta di un campo in rapida cre-
scita e di grande interesse per la facilità d’uso, il costo
basso e la sicurezza di questi fermenti. Nell’editoriale
si affronta l’aspetto legato all’uso dei probiotici nel
neonato dove hanno un ruolo nel determinare la nor-
male ecologia enterica. Alcuni studi concludono che
“la supplementazione di probiotici potrebbe ridurre
l’incidenza di NEC” e si tratterebbe di un aspetto di
assoluto rilievo visto la gravità della patologia in ambi-
to neonatale. I probiotici potrebbero rappresentare un
aspetto innovativo e poco invasivo.
La redazione
SommarioReazioni avverse ai farmaci:
l’importanza della farmacovigilanza
in età pediatrica
Non tutto quel che fischia è asma
Uno strano dolore al fianco
e alla coscia
I probiotici: caratteristiche
e prospettive di utilizzo nel neonato
e nel lattante
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3 Universo Pediatria
Reazioni avverse ai farmaci: l’importanza della farmacovigilanza in età pediatrica
Le segnalazioni spontanee di eventi avversi da farmaci (ADRs) rimangono una delle principali fonti di informazioni sulla sicurezza dei medicinali.
vedono una descrizione detta-
gliata del sistema di farmacovi-
gilanza e, se del caso, del
sistema di gestione dei rischi
che sarà realizzato dal richie-
dente (Risk Management Plan).
Da un lato la fase post-marke-
ting rappresenta un nodo cru-
ciale per la conoscenza dell’ef-
fectìveness e della sicurezza
dei nuovi farmaci, dall’altro,
paradossalmente, essa appare
quella più debole tanto dal
punto di vista delle risorse ad
essa destinate quanto dal
punto di vista dei metodi
impiegati per garantire l’acqui-
sizione di solide conoscenze. I
programmi di risk manage-
ment promossi dall’industria
non sono sufficienti, in quanto
non sempre portati a termine
(di tutti gli studi post-marke-
Nonostante la sempre maggio-
re accuratezza delle prove,
precliniche e cliniche, richieste
durante lo studio di ogni prin-
cipio attivo ai fini di assicurar-
ne la sicurezza nell'impiego cli-
nico, alcune ADRs potranno
essere conosciute nella loro
realtà qualitativa (tipo di effet-
to indesiderato) e quantitativa
(incidenza reale nella popola-
zione trattata) solo dopo l'av-
venuta commercializzazione e
durante l'utilizzo nella popola-
zione “normale” e non in quel-
la selezionata per la sperimen-
tazione. Al giorno d’oggi ruolo
della farmacovigilanza è copri-
re un percorso che accompa-
gna tutto il management del
ciclo-vita del farmaco. Le
documentazioni richieste per
l’immissione in commercio pre-
ting richiesti dalla Food and
Drug Administration alle azien-
de farmaceutiche oltre il 70%
non è stato avviato dopo l’as-
sunzione dell’impegno da
parte delle aziende stesse). I
programmi di ricerca indipen-
denti avviati dall’AIFA sono
finalizzati a colmare una caren-
za in tale settore. L’approccio
prescelto è di tipo pro-attivo,
volto a anticipare il più possibi-
le l’identificazione dei proble-
mi di efficacia e sicurezza per
pianificare le azioni opportune
in tempo utile, riducendo i
rischi per la collettività. In Italia
ed in Europa sono già attivi
percorsi che vanno in questa
direzione e che fanno riferi-
mento a reti in grado di con-
durre studi di farmacoepide-
miologia e farmacovigilanza
Dr. Pasquale Di PietroOspedale Gaslini, Genova
4 Universo Pediatria
SNC e con coinvolgimento di
bambini piccoli.
Tutte le segnalazioni di ADRs
che arrivano alla RNF vengono
analizzate - quelle gravi vengo-
no inviate alla rete europea
(Eurovigilance, a disposizione
di tutti i paesi europei) - diven-
tando così uno dei determinan-
ti sui quali di valuta il profilo
rischio/beneficio di un farma-
co8.
Le priorità e le prospettive di
una farmacovigilanza al servi-
zio dei bambini sono state ridi-
scusse in due documenti pub-
blicati nel 2007 dall'EMEA9 e
dalla WHO10. La “patologia da
farmaci” costituisce un'emer-
genza sanitaria a tutti gli effet-
ti, con incidenza, morbilità,
mortalità, costi sociali ed eco-
nomici rilevanti e poco cono-
sciuti in età pediatrica11. Due
ragioni principali ostacolano
l'acquisizione da parte del
medico del concetto di
“rischio”: da una parte lo scar-
so interesse da parte dell'indu-
stria farmaceutica a sottolinea-
re gli aspetti potenzialmente
negativi dell'impiego de far-
maci (di sicuro è più semplice e
vantaggioso parlare di patolo-
gie che traggono beneficio da
un intervento farmacologico,
sottolineandone, talvolta enfa-
tizzando, l'impatto sulla popo-
lazione), dall'altra la tendenza,
da parte dello stesso medico,
a “non vedere”, riferibile al
senso di colpa per aver provo-
cato, sia pure involontariamen-
te, un danno al proprio pazien-
te. A queste ragioni si deve
aggiungere il fatto che alla far-
macovigilanza ed alla patolo-
gia iatrogena non vengono
dedicati adeguati spazi sia nel
esempi al riguardo, ricavati
dalla Rete Nazionale di
Farmacovigilanza (RNF) italia-
na, includono il ritiro del vacci-
no Morupar4, la nota informati-
va relativa al cefaclor5, la con-
troindicazioni all'impiego dei
decongestionanti nasali nei
bambini < 12 anni5, le racco-
mandazioni relative all’uso di
colliri a base di tropicamide a
fenilefrina nei bambini6 e, per
finire, le raccomandazioni
all'uso razionale dei farmaci
antivomito7. La recente (marzo
2010) nota informativa concor-
data con l’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA) relativa alla
controindicazione all’uso di
oxatomide nei bambini di età
inferiore a un anno ed alla
revoca della formulazione
destinata alla prima infanzia è il
risultato finale di un percorso
che nasce dalle segnalazioni
fatte dai medici alla RNF: a
partire dal maggio 2008 sono
stati segnalati alla RNF alcune
reazioni avverse al medicinale
Tinset in bambini di età < 5
anni, prevalentemente a carico
del SNC (sopore, afasia, distur-
bi della deambulazione) e del
cuore (tachicardia, allungamen-
to dell’intervallo QT). Due dei
casi riportati (eventi sentinella)
sono stati ricondotti ad intossi-
cazione acuta per errore poso-
logico e ingestione accidentale
con le due formulazioni orali
liquide di oxatomide disponibi-
li in commercio (2,5% o 0,25%).
Nella RNF risultano inserite
inoltre, dal 2001, reazioni
avverse gravi da oxatomide
(coma, convulsioni, spasmo
clonico, cecità temporanea,
sonnolenza, trombocitopenia),
la maggior parte a carico del
orientati a definire la sicurezza
di nuovi o vecchi farmaci con
una specifica indicazione meri-
tevole di un’osservazione “atti-
va”, che significa a volte met-
tere in piedi registri di pazienti,
con l’obiettivo di valutare l’ap-
propriatezza e la sicurezza
d’uso di questi farmaci. In tal
senso l’impegno dell’U.O.
Pronto Soccorso e Medicina
d’Urgenza dell’Istituto Gaslini
di Genova nel corso degli ulti-
mi decenni è stato, con alterni
risultati, mirato alla creazione
di registri come fonte di dati
per la qualità delle cure eroga-
te e per studi di farmacovigi-
lanza1.
Come sottolineato nell’articolo
su Medico e Bambino del 2006
di Napoleone, Santuccio e
Marchetti2, i dati di sicurezza
relativi all'uso di farmaci in età
pediatrica sono carenti e non
sempre deducibili dalle infor-
mazioni disponibili sulle ADRs
degli adulti, in quanto alcune
reazioni si possono osservare
solo nei bambini (per incom-
pleta maturità di organi ed
apparati o per una maggiore
suscettibilità a sviluppare alcu-
ne reazioni o per la peculiarità
della reazione). Pertanto le
segnalazioni spontanee di
sospette ADRs sono importanti
ai fini di ottenere motivati
segnali di allarme su possibili
effetti non noti, in una situazio-
ne di carenza di dati sperimen-
tali e, in taluni casi, di necessi-
tà di impiego di farmaci off-
label. Dalla descrizione di un
caso osservato si possono met-
tere in atto misure a tutela dei
bambini ed atte ad evitare che
le reazioni descritte si verifichi-
no ulteriormente3. Recenti
5 Universo Pediatria
5. Gruppo di lavoro sui Farmaci
Pediatrici. Decongestionanti
nasali: nei bambini i rischi supe-
rano i benefici. Medico e
Bambino 2007;26(5):309-15.
6. 19/06/2008 Raccomandazioni
del gruppo di lavoro sui farmaci
pediatrici dell’AIFA. Segnalazioni
di reazioni avverse al collirio a
base di tropicamide e fenilefrina
http://www.agenziafarmaco.it/it/c
ontent/segnalazioni-di-reazioni-
avverse-al-collirio-base-di-tropica-
mide-e-fenilefrina.
7. Marchetti F, Santuccio C, per il
Gruppo di lavoro sui Farmaci
Pediatrici AIFA. Il trattamento
farmacologico del vomito in età
pediatrica. Il bambino tra i rischi
ed i benefici. BIF (inserto)
2007;5:1-16.
8. Eurovigilance. Le segnalazioni
spontanee trovano la loro rete.
BIF 2006;1:26-27.
9. EMEA. Guideline on conduct of
pharmacovigilance for medicines
used by the paediatric population.
2007, January, htpp://www.emea.
europa.eu/pdfs/human/phvwp/23
591005Senfinal.pdf.
10. WHO. Promoting safety of
medicines for children. 2007.
http://www.who.int/medicines/p
ublications/essentialmedicines/Pr
omotion_safe_med_children.pdf.
11. Reazioni avverse ai farmaci
nei bambini: i dati della Rete
Nazionale di Farmacovigilanza.
BIF 2006;5:210-4.
12. Segnalazioni di sospette rea-
zioni avverse in età pediatrica,
anno 2008. BIF 2009; 2: 1-4.
13. Menniti-Ippolito F, Da Cas R,
Bolli M et al (Gruppo di lavoro
sulla “Sicurezza dei farmaci in
pediatria”). Studio multicentrico
sulla sicurezza dei farmaci nei
bambini. Quaderni acp 2007;
14(3):98-102.
incentivare un progressivo coin-
volgimento dei segnalatori in
una rete permanente di farma-
covigilanza pediatrica con rapida
messa a disposizione dei risultati
del sistema è il progetto MEAP
(Monitoraggio degli Eventi
Avversi in Pediatria), promosso
dalla Regione Lombardia, con
coinvolgimento di 13 Aziende
Ospedaliere, 2 IRCCS e 2 ASL: a
tutti i medici coinvolti nel pro-
getto è fornita scheda di segna-
lazione spontanea in formato
elettronico, da compilare ad
ogni ADR identificata e inviare al
proprio responsabile di farmaco-
vigilanza e, contestualmente,
all’UO di Farmacologia Clinica
dell’Ospedale Sacco. Le segna-
lazioni ricevute vengono inserite
in apposito database e, per le
ADR gravi, viene preparato un
feedback di ritorno specifico per
il caso segnalato, inviato in pri-
mis al segnalatore, successiva-
mente a tutti i medici afferenti al
progetto.
Bibliografia
1. Maistrello I, Di Pietro P, Renna
S, Boscarini M, Nobili A. A surveil-
lance-oriented medical record as
a source of data for both drug
and qualità of care surveillance.
Pharmacoepidemiology and Drug
Safety, 1999, 8:131-9.
2. Napoleone E, Santuccio C,
Marchetti F. La farmacovigilanza:
potenzialità e prospettive anche
in pediatria. Medico e Bambino
2008; 27 (4): 214-15.
3. Venegoni M. La farmacovigi-
lanza al servizio dei bambini e
dei pediatri. Medico e Bambino
2007;26(10) 619.
4. Dove aumentare la cultura
della segnalazione in pediatria.
REAZIONI 2007; 6: 7-8.
corso degli studi universitari
che durante il periodo di spe-
cializzazione.
Si è assistito quindi, negli ultimi
anni, ad un calo progressivo
delle segnalazioni dei pediatri a
livello nazionale: si è passati dal
4,9% del 2005 al 3,7% nel 2004
e al 2,7% nel 20074. Nel 2008 è
stato registrato un leggero
incremento di segnalazioni di
sospette reazioni avverse in età
pediatrica, che sono passate da
1894 nel 2007 a 2145. In relazio-
ne alla provenienza, rispetto al
2007, tutte le tipologie di opera-
tori (farmacisti, infermieri, medi-
ci di medicina generale, speciali-
sti) hanno effettuato più segna-
lazioni, con l’unica eccezione dei
Pls, il cui numero di casi segnala-
ti è sceso da 249 a 24012. Che
fare, dunque? Appare indispen-
sabile migliorare la conoscenza e
l'approccio a queste problemati-
che da parte di tutti gli operato-
ri sanitari nella direzione intra-
presa dall’AIFA3, 11 e da altre
esperienze parallele13, motivan-
do da una parte i pediatri alla
segnalazione degli ADRs ed al
corretto impiego della scheda di
segnalazione, dall'altra agendo
a livello di aziende farmaceuti-
che e ricercatori, inducendo una
maggior consapevolezza sull'uti-
lità della farmacovigilanza. Per
quanto riguarda specificamente
la pediatria territoriale si potreb-
be prevedere, attraverso l'orga-
nizzazione di programmi di for-
mazione ad hoc di alto profilo, di
promuovere la cultura della
patologia iatrogena, in grado di
definire il miglior profilo infor-
mativo del rapporto costo/bene-
ficio dell'uso dei farmaci per
specifici problemi clinici.
Esperienza interessante ai fini di
6 Universo Pediatria
ria familiare, le modalità e l’età diinsorgenza, il tipo di wheezing, lastagionalità. Se la risposta a unbeta stimolante, come nel nostrocaso, non è buona, allora bisognapensare che non si tratti di asma.La radiografia del torace è impor-tante in questi casi. (Rovin &Rodgers, 2000).
2. Gli elementi anamnestici e datiobiettivi importanti per la dia-gnosiL’elemento principale per la dia-gnosi di aspirazione è che qualcu-no abbia assistito all’episodio(Rovin & Rodgers, 2000). Nel 50%- 90% dei casi vi è stato un episo-dio di tosse parossistica. (Poirier,2004). Ma se questo elementomanca la diagnosi non è esclusa.La radiografia in inspirazione edespirazione permette di apprezza-re la presenza di corpi estraneiradiopachi nel 23-67% dei casi(Weiss, 2008, Even et al., 2005).L’aspirazione di corpo estraneo èfrequente nel bambino ma puòmimare alterne condizioni (Salah,Hamza, Murtada, & Salma, 2007)come asma, bronchiolite e polmo-nite. Significativa è la presenza distridor, tachipnea, retrazioni, rantolie febbre. La storia precedente diepisodi di wheezing in questo casopuò avere ritardato la diagnosi cor-retta di aspirazione di corpo estra-neo. La mancata risposta al bronco-dilatatore deve mettere in allarme.
3. I fattori che contribuiscono adaumentare la frequenza di aspira-zione nel bambinoNel bambino piccolo l’aspirazio-
viene ripetuto e la saturazione diO2 sale a 93%. Ma il wheezing per-siste bilateralmente e all’emitoracedeistro la trasmissione è ridotta. La radiografia del torace mostrauna zona di iperaerazione dellobo inferiore destro che appareipertrasparente con la compres-sione del lobo superiore. Leimmagini sono compatibili con lapresenza di un corpo estraneo
Domande:1. Qual è la diagnosi differenzialedel bambino con wheezing?2. Quali elementi vi servono perla diagnosi?3. Perché la frequenza di aspira-zione di corpo estraneo è mag-giore nei bambini? 4. Quali sono le opzioni terapeu-tiche?
1. Diagnosi differenzialeIl wheezing è di frequente riscon-tro nella pratica pediatrica. Lecause principali sono asma, aller-gie, reflusso gastroesofageo,infezioni e apnee ostruttive(Weiss, 2008). Il virus respiratoriosinciziale è una frequente causadi wheezing e vi sono epidemiestagionali (Hall, 2001). Nel bam-bino di meno di 5 anni, l’asma èla causa più frequente. Meno fre-quente è la displasia broncopol-monare e l’aspirazione di corpoestraneo. Fra le cause rare le ano-malie congenite vascolari, loscompenso cardiaco, la fibrosicistica, tumori o disfunzioni dellecorde vocali.Cruciale è l’anamnesi che deveprendere in considerazione la sto-
Il bambino ha presentato episodidi wheezing che hanno necessita-to di trattamento con albuterolosomministrato con nebulizer ed èattualmente in trattamento conbudesonide 0.5 mg due volte algiorno e la madre sostiene diseguire le indicazioni del pedia-tra. Il bambino è stato portato inPS due volte negli ultimi duemesi per episodi di wheezing.Una volta è stato tenuto in osser-vazione e la radiografia del tora-ce mostrava una zona di opaciz-zazione alla base sinistra. Il bam-bino è stato visitato da uno spe-cialista allergologo. Non sonostate riscontrate allergie per ali-menti o allergeni ambientali, ilbambino non è esposto al fumo.La diagnosi è stata di asma.L’anamnesi familiare è negativaper atopie. Viene notato il "pec-tus excavatum." Non vi sono altridati di rilievo.Esame obiettivo: 50° centile perpeso e altezza. Presente whee-zing, lieve alitamento, lievi retra-zioni sternali. Tachipnea (44/min)90% di saturazione O2.Temperatura 38°C. Non vi sonosegni di otite. Presenti copiosesecrezioni nasali. Non vi sonoproblemi oculari. Orofaringedeterso, roseo. Sono presenti 4incisivi. La FC è di 122/min toninormali, soffi assenti. L’esameaddominale è negative.Viene somministrato albuteroloalla dose di 2.5 mg con nebulizer.La saturazione di O2 sale a 92%,ma l’ascoltazione del torace nonmigliora. Venti minuti dopo, il trattamento
Non tutto quel che fischia è asma
AB è un bel bambino di 15 mesi. La madre alla nascita avevanotato che il petto era scavato. Il bambino è nato da partocesareo perché anche un precedente parto aveva richiesto la stessa procedura.
Baroukh Maurice Assael
Internet café Approfondimenti sul caso selezionatidalla redazione dai migliori siti clinici
7 Universo Pediatria
dren: Clinical aspects, radiologi-cal aspects and bronchoscopictreatment. Brazilian Journal ofPulmonology, 34, 1-10.• Hall, C. B. (2001). Respiratorysyncytial virus and parainfluenzavirus. New England Journal ofMedicine, 344, 1917-1928.• Index of Suspicion. (2004).Pediatrics in Review, 25, 140-146.• Kugelman, A., Shaoul, R.,Godsher, M., & Srugo, I. (2006).Persistent cough and failure to thri-ve: A presentation of foreign bodyaspiration in a child with asthma.Pediatrics, 117, e1057-e1060.• Poirier, M. (2004). Foreignbodies of the respiratory tract.The Internet Journal ofEmergency Medicine, 2.• Rovin, J., & Rodgers, B. (2000).Pediatric foreign body aspiration.Pediatrics in Review, 21, 86–90.• Salah, M., Hamza, S., Murtada,M., & Salma, M. (2007). Delayeddiagnosis of foreign body aspira-tion in children. Sudanese Journalof Public Health, 2, 48-50.• Seth, D., Kamat, D., & Pansare,M. (January 1, 2007). Foreign-body aspiration: A guide to earlydetection, optimal therapy.Retrieved January 16, 2008, fromhttp://www.modernmedicine.com/modernmedicine.• Uyemura, M. C. (2005). Foreignbody ingestion in children. AmericanFamily Physician, 72, 287-291.• Weiss, L. N. (2008). The diagnosis ofwheezing in children. AmericanFamily Physician, 77, 1109-1114.
4 anni sono provocati da aspirazio-ne di corpo estraneo e si trattadella principale causa di incidentidomestici sotto i sei anni (Rovin &Rogers, 2000). I ritardi nelle cure inpronto soccorso dipendono dalfatto che spesso nessuno assisteall’episodio(Kugelman, Shaoul,Godsher, & Srugo, 2006; Poirier,2004). I segni non sono specifici e vipuò essere una lunga fase asinto-matica (Arevalo, 2007). La presen-tazione clinica dipende dall’età edal tipo di oggetto aspirato, dall’in-tervallo intercorso e dalla localizza-zione dell’oggetto (Seth et al.,2007).
Bibliografia• Arevalo, J. (2007). Foreign bodyaspiration in pediatric patients:Bronchoscopy delay may bebeneficial. ENT Today, 2, 10.• Dwivedi, R.C., Samanta, N.,Chakrabarti, S., & Agarwal, S. P.(2008). A case of mistaken dia-gnosis: Foreign body in airwaytreated by anti-tuberculous treat-ment. The Internet Journal ofPediatrics and Neonatology, 8.• Even, L., Heno, N., Talmon, Y.,Samet, E., Zonis, Z., & Kugelman,A. (2005). A diagnostic evaluationof foreign body aspiration in chil-dren: A prospective study.Journal of Pediatric Surgery, 40,1122–1127.• Fraga, A.C., Reis, M. C.,Zambon, M. P., Toro, I., Ribeiro, J.D., & Baracat, E. C. (2008).Foreign body aspiration in chil-
ne è associata alla mancata chiu-sura del laringe, ad un riflesso dideglutizione inadeguato e all’abi-tudine di mettere tutto in (Fragaet al., 2008).Soprattutto vengono aspiratenoccioline o popcorn, ma anchepalline, monetine, tappi di pennee puntine. Le piccole batterie egli oggetti appuntiti vanno piùspesso nell’esofago e devonosubito essere rimosse in endosco-pia (Uyemura, 2005). I bambini di1-3 anni tendono a non masticarebene prima dell’eruzione deimolari e piccoli frammenti di cibopossono finire nella faringe indu-cendo il riflesso di ialazione(Fraga et al 2008).
4. Le possibili terapie in casoIl bambino è stato trattato perasma per vari giorni prima delladiagnosi correta. La radiografia èstata dirimente per confermare lapresenza di iperespansione dellobo inferiore e presenza di corpoestraneo. A questo punto il pazien-te viene trasferito in un centro spe-cialistico per una broncoscopia rigi-da per rimuovere il corpo estraneo(Dwivedi, Samanta, Chakrabarti, &Agarwal, 2008). La laringoscopia diretta con bron-coscopio rigido ha permesso dirimuovere il corpo estraneo dabronco principale di destra. Sitrattava di una nocciolina. Il bam-bino si è prontamente ripreso. Negli Stati Uniti il 5% di tutti gli inci-denti mortali in bambini di meno di
grafia del torace (figura 1) chedimostrava un’area di radiotraspa-renza alla base del lobo polmona-re destro suggestivo di enfisemasegmentarlo. Non si evidenziava-no corpi estranei radiopachi.
La prosecuzione del caso si trova sul sitowww.associazionealpi.com/caso3.htm
La piccola veniva dimessa con ladiagnosi di bronchite in terapia conaerosol di steroidi e beta 2 agonistia basso dosaggio, per stimolare laclearance ciliare. Due settimanedopo, Silvia veniva nuovamenterivalutata per il persistere dellatosse e riduzione dell’appetito. All’auscultazione si rilevava unariduzione dell’ingresso aereo alivello della base polmonaredestra. Nel sospetto di una pol-monite da inalazione, la famigliaveniva nuovamente interrogata. Lanonna ricordava che la bambinacirca 1 mese prima aveva mangia-to alcune noccioline e che la tosseforse era comparsa quella serastessa. Veniva eseguita una radio-
Corpi estranei su InternetIl seguente caso viene riportatosu Intenet La tosse - Diagnosticaallergologica pediatrica a cura diM. Canciani, M. CassettiniServizio di Allergo-PneumologiaClinica Pediatrica, Universitàdegli Studi di Udine.
Silvia è una bambina di 2 anni, por-tata al Pronto Soccorso pediatricoper tosse da 1 settimana in assenzadi febbre e dolore toracico.L’anamnesi fisiologica era negativaed i genitori negavano una possibi-le inalazione di corpo estraneo.All’esame obiettivo si rilevavanorantoli sparsi bilateralmente maprevalenti all’emitorace di destra. 1
8 Universo Pediatria
indici di flogosi (GB 17x103 Ìl,
neutrofili 70.7%, VES 85 mm/h e
PRC 56 mg/L); funzionalità epati-
ca e renale, coagulazione, elet-
troliti, LDH, fosfatasi alcalina,
gammaGT, esame urine e uro-
coltura tutti nella norma.
All’ingresso in reparto, dopo
esecuzione di emocoltura,
viene iniziata terapia antibioti-
ca con ceftriaxone, e terapia
antalgica con paracetamolo e
codeina in attesa di ulteriori
accertamenti.
In prima giornata di ricovero
viene anche eseguita ecografia
addominale con particolare
riguardo all’area renovescicale
(negativa), consulenza ortopedica
e una radiografia della colonna
lombosacrale (su indicazione dello
specialista ortopedico) che non
evidenzia lesioni ossee; viene
inoltre programmata RMN del
bacino e della colonna lombosa-
crale. La RMN effettuata in terza
bile, organi ipocondriaci nei
limiti; Giordano negativo a sini-
stra e debolmente positivo a
dx, faringe roseo, otoscopia
nella norma, esame neurologico
negativo. All’esame obiettivo a
carico dell’apparato muscolo-
scheletrico ci colpisce però
l’estrema sofferenza manifesta-
ta nei movimenti sia attivi che
passivi dell’arto dx, in particola-
re dell’ articolazione coxo-
femorale ds: la bambina presen-
ta infatti impossibilità all’intra-
rotazione dell’arto, mantiene la
coscia dx flessa sull’addome,
presenta una marcata positività
al Wasserman test ed un dolore
nella regione paravertebrale e
alla compressione dei processi
spinosi lombari.
Visto il quadro clinico generale,
ma soprattutto locale, E.G. viene
ricoverata per accertamenti.
Gli esami ematochimici effettua-
ti evidenziano un aumento degli
I genitori riferiscono che tale
sintomatologia si è presentata
tre giorni fa in concomitanza a
rialzo febbrile (T 39° C) della
durata di 2 giorni ed è progres-
sivamente peggiorata. All’
anamnesi si rilevano un buon
accrescimento staturo ponde-
rale, saltuarie flogosi delle alte
vie aeree durante la scuola
materna, e nessun precedente
accesso in PS; la bambina fre-
quenta una società di ginnasti-
ca artistica 6 ore la settimana
ma i familiari negano traumati-
smi recenti legati a tale attività.
Alla visita, E. si presenta in
discrete condizioni generali,
sub febbrile (T 37.7°C), peso 32
kg, apparato respiratorio nella
norma con frequenza respirato-
ria 30 atti/minuto, all’ausculta-
zione cardiaca presenza di toni
validi ritmici, pause libere, fre-
quenza cardiaca 110
battiti/minuto; addome tratta-
Uno strano dolore al fianco e alla coscia
Durante un tranquillo pomeriggio di guardia in DEA giunge
alla nostra osservazione una bambina di 7 anni, E.G., con
dolore al fianco destro irradiato all’arto omolaterale.
Dr. Paolo Manzoni, Dr.ssa Elena GalloNeonatologia e TIN, Osp. S.Anna, Torino
9 Universo Pediatria
RMN; la RMN rappresenta il
gold standard perché permet-
te una migliore visualizzazione
della formazione ascessuale,
delle strutture circostanti
anche eventualmente interes-
sate dal processo infiammato-
rio e una maggior discrimina-
zione dei tessuti molli.
Il trattamento solitamente com-
prende una terapia antibiotica
mirata (durata media di 2-3 setti-
mane, o di 6-8 settimane in caso
di interessamento osseo), asso-
ciata a drenaggio percutaneo
della raccolta ascessuale. La pro-
gnosi è generalmente buona
con completa restituito ad inte-
grum della struttura interessata
e scomparsa della sintomatolo-
gia.
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DiscussioneL’ascesso del muscolo ileo-psoas
è una patologia rara in età
pediatrica e i sintomi di presen-
tazione sono estremamente
aspecifici e insidiosi (febbre,
dolore addominale, malessere
generale, nausea, perdita di
peso, dolore all’anca con impo-
tenza funzionale). Solitamente si
riscontra più spesso nei maschi e
nei soggetti affetti da immuno-
depressione, AIDS, diabete,
patologie renali.
La forma primaria da diffusione
ematogena di un’infezione da
un sito occulto è la forma più
frequente in età pediatrica , ma
tale patologia può essere
anche secondaria a patologie
gastroenteriche (Crohn, diver-
ticoliti, appendiciti), infezioni
del tratto urinario, malattie
muscolo scheletriche ( osteo-
mieliti, artriti settiche, sacro
ileiti), endocarditi, cateterizza-
zioni e traumatismi.
Lo Stafilococco Aureus è il
microorganismo più frequente-
mente in causa (88%).
La diagnosi differenziale non è
semplice in quanto numerose
patologie intra-addominali (lin-
fomi, appendicite acuta, malattia
infiammatoria pelvica), artriti
suppurative, osteomieliti della
colonna o tumori della pelvi o
della colonna lombare possono
“mimare” un ascesso dell’ileo-
psoas.
Gli esami di laboratorio evidenzia-
no di solito un aumento degli indi-
ci di flogosi e le emocolture quasi
sempre sono in grado di eviden-
ziare il microrganismo causale.
Gli esami strumentali che per-
mettono di porre diagnosi
sono l’ecografia ( diagnostica
nel 60% dei casi) la TC e la
giornata di ricovero evidenzia la
presenza un’area di alterato
segnale di forma circolare, del dia-
metro di circa 4 cm, in corrispon-
denza del muscolo ileo-psoas dx
compatibile con un ascesso del
muscolo stesso a cui si associa un
interessamento del piano schele-
trico sacro-iliaco omolaterale
Vengono inoltre eseguiti esami
ematici e strumentali di secon-
do livello che risultano negativi
(Mantoux, Vidal Wrigth, NBT
test, anticorpi anti DNAsi,
dosaggio popolazioni linfocita-
rie, dosaggio Ig e sottoclassi
IgG, RX total body e scintigrafia
ossea).
La diagnosi, a questo punto,
appare chiara, trattandosi quindi
di un ascesso del muscolo ileo-
psoas destro di n.d.d.
A diagnosi effettuata viene
quindi modificata la terapia
antibiotica e si intraprende tera-
pia ad ampio spettro per via
endovenosa con piperacillina e
teicoplanina. Al settimo giorno
di ricovero giunge l’esito del-
l’emocoltura che risulta essere
positiva per Stafilococco Aureus
e pertanto viene proseguita
terapia antibiotica con sola tei-
coplanina per 32 giorni con
progressivo miglioramento
della sintomatologia dolorosa e
della motilità attiva e passiva.
Alla dimissione, dopo 41 giorni
di degenza, gli esami ematici
effettuati risultano finalmente
negativi con normalizzazione
degli indici di flogosi.
A un mese dalla sospensione
della terapia viene ripetuta una
RMN del bacino che dimostra la
completa risoluzione dell’asces-
so ed un marcato miglioramento
della sacro ileite dx precedente-
mente repertata.
10 Universo Pediatria
patologie in età pediatrica edanche neonatale.Il neonato, ed a maggior ragione ilneonato pretermine in TIN, è unsoggetto ad alto rischio di disturbidella microecologia intestinalecon proliferazione di una microflo-ra patogena, sia se viene a manca-re il latte materno, sia soprattuttose - come avviene nel neonatopretermine in TIN - il neonatodeve subire trattamenti protratticon antibiotici ad ampio spettro, omanifesta difficoltà ad instaurare emantenere l’alimentazione per os.
quali un ruolo dei probiotici è statosuggerito ed in molti caso compro-vato da dati clinici e sperimentaliche si vanno accumulando annodopo anno.I meccanismi alla base di questopossibile successo dei probioticiin svariate affezioni dell’intestino(e non solo) sono però non deltutto chiari al momento, e neces-sitano di studi ulteriori (Fig. 3).Recentemente è sorto e si èespanso un crescente interesseverso l’uso di probiotici nel trat-tamento e prevenzione di molte
Una loro definizione corretta liinquadra come “microrganismivivi che - se somministrati in dosiadeguate - conferiscono unbeneficio di salute all’ospite.La loro prerogativa principale,nel soggetto sano di tutte le età,è infatti quella di promuovere laeubiosi ed il benessere intestina-le, mediante meccanismi di sim-biosi e commensalismo. I probiotici potenziano l’immunità,le difese locali e la naturale resi-stenza alla colonizzazione dell’inte-stino da parte di patogeni di variespecie, probabilmente grazie allastimolazione di risposte umoraliimmunitarie enteriche specifiche,quali la produzione di IgA secreto-rie, e perciò possono rappresenta-re una valida strategia preventivanei confronti di numerose patolo-gie intestinali, in primis quelle chedipendono o comportano dismi-crobismo, come la Diarrea Acuta equella Cronica (Fig. 1 e 2).Malattie quali la IBD (Inflammatorybowel disease) la NEC (necrotizingenterocolitis), e disturbi extra-inte-stinali quali la dermatite atopica ole IVU (infezioni vie urinarie) recidi-vanti sono gli ambiti di utilizzo nei
I probiotici: caratteristiche e prospettive di utilizzo nel neonato e nel lattante
I probiotici sono -come noto- organismi vivi facenti parte della normale ecologia enterica, o in grado di interferire con la stessa qualora essa sia alterata.
Paolo Manzoni, MD; Elena Gallo, MD; Stefano Rizzollo, MD; Daniele Farina, MD. Neonatologia e TIN, Ospedale Sant’Anna, Torino
I MECCANISMI dell’effetto BARRIERA ed il ruolo della microflora intestinale
antagonismo o competizione per i nutrienti necessari alla crescita dei batteri nei confronti di microrganismi esogeni patogeni, o contro uno svilup-po eccessivo di microrganismi endogeni ma potenzialmente patogeni;
inibizione dell’adesione di alcuni microrganismi al muco o allíepitelio intestinale;
produzione di sostanze inibitrici o dotate di killing, come le batterioci-ne, e di acidi organici, o di sostanze antibiotic-like;
immunostimolazione
Deficit dell’effetto barriera intestinale
1
11 Universo Pediatria
difficoltà di instaurare una ottima-le alimentazione al seno sono lepiù frequenti di queste condizioni.Molte di queste appaiono correla-te alle necessità assistenziali deineonati, e -per tali motivi- difficil-mente eludibili “in toto”. Il risulta-to è l’instaurarsi di una flora inte-stinale non fisiologica, e la carenzao il ritardo nell’acquisizione di fun-zioni digestive e immunomediatea partenza intestinale (Fig. 4).Va ricordato che in questi parti-colarissimi pazienti, il tubo ente-rico è considerato il più impor-tante reservoir e sito di coloniz-zazione per tutti i tipi di patoge-ni, ed è quindi il sito da cui piùfrequentemente può partire unadisseminazione invasiva sistemi-ca da parte di svariati microrga-nismi, inclusi i Miceti.E’ chiaro che l’alimentazione alseno con latte materno fresco èil primo strumento per diminuirel’impatto di queste condizionipatologiche. Tra gli approcci complementarisuggeriti, specie in carenza dilatte materno, un approccioinnovativo e di tipo poco “invasi-vo” potrebbe prevedere l’impie-go di Probiotici (Fig. 5). Alcune evidenze sperimentali sumodelli murini indicano che certiceppi delle species LactobacillusBifidus promuovono una corret-ta colonizzazione dell’intestinoprematuro da parte di speciesbatteriche “buone”, e spiazzanoper competizione sia speciesbatteriche patogene, sia leCandida spp. Questi studi sumodelli murini hanno messo inevidenza la capacità in particola-re del Lactobacillus RhamnosusGG di ridurre la colonizzazioneda saprofiti agendo a vari livellicontemporaneamente (competi-zione, contrasto dell’adesione,immunomodulazione, etc.). Due situazioni paradigmatichedella efficacia dei probiotici nelneonato, e quindi delle loro pos-sibili applicazioni cliniche, sonola NEC, e la colonizzazione inte-stinale da funghi.Negli ultimi 7 anni, alcuni studi cli-nici randomizzati, in doppio cieco,hanno infatti dimostrato l’efficaciadei probiotici nella prevenzionedella NEC, e della mortalità NEC-associata, in neonati pretermine inTIN. Questi neonati sono infatti,per i motivi esposti sopra, moltolenti ad acquisire una flora intesti-nale “buona” composta da com-mensali quali i Bifidobacter ed iLactobacilli, e sono quindi suscetti-
digestiva. Il frequente utilizzo diantibiotici ad ampio spettro conselezione di saprofiti poli-resisten-ti, di H2-antagonisti, le patologiemalformative gastroenteriche, la
In questo ospite particolare, infat-ti, spesso sussistono contempora-neamente svariate condizioni didisturbo di una corretta instaura-zione della fisiologia nutrizionale e
Attività Immuno-modulanti e anti-infettive dei probiotici nel tubo intestinale
1) Immuno-stimolazione
1
2
3
2) Produzione di sostanze batteriostatiche/battericide
3) Competizione per l‘adesione alla mucosa intestinale
Mucosa intestinale
Recettori
Tossine
Patogeni
Probiotici
Mucosa intestinale
Recettori
2
Esperienze alimentari • latte materno fresco!• Latti adattati opportunamente integrati
Esperienze ecologiche • colonizzazione fisiologica dell’intestino• colonizzazione patologica
Azione di fattori bioattivi (modello del Latte Materno)• Lattoferrina • LCPUFA• nucleotidi • oligosaccaridi• oligoelementi
Il “Livello ENTERICO”Quali fattori influenzano la genesi e qualità
della risposta immunitaria neonatale interagendo con il GALT?
3
Fattori che influenzano la composizione della Microflora Enterica nei neonati
NEWBORN
Type of Feedings(Human Milk or Formula)
Mode of Delivery(Cesarean of Vaginal)
Normal Transitionor Intensive Care
AntibioticExposure
Gestational Age(Term or Preterm)
Adattato da Sharma R et al, NeoReviews 2009 4
12 Universo Pediatria
Anche nel genere umano, è ipo-tizzabile che la colonizzazionecon una microflora enterica“buona” come quella costituitadall’ LGG possa proteggerel’ospite pretermine dalla prolife-razione di colonie di patogeni -etra questi, i funghi- nel trattogastrointestinale.I meccanismi potenziali con cui iprobiotici potrebbero ridurre lacolonizzazione fungina intestinalesarebbero di varia natura, e riferibi-li ad una esclusione competitivadei funghi, ad una riduzione dellaloro capacità di colonizzare lamucosa enterica per via di unaaumentata risposta IgA, a cambia-menti nella permeabilità intestina-le con aumentato effetto barrieraper i funghi stessi, ed infine amodificazioni della risposta immu-nitaria verso i prodotti fungini.Uno studio pilota randomizzato, indoppio cieco, pubblicato nel 2006riporta un’efficacia di LGG nelridurre la colonizzazione entericada Candida del 90% in neonati dipeso compreso tra 1000 e 1500 g,con efficacia quindi del tuttosovrapponibile a quella degli azo-lici. L’ipotesi da verificare è se unsimile impatto sulla riduzione dellacolonizzazione possa avere unequivalente e corrispettivo impat-to, come sarebbe logico attender-si, anche sulla riduzione delle IFI,testando tale ipotesi su un cam-pione di potenza adeguata.L’uso contemporaneo diLattoferrina, in aggiunta al LGG,potrebbe ulteriormente facilitarele difese contro gli agenti pato-geni in un intestino prematuro.Questa ipotesi si basa su datisperimentali sul modello murino,che dimostrano che ratti neonatitrattati con miscele per os di LGG+ Lattoferrina riescono a limitarela crescita di E. Coli nel trattointestinale con maggior efficaciache ratti non trattati o trattati consolo LGG, e questo senza che laLattoferrina aumenti il numero dicolonie di LGG. Questi datihanno portato alcuni AA. ad ipo-tizzare che anche in vivo LGG eLattoferrina possano essereagenti terapeutici in grado diridurre l’incidenza di NEC e disepsi a partenza intestinale.Questa molecola naturalepotrebbe essere quindi la “chiavesinergica” in grado di enfatizzarein vivo l’azione “buona” svoltadai probiotici del gruppo deiBifidobacter e dei Lactobacillus. In conclusione, le possibilità di uti-lizzo clinico dei probiotici nella
dimensionato per valutare tutti gliendpoints, i probiotici sembranoallo stato attuale il più prometten-te presidio terapeutico a disposi-zione dei neonatologi nella lottaalla NEC.Un altro ambito promettente èquello dell’impiego di probioticinella prevenzione della coloniz-zazione ed infezione funginaneonatale. E’ stato dimostratoche ottenendo una riduzionedella colonizzazione funginaintestinale si può, almeno inparte, prevenire anche l’inciden-za delle IFI, e pertanto la ricercaha puntato i suoi sforzi verso l’in-dividuazione della strategia pro-filattica ottimale. Uno studiomulticentrico, randomizzato ita-liano ha dimostrato l’efficacia etollerabilità del fluconazolo, mauna profilassi con agenti antifun-gini solleva ancora preoccupa-zioni per la tollerabilità e lapotenziale capacità di seleziona-re ceppi resistenti, ragion per cuila stessa non è ancora vistacome lo “standard of care”.Un approccio innovativo e di tipomeno “invasivo” potrebbe preve-dere l’impiego di Probiotici.Alcune evidenze sperimentali sumodelli murini indicano che certiceppi delle species Lactobacilluse Bifidus promuovono una corret-ta colonizzazione dell’intestinoprematuro da parte di speciesbatteriche “buone”, e spiazzanoper competizione sia species bat-teriche patogene, sia anche leCandida spp..Questi studi sumodelli murini hanno messo inevidenza la capacità in particolaredel Lactobacillus Rhamnosus GGdi ridurre sia la colonizzazioneintestinale da Candida, sia le IFI,agendo a vari livelli contempora-neamente (competizione, contra-sto dell’adesione, immunomodu-lazione, etc.).
bili di una colonizzazione patoge-na. Inoltre, il loro intestino ha unascarsa motilità ed è naturalmentepredisposto alla proliferazione bat-terica . E’ chiaro, in tali condizioni,che esistono tutti i presuppostiperchè si verifichi una patologiadell’intestino ad eziologia mista(batterica, disimmunitaria, tossica,vascolare) quale la NEC. Una recen-tissima metanalisi sull’argomento,pubblicata da Lancet nel 2010, haincluso 11 studi clinici randomizzati(probiotici vs. placebo) con carat-teristiche di qualità metodologicasufficientemente valida. Sei su 7 diquesti studi avevano riguardatoneonati <1500g e/o <32 sett. eg. Iprobiotici usati sono stati, di volta involta, il Bifidobacterium breve, ilLactobacillus GG, il Saccharomycesboulardii, il Bifidobacteria infantis,lo Streptococcus thermophilus, ilBifidobacterium bifidus, il Lactobacillusacidophilus, il Lactobacillus casei,ed il Bifidobacterium lactis.Alla metanalisi, l’effetto dei pro-biotici sulla NEC di stadio 2 omaggiore è risultato nettamenteprotettivo, con p=0.0008 e RR di0.32 (95% C. I. (0.20–0.65). Lostesso si può dire relativamentealla mortalità complessiva (all-cause), con p=0.0007 e RR 0.47(95% C.I. 0.30-0.73), ed anche altempo impiegato per raggiun-gere la piena alimentazioneentrale, che era significativa-mente più breve nei soggettitrattati con probiotici (15.5 gg.contro 18.5 gg.; p=0.02).Gli autori concludono che “la sup-plementazione di probioticipotrebbe ridurre l’incidenza diNEC”. E’ importante sottolineare -aggiungono gli stessi- la conside-revole coerenza dei risultati otte-nuti nei vari studi pur utilizzandoceppi diversi e dosaggi diversi diprobiotici. Pur in mancanza di unostudio conclusivo, adeguatamente
La risposta immunitaria alla nascita:l’importanza di un corretto imprinting
Protezione
Alla nascita si osserva una fisiologica tendenza verso la risposta Th-2 che spiega la
minor resistenza nei confronti delle infezioni e la maggiore sensibilità agli allergeni
Allergia
Squilibrio Th2
Th 2Th 1
5
13 Universo Pediatria
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